Home

Piano Speciali Volume 3

1. Alta Val Totale d Elsa Area Fiorentina Circondario di Empoli complessivo 19 9 01 9 02 9 03 9 04 9 05 10 01 10 02 Alta Val drant drant drant drante Quadrante drant drant CER2 con descr a Va Quadrante Qua drante Quadrante Quadran e Valdarno Quadrante Quadrante d Elsa Mugello Val di sieve Centrale Chianti Sup Nord empolese Valdelsano 01 rifiuti da prospezione estrazione 02 rifiuti da agricoltura e preparazione di alimenti 835 753 25 1 191 2 373 514 6 581 934 13 204 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 2 894 78 90 1 528 853 150 3 480 4 929 14 001 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 69 229 301 2 725 67 10 18 392 828 22 622 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale s 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 14 6 458 25 1 716 5 3 132 492 80 11 922 07 rifiuti dei processi chimici organici 19 850 87 2 924 110 1 801 1 521 31 7 344 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi 09 rifiuti dell industria fotografica 0 0 77 8 4 1 90 10 rifiuti prodotti da processi termici 4 234 1 607 794 7 618 3 840 1 2 396 784 21 274 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 862 2 070 509 2 271 48 332 61 412 6 565 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 4 257 3 313 633 5 401 249 2 727 1 104 1 823 19 509 13 oli esauriti e residui
2. Provincia COMUNE Abitanti 2001231 200135 200136 200121 Totale pro capite kg ab anno Larciano 6 328 8 54 23 40 31 94 5 05 Marliana 3 239 7 58 7 58 2 34 Massa e Cozzile 7 881 20 37 58 04 78 41 9 95 Monsummano Terme 21 140 35 38 83 78 119 16 5 64 Montale 10 709 24 79 15 39 32 90 0 110 73 19 6 83 Montecatini Terme 21 288 30 38 40 36 70 74 3 32 Pescia 19 762 30 18 22 91 53 12 0 450 106 66 5 40 Pieve a Nievole 9 726 12 12 18 02 30 14 3 10 PISTOIA 90 147 106 84 212 48 319 32 3 54 Piteglio 1 837 0 10 0 20 0 30 0 16 Ponte Buggianese 8 818 12 87 32 67 45 54 5 16 Quarrata 25 286 37 59 17 50 40 00 0 140 95 23 3 77 Sambuca Pistoiese 1 766 5 96 1 81 4 93 12 69 7 19 San Marcello Pistoiese 6 871 17 44 6 82 24 26 3 53 Serravalle Pistoiese 11 464 12 92 13 85 26 77 2 34 Uzzano 5 633 9 94 4 34 14 28 2 54 Totale Pistoia 292 108 428 34 561 41 205 85 1 70 1 197 29 4 10 Totale ATO CENTRO 1 532 144 1 921 13 1 609 74 2 637 03 2 73 6 170 62 4 03 161 Tabella 5 24 Dati di intercettazione dei RAEE di origine domestica nei Comuni delle Province di Firenze Prato e Pistoia Anno 2009 6 000 0 5 000 0 4 000 0 3 000 0 c 8 gt LL lt cc 2 000 0 1 000 0 0 0 D Provincia Firenze Provincia Prato Provincia Pistoia Toscana Centro Figura 5 1 Produzione di RAEE di origine domestica nelle Province di Firenze Prato P
3. Provincia Comune Indirizzo R1 R2 R3 R4 R5 BORGO SAN LORENZO Via del Fondaccio 28 ECODOM ECODOM ECORIT ECOLAMP CALENZANO Via Del Pratignone 1 ECODOM ECODOM RAECYCLE ECOLIGHT ECOLAMP EMPOLI Via del Castelluccio 1 ECODOM ECODOM RAECYCLE ECOLIGHT ECOLIGHT FIGLINE VALDARNO Via NORCENNI 1 RAECYCLERAECYCLERAECYCLEECOPED ECOLIGHT FIRENZE Via di San Donnino 44 ECODOM ECODOM RAECYCLE ECOLIGHT FIRENZE Via di San Donnino 42 ERP ERP ERP ECOLIGHT ECOLIGHT Via Menabuoi localit Ponte FUCECCHIO a Cappiano snc ERP ECOPED IRAECYCLEECOLIGHT ECOLIGHT MARRADI Strada Provinciale 302 8 RIDOMUS ECODOM RAECYCLEREMEDIA ECOLIGHT Via Botinaccio Casa MONTESPERTOLI Sartori 1 ERP ERP ERP ECOLIGHT ECOLIGHT FIRENZE MONTELUPO FIORENTINO Via grottaglie 2 RAECYCLEECODOM RAECYCLE ECOELIT ECOLIGHT REGGELLO Localita Poderino snc RAECYCLEECODOM RAECYCLE ECOLIGHT ECOLIGHT Via S S 67 ITOSCOROMAGNOLA KM RUFINA 103 700 2 bis ERP ERP ERP ERP ECOLIGHT SAN CASCIANO IN VAL DI PESA Localita CANCIULLE 1 ECOPED ECODOM RAECYCLEECOPED ECOPED SCANDICCI Via Charta 77 RAECYCLE ECOLIGHT RAECYCLE ECOLIGHT ECOLIGHT TAVARNELLE VAL DI PESA Via Michelangelo 25 27 ERP ERP ECOLIGHT ECOLIGHT Strada Provinciale diECODOM ECODOM VINCI Mercatale snc RAECYCLE ECOLIGHT ECOLAMP PRATO Via PARONESE 104 110 RAECYCLE ECOLIGHT ECOLIGHT PRATO VAIANO Mia BORGONUOVO 1 RIDO
4. 105 5 2 2 Produzione e gestione di RCA dichiarata nell ATO cont aku tertiis dese diletta 105 5 2 3 Linee guida per la gestione dei RCA 109 Rifiuti sahltali eec umor E reas dnt bein cfle cd dU ORAS 112 5 3 1 PFemessamkuy u a ete det c eie eret tet eie in ER p e ERROR ERR UPPER Ren 112 5 3 2 Produzione dei rifiuti sanitari nell ATO Toscana Centro 112 5 3 3 Impianti esistenti autorizzati 121 5 3 4 Fabbisogno impiantistico e modalit di trattamento 122 5 3 5 Linee guida di gestione 126 Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche 129 5 4 1 Quadro normativo di riferimento 129 5 4 2 Analisi dei dati MUD lara 141 5 4 3 Modalit di raccolta differenziata dei RAEE di provenienza domestica 157 5 4 4 Analisi dati Rifiuti Urbani 159 5 4 5 Impianti di trattamento 166 5 4 6 Fabbisogno impiantistico e modalit di trattamento 170 5 4 7 Sistemi di 172 5 4 8 Promozione della riduzione e del recupero dei RAEE 177 Rifiuti del settore tessile
5. 144 Totale Totale 5 5 COMUNE 160209 160210 160211 160212 160213 160215 200121 200123 200135 Totale 160214 160216 200136 NP Complessivo Provincia ATO PESCIA 4 52 1 18 0 13 5 83 8 13 0 06 8 18 14 02 3 2 0 3 PIEVE A NIEVOLE 2 60 2 60 0 16 0 10 0 25 2 85 0 7 0 1 PISTOIA 13 16 25 78 0 04 0566 73 20 7143 184 27 3155 049 13 76 45 80 230 07 52 8 4 5 PONTE BUGGIANESE 0 24 1 04 1 28 1 28 0 3 0 0 QUARRATA 0 25 0 83 0 10 1 18 9 53 9 53 10 70 2 5 0 2 SAN MARCELLO PISTOIESE 6 44 0 00 6 44 1 37 1 37 7 81 1 8 0 2 SERRAVALLE PISTOIESE 7 26 0 38 0 08 7 72 7433 221 76 54 84 26 19 4 1 7 UZZANO 0 09 0 09 0 12 0 12 0 21 0 0 0 0 PROVINCIA DI PISTOIA 21 08 24 90 3104 0 04 1 67 73 20 7143 223 35 179 43 18 68 13 90 212 00 435 35 100 0 8 6 TOTALE COMPLESSIVO 57 79 0 11 266 37 11 03 557 13 7 29 33 20 454 86 323 98 1 711 75 2 193 72 625 96 544 62 3 364 30 5 076 05 100 0 Tabella 5 20 Produzione dichiarata RAEE per Comune e per codice CER anno 2008 145 Produzione di RAEE dichiarata per comparti economici ATECO 2002 c S o o 8 dale Gee ae descrizione S SPESIES s legl S s SU SJS
6. ISTAT 2112 Comuni prov PT SERRAVALLE Totale CER Descrizione Pericolosit PESCIA PITEGLIO PISTOIESE complessivo scarti di olio minerale per motori 130204_P ingranaggi e lubrificazione clorurati 0 04 0 04 130701_P olio combustibile e carburante diesel 0 29 0 29 130802 P altre emulsioni 4 45 4 45 140603_P altri solventi e miscele di solventi 0 06 0 06 imballaggi contenenti residui di sostanze 150110_P pericolose o contaminati da tali sostanze P 0 50 0 50 160107_P filtri dell olio 0 08 0 08 sostanze chimiche inorganiche di scarto contenenti o costituite da sostanze 160507_P pericolose altri rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione compresi rifiuti misti 170903 P contenenti sostanze pericolose 0 10 0 10 scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e NP 030307 cartone 162 01 64 58 226 59 244 ISTAT 2112 Comuni prov PT SERRAVALLE Totale CER Descrizione Pericolosit PESCIA PITEGLIO PISTOIESE complessivo scarti di fibre e fanghi contenenti fibre riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione 030310 meccanica 2 101 00 6 07 2 107 07 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti diversi da quelli di cui a
7. 178 5 5 1 Premessd u ana q st ete nette Pao reme aaa 178 5 5 2 Il ciclo di produzione tessile 178 5 5 3 Origine produttiva dei rifiuti dal settore del tessile 188 5 5 4 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti 193 5 5 5 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore del tessile in ATO centro e dettaglio sulla provincia di Prato 195 5 5 6 Rifiuti del settore tessile fabbisogno impiantistico 215 Rifiuti agricoli ui ern ttr tere e E Ret 216 5 6 1 Origine produttiva dei rifiuti agricoli 216 5 6 2 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti 216 5 6 3 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore agricolo in ATO centro e dettaglio sulla provincia di Prato 222 Rifiuti dal settore del florovivaismo 227 5 7 1 Prem6SS8s te eR HERE E ERI ee RE ee ERR 227 5 7 2 Origine produttiva dei rifiuti dal settore florovivaistico 227 5 7 3 Linee guida per la riduzione principali alternative all impiego delle plastiche attualmente in uso 229 5 7 4 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore florovivaistico in ATO Centro e dettaglio sulla provincia di Pistoia 229 5 8 Industria del legno ideas ect riter even foetu ig 231 5 8 1 Prem essa u eee R
8. 74 4 3 Impianti di trattamento termico di rifiuti speciali anche pericolosi ette DIDI d 74 4 3 1 Requisiti minimi per la progettazione 74 4 3 2 Piano di monitoraggio e controllo 75 4 3 3 Best Available Tecniques BAT per gli inceneritori 75 4 4 Centri di raccolta e rottamazione veicoli 84 4 5 Impianti di discarica controllata per i rifiuti 84 GESTIONE DI PARTICOLARI TIPOLOGIE DI RIFIUTI 84 5 1 Rifiuti inerti d 84 5A CPEemessdia 84 5 1 2 Classificazione dei rifiuti inerti da amp 0 86 5 1 3 Terre e rocce da scavo inquadramento normativo 87 5 2 5 3 5 4 5 5 5 6 5 7 5 1 4 Normativa Regionale 89 5 1 5 Quantitativi stimati di rifiuti inerti da C amp D prodotti in ATO Centro iere I I ir Ree Rede tL eter eet tte 94 5 1 6 Fabbisogno impiantistico 99 5 1 7 Indirizzi per l organizzazione di un sistema di raccolta ad tenza speclfiCa s e teet eere et tete 104 Rifiuti contenenti amianto 105 5 2 1 Classificazione dei RCA secondo il Catalogo europeo dei
9. Tabella 5 36 sono stati evidenziati i codici CER diversi da quelli 04 ai quali sono imputabili quantitativi significativi di rifiuti prodotti dal settore tessile Per quanto riguarda la Provincia di Prato la situazione la seguente Rifiuti Non Pericolosi o CER15 rifiuti di imballaggio 18 Rifiuti Pericolosi 200 o 07 rifiuti dei processi chimici inorganici 78 o CER 15 rifiuti di imballaggio 9 Per quanto riguarda la Provincia di Firenze emerso quanto segue e Rifiuti Non Pericolosi o CER20 assimilabili agli urbani 20 e Rifiuti Pericolosi o CER 07 rifiuti dei processi chimici inorganici 63 o CER 14 Solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto 15 201 Rifiuto Firenze Prato Pistoia ATO Centro Codice CER Descrizione P NP P NP P NP P NP Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca trattamento e preparazione di 02 alimenti 5 59 5 59 06 Rifiuti dei processi chimici inorganici 4 50 27 63 5 05 10 46 21 44 729 21 30 99 767 30 07 Rifiuti dei processi chimici organici 161 24 84 68 1 733 17 18 621 0 30 1 894 71 103 30 Rifiuti della produzione formulazione fornitura ed uso di rivestimenti pitture vernici e smalti vetrati adesivi sigillanti 08 e inchiostri per stampa 5 54 49 72 6 75 19 04 1 14 18 42 13 43 87 18 09 Rifiuti dell industria fotografica 3 10 0 08
10. Tabella 0 32 Provincia di Pistoia flussi di rifiuti provenienti da soggetti esenti MUD 46 0 4 7 Serie storica della produzione di rifiuti speciali Produzione totale rifiuti speciali PT 2002 2008 500 000 450 000 400 000 350 000 300 000 250 000 200 000 150 000 100 000 Totale complessivo 50 000 0 Pericolosi t anno o c c 4 S o n o e r o c o 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Figura 0 15 Provincia di Pistoia rifiuti speciali ton anno prodotti in unit locale e fuori unit locale 2002 2008 Totale produzione ton Variaz rispetto anno precedente Totale Totale Anno P NP complessiv P NP complessiv o o 2002 8 130 307 485 315 615 2003 7 275 357 688 364 963 11 16 16 2004 10 015 419 844 429 859 38 17 18 2005 10 188 444 918 455 106 2 6 6 2006 12 414 347 241 359 654 22 22 21 2007 12 424 438 240 450 664 0 26 25 2008 11 317 447 548 458 865 9 2 2 Tabella 0 33 Provincia di Pistoia serie storica rifiuti speciali prodotti in unit locale e fuori unit locale 2002 2008 1 IMPIANTI ESISTENTI AUTORIZZATI 1 1 1 Premessa e fonte dei dati Negli allegati al piano sono riportate per ognuna delle tre province facenti parti del ATO Toscana Centro tabelle con e L elenco degli impianti autorizzati al trattamento smaltimento recupero o trattamen
11. 3 10 0 08 10 Rifiuti prodotti da processi termici 56 47 5 03 020 5 23 56 47 Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali idrometallurgia non 11 ferrosa 6 26 6 26 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e 12 meccanico superficiale di metalli e plastica 0 44 2 17 0 44 2 17 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi tranne oli 13 commestibili ed oli di cui ai capitoli 05 12 e 19 8 20 23 66 6 68 38 54 Solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 14 e 08 38 57 85 72 0 27 124 56 Rifiuti di imballaggio assorbenti stracci materiali filtranti e 15 indumenti protettivi non specificati altrimenti 20 73 847 98 196 04 2 709 81 5 01 503 54 221 78 4 061 33 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 2 82 69 67 23 45 224 57 4 24 153 10 30 51 447 34 202 Rifiuto Firenze Prato Pistoia ATO Centro Codice CER Descrizione P NP P NP P NP P NP Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione 17 compreso il terreno proveniente da siti contaminati 0 65 245 61 2 11 856 31 0 55 133 19 3 31 1 235 11 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito nonch dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso 19 industriale 174 53 2 44 3 95 2 44 178 48 Rifiuti urb
12. 179 Tessitura Preparazione Tintura EUN Fanghi nobilitazione e Pi Nobilitazione finissaggio Polvere di fibra lt Garzatura Cimatura polvere di fibra Confezione Rifiuti di fibre lavorate Prodotto finito Figura 5 8 Ciclo tessile e rifiuti prodotti nelle fasi di lavorazione Tessuti convenzionali filiera lana Il sistema o ciclo laniero si distingue fondamentalmente in cardato e pettinato La distinzione riguarda la materia prima che per il ciclo pettinato viene selezionata a livello degli impianti di pettinatura i quali separano la frazione di fibre pi lunghe destinate alla lavorazione di filatura e tessitura pettinate dalle fibre corte che vanno nel settore della filatura e tessitura cardata Preparazione Inizialmente la lana grezza lana sucida viene sottoposta ad una serie di trattamenti a umido lavaggi con acqua calda e sostanze alcaline per eliminare le impurit residui organici grasso terra presenti sulla stessa e quindi asciugata Le fasi successive consistono nelle operazioni di cardatura e pettinatura La pettinatura delle fibre realizzata tramite appositi pettini il processo che allontana rendendole parallele e separando le fibre meno lunghe di lana da quelle buone Le fibre variamente separate nel processo hanno destinazioni diverse e solo frazioni minori di materia fibrosa non filabile vengono avviate
13. rS 130 utensili fissi industriali di grandi dimensioni mezzi di trasporto auto scooter treni aerei navi installazioni fisse installazioni industriali sistemi centralizzati di condizionamento celle frigorifere sistemi distribuzione gas carburante impianti elettrici citofonia videocitofonia sistemi di allarme antincendio rilevazione fumo e gas e ricezione TV L art 3 del D Lgs 151 05 definisce Produttore chiunque a prescindere dalla tecnica di vendita utilizzata compresi i mezzi di comunicazione a distanza di cui al decreto legislativo 22 maggio 1999 n 185 e successive modificazioni 1 fabbrica e vende apparecchiature elettriche ed elettroniche recanti il suo marchio 2 rivende con il proprio marchio apparecchiature prodotte da altri fornitori il rivenditore non considerato produttore se l apparecchiatura reca il marchio del produttore a norma del punto 1 3 importa o immette per primo nel territorio nazionale apparecchiature elettriche ed elettroniche nell ambito di un attivit professionale e ne opera la commercializzazione anche mediante vendita a distanza La definizione di RAEE domestici e professionali individua le categorie in base alla provenienza del rifiuto e ad alcuni criteri di ammissibilit in particolare e RAEE provenienti dai nuclei domestici i RAEE originati dai nuclei domestici e i RAEE di origine commerciale industriale istituzionale e di altro tipo analogh
14. 1 961 170403 piombo 93 119 17 11 17 111 153 170404 zinco 176 174 1 180 176 170405 ferro e acciaio 30 604 54 392 25 683 5 869 14 164 43 504 94 239 170406 stagno 0 1 7 031 0 0 1 170407 metalli misti 674 1 988 43 407 13 137 731 2 532 170411 cavi diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 677 798 54 133 144 185 874 1 116 170504 terra e rocce diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 206 493 358 890 35 093 17 224 18 620 132 577 260 207 508 691 170506 fanghi di dragaggio diversi da quelli di cui alla voce 17 05 05 293 6 601 14 309 306 6 910 170508 pietrisco per massicciate ferroviarie diverso da quello di cui alla voce 17 05 07 4 321 4 321 1 713 1 713 6 035 6 035 170604 materiali iso lanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03 448 702 35 62 57 97 539 862 170802 materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01 578 1 625 204 253 360 411 1 143 2 289 170900 altri rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione 95 ATO FI PO PT Centro Prodot Prodot Peric CER Descrizione
15. Figura 5 9 Risultanze del progetto Verde per il verde ripartizione dei rifiuti plastici sulla base di un questionario sottoposto alle principali aziende 228 Sulla base del questionario Indici unitari annui per lo smaltimento delle materie plastiche desunti dal campione indagato relativo al progetto citato sono stati ricavati i seguenti indici di produzione di rifiuti plastici INDICE U M SMALTIMENTO Per azienda Kg anno 100 300 Per Superficie Agraria Utilizzata Kg ha anno 51 85 Per metro di serra Kg mq anno 0 122 Con questi parametri secondo lo studio citato la produzione provinciale di scarti plastici pu essere stimata entro un range di 210 250 t anno 5 7 3 Linee guida per la riduzione principali alternative all impiego delle plastiche attualmente in uso Analizzando i materiali che potrebbero sostituire alcuni polimeri pi in uso in agricoltura evidente che uno sguardo attento non pu non rivolgersi al settore dei biopolimeri o biomasse per indagare le potenzialit applicative di questi materiali nel campo dell agricoltura Nel campo dell agricoltura l utilizzo di questi biopolimeri Mater Bi Biopol Bak Terrasana Hidrolene agirebbe in termini di prevenzione rispetto alla produzione di rifiuto cio eliminerebbe a monte il problema poich si potrebbero continuare ad utilizzare determinati prodotti per esempio la vasetteria sapendo che il vaso scartato non avr bisogno di
16. centro da tutte le da tutte le ti MUD pi esenti MUD provenienze provenienze SI Lo ATO centro centro da tutte le provenienze Incenerimento add 42 456 53 11 324 36 27 31 132 17 Trattamento biologico 3 195 351 66 2 673 806 51 84 521 545 14 Recupero diretto 380 703 61 164 554 37 43 216 149 24 weimmae 68 097 23 39 030 95 57 29 066 28 Discarica 1 182 658 98 864 488 55 73 318 170 43 Depurazione 381 052 60 585 673 02 154 204 620 42 La tabella riassuntiva sopra riportata evidenzia la situazione relativa alle tipologie di trattamento sulle quali la normativa regionale richiede l analisi ricordando che stato scelto l approccio dell identificazione del destino pi tipico a livello regionale dei vari codici CER per potergli assegnare una certa tipologia di trattamento nel calcolo del fabbisogno Analizzando queste macrocategorie opportuno evidenziare all interno di ognuna quali rifiuti vi contribuiscono maggiormente Nel caso del destini a incenerimento recupero energetico per cui si ha un fabbisogno di circa 30 000 ton anno il codice prevalente quello del CDR 191210 del quale si avuta nel 2008 una produzione di 28 135 tonnellate ed un trattamento all interno dell ATO centro di 0 tonnellate In realt per questo rifiuto la pianificazione segue di pari passo quella riguardante i rifiuti urbani Sul trattamento chimico fisico biologico i rifiuti inerti da attivit
17. prodotto ESTESO in PRATO 0402 Tabella 5 40 Indicatori di copertura del fabbisogno Complessivo 2008 Provincia di Prato Estendendo l analisi all intero ATO Tabella 5 41 si osserva il fabbisogno utilizzando l indicatore 4 che considera anche i rifiuti trattati in ATO da provenienze diverse dall ATO risulterebbe coperto all 73 4 trattato in ATO Centro rifiuti da tutte le dell industri provenienze a tessile prodotto ESTESO in ATO centro 0402 215 Tabella 5 41 Indicatori di copertura del fabbisogno Complessivo 2008 ATO Toscana Centro 5 6 Rifiuti agricoli 5 6 1 Origine produttiva dei rifiuti agricoli I rifiuti agricoli possono essere distinti in base alla provenienza in rifiuti provenienti dalle abitazioni rurali che sono da classificare come rifiuti urbani rifiuti provenienti dall esercizio delle attivit agricole che sono da classificare come rifiuti speciali pericolosi o non pericolosi Si fa presente che il D Lgs 152 2006 cos come modificato dal D Lgs 4 2008 esclude alcuni materiali provenienti dalle attivit agricole dalla normativa dei rifiuti considerandoli sottoprodotti L art 185 secondo comma del D Lgs 152 2006 prescrive che possono essere sottoprodotti nel rispetto delle condizioni della lettera p comma 1 dell articolo 183 materiali fecali e vegetali provenienti da attivit agricole utilizzati nelle attivit agricole o in impianti a
18. 16 CAMPI BISENZIO 42 612 4 65 4 65 1 288 04 2 40 54 28 50 CAPRAIA E LIMITE 6 970 0 01 207 sai aaa 8 3 E EEE EEE s CASTELFIORENTINO 17 919 2 CERRETO GUIDI 10 419 238 73 11 DICOMANO 5 626 EMPOLI 47 181 FIGLINE VALDARNO 16 866 FIRENZE 365 659 34 16 3 FUCECCHIO 23 182 IMPRUNETA 14 860 f LASTRA A SIGNA 19 594 17 65 MONTESPERTOLI 13 249 2 i PONTASSIEVE 20 764 120 00 f RUFINA 7 511 SCANDICCI 50 031 0 16 13 SCARPERIA 7 663 12 SESTO FIORENTINO 47 332 f 3 SIGNA 18 097 16 37 3 TAVARNELLE VAL DI PESA 7 541 f VICCHIO 8 200 VINCI 14 375 4 Provincia di Firenze 984 663 4 65 4 65 1 424 68 238 73 66 01 54 28 1 31 PO CANTAGALLO 2 990 2 00 43 CARMIGNANO 13 814 91 25 21 36 14 60 2 20 76 MONTEMURLO 18 416 6 68 6 68 302 51 42 28 0 16 1584 66 02 2 57 POGGIO A CAIANO 9 659 39 PRATO 185 091 113 66 3 68 117 34 231 64 1 80 163 66 84 31 641 VAIANO 9 950 104 09 46 VERNIO 6 114 2 Provincia di Prato 246 034 113 66 10 35 124 01 625 40 65 44 0 16 194 10 258 62 11 06 PT AGLIANA 16 637 6 72 E 8 BUGGIANO 8 785 26 38 CHIESINA UZZANESE 4 486 3 LARCIANO 6 238 43 24 13 36 12 MASSA E COZZILE 7 888 MONSUMMANO TER
19. 3 253 53 14 059 58 Tabella 5 56 Produzione di rifiuti speciali dalle attivit produttive legate al settore del trattamento dei metalli Dettaglio per le singole province e totale ATO Centro ISTAT 2811e Comuni prov 2851 FI CER Descrizione Pericolosit Totale prodott fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti diversi da quelli di cui alla voce 06 05 060503 02 NP 2 092 6 170405 ferro e acciaio NP 1 871 0 254 110112 soluzioni acquose di lavaggio diverse da quelle di cui alla voce 10 01 11 NP 1 787 1 120199 rifiuti non specificati altrimenti NP 1 725 4 060314 sali e loro soluzioni diversi da quelli di cui alle voci 06 03 11 e 06 03 13 NP 1 204 3 120301 soluzioni acquose di lavaggio P 1 069 5 150103 imballaggi in legno NP 974 7 120102 polveri e particolato di materiali ferrosi NP 567 2 150106 imballaggi in materiali misti NP 552 2 110110 fanghie residui di filtrazione diversi da quelli di cui alla voce 11 01 09 NP 440 0 110111_P soluzioni acquose di lavaggio contenenti sostanze pericolose 412 0 120101 limatura e trucioli di materiali ferrosi NP 328 9 120109_P emulsioni e soluzioni per macchinari non contenenti alogeni P 263 8 110106_P acidi non specificati altrimenti P 193 7 100402_P impurit e schiumature della produzione primaria e secondaria P 186 6 120115 fanghi di lavorazione divers
20. Aree collocate nelle fasce di rispetto da punti di approvvigionamento idrico a i i 3 scopopotabile 200 m o altra dimensione superiore definita in base a valutazioni i v i Y v SI SI NO i delle caratteristiche idrogeologiche del sito i i f Zone di particolare interesse ambientale di cui alla sottoposte a tutela ai sensi x riferite a x territori costieri compresi in una fascia della profondit di 300 metri dalla linea di f 2 Z x 4 battigia anche per i terreni elevati sul mare lettera a U NO t territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondit di 300 metri i dalla linea di battigia anche per i terreni elevati sui laghi lettera b i 5 Aree che ricadono negli ambiti fluviali A1 di cui alla D CRT 230 94 Y Y Y SI SI NO E Aree destinate al contenimento delle piene individuate dai Piani di bacino di cui J y sl SI NO alla i 7 Parchi e riserve naturali nazionali regionali e provinciali nonch aree naturali v vi INE vo protette di interesse locale istituite ai sensi della LR 49 95 in attuazione f ZA Aree protette perimetrate quali categorie b c e d di cui alla D CRT 296 88 f f i o 8 Piano paesistico regionale e disciplina relativa al sistema regionale delle aree v f Y v SI SI NO protette LR 52 82 65 Termo Altri i utilizzatori impianti Descrizione dell indicatore Discariche Valutato Indicatore Legenda carte Aree c
21. Lungo termine circa 2025 Valori Limite per la concentrazione di metalli pesanti nei fanghi per l utilizzo su suolo mg kg s s Valori limite per l ammontare complessivo di metalli pesanti che possono essere applicati annualmente su suolo basati su una media di dieci anni g ha anno Il Documento di Lavoro sembra dunque interpretare compitamente l esigenza congiunta espressa dalla Strategia sui Suoli di favorire il recupero a fini agronomici delle risorse organiche e degli elementi nutritivi contenuti nei fanghi minimizzando al contempo i rischi relativi all apporto di elementi inquinanti 13 Working Document on Sludge 3rd Draft Bruxelles 27 Aprile 2000 260 Allo stato il dibattito sulla revisione della Direttiva 278 86 sembra sospeso probabilmente in attesa degli sviluppi relativi alla Strategia sui Suoli rispetto alla quale in discussione l emanazione di una specifica Direttiva concetti sopra tratteggiati con particolare riferimento a quelli relativi ai Programmi di Prevenzione dell Inquinamento individuano tuttavia lo scenario evolutivo pi probabile alla luce della coerenza complessiva del quadro politico strategico relativo ai suoli e potrebbero dunque costituire nel medio lungo termine il quadro di riferimento per inquadrare sostenere e condizionare la destinazione dei fanghi su suolo 5 12 3 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore della depurazione in ATO centro Di segu
22. Si segnala soltanto che in giallo sono stati evidenziati gli impianti che svolgono esclusivamente operazioni di tipo D15 PROV AUT Ditta Ubicazione Indirizzo Codici Rifiuti FI oRD ECOLOGIA VICCHIO PIANI R13 015 180103 180106 180107 180109 180202 TRASPORTI SAS DELLA RESISTENZA FI ORD SELIN SRL CALENZANO D14 R13 D15 180103 180106 180107 180108 180109 180202 E BIODEPUR SRL PISTOIA E FIORENTINA 589 Ki D9 D15 180107 CANAPALE PT ORD DIFE SRL SERRAVALLE VIA VECCHIA D9 D13 D14 D15 R3 R4 R5 R13 180101 180104 180107 180109 180201 180203 180206 PISTOIESE PROVINCIALE LUCCHESE 180208 53 PISTOIAMBIENTE SERRAVALLE GABBELLINI LOC D1 D8 180101 180104 180107 180109 180201 180203 180206 1802 SRL PISTOIESE FOSSO DEL CASSERO 08 180104 180203 180106 180108 180110 PT ORD PISTOIAMBIENTE SERRAVALLE VIA GABBELLINI LOC D1 D9 180107 SRL PISTOIESE FOSSO DEL CASSERO PO JORD SERNELLI ECOLOGICA DI 180106 180107 180108 180109 180205 180206 SERRA MARIA amp CARMIGNANO D15 D13 180207 180208 5 AMBIENTE SERVIZI MOBILIT E SPA EX A S M U PRATO D15 180103 180106 180107 180108 180109 ORD SERNELLI ECOLOGICA DI SERRA MARIA amp CARMIGNANO D14 D9 180107 Tabella 5 15 Impianti autorizzati alla gestione dei rifiuti con codice CER 18 nelle tre province dell ATO Toscana Centro 12
23. attivit dei laboratori di tappezzeria nitura di sedie poltrone divani riparazione e restauro di divani 36112 e poltrone 3612 Fabbricazione di mobili per uffici e negozi Fabbricazione di mobili metallici per uffici e negozi ecc 36121 fabbricazione di mobili metallici speciali per negozi banconi Fabbricazione di mobili non metallici per uffici negozi ecc fabbricazione di mobili non metallici speciali per negozi banconi vetrine mensole ecc fabbricazione di mobili non 36122 metallici per uffici fabbri 3613 Fabbricazione di mobili per cucina 444 73 444 73 3614 Fabbricazione di altri mobili 182 68 182 68 Fabbricazione di altri mobili in legno per arredo domestico fabbricazione di mobili per camere da letto soggiorni per estemo ecc finitura di mobili ad es verniciatura verniciatura 36141 a spruzzo vemiciatura 36142 Fabbricazione di mobili in giunco vimini ed altro materiale Totale complessivo 876 21 15 753 71 11 59 815 37 41 14 2 047 36 928 94 18 616 44 240 Tabella 5 50 Produzione di rifiuti speciali dalle attivit produttive legate al industria del legno Dettaglio per le singole province e totale ATO Centro 5 9 Industria cartaria 5 9 1 Premessa Gli stabilimenti di produzione cartaria presenti in ATO Centro vedono una concentrazione prevalente sul territorio della provincia di Pistoia in zone che fanno riferimento storicamente al cosiddetto distretto cartario
24. di costruzione e demolizione CER 170904 hanno un ruolo preponderante con 1 250 000 ton anno prodotte e 1 285 000 trattate si evidenzia in genere una buona copertura del fabbisogno di gestione per questa categoria Per quanto riguarda il recupero diretto la produzione ascrivibile praticamente a due rifiuti CER 010412 residui del lavaggio di minerali per 223 000 ton anno e 190805 fanghi del trattamento di reflui urbani per 146 000 Per il 010412 la copertura del fabbisogno del 16 ed il destino tipico extraregionale 208 000 ton per il 190805 la copertura dell 84 Si evidenzia quindi la necessit di trovare un destino alternativo al recupero diretto R10 per i rifiuti speciali da lavaggio dei minerali 60 Nella tipologia condizionamento preliminare rientrano circa 160 rifiuti tra i quali prevalgono il CER 040222 per circa 16 000 ton rifiuti da fibre tessili lavorate per i quali si ha un trattamento in ATO pari a circa 12 000 ton e CER 040199 rifiuti tessili non specificati altrimenti con produzione di 5 000 ton e trattamento di 2 000 ton Per questa tipologia si pu per affermare che sufficiente la dotazione interna all ATO come semplici impianti di deposito preliminare D15 messa in riserva R13 non evidenziando la necessit di realizzazione di nuovi impianti La tipologia produzione di CDR non stata attribuita in modo automatico a nessun codice CER e non si evidenzia quindi una necessit
25. i rifiuti speciali prodotti al di fuori delle strutture sanitarie che come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo e rifiuti sanitari che richiedono particolari modalit di smaltimento e i rifiuti da esumazioni e da estumulazioni nonch i rifiuti derivanti da altre attivit cimiteriali esclusi i rifiuti vegetali provenienti da aree cimiteriali Nelle Tabelle contenute negli allegati e Il al DPR 254 2003 i codici di riferimento sono quelli entrati in vigore il primo gennaio 2002 secondo il nuovo Catalogo Europeo dei Rifiuti 5 3 2 Produzione dei rifiuti sanitari nellATO Toscana Centro Analisi della produzione per attivit ATECO 85 Sanit e assistenza sociale Dalle dichiarazioni MUD relative all anno 2008 rilasciate dalle attivit classificate nella divisione ATECO 85 Sanit e assistenza sociale risultano prodotte dell ATO Toscana Con l entrata in vigore del DPR 254 2003 sono state abrogate le norme di riferimento previgenti in materia di gestione dei rifiuti sanitari ed in particolare il DM n 219 2000 l art 2 comma 1bis della L n 405 2 001 e l art 45 del D Lgs n 22 1997 112 Centro 5 600 tonnellate di rifiuti il 66 9 della produzione regionale delle quali oltre 4 350 sono classificate come pericolosi La Provincia di Firenze responsabile della produzione di oltre il 50 dei rifiuti della attivit settore sanitario all interno dell ATO la Provincia di Prato del 38
26. il restante 12 imputato alla Provincia di Pistoia Provincia NP P Totale su ATO su Regione Firenze 113 2 2 799 8 2 913 0 68 7 29 8 Prato 7 6 435 0 442 6 10 4 4 5 Pistoia 307 7 574 3 882 0 20 8 9 0 428 5 3 809 1 4 237 7 43 3 Regione Toscana 1 445 8 8 343 1 9 788 9 Tabella 5 11 Produzione di rifiuti dal settore Sanit e assistenza sociale ATECO 85 anno 2008 Fonte MUD Le successive tabelle Rifiuto Firenze Prato Codice CER Descrizione P NP P NP Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca trattamento 02 e preparazione di alimenti 0 01 06 Rifiuti dei processi chimici inorganici 0 02 0 15 07 Rifiuti dei processi chimici organici 0 83 0 14 0 05 Rifiuti della produzione formulazione fornitura ed uso di rivestimenti pitture vernici e smalti 08 vetrati adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 0 01 0 62 0 19 09 Rifiuti dell industria fotografica 66 38 2 15 16 00 0 49 10 Rifiuti prodotti da processi termici Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e 12 plastica 0 02 0 00 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05 12 13 e 19 0 18 14 Solventi organici refrigeranti e propellenti
27. 0 0 0 0 0 3 0 0 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e 12 meccanico superficiale di metalli e plastica 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 1 0 0 0 0 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi tranne oli 13 commestibili ed oli di cui ai capitoli 05 12 e 19 3 2 0 0 1 1 0 0 0 0 1 5 0 0 Solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 14 e 08 0 0 3 9 0 0 0 7 0 0 5 0 0 0 Rifiuti di imballaggio assorbenti stracci materiali filtranti e 15 indumenti protettivi non specificati altrimenti 8 1 12 5 18 5 8 9 18 3 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 1 1 1 6 1 1 1 5 10 5 5 6 1 2 2 0 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione 17 compreso il terreno proveniente da siti contaminati 0 3 5 8 0 1 5 6 14 4 9 0 1 5 6 204 ATO Rifiuto Firenze Prato Pistoia Centro Codice CER Descrizione P NP P NP P NP P NP Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito nonch dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso 19 industriale 0 0 4 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 8 Rifiuti urbani rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivit commerciali e industriali nonch dalle istituzioni inclusi i rifiuti 20 della raccolta differenziata 0 0 2 6 0 0 5 8 0 0 7 3 0 0 5 4 Tabella 5 36 Rifiuti prodotti dal settore tessile ATECO17 ne
28. 0 06 32 32 245 15 8 0 4 8 INCISA IN VAL D ARNO 0 64 0 64 0 64 0 0 0 0 LASTRA A SIGNA 0 05 0 52 0 07 0 63 6 22 083 7 05 7 68 0 2 0 2 MARRADI 23 20 23 20 23 20 0 8 0 5 MONTAIONE 0 11 0 11 0 11 0 0 0 0 MONTELUPO FIORENTINO 3 49 0 67 0 11 0 04 4 31 8 81 0 56 9 36 13 67 0 4 0 3 MONTESPERTOLI 0 28 0 28 5 21 0 09 5 30 5 58 0 2 0 1 PELAGO 0 45 0 16 0 18 0 80 4 53 1 44 5 97 6 77 0 2 0 1 PONTASSIEVE 2 82 11 29 3 24 0 41 0 03 0 03 17 82 136 20 107 0 96 138 23 156 05 5 1 3 1 REGGELLO 0 08 0 21 0 34 0 62 7 04 12 04 19 08 19 70 0 6 0 4 RIGNANO SULL ARNO 0 33 0 13 0 46 8 98 8 98 9 45 0 3 0 2 143 Totale Totale 5 SU COMUNE 160209 160210 160211 160212 160213 160215 200121 200123 200135 Totale 160214 160216 200136 NP Complessivo Provincia ATO RUFINA 156 407 5 63 0 12 6 06 6 18 11 80 0 4 0 2 SAN CASCIANO IN VAL DI PESA 0 13 0 13 10 96 007 11 04 11 16 0 4 0 2 SAN PIERO A SIEVE 0 47 0 03 0 02 0 51 4 64 4 64 5 15 0 2 0 1 SCANDICCI 1 38 39 44 7169 0 22 1 39 114 12 162 80 6 94 169 74 283 85 92 5 6 SCARPERIA 0 89 0 88 1 81 1 30 4 88 20 87 0 18 21 05 25 93 0 8 0 5 SESTO FIORENTINO 0 84 14 01 15 96 4 32 0 40 0 101 35 641 76 02 13 96 0 26 90 23 125 87 4 1 2 5 SIGNA 0 77 0 08 0 85 6 53 0 18 6 71 7 56 0 2 0 1 TAVARNELLE VA
29. 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 266 6 1 527 5 428 9 7 356 0 560 5 681 8 2 122 6 396 1 13 340 1 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 305 5 1 079 5 435 3 35 617 7 177 0 406 5 652 6 134 5 38 808 4 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 44 917 11 3 2 368 9 25 1 40 7 162 9 13 1 2 718 0 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 1 793 0 413 0 392 4 1 081 0 1 9 107 3 399 9 3 0 4 191 6 20 rifiuti urbani e assimilati 71 1 19 7 3 238 7 46 4 9 0 12 7 0 2 387 4 Totale complessivo 3 117 3 5 895 5 1 504 1 57 586 9 1 436 1 5 202 4 5 893 6 1 216 3 81 852 1 Tabella 0 11 Produzione di rifiuti speciali pericolosi ton 2008 per macrocategoria CER SEL e quadrante 22 0 2 5 Analisi per stato fisico Anno Fangoso Solido Solido Totale Palabile Liquido Aeriforme Pulverulento Pulverulento complessivo 2002 162 021 1 277 668 8 6 548 3 677 168 1 180 596 8 1 304 003 2 2003 137 460 5 285 591 8 6 086 8 704 331 1 132 807 1 1 266 277 3 2004 153 981 6 310 879 9 20 871 4 720 812 0 187 671 7 1 394 216 6 2005 201 151 9 268 162 7 20 564 7 880 561 2 198 221 9 1 568 662 4 2006 146 027 4 213 169 2 9 364 8 1 128 046 3 36 821 6 1 533 429 3 2007 157 523 7 235 179 0 3 108 5 1 281 304 0 47 810 6 1 724 925 9 2008 339 224 3 240 689 2 4 109 2 1 234 070 5 61 112 4 1 879 205 6 Tabella 0 12 Produzione 2002 2008 totale
30. 160216 FI SEMPL TARANI ANTONIO DI TARANI CARLA amp C SNC CALENZANO CALENZANO VIA PETRARCA R4 R13 R3 160216 160214 200136 FI SEMPL MUGELLO ECOLOGIA SRL BARBERINO DI MUGELLO BARBERINO DI MUGELLO RI3 R3 160216 167 Tipologia Codici Rifiuti PROV AUT Ditta Ubicazione DELLA LORA 21 R3 160216 FI SEMPL GRASSI BRUNO FIRENZE VIA DELL ORTO 11 R FI SEMPL ORETTI DANILO SCARPERIA VIA DI PIANVALLICO R4 R13 160216160214 FI SEMPL EFFEMETALSRL FIGLINE VALDARNO VIA G DI VITTORIO R4 R13 160216 160214 200136 FI SEMPL 3EFFESRL BAGNO A RIPOLI VALLINA VIA DI COMPIOBBI R4 R13 R5 160216 160214 200136 FI SEMPL MARITON RECUPERI SRL SCANDICCI DELLO STAGNACCIO BASSO R4 R13 160214200136 160216 FI SEMPL ROMFER CORPORATION S R L SESTO FIORENTINO VIA E MAJORANA R4 R13 160216 PT LEPORATTI ROBERTO amp MARIO LAMPORECCHIO CEPPETO 30 wa Wasi SNC PT JORD AUTODEMOLIZIONI FUMINO PONTE BUGGIANESE VIA CAMPORCIONI 3 R13 R4 160214 160216 200136 LOC CASABIANCA PT JORD COROMET SRL SERRAVALLE PISTOIESE VIA PROVINCIALE R4 RT3 gt 160214 160216 200136 LUCCHESE 17 13 E 13A PT JORD CO SE A AMBIENTE SPA PESCIA VIA CARAVAGGIO 160216 200121 200123 200135 200136 LOC MACCHIE DI SAN PIERO PT JO
31. Discarica 318 170 43 Depurazione 204 620 42 Tabella 2 5 Riassunto del fabbisogno a livello di ATO calcolato sulla base dell indicatore 4 del metodo utilizzato ton anno 54 2 1 5 Copertura del fabbisogno per totale complessivo prodotto Analizzando la produzione complessiva di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi senza considerare il tipo di trattamento a cui andrebbero sottoposti gli indicatori ovviamente riportano valori pi favorevoli evidenziando quindi una sostanziale autosufficienza dell ATO Questa valutazione tuttavia troppo generica e non va assunta a base della pianificazione del fabbisogno futuro 4 trattato in ATO Centro da tutte le provenienze prodotto ESTESO in ATO centro Totale NON PERICOLOSI Totale PERICOLOSI TOTALE COMPLESSIVO Tabella 2 6 indicatore di copertura del fabbisogno Valutazione generica sul totale dei rifiuti prodotti 55 2 1 6 Copertura del fabbisogno per macrocategoria CER trattato in ATO Centro da tutte le provenienze prodotto ESTESO in ATO centro 01 rifiuti da prospe zione estrazione e trattamento di minerali 02 rifiuti da agricol tura e preparazione di alimenti 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 04 rifiuti della lavo razione di pelli e dell industria tessile 05 rifiuti della raffinazione del pe trolio e purificazione del gas naturale 06 rifiu
32. IVA sar inoltre riconosciuto un corrispettivo ulteriore per il trasporto per i Centri di Raccolta dislocati sulle Isole minori pari a 20 per tonnellata di RAEE gestita IVA La richiesta doveva essere presentata entro il 28 febbraio 2009 e doveva inoltre contenere l indicazione espressa dell accettazione da parte del Sottoscrittore del Corrispettivo 2008 a saldo e stralcio di ogni pretesa in relazione alle quantit di RAEE dichiarate tramite i FIR trasmessi Per quanto riguarda invece il Piano di Monitoraggio del sistema di gestione dei RAEE previsto all art 8 delle Condizioni Generali il Comitato Guida nella riunione del 14 ottobre 2008 ha deliberato di posticipare il relativo termine di attivazione che sarebbe dovuta avvenire a 60 giorni dalla sottoscrizione dell Accordo di Programma al 1 gennaio 2009 Nel periodo precedente all avvio del Programma di Monitoraggio tutte le penali e o le sanzioni e o azioni conseguenti al mancato rispetto dei livelli di qualit del servizio e gestione dei RAEE sono state sospese Normativa Regionale A livello regionale con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n 32 R del 17 luglio 2001 stato emanato il Regolamento di attuazione ai sensi della lettera e comma 1 dell art 5 LR 25 98 Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati Alla Sezione III l Art 26 prevede che per la gestione dei beni durevoli 140 5 4 2 Le Province per ridurre la pericolosit
33. Provincia Provincia Provincia FI PO PT ATO Centro PERICOLOSITA DESCRIZIONE ton totali ton totali ton totali ton totali fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue 190813_P industriali 708 3 12533 833 7 fanghi prodotti dal trattamento 190805 acque reflue urbane 44 827 1 40 099 4 54 951 6 139 878 1 fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali diversi da quelli di cui 190812 voce 19 08 11 2420 0 59 9 41742 7 T 222 6 fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali diversi da quelli di cui alla voce NP 190814 1908 13 1 234 9 295 4 283 4 1 813 8 Totale complessivo 0 49 190 3 40 580 1 59 977 7 149 748 1 Tabella 5 58 Produzione di rifiuti speciali dalle attivit produttive legate alla depurazione delle acque Dettaglio per le singole province e totale ATO Centro Nella seguente tabella sono elencati i maggiori impianti di depurazione presenti nel territorio dell ATO Centro produzione superiore a 1 000 ton anno complessiva di fanghi Come si vede il principale produttore l impianto G I D A di Prato e in complesso la produzione appare equamente distribuita tra le tre province 262 190805 190812 190813 P 190814 TOTALE fanghi prodotti da contenenti altri sostanze trattamenti delle acque fanghi acqu
34. come ad es parchi e giardini per 01413 abitazioni altri 0 39 1 046 53 0 20 1 046 53 10 20 10 20 2 45 1 153 06 2 35 1 152 39 2 84 2 209 79 255 2 209 12 Totale complessivo 9 38 1 862 81 8 70 1 863 21 149 13 29 149 1329 15 48 1 547 41 13 01 1 546 75 26 34 3423 51 23 20 3 423 25 ISTAT 01413 Comuni prov PT MONSUMMANO Totale CER Descrizione Pericolosit TERME PISTOIA complessivo sostanze chimiche inorganiche di scarto contenenti o 160507_P costituite da sostanze pericolose 0 55 0 55 160601 P batterie al piombo 0 26 0 26 020103 scarti di tessuti vegetali 1 21 1 21 020104 rifiuti plastici ad esclusione degli imballaggi 97 43 97 43 020304 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 405 34 405 34 020305 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 20 28 20 28 toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui alla 080318 voce 08 03 17 0 10 0 02 0 11 150101 imballaggi in carta e cartone 89 98 89 98 150102 imballaggi in plastica 36 30 2 74 39 04 150103 imballaggi in legno 11 58 11 58 150104 imballaggi metallici 26 19 26 19 150106 imballaggi in materiali misti 13 84 13 84 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso 160216 diverse da quelli di cui alla voce 16 02 15 0 03 0 03 170201 Legn
35. eventualmente memorizzati nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche a essi consegnate dall inosservanza delle misure di sicurezza pu derivare in capo al titolare del trattamento una responsabilit penale art 169 del Codice e in caso di danni cagionati a terzi civile articoli 15 del Codice e 2050 codice civile analoghi obblighi relativi alla destinazione dei dati gravano sul titolare del trattamento nel caso in cui la dismissione delle apparecchiature coincida con la cessazione del trattamento art 16 del Codice le misure da adottare in occasione della dismissione di componenti elettrici ed elettronici suscettibili di memorizzare dati personali devono consistere nell effettiva cancellazione o trasformazione in forma non intelligibile dei dati personali negli stessi contenute s da impedire a soggetti non autorizzati che abbiano a vario titolo la disponibilit materiale dei supporti di venirne a conoscenza non avendone diritto tali misure risultano allo stato gi previste quali misure minime di sicurezza per i trattamenti di dati sensibili o giudiziari sulla base delle regole 21 e 22 del disciplinare tecnico in materia di misure minime di sicurezza che disciplinano la custodia e l uso dei supporti rimovibili sui quali sono memorizzati i dati che vincolano il riutilizzo dei supporti alla cancellazione effettiva dei dati o alla loro trasformazione in forma non intelligibile i produttori di questi rifiuti in occasione della d
36. la successiva pianificazione delle politiche di gestioni ottimali in accordo alle priorit citate in premessa A tal fine necessario fare riferimento a Semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese agricole riportate nell art 4 quinquies della Legge 30 dicembre 2008 n 205 Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 3 novembre 2008 n 171 recante misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n 303 del 30 dicembre 2008 Tale articolo dispone le seguenti importanti modifiche agli artt 193 e 212 comma 8 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n 152 Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano altres nel caso di trasporto di rifiuti speciali di cui all articolo 184 comma 3 lettera a effettuato dal produttore dei rifiuti stessi in modo occasionale e saltuario e finalizzato al conferimento al gestore del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani con il quale sia stata stipulata una convenzione purch tali rifiuti non eccedano la quantit di trenta chilogrammi o di trenta litri Non comunque richiesta l iscrizione all Albo per il trasporto dei propri rifiuti come definiti dal presente comma purch lo stesso trasporto sia esclusivamente finalizzato al conferimento al gestore del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani con il quale sia stata stipulata una convenzione Con le modifiche introdotte dalla Legge 205 200
37. tra cui il rischio elevato di circolazione di componenti elettroniche usate contenenti dati personali anche sensibili che non siano stati cancellati in modo idoneo e di conseguente accesso ad essi da parte di terzi non autorizzati quali ad esempio coloro che provvedono alle predette operazioni propedeutiche al riutilizzo o che acquistano tali apparecchiature 175 la necessit di richiamare l attenzione su tali rischi di persone giuridiche pubbliche amministrazioni altri enti e persone fisiche che avendone fatto uso nello svolgimento delle proprie attivit in particolare quelle industriali commerciali professionali o istituzionali dismettono sistemi informatici o pi in generale apparecchiature elettriche ed elettroniche contenenti dati personali come pure dei soggetti che su base individuale o collettiva provvedono al reimpiego al riciclaggio o allo smaltimento dei rifiuti di dette apparecchiature ogni produttore deve quindi adottare appropriate misure organizzative e tecniche volte a garantire la sicurezza dei dati personali trattati e la loro protezione anche nei confronti di accessi non autorizzati che possono verificarsi in occasione della dismissione dei menzionati apparati elettrici ed elettronici produttori distributori e centri di assistenza di apparecchiature elettriche ed elettroniche non risultano essere soggetti in base alla particolare disciplina di settore a specifici obblighi di distruzione dei dati personali
38. 0 0 0 0 0 0 07 Rifiuti dei processi chimici organici 0 0 0 0 0 0 Rifiuti della produzione formulazione fornitura ed uso di rivestimenti pitture vernici e smalti vetrati 08 adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 0 0 0 5 0 0 09 Rifiuti dell industria fotografica 24 1 9 3 796 10 Rifiuti prodotti da processi termici 0 0 0 0 0 0 12 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica 0 0 0 0 0 0 13 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05 12 e 19 0 0 0 0 0 0 14 Solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 0 0 0 0 0 0 Rifiuti di imballaggio assorbenti stracci materiali filtranti e indumenti protettivi non specificati 15 altrimenti 0 1 0 0 0 0 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 4 9 3 8 0 1 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione compreso il terreno proveniente da siti 17 contaminati 0 0 0 0 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito 19 nonch dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso industriale 0 0 4 7 0 0 Rifiuti urbani rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivit commerciali e industriali nonch dalle 20 istituzioni inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 0 3 0 1 Tabella 5 13 analizzano i rifiuti prodotti dal
39. 00 731 96 731 96 0 00 8 82 8 82 1 19 1 19 15 rifiuti di imballaggio assorbenti materialifiltranti 47 982 45 1 760 71 49 743 17 120 428 57 18440 120 612 97 71 5196 9 48 70 80 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 37 943 60 13 340 07 51 283 68 6 809 69 3 634 96 3 174 73 15 22 37 45 5 83 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 759 667 90 38 808 44 798 476 35 698 090 14 2 060 91 700 151 05 47 89 5 04 46 72 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 62 75 2 717 97 2 780 72 27 27 360 52 333 24 30 29 15 29 13 62 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 451 614 99 4 191 61 455 806 59 168 961 25 53 10 169 014 35 27 23 1 25 27 05 20 rifiuti urbani e assimilati 104 595 72 387 43 104 983 15 TOTALE Cat 20 15 1 797 353 48 81 852 13 1 879 205 61 TOTALE escl Cat 20 1 692 757 76 81 464 70 1 774 222 46 1 016 719 78 1 247 85 1 015 471 94 TOTALE escl Cat 20 e 15 1 644 775 30 79 703 99 1 724 479 29 896 291 21 1 432 25 894 858 96 TOTALE obbligati MUD esenti MUD 2 693 644 69 80 419 88 2 774 064 57 32 26 Tabella 0 13 flussi di rifiuti provenienti da soggetti esenti MUD dati 2008 25 0 2 7 Serie storica della produzione di rifiuti speciali Produzione totale rifiuti speciali FI 2002 2008 2 000 000 120 000 1 800 000 1 600 000 1 400 000 1 200 000 1
40. 03 170504 terra e rocce diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 191212 altri rifiuti compresi materiali misti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11 200304 fanghi delle fosse settiche 010412 sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali diversi da quelli di cui alle voci 01 04 07 e 01 04 11 170302 miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 190812 fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11 190805 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 190703 percolato di discarica diverso da quello di cui alla voce 19 07 02 150101 imballaggi in carta e cartone 170405 ferro e acciaio 150106 imballaggi in materiali misti 190503 compost fuori specifica 010413 rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 170101 cemento 170508 pietrisco per massicciate ferroviarie diverso da quello di cui alla voce 17 05 07 Tabella 2 10 indici di copertura del fabbisogno per i CER maggiormente prodotti 59 2 1 8 Valutazioni conclusive Indice di copertura guide NS del fabbisogno ELA PRODOTTO TRATTATO in ATO trattato in ATO Centro Sn compr Destino tipico ESTESO compr
41. 130307 130308 130503 130508 130703 140601 140602 140603 140604 140605 150105 150109 150111 150203 160112 160114 160116 160121 160122 160199 160209 160212 160306 160504 160505 160506 160507 160508 160509 160602 160603 160604 160605 160902 160903 161102 170203 170204 170303 170410 170601 180104 180106 180107 180109 180206 180208 190211 190402 190901 190905 191003 191103 191201 191208 COND 020101 020603 020701 020799 040105 070199 070399 090101 090102 190206 190599 190703 190809 190899 e 200304 010101 010308 010411 010506 010508 020107 020199 020203 030307 030399 040106 040220 060314 060316 060399 060403 060405 060603 061199 061399 070712 080201 100101 100105 100201 100208 100214 100215 100299 100601 100999 101006 101118 101120 101301 110113 120113 160305 170503 170506 170603 170605 DIS 50 190112 190203 190204 190304 190305 190307 190501 190503 190801 190802 190904 190999 191212 191302 191303 191304 191306 020108 020704 030101 060311 061301 070101 070104 070208 070408 070411 070504 070508 070513 101005 180101 180103 180108 180201 180202 180203 180205 180207 190699 191210 RD 010102 010412 020102 020106 020204 020301 020305 020399 020403 020502 061101 190805 010399 010408 010410 010413 010499 010504 010507
42. 2 1 7 Copertura del fabbisogno per i CER con produzione maggiore 85 del totale dell ATO Toscana Centro 59 2 1 8 Valutazionb ConclusiVe esas oiii dos iii 60 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE IDONEE ALLA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO DEI RS E RSP 63 3 1 Carte di esclusione aya pankasa saqsa nds 63 3 2 Criteri per la definizione dell indice di idoneit 71 3 2 1 Fattori penalizzanti e fattori preferenziali comuni per tutte le tipologie di impianti 71 3 2 2 Fattori penalizzanti e fattori preferenziali per le discariche datata 72 3 2 3 Fattori penalizzanti e fattori preferenziali peri aci 72 3 2 4 Fattori penalizzanti e fattori preferenziali per gli impianti a tecnologia complessa e compostaggio 73 CRITERI MINIMI PER LE TECNOLOGIE IMPIANTISTICHE 73 4 1 Impianti di stoccaggio e o deposito preliminare 74 4 1 1 Requisiti minimi per la 74 4 2 Impianti di recupero rifiuti speciali anche pericolosi 74 4 2 1 Requisiti minimi per la progettazione 74 4 2 2 Linee guida per la gestione 74 4 2 3 Procedure e dotazioni minime per il monitoraggio
43. 294 tonnellate dichiarati con codice CER 180103 rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni ATO Perico Toscana Regione CER losit Descrizione Firenze Prato Pistoia Centro Toscana rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare 180103 P infezioni 2 349 81 387 11 557 57 3294 49 8 447 95 sostanze chimiche pericolose o contenenti 180106 P sostanze pericolose 268 02 50 58 8 66 327 25 689 60 180108 P medicinali citotossici e citostatici 30 57 4 36 6 64 41 57 117 45 rifiuti di amalgama prodotti da interventi 180110 P odontoiatrici 0 00 0 00 0 00 0 24 rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare 180202 P infezioni 68 27 0 39 3 21 71 87 166 58 sostanze chimiche pericolose o contenenti 180205 P sostanze pericolose 1 28 1 28 6 72 180207 P medicinali citotossici e citostatici 0 01 0 01 0 08 Subtotale pericolosi 2 717 97 44244 576 07 3 736 47 9 428 62 Incidenza su ATO centro 72 7 11 896 15 4 100 096 Incidenza su Regione Toscana 28 8 4 7 6 1 39 6 100 0 180101 NP oggetti da taglio eccetto 18 01 03 0 00 8 91 8 91 9 22 parti anatomiche ed organi incluse le sacche per il 180102 NP plasma e le riserve di sangue tranne 18 01 03 0 71 0 71 0 92 rifiuti c
44. 3 2006 46 253 2 8 968 7 6 162 3 338 135 2 14 695 5 414 214 8 2007 44 682 0 18 768 8 295 5 288 821 6 32 002 0 384 569 8 2008 43 710 6 15 033 9 18 6 343 710 6 17 130 0 419 603 8 Tabella 0 21 Produzione 2002 2008 totale RS per stato fisico ton anno Produzione totale di rifiuti speciali per stato fisico PO 2002 2008 450 000 400 000 350 000 300 000 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000 Non definito Solido Non Solido PulverulentoPulverulento Fangoso Palabile Liquido Figura 0 11 Produzione 2002 2006 totale RS per stato fisico ton anno 0 3 5 Analisi aggiuntiva sui flussi provenienti da soggetti con esenzione MUD La disponibilit dell intera serie di dati MUD relativa a tutta la regione Toscana ha consentito di effettuare questo interessante approfondimento che permette di avvicinare le stime ai dati reali Poich infatti gli impianti che ritirano rifiuti speciali non sono assoggettati alle esenzioni dall analisi delle loro dichiarazioni 34 verificando la provincia di provenienza dei soggetti che ivi hanno conferito possibile calcolare il flusso aggiuntivo proveniente dai soggetti esentati e destinato in impianti toscani Per un analisi ancor pi raffinata occorrerebbe questa estrazione all inverso su tutto il territorio nazionale ma ci praticamente impossibile Tale elaborazione stata quindi ricavata da e il confronto tra i quantitativi di RS ricevuti dai ge
45. 30 Tipiche tipologie di rifiuti prodotti dall industria tessile Ciclo Fase Fu pai Scarichi idrici Rifiuti atmosfera Preparazione Purga Vapori acidi Sostanze chimiche Residui chimici Carbonizzo Vapori acidi Acido solforoso Residui chimici Mercerizzazione Soluzione alcalina Sostanze chimiche 191 Emissionii Ciclo Fase Scarichi idrici Rifiuti atmosfera Agenti collanti sintetici Sbozzimatura Vapori acidi non biodegradabili Sostanze chimiche COD Trattamento termico Sostanze chimiche Sbi ti Sali i ici ti Candeggio lancar i I anh agent Sostanze chimiche detergenti ossidanti 7 Sostanze chimiche Preparazione colore Polveri coloranti i imballaggi Tintura Tintura Coloranti idrocarburi Coloranti metalli sali Sostanze chimiche i BOD COD Solventi gas di Urea solventi ne St Sost himich ampa combustione coloranti metalli BOD CP Mere COV gas di 2e Sost himich Finissaggio combustione vapori BOD COD i ibo dle acidi imballaggi Tabella 5 31 Aspetti ambientali del ciclo umido La seguente Tabella 5 32 elenca con maggiore dettaglio i rifiuti caratteristici generati dal processo produttivo Ciclo produttivo Rifiuti Industria tessile rifiuti non specifici Olii esauriti Imballaggi Batterie ed accumulatori Legno vetro plastica Metalli Rifiuti solidi assimilabili Filatura lana pettinata Fanghi di
46. 350 Santa Croce sull Arno FI PI Pelle cuoio calzature DR Regione 9 05 363 Poggibonsi SI FI Legno Mobili DR Regione 9 09 Capannori LU PT Carta DR Regione 9 11 Valdarno Superiore AR FI Pelle cuoio calzature DR Regione 9 12 336 Empoli FI Tessile Abbigliamento DI Istat 91 332 Montecatini Terme LU PT Pelle cuoio calzature DI Istat 91 334 San Marcello PT Meccanica Pistoiese altro Club Distretti 1991 Quarrata PT Mobili altro Cnel Censis Cnr 1997 Pescia PT Florovivaistico Tabella 0 3 distretti industriali che interessano in tutto o in parte il territorio delle tre province considerate Fonte IPI Istituto per la Promozione Industriale Analizzando i dati MUD si nota come vi sia un riscontro evidente alla distribuzione dei distretti industriali presenti Nel grafico seguente raffigurata la percentuale totale di addetti impiegati nelle unit locali 11 suddivise per settore di attivit Ateco Istat rispetto al totale degli addetti della provincia E stata utilizzata la base dati relativa all anno 2005 per aver maggior completezza di informazione in luogo del 2006 anno soggetto all effetto dell esenzione dall obbligo di compilazione del MUD per parte dei produttori Questo parametro evidenzia la peculiarit di ognuna delle tre province Prevalenza attivit produttive 96 addetti sul totale MUD anno 2008 0 096 10 0 20 0 300 40 0 50 0 60 0 M ISTRUZIONE N SANIT E ASSISTENZA SOCI
47. 49 190 3 Totale prov PO 40 0994 599 1253 2954 40 580 1 Totale prov PT 54 951 6 4727 2834 59 977 7 Totale ATO Centro 139 878 1 7 222 6 833 7 1 813 8 149 748 1 Tabella 5 59 Principali produttori di fanghi da depurazione in ATO centro Per poter analizzare la produzione di eventuali altri rifiuti da questo settore stato effettuato un approfondimento di dettaglio mirato a tutti gli impianti gestiti da G I D A e Publiacqua spa riportato nella tabella seguente CER DESCRIZIONE PERICOLOSITA TOTALE su tot fanghi prodotti dal trattamento 190805 delle acque reflue urbane NP 90 863 0 79 0 fanghi prodotti dai processi di 190902 chiarificazione delle acque NP 13 133 0 11 496 190801 vaglio NP 3 468 2 3 0 263 CER DESCRIZIONE PERICOLOSITA TOTALE su tot 200306 rifiuti della pulizia delle fognature NP 2 607 6 2 3 ceneri pesanti e scorie diverse da quelle di cui alla voce 19 01 190112 11 P 2410 2 2 1 190899 rifiuti non specificati altrimenti P 865 5 0 8 terra e rocce diverse da quelle di 170504 cui alla voce 17 05 03 NP 622 8 0 5 rifiuti dell eliminazione della 190802 sabbia P 296 3 0 3 190904 carbone attivo esaurito P 283 3 0 2 200304 fanghi delle fosse settiche P 125 8 0 1 160708_P rifiuti contenenti oli P 109 9 0 1 150106 imballaggi in materiali misti NP 68 4 0 1 Totale NP 114 835 4 99 8 Totale P 189 4 0
48. 58 0 03 0 61 15 11 15 11 15 72 3 696 ATTIVITA AUSILIARIE DELLA INTERMEDIAZIONE 67 FINANZIARIA 0 01 0 01 0 01 0 0 NOLEGGIO DI MACCHINARI ATTREZZATURE SENZA OPERATORE E DI BENI PER USO 71 PERSONALE E DOMESTICO 0 03 0 03 0 03 0 0 73 RICERCA E SVILUPPO 0 01 0 01 0 01 0 0 ALTRE ATTIVITA PROFESSIONALI ED 74 IMPRENDITORIALI 0 02 0 02 0 45 0 45 0 47 0 1 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA 75 ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 0 07 0 07 0 07 0 0 80 ISTRUZIONE 0 05 0 05 0 05 0 0 85 SANITA E ALTRI SERVIZI SOCIALI 0 07 0 04 0 11 0 11 0 0 SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI DELLE ACQUE 90 DI SCARICO E SIMILI 7 05 13 76 20 81 0 25 0 04 0 11 73 20 71 43 145 03 165 84 38 1 92 ATTIVITA RICREATIVE CULTURALI E SPORTIVE 0 07 0 07 0 07 0 096 93 ALTRE ATTIVITA DEI SERVIZI 5 48 0 02 5 50 0 36 0 36 5 86 1 396 96 0 02 0 02 0 02 0 096 PT Totale 179 43 1868 13 90 212 00 21 08 24 90 31 04 0 04 1 67 73 20 71 43 223 35 435 35 100 096 Totale complessivo 2 193 72 625 96 544 62 3 364 30 57 79 0 11 266 37 11 03 557 13 7 29 33 20 454 86 323 98 1 711 75 5 076 05 155 Tabella 5 21 Produzione dichiarata RAEE per attivit economica Anno 2008 156 5 4 3 Modalit di raccolta differenziata dei RAEE di provenienza domestica Il Decreto Ministeriale 8 Aprile 2008 Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato come previsto dall art 183 comma 1 lettera cc del decreto legis
49. 69 1 40 2 127 4 09 rifiuti dell industria fotografica 0 4 23 3 40 4 64 1 10 rifiuti prodotti da processi termici 0 2 52 2 52 5 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 3 8 110 8 241 6 356 3 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 263 1 15 4 20 3 298 8 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 25 6 474 5 1 779 5 2 279 6 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 1 7 70 0 62 5 134 3 15 rifiuti di imballaggio assorbenti materialifiltranti 10 9 179 2 193 6 383 7 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 314 4 1 650 4 956 4 2 921 2 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 201 6 125 0 1 825 6 2 152 3 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 27 7 281 5 266 9 576 1 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 0 0 745 5 0 0 745 6 20 rifiuti urbani e assimilati 0 0 147 1 0 8 148 0 Totale complessivo 867 4 4 908 6 5 541 4 11 317 4 43 Tabella 0 30 Provincia di Pistoia produzione di rifiuti speciali pericolosi ton 2008 per macrocategoria CER SEL e quadrante 0 4 5 Analisi per stato fisico lido Non li Total AID ipe 000 NonrDefinito Sid cud Pn 2002 47 119 3 80 823 3 1 517 9 159 429 2 26 725 2 315 614 9 2003 43 646 2 105 273 6 21 0 195 993 4 20 028 4 364 962 7 2004 52 2237 116 543 0 3 083 6 204 534 4 53 474 1 429 858 7 2005 37 759
50. 78 35 487 525 isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose P 170605 materiali da 2 962 4 354 208 737 1 763 1 598 4 933 6 688 costruzione contenenti amianto P 170801 materiali da 16 16 16 16 costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose P 170901 rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione contenenti mercurio P 170902 rifiuti dell attivit di 1 1 1 1 costruzione e demolizione contenenti PCB P 170903 altri rifiuti 4 726 4 702 2 9 10 26 4 738 4 737 dell attivit di costruzione e demolizione compresi rifiuti misti contenenti sostanze pericolose P 38 808 40 869 379 954 2 152 2 001 41 340 43 825 Totale Totale 798 476 1 498 627 176 155 332 749 114 381 381 420 1 089 012 2 212 797 complessivo Tabella 5 2 Rifiuti inerti da costruzioni e demolizioni CER 17 dichiarati come prodotti nel 2008 tonnellate dalle imprese dell ATO Dettaglio con flussi degli esenti MUD PERI CODICE COLO DESCRIZIONE ATO disc ATO R3 ATO R4 ATO R5 SITA 170101 NP cemento 31 24 0 0 47883 78 170102 NP mattoni 0 0 0 20 36 170103 NP mattonelle e ceramiche 80 27 0 0 272 83 miscugli o scorie di cemento mattoni mattonelle e ceramiche contenenti 170106 P sostanze pericolose 7 5 0 0 0 miscugli o scorie di cemento mattoni mattonelle e ceramiche diverse da 170107 NP quelle di cui alla voce 17 01 06 1 08 0 0 16473 4421
51. 9 0 2 1 080 4 07 rifiuti dei processi chimici organici 0 1 1 608 0 221 1 1 829 2 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 84 8 169 3 363 7 617 9 09 rifiuti dell industria fotografica 0 4 24 5 414 66 3 10 rifiuti prodotti da processi termici 190 0 2 373 2 2 563 2 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 3 8 132 3 368 5 504 6 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 4 251 6 3 323 7 1 229 6 8 804 8 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 25 7 414 5 1 779 5 2 279 7 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 1 7 70 0 62 5 134 3 15 rifiuti di imballaggio assorbenti materialifiltranti 288 0 6 893 7 6 086 6 13 268 3 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 1 077 7 4 234 8 2 189 1 7 501 6 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 554 8 57 199 7 56 626 3 114 380 9 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 27 7 283 5 276 3 587 4 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 1 087 7 169 552 4 75 658 1 246 298 1 20 rifiuti urbani e assimilati 269 4 9 395 0 3 458 9 13 123 3 Totale complessivo 10 406 7 264 398 3 184 059 9 458 864 9 Tabella 0 28 Provincia di Pistoia produzione totale di rifiuti speciali per macrocategoria CER SEL e quadrante Area Pistoiese Val di Nievole 7 01 7 02 6
52. D Lgs n 152 2006 ovvero conferiti ad impianti di trattamento di rifiuti inerti Devono essere smaltiti in impianto di incenerimento e farmaci scaduti o inutilizzabili e medicinali citotossici e citostatici per uso umano o veterinario ed i materiali visibilmente contaminati che si generano dalla manipolazione ed uso degli stessi e Gli organi e le parti anatomiche non riconoscibili e piccoli animali da esperimento e Le sostanze stupefacenti e altre sostanze psicotrope 7 Come definiti dall art 2 comma 1 lettera e del DPR 254 2003 128 Per gli organi e le parti anatomiche non riconoscibili e le cavie da esperimento contemplata la possibilit di sterilizzazione preventiva e conseguente assoggettamento agli obblighi di gestione dei rifiuti sanitari sterilizzati 5 4 Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche 5 4 1 Quadro normativo di riferimento Normativa Comunitaria A livello comunitario la normativa di riferimento sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche costituita dalle seguenti Direttive Direttiva 2002 96 CE del 27 Gennaio 2003 Direttiva 2003 108 CE dell 8 Dicembre 2003 che modifica la 2002 96 CE Queste direttive si propongono di prevenire alla fonte la produzione di RAEE attraverso la progettazione di prodotti che consideri gli aspetti ambientali e i costi correlati alla corretta gestione dei beni a fine vita Per incentivare l introduzione di considerazioni ambientali in fa
53. Danimarca di strategie intese invece a promuovere l applicazione agricola con obiettivi e programmi conseguenti L effetto prevedibile di altre strategie tematiche che governano od interferiscono con pratiche e norme per la gestione del suolo Tra queste vanno segnalate in particolare la Strategia Tematica sui Suoli e il Programma EU sul Cambiamento Climatico ECCP Il c t agronomico del tema fanghi governato essenzialmente dagli aspetti relativi alla possibilit di recuperare risorse nutritive altrimenti in esaurimento con particolare riferimento alle risorse fosfatiche nel cui caso l esaurimento dei giacimenti sfruttabili sulla base delle attuali condizioni tecniche ed economiche previsto nel giro di pochi decenni all aumento dei prezzi dei fertilizzanti conseguente alla recente impennata dei costi delle risorse petrolifere ma soprattutto alla crescente attenzione al ruolo ed alle funzioni della sostanza organica messa al centro delle politiche e strategie di gestione del suolo sia dalla Strategia Tematica sui Suoli che dal Programma Europeo sul Cambiamento Climatico 258 La Strategia Tematica sui Suoli per la quale stata predisposta una Proposta di Direttiva11 individua il declino di sostanza organica come una delle minacce per il suolo e prevede la predisposizione di Piani di intervento inclusivi della individuazione delle aree a rischio e delle misure di intervento fanghi sono individuati come un p
54. IN RISERVA R13 D15 160211 160213 160215 200123 200135 FI ORD EUROCORPORATION S R L SCANDICCI CASTELPULCI MESSA IN RISERVA R5 R13 R4 160214 160216 200136 160216 200136 200121 FI ORD AER SPA RUFINA SELVAPIANA S S 67 TOSCO ROMAGNOLA STAZIONE R13 D1 D15 200136 200123 200135 KM 103 700 ECOLOGICA FI ORD SAFI SPA TAVARNELLE VAL DI PESA LOC PONTENUOVO VIA STAZIONE 200123 200135 200136 MICHELANGELO ECOLOGICA FI ORD DELTA DESMO S N C REGGELLO S ELLERO CASALBOSCO STOCCAGGIO E RA4 RI3 160211 200123 160214 160216 200136 FI ORD TOSCANA ROTTAMI DI RADDI SILVESTRO S A S FIRENZE VIUZZO DEI SARTI IMPIANTO DI R4 R13 160216 200136 AUTODEMOLIZIONE FI SEMPL C F M S N C SESTO FIORENTINO VIA DELLA LASTRUCCIA R4 R13 200123 FI SEMPL F LLI TRAVERSI S A S DI MENICACCI ROSSELLA amp CALENZANO VIA DELLA CHIUSA 108 160216 160214 200136 160216 C FI SEMPL FOCARDI ANTONIO SESTO FIORENTINO VIA MADONNA DEL PIANO 7 R4 R13 160214 200136 FI SEMPL FRATONI GIUSEPPE S N C DI FRATONI MASSIMO E FIRENZE VIA DI RIPOLI R4 R13 R3 160216 STEFANO S N C FI SEMPL NUOVA METALCARTA S R L FIRENZE VIALE ETRURIA 5 R4 R13 R3 160216 FI SEMPL GALLUCCI GIOVANNI amp C S N C LASTRA A SIGNA LA LISCA VIA LIVORNESE R 160216 FI SEMPL F LLI MORI SNC BARBERINO VAL D ELSA VIA PISANA RA4 R13 160214 200136 160216 FI SEMPL VENTURI MAURO FIRENZE VIA GIULIANI R13 R5
55. NP P NP P NP Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca trattamento e 02 preparazione di alimenti 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 06 Rifiuti dei processi chimici inorganici 0 0 0 0 0 0 0 0 0 096 0 0 0 0 0 0 07 Rifiuti dei processi chimici organici 0 0 0 0 0 0 0 7 0 0 0 0 0 096 0 0 Rifiuti della produzione formulazione fornitura ed uso di rivestimenti pitture vernici e smalti vetrati 08 adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 0 0 0 5 0 0 2 5 0 0 0 196 0 0 0 396 09 Rifiuti dell industria fotografica 2 496 1 9 3 796 6 496 0 6 0 596 2 3 1 096 10 Rifiuti prodotti da processi termici 0 096 0 0 0 096 10 096 0 0 0 096 0 0 0 096 12 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica 0 096 0 0 0 096 0 096 0 0 0 096 0 0 0 096 13 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05 12 e 19 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 14 Solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 096 0 0 Rifiuti di imballaggio assorbenti stracci materiali filtranti e indumenti protettivi non specificati 15 altrimenti 0 1 0 0 00 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 4 9 3 8 0 1 2 4 0 2 11 3 7 1 9 Rifiuti delle operazion
56. RS per stato fisico ton anno Produzione totale di rifiuti speciali per stato fisico FI 2002 2008 1 400 000 1 200 000 1 000 000 800 000 600 000 400 000 200 000 Solido Non Solido Pulverulento Pulverulento Aeriforme Fangoso Palabile Liquido Figura 0 8 Produzione 2002 2008 totale RS per stato fisico ton anno 0 2 6 Analisi aggiuntiva sui flussi provenienti da soggetti con esenzione MUD La disponibilit dell intera serie di dati MUD relativa a tutta la regione Toscana ha consentito di effettuare questo interessante approfondimento che permette di avvicinare le stime ai dati reali Poich infatti gli impianti che ritirano rifiuti speciali non sono assoggettati alle esenzioni dall analisi delle loro dichiarazioni verificando la provincia di provenienza dei soggetti che ivi hanno conferito possibile calcolare il flusso aggiuntivo proveniente dai soggetti esentati e destinato in impianti toscani Per un analisi ancor pi raffinata occorrerebbe questa estrazione all inverso su tutto il territorio nazionale ma ci praticamente impossibile Tale elaborazione stata quindi ricavata da 23 e il confronto tra i quantitativi di RS ricevuti dai gestori della provincia e di provenienza provinciale con i flussi di RS che le attivit produttive hanno dichiarato di aver conferito ai gestori della provincia e Un altra analisi stata effettuata sui quantitativi di RS che gli intermediari presenti in Toscan
57. aa laI eee 3 x E 5 lt o Pao FI 0 00 0 00 0 00 0 0 01 AGRICOLTURA CACCIA E RELATIVI SERVIZI 003 0 03 Ne 005 s 005 008 00 03 0 15 0 15 kit ux 2 0 29 5 029 043 00 13 ESTRAZIONE DI MINERALI METALLIFERI 2 49 2 49 ME i 249 01 14 ALTRE INDUSTRIE ESTRATTIVE sk Z 0 03 2 003 003 00 15 INDUSTRIE ALIMENTARI E DELLE BEVANDE 13 22 0 30 1352 1946 1 16 042 2104 34 56 11 17 INDUSTRIE TESSILI 405 041 446 009 0 88 001 2 099 514 02 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI VESTIARIO 18 PREPARAZIONE E TINTURA DI PELLICCE 529 0 17 5 46 161 004 165 711 0 2 PREPARAZIONE E CONCIA DEL CUOIO FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DA VIAGGIO BORSE ARTICOLI DA CORREGGIAIO SELLERIA E 19 CALZATURE 677 066 743 138 004 1 94 042 3 79 11 211 04 INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO ESCLUSI MOBILI FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DI PAGLIA E 20 MATERIALI DA INTRECCIO 1420 003 096 15 18 se 0 10 034 044 1562 05 FABBRICAZIONE DELLA PASTA CARTA DELLA 21 CARTA DEI PRODOTTI DI CARTA 032 154 1 86 M 0 8 004 022 208 04 EDITORIA STAMPA E RIPRODUZIONE DI 22 SUPPORTI REGISTRATI 3461 109 0 14 3584 a Lis 5 838 0 62 0 14 9 14 449 15 FABBRICAZIONE DI COKE RAFFINERIE DI PETROLIO TRATTAMENTO DEI COMBU
58. agricoltura e preparazione di alimenti 477 0 477 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 302 95 210 606 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 441 894 3 006 391 7 014 567 24 12 336 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 4 4 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 1 5 88 0 4 98 07 rifiuti dei processi chimici organici 327 577 19 1 577 27 58 2 585 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 0 10 77 2 241 1 0 332 09 rifiuti dell industria fotografica 164 2 2 46 2 0 216 10 rifiuti prodotti da processi termici 1 0 162 163 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 0 26 26 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 2 46 137 0 446 21 652 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 5 17 50 22 423 12 6 533 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 3 14 1 175 3 0 196 15 rifiuti di imballaggio assorbenti materialifiltranti 52 1 739 1 813 23 6 906 63 23 10 619 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 11 284 332 35 3 029 25 6 3 723 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 104 14 242 9 474 33 538 113 843 4 350 604 176 155 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 1 1 3 441 1 0 446 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 1 090 35 279 0 904 153 050 624 299 191 247 20
59. attivit economica della produzione di rifiuti speciali Rappresentazione dei primi dieci settori dati MUD 2006 28 Divisione settore ATECO Toe ns sul totale pericolosi ton G COMMERCIO ALL NGROSSO E AL DETTAGLIO RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA 2435 32 696 DB INDUSTRIE TESSILI E DELL ABBIGLIAMENTO 2 207 29 6 O ALTRI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI E PERSONALI 981 13 2 N SANIT E ASSISTENZA SOCIALE 435 5 8 DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 293 3 9 DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 266 3 6 TRASPORTI MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 215 2 9 F COSTRUZIONI 179 2 4 K ATTIVITA IMMOBILIARI NOLEGGIO INFORMATICA RICERCA SERVIZI ALLE IMPRESE 108 1 5 DE FABBRICAZIONE DELLA PASTA CARTA DELLA CARTA E DEL CARTONE DEI PRODOTTI DI CARTA STAMPA ED EDITORIA 78 1 0 Altro 260 3 5 Tabella 0 17 Suddivisione per settore di attivit economica della produzione di rifiuti speciali pericolosi Prime dieci divisioni ATECO dati MUD 2008 0 3 3 Produzione per categoria CER 29 AREA PRATESE Macrocategoria CER Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio 7 Prato Vaiano Vernio Toae Caiano complessivo 01 rifiuti da prospezione estrazione e trattamento di minerali 155 155 02 rifiuti da
60. base di finanziamenti regionali anche parziali nei relativi bandi di gara dovranno essere obbligatoriamente previste le medesime clausole indicate al punto 2 A tal fine la Regione nonch gli enti e le aziende da essa dipendenti condizionano espressamente la concessione dei finanziamenti pena la revoca degli stessi al rispetto di quanto disposto In ultimo rileva ricordare le disposizioni contenute dall articolo 33 del Decreto del Presidente della Giunta Regionale Toscana 25 febbraio 2004 n 14 R in materia di corretta gestione dei rifiuti inerti non pericolosi da costruzione e demolizione 1 fatto salvo quanto disposto dagli articoli 50 e 51 del D Lgs 22 1997 vietata l immissione diretta nell ambiente di rifiuti inerti nonch il loro utilizzo in assenza della previa effettuazione di idoneo trattamento negli appositi impianti autorizzati ai sensi degli articoli 27 e 28 ovvero rispettivamente degli articoli 31 e 33 del D Lgs 22 1997 i rifiuti inerti non pericolosi da costruzione e demolizione ai fini del riciclaggio devono essere trattati in impianti fissi o mobili dotati delle tecnologie idonee ad assicurarne la macinazione la vagliatura la selezione granulometrica la separazione delle frazioni indesiderate quali plastiche metalli e simili i materiali ed i prodotti lapidei ottenuti dal processo di riciclaggio sono esclusi dall ambito di applicazione del D Lgs 22 1997 e dall osservanza degli obblighi ed adempimen
61. cifre 0402 rifiuti dell industria tessile riportati nel seguente elenco 04 02 rifiuti dell industria tessile 04 02 09 rifiuti da materiali compositi fibre impregnate elastomeri plastomeri 04 02 10 materiale organico proveniente da prodotti naturali ad es grasso cera 04 02 14 rifiuti provenienti da operazioni di finitura contenenti solventi organici 04 02 15 rifiuti da operazioni di finitura diversi da quelli di cui alla voce 04 02 14 04 02 16 tinture e pigmenti contenenti sostanze pericolose 04 02 17 tinture e pigmenti diversi da quelli di cui alla voce 04 02 16 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti contenenti sostanze 04 02 19 pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti diversi da quelli di cui 04 02 20 alla voce 04 02 19 04 02 21 rifiuti da fibre tessili grezze 04 02 22 rifiuti da fibre tessili lavorate 04 02 99 rifiuti non specificati altrimenti La Tabella 5 38 riporta i dati suddivisi per le province di Firenze Prato Pistoia ed ATO Toscana Centro confrontati con il valore regionale La Provincia di Prato responsabile del 67 2 della produzione complessiva dell ATO e del 57 5 della produzione a livello regionale La S q 5 5 E 2 SAS E E O lt FI BAGNO A RIPOLI 25 885 0 10 BARBERINO DI MUGELLO 10 789 11 80 7 BARBERINO VAL D ELSA 4 263 BORGO SAN LORENZO 17 923 CALENZANO 16 170
62. combustione nei vari settori della griglia ottimizzazione e distribuzione dell aria secondaria per creare turbolenza e migliorare il mescolamento dei fumi e sostituzione dell aria secondaria con ricircolo da parte di gas di scarico depurati Utilizzo della telecamera a raggi infrarossi per il monitoraggio della combustione e la regolazione della distribuzione dell aria primaria n sperimentazione l impiego di aria arricchita in ossigeno permetterebbe di avere un minor volume di fumi da trattare e scorie con migliori caratteristiche in termini di tenore di incombusti e lisciviabile Per le prestazioni dei forni a tamburo rotante impiego di sistemi recuperativi del calore di combustione che si sviluppa all interno del tamburo rotante preriscaldo dell aria installazioni di sistemi di scambio termico ecc installazione di apparecchiature di rilevazione per la lettura a distanza della temperatura all interno del tamburo e o delle sue pareti ottimizzazione del mix di rifiuti in alimentazione per impianti polifunzionali Per dive le prestazioni dei combustori a letto fluido 80 ottimizzazione della distribuzione dell aria totale in funzione della tipologia di rifiuto trattato tra primaria e secondaria e sua minimizzazione aumento dei punti di alimentazione e della distribuzione dei rifiuti nel letto mantenimento di condizioni di combustione quanto pi uniformi possibile lungo l asse longitudinale dell apparec
63. coprono la maggioranza delle applicazioni sono forni a griglia forni a tamburo rotante letto fluido 75 Esistono inoltre anche altre tecnologie meno diffuse sviluppate per impieghi specifici e la cui applicazione ristretta a particolari tipologie di rifiuti speciali e o pericolosi rifiuti industriali rifiuti sanitari fanghi ecc L impatto derivante dalla combustione di rifiuti costituito principalmente dall emissione di polveri e di sostanze inquinanti nell atmosfera in fase gassosa o sotto forma di vapore e classificabili come macro e microinquinanti La rimozione delle polveri viene effettuata per lo pi per via meccanica per mezzo di apparecchiature dedicate allo scopo costituite da cicloni e multicicloni filtri elettrostatici a secco e ad umido filtri a maniche La rimozione degli inquinanti contenuti nei fumi viene effettuata tramite i seguenti processi classificati in funzione del principio chimico fisico di trattamento che li caratterizza Processi di filtrazione adsorbimento a secco a semisecco Processi di assorbimento ad umido eventualmente senza scarichi liquidi e o con l impiego di reagenti specifici Processi di adsorbimento specifici secco o a semisecco con iniezione di carbone attivo o coke polishing finale con iniezione di carbone a filtrazione a valle di un sistema ad umido Processi ridutti
64. costruttive che implichino un minor ricorso all utilizzo di materie vergini e prevedano l utilizzo di materiali a minore impatto sulla produzione quali quantitativa dei rifiuti certificazione delle caratteristiche prestazionali dei materiali inerti provenienti dal riciclaggio secondo le norme UNI 10006 2002 da parte di Istituti riconosciuti ed abilitati crescita del mercato dei materiali inerti riciclati di qualit garantita anche mediante la loro disponibilit presso le strutture di vendita dei materiali per l edilizia creazione di reti efficienti e diffuse di centri di raccolta a servizio delle imprese e tramite la razionalizzazione ed il potenziamento della rete degli impianti di trattamento attivi 93 selezione e avvio a riutilizzo dei residui che possano essere utilmente reimpiegati quali materiali e componenti di nuove costruzioni adozione di prescrizioni tecniche voci di capitolato e prescrizioni contrattuali che prevedano l uso di materiali riciclati in miscela o in sostituzione degli inerti naturali da costruzione per tutti gli impieghi a cui questi ultimi si dimostrino idonei controlli mirati a contrastare la non corretta gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione e l impiego di rifiuti tal quali utilizzati impropriamente quali materiali da costruzione iniziative di ricerca sperimentazione documentazione e formazione finalizzate in particolare o alla realizzazione di attivit di ricerca
65. della spalmatura dello strato successivo L ultimo strato applicato una strato che funge da adesivo con il tessuto Dopo l ultimo passaggio in forno si separa lo spalmato dalla carta che pu essere riutilizzata numerose volte tessuti usati nella spalmatura sono generalmente tessuti in cotone poliestere pellicce sintetiche e fibre miste pigmenti colorati usati in spalmatura sono organici ed inorganici simili a quelli della tintoria All interno dei forni vi sono degli aspiratori che convogliano le emissioni solventi in particolare DMF ad una torre di abbattimento ad acqua Ne risulta una soluzione acquosa di DMF da avviare a smaltimento o recupero La Bottalatura una lavorazione di tipo meccanico che viene effettuata su qualsiasi tipo di tessuto speciale per conferirgli l aspetto di invecchiamento o stropicciamento Il materiale viene sottoposto ad azione meccanica dovuta al rotolamento dello stesso all interno del cesto Contemporaneamente si pu avere una asciugatura mediante aria calda del tessuto precedentemente bagnato oppure un trattamento con vapore diretto sul tessuto asciutto Infine si ha il raffreddamento del prodotto mediante circolazione di aria fredda La Floccatura tessuti floccati sono tessuti su cui sono incollati su una o entrambe le superfici della pezza delle sottili fibre di rayon viscosa o di nylon mediante resine in genere acriliche stirolo butadieniche o PVC con formulazioni simili alla s
66. dettaglio dei produzione per settore di attivit secondo la codifica Istat ATECO Come si vede nella provincia di Firenze la maggior produzione di rifiuti speciali legata al settore delle costruzioni Si ricorda che nel settore O altri servizi pubblici sociali e personali inclusa la macrocategoria Istat 90 smaltimento dei rifiuti solidi delle acque e simili nella quale gioca un ruolo rilevante ad esempio la produzione di CER 191212 dagli impianti Publiambiente Spa di Montespertoli e Quadrifoglio Spa di Sesto Fiorentino o la produzione di percolato di discarica CER 190703 Macrocategoria attivit ISTAT Totale ton totale F COSTRUZIONI 668 380 35 6 O ALTRI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI E PERSONALI 629 246 33 5 G COMMERCIO ALL INGROSSO E AL DETTAGLIO RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI 157413 84 MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA DI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON 62458 33 METALLIFERI DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 46967 25 CB ESTRAZIONE DI MINERALI NON ENERGETICI 46337 25 DJ METALLURGIA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 42307 23 DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 36 380 19 E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA GASE ACQUA 30 184 16 A AGRICOLTURA CACCIA E SILVICOLTURA 18400 109 TRASPORTI MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 17485 09 DE FABBRICAZIONE DELLA PASTA CARTA DE
67. di queste nuove vernici consente di ottenere un contenuto medio di SOV pari a 6 5 riducendo le rispettive emissioni del 90 Metodi alternativi di applicazione Le tecniche di verniciatura alternative attualmente disponibili sono verniciatura mediante pennelli e rulli applicazione di tecnologie alternative di verniciatura a spray in assenza di aria metodo elettrostatico ad alto volume e bassa pressione Cabina spray a secco 236 verniciatura per immersione in bagni con minore quantit di fanghi rimanenti nell operazione di lavaggio del pezzo verniciatura per immersione in bagni utilizzando vernici a base di acqua uso di vernici spray idrosolubili in modo da poter recuperare l overspray movimentazione del pezzo attraverso pareti divisorie Vengono di seguito descritte alternative che garantiscono una maggiore riduzione degli sprechi e conseguente diminuzione della produzione di rifiuti Sistema Ecosprayer per il recupero vernice Il sistema di spruzzatura Ecosprayer dotato di un nastro continuo per il trasporto dei pezzi e di zone di spruzzatura di grandi dimensioni possiede un sistema di recupero dell overspray e di pulizia del nastro estraibile senza ingombri laterali Sistema di recupero delle vernici Si serve di un impianto in grado di aspirare su di un nastro trasportatore l overspray dalla spruzzatura e recuperarlo attraverso un sistema di asportazione meccanica vantaggi ampie possibilit di imp
68. di amianto indicate al DM 248 2004 come integrato dal punto 2 dell allegato 2 al DM 3 agosto 2005 II deposito dei rifiuti contenenti amianto deve avvenire direttamente all interno della discarica in celle appositamente ed esclusivamente dedicate e deve essere effettuato in modo tale da evitare la frantumazione dei materiali Le celle devono essere coltivate ricorrendo a sistemi che prevedano la realizzazione di settori o trincee Devono essere spaziate in modo da consentire il passaggio degli automezzi senza causare la frantumazione dei rifiuti contenenti amianto Per evitare la dispersione di fibre la zona di deposito deve essere coperta con materiale appropriato quotidianamente e prima di ogni operazione di compattaggio e se i rifiuti non sono imballati deve essere regolarmente irrigata materiali impiegati per copertura giornaliera devono avere consistenza plastica in modo da adattarsi alla forma e ai volumi dei materiali da ricoprire e da costituire un adeguata protezione contro la dispersione di fibre con uno strato di terreno di almeno 20 cm di spessore Nella discarica o nell area non devono essere svolte attivit quali le perforazioni che possono provocare una dispersione di fibre Deve essere predisposta e conservata una mappa indicante la collocazione dei rifiuti contenenti amianto all interno della discarica o dell area Nella destinazione d uso dell area dopo la chiusura devono essere prese misure adatte a impedire il co
69. di combustibili liquidi 0 0 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 0 15 rifiuti di imballaggio assorbenti materialifiltranti 1 052 4 043 6 217 18 677 2 719 2 217 11 005 2 053 47 982 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 354 12 253 444 16 871 4 252 984 2 660 126 37 944 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 13 576 172 913 6 296 438 113 5 263 66 358 35 811 21 337 759 668 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 26 3 34 0 0 0 0 63 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 1 317 46 005 3 753 186 076 4 463 2 227 180 586 27 189 451 615 20 rifiuti urbani e assimilati 209 5 351 20 977 48 482 3 975 5 897 15 381 4 324 104 596 Totale complessivo 29 953 520 491 40 679 741 216 28 328 88 610 282 583 65 494 1 797 353 Tabella 0 10 Produzione di rifiuti speciali non pericolosi ton 2008 per macrocategoria CER SEL e quadrante 21 Alta Val Totale d Elsa Area Fiorentina Circondario di Empoli complessivo 19 9 01 9 02 9 03 9 04 9 05 10 01 10 02 AltaVal Quadrante Quadrante Quadrante Quadrante Quadrante Quadrante Quadrant CER2 con descr Va uadrante uadrante uadrante uadrante Valdaino uadrante uadrante d Elsa Mugello Val di sieve Centrale Chianti Sup Nord empolese Valdelsano 0
70. di conferire i propri rifiuti a un mezzo mobile con cadenza periodica In particolare per le piccole aziende presumibilmente a limitata produzione di rifiuti amp previsto il conferimento da parte dell utente presso furgoni attrezzati ecomobili che sostano in luoghi prestabiliti secondo un calendario prefissato con la previsioni di quantitativi massimi di conferimento Tali iniziative rappresentano senza dubbio una concreta risposta alle problematiche connesse alla gestione di una particolare tipologia di rifiuti speciali quali quelli agricoli Tale servizio integrativo da una parte viene incontro all utente che responsabile della gestione dei rifiuti derivanti dalla propria attivit riesce ad assolvere ai propri adempimenti in maniera facilitata e semplificata dall altra valorizza la gestione dei rifiuti nella sua globalit garantendo tra l altro percorsi distinti ai rifiuti agricoli in quanto speciali dai rifiuti urbani nel rispetto della sicurezza ambientale 218 In questo caso infatti non sussiste l obbligo di compilazione del formulario nel caso di trasporto di rifiuti finalizzato al conferimento al gestore del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani con il quale sia stata stipulata una convenzione purch tali rifiuti non eccedano la quantit di trenta chilogrammi o di trenta litri Non inoltre pi richiesta l iscrizione all Albo per il trasporto dei propri rifiuti purch lo stesso trasporto sia esclu
71. di dismissione decoibentazione e smantellamento finalizzati alla bonifica dei beni contenenti amianto nonch imballaggio dei rifiuti a base di amianto raccolta trasporto e smaltimento considerata la valutazione dei rischi da esposizione per l ambiente e soprattutto per la salute umana fatto obbligo di rispettare le disposizioni tecniche specifiche contenute nella normativa vigente in materia 111 5 3 Rifiuti sanitari 5 3 1 Premessa La gestione dei rifiuti sanitari disciplinata a partire dal 27 settembre 2003 dal DPR n 254 del 15 luglio 20034 Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell articolo 24 della legge 31 luglio 2002 n 179 Oggetto della norma citata e della presente sezione sono le disposizioni normative e tecniche che disciplinano il deposito temporaneo la raccolta il trasporto il recupero e lo smaltimento dei rifiuti sanitari dove per rifiuti sanitari si intendono i rifiuti riportati a titolo esemplificativo negli allegati e Il al DPR prodotti nelle strutture pubbliche e che svolgono attivit medica e veterinaria di prevenzione di diagnosi di cura di riabilitazione e di ricerca In maggiore dettaglio e con riferimento alle definizioni di cui all art 2 comma 1 la norma disciplina e rifiuti sanitari non pericolosi assimilati o meno ai rifiuti urbani e rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo ed i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo nonch
72. di scarto tranne 07 e 08 0 26 0 07 Rifiuti di imballaggio assorbenti stracci materiali filtranti e indumenti protettivi non specificati 15 altrimenti 2 33 0 13 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 137 54 4 32 0 61 0 18 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione compreso il terreno proveniente da siti 17 contaminati 0 40 41 24 0 67 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attivit di ricerca collegate tranne i rifiuti 18 di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico 2 582 29 21 69 417 39 3 13 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti impianti di trattamento delle acque reflue 19 fuori sito nonch dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso industriale 0 02 5 33 0 06 Rifiuti urbani rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivit commerciali e industriali nonch 20 dalle istituzioni inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 9 52 3790 0 57 2 79 Totale 2 799 80 113 24 435 04 7 57 su ATO centro 73 5 264 11 4 1 8 Tabella 5 12 e 115 Rifiuto Firenze Prat Codice CER Descrizione P NP P Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca trattamento e 02 preparazione di alimenti 0 096 0 0 0 0 06 Rifiuti dei processi chimici inorganici
73. diverse da quelle di cui alla voce 20 01 21 e 20 01 23 contenenti componenti pericolosi 0 100 0 0 0 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori 200136 uso diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21 20 01 23 e 2001 35 0 98 0 2 0 Tabella 5 27 Destinazione dei RAEE prodotti in ATO Centro per tipologia di trattamento 9 COND condizionamento preliminare DIS discarica INC incenerimento recupero energetico RD recupero diretto TCFB trattamento chimico fisico biologico 171 5 4 7 Sistemi di recupero Il trattamento dei RAEE L Allegato 2 del D Lgs 151 2005 individua i requisiti tecnici degli impianti di trattamento mentre l Allegato 3 individua le modalit di gestione dei RAEE negli impianti di trattamento stessi Si riporta ora il quadro dello stato attuale generale riguardo ai processi degli impianti di trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche secondo quanto documentato dalle Linee guida recanti i criteri per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili ex art 3 coma 2 del decreto legislativo 372 99 Le attivit di trattamento realizzate presso le piattaforme per apparecchiature elettriche ed elettroniche dimesse possono essere raggruppate in fasi alle quali vengono associate operazioni elementari di queste alcune sono comuni a tutte le categorie altre si distinguono per tipologia di apparecchiatura In part
74. e sperimentazione in materia di riduzione delle quantit e del riciclaggio dei rifiuti inerti da C amp D o allo sviluppo di standard qualitativi dei prodotti derivanti dal recupero e dal riciclaggio dei rifiuti inerti o alla individuazione di nuove destinazioni d uso dei materiali riciclati La Giunta Regionale ha inoltre approvato con Deliberazione n 337 del 15 05 2006 il Capitolato Speciale d Appalto tipo a carattere prestazionale per l utilizzo di materiali inerti riciclati ai sensi dell art 4 comma 7 della L R 25 98 e dell Accordo n 2 approvato con predisposizione dei propri capitolati d appalto al fine di incentivare e favorire l utilizzo di materiali inerti riciclati ottenuti da rifiuti dei processi di costruzione e demolizione 5 1 5 Quantitativi stimati di rifiuti inerti da C amp D prodotti in ATO Centro Nella premessa alla presente sezione stata dettagliata la normativa di riferimento in materia di classificazione e gestione di rifiuti inerti e si in particolare sottolineato il regime di esclusioni da alcuni degli obblighi amministrativi previsti dalla normativa di settore per particolari tipologie di materiali Da queste premesse deriva il fatto che la quantificazione dei rifiuti inerti prodotti in provincia sulla sola base di elaborazioni su dati MUD dei produttori molto sottostimata stante appunto il regime di esclusione dall obbligo di dichiarazione Pertanto nelle seguenti tabelle riportato anche il
75. essere anticipato o ritardato a livello aziendale fino ad un massimo di trenta giorni 5 12 2 Linee di tendenza sulla gestione fanghi Le linee di tendenza sulla gestione dei fanghi possono venire determinate essenzialmente dalla evoluzione in corso o prevista del quadro politico e regolamentare a livello Europeo Sotto questo profilo il riferimento principale la possibile evoluzione della Direttiva 278 86 che recepita nel nostro ordinamento nazionale dal D lgs 99 92 sovrintende al tema della possibile destinazione agronomica dei fanghi In merito non sono stati infrequenti nel recente passato i rumours relativi alla introduzione di un divieto di applicazione dei fanghi in agricoltura il che comporterebbe la necessit di trovare destinazioni ed opzioni alternative di trattamento In realt il divieto di applicazione dei fanghi in agricoltura stato a tutt oggi adottato soltanto in Svizzera Paese extra UE mentre il quadro comunitario caratterizzato dai seguenti assi tematici La revisione della Direttiva 278 86 attorno al 2000 erano stati prodotti diversi Documenti di Lavoro di cui sar interessante analizzare la struttura e le previsioni strategiche eventuali tendenze a limitare in genere non a vietare l applicazione su suolo spesso in ossequio alla Direttiva Nitrati ed alla conseguente necessit di limitare apporti esogeni di N in agricoltura presenza in alcuni Paesi es Svezia
76. essere stoccato recuperato e poi smaltito visto che sar in grado di degradarsi nel terreno Finch i costi di smaltimento nonch gestione del rifiuto saranno pi bassi quindi pi competitivi rispetto all uso quindi all acquisto d materiali biodegradabili il destino di questi biopolimeri sar sempre minato dal problema economico legato al suo costo 5 7 4 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore florovivaistico in ATO Centro e dettaglio sulla provincia di Pistoiavrz Di seguito vengono riportati i dati circa la produzione di rifiuti speciali dichiarata dalle aziende agricole in particolare da aziende florovivaistiche presenti in ATO Centro secondo le dichiarazioni MUD presentate in Provincia nel 2009 che quindi si riferiscono a dati di produzione del 2008 e per quanto riguarda le attivit Istat significative del macrodistretto florovivaistico della provincia di Pistoia vengono riportati i dati di produzione per singolo codice CER ed il numero dei Comuni in cui l attivit presente 229 Tabella 5 46 Produzione di rifiuti speciali dalle attivit produttive legate al florovivaismo Dettaglio per le singole province e totale ATO Centro ISTAT 01123 Comuni prov PT Totale CER Descrizione Peric
77. flussi da esenzioni MUD prodotto ESTESO Si evidenzia una buona copertura del fabbisogno 64 sul totale per l indicatore in colonna 2 Essa principalmente legata al codice CER 170904 corrispondente agli inerti provenienti da bonifiche Tale percentuale risulta da una produzione di 2 247 500 99 ton compresi gli esenti MUD e una quantit gestita in ATO di 1 428 300 ton ritirata da soggetti gestori con provenienza ATO centro Analizzando per l ndicatore in colonna 4 vediamo che la copertura sale all 89 perch i gestori hanno dichiarato peri CER della cat 17 di avere trattato 1 997 500 ton evidentemente ricevute anche da altre province La capacit impiantistica quindi c anche se attualmente coperta in parte da flussi provenienti da altre province 100 trattato in RIFIUTI DELLE Io OPERAZIONI DI 8 provenienze COSTRUZIONE E prodotto DEMOLIZIONE ESTESO in ATO centro NON PERICOLOSI PERICOLOSI TOTALE COMPLESSIVO Tabella 5 4 Indicatori di copertura del fabbisogno Complessivo 2008 trattato in ATO Centro da tutte le provenienze CER Per Descrizione prodotto ESTESO in ATO centro 170101 NP cemento 170102 NP mattoni 170103 NP mattonelle e ceramiche miscugli o scorie di cemento mattoni mattonelle e ceramiche contenenti 170106 P_ sostanze pericolose miscugli o scorie di cemento mattoni matto
78. greggio effettuata nei cosiddetti purghi con tessuto cucito a sacco o in largo allo scopo di eliminare dal tessuto greggio le impurit gli ausiliari per la purga sono tensioattivi sgrassanti soda solvay e agenti complessanti La smerigliatura oppure la garzatura mediante rulli rivestiti di smeriglio o di altri materiali per conferire quando richiesto un adeguato livello di pelosit La cimatura che consiste nel rasare la peluria della superficie del tessuto in modo uniforme e alla stessa altezza mediante macchine dotate di un cilindro rotante munito di coltelli alle estremit La calandratura per conferire al tessuto una superficie piana sottile e compatta ed un aspetto lucido e brillante mediante un cilindro riscaldato internamente da vapore Il potting che ha lo scopo di conferire ai tessuti di pettinato pesante una superficie il pi possibile liscia con lucido pi o meno pronunciato e proteggerli dalla formazione di pieghe Il vaporissaggio per rilassare il tessuto laniero dalle tensioni accumulate nelle lavorazioni precedenti e stabilizzarlo dimensionalmente investendo il tessuto trasportato da un tappeto senza fine con vapore saturo secco in ambiente aperto Durante la fase di finissaggio i rifiuti prodotti sono costituiti per la quasi totalit dalla peluria di lana Stampa l applicazione al tessuto di pasta da stampa di coloranti o di pigmenti seguita da una o pi fasi di trattamenti fisici e o chimici normalm
79. imballaggio assorbenti materialifiltranti 49 1 701 1 759 10 6 692 60 23 10 293 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 7 152 290 4 966 14 1 1 433 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 104 14 242 9 473 33 538 113 466 4 350 604 175 776 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 1 3 0 4 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 1 090 35 263 904 152 910 624 299 191 090 20 rifiuti urbani e assimilati 46 820 463 6 17 015 142 40 18 530 Tere conpisssivo 1 737 53 435 15 524 34 873 299 810 5 776 991 412 146 31 Tabella 0 19 Produzione di rifiuti speciali non pericolosi ton 2008 per categoria CER e Comune 32 AREA PRATESE Macrocategoria CER Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio i Prato Vaiano Vernio Te Caiano complessivo 01 rifiuti da prospezione estrazione e trattamento di minerali 0 02 rifiuti da agricoltura e preparazione di alimenti 0 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 0 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 7 117 124 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 4 4 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 1 5 48 0 4 58 07 rifiuti dei processi chimici organici 319 330 1 325 19 58 2 051 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per st
80. impiantistica Con destino tipico la discarica la produzione ascrivibile principalmente al codice 191212 377 000 ton prodotte relativo al sottovaglio da separazione meccanica dei rifiuti Per questo codice la gestione in ATO Centro stata di sole 204 000 ton occorre pertanto un attenta valutazione integrata con le scelte pianificatorie relative ai rifiuti urbani Relativamente al fabbisogno per il trattamento di depurazione esso legato principalmente ai codici 190704 percolato di discarica e 200304 fanghi delle fosse settiche non ascrivibile a tutti gli effetti ai rifiuti speciali in quanto provenienti tipicamente da privati cittadini anche se raccolti e gestiti da aziende private Per entrambi c comunque una buona copertura del fabbisogno all interno dell ATO Nelle mappe seguenti si evidenziano gli schemi di flusso relativi alle tipologie impiantistiche pi significative per l analisi di base necessaria per la pianificazione incenerimento trattamento chimico fisico biologico recupero diretto discarica 61 J PRODOTTI da obbligeti MUD 42 466 da esenti MUD 42 466 RITIRATI Da ATO 6 858 92 7 Totale 7 401 DESTINATI obbl MUD a ATO 6 326 Totale 38 805 resto 272 3 61 A resto Toscana 1 580 4 0736 TRATTATI Da resto Italia 271 3 67 da ATO 6 845 Totale 11324 a resto italia 30 900 79 63 Da Estero 0 0 00 A Estero 0 0 00 TRATTATI in re
81. ingresso Un controllo non sufficientemente fine della materia prima in ingresso rischia di immettere in linea di produzione materiali in grado di contaminare l impasto costringendo l operatore a scaricare le linee ed arricchire in questo modo di fibra lo scarto del pulper L ottimizzazione dei controlli in ingresso pu minimizzare questo tipo di rischio Revisione ed ottimizzazione della manutenzione Un piano di manutenzione efficiente dedicato ai macchinari preposti alla separazione della materia prima dai contaminanti mirato pu ridurre in misura consistente la quota di fibra negli scarti Analisi sistematica dei flussi in uscita Il monitoraggio in continuo o programmato della composizione degli scarti in uscita dallo stabilimento permette di valutare la necessit di interventi in feedback sull ottimizzazione delle condizioni di esercizio dei macchinari finalizzata ad ottimizzarne l efficienza operativa Riduzione del contenuto d acqua dello scarto 242 Potenziare il sistema di pressatura mediante l introduzione di tecnologie alternative particolarmente efficienti pu ridurre in modo sensibile il contenuto d acqua caratteristico del pulper riducendone notevolmente il peso Formazione del personale Gli interventi elencati possono integrare gli estremi di un sistema di gestione dedicato alla riduzione della produzione di pulper e di riduzione del suo tasso di umidit tutti i passaggi sono accomunati dalla necessit di
82. l assunzione della responsabilit finanziaria individuale della raccolta e gestione dei RAEE nuovi al 31 dicembre 2009 Il D L 208 2008 ha inoltre posticipato alla dichiarazione MUD 2010 l utilizzo della nuova modulistica recata dal Dpcm 2 dicembre 2008 confermando invece per i Mud 2009 l utilizzo di quella recata dal Dpcm 24 dicembre 2002 e successive modifiche che contiene le schede relative ai rifiuti dunque anche per quelli derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche ma non quelle relative alle AEE Si segnala poi che dall inizio di Marzo 2009 in corso da parte dell Unione Europea la definizione dell innalzamento delle percentuali minime di raccolta dei RAEE la rivisitazione delle responsabilit per i costi di gestione la semplificazione degli oneri burocratici per i produttori di AEE Il quadro va ulteriormente integrato con alcuni Accordi previsti dalla normativa che disciplinano aspetti specifici Accordo ANCI Produttori Distribuzione del 22 Febbraio 2008 sul regime transitorio ex art 16 D M 25 09 07 n 185 circa il rimborso forfetario ai Comuni per i costi di avvio a trattamento dei RAEE sostenuti negli ultimi quattro mesi del 2007 Accordo Centro di Coordinamento RAEE ASSORAEE Recuperatori del 12 Maggio 2008 sul trattamento minimo e sulla qualificazione delle imprese di recupero standard tecnico per l accreditamento presso il degli impianti di trattamento per singolo raggruppamento RAEE al fine di pot
83. la sussistenza dei requisiti sopra descritti nonch i tempi dell eventuale deposito in attesa di utilizzo che non possono superare un anno devono essere dimostrati e verificati nell ambito della procedura per il permesso di costruire se dovuto o secondo le modalit della dichiarazione di inizio di attivit Dia Se la produzione di terre e rocce da scavo avvenga nel corso di lavori pubblici non soggetti n a Via n a permesso di costruire o denuncia di inizio di attivit la sussistenza dei requisiti sopra descritti nonch i tempi dell eventuale deposito in attesa di utilizzo che non possono superare un anno devono risultare da idoneo allegato al progetto dell opera sottoscritto dal progettista Le terre e rocce da scavo qualora non utilizzate nel rispetto delle condizioni di cui all art 186 sono sottoposte alle disposizioni in materia di rifiuti di cui alla parte quarta del D Lgs 152 2006 La caratterizzazione dei siti contaminati e di quelli sottoposti ad interventi di bonifica viene effettuata secondo le modalit previste dal Titolo V Parte quarta del D Lgs 152 2006 L accertamento che le terre e rocce da scavo non provengano da tali siti svolto a cura e spese del produttore e accertato dalle autorit competenti nell ambito delle procedure previste dalla normativa vigente La legge 28 gennaio 2009 n 2 di conversione del decreto legge 185 2008 ha introdotto nuove modifiche legate alle terre e rocce da scavo La pi i
84. lavaggio lana Materiale organico proveniente da prodotti naturali Rifiuti da fibre tessili grezze Rifiuti da fibre tessili lavorate Filatura lana cardata Rifiuti da fibre tessili grezze Rifiuti da fibre tessili lavorate Fanghi da trattamento effluenti se presente un ciclo di nobilitazione Filatura cotone e lino Scarti vegetali Rifiuti da fibre tessili grezze vegetali Rifiuti da fibre tessili vegetali lavorate Rifiuti da fibre tessili miste lavorate Fanghi da trattamento effluenti se presente un ciclo di nobilitazione Fili continui Rifiuti da fibre tessili grezze Rifiuti da fibre tessili lavorate Fanghi da trattamento effluenti se presente un ciclo di nobilitazione Tessitura lana Rifiuti da fibre tessili lavorate Fanghi da trattamento effluenti se presente un ciclo di nobilitazione Tessitura lino e cotone Rifiuti da fibre tessili lavorate Fanghi da trattamento effluenti se presente un ciclo di nobilitazione 192 Ciclo produttivo Rifiuti Nobilitazione Fanghi da trattamento effluenti da processi con uso di prodotti chimici inorganici di prodotti chimici organici di acque di lavaggio con solventi organici cere grassi detergenti di coloranti e pigmenti di adesivi e sigillanti fanghi contenenti solventi alogenati Residui di vernici e pitture Residui di adesivi Fibre tessili miste lavorate Confezionamento Ca
85. nonch in materia di attivit estrattive Un elemento peculiare della nostra normativa e altres lo sbocco nel campo dell edilizia e dei lavori pubblici di altri rifiuti speciali di larga produzione in Toscana previ opportuni trattamenti I principali atti della normativa regionale di settore sono Deliberazione C R T 7 Aprile 1998 n 88 L R 4 95 art 5 Piano Regionale di gestione dei rifiuti approvazione 1 stralcio relativo ai rifiuti urbani e assimilati pubbl sul BURT n 18 del 20 5 98 Parte prima LR 18 maggio 1998 n 25 Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica delle aree inquinate pubbl sul BURT n 19 del 28 5 98 Parte prima Deliberazione C R T 28 Luglio 1998 n 265 L R 18 maggio 1998 n 25 art 4 comma 7 Disposizioni per favorire l uso di materiali recuperabili per la realizzazione di opere pubbliche di interesse pubblico finanziate dalla Regione o dagli altri Enti o Azienda da essa dipendenti pubbl sul BURT n 35 del 2 9 98 Deliberazione C R T 8 aprile 1997 n 102 Piano di protezione dell ambiente di decontaminazione di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall amianto Art 10 L 27 marzo 1992 n 257 e DPR 8 agosto 1994 Deliberazione G R T 21 Dicembre 1999 n 385 L R 25 98 art 9 Piano regionale di gestione dei rifiuti Secondo stralcio relativo ai rifiuti speciali anche pericolosi Decreto del Presidente della Giunta Regionale Toscana 25
86. parte Il solo impianto di produzione di CDR di ASM Prato produce circa 108 000 ton anno di CER 191212 DescrizionelSTAT Totale sul totale O ALTRI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI E PERSONALI 241 774 57 6 F COSTRUZIONI 87 977 21 0 DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 50 817 12 1 DB INDUSTRIE TESSILI E DELL ABBIGLIAMENTO 17 726 4 2 G COMMERCIO ALL INGROSSO E AL DETTAGLIO 6 788 1 696 RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA TRASPORTI MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 3 416 0 896 DE FABBRICAZIONE DELLA PASTA CARTA DELLA CARTA E 2 736 0 796 DEL CARTONE DEI PRODOTTI DI CARTA STAMPA ED EDITORIA DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE 1 555 0 496 PLASTICHE DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI 1 104 0 396 MECCANICI DI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI 1 092 0 396 MINERALI NON METALLIFERI DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 784 0 2 DA INDUSTRIE ALIMENTARI DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 746 0 2 DJ METALLURGIA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 584 0 1 CB ESTRAZIONE DI MINERALI NON ENERGETICI 507 0 1 DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE 478 0 1 27 DescrizionelSTAT Totale sul totale SINTETICHE E ARTIFICIALI N SANIT E ASSISTENZA SOCIALE 443 0 196 K ATTIVITA IMMOBILIARI NOLEGGIO INFORMATICA 384 0 1 RICERCA SERVIZI ALLE IMPRESE E PRODUZION
87. pi o meno rilevanti di materiale litoide o inerte torba pomice etc Si stima che la produzione di scarti di questo tipo sia di circa 50 000 m3 a dato ricavato dal progetto CLOSED svolto dalla Provincia di Pistoia e verificato con le Associazioni di Categoria Considerando un peso specifico medio di tali scarti di circa 0 4 t m3 tale quantitativo corrisponde a circa 20 000 t a il 40 dei quali da potatura e il restante 60 da piante di scarto Questo materiale triturato e opportunamente stabilizzato pu trovare diverse applicazioni nella filiera produttiva e determinare effetti positivi sia sul piano economico che ambientale Attualmente si valuta che il 95 del materiale di scarto prodotto venga interrato o in minima parte riutilizzato come ammendante e circa il 5 ad alto contenuto ligneo venga incenerito in loco Per quanto riguarda invece l altra tipologia principale di rifiuto prodotta da questa attivit e cio il materiale plastico qui di seguito vengono riportati alcuni dati risultanti dal progetto Verde per il Verde studio inerente appunto il riciclo di materiali plastici derivanti dalle attivit florovivaistiche che A R R R ha svolto in passato per conto dell Amministrazione Provinciale di Pistoia Ripartizione percentuale dei rifiuti plastici da florovivaismo Confezioni per Sacchi concime fiori 4 7 1 2 Pus Teli antialghe Nastri fronda 4 1 a Ombreggianti 0 7 mm Reti fronda d EE 12 9
88. prodotti speciali imbozzimatura in soluzioni acquose L operazione ha lo scopo di rendere i filati resistenti e elastici a sufficienza per essere tessuti Le bozzime acquose sono prodotti che hanno la caratteristica di essere facilmente asportabili dai tessuti finiti mediante lavaggio successivo con soluzioni acquose prodotti pi usati sono salde d amido eteri cellulosici acido poliacrilico nei processi a umido rientrano tutte le operazioni cosiddette di nobilitazione e finissaggio che hanno lo scopo di conferire al tessuto greggio particolari propriet fisicomeccaniche ed estetiche aspetto della superficie La tintura il processo principale che d al prodotto tessile una colorazione uniforme e duratura Altre operazioni essenziali sono volte sia a preparare il tessuto alla tintura candeggio purga carbonizzo etc sia a conferire al tessuto dopo la tintura altre propriet di prestazione e di mano nella confezione il tessuto viene sottoposto a operazioni di taglio e quindi avviato a formare il capo finito Una situazione tipica di come pu essere strutturato un processo tessile descritto dallo schema della pagina seguente Fibre chimiche Fibre naturali 4 gt Fanghi lavaggio lana fanghi preparazione fibre Rifiuti di fibre grezze e lavorate Orditura 4 Rifiuti di fibre lavorate Imbozzimatura Incollaggio Soluzioni Preparazione
89. seguenti direttive vincolanti sia per gli uffici regionali che per quelli di enti ed aziende dipendenti dalla Regione 1 gli uffici regionali nonch quelli degli enti e delle aziende dipendenti dalla Regione provvedono affinch la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico finanziate in tutto o in parte dalla Regione o dagli stessi enti ed aziende dipendenti sia che questo avvenga direttamente a cura della Regione sia che a provvedere siano altri enti a cui siano stati assegnati i suddetti finanziamenti avvenga utilizzando i materiali indicati al punto 6 del Piano Regionale di gestione dei rifiuti primo stralcio 2 nell ipotesi in cui la realizzazione dell opera avvenga a cura della Regione o degli enti ed aziende ad essa dipendenti nei bandi di gara per l affidamento dei lavori deve essere obbligatoriamente previsto a chele offerte dei concorrenti prevedano l impiego di una percentuale minima dei materiali di cui al punto 1 pari al 15 dei materiali da costruzione o da riempimento da utilizzare 91 b che l utilizzo dei materiali di cui al punto 1 in misura superiore alla suddetta percentuale minima costituisca uno dei parametri per l individuazione dell offerta pi vantaggiosa C che a parit di altre condizioni debba comunque preferirsi l offerta che proponga la pi alta percentuale di impiego dei materiali di cui al punto 1 nell ipotesi in cui alla realizzazione dell opera provvedano altri enti sulla
90. settore economico classificato come industria tessile ATECO 17 siano classificati con il macrocodice CER 04 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell industria tessile Da tale analisi si nota inoltre come il peso dei rifiuti con CER 04 sul totale dichiarato dal settore tessile vari per le diverse province e in funzione della classificazione dei rifiuti come NP o PA Nella Provincia di Firenze i CER 04 NP pesano per il 60 6 sul totale dei rifiuti NP prodotti dal settore nella Provincia di Prato tale incidenza sale al 69 6 per arrivare al 36 1 nella Provincia di Pistoia 199 Per quanto riguarda i rifiuti classificati con CER 04 P pericolosi il loro peso sul totale dei rifiuti prodotti dal settore pari all 1 8 nella Provincia di Firenze a al 5 6 nella Provincia di Prato In verde nella Rifiuto Firenze Prato Pistoia Codice CER Descrizione P NP P NP P NP Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca trattamento e preparazione di 02 alimenti 06 Rifiuti dei processi chimici inorganici 1 8 0 7 0 2 0 1 07 Rifiuti dei processi chimici organici 2 0 0 1 0 796 0 0 Rifiuti della produzione formulazione fornitura ed uso di rivestimenti pitture vernici e smalti vetrati adesivi sigillanti 08 e inchiostri per stampa 2 2 1 2 0 3 0 1 2 8 0 7 09 Rifiuti d
91. settore Sanit e assistenza sociale in termini di codice CER a due cifre la prima indicando i valori assoluti in tonnellate per l anno 2008 la seconda i valori relativi in termini di percentuale riferita allo specifico territorio province di FI PO PT e alla specifica classificazione del rifiuto NP non pericoloso P pericoloso L analisi di questi dati evidenzia come la maggior parte dei rifiuti pericolosi prodotti dal comparto economico sia classificato con il codice CER 18 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attivit di ricerca collegate mediamente il 93 7 a livello di ATO Per quanto riguarda invece i rifiuti non pericolosi solo una quota minore viene classificata con CER 18 dal 41 4 di Prato allo 3 7 di Pistoia con una media dell 8 4 a livello di ATO In verde nella Rifiuto Firenze Prat Codice CER Descrizione P NP P Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca trattamento e 02 preparazione di alimenti 0 0 0 0 0 0 06 Rifiuti dei processi chimici inorganici 0 0 0 0 0 0 07 Rifiuti dei processi chimici organici 0 0 0 0 0 096 Rifiuti della produzione formulazione fornitura ed uso di rivestimenti pitture vernici e smalti vetrati 08 adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 0 096 0 5 0 0 09 Rifiuti dell industria fotografica 24 1 9 3 7 114 Tabella 5 13 sono stati evid
92. sottoposte ad operazioni di lavaggio Di seguito si riporta la procedura di lavaggio dei contenitori ex fitofarmaci e biocidi secondo gli standard per la bonifica definita da ARPAT approvata con Del G R T n 139 2000 BURT n 10 del 8 3 2000 220 Procedura per il lavaggio dei contenitori usati di prodotti fitosanitari Finalit Ridurre la pericolosit dei rifiuti costituiti da contenitori usati di prodotti fitosanitari consentire il reimpiego del prodotto fitosanitario residuo permettere l organizzazione dei servizi di gestione finalizzati alla raccolta differenziata ed al recupero Definizione Prodotto fitosanitario sostanze attive e preparati contenenti una o pi sostanze attive definite dall art 2 del Digs 17 03 95 n 194 art 2 c 1a nelle forme in cui sono forniti all utilizzatore finale e destinati a proteggere i vegetali e le forme vegetali da organismi nocivi o a prevenirne gli effetti Contenitore vuoto l imballaggio primario che ha contenuto il prodotto o comunque l imballaggio che con esso venuto a contatto diretto Operazione di lavaggio del contenitore vuoto lavaggio con acqua dei residui di prodotti fitosanitari presenti nei contenitori vuoti effettuato presso il luogo di utilizzazione dei prodotti stessi con riutilizzo del refluo cosi ottenuto per il trattamento fitosanitario previsto per il prodotto fitosanitario presente nel refluo stesso Contenitore lavato contenitore vuoto sottoposto all opera
93. tla Prodotto tla ISTAT Descrizione NDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E 20 SUGHERO ESCLUSI MOBILI FABBRICAZIONE DI 0 71 16 53 201 TAGLIO PIALLATURA E TRATTAMENTO DEL LEGNO FABBRICAZIONE DI FOGLI DA IMPIALLACCIATURA 202 COMPENSATO PANNELLI STRATIFICATI PANNELLI FABBRICAZIONE DI CARPENTERIA IN LEGNO E 203 FALEGNAMERIA PER L EDILIZIA Fabbricazione di porte e finestre in legno escluse porte blindate fabbricazione di prodotti in legno destinati principalmente 20301 all edilizia porte finestre imposte e loro telai Fabbricazione di altri elementi di carpenteria in legno e falegnameria per l edilizia fabbricazione di travi travicelli puntoni e pezzi analoghi scale ringhiere liste e modanature in 20302 legno asticelle aste da 1 049 51 1 256 20 204 FABBRICAZIONE DI IMBALLAGGI IN LEGNO 2 664 50 2 664 50 N 205 SUGHERO E MATERIALI DA INTRECCIO 2051 Fabbricazione di altri prodotti in legno Fabbricazione di prodoti vari in legno esclusi 1 mobili 20511 fabbricazione di vari prodotti in legno montature di utensili 20512 Laboratori di corniciai 361 FABBRICAZIONE DI MOBILI 36100 FABBRICAZIONE DI MOBILI 3611 Fabbricazione di sedie e divani autoveicoli navi e treni fabbricazione di sedie e sedili per 36111 uffici laboratori sale d attesa e per uso domestico in qualsiasi Fabbricazione di poltrone e divani fabbricazione di divani divani letto e poltrone
94. totale di rifiuti speciali ATO Centro 2002 2008 Fonte dichiarazioni MUD produttori 0 1 3 Numero di dichiarazioni Nel seguente grafico riportato il numero di dichiarazioni MUD negli anni 2002 2006 E evidente il calo significativo delle dichiarazioni presentate gi con i dati 2005 e a maggior ragione con i dati 2006 Gli anni 2007 2008 segnano un innalzamento del numero seppur non ritornando ai livelli precedenti a causa delle esenzioni per i produttori con meno di 10 dipendenti 10 Numero di dichiarazioni MUD presentate Figura 0 4 numero di dichiarazioni MUD ATO centro 2002 2008 0 1 4 settori produttivi caratteristici Per un analisi ragionata della produzione di Rifiuti Speciali nelle tre province di Firenze Prato e Pistoia utile partire da una valutazione della distribuzione territoriale delle attivit produttive e della loro naturale aggregazione in aree caratterizzate da attivit similari Un punto di partenza la codificazione dei Distretti Industriali operata in vari periodi sia dalla Regione Toscana che da altri soggetti es Istat MI SPECIALIZZAZIONE DISTRETTO INDIVIDUATORE ISTAT DENOMINAZIONE I PROVINCIA PRODUTTIVA DR Regione 9 01 Valdinievole PT Pelle cuoio calzature DR Regione 9 02 335 Castelfiorentino FI SI Pelle cuoio calzature DR Regione 9 03 333 339 Prato PO PT FI Tessile Abbigliamento DR Regione 9 04
95. 0 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI 24 FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 0 06 0 06 0 06 0 0 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E 25 MATERIE PLASTICHE 0 11 0 11 0 28 0 20 0 48 0 59 0 0 FABBRICAZIONE E LAVORAZIONE DEI PRODOTTI 28 INMETALLO ESCLUSE MACCHINE E IMPIANTI 0 03 0 03 0 03 0 0 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI COMPRESI L INSTALLAZIONE IL MONTAGGIO LA RIPARAZIONE E LA 29 MANUTENZIONE 28 33 28 33 0 71 0 08 0 79 29 12 1 9 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI 31 ELETTRICI N C A 0 59 0 12 0 71 0 71 0 0 FABBRICAZIONE DI APPARECCHI RADIOTELEVISIVI E DI APPARECCHIATURE PER 32 LE COMUNICAZIONI 0 07 0 07 0 07 0 0 150 IE 35 a da ae alg descrizione e S s el 5 a e ui lt n poa FABBRICAZIONE DI APPARECCHI MEDICALI DI APPARECCHI DI PRECISIONE DI STRUMENTI 33 OTTICI E DI OROLOGI 0 00 0 00 0 00 0 0 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL 37 RICICLAGGIO 498 179 213 890 890 06 PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DI GAS 40 DI VAPORE E ACQUA CALDA 16 14 16 14 11 38 11 38 27 52 1 896 RACCOLTA DEPURAZIONE E DISTRIBUZIONE 41 D ACQUA 0 48 0 48 0 48 0 0 45 COSTRUZIONI 3 88 3 88 264 3 92 0 23 6 79 10 67 0 7 COMMERCIO MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI VENDIT
96. 00 533 42 533 42 0 00 75 43 75 43 0 00 27 18 27 77 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 0 07 196 10 196 17 0 00 5 81 5 81 0 00 1 75 0 05 15 rifiuti di imballaggio assorbenti materialifiltranti 10 292 89 325 92 10 618 81 43 890 54 11 30 43 901 84 96 84 0 49 92 18 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 1 432 75 2 289 77 3 722 52 282 51 829 83 547 32 0 16 184 12 0 31 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 175 775 74 379 14 176 154 88 156 019 49 574 72 156 594 21 100 00 56 50 99 72 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 4 05 442 44 446 48 9 29 90 90 81 61 0 00 138 84 0 04 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 191 090 31 156 38 191 246 69 427 94 0 70 427 24 2 26 0 14 2 20 20 rifiuti urbani e assimilati 18 530 43 503 11 19 033 53 174 166 11 103 60 174 269 71 29 71 1 37 29 34 TOTALE con Cat 20 e 15 412 146 18 7 457 59 419 603 77 378 379 74 133 44 378 246 30 49 01 1 96 48 57 TOTALE escl Cat 20 393 615 75 6 954 49 400 570 24 204 213 64 237 05 203 976 59 TOTALE escl Cat 20 e 15 383 322 86 6 628 57 389 951 42 160 323 09 248 35 160 074 75 TOTALE obbligati MUD esenti MUD 572 469 27 7 209 25 579 678 52 27 61 Tabella 0 22 flussi di rifiuti provenienti da soggetti esenti MUD 36 0 3 6 Serie storica della produzione di rifi
97. 000 000 60 000 AQ pet 600 000 400 000 Totale complessivo 20 000 200 000 T ot 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 100 000 80 000 40 000 Non pericolsi e totali t anno Pericolosi t anno Figura 0 9 Rifiuti speciali ton anno prodotti in unit locale e fuori unit locale prov 2002 2008 Totale produzione ton Variaz rispetto anno precedente Totale Totale complessivo complessivo 2002 98 556 120544 130400 o Tabella 0 14 Serie storica rifiuti speciali prodotti in unit locale e fuori unit locale prov FI 2002 2008 1 316 394 64621 26 0 3 La produzione di RS e RSP nella Provincia di Prato 0 3 1 Produzione per Comune SEL COMUNE P NP ae s Area Pratese CANTAGALLO 13 1 737 1 750 CARMIGNANO 694 53 435 54 129 MONTEMURLO 523 15 524 16 046 POGGIO A CAIANO 72 34 873 34 945 PRATO 6 020 299 810 305 830 VAIANO 61 5 776 5 837 VERNIO 75 991 1 066 Area Pratese Totale 7 458 412 146 419 604 Totale complessivo 7 458 412 146 419 604 Tabella 0 15 Suddivisione della produzione di rifiuti speciali per comune nella Provincia di Prato Dati MUD anno 2008 ton 0 3 2 Produzione per classi di attivit economica Per quanto riguarda la produzione totale per settore di impresa oltre alle costruzioni quello dei servizi pubblici ed in particolare dei servizi di smaltimento dei rifiuti incide per la maggior
98. 01 P materiali isolanti contenenti amianto altri materiali isolanti contenenti o 170603 P costituiti da sostanze pericolose materiali isolanti diversi da quelli di cui 170604 NP alle voci 17 06 01 e 17 06 03 materiali da costruzione contenenti 170605 P__ amianto i materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze 170801 P pericolose materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 170802 NP 170801 rifiuti dell attivit di costruzione e 170901 P demolizione contenenti mercurio 102 170902 rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione contenenti PCB 170903 altri rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione compresi rifiuti misti contenenti sostanze pericolose 170904 NP rifiuti misti dell attivit di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01 17 09 02 e 17 09 03 Tabella 5 5 Indicatori di copertura del fabbisogno Dettaglio per CER 103 5 1 7 Indirizzi per l organizzazione di un sistema di raccolta ad utenza specifica Sulla base delle considerazioni tecniche sopra argomentate ipotizzata la proposta di pianificare l organizzazione soprattutto da parte di soggetti privati di un sistema di servizi di raccolta finalizzata e successivo avvio al recupero riciclaggio dei rifiuti da C amp D non pericolosi da attuare su scala territoriale Una tale offerta di servizi risulta n
99. 010599 020103 020109 020110 020201 020302 020304 020501 020599 020702 020705 030105 030299 030301 030305 030310 030311 040104 040107 040108 040221 050103 050106 050109 050115 050116 050199 050603 050702 060101 060102 060103 060104 060105 060106 060199 060201 060203 060204 060205 060299 060313 060404 060502 060503 060899 060904 061303 070108 070109 070111 070112 070201 070207 070210 070211 070213 070214 070215 070216 070299 070301 070308 070310 070401 070501 070510 070512 070601 070610 070611 070612 070699 070701 070709 070711 070799 080113 080115 080116 080119 080120 080203 080299 080307 080308 080313 080315 080412 080415 080416 090103 090104 090105 090106 090113 100102 100103 100104 100114 100115 100117 100118 100119 100120 100121 100122 100123 100126 100199 100202 100207 100210 100213 100309 100320 100322 100323 100324 100402 100505 100604 100606 100701 100702 100703 100704 100705 100708 100799 100804 100809 100818 100903 100906 100908 100909 100910 100911 100912 101003 101013 101099 101105 101109 101112 101113 101115 101116 101119 101201 101206 101208 101209 101210 101213 101299 101306 101311 101314 110105 0 4 110115 110198 110199 110203 110205 110206 9 4 3 5 4 6 8 9 TCFB 110106 11010 110207 11029 6 7 11010 9 120115 120116 0 0 1 110109 110110 110111 110112
100. 01110 Coltivazioni di cereali e di altri seminativi n c a Nella classe inclusa sia la produzione destinata al consumo che quella destinata alla semina 01111 Coltivazione di cereali compreso il riso coltivazione di cereali frumento duro e tenero sorgo segale orzo avena mais riso ecc 01114 Coltivazione di tabacco coltivazione di tabacco inclusa la lavorazione e conservazione preliminare raccolta essiccazione battitura delle foglie di tabacco confezionamento in balle inscatolamento 01115 Coltivazione di altri seminativi coltivazione di patate produzione di semi di barbabietole da zucchero e di semi di piante foraggere graminacee incluse coltivazione di coni di luppolo radici e tuberi ad alt 01116 Coltivazioni miste di cereali e altri seminativi 01121 Coltivazione di ortaggi in piena aria coltivazione di ortaggi pomodori meloni cocomeri cipolle cavoli insalate lattughe indivie cicorie cetrioli carote carciofi fagiolini crescione granoturco dolce 01122 Coltivazione di ortaggi in serra 01123 Coltivazioni floricole e di piante ornamentali in piena aria coltivazione di fiori fronde e fogliame coltivazione di piante in vaso a scopo riproduttivo od ornamentale inclusi tappeti erbosi pronti per il trap 01125 Orto colture specializzate vivaistiche e sementiere in piena aria produzione di semi e piantine per fiori e ortaggi produzione di piantine ornamentali di piante da frutta di vite e di olivo 011
101. 03 69 22 242 66 24 746 35 Regione Toscana 2 512 46 29 439 54 31 952 00 Tabella 5 33 Produzione di rifiuti dal settore tessile ATECO 17 anno 2008 Fonte MUD La successiva Tabella 5 34 riporta il dettaglio relativo alla classificazione dell attivit economica Per quanto riguarda la Provincia di Prato i settori principali per produzione di rifiuti dichiarati sono nell ordine e ATECO 173 FINISSAGGIO DEI TESSILI E DEGLI ARTICOLI DI VESTIARIO 9 627 tonnellate e ATECO 17544 Fabbricazione di tessuti e articoli tessili per usi tecnici 1 654 tonnellate e ATECO 17543 Fabbricazione di tessuti e articoli tessili elasticizzati impregnati spalmati ricoperti laminati metallizzati armati ed accoppiati 1 240 tonnellate pari al 17 6 del totale provinciale Questi tre settori rappresentano il 72 del totale della provincia di Prato e il 51 della produzione dichiarata dal settore tessile in tutto l ATO Toscana Centro Per la Provincia di Firenze i settore maggiormente rappresentativi sono nell ordine e 1751 Fabbricazione di tappeti e moquette 890 tonnellate e ATECO 17402 Fabbricazione di articoli in materie tessili n c a fabbricazione di incerate tende e articoli da campeggio vele teli per tende da sole teloni per autoveicoli ecc vestiario 580 tonnellate 195 ATO ATECO Descrizione Firenze Prato Pistoia Centro 17
102. 030 vuoto 0 6 0 6 171 PREPARAZIONE E FILATURA DI FIBRE TESSILI 215 3 6 3 221 7 1711 Preparazione e filatura di fibre tipo cotone 3 0 0 1 3 1 1712 Preparazione e filatura di fibre tipo lana cardata 2 5 36 1 38 7 Preparazione delle fibre di lana e assimilate cardatura operazioni preparatorie per il trattamento 17121 fibre tipo lana cardata sgrassatura e carbonizzazione della lana cardatura 415 8 133 5 563 0 Filatura della lana cardata e di altre fibre tessili a taglio laniero fabbricazione di filati sia in lana 17122 che in fibre sintetiche o artificiali tipo lana cardata per la tessitura roccatura lavorazione a maglia 657 5 135 0 931 1 1713 Preparazione e filatura di fibre tipo lana pettinata 25 3 25 3 Filatura della lana pettinata e delle fibre assimilate fabbricazione di filati sia in lana che in fibre 17132 sintetiche o artificiali tipo lana pettinata per la tessitura la lavorazione a maglia ecc filatura di f 22 2 91 3 113 5 1715 Torcituraetesturizzazione della seta e di filamenti sintetici o artificiali 62 0 62 0 1717 Preparazione e filatura di altre fibre tessili 72 8 144 7 98 0 315 5 172 TESSITURA 306 5 215 2 44 9 566 6 17200 TESSITURA 0 1 0 1 1721 Tessitura di filati tipo cotone 71 4 294 9 366 3 1722 Tessituradifilati tipo lana cardata 16 5 969 4 0 4 986 3 1723 Tessituradifilati tipo lana pettinata 333 0 441 2 13 9 788 0 1725 Tessitura di altre materie tessili 221 7 125 7 112 8 460 3 173 FINISSAG
103. 064 84 43 01 1 107 85 99 99 1 85 32 70 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 0 09 2 279 59 2 279 68 0 00 125 66 125 66 DIV 0 48 34 48 34 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 0 00 134 26 134 26 0 00 26 57 26 57 0 00 6 48 0 20 15 rifiuti di imballaggio assorbenti materialifiltranti 12 884 63 383 68 13 268 31 15 438 99 43 67 15 395 32 77 12 1 52 67 24 16 rifiuti specificati altrimenti nell elenco 4 580 40 2 921 19 7 501 59 2 768 15 331 30 2 436 85 2 41 18 19 2 09 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 112 228 60 2 152 28 114 380 88 267 190 23 150 80 267 039 44 100 00 35 46 99 78 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 11 38 576 07 587 45 3 87 145 42 141 55 0 00 24 23 0 06 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 245 552 51 745 59 246 298 10 5 880 41 31 24 5 849 16 82 88 17 43 80 41 20 rifiuti urbani e assimilati 12 975 31 147 97 13 123 28 174 201 86 512 40 174 714 26 28 02 4 33 27 58 TOTALE con Cat 20 e 15 447 547 56 11 317 39 458 864 94 463 880 60 299 46 464 180 06 51 63 2 61 51 01 TOTALE escl Cat 20 434 572 24 11 169 42 445 741 66 289 678 74 212 94 289 465 80 TOTALE escl Cat 20 e 15 421 687 61 10 785 74 432 473 35 274 239 75 169 27 274 070 48 TOTALE obbligati MUD esenti MUD 721 787 31 11 148 11 732 935 42 37 39
104. 08 040104 liquido di concia contenente cromo 6 845 35 6 845 35 040105 liquido di concia non contenente cromo 116 00 116 00 fanghi prodotti in particolare dal trattamento in loco 040106 degli efluent contenenti cromo 316 73 316 73 fanghi prodotti in particolare dal trattamento in loco 040107 degli effluenti non contenenti cromo 269 54 269 54 cuoio conciato scarti cascami ritagli polveri di 040108 lucidatura contenenti cromo 1 706 56 1 706 56 040109 jrifiut delle operazioni di confezionamento e finitura da 8 51 a 8 51 040199 rifuti non specificati altrimenti 181059 1 810 59 toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui alla 080318 voce 08 03 17 0 11 150101 imballaggi in carta e cartone 3 04 150102 imballaggi in plastica 91 22 150103 imballaggi in legno 225 82 NN 225 82 150104 imballaggi metallici 23 64 EE 23 64 150106 imballaggi in materiali misti 17 55 17 59 apparecchiature fuori uso diverse da quelle di cui 160214 alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 0 19 0 19 170101 S wl ww rifiuti misti dell attivit di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01 17 09 02 e 170904 17 0903 65 74 65 74 200304 fanghi delle fosse setiche sel 5 64 TOTALE 0 14 _ 220 11 580 09 11620 11 698 62 251 Tabella 5 55 Dettaglio produzione per CER in provincia di Firenze categoria ISTAT 19 1 Preparazione e concia del cuoio 5 11 Trattamento dei metalli ferrosi e n
105. 1 5 3 4 Fabbisogno impiantistico e modalit di trattamento Per quanto riguarda il fabbisogno impiantistico stata effettuata un analisi con gli stessi criteri ed indicatori utilizzati nel calcolo del fabbisogno generale per provincia ed ATO Centro per tutte le tipologie di rifiuti e trattamento gi descritto nel capitolo 2 Tra gli indicatori di copertura del fabbisogno ricordando che essi non tengono in considerazione i quantitativi gestiti solo come R13 D15 quello che si ritiene pi opportuno evidenziare con riferimento alla Tabella 5 16 il quantitativo di rifiuti trattati gestione totale di rifiuti con varie provenienze da impianti presenti sul territorio dell ATO Centro diviso per la quantit totale di rifiuti prodotti nell ATO compresi i flussi da esenzioni MUD prodotto ESTESO 122 L analisi rivela un grado di copertura del fabbisogno impiantistico del 28 indicatore 4 considerando il quantitativo totale trattato nell ATO comprensivo anche di flussi provenienti da fuori ATO e indica invece una abbondante autosufficienza impiantistica a livello regionale indicatori 7 e 8 CER18 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e trattato in veterinario o da attivit ATO Centro di ricerca collegate da tutte le tranne i rifiuti di cucina provenienze e di ristorazione che prodotto non derivino ESTESO in direttamente da ATO centro trattamento terapeutico TOTALE NON PERICOLOSI P
106. 1 rifiuti da prospezione estrazione e trattamento di minerali 0 7 0 7 02 rifiuti da agricoltura e preparazione di alimenti 0 8 0 0 0 2 0 1 0 1 1 1 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 0 3 100 6 0 0 0 0 100 9 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 4 7 4 7 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 1 2 6 8 163 9 0 5 0 2 172 5 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 17 3 208 5 5 5 1 257 2 7 8 195 2 29 5 0 0 1 721 1 07 rifiuti dei processi chimici organici 131 4 339 3 0 2 1 116 1 146 9 1 996 9 72 7 19 3 805 3 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 104 4 16 2 37 7 575 9 23 6 15 8 240 1 185 2 1 199 0 09 rifiuti dell industria fotografica 18 1 15 8 5 4 460 7 17 4 3 9 51 3 43 6 616 3 10 rifiuti prodotti da processi termici 125 3 1 5 116 0 186 6 800 1 1 229 5 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 5 3 933 8 9 9 886 3 26 4 58 0 52 4 3 0 1 975 1 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 46 2 335 3 29 3 2 690 9 56 9 1 228 8 72 3 140 8 4 600 5 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 51 6 690 8 93 4 2 384 4 269 5 186 8 683 3 1274 4 487 3 14 solventi refrigeranti propellenti di scarto tranne 07 08 56 8 22 9 8 0 379 2 14 8 12 9 157 0 80 4 732 0 15 rifiuti di imballaggio assorbenti materialifiltranti 244 9 92 5 31 2 787 8 61 8 72 1 383 7 86 8 1 760 7
107. 11011 p co e 9 8 1 110501 110599 120101 120102 120103 120104 120105 120106 120107 120109 12011 120117 12011 3 2 3 120120 120121 120199 120301 120302 130105 130109 130111 130113 13020 130208 130310 130403 13050 150107 150110 150202 160103 160104 160106 160107 160108 160111 160113 160115 160117 160118 16011 8 2 130506 130507 130701 130802 130899 150101 150102 150103 15010 3 160120 160211 160213 160214 160215 160216 160303 160304 160601 160606 160708 160709 160799 160801 7 6 1 15010 160802 160803 160804 160807 160904 161001 161002 161003 161004 161101 161103 161104 161105 161106 170101 170102 170103 170106 170107 170201 170202 170301 170302 170401 170402 170403 170404 170405 170406 170407 170409 170411 170504 170505 170507 170508 170604 170801 170802 170903 170904 180110 190102 190105 190106 190107 190110 190111 190113 190114 190115 190199 190205 190207 190299 190306 190404 190603 190702 190806 190807 190810 190811 190812 190813 190814 190902 190903 190906 191001 191002 191004 191101 191102 191105 191106 191107 191202 191203 191204 191205 191207 191209 191211 191301 191305 191307 Tabella 2 2 Trattamenti tipici assegnati ai singoli codici CER prodotti in provincia di Prato CO
108. 147 31 212 75 225 82 tinture e pigmenti diversi da quelli di cui alla voce 040217 NP 04 02 16 238 73 0 16 238 89 238 92 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 040220 NP diversi da quelli di cui alla voce 04 02 19 66 01 194 10 7 44 267 55 269 05 040221 NP rifiuti da fibre tessili grezze 54 28 258 62 172 17 485 07 497 83 040222 NP rifiuti da fibre tessili lavorate 1 318 95 11 067 67 1 383 61 13 770 22 14 577 01 040299 NP rifiuti non specificati altrimenti 2 16 2 16 23 28 Totale NP 3 104 81 12 211 39 1 753 76 17 069 96 17 990 15 su ATO centro 18 2 71 5 10 3 100 0 su Toscana 17 3 67 9 9 7 94 9 100 0 Totale complessivo 3 109 46 12 335 41 1 753 76 17 198 62 18 118 81 su ATO centro 18 1 71 7 10 2 100 0 su Toscana 17 2 68 1 9 7 94 9 100 0 210 Tabella 5 38 Rifiuti con codice CER 0402 rifiuti dell industria tessile Fonte dati MUD 2008 211 2 o o o E o 2 u S 8 lt gt o E E E E E E EI 2 D FI BAGNO A RIPOLI 25 885 0 10 2 84 2 94 2 94 0 11 BARBERINO DI MUGELLO 10 789 11 80 78 46 90 26 90 26 8 37 BARBERINO VAL D ELSA 4 263 BORGO SAN LORENZO 17 923 CALENZANO 16 170 161 42 161 42 161 42 9 98 CAMPI BISENZIO 42 612 4 65 4 65 1 288 04 2 40 54 28 508 67 1 853 39 1 858 04 43 60 CAPRAIA E LIMITE 6 970 0 01 0 01 0 01 0 00
109. 163 66 84 31 6 415 23 6 896 64 7 013 98 37 89 VAIANO 9 950 104 09 462 78 566 87 566 87 56 97 F VERNIO 6 114 24 15 24 15 24 15 3 95 Provincia di Prato 246 034 113 66 10 35 124 01 625 40 65 44 0 16 194 10 258 62 11 067 67 12 211 39 12 335 41 50 14 PT AGLIANA 16 637 6 72 87 33 94 05 94 05 5 65 BUGGIANO 8 785 26 38 26 38 26 38 3 00 CHIESINA UZZANESE 4 486 39 36 39 36 39 36 8 77 LARCIANO 6 238 43 24 13 36 128 46 185 06 185 06 29 67 MASSA E COZZILE 7 888 5 83 5 83 5 83 0 74 MONSUMMANO TERME 20 985 0 75 0 75 0 75 0 04 MONTALE 10 697 33 33 638 22 671 54 671 54 62 78 PISTOIA 89 982 96 81 16 75 121 17 234 73 234 73 2 61 PONTE BUGGIANESE 8 739 a QUARRATA 25 020 3 06 129 04 66 05 198 15 198 15 7 92 SERRAVALLE PISTOIESE 11 423 0 72 297 20 297 92 297 92 26 08 Provincia di Pistoia 290 596 43 24 147 31 7 44 172 17 1 383 61 1 753 76 1 753 76 6 04 213 S es ja Pise eese rs 8 set z ES gt E e o e e e e e e c o o 2 I a lt a e oo Totale complessivo 1 521 293 118 31 10 35 128 66 2 093 32 212 75 238 89 267 55 48507 13 770 22 2 16 17 069 96 17 198 62 11 31 Tabella 5 39 Rifiuti con codice CER 0402 rifiuti dell industria tessile dettaglio comunale Fonte dati MUD 2008 214 5 5
110. 170201 NP legno 0 1052 74 7 52 1 97 PERI CODICE COLO DESCRIZIONE ATO disc ATO R3 ATO R4 ATO R5 SITA 170202 NP vetro 13 91 19 52 0 977 88 170203 NP plastica 48 76 136 17 4 67 0 vetro plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse 170204 P contaminati 0 0 0 0 miscele bituminose contenenti 170301 P catrame di carbone 482 8 0 0 0 miscele bituminose diverse da quelle 170302 NP di cui alla voce 17 03 01 650 98 0 0 200477 65 catrame di carbone e prodotti 170303 P contenenti catrame 0 0 0 0 170401 NP rame bronzo ottone 0 0 464 112 0 170402 NP alluminio 0 0 2307 5 0 170403 NP piombo 0 0 94666 0 170404 NP zinco 0 0 11351 0 170405 NP ferro e acciaio 0 0 100351 424 170406 NP stagno 0 0 3 69 0 170407 NP metalli misti 0 0 2513 18 3 42 rifiuti metallici contaminati da 170409 P sostanze pericolose 0 0 0 0 cavi impregnati di olio di catrame di carbone o di altre sostanze 170410 P pericolose 0 0 2 62 0 cavi diversi da quelli di cui alla voce 170411 NP 170410 0 0 27 274 0 terra e rocce contenenti sostanze 170503 P pericolose 22288 68 0 0 0 terra e rocce diverse da quelle di cui 170504 NP alla voce 17 05 03 10942 65 0 0 254780 fanghi di dragaggio contenente 170505 P sostanze pericolose 16 0 0 0 fanghi di dragaggio diversa da quella 170506 NP di c
111. 19 0 03 7 18 23 45 0 8 73 RICERCA E SVILUPPO 2 09 0 12 2 20 1 14 2 64 0 28 4 06 6 26 0 2 ALTRE ATTIVITA PROFESSIONALI ED 74 IMPRENDITORIALI 38 69 0 23 0 12 39 04 1 92 0 10 0 05 0 44 2 51 41 55 1 3 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA 75 ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 13 37 1 66 15 03 0 52 16 13 0 09 16 74 31 77 1 0 80 ISTRUZIONE 69 51 0 75 0 33 70 59 3 40 18 95 0 03 0 4 0 37 23 19 93 79 3 0 84 0 40 0 40 0 40 0 0 85 SANITA E ALTRI SERVIZI SOCIALI 4 05 0 09 1 26 5 40 0 84 1 92 2 62 1 89 7 40 14 67 20 07 0 7 SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI DELLE ACQUE 90 DI SCARICO E SIMILI 31 03 9 60 8 95 49 57 0 07 3 78 10 88 8 93 0 11 4 05 4 27 7 39 39 48 89 05 2 9 149 IE 35 amp dae descrizione e E S s el ca ae ea o e ui n paa ATTIVITA DI ORGANIZZAZIONI ASSOCIATIVE 91 N C A 0 76 0 76 0 12 0 02 0 13 0 90 0 096 92 ATTIVITA RICREATIVE CULTURALI E SPORTIVE 7 82 0 52 0 76 9 10 1 06 0 09 3 40 0 22 477 13 87 0 5 93 ALTRE ATTIVITA DEI SERVIZI 5 77 5 77 0 89 0 08 0 67 1 64 7 42 0 2 FI Totale 1 618 39 591 93 24 70 2 235 01 31 12 0 11 161 83 11 03 469 35 7 25 29 70 116 08 16 87 843 33 3 078 34 100 096 PO 17 INDUSTRIE TESSILI 13 09 0 15 0 40 13 65 023 0 04 3 51 0 11 3 89 17 54 1 1 EDITORIA STAMPA E RIPRODUZIONE DI 22 SUPPORTI REGISTRATI 0 08 0 14 0 22 0 07 0 07 0 30 0
112. 2 Totale complessivo 115 024 9 100 0 Tabella 5 60 rifiuti speciali prodotti da tutti gli impianti di depurazione GIDA e Publiacqua spa 264 PARTE Il MODALIT E INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DEL PIANO INTERPROVINCIALE DEI RIFIUTI ART 12 C 2 L R 1 2005 265 II sistema di monitoraggio del Piano Rifiuti sviluppato nel Rapporto Ambientale di VAS definisce sia gli indicatori prestazionali relativi all efficienza ed efficacia delle azioni di piano sia gli indicatori ambientali relativi alle eventuali esternalit positive e negative delle azioni di piano sullo stato delle componenti ambientali 266
113. 2 0 02 0 41 0 1 FABBRICAZIONE DI AUTOVEICOLI RIMORCHI E 34 SEMIRIMORCHI 0 0 35 FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO 0 22 0 02 0 24 0 30 0 30 0 55 0 1 FABBRICAZIONE DI MOBILI ALTRE INDUSTRIE 36 MANIFATTURIERE 0 60 0 01 0 61 0 55 0 55 1 16 0 3 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL 37 RICICLAGGIO 5 04 1464 19 68 19 68 45 PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DI GAS 40 DI VAPORE E ACQUA CALDA 13 55 13 55 13 16 6 97 0 00 20 13 33 68 77 45 COSTRUZIONI 3 89 0 01 3 90 0 32 0 37 0 16 0 85 4 75 1 1 COMMERCIO MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI VENDITA AL DETTAGLIO DI CARBURANTE PER 50 AUTOTRAZIONE 4 26 0 04 4 30 0 03 0 09 0 04 0 01 0 17 4 46 1 0 COMMERCIO ALL INGROSSO E INTERMEDIARI DEL COMMERCIO AUTOVEICOLI E MOTOCICLI 51 ESCLUSI 75 28 75 28 5 36 2 09 0 29 7 14 83 02 19 1 COMMERCIO AL DETTAGLIO ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI MOTOCICLI RIPARAZIONE 52 DI BENI PERSONALI E PER LA CASA 0 06 0 06 8 93 0 39 0 13 9 45 9 51 2 2 154 dale ale descrizione El IE s Sc o e e e e e e e eo e oz e e 5 lt n poa TRASPORTI TERRESTRI TRASPORTI MEDIANTE 60 CONDOTTE 0 00 0 00 0 03 0 03 0 03 0 096 64 POSTE E TELECOMUNICAZIONI 4 21 0 07 4 28 0 09 0 05 0 14 442 1 096 INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA ESCLUSE LE ASSICURAZIONI E FONDI 65 PENSIONE 0
114. 26 Orto colture specializzate vivaistiche e sementiere in serra 01131 Colture viticole coltivazione di uva da vinificazione e di uva da tavola produzione di vino da uve di produzione propria 01132 Colture olivicole coltivazione di olive per produzione di olio e per il consumo diretto produzione di olio di pressione da olive di produzione propria 01134 Colture frutticole diverse coltivazione di prodotti destinati alla preparazione di bevande e spezie coltivazione di frutta comprese le coltivazioni in aree coperte mele pere albicocche susine nettarine fr 01135 Colture miste viticole olivicole e frutticole 012 ALLEVAMENTO DI ANIMALI Nel gruppo inclusa l attivit dei servizi d ingrasso conto terzi 0121 Allevamento di bovini e bufalini produzione di latte crudo 01221 Allevamento di ovini e caprini allevamento e riproduzione di ovini e caprini produzione di lana grezza produzione di latte crudo di pecora o capra produzioni lattiero casearie da latte di pecora o capra di p 01222 Allevamento di equini allevamento e riproduzione di equini 0123 Allevamento di suini 0124 Allevamento di pollame e altri volatili 01251 Allevamento di conigli 01253 Apicoltura apicoltura e produzione di miele grezzo di cera d api 01254 Bachicoltura allevamento di bachi da seta produzione di bozzoli di bachi da seta 013 COLTIVAZIONI AGRICOLE ASSOCIATE ALL ALLEVAMENTO DI ANIMALI ATTIVIT MISTA 014 ATTIVIT DEI SERVIZI CONNESSI A
115. 32 0 0 0 2 0 2 0 0 0 0 0 0 SIGNA 18097 65 8 161 2 227 0 3 6 8 9 12 5 VINCI 14375 25 9 6 6 32 5 1 8 0 5 2 3 Provincia di Firenze 984663 4 248 0 256 3 4 5042 4 3 0 3 4 6 CANTAGALLO 2990 553 3 5 0 558 3 185 0 1 7 186 7 CARMIGNANO 13814 499 0 350 2 849 3 36 1 25 4 61 5 MONTEMURLO 18416 4 155 5 389 9 4 5454 225 6 21 2 246 8 POGGIO A CAIANO 9659 396 9 0 2 397 1 41 1 0 0 41 1 PRATO 185091 8 971 8 1 459 1 10 430 8 48 5 7 9 56 4 VAIANO 9950 670 9 2 8 673 6 67 4 0 3 67 7 VERNIO 6114 28 8 28 8 4 7 4 7 Provincia di Prato 246034 15 276 1 2 207 2 17 483 2 62 1 9 0 71 1 AGLIANA 16637 284 2 0 9 285 1 17 1 0 1 17 1 BUGGIANO 8785 454 454 5 2 5 2 CHIESINA UZZANESE 4486 180 5 1 4 181 9 40 2 0 3 40 6 LARCIANO 6238 211 3 6 9 218 2 33 9 1 1 35 0 MONTALE 10697 545 0 5 4 550 4 50 9 0 5 51 4 PESCIA 19595 51 8 1 6 53 4 2 6 0 1 2 7 PISTOIA 89982 1 193 3 23 2 1 216 6 13 3 0 3 13 5 QUARRATA 25020 187 2 0 2 187 4 7 5 0 0 7 5 SERRAVALLE PISTOIESE 11423 4 3 4 3 0 4 0 4 UZZANO 5546 15 7 0 7 16 4 2 8 0 1 3 0 Provincia di Pistoia 290596 2 718 6 40 3 2 758 9 9 4 0 1 9 5 Totale complessivo 1521293 22 242 7 2 503 7 24 746 3 14 6 1 6 16 3 206 Tabella 5 37 Produzione di RS con codice ATECO 17 per singolo comune dell ATO Centro Fonte dati MUD 2008 Analisi per codice CER 0402 Rifiuti dell industria tessile Le elaborazioni che seguono analizzano le dichiarazioni MUD relative all anno 2008 considerando come base i codici CER a due
116. 4 5 5 893 0 12 884 6 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 763 3 2 5844 1 232 7 4 580 4 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 353 2 57 074 7 54 800 7 112 228 6 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 2 0 94 11 4 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 1 087 6 168 806 9 75 658 0 245 552 5 20 rifiuti urbani e assimilati 269 4 9 247 8 3 458 1 12 975 3 Totale complessivo 9 539 3 259 489 8 178 518 5 447 547 6 Tabella 0 29 Provincia di Pistoia produzione di rifiuti speciali non pericolosi ton 2008 per macrocategoria CER SEL e quadrante Area Pistoiese Val di Nievole 7 01 7 02 6 7 Quadrante Quadrante Val di Nievole Totale complessivo Macrocategoria CER Montano Metropolitano 01 rifiuti da prospezione estrazione e trattamento di minerali 02 rifiuti da agricoltura e preparazione di alimenti 0 0 0 0 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 22 5 0 0 22 5 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 15 4 15 4 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 0 0 25 0 0 2 25 2 07 rifiuti dei processi chimici organici 953 5 61 1 1 014 6 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 18 1
117. 6 Rifiuti del settore tessile fabbisogno impiantistico Per quanto riguarda il fabbisogno impiantistico stata effettuata un analisi con i criteri e gli indicatori descritti nel capitolo Fabbisogno impiantistico dell ATO centro Gli indicatori di copertura del fabbisogno sono stati calcolati sia per la sola Provincia di Prato Tabella 5 40 che per l intero ATO Toscana Centro Tabella 5 41 Si ricorda che l indicatore di copertura del fabbisogno non tiene in considerazione i quantitativi gestiti solo come R13 D15 Relativamente alla Provincia di Prato si pu osservare che esso in Tabella 5 40 e Colonna 4 corrisponde al quantitativo di rifiuti trattati gestione totale di rifiuti con varie provenienze da impianti presenti in provincia di Prato diviso per la quantit totale di rifiuti prodotti in provincia compresi i flussi da esenzioni MUD prodotto ESTESO Si evidenzia una copertura pari al 62 per l indicatore in colonna 2 Tale percentuale risulta da una produzione di quasi 15 000 ton compresi gli esenti MUD e una quantit gestita in provincia di 9 000 ton ritirata da soggetti gestori provenienti dalla Provincia di Prato Analizzando l indicatore in colonna 4 si osserva che la copertura scende al 5896 perch i gestori hanno dichiarato di avere trattato 9 500 ton per quota parte ricevute da provenienze diverse dalla Provincia di Prato trattato in PRATO da rifiuti tutte le dell indust provenienze ria tessile
118. 76 1 11 Borgo San Lorenzo 18 049 24 88 41 69 66 57 3 69 Calenzano 16 304 22 45 11 01 53 01 0 080 86 55 5 31 s Campi Bisenzio 43 224 33 63 11 13 80 99 0 020 125 77 2 91 Capraia e Limite 7 162 9 03 9 47 18 50 2 58 ce Castelfiorentino 17 937 23 52 21 33 44 85 2 50 Cerreto Guidi 10 501 13 64 14 87 28 51 2 71 Certaldo 16 328 21 49 20 49 41 98 2 57 Dicomano 5 676 6 73 4 90 10 34 21 97 3 87 Empoli 47 549 61 82 58 49 120 31 2 53 Fiesole 14 264 29 86 11 13 23 12 64 11 4 49 Figline Val d Arno 16 987 24 37 24 02 45 80 94 19 5 54 159 Intercettazione Provincia COMUNE Abitanti 2001231 200135 200136 200121 Totale pro capite kg ab anno FIRENZE 368 901 334 53 23 87 868 03 0 350 1 226 78 3 33 Firenzuola 4 908 13 08 11 62 10 89 35 59 7 25 Fucecchio 23 340 29 94 28 03 57 97 2 48 Gambassi Terme 4 912 6 41 6 11 12 52 2 55 Greve 14 304 30 23 9 60 23 87 63 70 4 45 Impruneta 14 880 25 75 9 84 24 41 60 00 4 03 Incisa Val d Arno 6 259 7 62 6 57 12 34 26 53 4 24 Lastra a Signa 19 634 25 43 25 14 50 57 2 58 Londa 1 877 4 18 3 07 8 27 15 52 8 27 Marradi 3 295 0 00 0 00 Montaione 3 779 4 89 5 48 10 37 2 74 Montelupo Fiorentino 13 537 17 24 17 67 34 91 2 58 Montespertoli 13 412 22 12 33 83 55 95 4 17 Palazzuolo sul Senio 1 199 1 80 1 65 1 64 5 09 4 25 Pelago 7 634 13 08 11 90 23 46 4
119. 8 MUD presentato entro il 30 aprile 2009 poich i dati del MUD 2010 relativi all anno 2009 non sono stati ancora completamente bonificati alla data di stesura del presente documento Il problema delle esenzioni dall obbligo di compilazione del MUD per i produttori di rifiuti non pericolosi rende sempre meno significativi i dati a partire dal 2006 tanto che la stessa ARPAT ritiene che l ultima serie affidabile di dichiarazioni MUD sia quella dei MUD 2005 dati 2004 Infatti con l entrata in vigore del D Lgs 152 06 stata introdotta l esclusione dall obbligo di dichiarazione MUD dei produttori di rifiuti non pericolosi Art 189 Essendo entrato in vigore tale decreto pochi giorni prima del termine della presentazione delle dichiarazioni MUD 2006 l effetto per quell anno stato limitato seppur tangibile Con i MUD 2007 essendo il D Lgs 152 06 entrato in vigore un anno prima del termine per la presentazione si avuta una riduzione sensibilmente maggiore e la perdita dei dati di molti piccoli produttori Negli anni successivi si ritornati ad una situazione di normalit in quanto il DLgs 4 2008 ha reintrodotto l obbligo di compilazione del MUD per i produttori di rifiuti non pericolosi con pi di 10 dipendenti dati sono stati forniti gi bonificati da ARPAT 0 1 2 Effetto delle esenzioni La riduzione dei quantitativi dichiarati per l anno 2006 visibile nelle seguenti tabelle e grafici per gli anni 2007 e 2008 si ha invece u
120. 8 0 107 3 3649 20102 GR 150111 00 0 0 170605 650 65 0 LI 170601 0 1 0 1 170605 133 13 3 Lu 150111 00 0 0 MS 150111 00 00 160212 02 02 170605 23924 53 5 100 1 2546 1 Pl 150111 60 00 07 67 160111 00 0 0 108 DESTINO PROVENIENZA SIGLA Totale SIGLA REGIONE PROV CER FI PO PT complessivo 170601 9 0 4 2 13 2 170605 488 5 28 2 581 0 1097 7 PO 150111 06 0 1 0 1 0 8 PT 170601 0 0 0 0 170605 0 6 354 36 0 SI 170605 0 3 0 3 TOS Totale 4521 8 190 1 1087 9 5799 8 UMB PG 170601 0 1 0 1 170605 0 0 0 0 UMB Totale 0 2 0 2 Totale complessivo 5537 5 267 7 1908 6 7713 9 Tabella 5 9 RCA provenienti dall ATO Centro comprendono le trasferenze suddivisi per CER e per destino Dati 2008 5 2 3 Linee guida per la gestione dei RCA Corretta gestione dei RCA secondo la normativa dopo il 31 dicembre 2008 La pubblicazione del D Lgs n 36 2003 di recepimento della direttiva 1999 31 CE relativa alle discariche di rifiuti ha introdotto numerose novit sostanziali in materia di smaltimento in discarica controllata ed in particolare diverse disposizioni specifiche dedicate alla gestione dei rifiuti contenenti amianto La norma collegata al D Lgs 36 2003 e di fondamentale importanza per l applicazione dello stesso il D M 3 agosto 2005 recante Criteri di ammissibilit dei rifiuti in discarica criteri d
121. 8 365 7 27 2 Tabella 5 8 Produzione provinciale di rifiuti contenenti amianto dichiarata dalle imprese per il 2008 Dati in tonnellate fonte MUD Nella tabella seguente stato analizzato il destino territoriale dei RCA da produttori nel ATO Centro siano essi produttori diretti o stazioni di trasferenza Il 41 stato conferito ad impianti di stoccaggio intermedio in province toscane il 59 fuori regione DESTINO PROVENIENZA SIGLA Totale SIGLA REGIONE PROV FI PO PT complessivo MAR AN 160212 10 9 10 9 170605 35 0 35 0 107 DESTINO PROVENIENZA SIGLA Totale SIGLA REGIONE PROV CER FI PO PT complessivo MC 170605 149 149 MAR Totale 60 8 60 8 VEN PD 170605 193 19 3 RO 170605 1298 197 149 5 VR 150111 10 10 170605 1314 1314 VEN Totale 149 1 207 1314 3012 EMR BO 160212 00 0 0 170601 _ 272 272 170605 4647 4647 EMR Totale 491 9 491 9 LAZ FR__ 170605 _17 9 179 RM 170601 03 03 170605 139 7 57 0 516 5 7132 LAZ Totale 157 9 570 5165 7313 LOM BG 170605 206 20 6 BS 170601 02 02 170605 1726 1726 MI 170601 108 10 8 LOM Totale 31 3 1728 204 2 TN 170605 1246 1246 TAA Totale 124 6 1246 TOS AR 150111 10 02 0 5 17 170605 16 16 FI 1501111 14 00 07 24 170601 46 0 0 46 170605 153
122. 8 44 6 35 Pontassieve 20 811 33 91 31 82 69 70 135 43 6 51 Reggello 16 089 21 13 19 96 39 99 81 08 5 04 Rignano sull Arno 8 669 12 52 10 32 21 43 44 27 5 11 Rufina 7 471 11 24 9 06 20 93 41 23 5 52 S Casciano Val di Pesa 17 171 39 84 20 33 34 79 94 96 5 53 San Godenzo 1 268 5 78 5 45 10 45 21 67 17 09 San Piero a Sieve 4 239 5 36 9 42 14 78 3 49 Scandicci 50 071 94 75 73 2 151 79 0 350 320 09 6 39 Scarperia 7 794 867 19 06 27 73 3 56 Sesto Fiorentino 47 587 43 24 22 66 105 13 0 230 171 26 3 60 Signa 18 213 15 80 2 28 39 42 0 000 57 50 3 16 Tavarnelle Val di Pesa 7 692 17 78 9 12 14 23 41 13 5 35 Vaglia 5 134 8 10 17 50 25 60 4 99 Vicchio 8 234 11 78 21 06 32 84 3 99 Vinci 14 523 18 90 17 92 36 82 2 54 Totale Firenze 991 862 1 216 91 761 23 1 742 15 1 03 3 721 32 3 75 Cantagallo 3 073 3 67 3 82 9 156 16 64 5 41 Carmignano 13 984 18 86 19 63 47 109 85 60 6 12 o Montemurlo 18 467 18 07 18 80 45 127 82 00 4 44 5 Poggio a Caiano 9 796 8 93 9 30 22 31 40 54 4 14 Si PRATO 186 798 205 88 214 26 514 203 934 34 5 00 Vaiano 9 945 12 81 13 33 31 987 58 12 5 84 Vernio 6 111 7 66 7 98 19 139 34 78 5 69 Totale Prato 248 174 275 88 287 11 689 03 1 25202 5 04 Abetone 692 1 58 1 58 2 28 Agliana 16 814 26 64 16 74 31 97 1 000 76 35 4 54 Buggiano 8 892 9 01 5 10 2 37 16 48 1 85 2 Chiesina Uzzanese 4 517 8 20 7 76 15 96 3 53 Cutigliano 1 587 0 00 0 00 Lamporecchio 7 111 10 01 20 70 30 71 3 98 160 Intercettazione
123. 8 viene nuovamente incentivato il conferimento dei rifiuti agricoli al servizio pubblico di raccolta tramite convenzione che il D Lgs 152 2006 aveva fortemente ridimensionato a causa degli oneri per i piccoli imprenditori in particolare l obbligo di compilare il formulario in tutti i casi di trasporto di rifiuti e l obbligo di iscrizione all Albo Nazionale Gestori Ambientali anche per il trasporto dei rifiuti propri Inoltre con la legge 13 09 Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 30 dicembre 2008 n 208 Gazzetta Ufficiale n 49 del 28 febbraio 2009 recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell ambiente stata modificata la norma del cosiddetto Codice Ambientale che disciplina gli accordi di programma in materia di gestione dei rifiuti La nuova disposizione contenuta nell art 8 quater prevede finalmente che gli Accordi di programma per la gestione dei rifiuti possano prevedere semplificazioni amministrative da concordare tra le aziende e la pubblica amministrazione 217 Si ricorda infatti che gli Accordi di programma erano stati fortemente penalizzati a seguito dell approvazione del d lgs n 4 08 correttivo del d lgs 152 06 che aveva previsto l impossibilit di prevedere semplificazioni amministrative in deroga alla normativa vigente pur nel rispetto delle norme comunitarie L eliminazione quindi di questo divieto consente ora alle imprese di concord
124. 9 126 155 5 3 038 4 245 370 0 42 782 3 455 106 0 2006 34 311 8 85 2442 2 474 8 199 179 6 38 443 9 359 654 3 2007 47 398 6 95 059 6 2 124 6 265 041 6 21 039 3 430 663 7 2008 48 122 1 110 839 9 4 845 0 266 578 9 28 479 0 458 864 9 Tabella 0 31 Provincia di Pistoia produzione 2002 2008 totale RS per stato fisico ton anno Produzione totale di rifiuti speciali per stato fisico PT 2002 2008 300 000 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000 Fangoso Palabile Liquido Non definito Solido Non PulverulentoPulverulento Solido Figura 0 14 Provincia di Pistoia produzione 2002 2008 totale RS per stato fisico ton anno 0 4 6 Analisi aggiuntiva sui flussi provenienti da soggetti con esenzione MUD La disponibilit dell intera serie di dati MUD relativa a tutta la regione Toscana ha consentito di effettuare questo interessante approfondimento che permette di avvicinare le stime ai dati reali Poich infatti gli 44 impianti che ritirano rifiuti speciali non sono assoggettati alle esenzioni dall analisi delle loro dichiarazioni verificando la provincia di provenienza dei soggetti che ivi hanno conferito possibile calcolare il flusso aggiuntivo proveniente dai soggetti esentati e destinato in impianti toscani Per un analisi ancor pi raffinata occorrerebbe questa estrazione all inverso su tutto il territorio nazionale ma ci praticamente impossibile Tale elaborazione stata quindi ricav
125. A SPA EX VAIANO Stoccaggio Provvisorio 200123 200135 200136 Tabella 5 25 Impianti autorizzati alla gestione dei RAEE delle Province di Firenze Prato e Pistoia procedura ordinaria AIA e semplificata 169 5 4 6 Fabbisogno impiantistico e modalit di trattamento CODICE CER Trattato in ATO Centro da tutte le DESCRIZIONE provenienze prodotto ESTESO in ATO Centro 160209 trasformatori e condensatori contenenti PCB 160210 apparecchiature fuori uso contenenti PCB o da essi contaminate diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09 160211 apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi HCFC 160212 apparecchiature fuori uso contenenti amianto in fibre libere 160213 apparecchiature fuori uso contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12 160214 apparecchiature fuori uso diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 160215 componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso 160216 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15 200121 tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 200123 apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi 200135 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso diverse da quelle di cui alla voce 20 01 21 e 20 01 23 conte
126. A AL DETTAGLIO DI CARBURANTE PER 50 AUTOTRAZIONE 28 80 0 04 28 84 0 13 0 43 0 01 0 56 29 40 1 9 COMMERCIO ALL INGROSSO E INTERMEDIARI DEL COMMERCIO AUTOVEICOLI E MOTOCICLI 51 ESCLUSI 229 42 0 27 229 69 75 00 35 58 110 58 340 27 21 8 COMMERCIO AL DETTAGLIO ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI MOTOCICLI RIPARAZIONE 52 DI BENI PERSONALI E PER LA CASA 4 30 4 30 1 82 0 27 2 09 6 39 0 496 TRASPORTI TERRESTRI TRASPORTI MEDIANTE 60 CONDOTTE 0 26 0 26 0 07 0 56 0 39 1 03 1 29 0 1 ATTIVITA DI SUPPORTO ED AUSILIARIE DEI TRASPORTI ATTIVITA DELLE AGENZIE DI 63 VIAGGIO 0 61 0 61 0 02 0 07 0 08 0 70 0 0 64 POSTE TELECOMUNICAZIONI 20 92 0 13 21 05 0 07 0 07 21 12 1 4 151 o o co uo zo E S a 5 a a A E E To a ED lt e gt 3 descrizione S S S S S e e e KO e e e JO s o e e e e e e e e e 5 e e e lt lt n poa INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA ESCLUSE LE ASSICURAZIONI E FONDI 65 PENSIONE 0 17 0 17 0 17 00 70 ATTIVITA IMMOBILIARI 1 58 0 48 2 06 2 06 0 1 NOLEGGIO DI MACCHINARI E ATTREZZATURE SENZA OPERATORE E DI BENI PER USO 71 PERSONALE E DOMESTICO 0 03 0 03 0 03 00 72 INFORMATICA E ATTIVITA CONNESSE 42 03 42 03 0 85 0 85 42 87 27 ALTRE ATTIVITA PROFESSIONALI ED 74 IMPRENDITORIALI 1 69 1 69 0 12 0 12 181 01 80 ISTRUZIO
127. ALE O ALTRI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI E PERSONALI P ATTIVIT SVOLTE DA FAMIGLIE E CONVIVENZE Q ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI A AGRICOLTURA CACCIA E SILVICOLTURA PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI CA ESTRAZIONE DI MINERALI ENERGETICI CB ESTRAZIONE DI MINERALI NON ENERGETICI DA INDUSTRIE ALIMENTARI DELLE BEVANDE E DB INDUSTRIE TESSILI E DELL ABBIGLIAMENTO DC INDUSTRIE CONCIARIE FABBRICAZIONE DI DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN DE FABBRICAZIONE DELLA PASTA CARTA DELLA DF FABBRICAZIONE DI RAFFINERIE DI DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DL DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E DI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA DJ METALLURGIA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED DL FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO T DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA F COSTRUZIONI PO G COMMERCIO ALL INGROSSO E AL DETTAGLIO H ALBERGHI E RISTORANTI PT TRASPORTI MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI J ATTIVITA FINANZIARIE sus K ATTIVITA IMMOBILIARI NOLEGGIO L AMMINISTRAZIONE PUBBLICA rr Figura 0 5 Ripartizione del numero di addetti dei settori produttivi class Ateco calcolata percentuale degli addetti del settore sul totale addetti della provincia Fonte dichiarazioni MUD anno 2005 0 1 5 Rappresentazione mediante indici e GIS della produzione
128. CASTELFIORENTINO 17 919 27 56 27 56 27 56 1 54 CERRETO GUIDI 10 419 238 73 113 05 351 78 351 78 33 76 DICOMANO 5 626 EMPOLI 47 181 FIGLINE VALDARNO 16 866 FIRENZE 365 659 34 16 37 88 72 04 72 04 0 20 FUCECCHIO 23 182 0 46 2 16 2 62 2 62 0 11 IMPRUNETA 14 860 8 21 8 21 8 21 0 55 LASTRA SIGNA 19 594 17 65 17 65 17 65 0 90 MONTESPERTOLI 13 249 25 33 25 33 25 33 1 91 PONTASSIEVE 20 764 120 00 4 58 124 58 124 58 6 00 RUFINA T 511 SCANDICCI 50 031 0 16 138 15 138 31 138 31 2 76 SCARPERIA 7 663 122 98 122 98 122 98 16 05 SESTO FIORENTINO 47 332 4 32 4 32 4 32 0 09 gt SIGNA 18 097 16 37 39 66 56 03 56 03 3 10 212 2 o o o o E o 2 ul S 8 lt E o E E E E E ES 2 D E TAVARNELLE VAL DI PESA 7 541 4 57 4 57 4 57 0 61 VICCHIO 8 200 VINCI 14 375 40 80 40 80 40 80 2 84 Provincia di Firenze 984 663 4 65 4 65 1 424 68 238 73 66 01 54 28 1 318 95 2 16 3 104 81 3 109 46 3 16 PO CANTAGALLO 2 990 2 00 438 87 440 87 440 87 147 45 CARMIGNANO 13 814 91 25 21 36 14 60 2 20 763 43 892 84 892 84 64 63 MONTEMURLO 18 416 6 68 6 68 302 51 4228 0 16 1584 66 02 2 572 36 2 999 17 3 005 85 163 22 POGGIO A CAIANO 9 659 390 85 390 85 390 85 40 46 PRATO 185 091 113 66 3 68 117 34 231 64 1 80
129. CAZIONE DI E PRODUZIONE E A AGRICOLTURA PRODOTTI CHIMICI E DISTRIBUZIONE DI CACCIA E DIFIBRE SINTETICHE E ENERGIA ELETTRICA SILVICOLTURA ARTIFICIALI RN GASE ACQUA 1 0 1 9 x 16 Altro 7 5 CB ESTRAZIONE DI DJ METALLURGIA MINERALI NON BBRICAZIONE DI ENERGETICI PRODOTT 2 5 2 3 i F COSTRUZIONI DN ALTRE INDUSTRIE 35 6 MANIFATTURIERE 25 ALL INGROSSO E DI FABBRICAZIONE DI TTAGLIO PRODOTTI DELLA RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI LAVORAZIONE DI MOTOCICLI E DI MINERALI NON OR O ALTRI SERVIZI METALLIFERI aa PUBBLICI SOCIALI E 33 y PERSONALI 33 5 Figura 0 7 Suddivisione per settore di attivit economica della produzione di rifiuti speciali Rappresentazione dei primi dieci settori dati MUD anno 2008 Divisione settore ATECO Dos le n sul totale pericolosi O ALTRI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI E PERSONALI 36 371 44 496 G COMMERCIO ALL INGROSSO E AL DETTAGLIO RIPARAZIONE DI 10 567 12 996 AUTOVEICOLI MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA DJ METALLURGIA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 6 921 8 596 DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E 5 192 6 396 ARTIFICIALI F COSTRUZIONI 4 179 5 196 DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 3 588 44 TRASPORTI MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 3 492 4 3 N SANIT E ASSISTENZA SOCIALE 2 800 3 4 DI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI 1 452 1 8 N
130. CFB RD COND CDR DIS SUO DEP 10 COND condizionamento preliminare DEP depurazione DIS discarica INC incenerimento recupero energetico RD recupero diretto TCFB trattamento chimico fisico biologico 226 020103 scarti di tessuti vegetali 0 84 0 15 0 0 0 0 rifiuti plastici ad esclusione degli 020104 imballaggi 0 36 0 64 0 0 0 0 scarti inutilizzabili per il consumo o la 020304 trasformazione 096 5196 096 2096 096 1796 096 6 scarti inutilizzabili per il consumo o la 020601 trasformazione 0 26 0 74 0 1 0 0 Tabella 5 45 Gestione dei rifiuti agricoli suddivisi per codice CER 5 7 Rifiuti dal settore del florovivaismo 5 7 1 Premessa Nel territorio del comune di Pistoia l agricoltura rappresenta uno dei principali fattori produttivi in grado di determinare un carico ambientale significativo Fra le diverse tipologie delle coltivazioni permanenti le principali sono il vivaismo circa il 32 della SAU che occupa la pianura posta a sud della citt e quelle dell olivo e della vite complessivamente il 34 della SAU che occupano prevalentemente le zone collinari La zona di pianura occupata anche dal mais 10 della SAU Il comprensorio vivaistico si estende per una superficie coltivata stimata in 4 950 ettari distribuiti nei comuni di Pistoia Serravalle Pistoiese Agliana Quarrata Mo
131. Complessivo Provincia ATO BAGNO A RIPOLI 0 76 917 0 10 0 64 10 68 49 88 3 08 53 05 63 74 2 1 1 3 BARBERINO DI MUGELLO 0 10 0 13 0 06 0 29 0 83 027 1 10 1 39 0 0 0 0 BARBERINO VAL D ELSA 0 99 10 88 2 87 200 16 741 9445 0 16 0 62 95 23 111 97 3 6 2 2 BORGO SAN LORENZO 0 07 0 10 810 003 0 18 0 37 8 84 17 08 3 75 20 82 29 67 1 096 0 696 CALENZANO 0 34 35 71 033 0 75 1 20 38 34 54 19 704 231 63 55 101 89 3 3 2 0 BISENZIO 0 09 5 40 0 02 1 17 0 02 6 71 48 12 1 41 49 53 56 24 1 8 1 1 CAPRAIA LIMITE 10 31 0 07 10 38 10 38 0 3 0 2 CASTELFIORENTINO 0 27 0 39 0 22 0 88 15 68 022 15 90 16 78 0 5 0 3 CERRETO GUIDI 0 24 0 09 0 10 0 64 1 06 21 39 0 30 21 68 22 74 0 7 0 4 CERTALDO 1 48 9 82 1 33 0 02 12 65 2571 0 47 1 62 27 81 40 45 1 3 0 8 DICOMANO 0 0 0 0 EMPOLI 6 66 21 06 4 17 0 18 2 00 0 041 3410 5994 2527 0 68 85 90 120 00 3 9 2 4 FIESOLE 0 02 0 18 0 27 0 47 10 56 585 16 41 16 87 0 5 0 3 FIGLINE VALDARNO 1 43 0 34 3 03 3 32 8 12 140 17 302 10 2 89 445 16 453 28 14 7 8 9 FIRENZE 7 59 0 11 58 98 0 15 96 61 6 52 14 79 108 35 7 54 300 63 481 89 195 11 2 44 679 44 980 07 31 8 19 3 FIRENZUOLA 00 0 0 FUCECCHIO 0 03 0 13 0 09 0 25 0 32 004 0 36 0 61 0 0 0 0 GAMBASSI TERME 0 05 0 00 0 06 0 13 0 13 0 18 0 0 0 0 GREVE IN CHIANTI 0 10 0 41 0 08 0 59 0 68 872 9 40 9 98 0 3 0 2 IMPRUNETA 7 36 0 06 205 31 0 02 0 08 212 83 32 26
132. Consiste nell asportazione di parti mobili dei RAEE sportelli componenti e cablaggi elettrici guarnizioni in PVC e o gomma ed altre parti accessorie quali piani di cristallo acciaio plastica ecc e nella contemporanea rimozione se necessaria dei materiali classificati pericolosi quali da circuiti e dall olio interruttori con sostanze pericolose condensatori tubi catodici schede elettriche ed elettroniche Prevalentemente ai fini della sicurezza sul posto di lavoro sono asportate anche le sostanze facilmente infiammabili eventualmente presenti Smontaggio e recupero componenti Questa fase richiede un attenta definizione di procedure per garantire la possibilit di recupero dei componenti ancora validi dal punto di vista tecnico economico Richiede rispetto alle altre fasi un maggior apporto di lavoro manuale quindi il contributo di procedure automatizzate non pu essere spinto oltre certi limiti se non a scapito della flessibilit dell operazione 173 Le suddette operazioni devono consentire la costituzione di una forma di garanzia sulla durata di vita residua presunta per il componente recuperato L impiego di eventuali componenti utilizzanti fluidi refrigeranti la cui produzione bandita dalla normativa vigente deve essere adeguato ai limiti temporali e applicativi della normativa stessa componenti e le apparecchiature recuperati devono tassativamente presentare i seguenti requisiti devono riportare una marcatu
133. D soggetti ESENTI MUD ESENTI MUD Pericoloso Totale S ET Pericoloso Totale IL Pericoloso Totale 01 rifiuti da prospezione estrazione e trattamento di minerali 243 61 0 00 243 61 344 77 0 00 344 77 4 60 0 00 4 60 02 rifiuti da agricoltura e preparazione di alimenti 7 155 27 0 02 7 155 29 2 388 51 1 53 2 390 04 6 28 6 37 6 28 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 35 663 67 22 53 35 686 20 2 954 70 0 00 2 954 70 52 04 52 04 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 2 723 59 0 00 2 723 59 438 78 0 00 438 78 99 82 0 00 96 43 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 0 80 15 43 16 23 0 02 0 00 0 02 0 00 0 00 0 00 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 1 055 17 25 20 1 080 38 2 393 77 1 42 2 395 19 74 61 0 14 56 70 07 rifiuti dei processi chimici organici 814 69 1 014 56 1 829 24 348 67 198 81 547 48 41 55 60 94 46 98 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 490 46 127 41 617 87 202 83 26 46 229 29 98 89 29 23 77 56 09 rifiuti dell industria fotografica 2 27 64 06 66 33 0 30 0 41 0 71 0 01 0 77 0 03 10 rifiuti prodotti da processi termici 2 510 74 52 46 2 563 20 18 08 2 29 20 38 10 86 0 64 3 88 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 148 36 356 28 504 64 2 62 0 84 3 47 0 03 0 28 0 04 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 8 506 00 298 81 8 804 80 1
134. E E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA 334 0 1 GASE ACQUA L AMMINISTRAZIONE PUBBLICA 208 0 0596 H ALBERGHI E RISTORANTI 52 0 0196 DL FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI 43 0 0196 APPARECCHIATURE ELETTRICHE ELETTRONICHE ED OTTICHE A AGRICOLTURA CACCIA E SILVICOLTURA 37 0 01 DC INDUSTRIE CONCIARIE FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN 12 0 003 CUOIO PELLE E SIMILARI 5 0 001 M ISTRUZIONE 3 0 001 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 2 0 0004 J ATTIVITA FINANZIARIE 0 0 00004 Totale complessivo 419 604 100 0 Tabella 0 16 Provincia di Prato Suddivisione della produzione di rifiuti speciali per divisione di attivit economica Dati MUD anno 2008 G COMMERCIO Au NGRossoe PO 2008 produzione rifiuti speciali per attivit AL DETTAGLIO DH FABBRICAZIONE DI RIPARAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E AUTOVEICOLI MATERIE PLASTICHE MOTOCICLI E DI 0 4 BENI PERSONALI E PERLA CASA DE FABBRICAZIONE 1 6 ELLA PASTA CARTA CART TRASPORTI MAGAZZINAGGIO PRODOTTI DI CA COMUNICAZIONI ORIA 08 07 DB INDUSTRIE TESSILI E DELL ABBIGLIAMENTO 42 DN ALTRE INDUSTRIE F COSTRUZIONI MANIFATTURIERE 21 0 12 1 DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 03 4 Altro 1 1 DI FABBRICAZIONE DIPRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 0 3 ALTRI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI E PERSONALI 57 6 Figura 0 10 Suddivisione per settore di
135. ERICOLOSI Tabella 5 16 Indicatori di copertura del fabbisogno Complessivo 2008 ATO Toscana Centro La successiva Tabella 5 17 riporta gli indicatori di copertura del fabbisogno a livello di ATO con il dettaglio per CER trattato in ATO Centro da tutte le CODICE PER provenienze prodotto ESTESO in ATO centro 180101 180102 180103 180104 180106 180107 180108 180109 180110 180202 180203 180205 123 180206 NP 180207 P 180208 NP Tabella 5 17 Indicatori di copertura del fabbisogno ATO Toscana Centro Dettaglio per CER 124 Per quanto riguarda le modalit di gestione dei rifiuti sanitari si pu osservare che la modalit di trattamento prevalente in particolare per i rifiuti pericolosi a rischio infettivo quella dell incenerimento Le altre categorie di rifiuti pericolosi vengono trattate prevalente tramite incenerimento fatta eccezione per i codici 180106 avviati ad operazioni di condizionamento e 180110 avviati a trattamento chimico fisico Anche per i rifiuti non pericolosi prevalente l avvio ad incenerimento con l eccezione della categoria 180104 07 09 avviati a condizionamento MODALITA DI TRATTAMENTO5 a DESCRIZIONE INC TCFB RD v CDR DIS suo DEP 180101 NP oggetti da taglio eccetto 18 01 03 0 0 0 0 0 0 0 parti anatomiche ed organi incluse le sacch
136. FABBRICAZIONE DI MOBILI 3611 Fabbricazione di sedie e divani 36111 Fabbricazione di sedie e sedili inclusi quelli per aeromobili autoveicoli navi e treni fabbricazione di sedie e sedili per uffici laboratori sale d attesa e per uso domestico in qualsiasi materiale fabbric 36112 Fabbricazione di poltrone e divani fabbricazione di divani divani letto e poltrone attivit dei laboratori di tappezzeria finitura di sedie poltrone divani riparazione e restauro di divani e poltrone 3612 Fabbricazione di mobili per uffici e negozi 36121 Fabbricazione di mobili metallici per uffici e negozi ecc fabbricazione di mobili metallici speciali per negozi banconi vetrine mensole ecc fabbricazione di mobili metallici per uffici fabbricazione di 36122 Fabbricazione di mobili non metallici per uffici negozi ecc fabbricazione di mobili non metallici speciali per negozi banconi vetrine mensole ecc fabbricazione di mobili non metallici per uffici fabbri 3613 Fabbricazione di mobili per cucina 3614 Fabbricazione di altri mobili 36141 Fabbricazione di altri mobili in legno per arredo domestico fabbricazione di mobili per camere da letto soggiorni per esterno ecc finitura di mobili ad es verniciatura verniciatura a spruzzo verniciatura 36142 Fabbricazione di mobili in giunco vimini ed altro materiale 239 Firenze Prato Pistoia ATO Centro Prodotto tla Prodotto tla Prodotto
137. GIO DEI TESSILI 469 1 9 627 4 333 7 10 430 2 174 CONFEZIONAMENTO DI ARTICOLI TESSILI ESCLUSI GLI ARTICOLI DI VESTIARIO 142 0 142 0 Confezionamento di biancheria da letto da tavola e per l arredamento fabbricazione di articoli confezionati in tessuti di qualsiasi materia compresi i tessuti lavorati a maglia coperte parti in 17401 tessuto di term 0 0 75 3 754 Fabbricazione di articoli in materie tessili n c a fabbricazione di incerate tende e articoli da campeggio vele teli per tende da sole teloni per autoveicoli ecc bandiere stendardi striscioni 17402 pann 580 0 638 6 932 1 311 7 196 ATO ATECO Descrizione Firenze Prato Pistoia Centro 175 ALTRE INDUSTRIE TESSILI 209 8 10 7 0 4 220 9 1751 Fabbricazione di tappeti e moquette 890 4 890 4 1752 Fabbricazione di spago corde funi e reti 1 7 1 7 1753 Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie esclusi gli articoli di vestiario 32 5 288 8 1 436 3 1 757 6 1754 Fabbricazione di altri tessili 57 5 57 5 Fabbricazione di feltri battuti fabbricazione di feltro fabbricazione di ovatte di materie tessili e 17541 manufatti di ovatta prodotti tessili trapuntati in pezza 333 2 333 2 Fabbricazione di nastri fettucce stringhe trecce passamanerie di fibre tessili fabbricazione di nastri galloni e simili compresi i nastri senza trama in fibre o fili disposti parallelamente ed 17542 inc
138. IATURE PER 32 LE COMUNICAZIONI 21 56 0 58 22 14 2 07 0 09 2 16 24 30 0 8 FABBRICAZIONE DI APPARECCHI MEDICALI DI APPARECCHI DI PRECISIONE DI STRUMENTI 33 OTTICI E DI OROLOGI 85 69 4 36 90 05 0 94 15 80 0 98 0 42 0 20 18 33 108 38 3 5 FABBRICAZIONE DI AUTOVEICOLI RIMORCHI E 34 SEMIRIMORCHI 5 47 0 48 5 95 0 57 0 24 0 80 6 76 0 2 147 TE 35 amp S eee descrizione El IE s o e e e e e e e eo e oz e e 5 lt n poa 35 FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO 11 12 1 32 12 45 0 36 1 50 1 96 14 31 0 596 FABBRICAZIONE DI MOBILI ALTRE INDUSTRIE 36 MANIFATTURIERE 27 88 0 34 28 22 047 0 11 1 07 0 04 1 69 29 91 1 096 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL 37 RICICLAGGIO 1887 008 18 95 0 19 30 43 0 04 3067 4962 16 PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DI GAS 40 DI VAPORE E ACQUA CALDA 31 61 0 11 31 72 21 86 0 06 255 56 0 29 277 76 309 48 10 1 RACCOLTA DEPURAZIONE E DISTRIBUZIONE 41 D ACQUA 0 48 0 48 0 74 0 07 0 81 1 29 0 0 45 COSTRUZIONI 72 60 0 90 1 02 74 52 0 42 6 65 2 22 7 39 1 30 17 98 92 49 3 0 COMMERCIO MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI VENDITA AL DETTAGLIO DI CARBURANTE PER 50 AUTOTRAZIONE 7 04 0 29 7 33 1 06 2 08 0 16 0 06 3 36 10 69 0 3 COMMERCIO ALL INGROSSO E INTERMEDIARI DEL COMMERCIO AUTOVEICOLI E MOTOCICLI 51 ESC
139. K K K K kl Costituiscono fattori penalizzanti per la valutazione Aree sottoposte a vincolo idrogeologico ai sensi della Aree sismiche inserite nella classe 1 della D CRT 94 85 Aree in frana o soggette a movimenti gravitativi Aree che ricadono negli ambiti fluviali A2 e B di cui alla D CRT 230 94 Siti con habitat naturali e aree significative per la presenza di specie animali o vegetali proposti per l inserimento nella rete europea Natura 2000 secondo le direttive Comunitarie 92 43 e 79 409 Aree soggette a rischio di inondazione Zone di particolare interesse ambientale di cui alla sottoposte a tutela ai sensi riferite a fiumi torrenti e corsi d acqua e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna lettera c territori coperti da foreste e da boschi ancorch percorsi o danneggiati dal fuoco fatto salvo quanto previsto dalla LR 73 96 e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento ai sensi dell art 54 del RD 30 dicembre 1923 n 3267 lettera aree assegnate alle universit agrarie e le zone gravate da usi civici lettera h zone umide incluse nell elenco di cui al lettera i zone di interesse archeologico lettera m Interferenza con i livelli di qualit delle risorse idriche superficiali e sotterranee Bellezze panoramiche individuate ai sensi del punto 4 dell Aree protette perimetrate quali categorie a di cui alla D CR n 296 88 Impossibilit di realizzare soluzioni
140. L DI PESA 0 35 0 67 0 15 1 17 65 92 008 6 52 72 52 73 69 2 4 1 5 VAGLIA 0 03 0 03 0 03 0 0 0 0 VICCHIO 0 06 0 06 120 008 1 28 1 34 0 0 0 0 VINCI 0 20 0 03 1 27 0 56 0 04 0 10 2 20 492 027 0 34 5 53 7 73 0 3 0 2 PROVINCIA DI FIRENZE 31 12 0 11 161 83 11 03 469 35 7 25 29 70 116 08 16 87 843 33 1 618 39 591 93 24 70 2 235 01 3 078 34 100 0 60 6 CANTAGALLO 0 00 0 00 0 35 0 35 0 35 0 0 0 0 CARMIGNANO 0 65 0 08 0 73 5 86 2 13 7 99 8 72 0 6 0 2 MONTEMURLO 1 16 0 07 1 23 0 64 0 11 0 75 1 98 0 1 0 0 POGGIO A CAIANO 0 06 0 06 3 00 3 00 3 06 0 2 0 1 PRATO 5 59 79 64 54 60 1 62 265 58 235 69 642 71 385 44 15 01 503 89 904 34 1 547 05 99 0 30 5 VAIANO 0 27 0 07 0 33 0 61 0 24 0 85 1 19 0 1 0 0 PROVINCIA DI PRATO 5 59 79 64 56 74 1 84 265 58 235 69 645 07 395 90 15 36 506 02 917 28 1 562 35 100 096 30 8 AGLIANA 8 93 0 69 9 62 1 96 004 1 99 11 62 2 7 0 2 BUGGIANO 0 03 0 01 0 04 0 06 0 06 0 10 0 0 0 0 CHIESINA UZZANESE 0 26 0 26 1 83 1 83 2 09 0 5 0 0 CUTIGLIANO 0 00 0 00 0 00 0 0 0 0 LAMPORECCHIO 0 08 0 19 0 261 32 35 1464 014 47 12 47 38 10 9 0 9 LARCIANO 0 00 0 00 0 00 0 0 0 0 MASSA E COZZILE 0 39 1 36 0 63 2 38 11 00 009 11 09 13 47 3 1 0 3 MONSUMMANO TERME 1 49 0 84 0 14 0 05 2 52 0 18 0 01 0 19 271 06 0 1 MONTALE 0 06 0 06 6 59 6 59 6 65 1 5 0 1 MONTECATINI TERME 0 03 0 06 0 09 0 05 0 05 0 14 0 0 0 0
141. LL AGRICOLTURA E ALLA ZOOTECNIA ESCLUSI SERVIZI VETERINARI CREAZIONE E MANUTENZIONE DI GIARDINI AIUOLE E SPAZI VERDI 0141 Attivit dei servizi connessi all agricoltura creazione e manutenzione di giardini aiuole e spazi verdi 222 01411 Esercizio per conto terzi e noleggio di mezzi e di macchine agricole con personale noleggio di macchine agricole con operatore e personale attivit agricole svolte con macchine agricole per conto terzi preparaz 01412 Raccolta prima lavorazione esclusa trasformazione conservazione di prodotti agricoli e altre attivit dei servizi connessi all agricoltura svolti per conto terzi preparazione dei raccolti per i mercati ad es 0142 Attivit dei servizi connessi all allevamento del bestiame esclusi i servizi veterinari 01460 vuoto 02011 Utilizzazione di aree forestali utilizzazione di aree forestali abbattimento degli alberi e produzione di legno sgrossato per puntelli di pozzi legni squadrati picchetti traverse di binari o legna da ardere 02012 Silvicoltura arboricoltura forestale rimboschimento trapianto diradamento e conservazione delle foreste e sentieri forestali coltivazione di sostanze vegetali utilizzate come materiali da intreccio messa a E stata espressamente esclusa dal conteggio la categoria 01413 Sistemazione di parchi giardini e aiuole creazione sistemazione e manutenzione di giardini aiuole e spazi verdi manutenzione e r
142. LLA CARTA E DEL CARTONE DEI 16666 09 PRODOTTI DI CARTA STAMPA ED EDITORIA DA INDUSTRIE ALIMENTARI DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 16601 09 DC INDUSTRIE CONCIARIE FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO PELLE E 15514 0 8 SIMILARI DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 14417 08 17 Macrocategoria attivit ISTAT Totale ton totale DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 11 315 0 6 DB INDUSTRIE TESSILI E DELL ABBIGLIAMENTO 9 452 0 5 DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 8 626 0 5 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 8 591 0 5 K ATTIVITA IMMOBILIARI NOLEGGIO INFORMATICA RICERCA SERVIZI ALLE 6 798 0 4 IMPRESE DL FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE DI APPARECCHIATURE 4 822 0 3 ELETTRICHE ELETTRONICHE ED OTTICHE DF FABBRICAZIONE DI COKE RAFFINERIE DI PETROLIO TRATTAMENTO DEI 2 969 0 2 COMBUSTIBILI NUCLEARI N SANIT E ASSISTENZA SOCIALE 2 913 0 2 L AMMINISTRAZIONE PUBBLICA 1 705 0 1 M ISTRUZIONE 1 619 0 1 H ALBERGHI E RISTORANTI 1 502 0 1 103 0 01 J ATTIVITA FINANZIARIE 18 0 001 CA ESTRAZIONE DI MINERALI ENERGETICI 17 0 001 Totale complessivo 1 879 206 100 096 Tabella 0 7 Provincia di Firenze Suddivisione della produzione di rifiuti speciali per divisione di attivit economica Dati MUD anno 2008 18 FI 2008 produzione rifiuti speciali per attivit DG FABBRI
143. LUSI 433 41 540 34 0 02 973 77 0 20 0 11 77 53 11 27 1 04 1 72 0 74 92 61 1 066 38 34 6 AL DETTAGLIO ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI MOTOCICLI RIPARAZIONE 52 DI BENI PERSONALI E PER LA CASA 111 84 0 18 112 02 13 40 1 63 3 09 109 92 128 04 240 06 7 8 55 ALBERGHI E RISTORANTI 8 99 0 16 9 15 2 97 0 04 0 25 3 26 12 41 0 4 TRASPORTI TERRESTRI TRASPORTI MEDIANTE 60 CONDOTTE 13 53 0 30 13 82 7 02 5 54 0 33 12 89 26 72 0 9 62 TRASPORTI AEREI 0 09 0 09 0 09 0 0 148 IE 35 a dae aio ea x descrizione El SUS lgl o e e e e e e e e oz e e 5 lt n poa ATTIVITA DI SUPPORTO ED AUSILIARIE DEI TRASPORTI ATTIVITA DELLE AGENZIE DI 63 VIAGGIO 3 02 0 15 0 08 3 25 3 34 2 05 5 39 8 64 0 3 64 POSTE E TELECOMUNICAZIONI 90 12 0 02 90 14 0 15 2 44 2 54 0 12 5 25 95 38 3 1 INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA ESCLUSE LE ASSICURAZIONI E FONDI 65 PENSIONE 1 10 0 03 1 13 1 10 0 01 1 10 2 24 0 1 ASSICURAZIONI E FONDI PENSIONE ESCLUSE 66 LE ASSICURAZIONI SOCIALI OBBLIGATORIE 0 20 0 20 0 20 0 0 70 ATTIVITA IMMOBILIARI 0 03 0 03 0 15 0 15 0 18 0 0 NOLEGGIO DI MACCHINARI E ATTREZZATURE SENZA OPERATORE E DI BENI PER USO 71 PERSONALE E DOMESTICO 2 82 0 78 0 60 4 20 1 55 0 00 1 55 5 76 0 2 72 INFORMATICA E ATTIVITA CONNESSE 15 98 0 29 16 27 1 29 5 67 0
144. La formazione del velo la fase in cui le fibre fiocco o fili continui vengono disposte in una struttura piana La formazione del velo pu essere condotta attraverso tre tecnologie diverse per via secca ossia tessile per via umida ossia cartaria e per via diretta utilizzando sistemi di estrusione partendo da granuli 187 Il coesionamento dei veli si pu ottenere con vari sistemi tramite tecnica d agugliatura impregnandoli con una resina utilizzando la tecnica di cucitura interlacciando le fibre con getti d acqua oppure con termofusione per fibre termoplastiche In molti processi possono essere combinate le diverse tecnologie di produzione leganti chimici usati sono elastomeri e resine di diversi tipi acriliche viniliche vinil acriliche acetato di vinile stirolo butadiene acrilonitrile butadiene cloroprene PVA poliuretani gomma naturale Le materie prime usate nella produzione dei nontessuti sono Fibre e granuli Leganti ed ausiliari supporti Si usa una vasta gamma di fibre naturali come cotone lino juta artificiali come viscosa acetato lyocell sintetiche come poliesteri poliammidiche acriliche poliolefiniche viniliche fibre con propriet speciali come antifiamma antistatiche antibatteriche superassorbenti solubili fibre Hi Tech di carbonio di vetro aramidiche PTFE d acciaio leganti utilizzati sono Resine acriliche e copolimeri Resine Vinilacriliche Resine PVC Resine Acetato di vinil
145. ME 20 985 0 75 a MONTALE 10 697 33 33 63 PISTOIA 89 982 96 81 16 75 12 PONTE BUGGIANESE 8 739 3 QUARRATA 25 020 3 06 129 04 6 SERRAVALLE PISTOIESE 11 423 0 72 29 Provincia di Pistoia 290 596 43 24 147 31 7 44 172 17 1 38 Totale complessivo 1 521 293 118 31 10 35 128 66 2 093 32 212 75 238 89 267 55 485 07 13 77 208 Tabella 5 39 aumenta il livello di dettaglio dell analisi analizzando la produzione di ogni CER a sei cifre relativo ai rifiuti dell industria tessile a livello comunale per le tre province dell ATO Toscana Centro 209 ATO Toscana CER Peric Descrizione Firenze Prato Pistoia Centro Regione Toscana rifiuti provenienti da operazioni di finitura 040214 P contenenti solventi organici 4 65 113 66 118 31 118 31 040216 P tinture e pigmenti contenenti sostanze pericolose 10 35 10 35 10 35 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli 040219 P effluenti contenenti sostanze pericolose Totale P 4 65 124 01 128 66 128 66 su ATO centro 3 6 96 4 0 0 100 0 su Toscana 3 6 96 4 0 0 100 0 100 0 rifiuti da materiali compositi fibre impregnate 040209 NP elastomeri plastomeri 1 424 68 625 40 43 24 2 093 32 2 158 24 materiale organico proveniente da prodotti naturali 040210 NP es grasso cera rifiuti da operazioni di finitura diversi da quelli di cui 040215 NP al la voce 04 02 14 65 44
146. MUS ECODOM RAECYCLE ECOLIGHT ECOLIGHT VERNIO Via Costozze NC RAECYCLEECODOM RAECYCLE ECOLIGHT ECOLIGHT MONTALE Via W Tobagi 16 ECODOM ECODOM RAECYCLE ECOLAMP ECOLAMP MONTECATINI PISTOIA TERME Via padulette snc ECOLIGHT EECODOM RAECYCLE ECOLIGHT ECOLIGHT PESCIA Via CARAVAGGIO ECODOM ECODOM RAECYCLE ECOLIGHT ECOLAMP PISTOIA Via Toscana 1 ECODOM ECODOM RAECYCLE ECOLIGHT ECOLIGHT Tabella 5 23 Centri di raccolta registrati sul portale del CdC raggruppamenti RAEE conferibili e relativi Sistemi Collettivi che effettuano il ritiro Una seconda osservazione riguarda l importanza di garantire una opportuna raccolta dei diversi tipi di rifiuti nei centri di raccolta A tal proposito si segnala la necessit di gestire in modo adeguato i termometri a mercurio e altri strumenti di misura contenenti mercurio di cui stato disposto il bando col Decreto Ministeriale del 30 luglio 2008 GU n 245 del 18 10 2008 In particolare dal 3 aprile 2009 non saranno pi commerciabili termometri per la misurazione della temperatura corporea contenenti mercurio 158 altre apparecchiature di misura contenenti mercurio destinate alla vendita al grande pubblico per esempio manometri barometri sfigmomanometri termometri diversi da quelli per la misurazione della temperatura corporea Nonostante infatti il codice CER identificativo 200121 tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio sia lo stesso necessario che questi
147. N METALLIFERI DJ METALLURGIA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 1 087 9 6 O ALTRI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI E PERSONALI 1 031 9 1 DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE 814 72 SINTETICHE E ARTIFICIALI N SANIT E ASSISTENZA SOCIALE 574 5 1 K ATTIVITA IMMOBILIARI NOLEGGIO INFORMATICA 366 32 RICERCA SERVIZI ALLE IMPRESE j DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE 245 2 2 PLASTICHE DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI 218 19 MECCANICI Altro 629 5 6 Tabella 0 27 Provincia di Pistoia suddivisione per settore di attivit economica della produzione di rifiuti speciali pericolosi Prime dieci divisioni ATECO dati MUD 2008 0 4 4 Produzione per categoria CER 41 Area Pistoiese Val di Nievole 7 01 7 02 6 Quadrante Quadrante Val di Nievole Totale complessivo Macrocategoria CER Montano Metropolitano 01 rifiuti da prospezione estrazione e trattamento di minerali 824 161 2 243 6 02 rifiuti da agricoltura e preparazione di alimenti 4 0 2 142 9 5 008 3 7 155 3 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 2 715 9 6 005 8 26 964 5 35 686 2 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 1 532 7 1 190 9 2 723 6 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 16 2 16 2 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 13 3 1 066
148. ND condizionamento preliminare DEP depurazione DIS discarica INC incenerimento recupero energetico RD recupero diretto TCFB trattamento chimico fisico biologico 2 1 3 Definizioni Qui di seguito si riassumono riportate le definizioni a cui fanno riferimento gli indicatori di copertura del fabbisogno calcolati PRODOTTO MUD la somma dei rifiuti prodotti in unit locale e fuori unit locale dei soggetti obbligati alla compilazione del MUD PRODOTTO ESENTE la stima della produzione dei soggetti esenti MUD Si ottiene dal confronto tra i quantitativi di RS ricevuti dai gestori della regione obbligati quindi a fare il MUD e di provenienza provinciale o ATO con i flussi di RS che le attivit produttive della provincia o ATO hanno dichiarato di aver conferito ai gestori della regione dati MUD in possesso sono regionali pertanto questo confronto stato effettuato su scala regionale il dato sottostimato non comprendendo la produzione degli esenti MUD che hanno destinato fuori regione ma si avvicina molto a quella reale 51 TRATTATO da tutte le provenienze il quantitativo trattato dagli impianti escluse le operazioni di sola messa in riserva o deposito preliminare R13 D15 2 E calcolato sommando i moduli GESTIONE dei MUD degli impianti TRATTATO da ATO Centro il quantitativo trattato dagli impianti escluse le operazioni di sola messa in riserva o deposito preliminare R13 D15 E cal
149. NE 0 02 0 02 0 02 00 85 SANITA E ALTRI SERVIZI SOCIALI 0 18 0 23 0 41 0 34 0 41 0 10 0 06 0 91 132 0 190 SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI DELLE ACQUE 90 DI SCARICO E SIMILI 0 60 12 56 503 26 516 42 1 14 0 02 265 48 235 63 502 27 1 018 69 65 2 93 ALTRE ATTIVITA DEI SERVIZI 0 24 0 24 0 24 00 PO Totale 395 90 15 36 506 02 917 28 5 59 79 64 56 74 1 84 265 58 235 69 645 07 1 562 35 100 0 PT 01 AGRICOLTURA CACCIA E RELATIVI SERVIZI 0 41 0 07 0 48 0 28 0 28 0 76 02 ESTRAZIONE DI CARBON FOSSILE E LIGNITE 10 ESTRAZIONE DI TORBA 0 05 0 05 0 19 0 19 0 23 01 15 INDUSTRIE ALIMENTARI E DELLE BEVANDE 0 56 0 02 0 58 7 34 0 29 7 62 8 20 19 17 INDUSTRIE TESSILI 8 68 8 68 0 11 0 11 879 20 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI VESTIARIO 18 PREPARAZIONE E TINTURA DI PELLICCE 0 06 0 08 0 14 0 14 00 152 TE 35 da ae descrizione e S s el 5 a E e ui lt n poa PREPARAZIONE E CONCIA DEL CUOIO FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DA VIAGGIO BORSE ARTICOLI DA CORREGGIAIO SELLERIA E 19 CALZATURE 0 03 0 03 1 49 1 49 1 52 0 3 INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO ESCLUSI MOBILI FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DI PAGLIA E 20 MATERIALI DA INTRECCIO 0 06 0 06 0 06 0 0 FABBRICAZIONE DELLA PASTA CARTA DELLA 21 CARTA E DEI PR
150. ODOTTI DI CARTA 0 53 0 06 0 58 0 26 0 16 0 42 1 00 0 2 EDITORIA STAMPA E RIPRODUZIONE DI 22 SUPPORTI REGISTRATI 119 102 2 22 0 03 003 225 05 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI 24 FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 1 93 0 04 1 96 0 11 0 22 0 32 2 29 0 5 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E 25 MATERIE PLASTICHE 0 16 0 01 0 16 0 17 0 17 0 33 0 1 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA 26 LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 0 16 0 16 0 15 0 15 0 31 0 1 27 PRODUZIONE DI METALLI E LORO LEGHE 1 30 1 30 6 44 6 44 7 14 1 8 FABBRICAZIONE E LAVORAZIONE DEI PRODOTTI 28 IN METALLO ESCLUSE MACCHINE E IMPIANTI 0 36 0 03 0 39 0 60 0 02 0 62 1 01 0 2 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI COMPRESI L INSTALLAZIONE IL MONTAGGIO LA RIPARAZIONE E LA 29 MANUTENZIONE 3515 0 12 35 27 1 90 0 12 202 _3729 86 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI 31 ELETTRICI N C A 8 05 2 21 0 14 10 40 0 31 0 08 0 39 10 79 2 5 155 o e e 9 uo o zo c descrizione amp RIS 9 Sia e 8 IESU S S s s e u E lt n paa FABBRICAZIONE DI APPARECCHI RADIOTELEVISIVI E DI APPARECCHIATURE PER 32 LE COMUNICAZIONI 0 16 0 16 2 60 2 60 2 76 0 6 FABBRICAZIONE DI APPARECCHI MEDICALI DI APPARECCHI DI PRECISIONE DI STRUMENTI 33 OTTICI E DI OROLOGI 0 39 0 01 0 39 0 0
151. ON METALLIFERI DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 1 113 1 4 Altro 6 177 7 5 Tabella 0 8 Suddivisione per settore di attivit economica della produzione di rifiuti speciali pericolosi Prime dieci divisioni ATECO dati MUD 2008 0 2 4 Produzione di rifiuti per categoria CER 19 Alta Val A TEE Totale d Elsa Area Fiorentina Circondario di Empoli complessivo 19 9 01 9 02 9 03 9 04 9 05 10 01 10 02 Quadrante CER2 con descr Alta Val Quadrante Quadrante Quadrante Quadrante Quadrante d Elsa Mugello Val di sieve Centrale Chianti Sup Nord empolese Valdelsano 01 rifiuti da prospezione estrazione e 264 285 39 6 462 2 039 377 292 273494 trattamento di minerali i 02 rifiuti da agricoltura e preparazione di alimenti 835 753 25 1 191 2 373 514 6 581 934 13 205 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 2 894 78 90 1 628 853 150 3 480 4 929 14 102 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 69 229 301 2 730 67 10 18 392 828 22 627 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 1 7 us 0 I O 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 32 6 666 30 2 973 13 3 327 521 80 13 643 07 rifiuti dei processi chimici organici 150 1 189 87 4 041 257 3 798 1 594 33 11 149 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillant
152. Ox diossine un miglioramento delle prestazioni dell impianto un miglioramento dell efficienza di recupero energetico migliori condizioni operative del sistema di trattamento dei fumi quindi fondamentale la conoscenza dei parametri operativi temperature nelle varie zone della griglia 78 densit dei rifiuti sulla griglia perdite di carico sulla griglia livelli di temperatura in diverse zone della camera di combustione e nella sezione di recupero energetico rilevamento in varie sezioni dell impianto di parametri operativi quali il contenuto di CO O2 CO2 H2O Sempre nei forni a griglia altri parametri da tenere sotto controllo sono lalimentazione dei rifiuti frequenza e velocit dei movimenti della griglia distribuzione dell aria primaria temperatura dell aria primaria distribuzione dell aria secondaria Per quanto riguarda le BAT di applicazione in Italia si prendono sempre a riferimento le tecnologie presenti a livello comunitario Per la ricezione dei rifiuti in ingresso valgono tutte le prescrizioni presenti nell art 7 del D lgs 133 05 in particolare obbligatorio acquisire le informazioni relative allo stato fisico alla composizione chimica dei rifiuti al Codice dell Elenco europeo Vanno anche acquisite le informazioni sul contenuto di sostanze pericolose che possono in base alla loro concentrazione far classificare il rifiuto come pericoloso sulle sostanze con
153. PESCIA 1 974 38 077 40 051 PIEVE A NIEVOLE 178 16 133 16 311 PONTE BUGGIANESE 1 391 17 742 19 133 UZZANO 238 7 417 7 655 Val di Nievole Totale 5 541 178 519 184 060 Val di Nievole Totale 5 541 178 519 184 060 Totale complessivo 11 317 447 548 458 865 Tabella 0 25 Provincia di Pistoia suddivisione della produzione di rifiuti speciali per comune SEL e Quadrante Dati MUD anno 2008 ton 0 4 3 Produzione per classi di attivit economica Anche nel caso della provincia di Pistoia i due settori prevalenti nella produzione di rifiuti speciali sono quelli caratterizzati dalle lettere O e F Per quanto riguarda il primo altri servizi pubblici il contributo prevalente dato dai rifiuti prodotti dall impianto di selezione presente presso la discarica di Monsummano Terme e quello di Pistoia Publiambiente CER 191212 e dal percolato di discarica CER 190703 prodotto a Serravalle Pistoiese 39 DescrizionelSTAT Totale sul totale O ALTRI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI E PERSONALI 240 109 52 396 F COSTRUZIONI 99 497 21 7 G COMMERCIO ALL INGROSSO E AL DETTAGLIO 58 448 12 7 RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI MOTOCICLI E DI BENI PERSONALI E PER LA CASA DI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI 11 693 2 5 MINERALI NON METALLIFERI DE FABBRICAZIONE DELLA PASTA CARTA DELLA CARTA 9 468 2 1 E DEL CARTONE DEI PRODOTTI DI CAR
154. Provincia 2 Provincia Provincia di Firenze di Pistoia di Prato PIANO INTERPROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI Province di Firenze Pistoia e Prato ATO Toscana Centro PROPOSTA DI PIANO Volume 3 Rifiuti Speciali anche Pericolosi Proponenti Giunta della Provincia di Firenze Giunta della Provincia di Pistoia Giunta della Provincia di Prato Autorit Competente per la VAS Nucleo Interprovinciale di Valutazione presieduto dal Dirigente Responsabile della Direzione Urbanistica Parchi e Aree Protette della Provincia di Firenze Redazione a cura di Sintesi S r l mandataria Scuola Agraria del Parco di Monza ARS Ambiente S r l TerrAria S r l PARTE I RIFIUTI SPECIALI ANCHE PERICOLOSI 6 0 LA PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI E RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI NELEATO TOSCANA CENTRO scrl 7 0 1 Eabasedaltiare headline 7 0 1 1 Premessa 7 0 1 2 Effetto delle esenzioni 7 0 1 3 Numero di dichiarazioni 10 0 1 4 1 settori produttivi caratteristici 11 0 1 5 Rappresentazione mediante indici e GIS della produzione caratteristica di RS 12 0 1 6 Rappresentazione puntuale dei produttori di rifiuti Speciali msp nia 14 0 1 7 Rappresentazione dell
155. Quadrante Quadrante Val di Nievole Totale complessivo Macrocategoria CER i Montano Metropolitano 01 rifiuti da prospezione estrazione e trattamento di minerali 824 161 2 243 6 02 rifiuti da agricoltura e preparazione di alimenti 4 0 2 142 9 5 008 3 7 155 3 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 2 715 9 5 983 3 26 964 4 35 663 7 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 1 532 7 1 190 9 2 723 6 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 0 8 0 8 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 13 3 1 041 9 1 055 2 07 rifiuti dei processi chimici organici 0 1 654 5 160 1 814 7 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 66 7 100 2 323 5 490 5 09 rifiuti dell industria fotografica 1 3 1 0 2 3 10 rifiuti prodotti da processi termici 189 7 2 321 0 2 510 7 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 21 5 126 9 148 4 42 Area Pistoiese Val di Nievole 7 01 7 02 6 Quadrante Quadrante Val di Nievole Totale complessivo Macrocategoria CER 2 Montano Metropolitano 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 3 988 5 3 308 3 1 209 3 8 506 0 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 0 1 0 1 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 0 15 rifiuti di imballaggio assorbenti materialifiltranti 277 1 6 71
156. RAEE storici di origine domestica finanziamento della gestione di questa tipologia di rifiuti prevista sulla base di una responsabilit collettiva a partire dai centri di raccolta E richiesta la costituzione di sistemi collettivi in grado di organizzare e finanziare le operazioni di gestione operativa del sistema dalla logistica della raccolta dal centro di raccolta alle operazioni di trattamento riuso e smaltimento Il costo per lo smaltimento dei rifiuti giunti ai centri di trattamento nel corso di un anno solare vengono divisi tra tutti i produttori presenti sul mercato in quell anno in proporzione rispetto alle loro quote di mercato Il produttore pu indicare esplicitamente all acquirente al momento della vendita di nuovi prodotti i costi sostenuti per la raccolta il trattamento il recupero e lo smaltimento dei RAEE storici Qualora il produttore si avvalga di questa possibilit il distributore tenuto ad indicare separatamente all acquirente finale il prezzo del prodotto ed il costo Secondo il comma 2 del medesimo articolo i produttori hanno la possibilit di scegliere tra due diversi sistemi per addebitare all utente finale il costo della gestione dei rifiuti storici domestici 1 internalizzazione del costo del RAEE storico nel prezzo di vendita il sovrapprezzo rimane quindi al produttore nel momento in cui vende il prodotto al distributore o all utente costi della gestione vengono all
157. RD COMUNE DI SAN MARCELLO PISTOIESE SAN MARCELLO PISTOIESE LOC OPPIACCIO 013 015 200135 200136 R13 PT DIFE SRL MONTALE VIAALFIERI90 92 D13 D14 200136 D15 PT DIFE SRL SERRAVALLE PISTOIESE VIA VECCHIA D9 D13 D14 160214 160216 200136 PROVINCIALE D15 R3 R4 LUCCHESE 53 R5 R13 PT JORD DIFE SRL MONTALE VIA CROCE ROSSA 013 415 160210 160212 160213 160214 160215 R13 160216 200123 200135 200136 PT PISTOIAMBIENTE SRL SERRAVALLE PISTOIESE VIA GABBELLINI LOC D1 D8 160214 160216 160212 160213 160215 FOSSO DEL CASSERO PT PE i SPA PISTOIA 261 2001231001 351200136m R18 PT SEMPL TOSCOAMBIENTE SRL AGLIANA RIS 160214 160216 200136 PT SEMPL MAIMONTE LUIGI QUARRATA 160214 160216 200136 Po A S M AMBIENTE SERVIZI MOBILIT SPA EX PRATO Stoccaggio Provvisorio R18 D15 160214 160216 200123 200135 200136 168 A S M LU Codici Rifiuti PO ORDIN SERNELLI ECOLOGICA DI SERRA MARIA amp C CARMIGNANO PROV AUT Ditta Ubicazione Tipologia Stoccaggio Provvisorio D15 D13 160213 200121 PO A S M AMBIENTE SERVIZI MOBILIT E SPA EX POSERO 160209 160210 160211 160212 160213 m PRATO SERA ENE 160215 160216 200121 dd p es LOGISTICA SRL PRATO 160211 160213 160214 160215 160216 a IRISDISRA EE 200123 200135 200136 PO 5 SERVIZI MOBILIT
158. Rifiuti dei processi chimici organici 161 24 84 68 1 733 17 18 62 0 30 Rifiuti della produzione formulazione fornitura ed uso di rivestimenti pitture vernici e smalti vetrati adesivi sigillanti 08 e inchiostri per stampa 5 54 49 72 6 75 19 04 1 14 18 42 09 Rifiuti dell industria fotografica 3 10 0 08 10 Rifiuti prodotti da processi termici 56 47 5 03 020 Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali idrometallurgia non 11 ferrosa 6 26 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e 12 meccanico superficiale di metalli e plastica 044 2 17 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi tranne oli 13 commestibili ed oli di cui ai capitoli 05 12 e 19 8 20 23 66 668 Solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 14 e 08 38 57 85 72 0 27 Rifiuti di imballaggio assorbenti stracci materiali filtranti e 15 indumenti protettivi non specificati altrimenti 20 73 847 98 196 04 2 709 81 5 01 503 54 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 2 82 69 67 23 45 224 57 4 24 153 10 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione 17 compreso il terreno proveniente da siti contaminati 0 65 245 61 2 11 856 31 0 55 133 19 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito nonch dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per us
159. STIBILI 23 NUCLEARI 0 90 100 1 90 6 0 06 0 06 196 04 146 Te z 35 amp dale aaa alg descrizione e E S s el o e eo e oz e lt o lt n paa FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI 24 FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 32 35 0 42 0 34 33 12 1 64 3 10 1 26 0 08 6 08 39 20 1 3 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E 25 MATERIE PLASTICHE 14 29 0 31 14 59 1 48 1 73 0 02 0 61 3 84 18 43 0 6 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA 26 LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 7 12 8 68 15 80 0 14 1 90 0 34 0 04 0 02 2 44 18 24 0 6 27 PRODUZIONE DI METALLI E LORO LEGHE 118 61 118 61 0 99 2 31 32 17 0 15 35 62 154 23 5 0 FABBRICAZIONE E LAVORAZIONE DEI PRODOTTI 28 INMETALLO ESCLUSE MACCHINE E IMPIANTI 71 18 3 12 0 00 74 31 2 62 1 62 0 23 0 04 0 03 4 54 78 85 2 6 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI COMPRESI L INSTALLAZIONE IL MONTAGGIO LA RIPARAZIONE E LA 29 MANUTENZIONE 113 16 2 28 8 64 124 09 0 02 12 72 12 04 0 22 0 75 25 75 149 84 4 9 FABBRICAZIONE DI MACCHINE PER UFFICIO DI 30 ELABORATORI E SISTEMI INFORMATICI 2 54 1 69 4 23 0 03 0 51 0 54 0 2 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI 31 ELETTRICI N C A 40 88 7 96 0 36 49 20 0 35 4 38 0 59 0 67 0 10 6 09 55 30 1 8 FABBRICAZIONE DI APPARECCHI RADIOTELEVISIVI E DI APPARECCH
160. TA STAMPA ED EDITORIA DJ METALLURGIA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN 9 380 2 0 METALLO DA INDUSTRIE ALIMENTARI DELLE BEVANDE E DEL 3 860 0 8 TABACCO DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE 3 681 0 8 PLASTICHE DB INDUSTRIE TESSILI E DELL ABBIGLIAMENTO 2 790 0 6 DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE 2 657 0 6 SINTETICHE E ARTIFICIALI DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 2 330 0 5 A AGRICOLTURA CACCIA E SILVICOLTURA 2 010 0 4 E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA 1 903 0 4 ELETTRICA GASE ACQUA DK FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI 1 668 0 4 MECCANICI CA ESTRAZIONE DI MINERALI ENERGETICI 1 653 0 4 DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 1 370 0 3 DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 1 342 0 3 K ATTIVITA IMMOBILIARI NOLEGGIO INFORMATICA 1 214 0 3 RICERCA SERVIZI ALLE IMPRESE DC INDUSTRIE CONCIARIE FABBRICAZIONE DI PRODOTTI 1 018 0 2 IN CUOIO PELLE E SIMILARI N SANIT E ASSISTENZA SOCIALE 882 0 2 TRASPORTI MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 613 0 1 H ALBERGHI E RISTORANTI 464 0 1 DL FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI 402 0 1 APPARECCHIATURE ELETTRICHE ELETTRONICHE ED OTTICHE L AMMINISTRAZIONE PUBBLICA 286 0 1 DF FABBRICAZIONE DI COKE RAFFINERIE DI PETROLIO 92 0 02 TRATTAMENTO DEI COMBUSTIBILI NUCLEARI J ATTIVITA FINANZIARIE 18 0 004 M ISTRUZIONE 17 0 004 P ATTIVIT SVOLTE DA FAMIGLIE E CONVIVENZE 0 0 0 0 B PESCA PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI 0 0 Totale co
161. a le lampade a scarica ad alta intensit ad alta e a bassa pressione Ecolight Consorzio di Produttori per la gestione dei RAEE domestici e professionali Ecoped Consorzio nazionale riciclo elettrodomestici piccoli e grandi elettrodomestici elettroutensili attrezzature da giardinaggio e attrezzature sportive EcoR it Sistema Collettivo per la gestione dei RAEE di nuclei domestici e di utenti professionali Ecosol Consorzio di produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche per la gestione dei RAEE domestici e professionali ERP European Recycling Platform Sistema Collettivo pan Europeo per la gestione di qualsiasi RAEE domestico e o professionale Sistema Collettivo gestione apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse RAEE PMI Consorzio lo smaltimento di prodotti elettronici riservato alle piccole e medie aziende Re Media Sistema Collettivo per la gestione dei RAEE domestici e professionali in particolare per quanto riguarda i RAEE domestici operano con Eco contributo RAEE visibile le seguenti categorie Climatizzazione Elettrodomestici Televisori e Audio Video mentre operano effettuando l internalizzazione dei costi di gestione dei RAEE le categorie merceologiche Informatica e Telecomunicazioni Giocattoli Orologi Strumenti musicali Ridomus Consorzio riciclo condizionatori e deumidificatori per uso domestico Valere Consorzio nazionale di recupero de
162. a hanno ricevuto da attivit produttive presenti in Provincia che non hanno presentato il MUD nell anno di riferimento incrociando i codici fiscali limitandosi ai rifiuti che gli stessi intermediari hanno conferito fuori regione le quantit conferite in regione sono gi computate nell analisi sopra indicata Tale ultima indagine ha per evidenziato valori assolutamente trascurabili Occorre sottolineare che il flusso aggiuntivo dei produttori esenti MUD comprende in realt principalmente per i rifiuti della categoria CER 20 ed in parte per la 15 parte di rifiuti urbani in quanto sommando le schede RT degli impianti non si distingue tra comuni e imprese nel mittente ed i comuni non compilano il MUD standard delle imprese schede RIF con gli allegati DR ma la scheda RU Per questo nell analisi seguente stato eliminata la categoria 20 mentre sono riportati due totali complessivi uno dei quali esclude la categoria 15 In tale flusso aggiuntivo non dovrebbero essere presenti rifiuti pericolosi in quanto per essi sussiste sempre l obbligo di dichiarazione anche per i produttori Infatti nella tabella si riscontrano scostamenti minimi anche negativi qualora gli impianti abbiano dichiarato meno rifiuti ricevuti rispetto alle dichiarazioni dei produttori Sulla base di tali informazioni stato possibile concludere che in Provincia di Firenze nel 2006 oltre ai rifluti prodotti e dichiarati nel MUD 1 724 479 tonnellate almeno 894 859 ton
163. a Economico Locale SEL 38 0 4 2 Produzione per Comune 38 0 4 3 Produzione per classi di attivit 39 0 4 4 Produzione per categoria CER 41 0 4 5 Analisi per stato fisico 44 0 4 6 Analisi aggiuntiva sui flussi provenienti da soggetti con esenzione MUD eet eir terr teen o 44 0 4 7 Serie storica della produzione di rifiuti speciali 47 1 IMPIANTI ESISTENTI AUTORIZZATI 47 1 1 1 Premessa e fonte del dati 47 LE FONTI DEI DATI SONO I DATABASE FORNITI DALLE PROVINCE FABBISOGNO IMPIANTISTICO 48 2 1 Fabbisogno impiantistico complessivo dell ATO Toscana Centro lil ana 48 2 1 1 ode tere tende atre 48 2 1 2 CER e tipologia di trattamento attribuito 50 2 13 Definizioni eos ota dies etie datura cem En duis sun 51 2 1 4 Copertura del fabbisogno per tipologia di trattamento 53 2 1 5 Copertura del fabbisogno per totale complessivo prodotto istantanee REOR EIE 55 2 1 6 Copertura del fabbisogno per macrocategoria CER 56
164. a fanghi Altre ipotesi alternative sono rappresentate da tecnologie di ultima generazione allo stato ancora non mature e la cui applicazione implica costi di investimento e gestione molto elevati 5 10 4 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore conciario in ATO centro e dettaglio sulla provincia di Firenzevra Di seguito vengono riportati i dati circa la produzione di rifiuti speciali dichiarata dalle aziende dell industria del settore conciario presenti in ATO Centro secondo le dichiarazioni MUD presentate in Provincia nel 2009 che quindi si riferiscono a dati di produzione del 2008 e per quanto riguarda le attivit Istat significative della provincia di 248 Firenze vengono riportati i dati di produzione per singolo codice CER ed il numero dei Comuni in cui l attivit presente Qui di seguito si riporta la produzione specifica per le tre province delle attivit legate all industria della concia selezionate in quelle con la codifica ISTAT 191 Preparazione e concia del cuoio 249 Centro __ Firenze Ba Prodotto t a Prodotto Eten Prodotto t a Prodotto t a ISTAT e e 143 53 11 554 96 470 26 12 169 08 W 12 312 96 12 025 21 PREPARAZIONE E CONCIA DEL CUOIO Preparazione e concia del cuoio produzione di cuoio conciato fabbricazione di pelli scamosciate di pergamene di cuoio verniciato o metallizzato fabbricazione di cuoio artificiale o ricostituito 0 27 rotae
165. a produzione per Comune di rifiuti aaa an 14 0 2 La produzione di RS e RSP nella Provincia di Firenze 15 0 2 1 Produzione per Sistema Economico Locale SEL 15 0 2 2 Produzione per COMUNE unit 15 0 2 3 Produzione per classi di attivit 17 0 2 4 Produzione di rifiuti per categoria CER 19 0 2 5 Analisi per stato TISICO culla 23 0 2 6 Analisi aggiuntiva sui flussi provenienti da soggetti con esenzione MU UD 23 0 2 7 Serie storica della produzione di rifiuti speciali 26 0 3 La produzione di RS RSP nella Provincia di Prato 27 0 3 1 Produzione per Comune 27 0 3 2 Produzione per classi di attivit 27 0 3 3 Produzione per categoria CER 29 0 3 4 Analisi per stato fisico 34 0 3 5 Analisi aggiuntiva sui flussi provenienti da soggetti con esenzione MUD 34 0 3 6 Serie storica della produzione di rifiuti speciali 37 0 4 La produzione di RS RSP nella Provincia di Pistoia 38 0 4 1 Produzione per Sistem
166. acque di risulta dei fanghi adeguato trattamento per l eliminazione degli odori Il trattamento degli odori impiega le arie esauste odorigene come comburente nei forni di incenerimento necessario un sistema ausiliario in caso di fermata dei forni biofiltri qualora vi sia area disponibile Sistemi di lavaggio ad umido carboni attivi per basse concentrazioni di odori O O Per quanto riguarda il trattamento delle acque reflue qualora venga adottato un sistema di depurazione dei fumi del tipo ad umido necessario prevedere un trattamento specifico per questo refluo prima di inviarlo allo scarico a successivi trattamenti con gli altri reflui liquidi Per la gestione dei residui solidi bisogna prevedere adeguati sistemi di stoccaggio per queste tipologie di residui Privilegiare l adozione di trattamenti e o condizioni operative che favoriscano il possibile recupero dei residui Ove possibile prevedere l installazione di sistemi di trattamento in loco integrati o meno nel processo principale dei residui ai fini del loro recupero e o smaltimento Per le ceneri leggere e le polveri residue della depurazione fumi sono stati proposti diversi processi di stabilizzazione e inertizzazione dalla solidificazione con cemento e silicati all incapsulamenti in resine alla vetrificazione ecc Bisogna prevedere inoltre la separazione e il recupero di metalli ferrosi e non ferrosi dalle scorie ai fini di un riutilizzo delle
167. alle sue dimensioni urbanistiche e Costruzione dell indice di densit di produzione L indice semplicemente il valore derivante dal calcolo della funzione di distribuzione normale gaussiana in modo cumulativo Esso confronta quindi la posizione del valore di produzione in kg abitante anno con la media dei valori su tutto l ATO e la loro deviazione standard determinando quindi la posizione da 0 a 1 nella curva cumulativa Pi semplicemente un indice di 0 9 significa che il 90 dei Comuni ha una produzione in kg abitante anno inferiore a quella del quel comune analizzato Per un esemplificazione si riporta qui di seguito un estratto della curva cumulativa dell indice relativo all industria legno e mobili 13 indice di densit di produzione industria legno e mobili principali Comuni wewo 353101519 3 TIVAVYNIS 1 MILI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 owowwo 1191 111 ONLLN3HOI Od HLNOW BIHE J T I8 VIOLSIA BEHE own l OLS3dS31NOW BEHE ITOdIY Y ONOVE BEHE IBEBI I MM owwenn EL 1111 3TVLNON BEER own 1 dE E LO eI 3Wu31 ISSVANVO U Figura 0 6 esempio di raffigurazione dell indice di densit di produzione Un indice superiore a 0 8 evidenzia una produzione caratteristica di rifiuti speciali per quel Comune Nella mappa riportate nell Allegato 1 alla presente relazione sono riassu
168. almeno 75 in peso medio per apparecchio e una percentuale di reimpiego e di riciclaggio di componenti di materiali e di sostanze pari almeno al 65 in peso medio per apparecchio c per i RAEE che rientrano nelle categorie 2 5 6 7 e 9 dell allegato 1A una percentuale di recupero pari almeno al 70 in peso medio per apparecchio e una percentuale di reimpiego e di riciclaggio di componenti di materiali e di sostanze pari almeno al 50 in peso medio per apparecchio d per tutti i rifiuti di sorgenti luminose fluorescenti una percentuale di reimpiego e di riciclaggio di componenti di materiali e di sostanze pari almeno l 80 in peso di tali sorgenti luminose Tali obiettivi non si riferiscono alle singole apparecchiature Non sono infatti intesi come caratteristiche di riciclabilit ma come obiettivi di trattamento dei RAEE raccolti che i sistemi istituiti dai produttori dovevano garantire attraverso l utilizzo di adeguate soluzioni tecnologiche degli impianti di trattamento Inoltre quegli obiettivi sono stati definiti non per tipologia ma per categoria Il decreto prevede che i produttori oltre all implementazione dei sistemi di gestione del fine vita dei RAEE si occupino anche del loro finanziamento Il legislatore ha disciplinato diversi sistemi di finanziamento a seconda che i RAEE siano storici nuovi domestici e professionali L art 10 comma 1 descrive modalit e garanzie del finanziamento della gestione dei
169. amianto 17 06 01 Materiali isolanti contenenti amianto 17 06 03 Altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose 17 06 04 Materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03 17 06 05 Materiali da costruzione contenenti amianto 17 08 Materiali da costruzioni a base di gesso 17 08 01 Materiali da costruzioni a base di gesso contaminati da sostanze pericolose 17 08 02 Materiali da costruzioni a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01 17 09 Altri rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione 17 09 01 Rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione contenenti mercurio 17 09 02 Rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione contenenti PCB ad esempio sigillanti contenenti PCB pavimentazioni a base di resina contenenti PCB elementi stagni in vetro contenenti PCB condensatori contenenti PCB 17 09 03 Altri rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione compresi rifiuti misti contenenti sostanze pericolose 17 09 04 Rifiuti misti dell attivit di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alla voce 17 09 01 17 09 02 e 17 09 03 Tabella 5 1 Individuazione dei codici CER relativi ai rifiuti inerti da C amp D 5 1 3 Terre e rocce da scavo inquadramento normativo Le terre e rocce da scavo sono disciplinate specificamente dall art 186 del D Lgs 152 2006 tra l altro recentemente annoverato nelle modifiche del D Lgs 4 2008 e della legge n 2 2009 I
170. ampa 0 2 3 2 64 0 0 71 09 rifiuti dell industria fotografica 164 2 2 45 2 0 214 10 rifiuti prodotti da processi termici 0 47 47 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 0 26 26 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 1 13 0 12 10 35 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 5 17 50 22 423 12 6 533 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 3 14 1 175 3 0 196 15 rifiuti di imballaggio assorbenti materialifiltranti 3 38 54 13 214 3 1 326 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 5 132 43 31 2 062 11 6 2 290 17 rifiuti da costruzione e demolizione comprese terre contaminate 0 0 2 377 379 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 1 1 1 438 1 0 442 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito 16 0 140 156 20 rifiuti urbani e assimilati 0 0 0 503 0 503 Terieconpisssivo 13 694 523 72 6 020 61 75 7 458 Tabella 0 20 Produzione di rifiuti speciali pericolosi ton 2006 per categoria CER e Comune 33 0 3 4 Analisi per stato fisico Fangoso Solido Solido Totale Anno Palabile Liquido Non Definito Pulverulento Pulverulento complessivo 2002 46 800 0 47 791 6 51 8 428 364 8 20 144 9 543 153 0 2003 51 750 9 18 512 5 205 4 253 205 5 6 037 6 329 711 9 2004 47 941 7 18 201 9 4 730 5 240 524 4 45 274 8 356 673 3 2005 43 142 0 12 295 9 5 251 3 274 164 8 53 643 3 388 497
171. ani rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivit commerciali e industriali nonch dalle istituzioni inclusi i rifiuti 20 della raccolta differenziata 0 01 111 50 0 11 890 04 197 74 0 12 1 199 28 Totale 256 27 4 247 96 2 207 15 15 276 04 40 26 2 718 63 2 503 69 22 242 63 su ATO centro 10 2 19 1 88 2 68 7 1 6 12 2 Tabella 5 35 Rifiuti prodotti dal settore tessile ATECO17 nell ATO Toscana Centro per macrocategoria CER tonnellate Fonte dati MUD 2008 203 ATO Rifiuto Firenze Prato Pistoia Centro Codice CER Descrizione P NP P NP P NP P NP Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca trattamento e preparazione di 02 alimenti Rifiuti dei processi chimici inorganici 3 4 07 Rifiuti dei processi chimici organici 0 1 0 7 0 0 75 7 0 5 Rifiuti della produzione formulazione fornitura ed uso di rivestimenti pitture vernici e smalti vetrati adesivi sigillanti 08 e inchiostri per stampa 2 2 1 2 0 3 0 1 28 0 7 0 5 0 4 09 Rifiuti dell industria fotografica 1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 10 Rifiuti prodotti da processi termici 0 0 1 3 0 2 0 0 0 5 0 0 0 2 0 3 Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale dal rivestimento di metalli ed altri materiali idrometallurgia non 11 ferrosa 2 4 0 0 0 0 0 0
172. antire la gestione dei RAEE con costi a carico dei produttori e dei distributori Il Registro Nazionale persegue invece il fine di definire le quote di mercato per il finanziamento della gestione dei RAEE storici provenienti dai nuclei domestici Prevede una sezione per la registrazione dei Sistemi Collettivi istituiti per finanziare la gestione dei RAEE storici domestici e professionali La possibilit di immettere sul mercato AEE infatti condizionata alla preventiva iscrizione del Produttore al Registro e ad una contestuale dichiarazione in merito al sistema col quale intende adempiere all obbligo di finanziamento della gestione dei RAEE Nel casi in cui sia scelto un sistema collettivo obbligatorio per i RAEE storici di origine domestica necessario aver gi aderito all organizzazione per poter perfezionare l iscrizione al Registro Scegliendo un sistema individuale possibile solo per i RAEE professionali necessario indicare all atto dell iscrizione nella sezione centri di raccolta l operatore autorizzato alla gestione dei rifiuti che garantir la raccolta il recupero e lo smaltimento dei RAEE Il termine centro di raccolta non indica infatti necessariamente la piattaforma messa a disposizione dai Comuni D M 25 Settembre 2007 GU 6 Ottobre 2007 n 233 recante l istituzione del Comitato di vigilanza e di controllo sulla gestione dei Raee attuazione art 15 c 1 del D Lgs 151 2005 Mancano tuttavia all appello anco
173. apa juta kenaf rami ginestra sunn henequen magney abaca sisal alfa cocco kapok Minerali amianto Fibre artificiali Icupro viscosa modal acetato disac acetato triacetato alginica gomma proteica Fibre sintetiche Acrilica clorofibra elastan fluorotilenica gomma di sintesi modacrilica poliammidica poliestere poliolefinica pleurica poliuretanica trivinilica vinival vinilestere Tabella 5 29 Fibre utilizzate nel settore tessile Tipologie di rifiuti prodotte Dal settore tessile si originano le tipologie di rifiuti e reflui riportati nelle tre tabelle che seguono Tabella 5 30 Tabella 5 31 Tabella 5 32 Nello schema di processo riportato in Figura 5 8 sono messe in evidenza le tipologie di rifiuti prodotti nelle diverse fasi di lavorazione Fanghi da lavaggi e preparazione fibre Soluzioni bozzime bagni tinture e pigmenti Rifiuti di fibre grezze e lavorate Fibre tessili Velo di carda 190 Fili Cimose e testate Pezzi di tessuto Polvere di fibra o peluria pi rilevanti processi inquinanti sono connessi ai cicli a umido lavaggio della lana sucida carbonizzo mercerizzazione disincollaggio e sbozzimatura candeggio tintura stampa finissaggio da cui si originano quantit significative di reflui liquidi destinati a trattamento biologico e chimico fisico Le acque di processo sono generalmente alcaline con un levato BOD5 e COD
174. are con la pubblica amministrazione la realizzazione di circuiti di raccolta dei rifiuti e le modalit per l effettuazione delle operazioni di trasporto e conferimento nelle isole ecologiche appositamente allestite assicurando il pieno controllo e l efficacia del sistema Per comprendere l innovazione introdotta bisogna ricordare che 188 comma 2 del D lgs 152 del 3 aprile 2006 stabilisce che il produttore o detentore dei rifiuti speciali assolve i propri obblighi con le seguenti priorit autosmaltimento dei rifiuti Nel caso dei rifiuti prodotti in aziende agricole l opzione dell autosmaltimento si presta in particolare ai materiali compostabili ossia gli scarti vegetali risultanti da attivit orticole di pieno campo di serra o derivanti dalla manutenzione delle aree verdi di pertinenza dell azienda Per l autogestione di questi materiali possibile per la Provincia fornire un supporto informativo sull allestimento e la conduzione di aree attrezzate per il compostaggio nonch sull utilizzo dell ammendante organico cosi prodotto conferimento dei rifiuti ai soggetti che gestiscono il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani con il quale sia stata stipulata apposita convenzione Sulla base delle diverse convenzioni l impresa agricola pu pagando una quota annuale che comprende gli adempimenti amministrativi ricevere un servizio di raccolta dei rifiuti effettuato direttamente alla sede dell azienda o la possibilit
175. aso di inadempienze e ritardi e l applicazione di sanzioni al Sottoscrittore Comune o Gestore delegato in caso di anomalie riscontrate Per compensare le attivit di gestione dei RAEE svolte dai Sottoscrittori a decorrere dal 1 gennaio 2008 fino al primo ritiro da parte dei Sistemi Collettivi iscritti al CAC ai sensi del medesimo Accordo di Programma riconosciuto ai Sottoscrittori un corrispettivo Corrispettivo 2008 sulla base delle quantit dei RAEE effettivamente gestite in tale periodo Il Comitato Guida nella riunione del 14 ottobre 2008 ha deliberato alcune deroghe di favore in relazione all originaria impostazione secondo cui avranno diritto ad accedere alla richiesta del Corrispettivo 2008 tutti i soggetti 1 che abbiano richiesto credenziali per l accesso al portale del CdC entro il 31 07 2008 e completato l iscrizione on line entro 8 agosto 2008 CASO 2 che abbiano richiesto credenziali per l accesso al portale del CdC entro il 30 09 2008 e completato l iscrizione on line entro il 10 ottobre 2008 139 ed in entrambi i casi abbiano provveduto al perfezionamento dell iscrizione recapitando al CdC l originale cartaceo della documentazione contrattuale e cio della Convenzione Operativa completa degli allegati sottoscritta e debitamente siglata in ogni sua parte entro il 31 dicembre 2008 In relazione a quanto previsto dall Accordo di Programma il Corrispettivo 2008 sar riconosciuto sulla base del seguen
176. assa il carico inquinante delle acque di scarico migliora la qualit del cuoio prodotto macerazione gli enzimi agiscono sulle pelli donando morbidezza lavorabilit e rendendoli pronti per la fase di concia Conservazione delle pelli Come gi accennato le pelli grezze generalmente sono conservate mediante salatura ad umido Questo rappresenta un ulteriore presenza di rifiuto il sale Per evitare l impiego di sale come conservante si potrebbe pensare a nuovi processi di conservazione Uno di questi rappresentato dall utilizzo della refrigerazione come mezzo conservante s temperature comprese tra 8 4 e 0 C In pratica ci risulta di difficile attuazione a causa dei costi proibitivi conseguenti al fatto che circa l 80 delle pelli proviene da mercati extranazionali Fanghi La notevole quantit di scarti prodotti dal settore e le problematiche ambientali critiche connesse alla loro gestione sostenibile hanno fatto s che con particolare intensit negli ultimi anni gli imprenditori del settore e gli EE LL ponessero una particolare attenzione a questa problematica La costituzione di forme associative ha favorito la ricerca di soluzioni alternative allo scarico di reflui in Arno prima e alla gestione degli scarti dopo La possibilit e la capacit di attingere anche a finanziamenti pubblici oltre ad investimenti privati ha portato alla realizzazione di nuovi impianti in grado di contribuire alla soluzione del problem
177. ata da e il confronto tra i quantitativi di RS ricevuti dai gestori della provincia e di provenienza provinciale con i flussi di RS che le attivit produttive hanno dichiarato di aver conferito ai gestori della provincia e Un altra analisi stata effettuata sui quantitativi di RS che gli intermediari presenti in Toscana hanno ricevuto da attivit produttive presenti in Provincia che non hanno presentato il MUD nell anno di riferimento incrociando i codici fiscali limitandosi ai rifiuti che gli stessi intermediari hanno conferito fuori regione le quantit conferite in regione sono gi computate nell analisi sopra indicata Tale ultima indagine ha per evidenziato valori assolutamente trascurabili Occorre sottolineare che il flusso aggiuntivo dei produttori esenti MUD comprende in realt principalmente per i rifiuti della categoria CER 20 ed in parte per la 15 parte di rifiuti urbani in quanto sommando le schede RT degli impianti non si distingue tra comuni e imprese nel mittente ed i comuni non compilano il MUD standard delle imprese schede RIF con gli allegati DR ma la scheda RU Per questo nell analisi seguente stato eliminata la categoria 20 mentre sono riportati due totali complessivi uno dei quali esclude la categoria 15 In tale flusso aggiuntivo non dovrebbero essere presenti rifiuti pericolosi in quanto per essi sussiste sempre l obbligo di dichiarazione anche per i produttori Infatti nella tabella si riscontrano scos
178. ati 15 altrimenti 2 33 0 13 0 07 0 01 2 52 0 01 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 137 54 4 32 0 61 0 18 1 02 3 46 139 17 7 96 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione compreso il terreno proveniente da siti 17 contaminati 0 40 41 24 0 67 1 20 0 40 43 10 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attivit di ricerca collegate tranne i rifiuti 18 di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico 2 582 29 21 69 417 39 3 13 569 47 11 31 3 569 15 36 13 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti impianti di trattamento delle acque reflue 19 fuori sito nonch dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso industriale 0 02 5 33 0 06 5 72 0 02 11 11 Rifiuti urbani rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivit commerciali e industriali nonch 20 dalle istituzioni inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 9 52 37 90 0 57 2 79 284 06 10 09 324 75 Totale 2 799 80 113 24 435 04 7 57 574 26 307 73 3 809 10 428 55 su ATO centro 73 5 26 4 114 1 8 15 1 71 8 116 Tabella 5 12 Rifiuti prodotti dal settore Sanit e assistenza sociale ATECO 85 nell ATO Toscana Centro per macrocategoria CER tonnellate Fonte dati MUD 2008 Rifiuto Firenze Prato Pistoia ATO Centro Codice CER Descrizione P NP P
179. atura Vantaggi Svantaggi Apparecchiatura collaudata ed affidabile Esistono migliaia di applicazioni a livello mondiale Non particolarmente idonea per rifiuti ad alto PCI gt 20 Mj Kg Non idonea per rifiuti polverulenti pastosi e melme mobil Consente buoni livelli di recupero Fattibilit economica ristretta a taglie energetico d impianto medio grandi Idoneo per rifiuti di diversa pezzatura Non richiede pretrattamento dei RU Possibilit di trattare rifiuti in qualsiasi Presenza di parti in movimento con stato fisico solidi liquidi pastosi problemi di tenuta ed usura anche in combinazione Incompleta ossidazione dei fumi nella A tamburo Scarsa sensibilit al variare di camera primaria necessita di camera di composizione umidit e pezzatura post combustione rotante RES corti i dell alimentazione Eccessi d aria elevati Semplicit di costruzione ed elevata Consumo refrattario piuttosto rapido affidabilit di funzionamento Ridotte efficienze di recupero energetico Elevata efficienza di combustione Rischio di defluidizzazione del letto grado di turbolenza maggiori tempi di conseguente a possibili fenomeni di residenza temperatura pi uniforme agglomerazione Basso contenuto di incombusti nelle Necessit di pretrattamenti dei rifiuti scorie 0 2 0 3 riduzione pezzatura Unit pi compatte maggiori carichi omogeneizzazione ecc con termici specifici applicabili conseguente aumento dei co
180. atura non sia inferiore agli 850 C sia per rispettare la norma che per evitare la formazione di odori In caso di impianti dedicati si usano quindi forni a letto fluido forni ciclonici forni a piani multipli e a piani multipli e letto fluido insieme in particolare nelle ultime due tecnologie non necessaria l essiccazione del fango In caso di impianti non dedicati possibile il loro trattamento in impianti per rifiuti urbani alimentando i fanghi essiccati per via pneumatica nella camera di combustione o spargendo il fango disidratato sul letto dei rifiuti presenti nella griglia o miscelando i fanghi disidratati e o essiccati direttamente nella fossa dei rifiuti urbani prima della loro simultanea immissione nella camera di combustione 3 Peri rifiuti sanitari la cui gestione e trattamento richiede una particolare attenzione in relazione ai rischi specifici caratteristici di questo tipo di rifiuti al loro comportamento durante l incenerimento si usano prevalentemente forni a tamburo rotante da soli o in coincenerimento forni a griglia in coincenerimento forni statici a gradini o a suola calda per quantitativi ridotti La scelta della tecnologia da impiegare dipende quindi principalmente dalla tipologia di rifiuto che costituisce in modo preponderante od esclusiva il materiale da trattare e in misura minore da quale aspetto tra la termodistruzione dei rifiuti ed il recupero energetico si intende privilegiare 77 Apparecchi
181. azione di alimenti 13 204 24 1 14 13 205 38 5 232 36 0 34 5 232 70 28 38 23 07 28 38 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 14 001 16 100 86 14 102 02 4 709 90 0 00 4 709 90 25 17 0 00 25 04 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 22 621 99 4 65 22 626 64 2 885 14 0 00 2 885 14 11 31 0 00 11 31 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 0 00 172 52 172 52 0 00 0 00 0 00 0 00 0 00 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 11 921 86 1 721 07 13 642 93 135 60 0 83 136 43 1 12 0 05 0 99 07 rifiuti dei processi chimici organici 7 344 14 3 805 28 11 149 41 800 61 22 81 777 81 9 83 0 60 6 52 da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per 5 460 57 1 199 02 6 659 58 1 750 95 90 39 1 841 34 24 28 7 01 21 66 09 rifiuti dell industria fotografica 89 81 616 29 706 11 8 55 30 94 39 49 8 69 4 78 5 30 10 rifiuti prodotti da processi termici 21 274 43 1 229 51 22 503 93 350 14 14 61 364 75 1 62 1 17 1 59 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 6 565 04 1 975 12 8 540 15 498 76 34 67 533 42 7 06 1 72 5 88 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 19 508 78 4 600 53 24 109 32 2 127 16 184 29 1 942 87 9 83 4 17 7 46 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 0 34 4 487 28 4 487 63 0 00 475 70 475 70 0 00 9 59 9 58 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 0
182. bani rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivit commerciali e industriali nonch dalle 20 istituzioni inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 0 3 0 1 Rifiuto Firenze Prato Pistoia ATO Centro Codice CER Descrizione P NP P NP P NP P NP Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca trattamento 02 e preparazione di alimenti 0 01 0 01 06 Rifiuti dei processi chimici inorganici 0 02 0 15 0 08 0 25 07 Rifiuti dei processi chimici organici 0 83 0 14 0 05 0 03 0 99 0 05 Rifiuti della produzione formulazione fornitura ed uso di rivestimenti pitture vernici e smalti 08 vetrati adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 0 01 0 62 0 19 0 45 0 01 1 26 09 Rifiuti dell industria fotografica 66 38 2 15 16 00 0 49 3 57 1 53 85 95 4 17 10 Rifiuti prodotti da processi termici 0 02 0 02 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e 12 plastica 0 02 0 00 0 02 0 00 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05 12 13 e 19 0 18 0 18 14 Solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 0 26 0 07 0 01 0 34 Rifiuti di imballaggio assorbenti stracci materiali filtranti e indumenti protettivi non specific
183. blaggio di diversi pezzi Materiali pulenti Fanghi prodotti dall impianto di trattamento acque Rifiuti di prodotti chimici come le colle Rifiuti derivati da operazioni di imballaggio pulitura manutenzione 5 8 3 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti Si riportano qui di seguito le indicazioni gestionali per il rifiuti prodotti dall industria del legno Operazioni di macchina Scarti di legno Una riduzione degli scarti si pu ottenere attuando alcune misure basilari di buona operativit pratica 1 Disposizione degli scarti in gruppi 2 Ottimizzazione gestionale dello stoccaggio 2 1 Divisione per lunghezza 2 2 Riduzione dello stock di base 2 3 Applicazione del sistema di magazzinaggio first in first out 2 4 Controllo periodico dei vari stock 3 Misure gestionali d acquisto di pezzi legnosi 3 1 Lunghezze fissate 3 2 Lunghezze necessarie 3 3 Lunghezze maggiori 3 4 Pezzi privi di difetti 3 5 Pezzi di legno di alta qualit 4 Standardizzazione possono essere necessari cambiamenti sul prodotto 5 Fabbricazione di semilavorati pi piccoli Stesse misure di buona operativit pratica riducono anche la produzione di segatura poich riducono il numero delle operazioni di macchina Segatura Il riciclaggio della segatura pu essere attuato seguendo i seguenti punti 1 Attivazione di una gestione specifica per la polvere di legno 233 1 1 Stoccaggio centrale 1 2 Separazione per misure e tipi d
184. caratteristica di RS Per ottenere una visualizzazione immediata della distribuzione territoriale della produzione di rifiuti speciali stato seguito un approccio matematico basato sulla costruzione di un indice di densit di produzione Infatti si osservato come la produzione di determinate tipologie di rifiuti speciali macrocategoria CER a 2 cifre sia concentrata territorialmente in alcuni Comuni Qui di seguito gli assunti alla base della costruzione di questo indice 12 e Raggruppamento delle macrocategorie CER Le 19 macrocategorie CER a 2 cifre esclusi quindi i codici 20 sono state raggruppate in 10 tipologie pi ampie come dettagliato nella tabella seguente Raggruppamento macrocategorie macrocategorie Cer 2 Rifiuti minerari 01 Rifiuti agricoli 02 Industria legno e mobili 03 Tessili 04 Rifiuti chimici 06 07 08 09 11 12 14 Rifiuti da combustione 10 Oli combustibili sanitari e altri rifiuti 13 16 18 Imballaggi 15 Inerti 17 Rifiuti da impianti di trattamento rifiuti 19 Tabella 0 4 raggruppamento delle macrocategorie CER2 in tipologie pi vaste e Normalizzazione dei dati di produzione dati di produzione totale per tipologia di rifiuti sono stati quindi suddivisi per Comune e normalizzati dividendo il quantitativo per il numero di abitanti residenti Questo per di far emergere la tipicit di un Comune rispetto ad un altro indipendentemente d
185. cartone per uso domestico e igienico sanitario 2123 Fabbricazione di prodotti cartotecnici 2125 Fabbricazione di altri articoli di carta e di cartone 243 ATO Centro Prodotto tla Prodotto tla Prodotto tla Prodotto tla ISTAT 17 NP FABBRICAZIONE DELLA PASTA CARTA 211 DELLA CARTA E DEL CARTONE 0 81 2111 Fabbricazione della pasta carta ra E7 503 66 Fabbricazione della carta e del cartone fabbricazione di carta e cartone destinati ad un ulteriore lav orazione industriale patinatura intonacatura e impregnazione della carta e del 21120 cartone fabbricazione di ca 486 486 77 FABBRICAZONE DI ARTICOLI DI CARTA E 212 DI CARTONE 2 134 2 134 49 Fabbricazione di carta e cartoni ondulati e di 2121 imballaggi di carta e cartone 33 86 E 065 u Po 90 75 6 814 80 imballaggi di e cartone fabbricazione di 21210 e cartoni ondulati fabbricazione di imballaggi di 1 T m N abbricazione di prodotti di carta e cartone per uso 2122 domestico e igienico sanitario 54 82 18 90 14 06 962 23 E 63 1 035 94 2125 Fabbricazione di altri articoli di carta e di cartone 26 32 1 285 03 2 0 408 22 30 79 1 693 24 Totale complessivo 83 26 9 365 19 2 25 18 90 51 02 8 946 72 136 53 18 330 81 Tabella 5 52 Produzione di rifiuti speciali dalle attivit produttive legate all industria della carta Dettaglio per le singole province e totale ATO Centro
186. ccanico Il lavaggio pu essere effettuato con una delle attrezzature disponibili sul mercato per eseguire il lavaggio meccanico occorre Una portata d acqua minima di 4 5 litrilminuto una pressione di almeno 3 bar il tempo di lavaggio di almeno 40 secondi il tempo di sgocciolamento del contenitore di almeno 60 secondi Anche in questo caso l acqua di lavaggio deve essere aggiunta al recipiente contenente la soluzione del principio fitosanitario ed impiegata per il trattamento fitosanitario previsto per il prodotto 221 5 6 3 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore agricolo in ATO centro e dettaglio sulla provincia di Pratovra Di seguito vengono riportati i dati circa la produzione di rifiuti speciali dichiarata dalle aziende dell industria del settore conciario presenti in ATO Centro secondo le dichiarazioni MUD presentate in Provincia nel 2009 che quindi si riferiscono a dati di produzione del 2008 Qui di seguito si riporta la produzione specifica per le tre province delle attivit legate ai rifiuti agricoli selezionate in quelle con la seguente codifica ISTAT 01 AGRICOLTURA CACCIA E RELATIVI SERVIZI 011 COLTIVAZIONI AGRICOLE ORTICOLTURA FLORICOLTURA 0111 Coltivazioni di cereali e di altri seminativi n c a Nella classe inclusa sia la produzione destinata al consumo che quella destinata alla semina
187. ce somma del quantitativo trattato Infatti oltre a questa somma stato valutato anche per singolo CER il totale gestito ma ritirato dalla sola provincia di Prato Questo stato possibile sommando solo i moduli RT con associato almeno un Tipo Gestione che riguarda quindi l effettiva gestione non R13 o D15 e Domanda di trattamento ed esenzioni MUD Come domanda di trattamento tipicamente si analizza la somma della produzione in e fuori unit locale Analizzando per i dati MUD dati relativi all anno 2008 si evidenzia come essi siano affetti dalle maggiori esenzioni introdotte dal D Lgs 152 06 relative ai produttori di rifiuti non pericolosi Si deciso di evidenziare il pi possibile tale flusso con un elaborazione pi dettagliata estesa a tutta la regione Toscana Poich infatti gli impianti toscani che ritirano rifiuti speciali non sono assoggettati alle esenzioni dall analisi delle loro dichiarazioni verificando la provincia di provenienza dei soggetti che ivi hanno conferito possibile calcolare il flusso aggiuntivo proveniente dai soggetti esentati e destinato in impianti toscani Occorre sottolineare che il flusso aggiuntivo dei produttori esenti MUD comprende in realt principalmente per i rifiuti della categoria CER 20 ed in parte per la 15 parte di rifiuti urbani in quanto sommando le schede RT degli impianti non si distingue tra comuni e imprese nel mittente ed i comuni non compilano il MUD standard delle imprese sche
188. chiatura In generale per ottimizzare i livelli di recupero energetico si pu ridurre il volume in eccesso di aria con un buon controllo della distribuzione dell aria di combustione e del eventuale ricircolo dei fumi migliorare il recupero del calore dai fumi riducendone al minimo la temperatura con economizzatori dotati di opportuni sistemi di pulizia si pu scendere fino a 130 140 C aumentare la temperatura e la pressione del vapore surriscaldato inviato alla turbina i valori massimi raggiungibili attualmente sono 450 C e 60 bar i valori pi utilizzati sono 400 c e 40 bar e minimizzare la pressione nel condensatore per migliorare il rendimento elettrico impiegare leghe speciali resistenti alla corrosione e all alta temperatura utilizzare sistemi di pulizia che riducano la presenza e l accumulo di polveri nella caldaia Tale energia recuperata pu essere impiegata per utenze energetiche identificazione ed accurata analisi delle possibilit di utilizzo dell energia recuperata teleclimatizzazione massimizzare ove possibile l impiego dell energia termica recuperata per usi di teleriscaldamento e condizionamento estivo cessione di calore per uso industriale da prendere in considerazione se presenti nelle vicinanze attivit produttive necessitanti di calore cessione di energia elettrica possibilit di allacciamento elettrico alla rete con caratteristiche idonee in ogni caso bene prevedere la consegna d
189. co di rifiuti liquidi o fanghi in pozzi in cupole stagni o lagune ecc D 5 messa in discarica specialmente allestita ad esempio sistemazione di alveoli stagni separati ricoperti SMALTIMENTO NEL SUOLO DISCARICA DEPOSITO PERMANENTE D 6 scarico dei rifiuti solidi nell ambiente idrico eccetto l immersione SMALTIMENTO NEL SUOLO D 7 immersione compreso il seppellimento nel sottosuolo marino SMALTIMENTO NEL SUOLO D 8 trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato che dia DEPURAZIONE origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 D 9 trattamento chimico fisico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 ad esempio evaporazione essiccazione calcinazione ecc D10 incenerimento a terra D11 incenerimento in mare TRATTAMENTO CHIMICO FISICO BIOLOGICO INCENERIMENTO RECUPERO ENERGETICO INCENERIMENTO RECUPERO ENERGETICO DISCARICA DEPOSITO PERMANENTE CONDIZIONAMENTO PRELIMINARE D12 deposito permanente ad esempio sistemazione di contenitori in miniera D13 raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 aD12 D14 ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1aD13 D15 deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai pu
190. colato sommando i moduli RT in cui l origine del rifiuto sia in ATO centro degli impianti e dei CER per cui ci sia indicato almeno un modulo GESTIONE e Indicatori calcolati Ognuno degli indicatori seguenti stato calcolato con dettaglio del singolo CER del CER a 4 e a 2 cifre delle tipologie di rifiuto oggetto di approfondimento e dei gruppi di CER con le medesime modalit di trattamento tipico Viene indicato nel presente volume solo l indicatore numero 4 in quanto pi rappresentativo dell effettivo fabbisogno impiantistico rimandando per la visione degli altri 7 indicatori ed approfondimenti di dettaglio sui quantitativi per singolo CER al foglio di calcolo conservato presso gli uffici competenti INDICATORE INDICATORE 1 trattato in ATO centro proveniente da ATO centro 5 trattato in TOSCANA proveniente da ATO centro prodotto in ATO centro prodotto in ATO centro 2 trattato in ATO Centro proveniente da ATO centro 6 trattato in TOSCANA proveniente da ATO centro prodotto ESTESO in ATO centro prodotto ESTESO in ATO centro 3 trattato in ATO centro da tutte le provenienze 7 trattato in TOSCANA da tutte le provenienze prodotto in ATO centro prodotto in ATO centro 4 trattato in ATO Centro da tutte le provenienze 8 trattato in TOSCANA da tutte le provenienze prodotto ESTESO in ATO centro prodotto ESTESO in ATO centro 2 Esse sono escluse in quanto nel MUD la norma prevederebbe di ind
191. colosit TERME PISTOIA complessivo 130208 P altri oli per motori ingranaggi e lubrificazione P 0 74 0 74 160104 P veicoli fuori uso 0 80 0 80 160107 P filtri dell olio 0 10 0 10 230 Firenze Prato Pistoia ATO Centro Gestiti in Gestiti in Gestiti in Gestiti in conto conto conto conto Consegnatoa proprio Consegnato proprio Consegnatoa proprio Consegnatoa proprio Prodotto t a terzi t a _ R10 t a Prodotto t a a terzi t a R10 tla Prodotto t a terzi t a R10 t a Prodotto t a terzi t a R10 tla ISTAT Descrizione P NP P NP P_ NP P NP P NP P NP P NP P NP 1122 Coltivazione di ortaggi in serra 0 32 0 33 159 0 01 1 55 0 01 1 91 0 01 1 88 0 01 Coltivazioni fioricole e di piante 01123 omamentali in piena aria 325 72 325 72 4 87 357 51 474 35751 4 87 683 23 4 74 68323 ATTIVIT DEI SERVIZI 14 CONNESSI 2 81 0 29 2 58 0 15 2 81 029 2 58 0 15 Attivit dei servizi connessi 141 all agricoltura creazione e 2 37 94 49 237 95 04 036 036 1 75 36 84 1 75 36 84 44T 131 32 447 13187 Esercizio per conto terzi e noleggio 1411 di mezzi e di macchine agricole 3 49 395 78 3 23 395 78 1413 309 1 13 309 4 82 262 9 44 398 87 697 39887 Sistemazione di parchi giardini e aiuole creazione sistemazione e manutenzione di giardini aiuole e spazi verdi manutenzione e rimodellazione del paesaggio
192. compessimo ses 15496 as aroze 1210022 non 1202521 Tabella 5 54 Produzione di rifiuti speciali dalle attivit produttive legate alla concia del cuoio Dettaglio per le singole province e totale ATO Centro 250 ISTAT 191 Comuni prov FI CERTALDO FUCECCHIO Totale CER Descrizione CALENZANO VINCI complessivo fanghi acquosi contenenti pitture e vernici contenenti 080115 P solventi organici o altre sostanze pericolose 0 15 contenenti solventi organici o altre sostanze 080117_P pericolose 16 06 16 06 materiale abrasivo di scarto contenente sostanze 120116_P pericolose 0 25 130208 P altri oli per motori ingranaggi e lubrificazione ital 0 30 140603 P altri solventi e miscele di solventi NEU 25 18 26 62 imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o 150110 P contaminati da tali sostanze 0 56 84 02 84 65 assorbenti materiali filtranti inclusi filtri dell olio non specificati altrimenti stracci e indumenti protettivi 150202_P contaminati da sostanze pericolose 0 21 0 27 160104_P veicoli fuori uso 15 00 15 00 apparecchiature fuori uso contenenti componenti pericolosi diverse da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 160213_P 16 02 12 nota 0 13 altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze 170603 P pericolose 0 16 200121 P tubi fluorescenti e altri rifiuti contenenti mercurio 0 08 0
193. conda delle fillere essere svolte in fasi diverse del ciclo tessile La successione delle diverse fasi la seguente sebbene alcuni processi possano prevedere soltanto alcune fasi o includerne altre preparazione del tessuto greggio purga sbozzimatura carbonizzo candeggio mercerizzazione tintura lavaggio e saponatura finissaggio Stampa Preparazione Serve alla eliminazione di impurit naturali quali olio resina grasso e cera mediante combinazioni di sostanze chimiche e detergenti sciolti in acqua calda Purga una operazione che libera la fibra dalle sostanze grasse pectiche sostanze proteiche Per il cotone favorisce anche l eliminazione dei sali dei metalli alcalino terrosi Si eliminano in questa fase anche gli olii di filatura o di tessitura Per tale operazione vengono impiegati soda caustica soda solvay tensioattivi e complessanti Nelle acque di scarico saranno presenti poi le sostanze di lavaggio nei reflui capita siano presenti anche i pesticidi in certi casi anche con valori molto elevati poich presenti sulle fibre Sbozzimatura una operazione applicata ai tessuti ad intreccio ortogonale imbozzimati per eliminare la bozzima Per bozzima si intende la componente macromolecolare naturale artificiale o sintetica che viene applicata ai filati di ordito per aumentare la resistenza all usura durante l operazione di tessitura imbozzimatura Tali componenti sono componenti insolubili in acq
194. da camere verticali con pareti refrattarie all interno delle quali il rifiuto da incenerire viene mantenuto in sospensione da una corrente d aria ascendente Per fornire maggiore inerzia termica al sistema e favorire i processi di scambio termico viene previsto l impiego di sabbia o altro materiale inerte similare assieme al rifiuto Le problematiche legate ai sistemi di alimentazione e scarico hanno limitato la diffusione di tale tipologia di forno per la combustione dei RU Il forno a letto fluido indicato soprattutto per il trattamento dei combustibili derivati da rifiuti CDR o di altro rifiuto preventivamente selezionato e ridotto alla pezzatura idonea e dei fanghi di depurazione acque reflue 3 Forni a tamburo rotante sono costituiti da un cilindro metallico in rotazione leggermente inclinato sull orizzontale 1 3 per favorire l avanzamento del materiale Il tamburo rivestito all interno di materiale refrattario per proteggere l involucro metallico dalla temperatura elevata e dall aggressione chimica in alcune applicazioni il tamburo pu essere provvisto di rivestimento interno e o dotato di pareti a tubi d acqua per la produzione di vapore forni a tamburo rotante che possono essere alimentati con rifiuti solidi liquidi pastosi e fusti sono utilizzati soprattutto per lo smaltimento dei rifiuti industriali e pericolosi Per migliorare le prestazioni dei forni a griglia ottimizzazione e distribuzione dell aria primaria di
195. de RIF con gli allegati DR ma la scheda RU Per questo nell analisi del fabbisogno stata eliminata la categoria 20 e Tipologie di trattamento necessarie 48 Per poter valutare che tipologia impiantistica necessaria per gestire un certo codice CER all interno delle macrotipologie indicate chimico fisico recupero energetico discarica stoccaggio stato scelti di utilizzare un approccio indiretto derivante dall elaborazione dati E stato infatti analizzato in dettaglio il trattamento tipico inteso come preponderante in percentuale sul totale a cui stato sottoposto ogni singolo codice CER in tutta la regione Toscana Grazie a questa analisi stato quindi possibile determinare per gruppi di rifiuti e per totali complessivi la domanda di trattamento per tipologia impiantistica Nella Tabella 2 1 sono riportate le assunzioni effettuate per poter ricondurre le operazioni di recupero smaltimento codificate nel D Lgs n 152 06 alle macrotipologie impiantistiche e Ambito territoriale La valutazione sul fabbisogno impiantistico stata effettuata a tre livelli provinciale di ATO e regionale Questo perch pu non esserci una copertura del fabbisogno a livello provinciale ma dovrebbe essere garantita la copertura a livello di ATO La valutazione a livello regionale fornisce solo un quadro di riferimento e Distanza E stata elaborata anche per ogni codice CER la distanza media percorsa dai rifiuti per raggiungere
196. dei rifiuti sono tenute ad incentivare la raccolta dei beni durevoli elettrici ed elettronici oltre al successivo recupero e trattamento Le apparecchiature contenenti clorofluorocarburi CFC quali frigoriferi congelatori condizionatori debbano essere recuperate e smaltite e deve essere assicurato il recupero integrale dei clorofluorocarburi A tal fine il trattamento deve prevedere a l intercettazione dei CFC contenuti nei circuiti di refrigerazione b l asportazione di tutte le parti mobili c il trattamento completo previa la triturazione della carcassa in ambiente controllato la separazione delle parti pesanti sia metalliche che plastiche dal poliuretano la macinazione del poliuretano l aspirazione ed il trattamento dell aria di processo con recupero integrale dei clorofluorocarburi presenti nelle schiume poliuretaniche di coibentazione Il ciclo di trattamento dei beni durevoli costituiti da apparecchiature elettriche cucine elettriche ferri da stiro computers stampanti ecc deve risultare completo dovendo comprendere a lo smontaggio completo dei pezzi al fine di separare le componenti pericolose dalle parti riciclabili da avviare al recupero diretto ovvero a lavorazioni successive b il recupero del tubo catodico dei monitors e dei televisori attraverso la separazione del pannello dal cono l aspirazione delle polveri nocive la frantumazione e la granulazione finalizzate al riutilizzo successivo beni dure
197. del sistema RAEE Ad oggi le competenze del Comitato di Vigilanza sono state esercitate solo in parte ed il Comitato di Indirizzo non mai stato riunito Nomina dei membri del Comitato di Indirizzo organo di supporto al Comitato di Vigilanza gi costituito tramite il D M 185 07 D M sui rifiuti da apparecchi di illuminazione L art 10 4 del D Lgs 151 05 stabilisce per le apparecchiature di illuminazione un sistema di finanziamento unico che prescinde dalla distinzione tra domestici e professionali tra storici e nuovi II contesto normativo di riferimento per il settore dei RAEE va completato con le modifiche apportate al D Lgs 151 2005 oltre a disposizioni attuative o vigenti nel quadro della disciplina generale sui rifiuti tra cui D M 5 Febbraio 1998 norme tecniche per il recupero agevolato dei rifiuti non pericolosi cfr Schede 5 6 5 16 5 19 13 20 All 1 Suball 1 D Lgs 152 2006 e s m i in particolare art 227 comma 1 lettera a D M 29 Gennaio 2007 linee guida per le BAT di settore trattamento AEE dimesse D L 31 Dicembre 2007 n 31 convertito in L 28 Febbraio 2008 n 31 Milleproroghe l art 30 proroga il sistema relativo ai RAEE nuovi al 31 12 2008 prorogato inoltre il ritiro gratuito dei RAEE domestici da parte della distribuzione a 30 giorni dall entrata in vigore del decreto sulle semplificazioni per la distribuzione non ancora pubblicato Legge comunitaria 25 Febbraio 2008 n 34 l ar
198. di depurazione Il pelo riutilizzabile in teoria per la produzione dei pennelli o spazzole effettivamente di difficile recupero in quanto viene quasi totalmente distrutto dalla fase di calcinatura I ritagli e le rasature di concia al cromo vengono smaltite come rifiuti speciali riutilizzabili cos come le polveri di smerigliatura In base ai dati MUD la quasi totalit dei fanghi viene avviata fuori Provincia per lo smaltimento in discarica Prospettive future L enzimologia nel processo di produzione del cuoio Negli ultimi anni si assistito sempre pi ad un crescente interesse della ricerca prima e dell industria dopo ad inserire nei propri processi l utilizzo di enzimi La loro applicazione dipende dalle caratteristiche richieste all enzima scelto che possono essere classificate in proteolitici coadiuvanti di processo ovvero hanno la capacit di idrolizzare le proteine carboidratasi idrolizzano e modificano zuccheri complessi amido cellulosa etc lipasi idrolizzano i trigliceridi 247 Perquanto riguarda il processo di produzione del cuoio l enzima interessato del tipo proteolitico Il loro impiego pu trovare posto in diversi stadi del processo14 come rinverdimento in questo caso le proteasi rimuovono le proteine non fibrillari calcinaio e depilazione utilizzate assieme al solfuro di sodio diminuisce notevolmente la quantit necessaria di quest ultimo riduce il pH del bagno abb
199. di rifiuti speciali desunta dalle dichiarazioni MUD dei produttori per l anno 2006 stata di 1 533 429 tonnellate Le zone che hanno evidenziato una maggior produzione di rifiuti speciali sono state il Sistema Economico Locale SEL dell Area Fiorentina 1 188 484 ton pari al 76 2 del totale provinciale ed in particolare il Quadrante Centrale con prevalenza dei Comuni di Firenze e Calenzano e il Quadrante del Mugello con in particolare la produzione dei Comuni di Barberino del Mugello e Firenzuola SEL Quadrante SEL Pericolosi Non potae P NP Totale ericolosi complessivo complessivo Alta Val d EIsa Alta Val d Elsa 3 117 29 953 33 071 3 896 1 796 1 896 Area Fiorentina Quadrante Centrale 57 587 741 216 798 803 704 41 2 42 5 Quadrante Chianti 1 436 28 328 29 764 1 8 1 6 1 6 Quadrante Mugello 5 895 520 491 526 387 7 2 29 0 28 0 Quadrante Val di sieve 1 504 40 679 42 183 1 8 2 3 2 2 Quadrante Valdarno Superiore Nord 5 202 88 610 93 812 6 4 4 9 5 0 Area Fiorentina Totale 71 625 1 419 324 1 490 949 87 5 79 0 79 3 Circondario di Quadrante Empoli empolese 5 894 282 583 288 477 7 2 15 7 15 4 Quadrante Valdelsano 1 216 65 494 66 710 1 5 3 6 3 5 Circondario di Empoli Totale 7 110 348 077 355 186 8 7 19 4 18 9 Totale complessivo 81 852 1 797 353 1 879 206 100 0 100 0 100 0 Tabella 0 5 Suddivisione della produzione di rifiuti sp
200. e EVA Stirolo butadiene Acrilonitrile butadiene Policloroprene Alcool polivinilico Carbossilmetilcellulosa CMC Poliuretani in DMF Poliuretani in acqua Gomma naturale Amidi Solventi per coalizzazione autogena Resine Termoindurenti fenoliche melaminiche ed ureiche supporti utilizzati sono Tessuti tradizionali Maglie Nontessuti Rafia Film fibrillati Film Fili 5 5 3 Origine produttiva dei rifiuti dal settore del tessile Materie utilizzate Sostanza Processoli coinvolto i Sostanza Processo i coinvolti Acetato di Sodio Tintura Cloruro di Sodio Tintura Acidi Formico Tintura Cloruro Stannoso Stampa Acidi Lubrificanti Filatura Tessitura Coloranti al Cromo Tintura Acidi Poliacrilici Sbozzimatura Lavaggio Coloranti al Tino Tintura Purga Acido Acetico Tintura Coloranti Diretti Tintura Acido Cloridrico Tintura anche per Coloranti Premetallizzati Tintura neutralizzare il mercerizzo Acido Maleico Sbozzimatura Coloranti Zolfo Tintura Acido Ossalico Tintura Colori Reattivi Tintura Acido Solforico Carbonizzo Tintura Copolimeri dello Stirene Sbozzimatura Acqua Ossigenata Candeggio Derivati Solfinici Stampa 188 Sostanza Processoli coinvoltoli Sostanza Processoli coinvolti Sbozzimatura Alcali Lavaggi Mercerizzo Tintura Detergente Lavaggi Follatura Alcoli Lavaggi Stampa Disperdente Purga Candeggio Tint
201. e TRATTAMENTO CHIMICO FISICO BIOLOGICO R6 rigenerazione degli acidi o delle basi TRATTAMENTO CHIMICO FISICO BIOLOGICO R7 recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti TRATTAMENTO CHIMICO FISICO BIOLOGICO R8 recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori TRATTAMENTO CHIMICO FISICO BIOLOGICO R9 rigenerazione o altri reimpieghi degli oli TRATTAMENTO CHIMICO FISICO BIOLOGICO R10 spandimento del suolo a beneficio dell agricoltura o dell ecologia RECUPERO DIRETTO R11 utilizzazione dei rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10 RECUPERO DIRETTO R12 scambio dei rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 a R10 CONDIZIONAMENTO PRELIMINARE R13 messa in riserva dei rifiuti per sottoporle a una delle operazioni indicate nei MESSA IN RISERVA DEPOSITO PRELIMINARE punti da R1 a R12 escluso il deposito temporaneo prima della raccolta nel luogo in cui sono prodotti R__ produzione di CDR CONDIZIONAMENTO PRELIMINARE 49 OPERAZIONE D LGS 152 06 TIPO DI TRATTAMENTO CORRELATO D 1 deposito sul o nel suolo ad esempio discarica DISCARICA DEPOSITO PERMANENTE D 2 trattamento in ambiente terrestre ad esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi dei suoli SMALTIMENTO NEL SUOLO D 3 iniezioni in profondit ad esempio iniezioni di rifiuti pompabili in pozzi cupole SMALTIMENTO NEL SUOLO saline o faglie geologiche naturali D 4 lagunaggio ad esempio scari
202. e controllo Il piano di monitoraggio e controllo necessario anche per inceneritori non IPPC per assolvere agli obblighi del Digs 133 05 opportuno sia redatto comunque secondo i criteri e le procedure IPPC gi consolidate anche con specifica modulistica Tali criteri e procedure prevedono che nel piano siano riportati gli elementi oggetto del monitoraggio le modalit di verifica le responsabilit di esecuzione gestore ARPAT criteri di valutazione di conformit le modalit e i tempi per la comunicazione del gestore all autorit competente 4 3 3 Best Available Tecniques BAT per gli inceneritori Con il D lgs 59 05 l Italia attua integralmente la direttiva 96 61 CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento IPPC Inoltre con il DM del 29 01 2007 vengono emesse le Linee Guida recanti i criteri per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili relative ad impianti esistenti per le attivit rientranti nelle categorie IPPC In linea generale secondo tali linee guida la scelta della tecnologia di recupero energetico tramite combustione va fatta principalmente in funzione della tipologia del rifiuto da trattare ed in particolare in base al suo contenuto energetico associato al potere calorifico inferiore PCI ed alle sue caratteristiche chimico fisiche densit pezzatura contenuto di umidit di inerti ecc Le principali tecnologie impiegabili su questo tema che
203. e non diverse da quelle possedute dai fanghi di cui al punto a 1 255 3 delle acque reflue provenienti esclusivamente da insediamenti produttivi come definiti dalla legge 319 76 e successive modificazioni ed integrazioni vincoli gestionali dei fanghi di depurazione sono dettati principalmente dalla normativa sui rifiuti e dal citato d lgs 99 92 che regolamenta modalit e vincoli di applicazione di queste matrici in agricoltura In particolare il decreto fissa tra le condizioni per l utilizzo art 3 avvenuto trattamento il rispetto di standard qualitativi fissati dal decreto stesso all 1B principalmente relativi alle concentrazioni di metalli pesanti il vincolo di utilizzo su suoli che presentino concentrazioni di metalli pesanti inferiori a valori fissati dall all 1A del decreto limiti quantitativi di applicazione sul triennio dipendenti dall origine dei fanghi e dalle caratteristiche dei terreni in ordine a pH e capacit di scambio cationico vietata l utilizzazione dei fanghi tossici e nocivi in riferimento alle sostanze elencate nell allegato al decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982 n 915 con le concentrazioni limite stabilite nella delibera del 27 luglio 1984 anche se miscelati e diluiti con fanghi rientranti nelle presenti disposizioni vietato applicare i fanghi ai terreni a allagati soggetti ad esondazioni e o inondazioni naturali acquitrinosi o con falda acquifera affi
204. e per il plasma e le riserve di sangue 180102 NP tranne 18 01 03 nd nd nd nd nd nd nd nd rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per 180103 P evitare infezioni 09 096 0 0 0 0 0 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni es bende ingessature lenzuola indumenti monouso 180104 NP assorbenti igienici 9 1 0 0 0 0 0 sostanze chimiche pericolose o contenenti 180106 sostanze pericolose 17 0 0 0 0 0 0 sostanze chimiche diverse da quelle di cui 180107 NP alla voce 18 01 06 11 37 0 0 0 0 0 180108 P medicinali citotossici e citostatici 0 0 15 0 0 0 0 medicinali diversi da quelli di cui alla voce 180109 NP 1801 08 32 0 0 0 0 0 0 rifiuti di amalgama prodotti da interventi 180110 P odontoiatrici 9 0 1 0 0 0 0 180201 NP oggetti da taglio eccetto 18 02 02 0 0 0 0 0 0 0 rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per 180202 P evitare infezioni 0 0 0 0 0 0 0 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari 180203 NP per evitare infezioni 0 0 5 0 0 0 0 5 COND condizionamento
205. e reflue prodotii da reflue prodotti dal industriali i industriali trattamento diversida trattamenti diversi da delle acque quelli di cui delle acque quelli di cui refue alla voce 19 alla voce 19 RAGIONE SOCIALE COMUNE PROV urbane 08 11 industriali 08 13 GESTIONE IMPIANTI DEPURAZIONE ACQUE SPA PRATO 29 639 7 29 639 7 TDC AGRICOLTURA SARL DONE 14 993 2 14 993 2 PUBLIACQUA S P A vs Td 127239 PUBLIACQUA SPA FIRENZE fe 11433 o 114633 ECOAMBIENTE SRL CARMIGNANO PO 7 381 6 59 9 7 441 5 PUBLIACQUA S P A SERRAVALLE PISTOIESE PT 72921 729 ACQUE S P A DEPURATORE PIEVE A NIEVOLE PIEVE A NIEVOLE 4 998 8 PUBLIACQUA S P A MONTALE 4 995 0 PUBLIACQUA S P A Ra Ae TL 41200 ACQUE S P A DEPURATORE PAGNANA EMPOLI FI 3 775 0 3 775 0 CONSORZIO DEL TORRENTE PESCIA SPA PESCIA PT 2 894 7 2 894 7 ACQUE S P A DEPURATORE PITTINI UGGIANO 2 309 0 ACQUE S P A DEPURATORE CAMBIANO ASTELFIORENTINO 1 871 8 ACQUE S P A DEPURATORE BELLAVISTA UGGIANO 1 804 5 1 804 5 S C M SOCIETA CHIMICA MUGELLO S R L FI 1 728 8 1 728 8 PUBLIACQUA SPA FGNEVADENO Hi 1 4928 INFRA S R L 1 3574 1 3574 ACQUE S P A DEPURATORE PESCIA S PIERO 1 307 2 1 307 2 ACQUE S P A DEP CHIESINA UZZANESE CHIESINA UZZANESE 1 201 6 GESTIONE IMPIANTI DEPURAZIONE ACQUE SPA CANTAGALLO 1 082 1 PUBLIACQUA SPA Eos im 10056 Altri TT 18 848 0 833 7 1 813 8 22 6712 Totale prov Fl 44 827 1 2 420 0 708 3 1 234 9
206. ealizzazione e le modalit operative per la gestione degli impianti di trattamento dei veicoli fuori uso sono definiti dal capitolo 7 5 del Piano Regionale unitamente all allegato del D Lgs 209 2003 che disciplina le caratteristiche minime per i centri di raccolta e per gli impianti di trattamento dei veicoli fuori uso 45 Impianti di discarica controllata per i rifiuti Il D Lgs n 36 del 13 01 2003 di attuazione della direttiva 1999 31 CE relativa alle discariche di rifiuti ridefinisce in modo integrale esistematico i riferimenti normativi in materia di gestione degli impianti di discarica Ai sensi dell Art 7 del Decreto i criteri per l ammissione dei rifiuti nelle specifiche categorie di discarica sono dettati dal DM 3 agosto 2005 per le seguenti tipologie di impianti impianti di discarica per rifiuti inerti impianti di discarica per rifiuti non pericolosi impianti di discarica per rifiuti pericolosi D GESTIONE DI PARTICOLARI TIPOLOGIE DI RIFIUTI 5 1 Rifiuti inerti da C amp D 5 1 1 Premessa quantitativi di rifiuti derivanti dalle attivit tipiche del settore demolizioni e costruzioni comprese quelle stradali sono ingenti ed in costante aumento nell ordine di centinaia di migliaia di tonnellate prodotte ogni anno a livello regionale e tuttavia solo recentemente la 84 problematica delle corretta gestione di questi flussi di rifiuti ha assunto rilevanza nella pianificazione delle pubbliche amministrazioni ai d
207. eciali per Sistema Economico Locale SEL e Quadrante Dati MUD anno 2008 ton 0 2 2 Produzione per Comune SEL Quadrante SEL COMUNE P NP bios complessivo Alta Val d Elsa Alta Val d Elsa BARBERINO VAL D ELSA 3 117 29 953 33 071 Alta Val d Elsa 3 117 29 953 33 071 Totale Alta Val d Elsa 3 117 29 953 33 071 Totale Area Fiorentina Quadrante Centrale BAGNO A RIPOLI 456 5 819 6 275 CALENZANO 3 494 134 696 138 190 CAMPI BISENZIO 2 869 20 364 23 233 FIESOLE 184 2 235 2 420 FIRENZE 43 969 205 964 249 933 15 Totale SEL Quadrante SEL COMUNE P NP complessivo LASTRAA SIGNA 79 10 737 10 816 SCANDICCI 2 952 70 176 73 128 SESTO FIORENTINO 2 913 271 913 274 826 SIGNA 670 19 311 19 982 Quadrante Centrale 57 587 741 216 798 803 Totale Quadrante Chianti GREVE IN CHIANTI 148 6 625 6 773 IMPRUNETA 680 4 403 5 083 SAN CASCIANO IN VAL DI 305 10 624 10 929 PESA TAVARNELLE VAL DI PESA 303 6 676 6 979 Quadrante Chianti 1 436 28 328 29 764 Totale Quadrante Mugello BARBERINO DI MUGELLO 2 304 148 111 150 415 BORGO SAN LORENZO 609 30 960 31 570 FIRENZUOLA 225 273 508 273 733 MARRADI 158 3 508 3 666 PALAZZUOLO SUL SENIO 12 869 881 SAN PIERO A SIEVE 249 16 058 16 307 SCARPERIA 2 011 18 891 20 902 VAGLIA 7 417 424 VICCHIO 319 28 170 28 488 Quadrante Mugello 5 895 520 491 526 387 T
208. ee x usa IRAE 231 5 8 2 Origine produttiva dei rifiuti dal settore dell industria EE 232 5 8 3 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti 233 5 8 4 Quantitativi di rifiuti prodotti dall industria del legno in ATO CENTO certet RARO 238 5 9 Industria cartatia Loriano 241 5 91 au a ei areali tatoo ie 241 5 9 2 Origine produttiva dei rifiuti dal settore dell industria Cartarid aire c edi paha aaa Ee DB P 241 5 9 3 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti 242 5 9 4 Quantitativi di rifiuti prodotti dall industria cartaria in ATO centro e dettaglio sulla provincia di Pistoia 243 5 10 Settore conGlarlQ c eher rd e ehe Tee ne nA 245 5 101 Premessa ria eet ceder tele an tree de ie eS Ue Ree Ein 245 5 10 2 Origine produttiva dei rifiuti dal settore conciario 246 5 10 3 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti 246 5 10 4 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore conciario in ATO centro e dettaglio sulla provincia di Firenze 248 5 11 Trattamento dei metalli ferrosi e non ferrosi 252 5 11 1 Origine produttiva dei rifiuti dal settore del trattamento u pori rr 252 5 11 2 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti 252 5 11 3 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore del trattamento dei metalli
209. ell energia in alta tensione Per quanto riguarda le emissioni la produzione di NOx pu essere ridotta tramite un buon controllo della combustione e un buon mescolamento dei gas evitando eccessi d aria troppo elevati e temperature troppo alte anche attraverso ricircolo dei fumi Migliorare l efficienza di abbattimento adottando sistemi di controllo e regolazione pi fini delle quantit di soluzione ammoniacale iniettata L impianto deve essere dotato di un camino per l immissione in atmosfera dei fumi di altezza tale da assicurare una buona dispersione dei fumi e dotato di un sistema di monitoraggio in continuo degli inquinanti secondo le prescrizioni di legge Sul camino deve 81 essere prevista una adeguata struttura per permettere all ente di controllo di effettuare agevolmente il campionamento manuale dei fumi Possibili fonti di emissioni diffuse in atmosfera possono essere serbatoi aperti aree di stoccaggio operazioni di carico scarico di automezzi Sistemi di trasporto tubazioni e condotti perdite accidentali da locali chiusi perdite per rottura e malfunzionamenti impianti ed apparecchiature Per evitare le emissioni delle polveri coprire recipienti e contenitori aperti evitare ove possibile stoccaggi a cielo aperto spruzzatori leganti frangivento ecc pulire periodicamente strade e piazzali impiegare trasportatori chiusi trasporti pneumatici impiego di silos chi
210. ell industria fotografica 1 2 0 0 0 0 0 0 00 0 0 10 Rifiuti prodotti da processi termici 0 0 1 3 0 2 0 0 0 5 0 0 Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali idrometallurgia non 11 ferrosa 2 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e 12 meccanico superficiale di metalli e plastica 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 1 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi tranne oli 13 commestibili ed oli di cui ai capitoli 05 12 e 19 3 2 0 0 1 1 0 0 0 0 Solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 14 e 08 0 0 3 9 0 0 0 7 0 0 Rifiuti di imballaggio assorbenti stracci materiali filtranti e 15 indumenti protettivi non specificati altrimenti 8 1 12 5 18 5 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 1 1 1 6 1 1 1 5 10 5 5 6 Rifiuti delle operazioni di costruzione demolizione 17 compreso il terreno proveniente da siti contaminati 0 3 5 6 0 1 5 6 1 4 4 9 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito nonch dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso 19 industriale 0 0 4 1 0 1 0 0 0 0 0 0 Rifiuti urbani rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivit commerciali e industriali nonch dalle istituzioni inclusi i rifiuti 20 della raccolta differenziata 0 0 2 6 0 0 5 8 0 0 7 3
211. elle rasata e polveri di smerigliatura A questi si aggiungono una grande quantit di reflui di processo ridotte dopo il trattamento di depurazione in fanghi Infatti l acqua nell intero processo di concia riveste un ruolo essenziale perch la quasi totalit delle operazioni avviene a umido4 realizzando dei consumi idrici di processo assai consistenti l intero comparto nazionale dell industria delle pelli consuma circa 1 del fabbisogno idricos dell intero settore industriale italiano Considerando che l acqua fissata nelle pelli durante il processo molto limitata risulta evidente che quasi tutta l acqua utilizzata viene a trovarsi sotto forma di scarico finale Inoltre la presenza di diversi reattivi utilizzati durante l intero processo e di sostanze organiche scarto delle pelli fa si che il carico inquinante di tale effluente sia particolarmente elevato In seguito all analisi di ogni singola operazione di processo in particolar modo considerando le caratteristiche del corrispondente rifiuto prodotto possiamo individuare come operazione a pi forte impatto quella della calcinazione gli scarichi del calcinaio infatti oltre ad avere la pi alta concentrazione di sostanze organiche dell intero processo contengono sensibili quantitativi di solfuro di sodio 5 10 3 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti Si riportano qui di seguito le indicazioni gestionali per i rifiuti prodotti dal settore conciario Gestione de
212. ente escluse dal campo di applicazione le apparecchiature connesse alla tutela degli interessi essenziali della sicurezza degli stati membri le armi le munizioni il materiale bellico purch destinati agli usi militari gli utensili industriali fissi di grandi dimensioni 129 i grandi elettrodomestici fissi prodotti sanitari impiantati e infettati Oltre alle citate norme comunitarie da tenere presente anche la Direttiva 2002 95 CE sulle restrizioni d uso di alcune sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche RoHS In particolare l art 5 prevede il divieto per le apparecchiature immesse sul mercato dal 1 Luglio 2006 e ricadenti nel campo di applicazione del decreto di contenere alcune sostanze pericolose classificate Normativa Nazionale A livello nazionale alle apparecchiature elettriche ed elettroniche si applica il D Lgs 151 2005 del 25 Luglio 2005 entrato in vigore il 13 agosto 2005 dove per AEE si definiscono le apparecchiature che dipendono per un corretto funzionamento da correnti elettriche o campi elettromagnetici e le apparecchiature di generazione di trasferimento e misura di questi campi e correnti appartenenti alle categorie di cui all Allegato 1A e progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1000 Volt per la corrente alternata e a 1500 Volt per la corrente continua Art 3 lettera a Significa cio che il campo di applicazione riguarda le apparecchiatu
213. ente si usa il vaporizzo per fissare la sostanza colorata Segue il lavaggio finale per eliminare dal tessuto le sostanze ausiliare usate nella pasta da stampa addensante reagenti e prodotti di reazione La pasta da stampa contiene oltre al colorante e all addensante amido e gomme vegetali oppure composti insaturi dell acido acrilico e maleico sostanze igroscopiche glicerina e solventi sostanze idrotropiche urea sostanze antischiuma prodotti siliconici o alcoli i reagenti acidi alcali riducenti sodio zinco e calcio solfossilato formaldeide cloruro 185 stannoso e derivati solfinici quali l ossido di tiourea sequestranti ausiliari tessili a carattere imbibente e disperdente rigonfianti catalizzatori Tessuti speciali La Spalmatura una operazione mediante la quale si ottiene un tessuto composito a cui applicato uno di poliuretano e o PVC su un lato della pezza Per applicare lo strato plastico sul tessuto vengono utilizzati principalmente due metodi 1 Nella resinatura o spalmatura diretta viene applicato direttamente sul tessuto uno strato di poliuretano emulsionato in soluzione e successivamente posto in forno per far evaporare il solvente Sono spesso utilizzate anche resine acriliche e stirolo butadieniche emulsionate in acqua 2 Nella spalmatura transfert vengono applicati su una carta release o transfert uno o pi strati di poliuretano e o PVC Ogni strato applicato ed asciugato in forno prima
214. entri di reimpiego degli impianti di trattamento e di riciclaggio in forma cartacea o elettronica o su supporto elettronico le informazioni in materia di reimpiego e di trattamento per ogni tipo di nuova apparecchiatura immessa sul mercato entro un anno dalla stessa immissione art 13 c 3 D Lgs 151 05 in particolare devono indicare i componenti pericolosi delle apparecchiature elettriche ed elettroniche il punto in cui le sostanze e i preparati pericolosi si trovano all interno delle apparecchiature stesse nella misura in cui ci necessario per consentire ai centri di reimpiego e agli impianti di trattamento e di riciclaggio di uniformarsi alle disposizioni del presente decreto 134 provvedimenti attuativi del D Lgs 151 2005 in vigore sono i seguenti 1 D M 25 Settembre 2007 n 185 GU 5 Novembre 2007 n 257 in vigore dal 20 Novembre 2007 recante l istituzione del Registro Nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei Raee del Centro di Coordinamento per l ottimizzazione delle attivit di competenza dei sistemi collettivi e del Comitato di indirizzo sulla gestione dei Raee attuazione art 13 c 8 e art 15 c 4 del D Lgs 151 2005 Ha in particolare stabilito un regime transitorio per l applicazione delle nuove regole ex D Lgs 151 2005 disponendo che dal 1 Settembre 2007 cio in modo retroattivo fino al 31 dicembre 2007 fossero i Comuni a continuare a gar
215. enziati i codici CER diversi da 18 ai quali sono imputabili una significativa quota parte dei rifiuti non pericolosi prodotti dal settore Sanit ed assistenza sociale Per quanto riguarda la Provincia di Firenze emerso quanto segue CER 20 assimilabili agli urbani 33 5 CER 17 rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione 36 4 A Pistoia si registra il 92 3 dei rifiuti non pericolosi del settore classificati con CER20 assimilabili agli urbani a Prato il 36 9 115 10 Rifiuti prodotti da processi termici 0 0 0 0 0 0 12 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica 0 0 0 0 0 0 13 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05 12 e 19 0 0 0 0 0 0 14 Solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 0 0 0 0 0 0 Rifiuti di imballaggio assorbenti stracci materiali filtranti e indumenti protettivi non specificati 15 altrimenti 0 1 0 0 0 0 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 4 9 3 8 0 1 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione compreso il terreno proveniente da siti 17 contaminati 0 096 0 096 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito 19 nonch dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso industriale 0 096 4 7 0 0 Rifiuti ur
216. er operare per conto dei Sistemi Collettivi Accordo ANCI Centro di Coordinamento RAEE del 18 Luglio 2008 sulle condizioni generali di ritiro e di gestione dei RAEE domestici Il Sistema RAEE La normativa di settore prevede che la gestione dei RAEE avvenga attraverso Sistemi Collettivi Consorzi o Societ costituiti dai Produttori che assicurino il servizio senza fini di lucro di ritiro dai centri di raccolta e l avvio dei RAEE al riciclo sull intero territorio nazionale L obiettivo comune massimizzare l efficienza e l efficacia dei processi di trattamento per la tutela dell ambiente e della salute collettiva nel pieno rispetto della normativa vigente Diversi sono i Sistemi Collettivi sorti alcuni dei quali specifici per tipologia di rifiuti e altri trasversali a tutti i RAEE si riportano i nomi di alcuni 137 Ecodom Consorzio italiano recupero e riciclaggio elettrodomestici grandi elettrodomestici non professionali appartenenti ai segmenti freddo cottura lavaggio cappe e scalda acqua Ecoelit Consorzio nazionale volontario accumulatori ed elettroutensili Ecolamp Consorzio per il recupero e lo smaltimento di apparecchiature di illuminazione cio gli apparecchi di illuminazione e le sorgenti luminose con esclusione delle lampade ad incandescenza e ad alogeni quindi i tubi fluorescenti lineari e non le lampade fluorescenti compatte non integrate le lampade fluorescenti compatte integrate a risparmio di energi
217. erenziali e o escludenti stabiliti dal piano Regionale per la localizzazione dei siti di gestione dei rifiuti nonch rispettati gli indirizzi i criteri e le condizioni previste nei relativi Piani Territoriali di Coordinamento jn sede di identificazione delle aree idonee titolo di preferenza deve essere riconosciuto a quelle localizzate in prossimit delle aree di maggiore produzione attesa di rifiuti inerti centri urbani e o sistemi metropolitani nonch privilegiate le aree che per caratteristiche infrastrutturali funzionali e logistiche consentano di minimizzare i carichi ambientali aggiuntivi nelle aree prossime all impianto gli impianti di recupero e riciclaggio dei rifiuti inerti non pericolosi dovranno essere strutturati in sezioni stabili ed interconnesse e dotati di attrezzature idonee alla frantumazione macinazione separazione delle frazioni metalliche vagliatura dimensionale e selezione della frazione inerte a granulometria variabile differenziata conforme alle specifiche della normative di settore prima di essere avviate a riutilizzo in altro processo produttivo gli impianti di recupero e riciclaggio dei rifiuti inerti non pericolosi localizzati e o realizzati in ogni singolo ATO costituiscono privilegio nelle procedure di attribuzione delle incentivazioni caso per caso disponibili presso le amministrazioni e potranno essere gestiti nell ambito del sistema di gestione dei rifiuti urbani oppure tramite accordi con sogg
218. ergetico Le operazioni di recupero sono quelle elencate nell Allegato C alla parte IV del D Lgs 152 2006 Smaltimento rifiuti prodotti dalle attivit di bonifica e trattamento sono avviati a smaltimento nel rispetto della normativa vigente Le operazioni di smaltimento dei rifiuti del ciclo non avviati a recupero sono quella dell Allegato B alla parte IV del D Lgs 152 2006 174 Le migliori tecniche disponibili per la gestione dei RAEE Le Linee guida recanti i criteri per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili ex art 3 coma 2 del decreto legislativo 372 99 individuano inoltre possibili tecniche che possono costituire BAT Best Available Techniques di riferimento a livello nazionale tenuto conto della specifica situazione del settore in Italia L applicabilit delle BAT comunque fortemente influenzata dalla tipologia dei rifiuti trattati dalle caratteristiche dell impianto di trattamento e soprattutto dalle condizioni locali nelle quali lo specifico impianto installato Rilevante risulta dunque essere anche l aspetto relativo all analisi costi benefici delle BAT che assume un significato molto ampio che deve includere appunto i costi ed i benefici sia per gli operatori che per la collettivit Trattamento dei dati personali Con il Provvedimento del 13 ottobre 2008 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 287 del 9 dicembre 2008 il Garante per la Privacy ha predisposto le istruzioni
219. ermovalorizzatori Fattori penalizzanti Costituiscono fattori penalizzanti per la valutazione N aree con presenza di centri abitati secondo la definizione del vigente codice della strada che non possono garantire il permanere di una fascia di rispetto di 500 metri fra il perimetro dell impianto e le aree residenziali ricadenti all interno del centro abitato stesso N condizioni climatiche sfavorevoli alla diffusione degli inquinanti ove condizioni in calma di vento e stabilit atmosferica ricorrono con maggiore frequenza N prossimit di aeroporti Fattori preferenziali Costituiscono fattori preferenziali per la valutazione N Aree a destinazione industriale aree artigianali e industriali esistenti o previste dalla pianificazione comunale o a servizi tecnici o contigue alle stesse 72 N aree con superficie superiore ai 5 ettari N preesistenza di reti di monitoraggio per il controllo ambientale N sostituzione di emissioni esistenti nell area da utenze industriali civili e termoelettriche N impianti di termodistruzione gi esistenti N vicinanza di potenziali utilizzatori di calore ed energia 3 2 4 Fattori penalizzanti e fattori preferenziali per gli impianti a tecnologia complessa e compostaggio Fattori penalizzanti Costituiscono i fattori penalizzanti per la valutazione N aree con presenza di centri abitati secondo la definizione del vigente codice della strada che non possono garantire il permanere di una fascia di ris
220. essivamente nell ATO Toscana Centro Anni 2007 2008 2009 CER 200121 ton anno 2007 2008 ANNO Firenze 9 Prato Pistoia gt Toscana Centro Figura 5 6 Produzione di RAEE Codici CER 200121 di origine domestica nelle Province di Firenze Prato Pistoia e complessivamente nell ATO Toscana Centro Anni 2007 2008 2009 165 5 4 5 Impianti di trattamento Per la fonte dei dati e le voci utilizzate nella seguente tabella sono stati utilizzati gli elenchi delle autorizzazioni forniti dalle Province Si segnala soltanto che in giallo sono stati evidenziati gli impianti che svolgono esclusivamente operazioni di tipo R13 D15 166 Procedura ordinaria semplificata e AIA AUT Ditta Ubicazione Tipologia Codici Rifiuti ORD ECOLOGIA TRASPORTI SAS VICCHIO PIANI DELLA RESISTENZA STOCCAGGIO 160213 160214 160216 R13 D15 FI ORD VALMET SRL BAGNO A RIPOLI VIA DEL FORNACCIO 7 A LOC RECUPERO R13 160214 160216 VALLINA RID FI ORD SELIN SRL CALENZANO CAPONNETTO D14 R13 160211 160213 160215 160211 160213 1 D15 60214 160215 FI ORD EUROCORPORATION SRL FIRENZE DE CATTANI MESSA IN RISERVA R13 R12 160216 200121 200123 160213 200135 2 00121 200123 200135 160214 200136 2001 36 FI oRD GIORGI AUGUSTO amp C S N C FIRENZE DEL RONCO LUNGO MESSA
221. essivi la Giunta Regionale dovesse provvedere alla determinazione di norme e condizioni affinch nei capitolati per appalti pubblici di opere di forniture e di servizi potesse essere favorito l uso di residui recuperabili Per altro verso lo stesso Piano Regionale di gestione dei rifiuti Del C R T n 88 98 al punto 6 1 5 aveva previsto che la realizzazione delle opere pubbliche o di interesse finanziate in tutto o in parte dalla Regione nonch da aziende e enti ad essi dipendenti dovr avvenire utilizzando in quantit congrua materiali da costruzione o da riempimento prodotti mediante l impiego di sostanze provenienti da riciclo recupero dei residui derivanti dal trattamento delle acque reflue industriali ed urbane e dal riciclaggio dei rifiuti inerti non pericolosi La Regione promuove inoltre con ogni opportuna azione ed in ogni opportuna sede istituzionale l utilizzazione dei suddetti materiali per la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico finanziate da altre amministrazioni nonch per la realizzazione di insediamenti privati localizzati nel territorio regionale In attuazione dei principi ispiratori della legge regionale nonch delle specifiche previsioni di Piano e sulla base delle risultanze dei lavori e delle proposte avanzate dal Gruppo Tecnico Interdipartimentale nominato dal Comitato della programmazione il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato con la deliberazione 28 Luglio 1998 n 265 le
222. estione dei rifiuti speciali prodotti al di fuori delle strutture sanitarie che come rischio risultano analoghi ai rifiuti sanitari a rischio infettivo sottoposta agli stessi vincoli previsti dalla legge per la gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo sono sottoposti al regime di gestione previsto dal D Lgs n 152 2006 per la gestione dei rifiuti pericolosi Gestione dei Rifiuti Sanitari Non Pericolosi Tutte le tipologie di rifiuti sanitari non pericolosi come individuate a titolo esemplificativo nell allegato al DPR 254 2003 in base alla definizione di cui all art 1 comma 1 lettera a della stessa norma sono sottoposte al regime di gestione previsto dal D Lgs n 22 97 e cio destinati al circuito dei rifiuti urbani se assimilati ovvero a quello dei rifiuti speciali Gestione di particolari categorie di Rifiuti Sanitari Per i rifiuti da esumazione ed estumulazione come definiti dall art 2 comma 1 lettera e del DPR 254 2003 deve essere favorito il recupero delle componenti metalliche e la quota residuale avviata a recupero in impianti autorizzati secondo quanto previsto dall articolo 208 del D Lgs n 152 2006 per lo smaltimento dei rifiuti urbani rifiuti provenienti da altre attivit cimiteriali quali ad esempio quelli da attivit edili interne possono essere riutilizzati all interno della struttura cimiteriale senza necessit di autorizzazione ai sensi del
223. ette recuperare normalmente fino a del bagno sgrassante che si riutilizza mentre il rimanente quarto viene definitivamente smaltito 252 Trattamento di fosfosgrassaggio senza risciacquo prima della verniciatura di manufatti Questo tipo di processo permette di eliminare l impianto di trattamento delle acque reflue di preparazione superficiale e riciclare completamente le evaporazioni secondarie dell acqua provenienti dagli ugelli di erogazione del preparato chimico nel tunnel Trattamento termico sostitutivo per la pulizia delle apparecchiature Evita l uso di solventi clorurati riduce il rischio di inquinamento accidentale migliora le condizioni di lavoro Processo criogenico per la rimozione di vernice da strutture in acciaio con azoto liquido Il processo basato sulla capacit dell azoto liquido di accelerare il raffreddamento benefici ambientali sono riconducibili ai seguenti aspetti L azoto liquido chimicamente inerte Il processo non produce rifiuti liquidi rifiuti solidi prodotti possono essere recuperati per produrre oggetti in plastica pezzi hanno un periodo di vita 5 volte maggiore di quelli prodotti con altri processi Riutilizzo di materie prime in un impianto di strippaggio della vernice L uso di una filtrazione in continuo a due stadi del solvente che rimuove i fanghi di verniciatura quando essi si generano previene la ricostruzione di questi nei serbatoi di strippaggio e aumenta significativamen
224. etti privati Contestualmente con specifiche disposizioni contenute nella L R 18 maggio 1998 n 25 la Regione Toscana ha inteso sviluppare e dare profilo di contenuti alle disposizioni gi contenute nel Decreto Ronchi ormai abrogato relative alle misure ed alle azioni positive da adottare allo scopo di attivare iniziative di espansione ed incentivazione ai mercati del recupero In genere richiamando i compiti che il Decreto assegnava alle autorit competenti in materia il legislatore regionale ha indicato molteplici forme auspicabili di incentivazione al reimpiego recupero e riciclaggio di materiali potenzialmente estraibili dai rifiuti Per quanto riguarda la tipologia di rifiuti recuperabili di nostro interesse la valutazione dei quantitativi prodotti la stessa natura merceologica dei rifiuti inerti e la loro potenziale riutilizzazione in molteplici settori insieme alla stima dei fabbisogni di materiali inerti 90 contenuta nel Piano Cave regionale connessi alla prevista limitazione delle autorizzazioni a nuove escavazioni ha spinto l amministrazione a delineare interventi urgenti In coerenza con quanto previsto dalla L R 60 88 la Regione Toscana ha aggiornato i suoi indirizzi ed obiettivi per la corretta gestione dei rifiuti inerti non pericolosi con priorit assoluta al recupero e riutilizzo A questo proposito vale segnalare che nell ambito della L R 25 98 art 4 comma 7 stato originariamente previsto che in atti succ
225. febbraio 2004 n 14 R di attuazione ai sensi della L R 18 maggio 1998 n 25 Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica delle aree inquinate Le norme che di seguito si espongono per le parti non contrastanti con il D Lgs 152 2006 e in base al principio sopra evidenziato sono da ritenersi tuttora in vigore Si sottolinea ai fini della corretta lettura che gran parte delle norme regionali sintetizzate nelle pagine successive non sono coordinate con le modifiche apportate dal D Lgs 152 2006 ad esempio si trover ancora il riferimento al D Lgs 22 1997 ormai abrogato e sono anche queste in vigore nelle parti non contrastanti con quanto disposto non solo dalla normativa nazionale ma altresi dalla normativa regionale recentemente modificata 89 AI fine di indirizzare il sistema complessivo di gestione dei rifiuti inerti verso processi che privilegino il riutilizzo il recupero ed il riciclaggio delle risorse il Piano Regionale di gestione dei rifiuti stabilisce le seguenti indicazioni valide sia nei riguardi dei gestori pubblici dei servizi di igiene urbana sia degli attori privati ATO Ambito Territoriale Ottimale dovr essere localizzato e realizzato almeno un impianto di trattamento selezione e valorizzazione dei rifiuti inerti non pericolosi perl individuazione delle aree idonee all insediamento dei suddetti impianti di recupero e riciclaggio nei Piani provinciali dovranno essere rispettati i fattori pref
226. fiuti lasciata la possibilit per produttori e clienti di sottoscrivere accordi volontari L art 10 comma 4 prevede un diverso sistema di finanziamento per i rifiuti di apparecchiature di illuminazione che resta a carico dei produttori indipendentemente dalla data di immissione sul mercato di tali apparecchiature e indipendentemente dall origine domestica o professionale secondo modalit individuate da un Decreto Ministeriale non ancora emanato Il D Lgs 151 2005 attribuisce al produttore di AEE l obbligo di fornire all utente una serie di informazioni riguardanti il futuro smaltimento dei RAEE L art 13 infatti sancisce che all interno delle istruzioni d uso siano riportate informazioni concernenti 1 l obbligo di non smaltire i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche come rifiuti urbani e di effettuare una raccolta separata 2 i sistemi di raccolta dei RAEE nonch la possibilit di riconsegnare al distributore l apparecchiatura all atto dell acquisto di una nuova 3 gli effetti potenziali sull ambiente e sulla salute umana dovuti alla presenza di sostanza pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche o ad un uso improprio delle stesse o di parti di esse 4 ilsignificato del cassonetto barrato quale simbolo apposto a cura del produttore stesso sui prodotti costituiti da AEE 5 lesanzioni previste in caso di smaltimento abusivo di detti rifiuti produttori devono poi mettere a disposizione dei c
227. formare adeguatamente il personale addetto alla produzione in termini tecnici operativi e di sensibilizzazione 5 9 4 Quantitativi di rifiuti prodotti dall industria cartaria in ATO centro e dettaglio sulla provincia di Pistoiawrs Di seguito vengono riportati i dati circa la produzione di rifiuti speciali dichiarata dalle aziende dell industria della carta presenti in ATO Centro secondo le dichiarazioni MUD presentate in Provincia nel 2009 che quindi si riferiscono a dati di produzione del 2008 e per quanto riguarda le attivit Istat significative del macrodistretto dell industria della carta della provincia di Pistoia vengono riportati i dati di produzione per singolo codice CER ed il numero dei Comuni in cui l attivit presente Qui di seguito si riporta la produzione specifica per le tre province delle attivit legate all industria della carta selezionate in quelle con la seguente codifica ISTAT 211 FABBRICAZIONE DELLA PASTA CARTA DELLA CARTA E DEL CARTONE 2112 Fabbricazione della carta e del cartone 212 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DI CARTA E DI CARTONE 2121 Fabbricazione di carta e cartoni ondulati e di imballaggi di carta e cartone 21210 Fabbricazione di carta e cartoni ondulati e di imballaggi di carta e cartone fabbricazione di carta e cartoni ondulati fabbricazione di imballaggi di carta e cartoni ondulati fabbricazione di imballaggi pieghe 2122 Fabbricazione di prodotti di carta e
228. ghi confinati e separati da quelli di lavoro predisporre spazi adeguati per la movimentazione degli automezzi nelle fasi di smaltimento assicurare tutte le norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro Linee guida per la riduzione della pericolosit dei rifiuti Utilizzo di acidi a base minerale per frammentare le molecole al posto del frammentazione enzimatica utilizzo di detergenti sintetici al posto di saponi utilizzo di acetato di sodio al posto della cenere di soda per la neutralizzazione di prodotti detergenti cosi come per trasformare l acidit minerale in acidit organica utilizzo di bicarbonato di sodio al posto di acido acetico insieme al perossido di perborato per l ossidazione di coloranti al tino utilizzo di finiture resinose durature al posto di finiture temporanee basate su materiali a base di amido utilizzo di monoclorobenzene al posto di altri carriers per la tintura del Dacron utilizzo di acido formico al posto di acido acetico in bagni di colorazione acido acetico 0 64 kg BOD kg acido formico 0 12 kg BOD kg Sostituzione di olii per la cardatura e di lubrificanti antistatici con emulsionanti non ionici coloranti senza metalli pesanti o che favoriscono un minore carico EOX ispessitori alternativi per la stampa che favoriscano un maggiore fissaggio dei pigmenti Applicabile solo per coloranti reattivi sostituzione del Bicromato di Potassio con per esempio perossido di idrogen
229. gli scarti avviati al recupero In generale la maggior parte degli scarti non conciati o trattati derivanti dal ciclo di lavorazione delle pelli viene avviata al riutilizzo Nel caso in cui i residui derivino da 246 operazioni di concia il riutilizzo meno frequente e quindi sono generalmente destinati allo smaltimento finale Tra i materiali avviati a riutilizzo e jiritagli da pelli grezze sono destinati soprattutto alla produzione di gelatina prodotti per la farmaceutica ed in piccola parte all industria dei collanti ilcarniccio riutilizzato prevalentemente per la produzione di prodotti tecnici destinati alla zootecnia ed all agricoltura Se lo scarto invece calcinato pu essere impiegato per produrre colla o grassi e proteine decomposte utilizzate nei mangimi per animali o nei fertilizzanti iritagli se conciati al vegetale sono destinati alla produzione di cuoio rigenerato cos come le rasature che hanno subito lo stesso trattamento e iliquori del cromo trivalente utilizzati per la concia vengono avviati ad opportuni impianti di trattamento nella Provincia di Pisa per recuperare il cromo circa 21 000 t a prodotto quasi esclusivamente nel Comune di Fucecchio Scarti avviati a smaltimento finale Il sale non avendo possibilit di riutilizzo viene avviato allo smaltimento in discarica lo stesso si ritrova a seguito delle piogge e della percolazione della discarica di nuovo nel ciclo delle acque degli impianti
230. he non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni es bende ingessature lenzuola 180104 NP indumenti monouso assorbenti igienici 3 09 0 01 0 04 3 14 81 04 sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla 180107 NP voce 18 01 06 16 70 2 10 1 28 20 08 69 57 180109 NP medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 01 08 42 74 1 23 1 16 45 12 101 46 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare 180203 NP infezioni 0 22 0 22 0 40 sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla 180206 NP voce 18 02 05 0 01 180208 NP medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 02 07 0 01 0 01 0 31 Subtotale non pericolosi 62 75 4 05 11 38 78 18 262 93 119 ATO Perico Toscana Regione CER losit Descrizione Firenze Prato Pistoia Centro Toscana Incidenza su ATO centro 803 5 2 14 6 100 0 Incidenza su Regione Toscana 23 9 1 5 4 3 29 7 100 096 Totale ATO centro 2 780 72 446 48 587 45 3 814 65 9 691 55 Incidenza su ATO centro 72 9 11 7 15 4 100 0 Incidenza su Regione Toscana 28 7 46 6 1 39 4 100 0 Tabella 5 14 Produzione di rifiuti sanitari CER 18 dichiarata dalle imprese per il 2008 tonnellate Fonte MUD 120 5 3 3 Impianti esistenti autorizzati La fonte dei dati l elenco degli impianti autorizzati fornito dalle Province
231. hi di illuminazione privati delle sorgenti luminose R sorgenti luminose L iscrizione consentita ai Comuni sul cui territorio sono presenti uno o pi centri di raccolta ed necessaria la registrazione di ciascun centro tale registrazione richiesta sia nel caso in cui il centro sia gestito dal Comune che da un soggetto terzo AI fine di ottimizzare la gestione dei RAEE nei centri di raccolta comunali l Accordo ha previsto l erogazione di premi di efficienza compresi tra 25 e 50 ton commisurati alla densit e al numero della popolazione servita da ciascun centro di raccolta riconosciuti a condizione che vengano gestiti dal centro di raccolta almeno le categorie R1 R2 R3 e R4 e che il peso dei Raee consegnati al sistema per singola unit di carico sia uguale o superiore ai cosiddetti pesi di buona pratica indicati nelle Condizioni generali dell Accordo stesso ad eccezione dei casi di ritiro programmato Tali pesi di buona pratica non costituiscono un requisito indispensabile per i ritiri da parte dei Sistemi Collettivi ma solo un indicatore per facilitare l ottimizzazione della gestione L Accordo stabilisce inoltre l erogazione di un compenso maggiore per i centri di raccolta che accetteranno i RAEE raccolti dai distributori installatori e centri di assistenza per effetto dell obbligo di ritiro 1 contro 1 imposto dal D Lgs 151 05 L Accordo prevede anche l applicazione di penali ai Sistemi Collettivi in c
232. i 07 rifiuti dei processi chimici organici 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 09 rifiuti dell indu stria fotografica 10 rifiuti prodotti da processi termici 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 15 rifiuti di imbal laggio assorbenti materiali filtranti 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 17 rifiuti da costru zione e demolizione comprese terre contaminate 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito Tabella 2 8 copertura del fabbisogno gestionale per il rifiuti speciali NON pericolosi 57 trattato in ATO Centro da tutte le provenienze prodotto ESTESO in ATO centro 01 rifiuti da prospe zione estrazione e trattamento di minerali 02 rifiuti da agricol tura e preparazione di alimenti 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 04 rifiuti della lavo razione di pelli e dell industria tessile 05 rifiuti della raffinazione del pe trolio e purificazione del gas naturale 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 07 rifiuti dei proces
233. i Purga Cationici ed Anionici Prodotti Antiriducenti per Tintura Sodio Bicromato Post Tintura Coloranti Reattivi Prodotti per lavorabilit Filatura Tessitura Sodio Clorito Candeggio Tintura Base Paraffina Rifinizione Prodotti Siliconici Rifinizione Post Tintura Sodio Ipoclorito Candeggio Tintura Stampa Pvc Spalmatura Sodio Metabisolfito Candeggio Neutralizzazione di Processi Ossidativi Resina Spalmatura Solfato di Ammonio Tintura 189 Sostanza Processoli coinvoltoli Sostanza Processoli coinvolti Riducente Candeggio Solfato di Sodio Tintura Rigonfiante Lavaggio Purga Tintura Solfiti Candeggio Ritardante Tintura Solfuro di Sodio Tintura Sale Tintura Stabilizzante Candeggio Sali di Ammonio Tintura Sviluppatori Di Acido Tintura Quaternario Sali Di Cromo Ill Tintura Tensioattivi Tessili Purghe Lavaggi Mercerizzo Tintura Rifinizione Sali di Rame Tintura Tiosolfati Candeggio Sapone Detergente Lavaggi Purga Tripolifosfato Candeggio Sbiancante Lana Candeggio Ugualizzante Tintura Sequestrante Candeggio Ugualizzanti per Tintura Sbozzimatura Lana Acrilico Mercerizzo Sgommante per Seta Sgommatura della Seta Urea Stampa Silicati di Magnesio Candeggio Tabella 5 28 Materie utilizzate nel settore tessile Fibre naturali Animali lana peli o crini seta seta selvatica Vegetali cotone lino can
234. i bevande e spezie coltivazione di frutta comprese le coltivazioni in aree 01134 coperte mele pere albicocche susine nettarine fr 0 06 8 22 0 06 8 22 01135 Colture miste viticole olivicole e frutticole 8 71 288 40 8 71 288 40 ALLEVAMENTO DI ANIMALI Nel gruppo inclusa l attivit dei servizi 012 d ingrasso conto terzi 0 02 0 02 0121 Allevamento di bovini e bufalini produzione di latte crudo 2 70 15 202 19 1 34 64 88 4 03 15 267 07 01222 Allevamento di equini allevamento e riproduzione di equini 0 01 0 01 0123 Allev amento di suini 0 02 0 02 COLTIVAZIONI AGRICOLE ASSOCIATE ALL ALLEVAMENTO DI 013 ANIMALI ATTIVIT MISTA 3 96 241 0 26 0 25 0 16 17 97 4 38 20 63 ATTIVIT DEI SERVIZI CONNESSI ALL AGRICOLTURA E ALLA ZOOTECNIA ESCLUSI I SERVIZI VETERINARI CREAZIONE E 014 MANUTENZIONE DI GIARDINI AIUOLE E SPAZI VERDI 2 81 0 29 2 81 0 29 Attivit dei servizi connessi all agricoltura creazione e manutenzione di 0141 giardini aiuole e spazi verdi 2 37 94 49 0 36 1 5 36 84 4 47 131 32 Esercizio per conto terzi e noleggio di mezzi e di macchine agricole con personale noleggio di macchine agricole con operatore e personale attivit 01411 agricole svolte con macchine agricole per conto terzi preparaz 3 49 395 78 1 13 3 09 4 82 9 44 398 87 Raccolta prima lavorazione esclusa trasformazione conservazione di prodotti agricoli e altre attivit dei servizi con
235. i per natura e quantit a quelli originati dai nuclei domestici e RAEE professionali i RAEE prodotti dalle attivit amministrative ed economiche diversi da quelli di cui al punto precedente In fase di registrazione chiesto ai produttori di dichiarare le quantit di AEE immesse sul mercato divise tra domestiche e professionali ma in molti casi l apparecchiatura pu essere acquistata sia da utenti domestici che professionali Es i pc che possono essere acquistati presso lo stesso venditore sia da utenti domestici che da professionisti All art 6 viene indicato il tasso di raccolta separata dei RAEE provenienti dai nuclei domestici che avrebbe dovuto essere raggiunto entro il 31 dicembre 2008 pari ad almeno 4 kg in media per abitante all anno Il D Lgs 151 2005 prevede all art 9 c 2 gli obiettivi di recupero e riciclaggio entro il 31 Dicembre 2006 con riferimento ai RAEE avviati al trattamento ai sensi dell articolo 8 i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche garantiscono il raggiungimento dei seguenti obiettivi a peri RAEE che rientrano nelle categorie 1 e 10 dell allegato 1A una percentuale di recupero pari ad almeno all 80 in peso medio per apparecchio e una percentuale di reimpiego e di riciclaggio di componenti di materiali e di sostanze pari ad almeno al 75 in peso medio per apparecchio 151 b per i RAEE che rientrano nelle categorie e 4 dell allegato 1A una percentuale di recupero pari ad
236. i ammissibilit in discarica dei rifiuti contenenti amianto sono disciplinati dall Allegato 1 al DM 3 agosto 2005 come integrato dal DM 248 2004 In particolare i RCA possono essere smaltiti in discariche per rifiuti pericolosi o non pericolosi con le seguenti specifiche ovvero esclusivamente 1 In discarica per rifiuti pericolosi dedicata o dotata di cella monodedicata 2 n discarica per rifiuti non pericolosi dedicata o dotata di cella monodedicata limitatamente a classificati con codice CER 170605 materiali da costruzione contenenti amianto Altre tipologie di RCA sottoposti ad uno dei processi di trattamento previsti dal DM 248 2004 in modo da garantire il rispetto dei parametri specificati nella Tabella 1 Allegato 2 del DM 3 agosto 2005 riportata di seguito 109 Parametri Valori Contenuto di amianto in peso lt 30 Densit apparente g cm3 gt 2 Densit relativa gt 50 Indice di rilascio lt 0 6 Tabella 5 10 Criteri di ammissibilit a discariche per rifiuti non pericolosi dei rifiuti contenenti amianto sottoposti a trattamento Per il conferimento di rifiuti di amianto o contenenti amianto in discarica devono essere rispettati oltre ai criteri e requisiti generali previsti per le discariche di rifiuti pericolosi e non pericolosi le modalit e criteri di deposito dotazione di attrezzature e personale misure di protezione del personale dalla contaminazione da fibre
237. i da quelli di cui alla voce 12 01 14 NP 180 0 150101 imballaggi in carta e cartone NP 168 4 200304 fanghi delle fosse settiche NP 167 2 110107_P basi di decappaggio P 159 6 ALTRI NP NP 1 1524 ALTRI P P 681 2 TOTALE 15 778 7 Tabella 5 57 Dettaglio produzione per CER in provincia di Firenze categoria ISTAT 2811 Fabbricazione di strutture metalliche e di parti di strutture e 2851 Trattamento e rivestimento dei metalli 5 12 Depurazione delle acque 5 12 1 Gestione dei fanghi prodotti dal settore della depurazione acque Conformemente alla gerarchia di gestione dei rifiuti dettata dalla normativa quadro nazionale d lgs 152 06 ss mm ii ed europea direttiva 98 2008 CE si ispira la corretta politica di gestione dei fanghi di depurazione alla gerarchia che vede nella minimizzazione della produzione e nel recupero di materia le opzioni da perseguire prioritariamente a ci subordinando il recupero energetico e da ultimo lo smaltimento in discarica Ai sensi del d lgs 99 92 Attuazione della direttiva 86 278 CEE concernente la protezione dell ambiente in particolare del suolo nell utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura i fanghi sono definiti quali residui derivanti dai processi di depurazione 1 delle acque reflue provenienti esclusivamente da insediamenti civili 2 delle acque reflue provenienti da insediamenti civili e produttivi tali fanghi devono possedere caratteristiche sostanzialment
238. i derivanti dalle attivit di demolizione costruzione nonch i rifiuti che derivano da attivit di scavo art 184 classificazione comma 3 lett b fermo restando quanto disposto in merito alle terre e rocce da scavo al relativo art 186 rifiuti speciali inerti derivanti da C amp D possono essere anche classificati come pericolosi sulla base di particolari loro caratteristiche in conformit a quanto previsto negli allegati tecnici del medesimo decreto legislativo come modificato in recepimento della Decisione U E 2000 532 rifiuti inerti da C amp D cosi come individuati al capitolo 17 del nuovo Elenco comunitario dei rifiuti DEC 2000 532 CE e succ mod e int sono evidenziati nella tabella seguente Come si pu notare nel settore delle costruzioni e demolizioni sono stati previsti numerosi rifiuti pericolosi prima non considerati tali e per quasi tutte le tipologie di rifiuti sono state previste le voci speculari in considerazione della presenza di sostanze pericolose in generale o in alcuni casi di alcune sostanze specifiche PCB mercurio catrame amianto Codice Descrizione 17 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione compreso il terreno proveniente da siti contaminati 17 01 Cemento mattoni mattonelle ceramiche 170101 Cemento 170102 Mattoni 170103 Mattonelle e ceramica 17 01 06 Miscugli o scorie di cemento mattoni matto
239. i di costruzione e demolizione compreso il terreno proveniente da siti 17 contaminati 0 0 0 0 8 8 0 0 04 0 0 10 1 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito 19 nonch dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso industriale 0 0 4 7 0 0 0 896 0 0 19 0 0 2 6 Rifiuti urbani rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivit commerciali e industriali nonch dalle 20 istituzioni inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 0 3 0 1 0 0 0 3 75 8 117 Tabella 5 13 Rifiuti prodotti dal settore Sanit e assistenza sociale ATECO 85 nell ATO Toscana Centro per macrocategoria CER per classificazione e per area geografica Fonte dati MUD 2008 118 Analisi della produzione per CER 18 Rifiuti prodotti dal settore sanitario Dall analisi dei dati relativi ai rifiuti classificati con codice CER 18 riportati in si nota come i rifiuti dichiarati dalle imprese nell ATO Toscana Centro ammontino a 3 815 tonnellate e rappresentino quasi il 39 4 rispetto al totale dichiarato a livello regionale Nell ambito dell ATO Toscana Centro quasi il 73 dei rifiuti sanitari risulta prodotto nella Provincia di Firenze il 12 nella Provincia di Prato e il 15 nella Provincia di Pistoia La maggior parte dei rifiuti prodotti circa il 98 rappresentata da rifiuti classificati come pericolosi di questi la quota principale 3
240. i e inchiostri per stampa 338 300 525 1 627 126 235 2 972 538 6 660 09 rifiuti dell industria fotografica 18 16 5 538 25 4 55 45 706 10 rifiuti prodotti da processi termici 4 234 1 732 795 7 734 3 840 188 3 196 784 22 504 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri 867 3 004 519 3 157 74 390 113 415 8 540 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 4 303 3 648 662 8 092 306 3 956 1 177 1 964 24 109 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 52 691 93 2 385 270 187 683 127 4 488 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di 57 23 8 379 15 13 157 80 732 scarto tranne 07 e 08 9 ou di imballaggio assorbenti 1 296 4136 6 248 19 464 2784 2 289 11 389 2 139 49743 materialifiltranti 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 621 13 780 873 24 227 4 812 1 666 4 783 522 51 284 Ul da z co tuzione ves demolizione 13 882 173 992 6 731 473 731 5440 66 765 36 464 21472 798476 comprese terre contaminate 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 30 92 14 2 402 25 41 163 13 2 781 di trattamento dei nut e 3 110 46 418 4 145 187 157 4 464 2 335 180 985 27 192 455 807 acque reflue fuori sito 20 rifiuti urbani e assimilati 281 5 353 20 984 48 721 4 021 5 906 15 394 4 324 104 983 Totale complessivo 33 071 526 387 42 183 798 803 29 764 93 812 288 477 66 710 1 879 206 Tabella 0 9 Produzione totale di rifiuti speciali ton 2008 per macrocategoria CER SEL e quadrante 20
241. i legno 1 3 Nomina di un responsabile per il recupero la separazione e il riuso della segatura 2 Utilizzo della segatura per la fabbricazione di altri tipi di prodotti 3 Incenerimento della segatura Dopo un passaggio di stoccaggio la segatura pu essere inviata ad un inceneritore con un recupero energetico considerevole Una scelta di questo tipo pu avere effetti ambientali non indifferenti soprattutto per impianti di piccole dimensioni e senza un controllo stretto del processo di combustione L incenerimento di rifiuti in generale in ogni caso un opzione di destinazione finale dei rifiuti da prendere in considerazione solo preferibilmente all avvio in discarica e quando non sia possibile altra forma di recupero di materia Nel caso della segatura vi sono diverse possibilit di riutilizzo quali produzione della carta compostaggio etc Conservazione Eliminazione del materiale di riempimento di legno Questi pezzi assorbono le sostanze chimiche che gocciolano dai pezzi trattati e finiscono alla fine della loro funzione come rifiuto chimico Per evitare ci si possono utilizzare materiali che non assorbono la sgocciolatura e che possono essere sottoposti a semplici operazioni di lavaggio con acqua Buona operativit pratica Seguendo alcune semplici regole di buona operativit pratica si pu ridurre significativamente la quantit di rifiuti prodotti Dragaggio sotto vuoto o manuale dei piani prima del trattamento spe
242. i pi per l anno 2006 era distante dalla realt Purtroppo per tale dato comunque il pi dettagliato disponibile in quanto per poter ragionare all inverso come nell esempio sopra riportato occorrerebbero le dichiarazioni MUD di tutto il territorio nazionale ed oltre trasporti transfrontalieri di rifiuti In realt limitando l analisi al solo ATO centro province di Firenze Prato e Pistoia oggetto del presente studio si verifica come l effetto di calo nelle quantit dichiarate di non pericolosi nel 2006 sia molto pi contenuto rispetto alla media della regione Toscana Si pu pertanto considerare ancora valida la serie MUD relativa all anno 2006 integrata con alcune valutazioni di confronto con i quantitativi dei MUD degli impianti Toscani Qui di seguito il grafico relativo Produzione totale rifiutispeciali da MUD produttori in ATO centro 3 000 000 140 000 2 500 000 120 000 100 000 2 000 000 80 000 1 500 000 60 000 1 000 40 000 500 000 20 000 0 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Figura 0 3 Serie storica 2002 2008 della produzione di rifiuti speciali ATO centro rifiuti prodotti unit locale e fuori Totali ton anno Variazione risp anno precedente non pericolosi pericolosi Totale Totale complessivo complessivo 2002 2 047 134 115 637 2 162 771 Hp rosa sm 11 2005 2 329 014 83 252 241258 12 16 anna a Tabella 0 2 produzione
243. ianto classificati come non pericolosi dall elenco previgente Di seguito si riportano i CER relativi ai rifiuti che contengono o possono contenere amianto Il simbolo contrassegna le tipologie classificate come rifiuti pericolosi CER Descrizione 06 07 01 Rifiuti dei processi elettrolitici contenenti amianto 06 13 04 Rifiuti della lavorazione dell amianto 10 13 09 Rifiuti della fabbricazione di amianto cemento contenenti amianto 10 13 10 Rifiuti della fabbricazione di amianto cemento diversi da quelli di cui alla voce 10 13 09 15 01 11 Imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose ad esempio amianto compresi i contenitori a pressione vuoti 16 01 11 Pastiglie per freni contenenti amianto 16 02 12 Apparecchiature fuori uso contenenti amianto in fibre libere 17 06 01 Materiali isolanti contenenti amianto 17 06 05 Materiali da costruzione contenenti amianto Tabella 5 7 Classificazione dei rifiuti contenenti amianto in vigore dal primo gennaio 2002 5 2 2 Produzione e gestione di RCA dichiarata nell ATO Centro Mappatura delle aree interessate dalla presenza di amianto A norma dell art 20 della legge del 23 Marzo 2001 n 93 e del relativo regolamento di attuazione di cui al Decreto 18 marzo 2003 n 101 le Regioni sono tenute a procedere all individuazione ed alla delimitazione art 2 comma 1 lettera a ex DM 101 2003 dei siti caratterizzati da presenza di amianto e s
244. iarato meno rifiuti ricevuti rispetto alle dichiarazioni dei produttori Sulla base di tali informazioni stato possibile concludere che in Provincia di Prato nel 2008 oltre ai rifiuti prodotti e dichiarati nel MUD 419 604 tonnellate almeno 160 074 tonnellate di RS sono state prodotte da imprese non soggette all obbligo di dichiarazione o che non hanno presentato il Modello Unico per l anno di riferimento e sono state conferite a impianti di gestione presenti in Regione Da qui si pu concludere che in totale quindi i RS prodotti in Provincia nel 2008 risultano essere pari a 579 678 tonnellate e di queste il 27 6 non risulta essere stato dichiarato dai produttori ma solo dagli impianti di destino Andando ad analizzare in modo pi dettagliato le tipologie di rifiuto prodotte dalle imprese che non hanno presentato il MUD nel 2009 lo scostamento maggiore 156 594 tonnellate si registra per i rifiuti da costruzioni e demolizioni CER17 tipologia di RS dovuta per una quota rilevante ad attivit non necessariamente soggetta all obbligo di presentazione del Modello Unico Nella tabella seguente riportato il flusso proveniente dai produttori esenti MUD 35 PRODOTTO produzione dei soggetti DIFFERENZA RT DR produzione dei rapporto produzione dei soggetti obbligati MUD soggetti ESENTI MUD ESENTI MUD ft Pericoloso Totale S Es Per
245. ica aerea nonch da ambienti ove soggiornano pazienti in isolamento infettivo affetti da patologie causate da agenti biologici di gruppo 4 di cui all allegato XI del decreto legislativo 19 settembre 1994 n 626 e successive modificazioni 2 rifiuti elencati a titolo esemplificativo nell allegato riportato in premessa del DPR 254 2003 che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche o Provengano da ambienti di isolamento infettivo e siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto dei pazienti isolati o Siano contaminati da sangue o altri liquidi biologici che contengono sangue in quantit tale da renderlo visibile feci o urine nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti liquido seminale secrezioni vaginali liquido cerebrospinale liquido sinoviale liquido pleurico liquido peritoneale liquido pericardico o liquido amniotico rifiuti provenienti da attivit veterinaria che o Siano contaminati da agenti patogeni per l uomo o per gli animali o Siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto per il quale sia ravvisato dal medico veterinario competente un rischio di patologia trasmissibile attraverso tali liquidi I codici da utilizzare per la classificazione di queste tipologie di rifiuto sono il CER 180103 ovvero il CER 180202 rifiuti sanitari a rischio infettivo po
246. icare la giacenza al 31 12 e non il quantitativo gestito come R13 D15 nell anno ma in realt molti impianti indicano quantitativi con lo stesso ordine di grandezza di quanto trattato con altre operazioni quantitativi totali dichiarati da chi effettua solo R13 D15 sono molto limitati rispetto alla produzione di ATO 52 2 1 4 Copertura del fabbisogno per tipologia di trattamento Nella seguente tabella sono riportati i dati riassuntivi che costituiscono la base per il calcolo degli indicatori TRATTATO in TRATTATO in TRATTATO in PRODOTTO TRATTATO in PRODOTTO in ATO centro Toscana ATO centro da UL e fuoriUL E MURS proveniente da proveniente da tutte le jue ue Destino tipico ATO centro ATO centro provenienze e provenienze Incenerimento recupero er 4246564 42456 53 6 844 80 784674 11 324 36 11049112 Trattamento biologico 1 508 10649 3 195 351 66 1 884 523 26 2 506 190 27 267380651 8 449 612 22 Recupero diretto 371 991 01 380 703 61 73 338 11 112 08494 164 554 37 774 065 61 3886397 68 097 23 30 009 69 42 991 391 3903095 144 336 57 Discarica 532 488 75 1 182 658 98 700 637 95 1 033 460 16 864 488 55 3 397 795 26 Depurazione 237 970 45 381 052 60 286 068 77 357 136 36 585 673 02 1 075 699 79 Tabella 2 3 dati base per il calcolo degli indici di copertura del fabbisogno Dati MUD relativi al 2008 ton Qui di seguito sono ripor
247. icchettaggio di scarti tessili omogenei e pelurie per ottenere un sottoprodotto utilizzabile come combustibile dove non possibile inviare a recupero gli scarti utilizzare sistemi di compattazione dei materiali di scarto per ottenere sottoprodotti di pi facile stoccaggio movimentazione e trasporto caratterizzati da una maggiore densit Linee guida per la riduzione delle quantit di fanghi generate dai sistemi di trattamento delle acque applicazione di sistemi ad osmosi inversa o a membrana chiusura parziale del ciclo delle acque utili per la rimozione di detergenti e di sostanze coloranti che possono favorire il recupero e la concentrazione di alcune componenti organiche e quindi la produzione di minori quantitativi di fanghi 193 introduzione di sistemi che permettano il trattamento delle paste di stampa nelle tintorie che cariche di azoto COD e colore di norma vengono diluite e lavate con acqua le paste potrebbero essere inviate alla digestione anaerobica con altri fanghi ottenendo un apprezzabile riduzione del COD e del colore trattati nell impianto di depurazione Linee guida per i sistemi di gestione ambientale connessi a procedure di gestione dei rifiuti effettuare la massima differenziazione delle diverse tipologie di rifiuti restituire al fornitore gli imballaggi contenenti le materie prime in ingresso oppure per gli imballaggi dell azienda provvedere la loro invio al recupero per lo stoccaggio predisporre luo
248. iche fuori uso diverse da quelle di cui alla voce 20 01 21 20 01 23 contenenti P 200135 componenti pericolosi nota 16 87 235 69 71 43 323 98 1 115 98 843 33 645 07 223 35 1 711 75 5 424 16 Incidenza su ATO CENTRO 49 3 37 7 13 0 100 0 Incidenza su Regione 15 5 11 9 4 1 31 6 100 096 apparecchiature fuori uso diverse da quelle di cui alle NP 160214 voci da 16 02 09 a 16 02 13 1 618 39 395 90 179 43 2 193 72 5 385 24 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso diverse da quelli di cui alla NP 160216 voce 16 02 15 591 93 15 36 18 68 625 96 3 792 87 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso diverse da quelle di cui alle voci 20 01 NP 200136 21 20 0123 e 20 01 35 24 70 506 02 13 90 544 62 1 751 75 NP Totale 2 235 01 917 28 212 00 3 364 30 10 929 86 Incidenza su ATO CENTRO 66 4 27 3 6 3 100 0 Incidenza su Regione Toscana 20 4 8 4 1 9 30 8 100 096 Totale complessivo 3 078 34 1 562 35 435 35 5 076 05 16 354 02 Incidenza su ATO CENTRO 60 6 30 8 8 6 100 0 Incidenza su Regione Toscana 18 8 9 6 2 7 31 0 100 096 Tabella 5 19 Produzione dichiarata RAEE per CER e per Provincia anno 2008 142 Totale Totale 5 su COMUNE 160209 160210 160211 160212 160213 160215 200121 200123 200135 Totale 160214 160216 200136 NP
249. icolare il processo costituito dalle seguenti fasi conferimento e messa in riserva pre trattamento messa in riserva smontaggio e recupero componenti frantumazione controllata delle carcasse Stoccaggio delle componenti ambientalmente critiche Stoccaggio dei materiali recuperabili Stoccaggio dei componenti recuperabili Stoccaggio dei rifiuti non recuperabili da destinarsi allo smaltimento risultanti dalle operazioni di pre trattamento messa in sicurezza e trattamento 172 Raccolta conferimento e Trattamento messa in riserva Pretrattamento e messa in sicurezza Smontaggio e recupero componenti Frantumazione e selezione dei materiali Recupero di materiale ed energia Smaltimento Figura 5 7 Fasi della gestione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche dimesse RAEE Si riportano ora per ciascuna fase sopra indicata le specifiche comuni e tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche dimesse Raccolta conferimento e messa in riserva Si tratta delle operazioni di trasferimento dei rifiuti ad un centro di trattamento e loro stoccaggio in vista del recupero in particolare del carico su automezzi il trasporto lo scarico lo stoccaggio e il prelievo per il trattamento Pre trattamento e messa in sicurezza SI tratta di una lavorazione preliminare consecutiva al trasporto finalizzata a rendere pi sicuro lo svolgimento delle successive fasi di recupero
250. icoloso Totale HRS Pericoloso Totale 01 rifiuti da prospezione estrazione e trattamento di minerali 155 20 0 00 155 20 566 08 0 00 566 08 54 25 54 25 02 rifiuti da agricoltura e preparazione di alimenti 477 31 0 00 477 31 85 57 0 00 85 57 16 45 16 45 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 605 82 0 00 605 82 118 45 0 00 118 45 0 96 0 00 0 95 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 12 212 43 124 01 12 336 44 2 251 39 3 68 2 247 71 100 00 1346 89 99 82 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 0 00 3 95 3 95 0 00 0 00 0 00 0 00 0 00 0 00 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 40 56 57 73 98 29 2 53 10 76 8 23 0 48 0 52 0 32 07 rifiuti dei processi chimici organici 533 79 2 051 37 2 585 17 33 18 23 21 9 97 14 62 24 56 3 10 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 260 21 71 30 331 51 20 36 2 55 22 91 93 89 1 18 9 61 09 rifiuti dell industria fotografica 1 33 214 18 215 50 0 39 4 72 5 11 0 33 9 15 3 03 10 rifiuti prodotti da processi termici 116 59 46 87 163 46 0 05 0 00 0 05 100 00 0 00 0 20 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 0 00 26 45 26 45 33 24 13 69 46 92 5 70 62 84 7 75 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 616 71 35 46 652 17 781 66 6 76 774 90 100 00 1 28 59 23 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 0
251. idonee di viabilit per evitare l interferenza del traffico derivato dal conferimento dei rifiuti agli impianti di smaltimento con i centri abitati Fattori preferenziali Costituiscono fattori preferenziali per la valutazione 71 N viabilit d accesso esistente o facilmente realizzabile disponibilit di collegamenti stradali e ferroviari esterni ai centri abitati N baricentricit del sito rispetto al bacino di produzione e al sistema di impianti per la gestione dei rifiuti N presenza di aree degradate da bonificare discariche o cave N dotazione di infrastrutture N possibilit di trasporto intermodale dei rifiuti raccolti nelle zone pi lontane dal sistema di gestione dei rifiuti 3 2 2 Fattori penalizzanti e fattori preferenziali per le discariche Fattori penalizzanti Costituiscono fattori penalizzanti per la valutazione N aree caratterizzate dalla presenza di terreni con elevata permeabilit primaria e secondaria N aree agricole di pregio ai sensi della LR 64 95 e successive modifiche in prima approssimazione si propone di considerare aree agricole di pregio le colture permanenti vigneti frutteti oliveti e seminativi in terre irrigue N condizioni metereologiche sfavorevoli Fattori preferenziali Costituiscono fattori preferenziali per la valutazione N aree caratterizzate dalla presenza di terreni con coefficiente di impermeabilit Kx10 7 cm sec 3 2 3 Fattori penalizzanti e fattori preferenziali per i t
252. iego spruzzatrici di superfici cabine di spruzzatura corsie assenza di fanghi contenenti vernici miglioramento del rendimento dei solventi risparmio di energia vernice e costi di smaltimento Riciclaggio di vernici poliuretaniche bicomponenti Grazie a questo processo si possono recuperare i residui di vernice risultanti dall overspray e dall acqua delle cabine di verniciatura trasformandoli in sistemi PUR monocomponenti Essi a loro volta permettono di ottenere vernici a forno di elevata qualit o idonei ad essere utilizzati come componenti poliolo nelle vernici PUR bicomponenti Recupero del solvente per distillazione processi di distillazione sono comunemente utilizzati per recuperare i solventi Alcune misure di buona operativit pratica che facilitano il processo sono Mantenere separati i differenti solventi Minimizzare la presenza di solidi per incrementare il recupero del solvente Controllare la concentrazione del solvente Etichettare il rifiuto e specificare la sua origine Impianto di distillazione a pressione atmosferica e sottovuoto Si tratta di un nuovo tipo di impianto di distillazione a pressione atmosferica e sottovuoto con essiccazione dei residui secchi di processo si recupera il solvente di lavaggio e si 237 riesce a dividere i solventi distillati in basso bollenti acetone e alto bollenti miscele varie normalmente utilizzate nell ambito dei lavaggi Con questo procedimento si p
253. ili all inizio dell estate 2007 l informazione pi dettagliata possibile per poter quindi procedere con quanto previsto dal progetto Tale operazione stata conseguita dalla Articolazione Funzionale AF Amianto presso il Dipartimento ARPAT di Firenze in collaborazione con l AF Sistemi di Conoscenza del SIRA ed avvalendosi della collaborazione del personale dei Servizi di Prevenzione e del Gruppo di Coordinamento che ha visto coinvolti la stessa Regione Toscana ed il CSPO Si deciso di censire le categorie degli edifici pubblici o aperti al pubblico dei grandi impianti industriali degli impianti a pressione e delle cave di pietre verdi mediante l invio di schede di auto notifica opportunamente preparate in accordo con le disposizioni ministeriali A fronte di tale azione stato predisposto un indirizzario contenente oltre 17 000 edifici o propriet pubbliche private potenzialmente contenenti amianto II dato finale al 30 9 07 vede inviate 17 264 schede delle quali ne sono rientrate 4 106 Il destinatario ha preferito la risposta elettronica solo nel 20 dei casi e la percentuale di schede positive per la presenza di amianto friabile e o compatto pari al 23 5 La prima fase dell attivit di mappatura si conclusa il 30 settembre 2009 dunque una volta che il Governo Regionale avr provveduto a rendere noti i risultati dell indagine questi ultimi costituiranno parte integrante del quadro conoscitivo alla base del presen
254. imodellazione del paesaggio come ad es parchi e giardini per abitazioni altri 223 Firenze Prato Pistoia ATO Centro Prodotto tla Prodotto tla Prodotto tla Prodotto tla ISTAT Descrizione P NP P NP P NP P NP 0 AGRICOLTURA CACCIA E RELATIVI SERVIZI 2 11 206 39 0 93 3 04 206 39 0 COLTIVAZIONI AGRICOLE ORTICOLTURA FLORICOLTURA 0 60 217 2 76 Coltivazioni di cereali e di seminativi n c a Nella classe inclusa sia la 0111 produzione destinata al consumo che quella destinata alla semina 7 56 23 91 7 56 23 91 Coltivazione di cereali compreso il riso coltivazione di cereali frumento 01111 duro e tenero sorgo segale orzo avena mais riso ecc 1 05 1 10 0 98 0 02 2 04 1 10 Coltivazione di semi e frutti oleosi coltivazione di semi o frutti oleosi 01112 arachidi soia colza girasole ecc 0 09 0 09 Coltivazione di tabacco coltivazione di tabacco inclusa la lavorazione e conservazione preliminare raccolta essiccazione battitura delle foglie di 01114 tabacco confezionamento in balle inscatolamento 8 85 8 85 01116 Coltivazioni miste di cereali e altri seminativi 2 18 300 55 0 80 7 92 2 98 308 47 0112 Coltivazione di ortaggi specialit orticole fiori e prodotti di vivai 0 63 0 02 0 49 216 76 1 13 216 76 Colti
255. in ATO centro e dettaglio sulla provincia di Firenze 254 5 12 Depurazione delle acque 255 5 12 1 Gestione dei fanghi prodotti dal settore della depurazione acque 255 5 12 2 Linee di tendenza sulla gestione fanghi 258 5 12 3 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore della depurazione in ATO centro 261 PARTE II MODALIT E INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DEL PIANO INTERPROVINCIALE DEI RIFIUTI ART 12 C 2 L8 1 2005 elle 265 PARTE l RIFIUTI SPECIALI ANCHE PERICOLOSI LAPRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI E RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI NELL ATO TOSCANA CENTRO 0 1 La base dati 0 1 1 Premessa La definizione di un quadro conoscitivo esauriente e dettagliato sulla produzione e sulla gestione dei rifiuti speciali assume un ruolo centrale come strumento per una corretta e completa programmazione del settore rifiuti dati sulla produzione di rifiuti speciali sono stati recepiti dalla sede regionale del Catasto dei Rifiuti istituita presso l Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Toscana ARPAT La serie storica dei dati MUD utilizzata per le valutazioni comprende i dati riferiti agli anni 2002 2008 L ultima serie considerata stata quella dell anno 200
256. inare 4 1 1 Requisiti minimi per la progettazione I requisiti di riferimento sono quelli definiti al capitolo 7 1 1 del Piano Regionale di gestione dei rifiuti secondo stralcio relativo ai rifiuti speciali anche pericolosi di seguito Piano Regionale approvato con Delibera della Giunta Regionale Toscana n 385 1999 Per quanto riguarda gli impianti autorizzati alla messa in riserva dei rifiuti non pericolosi in regime di procedura semplificata l allegato 5 del DM 5 2 98 prevede delle norme tecniche aggiuntive che riguardano le dotazioni minime l organizzazione delle aree di stoccaggio lo stoccaggio in cumuli lo stoccaggio in contenitori e serbatoi fuori terra lo stoccaggio in vasche fuori terra la bonifica dei contenitori e i criteri di gestione 42 Impianti di recupero rifiuti speciali anche pericolosi 4 2 1 Requisiti minimi per la progettazione I requisiti di riferimento sono quelli definiti al capitolo 7 2 1 del Piano Regionale 4 2 2 Linee guida per la gestione Le linee guida per la gestione sono quelle riportate al capitolo 7 2 2 del Piano Regionale 4 2 3 Procedure e dotazioni minime per il monitoraggio Il riferimento per le procedure e dotazioni minime per il monitoraggio costituito dal capitolo 7 2 3 del Piano Regionale 4 3 Impianti di trattamento termico di rifiuti speciali anche pericolosi 4 3 1 Requisiti minimi per la progettazione II riferimento di Legge per la progettazione e la realizzazione degli impia
257. ione dell inquinamento a valle per filtrazione a secco dell overspray Lo sviluppo di una serie di prodotti vernicianti che contengono una ridotta percentuale di solventi e o assenza di solventi appartenenti alle classi e Il vedi Vernici alternative L ottimizzazione dei sistemi di applicazione della vernice che permette di minimizzare la quantit di vernice consumata e quindi le emissioni di S O V ed i residui da smaltire a parit di grammatura del manufatto Buona operativit pratica Una riduzione del flusso di rifiuto pu essere raggiunta applicando alcune buone misure operative Riduzione dei versamenti e della sgocciolatura Raccolta differenziata delle vernici per tipologie Riduzione della superficie da verniciare verniciatura solo delle parti visibili Ottimizzazione delle tecniche spray Vernici alternative Le tipologie di vernici alternative sono Strati solidi duri Rivestimenti a base acquosa Rivestimento a polvere Rivestimenti liquidi senza solventi Prodotti a base di solventi a bassa reattivit Vernici poliuretaniche ad alto solido nel settore del legno contengono meno solvente dei pigmenti tradizionali hanno costi maggiori mentre dal punto di vista impiantistico non richiedono particolari investimenti Vernici poliuretaniche bicomponenti all acqua derivate da poliisocianati alifatici permettono di preparare vernici simili ai tradizionali prodotti al solvente L applicazione
258. ismissione delle menzionate apparecchiature elettriche ed elettroniche qualora siano sprovvisti delle necessarie competenze e strumentazioni tecniche per la cancellazione dei dati personali possono ricorrere all ausilio o conferendo incarico a soggetti tecnicamente qualificati in grado di porre in essere le misure idonee a cancellare effettivamente o rendere non intelligibili i dati quali centri di assistenza produttori e distributori di apparecchiature che attestino l esecuzione di tali operazioni o si impegnino ad effettuarle 176 chi procede al reimpiego o al riciclaggio di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche o di loro componenti deve comunque assicurarsi dell inesistenza o della non intelligibilit di dati personali sui supporti acquisendo ove possibile l autorizzazione a cancellarli o a renderli non intelligibili Si tratter poi di mantenere opportunamente aggiornate con la rapida evoluzione tecnologica delle apparecchiature elettriche ed elettroniche in questione le misure da adottare al fine di garantire le idonee cautele per prevenire l indebita acquisizione di informazioni personali anche fortuita 5 4 8 Promozione della riduzione e del recupero dei RAEE La gestione dei RAEE in linea con quanto previsto dalla normativa di settore deve essere volta al perseguimento dei seguenti obiettivi prevenire la produzione di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche garantire l implementa
259. istoia e complessivamente nell ATO Toscana Centro Anni 2007 2008 2009 162 a OQ S NES Lu 2006 TE Firenze Prato L 3 Pistoia Toscana Centro Limite al 31 12 2008 Figura 5 2 Intercettazione pro capite di RAEE di origine domestica nelle Province di Firenze Prato Pistoia e complessivamente nell ATO Toscana Centro Anni 2007 2008 2009 2 500 0 2 002 6 2 000 0 1 500 0 1 216 9 1 000 0 CER 200123 ton anno 500 0 0 0 2008 ANNO Firenze Praio Pistoia gt ATO Toscana Centro Figura 5 3 Produzione di RAEE Codice CER 200123 di origine domestica nelle Province di Firenze Prato Pistoia e complessivamente nell ATO Toscana Centro Anni 2007 2008 2009 163 1 935 8 2 000 0 1 800 0 1 600 0 1 400 0 1 200 0 1 000 0 S 05 S S A LL 800 0 600 0 400 0 200 0 0 0 Firenze Prato Pistoia ATO Toscana Centro 164 Figura 5 4 Produzione di RAEE Codici CER 200135 di origine domestica nelle Province di Firenze Prato Pistoia e complessivamente nell ATO Toscana Centro Anni 2007 2008 2009 3 000 0 2 637 0 2 500 0 2 000 0 1 500 0 E e5 N tr 1 000 0 500 0 0 0 Figura 5 5 Produzione di Codici 200136 di origine domestica nelle Province di Firenze Prato Pistoia e compl
260. ito vengono riportati i dati circa la produzione di rifiuti speciali dichiarata dalle aziende relativamente alla depurazione delle acque presenti in ATO Centro secondo le dichiarazioni MUD presentate in Provincia nel 2009 che quindi si riferiscono a dati di produzione del 2008 In questo caso non stata effettuata l analisi partendo dalla codifica ISTAT ma dalla macrocategoria CER in quanto molte aziende produttive hanno al loro interno un impianto di depurazione Sono stati analizzati quindi i quantitativi di fanghi prodotti conteggiando i seguenti codici CER 190805 Fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 190811 Fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose 190812 Fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11 190813 Fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali 190814 Fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13 Provincia Provincia Provincia FI PO PT ATO Centro PERICOLOSITA CER DESCRIZIONE ton totali ton totali ton totali ton totali fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue P industriali contenenti sostanze 190811_P pericolose 261
261. iversi livelli istituzionali Il settore della gestione dei rifiuti da C amp D sembra possedere una nuova dimensione che permette di ipotizzare un organizzazione industriale di scala adeguata alle dimensioni dei flussi A ci deve aggiungersi anche un apprezzamento nuovo da parte degli operatori economici singoli e associati che iniziano a constatare come il riciclaggio degli inerti pu contemporaneamente rappresentare sia un attivit rispondente a criteri economici di gestione vantaggiosa sia una valida alternativa di integrazione e o diversificazione delle proprie attivit primarie Le finalit della pi recente legislazione in materia di rifiuti inerti da C amp D mirano ad incentivare ed affermare razionale utilizzo dei materiali inerti in base alle loro destinazioni e specifiche d uso al fine di prevenire la produzione dei rifiuti lo sviluppo delle tecniche di demolizione selettiva seguendo le linee guida pubblicate dall UNI la diffusione degli impianti di riciclaggio dei rifiuti inerti crescita del mercato dei materiali inerti riciclati anche mediante la loro disponibilit presso le strutture di vendita di materiali per edilizia l adozione da parte delle stazioni appaltanti di capitolati d appalto di tipo prestazionale certificazione delle caratteristiche prestazionali dei materiali inerti provenienti dal riciclaggio dei rifiuti da parte degli Istituti abilitati l eliminazione dai capito
262. js SU to re i ANS A ore o o esteso o FORZA o FETTA o o esteso 170904 rifiuti misti 358 916 792 216 115 562 268 589 49 940 186 410 524 418 1 247 215 dell attivit di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01 17 09 02 e 17 09 03 NP 759 668 1 457 758 175 776 331 795 112 229 379 419 1 047 672 2 168 972 Totale P 170106 miscugli o scorie 1 1 0 0 1 1 di cemento mattoni mattonelle e ceramiche contenenti sostanze pericolose P 170204 vetro plastica e 998 789 165 165 0 1 1 164 955 legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminate P 170301 miscele 55 234 1 1 56 235 bituminose contenenti catrame di carbone P 170303 catrame di 26 61 8 0 5 26 74 carbone e prodotti contenenti catrame P 170409 rifiuti metallici 19 87 1 1 20 88 contaminati da sostanze pericolose P 170410 cavi impregnati di 1 1 0 0 0 0 1 1 olio di catrame di carbone o di altre sostanze pericolose P 170503 terra e rocce 29 560 30 104 1 1 290 296 29 850 30 400 contenenti sostanze pericolose P 170505 fanghi di 5 21 5 21 dragaggio contenenti sostanze pericolose P 170601 materiali isolanti 38 66 5 18 43 84 contenenti amianto 96 ATO FI PO PT Centro Prodot Prodot Peric CER Descrizione s Md ass to suq i ian nos o o esteso o o o o esteso P 170603 altri materiali 406 456 3 34
263. l principio fondamentale che risulta poi essere condizionato da ulteriori elementi che le terre e rocce da scavo anche di gallerie ottenute quali sottoprodotti possono essere utilizzate per reinterri riempimenti rimodellazioni e rilevati purch conformemente ai criteri indicati dall art 186 stesso L impiego di terre da scavo nei processi industriali come sottoprodotti in sostituzione dei materiali di cava consentito nel rispetto delle condizioni fissate all articolo 183 comma 1 lettera p D Lgs 152 2006 Ove la produzione di terre e rocce da scavo avvenga nell ambito della realizzazione di opere o attivit sottoposte a valutazione di impatto ambientale o ad autorizzazione ambientale integrata la sussistenza dei requisiti sopra descritti nonch i tempi dell eventuale deposito in attesa di utilizzo che non possono superare di norma un anno devono risultare da un apposito progetto che approvato dall autorit titolare del relativo procedimento 87 Nel caso in cui progetti prevedano il riutilizzo delle terre e rocce da scavo nel medesimo progetto i tempi dell eventuale deposito possono essere quelli della realizzazione del progetto purch in ogni caso non superino i tre anni Ove la produzione di terre e rocce da scavo avvenga nell ambito della realizzazione di opere o attivit diverse da quelle di cui al comma 2 dell art 186 del D Lgs 152 2006 e soggette a permesso di costruire o a denuncia di inizio attivit
264. l quantitativo di rifiuti non pericolosi prodotti nel 2006 sia da ascrivere alle sole esenzioni normative intervenute stata svolta un altra analisi di approfondimento volta a calcolare all inverso una stima dei rifiuti speciali prodotti partendo dalle dichiarazioni MUD degli impianti di trattamento rifiuti presenti in Toscana e sommando i quantitativi dei produttori solo toscani che ivi hanno conferito Infatti l esenzione dall obbligo di dichiarazione MUD riguarda solo i produttori e non gli impianti di trattamento Totale rifiuti speciali da produttori toscani compresi esenti MUD desunta da dichiarazioni MUD impianti toscani 15 500 000 600 000 15 000 000 500 000 14 500 000 14 000 000 T 13 500 000 300 000 c E 2 o er HG V9 o o 200 000 Pericolosi t anno 2 5 12 500 000 u 12 000 000 100 000 11 500 000 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Figura 0 2 Serie storica 2002 2006 dei rifiuti speciali prodotti in Toscana e destinati impianti toscani dato ricavato dalle dichiarazioni MUD degli impianti Come si vede la produzione di RS non pericolosi destinati ad impianti toscani ha subito un incremento notevole nel periodo 2004 2006 ed ancor pi significativa nel 2007 con una flessione nel 2008 legata probabilmente alla crisi economica incipiente Ci giustifica la tesi secondo la quale la produzione di RS desunta dalle dichiarazioni dei produttor
265. l tessuto in modo da conferire allo stesso maggior resistenza e affinit per le materie coloranti Tale trattamento eseguito con alcali concentrati soda caustica oppure con ammoniaca liquida Durante l operazione di mercerizzo il substrato viene messo in trazione in una soluzione di soda caustica a 18 C per 5 10 minuti In tale operazione le fibre di cotone si rigonfiano e con il tiraggio cambia il grado di cristallinit della cellulosa che costituisce la fibra di cotone Si ottiene anche una notevole lucidit e confort Si pu fare sia in continuo in tessuto che discontinuo matasse di filato Tintura Tintura del cotone Il colorante solubilizzato in acqua Per migliorare la solidit della tintura vengono eseguiti dei post trattamenti con fissatore con sali di rame con sali di cromo III diazotazione e copulazione Questi post trattamenti con sali di rame e di cromo non si usano quasi pi attualmente si utilizzano dei sali di ammonio quaternario che agganciano il colorante alla fibra La diazotazione e copulazione necessaria per chi tinge con particolari coloranti chiamati al tino o indantrene colori sono di diversi tipi colori reattivi coloranti diretti coloranti azoici coloranti al tino coloranti zolfo ftalocianine Tintura della lana del tutto simile a quella del cotone coloranti usati per tale lavorazione sono Coloranti acidi a base di 2504 acido formico acido acetico Coloranti al cromo Coloranti
266. la destinazione indicata basandosi sui moduli DR delle schede RIF Essa pu fornire utili indicazioni anche a livello pianificatorio su quale sia la categoria di rifiuti che attualmente sconta il fatto di non avere impianti vicini Tale distanza media calcolata in linea d aria tra il produttore puntuale e il destinatario centroide del Comune secondo due metodi o Distanza media la media delle distanze percorse dai rifiuti indipendentemente dalle quantit ovvero mediando tutti i moduli DR o Distanza media ponderata calcolata moltiplicando i km percorsi per le tonnellate trasportate di ogni modulo DR sommando e dividendo quindi per il totale del quantitativo Corrisponde quindi alla distanza media percorsa da 1 ton di rifiuti e pesa in misura maggiore le scede rifiuto corrispondenti a quantit pi rilevanti OPERAZIONE D LGS 152 06 TIPO DI TRATTAMENTO CORRELATO R1 utilizzazione principale come combustibile o altro mezzo per produrre energia INCENERIMENTO RECUPERO ENERGETICO R2 rigenerazione recupero di solventi TRATTAMENTO CHIMICO FISICO BIOLOGICO riciclo recupero delle sostanze organiche non utilizzate come TRATTAMENTO CHIMICO FISICO BIOLOGICO solventi comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche riciclo recupero dei metalli e dei composti metallici TRATTAMENTO CHIMICO FISICO BIOLOGICO R5 riciclo recupero di altre sostanze inorganich
267. lati di appalto di clausole ostative all uso dei materiali riciclati introduzione con il DM 203 2003 e successiva Circolare del Ministero dell Ambiente 15 luglio 2005 n 5205 Green Public Procurement indicazioni per l operativit nel settore edile stradale e ambientale dell obbligo per le Pubbliche Amministrazioni e per le Societ a prevalente capitale pubblico di acquistare per il proprio fabbisogno almeno il 3096 di prodotti realizzati in materiale riciclato prodotti acquistati dovranno essere iscritti ad un Repertorio pubblicato dall Osservatorio Nazionale dei Rifiuti secondo le modalit indicate dalla suddetta circolare l intensificazione di controlli mirati a contrastare l illegalit nella gestione dei rifiuti ed inibire l utilizzo non autorizzato del cosiddetto tal quale l individuazione di potenziali bacini di utenza per la ottimale dislocazione sul territorio degli impianti fissi di recupero tenendo conto della minimizzazione dell impatto ambientale di questi ultimi il monitoraggio del flusso di rifiuti generato dalla attivit di costruzione e demolizione 85 promozione delle attivit di ricerca e sviluppo in materia di prevenzione e riciclaggio dei rifiuti sviluppo di standard qualitativi delle MPS derivanti dai rifiuti inerti nuove destinazioni d uso dei materiali riciclati 5 1 2 Classificazione dei rifiuti inerti da C amp D Il D Lgs 152 2006 classifica come rifiuti speciali i rifiut
268. lativo 3 Aprile 2006 n 152 e s m i include nell Allegato 1 tra le tipologie di rifiuti conferibili ai centri di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati i seguenti RAEE tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio CER 200121 rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche CER 200123 200135 200136 II Centro di Coordinamento attraverso il suo portale rende disponibile l elenco dei centri di raccolta registrati dei raggruppamenti RAEE raccolti e dei Sistemi Collettivi che ne effettuano il ritiro Ricordando che i raggruppamenti previsti nell Allegato 1 dell Accordo di Programma sono RAGGRUPPAMENTI DESCRIZIONE CODICE CER Raggruppamento 1 R1 Freddo e clima 200123 Altri grandi bianchi lavatrici lavastoviglie Raggruppamento 3 R3 TV e monitor 200135 IT e Consumer Electronics Apparecchi di illuminazione Raggruppamento 2 R2 200136 R to 4 R4 200136 privati delle sorgenti De luminose PED e altro Raggruppamento 5 R5 Sorgenti luminose 200121 Tabella 5 22 Raggruppamenti di RAEE previsti nell Allegato 1 dell Accordo di Programma ANCI CdC Si riportano in Tabella 5 23 i riferimenti dei centri di raccolta delle Province di Firenze Prato e Pistoia 8 Ipotesi di attribuzione dei codici CER indicati dal DM 8 aprile 2008 come RAEE di origine domestica ai raggruppamenti previsti dall Accordo di Programma 157
269. le quali non possono essere mescolati i rifiuti e sulle precauzioni da adottare nella manipolazione dei rifiuti stessi rifiuti accettati infine dovranno avere caratteristiche conformi a quelle indicate nell autorizzazione Le operazioni di stoccaggio non devono generare rischi in relazione alle caratteristiche chimico fisiche delle differenti tipologie di rifiuti devono quindi essere previste aree di stoccaggio distinte in funzione della tipologia dei rifiuti Inoltre i tempi di stoccaggio devono essere minimizzati e le aree di scarico e stoccaggio devono essere in locali chiusi e tenuti in leggera depressione l aria aspirata deve quindi essere inviata in caldaia come aria di combustione per evitare la diffusione degli odori In caso di fermo totale impianto deve essere previsto un sistema alternativo di trattamento dell aria Per il trattamento termico sono prevalentemente utilizzati 1 Forni a griglia realizzano la combustione dei rifiuti tipicamente RU al di sopra di una griglia che per la quasi totalit degli impianti pi recenti di tipo mobile L aria necessaria alla combustione viene iniettata sia al di sotto della griglia in quantitativi circa stechiometrici aria primaria che al di sopra della stessa aria secondaria L alimentazione del rifiuto il movimento della griglia e la distribuzione dell aria possono essere regolati automaticamente al fine di ottimizzare la combustione 79 2 Forni a letto fluido sono costituiti
270. limite ammessi per la concentrazione dei contaminanti nei fanghi in modo che tale decremento funzioni da driver per il miglioramento progressivo della qualit dei reflui immessi in fogna e conseguentemente dei fanghi 2 11 COM 2006 232 final 12 Programmi di questo tipo sono stati da tempo introdotti con successo nei Paesi Scandinavi i programmi hanno guidato le indagini a livello locale da parte dei gestori delle reti di depurazione e l individuazione delle principali fonti di contaminazione alle quali sono stati indicati i tempi e le modalit di adeguamento per le immissioni in rete con un progressivo e marcato miglioramento della qualit sia media che puntuale dei fanghi 259 A solo titolo indicativo riportiamo di seguito la tabella sui Programmi di Prevenzione dell Inquinamento estratta dal terzo Documento di Lavoro l ultimo che consente di valutare l effetto traino che in tempi compatibili con l adeguamento tecnologico tali programmi potrebbero determinare sulla qualit media e puntuale dei fanghi e conseguentemente sulla immissione complessiva di elementi di disturbo in agricoltura Elementi Medio termine circa 2015 Valori Limite per la concentrazione di metalli pesanti nei fanghi per l utilizzo su suolo mg kg s s Valori limite per l ammontare complessivo di metalli pesanti che possono essere applicati annualmente su suolo basati su una media di dieci anni g ha anno
271. litano 4 909 259 490 264 398 43 4 58 0 57 6 Quadrante Montano 867 9 539 10 407 7 7 2 1 2 3 Area Pistoiese Totale 5 776 269 029 274 805 51 0 60 1 59 9 Val di Nievole Val di Nievole 5 541 178 519 184 060 49 0 39 9 40 1 Totale complessivo 11 317 441 548 458 865 100 096 100 096 100 095 Tabella 0 24 Provincia di Pistoia suddivisione della produzione di rifiuti speciali per Sistema Economico Locale SEL e Quadrante Dati MUD anno 2008 ton 0 4 2 Produzione per Comune SEL Quadrante SEL COMUNE P NP PERS Area Pistoiese Quadrante Metropolitano AGLIANA 253 36 929 37 182 MONTALE 1 204 29 337 30 542 PISTOIA 2 862 93 645 96 506 QUARRATA 221 16 544 16 766 SERRAVALLE PISTOIESE 368 83 034 83 403 Quadrante Metropolitano Totale 4 909 259 490 264 398 Quadrante Montano ABETONE 3 1 4 CUTIGLIANO 10 283 293 MARLIANA 4 63 67 PITEGLIO 10 2 899 2 909 SAMBUCA PISTOIESE 3 357 360 SAN MARCELLO PISTOIESE 837 5 936 6 774 Quadrante Montano Totale 867 9 539 10 407 Area Pistoiese Totale 5 776 269 029 274 805 Val di Nievole Val di Nievole BUGGIANO 374 4 783 5 157 CHIESINA UZZANESE 617 2 301 2 918 LAMPORECCHIO 95 10 551 10 646 LARCIANO 81 3 493 3 574 MASSA E COZZILE 281 16 697 16 978 MONSUMMANO TERME 101 59 870 59 971 38 SEL Quadrante SEL COMUNE P NP M MONTECATINI TERME 211 1 454 1 665
272. ll ATO Toscana Centro per macrocategoria CER sul totale per area geografica Fonte dati MUD 2008 205 La successiva tabelle riporta infine la distribuzione territoriale della produzione dei rifiuti speciali da attivit classificate con codice ATECO 17 attraverso un analisi dei dati a livello comunale indicando sia il dato di produzione in termini assoluti tonnellate che in termini di produzione procapite informazione che chiaramente non da la misura di una reale correlazione significativa della tipicit di attivit su un certo territorio indipendentemente della dimensione demografica di quest ultimo tonnellate kglab anno Abitanti NP P Totale NP P Totale BARBERINO DI MUGELLO 10789 114 8 114 8 10 6 10 6 CALENZANO 16170 281 0 0 4 281 4 17 4 0 0 174 CAMPI BISENZIO 42612 2 648 3 51 8 2 700 1 62 1 1 2 63 4 CERRETO GUIDI 10419 437 8 14 5 452 3 42 0 1 4 43 4 EMPOLI 47181 248 2 1 6 249 8 5 3 0 0 5 3 FIRENZE 365659 72 5 3 5 76 0 0 2 0 0 0 2 FUCECCHIO 23182 2 5 2 5 0 1 0 1 LASTRA A SIGNA 19594 23 3 0 1 23 4 1 2 0 0 1 2 MONTESPERTOLI 13249 38 9 0 0 38 9 2 9 0 0 2 9 RIGNANO SULL ARNO 8533 72 8 0 1 72 9 8 5 0 0 8 5 SCANDICCI 50031 10 7 0 1 10 9 0 2 0 0 0 2 SCARPERIA 7663 205 6 16 2 221 7 26 8 2 1 28 9 SESTO FIORENTINO 473
273. lla 030311 voce 0303 10 22 18 22 18 pitture e vernici di scarto diverse da 080112 quelle di cui al punto 08 01 11 0 74 0 74 150101 imballaggi in carta e cartone 150103 imballaggi in legno 19 66 3 64 23 30 150104 imballaggi metallici 42 64 42 64 150106 imballaggi in materiali misti 37 02 37 02 soluzioni acquose di scarto diverse da 161002 quelle di cui alla voce 16 10 01 86 54 86 54 170203 plastica 2 46 2 46 170401 rame bronzo e ottone 0 74 0 74 170405 ferro e acciaio 195 08 195 08 terra e rocce diverse da quelle di cui alla 170504 17 05 03 42 60 42 60 materiali isolanti diversi da quelli di cui 170604 alle voci 17 06 01 e 17 06 03 7 44 7 44 materiali da costruzione a base di gesso 170802 diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01 1 00 1 00 190802 rifiuti dell eliminazione della sabbia 200304 fanghi delle fosse settiche 2 00 2 00 Totale 0 04 2 365 77 437 09 2 802 90 Tabella 5 53 Dettaglio produzione per CER in provincia di Pistoia categoria ISTAT 02112 Fabbricazione della carta e del cartone 5 10 Settore conciario 5 10 1 Premessa La presente descrizione del settore conciario tratta dal precedente Piano per la Gestione dei RS della Provincia di Firenze dati sono stati aggiornati all anno 2008 II comprensorio del cuoio interessa prevalentemente sei comuni della piana del Valdarno inferiore Castelfranco di Sotto S Croce sull Arno S Maria a Monte S Miniato e Montopoli in pr
274. lle aree territoriali che ha saputo mettere a frutto competenze produttive artigianali sedimentate nei secoli all interno di un particolare ambiente sociale e culturale in una prospettiva di intenso sviluppo industriale endogeno Preso l avvio tra ottocento e novecento l industrializzazione ha subito una sensibile accelerazione nel secondo dopoguerra per poi trovare la propria definitiva affermazione a partire dagli anni 70 del secolo scorso 5 5 2 Il ciclo di produzione tessile La natura delle materie prime impiegate la qualit dei semilavorati e la variet di prodotti da ottenere esigono la messa in atto di cicli tecnologici differenziati e l impiego di attrezzature multiple le une e le altre sono responsabili dei contributi inquinanti attribuiti all industria tessile In linea di massima nel ciclo tessile si distinguono le lavorazioni di tipo meccanico filatura e tessitura da quelle di tipo chimico finissaggio e tintoria Si possono distinguere quattro macro fasi del processo produttivo 1 il ciclo di filatura l insieme delle operazioni con le quali resa possibile la trasformazione della fibra in filato 178 2 il ciclo di tessitura l operazione principale che consente di trasformare il filato in tessuto mediante l intreccio dei filati eseguito o su macchine di maglieria o su telaio tessitura ortogonale ordito trama in questo caso il filato dell ordito avvolto su cilindri metallici subbi viene rivestito da
275. lle attrezzature professionali per l ospitalit che gestisce sia i prodotti RAEE oggetto della normativa che tutti gli altri prodotti presenti negli impianti professionali di ristorazione quali apparecchiature di refrigerazione per la cottura per il lavaggio di tessuti e stoviglie apparecchiature dinamiche o statiche di preparazione per il trattamento dell aria per la distribuzione per arredamenti bar pasticcerie e gelaterie II 18 luglio 2008 stato sottoscritto l Accordo tra Anci e CdC RAEE previsto dal D M 185 07 che stabilisce le condizioni di raccolta e gestione dei RAEE presso i centri di raccolta e quindi il ritiro degli stessi da parte dei Sistemi Collettivi consentendo il passaggio di competenze sul trattamento di questa tipologia di rifiuti come previsto dal D Lgs 151 05 dai Comuni ai Produttori che se ne fanno carico proprio attraverso i Sistemi Collettivi afferenti al Centro di Coordinamento CdC RAEE 138 Per accedere ai servizi messi a disposizione dal CdC Raee attraverso i Sistemi Collettivi i Comuni o i Gestori delegati devono effettuare l iscrizione del centro di raccolta al portale Ai centri di raccolta iscritti vengono forniti in comodato d uso dai Sistemi Collettivi unit di carico quali scarrabili ceste ecc per l opportuno smistamento dei RAEE secondo le categorie previste vale a dire R1 freddo e clima R2 altri grandi bianchi R3 Tv e monitor R4 IT e Consumer electronics apparecc
276. lta in particolare essa deve delineare gli oneri economici ed i corrispettivi relativi al servizio fornito Criteri per la minimizzazione della pericolosit la gestione di contenitori di prodotti fitosanitari Le imprese agricole prima del conferimento dei contenitori usati dei prodotti fitosanitari devono provvedere alla loro bonifica presso il luogo della preparazione La bonifica consistente nel lavaggio con acqua dei contenitori medesimi al fine di asportare ed eliminare i residui di prodotto dal loro imballaggio nonch il riutilizzo del refluo 219 per il successivo trattamento fitosanitario deve essere effettuata conformemente alla metodologia standard definita da ARPAT e riportata di seguito Dopo avere effettuato le operazioni di bonifica gli utilizzatori di prodotti fitosanitari possono conferire gli stessi ai centri di raccolta o agli operatori autorizzati alle attivit di raccolta e recupero contenitori unitamente ai sistemi di chiusura dovranno essere conferiti confezionati in appositi sacchi trasparenti muniti di chiusura irreversibile e di idonea etichettatura Nei sacchi destinati al conferimento dei contenitori di cui si tratta non possono essere immessi imballaggi contenenti prodotti fitosanitari non utilizzati o solo parzialmente utilizzati imballaggi vuoti che non siano stati sottoposti alle operazioni di lavaggio indicate qualsiasi altro materiale o sostanza diversa dai contenitori o loro parti accessorie
277. lucchese che sebbene concentrato nella provincia di Lucca comprende stabilimenti importanti anche nella Provincia di Pistoia 5 9 2 Origine produttiva dei rifiuti dal settore dell industria cartaria Caratterizzazione qualitativa e merceologica rifiuti prodotti dagli stabilimenti dell industria cartaria derivano principalmente dalle cartiere che utilizzano quasi esclusivamente carta da macero Dai processi produttivi derivano le seguenti tipologie di rifiuto scarti di pulper fanghi disinchiostrazione fanghi di depurazione fanghi da impianti centralizzati di depurazione soluzioni acquose da liscivianti rifiuti di taglio e fustellazione Tra questi merita attenzione specifica per quantit dichiarate dalle imprese del settore presenti sul territorio provinciale e caratteristiche qualitative la prima categoria Il pulper viene originato quasi esclusivamente dal comparto imballaggi cio dal settore che produce carta e cartoni a partire da carta da macero qualitativamente assortita in funzione dell andamento dei mercati di approvigionamento e di sbocco Dalla fase di spappolamento ha origine lo scarto denominato pulper la cui produzione varia in genere tra il 7 ed il 10 del macero di partenza Il pulper uno scarto solido merceologicamente e chimicamente simile al CDR e a seconda del processo produttivo si pu presentare anche maggiormente raffinato In definitiva gli stabilimenti per la produzione di imballaggi han
278. mbustibili liquidi tranne oli 13 commestibili ed oli di cui ai capitoli 05 12 e 19 3 2 0 0 1 1 0 0 0 0 Solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 14 e 08 0 0 3 9 0 0 0 7 0 0 Rifiuti di imballaggio assorbenti stracci materiali filtranti e 15 indumenti protettivi non specificati altrimenti 8 1 12 5 18 5 16 Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 1 1 1 6 1 1 1 5 10 596 5 6 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione 17 compreso il terreno proveniente siti contaminati 0 3 5 8 0 1 5 6 14 4 9 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito nonch dalla potabilizzazione dell acqua e dalla sua preparazione per uso 19 industriale 0 0 4 1 0 1 0 0 0 0 0 0 Rifiuti urbani rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivit commerciali e industriali nonch dalle istituzioni inclusi i rifiuti 20 della raccolta differenziata 0 0 2 6 0 0 5 8 0 0 7 3 Tabella 5 36 analizzano i rifiuti prodotti dal settore tessile in termini di codice CER a due cifre la prima indicando i valori assoluti in tonnellate per l anno 2008 la seconda i valori relativi in termini di percentuale riferita allo specifico territorio province di FI PO PT e alla specifica classificazione del rifiuto NP non pericoloso P pericoloso L analisi di questi dati evidenzia come solo una quota parte dei rifiuti prodotti dal
279. mplessivo 458 865 100 0 Tabella 0 26 Provincia di Pistoia Suddivisione della produzione di rifiuti speciali per divisione di attivit economica Dati MUD anno 2008 40 PT 2008 produzione rifiuti speciali per attivit DE FABBRICAZIONE DELLA PASTA CARTA DELLA CARTA E DEL CARTONE DEI PRODOTTI DI CARTA STAMPA ED EDITORIA ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE N x DB INDUSTRIE TESSILI DH FABBRICAZIONE DI DG FABBRICAZIONE DI 08 PRODOTTI CHIMICI E m 10 0 E DI FIBRE SINTETICHE E DA INDUSTRIE N ENTARL DELLE DISL ABBIGLIAMENT ARTIFICIALI _ 0 6 0 6 2 1 DJ METALLURGIA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 2 096 G COMMERCIO ALL INGROSSO E AL DETTAGLIO pee AUTOVEICOLI DI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON MOTOCICLI E DI METALLIFERI BENI PERSONALI 2 5 E PERLA CASA 12 7 F COSTRUZIONI 21 7 Figura 0 13 Provincia di Pistoia suddivisione per settore di attivit economica della produzione di rifiuti speciali Rappresentazione dei primi dieci settori dati MUD 2008 Altro 3 8 O ALTRI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI E PERSONALI 52 3 Divisione settore ATECO Totale ai sul totale G COMMERCIO ALL INGROSSO E AL DETTAGLIO RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI MOTOCICLI E DI BENI 2 556 22 6 PERSONALI E PER LA CASA F COSTRUZIONI 2 216 19 6 DI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI 1 579 140 MINERALI NO
280. mportante il recepimento della Direttiva Europea 2008 98 CE sui rifiuti relativamente alla parte in cui e previsto che il suolo non contaminato e l altro materiale allo stato naturale scavato nel corso dell attivita di costruzione possa essere riutilizzato nello stesso sito in cui e stato scavato E stato infatti modificato l art 185 del D lgs 152 06 inserendo tra i materiali esclusi dall applicazione della disciplina sui rifiuti le terre e rocce da scavo non contaminate utilizzate nel sito di produzione Le terre e le rocce da scavo in questo caso non sono rifiuti e conseguentemente non sara piu necessario prevedere la redazione di un espresso progetto rispettare il termine di deposito di un anno per l utilizzo ecc Si ha quindi una semplificazione notevole delle previsioni dell art 186 del D Lgs 152 2006 come da ultimo modificato dal D Lgs 4 08 per la gestione delle terre e rocce da scavo come non rifiuto 88 Si ricorda che per quanto riguarda invece l utilizzo come non rifiuto delle terre e rocce da scavo al di fuori del cantiere di produzione continuano ad applicarsi le regole generali previste dall art 186 del D Lgs 152 2006 5 1 4 Normativa Regionale Dalla Legge regionale 25 98 alla Deliberazione n 14 R 2004 La problematica della gestione dei rifiuti inerti non pericolosi provenienti dall edilizia e stata affrontata dalla Regione Toscana nell ambito della propria normativa e pianificazione in materia di rifiuti
281. n riallineamento ai valori precedenti 1 Secondo dati presentati da ARPAT si avuta gi con i MUD 2006 dati 2005 su tutta la Regione una riduzione netta di 1 933 unit pari al 6 in meno rispetto all anno precedente Produzione totale rifiuti speciali dichiarazioni MUD totale Toscana 2002 2008 9 000 000 450 000 8 000 000 400 000 7 000 000 350 000 6 000 000 i 300 000 5 000 000 250 000 4 000 000 200 000 3 000 000 150 000 2 000 000 100 000 1 000 000 50 000 Non pericolosi t anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Figura 0 1 Serie storica 2002 2008 della produzione di rifiuti speciali in Toscana rifiuti prodotti in unit locale e fuori Totale produzione ton anno Variazione risp Anno precedente Non pericolosi Pericolosi Totale Non Pericolosi Totale complessivo complessivo pericolosi ria wrus X559 736834 0 1 005 CE Tabella 0 1 Serie storica 2002 2008 della produzione di rifiuti speciali in Toscana rifiuti prodotti in unit locale e fuori 2 x E 293395 771936 1 2 11 Come si vede si ha un calo consistente soprattutto sui dati relativi al 2006 per quanto riguarda i non pericolosi mentre per i pericolosi per i quali non intervenuta nessuna esenzione sull obbligo di dichiarazione non si ha un calo ma un incremento del 23 tra il 2006 e il 2005 Per avere una conferma del fatto che la riduzione de
282. na da ATO 621667 Totale 5 775 806 TRATTATI in totale Toscana da ATO 2 506 190 Totale 8 449 612 Figura 2 3 Schema di flusso complessivo per la tipologia comprendente i codici CER tipicamente inviati a recupero diretto operazioni R10 R11 62 Da ATO Totale 1 013 DESTINATI a ATO TRATTATI in resto Toscana Totale 2 533 307 TRATTATI in totale Toscana da ATO 1 033 460 Totale 3 397 795 Figura 2 4 Schema di flusso complessivo per la tipologia comprendente i codici CER tipicamente inviati a discarica operazioni D1 D5 D12 3 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE IDONEE ALLA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO DEI RS E RSP Con la DCRT n 88 1998 Piano regionale di gestione dei rifiuti Approvazione 1 stralcio relativo ai Rifiuti Urbani e Assimilati al capitolo 5 la Regione Toscana ha definito i criteri per la definizione da parte delle province delle aree idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti criteri si differenziano in e fattori escludenti sono un set di indicatori territoriali che escludono una specifica area in base alla presenza di un particolare vincolo ambientale infrastrutturale o antropico e fattori limitanti sono un set di indicatori territoriali che identificano aree pi penalizzate rispetto ad altre per la localizzazione di un impianto di smaltimento e di recupero dei rifiuti in base alla presenza di un particolare vi
283. ncolo ambientale infrastrutturale o di vicinanza antropica a cui assegnato un livello di tutela meno forte rispetto agli indicatori escludenti e fattori preferenziali sono un set di indicatori territoriali che indicano che un area preferibile ad un altra sulla base di indicatori di dotazione infrastrutturali o vicinanza lontananza antropica che sono premianti per la localizzazione di un impianto di gestione dei rifiuti 3 1 Carta di esclusione Sulla base degli indicatori individuati da suddetta DCRT stata elaborata la carta dei fattori escludenti che individua le aree non idonee alla localizzazione degli impianti In particolare sono state elaborate 3 differenti carte di esclusione per tre tipologie di impianti e Discariche 63 e Termovalorizzatori e Altriimpianti Impianti a tecnologia Complessa Compostaggio Nella tabella seguente sono riportati gli indicatori previsti da suddetta DCRT in funzione del tipo di impianto 64 Tabella 3 1 Elenco degli indicatori di esclusione utilizzati per la definizione delle carte di esclusione in funzione della tipologia di impianto i oun Termo Altri Mu x Descrizione dell indicatore Discariche bellis Eb ui Valutato Indicatore Legenda carte i utilizzatori impianti i 1 Aree a quota superiore a 600 m s l m v Y v SI SI NO EN 2 Aree carsiche comprensive di grotte e doline ai sensi della LR 20 84 v Y Y SI SI NO
284. nellate di RS sono state prodotte da imprese non soggette all obbligo di dichiarazione o che non hanno presentato il Modello Unico per l anno di riferimento e sono state conferite a impianti di gestione presenti in Regione Da qui si pu concludere che in totale quindi i RS prodotti in Provincia nel 2006 risultano essere pari a 2 774 065 tonnellate e di queste il 32 2 circa non risulta essere stato dichiarato dai produttori ma solo dagli impianti di destino Andando ad analizzare in modo pi dettagliato le tipologie di rifiuto prodotte dalle imprese che non hanno presentato il MUD nel 2007 lo scostamento maggiore 700 151 tonnellate si registra per i rifiuti da costruzioni e demolizioni CER17 tipologia di RS dovuta per una quota rilevante ad attivit non necessariamente soggetta all obbligo di presentazione del Modello Unico Nella tabella seguente riportato il flusso proveniente dai produttori esenti MUD 24 PRODOTTO produzione dei soggetti DIFFERENZA RT DR produzione dei rapporto produzione dei soggetti CER 2 obbligati MUD soggetti ESENTI MUD ESENTI MUD Non Non Non pericoloso Pericoloso Totale pericoloso Pericoloso Totale pericoloso Pericoloso Totale 01 rifiuti da prospezione estrazione e trattamento di minerali 273 493 69 0 67 273 494 36 3 903 70 0 00 3 903 70 1 41 0 00 1 41 02 rifiuti da agricoltura e prepar
285. nelle e ceramiche contenenti sostanze pericolose 170107 Miscugli o scorie di cemento mattoni mattonelle e ceramiche diverse da quelle di cui alla voce 17 01 06 17 02 Legno vetro e plastica 17 02 01 Legno 17 0202 Vetro 17 02 04 Vetro plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati 17 03 Miscele bituminose catrame di carbone e prodotti contenenti catrame 17 03 01 Miscele bituminose contenenti catrame di carbone 17 0302 Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 17 03 03 Catrame di carbone e prodotti contenenti catrame 17 04 09 Rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose 17 04 10 Cavi impregnati di olio di catrame di carbone o di altre sostanze pericolose 17 04 11 Cavi diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 17 05 Terra compreso il terreno proveniente da siti contaminati rocce e fanghi di dragaggio 17 05 03 Terra contenenti sostanze pericolose 86 Codice Descrizione 17 0504 Terra e rocce diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 17 05 05 Fanghi di dragaggio contenenti sostanze pericolose 17 05 06 Fanghi di dragaggio diversi da quelli di cui alla voce 17 05 05 17 05 07 Pietrisco per massicciate ferroviarie contenenti sostanze pericolose 17 05 08 Pietrisco per massicciate ferroviarie diverso da quello di cui alla voce 17 05 07 17 06 Materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti
286. nelle e ceramiche diverse da 170107 NP quelle di cui alla voce 17 01 06 170201 NP__ legno 170202 NP vetro 170203 NP plastica vetro plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse 170204 P contaminati miscele bituminose contenenti 170301 P catrame di carbone miscele bituminose diverse da quelle 170302 NP dicui alla voce 17 03 01 catrame di carbone e prodotti 170303 P contenenti catrame 170401 NP rane bronzo ottone 170402 NP alluminio 101 trattato in ATO Centro da tutte le provenienze CER Per Descrizione prodotto ESTESO in ATO centro 170403 NP piombo 170404 NP zinco 170405 NP ferro e acciaio 170406 NP 170407 NP metalli misti rifiuti metallici contaminati da sostanze 170409 P pericolose cavi impregnati di olio di catrame di 170410 P carbone o di altre sostanze pericolose cavi diversi da quelli di cui alla voce 170411 NP 17 04 10 terra contenenti sostanze 170503 P pericolose terra e rocce diverse da quelle di cui 170504 NP alla voce 17 05 03 fanghi di dragaggio contenente 170505 P sostanze pericolose fanghi di dragaggio diversa da quella 170506 NP dicui alla voce 17 05 05 pietrisco per massicciate ferroviarie 170507 P contenente sostanze pericolose pietrisco per massicciate ferroviarie diverso da quello di cui alla voce 17 05 170508 NP 07 1706
287. nenti componenti pericolosi 200136 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21 20 0123 e 20 01 35 Tabella 5 26 Indici di copertura del fabbisogno impiantistico per i RAEE 170 MODALITA DI TRATTAMENTO CODICE CER DESCRIZIONE INC TCFB RD COND DIS 160209 trasformatori e condensatori contenenti PCB 0 0 0 100 0 apparecchiature fuori uso contenenti PCB o da 160210 essi contaminate diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09 n d n d n d n d n d apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi 0 100 0 0 0 apparecchiature fuori uso contenenti amianto in 160212 fibre libere 0 0 0 100 di apparecchiature fuori uso contenenti componenti 160213 pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12 0 89 0 11 0 160214 apparecchiature fuori uso diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 0 95 0 5 0 160215 componenti pericolosi da apparecchiature fuori uso 0 94 0 6 0 160216 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15 1 92 0 5 0 200121 ubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 0 65 0 35 0 200123 apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi 0 99 0 1 0 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori 200135 uso
288. nessi all agricoltura svolti per 01412 conto terzi preparazione dei raccolti per i mercati ad es 0 25 41 15 0 25 41 15 SILVICOLTURA E UTILIZZAZIONE DI AREE FORESTALI E SERVIZI 02 CONNESSI 0 07 0 07 2 Utilizzazione di aree forestali utilizzazione di aree forestali abbattimento degli alberi e produzione di legno sgrossato per puntelli di pozzi legni squadrati 02011 picchetti traverse di binari o legna da ardere 0 09 0 07 0 16 0202 Servizi connessi alla silvicoltura e all utilizzazione di aree forestali 4 98 36 40 4 98 36 40 02222 vuoto 0 38 0 87 0 38 0 87 Totale complessivo 105 79 17 246 90 5 64 22 48 73 70 781 05 185 13 18 050 43 224 Tabella 5 42 Produzione di rifiuti speciali dalle attivit produttive legate all agricoltura Dettaglio per le singole province e totale ATO Centro Per questa categoria stato effettuato un approfondimento specifico sulla provincia di Prato In base ai dati 2008 forniti dalla Camera di Commercio di Prato risultano sul territorio della provincia le seguenti attivit produttive nel comparto Agricoltura caccia e silvicoltura Attivit agricoltura caccia e silvicoltura Comune Numero UL Numero addetti Cantagallo 44 24 Carmignano 119 115 Montemurlo 50 20 Poggio a Caiano 23 27 Prato 334 398 Vaiano 46 32 Vernio 55 21 TOT 671 637 Tabella 5 43 UL e addetti nel comparto Agricolt
289. no un elevata produzione di rifiuti di carta da macero 7 10 del macero in ingresso ma non hanno produzioni significative di fanghi di deinchiostrazione e di fanghi di depurazione poich entrambi vengono riciclati quasi integralmente nella fase di spappolamento in testa alla linea di produzione Si riportano di seguito i dati di composizione merceologica e chimica relativi a campioni di pulper 241 Parametri Unit di Minimo Massimo misura Carta acqua 35 62 96 20 Plastica 3 59 60 30 Legno 0 14 5 05 Ferro 0 4 78 Cuoio 0 0 48 Vetro 0 0 25 Tabella 5 51 Analisi merceologica su campioni di pulper Alle tipologie di rifiuti descritte si devono aggiungere i fanghi dai depuratori consortili che originano flussi di fanghi di depurazione misti a fanghi di natura organica 5 9 3 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti Si riportano qui di seguito le indicazioni gestionali per i rifiuti prodotti dall industria cartaria Prospettive di gestione degli scarti Il pulper la tipologia quantitativamente pi importanti di rifiuti prodotta dalle aziende del distretto cartario localizzate nella provincia di Pistoia Per la riduzione della produzione di pulper in relazione alle specificit dei singoli cicli produttivi possibile introdurre pratiche di ottimizzazione della gestione operativa articolate come segue Miglioramento del controllo qualit sulla materia prima in
290. ntale e Marliana La Toscana grazie al determinante contributo di Pistoia la prima regione vivaistica d Italia e contribuisce alla produzione vivaistica nazionale con una quota del 30 L attivit vivaistica ornamentale evidenzia tre grandi comparti e fiori e fronde recise e piante in vaso per appartamento e piante ornamentali da esterno Le aziende vivaistiche pistoiesi rappresentano il 74 del totale regionale circa il 9096 di queste risulta localizzato nella pianura posta a sud del comune capoluogo Valutando la percentuale della superficie investita a vivaio rispetto a quella agricola utilizzata emerso come questa tipologia di coltivazione sia concentrata quasi esclusivamente nei comuni che occupano la pianura del Torrente Ombrone Pistoia Serravalle P se Agliana e in misura minore Montale Quarrata e Marliana 5 7 2 Origine produttiva dei rifiuti dal settore florovivaistico rifiuti speciali del settore florovivaistico si possono dividere in due principali categorie 1 Rifiuti provenienti dalle attivit floro vivaistiche e di confezionamento quali teli per serre vasetteria contenitori per fitofarmaci 227 2 Rifiuti provenienti dall attivit agricola vera e propria quali sfalci potature ramaglie ecc La maggiore quantit di rifiuti prodotta nel ciclo produttivo delle piante ornamentali rappresentata dalle potature e dalle piante non vendibili e quindi da materiale ligneo cellulosico associato a quantit
291. ntatto tra rifiuti e persone Nella copertura finale dovr essere operato il recupero a verde dell area di discarica che non dovr essere interessata da opere di escavazione ancorch superficiale Nella normale conduzione delle discariche dove possono essere smaltiti rifiuti contenenti amianto il personale adotta i criteri di protezione di cui al decreto legislativo 15 agosto 1991 n 277 e successive modificazioni e norme tecniche derivate Le discariche per rifiuti non pericolosi e discariche per rifiuti pericolosi che accettano rifiuti contenenti amianto devono essere coltivate ricorrendo a sistemi che prevedono la realizzazione di settori o trincee Le coltivazioni devono essere spaziate in modo da 110 consentire il passaggio degli automezzi senza causare frantumazione dei RCA abbancati Entro la giornata di conferimento dovr essere assicurata la ricopertura del rifiuto con uno strato di terreno di almeno 20 cm di spessore Il terreno e gli eventuali materiali impiegati per copertura giornaliera devono avere consistenza plastica in modo da adattarsi alla forma e ai volumi dei materiali da ricoprire e da costituire un adeguata protezione contro la dispersione di fibre Inoltre la messa in opera della copertura giornaliera deve consentire una livellazione dello strato giornaliero Dovranno essere poste particolari cautele per evitare durante le fasi di ricopertura la rottura degli involucri protettivi e la dispersione da parte del vent
292. nti da D1 a D14 escluso il deposito temporaneo prima della raccolta nel luogo in cui sono prodotti CONDIZIONAMENTO PRELIMINARE MESSA IN RISERVA DEPOSITO PRELIMINARE Tabella 2 1 Operazioni di recupero smaltimento e relativi macrotrattamenti utilizzati per il calcolo del fabbisogno 2 1 2 CER tipologia di trattamento attribuito Nella seguente tabella sono riportati tutti i CER per i quali si avuta una produzione nell ATO Centro associati al trattamento tipico risultante dal calcolo automatico dei trattamenti effettuati su di esso in regione Toscana Trattamento tipico CER assegnati 010407 010505 020104 020202 020299 020601 020703 030104 030199 030205 030308 040109 040199 040209 040210 040214 040215 040216 040217 040222 040299 050105 050108 050117 050799 060315 061099 061302 061304 070103 070107 070110 070204 070209 070212 070217 070303 070304 070311 070312 070404 070413 070503 070507 070509 070511 070514 070599 070603 070604 070608 070703 070704 070707 070708 070710 080111 080112 080114 080117 080118 080121 080199 080202 080312 080314 080317 080318 080399 080409 080410 080411 080414 080499 090107 090108 090199 100107 100325 100399 100810 100907 100915 100916 101008 101012 101103 101110 101111 101114 101199 101211 101212 101399 110116 110302 110503 120108 120112 130104 130110 130204 130206 130301 130306
293. nti di trattamento termico di rifiuti il D Lgs n 133 del 11 maggio 2005 attuazione della Direttiva 2000 76 CE in materia di incenerimento dei rifiuti Tale decreto si applica agli impianti di incenerimento Art 2 comma d del D Lgs 133 05 e di coincenerimento Art 2 comma e del D Lgs 133 05 dei rifiuti e stabilisce le misure e le procedure finalizzate a prevenire e ridurre per quanto possibile gli effetti negativi dell incenerimento e del coincenerimento dei rifiuti sull ambiente in particolare l inquinamento atmosferico del suolo delle acque superficiali e sotterranee nonch i rischi per la salute umana che ne derivino 74 Ulteriore guida di riferimento per gli impianti di trattamento termico data dai Criteri direttivi sugli impianti di incenerimento predisposti da ARPAT e da competenti settori della Regione Toscana approvati dalla Giunta regionale toscana con delibera n 272 del 14 aprile 2008 In tale testo sono riportati rimandi a parti della norma D Lgs 133 05 o alla Linea Guida Nazionale LGN sugli impianti di incenerimento rifiuti Gli aspetti attinenti il D Lgs 133 05 sono chiaramente da considerarsi cogenti da subito per tutti gli impianti di quelli derivanti dalla norma IPPC obbligatorio tenerne conto a livello di valutazione per gli impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale Il Piano Regionale riporta i requisiti minimi per la progettazione al capitolo 7 3 1 4 3 2 Piano di monitoraggio
294. nti in una sola visualizzazione per ciascuna delle tre province ed in seguito per le 10 tipologie gli indici di densit di produzione su tutto l ATO 0 1 6 Rappresentazione puntuale dei produttori di rifiuti speciali Le mappe GIS riportate nell Allegato 2 rappresentata la localizzazione puntuale di tutti i produttori di rifiuti speciali dell ATO centro con un tematismo che ne evidenzia la quantit prodotta L etichetta di testo associata ai soggetti che producono una quantit di rifiuti speciali maggiore del 596 del totale provinciale 0 1 7 Rappresentazione della produzione per Comune di rifiuti speciali L Allegato 3 alla presente relazione riporta una serie di elaborazioni cartografiche a livello di ATO che rappresentano con dettaglio comunale Produzione tonnellate di rifiuti speciali Produzione tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi Produzione tonnellate di rifiuti speciali pericolosi Produzione pro capite kg abitante di rifiuti speciali Produzione pro capite kg abitante di rifiuti speciali non pericolosi Produzione pro capite kg abitante di rifiuti speciali pericolosi Produzione specifica kg addetto di rifiuti speciali Produzione specifica kg addetto di rifiuti speciali non pericolosi Produzione specifica kg addetto di rifiuti speciali pericolosi 14 0 2 0 2 1 La produzione di RS e RSP nella Provincia di Firenze Produzione per Sistema Economico Locale SEL La produzione
295. o 19 industriale 174 53 2 44 3 95 Rifiuti urbani rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attivit commerciali e industriali nonch dalle istituzioni inclusi i rifiuti 20 della raccolta differenziata 0 01 111 50 0 11 890 04 197 74 Totale 256 27 4 247 96 2 207 15 15 276 04 40 26 2 718 63 su ATO centro 10 2 19 1 88 2 687 1 6 12 2 Tabella 5 35 e Rifiuto Firenze Prato Pistoia 198 Codice CER Descrizione P NP P NP P NP Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca trattamento e preparazione di alimenti Rifiuti dei processi chimici inorganici 07 Rifiuti dei processi chimici organici 0 1 07 0 0 Rifiuti della produzione formulazione fornitura ed uso di rivestimenti pitture vernici e smalti vetrati adesivi sigillanti 08 e inchiostri per stampa 2 2 1 2 0 3 0 1 2 8 0 7 09 Rifiuti dell industria fotografica 1 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 10 Rifiuti prodotti da processi termici 0 0 1 3 0 2 0 0 0 596 0 0 Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali idrometallurgia non 11 ferrosa 2 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e 12 meccanico superficiale di metalli e plastica 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 1 Oli esauriti e residui di co
296. o NP 6 74 6 74 rifiuti misti dell attivit di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01 17 09 02 e 170904 17 09 03 7 48 7 48 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni es bende ingessature lenzuola 180104 indumenti monouso assorbenti igienici 0 04 0 04 200102 Vetro 5 20 5 20 200125 oli e grassi commestibili 185 73 185 73 200138 legno diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 11 22 11 22 200201 rifiuti biodegradabili 222 14 222 14 200202 terra e roccia 1 84 1 84 200301 rifiuti urbani non differenziati 7 64 7 64 Totale complessivo 879 98 276 54 1 155 51 Tabella 5 48 Dettaglio produzione per CER in provincia di Pistoia categoria ISTAT 01413 Sistemazione di parchi giardini e aiuole creazione sistemazione e manutenzione di giardini aiuole e spazi verdi manutenzione e rimodellazione del paesaggio come ad es parchi e giardini per abitazioni altri 5 8 Industria del legno 5 8 1 Premessa L industria del legno in ATO Centro risulta essere specificatamente localizzata in provincia di Firenze ed in particolare nei Comuni facenti parte del Distretto Industriale dei Legno e Mobili di Poggibonsi Sinalunga che comprende i seguenti comuni in provincia di Firenze e di Siena Poggibonsi Barberino Val di Elsa Casole d Elsa Castellina in Chianti Castelnuovo Berardenga Colle Val d Elsa Gaiole in Chianti Monteriggioni P
297. o di polveri provenienti dai sacchi e dagli involucri Per la copertura finale dovr essere operato il recupero a verde dell area di discarica che in seguito non potr mai pi essere interessata da opere di escavazione ancorch superficiale Pianificazione Regionale in materia di gestione dei RCA La pianificazione regionale in materia di gestione dei rifiuti speciali anche pericolosi Del CRT n 385 del 21 dicembre 1999 al p to 5 4 4 aveva disposto che 1 2 Quale forma cautelativa di smaltimento dei RCA debba ritenersi quella inerente lo smaltimento controllato in discarica mediante l utilizzo di settori e o trincee appositamente dedicati ed autorizzati allo stoccaggio di questo tipo di rifiuti nel rispetto di quanto disposto dal DM 141 98 art 4 abrogata dall art 17 del D Lgs n 36 2003 e ferma rimanendo la scelta obbligata del trattamento inertizzazione di tutte le tipologie di RCA non inerti a partire al 1 1 2000 si indica inoltre la necessit di provvedere prima ed organizzare poi una sufficiente offerta impiantistica di trattamento smaltimento corrispondente alla domanda esistente all interno di ciascun ATO Per gli effetti del Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali anche pericolosi nel presente Piano si dispone ai fini della corretta ed adeguata gestione dei RCA che siano adottati gli indirizzi descritti nei paragrafi appena esposti Per tutte le fasi di gestione dei RCA ivi comprese le operazioni
298. o per il fissaggio chimico dello zolfo e dei pigmenti di lavaggio fissaggio mediante termosol per la colorazione in continuo di substrati dei poliestere Questo comporta una struttura aperta delle fibre di poliestere per cui i carriers non risultano pi necessari Una controindicazione potrebbe essere il rilascio di antimonio dal poliestere antimonio utilizzato come catalizzatore nella produzione del poliestere 194 5 5 5 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore del tessile in ATO centro e dettaglio sulla provincia di Prato Analisi per settore ATECO 17 Industrie tessili Le tabelle che seguono riportano un analisi della produzione di rifiuti basata sulle dichiarazioni MUD relative all anno 2008 Il quadro analitico riportato stato esteso all intero ambito dell ATO Toscana Centro al fine di porre un termine di paragone e confronto e dare una dimensione delle grandezze analizzate ad area vasta La Tabella 5 33 riporta il dato aggregato relativo alla produzione di rifiuti speciali desumibile da MUD dal settore tessile categoria ATECO 17 che per il 2008 risultato di quasi 25 000 tonnellate per l intero ATO Toscana Centro per il 71 dichiarate in Provincia di Prato 17 500 tonnellate per il 18 in Provincia di Firenze e per l1 in Provincia di Pistoia Provincia P NP Totale Firenze 256 27 4 247 96 4 504 23 Prato 2 207 15 15 276 07 17 483 22 Pistoia 40 26 2 718 63 2 758 89 ATO Centro 2 5
299. ocati tra tutti i produttori esistenti nel momento nell anno in cui i costi si presenteranno Si tratta di un finanziamento a consuntivo dove i sistemi collettivi una volta sostenuti i costi attribuiranno ad ogni produttore la rispettiva quota parte Le quote di mercato sono stabilite dal Registro Nazionale sulla base delle dichiarazioni dei dati di vendita di tutti i produttori registrati 132 2 Possibilit di indicare all acquirente il costo di gestione del RAEE storico il costo della gestione dei rifiuti storici reso visibile all acquirente finale si aggiunge al prezzo di vendita del prodotto e viene evidenziato in fattura dal produttore attraverso la catena distributiva fino al consumatore finale presso il punto vendita Questo contributo versato dal produttore al sistema collettivo con modalit che vengono stabilite da ogni sistema collettivo che lo utilizza per far fronte ai costi di gestione dei RAEE A differenza del primo caso quello del contributo visibile un finanziamento a preventivo e l importo della visible fee determinato in via preliminare sulla base della stima dei costi che si avranno nell anno diviso il numero di prodotti che si stima verranno immessi sul mercato nello stesso anno Quindi il valore della visibile fee viene rivisto ogni anno sulla base dell esperienza e tenendo conto che opportuno evitare accumuli di cassa eccessivi e che tale cassa dovr essere esaurita quando il fl
300. oggibonsi Radda in Chianti Radicondoli Sinalunga Abbadia San Salvatore Castiglion d Orcia Pienza Radicofani San Quirico d Orcia Sinalunga Torrita di Siena Trequanda Il distretto stato formalmente riconosciuto ai sensi della Delibera del Consiglio Regionale 69 2000 Individuazione dei distretti industriali e dei sistemi produttivi locali manifatturieri 231 5 8 2 Origine produttiva dei rifiuti dal settore dell industria del legno La gamma di prodotti che offre l industria del legno molto vasta Il campo di indagine individua come processi a maggiore produzione di rifiuti tre grossi aggregati produttivi con numerosi sottogruppi corrispondenti operazioni di macchina conservazione verniciatura Operazioni di minore produzione di rifiuti sono rappresentati dalle fasi di assemblaggio di prodotti in legno imballaggio disimballaggio pulitura e manutenzione flussi di rifiuto pi significativi relativi ai singoli gruppi di processi sono Operazioni di macchina Scarti di legno Corteccia sughero Scarti dovuti alle operazioni di macchina o Polvere di legno segatura Conservazione Scarti di legno trattato scarti dovuti alle operazioni di macchina11 Prodotti conservanti Organici non alogenati Organoclorurati Organometallici norganici Vemiciatura Vernice 232 Solventi Flussi di rifiuto meno significativi Rifiuti generati dall assem
301. ollati fa 0 5 58 1 58 6 Fabbricazione di tessuti elastici fabbricazione di tessuti impregnati spalmati ricoperti o laminati con materie plastiche fabbricazione di filati metallizzati o armati di fili e corde di gomma 17543 ricoperte di ma 1 240 0 12 5 1 252 4 Fabbricazione di articoli tessili vari fabbricazione di tessuti vari fabbricazione di tortiglie per pneumatici con filati sintetici e artificiali ad elevata resistenza di tele da lucidi e da disegno di tele 17544 pre 554 0 1 654 5 50 6 2 2592 17546 Fabbricazione di ricami 0 0 8 7 8 7 176 FABBRICAZIONE DI TESSUTI A MAGLIA 0 4 173 4 173 8 177 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DI MAGLIERIA 19 0 12 7 31 7 17700 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DI MAGLIERIA 0 0 0 0 1772 Fabbricazione di pullover cardigan ed altri articoli simili a maglia 178 6 108 3 124 299 3 TOTALE 4 504 23 17 483 22 2 758 89 24 746 35 Tabella 5 34 Rifiuti prodotti nella Province di Firenze Prato Pistoia e ATO Centro per classificazione delle attivit ATECO 17 197 Le successive tabelle Rifiuto Firenze Prato Pistoia Codice CER Descrizione P NP P NP P NP Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca trattamento e preparazione di 02 alimenti 5 59 06 Rifiuti dei processi chimici inorganici 4 50 27 63 5 05 10 46 21 44 129 21 07
302. olosit PESCIA PISTOIA complessivo 130208 P altri oli per motori ingranaggi e lubrificazione 0 98 0 98 imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o 150110_ contaminati da tali sostanze 0 02 0 44 0 46 imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose ad esempio amianto compresi i contenitori a 150111 P pressione vuoti 0 00 0 00 assorbenti materiali filtranti inclusi filtri dell olio non specificati altrimenti stracci e indumenti protettivi P 150202 P contaminati da sostanze pericolose 0 06 0 06 160104 P veicoli fuori uso 3 00 3 00 160107 P filtri dell olio 0 09 0 09 apparecchiature fuori uso contenenti componenti pericolosi diverse da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 160213 P 12 nota 0 03 0 03 160601 P batterie al piombo 0 25 0 25 010504 fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci 18 82 18 82 020103 scarti di tessuti vegetali 182 88 182 88 020104 rifiuti plastici ad esclusione degli imballaggi 28 78 28 78 toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui alla voce NP 080318 08 03 17 0 04 0 04 150106 imballaggi in materiali misti 126 96 126 96 160122 componenti non specificati altrimenti 0 03 0 03 Totale complessivo 0 02 362 36 362 38 Tabella 5 47 Dettaglio produzione per CER in provincia di Pistoia categoria ISTAT 01123 Coltivazioni floricole e di piante ornamentali ISTAT 01413 Comuni prov PT MONSUMMANO Totale CER Descrizione Peri
303. on ferrosi 5 11 1 Origine produttiva dei rifiuti dal settore del trattamento dei metalli Tipologia di rifiuti prodotti dai trattamenti superficiali Possiamo schematizzare i trattamenti superficiali in tre gruppi trattamenti meccanici trattamenti chimici o elettrolitici di preparazione superficiale trattamenti chimici e o fisici o elettrolitici di specifica protezione superficiale La tipologia di rifiuti prodotti dai trattamenti superficiali legata ad eccezione dei frammenti e scarti di metallo essenzialmente all utilizzo di sostanze chimiche flussi di rifiuto pi significativi relativi ai singoli gruppi sono Operazioni di macchina fluidi di lavoro frammenti e tagli di metallo pulitura solventi alogenati e non alogenati acqua contaminata e sabbie trattamento e rivestimento del metallo soluzioni dei bagni consumati filter sludges fanghi derivati da acqua di trattamento bagni di sali consumati verniciatura rifiuti contenenti vernice e fanghi solventi alogenati Flussi di rifiuti meno significativi sono rifiuti di saldatura fanghi abrasivi polvere di vernice 5 11 2 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti Si riportano qui di seguito le indicazioni gestionali per il settore del trattamento dei metalli ferrosi e non ferrosi Osservazioni e tecnologie di lavaggio alternative Microfiltrazione per purificazione e rigenerazione dei bagni sgrassanti in fase acquosa Perm
304. on presenza di immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o x x x x i x B di singolarit geologica f f f f f SI NO i c Aree con presenza di immobili e o con presenza di cose di interesse f f f f f i 1 paleontologico che rivestono notevole interesse artistico storico archeologico 10 Aree individuate come invarianti strutturali a valenza ambientale definiti dagli atti v i i V sl SI NO di pianificazione di cui alla LR 5 95 f di Aree entro la fascia di rispetto da strade autostrade gasdotti oleodotti cimiteri f i y 00 Y S SI NO ferrovie beni militari aeroporti f costiere di cui alla LR 74 82 e D CRT 47 90 e comunque in zona di dune 12 pa m mobili consolidate e sedimenti di duna x v x v SI 3 x Non presenti aree nelle quali non sia conseguibile anche con interventi di 13 impermeabilizzazione artificiale coefficiente di permeabilit K inferiore o i NO uguale a 1x10 6 cm sec per uno spessore di 1 metro i i aree con presenza di centri abitati secondo la definizione del vigente codice della 14 strada che non possono garantire il permanere di una fascia di rispetto di 500 Y i SI SINO b metri fra il perimetro del centro abitato e il perimetro dell impianto aree con presenza di centri abitati secondo la definizione del vigente codice della x strada che non
305. on solo auspicabile per le evidenti finalit di salvaguardia ambientale e per assicurare il pubblico decoro di aree sensibili ma anche come indispensabile forma di integrazione del modello di riorganizzazione dei sistemi di gestione dei rifiuti da demolizione in applicazione del D Lgs 152 2006 e delle disposizioni regionali in materia Un ipotesi per la realizzazione di tale programma riguarda l utilizzo di cassoni trasportabili sul luogo di produzione dei rifiuti inerti cantieri nel caso si tratti di lavori di demolizione costruzione e restauro ristrutturazione L utilizzo di cassoni differenziati consente di separare i rifiuti gi sul cantiere in funzione delle scelte di riciclaggio o smaltimento previsto in conformit alle norme gi vigenti La separazione sistematica in cantiere consente di utilizzare una porzione considerevole di rifiuti edili come materiali riciclabili facilitando le successive operazioni di trattamento e selezione e introducendo una nuova organizzazione di cantiere che consenta la raccolta per frazioni omogenee Il numero e il tipo di cassoni o benne da installare nei cantieri sar in relazione alle diverse tipologie di rifiuto alla tipologia edilizia ed in relazione alle diverse fasi di avanzamento del cantiere sia nel caso di costruzione che di demolizione Ogni singolo contenitore potr essere contrassegnato da un cartello indicatore individuato da un colore specifico e indicazione dei materiali che possono es
306. one di rifiuti speciali dichiarata dalle aziende dell industria del trattamento dei metalli presenti in ATO Centro secondo le dichiarazioni MUD presentate in Provincia nel 2009 che quindi si riferiscono a dati di produzione del 2008 e per quanto riguarda le attivit Istat significative della provincia di Firenze vengono riportati i dati di produzione per singolo codice CER ed il numero dei Comuni in cui l attivit presente Qui di seguito si riporta la produzione specifica per le tre province delle attivit legate all industria del trattamento dei metalli selezionate in quelle con la codifica ISTAT 2811 Fabbricazione di strutture metalliche e di parti di strutture e 2851 Trattamento e rivestimento dei metalli Firenze Prato Pistoia ATO Centro Prodotto t a Prodotto t a Prodotto t a Prodotto t a ISTAT Descrizione P NP P NP P NP P NP Fabbricazione di strutture metalliche e 2811 Hi parti di strutture 127 87 3 946 62 0 71 101 51 0 56 463 04 129 15 4 511 18 2851 Trattamento e rivestimento dei metalli 2 837 39 8 846 06 4 02 11 58 281 62 671 36 3 123 02 9 528 99 Trattamento e rivestimento dei metalli rivestimento anodizzazione ecc dei metalli trattamento termico dei metalli sbavatura sabbiatura barilatura pulitura dei metalli colorazione e 28510 incisione su metalli 1 37 19 41 1 37 19 41 TOTALE 2 966 62 12 812 09 4 73 113 09 282 18 1 134 40
307. orante o con frane in atto b con pendii maggiori del 15 limitatamente ai fanghi con un contenuto in sostanza secca inferiore al 30 c con pH minore di 5 d con C S C minore di 8 meg 100 gr e destinati a pascolo a prato pascolo a foraggiere anche in consociazione con altre colture nelle 5 settimane che precedono il pascolo o la raccolta di foraggio f destinati all orticoltura e alla frutticoltura i cui prodotti sono normalmente a contatto diretto con il terreno e sono di norma consumati crudi nei 10 mesi precedenti il raccolto e durante il raccolto stesso g quando in atto una coltura ad eccezione delle colture arboree h quando sia stata comunque accertata l esistenza di un pericolo per la salute degli uomini e o degli animali e o per la salvaguardia dell ambiente 4 E vietata l applicazione di fanghi liquidi con la tecnica della irrigazione a pioggia sia per i fanghi tal quali che per quelli diluiti con acqua L art 12 fissa le norme tecniche relativa alla raccolta trasporto stoccaggio e condizionamento dei fanghi prima dell applicazione in agricoltura Questa deve essere svolta seguendo le buone pratiche agricole durante l applicazione o subito dopo va effettuato l interramento mediante opportuna lavorazione del terreno 256 Durante le fasi di applicazione dei fanghi sul suolo deve essere evitata la diffusione di aerosol il ruscellamento il ristagno ed il trasporto del fango al di fuori dell area interessa
308. ore al 10 per cento salvo quanto previsto ai commi 3 e 4 entro 10 metri dalle sponde dei corsi d acqua superficiali entro 50 metri dalle strade statali regionali provinciali ed abitazioni esterne all azienda agricola ad eccezione delle superfici nelle zone a prevalente ed esclusiva funzione agricola e le relative sottozone qualora il liquame venga interrato entro dodici ore dallo spandimento orticoltura a coltura presente nonch su colture da frutto con l esclusione del periodo di riposo vegetativo delle piante a meno che il sistema di distribuzione non consenta di salvaguardare integralmente la parte aerea delle piante E vietato interrare direttamente i liquami provenienti dagli allevamenti oltre i 40 centimetri di terreno al fine di ridurre il percolamento degli elementi nutritivi verso la falda acquifera L utilizzo dei liquami e dei materiali ad essi assimilati vietato nella stagione autunno invernale di norma nei seguenti periodi a dal primo dicembre alla fine di febbraio nei terreni con prati cereali autunno vernini colture ortive arboree con inerbimento permanente b dal primo novembre alla fine di febbraio nei terreni destinati ad altre colture T Per le coltivazioni ad eccezione delle colture permanenti che vengono seminate o trapiantate nella stagione autunno invernale quali ortaggi floricole vivaistiche cereali e 257 generalmente seminativi vernini il periodo di divieto di cui al comma 6 pu
309. ossibile strumento di intervento come peraltro compost e letami Il Programma EU sul Cambiamento Climatico individua la sostanza organica nel suolo come uno dei pool di C pi importanti e dunque da conservare allo scopo di evitare trasferimenti netti di dal suolo all atmosfera ove sotto forma di contribuirebbe all effetto serra Quanto sopra va dunque nella direzione di una crescente attenzione al recupero della sostanza organica e degli elementi nutritivi inclusi nei fanghi Contestualmente vanno considerati tuttavia i potenziali fattori costrittivi relativi essenzialmente al tema contaminazione ossia ai potenziali inquinanti es metalli pesanti microinquinanti organici di cui i fanghi potrebbero essere vettore La stessa Strategia Tematica sui Suoli individua la contaminazione come un altra potenziale minaccia per il suolo ponendo enfasi sulla necessit di prevenirla Risulta dunque importante definire strategie in grado di assicurare l apporto benefico di sostanza organica e elementi nutritivi minimizzando al contempo i rischi relativi alla contaminazione Sotto questo profilo particolarmente significativa l impostazione del Documento di Lavoro per la revisione della Direttiva 278 86 che gi incorporava e dava seguito a tali concetti con l introduzione dei Pollution prevention programmes Programmi di prevenzione dell inquinamento impostati su un decremento progressivo dei valori
310. otale Quadrante Val di DICOMANO 103 328 430 sieve LONDA 3 23 26 PELAGO 319 3 531 3 851 PONTASSIEVE 574 18 751 19 325 RUFINA 504 17 979 18 483 SAN GODENZO 2 67 69 Quadrante Val di 1 504 40 679 42 183 sieve Totale Quadrante Valdarno FIGLINE VALDARNO 2 599 60 101 62 699 Superiore Nord INCISA IN VAL D ARNO 20 6 100 6 120 REGGELLO 2 480 11 884 14 365 RIGNANO SULL ARNO 104 10 525 10 629 Quadrante Valdarno 5 202 88 610 93 812 Superiore Nord Totale Area Fiorentina 71 625 1 419 324 1 490 949 Totale Circondario di Quadrante CAPRAIA E LIMITE 313 1 344 1 657 Empoli empolese CERRETO GUIDI 257 40 616 40 873 EMPOLI 3 016 80 638 83 654 FUCECCHIO 301 20 186 20 487 16 SEL Quadrante SEL COMUNE P NP complessivo MONTELUPO FIORENTINO 375 10 489 10 864 MONTESPERTOLI 167 114 385 114 553 VINCI 1 465 14 923 16 388 Quadrante 5 894 282 583 288 477 empolese Totale Quadrante CASTELFIORENTINO 515 11 493 12 008 Valdelsano CERTALDO 503 18 557 19 060 GAMBASSI TERME 161 12 045 12 206 MONTAIONE 37 23 398 23 435 Quadrante 1 216 65 494 66 710 Valdelsano Totale Circondario di 7 110 348 077 355 186 Empoli Totale Totale 81 852 1 797 353 1 879 206 complessivo Tabella 0 6 Suddivisione della produzione di rifiuti speciali per comune SEL e Quadrante Dati MUD anno 2008 ton 0 2 3 Produzione per classi di attivit economica Nella tabella seguente riportato il
311. ovincia di Pisa Fucecchio in provincia di Firenze Il modello produttivo si caratterizza per la frammentazione in piccole e medie imprese integrate nel comprensorio dalle attivit conto terzi direttamente collegate al settore e specializzate in alcune fasi di lavorazione prodotti chimici macchine per conceria aziende di servizi attivit manifatturiere dell abbigliamento della pelletteria e delle calzature 245 II comprensorio caratterizzato da una forte specializzazione delle aziende relativamente al processo produttivo impiegato Nella zona a Nord dell Arno riva destra viene effettuata prevalentemente la concia al cromo 5 10 2 Origine produttiva dei rifiuti dal settore conciario A partire dalle pelli grezze si pu avere gi una produzione di rifiuto legata al processo di conservazione delle pelli usato a monte Come accennato prima il processo di conservazione delle pelli avviene tramite l essiccamento o trattamento con sale Nel caso di trattamento con sale processo preferito dalla maggior parte delle aziendes si hanno notevoli quantit di sale derivato dalle operazioni di scuotimento dei pellami l immagazzinamento e durante l operazione di rinvenimento Le fasi successive producono svariate tipologie di rifiuti scarnatura e spaccatura carne e grasso ritaglio ritagli fibrosi di pelle secca o fresca concia Cr IIl liquori del cromo soluzioni contenenti Cromo 111 rasatura e smerigliatura trucioli di p
312. palmatura Il procedimento consiste nella deposizione della resina e successivo passaggio attraverso un forte campo elettrostatico che ha lo scopo di orientare perpendicolarmente al tessuto stesso le fibre Successivamente il tessuto passa attraverso un forno per far asciugare la resina Le resine utilizzate sono acriliche in emulsione acquosa addensate aggiungendo ammoniaca e cloruro di ammonio 186 Vengono aggiunti alle resine anche pigmenti acquosi e reticolanti Il flock pu subire finissaggi successivi del tutto analoghi al ciclo della lana e cotone La Coagulazione La coagulazione avviene in una apposita linea dove il tessuto che costituir il supporto finale viene immesso in una vasca contenente la soluzione poliuretanica in DMF Il tessuto che rimane impregnato del quantitativo desiderato viene poi immerso in una vasca di coagulazione in cui il poliuretano privato del solvente per estrazione coagula Successivamente per la completa eliminazione della DMF il tessuto coagulato subisce vari cicli di lavaggio con acqua in controcorrente Infine dopo una accurata spremitura si ha il passaggio in ramosa per la completa asciugatura del prodotto e la successiva arrotolatura Con tale lavorazione si ottengono dei semilavorati caratterizzati da una struttura porosa che in seguito possono essere utilizzati come supporto da inviare alla spalmatura o accoppiatura oppure semilavorato da inviare a goffratura o stampa per conferimento di aspetti
313. particolare si segnala l assenza di dati afferenti al codice CER 150110 relativo ai contenitori di prodotti fitosanitari utilizzati nelle normali pratiche agricole es trattamenti Prodot to in CER Descrizione Unit Locali 02010 3 scarti di tessuti vegetali 25 52 02010 4 rifiuti plastici ad esclusione degli imballaggi 13 75 02030 4 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 50 12 02060 387 9 1 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 2 TOTALE 477 31 Tabella 5 44 Produzione dei rifiuti con codice CER 02 per unit locali dati 2008 L analisi della produzione degli esenti MUD non fa emergere altri quantitativi oltre a quelli indicati Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti agricoli prodotti si pu osservare che gli scarti a base organica scarti di tessuti vegetali sono essenzialmente avviati a trattamento chimico fisico biologico presumibilmente a recupero mediante compostaggio i rifiuti plastici teli di copertura di serre e o tunnel teli lungavita pacciamature manichette monouso vasetteria tubazioni di irrigazione sono destinati principalmente condizionamento preliminare Pi diversificata risulta la gestione dei CER 020304 per i quali al trattamento chimico fisico biologico 57 del prodotto ed il condizionamento preliminare 20 seguono lo smaltimento in discarica 17 la depurazione 6 Gestione CER Descrizione INC T
314. particolari al prodotto finale La Goffratura una lavorazione di tipo meccanico che viene fatta su qualsiasi tipo di tessuto speciale Serve per incidere la superficie del semilavorato con cilindri aventi dei disegni a rilievo Il tessuto viene prima preriscaldato e poi passato fra un cilindro di supporto di gomma e il cilindro a rilievo che imprime il disegno sul tessuto stesso Il cilindro a rilievo pu lavorare a freddo per spalmati in PVC oppure pu essere riscaldato tessuti non tessuti nontessuti sono una vasta gamma di articoli tessili realizzati mediante tecnologie di trasformazione che portano direttamente dalla fibra al prodotto finito senza passare attraverso le fasi tradizionali di filatura tessitura e maglieria con significativi vantaggi di costi nontessuti vengono usati in molti settori quelli con consumi maggiori sono geotessili ed edilizia automobile arredamento abbigliamento e calzature igienico medicale Il settore del nontessuto articolato in diversi tipi di industrie produttori di fibre produttori di leganti produttori di ausliari e coloranti Il ciclo per la produzione del nontessuto consiste in una trasformazione diretta vale a dire si passa dalla fibra al manufatto oppure dal granulo al manufatto La prima fase nella fabbricazione di un nontessuto la formazione di un velo di fibre la fase successiva la pi importante il coesionamento del velo che lo trasforma in un nontessuto
315. per la corretta gestione di computer telefoni cellulari e supporti di archiviazione informatici a fine vita per impedire la diffusione dei dati personali memorizzati Tali linee guida aventi natura di norme giuridiche individuano le misure di tutela preventiva e di cancellazione sicura dei dati in fase di conferimento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche In particolare sono stati definiti Misure preventive proteggere i file usando password di cifratura o memorizzare i dati su hard disk e supporti magnetici con sistemi di cifratura automatica Misure di cancellazione sicura utilizzare programmi di riscrittura sistemi di formattazione a basso livello degli hard disk di demagnetizzazione Smaltimento dei Raee per hard disk e supporti non riscrivibili cdrom e dvd utilizzare sistemi di punzonatura deformazione meccanica demagnetizzazione ad alta intensit distruzione fisica II provvedimento stato emanato al fine di evitare casi peraltro gi accaduti di rinvenimento di dati personali all interno di apparecchiature elettriche ed elettroniche cedute ad un rivenditore per la dismissione o la vendita o a seguito di riparazioni e sostituzioni e di rinvenimento anche da parte di acquirenti di dischi rigidi usati di dati bancari relativi a oltre un milione di individui contenuti nei medesimi Diverse considerazioni hanno dunque portato il Garante per la Privacy a predisporre le suddette linee guida
316. petto di 500 metri fra il perimetro dell impianto e le aree residenziali ricadenti all interno del centro abitato stesso N condizioni climatiche sfavorevoli alla diffusione degli inquinanti ove condizioni in calma di vento e stabilit atmosferica ricorrono con maggiore frequenza Fattori preferenziali Costituiscono fattori preferenziali per la valutazione N Aree con destinazione industriale aree artigianali e industriali esistenti o previste dalla pianificazione comunale e agricola per gli impianti di compostaggio N aree vicine agli utilizzatori finali N impianti di smaltimento di rifiuti gi esistenti N preesistenza di reti di monitoraggio per il controllo ambientale 4 CRITERI MINIMI PER LE TECNOLOGIE IMPIANTISTICHE Di seguito sono riportati i riferimenti normativi relativi ai criteri per la progettazione e gestione delle varie tipologie di impianti destinati al recupero trattamento smaltimento dei rifiuti criteri impiantistici sono ispirati a criteri tecnico scientifici mirati alla tutela mediante adeguati requisiti progettuali e gestionali e al monitoraggio dell ambiente I requisiti indicati per ciascuna tipologia di gestione dei rifiuti di cui si tratta si intendono applicabili per la costruzione e l esercizio di nuovi impianti Gli impianti esistenti dovranno adeguarsi ai requisiti ogni qualvolta intervengano modifiche sostanziali nel processo di trattamento dei rifiuti 73 4 1 Impianti di stoccaggio elo deposito prelim
317. possono garantire il permanere di una fascia di rispetto di 200 f metri fra il perimetro dell impianto e le aree residenziali ricadenti all interno del centro abitato stesso Z v S SI NO s ai e regionali se il regime di tutela incompatibile con V SI SI NO 17 aree classificate dal PAI c a rischio idrogeologico in classe 4 rischio elevato sl SI NO inondabili da eventi con tempo di ritorno Tr lt 30 anni e con battente h gt 30 3 Da valutare in fase di progettazione di massima 66 Si riportano di seguito le tre carte di esclusione 67 Figura 3 1 Carta di esclusione per le discariche Discariche LS N 68 Figura 3 2 Carta di esclusione per i termovalorizzatori Termovalorizzatori 2 4 69 Figura 3 3 Carta di esclusione per altri impianti Impianti a tecnologia Complessa selezione e trattamento Compostaggio Altri impianti 70 3 2 Criteri per la definizione dell indice di idoneit La definizione dell indice di idoneit da condurre sulla base di fattori penalizzanti e di fattori preferenziali Si riporta di seguito l elenco degli indicatori territoriali penalizzanti e preferenziali previsti dalla DCRT n 88 1998 e suddivisi per tipologia di impianto 3 2 1 Fattori penalizzanti e fattori preferenziali comuni per tutte le tipologie di impianti Fattori penalizzanti N K K K K K
318. preliminare DEP depurazione DIS discarica INC incenerimento recupero energetico RD recupero diretto TCFB trattamento chimico fisico biologico 125 Tabella 5 18 Modalit di trattamento dei rifiuti sanitari 5 3 5 Linee guida di gestione Principi generali La norma di riferimento citata in premessa stabilisce che alle attivit di deposito temporaneo raccolta trasporto recupero e smaltimento dei rifiuti sanitari si applicano le disposizioni di cui al D Lgs n 152 2006 fatte sal ve in ogni caso le disposizioni particolari contenute nel DPR stesso e sintetizzate nei prossimi paragrafi In altri termini tutte le attivit di gestione dei rifiuti sanitari comprese nella filiera che va dal deposito temporaneo o preliminare al trattamento finale recupero o smaltimento devono essere effettuate da soggetti in possesso dei requisiti e delle autorizzazioni previste dalla norma quadro nazionale in materia di gestione rifiuti fatte salve in ogni caso le citate disposizioni particolari Tra le novit introdotte dal Regolamento rileva evidenziare la possibilit per le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano di stipulare accordi di programma tra loro con le strutture sanitarie e i medici convenzionati con le stesse e con i soggetti privati interessati ai fini della semplificazione delle procedure e del contenimento della spesa sanitaria per favorire lo smaltimento dei rifiuti sanitari sterilizzati in impianti di te
319. premetallizzati Coloranti reattivi Tintura delle fibre chimiche POLIAMMIDE O NYLON Si procede come per la lana Normalmente si tinge con coloranti acidi o premetallizzati in ambiente acido per solfato ammonico o acetico POLIACRILICO Si tinge con i coloranti basici ASTRAZON MAXILON in ambiente acido POLIESTERE Per la tintura si usano i coloranti dispersi in acido acetico Normalmente necessario salire di temperatura fino ai 130 150 C Lavaggio e saponatura Questo trattamento serve per eliminare il colorante idrolizzato adsorbito dalla fibra che non si legato efficacemente alla fibra stessa Finissaggio 184 II finissaggio dei tessuti comprende una serie di trattamenti meccanici o chimico fisici che hanno lo scopo di conferire ai tessuti semilavorati e greggi le caratteristiche tecniche e qualitative richieste Nel caso dei tessuti in lana le operazioni pi frequenti sono le seguenti La follatura normalmente effettuata su tinto mediante parziale infeltrimento del tessuto con un trattamento meccanico allo scopo di conferirgli maggiore compattezza e favorire la fuoriuscita delle fibre pi corte che donano notevole morbidezza gli ausiliari di follatura chiamati agenti follanti sono per lo pi tensioattivi ed ammorbidenti che proteggono la fibra dalla degradazione si lavora a pH generalmente acido o debolmente alcalino in funzione dell effetto finale e della finezza delle fibre di lana La purgatura su materiale
320. presenza di solidi olii metalli pesanti da processi di tintura e stampa e a seconda dei processi in particolare nelle operazioni di finissaggio e candeggio anche di fenoli e composti organici alogenati Col termine polvere di fibra o peluria si individuano tutte le fibre di scarto di lunghezza inferiore a 1 mm che sono prodotte all interno del ciclo tessile Tali fibre a causa delle dimensioni molto ridotte tendono inizialmente a disperdersi nell aria per poi depositarsi nell ambiente in genere esse vengono catturate dai filtri dell impianto di trattamento dell aria e costituiscono dunque un miscuglio dei vari materiali utilizzati nel corso della produzione In linea di massima il tipo di rifiuti solidi liquidi e fangosi prodotto dipende dalla fase del ciclo produttivo che lo genera Il discorso diverso per la peluria che pu derivare da qualsiasi fase del processo produttivo dal momento che le fibre sono costantemente sottoposte a sollecitazioni meccaniche come abrasione e attrito La Tabella 5 30 evidenzia le fasi del processo produttivo in cui sono generate le diverse tipologie di rifiuti mentre la successiva Tabella 5 31 mostra gli impatti ambientali presenti nelle diverse fasi del ciclo di lavorazione a umido Tipo di rifiuto Lavaggio Tesouro no Filatura Tessitura Finissaggio cardatura tessuto Peluria X X X X X Fibre X X X X X Fili X X Cimose X Pezze X X Tabella 5
321. quantitativo derivante dai produttori esenti MUD calcolato come specificato nel capitolo 0 2 6 FI PO PT STO centro Prodot Prodot X Prodot Prodot Prodot Prodot Prodot Prodot Eus EE to to esteso to B to E to to esteso esteso esteso 170101 cemento 24 585 39 693 7 930 7 486 6 349 7 094 38 864 54 273 170102 mattoni 94 FI PO PT ATO centro Peric CER Descrizione Prodot to Prodot to esteso Prodot to Prodot to esteso Prodot to Prodot to esteso Prodot to Prodot to esteso 170103 mattonelle e ceramiche 125 722 118 210 243 932 170107 miscugli o scorie di cemento mat toni mattonelle e ceramiche diver se da quelle di cui alla voce 17 01 06 3 777 5 520 56 2 269 3 833 7 789 170201 legno 1 944 4 096 1 579 1 983 901 997 4 424 7 076 170202 vetro 2 996 3 087 55 47 57 3 052 3 199 170203 plastica 402 460 16 26 29 103 447 589 170302 miscele bitumi nose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 125 109 184 196 3 669 5 073 27 767 32 261 156 545 221 530 170401 bronzo ottone 844 1 124 74 164 45 117 963 1 406 170402 alluminio 933 1 353 144 318 176 291 1 253
322. ra dell azienda organizzazione che li ricondiziona e li pone sul mercato assumendosene la responsabilit _ la marcatura deve essere visibile indelebile e tale da consentire la rintracciabilit del responsabile della re immissione del componente sul mercato Frantumazione e selezione dei materiali Questa fase richiede l impiego di maggiore energia rispetto alle altre fasi soluzioni automatizzate e alto contenuto tecnologico Le operazioni di frantumazione della carcassa bonificata devono avvenire in locali di tipo industriale in particolare la rottura delle parti contenenti le schiume poliuretaniche in cui sono presenti composti organoalogenati avviene in apposito impianto e con procedure tali da evitare il rilascio di suddetti composti polveri ed altre emissioni in atmosfera La demolizione controllata comporta sviluppo di gas e polveri pertanto deve essere condotta i ambienti a contenimento statico tenute con guarnizioni o dinamico mediante il mantenimento di opportune depressioni Prima del rilascio in atmosfera devono essere predisposti sistemi di abbattimento la cui efficienza deve essere periodicamente misurata Deve essere esclusa la possibilit di generare situazioni di rischio per infiammabilit e esplosivit di polveri e gas anche ricorrendo a sistemi inertizzanti Recupero di materia ed energia materiali selezionati dovranno essere periodicamente reintrodotti nei cicli produttivi ovvero avviati a processi di recupero en
323. ra numerosi decreti attuativi tra cui D M sulle modalit semplificate di raccolta e trasporto dei RAEE da parte dei distributori installatori centri di assistenza tecnica nonch dei produttori per i RAEE professionali D M istitutivo di una sotto categoria dell Albo Gestori Ambientali dedicata agli impianti di trattamento dei RAEE prevista dalla norma quadro anche se rappresenta un duplicato amministrativo essendo l impianto di trattamento generalmente gi autorizzato D M sulla vendita a distanza previsto dall art 13 7 del D Lgs 151 05 destinato ad eliminare i vantaggi che avrebbero coloro che commercializzano apparecchi elettrici ed elettronici sul web rispetto ai produttori importatori tradizionali ove i primi continuassero ad evitare gli oneri in materia di gestione e finanziamento dei RAEE 135 D M sulle garanzie finanziarie per l immissione al commercio di AEE nuove cio successivamente al 31 12 2008 per le quali prevista una responsabilit individuale di ogni produttore e quindi appunto una garanzia finanziaria a copertura dei relativi costi D M sulle tariffe per la copertura degli oneri derivanti dal monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi da parte dei produttori dall istituzione del Registro nonch dal funzionamento del Registro del Comitato di Vigilanza e del Comitato di Indirizzo senza tale decreto mancano le risorse finanziarie per il funzionamento dei principali strumenti e organi di regolazione
324. re per le quali l energia elettrica la fonte di energia primaria mentre se l energia elettrica usata solo per funzioni di supporto o controllo l apparecchiatura da considerarsi esclusa dal campo di applicazione In particolare ricadono nel campo di applicazione solo le AEE appartenenti alle seguenti dieci categorie riportate nell Allegato 1A 1 grandi elettrodomestici piccoli elettrodomestici apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni apparecchiature di consumo apparecchiature di illuminazione utensili elettrici ed elettronici giocattoli e apparecchiature per lo sport e il tempo libero dispositivi medicali 9 strumenti di monitoraggio e controllo 10 distributori automatici Il D Lgs 151 2005 si applica solo ai prodotti finiti ovvero solo ad apparecchiature e strumenti che hanno una funzione diretta un proprio involucro e dove applicabile porte e connessioni intese per l utilizzatore finale La funzione diretta a sua volta definita come una qualsiasi funzione di un componente o di un prodotto finito che svolge l uso previsto specificato dal costruttore nelle istruzioni per l uso per gli utenti finali Questa funzione pu essere disponibile senza ulteriori operazioni e connessioni oltre a quelle semplici che possono essere eseguite da qualsiasi persona Non ricadono invece nel campo di applicazione le parti di altri tipi di apparecchiature escluse dal campo di applicazione come ad esempio 0 B
325. revenzione del recupero e riciclaggio dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione le principali finalit del documento sono riduzione della quantit di rifiuti prodotti e della loro pericolosit mediante l adozione di specifiche modalit e tecniche costruttive e di demolizione incremento della frazione di rifiuti non pericolosi da C amp D avviati a riutilizzo riciclaggio e recupero diminuzione del quantitativo totale di rifiuti inerti non pericolosi da C amp D avviati a discarica prevenzione dei fenomeni di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti inerti sul territorio promozione dell innovazione degli impianti secondo le migliori tecnologie disponibili miglioramento della qualit dei materiali inerti riciclati previa attestazione delle loro caratteristiche prestazionali UNI 10006 02 soggetti firmatari dell intesa ambientale sono stati numerosi soggetti pubblici privati ed associazioni tra cui Regione Toscana le Province ARPAT ARRR Gli impegni oggetto dell accordo sono incentivazione della demolizione selettiva degli edifici ed ogni altra misura utile a produrre frazioni di residui il pi possibile omogenee per composizione differenziazione dei rifiuti da costruzione all origine con la separazione dei rifiuti potenzialmente pericolosi e la suddivisione in frazioni merceologiche omogenee adozione in sede di progettazione commissione ed esecuzione delle opere di accorgimenti e tecniche
326. ri rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione compresi rifiuti misti contenenti sostanze pericolose 1582 22 170904 NP rifiuti misti dell attivit di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01 17 09 02 e 17 09 03 115 14 15 6 54 35 1276773 Tabella 5 3 Trattamenti principali dei rifiuti inerti CER 17 effettuati nell ATO Centro 2008 t a 5 1 6 Fabbisogno impiantistico Per quanto riguarda il fabbisogno impiantistico stata effettuata un analisi con gli stessi criteri ed indicatori utilizzati nel calcolo del fabbisogno generale per provincia ed ATO Centro per tutte le tipologie di rifiuti e trattamento gi descritto nel capitolo 2 Tra gli indicatori di copertura del fabbisogno ricordando che essi non tengono in considerazione i quantitativi gestiti solo come R13 D15 quelli che si ritiene pi opportuno evidenziare sono Colonna 2 corrisponde al quantitativo di rifiuti trattati ritiro da parte di soggetti che hanno effettuato gestione da impianti presenti in ATO CENTRO e provenienti da produttori presenti nello stesso ATO diviso per la quantit totale di rifiuti prodotti in ATO compresi i flussi da esenzioni MUD prodotto ESTESO Colonna 4 corrisponde al quantitativo di rifiuti trattati gestione totale di rifiuti con varie provenienze da impianti presenti in ATO CENTRO diviso per la quantit totale di rifiuti prodotti in ATO compresi i
327. rifiuti urbani e assimilati 46 820 463 6 17 518 142 40 19 034 complessivo 1 750 54 129 16 046 34 945 305 830 5 837 1 066 419 604 Tabella 0 18 Produzione totale di rifiuti speciali ton 2008 per categoria CER e Comune 30 AREA PRATESE Macrocategoria CER Cantagallo Carmignano Montemurlo Prato Vaiano Vernio Te Caiano complessivo 01 rifiuti da prospezione estrazione e trattamento di minerali 155 155 02 rifiuti da agricoltura e preparazione di alimenti 4TT 0 477 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 302 95 210 606 04 rifiuti della lavorazione di pelli e dell industria tessile 441 894 2 999 391 6 897 567 24 12 212 05 rifiuti della raffinazione del petrolio e purificazione del gas naturale 06 rifiuti dei processi chimici inorganici 0 40 0 41 07 rifiuti dei processi chimici organici 8 247 19 252 8 534 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 0 8 74 0 177 0 0 260 09 rifiuti dell industria fotografica 1 1 10 rifiuti prodotti da processi termici 1 115 117 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 2 45 124 434 11 617 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 0 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 0 0 15 rifiuti di
328. ritto dal Centro di Coordinamento RAEE CdC e le principali Associazioni Italiane dei Recuperatori tra cui AssoRaee Assofermet Ancoraee Apiraee Cna ed 177 Assoqualit in particolare sulla base di un audit specifico condotto da certificatori terzi selezionati e convenzionati dal CdC al fine di assicurare adeguati ed omogenei livelli di trattamento e qualificazione delle aziende del settore dei rifiuti derivanti da AEE le visite di audit saranno volte a verificare la corrispondenza tra le tecniche per lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti in uso nelle aziende e le BAT RAEE A partire dal 1 Marzo 2009 le Aziende hanno 7 mesi di tempi per conseguire l accreditamento al CdC e quindi per poter operare per conto dei singoli Sistemi Collettivi Trascorsi 7 mesi dalla data di approvazione delle check list e quindi a partire dal 1 Ottobre 2009 i Sistemi Collettivi potranno operare solamente con le Aziende accreditate dal CdC 5 l incentivazione della registrazione al portale del Centro di Coordinamento di tutti i centri di raccolta comunali 6 l organizzazione di opportuni servizi di raccolta a domicilio anche su chiamata almeno dei RAEE di grandi dimensioni T l implementazione di campagne di comunicazione e sensibilizzazione rivolte agli utenti delle AEE 5 5 X Rifiuti del settore tessile 5 5 1 Premessa All interno dell ATO Centro il settore del tessile fortemente caratterizzante per la provincia di Prato Prato una di que
329. rmodistruzione con recupero energetico e per assicurare il servizio di gestione dei rifiuti sanitari alle migliori condizioni di mercato art 4 comma 4 DPR 254 2003 La norma pone inoltre l accento sulla necessit di massimizzare la prevenzione e la riduzione della produzione di rifiuti anche attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti sanitari assimilati agli urbani e l utilizzo di tecnologie di trattamento che favoriscano il recupero di materia o energia 5 del DPR 254 2003 elenca le tipologie di rifiuti sanitari il cui recupero come materia deve essere favorito Le fattispecie particolari di rifiuto sono trattate nei paragrafi che seguono fermo restando che per quanto non discusso esplicitamente nelle prossime sezioni si applicano le disposizioni contenute nel DPR 254 2003 Gestione dei rifiuti sanitari pericolosi La norma specifica obblighi differenti di gestione per e rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e rifiuti speciali prodotti al di fuori delle strutture sanitarie che come rischio risultano analoghi ai rifiuti sanitari a rischio infettivo e rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo Innanzitutto come riportato in premessa i rifiuti da classificare come sanitari a rischio infettivo sono quelli specificati dall art 2 comma 1 lettera d del DPR 254 2003 e cio 126 1 Tutti i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biolog
330. scami e ritagli Fibre tessili miste lavorate Rifiuti da operazioni di confezionamento contenenti composti alogenati Tabella 5 32 Tipologie di rifiuti caratteristici dei cicli produttivi dell industria tessile 5 5 4 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti Si riportano di seguito una serie di linee guida per l attuazione di interventi di riduzione della produzione di rifiuti dell industria tessile riportate dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali anche pericolosi Gli interventi individuati dal Piano Regionale che possono portare ad una riduzione dei rifiuti da smaltire in discarica sono riconducibili all utilizzo di tecnologie per il riciclaggio off site dei rifiuti prodotti a modificazioni tecnologiche riguardanti la gestione del ciclo delle acque e l introduzione di sistemi di gestione ambientale Le linee guida per la riduzione dei rifiuti di fibre tessili derivanti dalle lavorazioni Introduzione di un sistema di organizzazione della raccolta e trattamento dei rifiuti misti con la realizzazione di un apposito impianto in grado di effettuare il riciclo meccanico di tessuti accoppiati a schiume con l obiettivo di destinare il prodotto finito a mercati come l isolamento l imballaggio l automobile e articoli tecnici peri materiali non misti tipo lana applicazione di tecnologie per il riutilizzo in sito di cascami per la produzione di tessuti non tessuti applicazione di sistemi di br
331. scorie previo trattamento in sostituzione di materie prime inerti La rimozione pu essere effettuata dalle scorie di combustione o durante le fasi di pretrattamento Nel caso di impiego di bicarbonato di sodio come reagente alcalino da preferire l adozione di sistemi di doppia filtrazione che consentano di separare la quasi totalit delle polveri leggere dai sali di reazione riutilizzabili previo trattamento in cicli produttivi industriali Altro problema relativo a questi impianti pu essere quello dei rumori che pu essere ovviato tramite 83 Adeguata gestione e manutenzione delle sezioni di impianto ed apparecchiature che possono essere fonte di rumore es cuscinetti impianto di aerazione parti strutturali degli edifici insonorizzazioni ecc Impiego di adeguati sistemi di insonorizzazione che consentano il rispetto dei limiti vigenti di rumorosit diurni e notturni ai limiti dell impianto Controlli periodici misurazioni e valutazione dei livelli di rumorosit anche tramite l impiego di modelli matematici Inserimento della gestione dei livelli di rumorosit nell ambito della gestione dell impianto Ove possibile installare tutti i macchinari all interno di edifici Utilizzare ventilatori a basso numero di giri per i condensatori e gli aerotermi che costituiscono le fonti principali di rumori essendo installati all esterno degli edifici 4 4 Centri di raccolta e rottamazione veicoli criteri di r
332. se di progettazione dei beni tali Direttive attribuiscono ai produttori e agli importatori gli oneri economici connessi alla raccolta al trattamento al recupero e allo smaltimento delle apparecchiature giunte a fine vita Un apparecchiatura pi compatibile comportando minori costi di gestione del prodotto a fine vita diventa pi competitiva con un vantaggio sia per il produttore che per la collettivit La riduzione degli impatti ambientali causati dai RAEE viene perseguita anche attraverso la definizione di obiettivi minimi di reimpiego dei componenti riciclo e recupero dei RAEE l introduzione dell obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti elettrici ed elettronici l introduzione del divieto di smaltimento in discarica dei RAEE che non siano stati preventivamente sottoposti a trattamento Il campo di applicazione della Direttiva 2002 96 CE definito dall articolo 2 e dall Allegato 1A della stessa L Allegato 1B si configura invece unicamente come uno strumento di supporto alla decisione vale a dire che se un apparecchio esplicitamente citato nell Allegato 1B tale prodotto rientra nel campo di applicazione mentre se l apparecchio non figura in questo elenco ci non esclude la possibilit che rientri nell ambito di applicazione della Direttiva 2002 96 CE Tuttavia le informazioni e i criteri non sono sempre sufficienti per definire chiaramente quali siano i rifiuti soggetti alle disposizioni e quali esclusi Sono esplicitam
333. sere conferiti contenitori dovranno avere volumetria adeguata per ogni singola utenza o tipologie di utenza con un assortimento di forme e capacit volumetrica da determinare con l evoluzione del servizio in base alla domanda diversificata dell utenza A titolo semplicemente esemplificativo si indicano tipologie standard per ciascuna potenziale utilizzazione Tipologia Forma Capacit in Tipo di Note ed avvertenze contenitore mc utilizzatore Carrelli Trapezoidale Variabile Singolo produttore Necessit di camion con benna ribaltabili Vasca Trapezoidale con Da 7 8 10mc In isole Necessit di camion con benna attacchi per ecologiche multibenna 104 Tipologia Forma Capacit in Tipo di Note ed avvertenze contenitore mc utilizzatore Mini frantoio Trapezoidale Variabile In isole Da applicare sopra la vasca o piccolo ecologiche cassoni Si usa solo per la mobile riduzione volumetrica Tabella 5 6 tipologie standard di contenitori per rifiuti da C amp D 5 2 Rifiuti contenenti amianto 5 2 1 Classificazione dei RCA secondo il Catalogo europeo dei rifiuti Il catalogo europeo dei rifiuti Decisione 2000 532 CE come modificata dalle Decisioni 2001 118 CE 2001 119 CE e 2001 573 CE entrato in vigore il primo gennaio 2002 contiene una serie di previsioni in materia di materiali contenenti amianto classificando come pericolose alcune tipologie di rifiuti speciali contenenti am
334. si analoghi a quelli descritti per la filiera della lana che intervengono su materie prime gi in parte preparate all origine per essere filate e quindi prive di molte impurit naturali Anche nella filatura cotoniera e liniera si ha la caratterizzazione di due cicli pettinato e cardato e analoga destinazione dei residui della lavorazione Le operazioni di filatura sono di carattere esclusivamente meccanico Tessitura Simile in tutto a quanto detto per la laniera Tessuti convenzionali filiera dei fili continui Tratta materiale costituito da bave continue di vario diametro fra loro diversamente unite a costituire un filamento La filatura costituita in questo caso da una semplice estrusione di massa e i fili sono arricchiti con preparati oleanti enzimaggi per aumentarne la lavorabilit successiva La tessitura operata come per le precedenti filiere su macchine similari La testurizzazione un operazione accessoria a valle della filatura destinata a dare ai fili caratteri fisici particolari volume resistenza resilienza etc in funzione di destinazioni finali particolari operata attraverso un processo fisico meccanico senza particolari problemi residui Tessuti convenzionali la nobilitazione tessile Il settore che presenta i maggiori problemi dal punto di vista ambientale quello della cosiddetta nobilitazione in cui rientrano tutte le operazioni di tintoria e finissaggio alcune di 182 esse possono a se
335. si chimici organici 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 09 rifiuti dell indu stria fotografica 10 rifiuti prodotti da processi termici 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 15 rifiuti di imbal laggio assorbenti materiali filtranti 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 17 rifiuti da costru zione e demolizione comprese terre contaminate 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito Tabella 2 9 copertura del fabbisogno gestionale per i rifiuti speciali PERICOLOSI 58 2 1 7 Copertura del fabbisogno per i CER con produzione maggiore 85 del totale dell ATO Toscana Centro Viene qui di seguito presentato un dettaglio sulla copertura del fabbisogno per i CER la cui produzione prodotto esteso comprendente i flussi degli esenti MUD circa l 85 del totale provinciale Codice CER trattato in ATO Centro da tutte le Descrizione provenienze prodotto ESTESO in ATO centro 170904 rifiuti misti dell attivit di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01 17 09 02 e 17 09
336. sione tali da poter essere trasformati in filato filatura vera e propria filati sia cardati che pettinati prima della tessitura vengono spesso sottoposti ad alcune operazioni complementari quali la roccatura allo scopo di trasferire il filato dalla spola del filatoio ad una rocca che costituisce il supporto mediante il quale si procede alla cessione per la vendita 181 la binatura o accoppiatura con il quale due pi fili vengono avvolti su di una rocca per l effettuazione della successiva operazione di ritorcitura la ritorcitura in genere effettuata su pettinati allo scopo di fabbricare un filato ritorto partendo da due o pi capi di filato semplice vaporissaggio che consiste nel fissare in un ambiente umido e caldo in autoclave la torsione sui filati per evitare che le fibre riprendano l assetto originario Da notare che per il ciclo laniero la tintura delle fibre in qualche caso anticipata a valle della filatura pi frequentemente invece il filato tinto in rocche o matasse Tessitura Tale operazione simile in tutte le filiere tessili trasforma in tessuti i filati ricorrendo a tecnologie meccaniche mentre solo la preparazione degli orditi coinvolge processi chimicofisici residui di tessitura sono per un verso parificabili a quelli di filatura e per un altro sono sfridi di tessuti destinati al riciclaggio stracci Tessuti convenzionali filiera cotone e lino Filatura Si tratta di proces
337. sivamente finalizzato al conferimento al gestore del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani con il quale sia stata stipulata una convenzione Sulla base di tale disposizione le Provincia pu siglare un accordo di programma con le associazioni di categoria degli agricoltori con i gestori della raccolta dei rifiuti urbani e con tutti i soggetti pubblici e privati a vario titolo coinvolti con lo scopo di ottimizzare la gestione dei rifiuti favorendo la raccolta differenziata eventuale semplificazione amministrativa per le imprese da concordarsi con la pubblica amministrazione aumentare l efficacia dei controlli pubblici sul territorio con particolare riferimento ai flusso dei rifiuti agricoli contenuti dell accordo di programma possono definire Ja finalit e l ambito di applicazione inteso come i principi ispiratori nonch l elenco dei codici CER regolamentati dall accordo l inquadramento normativo di riferimento le definizioni delle fasi e delle modalit di gestione dal deposito temporaneo al conferimento alla raccolta con eventuali disposizione tecniche gli adempimenti amministrativi da parte di tutti i soggetti coinvolti nella gestione dall agricoltore che conferisce il rifiuto al gestore che lo riceve le indicazioni sulla copertura dei costi e sulla convenzione La convenzione consiste invece in un contratto stipulato direttamente tra le imprese singole e o associate con l ente gestore pubblico della racco
338. sse fibrose gi lavate e pulite Si basa su una tecnologia di tipo meccanico si aggiungono in genere alla massa fibrosa per facilitare la lavorazione delle fibre sostanze emulsionanti e lubrificanti La filatura consiste in generale nelle operazioni di stiro torsione ed incannatura Le tre operazioni possono essere effettuate con il filatoio intermittente self acting che realizza le tre operazioni in fasi successive ed impiegato per la filatura di fibre miste ed eterogenee o con filatoio continuo ad anello o ring che permette di ottenere elevate velocit di lavorazione e viene impiegato per la filatura di fibre di alta qualit La filatura pettinata che ha lo scopo di trasformare i tops di fibre in filati amp articolata nelle seguenti fasi ripettinatura effettuata con ripetuti passaggi di stiratoio e pettinatrice amalgamare e compattare il nastro di fibre allo scopo di ottenere filati con elevati livelli qualitativi di regolarit e modesta voluminosit mescolatura mediante stiratoio di miscela melangeuse allo scopo di miscelare in maniera uniforme nastri di diverse qualit e o colore quando si vuole ottenere un colore melange preparazione alla filatura in genere con tre passaggi in stiratoio per parallelizzare regolarizzare ed affinare in modo progressivo il nastro di fibre ed un passaggio finale in una macchina denominata finitore trottatore per trasformare i nastri in stoppini aventi compattezza e coe
339. ssono essere sottoposti a sterilizzazione preventiva ovvero smaltiti tramite termodistruzione Gli impianti di sterilizzazione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo sono sottoposti alle prescrizioni contenute nell art 7 del DPR 254 2003 rifiuti sterilizzati possono essere avviati in impianti di produzione di CDR o direttamente utilizzati come mezzo per produrre energia oppure smaltiti in impianti di incenerimento di rifiuti urbani o in impianti di incenerimento di rifiuti speciali alle stesse condizioni economiche adottate per i rifiuti urbani o come ultima alternativa qualora nella Regione di produzione del rifiuto non siano presenti in numero adeguato al fabbisogno n impianti di produzione di CDR n impianti che utilizzano i rifiuti sanitari sterilizzati come mezzo per produrre energia n impianti di termodistruzione previa autorizzazione del presidente della Regione possono essere sottoposti al regime giuridico dei 6 L autorizzazione del presidente della Regione ha validit temporanea sino alla realizzazione di un numero di impianti di trattamento termico adeguato al fabbisogno regionale 127 rifiuti urbani e alle norme tecniche che disciplinano lo smaltimento in discarica per rifiuti non pericolosi rifiuti sanitari a rischio infettivo non sterilizzati devono invece essere termodistrutti in impianti per RU o RS se non presentano altri rischi oltre a quello infettivo altrimenti in impianti per rifiuti pericolosi La g
340. sti globali di Ridotti tempi di avviamento e gestione possibilit di funzionare anche in Necessit di aumentare i punti di discontinuo alimentazione o di incrementare la A letto fluido Ridotto numero di parti meccaniche in velocit di fluidizzazione a causa di movimento Possibilit di operare con ridotti eccessi d aria con conseguenti migliore rendimento di recupero e minori dimensioni dei sistemi di depurazione dei fumi Parziale rimozione di gas acidi principalmente SO in fase di combustione tramite l iniezione di sorbenti alcalini insufficiente mescolamento trasversale Difficolt di alimentazione dei rifiuti leggeri es CDR fluff soprattutto in corrispondenza di velocit di fluidizzazione elevate letti circolanti Ridotte esperienze applicative in scala industriale per l impiego con rifiuti urbani soprattutto per i letti circolanti Maggiori carichi di polveri da captare nell impianto di trattamento fumi Tabella 4 1 Termodistruzione vantaggi e svantaggi delle diverse opzioni tecnologiche Per il monitoraggio e il controllo delle emissioni a causa dell ampia variabilit riscontrabile nella composizione dei rifiuti necessaria l applicazione di sofisticati sistemi di controllo al fine di ottenere una migliore qualit delle scorie a diminuzione della produzione delle ceneri ed il miglioramento della loro qualit una ridotta formazione di composti indesiderati quali CO idrocarburi N
341. sto Toscana da ATO 1 002 Totale 99 167 TRATTATI in totale Toscana da ATO 7 847 Totale 110 491 Figura 2 1 Schema di flusso complessivo per la tipologia comprendente i codici CER tipicamente inviati ad incenerimento operazioni R1 D10 D11 PRODOTTI da obbligati MUD 1 508 106 da esenti MUD 1 687 245 Totale 3 195 352 RITIRATI Da ATO 2 286 235 81 6 Totale 2 800 357 Sa DESTINATI obbl MUD a ATO 966 933 6 rss Totale 1 565 296 TRATTATI da ATO 1 884 523 Totale 2 673 807 Da resto Toscana 362 808 12 56 A resto Toscana 301 804 19 28 Da resto Italia 146 799 5 24 a resto Italia 291 903 18 65 Da Estero 4 516 0 16 A Estero 4 656 0 30 TRATTATI in resto Toscana da ATO 621 667 Totale 5 775 806 TRATTATI in totale Toscana da ATO 2 506 190 Totale 8 449 612 Figura 2 2 Schema di flusso complessivo per la tipologia comprendente i codici CER tipicamente inviati a trattamento chimico fisico biologico operazioni R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 D9 PRODOTTI da obbligati MUD 1 508 106 da esenti MUD 1 687 245 Totale 3 195 352 RITIRATI Da 2 286 235 81 6 Totale 2 800 357 ra DESTINATI obbl MUD a ATO 966933 6 Pg Totale 1 565 296 TRATTATI da ATO 1 884 523 Totale 2 573 807 362 808 12 96 301 804 19 28 Da resto Toscana A resto Toscana Da resto Italia 146 799 5 24 a resto Italia 291 903 18 65 Da Estero 4 516 0 16 A Estero 4 656 0 30 TRATTATI n resto Tosca
342. stori della provincia e di provenienza provinciale con i flussi di RS che le attivit produttive hanno dichiarato di aver conferito ai gestori della provincia e Un altra analisi stata effettuata sui quantitativi di RS che gli intermediari presenti in Toscana hanno ricevuto da attivit produttive presenti in Provincia che non hanno presentato il MUD nell anno di riferimento incrociando i codici fiscali limitandosi ai rifiuti che gli stessi intermediari hanno conferito fuori regione le quantit conferite in regione sono gi computate nell analisi sopra indicata Tale ultima indagine ha per evidenziato valori assolutamente trascurabili Occorre sottolineare che il flusso aggiuntivo dei produttori esenti MUD comprende in realt principalmente per i rifiuti della categoria CER 20 ed in parte per la 15 parte di rifiuti urbani in quanto sommando le schede RT degli impianti non si distingue tra comuni e imprese nel mittente ed i comuni non compilano il MUD standard delle imprese schede RIF con gli allegati DR ma la scheda RU Per questo nell analisi seguente stato eliminata la categoria 20 mentre sono riportati due totali complessivi uno dei quali esclude la categoria 15 In tale flusso aggiuntivo non dovrebbero essere presenti rifiuti pericolosi in quanto per essi sussiste sempre l obbligo di dichiarazione anche per i produttori Infatti nella tabella si riscontrano scostamenti minimi anche negativi qualora gli impianti abbiano dich
343. strumenti di misura non vengano inseriti all interno dei contenitori dedicati al conferimento dei RAEE forniti dai Sistemi Collettivi presso i centri di raccolta unicamente per il conferimento di sorgenti luminose esauste II trattamento di tali rifiuti infatti completamente diverso anche solo un termometro o un manometro all interno dei contenitori delle sorgenti luminose esauste pu provocare la rottura di tubi fluorescenti e di altre lampade con conseguante dispersione di sostanze pericolose in ambiente ed inoltre all interno degli impianti di trattamento potenzialmente gravi danni ai macchinari 5 4 4 Analisi dati Rifiuti Urbani Si riportano in questo paragrafo i dati relativi all anno 2009 di intercettazione dei RAEE di origine domestica a livello Comunale per le Province di Firenze Prato e Pistoia desunti dal data base di ARRR Seguono successivamente i grafici che rappresentano la produzione totale e l intercettazione pro capite per gli anni 2007 2008 2009 a livello provinciale e di ATO Toscana Centro Sono state ulteriormente rappresentate le quantit di RAEE intercettate per CODICE CER negli stessi anni Intercettazione Provincia COMUNE Abitanti 200123 200135 200136 200121 Totale pro capite kg ab anno Bagno a Ripoli 25 913 44 66 17 23 48 12 110 01 4 25 Barberino di Mugello 10 853 13 86 29 06 42 92 3 95 Barberino Val d Elsa 4 278 1 88 2 88 4
344. t 21 conferisce delega al Governo per l adozione di disposizioni integrative e correttive al D Lgs 151 05 e la razionalizzazione del funzionamento dei Sistemi collettivi D M 8 Aprile 2008 GU 28 Aprile 2008 n 99 recante la Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani conferiti in maniera differenziata emanato in attuazione del D Lgs 152 2006 Si ricorda che con nota dell Ufficio legislativo del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare prot n GAB 2008 16947 del 4 Novembre 2008 stato reso noto che tale decreto al momento della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 28 Aprile 2008 non poteva produrre effetti in quanto privo dei necessari riscontri da parte degli organi di controllo con nota prot GAB 2008 del 20 Novembre 2008 l ufficio legislativo ha poi comunicato l avvio della revisione del decreto 136 D L 8 Aprile 2008 n 59 convertito in L 6 Giugno 2008 n 101 Salva infrazioni l art 6 comma 2 sopprime la definizione di apparecchiatura usata di cui all art 3 comma 1 lett c del D Lgs 151 05 D L 30 dicembre 2008 n 208 Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell ambiente convertito con Legge del 27 febbraio 2009 n 13 02 03 2009 con l articolo 7 Apparecchiature elettriche ed elettroniche ha escluso dagli obblighi dei produttori chi fornisce a questi finanziamenti esclusivamente sulla base o a norma di un accordo finanziario e ha prorogato
345. ta alla somministrazione In ogni caso l applicazione dei fanghi deve essere sospesa durante e subito dopo abbondanti precipitazioni nonch su superfici gelate o coperte da coltre nevosa Risulta in capo alle Regioni il rilascio delle necessarie autorizzazioni all utilizzo in agricoltura e l emanazione di ulteriori disposizioni tecniche Per la regione Toscana si fa riferimento al 25 febbraio 2004 n 14R che al capo 11 norma l autorizzazione allo spandimento di fanghi in agricoltura definendo limiti quantitativi e distanze minime art 10 procedure e modalit per il rilascio dell autorizzazione art 11 divieti ed esclusioni art 12 Vengono fissati ulteriori vincoli all applicazione di fanghi nelle zone vulnerabili ai nitrati sui quali fatto divieto di applicazione di carichi di azoto superiori a 170kg ha anno e per i quali le regioni ai sensi del D M 07 04 2006 definiscono norme di salvaguardia La regione Toscana attraverso il DPGRT 13 luglio 2006 n 32 R fissa il proprio Regolamento recante definizione del programma d azione obbligatorio per le zone vulnerabili di cui all articolo 92 comma 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n 152 Norme in materia ambientale in attuazione della direttiva del Consiglio 91 976 CEE del 12 dicembre 1991 L art 5 fissa alcuni divieti di utilizzo per i fanghi tra cui SU terreni con pendenza media riferita ad un area aziendale omogenea oggetto di spandimento superi
346. tamenti minimi anche negativi qualora gli impianti abbiano dichiarato meno rifiuti ricevuti rispetto alle dichiarazioni dei produttori Sulla base di tali informazioni stato possibile concludere che in Provincia di Pistoia nel 2006 oltre ai rifluti prodotti e dichiarati nel MUD 458 865 tonnellate almeno 274 070 tonnellate di RS sono state prodotte da imprese non soggette all obbligo di dichiarazione o che non hanno presentato il Modello Unico per l anno di riferimento e sono state conferite a impianti di gestione presenti in Regione Da qui si pu concludere che in totale quindi i RS prodotti in Provincia nel 2006 risultano essere pari a 732 935 tonnellate e di queste il 37 4 non risulta essere stato dichiarato dai produttori ma solo dagli impianti di destino Andando ad analizzare in modo pi dettagliato le tipologie di rifiuto prodotte dalle imprese che non hanno presentato il MUD nel 2007 lo scostamento maggiore 267 039 tonnellate si registra per i rifiuti da costruzioni e demolizioni CER17 tipologia di RS dovuta per una quota rilevante ad attivit non necessariamente soggetta all obbligo di presentazione del Modello Unico Nella tabella seguente riportato il flusso proveniente dai produttori esenti MUD 45 PRODOTTO produzione dei soggetti DIFFERENZA RT DR produzione dei rapporto produzione dei soggetti CER2 obbligati MU
347. tati i risultati del calcolo del fabbisogno impiantistico utilizzando gli indicatori sopra riportati La colorazione in rosso indica una copertura del fabbisogno inferiore al 30 in giallo tra il 30 ed il 60 ed in verde maggiore del 60 Tabella 2 4 trattato in ATO Centro da tutte le provenienze prodotto ESTESO in ATO centro Incenerimento recupero energetico Trattamento chimico fisico biologico Recupero diretto Condizionamento preliminare Discarica Depurazione indici di copertura del fabbisogno gestionale dell ATO centro 53 Considerando le assunzioni sopra effettuate e valutando l indicatore 4 come il pi vicino alla logica di autosufficienza all interno dell ATO il fabbisogno residuo quindi rappresentato nella seguente tabella Parte di tale fabbisogno pu essere soddisfatto da impianti di sola messa in riserva deposito preliminare non conteggiati in queste elaborazioni Un fabbisogno negativo indica una disponibilit impiantistica attuale che soddisfa completamente il fabbisogno e permette il trattamento di rifiuti speciali provenienti da fuori ATO centro Fabbisogno ATO Toscana Centro PRODOTTO ESTESO compr esenti MUD TRATTATO in ATO centro da tutte le provenienze Incenerimento recupero energetico 31 132 17 Trattamento chimico fisico biologico 521 545 14 Recupero diretto 216 149 24 Condizionamento preliminare 29 066 28
348. te fino ad un anno la vita del solvente benefici ambientali ottenuti sono stati i seguenti sostituzione del solvente solo una volta all anno riduzione del 50 in volume della produzione di rifiuti riduzione degli approvvigionamenti di solvente nuovo Sgrassaggio biologico con sistema di lavaggio a ciclo chiuso in industria galvanica Il principio consiste in uno sgrassaggio biologico alcalino combinato con la neutralizzazione e nella realizzazione di un ciclo quasi chiuso per le acque di lavaggio vantaggi ambientali ottenuti dallo sgrassaggio biologico alcalino in combinazione con la neutralizzazione sono i seguenti uso di grasso e olio lubrificante degradabile riutilizzo dei tensioattivi prolungamento della vita di tutti i bagni riduzione del consumo di acqua il sistema di acque di lavaggio a ciclo quasi chiuso diminuisce le sostanze inquinanti dell acqua oli e tensioattivi biodegradabili nei bagni di risciacquo Sverniciatura chimica con prodotti non pericolosi 253 La rimozione delle vernici viene eseguita attraverso l utilizzo di prodotti sostitutivi di svernicianti a base di solventi clorurati Questi prodotti si basano su componenti inodori non infiammabili biodegradabili e privi di pericolosit e tossicit 5 11 3 Quantitativi di rifiuti prodotti dal settore del trattamento dei metalli in ATO centro e dettaglio sulla provincia di Firenzewvrs Di seguito vengono riportati i dati circa la produzi
349. te stralcio della pianificazione provinciale di settore 106 Dati fonte MUD Per quanto riguarda l ATO centro la stima dei quantitativi di rifiuti contenenti amianto prodotti sul territorio e o derivanti da operazioni di bonifica di beni contenenti amianto ovvero da dismissione di beni contenenti amianto sulla base delle denuncie annuali al Catasto dei rifiuti per il 2008 si riscontrano i seguenti valori confrontati con il totale regionale CER Descrizione Totale FI Totale PO Totale Totale ATO PT centro Totale TOSCANA ATO centro Toscana imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose ad esempio amianto compresi i 150111 contenitori a pressione vuoti 4 1 0 5 2 2 6 7 17 5 38 3 pastiglie per freni contenenti 160111 amianto 0 3 0 3 17 6 apparecchiature fuori uso contenenti amianto in fibre 160212 libere 11 0 11 0 11 6 94 8 materiali isolanti contenenti 170601 amianto 38 3 4 5 42 8 3 086 5 1 4 materiali da costruzione contenenti amianto i Per quanto riguarda il deposito dei rifiuti in discarica la classificazione di tale rifiuto come pericoloso posticipata fino all adozione delle norme regolamentari di recepimento della direttiva 170605 99 31 CE 2 962 5 207 7 1 762 8 4 933 0 15 248 4 32 4 Totale complessivo 3 015 8 208 2 1 769 9 4 993 9 1
350. te schema 1 CASO 1 il Corrispettivo 2008 sar calcolato sulla base della quantit di RAEE effettivamente gestite dal 1 gennaio 2008 fino al primo ritiro da parte dei Sistemi Collettivi 2 CASO 2 il Corrispettivo 2008 sar calcolato sulla base della quantit di RAEE effettivamente gestite a partire dal 1 gennaio 2008 fino al 31 Luglio 2008 Coloro invece che siano risultati gi iscritti al portale del CdC alla data della firma dell Accordo avranno diritto ad accedere alla richiesta del Corrispettivo 2008 a condizione che abbiano provveduto all iscrizione on line entro il 30 novembre 2008 e al perfezionamento dell iscrizione recapitando al CdC l originale cartaceo della nuova documentazione contrattuale e cio della Convenzione Operativa completa degli allegati sottoscritta e debitamente siglata in ogni sua parte entro il 31 dicembre 2008 Ai fini della quantificazione costoro sono assimilati al CASO 1 e pertanto il Corrispettivo 2008 sar calcolato sulla base della quantit di RAEE effettivamente gestite dal 1 gennaio 2008 fino alla data del primo ritiro da parte dei Sistemi Collettivi Come precisato nell Accordo di Programma il Corrispettivo 2008 calcolato sulla base delle quantit di RAEE effettivamente gestite presso i Centri di Raccolta iscritti on line al portale del CdC entro il 30 novembre 2008 e documentate tramite i Formulari di Identificazione dei Rifiuti FIR ed assumendo un importo pari a 300 per tonnellata RAEE gestita
351. ti dei processi chimici inorganici 07 rifiuti dei processi chimici organici 08 rifiuti da PFFU di rivestimenti adesivi sigillanti e inchiostri per stampa 09 rifiuti dell indu stria fotografica 10 rifiuti prodotti da processi termici 11 rifiuti dal rivestimento di metalli ed altri materiali 12 rifiuti da lavorazione di metalli e plastica 13 oli esauriti e residui di combustibili liquidi 14 solventi organici refrigeranti e propellenti di scarto tranne 07 e 08 15 rifiuti di imbal laggio assorbenti materiali filtranti 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco 17 rifiuti da costru zione e demolizione comprese terre contaminate 18 rifiuti dal settore sanitario e veterinario 19 rifiuti da impianti di trattamento dei rifiuti e acque reflue fuori sito Tabella 2 7 copertura del fabbisogno gestionale per il TOTALE dei rifiuti speciali 56 trattato in ATO Centro da tutte le provenienze prodotto ESTESO in ATO centro 01 rifiuti da prospe zione estrazione e trattamento di minerali 02 rifiuti da agricol tura e preparazione di alimenti 03 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta 04 rifiuti della lavo razione di pelli e dell industria tessile 05 rifiuti della raffinazione del pe trolio e purificazione del gas naturale 06 rifiuti dei processi chimici inorganic
352. ti posti dallo stesso decreto legislativo esclusivamente qualora al termine del processo medesimo presentino caratteristiche geotecniche conformi alle norme UNI CNR 10006 e con eluato del test di cessione conforme a quanto previsto dall allegato del D M 5 febbraio 1998 la messa in riserva di rifiuti inerti non pericolosi per riutilizzo disciplinata ai sensi del D M 5 febbraio 1998 qualora avvenga in cumuli pu essere effettuata su basamenti pavimentati realizzati in stabilizzato opportunamente rullato e ben compattato di spessore non inferiore a 20 cm Intese volontarie Nel 2001 l Assessorato all Ambiente della Regione Toscana ha promosso dei Tavoli di concertazione tecnica finalizzati a potenziali accordi volontari regionali con soggetti pubblici o privati dei settori del recupero riciclo dei materiali provenienti da RD affidandone la gestione ad Agenzia Regione Recupero Risorse Tra i materiali oggetto degli accordi proposti figuravano anche i materiali inerti da costruzioni e demolizioni 92 Con la D G R T n 242 2002 vengono approvate le finalit delle intese ambientali individuando il Dip Politiche Territoriali e Ambientali Area Rifiuti e Bonifiche come struttura organizzativa regionale responsabile del procedimento i testi delle intese sono stati successivamente approvati con D G R T n 100 2003 e pubblicati sul BURT n 10 del 5 marzo 2003 Per quanto riguarda l intesa sugli interventi a favore della p
353. ti preliminari allo smaltimento o al recupero di rifiuti speciali in procedura ordinaria ai sensi dell articolo 28 del Decreto Legislativo n 22 1997 ovvero ai sensi degli articoli 208 del Decreto Legislativo n 152 2006 e dell art 47 6 della LR n 25 98 e degli artt 5 e 6 del DPGRT 14 R 2004 o dotati di Autorizzazione Integrata ambientale ai sensi della Parte Il del D Lgfs 152 06 e L elenco degli impianti iscritti nel registro provinciale delle imprese che effettuano il recupero di rifiuti speciali non pericolosi in procedura semplificata ai sensi degli artt 214 e 216 del Decreto Legislativo n 152 2006 dell art 6 della LR n 25 98 e dell art 13 del DPGRT 14 R 2004 2 LEFONTI DEI DATI SONO I DATABASE FORNITI DALLE PROVINCE FABBISOGNO IMPIANTISTICO 2 1 Fabbisogno impiantistico complessivo dell ATO Toscana Centro 2 1 1 Premessa Per poter valutare la copertura del fabbisogno impiantistico complessivo legato alla produzione dei rifiuti speciali occorre effettuare alcune osservazioni preliminari di seguito specificate e Offerta di trattamento dati disponibili non consentono un preciso calcolo del fabbisogno in quanto le potenzialit autorizzate la maggior parte delle volte non sono suddivisibili per singolo CER e rappresenta inoltre solo una potenzialit massima Si quindi deciso di utilizzare la base dati MUD per stimare l offerta di trattamento con alcune elaborazioni di dettaglio pi spinte rispetto alla sempli
354. to L art 12 del decreto definisce la responsabilit del produttore nei confronti dei RAEE professionali storici solo nel caso in cui il detentore del rifiuto acquistasse contestualmente un nuovo prodotto equivalente In tutti gli altri casi il detentore del rifiuto l unico responsabile del finanziamento e delle operazioni di trasporto consegna ad un impianto autorizzato e trattamento del rifiuto professionale produttori di RAEE professionali possono decidere se adempiere individualmente o tramite l implementazione di sistemi collettivi 133 Il comma 6 del medesimo articolo prevede modalit alternative di finanziamento per rispettare gli obblighi previsti dal decreto ovvero lascia al produttore e agli utenti di AEE professionali la possibilit di stipulare accordi volontari produttore e cliente possono cio accordarsi su chi deve sostenere gli oneri per la gestione del fine vita dei RAEE e su come suddividersi i costi pur non potendo il produttore trasferire le proprie responsabilit registrazione al Registro Nazionale comunicazione dati di vendita Per i RAEE nuovi professionali il decreto con l art 12 commi 1 e 5 prevede un sistema simile a quello dei RAEE nuovi di origine domestica produttori sono chiamati a finanziare solo i costi di gestione dei rifiuti derivanti dai prodotti che hanno immesso sul mercato e possono scegliere se farlo individualmente o tramite sistema collettivo Anche per questi ri
355. tro con maggiore produzione specifica kg abitante anno di rifiuti speciali da industria del legno Macrocategorie CER 03 01 e 03 02 Qui di seguito si riporta la produzione specifica per le tre province delle attivit legate all industria del legno selezionate in quelle con la seguente codifica ISTAT 238 20 INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO ESCLUSI MOBILI FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN MATERIALI DA INTRECCIO 201 TAGLIO PIALLATURA E TRATTAMENTO DEL LEGNO 203 FABBRICAZIONE DI CARPENTERIA IN LEGNO E FALEGNAMERIA PER L EDILIZIA 20301 Fabbricazione di porte e finestre in legno escluse porte blindate fabbricazione di prodotti in legno destinati principalmente all edilizia porte finestre imposte e loro telai 20302 Fabbricazione di altri elementi di carpenteria in legno e falegnameria per l edilizia fabbricazione di travi travicelli puntoni e pezzi analoghi scale ringhiere liste e modanature in legno asticelle aste da 204 FABBRICAZIONE DI IMBALLAGGI IN LEGNO 205 FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI IN LEGNO IN SUGHERO E MATERIALI DA INTRECCIO 2051 Fabbricazione di altri prodotti in legno 20511 Fabbricazione di prodotti vari in legno esclusi i mobili fabbricazione di vari prodotti in legno montature di utensili manici e montature di scope e spazzole forme in legno di scarpe e stivali attaccapanni 20512 Laboratori di corniciai 361
356. u disporre di prodotti diversi per le varie necessit In questo modo oltre a ottenere un risparmio nell utilizzo dei solventi di lavaggio si evita la produzione di rifiuti pericolosi 5 8 4 Quantitativi di rifiuti prodotti dall industria del legno in ATO centro Di seguito vengono riportati i dati circa la produzione di rifiuti speciali dichiarata dalle aziende dell industria del legno presenti in ATO Centro secondo le dichiarazioni MUD presentate in Provincia nel 2009 che quindi si riferiscono a dati di produzione del 2008 Nella tabella seguente sono riportati i primi 10 Comuni in ATO Centro in questo caso tutti in provincia di Firenze ordinati per produzione specifica kg abitante dei rifiuti speciali relativi alle categoria CER 0301 e 0302 dedicate interamente alla produzione di rifiuti da industria del legno Provincia Comune ton totali kg addetto kg abitante F BARBERINO VAL D ELSA 2 852 2 106 8 669 0 F GAMBASSI TERME 805 1 255 2 164 6 F CERTALDO 2 363 8 237 5 145 0 F TAVARNELLE VAL DI PESA 771 6 49 1 102 3 F CASTELFIORENTINO 1 759 8 155 5 98 2 F FUCECCHIO 2 176 2 171 0 93 9 F QUARRATA 1 669 0 61 9 66 7 F CERRETO GUIDI 483 0 54 8 46 4 F SERRAVALLE PISTOIESE 245 7 13 8 21 5 F MONTESPERTOLI 202 0 35 4 15 2 Provincia FI 50 178 1 5 6 10 9 Provincia PO 166 7 1 6 1 9 Provincia PT 741 4 0 3 0 8 ATO CENTRO 51 086 2 12 6 18 6 Tabella 5 49 Comuni in ATO Cen
357. ua come amido e fecola o parzialmente insolubili come gli amidi esterificati oppure componenti solubili in acqua come copolimeri dello stirene ed acido maleico acidi poliacrilici alcool polivinilico ad alta viscosit carbossimetilcellulosa C M C e poliesteri solubili La sbozzimatura industriale pu essere enzimatica o ossidante con persolfato di sodio e soda caustica con acqua ossigenata e bromito a pH 10 e temperatura ambiente prodotti di idrolisi dell amido estratti dal tessuto vengono a trovarsi nelle acque di scarico e conferiscono alle stesse alti valori di BOD5 e COD Si pu ricorrere a alcool polivinilico acido poliacrilico potendo in teoria recuperarli e riutilizzarli Carbonizzo l operazione che permette di eliminare i frammenti vegetali dalla fibra effettuato in un forno di essiccazione fino a temperature di circa 100 C in cui sotto l azione di acido solforico cloruro di alluminio e acido cloridrico i corpi vegetali estranei vengono degradati e successivamente rimossi tramite battitura Candeggio il processo di demolizione del colore Le sostanze usate per il candeggio possono essere ossidanti demoliscono le strutture dei coloranti naturali 183 riducenti trasformano i coloranti in leuco derivati sostanze incolori e solubili in acqua eliminabili con risciacqui Mercerizzazione Viene eseguita solo su cotone e sue miste con poliestere e nylon l operazione di ispessimento della struttura de
358. uccessivamente alla bonifica dei siti secondo ordine di priorit art 2 comma 1 lettera b ex DM 101 2003 La norma pubblicata sulla G U n 106 del 9 maggio 2003 individua l intero iter procedurale necessario alla bonifica dei casi pi urgenti di contaminazione da amianto 105 Una volta definito il quadro delle conoscenze previste le modalit di finanziamento degli interventi urgenti saranno individuate con accordi di programma sottoscritti dai Ministeri dell ambiente e della salute dalle regioni e dalle province autonome La Regione Toscana ha provveduto con Deliberazione 5 giugno 2006 n 407 della Giunta ad incaricare ARPAT di sviluppare le attivit necessarie ad effettuare la mappatura dell amianto nelle forme e nei modi disposti dall ordinamento nazionale e dalle specifiche dell ordinamento regionale ARPAT ha provveduto quindi a e evidenziare le categorie di luoghi pubblici e privati di primario interesse per la gestione del problema amianto tenendo conto delle specificit del territorio regionale edifici pubblici o aperti al pubblico siti dismessi siti estrattivi siti oggetto di attivit geotermica grandi impianti industriali impianti a pressione e Studiare delle specifiche azioni di censimento per ciascuna categoria tenendo conto della numerosit dei siti dei precedenti censimenti e della disponibilit finanziaria e di personale e ricercare tutte le fonti disponibili in modo da poter avere disponib
359. ui alla voce 17 05 05 596 22 0 0 12 96 pietrisco per massicciate ferroviarie 170507 P contenente sostanze pericolose pietrisco per massicciate ferroviarie diverso da quello di cui alla voce 17 170508 NP 0507 161 92 0 0 37353 205 170601 P materiali isolanti contenenti amianto 0 0 0 0 altri materiali isolanti contenenti o 170603 P costituiti da sostanze pericolose 1129 63 0 0 0 materiali isolanti diversi da quelli di 170604 NP cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03 95 58 0 32 56 0 9 materiali da costruzione contenenti amianto i Per quanto riguarda il deposito dei rifiuti in discarica la classificazione di tale rifiuto come pericoloso posticipata fino all adozione delle norme 170605 P regolamentari di recepimento della 13 2 0 0 0 98 CODICE PERI COLO SITA DESCRIZIONE ATO disc ATOR3 ATO R4 ATO R5 direttiva 99 31 CE 170801 materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose 170802 NP materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01 35 19 335 38 170901 rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione contenenti mercurio 170902 rifiuti dell attivit di costruzione e demolizione contenenti PCB ad esempio sigillanti contenenti PCB pavimentazioni a base di resina contenenti PCB elementi stagni in vetro contenenti PCB condensatori contenenti PCB 170903 alt
360. un vuoto finale Utilizzo di pompe per riportare le soluzioni chimiche residue ai rispettivi contenitori di processo Pavimentazione delle zone adiacenti ai raccoglitori delle sgocciolature Copertura del legno posto in area aperta Prodotti conservanti alternativi prodotti conservanti attualmente disponibili sono Conservanti a base acquosa waterborne che producono meno rifiuti dei prodotti conservanti a base organica oilborne Borati utilizzati in processi a pressione o ad immersione ammoniacal copper quaternary ammonium ACQ Copper 8 quinolinolate Cus Copper naphtenate Zinc naphtenate Quaternary NH4 compounds QAC Solfato di zinco Riciclaggio Alcuni componenti dei prodotti conservanti possono essere estratti dai residui per poi essere utilizzati per la produzione di nuovi conservanti Rifiuti liquidi derivanti dai conservanti a base acquosa possono essere riutilizzati come soluzioni di processo II vapore condensato dal trattamento col creosoto pu essere usato come boiler feedwater fanghi derivati dal trattamento col creosoto possono essere utilizzati come boiler fuel Verniciatura La riduzione dell inquinamento derivante dalla verniciatura pu essere perseguita non solo intervenendo dopo che l inquinante stato prodotto abbattimento dei solventi ma anche a monte intervenendo su 235 La formulazione del prodotto verniciante Il sistema di applicazione della vernice riduz
361. ura Alcool Polivinilico Imbozzimatura DMF Spalmatura Amido Stampa DOP Spalmatura Ammoniaca Mercerizzazione Fissatore Rifinizione Post Tintura Ammorbidenti Rifinizione Ftalocianine Tintura Antibastonante Tintura Glicerina Stampa Antipiega Rifinizione Glicoli Lavaggi Purga Antipilling Rifinizione Gomme Vegetali Stampa Antischiuma Lavaggi Mercerizzo Idrosolfito di Sodio Candeggio Tintura Antistramante Rifinizione Idrossido di Sodio Mercerizzo Tintura Ausiliare Tintoria Tintura Imballaggi in Plastica Semilavorato E O Prodotto Finito Ausiliari per Follatura e Rifinizione Imbibenti per Stampa Stampa Lavaggio Follante Azodicarbonammide Spalmatura Naftali Tintura Bianchi Ottici Tintura Oleanti Filatura Tessitura Bisolfiti Candeggio anche per Olio Filatura Tessitura neutralizzare processi ossidativi Borati Candeggio Ossidanti Antifeltrimento per la Lana Stampa e Tintura Calcio Solfossilato Stampa Ossido di Tiourea Stampa Formaldeide Carbonato Di Sodio Lavaggio Purga Tintura Perborato di Sodio Candeggio Carbossimetilcellulosa Imbozzimatura Percloroetilene Lavaggi C M C Catalizzatore Spalmatura Rifinizione Persolfato di Sodio Sbozzimatura Cloruro di Alluminio Carbonizzo Pirofosfato di Sodio Candeggio Poliesteri Solubili Imbozzimatura Silicato di Sodio Candeggio Poliuretano Spalmatura Soda Caustica Sbozzimatura Mercerizzazione Finissaggio Prodotti Antiprecipitanti Spalmatura Soda Solvay Tintura Lavagg
362. ura caccia silvicoltura nei comuni della Provincia di Prato Fonte CCIIAA di Prato dati 2008 La quantificazione dei rifiuti agricoli prodotti nella provincia di Prato stata condotta mediante analisi dei dati MUD 2008 relativamente alla categoria CER 0201 Rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura selvicoltura acquacoltura caccia e pesca 02 01 00 rifiuti prodotti da agricoltura orticoltura acquacoltura selvicoltura caccia e pesca 02 01 01 fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 02 01 02 scarti di tessuti animali 02 01 03 scarti di tessuti vegetali 02 01 04 rifiuti plastici ad esclusione degli imballaggi 02 01 06 feci animali urine e letame comprese le lettiere usate effluenti raccolti separatamente e trattati fuori sito 02 01 07 rifiuti della silvicoltura 02 01 08 rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose 02 01 09 rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce 02 01 08 02 01 10 rifiuti metallici 02 01 99 rifiuti non specificati altrimenti Nella tabella seguente sono raggruppati per ciascuno dei codici CER per i quali stata rilevata una produzione nell anno di riferimento la quantit di rifiuti prodotti Sono stati anche valutati senza per individuarne quantitativi certi e significativi alcuni codici CER 225 nei capitoli trasversali comuni a tutte le attivit produttive quali i CER 13 oli esauriti CER 15 imballaggi CER 16 rifiuti non specificati altrimenti nell elenco In
363. usi per lo stoccaggio di materiali polverulenti raccolta degli sfiati ed abbattimento delle polveri Stoccaggio in sistemi chiusi impiego di sistemi di carico scarico di tipo chiuso Per evitare l emissione di composti organici volatili COV impiegare sistemi di raccolta degli sfiati impiegare sistemi di sfiato controllato Stoccare solidi a temperature piuttosto limitate evitare effetti radiazione solare nello stoccaggio dei liquidi a pressione atmosferica prevedere n n n controllo temperatura adeguati sistemi di isolamento serbatoi a tetto galleggiante valvole di respirazione eventuali trattamenti specifici adsorbimento condensazione Gli odori possono essere controllati evitando la fuoriuscita di emissioni odorose qualora generate all interno degli edifici accurato controllo delle potenziali sorgenti di odore poste all aperto contenere gli odori tramite o confinamento delle aree di stoccaggio o Stoccaggio e movimentazione chiusi per i rifiuti odorigeni 82 o trattamento tempestivo dei rifiuti putrescibili RU fanghi scarti animali ecc adozione di sistemi di stoccaggio refrigerati per i rifiuti putrescibili pulizia regolare ed eventuali disinfezione dei sistemi di movimentazione dei rifiuti putrescibili trasporto dei rifiuti e dei residui in contenitori chiusi prevenzione dei fenomeni di anaerobiosi tramite insufflamento di aria eventuale clorazione delle
364. usso di rifiuti storici sar terminato L art 11 del D Lgs 151 05 definisce invece modalit e garanzie del finanziamento della gestione dei RAEE nuovi di origine domestica Sancisce la validit del principio della responsabilit individuale il produttore tenuto a finanziare i costi di trasporto trattamento recupero e smaltimento dei soli prodotti che ha immesso sul mercato costi di gestione del fine vita sono addebitati a ciascun produttore tramite una identificazione presente sul prodotto Per espresso divieto contenuto nel decreto legislativo i futuri costi di smaltimento non possono essere resi visibili al consumatore Il produttore deve internalizzare nel prezzo di vendita di ogni prodotto immesso sul mercato dopo il 13 Agosto 2005 i costi di raccolta di trattamento e di smaltimento Il produttore deve inoltre costituire un adeguata garanzia finanziaria al momento dell immissione sul mercato del prodotto L importo deve essere valutato tenendo conto dei costi che concorrono nella gestione del fine vita del prodotto e cio Costi logistici dei centri di raccolta Costi di trattamento e smaltimento Eventuali imposte Costo della garanzia necessaria II produttore pu scegliere se ottemperare all obbligo di finanziamento della gestione dei RAEE derivati dai propri prodotti individualmente o tramite l adesione a un sistema collettivo che si occupa di gestire tutte le operazioni di logistica e trattamen
365. uti speciali Produzione totale rifiuti speciali PO 2002 2008 600 000 500 000 400 000 300 000 200 000 lj NP 100 000 Totale complessivo P Pericolosi t anno T o o o 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Figura 0 12 Rifiuti speciali ton anno prodotti in unit locale e fuori unit locale prov PO 2002 2008 Totale produzione ton Variaz rispetto anno precedente anng E Pn E NE ani 2002 8 950 534 203 543 153 2003 8 882 320 830 329 712 1 40 39 2004 11 248 345 425 356 673 27 8 8 2005 8 443 380 055 388 497 25 10 9 2006 7 187 407 028 414 215 15 7 7 2007 7 254 377 316 384 570 1 7 7 2008 7 458 412 146 419 604 3 9 9 Tabella 0 23 Serie storica rifiuti speciali prodotti in unit locale e fuori unit locale prov PO 2002 2008 37 0 4 0 4 1 maggiore spetta all Area Pistoiese con il 59 9 del totale Produzione per Sistema Economico Locale SEL La produzione di rifiuti speciali desunta dalle dichiarazioni MUD dei produttori per l anno 2008 stata di 458 865 tonnellate Tra i due Sistemi Economici Locali SEL presenti in provincia la produzione La produzione di RS e RSP nella Provincia di Pistoia Totale Totale SEL iis Pericolosi Lm com d Pericolosi PRAGUE Sa Am Quadrante Area Pistoiese Metropo
366. vazione di ortaggi in piena aria coltivazione di ortaggi pomodori meloni cocomeri cipolle cavoli insalate lattughe indivie cicorie cetrioli carote 01121 carciofi fagiolini crescione granoturco dolce 2 55 16 17 2 55 16 17 01122 Coltivazione di ortaggi in serra 0 32 1 59 0 01 1 91 0 01 Coltivazioni floricole e di piante omamentali in piena aria coltivazione di fiori fronde e fogliame coltivazione di piante in vaso a scopo riproduttivo od 01123 inclusi tappeti erbosi pronti per il trap 325 72 4 87 357 51 4 87 683 23 Orto colture specializzate vivaistiche e sementiere in piena aria produzione di semi e piantine per fiori e ortaggi produzione di piantine ornamentali di 01125 piante da frutta di vite e di olivo 0 03 56 41 38 02 5644 38 02 01126 Orto colture specializzate vivaistiche e sementiere in serra 0 01 0 01 E Coltiv azione di frutta frutta a guscio prodotti destinati alla preparazione di 0113 bevande spezie 0 07 E E 0 07 Colture viticole coltivazione di uva da vinificazione e di uva da tavola 01131 produzione di vino da uve di produzione propria 58 91 344 91 0 35 9 42 0 20 59 45 354 33 Colture olivicole coltivazione di olive per produzione di olio e per il consumo 01132 diretto produzione di olio di pressione da olive di produzione propria 0 43 0 00 0 43 Colture frutticole diverse coltivazione di prodotti destinati alla preparazione d
367. verso usi alternativi La sostanza grassa residua ha impieghi nell industria cosmetica La cardatura consente di utilizzare le fibre pi corte e di ottenere un filato pi morbido e gonfio rispetto alla pettinatura poich le fibre non sono parallelizzate La lana in fiocco viene mescolata in apposite camere e quindi condotta nelle carde tamburi enormi che graffiano le 180 fibre con dei denti i cardi appunto che formano un velo di lana Questo velo viene poi trasformato in stoppino e poi attraverso un torcitoio si arriva al filo trattamenti antifeltrenti Basolan DC o cloraggi in genere sono effettuati su lana per facilitare la manutenzione del capo finale poich permettono il lavaggio in condizioni pi semplici e normalmente anche in lavatrice Si eseguono su lana in nastri tops per la pettinatura o in fiocco per i cicli di cardatura prodotti utilizzati generalmente a base di cloro agiscono in ambiente acido sulle scaglie esterne limandone la superficie e in certi casi staccandole dalla fibra Si genera quindi una fibra ad alta permeabilit che ha una bassa tendenza a feltrare e molto pi affine ai coloranti di quella non trattata Particolare il caso delle lane T E C Total Easy Care o SUPERWASH che oltre al trattamento di coraggio intenso acido solforico e ipoclorito di sodio subiscono anche una resinatura Hercoset 57 Filatura Il ciclo di lavorazione di filatura simile nei due settori lanieri e parte da ma
368. vi ossidativi quali la riduzione degli ossidi di azoto effettuata per via catalitica DeNOXSCR o non catalitica DeNO SNRC Inoltre il recupero di energia dall incenerimento viene effettuato attraverso il recupero del calore che deriva dal raffreddamento dei fumi che si rende necessario per il loro successivo trattamento Il recupero avviene sottoforma di produzione di energia elettrica e o termica ottenuta attraverso l impiego del vapore generato in un apposita caldaia Per quanto riguarda nello specifico le analisi elaborate in ambito comunitario possono essere distinte alcune categorie di rifiuti associate alla migliore tecnologia applicata per il loro trattamento di combustione 1 Peri rifiuti pretrattati frequentemente utilizzata la tecnologia del letto fluido che alimentato con materiali omogenei di pezzatura massima compresa tra 50 e 200 mm miscelati al materiale del letto consente di operare a temperature relativamente basse con conseguente minor formazione di NO di origine termica Inoltre in questo caso a causa del necessario pretrattamento del rifiuto in ingresso le scorie prodotte sono in minori quantit e risultano migliori dal punto di vista qualitativo rispetto a quelle prodotte nei forni a griglia 76 2 Per i fanghi di depurazione che possono avere composizione molto diversa a seconda della loro origine i sistemi pi usati non differiscono molto da quelli per i rifiuti urbani L importante che la temper
369. voli devono essere consegnati in condizioni di integrit agli impianti tecnologicamente idonei e in possesso delle necessarie autorizzazioni previste Analisi dei dati MUD Distribuzione territoriale della produzione di RAEE dichiarata PER ATO Toscana Regione CER Descrizione Firenze Prato Pistoia Centro Toscana trasformatori e condensatori 160209 contenenti PCB 31 12 5 59 21 08 57 79 328 06 apparecchiature fuori uso contenenti PCB o da essi contaminate diverse da quelle 160210 di cui alla voce 16 02 09 0 11 0 11 0 11 apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi 160211 HCFC 161 83 79 64 24 90 266 37 602 32 apparecchiature fuori uso contenenti amianto in fibre 160212 libere 11 03 11 03 11 61 apparecchiature fuori uso contenenti componenti pericolosi diverse da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 160213 12 nota 469 35 56 74 31 04 557 13 1 024 75 141 ATO Toscana Regione PER CER Descrizione Firenze Prato Pistoia Centro Toscana componenti pericolosi rimossi P 160215 da apparecchiature fuori uso 7 25 0 04 7 29 395 17 tubi fluorescenti e altri rifiuti P 200121 contenenti mercurio 29 70 1 84 1 67 33 20 72 02 apparecchiature fuori uso P 200123 contenenti clorofluorocarburi 116 08 265 58 73 20 454 86 1 874 15 apparecchiature elettriche ed elettron
370. ziendali o interaziendali per produrre energia o calore o biogas materiali litoidi o terre da coltivazione anche sotto forma di fanghi provenienti dalla pulizia o dal lavaggio di prodotti agricoli e riutilizzati nelle normali pratiche agricole e di conduzione dei fondi 5 6 2 Linee guida per la gestione e riduzione dei rifiuti La gestione dei rifiuti agricoli deve essere orientata al perseguimento dei seguenti obiettivi riduzione alla fonte della produzione riduzione della pericolosit promozione di tutte le forme di recupero di materia riciclaggio e reimpiego dei rifiuti agricoli suscettibili di riutilizzazione come materie prime equivalenti nello stesso ciclo originario o previo idoneo trattamento in altri cicli di trasformazione in via subordinata e o laddove il recupero di materia non sia tecnicamente praticabile valorizzazione dei contenuti energetici delle frazioni dei rifiuti agricoli combustibili biomasse ed altri residui vegetali ligneo cellulosici altri residui di lavorazione quali ad esempio lolla pula e residui fini della trebbiatura ecc conferimento in impianti di discarica controllata per le sole tipologie di rifiuti agricoli non altrimenti recuperabili e o per le frazioni derivanti dal recupero e riciclaggio dei medesimi rifiuti 216 Individuazione di criteri per la raccolta dedicata dei rifiuti agricoli La creazione di canali dedicati di intercettazione dei rifiuti agricoli un utile strumento per
371. zione di lavaggio Riferimento normativo D Lgs 5 2 97 n 22 norme comunitarie Destinatari Gli utilizzatori di prodotti fitosanitari quali aziende agricole di cui all art 21 35 del Codice civile altre tipologie di utilizzatori professionali e non professionali Tipi di contenitori cui si applica la procedura Contenitori di plastica metallo e di carta plastificata internamente Classe di pericolosit Tutte le classi tossicologiche del prodotto fitosanitario TpModalit di L operazione effettuata dagli utilizzatori del prodotto fitosanitario presso il effettuazione del luogo di utilizzazione mediante lavaggio manuale o meccanico con acqua dei lavaggio del contenitore contenitori vuoti usati di prodotti fitosanitari nei modi sottoindicati Lavaggio manuale immettere nel contenitore vuoto un quantitativo di acqua pari a circa il 20 del volume del contenitore vuoto 200 ml nel caso il contenitore abbia il volume di 1 litro richiudere il contenitore se possibile agitare bene avendo cura di accertarsi che l acqua di lavaggio interessi tutte le asperit del contenitore quali manici etc non venire in contatto con il liquido rasferire il refluo cos ottenuto nel recipiente contenente la soluzione di rodotto fitosanitario preparato per l uso Sgocciolare bene il contenitore lavato Ripetere il lavaggio e trasferimento come sopra indicato per almeno 3 volte Lavaggio me
372. zione di un sistema efficiente di raccolta differenziata recupero e riciclaggio dei RAEE garantire che il finanziamento dei sistemi di recupero trattamento e smaltimento dei RAEE sia a carico dei produttori di AEE incentivare l ideazione e realizzazione di nuove AEE volte a facilitarne il riutilizzo il recupero il trattamento e lo smaltimento finale ovvero a ridurre l uso di sostanze pericolose Possibili azioni per la promozione della riduzione e del recupero dei RAEE nonch per la riduzione dell uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche sono 1 la promozione di specifici Accordi di programma fra i soggetti coinvolti Produttori Distributori Comuni ecc la promozione delle BAT RAEE Best Available Techniques ovvero delle migliori tecniche disponibili per il trattamento dei Raee secondo quanto riportato nelle Linee guida recanti i criteri per l individuazione delle migliori tecniche disponibili ex art 3 comma 2 del decreto legislativo 371 99 pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 7 6 2007 la promozione di operazioni di manipolazione e o di stoccaggio dei RAEE tali da salvaguardarne l integrit e da non causare danneggiamenti che possano provocare la fuoriuscita la dispersione e o la diffusione di elementi inquinanti l incentivazione dell accreditamento delle Aziende del settore del trattamento dei RAEE presso il CdC conformemente alla Specifica Tecnica allegata all Accordo sottosc
373. zioni regolari della strumentazione per i versamenti e le perdite Intercettazione di alcune sgocciolature chimiche nello scaricamento dei prodotti conservanti Migliorare l accatastamento del legname trattato e non trattato onde evitare danneggiamenti al legname stesso Contrassegnare in modo chiaro i bidoni e i contenitori riciclati Pulitura regolare dei pozzi o fosse dei filtri e dei raccoglitori della sgocciolatura Applicazione di rivestimenti sulle fosse per evitare eventuali fuoriuscite Uso di pareti separatorie nella maggior parte delle aree processuali per evitare fughe di flussi di soluzioni Triplice lavaggio dei contenitori vuoti dei conservanti a base acquosa e riutilizzo delle acque di lavaggio Ispezione giornaliera del piazzale di stoccaggio pulitura entro 24 ore di eventuali sgocciolature rinvenute Utilizzo ottimale dei raccoglitori delle sgocciolature posizionamento 234 Copertura o chiusura delle attrezzature del processo di trattamento e dei raccoglitori di sgocciolatura Addestramento di tutto il personale Controllo di buona qualit rimozione dello sporco sul legno prima del trattamento rimozione dei pezzi danneggiati prima del trattamento etc Applicazione di alta pressione per un periodo compreso tra 5 e 8 minuti successivamente il pezzo sottoposto ad un periodo di rilassamento a bassa pressione di 8 15 minuti Evitare una pressione eccessiva durante il trattamento Applicazione di

Piano Speciali Volume 3

Contents

Download Pdf Manuals

Related Search

Related Contents