Guida generale alla sicurezza antincendio
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1. gt gt radiazioni ionizzanti contaminazione radiazioni non irradiazioni radioattiva ionizzanti gt gt gt scariche carichi carrello di elettriche sospesi movimentazione gt A A caduta con laser campo magnetico dislivello intenso materiale comburente gt rischio biologico materiale radioattivo gt pericolo di inciampo A rumore 7 6 Simboli e segnali antincendio attrezzature gt w telefono lancia antincendio allarme estintore antincendio idrante scala 7 7 Segnali gestuali Alt Interruzione Fine del movimento Inizio Attenzione Presa di comando e A E Sollevare Avanzare Retrocedere A destra rispetto al segnalatore a estintore idrante carrellato indicazioni direzioni attrezzature antincendio Fine delle Pericolo Alt operazioni Arresto di emergenza DD A oa Distanza Distanza verticale orizzontale A sinistra rispetto al segnalatore Bibliografia e Decreto Legislativo 626 94 riguardante il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e Decreto Legislativo n 493 del 14 agosto 1996 prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e o di salute sul luogo di lavoro e Linee guida per l applicazione del D Lgs 626 94 a cura del Coordinamento delle Regioni e delle Provincie autonome del 6 giugno 1998 e Decreto Ministe2. La prevenzione degli incendi 3 1 Mezzi di estinzione 3 1 1 Gli estintori 3 1 2 Tipi di estintori 3 1 3 Il numero degli estintori 3 1 4 criteri di installazione 3 1 5 La distanza fra gli estintori 3 1 6 Le prescrizioni generali 3 1 7 La manutenzione degli estintori 3 1 8 La sorveglianza degli estintori 3 1 9 Le regole per l uso degli estintori 3 1 10 Azionamento estintori 05 06 06 07 08 09 11 11 AA 11 12 12 12 14 16 1 1 17 18 19 20 20 20 21 21 22 3 2 1 Spegnimento di un liquido infiammabile 3 2 2 Spegnimento di combustibili solidi 3 2 3 Spegnimento in operazioni complesse 3 3 Altri dispositivi di spegnimento 3 3 1 La coperta antifiamma 3 3 2 Naspi e idranti 3 3 3 Impianti Splinker Capitolo quarto Resistenza al fuoco Capitolo quinto Uscite di sicurezza e compartimentazione 5 1 Uscite di sicurezza 5 2 Compartimentazione 5 3 Planimetrie Capitolo sesto Compartimenti in caso di emergenza 6 1 Simulate 6 2 Squadra di primo intervento Capitolo settimo Segnaletica antincendio sicurezza 7 1 Simboli e segnali di salvataggio 7 2 Le etichettature delle sostanze pericolose 7 3 Simboli e segnali di divieto 7 4 Simboli e segnali di obbligo 7 5 Simboli e segnali di pericolo 7 6 Simboli e segnali antincendio 7 7 Segnali gestuali Bibliografia 23 23 23 24 24 25 25 26 ar ar 28 29 30 SI 32 33 33 34 35 olo 36 Sf 37 38 Introduzione Le Struttu
3. a gas Incendio in camera iperbarica 11 morti di cui un infermiere H Galeazzi Milano Clinica privata in convenzione H S Raffaele Milano Locale infermieri con studio cucinetta e deposito materi ali combustibili infiammabili Incendio con un morto H Istituto scientifico da 1300 letti Reparto pediatria 2 piano Niente allarmi e spe gnimenti automatici e compartimenti REI e La revisione per accertare in officina specializzata con prove a scadenze pi lunghe rispetto a quelle di controllo il mantenimento nel tempo delle caratteristiche di efficienza e sicurezza e Ogni estintore deve essere accompagnato dal cartellino di manutenzione che deve attestare gli interventi di controllo e revisione 3 1 8 La sorveglianza degli estintori Deve essere effettuata almeno una volta al mese per e Assicurarsi che l estintore sia adeguatamente posizionato e Assicurarsi che sia ben visibile senza ostacoli frapposti al suo accesso e Assicurarsi che le istruzioni d uso siano perfettamente leggibili e Assicurarsi che il sigillo del dispositivo che evita funzionamenti accidentali non sia manomesso o mancante e Assicurarsi che l indicatore di pressione sia in sede ed indichi la corretta pressione di esercizio e Assicurarsi che l estintore non abbia evidenti segni di deterioramento e Assicurasi che il cartellino di controllo periodico sia in sede e sia correttamente compilato e Assicurarsi che il registro delle
4. categoria Caratteristica peculiare di tale tipo di combustibile quella di non possedere n forma n volume proprio gas combustibili sono molto pericolosi se miscelati in aria per la possibilit di generare esplosioni L azione estinguente si esercita mediante azione di raffreddamento di separazione e di inertizzazione della miscela gas aria Infatti al di fuori di ben precise percentuali di miscela zione il gas combustibile non brucia La classifica D si rappresenta con il cartello specifico Si riferiscono a particolarissimi tipi di reazione di solidi per lo pi metalli che hanno la carat teristica di interagire anche violentemente con i comuni mezzi di spegnimento in particolare con l acqua pi comuni elementi combustibili che danno luogo a questa categoria di combustioni sono i metalli alcalini terrosi leggeri quali il Magnesio manganese e l alluminio quest ultimo solo se in polvere fine i metalli alcalini quali il sodio potassio e litio nonch vengono classificati fuochi di questa categoria anche le reazioni dei perossidi dei clorati e dei perclorati Tale classificazione redatta secondo la norma Eurostandard EN2 fuochi di natura elettrica sono rappresentati con il cartello specifico e gli estintori cos caratterizzati sono abilitati a tale tipo di intervento Tuttavia va esplicitamente detto che la normativa Eurostandard EN2 non comprende tale simbologia A tale categoria di fuoc
5. combustione inibizione 3 1 Mezzi di estinzione 3 1 1 Gli estintori Struttura di un estintore L estintore si presenta esternamente come un contenitore cilindrico di colore rosso Esso contiene all interno l agente estinguente ed una adeguata quantit di propellente gassoso che rende possibile la fuoriuscita del primo MANOMETRO TAPPO DI RICARICA SEGNALAZIONE pianta ag PRESSIONE PWD x USCITA EROGATORE EROGATORE L 3 1 2 Tipi di estintori Gli estintori portatili possono essere di tipi diversi a seconda del loro contenuto e della loro azione estinguente Ogni tipo pi adatto ad un particolare tipo di combustibile comunque la loro durata massima di intervento non supera i 20 secondi tipi di estintori pi frequentemente usati sono e Estintori a polvere i principi che caratterizzano l azione estinguente della polvere sono il soffocamento la separazione il raffreddamento e l inibizione Devono essere agitati prima dell uso e sono adatti a fuochi di classe A B C D ma se possibile non devono essere usati su computer o in locali ove siano presenti macchinari meccanici elettrici per non danneggiarli e Estintori ad anidride carbonica CO2 l anidride carbonica spegne per raffreddamento e soffocamento essendo la sua temperatura di fuoriuscita dall estintore di 70 C circa Questi estintori sono adatti a fuochi di classi A B C Non devono essere utilizzati in ambienti chiusi di piccole dimensioni per pro
6. fumo fuoco verranno effettuate le esercitazioni sull utilizzo degli estintori E pertanto un preciso dovere civile ed etico del dipendente assimilarne il contenuto per garantire in caso di necessit un atteggiamento responsabile e un adeguata assistenza a degenti colleghi ed esterni Perch vi sia una reale pianificazione della sicurezza antincendio Piano Emergenza Interna accanto alla responsabilizzazione degli operatori occorre avere una attenta analisi del rischio delle Strutture La responsabilizzazione degli operatori pu essere assunta attraverso le informazioni ricevute ai corsi lettura di manuali opuscoli visione delle planimetrie comprensione di procedure scritte di emergenza Altri vissuti si possono far interiorizzare agli operatori in modo forte effettuando periodicamente delle simulate Dall analisi del rischio si ricavano quali sono le protezioni attive e passive necessarie per lavorare in sicurezza Capitolo primo Incendi in strutture sanitarie Le statistiche evidenziano che l incendio nelle strutture ospedaliere un evento tutt altro che raro la media negli oltre 2000 ospedali italiani di oltre 100 casi in un anno ci significa che l ospedale un luogo ad alto rischio d incendio L ospedale una struttura difficilmente collocabile in una precisa categoria aziendale ha una funzione alberghiera degenti frequentata dal pubblico parenti e degenti ed un centro industriale laboratorio analis
7. il grado di autonomia nel movimento Verde paziente che cammina autonomamente Giallo paziente che cammina se aiutato Rosso paziente che deve essere trasportato Una tale classificazione dovrebbe essere svolta almeno giornalmente da personale sanitario di reparto per esempio durante il giro di visite 6 1 Simulate La simulata uno strumento indispensabile per redigere e migliorare procedure di emergenza per rilevare eventuali disfunzioni strutturali e verificare i tempi di reazione degli operatori Per simulata si pu intendere e Simulata in bianco planimetria e a tavolino si fanno le varie ipotesi e Simulata interna coinvolti solo gli operatori aziendali e Simulata reale coinvolgendo operatori aziendali e Comando VV F A ogni simulata utile redigere un verbale con tutte le considerazioni utili per un miglioramento sia strutturale che procedurale e effettuare un filmato con inquadrature contemporanee delle situazioni pi significative e critiche Molto costruttivo al termine di una simulata riuscire a fare una riunione dove tutti gli operatori coinvolti espongono i loro suggerimenti 6 2 Squadra di primo intervento SPI La squadra di primo intervento prescritta per legge per i Presidi Ospedalieri Tale squadra composta da operatori individuati in alcuni reparti operativi previa valutazione dell idoneit sanitaria che formano almeno gruppi di tre persone coprendo l arco delle 24 ore I compiti in manier
8. in rianimazione per esalazione fumi dai vani verticali Probabile scoppio bombola di Oxico 95 O2 5 CO per dis guidi tra piena vuota Rottura boccette di etere mentre si fuma reparto con unico accesso Sospetta origine dolo Presenza materiali infiammabili con bombole O2 CO2 Presenza rete O2 sa Incendio dei carrelli Inchiesta scagiona della biancheria sporca responsabili istituto posti nel secondo Distrutti impianti ele interrato ecc ed il CED Incendio deposito biancheria sporca 1 ustionato grave 13 3 90 1991 H Figline Firenze In terapia intensiva Forti danni materiali post operatoria Sospetta origine dolosa Incendio rifiuti sotto scala 27 allettati 15 2 92 H Cardarelli Napoli evacuati 17 2 92 H S Gennaro Reparto al primo piano Incendio Evacuata Sospetta origine Estintori insufficienti Napoli di ristrutturazione chirurgia tre intossicati dolosa mancano gli idranti 1992 Clinica Citt Casa di Riposo Incendio con 1 morto Sospetta origine Inchiesta scagiona di Pavia dolosa responsabili clinica 8 1 98 H S Anna Ospedale monoblocco Incendio corridoio in Innesco da carte e Allarmi spegnimenti Da2 Como del 1900 da 600 letti terrato sotto pediatria lastre fotografiche automatici mancanti fumo sino al 3 piano 23 199 A S Anna Ospedale monoblocco Incendio sgabuzzino in Innesco legno e niel2 Como del 1900 da 600 letti terrato sotto
9. pi facilmente il combustibile pu essere portato alla temperatura di accensione con sorgenti di calore di piccola entit e Liquido alcool benzina etere gasolio meoxidina alcoolica ecc per bruciare deve passare allo stato di vapore e raggiungere la temperatura di infiammabilit minima temperatura alla quale i vapori del combustibile in presenza di una sorgente di calore si incendiano La temperatura superiore o inferiore a 65 C distingue i liquidi in combustibili e infiammabili e Gassoso metano idrogeno propano ecc i gas si comportano come i vapori dei liquidi infiammabili ma sono molto pi pericolosi in quanto basta una piccola sorgente di calore per iniziare la combustione Affinch la reazione chimico fisica abbia luogo di norma il combustibile deve trovarsi allo stato gassoso o di vapore 2 4 Il comburente Il comburente l elemento che permette al combustibile di bruciare nel caso di un incendio rappresentato dall ossigeno che si trova nell aria 2 5 Prodotti della combustione La combustione d come risultato il fuoco che fornisce grandi quantit di energia sotto forma di calore ad elevata temperatura con emissione di luce ed una serie di prodotti secondari che risultano essere nei materiali pi comuni e Anidride carbonica CO2 per combustione completa abbondanza di ossigeno alla combustione e Ossido di carbonio CO per effetto di combustione incompleta carenza di
10. E E REGIONE E E PIEMONTE Iniziativa di comunicazione istituzionale in collaborazione con la Direzione Sanit Pubblica www regione piemonte it sanita sicuri SICU A E PIEMONTE BE SICUTI LA SICUREZZA PER GLI OPERATORI ASSISTENZIALI E SANITARI Guida generale alla sicurezza antincendio Guida generale alla sicurezza antincendio Informazione base per tutti i lavoratori ai sensi del D Lgs 626 94 e s m i titolo I capo VI art 21 e successivi Il presente testo stato preparato e curato da p i Carlo Bosca Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione ASL 19 Asti p i Ugo Milanesio Tecnico Servizio di Prevenzione e Protezione ASL 17 Savigliano CN Ing Gianluca Gasco p i Davino Zambon Responsabile e tecnico del Servizio Prevenzione e Protezione Azienda Ospedaliera O R M S Anna Torino Ing Maurizio Zettel Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione ASL 12 Biella INdice Introduzione Capitolo primo Incendi in strutture sanitarie 1 1 Principali cause di incendio in strutture sanitarie 1 2 Alcuni eventi in complessi ospedalieri italiani 1991 1995 1 2 1 Locali con maggiore frequenza di incendi 1 3 Casi successi in Italia 7 To iko 0 7 1010 a10 0 Pi Majelel iale lo 2 1 Il fuoco 2 2 Il triangolo del fuoco 2 3 Il combustibile 2 4 comburente 2 5 Prodotti di combustione 2 6 Effetti dell incendio sull uomo 2 7 Classificazione dei fuochi E Capitolo terzo
11. La sicura inserita e sigillata garantisce che l estintore non mai stato usato in precedenza SICURA P __ UN 3 2 1 Spegnimento di un liquido infiammabile La quantit di agente estinguente contenuta limitata e la sua capacit ottima allo stato della tecnica moderna non miracolosa Occorre che il massimo del contenuto e meglio se la totalit sia indirizzato al cuore della combustione senza realizzare quelle azioni meccaniche pericolose nello svol gimento della azione La figura rappresenta un intervento per lo spegnimento di un liquido infiammabile quale la benzina il kerosene o altro L azione dell estinguente va indirizzata verso il focolaio con la direzionalit sotto indicata ponendosi ad una distanza di erogazione tale che l effetto dinamico della scarica trascini la direzione delle fiamme tagliandone l afflusso dell ossigeno Occorre peraltro fare molta attenzione a non colpire diret tamente e violentemente il pelo libero per il possibile sconvolgimento e spargimento del combustibile incendiato oltre i bordi del contenitore Se tale situazione venisse creata otterremmo forse l estensione dell incendio anzich la restrizione 3 22 Spegnimento di combustibili solidi Nel caso dei combustibili solidi il Comportamento sar diverso non sussistendo la possibilit di aumentare con troppa facilit le parti in combustione L angolo di impatto ne risulta notevolmente accentuato per migl
12. a molto sintetica ma essenziali della SPI sono e Gestire le comunicazioni operatore del centralino e Rendere accessibili gli ingressi ai mezzi di soccorso e Mettersi a disposizione del personale del reparto in emergenza ed iniziare il contenimento dell incendio Le operazioni delle persone componenti la SPI non devono in aleun modo pregiudicare il buon funzionamento della loro propria attivit Capitolo settimo Segnaletica antincendio sicurezza I segnali di salvataggio sono sempre composti da simboli grafici in campo verde In particolare e Indicazione del percorso di uscita e Indicazione della direzione della porta di uscita e Indicazione della porta di uscita che si trova a destra e La porta di uscita si trova qui sotto e Cartello che indica la posizione dei pronto soccorso 7 1 Simboli e segnali di salvataggio bd Bu Ba pronto soccorso doccia emergenza lavaggio emergenza occhi uscite di emergenza R direzione uscite di emergenza indicazione direzione salvataggio a scala di emergenza telefono per punto di raccolta indicazione direzione salvataggio Il Decreto legislativo n 493 del 14 agosto 1996 che recepisce la Direttiva 92 58 CEE ed abroga il D P R n 524 dell 8 giugno 1982 stabilisce le prescrizioni per la segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro nei settori di attivit privati o pubblici vari segnali e cartelli riportati vengono pubblicati nei colori previsti dalla norma
13. a sola parte Ad esempio nel caso che la permanenza di persone sia superiore alle 25 la porta da 80 cm assume la larghezza minima di 120 cm e le ante in considerazione del possibile effetto ressa generato dal numero dei presenti che contemporaneamente tendono ad uscire dovranno aprirsi verso l esterno ed essere prive di serramenti che possano in qualche modo mantenere bloccata l apertura Quando si superano le 50 persone per assicurare una corretta uscita necessario dotare il locale di almeno due uscite che debbono aprirsi verso l esterno Se infatti si in pochi non si verifica mai la ressa davanti ad un uscita e sar sempre possibile aprire il battente della porta anche verso l interno stesso del locale Se invece il gruppo di persone che si pu trovare dinanzi alla porta diviene cospicuo non sar pi possibile retrocedere per aprirlo e quindi neces sario che l anta della porta possa ruotare verso l esterno Non saranno mai sufficienti le raccomandazioni per dire che una porta di sicurezza non deve avere serramenti o chiusure che possano impedirgli di aprirsi liberamente e facilmente Le vie di esodo non debbono mai essere intralciate da ostacoli che ne riducano in modo sensibile il passaggio o che costituiscano impedimento al normale deflusso delle persone La sezione di passaggio da una porta di sicurezza sino al luogo sicuro non si deve ridurre percorsi di uscita peraltro sono sempre segnati con appositi cartelli verdi co
14. blemi di soffocamento Comportano molta cautela durante l utilizzo per evitare ustioni da gelo e l areazione dell ambiente dopo l uso e Estintori a schiuma la schiuma spegne per soffocamento per separazione e raffreddamento questi estintori sono adatti per incendi di classe A e B ma preferibile non utilizzarli su apparecchiature elettriche ed elettroniche e Estintori carrellati vanno sistemati seguendo gli stessi criteri degli estintori portatili essi devono essere poggiati a terra avendo cura che la zona circostante sia tale da consentire un loro agevole impiego Le prescrizioni per l acquisto Gli estintori portatili devono essere approvati dal Ministero dell interno a norma del DM 20 dicembre 1982 L estintore deve essere accompagnato da quanto segue certificato di conformit al prototipo approvato dal ministero con anno di costruzione e numero di matricola indicazione degli estremi di approvazione parte 4 etichetta punzonatura dell anno di costruzione e del numero di matricola Tutti gli estintori per i quali potenzialmente previsto l uso su apparecchiature elettriche in tensione con l esclusione di quelli a CO2 devono aver superato la prova di dielettricit Tutti gli estintori devono essere dotati di base di appoggio e supporto per fissaggio a parete Gli estintori carrellati devono essere omologati secondo quanto richiesto dal DM 6 marzo 1992 3 1 3 Il numero di estintori Dopo aver fissato il tip
15. e delle operazioni di evacuazione ha il compito di essere l interfaccia con i VV F 5 Chi dirige le operazioni agisce in modo da avvertire i VV F e il centralino dell emergenza accaduta uno schema sintetico potrebbe essere il seguente sto telefonando dal Reparto di C un incendio fumo un crollo nel locale sono coinvolti circa tra pazienti e altre persone di cui 6 Non mettersi in situazioni di pericolo 7 Provare a spegnere utilizzando gli estintori possibilmente in coppia 8 Se le circostanze lo permettono allontanare eventuali sostanze combustibili e disattivare gli impianti elettrici dopo aver verificato la fattibilit l interruttore potrebbe togliere tensione a apparecchiature che sono vitali per in manteni mento in vita di pazienti 9 Cercare di rimanere tra il fuoco e la via di fuga pi vicina 10 Evacuare l area facendo allontanare tutti attraverso le vie di fuga segnalate indicando la Zona Sicura 11 12 13 14 Aiutare chi fosse in difficolt a raggiungere il luogo sicuro Uscendo dai locali chiudere porte e finestre Non usare mai l ascensore Prima di aprire una qualsiasi porta toccare la maniglia col dorso della mano per valutare lo stato di avanzamento dell incendio all interno 15 Se si deve aprire una porta a rischio farlo gradualmente da posizione arretrata e abbassata tenendo un piede come freno H di Venere Da radiologia al piano Incendio un morto Apparecchi e strut Impiant
16. ere l estintore non debba effettuare un percorso superiore a 30 m Tale requisito spiega perch siano da preferire pi punti di prelievo piuttosto che la collocazione degli estintori tutti in un solo punto in tale maniera si evita anche che nel caso di necessit vi sia un eccessivo affollamento di persone per prelevare tali mezzi antincendio 3 1 6 Le prescrizioni generali Gli estintori devono essere sistemati in modo che ne sia assicurata costantemente la visibilit la facile accessibilit la protezione contro gli urti accidentali caduta di oggetti fonti di calore e gelo Qualora gli estintori non siano ben visibili si devono affiggere in loro prossimit ed in posizione adeguata cartelli segnalatori Gli estintori devono essere installati in pi punti Quando gli estintori sono installati all aperto devono essere protetti con adeguate cassette di contenimento Gli estintori portatili possono essere sistemati e A muro con la staffa di sostegno infissa in modo che l impugnatura risulti ad una altezza dal suolo non superiore a T50 cem e Appoggiati a terra in posizione verticale osservando le seguenti prescrizioni non si deve creare ingombro al passaggio ed allo stazionamento di persone e di mezzi il piano di appoggio deve essere orizzontale compatto non soggetto ad essere bagnato o sporcato privo di davanzali passerelle botole insomma deve mancare il pericolo di caduta dall alto 3 1 7 La manutenzione degli estintori Il dat
17. gere un estintore in m4 in base al rischio estintore per piano classe A B metri e La superficie in pianta 13 A 89 B B 21A 113B e Lo specifico pericolo d incendio 34 A 144B classe d incendio 55 A 233 B e La distanza che una persona deve percorrere per utilizzare un estintore non superiore a 30 m 3 1 4 criteri di installazione Una volta ricavato il numero di estintori questi verranno distribuiti fra i vari locali tenendo conto dei differenti livelli di protezione e dei tipo di estinguente Il compito sar facilitato segnalando gli estintori sopra una planimetria da conservare a cura dei responsabili della manutenzione periodica Gli estintori destinati a proteggere una determinata zona saranno ubicati facendo riferimento a quanto segue e In generale in prossimit degli accessi in prossimit delle persone stazionanti nel locale protetto in prossimit dei punti di maggior pericolo e Nel caso siano posti in corridoi atri ballatoi vani scale e vani ascensore nella posizione pi vicina ai baricentri delle superfici la cui protezione affidata agli estintori medesimi e Nel caso di magazzini o depositi di tipo tradizionale lungo i corridoi principali di movimentazione delle merci e Nel caso di magazzini o depositi di tipo meccanizzato all esterno delle scaffalature all estremit dei corridoi 3 1 5 La distanza fra gli estintori Deve essere soddisfatta la condizione che un operatore per raggiung
18. hi si intendono appartenere tutte le apparecchiature elettriche ed i loro sistemi di servizio che anche nel corso della combustione potrebbero trovarsi sotto tensione La dicitura anche se non garantita da esplicita norma fornisce un elemento utile per valutare i limiti diun MAX 1000 volt estintore anche in riferimento alla tensione dichiarata Capitolo terzo La prevenzione degli incendi La prevenzione degli incendi l insieme delle misure di sicurezza e di quelle di protezione e Protezioni attive sono costituite da impianti di rilevazione incendi impianti di spegnimento idranti estintori squadre di pronto intervento distanze di sicurezza vie di esodo uscite di emergenza ed indicazioni di sicurezza e Protezioni passive sono costituite dalle caratteristiche costruttive dalla compartimentazione dalle porte tagliafuoco dai sistemi di evacuazione fumi e dalle limitazioni in aree a rischio In una situazione reale il triangolo pu rappresentarsi con il seguente schema O2 OSSIGENO Legno carta Fiammiferi fulmini benzina alcol metano corto circuito mozziconi Se viene a mancare uno di questi elementi il fuoco si spegne Lo spegnimento del fuoco si basa dunque su tre principi e Separare il combustibile dal comburente separazione soffocamento e Raffreddare bruscamente la sostanza in combustione raffreddamento e Diluire ossigeno dell aria al di sotto della percentuale minima necessaria alla
19. i apparecchi radiologici officine in genere ragion per cui somma i rischi di queste diverse realt lavorative Nonostante questo basterebbe un comportamento pi corretto per eliminare il 81 degli incendi semplicemente non fumando A questo proposito riportiamo 1 1 Principali cause di incendio in strutture sanitarie Sigarette e fiammiferi Impianti e apparecchi elettrici Impianti di riscaldamento Ossigeno terapeutico Liquidi infiammabili Gas anestetici Incendi nelle cucine Materiali combustibili inceneritori 4 6 9 Incendi dolosi 2 4 4 Origini diverse 1 2 Alcuni eventi in complessi ospedalieri italiani 1991 1995 Cantiere imprese Giardini parcheggi interni Baracche in legno 1 2 1 Locali con maggior frequenza di incendi Esterno 16 Corsie camere 3 Locali personale 6 A Sale operatorie 11 Locali tecnici 52 Altri locali 12 1 3 Casi successi in Italia 54404 22009 H Maggiore H Careggi Firenze H S Raffaele Milano Sala operatoria A al terzo pano cardiochirurgia Padiglione Cattani Medicheria da 10 mq Rep Rianimazione Pad Chirurgia 1 piano H Istituto scientifico da 800 posti letto su blocco unico fino a 7 piani e 2 sotto terra Scoppio con 19 morti subito 2 nei giorni SUCCESSIVI 2 feriti Incendio 2 infermieri ustionati Evacuati 5 della rianimazione Locale medicheria distrutto Incendio con due morti
20. i elettrici e Bari interrato a pediatria postumo evacuato ture danneggiate di continuit fuori 7 piano rep rianimazione USO H Villa Malta Alluvione con valanga Calamit naturale Samo di fango Struttura con frana della mon demolita con 10 morti tagna soprastante H Santarcan Edificio dell 800 Evacuati 10 degenti e Sospetto di fumare Intervento rapido gelo Rimini separato da altri 4 gravi intossicati in in stanza deposito di due infermiere NUOVI rianimazione materassi 2 piano OTe iko 01 1070 A10 0H Md 0101010 0 2 1 Il fuoco una manifestazione visibile di una reazione chimico fisica combustione che avviene tra due sostanze diverse com bustibile comburente con emissione di calore luce fiamme fumo e gas caldi Le conseguenze di una combustione sono la trasformazione delle sostanze reagenti in altre prodotti di combustione oltre all emissione di energia sotto forma di calore 2 2 Il triangolo del fuoco Affinch la combustione sia possibile indispensabile la coesistenza e Del combustibile e Del comburente e Di un opportuna temperatura di accensione sorgente di calore 2 3 Il combustibile CALORE Il combustibile una sostanza in grado di bruciare la sostanza che alla fine della combustione cambia le sue propriet chimico fisiche esso pu trovarsi in uno dei seguenti stati e Solido carbone legno carta tessuti ecc tanto pi la pezzatura piccola tanto
21. i parti in tensione in particolare utilizzi alimentati da gruppi elettrogeni 3 3 3 Impianti SPLINKER Sono dispositivi fissi che attraverso sensori di calore e fumo si attivano spruzzando acqua o sostanze estinguenti attraverso docce a soffitto sono particolarmente indicate in magazzini e locali non sorvegliati Capitolo quarto Resistenza al fuoco Per separare con strutture di difesa un locale dall altro ed avere delle possibilit di riferimento per verificare l efficienza delle separazioni il Corpo Nazionale dei Vigili dei Fuoco ha definito i criteri di misura che assicurano la resistenza al fuoco delle strutture La resistenza al fuoco pertanto la capacit di una struttura porta solaio parete ecc a resistere alla sollecitazione di un incendio campione per un periodo di tempo definito Gli intervalli di tempo stabiliti sono 15 30 45 60 90 120 e 180 minuti primi p Le classifiche di resistenza sono R E ed e R rappresenta la stabilit ossia l attitudine a mantenere le proprie capacit meccaniche sotto l azione termica di uno sviluppo di incendio conforme alla curva standard e per il tempo in minuti dichiarato e E indica la capacit dell elemento strutturale di impedire ed al tempo stesso non produrre il passaggio di fiamme vapori e gas caldi oltre il lato non esposto all incendio per un tempo non superiore alla indicazione in minuti e definisce poi la prerogati
22. icati dalla cronaca Servizi sospe si per una settimana Esplosione per fuga gas metano dai tubi posti nel cunicolo sotto pavimento Propagazione al 4 e 5 piano con rianima Vicinanze centrale elettrica Porte strette letti non ci passano Allarmi spegnimento automatici mancanti Lavori in corso senza permesso Giudizio da iniziare Da determinare Gravi danni a materiali apparecchi e strutture spogliatoio al 3 piano zione e quadro elettrico generale 8 86 94 1994 6 11 94 51555 N 1730 16 2 95 notte 31 10 97 Se Attribuito a dolo anti guardie o piromane o fumatore Incendio di rifiuti sotto padiglione Gatti Gastoldi Allagamenti reparti DEA P S Evacuazione totale ospedale H Niguarda Milano Complesso anni 1930 1400 degenti 3 piani H Civile di Alessandria Esondazione fiume Tanaro con impianti ai piani interrati Monoblocco su 8 piani e piastra PS sotto PT Danni per venti miliardi di lire Forse il fumare Clinica Zuechi Carate Brianza Incendio ripostiglio biancheria al 2 piano Evacuazione completa del 2 e 3 piano per circa 30 ospiti Nel deposito non vi sono cavi elettrici CdR Molina Varese Allarme blocca porte antincendio Forse il fumare Ospizio con 55 ospiti di cui 22 non auto sufficienti Incendio soggiorno al primo piano con eva cuazione reparto Presenza di O2 nell ambiente Innesco con scaldino
23. iorare la penetrazione della polvere estinguente all interno della zona di reazione L estintore uno strumento caricato con pressione interna e la sua azione ha sempre un impatto dinamico che potrebbe esercitare sia nei liquidi che nei solidi effetti di proiezione di parti calde e o infiammate che potrebbero comunque generare la nascita di ulteriori piccoli focolai capaci di vanificare l azione di estinzione in atto 3 2 3 Spegnimento in operazioni complesse A volte l azione richiesta risulta pi complessa e la direzione del getto del materiale estinguente richiede continue variazioni per raffreddare zone diverse tutte concorrenti alla generazione dell incendio In questi casi solo l esperienza ed una costante pratica esercitata possono suggerire la migliore condotta da seguire per valorizzare al massimo le caratteristiche dell estintore in uso ATTENZIONE Il focolaio appena estinto non va mai abbandonato se non dopo un periodo di tempo E E T_T E tale che il suo riaccendersi risulti impossibile Va verificata sempre l intera zona incendiata dividendo le ceneri e tutte le parti parzialmente combuste per verificare 4 d con assoluta certezza che il fuoco spento E essenziale vigilare ed attendere a l evolversi di ogni situazione poich la nostra sensibilit si esercita solo sulle apparenze mentre il calore potrebbe rimanere conservato a lungo all interno della massa apparentemen
24. lla combustione del PVC irrita fortemente le vie respiratorie gli occhi la pelle Aldeide acrilica si sviluppa in conseguenza alla combustione lenta di materiali a base di cellulosa carta cartone ecc di altre sostanze organiche Idrogeno solfato anidride solforosa ammoniaca perossido di azoto Fumo A volte incendi di dimensioni molto limitate possono generare grandi quantit di fumo Il fumo formato da particelle solide fini e da goccioline di liquido sospese nei gas Il pericolo del fumo durante l incendio rappresentato dal fatto che impedisce la visibilit e rende difficoltosa la respirazione Ogni persona che sia rimasta anche per pochi minuti dai 2 min in poi in un ambiente saturo di fumo deve essere considerata soggetto a rischio di vita Infatti la maggior parte delle vittime di incendi non provocata dalle fiamme ma dalla inalazione di sostanze tossiche 2 7 Classificazione dei fuochi Ai fini della individuazione circa la natura caratteristica di un fuoco si elaborata la seguente tabella La classifica A si rappresenta con il cartello specifico Il D M 20 12 1982 G U n 201 del 23 07 83 ne riporta le caratteristiche al fine di etichettare gli estintori idonei allo spegnimento di fuochi di questa categoria Il fuoco di classe A si caratterizza da reazione di combustibile solido ovvero dotato di forma e volume proprio L azione estinguente pertanto si pu esercitare con sostanze che posson
25. manutenzioni sia correttamente compilato Tale mansione pu essere assegnata ai componenti della squadra antincendio aziendale previo addestramento 3 1 9 Le regole per l uso degli estintori e Scegliere il tipo pi idoneo disponibile ed attivarlo secondo le istruzioni e Agire con progressione iniziando dal focolaio pi vicino e Dirigendo il getto alla base della fiamma e Erogare con precisione e senza sprechi e Non erogare contro vento e Non erogare sostanze conduttrici su impianti ed apparecchiature elettriche e Nel caso di erogazione contemporanea di due operatori essi devono agire parallelamente e non uno contro l altro e Se si tratta di un liquido in fiamme contenuto in un recipiente aperto si deve evitare lo spargimento del liquido infiammato e quindi si deve dirigere il getto sul lato del recipiente opposto a quello di erogazione del getto stesso e Nel caso di erogazione su parti in tensione non solo usare un estinguente non conduttore ma tenersi a distanza di sicurezza e Una volta estinto il fuoco assicurarsi dell avvenuto spegnimento totale delle braci e Prima di permettere il ritorno delle persone arieggiare il locale 3 1 10 Azionamento estintori Tutti gli estintori sono dotati di un dispositivo di sicurezza come si vede in figura per evitare funzionamenti accidentali lo sblocco della sicura deve essere effettuato prima dell utilizzo mediante una semplice manovra indicata sull etichetta dell estintore
26. mbustione con conseguente produzione di CO monossido di carbonio altamente tossico per l uomo ed esplosivo Bisogna quindi sempre valutare quali sono gli effetti della nostra azione sulla situazione di emergenza in generale e non solo sull incendio vero e proprio 5 3 Planimetrie LOGO A S L A S 0 LEGENDA SIMBOLI BE carro POVERE connenaro DA canta o DIP ECONOMATO PROVVEDITORATO AGGIORNATO IDRANTE A MURO CON TUBAZIONE FLESSIBILE E LANCIA UNI 45 il ALLARME MANUALE TRES USCITA DI SICUREZZA mm PERCORSO DI USCITA ORIZZONTALE sat PERCORSO DI USCITA VERSO IL BASSO PLANIMETRIA SPORTELLO INFORMAZIONI PUNTO AFFISSIONE PLANIMETRIA Ufficio Economato Cortile Via Conte Verde 5 DIP ECONOMATO PROVVEDITORATO i IDRANTE SOPRASSUOLO UNI 70 CON ATTACCO MOTOPOMPA Ufficio Fotocopie 5 PIANO Y 4 PIANO PIANO 3 PIANO Rx 2 PIANO ca Ufficio la Via Conte Verde PIANO TERRA PIANO INTERRATO SEZIONE FABBRICATO Gee DIP ECONOMATO PROVVEDITORATO Capitolo sesto Comportamenti in caso di emergenza I comportamenti da tenere in caso di emergenza incendio sono i seguenti 1 z g 4 Mantenere la calma per quanto possibile anche per non creare panico nei presenti Individuare chi in quel momento dirige le operazioni Allertare i colleghi e presenti e il Responsabile dell unit operativa vw O i O Chi dirige le operazioni oltre a gestire l organizzazion
27. n figure in bianco questi indicano sia la strada da seguire fino al luogo sicuro sia la posizione delle porte di passaggio 5 2 Compartimentazione Compartimentare significa in genere racchiudere l azione di un agente in un posto limitato e circoscritto Nel caso di incendio che quello di nostro interesse la compartimentazione di un area e o locale di fondamentale importanza ai fini della sicurezza delle persone e delle strutture La compartimentazione pu essere vista sia come un mezzo per non far diffondere ulteriormente fiamme e fuoco sia per proteggere pi a lungo persone che hanno trovato rifugio in una determinata zona Zona Sicura Ricordiamo che l organismo umano non pu sopportare la permanenza in ambienti inquinati da fumo per pi di due minuti Se vogliamo per esempio che un incendio in fase iniziale in una stanza non invada altri locali dobbiamo dopo averla evacuata velocemente chiudere porte e finestre in questo modo l ossigeno sar scarso l incendio rimarr soffocato e il fumo non si diffonder Alcune porte sono certificate per resistere al fuoco un determinato tempo e sono contraddistinte dalla sigla REI con di seguito un numero 30 60 90 120 che indica suddetto tempo in minuti Una porta REI 120 per esempio resiste ad un incendio per 2 ore Compartimentare pu essere molto pericoloso se non si compie questa azione a ragion veduta soffocare un incendio significa infatti innescare un processo di cattiva co
28. o anche depositarsi sul combustibile che in grado di sostenere l estinguente senza inghiottirlo e o affondarlo al suo interno L azione di separazione dall ossigeno dell aria pertanto relativamente ed il combustibile non si sparge per la scorrevolezza propria dei liquidi La classifica B si rappresenta con il cartello specifico Il D M 20 12 1982 G U n 201 del 23 07 88 ne riporta le caratteristiche al fine di etichettare gli estintori idonei allo spegnimento di fuochi di questa categoria Caratteristica peculiare di tale tipo di combustibile quella di possedere si un volume proprio ma non una forma propria Appare evidente come sia necessaria l azione contenitiva di un tale tipo di combustibile identificabile nelle sue pi peculiari caratteristiche nella comune benzina Un buon estinguente per questo tipo di fuoco deve oltre l azione di raffreddamento esercitare una azione di soffocamento individuabile nella separazione tra combustibile e comburente Nel caso dei liquidi tutti gli estinguenti che vengono inghiottiti dal pelo liquido poich a densit maggiore pi pesanti non possono esercitare nessuna capacit in tal senso il caso dell acqua sulla benzina La classifica C si rappresenta con il cartello specifico Il D M 20 12 1982 G U n 201 del 23 07 83 ne riporta le caratteristiche al fine di etichettare gli estintori idonei allo spegnimento di fuochi di questa
29. o di estinguente in funzione del materiale contenuto nei singoli ambienti e della loro destinazione d uso si pu ricorrere ad una correlazione fra la capacit di spegnimento di un estintore e la relativa superficie protetta in base alla quale si potr calcolare il numero di estintori necessari per proteggere un locale o un complesso di locali A questo scopo pu servire fare reriferimento alle dimensioni del rischio di incendio basso medio elevato e Rischio basso rientrano in questa categoria i luoghi di lavoro o parte di essi in cui sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilit ed in caso d incendio la probabilit di propagazione dello stesso da ritenersi limitata e Rischio medio rientrano in questa categoria i luoghi di lavoro o in cui sono presenti sostanze infiammabili e o condi zioni locali e o di esercizio che possono favorire lo sviluppo dell incendio la cui probabilit di propagazione da rite nersi limitata e Rischio elevato rientrano in questa categoria i luoghi di lavoro o parte di essi in cui per presenza di sostanze altamente infiammabili e o per le condizioni locali e o di esercizio sussistono notevoli probabilit di sviluppo di incendi e nella fase iniziale sussistono forti probabilit di sviluppo di incendi Per i fuochi di classe A e B la tabella 1 correlata con e numero dei piani non meno di un capacit distanza massima per SUPENICIE protetta da un estintore estinguente raggiun
30. ore di lavoro responsabile dell efficienza degli estintori d incendio la norma tecnica UNI 9994 regolamenta tutte le attivit di manutenzione riguardanti gli estintori Per garantire costantemente l efficienza degli estintori necessario effettuare le seguenti azioni e La sorveglianza per garantire che i mezzi predisposti siano sempre disponibili e controllo per valutare periodicamente in genere sul luogo di installazione l efficienza degli estintori e A riguardo si ricorda che ai sensi dell art 34 comma c DPR n 547 del 27 aprile 1955 gli estintori di ncendio devono essere controllati da personale esperto almeno una volta ogni sei mesi per verificarne lo stato di efficienza e garantire cos il buon funzionamento in caso di incendio 16 In presenza di fumo camminare bassi a livello del pavimento l aria pi respirabile eventualmente proteggersi le vie respiratorie con un fazzoletto bagnato 17 Impedire l accesso alle aree pericolose di terzi non coinvolti nelle operazioni di soccorso Classificazione dei pazienti in relazione alla possibilit di una loro evacuazione Se durante un emergenza divenisse necessario procedere all evacuazione di uno o pi reparti l esigenza di procedere celermente implica che i pazienti siano in qualche modo catalogati in merito alla possibilit che essi hanno di muoversi autonomamente Una possibilit quella di attribuire un codice colore ad ogni paziente secondo
31. ossigeno j e Vapore acqueo H20 e Anidride solforosa e solforica SO2 ed SO3 in presenza di combustibili contenenti zolfo Temperatura e Ceneri costituite da prodotti vari mescolati in genere con materiali incombusti una parte si disperde nell aria sotto forma di aerosol con effetti a volte visibili e configurati come fumo 2 6 Effetti dell incendio sull uomo principali effetti dell incendio sull uomo sono e Anossia e Azione tossica dei fumi e Riduzione della visibilit e Azione termica Essi sono determinati dai prodotti della combustione Gas di combustione Ossido di carbonio si produce in incendi che si sviluppano in ambienti chiusi ed in carenza di ossigeno un gas incolore inodore non irritante risulta il pi pericoloso tra quelli tossici del sangue Anidride carbonica un gas asfissiante in quanto pur non producendo effetti tossici si sostituisce all ossigeno dell aria e quando ne determina una diminuzione a valori inferiori al 17 in volume produce asfissia Acido cianidrico si sviluppa in modeste quantit in incendi ordinari attraverso combustioni incomplete di lana seta resine acriliche Possiede un odore caratteristico di mandorle amare genera una grave sofferenza funzionale nei tessuti ad alto fabbisogno di ossigeno Fosgene un gas tossico che si sviluppa dalla combustione di materiali contenenti cloro come per esempio alcune materie plastiche Acido cloridrico uno dei prodotti de
32. perta con entrambe le mani a braccia distese lontano dal corpo NA Nell impugnare avere l avvertenza di coprire anche il dorso delle mani vw Avvicinarsi e buttarla sul corpo della persona vw_ _ Avere l avvertenza di far aderire la coperta alla superficie interessata dal fuoco NA Quando si certi che le fiamme si sono estinte provare lentamente a sollevare un lembo per verificare l assenza di ritorno di fiamma N B se il fuoco alimentato dall ossigeno di una bombola o di rete chiudere la valvola e poi agire con la coperta come descritto sopra 3 3 2 Naspi e idranti Sono presidi antincendio a colonna o fissi o a muro contenuti in una cassetta di colore rosso collegati ad un impianto idrico e utilizzati per lo spegnimento di incendi gi avviati I naspi sono tubazioni in gomma avvolte su tamburi girevoli provviste di lancia a getto regolabile con portata di 50 It min ad 1 5 bar e per questo solitamente collegati alla normale rete idrica Gli idranti sono composti da tubazioni flessibili piatte provviste di lance erogatrici di diversa portata UNI 45 presenti nelle strutture UNI 70 UNI 95 Hanno caratteristiche diverse idrauliche di pressione portata tali da richiedere una rete idrica a se stante e l utilizzo da parte di personale addestrato e o VV F Comunque l utilizzo di acqua all interno delle strutture sanitarie deve essere effettuato con molta cautela in quanto risulta difficile escludere la presenza d
33. radiologia cartone con provette DEE Villa Ferrari Casa di riposo recen Voghera Reparti urgenze DEA PS Rianimazione Sospetta origine dolosa Area nuova appena inaugurata Allarmi spegnimenti automatici mancanti Incendio 1 morto car Il morto fumava a letto Le 3 infermiere non bonizzato 1 ustionato Allarme antincendio fanno uso di estintori 3 intossicati segnava anomalia fumo sino al 3 piano di plastica per analisi te con 60 anziani 16 08 93 LASSO ae ZO 23 99 nia 1 2 94 A20 14 7 94 N 7 30 H Cardarelli Napoli Pio Albergo Trivulzio Milano Gaetano Pini Milano Motta Visconti Milano H Civile di Annunziata Sassari Policlinico sotterra nei a libero accesso Ospizio rep S Luigi di 40 anziane croniche Ospedale monoblocco del 1900 da 600 letti Ospedale Ortopedico Ospizio comunale del 1985 Incendio nel locale de posito accumulatori e Incendio con fiamme sviluppate in due punti diversi 2 incendi si evacua il reparto in altro con trasporto a braccia Incendio reparto di dermatologia 2 piano Evacuati i degenti Incendio anticamera sala operatoria Scoppio con 28 morti 26 anziani 1 suora e 1 cuoca 8 scampati 1 palazzina distrutta Evacuazione del degenti dei 3 piani Sospetta origine dolosa Probabili dolosi in bagno e deposito biancheria sporca Lavastoviglie a fuoco per probabile corto circuito Non specif
34. re Sanitarie sono luoghi nei quali si rivolgono le persone che hanno necessit di cura le quali il pi delle volte ignorano la complessit del sistema che per le molteplici e contemporanee attivit per l affollamento degli ambienti per la tipologia degli impianti tecnologici per l operosit a volte frenetica possono racchiudere numerosi elementi di rischio Il presente manuale non certo esaustivo considera in modo particolare alcuni aspetti del rischio di incendio nelle strutture sanitarie ed stato concepito come uno strumento informativo a disposizione di tutti gli operatori sanitari medici e non tecnici ed amministrativi Costituisce un passo fondamentale per raggiungere il livello di sicurezza auspicato dal D Lgs 11 626 94 capo VI Art 21 e successive integrazioni e per tendere alla cultura dell autotutela cos ancora poco conosciuta e praticata in Italia Il volume si pone inoltre l obiettivo di fornire lo spunto per la formazione di base di tutti gli operatori per valutare le cause di prevedibile pericolo per agire con un comportamento adeguato alle varie situazioni di emergenza per attuare le mano vre di salvataggio dei degenti non autosufficienti e infine per limitare i danni di incendio alle strutture e agli impianti Il volume da considerarsi parte integrante del corso teorico pratico nel quale saranno indicate le azioni pi utili per portare in salvo persone in preda al panico o alle prese con
35. riale 10 marzo 1998 indicante i criteri generali per la sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza dei luoghi di lavoro e Manuale di supporto didattico per lo svolgimento delle attivit formative delle aziende da parte dei Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco del 19 aprile 1997 e Decreto Presidente della Repubblica n 37 del 12 gennaio 1998 e Piani di emergenza antincendio aziendali ASL ASO della Regione Piemonte e Manuali didattici aziendali ASL ASO della Regione Piemonte e Ministero dell Interno 15 aprile 2002 Regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie pubbliche e private in attesa della procedura di informazione presso la Commissione Europea prevista dalla direttiva 94 93CE e Atti Convegno Nazionale AIAS Milano 13 ottobre 1998 Nuovi orientamenti della prevenzione incendi emergenze ed evacuazione per ospedali case di cura case di riposo e simili e ABC dell Antincendio Edizioni EPC srl
36. te in un luogo sicuro Uscita che immette in un percorso protetto attraverso il quale pu essere raggiunta l uscita che immette in un luogo sicuro Uscita che immette su di una scala esterna e Via di uscita da utilizzare in caso di emergenza percorso senza ostacoli al deflusso che consente agli occupanti di un edificio o di un locale di raggiungere un luogo sicuro L incolumit delle persone rimane l obiettivo primario di ogni attivit che ne comporti la permanenza in luoghi chiusi o comunque definiti e circoscritti Molte possono essere le ragioni del pericolo che vanno oltre l incendio stesso Il valore illimitato della vita impone cos la necessit di considerare la fuga come un atto di civilt La via di fuga comprende l uscita di sicurezza Le porte di uscita debbono avere una larghezza sufficiente a garantire il passaggio di quanti si trovano normalmente in uno stesso ambiente di lavoro Nel caso di ambienti solitamente frequentati da non oltre 25 persone e con attivit di tipo normale sufficiente che il locale sia dotato di almeno una uscita con una larghezza di passaggio non inferiore a 80 cm ovvio pensare che in una tale situazione non si vengono a creare situazioni di ressa per cui non necessario assicurare che l anta della porta debba aprirsi ruotando verso l esterno sufficiente assicurare una facile apertura priva di serramenti capaci di effettuare blocco come serrature magari con chiave inserita da un
37. te spenta Gli estintori se lasciati a terra possono costituire un pericolo opportuna la massima attenzione e cura verso questi validi strumenti di difesa dal fuoco mantenendoli sempre appesi nel loro apposito gancio e segnalati dai cartelli 3 3 Altri dispositivi di spegnimento 3 3 1 La coperta antifiamma In ambiente sanitario ma anche in altre circostanze pu succedere che siano il paziente stesso con i suoi vestiti e ci che gli sta intorno a prendere fuoco in questo caso l uso dell estintore soprattutto quello a CO2 sconsigliato in quanto come abbiamo gi visto la temperatura di uscita del gas estinguente di circa 70 C e procurerebbe danni irreversibili alla persona anche quelli a polvere in una camera di degenza finirebbero per provocare molti inconvenienti oltre alla persona interessata anche agli altri ospiti La soluzione migliore in questi casi la coperta il materiale che la compone di solito ignifugo lana di vetro ma all occorrenza va bene anche lana o comunque un materiale con una certa massa tale da non incendiarsi con troppa facilit i materiali sintetici sono da scartare in quanto potrebbero fondersi provocando disagi Il principio su cui agisce lo spegnimento da coperta chiaramente il soffocamento le modalit di utilizzo sono qui di seguito riportate A B C D E F NA Avvistato il principio di incendio prendere una coperta a disposizione nelle vicinanze gt Impugnare la co
38. tiva 7 2 Le etichettature delle sostanze pericolose La Direttiva 93 21 CEE XVIII adeguamento all Il Direttiva 67 548 CEE ha identificato con i simboli riportati nelle pagine successive i corrispondenti criteri di rischio Le etichette possono anche essere accompagnate dal segno che vuol essere un rafforzativo dell indicazione ESPLOSIVO FACILMENTE INFIAMMABILE TOSSICO IRRITANTE CORROSIVO ef go COMBURENTE ESTREMAMENTE INFIAMMABILE MOLTO TOSSICO NOCIVO PERICOLOSO PER L AMBIENTE 7 3 Simboli e segnali di divieto vietato fumare vietato usare vietato spegnere vietato bere acqua vietato arrampicarsi fiamme libere con acqua non potabile sugli scaffali e fumare vietato il transito ai vietato trasportare divieto di accesso divieto di accesso ai vietato usare estintori carrelli elevatori persone sui carrelli alle persone non portatori di stimolatori con bombole metalliche elevatori autorizzate elettrici 7 4 Simboli e segnali di obbligo fg B gt obbligo generico protezione protezione protezione degli occhi del viso delle vie respiratorie protezione protezione protezione protezione dell udito delle mani dei piedi antibatterica antibiologica 7 5 Simboli e segnali di pericolo AAA gt pericolo materiale materiale generico infiammabile esplosivo gt gt gt materiale materiale materiale irritante tossico corrosivo e nocivo gt gt
39. va di impedire nel tempo non superiore alla indicazione in minuti primi il passaggio di calore anche sotto forma di irraggiamento questo parametro rappresenta l innalzamento della temperatura della faccia non esposta Dire che una porta REI 120 significa avere la certezza di resistenza impermeabilit e barriera al calore per 120 minuti Dire che una parete in muratura R 180 significa che la struttura rimane indenne alla esposizione dell incendio per 180 minuti ma non garantisce dalla possibilit del passaggio di fumi e del calore attraverso di essa Capitolo quinto Uscite di sicurezza e compartimentazione 5 1 Uscite di sicurezza Misure relative alle vie di uscita in caso di incendio Ai sensi del D M 10 marzo 1998 si definisce e Affollamento numero massimo ipotizzabile di lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro o in una determinata area dello stesso e Luogo sicuro luogo dove le persone possono ritenersi al sicuro dagli effetti di un incendio e Percorso protetto percorso caratterizzato da una adeguata protezione contro gli effetti di un incendio che pu svilupparsi nella restante parte dell edificio Esso pu essere costituito da un corridoio protetto da una scala protetta o da una scala esterna e Uscita di piano uscita che consente alle persone di non essere ulteriormente esposte al rischio diretto degli effetti di un incendio e che pu configurarsi come segue Uscita che immette direttamen
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