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Provvedimento n. 133 del 31/03/2008

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1. LIMITI EMISSIONI I limiti risultano i seguenti in condizione di normale funzionamento cos come definito nel D Lgs n 152 06 art 268 definizioni bb cc dd ee il numero delle ore in cui l impianto in funzione con l esclusione dei periodi di avviamento e di arresto e dei periodi di guasto salvo diversamente stabilito dalle normative adottate ai sensi dell art 271 comma 3 o della autorizzazione art 271 comma 14 e art 273 comma 8 del D Lgs n 152 06 43 Sezione emissioni e consumi Allegato D Punto di emissione E16 SISTEMA DI COMBUSTIONE TAIL GAS Torcia per combustione tail gas solo in casi di emergenza o fermata programmata della centrale di termovalorizzazione del tail gas Portata massima tail gas Nm h 110 000 Altezza minima m 50 Per tale sistema di combustione del gas di scarto tail gas derivante dall impianto produttivo di nero di carbonio che entrer in servizio solo in condizioni di emergenza ovvero nei periodi di fermata per manutenzione della nuova centrale termoelettrica non si indicano limiti specifici nei periodi di funzionamento devono essere comunque garantiti i parametri gestionali indicati nella documentazione presentata La torcia dovr essere in grado di trattare una quantit massima di tail gas pari a 110 000 Nm h Punto di emissione E100 nuovo SISTEMA DI COMBUSTIONE TAIL GAS Impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas
2. di garantire allo scarico finale la piena conformit rispetto ai valori limite di emissione previsti per lo scarico in aree sensibili gt l attivit di manutenzione effettuata con particolare attenzione garantisce la perfetta funzionalit del depuratore con particolare riguardo alla sezione di sedimentazione Periodicamente vengono eseguiti 11 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B dei sondaggi dei livelli delle vasche di sedimentazione i cui risultati oltre allo studio dell andamento dei risultati ottenuti dagli autocontrolli bimestrali sui parametri da monitorare secondo la normativa vigente permettono di ottimizzare la frequenza di pulizia delle vasche stesse l attivit di manutenzione ordinaria prevede che il sedimentatore venga completamente pulito almeno annualmente ma qualora dai sondaggi dei livelli risulti una crescita inattesa dei parametri controllati la pulizia delle vasche viene anticipata Ai fini della gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio da aree esterne si sottolinea inoltre che la superficie scoperta di pertinenza della nuova centrale termoelettrica parzializzata secondo lo stesso criterio utilizzato per lo stabilimento esistente ovvero tale superficie impermeabilizzata ripartita in due aree distinte in modo che le acque meteoriche di dilavamento di strade e piazzali confluiscano nella Rete Acque meteoriche mentre le acque meteoriche di dilavamento dell area di impianto co
3. La caldaia alimentata a tail gas previsto l utilizzo di metano quale combustibile ausiliario per le fasi di avviamento ovvero per mantenere la combustione stabile Portata massima umida Nm h 160 000 Altezza minima m 50 Temperatura C 200 Durata h d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm di I Mii 109 Polveri totali 30 40 NOx 600 750 SOx 2 400 3 000 CO 50 100 IPA 0 01 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi pressione di 101 3 kPa temperatura di 273 K e ossigeno di riferimento secco pari al 5 5 I limiti sopraindicati relativi ai parametri monitorati in continuo quali polveri totali ossidi di azoto ossidi di zolfo monossido di carbonio si considerano rispettati se nelle ore di normale funzionamento dell impianto durante un anno civile nessun valore medio giornaliero valido supera i valori limite di emissione e al massimo il 5 di tutti valori medi orari convalidati nell arco dell anno supera i valori limite orari sopraindicati PRESCRIZIONI 1 La Ditta tenuta a comunicare preventivamente per vie brevi fax al ARPA Distretto di Ravenna Faenza l attivazione della torcia per la combustione del tail gas afferente al punto di emissione E16 e il previsto periodo di funzionamento della stessa qualora si dovessero verificare transitori e o fermate programmate che ne prevedano l utilizzo Le ore periodi di funzionamento della torci
4. Qui il NdC viene inizialmente separato dall aria di convogliamento da un filtro a maniche costituito da un involucro di lamiera contenente calze filtranti in feltro che lavora in depressione 7 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B l aria di convogliamento scaricata in atmosfera mentre il NdC si raccoglie nella tramoggia e a mezzo di una valvola rotante stellare viene inviato in mulini a martelli micropolverizzatori aventi la funzione di rompere le parti agglomerate eventualmente presenti nonch le eventuali particelle di coke provenienti dalle apparecchiature a monte mediante frizione contro una retina di dimensioni finissime Dal polverizzatore attraverso la retina il NAC viene immesso in un cassone polmone dotato di elica interna che tiene agitata la massa permettendo cos una completa deaerazione del prodotto ed evitandone impaccamenti Pellettizzazione NAC Mediante coclea il NdC viene trasferito nel pellettizzatore in cui un albero dentato di speciale foggia ruotando amalgama il prodotto con una determinata quantit di acqua ed eventuali additivi se necessari carbonato di sodio per il controllo del pH e lignosulfonato di sodio come agglomerante il NdC pellettizzato costituito da granuli di nero di carbonio aventi forma sferoidale di diametro pari a 0 5 2 mm mediamente al 50 in peso di acqua Essiccazione NdC Il NdC granulato e bagnato viene inviato in essiccatori rotanti a risc
5. delle acque sotterranee La rete di monitoraggio attualmente costituita da 95 piezometri di cui 81 controllano direttamente la zona occupata dagli impianti del Distretto Chimico e Industriale Si evidenzia infine che nel corso del 2004 la Ditta ha intrapreso attivit di caratterizzazione del suolo e della falda nell area Nord Est dello stabilimento a seguito della notifica di ipotesi di contaminazione inviata agli Enti interessati ai sensi del previgente DM n 471 99 in materia di messa in sicurezza bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati l ipotesi di contaminazione relativa alla presenza localizzata di limitate quantit di rifiuti per la maggior parte costituiti da materiali inerti nero di carbonio e calze filtranti con piccole quantit di materia prima costituita da una miscela di idrocarburi pesanti Allo stato attuale le attivit di bonifica dell Area Nord Est dello stabilimento risultano concluse cos come recentemente certificato dalla Provincia di Ravenna Relativamente alle attivit di indagini ambientali e di bonifica effettuate nello stabilimento si precisa altres che la Ditta ha provveduto alla caratterizzazione del suolo e della falda dell area di pertinenza della nuova centrale termoelettrica in progetto lo studio e i sondaggi effettuati non hanno riscontrato situazioni di inquinamento anomale nessuna attivit di bonifica pertanto si resa necessaria Descrizione dell assetto impiantistico Lo
6. punto di corrente a bassa tensione a 24 Volt 11 Deve essere presente al punto di prelievo dell emissione E100 un sistema di comunicazione con la sala quadri di comando della centrale 12 L emissione afferente al nuovo camino E100 deve essere univocamente definita e identificata con sigla indelebile nel punto di prelievo o alla base del camino 13 Il nuovo camino E100 dovr essere dotato di un Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni SMCE in grado di monitorare Polveri totali Ossidi di azoto NOx Ossididi zolfo SOx Monossido di Carbonio CO Il sopracitato SMCE dovr altres essere in grado di monitorare in continuo anche i seguenti parametri fisici e tecnologici Portata Volumetrica umida e secca Ossigeno Umidit se si effettuano misure in situ Pressione dei fumi Temperatura Carico dell impianto come definito al punto dd art 269 del D Lgs n 152 06 Il SMCE dovr essere conforme a quanto previsto nell Allegato VI del D Lgs n 152 06 scegliendo fra sistemi di misura estrattivi e o non estrattivi o analizzatori in situ path o situ point In particolare gli analizzatori scelti per gli inquinanti dovranno essere conformi a quanto previsto al Punto 3 dell Allegato VI alla Parte V del D Lgs n 152 06 e sottoposti a tarature e verifiche implementando un sistema di gestione del SMCE con requisiti conformi alla norma tecnica UNI EN 14181 Gli strumenti di misura di NOx SOx e Polveri dovranno avere caratteristich
7. recupero smaltimento sono stati codificati e caratterizzati mediante analisi chimica ovvero procedure equivalenti es valutazione della scheda di sicurezza delle sostanze che li compongono e la caratterizzazione viene mantenuta aggiornata periodicamente Per ciascuna tipologia di rifiuto sono riportate le informazioni relative alla composizione dello stesso la provenienza il codice CER attribuito le modalit di deposito temporaneo la destinazione finale del rifiuto smaltimento o recupero e per i pericolosi le classi di 19 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B pericolo e l applicabilit o meno del trasporto secondo il regolamento ADR Dalla descrizione riportata per ciascun rifiuto emerge inoltre la fase del processo produttivo in cui questo prodotto Nel caso in cui si verifichi la produzione di nuove tipologie di rifiuti si procede di volta in volta alla loro caratterizzazione e codifica possibilmente prima della generazione Oltre ai sopracitati sono poi prodotti rifiuti urbani provenienti dalle attivit civili svolte all interno dello stabilimento per cui al fine di limitarne l impatto ambientale si realizza la raccolta differenziata degli stessi quale sistema di contenimento atto al recupero esterno tali rifiuti vengono raccolti utilizzando contenitori dedicati e ben identificati per le varie tipologie messi a disposizione e svuotati con cadenza regolare dal servizio che gestisce la raccolta degli stessi com
8. 1 per i gas e 1 5 per i liquidi contenenti le seguenti sostanze tail gas metano olio aromatico olio combustibile L utilizzo dei fattori di emissione medi non offre una stima accurata della quantit emessa da un singolo componente di attrezzatura i fattori medi sono applicabili pi propriamente alla stima di emissioni fuggitive dal complesso dell attrezzatura Dati sperimentali riportati dall EPA indicano che l entit delle fughe da singoli componenti di vari tipi di attrezzatura si differenziano di molti ordini di grandezza di conseguenza la maggior parte delle emissioni fuggitive totali dal complesso dell attrezzatura in un certo periodo avverr normalmente da una piccola porzione componente dell attrezzatura totale Inoltre i fattori di emissione medi non riflettono le differenti condizioni luogo specifiche fra unit di processo all interno di una categoria di sorgenti che invece potrebbero assumere un importante rilevanza Tenuto conto che comunque la stima effettuata risulta fortemente conservativa cio assai sovrastimata rispetto alle condizioni reali le emissioni fuggitive ascrivibili allo stabilimento sono quantificabili in 14 6 t anno A supporto di tale considerazione la Ditta ha condotto altres una valutazione pi aderente alla realt impiantistica passando da un analisi di stima senza misure in campo ad un approccio con misure per la misura di emissioni fuggitive all interfaccia di valvole
9. Allegato VI alla Parte V del D Lgs n 152 06 I valori degli intervalli di confidenza di ciascun risultato delle misurazioni effettuate non possono eccedere le seguenti percentuali dei valori limite di emissione riferiti alla media giornaliera Polveri totali 30 Ossidi di azoto espressi come NO3 20 Ossidi di zolfo espressi come SO 20 Monossido di carbonio CO 10 L intervallo di confidenza deve essere calcolato secondo quanto descritto nella norma UNI EN ISO 14596 oppure nella norma UNI EN 14181 I sistemi di misurazione in continuo delle emissioni devono essere sottoposti con regolarit a manutenzione verifiche test di funzionalit calibrazione e taratura secondo quanto indicato nell Allegato VI alla Parte V del D Lgs n 152 06 Le procedure seguite dall azienda da tenere a disposizione dell Autorit competente e di ARPA devono comprendere almeno verifiche periodiche e automatiche di autodiagnosi del sistema calcolo dell intervallo di confidenza delle misurazioni determinato con riferimento a concentrazioni pari ai valori medi giornalieri verifiche periodiche di calibrazione zero e span con gas certificati degli analizzatori verifiche previste dalla norma UNI EN 14181 sull assicurazione di qualit dei sistemi automatici di misura corretta installazione test di sorveglianza annuale ecc una relazione da inoltrare all Autorit competente e all ARPA contenente i resoconti delle attivit di tarat
10. Criteri e condizioni per la classificazione acustica del territorio si valutato lo scenario pi verosimile di classificazione del territorio prendendo come riferimento il PRG vigente L area di interesse ricade all interno della zona D8 1 zona produttiva portuale di cui all art VII 16 delle norme di attuazione del PRG vigente da un punto di vista acustico in applicazione dei criteri del DPCM 01 03 1991 il Comune di Ravenna ha provveduto ad attribuire a tale area la classe acustica VI area esclusivamente industriale con limiti di immissione sonora di 70 dBA sia nel periodo diurno che notturno In accordo con il PRG si evidenzia che in un intorno sufficientemente ampio almeno 600 m in direzione est Sud Ovest tutti i recettori potenzialmente esposti al rumore prodotto dallo stabilimento in oggetto sono riconducibili alla classe acustica VI zona D5 comparti industriali secondo PRG vigente fatta eccezione per la zona a Nord Staggi Carraie Puntarina e pialassa del Pontazzo classificata secondo PRG vigente come zone L1 zone pinetate boschive e o destinate al rimboschimento che potrebbero essere riconducibili alla classe acustica anche se in realt non sono presenti in tale zona recettori sensibili Si rileva la presenza delle previste fasce cuscinetto tra le zone di classe acustica e VI che permettono una gradualit scalare nei passaggi di classe in particolare si sono evidenziate per il caso in esame una pr
11. NERO DI CARBONIO Filtro polveri U1 Portata massima Nm h 5 500 Altezza minima m Durata h d Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo 39 Sezione emissioni e consumi Allegato D Punto di emissione E6 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Fornetto di preriscaldo U2 Portata massima Nm3 h 5 000 Altezza minima m 18 Durata h d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali 30 NOx 600 SOx 2 600 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E7 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Filtro di processo U2 Portata massima Nm3 h 6 500 Altezza minima m Durata h d i Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali I limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E9 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Filtro polveri U2 Portata massima Nm h 4 500 Altezza minima m 38 Durata h d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali 20 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E10 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Fornetto di preriscaldo U3 Portata massima Nm h 5 000 Altez
12. Parallelamente stata condotta un analisi degli scenari incidentali associati ad ogni evento valutando la relativa probabilit di accadimento e la stima di danno associato allo scenario dall analisi di rischio condotta non sono stati individuati eventi incidentali credibili i cui effetti interessino l esterno dello stabilimento Per quanto riguarda il nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di gas di scarto tail gas derivante dall impianto produttivo di nero di carbonio il cui progetto integra il sopracitato Rapporto di Sicurezza si evidenzia che tale intervento non comporta aggravio al preesistente livello di rischio per lo stabilimento a rischio di incidente rilevante Cabot Italiana di Ravenna B3 VALUTAZIONE INTEGRATA DELL INQUINAMENTO E POSIZIONAMENTO DELL IMPIANTO RISPETTO ALLE MTD Per la valutazione integrata delle prestazioni ambientali dell impianto chimico Cabot Italiana S p A volto alla fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base quale il nero di carbonio con potenzialit massima annua pari a circa 83 000 tonnellate i riferimenti sono stati tratti dal BRef di settore nella versione finale dell Ottobre 2006 Reference Document on Best Available Techniques for the Manufacture of Large Volume Inorganic Chemicas Solid and Others Industry BRef LVIC s adottato dalla Commissione Europea nell agosto 2007 che tratta nello specifico il processo produttivo svolto nello stabilimento chimico i
13. Protocollo di Intesa per la gestione ambientale del Distretto Chimico e Industriale in attuazione del quale sono previsti periodici monitoraggi volti ad identificare i possibili impatti delle attivit industriali sulla falda freatica attraverso una caratterizzazione idrodinamica del flusso di falda nonch una caratterizzazione del chimismo delle acque sotterranee tale accordo prevede il controllo della falda attraverso una rete di monitoraggio attualmente costituita da 95 piezometri di cui 81 controllano direttamente la zona occupata dagli impianti del Distretto Chimico e Industriale che permetter di verificare nel tempo lo stato della qualit delle acque sotterranee Questo sistema di monitoraggio ha l obiettivo infatti di misurare sistematicamente e con la frequenza richiesta dalle caratteristiche idrogeologiche della zona i parametri idraulici della falda altezza velocit e direzione ed alcuni parametri chimici indicativi della qualit delle acque cloruri solfati e idrocarburi totali misurati come n esano Alla luce dei sistemi di contenimento adottati i potenziali impatti sul suolo e sottosuolo riconducibili alle attivit svolte nello stabilimento chimico Cabot Italiana sono quindi da ritenersi non significativi nelle normali condizioni operative e sono comunque ridotti a livelli trascurabili anche in situazioni accidentali quali sversamenti rilevanti di sostanze con caratteristiche di pericolosit per l ambiente Con particolare r
14. UNI EN 13284 ex UNI10263 e Per i parametri NOx e SOx si utilizza come riferimento il metodo previsto nell Allegato al DM 25 08 2000 e Per quanto attiene i valori di incertezza estesa delle metodiche di riferimento sopra richiamate si assumono i valori a P 95 e fattore copertura k 2 sotto indicati Parametro Metodo Incertezza estesa Portata fumi UNI 10169 2001 10 Polveri UNI 13284 1 2002 30 Ossidi di azoto DM 25 08 2000 all 1 30 Ossidi di zolfo DM 25 08 2000 all 1 30 Ossigeno EPA 40 96 e EPA 3 A 90 oppure UNI EN 14789 10 Ossido di carbonio UNI 9968 UNI 9969 Kos Csa Analizzatori automatici celle elettrochimiche UV IR FTIR e Per tutte le emissioni in atmosfera sopraindicate deve essere effettuato un autocontrollo annuale per tutti i parametri autorizzati e Il controllo dei limiti nell emissione E4 E4bis viene condotto per problemi logistici su due prese campione in condotti separati che confluiscono poi all atmosfera in un unica emissione Per la verifica del rispetto del limite pertanto si dovr tenere conto della media pesata sulla portata dei parametri rilevati rilievi dovranno avvenire in contemporanea sulle due prese campione o in alternativa in condizioni differite ma con il medesimo assetto produttivo d impianto Le condizioni d impianto le singole determinazioni sui condotti le medie pesate e l algoritmo di calcolo dovranno essere riportati sul rappor
15. a quella ascrivibile al nuovo camino caratterizzato quest ultimo peraltro da una migliore qualit in termini di concentrazione degli inquinanti degli effluenti i valori di emissione garantiti per l impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas in progetto sono infatti sostanzialmente pi bassi degli attuali limiti autorizzativi da considerarsi altres che il futuro cessato utilizzo della torcia per la combustione ordinaria del tail gas rappresenta nelle condizioni attuali una fonte di emissione senz altro significativa sulla quale possibile un controllo evidentemente minore rispetto a quello ottenibile su una centrale di combustione nelle torce la percentuale di aria in eccesso deve essere a livelli inferiori rispetto a quelli tipici utilizzati nelle centrali di combustione in quanto non avendo la possibilit di un controllo continuo della combustione necessario mantenersi in condizioni di combustione ricca per evitare le condizioni di soffocamento della fiamma e quindi lo spegnimento della torcia il ridotto eccesso d aria che deve sussistere per la corretta combustione in torcia comporta l ovvio incremento della temperatura di combustione che pertanto si ripercuote in modo fortemente negativo sulla formazione degli NOx In termini di Migliori Tecniche Disponibili MTD in materia di emissioni in atmosfera poi da citare l adozione per la nuova centrale termoelettrica di un Sistema di Monitoraggi
16. adottata In considerazione del recente assoggettamento dello stabilimento agli adempimenti di cui al D Lgs n 334 99 e s m i risulta implementato ai sensi dell art 7 del predetto decreto un SGS in accordo con le indicazioni di cui al DM 09 08 2000 A tal proposito si evidenzia che lo stabilimento adottava gi da tempo un Sistema di Gestione della Sicurezza conforme a quanto indicato contenente procedure e istruzioni operative relative a formazione dei dipendenti gestione delle emergenze manutenzione degli impianti controllo del processo responsabilit ecc 33 Tecniche per la prevenzione di incidenti connessi allo stocca Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B io di sostanze liquide pericolose oli aromatici Tecnica Benefici Caratteristiche ambientali dell impianto CABOT ITALIANA Adottare tutte le misure necessarie per prevenire Lo stabilimento Cabot di Ravenna in riferimento alla potenziale presenza di oli in ingresso classificato come e limitare le conseguenze degli incidenti rilevanti Sostanze Pericolose per l ambiente R51 53 in quantitativi superiori alle soglie di cui al Allegato 1 del D Lgs n secondo quanto previsto dalla Direttiva Seveso 334 99 e s m i recepimento della Direttiva europea in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con Il direttiva 96 82 CE sul controllo dei pericoli di determinate sostanze pericolose si rec
17. alla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D Lgs n 152 06 scarico in acque superficiali valori limite di emissione per i parametri fosforo totale e azoto totale sono rispettivamente di 1 mg l e 10 mg l in quanto lo scarico recapita in area dichiarata attualmente sensibile art 91 del D Lgs n 152 06 5 Il punto di scarico S1 dovr essere dotato entro e non oltre il 31 12 2008 di un misuratore in continuo di portata al fine di poter quantificare il flusso di massa delle sostanze pericolose scaricate in acque superficiali 6 Nelle more dell emanazione di eventuali direttive applicative del D Lgs n 152 06 e o direttive regionali in materia per le sostanze pericolose di cui ai precedenti punti 2 e 3 non ricomprese nella Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D Lgs n 152 06 viene assunto in via cautelativa un valore limite di emissione per il parametro Idrocarburi Policiclici Aromatici IPA pari a 10 volte il corrispondente standard di qualit delle acque superficiali di cui alla Tabella 1 A dell Allegato 1 alla Parte Terza del D Lgs n 152 06 Il valore limite di emissione per il parametro IPA pertanto fissato in 2 ug l 7 limiti di emissione sopraindicati sono accertabili attraverso campionamenti istantanei in quanto le caratteristiche dell impianto di trattamento aziendale assicurano che la qualit delle acque reflue scaricate non pu variare in breve tempo 8 Il punto di prelievo S1 ai fini del con
18. aromatico che viene trasferito nel gas di coda sotto forma di gas solforati ed emessi assieme ai fumi di combustione dalle apparecchiature dove il tail gas viene utilizzato come combustibile la Ditta utilizza una materia prima con un tenore di zolfo medio ponderato annuo inferiore all 1 7 in modo tale da limitare alla fonte le emissioni di tale inquinante Nello stato futuro con riferimento all intervento di adeguamento alle Migliori Tecniche Disponibili MTD inerente l utilizzo del contenuto energetico di gas di scarto tail gas in impianti ausiliari allo stabilimento produttivo prevista la realizzazione di una nuova centrale termoelettrica come efficiente e controllabile sistema di combustione per la termovalorizzazione del tail gas in sostituzione dell attuale utilizzo della torcia e contestuale dismissione della centrale termoelettrica esistente In particolare il punto di emissione E100 a cui afferiscono i fumi del nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas sostituir il punto di emissione E17 relativo alla centrale termoelettrica esistente mentre l attuale torcia per la combustione di tail gas E16 entrer in servizio solo in condizioni di emergenza Nel confronto tra lo scenario emissivo autorizzato attuale e quello futuro si notano evidenti miglioramenti a seguito del sopracitato intervento saranno infatti sostituiti due punti di emissione aventi una maggiore portata complessiva di fumi rispetto
19. attivazione spegnimento a Fuoco disposizione presso l impianto Prevedere un contenimento delle acque di Riduzi Nella considerazione che gli oli stoccati sono classificati come sostanze non infiammabili e reali possibilit di PeR p iduzione SUR p i N fa i se estinzione contaminate in considerazione del del rischio di accadimento di un incendio che coinvolga i parchi serbatoi oli sono da ritenersi trascurabili i el rischio di VERTE x D e i A sE tipo di sostanze stoccate e del eventuale contaminazione L analisi di rischio condotta nell ambito della predisposizione del Rapporto di Sicurezza ha evidenziato come i bacini prossimit di corsi d acqua per sostanze del suole di contenimento presenti consentano di contenere quantitativi associati a sversamenti credibili di prodotto pur tossiche cancerogene e pericolose il delle acque aumentati dei quantitativi eventualmente presenti di sostanze estinguenti contenimento deve essere totale 34 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Tecnica Benefici Caratteristiche ambientali dell impianto CABOT ITALIANA La corrosione rappresenta una delle principali I serbatoi sono realizzati in acciaio al carbonio e storicamente non hanno evidenziato problemi connessi alla cause di malfunzionamenti delle attrezzature corrosione per prevenire tale fenomeno Infiltrazioni di acqua nei serbatoi data la tipologia stess
20. attraverso un apposita istruzione operativa redatta di concerto fra il ricevente e Polimeri Europa Le operazioni di sbarco dell olio prevedono al termine delle stesse il pigaggio dell oleodotto per un volume complessivo di olio aromatico a 50 C pari a circa 150 m serbatoi sono mantenuti ad una temperatura al di sotto dei 70 C mediamente 50 C tramite un sistema automatico di controllo della temperatura al fine di rendere l olio meno viscoso e quindi pompabile Mediante condotta fuori terra l olio viene trasferito a 3 serbatoi denominati Day Run DR aventi ciascuno capacit pari a 250 m che giornalmente riforniscono l olio di alimentazione alle 3 linee produttive U1 U2 e U3 Preriscaldo olio L olio viene prelevato a mezzo pompe dai serbatoi DR e inviato mediante condotta in minima parte interrata strada di attraversamento in forni di tipo convenzionale in cui lolio viene preriscaldato fino a 150 250 C passando in una serpentina lambita dai gas caldi derivanti dalla combustione del gas di coda prodotto nella successiva fase di reazione Piroscissione olio reazione e quenching L olio preriscaldato viene avviato alla reazione di piroscissione in appositi reattori apparecchi a forma cilindrica allungata costituiti da un mantello esterno di acciaio al carbonio e rivestiti internamente di materiale refrattario mattoni resistenti alle elevate temperature di reazione 1 500 C circa L entrata del gas metano in
21. camicia per essiccare il prodotto finito nel previsto tamburo rotante con recupero energetico nella centrale termoelettrica esistente per la generazione di energia termica ed elettrica senza recupero energetico nella torcia continua preposta alla termodistruzione del tail gas residuo eccedente le necessit termiche sopraevidenziate La realizzazione della nuova centrale elettrica di maggiore potenzialit rispetto a quella esistente contestualmente dismessa eliminer la necessit di utilizzo della torcia che in futuro entrer in servizio solo in condizioni di emergenza e consentir lo sfruttamento energetico anche di tale quota non trascurabile di gas prodotto il completamento di tale intervento in progetto consentir pertanto di consequire la piena conformit a tale tecnica individuata quale MTD Adozione di sistemi primari DeNOx per ridurre i livelli di emissione di ossidi di azoto nei fumi di combustione derivanti dai sistemi di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas con produzione di energia Nelle normali condizioni di esercizio i livelli di emissione di ossidi di azoto associati espressi come valori medi orari nelle condizioni di fumi anidri con tenore di ossigeno pari al 3 risultano inferiori a 0 6 g Nm per i nuovi impianti paria 0 6 1 0 g Nm per gli impianti esistenti Livelli di emissione di NOx superiori a quelli sopraindicati sono possibili durante le o
22. compatibili con quelli degli essiccatori Riduzione associati alle MTD I livelli di emissione di Polveri associati delle espressi come valori medi semiorari e emissioni indipendenti dal tenore di ossigeno risultano in atmosfera paria 10 30 mg Nm per i filtri degli sfiati di Polveri dei sistemi di trasporto pneumatici e di raccolta inferiori a 20 30 mg Nm per i filtri purga Riciclo nel processo produttivo del nero di Tale tecnica risulta adottata gi da tempo nello stabilimento garantendo allo stesso tempo i pi elevati livelli di controllo carbonio prodotto fuori specifica qualit del prodotto finito secondo i requisiti del Sistema Qualit conforme alla norma UNI EN ISO 9001 2000 di cui Il nero di carbonio prodotto fuori specifica pu dispone la Ditta essere riciclato nel processo seppur in quantit Apy dan Recupero limitate miscelandolo con gradi di nero di 5 3 dt ya di materia carbonio compatibili la specifica del prodotto finito determina il quantitativo di nero di carbonio fuori specifica che pu essere riprocessato Riciclo di acqua In tal senso la Ditta opera gi il recupero degli spurghi del circuito delle torri di raffreddamento e degli impianti di osmosi Nel caso in cui non venga inficiata la qualit del inversa riutilizzando tale risorsa come acqua di quench ai reattori delle unit produttive U2 e U3 per le quali si hanno prodotto valutare la possibilit di attuare il limiti meno restrittivi di qualit prodot
23. contenimento degli scarichi idrici L impianto di depurazione aziendale delle acque reflue asservito allo stabilimento produttivo ha essenzialmente la funzione di separare e trattenere le particelle di nero di carbonio tramite un sistema di vasche di decantazione e labirinti e di ridurre la richiesta di ossigeno biologico BOD5 Mediante le reti fognarie le acque reflue vengono convogliate verso le vasche di raccolta e da qui a mezzo pompe di sollevamento rilanciate al sistema di depurazione il depuratore aziendale diviso longitudinalmente in due sezioni simmetriche ciascuna delle quali costituita da vasca di equalizzazione vasca di sedimentazione a labirinti vasca di sedimentazione ossidazione finale per poi riunirsi in un unica canaletta di scarico l uscita della quale stramazzo costituisce anche il punto di campionamento ufficiale per prelievi e analisi Le due sezioni seppur simmetriche funzionalmente sono dedicate e gestite in modo separato una sezione dedicata al trattamento delle acque di lavaggio e l altra per il trattamento delle acque provenienti dalle reti fognarie delle acque meteoriche e acque oleose box rifiuti La vasca di sedimentazione a labirinti posta dopo la vasca di equalizzazione ha il compito di ridurre la velocit della corrente acquosa e disponendo di un tempo di permanenza nella vasca sufficientemente lungo far precipitare le particelle in sospensione per gravit accumulandole sul fondo dell
24. dell olio aromatico a monte dei sistemi di riscaldamento parte fredda valutare la tipologia di pompa a tenuta superiore pi adatta al trasferimento degli oli aromatici e procedere alla progressiva sostituzione delle pompe esistenti si indica nel 31 12 2010 il termine entro il quale dovr essere data evidenza dello stato di avanzamento di tali interventi di miglioramento ovvero dei tempi previsti gt Al fine di perseguire un continuo miglioramento delle performances ambientali dell insediamento produttivo dovr comunque essere mantenuto attivo e aggiornato il Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001 2004 di cui la Ditta gi in possesso Dovr altres essere garantita continuit al programma di miglioramento della compatibilit ambientale dell Ambito Produttivo Omogeneo APO costituito dall area chimica e industriale di Ravenna che la Ditta ha intrapreso partecipando ad un accordo volontario con le Pubbliche Amministrazioni orientato alla registrazione EMAS d Area per le Aziende dell APO attuando le azioni definite nel Programma Ambientale dellAPO la cui responsabilit e attuazione ascrivibile alla stessa Azienda che le ha mutuate dal proprio programma di miglioramento previsto nel SGA Nella considerazione che l impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas con produzione di energia elettrica previsto in sostituzione dell attuale utilizzo della torcia trattasi di nuovo im
25. di combustione per la termovalorizzazione del tail gas in sostituzione dell attuale utilizzo della torcia e contestuale dismissione della centrale termoelettrica esistente determina un impatto positivo sulla componente atmosfera in termini di emissioni di SOx Preriscaldamento dell aria necessaria al processo Realizzare il preriscaldamento dell aria necessaria al processo fino a 500 700 C in scambiatori di calore che utilizzano come fluido di servizio i gas caldi di reazione contenenti NdC Risparmio energetico Tale tecnica risulta applicata in tutte e tre le unit di produzione dello stabilimento realizzando un preriscaldamento dell aria necessaria al processo fino ad una temperatura anche di 700 800 C Mantenimento di parametri di esercizio ottimali nei sistemi di raccolta del NdC Mantenere condizioni di esercizio ottimali nei filtri a maniche ad alta prestazione al fine di assicurare un elevata efficienza di raccolta del NdC e minimizzare le perdite di prodotto raggiungendo un contenuto residuo di NdC nel tail gas filtrato inferiore a 100 mg Nm Riduzione delle emissioni in atmosfera di materiale particolato Il sistema di raccolta del NdC viene effettuato utilizzando dei filtri a maniche ad alta efficienza denominati Filtri ad Alta Temperatura FAT che sono controllati mediante sistema di controllo DCS facente capo ad una sala di controllo presidiata 24 ore su 24 da personale qualificato I
26. di interesse Polveri e NOx v nello stabilimento produttivo risultano installati sistemi di abbattimento idonei al materiale particellare conformi alle MTD di settore v all interno del sito non sono presenti sorgenti significative di emissioni diffuse polverulente e l intervento in progetto non apporta alcun incremento rispetto alle condizioni attuali In relazione alle previsioni e vincoli rispetto alla pianificazione in materia di tutela delle acque l area di interesse non ricade in una zona di protezione delle acque sotterranee individuate dal Piano di Tutela delle Acque PTA della Regione Emilia Romagna considerato inoltre che l approvvigionamento dello stabilimento chimico Cabot Italiana garantito attraverso prelievo da acquedotto industriale e civile piuttosto che mediante emungimento di acque sotterranee non sussistono pertanto vincoli particolari dettati dal PTA stesso Relativamente alle indicazioni per il risparmio idrico del PTA si evidenzia comunque che il progetto definitivo della nuova centrale termoelettrica prevede l installazione di un sistema di raffreddamento primario a aria che garantir un notevole risparmio di risorsa idrica 15 rispetto a quanto avviene attualmente per l esercizio delle torri di raffreddamento ad acqua installate a servizio dell esistente centrale Conseguentemente altres al minor utilizzo dell impianto di produzione acqua demineralizzata si avr una diminuzione 10 dei reflui di lavaggi
27. e applicare laddove possibile un rivestimento interno ovvero aggiungere inibitori di corrosione Per prevenire la corrosione esterna delle tubazioni applicare uno due o tre strati di rivestimento a seconda delle condizioni sito specifiche es vicinanza al mare Il rivestimento non deve tipicamente essere applicato a tubazioni realizzate in materiale plastico ovvero in acciaio superiore L oleodotto che collega la banchina Polimeri Europa dove avvengono gli scarichi di materia prima allo stabilimento realizzato in acciaio al carbonio con spessore di 7 4 mm tenuto sotto controllo tramite analisi periodiche Tale collegamento inoltre dotato di protezione catodica Le tubazioni interne sono anch esse realizzate in acciaio al carbonio il Sistema di Gestione prevede periodiche ispezioni sul loro stato e va comunque evidenziato che non sono state storicamente riscontrate problematiche legate a fenomeni di corrosione 32 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Tecnica Benefici ambientali Caratteristiche dell impianto CABOT ITALIANA Prevenire incidenti e infortuni adottando un Sistema di Gestione della Sicurezza SGS che includa assegnazione di compiti e responsabilit accertamento del rischio di incidenti rilevanti assegnazione di procedure di lavoro implementazione di piani di emergenza monitoraggio del SGS valutazione periodica della politica
28. il carico idraulico netto all aspirazione disponibile deve essere sempre superiore rispetto a quello effettivo richiesto e regolare controllo e manutenzione sia delle parti rotanti che dei sistemi di tenuta combinati a programmi di riparazione o sostituzione Selezionare la tipologia di pompe e tenute appropriata per le applicazioni di processo Le pompe installate sono a normale tenuta meccanica tali apparecchiature specifiche preferibilmente pompe che siano progettate per la completa tenuta come Riduzione sono soggette a manutenzione preventiva come regolato dall apposita pompe a trascinamento magnetico pompe a tenuta meccanica multipla ecc delle procedura del SGA e durante le fasi di trasferimento sono condotte regolari emissioni in ispezioni dagli addetti in turno mirate anche ad individuare eventuali perdite atmosfera Nella considerazione che l olio aromatico utilizzato in stabilimento diffuse classificato ai sensi della Direttiva 67 548 CEE e s m i come sostanza fuggitive cancerogena R45 la situazione attuale appare pertanto non pienamente accidentali conforme alle MTD in quanto non risultano installate pompe a tenuta La corrosione interna delle tubazioni pu essere causata dalla natura corrosiva dei prodotti movimentati per prevenire tale fenomeno e selezionare un materiale di costruzione resistente alla sostanza movimentata e applicare metodi di costruzione adeguati e effettuare attivit di manutenzione preventiva
29. ivi previste Al termine del primo anno di gestione del nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas la Ditta dovr relazionare nel rapporto annuale sulle quantit dei rifiuti prodotte dal nuovo insediamento SERBATOI INTERRATI Non sono presenti serbatoi interrati all interno del perimetro dello stabilimento MATERIE PRIME E DI SERVIZIO AUSILIARIE Per quanto attiene alle materie prime e di servizio ausiliarie la Ditta dovr registrare con le frequenze previste dal Piano di Monitoraggio aziendale e tenere a disposizione dell Autorit competente i consumi delle materie prime e di servizio ausiliarie indicate nella Tabella C1 della domanda di AIA Tale tabella dovr essere integrata modificata con le sostanze utilizzate per l esercizio della nuova centrale di termovalorizzazione del tail gas PRODOTTI La Ditta dovr registrare con la frequenza prevista dal sistema di gestione interno e tenere a disposizione dell Autorit competente le quantit prodotte di nero di carbonio secondo lo schema della Tabella D1 Scheda D della domanda di AIA con la medesima frequenza dovr altres essere aggiornata la Tabella D2 Scheda D della domanda di AIA relativa produzione del tail gas 58 Sezione piano di monitoraggio Allegato E La Ditta dovr infine provvedere ad annotare con cadenza almeno annuale la ripartizione espressa come del tail gas inviato in ce
30. lavori ultimati considerando l omogeneit dei valori ante operam e post operam Bilancio energetico Nell intero sito produttivo in esame si individuano sia utenze termiche che elettriche consumi di energia termica interamente soddisfatti dal vapore autoprodotto nella centrale termoelettrica asservita allo stabilimento produttivo sono essenzialmente attribuibili al funzionamento di alcune macchine termiche turbine del ventilatore di combustione della centrale termoelettrica e una turbina per l aria di combustione nel reattore della linea produttiva U1 e all utilizzo quale fluido di servizio per il riscaldamento della materia prima all interno dei serbatoi ovvero per il riscaldamento ad uso civile degli edifici nel 2004 detti autoconsumi di energia termica sono complessivamente risultati pari a circa 46 700 MWh in maggioranza 43 imputabili all esercizio della linea produttiva U1 Per quanto riguarda i consumi di energia elettrica l impianto di produzione del nero di carbonio si distingue per il suo profilo piatto dovuto al funzionamento costante delle apparecchiature anche durante i transienti di 20 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B fermo macchina per riparazione se infatti la linea produttiva esce dalla produzione normale i consumi elettrici rimangono inalterati solo se la mancata produzione di nero di carbonio si prolunga per pi di 8 ore le macchine del processo vengono fermate con una riduzione di
31. possono portare a ritenere sufficiente il e Nell ambito della predisposizione del Rapporto di Sicurezza stata condotta un approfondita analisi di rischio nella raggiungimento di un livello accettabile di riduzione quale alla luce delle caratteristiche di pericolosit per l ambiente dei alcuni oli potenzialmente approvvigionati stato rischio del rischio di valutato con particolare attenzione il rischio di contaminazione ambientale 35 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Tecnica Benefici ambientali Caratteristiche dell impianto CABOT ITALIANA Con particolare riguardo ai serbatoi fuori terra contenenti sostanze liquide pericolose ovvero che posso causare potenziale inquinamento del suolo e delle acque prevedere un sistema di contenimento secondario quale e bacino di contenimento attorno ai serbatoi a parete singola e serbatoi a doppia parete e serbatoio a parete singola con serbatoio esterno di copertura e serbatoi a doppia parete e rilevazione delle perdite dal fondo Nel caso di serbatoi esistenti contenuti all interno di bacini di contenimento per la determinazione della migliore barriera impermeabile applicabile tra e membrana flessibile HDPE e fondo in argilla e superficie d asfalto e superficie di calcestruzzo adottare un metodo basato sull analisi di rischio tenendo in considerazione la significativit del rischio derivante dall eventuale s
32. qualit degli scarichi dovr essere comunicata alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente 14 Nel caso si verifichino imprevisti tecnici che modifichino provvisoriamente il regime e la qualit degli scarichi dovr esserne data immediata comunicazione alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente 15 Sono fatte salve tutte le autorizzazioni e o concessioni di cui la Ditta deve essere in possesso previste dalla normativa vigente In particolare la Ditta tenuta a rapportarsi con il Consorzio di Bonifica competente per territorio per eventuali adempimenti 16 Si fa riserva di aggiornare e o modificare le prescrizioni di cui ai punti 2 e 6 sulla base di eventuali direttive applicative del D Lgs n 152 06 17 1 limiti e prescrizioni di cui al presente atto potranno essere riesaminati e modificati ai sensi e per gli effetti degli ulteriori limiti e vincoli stabiliti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Ravenna anche in attuazione e perfezionamento del Piano di Tutela delle Acque regionale al fine di tutelare le acque costiere dell Adriatico e le Pialasse zona sensibile D3 Consumi idrici Il gestore attraverso gli strumenti gestionali in suo possesso deve utilizzare in modo ottimale la risorsa idrica con particolare riguardo alle MTD Il gestore tenuto ad effettuare gli autocontrolli dei propri prelievi idrici secondo quanto stabilito nel Piano di Moni
33. tail gas con registrazione periodica delle emissione fuggitive La valutazione effettuata utilizzando fattori di default del metodo EPA 453 ha fornito una stima estremamente conservativa delle emissioni fuggitive ascrivibili allo stabilimento 14 6 ton anno l analisi con misure in campo ha ridimensionato tale stima come si pu evincere dai valori puntuali misurati a campione sull impianto Al fine pertanto di aggiornare la stima preliminare di cui sopra la Ditta dovr procedere nella valutazione delle emissioni fuggitive sulla base dei valori misurati nelle apparecchiature campione tale quantificazione dovr essere presentata nel primo report annuale dei dati 2008 EMISSIONI IN ATMOSFERA IN CONDIZIONI ECCEZIONALI PREVEDIBILI Le emissioni in atmosfera eccezionali sono le emissioni che si hanno all avvio o all arresto del processo Possono essere pianificate e dovute a fermate temporanee lavori di riparazione piani di manutenzione o situazioni simili Si prende atto delle casistiche sviluppate per le situazioni di avviamento e fermata delle linee di produzione e delle istruzione operative aziendali che ne governano lo svolgimento La Ditta tenuta a registrare i transitori dovuti alle fermate e agli avviamenti delle 3 linee produttive e delle apparecchiature ad esse connesse che possono prevedere emissioni in aria di gas e fumi nonch situazioni di rilasci accidentali di nero di carbonio in atmosfera Le anomalie di processo ch
34. un consumo massimo annuo in olio aromatico stimabile complessivamente pari a circa 190 000 tonnellate Ad ogni linea produttiva afferiscono pertanto i seguenti punti di emissione in atmosfera cos suddivisi Linea produttiva U1 E1 E2 E4 E4bis E5 Linea produttiva U2 E6 E7 E9 E13 E14 Linea produttiva U3 E10 E11 E12 E14 E15 Il punto di emissione E14 comune alle due linee produttive U2 e U3 e raccoglie i fumi provenienti dagli essiccatori delle due linee Tutte le sopraindicate emissioni in atmosfera sono continue 24 h d 51 Sezione piano di monitoraggio Allegato E I punti di emissione E18 E19 E20 afferiscono rispettivamente all insacco da silos in big bags e o al caricamento del nero nei camion cisterna all aspirazione della linea di confezionamento e alla pulizia dei locali attraverso aspirazioni convogliate in un unica linea Tali emissioni presentano carattere di discontinuit Tutti i punti di emissione sopraindicati sono dotati di filtri a maniche e limiti indicati per i parametri Polveri totali NOx ed SOx sono da considerarsi come valori medi orari su fumi umidi alle condizioni di processo e Per la verifica dei parametri indicati si fa riferimento ai metodi indicati dall azienda nel Piano di Monitoraggio e precisamente per portata velocit e temperatura alla norma UNI 10169 con le relative incertezze e Per la verifica del parametro Polveri totali si utilizza come riferimento il metodo
35. utilizzo della torcia che in futuro entrer in servizio solo in condizioni di emergenza e consentir lo sfruttamento energetico anche di tale quota non trascurabile di gas prodotto 37 500 Nm h il completamento di tale intervento attua l adozione delle Migliori Tecniche Disponibili in materia di produzione di nero di carbonio in termini di utilizzo del contenuto energetico del tail gas in impianti ausiliari allo stabilimento produttivo stesso In particolare il nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas di potenza termica nominale pari a 65 MWt risulta progettato per soddisfare i seguenti requisiti v valorizzare al massimo il tail gas derivante dal processo produttivo di nero di carbonio attualmente bruciato in una torcia di combustione recuperandone il contenuto energetico con contestuale impatto positivo in termini ambientali a seguito del migliore controllo delle condizioni di combustione del tail gas stesso v ottenere un elevato rendimento e una sicura affidabilit di esercizio vy produrre energia termica ed elettrica per soddisfare completamente il fabbisogno dello stabilimento produttivo riversando il surplus elettrico nella Rete Nazionale Sulla base degli elementi di bilancio energetico semplificato al netto degli autoconsumi energetici della centrale termoelettrica riassunti per lo stato attuale e futuro nella figura seguente il nuovo scenario impatta in modo significativo sulla produzione di ene
36. 03 Xileni orto meta para APAT CNR IRSA 5140 Man 29 2003 Stirene APAT CNR IRSA 5140 Man 29 2003 Cumene APAT CNR IRSA 5140 Man 29 2003 Propilbenzene APAT CNR IRSA 5140 Man 29 2003 Solventi organici aromatici Calcolo Ferro APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 6 APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003 Azoto nitrico APAT CNR IRSA 4020 Man 29 2003 Azoto nitroso APAT CNR IRSA 4020 Man 29 2003 Azoto Kjeldahl TKN APAT CNR IRSA 5030 Man 29 2003 Azoto totale Calcolo Azoto ammoniacale APAT CNR IRSA 4030 C Man 29 2003 20 Escherichia coli APAT CNR IRSA 7030 Man 29 2003 Per questi parametri non disponibili i valori di incertezza estesa L incertezza stimata con livello di fiducia del 95 e fattore di copertura k 1 96 per le analisi microbiologiche K 2 per le analisi chimiche effettuate con metodi ufficiali validati e k 2 57 per le analisi chimiche effettuate con metodi interni La Ditta tenuta altres ad effettuare con cadenza semestrale un analisi relativa alle sostanze pericolose identificate negli IPA con particolare riguardo agli IPA di Borneff quali fluorantene Benzo b fluorantene Benzo k fluorantene Benzo a pirene Benzo ghi perilene Indeno 1 2 3 cd pirene Per effettuare tali rilievi deve essere utilizzato il riferimento analitico del metodo 5080 dei quaderni APAT IRSA CNR sulle acque o metodi con prestazioni equivalenti Modalit operative I campionamenti degli scarichi idrici dov
37. 16 della predetta L R n 26 04 dall autorizzazione unica per la costruzione e l esercizio del nuovo impianto di produzione di energia alimentato da fonti rinnovabili della Ditta Cabot Italiana Il monitoraggio e il controllo delle condizioni dell AIA sono esercitate dalla Provincia di Ravenna ai sensi dell art 12 della L R n 21 04 avvalendosi del supporto tecnico scientifico e analitico di ARPA al fine di verificare la conformit dell impianto alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione La Provincia ove rilevi situazioni di non conformit alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione proceder secondo quanto stabilito nell atto stesso o nelle disposizioni previste dalla vigente normativa nazionale e regionale IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO Dott Stenio Naldi Sezione informativa Allegato A ALLEGATO A Sezione informativa A1 Informazioni generali Sito Ravenna Via Baiona n 190 Impianto Impianto chimico per la produzione di nero di carbonio Attivit IPPC D Lgs n 59 05 Allegato punto 4 2 e Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base quali metalloidi ossidi metallici o altri composti inorganici Attivit connesse Attivit di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas con generazione di energia termica ed elettrica attualmente tale attivit svolta nell esistente centrale termoelettrica avente po
38. 16 dovr essere gestita secondo le procedure di stabilimento e i controlli indiretti dell efficienza previsti dall apposita istruzione operativa aziendale che deve essere messa a disposizione degli organi di controllo in sede di ispezione Con la nuova centrale termoelettrica in esercizio la torcia assume la veste di dispositivo di sicurezza in stand by da attivare secondo una nuova procedura In proposito dopo la messa a regime del nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas la Ditta dovr presentare per sottoporre a valutazione all Autorit competente e all ARPA la nuova procedura di gestione e controllo della torcia nel nuovo assetto impiantistico Tale procedura dovr comunque prevedere le modalit di comunicazione dell attivazione della torcia nei casi di gestione sia ordinaria che straordinaria della centrale 52 Sezione piano di monitoraggio Allegato E L Autorit competente si riserva per il nuovo assetto impiantistico di indicare ulteriori condizioni e prescrizioni per la gestione di tale dispositivo nelle situazioni di fermata e o emergenza della centrale Nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas AI punto di emissione E100 afferiranno i fumi di combustione della nuova centrale termoelettrica tale nuovo camino sar dotato di Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni SMCE in grado di monitorare i parametri Polveri SOx NOx e CO oltre che i parame
39. 500 tonnellate di olio aromatico si realizzata una produzione annua di NdC complessivamente pari a circa 79 000 tonnellate con associati circa 800 105 Nm di tail gas Allo stato attuale quale sistema di abbattimento tramite combustione per la termovalorizzazione del tail gas presente un impianto di cogenerazione installato nel 1965 volto alla produzione di energia elettrica e termica per l adiacente stabilimento produttivo oltre ad una torcia per il surplus La centrale termoelettrica esistente composta da una caldaia che inizialmente nata per utilizzare come combustibile olio pesante stata convertita negli anni 70 per essere alimentata con il gas di scarto l alimentazione ad olio combustibile viene ad oggi realizzata solo in condizioni di emergenza a scapito per dell efficienza del combustore stesso La caldaia alimentata a tail gas che prevede l utilizzo di gasolio ovvero olio combustibile quale combustibile ausiliario per le fasi di avviamento ovvero per mantenere la combustione stabile risulta cos caratterizzata da una potenza termica nominale pari a circa 18 MWt tale quindi da non consentire circa 32 lo sfruttamento energetico di tutto il tail gas derivante dal processo produttivo di NdC la parte del gas di coda non utilizzata circa 40 viene inviata a termodistruzione in una torcia continua pertanto senza alcun recupero energetico e con minore resa di combustione e quindi abbattimento inquinanti appositamente att
40. 9 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Tecnica Benefici ambientali Caratteristiche dell impianto CABOT ITALIANA Per nuove installazioni prevedere tubazioni fuori terra chiuse per installazioni esistenti caratterizzate da tubazioni interrate applicare una manutenzione preventiva e un approccio basato sull analisi di rischio Nella costruzione di nuovi serbatoi selezionarne accuratamente collocazione e layout Realizzare preferibilmente serbatoi fuori terra operanti a pressione atmosferica nel caso di stoccaggio di liquidi infiammabili da realizzarsi in un sito con spazi ristretti possono considerarsi anche serbatoi interrati Applicare ai serbatoi un colore che rifletta almeno il 70 delle radiazioni termiche e solari ovvero applicare schermi solari sui serbatoi fuori terra contenenti sostanze volatili procedura di ispezione periodica che alla luce della presenza della coibentazione richiede che periodicamente alcuni tratti di coibentazione vengano tolti e riapplicati a seguito dell ispezione Per quanto riguarda la rilevazione di eventuali perdite va ricordato che anche i trasferimenti interni sono controllati da sala controllo Va rilevato inoltre che durante i trasferimenti interni sono effettuate ispezioni con frequenza oraria In caso di sversamento viene applicata l apposita procedura interna di emergenza prevista Nello stabilimento non attualmente prevista la reali
41. Baiona individuata come area sensibile ai sensi dell art 91 comma 1 del D Lgs n 152 06 Da un punto di vista qualitativo l unica sostanza pericolosa utilizzata in modo cospicuo con potenziale ricaduta nello scarico idrico lolio aromatico ricco di Idrocarburi Policiclici Aromatici IPA con 3 o 4 anelli benzenici condensati che viene utilizzato come materia prima del processo produttivo 56 Sezione piano di monitoraggio Allegato E Il Piano di Monitoraggio aziendale prevede con frequenza bimensile la misurazione attraverso l apposita istruzione operativa dei parametri riportati nella tabella seguente con i metodi ivi indicati Parametro Metodo Incertezza estesa Tensioattivi cationici 020 AGRI Metodo interno di laboratorio Tensioattivi MBAS APAT CNR IRSA 5170 Man 29 2003 Tensioattivi non ionici UNI 10511 2 1996 BOD APAT CNR IRSA 5120 A Man 29 2003 50 COD APAT CNR IRSA 5130 Man 29 2003 Fosforo totale APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 12 APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003 Grassi e oli animali e vegetali APAT CNR IRSA 5160 Man 29 2003 Idrocarburi totali APAT CNR IRSA 5160 Man 29 2003 pH APAT CNR IRSA 2060 Man 29 2003 1 3 Solidi sospesi totali APAT CNR IRSA 2090 B Man 29 2003 8 3 Benzene APAT CNR IRSA 5140 Man 29 2003 Etilbenzene APAT CNR IRSA 5140 Man 29 2003 Toluene APAT CNR IRSA 5140 Man 29 20
42. I sono contabilizzati tramite contatori Nella figura di seguito riportata schematizzato l approvvigionamento idrico industriale e i principali trattamenti eseguiti sulle acque ad uso di processo ovvero di raffreddamento prima delle utenze Centrale termoelettrica Impianto di demineralizzazione acqua ad osmosi inversa Torri di raffreddamento 18 20 m h 2 impianti di 11 13 m h Acqua demineralizzazione Unit produttiva industriale acqua u1 ad osmosi inversa concentrati Torre piezometrica 11 13 m h Unit produttiva u2 Unit produttiva u3 L acqua industriale ad uso di processo viene impiegata principalmente per fermare la reazione di pirolisi acqua di quench per raffreddare successivamente il nero di carbonio e i gas di scarto dopo la reazione stessa prima dell ingresso nei filtri ad alta temperatura acqua in tubo di Venturi nonch nei pellettizzatori per l aggregazione del nero di carbonio fluffy in granuli acqua in pellettizzazione consumi idrici per le 3 linee produttive sono legati sia al regime di produzione che alla qualit del prodotto tali consumi sono comunque standardizzati per quanto riguarda le ricette di produzione per i rispettivi prodotti Un ulteriore esigenza idrica di processo rappresentata dal reintegro del circuito vapore presente nella centrale termoelettrica oltre a tali consumi occorre infine menzionare l acqua in
43. Lgs n 59 05 dovr altres essere redatta annualmente una relazione descrittiva del monitoraggio effettuato ai sensi di quanto riportato nel Piano di Monitoraggio contenente la verifica di conformit rispetto ai limiti puntuali e alle prescrizioni contenute nel presente atto autorizzatorio tale relazione dovr essere inviata entro il 30 aprile dell anno successivo alla Provincia di Ravenna all ARPA territorialmente competente e al Comune di Ravenna Per quanto riguarda la gestione delle emergenze lo stabilimento chimico Cabot dotato di idonei impianti antincendio in tutte le aree di sistemi di rivelazione dei gas con allarmi sonori e acustici e di un organizzazione interna per la gestione delle eventuali emergenze costituita da personale in turno presente 24 ore al giorno per tutto l anno Il pronto intervento per le situazioni di emergenza regolamentato dal Manuale Operativo e da specifiche procedure del Piano di Emergenza Interno in cui vengono definiti i ruoli le responsabilit le azioni e le modalit di contatto con gli Enti esterni di riferimento Vigili del Fuoco 118 Prefettura Sindaco risultano altres implementate le modalit di gestione per eventuali emergenze provenienti dal limitrofo Stabilimento Multisocietario in accordo anche con il Piano di Emergenza del distretto chimico e industriale elaborato dalla Prefettura di Ravenna In linea con l obiettivo di garantire la sicurezza delle attivit produttive la Dit
44. Provvedimento Provincia di Ravenna settore ambiente e suolo Piazza dei Caduti per la Libert 2 4 Provvedimento n 133 del 31 03 2008 Oggetto D Les 59 05 L R 21 04 DITTA CABOT ITALIANA S P A AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AIA PER L IMPIANTO CHIMICO ESISTENTE DESTINATO ALLA PRODUZIONE DI NERO DI CARBONIO PUNTO 4 2 E ALL D LGS 59 05 SITO IN COMUNE DI RAVENNA VIA BAIONA N 190 RIESAME DELL AIA IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO PREMESSO che con proprio provvedimento n 588 del 10 09 2007 stata rilasciata l Autorizzazione Integrata Ambientale AIA ai sensi dell art 10 della L R n 21 04 al sig Knauber Jurgen in qualit di gestore dell impianto chimico esistente destinato alla produzione di nero di carbonio della Ditta Cabot Italiana S p A avente sede legale e impianto in Comune di Ravenna Via Baiona n 190 per la prosecuzione dell attivit di cui al punto 4 2 e Allegato del D Lgs n 59 05 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base quali metalloidi ossidi metallici o altri composti inorganici CONSIDERATO che quale intervento di adeguamento alle Migliori Tecniche Disponibili MTD in materia di produzione di nero di carbonio in quanto inerente l abbattimento e l utilizzo del contenuto energetico di gas di scarto tail gas in impianti ausiliari allo stabilimento produttivo stesso prevista la realizzazione di una nuova central
45. TI EMISSIONI I limiti risultano i seguenti in condizione di normale funzionamento cos come definito nel D Lgs n 152 06 art 268 definizioni bb cc dd ee il numero delle ore in cui l impianto in funzione con l esclusione dei periodi di avviamento e di arresto e dei periodi di guasto salvo diversamente stabilito dalle normative adottate ai sensi dell art 271 comma 3 o della autorizzazione art 271 comma 14 e art 273 comma 8 del D Lgs n 152 06 Punto di emissione E1 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Fornetto di preriscaldo U1 Portata massima Nm h 5 000 Altezza minima m 18 Durata h d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali 30 NOx 600 SOx 2 600 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E2 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Filtro di processo U1 Portata massima Nm h limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E4 4b IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Preriscaldatore aria essiccatore U1 e filtro purga Ul Portata massima Nm h 45 000 Altezza minima m 50 Durata h d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali 30 NOx 500 SOx 2 600 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E5 IMPIANTO DI PRODUZIONE
46. Ulteriori rifiuti costituiti da materiale tecnico non pi utilizzabile sono altres rappresentati dalle maniche filtranti esauste CER 150203 derivanti dalla manutenzione dei filtri a maniche 9 5 tonnellate dal carbone attivo esausto CER 190904 e dalla quarzite esausta CER 150203 utilizzati negli impianti a osmosi inversa per la demineralizzazione delle acque rispettivamente 2 8 tonnellate e 6 4 tonnellate nonch dall allumina attivata esausta CER 160304 derivante dalla manutenzione del sistema di essiccamento aria strumenti 0 5 tonnellate quantit pi esigue sono invece i rifiuti derivanti dalla pulizia dei pezzi meccanici CER 120301 e dalla manutenzione delle apparecchiature quali oli esausti CER 130205 e batterie al piombo esaurite CER 160601 Oltre alle 4 tonnellate di rifiuti della pulizia contenenti olio CER 160708 e le 1 3 tonnellate di emulsioni oleose dalla pulizia del sistema di disoleatura delle acque reflue si aggiungono i rifiuti derivanti dalle attivit di laboratorio CER 160506 costituiti sostanzialmente da solventi e sostanze chimiche di laboratorio contenenti dibutilftalato 1 2 tonnellate e da toluene esausto 0 8 tonnellate Volumi non trascurabili di rifiuti sono infine rappresentati dagli imballaggi di cui 46 4 tonnellate in legno CER 150103 e 32 6 tonnellate in materiali misti CER 150106 Tutti i suddetti rifiuti che vengono affidati a impianti esterni autorizzati per le opportune operazioni di
47. a E16 dovranno essere registrate sul registro degli autocontrolli previsto al precedente punto D1 1 In caso di emergenza non programmata l uso della torcia deve essere tempestivamente comunicato sempre per vie brevi fax all ARPA 2 La Ditta dovr predisporre un sistema di misura del volume del tail gas avviato alla termovalorizzazione nella nuova centrale 3 La Ditta dovr predisporre una misura almeno giornaliera del volume di metano utilizzato nella caldaia per la stabilizzazione del regime di combustione ottimale 4 Ai sensi dell art 269 comma 5 del D Lgs n 152 06 per le emissioni afferenti al nuovo camino denominato E100 dovr essere messa in atto la seguente procedura per la quale viene indicato il 31 12 2008 come termine ultimo per la messa a regime 4 a Terminati i lavori di installazione la Ditta almeno 15 giorni prima di dare inizio alla messa in esercizio degli impianti ne d comunicazione a mezzo lettera raccomandata alla Provincia di Ravenna al Sindaco del Comune di competenza e all ARPA 4 b Terminata la fase di messa a punto e collaudo la Ditta procede alla messa a regime effettuando almeno tre controlli delle emissioni del nuovo impianto a partire dalla data di messa a regime dello stesso in un periodo di 10 giorni dei quali uno il primo giorno uno l ultimo ed uno in un giorno intermedio scelto dall azienda 44 Sezione emissioni e consumi Allegato D 4 c Entro quindici giorni dalla data di
48. a al trattamento delle acque meteoriche di dilavamento provenienti dalle aree pavimentate e cordolate delle piazzole produttive impianti di trattamento acqua ad osmosi inversa utilizzata quale acque di processo nella linea produttiva U1 e per il reintegro del circuito vapore nella centrale termoelettrica cabina elettrica officina meccanica elettrica e strumentale deposito oli lubrificanti unit di produzione di aria compressa impianti di condizionamento dislocati in tutta l area uffici mensa locali controllo officina ecc impianto antincendio servizi generali quali uffici tecnici amministrativi e direzionali spogliatoi mensa lavanderia Nella figura seguente si riporta una schema a blocchi che offre una rappresentazione schematica delle principali sezioni di impianto in precedenza descritte che compongono l intero stabilimento chimico in esame Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Olio Aromatico Y Ricevimento e stoccaggio olio Aria Preriscaldo olio Fumi aanas a7 Tail gas RESET TTI Metano _ _ Falsi Acqua _ gt eazione e Quench Acqua per caldaia Raffreddamento N i Aria Aria preriscaldo aria Y Separazione prodotto gas di reazione FAT Combustione Tail Gas SE Torcia e CTE NdC fluffy Y Aria gt Trasporto pneumatico Tail gas Fumi d X Filtrazione e densificazione Aria Vapore Acqua Y E
49. a dei serbatoi installati non sono prevedibili e la gestione delle e selezionare il materiale di costruzione del acque di drenaggio dei bacini di contenimento garantita da un sistema di pozzetti normalmente chiusi che vengono serbatoio resistente alla sostanza stoccata aperti a seguito di eventi meteorici Per garantire il funzionamento regolare del sistema di drenaggio le valvole di e applicare metodi di costruzione adeguati dreno sono tra l altro inserite nella lista delle apparecchiature critiche dal punto di vista ambientale soggette a e prevenire l infiltrazione all interno del Manutenzione preventiva del Sistema di Gestione serbatoio delle acque meteoriche o di drenaggio e nell eventualit procedere alla rimozione dell acqua accumulata nel serbatoio stesso e adottare sistemi di raccolta delle acque meteoriche che preveda lo svuotamento controllato dei bacini di contenimento Riduzione e effettuare attivit di manutenzione preventiva del rischio dei serbatoi di incidente e aggiungere dove possibile inibitori di rilevante corrosione o protezioni catodiche al serbatoio e Prevenire il riempimento eccessivo del serbatoio riduzione Sia sui serbatoi di stoccaggio in ingresso che sui serbatoi di day run sono installati telelivelli radar con misura adottando le seguenti strumentazioni e del rischio di riportata a DCS A tale misuratore di livello collegato un allarme di alto livello poi presente su ogni serbatoio un procedu
50. a valutazione dei campi elettromagnetici a bassa frequenza 50 Hz non riscontrandosi la presenza di potenziali sorgenti di radiazioni ionizzanti e campi elettromagnetici ad alta frequenza Il campo elettrico generato al suolo dall elettrodotto interrato risente pesantemente della presenza degli ostacoli e in particolare risulta fortemente attenuato sia dal terreno che dalla schermatura dei cavi non si pertanto proceduto nella simulazione modellistica del campo elettrico in quanto i valori attesi risultano non significativi rispetto al campo di induzione magnetica Dall analisi condotta e dalle simulazioni effettuate si evince che l impatto generato dalla entrata in esercizio della nuova centrale termoelettrica e del nuovo elettrodotto a servizio di collegamento con la rete Terna AT determina valori di campo magnetico a cui corrispondono fasce di rispetto che non interessano recettori residenziali e che sono comprese nei confini del sito Cabot Italiana Per quanto riguarda l impatto degli altri macchinari elettrici presenti nella stazione elettrica di Cabot si prevedono esposizioni non trascurabili solo per i lavoratori interni allo stesso stabilimento Cabot ma rispettose dei limiti normativi fissati dalla Direttiva 2004 40 CE In conclusione si osserva come la localizzazione del nuovo impianto Cabot in prossimit della rete Terna AT non richieda la realizzazione di elettrodotti aerei di collegamenti responsabili di campi elettromag
51. a vasca sottoforma di fango La vasca finale di sedimentazione ossidazione realizza a sua volta un ulteriore opera di sedimentazione delle particelle residue in sospensione nonch una parziale ossidazione del carico organico delle acque reflue tramite contatto prolungato con l aria ambiente Il tempo di permanenza medio realizzato nel depuratore aziendale di circa 24 ore L impianto di depurazione aziendale altres dotato di una serie di sifoni in grado di far fronte a eventuali trafilamenti di sostanze oleose che accidentalmente dovessero venire riversati nella rete fognaria e a dei salsicciotti galleggianti di materiale assorbente specifico per sostanze oleose idrocarburi Le acque effluenti vengono immesse per gravit nel Canale Cupa che corre sul lato Nord dello stabilimento afferente al sistema di pialassa del Canale navigabile Candiano Quale ulteriore sistema di contenimento degli scarichi idrici riconducibili alle attivit svolte nel sito presente un disoleatore per il trattamento dei reflui oleosi provenienti dall officina acque reflue di lavaggio di piccoli pezzi meccanici e dalla centrale termoelettrica spurghi tale sistema costituito da 3 serbatoi posti in serie e collegati tra di loro nella parte inferiore in cui lolio eventualmente presente nei reflui viene separato per galleggiamento lolio cos separato viene periodicamente rimosso e gestito come rifiuto mentre le acque reflue disoleate confluiscono alla rete acq
52. aggio tensioattivo base acquosa punto di emissione E29 PS cappa forno cabina di termoretrazione linea di confezionamento punto di emissione E30 PS cappe cucina mensa gruppo elettrogeno di emergenza per illuminazione stabilimento alimentato a gasolio compressore carrellato di aria alta pressione di emergenza alimentato a gasolio pompa di emergenza sollevamento acque meteoriche alimentata a gasolio pompa di emergenza antincendio alimentata a gasolio ventilatore aria di combustione di emergenza U2 ventilatore aria di combustione di emergenza U3 PRESCRIZIONI 1 In generale l Azienda tenuta ad utilizzare materie prime con un tenore medio annuo ponderato di zolfo inferiore all 1 7 2 Entro il 30 05 2008 deve essere fornito riscontro in merito all installazione sul punto di emissione E21 PS di un idoneo dispositivo per limitare l emissione di composti R45 olio aromatico 3 Deve essere rispettato quanto previsto in Allegato E Piano di Monitoraggio parte integrante della presente autorizzazione 4 La data l orario il risultato delle misure di autocontrollo le caratteristiche di funzionamento esistenti nel corso dei prelievi dovranno essere annotati su un apposito registro con pagine numerate e bollate dal Servizio Territoriale di ARPA Distretto Ravenna e firmato dal responsabile dell impianto a disposizione degli organi di controllo competenti 5 Sullo stesso registro di cui al precedente punto 4 dovranno ess
53. aldamento diretto e indiretto dove il NdC cede l acqua contenuta Il calore necessario per l evaporazione dell acqua viene fornito da una miscela di aria calda e fumi di combustione ottenuta in un apposito riscaldatore d aria la massa dei gas caldi uscente dal bruciatore passa in una camicia esterna all essiccatore cedendo una parte del suo calore sensibile gas caldi uscenti dalla camicia vengono in parte scaricati direttamente in atmosfera e in parte riciclati all interno dell essiccatore da dove vengono aspirati e quindi emessi in atmosfera previa depolverazione in preposto filtro a maniche All interno dell essiccatore il NdC raggiunge temperature tali da impartire ad esso la propria chimica di superficie ossia una leggera ossidazione superficiale Stoccaggio e confezionamento NdC Il NdC in granuli cos essiccato caratterizzato da una densit media di 400 g l viene convogliato ai preposti sili di stoccaggio a mezzo di elevatori a tazze e nastri trasportatori Dalla base dei sili mediante proboscidi il prodotto in granuli viene caricato su camion cisterna in bulk oppure direttamente in big bags da 1 000 kg posizionati su pallet in legno in alternativa il NdC in granuli viene confezionato in sacchi confezioni da 25 kg Gli addetti al confezionamento alle fasi di stoccaggio immagazzinamento e trasporto del prodotto finito sono terzisti ed appartengono ad una ditta esterna Nel 2004 dalla lavorazione di circa 129
54. ametri SOx NOx Polveri e secondariamente CO si evidenzia che relativamente allo stato di qualit dell aria il territorio del Comune di Ravenna e quindi l area di interesse rientra in zona A e in particolare nell aggiomerato R9 Ravenna ovvero una porzione di zona A in cui particolarmente elevato il rischio di superamento dei valori limite degli standard di qualit dell aria e o delle soglie di allarme previsti dal DM n 60 02 per la quale necessario elaborare piani di azione nel breve termine In particolare il Quadro Conoscitivo del Piano provinciale di tutela e Risanamento della Qualit dell Aria PRQA della Provincia di Ravenna ha evidenziato a valle dell elaborazione dei dati delle postazioni fisse della rete di monitoraggio aventi serie storiche nel periodo 2000 2004 e di quelli ricavati dalle campagne con il laboratorio mobile in tutti i comuni della provincia che gli inquinanti pi critici per il territorio provinciale ed anche pi nello specifico all interno del Comune di Ravenna risultano essere il biossido di azoto e il particolato PM30 Nel PRQA presente inoltre una stima del contributo alle emissioni in atmosfera suddiviso per macro settori e per Comune Gli inquinanti considerati sono SOx NOx MNCOV e PM non si trattato il parametro CO in quanto questo inquinante deriva per pi del 90 dal traffico veicolare e solo per quote minime da altri settori la distribuzione percentuale di questo inquinante n
55. aromatici Tecnica Caratteristiche dell impianto CABOT ITALIANA Benefici ambientali 28 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Tecnica Benefici Caratteristiche ambientali dell impianto CABOT ITALIANA Realizzare la progettazione dei serbatoi considerando Per la progettazione dei serbatoi esistenti sono stati seguiti gli standard API e le caratteristiche chimico fisiche delle sostanze stoccate nei quali sono prese in considerazione tali tecniche per quanto riguarda nello e tempo d uso del serbatoio strumentazioni necessarie numero degli operatori specifico gli aspetti di sicurezza viene seguito anche lo standard CABOT GSS necessari e relativa mansione A 3 1993 Carbon black liquid feedstock storage safety rev C approvaz e la modalit di informazione degli operatori in caso di scostamenti dalle normali 1993 by Charles Cox condizioni operative allarmi Riduzione Infine l eventuale realizzazione di nuovi serbatoi ovvero modifiche sugli e la tipologia di protezione del serbatoio da eventi anomali istruzioni di sicurezza delle esistenti sono gestite secondo quanto previsto dall apposita procedura sistemi di collegamento deviazione dalla pressione di esercizio rilevazione perdite emissioni in prevista all interno del Sistema di Gestione della Sicurezza SGS previsto ai sistemi di contenimento ecc atmosfera sensi del D Lgs n 334 99 e s m i e gli equipaggia
56. bilimento classificato ai sensi della Direttiva 67 548 CEE e s m i come sostanza cancerogena R45 la situazione attuale appare pertanto non pienamente conforme alle MTD in quanto non risultano installate valvole a particolare tenuta sulle linee di trasferimento di tali prodotti senza limitazione date dalla scarsa volatilit del prodotto movimentato 31 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Tecnica Benefici Caratteristiche ambientali dell impianto CABOT ITALIANA Per quanto riguarda l installazione e la manutenzione di pompe e compressori realizzare Nello stabilimento non sono presenti compressori per la movimentazione del quanto segue feed stock e appropriato fissaggio di pompe e compressori alle proprie basi Per l installazione il funzionamento e la manutenzione delle pompe sono e collegamenti secondo le indicazioni del costruttore rigorosamente osservate le procedure e i limiti tecnici individuati dal e adeguata progettazione delle tubazioni di aspirazione per minimizzare gli squilibri costruttore idraulici e allineamento di albero e carcassa secondo le indicazioni del costruttore e allineamento dell accoppiamento pompa compressore secondo le indicazioni del costruttore e corretto bilanciamento delle parti rotanti e efficace adescamento di pompe e compressori prima della messa in esercizio e esercizio di pompe e compressori nei range di performance indicati dal costruttore e
57. caggi di olio aromatico materia prima e l eventuale presenza di installazioni ancora residue di materiali contenenti amianto incluse nel censimento di stabilimento L oleodotto di collegamento tra la banchina presso il canale Candiano e lo stabilimento dovr essere svuotato e messo in sicurezza e Smaltimento rifiuti Tutti i rifiuti sia pericolosi che non pericolosi detenuti a stoccaggio provvisorio all atto della chiusura dello stabilimento dovranno essere smaltiti entro un anno presso appositi centri di smaltimento autorizzati con le stesse garanzie procedurali e verifiche applicate prima della chiusura e Bonifiche ambientali Eventuali bonifiche ambientali in corso dovranno essere ultimate entro i tempi tecnicamente compatibili con l esecuzione ed ultimazione dei lavori previsti Il sistema fognario e di trattamento acque reflue di stabilimento dovr rimanere in funzione integrale fino ad ultimazione di tutte le operazioni di stabilimento comprese le azioni di bonifica e ripristino ambientale necessarie Prima di effettuare le operazioni di ripristino del sito la Ditta dovr comunicare alla Provincia di Ravenna un piano di decommissioning relazionando sugli interventi previsti Per quanto riguarda la prevista dismissione dell esistente centrale termoelettrica che verr sostituita con la nuova centrale in progetto di maggiore potenzialit allo stato attuale risulta prematura la definizione delle 48 Sezione emissioni e consumi Alle
58. cca di ferro viene scaricata direttamente nel sistema fognario di stabilimento a monte dell impianto di trattamento finale al fine di tenere sotto controllo il contenuto di ferro nelle acque di scarico stato attivato un sistema provvisorio di deferrizzazione che prevede l aggiunta di additivi alle acque prima di essere inviate a sedimentazione finale 2 Ai sensi di quanto previsto all art 108 del D Lgs n 152 06 e della DGR n 1053 03 con le acque reflue industriali autorizzato lo scarico di sostanze pericolose alle condizioni di cui al successivo punto 6 3 L elenco delle sostanze pericolose presenti in concentrazioni superiori ai limiti di rilevabilit delle metodiche di rilevamento indicato nella tabella riportata in Allegato D1 parte integrante del presente provvedimento con i limiti di rilevabilit da assumere Qualora dagli esiti dei programmi di autocontrollo e monitoraggio ovvero dai controlli di ARPA emerga la presenza di altre sostanze pericolose ovvero alcune non siano pi rilevate si dovr provvedere all aggiornamento della predetta tabella fermo restando quanto previsto al successivo punto 6 relativamente ai valori limite di emissione 46 Sezione emissioni e consumi Allegato D 4 Lo scarico delle acque reflue industriali unite ad acque reflue domestiche e meteoriche di dilavamento nel punto ufficiale di prelevamento denominato S1 deve essere conforme ai valori limite di emissione di cui
59. che la temperatura dell olio non superi soglie prefissate consente di contenere le emissioni diffuse Si precisa che attualmente effettuato anche lo stoccaggio di gasolio 1 serbatoio e di olio combustibile 2 serbatoi utilizzati quali combustibili ausiliari nell esistente centrale termoelettrica su tali serbatoi non sono previsti particolari sistemi di contenimento di eventuali emissioni diffuse comunque da ritenersi non significative in considerazione della scarsa movimentazione delle sostanze ivi contenute e delle modeste dimensioni dei serbatoi Va evidenziato per che la nuova centrale termoelettrica non prevede l utilizzo di gasolio e o olio combustibile quali combustibili ausiliari pertanto tali lievi emissioni saranno comunque eliminate nell assetto futuro Le emissioni diffuse di COV dai serbatoi di stoccaggio sono state determinate nell anno 2000 da ARPA tramite applicazione del software TANKS 4 0 dell EPA Enviromental Protection Agency USA come pari a 55 kg anno Dal momento che un simile valore appare scarsamente significativo nel contesto in esame non risultano necessarie nuove determinazioni anche perch le condizioni operative di stoccaggio attuali coincidono con quelle dell anno 2000 alla base dei calcoli ARPA Lo stabilimento dotato di specifici serbatoi dedicati al solo stoccaggio della materia prima in ingresso che ha dal punto di vista delle emissioni diffuse attese caratteristiche sempre pres
60. ci per unit di prodotto vendibile sono stimabili in circa 7 5 m di acqua per ogni tonnellata di nero di carbonio prodotto Quale ulteriore riferimento per la valutazione degli impatti sulla risorsa idrica ascrivibile all esercizio dello stabilimento chimico Cabot Italiana nella tabella seguente si riassume il bilancio idrico del sito produttivo in esame per l anno 2004 tale bilancio semplificato non tiene in considerazione le acque meteoriche di dilavamento Acqua in ingresso m5 anno Acqua in uscita m anno Acqua per uso potabile e 11 735 Scarichi industriali servizi igienici i Scarichi domestici 105 199 Scarichi meteorici dilavamento Acqua per uso produttivo 575 925 Dispersioni stimate A 482 461 es evaporazione Totale 587 660 Totale 587 660 Indice riciclo 30 L acqua in uscita costituita dallo scarico di acque reflue industriali civili e domestiche unite alle acque meteoriche e di dilavamento non contabilizzata separatamente in quanto confluisce unitariamente in un unico scarico la portata scarico non misurata ma stimata e per il bilancio si assunta pari alla differenza tra la quantit di acqua approvvigionata e la quantit di acqua consumata dalle varie utenze In conclusione si rileva per lo stabilimento chimico in esame una corretta gestione della risorsa idrica con una buona attenzione alle possibilit di ricircolo delle acque circa 172 700 m anno realizzando un i
61. circa il 40 dei consumi elettrici imputabili all intera linea mentre il rimanente 60 rimane in marcia motore elettrico del ventilatore aria di combustione per problemi di sicurezza e integrit delle apparecchiature denominate reattore e scambiatore di calore questo ventilatore viene fermato solo in caso di fermate per rottura grave di apparecchiature superiori a 3 giorni Solo nel caso di fermate programmate di manutenzione si ha il totale fermo delle apparecchiature e nel caso specifico le linee dello stabilimento di Ravenna hanno una periodicit di 2 anni non sovrapposte per una durata di circa 12 giorni consecutivi Le 3 linee produttive in generale abbastanza simili tra loro sono composte da macchinari azionati da apparecchiature di natura elettrica in particolare all interno di ciascuna linea le principali esigenze di energia elettrica si individuano nella fase di reazione 400 kWe nel processo di filtrazione densificazione e pellettizzazione del nero di carbonio 300 kWe e nella fase di separazione prodotto gas di reazione 70 kWe Oltre alle utenze varie di stabilimento quali illuminazione generale alimentazione uffici mensa e spogliatoi 150 kWe ulteriori esigenze di energia elettrica presenti nel sito sono rappresentate dalle fasi di stoccaggio e packaging del prodotto 125 kWe e dalle utilities comuni per la produzione di nero di carbonio 400 kWe quali sostanzialmente compressori aria e pompe per la movimentazione
62. coincide con la mediana del range indicato quale MTD il tenore di zolfo negli oli approvvigionati desunto come media annua ponderata risultato pari a 1 37 1 53 e pertanto in linea con il range indicato quale MTD Dato atto che per il tenore di zolfo negli oli approvvigionati espresso come valore medio ponderato annuo l obiettivo aziendale nell ottica di miglioramento delle prestazioni ambientali dello stabilimento un valore massimo inferiore al 1 5 quale importante e primario riferimento per il contenimento delle emissioni in atmosfera di SOx si conviene tuttavia nel consentire un valore massimo pari a 1 7 sulla base delle seguenti considerazioni la riduzione seppur esigua del tenore di zolfo nella materia prima ha un impatto economico notevole stato valutato che una riduzione dell 1 del tenore di zolfo si traduce in un aumento del costo della materia prima pari a circa il 15 che rappresenta circa il 50 60 del costo totale di produzione del NdC il parametro SOx non rientra tra gli inquinanti individuati dal Piano provinciale di tutela e Risanamento della Qualit dell Aria PRQA come maggiormente critici per la qualit dell aria nella Provincia di Ravenna e anche pi nello specifico all interno del Comune di Ravenna per cui non risultano necessari interventi di risanamento ma solo di mantenimento l intervento in progetto inerente la realizzazione di una nuova centrale termoelettrica quale sistema
63. colose valle del riscaldamento nei fomi sono del tipo a soffietto con tenuta a applicare valvole a membrana a soffietto ovvero a doppia tenuta cuscinetto E stata data particolare attenzione alle apparecchiature installate e collegare le valvole di sicurezza a sistemi di trattamento vapori oppure rinviare gli sfiati a valle dei fornetti in quanto la corrente calda viene movimentata ad una al sistema di stoccaggio o di movimentazione temperatura di circa 200 Ce pertanto tale parte del trasferimento da Riduzi valutarsi come la maggiormente significativa dal punto di vista delle emissioni iduzione ci HUA 3 3 fuggitive Si precisa inoltre che nella sezione di trasferimento della corrente di delle A Sa GAG SO vari feed stock calda circa 80 delle valvole di controllo sono anch esse dotate emissioni in SRI di sistema a soffietto atmosfera i diffuse Per quanto riguarda invece le valvole manuali e di controllo installate sulla fu itive sezione di trasferimento a monte del riscaldamento nei fornetti sezione aedon fredda non risultano applicati particolari sistemi di contenimento delle emissioni fuggitive tali dispositivi sono comunque soggetti a manutenzione preventiva come regolato da apposita procedura del SGA e durante le fasi di trasferimento sono condotte regolari ispezioni delle apparecchiature di tenuta dagli addetti in turno Nella_considerazione che _ l olio aromatico _utilizzato in sta
64. con particolare riguardo all apposita Istruzione Operativa Conduzione Controlli Impianto di Trattamento Acque di Scarico Tale procedura deve essere tenuta a disposizione delle Autorit di controllo e modifiche sostanziali della stessa dovranno essere comunicate all Autorit Competente e all ARPA MATRICE RUMORE Si prende atto della relazione di valutazione di impatto acustico presentata dalla Ditta e della valutazione di sostanziale conformit al limite previsto dalla zonizzazione acustica dell area eseguita secondo i criteri previsti dalla DGR n 673 04 Nel caso di installazione di nuove significative sorgenti di rumore dovr essere effettuata un indagine previsionale di impatto ai sensi della DGR n 673 04 tale relazione dovr essere inviata alla Provincia di Ravenna all ARPA e al Comune di competenza MATRICE RIFIUTI Per quanto riguarda i rifiuti prodotti dalle attivit svolte nello stabilimento Cabot la loro classificazione e la loro gestione deve avvenire secondo i criteri del D Lgs n 152 06 anche attraverso l utilizzo di determinazioni di carattere analitico La gestione dei rifiuti prodotti dai processi produttivi uffici e laboratorio regolamentata internamente da apposite istruzioni operative che fanno parte del Sistema di Gestione Ambiente aziendale La Ditta deve pertanto fornire continuit all utilizzo di tali strumenti per la gestione dei rifiuti prodotti con le frequenze di registrazione
65. corso d acqua e molto pi assimilabile ad una zona di estuario o di piana di marea Il Canale Candiano gioca un ruolo fondamentale per la sopravvivenza delle Pialasse Baiona e Piombone costituendone infatti l unico collegamento con il mare e consentendone quindi il ricambio idrico Dai dati rilevati nella stazione di monitoraggio della Rete Regionale posizionata sul Canale Candiano risulta che tale corpo idrico si attesta su uno stato di qualit definito sufficiente classe 3 valutato in riferimento al solo parametro LIM non essendo l IBE calcolabile in ragione della natura salmastra delle acque Nella considerazione che lo scarico finale dell impianto di trattamento delle acque reflue derivanti dalle attivit svolte nello stabilimento chimico Cabot Italiana destinato nel Canale Cupa afferente in Pialassa Baiona le cui acque appartengono secondo la classificazione della DGR n 1420 02 alle acque di transizione ex D Lgs n 152 99 transizione tra acque dolci e acque marine si rilevano interferenze tra lo stabilimento in oggetto e lo stato di fatto delle aree descritte in precedenza ritenute sensibili ai sensi dell art 91 comma 1 del D Lgs n 152 06 Anche per le acque di transizione stata predisposta a livello regionale una rete di monitoraggio nel comune di Ravenna ricadono inoltre anche 6 stazioni appartenenti alla Rete Provinciale deputate al monitoraggio di quanto immesso nelle piallasse Diversamente dalle a
66. cque nere filtrate sono utilizzate come acqua di quench nelle linee produttive U2 e U3 in sostituzione della acqua industriale approvvigionata mediante acquedotto In caso di anomalie al sistema di raccolta e filtrazione un sistema di tubazioni di troppo pieno consente alle acque nere in ingresso al sistema stesso di raggiungere direttamente ovvero tramite l apertura di valvole manuali il depuratore aziendale Per quanto riguarda la possibilit di ridurre i consumi idrici si evidenzia altres che in fase di studio da parte della Ditta la possibilit di riciclare ulteriori acque reflue derivanti dalle lavorazioni previa idonea filtrazione nelle unit produttive U2 e U3 Relativamente all assetto futuro conseguente alla realizzazione degli interventi in progetto si evidenzia che parimenti agli scarichi idrici il confronto tra i flussi idrici attuali e futuri evidenziano come l installazione della nuova centrale termoelettrica apporter notevoli benefici anche in termini di sfruttamento della risorsa idrica Il futuro fabbisogno di acqua industriale infatti sar inferiore del 15 circa rispetto all attuale tale sostanziale diminuzione imputabile essenzialmente alla sostituzione delle torri di raffreddamento a scambio diretto aria acqua attualmente asservite alla centrale esistente con torri di raffreddamento a superficie comportando un notevole risparmio di acqua evaporata dalle stesse Le conseguenti perdite per evaporazione risulteran
67. cque superficiali dolci e dalle acque marine per tali acque non ancora stato validato un metodo che dai valori analitici misurati calcoli un indice numerico riferibile ad una scala di classificazione di qualit sulla base di campionamenti svolti da ARPA nel corso del 2002 attinenti le acque e i sedimenti atti a rilevare l eventuale perdurare di condizioni anossiche che interessino oltre il 30 della superficie del corpo idrico in esame lo stato delle acque della Pialassa Baiona cos come quello di sostanzialmente tutte le acque di transizione della Provincia di Ravenna pu definirsi buono Nell anno 2002 anche i dati batteriologici sono ragionevolmente accettabili e tanto migliori quanto pi ci si allontana in Baiona dall immissione del Canale Cupa In alcune stazioni della Pialassa Baiona le valutazioni sulle analisi dei sedimenti sono meno favorevoli in linea con la ben nota presenza di sostanze inquinanti scaricate in Canale Cupa fino ai primi anni 70 Per quanto concerne lo stato delle acque sotterranee del suolo e del sottosuolo si evidenzia che la zona risulta interessata dai fenomeni di subsidenza tipici dell intero territorio della Provincia di Ravenna per cui assume significato rilevante la diminuzione degli emungimenti idrici dal sottosuolo A tal proposito si evidenzia che il comune di Ravenna in cui l impianto rientra mostra in generale per valori di subsidenza pi contenuti rispetto al restante territorio provi
68. d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali 30 NOx 600 SOx 1 200 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E15 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Filtro polveri U3 Portata massima Nm h 5 500 Altezza minima m Durata h d Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali I limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E16 SISTEMA DI COMBUSTIONE TAIL GAS Torcia per combustione tail gas Portata massima Nm h 100 000 Altezza minima m 50 Durata h d 24 Per tale sistema di combustione del gas di scarto tail gas derivante dall impianto produttivo di nero di carbonio non si indicano limiti specifici devono essere comunque garantiti i parametri gestionali indicati nella documentazione presentata Punto di emissione E17 SISTEMA DI COMBUSTIONE TAIL GAS Centrale termoelettrica La caldaia alimentata a tail gas previsto l utilizzo di olio combustibile oppure gasolio in condizioni di emergenza quale combustibile ausiliario per le fasi di avviamento ovvero per mantenere la combustione stabile Portata massima Nm h 120 000 Altezza minima m 55 Durata h d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali 30 NOx 1 000 SOx 2 600 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi
69. della materia prima e acqua industriale Nel 2004 i consumi annui totali di energia elettrica sono risultati pari a circa 24 500 MWh risultando pertanto un consumo specifico per unit di prodotto vendibile pari a circa 310 kWh per ogni tonnellata di nero di carbonio prodotta La centrale termoelettrica esistente di potenza termica nominale pari a 18 MWt oltre a produrre tutto il vapore necessario per soddisfare le utenze termiche dello stabilimento chimico realizza la generazione di energia elettrica per circa i 2 3 del fabbisogno dello stabilimento Oltre al recupero energetico effettuato nella centrale esistente per la generazione di energia termica ed elettrica attualmente la combustione del tail gas derivante dal processo produttivo di nero di carbonio viene realizzata con recupero energetico nei 3 fornetti di preriscaldo olio in cui viene preriscaldato lolio aromatico in alimentazione al reattore con recupero energetico nei 3 preriscaldatori aria in cui i fumi caldi della combustione vengono utilizzati quale fluido di servizio all interno di una camicia per essiccare il prodotto finito nel previsto tamburo rotante senza recupero energetico nella torcia continua preposta alla termodistruzione del tail gas residuo eccedente le necessit termiche sopra evidenziate La realizzazione della nuova centrale termoelettrica di maggiore potenzialit rispetto a quella esistente contestualmente dismessa eliminer la necessit di
70. denziato che i serbatoi poggiano su fondazioni in cemento armato e sono provvisti di bacini di contenimento realizzati anch essi in cemento armato e da considerarsi a perfetta tenuta 36 Sezione adeguamento dell impianto e condizioni di esercizio Allegato C ALLEGATO C Sezione di adeguamento dell impianto e condizioni per le fasi transitorio e di esercizio C1 VALUTAZIONE DEL PIANO DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO Con riferimento alla valutazione delle prestazioni ambientali dell impianto di cui al precedente punto B3 valutazione integrata dell inquinamento e posizionamento dell impianto rispetto alle MTD del presente provvedimento dall individuazione delle Migliori Tecniche Disponibili MTD applicabili all impianto e dal confronto con l azienda stessa si evidenzia una sostanziale conformit rispetto alle MTD a condizione che sia realizzato il progetto relativo alla costruzione di un impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di gas di scarto tail gas con produzione di energia elettrica la realizzazione della nuova centrale termoelettrica di maggiore potenzialit rispetto a quella esistente che verr contestualmente dismessa eliminer la necessit di utilizzo della torcia che in futuro entrer in servizio solo in condizioni di emergenza e consentir lo sfruttamento energetico anche di tale quota non trascurabile di gas prodotto Nel ribadire pertanto che al fine di garantire la piena confo
71. dustriale utilizzata per il lavaggio dei piazzali tramite autocisterna e degli impianti tramite punti di prelievo negli impianti stessi L acqua industriale utilizzata ad uso di processo nella linea produttiva U1 e per il reintegro del circuito vapore nella centrale termoelettrica preventivamente demineralizzata in 3 preposti impianti ad osmosi inversa 13 11 13 m h Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B ciascuno di capacit nominale pari a 7 5 m h di cui 2 unit asservite alla linea produttiva U1 e il restante alla centrale termoelettrica i concentrati degli impianti ad osmosi inversa vengono recuperati a valle della torre piezometrica quale acque di processo L acqua industriale ad uso di raffreddamento viene impiegata per il reintegro del circuito chiuso connesso alle torri di raffreddamento asservite alla centrale termoelettrica tale sistema viene continuamente reintegrato per compensare oltre lo spurgo continuo le perdite per evaporazione Nel 2004 sono stati prelevati dall acquedotto civile 11 735 m di acqua potabile un quantitativo decisamente pi rilevante 575 925 m stato invece prelevato da acquedotto industriale di cui 413 145 m ad uso di processo e 162 780 m ad uso di raffreddamento Sulla base dei consumi idrici annui di acqua prelevata dall acquedotto ad uso industriale imputabili al ciclo produttivo e dei relativi volumi di produzione per l anno 2004 i consumi idrici specifi
72. e contenitori sporchi di nero di carbonio dalla zona di lavaggio dedicata alla pulizia di parti meccaniche sporche di olio aromatico e o lubrificante ovvero dalla raccolta di colaticci acque meteoriche provenienti da zone di stoccaggio provvisorio rifiuti La rete fognaria recapita i reflui alla dedicata sezione di trattamento costituita da vasche di sedimentazione per la separazione del nero di carbonio in sospensione seguite da due sezioni di disoleazione collegate in serie una per il trattamento degli oli aromatici e l altra per gli oli lubrificanti Le acque in uscita da tale sezione di trattamento vengono convogliate tramite rete fognaria separata al depuratore finale di tutte le acque in uscita dallo stabilimento le suddette acque trattate separatamente nel depuratore aziendale si uniscono prima di essere scaricate nel Canale Cupa Nello stesso sistema fognario di stabilimento sono altres convogliati flussi occasionali derivanti dalle attivit di cantiere per la realizzazione della centrale termoelettrica in progetto in occasione dei lavori di costruzione di strade e fognature relative all area di pertinenza del nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas nonch durante la fase di esecuzione delle fondazioni vengono effettuati scavi che richiedono l uso di well point per consentire il drenaggio delle acque di falda dagli scavi stessi L acqua di falda emunta dal sistema di well point naturalmente ri
73. e In caso di emissioni accidentali in aria acque e suolo non prevedibili e con potenziali impatti sull ambiente dovr essere data comunicazione a mezzo fax nel pi breve tempo possibile alla Provincia e al ARPA secondo quanto previsto dal protocollo per la segnalazione degli eventi anomali e per i casi piu gravi seguendo le procedure previste ai sensi del D Lgs n 334 99 e s m i in attesa dell approvazione del Piano di Emergenza dello stabilimento da parte del CTR e In caso di inserimento nel ciclo produttivo di nuove sostanze pericolose che possono dare origine a scarichi idrici in acque superficiali dovr esserne data comunicazione alla Provincia e all ARPA INDICATORI DI PERFORMANCE AMBIENTALE Per quanto attiene agli indicatori di prestazione ambientale dell impianto si prende atto di alcuni indicatori di prestazione gi utilizzati dall azienda per monitorare i consumi e la produzione che possono essere utilizzati come indicatori indiretti di impatto ambientale quali Indice di consumo specifico di acqua industriale riferito alle tonnellate di carbon black prodotto frequenza mensile Acqua recuperata al quench linee U2 ed U3 frequenza mensile Indice di consumo specifico di energia elettrica riferito alle tonnellate di carbon black prodotto frequenza mensile Efficienza di utilizzo del metano espressa come indice di consumo specifico di metano riferito alle tonnellate di carbon black prodotto f
74. e a cui afferiscono le aspirazioni della linea di confezionamento automatica del magazzino previo opportuno abbattimento della polvere di nero di carbonio in preposto sistema di depolverazione costituito da filtro a maniche in tessuto v E20 Punto di emissione di pertinenza del sistema di pulizia generale degli impianti in ogni piano delle unit produttive sono dislocate delle bocche di aspirazione cui possibile collegare delle manichette flessibili al fine di pulire aspirando in maniera puntuale eventuali tracce di prodotto e polveri tutte le bocchette sono collegate ad un impianto di aspirazione centralizzato che convoglia l aria in opportuno sistema di contenimento delle emissioni di polveri costituito da un filtro a maniche in tessuto v E16 Punto di emissione di pertinenza della torcia di combustione dell eccesso di tail gas prodotto dalla reazione di piroscissione dell olio aromatico e non altrimenti utilizzato La torcia dotata di accenditore a metano che interviene automaticamente a intervalli regolari ovvero in caso di necessit ed sottoposta alla supervisione del personale operativo di produzione Un allarme specifico viene segnalato in sala controllo impianto in caso di eventuale spegnimento accidentale della fiamma della torcia mediante rilevazione con pirometro ottico v E17 Punto di emissione di pertinenza della centrale termoelettrica esistente volta alla generazione di energia termica ed elettrica per lo stabilimen
75. e di stabilimento Asservita al circuito vapore prevista un unit di condensazione sottovuoto ad aria in cui il vuoto mantenuto mediante eiettori a vapore con recupero la condensazione del vapore avviene all interno di fasci tubieri disposti a celle per una superficie di scambio termico complessivamente pari a circa 78 000 m al cui interno scorre il vapore condensante mentre la superficie esterna investita dal flusso di aria di raffreddamento reso disponibile da 3 ventilatori assiali che assorbendo calore consente la condensazione del vapore stesso Completano infine il ciclo termico le apparecchiature ausiliarie quali il degasatore della capacit di 40 mie 2 pompe di alimento della caldaia di cui una elettrica per la marcia normale e una diesel per i casi di emergenza Per assicurare il raffreddamento di alcuni circuiti ausiliari generatore elettrico olio lubrificazione turbina generatore campionatori acqua di alimento caldaia previsto l utilizzo quale fluido di servizio di acqua di raffreddamento resa disponibile da una torre ad umido gi esistente in stabilimento ma al momento non funzionante A servizio dello stabilimento chimico sono inoltre presenti le seguenti attivit accessorie laboratorio di controllo qualit depuratore aziendale di tipo fisico diviso in due sezioni una dedicata al trattamento delle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali e delle acque reflue sanitarie chiarificate l altra dedicat
76. e in ogni bacino di contenimento sonde che rilevano l eventuale presenza di olio trascurando invece l eventuale presenza di acqua dovuta ad eventi meteorici le sonde sono poi collegate a sistemi di allarme a DCS In caso di evento meteorico prima dell apertura delle 10 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B valvole di dreno dei bacini pur in assenza di rilevazione da parte delle sonde viene effettuata anche una verifica visiva e Rete Acque Lavaggio nella quale confluiscono i reflui costituiti dalle acque di lavaggio delle piattaforme degli impianti e attrezzature di produzione ovvero di confezionamento nonch le acque reflue di lavaggio delle cisterne e dei sili sporchi di nero di carbonio in occasione di lavori di manutenzione straordinaria dalla rete fognaria tali reflui si immettono in un pozzetto di accumulo avente capacit pari a 6 m e da qui tramite pompa rilanciati a trattamento al depuratore aziendale e Rete Acque Oleose Box Rifiuti nella quale confluiscono le acque reflue industriali provenienti da una zona di lavaggio dedicata alla pulizia di macchine e contenitori sporchi di nero di carbonio dalla zona di lavaggio dedicata alla pulizia di parti meccaniche sporche di olio aromatico e o olio lubrificante dalla raccolta di colaticci nonch le acque meteoriche di dilavamento provenienti dalle piazzole di stoccaggio temporaneo dei rifiuti La rete fognaria recapita tali reflui ad una sezione di pre tra
77. e non sono classificabili all interno del piano di sicurezza dello stabilimento Cabot Italiana di Ravenna devono essere comunicate secondo quanto previsto dal protocollo operativo relativo al sistema di allertamento e informazione in caso di eventi anomali siglato presso la Prefettura di Ravenna dalle aziende dell Area Chimica ed Industriale di Ravenna in data 19 09 2005 fermo restante quanto previsto dalle ordinanze prefettizie EMISSIONI IN ATMOSFERA IN CONDIZIONI ECCEZIONALI NON PREVEDIBILI Tali emergenze di pi grave entit che coinvolgono lo stabilimento e o le aree esterne ad esso vengono gestite secondo quanto previsto nell ambito degli obblighi normativi di cui D Lgs n 334 99 e s m i essendo lo stabilimento assoggettato agli adempimenti del predetto decreto in materia di rischi di incidente rilevante connesso con determinate sostanze pericolose come da notifica del 24 08 2007 agli organi competenti MATRICE ACQUA SCARICHI IDRICI Nel sito produttivo in esame si individua un unico scarico idrico destinato in acque superficiali Canale Cupa rappresentato dalle acque trattate nel depuratore aziendale Tutti i reflui derivanti dalle attivit svolte nel sito comprese le acque meteoriche e di dilavamento piazzali sono recapitati a idoneo trattamento nel depuratore aziendale e quindi scaricati nel Canale Cupa canale consortile di bonifica facente parte del bacino idrografico del Canale Candiano afferente in Pialassa
78. e prestazionali minime conformi alla Sezione 8 dell Allegato Il alla Parte V del D Lgs n 152 06 Per il monitor del CO il valore dell intervallo di fiducia al P95 di una singola misura non pu superare del 10 il valore limite Il SMCE deve garantire la trasmissione dei dati validati medie orarie e giornaliere ad ARPA con frequenza di norma settimanale 14 Entro i primi 9 mesi dalla messa a regime del nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas la Ditta dovr predisporre un Manuale di Gestione del SMCE in cui oltre a riportare le frequenze e le modalit di calibrazione degli strumenti dovranno essere predisposti dei format di comunicazione all ARPA e alla Provincia di anomalie nella conduzione dell impianto e di avarie del sistema SMCE 15 Dopo i primi 6 mesi di esercizio della nuova centrale termoelettrica la Provincia alla luce dei dati fornito dallo SMCE e dopo la presentazione da parte della Ditta di apposita relazione tecnica sulla conduzione dell impianto si riserva di modificare il tenore di ossigeno di riferimento nei fumi secchi fissato provvisoriamente al valore di progetto del 5 5 D2 Scarichi idrici Nel sito produttivo in esame si individua un unico scarico idrico destinato in acque superficiali Canale Cupa rappresentato dalle acque trattate nel depuratore aziendale 45 Sezione emissioni e consumi Allegato D Tutti i reflui derivanti dalle attivit svolte nel sito comp
79. e previsto da specifica procedura gestionale Emissioni sonore Lo stabilimento chimico Cabot Italiana di Ravenna funzionante a ciclo continuo ubicato in Via Baiona in un area ad elevata concentrazione di attivit industriali che dalle porte di Ravenna si sviluppa lungo il Candiano sino al mare Nella zona non esistono strutture residenziali di alcun genere le zone circostanti lo stabilimento sono infatti occupate in parte da aree industriali appartenenti al settore chimico ed in parte da aree a naturalit diffusa La centrale termoelettrica di prossima realizzazione sorger all interno dello stabilimento Cabot Italiana nella zona prospiciente la centrale termoelettrica attualmente presente nell area Nord dello stabilimento stesso L area oggetto di studio viene ad interessare il Comune di Ravenna il quale nel settembre 1992 ha predisposto la classificazione acustica in zone del proprio territorio ai sensi del DPCM 01 03 1991 tale zonizzazione valida in regime transitorio In tali condizioni i limiti da tenere in considerazione sono quelli indicati dal DPCM 01 03 1991 DPCM 14 11 1997 per poter confrontarsi con i valori limite di immissione applicabili stata fatta l ipotesi di una futura zonizzazione acustica In particolare in previsione di una futura adozione da parte del Comune di Ravenna della zonizzazione acustica definitiva ed ai fini di una pi corretta valutazione seguendo i criteri dettati dalla DGR n 2053 01
80. e termoelettrica come efficiente e controllabile sistema di combustione per la termovalorizzazione del tail gas in sostituzione dell attuale utilizzo della torcia che in futuro entrer in servizio solo in condizioni di emergenza e contestuale dismissione della centrale termoelettrica esistente PRESO ATTO che il Progetto Preliminare relativo alla costruzione di un impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di gas di scarto tail gas con produzione di energia elettrica da realizzare nello stabilimento di Ravenna stato sottoposto alla procedura di screening con esito positivo di cui alla Delibera di Giunta Regionale n 1906 del 21 10 2002 esperita dalla Ditta Cabot Italiana S p A ai sensi della L R n 9 99 e s m i DATO ATTO che il Progetto Definitivo della nuova centrale termoelettrica in questione stato ricompreso nella documentazione integrativa alla domanda AIA per lo stabilimento chimico esistente della Ditta Cabot Italiana S p A presentata dal gestore in data 27 06 2007 PG 53802 2007 a seguito della richiesta inoltrata ai sensi dell art 10 comma 2 della L R n 21 04 da questa Provincia in data 29 11 2006 PG 98810 2006 PRESO ATTO che dall attivit di verifica svolta dalla Ditta dei valori limite delle emissioni in atmosfera ascrivibili allo stabilimento esistente emerso che diversi valori di portata massima gi autorizzati relativi a precedenti e non pi attuali condizioni operative di processo si di
81. egli impianti compresi gli adeguamenti richiesti per la prosecuzione delle attivit svolte nell esistente stabilimento produttivo e prima dell avvio dell esercizio del nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas con produzione di energia elettrica indicati nell Allegato C del presente provvedimento devono essere realizzati secondo le modalit ed entro le date ivi indicate e il gestore deve comunicare a questa Provincia la data di inizio e fine lavori e o attivit per gli adeguamenti previsti al precedente punto e la data di messa in esercizio del nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas e il presente provvedimento comunque soggetto a riesame qualora si verifichi una delle condizioni previste dall art 11 comma 2 della L R n 21 04 e dall art 9 comma 4 del D Lgs n 59 05 e nel caso in cui intervengano variazioni nella titolarit della gestione dell impianto il vecchio e il nuovo gestore ne danno comunicazione entro 30 giorni alla Provincia di Ravenna nelle forme dell autocertificazione e fatto salvo quanto specificato al punto C3 Allegato C del presente provvedimento in caso di modifica degli impianti il gestore comunica alla Provincia di Ravenna all ARPA e al Comune di Ravenna le modifiche progettate dell impianto Tali modifiche saranno valutate ai sensi dell art 11 comma 3 della L R n 21 04 e dell art 10 del D Lgs n 59 05 e il gestore tenut
82. ei Bacini Regionali Romagnoli si evidenzia che nonostante i fenomeni di esondazione che nel 1979 hanno interessato il Comune di Ravenna in particolare in prossimit di Porto Corsini e Marina di Ravenna tale area non rientra tra quelle a rischio individuate dal Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico dell Autorit dei Bacini Regionali Romagnoli Inquadramento ambientale STATO DEL CLIMA DELL ATMOSFERA E DI QUALITA DELL ARIA Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B La Provincia di Ravenna compresa fra la costa adriatica ad Est e i rilievi appenninici a Sud Ovest costituita in gran parte da territorio omogeneo distinguibile in pianura costiera pianura interna pianura pedecollinare e zona collinare e valliva Da un punto di vista meteo climatico l area di interesse pu essere inquadrata nella pianura costiera che si spinge fino alla zona valliva Nella provincia di Ravenna la condizione pi frequente in tutte le stagioni quella di stabilit associata ad assenza di turbolenza termodinamica e debole variazione del vento con la quota Ci comporta che anche in primavera ed estate nonostante in questi periodi dell anno si verifichino il maggior numero di condizioni di instabilit vi siano spesso condizioni poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti immessi vicino alla superficie Nella considerazione che per quanto riguarda lo stabilimento chimico Cabot Italiana risultano significativi i par
83. ei diversi settori sarebbe quindi risultata poco significativa Il quadro relativo al Comune di Ravenna nel quale localizzata l area di interesse viene riassunto nella figura di seguito riportata RAVENNA 92 SOx m7 E lt 0 1 m 0 D4 o 29 E 35 82 m10 m9 ARPA NMCOV o lt 0 1 014 DI lt E1 D 75 pi PM 10 E lt 1 j E1 m11 E13 o lt 1 m Combustione Energia E Riscaldamento civile Emissioni industriali E Distribuzione combustibili fossili E Trasporti stradali E Traffico marittimo e mezzi agricoli E Trattamento smaltimento rifiuti oO Alevamenti STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE L area di interesse situata nel bacino idrografico del Canale Candiano uno dei sette bacini che appartengono totalmente o in parte alla Provincia di Ravenna Tale bacino costituito da un corpo imbrifero di 385 km formato da diversi canali di bonifica tra cui il Cerba la Canala il Cupa il Pirottolo il Fagiolo e la Lama presenta caratteristiche fortemente anomale rispetto ai bacini confinanti il Canale Candiano che rappresenta l asse principale del Porto di Ravenna prima dello sbocco in mare costituito da alvei di acqua salata o salmastra quali la Pialassa Baiona e la Pialassa Piombone strettamente interagenti con il mare e 5 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B con i suoi movimenti di marea Il sistema idraulico quindi risulta essere assai diverso da un normale
84. el sito e dal Parco Regionale del Delta del Po a Nord e Nord Est del sito di cui rispettivamente agli artt 3 25a e 7 4 delle NTA del PTCP non ricade all interno di particolari vincoli paesaggistici ambientali e storico archeologici In considerazione dell articolato mosaico ambientale e dei singoli ecosistemi di significativo pregio naturalistico che caratterizzano il contesto territoriale in cui inserito lo stabilimento Cabot Italiana si evidenzia che tale area non risulta altres soggetta a vincoli di carattere naturalistico non ricade infatti all interno di alcun sito della Rete Natura 2000 ovvero SIC Siti di Importanza Comunitaria e ZPS Zone di Protezione Speciale ai sensi delle direttive comunitarie Habitat e Uccelli pur trovandosi nelle vicinanze di alcune di esse in particolare del SIC IT4070006 Pialassa dei Piombone e Pineta di Punta Marina e dei SIC ZPS 1T4070003 Pineta di San Vitale e Bassa del Pirottolo e IT4070004 Pialasse Baiona Risega e Pontazzo Rispetto alla pianificazione settoriale in materia di qualit dell aria lo stabilimento chimico Cabot Italiana risulta conforme ai contenuti del PRQA della Provincia di Ravenna Alla luce della sostanziale invarianza dei flussi annui di inquinanti emessi in atmosfera che sar garantita dalla realizzazione dell intervento di adeguamento alle Migliori Tecniche Disponibili MTD in materia di produzione di nero di carbonio inerente l utiliz
85. ella Ditta Cabot Italiana VISTO l art 4 comma 8 del regolamento di attribuzioni di competenze al Presidente della Provincia alla Giunta Provinciale ai Dirigenti e al Segretario Generale che stabilisce che Ai Dirigenti competono in generale nell esercizio delle attribuzioni di competenza il rilascio la sospensione la revoca la riforma le modifiche delle licenze delle autorizzazioni e delle concessioni previste dalle leggi statali regionali dallo Statuto e dai regolamenti Provvedimento DISPONE 1 Di volturare la titolarit dell AIA rilasciata con provvedimento n 588 del 10 09 2007 dal sig Knauber Jurgen alla Ditta Cabot Italiana S p A avente sede legale e impianto in Comune di Ravenna Via Baiona n 190 nella persona del suo legale rappresentante 2 Di aggiornare a seguito della procedura di riesame FAIA per l impianto chimico esistente destinato alla produzione di nero di carbonio punto 4 2 e Allegato del D Lgs n 59 05 della Ditta Cabot Italiana S p A sito in Comune di Ravenna Via Baiona n 190 sostituendo tutte le condizioni e prescrizioni dell AIA impartite con provvedimento n 588 del 10 09 2007 nell allegato Condizioni dell AIA con gli allegati del presente provvedimento 3 Di subordinare la validit della presente AIA con le relative condizioni e prescrizioni di cui agli allegati parte integrante al rispetto delle seguenti condizioni e prescrizioni e la gestione e la conduzione d
86. ello consortile fognature approvvigionamento acqua industriale sicurezza e sistemi di monitoraggio ambientale ovvero fornite da un gestore agli altri coinsediati energia elettrica vapore gas tecnici depurazione acque reflue incenerimento sfiati gassosi Dal punto di vista dell inquadramento territoriale e programmatico lo stabilimento chimico Cabot Italiana S p A situato in via Baiona n 190 nell area Nord dell area chimica e industriale di Ravenna a circa 7 km dal centro della citt in particolare l area di interesse confina a Nord con un area libera non edificata di circa 50 m e successivamente con il Canale Cupa tra lo stabilimento e il canale presente la rete viaria costituita dalla Nuova Via Baiona di recente realizzazione a Est con lo stabilimento chimico Polynt S p A a Sud con lo stabilimento Ecologia Ambiente s r l e la vecchia Via Baiona a Ovest con gli impianti di depurazione acque reflue di Ecologia Ambiente s r l Tale area ricade all interno della zona D zona a prevalente destinazione produttiva in particolare nella zona D8 1 zona produttiva portuale di cui all art VII 16 delle norme di attuazione del Piano Regolatore Generale PRG del Comune di Ravenna vigente dal 1993 Lo stabilimento chimico esistente Cabot Italiana appare non rientrare pienamente negli usi individuati dal comma 1 dell art VII 16 articolo che al comma 4 regola per in maniera precisa la possibile pre
87. ente che consente di evitare sbalzi di temperatura cui di carico scarico di sostanze volatili da navi camion ecc potrebbero essere associate maggiori emissioni realizzando cos una evidente limitazione delle emissioni stesse Va evidenziato altres che il sistema di termostatazione oltre che al contenimento delle emissioni finalizzato a garantire la fluidit necessaria del prodotto proprio per evitare deposizioni significative Minimizzare il numero di flange prevedendone la sostituzione con giunzioni saldate che Le tubazioni fuori terra di trasferimento interne allo stabilimento sono limitano gli interventi di manutenzione ovvero la flessibilit del sistema di movimentazione completamente saldate anche nell ottica di minimizzare le sorgenti di emissioni fuggitive Per le valvole prevedere quanto segue Il monitoraggio delle emissioni fuggitive stato condotto valutando le sorgenti e selezionare correttamente materiali e processi di costruzione componenti maggiormente a rischio e focalizzare l attivit di monitoraggio sulle valvole maggiormente a rischio Tutte le valvole di controllo presenti sui sistemi di trasferimento del feed stock e applicare valvole di controllo rotanti o pompe a velocit variabile invece di valvole di sono del tipo a globo o rotanti controllo a stelo saliente Tutte le valvole manuali presenti sui sistemi di trasferimento del feed stock a e nel caso di sostanze tossiche cancerogene ovvero altre sostanze peri
88. ente del paesaggio del patrimonio storico artistico e del territorio RICHIAMATO in particolare l art 1 comma 5 della L R n 26 04 per cui l energia recuperabile da impianti e sistemi ovvero da processi produttivi assimilata alle fonti rinnovabili pertanto il tail gas gas di scarto necessariamente originato dal processo produttivo di nero di carbonio si configura come fonte rinnovabile VISTA la domanda presentata alla Regione Emilia Romagna in data 27 02 2008 dal sig Ballardini Roberto in qualit di amministratore delegato della Ditta Cabot Italiana S p A avente sede legale e impianto in Comune di Ravenna Via Baiona n 190 ai sensi dell art 2 comma 1 lettera j della L R n 26 04 intesa ad ottenere il rilascio dell autorizzazione unica di cui all art 16 comma 2 lettera a della predetta L R n 26 04 alla costruzione e all esercizio per la nuova centrale termoelettrica in progetto che prevede la combustione tail gas in quanto impianto di produzione di energia di potenza superiore a 50 MW termici alimentato da fonti rinnovabili DATO ATTO che la presente AIA che sar acquisita in sede di Conferenza dei Servizi dalla Regione Emilia Romagna in qualit di autorit competente in materia di procedimento unico ai sensi dell art 2 comma 1 lettera j della L R n 26 04 viene ricompresa dall autorizzazione unica per la costruzione e l esercizio del nuovo impianto di produzione di energia alimentato da fonti rinnovabili d
89. entemente notificato ai sensi dell art 6 del D Lgs n 334 99 e s m i come incidenti rilevanti connessi con determinate soggetto all art 8 del decreto stesso sostanze pericolose recepita a livello nazionale In adempimento all art 8 comma 9 del D Lgs n 334 99 e s m i la Ditta ha quindi predisposto il Rapporto di dal D Lgs n 334 99 e s m i Sicurezza per cui stata condotta un approfondita analisi di rischio nella quale alla luce delle caratteristiche di Gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante pericolosit per l ambiente dei alcuni oli potenzialmente approvvigionati stato valutato con particolare attenzione il devono adottare una Politica di Prevenzione Riduzione rischio di contaminazione ambientale degli incidenti rilevanti e un Sistema di Gestione PRI Ai sensi dell art 7 del D Lgs n 334 99 e s m i la Ditta ha altres implementato un Sistema di Gestione della di Sicurezza del rischio Sicurezza conforme al D M 09 08 2000 comprensivo anche di Politica di Prevenzione degli incidenti rilevanti pa inui di incidenti P 9 Gli stabilimenti che detengono grandi quantit di rilevanti prodotti pericolosi cosiddetti stabilimenti grandi rischi devono redigere un Rapporto di Sicurezza e un Piano di Emergenza del sito nonch mantenere aggiornato l elenco delle sostanze pericolose detenute Implementare e adottare misure organizzative Risultano adottate specifiche procedure mirate alla formazione de
90. ento dell impianto e condizioni di esercizio Allegato C nella principale emissione in atmosfera riconducibile alla nuova centrale termoelettrica E100 per la valutazione delle prestazioni emissive dell impianto stesso C2 CONDIZIONI PER IL TRANSITORIO TRA LE FASI DI COSTRUZIONE MESSA IN ESERCIZIO E MARCIA COMMERCIALE DEL NUOVO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE E RECUPERO DI TAIL GAS CON PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA Relativamente al periodo intercorrente fra la costruzione messa in esercizio e la messa in marcia della nuova centrale termoelettrica la Ditta tenuta a predisporre un documento che renda conto dello Stato Avanzamento Lavori SAL da presentare alla Provincia di Ravenna e all ARPA Distretto di Ravenna Faenza In tale SAL dovranno essere almeno presenti e oggetto di comunicazione le seguenti informazioni Data di installazione della caldaia Data di inizio avviamento caldaia Durata presunta delle prove della caldaia Data di messa in esercizio dell impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas con produzione di energia elettrica Data di installazione sull emissione E100 della postazione di prelievo al camino con i relativi sistemi di accesso Inizio e termine installazione del Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni SMCE sul camino E100 Taratura e start up operativo SMCE Durata del regime transitorio tra la caldaia esistente e la nuova centrale termoelettrica Data di ferma
91. eramento delle soglie di cui all Allegato 1 Parte 2 Colonna 3 per le sostanze pericolose per l ambiente punto 9 con conseguente ingresso nel campo di applicazione del D Lgs n 334 99 e s m i In merito all ingresso nel campo di applicazione del D Lgs n 334 99 e s m i si fa inoltre presente quanto segue y Le lavorazioni presenti nello stabilimento non hanno subito modifiche v L olio aromatico utilizzato come materia prima costituito da una miscela di idrocarburi aromatici pesanti tale miscela che rappresenta la materia prima principale nel processo di produzione del nero di carbonio viene approvvigionata da specifici fornitori qualificati v L ingresso nel campo di applicazione del D Lgs n 334 99 e s m i conseguenza della riclassificazione attuata da parte dei principali fornitori lolio aromatico precedentemente classificato come R52 53 nocivo per gli organismi acquatici risulta ora classificato come R50 53 molto tossico per gli organismi acquatici o in alcuni casi come R51 53 tossico per gli organismi acquatici v Lo stabilimento Cabot Italiana di Ravenna supera le soglie di cui all Allegato 1 del D Lgs n 334 99 e s m i unicamente per quanto riguarda la Parte 2 punto 9 sostanze pericolose per l ambiente v L ingresso nel campo di applicazione del D Lgs n 334 99 e s m i da parte di Cabot Italiana stabilimento di Ravenna avviene coerentemente con quanto gi intrapreso dagli altri stabil
92. ere annotati con cadenza almeno semestrale il consumo di filo per saldatura e dei detergenti utilizzati per le operazioni di sgrassaggio dei pezzi di ricambio ovvero per il lavaggio dei filtri presenti sulle linee dell olio aromatico 6 periodi di funzionamento dei macchinari di emergenza alimentati a gasolio dovranno essere annotati sullo stesso registro di cui al precedente punto 4 fatte salve le prove di funzionalit periodica delle stesse 7 La manutenzione e la gestione del filtro sull emissione E21 PS dovr essere effettuata periodicamente al fine di ridurre l emissione di aerosol di sostanze R45 Tali manutenzioni e verifiche di efficienza dovranno essere annotate sullo stesso registro di cui al precedente punto 4 8 Per la verifica del rispetto di tali limiti dovranno essere utilizzati i metodi di prelievo e analisi e le strategie di campionamento adottati dal UNI cos come modificati con Decreto del 25 08 2000 9 Per l effettuazione delle verifiche necessario che i condotti di adduzione e scarico degli impianti di abbattimento siano dotati di prese di misura posizionate e dimensionate in accordo con quanto specificatamente indicato nella norma UNI 10169 10 In caso di emissioni in atmosfera accidentali non prevedibili dovr essere data comunicazione a mezzo fax nel pi breve tempo possibile alla Provincia di Ravenna e all ARPA secondo quanto stabilito dal Protocollo operativo relativo al sistema di allertamento e in
93. eria di ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo sovracomunale con particolare riguardo alle norme di indirizzo specifiche per gli ambiti produttivi consolidati art 8 1 comma 5 delle NTA del PTCP che per l utilizzo delle potenzialit insediative residue privilegiano le esigenze di sviluppo delle attivit produttive gi insediate nell ambito In considerazione dell assoggettamento dello stabilimento in esame agli adempimenti di cui al D Lgs n 334 99 e s m i con riferimento alle norme di attuazione del PTCP in materia di stabilimenti a rischio di incidente rilevante art 8 4 delle NTA del PTCP si precisa che nel caso specifico di Cabot Italiana l applicabilit allo stabilimento delle disposizioni di cui al predetto decreto stata recentemente ridefinita alla luce della riclassificazione come sostanze pericolose per l ambiente R51 53 di alcuni degli oli aromatici che possono essere potenzialmente ricevuti quali materia prima lo stabilimento Cabot Italiana di Ravenna si pertanto recentemente notificato ai sensi dell art 6 del D Lgs n 334 99 e s m i come soggetto all art 8 del predetto decreto in riferimento alla potenziale presenza delle predette sostanze pericolose in quantitativi superiori alle soglie di cui all Allegato del predetto decreto In merito agli ambiti di tutela del PTCP lo stabilimento Cabot Italiana che si trova a ridosso di una zona di tutela naturalistica e di conservazione a Nord d
94. esistente ubicazione nelle aree in questione di impianti nei quali vengono condotte attivit non pienamente riconducibili a quanto indicato al predetto comma 1 tale indicazione del PRG vigente recepisce il fatto che molte delle aree cui stata assegnata la destinazione d uso di produttiva portuale siano in realt destinate ad attivit industriali insediate ed attive ben prima del 1993 Sulla base di tali considerazioni pu essere pertanto attestata la compatibilit urbanistica dello stabilimento chimico esistente Cabot Italiana Per quanto riguarda poi le nuove installazioni la centrale termoelettrica in progetto non rientrando tra gli interventi per cui risulta vietata la realizzazione ai sensi del comma 5 dell art VII 6 delle NTA del PRG e in considerazione di quanto previsto al comma 4 del medesimo articolo per l ampliamento di attivit industriali esistenti tale nuova attivit energetica risulta altres pienamente conforme con le previsioni del PRG vigente Parallelamente al limite Est dello stabilimento Cabot Italiana interessando anche una parte interna allo stabilimento stesso corre la fascia di rispetto derivante dalla presenza dell elettrodotto costituito dalla linea Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B attualmente collegata alla sottostazione denominata Lonza sita in adiacenza allo stabilimento Cabot presso lo stabilimento ex Lonza S p A ora Polynt S p A Per quanto riguarda la realizzazi
95. formazione in caso di eventi anomali sottoscritto dalle aziende dell Area Chimica ed Industriale di Ravenna in data 19 09 2005 e s m i 11 In caso di incidenti che prevedano l attivazione dei Piani di Emergenza Interna di stabilimento e o del Piano di Emergenza Esterna la comunicazione agli enti competenti dovr essere effettuata secondo quanto previsto nei piani stessi una volta deliberati ed approvati dagli organi competenti D1 2 Emissioni in atmosfera Assetto futuro Nell intervento di adeguamento alle Migliori Tecniche Disponibili MTD inerente l utilizzo del contenuto energetico di gas di scarto tail gas in impianti ausiliari allo stabilimento produttivo prevista la realizzazione di una nuova centrale termoelettrica come efficiente e controllabile sistema di combustione per la termovalorizzazione del tail gas in sostituzione dell attuale utilizzo della torcia e contestuale dismissione della centrale termoelettrica esistente In particolare il punto di emissione E100 a cui afferiscono i fumi del nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas sostituir il punto di emissione E17 relativo alla centrale termoelettrica esistente mentre l attuale torcia per la combustione di tail gas E16 entrer in servizio solo in condizioni di emergenza Per i restanti punti di emissione che rimangono invariati rispetto all assetto attuale si confermano le prescrizioni e condizioni di cui al precedente punto D1 1
96. gato D modalit operative che saranno seguite per l attivit di dismissione Non appena tali modalit saranno definite la Ditta dovr trasmettere preventivamente all Autorit Competente con sufficiente anticipo rispetto all inizio delle attivit apposita procedura contenente le modalit operative comprensive anche delle operazioni di accantieramento che saranno adottate per la dismissione dell esistente attivit energetica 49 Allegati al punto D2 Scarichi idrici Allegato D1 ALLEGATO D1 Limiti di rilevabilit dei metodi analitici per le sostanze pericolose presenti nello scarico di acque reflue industriali in acque superficiali della Societ Cabot Italiana S p A Limite di rilevabilit Sostanza pericolosa g l IPA totali 0 1 Naftalene 0 1 Acenaftene 0 1 Fluorene 0 1 Fenantrene 0 1 Fluorantene 0 1 Pirene 0 1 Crisene 0 1 50 Sezione piano di monitoraggio Allegato E ALLEGATO E Piano di Monitoraggio della Ditta Cabot Italiana S p A e sua valutazione E1 Finalit del monitoraggio Il monitoraggio mirato principalmente a e verifica del rispetto dei valori di emissione previsti dalla normativa ambientale vigente e raccolta dati per la conoscenza del consumo di risorse e degli impatti ambientali dell azienda inserita nel contesto territoriale in cui opera e all implementazione del Sistema di Gestione Integrato SGI con procedure del Sistema di Gesti
97. gliori condizioni emissive della nuova centrale termoelettrica altezza del camino velocit dei fumi ecc rispetto alla centrale esistente che sar dismessa apportano alcuni miglioramenti relativi alla dispersione atmosferica di Polveri e SOx I valori di ricaduta al suolo sono stati calcolati tramite l utilizzo del modello CALPUFF in grado di simulare il trasporto la trasformazione e la deposizione atmosferica di inquinanti in condizioni meteo variabili non omogenee e non stazionarie utilizzando i dati meteorologici CALMET dati SMR ARPA relativi al triennio 2004 2006 per un punto appartenente ad una griglia di calcolo regionale passo 5 km limitrofo al sito di interesse Dalla valutazione statistica delle condizioni meteo diffusive presenti nel set di dati meteo utilizzati tali dati ricomprendono le maggior parte delle casistiche indicate da USEPA come possibili worst case e pertanto sono da ritenersi sufficientemente conservativi per le simulazioni effettuate Va precisato che la configurazione di impianto prevista nel progetto definitivo della nuova centrale non prevede l adozione di sistemi di trattamento secondario degli NOx quale in particolare il sistema DeNOx SNCR Selective Non Catalitic Reduction tali sistemi non sono infatti considerati quali MTD dal BRef di settore che ne descrive invece la scarsa applicabilit sia economica che tecnica su impianti che operino nel settore del carbon black Alla luce della criticit i
98. hiature dove viene trasportato il nero di carbonio sono mantenute in depressione e collegate ad adeguati sistemi di contenimento delle emissioni filtri a maniche e non si effettua lo stoccaggio in cumuli all aperto del prodotto finito nello stabilimento chimico in esame non sono individuabili fonti significative di emissioni diffuse polverulente 17 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Emissioni diffuse gassose Oltre alle emissioni diffuse rappresentate dal vapor acqueo rilasciato dalle torri evaporative asservite all attivit energetica nel sito produttivo in esame si individuano essenzialmente fonti di emissioni diffuse gassose imputabili agli sfiati dovuti alla respirazione e alla movimentazione dei serbatoi di stoccaggio della materia prima e dell olio combustibile attualmente previsto nella centrale termoelettrica esistente Tali serbatoi sono a tetto fisso dotati sul tetto di apertura di sfiato con copertura per evitare l infiltrazione di acqua piovana all interno dei serbatoi stessi Avvalendosi del software Tanks 4 0 messo a disposizione dall EPA che fa riferimento ad un metodo di calcolo elaborato dall American Petroleum Institute API tali emissioni diffuse gassose sono state stimate complessivamente pari a circa 55 kg anno l impatto in atmosfera associato alle emissioni diffuse gassose derivanti dallo stabilimento chimico Cabot Italiana da considerarsi quindi non significativo Nonostante gl
99. i e l gestore dovr attuare il presente Piano di Monitoraggio rispettando frequenza tipologia e modalit dei diversi parametri da controllare e Il gestore tenuto a mantenere in efficienza i sistemi di misura relativi al presente Piano di Monitoraggio provvedendo periodicamente alla loro manutenzione e alla loro riparazione nel pi breve tempo possibile e ARPA effettuer i controlli programmati dell impianto rispettando quanto previsto in Allegato F Piano di Controllo parte integrante della presente AIA e ARPA pu effettuare il controllo programmato in contemporanea agli autocontrolli del gestore xw MATRICE ARIA EMISSIONI IN ATMOSFERA CONVOGLIATE Tenendo in considerazione quanto indicato nell Allegato D al punto D1 Emissioni in atmosfera il Piano di Monitoraggio prevede le seguenti attivit di monitoraggio alle emissioni in atmosfera vista la produzione aziendale costituita da carbon black nero di carbonio in 16 tipologie differenti e la realizzazione della nuova centrale termoelettrica attraverso la completa termovalorizzazione del tail gas prodotto dallo stesso processo produttivo Processo produttivo carbon black nero di carbonio La produzione del nero di carbonio si articola su 3 linee produttive denominate U1 U2 e U3 di potenzialit giornaliera nominale a regime dopo l avvio della nuova centrale termoelettrica pari rispettivamente a 90 tonnellate 75 tonnellate e 120 tonnellate per
100. i dipendenti nonch addestrare ed istruire i lavoratori affinch siano in grado di eseguire in sicurezza le operazioni in impianto Applicazione di quanto previsto in materia di Gli oli utilizzati nello stabilimento sono classificati come sostanze non infiammabili la Ditta ha comunque incaricato aree infiammabili e punti di innesco dalla Riduzione una societ esterna per la Classificazione delle aree a rischio di esplosione l ultima revisione della classificazione Direttiva ATEX 1999 92 CE del rischio datata 01 03 2005 Applicare misure di prevenzione incendi come di incidente Pur considerando la non infiammabilit degli oli stoccati risulta installata una serie di sistemi di protezione dei e rivestimenti o vernici resistenti al fuoco rilevante serbatoi rispetto ad eventi di incendio In particolare installato un sistema acqua schiuma che garantisce quindi sia il e muri resistenti alle fiamme solo per piccoli e soffocamento di un eventuale incendio che il raffreddamento dei serbatoi vicini coinvolti nell eventuale incendio per serbatoi riduzione irraggiamento e sistemi di raffreddamento ad acqua del rischio di Implementare le attrezzature e le misure di incendi ed Lo stabilimento dotato di un sistema di estinzione incendi completo di mezzi procedure e risorse umane per la lotta prevenzione incendi in accordo con i Vigili del esplosioni contro l incendio tale sistema descritto all interno del Manuale di rilevazione incendio e
101. i e degli adeguamenti e Verifica dello stato di adeguamento dell impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas del Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni e relativo Manuale di Gestione CONSUMO DI RISORSE MATERIE PRIME INTERMEDI PRODOTTI e Verifica Ispettiva con periodicit BIENNALE dei dati relativi al consumo di risorse materie prime e di servizio ausiliarie intermedi e prodotti cos come definiti nel Piano di Monitoraggio SCARICHI IDRICI e Verifica Ispettiva con periodicit BIENNALE delle analisi effettuate sulle acque reflue trattate dal depuratore aziendale e destinate allo scarico in acque superficiali con particolare riguardo alle sostanze pericolose e ai parametri di tutela per zone sensibili fosfati e nitrati e Campionamento con periodicit BIENNALE delle acque reflue nel punto ufficiale di prelevamento S1 per ricerca sostanze pericolose EMISSIONI IN ATMOSFERA e Verifica Ispettiva con periodicit BIENNALE del registro degli autocontrolli delle emissioni in atmosfera e Verifica Ispettiva con periodicit BIENALE della documentazione attestante la verifica dei sistemi di controllo gestione degli impianti di abbattimento e Verifica dei calcoli del bilancio dello zolfo per il controllo indiretto delle emissioni di SOx e Verifica ANNUALE dei dati SMCE trasmessi all ARPA per via ftp EMISSIONI SONORE e Verifica Ispettiva ad hoc nel caso di modifica sostanziale dell impatto acustico derivan
102. i impianti Provvedimento VALUTATO che ricorrano le condizioni previste dall art 9 comma 4 del D Lgs n 59 05 e dalla L R n 21 04 nel conforme art 11 comma 2 per il riesame dell AIA rilasciata per l impianto chimico esistente della Ditta Cabot Italiana S p A RITENUTO pertanto di procedere all aggiornamento delle condizioni e prescrizioni contenute nell allegato parte integrante dell AIA rilasciata per la prosecuzione dell attivit esistente di produzione di nero di carbonio nello stabilimento Cabot Italiana di Ravenna e di provvedere contestualmente ad integrare la stessa AIA con particolare riguardo all attivit di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas con produzione di energia elettrica nella nuova centrale termoelettrica che non ricade nelle fattispecie di cui all Allegato del D Lgs n 59 05 ma comunque attivit funzionalmente e tecnicamente connessa all attivit soggetta ad AIA PRESO ATTO del documento con le conclusioni della procedura di riesame predisposto dal Servizio Ambiente di questa Provincia con il supporto della Sezione Provinciale di ARPA PG 84106 2007 del 15 11 2007 PRESO ATTO altres del parere espresso dalla Sezione Provinciale ARPA relativamente al Piano di Monitoraggio PG 84101 2007 del 15 11 2007 ai sensi dell art 10 comma 4 della L R n 21 04 VISTA la comunicazione pervenuta a questa Provincia in data 18 01 2008 PG 6015 2008 del 23 01 2008 del cambio di ge
103. i oli aromatici utilizzati quale materia prima siano costituiti da una miscela di idrocarburi altobollenti 200 400 C e che gli stessi vengono stoccati a temperature 50 60 C sensibilmente inferiori alla relativa tensione di vapore per limitare e controllare comunque le emissioni diffuse dai serbatoi di stoccaggio della materia prima tali serbatoi sono opportunamente termostatati e provvisti di allarme impostato in modo da segnalare agli addetti presenti in Sala Controllo quando la temperatura interna dell olio supera un fissato valore di sicurezza Analoghe considerazioni sono applicabili anche in termini di contenimento delle emissioni odorigene infatti i vapori delle sostanze contenute nella materia prima presentano caratteristiche odorigene tipiche degli idrocarburi aromatici pertanto contenendo l emissione di tali sostanze si limita cos anche il conseguente impatto in termini di odori In particolare la sostanza contenuta negli oli aromatici che presenta caratteristiche odorigene pi marcate soglia di percezione olfattiva relativamente bassa il naftalene Periodicamente vengono effettuate delle campagne di monitoraggio per il rilevamento delle sostanze chimiche aerodisperse SOV e IPA e la valutazione dell esposizione dei lavoratori a tali sostanze ai sensi della normativa vigente in materia di sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro D Lgs n 626 94 e s m i le misure effettuate hanno sempre evidenziato anche negli ambie
104. iguardo agli oli aromatici aventi caratteristiche di ecotossicit il rischio di inquinamento ambientale considerato di remota possibilit in considerazione dei seguenti fattori 23 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B v precauzioni in atto all interno dello stabilimento per evitare sversamenti di olio aromatico in zone non pavimentate e per rilevare tempestivamente eventuali perdite v tipologia della falda acquifera caratterizzata da una velocit di deflusso molto bassa circa 1 m anno pertanto anche nel caso in cui lolio aromatico dovesse raggiungere la falda rimarrebbe praticamente confinato nell area dello stabilimento per un tempo tale da permettere il rilevamento dell eventuale perdita e le necessarie azioni di bonifica v densit elevata dell olio aromatico lolio viene mantenuto a 50 C perch possa essere pompato pertanto a temperatura ambiente la densit tale per cui l olio difficilmente possa permeare all interno del terreno superficiale Rischio di incidente rilevante Lo stabilimento Cabot Italiana S p A di Ravenna ricade negli obblighi di cui all art 8 del D Lgs n 334 99 e s m i a seguito della riclassificazione dell olio aromatico sostanza utilizzata come materia prima principale dalla societ cos come comunicato alle Autorit competenti nell agosto 2006 La riclassificazione dell olio aromatico stata relativa alle caratteristiche di ecotossicit e ci ha portato al sup
105. ima fascia di 50 m in classe acustica IV ed una seconda di ulteriori 50 m in classe acustica III Altri possibili recettori non ricadenti in aree contraddistinte dalla classe acustica VI distano almeno 800 m dallo stabilimento Cabot Italiana In particolare la presenza della strada di recente costruzione Nuova Via Baiona collocata tra il confine di propriet Cabot Italiana in direzione Nord e la zona della Pineta San Vitale Staggi Carraie Puntarina va ad individuare una fascia di pertinenza stradale di ampiezza pari a 150 m per lato della strada a cui risulta associata la classe acustica IV La contemporaneit di funzionamento delle diverse sorgenti sonore presenti nel sito produttivo ha permesso di ipotizzare una situazione acusticamente riconducibile ad un unica sorgente equivalente di rumore ubicata nella zona interessata dalla centrale termoelettrica e dalle unit produttive I livelli di rumore sui recettori sensibili individuati in situazione ante operam e previsti per la situazione post operam sono conformi con i limiti assoluti di immissione previsti per la classe acustica VI essendo tale condizione gi verificata sull intero perimetro dello stabilimento Cabot Italiana Si pu altres sostenere la non significativit del rumore immesso dallo stabilimento in oggetto rispetto a quello immesso dalla Nuova Via Baiona nella zona oltre i canali di scolo classificata come possibile classe acustica tale condizione rispettata anche a
106. imenti Cabot europei che producono nero di carbonio A seguito della notifica trasmessa ai sensi dell art 6 del D Lgs n 334 99 la Ditta ha presentato nell agosto 2007 il Rapporto di Sicurezza in adempimento all art 8 del predetto decreto entro il termine di un anno dalla comunicazione di cui sopra in ottemperanza alla normativa vigente in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose la Ditta la provveduto altres a redazione della Politica di cui all art 7 comma 1 del D Lgs n 334 99 redazione del Piano di Emergenza di cui all art 11 comma 1 del D Lgs n 334 99 e all art 10 comma 1 della L R n 26 03 attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza SGS per la prevenzione degli incidenti rilevanti di cui all art 7 comma 2 del D Lgs n 334 99 redatto in conformit al DM 09 08 2000 redazione della Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori cos come disposto dall art 6 comma 3 del D Lgs n 334 99 Il Rapporto di Sicurezza elaborato al fine di identificare i pericoli di incidenti rilevanti e valutarne la relativa probabilit e gravit connessi allo stoccaggio di oli aromatici svolto nello stabilimento si preoccupata di individuare una serie di eventi incidentali a cui poi associare la probabilit di accadimento di incidenti rilevanti stato condotto mediante analisi degli alberi dei guasti Fault Tree
107. in seguito la situazione 1 mentre in avviamento l ordine invertito tali situazioni comunque non possono essere contemporanee in quanto tale condizione inibita dal sistema di sicurezza Produzione rifiuti Con riferimento all anno 2004 dalle attivit svolte all interno nello stabilimento chimico Cabot Italiana sono derivate circa 488 tonnellate di rifiuti di cui in maggioranza non pericolosi 98 La gran parte dei rifiuti prodotti non deriva dal processo di produzione del nero di carbonio ma da attivit di carattere generale ad esso correlate o di servizio al processo stesso quali pulizie e manutenzioni solamente il 7 circa della produzione di rifiuti rappresentato dal nero di carbonio di scarto CER 061303 infatti direttamente riconducile all attivit produttiva quantitativi pi rilevanti di rifiuti ascrivibili alle utilities presenti nello stabilimento produttivo in esame sono riconducibili sostanzialmente ai fanghi di lavaggio CER 190814 derivanti dall impianto aziendale di trattamento acque reflue e dallo spurgo dei pozzetti della rete acque nere 174 8 tonnellate ai rifiuti vari assimilabili agli urbani CER 200301 derivanti dalle attivit di pulizia di piazzali magazzini laboratorio officine e mensa 61 5 tonnellate ai rottami ferrosi CER 170405 e ai materiali refrattari CER 161106 derivanti dall attivit di manutenzione ordinaria e straordinaria rispettivamente 66 6 tonnellate e 31 3 tonnellate
108. ispezioni esterne con apparecchiature in servizio e ispezioni interne con apparecchiature fuori servizio Per grandi impianti di stoccaggio in funzione delle stesse sostanze stoccate applicare un programma di rilevazione e riparazione delle perdite focalizzato sulle situazioni che possono pi facilmente determinare emissioni in atmosfera come gas ovvero liquidi bassobollenti mantenuti ad elevata pressione e o temperatura ingresso valvole di dreno dei bacini di contenimento serbatoi sonde bacini di contenimento termocoppie sistema di termoregolazione sonde di altissimo livello Per quanto riguarda i trasferimenti di prodotto va precisato che gli oli sono ricevuti via nave presso la banchina Polimeri Europa e vengono trasferiti con oleodotto interrato ai serbatoi dello stabilimento Cabot All interno dello stabilimento i trasferimenti sono invece condotti attraverso un sistema di tubazioni fuori terra Per quanto riguarda l oleodotto presente una protezione catodica come manutenzione preventiva realizzato secondo gli standard API in acciaio al carbonio la tubazione ha uno spessore di 7 4 mm ed attorno ad essa presente un cunicolo in calcestruzzo Essendo l oleodotto interrato la rilevazione della perdita legata al fatto che i trasferimenti sono monitorati in continuo dalla sala controllo di stabilimento Per quanto riguarda invece le tubazioni interne in fase di implementazione definitiva una 2
109. izzazione delle Migliori Tecniche Disponibili LINEE GUIDA GENERALP contenute nell Allegato del Decreto 31 Gennaio 2005 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio gt BRef comunitario Reference Document on the General Principles of Monitoring July 2003 e Linee guida recanti criteri per l individuazione e l utilizzazione delle Migliori Tecniche Disponibili LINEE GUIDA IN MATERIA DI SISTEMI DI MONITORAGGIO contenute nell Allegato Il del Decreto 31 Gennaio 2005 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Le Migliori Tecniche Disponibili MTD da adottare nell insediamento individuate prendendo a riferimento i documenti sopracitati sono di seguito elencate Sistemi di Gestione Ambientale Tra le tecniche e quindi MTD da considerarsi trasversali a tutti i settori rientrano in particolare le tecniche di gestione degli impianti produttivi in termini di corretta gestione ambientale in modo da assicurare il continuo miglioramento delle prestazioni ambientali del sito produttivo stesso Sotto questo aspetto sono quindi da considerarsi MTD tutti gli strumenti dei Sistemi di Gestione Ambientale SGA previsti standardizzati quali EMAS e UNI EN ISO 14001 ovvero non standardizzati ma che comunque prevedano una gestione dell impianto con gli stessi principi dei predetti sistemi standardizzati Lo scopo livello di dettaglio e la natura standardizzato o non standardizzato del SGA dipendono genera
110. l sistema di controllo dotato di allarmistica e di blocchi automatici che controllano il sistema il sistema di filtrazione e tutto il processo in generale da notare che nel caso specifico della filtrazione del NdC tale operazione costituisce parte fondamentale della tecnologia di produzione dello stesso in quanto un elevata efficienza di filtrazione si traduce in elevato rendimento di produzione La misura della concentrazione di Polveri a valle del filtro ovvero del NdC residuo nel tail gas filtrato risulta tecnicamente molto difficile da realizzare a causa dell ambiente alquanto ostile costituito dagli stessi gas acidi di tail gas 26 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Tecnica Benefici ambientali Caratteristiche dell impianto CABOT ITALIANA Utilizzo del contenuto energetico del tail gas La combustione del tail gas residuo senza recupero energetico ad esempio in torcia pu essere realizzata solamente quando tutte le tecniche di recupero energetico economicamente applicabili sono state considerate Recupero energetico Attualmente la combustione del tail gas prodotto viene realizzata con recupero energetico nei 3 fornetti di preriscaldo olio in cui viene preriscaldato l olio aromatico in alimentazione al reattore con recupero energetico nei 3 preriscaldatori aria in cui i fumi caldi della combustione vengono utilizzati quale fluido di servizio all interno di una
111. le di un avviamento e Situazione 2 vent Funzionamento con reattore con carica inerte combustione aria metano e scarico in atmosfera dopo il FAT di fumi derivanti dal processo di combustione aria metano Tale situazione si realizza in fase di fermata o di riavvio impianto ovvero per esigenze di operativit degli scambiatori di calore Solamente in fase di riavvio inoltre e per un tempo transitorio di circa una decina di minuti necessario per motivi di sicurezza a purgare il sistema dai gas della carica inerte in cui presente un eccesso di aria che pu comportare pericolo di esplosione il primo tail gas prodotto viene immesso prima in atmosfera per poi ritornare nelle condizioni ordinarie all interno del collettore di distribuzione al termine del transitorio Tutti e 3 i vent dei FAT sono posizionati in quota in zona ben ventilata e l operazione eseguita secondo una specifica istruzione operativa e Situazione 3 Tale situazione che si realizza in condizioni di avviamento da fermata totale delle 3 linee produttive evento che si verifica per manutenzione generale ogni 2 anni o per causa accidentale comporta l emissione in atmosfera di tail gas dalla torcia per il transitorio necessario all accensione della stessa in quanto nella fase iniziale di avviamento il gas freddo e molto umido prevista apposita procedura generale di avviamento degli impianti di produzione In fermata impianto si verificano nell ordine la situazione 2 e
112. lettricit gt Pellettizazione Additivi NaC pellettizato A _ gt Essiccazione Vapori a filtrazione Fumi NdC Essiccato e Stoccaggio e occas gt Packaging Aspirazione polveri a filtrazione v Spedizione NdC Si evidenzia infine che a seguito di modifiche impiantistiche non sostanziali si prevede un aumento della potenzialit dell impianto produttivo di nero di carbonio con particolare riguardo alle linee produttive U2 e U3 complessivamente pari a circa il 25 dell attuale capacit massima produttiva nella nuova configurazione previsto pertanto l utilizzo di un maggior quantitativo annuo di olio aromatico quale materia prima pari a 190 000 tonnellate B2 VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E CONDIZIONI GENERALI PER L ESERCIZIO DELL IMPIANTO Gli impatti ambientali generati dalle attivit sopra descritte sono riassumibili come di seguito indicato Scarichi idrici L area di stabilimento servita dal seguente sistema di reti fognarie Rete Acque Meteoriche nella quale confluiscono i reflui costituiti dalle acque meteoriche di dilavamento di strade e piazzali comprese le acque meteoriche provenienti dai pluviali ovvero raccolte all interno dei bacini di contenimento dei parchi serbatoi dalle acque reflue domestiche provenienti dai servizi igienici e della mensa aziendale previo trattamento rispettivamente in fosse biologiche e pozzetto degrassatore e dai reflui di la
113. lle acque meteoriche di dilavamento dell insediamento risultano adeguate con particolare riguardo alle previsioni della DGR n 286 05 concernente indirizzi per la gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio da aree esterne previste per il caso in esame capitolo 8 1 1 punto III lettera A caso 1 gt la rete fognaria acque meteoriche e la pre vasca prevista a monte della sezione dedicata del depuratore aziendale grazie sostanzialmente alla gestione delle 3 pompe di cui dotata la vasca stessa permette di convogliare a trattamento tutte le acque di prima pioggia di pertinenza delle aree occupate da strade e piazzali nonch le acque meteoriche raccolte nei bacini di contenimento dei parchi serbatoi e inviare invece direttamente allo scarico finale solamente acque di sicura seconda pioggia e solamente in caso di eventi meteorici da ritenersi straordinari gt la rete fognaria acque di lavaggio e il relativo pozzetto terminale previsto a monte della sezione dedicata del depuratore aziendale consentono di inviare anche l acqua di prima pioggia derivante dalle aree di produzione a trattamento prima dello scarico finale gt il sistema costituito dalla rete acque meteoriche dalla pre vasca e dalla sezione dedicata del depuratore appare adeguato poich consente di convogliare tutta l acqua meteorica di prima pioggia al depuratore nei tempi previsti di inviare direttamente allo scarico solamente acque di sicura seconda pioggia
114. lle emissioni di tale inquinante stimata pari a circa a 0 6 considerata la rilevanza nel quadro emissivo del territorio comunale del contributo dello stabilimento chimico in oggetto alle emissioni di SOx tale decremento risulta comunque significativo in termini assoluti 18 9 tonnellate anno Da quanto sopra esposto si pu affermare che l intervento proposto risulta in linea con gli indirizzi del PRQA della Provincia di Ravenna Le valutazioni sui bilanci degli inquinanti emessi sono poi confermati dalle risultanze ottenute con le simulazioni effettuate in termini di dispersione atmosferica e ricaduta al suolo degli inquinanti che anzi hanno evidenziato un impatto positivo nello stato di qualit dell aria delle zone interessate dalla ricaduta delle emissioni degli impianti Cabot Italiana in particolare si evidenzia quanto segue v il contributo dei valori massimi delle concentrazioni al suolo per Polveri NOx e SOx determinato dalla sola nuova centrale termoelettrica a tail gas E100 davvero limitato e nettamente inferiore ai limiti normativi vigenti in materia di qualit dell aria per tutti gli inquinanti in oggetto v sia in termini di distribuzione spaziale che in termini di concentrazioni massime al suolo le simulazioni hanno evidenziato per tutti gli inquinanti esaminati Polveri NOx ed SOx una completa invarianza tra la situazione ante operam e l assetto post operam dello stabilimento Cabot Italiana va anzi rilevato che le mi
115. lmente dalla natura scala e complessit degli impianti e dalla potenzialit dell impatto ambientale che possono presentare A tal proposito si evidenzia che la Ditta gi dispone di un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001 2004 per l ambito Produzione di carbon black per utilizzi industriali 25 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Tecniche inerenti il processo produttivo di Nero di Carbonio NdC Tecnica Benefici ambientali Caratteristiche dell impianto CABOT ITALIANA Utilizzo di olio aromatico a basso tenore di zolfo Utilizzare quale materia prima olio aromatico con tenore di zolfo pari a 0 5 1 5 come media annua al fine di raggiungere un livello di emissione di ossidi di zolfo pari a 10 50 kg di SOx espressi come SO per tonnellata di nero di carbonio prodotto come media annua tali livelli di emissione si riferiscono all utilizzo di gas naturale quale materia prima secondaria Riduzione delle emissioni in atmosfera di SOx Tale tecnica risulta da sempre l approccio e l impegno seguito dall azienda per il controllo delle emissioni in atmosfera di SOx stata condotta un analisi dei report operativi di processo relativi al triennio 2004 2006 dalla quale emerge quanto segue le emissioni specifiche di SO per tonnellata di prodotto finito si sono attestate per tutti gli anni di riferimento intorno al valore di 30 kg SO2 t NdC e tale valore
116. menti da installare in base a esperienze pregresse materiali da diffuse costruzione tipologia delle valvole ecc fuggitive e le procedure di controllo e manutenzione da implementare e le soluzioni da adottare accidentali per rendere agevoli le attivit di manutenzione e controllo accessi configurazioni ecc e la modalit di gestione delle situazioni di emergenza distanza da altri serbatoi dagli impianti e dal confine di stabilimento sistema antincendio accessi per le squadre di emergenza come i Vigili del Fuoco Adottare un criterio per determinare piani di manutenzione preventiva e sviluppare piani di Riduzione La manutenzione regolata da specifica procedura del SGS tale procedura manutenzione e controllo basati sull analisi di rischio utilizzando ad esempio il rischio e delle regola nello specifico anche le attivit di Manutenzione Preventiva Correlati l affidabilit come approccio di manutenzione emissioni in all applicazione di tale procedura risultano redatti specifici documenti inerenti atmosfera la Lista delle apparecchiature critiche dal punto di vista ambientale soggette a diffuse Manutenzione Preventiva e la Lista delle apparecchiature critiche dal punto fuggitive di vista ambientale soggette a taratura nei quali tra le apparecchiature accidentali critiche sono inseriti anche elementi relativi il sistema di stoccaggio dell olio in Suddividere il lavoro di controllo in ispezioni di routine
117. messa a regime del nuovo impianto la Ditta tenuta a trasmettere tramite raccomandata AR indirizzata alla Provincia di Ravenna al Comune di competenza e all ARPA i dati rilevati 4 d Nel caso in cui la data ultima fissata per la messa a regime non sia rispettata la Ditta deve darne comunicazione preventiva a mezzo lettera raccomandata AR alla Provincia di Ravenna al Comune di competenza e all ARPA indicando le motivazioni e le data stimata 5 Il nuovo punto di emissione E100 dovr essere dotato di punti di prelievo posizionati secondo le norma tecnica UNI 10169 e comunque da concordare nei dettagli realizzativi con ARPA 6 L emissione E100 deve essere dotata di almeno una presa campione avente un d i pari a 5 pollici 7 punti di prelievo per i controlli manuali sul punto di emissione E100 non devono provocare interferenze fluodinamiche e o interferire con i rilievi delle sonde dispositivi dedicate i al Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni SMCE e devono essere collocati a valle del SMCE 8 L accesso ai punti di prelievo previsti sul punto di emissione E100 deve essere progettato in sicurezza ai sensi del D Lgs n 626 94 e s m i 9 Dovr essere predisposto un dispositivo al punto di prelievo argano per portare al punto di prelievo il materiale per le verifiche ispettive con una portata di almeno 100 kg 10 Il punto di prelievo dovr essere dotato di almeno un punto di corrente con spina CE a 220 Volt e un
118. n oggetto Tenuto conto del recente assoggettamento dello stabilimento Cabot Italiana di Ravenna agli adempimenti di cui al D Lgs n 334 99 e s m i in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze 24 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B pericolose ridefinito alla luce della riclassificazione come sostanze pericolose per l ambiente di alcuni degli oli aromatici che possono essere potenzialmente ricevuti quali materia prima si ritenuto necessario integrare l analisi del posizionamento rispetto alle MTD prendendo a riferimento anche il BRef di Luglio 2006 Reference Document on Best Available Techniques on Emissions from Storage BRef ES relativamente alle operazioni di stoccaggio Da evidenziare che con riferimento alla nuova centrale termoelettrica prevista quale sistema di combustione per la termovalorizzazione del tail gas in sostituzione dell attuale utilizzo della torcia e contestuale dismissione della centrale termoelettrica esistente non modificandosi l assetto delle sezioni di stoccaggio presenti nel sito n l introduzione di nuovi serbatoi l analisi condotta rispetto al sopracitato Bref orizzontale risulta rappresentativa sia dello stato ante operam sia dello stato post operam Ulteriori riferimenti per la valutazione delle prestazioni ambientali dell impianto considerati sono altres stati tratti da gt Linee guida recanti criteri per l individuazione e l util
119. nciale risulta quindi non pi attuale la situazione che si presentava alcuni anni fa in cui vaste aree centrate sulla citt di Ravenna risultavano affette da abbassamenti molto elevati Evidentemente la realizzazione dell acquedotto industriale il cui approvvigionamento garantito da acque superficiali mediante il quale la stessa Cabot Italiana soddisfa la maggior parte dei propri fabbisogni idrici ha permesso una riduzione degli emungimenti di acque sotterranee e quindi una regressione del fenomeno di subsidenza Relativamente quindi allo stato di sfruttamento della risorsa idrica sotterranea lo stabilimento chimico in esame non attuando prelievi idrici dal suolo tramite pozzi ma soddisfacendo tutti propri fabbisogni idrici mediante acquedotto sia industriale come detto in precedenza per le acque industriali di processo e di raffreddamento sia civile per l acqua potabile ad uso domestico e per le attivit di laboratorio non incide in alcuna maniera sullo stato quali quantitativo della falda sotterranea In merito alla componente ambientale acque sotterranee inoltre Cabot Italiana S p A aderisce al Protocollo di Intesa per la gestione ambientale del Distretto Chimico e Industriale in attuazione del quale sono previsti periodici monitoraggi volti ad identificare i possibili impatti delle attivit industriali sulla falda freatica attraverso una caratterizzazione idrodinamica del flusso di falda nonch una caratterizzazione del chimismo
120. ndice di ricircolo stimato pari al 30 In particolare al fine di evitare sprechi di risorse idriche si attua oltre al ricircolo delle acque di raffreddamento utilizzate come fluido di servizio in centrale il recupero dei seguenti flussi di reflui concentrati degli impianti di demineralizzazione acque ad osmosi inversa 15 m h riciclati a valle della torre piezometrica troppo pieno delle torri di raffreddamento riciclato in torre piezometrica Spurghi delle torri di raffreddamento al pozzetto di recupero acqua di quench Nel sito presente altres un sistema di filtraggio delle acque reflue di lavaggio acque nere che consente il recupero delle stesse nel processo produttivo salvo problemi specifici di qualit del prodotto tale sistema di recupero delle acque reflue costituito da un filtro a maglie vibrante installato in prossimit del depuratore aziendale atto a separare dalle acque nere i corpi estranei di dimensione superiore a 40 250 um pezzi di legno ferro bulloneria elettrodi ecc Le acque nere raccolte nel pozzetto vicino alla sala essiccatori U2 U3 vengono rilanciate mediante pompa sommersa alla vasca di accumulo adiacente alla prevasca del depuratore aziendale e da qui inviate con portata costante al filtro i reflui cos depurati dalle parti grossolane vengono quindi avviate al pozzetto di recupero posto nell area di pertinenza della centrale termoelettrica ovvero all impianto di depurazione Le a
121. ndividuata dal PRQA relativa ai livelli di qualit dell aria per gli NOx e delle relative misure di risanamento indicate nel Piano stesso tra le quali si cita l adozione di tecniche di abbattimento secondario sono comunque state condotte specifiche simulazioni modellistiche nelle quali si ipotizzata l adozione presso la centrale in progetto di un sistema DeNOx SNCR in tali scenari stata ipotizzata una riduzione delle emissioni di NOx rispetto alle condizioni di progetto del 50 valore riportato nel BRef di settore Reference Document on Best Available Techniques for the Manufacture of Large Volume Inorganic Chemicals Solids and Others industry October 2006 e pienamente in linea con riferimenti riportati all interno di altri BRefs che considerano tale tecnica di abbattimento degli NOx Le simulazioni condotte confermano che l adozione di un sistema di abbattimento secondario degli NOx di tipo SNCR non apporta miglioramenti apprezzabili sia in termini di distribuzione spaziale che in termini di valori massimi di concentrazione al suolo rispetto all assetto progettuale della nuova centrale termoelettrica che prevede in coerenza con quanto indicato specificatamente come MTD l adozione di sole tecniche di riduzione primarie bruciatori Low NOx introduzione di aria a stadi riduzione del preriscaldamento dell aria Emissioni diffuse Emissioni diffuse polverulente Nella considerazione che e tutte le linee di processo e apparecc
122. ne il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale PTCP della Provincia di Ravenna l area di interesse appartenente all Unit di Paesaggio denominata Del porto e della citt n 5 risulta collocata in un ambito specializzato per attivit produttive di rilievo sovracomunale Ambito n 21 Ravenna Zona Industriale Portuale in cui si rileva la presenza di stabilimenti a rischio di incidente rilevante tra cui lo stesso stabilimento chimico Cabot Italiana In particolare l Ambito n 21 in cui ricade l impianto chimico in oggetto viene individuato dallo stesso PTCP art 8 1 comma 3 delle NTA del PTCP come consolidato ovvero un insieme di aree produttive rilevanti per l entit degli insediamenti in essere e in taluni casi anche per l entit delle residue potenzialit edificatorie previste nel PRG vigente ma che non appare indicato per politiche di ulteriore significativa espansione dell offerta insediativa A tal proposito si evidenzia che l intervento in progetto di adeguamento alle Migliori Tecniche Disponibili MTD in materia di produzione di nero di carbonio inerente la realizzazione di nuova centrale termoelettrica con la funzione di sistema di combustione per la termovalorizzazione del gas di scarto tail gas in sostituzione dell attuale utilizzo della torcia e contestuale dismissione della centrale termoelettrica esistente appare conforme alle disposizioni contenute nelle norme di attuazione del PTCP in mat
123. ne prodotto gas di reazione La miscela costituita da NdC e gas di reazione una volta raffreddata viene introdotta in un sistema di separazione costituito da una serie di filtri automatici a maniche Filtri ad Alta Temperatura FAT ovvero apparecchi costituiti da un involucro di lamiera in acciaio al carbonio suddivisi in compartimenti tra di loro non comunicanti ognuno dei quali contiene gli elementi filtranti veri e propri costituiti da maniche dette calze in tessuto di vetro o in fibre di tessuto speciale tipo Goretex adeguate a resistere alle alte temperature Il nero di carbonio separato denominato nero di carbonio fluffy nella forma di polvere finissima con densit media di 100 g l mentre il gas di reazione tail gas cos depolverato rappresenta un combustibile a basso potere calorifico p c i pari a circa 500 740 kcal Nm che viene raccolto in un sistema di collettori per attuarne il recupero energetico nei preriscaldatori dell olio usato come materia prima nei bruciatori degli essiccatori del prodotto finito ovvero per la generazione di energia elettrica e termica nella centrale termoelettrica asservita allo stabilimento produttivo Trasporto pneumatico Filtrazione e densificazione NAC Il NdC fluffy raccolto nelle tramogge dei FAT viene scaricato a mezzo di valvole stellari rotanti in linee di convogliamento e trasportato pneumaticamente mediante l uso di aria calda di convogliamento nella zona di processo
124. nelle condizioni di processo Punto di emissione E18 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Filtro polveri insacco Portata massima Nm h 11 000 Altezza minima m Durata h d Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E19 41 Sezione emissioni e consumi Allegato D IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Filtro polveri CPS Portata massima Nm h 12 000 21 Durata h d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm 10 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E20 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Filtro pulizia generale Portata massima Nm h limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo I limiti indicati per i parametri Polveri SOx NOx sono da intendersi come medi orari per i punti di emissione da E1 ad E20 fatto salvo quanto previsto per l emissione relativa alla torcia di stabilimento essendo i gas di combustione non tecnicamente misurabili Punto di emissione E21 PS OFFICINA Cappa Lavatronix Portata massima Nm h 150 Altezza minima m 5 Durata h d 1 Per tale emissione non si indicano limiti specifici a condizione che sul sopraindicato punto di emissione a cui afferiscono le emissioni derivanti dal lavaggio con detergen
125. netici elevati ma solo di un brevissimo tratto di elettrodotto interrato che determina campi elettromagnetici molto modesti In seguito alle analisi modellistiche condotte e visto il rispetto di tutti i limiti normativi vigenti si pu ragionevolmente affermare come gli impatti determinati dall emissione di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti connesse con l intervento in esame siano trascurabili non evidenziandosi altres alcun pericolo per le popolazioni potenzialmente esposte Sversamenti e perdite accidentali Potenziali impatti su suolo e sottosuolo potrebbero derivare da rilasci accidentali rilevanti di olio aromatico olio combustibile o piccoli sversamenti di sostanze pericolose quali gli additivi per il trattamento delle acque in ingresso e in scarico ed il gasolio A tal proposito si evidenzia che la Ditta adotta un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001 2004 al cui interno sono previste apposite procedure istruzioni e prassi operative volte al corretto svolgimento di tutte le operazioni che potrebbero comportare sversamenti accidentali al fine di prevenirne l accadimento risultano altres adottate specifiche procedure interne che regolano gli interventi di messa in sicurezza degli impianti in caso di rilascio di sostanze sul suolo o sottosuolo Nel marzo 2001 l azienda ha sottoscritto insieme ad altre aziende insediate nell area chimica e industriale il Comune e la Provincia di Ravenna un
126. nfluiscano nella Rete Acque Lavaggio Concludendo possibile affermare che gli impatti sulla matrice acqua in termini di scarichi idrici associati alle attivit svolte nel sito produttivo in esame appaiono sostenibili nel contesto in cui inserito il sito stesso Si evidenzia altres che gli interventi in progetto determinano impatti positivi rispetto alla situazione attuale In concomitanza infatti con la costruzione del nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero di tail gas in sostituzione delle tradizionali torri di raffreddamento a scambio diretto asservite alla centrale termoelettrica esistente verranno installate delle torri di raffreddamento a superficie in grado di eliminare le attuali perdite per evaporazione caratteristiche delle torri di raffreddamento a pioggia e quindi diminuire sensibilmente l acqua necessaria per il reintegro del circuito vapore Si otterr di conseguenza un minor utilizzo dell impianto ad osmosi inversa per la demineralizzazione delle acque e quindi una minor portata 10 di scarichi di acque reflue di lavaggio delle membrane costituenti l impianto stesso di demineralizzazione la realizzazione dell intervento in progetto consentir pertanto una riduzione delle acque reflue complessivamente risultanti dalle attivit svolte nel sito produttivo in esame destinate allo scarico in acque superficiali Canale Cupa e pertanto della pressione organica sulle acque superficiali ovvero di transizione Sistema di
127. no infatti inferiori alle attuali in quanto non si verranno a formare nebbie di condensa acquea caratteristiche delle torri di raffreddamento a pioggia i principali consumi idrici della nuova centrale termoelettrica saranno perci riconducibili sostanzialmente all acqua demineralizzata di reintegro del circuito vapore per compensarne i necessari spurghi 14 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Emissioni in atmosfera Emissioni convogliate Allo stato attuale nello stabilimento chimico in esame si individuano i seguenti punti di emissione in atmosfera convogliate v E1 E6 E10 Punti di emissione a cui afferiscono i fumi di combustione dei 3 forni di preriscaldo del olio aromatico alimentati a tail gas un forno per ciascuna linea produttiva v E2 E7 E11 Punti di emissione a cui afferiscono gli effluenti dei 3 filtri di processo uno per ciascuna linea produttiva previsti come sistemi di separazione dell aria di convogliamento dal nero di carbonio fluffy ciascun sistema di separazione costituito da una batteria di filtri a maniche in tessuto di poliestere in cui l operazione di filtrazione viene alternata a periodici cicli di pulizia delle maniche con getti di aria in controcorrente v E13 E12 Punti di emissioni a cui afferiscono i fumi di combustione dei 2 preriscaldatori dell aria di essiccamento alimentati a tail gas asserviti rispettivamente alle linee produttive U2 e U3 v E14 Punto di emissi
128. nti pi critici sala reattori e sala pompe olio aromatico valori al di sotto delle soglie olfattive delle sostanze indagate e specificatamente del naftalene Con riferimento agli interventi in progetto nell assetto futuro da rilevare in termini di emissioni diffuse gassose un miglioramento rispetto alla situazione attuale che si otterr con il cessato utilizzo di olio combustibile e gasolio quali combustibili ausiliari nella centrale termoelettrica esistente le emissioni diffuse dagli attuali serbatoi di stoccaggio di tali sostanze seppur gi limitate saranno cos evitate Emissioni fuggitive Le emissioni fuggitive risultano da una graduale perdita di componenti dell impianto quali valvole flange pompe compressori ecc che trasportano liquidi bassobollenti o gas In assenza di campagne di monitoraggio di screening specifiche la valutazione delle emissioni fuggitive ascrivibili allo stabilimento chimico in esame stata condotta avvalendosi del metodo EPA che prevede l uso di fattori di emissione medi per i singoli componenti d impianto o connessioni specifici per l Industria Chimica per la Sintesi di Composti Organici Synthetic Organic Chemical Manufactoring Industry SOCMI le ipotesi di applicazione degli Average Emission Factors e i valori dei fattori stessi sono pubblicati nel Protocollo EPA 453 95 In particolare per lo studio sono state considerate le linee e apparecchiature dell impianto con diametro non inferiore a
129. ntrale e di quello utilizzato direttamente nel processo CONSUMI IDRICI E ENERGETICI Si prende atto delle letture con frequenza mensile del contatore di acqua industriale presa in carico per gli usi di stabilimento Si prende altres atto delle letture periodiche relative al consumo produzione di energia elettrica che dovranno essere adeguate all entrata in funzione della nuova centrale termoelettrica nel rispetto degli adempimenti contrattuali relativi alla cessione di energia elettrica alla rete nazionale La periodicit di registrazione del consumo di risorse da ritenersi adeguata al monitoraggio e controllo del consumo di risorse idriche ed energetiche dello stabilimento chimico Cabot Tutte le registrazioni e i consuntivi annuali devono essere resi disponibili alle autorit di controllo COMUNICAZIONI e Qualora nel corso delle verifiche e autocontrolli svolti dalla Ditta sia rilevato il superamento certo P95 di un limite stabilito dalla presente autorizzazione deve essere data comunicazione nel pi breve tempo possibile dalla disponibilit del dato alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente Insieme con la comunicazione ovvero a seguire nel minimo tempo tecnico dovranno altres essere documentate con breve relazione scritta da inviare alla Provincia e all ARPA le cause di tale superamento e le azioni correttive poste in essere per rientrare nei limiti previsti dall autorizzazione
130. o a presentare eventuale CONGUAGLIO alle spese istruttorie gi versate cos come previsto dalla Delibera di Giunta Regionale 11 Aprile 2005 n 667 Modalit per la determinazione da parte delle Province degli anticipi delle spese istruttorie per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale AIA 4 Di mantenere inalterata la scadenza dell AIA indicata nel provvedimento n 588 del 10 09 2007 Avverso il presente atto possibile proporre ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni dall avvenuta pubblicazione sul BUR Per il rinnovo della presente autorizzazione almeno sei mesi prima della scadenza il gestore deve inviare a questa Provincia una domanda corredata da una relazione contenente un aggiornamento delle informazioni di cui all art 9 comma 1 del D Lgs n 59 05 Fino alla pronuncia dell Autorit competente in merito al rinnovo il gestore continua l attivit sulla base della precedente AIA Copia della presente autorizzazione viene trasmessa al SUAP del Comune di Ravenna per la trasmissione alla Ditta e contestualmente si provveder alla pubblicazione di un estratto sul Bollettino Ufficiale Regionale La presente autorizzazione che sar acquisita in sede di Conferenza dei Servizi dalla Regione Emilia Romagna in qualit di autorit competente in materia di procedimento unico di cui all art 2 comma 1 lettera j della L R n 26 04 viene ricompresa ai sensi dell art
131. o delle membrane costituenti l impianto stesso di demineralizzazione e quindi delle acque reflue complessivamente risultanti dalle attivit svolte nel sito produttivo in esame destinate allo scarico in acque superficiali Canale Cupa la realizzazione dell intervento in progetto consentir pertanto una riduzione della pressione esercitata dall attivit antropica in termini di carichi inquinanti sulle acque superficiali ovvero di transizione coerentemente al PTA stesso Recentemente adottato il Documento Preliminare del Piano Provinciale di Tutela delle Acque PPTA della Provincia di Ravenna redatto a seguito del PTA regionale il PPTA prende in esame le stesse tipologie di corpi idrici che vengono trattati nel PTA ovvero le acque superficiali interne le acque di transizione le acque marino costiere e le acque sotterranee Con particolare riguardo alle zone gi individuate dal PTA come area sensibile per cui necessitano specifiche misure di prevenzione dell inquinamento e di risanamento si rileva la riflessione attualmente posta dal Documento Preliminare del PPTA concernente l individuazione dell asta del Candiano e della Pialassa Piombone come area sensibile ai sensi del D Lgs n 152 06 L area di interesse risulta soggetta a vincolo idrogeologico in base al R D n 3267 del 31 12 1923 mentre in merito all assetto idrografico dell area in esame situata nel bacino idrografico del Canale Candiano di competenza dell Autorit d
132. o e loro caratteristiche camini in cui si devono eseguire i controlli manuali e o automatici devono essere dotati di prese di misura posizionate in accordo a quanto specificato nei metodi di riferimento e dimensionate in accordo a quanto indicato dall ARPA Per quanto riguarda laccessibilit per l esecuzione dei controlli alle emissioni autorizzate lazienda tenuta a renderle accessibili e campionabili secondo quanto previsto dalle norme tecniche UNI 10169 ecc e dalle normative vigenti sulla sicurezza D Lgs n 626 94 e s m i Per quanto riguarda i lavori da eseguire per svolgere i controlli alle emissioni in atmosfera la loro numerazione in modo indelebile il corretto posizionamento e dimensionamento delle prese di misura nonch l accesso alle stesse in condizioni di sicurezza tali compiti possono essere verificati e prescritti da ARPA che ne pu fissare i termini temporali per la loro realizzazione Nel caso tali prescrizioni non venissero realizzate nei tempi richiesti le emissioni saranno considerate non campionabili EMISSIONI IN ATMOSFERA DIFFUSE 55 Sezione piano di monitoraggio Allegato E Per le emissioni diffuse riconducibili a 8 serbatoi di stoccaggio della materia prima olio aromatico e 2 serbatoi di stoccaggio dell olio combustibile di alimento alla centrale termoelettrica esistente si prende atto della valutazione effettuata avvalendosi del software Tank 4 0 messo a disposizione dall EPA La Di
133. o fatte salve valutazioni su incertezze di entit maggiore preventivamente esposte discusse con l Autorit di Controllo Emissioni in atmosfera poco significative E PS Per le emissioni in atmosfera poco significative identificate da E numero PS la Ditta tenuta ad effettuare le annotazioni sull apposito registro secondo quanto stabilito all Allegato D punto D1 1 del presente provvedimento con le frequenze ivi previste Emissioni da gruppi elettrogeni motori di emergenza 54 Sezione piano di monitoraggio Allegato E Nel sito produttivo sono presenti un gruppo elettrogeno da 22 KVA necessario ad assicurare la continuit elettrica ad utenze critiche dello stabilimento e 5 motori diesel asserviti a macchine di processo ed emergenza alimentati a gasolio Trattandosi di dispositivi di emergenza per le emissioni in atmosfera riconducibili a tali macchinari non si indicano prescrizioni particolari fatta salva l annotazione sull apposito registro secondo quanto stabilito all Allegato D punto D1 1 del presente provvedimento delle eventuali ore di funzionamento utilizzo di tali dispositivi relazionando sulle cause che ne hanno attivato il funzionamento ad esclusione delle ore di accensione dovute alle periodiche verifiche di efficienza Modalit operative Per la verifica dei limiti dovranno essere utilizzati dei format specifici di ritorno delle informazioni oltre ai risultati degli autocontrolli in particolare possono essere con
134. o in Continuo delle Emissioni che consentir il controllo sistematico di tutti i parametri maggiormente rilevanti per la valutazione delle prestazioni emissive dell impianto 16 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Valutando anche altri possibili scenari si inoltre potuto verificare che in condizioni operative stimate come reali il bilancio tra la situazione esistente e lo scenario post operam evidenzia una sostanziale invarianza dei flussi annui di inquinanti emessi in atmosfera che sar garantita dalla realizzazione dell intervento in progetto In particolare per quanto riguarda gli impatti sulla componente atmosfera relativamente alle emissioni in atmosfera di NOx e Polveri inquinanti ritenuti maggiormente impattanti nel contesto in cui Cabot Italiana ubicata i flussi di massa complessivi per tali inquinanti critici risultano leggermente inferiori a quelli attuali con variazioni in termini assoluti stimate rispettivamente pari a circa 4 4 tonnellate anno di NOx e 0 5 tonnellate di Polveri che quindi non modificano sostanzialmente il quadro emissivo attuale dello stabilimento in esame Si evidenzia altres che per gli ossidi di zolfo inquinante per cui non si riscontrano superamenti dei valori limite di qualit dell aria e pertanto non risultano necessari interventi di risanamento ma solo di mantenimento si riscontra parimenti nello stato post operam una leggera diminuzione in termini percentuali de
135. olontari per il contenimento delle emissioni in atmosfera partecipando ad un accordo volontario con le Pubbliche Amministrazioni orientato al conseguimento della Certificazione EMAS dell Ambito Produttivo Omogeneo costituito dall area chimica e industriale di Ravenna v l azienda adotta un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001 nell ottica delle MTD per una crescita continua v la sostituzione dell attuale torcia con un efficiente e controllabile sistema di combustione per la termovalorizzazione del tail gas e la contestuale dismissione dell esistente centrale termoelettrica attuano l adozione delle MTD per lo smaltimento dei residui gassosi nella produzione di nero di carbonio v nella nuova centrale termoelettrica prevista l adozione di bruciatori Low NOx per la combustione di tail gas e metano v nella nuova centrale termoelettrica previsto l utilizzo di combustibili gassosi tail gas e metano piuttosto che gasolio ovvero olio combustibile la realizzazione della nuova centrale consentir altres di eliminare l utilizzo di olio combustibile attualmente previsto quale combustibile di supporto nella centrale termoelettrica esistente v prevista l installazione di un Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni SMCEY per il punto di emissione relativo al nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero di tail gas E100 soprattutto in riferimento agli inquinanti risultati critici nell area
136. olveri NOx SOx e CO non misurati in sostituzione delle misure continue e L Azienda entro i primi 9 mesi di esercizio dell impianto dovr presentare all Autorit Competente un Manuale di Gestione del SMCE che preveda al suo interno il protocollo con le modalit di trasmissione dei dati al ARPA le modalit di gestione manutenzione controllo e taratura degli strumenti secondo la norma UNI EN 14181 le modalit ed i format di comunicazione agli enti delle situazioni di transitorio anomalia blocco e di tutte le situazioni di non regime normale di esercizio dell impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas Tale Manuale di Gestione dello SMCE diverr parte integrante della presente autorizzazione e Per quanto riguarda i risultati delle misurazioni discontinue sul parametro IPA nel caso in cui il risultato della misurazione sia ottenuto come somma di singoli composti per gli inquinati IPA se alcuni o tutti sono in concentrazione inferiore al limite di rilevabilit nel calcolo della sommatoria tali composti devono essere considerati pari alla concentrazione corrispondente a 1 2 del limite di rilevabilit stesso rapporto ISTISAN 04 15 e L incertezza delle misurazioni discontinue sui parametri Polveri NOx SOx e CO determinata in prossimit del valore limite di emissione non deve essere generalmente superiore al 30 del valore limite stesso e deve essere compatibile con i valori indicati nei metodi stessi Son
137. one Ambientale SGA per rispondere alle esigenze di controllo e conoscenza degli impatti E2 Tipologia del monitoraggio stata svolta un analisi dell impianto finalizzata alla stima dei livelli di rischio potenziale di inquinamento dell ambiente In base alle risultanze di tale analisi si definito il Piano di Monitoraggio aziendale che individua e parametri significativi dell attivit dell azienda caratterizzanti le emissioni idriche e in atmosfera i parametri di riferimento per emissioni sonore le frequenze dei monitoraggi i metodi di campionamento e analisi nonch i riferimenti per la stima dell incertezza del dato i monitoraggi in condizioni eccezionali prevedibili le comunicazioni degli esiti dei controlli e dei monitoraggi all Autorit competente La documentazione presentata costituente il Piano di Monitoraggio vincolante al fine della presentazione dei dati relativi alle attivit di seguito indicate per le singole matrici monitorate Qualsiasi variazione in relazione alle metodiche analitiche strumentazione modalit di rilevazione ecc dovranno essere tempestivamente comunicate all Autorit competente e ad ARPA tale comunicazione costituisce modifica del Piano di Monitoraggio Tutte le verifiche analitiche e gestionali svolte in difformit a quanto previsto dalla presente AIA verranno considerate non accettabili e dovranno essere ripresentate nel rispetto di quanto sopra indicato E3 Prescrizioni General
138. one a cui afferisce la corrente gassosa fuoriuscente dagli essiccatori presenti nelle linee produttive U2 e U3 previa depolverazione nel sistema di abbattimento costituito da filtri a maniche in fibra di vetro filtro purga al fine di evitare rilasci in atmosfera di polvere di nero di carbonio v E4 E4b Punto di emissione di pertinenza della linea produttiva U1 a cui afferiscono sia i fumi di combustione del relativo preriscaldatore dell aria di essiccamento alimentato a tail gas sia la corrente gassosa fuoriuscente dall essiccatore stesso opportunamente depolverata nel dedicato filtro purga v E5 E9 E15 Punti di emissione di pertinenza rispettivamente a ciascuna linea produttiva a cui afferiscono le filtrazioni dei flussi di aria con nero di carbonio in sospensione provenienti dalle aspirazioni di condotte di trasporto del prodotto dagli essiccatori ai sili di stoccaggio e nastri trasportatori al fine di evitare rilasci in atmosfera di polvere di nero di carbonio ciascun punto di emissione dotato di dedicato sistema di abbattimento polveri costituito da filtro a maniche in tessuto v E18 Punto di emissione a cui afferiscono le emissioni derivanti dall insaccamento del prodotto in big bags ovvero dalle operazioni di carico del prodotto su camion dai sili di stoccaggio previo opportuno abbattimento della polvere di nero di carbonio in preposto sistema di depolverazione costituito da filtro a maniche in tessuto v E19 Punto di emission
139. one del cavidotto interrato di collegamento tra la nuova centrale termoelettrica Cabot Italiana e la sottostazione Lonza sulla base delle simulazioni modellistiche relative al campo di induzione magnetica ad esso associato stato determinato che secondo le ipotesi di simulazione maggiormente gravose il rispetto del limite di 0 2 uT obiettivo di qualit della normativa di riferimento sia raggiunto a partire da una distanza dall asse della linea pari a soli 8 m circa Pur evidenziando tali ridotte distanze di rispetto associate al nuovo cavidotto presumibilmente peraltro riconducibili alla fasce di rispetto dell elettrodotto esistente collegato alla sottostazione Lonza la realizzazione dell opera potr richiedere variante al POC di Ravenna e quindi in via transitoria al PRG A Sud dello stabilimento chimico Cabot Italiana presente la Via Baiona e a fianco delle sede stradale un binario ferroviario tali elementi delle reti di trasporto comunale comportano la presenza di due relative fasce di rispetto demaniale Si precisa inoltre che per lo scarico degli oli aromatici approvvigionati via mare viene utilizzata la banchina dello Stabilimento Multisocietario di Ravenna in gestione alla societ Polimeri Europa S p A la banchina un area demaniale normata dall art IX 8 del PRG e classificata all interno delle zone pubbliche e di uso pubblico per servizi e attrezzature in ambito portuale zona F7 Per quanto concer
140. ono essere preventivamente concordati con la Provincia e ARPA Qualora non fosse indicata l incertezza della misura eseguita si prender in considerazione il valore assoluto della misura per il confronto con il limite stabilito I rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare insieme al valore del parametro analitico il metodo utilizzato e la relativa incertezza P95 conformi devono riportare oltre all esito analitico anche le condizioni di assetto dell impianto durante l esecuzione del rilievo se pertinenti Accessibilit dei punti di prelievo e loro caratteristiche e Il punto di prelievo dovr essere posizionato e manutentato in modo da garantire l accessibilit in ogni momento e da permettere il campionamento in sicurezza nel rispetto del D Lgs n 626 94 e s m i Inoltre l azienda dovr assicurare la presenza di idonei strumenti per l apertura chiavi paranchi ecc del pozzetto d ispezione onde consentire il prelievo dei reflui e Il pozzetto di campionamento parimenti agli altri manufatti quali tubazioni sistemi di depurazione e trattamento pozzetti di raccordo ecc dovranno sempre essere mantenuti in perfetta efficienza e liberi da sedimenti al fine di permettere il regolare deflusso dei reflui e la loro depurazione SCARICHI IDRICI IN CONDIZIONI ECCEZIONALI PREVEDIBILI Per quanto riguarda le emissioni idriche in situazioni anomale o di emergenza si rimanda alle procedure previste nel Sistema di Gestione Aziendale
141. perazioni di cambio di grado del NdC prodotto Le emissioni di ossidi di azoto derivanti dalla termodistruzione in torcia del tail gas devono essere ridotte il pi possibile attraverso un adeguato dimensionamento ed esercizio della torcia stessa Riduzione delle emissioni in atmosfera di NOx Nella nuova centrale termoelettrica prevista l adozione dei seguenti sistemi primari di riduzione delle emissioni di NOx e Introduzione di aria a stadi tale sistema prevede l introduzione di aria di combustione secondaria che consente di ridurre la disponibilit di ossigeno nelle aree di reazione e contemporaneamente portare alla riduzione della temperatura di combustione per parte della reazione e Bruciatori a bassa generazione di NOx il modello di bruciatori scelto riduce l ossigeno disponibile nelle zone della camera di combustione da ritenersi critiche per la formazione di NOx ed anche la quantit di combustibile bruciato alle temperature di picco e Riduzione del preriscaldamento dell aria si scelto di ridurre il preriscaldamento dell aria per ottenere una minore formazione di NOx termici a discapito di un lieve peggioramento dell efficienza di combustione con un livello atteso di emissione di NOx nei fumi pari a 400 mg Nm nelle condizioni operative fumi umidi con tenore di O2 mediamente pari al 4 5 corrispondente a circa 0 582 g Nm nelle condizioni indicate dal BRef che risulta pertanto in linea con quello associa
142. pero ovvero in subordine qualora ci non fosse possibile il loro smaltimento La loro classificazione e la loro gestione dovr avvenire secondo quanto previsto alla Parte IV del D Lgs n 152 06 anche attraverso l utilizzo di determinazioni di carattere analitico Il gestore tenuto a verificare che il soggetto a cui consegna i rifiuti sia in possesso delle necessarie autorizzazioni nonch a gestire i rifiuti secondo quanto previsto in Allegato E Piano di Monitoraggio parte integrante della presente autorizzazione D6 Consumi energetici Il gestore attraverso gli strumenti gestionali in suo possesso deve utilizzare in modo ottimale l energia con particolare riguardo alle MTD Il gestore tenuto ad effettuare gli autocontrolli dei propri consumi energetici sia elettrici che termici secondo quanto stabilito nel Piano di Monitoraggio questo tipo di dati saranno inseriti nel rapporto annuale come indicato nell Allegato E Piano di Monitoraggio parte integrante della presente autorizzazione D7 Preparazione all emergenza Con riferimento al Sistema di Gestione Ambientale SGA gi adottato dalla Ditta integrato con la parte riguardante il Sistema di Gestione della Sicurezza SGS previsto dal D Lgs n 334 99 e s m i tutte le emergenze dovranno essere gestite secondo le procedure individuate nel suddetto Sistema compresa la preparazione del personale a tale scopo con cadenza annuale andr aggiornato il SGA In caso di eme
143. pianto tutti gli interventi tecnologici e gestionali individuati nelle MTD dovranno essere applicati sin dalla prima attivazione tuttavia vi sono alcuni aspetti per i quali si ritiene opportuno fornire le seguenti prescrizioni e considerazioni gt Fino alla realizzazione della nuova centrale termoelettrica alimentata a tail gas e sua messa a regime si richiede che venga trasmessa con cadenza semestrale una relazione alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente in merito allo stato di avanzamento dei lavori comprensiva dell attivit di dismissione della centrale termoelettrica esistente gt Con riferimento all intervento in oggetto dovranno essere intraprese tutte le azioni necessarie per l aggiornamento del Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001 2004 di cui la Ditta gi in possesso a tal proposito dovr essere data evidenza dello stato di avanzamento del SGA che dovr comunque essere aggiornato prima della messa in esercizio dell impianto gt Entro i primi 9 mesi di esercizio dell impianto la Ditta dovr altres predisporre una versione definitiva del Manuale tecnico di gestione del Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni SMCE sulla base del documento preliminare gi presentato Tale Manuale consentir una volta valutato nei contenuti dall Autorit Competente e dall ARPA il controllo sistematico di tutti i parametri maggiormente rilevanti 37 Sezione adeguam
144. pompe e flange presenti nello stabilimento in condizioni ordinarie rappresentative che sono attraversate da olio aromatico In termini di riduzione e prevenzione delle emissioni fuggitive si evidenzia che nello stabilimento oltre ad essere attivo un sistema di manutenzione preventivo e predittivo applicato alle apparecchiature di impianto 18 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B esiste un programma di monitoraggio e registrazione periodica delle emissioni fuggitive di CO da tutti i punti di impianto identificati come potenziali sorgenti nonch un sistema di segnalazione e registrazione delle anomalie di impianto rilevate dagli operatori successivamente prese in considerazione e risolte in relazione al grado di urgenza delle stesse Emissioni eccezionali in condizioni prevedibili Gli eventi anomali e di emergenza prevedibili che possono determinare emissioni in atmosfera eccezionali sono essenzialmente riconducibili alle situazioni anomale di fermata e successivo avviamento di impianti possono che possono essere causate oltre che da eventi incidentali blocchi di sicurezza anche da eventi programmati quali fermate di manutenzione in particolare e Situazione 1 pilota Funzionamento con reattore con carica inerte combustione aria metano e scarico in atmosfera dal camino del reattore di fumi derivanti dal processo di combustione aria metano Tale situazione si realizza nella fase finale di una fermata o nella fase inizia
145. ranno essere effettuati nel punto ufficiale di prelevamento S1 indicato nella planimetria della rete fognaria di stabilimento parte integrante del presente provvedimento con le modalit e le frequenze sopraindicate Verifica di conformit e rispetto dei limiti Per ogni misura di inquinante e o parametro di riferimento effettuata allo scarico sia in maniera continua che periodica deve essere reso noto dal laboratorio sistema di misura l incertezza della misura con un coefficiente di copertura almeno pari a 2 volte la deviazione standard P95 del metodo utilizzato Per la verifica delle caratteristiche delle emissioni autorizzate possono essere utilizzati Metodi normati quali Metodiche previste nel Decreto 31 gennaio 2005 Emanazione di line Guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per le attivit elencate nell allegato del Decreto legislativo n 59 05 Manuale n 29 2003 APAT IRSA CNR Metodi normati emessi da Enti di normazione UNI Unichim UNI EN ISO ISS Istituto Superiore Sanit Standard Methods for the examination of water and wastewater APHA AWWA WPCF 57 Sezione piano di monitoraggio Allegato E metodi utilizzati alternativi e o complementari ai metodi ufficiali devono avere un limite di rilevabilit complessivo che non ecceda il 10 del valore limite stabilito casi particolari con l utilizzo di metodi con prestazioni superiori al 10 del limite dev
146. razione per la produzione di energia termica ed elettrica a servizio dello stabilimento produttivo cedendo il surplus di energia elettrica nella rete nazionale per cui verr realizzato il collegamento mediante elettrodotto interrato costituito da una caldaia alimentata a tail gas con portata media pari 97 500 Nm h di potenza termica nominale pari a 65 MWt che costruttivamente del tipo a tubi d acqua previsto l utilizzo di gas metano come combustibile ausiliario per 8 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B le fasi di avviamento ovvero per mantenere la combustione stabile Nella caldaia a recupero i fumi cedono il proprio calore sensibile all acqua di alimento circolante entro i fasci tubieri della stessa dando luogo alla produzione di vapore alla temperatura di 105 C e alla pressione di 64 barg successivamente i fumi sono scaricati in atmosfera attraverso un camino a tiraggio naturale alto 50 m Il vapore surriscaldato cos prodotto alimenta quindi un gruppo turboalternatore avente potenza elettrica nominale pari a 16 5 MWe volto alla generazione di energia elettrica in parte utilizzata all interno dello stesso sito produttivo per coprire il fabbisogno degli impianti e in parte venduta all esterno la turbina a condensazione del tipo ad azione reazione facente parte del gruppo turboalternatore dotata di due spillamenti di vapore a diverse pressioni 26 bar e 10 bar per l alimentazione delle utenze termich
147. re contaminazione ulteriore misuratore di livello a contatto per differenza di potenziale indipendente con soglia allarme di altissimo e installazione di misuratori di livello e del suolo e livello Il raggiungimento dell altissimo livello comporta il blocco automatico delle pompe di trasferimento pressione con installazione di allarmi e o delle acque valvole a chiusura automatica e implementazione di istruzioni operative specifiche alla prevenzione dell eccessivo riempimento del serbatoio durante l operazione di carico e disponibilit di una capacit sufficiente a ricevere il contenuto Gli allarmi richiedono interventi manuali appropriate procedure e valvole automatiche capaci di prevedere le condizioni anomale di processo La scelta della tipologia di allarme deve essere attuata in funzione delle caratteristiche del serbatoio Raggiungere un livello trascurabile di rischio di Riduzione I serbatoi preposti allo stoccaggio degli oli aromatici sono contenuti all interno di bacini di contenimento realizzati in contaminazione del suolo dal fondo del del rischio cemento armato da considerarsi quali barriere a tenuta perfetta serbatoio e dalle giunture del fondo con le pareti di incidente Tale aspetto tecnico permette infatti di conseguire livelli di rischio ritenuti sulla base di criteri di accettabilit ormai del serbatoio In casi specifici certe condizioni rilevante largamente condivisi a livello europeo pressoch trascurabili
148. reazione avviene per mezzo di bruciatori speciali brevettati parallelamente entra in reazione una corrente in adeguate proporzioni di aria comburente ovvero aria atmosferica preriscaldata fino a 700 800 C mediante recupero termico dai gas di coda della reazione stessa L olio entra in reazione immediatamente dopo meccanicamente nebulizzato sfruttando la stessa spinta di pressione delle pompe attraverso ugelli di piccole dimensioni Il processo di reazione consiste essenzialmente in una vaporizzazione dell olio aromatico seguita da una reazione di deidrogenazione degli anelli benzenici e rottura dei legami carbonio carbonio i radicali liberi cos formati si aggregano in strutture a reticolo esagonale da cui si formano i nuclei o cristalliti di NAC AI fine di arrestare la reazione prima che avvenga l ossidazione completa e totale dell olio aromatico ad anidride carbonica la miscela di gas di reazione e di prodotto NdC viene bruscamente raffreddata fino a 700 900 C con acqua nebulizzata quenching Raffreddamento gas di reazione preriscaldo aria La miscela di gas di reazione e di prodotto NdC viene ulteriormente raffreddata in tubo di venturi fino ad una temperatura inferiore ai 250 C al fine di poterla sottoporre alla successiva fase di separazione del prodotto dalla miscela dei gas di reazione in tal modo si realizza altres il preriscaldo dell aria atmosferica utilizzata quale aria comburente in fase di reazione Separazio
149. requenza mensile Bilancio di massa dello zolfo frequenza mensile Si rammenta che gli indicatori devono essere 1 semplici 2 desumibili da dati di processo diretti monitorati e registrati e verificabili dall Autorit competente 3 definiti da algoritmi di calcolo noti SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE IN NORMALI CONDIZIONI DI ESERCIZIO E IN CONDIZIONI ECCEZIONALI PREVEDIBILI L impianto dovr essere esercito secondo le procedure previste dal SGA aziendale opportunamente modificate ove necessario da quanto stabilito nel presente provvedimento Nel caso in cui si verifichino delle particolari circostanze quali superamento dei VLE valori limite emissioni emissioni non controllate da punti di emissione non regolati dall AIA malfunzionamenti e fuori uso dei sistemi di controllo e monitoraggio incidenti oltre a mettere in atto le procedure previste dai Piani di Emergenza di sito occorrer avvertire la Provincia di Ravenna l AUSL l ARPA territorialmente competente e il Comune di riferimento nel pi breve tempo possibile anche rivolgendosi ai servizi di pubblica emergenza e per le vie brevi con contatto telefonico diretto 59 Sezione piano di controllo Allegato F ALLEGATO F Piano di Controllo ORGANO DI VIGILANZA ARPA CICLI PRODUTTIVI e Verifica Ispettiva con periodicit BIENNALE di quanto previsto dal Piano di Monitoraggio e Verifica Ispettiva dell avvenuta applicazione delle prescrizion
150. rese le acque meteoriche e di dilavamento piazzali sono recapitati a idoneo trattamento nel depuratore aziendale e quindi scaricati nel Canale Cupa canale consortile di bonifica facente parte del bacino idrografico del Canale Candiano afferente in Pialassa Baiona individuata come area sensibile ai sensi dell art 91 comma 1 del D Lgs n 152 06 Per quanto riguarda la formazione dello scarico di acque reflue industriali unite ad acque reflue domestiche e meteoriche di dilavamento proveniente dallo stabilimento Cabot Italiana di Ravenna si evidenzia che il processo produttivo di nero di carbonio svolto nel sito non genera reflui di processo tutta l acqua approvvigionata ad uso di processo viene infatti vaporizzata come acqua di quench nei reattori e negli essiccatori per esigenze di processo Da un punto di vista qualitativo l unica sostanza pericolosa utilizzata in modo cospicuo con potenziale ricaduta nello scarico idrico l olio aromatico ricco di Idrocarburi Policiclici Aromatici IPA con 3 o 4 anelli benzenici condensati che viene utilizzato come materia prima del processo produttivo Dagli accertamenti analitici eseguiti sulle acque reflue in corrispondenza del punto di scarico a valle del depuratore aziendale emersa la presenza di sostanze pericolose quali in particolare IPA contenute nella Tabella 1 A dell Allegato 1 alla Parte Terza del D Lgs n 152 06 e nella Tabella 5 dell Allegato 2 alla DGR n 1053 03 in concentra
151. resenti Inquadramento territoriale e programmatico L area chimica e industriale di Ravenna costituisce un Ambito Produttivo Omogeneo APO caratterizzato da specifici settori di attivit che hanno la chimica come principale denominatore comune oltre alla produzione di energia e alla fornitura di servizi ambientali in gran parte asserviti alle stesse attivit produttive L APO corrisponde alla maggior parte dell area industriale di Ravenna di cui la zona portuale parte integrante e complementare diverse attivit si affacciano sullo specchio d acqua portuale e nell area chimica sono presenti 2 banchine attrezzate per sbarco imbarco di materie prime e o prodotti Tutta l area industriale situata in un contesto territoriale sensibile e di particolare complessit per la presenza della zona turistica lungo la costa di una pineta litoranea e di un sistema idrico caratterizzato dalle Pialasse Baiona e Piombone La citt di Ravenna situata in direzione Sud Ovest a pochi chilometri dall area industriale che all estremit Nord Nord Ovest confina con il Parco del Delta del Po Elemento caratteristico dell area chimica e industriale di Ravenna la presenza all interno dell APO di un Sito Multisocietario in cui sono coinsediate 14 aziende che presentano connotati di connessione tecnica e funzionale fra gli impianti il Sito Multisocietario si caratterizza per tutta una serie di attivit ausiliarie e di servizio gestite a liv
152. rezzata La centrale termoelettrica esistente oltre a produrre tutto il vapore necessario per soddisfare le utenze termiche dello stabilimento chimico realizza la generazione di energia elettrica per circa i 2 3 del fabbisogno dello stabilimento quota parte del vapore prodotto in caldaia viene espanso in una turbina a condensazione direttamente accoppiata ad un alternatore della potenza elettrica nominale pari a 2 MWe completano il ciclo termico il sistema di raffreddamento costituito da torri di raffreddamento ad acqua necessario alla condensazione del vapore a valle della turbina nonch agli scambiatori delle apparecchiatura ausiliarie del gruppo turbogeneratore stesso Il sistema attuale non risulta pienamente conforme alle Migliori Tecniche Disponibili per la gestione il recupero energetico e la emissione Al fine di eliminare la necessit di utilizzo della torcia che in futuro entrer in servizio solo in condizioni di emergenza e consentire lo sfruttamento energetico anche di tale quota non trascurabile di gas prodotto prevista la costruzione in un area dedicata di circa 4 300 m all interno dello stabilimento chimico stesso in prossimit del confine Nord Ovest di una nuova centrale termoelettrica di maggiore potenzialit rispetto a quella esistente con la funzione di sistema di abbattimento tramite combustione per la termovalorizzazione del tail gas In particolare stata avviata la realizzazione di un impianto di cogene
153. rgenza ambientale il gestore deve immediatamente provvedere agli interventi di primo contenimento del danno informando dell accaduto la Provincia di Ravenna e ARPA telefonicamente e via fax successivamente il gestore tenuto ad effettuare gli opportuni interventi di bonifica D8 Dismissione e ripristino del sito All atto della cessazione dell attivit il sito su cui insiste l impianto chimico Cabot Italiana dovr essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale tenendo conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del suolo e del sottosuolo ovvero degli eventi accidentali che si siano manifestati durante l esercizio In ogni caso il gestore dovr provvedere a e Messa in sicurezza Tutte le macchine e attrezzature dovranno essere scollegate e isolate dalle fonti di energia in modo definitivo e sicuro serbatoi apparecchiature e linee di processo pressurizzate o in depressione dovranno essere allineate alla pressione atmosferica in modo sicuro e stabile e Sostanze pericolose Tutti gli stoccaggi di sostanze pericolose dovranno essere utilizzati per quanto possibile e progressivamente ridotti come quantit prima della chiusura dello stabilimento Le quantit di sostanze pericolose residue non pi utilizzabili dovranno essere trattate come rifiuti ed avviate a smaltimento come di seguito indicato Particolare attenzione dovr essere messa in opera per quanto riguarda gli stoc
154. rgia elettrica passando in termini di potenzialit elettrica nominale dagli attuali 2 MWe ai futuri 16 5 MWe a fronte di autoconsumi energetici praticamente inalterati 21 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Energia elettrica acquistata COMBUSTIBILI AUSILIARI 1 4 MWh Gasolio Olio combustibile assetto energetico Energia elettrica STATO DI FATTO autoprodotta 1 6 MWh Vapore 5 4 MWh Tail gas Tail gas 2 900 Nm h 3 fometti di preriscaldo olio Tail gas E sg 30 700 Nm h 3 preriscaldatori Tail gas aria 37 500 Nm h Metano Energia elettrica J 2 500 Nm h ceduta 11 5 MWh assetto energetico STATO DI PROGETTO Energia elettrica autoprodotta 3 MWh Tail gas_ 97 500 Nm h Tail gas 2 900 Nm h 3 fometti di preriscaldo olio di le Tail gas T 30 700 Nm h 3 preriscaldatori Tail gas aria in condizioni di emergenza e te a Si evidenzia infine un ottimizzazione dell assetto energetico del sito si prevede infatti un netto miglioramento del rendimento degli impianti ausiliari allo stabilimento produttivo con la funzione di sistema di combustione per la termovalorizzazione del tail gas passando dall attuale valore pari al 20 6 ad un valore pari al 39 per l assetto futuro a tal proposito basti pensare che la caldaia presente nella centrale termoelettrica esistente inizialmente nata per utilizzare come combustibile olio pesante s
155. rmit alle MTD da adottare nell esistente insediamento produttivo dovr essere completato entro il 31 12 2008 il sopracitato intervento di adeguamento che persegue e attua la MTD individuata dai documenti di riferimento per gli impianti di produzione di nero di carbonio relativa all utilizzo del contenuto energetico di tail gas si riscontrano tuttavia alcuni aspetti per i quali si ritiene opportuno fornire le seguenti prescrizioni e considerazioni gt Dovr essere fornita continuit a quanto indicato dalla Ditta quale piano di miglioramento delle attuali prestazioni ambientali dell impianto quali in particolare e Entro il 31 12 2010 dovr essere data evidenza dello studio di fattibilit inerente il recupero delle acque di lavaggio e o delle acque meteoriche previo apposito sistema di filtraggio a seguito dell entrata in esercizio della nuova centrale termoelettrica e Entro il 31 12 2010 dovr essere completata la sostituzione delle normali valvole attualmente presenti sulle linee di trasferimento dell olio aromatico a valle dei sistemi di riscaldamento parte calda con l installazione di valvole di controllo e valvole manuali con tenuta a cuscinetto e Conseguentemente all attuazione dell intervento di miglioramento di cui al precedente punto dovr altres essere predisposto un piano a lungo termine per sostituire con valvole con tenuta a cuscinetto anche i dispositivi attualmente presenti sulle linee di trasferimento
156. scostano in modo significativo dalle massime condizioni operative attendibili per cui si sono proposti nuovi valori limite pi pertinenti alle attuali condizioni emissive dell impianto CONSIDERATO che dagli accertamenti analitici eseguiti sulle acque reflue industriali unite ad acque reflue domestiche e meteoriche di dilavamento per cui la Ditta gi autorizzata ad effettuarne lo scarico in acque superficiali emersa la presenza di sostanze pericolose quali in particolare Idrocarburi Policiclici Aromatici IPA contenute nella Tabella 1 A dell Allegato 1 alla Parte Terza del D Lgs n 152 06 e nella Tabella 5 dell Allegato 2 alla DGR n 1053 03 in concentrazioni superiori al limite di rilevabilit delle metodiche di rilevamento tale scarico di acque reflue industriali in acque superficiali qualificato pertanto come scarico anche di sostanze pericolose ai sensi dell art 108 del D Lgs n 152 06 e della DGR n 1053 03 RICHIAMATO il Decreto Legislativo 18 Febbraio 2005 n 59 Attuazione integrale della direttiva 96 61 CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento VISTA altres la Legge Regionale n 21 del 11 ottobre 2004 che attribuisce alle Province le funzioni amministrative derivanti dalla disciplina della prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento RICHIAMATO in particolare l art 11 della L R 21 04 Rinnovo e riesame della autorizzazione integrata ambientale e modifica degl
157. siderate ottimali le informazioni previste ed indicate dal Rapporto ISTISAN 91 41 punto 7 ovvero ditta impianto fase di processo condizioni di marcia e caratteristiche dell emissione data del controllo area della sezione di campionamento temperatura umidit e velocit dell effluente portata volumetrica e percentuale di ossigeno metodo di campionamento ed analisi durata del campionamento risultati della misura sostanza determinata concentrazione e unit di misura condizioni di normalizzazione dei risultati della misura Tali informazioni possono essere anche riportate in documenti quali verbali di prelievo schede di misura e campionamento alle emissioni ecc che vengono allegati ai rapporti di prova o ai rapporti tecnici I risultati dei controlli e la relativa relazione tecnica previsti dal Piano di autocontrollo devono essere tenuti a disposizione degli enti di controllo Tale relazione tecnica dovr contenere le valutazioni in merito al rispetto o meno dei valori limite autorizzati Verifica di conformit e rispetto dei limiti Per ogni misura di inquinante e o parametro di riferimento effettuata alle emissioni in atmosfera sia in maniera continua che periodica deve essere reso noto dal laboratorio sistema di misura l incertezza della misura con un coefficiente di copertura almeno pari a 2 volte la deviazione standard P95 del metodo utilizzato Per la verifica delle caratteristiche delle emissioni a
158. soch costanti Per tale motivo stato possibile progettare e installare un sistema di termostatazione dei serbatoi mirato al contenimento delle emissioni derivanti dallo stoccaggio dell olio aromatico utilizzato quale materia prima 30 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Tecnica Benefici Caratteristiche ambientali del impianto CABOT ITALIANA serbatoi a tetto fisso sono indicati per lo stoccaggio di liquidi infiammabili e altre Gli oli aromatici in ingresso allo stabilimento sono classificati ai sensi della sostanze liquide come prodotti petroliferi ovvero chimici con diversi livelli di tossicit Direttiva 67 548 CEE e s m i come sostanze Cancerogene di Categoria 2 Per lo stoccaggio in serbatoi a tetto fisso di sostanze volatili prevedere un sistema di R45 tali oli per alla luce della bassa tensione di vapore tipica 0 027 kPa a trattamento dei vapori nel caso di sostanze che non siano tossiche molto tossiche o 50 C non sono certamente da valutarsi quale sostanza volatile cancerogene mutagene e teratogene di categoria 1 e 2 possibile prevedere altres un Risulta pertanto non necessaria l applicazione di sistemi di trattamento dei tetto galleggiante interno a contatto diretto e non vapori e sufficiente l adozione del sistema di termostatazione dei serbatoi Applicare sistemi di trattamento dei vapori sulle emissioni significative associate alle fasi attualmente pres
159. stabilimento Cabot Italiana S p A di Ravenna divisione Carbon Black in attivit dal 1960 produce esclusivamente nero di carbonio in 16 qualit differenti mediante cracking termico di frazioni altobollenti del petrolio quali in particolare oli aromatici di natura petrolica a 3 4 anelli benzenici tale stabilimento chimico Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B consta di 3 unit produttive denominate U1 U2 U3 per una potenzialit massima annua attualmente pari a circa 83 000 tonnellate In particolare il processo di produzione di Nero di Carbonio NdC avviene attraverso lo svolgimento delle seguenti fasi Ricezione e stoccaggio olio Gli oli aromatici utilizzati quale materia prima principale per la produzione di NdC sono approvvigionati via mare con frequenza mensile mediante navi cisterna alla banchina IDRO2 di propriet Polimeri Europa S p A che provvede anche alle operazioni di scarico del materiale dalla nave e addotti allo stabilimento produttivo tramite oleodotto gli oli vengono quindi stoccati in 5 preposti serbatoi di ricevimento divisi in due aree denominate Parco Sud 1 serbatoio da 5 500 tonnellate e 1 serbatoio da 4 500 tonnellate e Parco Nord 3 serbatoi da 5 500 tonnellate ciascuno L oleodotto di diametro 12 pollici in parte interrato si veda planimetria allegata ha uno sviluppo complessivo di circa 1 9 km Lo sbarco della materia prima che avviene con frequenza circa mensile gestito
160. store dello stabilimento Cabot Italiana S p A di Ravenna e che la titolarit della gestione dell impianto ora demandata all Amministratore Delegato di Cabot Italiana S p A CONSIDERATO che lo schema dell AIA stato trasmesso alla Ditta interessata con nota PG 28061 2008 del 11 03 2008 per cui il gestore non ha presentato osservazioni ai sensi dell art 10 comma 5 della L R n 21 04 tranne che per la data di completamento dei lavori relativi all installazione della nuova centrale termoelettrica e conseguente messa a regime dell impianto posticipata al 31 12 2008 tale necessit dettata da problemi di attivazione di una procedura fallimentare da parte del fornitore della caldaia costituente parte principale del progetto medesimo VISTA la Legge Regionale n 26 del 23 dicembre 2004 Disciplina della programmazione energetica territoriale ed altre disposizioni in materia di energia che per impianti di produzione di energia di potenza superiore a 50 MW termici alimentati da fonti convenzionali e rinnovabili attribuisce alla Regione le funzioni amministrative relative al rilascio d intesa con gli enti locali interessati dell autorizzazione unica ai sensi dell art 16 comma 2 lettera a per la costruzione e l esercizio di tali impianti energetici nonch le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all esercizio degli impianti stessi nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell ambi
161. ta deve pertanto mantenere efficienti ed efficaci i sistemi previsti in termini di gestione preventiva delle emergenze e delle possibili conseguenze per le persone e l ambiente C3 2 Comunicazioni e requisiti di notifica generali Nel caso in cui si verifichino delle particolari circostanze quali emissioni accidentali da punti non esplicitamente richiamati dall AIA malfunzionamenti incidenti ambientali ed igienico sanitari oltre a mettere in atto le procedure di controllo previste occorrer avvertire la Provincia di Ravenna l AUSL l ARPA territorialmente competente e il Comune di riferimento nel pi breve tempo possibile anche rivolgendosi ai servizi di pubblica emergenza al di fuori degli orari di ufficio e per le vie brevi con contatto telefonico diretto 38 Sezione emissioni e consumi Allegato D ALLEGATO D Analisi emissioni aria acqua suolo rifiuti rumore e consumi idrici ed energetici D1 Emissioni in atmosfera I valori limite di emissione e le prescrizioni che la Ditta tenuta a rispettare sono individuati sulla base di e criteri per l autorizzazione e il controllo delle emissioni inquinanti in atmosfera approvati dal CRIAER e Migliori Tecniche Disponibili individuate sulla base dei criteri citati al precedente punto B3 della presente AIA e specifiche tecniche indicate dalla Ditta in merito ai processi e all efficienza dei sistemi di abbattimento D1 1 Emissioni in atmosfera Assetto attuale LIMI
162. ta ovvero dismissione della caldaia esistente Ogni altra comunicazione che si ritiene utile al fine di documentare la messa in esercizio dell impianto Il suddetto documento contenente lo SAL sar verificato da questa Provincia con il supporto tecnico di ARPA Ogni variazione che superi di 30 giorni lavorativi le date previste dal SAL dovr essere comunicata alla Provincia e all ARPA La Provincia si riserva comunque di stabilire per tale periodo prescrizioni in corso d opera al fine di minimizzare l impatto ambientale nella costruzione e avviamento della nuova centrale termoelettrica da realizzare e la relativa dismissione dell esistente C3 CONDIZIONI GENERALI PER L ESERCIZIO DELL IMPIANTO C3 1 Condizioni relative alla gestione dell impianto L impianto dovr essere esercito secondo tutte le procedure di carattere gestionale previste dal Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001 2004 che la Ditta gi adotta Si ritiene opportuno e indispensabile evidenziare la necessit di adeguati interventi di manutenzione dell impianto comprese le strutture responsabili di emissioni sonore di formazione del personale e di registrazioni delle utilities In merito agli opportuni requisiti di controllo secondo quanto riportato in Allegato F Piano di Monitoraggio parte integrante della presente autorizzazione si dovr provvedere a verifiche periodiche come ivi indicato Come previsto dall art 7 comma 6 del D
163. tata convertita negli anni 70 per essere alimentata con il gas di scarto l alimentazione ad olio combustibile viene ad oggi realizzata solo in condizioni di emergenza a scapito per dell efficienza del combustore stesso Inquinamento elettromagnetico Il nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas prevede la produzione di energia elettrica destinata in parte alle utenze elettriche dell esistente stabilimento produttivo mentre la restante parte elettrica consegnata alla rete di distribuzione nazionale la nuova centrale garantir una potenza elettrica massima di 16 5 MWe e sar in grado di cedere energia elettrica alla rete AT di Terna per una potenza elettrica pari a 11 5 MWe Per allacciare la nuova centrale termoelettrica alla rete dell ente distributore prevista la realizzazione di una sottostazione elettrica di trasformazione 132kV 15kV AT MT all interno del sito produttivo Cabot Italiana e di una linea elettrica a 132 kV di collegamento della nuova centrale termoelettrica alla rete AT Terna in corrispondenza della stazione elettrica denominata Lonza sita in adiacenza allo stabilimento Cabot Italiana presso lo stabilimento ex Lonza S p A ora Polynt S p A Il collegamento della nuova sottostazione AT MT verso la centrale di produzione verr realizzato con un cavo che si attesta direttamente sui terminali MT dei trasformatori previsti 22 Sezione valutazione integrata ambientale Allega
164. te dall insediamento di nuove significative fonti di emissione sonora RIFIUTI e Verifica Ispettiva con periodicit BIENNALE per controllo dei registri di carico e scarico rifiuti La periodicit riportata da ritenersi indicativa e comunque da valutarsi anche in base alle risultanze contenute nei report periodici che la Ditta tenuta a fornire come da prescrizioni e da Piano di Monitoraggio alla Provincia e all ARPA Le spese occorrenti per le attivit di controllo programmato da parte dell Organo di Vigilanza ARPA previste nel Piano di Controllo dell impianto oltre alla verifica del Piano di Adeguamento sono a carico del gestore e saranno determinate secondo quanto previsto nel Piano stesso Il corrispettivo economico relativo al Piano di Controllo verr valutato in base alle tariffe in corso di definizione a livello regionale per questa attivit in mancanza di tale riferimento verr utilizzato il tariffario delle prestazioni di ARPA Emilia Romagna Il corrispettivo economico delle determinazioni analitiche sar valutato in base ai costi industriali relativi alle attivit analitiche mentre le altre attivit verranno rendicontate in base alla tariffa oraria secondo quanto definito dal Tariffario delle prestazioni di ARPA Emilia Romagna 60
165. te dei filtri presenti sulle linee dell olio aromatico venga installato un idoneo sistema di abbattimento degli aerosol potenzialmente contenenti olio aromatico Punto di emissione E22 PS LABORATORIO Cappa nero di carbonio Portata massima Nm h 1 000 Altezza minima m 5 Durata h d 2 Punto di emissione E23 PS LABORATORIO Cappa nero di carbonio Portata massima Nm h 400 Altezza minima m 5 Durata h d 2 Punti di emissione E24 PS e E25PS LABORATORIO Cappe solventi n 2 Portata massima Nm h 1 000 ognuna Altezza minima m 5 Durata h d 24 Punto di emissione E26 PS LABORATORIO Cappa sala grit Portata massima Nm h 800 Altezza minima m 5 Durata h d 8 Per le emissioni sopraindicate provenienti dal laboratorio E22 PS E23 PS E24 PS e E25 PS non si indicano limiti specifici a condizione che non vengano utilizzate sostanze cancerogene mutagene e teratogene Per le restanti emissioni e sfiati provenienti dai serbatoi di seguito elencati non si indicano limiti specifici ma si prende atto delle caratteristiche delle relative emissioni in atmosfera ovvero della saltuariet delle stesse 8 serbatoi di stoccaggio olio aromatico 2 serbatoi di stoccaggio olio combustibile per centrale termoelettrica cappa molatura punto di emissione E27 PS cappa saldatura punto di emissione E28 PS 42 Sezione emissioni e consumi Allegato D cappa sgrass
166. tema di monitoraggio in continuo E possibile inoltre stimare da parametri di processo le emissioni al camino dei principali inquinanti emessi Tale procedura di stima deve essere presentata dall azienda all Autorit Competente e validata dalla stessa di concerto con ARPA valori misurati con procedure discontinue e o stimati con algoritmi di calcolo dovranno essere archiviati e resi disponibili alle autorit competenti al controllo e Relativamente a malfunzionamenti degli analizzatori dello SMCE nel caso in cui a causa di problemi al sistema di misurazione manchino misure in continuo dei parametri di processo necessari al calcolo delle concentrazioni normalizzate di Ossigeno di Vapore acqueo ecc dovranno essere attuate le seguenti misurazioni dopo 48 ore dovr essere effettuata almeno 1 misura discontinua al giorno ciascuna di durata pari a 60 minuti in sostituzione di quelle continue Nel caso in cui a causa di problemi al sistema di misurazione in continuo manchino misure di uno o pi inquinanti dovranno essere attuate le seguenti misurazioni per le prime 24 ore di blocco sar sufficiente mantenere in funzione gli strumenti che registrano il funzionamento degli apparati di controllo della combustione in caldaia garantendo in tale modo un regime di marcia noto e correttamente gestito dopo le prime 48 ore di blocco dovra essere effettuata 1 misura discontinua al giorno della durata di almeno 60 minuti per P
167. tenzialit termica nominale pari a 18 MWt alimentata con parte del tail gas circa 32 derivante dal processo produttivo di nero di carbonio con generazione di energia elettrica e termica per l adiacente stabilimento produttivo Nell ambito del progetto gi sottoposto con esito favorevole a procedura di screening ai sensi della L R n 9 99 e s m i di costruzione di un impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di gas di scarto tail gas con produzione di energia elettrica prevista la realizzazione per la combustione del tail gas di una nuova centrale termoelettrica avente potenzialit termica nominale pari a 65 MWt asservita all esistente stabilimento chimico cedendo il surplus di energia elettrica nella rete nazionale in sostituzione della centrale termoelettrica e della torcia che in futuro entrer in funzionamento solo in condizioni di emergenza attualmente presenti Attivit di trattamento acque reflue tale attivit svolta nel depuratore aziendale di tipo fisico diviso in due sezioni che non ricadono nelle fattispecie di cui all Allegato del D Lgs n 59 05 ma sono comunque attivit funzionalmente e tecnicamente connesse all attivit soggetta ad AIA Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B ALLEGATO B Valutazione integrata ambientale B1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE AMBIENTALE E DESCRIZIONE DELL ASSETTO IMPIANTISTICO L attivit di Cabot Italiana S p A oggetto della presente A
168. to Nel 2004 sono state recuperate circa 240 000 m di acqua che costituiscono circa recupero nel processo delle acque di lavaggio il 40 rispetto al totale del quantitativo di acqua approvvigionata e che corrispondono anche al 90 della necessit di e se possibile delle acque meteoriche previa Risparmio approvvigionamento di acqua di processo delle unit produttive U2 e U3 dove l acqua recuperabile compatibile con la idonea filtrazione della qualit dei prodotti dati registrati nel 2005 e 2006 confermano la percentuale di recupero sopraindicata per l anno 2004 risorsa Nell assetto futuro con riferimento alla realizzazione della nuova centrale termoelettrica bench la percentuale di acqua idrica recuperata sul totale approvvigionato si prevede rimanga pressoch invariata 40 dal bilancio interno delle acque la Ditta individua un margine superiore per poter riutilizzare acque di recupero come acque di processo per le unit produttive U2 e U3 78 contro il 90 della configurazione attuale le torri di raffreddamento previste a servizio della nuova centrale termoelettrica sono del tipo ad aria che non comportano spurghi in continuo aprendo alla possibilit di un recupero spinto anche alle acque meteoriche e di lavaggio Tecniche per la prevenzione e il controllo degli inquinanti nelle emissioni in atmosfera derivanti dalle operazioni di stoccaggio trasferimento e manipolazione di sostanze liquide pericolose oli
169. to B Per la posa della linea AT in cavidotto interrato prevista la realizzazione di un condotto tra la sottostazione Cabot Italiana e la sopracitata stazione Terna per un percorso stimato in circa 350 m di cui solamente meno di 10 m esterni ai confini dello stabilimento Cabot Italiana nel tratto finale nei pressi della sottostazione Lonza dovr essere realizzato un attraversamento di strada Comunale larga 5 m che separa il complesso produttivo Cabot Italiana alla sottostazione stessa In definitiva le potenziali sorgenti di campi elettromagnetici associati all intervento in progetto sono sottostazione elettrica Cabot AT MT interna allo stabilimento dove sono collocati un trasformatore AT e uno stallo di cessione stazione Terna e Cabot collegamento elettrico in cavo interrato AT tra il punto di consegna in sottostazione Cabot e la sottostazione Terna per la connessione alla rete nazionale Terna AT in corrispondenza della stazione elettrica Lonza Nelle aree limitrofe non si rileva la presenza di potenziali recettori umani di tipo residenziale con esposizione superiore alle 4 ore giornaliere AI fine di valutare gli impatti connessi all esercizio delle nuove infrastrutture elettriche sulla componente radiazioni non ionizzanti determinati unicamente dall elettrodotto interrato si proceduto alla stima modellistica dei valori al suolo del campo di induzione magnetica nei valori efficaci con riguardo esclusivamente all
170. to alle MTD per i nuovi impianti Parimenti i livelli di emissioni di NOx riconducibili alla centrale termoelettrica esistente risultano pienamente in linea con quelli associati alle MTD per gli impianti esistenti la serie storica degli autocontrolli 1998 2006 evidenzia infatti una media delle concentrazioni di NOx nei fumi pari a circa 170 mg Nm nelle condizioni operative fumi umidi con tenore di O2 mediamente pari al 4 5 corrispondente a circa 0 25 g Nm nelle condizioni indicate dal BRef La torcia attualmente preposta alla termodistruzione del tail gas residuo che in futuro entrer in servizio solo in condizioni di emergenza viene esercita cercando di mantenere le condizioni operative atte a garantire le emissioni minime possibili rispetto alle caratteristiche intrinseche dell impianto 27 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Tecnica Benefici Caratteristiche ambientali del impianto CABOT ITALIANA Adozione di filtri a tessuto per la depolverazione La Ditta adotta da sempre la migliore tecnologia di filtrazione in quanto parte integrante del processo di produzione le degli sfiati dei sistemi di trasporto pneumatici e polveri recuperate costituiscono infatti lo stesso prodotti finito pertanto un sistema di filtrazione ad elevato rendimento dei sistemi di raccolta ovvero dei gas purga equivale ad una maggiore resa di produzione livelli di emissione di Polveri risultanti sono infatti
171. to d prova anche in forma di allegato tecnico e comunque tenuti a disposizione dell organo di controllo e Si prende atto delle verifiche empiriche sull efficienza dei dispositivi di filtrazione ad alta temperatura del nero di carbonio attraverso la Prova delle pezze secondo l Istruzione Operativa I AMB007 che sono un efficace azione preventiva per la gestione ottimale di tali dispositivi e Si prende altres atto della sorveglianza visiva del colore della fiamma in caldaia e in torcia che possono evidenziare presenza anomala di nero di carbonio nel tail gas Tale controllo empirico destinato a cessare con l entrata in esercizio della nuova centrale termoelettrica e Come previsto dal Piano di Monitoraggio aziendale la Ditta deve determinare ad ogni approvvigionamento il tenore di zolfo dell olio aromatico in modo da documentare il rispetto del valore massimo medio annuale ponderato di zolfo fissato nel 1 7 Tale controllo nota la percentuale di zolfo presente nella materia prima utilizzabile come controllo indiretto delle emissioni in atmosfera di ossidi di zolfo A tale scopo la Ditta deve registrare con frequenza mensile il calcolo statistico del bilancio di massa degli ossidi di zolfo e renderlo disponibile agli organi di controllo Torcia di stabilimento Nel regime temporale fino all avvio del nuovo impianto di termovalorizzazione e recupero energetico di tail gas la torcia di stabilimento afferente al punto di emissione E
172. to produttivo mediante termovalorizzazione di tail gas previsto lutilizzo quali combustibili ausiliari di gasolio ovvero olio combustile v E21 PS Punto di emissione di pertinenza della postazione Cappa Lavatronix in cui vengono lavati i filtri presenti sulle linee dell olio aromatico con l ausilio di un detergente industriale tali emissioni di natura saltuaria possono contenere pertanto tracce di olio aromatico sostanza cancerogena v E22 PS E23 PS 15 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B E24 PS E25 PS E26 PS Punti di emissione di pertinenza delle cappe di laboratorio v E27 PS Punto di emissione di pertinenza della cappa di molatura v E28 PS Punto di emissione di pertinenza della cappa di saldatura della officina meccanica v E29 PS Punto di emissione di pertinenza della cappa di sgrassaggio dei pezzi di ricambio con detergente a base acquosa v E30 PS Punto di emissione di pertinenza della cappa di aspirazione del forno di termoretrazione del cappuccio di imballo in polietilene dei pallett di prodotto finito confezionato in sacchi In caso di emergenza elettrica sono altres presenti le emissioni in atmosfera provenienti da motori alimentati a gasolio quali quelli afferenti a gruppo elettrogeno per illuminazione stabilimento compressore carrellato di aria alta pressione pompa sollevamento acque meteoriche pompa antincendio ventilatori aria di combustione asserviti alle linee produtti
173. toraggio questo tipo di dati relativi ai consumi idrici saranno inseriti nel rapporto annuale come indicato nell Allegato E Piano di Monitoraggio parte integrante della presente autorizzazione D4 Emissioni sonore Dall analisi della documentazione presentata per la valutazione del impatto acustico all esterno del sito produttivo Cabot Italiana S p A si evidenzia quanto segue v non vi una caratterizzazione acustica delle sorgenti sonore nel dettaglio ma la relazione segue i criteri generali della DGR n 673 04 e fornisce dati esaurienti per una valutazione individuando l area a maggior emissione dello stabilimento 47 Sezione emissioni e consumi Allegato D v i possibili recettori adiacenti all azienda risultano altri impianti produttivi del comparto chimico senza la presenza di aree abitate o uffici nelle immediate vicinanze vi livelli attuali e quelli previsti dopo gli interventi in progetto si mantengono entro i limiti previsti per la Classe VI dell area in cui insediato lo stabilimento Da quanto sopraindicato le attivit svolte presso la ditta in oggetto non comportano problematiche sotto l aspetto dell inquinamento acustico prodotto D5 Gestione rifiuti materiali di scarto prodotti dallo stabilimento devono essere preferibilmente recuperati direttamente nel ciclo produttivo Qualora ci non fosse possibile i corrispondenti rifiuti dovranno essere consegnati a ditte esterne autorizzate per il loro recu
174. tri fisici necessari alla normalizzazione dei predetti parametri e alla misura della portata volumetrica dell emissione e valori limite orari stabiliti per gli inquinanti NOx Polveri CO SOx dovranno essere verificati in fase di messa a regime dell impianto con i metodi sopraindicati per le emissioni in atmosfera esistenti e le modalit temporali ivi previste e Nelle fasi di messa a regime dell impianto dovr essere in funzione parallelamente ai controlli discontinui anche il SMCE e Per quanto attiene la verifica del parametro IPA deve essere utilizzato come riferimento il seguente metodo Parametro Metodo Microinquinanti Organici IPA Idrocarburi Policiclici Aromatici ISTISAN 88 19 UNICHIM 825 ISTISAN 97 35 UNI EN 1948 Per IPA si intende la somma degli idrocarburi policiclici aromatici indicati nel DM 25 agosto 2000 e precisamente Benzo a antracene Dibenzo a h antracene Benzo b fluorantene Benzo j fluorantene Benzo k fluorantene Benzo a pirene Dibenzo a e pirene Dibenzo a h pirene Dibenzo a i pirene Dibenzo a l pirene Indeno 1 2 3 cd pirene Nel primo anno di esercizio dell impianto l Azienda deve effettuare il controllo semestrale degli IPA dopo tale periodo l Autorit competente alla luce degli esiti di tali autocontrolli si riserva di modificare la frequenza indicata e Gli strumenti di rilevazione degli analizzatori devono essere conformi a quanto previsto al punto 3 dell
175. trollo della qualit dello scarico posto nella parte finale dello stramazzo prima dell immissione nella condotta di adduzione al Canale Cupa indicato nella planimetria di cui al successivo punto 9 9 La planimetria della rete fognaria di stabilimento denominata Planimetria generale rete fognaria Acque chiare nere dove indicato il punto ufficiale di prelevamento per le acque reflue industriali unite ad acque reflue domestiche e meteoriche di dilavamento costituisce parte integrante della presente AIA e va resa disponibile agli agenti accertatori in caso di eventuale controllo 10 Il punto di prelievo deve essere idoneo al prelevamento di campioni delle acque reflue industriali conforme alla normativa tecnica prevista in materia Esso dovr essere mantenuto costantemente accessibile a disposizione degli organi di vigilanza Su di esso deve essere garantita una periodica attivit di manutenzione e sorveglianza per mantenere una costante efficienza del sistema 11 Dovr essere effettuata periodica attivit di manutenzione agli impianti di trattamento delle acque reflue industriali al fine di mantenere efficiente il sistema di depurazione 12 Devono essere assicurati gli autocontrolli sullo scarico idrico previsti nel Piano di Monitoraggio della Ditta Cabot Italiana che costituisce parte integrante della presente autorizzazione Allegato E 13 Ogni eventuale variazione strutturale che modifichi permanentemente il regime o la
176. tta deve mantenere in efficienza i controlli di temperatura sui serbatoio dell olio aromatico e secondo l apposita istruzione operativa adottata rendere disponibili su richiesta degli organi di controllo i dati presenti nel sistema di archiviazione ASPEN per almeno due anni Devono altres essere tenute a disposizione degli organi di controllo le registrazioni quantitative i tempi e le frequenze degli sbarchi di materia prima A seguito della disattivazione della centrale termoelettrica esistente la Ditta dovr comunicare all Autorit competente e all ARPA l eventuale dismissione e messa in sicurezza dei 2 serbatoi preposti allo stoccaggio dell olio combustibile Nel caso di variazione significativa dei depositi e delle modalit di stoccaggio dell olio aromatico ovvero delle caratteristiche della stessa materia prima utilizzata nella produzione la Ditta dovr valutare le emissioni diffuse per le sostanze cancerogene mutagene e teratogene di cui alla Tabella A1 dell Allegato alla Parte V del D Lgs n 152 06 EMISSIONI IN ATMOSFERA FUGGITIVE Si prende atto dell indagine svolta dall azienda relativamente alle emissioni fuggitive dei principali fluidi processati nello stabilimento e si ritiene corretta la valutazione di scarsa significativit delle stesse Si prende altres atto che esiste nello stabilimento un sistema di controllo per motivi di sicurezza e prevenzione delle intossicazioni da monossido di carbonio di cui ricco il
177. ttamento costituita da vasche di sedimentazione per la separazione del nero di carbonio in sospensione e da due sezioni di disoleazione collegate in serie una per il trattamento degli oli aromatici e l altra per gli oli lubrificanti le acque reflue cos pretrattate vengono quindi inviate a trattamento finale presso il depuratore aziendale Tutte le acque reflue dello stabilimento comprese le acque meteoriche di dilavamento e le acque reflue domestiche previo opportuno trattamento sono destinate allo scarico in acque superficiali nel Canale Cupa canale consortile di bonifica facente parte del bacino idrografico del Canale Candiano afferente in Pialassa Baiona individuata come area sensibile ai sensi dell art 91 comma 1 del D Lgs n 152 06 Non vi sono reflui di processo che contribuiscono alla formazione di tale scarico idrico caratterizzato da una portata media giornaliera pari a circa 290 m il processo produttivo svolto nel sito non genera infatti alcun refluo di processo in quanto pressoch tutta l acqua approvvigionata per esigenze di processo viene vaporizzata come acqua di quench nei reattori e negli essiccatori Sulla base dei valori medi di concentrazione di COD desunti dalle analisi condotte nel triennio 2003 2005 e tenuto conto della natura continua di tale flusso di scarico il carico organico annuo di tale flusso di scarico in acque superficiali quantificabile in circa 6 tonnellate Da un punto di vista qualitativo l
178. ue meteoriche e quindi destinate allo scarico in acque superficiali Scarichi idrici in condizioni eccezionali prevedibili AI depuratore aziendale si possono verificare situazioni anomale a seguito di condizioni di fermata e successivo avviamento degli impianti ovvero di attivit di manutenzione straordinaria che possono essere causate pertanto oltre che da eventi accidentali blocchi di sicurezza anche da eventi programmati quali 12 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B fermate di manutenzione tali situazioni gestite secondo apposita istruzione operativa sono identificate come segue drenaggi delle condense acide dalle linee del tail gas al bruciatore dei fornetti di preriscaldo olio in avviamento degli stessi circa 0 02 m da ciascun forno drenaggi tramite flussaggio con acqua delle linee degli additivi in fermata reattori circa 0 015 m per ciascuna linea lavaggio e successiva bonifica per pulizia chimica dei condensatori della centrale termoelettrica durante la fermata circa 2 m lavaggio e bonifica per la pulizia chimica del fascio tubiero dello scambiatore del boiler per l acqua calda delle docce circa 0 3 mi reflui da lavaggi degli impianti di demineralizzazione acqua ad osmosi inversa circa 1 m per operazione scarico della soluzione di acetato di potassio non conforme circa 1 2 m per operazione L impatto sui parametri allo scarico finale in acque superficiali del depuratore a
179. unica sostanza pericolosa utilizzata in modo cospicuo con potenziale ricaduta nello scarico idrico lolio aromatico ricco di Idrocarburi Policiclici Aromatici IPA con 3 o 4 anelli benzenici condensati che viene utilizzato come materia prima del processo produttivo Dagli accertamenti analitici eseguiti sulle acque reflue in corrispondenza del punto di scarico a valle del depuratore aziendale emersa la presenza di sostanze pericolose quali in particolare IPA contenute nella Tabella 1 A dell Allegato 1 alla Parte Terza del D Lgs n 152 06 e nella Tabella 5 dell Allegato 2 alla DGR n 1053 03 in concentrazioni superiori al limite di rilevabilit delle metodiche di rilevamento tale scarico di acque reflue industriali unite ad acque reflue domestiche e meteoriche di dilavamento in acque superficiali qualificato pertanto come scarico anche di sostanze pericolose ai sensi dell art 108 del D Lgs n 152 06 e della DGR n 1053 03 Nell ottica della valutazione degli impatti sulla componente ambiente idrico si evidenzia che il sistema fognario presente nello stabilimento in esame riconducibile ad un sistema separato misto con recapito finale in corpo idrico superficiale grazie al quale tutte le acque di prima pioggia vengono inviate al depuratore aziendale prima di essere scaricate nel corpo recettore mentre l acqua almeno di seconda pioggia viene inviata direttamente allo scarico finale le modalit di gestione e raccolta de
180. ura dei sistemi di misura in continuo delle emissioni comprensivo del calcolo dello IAR e degli intervalli di confidenza al termine delle suddette operazioni 53 Sezione piano di monitoraggio Allegato E I valori medi giornalieri sono determinati in base ai valori medi orari convalidati valori medi orari sono invalidati se la disponibilit dei dati elementari inferiore al 70 Il valore medio giornaliero si ottiene dai valori medi orari convalidati e deve essere registrato al termine di ogni giorno Nel caso in cui la disponibilit delle medie orarie riferite al giorno sia inferiore al 70 il valore medio giornaliero invalidato Il valore medio giornaliero non deve essere calcolato nel caso in cui le ore di normale funzionamento dell impianto nel giorno siano inferiori a 6 In tali casi il valore medio ritenuto non significativo Se in un anno piu di dieci giorni non sono considerati validi Autorit competente per il controllo prescrive al gestore di assumere adeguati provvedimenti per migliorare l affidabilit del sistema di controllo in continuo Se il gestore prevede che le misure in continuo di uno o pi inquinanti non possano essere effettuate o registrate per periodi superiori a 48 ore continuative tenuto ad informare tempestivamente la Provincia e ARPA a mezzo fax o lettera raccomandata Il gestore deve predisporre nel caso sopracitato delle misure discontinue del dei parametro i non rilevati con il sis
181. utorizzate possono essere utilizzati metodi UNI Unichim UNI EN metodi normati metodi ufficiali nazionali o internazionali o pubblicati su autorevoli riviste scientifiche metodi utilizzati alternativi e o complementari ai metodi ufficiali devono avere un limite di rilevabilit complessivo che non ecceda il 10 del valore limite stabilito In casi particolari l utilizzo di metodi con prestazioni superiori al 10 del limite deve essere preventivamente concordato con la Provincia ed ARPA Qualora non fosse indicata l incertezza della misura eseguita si prender in considerazione il valore assoluto della misura per il confronto con il limite stabilito I rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare insieme al valore del parametro analitico il metodo utilizzato e la relativa incertezza estesa P95 conformi devono riportare altre all esito analitico anche le condizioni di assetto dell impianto durante l esecuzione del rilievo se pertinenti Per quanto concerne i metodi presentati dal laboratorio di riferimento nel Piano di Monitoraggio si ribadisce che al momento della presentazione dei rapporti di prova relativi a quanto previsto nel Piano stesso dovr essere data evidenza dell incertezza estesa associata al dato analitico Si rammenta altres che l incertezza estesa deve essere compatibile con i coefficienti di variazione Cv di ripetibilit indicati nei Metodi ufficiali Accessibilit dei punti di preliev
182. utorizzazione Integrata Ambientale si sviluppa nella sede di Via Baiona n 190 in Comune di Ravenna all interno dell area chimica e industriale di Ravenna si tratta di un impianto chimico per la produzione di nero di carbonio Lo stabilimento Cabot Italiana Divisione Carbon Black nasce nel 1960 su un area occupata da pineta con l avvio di una prima unit produttiva cui seguirono nel 1962 e nel 1968 altre due unit di produzione Nel 1965 si dota di una centrale termoelettrica mentre nel 1975 viene costruito l impianto di trattamento acque reflue Con riferimento all Allegato del D Lgs n 59 05 lo stabilimento produttivo in oggetto risulta quindi un attivit IPPC rientrando nelle categorie di attivit industriali di cui all art 1 del citato decreto in particolare tale impianto chimico riconducibile alla fattispecie di cui al punto 4 2 e dell Allegato del D Lgs n 59 05 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base quali metalloidi ossidi metallici o altri composti inorganici Attualmente in corso la costruzione di una nuova centrale termoelettrica di maggiore potenzialit rispetto a quella esistente con la funzione di sistema di abbattimento tramite combustione per la termovalorizzazione e recupero energetico del gas di scarto tail gas in sostituzione della centrale termoelettrica e della torcia che in futuro entrer in funzionamento solo in condizioni di emergenza attualmente p
183. vaggio di piccoli pezzi meccanici dell officina interna previo trattamento in disoleatore Tali reflui vengono inviati direttamente allo scarico in acque superficiali a meno delle acque meteoriche di dilavamento di strade e piazzali che dalla rete fognaria confluiscono in una pre vasca interrata di volume pari a 43 m dotata di 3 pompe gestite in modo automatico dal DCS in sala controllo e da qui rilanciate a trattamento nella sezione specifica del depuratore aziendale in particolare il sistema di accumulo presente garantisce idoneo contenimento e successivo trattamento delle acque di prima pioggia che insistono sulle aree occupate da strade e piazzali consentendo di scaricare direttamente al corpo recettore solamente le acque meteoriche da considerarsi sicuramente almeno di seconda pioggia cadute senz altro a dilavamento gi avvenuto e comunque solo a seguito di eventi meteorici di elevata intensit Per quanto riguarda le acque meteoriche raccolte all interno dei bacini di contenimento dei parchi serbatoi si evidenzia che tali bacini sono mantenuti normalmente chiusi per evitare che eventuali rilasci accidentali possano interessare la rete fognaria come previsto da apposita procedura i bacini vengono aperti manualmente entro 24 46 ore dalla fine dell evento meteorico convogliando le acque presenti nella rete acque meteoriche solamente previa verifica di effettiva presenza all interno del bacino di sole acque meteoriche Sono installat
184. ve U2 e U3 Si evidenzia che per i fumi derivanti dalla combustione del tail gas nei diversi sistemi di recupero energetico attuati non sono previsti particolari sistemi di contenimento delle emissioni di polveri in quanto il tail gas utilizzato quale combustibile preventivamente depolverato nei FAT Per quanto concerne i sistemi adottati di contenimento delle emissioni in atmosfera di polveri secondo apposita procedura vengono effettuati controlli operativi delle apparecchiature filtranti alcune delle quali sono parte integrante dello stesso In particolare la conduzione degli impianti di abbattimento e dei sistemi di separazione del prodotto controllato mediante il rispetto di limiti operativi e di parametri di riferimento di tali apparecchiature quali ad esempio la pressione differenziale a valle e a monte del sistema filtrante la temperatura di ingresso ecc Tutti i filtri dell impianto dispongono di un sistema di pulizia automatico delle maniche filtranti controlavaggio per mantenere elevata l efficienza di filtrazione di tali dispositivi i filtri ad alta temperatura e i filtri purga utilizzano per il controlavaggio lo stesso fluido filtrato mentre nel caso dei filtri che lavorano a bassa temperatura viene utilizzato un getto di aria ad alta pressione Nella considerazione che il tenore di SOx nelle emissioni in atmosfera ascrivibili allo stabilimento in esame sostanzialmente legato al quantitativo di zolfo nella materia prima olio
185. versamento Lo stesso tipo di approccio pu essere applicato anche per determinare se sufficiente una parziale impermeabilizzazione del bacino di contenimento ovvero risulti necessaria quella totale contaminazione del suolo e delle acque Alla luce delle misure organizzative e tecnologiche adottate l analisi di rischio ha evidenziato come un eventuale rilascio dai serbatoi di stoccaggio oli non configuri la possibilit di danno ambientale in quanto la perdita risulterebbe confinata dai sistemi adottati bacini di contenimento Con particolare riguardo ai serbatoi contenenti sostanze liquide pericolose ovvero che posso causare potenziale inquinamento del suolo e delle acque rilevare le perdite tramite e sistema di barriera di prevenzione rilasci e ispezioni regolari e metodi basati sull emissione acustica della perdita e monitoraggio dei gas interstiziali del sottosuolo Riduzione del rischio di incidente rilevante e riduzione del rischio di contaminazione del suolo e delle acque In ogni bacino di contenimento risultano installate sonde che rilevano l eventuale la presenza di olio trascurando invece l eventuale presenza di acqua dovuta ad eventi meteorici Le sonde sono poi collegate a sistemi di allarme a DCS In caso di evento meteorico prima dell apertura delle valvole di dreno dei bacini pur in assenza di rilevazione da parte delle sonde viene effettuata anche una verifica visiva Va inoltre evi
186. za minima m 18 Durata h d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali 30 NOx 600 SOx 2 600 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E11 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Filtro di processo U3 Portata massima Nm h 8 500 Altezza minima m Durata h d Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E12 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Preriscaldatore aria essiccatore U3 Portata massima Nm3 h 30 000 Altezza minima m 50 Durata h d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali 30 NOx 500 SOx 2 600 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E13 40 Sezione emissioni e consumi Allegato D IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Preriscaldatore aria essiccatore U2 Portata massima Nm h 30 000 Altezza minima m 50 Durata h d 24 Concentrazione massima ammessa inquinanti mg Nm Polveri totali 30 NOx 600 SOx 2 600 limiti sopraindicati sono riferiti a fumi umidi nelle condizioni di processo Punto di emissione E14 IMPIANTO DI PRODUZIONE NERO DI CARBONIO Filtro purga U2 e U3 Portata massima Nm h 30 000 Altezza minima m 49 Durata h
187. ziendale a seguito degli eventi sopracitati trascurabile data la marginalit degli stessi Consumi idrici Il sistema di prelievo trasformazione e distribuzione dell acqua all interno del Distretto Chimico e Industriale di Ravenna gestito dalla Societ consortile Ravenna Servizi Industriali R S 1 che a partire dal dicembre 2004 per tale attivit subentrata a Polimeri Europa L acqua di fiume prelevata ad uso industriale dal Fiume Reno dal Fiume Lamone e dal Canale Emiliano Romagnolo e quindi indirettamente dal Po attraverso il Fiume Lamone giunge per mezzo della canaletta di adduzione di Polimeri Europa presso l impianto Trattamento Acque di Carico TAC dove viene trasformata per i vari usi di tipo industriale e successivamente distribuita all intero Distretto Chimico e Industriale A monte dell ingresso nel Distretto la predetta canaletta alimenta anche l impianto di potabilizzazione comunale gestito dalla Societ HERA l acqua potabile viene prelevata dalla rete comunale per poi essere rilanciata da parte dell impianto TAC all intero Distretto L approvvigionamento idrico dello stabilimento chimico Cabot Italiana garantito da e acquedotto industriale per l acqua industriale ad uso di processo e di raffreddamento e acquedotto civile per l acqua potabile ad uso domestico e per le attivit di laboratorio I volumi in ingresso di acqua industriale e potabile addotti entrambi dalle reti dedicate del Consorzio RS
188. zioni superiori al limite di rilevabilit delle metodiche di rilevamento tale scarico di acque reflue industriali unite ad acque reflue domestiche e meteoriche di dilavamento in acque superficiali qualificato pertanto come scarico anche di sostanze pericolose ai sensi dell art 108 del D Lgs n 152 06 e della DGR n 1053 03 PRESCRIZIONI Lo scarico di acque reflue industriali unite ad acque reflue domestiche e meteoriche di dilavamento contenenti anche sostanze pericolose in acque superficiali Canale Cupa bacino idrografico del Canale Candiano dovr essere effettuato nel rispetto delle condizioni e prescrizioni di seguito indicate 1 Lo scarico relativo a acque meteoriche di dilavamento piazzali e pluviali acque reflue domestiche provenienti dai servizi igienici e dalla mensa aziendale previo trattamento rispettivamente in fosse biologiche e pozzetto degrassatore e acque reflue industriali provenienti dal lavaggio pezzi dell officina previo trattamento in vasche di disoleazione acque reflue industriali provenienti dal lavaggio delle piattaforme degli impianti e attrezzature di produzione confezionamento e acque di lavaggio delle cisterne e sili in occasione di lavori di manutenzione straordinaria Dalla rete fognaria i reflui si immettono in una vasca di accumulo e da qui tramite pompa inviate al depuratore aziendale acque reflue industriali provenienti dalla zona di lavaggio dedicata alla pulizia di macchine
189. zo del contenuto energetico di gas di scarto tail gas in impianti ausiliari allo stabilimento produttivo stesso il contributo delle emissioni in atmosfera imputabili alle attivit svolte nello stabilimento chimico Cabot Italiana rispetto ai complessivi dell area industriale di Ravenna risulta pressoch coincidente tra assetto futuro e assetto attuale Sezione valutazione integrata ambientale Allegato B Le valutazioni sui bilanci degli inquinanti emessi confermate dalle risultanze ottenute con le simulazioni effettuate in termini di dispersione atmosferica e ricaduta al suolo degli inquinanti hanno evidenziato variazioni trascurabili e impatti non significativi nello stato di qualit dell aria delle zone interessate dalla ricaduta delle emissioni degli impianti Cabot Italiana Per quanto riguarda gli indirizzi contenuti nel PRQA volti al risanamento della qualit dell aria si rileva che l impianto chimico esistente Cabot Italiana e la nuova centrale termoelettrica di termovalorizzazione di tail gas connessa allo stesso stabilimento produttivo risultano in linea con le misure previste nelle NTA del PRQA per il raggiungimento degli obiettivi di qualit Titolo III con particolare riferimento alle norme direttive indicate per il settore industriale art 16 per il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali del sito produttivo in esame si evidenzia quanto segue v l azienda si propone nella promozione e ricerca di accordi v
190. zzazione di nuovi serbatoi si evidenzia comunque che quelli esistenti sono realizzati fuori terra e risultano quindi conformi essendo dedicati a liquidi stoccati a condizioni prossime a quelle atmosferiche I serbatoi dedicati allo stoccaggio dell olio aromatico sono realizzati in acciaio al carbonio colore grigio senza particolare verniciatura supplementare Il potere riflettente di tale colorazione appare inferiore al 70 ma va comunque precisato che l olio contenuto alla luce della bassa tensione di vapore tipica 0 027 kPa a 50 C non certamente da valutarsi quale sostanza volatile Il contenimento delle emissioni diffuse comunque garantito da un sistema dedicato termostatazione serbatoi Ridurre le emissioni in atmosfera derivanti dalle operazioni di scarico stoccaggio e movimentazione delle sostanze imputabili di significativi impatti ambientali Stimare mediante modelli di calcolo le emissioni di COV laddove sia previsto risultino significative pu risultare necessario convalidare il modello di calcolo mediante misure Applicare sistemi dedicati tali sistemi non sono generalmente applicabili nei siti dove i serbatoi sono usati per lo stoccaggio a breve medio termine di differenti tipologia di prodotti Riduzione delle emissioni in atmosfera diffuse fuggitive accidentali Sui sistemi di stoccaggio dell olio aromatico installato uno specifico sistema di termostatazione che controllando

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