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Relazione di progetto - Comune di Castel Bolognese

1. eee 32 2 2 INQUADRAMENTO CLIMATICO sosia cina eran 37 2 2 1 TEMPERATURA E PRECIPITAZIONI sir eternit 39 2 3 CARATTERISTICHE GENERALI DEL TERRITORIO COMUNALE c csvscrerererereeeenenese sese seseeeeneseseseseseeeesesezezese 44 2 3 1 BREVE EVOLUZIONE STORICA DELL INSEDIAMENTO E DELL ILLUMINAZIONE 0 verrete rien 50 NNN 50 2 NT 52 24 BREEN NN 54 2 4 1 INDICAZIONI PER UNA CORRETTA ILLUMINAZIONE DI CASTEL BOLOGNESE RA Mn 59 2 5 ZONE DI PROTEZIONE DALL INQUINAMENTO LUMINOSO eevsvesvsvsvvnenvnvsnvnenesnnnvnnsnvnvnnsnvnvnnsnvnnsnvnvnnsevnvnnsnnneneneeee 63 2 5 1 ANALISI DELLE SITUAZIONI CRITICHE VILLE STORICHE E TESSUTO URBANO STORICO rvrrurnnrnnrvnnvnnvnannnnnnsrnnennsnnseneee 63 2 5 2 ANALISI DELLE SITUAZIONI CRITICHE ELEMENTI NATURALI DI PREGIO SIC ZPS AREE PROTETTE a 65 2 5 3 ANALISI DELLE SITUAZIONI CRITICHE ELEMENTI NATURALI DI PREGIO CORSI D ACQUA PRINCIPALI 71 2 6 ILLUMINAZIONE PRIVATA AREE RESIDENZIALI COMMERCIALI E INDUSTRIALI ooasosnnnvvennsnnnnnnnsnnnnnnnnsnnnnnnnnnsnnnnnener 76 3 ILLUMINAZIONE DEL TERRITORIO CENSIMENTO E STATO DI FATTO iiin 77 3 1 ILLUMINAZIONE PUBBLICA c cscvscerrereeeeseenene sese ene seseeee se ene se seseeseenene sese senese se seeseenene sese ene se sseseseeeezeeee 77 3 1 1 TIPOLOGIA DEGLI APPARECCHI ILLUMINANTI c cverreree eee ee eee eee eee rienza 71 3 1 2 TIPOLOGIA DELLE SORGENTI
2. Figura 30 Linea Ferroviaria Castelbolognese Ravenna Fonte Google maps GeV RELAZIONE DI PROGETTO EE bi Biveigia l tevvizio dell Ente Pag 50 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 3 1 Breve evoluzione storica dell insediamento e dell illuminazione L illuminazione pubblica in Italia coincide all inizio e anche oggi in gran parte con l illuminazione stradale e nasce con l ingrandirsi delle citt e il diffondersi della criminalit che ovviamente era grandemente favorita dalle tenebre L illuminazione di massa ha iniziato a svilupparsi nelle citt a partire dagli anni 30 quando le lampade ad incandescenza e il sistema di elettrificazione erano maturi e ben sviluppati A Castel Bolognese invece l illuminazione pubblica si sviluppata in maniera determinante a partire dagli anni 60 quando iniziarono ad essere illuminate la vie principali di collegamento le piazze e gli edifici pubblici Va sottolineato che non risultano cartografie foto o documenti che riportino o descrivano lo sviluppo dell illuminazione pubblica comunale Sicuramente anche a detta dei tecnici comunali l illuminazione oltre alle caratteristiche dette in precedenza ha seguito anche lo sviluppo dell edificato rincorrendo le nuove strade e vie che venivano realizzate Nel caso dei comuni Piemontesi inoltre l estensione della pubblica illuminazione ha seguito pari passo l espansione residenziale e produttiva L aumento del te
3. S a 3 i E 3 Fe i i 2 Strade locali urbane aree pedonali Strade locali urbane centri storici utenti principali pedoni ammessi gli altri utenti Strade locali interzonali DOO PEES EEE E 218 8 5 2 2 Ss 3 33 3 2 HIR 3 8 HL adea desio pri S ministeriale 5 novembre 2001 n 6792 Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e successive integrazioni e modifiche 2 Per strade di servizio delle strade urbane di scorrimento definita la categoria illuminotecnica per la strada principale si applica la categoria Illuminotecnica con prestazione di luminanza immediatamente inferiore o la categoria comparabile a questa prospetto 5 9 Vedere le osservazioni del punto 6 3 4 Secondo la Legge 1 agosto 2003 numero 214 Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 27 giugno 2003 n 151 recante modifiche sd integrazioni al codice defa strada Figura 71 Estratto della norma UNI 11248 2012 riportante il calcolo della categoria illuminotecnica di ingresso per l analisi dei rischi obbligatoria RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 G AT ig a Fatal ei En Pag 102 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Parametri di influenza applicabili per una corretta declassificazione della categorie illuminotecniche Indicaz
4. Questa normativa consiglia ai comuni di dotarsi del Piano della Luce Si tratta di uno strumento che consente un pi razionale sviluppo delle reti di illuminazione pubblica e la cui visione e Conmara RELAZIONE DI PROGETTO Energia sensizio dell Ente Pag 17 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE pianificazione globale permette di raggiungere un immagine coordinata ed armonica dei centri urban nata quindi l esigenza di un nuovo strumento di pianificazione per l illuminazione pubblica in grado di integrarsi anche con gli altri strumenti di piano in armonia con le scelte urbanistiche che non sempre vengono considerate nella loro complessit e articolazione per la progettazione di impianti di illuminazione Il Piano della Luce ha quindi lo scopo di ottimizzare gli interventi presenti e futuri evitando lo spreco di denaro pubblico Oltre ad esplicitare i compiti di Regione Province e Comuni prevede la redazione di un Progetto illuminotecnico redatto da un professionista per tutti i nuovi impianti di illuminazione esterna per i quali necessaria l autorizzazione del Comune Oltre ai requisiti per gli adeguamenti degli impianti di illuminazione esterna esistenti vengono stabiliti i criteri per la progettazione e l esecuzione degli impianti sia pubblici che privati Il piano quindi ha l obiettivo di contenere l inquinamento luminoso dotando il territorio comunale di tecniche e tipologie di intervent
5. 1 a un censimento degli impianti di illuminazione esterna pubblica e privata esistenti nelle Zone di Protezione al fine di identificare quelli non rispondenti ai requisiti della direttiva indicando per ciascuno modalit e tempi di adeguamento Per tali Zone di Protezione il Comune pianifica l eventuale sviluppo dell illuminazione b un censimento degli impianti di illuminazione esterna pubblica e privata esistenti su tutto il territorio comunale quindi sia dentro che fuori le Zone di Protezione e sulla base dello stato dell impianto programmarne la sostituzione In tale contesto potranno essere individuati dal Comune ai sensi degli artt 3 comma d e 4 comma c della L R 19 2003 le sorgenti di rilevante inquinamento luminoso 2 da segnalare alle Province perch siano sottoposti ad interventi di bonifica e gli apparecchi di illuminazione responsabili di abbagliamento e come tali pericolosi per la viabilit da adeguare alla legge c una pianificazione e programmazione degli interventi ai sensi dell art A 23 della L R 20 2000 anche in funzione dei risparmi energetici economici e manutentivi conseguibili perseguendo la funzionalit la razionalit e l economicit dei sistemi ed assicurando innanzitutto la salvaguardia della salute e la sicurezza dei cittadini e la tutela degli aspetti paesaggistico ambientali d un abaco cio una guida nel quale indicare le tipologie dei sistemi e dei corpi illuminanti ammessi tra cui pr
6. Classe S pedonale piazze parcheggi ecc ia amp ji ia ra Revisioni r dei 2 Gr OG EU ii Pag 148 di 207 Energia sensizio dell Ente Pag 149 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE FLUSSO possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 Figura 95 Schemi progettuali 5 4 9 Piste ciclabili Le piste ciclabili svolgono un ruolo importante sul territorio viario comunale in quanto permettono una maggiore fruizione del territorio da parte del traffico non motorizzato e rendono pi vivibile il territorio medesimo Un scelta attenta dovrebbe mirare ad illuminare solo le piste ciclabili strettamente indispensabili e o pericolose Infatti le statistiche evidenziano un impiego quasi nullo negli orari notturni con costi non trascurabili e benefici praticamente nulli per la comunit Esempio di corpi illuminanti O che San sell permettono di Pl conseguire ET risultati Er illuminotecnici analoghi v TG i hi hi Apparecchio 2 Apparecchio 3 Apparecchio 4 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Gonsaraio Energia servizio dall Ente Pag 150 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE PERCORSI CICLO PEDONALI DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO Apparecchio illuminante
7. Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Pag 134 di 207 o con apparecchi sotto gronda stradali o proiettori posizionati sui capannoni dotati di lampade ai vapori di sodio alta pressione installati con vetro piano orizzontale e potenze installate limitate o con sistemi dotati di sensori di movimento e di sicurezza per accensione immediata in caso di emergenze In tale caso l impianto d illuminazione pu essere integrato con una sola illuminazione minimale quasi di sola segnalazione Illuminazione pubblica per queste applicazioni sussiste in modo limitato l esigenza futura di rifacimento degli impianti d illuminazione obsoleti mentre prevedibile l espansione di tali aree con nuova illuminazione in nuove lottizzazioni che verranno dedicate a tali ambiti con tipologie illuminotecniche che dovranno essere piuttosto omogenee e prettamente funzionali ad elevata efficienza e basso grado di manutenzione nel tempo In generale per le loro caratteristiche le strade sono sempre di categoria illuminotecnica ME5 anche se di notevoli dimensioni che potrebbe comportare ad un aumento delle potenze e delle altezze dei sostegni ed hanno un traffico estremamente limitato oltre il tradizionale orario lavorativo per questo l illuminazione pubblica deve essere espressamente di sicurezza SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE STRADALE Lm 0 5 cd mq DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO TIPO APPAR
8. Stazioni meteo e dati ambientali veti or B 3 a A i Telecontrollo Controllo da i Remoto Risparmio energetico Illuminazione pubblica Figura 108 Esempio dei servizi offerti in una Smart Street RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Consarmo Energia sensizio dell Ente Pag 202 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Nello specifico i possibili sistemi costituenti la Smart Street sono 1 Sistemi di accensione spegnimento L ottimale utilizzo della luce diurna e la tempestiva accensione degli impianti rappresentano una fonte di risparmio spesso trascurata Si definisce crepuscolo civile l intervallo di tempo in cui il sole si trova tra 0 e 6 sotto l orizzonte e la linea stessa dell orizzonte In questo intervallo va posizionata l accensione dell impianto L impianto di illuminazione comandato attraverso quadri elettrici di distribuzione dove sono presenti gli interruttori di protezione delle linee elettriche il contatore di energia e un dispositivo di comando che regola l accensione e lo spegnimento eTimer si tratta di un semplice dispositivo che accende e spegne ad orari costanti gli impianti Questa soluzione molto economica ha un inconveniente importante bisogna modificare almeno settimanalmente gli orari di accensione e spegnimento per tenere conto delle variazioni delle stagioni elnterruttore crepuscolare composto da una sonda di misura dell int
9. Le unit di paesaggio individuate della Regione Emilia Romagna sono state riprese e rielaborate dalla Provincia di Ravenna Il PTCP divide il territorio provinciale in 15 diverse unit di paesaggio Il territorio del Comune di Castel Bolognese ricade nella 12a unit di paesaggio chiamata Centuriazione e nella 13a unit di paesaggio della collina romagnola La lettura dell Unit di Paesaggio della Centuriazione si divide in due distinte aree del territorio provinciale una di piccole dimensioni rientra interamente nel comune di Cervia e rappresenta l estremo margine nord est della centuriazione cesenate l altra di dimensioni ben pi ampie coinvolge i comuni di Bagnacavallo Lugo Cotignola Faenza Castel Bolognese Solarolo Massa Lombarda S Agata sul Santerno Bagnara di Romagna e Fusignano La centuriazione faentina si estende a nord fino ai confini delle bonifiche rinascimentali tra Fusignano e Ca di Lugo dove si perdono le tracce della regolare maglia centuriata Mentre la centuriazione cesenate rimane aperta alla provincia di Forl Cesena la centuriazione faentina si apre alle province di Forl e Bologna A delimitare il lato sud ovest dell agro faentino non la via Emilia ma la ricostruzione di un percorso pedemontano di origine etrusca parallelo alla antica strada consolare Il territorio attraversato dai fiumi appenninici Lamone Senio e Santerno Figura 16 Le Unit di Paesaggio de
10. RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 78 09 7015 Gonsaraio Energia sensizio dell Ente Pag 155 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE realizzazione si dovr prevedere un isola centrale visibile utilizzando vernice bianca retroriflettente e una marcatura perimetrale discontinua In tale ambito la rotatoria si inserisce sia come intersezione a raso sia come arredo urbano il cui scopo si di facilitare i cambi di direzione e limitare la velocit dei veicoli ma anche di valorizzare l ambiente in cui viene installata Quindi non richiesta una eccessiva illuminazione della superficie stradale ed preferibile un impianto di illuminazione periferico che lasci libera l area centrale per eventuali arredi urbani estetici e permettendo un eventuale utilizzo di tale impianto anche per un percorso pedonale esterno alla rotatoria stessa e hanno vantaggi di manutenzione Le piccole dimensioni della rotatoria inoltre suggeriscono che lasciando libera l area centrale si facilita l eventuale transito di mezzi pesanti Da un punto di vista illuminotecnico seguendo le indicazioni della norma UNI 11248 si pu considerare una luminanza minima pari a 1 cd m2 un uniformit di luminanza Uo pari a 0 4 e classificando secondo EN13201 queste intersezioni di classe C3 un illuminamento medio compreso tra i 15lx e I 20Ix Classe CE3 Diametro Tipologia Potenza Numero sorgenti Lm Periferico 100 3 8 104 141 e _
11. muro sottogronda proiettore su palo Figura 4 Sopra esempi di impianti di illuminazione conformi alle disposizioni della nuova legge regionale dell Emilia Romagna RELAZIONE DI PROGETTO Consorzio Energia sensizio dell Ente Pag 21 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Vetro piano O CUFVO INCASSAaTto reo __ Lampada sporgente Vetro curvo Corpo inclinato Fig 3 Apparecchi che per configurazione non sono conformi alla Lr 17 09 Froiettore simmetrico Figura 5 Sopra esempi di impianti di illuminazione non conformi alle disposizioni della nuova legge regionale dell Emilia Romagna in quanto il fascio luminoso si disperde verso il cielo stellato RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 201 gt e V Energia servizio dell Ente Pag 22 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Le altre finalit non secondarie del Piani d illuminazione sono eAumentare la sicurezza stradale veicolare al fine di evitare incidenti perdita d informazioni sul tragitto e sulla segnaletica in genere riducendo i fenomeni di abbagliamento e distrazioni che possono generare pericoli per il traffico e i pedoni nel rispetto del Codice della Strada e delle norme UNI Ridurre la criminalit e gli atti di vandalismo che da ricerche condotte negli Stati Uniti tende ad aumentare laddove s illumina in modo disomogeneo creando zone di penombra nelle immediate vicinanze ad aree sovra illuminate garante
12. 1 0 0 0 6 00 VIA ZIRONA locale F 0 a 206 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 CRER URT 0 0 si 1 6 00 VIALE CAIROLI 0 Strada urbana 50 Normale Conflittuale ir AA Assente Presenza Presenza 800 lt 50 22 00 riene VIALE FIRENZE locale F 1 0 0 1 0 0 1 6 00 MEG Non VIALE PASCOLI o a E Heg ee nt cospicua 0 B 800 pe GIOVANNI 0 i Strada urbana Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F 1 0 CRA 0 0 n 1 6 00 VIALE ROMA 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 SRSP CURET 0 0 aua 1 6 00 VIALE UMBERTO I 0 Non o VICOLO S erd 50 B e in cospicua Eei vr ber 800 Eai PETRONIO 0 Strada urbana Non o l VIA EMILIA INTERNA di quartiere E Ri i nta cospicua dt der d 800 gt o pera tratto Urbano 0 Strada urbana Non 5 l VIA EMILIA LEVANTE di quartiere E a si dn cospicua sta da de sea 800 ci o o pe tratto Urbano 0 VIA EMILIA Strada dan 3 Non o PONENTE tratto di quartiere E Complesso Conflittuale cospicua Assente Presenza Presenza 800 gt 50 2590 Urbano i 0 0 0 1 0 0 0 6 00 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del e 09 015 sono f V Energia sensizio dell Ente Pag 118 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 4 4 1 Zone particolari e critiche
13. 538490661 IP 8 4 3F N SALVADOR NO PRESENTE CASTEL 37 BOLOGNESE IT001E53845306 538453064 CARDS VIA SERRA PRESENTE Q38 CASTEL 1T001E53846288 538462888 3F N VIA TRIESTE NO PRESENTE BOLOGNESE Q39 CASTEL IT001E53909620 539096206 15 1F N VIA ZIRONA NO PRESENTE BOLOGNESE CASTEL VIA CASTEL VIA quadri elettrici asserviti all impianto di pubblica illuminazione sono obsoleti e non sempre presentano adeguati dispositivi di protezione delle linee elettriche distribuite dagli stessi Dei 38 quadri con fornitura solo 9 si possono ritenere a norma mentre i restanti necessitano di interventi di varia natura per trasformarli a regola d arte 18 devono essere sostituiti completamente 11 devono essere adeguati con varie modalit e per i rimanenti necessaria una sistemazione ed una manutenzione alla carpenteria e ai cablaggi a seconda delle esigenze impiantistiche E necessario prevedere ovunque l accensione e spegnimento mediante l installazione di orologio astronomico per ottimizzare le accensioni e gli spegnimenti Nelle aree di pi recente realizzazione non si riscontrano particolari carenze n danneggiamenti interni o esterni nelle aree meno recenti talvolta i quadri denotano segni di degrado in merito alla protezione interna contro i contatti diretti verso le parti in tensione saltuariamente alla carpenteria talvolta alla mancanza di protezioni contro i contatti indiretti per assenza di protezioni differenz
14. Esempi di apparecchi di segnalazione a parete Apparecchi con emissione nulla verso l alto per installazioni a parete volumetrici e di segnalazione Figura 102 Esempi di corpi illuminanti Esempi di apparecchi installati a terra per giardini e passaggi pedonali Apparecchi con emissione nulla verso l alto per installazione in giardini e vialetti Attenzione che la tipologia a destra esiste in pochissimi modelli conformi alla legge regionale Tutte le altre versioni se dotate di sorgente con meno di 1500 Im possono rientrare nelle deroghe di legge dopo attente verifiche Figura 103 Esempi di corpi illuminanti RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Conmara Energia sensizio dell Ente Pag 162 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Utilizzare le foto sopra riportate anche se assolutamente non esaustive per individuare le migliori tipologie di corpi illuminanti da suggerire in ambito residenziale piuttosto che altri apparecchi a forte dispersione di luce verso l alto bench questi ultimi in parte in deroga alla legge regionale 5 5Proposte Integrate di Intervento Le proposte possono essere di 2 tipi 1 in ambito di riqualificazione del territorio non prettamente dal punto di vista del risparmio energetico quanto della qualit e dell estetica dell illuminazione del medesimo 2 che riguardano il rifacimento degli impianti ai fini del risparmio energetico e del rispetto delle leggi regionali e d
15. Gli obiettivi primari sono quelli di 1 ottenere vantaggi socio economici sostenibili grazie a un mercato digitale unico basato su internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili 2 raggiungere alti livelli di occupazione produttivit e coesione sociale 3 un economia sempre pi green caratterizzata da basse emissioni di carbonio Per realizzare tali obiettivi l agenda digitale attribuisce un ruolo cardine alle tecnologie dell informazione e della comunicazione soprattutto Internet diventate ormai parte integrante delle attivit socio economiche dei paesi e pertanto da utilizzare e sfruttare quanto pi possibile Secondo il rapporto ISTAT Cittadini e nuove tecnologie del 2011 l Italia in ambito europeo si colloca al 22 posto per diffusione delle tecnologie digitali e da un recente studio del Ministero dello Sviluppo Economico Recentemente il Governo Italiano per rispondere alle istanze poste dall agenda digitale europea ha istituito una cabina di regia il cui compito quello di coordinare le azioni delle amministrazioni centrali e territoriali e fissare le linee guida di una propria Agenda Digitale Nasce quindi l Agenda Digitale Italiana ADI che si basa principalmente sui seguenti temi dell innovazione 1 banda larga e ultralarga 2 cloud computing 3 open data e e government 4 smart communities cities Il Governo Italiano mira alla concreta realizzazione di progetti locali di S
16. ammesso ricorso ai sensi dell articolo 37 comma 3 del Codice Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 14 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 1 PREMESSA 1 1 Cos l Inquinamento Luminoso e la Legge Regione Emilia Romagna n 19 del 29 10 2003 La Regione Emilia Romagna con legge del 23 Settembre del 2000 n 19 definisce inquinamento luminoso ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori della aree cui essa funzionalmente dedicata e se orientata oltre il piano dell orizzonte e inquinamento ottico o luce intrusiva ogni forma di irradiazione artificiale diretta su superfici o cose cui non funzionalmente dedicata o per le quali non richiesta alcuna illuminazione Un altra definizione pi generica di inquinamento luminoso afferma che Per inquinamento luminoso si intende qualunque alterazione della quantit naturale di luce presente di notte nell ambiente esterno e dovuta ad immissione di luce di cui l uomo abbia responsabilit Le principali sorgenti di inquinamento luminoso sono gli impianti di illuminazione esterna notturna ma in alcuni casi Ninquinamento luminoso pu essere prodotto anche da illuminazione interna che sfugge all esterno ad esempio l illuminazione di vetrine Produce Inquinamento luminoso qualunque dispersione di luce nell ambiente sia che essa provenga dalle sorgenti di luce ad es gli apparecchi di illuminazione che
17. di rifornirsi facilmente d acqua e sfruttare le bisettrici che attraversano longitudinalmente le vallate come naturali percorsi di collegamento tra I singoli nuclei di addensamento demografico Le principali vallate sono quattro Valle del Marzeno Valle Lamone Valle Senio e Valle Sintria La vallata del Lamone assume particolare importanza rispetto a quelle contigue per la sua funzione di transito nella zona montana faentina Costituisce fin dall antichit un attrazione demografica e una direttrice di traffico commerciale tra la Pianura Padana e il Tirreno da Faenza verso I centri pi interni della valle dell Arno Tale direttrice corrisponde alla strada municipale del Il sec a C che si sviluppa come il naturale prolungamento del cardo maximus di Faenza costeggiando il corso del Lamone e percorrendo presumibilmente l attuale tracciato fino a S Eufemia Quarantolo il Rio di Quarto il Rio di Quinto sono tutti toponimi che ricordano le distanze dalle pietre miliari poste nella zona di Fognano La valle del Senio offre rispetto alle altre vallate una significativa testimonianza della presenza dell uomo dall epoca neolitica fino a tarda et imperiale quando il principale insediamento viene rappresentato dalla villa maggiormente presente a fondovalle in zone pi propizie ad essere popolate II Sintria non nasce dallo spartiacque appenninico e la sua testata di valle geograficamente connessa con la conca di Palazzuolo sul Senio La v
18. ne fosse bisogno Categorie illuminotecniche addizionali Categoria illuminotecnica Categoria Illuminotecnica individuata Categoria illuminotecnica addizionale Figura 76 Estratto della norma UNI 11248 2012 riportante le categorie illuminotecniche addizionali RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 E AT Energia servizio dell Ente Pag 104 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 4 2 La classificazione stradale ed illuminotecnica di Castel Bolognese RA Per descrivere in maniera pi dettagliata la classificazione sia stradale che illuminotecnica verranno analizzati alcuni tratti stradali presenti all interno del territorio comunale All interno del territorio comunale di Castel Bolognese RA sono presenti cinque tipologie di categorie stradali La categoria A Autostrada che riguarda la A n 14 La categoria C Strade Extraurbane Secondarie che riguarda la Ex S S n 9 la S P n 47 e la n 306 che nel tratto urbano diventa di categoria E Urbana di quartiere mentre le rimanenti arterie sono F Extraurbane Strade Locali Extraurbane in ambito extraurbano e le F Urbane Strade Locali Urbane in ambito urbano Tra queste ci sono la strada provinciale n 10 la n 82 la n 84 la n 66 elan 111 Tutte le altre strade Provinciali Comunali e private sono localizzate ed identificate con il nome della Via utilizzando la base dati Map Data TELE ATLAS a
19. zona residenziale e delle caratteristiche per la sua delimitazione indispensabile per riuscire a distinguere le strade urbane da quelle extraurbane Di seguito vengono riportate le definizioni Zona residenziale Zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione a protezione dei pedoni e dell ambiente delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine 2 Nel regolamento sono stabilite altre definizioni stradali e di traffico di specifico rilievo tecnico La delimitazione del centro abitato come definito all articolo 3 comma 1 punto 8 del Codice finalizzata ad individuare l ambito territoriale in cui per le interrelazioni esistenti tra le strade e l ambiente circostante necessaria da parte dell utente della strada una particolare cautela nella guida e sono imposte particolari norme di comportamento La delimitazione del centro abitato individua pertanto i limiti territoriali di applicazione delle diverse discipline previste dal Codice e dal presente regolamento all interno e all esterno del centro abitato La delimitazione del centro abitato individua altres lungo le strade statali regionali e provinciali che attraversano i centri medesimi i tratti di strada che eper i centri con popolazione non superiore a diecimila abitanti costituiscono i tratti Interni eper centri con popolazione superiore a diecimila abitanti costituiscono strade comunali ed individua pertanto
20. Non cospicua 0 Descrizione All interno della declassificazione questo parametro stato utilizzato come non cospicua nella quasi totalit delle sezioni ambiti stradali considerati Questo perch vista la natura del comune capita frequentemente che ci siano continui incroci o attraversamenti pedonali segnalati in maniera adeguata ma non cospicua Per garantire la massima sicurezza veicolare e pedonale stato quindi deciso di non attuare la declassificazione eAssenza di pericolo di aggressione Importanza all interno della declassificazione Media Valore della declassificazione Assenza 1 Presenza 0 Descrizione All interno della declassificazione questo parametro stato utilizzato come assenza nella quasi totalit delle sezioni ambiti stradali considerati Questo perch vista la natura del comune difficile avere un rischio di aggressione rilevante nelle zone centrali o nelle periferie Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Pag 108 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE eAssenza di svincoli e o intersezioni a raso Importanza all interno della declassificazione Media Valore della declassificazione Assenza 1 Presenza 0 Descrizione All interno della declassificazione questo parametro stato utilizzato come presenza nella quasi totalit delle sezioni ambiti stradali considerati Questo perch vista la natura del c
21. Parma e in alcune stazioni della Romagna Il resto del territorio regionale stato caratterizzato invece da anomalie positive con massimi nella fascia dell Appennino parmense e reggiano Queste anomalie positive hanno mitigato le anomalie negative in modo tale che l anno 2008 non si scosta notevolmente dal valore climatico di riferimento Anomalia delle precipitazioni annuale anno 2008 300 250 200 150 100 50 0 50 100 150 200 250 300 mm Figura 25 Anomalia della precipitazione annuale 2008 mm anno Fonte Arpa Regione Emilia Romagna RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28090901 Consorzio V Energia sevizio dell Eme Pag 44 di 207 2 3 Caratteristiche generali del territorio comunale Lamdagnd Bologni 48083 Castel Bolognese R talia i i San Martino s TT ostan fjrenze Breve evoluzione storica dell insediamento Per meglio comprendere la formazione e l evoluzione del sistema insediatio e infratrstturale del comune di Castel Bolognese si riporta di seguito una sintesi degli avvenimenti storici pi rilevanti Le informazioni sono tratte dal sito della Proloco di Castel Bolognese Castel Bolognese trae il proprio nome e la propria origine da Bologna che ne inizi la costruzione nella seconda met del secolo XIV L atto notarile di fondazione ritrovato a Bologna dal concittadino scrittore Avv Francesco Serantini porta la data del 13 aprile 1389 Ben pres
22. RELAZIONE DI PROGETTO Energia tn sensizio dell Ente Pag 64 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE ricostruita dalla Santa Sede nel 1504 Attualmente rimangono ampi tratti delle mura ed una torre frutto di un ampliamento avvenuto nel 1425 Palazzo Comunale Palazzo Comunale situato in Piazza Bernardi fu costruito nell Ottocento su progetto di Giuseppe Mengoni ristrutturando un antico convento dei Cappuccini Il cortile interno abbellito da una fontana opera di Angelo Biancini dedicata ai bambini morti durante la seconda guerra mondiale Villa Gottarelli Situata nei pressi della stazione ferroviaria Villa Gottarelli una residenza patrizia immersa in un grande parco in cui sono state messe a dimora piante esotiche e rare Nell area compreso un oratorio in stile neoclassico edificato nel 1821 su progetto dell architetto Filippo Antolini Mulino di Scodellino Antico mulino sito lungo il Canale dei molini di Castel Bolognese e Lugo ritenuto uno dei pi vetusti della Romagna certamente l ultimo esistente in regione stato restaurato negli anni 1975 76 Il Canale dei molini coevo alla fondazione del Castrum Bononiense fu realizzato direttamente dai bolognesi per rifornire di acqua il fossato della cinta muraria e come forza motrice per l alimentazione dei mulini Nasce dal fiume Senio presso la frazione Tebano poi prosegue verso nord fino al Canale in Destra Reno per una lunghezza totale di 38 km Lungo il
23. costituendo habitat per specie animali scomparse nell intorno Il Canale dei Mulini di Lugo di formazione antropica un importante corridoio ecologico essendo uno dei luoghi della pianura nel quale restano testimonianze relitte di naturalit presenta sponde con filari alberati di grandi esemplari di pioppo nero che in passato erano i cosiddetti roccoli usati per la caccia con reti oggi zone di rifugio per la fauna Le anse abbandonate del fiume Santerno comprendendo alcuni terreni agricoli ed il tratto di fiume che le attraversa con una fascia igrofila costituita prevalentemente dal salice e dal pioppo bianco nelle anse abbandonate si rinvengono bei filari di farnia con esemplari monumentali Figura 52 Paesaggio naturale e semi naturale protetto Centuriazione Fonte Regione Emilia Romagna Fonte http ambiente regione emilia romagna it RELAZIONE DI PROGETTO kr enes re bei GV Brari al servizio dell Ente Pag 68 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Rete ecologica del Comune di Castel Bolognese La Rete ecologica regionale definita all art 2 lett f della L R 6 2005 come l insieme delle unit ecosistemiche di alto valore naturalistico tutelate attraverso il sistema regionale delle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000 ed interconnesse tra di loro dalle Aree di collegamento ecologico con il primario obiettivo del mantenimento delle dinamiche di distribuzione degli organismi biologici e d
24. degli impianti omogenei possa cadere nello stesso periodo temporale e soprattutto per conservare l efficienza e l integrit dell impianto medesimo contenendone i costi generali e di manutenzione e valutare in dettaglio sistemi per la riduzione del flusso luminoso per consentire di e aumentare l efficienza degli impianti e stabilizzare la tensione di alimentazione e aumentare la durata delle sorgenti luminose e contribuire al conseguimento del risparmio energetico e monitorare lo stato di funzionamento del sistema ed eventuali sue disfunzioni e agevolare programmi di manutenzione RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 185 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 7 1 Ipotesi delle tempistiche d intervento Si riporta di seguito il diagramma di una ipotesi delle possibili tempistiche di intervento che cerca di unire le scadenze di legge con quelle individuabili dal comune anche in termini formativi e di promozione dei contenuti del piano della luce Va precisato che gli interventi di riqualificazione possono essere suddivisi in step e che alcuni parti del parco di illuminazione pubblica possano essere migliorate in una fase successiva_ alle tempistiche sotto riportate Revisione e aggiornamento dei contenuti del PICIL E a m i E 5 ol sele c o 2 AR ILS E ti N L v Cc GA ce 2 Si gt pi DV da i gt 19 o S i n fo N O one T U o
25. eventuale strada Arrrrmaza in apporti spar dt servizio foazia d sosta Ammessa n paz saper con strada principale runsson ed uscite concentrate o n piazzole d tosto eventuale strada Ammessa in apposti pas di servizio iascia d tosta Escluso la formata Ferrate organizzate appoute aree vi fianco delle careggate Esciusa lo fermata Piazzole fermata sunriunie corsia riservata Ammessa n spazi Sapati con immiziione od usce apposte Fermate orgentzate n apposte arva al fianco delle carreggate Eschan Figura 67 Tabella derivante dalle Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 2001 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 GeV mM ni er iH E Pag 99 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Luminanze delle superfici stradali in base alla categorie ME Richiamo alla Legge Regione Veneto n 17 del 2009 in quanto aggiornata in base alle ultime norme UNI sui requisiti illuminotecnici in quanto sono sovraordinati rispetto alla Legge Regione Emilia Romagna n 19 del 2003 Figura 68 Visuale Interpretare capire conoscere ed approfondire la L R Veneto n 17 2009 valide anche per le altre Regioni in quanto recepisce le nuove norme UNI Luminanze delle superfici stradali in base alla categorie CE S ES EV Richiamo alla Legge Regione Veneto n 17 del 2009 in quanto aggiornata in base alle ultime norme UNI sui r
26. gt T E _ E Iii WHido INIHDIVW ILVTOIUEVOLNY o INSHIOLOY epsenbu ei stp FUUOJENEI p aed ejos EYE Menu SJJPUSULK EP 3 Aedouud Epens BRYNS EN GISSLULE uou BI EDIUN ouas SjE DUDO apens anp agep ELLUDJENEIC EI NO Li OSPI AFRUP ALIOI OTIS ID epes eun djuosard a opuenb c auoHayez eg 2 nueu eddie DIANA lap 3Z2U0 ISS 3 VON SPEINSIUALCD QUURA PSS8 10P LNSO PI NEJOI 3 IP ASUS DSSHUNLE 540550 OUEQQIP I attobe ea aj womb 2 afigepro asid tun quasald OG ea 3 JION 2 e16634409 LU apuaweiziede eesba neo ui ewiojeneid ul ereib6a e3 ee ousa sa0 euuojeneld U essawwe vougo o efele e e e eoe e e o oOmvaan ONVRY KA SUaiLluvno n o elele e e e soe e e o cm fa Hmm OLNIVIIHHODS IO VNY GUN IIverunikd SOWNIS VNYSUNVELX3 QIZ1AHAIS 10 VOVHIS IN KIN VUVHIS ITEM N3A3I OLANHIS 19 VOYHLS IWdON HS VOVHLS ONVDHNYHLKE Yy YOYUHISOLOY DONNE SNYOLNV MOL0WNOT1213 ICIdIDOTIA 3 WMINY ANOVAI V 3 VIDDV HE Y 09313A ITVIBOLIBHII 331905 V OUNCGI3S Idil ISSIAMNV ODIYYVHL I0 3I4093LV0 IOVULS IG idil P Z E Evil Figura 63 Tabella derivante dalle Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 2001 G Ge Revisione del 28 09 2015 RELAZIONE DI PROGETTO Pag 95 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Caratteristiche delle strade Intervallo di velocit di praget
27. gt 0 Vetro curvo Qualsiasi Qualsiasi Vetro prismatizzato Qualsiasi Qualsiasi Ottica aperta RELAZIONE DI PROGETTO Qualsiasi Revisione del 28 09 2015 Qualsiasi Pag 80 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 3 1 3 1 Tipo di schermo rifrattore degli apparecchi illuminanti stradali Una quota significativa pari al 34 circa degli apparecchi di illuminazione pubblica stradale ha la chiusura di tipo piano vetro piano non disperdendo quindi luce verso il cielo Tali corpi illuminanti quindi sarebbero in regola nel rispetto della legge regionale in quanto la lampada non essendo sporgente non emette flusso luminoso verso l alto ma solo una piccola quota a parte sono installati secondo le prescrizioni richieste dalla Legge Regionale e pertanto l intero centro luminoso non risulta essere conforme alla normativa vigente questa quota di corpi illuminanti pu potenzialmente essere messa a norma di legge con una variazione dell inclinazione anche se l operazione risulta complicata dal fatto che gli stessi sono vincolati in maniera rigida al sostegno restanti apparecchi presentano la coppa o sono di tipologia obsoleta e non presentano nemmeno una chiusura della lampada e risultano da sostituire in ogni caso 3 1 3 2 Tipo di schermo rifrattore degli apparecchi tipo arredo urbano Quasi tutti i corpi illuminanti adibiti ad illuminazione pubblica d arredo esistenti circa il 98 non presentano
28. loduri metallici a bruciatore ceramico Fluorescenti compatte per insegne e LED La resa cromatica consigliata gt 60 oppure 20 25 per complessi prettamente artigianali Le caratteristiche delle lampade e le rese cromatiche a cui si possono paragonare tali zona sono e Strade aree industriali con utilizzo prevalente notturno eParcheggi grandi aree e Strade commerciali elnsegne eCapannoni industriali e edifici generici Ambito Zone interesse collettivo E importante che tali zone siano riconoscibili dal resto del centro urbano perch vengono utilizzate anche nelle ore serali e se mal illuminate possono generare insicurezza urbana Le lampade consigliate per questa zona sono Sodio Alta pressione Sodio Bassa pressione loduri metallici a bruciatore ceramico loduri metallici tradizionali e Fluorescenti compatte La resa cromatica consigliata 20 65 gt 60 Le caratteristiche delle lampade e le rese cromatiche a cui si possono paragonare tali zona sono ellluminazione pedonale Lampade al Sodio alta pressione ed in specifici e limitati ambiti di valorizzazione ioduri metallici con Efficienza gt 90Im W ellluminazione di parchi piste ciclabili e di piccole aree residenziali sodio alta pressione lampade a fluorescenza e i limitati ambiti ioduri metallici con efficienza gt 90Im W e llluminazione di impianti sportivi Sey Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 62 di 207 P I DEL COMUNE DI C
29. pubbliche e private Parcheggi NOME VIA Parcheggi lungo strade Limite velocit km h Categoria stradale FUurbana Categoria illuminotecnica di progetto 83 Portata di servizio per corsia veicoli ora AI o Si No Flusso traffico reale Presenza zone di conflitto Non particolarmente significative Dispositivi rallentatori Complessit campo visivo ninuene Categoria illuminotecnica di esercizio Per uniformare l illuminamento con la MEG e per rendere pi sicure le zone a parcheggio si ritiene opportuno inserire questa categoria Piste Ciclo pedonali NOME VIA Piste ciclo pedonali Limite velocit km h Categoria stradale Categoria illuminotecnica di progetto SG Portata di servizio per corsia veicoli ora s3 Si No Flusso traffico reale Presenza zone di conflitto Non particolarmente significative Dispositivi rallentatori Complessit campo visivo ininfluene 7 Categoria illuminotecnica di esercizio Per uniformare l illuminamento vista l adiacenza alle categorie ME4b e ME6 Rotatorie Nelle rotatorie significative consigliato l utilizzo della categoria CE Per trovare la giusta classe si guarda la categoria ME pi alta delle strade intersecanti l incrocio e grazie alle tabella sottostante si trova la corrispondente categoria CE Comparazione di categorie illuminotecniche 53 Si No Categoria illuminotecnica Figura 77 Estratto della n
30. sensizio dell Ente Pag 165 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE iniziale delle caratteristiche della lampada una lampada nuova presenta una sensibile variabilit della potenza anche a pari condizioni di alimentazione Contro e Esperienza limitata Rispetto alla tecnologia con alimentatori ferromagnetici che hanno durate elevate nel tempo l esperienza non permette ancora di dimostrare che nelle condizioni estreme di un apparecchio d illuminazione elevati sbalzi di temperatura condizioni atmosferiche diversificate etc l elettronica di bordo possa durare quanto i sistemi tradizionali oltre 15 20 anni e La certificazione del sistema ballast apparecchio illuminante qualunque essi siano monoregime ferromagnetico biregime ferromagnetico elettronico deve essere fatta in fabbrica dal produttore di corpi illuminanti su apparecchi nuovi con ballast incorporati che se ne assume la responsabilit Per questo stesso motivo sar il produttore a dover garantire la classe di isolamento dell apparecchio Classe Il dell intero corpo illuminante in quanto alcuni reattori richiedono anche una terra di funzionamento E quindi evidente che interventi su apparecchi esistenti non certificati una assunzione di responsabilit di chi fa l intervento e Costo di mercato del solo ballast 70 130 euro punto luce Contro per ballast pretarati in fabbrica e Potrebbero non rispondere a questo criterio ed alle leggi regionali che impongono
31. 2003 2 Applicazione di albero decisionale per riportare a 3 macro classi 3 Changedetection per 3 e 5 classi 4 Restituzione risultati in grafici ed immagini RELAZIONE DI PROGETTO Consort Energia sensizio dell Ente Pag 30 di 207 Riclassificazione da 5 a 3 classi 1992 Riclassificazione da 5 a 3 classi 2003 Il cambiamento dell intensit luminosa nel periodo dal 1992 al 2003 in Emilia Romagna stato di una variazione netta corrispondente a 1000km di intense lights Gonsaraio e V Energia sensizio dell Ente Pag 31 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE comuni dell Emilia Romagna sono tenuti ad adeguare il regolamento urbanistico edilizio RUE di cuiall articolo 29 della legge regionale 24 marzo 2000 n 20 Disciplina generale sulla tutela e l uso del territorio alle disposizioni della Legge Regionale n 19 2003 Norme in materia di riduzione dell inquinamento luminoso e di risparmio energetico In base a quanto stabilito dall art 43 commi 5 e 6 della Legge Regionale n 20 2000 Amministrazione Comunale ha proceduto alla traduzione del P R G negli strumenti di pianificazione introdotti dalla Legge Regionale stabilendo quali previsioni del Piano vigente costituivano il P S C Piano Strutturale Comunale il P O C Piano Operativo Comunale ed il R U E Regolamento Urbanistico ed Edilizio RELAZIONE DI PROGETTO Energia sensizio dell Ente Pag 32 di 207
32. 22 00 locale F 1 0 p 1 0 0 1 6 00 VIA GARAVINI 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 ae i 0 0 san 1 6 00 VIA GHINOTTA 0 Strada urbana po Normale Conflittuale a Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 VIA GINNASI locale F 1 0 0 2 206 1 0 0 1 6 00 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 Fino a Via A pee F 50 1 0 cospicua 1 0 0 1 6 00 Bagnaresi poi VIA GIOVANNI XXIII 0 una ME6 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Extraurbana 70 1 0 ae 1 VIA GIOVANNINA locale F VIA GIROLAMO nd Heg it an tuta seta GOTTARELLI 0 Presenza Presenza lt 25 0 Presenza Presenza lt 25 0 0 2 Presenza Presenza lt 50 23 00 Nelle Strade i laterali si ha una 0 0 1 6 00 MEG6 0 800 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 VIA GRADASSO locale F 0 Strada urbana 50 Normale Conflittuale Fe Assente VIA GRAMSCI CdR 1 0 0 1 Strada urbana Normale Conflittuale ie Assente VIA GRANDI locale F 1 0 0 1 Strada urbana Normale Conflittuale Assente locale F 1 0 cospicua 1 VIA GUIDI 0 Strada urbana 50 Normale Conflittuale ia Assente Presenza locale F 1 0 p 1 0 VIA I MAGGIO 0 Strada urbana 50 Normale Conflittuale dn Assente Presenza locale
33. 554 99 il piano di manutenzione un insieme di pi documenti operativi quali il progetto nel suo insieme di elaborati grafici di relazioni tecniche e dimensionali e delle specifiche tecniche e normative che attraverso i documenti illustrativi delle finalit dell opera costituisce di fatto il manuale d uso In particolare la parte descrittiva delle opere della relazione tecnica degli impianti elettrici di illuminazione del tracciato stradale in esame contiene le informazioni atte a permettere la fruibilit dei diversi impianti nonch le condizioni necessarie per il loro corretto esercizio oltre i quali ne deriva un uso improprio nonch tutte le operazioni di manutenzione ordinaria finalizzate alla conservazione ed alla continuit di esercizio ed i riscontri dei parametri indicatori di anomalie causate da deterioramento o da basso livello prestazionale in modo da attivare I necessari interventi specialistici Il manuale d utilizzo per un opera cos articolata e differenziata nella diversa tipologia di impianti presenti non pu essere costituito da un unico documento bens da un insieme di elaborati raccolti ed ordinati per specializzazione delle attivit di cantiere erelazione tecnica e normativa di progetto integrate nelle parti specialistiche operative sviluppate in sede di costruzione eschede tecniche dei singoli materiali impiegati ed installati edisegni costruttivi e relative verifiche dimensionali raccolta della manualist
34. BOLOGNESE La scelta progettuale deve comunque privilegiare soluzione soft che eviti abbagliamenti e renda gradevole e sicura la permanenza e l utilizzo del parco anche a ridosso delle ore notturne preferendo quindi l illuminazione specifica di vialetti e di aree ricreative piuttosto che appiattita senza soluzione di continuit ed indiscriminatamente diffusa ovunque Evitare l illuminazione d accento di alberi e cespugli dal basso verso l alto anche e soprattutto con sistemi ad incasso che ha solamente valore scenico ma inopportuna in quanto altera considerevolmente la fotosensibilit delle specie vegetali oltre a non essere ammessa dalla legge regionale n 19 03 Esempio di corpi illuminanti O che permettono di conseguire risultati illuminotecnici analoghi Tioga too Apparecchio 2 Apparecchio 3 Apparecchio 4 Apparecchio 5 Figura 87 Esempi di corpi illuminanti SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE AREE PEDONALI PARCO PUBBLICO PIAZZE Tai APPARECCHIO Apparecchio illuminante con caratteristiche di arredo TIPO APPARECCHIO urbano da posare su palo adatto all illuminazione di aree verdi aree pedonali in genere MATERIALE Pressofusione di alluminio verniciato REGOLAZIONE Possibilit di regolazione del fuoco lampada versione asimmetrica ALIMENTAZIONE Alimentazione elettronica o elettromeccanica rifasata In alluminio ad elevata purezza con solido fotometrico RIFLETTORE simmetrico per illu
35. Condizioni progettuali 1 Apparecchi tipo totalmente schermati con ottica fortemente asimmetrica in senso trasversale e preferibilmente dedicata a tali applicazioni 2 Sostegni tipo Preesistenti verificando la sicurezza e l obsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti normative tecniche e di sicurezza oppure in caso di nuovi sostegni o in caso di nuove installazioni utilizzare sostegni che permettano al flusso fuoriuscente dall apparecchio di coprire j trasversalmente la larghezza della strada ta ad una altezza di 2 metri con altezze dell apparecchio comprese fra 5 e 8 metri da terra 3 Sorgente luminosa Lampada a vapori di sodio ad alta pressione con indice di ta resa cromatica Ra 65 e temperatura di de A colore pari a 2150K Potenze installate commisurate all esigenza di conseguire adeguati illuminamenti verticali f 4 Parametri di progetto Utilizzare i valori kv minimi di progetto di illuminamento previsti dalla norma EN13201 T j Classe EV per la classe identificata come indicato nella tabella qui 3 riportata in funzione della classificazione della strada 5 Ottimizzazione Impianto solo per rifacimento integrale impianto Utilizzare apparecchi che permettano di conseguire gli stessi risultati con le minori potenze installate 2 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 26 09 2015 GeV Energia sensizio dell Ente Pag 159 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 6 Riduz
36. Efficienza gt 90Im W Lampada a fluorescenza compatta dove possibile lo spegnimento entro le ore 24 Classe S3 5S4 S5 S6 tipo CMD 20 35W o SAP 50W Classe S2 S1 tipo CMD 35 70W o SAP 50 70W Impianti preesistenti a parit di condizioni utilizzare le potenze minime Impianti nuovi utilizzare apparecchi che permettano di ridurre le potenze installate e di massimizzare il fattore di utilizzazione Con rapporti interdistanza altezze in ambito percorsi pedonali uguali o superiori a 3 7 Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 Pag 144 di 207 5 4 8 Strade e piazze a traffico prevalentemente pedonale e aree di aggregazione e ricreazione RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 2042075 Energia sensizio dell Ente Pag 145 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Tali aree oltre ad avere una loro specifica identit anche storica necessitano una particolare cura per una fruibilit da parte della comunit anche nelle ore notturne e per una possibile riqualificazione dei tracciati storici delle piazze pi frequentate e importanti da valorizzare Si consiglia in particolare v Per tracciati stretti fra le case del centro cittadino si suggerisce l utilizzo di apparecchi sottogronda del tipo a proiettori con ottica asimmetrica completame
37. Esempiodei servizi offerti dal lampione intellignete La videosorveglianza autonoma in termini di identificazione di anomalie quali congestione del traffico incidenti o rapine un aspetto interessante in quanto difficilmente un Comune ha i fondi e la necessit sostenere un servizio di videosorveglianza con personale attivo 24 ore su 24 L obiettivo quello di sfruttare la sensoristica a basso costo installata su pali intelligenti per estrarre informazioni utili sull ambiente circostante I server elaborano i dati ricevuti e forniscono valori indicanti l entit del flusso veicolare e pedonale rilevata Tali valori vengono utilizzati per costruire ed aggiornare un modello predittivo della domanda di illuminazione La funzione di Hot Spot Wi Fi consente di utilizzare outdoor i dispositivi dotati di accesso a Internet wireless telefonini palmari laptop sfruttando la tecnologia ad onde convogliate Attulamente una connessione out door viene offerta dagli operatiori telefonici con tecnologia GSM o UMTS ed ha costi superiori alle tariffe Internet offerte indoor Utilizzare la tecnologia ad onde convogliate offerta dai pali intelligenti consente un abbattimento dei costi di connessione e una copertura completa RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2075 GeV Energia l servizio dall Ente Pag 206 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE In questo modo possibile collegare un numero elevato di access point s
38. F 1 0 P 1 0 VIA IV NOVEMBRE 0 Strada urbana Normale Conflittuale Ma Assente Presenza locale F 1 0 P 1 0 VIA KENNEDY J F 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza VIA KING M L locale F 1 0 cospicua 1 0 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 2809 2015 Presenza Presenza lt 50 22 00 0 0 1 6 00 Presenza Presenza lt 25 0 0 2 Presenza Presenza lt 25 0 0 2 Presenza lt 50 22 00 0 1 6 00 lt 25 2 lt 50 22 00 1 6 00 lt 50 22 00 1 6 00 Presenza 0 Presenza 0 0 eta fra e Energia sensizio dell Ente Pag 115 di 206 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE A A AAA A A Strada i Non 3 l Nelle Strade Extraurbana pra B e uale cospicua n D to Ar da aa 800 a da pr I laterali si ha una VIA LAZZARINI locale F 0 ME6 Strada Non 5 l 50 lt Complesso Conflittuale Assente Presenza Presenza gt 50 23 00 Extraurbana 0 0 0 cospicua 1 0 0 900 0 6 00 VIA LUGHESE locale F 0 Non VIA MAESTRI DEL red 50 dal i n cospicua Eei irta sera 800 o LAVORO 0 P Non o VIA MAMELI p 50 cospicua o de dr 800 KG GOFFREDO 0 Strada urbana Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 Solo fino a Via cile Fi 50 1 0 cospicua 1 0 0 800 1 6 00 Donati Andrea VIA MARCHESINA 0 i poi una ME6 i Non 5 i VIA MARCONI a 50 aaa i cospicua 0 se
39. INDUSTRIALE RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 200 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Il modello Smart Grid ha un ruolo strategico per la crescita sostenibile e ha lo scopo di abbattere i consumi energetici Ridurre i costi di gestione manutenzione di infrastrutture e patrimoni Rendere affidabile e di qualit la fornitura dell energia elettrica ci permette di migliorare la sicurezza del sistema tramite una gestione pi efficace e puntuale delle risorse connesse alla rete Rendere efficace la distribuzione dei flussi di energia e flessibile la gestione dei picchi della domanda contribuendo a ridurre i tempi di fuori servizio a fronte di guasti o anomalie e migliorare la continuit del servizio Tutelare l ambiente e ridurre le emissioni di CO Installare misuratori intelligenti che permettono al cliente di avere piena consapevolezza del proprio stile di consumo per indirizzarlo verso un uso sempre pi razionale dell energia Aumentare la competitivit degli operatori di rete Reti intelligenti Smart grid Figura 107 Schema concettale tra Sviluppo Sostenibile e Smart Grid RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2075 Gonsarno Srergi al servizio dell Ente Pag 201 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 9 3 Una appilcazione delle Smart Grid la SMART STREET Una possibile evoluzione del progetto di riqualific
40. Inquinamento luminoso e protezione del cielo notturno Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti Venezia 1996 p 18 Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 28 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Puglia meno di un settimo in Veneto e Lazio solo un decimo circa in Emilia Romagna Campania Liguria e meno ancora in Lombardia Queste percentuali non dipendono solo dallo stato del cielo ma anche dalla distribuzione della popolazione nel territorio La regione con la maggior frazione di superficie con cielo molto buono stelle di magnitudine 5 5 visibili la Basilicata con l 81 del territorio mentre a sorpresa quella con la minor frazione il Veneto con meno di un quinto del territorio probabilmente solo le montagne vicino al confine con l Austria In termini assoluti e non percentuali la Sardegna la regione con il pi ampio territorio con cielo molto buono Per poter ammirare nella sua interezza uno dei pi grandi spettacoli della natura oggi quasi sempre necessario fare spostamenti di centinaia di chilometri Regioni italiane BM 64 9a77 1 4 150 a64 9 4 O 33 1a50 4 012 a33 1 4 0 a12 4 Figura 9 Percentuale di popolazione nelle regioni italiane che vive ove la via lattea non pi visibile da Rapporto ISTIL 2001 Thttp Awww inquinamentoluminoso it cinzano stato html RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 48 00 0011 cenone l V Energia servizio dell Ent
41. LUMINOSE veverreeere rie iee rene eee serie ieri re eee eee 78 3 1 3 CONFORMITA DEGLI IMPIANTI ALLA LEGGE REGIONALE 19 03 ieri nie eeie eee eee 79 3 1 3 1 TIPO DI SCHERMO RIFRATTORE DEGLI APPARECCHI ILLUMINANTI STRADALI c c erre riereeeie ieri renne 80 3 1 3 2 TIPO DI SCHERMO RIFRATTORE DEGLI APPARECCHI TIPO ARREDO URBANO e ccerrerre rece 80 3 1 3 3 CORPI ILLUMINANTI PER ILLUMINAZIONE STRADALE ce0vercrerree eee ie rea eee ieri ne veve eee eee 80 3 1 3 4 CORPI ILLUMINANTI DI CATEGORIA ARREDO URBANO cerreererere rea ice iene ee ne ee eee iene 81 3 1 3 5 CORPI ILLUMINANTI DI CATEGORIA PROIETTORE esnnrrnnrrnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnannnnsnnnnnsnennnnnnsrnssnnnennernneereerreeeneennsesneen 83 3 1 4 ON OE ES ON NTN 83 3 1 5 PUNTI DI FORNITURA DELL ALIMENTAZIONE ELETTRICA esrrorrnnrnnvnnvnnrnnnnnnnnnrnnsnnsnnsnnnvnnvnnsnnnnrnerneenerneernrrnrrnsereereenneen 84 3 2 ILLUMINAZIONE SPORTIVA v0cssrerrererereseeseeeene sese see se eneseenene sese enesesnene sese seeneseseeee sese seese se sesenenezeseene 86 3 3 ILLUMINAZIONE PRIVATA ED ALTRI USI c0cscvecesrereeeese rece se sneneneseene senese eeene sese eee sese seseseeeneneseseenezeseenea 87 4 CLASSIFICAZIONE ILLUMINOTECNICA DEL TERRITORIO sssrssrssvsrssrssrssrssrssssrssesssssssrssessssrssensssssssnssns 88 4 1 METODOLOGIA PROCEDURALE E NORMATIVA SEGUITA vsevnvnvsevnvnvnvsnvnennsnvnvnnsnvnnn
42. Martino in Golfare Montefortino S Valentino di Tredozio S Giovanni in Octavia Brisighella S Maria in Tiberiaci Montemauro S Maria in Cepparano STA Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 48 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE La vallata del Senio a partire dal nono secolo riusc ad ottenere segni di ripresa grazie all attivit dei frati Benedettini insediati in alcuni monasteri lungo la Vallata Il pi importante centro del territorio collinare sicuramente Riolo Terme nella vallata del Senio sorto in epoca romana con lo scopo di sfruttare le gi note propriet terapeutiche delle sorgenti termo minerali Nell alto medioevo questi centri ecclesiastici disegnarono sul territorio la propria impronta organizzativa ponendosi come punti nodali di riferimento amministrativo economico insediativo Un altro fenomeno quello dell incastellamento il proliferare cio di castelli come centri di potere signorile in grado di esercitare sulla base locale una importante funzione aggregativa Castel Raniero Pergola Vezzano Riolo terme Casola La diffusione di castelli in rapporto alla situazione geografica e ambientale induce a ritenere che la bassa e media collina fosse preferita dal punto di vista insediativo alle zone di montagna Le modalit insediative erano prevalentemente quelle di occupare rilievi relativamente bassi all imbocco delle valli o ai primi contrafforti per esercitare una funzi
43. P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 1 1 Gli ambiti di paesaggio elementi naturali e antropici che caratterizzano l area Per descrivere in maniera mirata il contesto territoriale di Castel Bolognese si deciso di partire con l analisi delle Unit di Paesaggio del PTPR Piano territoriale paesistico regionale della Regione Emilia Romagna Il Piano territoriale paesistico regionale Ptpr parte tematica del Piano territoriale regionale Ptr e si pone come riferimento centrale della pianificazione e della programmazione regionale dettando regole e obiettivi per la conservazione dei paesaggi regionali I Pipr individua le grandi suddivisioni di tipo fisiografico montagna collina pianura costa i sistemi tematici agricolo boschivo delle acque insediativo e le componenti biologiche geomorfologiche o insediative che per la loro persistenza e inerzia al cambiamento si sono poste come elementi ordinatori delle fasi di crescita e di trasformazione della struttura territoriale regionale Attraverso l incrocio di una serie complessa di fattori costituzione geologica elementi geomorfologici quota microclima ed altri caratteri fisico geografici vegetazione espressioni materiali della presenza umana ed altri il Piano paesistico individua 23 Unit di paesaggio su tutto il territorio regionale Le Unit di paesaggio rappresentano ambiti territoriali con specifiche distintive e omogenee caratteristiche di formazione e di evoluzio
44. P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE RILIEVO DELL IMPIANTO DELL ILLUMINAZIONE PUBBLICA Il rilievo in formato digitale presente nel portale WebGIS del Comune di Castel Bolognese RA TAVOLE ALLEGATE Tavola 1 Classificazione delle strade del territorio comunale Tavola 2 Classificazione Illuminotecnica di Progetto Tavola 3 Zonizzazione del Territorio Comunale Tavola 4 Elementi Puntuali e Zone di Particolare Tutela DOCUMENTI ALLEGATI Allegato 1 Riferimenti Normativi Visuale l r v 19 03 Allegato 2 Verifiche illuminotecniche RELAZIONE DI PROGETTO Consorzio Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE DEFINIZIONI Ai fini della norma UNI 11248 si applicano i termini e le definizioni di cui alle UNI EN 13201 2 e UNI EN 13201 3 e i termini e le definizioni seguenti Abbagliamento debilitante Abbagliamento prodotto da sorgenti di luce che pu compromettere la percezione visiva senza necessariamente provocare una forte sensazione fastidiosa Carreggiata Parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli La carreggiata pu essere composta da una o pi corsie di marcia e in genere pavimentata e delimitata da strisce di margine La carreggiata non comprende la corsia di emergenza Categoria_illuminotecnica Categoria che identifica una condizione d illuminazione in grado di Soddisfare i requisiti per l illuminazione di una data zona di studio Categoria illuminotecnica di esercizi
45. RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Energia sensizio dell Ente Pag 167 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 6 PIANO DI MANUTENZIONE 6 1 Premesse Il presente elaborato si propone quale strumento operativo per la svolgimento di attivit di manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzate alla conservazione del grado di efficienza prestazionale dell impianto elettrico di illuminazione del comune di Castel Bolognese in provincia di Ravenna Sotto la dizione onnicomprensiva di impianto elettrici di illuminazione si indica egli impianti di illuminazione pubblica situati nel territorio comunale ela dotazione delle apparecchiature elettriche in corrispondenza del punto di alimentazione in bassa tensione el impianto di terra e di protezione contro i contatti indiretti ei manufatti minori per l esecuzione delle vie cavi e del blocco di fondazione per l insediamento del quadro elettrico ele linee in cavo di energia e di comando 6 2 Obiettivi della manutenzione Le soluzioni progettuali sviluppate concorrono all allestimento di un sistema tecnologico integrato con l obiettivo di attuare eun adeguato livello prestazionale dei componenti econformit alle norme tecniche e di sicurezza vigenti emassimo contenimento dei consumi energetici con la razionalizzazione dei costi di esercizio eunificazione per quanto possibile delle metodologie di impianto dei materiali e delle apparecchiature adottate epr
46. Sconsigliata in ambito urbano soprattutto se costituita da torri faro che hanno bassi fattori di utilizzazione alte potenze installate ed un elevato impatto ambientale e visivo inoltre devono essere dotate di adeguate vie luminose di immissione nella rotatoria Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Pag 154 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 Corpi illuminanti esterni alla rotatoria soluzione tradizionale con corpi illuminanti posti lungo la circonferenza esterna della rotatoria Potenze installate contenute ma minore percezione degli ostacoli soprattutto su strade ad alta velocit 3 Corpi illuminati esterni alla rotatoria in controflusso soluzione meno nota ma molto efficace che abbatte tutti i fenomeni di abbagliamento in quanto la luce segue sempre l autista che si immette percorre ed esce dalla rotatoria senza che mai interferire con la visione dell autista medesimo Non ci sono molti prodotti in circolazione che permettono soluzioni di codesto tipo Condizioni progettuali 1 Apparecchi tipo totalmente schermato con ottica asimmetrica sia che trattasi di apparecchio stradale o proiettore 2 Sostegni Tipo Preesistenti verificando la sicurezza e Caio l obsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi od recenti normative tecniche e di sicurezza oppure in caso di nuovi sostegni o in caso di nuove installazioni utilizzare sostegni con altezze dedicate
47. TRAFFICO VEICOLARE ASSI VIARI PRINCIPALI rc 127 5 4 2 STRADE A TRAFFICO VEICOLARE ASSI VIARI SECONDARI emnaemnsvnervnnvnnsennsvnnvnnnvnnsnnnvrnnvnnsvnnsnnnsrnnsnnnnnnsvnnsnnsvnnevnnsener 131 5 4 3 STRADE A TRAFFICO VEICOLARE ZONE ARTIGIANALI eravonerrnnernsvnnevnnsrnsvnnsvnnsrnnsrnnvnnnvnnuvnnsvnnsvnnvnnevnnsvnnennnennesnnsene 133 5 4 4 AREE VERDI AGRICOLE IN AREE MODESTAMENTE ABITATE cerci 135 5 4 5 AREE VERDI GIARDINI E PARCHI URBANI 0c crete re ere re rese e ieri sese ere ceca cirie ce reni eee serie ee ceri cie ceri rece zenie ne 138 TONN 140 5 4 7 PERCORSI A TRAFFICO PREVALENTEMENTE PEDONALE A CARATTERE LOCALE rei 143 5 4 8 STRADE E PIAZZE A TRAFFICO PREVALENTEMENTE PEDONALE E AREE DI AGGREGAZIONE E RICREAZIONE 144 ENN 149 TINE 151 TURTE 153 TIP GMN 158 5 4 13 IMPIANTI D ILLUMINAZIONE DEGLI EDIFICI DI INTERESSE STORICO ARTISTICO iii 159 5 4 14 IMPIANTI D ILLUMINAZIONE PRIVATA E RESIDENZIALE 000000 serre cere iii eee 160 5 5 PROPOSTEINTEGRATEDI NTERVENTO cs svescrrercceeesesecenesereceneressere sense eee sese cie essere cenere see ee cinesino 162 5 5 1 SOSTITUZIONE CORPI ILLUMINANTI AL MERCURIO OBSOLETI E NON CONFORMI ALLA LR 18 03 eee 162 5 5 2 SOSTITUZIONE DI TUTTI CORPI ILLUMINANTI INEFFICIENTI PEDONALI E O SOPRADIMENSIONATI DI TIPO STRADALE 162 5 5 3 INTRODUZIONE DEI SISTEMI DI RIDUZIONE DEL FLUSS
48. Vesti Padova nevi Vet rio Veneto La pianura veneta dal M Pizzoc 1575 m novembre 2000 gt Venezia dat M Pirzzoc 1575 m novembre 2000 Venezia centro storico Marcon Centro commerciale RELAZIONE DI PROGETTO Energia sevizio dell Ente Pag 25 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 1 4 Effetti dell inquinamento luminoso L inquinamento luminoso ha molteplici effetti negativi Secondo quanto dichiarato dall Associazione degli Astrofili Trentini gli effetti negativi dell inquinamento luminoso sono di tipo a culturale La cultura popolare del cielo ormai ridotta ad eventi particolari di tipo astronautico perdendo il contatto diretto con il cielo l uomo si impoverito rispetto alle culture millenarie degli antichi popoli per i quali la volta celeste assumeva una importanza fondamentale A titolo di esempio si pensi che gran parte degli scolari vedono le costellazioni celesti solo sui libri di scuola e gli abitanti delle pi grandi citt non hanno mai visto una stella La notte successiva all ultimo grande terremoto che colp la citt di Los Angeles una miriade di chiamate intas i centralini telefonici degli istituti scientifici della California per sapere che cosa fosse accaduto in cielo In realt si trattava solo del fatto che la momentanea sospensione di energia elettrica in molte zone della citt con la parziale distruzione di molti impianti di illuminazione aveva reso visi
49. W ellluminazione di parchi piste ciclabili e di piccole aree residenziali sodio alta pressione lampade a fluorescenza e i limitati ambiti ioduri metallici con efficienza gt 90Im W STA Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 61 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Ambito Zona Industriali Artigianali La zona industriale si sviluppata in corrispondenza della frazione di Rioveggio in un ambito per lo pi centrale Queste zone hanno un utilizzo prevalentemente diurno e quindi l illuminazione notturna non ha un peso rilevante e non deve far evidenziare particolari architettonici Le lampade consigliate per questa zona sono Sodio Alta pressione Sodio Bassa Pressione e LED La resa cromatica consigliata 20 25 Le caratteristiche delle lampade e le rese cromatiche a cui si possono paragonare tali zona sono e Strade aree industriali con utilizzo prevalente notturno eParcheggi grandi aree e mpianti industriali Centrali elettriche etc eCapannoni industriali e edifici generici Ambito Zona Artigianali commerciali Le zone artigianaliicommerciali hanno un utilizzo prevalentemente diurno e quindi l illuminazione notturna non ha un peso rilevante e non deve far evidenziare particolari architettonici Uno scopo rilevante si ha invece nell illuminazione serale visto le caratteristiche di strada commerciale con le relative insegne Le lampade consigliate per questa zona sono Sodio Alta pressione
50. ai sensi della L R 6 2005 Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della rete natura 2000 e successive modifiche E all Allegato B dell art 3 specifica i compiti dei Comuni il Comune il cui territorio interessato dalla presenza di una o pi Zone di Protezione provvede all adeguamento del Piano Strutturale Comunale PSC e del Regolamento Urbanistico Edilizio RUE In particolare il Comune nel PSC deve inserire almeno enella Relazione una sezione dal titolo Inquinamento Luminoso e risparmio energetico contenente un breve inquadramento normativo dell argomento Art 2 l r n 19 del 2003 DDGA n 2263 del 2005 8 Art 3 Lr n 19 del 2003 DDGA n 2263 del 2005 STA Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 18 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE enelle Norme la disciplina di tutela prevista dalla L R 19 2008 e dalla D G R n 2263 2005 enella cartografia di Piano l estensione della le Zone di Protezione presenti sul territorio comunale in coerenza con le eventuali indicazioni del PTCP Nel RUE deve indicare le azioni e gli atti che il Comune obbligato ad assumere per dare adempimento alla normativa in materia ed in particolare ai sensi dell art 1 comma 1 della L R 19 2008 e dell art 6 della D G R n 2263 2005 dovranno essere compresi eventualmente riuniti in un apposito Piano della Luce
51. al servizio dell Ente Pag 42 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Anomalia della temperatura minima annua 2008 4 0 1 2 3 4 C Figura 23 Anomalia della temperatura minima annuale 2008 C Fonte Arpa Regione Emilia Romagna L analisi delle anomalie di temperatura minima annua del 2008 mostra un anomalia positiva su quasi tutta la regione in media di 1 C tranne che per un numero ridotto di stazioni dove stata riscontrata una lieve anomalia negativa attorno a 0 5 C Un segnale positivo di anomalia stato registrato anche per la temperatura massima annua in media attorno a 2 C ma con valori pi intensi fino a 3 C nella pianura centro occidentale e per alcune zone delle province di Forl Cesena e di Ravenna Anomalia della temperatura massima annua 2008 4 0 1 2 3 4 Co Figura 24 Anomalia della temperatura massima annuale 2008 C Fonte Arpa Regione Emilia Romagna 19 Nella figura la linea tratteggiata rappresenta il valore climatico di riferimento 1961 1990 mentre la linea continua mostra la tendenza nel periodo 1961 2008 RELAZIONE DI PROGETTO ALLE Ea V E tm ni Fatal iH E Pag 43 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Per quanto riguarda le precipitazioni la distribuzione spaziale delle anomalie medie annuali del 2008 pi complessa in comparazione con quella delle temperature Si sono registrate anomalie negative in alcune parti della provincia di Piacenza
52. all applicazione da 8 a 13 metri per apparecchi tradizionali maggiori per torri faro 3 Sorgente luminosa Lampada a vapori di sodio ad alta pressione con indice di resa cromatica Ra 25 e temperatura di colore pari a 1950K Potenze installate per singolo apparecchio le minori possibili compatibilmente con il tipo di impianto le dimensioni della rotatoria e la classificazione della medesima 4 Parametri di progetto Utilizzare i valori minimi di progetto di illuminamento previsti dalla norma EN13201 Classe CE come indicato nella tabella qui riportata 5 Ottimizzazione Impianto solo per rifacimento integrale impianto Utilizzare apparecchi che permettano di ridurre le potenze installate e rapporti interdistanze altezze minime pari a 5 6 volte 6 Riduzione del Flusso Obbligatoria progetti illuminotecnici che permettono di conseguire i requisiti minimi sopra illustrati presenti progetti guida hanno lo scopo di illustrare i risultati minimi accettabili ai fini della conformit al Piano dell illuminazione conseguibili in applicazioni di codesto tipo e compatibili con lo stato dell arte Minirotatorie D 20m 24m In area urbana vengono generalmente progettate rotatorie con raggio esterno massimo di 12m con isola centrale sormontabile Queste vengono classificate come minirotatorie installate solo in area urbana con limite di velocit di 50 Km h dove si ha una percentuale di mezzi pesanti ridotta max 5 nella loro
53. ambiti minimizzare il IMPIANTO e l fattore di utilizzazione NORMA DI UNI 11248 UNI EN 13201 stradale RIFERIMENTO EN 13201 Classe S pedonale piazze parcheggi ecc c Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti REGOLATORI possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di FLUSSO regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 SORGENTE Figura 94 Schemi progettuali SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE MISTA CON APPARECCHIO D ARREDO DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO TIPO APPARECCHIO Armatura totalmente schermata con caratteristiche di arredo urbano e adatto ad illuminazione stradale MATERIALE Pressofusione di alluminio verniciato REGOLAZIONE Possibilit di regolazione del fuoco lampada RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE ALIMENTAZIONE Alimentazione elettronica preferibilmente RIFLETTORE SCHERMO DI GRADO DI CLASSE DI INQUINAMENTO SOSTEGNI Preesistenti verificando la sicurezza e lobsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti tecniche di sicurezza SOSTEGNI E ALTEZZA SORGENTI SORGENTE POTENZA In alluminio ad elevata purezza con solido fotometrico asimmetrico o stradale In vetro temperato piano trasparente e installato in posizione orizzontale IP55 minimo Emissione massima s
54. braccio SORGENTI Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SAP con SORGENTE indice di resa cromatica gt Ra 65 T 2150K o Ra 25 T 1950K Categoria illuminotecnica ME5 utilizzare le soluzioni con potenze inferiori POTENZA strada con larghezza sino a 7 5m 70W strada con larghezza sino a 8m 70 100W strada con larghezza oltre a 8 5m 150W OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO Impianti preesistenti a parit di condizioni utilizzare le potenze minime OTTIMIZZAZIONE Impianti NUOVI dove possibile intervenire IMPIANTO sull interdistanza situazioni senza ostacoli quali viali alberati il rapporto minimo interdistanza su altezza palo deve essere almeno pari a 3 7 NORMA DI UNI 11248 UNI EN 13201 RIFERIMENTO Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti REGOLATORI possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di FLUSSO regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 Figura 84 Scheda progettuale 5 4 3 Strade a traffico veicolare zone artigianali Sul territorio insistono alcune aree dedicate ad attivit artigianali o industriali anche per queste necessaria una illuminazione dedicata specifica Illuminazione privata l illuminazione privata dei capannoni e delle aree limitrofe deve essere realizzata privilegiando le seguenti tipologie di installazioni RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015
55. caratteristiche costruttive compatibili con i criteri indicati dalla legge regionale in materia di inquinamento luminoso in quanto sfera completamente diffondente o per la presenza della coppa i rimanenti corpi illuminanti risultano essere in regola con le prescrizioni contro l inquinamento luminoso seppur al limite 3 1 3 3 Corpi illuminanti per illuminazione stradale Nell ambito degli apparecchi stradali sono state individuate le sotto elencate tipologie CONFORME NON CONFORME CONFORME NON CONFORME RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 GeV Energia sensizio dell Ente Pag 81 di 207 CONFORME NON CONFORME NON CONFORME NON CONFORME Come la documentazione fotografica dimostra per queste tipologie sussistono criteri costruttivi e modalit di installazione non compatibili con quanto indicato dalla legge regionale LR19 2003 Durante il sopralluogo effettuato si riscontrato che nell ambito di uno stesso quartiere insistono soluzioni disomogenee anche per la stessa tipologia di strada 3 1 3 4 Corpi illuminanti di categoria arredo urbano La suddivisione delle tipologie di corpi illuminanti rappresentata nella tabella sottostante a CONFORME NON CONFORME CONFORME NON CONFORME GeV Energia sensizio dell Ente Pag 82 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE NON CONFORME NON CONFORME Figura 26 Tavola delle tipologie degli apparecchi di illuminazione di categoria arre
56. circa il 3 delle emissioni che il nostro paese dovrebbe abbattere per raggiungere gli obiettivi minimi fissati dal protocollo di Kyoto per il 2012 volume di consumo in forte crescita e non trascurabile Il Protocollo di Kyoto in seguito PK approvato nel 1997 dalla Convenzione sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite amp entrato in vigore il 16 febbraio 2005 ha come obiettivo primario la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra in media del 5 2 dei livelli di emissione nel periodo che va dal 2008 e il 2012 rispetto a quelli del 1990 Per i paesi pi sviluppati e industrializzati prevista una riduzione maggiore pari all 8 differentemente ai paesi considerati in via di sviluppo i cui limiti sono meno rigidi Per il raggiungimento degli obiettivi e l adempimento degli obblighi il PK impegna i firmatari ad adottare una serie di misure e politiche finalizzate a migliorare l efficienza energetica nei settori rilevanti dell economia nazionale promuovere sviluppare e utilizzare fonti energetiche rinnovabili tecnologie compatibili con l ambiente e ridurre le emissioni nel settore dei trasporti L Italia il cui obiettivo pari al 6 5 ha convalidato la sottoscrizione agli impegni definiti a Kyoto con la Legge del 1 giugno 2002 n 120 in cui illustrato il relativo piano nazionale per la riduzione delle emissioni L estendersi del fenomeno dell inquinamento prodotto dalle fonti luminose e la necessit di contenere i
57. collegamento logico tra quanto previsto in progetto e quanto effettivamente posto in opera in sede stradale 6 7 3 Risorse necessarie per gli interventi manutentivi Gli interventi manutentivi prevedono la presenza di risorse umane e di mezzi differenziati per tipologia e per livello di gravit cos come di seguito elencato a risorse umane e personale abilitato ad operare su sistemi elettrici di potenza in bassa tensione e personale abilitato ad operare su apparati elettronici di potenza in bassa tensione b risorse di materiali Per le diverse tipologie di intervento l operatore attivato dovr essere dotato degli strumenti di lavoro pi consoni all attivit specifica per la quale richiesto l intervento in termini di attrezzatura materiali di ricambio e strumenti di rilievo c mezzi operativi Gli interventi sui sistemi di illuminazione stradale dovranno essere eseguiti con l uso di piattaforme o con mezzi dotati di gru a sbraccio dotata di cesto in sommit con rinvio dei comandi dal posto operatore 6 7 4 Livello minimo delle prestazioni In caso di impedimento ad attuare tutti gli interventi manutentivi previsti dovranno essere attuate le prescrizioni necessarie a garantire che gli impianti interessati dall intervento non costituiscano pericolo supplementare all utenza stradale ed agli operatori stessi diversamente gli impianti o pi precisamente il componente specifico in grado di costituire una qualsiasi forma di peric
58. colore 2150K o Ra 25 e SORGENTE temperatura di colore 1950K per tracciati urbani delle strade di categoria illum ME3 gt Ra 25 temperatura di colore 1950K per tutte le altre vie e tipologie illuminotecniche Categoria illuminotecnica ME3 utilizzare le soluzioni con potenze inferiori strada con larghezza sino a 7m 70 100W strada con larghezza sino a 8m 100W POTENZA strada con larghezza oltre a 8m 100 150W Categoria illuminotecnica ME4 utilizzare le soluzioni con potenze inferiori strada con larghezza sino a 7m 70 100W strada con larghezza sino a 8m 100W strada con larghezza oltre a 8m 100 150W OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO gt E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO SOSTEGNI E ALTEZZA OC ii II RI preesistenti a parit di condizioni utilizzare le potenze minime OTTIMIZZAZIONE Impianti nuovi dove possibile intervenire sull interdistanza IMPIANTO situazioni senza ostacoli quali viali alberati il rapporto minimo interdistanza su altezza palo deve essere almeno pari a 3 7 NORMA DI UNI 11248 UNI EN 13201 RIFERIMENTO Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti possibili REGOLATORI o mediante sistemi punto a punto Possibilit di regolazione FLUSSO del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 Figura 82 Scheda progettuale 5 4 2 Strade a traffico veicolare assi viari secondari RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 0
59. conflitto C Strade Extraurbane secondarie Vmax lt 70 90km h in aree di conflitto E Strade Urbane interquartiere Vmax lt 50km h in aree di conflitto E Strade Urbane di quartiere Vmax lt 50km h in aree di conflitto F Strade Locali extraurbane Vmax lt 70 90km h in aree di conflitto se la segnaletica efficace e sufficiente tali strade si riconducono alla cat ME3 vedi prospetto ME3 Esempio di corpi illuminanti RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Energia sensizio dell Ente Pag 128 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE O che permettono di conseguire risultati illuminotecnici analoghi Ellisse Kaos Lunoide ST50 100 Figura 79 Esempi di corpi illuminanti SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE STRADALE Lm gt 1 5 cd mq Carreggiata singola DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO Riflettore in alluminio ad elevata purezza con solido fotometrico asimmetrico di tipo stradale VETRO DI Schermo di chiusura in vetro temperato piano trasparente e GRADO DI IP55 minimo prorezom OTT CLASSE DI isolamento O INQUINAMENTO Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con documentazione come richiesto da LR 19 03 SOSTEGNI Preesistenti verificando la sicurezza e lobsolescenza SOSTEGNI E ALTEZZA dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti tecniche di sicurezza RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 26 09 201
60. dalle superfici illuminate ivi compresa la luce prodotta da sorgenti naturali ma di cui l uomo sia responsabile es un pozzo petrolifero in fiamme Produce inquinamento luminoso anche l immissione volontaria di luce nell ambiente Si devono considerare dovuti all inquinamento luminoso ad esempio anche i disturbi all accrescimento delle piante prodotti dalla luce che illumina le aree verdi ai bordi degli svincoli autostradali Tutto l inquinamento luminoso che non sia motivato da ragioni di sicurezza e necessit dovrebbe essere il pi possibile evitato Figura 1 L Italia e l inquinamento luminoso Art 1 bis l r 17 del 2000 Art 1 bis l r 17 del 2000 i www lightpollution it cinzano web2 definizione html RELAZIONE DI PROGETTO E l V Energia servizio dell Ente Pag 15 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE La maggior parte dell inquinamento luminoso prodotto dai centri abitati Nel caso dell Emilia Romagna a causa dello sviluppo insediativo sparso soprattutto lungo al storica Via Emilia il problema ancor pi esteso e critico La dispersione del costruito sul territorio determina anche una maggiore incidenza dei consumi energetici dovuti alla pubblica illuminazione L 1 9 dei consumi elettrici del nostro Paese riguarda l illuminazione pubblica contribuendo complessivamente per 12 6 milioni di TEP alla bolletta energetica pari a 4 26 milioni di tonnellate di CO2 emesse nell atmosfera
61. dei quadri di bassa tensione e manutenzione straordinaria pu essere eseguita in situ o in altra sede a seguito dello smontaggio del componente specifico per la cui attivit necessita la presenza di risorse di significativa importanza in mezzi e in personale con elevata specializzazione oltre all entit dei materiali forniti per consentire le riparazioni In ogni caso l attivit di manutenzione straordinaria prevede la revisione delle dotazioni interne di ogni apparecchiatura interessata dall intervento e la sostituzione di tutti quei materiali per i quali non siano possibili o comunque economicamente non vantaggioso attuare un intervento riparatore Il manuale di manutenzione redatto in sede di progetto costituisce la linea guida in base alla quale in funzione della specificit dei materiali forniti e delle apparecchiature approvvigionate si dovr redigere il manuale per la manutenzione delle opere impiantistiche realizzate Nella sua stesura il manuale di manutenzione delle opere oggetto dell appalto dovr contenere le seguenti informazioni e definizione dei componenti gli impianti elettrici di illuminazione stradale e la rappresentazione grafica completa della schemistica di as built per tutte le diverse tipologie di impianto fermo restando la necessit di ubicare sul tracciato i diversi componenti che costituiscono l impianto di illuminazione della sede stradale ele risorse necessarie in termini di mezzi e personale per l ese
62. della sicurezza eD Lgs 17 agosto 2005 n 189 e s m i Modifiche ed integrazioni al D Lgs 20 agosto 2002 n 190 in materia di redazione ed approvazione dei progetti e delle varianti nonch di risoluzione delle interferenze per le opere strategiche e di preminente interesse nazionale eD P R 462 01 Regolamento di semplificazione delle procedure per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi eGuida CEl 0 10 2002 Guida alla manutenzione degli impianti elettrici Norme UNI di seguito elencate e UNI 9910 Manutenzione Terminologia sulla fidatezza e sulla qualit del servizio e UNI 10144 Manutenzione Classificazione dei servizi di manutenzione e UNI 10145 Manutenzione Definizione dei valori di manutenzione delle imprese fornitrici di servizi di manutenzione e UNI 10146 Manutenzione Criteri per la formulazione di un contratto di manutenzione e UNI 10147 Manutenzione Terminologia e UNI 10148 Manutenzione Gestione di un contratto di manutenzione e UNI 10224 Manutenzione Principi fondamentali della funzione della manutenzione e UNI 10366 Manutenzione Criteri di progettazione della manutenzione e UNI 10388 Manutenzione Indici di manutenzione e UNI 10449 Manutenzione Criteri per la formulazione e gestione del permesso di lavoro e UNI 10584 Manutenzione Sistema informativo d
63. di corpi illuminanti O che permettono di conseguire risultati illuminotecnici analoghi Ellisse Kaos Lunoide ST 50 100 Apparecchio 1 Apparecchio 2 Apparecchio 3 Apparecchio 4 Apparecchio 5 Figura 97 Esempi di corpi illuminanti SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE PARCHEGGI GRANDI AREE r DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO TIPO APPARECCHIO Armatura stradale totalmente schermata o proiettore asimmetrico MATERIALE Pressofusione di alluminio verniciato REGOLAZIONE Possibilit di regolazione del fuoco lampada ALIMENTAZIONE Alimentazione elettronica o elettromeccanica rifasata RIFLETTORE In alluminio ad elevata purezza con solido fotometrico asimmetrico o stradale SCHERMO DI In vetro temperato piano trasparente e installato in CHIUSURA posizione orizzontale e DI IP55 minimo PROTEZIONE CLASSE DI ISOLAMENTO RELAZIONE DI PROG ETTO Revisione dei 2 ar UND T5 E l V Energia sensizio dell Ente Pag 153 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE INQUINAMENTO Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd kim con documentazione come richiesto da LR 19 03 Preesistenti verificando la sicurezza e l obsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti tecniche di sicurezza Nuovi sostegni in acciaio zincato a caldo o verniciati Altezza da terra a seconda della larghezza della strada 7 12 m Unilaterale su marciapiede o carreggiata Posa Posstme
64. di traffico motorizzato Parametro d influenza che indica la percentuale della portata di servizio valutata con riferimento alle condizioni istantanee di traffico Indice di rischio di aggressione Parametro che compara il rischio di aggressioni in una data zona di studio con un riferimento condiviso Intersezioni a livelli sfalsati svincoli Insieme d infrastrutture sovrappassi sottopassi e rampe che consente lo smistamento delle correnti veicolari tra rami di strade posti a diversi livelli Intersezioni a raso e o a rotatoria incroci Area comune a pi strade organizzata in modo da consentire lo smistamento delle correnti di traffico dall una all altra di esse Luminanza ambientale Luminanza presente nell ambiente dovuta alle sorgenti di luce Parametro di influenza Parametro in grado di influenzare la scelta della categoria illuminotecnica parametri d influenza possono essere per loro natura qualitativi o quantitativi Parametri quantitativi possono essere noti solo in modo qualitativo Per comodit non viene fatta distinzione tra parametri propriamente detti per esempio il flusso di traffico o valutazione di una determinata condizione della zona di studio per esempio la presenza o assenza di zone di conflitto Portata di servizio Valore massimo del flusso di traffico smaltibile dalla strada misurato in veicoli equivalenti per ora Portata di servizio per corsia Valore massimo del flusso di traffico smaltibile dall
65. e Interruttori e comandi affidabilit delle manovre 20 anni e Apparecchiature elettriche ed elettroniche in genere affidabilit delle manovre e precisione nelle prestazioni 20 anni e Impianti di terra collegamento delle masse estranee 30 anni e Passerelle e cavidotti stabilit dei fissaggi e sfilabilit delle condutture 25 anni e Linee in cavo rispetto delle portate e dei criteri di posa integrit degli isolanti 25 anni e Quadri elettrici rispetto della capacit di alloggiamento e conservazione delle carpenterie 30 anni e Strumentazioni per il controllo della luminanza rispondenza ai dati di progetto e costruttivi in modo continuativo 10 anni RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 177 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE e Sistemi di giunzione e derivazione Rispondenza ai dati di progetto e costruttivi in modo continuativo 25 anni 6 8 2 Attivit di controllo e di intervento Per le attivit sopra titolate vengono redatte le schede di manutenzione parte integrante del presente elaborato Qualora la manualistica specifica delle singole apparecchiature o di sistemi comunque titolati richieda controlli anche se non espressamente titolati qualora si verificassero presenze di anomalie o difetti di qualsiasi genere dovranno essere attuati tutti i provvedimenti necessari per ripristinare l efficienza della strumentazione evitando l interruzione della transit
66. i limiti territoriali di competenza e di responsabilit tra il comune e gli altri enti proprietari di strade eNel caso in cui l intervallo tra due contigui insediamenti abitativi aventi ciascuno le caratteristiche di centro abitato risulti anche in relazione all andamento plano altimetrico della strada insufficiente per un duplice cambiamento di comportamento da parte dell utente della strada si provvede alla delimitazione di un unico centro abitato individuando ciascun insediamento abitativo con il segnale di localit Nel caso in cui i due insediamenti ricadano nell ambito di Bart 3 4 5 del c d s D Lgs 285 del 30 4 1992 e successive modifiche STA Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Pag 91 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE comuni diversi si provvede a delimitazioni separate anche se contigue apponendo sulla stessa sezione stradale il segnale di fine del primo centro abitato e di inizio del successivo centro abitato el segnali di inizio e di fine centro abitato sono collocati esattamente sul punto di delimitazione del centro abitato indicato sulla cartografia allegata alla deliberazione della giunta municipale ed individuato in corrispondenza di ciascuna strada di accesso al centro stesso in modo tale da permettere il rispetto degli spazi di avvistamento previsti dall articolo 79 comma 1 segnali di inizio e fine centro abitato relativi allo stesso punto di del
67. la riduzione ENTRO le 23 o 24 questo perch sono per semplicit realizzati con curve di taratura che li fanno intervenire in riduzione dopo diverse ore dal tramonto che d inverno cadono entro le 24 ma d estate molto dopo ed inoltre non prevedono il ritorno a pieno regime e Seppure il sistema sia molto semplice perde di flessibilit in quanto non possono essere cosi come sono fatti e se non sono telecontrollati a distanza gestiti nel tempo a seconda delle esigenze e delle fonti di rischio Il problema si pu ovviare con comando su cavo dedicato o con onde convogliate in ogni caso oneroso 5 5 3 4 Reattori biregime e Problematiche simili a quelle dei reattori elettronici dimmerabili elevato costo derivante dalla necessit di comando e Se non stabilizzano la tensione non incrementano la durata delle lampade ma possono creare dei problemi alle sorgenti se i salti di tensione sono troppo elevati e repentini e Soluzione affidabile e collaudata a differenza dei reattori elettronici e dai costi inferiori Nota finale produttori delle lampade gli unici ad avere voce in capitolo purtroppo dicono poco sulla durata delle lampade a potenza ridotta non confondere potenza ridotta con tensione ridotta RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Energia sensizio dell Ente Pag 166 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 5 5 3 5 I Sistemi di telecontrollo maggiori servizi per il cittadino Il Sistema di Telecontroll
68. manutenzione di sicurezza l utilizzo della tecnologia wireless e PLC facilita l accesso real time per il controllo delle condizioni ambientali permettendo di utilizzare infrastrutture esistenti quali la lampionistica stradale che accanto alla soluzione primaria di illuminazione intelligente pu essere cos sfruttata per fornire anche una serie di servizi accessori che vanno dai servizi di videosorveglianza ai servizi di comunicazione tramite display informativi La domanda per l impiego di soluzioni intelligenti per la sicurezza pubblica urbana sta crescendo molto rapidamente non seguita tuttavia da altrettanta disponibilit di fondi per le citt pertanto il riuso di reti di videocamere pubbliche e private gi esistenti sul territorio e lo sfruttamento della grande rete di smartphone di cui i cittadini sono ormai dotati sono particolarmente vantaggiosi per supportare lo sviluppo di tale ambito SC 4 Ambiente e risorse naturali Questo ambito ha l obiettivo di ottimizzare la gestione delle risorse naturalistiche e socio culturali secondo principi di equit e sostenibilit attraverso lo sviluppo di tecnologie e modelli operativi finalizzati alla gestione trattamento e rivalorizzazione delle risorse naturali nonch alla tutela della biodiversit Per raggiungere tale obiettivo questo ambito pone particolare attenzione a corretta gestione smaltimento e o riciclo dei rifiuti promozione protezione e gestione s
69. pedonale e ciclabile Per garantire la massima sicurezza ai pedoni e ciclisti stato quindi deciso di non attuare la declassificazione eFlusso di traffico lt 50 rispetto alla portata di servizio Importanza all interno della declassificazione Media Valore della declassificazione gt 50 0 lt 50 1 Descrizione All interno della declassificazione questo parametro stato utilizzato per avvalorare le altre declassificazioni e o per calcolare la categoria illuminotecnica di esercizio eFlusso di traffico lt 25 rispetto alla portata di servizio Importanza all interno della declassificazione Media Valore della declassificazione gt 25 lt 50 1 lt 25 2 Descrizione All interno della declassificazione il parametro lt 25 stato utilizzato per arrivare a calcolare la categoria illuminotecnica di progetto ME6 Anche se la norma UNI 11248 2012 da un lato non consente di declassare per pi di n 2 classi e di utilizzare il parametro STA Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Pag 107 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE flussi di traffico dall altro alto suggerisce che dove ci sia impossibilit che questo vari nel tempo o dove il progettista rilevi in precisi ambiti delle condizioni tali di assenza di pericoli per gli utenti della strada possa essere utilizzata la classificazione illuminotecnica ME6 congiuntamente alla assu
70. pedonali in zone con flusso di traffico e o velocit elevate segnalarli adeguatamente Programma di manutenzione inadeguato Ridurre il fattore di manutenzione inserito nel calcolo illuminotecnioo Figura 73 Estratto della norma UNI 11248 2012 riportante alcuni esempi di provvedimenti integrativi all impianto di illuminazione Prevalenza di precipitazioni meteoriche Adottare segnali stradali attivi e o fluortrangenti di classe adeguata La seguente tabella serve per stabilire l incremento si soglia TI qualora c ne fosse l esigenza Valori dell incremento di soglia TI per le categorie illuminotecniche CE ed S Parametro Categoria illuminotecnica Indice amp incremento della soglia ci percezione TI st s s s ss s EJERE 20 0 0 armenerne PETE ET Figura 74 Estratto della norma UNI 11248 2012 riportante i valori di incremento di soglia TI per le categorie CE e S RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 E AT Energia servizio dell Ente Pag 103 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE La seguente tabella serve per stabilire la relazione e comparazione tra le categorie illuminotecniche Comparazione di categorie illuminotecniche Categona illuminotecnica Figura 75 Estratto della norma UNI 11248 2012 riportante la comparazione delle categorie illuminotecniche La seguente tabella serve a suggerire delle categorie illuminotecniche addizionali nel caso in cui c
71. potenze installate e di massimizzare il fattore di utilizzazione Con rapporti interdistanza altezze in ambito percorsi pedonali uguali o superiori a 3 7 NORMA DI UNI EN 13201 RIFERIMENTO Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 OTTIMIZZAZIONE IMPIANTO REGOLATORI FLUSSO Figura 88 Scheda progettuale 5 4 6 Impianti sportivi Come evidenziato nel precedenti capitoli sono presenti sul territorio comunale degli impianti di ricreazione sportiva Pag 140 di 207 Il tipo d illuminazione richiesta da tali spazi ricreativi ha sicuramente se mal realizzata un contributo notevole all aumento dellinquinamento luminoso in tutte le sue forme bisogna adottare particolari cure ed attenzione nellilluminazione prevedendola solo quando funzionale alle attivit sportive e solo quando affettivamente necessaria RELAZIONE DI PROGETTO Moe o a 55 E Jj Fag f Revision JE SEG HTE Er Energia sensizio dell Ente Pag 141 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Queste indicazioni unitamente alla variazione dell inclinazione per quanto possibile ed all inserimento di appositi schermi che indirizzino il flusso luminoso sul campo sportivo sono sicuramente i primi provvedimenti da adottare per contenere il flusso luminoso all interno d
72. seguito della rimozione delle cause di guasto 6 7 7 Manutenzioni eseguibili a cura di personale specializzato Sono le attivit indicate nelle schede di manutenzione parte integrante del presente documento integrate delle modalit operative specifiche operative contenute nei manuali di manutenzione forniti per le diverse apparecchiature indicate negli elaborati finali di As built 6 8 Programma di manutenzione Il programma di manutenzione prevede un sistema di controlli e di interventi da eseguire a scadenze prefissate al fine di una corretta gestione dell apparecchiature e o degli impianti in tutte le loro parti per il periodo della loro vita media Il programma di manutenzione dovr essere articolato per e attivit di monitoraggio delle prestazioni e attivit di controllo e di intervento e attivit di manutenzione programmata Il programma di manutenzione essendo lo strumento operativo delle prescrizioni riportate nel manuale di manutenzione dovr essere reso operativo in funzione alle apparecchiature installate ed alla loro identificazione per marca e modello Alla consegna degli impianti il Manutentore dovr riportare tutte le prove eseguite in fase di avviamento e taratura degli impianti individuando in rapporto a quanto installato ed a quanto riportato nei manuali operativi delle singole apparecchiature tutti i dati relativi alle prestazioni attese per ciascun impianto o suo specifico significativo componente ogge
73. sono La Luminanza media mantenuta del manto stradale Lm cd m L Uniformit generale UO e Longitudinale UI di detta Luminanza L indice di abbagliamento debilitante causato dall installazione TI Spettro di emissione delle lampade Guida ottica Rapporto tra l intensit proveniente da una superficie luminosa in una data direzione e l area apparente di quella superficie Luminanza media mantenuta valore che assume la luminanza media del manto stradale nelle peggiori condizioni d invecchiamento e insudiciamento dell impianto Rapporto fra luminanza minima e media su tutta la strada Rapporto fra luminanza minima e massima lungo la mezzeria di ciascuna corsia Livello di Luminanza Dal livello di luminanza dipende il potere di rivelazione inteso come RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Energia sensizio dell Ente Pag 126 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE percentuale di un insieme definito di oggetti percepibile dal conducente in ogni punto della strada Il potere di rivelazione aumenta all aumentare della luminanza media del manto stradale con andamento dipendente dall uniformit e dal grado di abbagliamento debilitante prodotto dall impianto Per strade rettilinee con manto asciutto la norma UNI 13201 2 prevede vari livelli di luminanza a seconda del tipo di strada Uniformit di luminanza Generalmente il parametro utilizzato per descrivere la distrib
74. sulla regione Emilia Romagna Madia annuale Valore climatico media 1961 1980 Lineare Madia annuale Figura 21 Andamento temporale annuale della temperatura massima mediata sull intero territorio regionale periodo 1951 2008 Fonte Arpa Regione Emilia Romagna L andamento delle precipitazioni annue mostra una tendenza di diminuzione per il periodo 1961 2008 sulla regione Emilia Romagna diminuzione dovuta soprattutto alla stagione invernale e meno alla stagione primaverile ed estiva Dalla figura che mostra l andamento a lungo termine della quantit di precipitazione annua si nota come a partire dagli anni 80 la precipitazione annua stata in genere al di sotto del valore climatico di riferimento con punte di anomalie negative pi intense nel 1983 1988 ma anche nel periodo pi recente ad esempio durante l anno 2007 Precipitazioni annuali sulla regione Emilia Romagna 1 400 1 300 1 200 1 190 1 000 900 800 700 600 immianne Precipitazione annuale Valore climatico media 1961 1990 Lineare Frecipitazione annuale Figura 22 Andamento temporale annuale della precipitazione mediata sull intero territorio regionale periodo 1961 2008 Fonte Arpa Regione Emilia Romagna 18 Nella figura la linea tratteggiata rappresenta il valore climatico di riferimento 1961 1990 mentre la linea continua mostra la tendenza nel periodo 1961 2008 RELAZIONE DI PROGETTO STN Da ude E AT Erarik
75. superiore a 2 per decremento massimo totale dovuto alla riduzione del flusso di traffico il progettista pu valutare l eventuale ulteriore riduzione di una categoria illuminotecnica a MEG giustificandone responsabilmente in relazione alla sicurezza e sottoscrivendola per le zone adiacenti si deve evitare una differenza maggiore di due categorie illuminotecniche comparabili La zona in cui il livello luminoso raccomandato il pi elevato costituisce la zona di riferimento L analisi dei rischi L analisi dei rischi pu essere suddivisa nelle seguenti fasi sopralluogo con l obiettivo di determinare una gerarchia tra i parametri di influenza rilevanti per le strade esaminate Individuazione dei parametri decisionali e delle procedure gestionali richieste da eventuali leggi dalla presente norma e da esigenze specifiche studio preliminare del rischio determinando gli eventi potenzialmente pericolosi in base a incidenti pregressi ed al rapporto fra incidenti diurni e notturni e classificazioni in funzione della frequenza e della gravit creazione di una gerarchia di interventi per assicurare a lungo termine i livelli di sicurezza richiesti da leggi Direttive e norme determinazione di una programmazione strategica con scala di priorit per le azioni pi efficaci in termini di sicurezza per gli utenti Vista le peculiarit del territorio comunale di Castel Bolognese RA analizzate nel capitolo precede e nel
76. traffico veicolare assi principali 2 strade e traffico veicolare assi secondari 3 strade e traffico veicolare zone artigianali 4 aree agricole modestamente abitate 5 aree verdi parchi e giardini 6 Impianti sportivi 7 strade pedonali fuori centro abitato 8 strade pedonali piazze centri storici O 10 parcheggi 11 rotatorie 12 passaggi pedonali impianti d illuminazione degli edifici di interesse storico artistico piste ciclabili 0 1 2 3 4 illuminazione residenziale e impianti privati 13 14 5 4 1 Strade a traffico veicolare Assi viari principali Sono considerati assi viari principali quelli che secondo la classificazione stradale sono stati assimilati alle strade con il maggior traffico motorizzato extraurbano ed urbano Si identificano nelle seguenti categorie Categoria illuminotecnica ME1 e ME2 Non sono state individuate sul territorio comunale strade con queste caratteristiche Dovendo comunque il piano identificare delle linee guida verranno riportate indicazioni anche per queste tipologie di strada nel caso fossero necessarie in futuro In particolare rientrano nella categoria ME2 a pieno titolo le autostrade le superstrade e le tangenziali quali A Autostrade con campo visivo normale B Extraurbane principali con campo visivo complesso Possono rientrare inoltre le seguenti categorie di strade D Strade Urbane di scorrimento veloce Vmax lt 70km h in aree di
77. tratto castellano furono costruiti quattro mulini il Mulino della Porta il Mulino di Mezzo il Mulino Scodellino e il Mulino dei Confini Vicino al punto in cui nasce il canale si trova la Diga steccaia di fattura leonardesca che innalza di qualche metro il livello del fiume per riempire il bacino che alimenta il canale artificiale La diga l ultima del suo genere presente nella Romagna occidentale Figura 49 Ricostruzione ipotetica della rocca di Castel Bolognese Fonte castelbolognese org RELAZIONE DI PROGETTO Energia sensizio dell Ente Pag 65 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 5 1 Analisi delle situazioni critiche elementi naturali di pregio SIC ZPS aree protette Gli elementi di carattere naturale come corsi d acqua zone SIC e ZPS e altri ancora sono siti di grande importanza non solo dal punto di vista ambientale Nella loro veste di corridoi ecologi per esempio i fiumi hanno un importanza cruciale per la migrazione della fauna locale Alcune normative comunitarie sulla considerazione che gli habitat naturali degli Stati membri si stiano sempre pi degradando si prefiggono il compito di salvaguardarne e proteggerne la biodiversit tenendo conto nel contempo delle esigenze economiche sociali culturali delle popolazioni che insistono sul territorio In particolare per l individuazione di territori atti a tali scopi l Unione Europea ha provveduto ad emanare nel tempo i seguenti prov
78. 0 rispetto alla portata di O Vv O O Q o N gt Oo 2 D no sd o sd O A ef Normale 1 PT TT TE ee k lt O gt ui O Z q pt w N 7 D 2 O 1 2 O lt lt ek Complesso Conflittuale Cospicua NOR Assente Presenza Assenza extraurbana 130 cospicua f 0 0 1 1 0 1 A1 0 Strada urbana Normale Conflittuale NorPag Assente Presenza Presenza bca F 50 0 cospicua2 1 0 PIAZZA BERNARDI 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 go ME 0 0 PIAZZA CAMERINI 0 3 Non PIAZZA DE A 50 Heg i an cospicua seta 03 B GIOVANNI 0 Strada urbana Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 i 4 0 0 PIAZZA FANTI 0 Non PIAZZA NICOLA DA pu g 50 ko de nt cospicua detta vr rn CASTELBOLOGNESE 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 er Ci 0 0 PIAZZA SERANTINI 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 cospicua 4 0 0 PIAZZALE BORGHI 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 ME 0 0 PIAZZALE BRUNELLI 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 SSSPIGHA Ti 0 0 PIAZZALE BUDINI 0 Non PIAZZALE a 50 B ai ant cospicua Eo k Presenza CA
79. 0 4 Gestione per la qualit ed elementi del sistema di qualit Guida generale e UNI EN 29000 4 2 Elementi di gestione per la qualit e del sistema qualit Guida per servizi e UNI ISO 9000 4 3 Gestione per la qualit ed elementi del sistema di qualit Guida per i materiali di processo continuo e UNI ISO 9000 4 4 Gestione per la qualit ed elementi del sistema di qualit Guida per il miglioramento della qualit e UNI ISO10005 Guida per la qualit Guida ai piani della qualit 6 5 Documenti di riferimento Sono da ritenersi parte integrante del piano di manutenzione e gli allegati che compongono il progetto esecutivo con la sola eccezione degli elaborati amministrativi e i disegni di as built completi delle relative relazioni di calcolo e di verifiche illuminotecniche eseguite in sede di collaudo degli impianti di illuminazione stradale ei manuali di uso e manutenzione delle singole apparecchiature fornite in sede di realizzazione e le schede di riferimento esplicative per ogni attivit di manutenzione 6 6 Manuale d uso Il manuale duso integra gli aspetti specifici previsti con una esplicazione puntuale delle operativit specifiche per le diverse tipologie di apparecchiature in dotazione agli impianti elettrici attraverso e i riferimenti specifici del loro insediamento lungo la sede stradale e la loro rappresentazione grafica nell ambito degli elaborati progettuali e di As Built ela loro de
80. 1523 183 68 Figura 1 Tabella tipologia di applicazione degli apparecchi di illuminazione pubblica Le considerazioni che si possono fare sono le seguenti 1 per quanto riguarda l applicazione degli apparecchi la grande maggioranza dedicata all illuminazione stradale con il 58 83 sul totale e vi una percentuale inferiore di corpi illuminanti che invece va ad illuminare aree diverse dalle strade come aree pedonali piste ciclabili giardini piazze e parcheggi 2 gli apparecchi di arredo urbano costituiscono invece il 39 86 equivalente a 607 corpi lampada Rientrano in questo gruppo i vari lampioncini su palina C AT Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Pag 78 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 3 una percentuale non molto significativa pari al 2 76 costituita infine da apparecchi per illuminazione a proiezione e in particolar modo proiettori installati su pali destinati principalmente all illuminazione di zone dedicate a parcheggio o strade motorizzate 4 non sono stati riscontrati apparecchi in quantit significativa per l illuminazione a proiezione destinati a illuminazione architettonica e di accento Come posizionamento degli apparecchi prevalgono chiaramente i cigli stradali ma vi sono anche altre casistiche di seguito riportate Ed Monumento 8 7z Parcheggio Grande area Pedonale Piazza traffico misto Rotonda Svincolo 128 Stra
81. 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO Impianti preesistenti a parit di condizioni utilizzare le potenze minime OTTIMIZZAZIONE Impianti nuovi dove possibile intervenire sull interdistanza IMPIANTO situazioni senza ostacoli quali viali alberati il rapporto minimo interdistanza su altezza palo deve essere almeno pari a 3 7 NORMA DI RIFERIMENTO EN 13201 Classe S Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti REGOLATORI DI possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di FLUSSO regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 Figura 96 Schemi progettuale 5 4 10 Parcheggi L illuminazione dei parcheggi deve adeguarsi alle dimensioni ed al contesto in cui sono inseriti Per questo stesso motivo necessario distinguere e suddividere i contesti da illuminare identificando delle linee guida univoche per ciascun contesto v parcheggi lungo strade a traffico veicolare motorizzato L illuminazione deve integrarsi con continuit con quella della strada lungo cui posto il parcheggio ed analogamente i corpi illuminanti saranno della stessa tipologia di quelli stradali e posti sugli stessi sostegni di analoga altezza Prevedere eventualmente l inserimento di sbracci per compensare gli arretramenti v parcheggi di piccole medie dimensioni esterni alla carreggiata in un ambito cittadino da valorizzare in q
82. 21 Prio 100 3 o 1040 10 e 2 Periferico 100 3 9 1040 10 s RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Conmara Energia sensizio dell Ente Pag 156 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Rotatorie Compatte con isola centrale semisormontabile D 25m 30m Il campo di applicazione di tali rotatorie pu essere sia urbano che extraurbano Nel primo caso si dovranno rispettare i parametri gi trattati per le minirotatorie luminanza minima pari a 1 cd m2 uniformit di luminanza Uo pari a 0 4 e illuminamento medio compreso tra i 15lx e i 20Ix Nel caso di ambito extraurbano la luminanza minima dovr essere 1 5 cd m2 l uniformit di luminanza da garantire ancora 0 4 mentre intersezione viene classificata di classe C1 C2 comportando un illuminamento medio compreso tra i 20lx e i 30Ix Ambito Urbano Per diametri di 25m e 26m le tipologie di impianto presentano simili caratteristiche illuminotecniche con una installazione centrale si ottengono valori pi alti di illuminamento di 4 6 Ix e una luminanza minima maggiore del 10 La soluzione centrale pi economica in quanto si ha risparmio sul numero di sostegni Per diametri maggiori si osserva che oltre al numero di sostegni una illuminazione periferica richiede anche potenze maggiori Classe CE3 Diametro Tipologia Potenza Numero sorgenti Lm 26 Periferico 150 3 Jo 040 Ho e Periferico 150 3 9 086 10 s
83. 225 225525 2 5 275 E po eta Mera 17 rar Variazione media annuale della temperatura C del periodo 1991 2008 rispetto a 1961 19 Mi E 500 450 BM 450 400 ME 400 350 JE 350 300 E 300 250 E 250 200 E 200 150 150 100 SE 100 50 50 0 Variazione media annuale delle precipitazioni mm del periodo 1991 2008 rispetto a 1961 1 90 50 100 PN 100 150 Figura 19 Variazione media annuale delle temperature C e delle precipitazioni mm del periodo 1991 2008 rispetto a 1961 1990 Fonte Arpa Emilia Romagna https servizimoka regione emilia romagna it mokaWeb92 apps ClimaER 265 mapviewer jsf width 1153 amp height 729 RELAZIONE DI PROGETTO mei bt ken AT Energia al servizio dell Eme Pag 40 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Per meglio comprendere il fenomeno si riporta quanto emerge dalla Relazioni sullo Stato dell Ambiente della Regione Emilia Romagna di Arpa sul clima a scala regionale L analisi della tendenza dei valori annui delle temperature minime sulla regione Emilia Romagna evidenzia sul periodo 1961 2008 un trend positivo e statisticamente significativo di circa 0 25 C 10 anni Dalla figura che descrive l andamento temporale della temperatura minima annuale sulla regione si evince come dopo il 1985 i valori di temperatura minima sono stati quasi sempre al di sopra del valore climatico di riferimento ad eccezione del 1991 con an
84. 5 Gonsdraio Energia sensizio dell Ente Pag 129 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Nuovi sostegni tronco conici in acciaio zincato a caldo o verniciati Altezza da 9 a 12 mt fuori terra secondo larghezza della strada Preferibilmente unilaterale su marciapiede o carreggiata Possibilmente in posizione testa palo dove si renda necessario per condizioni critiche viali alberati o altro so ammesso l utilizzo del braccio SORGENTI Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SAP con SORGENTE indice di resa cromatica Ra 25 e temperatura di colore pari a 1950K POTENZA Potenze installate preferibilmente non superiori a 150 W OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO Impianti preesistenti a parit di condizioni utilizzare le potenze minime OTTIMIZZAZIONE Impianti nuovi dove possibile intervenire sull interdistanza IMPIANTO situazioni senza ostacoli quali viali alberati il rapporto minimo interdistanza su altezza palo deve essere almeno pari a 3 7 NORMA DI UNI 11248 UNI EN 13201 RIFERIMENTO Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti REGOLATORI possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di FLUSSO regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 Figura 80 Scheda progettuale Categoria illuminotecnica ME3 Rientrano nella categoria ME3 a pieno titolo le superstrade tangenziali ma anche le strade provi
85. 9 2015 Energia sensizio dell Ente di 20 n i Li Pag 132 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Strade con categoria illuminotecnica ME5 in quanto di piccole dimensioni e o prevalentemente residenziali o locali Sia che gli eventuali interventi sul territorio siano di adeguamento di impianti obsoleti che di realizzazione di nuovi impianti per esempio in aree residenziali o nuove lottizzazioni o infine siano rifacimenti integrali si riportano i seguenti requisiti minimi di progetto per garantire adeguate condizioni di visibilit e comfort visivo nonch valori di contrasto di luminanza medio delle carreggiate e uniformit di luminanza che permettano di percepire l immagine del tracciato stradale in modo netto e coerente con il resto del territorio utile ed efficace l integrazione dell illuminazione tradizionale con sistemi di segnalazione passivi quali catarifrangenti e fish eyes o attivi a LED fissi o intermittenti indicatori di prossimit linee di luce etc per esempio per evidenziare incroci passaggi pedonali rotatorie etc Tali sistemi molto meno invasivi di impianti d illuminazione propriamente detti sono di fatto molto pi efficaci in caso di condizioni di scarsa visibilit Esempio di corpi illuminanti O che permettono di conseguire risultati illuminotecnic i an isse kaos Lunoide ST 50400 Apparecchio 1 Apparecchio 2 Apparecchio 3 Apparecchio 4 Reparto Figura 83 Esempi di corpi i
86. A locale F 0 Strada i Non A l nr ed cospicua data E K 800 a i VIA CONTESSA locale F 0 VIA CONTOLI Strada urbana 50 Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza 800 lt 50 22 00 FRANCESCO locale F 1 0 cospicua 1 0 0 1 6 00 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 04015 fh EV Energia sensizio dell Ente Pag 113 di 206 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Strada extraurbana VIA EMILIA INTERNA secondaria C tratto extraurbano Conflittuale 0 70 cospicua Complesso 0 Complesso 0 Presenza 0 Presenza 0 Presenza 0 Presenza 0 Presenza 0 Presenza 0 Presenza 0 Presenza 0 Presenza 0 0 Strada Conflittuale 0 extraurbana cospicua VIA EMILIA LEVANTE secondaria C tratto extraurbano VIA EMILIA extraurbana 70 PONENTE tratto secondaria C Conflittuale Complesso 0 Normale 1 extraurbano GIOVANNI nerina esita 5 VIA FANTINA Extraurbana 70 Conflittuale Non Assente cospicua 1 Normale 1 O A AAA dI L II IIITII _ Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 25 Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 2 VIA CORNACCHIA locale F 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 COSPICUA 0 0 opa 1 6 00 VIA COSTA 0 Strada urbana Normale Confli
87. ARIO locale F 0 50 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente locale F 1 0 i di 1 VIA SANGIORGI 0 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 VIA SERRA locale F 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente locale F 1 0 cosp eua i VIA SERRAGLIO 0 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Presenza Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 VIA SIGLA locale F 0 Non VIA SILVESTRINI ia 50 aaa N cospicua sta deri UGO 0 Non VIA TASSINARI se ps 50 ng dr anta cospicua seta ka GABRIELE 0 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Presenza VIA TORRETTA Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 00 2015 mn Presenza Presenza 800 lt 25 0 0 2 Presenza Presenza 800 lt 25 0 0 2 Presenza lt 50 29 00 Nelle Strade 0 800 1 6 00 laterali si ha una l MEG6 ma mn mn ua Presenza 0 Presenza 0 lt 25 2 lt 25 2 lt 25 2 2 Presenza 0 Presenza Presenza lt 50 23 00 0 0 1 6 00 Presenza 0 0 eta fra e Energia sensizio dell Ente Pag 117 di 206 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE st SSIS Strada urbana Normale Conflittuale Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F 1 0 cospicua 1 0 0 1 6 00 VIA TRENTO 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Ass
88. ASTEL BOLOGNESE Ambito Zone di espansione Per quanto riguarda le probabili zone di espansione che si delineeranno nei prossimi anni l obiettivo quello di prevedere delle caratteristiche illuminotecniche idonee per tali zone magari uniformi alle attuali zone residenziali adiacenti E importante che le zone residenziali siano riconoscibili dal resto del centro urbano perch in tali zone la luce deve sia conciliare il riposo dei residenti e sia avvisare gli utenti delle strade di tener un andamento pi consono velocit limitate al vivere cittadino Le lampade consigliate per questa zona sono Sodio Alta pressione loduri metallici a bruciatore ceramico e Fluorescenti compatte e LED La resa cromatica consigliata 20 65 Le caratteristiche delle lampade e le rese cromatiche a cui si possono paragonare tali zona sono ellluminazione pedonale Lampade al Sodio alta pressione ed in specifici e limitati ambiti di valorizzazione ioduri metallici con Efficienza gt 90Im W ellluminazione di parchi piste ciclabili e di piccole aree residenziali sodio alta pressione lampade a fluorescenza e i limitati ambiti ioduri metallici con efficienza gt 90Im W RELAZIONE DI PROGETTO Energia sensizio dell Ente Pag 63 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 5 Zone di protezione dall inquinamento luminoso Come specificato in precedenza dal punto di vista normativo sulla illuminazione regionale bene precisare che all intern
89. Assente Presenza Presenza lt 25 P 1 0 dn ul 0 0 8 2 VIA PIGNATTINA locale F 0 araca 50 lt Normale Conflittuale on Assente Presenza Presenza lt 25 drill MC 1 0 COSPICUA 1 0 0 8 2 VIA POZZE locale F 0 Strada urbana Normale Conflittuale on Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F 90 1 0 COS EUR 4 0 0 90 1 6 00 VIA RAVENNA 0 arara 50 lt Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza lt 25 Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 2 VIA REZZA locale F 0 kuer 50 lt Normale Conflittuale Ar Assente Presenza Presenza lt 25 Dana 79 1 0 COSA 1 0 0 ca VIA RINFOSCO locale F 0 Strada urbana Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza lt 25 locale F 20 1 0 gl a 1 0 0 po 2 VIA RIO FANTINA 0 Strada Non l VIA RIO EAR ca E i cospiclia rari sar m 800 a per SANGUINARIO locale F 0 2 20 Non VIA RONDANINI e 50 Ai i cospicua sr ta sera 800 i NATALE 0 Strada urbana Normale Conflittuale NOn Assente Presenza lt 25 locale F 1 0 cute an IE 0 800 2 VIA ROSSI 0 Strada urbana Normale Conflittuale NON Assente locale F 29 1 0 cospicua 1 VIA S CROCE 0 Presenza 0 Presenza 0 OT Presenza Presenza 800 lt 50 22 00 0 0 1 6 00 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 VIA S IL
90. Bo 4 fe 04 ho m Ambito Extraurbano Si sottolinea che a parit di Uniformit di luminanza e di potenza impiegata l impianto periferico richiede altezze delle sorgenti luminose pi basse e presentano un illuminamento inferiore rispetto ad una illuminazione centrale Come specificato nella UNI 10439 langolo di visuale da prendere in considerazione per abbagliamento fisiologico pari a 20 gradi altezze minori delle sorgenti aumentano la possibilit che la sorgente stessa rientri in tale campo visivo anche in prossimit della rotatoria elevando il rischio di abbagliamento L impianto centrale pi economico RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Gonsaraio Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Classe CE2 ert tum HI Uo ama FMI Li H m Uo E lx m impianto W luminose cd mq Classe CE1 eo m impianto W luminose cd mq Rotatorie Compatte con isola centrale non sormontabile D 31m 38m Pag 157 di 207 Considerando un installazione in zona extraurbana osservando le stesse normative dei casi precedenti l intersezione viene ancora classificata di classe C1 C2 si cercano dunque soluzioni che garantiscano una luminanza di 1 5 cd m2 una uniformit di 0 4 e un illuminamento medio compreso tra I 20lx e I 30Ix Valgono anche in questo caso le considerazioni fatte per le rotatorie di diametro compreso tra i 25m e i 30m si os
91. COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Sirana 50 lt Normale Conflittuale mon Assente Presenza Presenza lt 25 Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 2 VIA BOCCACCIO locale F 0 Strada urbana Normale Conflittuale won Assente Presenza Presenza lt 50 locale F 2 1 SASE SRAN A 0 0 230 1 VIA BOLOGNA 0 Strada Non extraurbana 70 Complesso Conflittuale Coso did Assente Presenza Presenza 800 gt 50 VIA BORELLO tratto secondaria C 0 0 0 1 0 0 0 extraurbano Strada urbana Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza lt 25 locale F s 1 0 nia MI 0 0 sai 2 VIA BRAGALDI 0 ra 50 lt Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza lt 25 Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 2 VIA BURANO locale F 0 Non o VIA CADUTI DI ne 50 dra dr i cospicua sta ser m 800 a CEFALONIA 0 ovaca 50 lt Normale Conflittuale ol Assente Presenza Presenza lt 25 Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 2 VIA CAIBANA locale F 0 rara 50 lt Normale Conflittuale AN Assente Presenza Presenza lt 50 Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 1 VIA CALAMELLO locale F 0 Strada urbana Normale Conflittuale NOG Assente Presenza Presenza lt 25 locale F a9 1 0 EG 0 0 SEA 2 VIA CAMBIUCCI 0 Strada urbana Normale Conflittuale NoN Assente Presenza Presenza lt 25 locale F ag 1 0 SSP eua Gi 0 0 iii 2
92. E 5 5 3 1 Regolatori di flusso luminoso centralizzati Descrizione Un quadro di comando gestisce una o pi linee a cui sono collegati pi punti luce La gestione generalizzata alle linee collegate Pro e Tecnologia abbastanza consolidata e Permettono di ottenere buoni i risultati con una spesa contenuta 30 euro punto luce valore medio con 100 punti luce a quadro e sino a 60 euro se si telecontrolla i quadri consigliato ed auspicabile con rapidi ritorni negli investimenti inferiori a 2 4 anni e l principale vantaggio di questi dispositivi sicuramente quello di mantenere la tensione di alimentazione entro valori definiti ed in particolare di limitarne il valore massimo permettendo quindi una maggiore durata della lampada Contro e Non permettono la variazione differenziata dei punti luce e Le lampade sono alimentate a tensione decrescente se le linee elettriche non sono dimensionate correttamente e La tecnologia con ferromagneti nei prossimi anni potrebbe essere sostituita dalla tecnologia con reattori elettronici anche se ne parla gi da 10 anni tutto dipende dalla loro effettiva durata nel tempo non ancora nota e dalla diminuzione del prezzi di tali nuovi sistemi rendendoli concorrenziali e Deve essere gestito e mantenuto nel tempo in quanto l esperienza ci ha mostrato che molti installatori per brevit e per mancanza di preparazione a volte tendono a metterli in by pass e non lo fanno pi funzionare e Ve
93. E E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO OTTIMIZZAZIONE Ottimizzazione del fattore di utilizzazione superiore a 0 45 IMPIANTO 0 5 NORMA DI EN 12193 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 EV Energia sensizio dell Ente Pag 143 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE RIFERMENO 1 REGOLATORI Per grandi impianti parzializzazione del flusso a seconda FLUSSO del tipo di attivit allenamento o torneo Figura 90 Schemi progettuali 5 4 7 Percorsi a traffico prevalentemente pedonale a carattere locale Le vie locali e di quartiere urbane prevalentemente ad uso pedonale a traffico limitato poste al di fuori del centro storico e culturale del comune di nessuna importanza culturale e o ricreativa ma con obbiettivi principalmente di sicurezza devono essere realizzate con una illuminazione che permetta la percezione visiva del territorio in modo adeguato Esempio di corpi illuminanti O che LE ul permettono di x conseguire NU 4 risultati illuminotecnici analoghi a Omnia Ecole Trilega Discovery A hi i 1 iiaia Apparecchio 2 Apparecchio 3 Apparecchio 4 Apparecchio 5 Figura 91 Esempi di corpi illuminanti SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE PERCORSI PEDONALI at DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO Apparecchio illuminante con caratteristiche di arredo urbano TIPO APPARECCHIO da posare su palo adatto all illuminazione di aree verdi aree pedonali i
94. ECCHIO MATERIALE REGOLAZIONE ALIMENTAZIONE RIFLETTORE SCHERMO DI CHIUSURA GRADO DI PROTEZIONE CLASSE DI ISOLAMENTO INQUINAMENTO LUMINOSO SOSTEGNI SOSTEGNI ALTEZZA RELAZIONE DI PROGETTO Armatura stradale totalmente schermata Pressofusione di alluminio verniciato Possibilit di regolazione del fuoco lampada Alimentazione elettronica preferibilmente In alluminio ad elevata purezza con solido fotometrico asimmetrico di tipo stradale In vetro temperato piano trasparente e installato in posizione orizzontale IP55 minimo Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con documentazione come richiesto da LR 19 03 Preesistenti verificando la sicurezza e lobsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti tecniche di sicurezza Nuovi sostegni tronco conici in acciaio zincato a caldo o verniciati m ADAM E Revisione del 268 0920715 CV Energia sensizio dell Ente Pag 135 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Altezza da terra a seconda della larghezza della strada Per larghezze carreggiata fino a 7 5m 6 7 metri di altezza Per larghezze carreggiata oltre i 7 5m 7 9 metri di altezza Unilaterale su marciapiede o carreggiata Possibilmente in posizione testa palo dove si renda necessario per condizioni critiche viali alberati o altro ammesso l utilizzo del braccio SORGENTI ENTI Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SORGEN SS PESO TRE
95. ECONDARIA C 1 corsia a e EXTRAURBANO C 1 corsia 800 e A URBANA DI CAPACITA SCORRIMENTO strada principale 1 50 URBANO eventuale strada CAPACITA 150 di servizio c 0 50 URBANA Di URBANO leti CAPACITA LOCALE F FI C 1 corsia 450 e evenutale strada di servizio 650 d 1350 EXTRAURBANO F2 C 1 corsia 450 e URBANO x CAPACITA 800 1 50 c a colonne 9 10x2 b colonne 9 10 della strada di servizio 11 0 12 c in questo caso il livello di servizio non dipende solo dagli elementi geometrici ma anche dalla regolazione delle intersezioni ad es durata di un ciclo semaforico tempo di verde d nell ipotesi di flusso 100 in una direzione e percentuale di visibilit per il sorpasso 0 e nell ipotesi di flussi bilanciati nei due sensi percentuale di visibilit per il sorpasso 100 Figura 66 Tabella derivante dalle Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 2001 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 2809 2075 E AT Energia servizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Caratteristiche delle strade Pag 98 di 207 Ammessa n spar sepma con strada principale mmavsoni ec uscita concentrate evenutale strada rmermessn in apposit sone di servizio fascia cl sosta Ammessa n span separi con imme sioni ed usciio corcenrate strada prncipale
96. I CASTEL BOLOGNESE A tal fine la classificazione di una strada pu essere effettuata da un professionista in accordo con il comune sulla base del seguente approccio metodologico 1 In caso di presenza di PRIC o PUT Utilizzare la classificazione illuminotecnica definita nel piano della luce e o la classificazione del Piano Urbano del Traffico PUT Verificare che la classificazione del PUT sia coerente con quanto definito dal codice della Strada D Lgs 285 del 30 4 1992 e successive modifiche e sulla base al D M n 6792 del 5 11 2001 Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade emanato dal Ministero Infrastrutture e Trasporti in quanto a volte la classificazione riportata nel PUT imprecisa ai fini dell illuminazione del territorio 2 In mancanza di strumenti di pianificazione Identificare la classificazione illuminotecnica applicando la norma italiana UNI 11248 e la norma UNI EN 13201 Per il comune di Castel Bolognese RA essendo in assenza del PUT si passati alla classificazione stradale seguendo le norme UNI 11248 e UNI EN 13201 Definizione classificazione delle strade in base all art 2 del codice delle strada le strade sono classificate riguardo alle loro caratteristiche costruttive tecniche e funzionali nei seguenti tipi A Autostrade B Strade extraurbane principali C Strade extraurbane secondarie D Strade urbane di scorrimento E Strade urbane di quartiere F Strade local
97. I CASTEL BOLOGNESE Le categorie CE Riguardano i conducenti di veicoli motorizzati ma si riferiscono a zone di conflitto come strade in zone commerciali incroci stradali di una certa complessit rotonde e zone con presenza di coda Queste categorie si applicano anche a pedoni e ciclisti Le categorie S e A Riguardano pedoni e ciclisti su zone pedonali e piste ciclabili corsie di emergenza e altre zone della strada separate o lungo la carreggiata di una via di traffico strade urbane strade pedonali aree di parcheggio cortili scolastici etc Si basano sull illuminamento della zona della strada e riflettono diverse priorit dell illuminazione stradale Le categorie ES Sono concepite come categorie complementare da utilizzare nelle situazioni in cui l illuminazione pubblica necessaria per l individuazione di persone e oggetti e in zone della strada con un tasso di criminalit pi alto del normale e si basano sull illuminamento semicilindrico Le categorie EV Sono concepite come una categoria complementare da utilizzare quando vi sono superfici verticali che devono essere viste in zone della strada come stazioni di pedaggio zone di intersezione ecc e si basano sull illuminamento del piano verticale Ovviamente l obiettivo rimane sempre quello di indirizzare verso la sostituzione dei corpi illuminati impattanti con quelli che Sono considerati antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico solo gli impianti che cont
98. L COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Dal punto di vista impiantistico ciascuna soluzione deve essere basata sulla sicurezza dell impianto nella sua globalit specialmente verso le persone siano esse manutentori o semplici cittadini Un elemento di rilievo sicuramente la lungimiranza nelle scelte in merito a soluzioni che favoriscano ridotti livelli di manutenzione periodica in quanto la vita media di un impianto d illuminazione 25 anni impone valutazioni che vanno al di l dei normali costi di primo impianto e svincola da logiche di gare basate solo sul ripasso economico privilegiando invece soluzioni tecniche a maggiore efficienza globale La sicurezza delle persone deve essere garantita per tutta la durata dell impianto in condizione di normale funzionamento ed anche in caso di atti vandalici o incidenti prevedibili in ogni contesto urbano 5 2 1 Impianti elettrici indicazioni per l adeguamento e per i nuovi impianti Per quanto riguarda l adeguamento di impianti esistenti el adeguamento della componentistica deve rispettare la normativa vigente ed avere il requisito della marcatura CE deve possedere inoltre una protezione con doppio isolamento classe Il con l aggiunta in casi specifici di ulteriori protezioni elettriche a monte dell impianto eLe linee elettriche di alimentazione devono essere previste ovunque ed ogni volta che ve ne sia la possibilit interrate sia per ragioni di sicurezza sia per un fatto estetico di impatto vis
99. L COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE SORGENTI SORGENTE POTENZA Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SAP con indice di resa cromatica gt Ra 65 T 2150K o Ra 25 T 1950K Lampada agli ioduri metallici a bruciatore ceramico con indice di resa cromatica Ra 83 T 3200K Efficienza gt 90Im W In relazione al tipo di installazione ed alla classificazione comunque limitandola a 70 100W massimo e 150W solo dove sono necessari elevati Lm o Em OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO OTTIMIZZAZIONE IMPIANTO NORMA DI RIFERIMENTO REGOLATORI DI FLUSSO Figura 93 Schemi progettuali Il rapporto minimo interdistanza altezza palo deve essere pari a 3 7 in ambito stradale e in altri ambiti minimizzare l fattore di utilizzazione UNI 11248 UNI EN 13201 stradale EN 13201 Classe S pedonale piazze parcheggi ecc Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE VICOLI CON APPARECCHIO SOTTOGRONDA DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO TIPO APPARECCHIO MATERIALE REGOLAZIONE ALIMENTAZIONE RIFLETTORE SCHERMO DI CHIUSURA FLESSIBILITA ACCESSORI RELAZIONE DI PROGETTO Proiettore con dimensioni molto compatte da posare sottogronda con spiccate prestazioni illumin
100. NE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 ite Energia sensizio dell Ente Pag 93 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Di seguito verranno riportate tutte le tabelle e riferimenti normativi utilizzati per la redazione del PRIC Tabella esemplificativa per la corretta classificazione di una strada Carreggiate Corsie per min marcia min A B extraurbana principale tipo tangenziali e superstrade C extraurbana secondaria con banchine laterali transitabili S P oppure S S FG OG S D urbana a scorrimento 2 2 limite velocit gt 50Km h veloce D i L e limite velocit lt 50 Km h E urbana di quartiere 1 1 o 2 nello solo proseguimento strade C stesso senso con corsie di manovra e parcheggi esterni alla di marcia carreggiata F extraurbana locale Se diverse strade C F urbana interzonale 1 101 Urbane locali di rilievo che attraversano il centro abitato F urbana locale i 1 1 101 Tutte le altre strade del centro abitato Figura 62 Visuale Interpretare capire conoscere ed approfondire la L R Veneto n 17 2009 valide anche per le altre Regioni in quanto recepisce le nuove norme UNI RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 E V Energia al servizio dell Eme Pag 94 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE ao Sn Vv 5 O Q O Q 5 Sn cd Q eb Vv v cd E z S O O ln s 5 Oo p O O o s QO HE
101. NESE Isola salvagente cfr Salvagente Isola spartitraffico cfr Spartitraffico Itinerario internazionale strade o tratti di strade facenti parte degli itinerari cos definiti dagli accordi internazionali Livelletta tratto di strada a pendenza longitudinale costante Marciapiede parte della strada esterna alla carreggiata rialzata o altrimenti delimitata e protetta destinata ai pedoni Parcheggio area o infrastruttura posta fuori della carreggiata destinata alla sosta regolamentata o non dei veicoli Passaggio a livello intersezione a raso opportunamente attrezzata e segnalata ai fini della sicurezza tra una o pi strade e una linea ferroviaria o tranviaria in sede propria Passaggio pedonale cfr anche Marciapiede parte della strada separata dalla carreggiata mediante una striscia bianca continua o un apposita protezione parallela a essa e destinata al transito dei pedoni Esso espleta la funzione di un marciapiede stradale in mancanza di esso Passo carrabile accesso a un area laterale idonea allo stazionamento di uno o pi veicoli Piazzola di sosta parte della strada di lunghezza limitata adiacente esternamente alla banchina destinata alla sosta dei veicoli Pista_ciclabile parte longitudinale della strada opportunamente delimitata riservata alla circolazione dei velocipedi Raccordo concavo cunetta raccordo tra due livellette contigue di diversa pendenza che s intersecano al di sotto della s
102. O LUMINOSO r ri 163 5 5 3 1 REGOLATORI DI FLUSSO LUMINOSO CENTRALIZZATI rana 164 SSS REATTORI ELETTRONICI DIMMERABII isolani E ETENE 164 STENENE 165 5 5 3 5 I SISTEMI DI TELECONTROLLO MAGGIORI SERVIZI PER IL CITTADINO rrnnnnnnnnnrnnnrrrnnnnnnnnnnnrnnnnnnnnnernnnrnnnvnnnessnnnne 166 see APG UTILIZZARE TALISIS TEM Lair 166 0 FN INE 167 D 1 PREMESSE srein e E 167 62 OBIETTIVI DELLA MANUTENZIONE ccosinii sicari eni ita 167 6 3 DOCUMENTI CHE COMPONGONO IL PIANO DI MANUTENZIONE DELLA MANUTENZIONE eeeevevnevnevnvnevnevnuvnnnnnnuvnnnnnnenn 168 6 4 NORMATIVE DI RIFERIMENTO sc0scsrerreresre senese resin eee se sin eee sese cee see se cenere sine re sane n esere cenere rece n esere nese eeeeane 169 6 5 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO evesrnernsvnnvnnnnnvnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnennnnnennennennennennennnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnsnnnenee 170 NENNE 170 STN 171 6 6 2 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEGLI IMPIANTI cin i ire 171 6 6 3 DESCRIZIONE ENN 171 6 6 4 CRITERI PER L USO DEGLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA unnnronvrrnnnnanernnnnnnrnnnrnnnernnnnnnsvnnnnnnunevennnnnssnnnnnneee 171 6 7 MANUALE DI MANUTENZIONE eesoevnevevnnvnvnnnnvnunnnnnvnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnennnnunnnnnnnennennnnmnnunnenmennnnenmennenumennnmunmenene 172 6 7 1 UBICAZIONE DELLE NE 173 6 7 2 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA areas 174 6 7 3 RISORSE NECESSARIE PER GLI INTERVENTI MANUTENTIVI rei 174 6 7 4 LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI easenne
103. OMUNE DI CASTEL BOLOGNESE CASTEL BOLOGNESE IT001E48675119 486751193 CASTEL BOLOGNESE T001E53845269 538452696 CASTEL BOLOGNESE T001E48498149 484981498 CASTEL BOLOGNESE T001E53962722 539627228 CASTEL BOLOGNESE T001E53846018 538460184 PRESENTE NO NO 9 9 3F N VIA DONATI VIA VALDRE VIA CAVALLAZZI VIA BIANCANIGO VIA BIANCANIGO VIA CALAMELLO VIA CANALE VIA DEL DONATORE VIA DELLA RESISTENZA VIA TORRETTA VIA EMILIA INTERNA 3 Q5 KN KN IT001E48283716 482837166 IT001E48466044 IT001E53792769 Foe fate CA CE EO E oe pe E or te NESS 8 W TI Z amp 7 Z 5 5 5 7 5 HE TEJ PRESENTE CASTEL BOLOGNESE CASTEL BOLOGNESE T001E53847794 538477940 CASTEL BOLOGNESE T001E53799117 537991178 CASTEL BOLOGNESE IT001E53846230 538462306 CASTEL BOLOGNESE IT001E40283085 40283085 3 3 3 8 F N F N F N F N F N F N F N N 0 4 5 VIA FAROSI 4 8 3F N VIA TURATI 1 1 0 1 VIA BOCCACCIO 3 9 IT001E53847477 IT001E53847449 IT001E53846089 N IT001E48659972 IT001E53845753 0 BOLOGNESE CASTEL VIA RIO BOLOGNESE T001E53845858 538458589 Le a pen NR PRESENTE RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 sd e V Gonsarzio 8 5 6 22 18 11 5 IP Energia sensizio dell Ente Pag 86 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE CASTEL VIA ALLENDE Q36 BOLOGNESE IT001E53849066
104. P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE RA PIANO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA P I L r Emilia Romagna n 19 2003 RELAZIONE DI PROGETTO RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 2809 2015 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE INDICE DEFINIZIONI rorroorosvsrssvssrsrnsrssrserssnsrnsessessnsessrsensessessesssssessnssnsessrsesssnsrssessnsrnsensesesssnsessessnsrnsensensenensensensens 7 S 3 1111 15 1 1 COS L INQUINAMENTO LUMINOSO E LA LEGGE REGIONALE LOMBARDA N 17 DEL 2000 svcrrererereseceee 15 1 2 FINALIT DEI PIANI D ILLUMINAZIONE c vcvcscsrereseneneereseseneniesesenenierereseseneeiesesenenieseseniosesenesieseseseseozone 20 1 3 ESEMPI DI INQUINAMENTO LUMINOSO svssrcrseeerereeneseseeee sese see seeneseseeeeseseeeeseseseeze se sesasenenezeseseseete 24 1 4 EFFETTI DELL INQUINAMENTO LUMINOSO c cvecssrcrrenerereeneseenene sese seeeneneseenenesesesee sese seeeeenene nese eeeeene 25 1 5 INQUINAMENTO LUMINOSO IN ITALIA scscv0vrererrererereeeeseseece sese se senese se enene sese sasenenene nese seseeseenezeseenenene 27 2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE E CARATTERISTICHE GENERALI DEL TERRITORIO 29 2 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE sss0cscrcceesereeeece sese seeeeenene sese sseenene sese saeeeenene nese sesaseeeneneseseeeeseeneneene 29 2 1 1 GLI AMBITI DI PAESAGGIO ELEMENTI NATURALI E ANTROPICI CHE CARATTERIZZANO L AREA
105. PPUCCINI 0 Non PIAZZALE DELLA or 50 Eo a cospicua 0 ibra darti STAZIONE 0 lt RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 04015 fh e Energia sensizio dell Ente Pag 111 di 206 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE f Non PIAZZALE pia 50 ero eo cospicua sta Dara sei 800 GARIBALDI 0 Strada urbana Normale Conflittuale MOL Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 CERERE 11 0 0 800 PIAZZALE ROMA 0 Strada Non extraurbana 70 Complesso Conflittuale Coso did Assente Presenza Presenza 800 SP306 tratto secondaria C 0 0 0 1 0 0 extraurbano Strada f Non Extraurbana ca a ci i cospicua dita sea se 800 STRADA CAMERINI locale F 0 Strada 50 lt Normale Conflittuale NOn Assente Presenza Presenza Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 STRADA ROSSI locale F 0 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza Note Strade Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 laterali si ha una VIA ALBERAZZO locale F 0 ME6 Strada urbana Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 ar EE 0 0 er VIA ALDO MORO 0 Non VIA ALLENDE rd 50 Bort og i cospicua dr sar seri 800 SALVADOR 0 f Non VIA AMENDOLA Pl 50 SO Nt nt cospicua detta m sa 800 GIOVANNI 0 Non ere 50 nr a cospicua koi sarta sari 800 VIA AMONIO 0 Strada urbana Normale Conflittuale NOR Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 CR 1 0 0
106. Padana nel 268 a C con la fondazione di Rimini e oltre ad essere un segno di conquista del territorio da parte dello Stato romano si traduce in un formidabile strumento di penetrazione Le centuriazioni pi antiche sono quelle di Rimini e di Cesena con un orientamento di tipo astronomico secondum coelum Questo sistema era stato gi utilizzato dai sacerdoti etruschi i quali secondo i principi della loro religione orientavano i templi in modo che avessero la facciata volta ad occidente Un esempio di questa centuriazione si vede nello stupendo agro cesenate dove il decumano massimo non la via Emilia ma rappresentato da quella strada lunga 4 Km che partendo da Cesena si dirige direttamente a est verso il fiume Pisciatello Una parte di questo reticolo l estremo nord est rientra nel territorio della Provincia di Ravenna dove le tracce dei cardini e dei decumani sfumano fino all area recentemente bonificata delle valli CErvesi Tra il decumano massimo costituito dalla via Emilia e I cardini massimi passanti uno per Faenza e l altro per Imola si circoscrive un area che coincide con l agro Faentino Imolese la cui estensione probabilmente in origine era molto pi ampia di quella oggi leggibile La centuriazione dell Agro Faentino Imolese si estende tra il Il e il I Sec a C ed isoorientata con la Via Emilia Si tratta di una centuriazione secondo natura cio che tiene conto delle conformazione del suolo e delle rea
107. R con SORGENTE indice di resa cromatica gt Ra 65 T 2150K o Ra 25 T 1950K Categoria illuminotecnica MES utilizzare le soluzioni con potenze inferiori POTENZA strada con larghezza sino a 7 5m 70W strada con larghezza sino a 8m 70 100W strada con larghezza oltre a 8 5m 150W OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO Impianti preesistenti a parit di condizioni utilizzare le potenze minime OTTIMIZZAZIONE Impianti nuovi dove possibile intervenire sull interdistanza IMPIANTO situazioni senza ostacoli quali viali alberati il rapporto minimo interdistanza su altezza palo deve essere almeno pari a 3 7 NORMA DI UNI 11248 UNI EN 13201 RIFERIMENTO Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti REGOLATORI possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di FLUSSO regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 Figura 85 Scheda progettuale 5 4 4 Aree verdi agricole in aree modestamente abitate Il territorio comunale attraversato dalle strade principali di collegamento nonch da vie secondarie pubbliche in zone poco abitate vie secondarie private anche non asfaltate che conducono ai cascinali ed alle aziende agricole presenti sul territorio Le suddette vie devono essere caratterizzate da una illuminazione ridotta sia che un giorno si provveda ad illuminarle o che si debba rifare l illuminazione attuale Illuminazione
108. RIA EXTRAURBANO URBANA Di SCORRIMENTO strada principale URBANO eventuale strada di servizio URBANA DI URBAN LOCALE 3 50 1 00 EXTRAURBANO 3 25 1 00 m 3 50 per una corsia per senso di marcia se strada percorsa da autobus nel caso di una strada a senso unico con una sola corsia la larghezza complessiva della corsia pi le banchine deve essere non inferiore a 5 50 m incrementando la corsia sino ad un massimo di m 3 75 e riportando la differenza sulla banchina in destra per spartitraffico che ricade nel margine interno per spartitraffico che ricade nel margine laterale nm in assenza di corsia di emergenza Figura 65 Tabella derivante dalle Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 2001 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 E AT Energia servizio dell Ente Pag 97 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Caratteristiche delle strade Larghezza Larghezza Portata di min del min del servizio L ren TIPI SECONDO IL LIVELLO DI minima dei CODICE AMBITO TERRITORIALE SERVIZIO per corsia marciapiedi autoveic m i 17 AUTOSTRADA strada principale Ep corsie C 1 corsia C 2 o pi corsie C 2 o pi corsie URBANO D 1 corsia D 2 o pi Mn d 1 50 corsie EXTRAURBANA B 2 0 pi PRINCIPALE corsie EXTRAURBANO C 1 corsia C 2 o pi corsie EXTRAURBANA S
109. STEL BOLOGNESE completamente le serrande Oltre che dal rumore e dall inquinamento atmosferico l uomo deve difendersi dalla luce amica Riflettiamo un attimo e immaginiamoci le serate di 2000 anni fa avvolte dal silenzio dall aria pura e dal buio come contemperare queste cose con le necessit ed esigenze del mondo odierno Figura 8 Sopra esempio di inquinamento luminoso Gli effetti dell inquinamento luminoso sono riprese anche dal testo Inquinamento luminoso e protezione del cielo notturno nel quale si afferma che Le ragioni per evitare l inguinamento luminoso sono numerose e solide Abbiamo raccolto qui in un breve elenco alcune ragioni che ci sembrano sufficienti da sole a richiedere un generale impegno per la riduzione delfinquinamento luminoso 1 Perdita di una via di accesso facile diretta e affascinante alla cultura scientifica 2 Perdita progressiva di elementi culturali nella popolazione 3 Vanificazione dell attivita di insegnanti di planetari di osservatori pubblici e di tutti coloro che si impegnano nella cultura e nella divulgazione nel settore dell Astronomia 4 Limitazione alla ricerca scientifica amatoriale italiana attualmente riconosciuta di elevato livello nell ambiente scientifico internazionale 5 Perdita per molti giovani della possibilit di trascorrere il tempo libero con un hobby educativo che raccoglie fra essi molto interesse e che svolgono con passione e impegno 6 Lim
110. TA 0 0 800 2 VIA DON CAVINA 0 Strada urbana Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 di e re 50 1 0 cospicua 1 0 0 800 1 6 00 aterali si ha una VIA DONATI ANDREA 0 i ME6 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 SRSP URE 0 0 aua 1 6 00 VIA EINAUDI 0 ma sa e MES 500 MES RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 00 2015 Enae ara CS V Energia sensizio dell Ente Pag 114 di 206 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE o eee FE Strada A 50 lt Normale Conflittuale Assente Presenza Presenza lt 50 23 00 Extraurbana 70 1 0 inn 1 0 0 1 6 00 VIA FAROSI locale F 0 Strada Non A VIA FIUME RT MG pra ara nt cospicua je dle do 800 o SANTERNO locale F OL VIA FORNASARI er 50 la i n i er ibra DE ge CARLO 0 i Non VIA FRATELLI p 50 da i na cospicua dla sera sr E di MORELLI L VIA FRATELLI dr aio sin er sta seta or bl ROSSELLI 0 Non o VIA FRATELLI a aaa i cospicua 0 seni sha 800 a ro i SCARDOVI 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 25 locale F gt 1 0 cospicua 4 0 0 800 2 VIA GAMBARELLI 0 Non Strada urbana Normale Conflittuale Assente Presenza Presenza lt 25 T OBERIN DO hold oe sro See Peire org mm 5 Strada urbana Normale Conflittuale dl Assente Presenza Presenza 800 lt 50
111. VIA CAMERINI 0 sai Non Tranne nel tratto er 50 lt Normale Conflittuale osni Assente Presenza Presenza 800 lt 50 dove c il ue 70 1 0 0 11 1 0 0 1 divieto Li si ha VIA CANALE ur una MEG Strada 50 lt Complesso Conflittuale Non Assente Presenza Presenza gt 50 VIA CANALE DEI Extraurbana 70 0 0 cospicua 1 0 0 800 0 MOLINI DI LUGO locale F 0 alara 50 lt Normale Conflittuale NOn Assente Presenza Presenza lt 50 Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 1 VIA CANALVECCHIO locale F 0 Non o VIA CAPRA dg 8 50 lena i ant cospicua sta i sata 800 ue GIOVANNI 0 a Non o VIA CARDUCCI era 50 stra i nata cospicua srt seta se 800 Fe GIOSUE 0 Strada 50 lt Complesso Conflittuale NOR Assente Presenza Presenza gt 50 23 00 Extraurbana 0 0 0 cospicua 1 0 0 dA 0 6 00 VIA CASANOLA locale F 0 Strada Non 3 i Nelle Strade Extraurbana Lo br ol SR nale cospicua dr D te m de i 800 a de ge laterali si ha una VIA CASONE locale F 0 MES Strada urbana Normale Conflittuale NOR Assente Presenza Presenza lt 25 locale F ap 1 0 a a 0 0 SO 2 VIA CAVALLAZZI 0 skarp 50 lt Normale Conflittuale dk Assente Presenza Presenza lt 25 Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 2 VIA CENISA locale F 0 rara 50 lt Normale Conflittuale won Assente Presenza Presenza lt 25 Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 2 VIA COLLIN
112. a VIA ANTOLINI G A 0 P29 110 a 200 Strada urbana Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 SRP CURT j 0 0 aon VIA BAGNARESI 0 f Non rad 50 atta i aai cospicua sia serva dr 300 VIA BALDINI 0 Strada urbana Normale Conflittuale NOn Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 ot A 0 0 Rea VIA BALLARDINI 0 Strada urbana Normale Conflittuale NOR Assente Presenza Presenza locale F gt 1 0 COSpieda n 0 0 si VIA BARGERO DR A 0 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 VIA BARIGNANO locale F 0 Strada 50 lt Normale Conflittuale NOG Assente Presenza Presenza Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 VIA BARROSCHE locale F 0 R Non VIA BERLINGUER Stada urbana so men Ea E DO cospicua sta de da 800 Solo il primo tratto ENRICO 0 poi si ha una ME6 Strada Non Bdraurbana pra or i cospicua dr ta ra ar 800 VIA BIANCANIGO locale F 0 3 Non ira 50 dala RO cospicua sta se ai 800 VIA BIANCINI 0 Strada i Non VIA BIASOTTA DE Extraurbana 47 er u cospicua saretta de de 800 a CANE locale F 0 Strada urbana 50 Normale Conflittuale sica Assente Presenza Presenza 800 lt 25 VIA BIXIO NINO locale F 1 0 0 1 0 0 2 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 negare CS lt Energia sensizio dell Ente Pag 112 di 206 P I DEL
113. a corsia misurato in veicoli equivalenti per ora Regolatore di flusso luminoso Sistema o metodo che permette associato a un adeguata procedura di regolare il flusso luminoso emesso da uno o pi apparecchi d illuminazione in funzione di uno o pi parametri specificati Segnale cospicuo Segnale che attrae l attenzione dei conducenti degli autoveicoli a causa delle caratteristiche costruttive e o funzionali e soprattutto della luminanza in conseguenza sia dell illuminazione propria sia delle caratteristiche di retro riflessione Strada Area a uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni dei veicoli e degli animali II termine di strada generico e intende aree denominate in modo pi specifico come piazza incrocio rotatoria pista ciclabile area pedonale ecc Tipo di strada Classificazione delle strade in base alle loro caratteristiche costruttive tecniche e funzionali RELAZIONE DI PROGETTO Pag 7 di 207 Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Tipo di utente Classificazione delle persone o dei veicoli in una zona esterna pubblica adibita al traffico Traffico motorizzato M Tipo di utente consistente nei veicoli a motore con velocit maggiore di 50 km h 1 Veicoli lenti S Tipo di utente consistente in veicoli a motore compresi i ciclomotori in veicoli trainati da animali e in persone su animali caratterizzati da una velocit minore o uguale a 50 km h 1 Utente princi
114. a ottica contribuisce alla sicurezza e alla facilit della guida Perci essa particolarmente importante per le intersezioni Tra i fattori che influiscono sulla guida ottica nelle intersezioni vi sono il colore della luce l altezza dei pali il livello di luminanza la disposizione dei centri luminosi La Norma raccomanda inoltre che sia evitata ogni discontinuit ad eccezione dei punti singolari intenzionalmente introdotti per attirare l attenzione dei conducenti La successione dei centri luminosi l intensit ed il colore della luce emessa devono cio garantire la cosiddetta guida ottica o visiva cio dare all utente un immagine immediatamente riconoscibile del percorso da seguire I valori di tali grandezze sono riportati in funzione dalla classificazione della strada e dell indice della categoria illuminotecnica di riferimento RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Energia sensizio dell Ente Pag 127 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 5 4Tipologie di intervento linee guida progettuali operative Il progettista incaricato della stesura di un progetto illuminotecnico dovr individuare chiaramente la zona o le zone di studio considerate per la corretta classificazione della strada e la giustificazione delle scelte unitamente alla categoria illuminotecnica di riferimento ed ai parametri principali utilizzati per le definizione della categoria illuminotecnica di progetto e di esercizio 1 strade e
115. a una riduzione media del 15 si impegnata a ridurre dell 8 sempre rispetto i livelli del 1990 le emissioni di gas a effetto serra con quote diverse nei singoli paesi Con la Delibera CIPE del 3 12 97 l Italia ha attuato il Protocollo di Kyoto impegnandosi a una riduzione del 6 5 rispetto al 1990 Questo implicher stando alle stime di crescita economica e consumi energetici previste una riduzione nel 2010 molto superiore le stime variano tra il 20 e il 50 rispetto agli accordi internazionali RELAZIONE DI PROGETTO Consorzio Energia sensizio dell Ente Pag 16 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE L inquinamento luminoso inoltre provoca mutamenti nelle abitudini di alimentazione caccia riproduzione di praticamente tutta la fauna notturna o che svolge parte delle sue attivit di notte Molte specie di falene stanno sparendo dalla nostra penisola anche a causa dell inquinamento luminoso Sebbene possano sembrare esempi di poca importanza questi ultimi due hanno ripercussioni ben pi ampie andando a interrompere la catena alimentare ed avendo effetti negativi sull ecologia delle popolazioni Non sono da trascurare anche le ripercussioni sulla salute umana Numerosi studi della fisiologia evidenziano fenomeni di miopie alterazioni dell umore a causa di una non controllata e continua esposizione alla luce artificiale i pi recenti studi in materia hanno dimostrato come una mancata successione di periodi di bui
116. abilit della sede stradale Pertanto qualsiasi attivit operativa ritenuta indispensabile che dovesse essere integrata nelle schede allegate concorrer a modificarne in parte o in tutto l impostazione inizialmente programmata 6 8 3 Attivit di manutenzione programmata Ricadono in tale ambito tutti quelli interventi che condizionano la transitabilit della sede stradale per i quali richiesta una programmazione approvata dalla Direzione di Esercizio del lotto in esame 6 9 Evidenza degli interventi di manutenzione Ogni operazione dovr essere registrata sulle schede di manutenzione da compilarsi a seguito degli interventi effettuati e o delle attivit svolte a cura del personale addetto o del servizio prestato Le schede dovranno riportare oltre alle indicazioni identificatrici della parte di impianto a cui si riferisce anche la cronologia degli interventi effettuati e dei guasti rilevati e le cause che li hanno generati e gli interventi correttivi approntati per l esercizio provvisorio o per la riparazione definitiva Nel caso che l intervento comporti la modifica della documentazione di As Built o il data base delle apparecchiature installate queste dovranno essere aggiornate in modo da conservare la documentazione rispondente al reale stato di fatto Nella stesura dei moduli per le diverse attivit manutentive si dovr eriportare per ogni singola apparecchiatura tutte le raccomandazioni indicate dai costruttori e la lor
117. ag 55 di 207 Energia servizio deil Eme Pag 56 di 207 Aree prevalentemente residenziali a Castel Bolognese Gonsarzio ife V Energia al servizio dell Ente Pag 57 di 207 Energia sensizio dell Ente Pag 58 di 207 Zona industriale Consarzio fl V Energia sensizio dell Ente Pag 59 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 4 1 Indicazioni per una corretta illuminazione di Castel Bolognese Il territorio del comune di Castel Bolognese stato suddiviso in diverse zone omogenee di riferimento Tale suddivisione riguarda principalmente le superfici urbanizzate in quanto l obiettivo della suddivisione sta nell analizzare il territorio in virt della tipologia di illuminazione che si vuole dare ad ogni zona Quindi oltre che alla categoria della strada e ai suoi requisiti minimi di illuminazione richiesti con questa analisi vengono messe le basi per trovare una tipologia di illuminazione atta a valorizzare l ambiente costruito a renderlo pi sicuro e accessibile oltre che a differenziarlo in modo tale da farlo percepire all utilizzatore secondo la destinazione della zona La tipologia di illuminazione consigliate per le diverse zone riportata all interno del Visual della l r n 17 09 della Regione Veneto Si far riferimento alla l r n 17 09 della Regione Veneto in quanto la normativa regionale pi aggiornata che recepisce le norme UNI e pu essere
118. agna non sono abbondanti ma sussistono grandi differenze tra la piovosit nelle zone pianeggianti e litoranee da un lato e quelle Appenniniche dall altro La Pianura Padana presenta precipitazioni annue che oscillano tra i 600 e gli 800 mm la porzione pi asciutta della Pianura Romagnola quella prossima al Delta del Po Qui la piovosit annua fatica a raggiungere i 600 mm annui Per contro le piogge aumentano salendo di quota sui rilievi Appenninici dove le precipitazioni superano i 1000 mm annui In particolare la porzione pi occidentale dell Emilia Romagna dove i rilievi Appenninici sono esposti alle correnti umide che risalgono dal Tirreno o dal Mar Ligure ricevono fino a 2000 mm annui Durante il periodo invernale le precipitazioni assumono carattere nevoso anche alle quote pianeggianti anche se mediamente 14 Relazioni sullo Stato dell Ambiente della Regione Emilia Romagna 2009 Arpa Regione Emilia Romagna http ambiente regione emilia romagna it entra in regione piani e programmi relazioni stato ambiente relazioni sullo stato dellambiente della regione emilia romagna 2009 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del JAO Consorzio Energia sensizio dell Ente Pag 38 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE la persistenza e lo spessore del manto nevoso aumentano spostandosi dalla costa verso l interno e all aumentare della quota Sull Appennino la neve persiste da Novembre fino a met Aprile in quota Ovunque le precipitazioni prese
119. ale in primo luogo la Provincia svilupperanno un azione di sensibilizzazione assistenza armonizzazione e coordinamento delle politiche al fine di ottimizzare le risorse disponibili finalizzandole al raggiungimento di risultati significativi nei riguardi della costruzione della rete ecologica provinciale Tale risultato appare conseguibile a condizione che gli interventi posseggano adeguati contenuti tecnici e pertanto i soggetti responsabili dell approvazione o della promozione degli interventi dovranno tenerne conto all interno dei diversi iter procedurali Un aspetto rilevante che dovra essere affrontato riguarda le modalit operative di attuazione degli interventi che sar necessariamente legato al livello di disponibilit che i diversi attori coinvolti potranno dimostrare 24 estratto PTCP della Provincia di Ravenna Sey Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE F R Figura 54 Rete Ecologica della Provincia di Ravenna Fonte PTCP Provincia di Ravenna RELAZIONE DI PROGETTO Revisione dal 28 09 2015 M Pag 70 di 207 Pag 71 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Analisi delle situazioni critiche elementi naturali di pregio corsi d acqua principali Il territorio del Comune di Castel Bolognese attraversato da diversi corsi d acqua alcuni conosciuti altri un po meno tributari nella maggior parte al fiume Senio diversam
120. alii ir A nai relati 178 6 11 ALLEGATI sosvorrornornsr serratert EEE r eee ieeeeveezneea 180 REI TT TTT e G 182 7 1 IPOTESI DELLE TEMPISTICHE D INTERVENTO cscscvecserereenere rece sese eeeeeeneneenene sese seezeeeene sese seeeeseseeeeze seno 185 8 PIANIFICAZIONE ENERGETICA ED ECONOMICA srssrssnsrnssnsrnsrssvsrnsrsserssrssnsrnsrssrnessrssessnsensessessssssensens 186 8 1 PIANO DI RISPARMIO ENERGETICO STIMA DEI COSTI s2cssscrsererereeneseseene se sec seeeneseseeneseseene sese eeeseenenenea 186 8 2 PIANO DI RISPARMIO ENERGETICO cscvcvsrsereenerereeeeseenene sese eeeeneneseseene nese eeeeeeeenene sese eee ze senese senese enee 186 8 3 ANALISI ECONOMICHE DELLE ATTIVIT c c vcsescerereseneneeresecenesiereseneneereveseseneniereseseniaseseneaiesesesesieseseneneoe 187 8 4 ANDAMENTO DEI CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA csvssrcrsererereseeseseeneseseene sese seeeneneseseenezeseeneseseenezezene 189 9 LE SMART CITY SMART GRID E L APPLICAZIONE A LIVELLO LOCALE rnsrsrnvsrnsrssvnsvssnsrnsrssessnsessensens 191 9 1 COSA SONO LE SMART CITY COMMUNITY scscsrrerererereceeeene sese se seseeeeee sese seesenene nese severe seseseenenecezezesese 191 OST NK erre 198 9 3 UNA APPILCAZIONE DELLE SMART GRID LA SMART STREET sevsvsosovsvnvnvnvavnvnvnvsvsnsnsnvnenvnvnvsnsnsnnnvnvnnsnseneen 201 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 w Pag 4 di 207 Energia sensizio dell Ente Pag 5 di 207
121. allata del Sintria quindi quella che meno si presta ad essere individuata come un unit storico geografica autonoma ma pare subordinata al pi importante sistema vallivo del Senio Nella valle del Marzeno compresa nell ambito del territorio di Brisighella tracce romane sono state ritrovate presso S Giovanni in Ceparano Si presentano sopravvivenze toponomastiche come Scavignano Marzeno e Ceparano che assumono particolare significato soprattutto quando non essendo noti elementi archeologici si propongono come unica fonte per quell epoca Un primo avvio alla modifica del paesaggio si ebbe nei secoli centrali del medievo XII XIII quando un forte aumento demografico spinse a trasformare a coltura nuovi territori Il conseguente sviluppo economico e agricolo fu un fenomeno intrinsecamente contraddittorio da un lato si conquistavano nuove terre all aratro si riducevano gli spazi boschivi si tendeva a disciplinare le acque dall altro si restava ancorati ad un livello tecnologico elementare che rendeva estremamente difficile quando non impossibile la difesa dalle forze naturali La disseminazione degli insediamenti si rifletteva sulla maglia delle istituzioni ecclesiastiche distribuite sul territorio in modo altrettanto capillare quanto gli aggregati demici La fondazione di chiese e cappelle scandiva le tappe del popolamento rurale ne sono un esempio Pieve di Tho Brisighella S Maria in Rontana Rontana S Stefano in Juvarino Modigliana S
122. alore storico artistico ed architettonico Lampade al sodio alta pressione nelle sue tipologie anche White SON ioduri metallici a bruciatore ceramico nelle sue tipologie in relazione alle tipologie e colori delle superfici da illuminare preferibilmente con efficienza superiore a 90Im W principalmente solo per una maggiore qualit della temperatura di colore ellluminazione pedonale Lampade al Sodio alta pressione ed in specifici e limitati ambiti di valorizzazione ioduri metallici con Efficienza gt 90Im W Ambito Zona Residenziale Le zone residenziali del comune di Castel Bolognese si sono sviluppate attorno al centro storico e lungo alcune arterie stradali di collegamento La tipologia edilizia prevalente la casa singola a schiera oppure bi familiare E importante che le zone residenziali siano riconoscibili dal resto del centro urbano perch in tali zone la luce deve sia conciliare il riposo dei residenti sia avvisare gli utenti delle strade di mantenere un andamento pi consono velocit limitate al vivere cittadino Le lampade consigliate per questa zona sono Sodio Alta pressione loduri metallici a bruciatore ceramico e Fluorescenti compatte La resa cromatica consigliata 20 65 Le caratteristiche delle lampade e le rese cromatiche a cui si possono paragonare tali zona sono ellluminazione pedonale Lampade al Sodio alta pressione ed in specifici e limitati ambiti di valorizzazione ioduri metallici con Efficienza gt 90Im
123. alorizzare il patrimonio dell Ente cio la rete di illuminazione pubblica trasformandola in una rete di comunicazione e trasmissione dati senza dover effettuare nuovi cablaggi punti luce diventano cos dei supporti intelligenti per offrire dei servizi a valore aggiunto per i cittadini e per l Ente eServizi di pubblica utilit display informativi connessioni wi fi informazioni meteo e ambientali punti di ricarica batteria mezzi elettrici controllo traffico eServizi per la Sicurezza videosorveglianza emergenza medica emergenza sicurezza 5 5 3 7 Dove utilizzare tali sistemi E evidente che obbligatorio sempre dove conveniente economicamente ed possibile calcolare un rientro negli investimenti con i risparmi conseguiti in tempi inferiori alla vita media dell impianto considerando per i costi indotti che richiedono A titolo indicativo per impianti con meno di 2 0 kW di potenza impegnata l utilizzo di un sistema centralizzato normalmente NON economicamente vantaggioso Potrebbe esserlo invece nel caso di un impianto punto a punto Quindi volendo utilizzare sistemi centralizzati bisogna predisporre gli impianti elettrici in modo da poterli allacciare a sistemi esistenti o a future espansioni In tutti gli impianti non stradali dove comunque NON richiesto un requisito di uniformit normativa continua a valere la scelta corretta di spegnimento totale o parziale degli impianti medesimi magari dopo una certa ora
124. anche attraverso l ottimizzazione della logistica di ultimo miglio Tutto questo anche per ottimizzare l uso delle infrastrutture disponibili e incentivare la scelta multimodale inter vettoriale e sostenibile dei cittadini non solo da auto privata a trasporto pubblico ma anche verso mezzi alternativi quali la bicicletta e i percorsi pedonali L adozione di sistemi di trasporto intelligenti pu influenzare la domanda di trasporto e pu comportare per cittadini spostamenti agevoli e un trasporto pubblico e delle merci innovativo e una regolamentazione dell accesso ai centri storici RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Gonsarno Energia sensizio dell Ente Pag 194 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE una riduzione delle esternalit del trasporto pubblico quali congestione inquinamento atmosferico ed acustico incidenti soluzioni avanzate di gestione della mobilit che possano restituire ai cittadini in tempo reale dati utili sul traffico sui percorsi da seguire per raggiungere destinazioni di interesse e sugli scambi con aree limitrofe e che possano gestire e sfruttare al meglio le infrastrutture strade parcheggi ecc e attrezzature e mezzi veicoli pubblici biciclette auto in car sharing car pooling punti di ricarica elettrici ecc 2 Energia ed edilizia intelligente Questo ambito si focalizza sull adozione di nuove infrastrutture di smart grid per la gestione e distr
125. anti a servizio di strade di competenza della provincia strada provinciale Corpi illuminanti superflui 1 Sostituzione dei corpi luminosi non rispondenti alla L R 19 2003 e s m i Ipotesi progettuali utilizzo di apparecchi illuminanti conformi alle disposizioni legislative individuazione degli apparecchi illuminanti e delle sorgenti luminose per rispettare i livelli di illuminamento previsti dalla classificazione stradale individuazione di specifiche soluzioni per l illuminazione degli edifici ore di accensione annua 4100 ore Considerazioni e maggior uniformit dell illuminazione pubblica uniformit UO Ui rispetto alla situazione attuale e riduzione sensibile delle potenze e conseguentemente dei consumi e migliore resa cromatica resa possibile dall installazione di lampade a LED 2 Installazione soluzioni di regolazione del flusso luminoso L obiettivo quello di operare una riduzione dei consumi conseguente ad una riduzione della tensione di alimentazione secondo cicli programmabili Ipotesi progettuali e riduzione del flusso luminoso e conseguentemente dell energia consumata quando diminuisce il flusso veicolare dopo una determinata ora e per soluzioni di riduzione del flusso luminoso si intendono i regolatori di flusso centralizzati i reattori bi regime e gli alimentatori con riduzione di flusso per gli apparecchi a LED Considerazioni e consentono risparmi energetici e manutentivi diminuendo l inqu
126. aria di Castelbolognese il 23 agosto 1863 fu inaugurata invece la linea Castelbolognese Ravenna Occorrera attendere il 24 agosto 1914 per vedere sbuffare la locomotiva lungo la valle del Senio veniva aperta in quel giorno la Castelbolognese Riolo Terme ora soppressa Nel corso della seconda guerra mondiale Castelbolognese fu teatro di aspri combattimenti e vide il fronte attestarsi sul fiume Senio dall autunno all inverno 1944 45 Il centro abitato fu notevolmente danneggiato Furono distrutti la torre civica del 1394 la settecentesca chiesa del Suffragio il Palazzo Comunale i campanili delle chiese di San Petronio e di San Francesco che furono entrambe danneggiate Proloco di Castel Bolognese Sey Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 46 di 207 Pag 47 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Sistema paesaggistico ambientale del comune di Castel Bolognese Il PTCP della Provincia di Ravenna identifica le Valli come componente caratterizzante delle unit di paesaggio in cui ricade il territorio di Castel Bolognese si seguito riportato un estratto della descrizione La lettura insediativa del territorio collinare ha come sistema di riferimento quello delle Vallate che pi si presta a inquadrare unit storico geografiche autonome Sono infatti i fiumi con le loro vallate a costituire sin dall epoca pre protostorica i poli di insediamento per le popolazioni attirate dalla possibilit
127. ata detta strada in localit Barignano entra in comune di Solarolo a fianco della Via Larga per gettarsi nel Rio poco prima dell abitato Altri fossi che attraversano le nostre campagne proseguono per chilometri ingrandendosi fino a diventare veri e propri corsi d acqua oppure finendo in fossi pi capienti 26 castelbolognese org CV Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 76 di 207 2 6 Illuminazione privata aree residenziali commerciali e industriali Pag 77 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 3 ILLUMINAZIONE DEL TERRITORIO CENSIMENTO E STATO DI FATTO Per la redazione di questo PRIC stato necessario effettuare un censimento dei centri luminosi presenti nel territorio comunale individuarne le caratteristiche tecniche e valutarne lo stato 3 1 ILLUMINAZIONE PUBBLICA Il presente capitolo descrive il parco tecnico che costituisce l impianto di illuminazione pubblica del Comune di Castel Bolognese RA I corpi illuminanti di propriet del Comune di Castel Bolognese RA dedicati all illuminazione pubblica sono circa 1523 suddivisi in diverse tipologie di varie caratteristiche come pi avanti indicato sono installati su 1282 centri luminosi alcuni dei quali comprendono pi di un apparecchio in particolare sono cos suddivisi o n 1055 singoli o n 216 doppi o n 8 tripli o n 3 quadrupli i corpi illuminanti sono in totale di 1523 numero che coincide con quello del
128. ategorie illuminotecniche di un impianto sono le seguenti 1 Definizione della categoria illuminotecnica di ingresso per l analisi dei rischi suddividere la strada in una o pi zone di studio con condizioni omogenee dei parametri di influenza Sey Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Pag 105 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE per ogni zona di studio identificare il tipo di strada noto il tipo di strada individuare con l ausilio del prospetto 1 la categoria illuminotecnica di ingresso per l analisi dei rischi 2 Definizione della categoria illuminotecnica di progetto Categoria illuminotecnica ricavata per un dato impianto modificando la categoria illuminotecnica di ingresso per l analisi dei rischi in base al valore dei parametri di influenza considerati nella valutazione del rischio 3 Definizione della categoria illuminotecnica di esercizio In base alle considerazioni sulle analisi dei rischi e agli aspetti relativi al contenimento dei consumi energetici si introduce se necessario una o pi categorie illuminotecniche di esercizio specificando chiaramente le condizioni dei parametri di influenza che rendono corretto il funzionamento dell impianto secondo la data categoria Prescrizioni per la de classificazione illuminotecnica il decremento totale della categoria di ingresso per l analisi dei rischi funzione dei parametri di influenza non pu essere
129. ato per i bulloni di ancoraggio deve essere di qualit uguale o migliore di quella prevista per Fe 360 B della EU 25 e verificare possibili segni di corrosione dei pali realizzati in acciaio in ferro o in leghe metalliche dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione superficiale RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 179 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE e a 5 blocco di fondazione b Linee elettriche elementi manutenzionabili e b 1 integrit degli isolamenti e b 2 integrit dei pozzetti di transito e b 3 blocco di fondazione e b 4 sovratemperatura dei circuiti elettrici e b 5 transitabilit delle tubazioni e delle canalizzazioni aeree c Sonda di misura del valore di luminanza elementi manutenzionabili e c 1 gruppo ottico esterno e C 2 taratura apparato in base ai valori prestazionali e c 3 collegamenti interni in cavo per alimentazione e segnale d Transitabilit delle vie cavi elementi manutenzionabili e d 1 integrit dei pozzetti di transito e d 2 presenza dei chiusini e d 3 transitabilit delle tubazioni e presenza del filo di traino e d 4 pulizia del fondo per favorire il drenaggio e Quadri elettrici e e 1 protezioni contro i contatti diretti e e 2 interruttori magnetotermici e differenziali e interventi imprevisti e difetti agli interruttori dovuti all eccessiva polvere presente all interno delle connessioni o alla presenza
130. attitolato al complesso di installazioni afferenti gli impianti di illuminazione stradale prevista nell ambito del presente progetto comprende le seguenti unit tecnologiche a Punti luce con corpi illuminanti ad ottica stradale elementi manutenzionabili e a 1 armatura stradale l impianto costituito da armature di tipo stradale e nelle zone pedonali da armature tipo decorativo e a 2 sorgenti luminose o lampade vari tipi di lampade a scarica sono lampade a vapori di alogenuri lampade a vapori di sodio ad alta pressione lampade a ioduri metallici e ricambio delle lampade e pulizia degli apparecchi d illuminazione con particolare attenzione al gruppo ottico ed agli schermi di protezione e a 3 piastra di derivazione e a 4 sostegni in acciaio verniciato e acciaio l acciaio utilizzato deve essere saldabile resistente all invecchiamento e quando occorre zincabile a caldo L acciaio di qualit almeno pari a quella Fe 360 B della EU 250 addirittura migliore e calcestruzzo armato i materiali utilizzati per i pali di calcestruzzo armato devono soddisfare le prescrizioni della EN 40 9 e altri materiali nell ipotesi in cui si realizzino pali con materiali differenti da quelli sopra elencati detti materiali dovranno soddisfare i requisiti contenuti nelle parti corrispondenti della norma EN 40 Nel caso non figurino nella norma le loro caratteristiche dovranno essere concordate tra committente e fornitore L acciaio utilizz
131. azione della pubblica illuminazione contenuta in questo piano la Smart Street La Smart Street un sistema che poggia sulla rete della illuminazione pubblica di una strada in cui i lampioni sono intelligenti e multifunzionali ossia equipaggiati con sensori di varia natura ed attraverso sistemi di comunicazione avanzati power line ad alta velocit ed interazione web interagiscono con un sistema intelligente in grado di ritracciare continuamente il profilo di attivit persone veicoli emissioni della strada in base al quale attivare una regolazione adattiva ed automatica per l intero anno del flusso luminoso punto punto ed altre funzionalit Il sistema si presta particolarmente per importanti arterie veicolari o pedonali cittadine es raccordo anulare strade piazze principali del centro storico dove il consumo elettrico per l illuminazione particolarmente significativo e la regolazione critica e permette di salvare grandi quantit di energia La Smart Street prevede l installazione di sistemi remoti che permettono di controllare di ogni singolo punto luce accensione spegnimento e regolazione e l installazione di lampioni intelligenti e multifunzionali dotati di sensori di varia natura in grado di permettere attraverso sistemi di comunicazione avanzata il monitoraggio del traffico informazioni sulla mobilit sicurezza stradale monitoraggio dell aria stazioni meteo gestione della mobilit elettrica ecc
132. bili ai cittadini quel cielo stellato che i pi non avevano mai visto b artistico Passeggiando nei centri storici delle citt o nelle loro zone artistiche si noter come l uomo con una illuminazione cervellotica riesca a deturpare tanta bellezza studiata e realizzata con abnegazione dagli artisti luci e poi luci fari che illuminano a giorno le piazze In molte citt negli ultimi anni sono stati installati degli orrendi impianti di illuminazione spesso rivolti verso il cielo deturpando cos i gi degradati centri storici L illuminazione delle zone artistiche e dei centri storici deve essere mirata e deve integrarsi con l ambiente circostante in modo che le sorgenti illuminanti diffondano i raggi luminosi in maniera soffusa o come si suol dire a raso dall alto verso il basso cos da mettere in risalto le bellezze dei monumenti c scientifico Dell effetto scientifico gi si accennato si pensi che causa l inquinamento luminoso gli astronomi sono stati costretti ad inviare un telescopio in orbita attorno alla Terra per scrutare i confini dell universo Con la spesa sostenuta si sarebbero potuti costruire almeno 100 osservatori astronomici sul nostro pianeta Analogamente il pi grande telescopio italiano il TNG Telescopio Nazionale Galileo stato installato all estero nelle isole Canarie non essendovi pi nel nostro territorio dei siti sufficientemente bui Per non parlare del danno ricevuto dagli astrofili ama
133. cchi d illuminazione e dispositivi del controllo del flusso luminoso finalizzati a un migliore rendimento in rapporto alle scelte adottate Inoltre con l adozione di un tale strumento di programmazione conseguiranno anche vantaggi economici derivanti dalla razionalizzazione e dal coordinamento degli interventi che si susseguiranno nel tempo evitando cos sprechi e sovrapposizioni nella realizzazione di opere parziali La prossima immagine illustra le rese dei corpi illuminanti e quindi gli obiettivi da raggiungere ove si preveda la sostituzione dell illuminazione RELAZIONE DI PROGETTO Consorzio Energia sensizio dell Ente Pag 23 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Resa luminosa media di lampade per l illuminazione stradale Lampada Durata di vita Adatta per al sodio ad alta pressione strade piazze ad alogenuri metallici strade piazze fluorescente compatta percorsi pedonali sottopassaggi al vapori d mercurio a incandescenza Figura 6 Resa luminosa e caratteristiche delle lampade installate nelle strade Italiane RELAZIONE DI PROGETTO Revisrona dal 802073 GC eV Energia sevizio dell Eme Pag 24 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 1 3 Esempi di inquinamento luminoso L inquinamento luminoso particolarmente evidente negli ambienti urbani Dat M Pizzoc 1575 m novembre 2000 Marcon Centro commerciale dotta 1 ichasteriale Lal 200m0 di
134. ccio per risparmiare tempo ed energie evitando di scavare in quel tratto il letto del corso d acqua Si pu notare infatti come il Canale dei Molini nel tratto sino a Biancanigo e dal Boccaccio a Castel Bolognese ed oltre sia per STA Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 74 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE lo pi rettilineo in quel segmento invece il suo corso diventa assai tortuoso e con un giro vizioso si riporta nuovamente vicino al fiume Se questa soluzione port un beneficio alla celerit ed alla economicit dell opera non ne fu per avvantaggiato il regolare e costante flusso delle acque a Castel Bolognese ed oltre in pianura Le acque del rio abbondanti in caso di forti piogge si univano a quelle del Canale spesso facendolo tracimare col rischio di inondazioni anche attorno al Castello Le soluzioni prese di volta in volta non eliminarono il problema n lo sfioratore del Boccaccio verso il Senio poich in caso di piena anche nel fiume esso risultava inutilizzabile n una chiusa sul rio prima del suo ingresso nel canale poich in tal caso i territori a monte di Biancanigo erano soggetti alle inondazioni Solo nel secolo scorso fu risolto il problema il letto del rio fu rialzato nel tratto precedente l immissione nel canale in maniera tale da superare mediante un ponte l altro corso d acqua scaricandolo poi nel Senio Il curioso manufatto esiste tuttora ed visibile dalla via Z
135. cessi decisionali Con tale processo vengono collettivamente risolti i problemi relativi ai bisogni di una comunit locale Si ha una buona governance quando nella comunit sociale le azioni del governo come strumento istituzionale si integrano con quelle dei cittadini e le sostengono e vengono applicati i principi mutuati dalla cultura imprenditoriale per il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei cittadini centralit del cliente cittadino capacit di creare visioni condivise sulle prospettive di sviluppo ecc Open Government letteralmente governo aperto S intende un nuovo concetto di Governance a livello centrale e locale basato su modelli strumenti e tecnologie che consentono alle amministrazioni di essere aperte e trasparenti nei confronti dei cittadini Tutte le attivit dei governi e delle amministrazioni dello stato devono essere aperte e disponibili per favorire azioni efficaci e garantire un controllo pubblico sull operato RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 192 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Smart City Community in Europa e in Italia L agenda digitale europea una delle sette principali iniziative della strategia Europa 2020 avviata dalla Commissione europea nel marzo del 2010 con lo scopo di affrontare e superare la crisi economica che sta investendo l area euro e preparare l economia alle sfide del prossimo futuro
136. cifiche richieste sia privati nell ambito di aree residenziali lottizzazioni etc 5 2 Tipologie di intervento piano operativo Il piano d intervento provvede alla definizione delle tipologie di apparecchi per l illuminazione per ciascuna destinazione funzionale e pi in generale per area omogenea caratterizzando il tessuto cittadino con scelte mirate funzionali e omogenee che si concretizzano in una gradevole ed armonica definizione formale e spaziale del territorio comunale Tali definizioni si affiancano e completano per le specificit del territorio le linee guida di cui ai precedenti capitoli coordinando operativamente degli interventi futuri Dalle evidenze riscontrate sul territorio e dalla indicazioni emerse nei capitoli precedenti I principali tipi di Intervento di carattere prevalentemente stradale si possono come di seguito riassumere elmpianti esistenti revisione e messa a norma degli impianti elettrici sostituzione degli apparecchi d illuminazione con analoghi a maggiori performance illuminotecniche e sostituzione degli apparecchi dotati di lampade ai vapori di mercurio eAdeguamento degli impianti esistenti adozione di soluzioni illuminotecniche ad elevata efficienza Per entrambe le tipologie di interventi verranno definite delle caratteristiche illuminotecniche minime e dei progetti illuminotecnici di riferimento RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Energia sensizio dell Ente Pag 121 di 207 P I DE
137. cnica di progetto il progettista individua i parametri di influenza applicabili e definisce nel progetto le categorie illuminotecniche di progetto esercizio attraverso una valutazione dei rischi con evidenza dei criteri e delle fonti d informazioni che giustificano le scelte effettuate L analisi dei rischi consiste nella valutazione dei parametri di influenza per garantire la massima efficacia del contributo degli impianti di illuminazione alla sicurezza degli utenti della strada minimizzando al contempo i consumi energetici i costi di installazione e di gestione e l impatto ambientale L analisi si suddivide in pi fasi sopralluogo per valutare i parametri di influenza e la loro importanza Individuazione dei parametri e delle procedure richieste da leggi norme di settore e esigenze specifiche L analisi individua le categorie illuminotecniche e le misure impianti attrezzature procedure per assicurare la sicurezza degli utenti della strada ottimizzando costi installativi e energetici conformemente ai requisiti evidenziati dall analisi e fissando i criteri da seguire per garantire nel tempo livelli di sicurezza adeguati Ambito stradale La classificazione illuminotecnica di ambiti stradali ha come fine ultimo la definizione dei valori progettuali di luminanza che devono rispettare i progetti illuminotecnici RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 89 di 207 P I DEL COMUNE D
138. con caratteristiche di arredo TIPO APPARECCHIO urbano da posare su palo adatto allilluminazione di percorsi ciclo pedonali MATERIALE Pressofusione di alluminio verniciato REGOLAZIONE Possibilit di regolazione del fuoco lampada ALIMENTAZIONE Alimentazione elettronica o elettromeccanica rifasata RIFLETTORE In alluminio ad elevata purezza con solido fotometrico per piste ciclabili SCHERMO DI In vetro temperato piano trasparente e installato in CHIUSURA posizione orizzontale GRADO DI pl PROTEZIONE IP55 minimo CLASSE DI ISOLAMENTO EFFICIENZA 7 LUMINOSA Maggiore del 60 INQUINAMENTO Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con LUMINOSO documentazione come richiesto da LR 19 03 SOSTEGNI Preesistenti verificando la sicurezza e lobsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti tecniche di sicurezza Nuovi sostegni in acciaio zincato a caldo o verniciati Altezza da terra 3 6 m Posa festa SORGENTI Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SAP con indice di resa cromatica gt Ra 65 T 2150K o Ra 25 T 1950K Lampada agli ioduri metallici a bruciatore ceramico con indice di resa cromatica Ra 83 T 3200K Efficienza gt 90Im W Classe S3 54 55 856 tipo CMD 20 35W o SAP 50W Classe S2 S1 tipo CMD 35 70W o SAP 50 70W SOSTEGNI ALTEZZA SORGENTE POTENZA RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 151 di
139. con temperature minime che spesso scendono sotto allo 0 C con diffuse gelate e massime che faticano a raggiungere la soglia dei 10 C In corrispondenza degli episodi di freddo le temperature scendono vistosamente anche di molto fino a 10 C sulle aree di pianura e fino a valori pi bassi di 20 C sui rilievi Appenninici Le stagioni intermedie sono caratterizzate da una notevole variabilit termica prevalgono i periodi gradevoli ma possono verificarsi bruschi abbassamenti o rialzi delle temperature in relazione alla direzione del vento non sono infrequenti episodi di freddo precoci in Autunno o tardivo all inizio della Primavera cos come precoci ondate di caldo 15 Centro meteo italiano www centrometeoitaliano it STA Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 39 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 2 1 Temperature e precipitazioni Come si pu osservare dalle cartografie elaborate da Arpa della Regione Emilia Romagna l aumento medio delle temperature e la diminuzione media delle precipitazioni interessa tutta le regione Emilia Romagna escluse alcune zone Di seguiti si riportano le cartografie della variazioni medie annue della temperatura e delle precipitazioni del periodo 1991 2008 rispetto al periodo 1961 1990 elaborate da Arpa della Regione Emilia Romagna 1 0 75 0 75 0 5 0 5 0 25 0 25 0 0 0 25 0 25 0 5 0 5 0 75 0 751 1 1 25 1 25 1 5 1 5 1 75 1 75 2 25
140. consumi energetici hanno portato all adozione di testi normativi avanzati da parte di molte regioni L illuminazione esterna di qualsiasi tipo quindi la causa dell inquinamento luminoso che oltre a provocare un danno estetico per la perdita della possibilit di vedere il cielo stellato si ha un danno culturale le nuove generazioni stanno perdendo il contatto con ci che la natura offre lasciandosi sfuggire una spinta allapprofondimento del sapore scientifico Notoriamente il motore del benessere economico Danni notevoli si riscontrano anche nell ambiente naturale stato infatti dimostrato che l eccessiva illuminazione comporta alterazioni alla fotosintesi clorofilliana e ai ritmi circadiani e al fotoperiodo nelle piante e negli animali Sono state documentate anche difficolt di orientamento per alcuni uccelli migratori e alcune specie di insetti che in alcuni casi arriva a provocare la morte dei soggetti per spossatezza o per collisione con edifici illuminati A dicembre del 1997 i rappresentanti di circa 160 paesi si sono incontrati a Kyoto Giappone per cercare di far convergere le diverse politiche sviluppatesi in attuazione degli accordi decisi nel 1992 nella Convenzione quadro sui cambiamenti climatici Il Protocollo d intesa sottoscritto da parte dei 38 paesi pi industrializzati prevede una riduzione media nel 2010 del 5 2 delle emissioni mondiali rispetto al 1990 anno preso come riferimento L Unione Europea che proponev
141. cui sono state riportate alcune modifiche in base allo stradario comunale Per suddividere le strade categoria F tra urbane ed extraurbane stata riportata la delimitazione dei centri abitati attuata sul territorio del Comune La classificazione delle strade stata fatta per definire la classificazione illuminotecnica di ingresso indispensabile per definire i valori progettuali di luminanza che devono rispettare i progetti illuminotecnici Il Comune di Castel Bolognese RA non ha redatto un Piano Urbano del Traffico e quindi le successive tavole sono state redatte seguendo sia le norme UNI 11248 e sia il Codice della Strada D Lgs 285 del 30 04 1992 e successive modiche e il D M n 6792 del 05 12 2001 esclusivamente con la finalit di individuare la classificazione illuminotecnica di riferimento Per questo motivo salvo ulteriori disposizioni e atti del Comune non pu avere ulteriori finalit ed applicazioni Per quanto riguarda le strade Provinciali i dati relativi alla categoria stradale e alle caratteristiche stradali sono stati forniti dall ente gestore della Provincia di Ravenna In tale cartografia tutte le strade non segnate sono da ritenersi di categoria F Extraurbane in ambito extraurbano fuori dai centri abitati e F Urbane in ambito urbano all interno dei centri abitati E facolt e compito del Comune aggiornare la perimetrazione dei Centri Abitati e lo stradario comunale Le fasi per individuare le c
142. cumentazione come richiesto da LR 19 03 SOSTEGNI Preesistenti verificando la sicurezza e l obsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti tecniche di sicurezza SOSTEGNI ALTEZZA Nuovi sostegni tronco conici in acciaio zincato a caldo o verniciati Altezza da terra a seconda della larghezza della strada 6 em Unilaterale su marciapiede o carreggiata Possibilmente in posizione testa palo dove si renda necessario per condizioni critiche viali alberati o altro ammesso l utilizzo del braccio SORGENTI Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SAP con indice di resa cromatica gt Ra 65 T 2150K o Ra 25 T 1950K SORGENTE POTENZA Categoria illuminotecnica ME5 utilizzare le soluzioni con potenze inferiori strada con larghezza sino a 7 5m 70W per altre strade 70 100W OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO OTTIMIZZAZIONE RELAZIONE DI PROGETTO Impianti preesistenti a parit di condizioni utilizzare le Revisione de 2609 2075 Pag 137 di 207 Energia sensizio dell Ente Pag 138 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE IMPIANTO potenze minime Impianti nuovi dove possibile intervenire sull interdistanza situazioni senza ostacoli quali viali alberati il rapporto minimo interdistanza su altezza palo deve essere almeno pari a 3 7 NORMA DI UNI 11248 UNI EN 13201 RIFERIMENTO Obbligatori se centralizzati accorpand
143. cuzione delle attivit di manutenzione e il livello minimo di prestazione delle diverse tipologie di impianto e l individuazione delle anomalie riscontrabili per i diversi tipi di impianto e l individuazione di tutte quelle attivit manutentive di tipo ordinario e la definizione delle attivit di manutenzione straordinaria per le quali sono richieste dotazioni di mezzi e personale specialistico per la realizzazione di ogni specifico intervento 6 7 1 Ubicazione delle opere L ubicazione delle opere definita in termini di elaborati grafici planimetrici e di dettaglio attraverso i disegni di As Built riportanti lo stato di fatto con i riferimenti alle apparecchiature installate RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Consorzio V Energia sensizio dell Ente Pag 174 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 6 7 2 Rappresentazione grafica Gli elaborati di manutenzione cos come gli elaborati finali saranno forniti su supporto magnetico e su supporto cartaceo In tale contesto il Manutentore dovr assumere a riferimento le simbologie indicate in progetto in modo da dare continuit di interpretazione tra i diversi elaborati grafici prodotti in fase di progetto esecutivo ed in fase di As Built In particolare per le diverse apparecchiature dovranno essere richiamate le schede tecniche la loro codifica identificatrice dovr essere quella riportata nell elenco descrittivo delle voci in modo da costituire un
144. da Motorizzata Totale Complessivo 3 1 2 Tipologia delle sorgenti luminose La tabella mostra la distribuzione delle sorgenti luminose di propriet del Comune dedicate alla pubblica illuminazione in funzione della tipologia 64 48 128 03 69 87 16 41 44 03 24 03 IODURI MET 13 60 10 85 5 92 3 74 006 0 03 BASSO CONSUMO 1 44 0 281 0 151 ALOGENA 0 33 0 002 TOTALE 1523 100 183 68 Figura 24 Tabella tipologia sorgenti luminose per l illuminazione pubblica Come si pu osservare nella tabella prevalgono le lampade al sodio alta pressione che hanno una discreta efficienza 64 84 mentre le lampade a vapori di mercurio corrispondo ad una quantit minore pari al 16 41 Questi apparecchi obsoleti dalla bassa efficienza che emettono meno flusso luminoso a parit di potenza assorbita rispetto ad altre sorgenti luminose e presenti su impianti ormai datati e obsoleti sono ad alto impatto ambientale in quanto contengono quantit critiche di mercurio e per tale motivo devono essere sostituite entro breve perch non saranno pi commercializzate RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 V Consarzio Energia sensizio dell Ente Pag 79 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 3 1 3 Conformit degli impianti alla Legge Regionale 19 03 Una prima valutazione della conformit degli impianti d illuminazione alla Legge Regionale n 19 del 2003 e relative modificazioni basata sulla verifica del
145. dale e almeno al 60 per apparecchi d arredo eCopertura superiore preferibilmente realizzata in pressofusione di alluminio UNI 5076 eSull apparecchio di illuminazione devono essere riportati i seguenti dati di targa enome della ditta costruttrice enumero di identificazione o modello etensione di funzionamento elimiti della temperatura per cui garantito il funzionamento ordinario se diverso da 25 egrado di protezione IP epotenza nominale in Watt e tipo di lampada eL apparecchio deve essere disponibile con varie regolazioni di lampada o ottica per poter rispondere alle variabili esigenze di illuminazione del territorio eDevono essere conformi alle normative di riferimento Un attenta valutazione e scelta deve essere condotta anche su caratteristiche meno legate a fattori elettrici ed illuminotecnici ma di notevole importanza per l efficienza globale e manutentiva dell impianto quali eMateriale chiusura resistente agli agenti atmosferici pi critici eSistemi di chiusura e protezione del vano ottico con minore predisposizione alla raccolta di sporcizia ed al deperimento preferibilmente vetri di chiusura temprati piani eln fase manutentiva facilit di sezionamento elettrico agevole apertura e mantenimento dell apertura del corpo illuminante protezione del vano ottico dalla sporcizia rapidit di sostituzione delle lampade e di regolazione delle stesse nel vano ottico rapidit di sostituzione degli altri componenti ele
146. declassamento quella categona NON ae I flussi di traffico veicolare e pedonale decrescono considerevolmente Non indicato declassamento entro le ore 24 Pedonale Aree di aggregazione Ra Ifincremento O Si gl iii DE Estensione limitata a zone di progetto molto ristrette n prossimit di dispositivi rallentato Dt rn Figura 70 Visuale Interpretare capire conoscere ed approfondire la L R Veneto n 17 2009 valide anche per le altre Regioni in quanto recepisce le nuove norme UNI RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 03 2015 G AT Energia servizio dell Ente Pag 101 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Parametri per la classificazione e declassificazione per le categorie ME si richiama le norme UNI 11248 2012 Classificazione delle strade ed individuazione della categoria illuminotecnica di ingresso per l analisi dei rischi obbligatoria prospetto 1 Classificazione delle strade e individuazione della categoria illuminotecnica di ingresso per l analisi dei rischi obbligatoria Tipo di strada Descrizione del tipo della strada Limiti di velocit Categoria km hr illuminotecnica di ingresso per l analisi dei rischi d 4 J i Sirade di servizio alle autostrade extraurbane HET Strade di servizio alle autostrade urbane Strade extraurbane principali Strade extraurbane secondarie tipi Ct e C2 i 3 D 3 es 3 8
147. di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 4 CLASSIFICAZIONE ILLUMINOTECNICA DEL TERRITORIO 4 1 Metodologia procedurale e normativa seguita Risulta fondamentale sia ai fini della stesura di un piano della luce sia per la progettazione illuminotecnica definire i parametri di progetto e quindi classificare correttamente il territorio in ogni suo ambito La classificazione di un PRIC non implica il dover illuminare quanto classificato ma vuol solo dire che se un giorno si decider di intervenire i parametri di progetto sono gi definiti Fasi della classificazione Categoria illuminotecnica di ingresso Tale categoria deriva direttamente dalle leggi e norme di settore la classificazione non normalmente di competenza del progettista ma lo stesso pu aiutare nell individuazione della corretta classificazione Tale categoria determinata per un dato impianto considerando esclusivamente la classificazione delle strade Categoria illuminotecnica di progetto Categoria illuminotecnica ricavata per un dato impianto modificando la categoria illuminotecnica di riferimento in base al valore dei parametri di influenza considerati nella valutazione del rischio Categorie illuminotecniche di esercizio Categoria illuminotecnica che descrive la condizione di illuminazione prodotta da un dato impianto in uno specifico istante della sua vita o in una definita e prevista condizione operativa Nella definizione della categoria illuminote
148. di centuriazione Sopraelevati di qualche metro strade canali sentieri e fossi ricalcano la maglia centuriata restituendo una immagine quasi completa della grande opera di penetrazione colonizzazione e bonifica Unit di Paesaggio della collina romagnola II limite nord di questa unit segna il confine fra la collina e la pianura dal punto di vista geomorfologico non possibile individuare una linea precisa in quanto si tratta di una fascia di transizione caratterizzata dalla presenza delle conoidi alluvionali ma anche dal punto di vista paesaggistico non facile individuare una linea precisa La linea scelta ha soprattutto un valore storico ripropone infatti l antico tracciato etrusco pedemontano che collegava Bologna a Rimini La morfologia di questo paesaggio strettamente legata al substrato in questa unit incontriamo diverse formazioni a litologia prevalentemente argillosa Ci genera un paesaggio a morfologia dolce con ampie incisioni colline tondeggianti e ampie fasce terrazzate Un altro elemento caratteristico la presenza diffusa di calanchi che danno al paesaggio un aspetto molto particolare All interno di questa unit troviamo in affioramento nella zona d incontro fra i territori di Brisighella Moronico e Pietramora lo Spungone formato da alcuni corpi lenticolari costituiti prevalentemente da calcareniti e calciruditi antiche scogliere non molto estese arealmente ma di spessore variabile fino ad alcun
149. di umidit ambientale o di condensa e pulizia periodica annuale contrassegni conservino la loro leggibilit e e 3 dispositivi di comando e serraggio dei morsetti all interno della morsettiera e nei quadri f Derattizzazione con chiusura di eventuali varchi RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 180 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 6 11 Allegati RELAZIONE DI PROGETTO Revsione del 28 09 2015 Pag 181 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Pag 182 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 7 PIANO D INTERVENTO Nel capitolo si definiscono le possibili linee guida dell intervento da svolgere sul territorio comunale di seguito si espongono i criteri utilizzati e principi guida e Emergenze urbanistiche in materia di sicurezza Gli interventi relativi alla sicurezza degli impianti riveste carattere prioritario laddove emerga un rischio pi o meno rilevante per i cittadini ed i manutentori Fra questi risultano prioritari gli interventi relativi a sorgenti luminose che risultassero pericolose per la viabilit cittadina e lo stato degli impianti elettrici Nella fattispecie durante i sopralluoghi non sono emerse fonti particolari di pericolo Inoltre il comune di Castel Bolognese provvede autonomamente alla manutenzione degli impianti assicurando la funzionalit ed il mantenimento in sicurezza dell i
150. do urbano Nel caso dei corpi illuminanti per arredo urbano che rappresentano quasi il 40 circa del totale e sono tutti di propriet del Comune si riscontra disomogeneit di soluzione sia per tipologia di corpi illuminanti sia per modalit di installazione Il numero di punti luce non uniformemente distribuito tra i vari modelli esistenti Gran parte degli apparecchi illuminanti installati negli anni passati risultano essere obsoleti di modesta efficienza luminosa e con conseguente basso livello di prestazione Alcune armature mostrano segni di degrado della copertura riflettente interna comportando l emissione di fasci luminosi verso l alto RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Pag 83 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 3 1 3 5 Corpi illuminanti di categoria proiettore La suddivisione delle tipologie di corpi illuminanti rappresentata nella tabella sottostante i lt i ha INCLINAZIONE NON INCLINAZIONE NON CONFORME al limite CONFORME Figura 27 Tavola delle tipologie degli apparecchi di illuminazione di categoria arredo urbano Gli apparecchi del tipo proiettore di propriet del Comune hanno la chiusura a vetro piano L utilizzo dei proiettori prevalentemente finalizzato all illuminazione di campi sportivi o ricreativi zone miste uso saltuario a parcheggio con servizio parzializzato o per l illuminazione di edifici e monumenti In alcuni casi per correggere la difformit s
151. e Pag 29 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE E CARATTERISTICHE GENERALI DEL TERRITORIO 2 1 Inquadramento territoriale Prima di inoltrarci nell inquadramento territoriale generale dal punto di vista normativo sulla illuminazione regionale bene precisare che all interno della provincia di Bologna non sono presenti osservatori astronomici e quindi vincoli di riferimento 7 a i gt S p 3 r er S Bs a iz AN La pT AFONSINE CONSELICE j f ava Z NE LUGO pe pe Sb G Aanes di SAGAN LL SUL j 2 r RAVENNA L PJ PT KOY BAGNARA DI ROMAGNA PN tonen g gt KS gl N RUSSI asi i 03 F Pad YS J Ad f gt 0 a Pa f f FAENZA j L gt RIOLO TER j x Aik y LL p 9 Pal CERVIA FA NJ NY or BRISIGHELLA 2 NG CASOLA VALSENIO AN j 5 f Sa f nl y rA P hr SI h e HE V Figura 10 Sopra cartina della provincia di Ravenna con l individuazione del comune di Castel Bolognese E rintracciabile presso ARPA EMR un documento del progetto Light relazione breve su dati di illuminazione e impermeabilizzazione elaborato dal Laboratorio di telerilevamento in merito a variazioni dell intensit luminosa notturna tramite satelliti DMSP L analisi stata eseguita secondo la seguente metodologia 1 Classificazione automatica k means a 5 classi su 1992 e
152. e fortemente illuminate le illuminazioni d impianti sportivi e di ogni installazione a forte luminanza posta a lato delle strade o nella direzione di marcia dell utente Anche in presenza di guida visiva fornita dalla strada e dall ambiente adeguati gli elementi sopra specificati possono creare problemi alla rapida percezione di oggetti di essenziale importanza quali semafori o altri utenti della strada che stiano cambiando direzione di marcia La valutazione della complessit del campo visivo di responsabilit del progettista Condizione d illuminazione Insieme coerente di parametri illuminotecnici e dei loro valori numerici in grado di quantificare le prestazioni illuminotecniche di un impianto in una data zona di studio Difficolt nella guida Grado di sforzo compiuto dall utente della strada in base alle informazioni a sua disposizione per individuare la strada e la corsia e per mantenere o variare velocit e posizione sulla carreggiata La guida visiva fornita dalla strada parte di queste informazioni RELAZIONE DI PROGETTO Pag 6 di 207 Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Dispositivi rallentatori Dispositivi applicati alla pavimentazione stradale atti a rallentare il flusso di traffico Flusso di traffico di ciclisti Parametro d influenza che indica la percentuale della portata di servizio riferita ai ciclisti valutata con riferimento alle condizioni istantanee di traffico Flusso
153. e centrali della notte NOTA i nuovi corpi illuminanti sono dotati di dispositivo automatico programmabile per la riduzione della potenza durante le ore centrali della notte Nel calcolo stata considerata una riduzione del flusso al 70 e quindi anche della potenza per 5 ore a notte Va precisato che le stime e simulazioni economiche di spesa possono subire variazioni in fase di progettazione esecutiva Questo perch sar nella fase esecutiva che si entrer nella progettazione di dettaglio dove potranno essere valutate altre soluzioni tecnologiche o dove potranno essere adottate scelte e priorit diverse in base alle esigenze dell amministrazione comunale Allo stesso modo nella fase esecutiva potr essere valutata l ipotesi di intervenire nella riqualificazione in step diversi RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 GeV Energia sensizio dell Ente Pag 191 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 9 LE SMART CITY SMART GRID E L APPLICAZIONE A LIVELLO LOCALE 9 1 Cosa sono le Smart City Community Per chiarire il contesto inerente il tema Smart City Smart Comunity Comunit Intelligenti si riportano una serie di definizioni tratte dal documento Architettura per le Comunit Intelligenti del 3 10 12 publicato dall Agenzia per l Italia Digitale Smart city citt intelligente con il termine Smart City Community SC si intende quel luogo e o contesto territoriale ove l utilizzo pianificato
154. e decine di metri Queste generano pareti scoscese che risaltano nel paesaggio circostante a morfologia dolce La viabilit pi sviluppata rispetto al territorio della montagna romagnola ma anche in questo caso le principali vie di comunicazione si sono estese parallelamente all andamento dei fiumi 12 PTCP della Provincia di Ravenna 1 PTCP della Provincia di Ravenna Sey Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 37 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 2 Inquadramento climatico Per una corretta analisi climatica del comune in esame stato preso come riferimento le analisi elaborate da Arpa della Regione Emilia Romagna nella Relazioni sullo Stato dell Ambiente del 2009 L Emilia Romagna una regione dell Italia Settentrionale La Regione Emilia Romagna bagnata dal Mar Adriatico e presenta caratteristiche climatiche tipiche dei climi continentali Infatti il Mar Adriatico soprattutto nella porzione Settentrionale dell Emilia Romagna amp poco esteso e profondo ed i suoi influssi sul clima risultano limitati ad accrescere ulteriormente il carattere continentale del clima dell Emilia Romagna anche la disposizione dei rilievi l Appennino Tosco Emiliano ostacola le correnti da Sud e da Ovest e lascia esposta la regione alle correnti da Est o da Nord dr gt lt Meo n ati lac E Figura 18 Carta geografica dell Emilia Romagna Le piogge sull Emilia Rom
155. e della potenza delle lampade installate in corpi illuminanti conformi alla LR 19 2003 e s m i sulla base della nuova classificazione delle strade e installazione di reattori elettronici biregime pre tarati all interno dei corpi lampada recenti di tipo artistico al fine di ottenere l effetto di riduzione dei consumi energetici Nella seguente tabella si stimano gli importi relativi alle varie attivit legate alla riqualificazione dell impianto di illuminazione pubblica stradale di propriet del Comune RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 id V Consarsio Energia sensizio dell Ente Pag 188 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE STIMA DI INTERVENTO Descrizione Quantit stima totale Sostituzione corpi illuminanti stradali 287 439 00 Sostituzione corpi illuminanti arredo 132 000 00 Sostituzione corpi illuminanti proiettori 4 125 00 Retrofit su corpi illuminanti esistenti 397 00 23 423 00 59 Smantellamento corpi illuminanti Sostituzione pali 178 500 00 Installazione nuovi pali 7 5 950 00 14 20 18 Nuovi supporti per installazione corpi illuminanti a parete 100 00 1 400 00 Adeguamento quadri elettrici 5 900 00 Nuovi quadri elettrici 41 400 00 Rifacimenti giunzioni 9 700 00 Nuove linee elettriche m 825 00 TOTALE INTERVENTO 691 892 Nell analisi economica sopra riportata vengono escluse le seguenti posizioni Corpi illumin
156. e sapiente delle risorse umane e naturali opportunamente gestite e integrate mediante le numerose tecnologie ICT gi disponibili consente la creazione di un ecosistema capace di utilizzare al meglio le risorse e di fornire servizi integrati e sempre pi intelligenti cio il cui valore maggiore della somma dei valori delle parti che li compongono Gli assi su cui si sviluppano le azioni di una SC sono molteplici mobilit ambiente ed energia qualit edilizia economia e capacit di attrazione di talenti e investimenti sicurezza dei cittadini e delle infrastrutture delle citt partecipazione e coinvolgimento dei cittadini Condizioni indispensabili sono una connettivit diffusa e la digitalizzazione delle comunicazioni e dei servizi Governance un insieme di regole processi e comportamenti che influenzano il modo in cui i poteri sono esercitati Si basa sull apertura sulla partecipazione sulla responsabilit sull efficacia e sulla coerenza dei processi decisionali e sull integrazione di due ruoli distinti nessuno dei quali risulta stabilito a priori in una posizione di predominio assoluto quello di indirizzo programmatico governo e quello di gestione e fornitura di servizi strutture operative ed amministrative L Ente Pubblico svolge un ruolo di coordinamento e di accompagnamento delle interazioni tra soggetti In questo contesto risulta centrale il ruolo del dialogo e della partecipazione degli attori locali ai pro
157. eguenza le acque di quel fiume avrebbero trovato il loro 25 castelbolognese org RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2011 Ge V Energia sensizio dell Ente Pag 72 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE sfogo disegnando un nuovo alveo sotto Cuffiano fino a catturare il corso della Sintria che cos da allora divenne affluente del Senio Al di l di queste suggestive ipotesi la valle del Rio Sangiunario che segna il confine tra i comuni di Castel Bolognese ed Imola e le province di Bologna e Ravenna molto bella ed ampia ricca di campi ben coltivati e di boschi che rendono pittoresco questo scorcio di Romagna vigilato dalle vette di Monte Mauro e Monte Battaglia ingentilito dalle belle chiese della Serra e di Bergullo che quasi si fronteggiano dalle due rive II rio comincia in quattro piccoli fossati tra Pediano e Mazzolano cui se ne uniscono altri quattro diversi oltre i Rii Mazzolano e Pasina quindi dirigendo il suo corso fra Bergullo e la Serra giunge alla Via Emilia alla Torretta proseguendo verso Zello a sinistra e Castel Nuovo a destra scaricando poi le sue acque nel Santerno Incerta l origine del toponimo Secondo alcuni il rio avrebbe preso questo nome a ricordo di una cruenta battaglia combattuta nel 1138 tra Faentini e Bolognesi da una parte Imolesi e Ravennati dall altra nella quale le acque si tinsero di rosso per l enorme spargimento di sangue provocato dall elevato numero di morti che tra l altro r
158. ell area a cui funzionalmente dedicato per evitare fenomeni di fastidiosa intrusivit abbagliante e di dispersione di flusso luminoso anche verso l alto Impianti sportivi di grandi dimensioni realizzati con proiettori asimmetrici installati orizzontali e nello specifico Campo di calcio con pista di atletica e impianto di Baseball RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Gonsaraio Energia servizio dall Ente Pag 142 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE O che permettono di conseguire i risultati illuminotecnici analoghi Esempio di corpi illuminanti Set 400 Astro4m Apparecchio 1 Apparecchio 2 Apparecchio 3 Apparecchio 4 Apparecchio 5 Figura 89 Esempi di corpi illuminanti SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME IMPIANTI SPORTIVI DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO TIPO APPARECCHIO Proiettore asimmetrico TIPO APPARECCHIO Proiettore asimmetrico gt fortemente asimmetrico SCHERMO DI In vetro temperato piano trasparente e installato in CHIUSURA posizione orizzontale GRADO DI IP55 minimo CLASSE DI INQUINAMENTO Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con LUMINOSO documentazione come richiesto da LR 19 03 SOSTEGNI SOSTEGNI E Dimensionati in funzione della tipologia di impianto ALTEZZA SORGENTI SORGENTE loduri metallici tradizionale con elevata resa cromatica adeguata alle esigenze dell illuminazione sportiva OTTIMIZZAZION
159. ella vitalit delle popolazioni e delle comunit vegetali ed animali Lo stesso art 2 definisce le Aree di collegamento ecologico come le zone e gli elementi fisico naturali esterni alle Aree protette ed ai siti Rete Natura 2000 che per la loro struttura lineare e continua o il loro ruolo di collegamento ecologico sono funzionali alla distribuzione geografica ed allo scambio genetico di specie vegetali ed animali La Rete ecologica regionale risponde quindi alla necessit di creare collegamenti tra aree naturali progettati in modo che ogni intervento si inserisca In un disegno complessivo e che sia implementabile nello spazio e nel tempo in modo da tutelare la biodiversit presente nei vari ambiti territoriali M AD w ei wa EN 8 gt K prova pr MU PARCHI E RISERVE ISTITUITI SITI RETE NATURA 2000 AREE DI COLLEGAMENTO ECOLOGICO DI LIVELLO REGIONALE Figura 53 Rete Ecologica dell Emilia Romagna Fonte Regione Emilia Romagna ambiente regione emilia romagna it La Rete ecologica regionale ulteriormente ridefinita dalla Rete ecologica provinciale che sul territorio Individua Nodi complessi Parco di Monte Sole Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico Corridoi ecologici torrenti Setta e Savena Connettivo ecologico diffuso sistema boschivo Connettivo ecologico di particolare interesse naturalistico e paesaggistico aree di particolare interesse naturalistico e pa
160. elle normative di settore individuano le migliori soluzioni tecnologiche adottabili Nello specifico si evidenziano i seguenti interventi riqualificazione 1 sostituzione corpi illuminanti al mercurio fuori legge e obsoleti 2 sostituzione di tutti i corpi illuminanti inefficienti pedonali e o sovradimensionati di tipo stradale a interventi su impianti d illuminazione sovradimensionati da adeguare esclusi quelli di cui all intervento n 1 b interventi su impianti d illuminazione pedonali d arredo da adeguare 3 utilizzo estensivo di sistemi di riduzione del flusso luminoso 4 introduzione alle possibili forme di finanziamento tramite terzi 5 5 1 Sostituzione corpi illuminanti al mercurio obsoleti e non conformi alla LR19 03 Per tutti i punti luce obsoleti dotati di sorgenti ai vapori di mercurio HPL e non conformi alla legge regionale 19 03 si propone la sostituzione con apparecchi a maggiore efficienza e minore potenza installata ricordando che si previsto il mantenimento dei sostegni esistenti eventualmente adattati Questo intervento conservativo riqualificativo e di aumento di efficienza degli impianti deve essere necessariamente accompagnato da una verifica del sistema di alimentazione al fine di evitare possibili problemi di isolamento Questo intervento si pu inquadrare inoltre fra quelli volti a permettere il conseguimento di adeguati risparmi energetici Per questo motivo ed a seguito di una verifica condotta sul
161. emporaneamente siano sono realizzati in modo che le superfici illuminate non superino il livello minimo di luminanza media mantenuta o di illuminamento medio mantenuto previsto dalle norme di sicurezza specifiche in assenza di norme di sicurezza specifiche la luminanza media sulle superfici non deve superare 1 cd mq La Luminanza Indica il rapporto tra l Intensit luminosa emessa da una sorgente verso una superficie perpendicolare alla direzione del flusso luminoso e l area della superficie stessa Luminanza Media Mantenuta della superficie da illuminare Limite minimo del valore medio di luminanza nelle peggiori condizioni dell impianto invecchiamento lampade e o sporcizia delle stesse Entrambe si misurano in cd m2 L Illuminamento Definisce il flusso luminoso che illumina una superficie di 1 m2 L unit di misura il Lux Im m2 In pratica uno stesso flusso luminoso produce un diverso illuminamento a seconda della grandezza della superficie che illumina Prevedere il controllo del flusso luminoso indiretto limitandolo al minimo previsto e richiesto dalle norme di sicurezza una precisa scelta del legislatore per vietare la sovrailluminazione in quanto causa di inutili sprechi energetici e indice di scelte non di qualit nella progettazione dell impianto 29L r 17 09 Art 9 comma 2 lettera c regolamentazione delle sorgenti di luce e dell utilizzazione di energia elettrica da illuminazione esterna RELAZIO
162. ende nemmeno una vera e propria notte definita come cielo pi buio che al crepuscolo in mezzo all Oceano a causa della eccessiva quantit di luce artificiale che illumina l atmosfera L inquinamento luminoso prodotto dall illuminazione delle citt causa per sette italiani su dieci un vero e proprio plenilunio artificiale infatti il cielo notturno nel luogo ove essi vivono pi luminoso di quanto si misura nelle notti prossime al plenilunio in siti astronomici non inquinati Si tratta di alcuni dei risultati rivelati da S che Luminoso ISTIL ha reso pubblici nel 2001 in occasione della nona edizione della Giornata nazionale contro l inquinamento Luminoso Il Rapporto basato su misure ottenute con i satelliti del Defence Meteorological Satellite Program dell aeronautica militare statunitense stato preparato da Pierantonio Cinzano dell Universit di Padova Fabio Falchi dell ISTIL e Christopher Elvidge del National Geophysical Data Center di Boulder Per maggiori dettagli si veda il testo originale Per la statistica in Europa e nel Mondo si veda The First World Atlas of Artificial Night Sky Brightness In Lombardia Campania e Lazio circa tre quarti della popolazione ha perso la possibilit di vedere la Via Lattea dal luogo dove vive anche nelle notti pi serene In Liguria Emilia Romagna e Toscana due terzi della popolazione nelle stesse condizioni In Sicilia Veneto Piemonte Puglia e Friuli Venezia Giulia circa
163. ensit luminosa posta esternamente all armadio e da un regolatore di livello luminoso che pilota la soglia di accensione e spegnimento il dispositivo pi economico pi usato e pi soggetto a malfunzionamenti dell impianto a causa della sporcizia che frequentemente si deposita sulla sonda inibendone il corretto funzionamento eStabilizzazione fissare la tensione ad un determinato valore 230V rispetto al quale poi andare a variare il flusso luminoso emesso La funzione di stabilizzazione serve a rendere indipendente la sorgente luminosa svincolandola dagli sbalzi di tensione che si hanno nella rete Un 10 di sovratensione provoca un calo nella vita media delle lampade fino al 50 e un sovra consumo del 20 Per consentire alle lampade di raggiungere valori di vita utile life expectancy dichiarati dal costruttore nonch il flusso luminoso previsto necessaria la stabilizzazione della tensione eRegolazione l utilizzo di un regolatore di flusso consiste nel risparmio di energia consumata La stabilizzazione della tensione ai valori programmati durante il funzionamento a regime normale e la riduzione nelle ore notturne quando la diminuzione del flusso del traffico lo consente determinano una contrazione nei consumi di energia elettrica La riduzione di potenza assorbita in funzione del tipo di lampada e delle condizioni dell impianto pu variare dal 20 al 50 2 Sistemi di telecontrollo Sono sistemi in grado di supe
164. ente Per gli ambienti di lavoro uffici impianti pubblici come palestre stadi scuole ecc esistono modelli definiti di Smart Building che consentono un controllo integrato dei diversi sistemi sicurezza riscaldamento ascensori sensori ecc e processi manutenzione controllo accessi ecc in modo da ottimizzare consumi e livello di servizio all utenza Il sistema edificio deve sempre pi rispondere a requisiti sull ambiente sul consumo energetico e sulla sicurezza dal punto di vista dell impatto della costruzione ed del suo mantenimento Molto dipende principalmente dalla struttura e dalle infrastrutture di cui dotato orientamento dell edificio spessore dei muri tipologia di materiale tipo e grado di isolamento grado di illuminazione ecc ma anche dalla sua dotazione impiantistica e dalla capacit di integrare coordinare i vari impianti L automazione degli edifici ha infatti lo scopo di creare spazi con i quali la persona pu interagire e di consentire di svolgere in maniera semplice funzioni anche complesse ma ha anche lo scopo di ottimizzare l uso delle risorse dell edificio stesso energia Gas Acqua ecc e di permettere il controllo e la gestione da remoto Un ulteriore livello la costituzione all interno della citt dei cosiddetti campus energicamente bilanciati o Micro Smart Grid che consistono in aree interconnesse da un punto di vista della produzione e consumo di energia con l obietti
165. ente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 COSPICUA 0 0 opa 1 6 00 VIA TRIESTE 0 i Strada urbana Normale Conflittuale Assente Presenza Presenza lt 25 locale F gt 1 0 cospicua 1 0 0 2 VIA TURATI FILIPPO 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 25 locale F 1 0 cospicua 4 0 0 2 VIA VALDRE L Strada 50 lt Normale Conflittuale Assente Presenza Presenza lt 25 Extraurbana 70 1 0 sosia 1 0 0 2 VIA VALLE ROSSI locale F 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 NOSPICHS al 0 0 og 1 6 00 VIA XII APRILE 0 Strada urbana 50 Normale Conflittuale AN Assente Presenza Presenza 300 lt 25 VIA XXV APRILE pe C1 0 0 C1 0 0 2 Strada urbana 50 Normale Conflittuale sosia Assente Presenza Presenza 800 lt 50 22 00 it VIA ZACCAGNINI locale F 1 0 0 1 0 0 1 6 00 MEG Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 23 00 Nelle Strade Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 800 1 6 00 laterali si ha una VIA ZANELLI locale F 0 ME6 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 25 locale F gt 1 0 cospicua i 4 0 0 2 VIA ZARA 0 Strada 50 lt Complesso Conflittuale NON Assente Presenza Presenza gt 50 23 00 Extraurbana g 0 0 cospicit
166. ente al Santerno Infatti possiamo dividere grossomodo il comune con una linea spartiacque che partendo dal Monte Querzola il punto pi alto di Castel Bolognese mt 241 continuando sul crinale sopra i poderi Cappellone Torre Mussolina Borgo e la Villa Uliveta scende per la via Alberazzo fino alla via Emilia per poi continuare tra i campi sino alla via Canalvecchio proseguendo lungo di essa sino al comune di Solarolo il territorio compreso verso il centro urbano versa le proprie acque nel Senio il rimanente le getta nel Santerno Con l aiuto di un manoscritto reperito nella Biblioteca Comunale che porta il titolo Storia del Fiume Senio e confluenti che scorrono nel territorio di Castel Bolognese andiamo alla ricerca ed alla scoperta di questi rii e fossati Lae vet E ini pe curdi Figura 55 Carta dell assetto idrografico della Provincia di Ravenna con individuazione del Comune di Castel Bolognese Fonte PCTP Provincia di Ravenna Corsi d acqua Il Rio Sanguinario Dopo il Senio ed il Canale dei Molini il terzo corso d acqua di Castello Anzi come gi ho riferito in un precedente scritto qualche geologo sostiene che anticamente il Senio proseguisse il suo corso dopo Riolo Terme lungo l attuale vallata del Rio Sanguinario mentre l odierno corso del Senio sarebbe stato in realt quello della Sintria Sconvolgimenti geologici avrebbero ostruito la valle del Senio presso Riolo e di cons
167. ente detti sono di fatto molto pi efficaci in caso di condizioni di scarsa visibilit Tale direttiva procedurale di estrema importanza anche a sostegno dell illuminazione di strade principali gi illuminate in quanto dimostrato che soprattutto in aree nebbiose che sistemi di segnalazione di questo tipo aumentano anche del 100 la percezione a distanza di situazioni di pericolo rispetto ad una illuminazione tradizionale che ha un ruolo invece fondamentale per evidenziare le forme nel centro abitato Nel caso fosse necessario il ripristino della funzionalit dell illuminazione esistente o di nuove linee d illuminazione utilizzare una illuminazione quanto possibile poco invasiva anche otticamente dell ambiente naturale circostante e con minore effetto sulla fotosensibilit di animali e piante RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 im V Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE STRADALE Lm 0 5 cd mq AREE AGRICOLE DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO TIPO APPARECCHIO MATERIALE REGOLAZIONE ALIMENTAZIONE RIFLETTORE SCHERMO DI CHIUSURA In alluminio ad elevata purezza con solido fotometrico asimmetrico di tipo stradale In vetro temperato piano trasparente e installato in posizione orizzontale GRADO DI IP55 minimo CLASSE DI INQUINAMENTO LUMINOSO Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con do
168. ento di specifici esami clinici che consentono pi in generale ogni tipo di comunicazione digitale in ingresso e in uscita con la PA Cos si pu pensare che cittadini imprese in ogni procedimento giudiziario in cui sono coinvolti possono avere accesso ai suoi atti e al suo stato di avanzamento possono iniziare un istanza digitalmente attraverso un insieme di servizi offerti online giustizia digitale cos come possono avere accesso a un insieme di servizi sanitari e g ricette elettroniche fascicolo sanitario digitalmente utilizzando la propria tessera sanitaria carta nazionale dei servizi carta d identit elettronica come unico strumento di identificazione RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 198 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE In tale scenario i nuovi servizi vengono creati in un ottica di maggior qualit e trasparenza nel dialogo tra cittadini e PA riduzione dei costi di adozione da parte delle imprese di nuove tecnologie ICT incremento 9 2 Le SMART GRID Entrando in uno degli aspetti delle Smart City l ambito che pi rappresenta il presente Piano di Illuminazione sono le Smart Grid e pi nelle specifico le Smart Street La Smart Grid una rete elettrica intelligente che unisce l utilizzo di tecnologie tradizionali con soluzioni digitali innovative rendendo la gestione della rete elettrica maggiormente flessibile grazie a uno scambio di informazioni p
169. enza essere costretti a derivare alimentazioni volanti o ad ottenere permessi di installazione su oggetti non pubblici ad esempio edifici Pannelli a_ messaggio variabile con un modem OC a Banda Larga o una rete Wifi possono diventare il vettore per trasmettere informazioni sulle attivit del Comune sulle limitazioni al traffico sulle farmacie di turno e cosi via Il server che gestisce i contenuti dovr essere nella disponibilit del comune Ricarica veicoli elettrici su colonnine di ricarica di biciclette elettriche ed in genere dei veicoli elettrici richiedono per essere installate in luoghi pubblici di una alimentazione e di una rete di trasmissione dati per tenere traccia dei dati del veicolo caricato e dell energia erogata per addebitare i relativi costi eventualmente con l utilizzo di carte ricaricabili Per questo tipo di applicazioni la soluzione tramite router GPRS consente di ridurre i costi delle infrastrutture di rete e di rendere flessibile e rapida la fase di installazione Stazioni di rilevazione dei dati ambientali e meteo possono essere istallati nei pressi di un impianto di Pubblica Illuminazione ed sufficiente acquisire uno dei tanti prodotti IP in commercio e collegarlo ad una coppia di modem OC Banda Larga o alla rete Wifi Terminali interattivi centri SOS etc possono essere costituiti da un telecomando o da un totem interattivo e possono essere facilmente collegati in rete utilizzando le tecniche gi descr
170. equisiti illuminotecnici in quanto sono sovraordinati rispetto alla Legge Regione Regione Emilia Romagna n 19 del 2003 CBD 50 04 10 S 10 30 0 4 10 ES2 75 0410 K Medio minimo mm Ti Valore dell mantenuto Ix mantenuto incremento di soglia 5 15 S3 ols Y 15 Miluminamentoverticale scesa S5 3 EV3 10 S6 2 1 6 20 EV4 7 5 Ss Nondeterminato EVS Figura 69 Visuale Interpretare capire conoscere ed approfondire la L R Veneto n 17 2009 valide anche per le altre Regioni in quanto recepisce le nuove norme UNI RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 E AT Energia servizio dell Ente Pag 100 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Parametri di influenza per la declassificazione Richiamo alla Legge Regione Veneto n 17 del 2009 in quanto aggiornata in base alle ultime norme UNI sui requisiti illuminotecnici in quanto sono sovraordinati rispetto alla Legge Regione Regione Emilia Romagna n 19 del 2003 Valori indicativi della Valori indicativi UNIII248 Irop ari all intero tratto st Pedonale non sommabili e non Stradale Ciclo Condizioni non OENE i VT pg applicabili alla Pedonale di da dad categoria A I Stradale Flusso OE traffico lt 50 del massimo Ripon 1 siti 2000 declassamento previsto per quella categoria non applicabile alla categoria A I ig date se traffico lt 25 del massimo 1 2 declassamento 2 1 2 declassamento 2
171. esaggistico individuate dall art 19 del PTPR Caste Bolognese rientra nella progettazione della rete ecologica elaborata dalla Provincia di Ravenna ai sensi dell articolo 49 della legge regionale n 20 00 ha elaborato il progetto di tutela recupero e valorizzazione denominato Reti Ecologiche in Provincia di Ravenna Il progetto interessa l intero territorio della Provincia di Ravenna e prevede un azione di dettaglio sul territorio di tre Comuni Bagnacavallo Fusignano Russi Le reti ecologiche sono uno strumento concettuale di estrema importanza per la conservazione di Regione Emilia Romagna ambiente regione emilia romagna it CV Energia servizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 69 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE della natura e per un assetto sostenibile del territorio Le loro fondamenta teoriche si ritrovano nella biologia della conservazione e derivano dalla constatazione che tutte le specie vegetali ed animali sono distribuite disomogeneamente sul territorio a causa di fattori naturali intrinseci sui quali si innestano fattori storici ed antropici Le connessioni sono di natura diversa a Seconda della specie presa In considerazione e quindi esistono diverse reti ecologiche quante sono le specie presenti su un dato territorio L obiettivo strategico del progetto la definizione di un modello di rete ecologica integrata che rappresenti il sistema riorganizzativo della funzionalit ecologica del ter
172. ezione stradale Ove si renda necessario per garantire gli spazi di avvistamento ammesso lo slittamento verso l esterno del centro abitato del segnale di fine centro abitato riportando tale diversa collocazione sulla cartografia In tal caso la diversa collocazione del segnale di fine centro abitato rispetto al punto di delimitazione dello stesso ha valenza per le norme di comportamento da parte dell utente della strada ma non per le competenze degli enti proprietari della strada oLa delimitazione del centro abitato aggiornata periodicamente in relazione alle variazioni delle condizioni di base alle quali si provveduto alle delimitazioni stesse A tale aggiornamento consegue l aggiornamento dei tratti interni e delle strade comunali di cui al comma 1 7 Nel caso in cui la delimitazione del centro abitato interessi strade non comunali la deliberazione della giunta municipale prevista dall articolo 4 comma 1 del Codice con la relativa cartografia allegata inviata all ente proprietario della strada interessata prima della pubblicazione all albo pretorio indicando la data d inizio di quest ultima Entro il termine di pubblicazione l ente stesso pu inviare al comune osservazioni o proposte in merito Su esse si esprime definitivamente la giunta municipale con deliberazione che pubblicata all albo pretorio per dieci giorni consecutivi e comunicata all ente interessato entro questo stesso termine Contro tale provvedimento
173. garantite sia a monte che a valle del regolatore medesimo ePotere di interruzione di tutte le apparecchiature installate non inferiore a 6kA per utenze con alimentazione monofase e 10kA per utenza con alimentazione trifase Carpenteria eln vetroresina a doppio isolamento eGrado di protezione IP55 minimo tenuta all impatto 20 minimo eAmpliabilit 30 Accessori eMorsettiera in uscita per linee di potenza ed ausiliari eCavi apparecchiature siglati e numerati eSelettore AUT MAT a due posizioni per il comando di accensione dell illuminazione eR l crepuscolare no timer eRiduttore di flusso luminoso classe di isolamento Il protezione integrata per sovratensioni a valle dello stesso Nel caos di regolazione di lampade ad elevata resa cromatica il regolatore dovr garantire l assenza di viraggio cromatico delle sorgenti luminose installate tipo ioduri metallici bruciatore ceramico eProtezione sulle parti in tensione accessibili a portella aperta in modo da garantire grado di protezione IP XXB eTarghetta di identificazione riportante i seguenti dati costruttore tensione nominale corrente nominale grado di protezione norma di riferimento Cavidotti eLinee dorsali principali realizzate mediante distribuzione trifase neutro mediante l utilizzo di conduttori unipolari tipo FG7 R 0 6 1KV e Tutte e derivazioni per l alimentazione dei punti luce dovranno essere realizzate per sezioni lt o uguali a 16 mm in app
174. giornare in modo sistematico secondo i criteri e le modalit previste dalla gestione della manutenzione in regime di qualit la documentazione tecnica ed i disegni di As Built RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 172 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE riportando ogni modifica che comporti variazione di apparecchiature e o di logica funzionale e o di aggiornamento tecnologico su parte o sull intero impianto realizzato e evitare qualsiasi modifica e o adattamento a parti di impianto che non siano previste come ufficialmente attuabili dalla manualistica d impiego rilasciata dai costruttori delle singole apparecchiature e o dell intero impianto e eseguire verifiche e controlli su parti pi delicate di ciascun impianto seguendo le procedure operative indicate dal manuale d uso rilasciato dal costruttore 6 7 Manuale di manutenzione Per manutenzione si intende l insieme delle attivit tecniche ed amministrative finalizzate ealla conservazione del patrimonio di apparecchiature eal ripristino della funzionalit e dell efficienza di una apparecchiatura specifica o pi generale di un intero impianto La definizione di funzionalit di una apparecchiatura o di una strumentazione specifica si intende la capacit di adempiere ad una funzione specifica in un corretto contesto operativo e prestazionale Analogamente per efficienza si intende l idoneit a fornire le predette prestazion
175. gli impose un nuovo nome Villa Cesarina Con la riconquista della Romagna da parte di Giulio II che cacci i Borgia anche da Roma dal 1506 fino alla unificazione italiana appartenne allo Stato Pontificio e ne sub le vicende La peste del 1630 che infuriava in Romagna non colpi Castelbolognese e la popolazione attribu questo fatto ad un miracolo della Madonna che si venera tuttora nella chiesa di San Francesco sotto il titolo di B V della Concezione decidendo di festeggiarla in segno di ringraziamento per tre giorni a Pentecoste Di qui trae origine la tradizionale Sagra di Pentecoste manifestazione ricca di iniziative folcloristiche e gastronomiche Per la sua felice posizione e per i benefici fiscali da sempre goduti Castelbolognese e la popolazione fu sempre un punto franco e un notevole centro di traffici e di commercio Vi fior il contrabbando fra la Toscana Bologna e Ravenna tanto che ancora oggi una strada del centro nota come Strada dei Contrabbandieri Al fine di stroncare tale traffico che aveva assunto notevoli proporzioni Pio VI con Motu Proprio del 1791 decise di staccare Castelbolognese dalla madre patria e di annetterla alla legazione di Ravenna togliendole ogni privilegio Durante il Governo Napoleonico Castelbolognese si trov al centro del distretto di Castel Senio comprendente anche Casola Riolo Solarolo Bagnara e Cotignola Nel 1861 fu inaugurata la ferrovia di Bologna Forl e la stazione ferrovi
176. i F bis Itinerari ciclopedonali Sempre in base all art 2 del c d s devono avere le seguenti caratteristiche minime A Autostrada Strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile ciascuna con almeno due corsie di marcia eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra priva di intersezioni a raso e di accessi privati dotata di recinzione e di sistemi di assistenza all utente lungo l intero tracciato riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e contraddistinta da appositi segnali di inizio e fine deve essere attrezzata con apposite aree di servizio ed aree di parcheggio entrambe con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione B Strada extraurbana principale Strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra priva di intersezioni a raso con accessi alle propriet laterali coordinati contraddistinta dagli appositi segnali di inizio e fine riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore per eventuali altre categorie di utenti devono essere previsti opportuni spazi Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio che comprendano spazi per la sosta con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione C Strada extraurbana secondaria Strada ad unica car
177. i efficace efficiente sostenibile economicamente vantaggioso e sicuro superando quindi la visione classica di una rete elettrica passiva con flusso di energia unidirezionale Il passaggio concettuale il seguente Da una generazione centralizzata ad una generezione di energia distribuita tra grandi impianti e piccoli consumatori GENERAZIONE TRASMISSIONE DISTRIBUZIONE ad UN nuovo sistema bi direzionale e ad obiettivi condivisi i OON Sa Smart Metering amari Gananaan i lt ON _ amp Active Demand gitt Ie pi Figura 106 Schema delle Smart Grid Fonte www energystrategy it RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 C Energia sensizio dell Ente Pag 199 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Quindi l ipotesi quella di passare da una rete passiva La rete di distribuzione elettrica attuale del tipo passivo in cui il flusso di energia unidirezionale GENERAZIONE CENTRALE ELETTRICA TRASMISSIONE TRASFORMATORE SOTTOCENTRALE DI DISTRIBUZIONE DO COMMERCIALE RESIDENZIALE INDUSTRIALE Ad una rete attiva La rete di distribuzione elettrica che si vuole ottenere del tipo attivo in cui il flusso di energia bidirezionale CENTRALE ELETTRICA TRASFORMATORE ip SOTTOCENTRALE Di DISTRIBUZIONE i CONCENTRATORE Di RESIDENZIALE ani ACCUMULATORE FOTOVOLTAICO p Be fi EI de 2 COMMERCIALE RESIDENZIALE
178. i bT WE Li Sg DELE i PF 4 x j X f pory i Lo x 3 h h t k 4 Sar mi p P pr Kg 4 reni np 5 gt 3 ud i i Confini regioni 0 Confini regioni S Sic MINE ps a Figura 50 SIC e ZPS in ItaliA Fonte Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare www minambiente it RELAZIONE DI PROGETTO Energia servizio dell Ente Pag 66 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE A seguito dell ultima delibera 167 06 istituzione di 18 nuovi siti e modifica dei perimetri di alcuni di quelli gi esistenti le aree SIC e ZPS in Regione Emilia Romagna sono diventate 146 comprendenti anche i siti gi istituiti in passato e ricoprono una superficie complessiva pari a 256 932 ettari dei quali 223 818 ettari come SIC n 127 e 175 980 ettari come ZPS n 75 parzialmente sovrapposti fra loro con un incremento complessivo di 20 377 ettari rispetto alla situazione prevista dalla Sintesi riepilogativa del 2004 predetta FedRegioneEmilia Romagna AK das dat e FF mils LEE n pp raga Detia idet P E pri gt HE scars C Emi amp gestone per Saron la Gogna TE Patte nanorv Pato reregouwa y Ameti Rasme rapona pg Pang terrai s rt radura protett a dre pani toog hr NE m Figura 51 SIC e ZPS presenti nella Regione Emilia Romagna Fonte Regione Emilia Romagna Gli elementi naturali di pregio fiumi torrenti etc sono in
179. i accelerazione corsia specializzata per consentire e agevolare l ingresso ai veicoli sulla carreggiata RELAZIONE DI PROGETTO Pag 9 di 207 STA Energia sensizio dell Ente Pag 10 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Corsia di decelerazione corsia specializzata per consentire l uscita dei veicoli da una carreggiata in modo da non provocare rallentamenti ai veicoli non interessati a tale manovra Corsia di emergenza corsia adiacente alla carreggiata destinata alle soste di emergenza al transito dei veicoli di soccorso e eccezionalmente al movimento dei pedoni nei casi in cui sia ammessa la circolazione degli stessi Corsia di marcia corsia facente parte della carreggiata normalmente delimitata da segnaletica orizzontale Corsia riservata corsia di marcia destinata alla circolazione esclusiva di una o solo di alcune categorie di veicoli Corsia specializzata corsia destinata ai veicoli che si accingono a effettuare determinate manovre quali svolta attraversamento sorpasso decelerazione accelerazione manovra per la sosta o che presentano basse velocit o altro Cunetta manufatto destinato allo smaltimento delle acque meteoriche o di drenaggio realizzato longitudinalmente od anche trasversalmente all andamento della strada Curva raccordo longitudinale fra due tratti di strada rettilinei aventi assi intersecanti tali da determinare condizioni di limitata visibilit Fascia di pertinenza str
180. i in condizioni accettabili sotto il profilo della affidabilit dell economia di esercizio della sicurezza e del rispetto ambientale Per affidabilit si intende l attitudine di una specifica apparecchiatura a conservare funzionalit ed efficienza per l intera durata di vita utile ossia per il periodo di tempo che intercorre tra la prima installazione ed il momento in cui si verifica un deterioramento di livello grave o di livello prestazionale pi basso del minimi previsti dalla norma o per il quale la riparazione si presenta non conveniente sotto il profilo economico e prestazionale Nell ambito della affidabilit si definisce un glossario pertinente alle attivit di manutenzione all interno del quale trovano significato operativo i termini di seguito elencati e deterioramento quando una apparecchiatura od un Impianto presentano una diminuzione di funzionalit e o di efficienza e disservizio quando una apparecchiatura od un impianto vanno fuori servizio in modo occasionale e guasto quando una apparecchiatura od un impianto perdono la capacit di assolvere alla loro funzione operativa e riparazione quando si ristabilisce la funzionalit e o l efficienza di una specifica apparecchiatura o dell intero impianto e ripristino quando si restituisce all uso un manufatto in genere e controllo quando si procede alla verifica della funzionalit e o dell efficienza di singoli componenti della corretta attivit operat
181. i manutenzione e UNI 10604 Criteri di progettazione gestione e controllo dei servizi di manutenzione di immobili e UNI 10685 Criteri per la formazione di contratti di Global Services e UNI 10874 Criteri di stesura dei manuali d uso e manutenzione e UNI EN ISO 8402 Gestione per la qualit di assicurazione della qualit Guida per la scelta e l utilizzazione RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 170 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE e UNI EN ISO 9000 Norme per la gestione per la qualit e di assicurazione della qualit Guida per la scelta e l utilizzazione e UNI 10188 Guide generali per l applicazione delle norme UNI EN 29001 UNI EN 29003 e UNI EN 29000 3 Regole riguardanti la conduzione aziendale per la qualit Guida per l applicazione della ISO 9001 allo sviluppo alla fornitura e alla manutenzione del software e UNI EN 29000 4 Norme di gestione per la qualit Guida per la gestione del programma di fidatezza e UNI EN ISO 9000 1 Sistemi di qualit Modello per l assicurazione della qualit nella progettazione sviluppo fabbricazione installazione ed assistenza e UNI EN ISO 9000 2 Sistemi di qualit Modello per l assicurazione della qualit nella fabbricazione installazione ed assistenza e UNI EN ISO 9000 3 Sistemi di qualit Modello per l assicurazione della qualit nelle prove controlli e collaudi finali e UNI EN ISO 900
182. i propriet ed in gestione al Comune Stima dei consumi elettrici Si riportano di seguito i consumi di energia elettrica espressi in MWh calcolati nella simulazione del funzionamento dell impianto prima che lo stesso sia riqualificato POTENZA ASSORBITA RELATIVA ALL IMPIANTO DA RIQUALIFICARE 196 35 kW ORE MEDIE DI FUNZIONAMENTO 4277 ore ENERGIA CONSUMATA P Prete5 x ore di funzionamento 839 807 kWh 8 2 Piano di risparmio energetico Alla luce dei dati riportati nei precedenti paragrafi si rende necessaria un attenta valutazione della situazione del territorio comunale al fine di individuare le opportune linee guida operative in termini di e sostituzione corpi illuminanti al mercurio e adeguamento di tutti i corpi illuminanti non rispondenti alla L R 19 2003 e s m i inefficienti pedonali e o sovradimensionati di tipo stradale e decorativo e interventi su impianti d illuminazione pedonali d arredo da adeguare e interventi sui quadri elettrici e forniture al fine di adeguarle e renderle indipendenti e dotati di propria fornitura e utilizzo estensivo di sistemi di riduzione del flusso luminoso e tecnologia a LED Questa valutazione impone l esigenza al Comune di dotarsi di un piano operativo di risparmio energetico in ambito di illuminazione pubblica finalizzata alla riduzione degli sprechi in modo da aumentare l efficienza globale degli impianti e razionalizzare i costi manutentivi Tutto questo legato al fatto che l attuale parc
183. iali e mancanza di coordinamento delle protezioni laddove insistono gli impianti di terra Al momento nessun quadro elettrico dotato di regolatore di flusso luminoso delle lampade per il risparmio energetico Alcuni corpi illuminanti 20 totali sono alimentati mediante sistema ad isola con pannello fotovoltaico che alimenta un pacco batterie di accumulo dell energia elettrica prodotta durante il giorno per l utilizzo notturno il tutto viene gestito da una centralina di controllo carica e comando Linee elettriche Sono in parte a semplice isolamento quelle promiscue altre sono a doppio isolamento di tipo FG4 o FG7 con posa prevalente di tipo interrato tranne nei casi di proiettori e punti luce a sbraccio su edificio o su tesata dove la linea elettrica realizzata a parete 3 2 ILLUMINAZIONE SPORTIVA Oltre agli impianti di illuminazione pubblica vi sono anche installazioni a servizio degli impianti sportivi comunali che sono state distinte visto che hanno scopi diversi e orari di accensione variabili Per gli impianti sportivi vi sono forniture trifasi indipendenti in Via Biancanigo n 12 proiettori Via Donati n 45 proiettori e in Via Morelli n 40 proiettori le lampade utilizzate sono a ioduri metallici con potenza media pari a 150 W Esistono inoltre degli impianti sportivi situati su piastre polivalenti in Via Ghinotta n 4 proiettori e in Viale Firenze n 8 proiettori la cui attuale alimentazione derivata da quadri relat
184. ibuzione dell energia elettrica e di piattaforme avanzate di misurazione in grado di monitorare costantemente i consumi energetici Nel contesto di tale ambito rientrano diversi modelli di servizio intelligenti per le citt Un primo modello quello delle smart street che si focalizza sull ottimizzazione dei consumi dell infrastruttura di illuminazione pubblica il controllo centralizzato dei lampioni e di ogni altra fonte di illuminazione stradale con la possibilit correlata di gestire centralmente livelli di luminosit e orario di accensione e spegnimento consente risparmi energetici L illuminazione pubblica costituisce quindi uno dei servizi primari resi al cittadino per garantirne il comfort e la sicurezza ed certamente uno dei pi visibili elementi di valutazione della amministrazione stessa Il modello Smart Home un altro modello che rientra in tale ambito esso definisce un nuovo modo di concepire la gestione energetica dell abitazione Uno Smart Home non altro che un edificio nel quale vengono utilizzati strumenti per la gestione della domanda e conservazione dell energia L installazione di Smart Meter o contatori intelligenti consente di adottare schemi di fatturazione e tariffazione flessibili e quella di elettrodomestici intelligenti alcuni tra loro interoperabili e controllabili da remoto permette all utente di gestire in modo proattivo il consumo di energia con modalit comode convenienti e rispettose dell ambi
185. ica specifica per le diverse apparecchiature di apparecchiature di potenza del punto di alimentazione Attraverso il manuale d uso dovr essere possibile riconoscere ela collocazione delle diverse apparecchiature ela loro rappresentazione grafica sui disegni ela descrizione funzionale ele condizioni di corretto funzionamento Il manuale di manutenzione lo strumento di riferimento per le attivit manutentive sistematiche e specialistiche per le diverse dotazioni tecnologiche e per le diverse tipologie di materiali impiegati le indicazioni necessarie per la loro corretta manutenzione nonch tutti i riferimenti per il ricorso ai centri di assistenza o di servizio Attraverso questo documento dovr essere possibile elocalizzare l ubicazione delle apparecchiature interessate econoscere il loro contesto progettuale e i dati tecnici nominali di funzionamento evalutare le risorse necessarie per l esecuzione di una corretta attivit manutentiva ericonoscere le modalit di evidenziazione della presenza anomalie ericorrere alle attivit di manutenzione ordinaria eseguibili direttamente dall utente eprogrammare le attivit di manutenzione per le quali sono necessari il supporto di centri di assistenza nel caso di apparecchiature o di software house specialistiche per interventi su sistemi logici o di trasmissione dati Il programma delle attivit manutentive prevede la pianificazione dei controlli e degli interventi da eseguire in mod
186. ientri negli investimenti Se per esempio si considera una sfera che invia verso terra su 100Im emessi solo 50 Im di flusso che esce dall apparecchio non inviato verso l alto quest ultimo dato in realt potrebbe anche essere molto inferiore in quanto non riferito ad una effettiva efficacia illuminante ma solo a quella parte dell illuminazione inviata verso il basso E infatti evidente che la luce che esce da una sfera per angoli gamma da 70 a 90 quasi completamente sprecata e controproducente in quanto contribuisce solo all abbagliamento del pedone Tale valore comunque utile in quanto un apparecchio che invia 2 volte pi luce sotto l orizzonte evidente che pu utilizzare almeno la met dell energia per illuminare a terra spesso anche in modo superiore 5 5 3 Introduzione dei sistemi di riduzione del flusso luminoso L utilizzo di sistemi per la riduzione del flusso luminoso un ulteriore elemento fondamentale della L r 19 03 e della sua delibera applicativa in quanto funzionale ad un uso razionale dell energia elettrica ai fini del risparmio energetico Inoltre la riduzione del flusso una misura molto efficace e di complemento alle altre tecniche adottate per ridurre l inquinamento luminoso dato che il fenomeno dovuto in parte anche al riflesso della luce sul manto stradale e ha effetti positivi sulla durata degli apparecchi illuminanti L r 19 08 Art 9 comma 2 lettera d regolamentazione delle s
187. ile 1781 rimase lesionata dal terremoto succitato La comunit decise di ricostruirla sentito il parere del vescovo l edificio fu abbattuto La nuova chiesa in stile neoclassico fu costruita su progetto dell architetto imolese Cosimo Morelli Terminato nel 1787 l edificio sacro fu consacrato l anno seguente Le opere d arte pi significative conservate al suo interno sono il San Petronio olio su tela di Felice Giani le sculture cinquecentesche di Alfonso Lombardi un affresco di Giovanni da Riolo ed infine un dipinto della scuola di Innocenzo da Imola Chiesa di San Francesco La settecentesca Chiesa di San Francesco situata in Piazza Bernardi conserva al suo interno pregevoli opere d arte fra le quali la statua della Madonna della Concezione attribuita alla scuola di Jacopo della Quercia un crocifisso ligneo del XV secolo e dipinti di G B Bertucci e Ferra Fenzoni detto il Faenzone Chiesa di San Sebastiano La Chiesa di San Sebastiano situata a circa 1 km a Est dal centro del Paese all incrocio tra la via Emilia con la S S Casolana Costruita nel 1506 oggi dedicata ai caduti di tutte le guerre ed aperta la prima domenica di ogni mese Il Castello Costruito a partire dal 1389 il Castello fu dotato di una rocca progettata dall architetto Antonio di Vincenzo e di una torre con ponte levatoio disegnata da Giovanni da Siena Nel 1501 Cesare Borgia distrusse completamente la rocca e la cinta muraria quest ultima fu
188. ilia mediante un ponte riemerso alcuni anni fa in occasione dei lavori di ripristino del fondo stradale indi sempre coperto prosegue lungo viale Umberto sino al Viale Cairoli correndo dapprima sotto il vialetto pedonale di ponente indi quasi all altezza di via Primo Maggio attraversa la strada posizionatosi sotto il viale pedonale di levante seguendolo fin verso il parco della Centonara per piegare ad angolo retto e dirigersi senza curve sino al Canale dei Molini Giunto nei pressi dopo aver ricevuto le acque delle chiaviche di Castel Bolognese esce allo scoperto in una sorta di vasca di decantazione Prosegue a cielo aperto parallelamente al Canale fino al Molino di Mezzo divenendone lo sfioratore ed infine unendo le proprie acque a quelle del Canale dopo il ponte della ferrovia Rio della Zirona o Pagliaccina Questo corso d acqua nasce da alcuni fossi attorno al Monte della Giovannina costeggiando la via Pagliaccina e la Via Alberazzo giunge alla Casolana che attraversa con un ponte proprio all incrocio con via Zirona Prosegue a fianco di questa strada sino a Biancanigo indi svoltando verso sud est per evitare l abitato si getta nel Senio Anche questo rio soggetto ad improvvisi ed impetuosi riempimenti specialmente dopo un nubifragio che hanno costretto la Magistratura Castellana ad intervenire operandovi un deviazione del corso costruttori del Canale dei Molini infatti sfruttarono l alveo di questo rio da Biancanigo al Bocca
189. imasero insepolti per lungo tempo cos anticipando in Romagna il ricordo del toscano Arbia della battaglia di Montaperti di dantesca memoria e che verr solo cent anni dopo Secondo altri il nome gli deriverebbe dal fatto che nei periodi di piogge abbondanti le sue acque si tingono di rosso a causa del particolare colore del terreno attraversato Secondo la tradizione pi popolare l etimologia si ricollegherebbe al sangue dei martiri cristiani o a fatti darme L ultima versione stata presa da uno scritto di Mons Lanzoni pubblicato nel Bollettino Diocesano di Faenza del 1918 Molte battaglie ebbero comunque luogo sulle rive del Rio Sanguinario le pi importanti avvennero nell anno 82 a C fra Mario e Silla Lucio Cornelio Silla fond tra l altro Forum Cornelii l odierna Imola nel 1003 fra le milizie di Imola e quelle delle citt alleate di Ravenna Forl e Faenza nel 1134 tra Ravennati e Faentini nel 1138 come sopra ricordata nel 1403 fra Milanesi e Bolognesi nel 1434 fra Milanesi e Pontifici Nel letto del Rio Sanguinario all altezza del podere Costa proprio sotto le chiese di Serra e Bergullo ci sono alcuni soffioni o vulcanetti detti in dialetto i buldur attivi e soggetti a spostamenti ll nome descrive perfettamente la loro attivit essi si presentano al visitatore come coni tronchi alti circa venti centimetri simili alla sommit d un cratere vulcanico Da esso scola lungo il piano inclinato del t
190. imitazione se posizionati separatamente ai lati della carreggiata rispettivamente nella direzione di accesso e di uscita del centro medesimo sono di norma collocati sulla stessa sezione stradale Ove si renda necessario per garantire gli spazi di avvistamento ammesso lo slittamento verso l esterno del centro abitato del segnale di fine centro abitato riportando tale diversa collocazione sulla cartografia In tal caso la diversa collocazione del segnale di fine centro abitato rispetto al punto di delimitazione dello stesso ha valenza per le norme di comportamento da parte dell utente della strada ma non per le competenze degli enti proprietari della strada eLa delimitazione del centro abitato aggiornata periodicamente in relazione alle variazioni delle condizioni di base alle quali si provveduto alle delimitazioni stesse A tale aggiornamento consegue l aggiornamento dei tratti interni e delle strade comunali di cui al comma 1 7 Nel caso in cui la delimitazione del centro abitato interessi strade non comunali la deliberazione della giunta municipale prevista dall articolo 4 comma 1 del Codice con la relativa cartografia allegata inviata all ente proprietario della strada interessata prima della pubblicazione all albo pretorio indicando la data d inizio di quest ultima Entro il termine di pubblicazione l ente stesso pu inviare al comune osservazioni o proposte in merito Su esse si esprime definitivamente la giunta munic
191. impianti pi recenti potrebbero presentare livelli di illuminamento superiore al livello previsto valutare l intervento in quanto potrebbe non essere talvolta giustificato in relazione al risparmio derivante la riduzione di potenza delle lampade v talvolta negli impianti vecchi dotati di lampade ai vapori di mercurio si rilevano segni di possibile sotto illuminazione v le strade con impianti pi recenti potrebbero presentare livelli di illuminamento superiore al livello previsto valutare l intervento in quanto potrebbe non essere talvolta giustificato in relazione al risparmio derivante la riduzione di potenza delle lampade v nell ambito della stessa strada si rilevano zone a differente livello di illuminazione determinato dalla diversa interdistanza dei sostegni o dalla loro assenza in casi rari il livello impiantistico e di illuminamento delle realizzazioni pi datate non sembra giustificato in relazione alla classificazione delle strade e andr in seguito approfondito v per quanto riguarda gli impianti di tipo stradale rimangono degli apparecchi di non recente realizzazione e obsoleti gli impianti da arredo urbano presentano una situazione peggiore in quanto la maggior parte degli apparecchi risultano obsoleti e non a norma in quanto pi o meno diffondenti e anche tra quelli schermati vi sono molti casi con basso rendimento e prestazioni energetiche deludenti v intaluni casi lo stato dei corpi illuminanti mostra un approccio manutenti
192. inamento luminoso e risultano semplici da installare da utilizzare e si adattano a futura espansione nei limiti della loro potenza nominale e conseguente riduzione CO in atmosfera RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Gonsaraio e V Energia sensizio dell Ente Pag 189 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE e risparmi gestionali accensione degli impianti a tensione ridotta e tempo di vita media delle lampade e degli ausiliari elettrici gt del 100 e riduzione interventi manutentivi Attualmente sul territorio comunale nessun impianto d illuminazione pubblica dotato di sistemi di riduzione del flusso luminoso Una pianificazione futura del territorio dal punto di vista dell illuminazione deve introdurre come prioritaria la loro diffusione non solo in quanto necessaria per legge ma anche perch fondamentale per una razionalizzazione dei consumi ed una corretta gestione della luce Ulteriore attivit che potr essere presa in considerazione in futuro per una migliore gestione dell impianto l utilizzo di un sistema di telecontrollo 8 4 Andamento dei consumi di energia elettrica Di seguito riassumiamo il beneficio in termini di kWh anno di energia risparmiata derivante dal presente intervento di riqualificazione dell impianto di illuminazione pubblica e dati sul consumo attuale con l incertezza dovuta a molti contratti a forfait impianti non a norma 839 807 kWh anno e stima consumo futu
193. inazione dell ambiente ed in particolare della flora dei cespugli e delle piante in generale dei giardini la flora fortemente fotosensibile e turbata dalla luce artificiale notturna questo in particolar modo se si considera che l edificio si trova in una fascia naturale protetta e qualsiasi sistema di illuminazione del tipo incassato a terra anche lungo i viali ed i giardini valutando magari se possa essere utile invece segnalare i percorsi mediante sistemi segna passo del tipo a led pur mantenendosi all interno della deroga della LR19 03 5 4 14 Impianti d illuminazione privata e residenziale L illuminazione residenziale quella che sfugge maggiormente al controllo ed alla verifica Segue una breve carrellata di prodotti preferibili e fortemente consigliati in ambio residenziale suddivisi per tipologia di applicazione nella esatta posizione di installazione sempre con corpo orizzontale rivolto verso il basso ricordando che in limitati ambiti residenziali possibile utilizzare apparecchi illuminanti che possono emettere luce verso l alto che non riporteremo in queste pagine in quanto ne esistono a centinaia e non potremmo essere esaustivi RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 161 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Esempi di apparecchi a Parete Apparecchi con emissione nulla verso l alto per installazioni a parete Figura 101 Esempi di corpi illuminanti
194. io 1 Apparecchio 2 Apparecchio 3 Apparecchio 4 dad Figura 81 Esempi di corpi illuminanti SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE STRADALE Lm 0 75 1 cd mq DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO TIPO APPARECCHIO MATERIALE REGOLAZIONE ALIMENTAZIONE RIFLETTORE Riflettore in alluminio ad elevata purezza con solido fotometrico asimmetrico di tipo stradale SCHERMO DI In vetro temperato piano trasparente e installato in posizione GRADO DI Sv CLASSE DI INQUINAMENTO Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con LUMINOSO documentazione come richiesto da LR 19 03 SOSTEGNI RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 26 09 2015 GeV Energia sensizio dell Ente Pag 131 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Preesistenti verificando la sicurezza e lobsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti tecniche di sicurezza Nuovi sostegni tronco conici in acciaio zincato a caldo o verniciati Altezza da terra a seconda della larghezza della strada Categoria illuminotecnica ME3 8 10 mt Categoria illuminotecnica ME4 7 8 mt Unilaterale su marciapiede o carreggiata Possibilmente in posizione testa palo dove si renda necessario per condizioni critiche viali alberati o altro ammesso l utilizzo del braccio SORGENTI ENTI Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SORGEN va ee Gat presse TSAR Ge con indice di resa cromatica gt Ra 65 temperatura di
195. io identificare barriere architettoniche proponendo eventualmente percorsi alternativi per persone con disabilit o anziani o tutti quei servizi di localizzazione utenti che potranno essere utilizzati per raggiungere su larga scala un vasto bacino di utenti e che insieme a servizi di pubblicazione eventi potranno proporre promuovere attivit di carattere pubblico E grazie a tali servizi che sar possibile avvicinare pi persone a servizi assistenziali incentivando l inclusione e l aggregazione sociale delle fasce di popolazione pi deboli quali anziani persone con disabilit malati e minori 9 E government Questo ambito ha l obiettivo di sostenere l innovazione dei servizi al pubblico con particolare riguardo a e government imprese specialmente le PMI Piccole e Medie Imprese Questo ambito quindi consente di supportare la digitalizzazione dei processi di back end delle PA con evidente impatto anche sui servizi di front end da erogare a cittadini e imprese Grazie allo sviluppo di nuovi paradigmi di computing ad esempio il cloud computing e la diffusione di nuovi strumenti anche open source per l utilizzo e la condivisione dei dati ad esempio open data si pu concretamente ipotizzare la nascita di nuovi servizi che per esempio consentono di visualizzare in una mappa della citt di riferimento la struttura sanitaria pi vicina alla propria posizione geografica con la relativa disponibilit per l espletam
196. ione del Flusso Obbligatorio collegando l impianto all impianto d illuminazione stradale presente Le soluzioni da adottarsi in tali ambiti sono di 3 tipi come illustrato dagli schemi riportati qui a sinistra A titolo esemplificativo la soluzione 3 e quella sempre preferibile in quanto permette una corretta percezione degli ostacoli per un autista sia che proviene da destra o da sinistra 5 4 13 Impianti d illuminazione degli edifici di interesse storico artistico Il piano dellilluminazione lo strumento con cui si identificano i beni storici artistici e culturali presenti sul territorio del quale testimoniano le vicende storiche l evoluzione ed i costumi Sono numerose le variabili che incidono sul risultato finale che dipende moltissimo dalla tipologia del manufatto da illuminare dalla sua posizione dai materiali impiegati dalla sua storia e identit nonch dall illuminazione delle zone circostanti TEL LI Figura 100 Esempi di illuminazione sugli edifici storici ed artistici In generale comunque opportuno e evitare illuminazioni troppo personalizzanti innaturali e invasive o che appiattiscono le forme o non siano rispettose delle geometrie e delle architetture e sottolineare gli elementi architettonici di rilievo archi porticati nicchie etc e non sovrailluminare indiscriminatamente tutto l insieme Utilizzare e scegliere per ciascun particolare elemento adeguate scelte d illuminazione anche con sorgenti di di
197. ione sulle variazioni della categoria illuminotecnica in relazione ai parametri di influenza Parametro di influenza Variazione massima della categoria Illuminotecnica Complessit del campo visivo normale Condizioni non confittuali Flusso di traffico lt 50 rispetto alla portata di servizio Flusso di traffico lt 25 rispetto alla portata di servizio Assenza di pericolo di aggressione Assenza di svincoli e o intersezioni a raso Assenza di attraversamenti pedonali Figura 72 Estratto della norma UNI 11248 2012 riportante indicazioni sui parametri di influenza Oltre alla categoria illuminotecnica si possono utilizzare altri provvedimenti integrativi all impianto di illuminazione to prospe 3 Esempi di provvedimenti integrativi all impianto di illuminazione Ridurre l altezza e l interdistanza tra gf apparecchi di illuminazione e l inclinazione massima delle emissioni luminose rispetto alla verticale in modo da evitare il rischio di riflessioni verso l occhio dei conducenti degli autoveicoli Riconoscimento dei passanti Verificare che l iluminamento verticale affaltezza del viso sia sufficiente Luminanza ambientale elevata ambiente urbano Elevata probabilit di mancanza di alimentazione Elevati tassi di malfunzionamento Curve pericolose in strade con elevata velocit degli autoveicoli Presenza di rallentatori di velocit illuminare gli attraversamenti pedonali con un impianto separato e Altraversamenti
198. ipale con deliberazione che pubblicata all albo pretorio per dieci giorni consecutivi e comunicata all ente interessato entro questo stesso termine Contro tale provvedimento ammesso ricorso ai sensi dell articolo 37 comma 3 del Codice Come descritto in precedenza una volta classificati in maniera corretta gli ambiti stradali valutando i parametri di influenza si passa a porre una categoria illuminotecnica in ogni ambito Le Categorie illuminotecniche sono definite dalle norme UNI EN 13201 2 Una categoria illuminotecnica definita da una serie di requisiti fotometrici che tengono conto delle esigenze visive di determinati utenti dalla strada in certi tipi di zone della strada e ambienti Le categorie illuminotecniche sono definite tenendo conto delle norme in materia di illuminazione stradale esistenti alcune categorie e sottocategorie illuminotecniche riflettono particolari situazioni e approcci basati su condizioni tradizionali climatiche o di altro tipo Le categorie ME Riguardano i conducenti dei veicoli motorizzati su strade che consentono velocit di marcia medio alte Le categorie ME si basano quindi sulla luminanza del manto stradale e presentano requisiti crescenti nell ordine ME6 ME5 ME1 che costituiscono i gradi di livello di illuminazione misurato per esempio mediante l illuminamento Sey Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Pag 92 di 207 P I DEL COMUNE D
199. ipio questo scolo detto un tempo anche Rio del Pozzo Le acque scorrono oggi in un ampio fossato a fianco della Via Casolana fino alla chiesa di San Sebastiano ma un tempo quell alveo era la pubblica via per Campiano Continui erano gli incomodi che viandanti animali e mezzi pativano nel passarvi sia per la ristrettezza della carreggiata sia perch in caso di pioggia essa si riempiva anche in maniera improvvisa di acque spesso torbide Il 30 agosto 1811 a seguito d un nubifragio fu travolta nei pressi di San Sebastiano una vettura a due cavalli che portava a Riolo Terme tre persone i cavalli perirono mentre le persone soccorse dagli abitanti del podere Badia si salvarono a stento Nel 1812 la Magistratura decise di spostare la strada dall alveo e la port sui campi a levante nel 1819 la fece brecciare ed allargare fino a Campiano indi al fiume Pi volte per evitare inondazioni fu decisa la deviazione delle acque come dimostra la delibera del card Barberini in data 30 aprile 1695 ma non se ne fece nulla Questo rio dalla chiesa di San Sebastiano costeggiando a mezzod la Via Emilia arriva in Piazza Budini gi Piazza di Porta Imolese Il percorso interrato e passa sotto il marciapiede del Borgo Prima della distruzione bellica esso scorreva anche sotto i portici delle case a fianco dell Oratorio Parini Giunto all altezza dell attuale semaforo di Piazza Budini proprio davanti all Oratorio Parini la Via Cupa attraversa la Via Em
200. irona proprio dietro la Casa d Accoglienza Rio Cangiano o Taglio Barberini Questo Rio era detto anche Rio Bollerio a causa dei bollitori che vi trovavano come riferisce il manoscritto consultato Esso comincia in una valletta sopra la strada Barrosche nella Serra che segue per un tratto sotto i poderi Marcona e Carolina indi si affianca alla via Serra lambisce i due grandi platani del podere Palaz ed arriva coperto alla via Emilia tra la ceramica CEDIR e l ex Cantina PAF Un tempo qui disperdeva le sue acque nelle terre al di sotto della strada successivamente il rio fu oggetto di un differente incanalamento Passato infatti sotto il ponte della Via Emilia arriva pochi metri dopo al lavoro di pietra detto sostegno fabbricato con grandi assoni di rovere negli anni 1771 e 1775 Oggi al suo posto esiste un terrapieno che sostiene un piccolo lago Da questo punto le acque cadono nel profondo alveo del rio Sanguinario di fronte alla via Zello Questo taglio inferiore venne ordinato dai Cardinali Francesco Barberini e Ferdinando D Adda Sovrintendenti alla Acque per le Province di Bologna Ferrara e Ravenna spediti nel 1693 in Romagna da Innocenzo XII per regolamentare il corso del Reno e dei suoi affluenti Rio delle Tassinari Inizia nella parrocchia di Ossano sotto il Monte Ghebbio e drizzando il corso a levante termina nel Senio segnando il confine tra Riolo Terme e Castel Bolognese dal 25 luglio 1567 Su questo Rio esisteva
201. iscia di terreno compresa tra la carreggiata ed il confine stradale E parte della propriet stradale e pu essere utilizzata solo per la realizzazione di altre parti della strada Fascia di rispetto striscia di terreno esterna al confine stradale sulla quale esistono vincoli alla realizzazione da parte dei proprietari del terreno di costruzioni recinzioni piantagioni depositi e simili Fascia di sosta laterale parte della strada adiacente alla carreggiata separata da questa mediante striscia di margine discontinua e comprendente la fila degli stalli di sosta e la relativa corsia di Manovra Golfo di fermata parte della strada esterna alla carreggiata destinata alle fermate dei mezzi collettivi di linea e adiacente al marciapiede o ad altro spazio di attesa per pedoni Intersezione a livelli sfalsati insieme dinfrastrutture sovrappassi sottopassi e rampe che consente lo smistamento delle correnti veicolari fra rami di strade poste a diversi livelli Intersezione a raso o a livello area comune a pi strade organizzata in modo da consentire lo smistamento delle correnti di traffico dall una all altra di esse Isola di fanalizzazione parte della strada opportunamente delimitata e non transitabile destinata a incanalare le correnti di traffico Isola di traffico cfr Isola di canalizzazione Conmara RELAZIONE DI PROGETTO l V Energia sensizio dell Ente Pag 11 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOG
202. ispondenza degli incroci degli assi della centuriazione Tra gli elementi del paesaggio vi sono le siepi di specie autoctone strettamente connesse alle coltivazioni seminativi e frutteti di cui sono parte integrante e complementare che svolgono un importante funzione ecologica Dal punto di vista faunistico nell area centuriata presente la fauna tipica delle zone agricole tra cui si segnalano specie di interesse comunitario quali Tritone crestato tra gli anfibi rettili come Testuggine d acqua ed uccelli quali Nitticora Tarabusino Albanelle minore e reale Falco pecchiaiolo Martin pescatore Bigia padovana ed Averla piccola Tra le emergenze ambientali della zona vi sono il Podere Gagliardi e il Canale dei Mulini di Lugo II primo caratterizzato da piantate di vite maritata ad acero campestre e pioppo nero sono presenti inoltre un macero con canneto tifa e spirogira ed un boschetto igrofilo L ambiente consente l insediamento di avifauna legata a zone umide come Airone cenerino Nitticora Germano reale Gallinella d acqua e Folaga Tra gli uccelli vi sono specie di interesse come Ballerina bianca Allodola Quaglia inoltre presente una garzaia gli alberi secolari ospitano specie localmente rare come Picchio verde e Gufo comune Tra la vegetazione prevalgono pioppi bianchi e neri aceri campestri e salici ma anche farnie e frassini maggiori E un ambiente di grande valenza sia per le coltivazioni tipiche che per fauna e vegetazione
203. itazione delle possibilit di ricerca scientifica professionale eseguibile con i telescopi situati in Italia e conseguente diminuzione del livello qualitativo della ricerca scientifica nazionale 7 Accorciamento della vita prevista per I telescopi situati in Italia e riduzione della loro apertura equivalente v sez 3 3 5 8 Perdita di un panorama il cielo notturno che invece per ragioni sia ambientali che turistiche andrebbe tutelato RELAZIONE DI PROGETTO Revisione det AROAN Ez C Energia sensizio dell Ente Pag 27 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 9 Danno biologico all ecosistema dimostrato da numerosi studi sugli effetti della luce dispersa al di fuori dalle aree da illuminare 10 Consumo ingiustificato di energia e conseguente spreco di denaro in genere denaro pubblico da parte degli enti che gestiscono gli impianti che disperdono luce 1 5 Inquinamento luminoso in Italia Dalla lettura del sito Inquinamento luminoso si evince che Il cielo notturno in Italia molto pi degradato di quanto si creda normalmente Gran parte degli Italiani non si rende conto di quanto sia peggiorata la percezione del cielo stellato negli ultimi 40 anni Pi di met della popolazione italiana ha perso la possibilit di vedere la propria casa nell Universo la Via Lattea anche nelle notti pi serene a causa dell inquinamento luminoso Su pi di tre quarti della popolazione italiana non sc
204. iteri personalizzabili E possibile dunque telegestire da una centrale il singolo punto luce garantendo una gestione intelligente dell illuminazione 4 La sensoristica ed il palo intelligente Il palo inttelginete un prodotto innovativo che oltre ad essere fonte di illuminazione pu essere una porta di accesso alla rete pubblica urbana un rilevatore di inquinamento atmosferico una RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2075 a V Energia sensizio dell Ente Pag 204 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE telecamera un Hot Spot Wi Fi un caricabatterie per veicoli elettrici e potenzialmente molto altro ancora La telecamera uno degli elementi innovativi in grado di restituire una notevole quantit di informazioni che possono essere estratte e permettono di determinare la domanda di energia in tempo reale a seconda del flusso veicolare e pedonale individuata attraverso il monitoraggio tramite pali Le potenzialit di questo sistema si possono riassumere in e Videosorveglianza e Infomobilit Rilevamento di inquinamento acustico e ambientale Servizi informativi per turisti Gestione dei parcheggi Gestione delle flotte di mezzi pubblici e Servizio di connessione wireless RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2075 Energia sensizio dell Ente Pag 205 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Server Comune Municipality PS 2 n de pa EC Figura 109
205. itte Infine il LPB Local Push Button tramite un pulsante consente di attivare via Onde Convogliate comandi di utilit come ad esempio aumentare l emissione luminosa di un apparecchio a LED in corrispondenza di un attraversamento pedonale RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 207 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE I PROGETTISTI DEL PIANO Progettista Illuminotecnico Ing Mauro Vinco PIRAMIDE Progettista delle Classificazioni Stradali ed Illuminotecniche Urb Emiliano Vettore TERRITORI Progettista delle Classificazioni Stradali ed Illuminotecniche Urb Diego Pellizzaro RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Consarmo Energia al servizio dell Ente
206. iva e gestionale della programmagzione del regolatore di potenza in dotazione all impianto di illuminazione pubblica e revisione attivit di controllo che presuppone lo smontaggio la sostituzione parziale di parti o l esigenza di lavorazioni di rettifica aggiustaggio e pulizia e manutenzione per necessit attuata in caso di guasto disservizio o deterioramento RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 173 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE e manutenzione preventiva finalizzata a prevenire i guasti i disservizi e limitare i deterioramenti e manutenzione programmata modalit preventiva nell ambito della quale vengono eseguite attivit manutentive secondo una logica temporale ripetitiva in base con una periodicit ciclica e manutenzione programmata preventiva criterio operativo di manutenzione in base al quale gli interventi vengono eseguiti in base ai controlli periodici secondo un programma preventivamente preimpostato Le attivit di manutenzione sono classificate in e manutenzione ordinaria si attua in situ ricorrendo all uso di strumenti e di attrezzature di tipo corrente e la sostituzione stessa di componenti o parti di impianto non richiede l uso di attrezzature specifiche e l incidenza dei materiali non significativa come nel caso della sostituzione di una lampada o di un fusibile all interno di corpi illuminanti o all interno delle apparecchiature e
207. ivi alla pubblica illuminazione Tutti gli impianti asserviti a tali quadri risultano non conformi con la legge regionale sull inquinamento luminoso ed necessario perci che vengano sostituiti RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 GeV Energia sensizio dell Ente Pag 87 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE NON CONFORME NON CONFORME 3 3 ILLUMINAZIONE PRIVATA ed ALTRI USI Nel territorio sono presenti anche altri impianti che definiremo di Terzi costruiti dai privati per illuminare le loro aree di pertinenza per la maggiore parte artigianali e industriali o in gestione ad altri enti e che anche questi sono soggetti alle normative dettate dalle Legge Regionale n 19 2003 di conseguenza questi impianti devono essere adeguati dalle propriet che si dovranno fare carico della spesa per il rispetto dei limiti illuminotecnici previsti dalle Leggi sopra indicate sa INCLINAZIONE NON CONFORME NON CONFORME CONFORME NON CONFORME Considerazioni v dal punto di vista dell illuminazione privata non sono stati rilevati casi oggetto di attenzione Questa situazione confermata anche dalle caratteristiche del tessuto urbano poco orientato ad uno sfruttamento notturno per il ridotto numero di strutture private di possibile attrazione quali centri commerciali e locali di aggregazione notturna RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Consarsio Energia sensizio dell Ente Pag 88
208. ivo le derivazioni punti considerati particolarmente delicati devono essere effettuate in pozzetti e con giunzioni rigide in doppio isolamento eL alimentazione di apparecchi fissati su mensola a parete avviene tramite cavi aerei su muro al fine di contenere sia i costi derivanti dal posare sottotraccia le condutture sia i danni provocati a manufatti di valore storico architettonico Il tracciato dei cavi deve essere stabilito caso per caso prestando attenzione a ridurre al massimo l impatto visivo preferibile evitare il fissaggio di scatole o cassette di derivazione a vista eNel caso in cui si debba integrare l impianto esistente con la sostituzione o l aggiunta di pochi centri luminosi la scelta pi conveniente sar quella di rispettare la tipologia impiantistica esistente in cui si trova inserito l impianto purch la tipologia sia conforme alla Lr19 03 eRealizzare sempre reti di distribuzione dedicate all illuminazione pubblica I nuovi impianti devono eprediligere analoghe caratteristiche elettriche normative e di sicurezza a quelle appena evidenziate prediligendo soluzioni interrate in cunicoli tecnologici dedicati eDove non sia possibile rompere il manto stradale per gli scavi ad esempio centri storici con pavimentazioni particolari si potr ricorrere ma per brevi tratti a linee aeree che saranno realizzate con cavi autoportanti ad elica sospesi tra eventuali pali o ancorati a parete nel caso di centri luce staffati a m
209. l intero parco di sorgenti su cui intervenire per le limitate dimensioni geometriche delle strade su cui insistono massimo 8 metri di larghezza e per la localit degli impianti medesimi l intervento deve essere effettuato con la sostituzione delle lampade da 125W ai vapori di mercurio con analoghe da 100W al sodio alta pressione SAP 5 5 2 Sostituzione di tutti i corpi illuminanti inefficienti pedonali e o sovradimensionati di tipo stradale 1 Interventi su impianti di illuminazione sovradimensionati da adeguare esclusi quelli di cui all intervento n 1 Come evidenziato nei precedenti capitoli gli impianti dilluminazione di nuova concezione soprattutto se frutto della realizzazione di lottizzazioni sono generalmente sovradimensionati RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Energia sensizio dell Ente Pag 163 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE spesso anche di parecchie volte anche per la mancanza di una coerente e definita classificazione del territorio E quindi opportuno la sostituzione dei componenti elettrici e le sorgenti luminose con sorgenti di minore potenza 2 Interventi su impianti d illuminazione pedonali d arredo da adeguare Le tipologie di corpi illuminanti pi comuni in ambito pedonale e ciclopedonale piazze luoghi di aggregazione centro storico sono le sfere Un intervento di risparmio energetico su tutti questi apparecchi potrebbe permettere notevoli risparmi e rapidi r
210. l PTCP con riferimento all unit 12 di Castel Bolognese della Provincia di Ravenna Fonte PTCP Provincia di Ravenna Invece l U di P della collina romagnola delimitata a Nord dal tracciato pedemontano etrusco mentre a Sud confina con la particolare area della Vena del Gesso Ad est e ad ovest rimane una U di P aperta rispettivamente verso la provincia di Forl Cesena e quella di Bologna I comuni interessati sono Faenza Castel Bolognese Riolo Terme e Brisighella 10 PTCP della Provincia di Ravenna 1 PTCP della Provincia di Ravenna CV Energia servizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 35 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Figura 17 Le Unit di Paesaggio del PTCP con riferimento all unit 12 di Castel Bolognese della Provincia di Ravenna Fonte PTCP Provincia di Ravenna Di seuigto si riporta una breve descrizione storica e morfologica delle unit di paesaggio in esame Le informazioni sono state desunte dal PTCP Unit di Paesaggio Centuriazione Dal punto di vista geomorfologico la zona della centuriazione faentina una zona di alta pianura quindi troviamo dossi ben sviluppati con fasce intermedie solo in ristrette zone si riscontrano aree depresse L elemento che caratterizza questa U di P un opera di bonifica che venne effettuata tra il III e il I sec a C e che prende il nome di centuriazione romana Questo importante intervento ha inizio nella pianura
211. le lampade I dati esposti possono presentare qualche inesattezza puntuale dovuta ad imprecisione nel rilievo e nel reperimento delle informazioni Non sono infatti disponibili documenti riportanti le specifiche progettuali con le caratteristiche della componentistica installata i dati delle lampade sono stati assunti in base alle conoscenze della ditta manutentrice a misure di assorbimento sui quadri ove possibile o a stima in relazione alla tipologia delle sorgenti luminose impiegate Nel tempo sono stati inoltre apportati interventi migliorativi riscontrabili nell osservazione del funzionamento notturno ma non documentati che hanno portato a ridurre il numero dei corpi illuminanti accesi in modo permanente o ad orari controllati al fine di ridurre i consumi elettrici Pertanto la corrispondenza dei dati rilevati nei sopralluoghi con le bollette non sempre cos lineare Si stima che l errore percentuale sia dell ordine del 2 massimo 30 punti luce e comunque compatibile con lo scopo del presente studio di analisi statistica approfondita delle caratteristiche dellilluminazione sul territorio 3 1 1 Tipologia degli apparecchi illuminanti La tabella mostra la distribuzione degli apparecchi illuminanti dedicati all illuminazione pubblica di propriet del Comune in funzione della tipologia TIPO DI APPLICAZIONE QUANTITA SUL TOTALE POTENZA kW STRADALE 896 58 83 133 91 ARREDO URBANO ARTISTICO 607 39 86 46 86 PROIETTORE TOTALE
212. le tipologie degli apparecchi emerse nel rilievo dello stato di fatto svolto sull intero territorio comunale La valutazione della conformit alla L R 19 03 e relative modificazioni si orienta pertanto in questa sezione del piano alla verifica v dei corpi illuminanti e della loro installazione v delle sorgenti luminose Non vengono per il momento considerati altri aspetti fondamentali della legge regionale basati sui livelli di illuminamento definiti secondo la nuova classificazione stradale perch saranno approfonditi in seguito Il tipo di schermo rifrattore utilizzato dai corpi illuminanti d una prima indicazione relativamente alla geometria del gruppo ottico e conseguentemente dell entit di flusso luminoso disperso verso il cielo vedi la figura sottostante in cui la categoria vetro piano comprende anche vetro curvo incassato Vetro piano o curvo incassato Lampada sporgente Vetro curvo Corpo inclinato Anche il tipo di installazione pu influire sulla conformit degli impianti gli apparecchi illuminanti in funzione della loro posizione di installazione sono suddivisi per categorie ai fini della conformit della L R 19 03 come segue i 1 Inclinazione te Inclinazione sbraccio Conformit rispetto all orizzonte TEE alla LR 19 rispetto all orizzonte Tipo di chiusura Vetro piano 0 0 Vetro piano 0 gt 0 Vetro piano gt 0 0 Vetro piano gt 0
213. li esigenze di deflusso delle acque CV Energia servizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 36 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Il territorio viene cos suddiviso in riquadri centuriati di 120 acti di lato circa 720 m per mezzo di strade sentieri canali e fossi formando una infrastruttura viaria e idrica ancora oggi leggibile nelle campagne Nell agro Faentino Imolese emergono zone interne dove la centurazione mancante a causa dei successivi dissesti idrogeologici o se ne individuano altre diversamente orientate come le centuriazioni di Bagnacavallo e di Massalombarda La centuriazione di Bagnacavallo probabilmente di epoca Augustea I a C I d C e presenta un orientamento tendente pi a nord Intorno a Massa Lombarda appare invece una centuriazione a modulazione rettangolare con maglie pi fitte e diversamente orientate Si tratta probabilmente di una riorganizzazione del territorio di epoca medievale Con la crisi dell impero romano nel V e VI sec d C le campagne vengono in parte abbandonate le infrastrutture della centuriazione prive delle necessarie opere di manutenzione e un regime idrico non pi sotto controllo trasformeranno il territorio in spazi acquidosi e selvaggi Un controllo del territorio si avr solo dopo il Mille quando una capillare organizzazione insediativa ritraccia l originale reticolo cancellato dopo secoli di abbandono Oggi questo territorio ancora testimone dell opera
214. lizzare limitate potenze delle sorgenti luminose ed all impatto dell illuminazione sul territorio in termini di fotosensibilit delle piante Una adeguata soluzione futura per il comune potrebbe essere quella di identificare se l area accessibile e fruibile durante gli orari notturni ed in tal caso prevedere una illuminazione non solo di sicurezza ma che meglio valorizza la fruizione degli spazi verdi notturni Le esigenze future di efficienza degli impianti e di qualit della luce si scontrano con quelle che hanno portato ad un utilizzo inappropriato negli anni scorsi di corpi diffondenti tipo a sfera Una illuminazione mista per parchi e pedonali potrebbe essere una soluzione anche di movimento del colore e di salvaguardia del verde pubblico Spesso l illuminazione pu essere integrata con proiettori di limitate potenze max 70 100W di tipo asimmetrico posti orizzontali per specifici ambiti ricreativi o che vengono utilizzati saltuariamente per manifestazioni pubbliche Tali sistemi ovviamente devono essere dotati di interruttori separati Si sconsiglia in futuro per nuovi parchi pubblici di grandi dimensioni di utilizzare sistemi d illuminazione del tipo a torre faro e sistemi d illuminazione stradali posti su alti sostegni 12 metri per l elevato impatto ambientale e la notevole invasivit del territorio RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 EV Energia sensizio dell Ente Pag 139 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL
215. lluminanti SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME ILLUMINAZIONE STRADALE Lm 0 5 cd mq DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO TIPO APPARECCHIO Armatura stradale totalmente schermata MATERIALE Pressofusione di alluminio verniciato REGOLAZIONE Possibilit di regolazione del fuoco lampada ALIMENTAZIONE Alimentazione elettronica preferibilmente RIFLETTORE In alluminio ad elevata purezza con solido fotometrico asimmetrico di tipo stradale SCHERMO DI In vetro temperato piano trasparente e installato in CHIUSURA posizione orizzontale GRADO DI IP55 minimo PROTEZIONE CLASSE DI RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 GeV Energia sensizio dell Ente Pag 133 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE ISOLAMENTO INQUINAMENTO Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con documentazione come richiesto da LR 19 03 Preesistenti verificando la sicurezza e l obsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti tecniche di sicurezza Nuovi sostegni tronco conici in acciaio zincato a caldo 0 verniciati a Altezza da terra a seconda della larghezza della strada Per larghezze carreggiata fino a 7 5m 6 7 metri di altezza Per larghezze carreggiata oltre i 7 5m 7 9 metri di altezza Unilaterale su marciapiede o carreggiata Possibilmente in posizione testa palo dove si renda necessario per condizioni critiche viali alberati o altro ammesso l utilizzo del
216. lo specifico viste le ridotte dimensioni del comune e i bassi flussi veicolari transitanti in questo i parametri di influenza utilizzati per l analisi dei rischi sono 3 La classificazione della strada non di responsabilit del progettista Gonsdraio RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 l V Energia sensizio dell Ente Pag 106 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE eComplessit del campo visivo Importanza all interno della declassificazione Media Valore della declassificazione Complesso 0 Non complesso 1 Descrizione All interno della declassificazione questo parametro stato utilizzato come complesso solo nelle strade pi importanti o pi trafficate o dove sulla stessa careggiata c era la presenza della sede ciclopedonale con la sede dedita al traffico motorizzato Sono queste strade infatti che la cartellonistica stradale e pubblicitaria privata pu disturbare il campo visivo Nelle altre strade la complessit insignificante eCondizioni non conflittuali Importanza all interno della declassificazione Media Valore della declassificazione Conflittuale 0 Non conflittuale 1 Descrizione All interno della declassificazione questo parametro stato utilizzato come conflittuale nella quasi totalit delle sezioni ambiti stradali considerati Questo perch vista la natura del comune capita frequentemente che l utilizzo stradale si mescoli con quello
217. mart Community coordinati a livello nazionale da una governance che contribuisca al raccordo e alla piena integrazione dei singoli progetti territoriali sfruttando sistemi di cooperazione gi esistenti e in uso presso le pubbliche amministrazioni italiane Ambiti applicativi delle Smart City Community Il paradigma Smart City Community pu essere pensato come costituito da un insieme di ambiti verticali o aree tematiche di intervento caratterizzanti specifici settori della societ Gli ambiti descritti nel presente documento sono stati identificati seguendo il rapporto European Smart Cities RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 193 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Figura 105 Schema fotografico dei servizi inteconnessi della Smart City Gli ambiti sono quindi i seguenti Mobilit trasporti e logistica Energia ed edilizia intelligente Sicurezza pubblica urbana Ambiente e risorse naturali Turismo e cultura Sanit intelligente e assistenza E education Spazi pubblici e aggregazione sociale E government O 0 N DIS dWN 1 Mobilit trasporti e logistica Questo ambito consente di supportare l innovazione nel settore dei trasporti e della logistica per sviluppare la mobilit urbana e interurbana a basso impatto ambientale la logistica sostenibile e una maggiore efficienza nella gestione dei circuiti di distribuzione delle merci
218. met della popolazione non riesce a vedere la Via Lattea La percentuale scende a circa un terzo in Sardegna e Marche e ad un quarto in Abruzzo In Umbria Calabria e Molise solo un abitante su dieci vive in un luogo da cui la Via Lattea totalmente invisibile Le Regioni pi fortunate sono Trentino Alto Adige Basilicata e Valle d Aosta ove la Via Lattea ancora visibile per quasi tutti almeno nelle notti pi serene Naturalmente queste proiezioni non tengono conto di situazioni locali come ad esempio di chi ha la sfortuna di vivere di fronte ad un centro commerciale illuminato tutta la notte e si riferiscono ad un osservatore di normali capacita visive e a notti molto limpide Si ottengono percentuali ben pi elevate se invece di considerare quanti non vedono del tutto la Via Lattea si considerano quanti non la vedono in modo accettabile o facilmente Ad esempio nella Provincia di Padova due terzi della popolazione non vede pi la Via Lattea ma solo meno del 4 degli abitanti in grado in notti serene normali di vederla in modo accettabile Pi dell 80 della popolazione di Molise e Basilicata pu vedere un cielo stellato ragionevole dal luogo dove vive stelle almeno di quinta magnitudine ma la percentuale scende a due terzi in Trentino Alto Adige Valle d Aosta e Calabria circa met in Sardegna Abruzzi e Umbria un terzo nelle Marche un quarto in Piemonte Friuli Venezia Giulia e Sicilia un quinto in Toscana e P Cinzano
219. mimemno carburante SA SB F E l i de AN Jppure vett garnet Central mpsanti imdustrali Centrali Ra 30 35 elettrache ctc riferirsi nila relativa SA SB norma di sicurezza sasa Scalinate Rampe e Attraversamenti Oppure MC SA HI Ra gt 63 Pedonali impianti sportivi riferirsi alla HI Ra gt hs relativa nommativa tecnica Stadi Velodromi Ippodromi SAHI Rets Scal ferroviarie p rti fluviali pago Ra 20 25 SI SASB acroporti une VIC Ra 20 25 Zone archeologiche SA SB Oppure MC 1 Edifici c monumenti stoesci di alto ies onda ove possibile dall alto SA HI Ra gt 60 valore architettanico verso il basso 1 I i Caparmnoni Industrial e edifici r x Ra 20 25 p f SOLO dall alto verso il SA SB peperici Oppure MC bassa k I SOLO dall atto versa il Insegne basso Spegnimento alle SA HI Ra 60 ore 24 o alla chiusura dell esercizio Figura 48 Lampade consigliate resa cromatica interdistanza ove possibile per strade a traffico limitato pedonale o altre aree SA sodio alta pressione SB sodio bassa pressione Hl ioduri metallici Hic ioduri metallici a bruciatore ceramico infine Fl fluorescenza compatta Fonte L r Veneto n 17 2009 VISUALE CieloBuio 2005 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2011 w V Energia sensizio dell Ente Pag 60 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE La tabella soprastante m
220. minazione di aree o asimmetrico stradale per vialetti SCHERMO DI In vetro temperato piano trasparente e installato in CHIUSURA posizione orizzontale GRADO DI IP55 minimo PROTEZIONE CLASSE jr RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Gonsaraio Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE ISOLAMENTO O EFFICIENZA Maggiore del 60 LUMINOSA Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con documentazione come richiesto da LR 19 03 SOSTEGNI Preesistenti verificando la sicurezza e l obsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti tecniche di sicurezza Nuovi sostegni in acciaio zincato a caldo o verniciati INQUINAMENTO LUMINOSO SOSTEGNI E ALTEZZA SORGENTE POTENZA Altezza da terra 3 5 m Fosa tesapio SORGENTI Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SAP con indice di resa cromatica gt Ra 65 T 2150K o Ra 25 T 1950K Lampada agli ioduri metallici a bruciatore ceramico con indice di resa cromatica Ra 83 T 3200K Efficienza gt 90Im W Lampada a fluorescenza compatta dove possibile lo spegnimento entro le ore 24 Classe S3 S4 S5 S6 tipo CMD 20 35W o SAP 50W Classe S2 S1 tipo CMD 35 70W o SAP 50 70W OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO Impianti preesistenti a parit di condizioni utilizzare le potenze minime Impianti nuovi utilizzare apparecchi che permettano di ridurre le
221. mpianto e Sorgenti luminose a vapori di mercurio L obsolescenza di tali sorgenti la loro prossima non conformit alle leggi e normative indicano questa tipologia di lampade oggetto di sostituzione secondo le normative ed il loro successivo smaltimento come rifiuti pericolosi e Apparecchi non conformi alla LR17 in materia di inguinamento luminoso Sono i corpi illuminanti individuati non conformi alla LR17 in materia di inquinamento luminoso equipaggiati anche con sorgenti luminose diverse da quelle ai vapori di mercurio Questo intervento programmabile in funzione delle priorit sul territorio individuate dalla LR17 in base alla potenza delle lampade L adeguamento degli impianti esistenti avr luogo secondo le seguenti modalit a entro cinque anni dall entrata in vigore della presente legge gli impianti con apparecchi d illuminazione con singola sorgente di luce di potenza maggiore o uguale a 400 watt non rispondenti ai requisiti e criteri di cui all articolo 9 sono sostituiti o modificati b entro dieci anni dall entrata in vigore della presente legge gli impianti d illuminazione con apparecchi con singola sorgente di luce di potenza maggiore o uguale a 150 watt ma inferiore a 400 watt non rispondenti ai requisiti e criteri di cui all articolo 9 sono sostituiti o modificati c salve le disposizioni di cui all articolo 9 comma 4 entro quindici anni dall entrata in vigore della presente legge gli impianti d illuminazione con si
222. n genere MATERIALE Pressofusione di alluminio verniciato REGOLAZIONE Possibilita di regolazione del fuoco lampada versione asimmetrica ALIMENTAZIONE Alimentazione elettronica o elettromeccanica rifasata In alluminio ad elevata purezza con solido fotometrico RIFLETTORE simmetrico per illuminazione di aree o asimmetrico stradale per vialetti SCHERMO DI In vetro temperato piano trasparente e installato in posizione RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 E AT Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE GRADO DI CLASSE DI EFFICIENZA INQUINAMENTO SOSTEGNI SOSTEGNI ALTEZZA Posa tesapio SORGENTI SORGENTE POTENZA OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO OTTIMIZZAZIONE IMPIANTO NORMA DI UNI EN 13201 Classe S RIFERIMENTO REGOLATORI DI FLUSSO Figura 92 Schemi progettuali orizzontale IP55 minimo Maggiore del 60 Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con documentazione come richiesto da LR 19 03 Preesistenti verificando la sicurezza e lobsolescenza dell impianto elettrico in conformit alle pi recenti tecniche di sicurezza Nuovi sostegni in acciaio zincato a caldo o verniciati Altezza da terra 3 5 m Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SAP con indice di resa cromatica gt Ra 65 T 2150K o Ra 25 T 1950K Lampada agli ioduri metallici a bruciatore ceramico con indice di resa cromatica Ra 83 T 3200K
223. nciale e statali in ambito extraurbano e urbano quali B Extraurbane principali ME3a Campo visivo normale D Urbane di scorrimento veloce ME3a Vmax lt 70km h normali C Extraurbane secondarie ME3a Vmax lt 70 90km h normali E Urbane interquartiere ME3c Vmax lt 50km h normali E Urbane di quartiere ME3c Vmax lt 50km h normali Possono rientrare inoltre le seguenti categorie di strade D Urbane di scorrimento ME3c Vmax lt 50km h in aree di conflitto C Extraurbane secondarie ME3c Vmax lt 50km h in aree di conflitto F Locali extraurbane ME3a Vmax lt 70 90km h normali F Locali extraurbane ME3c Vmax lt 50km h in aree di conflitto se la segnaletica efficace e sufficiente tali strade si riconducono alla cat ME4b vedi prospetto ME4b Categoria illuminotecnica ME4a ME4b Appartengono a tali categorie illuminotecniche D Urbane di scorrimento Vmax lt 50km h normali RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 ev Energia sensizio dell Ente Pag 130 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Extraurbane secondarie Vmax lt 50km h normali F Locali extraurbane Vmax lt 50km h normali che penetrano il tessuto comunale e che quindi svolgono un ruolo di collegamento con il tessuto viario in cui inserito il comune Esempio di corpi illuminanti O che permettono di conseguire risultati illuminotecnici analoghi Kaos Lunoide _ ST0 100 Apparecch
224. ndo cos una maggiore sicurezza fisica e psicologica dei cittadini eFavorire le attivit serali e ricreative con un conseguente miglioramento della qualit della vita eAccrescere e migliorare la fruibilit degli spazi urbani disponibili eMigliorare l illuminazione delle opere architettoniche valorizzando tra loro bellezza anche attraverso un opportuna scelta cromatica delle intensit e del tipo d illuminazione evitando inutili e dannose dispersioni della luce nelle aree circostanti e verso il cielo e senza creare contrasti stucchevoli con l ambiente circostante elntegrare gli impianti d illuminazione con l ambiente che li circonda sia diurno che notturno eRealizzare impianti ad alta efficienza mediante l utilizzo di corpi illuminanti full cut off di lampade ad alto rendimento e mediante il controllo del flusso luminoso favorendo il risparmio energetico eOttimizzare gli oneri di gestione e di manutenzione in relazione alle tipologie d impianto eTutelare nelle aree di protezione degli osservatori astronomici l attivit di ricerca scientifica e divulgativa eConservare gli equilibri ecologici sia all interno che all esterno delle aree naturali protette urbane ed extraurbane ePreservare la possibilit per la popolazione di godere del cielo stellato patrimonio culturale primario elncentivare il risparmio energetico il miglioramento dell efficienza globale d impianto mediante l uso di sorgenti luminose appare
225. ne Esse permettono di individuare l originalit del paesaggio emiliano romagnolo di precisarne gli elementi caratterizzanti e consentiranno in futuro di migliorare la gestione della pianificazione territoriale di settore Wirt a h ag PIANO TERRITORIALE PRESISTICO REGIONALE TAAA UVW i MENOS onn Figura 14 Sopra la Regione Emilia Romagna con l individuazione delle unit di paesaggio del PTPR Fonte PTPR Regione Emilia Romagna Regione Emilia Romagna territorio regione emilia romagna it RELAZIONE DI PROGETTO Energia sensizio dell Ente Pag 33 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Il comune di Castel Bolognese ricade nell Unit di Paesaggio n 7 denominata Pianura romagnola e nell Unit di Paesaggio n 13 denominata Collina della romagna centro settentrionale Di seguito si riporta l elenco delle componenti e degli elementi del paesaggio caratterizzanti e i beni culturali di particolare interesse presenti nell unit di paesaggio 7 Elementi fisici Formazione alluvionale con microrilievo costituito da grondaie fluviali spente e vive Terrazzi fluviali e marini dell alta pianura Elementi biologici e Fauna della pianura prevalentemente nei coltivi alternati a scarsi incolti Terreni ben drenati occupati da una tipica agricoltura promiscua paesaggio della piantata oggi in via di trasformazione con netta prevalenza di colture frutticole ed erbacee specializzate Elementi a
226. ne del consumo energetico e nel rispetto delle condizioni di sicurezza previste dalla normativa vigente possibile utilizzare regolatori del flusso luminoso o altri sistemi per il controllo dell emissione luminosa delle lampade nonch allo spegnimento del cinquanta per cento delle sorgenti di luce entro le ore ventitr Tale riduzione del valore della luminanza media mantenuta pu essere fatto indipendentemente dall indice percentuale di traffico ma deve avvenire comunque nel rispetto delle prescrizioni delle vigenti norme Le linee guida durante la progettazione esecutiva possono essere completate con e valutare l opportunit di utilizzare sistemi alternativi di segnalazione che meglio si adattano a condizioni di pericolo del tracciato viario anche a seguito di avverse condizioni atmosferiche quali la nebbia catarifrangenti e fish eyes o attivi a LED fissi o intermittenti indicatori di prossimit etc RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 consorzio V Energia sensizio dell Ente Pag 184 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE e prevedere nel rispetto delle necessarie urgenze di cui ai punti elencati scelte di adeguamento per aree contigue ed omogenee al fine di agevolare la qualit e l uniformit degli impianti elettrici e dei corpi illuminanti e un adeguato piano di ammodernamento degli impianti d illuminazione comunali pu essere elaborato alfine di prevenire che il raggiungimento dei limiti di et
227. ngola sorgente di luce di potenza inferiore a 150 watt non rispondenti ai requisiti e criteri di cui all articolo 9 commi 2 e 3 sono sostituiti o modificati e Fattore cronologico e di degrado Gli impianti realizzati molti anni addietro sono tra quelli indicati al punto precedente o perch hanno subito un maggiore e rapido invecchiamento per cause anche legate alla qualit dei materiali Impiegati o di reperimento di componenti di ricambio Il fattore di scelta cronologico nel processo di adeguamento degli impianti utile in quanto un programma di adeguamento permette una pianificazione temporale per sostituire con impianti pi RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 183 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE nuovi quelli prossimi alla scadenza naturale Nel caso specifico i tempi di adeguamento dovranno essere contenuti in quelli specificati dalla LR 17 e Adeguamento dell inclinazione L adeguamento dell inclinazione negli apparecchi per l illuminazione in impianti ove questo sia possibile una delle ultime operazioni che generalmente richiede minore impegno economico e prestazionale e per questo motivo a seconda delle priorit e delle scelte pu essere attuata sia come prima disposizione che come ultima Per gli apparecchi con un notevole impatto in termini di abbagliamento luce inviata ove non funzionalmente richiesta altamente invasiva e con flusso luminoso rivolto vers
228. ni sha 800 a Fe GUGLIELMO 0 i l Non n l Nelle Strade VIA MARTIRI DI i E rta ke cospicua SSEN srt Prem a 800 a ge laterali si ha una FELISIO 0 ME6 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 SCOSPIeHa 4 0 0 sa 1 6 00 VIA MARZARI 0 Non VIA MASSARENTI redd 50 Ba dd cospicua da ta der rn 800 a E 3 GIUSEPPE 0 Non VIA MATTEOTTI red 50 Eo i cospicua seta f r bar 800 a E R GIACOMO 0 Strada urbana Normale Conflittuale NOn Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 cospicit 1 0 0 08 1 6 00 VIA MAZZINI 0 a 206 Non o e 50 Ai i cospicua sr ta sha 800 o VIA MAZZOLANI 0 o Non o redd 50 tal Mi n cospicua sta o 800 7 VIA MONS LIVERANI 0 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 VIA MONTEBRULLO locale F 0 Presenza 0 Presenza Presenza 0 Presenza Presenza 800 lt 25 0 0 2 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assente Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 VIA MORANDINA locale F 0 50 Strada urbana Normale Conflittuale socia Assente VIA MORINI locale F 1 0 0 1 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente locale F gt 1 0 din MI VIA MOSCHETTI 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente locale F gt 1 0 cospicua 1 VIA NENNI PIETRO 0 Strada 50 lt Normale Conflittuale Non Assen
229. nsnvnvnnsnvnnvevnvnnvevnvnnnnnnnnnnnennneee 88 4 2 LA CLASSIFICAZIONE STRADALE ED ILLUMINOTECNICA DI CASTEL BOLOGNESE RA lla 104 4 3 MATRICE DELLE CLASSIFICAZIONI csc0sscreceerereenesesesee sese seese resse cene se seene sese eee sese senese senese seeceseeneneene 110 4 4 1 ZONE PARTICOLARI E CRITICHE PUBBLICHE E PRIVATE RA EEE EEE 118 5 RIASSETTO ILLUMINOTECNICO DEL TERRITORIO srorrornsrvsrnsrssrsrnsrssrsersensrnsrssenensrssrsensensessensssssensens 120 STP 120 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 w Pag 2 di 207 Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Pag 3 di 207 5 2 TIPOLOGIE DI INTERVENTO PIANO OPERATIVO ernevevnevnevnuvnsnnnnnvnnnnnnnnnnvnnnnnnnnnsnnnnsnnnnnnnennnnnnnennnnmennnnunnenmenene 120 5 2 1 IMPIANTI ELETTRICI INDICAZIONI PER L ADEGUAMENTO E PER I NUOVI IMPIANTI cc scese irieeeeiiee cei 121 5 2 2 CARATTERISTICHE ELETTRICHE GENERALI DEGLI APPARECCHI D ILLUMINAZIONE aumernenerrnrrnnvrrnnrnnvernnnnnnerrnnnnnsssennnnn 122 5 2 3 CARATTERISTICHE DEI QUADRI ELETTRICI DEI CAVIDOTTI E DEI SOSTEGN avannunnnnnnnnnnnnnnannnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnennnnnnnnnnene 122 5 3 TRE POETEN 125 5 3 1 PRINCIPALI PARAMETRI DI QUALIT DELL ILLUMINAZIONE STRADALE rumnnnnonernnnnnnerrrnrnnnrrrnnnnnernnnnnnsennnnnnnnersnnnnnnenne 125 5 4 TIPOLOGIE DI INTERVENTO LINEE GUIDA PROGETTUALI OPERATIVE s sv0sscsrererrereere see se eresie ren ee ciare zeoeno 127 5 4 1 STRADE A
230. ntano un massimo in Primavera ed in Autunno ed un minimo in Estate anche se non sono infrequenti intensi temporali che interrompono la stabilit estiva Durante l Inverno le zone pianeggianti sono spesso interessate da lunghi periodi nebbiosi I venti che soffiano pi frequentemente provengono in prevalenza dai quadranti occidentali e meridionali e sono attivati principalmente dal passaggio delle depressioni Atlantiche in transito sul Mar ligure o sull Alto Adriatico In Estate in corrispondenza di intense avvezioni di aria calda correnti meridionali nell attraversare la dorsale Appenninica inducono bruschi rialzi termici apportando picchi di calore notevoli Tale fenomeno conosciuto come Garbino e caratterizza tutte le Regioni Adriatiche Talvolta tale vento pu soffiare anche nelle altre stagioni mitigando i rigori invernali Nel semestre freddo frequenti sono anche le correnti da Nord o da Est che accompagnano le irruzioni Artiche continentali responsabili di ondate d freddo talvolta accompagnate da nevicate a bassa quota Le temperature sono soggette a forti escursioni stagionali e giornaliere a causa della scarsa influenza del mare In Estate le temperature oltrepassano diffusamente la soglia dei 30 C superando in corrispondenza delle ondate di calore anche i 35 C Spesso le elevate temperature estive si accompagnano ad alti tassi di umidit e calme di vento che rendono la stagione calda molto afosa L Inverno invece molto freddo
231. nte schermata posta con vetro piano orizzontale v Per tracciati misti prevalentemente pedonali si suggeriscono apparecchi d arredo anticati o anche moderni a seconda delle circostanze ed esigenze di valorizzazione che meglio si adattino alla conformazione del territorio e del tessuto urbano in cui vengono inseriti Seguono le schede delle 3 tipologie pi comuni SCHEDA PROGETTUALE CONDIZIONI MINIME VIE PRINCIPALI E ASSI STORICI CON APPARECCHIO SOTTOGRONDA DESCRIZIONI TECNICHE MINIME APPARECCHIO TIPO APPARECCHIO Proiettore con dimensioni molto compatte da posare sottogronda con spiccate prestazioni illuminotecniche MATERIALE REGOLAZIONE ALIMENTAZIONE RIFLETTORE SCHERMO DI In vetro temperato piano trasparente e installato in posizione CHIUSURA orizzontale Il proiettore deve permettere diversi effetti di luce FLESSIBILIT A disponendo di una gamma completa di ottiche da utilizzare in funzione delle vie da illuminare ACCESSORI Possibilit di utilizzare accessori quali schermi rifrattori lenti alette ecc GRADO DI IP55 minimo CLASSE DI INQUINAMENTO Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con LUMINOSO documentazione come richiesto da LR 19 03 SOSTEGNI SOSTEGNI E Installazione sottogronda a parete in funzione delle altezze ALTEZZA dell edificio POSA Unilaterale o bilaterale RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 EV Energia sensizio dell Ente Pag 146 di 207 P I DE
232. nti del cielo o astronomi dilettanti che per osservare il cielo sono diventati esuli della notte costretti a muoversi in localit lontanissime dalle citt d ecologico L illuminazione notturna ha sicuramente un effetto negativo sull ecosistema circostante flora e fauna vedono modificati il loro ciclo naturale notte giorno Il ciclo della fotosintesi clorofilliana che le piante svolgono nel corso della notte subisce alterazioni dovute proprio ad intense fonti luminose che in qualche modo ingannano il normale oscuramento Per fare altri esempi si pensi alle migrazioni degli uccelli che si svolgono ciclicamente secondo precise vie aeree e che possono subire deviazioni proprio per effetto dell intensa illuminazione delle citt Negli Stati Uniti in un parco pubblico illuminato a giorno alcuni orsi hanno distrutto i vari lampioni in quanto fastidiosi per il riposo di questi simpatici animali Ancora pi famoso apparso anche su giornali e TV il gallo di Mestre che confuso dalle luci di centri commerciali e discoteche ormai canta durante la notte e psicologico Nell uomo i riflessi sono metabolici e psichici la troppa luce o la sua diffusione in ore notturne destinate al riposo provoca vari disturbi sembra anche la miopia nei bambini quante persone di notte nella propria casa per riposare sono costrette a chiudere RELAZIONE DI PROGETTO Consorzio Energia sensizio dell Ente Pag 26 di 207 P I DEL COMUNE DI CA
233. ntropici e Centri di origine romana e impianto murato medioevale Casa rurale cesenate riminese con portico faentino imolese con fienile Sistema insediativo della Via Emilia ad alta densit ed infrastrutturazione e Centri medio piccoli dell alta pianura centuriata ed alta densit della popolazione sparsa Insediamenti di dosso e bassa densit della popolazione sparsa nella fascia a confine con le bonifiche Figura 15 Sopra componenti ed elementi del paesaggio caratterizzanti presenti nell unit di paesaggio n 7 Fonte PTPR Regione Emilia Romagna Di seguito si riporta l elenco delle componenti e degli elementi del paesaggio caratterizzanti e i beni culturali di particolare interesse presenti nell unit di paesaggio 13 Elementi fisici Vena del gesso Fenomeni carsici e rupi Residui di scogliere organogene calcaree e Imponenti manifestazioni di fenomeni calanchivi Elementi biologici e Olivo nella zona del Lamone Fauna del piano collinare prevalentemente nei coltivi alternati a incolti e scarsi cedui del querceto misto caducifoglio Flora amp fauna delle formazioni gessose Elementi antropici e Castelli e borghi fortificati con forte influenza toscana s Insediamenti prevalentemente di fondovalle RELAZIONE DI PROGETTO verne sl ARR G Energia servizio dell Ente Pag 34 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Ravenna
234. nzione di responsabilit del progettista Visto le caratteristiche del comune e della arterie stradali sono state considerate ME6 ele strade senza sbocco chiuse ele strade che servono fino ad un massimo di qualche decina di abitazioni e quindi sono utilizzate solo da quei limitati residenti ele strade di campagna e o rurali che servono esclusivamente alcune case sparse dislocate lungo di esse ele strade sterrate e di collegamento esclusivo ai fondi agricoli Questo nell ottica che risulterebbe inutile e non efficiente dal punto di vista economico istallare dei corpi lampada dimensionati per una MES con l integrazione dei regolatori di flusso che illuminano come ME6 per tutta la durata di accensione dell impianto visto che i flussi di traffico sono al di sotto del 25 previsto dalle norme La prescrizione in merito che mentre per le strade chiuse si ha la certezza che non possano variare i flussi di traffico nel tempo per le strade di campagna e o su strade dove un futuro vengano realizzate delle espansioni urbane non previste nell attuale PRG situazione che si potrebbe verificare tra pi di 10 15 anni sar compito del progettista della nuova lottizzazione o dell arteria stradale provvedere alla nuova classificazione illuminotecnica di progetto del tratto di strada interessato eSegnaletica cospicua nelle zone conflittuali Importanza all interno della declassificazione Bassa Valore della declassificazione Cospicua 1
235. o Le altre definizioni stradali e di traffico di specifico rilievo tecnico di cui all articolo 3 comma 2 del Codice sono contenute nelle singole disposizioni del presente regolamento riguardanti le varie materie Le definizioni di barriere architettoniche e di accessibilit anche per persone con ridotta o impedita capacit motoria o sensoriale sono quelle contenute nel decreto del ministro dei Lavori pubblici 14 giugno 1989 n 236 RELAZIONE DI PROGETTO Energia sensizio dell Ente Pag 13 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE La delimitazione del centro abitato come definito all articolo 3 comma 1 punto 8 del Codice finalizzata ad individuare l ambito territoriale in cui per le interrelazioni esistenti tra le strade e l ambiente circostante necessaria da parte dell utente della strada una particolare cautela nella guida e sono imposte particolari norme di comportamento La delimitazione del centro abitato individua pertanto i limiti territoriali di applicazione delle diverse discipline previste dal Codice e dal presente regolamento all interno e all esterno del centro abitato La delimitazione del centro abitato individua altres lungo le strade statali regionali e provinciali che attraversano i centri medesimi i tratti di strada che oper I centri con popolazione non superiore a diecimila abitanti costituiscono i tratti interni oper i centri con popolazione superiore a diecimila abitanti costituisc
236. o una piattaforma che gestisce tutte le tipologie di dispositivi che alimentano la lampada reattore monoregime biregime elettronico monoregime elettronico biregime elettronico dimmerabile e tutti i dispositivi che sono nel quadro di comando stradale anche per la regolazione del flusso centralizzata anche se in quest ultimo caso il telecontrollo non si estende sino alla singola lampada Sono sistemi che tramite tecnologie GSM GPRS etc permettono di gestire monitorare variare da una centrale operativa che pu essere un semplice PC una serie di parametri legati all impianto d illuminazione o nel caso di telecontrollo punto punto anche del singolo punto luce Essi permettendo fra le varie funzioni di e Ricevere allarmi e Ricevere misure elettriche e Modificare a distanza i parametri di funzionamento di un regolatore o del singolo punto luce se la gestione avviene punto punto e Comandare l accensione di impianto o del singolo punto luce se la gestione avviene punto punto e Censire lo stato di fatto e Programmare la manutenzione Il sistema di telecontrollo aggiunge ad un sistema di riduzione del flusso luminoso una gestione pi completa ed integrata riducendo i costi di manutenzione anche se questi ultimi non sono sempre bene identificabili Ma la cosa fondamentale per una sua efficacia d uso che il Sistema deve essere uno strumento di facile accesso anche ai non addetti ai lavori Inoltre questi sistemi permettono di v
237. o Categoria illuminotecnica che descrive la condizione d illuminazione prodotta da un dato impianto in uno specifico istante della sua vita o in una definita e prevista condizione operativa Categoria illuminotecnica di progetto Categoria illuminotecnica ricavata per un dato impianto modificando la categoria illuminotecnica di riferimento in base al valore dei parametri d influenza considerati nella valutazione del rischio Categoria illuminotecnica di riferimento Categoria illuminotecnica determinata per un dato impianto considerando esclusivamente la classificazione delle strade Complessit del campo visivo Parametro che valutata la presenza di ogni elemento visibile compreso nel campo visivo dell utente della strada indica quanto l utente possa esserne confuso distratto disturbato o infastidito La complessit del campo visivo dipende anche dalle condizioni d illuminazione dell ambiente in quanto influenza il livello di adattamento dell occhio Il parametro pu essere valutato in modo quantitativo attraverso modelli matematici del fenomeno della visione ma ai fini della presente norma spesso sufficiente una valutazione di tipo qualitativo per esempio complessit elevata o normale Esempi di elementi che possono elevare la complessit del campo visivo sono i cartelli pubblicitari luminosi le stazioni di servizio fortemente illuminate gli apparecchi d illuminazione non orientati correttamente gli edifici illuminati le vetrin
238. o lampade risulta molto obsoleto ed inefficiente ed in alcuni casi in senso non positivo gode di un generale sovradimensionamento per due principali motivi non essendo stato classificato il territorio gli ampliamenti della rete di illuminazione pubblica sono cresciuti in modo disomogeneo le lottizzazioni sono state realizzate senza una pianificazione della rete di illuminazione e con scarsa attenzione ai costi energetici e gestionali di un impianto la cui vita media stimata in 25 30 anni L approfondimento delle scelte tecniche presentate al fine del raggiungimento del risparmio energetico previsto dovr essere supportato da adeguato progetto esecutivo corredato da analisi e verifiche illuminotecniche Il perseguimento di una filosofia di risparmio energetico fondamentale per il Comune che vuole mettere in atto una politica di riduzione dei consumi energetici e manutentivi Di seguito si danno le indicazioni operative sulla redazione del Piano di Risparmio Energetico RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 GeV Energia sensizio dell Ente Pag 187 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Corpi Illuminanti da sostituire in quanto non conformi Totale corpi illuminanti stradali e o alla legge regionale 19 2008 ed inefficienti arredo urbano Totale corpi illuminanti stradali e o Corpi Illuminanti da sostituire in quanto inefficienti arredo urbano e terne pedonali Corpi Illuminanti da eliminare in quan
239. o della provincia di Ravenna non sono presenti osservatori astronomici e quindi vincoli di riferimento 2 5 1 Analisi delle situazioni critiche ville storiche e tessuto urbano storico Una delle finalit del PRIC quella di eliminare e o prevenire l inquinamento luminoso degli elementi di particolare pregio presenti a livello comunale quali ville caseggiati e altri immobili a valenza storico artistica architettonica Nel presente paragrafo verranno elencate le ville ed i manufatti presenti all interno del territorio comunale Nella fase di elaborazione del progetto illuminotecnico sono stati considerati questi immobili e sono state apportate tutte le migliorie necessarie qualora ve ne fosse bisogno per permettere la piena fruizione anche visiva Di seguito si riporta l elenco dei centri e dei nuclei di interesse storico e dei beni vincolati del territorio e delle localit in esame tratta dal sito della Proloco di Castel Bolognese Centri nuclei e beni di valenza storico artistico L edificio religioso pi antico sito nel territorio di Castel Bolognese era la chiesa di S Pietro Apostolo in Biancanigo Ricordata per la prima volta nel 1289 fu completamente distrutta nel 1781 da un terremoto Chiesa di San Petronio Fu la prima chiesa esistente a Castel Bolognese costruita direttamente dai bolognesi sul finire del XIV secolo La chiesa fu rifatta completamente nel 1427 su progetto di mastro Giovanni del fu Guglielmo Il 4 apr
240. o di crescita considerato che non pu esserci progresso economico e sociale senza un adeguato livello culturale Quattro sono i pilastri che sostengono questo processo 1 nuovi paradigmi per la didattica che offrano repository di contenuti digitali e servizi per docenti e studenti consentendo di mettere a sistema esperienze e patrimoni locali ed evitare la dispersione di energie o la duplicazione di risorse RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2075 a V Energia sensizio dell Ente Pag 197 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 contenuti digitali quali strumenti per arricchire il percorso educativo e fare esperienze in affiancamento ai libri che in versione cartacea o e book sono i classici strumenti per veicolare conoscenze 3 tecnologie a supporto della didattica come le Lavagne Interattive Multimediali LIM e i dispositivi strumenti capaci di dare valore aggiunto alla didattica e permettere l interazione anche verso l esterno 4 formazione per i docenti chiamati a misurarsi e a fare propri strumenti contenuti e codici nuovi e ad integrarli in modo proficuo e significativo nell insegnamento 8 Spazi pubblici e aggregazione sociale L obiettivo di questo ambito quello di valorizzazione gli spazi pubblici delle citt che possono diventare luoghi per l apprendimento continuo e la formazione in tutte le sue forme Rientrano in questo ambito quell insieme di servizi e tecnologie che potranno per esemp
241. o e di luce provocano un evidente alterazione nella produzione di melatonina nell uomo e diverse patologie tumorali a cui si pu essere pi soggetti ed esposti Figura 2 Vista satellitare dell inquinamento luminoso del centro nord Italia Nel nostro Paese il problema dell inquinamento luminoso stato riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna a partire dal 2003 Proprio nel 2003 ha legiferato in materia di inquinamento luminoso risultando tra le prime regioni ad avere una legge evoluta e ben strutturata in tal materia La legge su cui si basa l intero assetto normativo in materia la n 19 del 29 10 2009 Norme in materia di riduzione dell Inquinamento Luminoso e di risparmio energetico Le successive delibere e leggi che dal 2003 fino ad oggi hanno perfezionato la regolamentazione in materia di inquinamento luminoso sono Direttiva applicativa DGR n 2263 del 29 12 2005 Direttiva per l applicazione dell art 2 della legge regionale n 19 del 29 settembre 2003 recante Norma in materia di riduzione dell inquinamento luminoso e di risparmio energetico Circolare esplicativa delle norme in materia di riduzione dellInquinamento Luminoso e di risparmio energetico di cui alla DDGA n 14096 2006 come modificata dalla DDGA n 1431 del 16 Febbraio 2010 Modifica ed integrazioni alla DDGA n 14096 del 12 10 2006 Circolare esplicativa delle norme in materia di riduzione dell Inguinamento Luminoso e di risparmio energetico
242. o in grado di fornire scenari notturni funzionali suggestivi e confortevoli Il Piano di Illuminazione costituisce un insieme di disposizioni tecniche destinate a regolamentare gli interventi di illuminazione volti anche al miglioramento per un ottimale gestione degli impianti nel lungo periodo Il Piano infine costituisce una guida per un ottimale utilizzo dell illuminazione pubblica anche in grado di valorizzare gli ambienti urbani al fine di ridurre l inquinamento luminoso segno di un cattivo uso dell energia dello spreco di risorse pubbliche e soprattutto responsabile di un significativo impatto negativo sull ambiente Nello specifico la Regione Emilia Romagna con legge del 29 Settembre 2008 n 19 da le seguenti definizioni all art 2 e Inquinamento luminoso ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori della aree cui essa funzionalmente dedicata e in particolare oltre il piano dell orizzonte e Riduzione del consumo _ energetico ogni operazione tecnologica con la quale si intende conseguire l obiettivo di ottenere la stessa produzione di beni o servizi con il minor consumo di energia eZone di protezione dall inguinamento luminoso aree circoscritte intorno agli osservatori o al sistema regionale delle Aree naturali protette e dei siti della Rete natura 2000 sottoposte a particolare tutela da inquinamento luminoso eAree naturali protette e siti della Rete natura 2000 cos come definiti
243. o l alto preferibile anticipare l intervento fra quelli prioritari o comunque per ridurne l impatto economico di abbinarlo ad un programma ordinario manutentivo di cambio lampada Nel caso di Castel Bolognese si tratta prevalentemente dei punti luce dedicati ai campi sportivi e parchi gioco con modalit di servizio saltuario e Impianti specifici Fra gli ultimi interventi di adeguamento sono individuati quelli relativi alla messa a norma o alla ri progettazione degli impianti specifici presenti nella realt urbana dedicati alle evidenze storico monumentali La motivazione legata alla diversa complessit che comporta la stesura di uno specifico progetto d illuminazione e Nuove realizzazioni Ultimo aspetto della riqualificazione l individuazione di eventuali possibili nuovi impianti d illuminazione da programmare Secondo la LR17 risultano infatti prioritari gli interventi di bonifica ai sensi dell articolo 4 comma 1 lettera b secondo i requisiti ed i criteri per la realizzazione dei nuovi impianti di cui all articolo 9 Risultano necessari per e completare la copertura del tessuto urbano ove questo si rendesse necessario e compensare situazioni di evidente squilibrio nell illuminazione e illuminazione di nuovi complessi residenziali e tracciati stradali e intervenire per evidenti situazioni di pericolo nell illuminazione stradale e Interventi per la riduzione del consumo energetico AI fine di favorire la riduzio
244. o logica di funzionamento epredisporre campiture libere in modo da registrare note o anomalie non preventivamente indicate RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 178 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 6 10 Articolazione delle attivit di manutenzione Il piano di manutenzione del complesso delle dotazioni impiantistiche articolato per corpi d opera intendendo con questo termine sezioni di impianto omogenee per finalit operative e o per tipologia di apparati di illuminazione stradale esterna Nell ambito di ogni singolo corpo d opera sono individuate le unit tecnologiche che concorrono alla costituzione dei diversi corpi d opera Ogni singola unit tecnologica composta da uno o pi elementi manutenzionabili per i quali dovr essere redatta una opportuna scheda di registrazione attraverso la quale pianificare gli interventi e le avvenute attivit manutentive di ogni singola apparecchiatura o pi in generale di ogni fornitura in materiali e o applicazione software L impostazione e la gerarchica del piano date in sede di progetto non possono essere ritenute esaustive in quanto non strettamente correlate alla manualistica delle apparecchiature installate e pertanto sar obbligo dell Appaltatore integrare definire ed articolare nella misura pi idonea le entit del piano stesso 6 10 1 Illuminazione stradale L attivit di manutenzione del corpo d opera sopr
245. o pi impianti REGOLATORI possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di FLUSSO regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 Figura 86 Scheda progettuale 5 4 5 Aree verdi giardini e parchi urbani Nel territorio comunale si trovano aree adibite a verde ricreativo tutte gi illuminate La scelta per la creazione di nuove aree verdi in questo caso deve cadere su apparecchi che ne permettano la corretta fruibilit nelle fasce diurne a ridosso del crepuscolo ed allo stesso tempo non turbino le aree abitate circostanti Deve quindi essere salvaguardata la sicurezza dell area verde nelle ore notturne evitando fenomeni di forti gradienti di luce abbagliamenti ed aree contigue di forte discontinuit del flusso luminoso alternate con fasce d ombra Per tali aree omogenee si suggerisce l installazione di apparecchi decorativi con ottica full cut off su palo di altezza massima di 4 5 5 m che in caso di adeguamento possa sostituire tutti gli apparecchi attualmente dislocati non pi a norma secondo i dettami della L R 17 2009 o in caso di nuovo impianto che possano regalare a tali aree un adeguata fruibilit degli spazi Il colore predominante di parchi giardini e viali alberati il verde che risulta particolarmente apprezzabile se illuminato con sorgenti attorno ai 3000K tale situazione per si scontra con altri fattori importanti legati alla necessit di uti
246. o sistematico al fine di una corretta gestione degli impianti ed in particolare della singola componentistica RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 consorzio V Energia sensizio dell Ente Pag 169 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Il programma di manutenzione si articola in pi sottoprogrammi di attivit per erispetto delle prestazioni che considera per specifica classe di requisito le prestazioni fornite dai singoli componenti nell ambito della loro vita media ela pianificazione dei controlli che definisce l entit e le modalit di esecuzione delle verifiche al fine dei rilevare il livello prestazionale qualitativo e quantitativo in sede di esercizio dei singoli componenti delle diverse tipologie di impianto individuando la dinamica della caduta delle prestazioni aventi come range di prestazione i parametri nominali di targa ed i valori minimi di operativit prescritti dalle norme specifiche di riferimento 6 4 Normative di riferimento riferimenti normativi e legislativi specifici di riferimento nell elaborazione del presente piano di manutenzione e dei quali si dovr tenere conto in fase gestionale delle opere sono eDLG n 81 del 9 4 08 Testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro eDLG n 81 del 9 4 08 e s m i Prescrizioni minime di sicurezza e di sicurezza da attuare nei cantieri temporanei e mobili durante lo svolgimento della manutenzione con obbligo del P O S piano operativo
247. ogettisti e gli operatori possono scegliere quale installare All articolo art 6 dell adeguamento del Regolamento Urbanistico Edilizio RUE 1 I Comuni come disposto dalla legge all art 4 comma 1 lett b devono adeguare il Regolamento Urbanistico Edilizio RUE di cui alla L R 20 00 alle disposizioni della presente direttiva ed allegare un abaco cio una guida nel quale indicare le tipologie dei sistemi e dei singoli corpi illuminanti ammessi tra cui i progettisti e gli operatori possono scegliere quale installare 2 Ai fini dell adeguamento di cui al precedente comma 1 il Comune a nelle zone di protezione di cui all art 3 predispone un censimento degli impianti esistenti per identificare quelli non rispondenti ai requisiti della presente direttiva indicando modalit e tempi di adeguamento Per tali zone di protezione inoltre il Comune pianifica l eventuale sviluppo dell illuminazione b predispone inoltre un censimento degli impianti esistenti e sulla base dello stato dell impianto ne pianifica la sostituzione in conformit alla presente direttiva Cc predispone una pianificazione e programmazione degli interventi ai sensi dell art A 23 della LR 20 00 anche in funzione dei risparmi energetici economici e manutentivi conseguibili perseguendo la funzionalit la razionalit e economicit dei sistemi ed assicurando innanzitutto la salvaguardia della salute e la sicurezza dei cittadini e la tutela degli aspetti paesaggi
248. ogrammazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nei loro criteri di operativit programmata e di primo intervento in un contesto di efficienza di servizio ed al tempo stesso nel rispetto della sicurezza degli operatori L esercizio di una moderna infrastruttura stradale comporta il sostegno dei costi relativi eai consumi energetici ealla Manutenzione In sede di redazione della progettazione degli impianti di adeguamento degli impianti elettrici di illuminazione viene posta particolare attenzione alle motivazioni sopra esposte in modo da privilegiare la continuit di servizio attuando soluzioni che prevedano eapparecchiature ad alto rendimento con elevato fattore di potenza elampade ad elevata efficienza luminosa che oltre al risparmio consentono il massimo comfort visivo anche sotto il profilo della resa cromatica In particolare gli interventi di manutenzione siano essi di manutenzione ordinaria e o straordinaria sull impiantistica stradale potranno essere gestiti attraverso il piano di manutenzione delle opere impiantistiche in modo da consentire un controllo delle attivit eseguite ed al tempo stesso assicurare un adeguato livello di efficienza ed una economia di gestione RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 168 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 6 3 Documenti che compongono il piano di manutenzione della manutenzione Come previsto dal DPR
249. olo dovr essere isolato e messo in sicurezza fuori servizio 6 7 5 Anomalie riscontrabili Sulla base delle documentazioni raccolte in sede di approvvigionamento dei singoli componenti dovranno essere individuate le modalit di segnalazione delle anomalie e la natura delle stesse RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 175 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE In sede di stesura del piano di manutenzione di progetto vengono di seguito indicate a titolo non esaustivo le principali anomalie riscontrabili sugli impianti elettrici di Illuminazione e disfunzione sul quadro di bassa tensione per mancanza tensione e disfunzioni degli interruttori crepuscolari e disfunzioni alle sorgenti luminose per assenza di alimentazione o per valore di tensione in linea inferiore al valori di innesco delle lampade a scarica e carenza prestazionale delle ottiche per cedimento delle guarnizioni e per mancanza di pulizia degli schermi e cedimento dell isolamento delle apparecchiature accessorie per l innesco delle lampade a scarica reattore ed accenditore 6 7 6 Manutenzioni eseguibili dalla squadra di manutenzione generica Gli interventi di manutenzione ordinaria sono limitati alla conservazione delle apparecchiature attraverso attivit di pulizia e di verifiche sistematiche di riscontro delle grandezze misurate oltre a interventi occasionali di riarmo di protezioni intervenute a vario titolo 0 a
250. oltre di grande importanza anche per la loro funzione ecologica In molti casi infatti un fiume o un bosco fungono da corridoio ecologico che permette la migrazione delle specie animali all interno di un territorio che come nel caso dell Emilia Romagna risulta molto urbanizzato Evitare che questi elementi naturali siano soggetti a inquinamento luminoso riveste una duplice importanza In primo luogo permette la piena fruizione di questi elementi di pregio ambientale anche nelle ore notturne In secondo luogo evita fenomeni di petoturbazione per le comunit animali e vegetali che popolano questi ambienti Come stato specificato nell individuazione delle unit di paesaggio il comune di Castel Bolognese ricade parzialmente nel territorio delle centurazioni ch considerato paesaggio protetto L area protetta interessa due vicine porzioni di territorio della bassa Romagna una attraversata dal Canale dei Mulini di Lugo e l altra interessata dal fiume Santerno e dalle sue anse abbandonate Nell area sono presenti le testimonianze della centuriazione romana e in particolare la centuriazione lughese contraddistinta dalla maglia regolare della suddivisione poderale che costituisce una delle porzioni meglio conservate con un reticolo intatto di strade carraie canali di Conmara RELAZIONE DI PROGETTO Energia sensizio dell Ente Pag 67 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE scolo e di irrigazione e con edicole votive in corr
251. omalie fino a 2 C a livello annuale Un segnale positivo di tendenza superiore a quello delle minime si riscontra anche nelle temperature massime annuali con un aumento attorno a 0 46 C 10 anni Dall analisi a lungo termine si nota come a partire dal 1985 il valore annuale della temperatura massima stato sempre al di sopra del valore climatico di riferimento Il contributo pi importante alla crescita sia nei valori minimi che massimi di temperatura dovuto in genere alla stagione estiva anche se tale segnale di crescita visibile in tutte le stagioni Temperatura minima annuale media sulla regione Emilia Romagna T C Media annuale chmai 1961 1990 Lnesre Media annuale Figura 20 Andamento temporale annuale della temperatura minima mediata sull intero territorio regionale periodo 1961 2008 Fonte Arpa Regione Emilia Romagna 16 Relazioni sullo Stato dell Ambiente della Regione Emilia Romagna 2009 Arpa Regione Emilia Romagna http ambiente regione emilia romagna it entra in regione piani e programmi relazioni stato ambiente relazioni sullo stato dellambiente della regione emilia romagna 2009 Nella figura la linea tratteggiata rappresenta il valore climatico di riferimento 1961 1990 mentre la linea continua mostra la tendenza nel periodo 1961 2008 RELAZIONE DI PROGETTO E V Energia ad servizio dall Ente Pag 41 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Temperatura massima annuale media
252. omune capita frequentemente che ci siano continui incroci o uscite carrabili nelle careggiate stradali Per garantire la massima sicurezza veicolare stato quindi deciso di non attuare la declassificazione eAssenza di attraversamenti pedonali Importanza all interno della declassificazione Media Valore della declassificazione Assenza 1 Presenza 0 Descrizione All interno della declassificazione questo parametro stato utilizzato come presenza nella quasi totalit delle sezioni ambiti stradali considerati Questo perch vista la natura del comune capita frequentemente che ci siano attraversamenti pedonali nelle careggiate stradali Per garantire la massima sicurezza dei pedoni stato quindi deciso di non attuare la declassificazione Tutti i parametri di influenza per l analisi dei rischi cos come descritti sono stati discussi analizzati e concertati tra il Progettista Illuminotecnico e il Responsabile dei lavori pubblici del Comune di Castel Bolognese RA I redattori della classificazioni stradali ed illuminotecniche del P I Dr Urb Diego Pellizzaro Dr Urb Emiliano Vettore ri Ordine deg Architetti Pianificatori Papsaggisti 6 nservatgri Proyincid di Vicenza 77 77 DIEGO 17 APELLIZZARO y JE 70 2197 RELAZIONE DI PROGETTO rm rine degli Architetti N Pignificatori Paesaggisti 9 NGE wincia di Vicenza mi i Pa lm GR G aai araa Revisione del 28 09 2015 E V Ene
253. one di controllo re 3 Pra di Figura 28 Tipico paesaggio delle colline emiliane Fonte Sito Regione Emilia Romagna 1 PTCP della Provincia di Ravenna RELAZIONE DI PROGETTO Consorzio Energia sensizio dell Ente Pag 49 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Sistema infrastrutturale del comune di Castel Bolognse La strada principale che attraversa il comune di Castel Bolognese la Strada Statale 9 che insime alla SP306 e alla SP10 compone il sistema viario comunale principale l autostrada che permette di raggiungere il centro la A14 con uscita ai caselli di Imola o Faenza bi Gr LBERAZZO CANALVECCHIO do ND SP10 5 Pr Ri to V r ar ag ke De EN Ne m F N P Gi p J T P Og i gt e i ea Vig a r j Y 755 TOSO Ac g y t Ne lm Ra ka av SP 306 TEL S 16 SS i BOLO amp re f n x i Comune Na n Castel Bolognese p gt FNA Ko VER sv RE p amp SX x NOE i ra N 7 n a PONTEDEL i CASTEL i p x p i or N Figura 29 Viabilit principale Fonte Google Earth La stazione ferroviaria di Castel Bolognese attiva sulla linea Bologna Ancona ed capolinea della linea Castelbolognese Ravenna e Castelbolognese Riolo Terme Zz r d A Ravenna S o Barbiano f _ Godo pe Pr d Solarolo kn ld Castelbolognese Riolo Terme j x
254. ono strade comunali ed individua pertanto i limiti territoriali di competenza e di responsabilit tra il comune e gli altri enti proprietari di strade oNel caso in cui l intervallo tra due contigui insediamenti abitativi aventi ciascuno le caratteristiche di centro abitato risulti anche in relazione all andamento plano altimetrico della strada insufficiente per un duplice cambiamento di comportamento da parte dell utente della strada si provvede alla delimitazione di un unico centro abitato individuando ciascun insediamento abitativo con il segnale di localit Nel caso in cui i due insediamenti ricadano nell ambito di comuni diversi si provvede a delimitazioni separate anche se contigue apponendo sulla stessa sezione stradale il segnale di fine del primo centro abitato e d inizio del successivo centro abitato ol segnali d inizio e di fine centro abitato sono collocati esattamente sul punto di delimitazione del centro abitato indicato sulla cartografia allegata alla deliberazione della giunta municipale e individuato in corrispondenza di ciascuna strada di accesso al centro stesso in modo tale da permettere il rispetto degli spazi di avvistamento previsti dall articolo 79 comma 1 segnali d inizio e fine centro abitato relativi allo stesso punto di delimitazione se posizionati separatamente ai lati della carreggiata rispettivamente nella direzione di accesso e di uscita del centro medesimo sono di norma collocati sulla stessa s
255. ono da numerosi parametri detti di influenza Per un dato impianto si possono individuare le seguenti categorie illuminotecniche ela categoria illuminotecnica di riferimento che dipende esclusivamente dal tipo di strada presente nella zona di studio considerata ela categoria illuminotecnica di progetto che dipende dall applicazione dei parametri di influenza e specifica i requisiti illuminotecnici da considerare nel progetto dell impianto ela categoria illuminotecnica di esercizio che specifica sia le condizioni operative istantanee di funzionamento di un impianto sia le possibili condizioni operative previste dal progettista in base alla variabilit nel tempo dei parametri di influenza Pertanto preliminarmente alla fase di progettazione occorre procedere a eindividuare i possibili parametri di influenza significativi epervenire alla definizione delle categorie illuminotecniche attraverso una valutazione del rischio per quanto possibile 5 3 1 Principali parametri di qualit dell illuminazione stradale La Norma UNI 13201 2 Illuminazione stradale requisiti prestazionali indica i requisiti illuminotecnici qualitativi e quantitativi da considerare nel progetto degli impianti d illuminazione stradale ed applicabile a tutte le strade siano esse urbane o extraurbane con traffico esclusivamente motorizzato o misto Le grandezze fotometriche cui fare riferimento per garantire un corretto compito visivo agli utenti delle strade
256. orgenti di luce e dell utilizzazione di energia elettrica da illuminazione esterna e sono considerati antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico solo gli impianti the contemporaneamente siano provvisti di appositi dispositivi in grado di ridurre entro le ore 23 nel periodo di ora solare ed entro le ore ventiquattro nel periodo di ora legale l emissione di luci degli impianti in misura non inferiore al 30 per cento rispetto al pieno regime di operativit la riduzione non va applicata solo qualora le condizioni d uso della superficie illuminata siano tali che la sicurezza ne venga compromessa la riduzione di luminanza in funzione dei livelli di traffico a obbligatoria per i nuovi impianti d illuminazione stradale In commercio attualmente esistono diverse tecniche adottabili per la riduzione del flusso luminoso e per la maggior parte sono sistemi flessibili ed energeticamente efficienti ma il loro utilizzo funzionale al rispetto della normativa regionale solo se permette attraverso comandi a distanza di impostare la regolazione del flusso in base agli orari scelti ed indicati dal comune e non ad intervalli fissi o sulla base di orologi astronomici che determinano automaticamente il momento di accendere spegnere a seconda delle condizioni di luce delle condizioni meteo ecc RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Gonsaraio Energia sensizio dell Ente Pag 164 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNES
257. orma UNI 11248 2012 riportante la comparazione delle categorie illuminotecniche Oltre ad analizzare i parcheggi e le piste ciclopedonali stata fatta una ricognizione del territorio per capire le eventuali problematiche presenti e valutare alcuni possibili soluzioni La soluzione pi efficace in questi casi di attraversamenti pedonali o di incroci pericolosi quella di illuminare direttamente il punto pericoloso con un punto luce apposito magari con una forma e fascio di luce diverso da quelli che gli sono vicini L obiettivo quello di rendere riconoscibile la zona o il punto critico dagli utilizzatori della rete viaria La soluzione che ha maggior successo e RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 reggia trae Energia sensizio dell Ente Pag 119 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE che qui si consiglia quella di cambiare la resa cromatica e quindi il colore della luce Ad esempio in una via illuminata a SAP tonalit rosse si dovr inserire nel punto critico una FI o LED in maniera da vedere una luce bianca e viceversa RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 26 09 2015 Conmara Energia sensizio dell Ente Pag 120 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 5 RIASSETTO ILLUMINOTECNICO DEL TERRITORIO 5 1 Premessa Gli obiettivi di questa sezione del piano di intervento sono come di seguito riassumibili 1 individuazione dei criteri guida comunali minimi per la futura illuminazione pe
258. osita morsettiera in classe Il posta in ciascun palo senza effettuare giunzioni interrate o prevedere l uso di muffole Dove non fosse possibile tale tipo di derivazione le giunzioni dovranno essere realizzate nei pozzetti senza interruzione del conduttore utilizzando idonei conduttori a compressione crimpati prevedendo il ripristino RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Energia sensizio dell Ente Pag 124 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE dell isolamento mediante nastro autoagglomerante e successiva finitura mediante nastro isolate eSezione idonea per caduta di tensione non superiore al 4 dal punto di consegna ENEL Pozzetti eAnelli in CLS senza fondo con chiusino in ghisa carrabile ispezionabile Dimensioni minime interne 40x40 ePozzetti rompi tratta in corrispondenza di ciascuna derivazione e cambio di direzione e almeno ogni 25 30 metri nei tratti rettilinei o ogni sostegno eChiusini in ghisa senza personalizzazione ENEL TELECOM Pali eSostegni tronco conico in acciaio zincato a caldo o verniciati eNel caso di estensione di impianti esistenti la tipologia dei pali dovr essere conforme a quanto gi installato eProtezione della base mediane colletto in CLS guaina termo resistente o con manicotto in acciaio saldato alla base eSpessore minimo pari a 4 mm ePer sostegni verniciati la verniciatura dovr essere realizzata direttamente dalla casa produttrice e certificata eMorsettie
259. ostenibile delle risorse idriche e promozione protezione e gestione sostenibile del verde e del decoro urbano bonifica delle aree dismesse sviluppo di orti e giardini urbani per la valorizzare dell aspetto territoriale e urbanistico delle citt da un lato e la resilienza del sistema urbano stesso rispetto all insorgere di criticit nell approvvigionamento di risorse agroalimentari RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 196 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 5 Turismo e cultura Questo ambito si pone l obiettivo di sostenere l innovazione del sistema del turismo delle attivit culturali e del patrimonio artistico promuovendo la partecipazione alla vita pubblica la creativit e il multi e inter culturalismo s il turismo le culture locali Grazie a tale ambito possibile valorizzare sempre pi le tradizioni delle citt e del paese nel suo complesso Ci pu essere fatto attraverso lo sviluppo di soluzioni per la diagnostica il restauro la conservazione e la digitalizzazione dei beni culturali materiali e o immateriali definendo modelli utili a digitalizzare e rendere pi competitiva la filiera produttiva turistica e adeguati servizi di informazione e comunicazione che utilizzino applicazioni specifiche e adottino la rete di telecomunicazioni come vettore 6 Sanit intelligente e assistenza Questo ambito ha l obiettivo di sostene
260. ostra alcuni valori indicativi utilizzabili all interno delle diverse zone valori da prendere in considerazione sono sostanzialmente il Tipo di Lampada e la Resa Cromatica valori di Illuminamento o di luminanza invece saranno trattati pi nello specifico nel capitolo 4 Ora per ogni zona omogenea di riferimento saranno descritte le relative caratteristiche e i valori consigliati di resa cromatica e di tipologia di lampada Le cartografie utilizzate in seguito o i relativi estratti sono stati ottenuti riportando in via quasi del tutto similare le perimetrazioni avute in forma cartacea L avvenuta digitalizzazione da ritenersi non spendibile ai fini di vincoli o altri atti limitativi bens come progettualit per indirizzare le scelte in campo illuminotecnico Ambito Centro Storico Il centro storico di Castel Bolognese si sviluppa lungo un infrastruttura viaria principale che rappresenta il cuore del paese oltre che l anima storica con la sua architettura tipica dei vari periodi storici Risulta quindi fondamentale valorizzarlo con una luce che lo faccia emergere dal resto del tessuto urbano e riconoscere all utente stradale Le lampade consigliate per questa zona sono Sodio Alta pressione loduri metallici a bruciatore ceramico e LED La resa cromatica consigliata gt 60 Le caratteristiche delle lampade e le rese cromatiche a cui si possono paragonare tali zona sono ellluminazione di monumenti ed edifici di v
261. otecniche Pressofusione di alluminio verniciato Possibilit di regolazione del fuoco lampada Alimentazione elettronica o elettromeccanica rifasata In alluminio ad elevata purezza con ottiche di varie tipologie In vetro temperato piano trasparente e installato in posizione orizzontale Il proiettore deve permettere diversi effetti di luce disponendo di una gamma completa di ottiche da utilizzare in funzione delle vie da illuminare Possibilit di utilizzare accessori quali schermi rifrattori lenti alette ecc Revisione del 2042075 Energia sensizio dell Ente Pag 147 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE GRADO DI IP55 minimo PRorezione ONT CLASSE DI isotamento I O O OOOO INQUINAMENTO Emissione massima sui 90 e oltre 0 49 cd klm con documentazione come richiesto da LR 19 03 SOSTEGNI E Installazione sottogronda a parete in funzione delle altezze ALTEZZA dell edificio Posa unite SORGENTI Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SAP con indice di resa cromatica gt Ra 65 T 2150K o Ra 25 T 1950K Lampada agli ioduri metallici a bruciatore ceramico con indice di resa cromatica Ra 83 T 3200K Efficienza gt 90Im W In relazione al tipo di installazione ed alla classificazione POTENZA 2 comunque limitandola a 35 70W OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO OTTIMIZZAZIONE Il rapporto minimo Interdistanza altezza palo deve essere pari a 3 7 in ambito stradale e in altri
262. pale Tipo di utente di maggior rilevanza nella zona in considerazione Zona di conflitto Zona di studio nella quale flussi di traffico motorizzato s intersecano fra di loro o si sovrappongono con zone frequentate da altri tipi di utenti Zona di studio Parte della strada considerata per la progettazione di un dato impianto d illuminazione RELAZIONE DI PROGETTO Pag 8 di 207 Energia sensizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Definizioni in base agli articoli 3 4 5 del Codice della Strada Area d intersezione parte dell intersezione a raso nella quale s intersecano due o pi correnti di traffico Area pedonale zona interdetta alla circolazione dei veicoli salvo quelli in servizio di emergenza e salvo deroghe per i velocipedi e per i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacit motorie nonch per quelli a emissioni zero aventi ingombro e velocit tali da poter essere assimilati ai velocipedi Attraversamento pedonale parte della carreggiata opportunamente segnalata e organizzata sulla quale i pedoni in transito dall uno all altro lato della strada godono della precedenza rispetto ai veicoli Banchina parte della strada compresa tra il margine della carreggiata e il pi vicino tra i seguenti elementi longitudinali marciapiede spartitraffico arginello ciglio interno della cunetta ciglio superiore della scarpata nei rilevati Braccio d intersezione cfr Ramo di interse
263. pianti elettrici si basa su criteri di operativit di seguito elencati a titolo indicativo ma non esaustivo quali e esecuzione delle verifiche ed ispezioni di routine a personale specializzato in grado di riconoscere le funzioni operative i limiti prestazionali e di sicurezza oggetto del controllo e consentire interventi sulle parti elettriche ed elettroniche degli impianti elettrici solo a personale qualificato professionalmente dal fornitore della prestazione e formato all uopo sulle modalit e sull entit dell intervento da eseguire e rendere visibile le misure di sicurezza adottate a quanti operano nello stesso ambito degli interventi attraverso le forme di segnalamento previste dal piano di sicurezza dando l adeguata evidenza alle misure di sicurezza adottate per l impianto specifico oggetto dell intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria e eseguire operazioni di controllo e verifica degli impianti in modo programmato e riportare su appositi registri tutti gli interventi realizzati in modo da instaurare un archivio delle attivit manutentive svolte ed al tempo stesso creare una banca dati relativa all operativit degli impianti nel loro complesso e specifica delle apparecchiature pi significative e il controllo dovr essere esteso a tutte le apparecchiature e le strumentazioni la cui fallanza pu pregiudicare la sicurezza degli operatori e o la riduzione del livello prestazionale dell impianto di illuminazione e ag
264. pos o EAA F fo v EET UH D ii Vi N i DI I A N 4 gie Se St Goals S dd ER bi Pi 26 EE 20 FS EYE 5 O ES S 3 3 sE E O U PO D D G T 9 C En Sie o end Me 5 6 ne EE 3 g 5Ssg288279550 3 a 5 a v ce E 2 gt E a e 5 SB S i S ae oS Gg aor BBgBeLBSTE OU G amp 5S F G a ne S v D 2 d VB Wi Go T a N O C Ri N El E E EG Ea mw SE waw 5 aa i 5 Ho 3 c lt mo mo 3 ae i J r 3 Q 239 Ear 20 Daa aE te od 0l d Ss n Lc O d dv T F is Uob gt nl 60 ooo a Ni DI U ai gt lt lt dj gt i Figura 104 Cronoprogramma interventi RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 GeV Energia sensizio dell Ente Pag 186 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 8 PIANIFICAZIONE ENERGETICA ED ECONOMICA 8 1 Piano di risparmio energetico stima dei costi E evidente come sia importante affrontare una proposta di ottimizzazione degli impianti che porti ad una riduzione dei costi salvaguardando l integrit e la qualit dell illuminazione ed in pochi anni permetta di rientrare negli investimenti e di poter beneficiare dei successivi risparmi L obiettivo principale di un piano della luce la riduzione e la razionalizzazione dei costi energetici e manutentivi e per questo necessaria una conoscenza dei dati relativi ai consumi e alle spese accessorie In questa sede tratterremo solo l intervento relativo ai corpi luminosi d
265. privata una particolare attenzione dovr essere posta nella verifica dell iluminazione privata di capannoni artigianali e industriali aziende agricole residenze private Infatti per quanto riscontrato nei rilievi necessari nella stesura del PICIL si fa spesso utilizzo in queste entit di un uso inappropriato delle fonti di luce con gravi ripercussioni ambientali anche a notevoli distanze RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 ev Energia sensizio dell Ente di 207 Pag 136 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE La giustificabile esigenza di salvaguardia della sensazione di sicurezza deve opportunamente essere controllata e coordinata dal piano secondo rigorose metodologie tecnologiche che assicurano una corretta illuminazione di sicurezza e presidio del territorio In effetti la maggior parte di tali installazioni costituita da proiettori simmetrici ed asimmetrici mal orientati posti su supporti o a parete e di potenze troppo elevate rispetto alle necessarie esigenze In particolare potrebbe essere talvolta sufficiente un intervento di ri orientamento di tali proiettori e di utilizzo di appositi schermi ed alette frangiluce per colmare i gravi scompensi che una illuminazione incontrollata provoca Solo una luce realizzata con apparecchi disposti in modo tale che l intensit luminosa emessa verso l alto risulti inferiore a 0 49 cd klm a 90 ed oltre pu garantire la trasformazione di una visione luminosa da
266. quello di una visione illuminata L impatto sul territorio di tali micro entit abitative ed isole di luce quali per esempio le cascine deve essere tale da non alterare l ecosistema e la visione notturna di chi ci vive e di chi si approssima ad esse utilizzando un illuminazione di entit ridotta e confinata per quanto possibile in tali realt L utilizzo quindi di una illuminazione con potenze contenute facilita l adattamento dell occhio all ingresso ed all uscita da queste entit territoriali Dove richiesta un illuminazione prettamente di sicurezza si preferisca l utilizzo di sensori di movimento abbinati ad apparecchi dotati di lampade ad accensione immediata incandescenza ad alogeni o fluorescenti compatte Tali sistemi che sono sempre pi diffusi hanno un basso impatto ambientale e consentono un notevole risparmio per I ridotti tempi di accensione La salvaguardia della sicurezza ed il controllo dellilluminazione in piccole realt isolate del territorio sono applicazioni ideali dei sensori di movimento Illuminazione pubblica per contro se insorgesse la necessit per questioni di sicurezza stradale di porre in rilievo elementi di tali vie curve pericolose dune il tracciato incroci etc sono preferibili sistemi di segnalazione passivi quali catarifrangenti e fish eyes o attivi a LED fissi o intermittenti indicatori di prossimit linee di luce etc Tali sistemi molto meno invasivi di impianti d illuminazione propriam
267. r tipologie d impianti e per aree di applicazione 2 integrare gli specifici interventi di adeguamento proponendo dove non gi meglio identificato le adeguate soluzioni 3 proporre l integrazione del tessuto esistente azioni ad ampio respiro di ammodernamento rifacimento integrazione sostituzione integrale non richieste specificatamente per legge ma che costituiscono un opera di indubbio interesse comunale sotto almeno uno dei seguenti aspetti di riqualificazione del territorio risparmio energetico ottimizzazione e razionalizzazione degli impianti Un illuminazione discreta e senza stravaganze che assolva il proprio ulteriore ruolo di valorizzazione dell antico tessuto viario ed edilizio cittadino sar indispensabile per un organico sviluppo dell illuminazione in quanto l integrazione dell illuminazione pubblica e privata deve consentire di gestire al meglio il territorio con una copertura graduale e misurata senza accenti fuori misura e fonti che alterino e mettano in pericolo la percezione dell ambiente L Amministrazione Comunale nella sua piena libert d azione sul territorio in termini di nuova illuminazione e di ristrutturazione dell esistente sia nell ambito dell applicazione integrale del piano della luce che in semplici interventi intende con il piano porre i requisiti minimi di progetto per chiunque si trover ad operare sul suo territorio sia per realizzare impianti d illuminazione pubblica in base a spe
268. ra a base del palo tipo Conchiglia o equivalete a doppio isolamento per la derivazione Classe Il completa di portella in alluminio eFusibile su ogni punto di alimentazione in corrispondenza della morsettiera a base palo 1a Gij sik gt a lia eg 7 dal i La a none Mk PACO A eri TI Ep dre vaar T ze po ba al se RATE 1 ia ila e ry bp pi TENETE E fn Fata r r ut Pap Malti ar ng n 2 1 Ie piam r ne sala sp RR e pal Si ISLA i vet NI x ur miti ica DET E r I LALA SP I Le I PI ll 5 i lin a I L LJikrr 4 F I a e sd LI n Li 4 ag In d I sini Comi H d 1 Figura 78 Schemi di massima sostegni pozzetti e giunzioni RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Eey Energia sensizio dell Ente Pag 125 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 5 3Criteri di progettazione Gli impianti di illuminazione pubblica fissi sono progettati per offrire all utilizzatore delle zone pubbliche adibite a circolazione buone condizioni di visibilit durante i periodi di oscurit con l intento di garantire sia la sicurezza ed un buon smaltimento del traffico sia la sicurezza pubblica per quanto questi parametri possano dipendere dalle condizioni di illuminazione della strada Le caratteristiche fotometriche di un impianto di illuminazione stradale sono definite mediante una o pi categorie illuminotecniche che dipend
269. re l innovazione del sistema sanitario attraverso lo sviluppo di servizi di e Health nazionali regionali e comunali di soluzioni in grado di attivare nuovi modelli di attivit nell area della salute e del benessere contribuendo anche a migliorare l interazione tra le strutture sanitarie del territorio In particolare in questo ambito possibile individuare un insieme di attivit che possono essere parzialmente gestite a distanza consentendo di aumentare il livello di assistenza percepito dall utente e allo stesso tempo di diminuire i costi Oltre alla riduzione dei costi si pu anche pensare a un miglioramento generale della qualit dei servizi facilitato anche da una maggiore cooperazione tra centri sanitari sia specializzati sia periferici Ad esempio la medicina telematica la remotizzazione e la mobilizzazione rete mobile e device di dati e applicazioni cliniche come le Cartelle Cliniche Elettroniche i sistemi di prenotazione e di ritiro referti le soluzioni di accesso a banche dati ad esempio sui farmaci o su normativa e giurisprudenza di interesse per la Sanit l archiviazione centralizzata di immagini diagnostiche e relativi referti accessibili da remoto in modo semplice e sicuro 7 E education Questo ambito consente di sostenere e potenziare l innovazione nella scuola finalizzata alla modifica degli ambienti di apprendimento e alla ridefinizione dello spazio e del tempo nella didattica Inoltre fattore indiscuss
270. reggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine D Strada urbana di scorrimento Art 2 D L vo 285 92 e suoi aggiornamenti successivi Sey Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Pag 90 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico ciascuna con almeno due corsie di marcia ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici banchina pavimentata a destra e marciapiedi con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata entrambe con immissioni ed uscite concentrate E Strada urbana di quartiere Strada ad unica carreggiata con almeno due corsie banchine pavimentate e marciapiedi per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra esterna alla carreggiata F Strada locale Strada urbana od extraurbana opportunamente sistemata ai fini di cui al comma 1 non facente parte degli altri tipi di strade F bis Itinerario ciclopedonale Strada locale urbana extraurbana o vicinale destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell utenza debole della strada Nel classificare le strade in maniera corretta sono stati posti all analisi anche gli articoli 3 4 5 del c d s In particolare stato tenuto conto della definizione di
271. rgia tn sensizio dell Ente Pag 109 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Responsabile Lavori Pubblici comune di Castel Bolognese RA RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 ko V Brari al servizio dell Ente Pag 110 di 206 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 4 3 Matrice delle classificazioni Nella seguente tabella vengono elencate tutte le classificazioni stradali ed illuminotecniche con la metodologia sopra descritta CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI INGRESSO PROGETTO CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI ESERCIZIO LLI AZ oe 37 og r L Li E a x ATTIVAZIONE CONDIZIONI DI CONFLITTUALITA NELLE ZONE CONFLITTUALI RALLENTATORI E EIE IE IE IE IE IS IE IE IE area o REGOLATORI DI FLUSSO O v lt am lt Z O N LLI Vv OC LLI H Z O Sa o N c v v v dn A lt V Vv lt A lt N Z LU V Vv lt COMPLESSITA CAMPO CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI ORARIO DI POSSIBILE O E D 3 3 a O O Z O n A A N LLI Z e LLI D l lt CATEGORIA STRADALE SEGNALETICA COSPICUA FLUSSI DI TRAFFICO i valori dei flussi veicolari possono variare nel tempo servizio 2 A sr o 5 2 Q m O O c O Z L v jod c v 1 7 lt e ms v sol c v 2 v dn A Non conflittuale 1 Conflittuale 0 per corsia veicoli ora lt 25 rispetto alla portata di lt 50 rispetto alla portata di servizio 1 gt 5
272. rificare che il sistema prescelto abbia dei tempi di intervento adeguati rispetto a eventuali repentini picchi di sovra sotto tensione che si possono presentare sulla rete perch se cos non fosse potrebbe venire meno la loro funzione di salvaguardia della stabilit di tensione delle lampade e della loro vita che pu essere ridotta dal perdurare di tensioni troppo elevate di alimentazione e Se ci sono linee che alimentano anche sorgenti a fluorescenza o ioduri metallici non regolabili non si possono applicare i regolatori di flusso centralizzati Per questo stesso motivo sono sempre da preferire le sorgenti al sodio alta pressione se non in limitati ambiti 5 5 3 3 Reattori elettronici dimmerabili Descrizione la regolazione del flusso avviene direttamente nel punto luce tramite un ballast elettronico Pro e Si prospettano come il futuro della regolazione del flusso luminoso se nei prossimi anni ci sar una riduzione dei costi e Soluzione flessibile ed energeticamente efficiente e Elevata durata della lampada per la loro precisa gestione delle grandezze elettriche Watt Ampere Volt Il reattore elettronico l unico che permette di mantenere costanti i parametri di funzionamento della lampada in maniera indipendente da fluttuazione della tensione di rete repentini picchi di sovra sotto tensione caduta di tensione sulla linea invecchiamento della lampada variazione RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Energia
273. ritorio nel suo complesso e che si ponga quindi a fondamento di un nuovo scenario di gestione del territorio improntato sui criteri di sostenibilit ambientale Conseguentemente ci consentirebbe di produrre un importante contributo ai fini del riequilibrio ecologico necessario nell area ravennate a causa della frammentazione territoriale tra collina e costa e dell elevata antropizzazione della pianura Gli esiti del presente progetto entrano quindi quale parte integrante del PTCP sia a livello cartografico sia normativo allo scopo di indirizzare gli usi e le trasformazioni del territorio in coerenza con la realizzazione della rete ecologica territorio Il progetto di rete ecologica provinciale si propone quale schema integrato e complessivo di riferimento per la gestione del territorio attuabile nel tempo attraverso realizzazioni parziali di diversa natura compatibili con il sistema integrato attuato dai soggetti responsabili della pianificazione e della programmazione dei numerosi interventi trasformativi dell attuale mosaico ambientale in primis gli enti locali 118 Ci presuppone oltre alla salvaguardia e gestione delle zone naturali esistenti per il loro ruolo nella conservazione della biodiversit una diversa sensibilit dei gestori delle aree esterne agroecosistemi sistema insediativo ed industriale sistema infrastrutturale E sulla pluralit di tali soggetti che gli enti responsabili della pianificazione e gestione territori
274. rnevrnvvnnernnernsvnnsvnnernnernsvnnennnennnernnernsvnnennnennsennunnnennnennsennunnnennsenneseneee 174 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 10 V Energia sertzio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 6 7 5 ANOMALE RISCONTRABIL ali I Io 174 6 7 6 MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALLA SQUADRA DI MANUTENZIONE GENERICA rasrvnvvnnenennennnenennennnnnennennennennennennennenn 175 6 7 7 MANUTENZIONI ESEGUIBILI A CURA DI PERSONALE SPECIALIZZATO srunrnnenvnnenvnnenvnnennenennennnnennnnennnnennenennenennennenen 175 6 8 PROGRAMMA DI MANUTENZIONE c s1cvscerrereenerereee see ee cene se eseseeeeeeenene sese ene sese seeneseenene sese eeeseseeneeeene 175 6 8 1 ATTIVIT DI MONITORAGGIO DELLE PRESTAZIONI c vv erererere cere ce rece ee eee rene ve vee recare cere irene rive vere rece rare ri inene 176 6 8 2 ATTIVIT DI CONTROLLO E DI INTERVENTO c vvcverererere rece versare veve ne ce veve sere veve ve esere rive ve venice verace rie re vere veve cene 177 6 8 3 ATTIVIT DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA c c svrrerere tere esere sere ce rese se vece te evseeizi rive ve vere ve vece ve eee ieri nice nene 177 6 9 EVIDENZA DEGLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE svscssrereesesereeeseseeneseseene senese senese seene se sese see ezenenenene 177 6 10 ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVIT DI MANUTENZIONE v sssvcvereseseniereseseneeieseseneniesesesecenesieresesesieseseceneoe 178 6 10 1 ILLUMINAZIONE STRADALE
275. ro dopo la sostituzione dei corpi illuminanti 187 114 kWh anno e stima di risparmio KWh anno pari al 77 7 e emissioni CO2 evitate 285 t anno Potenza TOT Categoria Perdite Rete Potenza Ore utilizzo Ore utilizzo Enerdi Potenza 5 totale annuo 100 annuo 70 o Accessori o S e Lo ui Categoria Illuminotecnica 2295920 o Mesa 2235920 111796 2347716 427700 0 00 10041181 MEAD 11175050 58758 1239803 427700 000 52769 73 mes 6952285 3476 14 7299899 427700 0 00 31221669 MEG 1 6279015 313951 6592966 427700 000 28198115 52 53 S4 20581 42 1029 07 21610 49 4277 00 0 00 92428 07 839807 45 187004 12 9350 21 196354 33 nm Pa Potenza Poe Lampada Perdite Rete Potenza Ore utilizzo a ae Be Potenza 5 totale annuo 100 i C Accessori e9 ge Unit di misura wn Categoria Illuminotecnica DoS i _ Tiro onppm0Oo_r_i r rt ME3a gt MEAD 1 828390 16420 3448 10 227500 182500 12249 36 mes 1685875 817 94 1717669 227500 182500 61020 18 mee 108800 51660 1084860 410000 0 00 44479 26 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 e V Gonsarzio Energia sensizio dell Ente Pag 190 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Totale 48570 58 2428 53 50999 11 187113 94 NOTA i corpi illuminanti esistenti non sono dotati di alcun dispositivo per la riduzione della potenza durante le or
276. ronco una fanghiglia liquida L interno di questi crateri sempre umido ogni minuto circa si alza dal fondo una bolla di fanghiglia grigiastra che si eleva sino alla bocca e Qui rompendosi sprigiona gas con un modesto rumore simile a quello provocato dallo stappo di una bottiglia di vino Il fenomeno simile a quello della marmellata o della polenta in ebollizione ed provocato dal gas metano La fanghiglia invece fredda e da sempre stata utilizzata per curare gli uomini e gli animali da forme artritiche postumi di fratture o traumi oggi viene utilizzata a scopo terapeutico dalle Terme di Riolo Rio Fantino detto anche Festi o Canova o Canaletta o Candiano II Rio Fantino nasce dalla confluenza di due piccoli corsi d acqua detti Rio Chiaro e Rio Torbido che iniziano in due distinte vallate nella parrocchia della Serra Il Rio Torbido nasce sotto il Monte Querzola tra il podere Cappellone ed il podere II Pino scendendo per una valle ripida e selvaggia ricca di boschi verso oriente alla via Cornacchia per incontrare il Rio Chiaro Questo invece pi breve nasce sotto la chiesa della Serra presso il podere Sigla formando una bella valle a catino coltivata per lo pi a vigneti coronata dalle belle ville Zauli Naldi ed Archi che si fa piu stretta nell avvicinarsi alla valle del Rio Torbido Unitisi I due corsi d acqua nei pressi del podere Galeata Il Rio Fantino giunge alla via Emilia al centro dell attuale
277. rritorio urbanizzato ha determinato la necessit di illuminare nuove parti di territorio A causa della mancanza nella maggior parte dei casi di un disegno urbanistico ben preciso nel pianificare l espansione dell edificato l illuminazione pubblica non presenta un organizzazione spaziale ben definita 2 3 2 Centro abitato 31 Centro abitato di Castel Bolognese con evidenziazione dei punti in cui sono stati rilevati esempi di illuminazione pubblica Fonte Google Earth RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del ABONA Energia ad servizio dall Ente Pag 51 di 207 Consario Erarik al servizio dell Ente Pag 52 di 207 2 3 3 Zona produttiva GeV Energia sensizio dell Ente Pag 53 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Figura 37 Esempi di illuminazione non conforme nella zona produttiva di Castel Bolognese Fonte Google Earth gt gt Figura 38 Esempi di illuminazione non conforme nella zona produttiva di Castel Bolognese Fonte Google Earth RELAZIONE DI PROGETTO Raisins der 36 00 0071 E AT Energia servizio dell Ente Pag 54 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 2 4 Aree omogenee Il territorio del Comune di Castel Bolognese stato suddiviso in aree omogenee al fine di osservare le diverse tipologie di usi del suolo attualmente presenti a livello territoriale Tale suddivisione riguarda principalmente le superfici urbanizzate in quanto l obietti
278. rtemposione tesierpao o Lampada a vapori di sodio ad alta pressione SAP con indice di resa cromatica gt Ra 65 T 2150K o Ra 25 T 1950K SOSTEGNI E ALTEZZA SORGENTE In funzione della classificazione stradale contenendo le POTENZA potenze entro i valori minimi OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO Impianti preesistenti a parit di condizioni utilizzare le OTTIMIZZAZIONE potenze minime IMPIANTO Impianti nuovi massimizzare il fattore di utilizzazione contenendo al minimo le potenze complessive installate NORMA DI RIFERIMENTO EN 13201 Classe S Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti REGOLATORI possibili o mediante sistemi punto a punto Possibilit di FLUSSO regolazione del flusso punto a punto su alimentatore elettronico con numero minimo di livelli pari a 2 Figura 98 Schemi progettuali 5 4 11 Rotatorie Sul territorio comunale attualmente esistono diverse rotatorie illuminate con diverse tipologie di disposizione dei corpi illuminanti L utilizzo di ciascuna tipologia di illuminazione subordinato a precise scelte illuminotecniche che possiamo come di seguito distinguere 1 Corpi illuminanti all interno della rotatoria permette una corretta percezione dell ostacolo Se non aiutati con una illuminazione di immissione nella rotatoria ci sono gravi problemi di percezione degli ostacoli soprattutto per il contrasto e fenomeno di controluce che crea rispetto agli altri sistemi
279. rvisionare e gestire un impianto in tempo reale permettendo risparmi economici e continuit di servizio In particolare la gestione in tempo reale da parte del sistema consente di adattare il servizio in funzione della domanda stagionale e una manutenzione efficiente individuazione sicura del guasto e conseguente diminuzione delle tempistiche per la riparazione RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2075 a V Energia sensizio dell Ente Pag 203 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Il sistema realizzato su tre sottosistemi eQuadri intelligenti nei quadri di alimentazione standard vengono installati dei moduli aggiuntivi modulo di risparmio energetico moduli di misura moduli di comando moduli intelligenti di telegestione che consentono di trasmettere e ricevere i principali parametri elettrici ed attuare accensione o spegnimento all ora prestabilita vigilando sul corretto funzionamento dell impianto Le informazioni che vengono registrate in una stazione remota sono periodicamente trasmesse ad una centrale di controllo utilizzando i vettori di comunicazione disponibili in base agli obiettivi e ai vincoli tecnici dell applicazione ell sistema di comunicazione interfaccia la centrale operativa alle unit periferiche attraverso una rete telefonica richiede una linea esterna costosa da installare e con un costo fisso di canone e GSM o GPRS telefonia mobile di seconda generazione economica e facile da ins
280. scrizione funzionale di progetto e di prodotto approvato attraverso le schede tecniche di approvazione e le modalit di corretto utilizzo attraverso le norme tecniche di progetto e la manualistica di prodotto RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 171 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 6 6 1 Ubicazione degli impianti Sono definiti in modo esaustivo dagli elaborati grafici planimetrici di progetto e pi in particolare dagli elaborati finali di As Built 6 6 2 Rappresentazione grafica degli impianti In sede di progetto esecutivo i riferimenti sono gli stessi del progetto definitivo in sede di esercizio i riferimenti sono ricavati dai disegni di As Built associati agli schemi funzionali delle singole sezioni di impianto o di specifiche apparecchiature e strumentazioni 6 6 3 Descrizione degli impianti Per una pi puntuale descrizione degli impianti si rimanda e alla relazione generale del progetto e alla sezione norme tecniche del capitolato generale di appalto mentre per una definizione specifica delle singole apparecchiature e all elenco descrittivo delle voci che concorrono alla definizione delle valutazioni unitarie delle singole attivit e forniture di cantiere 6 6 4 Criteri per l uso degli impianti di illuminazione pubblica L obiettivo primario di un corretto esercizio degli equipaggiamenti e delle apparecchiature che concorrono alla realizzazione degli im
281. serva infatti che un impianto periferico necessita di altezze minori per avere la medesima luminanza media Le installazioni ottimali anche da un punto di vista economico sono Classe CE1 CE2 pa ere _ coma E m impianto W EE cd mq 400 m odo ENNA 0 CN N CON as GO DE 0 4 fa 060 16 m 400 0 56 400 In figura sono riportate due tipologie di rotatorie d arredo urbano che contribuiscono a migliorare l illuminazione quando nel centro cittadino sono posizionate rotatorie di un certo rilievo RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Conmara Energia sensizio dell Ente Pag 158 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Figura 99 Esempi di rotatorie 5 4 12 Passaggi pedonali L illuminazione dedicata dei passaggi pedonali non una consuetudine applicabile ovunque ma trova alcuni contesti dove risulti particolarmente consigliata v lungo strade ad alto traffico e velocit superiori a 50km h in presenza di possibili elevati afflussi pedonali notturni es tipico locale notturno lungo strada grande traffico con parcheggio sul lato opposto della strada v nei centri abitati lungo vie di traffico importanti e possibili flussi pedonali v in zone dove sono possibili dei flussi di traffico pedonale in assenza di una illuminazione stradale che aumenti la percezione degli ostacoli sul tracciato pedonale La convenienza nell utilizzo di tali sistemi ovviamente deve essere valutata singolarmente
282. stico ambientali Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 19 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Figura 3 Inquinamento luminoso nel Mondo RELAZIONE DI PROGETTO Energia sensizio dell Ente Pag 20 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 1 2 Finalit dei piani d illuminazione La realizzazione di un piano di illuminazione ha la funzione di fotografare la situazione territoriale ed in seguito di organizzare ed ottimizzare in modo organico l illuminazione pubblica e privata nel pieno rispetto della succitata legge Si pone quindi come strumento per renderla pi efficace ed operativa Il piano si presenta con una duplice valenza tecnica ed economica pianificando gli interventi di illuminazione l aggiornamento e la loro manutenzione e programmando ex ante gli interventi gestendo i costi evitando in tal modo notevolmente sprechi energetici Altro obiettivo quello di elaborare scelte in grado di valorizzare e tutelare il territorio e la sua immagine nonch rispondere alle esigenze delle citt odierne Le finalit del piano sono riportate di seguito eRidurre sul territorio l inquinamento luminoso i relativi problemi legati all invasivit della luce e i consumi energetici da esso derivanti Di seguito vengono riportati alcuni esempi di apparecchi conformi e altri non conformi ai principi di contenimento dell inquinamento esplicitati dalla legge regionale sospensione braccio
283. tallare radio occorrono frequenze esclusive pi costosi ma non hanno costi di comunicazione In citt medio grandi necessitano a volte di ripetitori in cavo fibra ottica o coassiali ad uso esclusivo eccessivamente costosa eLa centrale operativa costituita da un PC con un software per supervisione connesso ad una rete di comunicazione 3 II sistema punto punto Il sistema punto punto un insieme di apparecchiature elettroniche per il monitoraggio la programmazione e il comando delle singole lampade Il sistema si basa sulla tecnologia delle onde convogliate che consente una comunicazione digitale tra il modulo installato sul singolo punto luce posto nel pozzetto nella morsettiera o nel corpo illuminante stesso e il modulo di gestione posto all interno del quadro di comando dati digitali sono modulati sulla tensione di rete e quindi non sono necessarie condutture aggiuntive nell impianto Con questo sistema possibile monitorare e controllare i parametri elettrici delle singole lampade individuando eventuali anomalie ed allarmi accendere spegnere ridurre al minimo il consumo o regolare l intensit delle singole lampade utilizzando comandi manuali o automatici profili e scenografie Le informazioni elettriche del singolo punto vengono trasmesse e memorizzate periodicamente nel modulo di gestione del quadro di comando Il software di gestione preleva le misurazioni e genera le anomalie e gli allarmi in base ai cr
284. te Limite Limite inferiore superiore km ora km ora Do 5 AUTOSTRADA strada principale 130 2 o pi 90 140 EXTRAURBANO evenutale strada di servizio 90 10 pi 40 100 TIPI ng IL strada principale 20 pi 80 140 eventuale strada di servizio top 20 su strada principale 110 20 pi 70 120 EXTRAURBANO eventuale strada di servizio 90 10 pi 40 100 EXTRAURBANA PRINCIPALE EXTRAURBANA SECONDARIA c C1 90 1 60 100 EXTRAURBANO c2 90 1 60 100 URBANA DI SCORRIMENTO D strada principale 70 20 pi 50 80 URBANO eventuale strada di servizio 50 1 o pi 25 60 URBANA DI URBANO x QUARTIERE E 50 10 pi 40 60 LOCALE F1 90 1 40 100 F EXTRAURBANO F2 90 1 40 100 URBANO 50 10 pi 25 60 C F strada extraurbana a traffico sostenuto C F strada extraurbana a traffico limitato Figura 64 Tabella derivante dalle Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 2001 RELAZIONE DI PROGETTO Revizione del 2809 2015 E AT Energia serdizio dell Ente P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Caratteristiche delle strade Larghezza TIPI SECONDO IL della corsia CODICE AMBITO TERRITORIALE di marcia HE O O 1 koa Pag 96 di 207 AUTOSTRADA EXTRAURBANO evenutale strada di servizio strada principale URBANO EXTRAURBANA PRINCIPALE ver OG EXTRAURBANO eventuale strada di servizio EXTRAURBANA SECONDA
285. te Presenza Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 VIA PAGLIACCINA locale F 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza locale F gt 1 0 eo 0 VIA PALLANTIERI 0 Non VIA PALMIRO are 50 oa i cospicua seta ka TOGLIATTI 0 Strada urbana 50 Normale Conflittuale Non Assente Presenza VIA PANAZZA locale F 1 0 cospicua 1 0 RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 00 2015 mn Presenza Presenza 800 lt 25 0 0 2 Presenza Presenza 800 lt 25 0 0 2 Presenza Presenza 800 lt 25 0 2 ma mn mn nm 0 Presenza 0 lt 25 2 si qe celo lt 25 2 2 Presenza lt 25 0 Presenza Presenza lt 50 23 00 0 0 1 6 00 Presenza 0 eo fue 0 eta fra e Energia sensizio dell Ente Pag 116 di 206 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE a WIN ii iiNNi l gt gt i EEeKki Cw a a e arara 50 lt Normale Conflittuale Don Assente Presenza Presenza lt 50 23 00 Extraurbana 70 1 0 cospicua 1 0 0 300 1 6 00 VIA PAOLINE LESINE locale F 0 Non VIA PARINI dn 50 er en cospicua data REGGE 800 pr Fy DOMENICO 0 Strada urbana Normale Conflittuale NON Assente Presenza Presenza lt 25 locale F 90 1 0 ib red 1 0 0 ro 2 VIA PIANCASTELLI 0 x Non o VIA PIETRO pe 50 cospicua o de dr 800 KG BORGHESI 0 airaa 50 lt Normale Conflittuale Son
286. to nel nuovo castello si accentr la vita dell intera zona che comprendeva I castelli dell Anconata e di Casalecchio a nord della Via Emilia quelli di Biancanigo Limadizio Campiano e San Bartolo alla Serra a sud di detta strada La storia di questi fortilizi e del loro territorio inizia molto prima di quella di Castelbolognese infatti la zona collinare soprattutto quella della Serra fu gi abitata in epoca preistorica come dato rilevare dai reperti ritrovativi indi in epoca romana tale zona si trasformo in luogo di soggiorno e di svago per alcune famiglie gentilizie romane come dimostrano i resti di alcune ville La zona di Campiano invece dato il suo ruolo di porta della valle del Senio ospit sopra un colle dominante la strada che conduceva verso il monte una pieve ricordata in un documento dell anno 854 Gi nel XV secolo il Castello costruito al di l della Via Emilia verso il monte ed avente una sola porta d accesso si dimostr insufficiente tanto che fu ampliato occupando anche un lembo di terra al di qua della via Emilia Le porte d accesso divennero cos due sulla Strada Maestra una GeV Brari al servizio dell Ente Pag 45 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE verso Imola o porta del Mercato una verso Faenza o Porta del Mulino Entrambe furono demolite nel secolo scorso Nella primavera del 1501 Castelbolognese fu occupato da Cesare Borgia il quale dopo averne atterrato le mura il 29 luglio
287. to superflui Totale corpi Nuovi corpi illuminanti per completamento Totale corpi illuminanti stradali omogeneo di alcune zone Corpi Illuminanti stradali o di arredo urbano da riqualificare a mezzo di relamping in quanto TOIA CONDI EP inefficienti AAE Proiettori da sostituire in quanto non conformi alla ioni i Totale proiettori n 20 legge regionale 1 ed inefficienti Nuovi quadri elettrici e o modifiche ai quadri esistenti in quanto non rispondenti alle normative sulla Totale quadri di nuova a i installazione sicurezza Manutenzione quadri elettrici Totale quadri da manutentare da Sostegni da sostituire in quanto con grado di Totale sostegni da n 170 conservazione insufficiente o di altezza non idonea sostituire modificare rimuovere l Totale sostegni da Sostegni di nuova installazione sostituire modificare rimuovere Supporti a parete da rimuovere Totale supporti da rimuovere Supporti a parete da installare Totale supporti da installare n 14 8 3 Analisi economiche delle attivit Di seguito si analizzeranno dal punto di vista economico le soluzioni rese obbligatorie dalla L R 19 2003 s m i e le soluzioni che portano ad una riduzione dei consumi di energia elettrica e di conseguenza ad un saving economico In dettaglio le soluzioni sono e sostituzione dei corpi illuminanti non conformi alla LR 19 2003 e s m i mercurio non cut off ecc utilizzando ove possibile corpi illuminanti con tecnologia a LED e riduzion
288. trada urbana strada interna a un centro abitato Strada vicinale o Poderale o di Bonifica strada privata fuori dai centri abitati a uso pubblico Svincolo intersezione a livelli sfalsati in cui le correnti veicolari non s intersecano tra loro Zona a traffico limitato area in cui l accesso e la circolazione veicolare sono limitati a ore prestabilite o a particolari categorie di utenti e di veicoli Zona di attestamento tratto di carreggiata immediatamente a monte della linea di arresto destinato allaccumulo dei veicoli in attesa di via libera e generalmente suddiviso in corsie specializzate separate da strisce longitudinali continue Zona di preselezione tratto di carreggiata opportunamente segnalato ove consentito il cambio di corsia affinch i veicoli possano incanalarsi nelle corsie specializzate Zona di scambio tratto di carreggiata a senso unico d idonea lunghezza lungo il quale correnti di traffico parallele in movimento nello stesso verso possono cambiare la reciproca posizione senza doversi arrestare Zona residenziale zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione a protezione dei pedoni e dell ambiente delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali d inizio e di fine Nel regolamento sono stabilite altre definizioni stradali e di traffico di specifico rilievo tecnico Art 5 Artt 3 e 4 Codice della strada Altre definizioni stradali e di traffico delimitazione del centro abitat
289. tto di attivit specifica di manutenzione RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 176 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Le prove previste dal capitolato di appalto Norme tecniche costituiranno riferimento univoco per la redazione del programma di manutenzione degli impianti L elenco delle attivit di verifica e di controllo redatto in sede di progettazione non da ritenersi esaustivo per l Appaltatore in quanto oltre ai riferimenti riportati dovranno essere integrate a cura dell Appaltatore tutte quelle attivit che la manualistica specifica delle singole apparecchiature richiede in modo da conseguire la corretta operativit e la conservazione delle stesse riportando tutte quelle integrazioni ed operazioni specifiche richieste dalle apparecchiature installate nonch dalle modifiche funzionali afferenti gli impianti stessi 6 8 1 Attivit di monitoraggio delle prestazioni Sono di seguito riportate per componenti ed attrezzature che concorrono alla definizione delle diverse tipologie di impianto oggetto dell appalto la vita media operativa e le prestazioni tecnico funzionali identificatrici dell affidabilit e dell efficienza e Apparecchi illuminanti rispondenza ai dati di progetto e costruttivi in modo continuativo 20 anni e Lampade con esclusione dei danni accidentali 10 000 ore e Accessori elettrici con esclusioni di danni accidentali 5 anni
290. ttrici 5 2 3 Caratteristiche dei quadri elettrici dei cavidotti e dei sostegni Apparecchi di protezione elnterruttore generale del quadro elettrico di tipo automatico magnetotermico con rel differenziale polivalente per controllo di guasti a terra da prevedersi sia per impianti in classe che in classe Il RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 Energia sensizio dell Ente Pag 123 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE elnterruttore automatico differenziale di tipo selettivo ld 300mA protetto contro gli scatti intempestivi posto a protezione di ogni linea trifase in partenza dorsali di alimentazione dei punti luce dispositivo da prevedersi anche per apparecchi in classe Il elnterruttori automatici magnetotermici unipolari posti a protezione delle singole linee in partenza escluso il conduttore di neutro protezione dei circuiti ausiliari mediante idoneo interruttore automatico magnetotermico differenziale eApparecchiature di manovra contatori con categoria di impiego AC 3 eApparecchiature di manovra per predisposizione rifasamento contattori con categoria d impiego AC 3 dotati di blocco contatti di passaggio a pre chiusura e di resistenza di smorzamento di picco eProtezione da sovratensioni di origine atmosferica mediante inserzione di idonei limitatori di sovratensione scaricatori eNell installazione dei regolatori di flusso centralizzato le protezioni contro le sovratensioni dovranno essere
291. ttuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 de dn i 0 0 Sau 1 6 00 VIA DAL PRATO 0 i P Non o VIA DE GASPERI p 50 cospicua o de dr 800 KG ALCIDE 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 25 locale F gt 1 0 cospicua i yz 0 0 800 2 VIA DE NICOLA 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 NOSPICHS al 0 0 og 1 6 00 VIA DEI MILLE 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 25 locale F gt 1 0 cospicua 4 0 0 800 2 VIA DEL CIMITERO 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 25 locale F gt 1 0 de T 0 0 800 2 VIA DEL DONATORE 0 Non o VIA redd 50 Ea dd cospicua Er dia he e 800 Ee DELL ARTIGIANATO 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non ssente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 ae i 0 0 DA 1 6 00 VIA DELL INDUSTRIA 0 Non VIA DELLA e 50 E i cospiclia parer sar m 800 era su REPUBBLICA 0 a 206 Non o VIA DELLA e 50 Ai i cospicua sr ta ie tai sha 800 o RESISTENZA 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 50 22 00 locale F gt 1 0 go NE 0 0 oe 1 6 00 VIA DI VITTORIO 0 Strada urbana Normale Conflittuale Non Assente Presenza Presenza lt 25 locale F gt 1 0 oe
292. uesto caso la scelta deve ricadere su apparecchi e sostegni decorativi e di design senza trascurare l efficienza dell impianto e con caratteristiche che si integrano con un contesto di valorizzazione urbana in cui si trovano sostegni devono aver altezze comprese fa 4 e 6 metri v parcheggi di piccole medie dimensioni esterni alla carreggiata in un ambito cittadino La scelta deve ricadere su apparecchi e sostegni utilizzati per applicazioni prettamente stradali sostegni devono aver altezze comprese non superiori a 8 metri per evitare fenomeni di luce intrusiva nel contesto in cui sono inseriti v parcheggi di medio grandi dimensioni urbani o extraurbani Per impianti di medio grandi dimensioni utilizzare sistemi illuminanti posti su sostegni di altezza sino a 10 12 metri con corpi illuminanti tipo stradale o proiettori asimmetrici disposti con vetro piano orizzontale Per quanto possibile contenere le potenze al di sotto di 150W v parcheggi di grandi dimensioni urbani o extraurbani in parcheggi di questo tipo valutare l opportunit di installare torri faro con proiettori asimmetrici ad elevata asimmetria trasversale per ridurre le altezze soprattutto se in ambito urbano Evitare comunque per RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Energia sensizio dell Ente Pag 152 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE quanto possibile tali tipologie illuminanti se il fattore di utilizzazione non superiore almeno a 0 5 Esempio
293. ufficiente modificare l inclinazione del proiettore in altri necessaria la sostituzione dell apparecchio per gli edifici e monumenti necessario riposizionare il proiettore in modo conforme a quanto previsto dalla L R 19 2003 3 1 4 Conclusioni finali Nella seguente tabella si riportano le quantit totali di corpi illuminanti dedicati all illuminazione stradale conformi e non conformi moneo STRADALE STRADALE 896 300 596 ARREDO URBANO ARTISTICO 607 595 PROIETTORI C o o TOTALE 1523 DI PERCENTUALE 100 Figura 2 Tabella dei corpi illuminanti conformi e non conformi alla LR19 2003 L 80 circa degli apparecchi illuminanti di propriet del Comune non risulta conforme alla LR 19 2003 e s m i e richiede massici interventi di sostituzione del corpo illuminante RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 GeV Energia servizio dell Ente Pag 84 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE L analisi dello stato di fatto fa emergere alcune considerazioni di interesse e carattere generale v si rileva disomogeneit di illuminazione riscontrabile in particolare dal confronto tra impianti vecchi e di pi recente realizzazione v si riscontra un impianto di illuminazione non prettamente dedicato all iluminazione stradale ma talvolta mirato a garantire un minimo livello di illuminamento a zone di intersezioni particolari o centri di aggregazione incroci contrade frazioni v le strade con
294. ui 90 e oltre 0 49 cd klm con documentazione come richiesto da LR 19 03 Nuovi sostegni tronco conici in acciaio zincato a caldo o verniciati Altezza da terra a seconda della larghezza della strada 6 8 m Unilaterale su marciapiede o carreggiata Possibilmente in posizione testa palo dove si renda necessario per condizioni critiche viali alberati o altro ammesso l utilizzo del braccio lampada a vapori di sodio ad alta pressione SAP con indice di resa cromatica gt Ra 65 T 2150K o Ra 25 T 1950K Lampada agli ioduri metallici a bruciatore ceramico con indice di resa cromatica Ra 83 T 3200K Efficienza gt 90Im W Categoria illuminotecnica MES utilizzare le soluzioni con potenze inferiori Per strade con larghezze fino a 7 5m 70W Perle altre strade 70 100W OTTIMIZZAZIONE E RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO OTTIMIZZAZIONE IMPIANTO NORMA RIFERIMENTO REGOLATORI DI Obbligatori se centralizzati accorpando pi impianti RELAZIONE DI PROGETTO Impianti preesistenti a parit di condizioni utilizzare le potenze minime Impianti nuovi dove possibile intervenire sull interdistanza situazioni senza ostacoli quali viali alberati il rapporto minimo interdistanza su altezza palo deve essere almeno pari a 3 7 in ambito stradale e ottimizzazione del fattore di utilizzazione in altri ambiti UNI 11248 UNI EN 13201 stradale EN 13201 Classe CE stradale pedonale complessa ecc EN 13201
295. un ponte di legno che essendo soggetto a questi due comuni era riparato in parti uguali da entrambi Rio detto Riva Bianca o Torretta Dalla valle che inizia sotto il Monte Querciola tra i poderi Cappellone e Campolasso scende il Rio detto Riva Bianca o della Torretta Lasciata sulla destra la nuova chiesa di Campiano ed attraversata la Casolana dirige il suo corso a levante presso i campi del podere Camerini scaricandosi nel Senio prima della chiusa del Canale dei Molini Rio Dadina Tra il Rio Torretta ed il Rio delle Tassinari all incirca all altezza del Km 4 della via Casolana si incontra un piccolo rio detto Dadina Inizia nell agro di Riolo Terme e dopo aver attraversato la strada statale tra le case Rio di sopra e Rio di sotto si getta nel Senio Altri fossati II fosso di sinistra della via Lughese dopo aver attraversato la stazione ferroviaria ed essersi accostato a via Sant Ilario termina in un altro fosso proveniente dai campi il quale prosegue sino a Solarolo ove sottopassato il Canale dei Molini in localit Ponte Pietre attraversa l abitato col RELAZIONE DI PROGETTO Energia sensizio dell Ente Pag 75 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE nome il Rio proseguendo per la Madonna della Salute lambendo Barbiano scavalcando nuovamente il Canale dei Molini e finendo la sua corsa in agro di Lugo col nome di Scolo Tratturo Cos pure il fosso di destra di Via Casanola abbandon
296. uperficie stradale Tratto di strada con andamento longitudinale concavo Raccordo convesso dosso raccordo tra due livellette contigue di diversa pendenza che s intersecano al di sopra della superficie stradale Tratto di strada con andamento longitudinale convesso Ramo d intersezione tratto di strada afferente un intersezione Rampa d intersezione strada destinata a collegare due rami di un intersezione Ripa zona di terreno immediatamente sovrastante o sottostante le scarpate del corpo stradale rispettivamente in taglio o in riporto sul terreno preesistente alla strada Salvagente parte della strada rialzata o opportunamente delimitata e protetta destinata al riparo e alla sosta dei pedoni in corrispondenza di attraversamenti pedonali o di fermate dei trasporti collettivi RELAZIONE DI PROGETTO Energia sensizio dell Ente Pag 12 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Sede stradale superficie compresa entro i confini stradali Comprende la carreggiata e le fasce di pertinenza Sede tranviaria parte longitudinale della strada opportunamente delimitata riservata alla circolazione dei tram e dei veicoli assimilabili Sentiero o Mulattiera o Tratturo strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali Spartitraffico parte longitudinale non carrabile della strada destinata alla separazione di correnti veicolari Strada extraurbana strada esterna ai centri abitati S
297. uro o proiettori sottogronda riducendo al minimo gli interventi sugli edifici e l impatto visivo degli impianti medesimi RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 im V Energia sensizio dell Ente Pag 122 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE 5 2 2 Caratteristiche elettriche generali degli apparecchi d illuminazione I corpi illuminanti devono avere le seguenti minime caratteristiche elettriche ed illuminotecniche eOttiche del tipo full cut off o completamente schermati con intensit luminosa massima a 90 ed oltre verso l alto non superiore a 0 49 cd klm requisiti della L r 19 03 eGrado di protezione minimo degli apparecchi di illuminazione contro la penetrazione ai corpi solidi e liquidi IP 65 per il vano lampada e IP 44 per il vano accessori qualora separati eLa classe dell apparecchio nei confronti dei contatti indiretti deve essere II o III eDevono avere il vano ottico chiuso da elementi trasparenti e piani realizzati preferibilmente con materiali come vetro temprato o metacrilato ovvero stabili e anti ingiallimento eGli apparecchi d illuminazione posti ad altezza inferiore ai 3 metri devono essere apribili accesso a parti in tensione solo con uso di chiave o di un attrezzo CEI 64 7 eDevono avere un alto rendimento luminoso rapporto tra flusso luminoso in lumen reso dall apparecchio ed il flusso luminoso in lumen emesso dalla lampada indicativamente superiore al 75 per apparecchi di tipo stra
298. utilizzata come riferimento Tuttavia tra le tipologie di illuminazione non tratta del LED che pu essere utilizzato in tutte le aree avendo una resa cromatica prossima al 100 Valori consigliati per strade a traffico limitato e prevalentemente pedonale e per altre aree Luminanza media Re Rapporto min Tipo di strada e ambito mantenuta Tipodi sa consigliato Rt 4 Cromatica h territoriale Massima in cd m 2 Lampade Interdistanza ridurre entro le ore 24 Alt Sostegno Strade di centro stoico I SA HI Ra gt 0 i 37 Strade commerciali di centro storico SA HI Ra 60 3 7 Strade commerciali I i SA _Ra 60 65 3 Piazze antiche di centro stonco 1 i SA HI Ra gt 60 I Piazze SA Ru 20 65 i Parcheggi grumdi arce 0 5 SA SB Ra 20 IN e i DI 509 Oppure MC Sentieri c vialetti in giardini e parchi _ 0 5 SA HI Ra60 Parchi giochi SA SB Ra 20 25 s Vie fluviali 0 5 Ni SA SR Rar20 25 4 Piste ciclabili 0 5 I s Ra 2065 17 Strade fante industriali con utilizzo 0 5 SA SR Ra 20 25 prer alente diurno Oppure MC i Strade ance industriali con utilizzo anche aottumo riferirsi alla relativa SA Ra 20 65 3 7 horma di sic unezza subb PP Rae 20 28 Piazzali aree di sosta nutostradali n SA SB 112 w Li Oppure MC l Ri 20 25 Caserme Campi militari SA SB Oppure M i Ra 20 25 Arce di rifo
299. uzione delle luminanze sulla superficie stradale il rapporto Uo Lmin Lm dove Lmin la luminanza puntuale minima e Lm quella media sull intera superficie stradale Il potere di rivelazione cresce con Uo con andamento dipendente anche dal grado di abbagliamento debilitante La UNI 113201 2 prevede un valore per Uo non inferiore a 0 4 per tutti i tipi di strade Abbagliamento debilitante L effetto dell abbagliamento debilitante quello di ridurre notevolmente il potere di rivelazione Il parametro generalmente utilizzato per quantificare abbagliamento debilitante l indice TI La UNI 13201 2 indica i valori massimi da non superare Spettro di emissione delle lampade tipi di sorgenti luminose ritenuti idonei per l illuminazione stradale sono numerosi e differiscono considerevolmente tra di loro per la composizione spettrale della luce emessa La distanza di visibilit dipende sensibilmente dallo spettro di emissione Dallo spettro di emissione dipendono l acuit visiva l impressione di luminosit a parit di luminanza della superficie stradale la velocit di percezione il tempo di recupero visivo dopo essere stati soggetti ad abbagliamento Guida ottica Per guida ottica si intende la capacit di un impianto di illuminazione di dare all utente un immagine immediatamente riconoscibile del percorso da seguire fino ad una distanza che dipende dalla massima velocit permessa su quel tronco di strada La guid
300. vedimenti La Direttiva Uccelli 79 409 C E E emanata dalla Comunit Europea il 2 Aprile 1979 recepita in Italia dalla Legge 157 92 La Direttiva Habitat 92 43 C E E emanata dalla Comunit europea il 21 maggio 1992 recepita in Italia con D P R 8 settembre 1997 n 357 modificato successivamente con il D P R n 12 marzo 2003 n 120 e specificata a livello regionale con la legge regionale 14 aprile 2004 n 7 Fondamentale inoltre il Decreto Ministeriale del 3 settembre 2002 che approva le Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 La Direttiva Uccelli ha individuato alcune misure fondamentali atte a preservare mantenere o ristabilire per le specie individuate una variet e una superficie sufficiente di habitat in ogni paese membro In seguito a ci gli Stati membri hanno classificato i territori pi idonei alla conservazione di tali specie le cosiddette Zone di Protezione Speciale ZPS La Direttiva Habitat intervenuta prevedendo la istituzione di una serie di siti da proteggere denominati Siti di Importanza Comunitaria SIC destinati a far parte assieme alle ZPS di una rete ecologica comunitaria denominata Natura 2000 a cui applicare le necessarie misure per la salvaguardia il mantenimento ed eventualmente il ripristino degli habitat Daf p Lo A Pr P mr SAL i Sa d i alati Li P pr a E a r frk PSN ERE Ni i Li LA i ta 9 i i i aa m F Fo sn n fo se m t Ta p Pin j k
301. verso tipo Ottimali da impiegare sono quelle con alta resa cromatica come quelle ad alogenuri metallici con bruciatore ceramico o al sodio ad alta pressione con resa cromatica migliorata Ra 65 e Temperatura di colore T 2150K E fortemente sconsigliato l utilizzo d illuminazione con sorgenti luminose che si discostino troppo dai colori naturali diurni e soprattutto notturni dettati dalla storia che ha caratterizzato l edificio e prediligere dove possibile illuminazioni radente preferibilmente dall alto verso il basso anche con sistemi a led che hanno il vantaggio di un basso impatto visivo di migliorare la percezione dei particolari architettonici e di limitare la manutenzione e utilizzare dove necessario proiettori spot con sagomatori del fascio luminoso su elementi caratterizzanti l edificio che necessitino di particolare rilievo e utilizzare sorgenti luminose ad alta efficienza per non turbare l ambiente in cui sono immerse e prevedere lo spegnimento totale entro le 23 in particolare di tutti quei corpi illuminanti che hanno maggiore impatto sull inquinamento luminoso sia come flusso diretto che riflesso quali ad esempio i proiettori o i sistemi con proiettori spot Lasciare accesa solo la luce funzionale alle aree abitate e accessibili RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 Gonsaraio Energia sensizio dell Ente Pag 160 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Evitare e qualsiasi forma di illum
302. vo della suddivisione sta nell analizzare il territorio in virt della tipologia di illuminazione che si vuole dare ad ogni zona Quindi oltre che alla categoria della strada e ai suoi requisiti minimi di illuminazione richiesti con questa analisi si mettono le basi per trovare una tipologia di illuminazione atta a valorizzare l ambiente costruito a renderlo pi sicuro e accessibile e a differenziarlo per far percepire all utilizzatore la destinazione della zona Le zone considerate a livello comunale sono quindi il centro storico le aree residenziali le zone a servizi sia pubblici che privati e le aree produttive Le aree non perimetrale invece fanno parte del territorio extra urbano attualmente utilizzato per lo pi per lo svolgimento dell attivit agricola La perimetrazione delle diverse zone del Comune di Castel Bolognese o essenziale per capire se l illuminazione attualmente presente idonea rispetto alle funzioni presenti Allo stesso modo la suddivisione in zone potrebbe essere utile nel procedere alla diversificazione dellilluminazione degli spazi esterni per esempio per il centro storico una tonalit luminosa pi calda rispetto alle zone industriali Centro storico di Castel Bolognese ha VA a AM i pi Figura 39 Centro storico di Castel Bolognese con evidenziazione dei punti di rilievo Fonte Google Earth RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 209 Energia a servizio dell Ente P
303. vo di pronto intervento si rileva disomogeneit di illuminazione su alcune strade laddove vengono parzializzate le accensioni da un lato questa azione dimostra una forte sensibilizzazione al risparmio energetico dall altro pu esporre a rischi in quanto i livelli di illuminamento trasversale e longitudinale fissati dalla legge e dalle norme non vengono rispettati v l 80 dei punti luce sul territorio comunale obsoleto e di conseguenza non a norma e pu essere considerato la priorit di intervento Questo per diverse motivazioni eliminazione delle sorgenti luminose obsolete che dal 2006 non possono essere pi vendute nell UE e realizzare conseguentemente un adeguato programma di Energy Saving v per gli impianti di illuminazione pubblica nei quartieri che non sono di recente realizzazione si riscontra invece una diffusa obsolescenza v l illuminazione su fune in misura limitata come quella relativa agli sbracci a parete sugli edifici 3 1 4 Punti di fornitura dell alimentazione elettrica quadri elettrici di alimentazione degli impianti di propriet del Comune di Castel Bolognese sono circa 38 ubicati come indicato di seguito in tabella CASTEL PIAZZALE BOLOGNESE T001E53790896 537908963 Le 3 fin ui PRESENTE KN ormer GOE VE _mee_ ae mnnno mm os fom mf om mesen EN mn a GIS kl RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 2015 a e V Consaraio Energia sensizio dell Ente Pag 85 di 207 P I DEL C
304. vo di raggiungere e o superare equilibrio In una citt potrebbe esserci molti esempi di queste isole bilanciate come ospedali campus universitari RELAZIONE DI PROGETTO Revisione del 28 09 7015 a V Energia sensizio dell Ente Pag 195 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE centri commerciali e o direzionali In questo ambito necessario il supporto di sistemi di monitoraggio ed analisi dei sistemi di produzione e dei punti di consumo in modo da applicare politiche che allineino quanto pi possibile i consumi con la produzione durante la giornata 3 Sicurezza pubblica urbana Le principali criticit da affrontare per garantire la sicurezza delle citt riguardano principalmente disastri e emergenze criminalit urbana sicurezza dei trasporti Emerge quindi il concetto di Urban Safety dove il controllo in tempo reale di eventi criminosi o di disastri pu comportare la riqualificazione di intere aree cittadine La convergenza di diverse soluzioni anche tecnologiche pu abilitare tipici modelli di sense amp respond per affrontare efficacemente le criticit prima esposte Cos un uso avanzato dell analisi dei dati consente di fornire modelli predittivi l impiego delle reti di Emergency Response consente alle istituzioni di adottare applicazioni pi sofisticate il dispiegamento di sistemi di trasporto intelligenti consente di indirizzare il peggioramento del traffico e le situazioni di
305. zione Canalizzazione insieme di apprestamenti destinato a selezionare le correnti di traffico per guidare in determinate direzioni Carreggiata parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli essa composto da una o pi corsie di marcia e in genere pavimentata e delimitata da strisce di margine Centro abitato insieme di edifici delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine Per insieme di edifici si intende un raggruppamento continuo ancorch intervallato da strade piazze giardini o simili costituito da non meno di venticinque fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada Circolazione il movimento la fermata e la sosta dei pedoni dei veicoli e degli animali sulla strada Confine stradale limite della propriet stradale quale risulta dagli atti di acquisizione o dalle fasce di esproprio del progetto approvato in mancanza il confine costituito dal ciglio esterno del fosso di guardia o della cunetta ove esistenti o dal piede della scarpata se la strada in rilevato o dal ciglio superiore della scarpata se la strada in trincea Corrente di traffico insieme di veicoli corrente veicolare o pedoni corrente pedonale che si muovono su una strada nello stesso senso di marcia su una o determinata traiettoria Corsia parte longitudinale della strada di larghezza idonea a permettere il transito di una sola fila di veicoli Corsia d
306. zona industriale non prima di aver bagnato il podere Festi dal quale trae un secondo nome Soffocato ed imbrigliato sotto le nuove costruzioni attraversa la Via Emilia all altezza della IMA Marmi proseguendo il suo corso oltre la ferrovia sino alla via Paoline Lesina Qui un tempo il rio continuava lungo l attuale via STA Energia sensizio dell Ente RELAZIONE DI PROGETTO Pag 73 di 207 P I DEL COMUNE DI CASTEL BOLOGNESE Canalvecchio da cui ha tratto il toponimo bagnando le Parrocchie di Borello Castel Nuovo San Mauro e ricevendo le acque dei Comuni di Bagnara e Solarolo sfociando nello Scolo Tratturo di Lugo La Commissione d Acqua residente a Lugo decise nel 1813 di troncare la parte inferiore del corso d acqua forse per limitare le portate dei canali della pianura e pertanto fece operare un taglio che deviandone Il corso di 90 gradi proprio davanti alla via Paoline Lesina getta le acque nel rio Sanguinario all altezza del ponte della strada per Zello Questo scolo rettilineo che passa a fianco della chiesa del Borello viene detto anche Candiano Le acque furono inviate per il nuovo corso il 15 dicembre 1814 Rio Via Cupa o del Pozzo Si tratta di un corso d acqua che i castellani attraversano quotidianamente anche pi volte senza saperlo esso infatti corre coperto per un lungo tratto sotto le strade del centro Da tre piccoli fossati situati a ponente dell abitato presso la via Alberazzo ha il suo princ

Relazione di progetto - Comune di Castel Bolognese

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