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1. cece cece cece cece eeees 114 Figura 3 16 Distribuzione geografica gruppi di lavoro LCA 2011 114 Fieura 17 I mare Mo EcolaDe liros erein scat aaa 124 Figura 3 18 I prodotti etichettabili con il marchio Ecolabel 126 Figura 3 19 Licenze Ecolabel europee 2010 cece cece cece cece eeeeeeeenns 126 Figura 3 20 Italia evoluzione numero prodotti e licenze Ecolabel 127 Figura 3 21 Italia numero di licenze Ecolabel per gruppi di prodotti 2011 27 Figura 3 22 Procedura per l ottenimento del marchio Ecolabel 128 Fisuta 3 23 Logo BPD cc seccncruscmeceunnereteiasendscreesensceunanreleoasecaoruasenseuvaet 130 Figura 3 24 La prima Climate Declaration italiana LL 136 Figura 3 25 Processo di sviluppo convalida e registrazione EPD 140 Figura 3 26 Registrazioni EPD per categorie di prodotto Anno 2011 141 Figura 3 27 Registrazioni EPD per Paese Anno 2011 cece cece eee eee eee nnes 141 Figura 4 1 Distretti riconosciuti dalle Regioni per ripartizione geografica 2008 158 Figura 4 2 Le specializzazioni produttive dei distretti delle Regioni valori sul totale DOUG I EEE EET eat O 159 Figura 4 3 Le specializzazioni produttive dei Distretti industriali individuati dalle GU RR RR CORRA
2. 105 4 h 4 h 4 h 4 6h E I EE A AE PE n A E wee eee edb eee ee ee ee ee 9 oa CL a ee ee er ee ee ee ed ee ee ee ee ee eR ee er re en er ee ee ee ee de ee ee ee ee eh ee ee ee ee ee ede ee ee eee ee er eben ee eee EE ee A Respiratory Tonizing Ozone layer Respiratory Aquatic ecot Terrestrial Terrestrial Land occupa Aquatic acidi Aquatic eutr Global Non renewa Mineral extra radiation warming ble energy Mon carcinog Carcinogens ction organics oxicity ecotoxicity acid nutri tion Fication ophication depletion Inorganics ens GE Production 1 kg Colour DE Transport lorry 3 5 7 5t EUROS RER 5 HE Transport lorry 3 5 7 5t EURO4 RER 5 Ca Production 1 kg Frit CO Electricity LY use in I imports 5 O Clay at mine CH 5 MS Production 1 kg crystalline Analizzando 1 kg Production 1 kg Pottery dishes Metodo IMPACT 2002 2 05 IMPACT 2002 Pesa CO Production 1 kg Pottery dishes Fonte SimaPro 284 6 3 5 Interpretazione del ciclo di vita LCI e ipotesi di miglioramento Dall accurata analisi effettuata sull intero ciclo di vita dei piatti in ceramica emerso in modo pi che evidente che il processo pi impattante quello relativo alla produzione del piatto considerato che ad esso imputabile pi del 90 del danno ambientale totale Per mettere ancor meglio in
3. L adozione di tale strategia ha rappresentato un atto di grande rilevanza poich in essa PUE si poneva la finalit ambiziosa di integrare gli obiettivi di sostenibilit ambientale con quelli di sviluppo economico e sociale che caratterizzavano invece l altra strategia comunitaria prioritaria per 1 successivi anni l Agenda di Lisbona In tal senso il documento affermava di realizzare sinergie ma non esplicitava le modalit attraverso cui poterle realizzare La nuova strategia Agenda di Goteborg elencava sette sfide e relativi target e azioni l cambiamenti climatici ed energia pulita trasporti sostenibili consumo e produzione sostenibili salute pubblica 2 3 4 conservazione e gestione delle risorse naturali 5 6 inclusione sociale demografia e migrazione 7 povert mondiale e sfide dello sviluppo Un ruolo fondamentale a sostegno della diffusione e del raggiungimento degli obiettivi della strategia veniva assegnato alla formazione al maggior investimento nella ricerca e 3 COM 2005 658 definitivo Comunicazione della Commissione europea al Consiglio e al Parlamento europeo sul riesame della strategia pero sviluppo sostenibile una piattaforma d azione Consiglio europeo Segretariato generale Nota 10917 06 Riesame della strategia dell UE in materia di sviluppo sostenibile SSS dell UE Nuova strategia 2 Nel 2007 e nel 2009 sono state presentate rispettivamente la pr
4. 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 ie ne ee A E m pe en ee MT EE SI CY RO HU NO Ecolabel Licences by Certifying CB 241 245 77 78 80 91 SL I EBBBSSHRI PL CZ BE PT IE GR SE NL UK DE ES DK AT FR 10 13 13 13 17 15 EE Bake FI IT Fonte ISPRA http www apat gov it certificazioni site it it ContentChannels Archivio News News ecolabel aggiornamenti dicembre 2010 html http www isprambiente gov it certificazioni site it IT ContentChannels Archivio News News ecolabel aggiornamenti luglio 2011 html 126 Figura 3 20 Italia evoluzione numero prodotti e licenze Ecolabel 2011 ITALIA Evoluzione Numero Prodotti e Licenze Ecolabel UE Numero di prodotti Numero di licenze rilas ciata 14000 12000 10000 000 BOO 4000 3 1384 2000 VE ica 78958 114033138482 e oy w r h k be 9 PrP SS gS os g FPL PX SK SL SK Fonte ISPRA In particolare per l Italia sono 282 le licenze Ecolabel valide per un totale di 12388 prodotti servizi etichettati distribuiti in 16 gruppi di prodotti Tra quest ultimi quello caratterizzato dal maggior numero di licenze il gruppo servizio di recettivit turistica con 158 licenze figura 3 21 Figura 3 21 Italia numero di licenze Ecolabel per gruppi di prodotti 2011 ITALIA Numero di LICENZE Ecolabel UE per gruppi di prodotti 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100110120130140150160
5. 28 1 3 2 La strategia per la produzione e il consumo sostenibile 32 1 4 Gli impegni per lo sviluppo sostenibile per lItalia eeerrreereereerrrcececere 34 1 5 I principi della politica ambientale curdpea cccccccccsccccccccsccccccssccccess 37 1 6 Strumenti per lo sviluppo sostenibile e secc rec errrcrrcerecerecerecececesiceceso 39 POs BEINGSSA Lai 39 1 6 2 Gli strumenti di poltca ambientale icn 41 1 6 2 1 Gli strumenti regolativi o di command and control 42 LOLZ Gli SIFUMONTDI ECONOMICI sisir cec aE E Ea OE T 44 1 6 2 3 Gli strumenti volontari LL iii 46 1 6 2 3 1 Gli accordi volontari e i programmi volontari unilaterali 47 1 6 2 3 2 I sistemi di gestione ambientale SGA L cece eens 48 ILOZIIADPUAMNECCOHNOLICKk iii 54 CAPITOLO SECONDO LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL CERREICORIO lena 58 2 1 Territorio attivit produttive e sostemibilita ccsssccccccccccssccccccccccssecs 59 2 NAT Odu ONE alibi aos 59 2 1 2 Lo sviluppo sostenibile del territOri0 6 ccc cece cece ccc n eee e eee e eens 63 CAPITOLO TERZO LA LIFE CYCLE ASSESSMENT LCA E LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO EPD 68 3 1 Le origini e lo sviluppo della Life Cycle Assessment LCA c ccccccccccesecees 69 3 2 Le norme ISO della serie 14040 cio gg naar 73 39 a SEF UO ab Una LCA elle ae 77 3 3 1 Prima fase di
6. Tabella 6 3 Dati di input Ciclo di vita 1 kg di piatti in ceramica Piatti in ceramica con diametro variabile da 10 cma Functional Unit 90 cm amount unit Questa fase stata rappresentata creando il ciclo di Produzione vita della fase produzione richiamandola poi per la parte associata all U F Questa fase comprende il trattamento in discarica Fine vita dell U F e a Trasporto dell U F dall utente siciliano alla discarica Fonte elaborazione personale Come si pu osservare nella suddetta tabella sono stati inserite le fase di produzione di fine vita e di trasporto in particolare la prima fase stata richiamata per la quota parte ad essa relativa Fase di produzione Come ampiamente descritto nel precedente capitolo e come si pu osservare dalla figura 6 2 la fase di produzione comprende alcuni passaggi che richiedono l utilizzo di smalti colori e vetrine per 1 quali stato necessario creare appositamente all interno del software 1 relativi processi produttivi In particolare sono stati creati 1 processi e produzione 1 kg di fritta smalto bianco e produzione kg cristallina e produzione kg di colore Nelle tabelle 6 4 6 5 6 6 sono riportati 1 dati di INPUT dei suddetti processi in parentesi sono indicate le diciture per come riportate dal software 269 Tabella 6 4 Dati di input produzione 1 kg di fritta k
7. come riportato in figura 5 4 Figura 5 4 Le imprese della ceramica artistica e tradizionale in Italia 2006 valori assoluti 22 L indagine stata condotta utilizzando sia i dati disponibili sull universo delle imprese e in particolare quelli raccolti attraverso gli studi di settore condotti dall Agenzia delle Entrate nonch quelli derivanti da una rilevazione di profondit svolta su un campione significativo di imprese di diverse regioni italiane 28 Da tale computo sono state escluse quelle attivit a carattere prevalentemente industriale e impegnate nella produzione di materiale di costruzione per l edilizia 206 Sardegna 0 Pugla 112 Piemonte 10 Fonte http www artex firenze it page_ ad asp page id 359 amp subpage id 242 amp a id 83 A queste imprese corrispondevano circa 10 000 addetti suddivisi per regione figura 5 5 per un fatturato che ammontava a circa 700 milioni di euro Figura 5 5 Gli addetti nelle imprese di ceramica nelle regioni italiane 2006 valori assoluti Banlcata 1 Abrurro 104 Veneto 1 24 Voto d Aosta Umbria 205 Trentino Allo Adige 30 iu Toscana 203 Sardegna 14 Molla 1 Fonte http www artex firenze it page_ ad asp page id 359 amp subpage id 242 amp a id 83 Dalle figure emerge che l arte della ceramica diffusa in tutte le regioni italiane ma quelle pi importanti per la produzione almeno per numero di imprese attive sono la
8. 350 320 i i a a a a ky ey Ss il E E n re ira Mn Si Sn i i n 7 A n n n n iy eh i ty Sl i ik i i Sl n i il i n I n Ci n n n n nl i i i n n i n n n Cd n fn n O cn nt n i n nn n n ii n n i n nt n n n Sm n n i nt i i n nt n n n Rit fn n n et n n pg _ LL p p f q fi i ca n ct i i d Mc i 0 Rc n i O O cc O n o O i i n eee R 4 41 4 n Llo ooo hanno leon dn 160 i I i a a a a a e a a a a i ci tn it tn ie sa mi Gi Sk ii ai ct i ii iy yi il iy Si Sinisa a I 150 140 li hm n i fn ct i n n n n ni ni n dl n n ni Qi i n n nd ec fl i i i n n n n i n n i n n n n e n in il i n n n n i n n fn i i i ci nt n n i n i 130 n pg 120 110 I n pp 100 iaia aaacasa lenire radiata evita entitled release a I pe pp n i i i n i n i i Dn i i i Sh n n nc i i e i i n n n i ie 1 eee ee er ee ee ee ee ee ee ee er he er ee ee ee ee ee ee ee er er mn be re ee ee ee ee ee ee ee er ee er er a ee ee ee ee ee er ee ee re ee ee eae ee er ee ee eee eee E o A neh Loop Production 1 kg Colour Production Electricity LY use Transport lorry 3 Transport lorry 3 5 7 5t EURO4 RER P
9. l inserimento nei propri stock di conoscenze e attivare una reazione sensoriale multidimensionale La denominazione di origine che ne pu conseguire nel riconoscere l unicit del prodotto genera una forma di protezione collettiva e produce un diritto di esclusivit una sorta di vantaggio monopolistico condiviso dai produttori situati in una zona circoscritta con precisione Spesso per nelle attuali strategie di marketing se da una parte viene sottolineata con la dovuta attenzione l origine del prodotto dall altra completamente trascurata tutta l informazione relativa al contesto in cui tale prodotto fabbricato dalle caratteristiche fisiche della zona protetta alle basi culturali che consentono di realizzare 1l prodotto tipico cio quel sapere tacito quelle procedure operative che riflettono ci che ha funzionato nel passato in quel determinato contesto Queste diventano veri assiomi che vengono tramandati soltanto con piccole e sporadiche modifiche marginali Ovviamente al fini di una politica di sviluppo locale 1 vincoli identitari che legano 1 prodotti ai luoghi dovrebbero essere evidenziati con maggiore enfasi per suscitare la curiosit per il luogo ad esempio mediante descrizione dell ambiente fisico delle caratteristiche delle materie prime o delle tecniche e delle procedure tradizionali per ottenere il prodotto La procedura potrebbe completarsi con l invito rafforzato da incentivi a frequentare 1 luoghi
10. 14 Jsolotra concia camponia Jas lso 30 20 fioo as ro sos Fonte Ecodistretti 2009 Rispetto all edizione precedente del 2003 1 SPL che hanno storicamente investito nella qualit ambientale confermano il loro impegno e progrediscono nei risultati giocando soprattutto la carta della messa in rete delle esperienze positive il coordinamento territoriale delle politiche ambientali e il coinvolgimento di tutti gli attori locali imprese e istituzioni che hanno responsabilit rispetto alla gestione di specifici aspetti ambientali Si posizionano nella media classifica alcune esperienze positive passate mentre mantengono posizioni distanti molti ambiti produttivi situati in regioni che sono sicuramente avanzate dal punto di vista economico come alcuni distretti della Lombardia Friuli Venezia Giulia Veneto Liguria Marche Questo non solo per la scarsa efficacia o l assenza di progetti di innovazione ambientale ma anche per l insufficiente dotazione di infrastrutture ambientali il basso numero di imprese con certificazione ambientale la scarsa diffusione delle BAT Best Avaible Techniques Lo stesso si pu affermare per 1 SPL delle regioni del centro sud In questo panorama tuttavia stanno vedendo luce alcune specifiche esperienze localizzate in Campania che per devono ancora maturare nei risultati vista anche la situazione ambientale particolarmente critica del contesto locale Relativamente alle politiche e agli st
11. 6 redigere la dichiarazione ambientale rivolta al pubblico che comprende la politica ambientale una breve descrizione del sistema di gestione ambientale una descrizione dell organizzazione degli aspetti ambientali significativi degli obiettivi e target ambientali ed in generale delle prestazioni ambientali dell organizzazione Ovviamente l implementazione di un SGA provoca un esborso monetario caratterizzato come per ogni investimento da un progetto di investimento e dai costi sostenuti per realizzarlo Tali spese sono quelle derivanti dalla prima certificazione e dalla sorveglianza annuale I minori flussi in uscita ed 1 maggiori flussi in entrata 1 guadagni generati dalla costruzione di un SGA tendono ad aumentare nel tempo in quanto sia la collettivit che le Istituzioni sentono sempre pi come fattore essenziale la tutela dell ambiente In particolare la norma UNI EN ISO 14001 del 1996 revisionata nel 2004 uno strumento internazionale di carattere volontario applicabile a tutte le tipologie di imprese che specifica 1 requisiti di un SGA E importante sottolineare che questa certificazione non una certificazione di prodotto non attesta una particolare prestazione ambientale o un basso impatto ambientale ma sta a dimostrare che l organizzazione certificata ha un sistema di gestione adeguato a tenere sotto controllo gli impatti ambientali delle proprie attivit Nel 2009 le aziende certificate in Italia erano pi
12. 60 quando furono svolte le prime analisi sui sistemi produttivi ma solo grazie ad una ricerca della General Motors condotta nel 1989 dagli scienziati Frosch e gt ISTITUTO SVILUPPO SOSTENIBILE ITALIA a cura di E RONCHI territorio italiano e il suo governo Indirizzi per la sostenibilit Edizioni Ambiente Milano 2005 p 9 59 Gallopoulos fu elaborata la metafora di Ecologia Industriale che richiam l attenzione mondiale su questa disciplina Le tante definizioni attribuite a quest ultima derivano principalmente proprio dagli studi condotti dai sopracitati studiosi e la maggior parte di esse ha in comune il fatto che lo scopo del Ecologia Industriale quello di convertire lo sviluppo dei sistemi industriali da lineare a ciclico con conseguente riuso dei rifiuti o prodotti secondari come energia o materie prime per altri processi Tra tutte queste interessante ricordare quella fornita da Garner e Keoleian secondo cui Pecologia industriale lo studio per eccellenza dei flussi di materia ed energia e la loro trasformazione in prodotti sottoprodotti e rifiuti Tale disciplina quindi in analogia con 1 sistemi naturali suggerisce di applicare ai sistemi industriali e ai cicli di produzione e trasformazione 1 principi che regolano il funzionamento dei sistemi naturali caratterizzati da rapporti simbiotici in cui 1 flussi di materia e di energia tendono alla chiusura dei cicli a favore del riciclo e dell uso
13. Bruxelles 2002 che stabilisce il principio del chi inquina paga ed ha tra l altro l obiettivo di prevenire 1 danni ambientali rendendo consapevoli gli operatori che effettuano pratiche e comportamenti che costituiscono un rischio per l ambiente riguardo agli obblighi di risarcimento del danno ambientale eventualmente causato In ambito italiano infine nel 2008 stato pubblicato un importante documento dal titolo Contributi per la strategia italiana per il consumo e la produzione sostenibili Come detto nel paragrafo precedente a livello europeo la SCP ha preso le mosse dalle Conclusione del Consiglio europeo del marzo 2003 che invitavano a elaborare tempestivamente tanto a livello internazionale quanto a livello del UE il quadro decennale di programmi in materia di consumo e produzione sostenibili e dalle conclusioni del Consiglio europeo dell ottobre dello stesso anno che adottando la Comunicazione della Commissione sulla IPP del 2003 sottolineavano come la quest ultima avesse un ruolo rilevante per l attuazione della strategia SCP Phttp www apat gov it site files Agenda21 normativa italia 2002 Strategia Azione Ambientale Italia pdf 36 La Direzione generale Salvaguardia Ambientale che svolge le attivita relative alla IPP e agli strumenti ad essa connessa GPP ECOLABEL EMAS ecc con questo documento vuole contribuire alla definizione di una strategia nazionale SCP Questa Strategia do
14. Giugno 2004 GIOVANELLI F DI BELLA I COIZET R La natura nel conto Contabilit ambientale uno strumento per lo sviluppo sostenibile Edizioni Ambiente Milano 2005 GOVERNALE A Rectoverso La maiolica siciliana Altamura Editrice Palermo 1986 GRESPAN A Il concetto di distretto industriale marshalliano in Becattini in FOEDUS n 11 2005 IPI distretti individuati dalle Regioni 2008 IRALDO F Le principali novit di Emas e Ecolabel alla loro terza versione in INQUINAMENTO settembre ottobre 2010 ISTITUTO SVILUPPO SOSTENIBILE ITALIA a cura di E RONCHI Il territorio italiano e il suo governo Indirizzi per la sostenibilit Edizioni Ambiente Milano 2005 ISTAT Bilancio Demografico e popolazione residente per sesso ISTAT al 31 12 2010 LA CAMERA F Misurare il valore dell ambiente Edizioni ambiente Milano 2009 p 27 LITIDO M ADAMOLI R CAROPRESO G Valutazione degli aspetti ambientali indiretti in un centro di ricerca in De Qualitate gennaio 2006 vol n l LO GIUDICE A CLASADONTE M T The EPD for the agro food chain products in Calitatea acces la success facing the challenges of the future excellence in business and commodity sciences special issue Year 11 No 116 Settembre 2010 MAGNAGHI A Il progetto locale Bollati Boringhieri Torino 2000 MAZZARELLI G L impresa culturale il distretto Audiovisivo nel Lazio QER Quaderni di Economia Regionale n 9 ann
15. UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTA DI ECONOMIA DOTTORATO DI RICERCA IN ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO E SVILUPPO SOSTENIBILE IN EUROPA XXIV CICLO 2010 2011 AGATA LO GIUDICE LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO COME STRUMENTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE DI UN TERRITORIO IL DISTRETTO INDUSTRIALE DELLA CERAMICA DI CALTAGIRONE TESI DI DOTTORATO DI RICERCA Coordinatore Chiar mo Prof Vittorio Ruggiero Tutor Chiar ma Prof ssa Maria Teresa Clasadonte ANNO ACCADEMICO 2010 2011 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTA DI ECONOMIA DOTTORATO DI RICERCA IN ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO E SVILUPPO SOSTENIBILE IN EUROPA XXIV CICLO 2010 2011 AGATA LO GIUDICE LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO COME STRUMENTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE DI UN TERRITORIO IL DISTRETTO INDUSTRIALE DELLA CERAMICA DI CALTAGIRONE TESI DI DOTTORATO DI RICERCA Coordinatore Chiar mo Prof Vittorio Ruggiero Tutor Chiar ma Prof ssa Maria Teresa Clasadonte ANNO ACCADEMICO 2010 2011 INDICE INT RODUZIONE escicn anina E E CAPITOLO PRIMO LO SVILUPPO SOSTENIBILE 13 I Introduzione pgsn ilaele ai 14 1 2 Lo sviluppo sostenibile e la politica ambientale ccccccccccccsccccccssccccees 15 1 3 Dalla politica ambientale di processo di prodotto cce csc crrrerecerreee 27 1 3 1 La politica integrata di prodotto IPP Integrated Product Policy
16. ccc ccc ii 136 3 9 4 7 La procedura di registrazione dell EPD 137 394 6 DI SIQUSIICL EPD ou iii 140 CAPITOLO QUARTO I DISTRETTI INDUTRIALI IN ITALIA 142 A l INtrodUuzione uil 143 4 2 La nascita del concetto di distretto industriale cccccccesecscccccccsccsscccees 144 4 5 1 distretti industriali in Italia 150 4 3 1 Le iniziative di alcune regioni in tema di distretti industriali 155 4 3 2 I distretti individuati dalle Region 0 rE EE TTE 158 4 3 2 1 I distretti industriali della Regione Sicilia cee ees 163 4 4 Esportazione del modello distrettuale ai settori non industriali identit territoriale prodottL Uupielics ssaa 169 44 root one 171 4 4 2 Prospettive future il concetto di distretto culturale evoluto 177 4 5 Sistemi produttivi e impatto amDientale ccccccssssccccccssssscscccssssscccccssssssssccsseees 180 4 6 L approccio ambientale del distretto della ceramica ambientale 0000 0000 189 CAPITOLO QUINTO CALTAGIRONE E IL DISTRETTO INDUSTRIALE DELLA CERAMITCA cece cece cece ec ce cece cece 198 DoE Ea COM AMC Ait ocss ick cae ccedetesele eet ctetsbele aa aa 199 5 2 La ceramica artistica tradizione italiama cccccccccccccccccccccccccccccccscccccsccsccseseo DUT 55211 Produzione e Mel CAO sinora aac 201 5 2 2 1 marehi della ceramica tallahassee enni BE lia 214 5 3 I distretti dell
17. ideale uno strato di cristallina spesso come una cartina per sigaretta quantit che va rapportata al colore alcuni colori assorbono di pi la cristallina in questi casi necessario aumentare la quantita di vetrina e alle dimensioni dell oggetto da invetriare Figura 5 23 Applicazione della cristallina con tecnica a spruzzo cabina aerografa A d 4A Fonte Laboratorio F eo ANDE NI amp F igli 5 5 7 2 Policromia pittura a grande fuoco A differenza di una pittura monocroma si ha una decorazione policroma quando si ricoprono le diverse parti di un oggetto con smalti di diverso colore La scelta degli smalti da usare deve essere accurata e basata soprattutto sui provini che il ceramista ha effettuato su campioni durante le fasi precedenti poich non tutti gli smalti vanno bene su uno stesso tipo di argilla 292 Un particolare che si nota guardando un ceramista all opera che questo presta la massima cura nel separare tra loro le aree di diversa tinta Il motivo dato dal fatto che in seconda cottura soprattutto usando smalti facilmente fusibili potrebbe avvenire qualche sconfinamento Per evitare ci si usano smalti fissi e si contorna ogni zona di ciascuno smalto con una linea di cristallina che fondendo a temperatura molto pi alta rispetto all oggetto far da argine allo smalto che racchiude Altro particolare interessante riguarda la possibilit di colorare la cristallina preferibilmente in
18. utilizzato per indicare quelle caratteristiche profonde dei luoghi plasmate nella relazione storicamente situata fra spazio e societ All interno dell ampia e complessa problematica del milieu sono individuabili due approcci principali Nel primo rivolto sostanzialmente al passato il milieu visto come insieme localizzato e specifico di condizioni naturali e socio culturali che si sono stratificate in un certo luogo nel corso del tempo e che rappresentano il patrimonio comune della collettivit locale e la base territoriale della sua identit Nel secondo approccio che combina la questione del patrimonio con quella del progetto il milieu costituisce non solo il fondamento territoriale di una specifica identit collettiva ma anche il substrato locale dei processi di sviluppo Il milieu si manifesta in questo caso come un insieme di prese di potenzialit espresse da un determinato territorio le quali tuttavia per realizzarsi e porsi come risorse per lo sviluppo territoriale devono essere riconosciute e colte dall organizzazione dei soggetti locali F GOVERNA La dimensione territoriale dello sviluppo socio economico locale dalle economie esterne distrettuali alle componenti del milieu in A Magnaghi ed Rappresentare i luoghi Metodi e tecniche Firenze ALINEA 2001 171 L economia creativa non include solo 1 settori legati alla ricerca e allo sviluppo e alla tecnologia dell innovazione e della comunica
19. 3 AA VV La ceramica a Caltagirone Assessorato ai beni culturali musei civici e pinacoteca Caltagirone 1980 p 4 314 A RAGONA Ceramica siciliana d arte Siciltrading s p a Palermo 1987 pp 7 9 3 http www kalat net caltagirone htm 22h ricoprire 1 prodotti ceramici di uno stato vetroso che permise di evolvere 1 manufatti da terracotta in maiolica Intorno all anno 1000 si verific un altro importante evento l arrivo dei genovesi La loro influenza fu talmente incisiva che lasciarono il loro stemma alla citt figura 5 12 Figura 5 12 Stemma della citt di Caltagirone Fonte http it wikipedia org wiki F ile Caltagirone Stemma png Seppur breve l insediamento genovese trova ancora oggi testimonianza dai residui linguistici liguri nella parlata locale e da molti cognomi di famiglie calatine del tutto uguali a molti cognomi genovesi La dominazione normanna La dominazione araba prosegu incontrastata fino all arrivo dei normanni i quali nel luglio del 1090 capeggiati dal Conte Ruggero D Altavilla presero il possesso della citt liberandola dai saraceni che si erano nel frattempo arroccati presso la fortezza di Iudica Anche gli abitanti del luogo presero parte clandestinamente all esercito del conte che per ringraziarli del supporto ricevuto concesse 1 territori appartenenti alla rocca di Iudica e al bosco di Santo Pietro consentendo alla citt di poter vantare uno dei territor
20. Analisi del ciclo di vita LCA applicata ai rifiuti uno strumento per la progettazione ecosostenibile Ingegneria Ambientale Quaderni n 37 giugno 2003 p 11 FASE 1 Definizione degli scopi e degli obiettivi Goal and Scope Definition la fase preliminare in cui si definiscono le finalit dello studio e 1 confini del sistema inoltre viene definita l unit di misura con cui trattare ed esporre 1 dati dello studio denominata unit funzionale FASE 2 Analisi di inventario del ciclo di vita Life Cycle Inventory Analysis LCI in questa fase si effettua lo studio del ciclo di vita del processo A tal fine il primo step necessario quello di costruire il diagramma di flusso attraverso cui schematizzare la vita del prodotto mediante 1 processi che si intendono includere nei confini di sistema Per ciascun processo si identificano quindi gli input in termini di materia ed energia e gli output in termini di emissioni in aria acqua suolo e rifiuti Questa fase comprende anche la raccolta dei dati e 1 procedimenti di calcolo che consentono di quantificare 1 flussi in entrata e in uscita individuati FASE 3 Analisi degli impatti del ciclo di vita Life Cycle Impact Assessment LCIA lo studio dell impatto ambientale provocato dal processo o attivit che ha lo scopo di evidenziare l entit delle modificazioni generate a seguito dei rilasci nell ambiente e dei consumi calcolati nell inventario qui che si valuta la pe
21. Enna e Messina 8 Florovivaismo Rappresenta una realt importante dell isola tanto rispetto alla produzione quanto alla Siciliano commercializzazione 9 Uva da Tavola Rappresenta lo strumento per la valorizzazione delle produzioni del territorio di riferimento in Siciliana IGP chiave di tipicit Per un corretto sviluppo del distretto sono centrali il territorio e le risorse Mazzarrone locali la cui impronta appare congeniale alla promozione dello scenario rurale di riferimento 10 Lapidei di Rappresenta una realt produttiva diffusa e importante che contribuisce da anni in modo Pregio decisivo allo sviluppo economico siciliano Tabella 4 1 Distretti siciliani continua 2 Decreto n 184 del 6 febbraio 2008 Assessorato per la cooperazione il commercio l artigianato e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo Arancia Rossa con sede a Catania pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Provvedimenti concernenti il riconoscimento di distretti produttivi 22 Decreto n 194 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto della Ceramica di Caltagirone con sede a Caltagirone CT pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 23 Decreto n 185 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi
22. Esse dunque sono prodotti ottenuti da argille che in cottura risultano essere di struttura porosa e assorbente variamente colorate per la presenza di ossidi nella pasta argillosa Possono essere rivestite da uno smalto coprente o una vernice trasparente e hanno una temperatura di cottura pari a 900 950 C L impiego di argille appropriate e di speciali ingredienti porta alla produzione delle altre grandi classi ceramiche quali il gres che ha una pasta compatta generalmente colorata anche bianca e l opacit lo differenzia allora dalla porcellana che translucida cuoce ad alta temperatura tra 1 1200 e 1 1280 C e pu essere o no rivestito la terraglia che cuoce a pasta bianca ed di varia compattezza richiedendo cos o una vernice piombifera o una coperta a seconda della temperatura alla quale viene portata quelle tenere hanno una temperatura di cottura pari a 950 1050 C quelle dure invece 1150 1250 C la porcellana che cuoce ad alta temperatura 1200 1400 C a pasta bianca compatta e richiede una coperta Allorch si produce senza rivestimento specialmente in piccoli oggetti d arte e imita la grana del marmo si chiama alla francese biscuit Infine insieme del vasellame da tavola e da cucina prende il nome collettivo di stoviglie il quale indica pi l uso che la materia tabella 5 1 23 N CARUSO Ceramica viva Hoepli Milano 2003 pp 1 2 200 Tabella 5 1 Cl
23. Figura 5 27 Forno a carrello per la cottura degli oggetto in pietra lavica 260 Figura 6 1 Il laboratorio dell azienda Francesco Navanzino 265 Figura 6 2 Flow chart ciclo di vita piatti in ceramica cece cece cence eee ennees 268 Figura 6 3 Valutazione Single Score Categorie di Impatto Ciclo di vita 1 kg piatti in CM lella ear 275 Figura 6 4 Valutazione Single Score Categorie di Danno Ciclo di vita 1 kg piatti in SAIC A as ea gach ral nee tea etn E E es ea eee eet eR iene oe ta 276 Figura 6 5 Pesatura categorie di Danno Ciclo di vita 1 kg piatti in COLUMNS sirio esali visa Salesiani sele esi 278 Figura 6 6 Valutazione Single Score Categorie di Impatto Produzione 1 kg piatti in CET AMICA nisi i ioni ir deri et ato ea oe he ee aon cee noes a 279 Figura 6 7 Valutazione Single Score Categorie di Impatto Produzione 1 kg piatti in CC AMC A ernen E T NE ii aietieteelee 280 Figura 6 8 Pesatura Categorie di Danno Produzione 1 kg piatti in ceramica 283 Figura 6 9 Pesatura Categorie di Impatto Produzione 1 kg piatti in ceramica 284 Figura 6 10 Network Ciclo di vita 1 kg di piatti in ceramica 286 INDICE TABELLE Tabella 3 1 Le prime norme ISO della serie 14040 cece ccc cece ene e neces 75 Tabella 3 2 Le nuove norme ISO della serie 14040 cece
24. Inoltre esso appare essere uno strumento molto tecnico utilizzabile solo dagli addetti ai lavori mentre potrebbe trovare interessanti applicazioni anche presso 1 consumatori sopperendo alle carenze di Ecolabel nel settore dei beni durevoli 170 A DEL BORGHI F IRALDO G BALDO M FIESCHI Dichiarazione ambientale di prodotto la sostenibilit in chiave competitiva in Ambiente amp Sicurezza Il Sole 24 ore n 16 Agosto 2007 pp 19 134 3 9 4 5 Climate Declaration L esperienza lanciata dal SEMCo ha costituito la base per una serie di iniziative di comunicazione ambientale che supportano il concetto dell Environmental Life Thinking Dato che l informazione EPD stata talvolta criticata per essere troppo generica considerato che copre tutti gli aspetti rilevanti delle performance ambientali di un prodotto tra le novit del 2008 il sistema EPD ha introdotto una specifica dichiarazione denominata Tale dichiarazione quindi un Climate Declaration che evidenzia il carbon footprint estratto dei dati climatici di una EPD e descrive le emissioni dei gas serra tramite una verifica indipendente sulla base delle seguenti regole e tutte le emissioni di gas serra sono incluse e convertite in CO eq e le informazioni sono separate in base alle diverse fasi del ciclo di vita e le emissioni sono distinte in emissioni di origine fossile e di origine biologica e le informazioni relative agli al
25. La contabilit ambientale d impresa una riorganizzazione della contabilit tradizionale che include voci nuove di costo riclassificazioni di voci tradizionali in grado di fornire informazioni affidabili e utili per le attivit di controllo gestione e comunicazione in campo ambientale La contabilit ambientale uno strumento per lo sviluppo sostenibile I Bilanci Ambientali possono essere distinti in due categorie principali legate alla dimensione aziendale alla quale fanno riferimento 1 bilanci ambientali di sito quando 1 dati e le informazioni si riferiscono a singoli impianti o stabilimenti produttivi 2 bilanci ambientali di corporate quando le informazioni ed 1 dati riguardano nel complesso un impresa multi sito Il Bilancio Ambientale rivolto agli stakeholders divisibili in a politici legislatori nazionali ed internazionali b pubblico interno management dipendenti azionisti c mercato concorrenti clienti fornitori organizzazioni dei consumatori F GIOVANELLI I DI BELLA R COIZET La natura nel conto Contabilit ambientale uno strumento per lo sviluppo sostenibile Edizioni Ambiente Milano 2005 p 5 F CAMPIONE S PITRUZZELLA Sviluppo Sostenibile e Contabilit Ambientale in De Qualitate settembre 2007 vol n 8 pp 35 39 http www capitalismo naturale it 55 d soggetti pubblici e finanziari popolazione locale organizzazioni ambientalistiche associazioni dei
26. Piano d azione Ambientale 2002 2012 Ambiente 2010 il nostro futuro la nostra scelta che prendeva origine da una consultazione avviata dalla Commissione nel novembre del 1999 per valutare gli esiti del V Piano d azione Tale Programma revisionato successivamente nel 2007 delineava gli obiettivi e le priorit ambientali della strategia UE per lo sviluppo sostenibile e illustrava in dettaglio le misure da intraprendere Esso ruotava attorno a quattro aspetti fondamentali 1 cambiamenti climatici 2 ambiente e salute e qualita della vita 3 natura e biodiversit 4 risorse naturali e dei rifiuti e tra 1 principi trasversali in esso contenuti rivestivano notevole importanza la maggiore integrazione delle tematiche ambientali in tutte le politiche settoriali e il coinvolgimento delle parti interessate in ogni parte del processo decisionale Inoltre si sottolineava la COM 2007 225 definitivo Comunicazione della Commissione al parlamento europeo al Consiglio al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni concernente la revisione intermedia del VI Programma Comunitario di azione in materia di ambiente 7 Decisione N 1600 2002 CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 luglio 2002 che istituisce il sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente pubblicato in G U C E L 242 del 10 09 2002 23 necessita di rafforzare il ruolo dei cittadini nelle politiche comunitarie per
27. al contrario veniva definito come un sistema produttivo locale caratterizzato da un elevata concentrazione di imprese industriali nonch dalla elevata specializzazione produttiva dei sistemi di impresa Alle Regioni veniva attribuito il compito di individuare mediante criteri propri 1 sistemi produttivi locali presenti sul territorio S PATTI Ipotesi di un distretto op cit pp 1 13 1 Decreto del Ministro dell Industria del Commercio e dell Artigianato del 21 aprile 1993 Determinazione degli indirizzi e dei parametri di riferimento per l individuazione da parte delle Regioni dei Distretti Industriali pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 118 Suppl Ord del 22 05 1993 194 Legge 11 maggio 1999 n 140 Norme in materia di attivit produttive pubblicata in Gazzetta Ufficiale n 117 del 21 maggio 1999 15 http starnet difnet it download php id 1759 153 L esperienza dei distretti produttivi in Italia stata recentemente rilanciata dalle Legge Finanziaria 2006 dal D L n 112 del 2008 e dal D L n 5 del 2009 In particolare con la nuova Legge finanziaria 2006 il Parlamento nazionale ha innovato 1l concetto di distretto individuando nei distretti produttivi tutte le libere aggregazioni di Imprese articolate sul piano territoriale e sul piano funzionale con l obiettivo di accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori di riferimento di migliorare l efficienza nell organi
28. ambiente e soprattutto tentare di creare almeno alcune categorie univocamente interpretabili e con regole comuni alle quali fare riferimento in primo luogo la metodologia LCA Come gi visto nella figura 1 10 le norme della serie ISO 14020 riconoscono tre diversi tipi di etichette e dichiarazioni ambientali Nella tabella 3 9 sono evidenziate invece le principali caratteristiche dei tre diversi tipi di etichette e dichiarazioni ambientali BI M PROTO E ROCA S SUPINO Ecolabelling un analisi critica delle recenti dinamiche evolutive in Ambiente Risorse e Salute Marzo Aprile 2005 n 102 pp 25 39 120 Tabella 3 9 Classificazione delle differenti tipologie di eco etichette TIPO TIPO H TIPO IH ISO 14024 ISO 14021 ISO 14025 Etichettature Asserzioni Dichiarazioni Ambientali di ambientali ambientali Prodotto SCOPO Selettivo Informativo Comparativo Prodotti e servizi Prodotti e servizi TIPO DI PRODOTTO pi Prodotti e servizi lungo la filiera di consumo di consumo i n DESTINATARIO Utente consumer Utente consumer Utente business SI SI VERIFICA l i ENTE di INDIPENDENTE i CERTIFICAZIONEACCREDITATO T i i ad es per la Svezia SWEDAC STRUMENTO COMUNICATIVO Etichettatura Etichettatura ille lotzhara Dichiarazione Ambientale TIPO DI REQUISITI eae qualita sicurezza Ambientale Ambientale Fonte A ROMANIELLO Acquisti verdi
29. artigiano deve iniziare ad avviare Iniziative di collaborazione sia tra produttori che con soggetti non direttamente collegati al mondo della lavorazione di ceramiche I processi di aggregazione potrebbero portare importanti benefici sia sul fronte degli approvvigionamenti che delle vendite per quanto riguarda il primo aspetto sinergie nell acquisto di materiali 2 Le cave di argilla autorizzate nel territorio stanno rapidamente esaurendosi e l acquisto delle materie prime dall esterno comporta costi pi elevati e quindi minore competitivit del prodotto finito 220 strumentazioni e forniture energetiche consentirebbero una diminuzione dei costi consorzi per la commercializzazione garantirebbero invece la possibilit di raggiungere mercati pi vasti e di adottare strategie di marketing pi efficaci Accanto a questi canali si potrebbe pensare di sfruttarne altri ancora poco praticati come ad esempio stipulare accordi di collaborazione con gioiellieri gallerie d arte prestigiosi studi di architetture che potrebbero consentire di penetrare in circuiti di nicchia molto remunerativi Infine un altra possibile partnership potrebbe essere quella che si potrebbe realizzare con 1 tour operator che oltre a proporre una sosta nelle citt della ceramica potrebbero contribuire a valorizzarne alcune specifiche produzioni Come visto nel capitolo precedente sono due 1 distretti della ceramica presenti sul territorio s
30. critiche rivolte al Rapporto ritenuto frutto di una visione eccessivamente riduttiva dato che 1 risultati erano basati soltanto sull analisi del trend passati senza ritenere possibile alcun cambiamento Esso inoltre trascurava del tutto il ruolo dell innovazione tecnologica come noto in grado di aumentare la produttivit delle risorse Dall altro lato per il merito che spetta a questo modello quello di essere stato pioniere nell affrontare la questione ambientale gli stessi autori nel 1992 lo sottoposero ad alcune modifiche pur lasciando invariati gli obiettivi per l attuazione di uno sviluppo sostenibile La percezione del Pianeta quale sistema chiuso nel quale ogni risorsa naturale trova 1 suoi limiti nella disponibilit e nella capacit di assorbimento dell ecosistema in altre parole la coscienza dei limiti dello sviluppo ha aperto in quegli anni la strada ad un dibattito profondo e ad una crescente attenzione da parte della comunit scientifica e della societ civile In questo periodo inoltre all ambiente fu attribuito un valore economico e sociale e 1 governi assunsero una posizione di command and control stabilendo dei limiti e V PEPE Fare ambiente teorie op cit pp 24 26 L CIRAOLO M GIACCIO A MORGANTE V RIGANTI Merceologia Monduzzi Editore Bologna 1998 pp 551 554 17 verificando il rispetto degli stessi Indipendentemente dai limiti imposti le aziende in
31. di 13 000 figura 1 6 50 Figura 1 6 Certificazioni ISO 14001 2009 Registrazioni ISO 14001 Fonte SINCERT m Fer anno OTotali 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Anno Fonte http www apat gov it certificazioni site it it EMAS Statistiche Per quanto riguarda EMAS la sigla rappresenta l acronimo di Enivironmental Management and Audit Scheme ovvero Sistema Comunitario di Eco gestione e Audit ambientale Il nuovo Regolamento CE n 1221 2009 EMAS III entrato in vigore nel gennaio 2010 in sostituzione del precedente Regolamento CE n 76 2001 EMAS ID un sistema di certificazione che riconosce a livello europeo il raggiungimento di risultati di eccellenza nel miglioramento ambientale Le organizzazioni che partecipano volontariamente si impegnano a redigere una dichiarazione ambientale in cui sono descritti gli obiettivi raggiunti e come si intende procedere nel miglioramento continuo Con l ultimo aggiornamento EMAS l Unione Europea ha introdotto nel Regolamento nuovi concetti e importanti chiarimenti quali e la registrazione cumulativa ovvero la possibilit per una organizzazione di richiedere un unica registrazione per tutti 1 siti o di una parte dei siti ubicati in uno O pi stati e la registrazione di Distretto per un gruppo di organizzazioni indipendenti tra loro ma accomunate da vicinanza geografica o attivit imprenditoriale che applicano congiuntamente un SGA e deroghe e i
32. di peggiorare il bilancio generale Un altra fondamentale caratteristica che rende LCA profondamente diversa rispetto all analisi tradizionale in particolare economica il fatto che essa non prende in considerazione le distinzioni dell industria in settori es tessile costruzioni estrattivo ecc ma si concentra sull analisi del soddisfacimento delle funzioni proprie di ogni prodotto servizio In questo modo mediante lo sviluppo di analisi LCA possibile mettere a confronto prodotti apparentemente non comparabili sulla base di un denominatore comune costituto per l appunto dalla comune funzione svolta Tuttavia solo a partire dai primi anni 70 che possibile trovare 1 primi esempi di applicazione della teoria Life Cycle Thinking utilizzata come supporto alle decisioni soprattutto da alcune grandi aziende statunitensi dall Agenzia americana per la Protezione dell Ambiente EPA Environmental Protection Agency nonch da alcuni produttori inglesi di bottiglie Uno degli studi che merita di essere ricordato quello che fu commissionato dalla Coca Cola Company 1969 allo scopo di confrontare le conseguenze della produzione di diversi tipi di contenitori per bevande per poter determinare quale fosse il materiale plastica vetro acciaio o alluminio con il minor impatto ambientale in termini di emissioni e di consumo di materie prime e quale strategia di Impiego a fine vita del contenitore a perdere o a ren
33. ditte artigiane 1 Comuni di Santo Stefano di Camastra Reitano e Caronia e l Istituto d Arte di Santo Stefano di Camastra http db formez it ArchivioEsperienze nsf 6f657ad9012d49ccc1256a63003803ab f22ac44eb03604a8c125 6f0f0032d5f1 FILE DiscQualita pdf 222 particolare riferimento alle azioni di marketing dei centri storici e dei comprensori di grande valore paesistico monumentale anche in vista della promozione del turismo internazionale L iniziativa nata dalla partnership tra 1 Comuni di Santo Stefano di Camastra capofila Caltagirone Sciacca Burgio e Patti con l obiettivo di operare la promozione e l internazionalizzazione dei territori dei comuni aderenti favorendo lo sviluppo dell economia stimolando le capacit di autopropulsione del tessuto imprenditoriale valorizzando ogni possibilit di espressione produttiva ed innovativa A tal fine stato realizzato anche un portale informatico con l intento di promuovere lo sviluppo del turismo culturale e di forme di turismo alternativo eco sostenibile mettendo in risalto l alto potenziale d attrazione dei comuni interessati attraverso la valorizzazione del ricco patrimonio culturale di cui sono in possesso Nella tabella 5 2 sono riportati in sintesi 1 fattori che rappresentano 1 punti di forza e di debolezza le opportunit e le minacce per il Distretto 302 http www liberologico com _cera index php lang it 223 Tabella 5 2 Punti di forza e di de
34. e abrasivi agglomerati inorganici Oltre a queste attivit di fabbricazione principali 11 BREF riguarda le attivit direttamente associate che possono avere effetti sulle emissioni o sull inquinamento Il documento include pertanto tutte le attivit dalla preparazione delle materie prime fino alla spedizione dei prodotti finiti Alcune attivit come l estrazione mineraria delle materie prime non sono contemplate perch non sono considerate direttamente associate all attivit primaria 266 Direttiva 96 61 CE del Consiglio del 24 settembre 1996 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell inquinamento pubblicata in Gazzetta ufficiale n L 257 del 10 10 1996 190 In funzione dei metodi di produzione impiegati gli impianti di fabbricazione delle ceramiche generano emissioni nell atmosfera nelle acque e producono rifiuti possono aggiungersi inquinamenti acustici e emissioni maleodoranti Il tipo e la quantit delle sostanze inquinanti atmosferiche dei rifiuti e delle acque di scarico dipende da molti parametri in particolare dalle materie prime utilizzate dagli additivi impiegati dai combustibili usati e dai metodi di produzione applicati Si potranno cos avere e emissioni in atmosfera la fabbricazione delle ceramiche pu comportare emissioni di particolato polvere fuliggine e gas ossidi di carbonio ossidi di azoto ossidi di zolfo composti inorganici clorati e clorurati composti organici e metalli pesanti e
35. energetica tep valore aggiunto peggiorati nel corso degli ultimi anni Nello specifico per esempio 1l settore tessile passato dal 72 4 tep va del 1990 ai 112 9 tep va del 2005 52 1 materiali da costruzione vetro e ceramica dai 683 9 ai 721 1 tep va 5 l agroalimentare dai 106 3 ai 178 3 68 il cartario e il grafico dai 152 ai 212 3 tep va 40 Poich 182 l intensit energetica misura la quantita di energia necessaria alla produzione di una certa quantita di ricchezza PIL Prodotto Interno Lordo o valore aggiunto questo dato rappresenta una misura dell impatto dei comparti dei distretti sull utilizzo di una risorsa rilevante dal punto di vista ambientale soprattutto per gli effetti sull ambiente cambiamenti climatici emissioni specifiche dai processi di combustione E importante sottolineare che sebbene 1 processi industriali e l energia utilizzata rappresentino il 22 delle emissioni totali sono le emissioni legate ai trasporti 28 e comprendono trasporto delle materie prime industriali dei servizi alle imprese e dei prodotti finiti a rappresentare una delle problematiche maggiormente rilevanti e per quanto riguarda il consumo di risorse idriche anche questo un fattore che caratterizza impatto ambientale dei sistemi produttivi locali I comparti caratterizzati dal maggior consumo di acqua sono localizzati proprio in alcuni degli ambiti territoriali dove operano 1 settori pi importanti del Ma
36. etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA Sono sottoposte a un controllo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile Tra di esse rientrano ad esempio le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto norma ISO 14025 L applicazione della LCA deve essere in accordo con quanto previsto dalle norme della serie ISO 14040 in modo da garantire l oggettivit delle informazioni contenute nella dichiarazione Inoltre applicabile a tutti 1 prodotti o servizi indipendentemente dal loro uso o posizionamento nella catena produttiva viene effettuata una classificazione in gruppi ben definiti in modo da poter effettuare confronti tra prodotti o servizi funzionalmente equivalenti Figura 1 10 Etichette ecologiche Etichette di Tipo I ISO 14024 1999 E basato su criteri di eccellenza singoli o multipli sviluppati da una pri as terza parte che fissano dei valori soglia da rispettare Esempio il marchio Ecolabel Eco LABEL asse ny Etichette di Tipo II ISO 14021 1999 Pa Ta E basato su autodichiarazione del fabbricante Esempio il marchio Der Grune Punkt _ Ma Etichette di Tipo III ISO 14025 2006 F P D E basato su una quantificazione dei potenziali impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto Esempio il m
37. il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo Etna Valley con sede a Catania pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 Decreto n 197 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto 304 produttivo Sicilia orientale filiera del tessile con sede a Bronte CT pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 183 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto del Florovivaismo siciliano con sede a Messina pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 187 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo dell uva da tavola siciliana IGP Mazzarrone con sede a Licodia Eubea CT pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 180 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto regionale Lapidei di pregio con sede a Palermo pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 192 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 n
38. le imprese del comparto procedono al riciclo totale nella fase di preparazione del semilavorato in quanto la composizione del materiale praticamente identica a quella del impasto in lavorazione Lo stesso scarto cotto ad esempio 1 pezzi rotti o difettosi una volta macinato pu essere utilizzato come costituente dell impasto Il sistema utilizzato permette in alcune aziende di ridurre 1 consumi idrici in quanto l acqua di scarico dai reparti di smaltatura possiedono in genere una qualit adeguata per essere reimpiegata nella preparazione delle materie prime per il supporto Nel distretto di Sassuolo da segnalare l esperienza di alcune aziende del settore all avanguardia per quanto riguarda la variabile ambientale che hanno ottenuto certificazione ISO 14001 registrazione EMAS marchio Ecolabel marchio EPD certificazione ANAB per la produzione di piastrelle biocompatibili in linea con le linee guida dell architettura sostenibile e certificazione LEED In particolare per quanto riguarda la certificazione EMAS sono disponibili le Linee Guida per la realizzazione di un sistema di gestione ambientale EMAS semplificato per le aziende 208 Si tratta di un indice di qualit ambientale di prodotto che attesta la compatibilit ambientale e la sicurezza per la salute dell uomo 1 prodotti che si fregiano di questa certificazione devono essere ottenuti da materie prime rinnovabili la cui produzione non comporti un consumo
39. ma qualcosa che comprende abitudini gastronomiche ed enologiche pratiche artigianali antiche e savoir faire legati alla cultura materiale un folklore ricco e diversificato la cura del paesaggio le architetture tradizionali e di pregio e soprattutto una fitta densissima rete di interrelazioni tra tutti questi elementi Il sovrapporsi di tali paradigmi sociali culturali economici ha arricchito e trasformato la nozione di patrimonio culturale conferendogli qual carattere locale che lo lega oggi molto pi che in passato a due concetti importanti territorio e identit Proprio il patrimonio locale infatti rappresentato dall insieme dei valori materiali e immateriali di un territorio e dal ricco intreccio di legami e di relazioni che li unisce visto come elemento fondamentale dell identit delle comunit Negli ultimi anni si sta diffondendo la consapevolezza che questo patrimonio sia sempre pi minacciato bei suol aspetti peculiari dagli effetti di un atteggiamento di modernit aggressiva e invadente La necessit di proteggersi da queste dinamiche ripropone ancora una volta una domanda di qualit della vita e dello sviluppo sostenibile La domanda di radici e di identit locale di un territorio un fenomeno in continua crescita in questi ultimi anni anche se pu manifestarsi in modi assal diversi e per ragioni differenti In particolare per le aree relativamente decentrate la valorizzazione delle specific
40. oggetti alla temperatura ottimale 900 e 1 950 C seguita dal successivo graduale raffreddamento che avviene naturalmente per dissipazione del calore o forzatamente in circa 24 48 ore secondo le dimensioni degli oggetti e la massa che stata posta in cottura Dopo la biscottatura s1 deve controllare che gli oggetti non presentino rotture e riporli al riparo dalla polvere Le fasi che compongono la prima cottura possono essere cos classificate e carica si appoggiano gli oggetti su supporti di varie forme e su vari ripiani e preriscaldamento serve ad eliminare ogni residua traccia di umidit nel materiale va compiuto lentamente almeno fino a 250 300 C meglio se prolungato fino a 400 C e cottura raggiunta la temperatura di preriscaldamento varia a seconda delle dimensioni degli oggetti caricati si porta il forno alla temperatura idonea per ottenere la cottura desiderata e raffreddamento viene spento il forno tenendolo comunque chiuso fino a quando la temperatura non sia scesa a circa 300 C solo allora pu essere aperto ma gradatamente e scarico ultimato il raffreddamento il materiale viene rimosso dal forno 3 N CARUSO Ceramica op cit pp 172 175 244 5 5 5 1 Il forno L acquisto del forno un punto cruciale per un ceramista Il forno costituito dall armatura metallica entro cui sono sistemate la parte muraria refrattaria ed isolante e le piastre di sopporto delle resistenze elettriche
41. un elevata concentrazione di imprese fra loro integrate in un sistema produttivo rilevante 2 un insieme di attori istituzionali aventi competenze ed operanti nell attivit di sostegno dell economia locale che siano in grado di sviluppare una progettualit 29 DGR n 7 6356 Criteri per l organizzazione e lo sviluppo dei distretti industriali pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 2 Supplemento Straordinario al n 50 del 12 dicembre 2002 2 http www politichedesign net paralleli lombardia lomb comm est htm L R 4 aprile 2003 n 8 Disciplina dei distretti produttivi del Veneto ed interventi di politica industriale locale pubblicata in B U R Bollettino Ufficiale Regione Veneto n 36 2003 155 strategica che si esprima in un patto per lo sviluppo del distretto di durata triennale Questa definizione comporta un superamento del vecchio concetto di distretto inteso come un entit geografica delimitata specializzata in un particolare comparto e apre la strada alla configurazione di una realt nuova un settore merceologico manifatturiero ma anche dei servizi ben definito con tutto il suo indotto a monte e a valle comprensivo di quel tessuto di aziende fornitrici di macchinari e di tecnologie necessarie al funzionamento del comparto Un distretto pu cos estendersi su pi province ragionando in questo modo per filiera e non pi per entit territoriale La nuova legge sul distr
42. 09 2008 Allegato A del D A n 2526 del 24 settembre 2009 CIPE 2 agosto 2002 Deliberazione n 57 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n 255 del 30 ottobre 2002 supplemento ordinario n 205 COM 2001 264 definitivo Comunicazione della commissione Sviluppo sostenibile in Europa per un modo migliore strategia dell Unione Europea per lo sviluppo sostenibile COM 2001 68 def Libro Verde sulla Politica Integrata relativa ai prodotti 07 02 2001 COM 2003 829 definitivo Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile un anno dopo attuazione degli Impegni assunti COM 2005 658 definitivo Comunicazione della Commissione europea al Consiglio e al Parlamento europeo sul riesame della strategia pero sviluppo sostenibile una piattaforma d azione COM 2003 302 def Comunicazione della Commissione al Consiglio e al parlamento Europeo 18 06 2003 COM 2007 225 definitivo Comunicazione della Commissione al parlamento europeo al Consiglio al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni concernente la revisione intermedia del VI Programma Comunitario di azione in materia di ambiente COM 2008 397 def Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo al consiglio al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni sul piano d azione Produzione e consumo sostenibili e Politica industriale soste
43. 160 Figura 4 4 Localizzazione territoriale dei Distretti riconosciuti dalle Regioni 2008 162 Figura 4 5 Distretti culturali per classe e caratteristiche economiche istituzionali 175 Figura 4 6 Schema di un processo produttivo 00 LL 180 Figura 5 1 L Italia della ceramica centri ceramici attualmente aderenti alla AiCC 203 Figura 5 2 La rete europea delle Citta della ceramica eeeeeeeeeeeeeeeeees 204 Figura 5 3 I comparti del settore ceramico 2001 ene eee e eee e eee see 206 Figura 5 4 Le imprese della ceramica artistica e tradizionale in Italia 2006 valori ASSOIUTI PE EE E E E relation 207 Figura 5 5 Gli addetti nelle imprese di ceramica nelle regioni italiane 2006 valori ASSO arsan aner lar aa e arie 207 Figura 5 6 Il Marchio Ceramica Artistica e Tradizionale 215 Figura 5 7 Il Marchio Ceramica di qualit cece cece cece cece eee e eee e ncaa 216 Figura 5 8 Indice di specializzazione del settore della ceramica per 1 comuni della Sicilia confronto con la media regionale Dati 2001 cece eee e cece cece eee eeenaes 218 Figura 5 9 Ceramica artistica tradizionale di Burgi0 00 cece cece cece LL 225 Figura 5 10 Ceramica artistica tradizionale di Sciacca ccc cece cece cece cece eee e es 225 Figura 5 11 Ceramica artistica tradizionale di S Stefano di
44. BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo di vita LCA Edizione Ambiente Citta del Castello PG 2008 p 27 7 B NOTARNICOLA G M NICOLETTI Strumenti di gestione ambientale il caso dell analisi del ciclo di vita in Ambiente Risorse e Salute n 61 Maggio Giugno 1998 pp 7 11 B FERRARIS DI CELLE Strumenti per l eco efficienza Impegno Rina in De Qualitate Gennaio 1999 p 29 69 inizia ad affermarsi quella dell analisi del ciclo di vita oggi nota come Life Cycle Assessment LCA L assoluta novit proposta da questo approccio costituita dalla considerazione dell intera filiera produttiva precedentemente infatti 1 miglioramenti dell efficienza erano stati costantemente ricercati in particolare da parte dei tecnici concentrando l attenzione esclusivamente sui singoli componenti dei processi produttivi In tal modo non ci si preoccupava del fatto che spesso 1 miglioramenti ottenuti analizzando separatamente 1 singoli processi produttivi fossero solo apparenti Una singola operazione industriale pu infatti essere resa pi efficiente a spese di altre o piu pulita semplicemente trasferendo l inquinamento nello spazio e nel tempo trascurando il fatto che 1 benefici ottenuti localmente possono essere controbilanciati dai problemi che di conseguenza s1 generano altrove o pi avanti temporalmente con il risultato finale di non ottenere nessun reale miglioramento o addirittura
45. CALTAGIRONE E IL DISTRETTO INDUSTRIALE DELLA CERAMICA 5 1 La ceramica L arte della ceramica concerne la fabbricazione dei prodotti formati di terra foggiati a mano o meccanicamente e cotti La parola derivata da Kkepapioo nome greco dell argilla ed passata nelle lingue moderne nel senso in cui 1 Latini adoperavano fictilis cio per indicare ogni oggetto fatto di argilla Secondo tale accezione originaria conservata in molte lingue moderne la ceramica comprende il vasellame le statue e statuette e gli elementi da costruzione La ceramica pu essere considerata una delle prime forme d arte dell uomo ma sebbene si sia tentato di stabilirne l epoca iniziale della fabbricazione anche in base al rinvenimento di frammenti archeologici non stato possibile a tutt oggi determinarla con esattezza La decorazione potrebbe facilitare questa determinazione considerata l evoluzione che la stessa ha compiuto nel corso degli anni L invenzione di una vernice per rivestire la terracotta e renderla impermeabile si deve agli Egizi 1 quali probabilmente nel IV millennio a C mescolando sostanze alcaline mescolate con ossidi metallici furono in grado di creare vernici per ricoprire 1 loro vasi e le loro coppe di ceramiche conferendo a questi oggetti maggiore consistenza e bellezza Tale invenzione rivoluzion quindi il modo di fare ceramica in tutti 1 popoli del Mediterraneo pi tardi infatti la civilt Minoica Inizi ad appli
46. Caltagirone al Distretto culturale siculo greco che coinvolger un bacino turistico archeologico comprendente la Villa Romana di Piazza Armerina il sito di Morgantina il museo di Aidone dove da poco rientrata la Venere di Morgantina e appunto il distretto nell ottica di coniugare una qualificata offerta culturale con un adeguata capacit di risposte economiche del territorio 5 5 Tecnica e tecnologia del ciclo produttivo della ceramica 3 M MESSINEO Ceramica un distretto siculo greco in La Sicilia 9 luglio 2011 p 53 0 GELSOMINO Un marchio di qualit per la ceramica siciliana in Quotidiano di Sicilia 12 luglio 2011 239 5 5 1 Le Argille L argilla il risultato della frantumazione e decomposizione delle rocce feldspatiche composte cio di silice e di allumina e combinate con soda e potassa durante milioni di anni in particelle piccolissime Le argille possono essere raggruppate in due ordini 1 sedimentarie formate attraverso spostamenti dovuti al vento all acqua al movimento dei ghiacciai sotto l azione dei quali si sono appropriate di altri elementi naturali A questa categoria appartengono le argille pi plastiche 2 statiche formate dalla decomposizione delle rocce nel luogo della loro formazione risultano pi pure e meno plastiche A questa categoria appartengono 1 caolini le argille bianche ball clay e le argille bianche per terraglie Le propriet de
47. Comitato Ecolabel Ecoaudit Sezione Ecolabel che provvede ad inoltrarla ad ISPRA per l esecuzione dell istruttoria tecnico amministrativa ISPRA ha 60 giorni di tempo per verificare la conformit del prodotto servizio ai criteri Ecolabel di riferimento e per comunicare il risultato al Comitato Se l istruttoria ha esito positivo 11 Comitato entro 30 giorni concede l etichetta informa la Commissione Europea e sottoscrive con il richiedente un contratto relativo alle condizioni di uso del marchio stesso figura 3 22 Figura 3 22 Procedura per l ottenimento del marchio Ecolabel er e IL RICHIEDENTE Il richiedente invia la domanda e la documentazione ECOLABEL ECOAUDIT L APAT effettua l istruttoria 60 gg Se l istruttoria ha esito positivo il Comitato rilascia l etichetta 30 gg Il Comitato notifica la decisione alla Commissione UE a amp iI li LI ii i m a a ye EU LA COMMISSIONE Ecolabel etere ecolabiel u Fonte G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del op cit p 44 L Ecolabel costituisce un vantaggio competitivo legato all aumento di visibilit sul mercato e all allargamento del target clienti il marchio infatti d la possibilit di avvalersi di un elemento distintivo sinonimo di qualit ambientale e prestazionale che pu evidenziare il prodotto servizio su tutto il mercato europeo e attirare il consumatore attento alla salvaguardia ambientale Al
48. DALY pers anno che esprime una riduzione di vita di circa tre giorni per anno e per persona Anche in Ecosystem Quality il fattore di normalizzazione determinato in maniera simile a quello usato in Eco indicator 99 con due differenze il danno alla qualita dell ecosistema causato dalla trasformazione del suolo e dall ossidazione fotochimica non considerato e il danno alla qualit dell ecosistema causato dalle emissioni tossiche ripartito tra le categorie di danno per gli ecosistemi acquatici e terrestri In Climate Change il valore rispetto al quale fare la normalizzazione basato sulle emissioni annue totali di CO prodotte in Europa moltiplicate per 1 potenziali di riscaldamento globale in un orizzonte di 500 anni Il punteggio totale di riscaldamento globale relativo alle emissioni in Europa Occidentale 3 78E12 kg q COz anno Tale valore viene diviso per la popolazione europea per ottenere la quota di gas clima alteranti emessi per persona l anno pari a 9 95 E3 kg CO2 pers anno In Resources il valore rispetto al quale fare la normalizzazione calcolato come il consumo totale di energia non rinnovabile in Europa includendo il consumo di energia nucleare La tabella 3 6 per concludere mette in evidenza 1 principali elementi di confronto tra 1 suddetti metodi 101 Tabella 3 6 Vantaggi e svantaggi dei metodi di valutazione degli impatti ambientali co indicator 99 I PS 2000 E MPAC
49. EN ISO Gestione ambientale Valutazione del ciclo di vita Definizione dell obiettivo e del 14041 1999 campo di applicazione e analisi dell inventario UNI EN ISO Gestione ambientale Valutazione del ciclo di vita Valutazione dell impatto del ciclo di 14042 2001 vita 2001 UNI EN ISO 14043 2001 Gestione ambientale Valutazione del ciclo di vita Interpretazione del ciclo di vita Fonte G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit p 32 In base a queste quattro norme ISO uno studio di valutazione del ciclo di vita prevedeva non piu tre ma quattro diverse fasi 1 definizione dell obiettivo e del campo di applicazione dell analisi Goal and Scope Definition ISO 14041 2 compilazione di un inventario degli input e degli output di un determinato sistema Inventory Analysis ISO 14041 3 valutazione del potenziale impatto ambientale correlato a tali input ed output Impact Assessment ISO 14042 4 interpretazione dei risultati Interpretation ISO 14043 A completamento di queste norme negli stessi anni PISO ha pubblicato alcuni rapporti tecnici e ISO TR 14049 2000 Environmental management Life cycle assessment Examples of application of ISO 14041 to goal and scope definition and inventory analysis e ISO TR 14047 2003 Environmental management Life cycle impact assessment Examples of application of ISO 14042 e ISO TS 14048 2002 Environmental management Life cycle asses
50. EPD for the agro food op cit pp 472 480 8 G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del op cit p 49 50 131 e le verifiche eseguite da un organismo accreditato indipendente E importante sottolineare che 1 contenuti di una EPD hanno carattere esclusivamente informativo infatti l obiettivo finale migliorare la comunicazione ambientale tra produttori da un lato e distributori e consumatori dall altro permettendo loro di effettuare confronti tra prodotti e servizi funzionalmente equivalenti a differenza dell Ecolabel indirizzato prevalentemente al consumatore finale PEPD si rivolge in particolare all acquirente professionale per cui le informazioni ambientali fornite sono destinate a scorrere lungo la filiera produttiva del bene Il sistema EPD pu quindi qualificarsi come uno metodo di comunicazione dinamico in grado di seguire lo sviluppo dei prodotti su tutti 1 mercati nazionali ed internazionali da utilizzare a supporto delle politiche di prodotto 3 9 4 2 Il sistema EPD in Italia In Italia 1 EPD sostenuta a livello istituzionale Gia nei primi mesi del 2000 ANPA ora ISPRA aveva attivato una stretta collaborazione con SEMCo promuovendo diversi casi pilota di dichiarazioni ambientai che hanno permesso di avvicinare il mondo produttivo italiano ad uno strumento di comunicazione ambientale innovativo in grado di colmare un vuoto pi volte lamentato dagli imprenditori desiderosi d
51. Fiorentino riuscita a carpire l attenzione di 20 territori citt e comunit di comuni francesi dando vita all Associazione Francese Citt della Ceramica AfCC Tale associazione ha mutuato il logo e lo statuto di quella italiana riconoscendosi insieme ad essa come rete di citt con un unica grande ambizione la tutela e la valorizzazione della filiera ceramica per fare diventare quest ultima un reale strumento di sviluppo dei territori Dal 2005 AfCC e AiCC hanno siglato un accordo di collaborazione per mobilitare tecnici e territori attorno ad una stessa missione raccogliere le esperienze e le competenze come patrimonio comune per lo scambio reciproco e la http www ceramics online it 203 nascita di un progetto condiviso inoltre in quegli anni stata promossa l iniziativa anche in altri Paesi e in altri territori per allargare la rete di collaborazione a livello europeo che ha portato nel 2007 alla nascita di analoghe associazioni sia in Spagna AeCC che in Romania ArCC e nel 2010 a Faenza all istituzione dell Associazione Europea Citt delle Ceramiche A uCC Figura 5 2 Questa associazione un GECT Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale cio uno strumento giuridico europeo recentemente creato dal UE per promuovere attivit istituzionali tra enti amministrazioni regioni frontaliere ecc Contemporaneamente alla nascita della A uCC sono iniziati scambi fattivi con gli ammini
52. I Ecolabel o come principale strumento atto ad ottenere una Dichiarazione Ambientale di Prodotto DAP etichetta ecologica di tipo III In tabella 3 7 si riassumono le principali applicazioni della metodologia e il confronto tra gli elementi di vantaggio e criticit per le imprese e la societa 35 A LO GIUDICE M T CLASADONTE The EPD for the agro food op cit pp 472 480 Be P NERI Verso la valutazione ambientale degli edifici Life Cycle Assessment a supporto della progettazione eco sostenibile Alinea Editrice Firenze 2008 pp 29 30 110 Tabella 3 7 Utilizzi vantaggi e limiti della metodologia LCA Procedure e fattori di V valutazione Aumentare la competitivita soggettivi Scarse informazioni inerenti gli aspetti Tracciabilit della filiera E economici RE Difficolt nel reperimento di dati oggettivi Nuovi scenari produttivi eae oe Seca e significativi Visione sintetica e globale del Carenza di procedure nella fasi di sistema E valutazione e miglioramento Individuazione dei punti critici del sistema Rivisitazione critica continua Strumento di supporto decisionale e n miglioramento A Fonte www iso org In conclusione dunque 1 LCA non solo un mezzo per la salvaguardia dell ambiente ma pu diventare un importante strumento per la riduzione e il controllo dei costi Sar necessario trovare un compromesso tra rigore scientifico e semplicit per fa s che tal
53. In sostanza come affermato dalla Banca d Italia l economia dell isola stenta a decollare e non si pu di certo parlare di una vera e propria ripresa dato che la crisi ha aggravato uno dei principali aspetti del sistema produttivo siciliano cio 1l ristagno produttivo Un altro aspetto da non trascurare quello relativo alle politiche fiscali messe in campo dal Governo federalismo e fondi strutturali non sembrano dare la spinta necessaria all economia siciliana Infine le imprese siciliane si muovono in un contesto ambientale difficile per la rigidit e la complessit dell apparato burocratico per la difficolt di accedere al credito Alla luce di quanto sopra esposto l idea di istituire 1 distretti produttivi in Sicilia trova dunque fondamento nella volont di voler rafforzare le forme di collaborazione tra Imprese e altri soggetti istituzionali impiegando risorse pubbliche per aumentare la dotazione di beni e servizi collettivi piuttosto che proseguire nella gi tante volte battuta strada degli incentivi individuali e dei finanziamenti a pioggia A tal riguardo la Regione Sicilia stata una delle ultime a legiferare sui distretti Nel dicembre 2004 con la Legge Regionale n 17 del 28 dicembre 20047 all art 56 ha stabilito che l Assessore regionale alla Cooperazione Commercio Artigianato e pesca avrebbe adottato con proprio decreto 1 criteri per il riconoscimento dei distretti produttivi interpretati come cluste
54. Inoltre 11 VI Programma europeo per l ambiente e lo sviluppo sostenibile varato nel 2002 ha stabilito la necessit di effettuare una valutazione preventiva dei possibili effetti ambientali di progetti piani e programmi che incidono sul territorio A tal proposito la Direttiva 42 2001 CE ha previsto l obbligo per tutti i paese dell Unione a partire dal luglio 2004 di effettuare una valutazione ambientale strategica anche della pianificazione territoriale e della destinazione dei suoli Sempre nello stesso anno inoltre al WSSD stata ribadita con forza la necessit di un integrazione fra le dimensioni ecologica sociale ed economica come chiave decisiva per avviare uno sviluppo sostenibile questo perch le iniziative tradizionali relative al benessere di un certo territorio non prendono in nessuna 5 http www comitatoscientifico org temi 20CG territorio index htm DIRETTIVA 2001 42 CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente pubblicata sulla G U C E del 21 luglio 2001 L 197 30 ISTITUTO SVILUPPO SOSTENIBILE ITALIA a cura di E RONCHI territorio italiano e il suo op cit pp 22 23 63 considerazione le molteplici connessioni tra le macro aree che costituiscono il territorio stesso come se quelle tre parti fossero completamente indipendenti In tale visione anche le problematiche relative da u
55. Nacquero cos 1 cosiddetti distretti industriali sistemi produttivi basati appunto sulla piccola e media impresa caratterizzanti un modello di sviluppo economico italiano descritto da vari sociologi come il fenomeno della Terza Italia ovvero l alternativa al sistema produttivo basato sulla grande industria In concetto di distretto industriale proficuamente utilizzato da Marshall verso la fine del 1800 stato ripreso e riutilizzato intorno al 1969 da Giacomo Becattini il pi autorevole fra gli economisti italiani che rivendicano l ispirazione marshalliana della teoria dei distretti industriali e il primo in Italia ad aver avviato una riflessione teorica in materia applicando tale concetto alla realt della Toscana distretto di Prato Partendo dalle intuizioni di Marshall l economista giunto a formulare una propria definizione di distretto industriale inteso come un entita socio territoriale caratterizzata dalla compresenza attiva in un area territoriale circoscritta naturalisticamente e storicamente determinata di una comunit di persone e di una popolazione di imprese industriali Egli ha affrontato dunque 1 distretti come paradigma socio economico cio l impresa non pu mai essere considerata in isolamento dalle relazioni socio economiche n del settore n del luogo al quale appartiene Nel pensiero di Becattini la prima componente essenziale nel processo di sviluppo del distretto
56. Unione Europea il V Programma di Azione Ambientale 1992 2000 Per uno sviluppo durevole e sostenibile tale programma costituisce uno dei documenti pi rilevanti in materia di sviluppo sostenibile rappresentando la nuova strategia comunitaria in materia di ambiente e delle azioni da intraprendere per tendere alla sostenibilit Esso assume integralmente 1 principi dello sviluppo sostenibile e si presenta come uno strumento di attuazione in ambito comunitario dell Agenda XXI insiste maggiormente sulla necessit di razionalizzare e ridurre 1 consumi di risorse piuttosto che sull integrazione di ambiente e sviluppo nei processi A CICERCHIA I temi dei Rapporti dell ISAE sviluppo umano e sviluppo sostenibile ottobre 2003 pp 60 61 Nel 1992 il Trattato di Maastrich sull Unione Europea si poneva come obiettivo prioritario la promozione e la crescita sostenibile I primi quattro Programmi di azione per l ambiente della CE 1973 1992 hanno rappresentato un primo passo avanti nella politica ambientale il quinto invece un programma politico e d azione della CE a favore dell ambiente e di uno sviluppo sostenibile che rappresenta un approccio innovativo e pi conforme ai principi dello sviluppo sostenibile rispetto ai precedenti Piani d azione 19 decisionali richiede una ridistribuzione delle responsabilit ambientali tra 1 diversi attori sociali con il coinvolgimento attivo nella politica ambientale d
57. a 1 Arancia Rossa Nasce dall iniziativa delle imprese della filiera del comparto relativo alla produzione trasformazione e commercializzazione delle arance rosse Le cua dl Intercetta imprese operanti nel campo della trasformazione e commercializzazione della Caltagirone materia prima CERAMICA localizzate prevalentemente nella provincia di Catania oltre che a Messina e Palermo 3 Ceramiche Mira a migliorare gli standard di produzione nel settore delle ceramiche artistiche sia per quel ey K 223 4 sir Siciliane che concerne 1 prodotti di alto valore ornamentale che per la produzione corrente 4 Pesca nae Rappresenta una realta imprenditoriale radicata e importante incentrata sulle diverse attivita COSVAP della pesca 5 Cereali SWB Il Distretto unico regionale cereali SWB esplicita le strategie di sviluppo di aziende della filiera dei cereali comparto che per le sue caratteristiche socio economiche al contempo delicato e strategico 6 Naa Presenta un elevata e peculiare connotazione tecnologica Un network di imprese high tech Catania siciliane strategicamente interdipendenti in cui la logica di filiera si sviluppa attraverso relazioni tra risorse e competenze che orientano l attivit produttiva e promuovono nuove forme di divisione del lavoro 7 Sicilia Orientale Intercetta le aggregazioni produttive del comparto tessile localizzate nei territori delle Filiera del Tessile province di Catania Caltanissetta
58. a facilitare il percorso di registrazione in questo quadro che si inserisce si inserisce la predisposizione delle suddette linee guida promossa da Assopiastrelle che sono state redatte con lo scopo di essere uno strumento operativo metodologico a supporto di quelle aziende del comparto ceramico del distretto di Sassuolo Per quanto riguarda invece la certificazione di prodotto Ecolabel nel marzo 2002 con la Decisione 2002 272 CE la Commissione Europea ha adottato una serie di criteri per l assegnazione dell Ecolabel alle coperture dure per pavimenti hard floor coverings gruppo di prodotti di cui fanno parte le piastrelle in ceramica Sono poi stati rivisti in senso restrittivo con la Decisione 2009 607 CE che ha anche esteso 11 campo di applicazione a tutte le coperture dure indipendentemente dall uso I requisiti fissati per il rilascio del marchio sono relativi alle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto pur concentrandosi nel caso specifico sulle attivit a maggior impatto http www assopiastrelle it cti download nsf VSAS52 66BB6203F 125 110CC125706C00362403 File Lin ee Guida Semplificazioni pdf 270 Decisione 2002 272 CE della Commissione del 25 marzo 2002 che stabilisce i criteri ecologici per l assegnazione di un marchio comunitario di qualit ecologica alle coperture dure per pavimenti pubblicata in G U C E L94 13 del 11 aprile 2002 194 Con la definizione di questi criteri
59. alcuni elementi di natura obbligatoria che convertono 1 risultati di inventario in opportuni indicatori e da altri facoltativi E infatti obbligatorio completare e la selezione degli effetti ambientali da considerare oltre che degli indicatori ambientali che li rappresentano e l assegnazione dei risultati di inventario agli effetti ambientali scelti classificazione e il calcolo degli indicatori di categoria caratterizzazione mentre opzionale e il confronto degli indicatori ambientali calcolati con dei valori di riferimento normalizzazione e la determinazione e il confronto dell importanza dei singoli effetti ambientali pesatura La scelta degli effetti ambientali La prima operazione la scelta delle categorie di impatto o effetti ambientali sulle quali sar basata l analisi e effetto serra global warming che comporta l aumento della temperatura nella bassa atmosfera e assottigliamento della fascia di ozono stratospheric ozone depletion cui consegue l incremento dell incidenza dei raggi ultravioletti e eutrofizzazione nutrient enrichment o eutrophication che a causa di un incremento nella produzione di plancton alghe e piante acquatiche determina un deterioramento della qualit delle acque e formazione di smog fotochimico photosmog formation che include tutti gli impatti derivanti dalla formazione di ozono troposferico e tossicit per l uomo e per l
60. ambiente human and eco toxicity imputabile alla presenza di sostanze chimiche e biologiche e consumo di risorse non rinnovabili resources depletion sia energetiche che materiali Ciascuno degli effetti pu verificarsi nelle immediate vicinanze del punto di emissione oppure pu avere una ricaduta su tutto il Pianeta per cui in base alla scala di azione essi si suddividono in effetti globali regionali o locali come evidenziato nella figura 3 11 89 Figura 3 11 Scala di azione delle categorie di impatto Fonte www unito it Tutti gli effetti ambientali considerati sono riconducibili a diverse categorie di danno per le quali solitamente si utilizzano 1 seguenti paradigmi e Ecologia ecological effects effetti su popolazione ed ecosistema e Salute human health and safety effects effetti su salute e sicurezza dell uomo e Risorse resource depletion esaurimento di risorse energetiche e materiali e Riflessi sociali habitat degradation impatto su tutte le attivit umane che interagiscono con il sistema considerato e degrado dell habitat Il calcolo risente in modo sensibile delle condizioni di contorno delle ipotesi fatte della qualit del dati utilizzati e del grado di conoscenza scientifica del fenomeni di trasmissione degli inquinanti e dei relativi impatti Ecco perch per la definizione di queste categorie occorre rispettare tre caratteristiche l completezza vale a dire includere tutte le categori
61. artistica italiana Ad essa al 2009 aderivano 36 comuni di 15 Regioni Albisola Superiore SV Albissola Marina SV Ariano Irpino AV Ascoli Piceno Assemini CA Bassano del Grappa VI Burgio AG Caltagirone CT Castellamonte TO Castelli TE Cava dei Tirreni SA Cerreto Sannita BN Civita Castellana VT Deruta PG Este PD Faenza RA Grottaglie TA Gualdo Tadino PG Gubbio PG Impruneta FI Laterza TA Lodi MI Mondoci Montelupo Fiorentino FI Napoli Nove VI Oristano Orvieto TR Pesaro San Lorenzello BN Santo Stefano di Camastra ME Sciacca AG Sesto Fiorentino FI Squillace CZ Urbania PS Vietri sul Mare SA figura 5 1 L AICC nata senza fini di lucro ha come scopo la creazione di una rete nazionale delle citt ove storicamente venuta a svilupparsi una significativa attivit ceramistica A tal fine essa opera per la valorizzazione della ceramica italiana promuovendo un patto di amicizia fra 1 centri di antica tradizione ceramica 774 Ceramiche d Italia produzione d arte tutela delle produzioni sotto l alto patronato del Presidente della Repubblica Ministero dell industria del commercio e dell artigianato Consiglio nazionale ceramico Ministero per 1 beni e le attivit culturali Istituto Guglielmo Tagliacarne Associazione italiana Citta della ceramica Il Cigno Roma 2001 pp 1 11 Phttp www artex firenze it public caiman art
62. artistiche pp 1 9 28 Disciplinare di produzione della ceramica artistica e tradizionale di Santo Stefano di Camastra approvato dal Consiglio nazionale ceramico del 30 11 99 e del 21 11 01 29 Allegato A del D A n 2526 del 24 settembre 2009 221 Tra tutte le principali realta ceramicole sono quelle di Patti Burgio figura 5 9 Sciacca figura 5 10 e Santo Stefano di Camastra figura 5 11 le ultime tre facenti parte del circuito delle Citta della Ceramica Soprattutto in questa citt la ceramica assume un ruolo portante dell economia o comunque si sono attivate iniziative che ruotando attorno alla ceramica permettono di promuovere 1l territorio dal punto di vista produttivo e turistico inoltre il prodotto ceramico riconosciuto e validato da una conoscenza diffusa e consolidata nelle sue forme colori e metodi di produzione A tal proposito solo il Consorzio della Rete delle botteghe artigianali della ceramica di Santo Stefano di Camastra ha redatto nel 2005 un proprio Disciplinare di Qualit allo scopo di e sviluppare in maniera unitaria le attivit di promozione e marketing avviando un processo di qualificazione e valorizzazione dell immagine della Rete delle Botteghe Artigianali della Ceramica di Santo Stefano di Camastra e coordinare le attivit di riqualificazione delle singole botteghe in un contesto di recupero dell identit locale storica culturale e artistica che si concreti
63. base alla Legge 188 90 con Decreto del Ministro dell Industria del Commercio e dell Artigianato del 26 giugno 1997 Tali marchi uno tradizionale e artistico marchio Ceramica Artistica e Tradizionale CAT o DOC e l altro di qualit marchio di ceramica di qualit sono stati istituiti con gli obiettivi strategici di tutelare e promuovere l immagine della ceramica artistica e tradizionale garantendo un adeguata visibilit commerciale oltrech artistico culturale e una positiva valenza economico commerciale per le imprese Purtroppo sebbene l istituzione di questi due marchi avesse destato grandi aspettative puntando sulla qualit e sull eccellenza dei prodotti negli anni successivi stato chiaro che 1 risultati sperati non erano stati raggiunti Uno dei motivi di tale insuccesso rappresentato dalla percezione della non utilit e convenienza del marchio da parte degli operatori non utilit sul piano della tutela dei contenuti culturali e non convenienza sul piano del vantaggio competitivo rispetto agli altri prodotti sprovvisti del marchio Di contro il valore aggiunto derivante dal marchio non stato assolutamente percepito dai consumatori che evidentemente negli anni non sono stati educati alle finalit proprie del marchio di cui presumibilmente non conoscono nemmeno l esistenza La combinazione dei due elementi sopra menzionati ha determinato la fine di ogni prospettiva deg
64. capacit di offerta culturale effettiva o potenziale ed intervenire su una definizione opportuna dell organizzazione distrettuale tenendo in debito conto la logica delle relazioni che la sottende Naturalmente il processo di progettazione di un distretto culturale dovr basarsi su una serie di passi analitici per comprendere le potenzialit in termini di integrazione tra processo di valorizzazione ed industrie secondarie in termini di attori da coinvolgere e di realizzazione effettiva dell economia di distretto che potr basarsi sulla valorizzazione dell asset individuato quale principale ad esempio un sistema di beni culturali senza per questo tralasciare le espressioni ulteriori della cultura prodotta da un dato territorio ed 1 suoi beni ambientali La progettazione si baser dunque su una stringente logica di integrazione e di coordinamento degli interventi previsti In questo modo la creazione di un distretto potr rivelarsi un efficace leva di sviluppo 23 Il Sistema Turistico Locale costituisce uno degli strumenti di governance che vede gli Enti locali gli operatori privati singoli o associati e gli altri soggetti pubblici protagonisti dello sviluppo turistico dei propri territori La Legge italiana individua questo strumento come un contesto turistico omogeneo o integrato comprendente ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse caratterizzato dall offerta integrata di beni culturali ambientali e di attr
65. che hanno scelto di interpretare la variabile ambiente come nuova opportunit di crescita gli organismi di certificazione che svolgono funzione di verifica e accreditamento della EPD in ambito italiano 11 SINCERT oggi ACCREDIA operativo dal 2004 con la funzione di accreditare 1 vari enti di certificazione le parti interessate fra cui le pubbliche amministrazioni che devono garantire un adeguata diffusione delle certificazioni Per quanto riguarda la documentazione di riferimento bisogna considerare 1 Product Category Rules PCR vale a dire 1 requisiti specifici di prodotto che costituiscono la scheda tecnica di ciascun gruppo di prodotti in base alla quale un azienda pu definire in maniera condivisa 1 criteri di appartenenza di un prodotto ad un determinato gruppo e fissare 1 parametri utili a rendere confrontabili le EPD 1 risultati di uno studio LCA condotto sulla base delle indicazioni presenti nei PCR nelle linee guida del sistema EPD e nelle norme ISO 14040 2006 14044 2006 P EPD accordata da una terza parte accreditata che 11 documento che riassume le informazioni ambientali includendo la descrizione dell azienda e del prodotto e le osservazioni provenienti dall organismo di certificazione 3 9 4 4 Il nuovo sistema internazionale Il sistema internazionale EPD emergente dal processo di revisione aperto nell anno 2007 ha l ambizione di offrire un programma completo per ogni o
66. con l acquisizione dei risultati e l aggiunta alla EPD di eventuali osservazioni dell organismo di verifica Solo dopo aver registrato il prodotto e sottoscritto le regole per l uso del logo l organizzazione pu utilizzare la dichiarazione ambientale come strumento di comunicazione e marketing in un ottica di pubblicit comparativa con 1 principali concorrenti La procedura descritta schematizzata in figura 3 25 I costi da sostenere per ottenere l EPD includono le azioni di marketing globali e le spese d istruttoria La quota d iscrizione ammonta progressivamente a euro 1 000 per una EPD euro 1 500 per due EPD euro 2 000 per tre EPD e cos via la quota include anche la registrazione della Climate Declaration Invece il versamento annuale indipendentemente dal numero di EPD o Climate Declaration di euro 1 000 per le PMI con meno di 250 dipendenti e di euro 2 500 per le aziende di grandi dimensioni 14 M L GIAGNORIO V VACCARI Environmental product declarations objectives and diffusion in Journal of commodity science technology and quality n 2 Aprile Giugno 2004 pp 87 102 15 A DEL BORGHI P L GAGGERO M GALLO C STRAZZA Sviluppo di PCR per impianti di trattamento di acque reflue basato su un caso studio in Ingegneria Ambientale n 7 8 Luglio Agosto 2009 pp 390 398 139 Figura 3 25 Processo di sviluppo convalida e registrazione EPD General Programme Instructions fo
67. consumatore l Ecolabel europeo garantisce che il prodotto e haun minor impatto ambientale rispetto agli altri prodotti presenti sul mercato 128 e stato sottoposto a severissimi test per assicurarne le qualita ambientali e prestazionali Scegliendo prodotti servizi Ecolabel quindi il consumatore contribuisce a migliorare l ambiente riceve un informazione trasparente e credibile acquista prodotti che non hanno componenti dannosi alla salute le cui caratteristiche sono verificate da un Organismo indipendente Al produttore e al distributore I Ecolabel europeo e consente di richiedere per 1 propri prodotti un marchio valido in tutti 1 Paesi europei e accresce la visibilit sul mercato nazionale ed europeo e d una pubblicit aggiuntiva attraverso le campagne di promozione dell UE e degli Stati membri i siti web dedicati etc importante notare come il nostro Paese sia tra i pi attivi a livello europeo per la gestione di progetti di diffusione del marchio per il numero rilevante di progetti di scrittura di nuovi criteri o di revisione di quelli esistenti e soprattutto per la repentina crescita del numero di aziende e di prodotti che hanno ottenuto l etichetta 3 9 3 Etichette ambientali di II tipo Le etichette ambientali di II tipo includono tutte le asserzioni ambientali auto dichiarate tabella 3 10 ovvero le dichiarazioni le etichette 1 simboli di valenza ambientale presenti sulle confezioni d
68. dei fattori di danno che caratterizzano gli impatti sull ecosistema causati da acidificazione acquatica ed eutrofizzazione acquatica Anche l ossidazione fotochimica e l assottigliamento della fascia di ozono contribuiscono potenzialmente all impatto sull ecosistema Tuttavia mancano attualmente adeguate informazioni scientifiche tali da poter quantificare 1 loro contributi in termini di PDF Per la categoria Climate Change si ritenuto che 1 dati per stabilire 11 danno dei mutamenti climatici sulla qualit dell ecosistema e sulla salute umana non fossero ancora abbastanza accurati L interpretazione di conseguenza ha luogo direttamente al livello della categoria di impatto valutabile come il danno relativo ai sistemi di supporto alla vita chiamati alla protezione della loro stessa esistenza 99 La categoria d impatto Global Warming considerata a s stante con unit di misura equivalente ai kg di CO e il fattore di danno per essere accorpato nella categoria di danno Climate Change pari a 1 L orizzonte temporale ancora di 500 anni per tenere conto sia degli effetti a breve sia quelli a lungo termine Per quanto concerne infine Resources le due categorie d impatto sono mineral extraction e non renewable energy consumption Il danno dovuto all estrazione di minerali sono calcolate come in Eco indicator 99 mediante il concetto di Surplus Energy in MJ Esso si basa sull assunzione che l estrazione di un
69. del ambiente 39 F SILVESTRINI Rottami la Jaguar ecco la ceramica in LA SICILIA venerd 7 ottobre 2011 p 13 287 Discussioni e conclusioni Questa tesi stata realizzata con l obiettivo di proporre l utilizzo dell Environmental Product Declaration EPD Dichiarazione Ambientale di Prodotto uno dei pi diffusi marchi ambientali volontari di III tipo certificati da una parte terza indipendente come strumento di valorizzazione e di sviluppo sostenibile del Distretto della ceramica artistica e tradizionale di Caltagirone e del territorio ad esso correlato In quest ottica nell elaborato stata realizzata la valutazione degli impatti ambientali mediante la metodologia LCA Life Cycle Assessment associati al ciclo di vita di uno dei prodotti pi tipici della ceramica di Caltagirone 1 piatti di tipo ornamentale La maggior parte dei dati per lo studio sono stati reperiti in campo grazie alla collaborazione di una delle aziende pi rilevanti in ambito ceramico calatino l azienda Francesco Navanzino 1 restanti dati sono derivati da studi di settore e dalla banca dati Ecoinvent La loro elaborazione stata condotta utilizzando il software SimaPro versione 7 3 scegliendo come unit funzionale 1 kg di piatti Dall accurata analisi effettuata sull intero ciclo di vita emerso in modo pi che evidente che il processo maggiormente impattante quello relativo alla produzione dell unit funzi
70. dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo delle ceramiche siciliane con sede a Santo Stefano di Camastra pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 224 Decreto n 182 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo della pesca industriale COSVAP con sede a Mazara del Vallo TP pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 2 Decreto n 195 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto unico regionale cereali SWB con sede a Enna pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 181 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo Etna Valley con sede a Catania pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 27 Decreto n 197 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo Sicilia orientale filiera del tessile con sede a Bronte CT pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 28 Decreto n 183 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto del Florovivaismo sic
71. delle risorse in cascata In questo contesto il concetto di rifiuto assume un nuovo significato poich viene considerato un prodotto intermedio 1 rifiuti di un processo o di un organismo vengono utilizzati come input per un altro processo minimizzando gli impatti ambientali attraverso un approccio sistemico che prevede la collaborazione e la cooperazione tra le imprese per la riduzione dei rifiuti dell attivit industriale nel suo complesso L Ecologia Industriale quindi s1 propone di studiare le relazioni tra le imprese produttive tra 1 loro prodotti e processi favorendo l integrazione delle area industriale a livello di Sistema Locale di riferimento La consapevolezza che un approccio sistemico esteso ad un intera area industriale possa assicurare in modo pi efficiente la tutela dell ambiente coniugando parallelamente la necessit delle imprese e migliorandone la performance economica sta sviluppandosi concretamente in questo ultimo decennio a livello internazionale grazie anche all evoluzione di strumenti di gestione ambientale estesi a contesti pi ampi come Enti Locali e Distretti Industriali Un eccellente sistema eco industriale dunque quello nel quale si creano relazioni funzionali tra gli stabilimenti produttivi 7 A DOMINICI LOPRIENO M TARANTINI Aree Industriali Sostenibili esperienza e risultati del Progetto SITAM in Atti del Convegno Sviluppo industriale sostenibile tecnologie al servizio de
72. di Caltagirone in Atti del Convegno XXIII Conferenza italiana di Scienze Regionali 10 12 ottobre 2002 Reggio Calabria PALADINI E Distretti industriali e Sistemi Produttivi Locali nel Lazio QER Quaderni di Economia regionale n 5 anno I 2007 RAGONA A Caltagirone Lineamenti di storia e arte Tipografia Citt dei Ragazzi Caltagirone 1965 RAGONA A Caltagirone in bianco e nero Caltagirone 1984 RAGONA A La maiolica siciliana dalle origini all 800 Sellerio Editore Palermo 1986 299 RAGONA A Ceramica siciliana d arte Siciltrading s p a Palermo 1987 RAGONA A Terra Cotta La cultura ceramica a Caltagirone Domenico Sanfilippo editore Catania 1991 RAGONA A Maioliche di Caltagirone in Ceramicantica n 11 Dicembre 1991 RAGONA A Caltagirone Edizioni Greco Catania 1992 RAGONA A I figurinai di Caltagirone Sellerio Editore Palermo 1996 REte Siciliana per l INnovazione Tecnologica RESINT La filiera della ceramica per applicazioni industriali e artistiche RINA La dichiarazione ambientale di prodotto Il punto di vista dei verificatori Genova 2006 ROMANIELLO A Acquisti verdi e sistema di gestione ambientale in DE QUALITATE settembre 2009 RUSSO R RAGONA A Caltagirone Il Minotauro Caltagirone 2003 SALOMONE R Problematiche connesse con la applicazione degli studi di life cycle assessment nelle piccole e medie imprese in Ambiente Risorse e Salute n 91 Maggio Giu
73. di carico ambientale come per esempio 1 costi che la societ deve affrontare per la protezione della biodiversit o per evitare certi disagi rende problematica l applicazione di questo metodo IMPACT 2002 Introduzione Implementato dallo Swiss Federal Institute of Technology di Losanna il metodo di valutazione ambientale denominato IMPACT 2002 utilizzato per studiare il caso studio della tesi offre una soluzione intermedia tra gli approcci dalle precedenti metodologie midpoint oriented basate sulle categorie di impatto come CML ed EDIP 1996 e damage oriented orientate alla valutazione per categorie di danno come EPS ed Eco Indicator99 Le categorie di danno utilizzate da Impact 2002 sono quattro 1 Human Health 2 Ecosystem Quality 3 Climate Change 4 Resources L Human Health la salute umana contiene in s il concetto che il presente e il futuro dell essere umano devono essere liberi da malattie disfunzioni e morti premature Viene 96 misurata in DALY Disability Adjusted Life Years ed derivata da cinque categorie intermedie 1 Human toxicity Respiratory inorganics Ionizing radiations Ozone layer depletion DES ER 9 Photochemical oxidation corrispondente alla voce Respiratory organics per human health L Ecosystem Quality assume che la qualit dell ecosistema sia adeguatamente rappresentata dalla diversit delle specie in esso presenti Il danno espresso come la diminuzione
74. distributivo adottato si constatato come la ricerca di canali insoliti legati per lo pi a situazioni di consumo finale di attori rilevanti acquisti di clientela Istituzionale acquisti di imprese per uso finale come ad esempio la regalistica aziendale ecc premia sul piano dell equilibrio economico aziendale In pratica non rappresentano la base su cui l azienda fonda la propria sicurezza ma apportano quel quid in pi al fatturato e alla redditivit aziendale che fa la differenza Viceversa rispetto alla base di solidit aziendale si constata che l accorciamento del canale costituisce una strada interessante e da battere costantemente in funzione del migliore e pi efficace posizionamento di mercato In quest ottica appare impossibile per l azienda ceramica prescindere da un rapporto consistente con il dettaglio specializzato anche se attualmente il rapporto si caratterizza per risultati tutt altro che soddisfacenti Al tempo stesso 1l canale cortissimo caratterizzato da un rapporto diretto con la clientela finale che tende a generare risultati meno negativi soprattutto sul piano della redditivit Di riflesso appare deleterio affidarsi molto a figure dell ingrosso in ambito nazionale mentre il canale lungo risulta soluzione in gran parte inevitabile per l accesso al mercati esteri importatori pessimo il rapporto con la grande distribuzione organizzata GDO mentre essa risulta inaccessibile o improponibile alle a
75. e servizi La Commissione ha incoraggiato il ricorso a molteplici strumenti come l applicazione di tasse ambientali sussidi accordi volontari formazione di vario tipo ecc al fine di internalizzare gli impatti ambientali di un prodotto facendo si che il suo prezzo di mercato rifletta 11 suo valore economico totale comprensivo quindi anche dei costi ambientali relativi al suo intero ciclo di vita Un ruolo di grande rilevanza per il successo dell IPP assegnato all industria che ha la possibilit di guidare un vasto processo di trasformazione all interno del mercato Le imprese da una parte potrebbero manifestare una certa resistenza ad orientare le proprie produzioni in senso ecologico per via dei costi che una tale trasformazione pu comportare ma dall altra sono anche consapevoli del fatto che un oculata politica ambientale pu 30 trasformarsi in uno strumento di marketing in grado conferire all impresa una maggiore visibilit di assicurarle un consistente vantaggio competitivo e di condurla anche a potenzialmente considerevoli diminuzione di costo Una buona gestione e progettazione ambientale dei prodotti sembra dunque essere la chiave per conquistare future quote di mercato una volta che 1 prodotti ecologici saranno diventati trainanti sul mercato rispetto alla situazione attuale in cui sembrano rimanere ancora relegati a segmenti di nicchia con quote piuttosto marginali La doman
76. e terminologie fra loro differenti Divenne cos presto evidente la necessit di una metodologia univoca e standardizzata Sotto la spinta dei movimenti verdi dell urgenza di una normativa specifica e delle crescenti preoccupazioni per il degrado ambientale degli anni 80 si giunse al 1990 anno in cui durante il congresso SETAC Society of Environmental Toxicology and Chemistry tenutosi nel Vermont Canada venne definito compiutamente PLCA per meglio caratterizzare l obiettivo delle analisi fino a quel momento svolte sotto altri nomi e per iniziare ad impostare le necessarie metodologie di studio Da un punto di vista metodologico LCA stata definita dalla SETAC come un processo che permette di valutare gli impatti ambientali associati a un prodotto processo o attivit attraverso l identificazione e la quantificazione dei consumi di materia energia ed emissioni nell ambiente e l identificazione e la valutazione delle opportunit per diminuire questi impatti L analisi riguarda l intero ciclo di vita del prodotto dal suo uso riuso e manutenzione fino al riciclo e alla collocazione finale del prodotto dopo l uso Questa definizione attribuisce Importanza all oggettivit del processo dato che si richiede il perseguimento di precise fasi e che le valutazioni siano formulate sulla base di dati A SCIPIONI A MAZZI F ZULIANI T BOATTO Life cycle assessment uno strumento per la v
77. ed efficiente che Est Sicilia metta insieme operatori economici soggetti istituzionali associazioni in vista di progetti comuni che tengano in considerazione tutti gli elementi della filiera e siano al contempo fattibili sistema che per sopravvivere deve definire una precisa suddivisione di ruoli e competenze 17 Filiera della Pesca e del Pescaturismo Costituisce una realt significativa nel campo della piccola pesca artigianale Siciliae E espressione di una filiera unica e irripetibile nel panorama produttivo dell Isola il comparto della pietra lavica dell Etna Investe il campo dell industria chimica intercettando imprese che producono e o commercializzano prodotti chimici di base e secondari parachimici e farmaceutici 20 Olivicolo Sicilia E Vesito dell intenso processo di concertazione di attivit produttive riconducibili alla Terre d Occidente produzione e lavorazione dell oliva lungo la doppia filiera della produzione di olio extravergine e della lavorazione delle olive da mensa Decreto n 180 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto regionale Lapidei di pregio con sede a Palermo pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 2 Decreto n 192 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004
78. eee e cece eee ees 76 Tabella 3 3 Esempidi Unita TUNZION ALC 2 2 09 occ4cssnccoddasaesheecodeareseasaatodiaeansheaaonaree 83 Tabella 3 4 Le categorie di impatto e di danno di IMPACT 2002 99 Tabella 3 5 I fattori di normalizzazione in IMPACT 2002 cece 101 Tabella 3 6 Vantaggi e svantaggi del metodi di valutazione degli impatti ambientali 102 Tabella 3 7 Utilizzi vantaggi e limiti della metodologia LCA 111 Tabella 3 8 Iscritti Rete LCA Italia anni 2010 2011 cece ccc eee e eens 115 Tabella 3 9 Classificazione delle differenti tipologie di eco etichette 121 Tabella 3 10 Alcuni esempi di asserzioni riportabili in Etichette Ambientali di II tipo 129 Tabella 3 11 Il nuovo sistema internazionale EPD eee e eee e cece ee ees 134 Tabe laa l Distretti SIC IMAI wurde satian courant E taaneeasdoieten teens dh T toils 167 Tabella 4 2 Ripartizione per regioni dei Sistemi Produttivi Locall 185 Tabella 4 3 Ripartizione per settore dei Sistemi Produttivi Locall 186 Tabella 4 4 Indicatori utilizzati nell indagine Ecodistretti 2009 187 Tabella 4 5 Primi 14 ecodistretti Rapporto 2009 L eee e cece eee eee e ens 188 Tabella 5 1 Classificazione dei prodotti CeraMicl ccc cece ccc eee e eee e cece ncaa
79. era pi un problema dipendente da ragioni puramente economiche piuttosto il risultato delle reciproche influenze di una serie di fattori di natura economica sociale culturale e politica Fra 1 principali obiettivi raggiunti dalla Conferenza va sicuramente segnalata la nascita dell UNEP United Nations Environment Programme ovvero il Programma Ambientale delle Nazioni Unite istituito con lo scopo di coordinare e promuovere le iniziative ONU relativamente alle questioni ambientali Tale programma insieme all UNDP United Nations Development Programme Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo alla FAO all UNESCO e alla IUCN Internazional Union for Conservation of Nature Unione Mondiale per la Conservazione della Natura costituisce uno dei riferimenti pi importanti per lo sviluppo sostenibile a livello mondiale Nello stesso anno si avuta la pubblicazione del saggio Limit to growths commissionato dal Club di Roma al MIT Massachusetts Institute of Technology di Boston in merito alla questione ambientale tale saggio ha segnato una svolta nella cultura e nella consapevolezza collettiva inserendo nel dibattito ambientale la percezione che bisognava fare 1 conti con la dimensione finita delle risorse naturali la crescita Infinita della ricchezza potrebbe rivelarsi incompatibile con l ammontare insufficiente delle risorse naturali nonostante l impressionante sviluppo della tecnologia Numerose furono le
80. forte espansione a livello nazionale e internazionale e consiste in una metodologia per valutare tutti 1 processi di trasformazione di un processo produttivo dall acquisizione delle materie prime al fine vita Potenzialmente si pu applicare per lo sviluppo ed il miglioramento di prodotti processi per operazioni di marketing ambientale per comunicare le prestazioni di un prodotto al consumatore per la pianificazione strategica per attuare politiche pubbliche In particolare esistono tre diverse tipologie di etichette ambientali istituite dalle norme ISO serie 14020 figura 1 10 1 TIPO I etichette ecologiche volontarie basate su un sistema che considera l intero ciclo di vita del prodotto sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente 7 A LO GIUDICE M T CLASADONTE The EPD for the agro food chain products in Calitatea acces la success facing the challenges of the future excellence in business and commodity sciences special issue Year 11 No 116 Settembre 2010 pp 472 480 56 indipendente tra queste rientra ad esempio il marchio europeo di qualita ecologica ECOLABEL norma ISO 14024 2 TIPO II etichette ecologiche che riportano auto dichiarazioni ambientali da parte di produttori importatori o distributori di prodotti senza che vi sia l intervento di un organismo indipendente di certificazione tra le quali Riciclabile Compostabile ecc ISO 14021 3 TIPO III
81. gi verificato per riparare il nno STRUMENTI REGOLATIVI Definizione di norme accertamenti di emissione definizione dei livelli massimi di inquinamento di qualita definizione di qualita ambientale di un dato cor po ricettore concentrazione massima di sostan ze ammesse in un determinato luogo dopo le emissioni diprocesso regolano il processo attraverso norme di sicurezza ambientale e l incentivazione dell energia pulita di prodotto disciplinano le caratteristiche dei prodotti ed in centivazione della produzione di prodotti puliti Strumenti proattivi la politica ambientale assume valenza di variabile strategica nella competitivit sfruttando la responsabilizzazione del consumatore che portato a scegliere il marchio attestato come eco logico Sono le aziende a chiedere di certificare i propri prodotti e processi produttivi Il STRUMENTI ECONOMICI Definizione e applicazione di tasse per chi inquina Non si interviene direttamente sull inquinamen to ma si cerca di modificare il sistema delle con venienze di mercato volti alla modifica dei prezzi di mercato tasse sulle emissioni in base alla quantit e alla qualit delle emissioni tasse sui prodotti su prodotti che generano inquinamento nella fa se di progettazione e consumo utile per disin centivare i prodotti pi inquinanti perch risulta no cos pi cari di prodotti sostitutivi meno inquinanti
82. htm 1 http Awww image unipd it cossu VALUTAZIONE 20DI 20IMPATTO 20AMBIENTALE Via 202005 Notes 16 LCA pdf 80 Definizione dei confini del sistema I confini del sistema vengono definiti in base agli obiettivi che si vuole raggiungere opportuno in primo luogo verificare 1 mezzi utilizzabili 11 contesto temporale e la disponibilit di tutti 1 dati necessari Essi costituiscono l interfaccia dell analisi con l ambiente e gli altri sistemi di prodotto e possono essere definiti attraverso un attenta descrizione del sistema in esame e la costruzione del diagramma di flusso del ciclo produttivo effettuate per pianificare la raccolta dei dati e delle informazioni delineando cos il campo di azione Una prima delimitazione dei confini avverr attraverso criteri geografici e tecnologici comprendendo gli ambienti fisici e 1 processi produttivi che si ritiene di dover considerare per l analisi Anche 1 confini temporali costituiscono un vincolo all analisi dato che essi individuano l intervallo temporale nel quale 1 potenziali impatti del prodotto vengono valutati considerando che alcuni parametri sono suscettibili di evoluzione nel tempo successivamente sar possibile escludere componenti che si dimostreranno irrilevanti o troppo onerosi nella ricerca di informazioni che li caratterizzano oppure includerne altri a cul inizialmente non si era attribuita un adeguata Importanza Tutte queste informazioni vengono raggruppate s
83. in quanto quelle del sud delle isole maggiori e delle regioni del nord ovest sono titolari di un imprenditoria mediamente molto pi piccola di quella delle regioni del nord est e del centro Ci dipende dal fatto che nelle prime c una massiccia presenza di imprese dal carattere fortemente artigianale mono personali e comunque con un numero di addetti che spesso non supera la media dei due persone per azienda viceversa le aziende pi grandi sono concentrate in Emilia Romagna dove la dimensione media per numero di addetti supera le unit seguita a distanza da Veneto e Toscana con una dimensione media di circa la met Anche il fatturato medio per impresa modesto e si aggira attorno ai 220 mila euro annui per unit produttiva In linea col tendenziale ridimensionamento aziendale anche esso si ridotto ma in misura inferiore alla contrazione sia delle unit produttive che degli addetti Generalmente le imprese ceramiche sono impegnate nella produzione di prodotti finiti destinati al consumo finale da commercializzare con un proprio marchio mentre raramente si occupano di produzioni a carattere intermedio o di produzioni in conto terzi le aziende italiane infatti preferiscono essere attivamente impegnate nelle fasi finali del processo di lavorazione ovvero in quelle fasi che consentono di agire pi efficacemente per la qualificazione del prodotto e la sua personalizzazione Le tipologie produttive che generano la pi ampi
84. la certezza dell innescarsi di percorsi di miglioramento continuo delle performance ambientali di prodotto o che il miglioramento o la diminuzione di un particolare impatto ambientale di una specifica fase del ciclo di vita non siano controbilanciati da un aumento o peggioramento d impatto in un altra In questo contesto assumono estrema rilevanza 1 cosidetti sistemi di acquisto di prodotti ambientalmente consapevoli sistemi di Green Purchasing o Green Procuremen GPt che considerano e valorizzano ai fini delle decisioni di acquisto l analisi degli aspetti ambientali lungo l intero ciclo di vita Due sono 1 principali corollari di questa definizione 31 e i sistemi di GP non portano necessariamente ad acquistare il bene ambientalmente preferibile il sistema prevede solo che le componenti ambientali siano tenute in considerazione nelle decisioni d acquisto ma non ne sancisce la prevalenza rispetto ad altri aspetti in particolare il costo e occorre utilizzare la metodologia di analisi del ciclo di vita del prodotto life cycle assessment per evitare come accennato lo spostamento di criticit ambientali da una fase all altra del ciclo di vita o da una tematica ambientale ad un altra Il concetto di GP si e affacciato da alcuni anni sul panorama ambientale economico ma stenta ad affermarsi compiutamente a causa di molteplici difficolt nel diffondere sistemi di acquisti verdi in particolare legate a e mancanza di
85. locale cos inteso induce il superamento di norme e vincoli derivanti dall esterno verso regole di autogoverno stabilite e sorrette da un senso comune condiviso sostenibilit politica facendo in modo che il complesso tessuto produttivo molecolare possa costituire la base produttiva dello sviluppo locale dall agricoltura al terziario avanzato sostenibilit economica Dunque in quest ottica lo sviluppo sostenibile di un territorio strettamente correlato con la qualit della vita di un territorio vale a dire se 1 sistemi economico sociale ed ambientale sono in grado di assicurare benessere alla comunit che vive in quel territorio sia per il presente che per il futuro Negli ultimi tempi si sta assistendo al cambiamento del modo di considerare il territorio e uno degli aspetti pi Importanti della nuova mentalit riguarda il passato e ci che sul territorio gi presente non solo quello che considerato opera d arte o monumento ci che celebra lo spazio con la bellezza o il valore intrinseco di tipo religioso o storico ma http www calidone it Attuazione 2020 cap 203 pdf A MAGNAGHI Il progetto locale Bollati Boringhieri Torino 2000 p 80 64 anche e questa la cosa pi Innovativa ci che testimonia la quotidianit della vita produttiva culturale delle comunit umane che li hanno vissuto nel tempo E dunque per l esigenza irrinunciabile di leggere e interpretare l evoluzione della civilt
86. n 201 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo vitivinicolo siciliano con sede a Guarrato di Trapani pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 24 C FALANGA L RIGUCCIO G TOMASELLI A FAILLA Prodotto tipico paesaggio tipico una corrispondenza biunivoca per la valorizzazione e la promozione del territorio rurale mediterraneo in Atti del IX Convegno Nazionale dell Associazione Italiana di Ingegneria Agraria Ricerca e innovazione nell ingegneria dei biosistemi agro territoriali Ischia Porto 12 16 settembre 2009 pp 1 10 169 La saldatura tra immagine del prodotto e immagine del territorio potrebbe essere messa in evidenza mediante l utilizzo del marchio territoriale come espressione di caratteri complessivi di un determinato locale e quindi in maniera pi o meno esplicita della sua qualit identitaria Il contenuto dei beni prodotti strettamente collegato a un sapere locale fatto di tecniche qualit estetiche capacit di produrre immagini simboliche che si identificano con 1 comportamenti culturali e 1 costumi locali e per tali motivi attirano 1 consumatori Fornire a questi una gamma sufficientemente articolata di informazioni sul prodotto significa pertanto consentirne il riconoscimento dell identit
87. nelle sue manifestazioni concrete senza la quale il presente perde di prospettiva e quindi di senso che oggi appare necessario puntare su forme di sviluppo del territorio che si basino sulla conservazione e sulla valorizzazione dei segni dell esperienza umana che fanno ormai parte del patrimonio paesaggistico e culturale Un rapporto col passato diverso da quello semplicemente orientato alla cancellazione non significa allora solo conservare ma pu avere anche un ruolo rilevante nei processi di sviluppo e di riqualificazione del territorio Ed in quest ottica che il territorio pu essere pensato come uno specchio per le comunit che lo vivono e che possono riconoscervi il processo di formazione della propria identit specifica nel corsi della storia In questo contesto negli ultimi anni il concetto di territorio ha subito profonde evoluzioni e l idea tradizionale di territorio inteso semplicemente come base delle attivit economiche stata superata a vantaggio del suo ruolo come potenziale produttore di sviluppo Ne sono derivati una serie di continui mutamenti strutturali che hanno interessato l economia la cultura la societ civile e anche la vita materiale di ciascun individuo e che hanno sottoposto anche 1 concetti di locale e di territorio ad un ampia ridefinizione di senso e di significato Pi in generale il territorio oggi al centro di un processo di riclassificazione sia che lo si osservi dal pun
88. nero si colora la cristallina trasparente aggiungendo circa il 10 di colore sottovernice L effetto sar quello di sottolineare in maniera pi marcata le zone smaltate 5 5 8 Seconda cottura prodotto finito L oggetto dopo essere stato decorato si lascia asciugare al riparo dalla polvere essiccazione Successivamente prima di effettuare la seconda cottura viene ritoccato cio il ceramista toglie la vernice o lo smalto colorato dove il pezzo deve rimanere scoperto o ne aggiunge ancora con il pennello dove accidentalmente il pezzo ne fosse rimasto privo o troppo poco ricoperto Ultimata la decorazione una volta che 1 pezzi sono perfettamente asciutti e dopo aver effettuato un eventuale ritocco gli oggetti vengono posti nuovamente nel forno Come in occasione della prima cottura si deve avere cura di evitare che gli oggetti si tocchino fra loro ed anche di toccarli con le mani Le piccole ceramiche colorate anche sul fondo possono essere cotte appoggiandole su dei pernetti che le tengano sollevate sul ripiano del forno In generale meglio per fare poggiare direttamente il pezzo sul ripiano soprattutto per quelli grandi di scultura Prima di accendere nuovamente il forno si ripuliscono dal colore le sporgenze di base e anche le sporgenze laterali usando coltelli lime mole o arnesi simili Questo si fa sia per migliorare l estetica a cottura ultimata sia per evitare che il pezzo si incolli sul ripiano del forn
89. omogeneo e quantitativo il contributo delle singole emissioni in quanto ciascuna sostanza Q contribuisce in maniera differente allo stesso problema ambientale 1 dati vengono moltiplicati per 1 fattori di caratterizzazione EQ che misurano l intensit dell effetto della sostanza sul problema ambientale considerato stabiliti su base scientifica dalle autorit Ci permette di determinare 1 valori degli indicatori di categoria definiti per ogni singolo effetto considerato L indicatore di categoria Ep j la rappresentazione quantificabile di una categoria d impatto Ep0 Q x EQ Di seguito si riportano le unit di misura utilizzate per gli effetti ambientali pi comuni e effetto serra normalmente espresso in kg di CO equivalenti eq attraverso un operazione di standardizzazione basata sui potenziali di riscaldamento globale GWPs Global Warming Potentials calcolati per ciascun gas serra e valutati per diversi periodi di esposizione chiamati tempi orizzonte di solito uguali a 100 200 o 500 anni http www image unipd it cossu VALUTAZIONE 20DI 20IMPATTO 20AMBIENTALE Via 202005 Notes 16 LCA pdf Shttp www image unipd it cossu VALUTAZIONE 20DI 20IMPATTO 20AMBIENTALE Via 202005 Notes 16_LCA pdf 9 e riduzione della fascia di ozono stratosferico il cul sistema di standardizzazione si basa sul potenziale di riduzione dell ozono ODP Ozone Depletion Potential impiega
90. paragrafo precedente la definizione di LCA proposta originariamente dalla SETAC e successivamente ripresa dalle norme ISO 14040 e 14044 la seguente un procedimento oggettivo di valutazione dei carichi energetici e ambientali relativi a un processo o un attivit effettuato attraverso l identificazione dell energia e dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati nell ambiente La valutazione include l intero ciclo di vita del processo o attivit comprendendo l estrazione e il trattamento delle materie prime la fabbricazione il trasporto la distribuzione l uso il riuso il riciclo e lo smaltimento finale Fondamentalmente dunque I LCA studia lo scambio di input e output tra il sistema ambiente e un sistema industriale figura 3 4 Figura 3 4 Rappresentazione dell interazione tra un sistema industriale e il sistema ambiente Confini Sistema SISTEMA AMBIENT Fonte www borsarifiuti com Secondo la norma ISO 14040 2006 la nuova struttura della metodologia LCA caratterizzata da un approccio dinamico e iterativo si pu sintetizzare in quattro fasi figura 3 5 Figura 3 5 Struttura della LCA proposta dalla ISO 14040 T1 Inquadramento della valutazione del ciclo di vita Definizione dell obiettivo e del campo di applicazione Analisi _ y dell inventario vi Valutazione dell impatto T c E N a dal Di dea he a deal Fonte A DEL BORGHI
91. per il Calatino Istituto di Sociologia Don Luigi Sturzo Caltagirone 1981 AA VV I Boschi di S Pietro W W F Comune di Caltagirone Caltagirone 1989 AA VV Maioliche Editoriale Giorgio Mondadori Milano 1992 AA VV A Guide to Caltagirone Il Minotauro Caltagirone 1993 AA VV Pit Calatino Sud Simeto Le Economie del Turismo Agenzia di Sviluppo Integrato Caltagirone 2001 AA VV Ceramiche d Italia Ministero per 1 Beni e le Attivit Culturali Consiglio Nazionale Ceramico Ministero dell Industria Commercio e Artigianato Roma 2001 AA VV Guida alla riserva naturale orientata Bosco di Santo Pietro Fondo siciliano per la Natura Caltagirone 2002 Agenzia di Sviluppo Integrato ASI Patto di sviluppo della ceramica di Caltagirone Aprile 2006 ALBINO V Kuhtz S Impatto ambientale dei distretti industriali attraverso l uso di un modello input output in Atti della Conferenza nazionale Politica Energetica in Italia III Sessione Bologna 18 19 aprile 2005 ALMEIDA M DIAS A C CASTANHEIRA E ARROJA L Environmental product declaration in ceramic materials as sustainability tool in Atti del LCM 2011 Towards Life Cycle Sustainability Management 28 31 agosto 2011 Berlino AMORE U Caltagirone Tringale Editore Catania 1981 AMORE U Caltagirone Citt dei Vasai Minotauro Caltagirone 1996 AMORUSO O Identit territoriale e prodotti tipici un possibile percorso per lo
92. persone che vivono quelle relazioni in termini economici sociali e culturali L aspetto pi peculiare di questa comunit di persone che in essa si viene a stabilizzare nel corso del tempo un sistema di valori comune che coinvolge tutti gli aspetti della vita Tale sistema di valori precisa Becattini rappresenta uno dei requisiti necessari per la formazione del distretto e per la sua riproduzione Ma non tutte le combinazioni di valori danno luogo alla nascita e allo sviluppo del distretto industriale affinch si formi un distretto necessario che questo sistema di valori non ostacoli l intrapresa economica e l innovazione tecnologica altrimenti si verificherebbe un ristagno sociale e di conseguenza il distretto non si formerebbe I distretti industriali sono considerati uno dei pilastri dell economia italiana La ricca letteratura sul tema ha evidenziato nel complesso come sia difficile ricondurre ad un modello ideal tipico unico la variet di forme distrettuali presenti nel nostro paese Si parla a tal proposito di un vero e proprio polimorfismo delle forme distrettuali funzione di una pluralit di elementi quali ad esempio le caratteristiche delle imprese distrettuali le similitudini differenze tra le stesse e 11 ruolo delle istituzioni locali In Italia il riconoscimento giuridico dello status di distretto industriale stato sancito dalla legge 317 del 1991 che si occupa di interventi per lo sviluppo de
93. possibili opzioni I risultati vanno interpretati e rappresentati in modo da avere una percezione dei risultati che sia facilmente fruibile cercando anche di rappresentare scenari diversi da quello considerato tipiche sono le rappresentazioni mediante grafici a barre ed a torta Tale fase consente ove possibile un miglioramento dell impatto ambientale in termini ad esempio di minor richiesta d energia minori emissioni minor uso di risorse ecc Non esiste chiaramente un codice di riferimento per attuare questa fase l esperienza del progettista Insieme con le competenze del life cycle engineer costituiscono la base per Impostare gli studi di fattibilit degli eventuali cambiamenti importante comunque sottolineare che 1 LCA come tutte le metodologie basate sul confronto non propone una soluzione assoluta ma identifica un insieme d alternative tra le quali poi chi dovr decidere sceglier a suo giudizio la migliore 3 4 Le diverse tipologie di LCA Poich uno studio dettagliato di LCA pu risultare a volte costoso e complesso da eseguirsi s1 stanno sempre pi sviluppando strumenti di LCA semplificata che consentano una verifica Immediata del ciclo di vita dei prodotti anche a coloro che non possiedono tutte le competenze e le risorse necessarie per realizzare uno studio dettagliato 120 Si possono individuare sostanzialmente tre differenti modi di condurre una LCA in funzione dello scopo e del
94. produttive di precisi obblighi e diritti per poi penetrare nei Trattati nelle Carte costituzionali e nelle varie legislazioni nazionali Solo di recente il D Lgs 16 gennaio 2008 n 4 nel modificare la Parte I dedicata ai Principi ha affiancato all originario art 3 del codice ambientale 1 nuovi art 3 bis e ss disciplinanti in maniera pi dettagliata 1 principi del diritto ambientale italiano In base alle nuove disposizioni sono principi del diritto ambientale il Principio dell azione ambientale il Principio dello sviluppo sostenibile i Principi di sussidiariet e di leale collaborazione 1 2 Lo sviluppo sostenibile e la politica ambientale Il dibattito sulla questione ambientale nato tra gli anni 60 e 70 del secolo scorso con la formazione delle prime Associazioni ambientaliste ha avuto come nodo centrale il rapporto tra economia e ambiente nella sempre pi evidente necessit di preservare la http www ecoage it sviluppo sostenibile htm D Lgs 16 gennaio 2008 n 4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006 n 152 recante norme in materia ambientale pubblicato in Suppl alla G U n 24 del 29 gennaio 2008 V PEPE Fare ambiente teorie e modelli giuridici di sviluppo sostenibile FrancoAngeli Milano 2008 pp 7 8 15 qualita del patrimonio naturale e nella consapevolezza che essendo le risorse del pianeta tendenzialmente esauribili dovessero esse
95. pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 147 del 25 giugno 2008 Suppl Ordinario n 152 L 28 Decreto legge n 5 del 10 febbraio 2009 Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi convertito in Legge n 33 del 9 aprile 2009 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 34 dell 11 febbraio 2009 E PALADINI Distretti industriali e Sistemi Produttivi Locali nel Lazio QER Quaderni di Economia regionale n 5 anno I 2007 pp 1 64 20 F CONTO P LA SALA Distrettualizzazione delle attivit produttive nello scenario delle leggi finanziarie 2006 e 2009 e del federalismo fiscale l esperienza dei distretti agroalimentari di qualit in Atti della XXX Conferenza Italiana di Scienze Regionali Federalismo integrazione europea e crescita regionale Firenze 9 11 settembre 2009 pp 1 25 154 4 3 1 Le iniziative di alcune regioni in tema di distretti industriali Ampliando il classico concetto di distretto area in cui si concentra una singola filiera produttiva omogenea la Regione Lombardia ha introdotto nel 2001 con delibera della Giunta Regionale Lombardia n 7 6356 il concetto di meta distretto un area caratterizzata da elevata interazione tra distretti corrispondenti a Comuni anche distanti tra loro in cui si concentrano imprese di una stessa filiera ritenuta strategica dalla Regione I meta distretti sono delle nuove ripartizioni territoriali finalizzate ad individuare sul territorio delle filiere produtt
96. quindi il territorio inteso come insieme di fattori storici culturali e sociali che dunque viene visto come un elemento attivo poich al suo interno che nascono 1 nuovi modelli di organizzazione della produzione Il territorio diventa cos fattore strategico delle opportunit di sviluppo di alcune aree considerandone le diverse condizioni storico culturali e le caratteristiche economiche assume inoltre un ruolo molto importante nel generare e sostenere la competitivit in quanto il luogo in cui si organizzano le forme di cooperazione fra le imprese e la divisione sociale del lavoro In Italia il riconoscimento giuridico dello status di distretto industriale stato sancito dalla Legge 317 91 Interventi per lo sviluppo della piccola e media impresa Sulla base dell aggiornamento condotto dal Centro Studi dell IPI Istituto per la Promozione Industriale al luglio 2008 le Regioni che in base alla normativa nazionale di riferimento L 317 91 e L 140 99 hanno individuato 1 distretti sono complessivamente 14 Piemonte Lombardia Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Toscana Marche Lazio nel Centro Nord e Abruzzo Campania Basilicata Sardegna Calabria e Sicilia nel Mezzogiorno per un totale di 193 distretti di questi 147 sono localizzati nel Centro Nord e solo 46 nel Mezzogiorno Per quel che riguarda la Sicilia stata una delle ultime regioni a legiferare in materia emanando nel 2004 la Leg
97. risposta 2 atteggiamento adattativo 3 atteggiamento reattivo 4 atteggiamento proattivo o propositivo 8 http wpage unina it cicia PoliticaUE pdf 39 L atteggiamento passivo o di risposta l atteggiamento che distingue le imprese che vedono nell ambiente un vincolo una fonte di costi aggiunti e come tale anche causa di complessit L impresa passiva subisce le normative ambientali e le pressioni esterne le quali vengono considerate come un ingerenza indebita nei propri affari interni L impresa passiva preferisce rinviare il problema ambientale all eventuale sanzione piuttosto che prevenire la sanzione stessa L intervento sar sempre a valle dei processi end of pipe il tipico caso di un impresa poco innovativa poich l innovazione che la porta a confrontarsi con le tematiche ambientali In queste condizioni l impresa si limita ad informare piuttosto che a comunicare nei limiti di quello che le istituzioni le impongono I dati ambientali non sono conosciuti o sono tenuti segreti per il rischioso effetto della loro comunicazione e quindi temuti L atteggiamento adattativo invece l atteggiamento delle imprese che considerano l impegno ambientale come una necessit Le imprese adattative associano al impiego di tecnologie di abbattimento a valle l uso di tecnologie di processo standardizzate offerte da produttori specializzati L impresa adattativa affida la responsabilit della gestione al re
98. s1 voluto promuovere in particolare e la riduzione dell impatto sugli habitat nella fase di estrazione delle materie prime e l utilizzo razionale delle rispettive risorse e la riduzione del consumo energetico al momento della produzione e la riduzione delle sostanze tossiche o inquinanti rilasciate nell ambiente e la riduzione dell uso di sostanze pericolose minimizzando l impatto ambientale e lagestioneeil recupero delle acque reflue nella fase di produzione Inoltre in fase di commercializzazione del prodotto con l uso del marchio si inteso fornire e migliorare l informazione al consumatore relativa soprattutto a cessione di sostanze pericolose reazione al fuoco idoneit all uso In questo contesto nello stesso anno sempre nell ambito del Distretto di Sassuolo stata condotta una sperimentazione applicativa dei suddetti criteri su quattro aziende ceramiche che ha coinvolto anche il Comitato Ecolabel Ecoaudit e l ISPRA Da questa esperienza sono scaturite le linee guida operative per l applicazione di tali criteri e la predisposizione della documentazione a supporto della domanda che soni state diffuse tra le aziende Da quanto esposto emerge che 1 distretti ceramici italiani sono stati da tempo oggetto di studio e di realizzazione di politiche ambientali volte al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile che attribuisse priorit al controllo dell inquinamento In questo ambito uno strumento rec
99. sistema analizzato Alla prossima fase LCA competer collocare in questo grafico tutti 1 dati necessari Definizione dell unit funzionale Un altra operazione preliminare da effettuare prima di procedere all inventario la definizione di un unit di misura di riferimento chiamata unit funzionale cio 1l prodotto il servizio o la funzione con cui trattare ed esporre 1 dati e le informazioni di una LCA Essa indica l oggetto di riferimento dello studio a cui tutti 1 dati in ingresso ed in uscita saranno normalizzati La scelta di tale unit arbitraria e dipende essenzialemente dallo scopo La sua definizione risulta quindi fondamentale sia per la buona riuscita dello studio sia per una migliore comprensione delle informazioni che lo studio in grado di fornire Ad esempio se la funzione di un processo la produzione di un imballaggio l unit di misura a cui 82 riferire le sue prestazioni sara la quantit di imballaggio necessaria per contenere un certo volume di prodotto Un unit funzionale ben definita inoltre risulta di notevole importanza nello sviluppo dei requisiti specifici di prodotto PCR per consentire la determinazione di gruppi di prodotto all interno dei quali il confronto tra EDP alternative possa essere condotto in maniera efficace L unit funzionale permette dunque il confronto di sistemi differenti ma funzionalmente equivalenti determinando 1 flussi di energia e di materia rapp
100. sistema di tradizioni di cultura dell appartenenza ad un popolo e ad un territorio che sta alla base del suo sviluppo e che non pu essere compreso in meri modelli teorici L insieme di questi valori ha rappresentato l elemento di continuit del modello di sviluppo della piccola e media impresa italiana La legge succitata attribuiva alle Regioni il compito sia di individuare gli ambiti territoriali distrettuali sulla base di parametri statistici forniti dai decreti attuativi delle leggi stesse sia di definire risorse e iniziative per progetti di sviluppo industriale Tuttavia l applicazione dei parametri fissati dal Decreto del Ministero dell Industria del 21 04 1993 fu di difficile applicazione soprattutto a causa della loro eccessiva rigidit che non consentiva di adattare il procedimento di individuazione a situazioni diverse tra loro AI fine di semplificare e favorire la determinazione delle aree distrettuali nel maggio del 1999 stata promulgata la legge n 140 che ha introdotto una nuova tipologia di area il sistema produttivo locale di cui quindi 1 distretti industriali venivano definiti casi particolari Il sistema produttivo locale era dunque definito come contesto produttivo omogeneo caratterizzato da un elevata concentrazione di imprese prevalentemente di piccole e media dimensioni e da una peculiare organizzazione interna In questa nuova ottica il distretto industriale
101. smalti la smaltatura A parte il rivestimento alcalino impiegato dai ceramisti dell antichit e l ingobbio terroso formato da un vello bianco di terra detta in Italia di Siena o di Vicenza da applicarsi sul verde e richiedente a sua volta un secondo involucro impermeabile detto bianchetto o ingobbio oramai desueti gli altri rivestimenti utilizzabili possono essere ricondotti a due tipologie le vernici e gli smalti I forni moderni sono tutti elettrici si eliminano cos il fumo e la relativa canna fumaria la polvere i rumori le esalazioni e le scorte di combustibile Sono poi completamente evitati 1 pericoli di scoppio e di incendio grazie ai moderni sistemi di sicurezza Infine con il forno elettrico si eliminano gli scarti di cottura e altri insuccessi verificati in passato dovuti all inesatto trattamento termico Fonte elaborazione personale da colloquio con ceramista 245 Le vernici sono costituite da una miscela di creta e di ingredienti minerali macinata in polvere finissima sciolta in acqua dove resta in sospensione e poi applicata su un oggetto di argilla crudo o cotto Sono trasparenti e di queste quelle a base di piombo vernici piombifere o piombiche sono anche dette vetrine o cristalline e sono proprie delle paste tenere terraglia tenera e terracotta verniciata poich fondono a temperatura relativamente bassa Le cristalline presentano in linea di massima la seguente composi
102. sociale Tale metodologia va a valutare gli impatti sociali che si verificano in tutti 1 passaggi del ciclo di vita ed stata quindi sviluppata per includere una moltitudine di impatti che variano da quelli diretti sui lavoratori incidenti remunerazioni condizioni di lavoro e sulle comunit locali inquinanti tossici abusi di diritti umani alle pi ampie conseguenze sulla societ corruzione pagamento tasse Negli ultimi anni numerosi sforzi sono stati compiuti al fine di implementare e migliorare metodologie e strumenti atti alla valutazione delle prestazioni della sostenibilit di aziende e prodotti In particolare l analisi degli impatti sociali di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita appunto la SLCA considerata il pilastro mancante di una completa valutazione delle prestazioni di sostenibilit di un prodotto L analisi di sostenibilit lungo il ciclo di vita di un prodotto o Life Cycle Sustainability Assessment LCSA pu essere definita dalla seguente relazione LCSA LCA LCC SLCA La valutazione degli impatti sociali tra le tre metodologie quella che presenta le maggiori lacune a livello teorico e ha avuto il minor numero di applicazioni pratiche La definizione completa della SLCA divenuta oggi uno dei principali obiettivi del mondo scientifico che lavora sull LCA 147 http www ciseco it 8 B NOTARNICOLA G TASSIELLI E SETTANNI Life Cycle Costing op cit pp 14 19 1
103. sociale ben integrato reso adeguatamente partecipe del progetto di sviluppo grazie all introduzione di risorse e politiche destinate alla partecipazione degli individui la presenza di un sistema formativo di livello elevato un sistema economico produttivo che consenta l interazione con gli attori preesistenti Le caratteristiche distintive per la creazione di un sistema territoriale competitivo sono quindi individuabili nella presenza a livello locale di attivit economiche nei campi della produzione di beni e di servizi ad alto valore aggiunto in grado di favorire la circolazione delle conoscenze e di generare innovazione presenza di capitale umano di elevata qualit che si approcci in modo creativo alla produzione e alla risoluzione di problematiche possibilit di costituire un network in grado di collegare industria privata e istituzioni pubbliche istituzioni culturali e sistema educativo strutture comunitarie associazioni possibilit di vivere e lavorare in un luogo ricco di infrastrutture culturali e sportivo ricreative che la presenza di cultural diversity renda luoghi di formazione e arricchimento personale dell individuo attraverso momenti di confronto e scambio relazionale con altre persone e culture 177 Le forme di cooperazione che rendono possibile la creazione di sistemi di obiettivi condivisi possono dare avvio ad un processo di trasformazione del territorio che consenta un orientamento cresce
104. stiano sviluppando un made green in Italy come possibile ricetta per uscire dalla crisi 3 rafforzare la ricerca e lo studio sul posizionamento dei sistemi produttivi locali migliorando la rete informativa esistente la qualit e il rigore scientifico degli indicatori utilizzati per valutare 1 distretti e 1 sistemi produttivi locali 4 migliorare e rafforzare uno dei punti di forza delle scorse edizioni del rapporto cio il fatto di essere un veicolo che permette di diffondere tra 1 sistemi produttivi locali le cosiddette buone pratiche in materia di innovazione ambientale sia per le imprese che per le istituzioni pubbliche 5 realizzare sulla base dei risultati del rapporto un supporto permanente offerto al sistemi produttivi locali e cluster per progettare interventi azioni e tecniche connesse al superamento delle criticit ambientali e per il miglioramento delle politiche di risposta nell ottica dell attuazione della Strategia europea sulle Produzioni e Consumo Sostenibili 29 La rete per la gestione sostenibile di Cluster ARee TErritoriali e Sistemi d Impresa Omogenei nasce su iniziativa delle regioni Emilia Romagna Lazio Liguria Lombardia Sardegna e Toscana che attraverso un protocollo d intesa sottoscritto nel 2007 Sardegna 2008 hanno voluto promuovere un approccio territoriale nell applicazione di politiche innovative per l ambiente 184 In questa edizione del rapporto sono stati e
105. sviluppo locale in Atti del Convegno Centri storici e identit locale nella progettazione dello sviluppo sostenibile di sistemi del turismo Catania 27 29 ottobre 2003 ANDERI D CUSINATO E Ecocompatibilta del prodotto in De Qualitate luglio agosto 2009 293 ANGELICO E W L innovazione nella tradizione della ceramica calatina Grafiche Campo Alcamo 1999 AUGUSTO G I distretti culturali tra teoria e prassi operativa Ticonzero n 95 2009 BALDO G L FOGLIA G TINTINELLI A L industria energetica italiana nei calcoli di life cycle assessment in Ambiente Risorse e Salute n 77 Gennaio Febbraio 2001 BALDO G L MARINO M ROSSI S Analisi del ciclo di vita LCA Edizione Ambiente Citt del Castello PG 2008 BARBERA G M Caltagirone Arabo Sicula Societ calatina di storia Patria e cultura Caltagirone 1984 BELTRAMO R VESCE E PANDOLFI E CHIESA L SCIUTTO E Marchi ambientali in De Qualitate Aprile 2004 BONANNO C La valutazione del ciclo di vita dei prodotti in Ambiente Risorse e Salute n 51 Novembre 1996 BOVEA M D SAURA U FERRERO J L GINER J Cradle to gate study of red clay for use in the ceramic industry in Int J of LCA 12 6 2007 BOVEA M D et al Environmental performance of ceramic tiles Improvement proposal in Materials amp Design 31 2010 BREEDVELD L BORTOLOZZO B ACERBI A GALEAZZI G SALI M Il ru
106. sviluppo umano tenutasi a Stoccolma nel 1972 Tale conferenza stata la prima che su scala mondiale abbia toccato 1 temi ambientali e che abbia adottato una Dichiarazione Dichiarazione delle Nazioni Unite sull Ambiente Umano all interno della quale la tutela dell ambiente diveniva parte integrante dello sviluppo uno sviluppo compatibile con le esigenze di salvaguardia delle risorse Inoltre per la prima volta veniva posto l accento sulla protezione dell ambiente come dovere non pi limitato al singolo Stato ma legato piuttosto alla soluzione di problemi che andavano oltre le frontiere nazionali Il problema ambiente sviluppo ha costituito uno dei cardini della Dichiarazione di Stoccolma poich negli anni 70 si acui il confronto divenuto presto conflitto ideologico riguardo alla cooperazione e allo sviluppo tra Paesi industrializzati e Paesi del terzo Mondo questi ultimi preoccupati che l assistenza allo sviluppo si trasformasse in ingerenza nelle scelte economiche dello Stato Beneficiario http www apat gov it site it IT TEMI Sviluppo sostenibile gt A CICERCHIA P ALTILI S ANGHINELLA A ZATTI Strumenti per le politiche di sviluppo sostenibile contabilit indicatori e acquisti verdi pubblici FrancoAngeli Milano 2006 p 11 F LA CAMERA Misurare il valore dell ambiente Edizioni ambiente Milano 2009 p 27 16 Da questa Conferenza emerso che lo sviluppo del Paesi del terzo Mondo non
107. tasse per servizio reso tariffe per il ritiro e trattamento di scarichi e rifiuti tassecon deposito a rendere imposte su imballaggi o prodotti che si desidera far restituire Ill STRUMENTI VOLONTARI Volti alla prevenzione e non pi solo alla riparazione bilanci ecologici strumenti che si basano sul principio dell ecoefficienza intesa come la capacit di rendere disponibili a prezzi com petitivi beni e servizi che soddisfano i bisogni umani e di qualit della vita riducendo gli im patti ambientali e l utilizzo di risorse lungo l in tero ciclo di vita in relazione alla capacit di carico stimata capacit di sopportazione e re cupero di un ecosistema Si suddividono in ecobilanci analisi del ciclo di vita di un pro dotto e bilanci ambientali analisi delle en trate di risorse ed uscite di scorie e prodotti di un singolo stabilimento accordi volontari accordi tra pubblica am ministrazione e l impresa per la realizzazio ne di obiettivi in campo ambientali __ 1 aoqma rrrr11 Z Zzd Lk a Limiti Difficolt nel formare un efficiente apparato di controllo Difficolt nel definire corretti standard non troppo permissivi e non troppo rigidi Difficolt tecnica nell uso di standard L obiettivo non eliminare l inquinamento ma limitarlo e regolamentarlo senza incenti vare l uso di tecnologia pulita quindi non sono strumenti
108. tesori di una localit I Marchi d Area possono quindi essere legati a caratteristiche e ambientali come paesaggio flora fauna etc e economiche come attivit agricole industriali e di servizi e culturali e sociali come eventi storici espressioni artistiche tradizione e folklore abitudini religiose etc e agroalimentari come produzioni tipiche La creazione di un Marchio d Area MdA permette di valorizzare gli aspetti positivi che un territorio offre a chi lo visita nonch richiede il coinvolgimento attivo di quanti risultano stakeholders del turismo ovvero di tutti coloro che portano e traggono interessi da questo settore L aspetto strategico nella creazione di un MdA la capacit attraverso un percorso impegnativo e fortemente coinvolgente di creare una rete di comunicazione e collaborazione tra tutti gli attori coinvolti Questo permette a tutti gli stakeholders di organizzare in modo efficiente ed efficace la propria offerta con il vantaggio di conoscere bene non soltanto le esigenze dei turisti ma anche le attrattive turistiche della zona e 1 servizi che l intero territorio in grado di offrire II MdA pu diventare anche un Importante strumento di gestione territoriale Per la sua valenza di coordinatore di tutte le attivit di promozione turistica consente infatti di canalizzare gli interventi sfruttando le sinergie dei diversi possibili interventi e pianificandoli in modo integrato Infine 11 MdA
109. trasporto prima e dopo il ciclo produttivo l impiego dei prodotti 11 riciclaggio e lo smaltimento In questa fase opportuno definire la tecnica di raccolta dei dati che potr variare in base all unit del processo e alla composizione e qualificazione del team incaricato dello studio Il diagramma di flusso composto da sequenze di processi boxes collegati tra loro da flussi di materiali frecce e rappresenta le componenti di un sistema Generalmente le sequenze pi significative dei sistemi industriali sono e la produzione principale e la produzione secondaria co produzione e la produzione di materiali ausiliari e la produzione di energia e il trasporto e il trattamento dei rifiuti In particolare la produzione principale rappresenta il processo prioritario del prodotto dato che in essa si verificano 1 pi importanti stadi del processo e vengono impiegati 1 maggiori flussi di materia la produzione secondaria riguarda il processo di fabbricazione del prodotto e avviene in contemporanea alla produzione principale la produzione dei materiali ausiliari s interessa dei processi che si verificano prima durante e dopo la fabbricazione del prodotto Tramite l analisi di questi processi sar possibile conoscere l estrazione e la produzione dei componenti delle materie prime e allo stesso tempo l uso dei prodotti 1 consumi il riciclaggio e il processo di gestione dei rifiuti la produzione di energia costituisce il pro
110. un ente terzo indipendente che garantisce la veridicit e la correttezza delle informazioni contenute nella EPD 4 Convalida della dichiarazione che viene eseguita dopo un audit condotto da parte di un organismo di certificazione accreditato 11 quale a seguito del risultato positivo dell audit propone la dichiarazione al Comitato Tecnico svedese per la convalida La dichiarazione soggetta a riesame periodico la periodicit stabilita dal verificatore ed indicata sulla dichiarazione in genere 3 anni 12 Lo studio di LCA costituisce il cuore di una EPD in quanto attraverso 1 parametri ambientali definiti dalla PCR l azienda comunica il profilo ambientale del proprio prodotto durante tutto 1l suo ciclo di vita in termini di risorse utilizzate rifiuti prodotti emissioni Inquinanti ecc Nell ambito di questa tesi stata realizzata proprio la valutazione ambientale della ceramica artistica e tradizionale che potrebbe costituire il punto di partenza per implementare il marchio EPD in ambito ceramicolo calatino L elaborato consta di sei capitoli Nel primo capitolo si effettua un excursus storico nell ambito dello sviluppo sostenibile e della politica ambientale a livello internazionale europeo e nazionale In particolare ci si sofferma sulla Politica Integrata di Prodotto IPP Integrated Product Policy sulla Strategia per la Produzione e 11 Consumo Sostenibile SPC e sugli strumenti pi idonei per raggiunge
111. un forte impulso allo sviluppo aziendale proviene da una crescente promozione nei mercati esteri e in particolare quando si ricerca in essi strade per affermare una propria identit di marca attraverso ad esempio campagne pubblicitarie in ambito internazionale magari coniugate con una pi intensa partecipazione fieristica Parallelamente premia abbastanza anche lo sforzo finalizzato ad affermare una migliore immagine di marca in ambito nazionale I risultati dell indagine dunque evidenziano in modo inequivocabile 1 tratti della crisi strutturale che il settore sta attraversando ma essa se da una parte rappresenta un fattore negativo dall altro lato se ben sfruttata potrebbe rappresentare anche un opportunit se gli interventi conseguenti sono coerenti con alcune precise Impostazioni di fondo Tale considerazione suffragata anche dall esperienza maturata in altri settori che hanno gia fatto 1 conti con crisi strutturali che ne hanno messo in pericolo la stessa esistenza e che sono riusciti a venirne fuori puntando decisamente sulla qualit e sull eccellenza Un ulteriore strumento che potrebbe essere utilizzato per tutelare promuovere e valorizzare la ceramica tradizionale italiana potrebbe essere l utilizzo del marchio che non dovrebbe tutelare solo stili e decori di antica tradizione ma anche le tecniche 1 materiali e l innovazione dovrebbe poter divenire portatore di qualit e unicit e dovreb
112. un indubbio strumento di posizionamento sul mercato La caratterizzazione di un territorio attraverso la creazione di un MdA permette infatti a tutti 1 suoi operatori di identificare e conoscere in profondit le aspettative dei turisti attraverso la conoscenza delle potenzialit stesse del proprio territorio La creazione di un MdA quindi un efficace strumento di marketing la conoscenza delle tipicit territoriali permette di offrire ai turisti nuove dimensioni dello spazio turistico e quindi di scoprire nuove nicchie di mercato Inoltre esso pu rappresentare uno strumento significativo diverso dalla certificazione di qualit per dare maggior valore ai prodotti offerti dal territorio e la sua adozione potrebbe avere ricadute sulla qualit della vita dei cittadini in quanto attraverso la tutela delle risorse dell area interessata potrebbe ridurre 1 tassi di disoccupazione e favorire 1 processi di recupero delle dinamiche sociali 4 5 Sistemi produttivi e impatto ambientale http www cesqa it activityDetail php sess amp id 184 amp navCat Ambiente amp titlePage Marchio 20d Area 20Territoriale amp cat_id 1 2 M T CLASADONTE A SABBIA A MATARAZZO Il marchio d area quale op cit pp 1 8 179 E indubbia la rilevanza dei distretti industriali soprattutto in Italia dove tali sistemi di Imprese sono stati in grado e sembrano ancora capaci attraverso nuovi percorsi evolutivi di sostenere lo sviluppo di aree lo
113. volta tirati fuori dal forno sono pronti per essere venduti La produzione pu riguardare tavoli panche piani per cucina O 381 rivestimenti per camini e pedate ed alzate per scale Figura 5 25 Elemento da cucina in pietra lavica smaltatura a strati completa Fonte Laboratorio Francesco Navanzino amp Figli Figura 5 26 Decorazione di tavoli in pietra lavica he ee At sh i fe Fonte Laboratorio Franceso Navanzino amp Figli piombo presente in minima quantit nello smalto apiombico in precedenza citato 31 Laboratorio F Navanzino amp Figli specializzato fra l altro nella produzione in pietra lavica 259 Figura 5 27 Forno a carrello per la cottura degli oggetto in pietra lavica Fonte Laboratorio Franceso Navanzino amp Figli 260 CAPITOLO SESTO VALUTAZIONE AMBIENTALE DELLA CERAMICA ARTISTICA TRADIZIOALE DI CALTAGIRONE 261 6 1 Introduzione Come detto gia nel capitolo terzo il settore industriale della ceramica da tempo si mostrato molto attento alle problematiche ambientali legate al ciclo produttivo e al relativi prodotti Per quanto riguarda il primo aspetto sono molte le aziende italiane che hanno aderito a schemi di certificazione volontaria secondo la norma ISO 14001 o lo schema EMAS Relativamente invece ai sistemi volontari di etichettatura ambientale in particolare marchi di I e III tipo diverse sono le imprese che
114. 1 http www ciseco it http www cna it 310 http www cnel it cnelstats Percorso guidato 005 file frame htm http www comunimodenesiareanord 1t images allegati Agenda inter 08 pdf http www comitatoscientifico org tem1 20CG territorio index htm http www corriereromagna it faenza 20 1 1 11 03 nasce associazione europea nuovo progetto promuovere la ceramica http www coses it news distretti html http www decon unipd it info sid materiale8 bel_Lezione 5 Beluss Libro 20Fiocca pdf http www denominazionecomunale it index php Il Prodotto Il Prodotto html http db formez it ArchivioEsperienze nsf 6 f657ad9012d49ccc1256a63003803ab f 22ac44eb03604a8c1256f0f0032d5f1 FILE DiscQualita pdf http www dichep unige it http www dsa minambiente it http www2 dse un1bo it dallari 1 Il1 20distretto industriale pdf http www ecoage it sviluppo sostenibile htm http www environdec com http europa eu legislation summaries environment sustainable development 1281 17 it htm http www faenzanotizie it main index php id_pag 35 amp id_ blog post 5001 http www flickr com photos ctesia 173 1014412 in photostream http www fondartigianato it inviti_ formazione 1 Invito 20Formazione 20Continua 20 201 PIANI FORMATIVI INVITO 1 PIANO 20FORMATIVO 20REGIONALE 20SICILIA 20CERAMICA 20 20INVITO 201 2011 20 20LINEA 201 pdf http www giuliodeleo it via impresa cap7 par2 htm http www green energy it Ricerca htm http www egrifas
115. 17 del distretto produttivo della logistica con sede a Palermo pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 186 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo della meccanica con sede a Siracusa pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 198 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo Meccatronica con sede a Palermo pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 188 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo della nautica da diporto con sede a Palermo pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 199 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto 305 produttivo della nautica dei due mari con sede a Messina pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 189 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto orticolo del sud est Sicilia con sede a Ragusa pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 191 del 6 febbraio
116. 170 Servizio di Ricettivit Turistica Detergenti multiuso servizi sanitari Tessuto Carta Detersivi per Piatti Coperture dure per pavimenti saponi shampoo balsami per capelli Detersivi per Bucato servizio di Campeggio Frodotti Vernicianti per Interni Prodotti Tessili Detersivi per Lavastoviglie Calzature Garta per Copia e Carta Grafica Substrato di coltivazione Ammendanti Materassi 158 Fonte ISPRA Ogni operatore inteso come qualsiasi produttore fabbricante importatore fornitore di servizi grossista o dettagliante che desidera utilizzare il marchio Ecolabel UE ne fa richiesta presso l Organismo competente le richieste dovranno comprendere tutti 1 documenti pertinenti come indicato nel relativo provvedimento della Commissione che stabilisce 1 criteri per 11 marchio Ecolabel UE per il gruppo di prodotti in questione Un manuale tecnico concepito per accompagnare il richiedente nell iter di attuazione dello 127 schema disponibile per ciascun gruppo di prodotto servizio e contiene tutte le informazioni sul criteri e sul rapporti di prova necessari per il rilascio del marchio per quel gruppo di prodotti In Italia in particolare la domanda insieme con il fascicolo tecnico tutti 1 documenti necessari per la valutazione tecnica di conformit ai criteri la ricevuta del versamento delle spese di istruttoria il certificato di iscrizione alla Camera di commercio deve essere presentata al
117. 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto della filiera della pesca e del pesca turismo Siciliae con sede a Mazara del Vallo TP pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 200 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo della pietra lavica con sede a Catania pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 196 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto regionale della plastica con sede a Siracusa pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 190 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto olivicolo Sicilia Terre d Occidente con sede a Castelvetrano TP pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 193 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto ortofrutticolo di qualit del Val di Noto con sede a Noto SR pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 202 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai se
118. 3 17 1 prodotti e 1 servizi migliori dal punto di vista ambientale che possono cos diversificarsi dai concorrenti presenti sul mercato in 5 http www sigeambiente it sito IT docs sguardo ecolabel europeo pdf 7 Regolamento CEE n 880 92 del Consiglio concernente un sistema comunitario di assegnazione di un marchio di qualit ecologica pubblicato in G U C E L 99 1 del 11 aprile 1992 8 Regolamento CE n 1980 2000 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 luglio 2000 relativo al sistema comunitario riesaminato di assegnazione di un marchio di qualit ecologica pubblicato in G U C E L 237 1 del 21 settembre 2000 19 Regolamento CE n 66 2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 relativo al marchio di qualit ecologica dell Unione europea Ecolabel UE pubblicato in G U C E L 27 1 del 30 gennaio 2010 123 quanto l etichetta attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo Intero ciclo di vita Figura 3 17 Il marchio Ecolabel www ecolabel eu Fonte Arpa La Commissione Europea con il supporto degli Stati Membri definisce 1 gruppi di prodotto servizio che possono essere certificati e per ciascuno di essi definisce 1 criteri ambientali che devono essere rispettati ai fini del rilascio del marchio Per quanto riguarda questi criteri ambientali 1 Ecolabel II prevedeva l applicazione dei criteri ambientali a tutti 1 beni di consumo ed ai servizi ad eccezion
119. 4 155 170 173 189 energia di acqua e l utilizzo di materie prime non rinnovabili argilla e prodotti chimici es gli smalti Nel 2007 lo European IPPC Bureau EIPPCB uno dei sette istituti scientifici dello European Commission s Joint Research Centre JRC ha pubblicato il documento di riferimento BREF sulle migliori tecnologie disponibili BAT Best Available Technologies per il settore della ceramica dal titolo Reference Document on Best Available Techniques in the Ceramic Manufacturing Industry Il suddetto documento riguarda le attivit industriali precisate al punto 3 5 dell allegato I della direttiva 96 61 CE e precisamente 3 5 Impianti per la fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura in particolare tegole mattoni mattoni refrattari piastrelle gres porcellane con una capacit di produzione di oltre 75 tonnellate al giorno e o con una densit di colata per giorno superiore a 300 kg m per forno Ai fini del BREF le attivit industriali che rientrano in questa descrizione sono collettivamente designate industria della ceramica I principali settori che si basano sui prodotti industriali della ceramica ceramiche sono e piastrelle da rivestimento e pavimentazione e mattoni embrici e tegole e articoli da tavola e ornamentali ceramiche ad uso domestico e prodotti refrattari e sanitari e ceramiche tecniche e tubi in argilla vetrificati e aggregati in argilla espansa
120. 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto della filiera della pesca e del pesca turismo Siciliae con sede a Mazara del Vallo TP pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 38 Decreto n 200 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo della pietra lavica con sede a Catania pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 2 Decreto n 196 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto regionale della plastica con sede a Siracusa pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 240 Decreto n 190 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto olivicolo Sicilia Terre d Occidente con sede a Castelvetrano TP pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 168 Tabella 4 1 Distretti siciliani continua 21 Ortofrutticolo di Integra un sistema di aziende caratterizzate da un elevato grado di specializzazione Tale Qualita della Val di assetto appare autonomo ed efficiente e capace di coordinare gli operatori economici le Noto imprese di servizi ed 1 mezzi tecnici per l agricoltura con le istituzioni intorno a progetti
121. 8 30 Aprile 2008 p 75 121 Indicazione dei tempi relativi al riesame dei requisiti per effettuare successive modifiche elaborazione delle procedure di accreditamento e di valutazione della conformit nonch emanazione delle Regole Generali del programma di etichettatura ambientale verifica della conformit da parte di un Ente terzo accreditato dall Ente Gestore del programma assegnazione di un marchio etichetta indicante le migliori prestazioni ambientali del prodotto funzionalmente equivalenti La licenza d uso dell etichetta ambientale viene rilasciata dall Ente Certificatore previa valutazione della conformit sia dei requisiti dell azienda richiedente alle regole generali del Programma sia dei prodotti ai Criteri ambientali e alle Caratteristiche funzionali Lo stesso Ente inoltre ha l obbligo di sorvegliare 11 mantenimento della conformit nel tempo mentre l Organismo gestore del Programma deve impedire l uso fraudolento dell etichetta al fine di tutelare gli interessi dei consumatori e al contempo la trasparenza del sistema Come gi sottolineato nel primo capitolo l esempio pi autorevole di etichetta ambientale di I tipo rappresentato dal regolamento Europeo ECOLABEL altri esempi sono rappresentati dal cigno bianco scandinavo MILJOMARKT e l angelo blu tedesco DER BLAUE ENGEL 3 9 2 1 L Ecolabel Europeo La societ dei consumi ha un forte impatt
122. 8 nella quale ad ogni categoria di danno sono associate le fasi pi impattanti anche in questo caso dal grafico emerge che la categoria di danno piu impattante quella relativa al Climate Change Per maggiore chiarezza si riportano e discutono di seguito 1 risultati per ognuna delle categorie di danno sopra elencate Climate Change Il danno arrecato a questa categoria di danno pari a 0 000149 pt ed dovuto per e per 1 90 8 all emissione in aria di 47 2 oz 1 oz 0 0283kg di carbon dioxides dovuto per 11 99 4 all energia elettrica consumata Human Health Il danno arrecato a questa categoria di danno vale 0 000143 pt ed dovuto e per il 46 8 all emissione in aria di 8 68 gr di sulfur oxides dovuto per il 99 4 al consumo di energia elettrica e per il 29 3 all emissione in aria di 3 33 gr di nitrogen Oxides dovuto per 1 38 3 al consumo di energia elettrica per il 4 68 al trasporto della fritta verso Caltagirone 3 53 alla produzione di 1kg di fritta e in particolare per il 24 5 alla produzione di lead Pb 15 8 ossido di zirconio 13 1 produzione di sodium perborate pentahydrate 12 1 al consumo di energia elettrica 11 1 produzione di ossido di alluminio tutti nella quantit necessaria alla produzione dei kg di fritta richiesti per la produzione di 1kg di piatti 1 24 produzione di 1 2kg di argilla 1 19 produzione di 1kg di colore e in particolare 37 3 trasporto colore verso Caltagir
123. A Gudelines for Life Cycle Assessment a Code of Practice con lo scopo di proporre un approccio comune per tutte le analisi svolte fino a quel momento questo modello costituisce ancora oggi la struttura fondamentale da cui sono partite le modifiche e le integrazioni pi recenti Figura 3 3 Le tre fasi principali di una LCA secondo le linee guida SETAC Fonte G BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit p 31 Tale schema prevedeva tre fasi principali da attuare successivamente e ciclicamente http digilander libero it giabon lca descriz_1ca htm 12 l fase di inventario in cui le informazioni e 1 dati raccolti vengono organizzati e convertiti in forma standard per fornire una descrizione completa delle caratteristiche fisiche del sistema produttivo studiato 2 fase di interpretazione dove 1 dati fisici dell inventario sono correlati a problemi di carattere ambientale 3 fase di miglioramento in cui il sistema produttivo oggetto di campagne di simulazione per cercare di migliorare la sua efficienza complessiva Attualmente sono presenti alcune importanti reti mondiali per la diffusione dell LCA la costruzione di reti ha lo scopo di diffondere le informazioni aumentare la conoscenza identificare le best practices mettere le basi per l applicazione di una capacity building cio la capacit di risolvere problemi e definizione e raggiungimento di obiettivi in maniera sostenibile aume
124. AA ww Fonte http www reteitalianalca it mappatura lca risultati 201 I settori png Per quanto riguarda invece la distribuzione geografica dalla figura 3 16 possibile osservare che la maggior parte delle attivit di LCA concentrata in Lombardia ed Emilia Romagna che insieme coprono il 39 degli iscritti alla Rete Figura 3 16 Distribuzione geografica gruppi di lavoro LCA 2011 Tipologia gruppi A azienda consulenza m entediricerca Pubblica Amministrazione universita Distribuzione gruppi LCA jo Fonte http www reteitalianalca it mappatura lca risultati 201 1 settori png 114 Crescono in maniera significativa anche Lazio Toscana e Piemonte che rispetto al 2010 hanno raddoppiato gli iscritti In aumento anche 1 gruppi delle regioni Basilicata Umbria e Sardegna mentre rimangono stazionarie Abruzzo Calabria Liguria Molise e Sicilia Da segnalare infine l ingresso nel 2011 del Trentino Alto Adige tabella 3 8 Tabella 3 8 Iscritti Rete LCA Italia anni 2010 2011 Regione Numero iscritti Numero iscritti i Mappatura 2010 Mappatura 2011 Abruzzo ET m E oe ee Sia CRESTS fede ip DSi reni BR Ri on aii i relly cue SIONI ismi ow especies gp iper reno so sedi Lombardia tirou qeta gnijo en ison inj sr A Le atta mln Sime n PEE meio io el Reali ons ie piua Aragone A POENTE ico oe ja Patio eae EN SARE MIS RE Trentino Ato Ade 0 We ee ee age Vai
125. BORGHI F IRALDO G L BALDO M FIESCHI Dichiarazione ambientale di prodotto la sostenibilit in chiave competitiva in Ambiente amp Sicurezza 14 agosto 2007 n 16 pp 19 23 33 In questa strategia di azione rientrano ad esempio le cosiddette etichette e dichiarazioni ambientali ad adesione volontaria che secondo la norma ISO 14020 2002 hanno come obiettivo quello di promuovere la domanda e l offerta di quei prodotti e servizi in grado di causare minor danno all ambiente contribuendo cos a stimolare un processo di miglioramento ambientale continuo guidato dal mercato 1 4 Gli impegni per lo sviluppo sostenibile in Italia Come sottolineato nel paragrafo precedente la volont di superare 1 limiti di una politica di intervento in campo ambientale tesa pi a recuperare le situazioni di degrado che a prevenirle ha messo in evidenza la necessit di riconsiderare il rapporto uomo ambiente sviluppo tutto ci nel tentativo di conciliare 1 bisogni di una societ in continua crescita con le esigenze di salvaguarda ambientale ossia quelle per la realizzazione di uno sviluppo sostenibile In occasione della UNCED fra le altre stata approvata l Agenda XXI con lo scopo di individuare le diverse azioni da avviare nella direzione dello sviluppo sostenibile in vista del XXI secolo La realizzazione di questo principio comporta un ripensamento del concetto stesso di crescita che non pu identific
126. CNC 64 dii 57 Figura 2 1 Interrelazione tra sviluppo sostenibile e approccio territoriale 61 Figura 3 1 Potenziali impatti lungo il ciclo di vita di un prodotto 69 Figura 3 2 sb analisidel Ciclo dvi arene 72 Figura 3 3 Le tre fasi principali di una LCA secondo le linee guida SETAC 12 Figura 3 4 Rappresentazione schematica dell interazione tra un sistema industriale e il SIG Te Bll AMI OT ri nice TI Figura 3 5 Struttura della LCA proposta dalla ISO 14040 e cece eee e ee ees 78 Figura 3 6 Le fasi di una LCA in dettaghio cece cece nec e eee eee e nena eeeeeeeennees 79 Figura 3 7 Il sistema di ciclo vita in senso lato cece eee e eee ee eee ee eae nenes 80 Figura 3 8 Disaggregazione delle fasi per l analisi di ciclo di un prodotto 82 Fisura 3 9 E analisedel inventario atua daria pai 84 Pigura 310 Dinamiche degi migunani seseina e ose tease ea done sen ec ewe ele 88 Figura 3 11 Scala di azione delle categorie di impatto cece cece cece ees 90 Figura 3 12 Schematizzazione della fase di classificazione eeeeeeeeee eee eees 9 Figura 3 13 I principali metodi di valutazione LCA cece cece cece eee e eee e eee nnes 94 Figura 3 14 Il metodo Eco Indicator 99 inventario categorie di danno e di impatto 95 Figura 3 15 Settori di applicazione dell LCA 2011
127. Camastra 225 Figura 5 12 Stemma della citt di Caltagirone L cece eee e eee e es 228 Figura 51 5 Tondo VEC DOr e TE E 230 Figura 5 14 Il carcere Borbonico oggi sede del museo CIVICO 231 Figura 5 15 Il Monte di Prestamo o Monte di piet cece eee eeees 231 Figura o L0 Corne Capitanale icc is ine warocenasunanesdeg E R EE aaa 231 Figura 5 17 Il Marchio DE CO P della ceramica di Caltagirone 239 Foura dS Prodotto Crudo Verde Jirsa a T TA 241 Figura 5 19 Attrezzature per smaltare Immersione e cabina aerografa a spruzzo 249 Figura 5 20 Smaltatura della terracotta tecnica ad Immersione 249 Figura 5 21 Materiali necessari alla preparazione degli smalti e loro funzioni in relazione alle temperature di cotufa ieri 250 Figura 5 22 Fase di decorazione e particolare di un piatto 0 251 Figura 5 23 Applicazione della cristallina con tecnica a spruzzo cabina aerografa 252 Figura 5 24 Seconda cottura a caricamento del forno b fine raffreddamento c COUN GU LETO E RRRRRRPE PRE OR RERER PE FO RRORER ZO RR PRE DE a E PI TRI REI 254 Figura 5 25 Elemento da cucina in pietra lavica smaltatura a strati completa 259 Figura 5 26 Decorazione di tavoli in pietra lavica cece cece cece eee es 259
128. Decreto con la L R n 20 del 20007 che prevedeva che tutte le aree industriali di nuova costruzione sovracomunali dovessero obbligatoriamente diventare delle APEA Al settembre 2010 le regioni che avevano emanato legge e decreti in materia di APEA secondo quanto previsto dall art 2 del Decreto Bassanini sono 1 Toscana Emilia Romagna Marche Liguria 2 3 4 Piemonte 5 6 Abruzzo 7 Calabria 211 8 Puglia Le innovazioni introdotte dalle APEA sono relativa a spazi e impianti collettivi modalit gestionali unitarie e semplificazioni e incentivi Esse dunque rappresentano un mezzo per poter coniugare salvaguardia ambientale pianificazione territoriale e competitivit delle imprese 208 http www adnkronos com IGN Sostenibilita Csr Tornano le Aree produttive ecologicamente attrezzate vantaggio per imprese e territorio 312060977787 ht 29 Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n 112 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997 n 59 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 92 del 21 aprile 1998 Supplemento Ordinario n 77 210 L R 24 marzo 2000 n 20 Disciplina generale sulla tutela e l uso del territorio 2 http www pesaroambiente it fileadmin user upload ALLEGATI AMBIENTE PAGINE distretto gaudi E sperienze APEA gaudi pdf 22 R CARIANI Ecodistretti 2009 Made green in Italy le politic
129. E Presenza di imprese che utilizzano le tecniche dell analisi del ciclo DI PRODOTTO di vita LCA per valutare l impatto ambientale dei prodotti o che hanno acquisito un marchio di qualit ambientale sul prodotto CONTROLLI AMBIENTALI La presenza o meno di programmi di controllo e monitoraggio ambientale sistematico rappresenta spesso uno stimolo all introduzione di strumenti innovativi di gestione ambientale oltre al fatto di essere un fattore importante per il controllo degli aspetti ambientali generati dalle PMI CONFLITTUALIT AMBIENTALE Si valuta la presenza nel territorio dei fenomeni di conflittualit ambientale connessi agli aspetti e impatti ambientali delle imprese del sistema produttivo locale caratteristico PROMOZIONE DI STRUMENTI E stato valutato se nell area distrettuale sono state realizzate o INNOVATIVI DI GESTIONE sono in fase di esecuzione iniziative gestite da enti pubblici o AMBIENTALE privati legate alla promozione degli strumenti di innovazione ambientale di impresa Fonte Ecodistretti 2009 I dati sono stati ricavati da analisi ambientali realizzate nei territori raccolta diretta di informazioni presso autorit di controllo istituzioni locali o associazioni di categoria banche dati disponibili a livello nazionale e locale interviste ad un panel selezionato di attori del territorio ritenuti maggiormente rappresentativi delle azioni di eco innovazione I dati elaborati sono stati successivamente raccol
130. Infine i lustri devono essere dati a spessore molto leggero perch diano lucentezza e iridescenza Si possono sovrapporre fra loro anche dopo averli mescolati tra loro prima dell applicazione 5 5 9 2 Decorazione a decalcomanie Una ceramica pu essere decorata a terzo fuoco oltre che con colori e con lustri metallici anche con decalcomanie Consistono in disegni stampati su fogli di collodio soluzione densa e vischiosa di nitrocellulosa in alcol ed etere usata come adesivo e nella preparazione di lacche vernici Ecco spiegato perch la temperatura della eventuale terza cottura piuttosto bassa si fa ci per evitare di fondere 1 lustri e 1 colori gi applicati e cotti 370 In generale per l applicazione dei lustri d argento vale quanto detto per l oro Yl L effetto come se si lavorasse con delle pellicole colorate sottilissime da sovrapporre all oggetto da decorare una particolarit e che strati diversi di uno stesso lustro danno diverse tonalit rendendo difficile l ottenimento di superfici perfettamente uniformi Per questi motivi occorre studiare a fondo il modo di giungere al risultato sperato regolandosi in tempo anche nella scelta del tipo e del colore di vernice che si desidera coprire con 1 lustri anche qui 1 ceramisti effettuano delle numerose prove su dei campioni Si devono citare anche 1 riflessi metallici a fumo da non confondere con 1 lustri E un tipo di decorazione da applicar
131. Irnpaton Water e Prod Cap Drinking Water rispetto alle altre categorie di impatto in Ecosystem Production Capacity Non considera le radiazioni ionizzanti Non considera le Transformation in Biodiversity importanti per tenere conto come fa Eeo indicatori della condizione di uso del terreno precedente la sua occupazione che sara ben difficilmente quella della foresta vergine Manca la carattenzzazione di PCR Povelorinated biphenyls delle Diossine nelle prime tre categorie di impatto di Human Health entrambi fattori maquinante tra t preti nocivi per la salute dell uomo considerati in Carcinogens di Eco indicator 99 con di 55 Non considera la valutazione dei costi inermi Valutazione con previsione di una riduzione del danno ad esclusione delle risorse Carattenzzazione delle emissioni in acqua che producono danno alla salute dell uomo e dell ambiente Carattenzzazione dell emissione del ferro nelle categorie che riguardano Ja salute dell uomo dell ambiente Aunbuiscec all uso del suolo una minore caratterizzazione di quella che esso ha in feo indicator 99 ma sempre molto riore a quella di EPS Permette una discriminazione spaziale su differenti bacini idrici e celle d ana in Europa per quanto niguanda la categona Human Toxicity Considera gh effetti delle radiazioni ionizzanti Calcola il consumo di energia non rinnovabile Viene dato scarso peso al danno dovuto all uso di Resources Manca il danno dov
132. LIBERAZIONE 27 marzo 1996 Disciplinare della produzione di ceramica di qualit pubblicato in G U R I n 283 del 4 12 1997 2 DELIBERAZIONE 27 marzo 1996 Disciplinare tipo della produzione di ceramica artistica e tradizionale pubblicato in G U R I n 283 del 4 12 1997 22 D Lsg n 112 del 1998 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997 n 59 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 92 del 21 aprile 1998 Supplemento Ordinario n 77 214 disciplinari di produzione che contengono i caratteri fondamentali della ceramica delle singole zone con particolare riferimento a modelli forme stili e decori tipici alle tecniche di lavorazione e produzione alle materie usate e al loro territorio di provenienza tali disciplinari consentono di tutelare le rispettive lavorazioni ceramiche evidenziando la rilevanza che riveste in ambito locale tale comparto Per quanto riguarda il marchio Ceramica Artistica e Tradizionale figura 5 6 esso un segno di garanzia e di tutela delle ceramiche create dagli artigiani che operano nei comuni di antica tradizione seguendo 1 disciplinari di produzione che ne fissano forme e decori tecniche e stili divenuti patrimonio storico e culturale delle zone di affermata tradizione ceramica ovvero secondo innovazioni ispirate alla tradizione Tale marchio consente di tutelare il Made in Italy nel mondo e allo stes
133. NA N 32 del 26 settembre 2006 175 tra beni istituti e luoghi della cultura e relativi contesti territoriali Inoltre ha promosso anche il sistema museale e ha favorito l inserimento della propria offerta culturale nei programmi di marketing e di valorizzazione territoriale promossi dai sistemi turistici locali coordinando la propria attivit con 1 progetti integrati di sviluppo locale promossi nel territorio da soggetti pubblici e privati La vera e propria istituzione dei distretti culturali tuttavia a livello istituzionale si deve alla Regione Abruzzo con la Legge Regionale n 22 La Regione istituendo tale tipologia di distretti ha ripreso la definizione di distretto secondo cui esso da intendersi come un sistema territoriale definito e delimitato di relazioni il cui obiettivo primario consiste nel valorizzare il patrimonio materiale e immateriale con infrastrutture e settori produttivi che possono produrre impatti economici positivi elaborando un processo sinergico In tale contesto l insieme delle attivit che riguardano il campo della valorizzazione individuano diverse fasi la tutela la gestione e la fruibilit del bene culturale che andranno attentamente considerate qualora si intenda mettere in atto strategie di creazione di distretti culturali Per attivare la filiera culturale bisogner dunque indagare le modalit attraverso cui stimolare l economia di un territorio qualora questo possieda una ricca
134. O 14001 EMAS Per quanto riguarda invece le certificazioni di prodotto es Ecolabel EPD attualmente non se ne registra neanche una in ambito nazionale anche se sta crescendo la curiosit degli stakeholders verso questa tipologia di etichette Il quinto capitolo si pu considerare suddiviso in due ipotetiche parti una prima che ha come argomento principale 11 Distretto della ceramica artista e tradizionale di Caltagirone esaminato in tutte le sue sfaccettature la seconda in cui si pone l accento sulla tecnica e sulla tecnologia del ciclo produttivo della ceramica L ultimo capitolo infine relativo alla valutazione ambientale della ceramica artistica calatina in particolare di uno degli oggetti pi rappresentativi dell artigianato locale 1 piatti in ceramica a scopo non alimentare ma ornamentale Lo studio realizzato secondo quanto previsto dalla metodologia LCA stato reso possibile grazie alla collaborazione fattiva di una delle aziende pi prestigiose e rinomate del panorama calatino l azienda Francesco Navanzino Dopo una serie di sopralluoghi in azienda stata reperita la maggior parte dei dati necessari ai fini dell analisi che stata condotta con l ausilio di un idoneo software specificatamente progettato per condurre analisi di LCA il software SimaPro I dati mancanti sono stati ricavati utilizzando dati di letteratura o la banca dati Ecoinvent L unit funzionale prescelta per lo studio corrisponde ad 1
135. OD Jad IUOIZELLIOJU 6 osn EHaUOPI 8 0166e equi Z sojo u d zueysos p opsejiy T 9 EE TS C EAA E osn p ase4 9 E Ea ANIL JAP OY Z S SEB ANYL fap BUONSID T S E E NJ Jap auons 9 S i enboe ul IUOISSIUJ pp E tei sani T 35 28 E a sab A ene ul IUOISSILUJ f enboe ip osn pa ownsuop Z h 02 36J3Ua OWUNSUOD Tp BUOIZNpojd Ip OSS 201d p esnyluly Ip juoizeuedoO je Ja ew jap suoIza as Z auoIzessa jap BUOIISS Z T BU0IZL YSS aP 2UONSS9 T I awd u zew ajjap euoizensy T B gt LUIE19I e 6 ue16 Iapide Ip 91j 243Selg IP RIULIEW lessen 17e419W0 66y IVO 13 0po0id HLNpul Wopoid IJEAOAL 1 3 0poJd HE4ANJEU 2433id Fonte ISPRA 263 Il discorso fatto sopra tuttavia poco vale per le imprese del settore delle ceramiche artistiche tradizionali Sono ancora poche infatti e quindi anche nell ambito del distretto della ceramica di Caltagirone le imprese che possono al momento vantare certificazioni di tipo ambientale per il loro processo produttivo ISO 14001 EMAS Per quanto riguarda le certificazioni di prodotto invece Ecolabel EPD attualmente non se ne registra neanche una in ambito nazionale anche se sta crescendo la curiosit degli stakeholders verso questa tipologia di etichette esse infatti se ben utilizzate potrebbero rappresentare un valido strumento di valorizzazione e differenziazione sul mercato di tali prodotti inoltre da evidenzia
136. P CAMPANELLA L PETTI La social LCA una metodologia per la valutazione del profilo sociale dei prodotti DASTA Working Paper Series n 23 Aprile 2010 pp 1 27 150 Rete Italiana LCA 118 3 9 L etichettatura ecologica volontaria 3 9 1 Introduzione Nei paesi dell Unione Europea negli ultimi anni cresciuta l attenzione verso le etichette e le dichiarazioni ambientali di prodotto di natura sia obbligatoria che volontaria Tali etichettature possono avere lo scopo primario di veicolare un informazione dal produttore al consumatore business to consumer noto anche con la sigla B2C o anche dal produttore all intermediario professionista business to business noto anche come B2B L informazione quando obbligatoria riguarda nella maggioranza dei casi aspetti relativi alla salute e alla sicurezza che vanno in qualche modo a interagire con l ambiente 1l contenuto delle informazioni richieste o le imposizioni su determinate tecniche di produzione si sono estesi dalle caratteristiche di sicurezza agli aspetti ambientali in considerazione della crescente consapevolezza della rilevanza ambientale del prodotti industriali Parallelamente si assistito alla nascita di strumenti volontari slegati dalla logica del command and control mirati all incentivazione e al coinvolgimento degli attori economici e sociali nelle dinamiche di miglioramento delle prestazioni ambientali dei prodotti come l Ecolabel o la Dichiarazione Amb
137. REINA DI AOC IO 012345678 910111213141516171819202122232425262728293031 Fonte www environdec com Per quanto riguarda la rappresentativit geografica delle EPD la figura 3 27 mette in evidenza la rilevante presenza di Italia e Svezia nel sistema e la recente partecipazione di nuovi stati come Danimarca Repubblica Ceca e Taiwan Ad eccezione del contributo della Svezia nessun altro paese del Nord Europa ha sviluppato 1 EPD secondo il nuovo sistema internazionale 1 paesi asiatici Invece mantengono la loro posizione grazie alla rappresentanza del Giappone Figura 3 27 Registrazioni EPD per paese Anno 2011 6 2 Ti erat pri j Fonte www environdec com 17 http www environdec com en Articles EPD 141 CAPITOLO QUARTO I DISTRETTI INDUSTRIALI IN ITALIA 4 1 Introduzione E evidente come oggi lo studio della regione sia diventato il luogo di un ampia convergenza pluridisciplinare dove accanto alla geografia che per definizione studia 1l territorio e le sue articolazioni stanno 1 economia l econometria la statistica l urbanistica la sociologia ed altre discipline ancora Un campo di ricerca significativo quello riguardante l attivit industriale concepita come forma moderna di razionalizzazione della produzione di tale concezione logico corollario la definizione di regione industriale come quel territorio in cui la maggioranza della popolazione presenta al l
138. Sicilia la Campania il Veneto la Toscana l Emilia Romagna e l Umbria Queste regioni sono pi rilevanti anche per numero di addetti impegnati e in tal senso l Emilia Romagna seguita a distanza dal Veneto e dalla Toscana si distacca in conseguenza del fatto di possedere una base produttiva a carattere maggiormente industriale con una dimensione media di impresa pi grande delle altre regioni I risultati dell indagine hanno anche messo in evidenza in modo inequivocabile 1 tratti della crisi strutturale che sta attraversando 1l settore mentre ancor pi drammatiche sono le previsioni a breve degli operatori che sono stati intervistati Negli ultimi anni infatti si vissuta e si sta ancora vivendo una lunga fase di crisi che ha portato ad un tendenziale ridimensionamento di questo ambito produttivo in termini sia di numero di imprese che di 207 addetti dal 2004 infatti le aziende si sono ridotte di circa 200 unita mentre ancora piu netta stata la flessione sul fronte degli occupati con circa 1 700 persone in meno La pi marcata flessione degli addetti rispetto alle unit produttive ha prodotto come conseguenza l ulteriore contrazione di una struttura d impresa ceramica gi di per s molto piccola La dimensione media aziendale per numero di addetti oggi di circa 3 5 persone per unit produttiva Come gi evidenziato precedentemente esistono molte differenze fra regione e regione anche su questo piano
139. T 2002 presenta maggiore raffinatezza screntitica nella determinazione det fatton di caratterizzazione nella categona relativa alla saluta umana Sono considerate le radiazioni ionizzanti Considera gh ettetti della CO nelle categorie Human Health e Biodiversity Minore caratterizzazione dei land use riferit ach impieghi agncoli nispero a quelli delle costruzioni e degli insediamenti industriali e minore peso della categoria di impatto Biodiversity Non c la normalizzazione e la valutazione del danno fatta secondo il enter der costi estem Si riferisce a tutto il pianeta nella valutazione degli impatti irta Carattenzzazione molto forte del land use rispetto alle altre due categorie di impatto di Leosystem Quality Non sono considerati 1 danni dovuti alle emissioni di ferro Fe azote N di fosforo P della domanda di ossigeno chimico COD della domanda di ossigeno biologico BOD Valutazione secondo diverse prospettive culturali o comunque lasciata all opmione 0 all interesse del singolo Non sono considerati come materiali esaunibili T acqua sabbia ghia uramo e argento Non sono considerati nella valutazione i costi memi e quelli estern Si riferisce alla sola Europi Manca la valutazione del consumo energetico parametro che nella maggioranza dei cas meglio rappresenta la valutazione del danno Forte valutazione del danno dovuto al consumo dell acqua nelle due categorie di impatto Prod Cap
140. a necessario che gli standard di processo vengano fissati da coloro che hanno competenza e conoscenza tecnica per poter dar vita a processi sempre pi puliti e che l applicazione di questi standard non comporti eccessivi costi di controllo ambientale 4 Standard di prodotto disciplinano le caratteristiche dei prodotti ed incentivano la produzione di prodotti puliti di maggiore durata o a minor consumo energetico durante il loro uso Il problema di questo tipo di strumenti risiede nel fatto che risulta particolarmente complesso coniugare il comando ed il controllo poich da un lato essi richiedono un efficiente apparato di controllo molto costoso dall altro questo tipo di strumenti sono stati utilizzati in modo indiscriminato Un ulteriore difficolt nella applicazione di tali strumenti regolativi costituita dal fatto che di per s non costituiscono un incentivo a ricercare e ad introdurre tecnologie pi pulite Questa tipologia di strumenti anche se presenta numerosi limiti deve essere considerata un prerequisito irrinunciabile di qualsivoglia politica ambientale dimostrando un indubbia efficacia di fronte al profilarsi di effetti irreversibili o di inquinanti inaccetabili 1 6 2 2 Gli strumenti economici Gli strumenti economici vengono impiegati per la correzione dei danni ambientali e la compensazione delle esternalit negative che l attivit produttiva determina Tramite tali strumenti 1 costi ambientali v
141. a anche concorrenza Dunque gli elementi individuati dall economista inglese erano e L individuazione di una specifica realt sociale oltre che economica e Laspecializzazione di una precisa categoria di prodotti 1 A CRESTA JI ruolo della governance nei distretti industriali Franco Angeli Editore Milano 2008 pp 9 15 145 e La concentrazione di un area geografica e Il particolare rapporto tra le imprese allo stesso tempo collaborazione e concorrenza In realt il termine distretto industriale comparso ancora prima dell opera di questo autore lo si pu infatti trovare in C Taylor in un saggio del 1841 e in Hearn in un saggio de 1863 gi in quegli anni la circostanza che alcune aree della Gran Bretagna prima fra tutte proprio il Lancashire fin dai tempi della prima industrializzazione si fossero differenziate dal resto del paese emergendo come distretti industriali in cui la produzione industriale si era specializzata e concentrata fu un fenomeno troppo evidente per sfuggire all attenzione Tuttavia solamente con l opera di Marshall il concetto di distretto industriale si trasformato da concetto generico semplicemente descrittivo a concetto teorico importante della scienza economico sociale L elemento innovativo della teoria di Marshall sta nell individuazione di un determinato tipo di economie che lui stesso defini economie esterne si trattava in particolare di economie e
142. a ceramica artistica e tradizionale Siciliama cccccceccccccccecs 217 5 4 La ceramica artistica tradizionale di Caltagirome cccccccccscccccccccccccecces 226 SA lea citadi Calta Sironi rossi 226 IALL INNON ONCA EEE narra 226 IA da NOUNZIC STOLC N rro ouai a a ana a a a a 22 5 4 2 Il distretto industriale della ceramica artistica tradizionale di Caltagirone 233 5 5 Tecnica e tecnologia del ciclo produttivo della Ceramica cccccccceeccscccess 240 SOR ERRATA I 240 5 5 2 Preparazione dell impasto argilloso c cece eee e eee e eee e eens 241 S9 RICCICA CEl MODEM O yess anelli 242 IST AO 24 11 RR oe ee RS ere ere 242 DD Fo TS SIC CATION AIAR RIO RI RIA A 243 5 5 5 Prima cottura produzione del biscottO 0 ccc cece cece cece eee e enn eeeee ees 244 Dei HL RR N RR RE VERRA 245 5 0 0 Vermic e smalti da small 245 34M iii 291 FD DIVARIO RA Ao 252 5 5 7 2 Policromia pittura a grande fuoc0 L LL 252 5 5 8 Seconda cottura prodotto finito iii 253 55 9 Cott re special tefZ0UOCO rali 294 IOT Lusti meali riccione iaia 255 Did Decorazione a dccalcomonia asino 256 5 5 10 Cotture speciali pietra laViIca ii 257 CAPITOLO SESTO VALUTAZIONE AMBIENTALE DELLA CERAMICA ARTISTICA E TRADIZIONALE DI CALTAGIRONE a aaa 261 6 L Introduzione a ale 262 6 2 L azienda Francesco Navanzino di Caltagirone ccccccc
143. a e valori di caratterizzazione per le categorie di danno produzione 1 kg piatti in ceramica Valutazione del danno Pesatura pt Climate Change Kgag CO 0 000149 Human Health 1 01 E DAILY 0 000143 0 00013 0 271 PDF m Y 1 98 ES Fonte elaborazione personale ZI Figura 6 5 Pesatura Categorie di Danno 155 150 145 140 135 130 125 120 115 110 105 100 HFE Climate change Human health CO LEA 1 kg Pottery Dishes E Production 1 kg Pottery dishes EE Disposal inert waste 5 water to inert material landfill ZH 5 Analizzando 1 kg LCA 1 kg Pottery Dishes Metodo IMPACT 2002 V2 05 IMPACT 2002 Pesa Fonte SimaPro Tee a Resources ee a aes pieni Nino ia e AR O Ecosystem quality CI Transport municipal waste collection lorry 21t CH 5 278 99 In ceramica ione piatt Impatto Produzi i ie d e weet eee ee ee BP 2g e Score Categor l r e ing Figura 6 6 Valutazione S See Oe ee ee r 390 300 370 360 350 I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I a I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I l I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I n Llo _ ooo khLoo ono loan dn
144. a quota del fatturato di settore sono costituite dalle terrecotte e dalle maioliche e in particolare da articoli artistici ornamentali vasellame oggettistica e altri oggetti d uso domestico Importante anche la produzione di piastrelle e rivestimenti a carattere artistico In ogni caso negli ultimi anni cresciuto 1l peso del fatturato di prodotti personalizzati come se ci costituisse un valore di mercato in tendenziale ascesa La limitata dimensione aziendale si ripercuote sulle opzioni strategiche accessibili alle Imprese ceramiche a partire da quelle inerenti 1 canali distributivi di accesso al mercato e l ampiezza del proprio mercato geografico la clientela principale costituita da operatori del dettaglio specializzato tipologia messa progressivamente in crisi dall avvento delle 208 formule della grande distribuzione organizzata e operatori dell ingrosso figure proprie di un canale distributivo lungo sempre piu penalizzante ed estromesso dal mercato Sul piano geografico le aziende operano con riferimento quasi esclusivo ad un mercato interno in gran parte locale regionale Viceversa minima e in diminuzione la quota di fatturato da esportazione al 2006 tale quota risultava del 7 7 contro un valore di 8 0 del 2005 e 8 8 del 2004 Inoltre minima la quota di imprese che frequentano in modo pi o meno significativo 1 mercati esteri circa 1l 22 esporta nei mercati dell Unione Europea e circa il 21 anche i
145. a sottostima dei valori ma nonostante questo non si pu fare a meno di confrontarsi con tali data gaps Non sono poi da dimenticare gli errori dovuti all assenza di dati rappresentativi in ragione di fattori temporali geografici tecnologici Le correlazioni con tali fattori permettono di trarre ulteriori informazioni in grado di affrontare l incertezza dei dati Ciononostante la modellizzazione della incertezza dei dati non una pratica comune negli inventari modelli 127 http www dichep unige it old_site consulenza_ambientale lca fasi htm 128 A SCIPIONI A MAZZI F ZULIANI T BOATTO Life Cycle Assessment op cit pp 46 53 107 input output modelli stocastici applicazione di fattori di incertezza a dati non rappresentativi anche se ormai indubbio per che la rilevanza delle analisi di molto limitata senza l effettuazione di tali stime della incertezza dei dati Anche 1 costi di un analisi LCA possono costituire una barriera notevole all applicazione della metodologia in azienda essi dipendono dagli obiettivi e scopi prefissati e dalla potenziale applicazione dello studio Oltre a quelli sopra citati esistono una serie di altri limiti strutturali legati alla metodologia LCA che necessario conoscere e tenere in considerazione durante l utilizzo quali 1 la tecnica non consente la valutazione di impatti definiti a livello locale 1 risultati di uno studio condotto a livello regional
146. a una grande Impresa o da una concentrazione di imprese simili e successivamente cercare 1 legami orizzontali e verticali a monte e a valle con imprese ed istituzioni Quest analisi condotta con l obiettivo di trovare le complementariet tra le imprese e tra esse e le Istituzioni e dunque 1 fattori chiave di sviluppo del cluster incorporati nelle infrastrutture nelle norme e nei beni pubblici che sono stati creati 4 3 I distretti industriali in Italia In Italia in seguito alla crisi del modello della produzione fordista il settore industriale subi sconvolgimenti tali da indurre gli economisti industriali 1 decision makers e gli esperti di politica industriale in generale a cercare nuovi sistemi di organizzazione industriale L esistenza di imprese di piccola e media dimensione localizzate all interno di una regione economica definita dagli studiosi area NEC Nord Est Centro non colpite dalla crisi fece pensare che lo sviluppo arrestatosi negli anni 70 poteva ripartire proprio da queste realt Il periodo a cavallo tra gli anni 70 e gli anni 80 vide il trionfo di quest area ed il suo prevalere su quella del Nord Ovest che durante il periodo della ricostruzione aveva rappresentato il triangolo industriale Questa nuova espansione industriale consenti anche un cambiamento nella spiegazione della geografia industriale tanto da indurre gli studiosi a parlare di tre aree geografiche Mezzogiorno Nord Ove
147. aggiore qualit e una modernizzazione dei processi produttivi ottenuta grazie anche all acquisizione di nuove professionalit dall esterno I fichi d india di San Cono il carciofo violetto di Ramacca l uva di Mazzarrone l arancia rossa di Scordia e Palagonia sono soltanto alcuni esempi delle produzioni tipiche del territorio che si sono affermate sul mercato a queste si aggiungono nuove produzioni di vino e olio di qualit frutto di una nuova imprenditorialita agricola che sta iniziando a diffondersi Anche in questo settore da evidenziare che l uso dei marchi volontari ambientali potrebbe essere uno strumento utile di valorizzazione e differenziazione Alla luce di quanto detto sembrerebbe importante riuscire a creare una sinergia tra questi tre settori chiave ceramica turismo agro alimentare che rappresentano delle punte di 291 eccellenza di qualita e tipicita del comprensorio calatino Questa sinergia potrebbe essere realizzata creando ad esempio potrebbe essere realizzata creando dei percorsi storico culturali naturalistic enogastronomici che possano in qualche modo carpire l attenzione dei consumatori e favorire la crescita del loro interesse non solo per 1 prodotti ceramici ma anche per altri prodotti turistico eno gastronomici di intessere altrettanto rilevante Inoltre Importante insistere sull adesione ad un marchio distintivo da parte degli operatori che deve garantire il legam
148. ali in particolare nel settore delle mattonelle per rivestimenti A seguito di un intesa raggiunta tra la casa automobilistica Jaguar e un azienda leader nel settore delle ceramiche Franceram nato infatti un progetto ancora allo stadio di ricerca industriale che prevede 1l riutilizzo di materiali silicati delle vecchie auto di lusso derivanti ad esempio da parabrezza lunotti posteriori gruppi ottici allo scopo di creare piastrelle in ceramica per uso domestico Da evidenziare che l idea di realizzare piastrelle in ceramica partendo dal silicio presente nelle vecchie auto da rottamare un modo per sottolineare ulteriormente l impegno del settore ceramico Industriale al riciclo e all eco sostenibilit attraverso il reimpiego di questi materiali s1 evita infatti di scavare in natura alla ricerca di argille salvaguardando cos il paesaggio naturale e proteggendo il territorio da eventuali disboscamento e allo stesso tempo si riduce notevolmente la quantit di rifiuti da smaltire quindi tutto a vantaggio del ambiente Questo studio di LCA costituisce pertanto un passo fondamentale sia nel percorso di un eventuale adesione al sistema volontario di etichettatura ambientale EPD relativamente al piatti in ceramica della tradizione artistica calatina sia nell ottica di uno sviluppo economico ambientalmente e territorialmente sostenibile Attualmente nel settore delle ceramiche artistiche l utilizzo di questa tipologia di m
149. alt che potrebbe essere definita tradizionale emersa da qualche tempo l attivit di alcuni soggetti intermedi che stanno a met tra gli Imprenditori e gli artigiani Sono coloro che per far fronte alle esigenze evolutive della 37 A RAGONA Caltagirone in bianco e nero Caltagirone 1984 38 Allegato A del D A n 2575 del 26 09 2008 234 domanda hanno investito nella riorganizzazione produttiva Si assistito in tal modo alla trasformazione di quegli artigiani che per disponibilit di capitali si sono trasformati in Imprenditori semi industriali in grado di acquistare materie prime mezzi di lavoro e manodopera salariata Nel comparto della ceramica nonostante il processo di ristrutturazione abbia introdotto impianti e sistemi di produzione nuovi non c stata la totale sostituzione del lavoro dell uomo Pertanto si pu dire che non vi stato alcun cambiamento nel rapporto prodotto manodopera che mantiene livelli bassi che evidenziano una preponderanza del fattore lavoro sul fattore capitale nel processo produttivo La dimensione media delle imprese artigiane ufficialmente 3 4 unit lavorative per unit locale di produzione ma la dimensione del sommerso notevole aggirandosi secondo stime attendibili intorno al 90 100 della forza lavoro ufficialmente impiegata Le attivit principali delle botteghe artigiane sono di due tipi produzione di oggetti d uso domestico che nel tempo hanno a
150. alutazione degli impatti ambientali in De Qualitate Settembre 2008 pp 46 53 7 G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit p 28 A SCIPIONI A MAZZI F ZULIANI T BOATTO Life cycle assessment op cit pp 46 53 B FERRARIS DI CELLE Strumenti per l eco efficienza op cit p 29 L DE SANTOLI Analisi del ciclo di vita del sistema edificio impianto Manuale architettura ambiente energia Palombi Editore Roma pp 9 12 71 scientificamente verificabili e confrontabili derivanti da apposita analisi Costituiscono oggetto di analisi 1 carichi energetici e ambientali imputabili ad un processo o attivit tramite cui si giunge alla produzione di un prodotto o servizio ed considerato l intero ciclo di vita del processo o attivit figura 3 2 senza che se ne trascuri nessuna fase dall acquisizione delle materie prime al ciclo produttivo all uso e allo smaltimento finale Figura 3 2 L analisi del ciclo di vita INPUT OUTPUT Estrazione delle materie Prodotti principali Processamento Materiali e fabbricazione Co prodotti Distribuzione Effluenti in Energia acqua Uso del prodotto Emissioni in aria Riuso riciclaggio Rifiuti solidi Acqua recupero energetico Altre interazioni Gestione rifiuti con l ambiente Fonte 2B Successivamente nel 1993 la SETAC ha emanato le linee guida figura 3 3 per redigere una LC
151. amica di Caltagirone in Working Paper Series EBLA n 06 2002 n 6 pp 1 22 344 http www denominazionecomunale it index php Il Prodotto Il Prodotto html 238 Fonte http www denominazionecomunale it index php Il Prodotto Il Prodotto html Rappresenta un forte valore aggiunto allo sviluppo locale serve a tutelare dalle imitazioni le caratteristiche di produzione e le tradizionali lavorazioni degli artigiani locali e inoltre non solo difesa della tipicit dei prodotti ma anche promozione del territorio e impegno alla qualit Recentemente infatti sta sorgendo il problema delle imitazioni da parte dei cinesi che con perfette decalcomanie imprimono sulla ceramica 1 disegni e 1 colori classici di Caltagirone causando non pochi problemi agli artigiani calatini che da sempre hanno puntato pi sulla qualit che sulla quantit Per cercare di contrastare questa concorrenza attraverso il Distretto della Ceramica si sta cercando di portare avanti delle iniziative molto serie per far valere l unicit del prodotto l originalit l autenticit rispetto a qualsiasi forma di imitazione La ceramica pu diventare 1l fiore all occhiello dell immagine isolana ed auspicabile che la Regione oltre che a favorire un maggior marketing la formazione e l internazionalizzazione punti a istituire un marchio di qualit della ceramica siciliana Inoltre per la fine di questo anno prevista l adesione della citt di
152. ano notevolmente le scelte e le ipostesi di lavoro in quanto a seconda delle motivazioni del pubblico a cui destinato delle risorse a disposizione e delle aspettative riposte nei risultati le conclusioni derivanti dallo studio possono essere anche molto diverse tra loro In particolare il livello di dettaglio dell analisi varia a seconda del destinatario se lo studio realizzato per un uso D CASTIELLO et al La metodologia LCA per la sostenibilit ambientale del processo conciario in Atti del 38 Convegno Nazionale dell Associazione Italiane dei Chimici del Cuoio Tecnologie innovative ecofriendly nella lavorazione del cuoio Lonigi V1 25 26 settembre 2009 pp 1 7 79 interno all azienda ad esempio per ottenere il miglioramento delle performance ambientali del prodotto pu essere realizzata una LCA semplificata in cui vengono valutati solo gli aspetti ritenuti critici se invece lo studio effettuato per uso esterno ad esempio per la realizzazione della politica ambientale pubblica necessaria un elaborazione pi completa E importante valutare anche l affidabilit delle informazioni richieste durante lo studio visto che spesso in questa fase non si posseggono dati precisi e occorre quindi fare 108 riferimento alla letteratura gi esistente Questa prima fase si articola in diversi momenti Definizione del sistema In ottica LCA il concetto di sistema viene definito come un in
153. aratteri identitari del prodotto e del territorio Di contro andranno innovati 1 processi produttivi e 1 prodotti che dovranno cos corrispondere non tanto all esigenza di concorrere sul prezzo a scapito della qualit quanto per il soddisfacimento delle tendenze di mercato interno e internazionale e per 1 nuovi bisogni di consumo culturale che potranno essere soddisfatti con l acquisto 216 Far incontrare la nuova domanda offerta sul versante della qualita e dell eccellenza significa elaborare strategie di medio lungo termine che debbono necessariamente sacrificare politiche di corto respiro ed interventi a pioggia Significa altres una condivisione totale ed una estrema tenacia nel perseguimento degli obiettivi posti da parte di tutti 1 soggetti interessati istituzionali e sociali oltre al duraturo coinvolgimento di tutti gli strumenti di comunicazione Diversamente a quanto si possa ritenere l educazione alla qualit e all eccellenza non passa solo e soltanto attraverso 1 tradizionali canali dell esportazione nell arte e nel design delle arti applicate e quindi in primo luogo della ceramica artistica o attraverso le sedi considerate proprie e precipue dell arte e del design musei mostre gallerie d arte ecc passa attraverso la pi ampia divulgazione popolare dei contenuti culturali propri di certe produzioni ceramiche incentivando l affermazione e l accesso ai bisogni culturali e non deve rig
154. archio ambientale pressoch nullo Il suo utilizzo in questo ambito produttivo tuttavia insieme ad un uso maggiore e pi consapevole dei marchi relativi alla qualit e all eccellenza del prodotto es marchio Ceramica Artistica e Tradizionale CAT o DOC marchio di ceramica di qualit marchio DE CO P potrebbe risultare utile per mettere in evidenza l attenzione degli artigiani alla tutela dell ambiente e alle produzioni sostenibili inoltre potrebbe contribuire a valorizzare e a differenziare sul mercato 1 prodotti tipici ceramici calatini insistendo sugli aspetti della riconoscibilit e della distinguibilit La tutela e la valorizzazione della ceramica di Caltagirone un obiettivo importantissimo da raggiungere poich quest arte tradizionale ha tutte le carte in regola per svolgere un ruolo trainante nello sviluppo sostenibile del territorio ad essa correlata anche da un punto di vista turistico rappresentando cos una voce importante nella creazione della ricchezza regionale L arte della ceramica legata al territorio dunque pu essere vista come e risorsa creativa e reattiva contro l omologazione del villaggio globale e difesa della memoria dell identit e della diversit 289 e segno della bellezza vivente simbolica e utilitaria testimonianza del saper fare bene e fattore strategico per uno sviluppo sostenibile e energia propulsiva per una nuova qualit della vita e per
155. archio EPD THE GREEN YARDSTICK Fonte Elaborazione personale Norma ISO 14020 Environmental labels and declarations General principles Norma ISO 14021 Environmental labels and declarations Self declared environmental claims Type II environmental labelling 7 Norma ISO 14025 Environmental labels and declarations Type III environmental declarations Principles and procedures Norma ISO 14040 Environmental management Life Cycle Assessment Principles and framework 57 CAPITOLO SECONDO LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO 2 1 Territorio attivita produttive e sostenibilita 2 1 1 Introduzione Tutelare recuperare promuovere 1 valori naturali e ambientali del territorio sono ormai imprescindibili e decisivi contenuti di una politica di sviluppo sostenibile uno sviluppo di buona qualit sociale perch migliora la vita dei cittadini ed economica perch durevole e fondata non sullo spreco e la distruzione delle risorse ma sul loro utilizzo efficiente Nella programmazione e nella gestione del territorio valori come la biodiversit la naturalit la qualit dei paesaggi sono stati spesso trascurati e posti in secondo piano facendo cos impoverire la politica urbanistica e alimentando un diffuso degrado Nuove e rilevanti trasformazioni sono in corso su scala globale e locale 1 cambiamenti climatici alimentano le pressioni dissesti idrogeologici acidificazioni su un territorio vulnerato e vul
156. are 1 processi di innovazione e promuovere l internazionalizzazione delle imprese Nel 1990 la legislazione nazionale ha esaltato ulteriormente la tradizione ceramicola calatina definendo Caltagirone citt di antica tradizione ceramica ad elevata qualit e nel 1996 il Consiglio Nazionale Ceramico ha approvato il Disciplinare di produzione della che sottopone a tutela sette tipi di decorazioni ceramica artistica e tradizionale protomaiolica chiaramontana quattrocentesca cinquecentesca secentesca settecentesca e ottocentesca Da alcune indagini condotte qualche anno fa tuttavia emerso che fino a quel momento e per la verit anche recentemente nessun produttore aveva fatto richiesta di poter usufruire di tale marchio evidentemente ancora poco conosciuto tra gli artigiani L indagine ha addebitato le ragiono di tale fallimento a problemi di carattere economico legati agli elevati costi di adesione per 1 produttori data la severit dei criteri adottati per individuare 1 prodotti ceramici da sottoporre a tutela 1 laboratori di produzione infatti devono rispettare standard tecnici e di sicurezza che appaiono predisposti per imprese grandi dimensioni L adesione al disciplinare inoltre costringerebbe le imprese a regolarizzare il personale dipendente nell ambito di un settore in cui sembrano prevalenti le attivit sommerse A questo s1 deve aggiungere che 1 prodotti che possono fregiarsi del mar
157. are un doppio vantaggio Per quanto riguarda invece la possibilit di utilizzare materie prime riciclate anche se in questo contesto l utilizzo delle materie prime stato rilevato come poco impattante sembrato opportuno segnalare un interessante innovazione tecnologica in ambito delle ceramiche industriali in particolare nel settore delle mattonelle per rivestimenti A seguito di un intesa raggiunta tra la casa automobilistica Jaguar e un azienda leader nel settore delle ceramiche Franceram nato un progetto che prevede 1l riutilizzo di materiali silicati delle vecchie auto di lusso derivanti ad esempio da parabrezza lunotti posteriori gruppi ottici allo scopo di creare piastrelle in ceramica per uso domestico Il progetto ancora allo stadio di ricerca industriale stato presentato lo scorso settembre in occasione del CERSAIE 2011 il Salone internazionale della ceramica e dell architettura L idea di realizzare le piastrelle di ceramica partendo dal silicio presente nelle vecchie auto da 285 Figura 6 10 Network Ciclo di vita 1 kg di piatti in ceramica Fonte SimaPro 7 3 286 rottamare un modo per sottolineare ulteriormente l impegno del settore al riciclo e alla eco sostenibilit attraverso il reimpiego di questi materiali si evita infatti di scavare in natura alla ricerca di argille e allo stesso tempo si riduce notevolmente la quantita di rifiuti da smaltire tutto a vantaggio
158. argilla import ae usati per l unit funzionale Trasporti Transport Trasporto smalto bianco da fornitore Montelupo lorry 3 5 7 5t EURO 5 78 15 Kg km Fiorentino FI ad azienda ceramica distanza Trasporti Transport Trasporto cristallina da fornitore ad azienda lorry 3 5 7 5t EURO 4 7 815 Kg km ceramica distanza 1600 km Montelupo Fiorentino FI Fonte elaborazione personale 273 6 3 4 Valutazione degli impatti di ciclo di vita LCIA 6 3 4 1 Il metodo e i dati utilizzati La fase di valutazione del danno stata realizzata includendo sia gli elementi obbligatori classificazione caratterizzazione e valutazione del danno che quelli opzionali normalizzazione e pesatura come stabilito dai relativi standard europei esprimendo 1 risultati attraverso parametri numerici equivalenti in modo da rappresentare quantitativamente gli effetti ambientali del sistema analizzato I dati utilizzati sono stati reperiti principalmente in campo grazie alla collaborazione dell azienda oggetto di studio 1 restanti Invece sono stati ricavati da dati di letteratura e dal database Ecoinvent Tutti 1 dati raccolti primari e secondari sono stati analizzati mediante 11 software Simapro 7 3 In particolare per realizzare la fase di valutazione degli impatti stato scelto il metodo IMPACT 2002 poich esso calcola l utilizzo di energia non rinnovabile quantificandone il danno ad esso associato in termini di consumo
159. aria eq 2 MJ primary non renewable Fonte https www ingmo old unimore it campusone Visualizzazionelngegneria StreamFile asp File MaterialeDidattico Matdidattico8845 Falconi LCA pdf S n Cc E Cc n Mineral extraction Ia Non renewable energy Resources M Resources MJ Le categorie di danno I fattori di danno delle sostanze vengono ottenuti moltiplicando 1 fattori di caratterizzazione per quelli di danno damage assessment delle sostanze di riferimento I fattori di caratterizzazione per le categorie di impatto di Human Health sono espressi sempre in DAL Y kg emissione 0 in DALY Bq emissione per la categoria Jonizing radiation Per la Ecosystem Quality le categorie di impatto Terrestrial acidification Terrestrial nutrification e Land occupation sono state prese da Eco indicator 99 e il loro impatto si determina come una frazione di potenziale in via di estinzione Potentially Disappeared Fraction in una certa area e in un determinato intervallo di tempo per kg di sostanza emessa espressa in PDF m yr kg emissione Per l ecotossicit la valutazione del danno basata sulla Potentially Affected Fraction PAF delle specie integrato nel tempo e nel volume espresso in PAF m yr kg Per convertire 1 PAF in PDF si usato 1l fattore di estrapolazione diretta 10 tra il NOEC No Observed Effect Concentration del PAF e 11 NOEC del PDF Metodi di estrapolazione sono adesso in fase di sviluppo per la determinazione
160. arsi solo con l aumento della produzione dei materiali e dei consumi era quindi pi che mai necessario definire un piano d azione per realizzare uno sviluppo compatibile con la salvaguardia dell ambiente Agenda XXI ha risposto a tale necessit il suo obiettivo infatti era quello di assicurare uno sviluppo economico responsabile verso la societ proteggendo le risorse naturali e l ambiente a beneficio delle future generazioni L ONU al contempo aveva anche prescritto che ogni nazione doveva dotarsi di un proprio piano d azione per realizzare gli obiettivi dell Agenda XXI e questo entro il 31 dicembre del 1993 Per dare attuazione a quanto richiesto il Ministero italiano dell Ambiente ha definito il Piano Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile che stato approvato dal CIPE Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica il 28 dicembre 1993 Il Piano prevedeva azioni nei settori produttivi quali l industria l agricoltura e il turismo nelle infrastrutture di base energia e trasporti e nel settore dei rifiuti problema terminale dei processi di produzione e consumo nelle economia pi ricche 37 Norma UNI EN ISO 14020 2002 Prima dell UNCED l Italia non aveva mai predisposto piani o strategie per l ambiente Delibera CIPE seduta del 28 dicembre 1993 Piano Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile pubblicato su suppl G U n 37 del 26 2 94 34 Il Piano ha rappresentato il primo doc
161. articolare la Strategia di Azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile in Italia elaborata dal MATT e approvata con Delibera CIPE 2 8 02 n 57 si ispirava al sopracitato VI Programma d Azione e a quegli obiettivi di piena occupazione coesione sociale tutela ambientale sanciti dai Consigli Europei di Lisbona e Goteborg L azione ambientale si articola anche qui in quattro grandi aree tematiche 1 cambiamenti climatici e protezione della fascia dell ozono 2 protezione e valorizzazione sostenibile della Natura e della Biodiversit 3 qualit dell Ambiente e qualita della vita negli ambienti urbani e nel territorio 4 gestione sostenibile delle risorse naturali Prima dell UNCED l Italia non aveva mai predisposto piani e strategie per l ambiente http www apat gov it site files Agenda21 normativa italia 1993 Piano nazionale per lo sviluppo soste nibile pdf DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 3 dicembre 1999 n 549 Regolamento recante norme di organizzazione delle strutture di livello dirigenziale generale del Ministero dell ambiente pubblicato in Gazzetta Ufficiale n 67 del 21 03 2000 www apat gov it site schema cronologico sintetico doc CIPE 2 agosto 2002 Deliberazione n 57 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n 255 del 30 ottobre 2002 supplemento ordinario n 205 35 A ciascuna area tematica associata una tabella di indicatori scelti in funzione delle esigenze della norm
162. asciate 1363 pui 1263 1050 Fbi anno Fbi 600 412 400 200 11 123 126 100 a 7 i T Fill O E OR SPP PS YS PP PG PP Go oS PPP Anno Fonte ISPRA 1 6 2 3 3 I Bilanci ecologici I bilanci ecologici nascono negli anni 60 con l introduzione del concetto di ciclo di vita del prodotto A partire dagli anni 70 gli studi sull analisi del ciclo di vita del prodotto si sono diffusi allargandosi agli impatti ambientali delle merci e dei cicli produttivi Tali strumenti rappresentano la risposta strategica agli obiettivi di ecoefficienza perseguiti dalle Imprese nel tentativo di ridurre progressivamente gli impatti ambientali e l utilizzo delle risorse lungo l intero ciclo di vita ad un livello in linea almeno con la capacit di carico stimata dell intero ecosistema planetario Lo sviluppo di questo nuovo paradigma d azione da ricondurre all interdipendenza delle problematiche ambientali oltre che ad una nuova attenzione da parte delle politiche ambientali sulle politiche di prodotto nonch una crescente richiesta da parte dell opinione pubblica di informazioni ambientali da parte delle imprese I bilanci ecologici si suddividono in bilanci ambientali documenti informativi nei quali sono descritte le principali relazioni tra l impresa e l ambiente sono volti a valutare le prestazioni ambientali delle attivit di produzione e di servizio e permettono di orientare le scelte gestionali e di controllo d
163. asimo Nel 1268 si estinse la dinastia sveva e il l isola pass nelle mani di Carlo d Angio il quale se da un lato ebbe il merito di lasciare inalterate le concessioni comunali dei precedenti sovrani dall altro sottopose la popolazione a un oppressione fiscale senza precedenti che la costringer poco pi tardi ad organizzare delle sommosse popolari passate alla storia sotto il nome di Vespri Siciliani tuttavia l eccessiva pressione fiscale non fu il solo motivo della rivolta in quanto la dominazione angioina aveva posto la Sicilia in secondo piano rispetto Napoli proclamata capitale del Regno Grazie alle tante elargizioni e privilegi terrieri che furono concesse alla citt dalle dinastie regnanti il 300 fu un periodo florido per Caltagirone che divenne uno dei centri pi opulenti e culturalmente stimolanti dell isola L epoca dei vicer Nel 1412 Caltagirone assieme al resto dell isola fu annessa al regno di Ferdinando d Aragona che riconobbe alla citt il titolo di gratissima Da quel momento la Sicilia non fu pi residenza stabile dei sovrani ma venne governata da Vicer per circa 400 anni Nel 1428 il re Alfonso V detto il Magnanimo insigni la citt del titolo di repubblica e Caltagirone pot godere di molti benefici simili a quelli conferiti alle citt demaniali in particolare questi benefici permettevano agli artigiani locali di poter vendere e commerciare le loro maioliche in tutte le
164. assegnare un altro orizzonte esistenziale e occupazionale alle giovani generazioni nonch per affiancare e formare la nuova figura dell artigiano metropolitano Scommettere su di essa significa considerarla come un fattore di unicit del territorio in considerazione del fatto che il suddetto fattore la strategia vincente in ogni campo e su ogni mercato Lo sviluppo del grado di attrattivit del territorio pu puntare in modo significativo su questo patrimonio che potrebbe svolgere un ruolo di richiamo costante indipendente dalle stagioni e alternativo al turismo tradizionale Ci potrebbe essere reso possibile attraverso l offerta di servizi culturali legati proprio al mondo della ceramica da diffondere far conoscere e rendere il pi possibile comprensibili e di appeal per un pubblico eterogeneo e spesso composto da non specialisti Nasce cos la necessit di considerare l arte ceramica come una forma di capitale culturale e quindi di vederla come in continua evoluzione come fattore di sviluppo del grado di attrattivit del territorio e delle capacit economiche culturali politiche e artigianali che la generano la sostengono e ne sviluppano tutte le potenzialit In quest ottica sarebbe importante riuscire a dar vita ad un Distretto turistico culturale con l obiettivo di valorizzare oltrech le risorse artigianali le pi ampie specificit territoriali le risorse storiche culturali ambientali e agro alimenta
165. assificazione dei prodotti ceramici Pasta Rivestimento Tipo Ceramico colore compattezza ualit Nome dato Nome Worl Esempi as rs a comunemente caratteristici Senza Terracotta arti n i l Omamentall Rivestimento opaca architettoniche vasi da giardino 202 Ceram Classiche porosa alcalino vernice t verniciata figure nere e rosse Pasta con Siliceo Vetrina o Colorata rivestimento piobifero Cristallilna 2 silicea vu dae piombifera Cer Mussulmana terroso Ingobocla a opaca Ingobblata stannifero Blanchetto Stannifera Sar Grafflata Ita Smalto a Malolica invetriatura senza z rivestimento paia Alcalino mici lato compatta SOM Slombiferc vermice Gres salato Stannifero smalto smaltato i ni senza Biswit di Pasta blanca heen eis vemiice porcellana Vasi porosi blanchi compatta con Piombifero coperta Porcellana Biscuit di Porcellana del rivestimento boracifero Translucida porcellana A sla feldspatico vetrosa 0 dell estremo tenera 0 Oriente ed europa artificale dopo Bottger Fonte http www ceramicheditalia it Nella totalit dei casi per fissare il rivestimento e l ornato occorrono una o pi cotture successive a quella per la formazione del biscotto e allora 11 prodotto si dice finito In conclusione sono due 1 processi essenziali che concorrono alla produzione della ceramica 1 la manipolazione delle materie prime 2 la cottura che la fase in cui avvengono quei cambiamenti di stato fisico e quelle continue e progress
166. ativa vigente e comprendenti 1 sette indicatori del Consiglio di Barcellona gli ICE Indicatori Comuni Europei e la lista degli undici indicatori ambientali europei del 2000 Nell ambito di questa strategia 11 MATT ha individuato come strumento per rendere pi sistematica efficiente ed efficace l applicazione della VIA Valutazione Impatto Ambientale l istituzione degli Osservatori Ambientali finalizzati alla verifica dell ottemperanza alle pronunce di compatibilit ambientale nonch al monitoraggio dei problemi ambientali in fase di realizzazione delle opere di particolare rilevanza Il Ministero riconosceva altresi che la VIA sulle singole opere non era sufficiente a garantire la sostenibilit complessiva ma questa deve essere integrata a monte con piani e programmi mediante la Valutazione Ambientale Strategica VAS cos come previsto dalla Direttiva 2001 42 CE che abbiano gi assunto 1 criteri necessari alla sostenibilit ambientale Anche il tema del danno ambientale da annoverarsi tra gli strumenti utilizzati per promuovere lo sviluppo sostenibile In tal senso si segnala lo strumento della Responsabilit civile in materia di danno ambientale introdotto a livello nazionale Art 18 L 349 86 e comunitario art 174 del Trattato istitutivo della CE Roma 1957 Libro Bianco sulla responsabilit per danni all ambiente Bruxelles 2000 Proposta di Direttiva in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale
167. ativi si interviene direttamente nel comportamento degli inquinatori con gli strumenti economici si regolamenta indirettamente il mercato Gli strumenti economici possono essere raggruppati in tre categorie 1 Incentivi sovvenzioni e sussidi questa tipologia di strumenti viene generalmente utilizzata nelle fasi iniziali di applicazione di una nuova norma ambientale In questo caso l inquinatore ricever delle sovvenzioni per portare le proprie emissioni al di sotto di certi livelli di inquinamento Strumenti di questo tipo dovrebbero avere un effetto persuasivo ma in alcuni casi gli effetti che provocano sono esattamente contrari cio quelli di ridurre le barriere all entrata di aumentare il numero delle imprese in un settore e di conseguenza l aumento dell inquinamento per questi motivi essi sono strumenti cui si ricorre solo per periodi limitati 2 Tasse ambientali l introduzione di questa tipologia di strumenti risiede nella volont di raggiungere il livello ottimale di inquinamento cio eguagliare al margine costi di depurazione e costi di ripristino del danno ambientale Non sarebbe conveniente inoltrarsi al di sotto di tale livello di margine poich 1 costi di ripristino risulterebbero superiori ai costi di depurazione Obiettivo delle tasse quello di provocare un aggravio di costi che generi una riduzione della domanda A PANNOCCHIA C P CARROZZO Le politiche ambientali in Italia op cit p
168. atti identificabile solamente con una piccola porzione di territorio come il distretto industriale Il cluster porteriano pu avere estensione regionale regional cluster come nel caso del cluster del vino in California o nazionale national cluster come nel caso del cluster della moda o della calzatura in Italia Porter vede nei cluster una concentrazione geografica di imprese interconnesse fornitori specializzati imprese di servizi etc le quali cooperano e competono al medesimo tempo riscontrando un inusuale successo competitivo Inoltre egli afferma che il cluster un fenomeno virtualmente riscontrabile in ogni nazione regione e stato soprattutto nei paesi pi sviluppati La definizione risulta pertanto ampia e capace di comprendere molteplici 184 G MAZZARELLI L impresa culturale il distretto Audiovisivo nel Lazio QER Quaderni di Economia Regionale n 9 anno II 2008 pp 1 41 149 fenomeni economici potendo essere utilizzata per descrivere settori sistemi locali regioni o nazioni Nel suo importante lavoro Porter stesso specifica che tracciare 1 confini di un cluster risulta un compito arduo poich 1 cluster per loro natura sfuggono alla convenzionale classificazione delle attivit economiche e quindi ci richiede la comprensione dei collegamenti e delle complementariet esistenti tra settori ed istituzioni La soluzione suggerita appare pertanto semplice per individuare un cluster bisogna partire d
169. azienda e viene sistemata in un apposita aia dove subir una stagionatura di circa un anno durante il quale le sostanze organiche ancora presenti si trasformano a seguito del processo di ossigenazione favorito dagli agenti atmosferici Durante questa fase l argilla rimasta per lungo tempo allo stato umido diventa gradatamente sempre pi plastica Dopo la stagionatura essa viene prelevata e portata in un grosso scioglitore o turbo dissolutore dove verr sciolta in acqua che ha il compito di effettuare il lavaggio dell argilla e la dispersione di sali solubili 348 http costruire laterizio it costruire pdf n143 143 72 75 pdf 241 Dopo la scioglitura impasto liquido di argilla viene fatto passare in un apposito setaggio vibrante che ha lo scopo di trattenere le impurit presenti e le particelle granulotricamente pi grossolane Le argille setacciate vengono convogliate in una fossa di contenimento dove un agitatore lento le mantiene costantemente in sospensione evitando 1il depositarsi sul fondo Dalla vasca di contenimento mediante una pompa a membrana essa viene condotta e compressa in una filtropressa costituita da un insieme di piastre rivestite da teli filtranti che permettono la separazione dell acqua dall argilla ed il rassodamento di quest ultima il prodotto esce sotto forma plastica a sfoglie Dopo un tempo di 6 8 ore l argilla viene tratta fuori dai dischi e portata alla fase di impastamento e degassazione
170. azione al mercato e ai progressi scientifici e tecnologici sempre al fine di migliorare le prestazioni ambientali del prodotto etichettato e di mantenere la selettivit del marchio Attualmente possono richiedere l Ecolabel europeo 1 seguenti gruppi di prodotti servizi ammendanti calzature carta per copie computer portatili coperture per pavimenti dure in legno tessili detergenti multiuso e per servizi sanitari detersivi per bucato per lavastoviglie e per lavaggio a mano dei piatti elettrodomestici aspirapolvere frigoriferi lavatrici lavastoviglie lampadine lubrificanti materassi mobili in legno personal computer pompe di calore prodotti tessili saponi shampoo e balsami per capelli servizio campeggio ricettivit turistica substrati di coltivazione televisori tessuto carta vernicianti interno esterno figura 3 18 125 Figura 3 18 I prodotti etichettabili con il marchio Ecolabel Pitture e vernici Carta per uso domestico e z igienica Carta per fotocopie i Calzature Tessili Lampadine Materassi Detersivi per lavastoviglie Detersivi per bucato Detersivi per stoviglie a mano Detersivi multiuso e per sanitari Lavatrici Lavastoviglie Fonte ISPRA Il numero di prodotti che hanno ottenuto l Ecolabel europeo in costante crescita in tutta Europa e in Italia figura 3 19 e figura 3 20 Figura 3 19 Licenze Ecolabel europee 2010
171. azione di progetti a livello nazionale e internazionale Con il Workshop sono partite ufficialmente le attivit della Rete Italiana LCA che si sono sviluppate attraverso una serie di Iniziative creazione dei Gruppi di Lavoro su diverse aree tematiche creazione del sito internet www reteitalianalca it come strumento di informazione attivazione di una mailing list aperta a tutti gli iscritti alla Rete redazione di una Newsletter trimestrale sulle attivit della Rete aggiornamento della mappatura Relativamente a quest ultima attivit dalla pi recente mappatura effettuata nel 2011 emerge che 1 settori dove maggiormente si registrano applicazioni di LCA sono quello energetico e quello dell edilizia seguiti dalla ricerca e dal settore alimentare figura 3 15 4 ENEA La rete italiana LCA prospettive e sviluppi del Life Cycle Assessment in Italia 2011 pp 9 10 14 http www reteitalianalca it mappatura lca risultati 201 1 settori png 113 Figura 3 15 Settori di applicazione dell LCA 2011 edilizia 26 ricerca 27 alimentare 26 plastica 25 rifiuti 25 R amp S 24 riciclo 24 servizi 23 agricoltura 21 legno 19 mobili 17 PA 16 istruzione 15 prodotti chimici 14 tessile 13 appar meccanici 13 prodotti metallo 10 ristorazione 10 ceramico 9 AEE 9 carta 3 cuoio 7 metallurgico 4 abbigliamento 2 sanita 1 D 1 2345 UU F7 S 99 DUI 1213 1 15 U17181 A AZA HAHA AMN AAD HA
172. azioni turistiche compresi i prodotti tipici dell agricoltura e dell artigianato locale o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate L N 29 marzo 2001 n 135 Riforma della legislazione nazionale del turismo art 5 Fonte Wikipedia 2 Legge Regionale n 19 del 3 marzo 2005 Norme per la costituzione dei Consorzi dei Beni Culturali delega di funzioni regionali in Bollettino Ufficiale n 15 del 18 Marzo 2005 2 G AUGUSTO I distretti culturali tra teoria e prassi operativa Ticonzero n 95 2009 pp 1 6 176 4 4 2 Prospettive future il concetto di Distretto Culturale Evoluto Il concetto di distretto culturale evoluto ha preso corpo all inizio del terzo millennio esso fondato sul presupposto concernente l esistenza di complementarit strategiche tra filiere culturali differenti appartenenti a settori produttivi diversi Il distretto culturale evoluto si caratterizza inoltre per una combinazione di elementi organizzativi che nasce da un complesso processo di contrattazione tra 1 vari attori locali coinvolti nel processo di sviluppo e dal ruolo specifico che ciascuno di essi assume in uno specifico contesto locale La competitivit del sistema economico in questo caso sar maggiore e dipender in misura crescente dalla presenza di elementi quali l la collocazione nell ambito del territorio locale di un appropriato sistema di infrastrutture culturali e ricreative un sistema
173. be essere 28 http www artex firenze it public caiman artex files 435 _2 2 20Sintesi 20indagine 20ceramica pdf 2 D CALAMANDREI La ceramica artistica e tradizionale in Italia FrancoAngeli Milano 2009 pp 7 17 213 diffuso a livello internazionale divenendo cos segno e valore aggiunto per la ceramica Inoltre si potrebbe puntare anche sull uso di marchi pi innovativi e ancora poco utilizzati nel settore delle ceramiche artistiche tradizionali come 1 marchi ambientali volontari ad esempio quelli di I o III tipo che sottolineerebbero anche l attenzione ambientale degli artigiani e costituirebbero un altro elemento distintivo per 1 loro prodotti 5 2 2 I marchi della ceramica italiana A livello legislativo il prodotto ceramico italiano da tempo garantito da appositi marchi di Stato istituiti in base alla Legge 188 90 con Decreto del Ministro dell Industria del 775 Tali marchi uno tradizionale e Commercio e dell Artigianato del 26 giugno 199 artistico marchio Ceramica Artistica e Tradizionale CAT o DOC e l altro di qualita marchio di ceramica di qualit sono stati istituiti con gli obiettivi strategici di e promuovere l immagine del marchio della ceramica artistica e tradizionale conseguendo un adeguata visibilit commerciale oltrech artistico culturale e una positiva valenza economico commerciale per le Imprese e attivare un osservatorio economico nazionale sul siste
174. bili un organizzazione operante in qualunque settore di qualsiasi paese che intenda sviluppare e utilizzare sul mercato una certificazione EPD deve innanzitutto verificare che siano gi stati definiti 1 requisiti specifici di prodotto PCR I PCR vengono sviluppati continuamente e quindi ne esistono gi per numerosi gruppi di prodotti Tuttavia se il periodo di validit di un PCR orientativamente pari a cinque anni scaduto il documento pu essere riattivato e aggiornato per un periodo prolungato di tempo Nel caso in cui invece 1 PCR non esistano essi vengono preparati e sottoposti come riportato sopra a un rigoroso processo di approvazione tramite la consultazione pubblica tra imprese e associazioni di settore in modo da inserire tutte le conoscenze specifiche relative al prodotti In questo caso il sistema EPD consente all azienda di ottenere la 13 M FIESCHI S RICOTTA E VENTURINI Documento di posizionamento tecnico 4 2008 del Gruppo di Lavoro Acquisti Verdi del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane GPPnet Cremona 2008 p 2 137 cosiddetta pre certificazione di un prodotto o servizio per un periodo di tempo limitato come primo step per la preparazione di un PCR Lo schema e il contenuto di una pre certificazione sono equivalenti a quello di una EPD ordinaria le informazioni si basano sempre sull analisi LCA e la verifica viene eseguita da una terza parte indipendente Questa procedura consente di f
175. bolezza opportunita e minacce del Distretto delle ceramiche siciliane PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA Territorialit del prodotto ceramico Carenza di infrastrutture per la Unicit e riconoscibilit dei prodotti produzione stoccaggio e commer ceramici delle singole realt produttive cializzazione materiali colori forme tipologia Tessuto produttivo non continuo diffuso Gestione della qualit presenza di uni e in omogeneo tutta l area del Distretto disciplinare di processo di qualit per la Scarsa competenza negli artigiani sulle produzione rigorosamente artigianale e non politiche di promozione e di serie internazionalizzazione dei prodotti Differenziazione dell offerta in rapporto alle Politiche di commercializzazione poco esigenze della clientela efficaci Presenza di una cultura dell associa Assenza di un marchio unico della zionismo delle imprese artigiane ceramica siciliana Buon livello dell istruzione anchel Scarsa integrazione con le filiere del specialistica legata alla presenza di istituti contesto produttivo locale superiori della ceramica Scarsa valorizzazione della ceramica Avvio di processi di promozione sui mercati come prodotto territorio Carenza delle internazionali politiche di certificazione ambientale Capacit organizzativa Carenza di risorse finanziarie Presenza di strutture realizzate per la Mancanza di manodopera specializzata diffusione e promozione della memoria del nelle lavorazioni s
176. ca nel mondo in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale 11 Consiglio europeo ha stabilito che la strategia dell UE per lo sviluppo sostenibile dovesse portare a compimento e ispirarsi a questo Impegno politico includendo anche una componente ambientale In questo nuovo contesto lo sviluppo sostenibile ha assunto quindi le caratteristiche di concetto integrato coniugando le tre dimensioni fondamentali e inscindibili di Ambiente Economia e Societ dato che risultava evidente come l azione ambientale da sola non poteva esaurire la sfida ogni piano o politica di intervento infatti deve rispondere ad una visione integrata e definire sia impatti economici che sociali ed ambientali Il progresso tecnologico sostenibile s1 pone allora quale strumento per raggiungere gli obiettivi di un uso oculato delle risorse naturali diminuendo il consumo di quelle non rinnovabili della limitazione dei rifiuti prodotti e della sostituzione del capitale naturale territorio risorse materiali specie viventi con capitale costruito risorse naturali trasformate In tale ottica lo sviluppo sostenibile dunque pu essere rappresentato come l intersezione dei tre insiemi sotto raffigurati figura 1 3 ma laddove vengano privilegiate solo due delle sue dimensioni non si verifica uno sviluppo sostenibile ma uno sviluppo in un ottica conservazionista ecologista oppur
177. cali e di produrre esternalit positive per le singole Imprese Tenendo conto del fatto che un processo di produzione figura 4 6 una funzione che trasforma input risorse inclusa l energia in output scarti sottoprodotti e prodotti i distretti industriali con la loro concentrazione di attivit produttive in un area ristretta sono spesso caratterizzati da problemi ambientali che vanno esaminati attentamente politiche industriali che incoraggiano l uso delle fonti rinnovabili e la limitazione nell uso dell acqua sono essenziali nel contesto della sostenibilit dei distretti potendo la competitivit locale puntare sull equilibrio fra questioni economiche ed ambientali Figura 4 6 Schema di un processo produttivo Rifiuti e sottoprodotti Materie prime Processo Prodotto Energia Fonte V ALBINO S KUHTZ Impatto ambientale op cit pp 1 6 Un numero sempre maggiore di dirigenti consapevole del fatto che la sostenibilit ambientale pu portare profitti oltre alla riduzione dell impatto ambientale anche se sono in molti a pensare che la sostenibilit per esempio delle multinazionali non si attuer cos facilmente nella realt A livello di distretti industriali le piccole e medie imprese autonome e concentrate in un area geografica limitata incidono fortemente sul territorio per via degli scambi intensivi di materiali e dell uso concentrato di gran quantit di energia Monit
178. canica 1 Oreficeria Strumenti musicali Cer Sine fel Ron meee ter Giocattoli 3 Pelli Cuoio Calzature 6 Prodotti perl armedamento Tessile Abbigiamento e lavorazione dei minerali non metalliferi 3 Tessie Abbi amento i 10 Altre attivit ndustrali A tre attivit non industriali B Altre attivit non industriali Perla Regione sicilia sono stati individuati i seguenti distretti produttivo M 10 Alimentari 4gmindustnia 2 Meccanka 3 Pmdott perl a redamento Totale Distretti 193 e lavorazione dei minerali non metalliferi 1 Tessie abbig mento 4a tre attivit industriali 3 Altre attivit non industriali Fonte IPI 162 4 3 2 1 I distretti industriali della Regione Sicilia La Regione Sicilia caratterizzata da un livello di sviluppo inferiore rispetto a quello delle altre regioni italiane ed europee con tassi di disoccupazione elevati e un sistema produttivo debole con una scarsa presenza di imprese manifatturiere anche nei confronti del Mezzogiorno Nel quadro congiunturale offerto dalla Banca d Italia primo semestre 2010 l analisi dei dati e dei mercati mostra che l industria si trova in una fase di stagnazione ancora in crisi le opere pubbliche pessimistiche le aspettative e il clima generale in flessione gli investimenti e 1 profitti delle imprese in peggioramento la qualit del credito in diminuzione la spesa e le quantit di turisti stranieri nell isola in controtendenza con il dato italiano
179. care agli oggetti un colorante che attraverso un particolare procedimento chimico diveniva indelebile e splendente Questa tecnica inventata dalla civilt Cretese venne ben presto applicata in tutte le ceramiche prodotte nell Egeo 1l procedimento fu perfezionato dai Greci e 1 pi bei risultati si raggiunsero dal VI al IV secolo a C Col passare del tempo 1 tipi di ceramica si sono moltiplicati e perfezionati fino a giungere a quel patrimonio di magnifiche ceramiche tornite e dipinte che oggi possibile ammirare Alla base dei prodotti ceramici c l impasto ottenuto dalla mescolanza con adeguata quantit di acqua di argilla allo stato naturale o corretta con altre sostanze Il primo prodotto crudo gi relativamente rassodato detto verde e poi appositamente essiccato deve essere sottoposto all azione del fuoco che contrae l impasto terroso pasta messo in opera lo indurisce lo fissa in forma permanente e in base alla composizione chimica lo trasforma pi o meno intensamente e ne cambia anche il colore a differenza di quanto avviene nell affine arte di vetro non lo fonde il che deformerebbe il prodotto ma lo porta per talune variet ad un principio di vetrificazione A cottura ultimata gli impasti possono essere considerati in base al diverso grado di compattezza o al colore acquistato Questi differenti risultati possono gi servire per una prima classificazione delle paste ceramiche 199 per
180. ccccccccccsscsccscssssssscsccees 265 6 3 Valutazione ambientale del ciclo di vita della ceramica artistica eee0 266 Olona Z00 6 3 2 Scopo e campo di applicazione 267 Gio TMVenidno ECLino lilla 269 6 3 4 Valutazione degli impatti di ciclo di vita LCIA eeeececeeeeeeeeeeeeeees 274 6 3 4 1 Il metodo e i dati UNIZZIAlI ci 274 C U EE ETE E oe ose E AE 274 6 3 5 Interpretazione del ciclo di vita LCI e ipotesi di miglioramento 285 DISCUSSIONI E CONCLUSIONI 000 000000000000000288 BIBLIOG RAR TA cicscanscscoawsainiscacnessal tania 295 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 000000000 00000000302 SILI INTERNE Lala DU INDICE FIGURE Pigura 1 Evoluzione dello svilupp a a pre sien wsieaves dabedoumesaa AE a 14 Fisura 1 2 S Vil ppO SOS EMIDING soci anacne deat iride tides radi 15 Figura 1 3 I tre pilastri dello sviluppo sostenibile c cee e eee e eee e eee e ens 22 Figura 1 4 Interrelazionalit fra sviluppo economico sociale e ambientale 22 Figura 1 5 Strumenti di politica ambientale 0 0 ccc cece cece Li 42 Figura 1 6 Certificazioni ISO 14001 2009 occ cece eee eee e eee teen eee enes 51 Figura 1 7 Logo di partecipazione EMAS 52 Figura 1 8 Distribuzione delle registrazioni per attivita economiche prevalenti 2011 53 Figura 1 9 Reestraziont EMAS 2011 ascssnies allea 54 Figura LOE MCHewe CCOlOCI
181. cessari alla preparazione degli smalti e loro funzioni in relazione alle temperature di cottura MATERIALE SM B T 1 SM M T 1 SM A T 1 FORMULA 850 1000 C 1100 1200 C 1200 1400 C DI SB Cc fair A ili ico liu Allumina amp Al O Acido Borico H BO Borace Na B 0 10H 0 Carbonato di calcio CaCO Li Caolino Argilla comune AL O 2SiO 2H 0 Feldspato sodico potassico K O AlO 6SiO amp amp Na O AI O 6SiO Carbonato di Bario BaO CO Piombo Pb Minio Pb 0 PbO Litargirio 3PbO amp Carbonato di piombo 2PbOCO PbOH 0 Potassa K O Na CO Zinco ZnO Magnesio MgO Stagno SnO Zirconio ZrO Dolomite CaCO MgCO Li Colemanite 2Ca0 38 0 5H 0 oS SS GEESE 8 gt a a a Silice as amp QJIES SA E 1 SM B T SMALTO A BASSA TEMPERATURA SM M T SMALTO A MEDIA TEM PERATURA SM A T SMALTO A ALTA TEMPERATURA LEGENDA ELEMENTO ELEMENTO REFRATTARIO ELEMENTO FONDENTE O OPACIZZANTE VETROSO Fonte N CARUSO Ceramica op cit 201 250 5 5 6 1 La Maiolica La terracotta comune pasta porosa colorata generalmente in giallo rossastro permeabile e se viene cotta a temperature non troppo elevate diventa maiolica detta anche Faenza ricoperta da uno smalto opaco stannifero come base per successive decorazioni sia bianch
182. cessi di identificazione e di creazione di senso di appartenenza Presupposto del distretto l esistenza di un identita ben definita e di una comunit locale compatta ed affiatata nel confronti delle proprie tradizioni culturali La creazione dei beni legata ad una precisa identit del luogo nel quale le conoscenze fanno parte di un sistema di informazioni che circolano all interno della comunit La costituzione di un distretto implica pertanto necessariamente la presenza di un sistema culturale locale cio di un adeguato e solido tessuto socio culturale ed ambientale preesistente Esso dovr 173 rappresentare la base da cui avviare quei processi di valorizzazione dell identita locale e di sostegno alla produzione culturale in grado di promuovere da un lato lo sviluppo del sistema economico dell area dall altro la riqualificazione ed il miglioramento della vivibilit complessiva di un dato territorio I distretti culturali si basano su fattori idiosincratici legati alla creativit dei singoli e delle imprese che ll costituiscono per questo motivo gran parte del loro valore prodotto da un sistema di conoscenze tacite che si producono all interno di un contesto favorevole in cul l esperienza maturata tipicamente in contesti specifici risulta essere tipicamente Irriproducibile Non tutt ora possibile dare una definizione univoca al distretto culturale bench vi siano stati vari contributi teori
183. cesso tramite cui possibile recuperare energia sottoforma di calore o elettricit La sequenza dei consumi d energia valuta tutti 1 consumi di energia dovuti al vari processi per quanto riguarda 1 trasporti questa sequenza verifica 1 mezzi di trasporto Impiegati e ne misura la quantit di prodotto trasportato per chilometro il trattamento dei rifiuti infine considera 1 trattamenti applicati agli scarti e ai materiali ausiliari 85 Dopo aver schematizzato tutti i processi si passa alla raccolta dei dati relativi sia ai flussi in ingresso che in uscita Essi vengono organizzati in base alle diverse fasi che compongono il sistema studiato La rappresentazione che ne deriva di tipo disaggregato si pu per pervenire ad una rappresentazione aggregata ovvero nell ambito di ciascuna fase si pu procedere alla suddivisione per categorie es uso delle risorse e in ciascuna categoria si pu suddividere per gruppi di parametri es emissioni atmosferiche Le categorie secondo le quali vengono organizzati 1 dati di inventario possono ad esempio essere e consumi di materie prime e consumi di acqua e consumi energetici e emissioni idriche e emissioni atmosferiche e rifiuti e rischio e sicurezza E bene ricordare che gli indicatori vanno di volta in volta scelti in funzione dello studio che si vuole eseguire Diviene inoltre importante in questa fase avere dati affidabili e per ciascuna assunzione devon
184. ch ogni classe di prodotti ha caratteristiche proprie fondamentali si hanno cos ceramiche a pasta porosa o a pasta compatta a pasta colorata o a pasta bianca Una classificazione definitiva tuttavia deve tener conto di un altro elemento che nella maggior parte dei casi caratteristico di un certo tipo di ceramica cio del rivestimento La pi semplice espressione della ceramica si trova negli oggetti formati di solo impasto cio di terracotta che anche il nome dato alla prima grande classe di una divisione razionale della produzione Con questo termine infatti s1 indicano tutti quei manufatti ottenuti dalla cottura effettuata una sola volta dell argilla biscotto che cuoce porosa e colorata e senza applicazione di rivestimento dal mattone al comune vaso da giardino dalla statuetta alla terracotta ornamentale La necessit dell uso e il senso estetico hanno tuttavia suggerito fin dai tempi remotissimi l adozione di un processo correttivo della porosit e del colore della pasta mediante l applicazione di un involucro pi o meno spesso trasparente od opaco che togliesse la permeabilit alle paste tenere desse levigatezza a quelle dure e dissimulasse col proprio colore il corpo di quelle argille che non cuociono in bianco Se alla terracotta comune dunque si applica un rivestimento si produce a seconda grande classe delle ceramiche quelle delle faenze la cui variet pi nota la maiolica
185. chio devono essere decorati secondo gli stili che sono oggetto di tutela e 340 Agenzia di Sviluppo Integrato Patto di sviluppo della ceramica di Caltagirone Aprile 2006 pp 1 42 3 M M Ceramica nuovi orizzonti in La Sicilia 9 gennaio 2010 p 41 342 Approvato dal Consiglio nazionale ceramico del 12 12 96 e successive integrazioni in data 30 11 99 Marchio e 13 12 04 237 che sono stati reputati di valenza storica artistica Viene in questo modo limitata la creativit del produttori e vengono segnalate come ceramiche artistiche di tradizione solo quelle che sono copie di ceramiche antiche oggetto di scambio nel mercato dell antiquariato Per superare questo problema la legislazione ha previsto che il disciplinare individui anche 1 criteri di valutazione di quelle forme innovative che costituiscono il naturale sviluppo e aggiornamento dei modelli e degli stili tradizionali una tale disposizione per crea pi problemi di quanti ne risolva perch estende la possibilit di tutela in conformit a criteri in cul l aspetto soggettivo preminente Nonostante ci Importante insistere sull adesione ad un marchio distintivo da parte degli operatori che deve garantire il legame tra il prodotto e il territorio dove localizzata la tradizione e deve contrassegnare 1 prodotti che rispettino standard di qualit e perch no anche di sostenibilit ambientale affinch non si abbassi la qualit della produzio
186. ci Una prima distinzione secondo Santagata pu essere fatta seguendo questo schema figura 4 5 distretto culturale industriale distretto istituzionale distretto museale distretto metropolitano In particolare e Il distretto culturale industriale nasce spontaneamente bottom up sulla base di alcune caratteristiche socio economiche particolarmente favorevoli quali un sistema di tradizioni culturali bel localizzate e radicate la tendenza ad una certa apertura verso 1 mercati internazionali un alto tasso di nascita di nuove imprese una certa capacit di produrre esternalit positive nel settore della cultura immateriale e nell innovazione tecnologica esso dunque a partire dalla produzione in campo culturale produce effetti benefici sul turismo e l economia locali Rappresenta la forma pi prossima al distretto industriale puro che tradotta in campo culturale pu essere un modello utile per valorizzare quelle realt che operano nei settori delle arti applicate e dell artigianato e trasformano tradizioni culturali in beni e prodotti fondati sul design Esempi di realt in cui la creativit stata tradotta in cultura del design industriale sono ad esempio le produzioni di argento a Vicenza pelletteria a Firenze la seta a Como il vetro a Murano la liuteria a Cremona la ceramica a Faenza e a Caltagirone 22 http it wikipedia org wiki Distretto Culturale 2 I beni prodotti nell ambito dei distretti cult
187. ci di tipo politico o etico senza fondamento scientifico e approccio mandatario proxy approaches che usa un numero limitato di parametri come lo spostamento di materiali o il consumo d energia fornendo una visione parziale del profilo ambientale di un sistema e monetizzazione che considera la possibilit di stimare il valore dell ambiente valutando le spese necessarie a controllare 1 danni ambientali environmental control costs o la volont di pagamento manifestata al fine di evitare gli impatti identificati nella LCA environmental damage costs e distanza dall obiettivo distance to target che incorpora le preferenze sociali nella formulazione dei coefficienti di pesatura utilizzando basi scientifiche e fattori politici e valutazione di esperti in cui 1 coefficienti di pesatura sono calcolati da un gruppo di esperti in grado di valutare l importanza delle categorie d impatto e approccio tecnologico che si basa sulla tecnologia usata per l abbattimento delle emissioni nell ambiente Il criterio maggiormente utilizzato quello della distanza dall obiettivo in base al quale la gravit di un effetto direttamente proporzionale al divario fra lo stato attuale e quello ideale che si vuole raggiungere E evidente quanto tale giudizio sia soggettivo considerato che strettamente correlato all area geografica di riferimento Sommando 1 punteggi degli effetti si ottiene un unico valore adi
188. circa 200 unit mentre ancora pi netta stata la flessione sul fronte degli occupati con circa 1 700 persone in meno Di fronte a queste dinamiche negative trovare delle indicazioni su elementi strutturali processi scelte distributive e di prodotto sui quali intervenire per mutare la tendenza cosa estremamente ardua Questa crisi tuttavia se da una parte rappresenta sicuramente un fattore negativo dall altro lato se ben sfruttata potrebbe rappresentare anche un opportunit di rilancio per questo ambito produttivo Tale considerazione suffragata anche dall esperienza maturata in altri settori che hanno gi fatto 1 conti con crisi strutturali che ne hanno messo in pericolo la stessa esistenza e che sono riusciti a venirne fuori puntando sulla qualit e sull eccellenza delle produzioni 10 Accanto a questi fondamentali aspetti un ulteriore strumento che potrebbe essere utilizzato per tutelare promuovere e valorizzare la ceramica tradizionale italiana potrebbe essere l utilizzo del marchio che non dovrebbe proteggere solo stili e decori di antica tradizione ma anche le tecniche 1 materiali e l innovazione dovrebbe poter divenire portatore di qualit e unicit e dovrebbe essere diffuso a livello internazionale divenendo cos segno e valore aggiunto per il prodotto A tal proposito a livello legislativo il prodotto ceramico italiano da tempo garantito da appositi marchi di Stato istituiti in
189. cita di nuove iniziative imprenditoriali con prospettive di sviluppo molto elevate In questo contesto troviamo una serie di micro imprese non sempre regolari che forniscono il semilavorato Una caratteristica del distretto della ceramica di Caltagirone rappresentata dalla mancanza di contiguit di insediamento delle realt industriali sul territorio Cio dovuto alla presenza di industrie di piccola e media dimensione localizzate in maniera discontinua sul territorio senza un legame logistico ben definito che possa essere considerato frutto di una precisa pianificazione industriale La mancanza di pianificazione tuttavia non ha limitato lo sviluppo di questa realt industriale che si evoluta nel tempo secondo caratteristiche tipiche del distretto industriale In questo senso si pu considerare il caso della ceramica di Caltagirone un eccezione alla classica definizione di distretto vista nel primo capitolo inteso come sistema territoriale limitato geograficamente e costituto da aree contigue Sono infatti evidenti in quest ambiente produttivo gli elementi tipici della struttura e della cultura del distretto l attivit produttiva ceramista si svolge attraverso una struttura organizzativa di tipo familiare in cui il lavoro svolto dai membri della famiglia all interno di una bottega senza l ausilio di macchinari n di procedimenti meccanizzati e ripetitivi tipici della lavorazione in serie Accanto a questa re
190. citt demaniali del Regno con l esenzione del pagamento di dazi doganali Queste agevolazioni in concomitanza alla possibilit di poter prelevare gratuitamente argilla e legna dai feudi limitrofi permisero alla citt di affermarsi sullo scenario italiano come la pi grande produttrice di maiolica 32 G M BARBERA Caltagirone Arabo Sicula Societ calatina di storia Patria e cultura Caltagirone 1984 pp 42 59 2 A RAGONA La maiolica siciliana dalle origini all 800 Sellerio Editore Palermo 1986 p 96 32 A GOVERNALE Rectoverso La maiolica siciliana Altamura Editrice Palermo 1986 pp 193 194 33 A RAGONA Maioliche di Caltagirone in Ceramicantica n 11 Dicembre 1991 pp 26 27 229 Nel 1479 in seguito al matrimonio tra Ferdinando II di Aragona e Isabella di Castiglia la Sicilia passo sotto la dominazione spagnola che fu presente nell isola fino al XVII secolo che fu per Caltagirone un secolo di grandi calamita contrassegnato da forti carestie e pestilenze Nel campo artistico e culturale il 500 fu invece un periodo florido e propizio che risent dell influenza rinascimentale la produzione di questo periodo si specializz nella realizzazione di mattonelle da destinare all abbellimento di palazzi signorili edifici pubblici case private e chiese Il XVII secolo fu invece come accennato caratterizzato dal susseguirsi di eventi spiacevoli meritevoli di citazione sono s
191. colore lorry 7 5 16t 1500 Kg km Montelupo Fiorentino FI ad azienda ceramica EUROS RER d 1500 km Trasporti Transport Trasporto delle materie prime alla ditta produttrice lorry 3 5 7 5t 4 5 Kg km del colore Montelupo Fiorentino FI Si EUROS RER ipotizzata una distanza media di 75 km Fonte elaborazione personale 242 Questi processi sono successivamente stati richiamati all interno del processo produzione kg di piatti in ceramica per la quota parte relativa alla produzione dell U F In tabella 6 7 sono riportati tutti 1 dati di INPUT relativi alla fase di produzione Tabella 6 7 Dati di input produzione 1 kg di piatti Lei 1 kg di piatti di diametro differente da 10 a 90 cm misura Input noti da natura risorse Valore ricavato rapportando la quantit di acqua Acqua water process totale utilizzata 40m di acqua per 12 000 kg di well in ground a ASA Produzione di 1 kg di Smalto bianco richiamato per la quantit necessaria 0 0521 smalto per U F Produzione di 1 kg di 0 0104 kg Colore richiamato per la quantit necessaria per colore U F Produzione di 1 kg di 0 00521 k Cristallina richiamata per la quantita necessaria per cristallina i 8 U F l utilizzo di cristallina opzionale Input noti da tecnosfera elettricit calore Energia eric SOI Electricity LV use in I 1 73 KWh i dn Mae elettrica per 12 000 kg di argilla a 1 2 kg di
192. comuni che tengano conto delle effettive esigenze del comprensorio e di tutti gli elementi della filiera 22 Vitivinicolo della Si localizza nelle aree delle province di Trapani e Palermo le cui produzioni si connotano per al una forte caratterizzazione delle uve a bacca bianca Cataratto Trebbiano Inzolia e Grecanico una grande superficie vitata dalla varia composizione anmpelografica e la peculiarit dei processi di trasformazione 23 Vitivinicolo Rappresenta la sintesi dell esperienza del comparto e il veicolo per la promozione di alcuni dei Siciilano pi prestigiosi marchi siciliani Si tratta di etichette che hanno riscosso un notevole riscontro dagli esperti oltre che dal consumatore ottenendo importanti riconoscimenti in tutto il mondo Fonte Elaborazione personale su dati Sprintsicilia e Regione Sicilia Sicilia Occidentale 4 4 Esportazione del modello distrettuale ai settori non industriali identit territoriale e prodotti tipici La diffusione ed il successo del modello distrettuale in campo industriale hanno favorito la sua applicazione in maniera artificiale ad altri settori economici che hanno vissuto negli ultimi anni una grande espansione questa esportazione avvenuta in particolare nel settore del turismo culturale e della valorizzazione dei beni storici e ambientali e nel settore dell agricoltura di qualit e del turismo rurale Qualita del paesaggio dell ambiente e dei prodotti tipici sono forte
193. con la sfera economica accettato il fatto di ritenere non appropriato l utilizzo di grandezze puramente economiche all interno di una LCA 3 3 2 Seconda fase di una LCA analisi dell inventario LCI La Life Cycle Inventory LCI il momento pi importante di una LCA nel quale si procede alla costruzione di un modello analogico della realt in grado di rappresentare nella maniera pi fedele possibile tutti gli scambi tra le singole operazioni appartenenti alla catena produttiva e distruttiva e l ambiente Non sono invece compresi valutazioni o 1 G BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit pp 65 73 83 giudizi dato che l obiettivo di un inventario fornire dati oggettivi che solo in seguito potranno essere elaborati e commentati Questa fase rappresenta un vero e proprio eco bilancio e la base per le fasi successive ed anche la parte dello studio pi obiettiva e che prende pi tempo Si inizia col tracciare un diagramma di flusso dei processi coinvolti nel sistema prodotto con le loro relazioni materia ed energia Vengono individuati e quantificati 1 flussi in entrata e in uscita di un sistema prodotto lungo tutta la sua vita Saranno quindi quantificati 1 consumi di risorse d energia e le emissioni in aria acqua e suolo arrivando cos a strutturare un vero bilancio ambientale Gli input di un inventario di ciclo di vita sono l energia e le materie prime che veng
194. costituire un valido strumento di valorizzazione e differenziazione sul mercato dei prodotti ceramici calatini e di conseguenza anche del territorio dove essi hanno origine in pi porrebbe rappresentare un ulteriore segno distintivo per proteggere e tutelare 1 prodotti tipici e difenderli dalla concorrenza es dalle Imitazioni cinesi L EDP in particolare rappresenta un documento sintetico che disegna il profilo ambientale di un prodotto servizio e che permette di comunicare informazioni oggettive confrontabili e credibili senza coinvolgere criteri di valutazione preferibilit o livelli minimi da rispettare E importante sottolineare che 1 suoi contenuti hanno carattere esclusivamente informativo infatti l obiettivo finale migliorare la comunicazione ambientale tra produttori da un lato e distributori e consumatori dall altro permettendo loro di effettuare confronti tra prodotti e servizi funzionalmente equivalenti Il rilascio di una EPD prevede che venga implementato un vero proprio sistema di gestione ambientale secondo le seguenti fasi 1 Descrizione delle prestazioni ambientali definite dalle PCR Product Categories Rules o Regole di Categorie di Prodotto e o sviluppo e approvazione delle PCR 2 Preparazione della EPD contente le informazioni definite dalla relativa PCR e derivanti dai risultati dello studio LCA Life Cycle Assessment o Valutazione del Ciclo di Vita effettuato 3 Verifica da parte di
195. cquisito una funzione ornamentale e di arredo e produzione di terracotta in prevalenza invetriata per elementi decorativi e costruttivi dell edilizia Le relazioni con aree esterne a Caltagirone sono rivolte al ragusano per quanto riguarda l artigianato del legno e del ferro e verso la zona etnea per quanto concerne la lavorazione della pietra lavica L et media degli imprenditori circa 40 anni e generalmente essi hanno intrapreso l attivit dopo un esperienza di apprendistato presso artigiani locali a dimostrazione di un processo di spin off La produzione destinata in gran parte al consumatore finale seguono poi 1 commercianti l export 1 grossisti e gli altri artigiani Il mercato di sbocco della produzione in gran parte locale assorbendo quasi il 50 della produzione totale Il distretto inoltre pu contare sulla presenza di vari soggetti istituzionali Agenzia di Sviluppo Integrato ASI l amministrazione comunale di Caltagirone operanti da tempo sul tema dello sviluppo del territorio e del Museo regionale della ceramica punto di riferimento della Regione siciliana per la ceramica Dispone anche di due istituti formativi di grande prestigio quali l Istituto Statale d arte per la ceramica di Caltagirone e l Istituto Statale d arte di Grammichele Per quanto riguarda il Museo regionale della ceramica esiste un progetto che intende farlo evolvere non solo valorizzandone in termini comun
196. crisi ha di fatto favorito il passaggio dal modello di produzione tradizionale di massa e standardizzata della grande impresa verso un modello caratterizzato da un sistema di imprese di piccole e medie dimensioni flessibile nei modi di produrre e decentrato territorialmente In pochi anni il fenomeno distretti esploso con un intensit tale da divenire oggetto d interesse e di dibattito scientifico da parte di ricercatori appartenenti a diversi ambiti disciplinari economia industriale sociologia geografia economica economia aziendale Definire il distretto non cosa facile e soprattutto non esiste ad oggi una definizione che sia unanimemente riconosciuta ed accettata di distretto si tratta infatti di un sistema di produzione che rispecchia realt molto diverse e che mal si presta ad un univoca catalogazione Nel dettaglio possibile affermare che l interesse nei confronti del concetto di distretto industriale si diffuso sul finire degli anni 60 del secolo scorso quando la rapida industrializzazione del nostro paese e il successo sempre maggiore delle piccole e medie imprese localizzate nel Nord Italia non era spiegabile attraverso le teorie tradizionali dello sviluppo Tuttavia le teorizzazioni sull esperienza dei distretti industriali affondano le radici in un fenomeno pi complesso da tutti ormai riconosciuto come la crisi del fordismo della produzione di massa e il passaggio alla fase post fordista co
197. cs_translation amp vm detailed amp sb Title 192 L Italia e in particolare il Distretto di Sassuolo rappresenta un modello di riferimento nell applicazione di queste BAT e anche un esempio virtuoso nel recupero e riutilizzo dei rifiuti nelle diverse fasi del processo Tra tutte la tecnologia pi interessante per il distretto quella che tende a minimizzare 1l problema della produzione dei fanghi attraverso l attivazione di un impianto in grado di aumentare l efficienza nella fase di applicazione degli smalti e con l aggiunta di un processo per il riutilizzo dei fanghi e la loro reimmissione nel ciclo di produzione Il sistema di recupero prevede che 1 prodotti di scarto fitopressati raccolti e classificati vengano inviati allo stabilimento per essere di nuovo lavorati Il sistema si integra inoltre con le fasi di abbattimento dei fumi in quanto durante la fase di fusione viene aggiunta una certa percentuale di calce esausta proveniente dall impianto di depurazione delle emissioni che altrimenti resterebbe come scarto Le aziende del distretto hanno beneficiato di questa tecnologia riducendo la produzione di rifiuti che erano destinati al trattamento di inertizzazione e alla discarica Circa il 97 dei fanghi il 99 dei rottami ceramici e il 21 della calce esausta viene riciclato in produzione nello stesso sito in cui sono stati prodotti o in altro sito del distretto Per quanto riguarda lo scarto crudo smaltato o non smaltato
198. culturali e beni paesaggistici la Regione Sicilia e in particolare il Distretto della ceramica di Caltagirone caratterizzato da attributi paesaggistici unici e da un attivit artistico artigiana peculiare rientrano a pieno titolo in queste due definizioni Parlando di distretti spiegare questo concetto non cosa facile e soprattutto non esiste ad oggi una definizione che sia unanimemente riconosciuta ed accettata si tratta infatti di un sistema di produzione che rispecchia realt molto diverse e che mal si presta ad un univoca catalogazione In Italia l interesse nei confronti del concetto di distretto industriale si diffuse sul finire degli anni 60 del secolo scorso quando la rapida industrializzazione del Paese e il successo sempre maggiore delle piccole e medie imprese localizzate nel Nord Italia non erano spiegabili attraverso le teorie tradizionali dello sviluppo In seguito alla crisi del modello della produzione fordista il settore industriale infatti aveva subito sconvolgimenti tali da indurre gli economisti industriali 1 decision makers e gli esperti di politica industriale in generale a cercare nuovi sistemi di organizzazione industriale L esistenza di imprese di piccola e media dimensione localizzate all interno di una regione economica definita dagli studiosi area NEC Nord Est Centro non colpite dalla crisi fece pensare che lo sviluppo potesse ripartire proprio da queste realt
199. da decorare a decalcomania deve essere a tinta chiara su tinta scura la decalcomania non raggiunge il suo effetto 374 Il procedimento tecnico descritto si dice decalcomania duplex Esiste anche un altro procedimento detto scivolante Questo consiste nell immergere la carta di supporto in acqua tiepida per circa 30 secondi affinch lo strato colorato se ne distacchi poi si lascia scivolare la pellicola colorata dalla carta all oggetto Infine si liscia e si lascia essiccare come per la tecnica precedente e si passa alla cottura Il basalto un impasto scuro vetrificato scoperto nella fabbrica inglese Wedgwood nel tardo settecento 376 Si usa quella gi sedimentata perch si presenta con una porosit essenziale e minima rispetto all argilla che in generale plastica e porosa la conseguenza di ci che essa assorbe il doppio rispetto alla terracotta 257 con la terracotta permettendo allo smalto di fondersi con la pietra lavica che una volta smaltata viene detta maiolicata In Sicilia per la presenza del vulcano Etna la zona pi ricca di basalto vulcanico detto appunto basalto dell Etna la zona nord della provincia di Catania Biancavilla Belpasso Adrano Linguaglossa ed altri centri Vi sono tuttavia della cave basaltiche anche nella parte pi interna della provincia etnea in particolare a Vizzini data la sua vicinanza con Caltagirone proprio da questo centro che arriva la pietra lavica
200. da di prodotti ecologici nasce e si rafforza infatti non solo attraverso un processo di educazione reciproca tra le Imprese ma anche sulla spinta dei consumatori che dovrebbero indurre le imprese a migliorare le prestazioni ambientali del propri prodotti I consumatori devono dunque poter accedere facilmente a informazioni comprensibili e credibili attraverso strumenti quali l etichettatura dei prodotti o altre fonti di informazione liberamente disponibili Data quindi l estrema variet dei soggetti coinvolti ne deriva che condizione fondamentale per l implementazione e 11 successo dell IPP l ampia partecipazione di tutti 1 soggetti interessati a tutti 1 possibili livelli d azione industria Pubblica Amministrazione consumatori ma anche organizzazioni non governative ed enti di ricerca Tutti 1 prodotti o beni servizi lungo il loro intero ciclo di vita interagiscono con l ambiente dando luogo ad impatti sulle diverse matrici ambientali aria acqua e suolo In tale ottica si definiscono prodotti orientati alla sostenibilit quelli che hanno una migliore prestazione ambientale lungo l intero ciclo di vita questo rappresenta un approccio innovativo per la politica ambientale che dunque non affronta pi il problema della minimizzazione dell impatto concentrandosi solo su singole fasi del ciclo di vita del prodotto Ci anche perch non considerando il ciclo di vita di un prodotto nella sua interezza non si pu avere
201. danno cio il numero di persone equivalenti affette durante un anno per unit di misura del danno tabella 3 5 100 Tabella 3 5 I fattori di normalizzazione in IMPACT 2002 Categoria di danno Fattore di normalizzazione Unit di misura Persona anno DALY Em Ecosystem Quality PDF m2 yr 7 30 E 5 persona anno PDF m2 anno y ty y Climate Change kgeq CO2 1 01 E 4 persona anno Kg CO2 6 8 E 6 Persona anno MJ Fonte https www ingmo old unimore it campusone Visualizzazionelngegneria StreamFile asp File MaterialeDidattico Matdidattico8845 Falconi LCA pdf In Human Health 11 fattore di normalizzazione calcolato in accordo con Eco indicator 99 con due modifiche gli impatti causati dai mutamenti climatici non sono presi in considerazione mentre la tossicit delle sostanze inquinanti per l uomo calcolata come somma degli effetti cancerogeni e non cancerogeni Per ogni inquinante l impatto in DALY kg emission moltiplicato per le emissioni annuali nell Europa Occidentale ripartite tra comparti aria suolo e acqua ottenendo il numero globale di DALY persi annualmente in Europa a causa della singola sostanza inquinante Gli impatti totali sulla salute umana in un anno si ottengono quindi sommando quelli di tutte le sostanze 2 695 E6 DAL Y anno Infine tale valore diviso per la popolazione europea 380 milioni di persone per ottenere il valore da usare per la normalizzazione per Human Health 7 092 E 3
202. de in Italy ad esempio quello delle pelli del tessile e l agroalimentare Il tema delle risorse idriche anche connesso a quello della qualit del corsi d acqua superficiali che attraversano gli ambiti produttivi che viene espresso in termini di Indice Biotico Esteso IBE e per quanto riguarda infine la produzione dei rifiuti speciali nei distretti manifatturieri negli ultimi anni tale valore in crescita I settori della produzione dei metalli e della loro lavorazione ad esempio concentrati per lo pi nei distretti industriali hanno prodotto una quantit di rifiuti speciali superiore a 11 mil di t e circa 1 mil di t di rifiuti pericolosi mentre l agricoltura che ritenuto uno dei settori chiave per la tipicit dei territori produce rifiuti speciali il Italia 1 rifiuti derivanti dal comparto agricolo rappresentano il 12 5 del totale e in modo particolare pericolosi derivanti dagli imballaggi e contenitori di prodotti chimici utilizzati nelle lavorazioni agricole In tale ottica 1 sistemi locali di impresa nazionale gli enti e istituzioni pi sensibili al problema hanno cercato di rispondere alle emergenze e criticit ambientali con adeguate politiche ambientali di risposta anche esse coordinate tra tutti gli attori interessati Esse comprendono infrastrutture e servizi per la gestione integrata nell ambito produttivo degli aspetti ambientali la diffusione delle tecniche e tecnologie pi pulite delle certificaz
203. del numero di specie in un area in un tempo In questa categoria di danno sono usate due diverse unit di misura il PAF m2 y per la categoria di Impatto ecotoxicity il PDF m2y per le categorie di impatto acidification and eutrophication e land use e derivata dalle seguenti categorie intermedie e acquatic ecotoxicity e terrestrial ecotoxicity e terrestrial acidification nutrification e acquatic acidification e acquatic eutrophication e land occupation Alle categorie sopra elencate potrebbe essere aggiunto l apporto delle midpoint categories gia incontrate in Human Health Photochemical oxidation e Ozone layer depletion L architettura di IMPACT 2002 diversamente da quella di EcoIndicator prevede la possibilit di allocare gli apporti delle diverse midpoint categories all interno di pi categorie di danno nel caso dell ossidazione fotochimica per l appunto in fase di elaborazione una metodologia gi individuata per stimare il danno sulla salute umana in grado di legare tale impatto anche all integrit degli ecosistemi naturali Il Climate Change misurata in kg di CO equivalente in aria derivata dall unica categoria di impatto Global Warming Le Resources misurate in MJ costituite dalle midpoint categories e nonrenewable Energy e mineral extraction 97 In aggiunta a questa correlazione tra midpoinit e damage sono state anche affrontate alcune richieste scientifiche sorte specialmente nelle aree d
204. dere fosse energeticamente ed ecologicamente migliore Il processo di quantificazione delle risorse utilizzate e degli impatti di un prodotto sull ambiente divenne noto soprattutto negli Stati Uniti come Resource and G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit p 27 70 Environmental Profile Analysis REPA mentre in Europa esso prese il nome di Ecobalance Ecobilancio oltre ad aver introdotto l idea di valutare le implicazioni ambientali lungo tutto il ciclo di vita dei processi considerati altro merito degli studi REPA fu quello di integrare nella valutazione l energia intesa come appartenente alla categoria delle risorse naturali e di conseguenza stimolare l attenzione verso il concetto di limitatezza delle risorse naturali nel loro complesso L interesse per I LCA aumento negli anni 80 con lo sviluppo di una serie di metodi per la valutazione quantitativa degli impatti riguardo a differenti tematiche ambientali impoverimento delle risorse riscaldamento globale ecc in questo modo gli studi di LCA si diffusero divenendo sempre pi trasparenti e disponibili al pubblico Alla fine di questi anni permaneva tuttavia una situazione d enorme confusione rapporti riguardanti LCA condotti sugli stessi prodotti contenevano spesso risultati contrastanti Il motivo di ci era da attribuire alla scarsa uniformit delle valutazioni gli studi effettuati si basavano su dati metodi
205. di produzione per osservare direttamente partecipare attivamente alla realizzazione del prodotto tipico locale Contemporaneamente si pu proporre un giro nell area protetta elencando 1 valori ambientali e 1 beni culturali presenti attraverso itinerari appositamente elaborati Da quanto sopra descritto emerge la numerosit degli attori coinvolti e delle attivit interessate da tale percorso La multidimensionalit sensoriale del bene culturale coinvolge storici e antropologi esperti di territorio e tecnologi dei cicli produttivi decisori pubblici e Imprenditori per finire ai consumatori dei prodotti tipici e dei beni culturali In tal modo si crea la cosiddetta la filiera culturale che pu favorire la crescita endogena di capacit manageriali e di autogoverno creando il sentiero che conduce alla nascita di 170 piccole imprese integrate nella comunita locale Tuttavia affinche tale filiera possa essere attivata necessario che l offerta raggiunga una massa critica una dimensione ottimale che nella maggior parte dei casi supera la taglia del singolo centro storico Per individuare tale dimensione ottimale si pu utilizzare il concetto di distretto culturale 4 4 1 I distretti culturali La cultura oggi entra sempre piu massicciamente all interno dei nuovi processi di creazione del valore economico tutti 1 centri urbani che perseguono una strategia coerente e ambiziosa di svilupp
206. di categorie d impatto si osserva che quelle causanti 1 valori pi elevati di danno sono principalmente tabella 6 10 e Global Warming e Respiratory inorganics e Non renewable energy Tabella 6 10 Pesatura e valori di caratterizzazione per le categorie di impatto piu rilevanti Pesatura pt Global Warming 0 000149 0 00133 Kg PM 2 5 0 000132 Non Renewable MJ Primary 0 00013 Energy Fonte elaborazione personale 282 Figura 6 8 Pesatura Categorie di Danno Produzione 1 kg piatti in ceramica 145 140 135 130 125 120 115 110 105 100 HPE wn Climate change Human health CL Production 1 kg Pottery dishes ea Clay at mine CH 5 E Production 1 kg crystalline C_ Electricity LY use in I imports 5 Analizzando 1 kg Production 1 kg Pottery dishes Metodo IMPACT 2002 Y2 05 IMPACT 2002 Pesa Resources E Production 1 kg Frit Fonte SimaPro ee a he ene iena T poe ba ri os ina Ecosystem quality E Production 1 kg Colour GEE Transport lorry 3 5 7 5t EUROS RER 5 ISS Transport lorry 3 5 7 5t EURO4 RER 5 283 99 ln ceramica Figura 6 9 Pesatura Categorie di Impatto Produzione 1 kg piatt 145 1 1 1 I 1 I I 1 T 1 I I 1 I 1 1 1 I L I 1 1 1 qd 1 1 1 1 L 1 1 ee ee ee ee 125 1 1 qd 1 1 i 4 I I I I I I 2 22 pgp I I J I 1r
207. di combustibili fossili ed emissioni in atmosfera di gas serra quali l anidride carbonica 6 3 4 2 Risultati Il danno totale vale 0 000461 pt ed dovuto per 11 94 4 alla produzione di 1 kg di piatti Di seguito nelle figure 6 3 e 6 4 si riportano gli istogrammi che consentono una rappresentazione grafica dei risultati in relazione rispettivamente alle categorie di Impatto e a quelle di danno In entrambi 1 casi in ordinata sono riportati 1 punteggi di quantificazione del danno In termini di categorie di danno il danno totale cos ripartito e Climate Change 33 3 e Human Health 32 8 e Resources 29 5 e Ecosystem Quality 4 39 Nella tabella 6 8 a ciascuna categoria di danno sono stati associati 1 valori di pesatura e valutazione dei danni 274 Figura 6 3 Valutazione Single Score Categorie di Impatto Ciclo di vita 1 kg piatti in ceramica 440 430 420 410 400 390 360 370 360 350 340 330 320 310 300 290 280 270 260 250 240 230 T 220 240 200 190 180 170 160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 5 40 30 20 10 proof gt a Lu La a L Le de e Le de hed eb ee bLe de db _ L n I I L Lede a Lu l i d_ LL L a La Le Jd Le Lo de LEA 1 kg Pottery Dishes Production 1 kg Pottery dishes Transport municipal waste Disposal inert waste 5 collection larry 21t4CH water to i
208. di energia eccessivo e che non emettano sostanza pericolose per l uomo e per l ambiente 193 del settore ceramico facenti parte del distretto industriale di Sassuolo e Scandiano Questo distretto infatti stato interessato da un progetto sperimentale di applicazione del Regolamento EMAS a livello territoriale come previsto dall Allegato 7 della Decisione della Commissione 2001 681 CE Il progetto L EMAS applicato al distretto ceramico di Modena e Reggio Emilia promosso dalla Regione Emilia Romagna dalle Province di Modena e Reggio Emilia dal Comitato Ecolabel ed Ecoaudit e da Assopiastrelle si sviluppato attraverso la stipula di un accordo di programma per l adesione dei vari soggetti locali all iniziativa la realizzazione di un Analisi Ambientale Iniziale territoriale da cui sono emerse le principali problematiche dell area la definizione di interventi di miglioramento della situazione territoriale inseriti in un apposito Programma Ambientale di Distretto e diverse azioni di informazione e diffusione In questo contesto il Comitato ha adottato nel marzo 2003 un documento dal titolo Semplificazioni procedurali per le singole imprese che aderiscono ad EMAS in un distretto industriale che al fine di promuovere la partecipazione ad Emas delle organizzazioni in particolare delle PMI insediate in distretti ha individuato una serie di agevolazioni e modalit di attivazione delle possibili sinergie atte
209. dividuati tramite una valutazione scientifica ma questa non consente di valutare il rischio con sufficiente certezza Il ricorso al suddetto principio si pu verificare quindi quando sussistono le seguenti tre condizioni l identificazione degli effetti potenzialmente negativi la valutazione dei dati scientifici disponibili e l analisi dell ampiezza dell incertezza scientifica In base al livello di rischio considerato accettabile o meno il decisore politico potr scegliere di agire o non Intervenire Quando 1 responsabili politici vengono a conoscenza di un rischio per l ambiente e la salute umana animale o vegetale che potrebbe avere gravi conseguenze in caso d inazione si pone il problema di definire le adeguate misure protettive Il ricorso al principio di precauzione oltre ad avviare atti giuridici pu dare adito ad una gamma di altre azioni come ad esempio il finanziamento di un progetto di ricerca o un programma d informazione del pubblico sui possibili effetti di un determinato prodotto o processo Il principio chi inquina paga o della responsabilit ambientale sancito nel Libro Bianco sulla responsabilit ambientale 2000 finalizzato ad obbligare chi causa danni all ambiente a pagare per rimediare Affinch possa essere imputata la responsabilit per danni necessario che il soggetto che ha causato il danno sia individuabile che 11 danno sia definibile e quantificabile e sia chiaramente definibi
210. dustriali ci si soffermati ad esaminare il critico rapporto esistente tra mondo distrettuale e ambiente per pol esaminare in dettaglio l approccio ambientale del distretto della ceramica italiana Da questa analisi emerso che il settore industriale della ceramica da tempo si mostrato molto attento alle problematiche ambientali legate al ciclo produttivo e ai relativi prodotti Infatti per quanto 13 riguarda il primo aspetto sono molte le aziende italiane che hanno aderito a schemi di certificazione volontaria secondo la norma ISO 14001 o lo schema EMAS Relativamente invece al sistemi volontari di etichettatura ambientale in particolare marchi di I e III tipo diverse sono le imprese che hanno certificato 1 loro prodotti ad esempio con 1l marchio ECOLABEL relativo al gruppo di prodotti coperture dure per pavimenti e pareti Relativamente invece ai marchi di III tipo si registrano esempi di EPD per quanto riguarda manufatti come mattoni tegole e piastrelle per rivestimenti di pavimenti e pareti per quest ultima categoria di prodotto nel 2005 sono state redatte anche le relative PCR Il discorso sopra riportato tuttavia poco vale per le Imprese del settore delle ceramiche artistiche tradizionali Sono ancora poche infatti e quindi anche nell ambito del distretto della ceramica di Caltagirone le imprese che possono al momento vantare certificazioni di tipo ambientale per il loro processo produttivo es IS
211. e localizzato circa il 41 del totale distretti La meccanica il settore maggiormente concentrato a livello regionale con 3 sole regioni che concentrano quasi il 70 del totale Piemonte Veneto Liguria I distretti specializzati in pelli cuoio e calzature sono localizzati soltanto in 5 regioni delle quali le prime 3 riuniscono 17 distretti sui 20 complessivi Per l Alimentari agroindustria Sicilia e Veneto concentrano nel loro insieme il 64 dei distretti Infine nel settore oreficeria e strumenti musicali operano in Italia soltanto 5 distretti distribuiti su 4 regioni La figura 4 4 evidenzia la localizzazione territoriale dei distretti industriali individuati dalle normative regionali In particolare sono rappresentati tutti i distretti individuati dalle regioni per i quali nota la copertura territoriale 214 IPL J distretti individuati dalle Regioni 2008 pp 1 7 161 Figura 4 4 Localizzazione territoriale dei Distretti riconosciuti dalle Regioni 2008 44 distretti produttivi SPECIALIZZAZIONE PRODUTTIVA Alimentari mI cs D distretti produttivi TT chimica Gomma Plastica I Meccanica Oreficeria Strumenti musicali Giocattoli p ee n Pelli Cuoio Calzature Perla Regione Veneto non e diponibile la copertura termitorale E Prodotti per l arredamento e lavorazione Sono stati individuati i seguenti distretti pmduttiv 6 Aimentar MESE fari fgrmndustra 7 Mec
212. e ln JJ I p 2 q lt q olo Lune lol ooo dun I 270 260 250 240 I ee yi I a a rei ce ee aaa eri a cite ria a a a aa iii ita 250 220 210 200 ooo oppone panino yo a CL 1 a SET ee ee ee ne eee en eee 2 q ee Lounn ooo loop ooo Jun I 190 180 1 0 160 e n L_ Loan ln ln dn he pinyin 0 I ge ee A a ey po em cee a a a a a a a a el SS eg eee E a a a as e poe A ge 100 n ee n ln ld p 2 q E TTT pp mi i O n i Rc i ee Mc O O n n i i a 10 o a gt ot Luo gg 5 iu en C O T p h CE ae uw Luo 3 amp iu ap C O E i A un i l E FE LS kh II DE Lu Production 1 kg crystalline Production 1 kg Colour Production 1 kg Frit Clay at mine CH 5 Production 1 kg Pottery dishes MB Resources ge CJ Climate chan DI Ecosystem quality CI Human health Analizzando 1 kg Production 1 kg Pottery dishes Metodo IMPACT 2002 2 05 IMPACT 2002 f Punteggio singolo Fonte SimaPro 280 A questa si aggiunge la figura 6
213. e Tale sistema si realizza quindi non solo attraverso l emanazione di norme ma anche con l allestimento di sistemi di monitoraggio e la definizione di sanzioni per eventuali violazioni Gli studiosi di politiche ambientali hanno individuato quattro tipologie di norme command and control attraverso l applicazione di altrettanti standard M T CLASADONTE Sviluppo sostenibile e sistemi di gestione ambientale in Rispetto dell ambiente e sviluppo sostenibile a cura di V LOREFICE Bonanno Editore Acireale Roma 2009 pp 85 86 42 l Standard di emissione questi standard fissano 1 livelli massimi di inquinanti che possono essere immessi negli scarichi In questo caso al produttore di emissione inquinante si impone di effettuare la depurazione dei propri scarichi fino a raggiungere 1 limiti fissati dallo standard 2 Standard di qualit comporta la definizione di qualit ambientale di un dato corpo recettore viene cio fissata la concentrazione massima di sostanze ammesse in un determinato luogo dopo le emissioni Spesso questi tipi di standard sono associati a quelli di emissione 3 Standard di processo regolano il processo attraverso norme di sicurezza ambientale e l incentivazione dell energia pulita Tali strumenti vengono spesso adottati dagli Stati Uniti 1 quali tendono ad imporre l utilizzo della migliore tecnologia disponibile al fine di ridurre l impatto ambientale nei processi produttivi E tuttavi
214. e che a colori Quasi tutti 1 prodotti tipici calatini sono a base di maiolica oggetti vari di uso domestico oggetti artistici ornamentali piastrelle lavabi e infatti 1 ceramisti di Caltagirone da secoli sono conosciuti come maiolicari 5 5 7 Decorazione Nell artigianato ceramico la decorazione figura 5 22 viene effettuata a mano da valenti decoratori utilizzando dei colori ceramici sostanzialmente smalti insolubili costituiti da ossidi minerali o metallici misti a fondenti nella giusta quantit rapportata alla temperatura della seconda cottura In questo senso sia per la pittura che per l ornato a colore 1 colori si dividono in e a piccolo fuoco o a fuoco di muffola che vanno applicati solo sui rivestimenti e vetrificano a circa 600 C e a gran fuoco che vanno applicati sotto e dentro 1 rivestimenti e vetrificano a 900 970 C ed oltre non pi di 1000 C Parlando di decorazione infine un cenno va fatto anche sul ricalco che una tecnica utilizzata quando lo stesso disegno debba essere riprodotto su pi oggetti in generale la maggiore o minore armonizzazione tra il decoro applicato l uso del colore e la forma dell oggetto costituiranno elementi di valutazione qualitativa dei manufatti Figura 5 22 Fase di decorazione e particolare di un piatto LA Sa Fonte Laboratorio Francesco Navanzino amp Figli 2 Maiolica anche un termine usato anticamente per definire quei pr
215. e con il pennello sopra uno smalto gi cotto solo dove si vuole far sviluppare il riflesso Sono delle polveri stemperate con aceto Si usa un forno a muffola o a camera isolata in essa il fumo viene prodotto introducendo della pece greca al momento opportuno ripetendo l operazione una o due volte Gli oggetti sfornati debbono essere stropicciati con uno straccio per togliere la parte terrosa e scoprire il riflesso metallico Non tutti gli smalti n tutte le vernici si prestano all applicazione dei riflessi a fumo per questo motivo una tecnica di decorazione raramente usata 372 N CARUSO Ceramica op cit pp 315 256 sete artificiali pellicole lastre sensibili e farmaci con colori vetrificabili Applicate su una ceramica e sottoposte a cottura a basso fuoco 600 700 C il collodio volatilizza e il disegno si attacca alla vernice rammorbidita dell oggetto e vi si vetrifica Preliminare all applicazione della carta trasparente speciale sostenuta a sua volta da una carta opaca su cui stampato il disegno la pulitura accurata dell oggetto Si toglie la carta opaca e si preme la carta trasparente con una spugna umida l umidit rammollisce la carta che poi viene via facilmente Fatto ci si preme il disegno con un panno asciutto per essere sicuri che non vi rimanga sotto alcuna traccia di acqua o di aria Prima di passare alla cottura si lascia essiccare per una o due ore Volendo prima di cuocere dopo av
216. e metodologia mantenga caratteristiche di flessibilit ed efficienza sfruttabili anche in realt industriali di piccole e medie dimensioni 3 7 Diffusione dell LCA in Italia Gli studi di LCA come parte delle pi generali valutazioni di sostenibilit s1 vanno sempre pi diffondendo in primo luogo per l impulso derivante dalle politiche europee in campo ambientale ed energetico che considerano l approccio di ciclo di vita come il pi efficace per identificare e valutare gli impatti ambientali pi rilevanti e derivarne le linee di miglioramento possibili Tale approccio ripreso ed in alcuni casi reso obbligatorio nelle pi recenti direttive e normative in campo energetico ed ambientale con implicazioni 138 applicative immediate e concrete a livello sia di PA che di diversi settori industriali L affermarsi della LCA in qualche modo il risultato 17 A SCIPIONI A MAZZI F ZULIANI T BOATTO Life Cycle Assessment op cit pp 46 53 138 http www reteitalianalca it mappatura lca archivio mappatura2006 111 1 della crescente consapevolezza che 1 problemi ambientali non possono pi essere affrontati per singoli comparti aria acqua suolo ma richiedono una valutazione e intervento globale 2 dell attenzione alle politiche di prodotto quali parte integrante delle politiche ambientali orientate al sistema processo 3 della richiesta di maggiori informazioni ambientali da parte di tutti gli sta
217. e motivata Sostanzialmente ci sono due diverse tipologie di metodi quelli orientati al problema ambientale definiti mid points e quelli orientati al danno definiti end points i termini utilizzati derivano dal fatto che i primi metodi si trovano idealmente posti in mezzo tra i risultati dell analisi d inventario e 1 secondi I mid points e gli end points costituiscono due diversi livelli a cui si valuta l impatto nei primi il bersaglio dell impatto rappresentato da un tema ambientale per esempio l effetto serra che causa a sua volta di danni per la salute umana l ecosistema e le risorse che rappresentano 1 bersagli ultimi end points Nei metodi mid points 1 risultati del inventario ossia 1 flussi in ingresso e uscita vengono classificati secondo le cosiddette categorie di impatto esempio cambiamenti climatici eutrofizzazione tossicit umana lo scopo di questi metodi infatti quello di raccogliere in un piccolo numero di categorie 1 numerosi flussi di inventario Per quel che riguarda invece 1 metodi end points questi prevedono sempre la classificazione dei flussi secondo alcune categorie di impatto ma il riferimento ultimo della categoria di impatto costituito da tre macro categorie quali salute umana salute dell ecosistema e distruzione di risorse naturali 88 In base a quanto previsto dalle ISO 14040 2006 e 14044 2006 la struttura di una LCIA composta da
218. e a breve e a lungo termine su cui il sistema potrebbe influire 2 indipendenza cio evitare intersezioni tra le categorie 3 praticit cio non spingersi ad un dettaglio troppo elevato Classificazione In questa fase si organizzano 1 dati dell inventario distribuendo 1 valori di tutte le emissioni gassose liquide e solide provocate direttamente e indirettamente dalle operazioni considerate nelle varie categorie di impatto Come riportato in figura 3 12 ciascun elemento viene classificato sulla base dei problemi ambientali a cui pu contribuire ovviamente una stessa sostanza costituente un emissione pu contribuire a pi fenomeni di impatto provocando effetti a catena che sono spesso di difficile interpretazione 90 Gli effetti ambientali pi frequentemente riportati sono l effetto serra a 100 anni GWP 100 l acidificazione potenziale AP la formazione di smog fotochimico POCP il buco dell ozono OD e l eutrofizzazione potenziale EP Figura 3 12 Schematizzazione della fase di classificazione ren io aes se e ________ IA I LE PSI ART I ie N TI ILA DI I E mn CH4 son N mense Acidificazione NOx a ern ne ean ee Toluene Metalli tr peg II DEA name TOTI AMI AN N ht rt ll re St re ee nt ap im eh ya SS NP i TRE TATA ATTI e oe oe ravers Fonte www lca lab com Caratterizzazione I metodi di caratterizzazione permettono di determinare in modo
219. e dal protocollo di riproduzione Sono stati inoltre recentemente realizzati altri due importanti musei quello della ceramica contemporanea moderna Palazzo Ceramico ex Palazzo Reburdone e quello del presepe Museo Internazionale del Presepe Collezione Luigi Colaleo Per quanto riguarda l Istituto Statale d Arte della ceramica esso stato istituito nel 1918 da Luigi Sturzo con lo scopo di contribuire all incremento e al perfezionamento dell arte dei vasai formando insegnamenti tecnici artistici applicati all arte ceramica Si deve a questa scuola la sopravvivenza di un artigianato allora in forte crisi e la trasmissione della plurisecolare trasmissione La scuola nel tempo riuscita a conservare l enorme patrimonio culturale cittadino ed stata garanzia di identit tradizionale e luogo privilegiato di sperimentazione e di innovazione Nonostante la storia e la tradizione antichissima si riscontra oggi come gi accennato una insufficiente interazione fra scuola e tessuto produttivo locale legato ad un progressivo allontanamento tra esperienze didattiche dell Istituto e pratiche dell artigianato locale che ha condotto ad una sostanziale incomunicabilit tra di essi Vi allora la necessit di ripensare al ruolo dell Istituto all interno del territorio in base alle concrete esigenze del sistema produttivo locale affinch possa produrre professionalit e mestieri tornitori stampisti decorat
220. e dell elemento recettore es livello di eutrofizzazione delle acque prima dei rilasci si pu effettivamente quantificare il danno provocato sui 12 R SALOMONE Problematiche connesse con la applicazione degli studi di life cycle assessment nelle piccole e medie imprese in Ambiente Risorse e Salute n 91 Maggio Giugno 2003 pp 6 10 139 A SCIPIONI A MAZZI F ZULIANI T BOATTO Life Cycle Assessment op cit pp 46 53 108 cosiddetti valori di salvaguardia ossia salute umana qualita dell ambiente naturale disponibilit di risorse 6 la validit dei risultati limitata nel tempo e variabile a seconda del prodotto o servizio considerato In generale pertanto le informazioni ottenute attraverso uno studio LCA dovrebbero essere usate come parte di un processo decisionale molto pi completo e utilizzate per comprendere gli scambi globali o generali A fronte delle suddette difficolt vanno comunque considerati gli elementi che possono invogliare l impresa ad utilizzare questa metodologia L LCA non solo un mezzo per la salvaguardia dell ambiente essa pu infatti diventare un importante strumento per il rafforzamento delle dinamiche competitive e di riduzione e controllo dei costi In linea generale offre numerose possibilit di utilizzo tra le quali e aiutare ad identificare quantificare interpretare e valutare gli impatti ambientali di un prodotto una funzione o servizio attra
221. e di alimenti bevande e medicinali Con il nuovo Regolamento viene confermato il divieto di applicare 1 criteri ambientali tramite il riconoscimento Ecolabel UE ai medicinali ma viene prevista invece la possibilit di elaborare eventuali criteri di qualit ecologica per 1 prodotti alimentari e per 1 mangimi previo per uno studio che la Commissione dovr realizzare entro il 31 dicembre 2011 Tale studio sar volto a sciogliere alcuni dei nodi metodologici pi complessi quali ad esempio la possibilit di definire criteri di assegnazione che riguardino l intero ciclo di vita del prodotto alimentare incluse le fasi di coltivazione o l eventuale sovrapposizione con altri sistemi di etichettatura alimentare che abbiano anche valenza ambientale I criteri ambientali sono definiti a livello europeo per gruppi di prodotto servizio usando l approccio dalla culla alla tomba che rileva gli impatti dei prodotti sull ambiente durante tutte le fasi iniziando dall estrazione delle materie prime dove vengono considerati aspetti volti a qualificare e selezionare 1 fornitori passando attraverso 1 processi di lavorazione dove sono gli impatti dell azienda produttrice ad essere controllati alla distribuzione incluso l imballaggio ed utilizzo fino allo smaltimento del prodotto a fine vita Gli aspetti che sono analizzati in particolare sono il consumo di energia e di risorse la produzione di rifiuti le emissioni in tutti 1 com
222. e e dei confini del sistema e analisi di inventario del ciclo di vita LCI e valutazione degli impatti di ciclo di vita LCIA e interpretazione del ciclo di vita LCI Come si vedr nella sezione dedicata dalla LCIA emerso che gli impatti ambientali sono principalmente riconducibili alla fase della produzione e in particolare alle materie prime e all energia elettrica ad essa associata Per tale motivo nei risultati stata riportata in dettaglio solo la valutazione ambientale relativa a questa fase 99 http www ceramicanavanzino com index php lanostrastoria 39 ISO 14040 2006 Environmental management Life cycle assessment Principles and framework 391 ISO 14044 2006 Environmental management Life cycle assessment Requirements and guidelines 266 6 3 2 Scopo e campo di applicazione Lo scopo del lavoro quello di quantificare l impatto ambientale totale legato al ciclo di vita di piatti in ceramica e sulla base dei risultati ottenuti valutare possibili miglioramenti 6 3 2 1 Confini del sistema e unit funzionale I principali confini del sistema figura 6 2 comprendono le fasi di e produzione del manufatto e fine vita del manufatto e trasporto del manufatto oramai dismesso alla discarica Dai suddetti confini stata esclusa la fase di utilizzo del piatto da parte dell utente finale e quindi sono stati esclusi 1 relativi impatti ambientali ad essa collegata come ad esempio l u
223. e in questo campo e probabilmente la pi importante il supporto alla politica ambientale LCA ad esempio infatti potrebbe supportare la stesura di accordi volontari tra il settore pubblico e le aziende produttrici di imballaggi allo scopo di minimizzare l impatto ambientale potrebbe dare supporto alla politica ambientale dei rifiuti come ad esempio nella stesura del Piano Rifiuti in cui l amministrazione locale pu confrontare 1 sistemi alternativi di gestione dei rifiuti e ottimizzarne 1 rendimenti come indicato nel decreto Ronchi potrebbe essere usata per la scelta dei materiali edili ecocompatibili e per l ottimizzazione di interi edifici Il ruolo delle PA nella LCA pu manifestarsi a tutti 1 livelli mondiale UNEP continentale CE nazionale APAT e locale regionale provinciale e comunale e utilizza principalmente un approccio partecipativo che stimola l innovazione Tuttavia bisogna comunque dire che come per altri strumenti di gestione ambientale in una LCA gli effetti positivi non sono tangibili nel breve periodo ma occorre aspettare del tempo prima che l azienda recepisca l intera portata del processo intrapreso questo comporta che essa sia considerata uno strumento dalle chiare valenze esterne pi che come opportunit di crescita e maturazione interna dell impresa 3 6 Criticit e vantaggi dell LCA Le attivit sull LCA hanno visto negli ultimi anni l impegno di svariati Istituti ed Or
224. e l approccio di tipo ciclo vita ai problemi ambientali che possibile definire come environmental life cycle thinking sia un idea recente e del tutto innovativa in realt esso affonda le sue radici alla fine degli anni 60 con lo studio del problema del consumo di risorse e della generazione di reflui nei processi industriali In quel periodo 1 temi quali l esauribilit delle risorse non rinnovabili il controllo dell inquinamento e 1 problemi posti dai rifiuti solidi iniziavano a diventare di dominio pubblico col fine di quantificare le emissioni e l utilizzo delle risorse necessarie per lo sviluppo dei prodotti In quest ottica una delle strade pi efficaci per studiare in maniera esaustiva 1 sistemi produttivi da un punto di vista ambientale era quella di esaminarne le prestazioni seguendo passo passo il cammino percorso dalle materie prime a partire dalla loro estrazione dalla terra attraverso tutti i processi di trasformazione e di trasporto che esse subiscono fino al loro ritorno alla terra sottoforma di rifiuti figura 3 1 Figura 3 1 Potenziali impatti lungo il ciclo di vita di un prodotto r Fornitori ara Produzione Utilizzo Fine Vita F _ Fonte http www unige it Da questo momento inizia ad affermarsi lo slogan from cradle to grave dalla culla alla tomba che sinteticamente racchiude i contenuti della metodologia che a poco a poco G L
225. e meramente socio economica COM 2001 264 definitivo Comunicazione della commissione Sviluppo sostenibile in Europa per un modo migliore strategia dell Unione Europea per lo sviluppo sostenibile 21 Figura 1 3 I tre pilastri dello sviluppo sostenibile Conservazionismo Ecologia 5 Sviluppo socio y P economico Sviluppo sociale Fonte http www ing unitn it ciolli PagineMarco svilupposostenibile pdf L interrelazionalit fra sviluppo economico sociale e ambientale pu essere raffigurata anche con un diagramma a triangolo equilatero figura 1 4 1 cui vertici costituiscono le singole dimensioni sociale economica e ambientale 1 lati rappresentano delle linee di sviluppo di condivisione di due soli obiettivi alla volta l area del triangolo il perseguimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile promuovere lo sviluppo sostenibile significa ricercare l equilibrio fra queste diverse componenti dimensioni Figura 1 4 Interrelazionalit fra sviluppo economico sociale e ambientale LO SVILUPPO SOSTENIBILE Obiettivi ECONOMICI e crescita e equit e efficienza Obiettivi SOCIALI Obiettivi ECOLOGICI empowerment integrit ecosistemica partecipazione capacit di carico mobilit sociale biodiversit coesione sociale resilienza identit culturale sviluppo istituzionale Fonte http www ing unitn it ciolli PagineMarco svilupposostenibile pdf L equilibrio ricercato naturalm
226. e naturalistico ambientali funzionali a generare sviluppo economico accrescere la riconoscibilit di un territorio come area sistema e come sistema integrato per l offerta turistico culturale supportare la specializzazione del tessuto produttivo locale e rafforzare la valenza della cultura come elemento di costruzione ricostruzione dell identit locale favorendo un identificazione tra popolazione locale e patrimonio culturale ambientale e paesaggistico che parte da un accresciuta consapevolezza della storia della valenza delle caratteristiche di tali risorse presenti sul territorio di appartenenza e legare alla valorizzazione del patrimonio culturale ambientale e paesaggistico un circuito permanente di strutture e servizi capaci di innalzare 1l livello di fruizione e accessibilit alle risorse culturali e alle altre risorse del territorio 27 G MAZZARELLI L impresa culturale il distretto op cit pp 1 41 2 La nascita dei distretti culturali risale agli anni 70 quando il Greater London Council elabor una strategia di sviluppo fondata sulla relazione tra la produzione culturale e 1 settori ad essa connessi 172 e migliorare l integrazione tra territorio e istituti culturali attivando un efficace capacit di comunicazione e ottimizzando gli effetti divulgativi ed educativi di temi che per la loro specializzazione e complessit sarebbero altrimenti prerogativa di un ristretto ambito di utenza Il di
227. e o globale possono risultare non rappresentativi delle condizioni locali 2 la natura delle scelte e assunzioni compiute come ad esempio fissare 1 confini del sistema scegliere la provenienza dei dati e fissare le categorie d impatto pu essere comandata da aspetti soggettivi 3 essendo un modello scientifico per sua natura una semplificazione del sistema fisico reale in quanto non possibile un assoluta e completa rappresentazione di ogni effetto sull ambiente per tale motivo 1 risultati di uno studio di LCA possono essere pi o meno complessi e condurre ad una singola conclusione generale 4 riuscire a convertire la serie di risultati e informazioni ottenute in un unico punteggio finale richiede il ricorso a semplificazioni e valutazioni da parte del decisore o del modellista stesso Tali aggiustamenti possono essere condotti ricorrendo a diverse tecniche che per non possono trovare fondamento solo sulle scienze naturali 5 gli impatti ambientali sono descritti come impatti potenziali perch non sono definiti nello spazio e nel tempo adottando quindi un approccio di tipo stazionario si tratta pertanto di un analisi site indipendent che non si occupa degli impatti reali di un prodotto sull ambiente Ad esempio una t di SO ha sicuramente un effetto diverso se viene emessa sull oceano o se viene emessa su Roma Solo con la identificazione dell aspetto spaziale di quello temporale e dello stato di salut
228. e orientata Bosco di Santo Pietro Fondo siciliano per la Natura Caltagirone 2002 pp 9 10 38 AA VV Caltagirone Sellerio Editore Palermo 1977 pp 9 10 9 AA VV Pit Calatino Sud Simeto Le Economie del Turismo Agenzia di Sviluppo Integrato Caltagirone 2001 pp 62 64 226 Nel 1991 il bosco di Santo Pietro ottenendo riconoscimenti per il suo valore storico naturalistico stato Inserito nel piano regionale dei Parchi e delle Riserve Naturali e dopo varie vicissitudini nel 1999 stata ufficialmente istituita la Riserva Naturale Bosco di S 99310 311 Pietro affidata in gestione al Corpo Forestale dello Stato 5 4 1 2 Notizie storiche Dalle origini all arrivo degli arabi L origine della citt di Caltagirone si perde nella notte dei tempi Numerosi sono 1 ritrovamenti che testimoniano insediamenti preistorici e protostorici sia nell area urbana che nei dintorni a testimonianza che la centralit del territorio sin dall antichit ne ha fatto il punto di transito tra la parte orientale e meridionale dell isola SI ritiene che il primo insediamento urbano sviluppatosi dal VII millennio fino al V secolo a C sul fianco della collina di S Ippolito sia uno dei siti archeologici pi importanti per 1 numerosi resti ceramici che testimoniano come gi in quel periodo l uomo avesse iniziato a lavorare l argilla che abbondava nel territorio per costruire recipienti e vasellame vario al
229. e rimane prevalentemente manuale a suggellare il carattere realmente artistico e artigianale del settore Viceversa le lavorazioni ottenute prevalentemente con tecnologie meccaniche sembrano corrispondere a logiche produttive di grande serie In ogni caso la lavorazione manuale il tratto dominante in tutte le tipologie dimensionali d impresa anche se tende a diminuire di peso al crescere dell azienda per numero di addetti Da un punto di vista della filosofia di prodotto appare dominante la scelta di ispirarsi al patrimonio artistico e culturale del territorio d insediamento anche se emerge l esigenza della ricerca di un originalit propria pur sempre all insegna di un alto valore estetico e creativo dell opera 209 Dai dati tendenziali elaborati sembrerebbe che le aziende tendano a muoversi all interno di canali distributivi sempre pi brevi corti o cortissimi logica che potrebbe trovare applicazione anche con riferimento ai mercati esteri ma che non si riesce ad implementare forse per la difficolt della piccola organizzazione aziendale a presidiare direttamente tali mercati Dato importante quello dello scarso peso che hanno sul fatturato aziendale 1 rapporti di fornitura con la grande distribuzione organizzata negli ultimi decenni questa formula di vendita ha eroso quote di mercato al dettaglio specializzato e ha introdotti pesanti mutamenti nelle logiche di fornitura del dettaglianti in pratica mettendo fuo
230. e sar ottenuta dopo che un verificatore attribuito ne abbia esaminato il buon esito del controllo Le due norme sono molto simili tra loro tanto che la ISO 14001 svolge una funzione propedeutica rispetto all EMAS ma con alcune differenze molto importanti la norma UNI 14001 orientata principalmente a valutare gli aspetti gestionali dell organizzazione rispecchia in alcune parti la UNI ISO 9000 certificazione qualit adottata da migliaia di aziende italiane e di conseguenza rimane di pi facile apprendimento L EMAS invece orientato a considerare il sito come attivit inserita in un sistema ambientale che supera 1 confini dell impianto industriale interessando anche la comunit confinante Il risultato finale dell EMAS la dichiarazione ambientale firmata dal legale rappresentante dell azienda 1 cui contenuti devono essere portati a conoscenza degli enti pubblici e della popolazione che vive nei dintorni del sito La registrazione EMAS comporta in sostanza un impegno scritto e pubblico dell azienda ad operare nel rispetto delle norme con l obiettivo di un miglioramento ambientale continuo Un SGA si articola in sei fasi che si susseguono e si ripetono in ogni periodo di riferimento generalmente l anno solare e sono complessivamente finalizzate al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali Tali fasi sono 1 effettuare l analisi ambientale iniziale con la quale viene stabili
231. e sistema di gestione ambientale in De Qualitate settembre 2009 pp 18 22 3 9 2 Etichette ambientali di I tipo Le etichette ambientali di I tipo o marchi di eccellenza ambientale sono utilizzabili su prodotti conformi a requisiti predefiniti Tali requisiti sono 1 criteri ambientali di prodotto relativi ad un intera categoria di prodotti che devono basarsi su opportuni indicatori derivanti dall analisi del ciclo di vita per quella specifica categoria Si tratta di etichette il cui riferimento rappresentato dalla norma ISO 14024 1999 esse pertanto si basano su una valutazione quali quantitativa degli impatti ambientali associati ad un prodotto durante il suo intero ciclo di vita L attuazione di un programma di etichettatura ambientale di I tipo prevede un iter procedurale abbastanza articolato in quanto costituito da varie fasi consultazione tra le parti interessate al fine di realizzare uno studio in merito sia alla tipologia di prodotti da etichettare che alle dinamiche evolutive dei mercati di riferimento selezione delle caratteristiche funzionali del prodotto definizione dei criteri ambientali 2Gruppi o categorie di prodotto tutti i beni o servizi destinati a scopi analoghi e che sono equivalenti nell uso e nella percezione del consumatore 3 S SIBILIO Nelle norme ISO per l etichettatura ambientale l evoluzione della politica integrata di prodotto in Ambiente amp Sicurezza n
232. e tra il prodotto e il territorio dove localizzata la tradizione e deve contrassegnare 1 prodotti che rispettino standard di qualit e perch no anche di sostenibilit ambientale affinch non si abbassi la qualit della produzione e non vengano danneggiate le produzioni di pi elevata dignit artistica L adesione volontaria al sistema di regole predisposto per l utilizzo del segno distintivo potrebbe essere premiata dal mercato tramite un premio di qualit che compensi gli operatori dei maggiori investimenti sostenuti Valorizzare la ceramica calatina attraverso la creazione di un marchio di origine e di qualit ambientale la redazione di un documento che attesti questa qualit tramite ad esempio la Dichiarazione Ambientale di Prodotto l istituzione delle scuole bottega per formare nuove figure professionali e di un itinerario della ceramica e dell arte che coinvolga le altre citt della ceramica Santo Stefano di Camastra Sciacca Burgio e Caltagirone si pone dunque base per la valorizzazione dei territori e del loro patrimonio artistico culturale e paesaggistico e potrebbe dar vita ad un pi vasto movimento turistico determinando lo sviluppo economico sostenibile del luogo 292 Bibliografia AA VV Caltagirone Sellerio Editore Palermo 1977 AA VV La ceramica a Caltagirone Assessorato ai Beni Culturali Musei civici e Pinacoteca Caltagirone 1980 AA VV La Programmazione Comprensoriale Un progetto
233. econdo la ISO 14040 2006 nel cosiddetto campo di applicazione dello studio che rappresenta pertanto una sorta di carta d identit con 1 requisiti 1 limiti e le ipotesi iniziali con cui l analista intende affrontare la ricerca Per definire 1 confini bisogna inoltre enucleare le fasi di cui si compone 1l ciclo di vita di un prodotto rappresentate in figura 3 8 e procedere al cut off rules cio alla scelta del processi da inserire nell analisi 8 1 Figura 3 8 Disaggregazione delle fasi per l analisi di ciclo di un prodotto INPUT OUTPUT acquisizione delle materie prime tara Effluenti liquidi Energia Effluenti trasporto distribuzione gassosi Materie Sete prime a Altre re ihre confini del sistema Fonte www lca lab com A tal proposito possono adottarsi tre modelli e il ciclo di vita globale secondo il quale si analizzano tutti 1 processi a prescindere dal loro contributo al bilancio complessivo e il ciclo di vita tecnologico allargato in cui sono inclusi solo 1 processi ritenuti significativi sulla base di criteri quantitativi o logici e il ciclo di vita linea di prodotto in cui ci si limita strettamente ai processi direttamente connessi con il prodotto investigato Questa prima fase si conclude con l elaborazione del diagramma di flusso del processo che consiste in una rappresentazione grafica e qualitativa di tutte le fasi rilevanti coinvolte nel ciclo di vita del
234. eens 201 Tabella 5 2 Punti di forza e di debolezza opportunit e minacce del Distretto delle CORI Che SI CMON lalla 224 Tabella 6 1 Schema dei criteri applicabili a ciascuna famiglia di prodotti Ecolabel per COPI cea 263 Tabella 6 2 Aspetti impatti ambientali considerati nelle PCR delle ceramic tiles 262 Tabella 6 3 Dati di input Ciclo di vita 1 kg di piatti in ceramica 269 Tabella 6 4 Dati di input produzione 1 kg di fritta cece eee eee e ec eees 270 Tabella 6 5 Dati di input produzione 1 kg di cristallina cece ee eens 271 Tabella 6 6 Dati di input produzione 1 kg di colore nee e eens 2 12 Tabella 6 7 Dati di input produzione 1 kg di piatt cece cece cece eee eees 273 Tabella 6 8 Pesatura e valori di caratterizzazione per le categorie di danno ciclo di vita Ke piattini rC enea tee E E E E E eil eli ZA Tabella 6 9 Pesatura e valori di caratterizzazione per le categorie di danno produzione KO Malti Clann Od aliena Zid Tabella 6 10 Pesatura e valori di caratterizzazione per le categorie di impatto piu SL RR AR I 282 Introduzione La storia della ceramica in Sicilia strettamente connessa con quella delle sue citt e soprattutto del territorio che con le sue risorse materiali ha da sempre favorito lo sviluppo di attivit artigianali legate all a
235. egli impatti riguardanti la tossicita umana e alla ecotossicit come 1 seguenti e La stima dei rischi tossicologici cronici cumulativi e di potenziali impatti in applicazioni comparative come possono essere quelle dell LCA e La considerazione del carattere intermittente della pioggia e della differenza tra emissioni indoor e outdoor e La determinazione degli effetti di emissioni da prodotti chimici tenendo conto delle esposizioni ad esse basate sulla loro produzione piuttosto che sulla loro sulla loro quantit esistente in un determinato luogo Categorie di impatto I fattori di caratterizzazione per le diverse categorie di impatto sono basati su un principio di equivalenza cio 1 punteggi assegnati alle diverse sostanze sono espressi in kg equivalenti di una sostanza di riferimento In tabella 3 4 sono riportate le categorie d impatto midpoint le sostanze di riferimento le categorie di danno endpoint e le unit di misura delle categorie di danno Obiettivo principale comune a tutte le categorie d impatto la determinazione degli effetti a lungo termine ottenuta mediante l uso di un orizzonte temporale time horizon infinito qualche volta approssimato da un time horizon di 500 anni La categoria d impatto Human Toxicity costituisce uno dei principali aspetti di novit introdotti da IMPACT 2002 che lo differenzia dalle metodologie precedenti attraverso un nuovo modello di calcolo Questa categoria di Impatto risponde all
236. egli impegni presi nei confronti dell ambiente prevedendo per le organizzazioni che si certificano o che mantengono le registrazione incentivi economici statali e regionali e diverse forme di semplificazione amministrativa Gli ulteriori elementi di cui le organizzazioni che applicano il sistema EMAS devono tener conto sono un Analisi Ambientale Iniziale AAI onde individuare e valutare gli aspetti ambientali e gli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente il rispetto degli obblighi normativi dimostrando di provvedere all attenzione della normativa ambientale comprese le autorizzazioni e 1 relativi limiti effettive prestazioni ambientali dell organizzazione con riferimento agli aspetti diretti e indiretti rilevati nell analisi ambientale impegnandosi a migliorare continuamente le proprie prestazioni partecipazione del personale coinvolto nel processo finalizzato al continuo miglioramento delle prestazioni ambientali dell organizzazione comunicazione con il pubblico e le altre parti interessate attraverso la pubblicazione della Dichiarazione Ambientale 52 Entrambi gli strumenti certificano il processo di produzione di un bene oppure la fornitura e gestione di un servizio e possono essere applicati pressoche da tutte le tipologie di impresa A fianco del settore industriale un numero sempre crescente di organizzazioni nei settori dei servizi del turismo dell agricoltura della finanza e m
237. ei distretti produttivi ed interventi di politica industriale locale pubblicata in B U R Veneto n 27 del 21 03 2006 25 Rappresentano grosse aggregazioni di specifici settori economici a valenza regionale composte da non meno di 250 imprese e con una soglia minima di Smila addetti e non direttamente collegate ad uno specifico territorio 2 Riguardano almeno 10 imprese riferibili ad una medesima filiera o settore produttivo che non raggiungendo le soglie minime per dar vita ad un distretto potranno comunque unirsi e presentare uno o pi progetti specifici 207 http starnet difnet it download php id 1759 156 Queste aree sono organizzate attraverso un Sistema unico di Gestione Ambientale che ottimizza le risorse umane tecniche finanziarie ed economiche disponibili e crea valore aggiunto Lavorano sui temi dell acqua dell energia dell aria della mobilit della gestione dei rifiuti della minimizzazione dell inquinamento acustico e del suolo Il tema delle APEA stato introdotto in Italia dal Decreto Bassanini D Lgs N 112 1998 che all art 26 riporta le regioni disciplinano con proprie leggi le aree industriali e le aree ecologicamente attrezzate dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute della sicurezza e dell ambiente la regione Emilia Romagna stata una delle prime ad aver legiferato in tal senso attraverso il recepimento a livello locale il suddetto
238. ei prodotti sugli imballaggi o nelle pubblicit utilizzati dagli stessi produttori come strumento di informazione ambientale Tabella 3 10 Alcuni esempi di asserzioni riportabili in Etichette Ambientali di II tipo Fonte M PROTO E ROCA S SUPINO Ecolabelling un analisi op cit pp 25 39 In questo tipo di etichettatura non essendo prevista una certificazione di terza parte la garanzia di affidabilit diviene elemento ancor pi significativo Per un produttore infatti utilizzare la ISO 14021 1999 rappresenta da un lato l impegno al rispetto di una serie di 16 http www negrisud it ambiente ecogestione ECOLABEL html 129 requisiti concepiti per garantire l affidabilit delle informazioni veicolate all acquirente dall altro la garanzia di non incorrere in imprevisti effetti di mercato negativi come accuse di concorrenza sleale dovute ad asserzioni ingannevoli Proprio per questo motivo la norma esclude la possibilit di utilizzo di espressioni troppo generiche ritenute prive di senso quali amico dell ambiente verde o non inquinante Delinea invece i requisiti per asserzioni del tipo privo di laddove il livello della sostanza specificata sia realmente minore di quello rilevabile come livello di fondo o come contaminante di 164 La norma consente anche l utilizzo di simboli senza tracce da un laboratorio analitico per definire alcun simbolo specifico se n
239. ei vari soggetti regolati siano essi cittadini consumatori o imprese prevede il superamento del rapporto autorit controllante soggetto controllato in favore di sistemi di controllo alternatici basati ad esempio sull autocontrollo e sulla certificazione sottolinea infine anche la necessit di affiancare e completare gli strumenti regolativi di command e control con altri strumenti di politica ambientale basati sulla responsabilit e iniziativa volontaria deli soggetti come ad esempio e Strumenti amministrativi autorizzazioni rispettosi standard di metodologie di procedure etc e Strumenti economici tasse ambientali incentivi sgravi fiscali etc e Strumenti informativi etichetta ambientale liste degli inquinatori dichiarazioni ambientali delle Imprese etc che incidono sull immagine dei prodotti e delle Imprese oppure incoraggiano determinati comportamenti e Strumenti negoziali e volontari accordi di programma fra le amministrazioni pubbliche e le imprese programmi di compatibilit ambientale volontariamente attivati dalle imprese A tal proposito una fondamentale innovazione apportata il Regolamento EMAS Eco Management and Audit Scheme Il V Programma ha inoltre individuato 6 settori prioritari per un azione comune tutti strettamente legati al concetto di sviluppo sostenibile Tra questi sono da ricordare la durevole gestione delle risorse naturali 11 controllo integrato dell inquinamento la r
240. elevata densit di imprese a livello territoriale e per la presenza di numerose piccole e medie imprese prevalenza non assoluta dominanza Le imprese cooperano all interno della catena produttiva locale local supply chain dove avviene un estesa divisione del lavoro tuttavia allo stesso tempo competono tra loro poich operano all interno degli stessi mercati in numerosi casi di distretti italiani e stranieri nell ultimo decennio si assistito alla trasformazione di alcune catene locali in catene internazionali global supply chain Il distretto deve la sua posizione di leadership all interno di un particolare settore o industria alla cosiddetta atmosfera industriale Questo concetto si riferisce al particolare contesto sociale ed economico osservabile in alcuni distretti industriali che permette alle imprese del distretto di assorbire rapidamente le competenze e la conoscenza esistente nelle imprese locali e di beneficiare quindi della prossimit geografica attraverso limitazione l apprendimento indiretto la veloce adozione di 147 nuove tecnologie e l introduzione di innovazioni derivanti dalla produzione collettiva e o individuale di nuova conoscenza Lo stesso Marshall tuttavia rileva come tale caratteristica possa durante il corso della storia essere influenzata negativamente dall inerzia e dalla miopia strategica delle imprese del distretto Stesso e possibile parlare di distretto industriale so
241. ell azione ha effetti diversi per estensioni geografiche differenti Tale metodo prevede e la valutazione con previsione di una riduzione del danno ad esclusione delle risorse 95 e la caratterizzazione delle emissioni in acqua che producono danno alla salute dell uomo e dell ambiente e la caratterizzazione dell emissione del ferro nelle categorie che riguardano la salute dell uomo e dell ambiente dato invece scarso peso al danno dovuto all uso di Resources e le unit di misura non riguardano gli effetti ma solo le cause del danno EPS Environmental Priority Strategies Il metodo versione 2000 aggiornamento di quella del 1996 nasce per assistere nel modo migliore 1 progettisti durante la progettazione del prodotto con il minor impatto ambientale Lo sviluppo di un nuovo prodotto spesso visto come un processo sistematico mentre in realt un processo dinamico e complesso in cui sono frequenti cambiamenti sostanziali All inizio di tale processo il grado di libert grande e 1 costi associati ai cambiamenti sono relativamente bassi ma col progredire della progettazione tali costi aumentano esponenzialmente Per questo motivo diviene Importante considerare fin da subito tutti gli aspetti connessi al prodotto da sviluppare compresi quelli ambientali Il metodo aveva l intento di essere uno strumento d uso corrente facile da comprendere e da usare In realt la difficolt nel determinare gli indici
242. ema che nel caso della lava pi verticale che orizzontale si tratta di forni molto profondi e a carrello in quanto spesso 1 pezzi da cuocere sono delle ingombranti lastre Le impostazioni del forno per la cottura sono diverse rispetto all argilla pur avendo lo stesso coefficiente di dilatazione la pietra lavica come l argilla cuoce a 900 C e poco pi a temperature pi alte inizia la fusione cambiano le spezzate Il tempo di cottura minimo 37 Le diverse caratteristiche della pietra lavica in particolare l assenza di piombo fanno si che essa rifiuti lo smalto Questo fa si che essa dopo smaltata presenti dei cavilli sempre in minima percentuale 378 Smalto apiombico stannifero da usare per legge negli oggetti di uso per alimenti mentre lo smalto piombico si usa nelle antichizzazioni ed in generale negli oggetti di arredamento 399 Le tecniche di decorazione particolari come il terzo fuoco non vengono mai effettuate sulla pietra lavica in quanto cuocere pi volte questo prodotto molto pericoloso perch il pezzo pu spaccarsi o deformarsi 380 Intervalli di tempo in cui varia la quantit di temperatura data durante la salita In particolare molta attenzione va prestata in questa fase fino a 600 C a questa temperatura lo smalto si solidifica e scompare il 258 di 12 ore successivamente si ha il raffreddamento con modalit simili a quanto visto per la pasta ceramica classica I prodotti in pietra lavica una
243. emissioni in acqua le acque di scarico degli impianti di produzione contengono soprattutto sostanze minerali particolato insolubile e altre materie inorganiche piccole quantit di materie organiche e alcuni metalli pesanti e perdite rifiuti le perdite che derivano dalla fabbricazione delle ceramiche consistono principalmente in vari tipi di fanghi rottami stampi in gesso usati agenti di assorbimento utilizzati residui solidi polveri ceneri e rifiuti di imballaggio e consumo energetico emissioni di CO tutti 1 settori dell industria ceramica comportano un ingente consumo di energia elettrica poich una parte essenziale della fabbricazione consiste in un essiccazione seguita da una cottura a temperature comprese tra 800 e 2000 C Per quanto riguarda in particolare 1 metodi e le tecniche applicati per la fabbricazione delle ceramiche s1 pu evidenziare che quest ultima viene realizzata in vari tipi di forni a partire da una vasta gamma di materie prime per dare prodotti diversi per forma dimensioni e colori Il metodo generale di fabbricazione delle ceramiche comunque piuttosto uniforme oltre al fatto che una multicottura spesso richiesta per la fabbricazione di piastrelle per rivestimento di pareti e pavimenti di articoli domestici di sanitari e di ceramiche tecniche In generale le materie prime sono mescolate quindi messe in forma mediante colata pressatura o estrusione Un apporto regolare di acqua facili
244. engono internalizzati completamente nel prezzo di un gt A PANNOCCHIA C P CARROZZO Le politiche ambientali in Italia dal disinquinamento alla prevenzione in Arpa Informa n 3 giugno luglio 2003 anno V pp 9 12 43 prodotto o attivita Sono fatti ricadere infatti su chi li causa attraverso tasse tariffe permessi negoziabili e di emissione e altre misure che pur non compensando del tutto le esternalit negative causate contribuiscono al loro contenimento come ad esempio sussidi e Incentivi economici concessi dalle amministrazioni pubbliche a chi attiva comportamenti virtuosi Gli strumenti economici richiedono sempre l intervento dell operatore pubblico si pensi ai prezzi differenziati per l utilizzo di energia elettrica pi se ne consuma pi si paga o alla tassa sui sacchetti di plastica che ne ha incentivato 1l riutilizzo Tra questi strumenti le tasse sono quelli preferite dagli economisti attraverso le tasse che 1 costi ambientali vengono internalizzati poich si colpiscono 1 beni che hanno un maggior impatto ambientale e incentivano a consumare prodotti pi puliti Gli strumenti economici non pongono barriere all entrata e incoraggiano l innovazione tecnologica nel controllo dell inquinamento il loro uso tuttavia a tutt oggi limitato e incontra scarsi apprezzamenti da parte dei soggetti interessati industriali ambientalisti mondo politico Ci accade perch mentre attraverso gli strumenti regol
245. ente un equilibrio dinamico in quanto continuamente rimesso in discussione dalle pressioni dovute al cambiamento di cui si fanno promotori diversi soggetti pubblici sociali privati e che rimette continuamente in discussione le priorit tra i tre obiettivi fondamentali I principi su cui si fondava la Strategia di Goteborg erano 1 seguenti e promozione e tutela dei diritti fondamentali e solidariet intra ed intergenerazionale D http www ing unitn it ciolli PagineMarco svilupposostenibile pdf 22 e garanzia di una societ aperta e democratica e partecipazione dei cittadini delle imprese e delle parti sociali e coerenza e integrazione delle politiche utilizzo delle migliori conoscenze e principio di precauzione e del chi inquina paga Inoltre tale Strategia identificava una serie di obiettivi da raggiungere che erano e limitare 1 cambiamenti climatici limitare gli effetti negativi dei trasporti e combattere gli squilibri regionali e promuovere modelli di produzione e di consumo sostenibili e promuovere una gestione sostenibile delle risorse naturali limitare 1 gravi rischi per la salite umana e contrastare l esclusione sociale la povert e affrontare le conseguenze dell invecchiamento demografico e rafforzare la lotta contro la povert del mondo e garantire uno sviluppo sostenibile globale e il rispetto degli impegni internazionali Sempre nel 2001 stato presentato dall UE il VI
246. entemente sulle ultime due fasi della filiera produttiva la lavorazione del semilavorato e la decorazione il verde argilla da pressa e argilla da tornio non viene preparato in laboratorio ma viene acquistato direttamente presso una grande azienda del nord Montelupo Fiorentino Firenze come anche 1 colori lo smalto e la cristallina utilizzati per la fase di decorazione 6 3 Valutazione ambientale del ciclo di vita della ceramica artistica 6 3 1 Premessa Una delle produzioni pi comuni e tipiche della tradizione calatina rappresentata dai piatti in ceramica che possono essere utilizzati sia a scopo ornamentale che alimentare Questo manufatto rappresenta circa la met della produzione totale dell azienda di riferimento dove essi vengono prodotti con diametri che variano da un minimo di 10 cm fino ad un massimo di 90 cm 1 piatti oggetto dello studio sono quelli realizzati a scopo puramente ornamentale Dopo aver analizzato in tutti 1 suoi dettagli il processo produttivo dei piatti in ceramica stato costruito il relativo ciclo di vita includendo oltre alla fase della produzione anche quella del fine vita del manufatto e il relativo suo trasporto alla discarica Lo studio condotto in conformit con gli orientamenti e le prescrizioni delle norme ISO 14040 2006 e 14044 2006 stato suddiviso nelle seguenti fasi e definizione dell obiettivo e del campo di applicazione oltre che dell unit funzional
247. entemente introdotto al fine di soddisfare le necessit di coniugare ambiente e produzione l Analisi del Ciclo di Vita specifica per il settore delle piastrelle ceramiche Tale procedura come evidenziato nel precedente capitolo permette di identificare e quantificare gli effetti positivi e negativi che le diverse tecniche produttive hanno sull ambiente e quindi di individuare nuove misure di prevenzione e protezione La procedura stata applicata a specifiche tipologie di piastrelle prodotte con tecniche differenti e in molteplici situazioni e ha permesso di analizzare materiali energia emissioni gassose e rifiuti Lo studio dei risultati ottenuti ha confermato la qualit delle tecniche produttive italiane che tengono in grande considerazione la protezione dell ambiente e lo sviluppo sostenibile In particolare 11 Centro Ceramico di Bologna ha condotto nel 1998 uno studio relativo all applicazione delle tecniche di LCA nel settore delle piastrelle di ceramica La procedura specifica sviluppata stata basata sulle norme tecniche ISO 14040 14043 e sul 27 http www laceramicaitaliana it home_it piastrella sostenibile normativa e istituzioni 195 metodo sviluppato dal CENTRO DI SCIENZE AMBIENTALI CML dell Universita di Leiden in Olanda in collaborazione con Unilever L applicazione dell analisi LCA nel settore ha permesso di identificare le soluzioni migliori per raggiungere 1 seguenti risultati e i livelli di pres
248. entuali aspetti di impatto tossicologico rilevati La matrice di sintesi invece contiene il sommario delle valutazioni LCA semplificata Lo scopo lo stesso di una LCA dettagliata ma vengono praticate semplificazioni volte a ridurre sensibilmente il tempo necessario a compiere lo studio che possono per comprometterne la validit E la tipologia pi diffusa dato che pu essere utilizzata per la maggior parte degli scopi Allo stato attuale si possono individuare due tipi fondamentali di LCA semplificate e LCA selettiva o screening LCA che serve principalmente nel caso in cui si vogliano individuare e selezionare le fasi di vita di un prodotto che determinano 1 principali impatti ambientali facendo riferimento a dati gi disponibili da banche dati o stimati Viene spesso utilizzato nell ambito Ecolabel e LCA parziale o streamlining che deve servire ad integrare 1 dati quantitativi con quelli qualitativi pi facilmente reperibili e a focalizzare lo studio su quelle fasi del ciclo di vita direttamente controllate E un applicazione esauriente che copre il 21 Federazione ANIE Guida all analisi del ciclo di vita Servizio Centrale Ambiente Milano 2009 pp 12 13 104 ciclo di vita completo ma usa dati generici sia di carattere quantitativo che qualitativo anche per i pi importanti aspetti ambientali La semplificazione si realizza attraverso alcuni accorgimenti e eliminazione dei flu
249. er applicato la decalcomania si pu decorare ulteriormente l oggetto con oro argento o altro Anche per la decalcomania 1 ceramisti effettuano numerose prove per ottenere disegni che cuociano senza lacerarsi e in assenza di bolle d aria o d acqua 5 5 10 Cotture speciali pietra lavica Come accennato nei paragrafi precedenti alcuni ceramisti di Caltagirone producono degli oggetti che hanno come materia prima di base non l argilla ma la pietra lavica che al termine del ciclo si chiamer pietra lavica maiolicata Per la precisione si deve parlare di utilizzo di basalto vulcanico prelevato dalle cave A tal proposito si distinguono le cave basaltiche e le cave arenarie le prime sono quelle in cui il vulcanico si sedimentato e si usano per produrre la forma usata dai ceramisti in basalto questo particolare tipo di produzione le seconde sono quelle pi giovani da cui si raccoglie 11 basalto lavico pi fresco e spugnoso e sono usate per la produzione dei materiali da utilizzare per esempio nella costruzione delle strade Nella terracotta l equazione chiave silicio stagno piombo smalto argilla La pietra lavica invece nasce dalla combinazione di ossido di ferro silicio terra rispetto alla terracotta mancano sia lo stagno che il piombo che vengono appunto sostituiti dall ossido di ferro che ha la capacit di dar vita alla stessa fusione che avviene L oggetto di ceramica
250. er identificato le parti interessate si organizzano gli incontri fisici o sul web e si introducono nel documento PCR le osservazioni pi rilevanti per presentare un report finale e Fase di approvazione e pubblicazione che consiste nell inviare il report finale al Comitato Tecnico per una verifica che si concluder con l accettazione il rifiuto o la modifica della proposta in caso di esito positivo il documento deve essere pubblicato sul sito web con tutte le informazioni necessarie con un periodo di validit definito in funzione del mercato e della EPD a cui si riferisce e Fase di aggiornamento avviata dal segretariato a seguito delle osservazioni presentate via web dalle parti interessate L ambizione di un crescente numero di Paesi collaborare per preparare PCR comuni grazie all operato del Program Operator che ne facilita l armonizzazione durante lo sviluppo E nell ambito della stesura dei PCR che emerge in maniera esplicita il fatto che EPD ha come elemento caratterizzante 11 coinvolgimento delle parti interessate infatti sia durante la predisposizione dei PCR sia prima dell approvazione sono previsti momenti di confronto con i principali stakeholders 3 9 4 7 La procedura di registrazione dell EPD Il sistema internazionale EPD fornisce le linee guida che descrivono lo scopo la metodologia e gli elementi del sistema La creazione di una EPD include 1 seguenti passi e Considerare 1 PCR disponi
251. ercio l artigianato e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo Arancia Rossa con sede a Catania pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Provvedimenti concernenti il riconoscimento di distretti produttivi Decreto n 194 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto della Ceramica di Caltagirone con sede a Caltagirone CT pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 185 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo delle ceramiche siciliane con sede a Santo Stefano di Camastra pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 182 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo della pesca industriale COSVAP con sede a Mazara del Vallo TP pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 195 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto unico regionale cereali SWB con sede a Enna pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 181 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop
252. erizzato da concentrazione spaziale di istituzioni museali dalla unitariet di contenuto delle collezioni da un forte legame con la cultura del territorio e dall attivazione di politiche unitarie di direzione del distretto Figura 4 5 Distretti culturali per classe e caratteristiche economiche istituzionali Fonte http www coses it news distretti html Partendo dalla concezione del distretto culturale quale sistema reticolare delimitato nello spazio il cui obiettivo centrale costituito dal processo di valorizzazione dei beni culturali intesi come risorsa gli altri obiettivi sono rappresentati dai processi di valorizzazione delle altre risorse del territorio 1 beni ambientali le manifestazione culturali ed 1 prodotti della cultura materiale e immateriale del territorio ecc dalle infrastrutture dai servizi di accoglienza e dall insieme delle imprese attive nel mercato della valorizzazione dei beni culturali vari sono stati gli interventi proposti negli ultimi anni In Italia dal punto di vista pi propriamente istituzionale una delle prime leggi che ha regolamentato in misura molto puntuale l intero comparto stimolando attivit a livello territoriale e sistemico la Legge Regionale n 14 della Regione Sardegna che ha stimolato la valorizzazione del rapporto 2 Legge Regionale 20 settembre 2006 n 14 Norme in materia di beni culturali istituti e luoghi della cultura in BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE SARDEG
253. esaustivi ma necessario l impiego di altri tipi di strumenti Limiti Non hanno effetto incitativo anzi possono tradursi in minori barriere all entrata dimi nuendo il costo medio di produzione au mentando le imprese in un settore ed in crementando l inquinamento La politica ambientale vista come un far dello e viene applicata quando il danno si gi verificato per ripararlo Fonte ARPA informa 2003 Limiti Inesistenza di sistemi formali di sanzioni e di controllo al fine di verificare l adempimento degli impegni presi per gli accordi volontari Possibilit di collusione tra il settore pubbli co e quello pe antaggi Stimola sviluppo della tecnologia Stimola la responsabilizzazione delle azien de verso l ambiente a fronte di un ritorno d immagine Facilita i rapporti tra impresa e Amministra zione i 1 6 2 1 Gli strumenti regolativi o di command and control Nelle economie industriali di tipo misto gli strumenti regolativi hanno tradizionalmente rappresentato la base delle politiche ambientali L espressione inglese command and control comando e controllo ovvero norme seguite da accertamenti sintetizza la logica di questo tipo di strumenti attraverso l emanazione di norme si definiscono 1 comportamenti comando la cui effettiva applicazione sottoposta a un azione di accertamento controllo effettuata generalmente ma non solo da parte della pubblica amministrazion
254. ese inizi a lasciar spazio alla policromia su fondo cobalto In quest epoca inizi a comparire anche la maiolica con decorazione plastica che permise a Caltagirone di non avere rivali in tale settore gli oggetti presentavano rilievi plastici e policromi che per la loro originalit diedero l idea di poter salvare almeno in un primo momento le botteghe artigiane dalla decadenza creativa dell inizio 800 ma non fu cos L artigianato locale infatti subi soprattutto all inizio un duro colpo dalla concorrenza spietata di altri centri che si erano avvicinati alla produzione seriale e meccanizzata Storia e arte del XIX secolo Nella seconda met del XIX secolo la produzione ceramica inizia a risollevarsi grazie all attivit dei figurinai tale arte era diretta alla produzione di santi e formelle maiolicate raffiguranti in modo ironico originale e alquanto realistico persone cose e animali Gran parte di questa produzione veniva destinata anche per la realizzazione di presepi che venivano allestiti un po ovunque dalle case private ai monasteri e chiese Con la morte dei maestri figurinai la citt perse gran parte del proprio patrimonio artistico vivente e molto probabilmente avrebbe cessato di essere riconosciuta come citt della ceramica se non si fosse prodigato a sostenerla in tal senso una grande personalit quale era quella di Don Luigi Sturzo Questi durante la sua carica di pro sindac
255. esigenza di stimare il rischio tossicologico cumulativo e 1 potenziali impatti associati ad una determinata quantit di sostanza liberata nell ambiente Tale legame esplicitato ricorrendo a un codice di calcolo denominato IMPACT 2002 Impact Assessment of Chemical Toxics da non confondere col nome della metodologia di analisi LCA che ne fa uso cio Impact 2002 che in grado di modellizzare rischio e potenziale dell impatto di migliaia di sostanze chimiche calcolando 1 fattori a livello dell Europa Occidentale con differenziazioni spaziali per 50 bacini idrografici e celle d aria europee Tabella 3 4 Le categorie di impatto e di danno di IMPACT 2002 98 Categor atto Human toxicity Carcinogens non 2 DALY kg CoH Cl kik Carcinogens 80 E 6 goria di im zi eq carbon 14 in aria Ozone layer depletion 1 05 E 3 DALY kg CFC 11 eg CFC 11 in aria 2 13 E 6 __ DALY Kg ethilene Sq ethylene in aria RIFIFIO l O O oO y i oO DI o ary 5 w fe o we q triethylene in acqua Respiratory inorganics 7 00 E 4 DALY kg PM2 5 gegPM2 5 in aria 2 10E 10 _ DALY Bq C 14 5 02 E 0 5 PDF m2 yr kg TEG water Ecosystem Quality 7 91E 3 PDF m2 yr kg TEG soil Terrestrial acidification nutrification PDF m2 yr PDF m2 yr kg SO g Leg triethylene in suolo Gea SO2 in aria PDF m2 yr m2org arable__ mqz organic arable land yr Global warming te Coe fe Kg eq CO2 kge CO in
256. etti produttivi ha rappresentato una buona occasione per la Regione Veneto per mettere in rete centinaia di aziende e creare rapporti pi consolidati tra Imprese territorio e istituzioni Nel 2006 la normativa regionale stata rinnovata L R n 5 2006 al fine di ridare slancio alla formula distrettuale e di aumentare le risorse per il sostegno alle Imprese La legge fra le altre cose ha introdotto nuove forme di aggregazione i metadistretti e le aggregazioni di filiera Un concetto pi recente e innovativo invece quello relativo alle cosiddette Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate APEA Un APEA un area industriale con standard di qualit ecologica elevati e servizi innovativi per le Imprese pu rappresentare un vantaggio competitivo e un beneficio per le Imprese gli enti locali e 1 cittadini poich essa pu essere intesa come uno strumento di sviluppo economico e territoriale in grado di coniugare la sostenibilit ambientale con la crescita e l aumento di competitivit delle piccole e medie imprese In particolare si tratta di cluster di imprese contigue territorialmente in cui si individuano e si sviluppano nuove tecnologie ambientali capaci di rendere le imprese pi sostenibili e pi competitive L aggregazione di piccole e medie Imprese facilita attraverso economie di scala investimenti che sarebbero troppo complessi o costosi per una singola Impresa 24 L R n 5 2006 Disciplina d
257. evidenza 1 fattori che maggiormente incidono sul ciclo di vita di 1 kg di piatti si riporta in figura 6 10 uno strumento grafico denominato network ottenuto dall elaborazione dei dati inseriti nel software Tramite una lettura dal basso verso l alto questo grafico ci permette di osservare che l elemento che maggiormente impatta evidenziato in figura dalla freccia in blu di maggior spessore rappresentato dal consumo di energia elettrica che entra in gioco nella fase della produzione Ci attribuibile al fatto che le fasi di cottura prima e seconda cottura vengono effettuate nel laboratorio utilizzando forni di tipo elettrico Per quanto riguarda invece l uso di argilla colori e smalti 11 loro Impatto pressoch trascurabile in relazione alle quantit usate per la realizzazione dei piatti Alla luce di quanto osservato un ipotesi di miglioramento che potrebbe essere proposta all azienda oggetto dello studio ma che potrebbe facilmente essere estesa a tutte le aziende del distretto della ceramica quella di orientarsi verso l utilizzo di forni alimentati da energie alternative come ad esempio quella fotovoltaica Come accennato nel capitolo precedente infatti sono gi stati sperimentati forni alimentati da energia solare tenuto conto poi che molto spesso le imprese del distretto date le loro piccole dimensioni sorgono nello stesso plesso abitativo di chi gestisce l azienda questo potrebbe rappresent
258. ex files 414_2 20Antoine 20Di 20Ciaccio 20 20Barbara 20Franco 202 pdf 7 http www aislo it Servizi Newsletter Limportanza delle associazioni delle citta della ceramica in Itali a e in Europa kl 277 http www ceramics online it 202 Figura 5 1 L Italia della ceramica Centri ceramici aderenti alla AiCC Fonte http www ceramics online it Costituiscono obiettivi di primaria importanza per AiCC e la valorizzazione della tradizione ceramica e lo sviluppo dei singoli aderenti al fine di promuoverne una crescita omogenea e la cura e la tutela dei documenti afferenti alla tradizione ceramica e il sostegno a istituzioni museali esposizioni permanenti centri di ricerca e pi in generale a tutte le istanze organizzate soggetti pubblici o privati che si dedicano alla salvaguardia studio e conoscenza della tradizione ceramica e il sostegno alle manifestazioni che hanno per scopo la divulgazione e la conoscenza della tradizione ceramica delle comunit facenti parte dell Associazione e il sostegno a mostre ed eventi sulla ceramica contemporanea e la valorizzazione delle scuole d arte e centri professionali dove si insegna l arte della produzione e restauro della ceramica in ogni suo aspetto All interno degli scambi di gemellaggio tra citt di comuni membri di A1CC il modello dell associazione ha riscosso cos tanto successo che nel 2003 la cittadina di Moustiers Saint Marie gemellata con Montelupo
259. favorivano una vera e propria disinformazione merceologica AI fine di ridurre la diffusione incontrollata di indicazioni vaghe e dunque poco trasparenti in etichetta diversi Paesi hanno avviato la realizzazione di programmi nazionali di ecolabelling a partecipazione volontaria Si trattava di sistemi di etichettatura che basandosi su rigorose metodologie di valutazione degli impatti ambientali dei processi produttivi e sull accertamento dell attendibilit delle dichiarazioni fornite garantivano informazioni pi corrette e soprattutto assumevano un importante valenza per le stesse Imprese in termini di miglioramento dell eco efficienza delle proprie performance di processo e o di prodotto In tal modo gradualmente si sono sviluppati diversi sistemi nazionali di etichettatura ambientale fra 1 quali 1 pi noti sono Blauer Engel in Germania 1978 Ecologo in Canada 1988 Ecomark in Giappone 1989 White Swan nei Paesi Nordici 1989 nonch il programma francese NF Environnement 1991 AI fine di armonizzare le metodologie da adottare nei sistemi di etichettatura ambientale l International Organization for Standardization ISO ha emanato le norme della serie UNI EN ISO 14020 delineando le condizioni generali per l utilizzo di indicazioni ambientali etichette loghi dichiarazioni Lo scopo era quello di incoraggiare la richiesta e la fornitura di prodotti arrecanti un danno minore per l
260. fiuti e ad adeguare le proprie esistenze alle risorse disponibili sul proprio territorio In tal modo pur mantenendo nel rapporto tra imprese e Governi un approccio di tipo command and control veniva data la possibilit alle aziende di aderire volontariamente a codici e comportamenti eco compatibili assumendo un comportamento proattivo Altro caposaldo dello sviluppo sostenibile rappresentato dalla UNCED United Nations Conference on Environmental and Development II Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992 Tale conferenza ha cercato di colmare le lacune lasciate dal Rapporto Bruntland di cui ha rappresentato la naturale prosecuzione Nell ambito di questa Conferenza sono state negoziate e approvate 3 dichiarazioni di principi e firmate 2 convenzioni globali prive di obblighi giuridici e Dichiarazione di Rio sull Ambiente e lo Sviluppo che ha definito in 27 punti diritti e responsabilit delle nazioni nei riguardi dello sviluppo sostenibile e Agenda 21 programma di applicazione della Dichiarazione di Rio che ha posto lo sviluppo sostenibile come una prospettiva da perseguire per tutti 1 popoli del http www apat gov it site it IT TEMI Sviluppo_ sostenibile 18 mondo in esso s insiste sulla necessit di armonizzare le varie politiche in materia economica sociale e ambientale e di responsabilizzare lo sviluppo economico in modo da renderlo compatibile con la pro
261. g di fritta smalto bianco misura Input noti da natura risorse Acqua water process Quantit di acqua richiesta per la produzione di 1 kg 0 404 kg well in ground di smalto EI noti da tecnosfera St Ossido di zinco zinc 0073 073 oxide at plant RER S Ossido di zirconio zirconuim oxide at 0 0317 Dolomite Dolomite at 0 157 sw plant Ossido di alluminio Aluminium oxide at 0 067 kg Biossido di titanio T itanium dioxide 0 00192 kg production mix at Feldspato Feldspar at Borato di calcio Calcium Perborato di sodio Sodium perborate tetrahydrate powder at VELO Kg plant RER S Silicio Silica sand at Barite Barite at kg Stagno Tin at regional kg storage RER S pees Piombo Lead at 0 124 kg regional storage RER S i Input noti da tecnosfera elettricit calore Energia elettrica Electricity Like Energia elettrica utilizzata per la produzione dello smalto Trasporti Transport Trasporto delle materie prime alla ditta produttrice lorry 7 5 16t dello smalto Montelupo Fiorentino FI Si EUROS RER S ipotizzata una distanza media di 50 km per un totale di 1 15 kg di materia pri Fonte elaborazione personale 270 Tabella 6 5 Dati di input produzione 1 kg di cristallina I kg di cristallina misura Input noti da tecnosfera materiali combustibili Produzione 1 kg fritta 0 956 La cristallina costituita per il 95 di fritta Caolino Kaoli
262. ganizzazioni ISO SETAC interessati ad evidenziare da un lato l utilit di tale strumento e dall altro 1 limiti ed 1 vincoli che esistono per un suo pieno utilizzo stato evidenziato come la LCA aumenta la propria utilit al diminuire dei tempi d esecuzione e di conseguenza dei relativi costi al contrario la completezza dello studio 5 L BREEDVELD B BORTOLOZZO A ACERBI G GALEAZZI M SALI Il ruolo del settore pubblico nella diffusione del Life Cycle Assessment in Ambiente Risorse e Salute anno XXV n 109 Maggio Agosto 2006 pp 16 18 126 http www dichep unige it old site consulenza ambientale lIca diffbenefici htm 106 la sua complessit e la validit degli strumenti migliorano con l aumentare del tempo d esecuzione e il conseguente incremento dei costi Indubbio comunque il suo ridotto livello d utilit nel caso di supporti a decisioni da prendere in tempi brevi e a costi contenuti viste le difficolt da affrontare nella fase d inventario in quanto la disponibilit di dati completi affidabili ed utilizzabili per la singola valutazione ancora limitato Si dovr quindi condurre una preliminare valutazione su quali saranno 1 dati che si dovranno utilizzare e sulla loro reperibilit nonch sul dispendio in termini di risorse finanziarie temporali e personali necessari a portare a termine lo studio L efficacia e la potenzialit della LCA quale strument
263. ge Regionale n 17 che all art 56 ha stabilito 1 criteri per il riconoscimento dei distretti produttivi interpretati come cluster di Imprese Attualmente sono 23 1 distretti industriali riconosciuti dalla Regione di cui due appartenenti al settore ceramicolo quello di Santo Stefano di Camastra e quello di Caltagirone L Italia possiede una straordinaria tradizione della ceramica e il prodotto ceramico pu essere cos interpretato come un mezzo per promuovere il prodotto locale legato alle attivit produttive artigianali piccolo industriali o industriali e quindi la cultura ed 1l territorio ad esso collegati L arte della ceramica diffusa in tutte le regioni italiane ma quelle pi importanti per la produzione almeno per numero di imprese attive sono la Sicilia la Campania il Veneto la Toscana e l Emilia Romagna e l Umbria Queste regioni sono pi rilevanti anche per numero di addetti impegnati ma in questo caso l Emilia Romagna seguita a distanza dal Veneto e dalla Toscana prende il largo in conseguenza dal fatto di possedere una base produttiva a carattere maggiormente industriale con una dimensione media di impresa pi grande delle altre regioni Attualmente purtroppo da mettere in evidenza la notevole crisi strutturale che sta attraversando il settore che ha comportato un suo tendenziale ridimensionamento in termini sia di numero di imprese che di addetti dal 2004 infatti le aziende si sono ridotte di
264. gini e di quelle di recupero ovvero creando vere e proprie borse per 1 rifiuti che facilitino la circolazione dei prodotti riciclati riducendo 1 costi di transazione c Assicurazioni di responsabilit per prevenire 1 danni derivanti da fenomeni di inquinamento accidentale ovvero per ridurne al minimo la portata gli strumenti pi adatti sono senza dubbio l assicurazione ambientale e l Istituto della responsabilit degli inquinatori per 1 danni ambientali da essi causati Gli assicurati possono cercare di abbassare il premio assicurativo adottando maggiori misure di sicurezza 1 6 2 3 Gli strumenti volontari Una categoria a parte di strumenti costituita da quelli caratterizzati dalla volontariet della loro applicazione da parte dell inquinatore Verso la fine degli anni 80 inizia a delinearsi una terza generazione di strumenti di politica ambientale esplicitamente volti alla prevenzione del danno ambientale e che trovano un fondamentale riferimento al V Programma d azione ambientale dell UE Le caratteristiche comuni a questi strumenti sono rappresentate da una crescente integrazione fra la politica ambientale e le altre politiche lo spostamento da politiche per settori ambientali verso politiche intergrate e centrate sull intero ciclo produttivo smaltimento incluso la pi estesa responsabilizzazione sia dei produttori sia dei consumatori la regolamentazione della gestione ambientale delle Imprese nel q
265. gno 2003 SANTAGATA S I distretti culturali museali Le collezioni sabaude di Torino Working Paper Series n 08 2002 International Centre for Research on the Economics of Culture Institutions and Creativity Ebla SCIPIONI A MAZZI A ZULIANI F BOATTO T Life cycle assessment uno strumento per la valutazione degli impatti ambientali in De Qualitate Settembre 2008 SEMINERIO D GIORELLI F Terracotta e architettura Caltagirone tra 800 e 900 Centro di Ricerca Economica e Scientifica Catania 1998 SIBILIO S Certificazione e qualita in Ambiente amp Sicurezza n 8 30 Aprile 2002 SIBILIO S Nelle norme ISO per l etichettatura ambientale l evoluzione della politica integrata di prodotto in Ambiente amp Sicurezza n 8 30 Aprile 2008 SPADARO F Citta graditissima Napoli stampatori Caltagirone 1930 WALTER S A Cluster e potenziale relazionale del settore vitivinicolo il caso dell Alto Adige in Atti della XVIII Conferenza Italiana di Scienze Regionali 26 28 Settembre 2007 Bolzano 300 e ZANETTI C Ceramica italiana un patrimonio unico in La ceramica moderna amp antica n 269 Giugno luglio 2008 anno XXIX n 6 7 301 Normativa di riferimento Assessorato Territorio e Ambiente Decreto 23 marzo 1999 Istituzione della riserva naturale Bosco di S Pietro ricadente nei territori dei comuni di Mazzarrone e Caltagirone Allegato A del D A n 2575 del 26
266. hane from cows have the comparatively largest climate impact Reggistratioa number SPAR Programme The EPD system Programme operator AB Gennes Miljostyrningsradet MSR Product i Category Rules CR Milk and Milk based products PUR 20065 PCR review conducted by MSR Technical Committee chaired by Sven Olof Ryding Gnfo environdec com Third part verified Intern _ Extern X Verifier Certiquality srl Environmental declarations from _ i THE SWEDISH ENVIRONMENTAL MANAGEMENT COUNCIL VASAGATAN 15 17 311 20 STOCKHOLM TEL 08 700 66 90 FAX 08 700 6699 INFO MSR SE WWW MSR SE ferent programmes may aol be comparable Fonte www Environdec com 3 9 4 6 Il processo di creazione dei PCR I PCR devono essere preparati mediante un processo che includa la partecipazione di aziende associazioni di settore ed esperti LCA La procedura si articola nelle seguenti fasi duplicati ambientali Fase di avvio nella quale si nomina un moderatore che coordini tutto il lavoro si considerano i PCR gi esistenti relativi a prodotti della medesima categoria e si pubblica il progetto sul sito web per informare le parti interessate ed evitare Fase di preparazione nella quale si definiscono 1 contenuti del documento PCR in merito a materiali e sostanze che compongono il prodotto descrizione dell unit funzionale e dei confini del sistema informazioni aggiuntive sugli impatti e Fase di consultazione nella quale dopo av
267. hanno certificato 1 loro prodotti ad esempio con il marchio ECOLABEL relativo al gruppo di prodotti coperture dure per pavimenti e pareti Tale gruppo comprende prodotti duri per uso interno o esterno che non abbiano rilevante funzione strutturale pietra naturale agglomerati lapidei massell1 marmette di graniglia piastrelle in ceramica e laterizi La tabella 6 1 riassume la lista di criteri applicabili a ciascuna famiglia di prodotto Relativamente invece ai marchi di III tipo si registrano esempi di EPD per quanto riguarda manufatti come mattoni tegole e piastrelle per rivestimenti di pavimenti e pareti Per quest ultima categoria di prodotto come gi accennato nel 2005 sono state redatte le relative PCR prendendo in considerazione gli aspetti impatti ambientali riportati in tabella 6 2 Tabella 6 2 Aspetti impatti ambientali considerati nelle PCR delle ceramic tiles Impatti ambientali potenziali Materie prime informazioni relative all uso di Rifiuti dati relativi alla produzione di rifiuti risorse naturali non rinnovabili Risorse idriche dati relativi all uso di acqua Emissioni gassose dati relativi alle emissioni gassose in atmosfera Consumo energetico dati relativi all uso di Impatti ambientali informazioni relative a effetto serra fonti energetiche gas naturale energia acidificazione eutrofizzazione danni alla fascia di ozono elettrica Fonte ceramicworldweb Inoltre semp
268. he ambientali dei sistemi produttivi locali e dei distretti industriali Franco Angeli Milano 2010 pp 30 31 157 4 3 2 I distretti individuati dalle Regioni Sulla base dell aggiornamento condotto dal Centro Studi dell IPI Istituto per la Promozione Industriale al luglio 2008 le Regioni che in base alla normativa nazionale di riferimento L 317 91 e L 140 99 hanno individuato 1 distretti sono complessivamente 14 Piemonte Lombardia Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Toscana Marche Lazio nel Centro Nord e Abruzzo Campania Basilicata Sardegna Calabria e Sicilia nel Mezzogiorno per un totale di 193 distretti Dei 193 distretti individuati 147 sono localizzati nel Centro Nord e solo 46 nel Mezzogiorno Rispetto al precedente aggiornamento IPI 2006 che aveva individuato 168 distretti il Nord ovest ed il Centro non hanno subito cambiamenti il Nord Est ha acquisito 2 nuovi distretti passando da 51 a 53 mentre il Mezzogiorno ha raddoppiato il numero passando da 23 a 46 figura 4 1 Figura 4 1 Distretti riconosciuti dalle Regioni per ripartizione geografica 2008 Mezzogiorno 46 Nord Ovest 53 Centro 41 Nord Est 53 Fonte IPI Scendendo nel dettaglio per quanto riguarda il Nord Est il risultato complessivo frutto di differenti variazioni sia in positivo che in negativo rispettivamente per Veneto e Friuli Venezia Giulia Per quanto riguarda il Mezzogiorno invece i distretti aggiuntivi
269. i e minimizzare gli effetti dannosi dei prodotti chimici e sviluppare un quadro programmatico decennale volto alla produzione e al consumo sostenibili e cominciare a mettere in atto entro 11 2015 delle strategie di sviluppo sostenibile in tutti 1 paesi In particolare per quanto riguarda il punto produzione e consumo sostenibili 11 piano di implementazione di Johannesburg prevedeva un impegno a promuovere i modelli di produzione e di consumo sostenibili con i paesi sviluppati che assumono un ruolo guida e tutti i paesi che beneficiano del processo anche se da sottolineare che UE possedeva gi un ampio insieme di politiche e strumenti volti a promuovere una produzione e un consumo sostenibili sia a livello di offerta che di domanda ad esempio la prevenzione e la riduzione integrate dell inquinamento il sistema comunitario di ecogestione e audit EMAS il marchio di qualit ecologica la politica integrata di prodotto IPP Nel 2004 dopo il rinnovo dei membri della Commissione stata organizzata una consultazione pubblica sulla strategia per lo sviluppo sostenibile La Commissione successivamente ha elaborato un quadro generale dei progressi realizzati grazie a tale strategia contenente 1 principali risultati di tale consultazione e gli indirizzi di massima per la revisione della suddetta strategia Da parte sua il Consiglio europeo di Bruxelles del giugno 2005 ha ribadito gli obiettivi chiave dello sviluppo
270. i sicilia com caltagirone piazza umberto I banco sicilia 1945 mg jpg http www guidasicilia it 1ta main news speciali jsp IDNews 13997 http www ilsole24ore com http www image unipd it cossu VALUTAZIONE 20DI 20IMPATTO 20AMBIENTALE Via 202005 Notes 16 LCA pdf http www ing unitn it ciolli PagineMarco svilupposostenibile pdf 311 https www ingmo old unimore it campusone VisualizzazioneIngegneria StreamFile asp File MaterialeDidattico Matdidattico8845 Falconi LCA pdf http www ilvecchiotarlo it ceramiche santo stefano_camastra_sicilia htm http www ilramarro it private territorio htm http www 1iso org http www isprambiente gov it http www kalat net caltagirone htm http www lca lab com http www liberologico com _cera index php lang it http www negrisud it ambiente ecogestione ECOLABEL html http www originalitaly it editoriali regionali sicilia 8 http www pesaroambiente it fileadmin user_upload ALLEGATI AMBIENTE PA GINE distretto gaudi Esperienze APEA gaudi pdf http www prevenzioneonline net index php option com content amp view article amp id 112 amp Itemid 175 http www programma ambiente it normativa Sistem1 20d1 20gestione pdf http www regione sicilia it cooperazione distretti Distretti Ceramiche 20Siciliane 20ME 2017 patto 20ceramiche o20siciliane pdf http www reteitalianalca it http www scuoladarteceramica com ceramica tecniche smaltatura php http www sigeambiente
271. i Burgio Fonte http www guidasicilia it ita main news speciali jsp IDNews 13997 Figura 5 10 Ceramica artistica tradizionale di Sciacca Fonte http www ceramistidisciacca it pubblicazioni html Figura 5 11 Ceramica artistica tradizionale di S Stefano di Camastra www ilvecchiota pt Fonte http www ilvecchiotarlo it ceramiche santo stefano camastra sicilia htm 225 5 4 La ceramica artistica e tradizionale di Caltagirone 5 4 1 La citta di Caltagirone 5 4 1 1 Introduzione La citt di Caltagirone posta ad oltre 600 m dal livello del mare sopra tre colline propaggini dei monti Erei e Iblei E disposta su di esse a m di anfiteatro e da questa sua posizione deriva il suo appellativo di Regina dei monti Il territorio comunale che s1 estende per poco meno di 39 000 ha con una popolazione di confina a nord ovest con i territori di S Michele poco inferiore ai 40 000 abitanti Mirabella e S Cono ad est con quelli di Grammichele Licodia Mineo Vizzini e Chiaramonte a sud con Vittoria Acate e Gela a sud ovest con Niscemi e Mazzarino Alla citt appartengono anche due frazioni quella di Granieri e quella di S Pietro le cui popolazioni assieme non raggiungono 1 1 000 abitanti Il territorio di Caltagirone domina le due pianure pi fertili dell isola la pianura di Gela e e dal punto di vista morfologico attraversato da due fiumi il quella di Catania Marog
272. i accordi volontari cui spesso stata associata l applicazione da parte delle PMI di tecnologie ambientali che spesso hanno sviluppato tra Imprese e istituzioni per concordare percorsi di miglioramento ambientale Inoltre come gi precedentemente sottolineato sono stati portati avanti progetti relativi alle etichette ambientali di prodotto e alla realizzazione di analisi ambientali di ambito Rimangono invece ancora poco diffusi progetti relativi all analisi ambientale sul ciclo di vita dei prodotti e relativi all integrazione tra ambiente e sicurezza e la diffusione di sistemi di contabilit ambientale 4 6 L approccio ambientale del distretto della ceramica italiana Il settore ceramico rappresenta un comparto molto importante per la nostra economia nazionale tenuto conto del fatto che esso occupa circa 30 000 addetti concentrati soprattutto nelle aree emiliano romagnola e laziale In questo ambito produttivo 1 principali fattori di impatto ambientate sono le emissioni che originano dal ciclo produttivo che sono costituite da fluoro e suoi derivati polveri composti organici metalli pesanti scarichi idrici con metalli pesanti fluoro boro sabbia argilla e colle rifiuti prevalentemente gli scarti di piastrelle cotte 11 materiale ceramico crudo non smaltato e fanghi delle fasi di lavorazioni e dalla depurazione 1 consumi di 25 R CARIANI Ecodistretti 2009 Made green in Italy op cit pp 11 36 15
273. i attuare azioni di green marketing Inoltre grazie alla realizzazione del progetto italo svedese LIFE Intend 2003 2006 durante il quale operatori italiani hanno presentato al SEMCo numerose proposte per la revisione del sistema oggi la partecipazione del nostro Paese all attuazione dello schema significativa non solo in termini di aziende aderenti ma anche in merito a requisiti di prodotto sviluppati e approvati a livello internazionale attraverso il processo di open consultation previsto dal sistema EPD 3 9 4 3 Gli attori e la documentazione del sistema Gli attori che con diversi compiti fanno parte del sistema EPD sono e lagenzia SEMCo che ha redatto le linee guida originali divenendo uno dei principali enti di riferimento del sistema e il Program Operator IEC che subentrando al SEMCo ha il compito di gestire l International EPD System in particolare di formare e gestire il Comitato tecnico favorire la partecipazione ai propri organi deliberanti di rappresentanti di altri Paesi definire 1 gruppi di prodotti approvare 1 PCR coordinare 1 soggetti coinvolti registrare le dichiarazioni promuovere il sistema presso 1 potenziali destinatari amministrare gli aspetti finanziari del sistema PIEC si articola quindi in un 132 comitato direttivo che prepara le istruzioni generali del programma un comitato tecnico che approva i PCR e un segretariato le organizzazioni quali aziende e associazioni di categoria
274. i marchi ambientali di prodotto esistenti In particolare 1 principali cambiamenti tra 1 due documenti sono riferiti a la struttura organizzativa e di valutazione del sistema il logo la definizione e identificazione delle categorie di prodotto l armonizzazione e la fase di consultazione a livello internazionale dei PCR 1 contenuti della EPD la possibilit di elaborare EPD basate su un unica categoria di Impatto e la suddivisione delle verifiche documentali in interne ed esterne Inoltre stata introdotta una specifica dichiarazione denominata Climate Change legata al contributo specifico di un prodotto o di un attivit al cambiamento climatico in particolare tale dichiarazione descrive le emissioni del gas serra per ciascuna fase del ciclo di vita di un prodotto espresse in massa di CO eq La Commissione europea sta seguendo con molta attenzione lo sviluppo di questo strumento nell ambito delle strategie in materia di sustainable production and consumption sia per le chiare interconnessioni con l Ecolabel sia per le potenzialit di diffusione di informazioni verdi tra i consumatori europei Le regole che caratterizzano il funzionamento dell EPD sono e Vutilizzo dell analisi del ciclo di vita LCA in accordo con le norme della serie ISO 14040 2006 e l applicabilit a tutti 1 prodotti e servizi indipendentemente dal loro posizionamento nella catena produttiva 167 A LO GIUDICE M T CLASADONTE The
275. i o caolino Serve a dare durezza e a rendere pi viscosi gli smalti Ottimi opacizzanti sono lo stagno lo zinco e lo zirconio 3 elementi vetrosi 35 70 silice quarzo e feldspato costituiscono la massa vetrosa di uno smalto La silice l elemento pi usato e costituisce 11 corpo dello smalto In ceramica per ottenere vernici e smalti colorati possibile aggiungere percentuali di ossidi metallici 1 quali uniti ai necessari fondenti e a seconda della temperatura e dell atmosfera del forno ossidante o riducente si comportano in modo diverso producendo quindi diverso effetto ad esempio possibile usare l ossido di cobalto per gli azzurri e 1 blu l ossido di cromo o di rame per 1 verdi l ossido di ferro per 1 gialli bruni e rossi l antimonio per 1 gialli ossido di manganese per 1 bruni e il nero ecc Aggiungendo dal 2 al 10 di ossido colorante in una vetrina trasparente si ottiene una vetrina con una dominante del colore aggiunto Se l ossido viene Invece aggiunto agli smalti bianchi si ottengono gli smalti colorati 3 N CARUSO Ceramica op cit pp 202 203 248 Figura 5 19 Attrezzature per smaltare Immersione e cabina aerografa a spruzzo ao j Fonte Laboratorio Francesco Navanzino amp Figli Figura 5 20 Smaltatura della terracotta tecnica ad immersione Fonte Laboratorio Francesco Navanzino amp Figli 249 Figura 5 21 Materiali ne
276. i pi estesi dell isola inoltre la citt fu proclamata libera e dunque non sottoposta all autorit baronale ma solo a quella reale E proprio in un diploma rilasciato nel 1160 ai Caltagironesi dal Re normanno Guglielmo il Malo a conferma delle concessioni feudali 316 F GABRIELI U SCERRATO Gli Arabi in Italia Libri Scheiwiller Milano 1979 p 599 317 Il simbolo di Caltagirone risale al 1030 anno della liberazione della citt da parte dei genovesi dal dominio saraceno I calatini per riconoscenza avrebbero adottato nel loro stemma nel petto dell aquila che tiene tra gli artigli un osso lo scudo crociato rosso sostenuto da due grifoni per ricordare l antica origine quella della Repubblica marinara 318 FL SPADARO Citt graditissima Napoli stampatori Caltagirone 1930 pp 17 18 3 U AMORE Caltagirone Citt dei Vasai Minotauro Caltagirone 1996 p 8 228 fatte dal padre Ruggiero nel 1143 che possibile trovare la dizione pi antica del nome di Caltagirone ovvero Calatagerun Il periodo svevo e aragonese Dopo la morte di Guglielmo II si estinse la dinastia normanna sull isola alla quale fece seguito la dominazione sveva Caltagirone almeno in un primo momento si oppose duramente al dominio degli Svevi ma in seguito fu costretta dal papa Bonifacio I a giurare fedelt ai nuovi sovrani che in riconoscenza della dedizione dimostrata confermarono il possesso dei feudi di Iudica e Fetan
277. i produzione agglomerata in un certo luogo E fondamentale per la localizzazione sempre secondo A Weber la natura del processo produttivo ogni cambiamento in questa natura cambier anche la natura della distribuzione territoriale In particolare l agglomerazione trover nuove basi tecniche ogni volta che 1 processi di produzione saranno scomponibili in lavorazioni complementari e prevederanno l utilizzazione di un complesso di materie prime diverse A Weber individua poi le tendenze alla concentrazione territoriale certamente finanziaria ma anche tecnica della Branca della statistica che si occupa dell analisi dei fenomeni economici 143 produzione e dello sviluppo che prelude alla creazione di grandi complessi regionali integrati 4 2 La nascita del concetto di distretto industriale La crisi del modello fordista taylorista dovuto alla saturazione del mercato dei beni standardizzati nei paesi occidentali alla maturit dei settori industriali tradizionali alla domanda di beni sempre pi diversificata e alla crescita del settore dei servizi allo sviluppo di processi di automazione e all introduzione di nuove tecnologie che hanno incoraggiato una diversa organizzazione dei fattori produttivi alla concorrenza dei paesi emergenti nella produzione di beni similari ma a piu basso costo fin dagli anni 70 ha richiamato l attenzione di studiosi e ricercatori sulla tematica dei distretti industriali Tale
278. i programmatiche e finanziarie per l anno 2005 pubblicata sulla G U R S n 56 del 31 dicembre 2004 Legge 23 dicembre 2005 n 266 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato legge finanziaria 2006 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n 302 del 29 dicembre 2005 Supplemento ordinario n 211 Legge Regionale n 19 del 3 marzo 2005 Norme per la costituzione dei Consorzi dei Beni Culturali delega di funzioni regionali in Bollettino Ufficiale n 15 del 18 Marzo 2005 L R 4 aprile 2003 n 8 Disciplina dei distretti produttivi del Veneto ed interventi di politica industriale locale pubblicata in B U R Bollettino Ufficiale Regione Veneto n 36 200 L R n 5 2006 Disciplina dei distretti produttivi ed interventi di politica industriale locale pubblicata in B U R Veneto n 27 del 21 03 2006 L R n 5 2006 Disciplina dei distretti produttivi ed interventi di politica industriale locale pubblicata in B U R Veneto n 27 del 21 03 2006 LIBRO VERDE COM 2003 302 CE Politica Integrata dei Prodotti del 7 febbraio 2001 COM 2001 68 Norma ISO 14020 2002 Environmental labels and declarations General principles Norma ISO 14021 2002 Environmental labels and declarations Self declared environmental claims Type II environmental labelling Norma ISO 14025 2006Environmental labels and declarations Type HI environmental declarations Principles and procedures Norma ISO 14040 2006 En
279. i realizzare uno studio del settore della ceramica artistica e tradizionale evidenziandone le differenti problematiche nell ottica di future strategie e politiche di sviluppo Durante questa conferenza fra gli altri sono stati presentati 1 risultati di un indagine compiuta sullo stato della ceramica artistica e tradizionale in Italia In particolare oltre a cercare di mettere in luce gli aspetti quantitativi del settore numero di imprese di addetti ecc tale indagine ha tentato di cogliere quelle criticit di funzionamento che ne condizionano 1 rapporti con il mercato e quei fattori che viceversa possono contribuire a far sviluppare un settore altrimenti fortemente colpito e penalizzato dalle dinamiche congiunturali e competitive degli ultimi anni 280 http www corriereromagna it faenza 2011 11 03 nasce associazione europea nuovo progetto promuovere la ceramica 281 Organizzata da ARTEX Centro per l Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana in collaborazione con AiCC CNA e Confartigianato con il sostegno del Ministero dello Sviluppo Economico 205 Il settore della ceramica italiana pu essere scomposto in cinque comparti principali figura 5 3 piastrelle e lastre in ceramica che da solo impiega circa la met degli addetti al settore seguito dai prodotti per usi domestici ed ornamentali ceramica d uso quotidiano e d arredo quindi prodotti in terracotta quali mattoni tegole e oggetti ornamentali e per uso a
280. i un azienda verso la http www arpa veneto it certificazioni ambientali htm ISO 14001 EMAS asp EMAS Newsletter n 1 2010 pp 1 4 F IRALDO Le principali novit di Emas e Ecolabel alla loro terza versione in INQUINAMENTO settembre ottobre 2010 pp 48 51 Capacit di sopportazione e recupero di un ecosistema 54 diminuzione dei costi ambientali soprattutto nel settore del consumo energetico della gestione dei rifiuti e degli imballaggi degli usi idrici e della depurazione delle acque ed ecobilanci analisi del ciclo di vita di un prodotto dalla culla alla tomba cio dal momento della sua estrazione come materia prima sino al trattamento come rifiuto Il bilancio ambientale In particolare il bilancio o rapporto ambientale lo strumento attraverso 1l quale l ente o l azienda comunica la sua contabilit ambientale ed pertanto uno strumento di comunicazione sia interna come supporto alle decisioni strategiche dell organizzazione che esterna perch permette di migliorare la qualit dell informazione ambientale e facilitare l integrazione delle considerazioni ambientali nei processi decisionali Con 1l termine contabilit ambientale si intende un sistema che permette di rilevare organizzare gestire e comunicare informazioni e dati ambientali A seconda che a utilizzare il sistema sia una organizzazione pubblica o privata si parler di contabilit ambientale pubblica o d impresa
281. iamento dei modelli di produzione e consumo dovesse essere una delle principali precondizioni per conseguire lo sviluppo sostenibile Nel marzo del 2003 a livello A CICERCHIA P ALTILI S ANGHINELLA A ZATTI Strumenti per le politiche di sviluppo sostenibile op cit pp 176 181 3 http www dsa minambiente it gpp page asp id 82 32 europeo ha preso vita la cosiddetta Strategia per la Produzione e il Consumo Sostenibile SPC Sustainable Consumption and Production per la cui attuazione le IPP hanno avuto un ruolo fondamentale che stata identificata dall UE come una delle priorit a 10 anni La principale tappa nell evoluzione politica della SCP stata rappresentata dal lancio della Rinnovata Strategia sullo Sviluppo Sostenibile 2006 poich come gi sottolineato essa ha identificato nella SCP una delle sette sfide chiave per affrontare il proprio impegno di lungo termine a favore dello sviluppo sostenibile individuando obiettivi target e azioni concrete da realizzare entro il 2010 Di conseguenza si avuta la nascita di una nuova strategia europea in tema di SPC con cui la Commissione europea che ne ha fatto una priorit per il quinquennio 2007 2013 ha rafforzato e perfezionato le proprie linee di azione nell area delle politiche ambientali mirate a prevenire gestire e migliorare gli impatti del ciclo di vita dei prodotti A tale scopo la Commissione ha pubblicato nel 2008 il Piano d Azio
282. icazionali 11 proprio enorme patrimonio 39 S PATTI Ipotesi di un distretto con caratteristiche di non continuit il sistema produttivo della ceramica di Caltagirone in Atti della XXIII Conferenza Italiana di Scienze Regionali 10 12 ottobre 2002 Reggio Calabria pp 1 13 235 artistico ama soprattutto creando le condizioni affinch questa struttura possa divenire il museo della ceramica del bacino del mediterraneo e possa cos avere una forte riconoscibilit a livello internazionale In questa direzione da tempo il museo ha gi avviato con altri paesi del nord Africa e del medio oriente rapporti di scambio che hanno consentito di esporre 1 manufatti di Caltagirone all estero e di portare in citt le opere di altri paesi lontani Si conta di poter intensificare tali scambi al fine di consolidare le relazioni internazionali con 1 paesi del Mediterraneo e del medio oriente ma anche verso la Cina e il Giappone Il museo inoltre metter a disposizione degli artigiani che dovranno essere accreditati proprio dal Museo il proprio catalogo di pezzi antichi ai fini di una riproduzione certificata limitata in termini quantitativi e opportunamente disciplinata Il Museo dunque svolger un compito di indirizzo storico culturale sulle produzioni ispirate al passato e sui restauri svolti dalle botteghe e svolger un importante controllo sul comportamento delle botteghe accreditate affinch queste rispettino le regole definit
283. icembre 1999 n 549 Regolamento recante norme di organizzazione delle strutture di livello dirigenziale generale del Ministero dell ambiente pubblicato in Gazzetta Ufficiale n 67 del 21 03 2000 Decreto n 179 125 del 6 febbraio 2008 Decreto assessoriale n 152 del 01 dicembre 2005 Criteri di individuazione e procedure di riconoscimento dei Distretti Produttivi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n 57 del 30 dicembre 2005 Decreto del Ministro dell Industria del Commercio e dell Artigianato del 21 aprile 1993 Determinazione degli indirizzi e dei parametri di riferimento per l individuazione da parte delle Regioni dei Distretti Industriali Decreto legge n 112 del 25 giugno 2008 Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico la semplificazione la competitivit la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributari convertito in Legge n 133 del 5 agosto 2008 GURI 303 Decreto legge n 5 del 10 febbraio 2009 Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi convertito in Legge n 33 del 9 aprile 2009 Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n 112 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997 n 59 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 92 del 21 aprile 1998 Supplemento Ordinario n 77 Decreto n 184 del 6 febbraio 2008 Assessorato per la cooperazione 1l comm
284. iciliano 1 Il Distretto delle Ceramiche Siciliane 2 Il Distretto della Ceramica di Caltagirone In entrambi 1 casi 1 relativi Patti di Sviluppo Distrettuale sono stati ammessi con D A 546 12s del 16 marzo 2007 mentre 1 due Distretti sono stati riconosciuti con singoli decreti nel 2008 Per quanto riguarda il Distretto delle Ceramiche Siciliane esso si colloca per gran parte nell area geografica del comune di Santo Stefano di Camastra ME dove negli ultimi decenni si fortemente concentrata e rafforzata la produzione di ceramiche e dove allo scopo di uniformare un livello qualitativo apprezzabile stato adottato un disciplinare di produzione approvato dalla AiCC Il Distretto comprende 110 aziende per un totale di circa 300 addetti dislocate nei territori di S Stefano di Camastra ME Reitano ME Mistretta ME Patti ME Capo d Orlando ME Castell Umberto ME Bisacquino PA Palermo Monreale PA Collesano PA Bagheria PA Burgio AG Sciacca AG e Mazara del Vallo TP In queste citt sviluppare un sistema produttivo ruotante intorno alla ceramica vuol dire essenzialmente innescare un processo di sviluppo locale integrato che incentrato sull artigianato delle ceramiche riesce anche a diffondersi in tutti gli altri settori della vita economica delle realt locali coinvolte 27 REte Siciliana per l INnovazione Tecnologica RESINT La filiera della ceramica per applicazioni industriali e
285. icuramente la carestia del 1672 che fece oltre 2 000 vittime e il terremoto del 1693 che distrusse completamente la citt causando 1 000 vittime e ingenti danni architettonici La citt con il suo instancabile spirito e buona volont si trasform nuovamente in cantiere e si prodig con gli artisti e architetti del luogo per ricostruire le chiese che risorgeranno pi tardi con uno stile tipico che contraddistinguer il barocco siciliano La ricostruzione della citt avvenne sotto la guida di insigni architetti ai quali si devono le opere pi significative dell architettura settecentesca calatina come la Chiesa e il Campanile dell ex Matrice il Tondo Vecchio figura 5 13 il Carcere Borbonico figura 5 14 il Teatrino 11 Monte di Prestamo oggi sede del Banco di Sicilia figura 5 15 e la corte Capitanale figura 5 16 Figura 5 13 Il Tondo Vecchio a i IT a eee Fonte hittp win com ne caltagirone ct it public index 1 952 htm i 4 Fa CI pr vr i to io SN il met z sf It pr 24 A RAGONA Caltagirone Lineamenti di storia e arte Tipografia Citt dei Ragazzi Caltagirone 1965 pp 36 39 333 AA VV Maioliche Editoriale Giorgio Mondadori Milano 1992 pp 22 26 R RUSSO A RAGONA Caltagirone Il Minotauro Caltagirone 2003 p 15 27 A RAGONA Caltagirone Edizioni Greco Catania 1992 p 14 230 Figura 5 14 Il carcere Borbonico oggi sede del mu
286. iduzione del consumo di energie non rinnovabili nonch il miglioramento della qualit dell ambiente urbano In ambito europeo dunque lo sviluppo sostenibile progressivamente divenuto un punto di riferimento importante nel processo di integrazione fino ad arrivare alla sua costituzionalizzazione all interno del Trattato di Amsterdam del 1997 e degli obiettivi della Costituzione europea adottata nel giugno 2004 ove ne viene affermata in maniera piena la natura fortemente multidimensionale In risposta all invito del Consiglio europeo di Helsinki 1999 che suggeriva alla Commissione europea di elaborare una proposta di strategia a lungo termine per il coordinamento delle politiche ai fini di uno sviluppo sostenibile sotto il profilo economico 2 http www comunimodenesiareanord it images allegati Agenda_ inter 08 pdf B A CICERCHIA P ALTILI S ANGHINELLA A ZATTI Strumenti per le politiche di sviluppo sostenibile op cit p 25 20 sociale e ecologico nel 2001 si tenuta a Goteborg la III Conferenza ambientale dell UE il documento prodotto in questa occasione stata la cosiddetta Risoluzione di Goteborg in cui stata approvata la Strategia di Goteborg per lo Sviluppo Sostenibile Partendo da quanto stabilito in occasione della strategia di Lisbona 2000 in cui ci si proponeva come obiettivo strategico per PUE di divenire l economia basata sulla conoscenza pi competitiva e dinami
287. iende possono usare tale metodologia per comparare gli impatti ambientali delle differenti opzioni possibili e valutare se ci sono potenziali e significativi vantaggi o svantaggi ambientali e informazioni ambientali con la crescente attenzione posta dalla filiera produttiva sulla filosofia del ciclo di vita per le PMI potrebbe rendersi necessario fornire informazioni sugli impatti dei loro prodotti agli altri componenti della filiera Queste informazioni potrebbero essere richieste ad esempio dai governi da altri produttori o dalla societ stessa e strumento di marketing il fatto che l LCA venga applicata al processo produttivo implica che il prodotto derivante avr un impatto ambientale minore Questo utilizzo della metodologia potrebbe diventare un elemento trainante per 1 consumatori affinch scelgano prodotti pi ecologici e benefici economici LCA esamina il ciclo di vita del prodotto e individua dove nascono 1 principali impatti ambientali Questi impatti possono essere ridotti aumentando l efficienza con cui 1 materiali e l energia vengono usati L aumento dell efficienza delle risorse utilizzate porta ad una riduzione nella quantit necessaria in ingresso ed una minore produzione di rifiuti quindi una riduzione dei costi e supporto fondamentale allo sviluppo di schemi di etichettatura ambientale nella definizione dei criteri ambientali di riferimento per un dato gruppo di prodotti etichette ecologiche di tipo
288. ientale di Prodotto esempi rispettivamente di etichettature volontarie di I e III tipo La metodologia LCA discussa ampiamente nei paragrafi precedenti lo strumento base dello sviluppo di tali etichette essa infatti potenzialmente pu applicarsi per lo sviluppo e il miglioramento di prodotti processi per operazioni di marketing ambientale per comunicare le prestazioni di un prodotto al consumatore per la pianificazione strategica e per attuare politiche pubbliche Le prime esperienze in tema di etichettatura volontaria s1 sono sviluppate in Europa a partire dagli anni 80 inizialmente con una prevalente valenza di strumento di marketing per poi assumere connotazioni pi ampie e quindi acquisire la veste di veri e propri programmi da perseguire e valorizzare nell ambito delle politiche ambientali comunitarie Inizialmente esse consistevano in semplici autocertificazioni da parte delle stesse Imprese per dichiarare alcune caratteristiche di eco compatibilit dei prodotti oppure in certificazioni rilasciate da enti privati riferiti a singoli caratteri ecologici di un prodotto ad esempio privo di gas CFC riciclabile ecc 0 ancora in generiche affermazioni di compatibilit ambientali di categorie di prodotti ad esempio detersivi ecologici carta riciclata ecc Tali forme privatistiche di eco etichettatura spesso per mancavano di 119 validi criteri scientifici per cui ne conseguivano effetti contrari ovvero
289. il recupero di Becattini dell opera di Marshall in Italia hanno preso avvio numerosissimi studi sui sistemi locali di piccole imprese Partendo dalle intuizioni di Marshall l economista italiano giunge a formulare una propria definizione di distretto industriale inteso come un entita socio territoriale caratterizzata dalla compresenza attiva in un area territoriale circoscritta naturalisticamente e storicamente determinata di una comunit di persone e di una popolazione di imprese industriali Egli affronta dunque 1 distretti come paradigma socio economico cio l impresa non pu mai essere considerata in isolamento dalle relazioni socio economiche n del settore n del luogo al quale appartiene Nel pensiero di Becattini la prima componente essenziale nel processo di sviluppo del distretto quindi il territorio inteso come insieme di fattori storici culturali e sociali Becattini lo concepisce come un elemento attivo poich al suo interno che nascono 1 nuovi modelli di organizzazione della produzione In altre parole il territorio contribuisce alla formazione del distretto industriale il processo di produzione di un distretto si attua infatti grazie alla concentrazione di un area determinata di pi unit produttive specializzate appartenenti alla stessa industria La dimensione territoriale quindi parte integrante del processo produttivo Il territorio diventa fattore strategico delle opportunit di s
290. iliano con sede a Messina pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 2 Decreto n 187 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo dell uva da tavola siciliana IGP Mazzarrone con sede a Licodia Eubea CT pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 167 11 Logistica Si preoccupa di razionalizzare le politiche della gestione dei cicli tanto rispetto alla produzione quanto alla commercializzazione Il modello improntato mira all implementazione di una vera e propria logistica d area in ricezione delle esigenze dei comparti produttivi del territorio regionale 12 Meccanica Coinvolge le aziende ascrivibili area della meccanica e del relativo indotto 13 Meccatronica Intercetta un settore ad alta specializzazione tecnologica che si colloca tra la meccanica l automatica l elettronica robotica e l informatica 14 Nautica di Si propone la valorizzazione del settore della nautica le cui potenzialit nell area siciliana Diporto sono indubbiamente notevoli 15 Nautica dei Due E espressione di un comparto numericamente e qualitativamente importante sotto il profilo Mari socio economico e si pone come strumento strategico d aggregazione di un contesto Produttivo autogeneratosi dalla vocazione dell area 16 Orticolo del Sud Si prefigge di dar vita ad un sistema economico di orticoltura autonomo
291. ilk and Milk based products The climate declaration describes the emissions of green house gases expressed as CO equivalents Itis based on verified results from life cycle assessment ICA performed as a basis for Environmental Product Declaration EPD in accordance with ISO 14025 This declaration is an extract of the full EPD i Product description The product is fresh high quality milk produ ced by pasteurised milk fulfilling very high and rigorous hygiene standards in the whole production chain from cattle breeding Bott led high quality fresh milk is one of the most important areas of the business of Granarolo in terms of sustainability To be referred to as high quality milk it has to comply with a large number of prerequisites and processes e g for refrigeration and storage within prescribed temperature intervals and time aspects absence of antibiotics sampling and control of suitable levels of nutrients and contents of fat and proteins The climate declaration describes the environ mental performance of milk in 1 0 litres PET bottles Company description Granarolo S p a is one of the most important companies in the food sector in Italy with about 2 000 employees It operates within 11 product category areas and uses appr 1 000 lorries for cold transportation to distribute fresh dairy products to over 60 000 points of delivery Granarolo s business focuses on three main areas milk and cream yoghu
292. ilmente dovuta proprio al molteplici significati che essa racchiude L idea di cluster in particolare rappresenta 1l punto di collegamento tra la sua concettualizzazione del diamante competitivo e l osservazione empirica della dinamicit di alcuni sistemi produttivi spazialmente concentrati AI fine di raggiungere tale obiettivo Porter necessita di un concetto flessibile che possa essere utilizzato sia per 1 settori che per le aree Quest esigenza conduce Porter a scegliere il termine cluster inteso come concetto funzionale simile al termine francese fili re e utilizzabile in un ampia variet di situazioni Nonostante Porter associ al termine cluster l idea di un vantaggio competitivo derivante dalla localizzazione ci non implica un meccanismo in cui le fonti dell efficienza siano esclusivamente radicate a livello territoriale Infatti 1 vantaggi competitivi di cui un cluster pu godere derivano da diversi tipi di sinergie dall appartenenza ad una rete o dal sistema nazionale Porter nei suoi scritti riconosce e utilizza la doppia natura funzionale e territoriale insita nel significato di cluster Le definizioni di cluster risultano essere quindi molteplici e mettono di volta in volta in risalto qualit differenti La spiegazione e l uso fatto da Porter del termine cluster evidenziano tuttavia una certa ambiguit in riferimento ai suoi confini spaziali Il cluster porteriano non inf
293. ima COM 2007 642 e SEC 2007 1416 e la seconda COM 2009 400 relazione sull andamento della situazione relativa alla strategia per lo sviluppo sostenibile in Europa 26 sviluppo all Agenda XXI Locale all informazione e comunicazione con 1 cittadini tema su cul gi in atto un vero e proprio piano d azione per avvicinare 1 cittadini all Europa Inoltre questa nuova Strategia identificava nella SCP una delle sette sfide chiave da affrontare per realizzare lo sviluppo sostenibile e individuava obiettivi e azioni concrete da realizzare entro il 2012 A tale scopo la Commissione Europea ha pubblicato il 16 luglio 2008 il Piano d azione sul Consumo e la Produzione sostenibili e sulla produzione industriale sostenibile con l obiettivo di delineare gli interventi necessari ad incidere sugli attuali modelli di produzione e consumo 1 3 Dalla politica ambientale di processo a quella di prodotto Come detto nei paragrafi precedenti la politica ambientale nata agli inizi degli anni 70 con un focus prioritario sul processi produttivi quindi sull adozione di strumenti mirati al contenimento degli impatti in fase di produzione o alla limitazione dell uso di specifiche sostanze sia nella produzione che nel prodotto finale Se da un lato questo tipo di approccio ha ottenuto innegabili risultati positivi nella limitazioni o gestione di alcune tipologie di impatto a livello complessivo tuttavia si assistito ad un aume
294. imamente correlati fra loro in modo tale che ognuno di essi necessario anche alla produzione e fornitura degli altri G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit pp 29 30 G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit pp 49 50 73 Si tratta essenzialmente di una metodologia che considera gli impatti ambientali del sistema in studio riferendosi normalmente ad aspetti ambientali e tecnici e cio all esaurimento delle risorse alla salute umana e alla conservazione dell ambiente trascurando pertanto considerazioni economiche o conseguenze di carattere socio politico Inoltre come tutti 1 modelli scientifici 1 LCA una semplificazione di un sistema fisico per cul con esso non si pu pretendere di ottenere un assoluta e completa rappresentazione di ogni interazione ambientale ma solamente di quelle ritenute pi significative A livello europeo l importanza strategica dell adozione della metodologia LCA come strumento di base e scientificamente adatto all identificazione di aspetti ambientali significativi espressa chiaramente all interno del Libro Verde e della COM 2003 302 CE ed suggerita almeno in maniera indiretta anche all interno dei Regolamenti Europei EMAS ed Ecolabel 1980 2000 CE Tra 11 1998 e 11 2001 VISO ha emanato quattro standard di riferimento ognuno dedicato ad una parte specifica della metodologia tabella 3 1 Tali
295. in FOEDUS n 11 2005 pp 86 96 81 A CRESTA JI ruolo della governance op cit pp 15 16 146 delle economie interne che hanno un ciclo vitale con fondamento quasi biologico che prevede un processo di sviluppo e uno di decadenza Le economie esterne marshalliane possono riassumersi nei seguenti tre aspetti l 3 la concentrazione di una miriade di piccole imprese specializzate in differenti fasi dello stesso processo produttivo la graduale formazione di un mercato del lavoro altamente qualificato e specializzato la nascita di industrie sussidiarie e di fornitori specializzati Mashall afferma che almeno per certi tipi di produzioni si possono contemplare due sistemi di produzione egualmente efficienti 11 primo rappresentato dalla grande impresa verticalmente integrata mentre il secondo rappresentato dal distretto industriale Dall esame delle riflessioni presenti nel lavoro di Marshall possibile derivare le seguenti osservazioni Il distretto industriale marshalliano si riferisce ad un peculiare sistema locale di imprese localizzate dove si osserva una comune specializzazione produttiva che permette la creazione di economie esterne positive In altre parole il distretto un sistema in cui avviene contemporaneamente la specializzazione di imprese e lavoratori inter firm division of labour e la complementariet a livello di fornitori e clienti Il distretto s1 caratterizza per un
296. in particolare di estendere l applicazione di questo marchio anche ai servizi Tale constatazione ha portato la Commissione europea ad una prima revisione dell Ecolabel europeo che si conclusa con l emanazione dell Ecolabel II con questa prima revisione i numeri di licenze che nel primo quinquennio erano arrivate solo a sel incrementarono a 1 064 nell arco di 10 anni A gennaio 2010 dopo un iter durato alcuni anni la Commissione europea ha emanato 1l nuovo Regolamento Ecolabel II con lo scopo non solo di aumentare ulteriormente la diffusione del marchio in tal senso viene estesa la possibilit di utilizzare 11 marchio Ecolabel UE ad un campo di applicazione pi vasto ma anche di ridurre 1 costi relativi al suo uso in modo da incoraggiare gli operatori 1 cui prodotti rispondono ai criteri del marchio ad intraprendere il percorso di certificazione Ulteriore obiettivo del Regolamento quello di armonizzare il sistema del marchio Ecolabel UE con 1 sistemi nazionali di qualit ecologica esistenti nella Comunit al fine di e agevolare la commercializzazione dei prodotti muniti di marchi ambientali a livello nazionale e comunitario e contenere il carico di lavoro aggiuntivo per le aziende in particolare le piccole e medie imprese PMI e evitare di confondere 1 consumatori L Ecolabel un sistema ad adesione volontaria che premia con il marchio di qualit ecologica contraddistinto da un fiore figura
297. in termini spaziali temporali rispetto a valutazioni di sostenibilit ambientale economica sociale di applicabilit a sistemi macro di inclusione degli aspetti sociali ed economici ecc In questo quadro la situazione italiana ha presentato alcuni ritardi a causa di una minore sensibilit e capacit delle strutture sia pubbliche che private a utilizzare 11 contributo che un approccio orientato al ciclo di vita pu dare per rendere pi efficaci le politiche di sostenibilit e rispondere al meglio al nuovo quadro normativo 159 A SCIPIONI A MAZZI F ZULIANI T BOATTO Life Cycle Assessment op cit pp 46 53 140 http www reteitalianalca it mappatura lca archivio mappatura2006 112 L insieme di queste considerazioni anche alla luce di quanto avviene in altri Paese ha spinto a proporre anche a livello italiano la costituzione di una Rete tra quanti operano e sono interessati all LCA L iniziativa stata lanciata da ENEA nel 2006 a Bologna nel corso del Workshop sullo stato dell arte e prospettive degli studi di Life Cycle Assessment in Italia allo scopo di promuovere lo scambio di informazioni e buone pratiche sullo stato dell arte e le prospettive degli studi di LCA in Italia favorire la diffusione della metodologia di LCA a livello nazionale stimolare l incontro tra 1 soggetti che si occupano di LCA e favorire 1 processi di networking tra 1 diversi operatori del settore per la realizz
298. inalizzata alla individuazione di parametri per 1 quali la piastrella ceramica possa essere performante e contribuire cos o essere conforme al requisiti LEED In questo contesto il Centro Ceramico di Bologna CCB ha sviluppato un progetto sperimentale per la realizzazione del primo prototipo di piastrella con funzionalit fotovoltaiche Come si pu osservare da quanto sopra descritto il settore industriale della ceramica da parecchi anni s1 mostrato molto attento alle problematiche ambientali legate al ciclo produttivo Lo stesso non si pu dire per quello delle ceramiche artistiche probabilmente 72 A FREGNI R RESCA C SASTRE G TIMELLINI Product Category Rules definition in the International EPD Framework Ceramic Tile case study in 12th SETAC Europe LCA Case Studies Symposium 2004 2005 European Meeting of the International Society for Industrial Ecology BRUSSELS SETAC Europe 2005 pp 231 234 196 perch si tratta soprattutto di piccole aziende spesso a conduzione familiare Nonostante ci le DAP in questo contesto potrebbero essere viste se ben utilizzate come un valido strumento di valorizzazione e differenziazione sul mercato di tali prodotti Inoltre in ambito distrettuale porrebbero rappresentare un ulteriore segno distintivo per proteggere e tutelare 1 prodotti tipici di quel distretto e difenderlo dalla concorrenza es le Imitazioni cinesi della ceramica tipica calatina 197 CAPITOLO QUINTO
299. informazione e partecipazione ambientale Fattori ambientali Quantit e qualit della forza di lavoro popolazione e tipologie tamiliari gt Effetti dei cambiamenti demografici e dei livelli di Consumo sulle risorse ambiental Fattori economici e sulla crescita economica Effetti delle politiche sociali sulla crescita economica e sull ambiente i LI Educazione e formazione informazione e partecipazione Fonte http sustainability viublogs org files 2007 12 strumenti per politiche di sostenibilita territoriale pdf L Ecologia Industriale potrebbe essere l insieme di concetti attraverso 1 quali perseguire politiche di Sviluppo Sostenibile ma attualmente la sua attuazione ancora troppo collegata agli aspetti ingegneristici tra 1 quali l aumento dell efficienza nessun applicazione dell Ecologia Industriale che consideri aspetti sociali nota In pi la maggior parte degli strumenti sviluppati per questa strategia e generalmente nel quadro delle discipline ambientali quali la Valutazione del Ciclo di Vita LCA Il Analisi di Flusso dei Materiali o delle Sostanze MFA SFA sono stati pensati ed utilizzati per singoli stabilimenti Anche altri concetti ambientali sviluppati in altri ambienti quali 1 Sistemi di Gestione Ambientale EMAS o ISO 14001 o le Migliori Tecniche Disponibile BAT sono stati elaborati per singoli stabilimenti La risposta a queste problematiche potrebbe trovarsi nella possibilit che l anal
300. ione di un territorio la risultante di un equilibrio dinamico e complesso tra fattori naturali e antropici e tra la sua conformazione fisica e biologica e la sua evoluzione connessa con 1 processi storici culturali sociali ed economici Un territorio ricco di biodiversit di valenze naturalistiche di patrimonio storico e culturale una condizione indispensabile per una buona qualit dello sviluppo uno sviluppo che non danneggi l equilibrio degli ecosistemi e non comprometta la possibilit delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze pur venendo incontro alle esigenze attuali sviluppo sostenibile del territorio Il tema della sostenibilit nel governo del territorio stato ed tuttora ripetutamente richiamato e affermato non solo a livello nazionale ma anche in sede europea La Seconda Conferenza delle Nazioni Unite tenuta a Istanbul nel 1996 Habitat II ha affrontato infatti 11 tema dello sviluppo sostenibile negli insediamenti umani in un mondo sempre pi urbanizzato varando uno specifico Piano d Azione In tale Piano Agenda Habitat II erano contenute indicazioni rilevanti per le politiche di governo del territorio nella direzione della sostenibilit che riguardavano l utilizzo del suoli lo sviluppo sociale la tutela della qualit della vita e l uso sostenibile dell energia la gestione della mobilit la conservazione del patrimonio storico e culturale e lo sviluppo equilibrato nelle zone rurali
301. ioni ambientali delle etichette e dei marchi ambientali di prodotto la presenza e l efficacia dei 183 sistemi di monitoraggio ambientale la percezione del livello di conflittualita ambientale la promozione di strumenti innovativi di gestione ambientale Nel 2009 stato pubblicato il quinto rapporto Ecodistretti Ecodistretti 2009 realizzato con il coordinamento scientifico di Ambiente Italia nell ambito di una delle pi interessanti esperienze di networking degli ultimi anni la rete CARTESIO Essa presenta una rassegna delle buone pratiche realizzate nei distretti industriali e nei sistemi produttivi in materia di politiche ambientali Gli obiettivi di questa nuova edizione del rapporto sono 1 seguenti l verificare l applicazione di un approccio di cluster nelle politiche di eco innovazione dei sistemi produttivi locali soprattutto per quanto riguarda alcuni strumenti come ad esempio la registrazione ambientale europea EMAS la diffusione delle politiche integrate di prodotto le Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate APEA le politiche settoriali di governance territoriale 2 mettere in evidenza alla luce dei recenti dati negativi per la produzione nazionale e per l occupazione derivanti dalla crisi economica che investe non solo l Italia se e come 1 cluster che hanno maggiormente investito nell ecoinnovazione siano anche quelli che mostrano una maggiore stabilit e soprattutto in prospettiva
302. irc env ippc_brefs library l ceramics_translation amp vm detailed amp sb Title http costruire laterizio it costruire _ pdf n143 143_ 72 75 pdf http digilander libero it giabon Ica descriz_lca htm http ec europa eu environment wssd documents scp_eu pdf http At wikipedia org http mpra ub uni muenchen de 27471 1 Schilir_DistrettiProduttiviSicilia2010 pdf http starnet difnet 1t download php 1d 1759 http www adnkronos com IGN Sostenibilita Csr Tornano le Aree produttive ecologicamente attrezzate vantaggio per imprese e territorio 312060977787 htm http www alslo it Servizi Newsletter Limportanza delle associazioni delle citta della _ ceramica in Italia e in Europa kl http www apat gov it http www arpa fvg it http www arpa veneto it certificazioni ambientali htm ISO 14001 EMAS asp http www artex firenze it http www bo camcom gov it registro imprese e albi alb1 ruoli elenchi e registri registro produttori ceramica registro dei produttori di ceramica di qualita http www borsarifiuti com http www calidone it http www capitalismo naturale it http www ceramicheditalia it http www ceramichemonteforte it lazienda http www ceramistidisciacca it pubblicazioni html http www ceramicatoscana it terre 21 terre terremarchio htm http www ceramics online it http www cesqa it activityDetail php sess amp 1d 184 amp navCat Ambiente amp titlePage Marchio 20d Area 20Territoriale amp cat 1d
303. isi territoriale e gli strumenti dell approccio territoriale considerino 1l territorio as a whole cio come un tutt uno dove non importante quanto inquina un singolo stabilimento bens quanto inquina l intero territorio che diventa cos l unica sorgente di inquinamento Nella fase pi matura della modernit si fortemente accentuato il processo di globalizzazione che fra l altro sta riducendo il peso e il ruolo degli stati nazionali Con apparente paradosso la perdita di ruolo dello stato nazionale sta esaltando quello del territorio come fattore di identit di riconoscibilit di appartenenza e come fattore decisivo per la qualit della vita D altra parte 1 rischi di omologazione del consumismo globale della cancellazione delle variet e delle diversit culturali e 1 rischi globali come il cambiamento climatico e la globalizzazione dei rischi generati da un esteso dominio della tecnica sollecitano la riscoperta delle proprie radici l ambito delle relazioni personali e comunitarie la base di un rapporto sostenibile e non distruttivo con la natura 9 F D AMICO et al Strumenti per le politiche op cit 57 69 62 Il rilancio e la riscoperta del territorio stanno suscitando ovunque nel mondo grande interesse forse perch si spera di trovare nel grande patrimonio culturale e naturale la spinta per uscire dal vortice della globalizzazione 2 1 2 Lo sviluppo sostenibile del territorio L organizzaz
304. iste dai programmi di sviluppo locale e di internazionalizzazione dell economia siciliana Per costituire il distretto produttivo lart 3 stabilisce 1 requisiti che il sistema delle imprese deve possedere fra questi vi quello relativo al numero di imprese che ogni distretto deve comprendere che non pu essere inferiore a cinquanta e 1l requisito relativo al numero di addetti non inferiore a 150 tutto ci riguarda imprese operanti in aree che gi presentino un elevata densit imprenditoriale anche attraverso sistemi di specializzazione integrata come 1 consorzi di imprese elevato grado di integrazione produttiva e di servizio da documentare con le catene di fornitura Vi inoltre il requisito riguardante la capacit di innovazione tecnologica comprovata dai relativi processi di produzione o dalla presenza di imprese leader nei singoli settori nonch dalla presenza di istituzioni formative specifiche o centri di documentazione sulla cultura locale del prodotto e del lavoro Vi sono inoltre alcune caratteristiche qualitative che il distretto produttivo deve avere per essere riconosciuto ed ammesso ai finanziamenti da parte della Regione ovvero la natura del distretto e 11 suo livello organizzativo l esistenza di una rete la capacit di diffusione della conoscenza la contiguit territoriale il grado di sviluppo dei rapporti di sub fornitura il grado di terziarizzazione Ancora lart 5 dispone che il patto di sviluppo dis
305. it industriali Strumenti Oreficeria musicali Giocattoli Alimentari Agroindustria 10 a b c Pelli cuoio calzature Meccanica Prodotti per l arredamento Lavorazione di minerali non metalliferi Tessile Abbigliamento Piemonte Trentino Alto Adige Lombardia Friuli Venezia Giulia Basilicata 17 a Carta grafica b Chimica gomma e plastica c Bioedilizia energie rinnovabili biomedicale giostre cantieristica nautica aerospazio e astrofisica occhialeria sistemi di illuminazione d Logistica turismo ambiente beni culturali attivit termali informatica tecnologie avanzate delle telecomunicazioni pescaturismo settori high tech e Servizi organizzativi tecnologici formativi per le imprese Fonte IPI 160 Dall analisi della distribuzione regionale dei distretti possibile ricavare il livello di concentrazione dei distretti industriali per 1 vari settori di specializzazione in particolare 11 settore tessile e abbigliamento riunisce nelle prime 3 regioni Piemonte Marche Lombardia circa il 61 del totale distretti ivi specializzati I distretti specializzati nei prodotti per l arredamento e nella lavorazione dei minerali non metalliferi sono distribuiti in maniera piuttosto uniforme su quasi tutto il territorio nazionale 12 regioni su 14 nelle prime 3 regioni Veneto Friuli Venezia Giulia e March
306. it sta divenendo un importante fattore di attrattivit turistica Tutto questo ha come conseguenza rilevante una crescita dell attenzione verso il patrimonio locale inteso come strumento che permette l attivazione di un processo di costruzione dell identit Gli elementi chiave dunque devono essere innanzitutto la capacit di interpretazione e la visione integrata dello sviluppo del territorio Si tratta dunque di vedere il patrimonio locale come un elemento sul quale fare leva per una innovazione di prodotto il beneficio maggiore potrebbe consistere nella messa in moto di circoli virtuosi di attivit locali dalla ristrutturazione di immobili tipici al rilancio delle attivit produttive in un ottica di distretti culturale Al centro di tutte queste iniziative dovrebbero esserci 1 Comuni sia come soggetti Istituzionali che come comunit urbane Quasi sempre infatti 11 sostegno maggiore per l avvio e per la gestione delle attivit dato proprio dalle amministrazioni locali mentre la partecipazione e il coinvolgimento delle popolazioni locali e dei differenti attori coinvolti nelle iniziative rappresentano una procedura essenziale per la riuscita del processo Un elemento chiave diventa cos la cooperazione intercomunale per evitare un eccessiva frammentazione amministrativa che spesso pu portare l assenza di visioni progettuali locali e il permanere di modelli di 66 sviluppo tradizionali La concorrenza territo
307. it sito IT docs sguardo ecolabel europeo pdf http www sindar it Editoriale Allegati Argomenti memoria_isol pdf http sustainability viublogs org http www uni com uni controller it comunicare articol1 2006 _4 18014040_1s014044 htm http www unige it http www unito it http win comune caltagirone ct it public index 1952 html http wpage unina it cicia PoliticaUE pdf 312
308. iude il ciclo produttivo della ceramica artistica tradizionale 254 pi bassa Questa decorazione viene realizzata sopra smalto o vernice gi cotti e 1 colori usati si vetrificano in cottura perch opportunamente preparati con fondenti adatti La decorazione viene eseguita con colori speciali quelli vetrificabili in muffola e la cottura s1 realizza in forni a gas muffolati o elettrici a 650 700 C per evitare difetti causati dalla cottura necessari che vi sia una differenza di 250 C tra la seconda cottura gi effettuata ed il terzo fuoco Il terzo fuoco era molto diffuso in passato dalle fabbriche di ceramica specialmente di porcellana gli oggetti uscivano pronti per essere solo decorati e ricotti in forni a basso fuoco Tale tecnica oggi rappresenta un nuovo campo aperto ai ceramisti soprattutto quelli pi affermati che sempre pi numerosi la applicano alle ceramiche da loro stessi prodotte potendo cos svincolarsi dalle forme standardizzate creandone di nuove Le cotture a terzo fuoco riguardano la decorazione a lustro e quella a decalcomanie queste cotture speciali lustri metallici decalcomanie e pietra lavica non rappresentano produzioni tipiche della tradizione calatina ma vengono comunque praticate da alcuni ceramisti locali 5 5 9 1 Lustri metallici La decorazione a lustro si applica su una superficie ceramica che abbia gi sopportato due cotture quella di biscottatura e quella del rives
309. ive con un elevato potenziale tecnologico ove operare politiche di cooperazione tra le Imprese specializzate e comprese nelle filiere e 1 centri di ricerca I metadistretti si differenziano dai distretti industriali tradizionali per un particolare aspetto la loro interdipendenza rispetto ai limiti territoriali La classificazione del meta distretto avviene infatti su base tematica creando cos una sorta di reticolo territoriale che lega localit anche tra loro distanti Con la legge n 8 2003 invece la Regione Veneto ha innovato la propria politica industriale introducendo il concetto di distretto produttivo definito come espressione della capacit del sistema di imprese e delle istituzioni locali di sviluppare una progettualit strategica orientata a creare e a rafforzare 1 fattori territoriali di competitivit L esistenza di un distretto produttivo non dipende pi solo dalla possibilit di misurare su un dato territorio alcune variabili strutturali numero di imprese occupazione grado di specializzazione ma anche dalla capacit degli attori locali di costruire strategie cooperative e di investire in progetti e Istituzioni comuni La legge n 8 2003 disciplina in modo innovativo l individuazione e le procedure di riconoscimento dei distretti nonch le modalit di attuazione degli interventi per lo sviluppo locale Secondo la nuova normativa il distretto produttivo caratterizzato dalla compresenza sul territorio di l
310. ive reazioni chimiche che fissano il tipo ceramico che si vuol produrre 5 2 La ceramica artistica tradizionale italiana 5 2 1 Produzione e mercato Scorrendo la storia dell Italia terra ricca di cultura storica artistica e letteraria un posto di primo piano merita sicuramente la cultura della ceramica artistica tradizionale da preservare sia come patrimonio che come prodotto e certamente anche come nuovo mercato Ceramisti di un tempo e ceramisti di questo tempo appaiono legati da un unico spirito espressivo e culturale del fare ad arte atteggiamento distinguibile e tipico di precise aree geografiche localizzate lungo tutto il territorio nazionale aree che nei secoli si sono 201 distinte conquistando nell immaginario collettivo una sorta di marchio attestante una qualit che solo il rispetto della tradizione in certi campi riesce a far raggiungere L Italia possiede una straordinaria tradizione della ceramica e il prodotto ceramico pu essere cos interpretato come un mezzo per promuovere il prodotto locale sia esso artistico sia sperimentale legato alle attivit produttive artigianali piccolo industriali o industriali attraverso cui trasferire cultura in una pi ampia Europa Nel 1999 a Faenza stata costituita 1 Associazione Italiana Citt della Ceramica A1iCC come naturale evoluzione del Segretariato dei Comuni Ceramici nato nel 1980 per salvaguardare le produzioni della ceramica
311. ivello degli individui come a quello della comunit un accentuata tendenza ad articolare al massimo le sue iniziative economiche e ad adottare senza resistenza 1 mezzi e gli strumenti approntati dall evoluzione tecnologica Nel vasto campo dell analisi dello sviluppo industriale rispetto al territorio il concetto di economie di agglomerazione assume il valore pi rilevante formulato da A Weber questo concetto giunto alla geografia economica italiana come parte integrante della teoria della localizzazione industriale La teoria weberiana parte da ipotesi semplificatrici costituite da costi di trasporto proporzionali alla distanza da costo di lavoro fisso e offerta di lavoro illimitata dalla totale esclusione dei fattori istituzionali sociali e politici Arriva cos alla conseguente analisi teorica degli effetti dei fattori regionali o geografici di localizzazione ossia della rete dei trasporti in rapporto alle risorse naturali e delle differenze territoriali nel costo del lavoro da un lato dei risparmi di agglomerazione e deglomerazione ovvero dei fattori che concentrano o disperdono l industria nella sua distribuzione geografica indipendentemente dai fattori geografici dall altro Le economie o diseconomie di agglomerazione sono definite come 1 vantaggi rappresentati dal fatto che non meno di una certa quantita di produzione agglomerata in un luogo 0 viceversa dal fatto che non pi di una certa quantit d
312. iziarono a ridurre 1 quantitativi di risorse impiegate dato anche l eccessivo costo di quest ultime e a potenziare le attivit di riciclaggio e riutilizzo mentre relativamente all inquinamento si limitarono a rispettare 1 limiti imposti si era convinti infatti che 1l rispetto dei limiti stabiliti potesse essere sufficiente al miglioramento delle condizioni ambientali I risultati di tali modalit d intervento tuttavia furono scarsi anche perch gli Stati spesso non erano in grado di monitorare adeguatamente le imprese Dalla consapevolezza di voler operare verso azioni orientate alla ecogestione del territorio e delle attivit antropiche derivato il concetto di Sostenibilit e Sviluppo Sostenibile contenuto nel Rapporto Our Common Future 1987 della WCED World Commission on Environment and Development Commissione Bruntland Esso contiene la sua accezione pi nota secondo cui per sviluppo sostenibile si intende quello sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilit che le generazioni future riescano a soddisfare i propri In quest ottica la protezione dell ambiente non veniva considerata un vincolo allo sviluppo bens una condizione necessaria per uno sviluppo duraturo Per non aggravare lo stato del ambiente in quell occasione la popolazione fu invitata a utilizzare soprattutto fonti energetiche rinnovabili ridurre l inquinamento e la produzione di ri
313. keholders sempre pi attenti ad operare scelte sui criteri di qualit ambientale 4 della diffusione dell LCA non pi solo come scelta volontaria ma anche in rapporto a precise disposizioni legislative S dell ampliamento del campo di applicazione degli studi di LCA dai prodotti ai servizi al sistemi agli sviluppi tecnologici ai progetti di ricerca ecc 6 dell esigenza anche alla luce di un esperienza ormai sufficientemente lunga di studi di LCA di prospettare linee di R amp S delle metodologie e degli strumenti in due direzioni da un lato la maggiore applicabilit e affidabilit degli studi dall altro una maggiore capacit di integrazione con altri strumenti di valutazione della sostenibilit in un ottica che permetta mantenendo l approccio di ciclo di vita valutazioni pi globali e pi integrate tra aspetti ambientali economici e sociali Parallelamente a questo allargamento dei campi applicativi proprio sul piano della R amp S sono in atto diverse iniziative tese ad aumentare affidabilit ed applicabilit dell LCA attraverso la standardizzazione delle banche dati generali e settoriali lo sviluppo di strumenti semplici e specializzati lo sviluppo di linee guida applicative e di sistemi di Impact assessment di riferimento ecc ma anche a svilupparne il livello di integrazione con altre metodologie confinanti in questo caso con l obiettivo di ottenere risposte pi significative
314. kg di piatti in ceramica 14 CAPITOLO PRIMO LO SVILUPPO SOSTENIBILE 1 1 Introduzione La storia economica mondiale ci ha insegnato diversi paradigmi dello sviluppo In particolare possibile distinguere e lo sviluppo tradizionale e lo sviluppo sostenibile Lo sviluppo tradizionale si caratterizza per il rapporto di correlazione inversa con l ambiente naturale Ha accompagnato razionalmente la storia dell uomo fin dagli albori quando a popolare il pianeta erano poche migliaia di uomini circondati da boschi e da pericoli di ogni tipo Fin da quei tempi l uomo ha dovuto modificare l ambiente circostante per creare uno spazio adeguato in cui vivere Questo paradigma durato migliaia di anni mostrando 1 primi segni di crisi soltanto nella seconda met del 900 con l emergere dei gravi fenomeni di inquinamento globale e di scarsit delle risorse es petrolio Negli anni 80 ha trovato una rapida diffusione nel mondo accademico la teoria dell entropia in base alla quale in un sistema chiuso come la Terra l energia utilizzata non potr mai essere recuperata completamente Questa teoria reintroduce il concetto scientifico di limite in ottica globale Figura 1 1 Evoluzione dello sviluppo Sviluppo sviluppo tradizionale medioevo Fonte http www ecoage it sviluppo sostenibile htm Come si pu vedere dalla figura 1 1 lo sviluppo tradizionale ha man mano ridotto il capitale naturale trasformandolo i
315. l interno dei quali conservare 1 frutti della sua attivit agricola e di cacciagione Tra il V e IV secolo a C la citt vide l infiltrazione ellenica i greci instaurarono una pacifica convivenza con 1 Siculi del luogo 1 quali cominciarono ad imitare lo stile le decorazioni a figure rosse o nere e la tecnica che caratterizza e contraddistingue l arte ellenica Con ogni probabilit furono proprio i Greci a introdurre intorno al 1000 a C l uso del tornio che rivoluzion totalmente l attivit artigianale permettendo una produzione pi accurata e ampia Il periodo arabo Caltagirone raggiunse l apice del suo splendore e della sua espansione durante il periodo arabo e normanno Furono proprio gli arabi a dare il nome alla citt definendola Qal at Gharun ossia collina dei vasi Trovando una fiorente arte artigianale ne appresero le tecniche locali di produzione e contribuirono a risollevare e vivificare l artigianato ceramico locale introducendo nuove tecniche forme decori e colori l innovazione pi Importante fu l introduzione dell invetriatura tecnica ancora utilizzata che serve a 310 Assessorato Territorio e Ambiente Decreto 23 marzo 1999 Istituzione della riserva naturale Bosco di S Pietro ricadente nei territori dei comuni di Mazzarrone e Caltagirone 3 http www ilramarro it private territorio htm 312 A RAGONA Caltagirone in bianco e nero Sicilgrafica Caltagirone 1984 pp 9 12
316. l Piano di implementazione di Johannesburg un piano d azione in cui sono stati fissati alcuni obiettivi con un calendario preciso Il WSSD ha dunque fatto propri una serie di nuovi obiettivi quantificabili pur riaffermando gli obiettivi internazionali esistenti in materia di sviluppo e in particolare gli obiettivi di sviluppo del millennio Gli obiettivi principali del WSSD possono essere cos riassunti e dimezzare entro il 2015 il numero di persone che non sono in grado di accedere all acqua potabile e a strutture igieniche basilari 5 http europa eu legislation summaries environment sustainable development 128117_it htm Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite 2000 sui valori sui quali fondare i rapporti internazionali del terzo millennio 2 Agenda di Sviluppo di Doha novembre 2001 Conferenza sui finanziamenti per lo sviluppo 2002 a Monterrey 24 e migliorare l accesso a servizi energetici moderni all efficienza energetica e all impiego delle fonti rinnovabili di energia e invertire il pi rapidamente possibile la tendenza attuale al degrado delle risorse naturali tramite strategie volte alla protezione degli ecosistemi e ad una gestione integrata del suolo dell acqua e delle risorse biologiche e consolidino nel contempo le capacit regionali nazionali e locali e ridurre in maniera significativa l impoverimento della diversit biologica entro 1l 2010 e frenare il calo degli stock ittic
317. l Product Classification che struttura 1 PCR all interno di un livello gerarchico con un approccio modulare cio in base alla natura dei servizi e alle caratteristiche fisiche dei beni Lo scopo ridurre 1 costi e il carico di lavoro durante l elaborazione dei PCR e armonizzarne il funzionamento nei diversi mercati Il CPC realizzato in modo tale che il bene o servizio possa derivare da una sola delle attivit elencate nella classificazione internazionale delle attivit economiche Questo sistema struttura la gerarchia PCR in due dimensioni quella orizzontale che descrive la catena del valore suddivisa in settori di business e quella verticale che invece definisce le informazioni relative ad una sottosezione o modulo Gli elementi caratterizzanti il sistema contribuiranno in maniera decisiva a rendere l EPD uno strumento di comunicazione scientificamente credibile e utilizzabile da diverse categorie di stakeholders quali PMI multinazionali associazioni di categoria e fornitori di servizi Nella fase di transizione cruciale il ruolo dei centri di ricerca delle universita e delle altre expertise nel campo di LCA ed EPD chiamate a contribuire in termini di elaborazione scientifica sviluppo di proposte supporto tecnico e divulgazione Non mancano i limiti e le difficolt nell utilizzo di questo sistema basti considerare il fattore lingua o anche l attenzione a peculiarit produttive che non sono proprie del nostro Paese
318. l consumatore torna ad essere l attore principale dei processi economici proprio perch le sue scelte determinano la variabilit della domanda ed impongono all industria un processo di innovazione della produzione ribaltando la logica delle economie di scala e dell integrazione verticale mettono in crisi la grande impresa favorendo l affermazione di cluster di piccole Imprese territorialmente concentrate che sono in grado di raggiungere con efficienza e tempestivamente il mercato finale Tali mutamenti favoriscono quindi la spontanea nascita e diffusione dei distretti dove la produzione su scala minore garantita appunto dalla flessibilit dell uso del capitale e del lavoro tipiche di quelle Imprese artigianali spesso a carattere e conduzione familiare dove l innovazione di tipo incrementale e 1 processi di produzione spesso sono avanzati Sono questi 1 fenomeni che hanno attirato l attenzione di Alfred Marshall che gi alla fine dell 800 nei suoi Principles of Economics tentava di spiegare cosa stesse accadendo nelle industrie tessili del Lancashire e di Sheffield fu infatti proprio relativamente a queste agglomerazioni di imprese che egli introdusse il termine distretti industriali nel 1867 che secondo lui indicava un entit socioeconomica costituita da un insieme di imprese facenti generalmente parte di uno stesso settore produttivo localizzato in un area circoscritta tra le quali vi collaborazione m
319. la nata tra il 1600 e il 1700 in occasione dei lavori per la realizzazione dei mosaici per il famoso duomo bizantino Bagheria che negli ultimi anni ha vissuto un discreto sviluppo del settore Catania Per quanto riguarda i punti di forza della filiera della ceramica artistica tradizionale siciliana si pu innanzitutto sottolineare che essa pu contare su un antica tradizione artistica che rappresenta il principale patrimonio a disposizione degli artigiani dell isola La vivacit dei colori ed 1 tipici motivi decorativi che vengono utilizzati ne rendono facilmente riconoscibile la produzione stabilendo un forte legame tra gli oggetti e le aree 218 da cui provengono e contribuendo allo sviluppo di una sorta di brand territoriale un marchio di origine dei prodotti Una delle caratteristiche principali di questa filiera un discreto orientamento all innovazione che contraddistingue alcune delle aziende che la compongono si tratta di un innovazione che non si limita all ambito prettamente artistico ma che ha la propria essenza nella costante sperimentazione di nuove tecniche e nell incrocio tra materiali differenti lavorati insieme a quelli pi tradizionali per arrivare a proporre un offerta diversificata e moderna per esempio sono gi state avviate alcune proficue collaborazioni tra gli artigiani della ceramica e quelli del vetro del marmo o del legno Particolarmente interessante in tal senso il proces
320. la ceramica di Caltagirone composto per lo pi da laboratori a conduzione familiare In quest ottica uno strumento di valorizzazione dei prodotti tipici agro alimentari e artigianali ricadenti nell ambito del distretto potrebbe essere un marchio volontario ambientale delle tipologie gi descritte nel capitolo precedente o il cosiddetto Marchio qd Area In particolare quest ultimo definito come l individuazione di un area territoriale che si impegna a realizzare una rete di servizi sia pubblici e privati tra loro omogenei coordinati e complementari non sovrapponibili e non concorrenziali La progettazione e realizzazione di tali marchi permette di dare supporto ai Soggetti locali presenti in un territorio sia essi http it wikipedia org wiki Distretto Culturale 37 S SANTAGATA I distretti culturali museali Le collezioni sabaude di Torino Working Paper Series n 08 2002 International Centre for Research on the Economics of Culture Institutions and Creativity Ebla pp 1 68 8 M T CLASADONTE A SABBIA A MATARAZZO Il marchio d area quale strumento di valorizzazione dei prodotti tipici del parco dell Etna in Atti del XXII congresso nazionale di Scienze Merceologiche La qualit dei prodotti per la competitivit delle imprese e la tutela dei consumatori Roma 2 4 marzo 2006 pp 1 8 178 pubblici o privati di valorizzare e promuovere quegli aspetti che costituiscono le tipicita e 1
321. lare e la legislazione internazionale diventata molto stringente sui limiti di cessione dei metalli pesanti negli articoli destinati ad uso alimentare la tendenza attuale dunque quella di sostituire le fritte piombifere 37 N CARUSO Ceramica op cit pp 189 400 246 con quelle che impiegano altri fondenti come l anidride borica anche a seguito delle prove di cessione di piombo del prodotto finito e quelle boraciche e feldspatiche si dicono invece coperte e sono pi proprie delle porcellane perch fondenti a un pi alto punto di temperatura La verniciatura tuttavia un procedimento non proprio tipico della ceramica di Caltagirone che invece rinomato per l uso degli smalti che applicati alla terracotta danno vita alla maiolica Lo smalto pi comunemente usato quello bianco brillante opacificato dall ossido di stagno che forma il classico rivestimento della maiolica Nella produzione tipica di Caltagirone esso viene applicato su oggetti ceramici gi cotti ricopertura su biscotto e serve a rivestire la superficie dell oggetto sulla quale sara poi applicata la decorazione La smaltatura pu essere effettuata manualmente per immersione dell oggetto in una soluzione acquosa di smalto figura 5 20 o a pennello su oggetti piccoli o quando si vuole dare l effetto di colatura o a spruzzo mediante aerografo in un apposita cabina figura 5 19 Gli elementi costituenti uno s
322. lavoratori mass media istituzioni scientifiche assicurazioni e banche Le caratteristiche fondamentali del Bilancio ambientale sono a rileva1 dati di tipo fisico relativi alle risorse naturali utilizzate come input nei processi produttivi siano essi emissioni in atmosfera scarichi idrici rifiuti e rumore prodotti nella fase di produzione b rileva 1 dati di tipo monetario relativi alla spesa sostenuta dall impresa per la protezione dell ambiente c verificabile da parte di esperti esterni o certificatori di societ di auditing ambientale La certificazione ambientale un documento che riporta il parere professionale da parte di un soggetto terzo indipendente sull affidabilit del rapporto ambientale o sulla conformit di un sistema di gestione ambientale se l impresa ha deciso di darsi un sistema di gestione ambientale ISO 14000 e EMAS L ecobilancio L ecobilancio anche detto Life Cycle Analysis LCA analizza il ciclo di vita del prodotto dalla culla alla tomba e puo essere considerato uno strumento di ecologia industriale Essendo a conoscenza l impresa degli input e output dell intero ciclo produttivo dei consumi di materie energia e delle immissioni in acqua aria e suolo potr decidere come minimizzare 1 costi e le migliorie da effettuare nelle diverse fasi di produzione La LCA lo strumento base dello sviluppo di etichette ecologiche di tipo I e III nato per analizzare 1 sistemi industriali in
323. le 11 nesso di causa effetto tra l azione del soggetto e gli effetti negativi sull ambiente La possibilit di dover pagare per 1 danni causati induce generalmente a ridurre il livello d inquinamento causato almeno finch il costo marginale di riduzione dell inquinamento supera il risarcimento In questo modo si favorisce la percezione del danno e l internalizzazione dei costi ambientali incoraggiando l investimento in tecnologie pulite Il Libro Bianco fa riferimento a tre tipi di danno danno tradizionale danno alla biodiversit e danno sotto forma di contaminazione dei siti 38 Poich la tutela dell ambiente d interesse pubblico lo Stato a doversi fare carico di un azione legale contro chi ha danneggiato l ambiente 1 6 Strumenti per lo Sviluppo Sostenibile 1 6 1 Premessa Il peggioramento di problemi riguardanti l inquinamento e il deterioramento delle risorse naturali ha prodotto un intensificazione delle iniziative di politica ambientale sia a livello nazionale che internazionale Sono oramai sempre pi evidenti la crisi del rapporto tra sviluppo e limitatezza delle risorse e la necessit di perseguire il cosiddetto sviluppo sostenibile I consumatori vogliono un mercato capace di offrire prodotti e servizi sempre pi vicini all ambiente perci la problematica ecologica non pi scindibile da quella economica Di conseguenza le Imprese non possono subire 1 mutamenti della domanda e delle nor
324. le OA day ded SLs mal CCIE E SA ae to Fonte ENEA La rete italiana op cit p 14 E da notare che gli studi di LCA sono aumentati nel corso degli ultimi anni soprattutto a livello d impresa piuttosto che a livello di autorit pubblica estendendo il campo di applicazione ad un ampia gamma di prodotti In ogni caso per la maggior parte di essi stata svolta presso grandi imprese mentre la diffusione di tale strumento nelle PMI molto limitata questo aspetto costituisce un elemento vincolante alla diffusione della metodologia soprattutto in Paesi come l Italia con un tessuto industriale il cui asse portante costituito dalle PMI Alla luce di ci al fine di favorire la diffusione della LCA nelle imprese con particolare attenzione alle esigenze delle PMI gli elementi chiave possono essere 1 seguenti evitare di dedicare sforzi eccessivi alla raccolta di dati di importanza minore concentrandosi sulla raccolta ed elaborazione di dati di qualit con basso livello di incertezza 115 definire una strategie di raccolta dei dati che sia coerente con gli obiettivi dello studio di LCA stabilire le risorse temporali e finanziarie da destinare allo studio sulla base di quanto stabilito nella strategia di raccolta dati riportare comunque sempre una descrizione della qualit dei dati utilizzati nello studio favorire l accessibilit La disponibilit e lo scambio gratuito e libero di dati LCA c
325. le imprese ed 1 siti di produzione sono e la norma UNI EN ISO 14001 e il regolamento comunitario EMAS Eco Management and Audit Schemey Le aziende che volontariamente s impegnano a certificare il proprio SGA secondo la norma UNI EN ISO 14001 o ad ottenere la registrazione EMAS ricorrono con consapevolezza a strumenti sottoposti alla verifica di un soggetto terzo indipendente dall azienda medesima perch il parere positivo da parte dei verificatori conferisce credibilit all eco sostenibilita della propria gestione In particolare nel caso della norma UNI EN ISO 14001 la certificazione spetta ad un organismo accreditato privato nel caso gt S GERVASONI Sistemi di gestione ambientale Biblioteca Tecnica Hoepli Milano 2007 pp 1 10 http www programma ambiente it normativa Sistemi 20di 20gestione pdf http www arpa fvg it L M CASALE A SENO Gestione ambientale del territorio un approccio alla certificazione dei sistemi di gestione ambientale attraverso una rete di soggetti in De Qualitate febbraio 2002 vol n 1 pp 131 137 48 del EMAS invece la registrazione deve essere richiesta presso l organismo competente nazionale Comitato EcoLabel EcoAudit Sezione EMAS Italia con il supporto tecnico di ISPRA e delle ARPA regionali coadiuvato da un organo di registrazione accreditato per la predisposizione della dichiarazione ambientale ed il supporto per la strutturazione di un SGA ch
326. li scopi e degli obiettivi fissati all origine Per rilanciare il marchio risulta allora indispensabile non solo modificare la percezione da parte degli operatori della sua utilit e convenienza e la sua conoscenza da parte dei potenziali fruitori ma anche intervenire sul piano dell educazione alla qualit e all eccellenza modificando e innovando 1 processi produttivi 1 prodotti e le esigenze anche e soprattutto culturali da soddisfare con l acquisto inoltre si potrebbe puntare anche sull uso di marchi pi innovativi e ancora poco utilizzati nel settore delle ceramiche artistiche tradizionali come 1 marchi ambientali volontari ad esempio quelli di I tipo come PECOLABEL o di III tipo come la Environmental Declaration Product EPD altrimenti detta Dichiarazione Ambientale di Prodotto DAP 11 In tale contesto si inserisce l idea di questo elaborato che ha come obiettivo quello di proporre l utilizzo di uno dei marchi ambientali volontari di III tipo attualmente pi diffuso EPD come strumento di valorizzazione dei prodotti di uno dei distretti pi rilevanti a livello non solo regionale ma anche italiano e internazionale quello della ceramica artistica e tradizionale di Caltagirone L adozione di un sistema di questo tipo in ambito distrettuale convalidato da una terza parte indipendente potrebbe contribuire a sottolineare da una parte l impegno alla tutela dell ambiente degli artigiani e dall altra e
327. lio che scorre nella vallata di Gela e 1l Caltagirone detto anche Margi che termina la sua corsa unendosi alle acque del Simeto Ad esso inoltre appartiene anche il bosco di S Pietro che assieme alle sugherete di Niscemi rappresenta il pi vasto comprensorio boschivo naturale della Sicilia centro meridionale Questo bosco posto nella parte meridionale del territorio comunale ai confini con le province di Catania Ragusa e Caltanisetta e si sviluppa per un ampiezza di circa 2 200 ha con un altitudine variabile tra 250 e i 390 metri s l m Il territorio composto prevalentemente da altipiani sabbiosi con intecalazioni argillose presenti maggiormente in prossimit del corsi d acqua ricoperti da vegetazione boschiva molto fitta le zone pi pianeggianti sono invece destinate ad utilizzo agricolo soprattutto JP vigneti e agrumeti Il territorio inoltre caratterizzato dalla presenza del torrente Ficuzza che assieme al suo affluente Terrana sfocia poi a valle nel fiume Acate o Dirillo 3 ISTAT Bilancio Demografico e popolazione residente per sesso al 31 12 2010 34 U AMORE Caltagirone Tringale Editore Catania 1981 p 7 35 AA VV La Programmazione Comprensoriale Un progetto per il Calatino Istituto di Sociologia Don Luigi Sturzo Caltagirone 1981 pp 2 3 3 AA VV I Boschi di S Pietro W W F Comune di Caltagirone Caltagirone 1989 pp 15 18 37 AA VV Guida alla riserva natural
328. livello di approfondimento 115 http www dichep unige it old_site consulenza ambientale lca fasi htm 11 C BONANNO La valutazione del ciclo op cit pp 7 11 12 http www isprambiente gov it site it iT Temi Mercato_verde Life Cycle Assessment LCA 103 LCA dettagliata E Vapproccio pi specialistico e scientifico dato che fornisce dati molto affidabili ma comporta un grosso dispendio di tempo e di forze E necessaria in tutti quei casi nei quali richiesta una valutazione completa poich essa consente un miglioramento della qualit dello studio in quanto procede con la raccolta e l utilizzo di dati specifici del caso ottenuti direttamente dalle stesse aziende LCA qualitativa E il primo e pi semplice livello di LCA utile per effettuare valutazioni basate su un inventario limitato di tipo qualitativo ma non adatto per operazioni di marketing o pubblicazioni ha tuttavia il vantaggio di essere uno strumento snello ed efficace per orientare chi deve prendere decisioni Tale metodo si basa infatti sulla definizione di e 4 matrici primarie e matrice di sintesi La prima matrice primaria mostra le implicazioni ambientali connesse alla realizzazione di un prodotto la seconda analizza gli aspetti non tecnici della produzione evidenziando implicazioni di natura socio politica la terza evidenzia gli impatti ambientali ricorrendo ad indicatori relativi al prodotto specifico la quarta analizza gli ev
329. ll uomo nel rispetto dell ambiente 13 14 marzo 2008 Agenzia Polo Ceramico Faenza pp 1 10 F D AMICO et al Strumenti per le politiche di sostenibilit ambientale in Energia Ambiente e Innovazione gennaio febbraio 2006 pp 57 69 8 A DOMINICI LOPRIENO M TARANTINI Aree Industriali Sostenibili esperienza op cit pp 1 10 60 Da quanto detto ne consegue che il concetto di ecologia industriale deve essere fortemente collegato al territorio dove sono localizzati 1 siti essendo molto influenzato dalle caratteristiche di quest ultimo Considerando le forme che l ecologia industriale pu assumere come ad esempio la realizzazione di collegamenti fisici tra diversi stabilimenti oppure la costruzione di infrastrutture o di funzioni di comune utilizzo evidente che le caratteristiche territoriali posizione geografica infrastrutture esistenti attivit antropiche ecc influenzano il modo in cui la chiusura del ciclo si realizza e il suo risultato finale Il territorio dunque rappresenta un comune denominatore per la realizzazione di politiche di sostenibilit e strategie di ecologia industriale La Dichiarazione di Lubiana sulla dimensione territoriale dello sviluppo sostenibile 2003 ha introdotto la nozione di territorio sottolineando che esso la base dello sviluppo sostenibile comprendendo tutte le relazioni amministrative sociali ed economiche che toccano ed influenzano la vita umana In ba
330. lla piccola e media impresa gi dal nome della legge emerge una caratteristica fondamentale del distretto quella cio di essere costituito da una rete di aziende piccole e medie un concetto che gi come visto Marshall aveva esplicitato Secondo l articolo 36 della citata legge vengono definiti distretti le aree territoriali caratterizzate da elevata concentrazione di piccole Imprese con particolare riferimento al rapporto tra la presenza delle imprese stesse e la popolazione residente nonch alla specializzazione produttiva dell insieme delle unit produttive coinvolte Esistono diversi elementi che servono ad identificare una realt industriale come un distretto Uno di questi che forse potrebbe essere definito come l elemento che contiene tutti gli altri e che per certi versi ha rappresentato la forza 8 A GRESPAN ZI concetto di distretto op cit pp 86 96 Legge n 317 del 1991 Interventi per l innovazione e lo sviluppo delle piccole imprese pubblicato in Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n 237 del 9 ottobre 1991 http www cnel it cnelstats Percorso guidato 005 file frame htm 152 del distretto consistito e tutt ora consiste nella capacit che quest ultimo ha di legare comunit e Impresa quasi che in esso avvenga un interpretazione a vicenda di queste due realt Un altro aspetto peculiare della morfologia di un distretto riguarda l insieme di valori inteso come
331. lla si aggiunge la figura 6 5 nella quale ad ogni categoria di danno sono associate le fasi piu impattanti dalla suddetta figura emerge che la categoria di danno pi impattante quella relativa al Climate Change Come detto in premessa dalla LCIA emerso che gli impatti ambientali sono pressoch tutti legati alla fase di produzione Per questo motivo di seguito si riporta una dettagliata discussione solo sui risultati di valutazione ambientale legati a questa fase In questo caso il danno totale vale 0 000442 pt ed dovuto per 11 90 2 al consumo di energia elettrica per il 4 17 alla produzione della fritta smalto bianco nella quantit necessaria per kg di piatti per 11 3 35 al trasporto della fritta nella quantit necessaria per kg di piatti per 1 1 15 alla produzione del colore nella quantit necessaria per 1 kg di piatti Anche in questo caso per maggiore chiarezza si riportano due figure figure 6 6 e 6 7 recanti rispettivamente la valutazione single score per categorie di impatto e categorie di danno In entrambi 1 casi in ordinata sono riportati 1 punteggi di quantificazione del danno In termini di categorie di danno il danno totale cos ripartito Climate Change 33 7 Human Health 32 3 Resources 29 5 Ecosystem Quality 4 5 Nella tabella 6 9 a ciascuna categoria di danno sono stati associati 1 valori di pesatura e valutazione del danni Tabella 6 9 Pesatur
332. lle argille sono plasticit con l aggiunta di una certa quantit d acqua l argilla pu essere plasmata ed assumere la forma che si desidera ritiro oggetto plasmato durante l essiccamento subisce un ritiro dovuto all evaporazione dell acqua contenuta nel suo corpo refrattarieta tutte le argille sono refrattarie cio resistono all aumento della temperatura senza subire variazioni porosit varia a seconda del tipo di argilla usata dipende dalla compattezza che assume il corpo ceramico dopo la cottura Le argille che cuociono a bassa temperatura come quelle usate per le maioliche o faenze e per terraglie tenere 900 1050 C sono porose Le terraglie dure 1 gr s e le porcellane hanno un bassissimo indice di assorbimento e si considerano non porose perch la loro struttura si presenta vetrificata e compatta e colore molte argille dopo la cottura si presentano di colorazione diversa rossa rosata giallastra ecc per la presenza in esse di ossido di ferro I caolini e le argille ricche di carbonato di calcio dopo la cottura si presentano bianche La Sicilia ricoperta per pi di 2 3 del suo territorio da rocce sedimentarie e le argille costituiscono la parte predominante In base alla et geologica possibile distinguere le seguenti tipologie litologiche argille mesozoiche cretacee cenozoiche tortoniane messiniane plioceniche e pleistoceniche Queste ultime sono quelle utilizzate da
333. lle imprese ceramiche di stampo artigianale la seconda nelle industrie E importante dedicare molta attenzione all essicazione degli oggetti questi infatti devono asciugare lentamente specie nella prima fase in quanto la quantit di acqua contenuta nel pezzo ancora eccessiva Infatti se l essiccazione avviene rapidamente in questa fase si potranno avere distorsioni spaccature e il distacco delle parti aggiunte come manici o altri elementi Per evitare questi inconvenienti 1 ceramisti preferiscono cautelarsi in anticipo In generale pi lenta l essiccazione migliore la riuscita specie per oggetti formati da pi pezzi congiunti 5 5 5 Prima cottura produzione del biscotto Col termine biscotto si intende un oggetto foggiato in argilla e cotto per la prima volta ad una temperatura tra 1 900 e 1 950 C la prima cottura che si d ad un oggetto si chiama 32 N CARUSO Ceramica op cit pp 86 91 104 106 353 Si usano argille ben miscelate per aumentare la porosit e diminuire il ritiro Un ambiente umido favorisce l essiccamento regolare evitando che la superficie dell oggetto si contragga a tal punto da fare chiudere i pori attraverso i quali passa il vapore acqueo proveniente dall interno L argilla comincia ad essiccarsi nella parte pi alta dell oggetto si copre con un panno umido la sommit lasciando scoperta la parte inferiore Il fine quello di fare asciugare prima la parte i
334. lo se nella stessa area si trova un elevata variet di imprese operanti nello stesso settore Questi elementi sono fondamentali per la creazione di un sistema fortemente creativo che stimola lo scambio di idee tra produttori e utilizzatori di macchinari e prodotti Nel pensiero marshalliano il distretto industriale non riducibile alla semplice somma delle Imprese in esso insediate ma ne sono parte costitutiva anche l insieme dei rapporti sociali e delle tradizioni produttive che si sono sedimentate localmente Prima di Marshall l espressione distretto industriale s1 riferiva ad un concetto di significato generico e stava ad indicare semplicemente un area contraddistinta dalla presenza di attivit industriali a prescindere dalla sua estensione geografica dalle caratteristiche dell organizzazione produttiva della sua attivit industriale e dalle interdipendenze dell attivit industriale con la struttura sociale Solamente con Marshall il concetto di distretto industriale racchiude in s un accezione socio economica territoriale che supera il vecchio significato generico di distretto industriale Il distretto industriale marshalliano possiede un forte contenuto territoriale la dimensione geografica come quella storica assume una rilevanza particolare Molti sono stati gli studiosi che spinti dalla rilevanza dei distretti industriali e dalle loro performance di successo nell economia hanno intrapreso molteplici
335. lungo tempo nei pi rinomati centri ceramici della Sicilia meridionale fra cui Caltagirone qui le argille affiorano a settentrione del paese sul Monte S Giorgio e lungo 1 fianchi TN CARUSO Ceramica op cit pp 1 2 240 occidentali della collina Si tratta di argille siltose con un alta percentuale di scheletro sabbioso 22 25 costituito da quarzo calcite e subordinate quantit di feldspato e dolomite Da vari studi di laboratorio su campioni prelevati dalla locale cava Conadomini si dimostrato che questo tipo di argille presenta delle buone caratteristiche di lavorabilit e di comportamento in essiccato ed in cotto ideali da utilizzare nel settore delle terracotte Oggi la cava situata nella parte settentrionale dell abitato chiusa ma si dimostrato che da li provenivano le argille usate in passato dagli artigiani locali per la manifattura di maiolica 5 5 2 Preparazione dell impasto argilloso Materia prima essenziale l impasto ottenuto dalla mescolanza con adeguata quantit di acqua di argilla allo stato naturale o corretta con altre sostanze Importante che l impasto offra plasticit e coesione sufficienti Nel caso in cui nel laboratorio ceramico si prepari il prodotto crudo o verde figura 5 18 si procede come segue Figura 5 18 Prodotto crudo verde Fonte laboratorio F Navanzino amp Figli l argilla prelevata dalla cava viene trasportata nell
336. ma nel territorio vi una concentrazione di testimonianze di elevato valore artistico storico archeologico naturalistico e paesaggistico con elevatissima potenzialit attrattiva sia di turisti italiani che stranieri Nonostante questa grande ricchezza 1 dati sul comparto turistico pongono in evidenza una dimensione insoddisfacente legata all insufficienza di infrastrutture e di servizi e a carenti politiche di immagine e di comunicazione che continuano ad impedire una piena valorizzazione del comparto turistico e delle sue risorse Per sviluppare il settore del turismo allora diventa essenziale esaltare le caratteristiche storico culturali che sono 1 punti di forza della citt qualificando 1 fattori ambientali sia naturali che urbani attraverso interventi a sostegno di un complessivo processo di miglioramento delle condizioni di vita dei residenti e dei turisti Il territorio di Caltagirone dunque uno spazio che va inteso non solo dal punto di vista fisico ma anche e soprattutto come grande contenitore di valori da quelli della cultura delle tradizioni e della storia a quelli ambientali e naturali dell esperienza e del sapere della politica dell arte e della cultura eno gastronomica A proposito dell agricoltura e dell agro industria bisogna sottolineare che per anni essa stato un settore in profonda crisi Da qualche anno tuttavia il comprensorio inizia a registrare un inversione di tendenza puntando su una m
337. ma delle attivit ceramiche per monitorare elaborare e divulgare 1 dati aggregati a livello nazionale e quelli disaggregati per ogni singolo centro ceramico dati riferiti alle imprese e agli addetti Per entrambi nel 19977 sono stati pubblicati i rispettivi modelli di disciplinari di produzione Inoltre sempre nell ottica della tutela delle produzioni ceramiche nel 1998 stato emanato il D Lgs n 112 che nell ambito del decentramento amministrativo ha permesso il riconoscimento del marchio e l iscrizione nel registro generale delle Commissioni provinciali per l artigianato In quest ottica il Consiglio Nazionale Ceramico ha approvato previa consultazione con le Regioni e 1 Comuni interessati 1 relativi 287 C ZANETTI Ceramica italiana un patrimonio unico in La ceramica moderna amp antica n 269 Giugno luglio 2008 anno XXIX n 6 7 p 21 28 Legge 9 luglio n 188 1990 Tutela della ceramica artistica e tradizionale e della ceramica di qualit pubblicata sulla G U R I n 165 del 17 7 1990 e modifiche apportate dall art 44 della Legge n 52 del 6 febbraio 1996 Legge 6 febbraio 1996 n 52 pubblicata in G U R I Serie Generale n 283 del 4 dicembre1997 28 Decreto del Ministro dell Industria del Commercio e dell Artigianato del 26 giugno 1997 Istituzione dei marchi ceramica artistica e tradizionale e ceramica di qualit pubblicato in G U R I n 153 del 3 7 1997 2 DE
338. malto sono tre figura 5 21 l elementi fondenti 50 65 piombo borace ossidi di soda calcio magnesio bario zinco Il fondente l elemento che caratterizza la superficie il tono del colore dello smalto e ne determina il punto di fusione Essi si dividono in fondenti piombici carbonato di piombo minio galena litargio o alcalini borace carbonato di soda o di potassa bicarbonato di soda acido borico carbonato di calcio cenere di legna per basse temperature 850 1000 C piombo borace acido borico soda potassa per alte temperature 1100 1400 C carbonato di calcio magnesio dolomite colemanite polvere di marmo feldspato soda e potassa Sono 1 fondenti adatti per le vetrine coperte per porcellana 358 http www prevenzioneonline net index php option com_content amp view article amp id 112 amp Itemid 175 3 Smalto stannifero una vernice trasparente pu diventare opaca e trasformarsi in uno smalto aggiungendo una sostanza bianca che non si disciolga ma che deve rimanere in sospensione nella vernice fusa Molti minerali possono servire a tale scopo in questo caso si usa l ossido di stagno 10 di esso aggiunto a una cristallina non colorata d lo smalto in discussione bianco perlaceo e opalescente http www scuoladarteceramica com ceramica tecniche smaltatura php 247 2 elementi refrattari od opacizzanti 15 40 allumina che generalmente viene usata sotto forma di argille comun
339. materiale determina un incremento del fabbisogno di energia per ogni altra quantit di sostanza estratta dal sottosuolo in futuro ci a causa della ridotta ed eterogenea diffusione delle risorse minerarie nel pianeta e delle caratteristiche sempre meno vantaggiose in termini di reperibilit e facilit di captazione dei giacimenti mondiali Mentre 1 minerali potrebbero essere potenzialmente accessibili al termine dell utilizzo una volta avviati a smaltimento con eventuale recupero l energia non rinnovabile ad esempio quella da combustibili fossili invece una volta utilizzata non pu essere ripristinata a un livello energetico funzionale al reimpiego Per questa ragione contrariamente a quanto avviene in Eco indicator 99 per le risorse energetiche non rinnovabili considerata l energia primaria potenziale contenuta nelle materie prime dei materiali L unit di misura della categoria di danno Resources la somma della quantit di energia primaria Surplus per l estrazione dei minerali e dell energia primaria potenziale per vettori energetici energy carriers in MJ unit consumata La normalizzazione e la valutazione del danno La normalizzazione il rapporto tra l impatto specifico per unit di emissione diviso per impatto totale relativo all Europa delle sostanze della specifica categoria per persona e in un anno L unita di misura di tutti 1 fattori delle categorie d impatto pers year unita di misura del
340. mbientale nuovo sistema internazionale per i prodotti e i servizi in Ambiente amp Sicurezza Il Sole 24 ore n 1 Dicembre 2008 FIESCHI M RICOTTA S VENTURINI E Documento di posizionamento tecnico 4 2008 del Gruppo di Lavoro Acquisti Verdi del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane GPPnet Cremona 2008 FRANCINI M VIAPIANA M F L identit dei territori come pratica di sviluppo sostenibile in Atti della XXVIII Conferenza Italiana di Scienze Regionali Bolzano 26 28 settembre 2007 FRAGAPANE G Caltagirone Liberty supplemento di Kalos n 2 Marzo Aprile 1998 FREGNI A RESCA R SASTRE C TIMELLINI G Product Category Rules definition in the International EPD Framework Ceramic Tile case study in 12th SETAC Europe LCA Case Studies Symposium 2004 2005 European Meeting of the International Society for Industrial Ecology BRUSSELS SETAC Europe 2005 FREGNI A FAZIO S SASTRE C La dichiarazione ambientale di prodotto per le piastrelle di ceramica Attivit svolte e prospettive in Atti del Convegno Ceramica e ambiente Bologna 15 17 giugno 2005 GABRIELI F SCERRATO U Gli Arabi in Italia Libri Scheiwiller Milano 1979 297 GERVASONI S Sistemi di gestione ambientale Biblioteca Tecnica Hoepli Milano 2007 GIAGNORIO M L VACCARI V Environmental product declarations objectives and diffusion in Journal of commodity science technology and quality n 2 Aprile
341. me sempre pi rigorose in tema di inquinamento ammissibile e protezione ambientale ma devono cercare soluzioni tecnico organizzative appropriate La responsabilit che ha l impresa nel consolidamento dell economia e della protezione dell ambiente richiede che questa svolga un ruolo attivo introducendo e attuando politiche che oltre ad assicurare la conformit con tutte le pertinenti disposizioni regolamentate includano impegni finalizzati al costante e ragionevole miglioramento dell efficienza ambientale Come gi esposto nei paragrafi precedenti a partire dalla Conferenza di Rio 1992 si cominciato a registrare su scala globale un acceso interesse verso 1 temi di tutela e salvaguardia dell ambiente Alla riconosciuta necessit di adeguare le politiche di sviluppo ai principi di sostenibilit ed eco logicit l Unione Europea ha risposto introducendo una serie di strumenti innovativi alcuni legalmente vincolanti ed altri ad adesione volontaria che forniscono significativi risultati sul piano del controllo e del miglioramento degli impatti ambientali legati alle attivit antropiche con particolare attenzione a quelle di tipo industriale Oggi si identificano quattro diversi atteggiamenti o modelli manageriali cui sono associati quattro diversi tipi di strategie che un impresa pu assumere nei confronti della variabile ambientale che variano in funzione degli obiettivi e degli interlocutori 1 atteggiamento passivo o di
342. mediante delle apposite macchine chiamate impastatric degassatrici nelle quali l argilla viene omogeneizzata in assenza di aria Si ottiene cos il primo prodotto del ciclo produttivo il verde che crudo e relativamente rassodato Questo prodotto ben impastato e reso omogeneo pronto per la modellatura Nel caso delle imprese di Caltagirone come gi accennato precedentemente essendo di dimensioni medio piccole e legate a logiche artigianali il verde viene acquistato gia pronto 5 5 3 Ricerca del modello Prima di iniziare la fase in cui si realizza la forma su cul riprodurre gli stampi il ceramista ricerca il modello disegnando il pezzo che vuole realizzare Nei laboratori di Caltagirone spesso il modello viene preso dalle opere realizzate dai pi grandi ceramisti locali nel corso della storia millenaria legata alla produzione ceramica locale in questo caso si tratta di riproduzioni Trattandosi di pezzi artigianali il singolo ceramista d un tocco personale ai vari modelli Altre volte 1 ceramisti realizzano bozze uniche e personali 5 5 4 Foggiatura All uscita dalle macchine Impastatrici degassatrici l argilla viene sottoposta alla fase di foggiatura che pu essere eseguita manualmente o mediante l ausilio di apposite macchine Foggiatura manuale utilizzata per la foggiatura di vasellame o di oggettistica tonda essa viene realizzata mediante tornitura manuale sul tornio dal
343. mensionale l ecoindicatore che quantifica l impatto associato al sistema rappresentato graficamente tramite una serie di istogrammi 3 3 3 1 I metodi di valutazione nella fase di LCIA 17 G BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit pp 194 196 93 Come gi accennato precedentemente durante la fase di LCIA possibile adottare doversi sistemi di pesatura e valutazione detti weighting system Nella figura 3 13 sono riportati 1 principali con evidenziate le loro caratteristiche distintive Figura 3 13 I principali metodi di valutazione LCA lied ECO INDICATOR 99 sa ORIGINE Paesi Bassi SVILUPPATORE Pr su commissione dei Min Ambiente olandese Uno dei pi diffusi a livello europeo Valutazione attraverso un valore sintetico basato su 3 categorie di danno a loro volta ripartite in categorie di impatto fapproccio end paint Categorie di danno Human Health Ecasystem Quality Resources IMPACT 2002 EJ ORIGINE Svizzera SVILUPPATORE Swiss Federal Institute of Technology fi metodo l evoluzione di Ecoindicator 99 Ne differisce soprattutto per la categoria Climate Change lin Kg CO2 eq Categorie di danno Human Health Climate Change Ecosystem Quality Resources EPS 2000 ORIGINE Svezia SVILUPPATORE Swedish Environmental Research institute Valutazione del danno in termini di disponibilit a pagare L unit di misura del danno comples
344. mente collegati fra loro tenuto conto anche della forte valenza economica che il mercato attribuisce al valore estetico dei luoghi di produzione relativamente ai prodotti tipici di eccellenza Essi infatti sono divenuti una importante leva di sviluppo e di rilancio del territorio rurale come patrimonio naturale e culturale in quest ottica il fattore identit del prodotto tipico si coniuga perfettamente con il fattore identit del paesaggio assumendo cos il significato di cultural marker Il prodotto tipico non solamente un prodotto agroalimentare o artigianale ma il prodotto di un territorio delle sue risorse naturali e culturali il frutto dell elaborazione di generazioni e pertanto ha una sua storia da raccontare che richiama l intero contesto socio culturale per cui tra esso e il territorio che lo produce deve esistere una corrispondenza biunivoca 24 Decreto n 193 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto ortofrutticolo di qualit del Val di Noto con sede a Noto SR pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 24 Decreto n 202 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto vitivinicolo della Sicilia occidentale con sede a Marsala TP pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 24 Decreto
345. mposta finanziare interventi o sussidi in campo ambientale aumentare il ricavo complessivo dell intero Sistema Tributario Creazione di mercati artificiali creare mercati artificiali significa dar vita a strumenti economici che permettano lo scambio di diritti di emissione o di un mercato per le materie di scarto e rifiuti Gli studiosi di politiche ambientali hanno individuato tre tipi di mercati artificiali a il mercato dei diritti di emissione negoziabili in questo tipo di mercato la risorsa per la quale esso viene creato la capacit di smaltimento che l ambiente in cui vengono gettati 1 rifiuti possiede in un determinato periodo di tempo senza subire danni gravi Questo comporta che chi ha gi inquinato tanto pu acquistare il diritto ad inquinare da chi ha inquinato poco si pensi ai grandi paesi industrializzati che acquistano permessi ad inquinare dai paesi del terzo mondo b Borse per le materie prime secondarie le materie secondarie a differenza delle materie prime sono ad utilit negativa Ci significa che deve essere 45 pagato colui che li ritira Inoltre 1 rifiuti contengono una gran quantita di materiali potenzialmente utili che in assenza di interventi per il loro recupero andrebbero persi e causerebbero difficolt di smaltimento Ci comporta la creazione di un mercato di materie prime secondarie che pu essere realizzato dando contributi ai recuperatori modificando 1 prezzi delle materie prime ver
346. n 17 del distretto produttivo della logistica con sede a Palermo pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 22 Decreto n 186 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo della meccanica con sede a Siracusa pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 198 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo Meccatronica con sede a Palermo pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 34 Decreto n 188 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo della nautica da diporto con sede a Palermo pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 199 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento al sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo della nautica dei due mari con sede a Messina pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 189 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto orticolo del sud est Sicilia con sede a Ragusa pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 237 Decreto n 191 del
347. n at k plant RER 8 Cobalto Cobalt at Cloruro di sodio Sodium chloride powder at 0 03 kg Input noti da tecnosfera elettricita calore Energia elettrica i cd ie eh ati Energia elettrica utilizzata per la produzione dello smalto import S Trasporti Transport Trasporto delle materie prime alla ditta produttrice lorry 3 5 7 5t 3 3 Kg km dello smalto Montelupo Fiorentino FI Si EUROS RER ipotizzata una distanza media di 75 km Fonte elaborazione personale 271 Tabella 6 6 Dati di input produzione 1 kg di colore 1 kg di colore misura Input noti da tecnosfera materiali combustibili Produzione 1 kg ETNICI i BS Ossido di zinco zinc Ossido di zirconio zirconuim oxide at 0 00115 Ossido di alluminio Aluminium oxide at 0 003 plant RER S Biossido di titanio Cf itanium dioxide 0 0001 production mix at plant RER Lime Lime B250 0 00455 Ossido di magnesio Magnesium oxide at 0 0003 Ossido di boro Boric oxide at plant GLO ene ee Cloruro di potassio Potassium chloride as K20O at regional Eos storehouse RER Silicio Silica sand at Barite Barite at Stagno Tin at regional storage RER ee Piombo Lead at Soda Soda powder at Caolino Kaolin at Ossido di zirconio Zirconuim oxide at 0 01 Ossido di boro Boric 0 02 oxide at plant GLO S i Input noti da tecnosfera elettricit calore Trasporti Transport Trasporto colore da ditta produttrice del
348. n l affermarsi di un nuovo modello produttivo Dalla fine dell 800 e fino agli anni 60 del secolo scorso infatti 11 modello di produzione industriale tendeva a polarizzarsi e a concentrarsi territorialmente la crescita economica di un area era legata a componenti di natura esogena al sistema garantita dalla continua 178 http www 2 dse unibo it dallari 1 Il 20distretto_ industriale pdf 144 espansione della grande impresa ma soprattutto segnata da una organizzazione del lavoro di tipo fordista taylorista Il questo periodo quindi l attenzione dei teorici dell economia fu orientata esclusivamente verso le economie interne perch si sosteneva che le economie nella produzione si potessero ottenere solo attraverso una concentrazione di lavoratori e di capitali a livello di fabbrica Il sistema di produzione fordista taylorista in maniera silente e senza rotture entra in crisi all incalzare di nuovi fenomeni economici e sociali in primo luogo 1 settori industriali tradizionali siderurgia chimica meccanica ecc raggiungono la fase di maturit compaiono nuove tecnologie che consentono di raggiungere livelli di efficienza nelle produzioni anche per quantita di prodotto limitate la domanda di merci si diversifica e interessa in misura crescente beni e servizi a cui non si richiedono esclusivamente requisiti di efficienza e funzionalit ma che consentono al consumatore di soddisfare bisogni sempre pi immateriali I
349. n quelli extraeuropei I dati sopra riportati sono tutti stati ricavati dagli studi di settore Per quanto riguarda invece quelli derivanti da interviste dirette emerso innanzitutto una bassissima attitudine delle imprese a stringere rapporti di collaborazione e anche laddove rapporti sistematici fra imprese emergono questi rimangono di modesta portata Ne consegue che se da una parte l integrazione di funzioni condivise potrebbe costituire un opzione teoricamente interessante essa risulta in pratica assai lontana dalla sua concretizzazione a causa di un deficit culturale d impresa assai difficile da colmare Le modalit prevalenti di produzione del prodotto ceramico sono quelle della piccola serie seguita da quella finalizzata a realizzare pezzi unici bassa invece la frequenza di produzione secondo logiche da grande serie o la produzione di semilavorati Tuttavia il tipo di produzione realizzata variabile strettamente legata alla dimensione aziendale In particolare le produzioni in grande serie compaiono in corrispondenza delle aziende di dimensioni maggiori poich svincolate da logiche di produzione tipicamente artigianali Analogamente la produzione di pezzi unici prerogativa principale delle imprese pi piccole In ogni caso la logica produttiva in piccola serie risulta opzione trasversale a tutte le tipologie dimensionali d impresa Nel caso delle produzioni sia di pezzi unici che di piccole serie la lavorazion
350. n sviluppo economico Questo processo pu essere attenuato dalle innovazioni tecnologiche che spostano verso destra la curva senza per risolvere il problema alla base della scarsit La risposta razionale a queste problematiche pu arrivare soltanto attraverso l introduzione di un nuovo paradigma di sviluppo conosciuto come sviluppo sostenibile figura 1 2 Non si tratta di una negazione della crescita come molti credono bens della crescita 14 economica rispettosa dei limiti ambientali Questa nuova visione dello sviluppo diventata una vera e propria necessit storica dell umanit Figura 1 2 Sviluppo sostenibile Sviluppo Sviluppo sostenibile Fonte http www ecoage it sviluppo sostenibile htm Lo sviluppo sostenibile deve essere considerato come un modello di sviluppo economico e sociale e sta ad indicare non solo la necessit di una produzione sostenibile rispetto alle risorse naturali disponibili ma anche la sostenibilit nel tempo del benessere individuale e sociale per realizzarlo quindi necessario sviluppare la cultura della sostenibilit Nonostante 1 numerosi tentativi volti a sottolineare la portata del concetto di sviluppo sostenibile tuttavia si deve ritenere che ancora non esiste un esaustiva definizione giuridica di tale concetto esso infatti rappresenta un tipico caso di soft law ovvero di un principio giuridico economico e sociale che nasce in dichiarazioni internazionali non
351. na parte sono viste in modo separato e non relazionabili con alte parti Tale visione comporta il tentativo di soluzione di problematiche in modo indipendente portando alla creazione di effetti collaterali negativi le soluzioni di alcuni problemi infatti possono crearne altri addirittura peggiori Sicuramente negativo anche il tentativo di fornire soluzioni parziali delle problematiche che vengono poste quindi sarebbe opportuno tendere ad una visione complessiva del territorio con particolare attenzione ai collegamenti tra economia ambiente e societ vale a dire un approccio integrato in cui le azioni atte a migliorare le condizioni di sostenibilit di un territorio prendono in considerazione le interazioni tra le diverse parti Lo sviluppo locale basato sulla valorizzazione del patrimonio territoriale deve invece assumere 1 valori culturali sociali produttivi territoriali ambientali e artistici come elemento principale della forza propulsiva necessaria per l attivazione di modelli di sviluppo auto sostenibile Un patto tra attori locali fondato sulla valorizzazione del patrimonio come base materiale per la produzione della ricchezza costituisce la garanzia della salvaguardia dell ambiente sostenibilit ambientale e della qualit territoriale sostenibilit territoriale ma solo se all interno di questo patto sono presenti 1 bisogni degli attori pi deboli allora garantita la sostenibilit sociale Lo sviluppo
352. nale figura 5 8 24 http www cna itUNIONI Artistico e Tradizionale Documenti Archivio 2008 Conferenza Nazionale sulla ceramica artistica 29 http www fondartigianato it inviti formazione 1 Invito 20Formazione 20Continua 20 201 PIANI FORMATIVI INVITO_1 PIANO 20FORMATIVO 20REGIONALE 20SICILIA 20CERAMICA 20 20INVITO 201 2011 20 20LINEA 201 pdf 217 Figura 5 8 Indice di specializzazione del settore della ceramica per i comuni della Sicilia confronto con la media regionale Dati 2001 __ nullo basra media alto Fonte Resint Nella Regione tuttavia l arte della lavorazione ceramica e figulina diffusa in un discreto numero di altri comuni che dal sostegno a tale attivit e dall inserimento in circuiti turistici e commerciali d alta gamma potrebbero trovare interessanti prospettive di crescita Tra gli altri si segnalano in particolare Burgio e Sciacca in provincia di Agrigento che assieme a Santo Stefano di Camastra e Caltagirone fanno parte dell Associazione Nazionale delle Citt della Ceramica Se Burgio in realt un piccolo borgo medievale a vocazione fortemente agricola in cui sono pochi gli artigiani attualmente in attivit a Sciacca la filiera ha ricevuto un importante contributo da alcuni artisti che si dedicano contemporaneamente alla pittura alla scultura e alla ceramica imprimendo una svolta creativa e tecnica alla produzione locale Monreale dove la tradizione ceramico
353. ncentivi alla partecipazione per le organizzazioni di piccole dimensioni sia pubbliche che private e l adozione di un unico logo riconoscibile Figura 1 7 REGOLAMENTO CE n 1221 2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 novembre 2009 sull adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit EMAS che abroga il regolamento CE n 761 2001 e le decisioni della Commissione 2001 681 CE e 2006 193 CE pubblicato in G U C E n L 342 del 22 dicembre 2009 REGOLAMENTO CE N 761 2001 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 marzo 2001 sull adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit EMAS pubblicato in G U C E n L 114 del 24 aprile 2001 SI requisiti della norma ISO 14001 2004 applicabili al SGA in ambito EMAS specificando gli ulteriori elementi di cui le organizzazioni che applicano il sistema EMAS devono tener conto ISO 1400ldiventa cos un passo intermedio facoltativo per ottenere la registrazione partecipazione attiva dei dipendenti coinvolti nel processo finalizzato al continuo miglioramento delle prestazioni ambientali dell organizzazione Figura 1 7 Logo di partecipazione EMAS X ha ni EMAS VERIFIED ENVIRONMENTAL MANAGEMENT Fonte ARPAV EMAS e ISO 14001 presentano scopi e requisiti simili ma EMAS va oltre nel richiedere maggiori garanzie di conformit legislativa e la comunicazione all esterno d
354. nch esse la propria immagine e riconoscibilit di marca La ceramica artistica italiana come si detto precedentemente ha attraversato un lungo periodo di crisi che continua a perdurare quasi il 60 delle imprese intervistate ha denunciato una diminuzione di fatturato avvenuta negli ultimi tre anni a fronte di una quota di appena il 16 5 che lo ha aumentato Di questa dinamica ne hanno sofferto soprattutto le dimensioni aziendali pi piccole con un numero di addetti minore di 9 mentre quelle un po pi strutturate sembrano essersi difese meglio A ci corrisposto un tentativo di alleggerimento della struttura attraverso un espulsione di addetti soprattutto 210 nella componente subordinata anche se questo non ha consentito di migliorare la dinamica economica Di fronte a queste dinamiche ripetutamente negative trovare delle indicazioni su elementi strutturali processi scelte distributive e di prodotto sui quali intervenire per mutare la tendenza cosa estremamente ardua Questo anche perch data la generalit dello stato di sofferenza si rilevano indicazioni o fattori che in alcuni casi sembrano associarsi a situazioni aziendali positive e in molti altri casi a situazioni negative Ponendo tali indicazioni o fattori in relazione con gli altri e con le diverse casistiche aziendali si possono individuarne alcuni in cui le correlazioni sono tendenzialmente pi positive di altre su questa maggiore positivit che po
355. ndo 1 fattori di conversione che trasformano 1 quantitativi di gas prodotti in kg di CFC 11 eq indicatore di categoria e acidificazione in cul 1 fattori di standardizzazione riportano ai kg di SO eq indicatore di categoria attraverso il potenziale di acidificazione AP Acidification Potential e eutrofizzazione in cul si riportano 1 quantitativi delle sostanze inventariate ai kg di PO equivalenti indicatori di categoria in base a un potenziale di eutrofizzazione EP Eutrophication Potential e smog fotochimico in cui 1 fattori di conversione assumendo come base della standardizzazione l etilene sono indicati con la sigla POCP Photochemical Ozone Creation Potentials cio potenziali di formazione di ozono fotochimico Ci sono numerose incertezze nell utilizzo dei fattori di caratterizzazione dovute al fatto che per l indice di acidificazione e per quello dello smog fotochimico dovrebbero considerarsi anche 1 fattori meteorologici mentre per quello di eutrofizzazione le difficolt consistono nella creazione del modello di distribuzione locale dei flussi d acqua La scelta degli effetti ambientali da inserire nell analisi quindi fatta tenendo conto che la significativit dei risultati diminuisce man mano che dagli effetti globali si passa agli effetti a scala locale Questa fase si conclude con la caratterizzazione delle categorie d impatto all interno di quelle di danno 1 valori del da
356. ne essa permette di estendere l analisi del progetto a tutta la vita utile dell opera evidenziando in tal modo la reale economicit dell investimento inoltre esso in grado di valutare aspetti come quelli ambientali e http www ciseco it 146 B NOTARNICOLA G TASSIELLI E SETTANNI Life Cycle Costing op cit pp 14 19 117 sociali che normalmente sono tenuti in scarsa considerazione ma che come conseguenza del mutato clima internazionale che influenza le politiche per ambiente conservazione dell energia sostenibilit e questioni sociali acquisteranno sempre pi importanza nell immediato futuro A fronte di tali benefici per l applicazione dell LCC a sostegno dei processi decisionali aziendali non implica l internalizzazione delle esternalit la valutazione dei costi ambientali esterni implica soltanto la volont da parte dell azienda di ridurre 1 costi esterni che ricadono sulla comunit scegliendo tra le varie alternative quella che risulta pi vantaggiosa per la difesa della salute umana e dell ambiente Oltre al LCC infine un altro Importante approccio che s1 va diffondendo negli ultimi anni la cosiddetta Social Life Cycle Assessment SLCA L importanza di questa metodologia risiede soprattutto nel fatto che essa va ad integrare la tradizionale LCA e gli strumenti del LCC aiutando cos la gestione della sostenibilit soprattutto in quella che la sua dimensione
357. ne e non vengano danneggiate le produzioni di pi elevata dignit artistica L adesione volontaria al sistema di regole predisposto per l utilizzo del segno distintivo deve essere premiata dal mercato tramite un premio di qualit che compensi gli operatori dei maggiori investimenti sostenuti Valorizzare la ceramica calatina attraverso la creazione di un marchio di origine e qualit anche in termini ambientali la redazione di un documento che attesti questa qualit l istituzione delle scuole bottega per formare nuove figure professionali e l istituzione di un itinerario della ceramica e dell arte che coinvolga le altre citt della ceramica Santo Stefano di Camastra Sciacca Burgio e Caltagirone si pone dunque come capitale di un vasto movimento che interessa tutta l isola e che pu attrarre folle di visitatori puntando sul suo patrimonio artistico e culturale Nel 2003 l amministrazione comunale ha istituito anche il marchio DE CO P Denominazione Comunale di Provenienza al fine di sostenere e tutelare il patrimonio di tradizioni di conoscenze e di esperienze relative alle attivit ceramiste A tale marchio figura 5 17 unica realt del genere legata all artigianato nell Italia centrale e meridionale al 2007 avevano aderito 77 artigiani calatini Figura 5 17 Il Marchio DE CO P della ceramica di Caltagirone 38 T CUCCIA W SANTAGATA Distretto culturale e gestione dei diritti di propriet la cer
358. ne sul Consumo e la Produzione Sostenibile e sulla produzione industriale sostenibile con l obiettivo di delineare gli interventi necessari ad incidere sugli attuali modelli di produzione e di consumo Tale strategia completava le politiche sui consumi energetici in particolare il pacchetto sull energia e sul clima adottati dalla Commissione sempre nello stesso anno e conteneva fra le altre cose anche e la comunicazione sul GPP COM 2008 400 acquisti pubblici per un ambiente migliore e le bozze di revisione dei regolamenti EMAS e ECOLABEL e la proposta di estensione della direttiva sulla progettazione ecologica dei prodotti Le linee di azione comunitarie in ambito SPC pertanto si affidavano a strumenti innovativi in grado di potenziare le capacit dei produttori e dei consumatori di operare scelte sostenibili e di influenzarsi vicendevolmente Tali strumenti fanno riferimento come visto alla valutazione del Life Cycle Assessment LCA uno degli strumenti fondamentali per l attuazione delle IPP nonch il principale strumento operativo del Life Cycle Thinking LCT http ec europa eu environment wssd documents scp_eu pdf COM 2008 397 def Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo al consiglio al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni sul piano d azione Produzione e consumo sostenibili e Politica industriale sostenibili 16 07 2008 A DEL
359. negli anni successivi stato chiaro che 1 risultati sperati non erano stati raggiunti Uno dei motivi di tale insuccesso rappresentato dalla percezione della non utilit e convenienza del marchio da parte degli operatori non utilit sul piano della tutela dei contenuti culturali e non convenienza sul piano del vantaggio competitivo rispetto agli altri prodotti sprovvisti del marchio Di contro 1l valore aggiunto derivante dal marchio non stato assolutamente percepito dai consumatori che evidentemente negli anni non sono stati educati alle finalit proprie del marchio di cui presumibilmente non conoscono nemmeno l esistenza La combinazione dei due elementi sopra menzionati ha determinato la fine di ogni prospettiva degli scopi e degli obiettivi fissati all origine Per rilanciare il marchio risulta allora indispensabile non solo modificare la percezione da parte degli operatori della sua utilit e convenienza e la sua conoscenza da parte dei potenziali fruitori ma anche intervenire sul piano dell educazione alla qualit ed eccellenza modificando e innovando 1 processi produttivi 1 prodotti e le esigenze anche e soprattutto culturali da soddisfare con l acquisto La ceramica deve infatti essere acquistata non solo per 1 colori per la forma per il design e per il soddisfacimento di una esigenza d uso ma anche per esigenze di carattere culturale che derivano da una pi approfondita conoscenza dei c
360. nerabile spinte di varia natura rischiano di rilanciare 11 consumo del territorio solo in funzione insediativa residenziale Questa fase di vera e propria impegnativa transizione richiede forti Impegni economici e culturali che tengano conto di due fattori fondamentali 1 grandi sistemi ambientali e l investimento su infrastrutture Richiede inoltre una visione adeguata dei processi in atto e l elaborazione di indirizzi fondamentali per lo sviluppo del territorio Il settore industriale per tradizione responsabile di ripercussioni negative sull ambiente derivanti dall adozione di modelli di produzione insostenibili Lo sfruttamento eccessivo delle materie prime l utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili l emissione di sostanze inquinanti la produzione di rifiuti hanno costituito fino a qualche tempo fa un punto di debolezza per il comparto produttivo e manifatturiero In questo contesto sono stati sviluppati molti concetti per realizzare strategie di sostenibilit Fra tutti forse il pi diffuso quello denominato Ecologia Industriale secondo cui gli ecologisti industriali interpretano la loro disciplina come la scienza della sostenibilit Quest ultima sviluppata negli ultimi decenni per affrontare le tematiche sopra esposte suggerisce un approccio che rappresenta una valida alternativa per Non esiste una definizione univoca di Ecologia Industriale le sue radici possono essere rintracciate negli anni
361. nergetici e di materiali possono essere individuati e pianificati si pu collegare la situazione locale a quella macro per es all intera nazione Una delle conseguenze dell introduzione del concetto di sviluppo sostenibile e green manufacturing la necessit crescente di metodi di misura e confronto fra sistemi 22 Filiera di attivit produttive di beni e servizi 181 economici sociali e tecnici Indicatori ambientali di vario tipo sono adesso disponibili in letteratura e usati in svariati casi Tali indicatori cercano di catturare aspetti specifici dei sistemi imprese multinazionali sistemi di Imprese regioni nazioni etc in esame pur essendo difficile definire indicatori che integrino tutti gli aspetti da considerare L analisi dell impronta ambientale un altro metodo che mira a comunicare con semplicit ed efficacia le Importanti questioni dell impatto ambientale ma d misure estremamente aggregate e cio non fornisce informazioni sufficienti a livello regionale rischiando di essere mal interpretato in quanto non fa distinzioni per esempio fra uso sostenibile e uso non sostenibile di un territorio Un altro modo per poter esprimere il concetto di impatto ambientale usato per un distretto industriale s1 basa sulle misure quantitative di tutte le risorse effettivamente adoperate e di tutti gli output di prodotti intermedi e scarti originati per produrre 1 prodotti finali destinati al mercato Questo tipo di impatto p
362. nert material landfill GSS Aquatic eutrophication CJ Ozone layer depletion HE Respiratory organics BD Mineral extraction E Land occupation BS ionizing radiation EEE Terrestrial acid mutri C Aquatic acidification BS carcinogens E Aquatic ecotoxicity BM Non carcinogens E Terrestrial ecotoxicity DEB Non renewable energy EB Respiratory inorganics HED Global warming Analizzando 1 kg LOA 1 kg Pottery Dishes Metodo IMPACT 2002 2 05 IMPACT 2002 f Punteggio singolo Fonte SimaPro 219 Figura 6 4 Valutazione Single Score Categorie di Danno Ciclo di vita 1 kg piatti in ceramica 440 430 420 410 400 390 380 370 360 350 340 330 320 340 300 290 280 270 260 250 240 230 T220 I i I I T I a 1 I 4 mm iii pippo LCA 1 kg Pottery Dishes Production 1 kg Pottery dishes Transport municipal waste Disposal inert waste 5 collection larry 21t4CH water to inert material landfill CJ Climate change ISS Human health CJ Resources BB Ecosystem quality Analizzando 1 kg LZA 1 kg Pottery Dishes Metodo IMPACT 2002 2 05 IMPACT 2002 Punteggio singolo Fonte SimaPro 276 Tabella 6 8 Pesatura e valori di caratterizzazione per le categorie di danno ciclo di vita 1 kg piatti in ceramica Valutazione del danno Pesatura pt Climate Change 0 000156 Human Health 1 09 E DAILY 0 000153 0 000138 0 281 PDF m xY 2 05 E Fonte elaborazione personale A questa tabe
363. nferiore ecco perch si tengono sollevati gli oggetti su regoli di legno favorendo la circolazione dell aria Si evita accuratamente l uso di ventilatori o stufe 34 N CARUSO Ceramica op cit pp 168 171 243 invece biscottatura se questo destinato ad essere verniciato e cotto di nuovo Lo scopo della cottura non solo quello di dare ad esso una maggiore resistenza agli urti e all umidit ma anche e soprattutto quello di provocare le reazioni chimiche che avvengono nell argilla sotto l azione del calore liberandola dai gas che vi s1 sviluppano evitando cos spiacevoli inconvenienti durante la seconda cottura effettuata dopo la decorazione con vernici La cottura del biscotto pu essere fatta in forni a legna a gas gasolio kerosene carbone ed elettrici recentemente sono stati fatti esperimenti per la cottura in forni che sfruttano l energia solare Prima di essere introdotti nel forno per la prima cottura gli oggetti devono essere completamente asciutti per evitarne la rottura durante la cottura I pezzi possono essere disposti nel forno su piani di materiale refrattario sostenuti da apposite colonnine e possono anche toccarsi tra di loro cosa che invece deve assolutamente essere evitata quando saranno smaltati perch la fusione dello smalto provocherebbe l attaccatura di un oggetto altro Questa prima cottura dura circa 12 ore 5 6 per 1 forni piccoli e piccoli oggetti porter gli
364. nibili 16 07 2008 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO Politica Integrata dei Prodotti del 18 06 2003 COM 2003 302 302 Conclusioni 10255 1 05 REV 1 Conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles 16 17 06 2005 Consiglio europeo Segretariato generale Nota 10917 06 Riesame della strategia dell UE in materia di sviluppo sostenibile SSS dell UE Nuova strategia D A n 546 12s del 16 marzo 2007 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n 15 del 6 aprile 2007 Decisione N 1600 2002 CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 luglio 2002 che istituisce il sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente pubblicato in G U C E L 242 del 10 09 2002 DGR n 7 6356 Criteri per l organizzazione e lo sviluppo dei distretti industriali pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 2 Supplemento Straordinario al n 50 del 12 dicembre 2002 D Lgs 16 gennaio 2008 n 4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006 n 152 recante norme in materia ambientale pubblicato in Suppl alla G U n 24 del 29 gennaio 2008 D Lsg n 112 del 1998 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997 n 59 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 92 del 21 aprile 1998 Supplemento Ordinario n 77 DPR 3 d
365. nno dovuto alle categorie di impatto vengono moltiplicati per 1 fattori di damage assessment e sommati nelle rispettive categorie di danno Normalizzazione e pesatura Considerato che auspicabile la possibilit di esprimere 1 risultati della fase di valutazione con dei parametri numerici equivalenti atti a rappresentare in modo sintetico gli effetti ambientali del sistema considerato e a consentire operazioni di confronto tra diversi processi produttivi sono stati proposti diversi metodi di normalizzazione e pesatura Alla normalizzazione s1 procede dividendo 1 valori ottenuti dalla caratterizzazione per 1 dati medi elaborati su scala mondiale regionale e locale riferiti ad un determinato periodo di tempo in modo da poter stabilire la magnitudo di ciascun effetto ambientale L impatto normalizzato NP j espresso in funzione del tempo di simulazione in anni T e dell effetto normale per unit di tempo R J 92 i i 1 NP j EP j x T Rj Per procedere alla pesatura si quantificano gli impatti prodotti in ciascuna categoria di danno resi confrontabili dalla normalizzazione moltiplicandoli per fattori peso che esprimono l importanza attribuita alle differenti tipologie d impatto Tuttavia mentre sulla fase di classificazione e caratterizzazione vi l accordo di tutti gli studiosi della LCA lo stesso non pu dirsi per le fasi di normalizzazione e pesatura dei risultati che spesso s1 basano su approc
366. no 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente pubblicata sulla G U C E del 21 luglio 2001 L 197 30 DIRETTIVA DEL CONSIGLIO 96 61 EC del 24 Settembre 1996 Prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento IPPC in GU del 10 Ottobre 1996 n 257 Direttiva 96 61 CE del Consiglio del 24 settembre 1996 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell inquinamento pubblicata in Gazzetta ufficiale n L 257 del 10 10 1996 Disciplinare di produzione della ceramica artistica e tradizionale di Santo Stefano di Camastra approvato dal Consiglio nazionale ceramico del 30 11 99 e del 21 11 01 Legge 9 luglio n 188 1990 Tutela della ceramica artistica e tradizionale e della ceramica di qualit pubblicata sulla G U R I n 165 del 17 7 1990 e modifiche apportate dall art 44 della Legge n 52 del 6 febbraio 1996 Legge 6 febbraio 1996 n 52 pubblicata in G U R I Serie Generale n 283 del 4 dicembre1997 Legge n 317 del 1991 Interventi per l innovazione e lo sviluppo delle piccole imprese pubblicato in Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n 237 del 9 ottobre 1991 307 Legge 11 maggio 1999 n 140 Norme in materia di attivit produttive pubblicata in Gazzetta Ufficiale n 117 del 21 maggio 1999 Legge n 266 del 23 Dicembre 2005 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato G U R LI Legge regionale 28 dicembre 2004 n 17 Disposizion
367. norme hanno rappresentato un ulteriore affinamento delle linee guida proposte dalla SETAC costituendo un riferimento 103 condiviso per l esecuzione di analisi del ciclo di vita Esse descrivevano come realizzare uno studio completo di LCA per qualsiasi tipologia di prodotti non si trattava dunque di norme specifiche di prodotto ma piuttosto norme contenenti requisiti generali applicabili a tutti i prodotti indipendentemente dalla loro natura 8 G L BALDO G FOGLIA A TINTINELLI L industria energetica italiana nei calcoli di life cycle assessment in Ambiente Risorse e Salute n 77 Gennaio Febbraio 2001 p 6 C BONANNO La valutazione del ciclo di vita dei prodotti in Ambiente Risorse e Salute n 51 Novembre 1996 pp 7 11 10 LIBRO VERDE COM 2003 302 CE Politica Integrata dei Prodotti del 7 febbraio 2001 COM 2001 68 101 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO Politica Integrata dei Prodotti del 18 06 2003 COM 2003 302 www apat gov it site it IT Temi Mercato verde Life Cycle Assessment LCA 13 G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit p 39 104 S SIBILIO Certificazione e qualit in Ambiente amp Sicurezza n 8 30 Aprile 2002 p 73 74 Tabella 3 1 Le prime norme ISO della serie 14040 UNI EN ISO 14040 1998 Gestione ambientale Valutazione del ciclo di vita Principi e quadro di riferimento UNI
368. nsi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto vitivinicolo della Sicilia occidentale con sede a Marsala TP pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decreto n 201 del 6 febbraio 2008 Asses per la coop il comm l art e la pesca per il riconoscimento Asses per la coop il comm lart e la pesca per il riconoscimento ai sensi dell art 56 della L R n 17 2004 del distretto produttivo 306 vitivinicolo siciliano con sede a Guarrato di Trapani pubblicato sulla GURS 14 marzo 2008 n 12 Decisione 2002 272 CE della Commissione del 25 marzo 2002 che stabilisce 1 criteri ecologici per l assegnazione di un marchio comunitario di qualita ecologica alle coperture dure per pavimenti pubblicata in G U C E L94 13 del 11 aprile 2002 Decreto del Ministro dell Industria del Commercio e dell Artigianato del 26 giugno 1997 Istituzione dei marchi ceramica artistica e tradizionale e ceramica di qualit pubblicato in G U R I n 153 del 3 7 1997 Delibera CIPE seduta del 28 dicembre 1993 Piano Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile pubblicato su suppl G U n 37 del 26 2 94 DELIBERAZIONE 27 marzo 1996 Disciplinare della produzione di ceramica di qualita pubblicato in G U R I n 283 del 4 12 1997 DELIBERAZIONE 27 marzo 1996 Disciplinare tipo della produzione di ceramica artistica e tradizionale pubblicato in G U R I n 283 del 4 12 1997 DIRETTIVA 2001 42 CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 giug
369. ntare e diffondere l uso dell LCA Fra tutte quelle esistenti la pi importante quella promossa dall UNEP United Nations Environmental Programme e dalla SETAC Il partenariato tra questi due organismi noto come Life Cycle Initiative anno 2000 che ha come fine quello di promuovere il Life Cycle Thinking e aumentarne l applicabilit 3 2 Le norme ISO della serie 14040 La definizione riportata recentemente nella norma UNI EN ISO 14040 2006 definisce I LCA come una compilazione e valutazione attraverso tutto il ciclo di vita dei flussi in entrata ed in uscita nonche i potenziali impatti ambientali di un sistema di prodotto intendendo per quest ultimo l insieme elementare di unit di processo connesse tra loro per quanto riguarda materia e energia che perseguono una o pi funzioni definite Pertanto effettuare una LCA su un sistema prodotto significa considerare un sistema industriale 1 cui confini si espandono dalla fase di estrazione delle materie prime alla fase di fine vita 1vi compresi eventuali ricicli riusi e smaltimenti Questa logica si deve intendere applicata non solo alla linea del processo principale oggetto dell indagine ma anche ai processi ausiliari in questo quadro rivestono una grande Importanza 1 processi di produzione e fornitura di servizi quali 1 vettori energetici 1 trasporti ed il trattamento dei rifiuti Essi non solo sono parte essenziale ed integrante del sistema prodotto ma sono int
370. ntario costituiscono la base di partenza per valutazioni di tipo ambientale cui dedicata la fase della LCA definita Life Cycle Impact Assessment LCIA Lo scopo evidenziare l entit degli impatti cio le modificazioni ambientali che si generano a seguito dei rilasci nell ambiente emissioni o reflui associate ad un attivit produttiva si passa cos dal dato oggettivo d inventario al giudizio http www image unipd it cossu VALUTAZIONE 20DI 20IMPATTO 20AMBIENTALE Via 202005 Notes 16 LCA pdf 15 http www dichep unige it old site consulenza ambientale Ica fasi htm 1 114 G BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit pp 114 115 87 ambientale Come riportato in figura 3 10 per valutare in maniera appropriata l inquinamento dell ambiente su diverse scale devono considerarsi tre fattori essenziali 1 l emanazione di sostanze nocive emissione 2 la diffusione ed eventuale trasformazione che le sostanze subiscono una volta introdotte nell ambiente trasmissione 3 la concentrazione o deposizione di inquinanti nel luogo d azione Immissione Figura 3 10 Dinamiche degli inquinanti TRASMISSIONE gt Fonte www clear life it Lo svolgimento di questa fase avviene mediante l utilizzo di metodi di valutazione dell impatto Questi metodi sono molteplici e la scelta di uno piuttosto che un altro dipende dall obiettivo dello studi ed assolutamente soggettiva va dunqu
371. nte verso la creazione e la diffusione di conoscenza E possibile inoltre individuare alcune caratteristiche peculiari di prodotto che appartengono esclusivamente ai distretti culturali industriali che li differenzia da quelli industriali da cui comunque prendono origine Si tratta del cosiddetto effetto atelier dovuto al gran numero di individui che nel distretto intraprende la professione tipica della zona aprendo in breve tempo piccoli laboratori e della differenziazione del prodotto dovuto alla creativit sottoprodotto dell effetto atelier Queste due peculiarit sono determinanti per il distretto culturale dato che sono fonte di importanti esternalit positive Un altra peculiarit del distretto culturale industriale che distingue questa forma di distretto da quella pi classica la nascita di servizi quali musei negozi centri di varia natura accanto alla produzione dei beni culturali tipici della zona Questi servizi hanno una loro influenza sia sulle abitudini culturali locali che sul turismo e rappresentano il vero tratto caratteristico di questo prodotto Infine va ricordato che la categoria dei distretti culturali industriali non presenta elementi di omogeneit assoluta Si possono infatti individuare nella pratica casi molto differenti per dimensioni e Importanza ad esempio si potrebbero considerare distretti culturali industriali sia 11 complesso cinematografico di Hollywood che il mondo del
372. nto generalizzato dell inquinamento e della distruzione dell ambiente naturale Lo spostamento del focus della politica ambientale verso il prodotto deriva dal riconoscimento della possibilit offerta dall analisi del ciclo di vita del prodotto stesso dalla culla alla tomba from cradle to grave di tenere in considerazione contemporaneamente tutte le possibili ramificazioni tutti gli impatti ambientali e tutti gli attori rilevanti Nel corso dell ultimo decennio inoltre aumentata sensibilmente l attenzione verso le problematiche ambientali che ha dato vita ad una serie di strumenti e di iniziative ad ampio spettro volti a favorire uno sviluppo ecocompatibile dell economia per tendere all efficienza ambientale La tutela dell ambiente dunque uno dei temi rilevanti dell odierno dibattito sociale e politico sia a livello nazionale che internazionale e ha stimolato l Unione Europea verso la ricerca di nuove strategie e nuovi strumenti di gestione ambientale la cui adozione consenta di gestire la variabile ambiente in modo proattivo A tal proposito un interessante iniziativa intrapresa nel 2001 dai governi europei nel campo dello sviluppo sostenibile stata quella di proporre una strategia intesa a rafforzare 28 A CICERCHIA P ALTILI S ANGHINELLA A ZATTI Strumenti per le politiche di sviluppo sostenibile op cit pp 174 175 D ANDERI E CUSINATO Ecocompatibilta del pr
373. ntroduzione di incentivi e sussidi di vario tipo al fine di sostenere e incentivare la domanda e l offerta di prodotti pi ecologici coinvolgimento delle parti interessate si intende in quest ambito il forte coinvolgimento di pi soggetti a tutti 1 possibili livelli d azione al fine di creare uno stretto legame tra maggiore sensibilit ecologica e ambientale aumento della domanda di prodotti verdi aumento e diversificazione dell offerta di prodotti ambientalmente sostenibili miglioramento continuo la logica IPP piuttosto che fissare target quantitativi preferisce fare affidamento su una logica di miglioramento continuo in modo tale da consentire alle parti interessate la massima flessibilit nella ricerca del livello ottimale del rapporto costi efficacia molteplicit degli strumenti l esistenza di un numero vastissimo e sempre pi variegato di prodotti fa s che non vi possa essere un approccio one fits all per attuare la politica integrata di prodotto Uno degli strumenti cardine nel perseguire tale politica il green procurement e il green public procurement in particolare a causa come meglio verr specificato in seguito della sua potenzialit di stimolo sia della domanda sia dell offerta Il settore pubblico infatti un soggetto complessivamente dotato di rilevante potere d acquisto ma anche di capacit di pressione su produttori e fornitori ed nel contempo produttore esso stesso di beni
374. o Anche durante la seconda cottura le temperatura di trattamento dipende dal grado di fusibilit degli smalti e delle vernici utilizzate per la decorazione tenendo presente 1 vari tipi di colori a piccolo o a grande fuoco Generalmente questa cottura porter gli oggetti ad una temperatura di 920 950 C in 8 10 ore con un successivo tempo di raffreddamento ulteriore di circa 18 24 ore un raffreddamento naturale e lento permette di assestare meglio l accordo pasta decoro 3 A volte lo sconfinamento appositamente ricercato per motivi estetici 253 Ultimata questa fase figura 5 24 le forme dei decori e 1 colori usati presentano un aspetto diverso rispetto al momento di ultimazione della decorazione e se tutto si svolto correttamente il risultato finale combacia con l idea iniziale o con il modello da cui si tratto lo spunto Figura 5 24 Seconda cottura a caricamento del forno b fine raffreddamento c cottura ultimata he la en di RI SERRE rT Reet I DEn aa no A cae Ka k ey ONE ets Fonte Laboratorio Francesco Navanzino amp Figli 5 5 9 Cotture speciali terzo fuoco La decorazione a terzo fuoco si realizza quando si aggiungono decorazioni soprattutto con metalli che non resistono alle alte temperature perci la maiolica viene ricoperta di colori in una fase successiva alla cottura e viene rimessa per la terza volta nel forno a temperatura 3 Con la seconda cottura si ch
375. o ha sicuramente dato tanto alla citt ristrutturando servizi pubblici sviluppando l edilizia e 338 AA VV Ceramiche d Italia Ministero per i beni e le attivit culturali Consiglio Nazionale Ceramico Ministero dell Industria Commercio e Artigianato Roma 2001 pp 26 27 A GOVERNALE Rectoverso op cit pp 230 231 A RAGONA Terra Cotta La cultura ceramica a Caltagirone Domenico Sanfilippo editore Catania 1991 pp 229 231 31 A RAGONA J figurinai di Caltagirone Sellerio Editore Palermo 1996 pp 17 19 232 l istituzione scolastica migliorando la rete viaria interna e promovendo un certo risveglio culturale economico e sociale Fra le opere pi importanti poste in essere ricordiamo la fondazione nel 1918 della Scuola di Ceramica oggi divenuta un vero e proprio Istituto d arte e la creazione di una centrale elettrica L obiettivo principe dell opera politica di Don Luigi Sturzo era di porre le fondamenta per il sorgere di un rinascimento municipale che avrebbe permesso al Comune di gestire autonomamente le problematiche locali relative a lavoro casa e agricoltura Questo periodo caratterizzato anche da un certo risveglio artistico legato alla diffusione di un nuovo stile architettonico detto liberty usato largamente da grandi architetti dell epoca l assetto urbanistico e architettonico della citt viene cos stravolto sia per l ampliamento della ci
376. o II 2008 298 M M Ceramica nuovi orizzonti in La Sicilia 9 gennaio 2010 MESSINEO M Ceramica un distretto siculo greco in La Sicilia 9 luglio 2011 NERI P Verso la valutazione ambientale degli edifici Life Cycle Assessment a supporto della progettazione eco sostenibile Alinea Editrice Firenze 2008 NICOLETTI G M NOTARNICOLA B TASSIELLI G Comparative life cycle assessment of flooring materials ceramic versus marble tiles in Journal of Cleaner Production 10 2002 NOTARNICOLA B NICOLETTI G M Strumenti di gestione ambientale il caso dell analisi del ciclo di vita in Ambiente Risorse e Salute n 61 Maggio Giugno 1998 NOTARNICOLA B TASSIELLI G SETTANNI E Life Cycle Costing nella produzione di energia elettrica in Ambiente Risorse e Salute n 101 Gennaio Febbraio 2005 PANNOCCHIA A CARROZZO C P Le politiche ambientali in Italia dal disinquinamento alla prevenzione in Arpa Informa n 3 giugno luglio 2003 anno y PANELLA G Economia e politiche dell ambiente Carocci Roma 2002 PEPE V Fare ambiente teorie e modelli giuridici di sviluppo sostenibile FrancoAngeli Milano 2008 PROTO M ROCA E SUPINO S Ecolabelling un analisi critica delle recenti dinamiche evolutive in Ambiente Risorse e Salute Marzo Aprile 2005 n 102 PATTI S Ipotesi di un distretto con caratteristiche di non contiguit il sistema produttivo della ceramica
377. o di supporto alle decisioni limitata da varie tipologie di ostacoli e barriere di ordine pratico e metodologico L importanza relativa di tali ostacoli varia da paese a paese tra 1 vari utilizzatori e tra le varie applicazioni Le barriere metodologiche si riferiscono alla mancanza di metodiche standardizzate e generalmente riconosciute e da un inadeguato dettaglio delle metodologie disponibili riguardo al tempo allo spazio e alla complessit della stessa metodologia La conseguenza che vengono prese scelte soggettive che hanno poi effetti sui risultati Senza dubbio per la qualit del dati e la loro disponibilit uno dei limiti pi sentiti La raccolta dei dati da inserire nell inventario la parte dello studio che richiede le maggiori risorse temporali e finanziarie e comporta un lavoro notevole al fine di ottenere delle informazioni credibili trasparenti e rappresentative del sistema oggetto di studio Altra problematica strettamente connessa e dipendente dalla qualit e disponibilit dei dati l incertezza dei dati e di conseguenza dei risultati dello studio In linea generale l incertezza dei dati pu essere attribuita a carenza di accuratezza dei dati ed a mancanza di dati specifici A loro volta la mancanza di dati pu essere suddivisa in una completa mancanza di dati o in una mancanza di dati rappresentativi per il sistema oggetto dello studio Gli errori introdotti da tali omissioni causano una tendenza all
378. o economico locale fanno della cultura una delle proprie leve di azione privilegiate aprendo musei sperimentando forme sempre pi ardite e avanzate di disseminazione delle attivit culturali nel tessuto della citt favorendo l insediamento di artisti costruendo 1 processi di riqualificazione urbana intorno a sempre pi grandi e complessi interventi culturali Uno dei motivi di questa nuova tendenza da attribuirsi alle profonde trasformazioni politiche economiche e sociali che sono intervenute negli ultimi anni con l avvento di un economia post industriale che privilegia in modo crescente la produzione di valore aggiunto di natura immateriale Le decisioni localizzative di imprese lavoratori e famiglie sembrano essere sempre pi influenzate da fattori quali la qualit della vita intesa nel suo pi ampio significato la creativit la diversit e il talento piuttosto che da fattori quali la qualit del lavoro altamente qualificato e l accessibilit La crescita economica sembra avvenire in luoghi tolleranti diversi ed aperti alla creativit 1 cosiddetti creative milieu O AMORUSO Identit territoriale e prodotti tipici un possibile percorso per lo sviluppo locale in Atti del Convegno Centri storici e identit locale nella progettazione dello sviluppo sostenibile di sistemi del turismo Catania 27 29 ottobre 2003 pp 1 9 246 Nell ambito degli studi geografici il riferimento al concetto di milieu
379. o essere riportati e fonte dei dati primaria misurata secondaria da letteratura terziaria da stime e processo di riferimento lo stesso o uno simile e tecnologie di riferimento e area geografica e base di campionamento e metodo di misura e metodo di calcolo dei valori medi e varianza ed irregolarit nelle misurazioni Altri problemi che possono sorgere dipendono dalla modalit di raccolta dati e propriet e non divulgabilita dei dati spesso 1 produttori che rendono disponibili 1 dati per lo studio impongono che questi non vengano resi pubblici e indisponibilit dei dati la mancanza di dati specifici porta all impiego di banche dati relative ad ambiti diversi da quello di studio pratica che pu essere discutibile 86 e sensibilit dei risultati all uso di fonti diverse capita che banche dati diverse propongano valori diversi relativi allo stesso fenomeno magari perch si basano su contesti differenti La maggior parte dei processi industriali prevede pi di un prodotto e ricicla 1 prodotti intermedi e gli scarti Tutti 1 flussi di materia ed energia devono essere imputati ai diversi prodotti secondo procedure definite antecedentemente In questo contesto si inserisce la procedura di allocazione termine con cui si intende la ripartizione nel sistema di prodotto di un unit di processo Spesso tale procedura non agevole soprattutto nei casi di processi condivisi tra pi prodotti e pr
380. o finale Basandosi su elementi reddituali PLCC uno strumento di connotazione economica e si differenzia da altri metodi di calcolo dei costi che prevedono un approccio finanziario tra 1 quali il principale il Total Cost Assessment TCA che rileva l intera gamma delle poste finanziarie in attivo e in passivo associate a progetti ambientali avviati da un impresa SR SALOMONE Problematiche connesse op cit pp 6 10 4 B NOTARNICOLA G TASSIELLI E SETTANNI E Life Cycle Costing nella produzione di energia elettrica in Ambiente Risorse e Salute n 101 Gennaio Febbraio 2005 pp 14 19 116 Lo scopo della LCC quello di minimizzare la somma dei costi opportunamente attualizzati associati ad ogni fase del ciclo di vita garantendo in tal modo benefici economici sia al proprietario gestore che agli utilizzatori finali Per svolgere un analisi di questo tipo necessario stimare in anticipo il momento in cui si verifica un evento che d origine ad un costo Nella forma pi semplice di LCC questi eventi comprendono la costruzione il costo dei materiali del personale dell energia necessari al funzionamento dell impianto la manutenzione ordinaria e straordinaria Un sistema LCC per essere affidabile deve consentire di prevedere tramite un modello probabilistico quando la struttura o parti di essa si deteriora fino ad uno stato che richiede un intervento e quale tasso di sconto utilizzare pe
381. o iniziative volte a ridurre la dipendenza dall estero nel settore dei beni strutturali per le produzioni tipiche del distretto etc che il distretto intende realizzare e un piano finanziario di massima che quantifichi le azioni del patto per tutto il triennio identifichi le diverse voci di spesa configuri la quantit di risorse che 1l distretto intende mettere a disposizione e individui la quota parte di intervento finanziario che 1 diversi sottoscrittori e sovventori associati alla partnership del distretto con funzione di sola sovvenzione no profit sotto forma di contributi di capitale di borse di studio di finanziamenti dedicati alla ricerca si impegnano ad assicurare Il patto dovr essere sottoscritto con firma autografa da tutti 1 soggetti aderenti Gli enti pubblici sottoscritti del patto dovranno far accompagnare la sottoscrizione di cui sopra da una lettera d intenti redatta su carta intestata dall organo esecutivo di governo dei rispettivi enti Infine la decisione della Regione Siciliana di agevolare la creazione dei distretti produttivi nell isola coerente non solo con la legislazione nazionale ma anche con lo Small Business Act della Commissione Europea emanato successivamente al D A nel giugno 2008 in cui viene ribadito che le PMI vanno sostenute dove la ricetta per realizzare tale obiettivo consiste nel fare rete per crescere e quindi nello sviluppare forme di collaborazione tra imprese e istitu
382. o localizzate in aree urbanizzate o a ridosso di esse l impatto dell inquinamento da loro prodotto pu avere ripercussioni serie e Immediate sulla salute pubblica Per analizzare gli aspetti ambientali in modo sistematico importante considerare il concetto di supply chain catena di fornitura che rappresenta il processo integrato in cui un numero di entit diverse fornitura produzione distribuzione e vendita lavorano insieme per acquisire materie prime convertirle in prodotti finali e distribuirle alla vendita Le supply chain all interno del distretto sono prese in considerazione per valutare l impatto del processo produttivo sull ambiente locale in quanto esse presentano alcune caratteristiche precise La stessa fase di produzione del distretto in genere condotta da Imprese diverse pur se caratterizzate da organizzazione e tecnologie simili essendo limitazione una delle fonti principali di innovazione nei distretti In questo caso la supply chain stata ridefinita si parla di supply chain estesa considerando anche 1 processi di estrazione delle materie prime e di riuso degli scarti di lavorazione e si adoperato un modello input output per la contabilit dei flussi I benefici di questo approccio sono il fatto che si pu monitorare la contabilit di flussi fisici oltre che monetari 1 dati reali fotografano la situazione delle unit di produzione e dei vari impianti precisi obiettivi di produzione e di consumi e
383. o sull ambiente la portata di tale Impatto dipende dalle scelte che ciascun consumatore fa per soddisfare 1 propri bisogni Una scelta che pu essere decisiva quella di comprare prodotti pi verdi La domanda da parte dei consumatori di prodotti rispettosi dell ambiente rappresenta un potente stimolo per le Imprese che sono cos stimolati a riflettere su come rendere pi verdi 1 loro prodotti intensificare gli sforzi 1 materie di ambiente e migliorare le prestazioni lungo tutto il ciclo di vita dei propri prodotti e servizi Per scegliere 1 prodotti a minore impatto ambientale per 1 consumatori devono disporre di informazioni accessibili comprensibili pertinenti e credibili sulla qualit ambientale del prodotti 154 M PROTO E ROCA S SUPINO Ecolabelling un analisi op cit pp 25 39 4 G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del op cit p 41 42 122 In questo contesto si inserisce 11 marchio Ecolabel che incoraggia 1 produttori a progettare prodotti amici dell ambiente e d ai consumatori la possibilit di operare scelte ambientalmente consapevoli e affidabili L Ecolabel il marchio europeo di certificazione ambientale per 1 beni di consumo quotidiano ed i servizi nato nel 1992 con l adozione del Regolamento CEE n 880 92 L esperienza maturata durante l applicazione del primo regolamento ha evidenziato la necessit di accrescere l efficacia del sistema e
384. odotti ceramici provenienti dall isola di Maiorca nominata anche appunto Maiolica Muffola esistono forni ceramici muffolati dove i bruciatori sono posizionati sotto il piano del forno verso l esterno Viene evitato cos il contatto diretto con il fuoco tramite una camera in mattoni refrattari detta appunto muffola 251 5 5 7 1 Invetriatura Consiste nella verniciatura di un oggetto ceramico dopo che sia stata effettuata su di esso la fase di rivestimento A tale scopo si prepara la vernice mescolando la polvere colore all acqua fino ad ottenere una crema non troppo densa prima di applicarla tuttavia necessario che 1 ceramisti effettuino delle prove su campioni di argilla simili a quelli da ricoprire poich il comportamento della vernice sotto cottura cambia a secondo del tipo di impasto usato Successivamente dopo aver accuratamente pulito il pezzo si applica la vernice con un pennello o per immersione o a spruzzo figura 5 23 o per versamento Gli oggetti Invetriati possono cos passare alla cottura se si tratta di pezzi ancora crudi raramente o alla seconda cottura nel caso di oggetti gi cotti Questo procedimento sui colori di solito si applica dopo aver smaltato il prodotto sopra smalto o sopra vetrina nel caso di rivestimento con vernici ottenendo a seconda cottura avvenuta un effetto lucido simile al vetro colorato l effetto varia a seconda della quantit di cristallina adoperata l
385. odotto in De Qualitate luglio agosto 2009 pp 36 40 Zi e a riorientare le politiche ambientali per promuovere lo sviluppo di un mercato di prodotti pi ecologici Tale strategia ispirata all approccio della Politica Integrata di Prodotto Integrated Product Policy IPP aveva come obiettivo principale l integrazione degli strumenti di attuazione delle diverse politiche ambientali per consentire la riduzione degli impatti ambientali legati al ciclo di vita dei prodotti beni servizi 1 3 1 La politica Integrata di Prodotto IPP Integrated Product Policy L obiettivo dell integrazione della componente ambientale nelle politiche di settore e nei mercati basata a partire dal VI Programma d azione comunitaria in campo ambientale su un attenzione crescente al prodotto piuttosto che al processo attraverso l adozione di un approccio basato sul ciclo di vita del prodotto La politica integrata di prodotto costituisce quindi 11 quadro di riferimento concettuale al fine di integrare politiche e strumenti che storicamente avevano avuto come oggetto specifiche forme di impatto o specifiche prescrizioni integrare diverse fasi del ciclo di vita del prodotto attraverso la logica dell analisi del ciclo di vita life cycle assessment LCA integrare interessi di diversi soggetti La capacit di coinvolgere soggetti diversi economici istituzionali e sociali uno degli elementi di maggiore innova
386. olanti Questi per sono poco diffusi 255 Ci a cul si deve fare sempre attenzione applicare l oro con pennelli puliti e completamente asciutti Una caratteristica fondamentale l uniformit di applicazione per non avere differenze di lucentezza e brillantezza Infine gli oggetti decorati devono essere lasciati essiccare all aria per almeno 24 ore in posti privi di polvere e lontani da altre decorazioni colorate I vapori che fuoriescono da queste decorazioni deformano 1 disegni fatti con l oro e impediscono a questo di seccare Ecco perch non si decora a lustro dorato un pezzo gi decorato a colori ancora non cotti prima si fanno cuocere 1 colori seconda cottura e poi si applica il lustro che viene ricotto a terzo fuoco Argento esistono due tipi di argento liquido l argento brillante e l argento mat Come per l oro il primo dopo la cottura presenta l aspetto lucido il secondo invece deve essere brunito Altri effetti particolari s1 ottengono sovrapponendo l argento brillante all oro cotto e viceversa Lustri colorati oltre a quelli d oro e d argento esistono altri tipi di lustri metallici di diversi colori pi o meno iridescenti Molti di essi specie 1 porpora 1 blu e 1 verdi contengono metalli preziosi soprattutto oro Anche 1 lustri colorati vanno applicati in terza cottura essendo per trasparenti e non coprenti come 1 precedenti risentono fortemente della tinta sottostante
387. olo del settore pubblico nella diffusione del Life Cycle Assessment in Ambiente Risorse e Salute anno XXV n 109 Maggio A gosto 2006 CALABRO G TARABELLA A Sistemi di gestione ambientale considerazioni sulla norma ISO 14001 2001 in De Qualitate settembre 2006 vol n 8 CALAMANDREI D La ceramica artistica e tradizionale in Italia FrancoAngeli Milano 2009 CAMPANELLA P L PETTI L La social LCA una metodologia per la valutazione del profilo sociale dei prodotti DASTA Working Paper Series n 23 Aprile 2010 CAMPIONE F PITRUZZELLA S Sviluppo Sostenibile e Contabilit Ambientale in De Qualitate settembre 2007 vol n 8 CARIANI R Ecodistretti 2009 Made green in Italy le politiche ambientali dei sistemi produttivi locali e dei distretti industriali Franco Angeli Milano 2010 294 CARUSO N Ceramica viva Hoepli Milano 2003 CASALE L M SENO A Gestione ambientale del territorio un approccio alla certificazione dei sistemi di gestione ambientale attraverso una rete di soggetti in De Qualitate febbraio 2002 vol n 1 CASTIELLO D et al La metodologia LCA per la sostenibilit ambientale del processo conciario in Atti del 38 Convegno Nazionale dell Associazione Italiane dei Chimici del Cuoio Tecnologie innovative ecofriendly nella lavorazione del cuoio Lonigi V1 25 26 settembre 2009 Ceramiche d Italia produzione d arte tutela delle produzioni so
388. olte amministrazioni pubbliche si sta dotando di sistemi di gestione ambientale figura 1 8 Figura 1 8 Distribuzione delle registrazioni per attivit economiche prevalenti 2011 Distribuzione delle registrazioni per attivit economiche prevalenti N registrazioni Fonte ISPRA Nella Pubblica Amministrazione si verificato il maggior incremento del numero di registrazioni soprattutto EMAS durante gli ultimi anni a testimoniare il ruolo fondamentale svolto proprio dagli Enti pubblici sia come attori istituzionali nel processo di sensibilizzazione del grande pubblico sia come protagonisti diretti a dimostrazione di un importante cambiamento culturale in atto si propone al cittadino e ai propri interlocutori in modo trasparente rendendo pubblici 1 propri impegni sull ambiente Nel contempo si stanno sviluppando nuove forme di gestione territoriale sinergiche EMAS di territorio in aree industriali naturali e turistiche In questo caso il processo di adozione di un sistema di gestione ambientale deve tenere conto della molteplicit di soggetti coinvolti il mondo produttivo 1 cittadini la Pubblica Amministrazione e definire 53 il ruolo e il grado di coinvolgimento di ciascuno di essi per il raggiungimento degli obiettivi ambientali Nel 2011 in Italia erano presenti piu di 1300 registrazioni EMAS figura 1 9 Figura 1 9 Registrazioni EMAS 2011 Totali registrazioni EMAS ril
389. on industriali Lavorazione di musicali minerali non Giocattoli metalliferi Fonte IPI Sovrapponendo le informazioni relative alla specializzazione settoriale con quelle relative alla localizzazione territoriale si osserva che nelle regioni del Nord Ovest predominano 1 distretti che operano nel comparto della meccanica e del tessile abbigliamento 41 sui 53 totali Nelle regioni del Nord Est viceversa la situazione appare piuttosto diversificata con 10 distretti specializzati nei prodotti per l arredamento e lavorazione di minerali non metalliferi 10 in altre attivit industriali quali carta chimica bio edilizia cantieristica occhialeria ecc 9 nella meccanica e 9 in altre attivit non industriali quali beni culturali turismo logistica informatica servizi alle imprese ecc Le regioni del Centro Italia sono specializzate principalmente nei comparti della cosiddetta filiera TAC ovvero pelli cuoio e calzature 15 e tessile e abbigliamento 12 Infine nelle regioni del Mezzogiorno predominano 1 distretti che operano nel settore alimentare agroindustria 15 seguiti da quelli specializzati nel tessile e abbigliamento 10 Per un analisi pi articolata delle specializzazioni produttive riscontrate a livello regionale anno 2008 si pu osservare la figura 4 3 159 Figura 4 3 Le specializzazioni produttive dei Distretti industriali individuati dalle Regioni NEGRE rise industriali Altre attiv
390. on quello gi largamente utilizzato relativo alla percentuale di contenuto di materiali riciclati in un prodotto rappresentato dal Ciclo di Mobius 3 9 4 Etichette ambientali di III tipo 3 9 4 1 La Environmental Product Declaration EPD La qualit ambientale di un prodotto pu essere valorizzata attraverso strumenti di comunicazione ambientale capaci di garantire la trasparenza e l oggettivit delle informazioni che testimoniano tale qualit Nel panorama attuale delle certificazioni ambientali in particolare quelle di III tipo la Environmental Product Declaration Dichiarazione Ambientale di Prodotto figura3 23 rappresenta un documento sintetico che disegna il profilo ambientale di un prodotto servizio e che permette di comunicare informazioni oggettive confrontabili e credibili senza coinvolgere criteri di valutazione preferibilit o livelli minimi da rispettare La credibilit garantita della metodologia LCA mentre la comparabilita si basa 166 sull elaborazione di requisiti specifici comuni per ogni tipologia di prodotto Figura 3 23 Logo EPD EPD Fonte www environdec com Nel corso degli ultimi decenni alcune agenzie che operano a livello internazionale hanno predisposto schemi per la certificazione e registrazione delle EPD uno dei pi attivi in ambito europeo quello che lo Swedish Environmental Management Council SEMCo oggi International EPD Consortium IEC ha implementato a pa
391. onale 1 kg di piatti considerato che a tale fase imputabile pi del 90 del danno ambientale totale In particolare l elemento pi impattante nell ambiente il consumo di energia elettrica poich le fasi di cottura prima e seconda cottura vengono effettuate nel laboratorio utilizzando forni di tipo elettrico Per quanto riguarda invece l uso di argilla colori e smalti 11 loro Impatto risultato pressoch trascurabile in relazione alle quantit usate per la realizzazione dei piatti Alla luce dei risultati ottenuti un ipotesi di miglioramento che potrebbe essere proposta all azienda oggetto dello studio ma che potrebbe facilmente essere estesa a tutte le aziende del Distretto della ceramica quella di orientarsi verso l utilizzo di forni alimentati da energie rinnovabili come ad esempio quella fotovoltaica a tal proposito da evidenziare che sono gi stati sperimentati forni alimentati da energia solare Tenuto conto poi che molto spesso le imprese del distretto date le loro piccole dimensioni sorgono nello stesso plesso abitativo di chi gestisce l azienda questa ipotesi potrebbe apportar era un doppio vantaggio Interessante sembra invece la possibilit di utilizzare materie prime riciclate che in questo contesto risultano essere poco impattanti e quindi pi rispettose per l ambiente 288 Tale interessante innovazione tecnologica gia stata sperimentata in ambito delle ceramiche industri
392. one 13 4 produzione piombo 11 4 produzione ossido di zirconio e 11 7 emissioni in aria di 316 mg di particulates con granulometria lt 0um Stationary dovuto per il 99 4 al consumo di energia elettrica Resources Il danno arrecato a questa categoria di danno vale 0 00013 pt ed dovuto e per il 49 a oil crude 42 6 MJ potere calorifico per kg in ground in quantit pari a 228 gr dovuto per il 99 4 al consumo di energia elettrica e per il 14 1 al consumo di 4 98 mg di uranium 560 GJ per kg in ground dovuto per il 994 al consumo di energia elettrica e per il 12 6 al consumo di 139gr di coal carbone 18 MJ per kg in ground dovuto per il 99 3 al consumo di energia elettrica 281 e per il 10 6 al consumo di gas natural 35 MJ per m in ground in quantit pari a 60 3 dm dovuto per il 99 3 al consumo di energia elettrica Ecosystem Quality Il danno totale arrecato a questa categoria di danno vale 1 98 E ed dovuto e per il 34 3 all immissione su terreno di 15 1 mg di aluminium dovuto per il 95 5 al consumo di energia elettrica e per il 14 9 all immissione di 341 mg aluminium in acqua dovuto per il 99 2 al consumo di energia elettrica e per l 8 06 all immissione sul terreno di 467 ug di zinc dovuto per il 49 6 al consumo di energia elettrica e per il 39 9 al trasporti in particolare quelli legati al trasposto dello smalto da Firenze a Caltagirone Discutendo 1 risultati in termini
393. one ambientale ed integrato con gli altri strumenti aziendali Inoltre la comunicazione si caratterizza per la sua programmazione per gli strumenti utilizzati e per le Iniziative non 40 solo di comunicazione unidirezionale ma di dialogo interattivo con 1 vari stakeholders In questo caso la comunicazione ambientale riflette il profilo culturale dell impresa ed il grado di evoluzione del suo management Inoltre nei mercati e nei settori che presentano un elevata sensibilit verso le tematiche ambientali emergono delle barriere all entrata legate all impegno ambientale delle imprese Ci significa che un impresa che produce un certo bene acquister le materie necessarie alla propria attivit da aziende che considerano anch esse la variabile ambientale un elemento determinante 1 6 2 Gli strumenti di politica ambientale Gli strumenti di politica ambientale sono dei meccanismi che conducono l inquinatore ad osservare ci che gli viene imposto dalle autorit di controllo Molteplici strumenti possono essere utilizzati nelle politiche ambientali e la scelta dello strumento da utilizzare dipende da numerosi fattori e la natura dello scarico solido liquido gassoso e la natura del corpo ricevente acqua aria terreno e la sostituibilit tra corpi ricettori lo scarico pu assumere pi forme e pu inquinare pi corpi ricettori 1 rifiuti che oltre che a sporcare il suolo sul quale vengono depositati producendo ga
394. ono trasformate in prodotto finale output Dopo la distribuzione ed il trasporto dei prodotti hanno luogo l uso il riuso e la manutenzione e infine la gestione dei rifiuti Tra gli output oltre ai prodotti finali si trovano scarichi liquidi emissioni gassose rifiuti solidi e altri rilasci sull ambiente figura 3 9 Figura 3 9 L analisi dell inventario Fonte http www giuliodeleo it via impresa cap7 par2 htm La fase di inventario si compone di cinque parti 1 Confini del sistema System boundaries 2 Diagramma di flusso Process flowchart 3 Raccolta dei dati Data collection 4 Regole e problemi di allocazione degli impatti Allocation procedures 5 Elaborazione dei dati Data processing L DE SANTOLI Analisi del ciclo di vita del sistema edificio impianto Manuale architettura ambiente energia Palombi Editore Roma 2006 p 13 84 Con la determinazione dei confini del sistema si definiscono in modo dettagliato quantitativamente e qualitativamente le unit di processo le categorie di dati ad esse associate e le ipotesi e le assunzioni come ad esempio la decisione di trascurare alcuni flussi in ingresso ed uscita All inizio si pone l attenzione sul processo manifatturiero individuando le componenti rilevanti 1 flussi di materia ed energia e le emissioni nell ambiente Poi l analisi estesa a monte e a valle del processo considerando l estrazione delle materie prime il
395. onsumatori Roma 2 4 marzo 2006 295 CLASADONTE M T Sviluppo sostenibile e sistemi di gestione ambientale in Rispetto dell ambiente e sviluppo sostenibile a cura di V LOREFICE Bonanno Editore Acireale Roma 2009 CONTO F LA SALA P Distrettualizzazione delle attivita produttive nello scenario delle leggi finanziarie 2006 e 2009 e del federalismo fiscale l esperienza dei distretti agroalimentari di qualit in Atti della XXX Conferenza Italiana di Scienze Regionali Federalismo integrazione europea e crescita regionale Firenze 9 11 settembre 2009 CRESTA A Il ruolo della governance nei distretti industriali Franco Angeli Editore Milano 2008 CUCCIA T SANTAGATA W Distretto culturale e gestione dei diritti di propriet la ceramica di Caltagirone in Working Paper Series EBLA n 06 2002 n 6 D AMICO F et al Strumenti per le politiche di sostenibilit ambientale in Energia Ambiente e Innovazione gennaio febbraio 2006 DEL BORGHI A Analisi del ciclo di vita LCA applicata ai rifiuti uno strumento per la progettazione ecosostenibile Ingegneria Ambientale Quaderni n 37 giugno 2003 DEL BORGHI A IRALDO F BALDO G L FIESCHI M Dichiarazione ambientale di prodotto la sostenibilit in chiave competitiva in Ambiente amp Sicurezza Il Sole 24 ore n 16 Agosto 2007 DEL BORGHI A GAGGERO P L GALLO M STRAZZA C Sviluppo di PCR per impianti di trattamento di acque
396. ontribuiscono alle emissioni atmosferiche I composti gassosi che si liberano durante l essiccazione e la cottura in particolare SOx NOx HF HCI COV e metalli pesanti sono infatti principalmente emessi dalle materie prime ma anche dai combustibili che rilasciano sostanze inquinanti gassose Le acque di scarico sono generate soprattutto quando le materie argillose sono pulite e messe in sospensione nell acqua corrente durante il processo produttivo e la pulizia delle attrezzature ma anche dal funzionamento dei depolveratori idraulici L acqua aggiunta direttamente agli impasti di ceramica evapora successivamente nell atmosfera durante le fasi di essiccazione e di cottura Infine per quanto riguarda 1 consumi energetici come gi accennato precedentemente in questo processo produttivo il principale apporto quello derivante dai forni di cottura anche se in numerosi metodi anche l essiccazione dei semilavorati o degli articoli messi in forma richiede un elevato consumo di energia Inoltre praticamente tutti 1 metodi di fabbricazione delle ceramiche richiedono acqua e la buona qualit dell acqua fondamentale per la preparazione delle argille e barbottine di smalto delle paste ceramiche a estrusione dei fanghi per gli stampi per la preparazione delle polveri polverizzate per la frantumazione umida e per le operazioni di lavaggio e di pulizia 297 http circa europa eu Public irc env ippc_brefs library 1 cerami
397. oprio per questo vanno quest ultimi sottoposti a procedure specifiche Se possibile occorre evitare di dividere l unit di processo in due o pi sottoprocessi se ci non fosse possibile l allocazione pu avvenire in base al peso dei coprodotti quindi in base al peso dei diversi prodotti o per valore economico in base al valore economico di ciascun prodotto e in funzione all importanza attribuita quest ultima a seconda della qualit quantit del costo e rilevanza strategica del prodotto Infine 1 dati raccolti relativi al ciclo produttivo devono essere inseriti in una tabella d inventario a tal proposito si fa uso spesso di software appositi 1 quali mettono a disposizione una serie di processi gi implementati permettono anche d inserirne di nuovi presentano database relativi alle varie categorie di materiali combustibili ecc e presentano 1 risultati in tabelle d inventario in cui sono raccolti tutti 1 dati relativi ai flussi d input e output I risultati di un inventario di ciclo vita sono normalmente presentati in sei principali categorie di parametri che per comodit possibile raggruppare in risultati energetici quali consumi di energia e tipologia di combustibile utilizzata e risultati ambientali ad es quantit e tipologia di rifiuti ed emissioni generate dal processo 3 3 3 Terza fase di una LCA valutazione degli degli impatti LCIA Le informazioni ottenute dall analisi di inve
398. orare e pianificare le attivit di produzione a livello di sistema pu allora essere utile per migliorare gli schemi di produzione riciclo consumo il che pu risultare in benefici tanto per le Imprese quanto per l ambiente locale 20 V ALBINO S KUHTZ Impatto ambientale dei distretti industriali attraverso l uso di un modello input output in Atti della Conferenza nazionale Politica Energetica in Italia III Sessione Bologna 18 19 aprile 2005 pp 1 6 180 I fattori che rendono critici 1 rapporti fra il distretto industriale e il territorio su cui insiste sono in primis come gi accennato la concentrazione di un gran numero di imprese su un area geografica limitata l uso di risorse e la produzione di inquinamento sono dunque pure concentrati in uno spazio limitato In secondo luogo poich componenti e prodotti devono essere spostati all interno del territorio specializzazione flessibile sono richiesti trasporti che insistono in modo massiccio e concentrato incrementando cos inquinamento e congestione C poi un terzo fattore critico legato alle dimensioni delle imprese locali A questo proposito alcuni studiosi hanno messo in evidenza che e le PMI in genere hanno minori capitali delle grandi e gli investimenti destinati a piani di controllo dell inquinamento sono meno praticati e siccome le PMI sono tante ma piccole in termini di visibilit individuale difficile controllarle e poich son
399. ori ma anche designers esperti di comunicazione esperti di simulazione e progettazione al CAD Computer Aided Design utili allo sviluppo delle Imprese Nel frattempo occorre innescare processi di innovazione nel settore della ceramica d arte della ceramica industriale e dei materiali ceramici avanzati che permettano di rivitalizzare il settore aprendolo a nuovi 236 confini e a nuove interazioni settoriali A tal proposito sara necessario stringere nuove alleanze con il mondo dell architettura e del design a livello locale con le universit e a livello internazionale con l Istituto Europeo di Design per favorire un rafforzamento degli aspetti di progettazione del prodotto e quindi una maggiore diffusione della ceramica nel settore delle costruzioni In questo contesto l Istituto d arte potr aspirare a divenire centro di eccellenza nella formazione Polo formativo di eccellenza regionale e sede di corsi Master in ceramic design e di corsi IFST e nella sperimentazione e innovazione artistica A Caltagirone opera anche il Parco Scientifico e Tecnologico siciliano che nel tempo ha messo a punto strumenti e macchinari utili alle sperimentazioni sui materiali Nel 2010 per sua Iniziativa e del distretto della ceramica e in collaborazione con l Agenzia di sviluppo integrato e il consorzio Asi stato Inaugurato il laboratorio scientifico e tecnologico della ceramica allo scopo di favorire lo sviluppo per velocizz
400. ornire un esempio realistico della EPD che sar oggetto di discussione tra le parti interessate e permette alle aziende di informare tempestivamente il mercato in merito agli obiettivi ambientali perseguiti essa costituisce quindi un elemento di grande valore e stimolo per la partecipazione delle aziende al sistema Raccogliere 1 dati per l analisi LCA si procede effettuando uno studio LCA condotto seguendo le indicazioni desunte dai PCR in merito alle tipologie di impatto da esaminare In particolare fondamentale che l analisi svolta osservi 1 seguenti requisiti rispettare 1 principi delle norme ISO 14040 2006 14044 2006 seguire tutte le procedure raccomandate dalla norma ISO 14025 2006 e dalle istruzioni generali essere 1n linea con le indicazioni contenute nei PCR di categoria Nell eventualit in cui sia troppo difficoltoso per le imprese acquisire dati specifici per l analisi LCA una norma speciale del sistema EPD consente alle aziende di utilizzare una parte dei dati generici che descrivono 1 flussi di materiale colleganti le varie funzioni aziendali La norma consente anche di includere in un unica dichiarazione ambientale tutti 1 prodotti e servizi che hanno un grado di similitudine elevato in modo da ridurre 1 costi per le aziende che vogliano certificare prodotti in serie caratterizzati da piccole differenze tra loro Compilare il report ambientale finale gli indicatori quantitativi e qualitativi di
401. ortati all unit funzionale Nella tabella 3 3 sono riportati alcuni esempi di unit funzionale Tabella 3 3 Esempi di unit funzionale UNIT FUNZIONALE Distribuzione di 1 milione di litri di acqua imbottigliata SCOPO DELL ANALISI Confronto di impatto ambientale tra bottiglie di plastica e bottiglie di vetro Confronto di impatto ambientale tra diverse Servizio di una bevanda calda 300cc 3 volte al giorno per 1 Verniciatura di una parete L unit di superficie protetta dalla pittura per una durata minima Analisi di confronto sui sistemi di asciugatura mani Numero di mani asciugate in un tempo prefissato Produzione di un imballaggio Quantit di imballaggio necessaria per contenere un certo volume Confronto di impatto ambientale tra una discarica Gestione di 1000 kg di rifiuti controllata e un impianto di compostaggio Fonte http www image unipd it cossu VALUTAZIONE 20DI 20IMPATTO 20AMBIENTALE Via 202005 Notes 16_LCA pdf Tutte queste informazioni che vanno a costituire le fondamenta preliminari su cui Impostare l intera analisi vengono raggruppate secondo la ISO 14040 2006 nel cosiddetto campo di applicazione dello studio che rappresenta pertanto una sorta di carta di identit con 1 requisiti 1 limiti e le ipotesi iniziali con cui l analista intende affrontare la ricerca Per quanto riguarda infine l intersezione della sfera energetica e ambientale
402. p 16 19 33 AA VV A Guide to Caltagirone Il Minotauro Caltagirone 1993 pp 29 32 34 G FRAGAPANE Caltagirone Liberty supplemento di Kal s n 2 Marzo Aprile 1998 pp 1 2 35 E W ANGELICO L innovazione nella tradizione della ceramica calatina Grafiche Campo Alcamo 1999 Ha favorito lo sviluppo di questa attivit la disponibilit sul territorio dell argilla e del legname per alimentare 1 forni 233 che molti libri di storia d arte ceramica segnalano come culla e nucleo propagatore dell arte ceramica in tutta la Sicilia divenuta cos non solo riferimento simbolico concreto ma vanto isolano e strumento dialogico col resto del mondo Il distretto comprende 88 aziende per un totale di circa 150 addetti dislocate nel territorio di Caltagirone ad eccezione di due site in provincia di Messina Patti e Taormina e di una in provincia di Palermo Monreale Le aziende aderenti al settore concentrano la loro attivit prevalentemente sulle ultime due fasi della filiera produttiva la lavorazione del semilavorato il biscotto e la decorazione che fra le due in termini di fatturato ha il peso maggiore Questo accade perch le botteghe artigiane si approvvigionano del semilavorato presso distretti ceramicolo nazionali Deruta Faenza Vicenza e regionali Santo Stefano di Camastra Attualmente tuttavia in corso una riscoperta dell artigianato locale del semilavorato che ha favorito la nas
403. p 9 12 44 delle risorse ambientali e quindi dell inquinamento secondo il principio del chi inquina paga V1 sono quattro categorie di tasse ambientali a tasse sulle emissioni sono quelle in base alla quantit e qualit delle emissioni o degli scarichi stabilendo una tassa per ogni unit di inquinante versato Il principio che sta alla base di questo tipo di tassa che a fronte di costi di depurazione diversi tra industrie diverse occorre far depurare chi ha costi di depurazione pi bassi Le scelte tra cui l inquinatore deve optare sono inquinare pagando la tassa o depurare non pagando alcuna tassa b tasse sui prodotti sono quelle applicate ad alcuni beni o alcuni prodotti particolarmente inquinanti o nocivi nella fase di produzione o di consumo al fine di disincentivarne l acquisto da parte del consumatore finale per esempio le tasse sulle sigarette c tasse o canoni per il servizio reso sono quelle ricevute per il ritiro o il trattamento di scarichi e rifiuti in strutture collettive pubbliche o private per esempio le tasse sulla raccolta dei rifiuti d tasse con deposito a rendere sono obbligatorie per legge e vengono imposte su Imballaggi o prodotti che si desidera far restituire dopo l uso Ci che si ricava dal gettito delle tasse ambientali pu essere utilizzato in tre diverse maniere compensare il maggior gettito del tributo ambientale con la riduzione del gettito di un altra i
404. paga Il principio di precauzione tenta di garantire comunque un elevato livello di protezione ambientale e di salute umana animale e vegetale anche qualora 1 dati scientifici disponibili non consentano una valutazione completa del rischio Il problema di come e quando applicare il principio di precauzione stato oggetto di ampia discussione a livello europeo ed internazionale per l esigenza di equilibrare la libert di azione di individui imprese ed organizzazioni con l esigenza di ridurre 1 rischi per l ambiente la salute umana animale e vegetale evitando che si possa ricorrere ad esso come pretesto per azioni protezionistiche Poich tale principio ed 1 meccanismi che lo attivano non trovano piena definizione in nessuno dei trattati o in altri testi comunitari il Consiglio nella sua risoluzione del 13 http www dsa minambiente it gpp file Documento SCP_20 09 08 pdf Art 174 paragrafo 2 del Trattato CE 37 aprile 1999 ha chiesto alla Commissione di elaborare degli orientamenti chiari ed efficaci al fine di un appropriata applicazione di detto principio La comunicazione della Commissione costituisce una risposta a questa domanda e definisce 1 fattori che determinano il ricorso al principio di precauzione e le misure risultanti da tale ricorso Secondo quest ultima il principio di precauzione pu essere invocato quando gli effetti potenzialmente pericolosi di un fenomeno di un prodotto o processo sono stati in
405. parti ambientali l inquinamento dovuto ad effetti fisici l uso ed il rilascio di sostanze pericolose ed ove opportuno gli aspetti sociali 10 F IRALDO Le principali novit di op cit pp 48 51 124 ed etici ad esempio facendo riferimento alle convenzioni e agli accordi internazionali in materia quali le norme e 1 codici di condotta pertinenti dell Organizzazione Internazionale del Lavoro ILO Tra gli elementi che hanno un maggior impatto negativo sull ambiente vengono individuati 1 pi rilevanti e per ciascuno di essi sono stabiliti precisi limiti che non possono essere superati I criteri cos definiti sono sottoposti ad un ampia consultazione in seno al Comitato dell Unione europea per il marchio di qualit ecologica CUEME che composto dai rappresentanti degli organismi competenti di tutti gli Stati membri e dai rappresentanti di tutte le parti interessate per ciascun gruppo di prodotti produttori fabbricanti importatori fornitori di servizi grossisti dettaglianti PMI organizzazioni ambientaliste e le associazioni del consumatori La Commissione entro nove mesi dalla consultazione del CUEME adotta misure per stabilire criteri specifici per 11 marchio Ecolabel UE per il gruppo di prodotti in questione Tali misure sono pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell Unione europea Una volta adottati 1 criteri restano validi fino alla successiva revisione che potrebbe renderli pi restrittivi in rel
406. pecifiche prodotto Musei e show rooms Bassa diffusione presso i giovani della Qualit delle filiere storico culturale cultura dell artigianato come attivit agroalimentare e enogastronomia dell imprenditoriale contesto territoriale Carenza di risorse umane per la ricerca Buona capacit ricettiva dei flussi turistici e l innovazione Presenza di forti attrattori turistici elProduzione legata perlopi alla escursionistici tradizione della ceramica locale Difficolt di avvio di politiche di innovazione dei prodotti Eee l innovazione OPPORTUNITA MINACCE e Adesione di tutti i comuni al circuito delle e Aggressivita dela concorrenza citt della ceramica interna e estera meno qualificata e e Evoluzione dei gusti della clientela pi cheap e Aumento del grado di fedelt dellale Rallentamento dei processi di clientela programmazione territoriale e Innovazione del design d autore degli e Crisi del sistema turistico locale per interni e degli arredi urbani l emersione di destinazioni turistiche e Evoluzione delle tecnologie dei materiali euromediterrane ceramici e Potenzialit di sviluppo della domanda nei settori arredamento e arredo urbano Fonte http www regione sicilia it cooperazione distretti Distretti Ceramiche 20Siciliane 20ME 2017 patto 20ceramiche 20siciliane pdf 224 Figura 5 9 Ceramica artistica tradizionale d
407. per il successo di mercato occorre impegnarsi nella ricerca di soluzioni praticabili e sostenibili anche per le micro imprese ad esempio studiando formule di condivisione di figure professionali esperte e le tipologie di produzioni e lavorazioni realizzate sebbene anche in questo caso 1l legame fra tipo di produzione e lavorazione e risultati aziendali non sia univoco la produzione di pezzi unici d risultati pi soddisfacenti di altre modalit anche se 211 esistono casi positivi anche qualora si realizzano produzioni in piccole serie soprattutto laddove prevalente la lavorazione manuale e le caratteristiche qualitative del prodotto si tratta di un dato di pi difficile interpretazione dal momento che risulta fortemente ambiguo il legame fra specifica caratteristica o mix di caratteristiche e risultati aziendali tuttavia un prodotto di gusto maggiormente internazionale con un tocco di preziosit supportato da una ricerca di un originalit propria dell azienda risulta maggiormente premiante di altri percorsi inoltre da segnalare lo spostamento dei consumi intermedi delle Imprese italiane verso materie prime e semi lavorati provenienti da paesi orientali o medio orientali modificando l impostazione del prodotto d artigianato artistico che s1 basa fondamentalmente sul rispetto delle tradizioni e che quindi perde di valore storico culturale e di qualit e la tipologia di clientela servita ovvero il canale
408. performance ambientale che risultano dalla LCA devono poi essere sintetizzati in un report EPD secondo uno schema espositivo che include informazioni quali il consumo di energia rinnovabile e non la produzione di rifiuti l impatto sulle principali problematiche ambientali di tipo globale e regionale 1suggerimenti per un corretto utilizzo del prodotto 138 il recupero e o il riciclaggio del prodotto o di sue componenti e Verifica l organizzazione deve infine sottoporre la propria EPD nonch 1 processi aziendali che ne garantiscono la credibilit l efficacia comunicativa e 1l continuo aggiornamento ad un verificatore opportunamente accreditato che in Italia si identifica con alcuni tra 1 pi noti enti che operano nell ambito della certificazione dei sistemi di qualit e ambiente I verificatori devono controllare oltre alla presentazione delle performance ambientali che 1 dati e il metodo utilizzato per l analisi LCA siano conformi a quanto prescritto dai PCR Esaminare la conformit dei verificatori esterni ai requisiti prescritti costituisce una parte fondamentale del programma di dichiarazione Nel sistema internazionale EPD tali controlli possono essere eseguiti dagli organismi appositamente designati per l accreditamento o dal Program Operator e Registrazione in caso di esito positivo dell audit e dopo la convalida da parte del Comitato Tecnico il processo si conclude
409. permette anche di evitare sprechi e di introdurre miglioramenti che rendono il prodotto pi competitivo anche dal punto di vista economico Dalle ONG invece PLCA viene utilizzata essenzialmente per fornire informazioni ai consumatori sui prodotti maggiormente ecocompatibili e supportare quindi le loro scelte d acquisto Attualmente l uso della LCA da parte delle ONG non molto esteso a causa delle loro risorse limitate e della difficolt di accesso a dati e informazioni 122 http www green energy it Ricerca htm 13 CISA Applicazione di una metodologia LCA per una valutazione costi benefici di carattere ambientale nell impiego di biomasse per la produzione energetica nell Appennino tosco emiliano Bologna 2007 pp 52 53 124 G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit p 27 105 Le Pubbliche Amministrazioni utilizzano LCA allo scopo di incentivare le misure preventive che hanno un costo collettivo minore e una maggiore eco efficienza il loro ruolo infatti quello di assicurare un equilibrio tra la difesa dell ambiente e lo sviluppo socio economico del territorio Nelle PA le principali applicazioni della LCA sono l ecolabel il green procurement e il supporto alla politica ambientale Quest ultimo costituisce in particolare uno strumento utile visto che l acquisto di beni e servizi effettuato dal settore pubblico raggiunge il 12 del PIL di tutti 1 paesi dell UE Un ulteriore applicazion
410. possibile e ISO 14044 2006 stata elaborata invece per la preparazione la gestione e la revisione critica del ciclo di vita Fornisce le linee guida per la fase di valutazione dell impatto dell LCA la fase di interpretazione dei risultati la valutazione relativa alla natura e alla qualit dei dati raccolti Le principali applicazioni della LCA riguardano confronto tra sistemi alternativi di prodotto e produzione con la medesima funzione confronto degli impatti ambientali di un prodotto con uno standard di riferimento identificazione degli stadi del ciclo di vita di un prodotto che presenta l impatto ambientale dominante confronto tra sistemi alternativi per la gestione di rifiuti riduzione dei costi tramite l individuazione d aree dove realizzare economie o livelli maggiori d ottimizzazione comunicazione d informazione ambientali Ricerca amp Sviluppo green marketing supporto nei sistemi di gestione ambientale ecodesign progettazione ecocompatibile In generale invece essa non si usa per 1 http www uni com uni controller it comunicare articoli 2006 4 is014040_iso14044 htm 76 risolvere problemi di localizzazione risolvere problemi ambientali di un azienda usare la gestione ambientale risolvere problemi di uno specifico processo produttivo rispondere a problemi relativi alla sicurezza e al rischio 3 3 La struttura di una LCA Come gi detto nel
411. r an international Programme Operator ero Ep eo EPD eens Verificatori EPD mre Fonte www ilsole24ore com 3 9 4 8 Dati statistici EPD Ad oggi sono state convalidate circa 160 EPD relative a differenti prodotti realizzati in tutto il mondo di cui oltre 60 in Italia e sono disponibili circa 200 PCR I paesi che in maggior misura stanno sperimentando e promuovendo l adozione del nuovo sistema sono oltre alla Svezia l Italia il Giappone la Svizzera e la Spagna il settore produttivo che finora ha mostrato spiccato interesse a livello italiano quello metalmeccanico Le statistiche ufficiali aggiornate all anno 2011 sono rappresentate in figura 3 26 La produzione di macchinari apparecchi e attrezzature elettriche il settore alimentare e quello chimico rappresentano le categorie di prodotto pi rilevanti nel sistema EPD ma anche le categorie relative alla produzione di elettricit 6 e al prodotti in legno 11 sono ben rappresentate Si evince che pi del 10 delle EPD si collocano nel settore dei servizi con il significativo contributo di quelle inerenti la gestione dei rifiuti e la produzione di energia I prodotti da costruzione invece stanno subendo un rallentamento delle registrazioni nonostant 140 Figura 3 26 Registrazioni EPD per categorie di prodotto Anno 2011 Energy and water Food and beverages Wood ee Rubber plastics glass and chemicals lato e te eine eS ST
412. r di Imprese Il 1 dicembre 2005 inoltre I Assessore regionale alla Cooperazione emana il Decreto Assessoriale D A n 152 9 modificato nel febbraio 2008 dal Decreto n 179 che ha 215 Legge regionale 28 dicembre 2004 n 17 Disposizioni programmatiche e finanziarie per l anno 2005 pubblicata sulla G U R S n 56 del 31 dicembre 2004 2 Decreto assessoriale n 152 del 01 dicembre 2005 Criteri di individuazione e procedure di riconoscimento dei Distretti Produttivi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n 57 del 30 dicembre 2005 Decreto n 179 12S del 6 febbraio 2008 163 stabilito i criteri di individuazione e procedure di riconoscimento dei distretti produttivi All art 2 di tale Decreto si riporta che il distretto produttivo interpretato anche come cluster di imprese caratterizzato dalla compresenza e Di agglomerati di imprese che svolgano attivit simili secondo una logica di filiera verticale o orizzontale e Di un insieme di attori istituzionali aventi competenze ed operanti nell attivit di sostegno all economia locale Il distretto produttivo espressione della capacit del sistema delle imprese e delle istituzioni locali di sviluppare una progettualit strategica che si esprime in un patto per lo sviluppo del distretto conforme agli strumenti legislativi e programmatori regionali vigenti ed integrato con tutte le iniziative per lo sviluppo del territorio prev
413. r ogni intervento Questa metodologia ha la caratteristica fondamentale di condividere con LCA l approccio di ciclo di vita ossia l analisi Integrata dei prodotti dalla culla alla tomba ma in termini di costo Essa dunque espande 1 confini spaziali dell organizzazione comprendendo anche 1 fornitori ed 1 clienti ed Inoltre si articola in fasi analoghe a quelle della LCA pertanto pu articolarsi nelle seguenti fasi 1 definizione dell obiettivo e del campo di applicazione identificazione delle variabili fondamentali dello studio definizione degli obiettivi dei confini del sistema dell unit funzionale e delle categorie del costi 2 analisi dell inventario raccolta dei dati relativi ai costi delle singole unit di processo del sistema considerato 3 analisi dell impatto aggregazione del costi ed integrazione con l analisi monetaria dei carichi ambientali 4 interpretazione valutazione delle alternative e loro contributo ad obiettivi di sostenibilit 4 E importante evidenziare come I LCC consenta di ottimizzare la progettazione di strutture e di ottenere migliori risultati in termini di durata performance e sostenibilit dell opera grazie ad un adeguato dimensionamento ai minori sprechi al risparmio energetico e al contenimento della produzione di rifiuti Rispetto all approccio tradizionale secondo il quale vengono stimati solamente 1 costi monetari diretti per la costruzione e la manutenzio
414. ra potr continuare a rappresentare una delle eccellenze produttive della Regione A tale fine per necessario saper cogliere una serie di opportunit che potrebbero rendere tale filiera ancora competitiva e valorizzare al meglio le produzioni di qualit elevata la produzione di qualit si distingue per la cura dei dettagli dall impiego di materiali migliori e dall originalit artistica del singolo artigiano In questa ottica la ceramica siciliana pu trovare nel giusto mix tra tradizione e Innovazione la chiave di volta per il suo rilancio economico Pur operando nel solco dei valori espressivi del passato deve saperli aggiornare e ridefinire collegando la ceramica con stili espressivi nuovi sfruttando metodologie e materiali innovativi prestando attenzione anche alla componente ambientale ancora poco sentita nel settore delle ceramiche artistiche e riscoprire il valore di una formazione professionale legata alla cultura e alle esigenze di un territorio gli istituti d arte potrebbero tornare ad essere il luogo privilegiato di valorizzazione del capitale umano locale che deve poter cos acquisire all interno di queste scuole competenze tecniche e professionali di eccellenza I nuovi artigiani in questo modo saranno in grado di riscoprire e reinventare le tradizioni locali attraverso un attivit di ricerca storica ed artistica che dovr innestarsi su un sapere Innovativo e accrescere la capacit di fare rete l
415. rchitettonico seguito dai prodotti per l industria materiali abrasivi refrattari isolanti ad uso tecnologico per l industria ecc e prodotti sanitari Figura 5 3 I comparti del settore ceramico 2001 Prodotti per usi domestici e PRODOTTI INDUSTRIALI ornamentali Totale 2001 78 562 ee Piastrelle e lastre in ceramica i 43 Prodott abrasivi 27 Prodott retrattan 20 Altn prodoth ceramica Mattoni tegole e altri prodotti interracotta Prodotti adusotecnico industnale Prodott isolanti 3 Fonte AiCC Come gi sottolineato in precedenza per certe zone dell Italia la ceramica artistica caratterizza anche in modo significativo l economia locale sul piano nazionale tuttavia 1 numeri non danno ragione a quanti ne rivendicano l importanza se tali numeri vengono rapportati ad altri settori produttivi Se per l angolo visuale si spostasse sul piano culturale sulla capacit della ceramica artistica di essere il fossile dell umanit e di tramandare testimonianza storica e valori precipui di intere zone che senza la tutela e lo sviluppo di questa produzione andrebbero dispersi allora l importanza della ceramica artistica verrebbe giustamente collocata nel posto che le compete Dai dati analizzati emerso che al 2006 le imprese italiane che risultavano ascrivibili al settore della ceramica artistica e tradizionale erano circa 3 000 ripartite per regione cos
416. re che in ambito distrettuale porrebbero rappresentare un ulteriore segno distintivo per proteggere e tutelare 1 prodotti tipici di quel distretto e difenderlo dalla concorrenza Dopo la brusca frenata del 2009 e la sostanziale stasi dell anno passato il comparto della ceramica sta tentando di riprendersi puntando su formazione e innovazione In particolare la parte artistica del comparto ha retto meglio alla crisi anche se 1 dati sono pur sempre in negativo ed ha avviato un forte processo di innovazione e riorganizzazione del settore produttivo Appare comunque necessario per le aziende d artigianato artistico riuscire a rilanciare la propria produzione ripartendo dalla tradizione applicata a tecniche innovative o a materie prime sostenibili Sempre pi alta infatti l attenzione dei paesi occidentali per linee di produzione che mantengono le tradizioni nonostante l utilizzo di materiali a basso impatto ambientale materie prime del territorio e vernici naturali E questa una delle vie utilizzata dalle imprese per rilanciare la loro attivita Da queste riflessioni e avendo come base ci che stato fatto nel settore industriale della ceramica scaturita l idea di applicare 11 marchio EPD alla ceramica artistica e tradizionale del Distretto di Caltagirone Questo marchio insieme con gli altri marchi DOC e DE CO P potrebbe contribuire al rilancio del prodotto tipico ceramicolo calatino valorizzandolo dunque non solo dal p
417. re per le ceramic tiles sono stati condotti diversi studi per analizzare le relative prestazioni ambientali mediante la metodologia LCA 59387 382 M ALMEIDA A C DIAS E CASTANHEIRA L ARROJA Environmental product declaration in ceramic materials as sustainability tool in Atti del LCM 2011 Towards Life Cycle Sustainability Management 28 31 agosto 2011 Berlino pp 1 10 383 A FREGNI S FAZIO C SASTRE La dichiarazione ambientale di prodotto per le piastrelle di ceramica Attivit svolte e prospettive in Atti del Convegno Ceramica e ambiente Bologna 15 17 giugno 2005 34 A FREGNI R RESCA C SASTRE G TIMELLI Product Category Rules definition op cit pp 231 234 3 M D BOVEA U SAURA J L FERRERO J GINER Cradle to gate study of red clay for use in the ceramic industry in Int J of LCA 12 6 2007 pp 439 447 36 G M NICOLETTI B NOTARNICOLA G TASSIELLI Comparative life cycle assessment of flooring materials ceramic versus marble tiles in Journal of Cleaner Production 10 2002 pp 283 296 37 M D BOVEA et al Environmental performance of ceramic tiles improvement proposal in Materials amp Design 31 2010 pp 35 41 262 dotti Ecolabel i pro famiglia d la Ciascuna ili icab l 1 app teri 1 Cri Tabella 6 1 Schema de per coperture dure j qejo23 o1ydiey ins aiepodi ep juojzewojuy OT JJOJEWINSU
418. re questi obiettivi l idea alla base dell IPP che occorre da un lato integrare le considerazioni ambientali in ogni fase del ciclo d vita di un prodotto Life Cycle Thinking e dall altro ricorrere ad un approccio di ampia portata che integri vari strumenti puntando alla cooperazione tra le parti interessate E fondamentale pertanto puntare su strumenti di sviluppo sostenibile innovativi in grado di potenziare le capacit dei produttori e dei consumatori garantiti da parti terze di operare scelte sostenibili e di influenzarsi vicendevolmente Il secondo capitolo focalizza l attenzione su un particolare aspetto dello sviluppo sostenibile che rappresentato dal profondo vincolo che lega e che dunque rende interdipendenti territorio attivit produttive e sviluppo sostenibile Per quanto riguarda il terzo capitolo esso tutto concentrato sull innovativa metodologia d analisi LCA e sull etichettatura ambientale volontaria di prodotto Dopo aver esaminato in ogni dettaglio storico e applicativo la suddetta metodologia si entra nel merito del sistema di etichettatura ambientale volontaria soffermandosi in particolare sulle etichette ambientali di III tipo come la EPD I distretti industriali sono invece l argomento centrale su cui verte il quarto capitolo Dopo un introduzione storica e concettuale sia a livello internazionale che nazionale e dopo un accurata analisi a livello nazionale dei distretti in
419. re rivisti ed equilibrati i modelli di sviluppo Qui di seguito vengono analizzati gli eventi principali che nel corso degli anni s1 sono succeduti a livello europeo e mondiale relativamente allo sviluppo sostenibile Una datazione approssimativa ma plausibile dell inizio delle politiche pubbliche ambientali pu essere fatta coincidere con la promulgazione nel 1969 del National Environmental Protection Act NEPA negli Stati Uniti Lo scopo dichiarato di questa legge quadro era la creazione e il mantenimento delle condizioni alle quali l uomo e la natura possano esistere in un armonia produttiva e soddisfare le necessit sociali economiche e di altro tipo delle generazioni presenti e future Il NEPA rappresentando la prima legge organica adottata da una democrazia occidentale per la tutela e la protezione dell ambiente ha segnato un punto di svolta per la legislazione americana ed diventata fonte di ispirazione per molti Paesi inclusa l Unione Europea le norme comunitarie sulla valutazione ambientale strategica e di impatto ambientale infatti almeno per quanto riguarda i principi sono in larga parte debitrici dell esperienza americana Privilegiando invece la dimensione internazionale l evento che ha segnato l ingresso della consapevolezza della questione ambientale e delle sue ripercussioni economiche e sociali nell ambito delle relazioni fra le nazioni la Prima Conferenza delle Nazioni Unite ONU sullo
420. reare network cooperativi tra 1 vari interlocutori della filiera per favorire lo scambio di dati significativi e la possibilit di negoziazione di accordi finalizzati ad un azione comune di miglioramento ambientale 3 8 Evoluzioni successive all LCA Da quando si diffusa la metodologia LCA gli analisti hanno messo in evidenza la necessit di disporre nello studio ambientale dei sistemi produttivi di un inventario dei costi che parallelamente a quello dei carichi sull ambiente permettesse di individuare l opportunit economica di un innovazione ad esempio la scelta di un materiale pi eco compatibile nel design di un prodotto La SETAC dal canto suo sta cercando di definire una metodologia parallela alla LCA che riguardi soltanto 1 costi basandosi sulla metodologia nota come Life Cycle Costing LCC in modo tale da avere due strumenti paralleli ed omogenei che permettano di ottimizzare rispettivamente 11 profilo economico e quello ambientale di un prodotto Tale metodica si propone anche di individuare e quantificare gli effetti esterni di un attivit economica per integrarli nella rappresentazione dei costi del ciclo di vita del prodotto Nello specifico essa riguarda la stima dei diversi costi interni ed esterni indipendentemente dalla dimensione temporale in termini monetari che originano in tutte le fasi della vita utile dell opera ossia costruzione gestione manutenzione ed eventuale demolizione recuper
421. reflue basato su un caso studio in Ingegneria Ambientale n 7 8 Luglio Agosto 2009 DE SANTOLI L Analisi del ciclo di vita del sistema edificio impianto Manuale architettura ambiente energia Palombi Editore Roma 2006 DE SANTOLI L Analisi del ciclo di vita del sistema edificio impianto Manuale architettura ambiente energia Palombi Editore Roma 2006 DOMINICI LOPRIENO A TARANTINI M Aree Industriali Sostenibili esperienza e risultati del Progetto SIAM in Atti del Convegno Sviluppo industriale sostenibile tecnologie al servizio dell uomo nel rispetto dell ambiente 13 14 marzo 2008 Agenzia Polo Ceramico Faenza EMAS Newsletter n 1 2010 pp 1 4 296 ENEA La rete italiana LCA prospettive e sviluppi del Lyfe Cycle Assessment in Italia 2011 FALANGA C RIGUCCIO L TOMASELLI G FAILLA A Prodotto tipico paesaggio tipico una corrispondenza biunivoca per la valorizzazione e la promozione del territorio rurale mediterraneo in Atti del IX Convegno Nazionale dell Associazione Italiana di Ingegneria Agraria Ricerca e innovazione nell ingegneria dei biosistemi agro territoriali Ischia Porto 12 16 settembre 2009 Federazione ANIE Guida all analisi del ciclo di vita Servizio Centrale Ambiente Milano 2009 FERRARIS DI CELLE B Strumenti per l eco efficienza Impegno Rina in De Qualitate Gennaio 1999 FIESCHI M FILARETO A Dichiarazione a
422. rganizzazione di qualsiasi paese interessata a sviluppare e comunicare EPD un supporto a programmi nazionali e settoriali per raggiungere la cooperazione ed armonizzazione dei sistemi Le principali caratteristiche e novit del sistema gi accennate precedentemente sono riassunte nella tabella 3 11 1 M FIESCHI A FILARETO Dichiarazione ambientale nuovo sistema internazionale per i prodotti e i servizi in Ambiente amp Sicurezza Il Sole 24 ore n 1 Dicembre 2008 pp 93 98 133 Tabella 3 11 Il nuovo sistema internazionale EPD Utilizzo dell approccio Book keeping LCA per individuare i dati LCA Metodi di allocazione basati sul po luter pays principle Utlizzo del PCR Module Initiative basato della classificazione internazionale Conformit ai principi ISO 14025 2006 Semplificazione del lavoro per lo sviluppo di PCR Nomina di moderatori che supportino l attivit di sviluppo di PCR Possibilit di pre certificazione delle EPD Pa i lati Gestione del Global PCR Forum irritato vor aan per ia Approccio selettivo Introduzione della EPD di settore Garantire lo certificazi i gestione E pelo re S Introduzione della certificazione nel processo di gestione EPD Fonte www ilsole24ore com Nell ambito di questo sistema stato adottato un nuovo metodo di classificazione per le categorie di prodotti basato sullo schema CPC Centra
423. ri e strutturare un territorio qualitativamente attraente e in grado di offrire un habitat di accoglienza complessivamente favorevole e gradevole La ceramica calatina inoltre potrebbe essere utilizzata come motore trainante di altri due settori chiave che potrebbero contribuire a incentivare lo sviluppo economico della citt di Caltagirone il settore del turismo e quello dell agro alimentare A livello turistico 11 comprensorio del calatino e tutto 11 Val di Noto presentano zone di rilevante interesse storico culturale archeologico e paesaggistico che potrebbero consentire grandi flussi nel territorio Innanzitutto da evidenziare che la coitta di Caltagirone insieme ad altri 7 Comuni del Val di Noto ha la possibilit di sfruttare l inserimento nella World Heritage List WHL dell Unesco come Patrimonio mondiale dell Umanit 39 Noto Palazzolo Acreide Ragusa Modica Scicli Catania e Militello Val di Catania 290 Inoltre nel suo territorio presente il bosco di S Pietro che assieme alle sugherete di Niscemi rappresenta il piu vasto comprensorio paesaggistico boschivo naturale della Sicilia centro meridionale Attualmente le attivit turistiche del Comprensorio del Calatino hanno un incidenza minima sull economia e sul territorio e si concentrano tutte in linea di massima su Caltagirone questo perch l attrazione turistica di maggior rilievo rimane proprio la ceramica anche se come detto pri
424. ri gioco l ingrosso Solo le aziende di maggiori dimensioni tendono ad intrattenere una relazione con la GDO ma in modo probabilmente inefficace In pratica l erosione di mercato operata dalla grande distribuzione nei confronti del dettaglio specializzato non si tradotta in nuove opportunit per le aziende di ceramica artistica come se cio sussistesse una sorta di incompatibilit fra queste tipologie di operatori e le produzioni artistiche italiane che si traduce purtroppo in una progressiva riduzione di spazi di mercato per le nostre aziende Le imprese di ceramica appaiono molto resistenti ad adottare forme di promozione e di comunicazione lo strumento di cui cresce maggiormente l utilizzo quello dello spazio internet mentre all opposto si tende ad investire di meno in formule tradizionali come la partecipazione fieristica soprattutto in ambito locale nazionale Si segnala tuttavia come vi sia da parte di una minoranza davvero ristretta di imprese una crescente propensione ad effettuare investimenti pubblicitari all estero in un apparente tentativo di creare un immagine di marca sempre pi solida Inutile dire che questa minoranza si colloca soprattutto fra le imprese di dimensioni maggiori In ogni caso quelle di dimensione intermedia ma comunque rilevante 9 14 addetti sono pi propense di altre ad intensificare 1 propri investimenti in campagne pubblicitarie nazionali evidentemente con l intento di migliorare a
425. riale infatti che spesso pu essere virtuosa a volte pu anche dividere le risorse finanziarie e umane rendendo difficile la realizzazione di progetti culturalmente complessi e di area sufficientemente ampia Se non c specializzazione culturale e non la si cerca in modo innovativo possono emergere conflitti territoriali oggettivi e se l identit viene percepita in senso difensivo il suo rafforzamento pu portare a risultati indesiderati In questo contesto va sottolineato che la necessit di tutelare l ambiente deve spronare gli operatori anche di aree geografiche in cui operano aggregati di piccole e medie Imprese con finalit simili a sviluppare iniziative per identificare e ridurre gli impatti ambientali connessi con le loro attivit produttive L adozione di marchi ecologici per prodotti tipici di un territorio potrebbe sicuramente dimostrare l impegno degli imprenditori volto a favore dell ambiente condizione questa per l attuazione di qualit ambientale indispensabile per lo sviluppo sostenibile della produzione M FRANCINI M F VIAPIANA L identit dei territori come pratica di sviluppo sostenibile in Atti della XXVIII Conferenza Italiana di Scienze Regionali Bolzano 26 28 settembre 2007 pp 1 10 67 CAPITOLO TERZO LA LIFE CYCLE ASSESSMENT LCA E LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO EPD 3 1 Le origini e lo sviluppo della Life Cycle Assessment LCA Sebbene sia pensiero comune ch
426. ricerche ed analisi allo scopo di ricercarne le origini 1 caratteri strutturali le modalit di crescita 1 punti di forza e di debolezza e gli strumenti di governance Fondamentali ad esempio sono stati gli studi di Michael Porter studioso americano che ha introdotto un modello di distretto industriale che si contrappone a quello europeo marshalliano il cosiddetto cluster Il termine cluster sta ad indicare agglomerati geograficamente concentrati di imprese interconnesse e istituzioni associate in un particolare settore legate da tecnologie e capacit comuni Esistono normalmente in situazioni geografiche che consentano facilit 99183 di comunicazione di logistica e di interazione personale In questa definizione gli 182 http www decon unipd it info sid materiale8 bel Lezione 5 Beluss Libro 20Fiocca pdf 183 S A WALTER Cluster e potenziale relazionale del settore vitivinicolo il caso dell Alto Adige in Atti della XVIII Conferenza Italiana di Scienze Regionali 26 28 Settembre 2007 Bolzano pp 1 16 148 elementi specificamente culturali e immateriali hanno un peso meno rilevante mentre assume rilevanza la localizzazione come fattore decisivo nella spiegazione dei vantaggi competitivi conseguibili da una nazione nella economia globale La scelta compiuta da Porter negli anni 80 di adottare questo termine invece di rifarsi alla solida tradizione marshalliana non appare casuale ma probab
427. ricolosit ambientale di una determinata sostanza visualizzata nell inventario 78 FASE 4 Interpretazione dei risultati e miglioramento Life Cycle Interpretation la parte conclusiva che ha lo scopo di proporre 1 cambiamenti necessari a ridurre l impatto ambientale dei processi o attivit considerati La figura 3 6 presenta le azioni di cui si compone ciascuna delle prime tre fasi Figura 3 6 Le fasi di una LCA in dettaglio So Sal Bai Fonte www lca lab com 3 3 1 Prima fase di una LCA definizione degli scopi e degli obiettivi Rappresenta uno stadio cruciale perch in questa fase vengono prese le decisioni pi Importanti in essa infatti si precisano le finalit dello studio oggetto destinatari applicazioni il sistema considerato comprensivo dei confini l Unit Funzionale il fabbisogno e l affidabilit dei dati le assunzioni e 1 limiti A proposito degli obiettivi da raggiungere la norma UNI EN ISO 14040 2006 introduce cos l argomento gli obiettivi e gli scopi dello studio di una LCA devono essere definiti con chiarezza ed essere coerenti con l applicazione prevista L obiettivo di una LCA deve stabilire senza ambiguit quali siano l applicazione prevista le motivazioni che inducono a realizzare lo studio e il tipo di pubblico a cui destinato cio a quali persone si intendono comunicare i risultati dello studio Per quanto riguarda le finalit dello studio esse influenz
428. rifiuti generati dall uso e dalla vita utile del prodotto Si tratta di una politica fortemente innovativa dal momento che le politiche ambientali avevano tradizionalmente avuto la tendenza a concentrarsi sulle grandi fonti di inquinamento puntuali per esempio tramite la regolamentazione delle imprese o sul contenuto di sostanze pericolose per esempio con la regolamentazione dell utilizzo di sostanze chimiche L IPP cerca dunque di minimizzare gli effetti negativi sull ambiente di un prodotto prendendo in considerazione tutte le fasi del suo ciclo di vita e mettendo in atto forme di riduzione degli impatti compatibili con il rispetto dei criteri di efficienza economica concentrandosi principalmente sulla dimensione ambientale dei prodotti non per questo tuttavia la logica integrata di prodotto intende escludere dalle proprie valutazioni aspetti quali la sicurezza e la salute L obiettivo fondamentale dell approccio IPP consiste nel riuscire ad ottenere in modo economicamente efficiente prodotti con migliori caratteristiche ecologiche e nel farli utilizzare dai consumatori Conseguentemente la politica integrata di prodotto si focalizza sulla progettazione ecologica dei prodotti dal lato dell offerta e sulla divulgazione di informazioni e il ricorso di incentivi dal lato della domanda Criterio informatore il principio chi inquina paga in base al quale nel prezzo del prodotto andrebbero considerate anche le componen
429. riscaldanti Esiste la possibilit di acquistare un forno in muratura da alimentarsi a legna ma occorre un locale apposito e opportunamente ubicato in periferia non essendo possibile trovare locali adatti in un centro abitato E il tipo pi conveniente quando non in uso non consuma ma per le difficolt di ubicazione e per la fatica e il dispendio di tempo che comporta produrlo e condurlo in laboratorio non molto diffuso Gli altri tipi di forni a gas a metano elettrici richiedono tubazioni condutture e impianti sussidiari quasi sempre pi costosi del forno stesso e consumano anche quando non si usano Ve ne sono di varie capacit in questo senso riducendo le dimensioni si riducono le spese ma esistono dei limiti dimensionali al di sotto dei quali sarebbe possibile cuocere solamente pezzi molto piccoli In sostanza solo il ceramista che crea una produzione continuativa e in quantit piuttosto elevata pu trovare convenienza ad istallare un forno proprio di modeste dimensioni che comunque non sar pi sufficiente nel momento in cui bisogner eseguire lavori di una certa entit Proprio per queste ragioni logistiche 1 forni sono di dimensioni notevoli e per motivi di convenienza economica dunque sono pochi 1 ceramisti che attuano tutte le fasi del ciclo produttivo la maggior parte di essi si dedica esclusivamente alla fase di decorazione acquistando direttamente 1l biscotto gia pronto 5 5 6 Vernici e
430. rispetto al 2006 riguardano la Regione Sicilia che ha riconosciuto ex novo 23 distretti produttivi con specializzazioni piuttosto diversificate In particolare quasi la met di questi distretti opera nel settore agroalimentare mentre le altre specializzazioni sono la cantieristica nautica la ceramica la meccanica la pietra la plastica il florovivaismo la logistica la pesca pesca turismo settori high tech Come si pu osservare dalla figura 4 2 le principali specializzazioni produttive relative ai 193 distretti sono nell ordine tessile 44 distretti riconosciuti meccanica 35 prodotti per l arredamento e lavorazione di minerali non metalliferi 34 alimentari 25 pelli cuoi 23 Nel calcolo complessivo non sono considerati per la Regione Lombardia i metadistretti e neanche i distretti tecnologici promossi dal MIUR Ministeri dell Istruzione e dell Universit e Ricerca 158 e calzature 20 tali settori costituiscono la specializzazione produttiva di 158 distretti che rappresentano nel loro insieme 1 82 dei complessivi individuati dalle Regioni Figura 4 2 Le specializzazioni produttive dei distretti delle Regioni valori sul totale 2008 25 0 22 8 20 0 1 8 1 1 7 6 15 0 13 0 i 10 4 10 0 5 0 2 6 5 0 0 i 4 Tessile Meccanica Prodotti per Alimentari Pelli cuoio Oreficeria Altre attivit Altre attivit Abbigliamento l arredamento Agroindustria calzature Strumenti industriali n
431. rminato periodo di tempo predeterminati obiettivi ambientali sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo dall altro lato invece le amministrazioni si impegnano ad astenersi dal regolamentare la materia oggetto di accordo finch l impresa dimostra di ottemperare agli accordi presi Questo tipo di accordi ha un ampia diffusione in Europa ed in Nord America poich permette di raggiungere risultati concreti in breve termine anche a fronte della rigidit e dei costi amministrativi legati agli strumenti regolativi nonch all incertezza collegata all uso di incentivi e disincentivi che caratterizza gli strumenti economici Vi sono tuttavia degli svantaggi legati all utilizzo di questo strumento anzitutto non esistendo sistemi formali di sanzioni non possibile accertarsi che 1l risultato conseguito corrisponda all impegno preso vi potrebbe essere poi collusione tra settore pubblico e settore privato effetti distortivi sulla concorrenza ed infine gli elevati costi di transazione per il raggiungimento dell accordo potrebbero indurre 1 contraenti a rinunciarvi G PANELLA Economia e politiche dell ambiente Carocci Roma 2002 pp 195 200 47 1 6 2 3 2 I sistemi di gestione ambientale SGA Lo strumento che permette di concretizzare lo sviluppo di una politica ambientale efficace e competitiva per le aziende 11 Sistema di Gestione Ambientale SGA che secondo la norma ISO 14001 1996 rappresenta la pa
432. ro D A n 2877 12 S del 28 10 2009 stata costituita e quindi resa in grado di operare la Consulta dei Distretti prevista gi nel Decreto Assessoriale n 152 2005 che l organismo di coordinamento e concertazione dei distretti riconosciuti per l attuazione ed il monitoraggio dei patti di sviluppo industriale dove partecipano 1 rappresentanti delle istituzioni e degli enti interessati in primis la Regione e 1 rappresentanti dei 23 distretti riconosciuti La tabella 4 1 mostra 1 23 distretti produttivi riconosciuti dalla Regione per provincia e per settori La ripartizione dei distretti per settori che si ricava da essa la seguente e l Industria comprende la quota piu grande del 39 con 9 distretti produttivi e segue a poca distanza Agricoltura con una quota del 35 e 8 distretti produttivi confermando che per l economia della Sicilia l Agricoltura ancora molto Importante 21 Legge 23 dicembre 2005 n 266 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato legge finanziaria 2006 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n 302 del 29 dicembre 2005 Supplemento ordinario n 211 220 D A n 546 125 del 16 marzo 2007 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n 15 del 6 aprile 2007 166 e vi quindi l Artigianato con il 17 e 4 distretti e infine la Pesca ha la quota minore pari al 9 con 2 distretti produttivi Tabella 4 1 Distretti siciliani e 221 Sn j
433. roduction 1 kg Frit Clay at minel CH S Production 1 kg Pottery dishes in I imports 5 7 5t EUROS RER 1 kg crystalline EE Terrestrial ecoboxicity BS Aquatic ecotoxicity GSS Non renewable energy EE Mineral extraction BS Ozone layer depletion CJ Respiratory organics g radiation quatic eutrophication HE Global warming E lonizin N piratory inorganica quatic acidification CS Res a 4 GSS Non carcinogens E Land occupation E Terrestrial acid mutri Analizzando 1 kg Production 1 kg Pottery dishes Metodo IMPACT 2002 2 05 IMPACT 2002 Punteggio singolo CO Carcinogens Fonte SimaPro 279 99 In ceramica ione piatti Impatto Produzi i d 1e le Score Categor ing Figura 6 7 Valutazione S I I I I I I I I I I I I I I I r I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I r I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I E I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I L I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I L I I I I I I I I I I I I I I e TETTO yy I pia a ei ii ei pie i int ci rr ira i iii i iaia 360 ee ee ee pp lt q ee e
434. rt and delicates ses products and ready meals Granarolo s production network carries 40 dif ferent ypes of certificates including e g quality och environmental management ISO 14001 EMAS chain of custody UNI10939 01 DTP 035 CSQA och Social Responsibility SA 8000 Contact person Andrea Borsari Granarolo S pa Via Cadriano 27 2 IT 401 27 Bologna Italy andrea borsari granarolo it from Granarolo which can be found at www environdec com i Climate declaration The background data for the climate declaration covers production of raw milk from farming activities manufacturing of PET bottles past eurisation and distribution to retailers and end users The use stage involves distribution to customers and retailers The use by customers and recycling reuse waste handling are not considered due to the difficulty to foresee the remaining part of the use stage and end of life processes with any reasonable accuracy The impact on the climate is described as the Global Warming Potential GWP as a result the total emissions of all green house gases normalised and expressed as kg OOy equiva lents Important green house gases are carbon dioxide COy methane CH nitrous oxides N30 and different forms of freones Cl sor BH Pe per BA nam Faneng Mancieza wg Pastaurinehor Bistizuton aios PET vores Raheny laters D Mathane enienoes from cms Other ectrasmme The results indicate that the emissions of me t
435. rte del sistema di gestione generale che comprende la struttura organizzativa le attivit di pianificazione le responsabilit le prassi le procedure 1 processi e le risorse per elaborare mettere in atto conseguire riesaminare e mantenere attiva la politica ambientale Esso fornisce ad un organizzazione ordine e coerenza nella trattazione dei problemi tramite l allocazione di risorse l assegnazione di responsabilit e la valutazione continua e sistematica di prassi procedure e processi Tra 1 principali obiettivi che ciascun SGA si pone vanno ricordati svolgere responsabilmente le attivit aziendali nel rispetto dell ambiente identificare analizzare prevedere prevenire e controllare gli effetti ambientali apportare miglioramenti continui all organizzazione e ai processi interni all azienda motivare tutti coloro che partecipano all impresa e tenere infornati i soggetti esterni riguardo ai risultati raggiunti In ogni caso a prescindere dall ottica del puro rispetto dell ambiente e dell immagine aziendale la scelta di gestire con sistematicit le variabili ambientali pu comportare tutta una serie di benefici di tipo economico organizzativo ed amministrativo da valutarsi caso per caso con ancora maggiori prospettive per il futuro dato l impegno delle istituzioni a sostegno dell iniziativa A livello sovranazionale 1 due pi importanti strumenti di certificazione ambientale che prevedono un SGA per
436. rte fittile Nonostante l evidente crisi che il settore sta attraversando appare importante sottolineare il ruolo fondamentale che ancora oggi la ceramica ha nell economia e nel tessuto sociale siciliano il sistema produttivo ceramico infatti uno dei pochi sistemi produttivi ad essere citato nel documento della Regione Sicilia Strategia regionale per l innovazione 2007 2013 secondo cui il sistema delle imprese siciliano frammentato legato alle risorse naturali con alcune punte di eccellenza nell agroalimentare tra cui si segnale la produzione vitivinicola nella lavorazione del marmo e della ceramica nella meccanica e nell elettronica che emergono rispetto ad una moltitudine di imprese che operano prevalentemente per il mercato interno e nel settore dell edilizia del turismo dell agricoltura Secondo la Costituzione italiana lo Stato ha il dovere il tutelare il patrimonio culturale pubblico e privato nella sua interezza promuovendone una sempre migliore conoscenza mediante la ricerca poich esso contribuisce in modo determinante alla crescita culturale e allo sviluppo del Paese questo assunto trova massima espressione nell art 9 secondo cui la Repubblica tutela 11 paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione Inoltre il D Lgs n 42 2004 denominato Codice dei beni culturali e del paesaggio stabilisce ci che pu essere annoverato nell ambito delle categorie beni
437. rtire dal 1998 grazie 164 S SIBILIO Nelle norme ISO op cit pp 75 76 16 R BELTRAMO E VESCE E PANDOLFI L CHIESA E SCIUTTO Marchi ambientali in De Qualitate Aprile 2004 pp 18 30 166 RINA La dichiarazione ambientale di prodotto Il punto di vista dei verificatori Genova 2006 p 7 130 all impulso di numerosi settori industriali Esso conosciuto sinteticamente come sistema EPD uno schema di certificazione di prodotto a carattere volontario basato sulle indicazioni contenute nella norma internazionale ISO 14025 2006 e in quella svedese MSR 1999 2 che stata sostituita nel 2008 dalle nuove General Programme Instructions for EPD Questo sistema appartiene ad un network il Global Type HI Environmental Product Declaration Network GEDnet che ha lo scopo di incoraggiare la diffusione delle informazioni su questo tema e proporre una discussione a livello internazionale sulla famiglia di dichiarazioni ambientali di III tipo Dopo un periodo di transizione testato dalla Comunit Europea nel 2003 il sistema ha assunto piena valenza sopranazionale trasferendo la gestione ad un panel internazionale Complessivamente le modifiche apportate dalla revisione del sistema EPD hanno cercato di rendere il marchio di prodotto coerente con le indicazioni della nuova norma ISO 14025 2006 e di favorire da una parte una maggiore diffusione dell etichetta nel mondo e dall altra l armonizzazione dei divers
438. rumenti messi in atto sono consolidate le esperienze di infrastrutture integrate per la gestione delle risorse idriche rifiuti ed energia e l utilizzo 188 di tecnologie pulite che per alcuni comparti produttivi sono legate all attuazione della normativa in materia di controllo e prevenzione integrata dell inquinamento Si riscontrato almeno per qualche distretto un progresso relativamente alla diffusione delle certificazioni ambientali anche per quanto riguarda la registrazione EMAS soprattutto se promossa all interno di progetti di ambiti produttivi omogenei Emerge inoltre una crescente sensibilit relativamente all utilizzo di marchi di qualit ambientale di prodotto pur essendo ancora iniziative piuttosto disomogenee a causa sia dei sistemi di qualificazione in uso sia dell efficacia delle etichette di prodotto attivate tutto ci mette in evidenza l assenza di una strategia nazionale in tal senso Il rapporto ha messo anche in evidenza che solo 1 3 dei SPL analizzati ca il 30 caratterizzato da un sistema organizzato di controlli ambientali rivolti alle PMI appartenenti ai comparti di specializzazione I settori dove soprattutto essi si concentrano sono il conciario la produzione di mobili l agroalimentare e il distretto ceramico Per quanto riguarda invece 1 progetti di eco innovazione nei quali 1 SPL hanno maggiormente investito tra il 2006 e il 2008 circa 11 60 di essi hanno optato per la stipula d
439. s risorse unit di misura MJ surplus energy 94 Nella fase di valutazione del danno sono sommate nelle tre citate categorie di danno 1 dati pertinenti derivanti dalla caratterizzazione e relativi alle categorie di impatto considerate in tale metodo Nella figura 3 14 sono rappresentate le tre categorie di danno e le categorie di impatto presenti nel metodo Eco Indicator 99 Figura 3 14 Il metodo Eco Indicator 99 inventario categorie di danno e di impatto pn A Normalisation Damage analysis nd Weightng Fonte https www ingmo old unimore it campusone Visualizzazionelngegneria StreamFile asp File MaterialeDidattico Matdidattico8845 Falconi LCA pdf EDIP Il metodo EDIP Environmental Design of Industriale Product in danese UMIP stato sviluppato in Danimarca nel 1997 e aggiornato nel 2003 E un sistema di valutazione detto di midpoint o problem oriented approach e comprende 14 categorie di impatto e tre categorie di danno e impatto ambientale e consumo delle risorse e impatto nell ambiente di lavoro Queste tre categorie hanno tra loro la stessa importanza Gli impatti interni a queste categorie principali sono ulteriormente divisi secondo la loro estensione geografica in impatto globale impatto regionale impatto locale Questa suddivisione rilevante per la parte finale della valutazione dove 1 contributi alle varie categorie d impatto sono normalizzati e pesati perch il carattere e il modo d
440. s inquinano anche l aria e la tossicit delle sostanze inquinanti e la loro persistenza nell ambiente e strumenti e modalit di rilevazione disponibili allo stato attuale e localizzazione del flusso di entrata dell inquinante nel corpo ricettore e identificazione dell inquinante e i fattori legali e sociali alcuni strumenti possono essere socialmente non accettabili altri legalmente non imponibili La scelta dello strumento da adottare dipende dalla combinazione dei fattori appena elencati In quest ottica la Comunit europea ha ritenuto opportuno affiancare ad una normativa adeguata in tema di politica ambientale nuove strategia d azione a difesa dell ambiente che si avvalgono di diverse tipologie di strumenti tutti finalizzati al perseguimento degli obiettivi prefissati e al raggiungimento degli standard minimi di protezione Le diverse tipologie di strumenti possono essere raggruppati nelle seguenti tipologie 1 strumenti regolativi o di command amp control http www sindar it Editoriale Allegati Argomenti memoria_isol pdf 41 3 strumenti volontari figura 1 5 2 strumenti economici tasse sussidi e permessi negoziabili Figura 1 5 Strumenti di politica ambientale STRUMENTI DELLE POLITICHE AMBIENTALI Strumenti regolativi fase di tamponamento Applicazione di norme e tasse per chi inquina La politica ambientale vista come un fardel lo e viene applicata quando il danno si
441. saminati 54 distretti e sistemi produttivi rappresentativi di 14 regioni in Italia tabella 4 2 e 18 comparti di produzione tabella 4 3 Tabella 4 2 Ripartizione per regioni dei Sistemi Produttivi Locali ir inn LR LR Campania b br Romagna 6 Mago Lombardia TH Piemonte BH Totale complessivo 54 00 Fonte Ecodistretti 2009 2 E indicativo il fatto che tra di esse non figuri la Regione Sicilia 185 Tabella 4 3 Ripartizione per settore dei Sistemi Produttivi Locali COMPARTO DI PRODUZIONE gricoltura pone fughe o a lesie 80 Veto IH Totale complessivo 54 00 Fonte Ecodistretti 2009 La ricerca ha analizzato solo alcuni sistemi produttivi locali italiani perch a monte stata fatta una selezione in base al fatto che essi avevano o hanno in atto buone pratiche ambientali politiche o progetti di eco innovazione Va inoltre precisato che i dati elaborati si riferiscono a politiche azioni e risultati raggiunti soprattutto nel triennio 2006 2008 quindi in un periodo immediatamente precedente alla situazione attuale di crisi economica Per i 54 ambiti produttivi stata redatta una classifica sulla base delle prestazioni risultanti dai 7 indicatori selezionati tabella 4 4 mettendo quindi in evidenza quali sono le aree le imprese e gli attori che hanno realizzato le migliori politiche in materia di sostenibilit 186 Tabella 4 4 Indicatori utilizzati nell indagine Ecodi
442. scere la ceramica calatina Dagli anni 90 nell azienda si integrata tutta la famiglia 1 figli Antonio Marilena e Luigi e oggi oltre a continuare l aspetto tradizionale l attivit aziendale stata estesa anche al restauro ceramico e alla ceramizzazione della pietra lavica Sin dal suo esordio nel campo ceramico il fondatore aveva in mente di rivoluzionare la tradizione voleva essere moderno staccare con il passato ma dopo 1 primi tentativi di imporre al mercato le sue creazioni contemporanee fatte di maioliche a terzo fuoco e effetti riducenti si reso conto che il mercato locale e il turista richiedevano soprattutto maioliche di ispirazione tradizionale e che quindi doveva rivedere il proprio sistema produttivo In tale ottica reduce dalle nozioni acquisite grazie ai suol maestri e acquistando negli anni 80 1 calchi dell oramai scomparsa fabbrica di terrecotte artistiche Vella Francesco Navanzino ha iniziato a riprodurre le eleganti maioliche tradizionali barocche caltagironesi e le terrecotte da giardino a riproduzione fedeli dei Vella da allora nella bottega Navanzino sono visionabili le anfore 1 boccioni e 1 vari piatti murali a foglia d acanto e arabesco detta 265 volgarmente ornato 1 bassorilievi e la statuaria sacra ovvero colonne pouff e vasi artistici in terracotta L attivit aziendale come per la maggior parte delle Imprese calatine concentrata preval
443. se a tale Dichiarazione un territorio pu essere interpretato come un substrato fisico su cul si sono stratificati rapporti economici e sociali Questo territorio non un isola dato che avr rapporti con altri territori 1 dintorni e al suo interno molti sono 1 fattori che ne possono determinare lo stato tra cui le risorse naturali il peso relativo dei vari settori produttivi cos come le vocazioni territoriali dovute a volte all abilit degli artigiani a volte alla presenza del know how sedimentatosi grazie alla presenza di Istituzioni scientifiche Tutti questi fattori devono dunque essere considerati per poter realizzare politiche di Sviluppo Sostenibile Alla luce di quanto detto importante sottolineare che per poter realizzare un approccio territoriale senza il quale lo sviluppo sostenibile non pu essere raggiunto figura 2 1 sono necessari ulteriori sviluppi di metodi e strumenti Figura 2 1 Interrelazione tra sviluppo sostenibile e approccio territoriale lt A ee x APPROCCIO PIFEBRIUTDIRIALI Pattori social 61 _ _ _ we ce PA Effetti sociali ed ambientali dell attivit economica Politica e forza del mercato Investimenti pubblici in Ricerca e Sviluppo Contabilit dei costi analisi costi benefici Legislazione ambientale Fattori sociali Patrimonio ambientale e biodiversit Effetti delle politiche ambientali territoriali su economia e societ
444. sensibilit ambientale del consumatore che non percepisce l ambiente o meglio le caratteristiche e gli impatti ambientali del prodotto come uno degli aspetti rilevanti nella fase di scelta e acquisto di un prodotto e difficolt nella valutazione ambientale dei prodotti e quindi nell individuazione di quelli ambientalmente preferibili e costi pi elevati dei prodotti ambientalmente preferibili in particolare in relazione a due concomitanti fenomeni le materie prime e 1 processi utilizzati possono potenzialmente essere pi dispendiosi di quelli tradizionali e l assenza di una domanda forte da parte del consumatore finale pu generare una collocazione di questi tipo di prodotti su mercato come prodotti di nicchia 1 3 2 La Strategia per la Produzione e il Consumo Sostenibile SPC Le politiche ambientali di seconda generazione hanno superato l impostazione prevalentemente settoriale e normativa delle precedenti abbracciando un approccio pi ampio trasversale alle diverse problematiche e volto a coinvolgere tutti 1 soggetti operanti all interno del sistema di produzione e consumo La IPP lanciata come gi detto nel 2001 allo scopo di rafforzare e orientare le politiche riguardanti 1 prodotti e servizi per promuovere lo sviluppo di un mercato pi ecologico ha rappresentato una tappa fondamentale in questa evoluzione Nel 2002 a livello internazionale 11 WSSD di Johannesburg ha sottolineato come il camb
445. seo civico HET Bey fi lear en a Fonte http www originalitaly it editoriali regionali sicil ia 8 Figura 5 15 Il Monte di Prestamo o Monte di piet ME fhanacce i ticiltino Caltagirone Piazza Umberto l e Hueco di Shita d Fonte http www grifasi sicilia com caltagirone_piazza_umberto_I banco sicilia 1945 mg jpg Figura 5 16 Corte Capitanale Fonte http www flickr com photos ctesia 1731014412 in photostream 231 Dopo una fase di stasi artistica ed economica dunque la citta rimise in moto la sua macchina produttiva per far fronte alla forte domanda di vasellame stoviglie mattonelle che proveniva dall esigenza di ricostruzione nacque in questo periodo quella che ancora oggi si qualifica come maiolica calatina dai grandi fiori e melograni colorati dallo smalto lucente e dai colori vispi e accesi Avvenimenti e monumenti del XVIII secolo Nel 1720 dopo aver siglato la pace di Aja la Sicilia pass nelle mani degli Asburgo d Austria che dominarono l isola per soli 15 anni lasciando 1l trono nel 1734 ai Borboni di Spagna L obiettivo principe dei Borboni fu di irrobustire ed innovare l economia calatina ancora prevalentemente basata sulla produzione ed il commercio del grano e sull artigianato Il 700 fu 11 secolo d oro della produzione ceramica sia per l originalit del motivi che per la variet decori la monocromia decorativa basata sul blue e sul turch
446. sieme di dispositivi che realizzano uno o pi precise operazioni industriali aventi una determinata funzione ed delimitato da appropriati confini fisici rispetto al sistema ambiente con cui ha rapporti di scambio caratterizzati da una serie di input e output figura 3 7 Figura 3 7 Il sistema di ciclo vita in senso lato INPUT OUTPUT calore disperso energia nr emissioni in aria emissioni in acqua materie PEER rifiuti solidi Fonte G BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit p 68 Si considera il caso pi generale possibile di un sistema industriale di tipo globale 1 cui input consistono tutti in materie e energia primarie e gli output in reflui che ritornano al sistema ambiente Questo viene trattato come il vero sistema di ciclo di vita poich fra 1 suoi output non esistono prodotti utili ma solamente sostanze reflue estendendo cos il concetto dalla culla alla tomba a quello dalla culla alla culla E importante sottolineare che non sempre si analizzano sistemi globali ma spesso opportuno limitare l analisi a sottosistemi produttivi L analisi del singolo sottosistema viene definita come eco bilancio che si differenzia dal LCA essenzialmente per 1 confini del sistema indagato in quest ottica si pu intendere LCA come un insieme di eco bilanci opportunamente collegati fra loro 18 http www dichep unige it old site consulenza ambientale Ica fasi
447. sivo PELU Environmental Load Unit che restituisce direttamente il valore monetario dei danno E nE EDIP 2002 E ORIGINE Danimarca SVILUPPATORE governo danese in collaborazione con imprese private Approccio midpoint fsi basa su categorie di impatto disaggregate anche se sommabili con unit di misura Pt Le risorse vengono trattate in un metodo a s stante EDIP 97 Only Resources Fonte http www lca lab com Eco indicator 99 E un metodo sviluppato prima nel 1995 Eco Indicator 95 e poi aggiornato nel 1999 dalla Pr Product Ecology Consultants per conto del Ministero dell Ambiente Olandese costituisce uno strumento efficace per 1 progettisti in quanto consente di aggregare 1 risultati di una LCA in grandezze o parametri facilmente comprensibili ed utilizzabili chiamati eco indicatori Questo metodo di damage approach o end point level pu essere impiegato sia come uno strumento di valutazione semplificata di LCA che come sistema di valutazione e pesatura adottabili in uno studio di LCA La sua peculiarit sta nel fatto che consente di delineare dei risultati di endpoint cio espressi in relazione a tre categorie di danno assunto che sono nello specifico e Human Health salute umana unit di misura DALY Disability Adjuste Life Years e Ecosystem Quality qualit degli ecosistemi unit PDF m yr PDF Potentially Disappeared Fraction of plant species e Resource
448. sment Data documentation format Si contavano cos ben sette standard ISO di cui 2 Technical Report ISO TR e un Technical Standard ISO TS Nel giugno del 2002 stato nominato un gruppo di lavoro composto da 21 esperti internazionali al quale stato affidato il lavoro di revisione degli standards con lo scopo di garantire un approccio pi Immediato alla normativa e di aumentarne la leggibilit Il gruppo di lavoro ha scelto di riunire tutti 1 requisiti generali prima contenuti negli S SIBILIO Certificazione e op cit p 73 75 standards ISO 14041 43 in due norme mantenendo comunque separati in diversi capitoli le diverse fasi costituenti l analisi LCA Alla fine della revisione le quattro norme precedenti sono state riunite in due soli standards che sono attualmente in vigore tabella 3 2 Tabella 3 2 Le nuove norme ISO della serie 14040 NORMA TITOLO UNI EN ISO Gestione ambientale Valutazione del ciclo di vita 14040 2006 Principi e quadro di riferimento UNI EN ISO Gestione ambientale Valutazione del ciclo di vita 14044 2006 Requisiti e linee guida Fonte G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del ciclo op cit p 39 In particolare la norma e ISO 14040 2006 mantiene il carattere di quadro di riferimento dello studio di analisi di ciclo di vita riportando una descrizione della metodologia in modo tale che sia accessibile e comprensibile ad un pubblico quanto piu vasto
449. so di acqua detergente e energia elettrica implicati nell operazione di pulizia del manufatto poich come specificato precedentemente 1 piatti oggetto dello studio sono di tipo ornamentale L unit funzionale U F scelta per realizzare l analisi ambientale corrisponde a 1kg di piatti in ceramica 267 Figura 6 2 Flow chart ciclo di vita piatti in ceramica INPUT OUTPUT a SS n es le P ld z Si Argilla da tornio af ie Foggiatura s l Argilla da pressa J Tornio a ghigliottina pressa rotativa I lc i B E E E E E E E E E E E E a energia elettrica Essicazione acqua i I O I I I I I I I A a i I vu I I 2 Prima cottura r O I I ion om my E E E E E E E E i O f Smaltatura i i aa 1 3 _ I I smalti Lp ee i 1 i ecorazione ei f Invetriatura T 7 plastica LDPE a scarti di produzione 3 Seconda cottura j 4 S PIATTO DECORATO Utente finale Vv Discarica gt Trasporto Fonte elaborazione personale 268 6 3 3 Inventario LCI Per realizzare la fase di LCI per prima cosa stato necessario rappresentare all interno del software utilizzato per la valutazione ambientale l intero ciclo di vita dell U F In tabella 6 3 sono riportati 1 dati di INPUT relativi al ciclo di vita di 1 kg di piatti in ceramica
450. so di lavorazione della pietra lavica maiolicata che ha avuto origine nelle botteghe di Caltagirone Ulteriore forza di questi prodotti la possibilit di contare sull apporto di un significativo flusso turistico anche internazionale di cui costituiscono una delle principali attrazioni Per molti artigiani dell isola 1 viaggiatori di passaggio rappresentano forse la pi rilevante fonte di reddito anche se questo rapporto certo molto positivo ha creato una sorta di dipendenza da questo tipo di business e non pochi problemi In quest ottica sarebbe Interessante provare a sostenere una pianificazione strategica integrata tra ceramica artistica e tradizionale settore turistico e prodotti eno gastronomici di qualit Per quanto concerne invece 1 punti di debolezza della filiera bisogna evidenziare che la maggioranza delle botteghe locali si dedica oggi in prevalenza alla produzione in serie di articoli tipici Il vasto mercato rappresentato da una clientela occasionale ha condotto ad un sostanziale appiattimento della creativit artistica e della professionalit di molti ceramisti Nei principali centri infatti si pu osservare come nel settore si sia innescata una preoccupante volgarizzazione del prodotto conseguenza di un diffuso processo imitativo bench come gi accennato vi sia una significativa lite di artigiani che si pone in una prospettiva d eccellenza e mira a realizzare una produzione d alta gamma troppi
451. so tempo di garantire al consumatore l originalit di un prodotto in ceramica realizzato secondo criteri coerenti con le tradizionali tecniche di lavorazione Figura 5 6 Il Marchio Ceramica Artistica e Tradizionale CERAMICA i i A 5 i ry ie TRADIZIONALI Fonte http www ceramichemonteforte it lazienda Per quanto riguarda invece il marchio di ceramica di qualit figura 5 7 esso stato istituito per valorizzare anche le produzioni non tradizionali Rappresenta uno strumento prezioso per molti aspetti da un lato infatti garantisce la provenienza dei manufatti e il rispetto di disciplinari specifici approvati dai Comitati Disciplinari dall altro permette anche alle aziende che si trovano al di fuori dei territori dei comuni di antica tradizione di utilizzare un importante segno distintivo che ne garantisce la provenienza e la qualit dei manufatti 29 http www ceramicatoscana it terre 2i terre terremarchio htm 215 Figura 5 7 Il Marchio Ceramica di qualita CERAMICA DI QUALITA r Ls Fonte http www bo camcom gov it registro imprese e albi albi ruoli elenchi e registri registro produttori ceramica registro dei produttori di ceramica di qualita Purtroppo sebbene l istituzione di questi due marchi avesse destato grandi aspettative rispetto alla tutela e allo sviluppo della ceramica artistica attraverso la tutela e lo sviluppo della qualit e dell eccellenza
452. soggetto permanente che s1 propone di perseguire l azione di promozione e sviluppo della ceramica gi avviata durante il progetto stesso progetto votato alle necessarie strategie da trovare ed implementare per legare sempre di pi la ceramica al territorio In concreto si tratta di reperire finanziamenti europei indirizzati a sostenere progetti di valorizzazione della ceramica In Italia le citt della ceramica hanno 1l fascino di siti archeologici artistici e culturali e la loro storia economica soprattutto contemporanea dimostra che costituiscono delle realt economiche dinamiche e in continua crescita in un mercato come quello europeo da sempre affascinato dai pezzi rari preziosi e unici che la ceramica artistica o l artigianato ceramico in genere riescono a produrre Tali citt dunque rappresentano la continuit nella tradizione delle ceramiche artistiche italiane riconosciute ovunque come una delle espressioni creative pi alte tradizione che s1 radicata particolarmente nella cultura di queste zone spesso per una felice convergenza di situazioni favorevoli il terreno del luogo ricco di argille la disponibilit di materie prime di qualit la tradizione storica la sensibilit e attitudine verso questa forma di arte e uno straordinario intuito imprenditoriale Nell ottobre del 2008 a Roma si tenuta la prima Conferenza Nazionale sulla Ceramica Artistica organizzata con l obiettivo principale d
453. sono coloro che hanno rinunciato ad un atteggiamento proattivo volto a migliorare la qualit artistica o strutturale del prodotto a cercare un rapporto pi diretto con 1 gusti e gli interessi dei potenziali clienti e a proporsi a nuove nicchie di mercato oltre ai confini del territorio urbano Inoltre non contribuisce a migliorare lo scenario di riferimento il livello di formazione professionale degli artigiani spesso legato all esperienza pratica e limitato esclusivamente alle fasi finali della decorazione dei prodotti In questo contesto senza dubbio da ripensare il ruolo degli Istituti Statali d Arte in tutti 1 principali centri di lavorazione della 219 ceramica oggi attivo un Istituto d arte spesso di antiche origini e legato all esperienza produttiva del luogo Accade cos per l Istituto d Arte per la Ceramica fondato nel 1918 a Caltagirone da Don Luigi Sturzo per l Istituto del Mosaico attivo dal 1900 a Monreale o la Scuola d Arte per la Ceramica di Santo Stefano di Camastra Analoghe scuole sono presenti a Sciacca a Patti e in comuni minori Bisogna sottolineare per che a volte questi enti hanno scarsa capacit di interagire con 1l tessuto imprenditoriale locale Alla luce di quanto sopra esposto solo assumendo un atteggiamento dinamico e imprenditoriale orientato al mercato e capace di inventarsi nuovi sbocchi oltre a quelli di un turismo casuale e occasionale l artigianato di questa storica filie
454. sostenibile e le linee guida da utilizzare come base per il rinnovamento della strategia Un anno dopo nel dicembre 2005 la Commissione ha adottato una comunicazione in cui essa 2 COM 2003 829 definitivo Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile un anno dopo attuazione degli impegni assunti Nello stesso anno il Consiglio europeo si riunito per attivare un Rilancio della Strategia di Lisbona 2 Conclusioni 10255 1 05 REV 1 Conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles 16 17 06 2005 25 e individua 1 principali settori che richiedono un nuovo impulso negli anni a venire La Commissione ricorda che queste aree sono interconnesse e richiedono risposte basate sulla cooperazione e sulla solidariet sulla ricerca e l innovazione nonch sull educazione dei cittadini e propone di tenere in maggiore considerazione l impatto delle politiche interne dell Europa sullo sviluppo sostenibile globale e propone dei metodi per misurare 1 progressi compiuti e riesaminare periodicamente le priorit a livello nazionale e comunitario e raccomanda un dialogo continuo con individui e organizzazioni coinvolti nello sviluppo sostenibile Tale comunicazione servita come base per l adozione della Rinnovata Strategia dell UE a favore dello Sviluppo Sostenibile in occasione del Consiglio di Bruxelles nel giugno 2006
455. sponsabile tecnico di produzione a cui di solito verr affiancata una consulenza interna od esterna La sensibilit ambientale dimostrata superiore a quella assunta dall impresa passiva ma la comunicazione continua ad essere informativa anche se si presenta accresciuta e pi articolata inoltre gli effetti derivanti da tale tipo di atteggiamento non emergono sul fronte della organizzazione interna Per quanto concerne l atteggiamento reattivo esso l atteggiamento tipico delle imprese che si adeguano alle norme attraverso lo sviluppo di processi a basso impatto ambientale e la produzione di prodotti puliti Le imprese appartenenti a questa tipologia sono sufficientemente sensibili alle reazioni dei consumatori Il grado di organizzazione interna diventa pi complesso e le responsabilit della gestione ambientale vengono allargate ad un numero sempre maggiore di soggetti interni all impresa Infine l atteggiamento proattivo o propositivo l atteggiamento delle aziende che hanno valutato positivamente l importanza della variabile ambientale in termini di efficienza di qualit di sviluppo di competitivit e quindi tengono sotto stretto controllo gli indicatori di efficienza ambientale al fine di garantire un costante progresso dei processi produttivi e della qualit dei prodotti In queste imprese la comunicazione assume un ruolo fondamentale non solo in termini di informazione ma in quanto fondamentale strumento di gesti
456. ssi upstream a monte dell azienda vale a dire quelli dovuti alle attivit dei fornitori relative alla produzione delle materie prime e eliminazione dei flussi downstream a valle dell azienda cio 1 processi che comprendono il trasporto l utilizzo e 1l fine vita del prodotto e focalizzazione dello studio su specifici impatti e utilizzo di dati stimati qualitativamente o relativi a processi simili 3 5 Potenziali applicazioni dell LCA Da quanto detto si evince che il campo potenziale di applicazione della LCA molto ampio andando dalla gestione della singola azienda a quella dei sistemi socioeconomici nazionali investe infatti tanto il piccolo imprenditore quanto gli organi pubblici di controllo e programmazione Tale metodologia viene utilizzata pertanto oltre che dalle aziende anche dalle organizzazioni non governative ONG e dalle pubbliche amministrazioni PA ognuno per specifici obiettivi In particolare le aziende la utilizzano principalmente per la progettazione ambientale dei prodotti ecodesign il marketing ambientale ecolabel e per supportare un tipo di gestione attenta all ambiente environmental management Scegliendo di migliorare le prestazioni ambientali del prodotto le imprese si impegnano a diminuire il loro Impatto ambientale intervenendo in una o pi fasi del ciclo di vita del prodotto stesso Questa politica oltre a rappresentare uno strumento di comunicazione ambientale spesso
457. ssibile estrarre alcuni spunti e indicazioni Ci considerato fattori Importanti per 1l successo dell impresa sembrano e la dimensione aziendale aziende con una dimensione compresa fra 1 10 e 14 addetti tendono a comportarsi meglio di quelle piccole o anche di quelle di dimensioni ancora maggiori Aziende con un numero di addetti compreso fra 1 6 e 19 hanno performance comunque migliori di aziende ancora pi piccole e gli aspetti qualitativi dell organizzazione aziendale il dato quantitativo dell organizzazione in termini di addetti impegnati da solo non basta a spiegare le ragioni di efficacia o inefficacia operativa Questa dipende anche da come risultano coperte alcune funzioni chiave per il successo Si constatato che una crescente copertura di alcune funzioni in primis quella progettuale poi strategica associata ad una buona copertura proporzionale della funzione commerciale si lega a prestazioni aziendali migliori in termini di andamento del fatturato e della redditivit Una buona organizzazione dovrebbe contemplare la presenza di almeno una persona dedicata alle funzioni di management strategico almeno una dedicata alla funzione di progettazione almeno una alla funzione commerciale una alla funzione amministrativa e le restanti alla funzione produttiva chiaro che soluzioni simili non sono praticabili all interno di aziende piccolissime ma se le competenze connesse a certe funzioni sono davvero passaggio obbligato
458. st e area NEC Nacquero in quest ambiente 1 cosiddetti distretti industriali sistemi produttivi basati appunto sulla piccola e media Impresa caratterizzanti 11 modello di sviluppo economico italiano e che stato descritto da vari sociologi come il fenomeno della Terza Italia ovvero l alternativa al sistema produttivo basato sulla grande industria 18 http www decon unipd it info sid materiale8 bel Lezione 5 Beluss Libro 20Fiocca pdf 186 S I CHIODI distretto culturale come strategia di sviluppo locale Considerazioni intorno ai distretti museali a partire dal caso di Torino in Atti del Convegno XXIX Conferenza italiana di Scienze Regionali Conoscenza Sviluppo umano e Territorio 24 26 settembre 2008 Bari pp 1 20 87 S PATTI Ipotesi di un distretto con caratteristiche di non contiguit il sistema produttivo della ceramica di Caltagirone in Atti del Convegno XXIII Conferenza italiana di Scienze Regionali 10 12 ottobre 2002 Reggio Calabria pp 1 13 150 Tale concetto come detto prima proficuamente utilizzato da Marshall verso la fine del 1800 viene ripreso e riutilizzato intorno al 1969 da Giacomo Becattini il pi autorevole fra gli economisti italiani che rivendicano l ispirazione marshalliana della teoria dei distretti industriali e il primo in Italia ad avviare una riflessione teorica in materia applicando tale concetto alla realt della Toscana distretto di Prato Solo dopo
459. sterne all impresa ma interne all industria generate dall agglomerazione territoriale di piccole imprese e dalla presenza congiunta di pi soggetti legati tra loro da relazione di produzione e di scambio e in quanto tali furono definite dallo stesso autore economie esterne di localizzazione 5 All interno delle economie di scala egli distingue due tipologie di economie 1 le economie interne che dipendono dalle risorse delle singole imprese dalla loro organizzazione dall efficienza della loro amministrazione e che si esprimono attraverso costi medi decrescenti realizzati all aumentare della produzione e quindi sono economie tipiche delle grandi imprese 2 le economie esterne che dipendono dallo sviluppo generale dell industria e determinano una riduzione dei costi medi delle imprese che appartengono all industria in questione anche se ogni impresa mantiene costante sia la produzione che gli Impianti Il vantaggio competitivo dei distretti industriali deriva da quest ultime si tratta di economie che s1 manifestano attraverso specifici vantaggi come ad esempio la riduzione dei costi di produzione e di transizione e possono assumere pi forme Le economie esterne hanno in Marshall un carattere di forte radicamento territoriale di rilevante complementarit e di forte irreversibilit fondata nelle strutture storico sociali a differenza 180 A GRESPAN Z concetto di distretto industriale marshalliano in Becattini
460. stratori di citt di altre nazioni Austria Croazia Germania Polonia Slovacchia Olanda e Gran Bretagna al fine di promuovere in ognuno di questi Stati la realizzazione di associazioni nazionali analoghe a quelle gi esistenti ma anche associare le singole citt in qualit di partner esterni all A EuCC Figura 5 2 La rete europea delle Citt della ceramica Islanda Belarus Ukraina dldova LI Djarair i are Kon EI Maghreb fsi Bi ata Kypr Fonte http www artex firenze it public caiman artex files 414_2 20Antoine 20Di 20Ciaccio 20 20Barbara 20Franco 202 pdf Recentemente 2011 infine la citta di Faenza ha deciso di aderire all Urban network for innovation in ceramics Unic una nuova associazione formata da otto citta europee oltre a Faenza e a Limoges comune francese capofila del progetto Aveiro Portogallo Castellon Spagna Cluj Napoca Romania Delft Paesi bassi P cs Ungheria S ville 29 http www faenzanotizie it main index php id pag 35 amp id blog post 5001 204 Spagna e Stoke on Trent Regno Unito Queste citt sono tutte unite dall antica tradizione della ceramica ma soprattutto dalla voglia di continuare a fare di questa attivit un volano culturale economico e artistico contemporaneo L Unic non si pone comunque in alternativa all A uCC ma rappresenta una realt nuova con finalit e obiettivi ben specifici Esso infatti un
461. stretti 2009 INFRASTRUTTURE E SERVIZI PER LA Esistenza e funzionamento dell impiantistica ambientale GESTIONE AMBIENTALE ED trattamento delle acque acquedotti industriali duali trattamento ENERGETICA dei rifiuti produzione di energia a servizio delle imprese industriali del distretto gestita da privati o da enti pubblici Una valutazione maggiore stata assegnata agli impianti che realizzano una riduzione nell uso delle risorse recupero acqua recupero rifiuti ecc o una maggiore eco efficienza riutilizzo di reflui o rifiuti trattati presso le imprese del distretto cogenerazione ecc Centri di servizio alle imprese localizzati nel distretto che abbiano fornito alle imprese assistenza tecnica e consulenza su tematiche legate al monitoraggio laboratori oppure alla diffusione di servizi prevalentemente di innovazione ambientale Una valutazione maggiore stata assegnata a quei centri di servizio che si occupano prevalentemente di innovazione e di gestione ambientale DIFFUSIONE DI TECNOLOGIE Presenza o assenza delle tecnologie pi pulite BAT sulla base IPPC AMBIENTALI ed eventuale identificazione di specifiche iniziative delle imprese CERTIFICAZIONI REGISTRAZIONI Numero delle imprese che si sono certificate secondo lo standard AMBIENTALI ISO 14001 o registrate EMAS Regolamento 761 01 in rapporto al numero delle aziende del distretto e al numero di quelle certificate a livello regionale MARCHI ETICHETTE E POLITICH
462. stretto culturale come modello di sviluppo territoriale in cui la finalit prima come detto la valorizzazione dei beni culturali in esso presenti non si costituisce in maniera spontanea pur essendo 1 beni una dotazione gi appartenenti ad esso infatti spesso la sua implementazione il risultato finale di un progetto e in quanto tale necessita di un autorit che definisca una strategia di intervento per il territorio e che ne individui la forma pi appropriata di gestione in cui gli attori pubblici e privati cooperino per la concretizzazione degli obiettivi Il distretto culturale non fondato esclusivamente su capitale materiale al contrario al suo interno si prefigura una forte concentrazione di attivit legate da elementi immateriali definiti come elementi cultural driven Da qui deriva il concetto di economia intangibile relativa a comunicazione conoscenza e servizi quale lo sviluppo e lo scambio di conoscenze la specializzazione l interrelazione tutti elementi che potenzialmente danno una connotazione di unicit all area Nello specifico le risorse immateriali presenti in un distretto culturale possono essere cos schematizzate e Capitale umano insieme delle conoscenze e delle competenze presenti negli individui o capacit umane o conoscenze o capitale informativo e Capitale sociale insieme di istituzioni norme sociali e reti di relazioni interpersonali e Capitale simbolico legato ai pro
463. ta 11 miscuglio e la foggiatura L acqua evapora negli essiccato e 1 prodotti sono successivamente inseriti manualmente in particolare nel caso dei forni utilizzati in modo discontinuo o messi su carrelli che 19 sono trasferiti nei forni a tunnel o nei forni a rulli a funzionamento continuato Per la fabbricazione degli aggregati di argilla espansa si utilizzano forni rotativi Durante la cottura necessario mantenere una temperatura molto precisa perch 1 prodotti ricevano il trattamento adeguato Successivamente devono essere sottoposti a raffreddamento controllato perch 1 prodotti liberino gradualmente 11 calore preservando la struttura ceramica Infine 1 prodotti sono imballati e immagazzinati in vista della consegna Relativamente alle emissioni e ai consumi associati alla fabbricazione delle ceramiche la trasformazione delle argille e delle altre materie prime comporta inevitabilmente la formazione di polvere soprattutto nel caso delle materie secche Tutte le operazioni di essiccazione compresa l atomizzazione di polverizzazione frantumazione di vaglio di miscelatura e di trasporto possono produrre polveri fini Si forma anche della polvere durante la decorazione e la cottura degli articoli e durante la lavorazione e le operazioni di finissaggio realizzate sugli articoli cotti Le emissioni di polveri non provengono soltanto dalla trasformazione delle materie prime come sopra indicato anche 1 combustibili c
464. ta la posizione iniziale dell organizzazione rispetto alle condizioni ambientali 2 stabilire la propria politica ambientale cio gli obiettivi ed 1 principi generali di azione rispetto all ambiente definendo il quadro di riferimento per fissare obiettivi specifici e target formalizzati e documentati dalla direzione in modo chiaro e comprensibile 3 elaborare il programma ambientale che contiene una descrizione delle misure adottate per raggiungere gli obiettivi specifici ed 1 target conseguenti alla politica ambientale l attuazione della politica ambientale avviene attraverso la pianificazione G CALABRO A TARABELLA Sistemi di gestione ambientale considerazioni sulla norma ISO 14001 2001 in De Qualitate settembre 2006 vol n 8 pp 40 51 M LITIDO R ADAMOLI G CAROPRESO Valutazione degli aspetti ambientali indiretti in un centro di ricerca in De Qualitate gennaio 2006 vol n 1 pp 33 38 49 4 attuare il sistema di gestione ambientale cio quella parte del sistema complessivo di gestione struttura pianificazione responsabilit pratiche procedure processi e risorse che consente di sviluppare mettere in atto realizzare e mantenere la politica ambientale 5 effettuare l auditing cio svolgere una valutazione sistematica periodica documentata e obiettiva delle prestazioni dell organizzazione del sistema di gestione ambientale e dei processi destinati a proteggere l ambiente
465. tazione raggiunti in Italia nella depurazione delle emissioni gassose nonostante 1 maggiori consumi di energia elettrica e di materiali ausiliari calce e la produzione di rifiuti di depurazione calce esausta determinano comunque la migliore performance ambientale dell unit produttiva e il riciclo dei rifiuti rappresenta la migliore pratica dal punto di vista della salvaguardia ambientale sia per il minor consumo di materiali input risorse naturali che per l impatto ambientale evitato output smaltimento di rifiuti e rilascio di sostanze inquinanti nell ambiente e ladozione della cogenerazione sia pure nelle condizioni precisate nello studio garantisce una riduzione dell impatto ambientale del processo ceramico nella maggioranza degli aspetti ambientali considerati A partire da tale metodologia nel 2005 sono state redatte le PCR per le piastrelle in ceramica punto di partenza fondamentale per la realizzazione della Dichiarazione Ambientale di Prodotto Infine nel 2008 sono state predisposte le linee guida per l applicazione alle piastrelle di ceramica dei criteri LEED Leadership in Energy and Environmental Design Questa certificazione introdotta e sviluppata negli Stati Uniti valuta e attesta la sostenibilit ambientale sociale ed economica degli edifici Dunque essa non rappresenta una certificazione di prodotto ma riguarda la certificazione di un edificio La realizzazione delle linee guida pertanto stata f
466. tezione delle risorse naturali nell interesse delle generazioni future e Dichiarazione dei principi sulle foreste che ha sancito il diritto degli Stati di utilizzare le foreste secondo le proprie necessit senza ledere 1 principi di conservazione e sviluppo delle stesse e Convenzione quadro sui cambiamenti climatici cui seguir la Convenzione sulla Desertificazione che ha posto obblighi di carattere generale miranti a contenere e stabilizzare la produzione di gas che contribuiscono all effetto serra e Convenzione sulla diversit biologica che ha come obiettivo quella di tutelare le specie nei loro habitat naturali e riabilitare quelle in via di estinzione Per sovrintendere all applicazione degli accordi nata inoltre sempre nello stesso anno la CSD Commission on Susteinable Development Commissione sullo Sviluppo Sostenibile con il mandato di elaborare indirizzi politici per le attivit future e promuovere 1l dialogo e la costruzione di partenariati tra governi e gruppi sociali A seguito del vertice di Rio de Janeiro sono stati introdotti sette nuovi obiettivi chiave che integrano il concetto di sviluppo sostenibile 1 cambiamenti climatici e l energia pulita 1 trasporti sostenibili il consumo e la produzione sostenibile la conservazione e la gestione delle risorse naturali la salute pubblica l inclusione sociale demografica e migrazione e la povert mondiale Inoltre sempre nel 1992 stato presentato dall
467. ti necessarie a ripagare il danno ambientale tecnicamente l esternalit negativa connesso alla progettazione alla realizzazione all utilizzo e allo smaltimento del prodotto stesso L idea alla base dell IPP che occorre da un lato integrare le considerazioni ambientali in ogni fase del ciclo di vita di un prodotto life cycle thinking e dall altro ricorrere ad un approccio di ampia portata che integri vari strumenti puntando alla cooperazione tra le parti interessate L approccio IPP basato su cinque principi fondamentali presentati nel Libro verde sulla politica integrata relativa ai prodotti della Commissione europea 1 analisi del ciclo di vita life cycle thinking considera l intero ciclo di vita di un prodotto in modo tale da ridurre gli impatti ambientali complessivi ed evitare che essi vengano trasferiti da una fase a un altra del suo ciclo di vita senza migliorarne la performance ambientale complessiva Al fine di promuovere il life cycle thinking la Commissione europea ha previsto un massiccio ricorso a strumenti 31 COM 2001 68 def Libro Verde sulla Politica Integrata relativa ai prodotti 07 02 2001 29 informativi sul ciclo di vita l eventuale istituzione di obblighi per 1 produttori nelle fasi di progettazione dei prodotti e l inserimento dell esplicita considerazione della dimensione del prodotto nei sistemi di gestione ambientale collaborazione con il mercato attraverso l i
468. ti in apposite schede redatte per ogni regione in cui sono stati riportati una descrizione dell ambito produttivo e del suo territorio di riferimento il ciclo di produzione tipico del settore caratterizzante e una descrizione qualitativa degli aspetti ambientali maggiormente rilevanti per ogni indicatore una rassegna delle informazioni raccolte come base per il calcolo dell indicatore 187 Il Rapporto ha messo in evidenza che sono ancora pochi i sistemi produttivi che hanno adottato iniziative di eco innovazione Tra 1 sistemi produttivi pi virtuosi si sono distinti il distretto industriale cartario di Capannori quello industriale ceramico di Sassuolo e il sistema produttivo locale alimentare di Langhirano che occupano rispettivamente 1l primo il secondo e il terzo posto della classifica stilata tabella 4 5 Tabella 4 5 Primi 14 ecodistretti Rapporto 2009 Certif Polit Contr Confl Innov amb ind i 100 100 eee ee 3 Langhirano alimentare Emilia Romagna 4 Livenza mobil tegno Friuli Venezia Giuio 12 60_ 5 Arzignano conciario Veneto Prato tessile Toscana 4 3 7 santacroce sut amo concia fosson 58 20_ i nom oe ee ee cs ee ee Treviso moblleJegno Veneto 3260 70 lso fioo zs 26 1 Agro Nocerino Sarnese agroalimentare Campania Es 8 0 6 4 ha sisto meicimecconico Remonie s3 80 eo 20 oo foo Pe Tsis 13 Cusio metalmeccanico Piemonte 23 2o so so ioo o7 s2 sia
469. timento l effetto che s1 ottiene un riflesso lucido a terza cottura avvenuta I lustri pi diffusi in ceramica sono oro argento e lustri colorati Oro esistono molti tipi di ori per ceramica pi o meno ricchi aventi titoli dal 10 in su e vari riflessi giallastri rossastri verdastri L oro per ceramica comunemente un liquido bruno e denso ma ne esistono in commercio anche di pasta o polvere pu anche essere brillante o mat detto anche oro zecchino pi ricco del primo Per ottenere l effetto lucido dei lustri il mat a differenza dell oro brillante che esce dal forno gi lucido deve essere strofinato brunito con della sabbia finissima bagnata o con paglia di vetro L oggetto da decorare non deve essere troppo caldo o troppo freddo n umido e completamente privo di polvere 1l rischio che l oro non si applichi bene I ceramisti che utilizzano questa tecnica riescono ad influire sulla tipica colorazione dell oro allungandolo con acqua raggia o con del fondente liquido rendendola pi sbiadita o leggermente rosea o violacea Con altri espedienti s1 ottengono ulteriori effetti differenti 3 Nel caso di vernice si usa il termine sopravetrina nel caso di smalto soprasmalto Il biscotto prima cottura smaltato e cotto seconda cottura viene decorato e cotto per la terza volta 7 N CARUSO Ceramica op cit pp 314 8 Esistono anche i lustri cavillati marmorizzati e gocci
470. to di vista delle dinamiche economico produttive che lo attraversano e che lo proiettano all interno di relazioni aperte pluralistiche e complesse sia che lo si indaghi dal punto di vista dell identita e della cultura locale generata dalla crescente interdipendenza fra sistemi territoriali Il prodotto generato nel contesto territoriale acquisisce quindi un valore aggiunto riconducibile non solo agli aspetti pi direttamente materiali ma soprattutto a quelli immateriali e simbolici reca in s l insieme delle conoscenze locali la storia di un intera comunit che vi si riconosce consentendo 1l recupero dell attenzione nei confronti di altre dimensioni della cultura che ricadono in quello che viene oramai definito patrimonio culturale locale Nel tempo questo concetto andato modificandosi nel contesto dello sviluppo territoriale Sinteticamente pu essere definito come un progressivo affrancamento del concetto di patrimonio dai significati estetici e di un altrettanto progressivo allargamento a quelli sociali Queste modifiche strutturali riguardano in sostanza la crescita dell importanza del cosiddetto patrimonio diffuso non circoscrivibile a sedi istituzionali come musei e biblioteche o ad alcuni siti archeologici o d arte 65 internazionalmente conosciuti Una ricchezza che comprende piu di un insieme di beni non solo palazzi chiese centri storici anche in borghi poco conosciuti e in zone rurali
471. tornitore che con il solo aiuto delle mani riesce a conferire all argilla la forma desiderata Si parla anche di stampatura manuale nel caso in cui si usano stampe di solito in gesso sulle quali modellare il pezzo a mano 30 N CARUSO Ceramica op cit pp 15 17 31 La forma madre la prima forma dalla quale si ricavano gli stampi di lavorazione per la produzione a colaggio o a pressa 242 Foggiatura per pressatura per la realizzazione di oggetti del quali occorre riprodurre celermente un gran numero di pezzi es per le mattonelle si adotta la tecnica della foggiatura per stampaggio mediante l uso di presse idrauliche sulle quali viene montato un apposito stampo Foggiatura per colaggio in questo caso si adottano argille caoliniche di colorazione biancastra le quali vengono sciolte in acqua insieme ad un fluidificante silicato di sodio dando vita alla barbettina che viene poi colata in appositi stampi dove staziona per circa un ora Trascorso questo tempo lo stampo viene svuotato e quindi aperto allo scopo di togliere e rifinire l oggetto creatosi attorno alle pareti interne dello stampo 5 5 4 1 Essiccazione Gli oggetti foggiati debbono subire un tempo di essiccazione necessario all evaporazione dell acqua residua contenuta nell argilla Questa fase pu essere naturale o forzata a seconda se essa viene condotta naturalmente all aria o mediante essiccatori La prima modalit viene adoperata ne
472. trettuale redatto in modo e forma libera e sottoscritto dal rappresentante del distretto individuato tra 1 soggetti sottoscrittori dello stesso patto sia un documento programmatico di durata triennale che evidenzia 1 contenuti delle azioni che il distretto propone di attuare per lo sviluppo della propria realt produttiva Il patto oltre agli indicatori gi descritti dovr contenere 218 http mpra ub uni muenchen de 27471 1 Schilir DistrettiProduttiviSicilia2010 pdf 164 e la denominazione del distretto che ne identifichi chiaramente la filiera produttiva e o 11 prodotto prevalente e una relazione sulla realt produttiva del distretto che ne descriva l attuale consistenza e configurazione economica le tipologie di prodotto le dimensioni approssimative del fatturato globale delle esportazioni e delle importazioni dell occupazione attuale e tendenziale nonch quanto altro possa essere utile a determinarne la rilevanza rispetto al sistema economico della Regione e una descrizione dei punti di eccellenza e degli eventuali punti di criticit del distretto che ne rilevi le problematicit e ne evidenzi le linee di azione che si intende necessario seguire e un programma quanto pi possibile dettagliato di azioni politiche innovative di prodotto e di processo strutture per realizzare azioni promozionali sui mercati interni ed esteri creazioni di marchi ricostruzione e completamento della fiera produttiva anche attravers
473. tri effetti ambientali sono disponibili nella EPD da cui derivano tutti 1 dati divulgati figura 3 24 A dire il vero non c pieno consenso sulle modalit di misurazione delle emissioni di carbonio in particolare ci si chiede se il calcolo debba comprendere anche le emissioni indirette derivanti dai processi a monte o se sia sufficiente conteggiare solo le emissioni dirette del luogo di produzione del bene considerato In parallelo all introduzione della Climate Declaration la Commissione europea stata promotrice anche dello sviluppo di uno strumento in grado di misurare il carbon footprint per 1 prodotti marchiati Ecolabel tramite un calcolatore toolkit che permette al produttore mediante l inserimento di alcuni dati di conoscere il contributo in termini di kg di CO eq 23 171 E l ammontare totale delle emissioni di diossido di carbonio CO2 e di altri gas serra GHG associati alla realizzazione di un prodotto bene di consumo bene intermedio o servizio organizzazione di eventi conferenze ecc Il carbon footprint si misura al fine di contenere e gestire le attuali emissioni con l obiettivo di ridurle in futuro in accordo con le politiche ambientali intraprese e per diffondere e presentare 1 dati ad Enti pubblici e aziende private 12 G L BALDO M MARINO S ROSSI Analisi del op cit pp 51 52 135 Figura 3 24 La prima Climate Declaration italiana CLIMATE DECLARATION for RANAROLO M
474. tt verso sud che per il sorgere di numerosi edifici e residenze signorili in stile floreale accanto alle tante chiese e edifici in stile barocco che dopo il 1693 avevano ridisegnato la fisionomia della citt Dal XX secolo ad oggi La plurisecolare tradizione della ceramica ben visibile nel centro storico di Caltagirone ove convivono edifici medievali barocchi liberty e grazie ai quali la citt fa parte del Val di Noto Patrimonio Mondiale dell Umanit Per il futuro l obiettivo quello di ottenere un importante risultato di mercato espandere 1 potenziali di crescita della ceramica calatina continuando nella direzione intrapresa coniugando la tradizione millenaria all estro innovativo dei ceramisti attuali che dimostrano la sempre crescente vitalit di un comparto destinato a promuovere l immagine di Caltagirone nel mondo 5 4 2 Il distretto industriale della ceramica artistica tradizionale di Caltagirone Il distretto della ceramica di Caltagirone uno dei pi antichi sistemi produttivi del mondo come sottolineato nel paragrafo precedente in questo territorio da circa 5 000 anni si produce ininterrottamente ceramica attraverso un sistema articolato di piccole e piccolissime imprese artigianali interconnesse tra loro La ceramica di Caltagirone citt 32 D SEMINERIO F GIORELLI Terracotta e architettura Caltagirone tra 800 e 900 Centro di Ricerca Economica e Scientifica Catania 1998 p
475. tto l alto patronato del Presidente della Repubblica Ministero dell industria del commercio e dell artigianato Consiglio nazionale ceramico Ministero per 1 beni e le attivit culturali Istituto Guglielmo Tagliacarne Associazione italiana Citt della ceramica Il Cigno Roma 2001 CICERCHIA A ALTILI P ANGHINELLA S ZATTI A Strumenti per le politiche di sviluppo sostenibile contabilit Indicatori e acquisti verdi pubblici FrancoAngeli Milano 2006 CICERCHIA A I temi dei Rapporti dell ISAE sviluppo umano e sviluppo sostenibile ottobre 2003 CIRAOLO L GIACCIO M MORGANTE A RIGANTI V Merceologia Monduzzi Editore Bologna 1998 CISA Applicazione di una metodologia LCA per una valutazione costi benefici di carattere ambientale nell impiego di biomasse per la produzione energetica nell Appennino tosco emiliano Bologna 2007 CHIODI S I Z distretto culturale come strategia di sviluppo locale Considerazioni intorno ai distretti museali a partire dal caso di Torino in Atti del Convegno XXIX Conferenza italiana di Scienze Regionali Conoscenza Sviluppo umano e Territorio 24 26 settembre 2008 Bari CLASADONTE M T SABBIA A MATARAZZO A Il marchio d area quale strumento di valorizzazione dei prodotti tipici del parco dell Etna in Atti del XXII congresso nazionale di Scienze Merceologiche La qualit dei prodotti per la competitivit delle Imprese e la tutela dei c
476. u essere calcolato per unit di prodotto per esempio sulla produzione annua e pu essere usato anche per ogni singola impresa del distretto e adoperato per confrontare 1 diversi comportamenti ambientali delle varie Imprese del distretto e per fare benchmarking A tal riguardo la misura dell impatto ambientale di un distretto industriale pu essere fatta basandosi sul modello di contabilit input output flow material analisys gi proposto per l analisi di aspetti economici energetici ambientali di un distretto o di una singola impresa Tale modello si basa sui dati dei flussi di materiali e di energia dei processi produttivi del distretto e consente di quantificare l uso delle risorse primarie e le conseguenti emissioni inquinanti I flussi su citati sono misurati in termini fisici e definiscono tutti 1 processi di produzione della supply chain del distretto La concentrazione di imprese nelle aree territoriali quindi se da una parte ha rappresentato di certo un fattore di successo economico valutato per lo pi su performance di breve medio periodo nello stesso tempo stato un elemento di criticit ambientale per 1 territori nei quali le imprese si sono localizzate Analizzando alcuni dati di settore emerge che e per quanto riguarda 1 consumi di energia dei settori industriali che rappresentano 11 43 8 del totale degli usi finali nazionali in riduzione rispetto agli anni 90 essi mostrano dei valori di intensit
477. uadro di una crescente collaborazione tra pubblica amministrazione imprese e cittadini consumatori Sono anche chiamati strumenti proattivi volti cio alla promozione di una nuova modalit di approccio imprenditoriale all ambiente teso ad anticipare le norme per guadagnare un vantaggio competitivo nei confronti delle imprese che dovranno adeguarsi in seguito In sintesi inducono l industria a farsi parte attiva del processo di ecoristrutturazione dell economia E importante ribadire il carattere volontario dell adesione a questo tipo di strumenti la cui Impostazione si basa sulla concorrenza e sulle pressioni da parte del pubblico con l intento di stimolare il ruolo autonomo dell impresa M T CLASADONTE Sviluppo sostenibile e sistemi op cit pp 88 90 46 Diverse sono le tipologie di strumenti volontari oggi adoperati gli accordi volontari tra la Pubblica Amministrazione e le Imprese 1 programmi volontari unilaterali intrapresi da associazioni di categoria o singole Imprese 1 sistemi di gestione ambientale EMAS ISO 14001 la politica integrata di prodotto IPP e i bilanci ecologici 1 6 2 3 1 Gli accordi volontari e i programmi volontari unilaterali Gli accordi volontari rappresentano dei contratti stipulati tra un impresa un gruppo di Imprese o un intero settore industriale e l autorit regionale o nazionale Con tale tipo di accordi le imprese si impegnano a raggiungere entro un dete
478. uardare solo le elite che presumibilmente non hanno bisogno di tale educazione ma deve coinvolgere contemporaneamente produttori e consumatori 5 3 I distretti della ceramica artistica tradizionale siciliana La Regione Sicilia conta su un antica tradizione nella lavorazione della ceramica che ha portato allo sviluppo di un tessuto produttivo abbastanza consistente in termini numerici formato soprattutto da piccoli laboratori artigianali con un numero relativamente basso di addetti ma in grado di raggiungere livelli artistici di eccellenza Le statistiche ufficiali riportano che questa filiera composta da quasi 700 unit locali di imprese il 13 1 del totale nazionale nelle quali trovano occupazione all incirca 1 600 addetti sebbene il dato sia da ritenere sottostimato a causa del fenomeno del lavoro sommerso alla luce di questo fatto il dato sopra riportato dovrebbe essere incrementato del 40 se si fa fede alle stime fornite nel 2007 dal Patto di Sviluppo del Distretto delle ceramiche siciliane operate sulla base delle indicazioni provenienti dai consorzi dei produttori Bench sia diffusa in tutta l isola la filiera ha quali centri propulsori 1 quattro comuni di Santo Stefano di Camastra e del vicino Reitano di Caltagirone e di Patti 1 quali presentano indici di specializzazione superiori alla media nazionale e in cui presente il 37 delle Imprese e il 39 dell occupazione dell intera filiera regio
479. umento italiano sull ambiente a carattere interministeriale ed ha costituito un riferimento fondamentale per orientare le politiche ambientali su scala nazionale e locale in tutto il decennio successivo Sei anni dopo nel 1999 sempre il Ministero dell Ambiente con DPR 549 99 ha istituito il Servizio per lo Sviluppo Sostenibile organo preposto alla promozione e al coordinamento delle iniziative per lo sviluppo sostenibile in Italia in base al Decreto il Servizio cura lo svolgimento delle funzioni di competenza del Ministero nelle seguenti materie promozione e coordinamento di programmi e progetti per lo sviluppo sostenibile promozione di iniziative per l occupazione l educazione la formazione e la ricerca in campo ambientale redazione della Relazione sullo Stato dell Ambiente elaborazione e gestione dei documenti programmatici ammessi a cofinanziamenti comunitari Dal 2000 ad oggi infine l impegno italiano si poi sostanziato in una serie di iniziative e contributi a cura del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio MATT del sistema APAT ARPA APPA del Governo centrale e locale del Coordinamento Agenda XXI Fra gli altri si ricordano la Strategia di Azione Ambientale la Conferenza Stato Regioni il Premio Citt dei Bambini e delle Bambine per l Agenda XXI locale il Cofinanziamento di programmi di sviluppo sostenibile e il Manuale ANPA d aggiornamento sulle tematiche di Agenda XXI In p
480. una LCA definizione degli scopi e degli obiettivi 79 3 3 2 Seconda fase di una LCA analisi dell inventario LCI 83 3 3 3 Terza fase di una LCA valutazione degli impatti ambientali LCIA 87 3 3 3 1 I metodi di valutazione nella fase di LCIA nee 94 3 3 4 Quarta fase di una LCA interpretazione e miglioramento 103 5 ALediversetipolosied rECA annarlaaiea lele 103 3 5 Potenziali applicazione delP LCA seseseseseseseseseseseseseseseseseseseseseseseoeooo 105 30 Criticita e Vantacer del LCA neciereiere ian E ii 106 3 7 Diff sione dell LCA 1n Ifalt nni aiar ato 111 3 8 Evoluzioni successive all LCA ccc cece ccc cc ccc cc ccccccccvccccccccccvccecccecvcvecces 116 3 9 Etichettatura ecologica volontaria cccc rec rcrrrrererece cere rece se ce ceziseceecese 119 SEA BI 1I48 01174 0 0 SALMO RATA FROST PROTO RETE TOI RT 119 9 92 Etrchette ambientala LI tupo s ist 121 Sd TE COLAO CULONCO iii 122 3 9 3 Blichette ambiental di IT uipo nai 129 53 94 Elichette ambienta lt di H tipo rota 130 3 9 4 1 La Environmental Product Declaration EPD 130 3 9 4 2 Il sistema EPD in TAG siii 132 3 9 4 3 Gli attori e la documentazione del SiStEMQ 6 coven ees 132 3 9 4 4 Il nuovo sistema internazionale ccc cece eee iii 133 3 94 3 Climate Declardloh 20 era scissione ea 135 3 9 4 6 Il processo di creazione dei PCR
481. una gestione verde del territorio Ad un anno di distanza dalla Strategia di Goteborg nel 2002 si tenuto a Johannesburg il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile WSSD World Summit on Sustainable Development Tale vertice ha riaffermato i principi di Rio 1 Agenda XXI e il programma per l ulteriore attuazione dell Agenda XXI Ponendo fortemente l accento sull aspetto attuativo il WSSD ha tentato di infondere nuova vita allo spirito di Rio il vertice cos riuscito a mantenere lo sviluppo sostenibile tra le maggiori priorit della politica internazionale Insieme agli obiettivi di sviluppo del millennio all agenda di Doha per lo sviluppo e al Consenso di Monterrey il risultato del WSSD rappresenta uno degli elementi costitutivi fondamentali di un partenariato mondiale a favore dello sviluppo sostenibile Gli obiettivi primari erano e lo sradicamento della povert e la diffusione di modelli sostenibili di produzione e di consumo e la salvaguardia delle risorse naturali da cui dipende lo sviluppo socioeconomico delle generazioni a venire Il WSSD ha prodotto principalmente 1 seguenti risultati e la Dichiarazione di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile in cui 1 capi di Stato hanno manifestato il proprio impegno verso l ottenimento della prosperit e della pace universali tramite la riduzione della povert la tutela delle risorse naturali del pianeta e la promozione dello sviluppo umano e i
482. unto di vista dell eccellenza qualitativa e ma anche ambientale Come gi accennato in precedenza il cuore di una EPD rappresentato dalla valutazione degli impatti ambientali effettuata mediante metodologia LCA del prodotto servizio in esame valutazione ambientale che stata proprio l obiettivo di questo lavoro di tesi Per realizzare questo studio stato fondamentale il supporto tecnico e informativo fornito da una delle aziende pi rilevanti nel panorama calatino l azienda Francesco Navanzino 6 2 L azienda Francesco Navanzino di Caltagirone 388 http www cna it UNIONI Artistico e Tradizionale Primo Piano Ceramica artistica Prove di ripartenza 264 L azienda Francesco Navanzino apre a Caltagirone nella periferia del quartiere dei ceramisti nel 1974 con la volont del proprio fondatore appunto Francesco Navanzino di seguire la linea della tradizionale ceramica calatina interpretando gli acanti della Regia Scuola Ceramica riproducendo le terrecotte artistiche d arredamento dell 800 caltagironese e realizzando manufatti con tecniche a terzo fuoco figura 6 1 Figura 6 1 Il laboratorio dell azienda Francesco Navanzino 5 ssi Fonte http www ceramicanavanzino com index php lanostrastoria Sin dagli anni 80 l azienda esporta attraverso mostre organizzate dalla Regione Siciliana oltre il continente 1 propri manufatti contribuendo in modo significativo a far cono
483. urali sono idiosincratici cio la cui creazione legata ad una precisa identit del luogo in cui le conoscenze tacite Secondo M Polanyi Personal Knowledge 1953 conoscenza tacita definita come un sistema informativo che contemporaneamente libero e circoscritto in uno spazio geografico e comunitario definito dall esperienza personale degli individui che lo compongono Questo tipo di conoscenza non pu essere trasmessa meccanicamente ed di difficile misurazione perch circola liberamente nell aria 21 W SANTAGATA et al Tre modelli per produrre e diffondere cultura a Torino Fondazione Istituto Piemontese A Gramsci e Compagnia di San Paolo Torino 174 e i distretti culturali istituzionali sono invece frutto di istituzioni giuridiche ben definite focalizzate prevalentemente sull obiettivo di valorizzazione della cultura intesa quale patrimonio monumentale di eventi o di prodotti enogastronomici di una data area es la zona di produzione dei vini D O C del Chianti e i distretti culturali metropolitani individuano aree urbane ben definite che sono caratterizzate dall istituzione di musei centri espositivi ed in generale dalla localizzazione impostata ad un livello istituzionale di attivit e servizi di tipo culturale ai quali sono spesso associati servizi legati al turismo e il distretto culturale museale infine si basa prevalentemente sulla valorizzazione delle sedi museali ed caratt
484. usata dai ceramisti calatini Dalla cava 1 blocchi di pietra lavica vengono acquistati dai marmisti al quali 1 ceramisti richiedono le forme necessarie per la loro produzione Da questo momento inizia il ciclo di lavorazione propria dei ceramisti La prima fase riguarda la smaltatura effettuata con uno smalto che identico rispetto a quello usato per la terracotta Il procedimento di applicazione quello a spruzzo via aerea perch si tratta di pezzi il pi delle volte molto grandi e pesanti In particolare 1 pochi pori della pietra lavica non si chiudono con lo smalto questo vi si stratifica pi strati sopra creando la sua corposit con la diminuzione della quantit di acqua presente SI passa cos alla seconda fase di lavorazione se per il ciclo tipico della ceramica la denominazione appropriata essiccazione in questo caso si deve parlare di solidificazione La sua durata di circa 12 ore durante le quali gli strati di smalto devono appunto solidificarsi sulla pietra lavica Successivamente inizia la fase di decorazione che perfettamente identica alla maiolica Una volta decorata la pietra lavica maiolicata pronta per la cottura in questo caso si deve parlare di seconda cottura paragonando questo ciclo di lavorazione a quello principale messo in atto in un laboratorio ceramico tipico Il tipo di forno usato in questi casi ha le stesse caratteristiche di quello tradizionale usato per l argilla cambia solo 1l sist
485. uto all uso del suolo Manca il danno dovuto alle polveri a PCR policlorobi fenitie alle diossine Non c n la valutazione dei costi interm ne la valutazione dei costi esterni Le unit di misura non riguardano gh efiet ma solo le cause del danno Si riferisce a tutto il pianeta per i primi due danni tglobal Gili altri si nierscono alla scala del territorio della Danimarca Manca la carattenzzazione di acqua ghian sabbia argento Non considera 1 costi esterni ci costi intern La CO non entra nella carattenzzazione di Ecosystem Quality Non considera nella categoria Land use la fase di trasformazione transformation Si riferisce solo alla scala curopcea Fonte www lca lab com 102 3 3 4 Quarta fase di una LCA interpretazione e miglioramento La norma ISO 14040 2006 definisce questa fase come il momento in cui realizzare una valida correlazione tra 1 risultati dell analisi di inventario e quelli di valutazione degli impatti per proporre utili raccomandazioni in conformit con gli scopi e gli obiettivi dello studio Essa dunque rappresenta la fase nella quale sono valutate e selezionate le opzioni per ridurre gli impatti e 1 carichi ambientali dell unit funzionale in studio Gli obiettivi di questa fase sono 1 seguenti tradurre e interpretare 1 risultati verificare l ottenimento degli obiettivi dello studio iterazione la qualit dei dati e 1 limiti del sistema analisi di sensitivit paragonare le
486. verso una valutazione sistematica delle conseguenze ambientali e quantificare gli impatti su acqua aria suolo e stimare gli impatti legati al consumo di risorse a livello locale regionale nazionale o globale nei diversi stadi di vita del prodotto e comparare gli standard di un prodotto con uno standard di riferimento e selezionare indicatori rilevanti di performance ambientali per paragonare tra loro prodotti con la medesima funzione e identificare le opportunit di miglioramento dal punto di vista ambientale di un prodotto individuando gli stadi del ciclo di vita che presentano impatto ambientale dominante e assistere il processo decisionale delle industrie e della pubblica amministrazione e fornire informazioni per una corretta gestione dei rifiuti Grazie a queste innumerevoli utilizzi condurre uno studio LCA consente di ottenere vantaggi sia economici che competitivi e miglioramento del design del prodotto LCA pu essere utilizzata in fase di progettazione fabbricazione del prodotto o processo o per la revisione dello stesso BI B NOTARNICOLA G M NICOLETTI Strumenti di gestione ambientale op cit pp 7 11 132 A SCIPIONI A MAZZI F ZULIANI T BOATTO Life Cycle Assessment op cit pp 46 53 1353 http www dichep unige it old _site consulenza ambientale lIca fasi htm 134 A SCIPIONI A MAZZI F ZULIANI T BOATTO Life Cycle Assessment op cit pp 46 53 109 Le az
487. viluppo di alcune aree considerandone le diverse condizioni storico culturali e le caratteristiche economiche assume inoltre un ruolo molto importante nel generare e sostenere la competitivit in quanto il luogo in cui si organizzano le forme di cooperazione fra le imprese e la divisione sociale del lavoro La crescita del distretti industriali passa dunque attraverso un sistema di condizioni ambientali che sono contenute nelle condizioni sociali La seconda componente necessaria per la nascita di un distretto industriale la popolazione di piccole e media imprese indipendenti nessuna dominante sull altra in termini di dimensioni o di relazioni interindustriali tendenzialmente coincidenti con le singole unit produttive di fase Becattini giunge ad affermare che ogni unit produttiva operante in un distretto un unit con una sua propria storia autonoma ma anche un meccanismo del distretto Per queste motivazioni egli ritiene 188 G MAZZARELLI L impresa culturale il distretto op cit pp 1 41 151 fondamentale soprattutto all interno di un economia come quella italiana distinguere tra le piccole imprese che appartengono ad un distretto da quelle che non vi appartengono le prime appartenendo ad un aggregato sociale devono essere considerate in modo diverso dalle seconde Un distretto non si caratterizza infatti solamente da un sistema locale di imprese fra loro in relazione ma anche da una comunit di
488. vironmental management Life Cycle Assessment Principles and frame work Norma ISO 14044 2006 Environmental management Life cycle assessment Requirements and guidelines REGOLAMENTO CE n 1221 2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 novembre 2009 sull adesione volontaria delle organizzazioni 308 a un sistema comunitario di ecogestione e audit EMAS che abroga il regolamento CE n 761 2001 e le decisioni della Commissione 2001 681 CE e 2006 193 CE pubblicato in G U C E n L 342 del 22 dicembre 2009 REGOLAMENTO CE N 761 2001 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 marzo 2001 sull adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit EMAS pubblicato in G U C E n L 114 del 24 aprile 2001 REGOLAMENTO CEE n 880 92 del Consiglio concernente un sistema comunitario di assegnazione di un marchio di qualit ecologica pubblicato in G U C E L 99 1 del 11 aprile 1992 REGOLAMENTO CE n 1980 2000 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 luglio 2000 relativo al sistema comunitario riesaminato di assegnazione di un marchio di qualita ecologica pubblicato in G U C E L 237 1 del 21 settembre 2000 REGOLAMENTO CE n 66 2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 relativo al marchio di qualita ecologica dell Unione europea Ecolabel UE pubblicato in G U C E L 27 1 del 30 gennaio 2010 309 Siti internet http circa europa eu Public
489. vra fornire un quadro di riferimento per produttori e consumatori indirizzandone le scelte verso opzioni pi sostenibili dovr individuare le priorit strategiche rendere coerenti e sinergiche tra loro le politiche pubbliche di settore rafforzare e dove necessario promuovere nuovi strumenti di intervento In tal modo essa contribuir al raggiungimento di diversi obiettivi e impegni assunti dal nostro Paese in tema di sviluppo sostenibile quali in primis gli obiettivi previsti dall Unione europea sull energia o gli impegni sulla riduzione della produzione dei rifiuti Nella prima parte sono presentati il contesto politico e normativo all interno del quale si inserisce la Strategia Italiana SCP gli obiettivi di sostenibilit cui la Strategia intende contribuire corrispondenti alle tematiche pi urgenti e sulle quali il nostro paese ha sottoscritto diversi Impegni vincolanti e una prima individuazione degli indicatori di riferimento Nella seconda parte del documento sono descritti gli ambiti di azione e 1 principali aspetti su cui la Strategia dovrebbe incidere delineando quindi il percorso da seguire 1 5 I principi della politica ambientale europea Tre sono 1 principi che caratterizzano la politica della Comunit Europea in materia d ambiente 1 il principio della precauzione ed azione preventiva 2 il principio della correzione anzitutto alla fonte dei danni causati all ambiente 3 il principio chi inquina
490. ziende molto piccole viene maggiormente frequentata dalle aziende pi grandi Tuttavia 1 risultati di questo rapporto commerciale sono attualmente molto negativi 254 http www cna it UNIONI Artistico e Tradizionale Documenti Artistico e tradizionale 212 e il mercato geografico di riferimento si tratta indubbiamente del fattore di successo pi importante e si connota positivamente se declinato secondo il principio della ricerca di un suo crescente allargamento In pratica le aziende meglio performanti sono quelle meno dipendenti per entit di fatturato generato dal mercato interno e al tempo stesso presenti nei mercati emergenti Tuttavia nonostante la fase tutt altro che brillante attraversata dalla rispettiva situazione economica una pi consistente presenza nei mercati dell Europa classica si associa a situazioni aziendali tendenzialmente positive in tutti 1 parametri di performance fatturato addetti e redditivit Continua a stentare ma ci si presume solo per questioni cicliche e valutarie che potrebbero mutare nel medio termine il rapporto con paesi esteri di classico riferimento come gli Stati Uniti Fra 1 Paesi emergenti quello che si associa a migliori risultati aziendali quello russo e lo sforzo promozionale un dato certo le aziende ceramiche italiane sono restie ad investire soldi in promozione e comunicazione ma chi lo fa ottiene risultati indubbiamente migliori di chi non lo fa Si constatato che
491. zione lt Fritta 95 96 lt Caolino 3 4 Alluminato di cobalto 0 1 eo Cloruro di sodio 0 2 0 3 La vernice pu essere considerata come una sorta di vetro che sabbia o silice fusa per farla fondere in un forno dunque necessario avere a disposizione un fondente che un elemento che provoca la fusione degli altri componenti dello smalto o del corpo argilloso Il fondente che pu essere piombo borace soda calce feldspati potassici o sodici si combina perfettamente con la silice abbassandone il punto di fusione 1700 C e forma con essa la cosiddetta fritta alcalina o alcalina piombica che macinata e sciolta in acqua da vita appunto alla vernice Col termine fritta si usa indicare nella pratica industriale una miscela vetrosa fusa bruscamente raffreddata in acqua utilizzata come composto base delle cristalline da bassa temperatura per rendere insolubili 1 componenti Chimicamente essa costituita in percentuali non precisamente definibili da silice S102 allumina A1 0 anidride borica B203 ossido di magnesio MgO ossido di calce CaO ossido di bario BaO ossido di zinco ZnO ossido di sodio Na2O A questi componenti inoltre bisogna aggiungere acqua nella misura del 50 55 in peso e se si tratta di fritta piombifere anche ossido di piombo PbO in percentuali inferiori al 3 Oggi tuttavia si tende ad evitare l aggiunta di PbO perch pericoloso da manipo
492. zione ma tutti quei settori dalla pubblicit all editoria dal cinema alla musica in cui il fattore umano fondamentale La diffusione di questi evoluti modelli di sviluppo delle aree urbane ha reso possibile l individuazione di una nuova forma di distretti i distretti culturali Il distretto culturale pu essere definito come un sistema organizzato territorialmente delimitato di relazioni il cui presupposto caratterizzato dall integrazione del processo di valorizzazione delle risorse culturali sia materiali che immateriali con il sistema delle infrastrutture che ne assicurano la fruibilit con il sistema delle organizzazioni che erogano servizi e con gli altri settori produttivi connessi Da un punto di vista organizzativo la forma del distretto deriva dal mondo industriale e nello specifico dal concetto di distretto industriale con il quale pur non essendone la pedissequa estensione conserva alcuni punti in comune e il legame tra prodotto e territorio e la definizione di un preciso standard di qualit per 1 beni e 1 servizi prodotti e lo scambio di saperi competenze e conoscenze tra gli attori della filiera e la forte presenza del settore pubblico a sostegno della produzione Per quanto riguarda gli obiettivi dei distretti culturali essi posso essere cos riassunti e progettare e integrare il processo di definizione su scala territoriale comunale e sovra comunale di itinerari turistico culturali
493. zione e interesse dell IPP dal momento che adottando come centro dell analisi il prodotto si possono tenere in considerazione tutti gli aspetti ambientali legati alla sua progettazione alla sua produzione al suo consumo e al suo smaltimento finale Attraverso l IPP si mobilitano a favore delle tutela dell ambiente le forze di mercato in quanto occorre agire sia dal lato dell offerta per incentivare le imprese a sviluppare prodotti a minor impatto ambientale in tutte le fasi del ciclo di vita sia dal lato della domanda con azioni di informazione e comunicazione rivolte ai consumatori per aumentare la loro sensibilit ambientale e migliorare la loro capacit di compiere scelte consapevoli Gli acquisti verdi green procurement GP e gli acquisti verdi pubblici green public procuremnt GPP sono strumenti al servizio dell IPP ai fini del miglioramento e del raggiungimento della sostenibilit dello sviluppo La politica integrata di prodotto nasce quindi con l obiettivo di supportare lo sviluppo sostenibile riducendo gli impatti ambientali negativi dei prodotti lungo tutto il loro ciclo di 3 COM 2001 68 def Libro Verde sulla Politica Integrata relativa ai prodotti 07 02 2001 COM 2003 302 def Comunicazione della Commissione al Consiglio e al parlamento Europeo 18 06 2003 28 vita dall estrazione e trasporto delle materie prime alla produzione distribuzione uso del bene fino allo smaltimento finale dei
494. zioni 165 La scelta della Regione Sicilia di individuare 1 Distretti produttivi conduce ad una definizione pi ampia di quella di distretto industriale essa infatti comprende la formazione di distretti in settori quali l agricoltura l artigianato il turismo Tale scelta si rif anche alle legge finanziaria n 266 2005 artt 367 372 in cui viene introdotta la figura giuridica di distretto produttivo che diventa appunto un soggetto dotato di autonoma personalit giuridica Prima del riconoscimento dei distretti produttivi mediante il D A VISTAT 2001 riconosceva la presenza nell isola di due soli distretti industriali manifatturieri quello di Custonaci TP nel settore beni per la casa e quello di Sinagra ME nel settore tessile abbigliamento Allo stesso tempo erano state individuate alcune aree in cui venivano riconosciuti sistemi produttivi locali come quello della Ceramica di Caltagirone CT 1l distretto della pesca marittima di Mazara del Vallo TP il distretto alimentare ortofrutticolo di Pachino SR il distretto tecnologico Etna Valley CT L iter formale che ha condotto al riconoscimento dei distretti produttivi in Sicilia si compiuto con il D A 546 12s del 16 marzo 2007 in cui la Regione ha ammesso al finanziamento 23 distretti produttivi tabella 3 1 Il suddetto D A non ha chiuso tuttavia il procedimento diretto alla realizzazione dei distretti produttivi Infatti con un alt
495. zzazione e nella produzione secondo 1 principi di sussidiariet verticale e orizzontale anche individuando modalit di collaborazione con le associazioni imprenditoriali Con questa legge si dunque voluto dare un nuovo impulso alla politica industriale dei distretti che nel tempo dal 1991 al 2006 si era frammentata secondo le singole capacit e volont di ogni regione La definizione di distretto contenuta in questa Legge presenta alcune importanti novit in particolare 1 si sottolinea l intenzione del Legislatore di creare un organica e precipua disciplina del distretto produttivo inteso come organizzazione sia sul piano orizzontale per posizionamento territoriale che sul piano funzionale per filiera di produzione 2 sottolineato come l obiettivo di tali libere organizzazioni sia quello di accrescere lo sviluppo delle aree e dei territori di riferimento di migliorare l efficienza nell organizzazione e nella produzione secondo principi di sussidiariet verticale e orizzontale Legge n 266 del 23 Dicembre 2005 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n 302 del 29 dicembre 2005 7 Decreto legge n 112 del 25 giugno 2008 Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico la semplificazione la competitivit la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributari convertito in Legge n 133 del 5 agosto 2008
496. zzi in una spiccata peculiarit del territorio dei produttori e del prodotto In generale 11 Distretto produttivo delle ceramiche siciliane ha come obiettivo quello di promuovere l emancipazione delle imprese artigiane dall isolamento legato alla logica di filiera per farle partecipare alla interazione e integrazione con le altre filiere produttive con interventi di sistema che permettano di intersecare per esempio le filiere legate all agro alimentare o al turismo In questo modo le imprese artigianali della ceramica potranno partecipare pienamente allo sviluppo del marketing territoriale del territorio siciliano orientato alla massimizzazione della valorizzazione delle risorse sommerse o poco emerse nella considerazione che la cultura della ceramica rappresenta pienamente questi requisiti in quanto ancora non pienamente valorizzata in rapporto alle proprie potenzialit In quest ottica ad esempio il comune di Santo Stefano di Camastra ha promosso la realizzazione del Circuito delle Ceramiche Siciliane facente parte del progetto Le Citt della Ceramica Circuito Siciliano delle Terrecotte finanziato a valere sul POR SICILIA 2000 2006 Sottomisura 6 06c Internazionalizzazione della cultura alla quale fanno capo 1 programmi di internazionalizzazione della cultura e della societ regionale con 30 Il Consorzio Rete delle Botteghe artigiane della ceramica di Santo Stefano di Camastra raggruppa 17

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