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Dispositivi di protezione individuale vvf

1. 20000000000 20 3 3 ITO ciali ati 25 3 4 Calzature da IBte Eventos crinali 27 3 5 Indumento Protettivo Completo Antifiamma iii 32 3 6 Testdiautoyalutazione 3e osculo AL 39 4 ATTREZZATURE PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE 41 4 Cennr dr Fisiologia della RespiraziOne ae e e E t eere t leat et dae 4 4 2 Classificazione Generale dei Dispositivi di Protezione delle Vie Respiratorie 43 4 3 Respiratoria Filtro Non Isolanti iet o totu oH 43 4 4 Respirator a6 oido occ ADI oot 51 4 5 Atorespiratore a Circuito es 52 4 6 Autorespiratore a Circuito Chiuso LIA 61 4 7 Festdlautovalutazione To Riina 66 5 USO DEI D P I DA PARTE DEI VIGILI DEL 1 11 68 5 1 Testdr autovalutazione D Oro 71 1 PREMESSA Per 1 Vigili del Fuoco 1 mezzi di protezione individuale assumono un ruolo importante e a volte decisivo per poter intervenire nelle svariate tipologie di scenario incidentale in cui un operatore V F chiamato ad operare In particolare 1 D P I Dispositivi di Protezione Individuale permettono di raggiungere e mantenere posizioni strategiche altrimenti impossibili
2. Caratteristiche Certificato secondo la normativa UNI EN 443 rispondente ai requisiti di sicurezza richiesti E composto da una calotta esterna realizzata da materiali composti tra cui il kevlar e fibre di resine speciali ad alta tecnologia La sua particolare forma e le caratteristiche costruttive rinforzi e nervature con bordi arrotondati consentono l assorbimento e la ripartizione dell energia impressa da urti e perforazioni La calotta interna composta da due pezzi Un top realizzato in EPS a struttura cellulare chiusa a bassa densit 30 Kg mq per attutire gli urti Una corona realizzata in EPS a struttura cellulare chiusa ad alta densit 70 Kg mq per conferire rigidit all elmo negli schiacciamenti trasversali e longitudinali sistema di ritenzione assicura una veloce regolazione ed un aggancio sgancio rapido Inoltre stato studiato in modo da non recare disagio all operatore durante l uso quando indossa 1 dispositivi per la protezione delle vie respiratorie E composto da Due innesti realizzati in nylon autoestinguenti che permettono al sistema di basculare per adattarsi alla conformazione del volto Due fibbie a scatto ed una mentoniera estraibile anch essa materiale autoestinguente 17 La protezione del volto garantita da due visiere estraibili regolabili in due in due diverse posizioni Una visiera trasparente a scomparsa che protegge la zona ocular
3. accedere e operare all interno dell area dell evento poich munite d 1donei D P I e preparate a tecniche di intervento 1 1 Test di autovalutazione n 1 Sei pronto Allora rispondi alle 10 domande e quando avrai le risposte dal docente calcola il tuo voto sapendo che ogni risposta corretta vale 10 punti Domanda n 1 Su cosa possono basarsi 1 soccorritori per valutare rapidamente situazioni e rischi e per prendere le decisioni pi opportune Domanda n 2 E vero che molti dei lavori svolti dai Vigili del Fuoco potrebbero essere eseguiti anche senza l uso dei mezzi di protezione Domanda n 3 Non utilizzando i D P I a cosa possono andare in contro 1 soccorritori Domanda n 4 In quale caso 1 mezzi di protezione possono essere causa di pericoli Domanda n 5 I D P I sono obbligatori per 1 lavoratori soggetti ad un rischio Domanda n 6 Chi acquista 1 D P I Vigili del Fuoco Domanda n 7 Cosa necessario fare per poter scegliere correttamente 1 D P I da acquistare o impiegare Domanda n Chi responsabile del corretto utilizzo e della manutenzione dei D P I presso 1 Comandi Domanda n 9 Chi il R O S e quali responsabilit ha relativamente ai D P I Domanda n 10 Cosa deve assolutamente conoscere l operatore V F delle proprie attrezzature di protezione Voto 100 RISPOSTE Domanda n 1 Sulla loro preparazione che consente di valutare rapidamente situazioni e rischi e prendere
4. confezione che viene fornita a ciascun Vigile 30 Modalit di impiego Ai fini di un corretto funzionamento del D P I innanzitutto essenziale scegliere la calzatura della giusta misura Prima dell uso occorre poi verificare che le calzature non mostrino evidenti usure o rotture delle parti costituenti nel qual caso andrebbero sostituite In particolare deve essere tenuto sotto controllo lo spessore dei rilievi sotto la suola quanto pi esso si assottiglia infatti tanto pi diminuiscono le caratteristiche protettive proprie della calzatura Durante l uso infine bisogna tenere presente che in ambienti umidi le propriet di isolamento elettrico offerte dallo stivale s1 riducono notevolmente in tali casi quindi devono essere Impiegati altri metodi per proteggere l utilizzatore da contatti accidentali con conduttori sotto tensione Dopo l uso occorre verificare che le calzature non mostrino evidenti usure o rotture delle parti costituenti nel qual caso andrebbero sostituite e se necessario pulire l esterno delle calzature con spazzola o straccio inumidito d acqua detergere la fodera interna e lavare con sapone neutro 1l plantare estraibile 31 3 5 Indumento Protettivo Completo Antifiamma Scopo del dispositivo Scopo principale del completo di protezione dal calore nuova foggia quello di proteggere il corpo di chi lo indossa con l esclusione delle mani e dei piedi dalle lesioni e da
5. folgorazione per contatto da conduttori in bassa tensione breve contatto con fiamme agenti atmosferici schizzi di sostanze chimiche aggressive liquide estinguenti contatto con polveri nocive Domanda n 3 Da un altezza massima di caduta libera di 0 5 m Domanda n 4 Ogni anno redigendo apposito verbale di verifica Domanda n 5 Da lesioni e dai danni che possono essere provocati durante l attivit operativa da brevi contatti con fiamme libere effetti del calore Secondariamente esso protegge anche da azioni di corpi laceranti schizzi di sostanze liquide aggressive e o di agenti estinguenti agenti atmosferici pioggia freddo polveri nocive particolari polveri estinguenti Domanda n 6 terza categoria Domanda n 7 Che la loro manichetta sia completamente srotolata sopra alla manica del completo antifiamma e serrata Domanda n 8 Che le calzature non mostrino evidenti usure o rotture delle parti costituenti 1n particolare dei rilievi sotto la suola nel qual caso andrebbero sostituite Domanda n 9 Si Domanda n 10 Nella nota informativa del fabbricante comprendente 11 libretto di uso e manutenzione 40 4 ATTREZZATURE PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE 4 1 CennidiFisiologia della Respirazione L aria che respiriamo essenziale alla vita animale e vegetale dell intero pianeta un miscuglio di gas composto prevalentemente di azoto e di ossigeno con tracce minime di altri gas e con quant
6. le decisioni pi opportune in relazione alle attrezzature da intervento ed ai mezzi di protezione di cul dispongono Domanda n 2 S ma con pericolo per la salute Domanda n 3 A pericoli per la salute che si esplicano in infortuni e malattie professionali Domanda n 4 Quando sono scelti indossati o tenuti male oppure usati erroneamente In questi casi infatti possono originare una sensazione di falsa sicurezza e quindi maggiore pericolo Domanda n 5 S in base a norme di legge italiane ed europee Domanda n 6 A livello centrale l Ufficio di Staff Redazione Capitolati per Vestiario e Casermaggio e l Area VI Macchinari e Materiali della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali A livello locale 1 Comandi Provinciali Domanda n 7 Un analisi preliminare dei rischi a cui sono esposti 1 lavoratori Domanda n 8 Il lavoratore che utilizza 1 D P I ed il Comandante coadiuvato dal personale incaricato funzionari capireparto capisquadra magazzino ufficio acquisti Domanda n 9 R O S 1 Responsabile Operativo del Soccorso quindi caposquadra caporeparto funzionario comandante al quale compete la sicurezza e la direzione tecnica dell intervento e la responsabilit del corretto impiego dei D P I Domanda n 10 Lo scopo dell attrezzatura le modalit di impiego e soprattutto 1 limiti in termini di prestazioni operative 2 QUADRO LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO 2 1 Nozioni Generali L uti
7. Elaborazione Elaborazione FASCICOLO TECHICO FASCICOLO TECHICO FASCICOLO TECHICO e conservazione in stabilimento e invio al vaglio dell organismo notificato e invio al vaglio dell organismo notificato Conseguimento Conseguimento ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE O ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE OMOLOGAZIONE CE OMOLOGAZIONE CE da parte di un organismo notificato da parte di un organismo notificato Controllo di CONFORMIT DELLA PRODUZIONE al tipo omologato 11 2 3 Test di autovalutazione n 2 Sei pronto Allora rispondi alle 10 domande e quando avrai le risposte dal docente calcola il tuo voto sapendo che ogni risposta corretta vale 10 punti Domanda n 1 Quali sono le principali normative in materia di sicurezza del lavoro Domanda n 2 In quante categorie il D Lvo 475 92 divide 1 D P I Domanda n 3 Cosa attestano l apposizione sul prodotto della marcatura ed il rilascio della Dichiarazione di Conformit Domanda n 4 Da quali rischi salvaguardano 1 D P I di terza categoria Domanda n 5 Cos una norma europea armonizzata Domanda n 6 Tutti 1 D P I sono marcati Domanda n 7 Come sono definiti 1 D P I in base al D Lvo 475 92 Domanda n Degli 1 cosa tratta essenzialmente il D Lvo 81 2008 Domanda n 9 Relativamente agli obblighi del fabbricante che differenze ci sono tra un D P I di seconda e uno di terza categoria in base al D Lvo 475 92 Domanda n 10 Cosa deve ess
8. a Filtro Non Isolanti Scopo del dispositivo Un respiratore a filtro un APVR che protegge in caso di atmosfera inquinata da contaminanti particelle gas vapori Depurando l aria inspirata che deve comunque contenere pi del 17 di ossigeno ed essere a temperatura lt 60 C I respiratori a filtro costituiscono la categoria dei cosiddetti dispositivi non isolanti che non consentono di respirare indipendentemente dall atmosfera circostante perch non sono alimentati da una sorgente autonoma 43 Caratteristiche Un respiratore a filtro costituito fondamentalmente da un filtro capace di trattenere gli inquinanti e da un facciale di supporto allo stesso che pu avere varia foggia Prima di essere inspirata l aria passa attraverso 11 filtro dove viene depurata Per questo motivo il respiratore a filtro viene chiamato anche depuratore Modalit di impiego Per una corretta utilizzazione 1 respiratori a filtro vanno selezionati in base al tipo di protezione che assicurano Quelli di comune fabbricazione si suddividono da questo punto di vista in tre categorie e respiratori a filtro contro le particelle e respiratoria filtro contro i gas e i vapori e respiratoria filtro combinati antipolvere ed antigas contemporaneamente All interno di ciascuna di queste si operano poi a seconda dell associazione filtro facciale realizzata ulteriori suddivisioni in diverse tipologie Le norm
9. dalle quali si pu attuare l azione pi efficace L attivit di soccorso dei VV F si svolge negli scenari operativi pi diversi che comportano l esposizione a rischi di varia natura non sempre preventivamente identificabili In tale situazione non possibile attuare tutte le misure preventive e protettive richieste dalle norme di sicurezza in vigore per eliminare 1 rischi Anzi per 1 soccorritori VV F la situazione tipica quella dell incidente ovvero dell emergenza in cui le misure di sicurezza predisposte potrebbero essere fuori uso quindi oltre ai fattori di pericolo dell attivit lavorativa 51 aggiungono quelli attivati dall incidente Spesso 1 soccorritori possono basarsi soltanto sulla loro preparazione per valutare rapidamente le situazioni di pericolo e di rischio a cui possono essere esposti Altrettanto rapidamente devono decidere in relazione alle attrezzature e al dispositivi di protezione di dispongono cosa utilizzare in funzione del contesto Data la particolare criticit del luogo dell intervento l approccio per quanto riguarda la sicurezza deve necessariamente privilegiare l uso dei dispositivi di protezione individuale L operatore V F pu trovarsi nelle condizioni di dover richiedere agli indumenti protettivi di cui dispone le prestazioni massime che questi possono fornire Quindi tanto pi conosce le insidie dello scenario operativo ed i limiti delle attrezzature di protezione a
10. dettagliati laddove essi esistano quali e Euronorme armonizzate CEE dette EN o UNI EN di riferimento e Norme tecniche nazionali in Italia le UNI o le CEI compatibili con 1 requisiti essenziali di sicurezza La norma una specificazione tecnica approvata da un organismo riconosciuto ad attivit normativa da utilizzarsi per applicazione ripetuta o continua la cui osservazione non sia obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie norma internazionale norma che adottata da un organizzazione internazionale di normalizzazione e che viene messa a disposizione del pubblico ISO norma europea norma che adottata da un organismo europeo di normalizzazione e che viene messa a disposizione del pubblico CEN CENELEC ETSI norma nazionale norma che adottata da un organismo nazionale di normalizzazione e che viene messa a disposizione del pubblico In Italia UNI CET Le norme europee armonizzate EN sono norme tecniche volontarie adottate da un ente di normazione europeo CEN CENELEC ETSI sulla base di un mandato della Commissione CE che indicano al fabbricante la via maestra per produrre in conformit agli obblighi comunitari rispetto dei requisiti essenziali In sintesi Sono di applicazione volontaria Fissano le modalit tecniche di attuazione dei requisiti essenziali Sono elaborate da enti formatori europei su mandato della Commissione Europea Sono pubblic
11. di 1solare termicamente dal freddo e dal calore dell incendio Il cappuccio destinato a proteggere la testa realizzato nei medesimi materiali Il sovrapantalone destinato a proteggere le gambe un capo unico realizzato anch esso nei medesimi materiali e dotato di ginocchiere di protezione e di bretelle per 11 mantenimento Modalit di impiego Per un corretto Impiego innanzitutto fondamentale indossare un completo della giusta taglia Se il completo fosse eccessivamente aderente Infatti risulterebbe poco coprente ed ostacolerebbe 1 movimenti un completo troppo grande analogamente sarebbe di intralcio per l operatore 1 raccomanda poi di indossare sempre insieme al giaccone anche il sovrapantalone perch proprio a questo indumento affidata tutta la protezione delle gambe 33 Prima dell uso bene verificare che tutti gli indumenti del completo siano perfettamente chiusi in ogni loro parte chiusura lampo bottoni velcro Durante l uso buona norma allontanarsi rapidamente dal luogo d intervento qualora si avverta un sensibile incremento della temperatura interna in particolare in corrispondenza delle zone dell indumento con prestazioni termiche inferiori rispetto al resto situate sul dietro dei pantaloni che segnalano all utilizzatore il raggiungimento del limite delle prestazioni protettive Il sovrapantalone dotato di ginocchiere di protezione e di bretelle per 11 ma
12. disposizione tanto pi potr essere efficace la sua azione Soltanto la conoscenza approfondita delle caratteristiche e dei limiti dei dispositivi di protezione permettono volta per volta di scegliere quello pi adeguato in quanto anche 1 migliori mezzi di protezione possono essere causa di pericoli se non vengono scelti indossati o tenuti nel modo corretto In questi casi infatti possono originare una sensazione di falsa sicurezza e quindi una situazione di maggiore pericolo Molti tipi di lavori svolti dai VV F nell intervento potrebbero essere eseguiti anche senza l uso dei mezzi di protezione con pericolo per la salute In questi casi pu accadere che qualcuno dimentichi di usarli oppure rinunci volontariamente a farlo anche se l uso previsto dalle disposizioni di servizio Da ci deriva la necessit di un opera costante di sorveglianza persuasione basata sull illustrazione dei rischi che le diverse fonti di pericolo possono determinare Per opportuna conoscenza si riporta la nota DGPCSA prot 3050 96 del 20 06 1996 Continuano a verificarsi sistematici incidenti che coinvolgono personale VF di varie qualifiche in diversificate situazioni e condizioni sia in ambito sedi di servizio sia in occasione di interventi di soccorso e attivit istituzionali che determinano danni alla salute con conseguenti ustioni contusioni intossicazioni per inalazione fumi o vapori cadute etc Premesso che la scrivente amm
13. essenzialmente costituita da un involucro metallico che contiene soda potassa caustica granulare o calce sodata cio calce viva spenta con una soluzione di soda 61 caustica sostanza alcaline che fissano l anidride carbonica ed il vapore acqueo l aria espirata subisce la prima azione di depurazione Dalla cartuccia l aria raggiunge poi il cosiddetto sacco polmone Contemporaneamente da una bombola in acciaio da 1 2 It caricata con ossigeno compresso a 150 200 bar al max e munita di valvola a rubinetto per consentire la pressurizzazione dell apparecchio viene inviata al sacco una quantit di ossigeno opportunamente regolata L afflusso dell ossigeno dalla bombola al sacco polmone avviene tramite un riduttore di pressione e dispositivi di dosaggio automatico le condotte di erogazione che partono dal riduttore di pressione e permettono due diversi sistemi di dosaggio Una condotta serve per l erogazione detta a flusso costante che sufficiente a sostituire l ossigeno consumato in regimi respiratori normali ovvero in condizioni di sforzo medio fabbisogno di ossigeno di circa 1 2 It min Questa erogazione mantiene 11 sacco polmone e quindi la maschera in leggera sovrapressione 3 5 mbar L altra condotta serve per l erogazione detta a domanda o anche supplementare automatica che serve a fornire un supplemento di ossigeno di rinforzo a quello erogato a flusso costante necessario durante fasi di l
14. in sicurezza 20 Il completo composto da giubbino e pantalone adatto per essere utilizzato in interventi di lotta agli incendi boschivi spegnimento e avvicinamento ed in particolare contro rischi di e calore convettivo calore radiante e fiamma e esposizione accidentale con calore da contatto e esposizione accidentale a tizzoni e o braci e abrasioni L adeguatezza ed 1 limiti di impiego del dispositivo devono essere accertati dal datore di lavoro in relazione alle specifiche condizioni di impiego alle realt operative e alle varie situazioni climatiche che gli operatori si trovano ad affrontare Nell avvicinamento al fronte di fiamma deve essere tenuta in forte considerazione l esposizione al calore al quale si pu esporre data la limitata protezione al calore radiante e convettivo offerta dal dispositivo Si raccomanda pertanto di allontanarsi rapidamente qualora si avverta un forte incremento della temperatura dell ambiente e conseguentemente dell indumento L utilizzo di sotto indumenti antifiamma congiuntamente con il completo composto da giubbino e pantalone incrementeranno le caratteristiche protettive al fuoco e al calore dell indumento stesso L addestramento dell operatore risulta quindi molto importante al fine di essere in grado di percepire e valutare le condizioni dell ambiente nel quale si opera limitando il pi possibile l esposizione al rischio fondamental
15. mbar frequente 1 mbar Questo modo di erogazione dell aria viene definito a domanda a funzionamento in sovrappressione ed ritenuto oggi il pi affidabile Grazie alla sovrappressione sempre presente nella maschera infatti non 61 possono avere rientri di aria inquinata dall esterno neppure nel caso di imperfetta tenuta del facciale sul viso dovuta a barba baffi o basettoni comunque da evitare Esistono per anche altri tipi di erogatori di uso comune in passato che erogano l aria sempre a domanda ma solo se l operatore crea nella maschera una lieve depressione e che per questo vengono detti a domanda a funzionamento in depressione L autorespiratore isolante a circuito aperto a funzionamento in sovrappressione assicura la massima protezione possibile delle vie respiratorie Questo maggiore grado di protezione per pagato in termini di autonomia perch le perdite d aria dalla maschera che evitano rientri pericoloso di inquinante riducono l autonomia dell apparecchio Esistono quindi autorespiratori dotati di erogatori a domanda commutabili che funzionano in depressione o sovrapressione a seconda delle necessit L indossamento dell apparecchio e il sostegno di bombola e riduttore sono assicurati da uno schienalino o bardatura dorsale dotato di opportuni cinghiaggi due spallacci una cintura lombare e una cinghia di fissaggio bombola resistenti alla fiamma 54 Comp
16. professionale Un esempio pu essere quello delle cuffie contro il rumore il cui mancato utilizzo quando richiesto dalle condizioni di lavoro pu determinare situazioni favorevoli all insorgere di patologie dell udito Un altro esempio pu essere quello delle maschere a filtro di protezione delle vie respiratorie contro polveri il cui mancato impiego pu causare il manifestarsi di patologie polmonari La terza categoria si riferisce ai D P I di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o lesioni gravi e di carattere permanente In questa categoria rientrano molte tipologie di D P I utilizzate da lavoratori che operano in condizioni di lavoro estreme 11 mancato impiego pu essere causa di infortunio grave addirittura mortale Si pensi ad esempio agli apparecchi per la protezione delle vie respiratorie contro 1 gas ai D P I contro le aggressioni chimiche o le radiazioni ionizzanti a1 D P I contro le cadute dall alto ai D P I isolanti elettricamente Questa suddivisione in categorie non fine a se stessa D Lvo 475 92 fissa infatti una diversa procedura di certificazione per ciascuna categoria Per quanto riguarda 1 D P I di prima categoria 11 fabbricante prima di procedere alla commercializzazione deve a b d preparare una documentazione tecnica descrittiva del prodotto e conservarla in stabilimento al fine di sottoporla a richiesta all
17. resistente all usura all interno della quale presente per tutta l estensione della fodera una membrana impermeabile e traspirante Il puntale di sicurezza in acciaio e non pu essere rimosso senza danneggiare l intera calzatura EN 20345 La soletta antiperforazione in acciaio annegata nella suola in Nitrile antiacido e antistatico ed il particolare disegno del battistrada non permette al fango di incastrarsi nella suola stessa Sono stati adottati materiali resistenti alle fiamme ignifughi sia per quanto riguarda le cuciture che per 1 lacci esterni Le solette interne preformate sono state realizzate con materiale antistatico e quindi non si possono sostituire con altre che non abbiano le stese caratteristiche La calzatura soddisfa quanto prescritto dalla norma EN 20345 relativamente alla resistenza allo scivolamento della suola tale resistenza massima dopo un certo rodaggio delle calzature nuove e pu cambiare a seconda dello stato di usura della suola I simboli relativi alle categorie di protezione offerte dalla calzatura sono quelli sotto elencati UNI EN ISO 20345 53 requisiti di base delle calzature di sicurezza tra cui il puntale di protezione delle dita dei piedi che protegge contro gli urti con forza d impatto fino a 200 J e di rischi di schiacciamento con una forza di pressione massima di 15000 N Calzatura antistatica Assorbimento di energia nella zona del tallone Impe
18. respiratorio fino ai polmoni dove viene trattenuto 1 5 circa del EO volume dell ossigeno in essa presente e espirazione rilascio verso l esterno i dell aria precedentemente inspirata Be impoverita di ossigeno e carica di anidride DIAFRAMMA carbonica e vapore acqueo In condizioni normali 51 compiono circa 15 16 atti respiratori al minuto mentre stati di ansia e di affaticamento si arriva anche a 30 e pi respirazioni Il volume d aria inspirata per minuto e la quantit di ossigeno consumato variano dunque da persona a persona in funzione dello sforzo fisico e dello stato psichico come indica la tabella che segue VOLUME ARIA VOLUME OSSIGENO CONDIZIONI INSPIRATA CONSUMATO da 65 a 100 42 4 2 Classificazione Generale dei Dispositivi di Protezione delle Vie Respiratorie Un dispositivo o apparecchio di protezione delle vie respiratorie pi brevemente chiamato APVR un dispositivo atto a proteggere le vie respiratorie contro le atmosfere inquinate da contaminanti e o nelle quali vi sia scarsa presenza di ossigeno e o temperatura elevata Questi D P I pi brevemente indicati anche con il termine equivalente di respiratori si dividono nelle seguenti due fondamentali tipologie e dispositivi di protezione delle vie respiratorie non isolanti o respiratori a filtro e dispositivi di protezione delle vie respiratorie isolanti o respiratori isolanti 43 Respiratori
19. volume I filtri antigas di Classe 3 vanno impiegati per concentrazione massima di 10 000 p p m 1 in volume 47 I filtri combinati sono costituiti dall abbinamento di un filtro antipolvere e di un filtro antigas La combinazione realizzata in modo che l aria attraversi prima 1l filtro antipolvere Uscita aria Raccordo di collegamento alla maschera conforme a EN 148 1 etichetta con Marcatura CE norma EN 141 Tipo A B E K Classe 1 2 3 codice colore identificazione del produttore anno e mese di scadenza Composto filtrante antigas Composto filtrante antipolvere Ingresso aria Filtri Combinati conformi alla EN 141 costituiti da un antipolvere e un antigas uniti Esistono infine dei filtri detti polivalenti o multipli In questo caso la coloritura costituita dall abbinamento dei colori relativi ai singoli tipi 48 Vengono considerati tossici tutti quei preparati e quelle sostanze che per inalazione ingestione o penetrazione attraverso la pelle possono comportare rischi gravi acuti o cronici ed anche la morte causando delle lesioni anatomiche o funzionali e dei disturbi reversibili o irreversibili dei normali processi fisiologici Sono nocivi quelli che possono comportare rischi di gravit limitata I cancerogeni sono tutti quegli agenti che inducono il cancro o che sono in grado di aumentarne la frequenza d insorgenza in una popolazione esposta I teratogeni sono quegli agenti ch
20. MINISTERO DELL INTERNO DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO SO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE e DIREZIONE CENTRALE PER LA FORMAZIONE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE CORSO DI FORMAZIONE A VIGILE PERMANENTE Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Formazione Area Coordinamento e Sviluppo della Formazione Revisione della dispensa a cura di Dott Ing Mirko Canestri Dott Ing Daniele Mercuri Dott Ing Luigi Palestini hanno collaborato C S E Libero Misocchia C S E Roberto Lotto Versione 1 0 Novembre 2010 File Dispositivi di Protezione Individuale rev1 reperibilit D C F Roma Riservato alla circolazione interna ad uso esclusivamente didattico Una vigile e provvida paura 6 la madre della sicurezza Edmund Burke INDICE t a 1 1 1 Testdiautovalutazione n leali 4 2 QUADRO LEGISLATIVO DI 1 1 1 6 2 1 6 2 2 Il Decreto Legislativo 475 92 e il Processo di Certificazione CE 6 23 Testdiautoyalutazione TL DL Mr LL D 12 3 CLASSIFICAZIONE GENERALE E D P I IN USO AI VIGILI DEL FUOCO 14 3 ISl HH 16 2 2 Uniforme da Intervento Invernale ed
21. a le possibilit di effettuare una certa operazione ed 1 dispositivi di protezione da adottare Quindi al responsabile delle operazioni di soccorso compete la scelta dei D P I da utilizzare in aggiunta al vestiario di base da utilizzare per tutti 1 tipi di intervento stivali divisa elmo e guanti Se si opera sospesi o con rischio di cadere da una struttura sopraelevata necessario indossare anche il cinturone ed ancorarsi ad un punto sicuro Nel caso di intervento per incendio al vestiario di base necessario aggiungere 1l completo di protezione del calore Nel caso di intervento all aperto in presenza di pioggia o freddo necessario usare 1l completo di protezione dalle intemperie Nel caso 61 sospetti la presenza di agenti tossici cancerogeni o biologici in presenza di fumo necessario indossare anche la maschera se sufficiente o meglio l autoprotettore Qualora infine si tema la contaminazione per contatto necessario indossare anche la tuta chimica di protezione Nella zona delle operazioni va osservato 11 divieto di assumere cibi bevande o fumare Per tali esigenze necessario spostarsi nella zona controllata ove possibile togliersi 1 D P I ogni contatto con sostanze ritenute pericolose deve essere al pi presto possibile oggetto di accurato lavaggio 68 Non bisogna mai sottovalutare la pericolosit del fumo come pure del freddo o dell umidit per le conseguenze dannose anche
22. a lungo termine tali agenti possono avere sulla salute Nella tabella seguente vengono riassunti per 1 vari tipi d intervento pi comuni i dispositivi di protezione principali da utilizzare in maniera semplificata e chiara Avversi Con INTERVENTO D P I agenti sospetta agenti tossici del calore dalla pioggia Tuta impermeabile isolante 1 E d obbligo assicurarsi a un punto sicuro 2 Nella zona delle operazioni rigorosamente vietato assumere cibi bevande o fumare Al rientro in sede gli indumenti vanno tolti e conservati a parte per la successiva pulizia E opportuno fare la doccia completa e pulire con cura le vie respiratorie 3 In caso di contatto con le sostanze pericolose occorre procedere quanto prima ad abbondante lavaggio 4 Se le circostanze lo consentono ed eventualmente eliminando guanti e tronchetti 69 Per concludere con qualche esempio 1 pu affermare che 70 non si devono effettuare operazioni di smassamento senza indossare l elmo ed 11 completo di protezione del calore non si deve entrare in un ambiente con presenza di fumo senza indossare l autoprotettore non si deve operare su un tetto senza essersi ancorati ad un punto sicuro non si devono manipolare oggetti pericolosi o acuminati senza aver indossato 1 guanti da lavoro non si deve operare all aperto con clima piovoso e freddo senza indossare 11 completo di protezione dalla pioggia non si deve operare con il marte
23. amite 11 tubo corrugato di inspirazione e attraverso 11 gruppo valvolare grazie al quale il ciclo respiratorio avviene sempre nel verso descritto ritorna quindi alla maschera Completano l apparecchio un manometro che indica la pressione dell ossigeno presente nella bombola un dispositivo acustico di allarme che segnala all operatore l esaurimento della bombola o la sua chiusura uno zaino chiudibile realizzato in materiale metallico antiscintilla o in materiale plastico resistente e dotato di bardatura che serve a trasportare e proteggere dagli urti i vari componenti dell autorespiratore Alcuni apparecchi di recente fabbricazione hanno anche a valle del sacco polmone uno scambiatore di calore alimentato a ghiaccio per la refrigerazione dell aria inspirata che alla lunga tende a riscaldarsi 1 doppi tubi corrugati riuniti da un unico 4 bocchettone per giunzione raccordo universale della maschera ttt Bum S N ale MA o Ih c ee IA inspirazione espirazione con raccolta apr Sf Pus am Pe T di saliva at P ba TATE pud Li 2 Custodia metallica con bordature per il Lavaredo MM trasporto 3 Cartuccia fissatrice di anidride carbonica Sacco polmonare Gruppo valvolare Gruppo riduttore di pressione con dosatore di O2 costante manuale o automatico Bombola con valvola 1 2 litri 150 200 b
24. anda n 3 Stivali uniforme da intervento elmo e guanti Domanda n 4 No Domanda n 5 A Responsabile Operativo del Soccorso R O S Domanda n 6 Coprirsi ed utilizzare un completo di protezione dalle intemperie Domanda n 7 E necessario indossare anche la maschera a filtro se sufficiente o meglio l autoprotettore Qualora infine si tema la contaminazione per contatto necessario indossare anche la tuta chimica di protezione Domanda n 8 Stivali uniforme da intervento elmo guanti da intervento completo di protezione dal calore cinturone di sicurezza e autorespiratore a circuito aperto Domanda n 9 Lavare accuratamente le parti interessate e mettere da parte 1 D P I impiegati per la successiva decontaminazione Domanda n 10 Valutare accuratamente la situazione ed 1 rischi ad essa connessi 72
25. ar di O2 Manometro di controllo della pressione in bombola con tubo ad alta pressione a A Maschera pieno facciale specifica per ciclo chiuso 63 Modalit di impiego Per una corretta utilizzazione gli autoprotettori a circuito chiuso vanno in primo luogo selezionati in base alla classe di protezione offerta A seconda del volume di ossigeno contenuto essi si suddividono infatti in 3 classi indicative dell autonomia dell apparecchio cio della durata potenziale della protezione offerta che va approssimativamente da 1 a 4 ore Questi valori di autonomia tuttavia sono puramente indicativi L autonomia infatti dipende dal grado di affaticamento dell operatore il cui consumo di ossigeno durante la respirazione pu oscillare tra 0 3 e 4 It min L autonomia di un autorespiratore a circuito chiuso si calcola partendo dal presupposto che ad un uomo occorrano almeno 1 5 litri di ossigeno al minuto e che l apparecchio abbia un rendimento dell 80 Un autorespiratore con bombola da 1 litro a 150 bar che contiene quindi 150 litri di ossigeno avr ad esempio un autonomia approssimativa di 150 1 5 0 8 80 minuti Gli apparecchi in commercio hanno generalmente un autonomia che varia da una a quattro ore con un peso medio tra 1 12 ed 1 15 kg Si intuisce facilmente che il grande vantaggio di questi APVR proprio l autonomia che pu essere diverse volte maggiore di quella di un autorespirat
26. ate sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea GUUE Sono pubblicate dagli enti nazionali di normazione in Italia UNI e CEI 2 Il fabbricante deve dimostrare agli organi di controllo la rispondenza ai requisiti essenziali assoggettandosi ad una procedura autorizzativa autocertificativa od omologativa La procedura cambia a seconda della categoria di appartenenza del prodotto all interno di un apposita classificazione dei D P I fornita dallo stesso decreto 3 rispondenza ai requisiti essenziali una volta dimostrata agli organi di controllo deve essere attestata all acquirente mediante l apposizione sul prodotto della marcatura CE e mediante il rilascio della Dichiarazione di Conformit Il D Lvo 475 92 suddivide 1 D P I in 3 categorie in base al livello di complessit progettuale del dispositivo ed alla gravit del rischio da cui proteggono La prima categoria prevede 1 D P I di progettazione semplice destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entit In tale categoria rientrano ad esempio 1 guanti in lattice che preservano dall azione lesiva di prodotti per la pulizia quelli di giardinaggio 1 grembiuli da lavoro per uso professionale gli occhiali da sole ecc La seconda categoria comprende 1 D P I che non rientrano nelle altre due categorie In tale categoria rientrano quei D P I il cui mancato utilizzo porterebbe all insorgere di una patologia
27. avoro pi gravose L ossigeno di supplemento inviato automaticamente al sacco polmone mediante una valvola di emissione il cui funzionamento comandato da una leva a bilanciere collegata ad un estremit del sacco polmone la quale chiude o apre automaticamente la valvola di emissione a seconda che il sacco sia pi o meno gonfio Vi poi un terzo tipo di erogazione dell ossigeno detta supplementare a comando consentita da un pulsante azionabile manualmente che fornisce l ossigeno direttamente al sacco polmone oppure direttamente al tubo corrugato di aspirazione in caso di difficolt respiratorie o di consumi di ossigeno eccezionali provocati da condizioni di lavoro particolarmente gravose Il sacco polmone si gonfia e si sgonfia seguendo movimenti opposti a quelli dei polmoni dell operatore nella fase di inspirazione quando i polmoni dell operatore si dilatano 11 sacco si svuota per il richiamo dell aria nella fase di espirazione quando 1 polmoni dell operatore si contraggono si gonfia per l afflusso dell aria espirata Una valvola di sicurezza provvede 62 a non fare aumentare troppo la pressione nel sacco polmone aprendosi tra gli 1 5 e 14 mbar rispetto alla pressione atmosferica in caso di malfunzionamento del gruppo riduttore o di eccessivo dosaggio di ossigeno durante l erogazione supplementare manuale Dal sacco polmone l aria ormai depurata e rigenerata viene inspirata dall utilizzatore tr
28. be con acqua e umidit Secondariamente essi proteggono di fatto anche da azioni di corpi o strutture abradenti e o laceranti e insudiciamento con idrocarburi 2 Caratteristiche Il nuovo scarponcino da intervento un D P I costituito da uno stivale di sicurezza appositamente studiato e realizzato per 1 VV F e conforme inoltre alla normativa europea UNI EN ISO 20345 D P I Calzature di sicurezza La regolazione della calzata avviene a mezzo di stringhe tramite un sistema composto da coppie di occhielli e relativi fermacorda Tale sistema permette all operatore una regolazione iniziale della calzata dello stivale mentre ogni successiva calzata e sfilamento dello stivale stesso avviene tramite il rapido sistema a cerniera mantenendo inalterata nel tempo la regolazione iniziale della calzata In sostanza il piede dell operatore deve normalmente essere ben fermo utilizzando i passalacci aggiuntivi in polimero rigido posti all altezza delle caviglie In questo modo 1l piede non pu scorrere in avanti evitando 1 problemi connessi con la rigidit del puntale antischiacciamento E necessario serrare bene tutto lo stivale al fine di mantenerlo ben saldo al piede e alla gamba facendolo diventare un unico corpo Sar possibile annodare 1 lacci nella parte alta frontale per impedire alla cerniera di scorrere verso il basso 28 Lo stivale foderato internamente con una maglia di materiale molto
29. cerazione Il completo dotato di bande fluororetroriflettenti in modo tale da migliorare la localizzazione dell operatore migliorandone la visibilit 24 3 3 Guanti da Intervento Scopo del dispositivo I guanti da intervento sono un dispositivo di protezione delle mani conforme alla norma EN 659 classificato come Guanti di protezione per VV F con lo scopo principale di proteggere le mani di chi li indossa dalle lesioni a dai danni che possono essere provocati durante l attivit operativa da e brevi contatti con fiamme e effetti del calore e abrasioni taglio lacerazioni e perforazione Secondariamente proteggono anche da brevi contatti con le comuni sostanze chimiche aggressive liquide Grazie alle bande ad alta visibilit presenti sul guanto si riduce anche il pericolo da investimento accidentale da parte dei veicoli in condizioni di scarsa visibilit FAI pai 4 PEE cum Med e o S idu N x ONES 25 Caratteristiche Sono costituiti da e Un guanto vero e proprio ed una manichetta a protezione dell avambraccio e Un elasticizzazione interna e Un sistema di regolazione all estremit e Una banda tessuto catarifrangente e Un anello ed un gancio per agganciarla al giaccone antifiamma In particolare sono realizzati in tre strati uno strato interno uno strato intermedio ed uno esterno Notando in quest ultimo all altezza delle nocchie e sul palmo della mano di
30. ciente rispetto alla concentrazione dell inquinante si determina 11 passaggio dell inquinante Vi presenza di un qualsiasi inquinante in concentrazione immediatamente pericolosa per la vita indice TLV C 1 respiratori a filtro non garantiscono la perfetta tenuta indispensabile in tali situazioni Le soglie olfattive degli inquinanti aeriformi sono superiori alle concentrazioni di soglia ammissibili per la respirazione indice TLV TWA l operatore non si accorge se il respiratore a filtro mantiene la tenuta o se si saturato Vi impossibilit di conoscere quantomeno qualitativamente gli inquinanti ogni tipo di respiratore a filtro idoneo a filtrare determinati inquinanti la cui conoscenza risulta fondamentale per un corretto uso del dispositivo La temperatura dell aria eccessivamente elevata gt 60 C Considerato che tali condizioni ricorrono frequentemente durante gli interventi dei V V F si capisce perch ad eccezione di casi particolari sia opportuno sotto 11 profilo della sicurezza ma anche dell economia orientare la scelta della protezione delle vie respiratorie verso 1 respiratori isolanti appresso trattati 50 44 Respiratori Isolanti Scopo del dispositivo Un respiratore isolante un dispositivo di protezione individuale delle vie respiratorie che consente di respirare indipendentemente dall atmosfera circostante Esso protegge dunque le vie respiratorie dal con
31. di soccorso per calarsi con l ausilio di una fune e non si possano usare altri dispositivi anticaduta pi appropriati si raccomanda di operare sempre in trattenuta tenendo la fune costantemente in tiro Un eccessivo lasco pu infatti determinare una pericolosa caduta libera da cui in effetti 11 cinturone potrebbe non essere in grado di proteggere Si ribadisce in proposito che le prestazioni protettive valgono per cadute libere da un altezza massima di 0 50 m Una fascia portante in nastro tessile Passanti mobili plastici Doppia fibbia di chiusura della cintura Tre anelli a D Due moschettoni di servizio Una fondina porta cordino ausiliario con piastra di fissaggio alla cintura Un supporto per la schiena ommoouo 36 DUE ra HE EEUU pos LAM A a EUM 25 Eis APART L Nastro cordino di posizionamento MM M Regol atore di lunghezza cordino M Connettore a gancio con chiusura a do bilia ann O Connettore ovale con chiusura lwistlock _ lock I e LE tc mE Manicotto di rotezione scorrevole 1 0 Fine corsa cordino i Cura e manutenzione In base alla nota dell Ispettorato per il macchinario e 1 materiali prot 192 4201 del 9 1 1996 e alla successiva nota n 446 4201 bisogna verificare che le caratteristiche dei cinturoni si mantengano entro limiti accettabili anche con 1l trascorrere del
32. e Calzature di sicurezza All interno di quest ultima classificazione D P I possono essere ulteriormente distinti in Indumenti monouso base alla particolare azione protettiva esplicata oppure secondo la specifica categoria di lavoratori cui sono destinati Da quanto detto 51 intuisce facilmente quanto possa essere articolata la classificazione dei D P I che si offrono alla scelta per le diverse esigenze di protezione Si riportano di seguito 1 principali D P I adottati dai Vigili del Fuoco 15 3 1 Elmo Scopo del dispositivo L elmo da intervento ha lo scopo di proteggere la testa dell utilizzatore dalle lesioni o dai danni che possono essere provocati durante l attivit operativa da e perforazioni da oggetti in caduta dall alto impatto di oggetti 1n caduta dall alto forze trasversali di schiacciamento folgorazione per contatto da conduttori bassa tensione e breve contatto con fiamme calore radiante delle fiamme agenti atmosferici schizzi di sostanze chimiche aggressive liquide e o agenti estinguenti schiume acqua contatto con polveri nocive particolari polveri estinguenti schizzi e proiezioni di trucioli e frammenti di materiali solidi In condizioni di scarsa visibilit l elmo aiuta inoltre grazie alle bande fluororifrangenti di cul munito a prevenire incidenti come ad esempio l investimento dell utilizzatore da parte dei veicoli 16 ELMO VFR 2009
33. e inoltre il saper riconoscere in tempo gli indizi evolutivi della situazione L utilizzatore deve essere addestrato ad usare ed indossare correttamente l indumento cosi come a valutarne l integrit o le diminuzioni di prestazione prima dell utilizzo 21 Il DPI in oggetto potr solo nel caso do sottovalutazione delle suddette condizioni fornire una limitata protezione per un breve lasso di tempo durante il quale l operatore avr la possibilit di intervenire per modificare a proprio favore la situazione creatasi L indumento se necessario deve essere indossato con altri DPI per la protezione del capo della faccia degli occhi delle mani e dei piedi nonch con un appropriato apparecchio respiratorio protettivo Il completo composto da giubbino e pantalone non presenta particolari problemi di compatibilit con altri DPI anche se tale compatibilit va verificata dall utilizzatore al momento della scelta Il completo stato progettato in modo che nelle condizioni di utilizzo prevedibili possa offrire protezione e che possa essere classificato in terza categoria secondo la direttiva 89 686 CEE e D lgs 475 92 Per interventi ad alto rischio e o di attraversamento del fuoco sono necessari dispositivi di protezione individuale diversi da quello riportato nel presente paragrafo In particolare 11 completo composto da giubbino e pantalone non da utilizzarsi per proteggersi dai seguenti rischi e Attrave
34. e fra l altro modalit di conservazione pulizia manutenzioni limiti di prestazioni e scadenze d impiego 13 3 CLASSIFICAZIONE GENERALE E D P I IN USO AI VIGILI DEL FUOCO I D P I in base alla tipologia di rischi al quale un operatore pu essere esposto possono essere del tipo infortunistico o igienico ambientale I primi sono legati ai rischi di lesioni traumatiche dovute ad es a cause meccaniche termiche elettriche o a manipolazioni di sostanze aggressive I secondi sono quelli concepiti per salvaguardare la salute dell operatore da effetti dannosi conseguenti l esposizione ad inquinanti ambientali di natura chimica polveri fumi nebbie gas vapori fisica rumori fattori microclimatici radiazioni o biologica Un altro modo di classificare 1 D P I quello che li raggruppa in base alla parte del corpo che proteggono Si hanno cos e dispositivi di protezione della testa e dispositivi di protezione dell udito e dispositivi di protezione degli occhi e dispositivi di protezione delle vie respiratorie e dispositivi di protezione delle mani e delle braccia e dispositivi di protezione dei piedi e delle gambe 14 e dispositivi di protezione dell intero corpo Elmetti Occhiali visiere di protezione Protezione dell udito ht e V Protezione delle vie respiratorie Be ej uem Indumenti alta visibilit_ Ll Abbigliamento di protezion
35. e EN 143 respiratori a filtro contro le particelle ed EN 141 respiratori a filtro antigas prevedono tre classi di protezione a seconda della loro efficienza nel trattenere le particelle cio nell abbattere la concentrazione dell inquinante e della loro capacit filtrante cio della capacit di trattenere quantitativi di gas e vapori Respiratori a filtro contro le Filtri di bassa efficienza o classe di protezione 1 particelle Filtri di media efficienza o classe di protezione 2 marcati con banda bianca Filtri di alta efficienza o classe di protezione 3 Respiratori a filtro antigas Filtri di piccola capacit o classe di protezione 1 marcati con banda colorata Filtri di media capacit o classe di protezione 2 Filtri di grande capacit o classe di protezione 3 44 Maschera pieno facciale 3S Certificata secondo la EN 136 Classe 3 impieghi speciali e usi pompieristici dermocompatibile in mescola di gomma resistente 21 grassi all invecchiamento agli aggressivi chimici con ampio visore I filtri antipolvere sono costituiti da un involucro nel cui interno presente un materiale reticolare di vario genere tessuti fibre sintetiche ecc aventi il compito di trattenere intrappolandoli tra le sue maglie gli inquinanti particellari presenti nell atmosfera A seconda delle dimensioni delle maglie il filtro pu trattenere inquinanti particellari a diversa granulometria Pi aumentano tal
36. e dalla proiezione di particelle solide e liquide Una visiera a schermo riflettente a scomparsa realizzata in materiale autoestinguente policarbonato con uno speciale trattamento di metallizzazione che garantisce la protezione degli occhi e del volto dal calore radiante fascia fluororifrangente schermo riflettente mentoniera calotta esterna 18 19 3 2 Uniforme da Intervento Invernale ed Estiva La nota informativa viene fornita con ogni capo e deve essere letta attentamente prima dell utilizzo del capo stesso e deve essere conservata per tutta la durata del DPI Utilizzo dell indumento di Protezione e Limiti d Impiego Il completo composto da giubbino mod 99439 e pantalone mod 99149 antifiamma adatto per proteggere il corpo ed il collo dell utilizzatore con esclusione della testa del viso degli occhi delle mani e dei piedi dagli effetti delle fiamme e del calore Inoltre per aumentare la visibilit dell operatore ad esempio in condizioni di intervento in ambienti fumosi o di notte il modello dell indumento stato adeguato alle richieste della norma EN 471 classe 1 L indumento di protezione consente all utilizzatore di effettuare anche operazioni di prevenzione o limitazione di danni a propriet ed all ambiente causate da incendi boschivi L indumento inoltre consente a chi lo indossa qualora si trovi in situazioni di emergenza di allontanarsi rapidamente per raggiungere un luogo
37. ei DPI di III categoria 1 simboli di manutenzione l indicazione ergonometrica della taglia 1 pittogrammi con 1 relativi livelli di 66 29 1 rischio ed il simbolo che obbliga alla lettura della nota informativa fornita con 11 completo Un altra etichetta cucita al collo per il giubbino e in vita per il pantalone riporta l indicazione delle taglie e la composizione dei materiali utilizzati Principi di progettazione Il completo stato progettato e realizzato per proteggere l utilizzatore dai rischi prevedibili che si possono presentare durante le esposizioni a rischi limitati di fiamma calore convettivo e radiante e durante gli interventi di spegnimento di incendi boschivi nelle normali attivit di perlustrazione di ricognizione e per attivit d ufficio Oltre naturalmente alla protezione dal fuoco e calore precedentemente menzionate stata data molta importanza al fattore comfort dell utilizzatore si ritiene infatti che un adeguato livello di comfort offerto dal completo consente all utilizzatore anche piena attivit fisica d intervento una maggior concentrazione e una pi lucida valutazione degli eventi unitamente a una miglior efficienza fisica per tale motivo il tessuto impiegato per la realizzazione 23 del completo consente la traspirazione corporea e la leggerezza all indosso allo stesso tempo garantisce delle ottime caratteristiche meccaniche di resistenza alla trazione e alla la
38. ere fornito insieme al D P I a chi lo acquista in base al D Lvo 475 92 Voto 100 12 RISPOSTE Domanda n 1 D P R 547 55 D P R 303 56 D P R 164 56 D P R 302 56 D P R 320 56 D M 9 6 56 D M 28 5 85 e soprattutto D Lvo 475 92 e D Lvo 81 2008 Domanda n 2 Tre categorie in base al livello di complessit progettuale del dispositivo ed alla gravit del rischio da cui protegge Domanda n 3 La rispondenza al requisiti essenziali di sicurezza elencati nell allegato II al D Lvo 475 92 Domanda n 4 Da rischi di morte o lesioni gravi e di carattere permanente Domanda n 5 E una norma tecnica volontaria adottata da un ente di normazione europeo CEN CENELEC ETSI sulla base di un mandato della Commissione CE che indica al fabbricante la via maestra per produrre in conformit agli obblighi comunitari rispetto dei requisiti essenziali Domanda n 6 Si Domanda n 7 Come prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la persona che li indossi o comunque li porti con s da rischi per la salute e per la sicurezza Domanda n Degli obblighi imposti al datore di lavoro e al lavoratore riguardo alla sicurezza sul lavoro Domanda n 9 Il D P I di terza categoria rispetto a quello di seconda deve essere soggetto anche ad un controllo della produzione per assicurare che essa mantenga gli standard del tipo omologato Domanda n 10 La Nota informativa del fabbricante con il libretto d uso e manutenzione indicant
39. i danni che possono essere provocati durante l attivit operativa da e brevi contatti con fiamme libere e effetti del calore Secondariamente esso protegge anche da e azioni di corpi laceranti e schizzi di sostanze liquide aggressive e o di agenti estinguenti schiume acqua e agenti atmosferici pioggia freddo e polveri nocive particolari polveri estinguenti In condizioni di scarsa visibilit aiuta inoltre a prevenire l investimento accidentale di chi lo indossa 22 Caratteristiche Il completo antifiamma per Vigili del Fuoco certificato come DPI di III categoria ai sensi del D L vo 475 92 per la lotta contro l incendio secondo le norme UNI EN 340 04 e UNI EN 469 07 livelli Xf2 Xr2 Y2 Z2 Il completo di protezione nuova foggia svolge la propria funzione protettiva mediante l assemblageio di diversi indumenti e Giaccone e Cappuccio e Sovrapantalone Il giaccone serve a proteggere 11 torso ed realizzato due materiali 1 un tessuto esterno laminato in doppio strato Aramide esterno membrana in PTFE Politetrafluoroetilene microporosa espansa interna capace di resistere all azione delle fiamme libere con un ottimo grado di reazione al fuoco all azione del calore nonch alla penetrazione dell acqua anche in pressione e dei liquidi in generale 2 un imbottitura interna non asportabile in feltro isolante di fibra di Aramide con fodera Aramide Viscosa capace
40. i dimensioni e minore sar l efficienza di filtrazione poich maggiore sar il quantitativo di parcellari a granulometria pi fine che potr passare nel facciale In definitiva sempre possibile associare all efficienza di un filtro la dimensione minima degli inquinanti particellari che in grado di trattenere I principali filtri antipolvere sono e tipo S solo contro particellari solidi e tipo L solo contro particellari liquidi e tipo SL contro particellari solidi e liquidi 45 Filtri Antipolvere conformi alla EN 143 I filtri antipolvere di Classe 1 vanno impiegati per materiali particellari fastidiosi con TLV gt 10mg m di elevata granulometria I filtri di Classe 2 vanno impiegati per inquinanti particellari fastidiosi e nocivi con 0 1 mg m lt TLV lt I0mg m a media granulometria I filtri di Classe 3 per inquinanti particellari fastidiosi nocivi tossici con TLV lt 0 1 mg m di qualsiasi granulometria I filtri antigas sono costituiti da un involucro nel cui interno sono disposti strati di sostanze particolari quali carbone attivo gel di silice carburo di calcio ecc tali sostanze hanno lo scopo di trattenere 1 gas e 1 vapori inquinanti presenti nell atmosfera mediante i meccanismi dell assorbimento della reazione chimica della catalisi o di una combinazione di questi fenomeni La capacit di assorbire 1 gas rimane praticamente totale fino a che non interviene la rottu
41. ia oppure al di sotto di quale concentrazione di ossigeno nell aria necessario dotarsi di un autorespiratore e non di una maschera a filtro Domanda n 3 Qual l autonomia teorica in media di un autorespiratore a circuito aperto 2 Domanda n 4 Qual l autonomia teorica in media di un autorespiratore a circuito chiuso 2 Domanda n 5 In che materiale sono costruite le bombole degli autorespiratori a circuito aperto e fino a quale pressione in genere possono essere caricate Domanda n 6 Quali sono principali filtri antipolvere Domanda n 7 A che pressione nella bombola dell autorespiratore a circuito aperto suona il dispositivo acustico di allarme Domanda n 8 Quali sono 1 principali tipi di filtri antigas 2 Domanda n 9 Quanta aria si consuma quando si in condizioni di massimo sforzo 2 Domanda n 10 A che serve il riduttore di pressione negli autorespiratori a circuito aperto 2 Voto 100 66 RISPOSTE Domanda n 1 Bianca Domanda n 2 Sopra 60 C per la temperatura dell aria e o al di sotto del 17 per il tenore di ossigeno Domanda n 3 Oscilla a seconda dei tipi tra 1 6 8 ed 1 25 33 minuti In genere stimata in circa 23 minuti Domanda n 4 Oscilla a seconda dei tipi da 1 a 4 ore In genere stimata in circa 80 minuti Domanda n 5 In acciaio oppure in materiale composito e a una pressione da 200 a 300 bar Domanda n 6 Di tipo S solo contro particellari solidi di tipo L solo contro particellari
42. ilizzatore in una posizione di lavoro fissa mediante l aggancio ad un punto di ancoraggio bisogna sempre accertarsi prima della solidit di quest ultimo ed evitare le strutture che lasciano un certo grado di libert come ad esempio 1 cavi e le strutture inclinate 35 Se durante l intervento non si impiega il moschettoncino ad occhiello girevole per supportare la piccozza bene utilizzarlo per fermare il moschettone connettore onde evitare che possa sbattere o impigliarsi accidentalmente Si raccomanda qualora l aggancio dell operatore debba prolungarsi nel tempo e non vi sia necessit di sganciamento rapido di utilizzare sempre il sistema di bloccaggio del moschettone che garantisce la chiusura sicura del moschettone connettore e permette le massime prestazioni di carico Nel caso in cui il cinturone di sicurezza debba essere indossato unitamente all autorespiratore bisogna posizionare la cintura lombare di quest ultimo superiormente al cinturone Eventualmente schiacciare verso la cintura l anello a D posteriore affinch lo schienalino dell autorespiratore aderisca comunque alla schiena e 11 moschettone connettore fuoriesca per essere fruibile Quando si impiega il cinturone su una scala 11 moschettone va sempre agganciato ai gradini che si trovano sopra il livello del punto vita dell utilizzatore al fine di limitare l altezza di caduta libera Qualora il cinturone venga utilizzato operazioni
43. imici fisici o biologici che danneggiano direttamente il feto a dosi innocue per la madre Threshold Limit Value TLV ovvero valore limite di soglia rappresenta una soglia di concentrazione generalmente espressa in parti per milione ppm di una data sostanza pericolosa nell aria al di sotto della quale vi sicurezza per quasi tutte le persone esposte TLV TWA time weighed average il valore massimo consentito per un esposizione prolungata 8 ore al giorno e o 40 ore a settimana Viene comunemente indicato semplicemente come TLV sottintendendo l altro termine TLV C ceiling il valore limite che non deve essere mai oltrepassato in nessun caso Limiti di impiego Di seguito vengono segnalati 1 limiti di utilizzo dei respiratori a filtro per 1 quali devono essere comunque seguite scrupolosamente le indicazioni del fabbricante I respiratori a filtro non possono essere usati quando e la concentrazione di ossigeno nell ambiente dell intervento lt 17 1 respiratori a filtro non sono in grado di sopperire alla carenza di ossigeno e concentrazione degli inquinanti particellari superiore 200 volte la concentrazione di soglia ammissibile indice TLV TWA o di inquinanti allo stato di gas vapori superiore a 10 000 p p m 1 respiratori a filtro hanno una capacit di protezione limitata indicata dall indice FPN o Fattore Nominale di 49 Protezione Se questo valore risulta insuffi
44. inaria quella cio che riguarda le parti in bassa e media pressione importante che il personale incaricato segua scrupolosamente le procedure indicate nella nota informativa fornita dai costruttori dei singoli tipi di apparecchio In alcune realt avanzate presso il laboratorio provinciale viene eseguita anche la manutenzione straordinaria degli autorespiratori quella cio che riguarda le parti in alta pressione per la quale servono obbligatoriamente personale qualificato ed attrezzature specifiche 59 A1 sensi della Circolare del Ministero dei trasporti n DG 01 prot 004 4934 del 7 1 99 infine la bombola dell autorespiratore deve essere regolarmente revisionata 4 anni dopo il primo collaudo e con cadenza periodica biennale successiva a cura dell Ufficio Provinciale della M C T C o del Dipartimento Prov le dell I S P E S L L esito delle revisioni periodiche deve essere allegato alle certificazioni dell apparecchio Aspetti certificativi e norma di riferimento L autorespiratore a circuito aperto oggetto di acquisto decentrato presso 1 Comandi Prov li V V F ma anche di fornitura centralizzata certificata CE in base al Capitolato tecnico A P 99 ed 1999 nel rispetto delle Euronorme armonizzate di riferimento EN 137 2007 AUTORESPIRATORI AD ARIA COMPRESSA A CIRCUITO APERTO ed EN 136 10 2000 MASCHERE INTERE PER USI PARTICOLARI Ai sensi del 12 9 25 la bombola deve essere fornita di certificato di
45. inata Si ricorda che l autonomia dell apparecchio non un valore assoluto Essa infatti dipende dal grado di affaticamento dell operatore il cui consumo di pu oscillare tra 1 10 It min in condizioni di riposo e 1 100 It min in condizioni di massimo sforzo per l attivit V F si considerano realistici consumi intorno ai 60 80 It min L autonomia di un autorespiratore ad aria compressa si calcola dunque dividendo la capacit dell apparecchio data dal prodotto della pressione max di carica della bombola per il volume geometrico della stessa per il consumo ipotizzato secondo la mansione svolta Ad esempio se si ha a disposizione un autorespiratore con bombola di 7 lt caricata ad una pressione max di 200 bar che deve essere impiegato in condizioni di sforzo consumo reale ipotizzato 60 It min 23 min Questo metodo di calcolo pu rivelarsi utile nelle fasi appena precedenti l intervento o nello stadio di programmazione dello stesso 56 Per valutare l autonomia residua durante l intervento esiste un criterio pi pratico che sar illustrato in seguito Per una corretta utilizzazione l autoprotettore deve trovarsi a bordo del mezzo da intervento pronto all uso nella seguente configurazione base che risulta la pi adeguata per rapidit e praticit di impiego e bombola connessa al gruppo riduttore mediante codolo di collegamento valvola volantino chiusa e bombola co
46. inistrazione impegnata in elaborazione direttiva e documentazione prevista rispettivamente dal D L vo 626 94 e D L vo 230 95 in materia di sicurezza lavoratori dipendenti richiamasi comunque norme carattere generale autoprotezione personale VV F piu volte segnalate al fine di garantire integrit fisica per uso ambienti e per circostanze di lavoro e operativit A riguardo le SS LL sono invitate ad adottare ogni sollecita iniziativa e rigorosi provvedimenti anche attraverso controlli sistematici costanti circa comportamento personale dipendente e caratteristiche ambientali e condizioni di lavoro volti ad evitare il ripetersi di incidenti Per poter scegliere 1 D P I da acquistare oppure utilizzare essenziale effettuare prima un analisi dei rischi connessi alla tipologia di lavoro da svolgere Pertanto chi compra o assegna tali dispositivi nell ambito dei Vigili del Fuoco deve individuare prima tutti 1 rischi a cui essi sono esposti nell esercizio della loro professione e valutarli funzione dell entit dei danni che possono generare poi sulla base di quest analisi sceglie 1 mezzi di protezione idonei per tipo ed entit del rischio da contrastare soltanto cosi unitamente a tutte le altre misure attuate per la tutela della salute e per la sicurezza 1 D P I contribuiscono come previsto dalla legge a rendere minimo 1l livello di rischio a cui sono esposti 1 Vigili del Fuoco Gli Uffici Centrali del Corpo Nazionale
47. it variabili di vapore acqueo di anidride carbonica e di pulviscolo atmosferico Espressa in del volume la composizione dell aria che normalmente si respira approssitivamente la seguente n 20 9 ossigeno 02 78 azoto 2 n 0 04 anidride carbonica 2 m 0 93 argon ed altri gas rari n lt 5 vapore acqueo Per mantenere i loro processi vitali gli esseri umani cos come gli animali e le piante hanno bisogno di assumere ossigeno e di eliminare anidride carbonica La respirazione la funzione preposta a questo compito I polmoni con gli alveoli polmonari sono l organo fondamentale dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica tra l aria e il sangue l aria cede al sangue l ossigeno che verr poi distribuito alle cellule mentre il sangue espelle l anidride carbonica che 1 prodotto di rifiuto del metabolismo cellulare alveoli Branco 1 Aorta Bronchioli L aria entra hlveali Trachea negli alveali arterie polmonari E ES DE di a I Sw Vena superiore gt Diffusione di COa Diffusione dell ossigeno capillari 41 movimenti respiratori si compiono per intervento del sistema nervoso vegetativo che opera al di fuori di ogni controllo volontario La nostra volont per pu intervenire per l atto respiratorio si compie attraverso due fasi ben distinte e inspirazione immissione di Inalazione Esalazione nell apparato
48. letano l autorespiratore un manometro di controllo la lettura della pressione nella bombola che comunica con questa mediante un tubo di collegamento detto frusta di alta pressione innestato all ingresso del riduttore e una valvola di sicurezza per evitare che in caso di funzionamento difettoso del riduttore la pressione nel tubo di media pressione superi 1 12 15 bar circa Su tutti gli apparecchi presente infine un dispositivo acustico di allarme Esso segnala che la pressione nella bombola ha raggiunto 1 55 bar evidenziati in rosso sul manometro oppure che restano disponibili all interno della bombola 200 It di aria che garantiscono 3 minuti circa di autonomia A seconda della casa costruttrice tale dispositivo pu trovarsi sul manometro sul gruppo di riduzione o sull erogatore I modelli di autorespiratore pi recenti adottano bombole in materiale composito pi leggere di quelle in acciaio ma ugualmente resistenti e in grado se caricate con una pressione massima di 300 bar di immagazzinare a parit di peso una quantit d aria leggermente maggiore rispetto alle precedenti Poich gli autorespiratori sono destinati alle squadre antincendio 1 costruttori hanno progettato anche appositi sistemi accessori a volte non contemplati dalla normativa finalizzati al miglioramento di alcune prestazioni specifiche degli apparecchi Le bombole ad esempio possono essere trattate con vernici fosforescenti per a
49. liquidi di tipo SL contro particellari solidi e liquidi Domanda n 7 Ad una pressione nella bombola dell autorespiratore pari a 55 bar Domanda n 8 Tipo A marrone contro determinati gas e vapori di composti organici con punto di ebollizione gt 65 C tipo B grigio contro determinati gas e vapori inorganici con esclusione del CO tipo E giallo contro l anidride solforosa ed altri gas vapori acidi tipo K verde contro l ammoniaca e derivati organici ammoniacali Domanda n 9 Fino a 100 litri al minuto Domanda n 10 Riduce la pressione dell aria dai 300 bar presenti nella bombola carica ai circa 7 bar della frusta di erogazione in modo da avvicinarla al valore della pressione atmosferica alla quale verr pol portata nella maschera dell autorespiratore per essere inspirata dall operatore 67 5 USO DEI D P I DA PARTE DEI VIGILI DEL FUOCO Il metodo utilizzato dalle norme sopracitate per arrivare ad individuare 1 dispositivi di protezione da adottare per 11 caso dei lavoratori comuni che parte dal tipo di attivit e dai rischi ad essa associati risulta pienamente adeguato per 1l caso dei VV F Fssendo praticamente infiniti gli scenari operativi che possono di fatto presentarsi s1 corre sempre 1l rischio di trascurare qualche tipo di attivit pericolosa che 1 vigili potrebbero invece essere chiamati a compiere Si ripete che soltanto un esatta valutazione della situazione pu dare le indicazioni necessarie circ
50. lizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale D P I viene esaminato gi con le prime normative in materia di sicurezza del lavoro D P R 547 55 D P R 303 56 D P R 164 56 D P R 302 56 D P R 320 56 D M 9 6 56 D M 28 5 85 L uso viene in seguito affrontato in modo organico dalla legislazione comunitaria e pi precisamente dalle direttive CEE rispettivamente 89 686 e 89 656 recepite in Italia con il D Lvo n 475 del 4 12 92 e con il pi recente D Lvo 981 del 9 4 2008 titolo IV Tali direttive e gli atti legislativi che le recepiscono sono importanti perch stabiliscono per la prima volta in modo chiaro ed inequivocabile in materia di D P I un attribuzione di responsabilit ben distinta tra datore di lavoro utilizzatore e fabbricante dei D P I stessi In particolare 11 D Lvo 81 2008 impone al datore di lavoro e al lavoratore una serie di obblighi mentre il Titolo II del D Lvo 475 92 sancisce le responsabilit e gli obblighi che nel campo dei D P I investono 1l costruttore 2 2 Il Decreto Legislativo 475 92 e il Processo di Certificazione CE E l atto legislativo che recepisce in Italia la Direttiva 89 686 CEE Tale direttiva come tutte le direttive prodotto nasce con l obiettivo di favorire 11 libero mercato delle merci sul territorio europeo e definisce pertanto le condizioni minime di sicurezza alle quali 1 prodotti devono attenersi sia nella progettazione che nella commercializzazione al fine di c
51. llo pneumatico senza aver protetto gli organi dell udito Test di autovalutazione n 4 Sei pronto Allora rispondi alle 10 domande e quando avrai le risposte dal docente calcola il tuo voto sapendo che ogni risposta corretta vale 10 punti Domanda n 1 Operando sospesi o con rischio di cadere che cosa obbligatorio fare Domanda n 2 E possibile mangiare qualcosa nella zona delle operazioni Domanda n 3 Quali sono 1 D P I che vengono utilizzati in tutti gli interventi dai VV F Domanda n 4 In un ambiente con presenza di fumo possibile non utilizzare l autorespiratore Domanda n 5 A chi compete compete la scelta dei D P I da utilizzare in aggiunta al vestiario di base da utilizzare per tutti 1 tipi di intervento 2 Domanda n 6 Nel caso di intervento all aperto in presenza di pioggia o freddo cosa necessario fare Domanda n 7 Nel caso si sospetti la presenza di agenti tossici cancerogeni o biologici cosa bisogna fare Domanda n 8 In caso di incendio quali D P I vanno utilizzati Domanda n 9 In caso di contatto con sostanze pericolose cosa occorre fare quanto prima Domanda n 10 Cosa bisogna fare per poter scegliere 1 D P I da indossare sull intervento Voto 100 71 RISPOSTE Domanda n 1 E d obbligo usare il cinturone di sicurezza e assicurarsi a un punto sicuro Domanda n 2 No per il rischio di venire contaminati da sostanze pericolose Dom
52. nnessa con la bardatura dorsale mediante cinghia portabombola e frusta dell erogatore connessa al tubo di media pressione mediante attacco rapido e frusta manometro fissata allo spallaccio sinistro mediante gli idonei passanti e tubo di media pressione fissato allo schienalino eventualmente anche allo spallaccio e maschera separata dall apparecchio nell apposita busta sigillata e erogatore nell apposita confezione di protezione in posizione di stand by e terminale dell eventuale tubo di media pressione per seconda utenza protetto da apposito tappo 34 Por ta bombola Bombole da 4 a lt 51 adatta S borba Me di varie capacit Manome n a tenuta d acqua facilit di lettura qualsiasi posizione Piastra di supporto TEONOMICA I materiale I tacie da sporta loda da int Ossarne Erogatori disponibili pressione normale E EA Bardatura 7 pressione COM is latura segnale di allarme sta priva di cec IM D 1 attacco rapido Riduttore di pressione end pium alta poest azione pressione Me esercizio bar Valvola di s alaterza integrata garantisce ulteriore protezione Questa configurazione consente anche di effettuare con la massima rapidit ed il minimo consumo d aria le verifiche e 1 controlli indispensabili per usare l apparecchio in condizioni di sicurezza Queste operazioni vanno eseg
53. ntenimento necessario indossare sempre oltre al giaccone anche i pantaloni e chiudere perfettamente gli indumenti Durante l uso bene allontanarsi rapidamente dalla fonte di calore se s1 avverte un sensibile incremento della temperatura interna 34 3 8 Cinturone di Sicurezza Scopo del dispositivo Il cinturone di sicurezza un dispositivo anticaduta conforme alle norme UNI EN 358 2001 e UNI EN 362 1993 classificato in base ad essa come cintura di classe A ovvero cintura di tenuta Suo scopo principale quello di proteggere l utilizzatore durante l attivit operativa da una caduta libera dall alto prevenendo la caduta stessa In particolare il suo uso legato allo stazionamento dell operatore nelle attivit lavorative in quota proteggendolo dagli effetti di una caduta libera per un altezza max di 0 5 m Modalit di impiego essenziale che l operatore V F utilizzi il cinturone della giusta misura Prima dell uso l utilizzatore deve regolare l extra lunghezza della cintura per ottenere la massima aderenza senza eccessiva costrizione Va ricordato in proposito che il cinturone di sicurezza pu dover essere indossato sopra il completo di protezione dal calore il che comporta necessariamente l allungamento della cintura Tale operazione richiede un certo tempo occorre dunque provvedere ad essa prima del momento dell intervento Poich il cinturone trattiene l ut
54. onsentire la libera circolazione delle stesse La definizione vera e propria di D P I nasce per la prima volta proprio con tale decreto 51 intendono per D P I 1 prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la persona che li indossi o comunque li porti con s da rischi per la salute e per la sicurezza Il campo di applicazione del decreto estremamente vasto poich comprende 1 D P I impiegati ambito sia privato che professionale escludendo solamente 1 D P I progettati specificamente per le forze armate e per le forze dell ordine caschi scudi ecc quelli autodifesa caso di aggressione generatori di aerosol armi individuali deterrenti ecc quelli progettati per uso privato contro le condizioni atmosferiche indumenti per la stagione stivali ombrelli ecc contro l umidit e l acqua guanti ecc e contro 11 calore guanti ecc e quelli destinati alla protezione o al salvataggio delle persone imbarcate a bordo di navi o aeromobili che non siano portati ininterrottamente corsetti di salavataggio ecc Vediamo 1 punti fondamentali del decreto 475 92 1 Deve essere osservata da parte dei D P I messi sul mercato la rispondenza a determinati requisiti essenziali di sicurezza I requisiti essenziali sono elencati nell Allegato II al decreto La dimostrazione del possesso dei requisiti essenziali pu avvenire anche come conseguenza diretta della rispondenza del prodotto ad indirizzi tecnici pi
55. ore ad aria compressa con un volume di bombola molto pi piccolo L autorespiratore a circuito chiuso dunque particolarmente indicato per lavori prolungati in atmosfere inquinate ad es bonifica di grandi serbatoi di sostanza tossiche o nocive o lavori miniera Anche nel caso dell autorespiratore a circuito chiuso per usare l apparecchio in condizioni di sicurezza indispensabile effettuare una serie di verifiche e controlli Queste operazioni vanno eseguite in quattro diversi momenti all inizio del turno prima durante e dopo l intervento 64 Inizio turno Prima dell intervento Durante l intervento Dopo l intervento Verifica efficienza cartuccia Montaggio cartuccia Controllo connessioni e fissaggi Verifica tenuta pneumatica Verifica carica bombola Controllo dispositivo acustico di allarme Infossamento Pressurizzazione Lavaggio circuiti Applicazione maschera Verifica tenuta maschera Controllo autonomia Controllo respirazione erogazione Decontaminazione primaria eventuale Depressurizzazione Disindossamento Decontaminazione secondaria eventuale 65 4 7 Test di autovalutazione n 4 Sei pronto Allora rispondi alle 10 domande e quando avrai le risposte dal docente calcola il tuo voto sapendo che ogni risposta corretta vale 10 punti Domanda n 1 Di che colore la banda dei filtri antipolvere Domanda n 2 A di sopra di quale temperatura dell ar
56. organismo di controllo o all amministrazione di vigilanza corredare 11 prodotto della Dichiarazione di Conformit CE attestante 11 rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza previsti dall Allegato II D Lvo 475 92 autocertificazione corredare 11 prodotto della Nota informativa del fabbricante ovvero del libretto d uso e manutenzione indicante fra l altro modalit di conservazione pulizia manutenzioni limiti di prestazioni e scadenze d impiego apporre sul prodotto la Marcatura CE nelle forme previste dall Art 12 del D Lvo 475 92 Per quanto riguarda 1 D P I di seconda categoria 11 fabbricante prima di procedere alla commercializzazione deve a b preparare una documentazione tecnica descrittiva del prodotto e conservarla in stabilimento al fine dei sottoporla a richiesta all organismo di controllo o all amministrazione di vigilanza ottenere l Attestato di Certificazione CE per il prodotto da parte di un organismo di controllo autorizzato anche tale organismo notificato CEE che abbia verificato a livello 1 progetto del prodotto 1l cui rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza o di eventuali Euronorme armonizzate che sottintendono corredare 1l prodotto della Dichiarazione di Conformit CE 4 corredare 11 prodotto della Nota informativa del fabbricante apporre sul prodotto la Marcatura CE Per quanto riguarda 1 D P I di terza categoria 11 fabbricante prima di
57. orme alle norme UNI EN 136 10 e 137 classificato base ad esse come Autorespiratore ad aria compressa a circuito aperto per usi speciali Suo scopo principale quello di proteggere le vie durante l attivit operativa atmosfere e inquinate da fumi nebbie gas e vapori asfissianti irritanti corrosivi tossico nocivi cancerogeni teratogeni letali contaminate da microrganismi infettivi e tenore di ossigeno lt 17 e con temperature gt 60 C fornendo all utilizzatore aria non inquinata proveniente da una sorgente portatile 52 Caratteristiche L autorespiratore costituito anzitutto da una anche pi di una bombola caricata ad aria compressa realizzata normalmente in un unico pezzo cilindrico di acciaio con una capacit volumetrica compresa tra 3 e 9 It 1l tipo pi diffuso quello da 7 10 In Italia la pressione massima di carica di 200 300 bar La bombola provvista di una valvola a volantino collegata mediante un codolo posto sulla maschera a pieno facciale mediante un idoneo raccordo connettore a vite unificato del tipo UNI EN 148 3 L erogatore dotato di un dispositivo che ne permette l attivazione alla prima inspirazione e di un blocco manuale detto pulsante di stand by In alcuni modelli questo coincide con il pulsante di erogazione supplementare che ha la funzione di permettere un maggiore flusso d aria in erogazione continua In alt
58. preposti all acquisto centralizzato dei D P I sono l Ufficio di Staff Redazione Capitolati per Vestiario e Casermaggio e l Area VI Macchinari e Materiali della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali Alcuni D P I possono essere acquistati anche localmente dai Comandi Provinciali in tal caso la responsabilit connessa alla scelta di quelli idonei al lavoro da svolgere ricade sul comandante coadiuvato dai funzionari tecnici del Comando in quanto dirigente con poteri decisionali e di spesa come previsto dal D Lvo 81 2008 Per quanto riguarda 11 corretto utilizzo e la manutenzione dei D P I presso 1 Comandi le responsabilit si dividono tra Poperatore che li utilizza ed il comandante il quale coadiuvato dal personale incaricato funzionari capireparto capisquadra magazzino ufficio acquisti assicura l applicazione di tutte le misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante 1l lavoro In uno scenario incidentale la valutazione sulla sicurezza del teatro delle operazioni e la responsabilit dell uso e del corretto impiego dei D P I a carico del R O S Responsabile Operativo del Soccorso A R O S compete quindi la sicurezza e la direzione tecnica dell intervento e a seconda dei casi pu essere individuato nella figura del caposquadra del caporeparto del funzionario o del comandante In uno scenario a rischio non solo di maxi emergenza solo le squadre VV F possono
59. primo collaudo rilasciato dall I S P E S L 60 4 6 Autorespiratore a Circuito Chiuso Scopo del dispositivo Si tratta di un dispositivo di protezione delle vie respiratorie conforme alla norma UNI EN 145 2 classificato in base ad essa come Autorespiratore ad ossigeno compresso a circuito chiuso per usi speciali Suo scopo principale quello di proteggere le vie respiratorie durante l attivit operativa in atmosfere Inquinate da fumi nebbie gas e vapori asfissianti irritanti corrosivi tossico nocivi cancerogeni teratogeni letali e Contaminate da microrganismi infettivi e Contenorediossigeno lt 17 e Con temperature gt 60 C potenzialmente esplosive fornendo l ossigeno necessario alla respirazione e consentendo all operatore che lo indossa di riutilizzare a ciclo chiuso appunto la sua stessa aria respirata Caratteristiche Il funzionamento dell autorespiratore a circuito chiuso si basa su due azioni fondamentali Depurare l aria espirata dall anidride carbonica e dal vapore acqueo in eccesso Rigenerarla reintegrando in essa l ossigeno consumato dalla respirazione L apparecchio costituito da diversi elementi Dalla maschera l aria espirata povera di ossigeno e carica di anidride carbonica e vapore acqueo attraversa il gruppo valvolare e mediante il tubo corrugato di espirazione raggiunge la cartuccia depuratrice patrona La cartuccia
60. procedere alla commercializzazione deve a b d f preparare una documentazione tecnica descrittiva del prodotto e conservarla in stabilimento al fine di sottoporla a richiesta all organismo di controllo o all amministrazione di vigilanza ottenere l Attestato di Certificazione CE per il prodotto da parte di un organismo di controllo autorizzato anche tale organismo notificato CEE che abbia verificato a livello 1 progetto del prodotto il cui rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza o di eventuali Euronorme armonizzate che 11 sottintendono sottoporre la produzione ad un controllo al fine di assicurare che essa mantenga gli standard del tipo omologato ci potr attuarsi mediante il controllo in fabbrica del prodotto finito da parte di un organismo di controllo oppure mediante li adozione di un sistema di qualit sulla produzione che potr a sua volta essere oggetto di verifica da parte di un organismo di controllo corredare il prodotto della Dichiarazione di Conformit CE corredare 1l prodotto della Nota informativa del fabbricante apporre sul prodotto la Marcatura CE Come risulta da quanto sopra riportato e dalla schema della pagina seguente quanto maggiore il rischio da cui un D P I protegge tanto pi onerosi diventano gli obblighi imposti dalla legge per ottenere l autorizzazione alla vendita 10 1 categoria 2 categoria 3 categoria Elaborazione
61. ra del filtro per eccessivo assorbimento dell inquinante sul filtro stesso ci dipender dalla concentrazione massima a monte sopportabile dal filtro In definitiva la capacit di un filtro antigas associabile sempre alla concentrazione massima dell inquinante sopportabile dal filtro senza rottura per la durata d uso indicata dal costruttore I principali tipi di filtri antigas sono quattro A B E e K Tipo A marrone contro determinati gas e vapori di composti organici con punto di ebollizione gt 65 C 46 TipoB grigio contro determinati gas e vapori inorganici con esclusione del CO TipoE giallo contro l anidride solforosa ed altri gas e vapori acidi TipoK verde contro l ammoniaca e derivati organici ammoniacali Esistono poi 1 seguenti filtri detti speciali per particolari applicazioni Tipo NO P3 blu e bianco contro gli ossidi di azoto Tipo Hg P3 rosso e bianco contro vapori di mercurio Tipo AX marrone chiaro contro gas e vapori di composti organici a punto di ebollizione 65 C Tipo SX violetto contro inquinanti specifici indicati Filtri Antigas conformi alla EN 141 I filtri antigas di Classe 1 vanno impiegati per inquinanti sotto forma di gas e vapori fastidiosi nocivi tossici in concentrazione massima di 1 000 p p m 0 196 in volume I filtri antigas di Classe 2 vanno impiegati per tali inquinanti in concentrazione massima di 5 000 p p m 0 5
62. ri modelli questa funzione svolta da un pulsante apposito posto sull erogatore La maschera realizzata con una mescola speciale in gomma EPDM o in silicone che non irrita la pelle e resiste al calore radiante La marcatura della maschera dovr riportare ben visibili le lettere F ed A che attestano tale capacit La maschera si collega al viso dell operatore tramite una bardatura formata da 2 cinghiaggi mascellari e 2 temporali pi un cinghiaggio superiore tutti regolabili ed inoltre dotata di un visore in robusta plastica metacrilato che assicura un sufficiente campo visivo Alla maschera collegato un bocchettone a madrevite 53 per l attacco dell erogatore di tipo unificato diverso da quello della maschera a filtro che incorpora una valvola di inalazione ed un dispositivo fonico entrambi protetti da apposita schermatura parafiamma All interno della maschera collocata infine una mascherina oro nasale munita di due valvoline di ingresso dell aria che si chiudono automaticamente all espirazione con la funzione di evitare l appannamento del visore L aria espiratasi scarica dal facciale senza ricircolazione attraverso una o due valvole di esalazione poste generalmente sulla parte inferiore della maschera Nella maschera anche durante l inspirazione su richiesta d aria dell utilizzatore la pressione non scende mai al di sotto di una sovrappressione di 0 1
63. rmeabilit Lamina antiperforazione UNI EN ISO EN 15090 F2A specifica per l uso da parte dei Vigili del Fuoco in quanto la suola della calzatura possiede una particolare resistenza al calore per contatto alla penetrazione ha propriet antistatiche ed un particolare disegno che facilita l eliminazione del fango accumulato la tomaia ha grande resistenza al calore radiante alla fiamma e all acqua 29 Le lettere sull etichetta hanno 1 seguenti significati F Fire Fighting con pittogramma rispetto di tutti 1 requisiti di base P elementi di resistenza alla penetrazione A propriet antistatiche HRO resistenza a calore per contatto HI protezione dal calore CI protezione dal freddo Le propriet antistatiche consistono in una resistenza elettrica della calzatura misurata secondo la norma EN 20344 maggiore di 100 e minore di 1000 Il rispetto del valore limite superiore permette di ridurre al minimo l accumulo di cariche elettrostatiche dissipandole ed evitando cosi il rischio d incendio da esse causato per esempio in presenza di sostanze infiammabili e vapori mentre quello del valore limite inferiore consente di assicurare una certa protezione da scosse elettriche pericolose folgorazione in caso di contatto accidentale con conduttori in bassa tensione 230 V durante l intervento Le modalit per la pulizia ed il mantenimento di questo D P I sono inserite in ogni
64. rsamento delle fiamme e In tutte le attivit ad alto rischio in cui necessario munirsi di protezioni diverse e Protezione da metalli fusi e Flashover e Penetrazione di oggetti meccanici acuminati e caduta di travi e Rischi chimici specifici solidi liquidi e gassosi e Impieghi contro rischi biologici specifici e radioattivit e Altri rischi diversi da quelli indicati Ogni uso diverso da quanto indicato da considerarsi improprio e non sono da escludere quindi conseguenti danni all operatore 27 Il completo stato progettato e realizzato per soddisfare 1 requisiti della direttiva europea 89 686 CEE del D lgs 475 92 e della Norma Europea EN 531 95 indumenti di protezione per lavoratori esposti al calore B2 inoltre sono stati tenuti in considerazione 1 requisiti del documento pr EN ISO 15384 e le esigenze di impiego negli spegnimenti di incendi boschivi e mappature dei rischi Istruzioni di indosso Le prestazioni sono garantite quando 11 dispositivo correttamente indossato con tutte le regolazioni e o chiusure regolarmente allacciate Allontanarsi rapidamente dal luogo di rischio qualora si avverta un sensibile incremento della temperatura sul corpo Marcatura CE e pittogramma L etichetta riportante la marcatura CE cucita all interno dell indumento e riporta il nome del fabbricante la descrizione del modello codice articolo numero dell Organismo Notificato preposto al controllo della produzione d
65. ssicurare la visibilit dell operatore anche al buio oppure possono essere interamente costruite in materiale composito a peso dimezzato per una maggiore maneggevolezza I manometri possono essere a lettura digitale ed indicare direttamente l autonomia residua monitorando in continuazione 11 ciclo di respirazione dell operatore Il riduttore pu essere provvisto di innesto per un secondo tubo di media pressione o seconda utenza collegato ad un apposita maschera dotata di erogatore a funzionamento in depressione per consentire il salvataggio di un altra persona 55 maschere possono avere un visore panoramico per migliorare il campo visivo essere dotate di attacco rapido all elmo di intervento essere corredate da elmo protettivo integrato per Vigili del fuoco con sistemi di illuminazione antideflagranti o essere dotate di sistemi di comunicazione radio ecc Modalit di impiego Per una corretta utilizzazione gli autorespiratori ad aria compressa vanno in primo luogo selezionati in base alla classe di protezione offerta A seconda del volume d aria che contengono questi dispositivi si suddividono infatti in 6 classi indicative dell autonomia dell apparecchio cio della durata potenziale della protezione offerta che oscilla a seconda dei tipi tra i 6 8 ed 1 25 33 minuti La scelta del tipo di APVR pi idoneo dipender quindi dalla durata presunta dei lavori da compiere in atmosfera inqu
66. ta comprese un rivestimento con tessuto in Kevlar Modalit di impiego innanzitutto essenziale indossare guanti della giusta misura Da ci dipende infatti il corretto funzionamento del D P I in particolare per quanto riguarda 11 mantenimento della destrezza minima indispensabile durante l intervento Prima dell uso occorre accertarsi che 1 guanti non mostrino evidenti usure o rotture nel qual caso andrebbero sostituiti Durante l uso accertarsi che la manichetta sia sempre svolta sopra le maniche degli altri indumenti 26 3 4 Calzature da Intervento Sono calzature di sicurezza conformi alla norma armonizzata UNI EN ISO 15090 2006 Calzature per vigili del fuoco classificate di Tipo 2 Calzatura adatta per la lotta contro l incendio soppressione del fuoco verifica della stabilit di strutture ed edifici veicoli navi e strutture coinvolte in incendi o situazioni di emergenza Loro scopo fondamentale quello di proteggere 1 piedi dell utilizzatore dalle lesioni o dai danni che possono essere provocati durante l attivit operativa da forze di schiacciamento delle dita impatto di oggetti pesanti sulle dita e perforazione della pianta per calpestio di oggetti acuminati urti nella zona del tallone contatti dei piedi con superficie calde scariche elettrostatiche folgorazione per contatto tramite 1 piedi con conduttori in bassa tensione contatto dei piedi e delle gam
67. tatto con l atmosfera esterna irrespirabile fornendo ossigeno o aria da una sorgente autonoma non inquinata Caratteristiche Un respiratore isolante costituito fondamentalmente da una sorgente non inquinata di aria di ossigeno e da un facciale ad essa collegato 11 quale pu avere varia foggia ad es una maschera intera una semimaschera un boccaglio un elmetto un cappuccio ecc I respiratori isolanti di comune fabbricazione 51 suddividono a seconda che la sorgente non inquinata di ossigeno o aria possa no spostarsi insieme all utilizzatore del facciale in due categorie e i respiratori isolanti autonomi o autorespiratori e irespiratori isolanti non autonomi o adduttori d aria All interno di ogni categoria si operano ulteriori suddivisioni in base all associazione sorgente facciale realizzata Gli autorespiratori devono il loro nome al fatto di essere dotati di una sorgente portatile di ossigeno o aria in grado cio di seguire senza limitazioni di percorso l operatore che indossa 1l dispositivo Le sorgenti in dotazione ai dispositivi della seconda categoria gli adduttori di aria non possiedono tale mobilit spaziale e quindi vincolato nella sua operativit dalla lunghezza dell appendice del respiratore la tubazione dell aria 51 4 5 Autorespiratore a Circuito Aperto Scopo del dispositivo tratta di un dispositivo di protezione delle vie respiratorie conf
68. tempo e con l uso degli stessi La periodicit della verifica annuale ma si devono eseguire accurati controlli ogni qualvolta 1l cinturone per intervento od esercitazione sia stato sollecitato in modo rilevante Le principali parti da esaminare sono e nastro multistrato in fogli di kevlar con tessuto Nomex Va constatata l assenza di abrasioni sfilacciamenti bruciature rotture incisioni tagli e distacchi tra i fogli componenti che siano significativi per numero dimensioni e o collocazione e sottofibbia e rinforzi aggancio anelli a D in cuoio Va accertata l assenza di abrasioni bruciature rotture incisioni tagli eccessive riduzioni di spessore e cuciture presenti Non devono esservi tratti continui di cucitura sfilacciata e anelli a D staffa e moschettone Vanno verificate l assenza di deformazioni la libert di rotazione nel proprio alloggiamento degli elementi mobili la piena funzionalit ed efficienza dei dispositivi di chiusura dA e passanti fibbie controfibbie moschettone Vanno constatate l assenza di deformazioni e processi di ossidazione la piena funzionalit ed efficienza dei dispositivi di chiusura la facilit di agganciamento e sganciamento Sul cinturoni che superano l esame visivo si effettua una prova statica di funzionalit Dell esito delle prove bisogna redigere verbale che deve riportare la data dello svolgimento delle stesse e gli elementi necessari all iden
69. tificazione della apparecchiatura 38 Test di autovalutazione n 3 Sei pronto Allora rispondi alle 10 domande e quando avrai le risposte dal docente calcola il tuo voto sapendo che ogni risposta corretta vale 10 punti Domanda n 1 Come possono essere suddivisi 1 D P I Domanda n 2 A cosa serve l elmo da intervento Domanda n 3 Da quale altezza massima di caduta libera ci protegge 11 cinturone di sicurezza Domanda n 4 Ogni quanto tempo bisogna effettuare la verifica del cinturone di sicurezza 2 Domanda n 5 Da cosa ci protegge il completo antifiamma Domanda n 6 Di che categoria in base al D Lvo 475 92 il completo antifiamma 2 Domanda n 7 Cosa dobbiamo controllare dopo aver indossato 1 guanti da intervento Domanda n Cosa dobbiamo verificare prima di indossare le calzature di sicurezza Domanda n 9 L uniforme da intervento oltre ad essere l uniforme dei Vigili del Fuoco anche un D P I Domanda n 10 Dove si trovano le indicazioni per la manutenzione e la pulizia dell uniforme da intervento Voto 100 39 RISPOSTE Domanda n 1 In base al tipo di rischi da cui proteggono oppure in base alla parte del corpo che proteggono Domanda n 2 L elmo da intervento protegge la testa dell utilizzatore dalle lesioni o dai danni che possono essere provocati durante l attivit operativa da perforazioni e Impatto da oggetti in caduta dall alto forze trasversali di schiacciamento
70. uite in quattro diversi momenti all inizio del turno prima durante e dopo l intervento 58 Controllo connessioni fissaggio Inizio turno Verifica tenuta pneumatica Verifica carica bombola Controllo dispositivo acustico di allarme Indossamento Prima dell intervento Pressurizzazione Applicazione maschera Verifica tenuta maschera Collegamento erogatore maschera Controllo valvole di esalazione Decontaminazione primaria eventuale Dopo l intervento Disindossamento Depressurizzazione Cambio bombola eventuale Decontaminazione secondaria eventuale Cura e manutenzione Maschera ricarica della bombola e bardatura dell autorespiratore a circuito aperto devono essere pulite dopo l uso Se necessario deve essere effettuata anche una decontaminazione secondaria a quella gi eseguita a fine Intervento Periodicamente poi secondo le scadenze indicate dai costruttori vanno eseguiti gli interventi di manutenzione sui vari componenti dell apparecchio soprattutto sulle valvole e le tenute pneumatiche Data la complessit di tali operazioni manutenzione e pulizia sono attualmente eseguite da strutture particolari presenti all interno di quasi tutti 1i Comandi Prov li che prendono il nome di Laboratori autoprotettori Tali strutture devono essere affidate a personale istruito sulle modalit di ricarica delle bombole sulle operazioni di pulizia e disinfezione degli apparecchi e sugli interventi di manutenzione ord

Dispositivi di protezione individuale vvf

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