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Schema di piano - Provincia di Torino

1. per ripensare e riproget tare gli spazi in superficie Tra le opere pi significative vi indubbiamente il completamento entro il 2010 del Passante Ferroviario e della nuova stazione di Porta Susa che diverr il principale nodo di inter scambio cittadino consentendo l attivazione di un ser vizio di trasporto ferroviario metropolitano su cui imperniare l estensione e il potenziamento dell intero sistema del trasporto pubblico con il completamento di importanti assi tranviari e il potenziamento del sistema della viabilit integrato al sistema dei trasporti Uno degli assi portanti del trasporto pubblico metro politano la Metropolitana di Torino che andr ad interconnettersi con il Passante ferroviario la Linea 4 e le altre linee di superficie La Metropolitana stata attivata nella sua prima parte il 4 febbraio 2006 in occasione dei XX Giochi olimpici invernali la tratta in esercizio si snoda dal capolinea Fermi Comune di Collegno alla stazione di Porta Nuova e comprende 13 stazioni intermedie con un tempo di percorrenza medio di 15 minuti Sono attualmente in costruzione 6 nuove stazioni Marconi Nizza Dante Carducci Molinette Spezia e Lingotto e la nuova tratta in galle ria tra Porta Nuova e Lingotto La Linea 4 riorganizzata e prolungata verso le aree periferiche Mirafiori Sud e Falchera costituisce la dorsale principale del trasporto pubblico in direzione Nord Sud Interseca la Linea 1 d
2. la non bleif g imna 2697 L ismpinzmo pemes pet amano Pestmasitte Sell alle della Ses Fanio zera del ero Jey Apra uh he Pec Bali dio Pere belli porsperta 4 007 AREE LIBERE DAL COSTRUITO ED AREE VERDI Il PTC2 individua un meccanismo di monitoraggio dell attua zione del Piano rispetto agli obiettivi definiti ed in particola re rispetto all attuazione della rete ecologica provinciale anche attraverso l attivit di istruttoria delle varianti ai PRGC e delle relative VAS SISTEMA DEI COLLEGAMENTI MATERIALI E IMMATERIALI VIABILITA Il PTC2 individua un meccanismo di monitoraggio dell attua zione del Piano rispetto agli obiettivi definiti anche attraver so l attivit di istruttoria delle varianti ai PRGC e delle relati ve VAS alle procedure di VIA nonch utilizzando lo stru mento denominato Grafo della viabilit SISTEMA DEI COLLEGAMENTI MATERIALI E IMMATERIALI INTERNET BANDA LARGA Il PTC2 individua un meccanismo di monitoraggio dell attua zione del Piano mediante il confronto con gli uffici tecnici e gli strumenti di settore PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO ARIA E ATMOSFERA LARGA Il PTC2 provvede alla verifica dell attuazione del Piano attin gendo in primo luogo dai monitoraggi gi attivi presso le diverse strutture t
3. 000 _ _ nt 4 ui mo too 1557 1oso 2000 20060 204 Tab 6 Numero di abitazioni totali inclusi fabbricati non resi denziali e ampliamenti Fonte CRESME A scala regionale le Province con il maggior volume residenziale costruito sono Torino con un peso supe riore al 40 0 Cuneo 23 0 Alessandria 10 4 Novara 8 0 le rimanenti Province contribuiscono con una percentuale inferiore al 6 0 L Area metropolitana torinese raccoglie il 63 7 del patrimonio abitativo totale provinciale seguita da Val di Susa 8 7 Pinerolese 7 2 Lanzo Ciri 5 5 Eporediese 4 3 Canavese 4 Chivassese 3 4 e Carmagnolese 3 1 Lo stock in propriet prevale diffusamente rispetto all affitto la media del segmento in affitto pari al 22 3 con variazioni massime tra AMT 26 9 alto nel confronto basso in termini assoluti e Valle di Susa 10 Per contro offre abitazioni con superfici medie pi basse La media di abitazioni vuote fenomeno delle seconde case prevalentemente nei Comuni turistici oppure inutilizzate o in abbandono negli altri si attesta intor no al 13 con valori massimi nella Valle di Susa 47 4 seguita la Lanzo Ciri 32 5 Canavese 26 Pinerolese 24 fino a decrescere al valore minimo dell AMT 5 4 1 comuni con Edilizia Residenziale Pubblica Fig 18 Comuni con ERP Il patrimonio provi
4. Il PTC2 vede tra i propri compiti il coordinamento con gli strumenti e le discipline della pianificazione di settore con particolare attenzione a quelle che sono le ricadute di tipo ambientale e territoriale viste sia nella specificit di ciascuna materia sia nella com plessit delle relazioni e interazioni che inevitabilmen te hanno origine Il PTC2 intende stimolare una lettura multidiscipli nare ragionata e sintetica dei differenti punti di vista settoriali cos da una arrivare ad quadro della conoscenza del territorio esaustivo e condiviso punto di partenza per l individuazione delle azioni pi effica ci per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilit ambientale condivisi ai diversi livelli di governo del territorio In tal senso la verifica di coerenza esterna potr costituire un occasione di confronto fra piani ficazioni che spesso per la propria natura fortemen te specializzata finiscono con l operare all interno di un sistema di riferimento che solo parziale e che non rispecchia la complessit della realt territoriale A partire dagli obiettivi del PTC 2 e considerando il livello di approfondimento proprio del Piano territoriale si proceder alla verifica della rispondenza rispetto La verifica di coerenza tra obiettivi riferiti ai diversi fat tori ambientali interessati dalle azioni di Piano aria acque suolo etc e obiettivi di sostenibilit ambien tale definiti ai d
5. ST A16 AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA Si provveder ad aggiornare ed implementare la car tografia di base relativamente alla componente aria ed elettromagnetismo A tal fine il PTC2 attinge agli studi e alle banche dati di settore gestite dai soggetti deputati sulla base di quanto definito dalla normativa dall organizzazione dei diversi enti coinvolti Le informazioni sono la base di partenza per la costruzione delle politiche e delle azioni del PTC2 per il processo di Valutazione ambientale strategica e per il successivo monitoraggio Il PTC2 prevede di valutare la possibilit di dotarsi di uno strumento tecnico di analisi che attraverso l ausilio del GIS potrebbe integrare un inventario dei sink e degli assorbimenti di CO2 realizzato a partire dagli inventari delle risorse forestali dispo nibili alla scala provinciale e dai dati sulle emissioni di CO2 opportunamente territorializzati Tale strumento consentirebbe di confrontare i diversi scenari di con tenimento delle emissioni e di rafforzare la capacit di immagazzinare le emissioni di CO2 evidenziandone gli effetti positivi per il territorio anche attraverso la correlazione a parametri di tipo economico vedi anche Aree Verdi cap 13 7 18 Finanziati tramite le risorse economiche derivate dall ATO attraverso i canoni 148 5 12 MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC2 provvede alla verifica dell attuazione del Piano attingendo in pri
6. FATTORI Cambiamenti climatici Qualit dell aria Qualit fattori inquinanti Usi prelievi Consumo di suolo Consumo di suolo di elevato pregio agronomico Usi sprawl Qualit fattori inquinanti Ecologia terrestre acquatica reti ecologiche Fattori di degrado Fattori socio economici Fonti energetiche e telecomunicazioni Infrastrutture materiali Qualit visiva Ecologia Fattori socio economici Qualit della vita e dell abitare Traffico rumore Rifiuti Aziende a rischio di incidente rilevante Difesa del suolo e rischio idrogeologico Fig 76 Componenti e fattori ambientali da analizzare LA SCELTA DELLE COMPONENTI AMBIENTALI CONDIVISIBILE 12 In merito al tema della biodiversit dovr essere avviata una specifica Valutazione di incidenza 213 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE 6 1 Strumenti per la valutazione degli effetti ambientali delle linee d azione La scelta degli strumenti di valutazione degli effetti ambientali dell attuazione del Piano vincolata ad una serie molteplice di fattori che dipendono direttamente dal Piano contesto di riferimento obiettivi azioni ma anche da elementi esterni quali l esistenza e cessibilit a banche dati con informazioni rappresenta tive dello stato dell ambiente e del territorio il livello di dettaglio e l aggiornamento di tali informazioni Tali strumenti devono permette
7. la costruzione del primo Piano territoriale di coordinamento ter ritoriale provinciale Nel 1996 con l attivazione del Servizio Pianificazione Territoriale tenuto conto delle elaborazioni gi prodotte nei due anni precedenti fu intrapreso un nuovo processo che riconoscendo l esistenza di una pianificazione implicita del territorio costituita dalla somma degli strumen ti urbanistici comunali approvati dalla Regione avvi un rap porto dialettico tra i differenti livelli di pianificazione in luogo del rapporto gerarchico insito nella legge regionale 56 77 Nel 1999 la Giunta provinciale predispose il progetto prelimi nare di PTC pubblic gli elaborati e avvi le consultazioni Alla controdeduzione delle osservazioni pervenute e alle con seguenti modifiche del documento di Piano segu la stesura del progetto definitivo adottato n 621 71253 in adunanza del 28 aprile 1999 e approva in via definitiva dalla Regione Piemonte con dCR 1 agosto 2003 n 291 26243 Pubb BUR il 21 agosto 2003 da segnalare che tra il 2003 e il 2004 il PTC si dotato di una serie di studi di aggiornamento e approfondimento su diverse tematiche assetto idrogeologico sistema delle aree verdi provinciali infrastrutture per la comunicazione materia le studi urbanistici per ambiti territoriali Come previsto dalla l r 56 77 smi e da specifica legislazione nazionale il Piano ha fatto inoltre ricorso ad alcuni strumen ti attua
8. 2008 stato predisposto dal Servizio Pianificazione Territoriale con il contributo delle strutture tecniche provinciali competenti per le differenti tematiche affrontate nel Piano RAPPORTO PRELIMINARE scoping Documento sulla base del quale la Provincia entra in consultazione con l Autorit competente Regione e con gli altri soggetti competenti in materia ambienta le al fine di definire la portata ed il livello di detta glio delle informazioni da includere nel Rapporto ambientale c 1 art 13 del d lgs 152 06 smi RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE e sinte si non tecnica Parte integrante del Progetto preliminare di Piano ter ritoriale di coordinamento provinciale redatto in conformit all art 13 e all allegato VI del d lgs 152 06 e smi nonch all art 20 e allegato F della lr 40 89 e smi tenuto conto delle risultanze delle con 189 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE sultazioni con l Autorit e con i soggetti competenti in materia ambientale Contiene il resoconto del pro cesso di pianificazione e comprende la costruzione dello scenario di riferimento le verifiche di coerenza esterna ed interna del Piano la descrizione e la stima quali quantitativa degli impatti significativi reali e potenziali diretti e indiretti etc che l attua zione del Piano avr sull ambiente e sul territorio in genere nonch le ragionevoli alternative da adottare in considerazione degli obiett
9. Aree residenziali esistenti tessuto storico aree satu re e aree di completamento Aree residenziali previste aree di espansione aree di trasformazione altro Seguono le destinazioni a servizi di interesse comuna le e sovracomunale il produttivo le aree per turi smo ricettivit misto e terziario Poco meno 1 80 dell intero patrimonio ad uso abi tativo in ottimo buono stato di conservazione il 33 8 si colloca nell Area metropolitana torinese Circondario Aree a destinazione residenziale ha 2008 esistente Eporediese Chivassese Carmagnolese Pinerolese Valle di Susa Lanzo Ciri Canavese AMT Totale Tab 5 Elab Ufficio di Piano Prov To su dati Progetto Mosaicatura PRG2008 Tra il 1981 e il 2001 in Provincia di Torino il numero di abitazioni in crescita a fronte della costante dimi nuzione della popolazione che inverte il trend sola mente nel periodo 2001 2006 con un 3 6 Numero di abitazioni totali inclusi fabbricati non resi 16 Mosaicatura dei PRG del 2008 1 Rapporto informativo CRESME del marzo 2006 42 denziali e ampliamenti Fonte CRESME Nel 2005 in Piemonte sono stati ultimati circa 3 600 nuovi edifici residenziali per una volumetria complessiva di oltre 7 5 milioni di metri cubi un aumento del 5 5 rispetto all anno precedente del volume medio per fab bricato TAB 6 200 000 4 P i
10. Livelli di gerarchie urbane Soglie PTC2 2009 locale popolaz ione 25 000 35 000 E servizi gt 12 popolazione 10 000 25 000 E servizi gt 12 AMT popolazione 25 000 50 000 E servizi gt 12 montani soglia minima pop 5 000 E servizi gt 12 metropolitano locale extra metropolitano TORINO PINEROLO IVREAmedio MONCALIERI CHIERImedio GRUGLIASCO RIVOLImedio SETTIMO TORINESE CARMAGNOLA CHIVASSO COLLEGNO NICHELINO VENARIA REALE ORBASSANO CIRIE CUORGNE LANZO TORINESE TORRE PELLICE LUSERNA S GIOVANNI BUSSOLENO GIAVENO RIVAROLO CANAVESE SUSA AVIGLIANA BARDONECCHIA OULX locale metropolitano locale metropolitano locale metropolitano locale metropolitano locale metropolitano locale metropolitano locale extra metropolitano locale extra metropolitano locale extra metropolitano locale extra metropolitano locale extra metropolitano locale extra metropolitano locale extra metropolitano locale extra metropolitano locale extra metropolitano locale extra metropolitano locale turistico locale turistico Tab 4 Confronto Centri PTC1 PTC2 Elaborazione Ufficio di Piano Prov To 40 locale turistico montani soglia minima pop 3 000 E servizi gt 12 Tab 3 Criteri utilizzati per la definizione dei centri Il sistema del policentrismo individuato dal PTC2 si fonda sulla defin
11. Non si applica la sovraordinazione tra enti Esiste pari dignit tra ciascun ente partecipante Ogni ente si esprime in base al proprio livello di competenza Inoltre nella Conferenza di pianificazione si applicano i principi costituzionali di Sussidiariet Differenziazione Adeguatezza La principale caratteristica della legge costituita dal graduale passaggio nella pianificazione urbanistica da atti complessi ineguali cio a formazione progres siva ed approvazione finale da parte della Regione alla copianificazione cio il coinvolgimento e la parteci pazione dei soggetti cointeressati al processo in attuazione dei principi costituzionali sopra richiamati PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 2 Struttura e formazione del Piano Piano territoriale di coordinamento provinciale uno strumento di programmazione dello sviluppo che mette a sistema i territori e propone il miglior assetto territoriale possibile garantendo valori e diritti quali equit nell accesso alle risorse lotta alla mar ginalit dei territori e della popolazione e diritto allo sviluppo alla salute alla sicurezza alla mobilit alla cultura alla bellezza e all armonia Per sostenere obiettivi cos ambiziosi ma soprattutto per essere efficace il PTC2 intende strutturarsi per essere uno strumento Condiviso e co pianificato con il contributo di tutta la Provincia esecutivo
12. AI fine di espletare proficuamente la fase di consulta zione con l Autorit e i soggetti con competenze ambientali ai sensi dell art 13 del d lgs 152 206 smi e di verificare con maggiore facilit se la metodo logia che si intende adottare condivisa il presente documento illustra brevemente il piano di lavoro per la predisposizione del Rapporto ambientale e propone una serie di domande aperte con l intento di reperi re opinioni informazioni e dati da parte dei sogget ti di riferimento utili a completare e se necessa rio a rivedere i contenuti di seguito espressi Il Rapporto ambientale ripercorrer i passaggi del processo di valutazione ambientale strategica del Piano e si articoler in PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 AGGIORNAMENTO DELLO SCENARIO DI RIFERIMENTO CONTENUTI DEL PIANO OBIETTIVI STRATEGIE AZIONI VERIFICA DI COERENZA ESTERNA VERIFICA DI COERENZA INTERNA EFFETTI DEL PTC2 SULLE COMPONENTI AMBIENTALI ANALISI DELLE ALTERNATIVE DEFINIZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO SINTESI NON TECNICA Tab 10 Principali fasi del processo di VAS 3 Ambito di influenza del Piano L abito di influenza diretta del PTC2 coincide con il territorio racchiuso all interno dei confini ammini strativi della Provincia di Torino e per il quale lo strumento definisce le regole di sviluppo D altro canto le politiche e le a
13. Sono stati realizzati inoltre una serie di documenti di lavo ro che saranno resi disponibili per la discussione Documento in tema di viabilit e trasporti Documento sul sistema economico produttivo Documento sul sistema insediativo residenziale Documento sul sistema del verde e periurbano Documento in tema delle pressioni ambientali Documento in tema di dissesto idrogeologico e difesa del suolo RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE e sinte si non tecnica Da accompagnare al progetto preliminare di Piano territoriale di coordinamento provinciale PTC2 PUBBLICAZIONE E CONSULTAZIONE Del progetto preliminare di Piano territoriale di coordinamento provinciale PTC2 RAPPORTO AMBIENTALE DEFINITIVO e sintesi non tecnica Da accompagnare al progetto definitivo di Piano territoriale di coordinamento provinciale PTC2 MONITORAGGIO Dell attuazione del PTC2 e feed back 21 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE III Problematiche emergenti trasversali 4 Quadro economico congiunturale L aggiornamento e adeguamento del Piano territoriale di coordinamento provinciale si colloca in un contesto di riferimento che si articola su diversi livelli locale nazionale europeo e che sopratutto negli ultimi mesi ha visto evolvere la situazione economico finan ziaria in modo apprezzabile con evidenti implicazioni sulle prospettive di sviluppo del territorio si vedan
14. Un territorio che ha senza dubbio grandi potenzialit legate allo sviluppo della relazionalit ma che presen ta anche al suo interno forti divari con ad esempio problemi di marginalit crescenti per alcune aree e dinamiche di crescente attrattivit per altre come l a rea del comprensorio olimpico 2006 una delle punte di eccellenza italiane dell offerta turistico sportiva legata alla montagna A fronte di tale contesto di riferimento l obiettivo di fondo che ci posti con il Piano strategico quello di far s che questo territorio possa ritrovare una coesione ed un progettualit unitaria per riuscire ad affrontare al meglio la competizione con altri contesti territoriali in uno scenario sempre pi allargato Il modello che si scelto e si condiviso sin dalla prima fase stato quindi quello di scegliere per ogni area una vocazione specifica valorizzando le pecu liarit delle diverse zone assecondandole nelle loro potenzialit di sviluppo ma orientandole al rafforza mento delle rispettive complementariet in una visio ne unitaria ed integrata Che nessuno resti indietro quindi stato uno degli slogan del piano Non si puntato solo a risolvere i problemi di accessibilit dei vari territori ma a realiz zare un reale policentrismo In altre parole il modello perseguito non quello di un grande attrattore su cui tutti gravitano bens quello di un sistema equilibrato di centri ognuno de
15. al lavoro per realizzare un progetto che consentir anche alle le scuole medie superiori il collegamento ultraveloce con la rete La realizzazione di una rete telematica a banda larga dedicata consentir il massimo utilizzo dei mezzi mul timediali a supporto dell attivit didattica e della ricer ca Saranno 16 le scuole della provincia collegate nella prima fase sperimentale del progetto In particolare oltre quale supporto alla didattica il collegamento alla banda larga favorir l accesso alle applicazioni tecno logiche all assistenza agli studenti alla condivisione del patrimonio informativo e al miglioramento dei rap porti scuola famiglia PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Semplificazione amministrativa diffusione di servizi applicativi Con l obiettivo di dare soluzione ai problemi interni alle strutture provinciali sono state realizzate delle soluzioni informatiche che sono servite a risolvere alcune carenze riscontrate nelle attivit che il decen tramento amministrativo ha posto in capo alla Provincia La Pianificazione Territoriale ha valorizzato il grande patrimonio di informazione prima conservato all in terno degli uffici realizzando numerose applicazioni informatiche per gestire i dati la cartografia tecnica le informazioni territoriali il catasto i dati relativi alle infrastrutture viarie e ai piani regolatori etc Altrettanto importanti sono stati alcuni interventi che han
16. ambientale pur rimandando su questi temi a specifi ci piani settoriali l obiettivo quello della predisposi zione di apposite Linee guida da fornire ai Comuni interessati 5 20 MONITORARE 1 DEL PIANO Il monitoraggio dell attuazione del Piano avverr in collaborazione con le strutture tecniche preposte all autorizzazione dei progetti alla progettazione delle opere alla definizione e all aggiornamento della carto grafia PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 19 Strumenti conoscitivi e banche dati La Provincia di Torino da oltre un decennio utilizza un Sistema informativo territoriale ambientale e cartografi co avanzato valido ed efficace strumento per la costruzione di un solido quadro di riferimento per l attivit di pianificazione oltre che per il monitoraggio delle trasformazioni territoriali ed ambientali Il sistema delle conoscenze stato progettato struttu rato ed organizzato su base geografica deve essere possibile mettere in relazione elaborare rappresenta re derivare informazioni diverse Le basi dati prodotte devono poter essere continuamente aggiornate al fine di consentire l adeguamento ai processi di trasforma zione delle politiche e delle indicazioni di Piano Il modello deve consentire inoltre anche nel medio periodo la misura degli effetti delle politiche sull as setto del territorio e dell ambiente cos da verificare quali quantita
17. anoncas a 90 13 2 Piano strategico per il territorio interessato dalla direttrice ferroviaria Torino LIONE 91 13 3 Piano STRATEGICO Roia Lin ia 92 13 4 Le Agende strategiche del sistema IOCOle 94 13 5 Progetti territoriali MEg 95 13 6 perla alan 96 AREE LIBERE DAL COSTRUITO E AREE VERDI nann annann nennen uneen ennenen 98 IIAG SVS ieri ii 100 13 8 Corridoi fluviali Zone UMIde 104 18 9 aa a a 106 13 10 Aree di elevato pregio ambientale e paesistico 110 Indirizzi per la revisione del PIC orreina ar 110 SISTEMA DEI COLLEGAMENTI MATERALI ED IMMATERIALI 115 1 312 Inirasiratture materialista 116 13 12 1 Indirizzi per la revisione del PIG ariani 120 1 3 18 Infrasirutture immateriali acari 134 13 13 14 Indirizzi per l revisione del ia aaa 136 PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE PUBBLICA DIFESA DEL SUOLO ii 137 137
18. sedi di Torino e Roma la Regione Piemonte l ATC Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino l ISTAT o reperiti direttamen te da fonte interna Provincia di Torino Lo strumento si com pone di Quaderni riferiti ad ogni singolo Comune della Provincia ed organizzato in sezioni Glossario in linguaggio non tecnico Dati generali informazioni demografiche in termini di popolazione famiglie popolazione straniera Offerta informazioni sulla consistenza numerica dello stock abitativo suddiviso tra residenziale commerciale pro duttivo e terziario e lo stock ERP in gestione ad ATC e rela tive dismissioni Fabbisogno abitativo domande insoddisfatte di alloggi ERP domande di sostegno all affitto famiglie in disagio e assistite a fini abitativi dai Comuni morosit incolpevoli e morosit dovute a pensioni minime di inquilini ERP oltre alla rilevazione delle problematiche sul fabbisogno abitativo contenute nei Piani di Zona del Sociale e dal Programma Fragili Orizzonti dell Assessorato alla Solidariet Sociale della Provincia di Torino Politiche e azioni attivate dalla Regione Piemonte per con trastare l emergenza abitativa con l indicazione dei finanzia menti pubblici attivati per la realizzazione dell edilizia agevo lata sovvenzionata Programmi di Recupero Urbano oltre al monitoraggio del Programma Casa della Regione Piemonte e degli interventi a carattere innovativo di
19. VERIFICARE E ATTUALIZZARE I VINCOLI IN RELAZIONE AD EVENTUALI INTERVENTI DI RIASSETTO TERRITORIALE REALIZZATI VALUTARE LE OPERE INFRASTRUTTURE DI CARATTE STRATEGICO ANCHE IN FUNZIONE DEL LORO IMPATTO SULLE RISORSE IDRICHE PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 sT119 MANTENERE IN BUONO STATO ED EFFICIENZA IDRAULICO AMBIENTALE GLI ALVEI FLUVIALI IN BUONE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO I VERSANTI ED IN EFFICIENZA LE OPERE IDRAULICHE E DI SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA ESISTENTI PROMUOVERE LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI A SCALA SOVRA LOCALE REGIONALE E SOVRA REGIONALE PER LA MESSA IN SICUREZZA DEI TERRITORI ESPOSTI IDENTIFICARE PROGRAMMI DI GESTIONE DEL CORSO D ACQUA CHE INTEGRINO GLI OBIETTIVI DI QUALIT AMBIENTALE CON QUELLI DI SICUREZZA DEL TERRITORIO AGGIORNARE IL QUADRO GEOLOGICO ED IDROGEOLOGICO PROVINCIALE COORDINARE E RENDERE OMOGENEE LE CONOSCENZE MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO 54 PREVENIRE LE SITUAZIONI DI RISCHIO IDROGEOLOGICO E SISMICO Per prevenire le situazioni di rischio necessario prov vedere a mantenere in buono stato ed efficienza idrauli co ambientale gli alvei fluviali in buone condizioni di equilibrio i versanti ed in efficienza le opere idrauliche e di sistemazione idrogeologica esistenti Il PTC2 Fa pro prie le indicazioni del Progetto strategico di manuten zione del territorio e del Piano di indirizzo della manutenzione ordinaria e ne sostiene
20. art 9ter 1 56 77 smi Presso ogni sede del Circondario sono convocate dal Presidente della Provincia le riunioni per l illustrazione ai Sindaci e ai Presidenti delle Comunit montane delle linee di indirizzo del PTC All introduzione da parte dell Assessore alla Pianificazione terri toriale o dei collaboratori riguardante gli stretti contenuti del Piano seguiranno gli interventi dei rappresentanti degli enti locali volti a fornire contributi valutativi ed elaborativi alla for mazione del Piano I rappresentanti della Provincia Amministratori e tecnici forniranno i chiarimenti richiesti o comunque necessari alla piena acquisizione degli apporti Regolamento delle riunioni indette ai sensi del comma 5 art 9ter della l r 56 77 smi approvato dal Consiglio provinciale con deliberazione n 524 196789 1998 Con questo obiettivo i diversi Assessorati provinciali hanno operato per la predisposizione dello Schema di Piano territoriale di coordinamento provinciale PTC2 documento che raccoglie e sintetizza le elaborazioni propedeutiche alla predisposizione del progetto prelimi nare di PTC proponendo primi elementi di analisi e evi denziando proposte di obiettivi generali e le strategie Il documento di Schema di Piano territoriale di coordi namento provinciale PTC2 ha carattere preliminare e serve pertanto per avviare una approfondita discus sione sui contenuti del piano territoriale di coordina men
21. diffuse soprattutto in ambito monta no e non sempre del tutto giustificate soprattutto a scala di bacino La risorsa idrica altres soggetta a fonti di inquinamento puntuali scarichi urbani e industriali scaricatori di piena cittadini diffuse essenzialmente legate alle attivit agricole apporti da dilavamento di aree urbane e accidentali siti contaminati industrie a rischio discariche aree di bonifica miniere Per quanto concerne le acque superficiali si eviden zia come le porzioni montane dei bacini siano carat terizzate in linea di massima da buona qualit Nel 2007 si osserva una generale tendenza al miglio ramento dello stato ambientale dei corsi d acqua rispetto al 2006 FIG 61 La percentuale delle sezioni non conformi agli obiettivi di qualit fissati per il 2008 dalla nor mativa scesa di un punto rispetto al 2006 tutta via negli ultimi anni nonostante gli sforzi dopo un periodo di significativo miglioramento non si osservano particolari cambiamenti favorevoli La percentuale di conformit con l obiettivo di qualit ambientale 2008 83 al 2007 di poco inferiore in Provincia alla percentuale dell intero sistema idrogra fico superficiale regionale 87 5 al 2007 Ci testi monia le difficolt di un territorio nel quale la pressio ne antropica incide molto sugli aspetti ambientali la popolazione della Provincia dal 1861 ad oggi quasi triplicata con una parallel
22. e le maggiori opportu nit di sviluppo territoriale Supportare la definizione delle politiche e gli indirizzi per uno sviluppo territoriale che sia al contempo compatibi le con le esigenze di tutela dell ambiente nel suo com plesso 15 A cura di arch E Barone e prof S Conti 2000 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 SISTEMA ECONOMICO AGROFORESTALE Il PTC2 nell aggiornare il proprio quadro conoscitivo prov vede a acquisire georeferenziare i dati in materia di agricoltura per elaborazioni quali quantitative e sintesi cartografiche definisce criteri per le valutazioni delle politiche e delle azioni messe in atto definisce indicatori di vocazione potenzialit agricola e rurale pi sofisticati e sensibili da affiancare alla Capacit d uso dei suoli Il PTC2 intende inoltre adoperarsi per dotare la Provincia di uno strumento in grado di produrre stime affidabili circa i quantitativi di CO2 immagazzinati e assorbiti ogni anno dai sistemi forestali nonch circa i volumi di biomassa legnosa che questi rendono disponibile al fine dell utilizzo energetico senza comprometterne la sopravvi venza cos da fornire un efficace supporto alle decisioni in materia di gestione dei sistemi forestali e pianificazione energetica PRESSIONI ANTROPICHE E SENSIBILITA AMBIENTALI Fig 68 Consumo di suolo elab Ufficio di Piano 1 Documento di programmazione strategico ope
23. le ormai saturo e interno alla conurbazione non pu trarre ulteriori contributi decongestionanti Le indicazioni di PTC oltre a riguardare gli interventi di esternalizzazione dei transiti veicolari dall interno degli abitati minori e sulle nuove tratte a garanzia della permanente loro funzionalit impedendone cesso diretto dai lotti collaterali e fissando fasce di rispetto consistenti sono pertanto strutturalmente rivolte alle relazioni territoriali trasversali per con sentire connessioni dirette tra ambiti territoriali decentrati senza entrare nella conurbazione Oltre a ci si pone in modo prioritario il completa mento dell anello tangenziale tangenziale EST e l attraversamento della congestionata conurbazio ne torinese direttrice di Corso Marche gi ampia mente studiati dalla Provincia di Torino e che dovranno trovare piena attuazione operativa Con il tema della comunicazione immateriale il Piano territoriale di coordinamento riprende il tema della citt diffusa per offrire a tutti equit relazionali La diffusione delle tecnologie e dei sistemi telematici d infatti la massima flessibilit e multidirezionalit di rela zioni e suscita alla molteplicit dei soggetti che si interre lano il senso dell appartenere ad una stessa unificata comunit Crea le condizioni di accedere a conoscenze e migliorare il proprio livello culturale sviluppare opportu nit economiche e commerc
24. mento tecnologico e professionale del personale dipen dente e dei responsabili di impresa nonch nella for mazione individuale dei singoli cittadini A tal fine necessario favorire la programmazione di un offerta formativa specialistica basata prevalente mente sulla vocazione e sulla realt economica del ter ritorio Particolare importanza assume la scelta localizzativa dei poli di specializzazione che oltre a essere tra loro funzionalmente collegati attraverso reti immateriali ad essere facilmente accessibili dai fruitori a poter disporre di spazi adeguati dovranno di preferenza avvicinarsi anche spazialmente ai contesti socio pro duttivi pi coerenti con le loro specializzazioni cos da favorire la creazione di reti tangibili di relazioni per uno sviluppo equilibrato del territorio Il miglioramento della qualit e della sicurezza degli edifici scolastici per i quali la Provincia ha competenza permane un obiettivo prioritario ST A10 ST M 7 AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA MONITORE L ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC2 intende registrare costantemente le grandi tra sformazioni in atto sul proprio territorio al fine di valutarne criticamente gli effetti indotti a scala sovra locale I progetti afferiscono a diversi sistemi tra cui univer sit e luoghi dell alta formazione musei e luoghi dell ar 90 te luoghi della salute residenza e mix funzionali aree industriali ed impi
25. te urbanizzate la cui identit sembra essere la non identit determinata dall impossibilit di ricondurre queste aree a categorie gi note e stan dardizzate Ci si trova tra l altro anche in mancanza di riferi menti normativi di supporto alla gestione di un ter ritorio di tal genere Tutto ci rende difficile una defi nizione precisa di periurbano si tratta in sostanza di una zona di contatto tra il mondo rurale propriamen te detto e il mondo urbano che conserva per i tratti fondamentali del primo mentre subisce attrazione del secondo FIG 44 Le aree periurbane rappresentano dal punto di vista della potenzialit produttiva agricola una realt del tutto particolare da una parte l alto valore fondiario dei terreni che costituisce una potente rendita di posizione tende ad inibire una intensa attivit agricola imprenditoriale dall altra il fatto di avere un mercato di sbocco dei prodotti agricoli cos importante vicino e attraente come quello rappre sentato dal centro urbano pone l area periurbana in una condizione potenziale di grande opportunit pro duttiva Il risultato che normalmente ci si trova di fronte a un processo di generale deperimento dell at tivit agricola rischio continuo di cambio di destina zione del terreno grande competizione tra attivit concorrenti occupazione del terreno per attivit pro miscue contemporanea e continua rivalutazione del valor
26. unit fondamentale per la classificazione dei boschi omogenea sotto gli aspetti ecologico dinamico evolutivo e gestionale Nell ambito del Tipo vi possono essere ulte riori Sottotipi per differenze di substrato e stazionali Varianti nel caso di diversa composizione dello strato arboreo I Tipi forestali sono raggruppati in Categorie unit gerarchiche fisionomiche superiori definite dalla dominanza di una pi specie arboree Secondo l Inventario forestale regionale in Provincia di Torino le foreste occupano una superfi cie pari a 220 100 ha che sommata ai 14 780 ha di arboricoltura da legno porta la superficie forestale a 234 780 ha con un indice di boscosit pari al 32 La superficie forestale seconda solo a quella della Provincia di Cuneo e rappresenta un quarto dell intera superficie forestale del Piemonte I boschi del Piemonte conoscenze e indirizzi gestionali Gottero F Terzuolo P Camerano P Regione Piemonte 2007 Blu Edizioni pp 240 101 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE L Inventario Nazionale delle Foreste e dei serba toi forestali di carbonio indica per la Provincia di Torino una superficie di 255 649 ha con un indice di boscosit pari al 37 La ripartizione della superficie forestale per destina zione funzionale in base ai PFT vede quasi la met di boschi con destinazione produttiva protettiva seguiti dalla destin
27. Annacquando ATTUARE GLI EUROCORRIDOI COMPIUTAMENTE almeno per la fase tumultuosa in corso il tetto del 3 E CON I MAGGIORI VANTAGGI PER IL TERRITORIO ai disavanzi pubblici la leva delle infrastrutture PROVINCIALE NUOVA LINEA TORINO LIONE infatti in Italia certamente appropriata per favorire un POTENZIARE LA RETE E I SERVIZI DI TRASPORTO recupero della domanda interna facilitando la mobi PUBBLICO ATTESTANDOLI SUL COSTITUENDO S F M lit di persone beni e servizi con conseguente abbat ATTRAVERSO ADEGUATI NODI DI INTERSCAMBIO timento di tempi e costi di trasporto favorendo la pro GOMMA FERRO METRO duttivit e competitivit delle imprese supportando la crescita del PIL Un maggiore impegno nel rendere la pubblica ammi nistrazione pi efficiente iniziando dalla revisione della spesa pubblica con l intento di tagliare dove improduttiva e riallocare le risorse fino alla revisione delle procedure con cui si realizzano le infrastrutture RIDURRE I VOLUMI DI TRAFFICO VEICOLARE permetterebbe di accelerare gli investimenti in opere TRASFERENDO TALI VOLUMI SUL SISTEMA FERROVIARIO pubbliche e colmare un divario competitivo POTENZIARE LA RETE FERROVIARIA IN FUNZIONE D altra parte le grandi opere da sole non sono in TRASPORTO MERCI grado di contrastare la recessione ma devono essere assistite dalle opere piccole e immediatamente cantierabili CONTRIBUIRE ALLO SVILUPPO DEL SISTEMA FERROVIARIO METROPOLITANO COME PRO
28. dall Osservatorio delle trasformazioni territoriali Appartenenza sistemi di diffusione urbana Verifica del suolo contumato Verifica del tipo di domanda abitativa Riuso e recupero del patrimonio abitativo gi costruito Democrazia abitativa Qualit abitativa ed efficienza energetica Pianificazione coerente con le caratteristiche di vul nerabilit del territorio Tali principi potranno essere integrati con quelli indi viduai La progettazione urbanistica dei nuovi insediamenti edilizi dopo la verifica preventiva del suolo consuma to e della tipologia di fabbisogno abitativo presente sul territorio dovr essere coerente rispetto agli indirizzi contenuti nel PTC2 sui principi per la distribuzione di nuovi insediamenti edilizi i Comuni con riferimento alle proprie specificit dei luoghi potranno eventual mente apportare eventuali aggiunte Alcuni principi utili alla pianificazione locale sono Contenimento del consumo di suolo Modellazione della forma urbana completamento e utilizzo dei reliquati Tutela dei caratteri strutturanti caratterizzanti e qua lificanti del territorio Potenziamento valorizzazione qualificazione delar matura urbana esistente Tali principi sono da integrare con quelli individuai nellOb2 Il PTC2 conferma i principi previsti dall art 9 delle NdA del PTC sulla crescita residenziale La crescita resid
29. dei particolari costruttivi Valorizzare i percorsi storico culturali garantendo fasce di rispetto lungo la viabilit interessata dai percorsi storico culturali intersezioni sicure con la viabilit veicolare aree di sosta dotate di attrezzatu re minime Il PTC2 inoltre potr proporre regole comuni per conservare e valorizzare i caratteri insediativi e tipologici privilegiando scelte di filiera corta ad esempio nel reperimento dei materiali da costruzione e tecniche e materiali a basso impatto ambientale La promozione ed il sostegno alla connessione tra specificit locali musei ecomusei beni faro sar perseguita anche attraverso la definizione di nuovi itinerari tematici percorsi storici culturali enogastronomici escursionistici ricercando la con nessione tra le strutture museali artistiche architet toniche esistenti Tra le principali azioni gi messe in campo si segnala la definizione della strada reale dei vini la predisposizione di un catasto sentieri in collaborazione con il CAI l individuazione di un sistema di connessioni ciclabili prioritarie PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 ST A8 ST M5 REALIZZARE L OSSERVATORIO DEI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI DELLA PROVINCIA DI TORINO MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO AI fine di superare le carenze riscontrate nell attuazio ne delle norme del PTC e al fine di adeguarsi alle disposizioni del Codice dei
30. di un eventuale incidente rilevante ad es nel caso di rilascio di sostanze tossiche ue Fonte Regione Piemonte SIAR 16 2 1 Indirizzi la revisione del Obiettivi prioritari OB47 RIDURRE IL RISCHIO TECNOLOGICO LEGATO ALLA PRESENZA DI STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Strategie generali del PTC2 INDIVIDUARE LE AREE SULLE QUALI RICADONO GLI EFFETTI PRODOTTI DAGLI STABILIMENTI SOGGETTI ALLA DISCIPLINA DI CUI AL D LGS 334 1999 REGOLAMENTARE L INSERIMENTO SUL TERRITORIO DEGLI STABILIMENTI E DEFINIRE OPPORTUNE DISTANZE TRA GLI STABILIMENTI A RISCHIO E GLI ELEMENTI TERRITORIALI E AMBIENTALI DI PARTICOLARE SENSIBILIT DEFINIRE I RAPPORTI TRA LOCALIZZAZIONE DEGLI STABILIMENTI E LIMITI AMMINISTRATIVI IN PARTICOLARE IN PROSSIMIT DEI CONFINI AMMINISTRATIVI CON ALLARGAMENTO DEI FATTORI DI RISCHIO SUI COMUNI LIMITROFI VERIFICARE LA COMPATIBILIT TERRITORIALE E AMBIENTALE DEGLI STABILIMENTI RISPETTO AGLI USI ESISTENTI E AGLI ELEMENTI TERRITORIALI VULNERABLI SOSTENERE L ATTIVAZIONE DI PROGRAMMI INTEGRATI D INTERVENTO O DI STRUMENTI EQUIVALENTI PER AFFRONTARE SITUAZIONI DI ELEVATA COMPLESSIT SOSTENERE LA RILOCALIZZAZIONE OVE GLI INTERVENTI PROPOSTI NON SIANO IN GRADO DI RIDURRE LA CONDIZIONE DI INCOMPATIBILIT O NON SIA RAGIONEVOLE UNA RIDUZIONE DEL RISCHIO SENZA PREGIUDIZIO PER LA STESSA ATTIVIT SOSTENERE LA CONDIVISIONE TRA COMUNI LIMITROFI DELLE INFORMAZION
31. met delle stazioni radio base e circa un terzo delle antenne radiotelevisive dell intera Regione 15 Come valori significativi di campo magnetico sono stati considerati quelli superiori a 2 uT pari a 1 5 del valore di atten zione APCM 08 07 2003 142 05 TELEFONIA RADIO TV Fig 58 Densit impianti per telecomunicazioni La densit degli impianti per telecomunicazione rela tiva a tutte le tipologie di impianto di 0 524 impian ti kmq sul territorio provinciale la densit dei soli impianti per telefonia mobile pari a 0 41 impian ti kmgq in coerenza con la densit abitativa Nella Provincia di Torino risultano installate o in fase di installazione 442 stazioni radio base per telefonia mobile di cui 261 nella sola Area metropolitana 217 sono collocate nel solo Comune di Torino dove si regi stra una densit nettamente superiore rispetto all in tero territorio provinciale 7 1 impianti kmqg Circa la met della potenza delle stazioni radio base presenti in Piemonte concentrata nella Provincia di Torino Gli impianti radiotelevisivi sono maggiormente con centrati in corrispondenza delle aree collinari mentre la potenza complessiva in costante aumento e rispec chia il progressivo sviluppo della rete di telefonia e la regolarizzazione degli impianti radiotelevisivi FIG 59 Nel 2007 si registrato un generale rispetto dei limiti di esposizione nel caso delle stazioni radio base c
32. opportunistiche meno legate alle caratteristi che del territorio e quindi delocalizzabili condiziona te dalla vicinanza al polo metropolitano Il declino dell agricoltura nei territori difficili prosegue ormai da decenni e rappresenta un pro blema per il futuro sia per le implicazione eco nomiche ad es effettiva praticabilit e diffusione delle recenti iniziative di valorizzazione dei prodotti tipici sia per le implicazioni ambientali ad es scarsa gestione e manutenzione dei territori cre scente impermeabilizzazione dei suoli Il numero di aziende agricole in calo tra il 1999 e il 2000 Si perdono le attivit marginali a favore di quelle professionali medio grandi mentre la SAU registra una lieve crescita 4 6 aumenta l inci denza relativa delle aree di pianura mentre nelle aree collinari e montane il calo di aziende e di superficie totale stato maggiore Tra il 2005 e 2007 le imprese cessate continuano ad aumentare cos come diminuiscono quelle iscritte al contrario le industrie agroalimentari aumentano del 6 67 mostrando una interessante e lenta progressio ne verso forme di terziarizzazione del settore a cui il tes suto imprenditoriale torinese tradizionalmente indu striale forse pi vocato di altre Province numero di alberghi e ristoranti registrano un 6 73 L agricoltura perde peso anche nel 2007 arrivando a rappresentare poco pi del 6 del totale delle impre se
33. solidamento dell Osservatorio su base catastale delle aziende e della produzione agricola la realizzazione di un Osservatorio sulla trasformazione delle aree boscate nonch mediante un confronto con gli uffici tecnici e gli strumenti di settore 11 3 1 settore energetico L aumento dei prezzi dell energia tendenza che andr verificata alla luce dell attuale crisi economico finanzia ria e la sua volatilit i recenti blackout e le difficolt di approvvigionamento hanno messo in evidenza i rischi legati ad un economia completamente dipendente dal petrolio e dal gas naturale Senza politiche correttive nel 2030 le importazioni di gas arriveranno all 84 e quelle di petrolio al 93 con ripercussioni negative per l intero sistema economico europeo disavanzi della bilancia commerciale e un allo cazione non razionale delle risorse gli investimenti in infrastrutture legate all energia fossile sono ingenti e non hanno ricadute positive sul PIL e sull occupazione europea La Provincia di Torino caratterizzata da una situa zione di debolezza strutturale ben pi accentua ta rispetto alla media europea La dipendenza da gas naturale pari al 70 dei consumi energetici complessivi e la restante parte da ascrivere quasi interamente ai prodotti petroliferi La dipendenza di approvvigionamento eleva tissima la totalit di queste risorse sono acquista te dall estero fa eccezione un po di biomassa di o
34. 56 Sempre ai sensi della l r n 43 00 in attuazione del d lgs 351 99 la Regione attraverso il Piano per il risanamento ha suddiviso il territorio di ciascuna Provincia in 4 zone Zona 1 Zona 2 Zona 3 Zona 3p Le Zone 1 2 e 3p sono definite Zone di Piano e com prendono tutti iComuni nei quali i livelli di uno o pi inquinanti comportano il rischio di superamento dei valori limite o delle soglie di allarme in tali aree le Province di concerto con le Amministrazioni locali e Fig 56 Classificazione del territorio provinciale ai fini della gestione della qualit dell aria sulla base di indirizzi regionali elaborano Piani di Azione e Piani per il miglioramento progressivo della qualit dell aria La zona 3 definita Zona di Mantenimento e comprende i Comuni nei quali i livel li degli inquinanti sono inferiori ai valori limite e non vi rischio di superamento per queste aree si elabo rano i Piani di Conservazione della qualit dell aria Nel 2005 la Provincia ha elaborato con i Comuni assegnati alla Zona di Piano il Nuovo Piano d Azione per la riduzione del rischio di supera mento dei valori limite e delle soglie di allarme stabilite dal d m 2 aprile 2002 n 60 compren sivo di provvedimenti temporanei di limitazione della Di cui all Allegato 1 della AGR 11 11 02 n 14 7623 Approvato dGP 1320 413881 11 10 05 Approvato con dGP n 413881 2005 PIANO TERR
35. 7 2 dell intero territorio pro vinciale le aree consumate crescono complessiva mente di 7 479 ha con un tasso medio di incremento annuo dello 0 9 Mentre tra il 1990 2000 il consumo di suolo progredito al ritmo di 265 ha ogni anno dal 2000 si registra una crescita media annua superiore a 800 ha 9 3 rispetto al dato al 90 da notare che nello stesso periodo 1990 2006 l andamento della popolazione residente assoluta mente irregolare ad una prima fase di decremento tra il 1990 e il 2001 segue una ripresa che nel 2004 tende ad appiattirsi Tra le ragioni di questo fenomeno vi senz altro la diversa struttura della popolazione e del fabbisogno abitativo diminuzione dei componenti di ciascuna famiglia e incremento del numero dei nuclei tenden za al decentramento abitativo e l attuale gestione finanziaria comunale FIG 6 Se l elevato consumo di suolo facilmente osservabile a livello di Area Metropolitana torinese dove si riscon trano diminuzioni di densit residenziale in ragione di quasi due punti percentuali a fronte di un tasso medio annuo di incremento delle superfici consumate pari allo 0 9 vale la pena focalizzare l attenzione sugli ambiti coinvolti nell evento dei XX Giochi Olimpici PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 120 174 8 115 ms ma to Musio consumato tendenza in corso a portire dai 1991 105 e 100 0 1905 LLAR 100 100 0 100 0 100 0 995 99
36. Citt della Salute e della Scienza localizzato nell ambito dell area di trasfor mazione di C so Marche e intende ospitare funzioni ospedaliere di assistenza sanitaria Si prevede la distribuzione sul territorio a ridosso di Corso Allamano di sei grandi aree destinate alle fun zioni ospedaliere all assistenza alla didattica alla ricerca a nuove imprese e alla residenza Un progetto pi ampio riguarder l accessibilit alle aree tra l altro la scelta localizzativa stata calibrata sulla base della strategicit dell area al centro della rete delle sedi universitarie di medicina e collegata con la sede di Agraria e Veterinaria Investire sul sapere sulla cultura e sulla capa cit delle persone oltre che un valore sociale un elemento determinante per la crescita dell in tero sistema territoriale La possibilit di apprendimento scolastico nei luoghi di lavoro la formazione la circolazione delle cono scenze l accesso ai nuovi saperi e la loro trasformazio ne in innovazione tecnologica ed organizzativa rappre sentano fattori di competitivit PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 12 3 Indirizzi per la revisione del Obiettivi prioritari OBX23 CONTRIBUIRE A MIGLIORARE L OFFERTA FORMATIVA E SANITARIA IN RISPOSTA ALLE ESIGENZE DEI TERRITORI E DEL MERCATO STRUTTURE E SERVIZI Strategie generali del PTC2 PER LA FORMAZIONE REALIZZARE POLI SPECIALIZZATI E
37. Documento in tema di pressioni ambientali Documento in tema di viabilit e trasporti Documento in tema di dissesto idrogeologico e difesa del suolo Premessa Avere al centro dell azione politica ed amministrativa l attenzione alla tutela dell ambiente e del territorio riveste oggi un importanza fondamentale Questo tuttavia non pu essere motivo per scegliere il blocco totale di ogni forma di azione o sviluppo legata all attivit insediativa dell uomo sul territorio si devo no invece definire e mettere in atto le azioni che con sentano di regolare il sistema insediativo abitativo produttivo terziario la cosiddetta citt pubblica servizi tempo libero parchi verde verso un siste ma duraturo ed equilibrato ma soprattutto con un rapporto biunivoco di sostegno e sviluppo tra ambien te naturale ed ambiente costruito Il sistema complesso ed i processi di trasformazione del territorio hanno necessit di un governo di area vasta capace di interpretarli alla scala adeguata per offrire una regia efficace ai fenomeni socio economici che li caratterizzano fenomeni che travalicano i limi tati confini dei Municipi ma che in essi hanno i loro effetti materiali una regia di sistema che deve tendere alla cooperazione anzich alla competizione fra luoghi di una stessa area territoriale una cooperazione che permetta di condividere e moltiplicare i fattori di svi luppo mitigare e depotenziare le crit
38. La mobilit complessiva dei residenti nel Capoluogo stata pari a 2 milioni 292 mila spostamenti quella nei Comuni della cintura 1 milione 470 mila e quella nel resto della Provincia 1 milione 638 mila La mobilit individuale nell intera Provincia risulta pari a 2 66 spostamenti al giorno il 3 in pi rispetto al 2004 Tendenze rispetto al 2004 Torino 7 149 mila spostamenti Cintura 13 179 mila spostamenti Resto Provincia 9 137 mila spostamenti PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Fig 47 La mobilit individuale dei residenti sul territorio pro vinciale Nel 2006 la mobilit motorizzata aumentata del 2 nell intera Provincia di Torino L uso dell auto privata ha registrato un 4 da 2 milioni 938 mila a 3 milioni 5 mila spostamenti L andamento dei mezzi pubblici invece diminuito del 5 passando da 723 mila a 688 mila spostamenti Nel Comune di Torino tra il 2004 e il 2006 l uso del mezzo pubblico marcatamente diminui to 9 La quota di mercato del trasporto pubblico si riduce di 4 6 punti percentuali rispetto al 2004 e del 8 7 rispet to al 2000 2002 Significativo il dato degli spostamenti su due ruote 91 000 di cui 49 000 in bicicletta e 42 000 in moto Nel 2004 gli spostamenti con su ruote erano 51 000 di cui 31 000 in bicicletta e 20 000 in moto Anche nella cintura si assiste tra il 2004 e il 2006 ad una diminuzione della quota di mercat
39. PTC2 Fig 55 Evoluzione storica della viabilit in Provincia di Torino 133 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Il Grafo fornisce una lettura aggiornata delle strade del territorio provinciale classificate sulla base della patrimonialit rete autostradale in concessione stata li non dismesse dall ANAS regionali di prossimo pas saggio alla Provincia provinciali storiche statali acquisite rete stradale a carico dei Comuni nonch secondo quattro livelli di percorribilit viabilit di primo livello a scorrimento veloce autostrade e super strade viabilit di secondo livello con un adeguata percorribilit statali o ex statali interprovinciali e direttrici principali di attraversamento nel Capoluogo viabilit di terzo livello di collegamento sovra comuna le principale viabilit di quarto livello strade provin ciali minori ed alcune strade comunali di collegamen to secondario Il PTC2 individua inoltre un meccanismo di monito raggio dell attuazione del Piano rispetto agli obiettivi definiti anche attraverso l attivit di istruttoria delle varianti ai PRG e delle relative VAS nonch alle pro cedure di VIA 13 13 Infrastrutture immateriali Il PTC del 2003 affidava alle competenti strutture pro vinciali l obiettivo di contrastare il divario digitale identificato come uno dei problemi in grado di condi zionare negativamente la capacit dell a
40. QUALIFICATI DI AGGREGAZIONE DI FUNZIONI INTERCONNESSE ALTA FORMAZIONE LAVORO RICERCA PER LA SALUTE REALIZZARE POLI SPECIALIZZATI E QUALIFICATI DI AGGREGAZIONE DI FUNZIONI INTERCONNESSE ALTA FORMAZIONE CURA RICERCA PRODUZIONE OSPITALIT COSTRUIRE RETI DI RELAZIONI SPAZIALI E FUNZIONALI CON IL CONTESTO SOCIO ECONOMICO LOCALE DI RIFERIMENTO MIGLIORARE L ACCESSIBILIT AI SERVIZI RETI MATERIALI ED IMMATERIALI REALIZZARE CONNESSIONI FUNZIONALI E EQUILIBRATE TRA I DIVERSI LIVELLI DELL ISTRUZIONE SCUOLE PRIMARIE SECONDARIE ALTA FORMAZIONE RICERCA E DIVERSIFICARE L OFFERTA FORMATIVA COERENTEMENTE CON LE RICHIESTE DEL MERCATO REALIZZARE CONNESSIONI FUNZIONALI E EQUILIBRATE TRA I DIVERSI LIVELLI DEL SERVIZIO SOCIO SANITARIO ASL OSPEDALI ST A10 AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA ST M7 MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO 89 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 23 CONTRIBUIRE A MIGLIORARE L OFFERTA FORMATIVA E SANITARIA IN RISPOSTA ALLE ESIGENZE DEI TERRITORI E DEL MERCATO STRUTTURE E SERVIZI L obiettivo che la Provincia si propone la costruzione di un vero e proprio sistema di funzioni specializza te di eccellenza integrate e coordinate istruzione superiore formazione professionale e universit salu te pubblica per intervenire sistematicamente nel rac cordo tra scuola e mondo del lavoro per l aggiorna
41. R del 17 luglio 2007 166 La preoccupazione che in mancanza di una pianifica zione territoriale ad hoc eventualmente accompagnata da una zonizzazione che metta in evidenza le aree da tutelare ad esempio perch gi fortemente impattate e da recuperare oppure perch ancora integre il solo onere del rilascio del DMV non sia sufficiente a disincen tivare la corsa all idroelettrico in montagna Il PTA inoltre non riporta indicazioni relativamente agli impianti in cascata che determinano effetti cumulativi rilevanti su estesi tratti di corsi d ac qua in termini di eccessivo sfruttamento della risorsa e di frammentazione della continuit longitudinale delle aste fluviali Alla luce di ci anche sotto la spinta della Provincia di Torino la Regione Piemonte ha intrapreso un per corso di pianificazione di settore che dovr porta re alla definizione di linee guida in grado di regola mentare e controllare lo sviluppo dell idroelettrico in ambito montano L obiettivo in accordo con i principi delineati dalla normativa comunitaria non quello di arrestare la crescita del settore bens di svilupparne le potenzialit seguendo per un approccio razio nale e soprattutto sostenibile Inoltre nell ambito del Piano Strategico Provinciale per la Sostenibilit appovato dalla Giunta provin ciale il 12 08 2008 prevista l istituzione di un tavo lo intersettoriale sia tra Assessorati e settori provin cia
42. Secondo quest ultima stima a breve il numero di occupati in Provincia di Torino nel sistema manifattu riero potrebbe ridursi al 25 del totale degli occupati Gli ultimi dati Sebbene i dati registrati da Confindustria indicano che la contrazione nel sistema manifatturiero e nei servizi proseguita a ritmi marcati anche a Gennaio e Febbraio 2009 le statistiche non sono pi unidire zioanli ma iniziano ad intravedersi segnali di stabiliz zazione e di reazione alle misure espansive delle poli tiche economiche anche se prematuro parlare di una svolta I prezzi delle materie prime hanno smesso di cadere ma l inflazione resta in calo cos come peggiorano le attese sul mercato del lavoro Le nuove aree dismesse I maggiori effetti dei fenomeni economico finanziari in atto si stanno concretizzando innanzitutto nelle gran di aree industriali comprese tra Collegno Rivoli Rivalta ed Orbassano fino ad arrivare a Poirino sta bilimenti del Gruppo FIAT multinazionale giapponese Denso aziende dell indotto Altri ambiti territoriali molto dinamici fino al terzo tri mestre 2008 registrano ora una crisi multisettoriale Pinerolese Valle di Susa Canavese Occidentale A prescindere da quelli che saranno gli sviluppi futu gi oggi l impatto sul sistema manifatturiero risul ta essere pi forte di quello che nel 2003 port alla parziale scomposizione e dismissione delle attivit del Gruppo FIAT e diede inizio al
43. Social Housing Quotazioni del mercato immobiliare valori di mercato e valori di locazione per ogni singolo comune OMI Agenzia del Territorio SISTEMA ECONOMICO MANIFATTURA Il PTC2 intende verificare e aggiornare il quadro della cono scenza a partire dalle indicazioni dell Atlante della Manifattura Provinciale rispetto alle specificit e alle logiche di relazione in atto nel sistema manifatturiero ai tratti dell articolazione dello spazio economico alle dinamiche preminenti di sviluppo e agli scenari evolu tivi quale punto di partenza per l attuazione concreta di strategie di governo del territorio in linea con le priorit della politica di coesione regionale 2007 2013 individuate dal DPSO In occasione della revisione del PTC stata avviata un at tivit di verifica aggiornamento e implementazione del quadro conoscitivo in tema di attivit manifatturiere a partire dalle informazioni contenute nelle diverse banche dati messe a disposizione dal territorio Anagrafe attivit produttive PRGC e dagli studi portati avanti dalla Provincia stessa in questi anni Il lavoro tuttora in corso intende fornire una fotografia a scala Provinciale delle realt produttive pi significative arrivando a Definire un quadro generale dello stato di salute e delle dinamiche evolutive in atto nei principali ambiti indu striali del territorio della Provincia Individuare le principali criticit
44. TERRITORIO E DELLE COLTURE PROMUOVERE LA QUALIT DELL EDILIZIA RURALE PROMUOVERE LA MANUTENZIONE E IL RIORDINO DELLE AREE RURALI DEFINIRE AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI PER LE FILIERE LEGNO COMBUSTIBILE DEFINIRE CRITERI LOCALIZZATIVI PER GLI IMPIANTI DI PRODUZIONE ENERGETICA A BIOMASSA LEGNOSA SOTTOPORRE A PARTICOLARE TUTELA LE AREE BOSCATE A DESTINAZIONE PROTETTIVA E NATURALISTICA SOTTOPORRE A FORME DI PARTICOLARE TUTELA LE FORMAZIONI FUORI FORESTA PRESENTI NEI CONTESTI TERRITORIALI A BASSO INDICE DI BOSCOSIT PROMUOVERE L ADEGUAMENTO DEGLI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI CON CARTOGRAFIE FORESTALI AGGIORNATE DEFINIRE UN METODO E CALCOLARE LE EMISSIONI E GLI ASSORBIMENTI DI CO2 A LIVELLO PROVINCIALE CONSOLIDARE L OSSERVATORIO SU BASE CATASTALE DELLE AZIENDE E DELLA PRODUZIONE AGRICOLA REALIZZARE UN OSSERVATORIO SULLE TRASFORMAZIONE DELLE AREE BOSCATE AGGIORNARE L OSSERVATORIO DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI CONSUMO DI SUOLO E SPRAWLING MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC2 riconferma i principi del vigente PTC appor tando le opportune modifiche e aggiornamenti alle norme cos da attualizzarle e renderle pi efficaci prevedendo meccanismi di monitoraggio dell efficienza del Piano stesso cos da poter se necessario ricalibra re opportunamente le scelte e le azioni messe in campo Il PTC2 intende normare le trasformazioni d uso dei suoli e in
45. USO ORIGINARIO DEI SUOLI PRIVILEGIARE IL RECUPERO DI MATERIALI INERTI PIUT TOSTO CHE L APERTURA DI NUOVE CAVE DISPORRE DI UNA CONOSCENZA AGGIORNATA DELL UBICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEI SITI MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO OB49 PRODURRE RISORSE MINERARIE SOLO IN AREE AMBIENTALMENTE IDONEE Il PTC2 riconferma i principi che hanno ispirato la formazione del PAEP sul razionale e ambientalmen te sostenibile utilizzo delle risorse prima fra tutte il suolo agricolo al fine di raggiungere un equilibrio ottimale tra le politiche di sviluppo economico e quel le di tutela del territorio In particolare l individuazione di aree non idonee potenzialmente idonee e potenzialmente idonee ma con limitazioni o condizioni alle attivit estrattive per mette di verificare la compatibilit delle attivit estrat tive con le fasce fluviali le acque sotterranee neces sario inoltre privilegiare il riuso di aree compromes se la concentrazione delle attivit in un numero ridot to di poli per evitare di costituire fattori di elevata pressione paesaggistica e ambientale Viene inoltre vietata l apertura di nuove cave e ampliamenti sottofalda nelle aree di ricarica della falda aree di salvaguardia delle acque destinate a con sumo umano e nelle zone di riserva idrica caratterizza te dalla presenza di risorse idriche superficiali e sotter ranee non ancora destinate al consumo umano ma pot
46. a garantire una corretta conservazione Consideri la realt naturale ed umana unitaria con dinamismi ed equilibri comuni ed interagenti Non contrapponga la citt alla non citt l antropizza to al naturale la cultura alla natura Ricerchi ed analizzi le leggi di trasformazione ordina mento aggregazione e gerarchizzazione che regolano il formarsi dei sistemi paesaggistici Non consideri la sfera del naturale come un vincolo in assoluto o come un limite ma come una serie di potenzialit e di suggerimenti Il perseguimento di tali obiettivi ha tra l altro notevoli ricadute di carattere ecologico in quanto permette di perseguire una politica di area vasta non pi improntata esclusivamente sul concetto di protezione naturalistica di pochi ambiti territoriali parchi Biotopi etc ma sulla tutela e salvaguardia ecologi ca degli ambiti territoriali nel loro complesso natura le e agricolo impedendone l isolamento da parte del sistema antropico Il nuovo Piano territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino cercher di ovviare alle carenze in materia paesaggistico ambientale del PTC vigente mediante una politica attiva di tutela e valorizza zione delle risorse esistenti fra cui va annoverato anche il paesaggio cercher anche di perseguire l in tegrazione tra le politiche ambientali e quelle paesag gistiche che ancor oggi sono viste dal punto di vista normativo nonch culturale come sis
47. al grado di rispondenza del dato la carta distingue tre livelli di rispondenza dei dati Tale atti vit indispensabile anche in vista di una futura assunzione da parte del PTC2 della valenza di stralcio di Piano di Assetto Idrogeologico Osservatorio su base catastale delle aziende e della produzione agricola Osservatorio sulla trasformazione delle aree boscate PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 V Conclusioni e istruzioni per l uso La Provincia di Torino ha sempre ritenuto che i pro cessi decisionali complessi devono essere gestiti in contesti interattivi di partecipazione e collaborazione le strategie messe in atto assumono efficacia con creta tanto pi forte quando le decisioni sono prese in contesti partecipati e trasparenti L attivit di governo del territorio avviene perci attra verso un processo di co pianificazione che deve vede re la partecipazione attiva il coinvolgimento ed il con fronto con i diversi soggetti portatori di interessi diffu si sul territorio processi dirigistici non concertati e in una materia tanto sensibile sono inefficaci pro ducono spesso contenziosi e strategie di azione scoor dinate non di rado ridondanti e talvolta anche con traddittorie Per questo nell avviare la nuova fase di aggiornamen to e adeguamento del PTC la Provincia assicura il concorso dei Comuni e delle Comunit montane all e laborazione del Pia
48. allargato alla GTT SpA ed all Agenzia la Mobilit Metropolitana per elaborare possibili scenari di alter native da comparare sotto il profilo della fattibilit tec nico economica trasportistico funzionale ed urbani stico territoriale Lo studio presenta 4 possibili solu zioni di tracciato due in area urbana sotto gli assi stradali di corso Grosseto e di via Paolo Veronese due esterni su aree verdi disponibili L espansione della Metropolitana di Torino Sono stati individuati due prolungamenti dell attuale tracciato della Linea 1 verso ovest e verso sud Il Prolungamento ovest che si estende per circa 12 5 km da Collegno a Rosta suddiviso in due lotti fun zionali dal deposito di Collegno a Cascine Vica in Rivoli e fino a Rosta in prossimit dell abbazia di Sant Antonio di Ranverso Di tale prolungamento stato progettato e finanziato il primo lotto Collegno Fermi Deposito Cascine Vica che ricomprende tre 125 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Fig 50 Servizio ferroviario metropolitano SFM 126 stazioni nel Comune di Collegno Certosa Collegno centro Leumann e una nel Comune di Rivoli Il prolungamento del tracciato del secondo lotto cos come progettato fa emergere alcuni dubbi sulla sua reale utilit nella tratta Rivoli Perosa Rosta rad doppia la linea ferroviaria Torino Modane che con la realizzazione della nuova linea
49. alle marginalit ed al sottosviluppo di parti del ter ritorio L accessibilit garantita da un adeguato sistema infrastrutturale sempre stata sinonimo di van taggio economico sociale e culturale mentre al contrario la non accessibilit si tradotta in margi nalit e svantaggio D altra parte collegare i territori non significa sola mente assicurare buone interconnessione di trasporti intermodali indispensabile oggi pi che in passato fornire un adeguato accesso ad una molteplicit di servizi che vanno dall istruzione all assistenza sanita ria all energia alla ricerca e all impresa anche attra verso strumenti quali la banda larga e le connessioni Internet cos da assicurare uno sviluppo del territorio equilibrato e sostenibile rafforzando la competitivit economica e la capacit di crescita nel rispetto delle risorse naturali e garantendo la coesione sociale La politica dei trasporti non pu dunque essere circo scritta alle sole infrastrutture materiali ma necessario individuare anche tutti quegli gli interven ti immateriali capaci di contribuire alla realizza zione di un sistema integrato che a partire dalle poli tiche di livello europeo e nazionale devono essere attuati nelle iniziative e nei programmi a livello locale evidenziando e sostenendo gli interventi prioritari volti ad aumentare l efficienza complessiva dell of ferta di servizi 8 Artt 4 2 1 4 2 2 4 2
50. beni culturali nonch e alle richieste del PPR di prossima adozione si reso necessario riorganizzare la Banca dati provinciale per i beni culturali attraverso l integrazione in un unico database delle diverse fonti informative disponibili Il nuovo Osservatorio dei beni culturali ed ambientali della provincia di Torino integra informazioni su loca lizzazione descrizione e vincoli provenienti dalla Sovrintendenza con dati sul loro uso e sulla loro tute la fornendo tali servizi alle amministrazioni comunali formazione degli strumenti urbanistici Alla prima fase ne seguir una seconda di condivisio ne con i Comuni che integreranno il database redat to dalla Provincia con le informazioni in loro possesso e proponendo eventuali azioni di tutela o valorizzazio ne dei beni Il PTC2 prosegue inoltre con l aggiornamento delle banche dati relative ai percorsi storico culturali alle strade militari ed ai percorsi turistici ed enogastrono mico rurali in collaborazione con i servizi competenti provinciali e con i diversi soggetti interessati Regione CM Enti Parco La verifica del raggiungimento dell obiettivo del PTC2 avverr anche attraverso l espressione di pareri di conformit al PTC2 in merito alle varianti di PRG 6 Il progetto si collega al Protocollo d Intesa firmato a Maggio 2008 tra Regione Piemonte e CAI Club Alpino Italiano per il potenziamento e lo sviluppo del turismo montano sul territorio regiona
51. carbonio fissato e della capa cit di assorbimento nelle formazioni vegetali ha assunto anche in dipendenza degli accordi interna zionali sottoscritti dall Italia un crescente interesse ed oggi una delle priorit della ricerca Una maggiore capacit di stimare il contributo delle formazioni vegetali e del suolo nel trattenere il CO2 necessaria se si vuole influire significativamente sui processi climalteranti non solo determinando un or ganizzazione dei sistemi produttivi della mobilit e della residenza pi o meno energivori ma anche con tenendo la progressiva erosione dei cosiddetti stock di carbonio Per l individuazione e quantificazione di queste rela zioni il Piano deve dotarsi di strumenti tecnici di ana lisi che consentano un bilancio delle emissioni corre lato ai diversi scenari di pianificazione Il PTC2 potr proporre alcuni possibili indirizzi per mitigare alcune delle cause e degli effetti connessi al cambiamento climatico tra cui il contenimento delle emissioni indotte dal traffico veicolare e interventi di manutenzione del territorio 14 3 Inquinamento acustico Il rumore tra le principali cause del peggioramen to della qualit della vita sia nelle grandi citt sia nelle zone extraurbane e rurali interessate da impor tanti infrastrutture di trasporto La quota di popolazione esposta a Lnigth gt 60 dB a pari al 20 nei Comuni con pi di 20 000 abitanti al 15 nei Comuni con
52. commerciale nella Regione La sua quota di circa il 50 circa del mer cato regionale domanda originata in realt con centrata per circa 180 nella Provincia di Torino Traffico passeggeri concentrato su poche rotte Mancanza di una compagnia indipendente italiana o no basata a Caselle che esprima o si identifichi 124 con gli interessi della Regione Scarsa visibilit presso l utenza Interventi di carattere interregionale o locale E stato completato uno studio di fattibilit da parte della Provincia in merito al traforo ferroviario Oulx Briancon le attivit di approfondimento sono al momento sospese in quanto connesse agli sviluppi degli studi sulla nuova linea To Lione mentre stata abbandonata l ipotesi di un collegamento tra Queyras e la Val Pellice per l alto impatto ambientale che si pro durrebbe OB30 POTENZIARE LA RETE DEI SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO Viene assunta come prioritaria la finalit del miglio ramento della qualit ambientale e conseguentemen te della qualit della vita dei cittadini proponendo azioni ed interventi volti ad eliminare o ridurre limpat to ambientale apportato dalle infrastrutture per la mobilit e dai flussi di traffico agendo in particolare su Riduzione dell inquinamento atmosferico Riduzione dell inquinamento acustico Riduzione del rischio per la salute e l incolumit dei cittadini Da qui discende la fin
53. contempo a maggiore fragilit e vulnerabilit Diversi habitat tutelati ai sensi della Direttiva Habitat sono legati agli ecosistemi fluviali Perch i corsi d acqua possano esprimere a pieno la loro funzione di connessione fondamentale oltre alla tutela quali e quantitativa delle acque la salvaguardia anche delle fasce di pertinenza fluviale nelle quali incentivare in modo prioritario interventi di riqualifi cazione ambientale e rinaturazione Una prima forma di tutela della fascia di pertinenza dei corsi d acqua per fiumi torrenti e canali individua ti dai PRG si ritrova a livello regionale nell art 29 della l r 56 77 Tutela ed uso del suolo smi a cui segue il riconoscimento del valore paesaggistico esplicitato nella legge 431 85 Galasso sostituita dal Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 esteso ad una fascia di 150 metri dalle sponde o piede degli argini limitatamente ai fiumi torrenti e corsi d acqua iscritti negli elenchi previsti dal regio decreto 1775 33 Il recente d lgs 152 2006 riprendendo l abrogato d lgs 152 99 riconosce l importanza della tutela delle fasce fluviali anche dal punto di vista anche eco sistemico e riprendendo l art 1 della Direttiva 2000 60 CE fa proprio l obiettivo di impedire un ulte riore deterioramento proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipen
54. corsi d ac qua in modo da avere a disposizione un ampia fascia golenale da destinare prevalentemente a interventi di rinaturalizzazione infatti sempre pi evidente come un maggior rispetto della funzio nalit e delle dinamiche fluviali rappresenti una strategia vincente anche per contrastare gli eventi alluvionali oltre che per ripristinare la connettivit Inserimento del concetto di compensazione ambien tale finalizzata al consolidamento della rete ecologi ca sia per piani progetti sottoposti a VAS VIA che per quelle trasformazioni territoriali che pur non essendo sottoposte a VIA o VAS generano comun que una perdita di suolo 27 MIGLIORARE LA QUALITA DELLA VITA NEGLI AMBIENTI URBANI E PERIURBANI Lo spazio rurale o periurbano assume un ruolo sostanziale nella ricerca di un miglioramento nella qualit degli spazi e della vita negli ambienti urbani in quanto riserva di quegli elementi semi naturali suolo vegetazione paesaggio aria ormai sempre pi rari in un ambiente densamente costruito In tal senso il PTC2 si propone di Limitare le possibilit di trasformare i suoli agri coli periurbani risorsa rara e irriproducibile di valore naturalistico paesaggistico fruitivo ad alto rischio di usi opportunistici Evitare il dilagare di fenomeni degenerati di spraw lig di sfrangiamento del tessuto urbano e di occu pazione di aree agricole libere di impermeabilizza zion
55. costruzione di una strategia comune 13 10 Aree di elevato pregio ambientale e paesistico Il territorio provinciale ricco di aree di particolare valenza ambientale paesaggistica storica artistica e culturale molte delle quali tutelate ai sensi del d lgs 42 2004 e smi Codice dei beni culturali e del pae saggio gi legge 1497 1939 legge 431 85 decreti ministeriali previsti all art 2 del d m 21 09 1984 Galassini Tra questi rientrano le singolarit geolo giche gli alberi monumentali i parchi e i giardini che si distinguono per la loro non comune bellezza i territori e aree sottoposti a vincolo paesaggistico le zone e le aree individuate ai sensi della legge Galasso fasce di 150 metri dai fiumi aree archeo logiche zone umide boschi etc Per la valenza ecologico naturalistica sono inoltre da segnalare le oasi di protezione faunistico venatoria provinciali legge regionale 70 96 A completare l elenco delle aree di particolare pregio succitate il PTC vigente ha individuato alcune porzioni di territorio meritevoli di particolare attenzione e tutela paesaggistico ambien tale quali il Parco Rivedora il Parco della Val Pellice l Altopiano di Pralormo Il PTC vigente all interno di un quadro normativo ancora privo del Codice dei beni culturali e del pae saggio 2004 recependo le indicazioni regionali individuava anche una serie di ambiti che avrebbero dovuto essere oggetto di tutela mediante p
56. cui carattere deriva dall azione di fattori natu rali e o umani e dalle loro interrelazioni e che propo ne azioni progetti ed iniziative atte alla sua tutela da intendersi come conservazione e mantenimento degli aspetti significativi o caratteristici di un paesaggio giustificate dal suo valore di patrimonio derivante dalla sua configurazione naturale e o dal tipo d inter vento umano 13 11 Indirizzi per la revisione del PTC Ampliando la politica del verde rispetto a quanto gi presente nel PTC il PTC2 si prefigge di sviluppare e mettere in atto una pianificazione strategica degli spazi verdi volta ad individuare le principali strut ture ambientali territoriali esistenti evidenziarne le caratteristiche e le criticit principali e ad indicare un ipotesi di realizzazione di rete ecologica In coe renza con gli assunti generali dell ecologia del paesag gio tale politica consentir la valorizzazione e mento dei flussi energetici naturali con relativo aumento della biopotenzialit territoriale 111 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Obiettivi prioritari INCREMENTARE LA BIODIVERSIT MIGLIORARE LA QUALIT DELLA VITA NEGLI AMBIENTI URBANI E PERIURBANI TUTELARE E QUALIFICARE IL DISEGNO DEL PAESAGGIO Strategie generali del PTC2 INCREMENTARE E QUALIFICARE LA DOTAZIONE DI AREE VERDI NATURALI ASSEGNANDO AD ESSE UN VALORE ANCH
57. cui la mobilit complessiva delle persone dal 1994 al 2006 non ha subito variazioni rilevanti l utenza del mezzo pubblico in costante flessione dato che sottolinea la debolez za dell offerta derivante essenzialmente da un utilizzo della ferrovia ancora al di sotto delle sue potenzialit dalla bassa velocit commerciale dal limitato comfort di viaggio dalla quasi inesistente integrazione moda le dalla non razionale sovrapposizione di linee e tipi di trasporto Fin dalla fine degli anni 80 il territorio provinciale ed PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 in particolare nell area torinese stanno assistendo ad una completa ristrutturazione del nodo ferroviario di Torino e alla complementare riconfigurazione delle linee di forza del trasporto pubblico del Capoluogo e della sua conurbazione tuttavia la portata di tali interventi in termini di costi e di complessit ne ha reso da subito difficile l attuazione il complesso iter politico amministrativo e finanziario ha sostanzial mente bloccato altri interventi organici od anche soltanto non marginali nei confronti dell offerta di trasporto pubblico La rete ferroviaria provinciale vede la presenza di sta zioni nel 25 dei Comuni della Provincia 87 su 315 della in cui risiede circa il 75 della popolazione Nel settore ferroviario pur in presenza di minori volumi di traffico alle grandi direttrici regionali e alle linee di accesso alle princip
58. delle acque art 21 delle NAA del Le Province possono ampliare o ridurre gli areali La porzione di territorio provinciale interessata da zone vul nerabili da nitrati ZVN di circa 413 kmq In Provincia di Torino nelle ZVN le superfici agricole a disposizione delle aziende per lo spandimento dei reflui zootecnici sono in generale sufficienti Infatti il limite imposto dalla normativa 170 kg N ha crea un eccesso di azoto di origine zootecnica in sole 28 aziende 6 3 del totale mentre la disponibilit di terreno criti ca solo in una decina circa di casi e per un fabbisogno complessivo di circa 290 ettari per lo spandimento del refluo in eccesso FIG 62 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 15 2 Contratti i fiume Gi nel 2004 la Provincia di Torino ha formalizzato la volont di operare per l applicazione delle norme del PTA sul proprio territorio attraverso i Piani di intervento locale a livello di bacino idrografico che avrebbero coinvolto tutti i soggetti gestori e fruitori della risorsa acqua I Piani di intervento locale organizzati per aree idro grafiche hanno assunto la forma dei Contratti di fiume introdotti dal 2 Forum Mondiale dell Acqua 2000 quali strumenti per adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilit pubblica rendimento economico valore sociale sostenibilit ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzio ni effi
59. di Kyoto etc comunitario V e VI Programma europeo d azione per l ambiente Strategie dell UE per lo sviluppo sostenibile etc nazionale strategia ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia Agenda 21 Italia regio nale e locale Piano d azione ambientale per lo sviluppo sostenibile PTR PPR etc pertinenti al Piano gli obiettivi e le azioni della Strategia devono trovare continuit nel sistema delle Regioni delle Province autono me e degli Enti locali alla luce del principio di sussidiariet attraverso la predisposizione di strategie di sostenibilit a tutti i livelli per l attuazione di tali obiettivi in relazione alle proprie specificit adattando a queste contenuti e prio rit Strategia d azione ambientale per lo Sviluppo Sostenibile in Italia Approvata dal CIPE il 2 08 2002 con delib n 57 L analisi di coerenza esterna ha altres la funzione di verificare la congruenza del Piano rispetto ai principi agli obietti e alle norme sancite negli strumenti legi slativi comunitari nazionali e regionali attinenti agli elementi su cui il Piano agisce urbanistica acqua suolo trasporti Sar inoltre verificata la coerenza con gli strumenti di pianificazione e programmazione generali e di settore primi fra tutti il Piano Territoriale Regionale PTR il Piano Paesaggistico Regionale PPR il Piano di assetto Idrogeologico PAI il Piano di Tutela delle Acque PTA
60. di molti contesti che attraverso processi di diversificazione hanno abban donato la loro tradizionale e spesso unica vocazione economica determinando un generale indebolimento delle identit produttive In tale ottica il PTC2 individua quali filoni di azioni prioritarie Implementare l ascolto e l analisi dalle esigenze del territorio e delle sue vocazioni come punto di par tenza per delineare gli assi su cui puntare per lo svi luppo futuro 2 Presentato dal Presidente della Giunta regionale al Consiglio regionale il 16 05 05 55 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Orientare lo sviluppo delle attivit produttiva in funzio ne dell adeguatezza infrastrutturale del territorio Fare emergere e supportare le vocazioni produttive legate a filiere nascenti e con alti potenziali di sviluppo La crisi industriale e le trasformazioni socio economi che degli ultimi decenni hanno inciso su molte realt territoriali che vedendo tramontare le proprie vocazio ni tradizionali hanno cercato nuovi sbocchi di attivit economica oppure fronteggiando le difficolt si sono rafforzate diventando filiere d eccellenza Il PTC2 non intende abbandonare settori tradizionali o di eccellen za ma piuttosto permettere alle nuove filiere ad alto potenziale di consolidarsi supportando in modo spe ciale la crescita di quelle pi giovani che hanno cominciato a localizzarsi sul territo
61. di monitoraggio Di seguito si riportano alcuni spunti per la predispo sizione del Piano di monitoraggio riferito ai diversi Sistemi di riferimento analizzati dal PTC2 SISTEMA RESIDENZIALE Il PTC2 si avvale del supporto dell Osservatorio provinciale sul consumo di suolo dell Osservatorio provinciale sul sistema insediativo residenziale e del Progetto Mosaicatura dei PRGC entrambi gli strumenti tenuti in costante aggiornamento a garanzia di un monitoraggio continuo delle trasformazioni e dei principali fenomeni in atto SISTEMA ECONOMICO MANIFATTURA Il PTC2 individua un meccanismo di monitoraggio del siste ma produttivo provinciale e degli scenari economico produt tivi anche attraverso l attivit di istruttoria delle varianti ai PRGC e delle relative VAS SISTEMA ECONOMICO AGROFORESTALE Il PTC2 definisce criteri per le valutazioni delle politiche e delle azioni messe in atto e individua un meccanismo di monitoraggio del sistema agroforestale attraverso l utilizzo dell Osservatorio delle trasformazioni territoriali Consumo di suolo e sprawling il consolidamento dell Osservatorio su base catastale delle aziende e della produzione agricola la realizzazione di un Osservatorio sulla trasformazione delle aree boscate nonch mediante un confronto con gli uffici tecnici e gli strumenti di settore SISTEMA ECONOMICO ENERGIA Il PTC2 individua un meccanismo di monitoraggio del sis
62. di quota secondo un gradiente medio di circa 0 6 C ogni 100 metri L ultima ondata di gelo straordinario in anni recenti si verificata nella prima met di gennaio nel 1985 13 2 C all aeroporto di Caselle e 30 C ai 2 275 m del Lago Serr in pianura il valore pi basso del feb braio 1956 26 C nella zona di Lombriasco L estate raggiunge il culmine tra fine luglio e inizio agosto 11 agosto 2003 stato il giorno pi caldo dall inizio delle osservazioni 41 6 C a Torino e 30 C a 1 500 m di quota PRINCIPALI EFFETTI ATTESI DEL RISCALDAMENTO Intensificarsi delle ondate di calore estremo es estate 2003 Estensione degli areali di diffusione di insetti parassiti e vettori di patogeni Indebolimento della vegetazione schianti rin secchimento alterazione dei tassi di crescita Insorgenza di situazioni di aridit e diminu zione della capacit produttiva del suolo aumento dell evapotraspirazione alterazione della struttura per icambiamenti di composi zione e struttura della copertura arborea Diminuzione delle riserve di acqua per fusione dei ghiacciai la cui superficie in Provincia potreb be quasi a scomparire nel 20509 Destabilizzazione dei versanti in alta quota aumento di frane e possibile danneggiamento di infrastrutture rifugi alpini impianti di risalita a causa dello scongelamento del permafrost Proiezioni di 10 modelli a scala regionale prospet ta
63. dimensioni strategiche trasversali Dimensione settoriale riposizionamento competitivo dei prodotti agricoli agroindustriali e forestali in un contesto di miglioramento delle prestazioni ambien tali dell agricoltura e della silvicoltura della qualit e della sicurezza alimentari Dimensione territoriale migliore contesto ambienta le e socioeconomico delle aree rurali Dimensione metodologica efficienza ed efficacia dei metodi di programmazione ed attuazione delle politi che rurali con particolare riferimento ai meccanismi di programmazione e progettazione integrata e all approccio partenariale A livello di pianificazione territoriale rispetto alla situazione esistente all atto dell elaborazione del PTC vigente la situazione caratterizzata dal progressivo sviluppo di un nuovo sistema che vede il superamen to dei Piani di Assestamento forestale Lo strumento della pianificazione territoriale opera tiva a livello di Aree forestali il Piano Forestale Territoriale PFT mentre il Piano Forestale Aziendale PFA lo strumento a livello di singola propriet di dimensioni significative o di complesso a gestione unitaria aree protette associazioni consorzi di proprietari etc Per tutti i boschi le norme di riferimento per la gestione saranno detta te dal Regolamento forestale regionale Il PSN stato approvato il 31 10 06 dalla Conferenza Stato Regioni ed stato trasmesso alla Commissione e
64. e circa 28 ha nell Eporediese e nel Chivassese La perdita media complessiva a livello provinciale stata pari a 388 ha anno La corretta gestione della risorsa suolo un ele mento centrale nella politica dei sviluppo e tutela del territorio del PTC2 cos come gi lo stato per il Piano vigente 31 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE IV Dal PTC al PTC2 indirizzi per il governo del territorio 7 Inquadramento territoriale La Provincia di Torino occupa una superficie di 6 830 kmq corrispondente a pi di un quarto dell intero ter ritorio piemontese ed organizzata in 315 Comuni di cui 107 sono in aree montane 3 437 kmq 126 sono in zone collinari 1 550 kmq e 82 sono collocati in pia nura 1 843 kmq Ad Ovest confina con la Francia per 186 km il 36 dell intero confine italo francese Nord con la Valle d Aosta e ad Est con le Province di Biella Asti Vercelli e Alessandria I processi morfogenetici e imutamenti climatico biolo gici hanno modellato nei millenni una territorio forte mente diversificato caratterizzato da crinali impluvi linee di fondovalle orli di terrazzo concorrendo alla formazione di tre distinti macrosistemi montagna 57 collina 15 e pianura 28 Questi a loro volta possono essere distinti in Sistemi vallivi e anfiteatri morenici Situati pre valentemente a nord ovest disposti con asse longi tudinale radiale
65. ed eco compatibi le delle aree industriali puntando in particolare su 57 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE politiche di conservazione delle funzioni del suolo e di contrasto alla dispersione delle aree produttive L esigenza di una pianificazione d area vasta che si collochi a monte delle scelte localizzative e proget tuali di dettaglio e che sancisca alcuni principi base di riferimento anche differenziati secondo le specifi cit dei diversi ambiti del territorio Provinciale nasce dalla presa d atto che in molti casi le negative ricadu te ambientali e territoriali sono conseguenza di deci sioni scaturite da richieste puntuali e strettamente locali senza che vi sia stato a monte un disegno stra tegico complessivo di organizzazione del territorio Conseguenze pi evidenti di ci sono il continuo con sumo di terreni non di rado di elevato pregio agricolo e lo sprawling ovvero alla distribuzione casuale disordinata e frammentata delle aree A ci si aggiunge il proliferare di fonti di emissioni di inquinanti pi o meno impattanti di difficile gestione e controllo la richiesta di nuove infrastrutture le difficolt di gestio ne del rapporto tra aree con diversa specializzazione La necessit di limitare il consumo di suolo e mini mizzare le pressioni sull ambiente rientrano tra gli obiettivi prioritari del PTC vigente il PTC2 nel ricon fermare tale priorit i
66. famiglie che vivono al di sotto della soglia di povert alle quali non consen tito di soddisfare il bisogno primario di vivere a costi sostenibili in abitazioni dignitose inserite in ambiti sociali rassicuranti Un altro indicatore significativo l indice di indebita mento delle famiglie nel fronte all acquisto della prima abitazione L analisi del fenomeno dimostra che la pro vincia di Torino si colloca al terzo posto dopo le pro vince di Milano e Roma sia per numero di immobili compravenduti assistiti da ipoteca sia per maggiore capitale prestato e con maggior durata dei mutui OIL a ee i Fig 23 Rapporto sui mutui ipotecari destinati all acquisto di abitazioni 2004 2006 OMI 2 L Osservatorio provinciale sul sistema insediativo residenziale ha raccolto i dati da Regione Piemonte ATC Agenzia del Territorio 46 Altro dato interessante il numero di compravendite assistite da mutui sul totale delle compravendite sul l intera Provincia si attesta al 57 nel solo Capoluogo al 58 Alla stagnazione o al decremento dei livelli di reddito si accompagnano aggravandoli l insuffi ciente disponibilit di aree di propriet pubblica per la realizzazione di edilizia a basso costo Per contro la consistenza numerica degli alloggi privati sfitti non diminuisce mentre i costi delle aree fabbri cabili e di costruzione degli immobili lievitano in una spirale perversa in cui il maggior costo del
67. globali Occorre inoltre superare la separatezza degli attori e degli ambiti d intervento integrando progetti e risorse della comunit di partner pubblici e privati presenti sul territorio oggetto del piano strategico L obiettivo pertanto la definizione e la condivisione di un quadro strategico per il Canavese quale elemento imprescin dibile per rafforzare l identit e rilanciare lo sviluppo dell area con particolare attenzione alla definizione di un contesto territoriale Business Friendly I principali filoni di intervento si distinguono in tre assi tematici Innovazione e diversificazione del sistema produttivi industria delle fonti rinnovabili stampaggio a caldo produzioni video meccatronica Valorizzazione turistica culturale ambientale P N del Gran Paradiso agricoltura e turismo rurale resi denze Sabaude Connettivit materiale ed immateriale e due assi trasversali Formazione e capitale umano Innovazione della Pubblica Amministrazione Il Piano ritiene urgente che il Canavese trovi la stra da per inserirsi nella riorganizzazione territoriale delle istituzioni e delle funzioni avanzate che sta investendo la Torino post olimpica In tal senso due soggetti cruciali devono trovare un intesa tra loro il primo rappresentato dagli enti locali e dai loro amministratori provinciali e comunali senza una convinzione decisa sulla necessit di condurre in modo pi
68. il deci sore possa costruire in modo partecipato decisioni consapevoli a forte impatto sulle disuguaglianze e sulla salute della societ locale comunit ST A23 ST M19 AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA E MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC aggiorna il proprio quadro conoscitivo e attiva il monitoraggio dell andamento dei determinanti e del Piano facendo anche riferimento agli studi e alle ban che dati di settore 121 Approvato con d p c m del 24 maggio 2001 170 18 Rischio idrogeologico e Difesa del suolo La sicurezza diritto dei cittadini non solo la garan zia che le regole del vivere civile siano rispettate e fatte rispettare ma anche e soprattutto la possibilit di vivere in un territorio sicuro in cui i luoghi del l abitare del lavoro dello studio del divertimento e le reti di comunicazione siano protetti e quindi i cittadini siano il meno possibile esposti a situa zioni di rischio Gli eventi meteorologici estremi che si ripetono con sempre maggiore frequenza fine Maggio Settembre e Dicembre 2008 hanno evidenziato la grande fragilit del nostro territo rio ma anche la capacit della Provincia di Torino di affron tare le emergenze non solo nelle funzioni delegate di prote zione civile di gestione operativa di strade ed infrastrutture ma anche sulla base del principio di sussidiariet cooperan do con gli enti preposti in particolare AIPO e Regione Piemont
69. il rapporto tra la rete energetica e l uso delle risorse territoriali A tal fine il PTC2 Individua i corridoi infrastrutturali derivanti dalla programmazione regionale e provinciale afferenti alle nuove linee elettriche o finalizzati al risanamento della rete esistente Definisce criteri linee guida per il corretto inseri mento dei nuovi impianti e linee di trasmissione e distribuzione che soddisfino oltre che la produ zione energetica il miglioramento complessivo dell e 147 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE cosistema l inserimento paesistico la tutela della popolazione verificando che le previsioni non incre mentino le pressioni esercitate sulle diverse risorse ambientali Favorisce l integrazione tra le politiche settoriali e la disciplina dell uso del suolo controllando e valutan do le modalit di sviluppo delle attivit mediante la loro equa distribuzione rispetto alle aree sensibili Per la definizione dei suddetti indirizzi potr essere utile il confronto fra i diversi settori dell Ente nell am bito della partecipazione al Tavolo tematico istituito con l approvazione del Piano Strategico ambientale pro vinciale dedicato alla valutazione preliminare delle localizzazioni degli impianti idroelettrici OB40 OB41 LIMITARE LE EMISSIONI E FATTORI CHE CONCORRONO ALL EFFETTO SERRA E ALL AUMENTO DI CALORE CONTENERE L USO DELLE RISORSE IN CONSIDE
70. immediatamente sulla linea storica politiche ed azioni concrete per il trasferi mento modale delle merci dalla gomma al ferro 87 L Osservatorio Torino Lione presieduto dall arch Virano costituito formalmente il 10 12 2005 operativo dal 12 12 2006 sede di confronto tecnico e discussione tra i diversi soggetti interessati dalla tratta Stato Regione Provincia Amministrazioni Locali L obiettivo fornire alle istituzioni gli strumenti e le valutazioni necessarie a raggiungere una decisione consapevole in merito all opportunit e ai modi di realizzazione dell AC Torino Lione 88 L Osservatorio costituisce la prosecuzione della Commissione istituita il 3 8 2005 su iniziativa della Provincia di Torino e presieduta dall arch Rivalta con il compito di approfondire il contesto trasportistico in cui si inseriva l infrastruttura verifi 89 Accordo per la nuova linea e per le nuove politiche di trasporto il territorio Pr Catinat 28 6 2008 Definire le misure di riequilibrio modale e di potenziamento del trasporto merci su ferro utilizzando tutte le potenzialit atti vabili con l obiettivo di togliere dalle strade alpine almeno 100 000 Tir in 3 anni 122 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Fig 49 Sistema Alta Capacit Alta velocit la Gronda merci Necessit di dare immediatamente attuazione alla Torino Lione tutta la capacit della linea storica nuova strutturazione e ad u
71. in funzione del massimo sfruttamento agricolo Tali insediamenti si fondano su regole pratiche che hanno condotto ad una strutturazione insediativa ricca di elementi ripetitivi che si ritrovano nel rappor to con la rete viaria negli orientamenti nelle giacitu re nell assetto planivolumetrico oltre che nell uso dei materiali Altre regole di urbanistica quali quantitativa preva lentemente basate su pochi parametri prevalenza dei pieni sui vuoti dimensione della maglia urbana alli 15 Piano paesaggistico regionale Regione Piemonte 2008 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 neamenti e altezza dei fronti sono alla base delle morfologie dei tessuti edificati urbani pi o meno compatti o frammentari e frammisti ad aree libere interstiziali In pianura le regole compositive e distributive delle espansioni residenziali pi recenti si attenua no fino a scomparire lasciando prevalere nuovi pro cessi di occupazione apparentemente indifferenziata del territorio La densit territoriale si abbassa nel tempo dando risalto ancora una volta ai fenomeni di sprawl che caratterizzano porzioni di territorio provinciale anche consistenti la dispersione inse diativa residenziale presenta valori simili in pianura ed in collina Nei sistemi di pianura fluviale la conurbazione della citt con i centri rurali una volta periferici avviene a macchia d olio Ne consegue la creazione di aree di frangia
72. interconnessione tra la linea ferroviaria Torino Lione e quella Torino Milano 3 Interconnessione delle linee ferroviaria con la rete di mobilit metropolitana FIG 49 L esperienza dell Osservatorio Torino Lione forte mente voluto dalla Provincia di Torino che ha impe gnato su questa soluzione risorse tecniche e politi che strategiche di grande rilievo rappresenta un caso esemplare Assumendo il principio che fino a quan do le infrastrutture a rete verranno proposte come dei tubi che attraversano il territorio e che non dialogano con il territorio stesso si creeranno problemi di resisten za e di fiducia da parte delle comunit locali l Osservatorio ha compiuto un percorso faticoso e complesso per la ricerca di una soluzione concor data e condivisa con le comunit locali Si affrontato prioritariamente il tema della opportunit e delle modalit di realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino Lione raggiungendo un accordo trai diversi rappresentanti su temi e questioni che vedevano posizioni molto divergenti tra le diverse aree territoriali in merito a Opportunit dell opera che deve essere considera ta in modo unitario ma definendo per i suoi diversi segmenti Nodo di Torino Gronda Merci Tratta Nazionale e Tratta Internazionale criticit priorit d intervento il nodo di Torino e condizioni per una efficace realizzazione Necessit di attivare
73. ionizzanti Ivrea Radiazioni ionizzanti e non ASL Salute pubblica Agenzia Interregionale per il fiume Po Acque Magistrato per il Po Acque Ministero per i Beni Culturali e Paesaggistici Direzione Regionale del Piemonte Beni culturali e paesaggistici Provincia di Asti Tutte le componenti ambientali Dipartimenti della Savoia regione Rodano Alpi Dipartimento delle Alte Alpi Provenza Alpi Costa Azzurra Tutte le componenti ambientali 217 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE Di seguito si riporta la proposta di individuazione degli altri soggetti con competenze ambientali SOGGETTI SETTORE COMPONENTI AMBIENATALI Associazioni ambientaliste WWF Italia Legambiente Italia Nostra Greenpeace Tutte le componenti ambientali Italia SONO STATE CONSIDERATE TUTTE LE AUTORIT E I SOGGETTI CON COMPETENZE AMBIENTALI 9 MONITORAGGIO Il processo valutativo del Piano sar perfezionato cos come previsto dalla normativa di riferimento dir 2001 42 CE e d lgs 152 06 smi dalla predisposizio ne e attuazione di un piano di monitoraggio finalizza to a misurare l efficacia del Piano e a evidenziare l e ventuale necessit di azioni correttive anche in considerazione di mutate condizioni esterne trasfor mazioni nell ambiente di riferimento Gli indicatori prestazionali e i parametri di riferimen to saranno definiti e misurati in maniera tale da per mettere di cog
74. l approvazio ne regionale Agosto 2003 tre anni e mezzo dopo la adozione del Consiglio Provinciale Gran parte delle norme cogenti delle prescrizio ni e degli strumenti attuativi definiti nelle norme di Piano sono stati ridimensionati dall in tervento regionale in fase di approvazione Ma anche perch la strada pi complessa delineata nel Piano con grande anticipo sulla legge regionale quella della co pianificazione della concertazione e della rela zione continua progettuale con le Amministrazioni locali e con i diversi attori della pianificazione territoria le non stata perseguita con coraggio fino in fondo Le grandi scelte e le politiche del PTC sono ancora attuali e meritano evidenza e conferma nel percor PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 so di costruzione del suo aggiornamento pur ren dendosi necessari adeguamenti e pi efficaci strumen ti di attuazione e partecipazione Si aggiungono inoltre oggi problemi nuovi centrali ed urgenti che orientano qualsiasi politica ed azio ne di governo di programmazione e pianificazione e quindi la definizione degli obiettivi e delle strate gie dell aggiornamento e adeguamento del Piano territoriale di Coordinamento PTC2 1 Dopo 15 anni di continua crescita economica e sociale dalla met dell anno 2008 il mondo anda to incontro ad un devastante crollo finanziario e industriale e alla prima vera recessione globale dalla fin
75. la realizzazione del nuovo asse di C so Marche Il progetto esecutivo dovrebbe essere completato entro il 2009 Al Corso Marche attribuibile valenza di corda di collegamento dell arco tangenziale esistente L opera che si strutturerebbe su tre livelli con un grandioso corso alberato a raso un primo livello sotterraneo a percorrenza veloce e un secondo livello ferroviario PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Il progetto di Corso Marche finalizzato a Ridurre la lunghezza dell itinerario da percorrere per chi provenendo dall esterno intenda aggirare la conurbazione torinese Distribuire i consistenti volumi di traffico da per la zona Ovest della Citt e dell Area metropolitana tra mite uno o due svincoli opportunamente collocati rispetto ai numerosi assi stradali con andamento ortogonale est ovest che incrociano il corridoio stesso Accrescere la capacit della rete stradale al servizio del Polo logistico di Torino sud Fig 54 C so Marche Una suggestione gi indicata nel PTC vigente e che si ripropone l ipotesi di attraversamento di Torino in direzione nord sud proseguendo il percorso di corso Massimo d Azeglio con un tracciato sotterraneo Tunnel sotto al Po arteria di collegamento in sotter ranea tra il sottopasso delle Molinette corso Dante e le ex aree Italgas sui Lungo Dora Firenze e Siena lamben do corso Massimo D Azeglio corso Cairoli piazza Vittorio
76. mentre in controtendenza solamente nelle zone montane sciistiche si osserva un aumento delle compravendite accompagnato da un aumento dei valori degli immobili Forte diminuzione dei prezzi e numero di transazioni nel mercato di fascia medio bassa mentre tengono gli immobili di pregio a fronte di un allungamento generalizzato dei tempi di compra vendita La citt di Torino sul settore residenziale presenta un sostanziale mantenimento dei valori il riferimento al valore medio mentre nel dettaglio tra le diverse zone presenta una oscillazione tra un 15 e un 5 contestualmente si riscontra una ulteriore diminuzio ne del numero degli scambi che conferma una genera lizzata stasi del mercato La prima e la seconda cintu ra presentano un trend negativo delle transazioni fenomeno che viene riscontrato anche nel mercato delle nuove costruzioni a fronte di un sostanziale mantenimento dei valori immobiliari Continua la tendenza ad un aumento dei tempi di ven dita degli immobili mentre la domanda dimostra un particolare apprezzamento verso tipologie di qualit e di livello alto che determina una diffusa stagnazione delle compravendite di unit immobiliari di qualit medio bassa dovuta forse anche alla pi recente dif ficolt di accesso al credito 2 Congiuntura flash Analisi mensile del Centro Studi Confindustria Gennaio 2009 27 Nota territoriale 1 sem 2008 Agenzia del Territorio Verbale Comitato Consultivo
77. nettamente cooperativo e coordinato le rispettive politiche e la gestione delle risorse destina te al funzionamento delle macchine pubbliche ed allo sviluppo la prospettiva del Piano destinata a resta re flebile il secondo soggetto il mondo imprendito riale Canavesano solo un effettivo cambio di attitu dini tra le imprese pu portare ad un effettiva coope razione e fiducia 13 4 Le Agende strategiche del sistema locale Il Documento strategico provinciale ha individuato nella costruzione delle Agende di sviluppo locale delimitate per aree omogenee lo strumento di gover nance pi adatto a costruire migliori visibilit e mag giori chances di successo alla politiche territoriali L Agenda viene costruita su base volontaria attra verso il confronto e l accordo negoziale tra i soggetti istituzionali del sistema locale a partire dalla rico gnizione dello stato della progettualit e dalla prefi gurazione di alcune prime linee strategiche cercando di delineare una visione di futuro convincente e con divisa L Agenda costruita per strutturare l identit del sistema locale nella costruzione di visioni e strate gie condivise tra gli attori sociali per migliorare la pratica amministrativa nei rapporti interni all ente che lo promuove per migliorare l efficacia delle sue relazioni con la comunit di riferimento e il sistema istituzionale locale e non per andare in soccorso a procedure pi squisitamente
78. novembre 1978 n 69 Coltivazione di cave e torbiere D lgs 22 97 smi Attuazione delle direttive 91 156 CEE sui rifiuti 91 689 CEE sui rifiuti pericolosi e 94 62 CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio Decreto Ronchi L r 42 2000 In materia di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati D lgs n 152 06 Norme in materia ambientale e smi L r 9 2007 Legge finanziaria art 43 Conferma delle funzioni amministrative in capo a Regione Province e Comuni definite dalla l r 42 00 DGP n 243 231608 del 21 09 2004 Quantificazione forfettaria dei costi del procedimento di bonifica e di messa in sicurezza bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati DCR n 6 10587 del 19 01 2009 Criteri modalit ed termini per la presentazione dei progetti degli interventi di messa in sicurezza d emergenza bonifica e ripristino ambientale per l anno 2009 da realizzarsi da parte di Comuni e Province in sostituzione dei soggetti obbligati Direttiva 2004 35 CE del 21 aprile 2004 in materia di danno ambientale Elettromagnetismo radiazioni ionizzanti D lgs 230 1995 mod dal 187 2000 e dal 241 2000 Attuazione delle dir 89 618 Euratom 90 641 Euratom 92 3 Euratom e 96 29 Euratom in materia di radiazioni ionizzanti Legge quadro 22 febbraio 2001 n 36 Protezione dalle esposizioni a campi elettrici magnetici ed elettromagnetici DPCM 8 7 2003 Limiti di esposizione della popolazione L r 3 agosto 2004 n 19 Nuova disciplina r
79. o programma ivi compresi in particolare quelli rela tivi ad aree di particolare rilevanza ambientale culturale e paesaggistica quali le zone designate come zone di pro tezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e dalla flora e della fauna selvatica nonch i territori con produzioni agricole di particolare qualit e tipicit di cui all articolo 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001 n 228 e Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello interna zionale comunitario o degli Stati membri pertinenti al piano o al programma il modo in cui durante la sua preparazione si tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale J Possibili impatti significativi sull ambiente compresi aspet ti quali la biodiversit la popolazione la salute umana la flora e la fauna il suolo l acqua l aria i fattori climatici i beni materiali il patrimonio culturale anche architetto nico e archeologico il paesaggio e l interrelazione tra suddetti fattori Devono essere considerati tutti gli impat ti significativi compresi quelli secondari cumulativi sinergici a breve medio e lungo termine permanenti e temporanei positivi e negativi Misure previste per impedire ridurre e compensare nel modo pi completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull
80. obiettivo di perseguire l eco efficienza delle aree produttive ricerca delle migliori prestazioni ambientali per l intera area senza costi aggiunti vi per le imprese ST A3 ST M2 AGGIORNARE E COMPLETARE L OSSERVATORIO DELLE POLITICHE URBANISTICHE DEGLI ENTI LOCALI MONITORARE L EVOLUZIONE DEGLI SCENARI ECONOMICO PRODUTTIVI E L ATTUAZIONE DEL PTC2 Il PTC2 intende verificare e aggiornare il quadro della conoscenza a partire dalle indicazioni della Manifattura Provinciale rispetto alle specificit e alle logiche di relazione in atto nel siste ma manifatturiero ai tratti dell articolazione dello spazio economico alle dinamiche preminenti di sviluppo e agli scenari evolutivi quale punto di par tenza per l attuazione concreta di strategie di governo del territorio in linea con le priorit della politica di coesione regionale 2007 2013 individuate dal DPSO In occasione dell aggiornamento e adeguamento del Piano territoriale della Provincia di Torino stata avviata un attivit di verifica aggiornamento e imple mentazione del quadro conoscitivo in tema di attivit manifatturiere a partire dalle informazioni contenute nelle diverse banche dati messe a disposizione dal ter ritorio Anagrafe attivit produttive PRG e dagli studi portati avanti dalla Provincia stessa in questi anni Il lavoro tutt ora in corso intende fornire una fotogra fia a scala Provinciale delle real
81. particolare Evitare la perdita definitiva irreversibile di suolo ad alta potenzialit agronomica Limitare le possibilit di trasformazione d uso dei suoli ad eccellente e buona produttivit intesi come risorsa primaria rara e irriproducibile sub strato imprescindibile per la sopravvivenza dell agri coltura stessa nonch per il loro valore ecosistemi co e paesaggistico Tutelare le colture specializzate e irrigue i terreni dotati di impianti a supporto dell attivit agricola inclusi in piani di riordino fondiario ed irriguo etc nonch il sistema dell agricoltura specializzata e o vitale per le quali esclude la trasformazione d uso fatte salve specifiche motivazioni e la comprovata assenza impraticabilit Sostenere ed indirizzare interventi per la creazione di una rete di connessione tra aree agricole all inter no di un pi ampio disegno strategico atto ad indivi duare e tutelare i corridoi verdi esistenti e a crearne di nuovi 4 Sistema di classificazione dei suoli USDA Soil Taxonomy 1999 adattato e applicato da IPLA per i suoli piemontesi 65 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 0B12 RIDURRE LA MARGINALIT E L ABBANDONO DEI TERRITORI Il PTC2 indirizza le politiche di sviluppo verso una gestione equilibrata del territorio rurale incorag giando utilizzi virtuo
82. predisporre que sto Schema di Piano territoriale di coordinamento pro vinciale PTC2 Lo schema un documento aperto che raccoglie e sin tetizza le elaborazioni fino a qui compiute per la predi sposizione del progetto preliminare di PTC proponen do primi elementi di analisi e evidenziando proposte di obiettivi generali e le strategie Lo schema il documento che d l avvio alla for mazione dell aggiornamento e adeguamento del Piano territoriale di coordinamento provinciale PTC2 e serve per intraprendere un approfondito confronto non rituale sui contenuti offrendo a tutti gli strumenti per partecipare in modo infor mato alla discussione e condividere il percorso di pianificazione co pianificazione 13 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE II II quadro normativo e pianificatorio di riferimento 1 Legislazione e pianificazione regionale A quasi dieci anni dal primo Piano territoriale di coor dinamento provinciale adottato dal Consiglio provin ciale nel 1999 e approvato in via definitiva con delibe razione del Consiglio regionale n 291 26243 del 01 08 2003 le profonde trasformazioni del territorio e del contesto economico e sociale rendono quanto mai urgente il mettere mano al Piano La revisione del PTC inizia il proprio iterin un momen to di sostanziale trasformazione del quadro di riferi mento legislativo e urbanistico a partire dalla riforma avanzat
83. provinciale dei parchi Piano faunistico venatorio provinciale 2003 2007 Piano ittico provinciale 2001 Piano strategico del turismo provinciale Programma Energetico Provinciale approvato in data 14 01 2003 dal Consiglio Provinciale in fase di revisione PAI Piano stralcio per il controllo dell eutrofizzazione 2001 Rifiuti Piano regionale per la gestione di rifiuti speciali da attivit produttive commerciali e di servizi 2004 Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani Programma regionale per la riduzione dei rifiuti urbani da collocare in discarica 2004 Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti PPGR aggiornamento del 2005 e revisione del 2006 Attivit produttive Programma pluriennale di intervento per le attivit produttive 2006 2008 in particolare asse 5 mis ST1 Piano di sviluppo rurale 2007 2013 Variante al PTC Piano delle attivit estrattive provinciale adottati DCP n 198 332467 del 22 5 2007 e all esame della Regione Aziende a rischio di incidente rilevante Piano di risanamento delle aree critiche 1996 Variante del PTCP in materia di pianificazione per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante Infrastrutture Piano dei trasporti e delle comunicazioni 2004 Qualit visiva PAESAGGIO Ecologia Impatti socio economici demografia housing servizi alle persone LIVELLO REGIONALE Nuovo pian
84. riferimento il Piano territo riale di coordinamento provinciale Nell ottica di cui sopra il PTC dovrebbe contene re un quadro del dissesto idrogeologico condivi so dal Gruppo di lavoro da sottoporre all Autorit di bacino del Fiume Po Con particolare riferimento al tema delle deformazio ni gravitative profonde di versante DGPV stato ritenuto opportuno costituire un secondo grupo di lavoro con l obiettivo di lavorare sul quadro conosci tivo e di definizione della pericolosit delle DGPV per costruire una base di conoscenza pi affinata e siste matizzata da utilizzare a supporto delle scelte di pro grammazione finanziamento e pianificazione alla scala territoriale e di indirizzo In vista della possibile assunzione da parte del PTC2 della valenza di stralcio di Piano di Assetto Idrogeologico d lgs 112 98 sulla base della motogologia definita e condivisa dal Gruppo di lavoro ed adottata con dGR n 39 8244 del 18 2 2008 la Regione Piemonte la Provincia di Torino sta predisponendo il quadro delle criticit idrogeologiche del proprio territorio I dissesti individuati sono Di tipo gravitativo frane Di tipo misto gravitativo idraulico conoidi alluvionali Di tipo idraulico aree inondate ed aree inondabili fasce fluviali del PAI dissesti legati alla dinamica tor rentizia Legati alla caduta di masse nevose valanghe Relativi a Comuni interessati da abitati da trasferire
85. ripensamento del sito produttivo di Mirafiori Si pu quindi ragionevolmente pensare che la congiuntura negativa accelerer la ter ziarizzazione dell economia provinciale con forti rifles si sui processi di dismissione e di trasformazione delle aree industriali PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Attualmente nel territorio provinciale escluso Torino vi sono circa 93 000 000 mq di aree industriali di cui circa 5 340 000 mq gi dismesse e circa 7 750 000 mq critiche di cui la situazione con giunturale a seconda dell entit e durata potrebbe accelerare in parte o in tutto la dismissione Nel caso di una recessione prolungata si pu prevede re che il bacino di aree dismesse aumenter nel terri torio provinciale di almeno 4 5 milioni di mq per un totale complessivo di aree pari a circa 9 10 milioni di mq Qualora invece la depressione dovesse prolun garsi le aree di nuova dismissione potrebbero diven tare circa 9 11 milioni di mq per un totale complessi vo di aree di circa 15 17 milioni di mq ben oltre lat tuale serbatoio di aree deboli dismesse e critiche Comunque il probabile e significativo aumento delle aree dismesse gi adesso si pu ipotizzare diffuso in larga parte del territorio provinciale e non pi concentrato principalmente nell area di Torino come avvenne in passato 11 1 1 Indirizzi per la revisione del PTC Quello torinese un territorio che pur
86. rispetto al 1990 TAB 1 D altra parte il suolo provinciale presenta sostanziali differenze dettate da caratteristiche fisiche chimiche e morfologiche che ne definiscono la maggiore o mino re fertilit Aree maggiormente adatte ad attivit agricole si con centrano in pianura Carmagnolese e AMT contano rispettivamente il 65 ed il 60 del proprio suolo ad alta attitudine agricola e o in generale a vocazione naturale Un buon livello di predisposizione alle occu pazioni agricole caratterizza le aree collinari e pede montane Pinerolese Chivassese ed Eporediese i cui valori sono compresi tra il 20 ed il 35 sotto il 10 e quindi scarsamente vocate in tal senso sono le aree prevalentemente montane Canavese Lanzo Ciri e Val di Susa Nel 2006 il suolo consumato rispetto al 1990 stato nell Eporediese 1 11 4 del totale dei suoli fertili dell a rea 1 9 rispetto al 1990 nel Pinerolese il 9 5 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 52 100 3 ha 4 823 3 ha 30 4724 ha 15 457 3 ha 16 485 0 ha 4 529 7 ha 28 506 5 ha 2 852 5 ha 100 A To ou ou 20 ton Tab 1 Trend evolutivo per ambito del suolo fertile eroso comparato con la media provinciale 1 6 nel Chivassese il 9 8 1 6 nel Carmagnolese il 6 7 1 4 Ci significa che tra il 1990 ed il 2006 sono andati persi ogni anno oltre 46 ha di suoli fertili nel Pinerolese circa 38 ha nel Carmagnolese
87. settoriali e dei privati L articolazione nei tre profili la si ritrova anche nel disegno di legge regionale DDL 488 2007 che all ar ticolo 12 prevede che il PTC trovi applicazione attra verso indirizzi e criteri di compatibilit direttive e pre scrizioni che richiedono ricezione nella pianificazione locale prescrizioni immediatamente vincolanti e cogen ti operanti nei confronti di chiunque Il Piano territoriale di coordinamento provinciale trova attuazione mediante adeguamento dei PRG piani e programmi di settore progetti di rilievo regionale provinciale metropolitano progetti attuativi di norme speciali dello Stato o delle Regione art 8 bis della 1 56 77 smi 18 Formazione del Piano L aggiornamento e adeguamento del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Torino PTC2 redatto con riferimento al quadro legislativo e norma tivo nazionale e regionale in conformit alle disposi zioni del d lgs 267 2000 e alla legge regionale 56 77 e smi art 10 che stabilisce le modalit per la forma zione e l approvazione del da predisporsi con il concorso dei Comuni L aggiornamento e adeguamento Piano nei contenuti nella struttura e nella definizione dell iter di formazio ne tiene conto dell attuale quadro legislativo in tra sformazione Ddl 448 d lgs 152 06 smi Il documento programmatico adottato dalla Provincia di Torino nel maggio del 1994 segna l avvio dei lavori
88. si prospetta segnato da una cre scente conflittualit a livello globale e locale PRINCIPALI EFFETTI ATTESI PER EFFETTI CUMULATIVI Riduzione della disponibilit di acqua per usi potabili e non Riduzione della biodiversit Perdita di produttivit agricola e crisi alimentare Migrazioni umane e aumento dei conflitti Aumento dei livelli marini Diffusione di parassiti e malattie 6 Processi di trasformazione e di utilizzo della risorsa territorio e consumo di suolo Evoluzione del contesto urbano e consumo del terri torio o sua impermeabilizzazione cos come disper sione del costruito sprawling e infittimento delle 28 reti di trasporto e producono effetti significativi e irre versibili sull ambiente inquinamento e rumore fram mentazione e degrado del paesaggio e dell ecosistema naturale Lo spazio costruito cos come l impermeabilizza zione dei suoli sta costantemente aumentando ovunque in Europa ormai da diversi decenni Suolo e popolazione Confrontando la curva della popolazione con quella della crescita del consumo di suolo appare evidente come tra il 1990 e il 2006 periodo di osservazione i due andamenti sono in controtendenza Per la prima volta rispetto ai decenni precedenti a fronte di un decremento generalizzato dei livelli demografici le superfici urbanizzate si mantengono in costante crescita FIG 5 Tra il 1990 ed il 2006 rispetto ad una superficie consumata pari al
89. strategici di trasformazione territoriale sono oggetto di georeferenziazione e per ciascun intervento viene predisposta una scheda descrittiva di sintesi di Li OG 79 a di Tosso dele e1 Offere Gradi Ruperto asso tn Porche cotso Frittasti e vm Boggo f Ups an poni 0 ai a den E pori 61 permette 419 contvpondea 2 amp e lau e convpondiatt s amp onini la traw amp 4 z 7 L itsginnto merase cel alle San suna fi Roadazzata 2004 2007 Mogami uri Jean Prese Pero pasperts hemi Fig 37 Esempio di scheda descrittiva PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 e A wy Pi 3 Fig 38 Trasformazioni territoriali strategiche Area metropolitana 97 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE AREE LIBERE DAL COSTRUITO E AREE VERDI Nei decenni passati nella Provincia di Torino cos come nel resto d Europa il consumo di suolo fertile e l impermeabilizzazione delle superfici sono avvenu ti in modo massiccio sfuggendo spesso ad un effica ce controllo pubblico Da vent anni a questa
90. struttura tecnica integrando tutti i diversi punti di vista settoria li coerenza Condiviso e co pianificato con gli enti locali concorso in quanto attori dello sviluppo locale programmazione negoziata e della pianificazione urbanistica locale PRG PSSE CM Sostenibile assumendo la qualit ambientale e il paesaggio nella sua accezione estensiva natu rale edificato reti della mobilit spazi di relazio ne come fattori di sviluppo e innovazione In tal senso il PTC2 fare propri i principi richiamati nel DDL regionale 488 07 Legge della pianificazione per il governo del territorio e posti alla base dell attivit di pianificazione sussidiariet differenziazione ed adeguatezza cooperazione e collaborazione tra i soggetti pubblici con competenze sul governo del terri torio perseguimento dell interesse collettivo traspa renza delle amministrazioni e partecipazione diffusa al processo di Piano Il PTC2 predisposto ai sensi dell art 20 comma 2 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n 267 Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali a norma dell articolo 31 della legge 3 agosto 1999 n 265 ferme restando le competenze dei Comuni ed in attuazione della legislazione e dei programmi regionali determina gli indirizzi generali di assetto del territorio e in parti colare definisce a Le diverse destinazioni del territorio in relazio 15 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TER
91. sul fianco del Monviso Piano del Re e addossandosi al fronte Nord occidentale della Collina torinese attraversa l intera Provincia I principali bacini imbriferi Fig 9 si collocano alla sua sponda sinistra idrografica e afferiscono ai torren ti Chisola Sangone Dora Riparia Stura di Lanzo Malone e Orco Pellice Dora Baltea Numerosi sono anche i tributari di sinistra ad elevata energia per l al to dislivello tra la linea di displuvio e la pianura per la pendenza dei versanti per la limitata lunghezza e per l inclinazione degli alvei e nei confronti dei quali il Fiume funziona da collettore I versanti collinari sono solcati da numerosi rii che scendono da un lato verso il torinese da Moncalieri a Verrua Savoia dal lato opposto verso il Chierese Poirinese e Carmagnolese caratterizzati questi ulti mi da percorsi pi lunghi e ramificati e da bacini pi ampi torrenti Banna Ricchiardo Meletta 33 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 7 1 Caratteristiche demografiche L estensione territoriale della Provincia corrisponde al 2 26 del territorio nazionale mentre la popolazione residente pari al 3 80 Il 74 della popolazione provinciale si concentra sul territorio di pianura ove si registra la densit abitativa pi elevata 910 ab kmgqg Seguono la collina con il 20 314 ab kmg e la montagna con circa il 6 40 ab kmg TAB 2 Negli ultimi 25 anni il nume
92. sul sistema del turismo Per il 2009 si prevede che sar soprat tutto il turismo d affari ad accusare i colpi della recessione mentre per il turismo internazionale potrebbe intravedersi un recupero nella seconda met del prossimo anno tra i prodotti turistici mag giormente richiesti sono segnalati il fitness e il benessere l arte e la cultura l agriturismo e il set tore termale 73 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Da parte sua la Regione Piemonte ha istituito un apposito tavolo di concertazione che accompagner nei prossimi mesi il settore turistico piemontese moni torando l evolversi della situazione economio finazia ria seguendo l applicazione delle misure di emergenza gi decise e mettendo a punto nuove strategie Tra i provvedimenti pi immediati vi sono l istituzione di un fondo di rotazione di 8 milioni di euro per le picco le imprese turistiche il rifinanziamento della Legge 4 gli stanziamenti a favore del turismo religioso in vista dell ostensione della Sindone i fondi del Piano Strategico destinati alle Province da fare ricadere sui punti pi sensibili del territorio 11 4 1 Beni paesaggistici e beni architettonici e percorsi turistici Il territorio provinciale ricco di beni ed aree di parti colare valenza ambientale paesaggistica storico arti stica e culturale elementi in gran parte tutelati ai sensi del d lgs 42 2004 e smi Codic
93. suolo economia montana e foreste Acque superficiali e sotterranee suolo e sottosuolo salute pubblica vegetazione Attivit produttive Suolo salute pubblica Turismo commercio e sport Suolo beni ambientali salute pubblica Cultura Beni culturali e paesaggistici Sanit Parco provinciale Lago di Candia Parco Nazionale Gran Paradiso Riserva Bosco del Vaj Parco Collina di Rivoli Parco Collina di Superga Parco Gran Bosco di Salbertrand Salute pubblica Acque flora fauna biodiversit paesaggio Flora fauna biodiversit paesaggio Parco Fascia Fluviale del Po Tratto Torinese Parco Laghi di Avigliana Acque flora fauna biodiversit paesaggio Parco La Mandria Parco Riserva Madonna della Neve sul Monte Lera Riserva Monti Pelati e Torre Cives Riserva Orrido di Foresto Riserva Orrido e Stazione di Leccio di Chianocco Parco Orsiera Rocciavr Area attrezzata Ponte del Diavolo Riserva Sacro Monte di Belmonte Parco Stupinigi Parco Val Troncea Riserva Vauda Direzione generale Torino Flora fauna biodiversit paesaggio Tutte le componenti ambientali Centro regionale per le ricerche territoriali e geologiche Torino Geologia e rischio geologico Centro regionale per l epidemiologia e la salute ambientale Grugliasco Salute pubblica Centro regionale per le radiazioni ionizzanti e non
94. superato i consu mi complessivi Per i prossimi anni si stima una produzione di ulteriori 5 000 GWh a Con l aumen to della produzione termoelettrica da centrali ali mentate a gas la quota di fonte rinnovabile sulla produzione totale scesa dal 45 del 2002 al 18 3 del 2005 Aumento tendenziale dei consumi negli usi civili soprattutto elettrici e nel terziario e sviluppo PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 del teleriscaldamento I consumi di energia elettri ca tra il 1990 e il 2005 nel settore domestico e in quello terziario presentano una crescita lineare ma con differenze per un ordine di grandezza poco pi dell 1 medio annuo nel residenziale domestico e oltre il 10 nel terziario negli ultimi due anni la cre scita sembra rallentare Diversa la situazione degli usi termici in cui i consumi sono stazionari ragjo nevole aspettarsi un calo dei consumi di energia fos sile per riscaldamento grazie all espansione della rete di teleriscaldamento nell Area metropolitana tra quanto gi realizzato e quanto in fase di comple tamento la volumetria complessiva allacciata di 57 Mmc con altri 18 ipotizzabili nel futuro da estensioni di reti esistenti e ulteriori 6 Mmc di poten zialit inesplorata La previsione di un contenimen to dell energia primaria fossile nel breve e medio periodo da ascrivere anche alla tendenziale scom parsa dell utilizzo dell olio combustibile e del carb
95. supporti es cartografie per l individuazione di aree ed oggetti significativi per una pianificazione ragionata delle attivit a scala di bacino Il recepimento delle aree vulnerate da nitrati e fitofarmaci con relativi vincoli PTA 155 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Il recepimento dei tratti fluviali di particolare pregio da salvaguardare nella programmazione di nuove derivazioni La possibilit di introdurre forme di compensa zione verso Comuni e Comunit Montane che scel gono di investire sulla tutela di tratti significativi di corsi d acqua OB43 CONSERVARE E MIGLIORARE L INTEGRIT ECOLOGICA DELLE FASCE FLUVIALI E RICOSTRUIRNE PAESAGGI La conservazione dell integrit ecologica della fascia fluviale richiama una serie di strategie mirate al ripri stino e o conservazione di una percentuale di aree ad elevata naturalit e di particolare pregio e per il mantenimento della caratterizzazione tipica di ciascun luogo e al razionale uso del suolo a partire dai criteri gi definiti dal In tal senso il PTC2 promuove ed indirizza La realizzazione di una rete ecologica provinciale di cui i corsi d acqua debbono essere elementi nevral gici La manutenzione delle aree perifluviali La definizione di indicazioni per la progettazione e realizzazione di nuove opere in alveo e infrastruttu re al fine di mitigare gli impatti garantendo la fu
96. territoriali integrati PTI emersa inoltre l esigenza e l opportunit di definire a partire dalle dorsali principali un circuito ciclo turi stico di rilevanza provinciale che potr anche esse circuiti locali 11 4 1 1 Indirizzi per la revisione del PTC La Provincia di Torino assume un ruolo di rilievo nel l ambito delle strategie regionali in materia di turismo tra i sistemi turistici dominanti in termini di ricetti vit domanda variet e qualit dei servizi offerti indi viduati nel Piano strategico per il turismo regionale rientrano Il territorio della montagna con un offerta essen zialmente incentrata nelle stazioni degli sport inver nali Montagne olimpiche e altri comprensori scii stici e in misura minore nel turismo culturale e ambientale natura escursionismo sport 55 Approvato con dGP n 1382 1360852 del 27 11 2007 anche in attuazione del Documento di Programmazione Economico Finanziaria 2006 2009 in particolare dell obiettivo 2 promuovere la mobilit ecosostenibile 5 Trasmesso al Consiglio regionale nell Aprile 2008 ed attualmente in fase di consultazione 76 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 La Citt di Torino e l Area metropolitana con Strategie generali del PTC2 un offerta essenzialmente incentrata sulle attivit congressuali e culturali sul sistema circuito delle Residenze sabaude sulle opportunit di consumo turistico che il Capoluog
97. un numero di abitanti compreso tra 5 000 e 20 000 unit e inferiore al 2 per quelli con una popolazione minore di 5 000 abitanti Lo 0 4 della popolazione della Provincia di Torino esposta a livelli di rumore estremamen te critici Le attivit per la tutela dell ambiente dall inquinamen to acustico svolte dalla Provincia di Torino si sviluppa no su due ambiti operativi diversi ma paralleli Il primo contempla le competenze di controllo e vigi lanza delle emissioni acustiche e di monitoraggio delle situazioni ambientali di particolare criticit nodi viari densamente trafficati grandi infrastrutture di trasporto e siti industriali il secondo racchiude progetti e studi di ricerca inerenti piani di risana mento acustico di grandi infrastrutture di traspor PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 to valutazione di impatto acustico di grandi opere o di importanti siti industriali piani di Zonizzazione Acustica del territorio Piani di Risanamento Acustico Comunali da integrare con i Piani Regolatori Comunali ed i Piani Urbani del Traffico Considerate le evidenti ricadute della zonizzazione acustica sui diversi aspetti dell organizzazione del territorio ogni proposta urbanistica deve essere compatibile con il Piano di classificazione acu stica o con la proposta di zonizzazione Alla data del 10 agosto 2008 risultano zonizzati 289 Comuni 17 Comuni sono in via di approvazione mentre 9 non h
98. venti e le azioni che nello Schema erano raggruppati secondo progetti complessi di tipo integrato per ambi ti operativi di programmazione coerenti con le istanze 92 di programmazione dello sviluppo regionale L attivit di verifica e classificazione delle azioni di Piano ha comportato la definizione e la messa a fuoco di 5 ambiti prioritari di intervento a loro volta artico lati in misure e linee di intervento che di seguito elen chiamo secondo criteri di priorit mobilit sostenibi le sviluppo economico sostenibile riqualificazione ambientale e territoriale messa in sicurezza del ter ritorio sviluppo integrato del territorio montano L insieme degli interventi previsti per i 5 ambiti compor ta un volume di investimenti significativo dell ordine di 1 387 miliardi di euro di cui 638 milioni di euro pari al 46 del totale di cofinanziamento statale 13 3 Piano strategico del Canavese Con delibera n 1354 426316 2005 del 14 ottobre 2005 la Provincia di Torino ha incaricato il Consorzio per il Distretto Tecnologico del Canavese di predisporre il testo del Piano Strategico del Canavese da portare poi all attenzione della Cabina di Regia e delle altre istanze istituzionali coinvolte Nel Settembre 2007 stato presentato il documento Fig 36 Ambito di riferimento del Piano Strategico conclusivo di Piano che adotta un approccio complessi vo alle tematiche della competitivit e del rilancio per lo sviluppo delle p
99. 000 e la sua corretta gestione costituiscono non solo un vincolo di legge per tutti i Paesi membri che hanno ratificato la Direttiva ma anche un preciso impegno politico confermato nel 2002 quando i Ministri dell Ambiente di 28 Paesi europei hanno riaffermato il proprio impegno firman do la dichiarazione di El Teide Natura 2000 un parte nariato per la Natura La Rete Natura 2000 quasi completata gli Stati membri dell Unione Europea hanno indicato tutti i siti potenzialmente candidabili p SIC entro sei anni dal l approvazione delle liste finali dei SIC da parte dalla Commissione Europea gli Stati per l Italia il Ministero dell Ambiente dovranno ufficialmente designare tali siti come Zone Speciali di Conservazione ZSC Aree inserite Superficie rispetto alla sup nel PTC vigente ha provinciale SIC 103 830 15 20 SIR 2 174 0 32 SIP 269 0 04 Tab 9 SIC SIR SIP in Provincia di Torino Le Zone di Protezione Speciale una volta approvate entrano automaticamente a fare parte della Rete e su di esse si applicano le indicazioni di tutela e gestione della Direttiva Habitat Per l Italia i siti candidabili sono stati proposti dalle singole Regioni e Province autonome in un processo coordinato a livello centrale Boschi e foreste Il rilevante patrimonio provinciale di risorse foresta li prevalentemente concentrato nei territori collina ri e montani un importante risorsa d
100. 06 La rapida urbanizzazione del territorio e il consumo di suolo che questa comporta rap presentano crescenti fattori di pressione per le risorse naturali delle citt contemporanee Al tempo stesso aree verdi come parchi e giardini con la biodiversit animale e vegetale ad esse associata giocano un ruolo sempre maggiore tanto per la sostenibilit ambientale 109 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE delle citt quanto per la qualit della vita di otto milio ni di persone 8 Le aree verdi offrono spazi ricreativi educativi sociali e contribuiscono a dare alla citt un immagine di mag giore vivibilit A questi benefici se ne aggiungono altri di carattere ecologico specialmente se le aree sono alberate miglioramento del clima urbano assorbi mento degli inquinanti atmosferici riduzione dei livel li di rumore specialmente se associate ad altre barrie re attenuazione della luce eccessiva stabilizzazione del suolo e riduzione dell erosione arricchimento della biodiversit Le aree verdi urbane possono altres risultare strategi che come parte di una rete ecologica estesa di connes sione tra le aree naturali urbane e quelle extra urba ne spesso frammentate e depauperate dallo sviluppo incontrollato delle citt Ci che serve non sono i gran di parchi naturali ma un sistema di luoghi verdi accessibili opportunamente attrezzati e diffusa mente distribuiti in mez
101. 1 n 38 smi Costituzione dell Agenzia interregionale per la gestione del fiume Po L r 7 4 2003 n 6 Disposizioni in materia di autorizzazione agli scarichi delle acque reflue domestiche e modiche alla Lr 30 4 96 n 22 ricerca uso e tutela delle acque sotterranee DCR 287 20269 del 17 6 2003 Prima individuazione delle aree vulnerabili da prodotti fitosanitari ai sensi del d lgs 152 99 L r 6 10 2003 n 25 Norme in materia di sbarramenti di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale Abrogazione delle lr 11 4 95 n 58 e 24 7 96 n 49 e 29 12 2006 n 37 Norme per la gestione della fauna acquatica degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca Reg reg n 9 R 2002 e smi Designazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e relativo programma d azione Reg reg n 2 R 2004 Modifiche al regolamento 18 10 02 9 R Reg reg n 10 R 2007 Disciplina generale dell utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici e delle acque reflue e programma di azione per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola Reg regionale n 12 R 2007 Designazione di ulteriori zone vulnerabili da nitrati di origine agricola Acqua Direttiva 91 676 CEE del Consiglio del 12 dicembre 1991 relativa alla protezione delle acque dell inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole Direttiva Quadro 2000 60 CE in materia di acque 207 SPECIFICAZIONE DEI CON
102. 2 Convenzione di Barcellona per la protezione dell ambiente marino 1976 Convenzione di Berna per la conservazione della vita selvatica e dell ambiente naturale in Europa 1979 Direttiva UE sulla conservazione degli uccelli selvatici Direttiva Uccelli 79 409 EEC Convenzione sulla biodiversit Rio de Janeiro Nazioni Unite 1992 Conferenza Ministeriale per la protezione delle foreste in Europa Helsinki 1993 Direttiva UE sulla conservazione degli Habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche Direttiva Habitat 92 43 EC Strategia Paneuropea per la diversit ecologica e paesaggistica Sofia 1995 Strategia comunitaria per la diversit biologica COM 1998 Piano d azione comunitario per la Biodiversit COM 2001 Strategia di Gooteborg Arrestare la perdita di biodiversit entro il 2010 e oltre COM 2006 Paesaggio e Patrimonio architettonico e monumentale D lgs 42 2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio e L r 3 aprile 1989 n 20 e smi Norme in materia di tutela di beni culturali ambientali e paesistici L 9 2006 Convenzione europea del patrimonio archeologico Londra 1969 Convenzione sulla tutela del patrimonio mondiale culturale e naturale Parigi 1972 Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico d Europa Granada 1985 Convenzione europea sul Paesaggio 2000 Rifiuti bonifiche attivit estrattive L r 22
103. 3 delle NdA del PTC vigente relativamente alla tutela dei suoli di I e di classe Land ca pability clas sification dei sistemi ad agricoltura specializzata o vitale e delle aree agricole in contesto metropolitano 115 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 13 12 Infrastrutture materiali Nella Regione e nell area Torinese la domanda di tra sporto cresciuta a ritmi molto sostenuti a causa della variazione dei modelli di consumo e dei processi di terziarizzazione e di decentramento delle imprese Tra il 1990 e il 2006 si evidenzia una diminuzione complessiva della mobilit che vede da una parte una diminuzione del 5 dell utilizzo del mezzo pubblico ma dall altra l aumento della mobilit motorizzata di 2 punti percentuale a cui si aggiunge un leggero incre mento della quota modale di trasporto pubblico Aumentano gli spostamenti motorizzati aventi origine da Torino 44 del totale cos come l interscambio con le altre Province mentre diminuiscono quelli con origine nel resto della Provincia L analisi degli attuali volumi di traffico passeggeri merci conferma l assoluta prevalenza del trasporto su strada con le seguenti peculiarit Elevata concentrazione di traffico su alcune direttrici critiche Squilibrata distribuzione territoriale della domanda Elevata quota di movimentazione delle merci e dei passeggeri su brevi e medie distanze Una responsabilit rilevante
104. 4 2 91 s0 320 1000 1003 100 5 2 38 0 hag Andamento demografico tendenza i corso a partire dai 1991 91 Fig 5 Disaccoppiamento tra la curva demografica e quella del consumo di suolo Fig 6 Superficie consumata tra il 1990 e il 2000 Elaborazione Ufficio di Piano CSI Piemonte Invernali Febbraio 2006 dove la curva demografica si innalza lievemente 2 5 a fronte di una crescita di Il suolo consumato nel 1990 paria circa il 13 consumo di suolo pi che raddoppiata ad es nel del totale del territorio pianeggiante o collinare Pinerolese e in Val di Susa FIG 7 FIG 8 e raggiunge il 15 nel 2006 con un tasso medio Vale inoltre la pena ricordare come la conformazione annuo di incremento pari al 1 15 morfologica della Provincia di Torino descriva una equa Nel periodo 2000 06 il tasso di incremento annuo distribuzione tra la porzione di territorio montano circa stato del 1 5 4 822 ha totale la crescita pi 55 e quello pianeggiante o collinare circa 45 marcata dal 1990 escludendo per le zone montane significativi fenomeni Il fenomeno coinvolge tutti i territori con punte di antropizzazione e focalizzando l attenzione sulle massime nei circondari di Lanzo Ciri e Chivassese restanti aree evidente come il fenomeno del consumo Tasso medio annuo di incremento pari a 2 0 e di suolo assuma proporzioni ulteriormente significative Carmagnolese 1 9 29 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL P
105. 5 6 Obietlivigenerali trasversali bian 38 SISTEMA aaa 40 9 Ilsistema dei centri e lalloro gerar a 40 T0 Sistema Tesidenziale iani iran 42 Offertaresdomanda abitativa rei a E N a 42 10 1 1 La domanda di edilizia a DASSO COSTO 45 10 2 Indirizzi perleurevisione del PIC iaia ia 48 Ti Sistema CO 52 1 1 l Ilisetfore dell imanifatture in Provincia di Torino aac 52 11 1 1 Indirizzi perla revisione del PTC ciciiaa isa 53 112 Il setrore agroforesiale iaia ara a 59 11 2 I nidirizzi per l revisione del iaia 64 lil3ISetiore snergeticon aa E rc 67 T 1 3 1 Indirizzi per la revisione del PTC eine ao 70 11 4 Turismo beni architettonici e Cuur Alisson A R 72 11 4 1 Beni paesaggistici e beni architettonici e percorsi turistici 74 11 4 1 T Indirizzi per la revisionie del PIC 76 80 11 5 1 Indirizzi per la revisione del PTC iii 83 1 16 CORGIUSIONI ai 84 I2 FUNZIONI AIR 85 12 1 Formazione universit e riCerca 85 I22FONena saniaro trai a iii 88 12 3 Indirizzi per lairevisione del ia 89 13 Progetti strategici di trasformazione territoriale 90 CORO
106. 68 910 Tab 2 Popolazione in Provincia di Torino al 2006 fonte Elaborazione Ufficio Statistica su dati ISTAT 2006 Fig 11 Trend famiglie per componenti elab Ufficio di Piano Dati ISTAT 2 Fonte dei dati ISTAT 1981 1991 2001 Fig 12 Stranieri residenti in Provincia di Torino elab Ufficio Statistica Prov TO su dati ISTAT Regione Piemonte 2007 1 Rapporto tra la popolazione anziana in et superiore ai sessantacinque anni e i giovani fino a quattordici anni 14 Rapporto tra persone in et non lavorativa e in et lavorativa 34 Densit abitativa 2006 ab kmq AMT 1 751 1 818 Canavese 80 81 Carmagnolese 173 181 Chivassese 182 187 Eporediese 162 165 Lanzo Cirie 96 100 Pinerolese 104 Valle di Susa 87 91 Totale Provincia 317 328 Densit 2001 ab kmq Circondari proposti Fig 13 Densit abitativa elaborazione Ufficio di Piano Provincia di Torino su dati ISTAT 2006 7 2 Modello morfologico insediativo L azione antropica ha modificato nel corso dei millen ni l assetto morfologico dei terreni terrazzamenti col mate e talvolta la stessa pedologia dei suoli Il risul tato la creazione di una grande variet di paesaggi agrari organizzati sulla base di regole formali pi o meno evidenti che ne hanno determinato la struttura percettiva e che hanno influenzato anche la morfologia degli insediamenti soprattutto quelli rurali modellati
107. A TRA I SETTORI RISORSE IDRICHE AGRICOLTURA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO PIANIFICAZIONE INTEGRATA VALUTARE LE OPERE INFRASTRUTTURE DI CARATTERE STRATEGICO ANCHE IN FUNZIONE DEL LORO IMPATTO SULLE RISORSE IDRICHE PROMUOVERE AZIONI DI MANUTENZIONE DELLE AREE PERIFLUVIALI INTEGRARE GLI OBIETTIVI DI QUALIT AMBIENTALE E GESTIONE DEL CORSO D ACQUA CON QUELLI DI SICUREZZA DEL TERRITORIO AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO 42 MIGLIORARE LA QUALIT DEI CORPI IDRICI Il PTC2 concorre al raggiungimento degli obiettivi quali quantitativi per le acque sotterranee e super ficiali attraverso una strategia articolata di compor tamenti finalizzati al controllo dell inquinamento puntuale e diffuso In tal senso il PTC2 supporta l a gricoltura nel ruolo di presidio ambientale nei con fronti delle risorse idriche attraverso il controllo dei fenomeni di tipo erosivo e di trasporto di inquinanti di origine meteorica e per l effetto protettivo svolto da spe cifiche pratiche agronomiche e colture ad es nel caso di prati permanenti In tal senso il PTC2 prevede Il mantenimento la realizzazione la ricostruzione laddove assenti o degradate in particolare nelle aree di pianura di fasce tampone boscate fasce di vegetazione arbustiva o arborea riparia lungo i corsi d acqua per l intercettazione degli inquinanti di origine agricola La realizzazione di
108. AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 2 SS GENERALI Documenti per il concorso dei Comuni e delle Comunit montane alla formazione del Piano ai sensi dell art 9 ter della legge regionale n 56 77 smi e per della consultazione fra Au torit competente Autorit procedente e gli altri soggetti competenti in materia ambientale ai sensi dell art 13 d lgs n 152 06 smi Approvati dalla Giunta provinciale con deliberazione n 16644 del 14 04 2009 DI TORINO AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE g7 SCHEMA DI PIANO PT OBIETTIVI E STRATEGIE GENERALI SCHEMA DI PIANO OBIETTIVI E STRATEGIE GENERALI Documenti per il concorso dei Comuni e delle Comunit montane alla formazione del Piano ai sensi dell art 9 ter della legge regionale n 56 77 smi e per l avvio della consultazione fra Autorit competente Autorit procedente e gli altri soggetti competenti in materia ambientale ai sensi dell art 13 d lgs n 152 06 smi Approvati dalla Giunta provinciale con deliberazione n 16644 del 14 04 2009 Presidente Antonio Saitta Assessore alla Pianificazione territoriale Protezione Civile Giorgio Giani Coordinamento Paolo Foietta Direttore Area territorio ambiente protezione civile Ha curato la redazione del documento Irene Mortari Servizio pianificazione territoriale I docum
109. ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC2 prevede di aggiornare il proprio quadro cono scitivo ricorrendo a strumenti studi banche dati di settore all attivit di istruttoria delle varianti ai PRG e delle relative VAS ed in particolare alla Rete di moni toraggio delle acque superficiali di interesse provincia le Il PTC2 recepisce le carte delle principali pressioni che individuano le criticit locali AGP 650 135966 2003 e aggiorna la propria cartografia PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 16 Infrastrutture ed impianti Il territorio provinciale attraversato da estese e com plesse reti infrastrutturali ed ospita un grande nume ro di impianti tecnologici alcuni dei quali se non cor rettamente gestiti possono rappresentare una reale o potenziale pressione sulle diverse componenti ambientali che lo compongono Alcuni fattori di pressione Discariche e impianti per il trattamento dei rifiu ti vedi cap 0 Stabilimenti a rischio di incidente rilevante vedi cap 16 2 Siti contaminati e da bonificare vedi cap 16 3 Attivit estrattive vedi cap 16 4 Derivazioni d acqua ad uso idroelettrico vedi cap 16 5 Elettrodotti e centrali di trasformazione e tra smissione elettrica vedi cap 11 3 Impianti radiotelevisivi e stazioni radio base vedi cap 14 4 FIG 63 16 1 Discariche e impianti per il trattamento dei rifiuti In virt delle forti ricadute territoriali ed am
110. Assunto il valore ambientale produttivo e sociale delle aree agricole dei territori periurbani qualsiasi iniziati va di trasformazione di questi spazi implica il detri mento di valori percepiti come collettivi Il ruolo ambientale sociale ed economico svolto dagli spazi agricoli infatti assume nelle zone periurbane una rilevanza pi articolata che nel resto del territorio L idea ormai piuttosto diffusa di territorio periurbano come parco tematico rischia di essere riduttiva artifi ciale e motivata da prevalenti criteri estetici ancorch l unica soluzione attualmente individuata per salva guardare queste aree ma la questione della migliore sistemazione delle aree periurbane dal punto di vista urbanistico e agricolo produttivo sostanzialmente deve essere ancora correttamente impostata si dovranno mettere in atto politiche tese ad equilibrare le condizio ni insediate valorizzando il migliore rapporto con la natura e con le attivit produttive in generale Cos nel rapporto citt agricoltura si dovranno esalta re soprattutto nelle aree a crescita urbana pi equilibra ta e diffusa quegli elementi capaci di stimolare una mag giore crescita e un ulteriore progresso produttivo del set tore agricolo nonostante la persistenza di fenomeni negativi come il consumo di suolo agricolo l abbandono la fuoriuscita dei giovani dall attivit produttiva la diffu sione del part time e la tendenza a praticare l agri
111. C Beni paesaggistici e aree di particolare pregio ambien tale e paesistico Fasce di connessione ecologica corridoi fluviali Zone umide Verde urbano Alla fase di individuazione e progettazione della Rete ecologica provinciale seguir la realizzazione concreta del sistema di connessioni attraverso Norme a carattere prescrittivo per preservare dall e dificazione gli elementi della rete con particolare attenzione alle fasce di pertinenza fluviale alle zone umide e ai varchi funzionali ai corridoi ecologici intendendo con questo termine quei territori in cui l andamento dell espansione urbana ha determina to una riduzione degli ambiti agricoli e o natura li seminaturali tale per cui gli unici spazi relitti rimasti per il passaggio della fauna sono ridotti a dei varchi tra l edificato Norme di indirizzo direttiva anche sotto forma di linee guida eventuale attivazione di uno Sportello per le reti ecologiche rivolte principalmente alle amministrazioni comunali ma non solo per la rea 8 Diploma Sites CE 1991 European Network of Biogenetic Reserves CE 1992 Convenzione di Rio sulla Diversit Biologica 1992 Piano d Azione IUCN di Caracas sui parchi e le aree protette 1992 113 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE lizzazione delle reti ecologiche Norme per la progettazione degli argini che preve dano una localizzazione pi lontana dai
112. COMPETITIVO DEI TERRITORI SALVAGUARDARE LA SPECIFICIT E LE VOCAZIONI PRODUTTIVE LOCALI Il Programma di legislatura regionale 2005 recepen do i principi di Lisbona 2000 e G teborg 2001 ha posto l accento sulla fisionomia policentrica della Regione e sulla necessit di valorizzare le differenti identit e vocazioni dei territori anche quale riferi mento programmatico per l allocazione dei fondi euro pei nazionali e regionali Lo stesso Documento di Programmazione strategico operativa della Regione individua tra gli indirizzi generali del nuovo corso della programmazione economica e territoriale la definizio ne di una rete delle funzioni di eccellenza mediante la previsione di forme di valorizzazione del pi ampio ventaglio possibile di vocazioni e risorse produttive tecnologiche ambientali culturali etc riconoscendo la progettualit territoriale ed esaltando le peculiarit identitarie locali La politica di coesione regionale 2007 2013 riconosce che il successo degli investimenti destinati ad accrescere gli investimenti nei settori ad alto potenziale di sviluppo e nei motori di crescita occupazionale dipende dallo scenario internazio nale ma altres dalle condizioni di contesto e dalle identit locali pre condizioni allo sviluppo D altro canto la valorizzazione dei sistemi produttivi convive con due tendenze l aspirazione a modelli di mixit e la perdita di identit produttiva
113. COORDINAMENTO PROVINCIALE j g IANO remRRiTto ALE Di COO D RAPPORTO PRELIMINARE AL RAPPORTO AMBIENTALE SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI Documento per l avvio della consultazione fra autorit competente autorit procedente e gli altri soggetti competenti in materia ambientale ai sensi dell art 13 del d lgs n 152 2006 smi Approvato dalla Giunta provinciale con deliberazione n 16644 del 14 04 2009 Presidente Antonio Saitta Assessore alla Pianificazione territoriale Protezione Civile Giorgio Giani Coordinamento Paolo Foietta Direttore Area territorio ambiente protezione civile Redazione del documento Irene Mortari Servizio pianificazione territoriale Il Rapporto preliminare al Rapporto ambientale allo Schema di Piano specificazione dei contenuti si fonda sui contenuti dello Schema di Piano PTC2 risultato dell elaborazione dell Ufficio di Piano costituito da personale dei servizi Pianificazione Territoriale GITAC e del Csi Piemonte PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Indice I RAPPORTO PRELIMINARE AL RAPPORTO AMBIENTALE n 187 Te NOTE ROTrITIOlVe si i TAR EASE Ei 187 I lx Eerfasi del 5 2 i 189 2 Caratteristiche e contenuti del Rapporto preliminare e del Rapporto ambientale 190 Ambitodl iInfuenza sdel PIANOz ernia 191 3 1 Quadro di riferimento territoriale ed AM
114. COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 18 Rischio idrogeologico 5 170 18 1 Indirizzi per la revisione deli ii 175 Sfrumenti conoscitive DANche dalia 177 Conclusioni istruzioni pel 179 ALLEGATO I TABELLA DI SINTESI OBIETTIVI STRATEGIE GENERALI ALLEGATO II TAVOLA 1 SCHEMA STRUTTURALE DELLE INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA ALLEGATO III TAVOLA 2 SCHEMA STRUTTURALE DELLE PRINCIPALI COMPONENTI ANTROPICHE E NAURALI 1 Introduzione ragioni e contenuti della revisione del Piano Sono trascorsi 10 anni dalla elaborazione ed approva zione da parte del Consiglio Provinciale del primo Piano territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino ed ora necessario iniziare il percorso istitu zionale per proporre una sua revisione strutturale Il PTC stato un piano sopratutto di indirizzi che in un quadro normativo incerto ha assunto il ruolo di anticipatore di temi percorsi e processi oggi in gran parte ripresi dalla nuova e attesa Legge regionale di governo del territorio La sua efficacia stata invece purtroppo limitata cer tamente in gran parte per ragioni esterne alla volont della Provincia La Regione Piemonte nel 1999 interpretando in modo restrittivo la norma non ha consentito l applicazione della salvaguardia e pertanto il PTC entrato in funzione solo con
115. Capoluogo produce una serie di effetti che vanno dalla scarsa manutenzione del territorio all oc cupazione di suoli vuoti spesso di interesse agrono mico all aggravarsi di tutti quei fenomeni di pressio ne ambientale che sono connessi a fenomeni di con centrazione di popolazione e attivit produttive inqui namento dell aria traffico PTC2 si propone di contenere tale tendenza agendo anche sul tema del turismo e promuovendo Il recupero e dove necessario la rifunzionalizza zione in veste turistica dei nuclei e degli edifici alpini e rurali L agriturismo come fonte di reddito integrativo a quello agricolo Una maggiore accessibilit e infrastrutturazione es Banda larga OB20 RECUPERARE E VALORIZZARE IL SISTEMA DEI TESSUTI STORICI MINORI DEI MONUMENTI E DEGLI EDIFICI DI RILIEVO STORICO ARTISTICO TESTIMONIALE NONCHE PRINCIPALI PERCORSI STORICO CULTURALI E TURISTICI RECUPERATI E VALORIZZATI L individuazione di tessuti storici minori beni ambientali e culturali e la definizione di specifici indi rizzi per il loro recupero e valorizzazione sono aspetti di primaria importanza per il nuovo Piano In conti nuit con le disposizioni del vigente PTC il PTC2 intende Individuare e preservare i caratteri tipizzanti del T architettura minore dei nuclei di pi antico dell insediamento nonch delle borgate su ver sante con attenzione anche alla qualit e alla fragi lit
116. DETERMINANTI RICONDUCIBILI A POLITICHE SETTORIALI DA APPLICARE AI DIVERSI LIVELLI TERRITORIALI AL FINE DI VALUTARNE LO SPECIFICO IMPATTO SUL BENESSERE DELLA POPOLAZIONE IN OGGETTO CONIUGARE E COORDINARE INSIEME LE POLITICHE RIFERITE AI DIVERSI SISTEMI DI RIFERIMENTO DEL PIANO PER MIGLIORARE LE DIVERSE COMPONENTI ED I DIVERSI ASPETTI CHE ONDIZIONANO LA QUALIT DELLA VITA AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA CON LA RAFFINAZIONE E L AMPLIAMENTO DEI FATTORI IN STUDIO MONITORARE L ANDAMENTO DEI DETERMINANTI E L ATTUAZIONE DEL PIANO 169 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 52 MIGLIORARE LO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE Il PTC2 intende acquisire dall Osservatorio sulle politi che sociali della Provincia di Torino Servizio Solidariet Sociale lo stock di indicatori nonch le risultanze del modello di analisi multifattoriale dei determinanti terri torialmente articolati che afferiscono alle quattro macro aree individuate dall Organizzazione Mondiale della Sanit al fine di favorire attraverso la pianificazione ter ritoriale lo stato di salute della popolazione presente sul proprio territorio In tal senso il PTC2 potr individuare ed evidenziare le correlazioni e le interdipendenze tra i processi decisio nali e gli impatti sulla salute determinanti sociali culturali economici e ambientali in una prospettiva operativa di sostenibilit territoriale in cui
117. E PER IL RUOLO CHE ESERCITANO NELLA FISSAZIONE DEL CARBONIO ED UN USO AGRICOLO FORESTALE TURISTICO RICREATIVO LIMITANDONE IL CONSUMO LA FRAMMENTAZIONE L EROSIONE MA ANCHE IL LORO ABBANDONO E LA LORO RIDUZIONE DI VALORE AMBIENTALE INDIVIDUARE E REALIZZARE LA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE QUALIFICARE RIFUNZIONALIZZARE E VALORIZZARE LE AREE VERDI URBANE E PERIURBANE TUTELARE E QUALIFICARE PAESAGGIO AGGIORNARE L OSSERVATORIO SULLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI CONSUMO DI SUOLO SVILUPPARE L OSSERVATORIO SULLE TRASFORMAZIONI DELLE SUPERFICI FORESTALI MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO E DELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE All interno dell obiettivo generale della riduzione del consumo di suolo si colloca la tutela dei suoli di prima e di seconda classe di Capacit d uso IPLA ovvero dei suoli maggiormente vocati al uso agricolo risorsa rara e sostanzialmente non rinno 112 vabile che rappresenta solo pi il 16 dell intero territorio provinciale L estrema significativit di tale risorsa risiede nel suo potenziale produttivo ma anche ricreativo ecologico nonch per la valenza dal punto di vista estetico percettivo sistema dei campi chiusi etc quindi essenziale che gli orizzonti podologici pregia ti siano preservati integri escludendo la possibilit di trasformazioni d uso che implichino la sottrazione di suolo o comunque l alterazione delle sue car
118. EI CITTADINI PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Strategie generali del PTC2 INTEGRARE E COORDINARE LE POLITICHE E LE AZIONI DEL PTC2 CON LE POLITICHE E LE AZIONI DI SETTORE ST94 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DELLE POLITICHE E DELLE AZIONI ST A18 AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA ST M14 MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO OB46 CONTENERE GLI IMPATTI AMBIENALI E TUTELARE IL BENESSERE DEI CITTADINI A seguito dell aggiornamento e adeguamento del sar necessario verificare la coerenza dei criteri loca lizzativi contenuti nel PPGR e gi allineati al PTC vigente rispetto alle previsioni del nuovo strumento Il PTC2 inoltre in accordo con il PPGR definisce indi rizzi e criteri per la mitigazione e le compensazio ni ambientali conseguenti alla realizzazione degli impianti come mezzo per la riduzione del conflitto sociale e per ristabilire un bilancio ecologico positivo Tale attivit sar svolta all interno di uno specifico tavolo intersettoriale di confronto e lavoro la cui atti vazione gi prevista dal Piano strategico ambientale per la sostenibilit provinciale nell ambito del quale potranno trovare spazio nuove proposte per un otti male coordinamento tra PPGR e 2 In generale l impatto creato dalla realizzazione di impianti dovr essere compensato da interventi sullo stesso territorio atti a migliorare la qualit della vita dei cittadini che in quel
119. ERE POLITICHE CONCERTATE DI OFFERTA INDUSTRIALE A LIVELLO DI AMBITO SOVRACOMUNALE CONCERTAZIONE E COPIANIFICAZIONE PEREQUAZIONE TERRITORIALE PROMUOVERE LA QUALIT URBANISTICA ED EDILIZIA PROMUOVERE POLITICHE DI RIUSO DEGLI STOCK EDILIZI INUTILIZZATI E O SOTTOUTILIZZATI SUPPORTARE LA TRANSIZIONE AD UN SISTEMA MULTIPOLARE DIVERSIFICATO SPECIALIZZATO E INTERCONNESSO ATTRAVERSO RETI DELLA CONOSCENZA DELL INNOVAZIONE DELLA FORMAZIONE CONIUGARE LE POLITICHE DI SVILUPPO ECONOMICO DEL TERRITORIO COERENTEMENTE ALLE SUE VOCAZIONI FAVORIRE LO SVILUPPO DI FILIERE PRODUTTIVE FORTI CREARE CONTESTI FAVOREVOLI ALLO SVILUPPO DELLE ATTIVIT PRODUTTIVE INFRASTRUTTURE E RETI MATERIALI ED IMMATERIALI AGEVOLARE L INNOVAZIONE TECNOLOGICA ALL INTERNO DEL SISTEMA ECONOMICO CONTRASTARE IL CONSUMO DI SUOLO E LA DISPERSIONE SPRAWLIG SUL TERRITORIO DELLE AREE PRODUTTIVE INCENTIVARE POLITICHE DI RIQUALIFICAZIONE E DI SVILUPPO SOSTENIBILE DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE DELLE ATTIVIT E DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E FAVORIRE LA REALIZZAZIONE DI AREE PRODUTTIVE ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE AGGIORNARE E COMPLETARE L OSSERVATORIO DELLE POLITICHE URBANISTICHE DEGLI ENTI LOCALI MONITORARE L EVOLUZIONE DEGLI SCENARI ECONOMICO PRODUTTIVI E L ATTUAZIONE DEL PTC2 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 OB5 VALORIZZARE LE IDENTIT LOCALI E RAFFORZARE IL POSIZIONAMENTO
120. ETTRICHE Il PTC aggiorna il proprio quadro conoscitivo facendo riferi mento agli studi e alle banche dati di settore e alle struttu re tecniche preposte al rilascio delle autorizzazioni agli impianti PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO RISORSE IDRICHE Il PTC2 prevede di aggiornare il proprio quadro conoscitivo ricorrendo agli strumenti studi banche dati di settore all at PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 o b A 7 6 2 na QUALITA DELL ARIA 2002 20081 SUPERAMENTI DEI LIMITI PER LA PROTEZIONE DELLA SALUTE LIMANA Scata 1840000 Fig 70 Liveli di emissioni di 02 03 PM10 elab Ufficio di Piano 197 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE tivit di istruttoria delle varianti ai PRGC e delle relative VAS ed in particolare ai dati forniti dalla Rete di monitoraggio delle acque superficiali di interesse provinciale nonch recepisce le carte delle principali pressioni che individuano le criticit locali AGP 650 135966 2003 Il Piano aggiorna la propria cartografia con particolare riferimento a qualit delle acque superficiali Indice SACA fonte Provincia di Torino Servizio Risorse idriche zone di ricarica delle falde zone vulnerabili da nitrati fonte Regione Piemonte FIG 71 INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI SALUTE PUBBLICA Il PTC aggiorna il proprio quadro conoscitivo facendo riferi mento agli stud
121. Elaborazione e dati Ufficio di Piano Prov To L obiettivo dell iniziativa sviluppare le condizioni ambientali culturali economiche perch il territorio opportunamente attrezzato e comunicato costituisca la risorsa per un sistema virtuoso di produzione di qualit con migliori opportunit di accoglienza turistica e di commercializzazione dei vini in area rurale PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 La Strada reale dei vini torinesi potr costituire uno Il valore di cura del territorio di cui la Strada si fa pro strumento per rafforzare il senso di identit delle motrice intende inoltre favorire la diffusione di una comunit rurali ed il rapporto che le lega al terri convinta consapevolezza dei principi di sostenibilit torio migliorando la capacit di integrazione col tes ambientale di utilizzo parsimonioso delle risorse suto sociale urbano e la disponibilit di servizi naturali di riduzione degli impatti ambientali di tute la della biodiversit r b N E anit Lei Fig 30 Strada reale dei vini Elaborazione Ufficio di Piano 75 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Il Circuito delle Residenze sostenuto principalmen te dalla Regione Piemonte pu rappresentare una for midabile opportunit di sviluppo purch la fruizione delle Residenze Sabaude segua almeno in parte un modello a circuito solo in questo modo si potr otte
122. GETTO DI TERRITORIO CONSIDERANDO LE STAZIONI ED I NODI DI INTERSCAMBIO TRA LE DIVERSE MODALIT DI TRASPORTO COME CENTRI DI SERVIZIO URBANI SVILUPPO DEL SISTEMA DELLA LOGISTICA PROVINCIALE MERCI SITO DECONGESTIONARE LA TANGENZIALE DI TORINO ATTRAVERSO NUOVE INFRASTRUTTURE Corso Obiettivi prioritari MARCHE EVENTUALE 4 CORSIA TANGENZIALE EST CONNETTERE ALLE RETI INFRASTRUTTURALI COMPLETARE LA REALIZZAZIONE DELLA EUROPEE LA PROVINCIA DI TORINO PEDEMONTANA E DELL ANULARE ESTERNA POTENZIARE LA RETE DEI SERVIZI DI TRASPORTO MIGLIORARE LA RETE STRADALE ESISTENTE IMPATTI PUBBLICO AMBIENTALI SUGLI INSEDIAMENTI PERICOLOSIT EFFICIENZA FUNZIONALE RAPPORTO TRA MOBILIT INFRASTRUTTURE MIGIORARE LA QUALIT DELLA VITA DEI CITTADINI DEFINIRE LINEE GUIDA FINALIZZATE ALLA VERIFICA IN RIDUCENDO GLI EFFETTI NEGATIVI DI MOBILIT FASE PROGRAMMATORIA DELLA COMPATIBILIT E INFRASTRUTTURE AMBIENTALE PAESAGGISTICA DEGLI INTERVENTI RELATIVI ALLE INFRASTRUTTURE AGGIORNARE L OSSERVATORIO SU PROGETTI ED RENDERE PI ACCESSIBILI LE AREE MARGINALI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI E SVANTAGGIATE MEDIANTE LA REALIZZAZIONE DEGLI ASSI DI VALLE L INCREMENTO DEL TRASPORTO PUBBLICO ETC ST M10 MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO 121 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 29 CONNETTERE ALLE RETI INFRASTRUTTURALI EUROPEE LA PROVINCIA DI T
123. I COORDINAMENTO PROVINCIALE Gli osservatori ad oggi costituiti assumono sempre pi il ruolo di strumenti di supporto al sistema degli enti locali la loro formazione e la loro gestione dovr pro gressivamente evolvere da funzione interna alla Provincia ad attivit di assistenza agli enti locali Tra gli osservatoriprovinciali si evidenziano Osservatorio delle politiche urbanistiche degli enti locali Ha l obiettivo di monitorare i processi di pianificazio ne osservando evoluzioni e cambiamenti introdotti dai PRG e dalle loro varianti integrando nel PTC2 le scelte di pianificazione locale Osservatorio sulle trasformazioni territoriali della Provincia di Torino consumo di suolo e sprawling Il monitoraggio del consumo dei suoli negli ultimo decenni ha permesso di realizzare di un primo bilan cio della trasformazione del territorio provinciale Tale attivit indispensabile per pianificare e programma re correttamente gli interventi e per valutare la eco sostenibilit delle politiche territoriali condotte dai diversi enti Osservatorio sull ambiente e Agenda 21 Lo strumento nato come supporto alle politiche di tutelare e valorizzare su molteplici temi ambientali risorse idriche organizzazione gestione e smaltimen to rifiuti risanamento acustico e qualit del aria bonifiche di siti industriali e aree contaminate etc Integrando aspetti geografici tecnici e gestionali TOsservator
124. I DI CARATTERE AMBIENTALE E TERRITORIALE AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA MONITORARE IL RECEPIMENTO E L ATTUAZIONE DELLA VARIANTE DA PARTE DEI COMUNI PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 OB47 RIDURRE IL RISCHIO TECNOLOGICO LEGATO ALLA PRESENZA DI STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Il PTC2 individua come obiettivo prioritario la riduzio ne del rischio tecnologico e la tutela del contesto naturale e antropico circostante gli stabilimenti a tal fine si avvale della specifica Variante al PTC in materia di stabilimenti a rischio di incidente rilevante predisposta ai sensi del d m 9 maggio 2001 In occa sione dell aggiornamento e adeguamento del PTC sar pertanto necessario verificare la coerenza fra lo stru mento di dettaglio e le indicazioni del PTC2 nonch si provveder se necessario ad aggiornare la relativa cartografia ST A19 AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA L elenco delle aziende a rischio di incidente rilevante aggiornato costantemente dalla Regione Piemonte che rende disponibili i dati del Registro regionale delle aziende Seveso sul proprio sito internet attraverso il sistema informativo SIAR Il quadro conoscitivo che il PTC2 si propone si compone dell aggiornamento costante dei dati relativi alla localizzazione delle azien de a rischio di incidente rilevante nonch delle infor mazioni fornite dai Comuni in attuazione della speci fica Variante al PTC
125. I LOCALI ALLA PROGETTAZIONE E ALL ADOZIONE DI POLITICHE IN MATERIA DI RISPARMIO ENERGETICO ADERIRE A PROGETTI MIRATI E BUONE PRATICHE OB16 INDIVIDUATI E SVILUPPATI CON I PARTNER INTERESSATI MIGLIORARE L EFFICIENZA ENERGETICA NELL AMBITO DELLE SEDI DI CONCERTAZIONE TERRITORIALE Il PTC2 potr definire criteri ed indirizzi ad uso dei ORIENTARE E INTEGRARE LE PROPRIE STRATEGIE E PRG per la progettazione e l adozione di misure di AZIONI SULLA BASE DEI CRITERI GENERALI DI risparmio energetico criteri da inserire nei regola RISPARMIO ENERGETICO E UTILIZZO PREFERENZIALE menti edilizi nei Piani di illuminazione pubblica piani DI FONTI RINNOVABILI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA energetici in coerenza con quanto definito dalla SUPPORTARE LA PREDISPOSIZIONE E L AGGIORNAMENTO normativa nazionale e regionale DEI PRINCIPALI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE Il PTC2 inoltre intende orientare le proprie strate ENERGETICA PROVINCIALE E DEI PIANI E DOCUMENTI gie e azioni sulla base dei risultati delle analisi e delle DI SETTORE valutazioni riferite all evoluzione del sistema energeti co provinciale Analisi sul teleriscaldamento monito AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA raggio del risparmio energetico e dell utilizzo di fonti rinnovabili MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Infine il Piano pu fornire un aiuto alla costruzione di un quadro conoscitivo territoriale base per la predi sposizione e l aggiornamento dei pr
126. IALE Nuovo Piano Territoriale e Piano Paesaggistico Regionale PTR PPR RIFIUTI Piano regionale di gestione rifiuti DIFESA DEL SUOLO Piano stralcio per il riassetto idraulico del bacino del Po PAI Linee guida regionali sulle Aree produttive ecologicamente attrezzate APEA ATTIVIT PRODUTTIVE E Indirizzi generali e criteri di programmazione urbanistica per l insediamento del commercio al dettaglio in sede COMMERCIO fissa in attuazione del d lgs 31 3 98 n 114 DCR 29 10 99 n 563 13414 34 2004 LIVELLO PROVINCIALE STRUMENTO Piano strategico ambientale per la sostenibilit Provincia di Torino 2008 Tema strategia Obiettivi AREE PERIURBANE Gestione sostenibile del territorio nelle aree periurbane MOBILIT Opzioni di mobilit sostenibile per il miglioramento della qualit della vita ENERGIA Promozione del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili DOEI ENI Sostenibilit delle attivit e degli insediamenti produttivi CONSUMI E RIFIUTI Sostenibilit dei consumi e della gestione dei rifiuti IL QUADRO DEGLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILI AMBIENTALE E COMPLETO E CONDIVISIBILE 206 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 4 2 Principali riferimenti normativi La scelta dei riferimenti focalizzata su quelle norme che hanno in se pi di altre principi espliciti di sosteni bilit ambientale COMPONENTI AMBIENTALI LIVELLO NAZIO
127. IANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Fig 7 Tasso medio annuo di incremento di consumo di suolo 1990 2006 Elaborazione Ufficio di Piano CSI Piemonte Il consumo di suoli fertili Il suolo fertile una risorsa rara e sostanzialmente irriproducibile con potenzialit plurime funzione produttiva agricoltura ambientale riserva di risorse primarie paesaggistica campi chiusi filari Tali peculiarit assumono un valore amplificato nelle aree di pianura costantemente minacciate dall inva denza immobiliare ma necessitano di tutela anche in ambito collinare e di montagna dove possono essere soggette a pratiche che ne ledono irreversibilmente le qualit In tali zone tra l altro l attivit agricola soprattutto se sorretta da un impegno ecologico costi tuisce un importante condizione operativa per la sal vaguardia dell ambiente e di ogni sua componente per la manutenzione del territorio Tra il 1990 e il 2006 in Provincia di Torino sono stati consumati 3 978 ettari di suoli di I e II Classe di Capacit d uso Il consumo di suolo fertile ha raggiunto nel 2006 nella Provincia di Torino il valore del 18 4 rispetto 30 Fig 8 Rapporto tra superficie consumata e su territoriale Elaborazione Ufficio di Piano CSI Piemonte al totale delle aree ricadenti nella Ia e Ila Classe di capacit d uso 2 5 rispetto al 1990 con punte nell Area Metropolitana Torinese del 34 1 4 1
128. ITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 circolazione veicolare da adottarsi nel periodo ottobre 2005 gennaio 2006 I provvedimenti stabiliti nel Piano sono finalizzati a contenere le emissioni di tutti gli inquinanti atmosfe rici e in particolare del particolato atmosferico PM10 del biossido di azoto e dell ozono che rappresentano la principale criticit sul territorio piemontese Vengono inoltre definite le azioni da attuare nel caso in cui si verifichino superamenti delle soglie di allar me ad es per il parametro biossido di azoto per il parametro biossido di zolfo per l ozono A partire dalla riflessione sul fatto che la mobilit delle persone e delle merci rappresenta la principa le fonte di pressione sulla qualit dell aria e che contrariamente a quanto avviene per le emissioni di origine industriale e per quelle legate al riscaldamen to civile non esistono strumenti normativi che ne con sentano una regolazione di tipo ambientale la Provincia individua attraverso il Piano d azione una serie articolata di provvedimenti per la progettazione e la pianificazione dei sistemi di trasporto e delle infra strutture stradali con la finalit di diminuire le emis sioni provenienti dalla mobilit Particolare attenzione rivolta alle nuove metodologie quali la modellistica ambientale che analizza i fenomeni di trasporto e la diffusione dei principali agenti inquinanti Tra le azioni previste e avviate in tem
129. L PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE La domanda di abitazioni dimensionata in relazio ne al rapporto tra numero totale di famiglie e il nume ro complessivo di abitazioni al 2001 L intensit della domanda pi alta dove il numero delle famiglie si avvicina maggiormente allo stock abi tativo tale condizione caratterizza in maniera diffusa la totalit dell Area metropolitana e quasi tutto il ter ritorio del Carmagnolese con porzioni significative anche nel Pinerolese si distribuisce nei sui valori pi alti vedi figura 7 principalmente nell Area metropoli tana torinese nei Comuni a corona e comunque nelle aree interessate dalla presenza di importanti direttrici di comunicazione L intensit della domanda decresce invece verso i territori montani dove l offerta di abita zioni maggiore rispetto alla domanda delle famiglie Operando un confronto fra i trend di crescita delle famiglie e quello delle abitazioni si osservano compor tamenti in controtendenza dove le famiglie diminui scono a fronte di una attivit edilizia crescente Comuni evidenziati in giallo in altre realt si osser va un incremento delle abitazioni di oltre 5 punti per centuale maggiore rispetto al trend di crescita delle famiglie Comuni evidenziati in azzurro Per quanto concerne i Comuni turistici e in quelli ad economia turistica l attivit edilizia spinta pu essere spiegata dalla realizzazione di u
130. Lusigli San Giusto C se Foglizzo Caluso Mazz Villareggia Montanaro Chivasso Rondissone Torrazza Piemonte Verolengo Nord 4 Barbania Vauda C se Front San Carlo C se Rivarossa San Francesco al Campo Lombardore San Benigno C se Lein Volpiano Brandizzo Settimo T se Nord 5 Mathi Grosso Nole Villanova C se Ciri Robassomero San Maurizio C se Caselle Borgaro Torino Nord 6 San Mauro Castiglione T se Gassino San Raffaele Cimena Castagneto Po Rivalba Sciolze Cinzano San Sebastiano da Po Casalborgone Lauriano Monteu da Po Cavagnolo Brusisco Brozolo Verrua Savoia Sud 1 San Gillio Druento Venaria Alpignano Pianezza Collegno Buttigliera Alta Rosta Rivoli Collegno Grugliasco Sud 2 Villarbasse Bruino Piossasco Rivalta Orbassano Beinasco Nichelino Sud 3 Volvera None Candiolo Vinovo La Loggia Piscina Airasca Piobesi T se Scalenghe Castagnole Piemonte Buriasco Cercenasco Virle Osasio Sud 4 Osasco Garzigliana Macello Vigone Pancalieri Lombriasco Carignano Campiglione Fenile Cavour Villafranca Piemonte Sud 5 Baldissero T se Pavarolo Montaldo T se Marentino Pino T se Chieri Andezeno Arignano Mombello di Torino Moriondo Pecetto Moncalieri Trofarello Cambiano Riva di Chieri Santena Villastellone Poirino Isolabella Carmagnola Pralormo FIG 67 Per quanto concerne una illustrazione di dettaglio della metodologia ado
131. MENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE politiche di utilizzo delle risorse e la pianificazione dovr proporre specifici indirizzi per mitigare alcu ne delle cause e degli effetti connessi al cambia mento climatico come il contenimento delle emis sioni indotte dal traffico veicolare ed il contrasto alla progressiva erosione degli stock pozzi di carbonio Il PTC pu concorrere ad affrontare queste sfide indi rizzando il sistema territoriale a politiche anti reces sive orientando interventi di riorganizzazione del territorio basati sul riuso riqualificazione e riorga nizzazione del sistema degli insediamenti produttivi e commerciali limitando il consumo di suolo fertile ed agricolo sviluppando sul modello americano insieme all ammodernamento del sistema delle infrastrutture un green new deal su tematiche quali l energia ed il risparmio energetico la sicurez za idrogeologica e la qualificazione ambientale Un aiuto in questo senso pu venire proprio dalle poli tiche per il contrasto del cambiamento climatico che dovranno attivare un sistema di incentivi e pena lizzazioni e ripensare il sistema della fiscalit in modo da spostare la tassazione dal lavoro al consumo di risorse preziose come quelle ambientali Non bastano le grandi opere ma occorre promuovere innovazione e ricerca su energia gestione ottimale delle risorse primarie acqua e del post consumo rifiuti investir
132. Misto dell OMI del 28 1 2009 di validazione dell andamento del mercato immobiliare nella Provincia di Torino 48 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 10 2 Indirizzi per la revisione del PTC Obiettivi prioritari GARANTIRE IL DIRITTO ALL ABITAZIONE DELLE FASCE PI DEBOLI DELLA POPOLAZIONE ASSUMERE NEI PRG IL METODO DI VERIFICA PREVENTIVA PER UNO SVILUPPO INSEDIATIVO RESIDENZIALE GIUSTIFICATO NEI LUOGHI NELLE MOTIVAZIONI E NELLE QUANTIT Strategie generali del PTC2 PROMUOVERE POLITICHE CONCERTATE DI OFFERTA RESIDENZIALE A LIVELLO DI AMBITO SOVRACOMUNALE PEREQUAZIONE TERRITORIALE Fig 25 Numero Transazioni Normalizzato al 1 sem 2008 PROMUOVERE LA QUALITA i er fonte Agenzia del Territorio Nota territoriale 1 semestre PROMUOVERE POLITICHE DI RIUSO DEGLI STOCK 2008 EDILIZI INUTILIZZATI SOTTOUTILIZZATI INDIVIDUARE CRITERI TERRITORIALI URBANISTICI E DIMENSIONALI PER L INSEDIAMENTO DELLE NUOVE AREE RESIDENZIALI INDIVIDUARE I COMUNI I CUI SI DEVONO PREVEDERE QUOTE DI EDILIZIA SOCIALE E RELATIVI CRITERI DIMENSIONALI INTEGRARE LE POLITICHE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE CON LE POLITICHE SOCIALI FORMULARE REGOLE CONDIVISE PER L INSERIMENTO DI NUOVI INSEDIAMENTI EDILIZI RESIDENZIALI MORFOLOGIA URBANA AGGIORNARE E COMPLETARE L OSSERVATORIO DELLE POLITICHE URBANISTICHE DEGLI ENTI LOCALI COSTITUIRE L OSSERVATORIO SUL SISTEMA INSEDIATIVO RE
133. N RAZIONALE pianificazione e di programmazione di settore di livel UTILIZZO DELLE RISORSE NATURALI ACQUA SUOLO lo europeo e locale CONTENERE L USO DELLE RISORSE IN CONSIDERAZIONE DELLE REALI NECESSIT E DELLA LORO DISPONIBILIT Strategie generali del PTC2 INTEGRARE E COORDINARE POLITICHE E AZIONI DEL PTC2 CON POLITICHE E AZIONI DI SETTORE FINALIZZATE ALLA RIDUZIONE DELL INQUINAMENTO E AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALIT DELL ARIA VEGETAZIONE In particolare i sistemi sui quali il PTC2 intende agire INDIRIZZARE LE SCELTE URBANISTICHE E GLI sono viabilit e trasporti e risorse energetiche INTERVENTI EDILIZI VERSO PRINCIPI DI EFFICIENZA sink di carbonio ENERGETICA A partire dal assunzione che l ambiente naturale e il paesaggio sono valori da tutelare su tutto il territorio la realizzazione di nuove infrastrutture ove necessa rie deve avvenire utilizzando per quanto possibile infrastrutture e tracciati esistenti minimizzando lo spreco di territorio fertile l impatto su aree boscate e di pregio ambientale l impatto sul paesaggio sulle SOSTENERE FORME DI MOBILIT SOSTENIBILE ES PISTE CICLABILI METTERE IN ATTRO AZIONI IN GRADO DI EVITARE CONTENERE GLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SULL UOMO SICUREZZA E SULL AMBIENTE SEPNENZIONE emergenze naturalistiche storico culturali architetto REALIZZARE UNO STRUMENTO TECNICO DI ANALISI niche Inoltre necessario allontanare il tra
134. NALE E REGIONALE LIVELLO COMUNITARIO D lgs n 351 del 4 agosto 1999 Attuativo della direttiva quadro 1996 62 CE Decreto 2 aprile 2002 n 60 Recepimento della direttiva 1999 30 CE del Consiglio del 22 aprile 1999 e della direttiva 2000 69 CE L 20 2002 Ratifica Protocollo di Kyoto e Deliberazione CIPE n 123 2002 Revisione delle linee guida per le politiche e Aria e clima misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas serra D lgs n 183 del 21 05 2004 Attuazione della direttiva 2002 3 CE relativa all ozono D lgs aprile 2006 n 152 e smi Norme in materia ambientale lr n 43 del 7 aprile 2000 Disposizioni per la tutela dell ambiente in materia di inquinamento atmosferico Prima attuazione del Piano Regionale per il risanamento e la tutela della qualit dell aria e Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento climatico 1994 Protocollo di Kyoto 1997 Sesto programma d azione ambientale comunitario 2002 Strategia comunitaria sul cambiamento climatico COM 2005 Programma europeo sul cambiamento climatico 2000 e 2005 Libro Verde Verso una nuova cultura della mobilit urbana COM 2007 551 Bruxelles 25 09 2007 D lgs 152 99 e smi Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento Dir 2000 60 CE D lgs 152 2006 e smi L r 29 12 2000 n 61 Disposizioni per la prima attuazione del d lgs 11 5 99 n 152 e L r 26 3 1990 13 smi Discipl
135. NO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE strategie elaborate e degli interventi previsti pro grammati e attuati nonch dell assetto territoriale che tali soluzioni comportano 3 Componente operativa Azioni interventi e pro getti di trasformazione da porre in essere a medio breve termine disciplinando caratteri modalit valutabilit concorrenzialit Dalla legislazione nazionale e regionale derivano i tre profili caratterizzanti la natura del PTC2 Coordinamento Carattere fondante esplicita mente richiamato nella titolazione dello strumento e definisce il ruolo attribuito alla Provincia dalla legge 142 90 ed espresso in particolare dal comma 1 dell art 15 Compiti di programmazione della Provincia Indirizzo Ai sensi del comma 2 dell art 15 della legge 142 90 e comma 4 art 4 lett b e c comma 3 art 5 della legge regionale 56 77 e smi il PTC si rivolge agli strumenti urbanistici e ai piani e pro grammi di settore che possono precisare e renderne attuative le disposizioni Cogenza Riconosciuta alla let a comma dalla legge regionale 56 77 smi e attuata anche attra verso la salvaguardia di cui all art 58 della mede sima legge regionale si esplicita attraverso l intro duzione e la precisazione da parte del PTC di dispo sizioni cogenti o immediatamente prevalenti sulla disciplina di livello comunale vigente nonch nei confronti degli interventi
136. NTE L elenco delle aziende a rischio di incidente rilevante aggiornato costantemente dalla Regione Piemonte che rende disponibili i dati del Registro regionale delle aziende Seveso sul proprio sito internet attraverso il sistema infor mativo SIAR Il quadro conoscitivo che il PTC2 si propone si compone dell aggiornamento costante dei dati relativi alla localizzazione delle aziende a rischio di incidente rilevante nonch delle informazioni fornite dai Comuni in attuazione della specifica Variante al PTC ai sensi del d m 9 maggio 2001 Risulta inoltre necessario verificare le informazioni ambientali e territoriali funzionali all attuazione della sud detta Variante 196 INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI SITI CONTAMINATI E BONIFICHE Il PTC2 riconosce l importanza di disporre di una banca dati aggiornata e condivisa sui siti contaminati per intervenire in maniera efficace e solerte nella prevenzione e messa in sicurezza dei siti Al fine di limitare la ridondanza nelle attivit di caratterizzazione dei siti inquinati e accelerare l espletamento delle procedure risulta particolarmente importante l elaborazione e la diffusione delle informazioni ambientali inerenti i procedimenti in corso soprattutto nel caso di aree caratterizzate da inquinamento diffuso o alla presenza di contaminazione legata a valori di fondo natura le ad oggi non esiste un sistema unificato e aggiornato di elaborazione e rappresentazione cartografica delle in
137. ORINO Sostenere la strategicit del Corridoio Ferroviario Europeo tra Lisbona e Kiev e lavorare per il suo com pletamento a Sud delle Alpi sensibilizzando gli enti locali delle aree interessate un esempio di come declinare concretamente il concetto di sviluppo soste nibile In questa chiave la Provincia di Torino si impegnata in prima persona per il completamento delle grandi infrastrutture ferroviarie in fase di costruzione e progettazione Torino Lione Alta Capacit verso Milano e Venezia passante ferroviario e gronda merci di Torino Il PTC assume prioritariamente con riferimento al tema delle connessioni internazionali l obiettivo gene rale di favorire la connessione della Provincia di Torino con l Europa e persegue nel quadro delle politiche europee sulle comunicazioni interventi sintetizzabili nei seguenti temi Alta Velocit Alta Capacit AV AC Torino Lione e Torino Milano Sul territorio provinciale localizzato lungo la fascia dell Eurocorridoio 5 Lisbona Kiev sorgeranno due opere infrastrutturali fortemente caratterizzanti la mobilit di persone e merci nell ambito di tale corri doio le linee Alta Velocit Alta Capacit AV AC Torino Lione e Torino Milano Il PTC ha dovuto necessariamente confrontarsi con tale prospettiva individuando tre elementi sui quali concentrare la propria attenzione 1 Proposte di tracciato relative alla nuova linea ferro viaria Torino Lione 2 Nodo di
138. PA Piemonte Provincia di Torino 2007 141 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE progettazione di nuove abitazioni scuole insediamen ti con permanenza maggiore di quattro ore definendo in via provvisoria una fascia di rispetto in via conven zionale pari a 60 metri a cavallo della rete ai sensi del l art 6 del DPCM 08 07 2003 Il 14 dei Comuni dellA Provincia risultato in situazione di impatto significativo Comuni con numero di punti di interferenza sull abitato supe riore a 10 Le situazioni pi critiche rispetto al mancato rispet to del limite di campo elettrico sono da addebitare esclusivamente alle linee a tensione 380kV un effet tivo superamento stato riscontrato a Carignano a Castagneto Po in 2 diversi punti e a Giaveno I casi critici riferiti al campo magnetico riguardano 33 punti 40 circa del campione totale e sono prevalente mente correlati alla presenza di linee a tensione 220kV a causa dei carichi mediamente elevati che le linee pos sono trasportare e della loro vicinanza alle aree abitate Per le situazioni di superamento del limite di campo elettrico e del valore di attenzione sul campo magneti co la legge 36 2001 prevede la presentazione di Piani di risanamento stilati a seguito dell emanazione del decreto previsto all art 4 della stessa norma che ad oggi non stato emanato Tra gli obiettivi che i diversi soggetti competenti in mate
139. RARE E RENDERE COERENTI LE DIVERSE POLITICHE PROVINCIALI AGRICOLTURA MONTAGNA CULTURA PISTE CICLABILI CON LE POLITICHE TURISTICHE 77 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ST A8 REALIZZARE L OSSERVATORIO DEI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI DELLA PROVINCIA DI TORINO INTEGRANDO INFORMAZIONI SU LOCALIZZAZIONE DESCRIZIONE E VINCOLI PROVENIENTI DALLA SOVRINTENDENZE CON DATI SUL LORO USO E SULLA LORO TUTELA FORNENDO TALI SERVIZI ALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI FORMAZIONE DEGLI STRUMENTI URBANISTICI MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO 0B17 SVILUPPARE ED INTEGRARE IL TURISMO IN COERENZA CON LE SPECIFICITA E POTENZIALITA DEI LUOGHI Lo sviluppo del turismo deve seguire prioritariamente quelle che sono le opportunit e le risorse dei diversi territori montagna citt collina pianura e aste fluvia li PTC2 tende quindi a valorizzazione le identit e le risorse locali individuando sulla base del patri monio naturalistico storico culturale infrastruttura le le aree con maggiori potenzialit di sviluppo es progetto Citt di Charme e persegue l integrazione delle attivit turistiche con le altre attivit economiche presenti sul territorio Il PTC2 promuove la cooperazione fra i diversi sog getti e istituzioni operanti nel sistema turismo nonch il coordinamento e l integrazione fra le diverse politiche e azioni in tema di turismo portate avanti dai diffe
140. RAZIONE DELLE REALI NECESSITA E DELLA LORO DISPONIBILITA Il PTC2 potr prevedere l introduzione di criteri linee guida e indirizzi progettuali da adottare negli stru menti di pianificazione e programmazione ed in particolare nei PRG quali Indirizzi progettuali per le aree urbane ad es provvedimenti in grado di ridurre l accumulo termi co in eccesso del tessuto urbano sia tramite inter venti sull efficienza energetica dei singoli edifici sia per mezzo di scelte urbanistiche opportune Indirizzi progettuali per le aree agricole e extraurbane con caratteristiche agricole periurbane o di spiccata naturalit ad es indirizzi per un razio nale uso dell acqua Indirizzi progettuali per le aree di montagna ad es prosecuzione dell attuazione del Programma di manutenzione del territorio 8 riprogettazione dell of ferta turistica favorendo un utilizzo pi assiduo del patrimonio edilizio di seconde case in aree fresche soprattutto in estate monitoraggio attento nel ricor so all innevamento programmato Indirizzi generali tra cui incoraggiare l uso di mate riali con migliori prestazioni energetiche indirizzare all uso di sistemi passivi di aerazione e dei sistemi di raffrescamento a energia solare e geotermica ridur re la possibilit di realizzare nuove superfici imper meabilizzate favorire l aumento delle superfici a verde incentivare il trasporto pubblico e i sistemi ad emissione
141. RE LE AREE DEGRADATE PER USI COMPATIBILI CON IL CONTESTO ECON IL TIPO DI BONIFICA Strategie generali del PTC2 DIFFONDERE LE INFORMAZIONI AMBIENTALI INERENTI I PROCEDIMENTI IN CORSO INQUINAMENTO DIFFUSO 5 103 PRIVILEGIARE IL RECUPERO E RIUSO RIFUNZIONALIZZAZIONE DI AREE DEGRADATE ST A20 DISPORRE DI UNA CONOSCENZA APPROFONDITA DEI SITI CONTAMINATI E DELLE LORO CARATTERISTICHE ST M16 MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO OB48 RIQUALIFICARE E RIUTILIZZARE LE AREE DEGRADATE PER USI COMPATIBILI CON IL CONTESTO ECON IL TIPO DI BONIFICA Il PTC2 sostiene le operazioni di bonifica delle aree degradate oltre che per la valenza ambientale anche quale opportunit di valorizzare di siti altrimenti inu tilizzabili contribuendo a limitare la ricerca e il consu mo di suoli ancora liberi In tal senso il PTC2 riconosce la necessit di valuta zioni preventive sulle destinazioni d uso successive agli interventi cos da permettere di orientare gli interventi rispetto al nuovo utilizzo dell area riqualifi cata al contesto alle componenti ambientali sensibi li alla presenza di aree urbanizzate PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 ST A20 DISPORRE DI UNA CONOSCENZA APPROFONDITA E DETTAGLIATA DEI SITI CONTAMINATI E DELLE LORO CARATTERISTICHE Il PTC2 riconosce l importanza di disporre di una banca dati aggiornata e condivisa sui siti contamina ti per intervenire in manier
142. RITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ne alla prevalente vocazione delle sue parti b La localizzazione di massima delle maggiori infrastrutture e delle principali linee di comu 2 Le linee di intervento per la sistemazione ca idrogeologica ed idraulico forestale ed in genere per il consolidamento del suolo e la regi mazione delle acque d Le aree nelle quali sia opportuno istituire parchi o riserve naturali Il Piano territoriale di coordinamento provinciale cos come normato all art 5 della Legge urbanistica regio nale n 56 77 smi in conformit con il Piano territoria le regionale definisce a Porzioni di territorio da sottoporre a particolare disciplina ai fini della tutela delle risorse primarie della difesa del suolo dal dissesto idrogeologico della prevenzione e difesa dall inquinamento defi nendo nel rispetto delle competenze statali i crite ri di salvaguardia Porzioni di territorio da sottoporre a particolare disciplina ai fini della tutela e della valorizzazione dei beni storico artistici ed ambientali dei parchi e delle riserve naturali delle aree di interesse paesaggistico e turistico c Criteri localizzativi per le reti infrastrutturali i servizi le attrezzature e gli impianti produttivi di interesse regionale con particolare attenzione ai trasporti alle reti telematiche ed alle attivit pro duttive e commerciali di livello sovracomunale d Criteri gli ind
143. Research Unit CRU University of East Anglia Brohan amp al 2006 8 Curva aggiornata alla situazione attuale in base ai dati dell Osservatorio di Monte Mauna Loa Hawaii 23 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE INV 2071 2100 PRI 2071 2100 4 0 Fig 2 Media degli aumenti stagionali di temperatura previsti in Europa per il 2071 2100 progetto Prudence coincide piuttosto fedelmente con quello del biossi do di carbonio Gli scenari futuri individuati dall IPCC ipotizzano per il 2050 un aumento di temperatura globale tra i 1 8 C in inverno e primavera 2 8 C in estate e 2 2 C in autunno rispetto al 1990 fino ad arrivare ad un massimo di 4 C entro il 2100 A livello provinciale le condizioni climatiche sono for temente influenzate dalla presenza delle Alpi la cui orografia in grado di deviare e sbarrare il flusso dei venti La protezione offerta dalle Alpi si riflette in una ventosit debole e irregolare con velocit medie annue che variano dai 5 6 km h in pianura ai 10 15 km h in alcune localit delle alte valli alpine 11 km h a Susa 13 km h a Oulx mentre raffiche loca li e limitate a pochi giorni all anno sono da attribuire al F hn che specialmente tra autunno e primavera soffia anche oltre ai 100 km h 24 Il clima dominante temperato con temperature medie annue che decrescono dai 12 13 C della pia nura fino allo 0 C a 2300 2500 metri
144. SIBILE 203 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE 4 1 Obiettivi di protezione ambientale di riferimento I principali obiettivi di sostenibilit ambientale di rife rimento per il PC2 sono di seguito elencati LIVELLO COMUNITARIO STRUMENTO Direttiva concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente Dir 2001 42 del 27 06 2001 Tema strategia Obiettivo PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE Garantire un elevato livello di protezione dell ambiente e contribuire all integrazione di considerazioni ambientali all atto dell elaborazione e dell adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull ambiente STRUMENTO VI Programma comunitario di azione in materia ambientale Decisione n 1600 2002 CE del Parlamento europeo e del Consiglio 22 07 2002 con durata decennale definisce i principali obiettivi e priorit ambientali al fine di promuovere l integrazione delle considerazioni ambientali in tutte le politiche comunitarie e contribuire a realizzare lo sviluppo sostenibile in tutta la Comunit attuale e futura Tema strategia Obiettivi e priorit ambientali CAMBIAMENTI CLIMATICI Stabilizzare le concentrazioni di gas a effetto serra nell atmosfera ad un livello tale da escludere q
145. SIDENZIALE E FABBISOGNO ABITATIVO MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Fig 26 Differenziali di quotazione rispetto al valore minimo di macro area al 1 sem 2008 fonte Agenzia del Territorio 1 semestre 2008 49 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE OBI GARANTIRE IL DIRITTO ALL ABITAZIONE DELLE FASCE PIU DEBOLI DELLA POPOLAZIONE Il PTC2 a garanzia del diritto all abitazione delle fasce pi deboli della popolazione e sulla base dei fabbiso gni abitativi rilevati attraverso l attivit dell Osservatorio sul sistema insediativo residenziale provinciale indicher all interno di un processo di aggiornamento continuo le misure necessarie per fare fronte alla domanda abitativa sociale attraverso Individuazione dei Comuni i cui PRG dovranno pre vedere quote aggiuntive o ex novo di edilizia socia le Il ruolo della Provincia di Torino nella negoziazio ne e nella perequazione territoriale potr essere attuato attraverso Accordi di programma Patti ter ritoriali categoriali pubblico privato etc Protocolli d Intesa per la condivisione di politiche interventi strategie risorse per la risoluzione delle problematiche sulla casa a livello sovracomunale Promozione di politiche concertate sul territorio con spazi riservati all edilizia sociale con l obiettivo di facilitare le sinergie tra pi Comuni per interventi edilizi che possano servire comparti terri
146. TENITORI EDILIZI CHE NATI PER FINALIT DIVERSE PRODUTTIVI POTREBBERO ESSERE UTILMENTE RICONVERTITI IN STRUTTURE COMMERCIALI PROMUOVERE LA QUALIT URBANA DEGLI INSEDIAMENTI COMMERCIALI PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 VERIFICARE LE INTERFERENZE FRA INIZIATIVE COMMERCIALE DI GRANDE DIMENSIONE E IL SISTEMA INFRASTRUTTURALE E LA STIMA DEL TRAFFICO VEICOLARE COLLEGABILE VERIFICARE LA SOSTENIBILIT AMBIENTALE DELLA LOCALIZZAZIONE DI GRANDI STRUTTURE DI VENDITA RISPETTO AL SISTEMA AMBIENTALE TUTELARE GLI AMBITI AMBIENTALMENTE RILEVANTI RISCOPRIRE E FAVORIRE LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI DELLE IDENTIT LOCALI TRADIZIONI PRODOTTI TIPICI AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Attraverso l aggiornamento e adeguamento del PTC vigente si intende giungere alla definizione dei pre requisiti territoriali per la localizzazione delle nuove grandi strutture di vendita necessari per l ac quisizione del parere positivo da parte della Provincia di Torino Per quanto concerne l individuazione delle aree pi idonee alla localizzazione di nuove attivit com merciali il 2 riconferma in via generale i criteri gi enunciati nel Piano vigente ovvero la necessit di Adeguate infrastrutture mobilit accessibilit reti tecnologiche e servizi Compatibilit ambientale rispetto all assetto idrogeo logico agli ele
147. TENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE COMPONENTI FATTORI AMBIENTALI LIVELLO NAZIONALE E REGIONALE LIVELLO COMUNITARIO Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo SSSE 1999 Suolo L 183 89 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo Strategia tematica Suolo COM 2006 231 D lgs 152 2006 smi Decreto di riordino delle norme in materia ambientale Proposta di Direttiva quadro per la protezione del suolo COM 2006 232 Flora fauna biodiversit L 394 1991 Legge quadro sulle aree protette Dpr 8 9 97 n 357 e smi Regolamento recante attuazione della Dir Habitat 92 43 CEE D M 3 9 2002 Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 DPR 120 2003 Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997 n 357 concernente attuazione della direttiva 92 43 CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonch della flora e della fauna selvatiche D M 25 03 2004 Elenco dei SIC per la regione biogeografica alpina in Italia D M 25 03 2005 Elenco dei SIC per la regione biogeografica continentale in Italia D M 25 03 2005 Elenco delle ZPS in Italia L r 10 febbraio 2009 n 4 Gestione e promozione economica delle foreste Ramsar Convenzione internazionale per le Zone Umide di importanza internazionale 1971 Convenzione sulla tutela del patrimonio mondiale culturale e naturale Parigi 16 novembre 197
148. a Provincia continuano a sostenere la lo strumento degli Osservatori Tematici per la gestione e conservazio ne delle basi informative definite in base alle esigenze 136 che derivano dai flussi informativi dell Ente che forni scono la base conoscitiva di supporto ai processi deci sionali Gli Osservatori hanno permesso di avviare procedure standardizzate di interscambio dei dati con altri enti Comuni Regione che consentano una gestione condivisa e cooperativa degli strumenti urba nistici nelle diverse fasi del processo di co pianificazio ne rendendo pi tempestivo ed efficace il dialogo tra i diversi soggetti interlocutori Il PTC2 supporta inoltre il processo di E Government amp CST AtoB AD M inistration to business per lo svi luppo di servizi di front line rivolti al mondo imprendi toriale a cui la Provincia di Torino partecipa ST A15 ST M11 AGGIORNARE IL QUADRO CONOSCITIVO E MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC2 intende aggiornare il proprio quadro conosci tivo e monitorare l attuazione del Piano PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE PUBBLICA DIFESA DEL SUOLO 14 Aria e atmosfera L atmosfera una matrice ambientale complessa fon data su equilibri delicati ed estremamente sensibili Quando le alterazioni a cui l atmosfera continua mente soggetta siano di origine naturale o di origi ne antropica emissioni di sostanze chimiche agenti fisici si traducono in forme di inquinamento smog rumore
149. a attitudine PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 all agricoltura hanno invece le pianure del Pinerolese del Canavesano ma le maggiori potenzialit all uso agricolo si trovano nelle zone di relativamente bassa pianura lungo il Po per la pi minuta grana dei terre ni la migliore loro composizione e freschezza e le pos sibilit di irrigazione Carmagnolese e Torinese In prossimit delle grandi formazioni montuose si col loca la maggior parte dei laghi naturali mediamente arroccati tra i 1 800 metri e i 2 800 metri slm Centinaia di piccoli bacini lacustri sono diffusi nell al ta Valle Germanasca regione dei Tredici laghi sul massiccio del Gran Paradiso fra la Valle di Locana e la Valle di Lanzo in prossimit dei crinali che dividono le Valli di Lanzo Il laghi pi significativi sono cinque Per volume e superficie Lago di Viverone Lago di Candia Laghi Piccolo e Grande di Avigliana per il rilevante interesse ambientale ai sensi del d lgs 152 1999 Lago Sirio Si tratta di bacini di accumulo di origine glaciale con cicli di ricambio delle acque molto lenti per l assenza di veri e propri emissari Questa peculiarit insieme alle pres sioni esercitate dalle attivit antropiche sui rispettivi bacini di drenaggio deve essere considerata attenta mente nella pianificazione delle misure di tutela Il Po principale fiume italiano per lunghezza 652 chi lometri e per portata d acqua nasce
150. a dal nuovo disegno di legge della Regione Piemonte per il governo del territorio introdotta dalla modifica del titolo V della Costituzione dove il concetto di urbanistica si amplia e si trasforma in governo del territorio materia concorrente dei poteri legislativi di Stato e Regioni e dall avvio del processo legislativo per la costruzione di una nuova legge nazionale sui principi del governo del territorio indispensabile per consentire alle Regioni il pieno esercizio di quelle funzioni complesse richieste dell at tivit di pianificazione di tutela e valorizzazione del territorio di qualificazione dei sistemi insediativi di contenimento del consumo di suolo e di sviluppo sostenibile D altra parte la legge 15 dicembre 2004 n 308 Delega al Governo per il riordino il coordinamen to e l integrazione della legislazione in materia ambientale ha portato alla riformulazione della nor mativa ambientale di ben sei settori determinando un riassetto generale del quadro di riferimento e produ cendo una serie di nuovi strumenti di riferimento tra i quali il Codice dell ambiente d lgs 152 2006 che ha riscritto le regole su valutazione di impatto ambien tale valutazione ambientale strategica difesa del suolo e tutela delle acque gestione dei rifiuti riduzio ne dell inquinamento atmosferico e risarcimento dei danni ambientali abrogando la maggior parte dei pre vigenti provvedimenti il Codice dei beni culturali e d
151. a di mobilit vi sono limitazione della circolazione dei veicoli non ecologici promo zione di veicoli a basso impatto ambientale flotte pubbliche e finanziamenti vincolati all acquisto di automezzi non inqui nanti incentivazione all uso del trasporto pubblico incenti vazione alla mobilit ciclabile e pedonale promozione dell u tilizzo di sistemi multimodali di trasporto provvedimenti temporanei e straordinari sulla circolazione veicolare volti a contenere il rischio di superamento dei valori limite o delle soglie di allarme Nel 2007 la Regione ha approvato lo Stralcio di 9 La Provincia ha predisposto un protocollo d intesa con le aziende di trasporto pubblico per l acquisto di abbonamenti per i dipendenti che ne fanno richiesta progetto Mobilityamoci 10 DCR 11 gennaio 2007 n 98 1247 139 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE piano per il riscaldamento e il condizionamento al fine di contribuire alla riduzione del rischio di supe ramento dei valori limite e delle soglie di allarme nelle Zone di Piano e alla conservazione della qualit dell a ria nelle Zone di Mantenimento Sempre nel 2007 stato approvato lo Stralcio di piano per la mobilit Seconda fase di attuazione al fine di promuovere la diffusione di tecnologie innovative a basse emissioni e ad elevata efficienza energetica favorire l utilizzo di combustibili a basso impatto ambientale e l uso d
152. a difficolt a rinnovarsi tecnologicamente e ad accedere alle sedi che fanno ricerca e producono innovazione di proces so e di prodotto La principale leva utilizzata in questi anni dalla Provincia di Torino per promuovere il sorgere sul ter ritorio di filiere produttive specie in settori tecnologi camente innovativi stata il sostegno a forme di par tenariato pubblico privato attraverso le quali si punta a favorire oltre che le politiche di filiera la ricerca il trasferimento tecnologico e la trasformazio ne del sistema produttivo locale in una prospettiva di medio lungo periodo sostegno e sviluppo di parchi tec nologici e incubatori universitari d impresa investi menti nella fondazione Torino Wireless e nelle infra strutture di banda larga In estrema sintesi la migliore opportunit rappre sentata dalla messa in atto delle seguenti strategie Costruire connessioni fra livelli e settori diversi della realt locale e favorire il collegamento econo mico sociale e culturale del nostro territorio con le realt globali Sostenere i Poli di eccellenza e sostenere lo svilup po dei parchi tecnologici degli incubatori univer sitari d impresa Supportare il rinnovamento tecnologico soprat tutto delle piccole e medie imprese con maggiori difficolt ad accedere alle nuove tecnologie Sostenere forme di partenariato pubblico privato per promuovere il sorgere di filiere produttive specie in set
153. a efficace e solerte nella prevenzione e messa in sicurezza dei siti AI fine di limitare la ridondanza nelle attivit di carat terizzazione dei siti inquinati e accelerare l espleta mento delle procedure risulta particolarmente impor tante l elaborazione e la diffusione delle informazioni ambientali inerenti i procedimenti in corso soprat tutto nel caso di aree caratterizzate da inquinamento diffuso o alla presenza di contaminazione legata a valori di fondo naturale ad oggi non esiste un sistema unificato e aggiornato di elaborazione e rappresenta zione cartografica delle informazioni inerenti la qualit delle matrici ambientali L Anagrafe regionale dei siti da bonificare e la rete di monitoraggio provinciale relativa ai dati del livello pie zometrico della falda superficiale costituiscono i primi strumenti per l aggiornamento costante del quadro conoscitivo che necessita di un coordinamento tra i vari settori affinch possano essere facilmente reperi bili le informazioni riguardanti lo stato di attuazione degli interventi sui siti contaminati e la presenza degli stessi in aree sensibili ST m16 MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Per il monitoraggio dell attuazione del PTC2 saranno utilizzate informazioni e banche dati di settore con particolare riferimento a Anagrafe regionale dei siti da bonificare istruttorie provinciali in materia di bonifiche rete di monitoraggio del livello piezometrico della falda superfi
154. a forte crescita del settore industriale e produttivo Occorre inoltre evidenziare come la pressione antropica si concentri fortemente sull area pianeg giante che rappresenta solo poco pi della met dell intero territorio 19 Relazione sullo Stato dell Ambiente 2008 Arpa Piemonte Monitoraggio Arpa 2007 150 Per quanto concerne la qualit delle acque sotterra nee va premesso che la pianura torinese rappresen ta il principale serbatoio idrico sotterraneo del ter ritorio della Provincia ed allo stesso tempo una piccola parte dell immensa riserva d acqua sotterranea della Pianura Padana da destinare all uso idropota bile ai processi industriali e alle pratiche agricole 42 dei punti di controllo della falda superficiale segnala un impatto antropico da significativo a rilevante SCAS Stato Chimico Acque Sotterranee ai sensi del d lgs 152 1999 la falda superficiale infatti il primo bersaglio della contaminazione da attivit antropiche di superficie Tra le cause di contaminazione vi sono i nitrati che derivano principalmente dall impiego in agricoltura di fertilizzanti minerali e dallo spandimento di liquami zootecnici i prodotti fitosanitari anch essi principal mente di origine agricola e i VOC a cui si aggiunge l effetto delle captazioni Relativamente alle falde profonde oltre la met dei punti monitorati presenta un impatto antropi co ridotto e sostenibile sul lungo per
155. a in considerazione del suo valore intrinseco e dei suoi valori ecologici genetici sociali economici scientifici educativi culturali ricrea tivi ed estetici Tali principi sono stati ripresi dalla Direttiva 92 43 CEE Habitat recepita dall Italia attraverso il dPR 357 97 e dalla Direttiva 79 409 CEE Uccelli che stabiliscono come l approccio conserva zionistico rivolto alle singole specie minacciate vada affiancato da azioni di tutela di tutta la diversit bio logica nelle sue componenti genetica di specie e di ecosistemi Sulla scorta di tali considerazioni il Consiglio dei Ministri dell Unione Europea ha previsto la costituzio ne della rete ecologica europea Natura 2000 che consiste in un sistema coordinato e coerente una rete appunto di aree destinate alla conservazione della diversit biologica presente nel territorio con particolare attenzione agli habitat e alle specie anima li e vegetali indicati negli allegati I e II della Direttiva Faranno parte della Rete Natura 2000 Siti candidabili ai sensi della Direttiva Habitat denominati dapprima Siti di Importanza Comunitaria p SIC e una volta approvati dai singo li Stati membri Zone Speciali di Conservazione ZSC Zone di Protezione Speciale ZPS a norma della Direttiva Uccelli in quanto ospitano popolazioni signi ficative di specie ornitiche di interesse comunitario L attivazione della Rete Natura 2
156. a integrare quantitativamente e a modificare qualitativamente il meccanismo dei cosiddetti ammortizzatori sociali concentrando a questo fine i fondi nazionali i fondi regionali i fondi comunitari 5 Cambiamenti climatici Il cambiamento climatico un fenomeno reale e in evoluzione con conseguenze gi percepibili a scala locale ma soprattutto che si intreccia con altri importanti problemi globali che insieme costituiranno una delle pi grandi sfide con cui manit si dovr confrontare ma anche una prezio sa opportunit di cambiamento delle politiche di sviluppo Il riscaldamento ormai inequivocabile negli ulti mi 100 anni la temperatura globale salita di 0 7 C L anno pi caldo stato il 1998 Ai cambiamenti naturali del clima si sovrappone oggi l effetto delle imponenti emissioni antropiche di gas a effetto serra concentrazioni che prima dell era indu striale non si erano mai spinte oltre 300 parti per milione in volume nel 2007 all ottavo posto tra gli anni pi caldi dal 18507 hanno raggiunto un valore di 386 ppmv massimo da 650 000 anni FIG 2 da notare che l andamento della temperatura ricostruito tramite i rapporti isotopici dell ossigeno 5 Si veda anche il Quaderno del PTC Cambiamenti climatici e governo del territorio in Provincia di Torino Sett 2008 6 Intergovernmental Panel on Climate Change IPCC Data set Hadley Center del MetOffice e Climate
157. a tutelare e valorizzare oltre che per la valenza ecosistemica anche in considerazione del fatto che parallelamen te alla progressiva perdita di importanza di vocazio ne produttiva cresciuta l importanza dei boschi PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 per la loro vocazione multifunzionale senza per questo dimenticarne il ruolo di fondamentale ele mento costitutivo del paesaggio Se fino agli anni 70 le uniche fonti di dati disponibili per la costruzione di un quadro conoscitivo relativo alla risorsa forestale erano riconducibili all ISTAT a partire dagli anni 80 sono stati avviati sistemi di monitoraggio riconducibili sostanzialmente all Inventario Forestale Nazionale Italiano facente capo al Ministero delle Risorse Agricole e Forestali e all Inventario Forestale Regionale costituito a partire dagli anni 90 nell am bito del lavoro di pianificazione forestale territoriale promosso dalla Regione Piemonte e realizzato dall IPLA s p a e completato intorno al 2005 Il territorio della Provincia di Torino stato suddiviso in 12 aree forestali per ciascuna delle quali stato redatto un Piano forestale territoriale strumento di pianificazione a cui si devono conformare i piani gestionali di dettaglio Piani forestali aziendali L Inventario regionale utilizza un nuovo sistema di clas sificazione dei popolamenti forestali sviluppato dall IPLA che si basa sul concetto di Tipo forestale
158. accordo con la competente Agenzia Interregionale per il Po 176 L individuazione dei dissesti per ci che riguarda gli ambiti interessati dal reticolo idrografico minore L approfondimento dei dati conoscitivi sui fenomeni dissestivi gravitativi in considerazione delle diverse caratterizzazioni geografiche dei fenomeni A questo proposito si dedicato uno spazio al tema delle deformazioni gravitative profonde di versante il che costituisce una novit rispetto al PTC vigente La caratterizzazione dei dissesti e di conseguenza la pianificazione delle aree sovracomunali non pia nificate L apparato normativo del nuovo PTC sar una sintesi tra le norme di attuazione del PAI la Nota tecnica esplicativa alla Circolare PGR n 7 LAP del 8 05 1996 la dGR 15 07 2002 n 45 6656 i Criteri per la peri metrazione e l utilizzo delle aree soggette al pericolo di valanghe approvato dall Assemblea di AINEVA il 19 06 2002 la lr 5 12 1977 n 56 pi altre leggi regionali non solo Piemontesi incentrate sul tema valanghe Esso conterr inoltre la proposta di ricom prendere gli abitati da trasferire e o consolidare all in terno della categoria aree a rischio molto elevato RME trattate dal PAI dell Autorit di bacino Per quanto riguarda gli abitati da trasferire e o conso lidare e i Comuni sismici il PTC rinvier alla normativa di settore Per quanto concerne le aree ad elevata sensibilit
159. ad Alta Capacit ferro viaria verr dedicata a collegamento metropolitano regionale Inoltre l area scelta per la stazione di atte stamento per il deposito e per il parcheggio di inter scambio interessata da problemi idrogeologici e pae sistici Il prolungamento sud si estende per circa 1 8 km verso il Comune di Torino con due stazioni Italia 61 e Bengasi Le ipotesi di tracciato della Linea 2 di metropoli tana sono affrontate nel quadro di sviluppo di lungo termine del sistema di trasporto pubblico dell Area metropolitana di Torino in coerenza con la scelta del l assetto del Sistema ferroviario metropolitano al momento definito con l eccezione del tracciato in Area metropolitana della ferrovia Torino Ceres FTC per il quale sono ipotizzate 4 alternative di connessione al Passante Ferroviario nella Stazione Rebaudengo La dismissione di alcune tratte ferroviarie interne alla Citt rende possibile la definizione di nuovi scenari per lo sviluppo della rete di trasporto in sede fissa La suggestione pi convincente quella che considera il vecchio percorso dismesso della linea Torino Ceres per l attivazione di un servizio da Stazione Dora alla linea 4 di metropolitana leggera definibile come 4 bis che percorrerebbe i binari che da Dora si snodano lungo via Saint Bon e che attraversano Corso Emilia nel trincerone al di sotto della sede stradale fino a raggiungere Ponte Mosca a connettersi all esiste
160. ad assume re velocit differenziate in funzione della maggiore o minore vicinanza della rete In tale quadro alcuni settori sono particolarmente sensibili alla distanza dalla infrastrutture tra i setto ri che risentono maggiormente della distanza dalla rete ferrovia vi sono l automotive tra il 2002 e il 2006 i Comuni a meno di 10 km dalla rete hanno vis suto un incremento complessivo superiore al doppio della genericit dei Comuni la carta l alimentare e il turismo Un fenomeno analogo a quello sopra descritto si rileva nel rapporto fra crescita di unit locali e prossimit alle reti autostradali in Provincia di Torino l incre mento nelle u l si concentra in particolar modo lungo l asse est ovest Torino Lione e Torino Milano La vicinanza alla rete fattore discriminante per lo sviluppo e la crescita in particolar modo nel compar to della meccanica e del automotive nel turismo e nell alimentare le u l collocate nei i Comuni pi vici ni alle principali arterie autostradali mostrano un trend migliore rispetto alla generalit delle unit Anche la prossimit ai poli logistici ha evidentemen te influenza pi o meno forte nell evoluzione delle unit locali I Comuni ubicati entro 20 km dal Sito Spa di Orbassano Societ Interporto di Torino nel quinquennio 2002 2007 si sono attestati su una cre scita del 6 circa contro il 3 delle aree pi lontane ci mostra come negli ult
161. ai sensi del d m 9 maggio 2001 Risulta inoltre necessario verificare le informazioni ambientali e territoriali funzionali all attuazione della suddetta Variante 5 15 MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Per consentire il monitoraggio dell attuazione della Variante al PTC previsto che i Comuni trasmettono alla Provincia Gli elaborati tecnici RIR e gli esiti delle valutazioni di compatibilit territoriale ed ambientale che hanno condotto all esclusione della presenza o della localiz 161 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE zazione di nuovi stabilimenti L elenco dei casi appartiene ad una delle particolari categorie individuate dalla Variante e gli esiti delle valutazioni di compatibilit territoriale ed ambientale 16 3 Siti contaminati e da bonificare Un sito inquinato una porzione di territorio geogra ficamente definita e delimitata che presenta livelli di contaminazione del suolo o del sottosuolo o delle acque superficiali o sotterranee tali da determinare un pericolo per la salute pubblica per l ambiente Tra le principali attivit che sono origine dell inqui namento delle matrici ambientali dalle quali deriva ta la necessit di applicare le procedure di bonifica si evidenziano in particolare le attivit industriali atti ve e dismesse e le attivit di commercializzazione e deposito di prodotti petroliferi per lo pi punti ven dita car
162. ali stazioni ormai sature o in via di saturazione si affianca una rete locale con servizi di qualit ridotta e oneri di gestione elevati causati dell obsolescen za delle infrastrutture degli impianti del materiale rotabile Le carenze pi gravi riguardano le ferro vie regionali gli interventi per migliorare l offerta sono di lieve entit mentre l interscambio attraver so un sistema di parcheggi rimasto nella maggior parte dei casi solo nelle ipotesi progettuali La trasformazione pi consistente degli ultimi anni riguarda il completamento della tratta regionale AV AC Torino Novara e l attivazione del servizio di trasporto passeggeri Sulle restanti linee gli interven ti infrastrutturali sono stati di portata minore sop pressione di passaggi a livello elettrificazione segna lamento consentendo comunque un miglioramento nella qualit delle tracce ferroviarie disponibili Ad oggi nell area torinese in corso di attuazione un vasto programma di interventi gi individuato nel PTC vigente destinato a cambiare radicalmente lof ferta di trasporto ma anche l assetto urbanistico del 8 Nell Ottobre del 2001 circa 470 km di strade statali sono state trasferite per competenza o per gestione alla Regione Piemonte e alla Provincia di Torino 117 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE territorio gli interventi per lo pi in sotterraneo rap presentano infatti
163. alit dei luoghi Luoghi per vivere in contrapposizione ai troppi non luoghi che caratterizzano ampie aree dei nostri terri tori dove prevalgano le bellezze paesaggistiche per il tempo libero di chi l abita e che siano capaci di attira re il turismo o i talenti che scelgono il nostro territorio per vivere apportando innovazione al sistema L innovazione non si insedia in un luogo inospitale ma non si insedia neppure in un luogo che non sia al sicuro da fenomeni di rischio ambientale idrogeologi co e che non sia riconosciuto per la qualit delle risor se primarie come l aria e l acqua ed inoltre sviluppo innovazione e qualit della vita richiedono una elevata efficienza di reti interne per la mobilit e l informazione ed altrettanta efficienza di reti in ingresso ed in uscita verso il mondo esterno effi cienza ed innovazione delle reti materiali e di quelle della conoscenza sono indispensabili La strategia generale del PTC2 parte da queste con siderazioni e si esprime con la messa a sistema dei ter ritori valutandone criticit e opportunit assumendo la diversit territoriale come valore del sistema stesso In questa direzione utili informazioni sono state tratte dal Rapporto sullo stato d attuazione del PTC vigente redatto lo scorso anno dall Ufficio del Piano come docu mento preparatorio al nuovo PTCP Sono state valutate qualit e criticit dello strumento di governo del territorio di cu
164. alit di ridurre il traffico veicola re privato e di potenziare il trasporto pubblico La rete ferroviaria regionale Per quanto riguarda il potenziamento della rete ferro viaria regionale metropolitana e urbana occorre sot tolineare che molte delle azioni sono di competenza di altri enti quali la Regione l Agenzia per la Mobilit Metropolitana il Comune di Torino ecc La Provincia ha per sempre avuto un ruolo propositivo e propulsi vo su vari tavoli si ricorda ad esempio la richiesta di salvaguardia del sedime della linea Airasca Saluzzo il progetto del proseguimento della linea 1 fino a Rivoli e la questione dell interscambio ferrovia metropolitana a Collegno per cui nel 2005 2006 stato avviato un tavo lo di confronto per la verifica delle proposte infrastrut turali per la mobilit nell area ovest metropolitana L articolazione del sistema ferroviario permette di ipo tizzare l attivazione di una diffusa rete di interscambio modale tra trasporto su ferro e trasporto su gomma ulteriormente ampliabile in alcuni casi recuperando linee attualmente disattivate Il potenziale del sistema ferroviario largamente sottoutilizzato a scala locale soprattutto nelle funzioni di trasporto metropolitano allargato all intero territorio provinciale citt diffusa questo un obiettivo da perseguire nel PTC in ragio ne dei vantaggi funzionali che offre un mezzo viaggian te in sede propria dell apporto decongestionante ch
165. ambiente dell attuazione del piano o del programma h Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individua te e una descrizione di come stata effettuata la valuta zione nonch le eventuali difficolt incontrate ad esem pio carenze tecniche o difficolt derivanti dalla novit dei problemi e delle tecniche per risolverli nella raccolta delle informazioni richieste i Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall attuazione dei piani o del programma proposto defi nendo in particolare le modalit di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti la periodicit della produzione di un rappor to illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare J Sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere pre cedenti 9 In ogni caso la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto ambientale da stabilirsi previa consultazione delle Autorit che per le loro specifiche competen ze ambientali possono essere interessate dagli effet ti sull ambiente dovuti all applicazione del Piano tenuto conto che il d lgs 152 2006 smi evidenzia che i contenuti del RA rispondono a richieste di informazioni ragionevoli visto il livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione correnti dei contenuti e del livel
166. anno ancora provveduto alla zonizza zione acustica Con dGR n 23 5376 07 la Regione Piemonte indivi dua nella Provincia di Torino l autorit competente elaborare le Mappe acustiche strategiche di cui all art 3 del d lgs n 194 2005 e a redigere di con certo con i Comuni interessati il conseguente Piano d azione di cui all art 4 dello stesso decreto 14 4 Emissioni elettromagnetiche Nel 2007 la Provincia di Torino avendo gi avviato una serie di progetti di risanamento di situazioni cri tiche ha ritenuto di procedere alla rilevazione delle zone di possibile interferenza tra linee elettriche e abitazioni aree accessibili a permanenza prolungata nelle quali potrebbe verificarsi il superamento dei valori di riferimento La campagna di monitoraggio ha permesso di stabilire il rispetto o meno dei limiti e valori di attenzione nonch servita ad individuare i punti pi opportuni per i monitoraggi futuri E stato effettuato un approfondimento relativo al rispetto dell obiettivo di qualit nelle aree di possibile 12 Relazione revisionale e programmatica 2008 2010 Provincia di Torino 1 Dati immagini grafici tratti dal Rapporto annuale sull elettromagnetismo ARPA 2008 19 Relazione tecnica conclusiva del progetto Indagine sui possibili superamenti dei limiti valori di attenzione e obiettivi di qualit sui campi elettrici e magnetici generati da elettrodotti nella Provincia di Torino AR
167. anti poli e parchi industriali consoli dati parchi tecnologici parchi tematici aree della grande distribuzione commerciale aree verdi infra strutture della viabilit 13 Progetti strategici di trasformazione territoriale 13 1 Corso Marche Corso Marche trasformato in viale urbano ha come estremi la valle della Dora a nord e la piazza Mirafiori con il cimitero a sud Da questi estremi si allungano delle radici cio strade minori veicolari e pedonali che attraverso il Parco della Dora a nord ed il Parco del Sangone a sud arrivano fino al parco di Venaria e di Stupinigi Tutto il sistema si estende per 15 km attraversando il percorso della tangenziale Nello schema che non un progetto viene individua ta una sequenza di funzioni di riassetti di grandi vuoti e di nuove opportunit che nell insieme deli neano un nuovo assetto territoriale Prevalgono le funzioni da capitale e intorno ad esse si organizza un territorio recuperato capace di integrarsi nella dimensione della grande citt L elenco dei luoghi a partire da sud Piazza Mirafiori dove il nuovo viale si innesta sulla viabilit esistente Parco agricolo storico affianca il viale senza edifi cazione sul lato parco Cittadella della salute intorno alla scuola della Provincia lungo Corso Allamano Capitol un nuovo centro sopra i raccordi ferroviari Citt universitaria nel territorio di Grugliasco e parco sportivo Riforma dei fronti sul v
168. anto detto si stabilito che si proce der alla redazione del Rapporto ambientale del PTC2 tenuto conto delle specifiche caratteristi che del Piano oggetto di analisi sulla base di quanto previsto ai sensi di Direttiva 42 2001 CE Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente D lgs 152 2006 smi Norme in materia ambientale Titolo II e allegato VI Legge regionale n 40 98 smi art 20 e allegato F Disposizioni concernenti la compatibilit ambien tale e le procedure di valutazione DGR 9 giugno 2008 n 12 8931 Primi indirizzi operativi per l applicazione delle procedure in mate ria di valutazione ambientale strategica di piani e programmi Si fa inoltre riferimento ai documenti Schema di Specificazione dei contenuti del Rapporto ambientale del PTR e del PPR Regione Piemonte 2007 nonch alla Circolare del Presidente della Giunta Regionale 13 1 2003 n 1 PET sebbene riferita specificata mente agli strumenti urbanistici comunali 188 L allegato F alla 1 40 98 smi stabilisce le informazioni che secondo il livello di dettaglio e le modalit di attuazio ne dello specifico piano l analisi di compatibilit ambien tale deve fornire Il contenuto del piano ed i suoi obiettivi principali nei confronti delle possibili modifiche dell ambiente Le caratteristiche ambientali di tutte le aree che posso no essere interessate dal piano o dal programma Qualsiasi problema ambientale
169. are un approccio legato al principio di precauzione e pre venzione dall inquinamento piuttosto che di abbattimento dell inquinamento e bonifica dell area a fine ciclo Agli strumenti classici di gestione ambientale e o di eco cer tificazione Sistemi di Gestione Ambientale d Impresa SGA di procedure di certificazione dei prodotti vanno affiancati concetti di maggiore attualit primo fra tutti quello delle APEA La necessit di introdurre un nuovo concetto di area produttiva dotata di requisiti tecnici e organizzativi finalizza ti a minimizzare e a gestire in modo integrato le pressioni sul l ambiente realizzare una compresenza sinergica delle imprese incrementare il potenziale valore redditizio dell a rea e l accettazione della stessa da parte delle comunit locali nasce dalla consapevolezza che le aree produttive industriali o artigianali fonti di sviluppo economico e tec nologico necessario per la collettivit se mal progettate o sviluppate disordinatamente e senza criteri possono gene rare impatti negativi sul territorio non soltanto nel perime tro dell area industriale ma anche sull habitat e sulla popo lazione circostante La Provincia di Torino si propone di promuovere la diffusio ne del concetto di area produttiva pensata in chiave ambientale e di indirizzarne concretamente la realizzazione a partire dal riconoscimento esplicito nel proprio strumento di pianificazione generale PTC2 dell
170. ase di quanto definito dalla normativa e dall orga nizzazione dei diversi Enti coinvolti Con riferimento agli studi di settore condotti da ARPA Piemonte Regione Piemonte e Provincia di Torino l aggiornamento del quadro conoscitivo relativo alle principali infrastrutture ed impianti energetici e di telecomunicazione avviene attraverso l acqui sizione compatibilmente con la scala cartografica di riferi mento delle principali infrastrutture e impianti energetici elettrodotti metanodotti oleodotti centrali elettriche in quanto elementi di rilevanza strategica al fine di qualsiasi valutazione territoriale complessa PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 AD ZA IS Fig 69 Evoluzione storica della viabilit in Provincia di Torino 195 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE Il PTC2 prevede di valutare la possibilit di dotarsi di uno strumento tecnico di analisi che attraverso l ausilio del GIS potrebbe integrare un inventario dei sink e degli assorbi menti di CO2 realizzato a partire dagli inventari delle risor se forestali disponibili alla scala provinciale ed i dati sulle emissioni di CO2 opportunamente territorializzati vedi anche Sistema agroforestale Tale strumento consentirebbe di confrontare diversi scenari di contenimento delle emis sioni e di rafforzare le capacit di immagazzinare evi denziandone gli effetti territorio per te
171. ata una consistente parte dell attuazione del PAI per quanto riguarda la realizzazione di opere di difesa dalle piene fluviali coerentemente alla programmazione economico finanziaria di piano Nodo idraulico di Ivrea arginature di San Mauro Torinese in accordo con la competente Agenzia Interregionale per il Po 198 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Fig 71 Sistema acqua alcuni elementi di pressione ambientale elab Ufficio di Piano 199 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE Efficienza nei consumi ambientali ed energetici riduzione emissioni consumo di acqua efficienza energetica del consumo di suolo soprattutto di quello fertile e produttivo per l agricoltura Priorit 200 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Fig 72 Sintesi obiettivi generali e relazione con sistemi di riferimento 201 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE Fig 73 Distribuzione degli obiettivi macrotipologie rispet to ai diversi sistemi di riferimento O mio s LR nates pei e terni Fig 74 Confronto sintetico obiettivi Schema PTC2 di sostenibi lit ambientale ob di sviluppo economico 202 4 Verifica di coerenza esterna Tale verifica finalizzata a garantire la coerenza degli obiettivi del PTC2 rispetto agli obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale Protocollo
172. ate da lunga durabi lit nel tempo e le cui regole di uso salvaguardia e tutela hanno limitati margini di negoziabilit Il PTC2 individua e riconosce l armatura del territorio al fine di salvaguardarne le caratteristiche in rappor to alle necessit di trasformazione e di uso che nasco no dagli scenari di sviluppo Gli obiettivi le politiche le strategie e le azioni del Piano si organizzano nell am bito dei macrosistemi di riferimento Sistema insediativo funzioni residenziali eco nomiche culturali Sistema infrastrutturale infrastrutture materia li e immateriali Sistema naturale e seminaturale componenti ecosistemiche e paesaggio Pressioni ambientali e rischio idrogeologico Principi generali di sostenibilit ambientale 2 Componente strategica Di natura politico pro grammatica esplicita i contenuti delle politiche che la Provincia intende condurre e si traduce in strate gie ed azioni Il PTC2 si pone come strumento processo di pianifi cazione e programmazione dello sviluppo e si com pie nella messa a sistema delle specificit locali e nel proporre il miglior assetto possibile del territorio PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 lotta alla marginalit dei territori e delle persone gt Diritto allo sviluppo alla salute alla sicurezza alta mobilit alla cultura al paesaggio garantendo valori e diritti quali equit nell acces so alle ris
173. atteristi che fisico chimiche compresa l impermeabilizzazione superficiale Destinazioni diverse dell uso agricolo possono essere tollerate solo su aree dimensionalmen te contenute al fine della ricucitura riqualificazione e completamento dei tessuti urbani esistenti 0B26 INCREMENTARE LA BIODIVERSIT Il PTC2 intende raggiungere tale obiettivo attraverso La realizzazione di una rete ecologica provinciale La tutela delle aree naturali istituite ed estendendo la dotazione provinciale Contribuendo alla creazione della rete europea Natu ra 2000 Promuovendo la diffusione della certificazione di ge stione forestale sostenibile e della catena di custodia per rafforzare qualitativamente l offerta di prodotti legnosi del territorio provinciale e meglio posizionarla sui mercati Individuando qualificando rifunzionalizzando e valo rizzando le aree periurbane Valorizzando il verde urbano Incrementando e valorizzando le aree di elevato pre gio ambientale e paesistico Le dinamiche insediative degli ultimi due decenni hanno interessato porzioni di territorio sempre pi vaste secondo un modello discontinuo a bassa den sit che ha determinato frammentazione l erosione il progressivo degrado degli ambiti naturali Questa situazione appare ancora pi significativa se si consi derano i tracciati delle infrastrutture di trasporto che interessano anche territori meno urbanizzati determi
174. aturali Circa 82 500 ettari sono occupati da aree protette istituite di interesse nazionale regionale e provin ciale Riserve naturali SIC SIR ZPS Pi del 15 del territorio provinciale fa parte della rete ecologica europea Natura 2000 Territori coperti da foreste e boschi Tutelati per il loro interesse paesaggistico ai sensi dell art 142 del d lgs 42 2004 e smi Zone a rischio idrogeologico lungo i corsi d ac qua fasce A e B individuate dal PAI o dagli studi provinciali La massiccia impermeabilizzazione dei suoli ha conseguenze negative anche sul complesso dei sistemi idrici con ricadute sulla qualit e sulla quantit delle acque e con problemi di sicurezza idraulica soprattutto dove l urbanizzato ha invaso gli spazi perifluviali Aree agricole Il suolo agricolo una risorsa di disponibilit limitata il cui utilizzo sregolato impermeabilizzazione mancata manutenzione e scorretta gestione da parte degli agricoltori pu essere concausa di fenomeni di dissesto idrogeolo gico anche significativi Aree periurbane Soprattutto nelle aree di pianura e in particolare nell Area metropolitana la massic cia diffusione dell edificato ha determinato la fram mentazione e il deterioramento dei paesaggi agrari e la perdita di spazi verdi la cui ricerca spesso il motivo di nuova dispersione insediativa Aree residuali libere dal costruito Terreni interclusi spesso in abbandono e oggetto
175. azione protettiva naturalistica produttiva solo il 12 del totale evoluzione libera e fruizione Le categorie forestali maggiormente presenti sono quelle dei castagneti 19 dei larici cembrete 18 delle faggete 13 e degli acero tiglio frassi neti 6 Nell ambito dell inventario forestale regionale sono anche state investigate le formazioni lineari arbo ree o arbustive presenti nelle aree di pianura i dati relativi alla Provincia di Torino rilevano una densit di tali formazioni abbastanza significativa pari a 10 5 m ha Castagneti 16 Altre 50 17 Faggete Boscaglie 10 pioniere di invasione 7 Fig 40 Categorie forestali aree a prevalente carattere montano Larici Cembrete Castagneti Querco Carpineti Altre 9 23 18 Querce di rovere 12 Robinieti 38 Fig 41 Categorie forestali aree a prevalente carattere di pianura Querce di rovere Altre 6 16 Querco Carpineti 30 Robinieti 38 Querce di roverella 10 Fig 42 Categorie forestali aree a prevalente carattere collinare 7 I due inventari si rifanno a metodologie diverse di derivazione FAO l Inventario Nazionale di matrice IPLA quello regionale e portano a risultati diversi l inventario nazionale stima superfici forestate maggiori rispetto a quello regionale poich defini sce come bosco una superficie con densit di copertura superiore al 10 della superficie mentre il regionale richiede una
176. bIENTAle ii 192 3 2 6 RI o i 198 4 Verifica di GOSrenza estemo 202 4 1 Obiettivi di protezione ambientale di riferimento 204 4 2 Principali riferimenti Normativi acacia rn 207 4 3 Strumenti di pianificazione e di programmazione di riferimento 210 5 Verifica di GOSrenzalintemMal tiapr ia ae 212 6 Effetti del PTC sulle componenti ambientali e valutazione degli IMpatti i 213 6 1 Strumenti per la valutazione degli effetti ambientali delle linee d AZIONE 214 Z Valutazione seriean ro 215 8 Consultazione 6 PARTSCIPpazione cciiri iii ici 216 I MONTOJ 218 185 I Rapporto preliminare al Rapporto ambientale Il Rapporto preliminare come specificato dalla Regione Piemonte con dGR 9 giugno 2008 n 12 8931 Primi indirizzi operativi per l applicazione delle procedure in materia di valutazione ambientale stra tegica di piani e programmi un documento tecni co che illustra il contesto programmatico indi ca i principali contenuti del piano e definisce il suo ambito di influenza Il Rapporto riporta il quadro delle informazioni ambientali da includere nel Rapporto ambien tale preliminare con specificazione del livello di det taglio spazio temporale ritenuto funzio
177. bi lit Ambedue gli standard prevedono oltre alla gestione forestale sostenibile la certificazione della catena di custodia un sistema per tracciare il materia le certificato dalla foresta al prodotto finito Non da ultima va ricordata l importanza della risorsa forestale e non solo nelle politiche e azioni dettate in primis dalla Comunit europea in merito a tema del bilancio di carbonio e alle funzioni di sink di 2 assegnate a tale risorsa A tal proposito si rimanda al capitolo 13 7 I suoli ed elevato pregio agricolo vedi anche capito lo 6 In Provincia di Torino tra il 1990 e il 2006 sono stati consumati quasi 4 000 ettari di suoli altamente ferti li ci dimostra la scarsa efficacia che il PTC ha avuto nel controllo di tale fenomeno Tra le cause vi sono sicuramente il lungo lasso di tempo intercorso tra l a dozione e l approvazione del PTC nella cui vacanza i Comuni hanno continuato a modificare i propri stru menti urbanistici l indebolimento della norma tra 4 Ufficio forestale della CM Valli Chisone e Germanasca Consorzio Forestale Alta Valle Susa Consorzio Forestale del Canavese Dal 2002 al Consorzio Forestale Alta Val di Susa si sono aggiunti il Consorzio Forestale del Canavese l Ufficio Forestale della Comunit Montana Valli Chisone e Germanasca e Consorzio Forestale di Villarfocchiardo 4 Un azione pilota da parte dell Ufficio forestale Val Chisone e Germanasca un azione di coop
178. bientali che le scelte relative alla localizzazione e all installa zione di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti conseguono il d lgs 152 2006 all art 197 assegna alle Province il compito di individuare sulla base delle previsioni del Piano territoriale di coordina mento provinciale sentita e i Comuni le zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimen to dei rifiuti nonch le zone non idonee alla localizza zione degli impianti Lo strumento di programmazione provinciale della gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani il Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti PPGR2006 5 che delinea le politiche provinciali in tema di riduzione riciclo raccolta differenziata smalti mento costi e tariffe si propone di individuare le azio ni per la riduzione della produzione di rifiuti urbani per l attivazione di politiche di incentivazione della us Approvato con dCP n 109805 98 modificato ed aggiornato con dCP nn 196353 00 e 74269 05 157 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ipu S ma PANTY iL di Fig 63 Carta di sintesi delle pressioni ambientali per presenza di alcune tipologie di infrastrutture elab Ufficio di Piano 158 raccolta differenziata anche attraverso l eventuale rideterminazione degli obiettivi di Programma e defi nisce il dimensionamento degli impianti di pre tratta mento e sma
179. buiti in una fitta maglia di punti di derivazione che si estende in maniera pi o meno omogenea lungo i fondovalle con estesi tratti fluviali caratterizzati da regimi idrologici alterati e portate notevolmente infe riori rispetto ai valori naturali La tendenza degli ultimi anni inoltre sta portando ad un intenso sfruttamento idroelettrico dei rii laterali alla ricerca di potenzialit residue talvolta irrisorie I territori montani in particolare subiscono una forte pressione numerosi sono gli impianti che posti in cascata sottendono estesi tratti fluviali sono molte le istanze ai sensi della l r 40 98 Disposizioni concer nenti la compatibilit ambientale e le procedure di valu tazione relative a centraline che prevedono di turbi nare portate ridotte da rii secondari alimentati da bacini imbriferi poco significativi In questo contesto il PTA pare affrontare in modo mar ginale il problema demandando la tutela dei corsi d acqua montani quasi esclusivamente alla garanzia del rilascio del Deflusso minimo vitale DMV eventual mente con una quota aggiuntiva di modulazione D altra parte la prossima definizione dei coefficienti ambientali andr a garantire migliore salvaguardia ai corsi d acqua soggetti agli obiettivi di qualit ambienta le cos come a quelli ricadenti in aree ad elevata prote zione e a quelli che richiedono protezione e migliora mento per la vita dei pesci ai sensi del Regolamento Regionale 8
180. buranti con problematiche relative ai serbatoi interrati Alcuni casi riguardano attivit di tipo minerario o cave per le quali in realt le problematiche scaturiscono dall abbandono di rifiuti derivanti sia dall attivit svol ta sul sito sia dall abbandono abusivo un 10 dato a livello regionale si riferisce ad attivit di gestione di rifiuti in cui sono comprese attivit che vanno dalle discariche al trattamento e preparazione per il rici claggio dei materiali pi disparati La bonifica di un sito inquinato pu essere effettuata secondo differenti modalit e fasi messa in sicurezza bonifica bonifica con misure di sicurezza misure di sicurezza messa in sicurezza permanente ripristino ambientale Lo strumento di pianificazione di riferimento il Piano regionale per la bonifica delle aree inquina te finalizzato al risanamento ambientale di aree del territorio inquinate da interventi accidentali dolosi sovente illegali determinando situazioni di rischio sia sanitario che ambientale Nel corso degli anni con l entrata in vigore delle dispo sizioni del d m 471 99 e del successivo d lgs 152 2006 si verificato un progressivo incremento delle attivit inerenti la bonifica dei siti inquinati alla fine dell anno 2008 si contava un totale di oltre n 565 siti inquinati presenti sul territorio provinciale 162 sottoposti alle procedure di bonifica o candidati all ap plicazione delle stesse dei quali n 446
181. caci per la riqualificazione di un bacino fluviale I contratti di fiume e i contratti di lago permet tono di pervenire in modo condiviso ad un insie me di azioni che agendo sulle cause del degrado di un fiume e del suo territorio portano al miglio ramento qualitativo delle acque alla prevenzio ne ed al controllo delle piene alla sistemazione delle sponde e alla valorizzazione e fruizione degli ambienti fluviali Ad oggi la Provincia di Torino sta coordinando i Contratti di Fiume nei bacini dei Torrenti Sangone per il quale in via di stesura l Accordo di Programma e del fiume Stura di Lanzo e par tecipa al Contratto di Lago per il lago di Viverone in accordo con la Provincia di Biella 15 3 Indirizzi per la revisione del PIC Nelle politiche e nelle azioni della Provincia di Torino riferite al tema delle acque si inserisce cos come avviene per il PTA un forte elemento di inno vazione il recupero della qualit dell acqua deve avvenire non solo operando sulla singola risorsa ma attraverso una valutazione dello us Reg regionale 9 R 2002 reg regionale 2 R del 2004 comma 5 art 21 del PTA reg regionale 12 R 2007 u4 DGP n 920 158112 del 09 06 2004 153 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Fig 62 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola fonte Elaborazione Ufficio di Piano della Provincia di Torino su dati Regione Piemonte 154 stato dell in
182. cale poten ziato Sistema Ferroviario Metropolitano e garantisca l ammodernamento e la rifunzionalizzazione del sistema ferroviario che non fatto solo di infrastrutture ma di motrici e materiale rotabile organizzazione e credibilit E soprattutto una infrastrutture realizzata non come una conduttura che attraversa il territorio ma ra progettata per e con il territorio in grado di generare valore aggiunto per le collettivit locali anzich limitar ne il valore sottratto Occorre realizzare questo grande progetto non come linea ma come un progetto di territorio che interviene sulle aree di interazione tra la linea stessa e il territorio attraversato sulle sue preesistenze trasportistiche viabilistiche assume ed integra i suoi valori storico artistico ambientali e affronta e risolve le sue criticit geoidrauliche Ed il recupero del mezzo su ferro anche la scelta prioritaria per il sistema del trasporto pubblico 12 locale nel territorio provinciale pu avvalersi di linee storiche in gran parte sotto utilizzate esistenti su ben 8 direttrici a raggiera da Torino Chieri Poirino Carmagnola Pinerolo Susa Ciri Lanzo Rivarolo Cuorgn Chivasso Ivrea con stazioni 87 Comuni sui 315 dell intera Provincia A queste si aggiunge la estesa rete tranviaria della Citt di Torino e la 1 linea di Metr della Metropolitana La popolazione dei Comuni direttament
183. cambiamenti climatici ed in particolare di definire un metodo e di calcolare le 5 Tra le produzioni ed aree ad alta vocazione rientrano vigneti DOC DOCG produzioni tipiche a marchio e produzioni biolo giche aree a valenza turistico enogastronomico rurale Strade del vino il Distretto del cavallo le aree turistiche oggetto di pro gettualit condivise e pluriennali Strade di colori e di sapori nei 18 Comuni del protocollo d intesa del Chierese i territori mon tani dei progetti Leader l Anfiteatro Morenico d Ivrea il Parco agronaturale della Dora le aree protette 5 Approvato con dGP n 113881 2004 del 27 04 04 66 emissioni gli assorbimenti di 2 livello Provinciale effettuare un bilancio delle emissioni di CO2 correlato ai diversi scenari di pianificazione In via preliminare il PTC2 dovrebbe Definire target e aree di incremento delle forma zioni boscate e di quelle fuori foresta Definire criteri localizzativi per gli impianti di produzione energetica a biomassa legnosa sulla base degli ambiti ottimali di cui al precedente punto Promuovere l adeguamento degli strumenti urba nistici comunali con cartografie forestali aggior nate e conformi a quanto previsto dalla nuova legge forestale regionale Sottoporre a forme di particolare tutela le forma zioni fuori foresta presenti nei contesti territo riali a basso indice di boscosit in particolare le aree planiziali e periurbane Individuar
184. capace di evidenziare le ten denze nel corso del tempo confrontabile essere associato ad una soglia o ad un valore di riferimento per permettere la valutazione del livello individuato Consistenza analitica l indicatore deve essere tecnicamente e scientificamente fondato basato su standard riconosciu ti e possibilmente valicato predisposto ad essere interfac ciato con sistemi informativi geografici Misurabilit l indicatore deve essere basato su dati facilmente disponibili con un ragionevole rapporto costi benefici ade guatamente documentati e di qualit verificabile aggiornati ad intervalli regolari Le valutazioni porteranno ad una catalogazione sinte tica degli effetti attesi che potranno essere identifica ti in base al verso come Positivi Effetti sicuramente positivi sulla risorsa Potenzialmente positivi Effetti positivi se il perseguimen to dell obiettivo si attua con azioni compatibili non ancora definite o immediatamente attuabili Indifferente Quando non sono presumibili effetti di alcun tipo Potenzialmente negativi Quando le azioni definite non sono univocamente compatibili Negativi Effetti sicuramente negativi sulla risorsa Non prevedibile con ragionevole certezza Perch dipen denti da cause esterne non controllabili o perch le ricadute sono troppo lontane nel tempo per essere valutate etc Gli effetti negativi e positivi del Piano potranno esse re classificati second
185. che in particolari con dizioni meteoclimatiche possono esprimersi con par ticolare virulenza Fig 43 Superfici boscate percorse da incendi 1997 2007 Fonte Regione Piemonte PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Molto stato fatto in termini sia di prevenzione sia di efficienza nel monitoraggio ed estinzione la statistica dell ultimo decennio non evidenzia un particolare aggravio nel numero di eventi inferiore a 100 dal 2004 ad oggi tuttavia evidente che formazioni boscate meglio gestite e infrastrutturate sono meno suscetti bili di danno rispetto a boschi abbandonati e difficil mente accessibili La normativa in vigore considera le foreste come bene a carattere ambientale culturale economi co e paesaggistico di irrinunciabile valore collet tivo da utilizzare e preservare a vantaggio delle generazioni future Le foreste sono riconosciute quale risorsa di materie prime ed energie rinno vabili per il loro apporto al benessere degli indivi dui per la protezione del territorio della vita umana e delle opere dell uomo dalle calamit natu rali e per la tutela della biodiversit Le scelte di pianificazione e gli approcci gestionali devono quindi tendere a favorire il mantenimento del l efficienza del bosco nello svolgimento di una pluralit di funzioni anche tramite l imposizione di vincoli pub blicistici che subordinano la trasformazione del bosco in altra destinaz
186. che attraver so una pianificazione strategica ascendente e attraver so percorsi di Programmazione concertata e negoziata In tal senso il PTC2 intende assumere in modo critico e ragionato le progettualit che scaturiscono dal Catalogo dei progetti di trasformazione territoriale che individuate documentate e considerate all inter no di un processo di elaborazione di area vasta potranno andare a completare la struttura strategica del PTC2 fino eventualmente a confluire nel docu mento di Piano Strategico Provinciale del PTC2 96 ST A11 ST M8 AGGIORNARE L OSSERVATORIO DEI GRANDI PROGETTI DI TRASFORMAZIONE TERRITORIALE PROPOSTI DAI DIVERSI ATTORI ECONOMICI E O DALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO La Provincia di Torino si pone quale obbiettivo attra verso il PTC di monitorare costantemente le grandi trasformazioni in atto sul proprio territorio al fine di valutarne gli effetti indotti e per guidarne lo sviluppo A tal fine 1 2 predispone e aggiorna un Catalogo dei progetti di trasformazione territoriale Nell elaborazione dello schema di PTC2 non si pu infatti prescindere da quanto sul territorio si sta gi realizzando A riguardo opportuno riunire in una cornice di riferimento la conoscenza in merito alla progettazione e delle grandi opere in via di definizione anche al fine di monitorare i cambiamenti in atto non sempre guidati dalla Provincia di Torino I progetti
187. cia Tale parere obbligatorio vincolante nel caso in cui la dimensione della localiz zazione L 2 parametro H 2 sia superiore a mq 40 000 e viene espresso oltre che con riferimento agli articoli sopra indicati ed al piano territoriale ove que sto sia vigente e conforme alla presente normativa anche previa concertazione con i Comuni confinanti e facenti parte dell area di programmazione nel rispet to dei tempi e dei modi di cui alla 1 241 1990 In assenza del piano territoriale provinciale vigente o quando lo stesso non sia conforme alla presente nor mativa il riconoscimento avviene previa obbligatoria acquisizione del parere della provincia che si esprime nel rispetto della presente normativa facendo riferi mento agli articoli 2 12 14 16 17 22 24 26 e 27 con particolare riguardo al sistema della viabilit In caso di decorrenza del termine massimo di sessanta giorni senza che sia stato comunicato il parere facolt dell amministrazione richiedente di procedere indipendentemente dall acquisizione del parere stes so per i casi di parere vincolante il pronunciamento della provincia trascorso il termine di cui sopra si intende espresso in modo positivo In Fig 32 sono riportate tutte le strutture autorizza te post riforma e prima della norma regionale del 2006 evidenziando in verde quelle gi attive in blu le strutture aventi gi una autorizzazione edilizia oltre che commerciale e che verran
188. ciale provinciale 163 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 16 4 Attivit estrattive Fig 66 Tav 5 del PAEP Carta della qualit dei giacimenti ido nei alla produzione di aggregati di pianura Le attivit estrattive inerti da calcestruzzo conglome rati bituminosi tout venant per riempimenti e sot tofondi pietre ornamentali rivestono un ruolo di importanza notevole nel panorama economico regio nale e nazionale gli inerti costituiscono infatti la materia prima principale dell industria delle costruzio ni settore che rappresenta il 6 del PIL 13 tenen do conto anche dell indotto La decisione sulla localizzazione puntuale delle singo le attivit estrattive qualora i PAEP non assumano azzonamenti affidata alla fase di approvazione dei progetti valutati secondo le procedure previste dalla l r 40 1998 nei casi previsti dalla legge regionale medesima Le cave censite in Provincia di Torino sono circa 200 tra attive in istruttoria con autorizzazione scaduta e non autorizzate Alla data di Gennaio 2009 risultano attive 59 cave suddivise secondo il litotipo in mate riale alluvionale 27 Pietra di Luserna 17 Argilla 7 Gneiss 2 Marmo 1 Serpentinite 1 Olivina 1 Talco 1 Diorite 1 Detrito di falda 1 164 Nel maggio del 2007 la Provincia di Torino ha adot tato come prima variante di settore al PTC il Piano provinciale delle atti
189. ciazioni di categoria universit e centri di ricerca sia pubblici che privati pubbliche amministrazioni istituzioni finanziarie scuole e centri di formazione La valorizzazione e lo sviluppo dei nodi periferici sta portando ad una riconfigurazione in senso multipo lare e alla realizzazione di un sistema policentrico di sviluppo che punta verso una citt di citt dove si armonizzano diverse polarit produttive ed in cui ele menti centrali dovrebbero essere la creazione di conoscenza e l innovazione tecnologica E chiaro quindi che abbandonare l impianto pro duttivo del territorio Provinciale ad uno sviluppo spontaneo non pi sufficiente emerge invece la necessit di operare per una sempre maggiore inte grazione territoriale delle reti funzionali di tra sporto ecologiche intese come strumenti di coe sione territoriale con particolare attenzione alle reti lunghe capaci di sovrapporsi alle relazioni di prossimit locali nonch all avvio di processi di cooperazione strategica ad es la promozione di progetti interaziendali volti a sopperire alla limita ta dimensione delle imprese distrettuali cos da ampliare il potenziale competitivo dei singoli siste mi locali Nonostante l impostazione normativa del PTC vigente sia da ritenersi ancora attuale e condivisibile la realt dei fatti ha evidenziato come il Piano non sia stato in grado forse anche perch di difficile lettura e interpretazio
190. coltura estensiva Bisogna cio sfruttare in questo caso le parti colari opportunit economiche e sociali le dotazioni di servizi e di infrastrutture la capacit di diffusione di know how tecnologico ed imprenditoriale tipiche delle aree periurbane evidente a questo punto che la stes sa vicinanza al mercato cittadino dovrebbe incoraggiare ed influenzare in queste aree anche una offerta di pro dotti agricoli particolarmente adatti per qualit nutrizio nali e organolettiche al consumo del cosiddetto circuito corto del mercato urbano 7 Piano strategico degli spazi verdi dell Area metropolitana torinese Studio condotto dal Prof Carlo Socco del Dipartimento Interateneo Territorio del Politecnico di Torino su incarico della Provincia di Torino Approvato con dGP n 728 125937 del 25 maggio 2004 77 Cfr Nicola Stolfi 108 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Fig 45 Sistema del verde nell area periurbana torinese dati 2009 Elaborazione Ufficio di Piano Prov To In proposito la Provincia ha presentato il progetto Interreg Rururbal con il Parco Agricolo di Barcellona e l associazione dei Comuni Grenobloise sulla Governance alimentare nelle aree periurbane Verde urbano Al 2006 oltre un quarto del territorio europeo diret tamente destinato ad usi urbani e si stima che entro il 2020 circa 80 della popolazione europea vivr in aree urbane EEA 20
191. con disciplinare anche se con valori inferiori alla media regionale 4 In misura assai minore rispetto agli allevamenti PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Sembrerebbe fare eccezione un area individuabile tra il Cavourese e le Vallate pinerolesi dove paiono con densarsi i fenomeni innovativi e l azione di valorizza zione della qualit La presenza di ambienti con caratteri pedoclimatici e storico culturali profondamente diversificati pu consentire l adozione di modelli produttivi e fun zionali dell attivit agricola altrettanto articola ti agricoltura multifunzionale La zootecnia Le modificazioni strutturali avvenute nel settore zoo tecnico sono pi incisive rispetto a quelle riscontrate per le coltivazioni Il numero di allevamenti tra il 1990 e il 2000 si contratto ovunque e per tutte le tipologie anche se nelle aree di pianura si avvertita una minore diminuzione delle aziende forse pi attrezzate per affrontare la competizione 30 contro il 40 in Piemonte Il patrimonio bovino si ridotto mentre sono cre sciuti gli avicoli e soprattutto i suini dove si con solidata la formula dell allevamento grande ed intensivo di impostazione industriale Il settore da carne dove il fisiologico e perdurante calo delle aziende si accompagnato alla crisi di mucca pazza ha conosciuto un processo di ristrut turazione evidenziando una migliore tenuta nella filie
192. conseguenza la cazione delle aree sovracomunali non pianificate 3 2 Gli obiettivi del Piano Di seguito si riporta lo schema logico di riferimento adottato per la formazione del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale PTC2 con le finalit di concorrere ad uno sviluppo del territorio che coniughi benessere economico sostenibilit ambientale e benessere per i cittadini Lo Schema di Piano PTC2 individua un set di obietti vi circa 50 riconducibili a cinque macro categorie trasversali di obiettivi generali e declinabili in strate gie guida che a loro volta troveranno esplicitazione concreta in una o pi azioni per il governo del territo rio indirizzi direttive prescrizioni FIG 72 Il PTC2 si prefigge di concorrere allo sviluppo ambientalmente sostenibile del territorio della Provincia di Torino attraverso la messa in atto di azioni e strategie multidisciplinari coordinate e dove necessario complementari da declinare e svi luppare all interno dei diversi sistemi di riferi mento economico produttivo ambientale infra strutturale sociale culturale secondo le speci ficit di ciascuno di essi FIG 73 74 Per l elenco completo degli obiettivi generali di Piano e delle strategie di riferimento si rimanda alla Tabella di sintesi obiettivi strategie genera li allegato I allo Schema di PTC2 127 questo proposito si tenga conto che alla Provincia di Torino stata affid
193. consolidare ai sensi dei decreti degli anni 50 60 Per lo svolgimento delle attivit del Gruppo di lavoro il territorio della Provincia di Torino stato suddiviso in ambiti di riferimento fig 67 che per il settore alpi no coincidono con i territori delle Comunit Montane mentre per le restanti porzioni di territorio sono stati creati ambiti omogenei a scala di bacino Nord 1 Comuni Lessolo Montalto Dora Cascinette di Ivrea Burolo Fiorano C se Salerano C se Banchette Samone Ivrea Bollengo Palazzo C se Albiano d Ivrea Piverone Azeglio Strambino Caravino Settimo Rottaro Vestign Cossano C se Mercenasco Candia Vische Borgomasino Maglione Nord 2 Comuni Loranz Quagliuzzo Parella Collaretto Giacosa Pavone C se Strambinello Baldissero C se Torre 122 Con dGR 40 2043 del 23 gennaio 2006 la Regione ha approvato lo schema di accordo Valli Orco e Soana Dora Baltea Canavesana Val Chiusella Valle Sacra Alto Canadese Valli di Lanzo Val Ceronda e Casternone Alta Valle di Susa Bassa Val di Susa e Val Cenischia Valli Chisone e Germanasca Val Sangone Pinerolese Pedemontano Valle Pellice 172 C se San Martino C se Perosa C se Romano C se Vialfr Scarmagno Nord 3 Comuni San Ponso Salassa Bairo Agli Cuceglio Busano Oglianico Rivarolo C se Ozegna Ciconio San Giorgio C se Montalenghe Orio C se Barone C se Favria Feletto Bosconero Oglianico
194. coordinati in conformit con il presente piano Le Autorit competenti adeguano alle prescrizioni del pre sente piano gli atti di pianificazione e di programmazio ne gi adottati o approvati art 6 delle NdA del PTA Il Piano di Tutela delle Acque individua i corpi idri ci significativi soggetti a obiettivi di qualit ambientale i corpi idrici a specifica destinazio ne soggetti a obiettivi di qualit funzionale e le aree soggette a tutela specifica Partendo da un giudizio insufficiente complessi vo del sistema idrico piemontese ma con un forte grado di differenziazione nelle diverse aree il PTA fissa obiettivi strategici in termini di salvaguardia quali quantitativa della risorsa idrica da conseguire in due traguardi temporali Al 2008 stato ambientale limitatamente alle acque superficiali sufficiente Al 2016 stato ambientale esteso a tutto il sistema idrico buono Mantenimento dello stato elevato dove presente Un forte elemento di innovazione del PTA la valuta zione dello stato complessivo degli ecosistemi di alveo e sponde e la valutazione della compatibilit degli usi dei livelli di organizzazione gestionale dei comportamenti sociali degli aspetti culturali legati all acqua ed al suo utilizzo Scopo di questo approccio aumentare la consapevolezza del valore della risorsa agendo sul coinvolgimento dei portatori di interesse sull informazione trasparent
195. copertura superiore al 20 7 Formazioni con sviluppo in larghezza della proiezione delle chiome inferiore 20 metri sviluppo longitudinale di almeno 150 metri e distanza tra le chiome non superiore a 20 metri 102 Lo stato di salute di boschi e foreste Le foreste subiscono danni di vario tipo a causa di avversit biotiche e abiotiche spesso connesse a fat tori di carattere antropico tra i quali non va dimenti ca l assenza di gestione Le avversit connesse ad agenti biotici si riferiscono principalmente all opera di insetti e crittogame desta particolare preoccupazione la processionaria forestali l Armillaria oltre a vari agenti di ruggini in particola re nei boschi di conifere ed in presenza di formazioni forestali miste con danni effettivi poco preoccupanti Alle avversit biotiche si stanno affiancando con cre scente preoccupazione patologie connesse all inquina mento atmosferico e ai cambiamenti climatici questi ultimi responsabili di un progressivo declino della vitalit dei soggetti arborei un caso specifico quello del pino silvestre Lo smog fotochimico e zono i valori soglia di concentrazione per la protezio ne della vegetazione sono ampiamente superati su tutto il territorio sono responsabili di preoccupanti fenomeni di deperimento delle foreste con ridotto accrescimento necrosi e clorosi delle foglie Un altro fenomeno che pu avere effetti catastrofici quello degli incendi boschivi
196. corso San Maurizio E sempre in prospettiva collegarsi ma in superficie con il Ponte diga a nord 131 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Assi di valle Il PTC2 persegue il completamento degli interventi sugli assi di valle Val Pellice Valli Chisone e Germanasca Val di Susa Valli di Lanzo Valli Orco e Soana Val Chiusella La maggior parte degli interven ti previsti sono stati realizzati tranne che nelle Valli di Lanzo ove rispetto alle previsioni da PTC1 gli inter venti sono stati pochi e non rilevanti Qualit ambientale e paesaggistica L obiettivo del raggiungimento una qualit ambien tale e paesaggistica soddisfacente anche nell abito della realizzazione della dotazione infrastrutturale della mobilit discende dall assunzione della qualit di tutto il territorio come valore da tutelare La realizzazione di nuove infrastrutture ove necessa rie deve avvenire utilizzando per quanto possibile infrastrutture e tracciati esistenti minimizzando lo spreco di territorio fertile l impatto su aree boscate e di pregio ambientale l impatto sul paesaggio sulle emergenze naturalistiche storico culturali architetto niche Lo scopo perseguibile anche attraverso la rea lizzazione di circonvallazioni o varianti che allonta nino il traffico improprio dai centri urbani L applicazione delle procedure di VIA ai progetti infra strutturali pur avendo consentito in mo
197. costruiti Basso grado di naturalit Elevato grado di disgregazione del tessuto agricolo prodotto dalla diffusione della rete infrastrutturale e dalla dispersione insediativa Esistenza di molti fattori di pressione inquinamento atmosferico acustico del suolo e sottosuolo attivit industriali a rischio cave discariche elettrodotti etc Spazi verdi pubblici di qualit e accessibilit scadenti Nelle aree periurbane si potrebbero poi ancora ricono scere due ambiti distinti Aree di frangia che perimetrano i territori urbani privi di una vocazione d uso prevalente con rilevan ti problemi di carattere ambientale debolezza dell i dentit territoriale sociale e culturale Fascia agricola circostante che connette il tessuto urbano ai territori rurali talvolta di pregio paesaggi stico ed ecologico FIG 45 Alla questione dei terreni non costruiti di periferia urbana e alla loro rendita di posizione si sovrappone una domanda per destinazioni poco nobili La societ urbana moderna in veste di consumatrice di spazio per il proprio funzionamento necessita di grandi aree sulle quali poter scaricare i propri rifiuti inoltre la sempre maggiore sensibilit alle questioni ambientali tende a trasferire in zone periferiche le attivit produttive nocive In questi contesi si adden sano cos fenomeni di degrado ambientale abbandono e incuria del territorio marginalit sociale
198. d idrogeologico Il PAI ha valore di piano territoriale di settore ed lo strumento conoscitivo normativo tecnico operati vo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d uso riguardanti le fasce fluvia li individuate all art 25 delle relative Norme di attua zione con il fine di assicurare un livello di sicurezza un adeguato rispetto ai fenomeni alluvionali il ripristino la riqualificazione e la tutela della risor sa idrica e delle caratteristiche paesaggistico ambientali del territorio la programmazione degli usi del suolo ai fini della difesa della stabilizzazione e del consolidamento dei terreni Il d lgs 112 98 prevede che i contenuti del PTC attraverso l intesa istituzionale con l Autorit di Bacino possano assumere la valenza di stralci di Piano di Assetto Idrogeologico Una scala di lettura delle criticit territoriali di maggior dettaglio una loro migliore definizione tipo logica e la possibilit di applicare metodi interpretati vi tipici della scala di pianificazione intermedia intro durranno un assetto normativo pi pertinente alle spe cificit locali raggiungendo un maggior grado di effica cia e di forza nel contenimento al dilagare di attivit antropiche insediatesi in ambiti territoriali non compa tibili con i fenomeni di instabilit geomorfologica Con dGR 70 15074 del 17 marzo 2005 la Regione Piemonte ha avviato i contatti con AIPO Autorit di Bacino d
199. dazione del Rapporto ambientale per la valutazione degli impatti significativi che l attuazione del nuovo PTC2 potr avere sull ambiente e sul patrimonio culturale Le principali fasi del processo di valutazione del PTC2 provinciale sono VERIFICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PTC VIGENTE valutazione ex post L analisi quali quantitativa della capacit del PTC di raggiungere gli obiettivi dichiarati valutata attraverso la formulazione di giudizi sintetici il primo strumen to per orientare la revisione del Piano in un ottica di sempre maggiore efficienza efficacia e rispondenza ai bisogni del territorio Il documento Verifica dello stato di attuazione del PTC vigente stato predisposto dal Servizio Pianificazione territoriale nel Febbraio 2008 con il contributo delle strutture tecniche provinciali compe tenti per le differenti tematiche affrontate nel Piano RAPPORTO PRELIMINARE AL RAPPORTO AMBIENTALE SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI scoping Documento sulla base del quale la Provincia entra in consultazione con l Autorit competente Regione e con gli altri soggetti competenti in materia ambienta le al fine di definire la portata ed il livello di detta glio delle informazioni da includere nel Rapporto ambientale 1 13 del d lgs 152 06 smi Il Rapporto preliminare come specificato dalla Regione Piemonte con dGR 9 giugno 2008 n 12 8931 Primi indirizzi operativi per l applicazione delle
200. deforesta zione effettuati dopo il 1990 devono essere contabi lizzati nei bilanci nazionali delle emissioni e degli assorbimenti di gas serra L Italia prevede di utilizzare la gestione forestale fore st management nell applicazione del Protocollo di 104 Kyoto per il primo periodo d impegno sono da consi derare aree soggette a gestione forestale tutte le superfici del territorio nazionale non soggette ad attivit di afforestazione riforestazione o defore stazione I crediti di carbonio generati dalle aree sog gette a gestione forestale vanno conteggiati come variazione tra il 2008 ed il 2012 degli stock di carbo nio relativi ai diversi serbatoi forestali e delle emissio ni nette dei gas serra 2 Da ci deriva l importanza delle metodologie di gestione forestale che dovranno essere valutate anche tenendo conto che esiste un mercato mon diale dei crediti di carbonio nel quale ogni ton nellata di CO2 assorbita pu essere venduta pro ducendo reddito viceversa alla CO2 emessa a seguito di attivit forestali legato un debito Per fornire un efficace strumento di supporto alle deci sioni in materia di gestione dei sistemi forestali e pia nificazione energetica necessario procedere alla pre disposizione di un sistema in grado di produrre stime affidabili circa i quantitativi di CO2 immagazzinati e assorbiti ogni anno dai sistemi forestali nonch circa i volumi di biomassa legnosa che quest
201. del sistema 12 2 Offerta sanitaria pubblica Le politiche volte alla tutela ad al ripristino della salu te assumono valenza strategica in relazione alla pro mozione di azioni legate alla riorganizzazione del siste ma sanitario Per quanto riguarda l offerta sanitaria la cui riorga nizzazione di competenza della Regione Piemonte si denota una lieve diminuzione del numero di attrezza ture ospedaliere presenti sul territorio tra il 1999 ed il 2007 tale riduzione ha interessato la Val Pellice e le Valli Chisone e Germanasca che risultano ad oggi prive di strutture di ricovero pubbliche e private Il territorio provinciale ospita il progetto di realizzazio ne del nuovo polo ospedaliero Parco Torinese della Salute e della Scienza Tale progetto strategico di livello metropolitano riveste notevoli opportunit per lo sviluppo innovativo del contesto torinese sia per le connessioni insediative e infrastrutturali sia per quel le con il sistema della formazione della ricerca e del l innovazione Oltre a strutture per la ricerca e la didattica il proget to potrebbe attrarre considerevoli investimenti per la sperimentazione di nuove tecnologie e per le imprese legate a queste in particolare la diffusione e la spe cializzazione nel territorio torinese delle ICT delle tec nologie robotiche delle nanoscienze e delle biotecno logie costituiscono elemento di forza ed eccellenza per il territorio Attualmente il progetto della
202. denaro incide pesantemente sul livello di indebitamento delle famiglie Politiche e azioni verso il social housing L indagine svolta dal CRESME la Regione Piemonte gi nel 2006 evidenzia un fabbisogno complessivo su tutta la Regione che supera la soglia di 40 000 alloggi di edilizia residenziale pub blica di cui oltre 30 000 di edilizia sociale da destina re alle fasce pi deboli Il contributo del Programma Casa della Regione Piemonte relativo al primo biennio di 2 158 alloggi a livello provinciale di cui 937 sovvenzionata 111 sov venzionata anziani 472 agevolata 546 agevolata spe rimentale e 92 agevolata anziani Accanto ai programmi tradizionalmente articolati nei segmenti dell edilizia sovvenzionata a totale carico dello Stato destinata alla locazione permanente e del l edilizia agevolata attuata in parte con risorse degli operatori e generalmente destinata alla vendita si stanno avviando nuove politiche abitative attente all e volversi dei bisogni sociali espressamente denomina te di social housing volte a completare la risposta al variegato mondo della nuova esigenza abitativa CRESME Il sistema abitativo in Piemonte Marzo 2006 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Interventi innovativi di social housing vengono spe rimentati nella Provincia di Torino tramite casi pilota a Druento Grugliasco Moncalieri e Pinerolo per un totale di 40 alloggi individuali e 4
203. denti dagli ecosi stemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico da segnalare il diretto riferimento alla conservazione degli ecosistemi acquatici degli ecosistemi terrestri e delle zone umide ad essi collegati in questo modo viene implicitamente riconosciuta l importanza della PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 conservazione di una fascia di pertinenza fluviale inte ressata da ecosistemi che per le particolari esigenze ecologiche sono strettamente dipendenti dal corso d acqua Per quanto concerne gli strumenti di pianificazione di riferimento il Piano di Tutela delle Acque PTA indivi dua una fascia di pertinenza dei corpi idrici dell ordi ne di 10 metri al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino della vegetazione spontanea nella fascia immediatamente adiacente ai corpi idrici naturali e arti ficiali con funzione di filtro per i solidi sospesi e gli inquinanti di origine diffusa di stabilizzazione delle sponde e di conservazione e sviluppo della biodiver sit La definizione dei divieti e la disciplina degli interventi di trasformazione e di gestione del suolo e del soprassuolo demandata alle disposizioni di attuazione del PAI mentre il PTC viene individuato come uno degli strumenti di attuazione per speci ficare e articolare i contenuti del PTA a livello locale Anche il Piano di assetto idrogeologico considera le fasce di pertinenza fluviali in fun
204. deutico alla rea lizzazione del piano paesaggistico della Val Pellice e di una bozza di Piano paesaggistico relativamente all am bito denominato Area dei 5 laghi di Ivrea In adegua mento alle indicazioni del nuovo PRG di Ivrea stata rivista la perimetrazione dell area Parco di Rivedora rinominata come Parco della Dora Percorsi storico culturali circuiti enogastronomici L offerta di percorsi della Provincia molto varia e arti colata e spazia dal turismo culturale urbano al turi smo rurale dagli sport invernali al turismo naturali stico Proprio questa grande variet in assenza di forti elementi unificanti rende confusa la percezione da parte di coloro che ancora non conoscono bene il ter ritorio Per questo motivo molto importante riuscire ad individuare dei fili rossi quali elemento portante sia nella messa a punto dei prodotti turistici sia e soprattutto nella loro comunicazione a medio lungo raggio sui mercati nazionali e internazionali Una buona opportunit offerta da alcuni circuiti che stanno muovendo ora i loro primi passi e che la Provincia di Torino dovrebbe cercare di sostenere e sfruttare al massimo La Strada reale dei vini un ampio itinerario indivi duato entro territori a significativa vocazione vitivinico la caratterizzati da vigneti e cantine e da attrattive naturalistiche culturali e storiche di rilievo ai fini di un offerta enoturistica integrata Strada Reale dei Vini torinesi
205. deve puntare a favorire la diversificazione produttiva ci si traduce a livello torinese nell incentivare la cre scita di alcuni filoni di sviluppo in primis il turismo l introduzione di innovazione e ricerca applicabile a livello aziendale e le attivit economiche nel settore della sostenibilit ambientale Sul versante dell innovazione e della ricerca le stra tegie europee di Lisbona e Goteborg hanno chiara mente affermato la necessit di rendere maggiormen te competitivo il sistema europeo investendo proprio su questi due fattori che devono costituire il vero valore aggiunto della capacit produttiva del Vecchio Continente Gli sforzi compiuti e le politiche promos se in Piemonte negli ultimi anni vanno in questa direzione e hanno messo in luce come settori dall al to potenziale di crescita ICT ed aerospazio ad esem pio vadano incubati affinch si possano gradual mente rafforzare Il turismo stato uno dei grandi driver della trasfor mazione dell economia torinese dell ultimo decennio la recente riscoperta di molti beni faro prima dimen ticati non potr per dirsi completata fintanto che questi non verranno davvero valorizzati attraverso la costruzione di un circuito ricettivo e di un offerta turi stica moderni Considerati gli ingenti investimenti fatti e i recenti risultati incoraggianti in termini di presen ze indubbio che la vocazione turistica sar una delle leve che potranno muovere i
206. di Kyoto tenendo conto ad esempio del mercato mondiale dei crediti di carbonio nel quale ogni tonnellata di CO2 assorbita pu essere venduta producendo reddito e viceversa la CO2 emessa a seguito di attivit forestali produce un debito Alcuni dati relativi alla Provincia di Torino Facendo riferimento alla sola biomassa forestale epi gea e a dati medi ricavati dall inventario forestale regionale IPLA possibile quantificare lo stock di CO2 e la quantit di CO2 stoccata annualmente nelle fore ste provinciali 17 Programma Piste Ciclabili stato approvato con dCP n 125140 del 23 11 93 per recepire i contenuti e lo spirito della legge Regione Piemonte 17 4 90 n 33 Interventi per la promozione della bicicletta come mezzo di trasporto 146 La provvigione legnosa presente nei 220 000 ettari di foreste provinciali corrisponde ad uno stock di 47 96 Mt di CO2 Sulla base di un incremento legnoso medio di 5 5 m3 ha anno le foreste immagazzinano media mente ogni anno 1 55 Mt di CO2 pari all 10 7 delle emissioni totali prodotte in Provincia di Torino nel 2005 dall uso di energia Pur tenendo conto del fatto che al quantitativo di bio massa prodotta annualmente nelle foreste devono essere sottratti i quantitativi utilizzati o bruciati il dato appare comunque significativo soprattutto se si considera che un ulteriore rilevante contributo allo stoccaggio della CO2 dato dalla biomassa ipogea e dalla CO2 stoccata nei s
207. di neo ecosistemi in grado di svolgere funzioni poliva lenti all interno di un nuovo modello di sviluppo che eserciti meno pressioni sull ambiente e fornisca risorse rinnovabili Tali reti possono coesistere ed essere talvolta com plementari purch siano ben definiti gli obiettivi da perseguire e sia chiaro nell ambito di quale tipo di rete si stia agendo In ogni caso dal momento che a determinare le con dizioni di frammentazione ambientale sono principal mente i processi di uso e gestione del territorio diven ta sempre pi necessario un approccio multidiscipli nare che coinvolga non solo la tutela delle singole aree PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 protette ma l intera struttura degli ecosistemi anche attraverso gli strumenti forniti dalla pianificazione ter ritoriale e dall urbanistica Nel realizzare la rete ecologica provinciale il PTC2 individuer le principali strutture ambientali territoriali esistenti ne evidenzier le caratteristi che e le criticit principali cos da utilizzare quan to ancora presente della rete naturale originaria con particolare attenzione al ruolo connettivo dei corridoi fluviali da integrarsi con il sistema idrogra fico minore Quello che si propone un Sistema del verde pro vinciale costituito dall insieme dei seguenti elementi Parchi e riserve naturali Zone di Protezione Speciale ZPS e Siti di Importanza Comunitaria SI
208. di degra do se recuperati possono divenire una risorsa ambientale e paesaggistica oltre che un fattore di sviluppo socio economico interessante offerta di verde pubblico periurbano valorizzazione identita ria delle comunit locali 6 Consumo di suolo in Emilia Romagna e nelle regioni padane concentrazione e rarefazione insediativa tra regolazione urba nistica e manutenzione ambientale intervento dell arch Ugo Baldini CAIRE Urbanistica Congresso La Protezione del suolo Bologna 2008 Percentuale di territorio individuato come Sito di Importanza Comunitaria SIC S Come suggerito dalla Convenzione europea del paesaggio 98 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Fig 39 Sistema del verde provinciale dati 2009 Elaborazione Ufficio di Piano Prov To 99 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE A queste si aggiungono le Aree di elevato pregio naturalistico ambientale non sempre libere dal costruito ma comunque soggette a vincolo paesaggi stico ambientale ai sensi del d lgs 42 2004 e smi oltre che altre aree di pregio individuate dai piani ter ritoriali e paesaggistici regionali e provinciali che spesso coincidono con aree non ancora edificate e infrastrutturate 13 7 Aree verdi Parchi e riserve naturali La superficie della Provincia di Torino coperta da aree naturali protette istituite a livello nazionale regio
209. di questa dinamica dovuta all assetto del sistema delle infrastrutture non va dimenticato che sul processo di decisione e di attuazione delle infrastrutture pesano da sempre enormi costi di transazione che diventano non meno gravi costi di decisione L Italia oggi il Paese meno infrastrutturato d Europa L Italia il fanalino di coda in tutte le graduatorie internazio nali sulla qualit delle infrastrutture siano esse strade ferro vie porti o aeroporti Secondo l indagine WEF al 73 posto nel 2008 fortemente distaccata anche da Spagna e Grecia al 27 e 49 posto Mentre i principali paesi industrializzati Germania e Francia prime tra tutte aumentano e rinnovano la propria dotazione infrastrutturale l Italia acquisisce un notevo le ritardo Il potenziamento delle infrastrutture faciliterebbe la mobilit di persone beni e servizi con conseguente abbattimen to di tempi e costi di trasporto Le imprese ne guadagnerebbero in termini di produttivit e competitivit PIL salirebbe 82 D altra parte la Provincia di Torino risulta meno svantaggiata rispetto ad altre parti d Italia anche per effetto della capitalizzazione infrastrutturale delle Olimpiadi 2006 che ha consentito il completamento della rete autostradale Torino Pinerolo e l ammoder namento con ampi sistemi di varianti del sistema delle dorsali principali presenti nelle aree olimpiche tuttavia il deficit infrastruttu
210. disce a quelle aree di perseguire le necessarie riqualificazioni urbane a salvaguardia dei beni stori ci culturali e paesaggistici Realizzare nuove tratte anulari a pi largo raggio di quella della tangenziale che possano consentire spostamenti selettivi da una direttrice all altra di accesso alle varie parti della conurbazione torinese senza per questo dover penetrare in essa Valutare attentamente percorsi di penetrazione nella conurbazione torinese sulla direttrice Nord Sud che Studio La linea 2 di metropolitana nel quadro dello sviluppo del sistema di trasporto pubblico di Torino predisposto dal Comune di Torino dall Agenzia per la Mobilit Metropolitana e da GTT 127 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE rendano accessibile in sotterranea il centro cittadino Analizzare i problemi di meno complessa soluzione tecnica dei centri minori medie e grandi dove le circonvallazioni realizzate nel passato sono divenuti assi di espansione insediativi Selezionare i diversi tipi di traffico e migliorare cienza del sistema viario nonch decongestionare la Tangenziale di Torino implica la realizzazione e il completamento di una serie di interventi tra cui Completamento della Pedemontana Completamento dell Anulare metropolitano esterna realizzazione della Gronda est Ridefinizione del ruolo della tangenziale di Torino e C so Marche As
211. documento i di Irene Mortari Servizio pianificazione territoriale Si e T i j Do lt
212. e e coerente con le specificit e potenzialit dei luo ghi e a tal fine richiama aggiorna integra e perfezio na le norme in materia di turismo del Piano vigente PROMUOVERE E SOSTENERE IL MIGLIORAMENTO DEI COLLEGAMENTI TRA LE POLARIT DEL SISTEMA METROPOLITANO RESIDENZE SABAUDE SISTEMA MUSEALE E TRA IL SISTEMA METROPOLITANO E IL RESTO DEL TERRITORIO MIGLIORARE L EFFICIENZA DEL SISTEMA DELL ACCESSIBILIT DELLA MOBILIT E DEI SERVIZI TENUTO CONTO DELLE SPECIFICIT LOCALI PRIVILEGIANDO SISTEMI TECNOLOGIE AD EMISSIONI NULLE O LIMITATE Obiettivi generali INDIRIZZARE IL TURISMO VERSO UNO SVILUPPO AMBIENTALMENTE SOSTENIBILE SVILUPPARE ED INTEGRARE IL TURISMO IN COERENZA CON LE SPECIFICIT E POTENZIALIT DEI LUOGHI RENDERE IL TURISMO COMPATIBILE CON LE ESIGENZE DI TUTELA DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE LOCALI FAVORIRE LA STRUTTURA RETICOLARE POLICENTRICA DEL TERRITORIO E RIDURRE LO SPOPOLAMENTO DI TERRITORI MARGINALI RECUPERARE E VALORIZZARE IL SISTEMA DEI TESSUTI STORICI MINORI DEI MONUMENTI E DEGLI EDIFICI DI RILIEVO STORICO ARTISTICO TESTIMONIALE NONCH PRINCIPALI PERCORSI STORICO CULTURALI E TURISTICI In corso di elaborazione RECUPERO DELL ESISTENTE UTILIZZO POST OLIMPICO DEGLI IMPIANTI DEFINIRE INDIRIZZI PER IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DEI BENI E DEI PERCORSI DI INTERESSE TURISTICO IN RAGIONE DEI DIVERSI CARATTERI TERRITORIALI INTEG
213. e nella progettazione e realizzazione di interventi idraulici per la difesa degli abitati delle attivit economiche e della popolazione Gi a partire dagli anni 90 la legge 142 prevede che la Provincia debba determinare gli indirizzi generali dell assetto del territorio con particolare riferimento alle problematiche di ordine idraulico ed idrogeologico attraverso il proprio Piano territoriale di coordinamento Tale concetto ribadito all art 57 del d lgs 31 marzo 1998 n 112 il piano territoriale di coordinamento provinciale assuma il valore e gli effetti dei piani di tute la nel settore della tutela dell ambiente delle acque e della difesa del suolo ed ripreso dalla Regione Piemonte che con propria legge di decentramento di funzioni l r n 44 2000 dispone che le Province con corrano alla pianificazione e alla programmazione in materia di tutela del reticolo idrografico e di difesa del suolo attraverso i propri strumenti di pianificazione ter ritoriale e che in conformit ai Piani di bacino assuma il valore e gli effetti dei piani di tutela nel settore delle acque e della difesa del suolo Il Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico dell Autorit di Bacino del Fiume Po lo stru mento giuridico che disciplina le azioni di difesa idro geologica del territorio e della rete idrografica del baci no del Po attraverso l individuazione delle linee gene rali di assetto idraulico e
214. e pu apportare all interno degli agglomerati urbani e della sua qualit ecologica Il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 seranno tutte il nodo di Torino Il baricentro del siste ma diverr cos la stazione di Porta Susa dove sar possibile interscambiare con tutte gli altri servizi del SFM con i servizi ferroviari regionali con i servizi fer roviari a lunga percorrenza ed internazionali e con la rete dei servizi di mobilit urbana Con una visione condivisa dai gestori delle infrastrut ture la realizzazione del SFM avverr in due fasi una di avvio ed una a regime L avvio potr entrare in vigo re a quadruplicamento ultimato indicativamente al 2012 Tale fase prevede caratteristiche analoghe a quelle del servizio definitivo cadenzato e a maggiore frequenza ma su una base territoriale ridotta L innesto nel nodo di Torino della linea ferrovia SFM La Provincia ha sempre sostenuto il trasporto ferrovia rio e in particolare il progetto di Sistema Ferroviario Metropolitano che costituisce il modello a cui tendere per raggiungere una mobilit effettivamente sostenibi le delle persone e delle merci A regime il servizio Ferroviario Metropolitano sar costituito da 5 linee per una lunghezza complessiva di 210 chilometri su un area entro un raggio di circa 50 km da Torino FM1 Chieri Rivarolo con estensione a Pont FM2 Pi
215. e ai cittadini e sull educazione delle nuove generazioni Il Piano di tutela delle acque prevede tra l altro la tutela delle acque attraverso Particolari vincoli e limitazioni nelle destinazioni d uso delle zone di protezione delle acque desti nate al consumo umano 11 Modificata con decisione n 2455 del Parlamento europeo e del Consiglio 2 Art 17 comma 6 ter legge 183 89 152 Tutela delle aree ad elevata protezione in ragione dell elevato grado di naturalit Assoggettamento delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano zone di tute la assoluta e zone di rispetto e delle aree di salva guardia delle acque minerali e termali a vincoli e limitazioni d uso del suolo Azioni per il mantenimento o il ripristino della vege tazione spontanea nelle aree di pertinenza dei corpi idrici naturali o artificiali con funzione di filtro per i solidi sospesi e per gli inquinanti di origi ne diffusa per la stabilizzazione delle sponde per favorire la conservazione e lo sviluppo della biodiver sit Controllo dello stato trofico dei laghi e dei relativi bacini drenanti Recepimento delle aree vulnerabili da nitrati di origine agricola La programmazione ed il coordinamento per l individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di competenza della Regione che designa queste aree attraverso i criteri esplicita ti all interno dei propri regolamenti regionali e del Piano territoriale
216. e approvazione del Piano Territoriale 190 2 Caratteristiche e contenuti del Rapporto prelimina re e del Rapporto ambientale Il Rapporto preliminare al Rapporto ambienta le dello Schema di Piano c 1 art 13 del d lgs 152 06 smi si compone del presente documen to allegato allo Schema di Piano territoriale di coor dinamento provinciale PTC2 nonch dello Schema stesso a cui si rimanda per la parte di individuazio ne e interpretazione sintetica degli elementi territo riali ambientali e socio economici caratterizzanti il territorio provinciale Per un approfondimento in merito alle caratteristiche territoriali e socio economiche del territorio provincia le saranno resi disponibili sul sito web della Provincia di Torino nel Forum appositamente atti vato una serie di documenti tematici analisi conoscitiva preliminare sulle seguenti tematiche Relazione di Verifica dello stato di attuazione del PTCP vigente Febbraio 2008 Quaderno Cambiamenti climatici e governo del territo rio in Provincia di Torino Settembre 2008 Quaderno Trasformazioni territoriali della Provincia di Torino Marzo 2009 Documento in tema di viabilit e trasporti Documento sul sistema economico produttivo Documento sul sistema insediativo residenziale Documento sul sistema del verde e sul periurbano Documento sul tema delle pressioni ambientali Documento in tema di dissesto idrogeologico e difesa del suolo
217. e che ridefinisca le competenze operative dei diversi enti che semplifichi e renda pi efficacie ed efficiente l attuazione degli interventi programmati Occorre realizzare celermente gli interventi di ripara zione dei danni subiti sulle aste fluviali e allo stes so tempo progettare e realizzare quegli interventi strutturali indispensabili per evitare i ricorrenti danni ai cittadini agli insediamenti alle infra strutture al sistema economico Proprio con questa logica negli ultimi mesi del 2008 la Provincia ha anticipato la progettazioni dei nodi strutturali pi critici coinvolti negli eventi alluviona li del 2008 al fine di proporre soluzioni risolutive e definitive quantificando le risorse economiche neces sarie per garantire ai territori un sufficiente livello di sicurezza I principali interventi condivisi con i terri tori interessati hanno riguardato la Val Pellice messa in sicurezza della SP e degli abitati nuovo ponte sul Pellice la Val Germanasca SP161 e SP161 anello strada delle Fontane il Nodo di Torino proposta di Aree di laminazione sulla Dora Riparia e sul Torrente Pellice il Bacino Benna Bendola opere di regimazio ne idraulica nel bacino Riguardo agli interventi urgenti da realizzare sull a sta del Chisone e Pellice la Provincia di Torino condi videndo la necessit di accelerarne la definizione in coerenza con il redigendo Piano di Gestione dei Sedimenti predispo
218. e dei beni cultu rali e del paesaggio gi legge 1497 1939 legge 431 85 decreti ministeriali previsti all art 2 del d m 21 09 1984 Galassini Tra questi rientrano gli immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale le singolarit geologiche gli alberi monumentali le ville i parchi e i giardini che si distinguono per la loro non comune bellezza i com plessi di cose immobili che compongono un caratteri stico aspetto di valore estetico e tradizionale le aree di notevole interesse pubblico le zone e le aree indivi duate ai sensi della legge Galasso fasce di 150 metri dai fiumi aree archeologiche zone umide boschi etc Il PTC vigente all interno di un quadro normativo ancora privo del Codice dei beni culturali e del paesag gio 2004 recependo le indicazioni regionali ha com pletato l elenco delle aree di particolare pregio succita te e caratterizzate dalla presenza di vincolo paesaggi stico istituito individuando una serie di ambiti che avrebbero dovuto essere oggetto di tutela mediante predisposizione di Piani territoriali con specifica valen 5 Fondo predisposto da FinPiemonte 74 za paesistica ambientale o di Piani paesistici da redi gere in relazione alle diverse competenze di Regione e Provincia In tal senso sono stati avviati una serie di approfondimenti che hanno portato alla predisposizio ne del Piano paesaggistico della Collina di Pinerolo nonch di uno studio prope
219. e dei suoli di saturazione dei vuoti di valore agricolo interclusi nel costruito Definire criteri per agevolare la ricomposizione del paesaggio rurale e il mantenimento implementazione delle reti ecologiche Criteri per le tipologie edilizie e i materiali incentivando in via prioritaria l uso di tecno logie e materiali locali tutela e costruzione di filari 114 28 TUTELARE E QUALIFICARE IL DISEGNO DEL PAESAGGIO Il complesso concetto di paesaggio pur racchiuden do in s molte letture ha un denominatore comune indica una porzione di territorio dotata di una sua omo geneit i cui caratteri naturali ed antropici si combina no a formare un quadro visuale a cui si attribuisce un significato Il paesaggio infatti la totalit dinamica e unitaria del mondo in cui viviamo del mondo biotico e abiotico naturale ed umanizzato che si aggregano spontaneamente in livelli di organizzazione crescente Il nuovo Piano lungi dal relegare il paesaggio nell am bito di una circoscritta e ben definita disciplina della percezione o della composizione formale lo conside come una delle tante componenti dell ambiente evidenziandone la natura geografica e storica Alla luce della nuova legislazione non infatti pi pratica bile una politica di tutela paesaggistica giocata solo sul piano del vincolo per impedire le forme pi gravi di distruzione Serve un nuovo approccio che oltre
220. e della seconda guerra mondiale la reces sione sta producendo pesanti effetti sul nostro siste ma economico territoriale sulla ricchezza della nostra societ e quindi sul reddito delle famiglie e dei cittadini sul loro lavoro sull abitazione sui con sumi sulle relazioni materiali ed immateriali delle persone e della merci sulla vulnerabilit sociale e sulla salute stessa dei cittadini Esiste ed esister nei prossimi mesi un amplificazio ne del problema sociale in cui dovr essere tutela to il diritto al lavoro alla casa alla salute all am biente alla qualit della vita di tutti i cittadini 2 Tutto questo avviene in un quadro ambientale com plesso in cui riconosciuta una emergenza mon diale verso cui tutti devono orientare le proprie azioni per perseguire soluzioni in grado di salvare il pianeta La complessit delle cause e delle rica dute prodotte dalle trasformazioni del clima e gli impegni assunti dal nostro Paese con il Protocollo di Kyoto impongono una programmazione diffusa di strategie e la messa in atto costante nel tempo di azioni integrate Le politiche mirate alla ridu zione del riscaldamento globale dovranno orien tare tutte le politiche strategie e azioni di settore dallo sviluppo industriale ed infrastrutturale alla tutela delle risorse naturali passando attraverso le 8 Il ddl n 488 2007 Legge per il governo del territorio in discussione in Regione Piemonte AGGIORNA
221. e e sottoporre a particolare tutela le aree boscate a destinazione protettiva e naturalistica Prevedere nelle norme di attuazione strumenti di incentivazione dell utilizzo del legno in edilizia nella riqualificazione urbana e nella sistemazione idrogeologica con particolare riferimento alle pro duzioni legnose di provenienza locale Il PTC2 inoltre definisce degli indicatori di vocazio ne potenzialit agricola e rurale pi sofisticati e sensibili alle specificit territoriali da affiancare alla carta della Capacit d uso dei suoli IPLA ST A4 5 ST A 6 ST M3 CONSOLIDARE L OSSERVATORIO SU BASE CATASTALE DELLE AZIENDE E DELLA PRODUZIONE AGRICOLA REALIZZARE UN OSSERVATORIO SULLA TRASFORMAZIONE DELLE AREE BOSCATE AGGIORNARE L OSSERVATORIO DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI CONSUMO DI SUOLO E SPRAWLING MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO 5 Agenzia Europea dell Energia PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Il PTC2 nell aggiornare il proprio quadro conoscitivo provvede ad acquisire georeferenziare i dati in materia di agricoltura per elaborazioni quali quanti tative e sintesi cartografiche Il PTC2 definisce criteri per le valutazioni delle poli tiche e delle azioni messe in atto e individua un mec canismo di monitoraggio del sistema agroforestale attraverso l utilizzo dell Osservatorio delle trasforma zioni territoriali consumo di suolo e sprawling il con
222. e fondiario E abbastanza condiviso che per periurbano si possa no intendere aree limitrofe alla citt costruita defi nite generalmente come spazi vuoti o spazi aperti 7 Servizio Aree Protette e Vigilanza volontaria in collaborazione con il Servizio Tutela Fauna e Flora 7 Per un sistema del verde a Bergamo relazione di M Treu docente del Politecnico di Milano convegno Parco agricolo e cintura verde per la grande Bergamo Bergamo 16 settembre 2006 5 L agricoltura negli spazi periurbani relazione di Nicola Stolfi della Direzione nazionale della Cia alla Giornata europea del l agricoltura periurbana nell ambito della Conferenza internazionale del 12 14 maggio 2004 Barcellona e pubblicato sulla rivi sta Nuova Agricoltura Anno 46 n 96 del 21 maggio 2004 106 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 x S A SLI Ade e Fig 44 Uso del suolo agricolo nell area periurbana torinese dati 2009 Elaborazione Ufficio di Piano Prov To 107 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE caratterizzate da Scarsa qualit paesaggistica ed ecologica spazi aperti o spazi vuoti implicitamente sono gi qualifi cati come spazi che andranno riempiti senza consi derare che il vuoto e l apertura costituiscono il loro valore Alto o medio grado di insularizzazione impermeabi lit dei contorni
223. e il traffico passante tra le due direttrici liguri verso Voltri e verso Savona e quelle verso Milano ed Aosta dunque maturata la convinzione di valutare il com pletamento dell anello autostradale tangenziale verso Est verificandone l economicit attraverso il lancio di un operazione di project financing a basso livello di contribuzione pubblica La Tangenziale Est parte dell anulare esterna componente strutturale dello schema di viabilit del PTC vigente La nuova proposta consente il collega mento attraverso la collina torinese tra i sistemi auto PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Fig 51 Pedemontana 129 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Fig 52 Anulare metropolitana 130 stradali della A4 Torino Milano 5 Torino Aosta Traforo del Bianco con i sistemi autostradali della A6 To Savona e della A21 To Piacenza Brescia Fig 53 Tangenziale Est ipotesi Ridefinizione del ruolo della Tangenziale di Torino Si tratta di una serie di interventi atti a definire siste mi specializzati di attraversamento della conurbazione torinese A fine giugno 2007 stato presentato lo studio di fat tibilit di un lavoro commissionato dopo la sottoscri zione a luglio 2005 di un protocollo di intesa promos so dalla Provincia di Torino con Regione Piemonte Comune di Torino Collegno Grugliasco e Venaria e Camera di Commercio per
224. e in sicurezza idrogeologica e manu tenzione del suolo Elemento centrale delle politiche del PTC la corret ta gestione della risorsa suolo il Piano territoriale ripropone la massima attenzione alla salvaguardia del l agricoltura di pianura costantemente minacciata dal l invadenza immobiliare sia delle aree agricole di colli na e di montagna L attivit agricola ove sorretta da un impegno ecolo gico costituisce un importante condizione operativa per la salvaguardia dell ambiente Nel PTC le aree agricole e pi in generale quelle vegetate dalla foresta alla trama dei corridoi ecologi ci e faunistici dalle aree a parco o a altro titolo tutela te alle aree di dissesto geologico e alle fasce fluviali con le attivit che le gestiscono sono assunte come 10 il contesto di base e di riferimento prioritario per la tutela ambientale In questo senso il Piano territoriale di coordinamento provinciale intende porre alla intera comunit e alle istituzioni l impegno di fermare il consumo di suolo esterno alla articolazione degli insediamenti e abi tati esistenti evitando di dilatare ulteriormente le aree di espansione in conflitto con le aree ad uso agricole e a verde Da questi grandi temi che orientano tutta l elaborazio ne dell aggiornamento e adeguamento del PTC deriva no altre grandi questioni che proponiamo alla discus sione nello Schema di Piano In un periodo storico caratterizzato da una sostan
225. e le gerarchie urbane Il Capoluogo di provincia capitale regionale la cui area di gravitazione per attrattivit e per servizi corrisponde all intero territorio regionale All interno della Provincia di Torino non sono riscontrabili poli di gravitazione con caratteristiche e dotazioni pari al livello superiore men PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 tre di livello medio di attrattivit rientrano sette centri di cui cinque nell AMT e due rispettivamente apparte nenti ai sistemi del pinerolese ed eporediese Il livello locale viene suddiviso in metropolitano com prendente centri con pari dotazioni presenti sia nell AMT che nel Carmagnolese e Chivassese extra metropolitano al quale appartengono centri presenti nei sistemi del Canavese Ciri Lanzo Bassa Val Susa Sangone Pinerolese e turistico centri apparte nenti al sistema denominato montagne olimpiche da intendersi come nodi di una pi ampia rete di stazio ni di sport invernali di livello internazionale Fig 17 Sistemi del policentrismo e gerarchie urbane elaborazione Ufficio di Piano Provincia di Torino 2009 41 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 10 Sistema residenziale 10 1 Offerta e domanda abitativa Le aree a destinazione residenziale della Provincia corrispondono a circa il 32 del totale delle aree urbanizzate circa 27 000 ha contro 84 000 ha e si articola in TAB 5
226. e serviti dall intera rete supera il 75 di quella della Provincia Il progetto di Sistema Ferroviario Metropolitano propo sto dalla Regione e condiviso dalla Provincia rappre senta una proposta forte integrata con i nuovi sistemi di trasporto metropolitano A fronte delle potenziali situazioni infrastrutturali fer roviarie esistenti al fine di ridurre il traffico veicolare urbano il Piano territoriale attribuisce un ruolo cen trale all esercizio di interscambi auto treno metro politana i principali centri di interscambio per poter costituire una modalit di viaggio concorrente ad atteggiamenti e consuetudini fortemente radicate occorre siano dei centri intermodali attrattivi ove si possano trovare opportunit di servizio e di funzioni terziarie e sovracomunali Il PTC che li propone come nodo del modello trasportistico auto treno deve assumerli in questa ottica quali centri servizi interco munali per i Comuni dell intorno Ma il cammino da compiere in questa direzione non appare breve Per questa ragione pur ribadendo l opzione di fondo della rete di mobilit su ferro il Piano territoriale non pu non dare rilevanti e strutturali indicazioni per il miglioramento delle comunicazioni stradali Esse sono ancora fondamentalmente improntate alle rela zioni radiali da e per Torino che di tutti gli spostamen ti tra i centri periferici rimane centro nodale su cui le autostrade si attestano e che dall arco della tangenzia
227. e telematica del territorio Le iniziative nel settore che stanno per essere comple tate pongono il territorio provinciale tra le aree di eccellenza a livello europeo Si tratta di una situazione particolarmente vantaggio sa ricca di potenzialit interessanti che possono aumentare considerevolmente la capacit del territo rio torinese di attrarre investimenti gi a partire dai prossimi anni e che richiede azioni marketing anima zione culturale e di vera e propria formazione da parte della Provincia di Torino che per tradizione e cultura ha l indispensabile rapporto con il territorio Dal 2005 ad oggi la Provincia di Torino ha lavorato per portare la banda larga in 220 Comuni e oltre 100 aree industriali nelle zone di Canavese Pinerolese Stura e Sangone i principali progetti avviati sono I Patti Territoriali e la Larga Banda Wi Pie Linea 3 Accordo Telecom Regione Piemonte per l aggiorna mento delle centrali telefoniche La Rete Telematica delle Scuole Medie Superiori Il Progetto Valle Susa La Provincia inoltre socio della fondazione Torino Wireless per la promozione e lo sviluppo del distret to dell ICT che negli ultimi anni ha sviluppato servi zi di nuova generazione con lo scopo di snellire le procedure burocratiche in termini di tempi e costi a carico dei cittadini e delle imprese Tutto ci fa parte di un programma pi ampio nel l ambito del quale la Regione Piemonte si impegnata a c
228. ea a E 137 14 2 140 143 INQUINAMENTO 141 14 4 Emissioni elettromagnetiche AAAA 141 14 5 INQUIRGIAENTO IUMINOSO 144 14 6 Indirizzi per lairevisione deli i a TES 144 nsore 149 Dremvaguadro iii i aa ian 152 5 2 Contrari DUME asainn e T ii 153 15 3 Inditizzi per lairevisione del ei a iE EEE iarri EEEE 153 IMPIAN 157 16 1 Discariche e impianti per il trattamento dei rifiuti 157 16 1 1 Indirizzi per la revisione del PTC 159 16 2 Stabilimenti a rischio di incidente rilevante sinusini a 160 16 2 1 Indirizzi per la revisione del PTC 161 Sih contaminati e da BONICI 162 16 3 1 Indirizzi per la revisione del PTC 163 16 4 AVII ESAV E a 164 16 4 1 Indirizzi la revisione del PTC 164 16 5 Derivazioni d acqua ad uso idroelettrico i 166 16 5 1 Indirizzi per la revisione del PTC apr 167 17 Salute pubblicare PEPSi 168 171 Indirizziperia revisione del PIC 169 PIANO TERRITORIALE DI
229. ecniche provinciali regionali etc Per quanto riguarda la qualit dell aria il PTC2 fa riferimento alla rete di monitoraggio della Provincia di Torino su alcu ni indicatori sintetici quali Ozono Monossido di carbonio Biossido d azoto Biossido di Zolfo Benzene Metalli pesanti Particolato sospeso La rete di monitoraggio costituita da stazioni fisse e da un laboratorio mobile la cui funzione 219 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE particolare interessante nel caso sia necessario effettuare valutazioni sulla qualit dell aria relative alla previsione di costruzione di nuovi insediamenti produttivi o di modifiche della rete viaria offrendo significativi elementi per una corretta pianificazione delle opere strutturali o per la definizione di interventi volti alla riduzione dell intensit dei fenomeni di inquinamento PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO RISORSE IDRICHE Si prevede di monitorare l attuazione del Piano ricorrendo agli strumenti studi banche dati di settore all attivit di istruttoria delle varianti ai PRGC e delle relative VAS ed in particolare ai dati forniti dalla Rete di monitoraggio delle acque superficiali di interesse provinciale e nonch recepisce le carte delle principali pressioni che individuano le criticit locali AGP 650 135966 2003 PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI DISCARICHE Il monitoraggio dell at
230. egionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici magnetici ed elettromagnetici DGr n 39 14473 del 29 12 04 DGr n 16 757 del 5 09 05 DGr n 63 6525 del 23 07 2007 DGr n 25 7888 del 21 12 2007 208 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 COMPONENTI AMBIENTALI LIVELLO NAZIONALE E REGIONALE LIVELLO COMUNITARIO Energia Dir 2006 32 CE Dir 2001 77 CE Promozione dell energia elettrica da fonti rinnovabili Libro verde sull efficienza energetica 2005 e Libro verde Una strategia europea per un energia sostenibile competitiva e sicura 2006 Rumore L 447 95 Legge quadro sull inquinamento acustico DPCM 14 11 97 e altri decreti attuativi della legge quadro D M 29 11 2000 Criteri per la predisposizione da parte delle societ e degli Enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore Dir 108 2002 L r 24 2002 Norme per la gestione dei rifiuti D P R 30 3 2004 n 142 D lgs 19 agosto 2005 n 194 Attuazione della direttiva 2002 49 CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale D lgs 152 2006 Norme di materia ambientale aggiornato con d l n 90 2008 Inquinamento luminoso Norma UNI 10819 Limitazione del flusso luminoso emesso verso il cielo 1999 D M MLLPP 9 marzo 2000 L r 24 marzo 2000 n 31 Disposizioni per la prevenz
231. el Po con le Direzioni regionali ARPA e con le Province Piemontesi con l intento di formare un Gruppo di lavoro per l elaborazione di una proposta di procedure operative per l attuazione dell attivit di coordinamento e razionalizzazione delle informazioni desumibili da studi e analisi condotti in materia di dissesto idrogeologico e da strumenti di pianificazione vigenti o in itinere L obiettivo quello di costruire un quadro della cono scenza dei fenomeni di dissesto condiviso da tutti gli enti da utilizzare a supporto delle scelte di pro PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 grammazione finanziamento e pianificazione alla scala territoriale e di indirizzo e riferimento per la scala locale con particolare attenzione alle situazioni di rischio A partire dal 1995 e sino al 2006 la Provincia di Torino con il coordinamento scientifico del Politecnico di Torino Dipartimento di Idraulica e con il coinvolgi mento dell Autorit di Bacino del Po dell AIPO e della Regione Piemonte ha condotto una serie di studi sui corsi d acqua di interesse provinciale nel quadro del Programma di ricerca in tema di manutenzione e ripristino degli alvei dei corsi d acqua nonch in materia di protezione idrogeologica e difesa del suolo Ogni singolo studio cos come il Programma generale stato approvato della Giunta Provinciale stato por tato a conoscenza di Autorit di Bacino AIPO Regi
232. el paesaggio d lgs 42 2004 smi il T U in materia edilizia e il T U in materia di espropriazione per pubblica utilit d P R 380 2001 smi e d P R 327 2001 smi fino ad arrivare alla stesura dei nuovi riferimenti per il governo del territorio quali il Nuovo Piano territoriale Regionale PTR e il Piano Paesaggistico Regionale PPR significativa anche l evoluzione degli strumenti di pianificazione e programmazione settoriali in tema di assetto idrogeologico Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico approvato con APCM del 24 maggio 2001 di tutela delle acque Piano di Tutela delle Acque approvato con dCR n 117 1073831 del 13 marzo 2007 di classificazione sismica del territorio di rumore Piani di zonizzazione acustica di risparmio energetico e utilizzo delle fonti rinnovabili etc Di recente approvazione sono anche la nuova legge regionale di Gestione e promozione economica delle foreste l r n 4 2009 il Piano di Sviluppo rurale 2007 2013 i Provvedimenti urgenti di adeguamento al decreto legislativo 22 gennaio 2004 42 lr 32 2008 il Testo unico delle leggi sulla montagna l r n 19 2008 Di particolare interesse la legge di Sperimentazione di nuove procedure la formazione e l approvazione delle varianti strutturali ai piani regolatori generali Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977 n 56 Tutela ed uso del suolo entrata in vigore il 20 feb braio 2007 l r n 1 2007 A tal
233. elle Nazioni Unite sulle Foreste UNFF il cui principale obiettivo la promo zione della gestione conservazione e sviluppo sosteni bile di tutti i tipi di foresta L UE inoltre dotata dal 2006 di un proprio Piano d azione forestale con gli obiettivi di migliorare la competitivit a lungo termine migliorare e tutelare l ambiente migliorare la qualit di vita favorire il coordinamento e la comunicazione Sink di carbonio Il Protocollo di Kyoto principale strumento operati vo della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite UNFCCC ai fini del rag giungimento dei target fissati per ciascun Paese preve de la possibilit di contabilizzare gli assorbimenti da parte dei sink pozzi di carbonio il bosco viene cos a costituire sia una risorsa da utilizzare sia un patrimonio in primis ambientale ma anche cultu rale e sociale da tutelare in grado di sottrarre ani dride carbonica all atmosfera contribuendo a com battere l aumento dell effetto serra rappresentan do al contempo una fonte di energia alternativa ai combustibili fossili Protocollo di Kyoto prevede l im piego di sink di carbonio per la riduzione del bilancio netto nazionale delle emissioni di gas serra e stabilisce che le emissioni e gli assorbimenti di CO2 ed altri gas serra risultanti dalla costituzione di nuove foreste afforestazione riforestazione e dalla conversione delle foreste in altre forme d uso del suolo
234. elle infrastrutture alle imprese riducendone i costi di produzione Sebbene l impatto economico di un miglioramento della salute e i fattori economici legati alla salute e alla malattia non sono stati ancora precisamente quantifi cati assodato che la salute dei singoli individui o di una comunit determinata da una serie di fattori che risiedono nelle condizioni socio economiche cul turali ed ambientali di riferimento Fattori ambientali e di contesto condizione abitativa offerta di servizi mobilit condizioni lavorative ed economiche stili di vita e ambiente di lavoro istruzio ne sono tutti elementi tra loro collegati e interdipen denti che concorrono a creare il contesto all interno del quale ricercare la realizzazione ed il mantenimen to del benessere individuale e sociale Studi internazionali hanno effettuato una stima quan titativa dell impatto di alcuni di questi gruppi di fatto ri sulla longevit delle comunit utilizzata come indi catore indiretto dello stato di salute arrivando alle Libro bianco Insieme per la salute un approccio strategico dell UE per il periodo 2008 2013 COM 2007 seguenti conclusioni di valore generale i fattori socio economici e gli stili di vita contribuiscono per il 40 50 lo stato e le condizioni dell ambiente per il 20 30 l eredit genetica per un altro 20 30 e i servi zi sanitari soltanto per il 10 15 In tal senso la politica sanitaria rappresenta solo quota par
235. eme di Comuni geograficamente contigui e relativamente omogenei sotto diversi profili caratteristiche socio economiche specificit culturali ed enogastronomi che vicende storiche caratteristiche fisiche del terri torio offerta turistica tipi di flussi turistici attratti 1 Torino Citt d arte e di cultura contemporanea 2 Corona Torinese Residenze Sabaude cultura ristora zione e ricettivit di eccellenza 3 Chierese colline enogastronomia ruralit ad un passo da Torino 4 Po e Confluenze paesaggio fluviale fauna e habitat acquatici 5 Anfiteatro Morenico di Ivrea castelli enogastronomia e natura Valli di Lanzo e Ceronda Montagne autentiche prodot ti tipici sport e turismo montano sostenibile Gran Paradiso e Alpi del Canavese Montagne dei Re Comuni Olimpici Montani Montagne adrenaliniche Valli Valdesi Cultura e Tradizioni Valdesi Pinerolese Territorio e tradizioni agricole Museo del gusto prodotti tipici sagre ciclostrade equitazione 11 Valle di Susa e Val Sangone abbazie forti Via Francigena archeologia romana sport vie ferrate D SOON 72 Fig 27 Aree omogenee Le aree omogenee non coincidono necessariamente con un prodotto turistico o con una marca turistica molti Comuni della Val Chisone ad esempio possono sfruttare sia la marca Valli Valdesi per il turismo culturale e religioso sia la Marca Pinerolese per il turismo sportivo outdoor est
236. ente o completamente secondario si formano in atmosfera a seguito di reazioni chimiche e originate da un mix di fonti traffico 50 industria e produzio ne energia 30 riscaldamento 10 altro 10 non si ancora adottata una strategia efficace Qualit dell Aria 2007 Provincia di Torino e ARPA Piemonte AA VV relazione annuale 5 L indice proposto originariamente dall Agenzia per la protezione dell ambiente americana EPA prende il nome di Air Quality Index AQI 137 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE La distribuzione sul territorio delle concentrazioni di biossido d azoto evidenzia notevoli criticit in corrispondenza dell area urbana torinese e in alcune conurbazioni di minore entit Il PM1O presenta superamenti dei limiti su tutto il territorio della Provincia con criticit maggiori nelle aree pi antropizzate Anche l ozono inquinante secondario caratteristico della stagione estiva interessa in modo sostan zialmente omogeneo tutto il territorio Le diminuzioni ottenute per i parametri PM10 bios sido di azoto ed ozono sono ancora troppo lievi in alcuni casi non del tutto consolidate e soprattutto non sufficienti a garantire il rispetto dei valori limite di qualit dell aria neanche in prospettiva futura Inoltre in condizioni di forte stabilit atmosferica questi inquinanti raggiungono livelli di concentrazione parti colarmente elevati e in a
237. enti dello Schema di Piano sono il risultato dell elabo razione dell Ufficio di Piano costituito dal personale dei Servizi Pianificazione territoriale GITAC e del Csi Piemonte Ufficio di Piano Abate Daga I Pianificazione Territoriale Alberico S Pianificazione Territoriale Falletti S Pianificazione Territoriale Fortunato A Pianificazione Territoriale Grasso S Pianificazione Territoriale Mortari I Pianificazione Territoriale Porcari R Pianificazione Territoriale Romeo F Pianificazione Territoriale Briatore E Enrico Bena D GITAO Ballocca A CSI Piemonte Scalise F CSI Piemonte Militello A CSI Piemonte Hanno collaborato attivamente alla redazione dello Schema di Piano molti altri servizi e funzionari della Provincia ed in parti colare Pianificazione Trasporti Borgna S Picco P Programmazione attivit produttive e concertazione territoriale Lupo M Zaramella T Sviluppo montano rurale e valorizzazione produ zioni tipiche Di Bella E Pierbattisti A Rinaldi A Qualit del l aria e risorse energetiche De Nigris S Pianificazione risorse idriche Filippini G Porro E Rossato C Difesa del suolo e atti vit estrattive Nervo B Papa G De Renzo G Rostagno C Bottino I Gestione rifiuti e bonifiche Soldi G L Programmazione e gestione attivit turistiche e sportive Burgay M Lavoro e solidariet sociale Merlo G Loropiana M Urbanistica Fi
238. enziale deve avvenire o attraverso interventi di sostituzione o trasformazione edilizia degli edifici esistenti o attraverso completamenti edili zi aventi il fine di compattare e uniformare anche qualitativamente il sistema dei centri e dei nuclei esi stenti esclusa la possibilit di nuovi insediamenti su por zioni di territorio non ancora urbanizzate se indipen denti o staccati dagli insediamenti urbani esistenti centri o nuclei consolidati la loro realizzazione potr essere consentita solo in casi eccezionali vincolati comunque al rispetto della strutturazione paesistica complessiva sulla quale andranno a insediarsi PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 ST A1 ST A2 ST M AGGIORNARE E COMPLETARE L OSSERVATORIO DELLE POLITICHE URBANISTICHE DEGLI ENTI LOCALI COSTITUIRE L OSSERVATORIO SUL SISTEMA INSEDIATIVO RESIDENZIALE E FABBISOGNO ABITATIVO MONITORARE IL CONSUMO DI SUOLO E IL SISTEMA RESIDENZIALE Nell ambito dei lavori di revisione del PTC la Provincia ha costituito un nuovo Osservatorio sul sistema inse diativo residenziale con l obiettivo di mettere a siste ma i dati utili nella pianificazione territoriale per la comprensione valutazione monitoraggio del sistema insediativo residenziale e per quantificare e localizzare le differenti tipologie di domanda di abitazione con particolare riferimento al fabbisogno abitativo sociale L intento quello di costituire uno str
239. enzialmente destinabili a tale uso Nell ambito dell aggiornamento e adeguamento del PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 PTC si provveder a ri verificare la piena coerenza tra le norme di attuazione del PAEP e quelle del PTC2 Il PTC2 in accordo con i principi del PAEP si pone biettivo della tutela del suolo agricolo con particola re riferimento ai suoli classificati di 1 e Classe di capacit d uso quelli localizzati in contesto metropoli tano In tali aree sono ammissibili esclusivamente interventi che non implichino un asportazione definiti va dei suoli tutelati ma il loro successivo ripristino con la garanzia della conservazione della classe di capacit d uso originaria Nelle Aree agricole in contesto metropolitano e all inter no del Sistema dell agricoltura specializzata e o vitale non ammessa l apertura di nuove cave e l amplia mento di quelle esistenti qualora l attivit comporti l asportazione definitiva del suolo agricolo 50 RIQUALIFICARE LE AREE DI CAVA DISMESSE Per ridurre gli effetti ambientali negativi legati alle attivit estrattive necessario anche concentrarsi sulle fasi di recupero dei siti e sul loro riassetto finale privilegiando in via generale il ripristino della destinazione originaria dei siti estrattivi Il PTC2 pro pone quindi azione di riqualificazione dei siti degrada ti e recupero di risorse giacimentologiche non piena
240. erazione tra i GAL dei territori Leader proposta a finanziamento sul PSR 2007 2013 un progetto di cooperazione transfrontaliera tra Provincia di Torino e Dipartimento della Savoia 4 Nel territorio della Provincia di Torino ha avuto una certa diffusione lo standard PEFC che peraltro prevalente anche nei territori francesi 63 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE sformata dalla Regione da prescrizione a direttiva le difficolt di applicazione concreta del Piano A ci si aggiunge la scelta incoraggiata dalle politiche finan ziarie dello stato di sostituire i trasferimenti statali con tributi locali in gran parte connessi all edificato ICI e all edificazione Oneri di urbanizzazione perequabili tra iComuni dal punto di vista sia territo riale sia fiscale Un tentativo del PTC di recuperare la sua efficacia stato fatto nell ambito della predisposizione del Piano provinciale delle attivit estrattive PAEP che ha fatto proprie tra le altre le disposizioni relative alla tutela dei suoli di 1 e classe di Capacit d uso e quelle riferite alla salvaguardia del sistema dell agricoltura specializzata e o vitale I risultati potranno vedersi solo nei prossimi anni Non si pu inoltre ignorare la proposta di Direttiva per la protezione del suolo Com 2006 232 del 22 09 2006 che sancisce come il suolo bene comune ma in massima parte di propr
241. esto caso il riassetto normativo regionale potr rendere pi efficace la fase attuativa ed operati va attraverso un quadro che consenta una coerente declinazione dei concetti di perequazione urbanistica e perequazione territoriale e speriamo perequazio ne della fiscalit locale indispensabile per qualsiasi pianificazione di area vasta Sotto questo profilo il Piano territoriale non deve favo rire e cristallizzare le gerarchie le difformit e le sepa razioni esistenti sul territorio bens favorire l integra zione di vita di lavoro di studio di fruizione di servi zi e di opportunit a largo raggio di relazione nell inte ra comunit provinciale nell obiettivo di trasformare l articolazione e la frammentazione dei 315 enti locali che la compongono in una unitaria realt e di dare ad essa una propria identit PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Una Citt diffusa collocata nel verde e nel paesaggio delle tre fasce morfologiche di cui si compone il terri torio provinciale di pianura fertile in cui scorre il Po dei rilievi alpini di alta quota e dei pi modesti collina ri il cui territorio costellato dai valori storici cultura li delle preesistenze antiche dei centri abitati e da una molteplicit di castelli fortezze chiese e cappelle da singoli edifici civili e rurali di vario periodo e di pregio E un territorio dai grandi valori ambientali paesaggi stici di straordinario valore vis
242. etta gestione delle pro prie competenze in materia di miglioramento della qualit dell aria e di adottare tutti i provvedimenti necessari ad una riduzione significativa delle emis sioni delle sostanze inquinanti anche attraverso strategie e azioni intersettoriali di sostenibilit ambientale Principali piani e programmi di intervento Con Lr n 43 del 7 aprile 2000 Disposizioni per la tute la dell ambiente in materia di inquinamento atmosferi co Prima attuazione del Piano Regionale per il risana mento e la tutela della qualit dell aria la Regione Piemonte ha stabilito tra l altro i criteri per la elabo razione e la definizione del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualit dell aria e dei relativi piani stralcio nonch ha definito le fun zioni delle Provincie tutto ci al fine del controllo della qualit dell aria per il miglioramento della qualit della vita per la salvaguardia dell ambiente e delle forma di vita in esso contenute e per garantire gli usi legittimi del territorio finalit da perseguire attraverso l esercizio coordinato ed integrato delle funzioni degli enti a vario titolo competenti sul territorio regionale La Provincia di Torino con deliberazione n 38 12962 del 22 01 02 ha approvato il Piano stral cio di intervento operativo per la gestione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico nella zona A cos come previsto dalla 1 43 del 7 aprile 2000 FIG
243. favorire la formazione di un sistema di offerta articolato sul ter ritorio e composto da una vasta gamma di tipologie di strutture distributive tra le quali non si producano posizioni dominanti in modo tale che i consumatori possano esercitare le loro preferenze tra differenti alternative di localizzazione e di assortimento ST A9 ST M6 AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC2 provvede ad aggiornare il quadro della cono scenza attingendo alle banche dati provinciali regio nali e agli specifici studi di settore La verifica del raggiungimento dell obiettivo del PTC2 avverr con l espressione di pareri di conformit al PTC da parte del Servizio Provinciale competente in merito alle varianti di PRG 84 11 6 Conclusioni In assenza di un quadro di tendenza generale diffici le ipotizzare gli scenari per l economia locale tuttavia per quanto riguarda l area torinese possibile trat teggiare una strategia di massima che gli enti pub blici possono supportare per arginare gli effetti della crisi e garantire possibilit di sviluppo Il settore dove pi incisivo pu essere l intervento dell ente pubblico locale e della Provincia in partico lare quello dell occupazione occorre infatti anzi tutto garantire interventi a favore del lavoro attra verso gli ammortizzatori sociali ad esempio e soste nere i consumi In seconda battuta una strategia anticiclica efficace
244. ffico CHE ATTRAVERSO L AUSILIO DEL GIS POTREBBE improprio dai centri urbani attraverso la realizzazione INTEGRARE UN INVENTARIO DEI SINK E DEGLI di circonvallazioni esterne ASSORBIMENTI DI CO2 REALIZZATO A PARTIRE DAGLI INVENTARI DELLE RISORSE FORESTALI Mobilit sostenibile Nel sostenere la compatibilit tra l ecosistema natura AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA le e il sistema antropico il PTC2 mostra particolare ST M12 MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO sensibilit nei confronti delle problematiche legate alle emissioni di inquinanti gas polveri rumore provoca te dal traffico veicolare con specifico riguardo agli assi viari a maggiore percorrenza e assume strategie di pianificazione dei trasporti promuovendo la mobi lit sostenibile quale strumento di riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera In tal senso il PTC2 intende proseguire e rafforzare le azioni gi avviate e previste dal PTC vigente con par 145 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ticolare riferimento a Promozione del potenziamento del trasporto pubblico nell Area metropolitana completamento poten ziamento del servizio ferroviario metropolitano innovazione e il potenziamento del servizio di tra sporto pubblico urbano e suburbano linea metro politana linee di forza di superficie parcheggi di interscambio Promozione dell utilizzo di mezzi alternativi all auto mobile quali serv
245. fonti rinnovabili oggi basato sui certificati verdi incrementando gli obiet tivi di crescita nel medio lungo periodo delle fonti rin novabili e differenziando gli strumenti di sostegno ed il valore dell incentivo in base al tipo di fonte e alla tec nologia utilizzata Settore edile In attesa dell aggiornamento del Piano Energetico Regionale la legge regionale n 13 2007 costituisce il quadro di riferimento pi importante per il settore energetico e per avviare un processo virtuoso di razio nalizzazione dei consumi nel comparto edile che assorbe circa il 40 dei consumi complessivi del l intera Regione la legge promuove il migliora mento delle prestazioni energetiche degli edifici esi stenti e di nuova costruzione al fine di favorire lo sviluppo la valorizzazione e l integrazione delle fonti rinnovabili nonch la diversificazione energetica dando la preferenza alle tecnologie a minore impatto ambientale La certificazione energetica diviene obbligatoria per tutti gli edifici di nuova costruzione si sostiene l installazione di impianti solari termici e di sistemi centralizzati di produzione del calore rivisto il sistema di verifiche degli impianti termici e si introduce l obbligo della verifica degli impianti di condizionamento estivo Anche il Piano regionale Stralcio di piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento influenza pesantemente l uso di energia nel settore edilizio indiv
246. forma zioni inerenti la qualit delle matrici ambientali L Anagrafe regionale dei siti da bonificare e 1 rete di moni toraggio provinciale dati del livello piezometrico della falda superficiale costituiscono i primi strumenti per l aggiorna mento costante del quadro conoscitivo che necessita di un coordinamento tra i vari settori affinch possano essere facilmente reperibili le informazioni riguardanti lo stato di attuazione degli interventi sui siti contaminati e la presen za degli stessi in aree sensibili INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI ATTIVIT ESTRATTIVE Il PTC aggiorna il proprio quadro conoscitivo facendo riferimen to diretto al Piano delle attivit estrattive al progetto Razionalizzazione dell uso di inerti da cava e promozione dell u tilizzo di materiali riciclati alle relative banche dati Provinciali alle strutture tecniche preposte al rilascio delle autorizzazioni ex l r 69 78 smi ex l r 40 98 smi Particolare attenzione dovr essere posta nel riverificare la coerenza tra Piano provin ciale delle attivit estrattive PAEP e PTC2 in particolare in relazione all individuazione cartografica delle aree di particolare pregio ambientale e paesaggistico dei suoli di Ia e classe di capacit d uso delle zone di ricarica delle falde tenuto conto dei possibili aggiornamenti in corso di definizione sia da parte della Provincia sia della Regione INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI DERIVAZIONI IDROEL
247. he il concetto di governo del territorio ha avuto negli ultimi anni ha reso ancora pi imprescin dibile la necessit di dotarsi di uno strumento evoluto nella forma e nei contenuti A seguito dell emanazione del decreto legislativo n 4 2008 di modifica delle parti prima e seconda del d lgs 3 aprile 2006 n 152 11 febbraio 2008 entrata finalmente in vigore la normativa nazionale in materia di Valutazione ambientale strategica VAS processo che comprende secondo le disposi zioni di cui al titolo II della seconda parte del presen te decreto lo svolgimento di una verifica di assoggettabilit l elaborazione del rapporto ambientale lo svolgimento di consultazioni la valutazione del piano o del programma del rapporto e degli esiti delle consultazioni le spressione di un parere motivato l informazio ne sulla decisione ed il monitoraggio d lgs 152 2006 alla let a comma 1 dell art 5 Con il recepimento nella normativa nazionale della direttiva 2001 42 CE la valutazione ambientale strategica diviene lo strumento processo attraverso il quale garantire che le scelte di governo del territo rio siano indirizzate alla sostenibilit ambientale valutando gli effetti ambientali in relazione agli aspet ti territoriali sociali ed economici producibili dalle azio ni di progetto tenuto conto di analisi di ipotesi alterna tive art 28 d d l Legge per la pianificazione del governo del terri
248. he possono adottarsi in considerazione 192 degli obiettivi e dell ambito territoriale del piano del programma Una prima indicazione dei caratteri salienti che definiscono il territorio provinciale nelle sue componenti ambientali e socio economiche nonch dei macro fattori di criticit nei confronti dei quali il PTC2 intende operare congiuntura economica cambiamento climatico consumo di suolo inse rita nel documento Schema di Piano PTC2 Obiettivi e strategie a cui si rimanda L aggiornamento del quadro delle conoscenze interes ser i diversi sistemi funzionali definiti nello Schema di Piano Di seguito si riportano alcune indicazioni in merito al processo di aggiornamento SISTEMA RESIDENZIALE Nell ambito dei lavori di revisione del PTC la Provincia ha costituito un nuovo Osservatorio sul sistema insediativo residenziale con l obiettivo di mettere a sistema tutti i dati utili nella pianificazione territoriale per la comprensione valutazione monitoraggio del sistema insediativo residenzia le e per quantificare e localizzare le differenti tipologie di domanda di abitazione con particolare riferimento al fabbi sogno abitativo sociale L intento quello di costituire uno strumento di supporto al PTC2 in grado di fornire gli elemen ti necessari per intervenire nella correzione degli squilibri del sistema alla scala sovracomunale L Osservatorio contiene dati raccolti presso l Agenzia del Territorio
249. i anticipato 4 milioni di euro del proprio budget senza aspettare stanziamenti statali o regionali Ma l amministrazione provinciale andata oltre l azio ne di mantenimento in buono stato della rete esisten te e di gestione delle emergenze tramite una conven zione con l ISTAT si messo a punto un Osservatorio sulla sicurezza stradale che grazie alla messa in rete di tutte le polizie municipali del territorio riceve tutti i dati sugli incidenti stradali in tempo reale e con un approfondimento maggiore rispetto al passato Questo strumento permette di delineare una mappa dei luo ghi dove pi frequentemente avvengono gli incidenti e persino di sovrapporvi le cause degli stessi In base a queste informazioni la Provincia individua le aree da monitorare e predispone le opere per l eliminazione il contenimento delle cause dei sinistri La riduzione dell inquinamento acustico un passo fondamentale per migliorare la compatibilit ambien tale della viabilit la Provincia dal 2004 al 2007 ha speso milioni di euro per l utilizzo di asfalti fonoas sorbenti e barriere antirumore altri 3 milioni sono stati stanziati per il biennio 2008 2009 La mobilit delle persone e l uso dei mezzi di tra sporto Nel 2006 gli spostamenti giornalieri complessivi effet tuati dai residenti dell intera Provincia sono stati pari a 5 milioni 400 mila in linea con la crescita registra to nel 2004 rispetto all anno 2002 3 6
250. i Metropolitana in corrispondenza di Porta Nuova e in futuro sar con nessa con il Passante Ferroviario in corrispondenza del nodo di interscambio Stura e nei pressi della sta zione Zappata La linea viaggia quasi completamente in sede riservata e si presta all interscambio auto mezzi pubblici nei parcheggi alle porte della citt Caio Mario Porta Sud della Citt e Stura Porta Nord La Provincia ospita l interporto di SITO scalo ferro viario terminal AFA CAAT che con Alessandria e Novara rappresenta uno dei tre poli che costituisco no il sistema della logistica piemontese Trovandosi a ridosso del Capoluogo e grazie alla connessione con la linea ferroviaria per la Francia offre servizi di eccel lenza per societ di logistica e spedizionieri e si presta per attivit di city logistic Il trasporto merci ha una notevole debolezza strutturale La polverizzazione dell offerta nell au totrasporto regionale pregiudica la nostra presenza sui mercati nazionale e internazionale i vettori regionali riescono a servire solo il 25 del traffico di entrata e appena il 35 di quello di uscita con un trend progressivamente decrescente Distinguere quel che concerne la movimentazione lo stoccaggio e la lavorazione delle merci cio tutto ci che ha a che fare con la logistica vera e propria dalla mera attivit di consegna door to door dell ultimo chi lometro non cos semplice per l intreccio del
251. i coerenza interna Tale fase finalizzata a verificare che a ciascun obiet tivo del PTC2 siano associate una o pi azioni diret te all attuazione del Piano e a verificare che obiettivi strategie e azioni non configgano tra loro anche quan do relative a diversi sistemi di riferimento sistema produttivo sistema del verde Si proceder inoltre alla verifica della congruenza interna verticale del nuovo Piano rispetto agli stru menti di attuazione e specificazione del PTCP Piano delle Attivit Estrattive e Piano Attivit a rischio di incidente rilevante PPGR Obiettivi generali trasversali Obiettivo An Obiettivo An Lo strumento che si prevede di utilizzare quello delle matrici a doppia entrata cos come illustrato nel caso delle verifiche di coerenza esterna Le matrici potranno essere di diverso tipo a seconda delle necessit Obiettivo obiettivo Obiettivo strategia Azione azione Fig 75 Schema esemplificativo della struttura obiettivi strategie azioni LA METODOLOGIA PROPOSTA PER LA VERIFICA DI COERENZA ESTERNA CONDIVISIBILE 212 6 Effetti del sulle componenti ambientali e valu tazione degli impatti Nel valutare gli impatti dell attuazione del Piano non si pu prescindere dal considerare la natura dello strumento di governo del territorio di area vasta che si prefigge di concorrere allo sviluppo ambientalmente so
252. i e alle banche dati ai piani e programmi di settore RISCHIO IDROGEOLOGICO E DIFESA DEL SUOLO AI fine di fornire al 2 un quadro del dissesto idrogeologi co di supporto alle scelte di governo del territorio si rende necessario l aggiornamento del quadro geologico e idrogeolo gico provinciale che prevede l elaborazione di una sintesi delle caratteristiche geologico geomorfologiche peculiari del territorio e si compone di relazione geologica geomorfologi ca relazione idrogeologica elaborati cartografici I dissesti classificati secondo i diversi gradi di affidabilit verranno recepiti dalla pianificazione territoriale provinciale nell ambito della redazione della variante del PTCP Il PTC2 tra l altro prevede La ridefinizione e l aggiornamento delle fasce fluviali approfondimento delle fasce fluviali del PAI per la trasposi zione a scala 1 10000 tenuto conto anche delle opere di difesa idraulica esistenti e funzionali L individuazione dei dissesti per ci che riguarda gli ambiti interessati dal reticolo idrografico minore L approfondimento dei dati conoscitivi sui fenomeni dissesti vi gravitativi in considerazione delle diverse caratterizzazio ni geografiche dei fenomeni A questo proposito si dedica to uno spazio al tema delle deformazioni gravitative profon de di versante il che costituisce una novit rispet to al PTC vigente La caratterizzazione dei dissesti e di
253. i fonti energetiche rin novabili favorire l adozione da parte del cittadi no consumatore di comportamenti atti a ridurre i consumi energetici e le emissioni derivanti dai sistemi di riscaldamento e di condizionamento I Comuni devono modificare o integrare i propri regola menti edilizi in modo tale da recepire le prescrizioni e gli indirizzi regionali al cui rispetto si intendono subordinati tutti gli interventi che necessitino il rila scio della dichiarazione d inizio attivit DIA del per messo di costruire La Provincia ha recentemente approvato il Piano Strategico Provinciale per la Sostenibilit che si propone la redazione di apposite linee guida finalizzate alla verifica in fase programmatoria della compatibilit ambientale paesaggistica degli interventi relativi alle infrastrutture Il PSPS individua quale modalit utile al consegui mento di una pianificazione strategica ambientale coordinata l istituzione di tavoli intersettoriali interni all Ente dove sviluppare e coordinare le diverse azioni settoriali e le politiche territoriali all interno di una cornice unica fornita dal PTC2 14 2 Cambiamenti climatici evidente che il tema del cambiamento climatico necessita di interventi e di una regia di livello mondia le tuttavia comportamenti virtuosi posso essere avvia ti anche a scala locale 01 Adottato con deliberazione n 881 38525 il 12 agosto 2008 140 La complessit delle cause e de
254. i oggi disponiamo e della sua attuazione il PTC1 stato uno strumento efficace per regolare le trasformazioni territoriali Le ha sapute prevenire ed interpretare o viceversa ha potuto sempli cemente registrare cosa era gi avvenuto o stava avve nendo Un Rapporto che ha evidenziato ampi margini di positivit ma anche numerosi aspetti su cui lavora re ed intervenire per migliorare La strategia del PTC2 anche quella di capitalizzare il lavoro di conoscenza del territorio acquisita in que sti anni attraverso la raccolta e l analisi da parte degli specifici settori della Provincia di Torino delle informa zioni e la messa a sistema dell insieme dei Piani stra tegici e delle Agende strategiche delle diverse aree territoriali e che di quelle aree delineano le qualit e le attese La strategia del PTC2 co pianificare ci gi avve nuto tra i settori della Provincia per giungere a questo primo avanzamento del lavoro costituito dallo Schema di Piano territoriale di Coordinamento L Ufficio di Piano costituito presso l Assessorato alla Pianificazione Territoriale la struttura che ha redat to questo primo Schema programmatico operando insieme a tutta la struttura Provinciale per filtrare le visioni settoriali attraverso la declinazione territoriale Le fasi che si avviano ora conserveranno l approccio condiviso e copianificato di questa prima stesura interpretativa e programmatica attraverso il concor so di tut
255. i per la revisione del PTC La Provincia si dotata gi da alcuni anni del Programma Energetico Provinciale un piano di settore approvato dal Consiglio Provinciale il 14 01 2003 e ad oggi in fase di aggiornamento alla luce della revisio ne del Piano Energetico Regionale resasi necessaria per i recenti cambiamenti normativi e di contesto del mercato energetico con la definizione di nuovi obietti vi e strategie Il Programma energetico provinciale ad oggi vigente definisce le seguenti indicazioni 5 Approvato nel corso del 2004 70 1 Promozione di azioni di risparmio energetico sul territorio obiettivo di risparmio del 10 di energia negli usi finali entro il 2005 rispetto ai valori del 2000 2 Sviluppo equilibrato e sostenibile del sistema di generazio ne elettrica da fonti convenzionali 3 Sviluppo razionale e sostenibile del settore idroelettrico volto a favorire l utilizzo anche energetico delle derivazioni gi destinate ad usi diversi ad es acquedotti canali irri gui etc e a favorire il potenziamento e la riambientaliz zazione di impianti esistenti piuttosto che promuovere la diffusione di nuove centrali 4 Utilizzo energetico diretto delle biomasse privilegiando l u tilizzo di materiale di origine forestale in impianti di bassa potenza 5 Promozione degli impianti a fonti rinnovabili con una pi elevata compatibilit col territorio e con l ambiente 6 Promozione della riduzione dei cons
256. i quali sviluppa le proprie vocazio ni ma che insieme giocano per accrescere il proprio potenziale competitivo stata questa la logica di fondo che ha segnato la prima fase di attivit che come convenuto con il 91 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Fig 35 Corso Marche il viale urbano Sezione schematica Gregotti Associati International Ministero delle Infrastrutture si conclusa entro il 30 giugno 2008 con la redazione dello Schema di Piano Strategico elaborato sulla base del quadro conosciti vo dell interpretazione del contesto e dell ascolto degli stakeholders del processo La seconda fase di lavoro avviata nel mese di ottobre 2008 ha avuto come obiettivo quello di trasformare la visione ed il sistema di obiettivi e azioni di Piano defi niti nello Schema in una vera e propria Agenda strate gica di tipo operativo che tenga conto tra gli altri degli aspetti temporali dello sviluppo in un ottica di programmazione Si pertanto realizzata tra Ottobre e Dicembre 2008 una nuova fase di ascolto e concertazione mediante un confronto con i Tavoli territoriali e laddove neces sario con gli enti locali le organizzazioni economiche e di categoria per verificare le articolazioni delle prio rit e precisare il contenuto operativo delle azioni e interventi indicati nel Piano Nella seconda fase si scelto di riarticolare gli inter
257. i rendono disponibile al fine dell utilizzo energetico senza com prometterne la sopravvivenza 13 8 Corridoi fluviali e zone umide All interno del territorio pi direttamente interessato dai processi di urbanizzazione soprattutto nelle aree di pianura e nella zona metropolitana le aree ancora libere spazi verdi costituiscono delle isole interclu se nel tessuto costruito fortemente frammentate dalla rete infrastrutturale In questa visione tuttavia ancora estrapolabile la trama a pettine dei corsi d acqua che dalle vallate alpi ne scendono fino a raggiungere il fiume Po addossato al piede della Collina di Torino e che costituiscono il principale ecosistema naturale ancora presente nella pianura Gli ecosistemi fluviali si configurano dunque come ele menti essenziali della rete ecologica in quanto I corsi d acqua presentano uno sviluppo longitudina le che ben si presta a svolgere la funzione di corri doio di connessione soprattutto nel contesto della Provincia di Torino dove si delineano come uno dei pochi elementi naturali capaci di garantire un certo grado di permeabilit tra le zone montane caratte rizzate in generale da un buon livello di biodiversit e la pianura fortemente antropizzata Nella pianura caratterizzata da un agricoltura inten siva e da un elevato tasso di urbanizzazione gli ambiti prossimi ai corsi d acqua rappresentano le aree a pi elevata permeabilit ecologica ma nel
258. i servizi non concentrata nel solo Capoluogo Il ruolo positivo che gli enti locali possono svolgere nel contrastare o limitare le ripercussioni della crisi nell a rea torinese dipende quindi dalle capacit che essi sapranno esprimere sia nell adeguare le proprie agende politiche sia nel mobilitare risorse adeguate ma soprattutto nell agire in modo concertato condi videndo gli obiettivi e mettendo in atto azioni sinergi che evitando duplicazioni e sovrapposizioni Un altro fronte sul quale necessario attivarsi quel lo delle infrastrutture non intendendo solo i grandi interventi ma anche e soprattutto privilegiando i progetti immediatamente cantierabili PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 12 Funzioni specializzate 12 1 Formazione universit e ricerca Le competenze in materia di istruzione edilizia scola stica e diritto allo studio universitario sono state defi nite dal d lgs 112 98 in cui all art 139 si individua no per le Province le funzioni riguardanti l istruzione secondaria superiore Con l r 44 2000 Capo IV ven gono inoltre trasferite alle Province le funzioni ammi nistrative relative all attuazione dei programmi per mirati limitati interventi di edilizia scolastica e per gli interventi su palestre e impianti ginnico sportivi non ch per gli interventi urgenti per esigenze di sicurezza ed igiene art 121 Istituti scolastici superiori L offerta formativa fo
259. iale nel tratto fino a Corso Francia Riforma dell area Alenia con l avanzamento sul viale del previsto museo aerospaziale e Da Il territorio di corso Marche studi per le nuove infra strutture ed il riassetto del territorio Orientamenti Gregotti Associati International A Cagnardi V Gregotti M Reginaldi Milano Luglio 2007 Parco ed aeroporto di Campo Volo Belvedere sul parco della Dora A questo schema relativo ai maggiori interventi si accompagnano le operazioni meno appariscenti ma ugualmente rilevanti come l esaltazione della storia celebrata Stupinigi Venaria Certosa di Collegno ed altre presenze monumentali e la riapparizione della storia dimenticata le cascine storiche ed i loro terreni produttivi La trama dei parchi un supporto di grande rilevanza nell itinerario complessivo del Viale tra i due grandi capisaldi Stupinigi e Venaria i quali nati come termi nali dei grandi assi storici si trovano immessi in un nuovo circuito urbano Fondamentale anche la ricomposizione dei frammenti e la cancellazione rilo calizzazione di alcuni insediamenti fortemente in contrasto con il nuovo assetto Si viene a formare cos una inedita forma urbana che facendo perno sulle funzioni da capitale ricompone e completa con il nuovo viale il territorio urbano costruito ed apre verso i grandi spazi aperti necessa rio complemento per le funzioni nuove L accessibilit garantita nel sott
260. iali e di ogni altro interesse Con il Piano territoriale di coordinamento provinciale si sono proposte iniziative per l attenuazione della margi nalizzazione nelle aree decentrate lotta al digital divi de la Provincia promuove la realizzazione di infra strutture larga garantendo a enti locali imprese e cittadini l accesso alla rete digitale ad ana loghe condizioni di costo indipendentemente dal luogo di residenza Il Piano d Azione della Provincia e della Regione sta realizzando l estensione dei servizi di IT Information tecnology progressivamente a tutto il ter ritorio Provinciale La Provincia di Torino ha sempre ritenuto che l attivit di governo del territorio debba avvenire attraverso la definizione di un Piano territoriale di coordinamento condiviso costruito con il coinvolgimento ed il confron to con gli enti locali le associazioni di categoria le forze economiche le associazioni ambientaliste e tutti i diversi soggetti portatori di interesse processi dirigi stici non concertati sono quasi sempre inefficaci ed improduttivi PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Il tema dello sviluppo della sua sostenibilit ambien tale dell assetto sociale economico e territoriale che produce deve essere partecipato e condiviso Con questo obiettivo i diversi Assessorati provinciali hanno operato insieme ricomponendo visioni settoria li spesso parziali e frammentate per
261. iative proposte attengono principalmente la condi 135 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE visione il dispiegamento e la divulgazione presso i Comuni delle soluzioni realizzate L ipotesi richiama pu essere ulteriormente rafforzata tenendo conto di quanto stato realizzato e si sta rea lizzando nell ambito di altri due progetti informatici di notevole rilievo Sigmater e DoQui 13 13 1 Indirizzi per la revisione del PTC Obiettivi prioritari RENDERE ILTERRITORIO PI COMPETITIVO E RIDURRE LA MARTGINALITA SEMPLIFICARE L ACCESSO AI SERVIZI DELL AMMINISTRAZIONE DA PARTE DEI CITTADINI Strategie generali del PTC2 RIDURRE IL DIGITAL DIVIDE CONNETTERE TUTTO IL TERRITORIO ATTRAVERSO SISTEMI A BANDA LARGA E GARANTIRE L ACCESSO A COSTI LIMITATI A TUTTI I CITTADINI DELLA PROVINCIA Ea AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA Ea MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO OB34 OB35 RENDERE ILTERRITORIO PIU COMPETITIVO E RIDURRE LA MARTGINALITA SEMLIFICARE L ACCESSO Al SERVIZI DELL AMMINISTRAZIONE DA PARTE DEI CITTADINI PTC2 riconosce l importanza strategica dell accesso alla banda larga che da un lato influisce sulla compe titivit del tessuto produttivo locale e dall altro per mette alla popolazione di acquisire e sviluppare le competenze richieste dai nuovi modelli di sviluppo Il PTC2 e il settore pianificazione territoriale dell
262. icit La deregulation competitiva che ha generato la crisi profonda del sistema economico che stiamo vivendo si affacciata subdolamente anche nel sistema di gover no del territorio ed oggi prepotentemente tenta di scardinare il sistema di regole normative e di buone pratiche esistenti e necessarie per lo sviluppo ma il PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 problema non quello di eliminare le regole per favo rire un improbabile assestamento naturale in senso economico del territorio invece quello di sviluppare e programmare un sistema condiviso e copianificato Una stortura del sistema oggetto di approfondimento da parte della Provincia di Torino e analizzati in una recente pubblicazione il consumo del suolo feno meno peraltro esteso a tutto il territorio italiano Milioni di metri quadrati di territorio vergine sono stati consumati soprattutto negli ultimi anni spesso per ragioni diverse dalla necessit di realizzare abitazioni o edifici per il lavoro e la produzione e sono andati persi per il beneficio immediato della remunerazione edilizia nella convinzione che l offerta di immobili sia sufficiente a creare condizioni di sviluppo La grande quantit di patrimonio edilizio inutilizzato anche di nuova costruzione e in evidenza sotto gli occhi di tutti e dimostra che il sistema non ha fruito di autoregolamentazione Il ciclo edilizio certamente assolve a funzioni economi che conne
263. iduando gli indirizzi le prescrizioni e gli strumenti volti a promuovere la progressiva diffusio ne di tecnologie a basse emissioni e ad elevata efficienza energetica sia per quanto riguarda le nuove installazioni sia all atto del fisiologico ricam bio dello stock degli impianti di riscaldamento Il Piano disciplina inoltre l utilizzo dei combustibili e indirizza i comportamenti volti a modificare nel verso della riduzione dei consumi le abitudini del cittadino consumatore L obiettivo primario la riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme nelle zone di piano cos come la conser vazione della qualit dell aria nelle zone di man tenimento 5 In recepimento della direttiva 2002 91 CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 12 2002 relativa al rendimento energetico nell edilizia la legge segue i principi fondamentali del d lgs 192 2005 cos come modificato dal d lgs 311 2006 5 La Lr 13 2007 entrer nella sua piena operativit a seguito dell approvazione di alcune norme di attuazione cui sta lavoran do la Giunta 68 Usi consumi e produzione di energia in Provincia di Torino Il sistema energetico provinciale si caratterizza per Dipendenza dal gas naturale Circa il 70 di tutta l energia primaria consumata in Provincia di Torino deriva da gas naturale con una crescita rilevante negli ultimi due anni Nel 2005 sono stati consuma ti complessivamente 4 488 mil
264. iet privata sia una risorsa illimitata essenzialmente non rinno vabile che fornisce servizi essenziali per le attivit umane e per la sopravvivenza egli ecosistemi produ zione di biomassa filtrazione e trasformazione di nutrimenti e acqua biodiversit piattaforma per le attivit umane fornitura di materie prime deposito di carbonio La stessa direttiva conferma come le pra tiche agricole e silvicole inadeguate possono esse re causa del degrado dei suoli rimozione della copertura vegetale massiccio utilizzo di sostanze chi miche etc fenomeno che si prevede in aumento nel prossimo futuro con ricadute importanti in altri settori quali la tutela delle acque la salute umana i cambiamenti climatici la tutela della natura e della biodiversit la sicurezza alimentare E necessario sottolineare che il processo che ha por tato al consumo di oltre un terzo del territorio fertile nell Area Metropolitana Torinese non sia da ricondur re a fenomeni recenti se non in misura lieve bensi al processo di ampliamento e di fusione della citt di Torino con il resto della cintura I suoli che non sono stati ancora occupati o che comunque non sono a rischio immediato non per questo possono dirsi privi di problematiche l antropizzazione diffusa un eviden te minaccia per la loro fertilit Impermeabilizzazione emissioni inquinanti 11 2 1 Indirizzi per la revisione del PTC Obiettivi pri
265. ificata dalla dCR 347 42514 2003 e dalla dCR n 59 10831 del 24 03 2006 Art 15 c 11 bis Onere aggiuntivo per il rilascio delle autorizzazioni commerciali Disposizioni attuative riferi te alle autorizzazioni per grandi strutture di vendita DCR 24 03 2006 n 59 10831 Modifiche ed integrazioni all allegato A della deliberazione del Consiglio regionale n 563 13414 del 29 ottobre 1999 Indirizzi generali e criteri di programmazione urbanistica per l insediamento del commer cio al dettaglio in sede fissa in attuazione del d lgs 31 marzo 1998 n 114 DCR 23 12 2008 n 347 42514 Modifiche ed integrazioni alla DCR del 29 10 1999 n 563 13414 DCR 01 03 2000 42 29532 l r 12 11 1999 n 28 Disciplina sviluppo e incentivazione del commercio in Piemonte in attuazione del d lgs 31 marzo 1998 n 114 indicazioni inerenti la fase di prima applicazione DCR 01 03 2000 n 43 29533 d lgs 114 98 art 9 Lr 12 11 1999 n 28 art 3 Disposizioni in materia di procedi mento concernente le autorizzazioni per le grandi strutture di vendita Indicazioni ai Comuni per i procedimenti di compe tenza Modulistica regionale Approvazione DCR 01 03 2000 n 78 29567 Programma di intervento inerente ai criteri e alle modalit per l istituzione dei Centri di assistenza tecnica ed incentivi a favore dei medesimi DCR29 10 1999 n 563 13414 Indirizzi generali e criteri di programmazione urbanistica per l insediamento del co
266. igenze La qualit dell aria nella Provincia di Torino mantiene ad oggi alcuni elementi di criticit in particolare metropolitana e nel Capoluogo L Indice di Qualit dell Aria IQA finalizzato a forni re indicazioni tendenziali riguardo a quanto pulita o inquinata possa essere l aria che respiriamo e quan to sia a rischio la salute dei cittadini presenta in Provincia di Torino valori negativi per una cospicua parte del periodo di osservazione e in ogni caso supe riori ai limiti fissati dall Unione Europea in termini di giorni di superamento consentiti L analisi delle serie storiche delle concentrazioni di inquinanti evidenzia come i fenomeni legati alla pre senza di monossido di carbonio biossido di zolfo e benzene siano sostanzialmente risolti grazie alle azioni e politiche di riduzione dell inquinamento atmo sferico messe in atto nel corso degli ultimi anni ad esempio rinnovamento del parco veicolare e migliora menti della qualit dei combustibili e degli impianti di combustione industriali e civili La situazione permane invece critica per la presen za di biossido di azoto 1 e ozono inquinanti per i quali si presa coscienza solo in tempi recenti dell effettiva criticit e per i quali le serie storiche non evidenziano un andamento consolidato alla riduzione delle concentrazioni in atmosfera Per queste sostan ze di natura e formazione complssa di carattere par zialm
267. il disequilibrio tra la quantit disponibi le e la quantit di acqua richiesta e prelevata il Piano di tutela delle acque PTA evidenzia in partico lare una criticit quantitativa alta per i bacini idrogra fici della Dora Riparia e dell Orco In ambito montano le maggiori portate vengono deri vate a scopo idroelettrico 1 111 720 1 sec valore calcolato considerando le massime portate derivabili con una considerevole pressione sui corpi idrici in ter mini di alterazione dei naturali regimi idrologici per tratti anche estesi e conseguenti ricadute sugli equi libri ecosistemici Le derivazioni ad uso agricolo 218 922 1 sec caratteristiche delle aree di pianura durante la stagione irrigua causano marcate diminu zioni delle portate con ricadute negative sui processi di autodepurazione e sulle biocenosi acquatiche Seguono le derivazioni per la produzione di beni e servizi 133 196 1 sec le derivazioni ad uso pota bile e i prelievi per altri usi Le portate maggiori ven gano derivate dalla Dora Baltea uso energetico irri guo produzione di beni e servizi dal Basso Po in pre valenza per uso energetico e dalla Dora Riparia soprattutto per uso energetico La riduzione delle portate in alveo aggrava le conse 149 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE guenze dovute alle fonti di pressione quali opere di difesa spondale canalizzazioni e strutture di accu mulo sempre pi
268. imi anni si sia sviluppato e migliorato sul territorio un sistema di trasporto com binato e intermodale e come questo sia diventato uno strumento utile per le imprese soprattutto se orienta te all export I settori che si sono ampliati maggior mente sfruttando la vicinanza al polo sono l alimen tare 17 circa e la meccanica 9 circa 13 12 1 Indirizzi per la revisione del PTC Investire in modo rilevante sulle infrastrutture capitale di base ed investimento produttivo la scelta anti recessiva che i Paesi Europei gli Stati Uniti le economie emergenti intendono chiaramente perseguire Questo dovrebbe valere soprattutto in Italia su cui pesa oggi pi che mai una vera e pro pria emergenza infrastrutture 8 8 Analogo discorso vale per i poli logistici Cim Spa Interporto Rivalta Scrivia Spa Interporto Arquata Scrivia Spa Le percen tuali si riferiscono ad elaborazioni condotte sull intero territorio regionale 8 L economia italiana nella crisi globale Assetti internazionali politiche economiche competitivit del Paese e reazione delle imprese Centro Studi Confindustria Scenari Economici n 4 Dicembre 2008 120 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Occorre utilizzare proficuamente le opportunit deriva Strategie generali del PTC2 te dalla decisione dell UE di introdurre elementi di fles sibilit ulteriori del patto di stabilit
269. in cipale azienda del territorio provinciale il Gruppo FIAT Ad oggi il 60 dell intera CIG concentrata nel setto re meccanico auto motive nelle carrozzerie nella gomma a cui si deve sommare un ulteriore 22 rife rito al settore metallurgico comprendente anche il settore degli elettrodomestici per un totale comples sivo di 40 000 addetti coinvolti Il riverbero della crisi sull indotto si manifestato immediatamente anche nelle attivit di supporto all industria coinvolgendo i settori delle pulizie delle mense e della logistica Altri comparti particolarmente in sofferenza sono il tessile la nautica la moda la telefonia l editoria e l industria dolciaria pur se meno significativi come numero di addetti il 18 della CIG questi settori rischiano comunque un forte ridimensionamento Meno colpiti sono i settori dell aerospaziale e dei mezzi di trasporto ferroviari che lavorano principal mente su commesse pubbliche di medio lungo perio do In controtendenza si colloca anche il settore delle energie rinnovabili che da un punto di vista commer ciale risulta in forte sviluppo scontando per la man canza di poli produttivi sul territorio Qualora permanga l attuale situazione di recessione per i prossimi mesi ragionevole prevedere un ulterio re declino dell occupazione del sistema manifatturiero provinciale che nei prossimi due anni potrebbe atte starsi fra il 4 5 ipotesi pi prudenziale e l 8 9
270. in un proliferare indiscri minato di opere il principio che guida la Provincia di Torino quello del risparmio del suolo non compro messo piuttosto che l intervento sul cosiddetto prato verde Per questi motivi le aree produttive sul cui svi luppo maggiormente si deve puntare ed investire devono essere selezionate fra quelle che si configu rano per la natura stessa del territorio come pi facilmente accessibili laddove le infrastrutture non sono cos sviluppate ma soprattutto dove costruire pi difficile e costoso anche in termini ambientali e paesaggistici andrebbe limitato il sorgere di aree indu striali Tale orientamento non preclude lo sviluppo loca le ma permette di evitare di infrastrutturare ex novo aree che vengono abbandonate non appena le dimen sioni delle aziende ed i loro volumi produttivi risultino limitati dalla natura stessa del territorio prescelto La scelta di definire delle aree prioritarie per lo svilup po industriale coincide con la necessit di concentra re le risorse economiche sempre pi spesso scarse PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 rispetto ai fabbisogni sui progetti ritenuti prioritari evitando la dispersione a pioggia dei finanziamenti Per garantire lo sviluppo di aree industriali capaci di aggregare un notevole tessuto imprenditoriale e di assicurare un certo potenziale di crescita indispen sabile che questi siti siano dotati delle migliori condi zi
271. ina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi civili L r 17 11 1993 n 48 Individuazione ai sensi della L 8 6 90 n 142 delle funzioni amministrative in capo a Province e Comuni in materia di rilevamento disciplina e controllo degli scarichi delle acque di cui alla 1 10 5 76 n 319 smi e L r 30 4 1996 n 22 smi Ricerca uso e tutela delle acque sotterranee 3 7 1996 n 37 smi Modifiche alla lr 13 90 Disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi civili e riapertura dei termini per la presentazione delle domande di autorizzazione per talune tipologie di scarichi da insediamenti civili equiparati agli esistenti e per gli scarichi delle pubbliche fognature L r 29 11 1996 n 88 Disposizioni in materia di piccole derivazioni di acqua pubblica e L r 20 1 1997 n 13 smi Delimitazione degli ambiti territoriali ottimali per l organizzazione del servizio idrico integrato e disciplina delle forme e dei modi di cooperazione tra gli Enti locali ai sensi della L 36 94 smi Indirizzo e coordinamento dei soggetti istituzionali in materia di risorse idriche e L r 9 8 1999 n 22 Norme per la standardizzazione delle informazioni sulle opere connesse all uso dell acqua e riapertura dei termini per la presentazione delle domande di rinnovo delle utenze di acqua pubblica prorogate dalla Lr 29 11 96 n 88 e L r 29 12 2000 n 61 Disposizioni per la prima attuazione del d lgs 11 5 99 n 152 L r 28 12 200
272. inare Necessit di estendere il tema della progettazione dall opera la ferrovia al territorio La progettazione deve rispondere contemporaneamente alle esigenze del nuovo collegamento ferroviario e a quelle del terri torio con l obiettivo di rispettarne le caratteristiche e ove possibile creare valore aggiunto nel quadro del Piano strategico del territorio interessato dalla Linea ad A C Torino coordinato dalla Provincia di Torino d intesa con gli enti locali che rappresenta lo scenario auto progettato dal sistema degli enti locali e costituisce il progetto di sviluppo socio economi co territoriale in cui l opera si dovr collocare Il 3 febbraio 2009 stato approvato dall Osservatorio alla presenza del Ministro Matteoli il documento di specifiche tecniche alla progettazione che da il via alla fase di progettazione preliminare dell opera Potenziamento dell Aeroporto di Caselle Il PTC2 riconosce il ruolo strategico dell aeroporto di Caselle per il sistema economico e sociale della Provincia e della Regione l attuale qualit della strut tura e la necessit di garantire la sua permanenza ed il suo sviluppo Il PTC2 opta per il superamento dei problemi legati all aeroporto quali Difficile rapporto tra l infrastruttura aeroportuale ed il contesto territoriale urbano in cui essa si colloca sicurezza incidente del 7 10 1996 inquinamento acustico ed atmosferico dell area Scarsa forza di attrazione
273. incipali stru menti di programmazione energetica provinciale nonch alla predisposizione di Piani e documenti di settore es Piano regolatore del teleriscaldamento dell Area metropolitana allegato energia tipo per i RIDURRE LE PRESSIONI SULLE DIVERSE regolamenti edilizi Piani energetici Ambientale locali RISORSE AMBIENTALI NEL CASO DI REALIZZAZIONE DI NUOVE INFRASTUTTURE O IMPIANTI La verifica del contenimento delle pressioni sulle diverse componenti ambientali coinvolte dalla realiz zazione di nuove infrastrutture e impianti un attivit che il PTC ha gi intrapreso e che svolge attraverso le 71 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ST A7 ST M4 AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC2 provvede ad aggiornare il quadro della cono scenza attingendo alle banche dati provinciali regio nali e agli specifici studi di settore Il PTC2 individua un meccanismo di monitoraggio del sistema energetico mediante un confronto con gli uffi ci tecnici e gli strumenti di settore 11 4 Turismo e beni architettonici e culturali La realt della Provincia di Torino composta da un offerta turistica dinamica e molto varia Per questa ragione lo studio affidato all Universit Bocconi in vista della definizione del Piano strategico del Turismo Provinciale ha individuato 11 aree relativamente omo genee ciascuna delle quali costituita da un insi
274. incipio di sostenibilit ambientale e gli orizzonti di sviluppo socio economico del territorio si articolano per settori specifici e per tematiche tra sversali confrontandosi con il quadro legislativo ed urbanistico del territorio aggiornato e facendo pro prie dove necessario le indicazioni fornite dai nuovi strumenti normativi e di governo del territorio PTR PPR PAI PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Il tema del contenimento del consumo di suolo un Obiettivi portanti del PTC2 sono principio cardine del PTC2 che trova declinazione SVILUPPO SOCIO ECONOMICO DEL TERRITORIO nelle strategie del sistema naturale del sistema eco CONSUMO DI SUOLO CONTENUTO E UTILIZZO nomico produttivo del sistema infrastrutturale per DELLE RISORSE NATURALI RAZIONALE essere correttamente governato soprattutto in rappor BIODIVERSIT QUALIFICATA ED IMPLEMENTATA to alle aree di pianura PRESSIONI RIDOTTE E QUALITA DELLA VITA MIGLIORATA Lo sviluppo del territorio provinciale secondo SISTEMA DELLE CONNESSIONI MATRIALI ED parametri ambientalmente sostenibili in coeren IMMATERIALI COMPLETATO ED INNOVATO za con le specificit delle differenti parti del territo rio tenuto conto della disponibilit riproducibilit Il PTC2 si prefigge di concorrere allo sviluppo ambien delle risorse in un ottica di valorizzazione delle talmente sostenibile del territorio della Provincia di opportunit e contenimento e risoluzio
275. inquinamento elettromagnetico e luminoso le ricadute sulla salute umana e sulla qualit dell am biente nel suo complesso possono produrre effetti significativi I principali fattori antropici di inquinamento dell a ria sono la crescente domanda di mobilit la crescita dell urbanizzato lo sviluppo economico in genere e l industrializzazione Nei capitoli che seguono si riportano alcuni elementi sintetici conoscitivi di analisi e di indirizzo per l ag giornamento e adeguamento del PTC riferiti alla com ponente atmosfera ed in particolare a Qualit dell aria Cambiamenti climatici vedi anche cap 5 Inquinamento acustico Emissioni elettromagnetiche Inquinamento luminoso 14 1 Qualit dell aria Il decimo rapporto sulla qualit dell aria della Provincia di Torino Uno sguardo alla qualit dell a 2007 presenta un quadro sintetico degli anda menti delle concentrazioni degli inquinanti in atmosfe ra al netto delle variazioni di origine meteorologica a partire da un set di dati storicizzati a 10 anni per alcuni inquinanti le serie storiche risalgono fino agli inizi degli anni 70 Il rapporto ha lo scopo di monito PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 rare a cadenza regolare l andamento degli inquinanti cos da valutare l efficacia delle politiche ambientali per la riduzione delle emissioni perseguite e se del caso da allinearle alle nuove es
276. inseriti nell a nagrafe dei siti da bonificare Il maggiore ricorso all u tilizzo delle procedure semplificate ed all analisi di rischio nell ambito della definizione degli obiettivi di bonifica legato all entrata in vigore delle nuove dispo sizioni del d lgs 152 2006 ha determinato un ulte riore incremento del numero dei siti interessati nel corso degli anni 2007 2008 Fig 65 Distribuzione dei siti di bonifica A Gennaio 2009 risultano inseriti nell Anagrafe pro vinciale n 458 siti di cui n 327 con procedimenti amministrativi in corso per la caratterizzazione della contaminazione o l individuazione degli interventi di bonifica da attuare o con interventi in corso di svolgi mento La maggior parte dei siti localizzata nelle zone di pianura dell Area Metropolitana ove maggiore la concentrazione di attivit industriali e di interventi di riqualificazione urbanistica con recupero di aree indu striali dismesse i cosiddetti Brownfields nonch lungo gli assi della Val di Susa e della Val Chisone e nell area del Canavese e dell Eporediese ove risulta presente una significativa concentrazione industriale connessa a particolari attivit produttive legate al set tore dell industria metalmeccanica es polo dello stampaggio a caldo ed alla dismissione degli insedia menti produttivi dell azienda Olivetti 16 3 1 Indirizzi per la revisione del PTC Obiettivi prioritari RIQUALIFICARE E RIUTILIZZA
277. interventi di social housing in itinere Catalogo provinciale dei Beni architettonici e culturali attualmente in corso l informazione su base cata stale dei beni vincolati ai sensi del d lgs 42 2004 e smi che oltre a riorganizzare le informazioni gi in possesso della Provincia confronta e integra in un univoco database diverse fonti informative Carta delle aree ambientali antropizzate e dei beni culturali architettonici urbanistici ed archeologici del Piemonte a cura di Prof Giampiero Vigliano Regione Piemonte 1991 rilocalizzate su carta tecni ca provinciale Insediamenti di impianto medioevale in Valle di Susa architetture religiose e fortificazioni militari minori arch M G Cerri C Bartolozzi F Novelli e M P Piacentino Informazioni reperite attraverso l attivit di verifica delle varianti dei PRG art 24 l r 56 77 smi Beni vincolati ex d lgs 42 2004 e smi gi ex 1 1089 39 e 1 1497 39 fonte Soprintendenza beni architettonici e del paesaggio e PRG del Comune di Torino individuati su base catastale Quadro geologico e idrogeologico provinciale Carta dei Dissesti e Carta delle Valanghe La Provincia di Torino Servizio Difesa del Suolo e Attivit Estrattiva con l ausilio del CSI Piemonte ha curato l allestimento della cartografia in materia di dissesto idraulico ed idrogeologico a supporto del PTC in scala 1 25 000 Attraverso la gradazione di colori attribuita
278. io costituisce un solido riferimento a cui possono attingere i diversi comparti dell Ente oltre che gli enti locali per le attivit di programmazione e gestione del territorio e dell ambiente Banca Dati Progetti Raccoglie informazioni di pubblico interesse soprat tutto stradali ma anche relative alle grandi aree di trasformazione e di impatto territoriale e ambientale consente la verifica degli effetti di tali progetti sul ter ritorio 178 Osservatorio sulla difesa del suolo Comprende un ampia gamma di studi sul reticolo idrografico e sull instabilit dei versanti rilevante archivio di informazioni sul dissesto idrogeologico messo a disposizione degli enti locali per attivit di pianificazione e programmazione del territorio Osservatorio delle attivit produttive Il censimento diverse realt produttive e del loro stato pu fornire informazioni necessarie a indirizza re il riequilibrio territoriale degli insediamenti produt tivi finalizzato al rafforzamento competitivo Osservatorio sul sistema insediativo residenziale L Osservatorio si propone di quantificare e localizzare il fabbisogno abitativo a livello comunale oltre che di moni torare lo stock abitativo nel suo complesso con le relati ve caratteristiche e transazioni consistenza e localizza zione del patrimonio ERP e relative dismissioni e ancora informazioni relative ai contributi del Programma Casa e degli
279. io turistico regionale 2007 mostra un lieve ma costante aumento delle presenze tra il 2000 e il 2004 con un picco nel periodo olimpi co tra il 2005 e 2006 Nei centri pedemontani stato l anno pre olimpico a farla da padrone quando i test event e i campionati europei di pattinaggio avevano gi riscaldato il clima mentre sia per la Citt di Torino sia negli altri Comuni con oltre 20 000 abitanti il 2006 che si conferma come l anno con maggiore pre senza PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 3 302 669 2451718 1266181 241363 iman 2307499 21739 j 200 2006 2006 Biti Fig 29 Piemonte Variazione presenze 2000 2007 Fonte Regione I dati sulle presenze 2006 non sono tuttavia parti colarmente incoraggianti l analisi mensilizzata mostra chiaramente come l aumento complessivo del 5 rispetto all anno precedente sia dovuto unicamen te al periodo olimpico Gennaio e Dicembre mentre gli altri mesi segnano in quasi tutte le aree pesanti arretramenti rispetto al 2005 Fra il 2006 e il 2007 si registra una tendenza al rial lineamento alla fase pre olimpica con un decremen to del 23 nelle presenze mentre il numero di strut ture ricettive e di posti letto continua a crescere sebbene con un forte rallentamento rispetto all ano malia del periodo precedente La situazione di crisi economica e recessione mondiale stanno avendo risvolti anche
280. iodo Nel 24 dei punti indagati sono invece state rilevate condi zioni alterate con impatto antropico da significati vo a rilevante I laghi della Provincia presentano uno Stato Ambientale SAL scadente L unica situazione di evidente miglioramento riguarda il Lago Piccolo di Avigliana a cui si affianca il Lago di Viverone che in situazione ancora critica oggetto di specifico proget to di recupero e sta migliorando Gli obiettivi di qualit previsti per i laghi dalla norma tiva prevedono il raggiungimento di un SAL suffi ciente entro il 2008 e di un SAL buono entro il 2016 Ad oggi solo il Lago Piccolo di Avigliana tra quelli monitorati della Provincia risulta in linea con tale obiettivo PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 QUALITA DELLE ACQUE Elevato h Sufficiente Fig 61 Stato ambientale dei corsi d acqua 151 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 15 1 Direttiva quadro e PTA La direttiva europea quadro Water Framework Directive n 2000 60 CE riorganizza il complesso dei dispositivi esistenti e pone le basi per una reale politica comunitaria in materia di acque a partire dalla consapevolezza del rapido degrado delle risorse idriche e della necessit di porvi rimedio per garantire disponibilit di acqua in quantit e qualit utili a tutti i cittadini dell Unione preservando la risorsa
281. iologico Italiano Se l aumento di temperatura ormai una realt anche a livello locale sul versante padano delle Alpi occidentali le precipitazioni non mostrano anco ra segnali evidenti di cambiamento Le piogge variano dai circa 750 mm anno delle colli ne del Po e delle zone di confine con l Astigiano agli 26 oltre 1500 mm di molte aree prealpine Tra Gennaio e met Marzo soprattutto nelle aree interne della catena alpina si producono spesso sic cit prolungate per effetto dello sbarramento dei monti d estate lunghe sequenze di giorni asciutti sono pi rare per i frequenti temporali pomeridiani e serali PRINCIPALI EFFETTI ATTESI PER VARIAZIONI NEL REGI ME PLUVIOMERICO Minore disponibilit della risorsa acqua Variazioni nei regimi fluviali e piene Incremento degli incendi boschivi Dissesto idrogeologico Variazioni dei livelli di falda Nell area di Torino gli apporti degli ultimi 18 anni si sono solo leggermente ridotti 4 con diminuzio ne pi marcate nei mesi di febbraio 33 marzo 41 e luglio 25 mentre sono aumentati gli apporti di settembre 53 e novembre 16 Per il 2050 lo scenario mondiale pi probabile preve de un incremento della piovosit del 11 in inver no una diminuzione del 4 in primavera e autun no mentre l estate potrebbe mostrare le variazioni pi importanti con un calo del 19 degli apporti Direttamente legato al fenomeno delle precipi
282. ione d uso all ottenimento di specifiche autorizzazioni e regolano lo sfrutta mento del bosco per fini produttivi al di sopra di determinate soglie quantitative mediante specifiche forme di autorizzazione o comunicazione l r 5 2009 Gestione e promozione economica delle foreste l r 56 77 smi Lr 45 89 e r d 3267 23 vincolo idrogeo logico d lgs 227 2001 Orientamento e modernizzazio ne del settore forestale d lgs 42 2004 Codice dei beni culturali e del Paesaggio Direttive 92 43 CEE Habitat e 79 409 CEE Uccelli La nuova legge forestale regionale rivedendo il siste ma autorizzatorio intende dare un forte impulso alla gestione associata dei boschi assegnando competen ze di pianificazione e promozione economica del com parto forestale alle Province ed alle Comunit Montane 103 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE le Province sono tenute a predisporre un program ma provinciale di sviluppo delle aree forestali e ad adottare il Piano forestale territoriale per le aree forestali che non sono di competenza delle CM Sul piano delle strategie internazionali per la protezio ne e valorizzazione delle foreste un fondamentale pro cesso ha preso l avvio dalla Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo svoltasi a Rio de Janeiro nel 1992 Con la Risoluzione 2000 35 il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite ECOSOC ha sancito la nascita del Forum d
283. ione e all inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche D lgs n 285 del 30 4 1992 Nuovo Codice della Strada D lgs n 360 93 Disposizioni correttive ed integrative del Codice della Strada lotta DGr n 29 4373 del 20 11 2006 Individuazione delle aree del territorio regionale che presentano caratteristiche di luminoso DCP 330414 del 10 2 04 Linee guida della Provincia di Torino sull inquinamento luminoso pi elevata sensibilit all inquinamento Rischio tecnologico e D lgs 17 agosto 1999 n 334 smi D lgs 21 settembre 2005 n 238 D M 9 maggio 2001 Requisiti minimi in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante Direttiva CEE 82 501 Seveso Direttiva 96 82 CE del 9 dicembre 1996 Seveso bis direttiva 2003 105 Ce Seveso ter e regolamento 1882 2003 Ce Partecipazione D lgs 195 2005 Attuazione della direttiva 2003 4 CE sull accesso del pubblico all informazione ambientale Convenzione di rhus 2001 Direttiva 2003 4 CE sull accesso del pubblico all informazione ambientale Direttiva 2003 35 CE sulla partecipazione del pubblico nell elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale Pianificazione del territorio L r 5 dicembre 1977 n 56 e smi Tutela ed uso del suolo DI n 488 del 13 11 2007 Legge della pianificazione per il governo del territ
284. ione per la vitivini coltura e la carne del Chierese Non si pu parlare di economie rurali vere e proprie perch la densit abitativa molto alta e la presenza di altre attivit economiche prevalente Agricoltura innovativa a filiera corta o qualifica ta in alcune aree della montagna multifunzionale In particolare il Pinerolese con l isola frutticola di Cavour Bibiana la vitivinicoltura e gli esempi di agriturismo e turismo rurale della Bassa valle di Susa il Canavese collinare Area di Caluso con il vino e in parte l Alto Canavese la frutta e per alcuni aspetti la montagna residenziale industriale e la collina residenziale industriale Molti esempi di agricoltura qualificata a filiera corta o controllata non sono localmente concentrati prodotti di nicchia Tipici biologici tracciabili o innovativi Aziende agrituristiche di servizi ambientali o di carattere sociale di trasformazione e vendita diretta di prodot ti sono diffuse sull intero territorio provinciale Relativamente alle attivit innovative agriturismo utilizzo di superfici a fini ricreativi si deve sottoli neare la modesta consistenza del numero di aziende coinvolte ricordando che l agriturismo per quanto importante una nicchia rispetto all agricoltura nel suo complesso Pi consistenti sono le produzioni di qualit agricol tura biologica coltivazione con difesa fitopatologia integrata produzioni effettuate
285. ioni di metri cubi di cui il 41 64 destinati alla produzione di energia elettrica ripotenziamento della Centrale Iride di Moncalieri e nuova centrale di Chivasso e teleri scaldamento di gran lunga la voce di consumo pi rilevante Circa il 35 dei consumi complessivi sono destinati agli usi civili domestico 29 26 e terziario 5 21 e all industria 23 6 mentre i contributi forniti dagli altri settori trasporti e agricoltura sono marginali Un rafforzamento di questa situazione attesa per la fine del decennio con la piena operativit di altre centrali termoelettrica a ciclo combinato Produzione elettrica superiore ai consumi locali e ruolo delle rinnovabili marginalmente decrescen te La produzione di energia elettrica in notevole aumento sebbene con un andamento non lineare nel tempo Tra il 2000 e il 2003 la produzione cala ta gradualmente 7 6 complessivo per la produzio ne idroelettrica anno particolarmente siccitoso con un picco negativo di 15 5 rispetto al 2000 Negli anni 2004 e 2005 la produzione aumentata del 136 4 rispetto al 2000 entrata in esercizio dei nuovi gruppi termoelettrici di Moncalieri e Chivasso mentre la produzione idroelettrica ha continuato a registrare un andamento altalenante 1 3 e 4 4 rispettivamente nel 2004 e 2005 L aumento della produzione degli ultimi anni ha colmato il deficit energetico della Provincia di Torino dal 2005 la pro duzione di energia elettrica ha
286. irizzi e le principali prescrizioni che devono essere osservati nella formazione dei piani a livello comunale o di settore precisando le eventuali prescrizioni immediatamente prevalenti sulla disciplina urbanistica comunale vigente e vincolanti anche nei confronti dei privati e Casi in cui la specificazione o l attuazione del Piano territoriale sono subordinate alla formazio ne di Progetto territoriale operativo individuando ne anche l area relativa Il PTC definisce i criteri gli indirizzi e gli elementi ter ritoriali per la formazione di programmi e provvedi menti di settore e pu dettare particolari discipline e prescrizioni relative alle materie di competenza regiona b 16 le definisce le linee di indirizzo territoriale relative alle attivit di cava allo smaltimento dei rifiuti alla tutela ed uso delle risorse idriche e dello smaltimen to dei reflui ai piani di qualit dell aria e del rumore Il PTC costituisce inoltre quadro di riferimento per lat tuazione programmata degli interventi pubblici e pri vati sul territorio FIG 1 Il PTC2 sar declinato in linea anche con le previsio ni del DDL 488 07 in 1 Componente strutturale Riconoscimento ed interpretazione condivisa dei caratteri delle risorse delle potenzialit e delle vulnerabilit del territorio e definizione delle scelte fondamentali di conserva zione valorizzazione riqualificazione trasformazio ne e organizzazione caratterizz
287. ituire uno strumento importante per la gestione di questi proces si decisionali complessi in quanto capace di rendere trasparenti e comprensibili le opzioni di trasforma zione e le loro potenziali conseguenze offrendo ai deci sori ai soggetti interessati e al pubblico in generale spazi e strumenti per partecipare in modo informato e incidere nel processo di pianificazione All interno di un quadro normativo ancora in via di perfezionamento nell ambito del processo di revisione del Piano territoriale di coordinamento provinciale si operer al fine di integrare nel migliore dei modi i tempi e gli spazi delle consultazioni con le Autorit e con tutti i soggetti con competenze in materia ambien tale al fine di Verificare integrare approfondire il quadro della conoscenza di base del territorio Verificare il quadro delle criticit ambientali e ter ritoriali sulle quali il PTC2 pu esercitare la propria azione Verificare che tutti gli obiettivi ambientali siano stati perseguiti in maniera esaustiva e che le ricadu te ambientali sono state adeguatamente considerate Verificare la coerenza degli obiettivi del PTC2 con i Piani e gli strumenti programmatici di settore e con la normativa Verificare le stime e le valutazioni effettuate e le soluzioni individuate Condividere e integrare le soluzioni proposte dal PTC2 per il perseguimento dei propri obiettivi In assenza di indicazioni specifiche da par
288. iversi livelli di pianificazione e pro grammazione trover forma in una serie di matrici di confronto a doppia entrata che permetteranno la for mulazione di giudizi sintetici Coerenza con le politiche di riferimento Non coerenza con le politiche di riferimento Indifferenza rispetto alle politiche di riferimento Effetti non valutabili con ragionevole certezza PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Qualora dall analisi matriciale dovessero emergere situazioni di incoerenza o di significativa incertezza si provveder immediatamente ad indagarne le motiva zioni I risultati potranno essere inseriti in apposite schede di approfondimento permettendo cos di rio rientare adeguatamente ove necessario il processo di pianificazione MATRICE DI CONTROLLO SOSTENIBILITA AMBIENTALE OBIETTIVI Obl 02 103 Ob SALVAGUARDIA TUTELA E MIGLIORAMENTO DELLA QUALIT AMBIENTALE OBIETTIVI GENERALI DEL PTC2 PROTEZIONE DELLA SALUTE UMANA UTILIZZAZIONE ACCORTA E RAZIONALE DELLE RISORSE NATURALI PROMOZIONE SUL PIANO INTERNAZIONALE DI MISURE DESTINATE A RISOLVERE I PROBLEMI DELL AMBIENTE A LIVELLO REGIONALE O MONDIALE PRINCIPIO DELLA PRECAUZIONE E DELL AZIONE PREVENTIVA PRINCIPIO DELLA CORREZIONE IN VIA PRIORITARIA ALLA FONTE DEI DANNI CAUSATI ALL AMBIENTE A 0 gt A A LA METODOLOGIA PROPOSTA PER LA VERIFICA DI COERENZA ESTERNA CONDIVI
289. ivi del Piano PUBBLICAZIONE E CONSULTAZIONE Approfondimento del dialogo con l Autorit cui spet ta l approvazione del Piano e l elaborazione del pare re motivato con gli altri soggetti che per le loro spe cifiche competenze ambientali possono essere inte ressati dagli effetti sull ambiente dovuti all applica zione del Piano e consultazione del pubblico per la raccolta di osservazioni e di eventuali nuovi elemen ti conoscitivi e valutativi RAPPORTO AMBIENTALE DEFINITIVO e sintesi non tecnica Parte integrante del Progetto definitivo di Piano territo riale di coordinamento provinciale PTC2 perfezionato tenuto conto delle risultanze delle consultazioni MONITORAGGIO Attivit finalizzata ad assicurare il controllo nel tempo sugli impatti significativi sull ambiente deri vati dall attuazione del PTC2 approvato La verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi di soste nibilit ambientale prefissati consentir di adottare tempestivamente eventuali opportune misure corret tive al Piano Si evidenzia che la metodologia che si intende seguire sar passibile di modifiche migliorative che potranno essere messe in atto durante la stesura della revisione del Piano e del relativo Rapporto ambientale anche sulla base dei sugge rimenti e degli stimoli che scaturiranno nell ambito dei tavoli di confronto con i soggetti coinvolti nelle fasi di concertazione e copianificazioni proprie del l iter di predisposizione
290. ivo Allo stesso modo un prodotto turistico Il circuito delle Residenze Sabaude pu interessare pi aree omogenee Tendenze evolutive Negli ultimi anni la Provincia di Torino ha registrato un considerevole sviluppo sia nelle presenze turistiche ufficiali sia nella ricettivit che a partire dal 2000 registra un lento ma costante aumento della consi stenza in tutte le tipologie turismo leisure d affari escursionistico A partire dal 2002 si innescato un forte processo di svi luppo accompagnato dal cambiamento nella composi zione dei flussi con un aumento di presenze straniere L evento olimpico del 2006 ha segnato una svolta 5 Fonte Report Aree Omogenee 2007 Universit Bocconi Centro di Ricerca ASK per Provincia di Torino 7 p LI 646464 Fig 28 Presenze in Piemonte 2000 07 Fonte Sviluppo Piemonte turismo e oggi il turismo un elemento in grado di contribui re concretamente allo sviluppo socio economico locale oltre che essere un potente veicolo della qua lit e dell immagine territoriale Non solo la Provincia di Torino vanta quasi il 50 delle presenze ufficiali sul totale della Regione ed il 40 dei posti letto in strutture ricet tive ma ha registrato un tasso di crescita delle pre senze fra il 2000 ed il 2005 56 molto al di sopra della media regionale Il settimo rapporto Dati statistici sul turismo in Piemonte Osservator
291. izi collettivi di trasporto pubblico car pooling Promozione del progetto Programma delle piste cicla bili come sistema integrativo della mobilit al fine di incentivare l uso quotidiano della bicicletta come mezzo di trasporto ordinario ambientalmente sostenibile Definizione di criteri a cui richiamare gli organi responsabili delle infrastrutture stradali pianifica zione progettazione costruzione delle strade al fine del rispetto di una serie di principi a partire dall in tegrazione urbanistica e dalla mitigazione dell effetto barriera nel tessuto urbano attraversato alla prote zione dei frontisti dalle emissioni inquinanti e dal rumore dovuti al traffico stradale Localizzazione di parcheggi di interscambio per l u tilizzo combinato di pi mezzi di trasporto e l attua zione del Programma delle piste ciclabili Sink pozzi di carbonio Non v alcun dubbio sul ruolo dell azione antropi ca nei cambiamenti climatici le attivit umane con particolare riferimento a quelle connesse all utilizzo energetico dei combustibili fossili stanno producendo l alterazione della composizione in atmosfera dei gas serra e in particolare l aumento della concentrazione della anidride carbonica Il Protocollo di Kyoto vincola i Paesi industrializzati e le economie in transizione ad una serie di imagni in particolare i Paesi dell Annesso I devono ridurre le emis sioni gas serra complessivamente del 5 2 rispet
292. izione di 6 livelli di gerarchie urbane capitale regionale livello superiore livello medio livel lo locale metropolitano livello locale extra metropoli tano livello locale turistico FIG 17 I criteri utilizzati per la definizione dei livelli di gerar chia urbana fanno riferimento a soglie di popolazione gravitante intesa come residente pi spostamenti in entrata e soglie di servizi istruzione sanit cultura commercio giustizia sicurezza servizi amministrati vi accessibilit materiale e immateriale offerta turi stica Se il PTC1 individuava sei livelli gerarchici I II II IV superiore e IV inferiore il PTC2 a partire dall analisi delle trasformazioni territoriali intercorse affina e aggiorna tale classificazione cos da meglio cogliere le differenze specificit e relazioni dei centri urbani Nella nuova versione appare evidente la progressione nella scala gerarchica di Moncalieri Chieri Grugliasco Rivoli e Settimo che vista l attrattivit e la dotazione di servizi entrano nel livello medio dal IV superiore Nel livello locale oggi diversificato per le proprie carat teristiche tra metropolitano extra metropolitano turistico entrano Luserna San Giovanni in conurba zione con Torre Pellice e Bussoleno in conurbazione con Susa come poli extra metropolitani entrambi non presenti nella gerarchie del La Fig 17 indica i sistemi del policentrismo del PTC2 le rispettive relazioni
293. l area risiedono e o lavorano al fine di definire realizzato l impianto e le conseguen ti misure di compensazione un impatto ambientale positivo o almeno nullo 159 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ST A17 ST M14 AGGIORNARE IL QUADRO CONOSCITIVO MONITORAGGIO DELL ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC2 aggiorna il proprio quadro conoscitivo e attiva il monitoraggio del Piano attraverso il Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti e l Osservatorio dei rifiuti provinciale Grazie a tale strumento possibile coordinare le politiche settoriali verificando l interfe renza tra le diverse componenti del territorio 16 2 Stabilimenti a rischio di incidente rilevante Il territorio provinciale costituisce come indicato dal d m 9 maggio 2001 l unit di base per il coordinamen to tra la politica di gestione del rischio ambientale e la pianificazione di area vasta per ricomporre le scelte locali rispetto ad un quadro coerente di livello ter ritoriale pi ampio Nell ambito della determinazione degli assetti generali del territorio il PTC disciplina la relazione tra gli sta Fig 64 Distribuzione delle aziende a rischio al 21 01 2009 160 bilimenti a rischio gli elementi territoriali e ambienta li vulnerabili le reti ed i nodi infrastrutturali le reti tecnologiche ed energetiche adottando varianti agli strumenti di pianificazione cos come previsto dalla diretti
294. l proprio profilo di salute individua gli obiettivi di salute e produce linee di indirizzo volte ad orientare le politi che del territorio art 14 della 1 18 2007 Se il PePS elaborato e realizzato da una pluralit di attori coordinati dal governo locale che impegnano risorse umane e materiali allo scopo di migliorare la salute della popolazione anche attraverso il migliora mento dell assistenza sanitaria il Profilo di Salute pu PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 essere definito come la rappresentazione dello stato di salute della popolazione definito attraverso l analisi sia dei determinanti di salute sia dei bisogni espres si dai cittadini Sulla base del Profilo la comunit locale sar chiama ta a definire il Piano che dovr individuare linee ed obiettivi concreti per lo sviluppo sostenibile sotto il profilo sanitario includendo valutazioni etiche ambientali sociali ed economiche 17 1 Indirizzi per la revisione del Obiettivi prioritari MIGLIORARE LO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE MIGLIORARE LA QUALI DELLA VITA DELLA POPOLAZIONE Strategie generali del PTC2 ST110 ACQUISIRE LO STOCK DI INDICATORI CHE AFFERISCONO ALLE QUATTRO MACRO AREE INDIVIDUATE DALL ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANIT COME RIFERIMENTO PER LE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE METTERE A PUNTO UN MODELLO DI ANALISI MULTIFATTORIALE PER GRUPPI INDICATORI
295. l attuazione Pu definire le possibili destinazioni d uso dei terri tori interessati dalle opere di difesa idraulica rece pendo le perimetrazioni delle aree interessate da tali opere ed individuando gli usi ambientalmen te ed economicamente sostenibili Sostiene le attivit di verifica della vulnerabilit dei Ponti e programmazione del loro adeguamento Il PTC2 dovr provvedere alla corretta pianificazione dell interferenza tra attivit antropiche e acquiferi volta alla salvaguardia della qualit delle risorse idriche sotterranee nonch alla realizzazione di vasche di accumulo di prima pioggia a servizio di 175 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE nuclei residenziali e o produttivi per una corretta gestione dell eventuale surplus di acque meteoriche durante eventi meteorici intensi e prolungati Il PTC2 dovr contenere degli approfondimenti di natura geologica geomorfologica e dell assetto idrogeo logico sotterraneo del territorio provinciale ad una scala adeguata di area vasta ma di maggiore approfondimento rispetto a quanto contenuto nel PAI al fine di migliorare la sicurezza dei propri territori sia circa le problematiche idrauliche lungo i fiumi e i tor renti sia circa le problematiche di versante frane conoidi valanghe Il PTC2 inoltre Fornisce riferimenti alla pianificazione a scala loca le con particolare attenzione alle situazioni di peri co
296. l sistema piemontese e torinese in particolare anche in vista delle celebrazio ni i 150 anni dell Unit d Italia La sostenibilit ambientale applicata pressoch ad ogni attivit umana la vera sfida dei prossimi anni sulla capacit di stimolare sia la domanda sia l offer ta di beni e servizi compatibili con l ambiente si gioca infatti la possibilit di riuscire a costruire un business in grado di migliorare tanto la qualit della vita quan to la performance dell economia un esempio dato dal comparto della mobilit sostenibile di cui Torino vista la sua tradizione produttiva si sta candidando a diventare punto di riferimento Altro fattore da considerare nel fronteggiare la crisi attuale e garantire prospettive di crescita si lega alla necessit di rivitalizzare lo sviluppo locale creando legami pi forti fra il territorio e le aziende insistendo sul radicamento e consolidamento delle realt impren ditoriali nonch attraverso una maggiore connessione fra la citt e i territori circostanti I legami intesi non in senso gerarchico fra il centro metropolitano e le aree circostanti sono un elemen to basilare affinch lo sviluppo e le prospettive di cre scita possano essere non circoscritti ma diffusi capil larmente attivit produttive diffuse sul territorio per mettono infatti di evitare la tendenza allo spopolamen to di molte zone e garantiscono anche lo sviluppo di una domanda variegata d
297. lcuni casi notevolmente superiori ai valori limite Un altro fattore particolarmente critico la loro distri buzione territoriale il PM10 supera il valore limite di 50 ug m3 come media giornaliera per pi delle 35 volte consentite in quasi tutte le postazioni di monitorag gio compresa quella nel Parco della Mandria una zona non direttamente interessata da fonti primarie di emis sione Le stazioni di Susa e Oulx sono le uniche a regi strare meno di 35 superamenti del limite giornaliero valore limite annuale per la protezione della salute umana per il PM10 media di 40 ug m3 stato rispettato solo in alcune stazioni della rete collocate all esterno metropolitana torinese Buttigliera La Mandria Ivrea Oulx Pinerolo Susa Il parametro NO2 nel 2007 si mantenuto sostan zialmente stabile le concentrazioni sono state leg germente inferiori rispetto al 2006 ma assolutamente allineate ai valori del 2005 e degli anni precedenti con elevati superamenti del valore limite orario sia nella citt di Torino sia nei Comuni limitrofi il valore limi te annuale per la protezione della salute umana 40 ug m3 come media annuale stato superato oltre che nel Capoluogo anche in tutti i centri urbani della prima cintura 138 Da quanto fin qui sinteticamente illustrato emerge l importanza di mantenere efficiente la rete di monitoraggio dell aria strumento principale di cui si avvale la Provincia per la corr
298. le 79 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 11 5 Il settore del commercio Per quanto riguarda le grandi strutture di vendita per le quali maggiore l impatto sul tessuto urbani stico necessario suddividere tra quanto accadu to nel periodo riforma Bersani del 1999 DCR 24 03 2006 59 10831 e ci che si sta verifican do in attuazione delle DCR stesso L interpretazione data dalla norma piemontese al decreto legislativo Bersani risultato in una prima fase sicuramente carente dal punto di vista della pianificazione di area vasta Non si davano infatti indicazioni se non con l accezione di timidi accenni a riguardo della neces sit di avviare un processo pianificatorio che produ cesse una vera e propria strategia d insieme dello svi luppo commerciale Al contrario venivano definite esclusivamente regole e criteri per l autorizzazione dei singoli interventi considerati come episodi singo li isolati dal contesto Fig 31 Distribuzione delle Grandi strutture di vendita in Provincia di Torino Elaborazione e dati Ufficio di Piano Provincia di Torino 80 A titolo esemplificativo si evidenziano due grandi interventi e Millenium proposti da operatori e gruppi privati che coinvolgono aree rilevan ti e strategiche del territorio provinciale con notevoli impatti territoriali sul sistema degli insediamenti e delle infrastrutt
299. le implicazioni degli interessi delle competenze soprat tutto quando il cannocchiale spazia dalla consegna in ambito urbano ai grandi corridoi intermodali di scam bio di merci di cui l Europa si sta faticosamente dotan do Ci non toglie che negli ultimi anni si siano fatti svariati tentativi di affrontare organicamente l argo mento e anche la Provincia di Torino ha fatto la sua parte Manutenzione interventi d urgenza e riduzione dell inquinamento acustico Manutenzione gestione e costruzione di nuove infra strutture appartengono alle competenze storiche delle Province e gli interventi nel campo della viabilit e delle infrastrutture sono sempre tra le voci pi rile vanti del bilancio provinciale Nel periodo compreso fra il secondo semestre del 2004 e la fine del 2008 la Provincia di Torino ha effettuato interventi per oltre 290 milioni di euro Accanto alla manutenzione delle strade che pesa intorno al 16 del totale degli interventi portati avan ti dalla Provincia in questi anni vi sono poi gli inter venti d urgenza come per l alluvione del maggio 2008 o le abbondanti nevicate dell inverno 2008 9 Gli interventi in corso sul Passante Ferroviario e le conseguenti limitazioni di capacit sul nodo di Torino hanno tuttora pesanti ripercussioni sull esercizio nel suo complesso 118 ripristinare prontamente le infrastrutture e le strade danneggiate in quel frangente la Provincia di Torino ha g
300. le rappresentanze del Governo centrale delle Regioni delle autonomie locali di enti e organi tecnici delle 173 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE associazioni imprenditoriali agricole e industriali sin dacali agricole e ambientaliste interessate ha fissato le modalit di programmazione realizzazione e gestione dell attivit di manutenzione ordinaria del territorio per assicurare il progressivo miglioramento delle condizioni di sicurezza e della qualit ambientale del territorio ed in particolare nel mantenere il reticolo idrografico in buono stato idraulico e ambientale eliminando gli ostacoli al deflusso delle piene in alveo I versanti in buone condizioni idrogeologiche e ambientali Le opere di difesa essenziali alla sicurezza idraulica e idrogeologica in piena funzionalit Il progetto di Manutenzione del territorio non prevede quindi opere strutturali ma cicli costanti di interventi per assicurare il progressivo miglio ramento delle condizioni di sicurezza e della qualit ambientale del territorio La realizzazione sistematica della manutenzione coor dinata dalla Provincia che comprende le fasi di reda zione e gestione dei piani ed attuazione degli interven ti programmati ha preso avvio utilizzando la fonte continuativa di finanziamento resa disponibile dall Autorit d ambito Torinese presieduta dalla Provincia di Torino destinata al
301. le Comunit Montane AI fine di indirizzare l attivit di manutenzione ordina ria del territorio e rendere omogeneo il processo di ela borazione e gestione dei piani di manutenzione stato elaborato dal Servizio Difesa del Suolo e Attivit Estrattiva della Provincia un Piano di indirizzo della manutenzione ordinaria AGP n 565 113881 04 costituito da indirizzi tecnici per la stesura dei Piani di Manutenzione Ordinaria e da uno strumento informa tivo a supporto della fase attuativa e gestionale software gestionale SMOT La Conferenza dell Autorit d ambito Torinese ha approvato il Piano d ambito fissando in favore delle Comunit Montane per ciascun anno di validit del Piano dal 2003 al 2023 una quota della tariffa per le attivit di difesa e tutela dell assetto idrogeologico ai sensi dell art 8 comma 4 della Lr 13 97 pari al 3 174 per il 2003 e 2004 4 per gli anni 2005 e 2006 e 5 a partire dal 2007 Tutte le Comunit Montane hanno concluso la predi sposizione dei Piani ed hanno avviato l attuazione degli interventi di manutenzione ordinaria Nodi strutturali critici ed interventi urgenti E certamente necessario reperire le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi di messa in sicurez za dei territori ad alto rischio idrogeologico anche attraverso un programma pluriennale di finanziamen to ma questo non sufficiente occorre anche propor re un nuovo modello di governanc
302. le e medie imprese che in molti casi pur senza la grande azienda trainante hanno saputo crescere e conquistare fette di mercato Il 2006 ed il 2007 sono stati gli anni di una debole ripresa specie per l area torinese legata soprattutto al rialzare la testa da parte di grandi imprese manifat turiere Questa fase non ha avuto tuttavia una forza propulsiva tale da permettere al tessuto imprendito riale di investire massicciamente per ammodernarsi e riposizionarsi in senso competitivo Il Piemonte dunque gi dalla fine del 2007 si trova va sulla soglia della recessione sia per la debolezza strutturale delle proprie imprese sia per le crescenti difficolt dei mercati internazionali gli eventi finanzia ri di Settembre 2008 hanno accelerato le difficolt e incupito le prospettive facendo emergere quelle cri ticit che stavano caratterizzando il contesto interna zionale gi dalla prima met dell anno In Provincia di Torino come in Piemonte e nel resto d Italia si assiste oggi ad una preoccupante fase nega tiva che influenza l andamento dell economia reale e mette a rischio l intero sistema produttivo indubbio che l economia dell area torinese rischia molto con l acuirsi della crisi mondiale principali punti vulnerabili sono comparto auto Le sedi locali di grandi gruppi multinazionali Il settore delle costruzioni Dall inizio del 2009 la recessione economica si sta velocemente ampliando co
303. li sia tra enti diversi finalizzato alla redazione di Linee guida o criteri da utilizzare in fase di siting preliminare e eventuale loro inserimento nel PTC2 cio alla definizione di pre requisiti alla localizzazio ne degli impianti idroelettrici compatibilit ambientale paesaggistica equit territoriale effi cienza ed equit allocativa verifica della sostenibilit ambientale relativa al dimensionamento al consumo di suolo all organizzazione funzionale degli spazi e agli indirizzi di assetto territoriale alle linee di sviluppo all accessibilit 16 5 1 Indirizzi per la revisione del Obiettivi prioritari LIMITARE GLI IMPATTI SULLE DIVERSE COMPONENTI AMBIENTALI ACQUE ECOSISTEMI Strategie generali del PTC2 5 108 ADOTTARE UN PERCORSO MULTIDISCILINARE DI PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI ANCHE OGGETTIVANDO E RENDENDO MAGGIORMENTE OMOGENEI I CRITERI DI VALUTAZIONE NORMALMENTE UTILIZZATI DAI VARI SERVIZI NELL AMBITO DELLE PROCEDURE DI VIA CONTRIBUIRE ALLA REDAZIONE DI LINEE GUIDA O CRITERI DA UTILIZZARE IN FASE DI SITING PRELIMINARE ST A22 AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA ST M18 MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO 51 LIMITARE GLI IMPATTI SULLE DIVERSE COMPONENTI AMBIENTALI ACQUE ECOSISTEMI Sulla base dei documenti esistenti PTA Piano Energetico Regionale Programma Energetico Provinciale e di alcune considerazioni e studi del nostro Ente po
304. liani IFFI studi 171 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE geologici relativi agli strumenti urbanistici comunali e Banca Dati Geologica Regionale conoscenze sui corsi d acqua relative ai corsi d acqua principali e appartenenti al reticolo idrografico minore aree inonda te e o inondabili studi sul dissesto idrogeologico Il 24 marzo del 2006 la Provincia ha sottoscritto un Accordo preliminare con la Regione e l Autorit di Bacino per il raggiungimento di un intesa relati va alle disposizioni del PTC della Provincia nel settore della tutela dell ambiente delle acque della difesa del suolo ai sensi dell art 57 comma 1 del d lgs 31 marzo 1998 n 112 e dell art 60 della LR 26 4 2000 44 finalizzato alla redazione di una pro posta di disposizioni tecnico normative risultato di un analisi degli aspetti connessi ai dissesti alle fasce fluviali alle norme d uso del territorio in relazione ai contenuti del PAI e di approfondimenti di natura idraulica e geomorfologica coordinati con gli aspetti ambientali e paesaggistici propri del PTC provinciale al fine di realizzare un sistema di tutela del territorio non inferiore a quello del PAI Ove venga concluso positivamente il processo di inte sa l adeguamento degli strumenti urbanistici comunali da svolgersi con riferimento alle modalit di cui all art 18 delle Norme di Attuazione del PAI dovr assumere come
305. liere repentinamente le alterazioni di stato indotte dall attuazione del Piano l insorgenza di situazioni ostative al perseguimento degli obiettivi pre fissati nonch le situazioni di inefficacia delle soluzio ni adottate dal Piano Nel corso dell intero processo di VAS sulla base degli obiettivi perseguiti dal Piano delle caratteristiche del territorio oggetto di pianificazione dei temi di valuta zione e della concreta possibilit di accedere creare elaborare dati significativi saranno definiti gli indica tori pi utili per il monitoraggio dei fenomeni governa ti dal Piano Nella selezione degli indicatori si provveder affinch gli stessi rispondano ai requisiti generali stabiliti dall OCSE Il Piano di monitoraggio che si propone conterr Definizione degli indicatori Definizione di un piano di frequenza delle misu razione 218 Costruzione del quadro di riferimento valori dei parametri di riferimento al t 0 ove disponibile Indicazioni per la costruzione di quadri evolutivi valori dei parametri di riferimento al t 0 x Indicazioni per le valutazione delle trasformazio ni territoriali e dell efficacia del Piano Indicazioni per l individuazione e analisi delle criticit emerse Indicazioni per l attuazione di azioni correttive Definizione di un sistema di informazione even tuali report periodici sulle dinamiche in atto e sul l efficacia del Piano Fig 78 Schema di piano
306. lle infrastrutture viarie Il Piano intende quindi attuare anche attraverso la predisposizione di apposite linee guida una valutazio ne ex ante delle ricadute ambientali dovute alle gran di trasformazioni territoriali es localizzazione di nuove infrastrutture ed inoltre propone alcuni crite ri basilari per una corretta pianificazione acustica all interno delle aree edificate Allontanamento dalle zone residenziali delle vie di traffico Realizzazione di strade di penetrazione nei quartieri con tracciati e caratteristiche tali da imporre bassa velocit ai veicoli e zone di parcheggio protette da alberi o altri ostacoli Inserimento di elementi di protezione fra le sorgenti di rumore e le aree residenziali Modifiche nell orografia del territorio Specifiche soluzioni progettuali e urbanistiche per la realizzazione degli edifici OB38 9 RIDURE L ESPOSIZIONE DELLA POLAZIONE AD ALTI CAMPI ELETTROMAGNETICI RIDURRE L INTERFERENZE TRA ATTIVITA ANTROPICHE E HABITAT NATURALI SENSIBILI Il PTC2 intende concorrere al raggiungimento degli obiettivi generali di risparmio energetico razionale utilizzo delle risorse sviluppo sostenibile delle reti elettriche mitigazione degli impatti ambientali e ridu zione dell esposizione della popolazione ad alti campi elettromagnetici Inoltre il PTC2 dovr contenere indirizzi per la rete e gli impianti per il trasporto energetico nel tentativo di ottimizzare
307. lle ricadute prodotte dalle modificazioni del clima impone una programmazione diffusa di strategie e la messa in atto costante nel tempo di azioni integrate in un sistema pi comples so di politiche settoriali senza peraltro dimenticare che gli effetti del cambiamento climatico non conoscono cinte daziarie L equilibrio tra sviluppo antropico ambiente naturale va quindi ricercato con modalit e azioni integrate capillarmente distribuite sapendo che nessuno sviluppo possibile in un territorio potenzial mente insicuro o in scarsit di risorse di qualit Il riscaldamento nelle aree di montagna porter verosimilmente all elevazione delle quote a bosco e pi in generale delle massime quote di coltivazio ne di alcune specie compatibilmente con la natura e la giacitura dei suoli con il tasso di erosione e con la disponibilit idrica Naturalmente le politiche mirate alla riduzione del riscaldamento globale dovranno andare ad intersecar si e combinarsi con politiche strategie e azioni di set tore dalle politiche di sviluppo industriale ed infra strutturale alla tutela delle risorse naturali passan do attraverso le politiche di utilizzo delle risorse Stock di carbonio L aggiornamento del principale strumento di pianifica zione territoriale della Provincia non pu non farsi carico dell esame delle relazioni esistenti tra le scelte di Piano ed i loro effetti in termini di cambiamenti cli matici La stima del
308. lo di dettaglio del Piano e nei casi di processi di pianificazione a pi livelli tenu to conto che taluni aspetti sono pi adeguatamente valutati in altre successive fasi PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 1 1 Le fasi del processo di VAS del PTC2 Come gi evidenziato ad oggi ci si trova ad operare all interno di un quadro normativo relativamente nuovo e ancora in mutamento Se da un lato il d lgs 152 del 2006 risulta pienamente vigente dall altro sono assai scarse le esperienze concrete di VAS riferi te a Piani Territoriali Ci premesso indubbio che almeno i principi fondamentali della VAS sono ormai sanciti e condivisi e saranno quindi questi a guidare la redazione del Rapporto ambientale per la valutazione degli impatti significativi che il nuovo PTC2 ha sul l ambiente e sul patrimonio culturale Le principali fasi che compongono il processo di valutazione del PTC 2 provinciale sono di seguito elencate VERIFICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PTC VIGENTE valutazione ex post L analisi quali quantitativa della capacit che il PTC vigente ha avuto nel raggiungere gli obiettivi dichia rati valutata attraverso la formulazione di giudizi sintetici costituisce il primo strumento per orientar ne la revisione del Piano in un ottica di sempre mag giore efficienza efficacia e rispondenza ai bisogni del territorio Il documento Verifica dello stato di attuazione del PTC vigente
309. losit Prevede la ridefinizione e l aggiornamento delle fasce fluviali Sostiene la progettazione e le realizzazione di grandi opere idrauliche nonch gli interventi di adegua mento delle infrastrutture per la messa in sicurezza del territorio 55 DESTINARE L USO DEL SUOLO GARANTENDO LA TUTELA DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI E SOTTERRANEI E SICUREZZA IDRAULICA E SIMICA L utilizzo del suolo deve essere reso razionale sia in fun zione della sicurezza idraulica sia della tutela dei corpi idrici In tal senso il PTC2 potr Prevedere che i PRG recepiscano i risultati e i vincoli di studi specifici quali i Piani di gestione dei sedimenti che integrano gli obiettivi di qualit ambientale e di protezione dall inquinamento delle risorse idriche con quelli di sicurezza del territorio Individuare aree per la divagazione dei corsi d acqua da normare appositamente in modo che possano diventare anche importanti punti nell ambito della rete ecologica provinciale Propone norme attuative legate alle caratteristiche del territorio applica bili alle singole tipologie del dissesto e al loro stato di attivit Propone di trasformare gli abitati da trasferire o con solidare in aree a rischio idrogeologico molto elevato RME cos come definite dal dell Autorit di bacino del Po Recepisce la classificazione delle zone a differente sismicit nonch quanto prescritto dall Ordinanza del Presidente del Co
310. lti casi alcune azioni di mitigazione non risultata pienamente sod disfacente Infatti pur avendo applicazione sul proget to preliminare le procedure di verifica di valutazio ne successiva si effettuano normalmente dopo che presso i Comuni sono state avviate e a volte anche concluse le procedure per le varianti urbanistiche che recepiscono i tracciati chiaro che la discussione sugli aspetti ambientali avviene pertanto a progetto gi ampiamente maturo dal punto di vista delle scel te territoriali e spesso si adagia su esigenze pretta mente locali Si evidenzia pertanto la necessit che in merito a progetti di questo genere intervengano le nuove norme in termini di Valutazione Ambientale Strategica che potrebbero consentire un approccio pi precoce ai temi ambientali ancora in fase di deci sione e di vera scelta delle alternative strategiche di tracciato ma anche di realizzazione dei collegamenti Il PTC2 potr approfondire tale problematica e indivi 132 duare soluzioni efficaci anche attraverso il confronto con i diversi soggetti interessati al tema nell ambito dei tavoli tematici previsti dal Piano Strategico Provinciale per la Sostenibilit recentemente approvato dalla Provincia e che prevede la redazione di apposite Linee guida finalizzate alla verifica in fase programmato ria della compatibilit ambientale paesaggistica degli interventi relativi alle infrastrutture che dovrebbe ov
311. ltimento finale La l r 24 2002 Norme per la gestione dei rifiuti pre vede che il PPGR debba raccordarsi con i PTC ai sensi dell art 20 del d lgs 267 2000 e successive modifiche I principali impianti per le attivit autorizzate per la gestione dei rifiuti e delle strutture a supporto della raccolta differenziata in Provincia di Torino sono discariche impianti di autodemolizione impianti di stoccaggio e trattamento impianti di recupero ex art 33 centri di raccolta aree ecologiche comunali stazio ni di conferimento a supporto della raccolta differenzia ta impianti di trattamento dell organico di propriet pubblica impianti di trattamento e valorizzazione delle frazioni della raccolta differenziata Per quanto concerne il periodo transitorio fino al 2011 il vigente Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti prevede l ampliamento della dotazione impiantistica di discarica al fine di evitare situazioni di emergenza smaltimento fuori Provincia e ulteriore aggravio dei costi di gestione prevista inoltre la realizzazione di un termovaloriz zatore dei rifiuti urbani a servizio della zona sud della Provincia che verr realizzato nell area del Gerbido Torino Nel 2006 stato anche avviato dall ATO R il processo di localizzazione del secondo impianto di termovalorizzazione 16 1 1 Indirizzi per la revisione del PTC Obiettivi prioritari OB46 CONTENERE GLI IMPATTI AMBIENALI E TUTELARE IL BENESSERE D
312. ltre che politiche e azioni differenti rife rite a fattori e sistemi ambientali diversi avranno senz altro ambiti di influenza non sempre coincidenti e di eguale estensione si intende rimandare l eventuale definizione di dettaglio degli ambiti di influenza alla fase successiva SIA in cui verranno definite in dettaglio le azioni e in cui verranno approfondite le analisi territo riali ed ambientali particolare attenzione sar posta alla individuazione degli ambiti di influenza extraprovinciale in riferimento alle previsioni infrastrutturali o comun que di pericolare rilevanza territoriale sempre tenuto conto del fatto che le ricadute ambientali legate alla rea lizzazione di progetti specifici rientrano nel campo di applicazione della VIA L INDIVIDUAZIONE DELL AMBITO GENERALE D INFLUENZA DEL PIANO ADEGUATA E CONDIVISIBILE 191 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE 3 1 Quadro di riferimento territoriale ed ambientale Costruire un quadro aggiornato ed esaustivo dello stato dell ambiente e delle tendenze atto necessa rio per poter valutare in modo corretto gli effetti del l attuazione del piano sul territorio Nell elaborazione del PTC vigente furono analizzati tutta una serie di elementi strutturanti il territorio provinciale necessa ri a costruire una base di conoscenza di partenza per la definizione degli obiettivi degli indirizzi e delle norme del Piano stesso Parte di tali anali
313. lusso turistico almeno 5 000 presen ze anno e 150 posti letto e dove le case vuote superano il 50 Territori viola scuro connotati da forte domanda turi stica di tipo congressuale culturale almeno 5 000 presen ze anno e 150 posti letto PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Dalla sequenza delle diverse immagini con diversi riferimenti temporali emerge come le tipologie di domanda abitativa si distribuiscano non soltanto nel Capoluogo e nei Comuni limitrofi ma a macchia d olio coerentemente con i territori in crescita demografica Significativa la quota di fabbisogno abitativo di edi lizia sociale del Capoluogo e dei maggiori sub poli pro vinciali Dinamiche motivazioni e localizzazioni diverse invece caratterizzano i territori turistici con forte domanda di seconde case e di strutture ricettive 10 1 1 La domanda di edilizia a basso costo Indice fabbasagno abitativo 2007 1 100 101 300 301 600 601 1600 1801 30724 Fig 21 Indice fabbisogno abitativo in termini assoluti numero di famiglie per Comune elab Ufficio di PTC Nel 2007 nella Provincia di Torino sono ben 54 381 le famiglie in fabbisogno abitativo 10 295 famiglie assistite a fini abitativi che beneficia no di forme di assistenza economica a fini abitativi da parte del Comune es pagamento totale o inte grativo di mensilit dei canoni d affitto bollette di riscaldamento o luce rate di mutuo capa
314. me mezzo di trasporto stata confermata nel 2007 dalla Provincia di Torino con il Piano Strategico per la Sostenibilit Provinciale Con l aggiornamento e adeguamento del PTC si sta prov vedendo ad integrare il Programma Provinciale Piste Ciclabili 2008 attraverso il censimento delle infrastrut ture realizzate dalla Provincia e da altri soggetti Comuni Comunit Montane con le risorse finanziarie esplicitamente dedicate oltre alle risorse derivanti dalle leggi sul Turismo in particolare la l r 4 2000 i Patti Territoriali e i Piani Integrati Ambientali si tratta di circa 2560 Km di percorsi suddivisi nelle varie tipologie Sulla base del censimento il Programma Piste Ciclabili 2008 propone per il nuovo sistema provinciale delle piste ciclabili la definizione di una gerarchia di 4 livel li di servizio Livello 1 Dorsali ciclabili di interesse provinciale per le quali la Provincia attiva risorse per la realizzazione e la manutenzione e la cui attuazione si basa anche sulla rea lizzazione contestuale di piste ciclabili in sede propria per ogni nuova infrastruttura viabile realizzata ai sensi dei punti 4 bis e 2 bis dall art 10 della legge n 366 98 Livello 2 Ciclopiste e ciclostrade di interesse sovra comunale Livello 3 Ciclopiste e ciclostrade di interesse locale Livello 4 Rete dei percorsi di mountain bike insistenti su una rete interdetta al traffico veicolare Nell ambito dei Progetti
315. me dimostrano i dati dell Osservatorio regionale del mercato del lavoro che registrano nel mese di Febbraio 2009 un ulteriore aumento della CIG ordinaria del 160 rispetto al mese di Gennaio che era gi pi del 416 rispetto al mese di gennaio 2008 Su base annua l aumento della CIG stato del 1240 Gli addetti complessivamente coinvolti sono circa 90 000 100 000 il 9 5 10 5 degli addetti complessi vi mentre gli avviamenti al lavoro sempre nel mese di Gennaio sono diminuiti del 25 rispetto a 2008 Su scala globale le tendenze macroeconomiche per il futuro sono quanto mai incerte la crisi sta infat ti aprendo molti scenari possibili ed occorrer del tempo per capire in quali direzioni si muover mia globale In questo quadro di grandi incertezze e di forte pessi mismo il territorio Provinciale ha beneficiato comunque dell impulso positivo e trainante generato da eventi quali ad esempio le Olimpiadi invernali 2006 la designazione di Torino come World Design Capital 2008 il lancio della Nuova 500 Per il futuro non vanno dimenticati gli eventi di prossima attualit come le celebrazioni dei 150 anni dell Unit dell Italia del 2011 significative opportu nit di crescita arrivano inoltre dai settori pi innovativi quali l aerospaziale l idrogeno e le energie rinnovabili particolarmente interessante li niziativa intrapresa da Alenia Aeronautica Alenia Spazio Avio Galileo Avionica Micro
316. mente sfruttate affinch le attivit di estrazione non producano effetti di degrado sull ambiente ST A21 ST M17 DISPORRE DI UNA CONOSCENZA AGGIORNATA DEI SITI DEGRADATI MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC aggiorna il proprio quadro conoscitivo e attiva il monitoraggio dell attuazione del Piano facendo riferi mento diretto al Piano delle attivit estrattive al pro getto Razionalizzazione dell uso di inerti da cava e pro mozione dell utilizzo di materiali riciclati alle relative banche dati Provinciali alle strutture tecniche prepo ste al rilascio delle autorizzazioni ex l r 69 78 smi ex l r 40 98 smi 165 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Particolare attenzione dovr essere posta nel riverifi care la coerenza tra Piano provinciale delle attivit estrattive PAEP e PTC2 in particolare in relazione all individuazione cartografica delle aree di particolare pregio ambientale e paesaggistico dei suoli di I e II classe di capacit d uso delle zone di ricarica delle falde tenuto conto dei possibili aggiornamenti in corso di definizione sia da parte della Provincia sia della Regione 16 5 Derivazioni d acqua ad uso idroelettrico La liberalizzazione del settore elettrico energetico ha determinato negli ultimi anni su scala provinciale una forte crescita del numero di impianti di produ zione sia convenzionale sia da fonte rinnovabile distri
317. menti naturali e paesaggistici presenti sul territorio Limitazione del consumo di suolo Tra le strade percorribili per la definizione delle aree ido nee vi la verifica delle opportunit di trasformazione urbanistica connesse ad interventi tra i quali la bonifica e la riqualificazione delle aree dimesse a tal proposi 83 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE to intenzione della Provincia di Torino promuovere il riuso di contenitori edilizi localizzazioni decentrate spesso a ridosso degli insediamenti urbani dotate di infrastrutturazione idonea o che necessita di modesti adeguamenti che possono essere utilmente convertiti in strutture commerciali e analizzare il sistema infra strutturale Ad es stima del traffico veicolare collega to alle iniziative commerciali di grande distribuzione La particolare attenzione che il Piano intende porre all aspetto dell orientamento al fine di promuovere politiche atte al controllo dei processi urbanizzativi e degli sviluppi infrastrutturali si esplicher anche attraverso tavoli di confronto tra i vari soggetti pub blici e privati coinvolti 22 DISTRIBUIRE SUL TERRITORIO UN SISTEMA DI OFFERTA ARTICOLATO ATTRAVERSO IL MANTENIMENTO DELLE STRUTTURE TRADIZIONALI E FAVORENDO SINERGIE TRA TIPOLOGIE DISTRIBUTIVE DIFFERENTI Il PTC2 evidenzia la necessit di integrare il dettaglio tradizionale e la distribuzione moderna e
318. mento esterni all Area metropolitana ad es Pinerolo Infine l Universit di Torino collabora in maniera significativa e fondamentale alla progettazione e rea lizzazione della Citt della Salute e della Scienza Fig 34 Facolt scientifiche in blu e ipotesi progettuali in arancio per Universit e ricerca elaborazione Ufficio di PTC Provincia di Torino 87 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Parallelamente il progetto di ampliamento e sviluppo del Politecnico di Torino ha le sue fondamenta nella realizzazione della Cittadella Politecnica quale cam pus universitario con grande disponibilit di spazi e servizi per la didattica la ricerca accademica il trasfe rimento tecnologico verso il sistema delle piccole e medie imprese gli investimenti da parte di grandi gruppi aziendali Le diverse sedi dell Ateneo si disloca no sul territorio provinciale e regionale in nodi decen trati integrati con i contesti locali per posizionare e diversificare l offerta didattica selezionando le specia lizzazioni didattiche e concentrando su queste risorse adeguate La vocazione degli Atenei piemontesi verso il migliora mento della qualit della didattica e della ricerca integrata dalla volont di ripensare al sistema univer sitario in relazione agli investimenti sul territorio come sede di importanti processi di trasformazione ed inno vazione per la creazione di rapporti diretti t
319. mmer cio al dettaglio in sede fissa in attuazione del d lgs 31 03 1998 n 114 81 59 10831 06 Aprile 2008 opri strumenti urbanistici alla DCR n 2 Comuni che hanno adeguato i 11 5 1 Indirizzi per la revisione del La Provincia di Torino attraverso la variante al Piano territoriale di coordinamento provinciale intende acqui sire pienamente il ruolo assegnatole dall articolo 14 del DCR 24 03 2006 n 59 10831 Modifiche ed inte grazioni all allegato A della ACR n 563 13414 del 29 ottobre 1999 Obiettivi prioritari DISTRIBUIRE SUL TERRITORIO UN SISTEMA DI OFFERTA ARTICOLATO ATTRAVERSO IL MANTENIMENTO DELLE STRUTTURE TRADIZIONALI E FAVORENDO SINERGIE TRA TIPOLOGIE DISTRIBUTIVE DIFFERENTI Strategie generali del PTC2 ORIENTARE LA LOCALIZZAZIONE DELLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA IN SENSO EQUILIBRATO E SOSTENIBILE ATTRAVERSO L INDIVIDUAZIONE DI AREE IDONEE E NON IDONEE ALLA LOCALIZZAZIONE SALVAGUARDARE E PROMUOVERE L INSEDIAMENTO DI PICCOLI E MEDI ESERCIZI NEI CENTRI STORICI NELLE LOCALIT MINORI E NELLE ZONE MARGINALI ANCHE ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI CENTRI POLIFUNZIONALI PROMUOVERE PER I COMUNI MEDIO GRANDI DI CENTRI COMMERCIALI NATURALI QUALI VIE PIAZZE GALLERIE CENTRI STORICI E QUARTIERI IN CUI SPONTANEAMENTE E STORICAMENTE SI SONO ADDENSATI NEGOZI BOTTEGHE ARTIGIANE BAR RISTORANTI SERVIZI ACCANTO ALLE ALTRE FUNZIONI VITALI DI PAESI E CITT RIUTILIZZARE CON
320. mo luogo dai monitoraggi gi attivi presso le diverse strutture tecniche provinciali regio nali etc specializzate nelle diverse materie ambien tali Per quanto riguarda la qualit dell aria il PTC2 fa riferimento ai risultati dei monitoraggio condotti dalla Provincia di Torino attraverso la propria rete di moni toraggio su alcuni indicatori sintetici quali ozono monossido di carbonio biossido d azoto biossido di zolfo ozono benzene metalli pesanti particolato sospeso PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 15 Il sistema delle risorse idriche L attenzione al tema delle risorse idriche fortemente cresciuta negli ultimi decenni se per i Paesi in via di sviluppo l acqua da sempre ha rappresentato un fatto re di estrema criticit per la porzione ricca del piane ta riflette una preoccupazione relativamente recente e spesso sottovalutata L acqua una risorsa rinnovabile ma se l intensit di sfruttamento supera la capacit di rinnovamen to naturale e il degrado qualitativo aggrava tale stato si pone in forte dubbio la sua disponibilit Per questo necessario che gli enti competenti inter vengano in sinergia sul fronte della tutela quantitati va e sul fronte della salvaguardia qualitativa Nonostante la geografia assai favorevole anche in Provincia di Torino la disponibilit di risorse idri che non pi cos scontata sia in termini di qua lit sia di quantit evidente
321. n equa distribuzione delle ricadute ambientali Il PTC2 intende inoltre Coordinare le norme di Piano con gli indirizzi del Piano di Indirizzo della Manutenzione Ordinaria e con gli strumenti di programmazione e pianificazione di settore es Prevedere la possibilit di integrare nel PTC2 i Piani forestali territoriali come previsto dalla normativa Individuare un Piano di sviluppo della viabilit forestale coerente con le previsioni dei 0B13 RIDURRE LE ESTERNALIT NEGATIVE CAUSATE DA PROCESSI AGRICOLI INTENSIVI E MIGLIORARE LA QUALITA AMBIENTALE QUALITA DELL ARIA Il PTC2 pu concorrere nella riduzione delle esterna lit negative causate da processi agricoli intensivi attraverso la promozione di una serie di azioni quali Ricomposizione fondiaria Riordino delle reti irrigue e di drenaggio anche mediante piccoli interventi di manutenzione ambien tale Manutenzione e riordino della viabilit rurale Definizione di indirizzi di rinaturalizzazione fasce tampone dei corsi d acqua in aree ad agricoltura intensiva Le politiche di governo del territorio possono influire significativamente sui processi climalteranti limi tando quindi l erosione dei cosiddetti stock di carbo nio coincidenti con i sistemi agro forestali L aggiornamento del PTC provinciale si propone di esaminare le relazioni esistenti tra le scelte di Piano ed i loro effetti in termini di
322. n zionalit del corso d acqua Il recepimento della zonizzazione basata sul Potenziale idroelettrico residuo e sull Indice di sfruttamento dei corsi d acqua 4 UTILIZZARE IN MANIERA RAZIONALE LA RISORSA IDRICA IN PARTICOLARE SE DESTINATA AL CONSUMO UMANO Le aree di protezione e di salvaguardia delle fonti di approvvigionamento potabile devono essere individuate e tutelate per la loro valenza strategica A tal fine il PTC2 Recepisce la perimetrazione delle aree di protezio 156 ne dei pozzi delle aree di riserva nonch i relativi vincoli territoriali e di utilizzo del suolo definiti dal PTA Impone specifica attenzione nei confronti delle aree suddette in rapporto con le proposte di nuovi inter venti antropici Introduce regole linee guida di carattere urbani stico nei PRG per il contenimento del dilagare del fenomeno dell impermeabilizzazione dei suoli Introduce regole linee guida di carattere urbani stico nei PRG per il contenimento degli sprechi la riduzione dei consumi idrici lo sviluppo e la divulgazione di tecnologie per il corretto riutilizzo dell acqua ad es reti duali di adduzione al fine del l utilizzo di acque meno pregiate per usi compatibili sistemi di collettamento differenziati acque reflue acque piovane La gestione degli scarichi e degli approvvigiona menti Tra le varie azioni possibili rientra il vinco lare le nuove urbanizzazioni alla realizzazione di
323. n rosso nell Area metropolitana torinese elaborazione Ufficio di PTC Provincia di Torino L attrattivit del sistema torinese misurabile non solo in termini di qualit del sistema universitario e formativo ma anche in relazione alla fornitura di ser vizi e strutture di supporto al sistema stesso L organizzazione degli insediamenti universitari si orientata negli ultimi decenni verso la richiesta di spazi di grandi dimensioni e l identificazione di poli di aggregazione distinti prevalentemente sulla 86 base della vocazione scientifico disciplinare Il sistema universitario si configura come una rete a livello metropolitano che colloca i propri nodi in diver se sedi interne ed esterne al polo torinese La configurazione insediativa progettata dall Universit degli Studi ha portato alla dislocazione sul territorio metropolitano delle diverse sedi dell Ateneo La rete costituita dai diversi poli disciplinari si rafforzata a partire dal nucleo centrale torinese connesso la nuova area Ex Italgas sede delle Facolt umanistiche fino al nuovo polo delle Facolt scientifiche a Grugliasco Hanno assunto notevole importanza inoltre i poli delle Facolt di Economia situati nel complesso degli ex Poveri Vecchi e dell area degli stadi olimpici gli PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 insediamenti metropolitani nei Comuni di Orbassano Candiolo Venaria Rivoli e Moncalieri e gli insedia
324. n solo per le localit olimpiche ma anche per i Comuni di medie e piccole dimensioni dell area torinese la maggiore crescita si registra per le strutture extra alberghiere 67 rispetto al 2000 Ritornando al tessuto manifatturiero nel primo trimestre del 2008 la Provincia di Torino registra ancora un 2 3 secon da a livello regionale solo a Cuneo il ramo complessivamen 52 te pi dinamico il metalmeccanico il cui trend tuttavia in calo Ancora nel secondo trimestre nonostante le previsioni decisamente pessimistiche il comparto manifatturiero ha proseguito sebbene a ritmo moderato la sua crescita La componentistica autoveicolare e la meccanica continuano a registrare risultati positivi cos come il metallo la filiera ali mentare e il comparto chimico Altri settori sono invece in negativo il tessile arriva ad un 6 2 l elettricit e l elettroni ca al 3 2 Tra i fattori di ostacolo allo sviluppo prima della crisi attua le le aziende sparse sul territorio regionale segnalavano pressione fiscale concorrenza italiana molto sentita nei ser vizi alle persone e nei trasporti peso della burocrazia e com plessit legislativa concorrenza estera e costi di produzione lavoro e materie prime Se quasi tutti i settori del sistema manifatturiero soffrono per un generale rallentamento degli ordi nativi il cuore della crisi riguarda l intera filiera dell industria automobilistica a partire dalla pr
325. na efficace organizza dovr essere destinata al trasporto pubblico locale zione del trasporto passeggeri su ferrovia prio Necessit di azzerare tutte le progettazioni prece rit al trasporto pubblico locale attraverso il proget denti avviando una nuova fase di progettazione to regionale di Sistema Ferroviario Metropolitano preliminare unitaria Si convenuto sulla Con la realizzazione della nuova linea Ferroviaria necessit di progettare la nuova Linea Torino Lione Definire entro settembre gli interventi di potenziamento del trasporto locale da mettere in atto nel solco delle indicazioni for nite dal Ministro Matteoli nell odierna riunione Verbale del Tavolo Istituzionale di Palazzo Chigi sottoscritto da Stato Regione Provincia e Citt di Torino il 29 luglio 2008 Verbale del Tavolo Istituzionale di Palazzo Chigi 29 luglio 2008 123 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE dal confine francese a Settimo attraverso l accurata definizione delle specifiche progettuali da porre a base dei documenti di gara cos da tener conto delle caratteristiche e delle esigenze del territorio fin dalla fase di impostazione le attivit dovranno essere svi luppate in una logica interdisciplinare con il concorso attivo dei tecnici indicati dalle realt locali dovranno essere coordinate e monitorate tutte le fasi di imposta zione e sviluppo della progettazione prelim
326. na quota rilevante dell inte ro sistema italiano limitando il consumo del suolo e contrastando dove possibile i processi di disarmo di quei complessi insediativi industriali storici che pre sentano ancora condizioni di razionalit localizzativa e infrastrutturale nel territorio e una dignitosa configu razione insediativa e architettonica Occorre ora avviare una nuova fase con nuovi indiriz zi e aggiornate scelte di riqualificazione insediative e urbane che comportano progetti di ristrutturazione di pi larga visione varianti urbanistiche di carattere generale e valutazioni ambientali strategiche speran do nell aiuto dalla nuova Legge urbanistica regionale e confidando anche nella tanto attesa nuova legge nazionale di indirizzi e principi In sostanza il Piano territoriale di coordinamento pro vinciale richiede un recupero di attenzione qualitativa oltre che quantitativa del governo del territorio locale e anticipando i nuovi indirizzi della legge urbanistica regionale prevede che i piani regolatori locali siano inquadrati ad opera degli enti locali in un rapporto territoriale sovracomunale di integrazione urbani stica per sub ambiti definiti in base all articolazione fattuale consolidata dei Centri che gi svolgono funzio ne di servizi per altri Comuni del loro intorno alla frui zione e alle interdipendenze territoriali che essi hanno sviluppato e alla rete delle comunicazioni esistenti Anche in qu
327. na quota significativa di secon de case in un contesto di forte domanda di abitazioni per vacanze 1 Domanda come rapporto tra famiglie e abitazioni conside ra l esigenza di avere un alloggio distinto per ogni famiglia tale condizione sempre raggiunta nei territori in esame sia rapportando il numero delle famiglie al numero delle abita zioni totali come detto sia al rapporto del numero delle abi tazioni occupate 20 L indice di coabitazione prefissato A 1 ossia la disponibi lit di un alloggio esclusivo per ogni famiglia sempre pari o superiore a 1 e le abitazioni occupate utilizzate presumibil mente anche da city user superano di 8 918 il numero com plessivo delle famiglie 44 I territori a domanda alta comprendono INCREMENTO DEMOGRAFICO Trend d crescita della popolazione 2001 2006 C proposn Comuni in cui si registra un rilevante incremento demo grafico anche superiore al 20 dato 2001 2006 DOMANDA ABITATIVA INDIFFERENZIATA Distribuzione delta domanda abitativa 2001 mo C circondari proposti Aree ad alta domanda abitativa 2001 considerata alta la domanda in cui il numero delle famiglie si avvicina maggior mente alle quantit dello stock abitativo presente DOMANDA ABITATIVA SOCIALE Aree ad alta domanda abitativa sociale Par 10 1 1 DOMANDA DEL TURISMO Aree ad alta domanda turistica In viola chiaro dove si rileva un forte aff
328. nale 1 Note normative La sostenibilit ambientale una costante che il PTC2 fa propria in tutte le fasi di costruzione del piano pro cesso a partire dalla lettura analitica del territorio e dei fenomeni naturali ed antropici che su di esso si esplicano fino alla definizione degli obiettivi delle strategie e delle singole azioni per l attuazione delle politiche perseguite Se gi il PTC del 1999 aveva fatto proprio il tema della sostenibilit ambientale e mostrava una forte atten zione alla tutela dei suoli alle foreste al paesaggio ai beni architettonici e alla qualit della vita in genere l evoluzione che il concetto di governo del territorio ha avuto negli ultimi anni ha reso ancor pi imprescindi bile la necessit di dotarsi di uno strumento evoluto nella forma e nei contenuti A seguito dell emanazione del decreto legislativo n 4 2004 di modifica delle parti prima e seconda del d lgs aprile 2006 n 152 11 febbraio 2008 entrata finalmente in vigore la normativa nazionale in PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 materia di Valutazione ambientale strategica VAS Il d lgs 152 2006 alla let a comma 1 dell art 5 definisce la VAS come processo che comprende secondo le disposizio ni di cui al titolo II della seconda parte del presente decreto lo svolgimento di una verifica di assog gettabilit l elaborazione del rapporto ambien tale lo svolgimento di consultazi
329. nale e provinciale pari a 82 496 ettari ovvero il 12 del l intero territorio Rispetto alla situazione registrata dal PTC vigente tale dotazione risulta incrementata di 2 627 ha a seguito dell avvenuto istituzione di cinque nuovi parchi provinciali per i quali prevista la pre disposizione del relativo Piano d area invece venuta meno la proposta di istituzione dell Area naturale pro tetta Vallone di Scalaro in quanto non pi sostenu ta dalle amministrazioni locali Aree protette Sup area protetta ha su sup provinciale Parchi Nazionali istituiti 33 890 4 96 Parchi Regionali istituiti 45 642 6 68 Parchi Provinciali istituiti Lago di Candia 337 TOTALE AREE o PROTETTE ISTITUITE 82 496 12 08 Tab 8 Sintesi aree protette istituite in Provincia di Torino 2007 100 Zone di Protezione Speciale ZPS e Siti di Importanza Comunitaria SIC A partire dagli anni 80 le problematiche relative alla progressiva perdita di diversit biologica a causa delle attivit umane sono diventati oggetto di numerose convenzioni internazionali Nel 1992 con la sottoscri zione della Convenzione di Rio sulla Biodiversit si riconosciuta la conservazione in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali come priorit da perseguire ponendosi l obiettivo di anticipare prevenire e attac care alla fonte le cause di significativa riduzione o per dita della diversit biologic
330. nando un effetto di polverizzazione delle aree libere Il riconoscimento dei tali fenomeni e del conseguente crescente impoverimento della diversit biologica e paesaggistica ha fatto s che a partire dagli anni 90 l obiettivo della conservazione della biodiversit sia diventato un tema prioritario della programmazione internazionale e comunitaria I principali strumenti innovatori della legislazione in materia di conservazio ne della natura e della biodiversit sono la Direttiva 92 43 CEE Habitat e la Direttiva 79 409 CEE Uccelli che prevedono la realizzazione di una rete ecologica europea denominata Natura 2000 volta a garantire il mantenimento o all occorrenza il ripri stino in uno stato di conservazione soddisfacente dei tipi di habitat naturali e delle specie interessate nella loro area di ripartizione naturale A seconda degli obiettivi perseguiti e di ci che si intende interconnettere la rete ecologica nel corso degli anni ha assunto anche significati diversi da quel lo pi prettamente naturalistico Sistema di parchi e riserve inseriti in un sistema coordinato di infrastrutture e servizi con l obiettivo di ottimizzare la fruizione delle aree Sistema paesistico finalizzato alla conservazione e costituzione di paesaggi fruibili sul piano estetico culturale e ricreativo Sistema ecosistemico polivalente a supporto di uno sviluppo sostenibile che prevede la ricostituzione
331. ncia di Torino Marzo 2009 Cambiamenti climatici e governo del territorio in Provincia di Torino Settembre 2008 Ulteriori documenti di approfondimento tematici su Viabilit e trasporti sistema economico produttivo sistema insediativo residenziale sistema del verde e sul periurbano pressioni ambientali dissesto idrogeo logico e consolidamento del suolo utili al processo di condivisione e discussione finalizzato all approvazione del nuovo Piano saranno disponibili anche attraverso pubblicazione sul sito web della Provincia di Torino nel Forum appositamente attivato CRONOPROGRAMMA PROCESSO DI PI Lr 56 77 e s m i Avvio predisposizione del Rapporto preliminare ambientale 13105 152 06 Condivisione e concorso con Comuni CM portatori di interessi PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Autunno 2009 Avvio della consultazione con Regione e altri soggetti competenti in materia ambientale VAS Elaborazione e redazione del Rapporto ambientale preliminare Trasmissione redazione del progetto preliminare di e adeguamento del PTC ai Comuni e Pubblicazione sul BUR e su sito web Ricezione di pareri e osservazioni motivate controdeduzioni Elaborazione e redazione del Rapporto ambientale Trasmissione alla Giunta regionale 181 DI TORINO AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI
332. ncia hanno attivato i propri rispondenza ai bisogni del territorio Uffici coordinati dall Ufficio di Piano per dare forma Il procedimento di formazione ed approvazione del concreta al nuovo piano di seguito denominato nuovo Piano si articola sulla base dei disposti della l r PTC2 a partire dalla verifica dei mutamenti territo 56 77 e del Regolamento per il concorso dei Comuni e riali ambientali socio economici intercorsi negli ulti delle Comunit montane approvato con dGP 524 mi anni alla raccolta delle maggiori progettualit rea 196789 98 Fig 1 Fig 1 Procedimento e fasi di lavorazione e attuazione nell attuale quadro legislativo 19 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 3 Pianificare lo sviluppo sostenibile e Valutazione ambientale strategica La sostenibilit ambientale una costante di tutte le fasi di costruzione del piano processo per la formazio ne del PTC2 a partire dalla lettura analitica e critica del territorio e dei fenomeni naturali ed antropici che su di esso si esplicano fino alla definizione degli obiet tivi delle strategie e delle singole azioni per l attuazio ne delle politiche perseguite Se gi il PTC del 1999 aveva fatto proprio il tema della sostenibilit ambientale e mostrava una forte atten zione alla tutela dei suoli alle foreste al paesaggio ai beni architettonici e alla qualit della vita in genere l evoluzione c
333. nciale di edilizia residenziale pubbli ca ammonta a circa 31 360 alloggi 59 2 di pro priet dell ATC distribuito su 113 Comuni Propriet ATC Torino Comuni10 247 Stato 172 0 5 Altro Cit As13 2 382 7 6 Tab 7 Caratteristiche e consistenza del patrimonio ERP amministrato ATC 31 12 07 alloggi 59 2 18 554 32 7 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 La domanda di abitazioni Drstiburore seta comenta abitata 2001 Bassa Meda Medo sb Ata Circondari proccesh Fig 19 Elaborazione Ufficio di PTC Provincia di Torino su dati ISTAT 2001 trend 2001 i q pe targhe abitazioni po tempe h antanoni X i gt s Pd i comuni tansteseconomia tuta n ar b aoe L 2 gt 9 ii a me ctr Sa Ng LTS di y L 19 b 4 rl 5 i w Pont 5 2 a Fig 20 Confronto trend di crescita del n di famiglie e n abi tazioni 1991 2001 e comparazione con i Comuni turistici e ad economia turistica elaborazione Ufficio di Piano Prov To 18 Fonte Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino Bilancio consuntivo al 31 12 2007 a cura di DIR SC con ferenza stampa 10 7 2008 43 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DE
334. ndirettamente caratteristiche e fenomeni ambientali altrimenti diffi cilmente valutabili Nella selezione degli indicatori si provveder affinch gli stessi rispondano ai requisiti generali stabiliti dall OCSE rilevanza consistenza e misurabilit evi tando l utilizzo di dati ridondanti ed eccessivamente interrelati fra loro Gi a partire dal 1991 POCSE Organizazion for the Economic Co operation and Development defin un primo set di indica tori e poi nel 1995 fu volta dell AEA Naufragata l idea di poter applicare una lista generalmente valida si giunse a 130 L insieme base degli indicatori ambientali dell OCSE fu pubblicato nel 1991 ed aggiornato nel 1994 e nel 1998 pre visto ma non ancora attuato l aggiornamento del 2001 11 L ambiente in Europa la valutazione di Dobris 1995 L ambiente in Europa seconda valutazione 1998 L ambiente nell Unione Europea alle soglie del secondo millennio 1999 ritenere che gli indicatori dovessero essere individuati di volta in volta sulla base delle specifiche esigenze Requisiti generali stabiliti dall OCSE Rilevanza l indicatore deve essere in grado di fornire un im magine rappresentativa delle condizioni ambientali indica tore di stato della pressione sull ambiente indicatore di pressione o della risposta sociale indicatore di risposta deve essere comprensibile facile da interpretare reattivo ai cambiamenti dell ambiente
335. ne di influire in maniera sufficientemen te incisiva sulle reali dinamiche del territorio Il PTC2 intende quindi riconfermare a livello generale le politiche e gli obiettivi gi assunti dal PTC provvedendo a verificare aggiornare dove necessario e a rafforzare l impianto normativo sulla base dell esperienza acquisita della nuova politica di coesione dell UE e degli indirizzi regiona li per l organizzazione territoriale del sistema socio economico assunti nei documenti preparatori al nuovo Piano territoriale Regionale Gli obiettivi per lo sviluppo delle attivit produttive perseguiti dal PTC2 sono di seguito sintetizzati Obiettivi prioritari VALORIZZARE LE IDENTIT LOCALI E RAFFORZARE IL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO DEI TERRITORI COESIONE SOCIALE E IDENTIT TERRITORIALE SALVAGUARDARE LA SPECIFICIT E LE VOCAZIONI PRODUTTIVE LOCALI CREARE UN AMBIENTE FAVOREVOLE E COERENTE ALLA CAPITALIZZAZIONE DEL SAPERE ANCHE IN UN OTTICA DI IMPRESA VOLTA ALLO SVILUPPO LOCALE RIEQUILIBRIARE IL RAPPORTO CAPOLUOGO TERRITORI ESTERNI BLOCCANDO LO SCIVOLAMENTO VERSO VALLE DEGLI INSEDIAMENTI ECONOMICI RIDURRE LA CONFLITTUALIT TRA TERRITORI DESTINATI AD OSPITARE ATTIVIT PRODUTTIVE E TERRITORI CON ALTRA DESTINAZIONE RAGGIUNGERE L ECOEFFICIENZA DELLE AREE PRODUTTIVE 8 Vedi documento Verifica dello stato di attuazione del PTC Febbraio 2008 54 Strategie generali del PTC2 PROMUOV
336. ne della citt per piani esecutivi di modesta dimensione nel cui disegno gli spazi verdi degli standard urbanistici sono stati considerati come reliquati e non come componenti di un pi vasto e predeterminato disegno Altro aspetto rilevante ha messo in luce la scadente qualit di una parte non trascurabile di tali spazi una organizzazione funzionale non adeguatamente rispon dente alla domanda di un utenza diversificata il fatto re determinante su cui agire per migliorare la qualit Se la manutenzione sicuramente importante un a zione di rifunzionalizzazione prioritaria 90 o Fig 46 Disponibilit pro capite di verde urbano per tipologia mq abitante Ci comporta la riorganizzazione degli spazi una diversa dotazione di servizi e arredi un ridisegno che punti ad una pi elevata qualit estetica la realizza zione di una rete verde di connessione pedonale e ciclabile con percorsi sicuri e privi di barriere architet 7 Studio commissionato dalla Provincia di Torino al Prof Socco 110 toniche che colleghi il verde pubblico compreso quel lo delle scuole e un modello di progettazione e di gestione pi partecipato per rispondere meglio alle esigenze dei cittadini e per un maggiore coinvolgi mento dei medesimi nel mantenimento di una buona qualit degli spazi verdi Proprio su questo terreno la pianificazione sovracomunale potrebbe svolgere un ruolo importante per contribuire alla
337. ne delle cri Torino attraverso la messa in atto di strategie e di ticit il principio a partire dal quale si declinano azioni settoriali e o trasversali coordinate e dove le strategie e le azioni del nuovo Piano territoriale di necessario complementari da declinare e sviluppare coordinamento provinciale PTC2 in continuit con all interno dei diversi sistemi di riferimento econo quanto gi sancito dal PTC vigente mico produttivo ambientale infrastrutturale sociale culturale secondo le specificit di ciascuno di essi Sistema residenziale et Sistema economico Sistema del verde Sistema delle pressioni ambientali salute pubblica e difesa del suolo Fig 16 Schema Obiettivi tra sversali Sistemi di riferimento 39 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE SISTEMA INSEDIATIVO 9 Il sistema dei centri e la loro gerarchia Il PTC2 riconoscendo nel policentrismo la condizione necessaria per la creazione di un sistema territoriale efficiente e in grado attraverso un adeguata politica di valorizzazione del sistema della mobilit di accresce re il livello di competitivit e di potenziare la distribu zione delle opportunit nei diversi territori analizza il sistema gerarchico dei poli urbani ed extraurbani e al contempo ne propone una revisione rispetto a quanto definito dal PTC1 vigente TAB 4 Livelli di gerarchia PTC2 Comune
338. nel rispetto della sua tradizionale vocazione produttiva sta realiz zando da anni una complessa trasformazione destina ta a sfociare in una base economica ed occupazionale molto pi variegata rispetto al passato La convivenza della tradizione manifatturiera con le nuove vocazioni imprenditoriali e grazie alla dota zione di risorse competenze centri di eccellenza ha permesso di sviluppare una gamma di nuovi servizi alle imprese strettamente integrati con le dinamiche industriali con imprese fornitrici di servizi avanzati in grado di soddisfare le svariate tipologie di domanda dei diversi settori economici La trasformazione che sta interessando la Provincia di Torino e che punta verso un modello capace di supe rare lo schema centro direzionale periferia di ese 2 Dati dell Osservatorio regionale del mercato del lavoro su dati INPS 8 Confiuntura flash Confindustria Marzo 2009 53 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE cuzione non pu dirsi ancora compiuta Lo sviluppo e gli altri processi economici non sono pi interpretabili come conseguenza della dinamica com portamentale di un numero limitato di attori privile giati ad es le grandi imprese ma piuttosto come espressione di reti di relazioni di natura economica commerciale socio culturale e istituzionale che legano i soggetti co localizzati grandi e piccole impre se sindacati e lavoratori asso
339. nere un reale sviluppo turistico delle aree periferiche coinvolte Il secondo rischio da evitare che il Circuito delle Residenze Sabaude venga pensato unicamente come un progetto culturale per questo motivo gi a partire dall organizzazione delle celebrazioni del 2011 si dovr concepire un piano di sviluppo integrato fra i diversi Assessorati e enti pubblici coinvolti Il Circuito della Via Francigena si trova rispetto a quello delle Residenze Sabaude in una fase ancora relativamente embrionale Bisogner monitorare attentamente l iniziativa e partecipare attivamente a tutti i tavoli di coordinamento nazionale ed internazio nale connessi al progetto Per entrambi i Circuiti citati importante individuare le attrattive che possono fungere da testa di ponte e punto di contatto fra i circuiti principali ed i circuiti locali ad es le singole Residenze Sabaude Il Programma Piste Ciclabili 1 r 17 aprile 1990 n 33 stato approvato nel 1993 e ha trovato applicazione nel PTC vigente attraverso la previsione di una rete di piste e percorsi segnalati con il fine di fornire a tutti gli enti con competenze sul territorio e sulla viabilit uno stru mento in grado di favorire lo sviluppo del cicloturismo l acquisizione di nuove fasce di utenza per la modalit ciclistica nonch restituire competitivit all uso quoti diano della bicicletta in condizioni diffuse di sicurezza La finalit di promozione deluso della bicicletta co
340. nerolo Germagnano con estensione a Ceres FM8 Avigliana Torino Stura con estensione a Susa FM4 Carmagnola Torino Stura con estensione a Chivasso e Ivrea 5 Orbassano Stura per soddisfare le esigenze di tra sporto del bacino di Orbassano e dell ospedale San Luigi in previsione del possibile sviluppo di importanti attrattori di traffico come la eventuale nuova collocazione urbanisti ca della Citt della Salute FIG 50 Il SFM volto a potenziare il trasporto su ferro sfrut tando al meglio gli interventi in corso di realizzazione sul nodo ferroviario di Torino ed concepito come sistema a s come i servizi RER di Parigi VOR di Vienna e S Bahn di Zurigo termine della realizzazione del quadruplicamento del nodo ferroviario di Torino sar necessario asse gnare un canale ferroviario ai servizi regionali per attivare le Linee di Ferrovia Metropolitana che percor reranno da un capo all altro l area torinese e attraver ria Torino Ceres FTC L abbassamento del piano del ferro del Passante ferro viario nel tratto da C so Regina Margherita a C so Grosseto dovuto alla scelta di sottopassare la Dora ha comportato la riconfigurazione della connessione della linea ferroviaria Torine Ceres al Passante stesso originariamente prevista in superficie in corrispon denza della stazione Dora Le Amministrazioni di Regione Provincia e Comune di Torino hanno istituito un Gruppo di lavoro
341. no rendendo la citt un luogo pi sano e piacevole PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 STRUMENTO Libro verde sulla coesione territoriale Fare della diversit un punto di forza Com della Commissione SEC 2008 2550 Bruxelles 6 10 2008 Tema strategia Obiettivo Assicurare uno sviluppo armonioso di tutti i luoghi e garantire che gli abitanti possano trarre il massimo beneficio dalle SVILUPPO TERRITORIALE loro caratteristiche intrinseche Assicurare che le risorse comuni siano utilizzate in modo coordinato e sostenibile STRUMENTO Riesame della strategia dell UE in materia di sviluppo sostenibile nuova strategia Consiglio del UE Documento n 10917 2006 del 26 06 2006 Tema strategia Sfide principali CAMBIAMENTI CLIMATICI Limi bi i climatici 11 ieleri iu 1 ict e l ambi E ENERGIA PULITA imitare 1 cambiamenti climatici 1 loro costi e le ripercussioni negative per la societ e l ambiente TRASPORTI SOSTENIBILI Garantire che i nostri sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici sociali e ambientali della societ minimizzandone contemporaneamente le ripercussioni negative sull economia la societ e l ambiente CONSUMO E PRODUZIONE SOSTENIBILI CONSERVAZIONE E GES TONE DELLE RISORSE Migliorare la gestione ed evitare il sovrasfruttamento delle risorse naturali riconoscendo il valore dei servizi ecosistemici Promuovere modelli di consumo e di prod
342. no in ottemperanza all art 9 ter della legge regionale 56 77 e smi e secondo quanto dettagliato dal Regolamento relativo di cui al comma 3 del medesimo articolo 1 La Provincia assicura il concorso dei Comuni e delle Comunit montane interessati nell ambito dell elaborazione del Piano territoriale provinciale 2 Ai fini della realizzazione del concorso di cui al comma 1 le Province in sede di elaborazione dei Piani a attivano periodiche riunioni di Sindaci e dei Presidenti delle Comunit montane b raccolgono gli strumenti urbanistici comunali ed inter comunali esistenti o in itinere anche al fine di realiz zare una eventuale mosaicatura di sintesi degli stessi c prendono atto laddove esistenti delle indicazioni urbanistiche contenute nei piani pluriennali di sviluppo delle Comunit Montane 179 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 3 Le Province predispongono obbligatoriamente con atto consiliare un regolamento relativo allo svolgimento delle riunioni di cui al punto a del comma 2 4 La Giunta provinciale e la Giunta metropolitana nel predi sporre il Piano tengono conto delle risultanze emerse dalle azioni di cui al comma 2 5 Dell avvenuto concorso dei Comuni e delle Comunit monta ne i Consigli provinciali ed il Consiglio metropolitano devono dare riscontro documentato in sede di adozione dei singoli Piani Territoriali
343. no innovato soprattutto il front end dei servizi attuando il trasferimento della gestione sulla rete Internet soluzione on line delle comunicazioni azien dali obbligatorie ricerca autonoma del lavoro sportel lo virtuale per le autorizzazioni rilasciate dagli uffici Agricoltura e Macchine Agricole Le innovazioni attuate hanno prodotto una semplifi cazione notevole degli adempimenti per i cittadini e per le imprese ma nello stesso tempo stata ampliata in modo significativo l offerta di servizio in quanto la fruibilit non pi vincolata ad orari limita ti e a posti specifici Va aggiunto inoltre che le solu zioni che sono state applicate oltre a rappresentare degli indubbi vantaggi per gli utilizzatori hanno inci so anche molto positivamente sui costi sostenuti dall Ente per la gestione delle attivit stato infatti calcolato che il rientro dell investimento in software sia avvenuto prima del termine del primo anno di esercizio In considerazione di quanto stato fatto in termini di progettazione e sviluppo informatico si offre ora all Ente una opportunit importante di lavoro finaliz zato attraverso il decentramento ulteriore dei servizi ed alla condivisione delle soluzione informatiche rea lizzate ad includere nei processi di innovazione le realt comunali del proprio territorio Si tratta di iniziative coerenti con il ruolo istituzionale delle Province I contenuti che potrebbero assumere le iniz
344. no realizzate con ogni probabilit nei prossimi anni ed infine in rosso le strutture aventi autorizzazione commerciale ma per le quali non stato mai terminato l iter per l au torizzazione edilizia pertanto molto probabilmente non verranno realizzate Ad oggi Aprile 2008 i Comuni che hanno recepito ed adeguato i propri strumenti urbanistici alla DCR 24 03 2006 n 59 10831 percorso concluso sono 41 evidenziati in giallo in Fig 32 inoltre tra i Comuni adeguati risultano gi essere definite circa 20 localizza zioni L2 Localizzazioni commerciali urbano perife riche non addensate nei Comuni evidenziati in verde cio di grande distribuzione commerciale FIG 32 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 I principali riferimenti normativi e i provvedimenti ammini strativi per il commercio sono attualmente Legge regionale 30 12 2003 n 37 Modifiche ed integrazio ni alla l r del 12 11 1999 n 28 Legge regionale 12 11 1999 n 28 Disciplina sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998 n 114 D d 18 07 2007 n 204 Indicazioni di procedimento ai Comuni e alle Province ai fini del riconoscimento degli adden samenti commerciali extraurbani arteriali A 5 e delle loca lizzazioni commerciali urbano periferiche non addensate L2 DCR 11 12 2006 n 21 4844 Lr 12 11 1999 n 28 Art 2 lett d dCR n 563 13414 99 cos come mod
345. no un ulteriore riscaldamento sul Nord Italia di circa 3 5 C in inverno e 5 C in estate verso la fine del secolo Tale tendenza si evince anche dalla minore frequen za dei forti geli a Torino le ondate di calore sono pi frequenti e intense nell agosto 2003 in alcune zone della citt si sono superati i 40 C viceversa il nume ro di giorni senza disgelo diminuito di un terzo nel l ultimo cinquantennio Conseguenza dell aumento della temperatura inverna le la forte diminuzione della quantit di neve fre sca evidente gi dalla fine degli Anni 1980 in modo pi evidente al di sotto dei 1000 1500 m di altitudine L inverno 2006 07 stato il meno nevoso di tutti oltre che il pi mite In montagna bench meno pronunciata che in pianu ra la riduzione della nevosit stata comunque importante variabile da 22 ai laghi Rochemolles e Valsoera a 31 a Balme Ancora pi drastica la riduzione degli spessori medi di neve al suolo cos come la durata del manto PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Le precipitazioni nevose raggiungono in media i 25 30 cm all anno ma possono anche arrivare a deposi tare oltre 100 cm in 24 ore oltre i 1 000 metri PRINCIPALI EFFETTI ATTESI PER LA VARIAZIONI NELLE PRECIPITAZIONI NEVOSE Modifiche nel regime idrologico influenza sui tempi di corrivazione sulla formazione delle portate di piena soprattutto in occasione dei forti eventi
346. nsiglio dei Ministri n 3274 2003 e dalla n 61 11017 2003 Individua le destinazioni d uso ambientalmente ed eco nomicamente sostenibili nelle aree perimetrate PAI ST A24 AGGIORNARE IL QUADRO GEOLOGICO ED IDROGEOLOGICO PROVINCIALE AI fine di fornire al 2 un quadro del dissesto idro geologico di supporto alle scelte di governo del territo rio si rende necessario l aggiornamento del quadro geologico e idrogeologico provinciale che prevede l ela borazione di una sintesi delle caratteristiche geologi co geomorfologiche peculiari del territorio e si compo ne di relazione geologica geomorfologica relazione idrogeologica elaborati cartografici I dissesti classificati secondo i diversi gradi di affi dabilit verranno recepiti dalla pianificazione terri toriale provinciale nell ambito della redazione della variante del PTC Il PTC2 tra l altro prevede La ridefinizione e l aggiornamento delle fasce fluviali approfondimento delle fasce fluviali del PAI per la tra sposizione a scala 1 10000 tenuto conto anche delle opere di difesa idraulica esistenti e funzionali 124 A questo proposito si tenga conto che alla Provincia di Torino stata affidata una consistente parte dell attuazione del PAI per quanto riguarda la realizzazione di opere di difesa dalle piene fluviali coerentemente alla programmazione economico finanziaria di piano Nodo idraulico di Ivrea arginature di San Mauro Torinese in
347. nte linea 4 con possibilit di immettersi sui binari della stessa PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 OB31 2 RAPPORTO TRA MOBILITA INFRASTRUTTURE MIGIORARE LA QUALIT DELLA VITA DEI CITTADINI RIDUCENDO GLI EFFETTI NEGATIVI DI MOBILITA E INFRASTRUTTURE La storica struttura della viabilit mostra pesanti ina deguatezze rispetto alla domanda di mobilit esisten te per l eliminazione delle quali in varie situazioni come quella della conurbazione torinese appare necessario intervenire con riorganizzazioni e interven ti strutturali Le linee di intervento strategiche che appaiono necessarie sono Realizzare forcelle stradali che penetrino ai margi ni dei protendimenti insediativi fino alle strade anu lari all interno della conurbazione tangenziale e cir convallazioni interne alla Citt di Torino liberando le filiere di abitati che fuoriescono da Torino a Moncalieri Trofarello e Santena a Nichelino e Candiolo a Beinasco e Orbassano a Collegno e Grugliasco e Rivoli a Venaria e Borgaro a Chieri e al Chierese e liberando anche le aree storiche ambientali di Stupinigi e del suo parco del Castello e della collina morenica di Rivoli del Castello e della Mandria di Venaria e della Collina torinese dal rovi noso e distruttivo attraversamento di un traffico vei colare che oltre a creare nocive condizioni ambienta li di vita e forti congestioni di attivit e di funzioni impe
348. ntende porsi in maniera pi cogente nei confronti della tutela di tale risorsa esi genza evidenziata anche dal nuovo disegno di legge urbanistica regionale e prevede quindi di Definire norme che guidino la concentrazione spa ziale dell offerta di aree anche incentivando opera zioni di rilocalizzazione di impianti isolati Stimolare in via prioritaria il riuso delle aree e degli stabilimenti esistenti dismessi o obsoleti che non siano in contrasto con il contesto Definire i criteri per l individuazione di insedia menti esistenti o ambiti di rilievo sovra comuna le da privilegiare per eventuali completamenti ed ampliamenti con riferimento alla dotazione infra strutturale alle condizioni di sostenibilit ed alle potenzialit di sviluppo del sito Sostenere l adozione di standard di eco efficienza per le aree industriali nuove APEA e per quelle esi stenti Sostenere la qualificazione e l inserimento ambientale e paesaggistico delle aree 58 Individuare percorsi di co pianificazione e grammazione concertata da adottare gi in fase pre progettuale in modo speciale per la localizza zione di insediamenti di grandi dimensioni comunque con forti ripercussioni territoriali e ambientali o a rischio tecnologico Aree produttive ecologicamente attrezzate soste nibili APEA Una pianificazione del territorio fondata sui principi della sostenibilit dello sviluppo e delle straformazioni deve ricer c
349. nuclei esi stenti che nelle aree a maggiore densit rasentano la saturazione i fenomeni di accrescimento del reticolo urbano seguono quel processo che gli urbanisti anglo sassoni identificano con il termine di sprawling Ad oggi circa 11 777 kmq del territorio pro vinciale occupato da morfologie insediative che si concentrano prevalentemente in pianura 4000 sane MT otale 3000 kmq 2500 1802 2000 MT otale 1223 morfologie 1900 insediative 1000 kmq 450 if 500 106 0 Pianura Collina Montagna Fig 15 Sup provinciale e sup occupata da morfologie inse diative dati 2006 Elaborazione Ufficio di Piano Prov To Il sistema pianeggiante ospita la prevalenza di inse diamenti 1 4 occupato da aree insediate non solo di tipo urbano e suburbano urbanizzato del l ultimo secolo ma anche di tessuto produttivo commerciale terziario 20 e dispone della mag giore dotazione di insule specializzate 6 e nodi infrastrutturali 3 La presenza di morfologie insediative diminuisce notevolmente fino al 3 nel macroambito montuo so che costituisce oltre la met del territorio provin ciale Nelle fasce collinari il rapporto presenta un valore intermedio pari al 18 La pianura quindi area di maggior concentrazione delle risorse naturali strategiche suolo a elevata ferti lit e dotazione di risorse idriche la zona in cui si 38 consolidato maggiormente l apparato economico pro dutti
350. o ne a beneficio di impianti ad alta efficienza energeti ca o alimentata a fonti rinnovabili Contrazione dei consumi nell industria e nei tra sporti a partire dal nuovo decennio Il settore industriale ha visto nel 2005 un calo dei consumi di circa l 11 rispetto al 2000 dovuto principalmente all energia elettrica 19 6 La diminuzione sembra legata pi che a processi di miglioramento dell effi cienza del sistema produttivo a scelte di delocalizza zione industriale che hanno interessato nei primi anni del nuovo secolo soprattutto il Capoluogo Il calo dei consumi si verificato anche per il gas natu rale che perde il 10 Nel settore dei trasporti a par tire dal 2001 i consumi registrano un calo abbastan za rilevante inoltre si assiste ad un inversione di tendenza tra i due vettori predominanti benzi na gasolio la benzina passa in meno di 10 anni da valori superiori al 55 rispetto al totale consumato a valori inferiori al 40 con una conseguente cresci ta del gasolio Stazionariet delle emissioni di CO2 e obiettivi di Kyoto difficili da raggiungere Sempre al 2005 le emissioni di gas serra pari a 15 milioni di tonnel late di CO2 fissavano la distanza dall obiettivo di Kyoto a 8 5 punti percentuali Nonostante la situa 69 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE zione Provinciale sia apparentemente pi favorevole rispetto a quella registrata a livello na
351. o vazioni tecnologiche Esistono gi soluzioni in tutto o in parte sostitutive dei beni e dei modelli d uso for temente inquinanti cos per i trasporti che nel pas sato hanno compiuto la scelta inversa penalizzando i mezzi non inquinanti ferroviari e tranviari a trazione 11 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE elettrica gi operanti a cui ora occorre ritornare potenziandoli Con queste motivazioni il Piano territoriale di coordina mento provinciale sostiene indica come scelta priorita ria quella di trasferire quote non marginali di tra sporto dai mezzi a combustione a quelli alternati vi perci ripropone di operare e promuovere l inver sione di tendenza che sebbene in atto gi da mezzo secolo lascia tutt oggi preponderatamente prevalere i mezzi veicolari stradali In questo senso il PTCP sostiene il recupero del mezzo su ferro E questa la scelta di connessione internazionale del nostro territorio con il corridoio 5 Lisbona Kiev la nostra porta per l Europa una grande e moderna infra struttura europea che consenta attraverso le politiche di sostegno che i Governi Italiano e Francese di sono impegnati ad attuare un effettivo trasferimento modale del traffico merci dalla strada alla ferrovia che produ ca valore e opportunit per il nostro territorio Centro di Smistamento ferroviario di Orbassano che liberi le linee tradizionali per il trasporto pubblico lo
352. o a fronte della crescita dei seminativi e dei pascoli rispetto al 1990 derivata probabilmente dall applicazione del Regolamento 2078 92 CEE Misure agroambientali e delle carni bovine che prevede un incre mento dei premi in relazione all abbassamento del carico animale Documento di programmazione strategico operativo 2007 2013 Regione Piemonte ACR 94 43541 2006 55 L immagine pi dettagliata e aggiornata del settore agricolo provinciale si pu costruire a partire dal V Censimento dell Agricoltura 2000 I dati qui sintetizzati sono il frutto di rielaborazioni effettuate dall IRES Piemonte sulla base di archivi informatici a scala comunale realizzati dal CSI Piemonte partendo dai dati individuali I risultati sono stati confrontati con il Censimento del 1990 in modo da ricostruire le principali dinamiche dell ultimo decennio 3 Seminativi pascoli colture legnose prati permanenti Organizzazione comune di mercato nel settore delle carni bovine disciplina la concessione degli aiuti agli allevatori e gli scam bi con i paesi terzi 59 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Le superfici coltivate fra il 2005 e il 2007 sono in forte riduzione calano soprattutto le colture foraggere 63 60 e industriali mentre aumentano sensibilmen te quelle orticole 21 tendenza che potrebbe dipen dere da un evoluzione verso forme d uso del suolo sem pre pi
353. o l emergenza occupazionale il sistema del credito alle impresse Sebbene l attuale congiuntura non metta in discus sione la struttura portante del vigente del Piano ter ritoriale di Coordinamento una riflessione sugli scenari futuri dell economia della Provincia di Torino indispensabile specie per quanto attiene all uso del suolo per fini legati al sistema insediati vo in funzione residenziale produttiva della mobi lit nonch come riserva di risorse naturali indi spensabili per lo sviluppo ed il benessere degli abi tanti del territorio A livello globale la rapidit con cui si manifestata la crisi ha sorpreso sia gli operatori economici sia i governi i segnali di cedimento nei mesi precedenti lo scoppio della crisi avevano indotto molti a ritenere pi probabile un rallentamento congiunturale dell e conomia piuttosto che un vero e proprio crollo della struttura economica La situazione a invece precipi tata con rapidit Anche a livello piemontese e torinese la crisi attua le non da considerarsi come un fattore estempora neo ma si inserisce in una dinamica di rallentamento significativo dell economia che vede il suo esordio gi nel periodo 2000 2005 con la stagnazione della cre 22 scita del PIL risultante di due tendenze opposte da un lato le difficolt e le ristrutturazioni di grandi gruppi per la FIAT stata la crisi peggiore della sua storia dall altro la vitalit delle picco
354. o del trasporto pubblico ma molto contenuta 1 Se si guarda ai valori assoluti il numero di viaggi con il mezzo pubbli co aumentato di 3 000 unit ma l aumento degli spostamenti con l auto stato maggiore 13 contri buendo fortemente all innalzamento della mobilit complessiva 11 Il resto Provincia invece mostra uno scenario di diminuzione della mobilit complessiva 9 con un leggero aumento della quota modale del trasporto pubblico dall 8 7 al 9 2 119 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE LE ME i 3 gt 3112 30 ua 4 1369 Gear ere t 4 e Motonzzato Prato Pubblico Fig 48 La mobilit dei residenti suddivisa per tipologia di tra sporto Attivit produttive e infrastrutture della mobilit La presenza di infrastrutture di trasporto efficienti senz altro in grado di favorire lo sviluppo economico del territorio ed quindi fondamentale sia per deter minarne il livello di competitivit delle imprese esi stenti sia per incentivare la localizzazione di nuove attivit Incrociando i dati relativi alla crescita delle unit loca li e al loro posizionamento spaziale rispetto alle prin cipali infrastrutture si osserva lo stretto legame tra sviluppo imprenditoriale e vicinanza delle reti ed in particolare come all interno di uno stesso settore di imprese le dinamiche di crescita tendono
355. o di margine attorno alle direttrici di espansione e di insediamenti sparsi in cui nessuna regola appare pi evidente A ci va aggiunta la frammentazione del sistema eco logico ambientale per la sempre maggiore saldatura delle conurbazioni L elevato grado di dispersione riscontrabile in partico lare nelle frange periurbane di Torino genera spazi n urbani n rurali aree periurbane dove la frammenta zione e l insularizzazione raggiungono livelli molto alti rischiando di interrompere connessioni ecologiche rilevanti e comportando un generale decadimento ambientale Tutto ci imputabile non solo alle espansioni insediative ma anche a quelle infrastrut turali che inevitabilmente le accompagnano FIG 14 Le morfologie insediative sono riconosciute come fattore distintivo dell intero territorio non considerato naturale o boscato e sono distinte sulla base di alcuni requisiti e fattori tipizzanti densit del costruito impianto stori co presenza di fattori strutturanti il territorio rilevanza paesistica organizzazione degli spazi pubblici 35 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Fig 14 Distribuzione delle morfologie insediative come definite da PPR Elaborazione Ufficio di Piano Prov To 36 In Provincia di Torino le aree costruite per usi urbani produttivi infrastrutturali di sevizio si concentrano principalmente nell Area metro
356. o di occupazione dei versanti senza adeguata infrastrutturazione causa disagi e talvolta tragedie destinate ad essere sempre pi frequenti se continue ranno i processi climatici in atto frana di San Raffaele Cimena del 6 novembre 1994 Senza ipotizzare un ulteriore incremento dei casi di pioggia intensa anche in alta quota potranno aumentare erosioni e trasporto di depositi moreni ci incoerenti liberati dai ghiacciai in ritiro nonch le portate di piena nel semestre freddo e nelle stagioni intermedie In ambiente montano gli aspetti idrologici sono com plicati dall interazione con instabilit dei versanti e trasporto solido che provocano gravi danni alle infra strutture e possono essere causa di distruzioni e lutti La scarsa prevedibilit di tali fenomeni che si sviluppano in tempi brevissimi pochi minuti anche a seguito di scrosci molto localizzati impone un ripen samento sulla gestione dell edificato severe regole e efficaci politiche di rilocalizzazione per impedire nuove costruzioni nelle aree a maggior rischio Per quanto riguarda le perdite economiche evi dente un trend in crescita legato all aumento dei beni esposti a rischi di piene fluviali piene tor rentizie con concomitanti eventi di trasporto solido instabilit dei versanti etc EFFETTI CUMULATIVI Gli effetti del cambiamento climatico sono in grado di ripercuotersi negativamente sulla salute e sulla dina mica degli ecosistemi naturali e dei
357. o le loro caratteristiche come Effetti diretti o indiretti Effetti singoli cumulativi o sinergici Effetti con ricadute a breve medio lungo termine Effetti temporanei o permanenti Effetti mitigabili o non mitigabile Gli effetti cos caratterizzati potranno essere pesati e valutati al fine di valutare la compatibilit ambientale di PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 ciascuno di essi e dunque del PC2 nel suo complesso Nel caso di effetti non prevedibili con ragionevole cer tezza potr essere predisposta una specifica scheda di approfondimento e l effetto sar oggetto di specifi ca attenzione al fenomeno nella fase di monitoraggio In sintesi l analisi degli effetti ambientali dovr rispondere alle seguenti questioni Capacit del PTC2 di rispondere risolvere parti colari situazioni di criticit ambientale preesi stenti Eventuali problemi ambientali sollevati dall at tuazione del PTC2 Capacit del PTC2 di fare proprie le considera zioni ambientali al fine di promuovere lo svilup po sostenibile LA MODALITA PREVISTA PER LA VALUTAZIONE DELLE RICADUTE DELL ATTUAZIONE DEL PIANO CONDIVISIBLE 7 Valutazione d incidenza Il dPR 120 2003 Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997 n 357 concernente attuazione della direttiva 92 43 CEE relativa alla conservazione degli habitat na
358. o offre anche in termini di soggiorni brevi short break A queste deve aggiungersi un area intermedia tra co alpino e la citt metropolitana costituita dalle aree collinari e di pianura caratterizzata dalla presenza di significative risorse turistiche culturali ed ambientali articolate in reti Citt di Charme castelli abbazie e in assi Asta del Po in fase di valorizzazione per una loro futura spendibilit sul mercato turistico VALORIZZARE LE IDENTIT E LE RISORSE LOCALI INDIVIDUANDO SULLA BASE DEL PATRIMONIO NATURALISTICO STORICO CULTURALE INFRASTRUTTURALE LE AREE CON MAGGIORI POTENZIALIT DI SVILUPPO ES PROGETTO CITT DI CHARME INTEGRARE LE ATTIVIT TURISTICHE CON LE ALTRE ATTIVIT ECONOMICHE PRESENTI SUL TERRITORIO PROMUOVERE E SOSTENERE LA CONNESSIONE TRA LOCALI MUSEI ECOMUSEI BENI FARO ANCHE ATTRAVERSO ITINERARI TEMATICI PERCORSI ESCURSIONISTICI PERCORSI STORICI CULTURALI ENOGASTRONOMICI ESCURSIONISTICI Il nuovo Piano territoriale provinciale PTC2 riconosce al turismo un ruolo di rilievo nel processo di diver sificazione e di rilancio dell economia e coerente mente con le finalit strategiche dell Unione Europea e del Piano strategico provinciale per il turismo per segue lo sviluppo economico del territorio sosteni bile equilibrato con le esigenze di tutela e valoriz zazione delle risorse naturali e paesaggistich
359. o paesaggistico regionale PPR Programma di Sviluppo Rurale 2007 2013 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 LIVELLO PROVINCIALE Piani sociali di zona Piani e profili per la salute Piano territoriale pluriennale per le pari opportunit Piano paesaggistico della Collina di Pinerolo II Piano Strategico Torino Internazionale POPOLAZIONE E SALUTE UMANA Rumore Mappe acustiche strategiche di cui all art del d lgs n 194 2005 Piani di zonizzazione acustica comunale Pianificazione PIANIFICAZIONE territoriale URBANISTICA Piano regionale dei trasporti Piano territoriale regionale PTR e Documento programmatico del PTR e Nuovo Piano territoriale regionale Piano provinciale dei trasporti Programma Grandi infrastrutture viarie e ferroviarie Documento di Verifica dello stato di attuazione del PTC vigente Febb 2008 Proposta di Indirizzi per l aggiornamento del Piano territoriale di coordinamento AA VV 2005 2007 Piano Strategico Canavese Agenda strategica del Chierese Agenda della Collina Intermorenica aviglianese Piano Strategico dei territori coinvolti dalla linea ad alta capacit Torino Lione Corso Marche POR Programma operativo regionale FESR 2007 2013 Progetti territoriali integrati PTI I PIANI E PROGRAMMI DI RIFERIMENTO SONO ESAUSTIVI E CONDIVISIBILI 211 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE 5 Verifica d
360. ome riferimento generale il metodo DPSIR 214 Il metodo DPSIR si basa su relazioni di causa effetto tra determinanti pressioni stato impatti risposte Determinanti attivit umane Pressioni emissioni rifiuti Stato qualit chimica fisica biologica Impatti conseguenze sulle attivit umane ecosistemi salute Risposta politiche ambientali e azioni di pianificazione In base a tale schema le attivit umane determinanti gene rano fenomeni potenzialmente nocivi per l ambiente come il rilascio di sostanze inquinanti pressioni che possono modi ficare le condizioni dell ambiente naturale stato come con seguenza delle modificazioni dello stato dell ambiente natu rale si possono verificare ripercussioni negative o positive sulla vita e le attivit umane impatti l uomo a sua volta rea gisce risposte o affrontando le ripercussioni negative o ripristinando le condizioni dell ambiente naturale preceden temente danneggiate oppure facendo in modo di ridurre le pressioni sull ambiente attraverso la modificazione e lade guamento delle tecniche di produzione la riduzione delle spletamento di certe attivit umane Gli indicatori dovranno essere in grado di sintetiz zare fenomeni complessi e di creare una rappresen tazione significativa degli aspetti indagati e dei loro trend evolutivi Si tratter quindi di parametri o valori derivati da parametri utilizzati per rappresentare i
361. ompetenza della Provincia la Pedemontana ha origine a Nord al confi ne con la Provincia di Biella sul tracciato della bretel la autostradale Santhi Ivrea prosegue nella fascia pedemontana intercettando gli assi vallivi Valle della Dora Baltea Val Chiusella Orco e Soana Lanzo Susa Chisone Pellice e si raccorda a Sud con la Provincia di Cuneo sulla SS 589 Completamento dell Anulare metropolitano esterna L anulare sar un grande anello esterno alla Tangenziale della Citt che ha ormai sempre pi una funzione di distribuzione urbana e metropolitana decongestionandola dal traffico di attraversamento ed con la Pedemontana la struttura portante del sistema di mobilit previsto nel PTC2 FIG 52 Lo sviluppo previsto tra nuovi interventi ed adegua menti di circa 125 km parte dei quali circa 28 km coincidono con il tracciato pedemontano Allo stato attuale 51 km compresi i 28 km coincidenti non hanno subito interventi mentre altri 50 km sono oggetto di progetti preliminari o studi importanti come la Gronda est i tratti realizzati ammontano ad una ventina di chilometri circa Per quanto riguarda la tratta collinare una prima ipo tesi prevedeva il superamento della collina con un semianello che avrebbe collegato attraverso la moder nizzazione di strade esistenti l Autostrada Torino Savona con l aeroporto di Caselle Ad oggi questa soluzione appare insufficiente ed in parte non idonea ad intercettar
362. on altri piani e o progetti Uso delle risorse naturali Produzione di rifiuti Inquinamento e disturbi ambientali Rischio di incidenti per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate Le interferenze del piano dovranno essere descritte con riferimento al sistema ambientale considerando Componenti abiotiche Componenti biotiche Connessioni ecologiche Le interferenze debbono tener conto della qualit della capacit di rigenerazione delle risorse naturali della zona e della capacit di carico dell ambiente naturale con riferimento minimo alla cartografia del progetto CORINE LAND COVER 1 Durante le prossime fasi di predisposizione del proget to di PTC2 verranno definiti nel dettaglio i contenuti dello Studio di incidenza in relazione alla definizione delle azioni di dettaglio del Piano stesso IL PROCDIMENTO ILLUSTRATO CONDIVISIBILE 216 8 Consultazione e partecipazione Il grande numero di attori coinvolti le conflittualit fra interessi obiettivi e priorit talvolta differenti richie dono che l attivit di governo del territorio non possa prescindere dal coinvolgimento e dal confronto tra i diversi soggetti portatori di interessi diffusi sul territo rio L efficacia delle strategie pu essere infatti tanto pi forte quando le decisioni scaturiscono da processi che si svolgono in modo proficuo in contesti interattivi La valutazione ambientale dei piani pu cost
363. on due soli casi di superamento dei valori di attenzione La situazione maggiormente critica per gli impianti radiotelevisivi in prossimit dei quali si PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Migliaia di W 2000 2001 2002 2003 2004 2005 9006 2007 SRB Radio Tv Totale Fig 59 Potenza complessiva degli impianti per telecomunica zioni sono riscontrati 21 superamenti di valori normativi di riferimento Le situazioni non a norma corrispondono generalmente a siti collinari non sempre scarsamente abitati o frequentati nei quali si concentrano numero se emittenti con potenze di trasmissione elevate Unico caso particolarmente grave quello del Colle della Maddalena che raccoglie circa un quinto dei trasmettitori radiotelevisivi presenti nella Provincia sono installati tra l altro 36 trasmettitori televisivi e 58 trasmettitori radiofonici con potenze in antenna variabili tra 2 W e 7 5 kW per un totale di circa 315 kW dove tra l altro la maggior parte delle antenne esistenti sono installate su strutture carenti dal punto di vista edilizio I questa zona le ripetute misure effet tuate dall ARPA hanno dimostrato negli anni un siste matico superamento dei limiti di esposizione della popolazione 20 V m e dei valori di attenzione 6 V m ai sensi del dPCM 8 7 2003 sia in aree di pubblico accesso sia in residenze private il 22 02 2008 la Provincia di Torino ha affidato lo studio di prefa
364. one ARPA Comuni e Comunit Montane interes sate ed divenuto oggetto di esame del gi citato Gruppo di lavoro di cui alla AGR 70 15074 2005 Nel 2004 con dGP n 699 136385 2004 del 18 5 04 la Provincia ha approvato lo Studio di approfondimento del l assetto idrogeologico come proposta di aggiornamento del PTC propedeutico per l aggiornamento del PTC che contiene Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani IFFI APAT Dip Difesa del Suolo Servizio Geologico d Italia Regione Piemonte Provincia di Torino Aggiornamenti del Programma di ricerca provinciale in tema di manutenzione e ripristino degli alvei dei corsi d acqua nonch in materia di protezione idrogeologica e difesa del suolo Programma provinciale di indirizzo per la manutenzione ordi naria del territorio Banca Dati Valanghe ARPA Piemonte e Provincia di Torino Geositi Provincia CNR IRPI e Universit di Torino Per effetto della collaborazione tra ARPA Piemonte e Provincia di Torino si pervenuti inoltre alla realizza zione di una Banca Dati Valanghe condivisa sul ter ritorio provinciale consultabile su un sistema webgis denominato Sistema Informativo Valanghe S I V A Altri enti facenti parte del Gruppo di lavoro ARPA Direzioni Regionali Difesa del Suolo e Opere Pubbliche Comunit Montane hanno messo a disposizione i pro pri dati sul dissesto idrogeologico e in particolare Inventario dei Fenomeni Franosi Ita
365. oni la valuta zione del piano o del programma del rapporto e degli esiti delle consultazioni l espressione di un parere motivato l informazione sulla decisione ed il monitoraggio Con il recepimento nella normativa nazionale della direttiva 2001 42 CE la valutazione ambientale stra tegica diviene dunque lo strumento processo attraverso il quale assicurare che l attivit antropica sia compa tibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile e quindi nel rispetto della capacit rigenerativa degli ecosi stemi e delle risorse della salvaguardia della biodiver sit e di un equa distribuzione dei vantaggi connessi all attivit economica art 4 d lgs 152 2006 smi D altra parte gi nell ormai lontano 1998 la Regione Piemonte si era mostrata lungimirante nel decidere di far propri i principi della direttiva 2001 42 CE intro ducendo all art 20 e Allegato F della 1 n 40 del 14 dicembre 1998 Disposizioni concernenti la compa tibilit ambientale e le procedure di valutazione l obbli go per gli strumenti di programmazione e pianificazio ne quadro di riferimento per scelte territoriali e setto riali di essere accompagnati da una Relazione Fascicolo di compatibilit ambientale all interno della quale far confluire i risultati delle valutazioni sugli effet ti diretti ed indiretti dell attuazione del piano su uomo fauna flora suolo e sottosuolo acque superficiali e sot ter
366. oni infrastrutturali non solo strade e accessi viari ma anche qualit dei servizi di pubblica utilit banda larga rete di trasporto pubblico locale efficace etc business friendly Tra le strategie che il PTC2 si propone di attivare vi sono Definire una rete di infrastrutture materiali ed immateriali efficiente e articolata Agevolare la creazione di un contesto business friendly agevole accessibilit a fornitura di servizi quali gas elettricit Concentrare gli investimenti sulle aree pi facil mente accessibili infrastrutture e servizi anche al fine di evitare lo sprawlig RIDURRE LA CONFLITTUALIT TRA TERRITORI DESTINATI AD OSPITARE ATTIVITA PRODUTTIVE E TERRITORI CON ALTRA DESTINAZIONE RAGGIUNGERE L ECOEFFICIENZA DELLE AREE PRODUTTIVE In un momento in cui il tessuto produttivo dell area torinese sta affrontando trasformazioni importanti cruciale sostenere la sua qualificazione non solo tec nologica ma anche ambientale In tal senso il PTC2 intende porsi come strumento in grado di minimizza re se non azzerare i conflitti tra aree produttive e aree residenziali o di pregio ambientale produrre effetti positivi per la crescita della competitivit delle imprese e dei loro prodotti oltre che creare occasioni di sviluppo di una filiera specializzata nelle applicazioni di tecnologie per l ambiente Gli indirizzi comunitari sottolineano la necessit di perseguire uno sviluppo sostenibile
367. oprire tutto il suo territorio con una serie articola ta di azioni stimolando nuovi modelli organizzativi e gestionali per le imprese le Amministrazioni pubbli che e i cittadini Ad oggi la rete di fibra ottica realizzata e collaudata si sviluppa per oltre 430 CHILOMETRI sui due assi Torino Ivrea e Torino Pinerolo collegando 71 Comuni oltre al Capoluogo ove sono insediate 64 mila aziende e 472 mila residenti servendo aziende e cittadini Il progetto del valore di circa 7 milioni di Euro stato avviato nel 2004 grazie a un accordo siglato tra la Provincia e gli stessi Patti territoriali del Canavese Stura Sangone e Pinerolese per la realizzazione del l infrastruttura sulle due direttrici in questione Attuatore del progetto il Csi Piemonte il quale ha a sua volta aggiudicato a Telecom Italia la gara per la realizzazione della rete in fibra ottica Telecom dun que la concessionaria dell infrastruttura e potr com mercializzare la rete agli operatori TLC interessati a portare i servizi telematici a imprese e famiglie Le nuove reti potranno essere costantemente aggior nate rispetto alle diverse modalit di utilizzo Riconoscimento della scuola come principale agenzia formativa con una responsabilit e un ruolo di primo piano nel preparare i giovani a entrare come soggetti attivi nel mondo dell economia e della produzione la fibra ottica non raggiunger solamente le aree indu striali La Provincia di Torino
368. ora G Sviluppo sostenibile Fortunato A Veglia V Servizio Statistica Fava F Pianificazione territoriale Albano R Fabbri G Vayr P Sviluppo sistema informativo e telecomunicazioni Grillanda R Protezione civile Longo F Cravero E CSI Piemonte Villata C Centro per l impiego di Torino Salmasi E Apporti significativi di carattere specialistico approfonditi nei Quaderni di Piano sono stati forniti da Mercalli L Societ Meteorologica Subalpina Cinotto A e Angelico M Studio FFWD Agliodo F Lo Schema di Piano www provincia torino it territorio htm comprende i seguenti documenti Schema di Piano e Rapporto preliminare al Rapporto ambientale Allegato I Tabella di sintesi obiettivi strategie generali Allegato tavola 1 Schema strutturale delle infrastrutture la mobilit Allegato tavola 2 Schema strutturale delle principali componenti antropiche naturali Lo Schema di Piano fa riferimento ai seguenti Quaderni Quaderno Cambiamenti climatici e governo del territorio in Provincia di Torino Settembre 2008 Quaderno Trasformazioni territoriali della Provincia di Torino Marzo 2009 Sono stati realizzati inoltre una serie di documenti di lavoro che saranno resi disponibili per la discussione Documento sul sistema insediativo residenziale Documento sul sistema economico produttivo Documento sul sistema del verde e periurbano
369. orio Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo 1999 Altro L r 26 4 00 n 44 smi Disposizioni per l attuazione del d lgs 31 3 98 n 112 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali in attuazione del Capo I della 1 15 3 97 n 59 D lgs 267 2000 e successive modifiche VAS e Sviluppo sostenibile D lgs 152 2006 e smi e L r n 40 89 e smi Convenzione la protezione delle Alpi 1991 Strategia di Lisbona 2000 e Revisione 2005 Strategia comunitaria per lo sviluppo sostenibile Goteborg 2001 e Revisione 2005 I RIFERIMENTI NORMATIVI CHE SI INTENDE ANALIZZARE SONO COMPLETI E CONDIVISIBILI 209 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE 4 3 Strumenti di pianificazione e di programmazione di riferimento COMPONENTI ACQUA risorse idriche superficiali e sotterranee Cambiamenti climatici e emissioni in aria Qualit Fattori inquinanti LIVELLO REGIONALE Piano per il risanamento e la tutela della qualit dell aria Stralcio di piano per il riscaldamento e il condizionamento 2007 Stralcio di piano per la mobilit Seconda fase di attuazione 2007 Piano di tutela delle acque PTA approvato con DCR del 13 3 07 Piano direttore delle risorse idriche 2000 LIVELLO PROVINCIALE Piano stralcio di intervento operativo per la gestione degli episodi acuti di inquinamento atmosfe
370. oritari RIDURRE LA MARGINALIT E ABBANDONO DEI TERRITORI RIDURRE LE ESTERNALIT NEGATIVE CAUSATE DA PROCESSI AGRICOLI INTENSIVI RIDOTTA E MIGLIORARE LA QUALIT AMBIENTALE QUALIT DELL ARIA Strategie generali del PTC2 COORDINARE E VERIFICRE LA COERENZA DELLE DIVERSE POLITICHE DI SETTORE AGRICOLTURA E FORESTE TUTELARE E ORIENTARE L ATTIVIT AGRICOLA NELLE ZONE A FORTE SPECIALIZZAZIONE AD ELEVATA PRODUTTIVIT AD ALTA VOCAZIONE TUTELARE E VALORIZZARE L ATTIVIT AGRICOLA DI QUALIT IN FUNZIONE PRODUTTIVA BENI E SERVIZI DI QUALIT E PROTETTIVA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO AGRARIO MANTENERE E SVILUPPARE LE FUNZIONI ECONOMICHE ECOLOGICHE E SOCIALI DELLA SILVICOLTURA SOSTENERE LE AZIENDE MULTIFUNZIONALI AGRITURISMO TURISMO ECOCOMPATIBILE COMPATIBILMENTE CON LE CARATTERISTICHE AMBIENTALI E TERRITORIALI INFRASTRUTTURE ACCESSIBILIT DEI LUOGHI Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio in esame per la futura approvazione 48 I suoi processi degenerativi sono rapidi mentre la sua formazione e rigenerazione estremamente lenta 64 PRESERVARE E VALORIZZARE LE AREE PERIURBANE UTILIZZANDO LO SPAZIO RURALE IN FUNZIONE DI RIEQUILIBRIO AMBIENTALE E DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI NEGATIVI DEI CENTRI URBANI PROMUOVERE L APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DELL ECOLOGIA DEL PAESAGGIO RETI ECOLOGICHE INGEGNERIA NATURALISTICA GESTIONE ECO COMPATIBILE DEL
371. orse qualit della vita diritto allo sviluppo alla salute alla sicurezza alla mobilit alla cultura Il PTC2 assume la diversit territoriale Citt metro politana Area metropolitana aree rurali centri medi minori aree montane aree naturali come valore e ripropone la citt diffusa come risorsa e peculiarit Se da una parte pi che mai necessario ricercare e mettere a sistema attitudini esperienze e culture pro duzione industriale sistema dei beni culturali ed ambientali turismo formazione diffusa e di alto livello salute e cura ricerca governance diffusa dello svilup po attraverso il modello dell integrazione che si attua per piani strategici locali e che trova una regia com plessiva nel PTC2 dall altra il Piano intende favorire la diffusione di nuove attitudini e culture Il Piano territoriale di coordinamento provinciale dun que lo strumento necessario per ricercare la coeren za territoriale delle politiche e degli interventi nei diversi settori di azione che operano ed interagiscono nella sfera sociale economica ambientale utile a ricomporre le visioni separate e qualche volta contraddittorie che caratterizzano i diversi settori e attori che operano sul territorio In tal senso indi spensabile agire sulla conoscenza dei temi e dei pro blemi espressi in termini territoriali e geografici delle 17 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIA
372. osuolo In superficie vi lo spazio per continuare la tradizione torinese dei viali e per offrire al paesaggio urbano nuove ed originali immagi ni L attuazione di questa suggestione richiede nuove forme di piano e nuove norme che dovranno essere definite 13 2 Il Piano strategico per il territorio interessato dalla direttrice ferroviaria Torino Lione L attivit di redazione del Piano conseguente al finanziamento Dicembre 2005 del Ministero delle Infrastrutture che riconoscendo la valenza nazionale delle questioni che riguardano lo sviluppo di questa parte del territorio italiano ha messo a disposizione della Provincia di Torino le risorse per elaborare un Piano strategico per l area in oggetto Il 26 novembre 2008 stato sottoscritto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Direzione Generale per lo sviluppo del territorio e la Provincia di Torino l Atto Integrativo alla Convenzione n 2093 del 22 dicembre 2005 per la predisposizione del Piano PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Strategico dei territori interessati alla linea ad Alta Capacit Torino Lione FIG 35 L area interessata strutturata in diversi sistemi terri toriali ed urbani fatta di 71 Comuni da Chivasso a Bardonecchia per un estensione di circa 100 km in cui risiedono pi di 1 5 milioni di abitanti e che ospi ta un sistema produttivo industriale manifatturiero che tra i principali del Paese
373. otenzialit di un area che non si rife risce a confini territoriali definiti ma si compone e si sviluppa grazie ad logica di trasversalit territoriale con l obiettivo di favorire la conoscenza e lo scambio di progettualit da parte dei diversi soggetti PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 mobilit sosteniDili M ll territorio del Canavese nonostante la congiuntu ra di crisi mantiene indubbie potenzialit e capacit reali di sostenere una nuova stagione di rilancio eco nomico e sociale soprattutto se basata su linee di diversificazione economica oltre agli assetti produtti vi attualmente consolidati Gli elementi del rilancio ruotano attorno agli agenti di differenziazione cio a 93 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE risorse strategiche capaci di integrare e rinnovare i beni competitivi del territorio La condivisione delle azioni una condizione di successo Nel Canavese come nel resto del territo rio provinciale occorre sostenere un modello di reti di citt complementari e specializzate che realizzi no tra loro sinergie una parte integrante e non un appendice della metropoli policentrica ll tessu to di piccole e medie imprese del Canavesano non pi in grado da solo di sostenere le nuove sfide dei mercati e si rende necessario al fine di garantire uno sviluppo duraturo agganciare questo sistema locale alle reti
374. ozione del l utilizzo di materiali riciclati alle relative banche dati Provinciali alle strutture tecniche preposte al rilascio delle autorizzazioni ex l r 69 78 smi ex Lr 40 98 smi PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI DERIVAZIONI IDROELETTRICHE Il monitoraggio del Piano avverr facendo riferimento agli studi e alle banche dati di settore e alle strutture tecniche preposte al rilascio delle autorizzazioni agli impianti PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI SALUTE PUBBLICA Il monitoraggio del Piano avverr facendo riferimento agli studi e alle banche dati di settore e alle strutture tecniche preposte al rilascio delle autorizzazioni agli impianti PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO RISCHIO IDROGEOLOGICO E DIFESA DEL SUOLO Il monitoraggio dell attuazione del Piano avverr in collabora zione con le strutture tecniche preposte all autorizzazione dei progetti alla progettazione delle opere alla definizione e all aggiornamento della cartografia LA STRUTTURA PREVISTA PER IL PIANO DI MONITORAGGIO E CONDIVISIBILE 012 Pasi Presidente Antonio Saitta j WA PEA i Ai f Assessore alla Pianificazione territoriale r di X r Protezione Civile Giorgio Giani Coordinamento Paolo Foietta 2 7 Direttore Area territorio ambiente ec i protezione civile Ha curato la redazione del
375. parte la cosiddetta edificazione a bassa densit ha implica to forme di uso e di consumo del suolo non meno impattanti Questo fenomeno stato causa soltanto di una consistente e progressiva riduzione della Superficie Agricola Utilizzata SAU nel decennio 1990 2000 nelle sette regioni dell area padano veneta la SAU si complessivamente ridotta di quasi 363mila ettari il 7 4 del totale ma anche di per dite altrettanto rilevanti in termini di biodiver sit paesaggio cultura imprenditoriale manu tenzione del territorio A fianco del consumo irreversibile di suolo agricolo risorsa rara e sostanzialmente irriproducibile va evidenziato anche il fenomeno dell abbandono da parte delle aziende agricole delle aree marginali ovvero quelle porzioni di territorio spesso prossime intercluse da infrastrutture ed aree urbanizzate o i suoli di scarsa produttivit non pi gestiti per via della loro posizione marginale e sovente in attesa di trasformazione FIG 39 Tali aree sono solitamente destinate ad ospitare usi non congrui ad es depositi di materiali discariche abusive etc o sono soggette a dinamiche di ri naturalizzazione spontanea generalmente di bassa qualit dal punto di vista della biodiversit tuttavia non tutte le aree libere hanno le stesse caratteristi che ed quindi utile operare una loro distinzione in macrocategorie Aree naturali protette parchi e riserve n
376. per l agricoltura il marcato abbassamento del fondo alveo ha raggiunto livelli preoccupanti la scarsit idrica interessa anche gli invasi artificiali alpini che utilizzano piogge primaverili e fusione estiva dei ghiac ciai per accumulare risorsa per la produzione inverna le di energia EVENTI ESTREMI Non vi sono dubbi in merito al fatto che il cambia mento climatico in atto sia strettamente correlato all aumento degli eventi pluviometrici estremi Sebbene molti modelli prevedano un incremento dei casi di precipitazione intensa potenzialmen te responsabili di dissesti idrogeologici in Provincia di Torino questa tendenza non anco ra evidente Certo non facile pensare che il nostro territorio sia in controtendenza rispetto a un fenomeno cos marcatamente esteso ed evidente in tutti gli altri Paesi europei Nelle aree montane di alta quota recentemente degla ciate sono in grande aumento i sedimenti sciolti che possono essere mobilizzati lungo i torrenti in occasione di precipitazioni intense con zero termico ad alta quota Soprattutto gli eventi estivi per lo pi PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 localizzati e molto intensi provocano effetti sempre pi gravi anche a causa di un diverso uso del suolo rispetto al passato Il fenomeno delle piene aggravato dalla scarsa manutenzione a cui sottoposto il territorio ci evidente nell area collinare torinese dove un processo accelerat
377. per le generazioni future Tale azione si collega con i rapidi cambiamenti del clima nel nostro continente nonch con le evidenti correlazioni tra presenza e disponibilit di acqua e la sicurezza delle popolazioni che vivono lungo i fiumi La Direttiva si fonda su due concetti chiave L acqua una risorsa fondamentale perch soddisfa i bisogni primari della popolazione ed vitale per gli ecosistemi e perch la chiave dello sviluppo Necessita di salvaguardia finalizzata ad evitarne il depauperamento qualitativo e quantitativo Lo strumento individuato per il conseguimento degli obiettivi prefissati il Piano di Gestione che per defi nizione opera in un ottica di integrazione di tutte le risorse idriche dell intero bacino e delle discipline ad esse connesse Il PTA approvato con ACR 117 10731 del 13 marzo 2007 si configura ai sensi dell art 17 comma 11 del d lgs 3 aprile 2006 n 152 come Piano stral cio di settore del Piano di bacino del fiume Po nonch come piano settoriale attuativo e variante del Piano territoriale regionale ai sensi dell art 8 bis della 1 5 dicembre 1977 n 56 e smi Secondo quanto indicato 10 delle NdA del PTA il PTC strumento fondamentale per l at tuazione del Piano Inoltre I piani e i programmi nazionali regionali e degli enti locali di sviluppo economico di uso del suolo e di tutela ambientale generali e di settore sono redat ti e
378. pluviometrici invernali e primaverili Forti difficolt di transito delle portate negli alvei e debris flow nelle aree in quota con effetti non di rado distruttivi Villar Pellice 29 05 2008 Mutato regime delle portate con anticipo del periodo di morbida tardo primaverile oggi valuta bile mediamente in circa 15 gg Scioglimento del permafrost con possibili effetti negativi sulla stabilit delle infrastrutture d al ta quota oltre i 2700 metri rifugi alpini impianti di risalita Problemi al turismo invernale sci alpino I ghiacciai gli indicatori naturali pi efficaci sono in regresso quasi continuo dalla met del XIX secolo e recentemente il loro ritiro si accentuato soprattutto dal 2003 L effetto combinato di minori apporti nevosi invernali e di una maggiore fusione estiva incrementer ulte riormente il tasso di deglaciazione portando verosi milmente alla scomparsa entro pochi anni dei minuscoli ghiacciai dell alta Valle di Susa e proba bilmente verso il 2050 di quelli delle Valli di Lanzo e del Gran Paradiso Dipartimento di Geografia dell Universit di Zurigo ZEMP amp al 2006 Scenario IPCCSRES 2 25 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Fig 3 Ghiacciaio della Ciamarella Balme Valli di Lanzo al 1910 circa archivio SMI Fig 4 Ghiacciaio della Ciamarella Balme Valli di Lanzo al 2008 Comitato Glac
379. poli tana e si diramano poi verso i fondovalle seguendo le principali sistemi infrastrutturali lineari strade ferrovie canalizzazioni Tale fenomeno nuovo Gi agli inizi dell Ottocento il reticolo urbanizzato si compone di aree di dimensioni ridotte uniformemente distribuite sull area di pianura e lungo i fondivalle principali con minore densit ed occupa decisamente meno dell 1 dell intero territorio provinciale Con i primi processi migratori periodo centrale del XIX secolo la superficie urbanizzata aumenta di oltre il 2 del totale il fenomeno assorbito in gran parte dalla Citt di Torino la cui dimensione aumenta in cinquant anni di circa nove volte la crisi del setto re agricolo ed il miraggio di un occupazione nell indu stria oltre che nel comparto artigianale manifatturie ro e commerciale ad attrarre la popolazione prevalen temente dalla campagna verso quella che fino a pochi anni prima era la capitale del Regno d Italia Tra l ultimo ventennio dell 800 e il primo decennio del 900 la nascita della FIAT e l insediamento di alcuni altri stabilimenti determinano un forte aumento dei processi migratori in ambito regionale verso Torino Il massiccio incremento della popolazione trova riscon tro in un processo di urbanizzazione che vede presso ch raddoppiato il rapporto tra superficie costruita e superficie comunale E proprio in questo lasso di tempo che cominciano a sorge
380. prattutto nelle zone di pianu ra si sta drasticamente riducendo e che l integrit di quelli ancora presenti seriamente compromessa da vari fattori di natura antropica La Provincia di Torino negli ultimi anni si attivata per il censimento delle aree umide realizzando una prima individuazione di siti di interesse che potranno entrare a fare parte del sistema delle aree naturali di pregio del PTC2 13 9 Aree periurbane e verde urbano Nella citt in estensione si confrontano due realt con differenti matrici di antropizzazione da un lato un sistema rurale caratterizzato da una frammentazione particolarmente accentuata ed evidenziata dallo svilup po esasperato della rete di viabilit dall altro lato un sistema insediativo altrettanto frammentato indotto dal successo di un modello insediativo fondato sulla resi denza monofamiliare L immagine di questa estensione geografica costituita da una successione di costruito e di vuoti una sorta di citt appiattita bidimensionale in cui alcuni grandi contenitori terziari e commerciali e alcuni pi recenti episodi insediativi si ergono come icone di una urbanit replicante Il periurbano caratterizzato da una straordinaria eterogeneit e da un grande dinamismo tutti fenome ni cui consegue spesso la perdita dell identit origina ria dei luoghi Le aree periurbane non sono ambiti urbani agricoli e neppure rurali si tratta di aree altamen
381. procedure in materia di valutazione ambientale strategica di piani e programmi un documento tecnico che illustra il contesto programmatico indica i principali contenuti del piano e definisce il suo ambito di influenza Il Rapporto finalizzato ad individuare le questioni ambientali rilevanti i potenziali effetti ambientali identificati in prima approssimazione e pertanto riporta il quadro delle informazioni ambientali da includere nel Rapporto ambientale preliminare con specificazione del livello di dettaglio spazio temporale ritenuto funzionale Il Rapporto preliminare al Rapporto ambienta le dello Schema di Piano PTC2 si compone dello Schema di Piano specificazione dei contenuti che a sua volta rimanda al presente documento e agli allegati I II e III per la parte di individuazione e interpretazione sintetica degli elementi territoria li ambientali e socio economici caratterizzanti il territorio provinciale Sono inoltre resi disponibili sul sito web della Provincia di Torino una serie di fascicoli di approfondimento ana lisi conoscitiva preliminare sulle seguenti tematiche Relazione di Verifica dello stato di attuazione del PTC vigen te Febbraio 2008 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Quaderno Cambiamenti climatici e governo del territorio in Provincia di Torino Settembre 2008 Quaderno Trasformazioni territoriali della Provincia di Torino Marzo 2009
382. proposito si evidenzia come considerato che i Comuni e le Comunit montane lamentavano tempi alquanto dilatatati anche 2 o 3 anni per la approva zione di varianti ai Piani regolatori che non mutavano sostanzialmente l impianto strutturale o normativo Il cui documento programmatico stato approvato dalla Giunta regionale con deliberazioni n 30 1375 del 14 11 2005 e n 17 1760 del 13 12 2005 14 ma che non potevano essere considerate parziali ai sensi del comma 7 art 17 l r 56 77 poich eccedeva no i limiti stabiliti la Provincia di Torino con l insedia mento della attuale Amministrazione stata promo trice tramite l Unione delle Province Piemontesi di una proposta di legge regionale anticipatrice di alcu ni principi contenuti nel Titolo V della Costituzione La proposta sfociata nell approvazione della legge regionale 26 gennaio 2007 n 1 la cui entrata a regime ha portato alla introduzione delle misure di salvaguardia per i Piani territoriali di coordina mento adottati cfr art 3 per la prima volta inoltre viene riconosciuto alla Provincia un ruolo attivo nella pianificazione urbanistica comunale in quanto le varianti strutturali ai Piani regolatori dei Comuni e delle Comunit montane sono approvate mediante una Conferenza di pianificazione alla quale partecipa no con pari dignit il Comune la Provincia e la Regione La principale novit consiste nel fatto che in Conferenza
383. ra della carne bovina di razza Piemontese Gli elementi vincenti sono stati un immagine di razza locale riconoscibile dai consumatori la garanzia di un sistema di tracciabilit dell origine aziendale attraverso le macellerie l esistenza di un disciplinare di produzione La zootecnia bovina e quella da latte in particolare conferma la propria centralit nell assetto produtti vo dell agricoltura provinciale fortemente influenzato dalla presenza del mercato metropolitano a scala pro vinciale si riscontra un 58 del numero medio di capi allevati per azienda in allineamento con le ten denze regionali 61 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Il sistema forestale La Provincia di Torino presenta caratteristiche di debolezza legate al carattere prevalentemente montano degli ambienti forestali altitudine pen denza e clima costituiscono fattori intrinseci di svantaggio cui si sono sommati nel tempo fattori di debolezza di carattere socioeconomico quali l ab bandono delle montagne e la maggiore competitivit delle produzioni forestali dei paesi nordeuropei e centroeuropei cui si sono aggiunte le produzioni extraeuropee spesso frutto di gestioni rapinose insostenibili sul piano sociale e ambientale Vincoli strutturali quali la preponderanza della pro priet privata spesso frammentata e inerte e un insufficiente rete viabile hanno contribuito alle difficolt del se
384. ra forma zione ricerca e mondo del lavoro L attrattivit e la vocazione del territorio provinciale sono fortemente influenzati dalle prospettive di svi luppo e qualificazione delle universit piemontesi che necessitano di un offerta insediativa e di ser vizi rispondente alle esigenze di ampliamento Per quanto riguarda i centri di ricerca sul territorio provinciale sono presenti 77 sedi di cui circa 185 site nel Comune di Torino polo di centralit ed impor tanza fondamentale data la connessione con le sedi universitarie ed il legame con le sedi ospedaliere Information Technology amp Communication ITC Particolare attenzione meritano le imprese legate a mondo dell innovazione tecnologica pi o meno direttamente coinvolte in attivit di ricerca e sviluppo e o di trasferimento tecnologico Se a livello nazionale il Piemonte si consolida come una delle regioni a pi elevato sviluppo tecnologico circa il 65 circa delle imprese ICT dell intera Regione si collocano sul territorio della Provincia di Torino Di queste oltre il 50 appartengono al comparto dei ser vizi intangibili consulenza per l installazione di siste 88 mi informatici realizzazione di software elaborazione elettronica e fornitura di dati manutenzione e ripara zione di apparecchiature informatiche un 17 interessa il commercio all ingrosso e noleggio di pro dotti dell ICT manifatturiero mentre nel manifatturie ro in senso stret
385. rale risulta ancora evi dente soprattutto sul sistema ferroviario e sul traspor to pubblico metropolitano Pi di 260 milioni di Euro il 70 del budget totale sono stati investiti negli ultimi 5 anni in opere pub bliche e nuove infrastrutture coerentemente e sulla base delle priorit definite dagli strumenti di piani ficazione territoriale PTC e di programmazione degli interventi La Provincia di Torino ha sviluppa to e proposto progetti di adeguamento della rete infrastrutturale stradale e ferroviaria piemonte se sostenendo senza esitazioni l inserimento del proprio territorio nel sistema di collegamenti europei su lunga distanza Rete stradale La rete delle strade provinciale e statale collega la totalit dei 315 Comuni e una gran parte dei loro cen tri frazionali La sua primaria ed essenziale imposta zione nata per adattarsi alla morfologia del territorio ha assunto una conformazione di tipo radiale polariz zata sulla Citt di Torino Le ultime e ancora recente espansioni edilizie del Capoluogo per proliferazione lungo le radiali hanno indotto sempre maggiore com mistione tra funzioni abitative e di penetrazione veico lare automobilistica creando quartieri che offrono una bassa qualit della vita e al tempo stesso ingene rando l esigenza di collegamenti trasversali tra gli insediamenti periferici cos formatisi Rispetto all impianto originario gli interventi struttu rali significativi che si sono aggiun
386. ranee aria clima paesaggio ambiente urbano e rurale patrimonio storico artistico e culturale e sulle loro reciproche interazioni a garanzia della salvaguar dia tutela e miglioramento dell ambiente la disciplina prevista dall articolo 20 della suddetta legge tende ad approfondire ed a sistematizzare una serie di anali si e valutazioni che risultano gi in parte previste dalla Lr 56 1977 e smi in modo da esplicitare il processo che ha 187 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE determinato l assunzione delle scelte di piano in merito al rap porto con la salvaguardia del territorio e alla compatibilit ambientale di quanto previsto L applicazione di tale articolo pone pertanto una questione di visibilit dei contenuti ine renti a tali fattispecie onde garantire la trasparenza delle scel te operate e la possibilit di dialogo tra istituzioni e soggetti pubblici o privati su questi temi com del Presidente della Giunta regionale del 15 11 00 Sempre a livello regionale la nuova Legge per la piani ficazione del governo del territorio ad oggi in discus sione prevede che le scelte di governo del territorio siano indirizzate alla sostenibilit ambientale valu tando gli effetti ambientali in relazione agli aspetti ter ritoriali sociali ed economici producibili dalle azioni di progetto tenuto conto di analisi di ipotesi alternative art 28 d d l 488 07 Alla luce di qu
387. rativo 2007 2013 Regione Piemonte ACR 94 43541 2006 193 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE SISTEMA ECONOMICO ENERGIA Il PTC2 provvede ad aggiornare il quadro della conoscenza attingendo alle banche dati provinciali regionali e agli spe cifici studi di settore SISTEMA ECONOMICO TURISMO attingendo alle banche dati provinciali regionali e agli spe cifici studi di settore AREE LIBERE DAL COSTRUITO ED AREE VERDI Il PTC2 prevede di aggiornare il proprio quadro conoscitivo in riferimento a strumenti studi banche dati di settore Al fine di superare le carenze riscontrate nell attuazione delle norme del PTC 1 e al fine di adeguarsi alle disposi zioni del Codice dei beni culturali nonch e alle richieste del PPR di prossima adozione si reso necessario riorga nizzare la Banca dati provinciale per i beni culturali attra verso l integrazione in un unico database delle diverse fonti informative disponibili Il nuovo Osservatorio dei beni culturali ed ambientali della provincia di Torino inte gra informazioni su localizzazione descrizione e vincoli provenienti dalla Sovrintendenza con dati sul loro uso e sulla loro tutela fornendo tali servizi alle amministrazioni comunali formazione degli strumenti urbanistici Alla prima fase ne seguir una seconda di condivisione con i Comuni che integreranno il database redatto dalla Provincia con le informazioni in loro possesso e p
388. re aree urbanizzate all esterno della Citt in particolare lungo le principa li vie di accesso Crescono cos i quartieri periferici popolari e gli agglomerati della prima cintura torinese Mentre sull area torinese si osserva un generale aumento degli insediamenti in direzione centrifu ga e prevalentemente lungo i principali assi stradali di comunicazione nel resto del territorio provin ciale prevale un azione di consolidamento delle aree esistenti nel periodo centrale del XX Secolo che si registra pice di queste dinamiche Il boom industriale genera PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 consistenti flussi migratori esterni con un significa tivo aumento demografico che viene assorbito attra verso un ulteriore sviluppo delle superfici urbanizzate che raggiunge nell Area metropolitana tassi di incre mento medio annuo del 2 14 a fronte del 1 59 regi strato nell intera Provincia Le aree periferiche si saturano il territorio comunale di Torino antropizzato per oltre 180 e il centri col locati lungo i maggiori assi di collegamento si fondo no Torino Rivoli e Collegno ad ovest asse di C so Francia Settimo T se a nord Moncalieri a sud Orbassano e Beinasco a sud est Lo stesso processo anche se in maniera meno amplificata lo si osserva lungo le principali vallate prealpine ed alpine dal Canavese alla Valle di Susa al Pinerolese Con l affacciarsi della crisi del settore indus
389. re di caratterizzare sia il territorio interessato dall azione del Piano sia gli effetti ambientali che derivano dalla sua attuazione fornendo informazioni su Quantit qualit vulnerabilit delle risorse ambientali Tipologie entit ed estensione degli effetti area geo grafica e popolazione interessate Target degli effetti rischi per la salute umana o per l ambiente Peso probabilit durata frequenza e reversibilit degli effetti Gli strumenti a supporto della valutazione delle ricadu te ambientali dell attuazione del PTC2 saranno dunque Strumenti qualitativi check list martici Strumenti quantitativi indicatori complessi indicatori sintetici Altri strumenti overlay maping modellistica Gli indicatori dovranno essere funzionali a descrivere le caratteristiche dello scenario iniziale in riferimento agli aspetti connessi alle caratteristiche pertinenti al PTC2 e a valutare il grado di incidenza delle politiche e delle previsioni avanzate in funzione del raggiungi mento degli obiettivi in fase di attuazione Nel corso dell intero processo di VAS sulla base degli obiettivi perseguiti dal Piano delle caratteristiche del territorio dei fattori da valutare e della concreta pos sibilit di acquisire creare elaborare dati significati vi saranno definiti gli indicatori pi utili per la rappresentazione valutazione e per il monitoraggio dei fenomeni governati dal Piano utilizzando c
390. rea di attrarre investimenti infatti a qualche anno dalla fine del monopolio delle telecomunicazioni inizio del 1998 era evidente che da solo il cosiddetto mercato non sarebbe riuscito a colmare il deficit di offerta di ser vizio presente nelle aree pi decentrate Per la concreta attuazione delle previsioni del Piano le competenti strutture dell Ente in collaborazione con i partner tecnologici e con le omologhe strutture della Regione Piemonte hanno operato in due direzioni complementari Promuovere la realizzazione di infrastrutture in fibra ottica in grado di intercettare e risolvere la doman da di connettivit del sistema delle imprese con benefici per tutto il sistema economico e sociale Aggiornare il proprio sistema informativo operan do scelte in grado di innescare un circolo virtuoso tale per cui le realizzazioni della Provincia che dove 134 vano innanzi tutto migliorare l efficienza dei propri uffici potessero funzionare da volano per lo svilup po del mercato dei contenuti e dei servizi telematici Per i prossimi anni tutti gli analisti internazionali prevedono una crescita considerevole della domanda di connettivit L incremento pi impor tante del traffico in Internet sar prodotto da una gamma sempre pi ampia di oggetti e macchine che utilizzeranno la rete senza sottovalutare la richiesta di banda che proverr dal mondo dei media gi ora in forte crescita Infrastrutturazion
391. redisposi zione di Piani territoriali con specifica valenza paesi stica ambientale o di Piani paesistici da redigere in relazione alle diverse competenze di Regione e Provincia In tal senso sono stati avviati una serie di approfondimenti che hanno portato alla predisposi zione del Piano paesaggistico della Collina di Pinerolo sup 799 ha adottato dalla Giunta provinciale con PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 DGP n n 622 590753 in data 05 06 2007 e ad oggi in esame in Regione nonch di uno studio pro pedeutico alla realizzazione del piano paesaggistico della Val Pellice e di una bozza di Piano paesaggisti co relativamente all ambito denominato Area dei 5 laghi di Ivrea sup 1953 In adeguamento alle indicazioni del nuovo PRG di Ivrea stata rivista la perimetrazione dell area Parco di Rivedora sup 925 ha rinominata come Parco della Dora Il PTC vigente ha indirizzato i Piani Regolatori e le loro varianti ad assumere non solo le caratteristiche storico architettoniche ma anche ambientali e paesi stiche del proprio territorio come valore da salva guardare ma anche di cui promuovere la conoscenza e la possibilit di fruizione verso anticipan do il principio che sarebbe poi stato posto a fonda mento della Convenzione europea del paesaggio che designa il paesaggio appunto come una determinata parte di territorio cos come percepita dalle popola zioni il
392. renti soggetti per le rispettive competenze Regione Provincia ATL CM EELL 18 RENDERE IL TURISMO COMPATIBILE CON LE ESIGENZE DI TUTELA DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE LOCALI In un ottica di sviluppo sostenibile e limitazione del consumo di suolo il PTC2 indirizza i PRG al fine di Privilegiare il recupero di edifici nuclei insediativi in abbandono obsoleti soprattutto in territorio monta no ad uso turistico piuttosto che realizzare nuove strutture 78 Promuovere l utilizzo post olimpico degli impianti esistenti Valorizzare dei nuclei edificati che hanno mante nuto le loro caratteristiche e valenze ambientali architettoniche culturali Attivare la manutenzione del territorio con parti colare attenzione alle aree montane 0B19 FAVORIRE LA STRUTTURA RETICOLARE POLICENTRICA DEL TERRITORIO E RIDURRE LO SPOPOLAMENTO DI TERRITORI MARGINALI Una efficiente rete stradale ciclopedonale e ferrovia ria condizione necessaria e per lo sviluppo del turi smo In tal senso il PTC2 promuove e sostiene inter venti per il miglioramento dei collegamenti tra le diverse polarit del sistema metropolitano Residenze Sabaude sistema museale etc nonch tra il sistema metropolitano e il resto del territorio Lo spopolamento dei territori marginali generalmen te le aree montane e la concentrazione sempre mag giore di insediamenti in aree pi accessibili e ben con nesse con
393. residenze collettive Nella Citt i Torino gli interventi 15 alloggi e 4 residenze collettive microcomunit sono stati ammessi a finanziamento sotto condizio ne ovvero solo dopo idonei provvedimenti di varian te al PRG Sembra quindi in via di superamento la fase ancorata alla risposta di quantit tipica della ricostruzione postbellica mentre in corso la discussione sulla qualit dell abitare e si va approdando verso una nuova fase dove l eterogeneit dei bisogni e delle forme dell abitare emergenti comportano la necessit di una risposta sempre pi diversificata 2 Cfr Linee guida per il social housing in Piemonte nella AGR 55 9151 del 7 7 2008 2 D D Regione Piemonte n 1 2009 2 In questa direzione sono orientati anche i programmi integrati di promozione di edilizia residenziale e di riqualificazione urba na caratterizzati da elevati livelli di qualit in termini di vivibilit salubrit sicurezza e sostenibilit ambientale ed energetica previsti dal Piano Casa legge 133 08 poi finanziaria 2009 47 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PREVISIONE domande insodcdisfatte ERP dopo la realuzazione di edilzia sovvenzionata del 1 wenno Programma Casa Saldo postivo con Programma Casa 1 15 16 55 96 125 126 305 306 6718 i ve Fig 24 Domande e previsioni ERP elaborazione Ufficio di Piano Provincia di Torino La c
394. reti fognarie separate e prevedere sistemi integrati per le nuove aree produttive APEA Sostiene una politica coordinata tra i settori risor se idriche ed agricoltura nella pianificazione e gestione degli interventi di ristrutturazione delle reti tenuto conto anche della funzione di drenaggio assunta in molti tratti dalle reti irrigue e della necessit di conservare la biodiversit Il PTC2 indirizza inoltre verso un razionale utilizzo delle acque prevedendo ad esempio Norme per una corretta gestione dell eventuale sur plus di acque meteoriche durante eventi meteorici intensi e prolungati limitare la corrivazione delle acque meteoriche OB45 GOVERNANCE DEI TERRITORI FLUVIALI La tutela della risorsa idrica deve confrontarsi neces sariamente con le esigenze di sviluppo territoriale In tal senso il PTC2 opera per garantire i principi di efficienza ed efficacia strategicit delle opere in funzione della salvaguardia della risorsa idrica Al fine di raggiungere gli obiettivi di corretto governo del territorio fluviale e di tutela della risorsa idrica si sta rivelando sempre pi indispensabile il ruolo strategico all azione e alla partecipazione delle comunit loca li alle scelte di sviluppo e gestione Pertanto il PTC2 sostiene attivamente il ricorso a strumenti di gover nance dei territori fluviali Contratti di Fiume e contrat ti di lago ST A17 ST M13 AGGIORNARE IL QUADRO CONOSCITIVO MONITORARE L
395. ria di reti elettriche si prefiggono vi quello di ottimizzare l efficienza e la sicurezza del servizio di trasmissione dell energia e quello di ridurre l impatto ambientale della rete a 132 kV esistente mediante la riduzione delle direttrici e il loro allontanamento dai centri abitati FIG 57 La legge quadro sull inquinamento elettromagnetico pre vede che i proprietari di porzioni della RTN forniscano al gestore della rete stessa le proposte di interventi di risa namento entro 6 mesi dall entrata in vigore del APCM 8 7 03 e che debba essere comunque completato il fe Ar NN Fig 57 Punti di misura bandierine e mappatura elettrodotti risanamento degli elettrodotti non conformi a quanto previsto dall ora abrogato APCM 23 4 92 Una primo accordo tra Terna e Regione Piemonte defi nisce l utilizzo di cavi interrati e sostegni ad alta tec nologia al posto di vecchi tralicci nell area di Torino e in Val d Ossola spariranno oltre 270 km di linee elettriche in gran parte risalenti agli anni 20 e 30 a fronte della predisposizione di nuove linee elettriche per complessivi 170 km realizzate con cavi interrati e sostegni ad alta tecnologia A livello regionale la densit degli impianti per la telecomunicazione in progressivo aumento sia delle stazioni radio base per telefonia mobile sia degli impianti radiotelevisivi FIG 58 In Provincia di Torino sono concentrate quasi la
396. rico nella zona A 2002 Nuovo Piano d Azione per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme stabilite dal dm 2 aprile 2002 n 60 2005 Contratto di Fiume del bacino del Torrenti Sangone Contratto di Fiume del bacino della Stura di Lanzo Contratto di Lago per il lago di Viverone ALTRI LIVELLI Piano di assetto idrogeologico PAI Prelievi Piani di riordino irriguo e fondiario art 2 LR 17 99 SUOLO suolo e sottosuolo BIODIVERSIT FLORA E FAUNA ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO BENI MATERIALI 210 Usi sprawlig Programma di sviluppo rurale 2007 2013 Piano regionale dei parchi Variante del PTCP in materia di pianificazione per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante Piano provinciale dei parchi Piano strategico Torino Internazionale Consumo di suolo Piano regionale dei trasporti Variante al PTC Piano delle attivit estrattive provinciale adottato con DCP 332467 del 22 5 2007 e all esame della Regione Qualit Fattori inquinanti Ecologia terrestre acquatica Reti ecologiche Fattori di degrado e Fattori socio economici Fonti energetiche Piani territoriali forestali PTF Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate 2000 Piano regionale dei parchi Piani territoriali forestali PTF Piano strategico del turismo regionale Piano Energetico ambientale regionale 2004 Piano
397. rigine locale e la fonte idraulica 67 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE L immediato futuro non sembra prospettare un cam biamento strutturale e la dipendenza dagli approvvi gionamenti esteri pare destinata ad aggravarsi nei valori assoluti a causa dell aumento dell utilizzo di gas naturale per produrre energia elettrica in nuove cen trali a ciclo combinato che entreranno in esercizio entro il 2010 A livello nazionale il sostegno alla domanda di tecno logie ad alta efficienza energetica impianti e compo nenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili stato reso assai incisivo grazie all entrata in vigore di un complesso ventaglio di opzioni incentivanti quali detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici e per i motori elettrici industriali ad alta efficienza il fondo rotativo per Kyoto il fotovoltaico gli elettrodomestici ad alta efficienza la mobilit sosteni bile etc in programma il potenziamento dei certificati bian chi Titolo di Efficienza Energetica TEE attraverso l innalzamento degli obblighi di risparmio energetico definendo obiettivi al 2012 ben superiori a quelli ini zialmente previsti ai distributori di energia elettrica e gas lo Stato riconosce un titolo per un valore equiva lente ad una tonnellata di petrolio risparmiata inol tre previsto il potenziamento e la revisione del mecca nismo di incentivazione delle
398. rilevante ai fini del piano con specifica attenzione alle aree sensibili ed alle aree urbane Gli obiettivi di tutela ambientale stabiliti nell ambito degli accordi internazionali delle normative comunitarie delle leggi e degli atti di indirizzo nazionali e regionali per seguiti nel piano e le modalit operative adottate per il loro conseguimento I prevedibili impatti ambientali significativi e la valuta zione critica complessiva delle ricadute positive e negative sull ambiente derivanti dall attuazione del piano Le alternative considerate in fase di elaborazione del piano Le misure previste per impedire ridurre e ove possibile compensare gli impatti ambientali significativi derivan ti dall attuazione del piano Allegato VI al digs 152 06 smi Contenuti del rapporto ambientale di cui all art 13 Le informazioni da fornire con i rapporti ambientali che devo no accompagnare le proposte di piani e di programmi sotto posti a valutazione ambientale strategica sono a Illustrazione dei contenuti degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi b Aspetti pertinenti dello stato attuale dell ambiente e sua evoluzione probabile senza l attuazione del piano o del programma c Caratteristiche ambientali culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate d Qualsiasi problema ambientale esistente pertinente al piano
399. rio Provinciale ed incentivando la nascita di nuovi comparti soprat tutto legati all innovazione e all energia OB6 CREARE UN AMBIENTE FAVOREVOLE E COERENTE ALLA CAPITALIZZAZIONE DEL SAPERE ANCHE IN UN OTTICA DI IMPRESA VOLTA ALLO SVILUPPO LOCALE Lo sviluppo del territorio passa certamente attraverso la creazione di un ambiente favorevole e coerente alla capitalizzazione del sapere Il raggiungimento di tale obiettivo necessit di una forte partecipazione sia del territorio in cui ogni attore potr esprimere al meglio il proprio ruolo sia dell ente locale che potr diven tare un collante fra istituzioni democratiche for mazione e ricerca impresa e lavoro ci tanto pi vero in un ottica di area vasta dove le politiche di pro mozione del territorio sono in grado di cogliere al meglio i punti di forza del tessuto imprenditoriale Sulla base di questi assunti il PTC2 intende operare per valorizzare le eccellenze delle principali filiere produttive cercando di promuovere una relazione vir tuosa fra sostegno all innovazione formazione ricerca applicata creazione e sviluppo di impresa cos da favorire l accrescimento della qualificazione di chi desidera fare impresa e di chi la sta gi facendo 56 Il miglioramento del posizionamento competitivo della Provincia di Torino passa anche attraverso la capa cit di innovazione delle imprese soprattutto le pic cole e medie che sovente si scontrano con l
400. risi del settore immobiliare In tale contesto da rilevare il ruolo dell attuale clima economico caratterizzato da una crisi diffusa e persi stente che ha investito e sta continuando a pesare su quasi tutte le attivit economiche I dati a livello nazionale mostrano come l edilizia sia in ripiegamento Gli investimenti in costruzioni sono scesi nel 2008 del 2 3 dopo 9 anni di ciclo espansi vo e si prevede che cadranno del 6 8 nel 2009 dati ANCE La nuova edilizia abitativa il settore pi penalizzato 9 2 nel 2009 dopo il 3 8 del 2008 seguito dagli investimenti in opere pubbliche 7 3 dal 5 1 nel 2008 Nella Provincia di Torino al I semestre 2008 si regi stra una generalizzata diminuzione del numero delle transazioni che nella media provinciale rapportata al I semestre precedente si attesta intorno al 16 con la sola eccezione dell Area Sciistica positiva del 6 7 Torino e Cintura Nord hanno fatto registrare le maggiori diminuzioni nel numero degli scambi rispet tivamente 23 1 e 17 4 nonostante un apprezza mento di valori intorno alla media provinciale Per il secondo semestre 2008 il mercato conferma tendenza del periodo precedente con una forte dimi nuzione del numero di transazioni ed una stagnazione generalizzata dei prezzi ad eccezione per alcune e ristrette nicchie di mercato Diminuzione dei valori di mercato si rilevano a macchia di leopardo sul territo rio provinciale
401. rispetto al sistema di pianura di fondovalle e caratterizzati da versanti a forte accli vit La Valle della Dora Riparia i passi del Monginevro e del Moncenisio la Valle della Dora Baltea con i passi del Piccolo e del Gran S Bernardo Valle d Aosta hanno rappresentato una barriera naturale difficile da valicare fin dai tempi antichi Sistemi collinari e altopiani Contrapposti ai primi caratterizzati da una composizione morfo genetica dolce di media acclivit ad es la Collina torinese costituiscono un secondo fronte assai marcato di delimitazione e di interclusione del sistema di pianura fluviale Sistema della pianura fluviale Intercluso tra i 32 primi due leggermente degradante verso est con ampiezza variabile tra i 10 km a ovest fino ai 30 km a est Su tali macrosistemi si struttura la componente antropica assumendo forme diverse a seconda delle specificit dei luoghi e plasmando a sua volta il terri torio in funzione delle proprie necessit Alle diverse caratteristiche geomorfologiche corrispondono diffe renti livelli di antropizzazione rilevabili anche dalla distribuzione demografica con forte concentrazione delle attivit della pianura e nei fondovalle e con radi insediamenti alpini sempre meno abitati Fig 9 Principali bacini imbriferi L estremo meridionale del territorio provinciale segnato da Monte Granero 3171 m slm e 44 43 di lat Nord in Valle Pellice da cui si snoda la do
402. rnita dagli istituti scolastici superiori ampia e rispondente alle esigenze su tutto il territorio provinciale la Citt di Torino ed il suo hinterland attraggono un elevato numero di stu denti Sulla base dell evoluzione storica degli iscritti alle scuole medie superiori nell ultimo ventennio rilevante osservare un declino delle iscrizioni agli isti tuti tecnici mentre i licei accolgono una domanda in continua crescita ci fa presupporre la disponibilit e la volont da parte degli studenti a proseguire i propri studi in percorsi universitari o formativi maggiormen te professionalizzanti Universit e ricerca La formazione universitaria rappresenta un ele mento fondamentale per la qualificazione del terri torio in quanto leva fondamentale dello sviluppo In questo senso investimenti specifici devono essere dedicati all internazionalizzazione del sistema uni versitario per attrarre studenti stranieri e docenti di prestigio ed entrare stabilmente entro reti di uni versit con cui collaborare a progetti di ricerca tran snazionali Risulta importante il rafforzamento delle scuole di dot torato per favorire la relazione con le imprese dove i dottori dovrebbero interpretare orientare e diffonde re una domanda di conoscenza scientifica avanzata 85 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE kz A i Se Fig 33 Sedi universitarie esistenti in blu ed in progetto i
403. ro delle famiglie progres sivamente aumentato in Provincia di Torino nono stante la popolazione registri un decremento fino al 2001 per poi tornare a crescere nel periodo 2001 2006 3 6 Le ragioni di tale fenomeno vanno dal baby boom degli anni 60 alla regolarizzazione delle presenze straniere alle trasformazioni socioeconomi che ai nuovi stili di vita alla progressiva diminuzione della dimensione del numero medio dei componenti delle famiglie Fig 11 Tra il 1981 e il 2006 si passa da una media di 2 7 fino a 2 2 unit per nucleo L indice di vecchiaia di molto superiore al dato nazionale mentre l indice di dipendenza superiore dello 0 5 Gli stranieri residenti sono in numero superiore alla media nazionale 5 25 contro il 4 5 tra il 2001 e il 2007 l incremento stato molto consistente Il feno meno interessa un vasto numero di Comuni dell Area metropolitana con estensioni nel Pinerolese Eporediese Carmagnolese e Valle di Susa nella sola Citt di Torino si passa da 37 185 a 83 977 oppor tuno considerare che in tale periodo sono stati regola rizzati molti cittadini stranieri che probabilmente gi risiedevano nei territori presi in esame Classe altimetrica ISTAT Superficie Superficie Popolazione Popolazione Densit Territoriale Kmq 2006 2006 ab kmq Collina 1 428 20 90 448 754 19 95 314 Montagna 3 581 52 43 143 250 6 37 40 Pianura 1 821 26 67 1 656 951 73
404. roponen do eventuali azioni di tutela o valorizzazione dei beni Il PTC2 prosegue inoltre con l aggiornamento delle banche dati relative ai percorsi storico culturali alle strade militari ed ai percorsi turistici ed enogastronomico rurali in collabo razione con i servizi competenti provinciali e con i diversi soggetti interessati Regione CM Enti Parco SISTEMA ECONOMICO COMMERCIO Il PTC2 provvede ad aggiornare il quadro della conoscenza attingendo alle banche dati provinciali regionali e agli spe cifici studi di settore TRASORMAZIONI TERRITORIALI STRATEGICHE Il PTC2 intende registrare costantemente le grandi trasfor mazioni in atto sul proprio territorio in un Catalogo genera le dei progetti di trasformazione territoriale al fine di valutar ne criticamente gli effetti indotti a scala sovra locale I pro getti afferiscono a diversi sistemi tra cui universit e luo ghi dell alta formazione musei e luoghi dell arte luoghi della salute residenza e mix funzionali aree industriali ed impianti poli e parchi industriali consolidati parchi tecnolo gici parchi tematici aree della grande distribuzione com merciale aree verdi infrastrutture della viabilit FUNZIONI SPECIALIZZATE Il PTC2 provvede ad aggiornare il quadro della conoscenza 194 DEI COLLEGAMENTI MATERIALI E IMMATERIALI VIABILIT Il PTC2 prevede di aggiornare il proprio quadro conoscitivo in riferimento a strumenti
405. rra di affit to per morosit incolpevole in alloggi ATC o del Comune 45 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Indice fabbesagno abitato ponderato sulle 02007 15 3 301 6 601 9 901 12 Fig 22 Incidenza delle famiglie in fabbisogno abitativo ponde rato sul n tot delle famiglie elab Ufficio di PTC 2 124 famiglie in situazione di disagio abitativo senza fissa dimora o con sistemazioni precarie o in abita zioni inadeguate e o malsane documentate presso il Comune 11 288 domande insoddisfatte ERP Famiglie che in occasione dei bandi di ERP hanno fatto richiesta ma che permangono in graduatoria nonostante il possesso dei requisiti 10 490 morosit incolpevoli degli inquilini ERP Assegnatari di alloggi ERP con redditi da pensione non superiori alla somma di due pensioni integrate al minimo INPS e assegnatari di alloggi di ERP in stato di disoccupazione o grave malattia dell asse gnatario o di altro componente dal cui lavoro dipen de il pagamento dell affitto 20 184 domande valide al fondo nazionale di soste gno all affitto della Regione Piemonte Famiglie con regolare contratto d affitto in difficolt nei pagamen ti data l alta incidenza del canone sul reddito La carenza di abitazioni accessibili alle fasce di popolazione con reddito incerto o non elevato ha assunto ormai i connotati dell emergenza socia le Sono in aumento le
406. rritorio Tali effetti dovranno essere correlati anche a parametri di tipo econo mico Lo sviluppo di questo strumento di analisi presuppo ne una fase di studio rivolta a Tarare i coefficienti di stock della CO2 correlabili alle diverse tipologie di uso del suolo e alle diverse tipologie di copertura forestale Individuare i parametri pi opportuni per distribuire a scala sub provinciale i dati emissivi attualmente disponi bili esclusivamente come dato provinciale Per quantificare le emissioni di CO2 associate al settore civile si dovr fare riferimento al parco edilizio e alla distribuzione della popolazione per il settore industriale alla dislocazione delle aziende e dei principali poli produttivi mentre per il set tore trasporti al sistema della mobilit Si attinger inoltre alle informazioni e risultati ottenuti in altri lavori simili quali ad esempio l inventario INEMAR e il database sugli impianti sog getti ad autorizzazione alle emissioni di CO2 nell ambito del sistema di Emission Trading o all inventario IPPC FIG 70 INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI DISCARICHE Il PTC2 aggiorna il proprio quadro conoscitivo attraverso il Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti l Osservatorio dei rifiuti provinciale Grazie a tale strumento possibile coordinare le politiche settoriali verificando l in terferenza tra le diverse componenti del territorio INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI AZIENDE A RISCHIO RILEVA
407. rsale che da a sud est a nord ovest sopra ai 3 000 m slm raggiun ge Punta Galisia 3346 m sullo spartiacque tra Italia e Francia Il lembo pi occidentale alla testata della Valle di Susa estremo occidentale d Italia a Gran Bagna 6 38 long Est L estremo settentrionale si colloca in prossimit del Mombarone al di Nona 45 36 mentre ad orien te si arriva sul fiume Po 8 08 a Verrua Savoia al confine con le Province di Vercelli e Novara Tra le cime si segnalano p ta Ramiere 3 303 m le pendici del Monte Chaberton 3 130 m Rocca d Ambin 3 378 m Croce Rossa 3 566 m Monte Collerin 3 475 m Dent d Ecot 3 402 m La dorsale alpina da Monte Granero a Punta Galizia la linea displuviale delle acque da cui si snodano i contrafforti della catena alpina e le valli che conflui scono in sponda sinistra del Po Fig 10 Aree idrografiche Fonte PTA Regione Piemonte La pianura torinese testata della Pianura Padana il prodotto della lunga azione di trasporto a valle del materiale di disgregazione delle rocce e di erosione dei versanti dalla cui natura dipende anche la qualit ori ginaria e le potenzialit naturali di un pi o meno favorevole utilizzo agricolo dei suoli L Alta pianura coperte da argille compatte e scarse di acqua perch sospese rispetto ai pi bassi alvei dei corsi d acqua sono povere di coltivazione o sono incol te Alto piano di Poirino Vaude Buon
408. rsi soddisfacente dal momento che le componenti ambientali su cui si va ad operare ecosi stema fluviale e le relative pressioni non possono ritenersi circoscrivibili entro confini troppo definiti e dunque gli effetti indotti non possono che essere ana lizzati a livello di area vasta Seguendo tale ragionamento il Piano Strategico ambientale provinciale 8 ha inserito tra le azioni prio ritarie che la Provincia intende sostenere il monito raggio della distribuzione territoriale degli impianti per definire un potenziale residuo di sfruttamento delle aste fluviali l individuazione di criteri pianificatori e tecnici di soglia preliminari alle valutazioni di impatto ambientale delle proposte di nuovi impianti l individuazione di aree tratti fluviali di particolare pregio ambientale in cui imporre il divieto di realizza zione di nuovi impianti la definizione di eventuali forme di compensazione ai Comuni e Comunit Montane che scelgono di investire sulla tutela e riqua lificazione di tratti significativi di corsi d acqua In Tale attivit sar da approfondire in stretta sinergia con la Regione Piemonte che sta analizzando il problema in funzione di rivedere la propria politica energetica nel rispetto dei criteri definiti dalla UE 167 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE tale sede multidisciplinare il PTC2 intende approfon dire la possibilit di definire cri
409. si dei territori a rischio di abbandono o gi abbandonati non solo in montagna e nella collina depressa ma anche in aree intercluse di pianura In tal senso necessario Vigilare sugli usi opportunistici dei territori ed individuare strumenti che attenuino il fenome no dell abbandono e del degrado delle aree rurali per ridurre la competizione sui suoli ad alta capacit e vocazione Recuperare funzioni e vocazioni per le aree rurali e montane indirizzando verso nuove forme di inse diamento e di attivit non necessariamente agri cole formazione innovazione tecnologica produzio ni forestali turismo qualit dell abitare ad es creando opportunit di sviluppo per aziende agrico le multifunzionali rivalorizzando i suoli a bassa capacit d uso agricolo ma ad alta vocazio ne potenzialit per l erogazione di servizi per pro duzioni locali e o di qualit Il PTC2 ricerca un equilibrio tra salvaguardia ambien tale e attenzione per gli aspetti sociali e di qualit della vita e sviluppo locale integrato al fine di man tenere le comunit rurali vitali quale presidio del ter ritorio In tal senso il PTC2 intende Incoraggiare lo sviluppo nelle aziende agricole di atti vit complementari multifunzionalit Indirizzare ogni scelta di sviluppo economico e terri toriale ad un attenta equit nella distribuzione delle risorse per es il prezzo dei prodotti e favori re u
410. si di valle Completamento della Pedemontana La Pedemontana nasce per consentire connessioni dirette tra ambiti territoriali decentrati senza entrare nella conurbazione Torinese FIG 51 La Pedemontana si sviluppa per 152 km 57 km sono coincidenti con la viabilit esistente senza previsioni di nuovo intervento 21 km corrispondono a tratti esi stenti soggetti a potenziamento e 74 km sono relativi a nuovi tracciati L infrastruttura di rilevanza regionale pi volte defi nita nei Piani di settore I e II Piano Regionale dei Trasporti dovr proseguire in direzione nord colle gando Biellese Alto Novarese e sud collegando il Cuneese La realizzazione della Pedemontana si scontrata con la limi tazione degli interventi attuativi a causa anche della politica urbanistica dei Comuni che ha di fatto compromesso il suo asse storico con funzioni e usi urbani incompatibili Il PTC vigente individuava un tracciato in parte rivi sto e superato nell approfondimento relativo alle infra strutture del 2004 che attraversava la Provincia di Torino con lo scopo di collegare il territorio mediante strade esistenti 152 km Allo stato attuale dei 152 km di strade previste per la realizzazione della Pedemontana solo 44 km non hanno subito interven ti mentre ben 108 km sono oggetto di prossima realiz zazione o di tracciati gi in esercizio 128 Il PTC2 persegue il completamento della Dorsale Pedemontana nel tratto di c
411. si restano valide altri dati risulta no invece oggi obsoleti e necessitano di essere aggior nati o integrati D altro canto dalla data della sua adozione 1999 ad oggi la Provincia ha prodotto una serie di analisi e studi di approfondimento ed aggiornamento delle conoscenze riferiti a molteplici tematiche difesa del suolo aree verdi la revisione del Piano territoriale sar occasione per una riprendere in mano i diversi studi e per una loro rilettura critica in un quadro organico di riferimento Agli studi si affiancano i diversi Osservatori vedi Schema di Piano cap 19 http wWww provincia torino it gitac alcuni gi pienamente consolidati altri in corso di definizione che forniscono supporto alla realizzazione all attua zione e al monitoraggio delle azioni del PTC2 non ch le banche dati strumentali ai diversi uffici pro vinciali L aggiornamento del quadro conoscitivo e le relative analisi ambientali dovranno Evidenziare le principali risorse naturali interessa te dal Piano Evidenziare gli assi di sviluppo interessati dal Piano Individuare i punti di forza e di debolezza dell am biente del territorio indagato rispetto alle connessio ni con gli assi di sviluppo Individuare descrivere e valutare gli effetti signi ficativi che l attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull ambiente e sul patrimonio cul turale Individuare descrivere e valutare le ragionevoli alternative c
412. sistemi antropici agricoltura foreste ecosistemi naturali turismo alpi no stabilit dei versanti sicurezza delluomo e dei Ci ampiamente documentato ad esempio nell Area metropolitana di Milano 27 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE suoi manufatti produzione di energia e possibilit di sviluppo futuro del territorio Gi oggi l estinzione in atto di diverse specie attribui ta al riscaldamento globale Sulle Alpi si prevede nel corso del XXI secolo una sensibile riduzione della biodiversit con il 50 circa delle specie viventi minacciate di estinzione Ad aggravare la crisi potr contribuire la carenza di energia fossile che oggi alimenta la produzione di fer tilizzanti e fitofarmaci indispensabili a garantire eleva te rese dei raccolti Un altra minaccia sebbene non direttamente rivolta alla Provincia di Torino data dall aumento dei livelli marini all inondazione delle coste pi popolose e alla diminuzione di spazi vivibili potrebbe seguirebbe un incremento della conflittualit a livello globale Le variazioni del clima e del regime delle precipitazio ni l innescarsi di fenomeni di dissesto idrogeologico la perdita di produttivit agricola alterazione delle catene alimentari a cui si aggiunge la pressante ricer ca di nuovi giacimenti di fonti energetiche fossili e materie prime sempre pi scarse introducono uno scenario futuro che
413. sse alle congiunture economiche ma una gestione pi attenta del settore messo in relazione alla tutela ed alla ricerca della qualit territoriale non pu che sortire effetti di maggior rilievo efficacia e conti nuit nel tempo il riuso di aree compromesse ed abbandonate il recupero del patrimonio edilizio di qualit storica anche quando non aulica i centri sto rici rurali ad esempio i villaggi inglobati dalla citt la sostituzione del patrimonio edilizio obsoleto solo per indicare esempi di azione consente al settore di ope rare ed alla collettivit di conservare un patrimonio scarso e finito come il territorio La qualit territoriale come fattore di sviluppo non pu essere quindi solamente uno slogan ma diviene una vera e propria politica da perseguire attra verso numerose linee d azione perch la qualit terri toriale non da confondere con la semplice qualit dell ambiente naturale ma va perseguita su pi fronti e in tutte le politiche per Il sistema insediativo Quaderno Trasformazioni territoriali della Provincia di Torino Marzo 2009 Il sistema delle aree libere e le aree naturali Il sistema delle connessioni infrastrutturali materiali ed immateriali Le pressioni antropiche e le risorse naturali aria acqua suolo Il rischio idrogeologico e la diesa del suolo e naturalmente nel sistema complesso delle rela zioni che si determinano nella ricerca della qu
414. ssono essere definiti indirizzi volti al controllo dell inquinamento a migliorare la qualit dei corpi idrici superficiali e sotterranei a tutelare le risorse e le riserve idriche e alla riduzione dei consu mi prediligendo Recupero di efficienza energetica e potenziamen to degli impianti esistenti e recupero di impianti dismessi aumentarne la resa energetica e di dimi nuirne gli impatti ambientali us Adottato con DGP n 881 38525 2008 del 12 08 2008 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Uso plurimo delle acque derivate o derivabili pre stando attenzione a non incidere in maniera cumu lativa sulla risorsa Ricerca di impianti che limitano al massimo l in terruzione della continuit fluviale longitudinale laterale e trasversale e l alterazione del regime idro logico Zonizzazione del territorio che metta in evidenza le aree da salvaguardare In merito agli impianti ad uso idroelettrico za maturata negli anni ha reso evidente la necessit di approfondire il tema della verifica preliminare delle localizzazioni Le maggiori difficolt scaturiscono dalla difficolt di collocare le singole progettualit in una cornice unita ria ed omogenea che descriva in maniera esaustiva e chiara la dotazione territoriale di impianti La verifica puntuale delle interferenze del singolo progetto con l ambiente e con le indicazioni del PTC2 non pu infatti ritene
415. stenibile del territorio della Provincia di Torino attraverso la messa in atto di azioni e strategie multi disciplinari coordinate piuttosto che di entrare nel merito della progettazione vera e propria di interventi edilizi e di trasformazione del suolo in genere Per la scelta delle componenti ambientali verso le quali indirizzare le valutazioni si opera in questa fase una prima selezione che potr essere ridefinita durante il processo di costruzione del PTC2 tenuto conto delle risultanze delle analisi e degli approfondi menti che saranno di volta in volta condotti nonch degli apporti dei diversi soggetti che prenderanno parte alle fasi di partecipazione consultazione e con divisione del documento A partire dall intero spettro delle componenti ambien tali indicate dall allegato VI del d lgs 152 06 smi sono state quindi individuate le componenti ambien tali e di fattori che si presume potranno risentire in maniera significativa delle scelte di Piano tenu to conto degli obiettivi definiti nello Schema di PTC2 e che saranno quindi oggetto di indagine 128 D lgs 152 2006 e smi PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 COMPONENTI ATMOSFERA ACQUA risorse idriche superficiali e sotterranee SUOLO suolo e sottosuolo BIODIVERSIT FLORA E FAUNA PATRIMONIO CULTURALE ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO BENI MATERIALI e ATTIVIT ECONOMICO PRODUTTIVE PAESAGGIO POPOLAZIONE E SALUTE UMANA
416. sto da AIPO e Regione Piemonte mette a disposizione le proprie strutture tecniche consolidando il modello di partenariato gi utilizzato con AIPO e Regione per la progettazione e la realizza zione delle opere necessarie Il modello quello gi sperimentato dopo l alluvione del 2000 con successo sull asta del Chisone nel tratto Ponte di Miradolo Ponte Chisone dove in collaborazione con le Amministrazioni Comunali sono state realizzate insieme alla costruzione di nuovi ponti tutti gli inter venti atti a ripristinare la funzionalit idraulica del torrente ed a difendere abitati ed attivit economiche 18 1 Indirizzi per la revisione del Il PTC prevede di strutturarsi come un piano pro cesso e intendere assumere il ruolo di strumento di attuazione del PAI a livello sovracomunale e a livello di bacino idrografico Obiettivi prioritari PREVENIRE LE SITUAZIONI DI RISCHIO IDROGEOLOGICO E SISMICO DESTINARE L USO DEL SUOLO GARANTENDO LA TUTELA DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI E SOTTERRANEI E SICUREZZA IDRAULICA E SIMICA Strategie generali del PTC2 5 113 RIDURRE LA QUANTIT DI POPOLAZIONE ESPOSTA AL RISCHIO IDROGEOLOGICO ATTRAVERSO LA COSTRUZIONE DI OPERE DI DIFESA E L UTILIZZO CORRETTO DEL TERRITORIO RECEPIRE E AGGIORNARE IL PAI SPECIFICARE E ATTUARE LE NORME DI DIFESA DEL SUOLO PROGRAMMARE ED ESEGUIRE INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO E DELLE INFRASTRUTTURE
417. studi banche dati di settore In par ticolare la Provincia di Torino si dotata di uno strumento conoscitivo utile alla programmazione e pianificazione degli interventi viari denominato Grafo della viabilit Il Grafo fornisce una lettura aggiornata delle strade del territorio pro vinciale classificate sulla base della patrimonialit rete auto stradale in concessione statali non dismesse ANAS regionali di prossimo passaggio alla Provincia provinciali storiche statali acquisite rete stradale a carico dei comuni nonch secondo quattro livelli di percorribilit viabilit di primo livello a scorrimento veloce autostrade e superstrade viabilit di secondo livello con un adeguata percorribilit statali o ex statali interprovinciali e direttrici principali di attraversamento nel Capoluogo viabilit di terzo livello di col legamento sovra comunale principale viabilit di quarto livel lo strade provinciali minori ed alcune strade comunali di collegamento secondario FIG 69 SISTEMA DEI COLLEGAMENTI MATERIALI E IMMATERIALI INTERNET BANDA LARGA Il PTC2 provvede ad aggiornare il quadro della conoscenza attingendo alle banche dati provinciali regionali e agli speci fici studi di settore SISTEMA PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO ARIA E ATMOSFERA Il PTC2 aggiorna il quadro della conoscenza attingendo agli studi e alle banche dati di settore gestite dai soggetti deputa ti sulla b
418. suddividendo il terri torio in tre zone a diversa sensibilit Zona 1 altamente protetta e ad illuminazione limi tata per la presenza di osservatori astronomici di rilevanza internazionale con fascia di rispetto pari ad una superficie circolare con raggio di 5 km con centro nell osservatorio astronomico Zona 2 aree naturali protette e fasce di rispetto dif ferenti in caso di osservatori internazionali 5 km intorno alla zona 1 o osservatori ad uso pubblico 10 km con centro nell osservatorio Zona 3 territorio non classificato nelle precedenti Tra le indicazioni che la Provincia fornisce per la progettazione e la pianificazione dell illuminazione recependo le delimitazioni delle zone sensibili defi nite dalla Regione la strategia di base quella di una progettazione che coerentemente con le finalit a cui deputata garantisca l illumina zione della zone per cui viene prevista evitando di irradiare le aree limitrofe dove la luce non richiesta ad esempio la volta celeste 14 6 Indirizzi per la revisione del PIC Tenuto conto delle competenze settoriali in materia di qualit dell aria rumore elettromagnetismo inquina mento luminoso il PTC2 si pone come strumento di raccordo e verifica di compatibilit delle diverse stra tegie ed azioni messe in atto dagli enti preposti Regione Provincia e richiama al suo interno alcuni elementi di pianificazione di segui
419. t produttive pi significative arrivando a Definire un quadro dello stato di salute e delle dina miche evolutive in atto nei principali ambiti industria li del territorio della Provincia 8 cura di arch E Barone e prof 5 Conti 2000 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Individuare le principali criticit e le maggiori oppor tunit di sviluppo territoriale Supportare la definizione di politiche ed indirizzi per uno sviluppo territoriale che sia al contempo compa tibile con le esigenze di tutela dell ambiente nel suo complesso Il PTC2 individua inoltre un meccanismo di monito raggio del sistema produttivo provinciale e dell attua zione del PTC2 anche attraverso l attivit di istrutto ria delle varianti ai PRG e delle relative VAS 11 2 1 settore agroforestale In Provincia di Torino la ruralit tradizionalmente intesa bassa densit abitativa ampia superficie a verde alta occupazione agricola non esiste Il territorio esprime invece un articolato tessuto di attivit economiche che interagiscono varia mente e talvolta in modo conflittuale tra loro e con la maglia dello spazio territoriale In questo gioco il rapporto citt campagna si esprime in forme varie e talvolta innovative Il sistema agricolo Nel 2000 il suolo coltivato in Provincia di Torino pari a circa 260 000 ettari Le aree occupate da coltu re legnose e prati permanenti si contraggon
420. ta eccezione per Torino dato dal caso di Ivrea dove stata proprio la Provincia di Torino a promuovere l iniziativa del Piano Strategico del Canavese in un territorio che ha mantenuto nonostante la congiuntura di crisi potenzialit e capacit reali di sostenere un rilancio economico e sociale basato sugli assetti pro duttivi consolidati sulla diversificazione economica e su risorse strategiche capaci di integrare e rinnova i beni competitivi del territorio Un esperienza analoga stata avviata col Piano Strategico per il territorio interessato dalla linea ferroviaria ad Alta velocit Alta capacit Torino Lione nella trat ta da Settimo al confine francese D altro canto la logica della pianificazione strategica ascendente per macroaree stata promossa anche dalla Regione Piemonte attraverso il bando Progetti territoriali integrati PTI che ha stimolato il territo rio affinch si aggregasse sulla base di una vision di sviluppo condivisa Dalle dodici candidature presenta te per la Provincia di Torino sono emersi spunti utili per l orientamento delle politiche a sostegno delle atti vit produttive tutto il territorio esprime necessit simili in termini di infrastrutturazione specie legata alla banda larga di innovazione soprattutto per favorire la ricerca e sviluppo ed il trasferimento tec nologico nelle PMI e anche in termini di compatibi lit e sostenibilit ambientale in particolar modo energe
421. tazioni quello della disponibilit di risorsa idrica sulla quale il territorio della Provincia ha sempre potuto contare basti ricordare lo sviluppo industriale del 1800 lungo l asse della Dora Riparia le cui acque erano la principale forza motrice o l idroelettrico nelle valli alpine Se considerazioni a lungo termine risulterebbero azzardate certamente a breve e medio termine la situazione delle falde acquifere si presenta critica Il fenomeno di abbassamento della falda dovuto all attuale crisi idrica solo parzialmente e local mente compensato da una minore richiesta del com parto produttivo de industrializzazione nelle aree di pianura oltre ai problemi delle piene particolare attenzione deve essere rivolta alla rete di canali artifi ciali che progettati perlopi per scopi irrigui svolgo no ormai un ruolo importante nello smaltimento dei deflussi superficiali in occasione di precipitazioni intense Questo fenomeno recente nelle sue attuali dimensioni probabilmente amplificato dagli effetti del processo di industrializzazione di molte aree produttive soprattutto grandi realt industriali degli anni 60 e 70 che ha prodotto notevoli risalite dei livelli di falda dei primi acquiferi La minore disponibilit di acqua potrebbe condurre a significative modifiche nel suo uso nei settori agri colo idroelettrico e turismo Se negli alvei fluviali principale sede di derivazioni per uso idroelettrico e
422. te ma energetico mediante un confronto con gli uffici tecnici e gli strumenti di settore SISTEMA ECONOMICO TURISMO Il PTC2 individua un meccanismo di monitoraggio mediante un confronto con gli uffici tecnici e gli strumen ti di settore SISTEMA ECONOMICO COMMERCIO La verifica del raggiungimento dell obiettivo del PTCP2 si avvarr anche della attivit istruttoria per espressione di pareri di conformit al PTC2 nell ambito delle procedure di variante ai PRGC FUNZIONI SPECIALIZZATE Il PTC2 individua un meccanismo di monitoraggio dell attua zione del Piano mediante il confronto con gli uffici tecnici e gli strumenti di settore TRASORMAZIONI TERRITORIALI STRATEGICHE Il PTC2 individua un meccanismo di monitoraggio dell attua zione del Piano mediante il confronto con gli uffici tecnici e gli strumenti di settore Inoltre ad integrazione del catalogo di progettazioni in corso di predisposizione per ogni intervento realizzata una sche da riassuntivo al fine di monitorare le gradi trasformazioni in atto sul modello della scheda a lato PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 di Torti sona delle ri Riperazioni OOR all angolo tra come Paban corn fiwa e agis spor k in pesci di abe cime pe rim potenza peri CI MW kemit pernet di inieriscuiiare uberior vo bametre di 9 milices apoda ni popolziose ciro
423. te della Regione relativamente alle autorit con competenze ambientali da coinvolgere nella fase di VAS si indi viduato un elenco di soggetti da consultare sulla base delle previsioni normative e regolamentari per vazione del Piano tenuto conto degli specifici conte nuti del Piano dei potenziali impatti sulle componen PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ti ambientali e dell ambito di influenza dello stesso ENTE Provincia di Torino ATO R ATO A Comunit Montane Regione Piemonte Enti gestori delle Aree protette nazionali regionali provinciali ARPA PIEMONTE Tutti i settori Provincia Torino Autorit d Ambito n 3 Torinese Ambiente 2 Di seguito si riporta la proposta di individuazione delle Autorit con competenze ambientali e dei soggetti por tatori di interessi diffusi in materia ambientale COMPONENTI AMBIENATALI Tutte le componenti ambientali Rifiuti Acque Tutte le componenti ambientali Atmosfera e rumore suolo Acque superficiali e sotterranee salute pubblica rifiuti energia radiazioni ionizzanti e non ecosistemi flora e fauna Programmazione strategica politiche territoriali ed edilizia Suolo acque ecosistemi paesaggio beni ambientali Agricoltura Agricoltura zootecnia Trasporti logistica mobilit ed infrastrutture Viabilit ferrovie navigazione interna trasporto pubblico Opere pubbliche difesa del
424. te quasi marginale delle politiche determinanti in materia di salute La promozione della salute chiama piuttosto in campo tutte le politiche pubbliche ambientali trasportisti che scolastiche formative sociali ecc in un azione integrata e sinergica che tenendo insieme diversi sog getti istituzionali territoriali cittadini singoli o in associazione ecc permette il coordinamento delle diverse azioni Esse debbono essere studiate e quantificate nelle loro dimensioni locali per determinarne lo specifico peso nelle diverse situazioni orientando le specifiche politi che territoriali creando sinergia sul territorio facendo convergere gli obiettivi ed integrando e coordinando le diverse azioni Con l r n 18 del 6 agosto 2007 Norme per la program mazione socio sanitaria e il riassetto del Servizio Sanitario Regionale anche in Piemonte i Piani e Profili di Salute PePS entrano a fare parte dei principali strumenti di programmazione del sistema sanitario inoltre nel mese di ottobre del 2007 stato approvato in Consiglio Regionale il provvedimento che approva il Piano Socio Sanitario Regionale che ha come obiettivo non solo la programmazione degli interventi in mate ria sanitaria bens una vera e propria riorganizzazio ne di tutta la sanit piemontese Il PePS un modello partecipato di programmazione intersettoriale sul tema della salute strumento con cui la comunit locale a livello distrettuale definisce i
425. tecnica di pro muovere nella Regione assieme alle istituzioni loca li la creazione di un distretto tecnologico del settore Per fronteggiare le condizioni economiche avverse la Commissione Europea ha presentato un piano comune euro peo European Economic Recovery Plan come guida per l a dozione di misure nazionali Il Governo Italiano ha adottato il 29 novembre 2008 un decreto anticrisi che ruota intorno a circa 40 miliardi di euro di risorse cos ripartiti 6 miliardi per il sostegno alle persone e alle imprese 16 miliardi per il finanziamento delle infra strutture anche con strumenti di project financing 8 miliardi stimati per ammortizzatori sociali 10 miliardi stimati per il finanziamento alle imprese attraverso l emissione di bond bancari in funzione anti crunch PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 La parte di queste risorse che erano gi iscritte nel bilancio sono state ri orientate in una logica anticrisi Il decreto inol tre ha operato un sostanziale timeout dei meccanismi di spesa pubblica concentrandone i flussi su due direzioni prin cipali con la creazione di due fondi di bilancio Un fondo infrastrutturale mirato a finanziare tanto le grandi infrastrutture per la cui attuazione si prevede una radicale velocizzazione procedurale amministrativa quan to per le infrastrutture pi piccole cui si assegna una fun zione di stimolo diretto all economia Un fondo sociale mirato
426. temi separati Tale politica avr ricadute sia di natura paesaggistico percettiva che di natura paesaggistico ecologica In tale senso va quindi interpretata la riproposta di obiet tivi per lo pi gi presenti nel PTC vigente L integrazione delle tematiche paesaggistiche all inter no dell attivit di pianificazione territoriale consentir di promuovere anche una cultura progettuale in grado oltre che di salvaguardare anche di costruire paesaggio ST A12 ST A13 ST M9 AGGIORNARE L OSSERVATORIO SULLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI CONSUMO DI SUOLO SVILUPPARE L OSSERVATORIO SULLE TRASFORMAZIONI DELLE SUPERFICI FORESTALI MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO E DELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE Il PTC2 prevede di aggiornare il proprio quadro cono scitivo in riferimento a strumenti studi banche dati di settore Il PTC2 individua un meccanismo di monitoraggio del l attuazione del Piano rispetto agli obiettivi definiti ed in particolare rispetto all attuazione della rete ecologi ca provinciale anche attraverso l attivit di istruttoria delle varianti ai PRG e delle relative VAS PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 SISTEMA DEI COLLEGAMENTI MATERALI ED IMMATERIALI L esistenza di una efficiente rete infrastrutturale stradale e ferroviaria condizione indispensabile per lo sviluppo sociale economico e culturale della comunit laddove carente essa contribuisce
427. teri specifici per la verifica preliminare delle localizzazioni degli impianti idroelettrici ST A22 ST M18 AGGIORNARE IL QUADRO DELLA CONOSCENZA MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC aggiorna il proprio quadro conoscitivo e attiva il monitoraggio del Piano facendo riferimento agli studi e alle banche dati di settore e alle strutture tecniche preposte al rilascio delle autorizzazioni agli impianti 120 168 17 Salute pubblica e PePS La salute un bene comune oltre ad essere un diritto inalienabile di tutti i cittadini a prescindere dalle con dizioni sociali individuali e interesse della collettivit In questo senso salute non semplicemente assenza di malattia ma piuttosto lo stato di completo benesse re fisico mentale e sociale delle donne e degli uomini che formano la comunit di riferimento D altra parte la produttivit e la prosperit eco nomiche dipendono da una popolazione in buona salute il numero di anni durante i quali la popolazione vive in buone condizioni di salute rap presenta un fattore di crescita economica importan te mentre i costi legati ai problemi sanitari sono un onere reale per la societ Le spese sanitarie dovreb bero quindi innanzitutto assumere la forma di inve stimenti nella prevenzione al fine di tutelare la salu te della popolazione Coerentemente i costi finalizzati ad un aumento della salute dei singoli e della popolazione sono riconducibili alla logica d
428. tero bacino di riferimento e degli ecosistemi alveo sponde aree perifluviali nonch di tutti quegli aspetti che possono ragione volmente influenzare il corpo idrico superficiale e sot terraneo Altri elementi che entrano nel definire le azioni per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento e sal vaguardia della risorsa acqua riguardano la compati bilit degli usi l organizzazione gestionale i com portamenti sociali gli aspetti culturali legati all ac qua ed al suo utilizzo Obiettivi prioritari MIGLIORARE LA QUALIT DEI CORPI IDRICI CONSERVARE E MIGLIORARE L INTEGRIT ECOLOGICA DELLE FASCE FLUVIALI E RICOSTRUIRNE I PAESAGGI UTILIZZARE IN MANIERA RAZIONALE LA RISORSA IDRICA IN PARTICOLARE SE DESTINATA AL CONSUMO UMANO GOVERNANCE DEI TERRITORIO FLUVIALI Strategie generali del PTC2 PROMUOVERE LA PARTECIPAZIONE DELLE COMUNIT LOCALI ALLE SCELTE DI SVILUPPO E GESTIONE DEL TERRITORIO CONTRATTI DI FIUME DI LAGO PROGETTI STRATEGICI A SCALA SOVRACOMUNALE INTEGRANDO QUALIT AMBIENTALE SICUREZZA DEL TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE REALIZZARE UNA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE RIPRISTINARE E CONSERVARE UNA PERCENTUALE MINIMA DI AREE AD ELEVATA NATURALIT E DI PREGIO AMBIENTALE INDIRIZZARE I PRG PER LA RAZIONALIZZAZIONE DEL L USO DELLE ACQUE E PER IL CORRETTO USO DEL SUOLO PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 SOSTENERE UNA POLITICA COORDINAT
429. ti gli enti locali ed i soggetti economico sociali del territorio della Provincia cui il documento sar sottoposto per la consultazione Antonio Saitta Presidente della Provincia di Torino Giorgio Giani Assessore alla Pianificazione Territoriale PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Indice I Introduzione ragioni e contenuti della revisione del PIaNO 9 II Il quadro normativo e pianificatorio di riferimento 14 1 Legislazione e pianificazione regionale 14 2 Slrunturd e formazione Jel PIANO aio 15 3 lo sviluppo sostenibile e Valutazione ambientale strategica 20 III Problematiche emergenti trasversali iiiiiiiii 22 4 CONGIUMU rAlS 22 5 01 269 EAEE 23 6 Processi di trasformazione e di utilizzo della risorsa territorio e CONSUMO di SUOLO 28 IV Dal PTC al PTC2 indirizzi per il governo del territori0 32 7 nguadiamento Territoriale ippica iaia el A aa 32 1 le Caratteristiche GEMOGIARChe scri 34 7 2 e EE 3
430. ti riguardano la costruzione del sistema autostradale e la tangenziale L economia italiana nella crisi globale Assetti internazionali politiche economiche competitivit del Paese e reazione delle imprese Centro Studi Confindustria Scenari Economici n 4 Dicembre 2008 116 di raccordo peraltro ormai satura a cui si sono affiancati una serie di potenziamenti della rete per la maggior parte realizzati o in avanzata fase di studio o in via di esecuzione Ad oggi nonostante la notevole estensione la rete stradale si mostra ancora inadeguata soprattutto in alcuni punti ormai prossimi alla saturazione ci si registra in corrispondenza dei nodi principali per la sovrapposizione del traffico a media e lunga percor renza con il traffico locale e urbano Situazione al 2009 Rete Autostradale 362 km 230 km 3 178 km Rete di Strade Statali e Superstrade Rete di Strade Provinciali Rete ferroviaria e sistema di trasporto pubblico Nella Provincia e torinese il sistema del trasporto pubblico non ha registrato negli ultimi venti anni modificazioni tali da riformare la strut tura dell offerta e conseguentemente da determi nare sensibili spostamenti di utenza dal mezzo privato al mezzo pubblico anche se vanno certa mente sottolineati positivamente interventi di razio nalizzazione dell esercizio o di miglioramento del rapporto fra domanda ed offerta Al contrario a fronte di un quadro in
431. tica degli insediamenti produttivi 6 Il testo definitivo del Piano Strategico del Canavese stato presentato il 1 10 2007 al BioIndustry Park di Collaretto Giocosa S La Provincia ha avviato ad aprile 2008 la procedura negoziata per l elaborazione del Piano strategico 95 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 13 6 Indirizzi per la revisione del PIC Obiettivi prioritari COSTRUIRE ED ATTUARE UN PIANO STRATEGICO PROVINCIALE GENERALE GOVERNARE LE SPINTE SPONTANEE DERIVANTI DAI GRANDI PROGETTI DI TRASFORMAZIONE TERRITORIALE VERIFICANDO GLI IMPATTI INDOTTI SUL SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE E DEGLI INSEDIAMENTI E LA LORO COERENZA E CONDIVISIONE IN SEDE DI AMBITO SOVRA COMUNALE INSERIRE I GRANDI PROGETTI DI TRASFORMAZIONE TERRITORIALE IN UN PROCESSO CONTINUO DI PROGETTAZIONE STRATEGICA DEL TERRITORIO PROVINCIALE INTEGRANDO IN TALE STRUMENTO I PERCORSI DI PIANIFICAZIONE GI AVVIATI PS TERRITORI INTERESSATI DALLA LINEA AD A C TORINO LIONE AGENDA STRATEGICA DEL CHIERESE P S DEL CANAVESE AGGIORNARE L OSSERVATORIO DEI GRANDI PROGETTI DI TRASFORMAZIONE TERRITORIALE PROPOSTI DAI DIVERSI ATTORI ECONOMICI E O DALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI ST M8 MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO 24 COSTRUIRE ED ATTUARE UN PIANO STRATEGICO PROVINCIALE GENERALE La Provincia di Torino si pone quale obbiettivo genera le lo sviluppo equilibrato del territorio an
432. tivamente l efficacia dell operato dell a zione amministrativa Il sistema informativo territoriale proinciale si con solidato ed arricchito nel tempo sia con l acquisizione che con aggiornamento di numerose basi cartografi che ultima in ordine di tempo l ortofotocarta digitale facendo propri studi ed analisi territoriali prodotti dalla Provincia e da altri enti locali promuovendo la realizzazione di strumenti specifici per l elaborazione dei dati geografici e ancora gestendo in forma unifica ta le banche dati e gli osservatori territoriali e inte grandoli con informazioni provenienti da servizi inter ni all Ente e o messi a disposizione da altri enti Il patrimonio informativo provinciale strutturato in osservatori intesi come momento organizzato di studio analisi e controllo di un determinato feno meno argomento o tema strumento di gestione e conservazione di una base informativa definita dalle esigenze che derivano dai flussi informativi dell Ente e che costituisce il sistema della cono scenza a supporto dei processi decisionali La struttura operativa Servizio Gestione Informazioni Territoriali Ambientali e Cartografiche GITAC ed i flussi informativi garantiscono l aggiornamento conti nuo degli i osservatori che forniscono la misura della trasformazione e dei cambiamenti in atto accompa gnati da verifiche e monitoraggio continui 177 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE D
433. tivi di settore quali Variante al PTC in materia di stabilimenti a rischio di incidente rilevante approvata con dCP n 198 332467 del 22 05 2007 e in attesa di approvazione definitiva da parte della Regione Piano delle attivit estrattive provinciali PAEP approvata con dCP n 198 332467 del 22 05 2007 e in attesa di approvazione definitiva da parte della Regione PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Piano paesaggistico della Collina di Pinerolo adot lizzate in via di realizzazione o ipotizzate all analisi tato con dGP n 622 590753 in data 05 06 2007 delle nuove opportunit e criticit acquisito il parere di conformit con il PTR espresso il Ne Febbraio 2008 stato predisposto il documento RESI 2009 GALE provincia Verifica dello stato di attuazione del PTC vigen le definitiva di te attraverso il quale si proceduto ad una analisi critica quali quantitativa della capacit che il PTC di Nel luglio del 2005 l Amministrazione provinciale ha raggiungere gli obiettivi dichiarati Le risultanze di tale delineato le prime considerazioni propedeutiche ad lavoro hanno prodotto una serie di spunti e proposte avviare un processo di aggiornamento e adeguamento utili per orientare il processo di revisione del Piano in del PTC Tra Luglio del 2007 e Marzo 2009 i diversi un ottica di sempre maggiore efficienza efficacia e Assessorati della Provi
434. to fabbricazione di macchine per uffi cio elaboratori e sistemi informatici lavora il 12 5 del totale degli addetti al settore infine un 18 delle imprese ICT torinesi si divide fra industria dei contenuti editoria produzioni cinematografiche etc e comparto delle telecomunicazioni La crescente importanza del settore ICT a Torino testimoniata dall aumento del numero di imprese che fra il 2000 e il 2006 hanno registrato un 26 con tro una crescita complessiva del tessuto imprendito riale Provinciale dell 8 8 E da sottolineare lo stretto legame tra diffusione su tutto il territorio Provinciale delle realt imprenditoriali tecnologicamente innovati ve e rapporti con il mondo dei centri di ricerca univer sitari e non esempio emblematico dato dal settore delle biotecnologie che sta evolvendo fortemente nel l area Canavesana anche grazie al BioIndustry Park di Colleretto Giacosa Caratteristica peculiare di questo tipo di imprese riguarda la ricerca di spazi localizzativi grazie alle nuove tecnologie e a sistemi di produzione sempre pi sofisticati le esigenze dimensionali e quindi di localiz zazione delle imprese profondamente mutato nella direzione di una sempre maggiore attenzione ai servi zi sia in termini di quantit ma anche di qualit piuttosto che all ampiezza delle superfici in una con tinua ricerca di integrazione con le funzioni della citt di flessibilit e di efficienza
435. to offrendo dunque agli enti locali alle Associazioni di categoria alle forze economiche alle associazioni ambientaliste e ai diversi soggetti porta tori di interesse gli strumenti per partecipare in modo informato alla discussione e per incidere dunque nel processo di pianificazione La documentazione predisposta per l avvio della Revisione del PTC si compone dunque di 180 Schema di Piano e Rapporto preliminare al Rapporto ambientale Allegato I Tabella di sintesi obiettivi strategie gene rali Allegato II tavola 1 Schema strutturale delle infrastrut ture per la mobilit Allegato III tavola 2 Schema strutturale delle principa li componenti antropiche e naturali La Rapporto preliminare al Rapporto ambientale redatto ai sensi dell art 13 del decreto legislativo n 152 2006 e smi il documento attraverso il quale la Provincia entra in consultazione con la Regione e con gli altri soggetti competenti in materia ambientale al fine di definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da inserire nel successivo Rapporto ambientale che accompagner il progetto preliminare di Piano territoriale tenuto conto dei possibili impatti significativi dell attuazione del PTC2 I principali temi di analisi contenuti nella relazione sono approfonditi nei Quaderni tematici gi pubbli cati come contributo alla redazione del PTC2 Trasformazioni territoriali della Provi
436. to sintetizzati considerato anche quanto previsto dal nuovo Piano territoriale regionale Obiettivi prioritari MIGLIORARE LA QUALIT DELL ARIA RIDURRE L ESPOSIZIONE DELLA POLAZIONE A LIVELLI ACUSTICI CRITICI RIDURRE L ESPOSIZIONE DELLA POLAZIONE AD ALTI CAMPI ELETTROMAGNETICI 1 Ad es Piano di Assetto Idrogeoloico PAI Piano di tutela delle acque PTA Piano delle attivit estrattive provinciale PAEP Variante al PTC in materia di aziende a rischio di incidente rilevante 144 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 RIDURRE L INTERFERENZE TRA ATTIVIT OB36 ANTROPICHE E HABITAT NATURALI SENSIBILI MIGLIORARE LA QUALITA DELL ARIA LIMITARE LE EMISSIONI E I FATTORI CHE CONCORRONO ALL EFFETTO SERRA E ALL AUMENTO Il miglioramento della qualit dell aria rappresenta DI CALORE uno dei primari obiettivi di sostenibilit ambientale che necessitano azioni locali volte a raggiungere i livel li richiesti dal Protocollo di Kyoto e le riduzioni dei valori delle emissioni atmosferiche inquinanti cos come indicato dall Unione europea Successivamente alla definizione dei tre parametri principali per i quali si rilevano superamenti significa tivi dei limiti NO PM10 il PTC2 tenuto conto delle competenze della Provincia di Torino e delle ela borazioni e valutazioni di settore individua strategie e azioni in accordo con le politiche e gli strumenti di PROMUOVERE AZIONI MIRATE AD U
437. to ai livelli del 1990 entro il periodo 2008 2012 Nella distri buzione degli impegni tra i Paesi dell UE l Italia si fatta carico di una riduzione pari al 6 5 Il Protocollo prevede accordi negoziali e l impiego di sink pozzi di carbonio per la riduzione del bilan cio netto nazionale delle emissioni di gas serra ci significa che le emissioni e gli assorbimenti di CO2 e di altri gas serra risultanti dalla costituzione di nuove foreste afforestazione riforestazione e dalla conver sione delle foreste in altre forme d uso del suolo defo restazione possono essere contabilizzati nei bilanci nazionali delle emissioni e degli assorbimenti di gas serra purch soddisfino il requisito di addizionalit ovvero abbiano avuto luogo dal 1990 e siano stati intenzionalmente causati dall uomo Nel primo periodo di impegno l Italia prevede di utiliz zare oltre che l afforestazione e la riforestazione la sola gestione forestale escludendo la rivegetazione e la gestione dei suoli agricoli dei prati e dei pascoli L Italia che presenta una situazione particolar mente critica dove le emissioni di gas serra sono aumentate anzich diminuire potr contabilizza re crediti di carbonio nel proprio bilancio nazio nale delle emissioni per un valore pari a 10 2 Mt 2 Da ci deriva l importanza delle meto dologie di gestione forestale che dovranno essere valutate anche dal punto di vista del Protocollo
438. tori tecnologicamente innovativi Occorre inoltre ancora intensificare e mettere a sistema le molte iniziative create negli ultimi anni orientando e coordinando verso questa direzione le risorse degli enti locali e dei programmi nazionali e comunitari al fine di massimizzare i risultati 7 RIEQUILIBRARE IL RAPPORTO CAPOLUOGO TERRITORI ESTERNI BLOCCANDO LO SCIVOLAMENTO VERSO VALLE DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI Da una prima analisi delle dinamiche spaziali evoluti ve del sistema produttivo Provinciale e delle nuove tendenze localizzative emerge un generale scivola mento verso valle con concentrazioni sempre mag giori di insediamenti economici in aree facilmente accessibili ben connesse con il Capoluogo con tutto ci che questo comporta in termini sia di spopolamento del territorio e di eccessiva concentrazione urbana sia di qualit della vita per le persone obbligate a muoversi quotidianamente per raggiungere il proprio posto di lavoro quindi necessario evitare che il rapporto con la Citt si squilibri in senso gerarchico e lo scivolamen to si traduca in una localizzazione Torinocentrica D altra parte il legame fra sviluppo economico di un territorio e accessibilit una realt dimostrata ma se la crescita economica diffusa si lega alla presenza di infrastrutture che rendono appetibili porzioni di ter ritorio altrimenti meno attrattive rispetto ai grandi centri ci non deve tradursi
439. toriali este si allargando in un settore segnato da scarsit di offerta il campo dei potenziali beneficiari Integrazione delle politiche di pianificazione territo riale e urbanistiche con quelle sociali sia sul versan te concettuale sia su quello progettuale e operativo favorendo iniziative di social housing in partnership tra soggetti pubblici e privati per la realizzazione di alloggi con un integrazione di funzioni e di attivit complementari rispetto alla casa servizi alla perso na inserimento lavorativo formazione etc ten dendo a colmare l attuale assenza di politiche per l accompagnamento sociale in ingresso ed in uscita dagli alloggi di edilizia residenziale pubblica ERP classica 50 OB2 ASSUMERE NEI PRG IL METODO DI VERIFICA PREVENTIVA PER UNO SVILUPPO INSEDIATIVO RESIDENZIALE GIUSTIFICATO Condizione necessaria per governare la domanda resi denziale l assunzione del metodo di verifica preven tiva ovvero Fase 1 verifica dell appartenenza ai nuovi sistemi di diffusione urbana definiti dal PTC2 da intendersi come luoghi preferenziali di un giustificato sviluppo insediativo Fase 2 individuazione e riconoscimento della tipologia di domanda abitativa presente sul territorio sociale turistica etc sulla base dei dati prodotti dall Osservatorio provinciale sul sistema insediativo Fase 3 verifica della quantit di suolo consumato pregresso riferimento ai dati prodotti
440. torinesi nonostante un incremento del 6 8 del ed un 9 dell import con l estero Le variazioni negative pi rilevanti si registrano nelle zone montane seguite da collina e pianura e sono conseguenza di due tendenze fondamentali ed opposte 8 La pianura registra un lieve incremento della SAU 2 9 Intensa contrazione del numero di aziende in particolare di piccola e media estensione Crescente incidenza delle aziende con oltre 30 ettari di SAU dimensione che appare come la soglia di inversione della tendenza alla riduzione tab 16 L immagine che emerge del settore agricolo provin ciale quella di un agricoltura di pianura tradi zionale intensiva e performante a prevalente indirizzo cerealicolo zootecnico basata su due capisaldi seminativi e zootecnica bovina in partico lare da latte strutturata su un modello ancora for temente condizionato della PAC e molto legata agli impulsi derivanti dalla vicinanza al polo metropoli tano si affiancano nei territori di collina e di montagna situazioni di maggiore debolezza strutturale ma promettenti sotto il profilo quali tativo Si tratta di un agricoltura rafforzata ma al tempo stesso ancora molto legata all intervento pubblico con tutti i problemi ed i rischi connessi e nella quale sono largamente prevalenti le produzioni meno legate alla matrice fisica e culturale del territorio In generale si distinguono chiaramente tre situa
441. torio 20 D altra parte gi nell ormai lontano 1998 la Regione Piemonte si era mostrata lungimirante nel fare propri i principi della direttiva 2001 42 CE introducendo all art 20 e Allegato F della l r 40 del 14 dicembre 1998 Disposizioni concernenti la compatibi lit ambientale e le procedure di valutazione l obbligo per gli strumenti di programmazione e pianificazione quadro di riferimento per scelte territoriali e settoriali di essere accompagnati da una Relazione o Fascicolo di compatibilit ambientale all interno della quale fare confluire i risultati delle valutazioni sugli effetti diret ti ed indiretti dell attuazione del piano su uomo fauna flora suolo e sottosuolo acque superficiali e sotterranee aria clima paesaggio ambiente urbano e rurale patrimonio storico artistico e culturale e sulle loro reciproche interazioni a garanzia della salvaguar dia tutela e miglioramento dell ambiente Le fasi del processo di VAS del PTC2 Come gi sottolineato ad oggi ci si trova ad operare all interno di un quadro normativo in continuo muta mento Se da un lato il d lgs 152 del 2006 smi risul ta pienamente vigente dall altro sono assai scarse le esperienze concrete di VAS riferite a Piani territoriali di coordinamento provinciale Ci premesso indubbio che almeno i principi fondamentali della Valutazione ambientale strategica siano ormai sanciti e condivisi e saranno quindi questi a guidare la re
442. triale degli Anni 70 e 90 calo occupazionale e a seguito delle politiche di decentramento e rilocalizzazione delle atti vit produttive a cui si aggiunge un forte sviluppo del settore terziario si determina un inversione di tenden za A fronte di una crescita delle superfici urbanizzate in termini ormai forzatamente molto ridotti e di un ulteriore mite incremento demografico si osserva un processo di decentramento dall area torinese Questa situazione diventa generalizzata nel decennio succes sivo 1990 2000 quando anche a livello provinciale si osserva per la prima volta una diminuzione della popolazione residente 6 Gli unici saldi ancora positivi si registrano in Valle di Susa 6 nel Canavese 3 e nel Carmagnolese 2 La distribuzione geografica dei nuovi insediamenti risponde ben poco a un disegno regolare o a logiche di espansione ordinata Continue ma in forte frenata sono le dinamiche di accrescimento del reticolo urbano che si sviluppa attraverso un processo di distribuzione con caratte ristiche casuali e disordinate che trova alcune moti vazioni oltre che nel decentramento nella diminu zione del numero di componenti dei nuclei familia ri a fronte di un inalterata dimensione degli spazi occupati nonch nella richiesta di investimento nel campo immobiliare 37 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Fatti salvi pochi casi di completamento di
443. ttata dal Gruppo di lavoro nonch per lillustrazione del quadro delle criticit idrogeologiche del territorio della Provincia di Torino si rimanda al Documento in tema di disse sto idrogeologico e difesa del suolo che sar prossi mamente reso disponibile anche sul sito web della Provincia ovvero ad uno specifico Quaderno di approfondimento del PTC PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Ambiti territoriali di pianura e collinari ___ Comunit Montane Fig 67 Ambiti di riferimento per la costruzione del delle criti cit idrogeologiche del territorio della Provincia Il progetto Manutenzione del territorio delle aree montane In seguito alla Prima Conferenza sulla manutenzione del territorio tenutasi a Torino il 9 marzo 2001 emer sa la necessit di realizzare un programma generale pro vinciale di manutenzione del territorio al fine di pianifi care e promuovere azioni coordinate volte ad attuare con continuit la manutenzione ordinaria del territorio inte sa come insieme delle operazioni ripetute nel tempo necessarie per mantenere in buono stato ed efficienza idraulico ambientale gli alvei fluviali in buone condizio ni di equilibrio i versanti ed in efficienza le opere idrau liche e di sistemazione idrogeologica esistenti Per fronteggiare queste necessit la Provincia di Torino ha avviato il Progetto Strategico Manutenzione del Territorio che attraverso un confronto diretto con
444. tti gesto ri associati in forma di consorzi o associazioni stenta ancora a decollare e resta irrisolto il nodo della pro priet privata e delle forme pi appropriate per un suo ingaggio e coinvolgimento anche se numerose inizia tive sono in atto in questa direzione Un altro fattore di rilevante importanza per un razio nale ed efficiente utilizzo dei boschi rappresentato dalla viabilit di servizio la cui situazione non oggi favorevole in particolare nelle aree montane L indice QS che esprime la percentuale di boschi destinati a gestione attiva serviti da viabilit ha valori spesso infe riori al 70 il che esprime una forte necessit di PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 adeguamento e realizzazione di viabilit forestale nell ambito dello sviluppo della gestione attiva Per quanto concerne la funzione pi propriamente produttiva del sottore forestale le filiere legno da opera e legno energia hanno assunto un profilo ana logo poich la prima si progressivamente indebolita mentre la seconda ha visto uno sviluppo legato alla realizzazione di numerosi impianti di riscaldamento alimentati con biomassa legnosa Sta assumendo inoltre una certa importanza nel ter ritorio provinciale l introduzione di sistemi di certifi cazione della gestione forestale sostenibile PEFC e FSC che attestano la rispondenza delle forme di gestione boschiva a determinati requisiti di sosteni
445. ttibi lit per un opera di riordino e risanamento dell area I livelli di campo rilevati in prossimit delle stazioni radio base sono minori rispetto a quelli rilevati in prossimit dei trasmettitori radio tv perch le poten ze utilizzate sono inferiori 143 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Nella Citt di Torino nonostante l elevato numero di stazioni l impatto ambientale non significa tivo come si evince dai livelli di campo misurati nel monitoraggio che dimostrano un rispetto dei limiti imposti dalla normativa vigente 14 5 Inquinamento luminoso Secondo quanto previsto dalla legge regionale 31 2000 Disposizioni per la prevenzione e lotta all inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energeti che la Provincia di Torino ha approvato nel 2004 le Linee guida per la prevenzione e la lotta all inqui namento luminoso ed il corretto impiego delle risor se energetiche allo scopo di orientare i Comuni alla preparazione dei Piani Regolatori dell Illuminazione PRIC nonch fornendo indicazioni in merito all illumi nazione stradale urbana e decorativa Fig 60 Modello dello Skyglow per l Italia Cinzano Falchi Elvidge Baugh 1971 Nel 2005 anche la Regione Piemonte ha approvato le proprie Linee guida definendo strategie criteri iter progettuali tecnologie per la limitazione ed il control lo dell inquinamento luminoso e
446. ttore con una progressiva con trazione dell importanza dell economia forestale rispetto agli altri comparti dell economia locale Ne consegue la diminuzione delle superfici boschive gestite e la perdita di addetti su tutta la filiera in particolare nel settore della prima lavorazione Il Piano Strategico Nazionale per lo sviluppo rurale 2007 2013 mira a garantire la coerenza strategica tra i piani comunitari nazionali e regionali nonch il raccordo strategico e finanziario tra gli strumenti di sviluppo rurale la PAC e le politiche di coesione sulla base di tre obiettivi generali del sostegno comunitario allo sviluppo migliorare la competitivit del settore agricolo e forestale valorizzare l ambiente e lo spa zio rurale attraverso la gestione del territorio miglio rare la qualit della vita nelle zone rurali e promuo vere la diversificazione delle attivit economiche Il Programma di sviluppo rurale 2007 2013 PSR prevede le strategie di intervento e le misure di attua zione in coerenza con gli Orientamenti strategici comu nitari OSC e nazionali per lo sviluppo rurale e una maggiore finalizzazione degli interventi Assumono particolare interesse dal punto di vista socio economi co gli assi I Miglioramento della competitivit del set tore agricolo e forestale II Miglioramento dell ambien te e dello spazio rurale e IV Attuazione dell approccio Leader Il PSR 2007 2013 evidenzia inoltre le seguenti
447. tuazione del Piano avverr attraverso il Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti e l Osservatorio dei rifiuti provinciale PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI AZIENDE A RISCHIO RILEVANTE Per consentire il monitoraggio dell attuazione della Variante al PTC previsto che i Comuni trasmettono alla Provincia Gli elaborati tecnici RIR e gli esiti delle valutazioni di compa tibilit territoriale ed ambientale che hanno condotto all e sclusione della presenza o della localizzazione di nuovi stabi limenti L elenco dei casi di appartenenza ad una delle particolari categorie individuate dalla Variante e gli esiti delle valutazio ni di compatibilit territoriale ed ambientale PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI SITI CONTAMINATI E BONIFICHE Per il monitoraggio dell attuazione del PTC2 saranno utiliz zate informazioni e banche dati di settore con particolare riferimento a Anagrafe regionale dei siti da bonificare istrut torie provinciali in materia di bonifiche rete di monitoraggio del livello piezometrico della falda superficiale provinciale 220 PRESSIONI AMBIENTALI SALUTE DIFESA DEL SUOLO INFRASTRUTTURE ED IMPIANTI AZIENDE A RISCHIO RILEVANTE Il monitoraggio dell attuazione del Piano avverr facendo rife rimento diretto al Piano delle attivit estrattive al progetto Razionalizzazione dell uso di inerti da cava e prom
448. turali e seminaturali nonch della flora e della fauna selvatiche disciplina le procedure per l adozione delle misure previste dalla direttiva 92 43 CEE Habitat relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche ai fini della salvaguardia della bio diversit mediante la conservazione degli habitat naturali e delle specie della flora e della fauna indica ti negli allegati A B D ed E del regolamento stesso L art 5 del decreto prevede che nella pianificazione e programmazione territoriale si debba tenere conto della valenza naturalistico ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria dei siti di importan za comunitaria e delle zone speciali di conservazione 215 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE A tal fine anche i proponenti di piani territoriali devono provvedere a predisporre uno studio per indi viduare e valutare gli effetti che il piano pu avere sul sito tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo dovr dunque essere predisposta una Valutazione d incidenza secondo i contenu ti di cui all allegato G del dPR volta ad individuare e valutare i principali effetti che il piano singolar mente o congiuntamente ad altri interventi pu avere su p SIC Sic e ZPS Lo Studio di incidenza del piano dovr contenere Tipologie dei azioni e o opere Dimensioni e o ambito di riferimento Complementariet c
449. uale e culturale entro al quale si ritrovano le condizioni basilari perch ove ora insiste una frammentata articolazione insediativa una disparata e difforme presenza di opportunit con separatezze proprie di una citt dispersa possa dive nire una citt equanime per potenzialit produtti va e per consumi compatibili con l ambiente e con lo sviluppo ecologicamente sostenibile La Citt diffusa resta quindi l obiettivo program matico del Piano territoriale di coordinamento provinciale Essa richiede uno sviluppo delle aree periferiche che alla polarizzazione sul Capoluogo tori nese affianchi e intrecci una multipolarit di riferi menti attrattivi di livello provinciale con funzioni e servizi specializzati secondo le vocazioni dei vari poli Per questo il PTC propugna un forte livello di interre lazione di collaborazione e di scambio fra le varie arti colate comunit Tutto ci va sorretto da una innova tiva evoluzione delle comunicazioni materiali e imma teriali nel territorio provinciale Ora il problema della comunicazione materiale dominato dal veicoli a combustione con i quali avviene a grande prevalenza il trasporto di persone e di merci Occorre che si trovino motori e modelli di esercizio dei trasporti ecologici Sono problemi che richiedono inventiva e nuove proposte di produzione industriale che vanno affrontati alla radice attraverso ricerca e sperimentazione ristrutturazioni produttive e inn
450. ualsiasi pericolosa interferenza delle attivit umane sul sistema climatico NATURA E BIODIVERSIT Arrestare la desertificazione e la perdita di biodiversit compresa la diversit delle risorse genetiche AMBIENTE E SALUTE E QUALITA DELLA VITA Contribuire a un elevato livello di qualit della vita e di benessere sociale per i cittadini attraverso il contenimento dell inquinamento e uno sviluppo urbano sostenibile RISORSE NATURALI E RIFIUTI STRUMENTO Garantire una migliore efficienza e gestione delle risorse e dei rifiuti e garantire che il consumo di risorse non superi la capacit di carico dell ambiente Strategia tematica per la protezione del suolo COM 2006 23 1 def Strategia tematica per l uso sostenibile delle risorse naturali COM 2005 670 def Strategia tematica sull ambiente urbano COM 2005 718 def Tema strategia Obiettivi e priorit ambientali RISORSE NATURALI Ridurre gli impatti ambientali negativi prodotti dall uso delle risorse naturali in un economia in espansione decoupling PROTEZIONE DEL SUOLO Garantire l utilizzo sostenibile del suolo prevenire l ulteriore degrado del suolo e mantenerne le funzioni riportare i suoli degradati ad un livello di funzionalit corrispondente almeno all uso attuale e previsto AMBIENTE URBANO 204 Adottare un approccio alla gestione urbana maggiormente integrato e migliorare la qualit dell ambiente urba
451. umento di sup porto al PTC2 in grado di fornire gli elementi necessa ri per intervenire nella correzione degli squilibri del sistema alla scala sovracomunale Il 2 si avvale del supporto dell Osservatorio sulle trasformazioni territoriali dell Osservatorio delle poli tiche urbanistiche degli enti locali Progetto mosaicatu dellOsservatorio sul sistema insediativo residen ziale tenuti in costante aggiornamento a garanzia di un monitoraggio continuo delle trasformazioni e dei principali fenomeni in atto AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 11 Sistema economico La crisi dei mutui immobiliari partita dagli Stati Uniti gi nel 2007 ha dato origine ad uno sconvolgimento mondiale ed in rapida successione ad una profonda crisi economica che dalla fine del 2008 sta interessan do in modo importante anche la Provincia di Torino La crisi economica dall inizio del 2009 si sta veloce mente ampliando come dimostrano i dati sulla Cassa integrazione guadagni ordinaria CIG in vertiginoso aumento 1240 su base annua e la diminuzione degli avviamenti al lavoro 25 nel mese di Gennaio 2009 rispetto allo stesso mese dell anno precedente 11 1 Il settore della manifattura in Provincia di Torino All inizio degli anni 90 sull onda della crisi che stava affron tando il Paese l industria torinese si presentava caratterizza ta da una forte incerte
452. umi sviluppo delle fonti rinnovabili di energia riduzione delle emissioni cli malteranti sostituzione dei combustibili tradizionali con fonti rinnovabili attraverso azioni dirette al patrimonio di propriet Il PTC2 intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi provinciali in materia di energia sulla base di quanto definito dagli strumenti di settore Obiettivi generali RIDURRE LE PRESSIONI SULLE DIVERSE RISORSE AMBIENTALI NEL CASO DI REALIZZAZIONE DI NUOVE INFRASTUTTURE O IMPIANTI MIGLIORARE L EFFICIENZA ENERGETICA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 Strategie generali del PTC2 verifiche e valutazioni dei progetti assoggettati alle procedure di VIA PROMUOVERE L USO DELLE FONTI RINNOVABILI PER Il PTC2 in continuit con quanto definito nel Piano LA PRODUZIONE DI ENERGIA territoriale vigente individua i principali corridoi DEFINIRE CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO E LA infrastrutturali e gli impianti per il trasporto e la LOCALIZZAZIONE DEI NUOVI IMPIANTI CHE SODDISFINO distribuzione dell energia ponendo particolare IL MIGLIORAMENTO COMPLESSIVO DELL ECOSISTEMA attenzione a quelli che sono i criteri localizzativi dei PROVINCIALE L INSERIMENTO PAESISTICO E LA nuovi impianti al fine di verificarne l inserimento nel PRODUZIONE ENERGETICA territorio e limitare le pressioni sulle diverse compo nenti ambientali in particolare suolo paesaggio salute pubblica INDIRIZZARE GLI ENT
453. uoli forestali Il PTC2 intende adoperarsi per dotare la Provincia di uno strumento in grado di produrre stime affidabili circa i quantitativi di CO2 immagazzinati ogni anno dai sistemi forestali nonch circa i volumi di biomassa legnosa che questi rendono disponibile al fine dell utilizzo energetico senza compromettere la sopravvivenza delle foreste cos da fornire un efficace supporto alle decisioni in materia di gestione dei siste mi forestali e pianificazione energetica 0B37 RIDURE L ESPOSIZIONE DELLA POLAZIONE A LIVELLI ACUSTICI CRITICI Il PTC2 afferma la necessit di tutelare la popolazione gli habitat naturali sensibili dall esposizione ad alti livelli acustici Una corretta pianificazione consente infatti di ridurre in modo consistente la propagazione del rumore all interno delle aree edificate e dunque di ridurre la percentuale di popolazione esposta a livelli acustici critici In tal senso il PTC2 si confronta con gli strumenti e gli studi di settore messi in campo dalla Provincia Piani di risanamento acustico Piani di azione Mappature acustiche e con gli strumenti di zonizzazione acu stica comunale Il PTC2 si propone di agire a livello di pianificazione generale sulla localizzazione di infrastrutture ed impianti usi del suolo che rappresentano fattori di criticit in riferimento al tema emissioni sonore par PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 ticolare attenzione rivolta a
454. urbanistiche tanto pi quando queste soffrano di proiezione sul futuro La partecipazione della Provincia alla costruzione delle Agende pu risultare non solo un rafforza CM Alto Canavese CM Dora Baltea CM Canavesana CM Valchiusella CM Valle Sacra e Valli Orco e Soana Comuni di Ivrea Chivasso Caluso Cuorgn Castellamonte Rivarolo C se Pont C se Strambino 94 mento delle iniziative locali ma anche un indi spensabile momento di attuazione e di verifica delle politiche Le Agende possono essere altres intese come strumenti attraverso i quali procedere ad approfondimenti e aggiornamenti tematici e territoriali del Piano territoriale di Coordinamento in quanto partono da una migliore comprensione degli elementi territoriali e socio economi ci e offrono la possibilit di operare su leve e fattori nor mativi finanziari organizzativi che sarebbero preclusi alla singola azione comunale L Agenda strategica del Chierese protocollo sottoscritto nel 2006 con il coinvolgimento della Provincia di Asti ha l obiettivo di condividere un processo di pianificazio ne strategica di area individuando quali temi prioritari di approfondimento la promozione del territorio e la mobilit e finalizzata a delineare scenari di sviluppo di medio termine e ad individuare progetti di contenuto strategico che potessero essere candidati ad una azione di promozione e di verifica di fattibilit L Agenda della Collina Intermorenica a
455. ure Il livello programmatico provinciale appare il pi idoneo a rispondere alle esigenze del com parto del commercio che assume quale ambito territoriale di riferimento il livello sovracomunale articolato e strutturato nelle singole realt comuna li ma non circoscritto alle medesime Con la DCR 24 03 2006 n 59 10831 Modifiche ed integrazioni all allegato A della deliberazione del Consiglio regionale n 563 13414 del 29 ottobre 1999 per quanto riguarda la pianificazione d area vasta della strutture di vendita stato finalmente ricono sciuto il ruolo della Province All art 14 Criteri per il riconoscimento delle localiz zazioni commerciali comma 4b si legge Il riconosci mento delle localizzazioni L 2 avviene previa specifi ca valutazione ex ante degli aspetti economici strut turali territoriali e sociali dell intero Comune nel rispetto dei principi dei riferimenti metodologici ed operativi di cui agli articoli 2 3 e 4 dei contenuti degli articoli della Parte seconda Criteri di programmazio ne urbanistica riferiti al settore commerciale della presente normativa con particolare riguardo agli arti coli 26 e 27 in ordine alla viabilit traffico e compati bilit ambientali Esso inoltre consentito quando non vi sia contrasto con il piano territoriale provinciale vigente purch conforme alla presente normativa di settore e previo parere obbligatorio di tale condizione da parte della provin
456. uropea ex art 11 del Reg Ce 1698 05 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR Proposta modificata e integrata dalle osservazioni della CE del 13 08 07 e della successiva fase di negoziato approvata il 20 11 07 dal Comitato per lo sviluppo rurale di cui all art 90 del regolamento n 1698 05 CE Approvato con decisione n 5944 2007 CE 62 La pianificazione aziendale assimilabile per caratteri stiche al vecchio Piano di assestamento forestale non ha ancora avuto una particolare diffusione tuttavia nei territori particolarmente interessanti dal punto di vista produttivo sono stati redatti Piani aziendali per rilevanti porzioni di territorio generalmente su inizia tiva degli enti di gestione associata delle propriet forestali ai quali spesso sono associati processi di certificazione di gestione forestale sostenibile Attualmente il territorio della Provincia di Torino coperto da 12 Piani forestali territoriali uno per ciascuna delle sue 12 aree forestali per il 40 della superficie boscata non sono prescritti interventi attivi limitandosi al monitoraggio e all evoluzione naturale Il restante 60 si ripartisce tra migliora menti ceduazioni e rinnovazione in fustaia La gestione forestale soffre ancora per l eccessiva frammentazione delle aree la propriet pubblica pari al solo 32 mentre il restante 68 costituito da propriet private o miste Il processo tendente alla costituzione di sogge
457. uzione sostenibili SALUTE PUBBLICA Promuovere la salute pubblica a pari condizioni per tutti e migliorare la protezione contro le minacce sanitarie INCLUSIONE SOCIALE Creare una societ socialmente inclusiva tenendo conto della solidariet tra le generazioni e nell ambito delle stesse DEMOGRAFIA E nonch garantire e migliorare la qualit della vita dei cittadini quale presupposto per un benessere duraturo delle MIGRAZIONE persone POVERT MONDIALE E Promuovere attivamente lo sviluppo sostenibile a livello mondiale e assicurare che le politiche interne ed esterne SFIDE DELLO SVILUPPO dell Unione siano coerenti con lo sviluppo sostenibile a livello globale e i suoi impegni internazionali LIVELLO NAZIONALE Tema strategia CLIMA E ATMOSFERA NATURA E BIODIVERSIT QUALIT DELL AMBIENTE E QUALIT DELLA VITA NEGLI AMBIENTI URBANI PRELIEVO DELLE RISORSE E PRODUZIONE DI RIFIUTI 205 SPECIFICAZIONE DEI CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE LIVELLO REGIONALE Tema strategia Piano programma ARIA Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualit dell aria SUOLO Piano regionale di bonifica delle aree inquinate RISORSE IDRICHE Piano direttore delle Risorse Idriche RISORSE IDRICHE Piano di Tutela delle Acque PTR NATURA E BIODIVERSIT Piano regionale delle aree protette PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Piano territoriale regionale PTR PIANIFICAZIONE TERRITOR
458. va 96 82 CE La Provincia ha quindi predisposto una Variante in tema di stabilimenti a rischio di incidente rilevante piano settoriale e attuativo del PTC adot tata con dCP n 332467 del 22 05 2007 e oggi all e same della Regione per l approvazione definitiva La Variante uno strumento di indirizzo genera le di assetto del territorio di supporto al proces so decisionale e pianificatorio dei Comuni a cui questi ultimi possano riferirsi per attivare le proce dure di riconformazione urbanistica eventualmente necessarie sui loro territori e allo stesso tempo di incentivazione all adozione di processi e strumenti di co pianificazione e concertazione per una gestio ne condivisa del rischio Sul territorio della Provincia di Torino alla data del 15 01 2009 risultano attivi n 31 stabilimenti clas sificati a rischio di incidente rilevante di cui 19 artico li 6 e 12 articoli 6 7 8 L area di pianura vede il concentrarsi della maggior parte delle attivit per ovvie ragioni legate alla geo morfologia del territorio all accessibilit dei siti e alla dotazione di infrastrutture e servizi La quasi totalit degli stabilimenti si colloca in stretta prossimit e talvolta in aderenza ai confini dei Comuni limitrofi ed alcuni di essi si posizionano sul limite di aree protette istituite o in prossimit di corsi d acqua elementi ambientali particolarmente sensibili che potrebbero risentire pesantemente delle conseguenze
459. viare alle problematiche sopra evidenziate 3 RENDERE PI ACCESSIBILI LE AREE MARGINALI E SVANTAGGIATE Alcune zone della Provincia risultano tuttora di diffici le accesso per la limitatezza del sistema viario o per problemi di congestione e inadeguatezza della rete esi stente La popolazione residente in tali zone ha nei con fronti dei servizi delle occasioni di lavoro cultura e di relazione svantaggi reali che aumentano la marginaliz zazione e l isolamento o producono diseconomie allon tanando e o non attraendo attivit produttive e servi zi Viene pertanto assunto una duplice strategia Proporre azioni ed interventi atti a ridurre lo svan taggio diretto o indiretto dei territori marginali in genere montani e o rurali e ad innalzare la qualit della vita dei cittadini che in essi vivono miglioran do l accessibilit Migliorare i servizi di trasporto pubblico nei territori svantaggiati carenti di infrastrutture o servizi ST A14 ST MI0 AGGIORNARE L OSSERVATORIO SU PROGETTI ED INTERVENTI INFRASTRUTTURALI MONITORARE L ATTUAZIONE DEL PIANO Il PTC2 prevede di aggiornare il proprio quadro cono scitivo in riferimento a strumenti studi banche dati di settore In particolare La Provincia di Torino si dotata di uno strumento conoscitivo utile alla pro grammazione e pianificazione degli interventi viari denominato Grafo della viabilit PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE
460. viglianese impe gna i Comuni coinvolti a verificare e garantire la coeren za tra i propri indirizzi programmatici in materia di assetto del territorio valorizzazione delle risorse ambientali e politiche di sostenibilit e gli obiettivi e le strategie definite dal Masterplan della Collina Morenica 13 5 Progetti territoriali integrati La Provincia di Torino ormai da anni anche attraver so l esperienza dei Patti Territoriali ha dimostrato di credere nell importanza di una programmazione con certata fra gli enti capace di delineare gli scenari futuri delle trasformazioni del territorio La logica in cui dovranno continuare ad inserirsi le politiche per il sostegno alle attivit produttive dunque quella della programmazione negoziata e ancor di pi quella della pianificazione strategica per macroaree PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTC2 La pianificazione strategica ascendente che parte dalle esigenze del territorio per delineare gli assi su cui puntare per lo sviluppo un attivit imprescin dibile per la Provincia una vera politica per le atti vit produttive deve avere il proprio presupposto nel l analisi condivisa delle vocazioni tradizionali e delle forze dinamiche driver su cui investire Molti per corsi sono gi stati avviati con il raggiungimento di risultati tali da poter considerare questa metodologia di programmazione un valido modello L esempio forse pi significativo fat
461. vit estrattive PAEP coerente e in coordinamento con gli stru menti di livello superiore DPAE PAI criteri dettati dell AIPO e con il PTC Il PAEP definisce i criteri la definizione delle condi zioni di compatibilit tra le attivit estrattive ed il territorio e l ambiente ricercando gli ambiti a minor impatto e le condizioni affinch le attivit produca no ricadute ambientali positive 16 4 1 Indirizzi per la revisione del PTC IL PTC2 riconferma i principi ispiratori del PAEP sul razionale e ambientalmente sostenibile utilizzo delle risorse al fine di raggiungere un equilibrio otti male tra le politiche di sviluppo economico e quelle di tutela del territorio e quindi anche del suolo In ogni caso nell ambito dell aggiornamento ade guamento del PTC si provveder a ri verificare la piena coerenza tra le norme di attuazione del PAEP 2 Obiettivi prioritari OB49 PRODURRE RISORSE MINERARIE SOLO IN AREE OB5O RIQUALIFICARE LE AREE DI CAVA DISMESSE u7 Adottato dal Consiglio provinciale ai sensi dell art 8 bis 2 della l r 56 77 e smi ed tutt oggi all esame della Regione Piemonte in attesa di approvazione definitiva Strategie generali del PTC2 RIQUALIFICARE LE AREE DEGRADATE ABBANDONATE INDIRIZZARE L APERTURA DI NUOVE CAVE AMPLIAMENTO VERSO SUOLI DI PREGIO AGRICOLO NULLO O LIMITATO PRIVILEGIARE L APERTURA DI CAVE CHE PREVEDANO UN RECUPERO ALL
462. vo e la struttura urbana metropolitana sovente a scapito di altre forme di uso del territorio ed in parti colare dell agricoltura Anche il tessuto urbano consolidato che raggruppa i grandi centri storici ha un estensione significativa solamente in contesti pianeggianti mentre in monta gna ed in collina prevalgono i piccoli centri urbani consolidati Significativi sono gli insediamenti urbani e suburbani che rappresentano il 53 delle morfolo gie nel contesto di pianura e si attestano intorno al 40 negli altri due ambiti Il passaggio dall economia prevalentemente agricola a quella prevalentemente industriale ha prodotto una serie di cambiamenti che si rispecchiano a livello territoriale in un significativo aumento del l urbanizzazione e dell infrastrutturazione con un diffuso degrado sui paesaggi agrari esistenti sia dal punto di vista quantitativo sia da quello qualitativo Ne segue la perdita diffusa di suolo agricolo sem pre pi impiegato per usi diversi residenziale industriale terziario un progressivo abbandono dei terreni collinari e montani l erosione dei paesaggi naturali la scarsa manutenzione del ter ritorio con l incremento delle probabilit di inne sco di fenomeni di dissesto 8 Obiettivi generali trasversali Le politiche del PTC2 riprendendo i principi di base del Piano vigente PTC1 e ribadendo la strategicit della messa in campo di azioni efficaci poste in solido equilibrio tra il pr
463. zia le stasi demografica nella nostra Provincia e di contra zione delle attivit industriali lo Schema di Piano terri toriale di coordinamento provinciale esprime l esigenza di rigenerare le indicazioni urbanistiche comunali abbandonando il processo di implementazione valutato spesso solo per l entit quantitativa di edifica to e per gli introiti che apportano fiscalit locale Per le edificazioni sistema insediativo residenziale necessarie nelle varie comunit locali il PTC deve rimandare all uso delle aree di completamento e delle molte aree intercluse da processi di urbanizzazione disponibili nell ambito dei processi edificatori gi avviati e pi in generale nelle aree che si possono ridestinare nell ambito di interventi di ristrutturazioni urbane occorre certamente rispondere ai nuovi fabbi sogni abitativi in particolare l edilizia sociale che riguardano non la quantit ma la qualit degli stock edilizi in un sistema di regole condiviso che favorisca anche qui il recupero ed il completamento limitando l accrescimento della capacit insediativa e delle aree di espansione dei Piani regolatori locali Anche per quanto concerne le attivit industriali occorre considerare l enorme stock edilizio presente in gran parte ora inutilizzato bisogna certamente favori re il rafforzamento di aree forti a vocazione industria le e manifatturiera le attivit manifatturiere della Provincia rappresentano u
464. zionale gli obiettivi sanciti a Kyoto 6 5 nel periodo 2008 2012 rispetto ai dati del 1990 risultano difficilmen te raggiungibili in assenza di un cambio di rotta nel l uso finale dell energia La filiera legno combustibile La filiera legno com bustibile ha assunto un peso considerevole nel terri torio provinciale sia nell ambito della tradizionale produzione di legna da ardere sia per la realizzazio ne di numerosi impianti a cippato di legna a servizio di edifici pubblici e privati o di vere e proprie reti di teleriscaldamento Se la domanda di cippato in crescita non sempre questa viene soddisfatta con prodotto di provenienza locale a causa di perduran ti fattori di debolezza tra i quali assume una certa importanza la preponderanza della piccola propriet privata con una superficie boscata media per pro prietario che non supera 1 5 ha e la conseguente impossibilit di adottare piani di gestione e approv vigionamento di scala dimensionale adeguata Con lo sviluppo della cogenerazione incentivata dal regime preferenziale di incentivazione dei Certificati verdi si pu prevedere che entreranno in funzione entro 2 3 anni diversi impianti di grandi dimensioni che in caso di difficile approvvigionamento a scala locale dovranno acquisire biomassa combustibile sul mercato internazionale vanificando almeno in parte l obiettivo di sostenibilit ambientale che que sti impianti intendono soddisfare 11 3 1 Indirizz
465. zione di corridoi eco logici art 1 delle Norme di attuazione e diviene lo strumento di riferimento per la promozione progetta zione gestione e monitoraggio di interventi di riquali ficazione ambientale e rinaturazione e di riqualifica zione paesaggistico ambientale per le Fasce A e B che favoriscano La riattivazione e l avvio di processi evolutivi natura li e il ripristino di ambienti umidi naturali Il ripristino il mantenimento e l ampliamento delle aree a vegetazione spontanea e degli habitat tipici il reinsediamento delle biocenosi autoctone e il ripri stino ove possibile degli equilibri ambientali e idro geologici Gli interventi di rinaturazione riguardano in particola re le Fasce A e B nelle quali il Piano favorisce il man tenimento e l ampliamento delle aree di esondazione la riattivazione o la ricostituzione di ambienti umidi e il ripristino e l ampliamento delle aree a vegetazione spontanea autoctona 105 AGGIORNAMENTO E ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Zone umide Le zone umide sono ecosistemi di fondamentale importanza ai fini della sosta e della riproduzione di molte specie appartenenti all avifauna stanziale migratoria oltre ad essere habitat esclusivi per molte specie di anfibi rettili e invertebrati Esse costituisco no tra l altro particolarit ambientali che necessitano di concreti interventi di tutela e recupero dal momen to che il loro numero so
466. zioni o macro aree Agricoltura tradizionale circa 80 90 dei produt tori e almeno 60 della PLV orientata alla zootec nia a filiera lunga non sempre qualificata anche se iniziano ad esserci esempi di concentrazione e quali ficazione dell offerta la produzione cerealicola svin colata dalla zootecnia a filiera lunga in moderata crescita Frumento nelle aree pre collinari del Chierese Chivassese e Carmagnolese Poirinese e mais nel Vigonese Anche qui esistono esempi di filiera tracciata ma prevalentemente controllati dal l industria Ad es accordo Plasmon CCC Agricoltura in arretramento o in abbandono dove la competizione per l uso del suolo andata a favore di forme alternative pi redditizie vi afferisco 3 Consorzio Qualit Piemonte e Consorzio Coalvi accordo volontario di filiera Coldiretti di Torino caseificio Conrado accordo Centrale del latte Consorzio aziende del Carmagnolese 60 no la montagna turistica specializzata Alta Val di Susa e Alta Val Chisone la pianura metropolitana produzioni orticole utilizzi opportunistici e tempo ranei del suolo Sono tuttavia presenti interessanti tentativi di recupero culturale del rapporto con la campagna Parchi Agricoli del Patto Torino Ovest Cascine didattiche agrinidi o fattorie sociali nel Chivassese e un primo esempio di Farmers Market a Chieri e la collina residenziale Periurbana Ovest ed Est con qualche piccola eccez
467. zioni definite ed attuate in tale contesto non possono non avere ripercussioni di area vasta cos come le scelte e gli orientamenti adottati dal Piano sono influenzati in maniera pi o meno diretta e forte da quelle che sono le dinamiche riferite ad un territorio estremamente pi ampio di quello provinciale Un chiaro esempio di ci sono i cambiamenti del clima in atto vedi Schema di Piano cap 3 e Quaderno Cambiamenti climatici e governo del territorio in Provincia di Torino Sett 2008 non ch l attuale congiuntura economico finanziaria vedi Schema di Piano cap 5 fenomeni che trovano le loro origini a diversi livelli dal locale al globale e si ripercuotono poi in maniera spesso differenziata sui singoli territori in ragione delle specificit di ciascuno di essi Analogo discorso vale per i fenomeni di urba nizzazione impermeabilizzazione sprowling e per la perdita di suoli ad alto potenziale di fertilit rari e sostanzialmente non riproducibili vedi Schema di Piano cap 6 e Quaderno Trasformazioni territoriali della Provincia di Torino Marzo 2009 A livello generale l ambito di influenza del Piano da intendersi esteso alle Province confinanti Asti Alessandria Biella Cuneo Vercelli alla Regione Valle d Aosta e ai territori a ovest della Francia Dipartimenti della Savoia nella regione Rodano Alpi e delle Alte Alpi nella Provenza Alpi Costa Azzurra Considerato ino
468. zo alle case in grado di rispondere in modo adeguato alla domanda sociale di spazi verdi dentro la citt e quindi di qualit dell am biente urbano tenendo conto dei diversi tipi di uten za e dei potenziali conflitti che richiedono funzionalit organizzativa sicurezza buona contestualizzazione ambientale qualit di disegno e di attrezzature manutenzione efficiente Dal momento che i parchi e i giardini urbani hanno accompagnato la storia delle citt come componente fondamentale della loro immagine e come espressione culturale di civilt ed epoche e continueranno ad esserne una componente fondamentale del paesaggio il problema di riqualificare il complessivo sistema degli spazi verdi urbani mette in gioco la pi generale visio ne del paesaggio urbano e periurbano e di ci che la comunit dei cittadini chiede alla citt come espres sione della propria identit culturale Allo scopo di costruire un primo quadro conoscitivo del patrimonio di aree verdi urbane dell Area metropolitana torinese stata svolta un indagine mirata a calcolare l indica tore comune europeo a livello locale nell ambito dello 78 IV Rapporto APAT sulla qualit dell ambiente urbano studio Piano strategico degli spazi verdi dell are metropolitana Dall indagine emersa come carat teristica di fondo la grande frammentariet degli spazi verdi pubblici eredit di una politica urbanisti ca che ha programmato l espansio
469. zza e pessimismo Verso la met del decennio con la ripresa di alcuni settori chiave quale l auto motive la meccanica e con l affermazione della new eco si fa strada una nuova domanda di spazi produttivi di tipo non tradizionale pi interessati alla presenza di servi zi che a quella di spazi Nel 2004 dopo un biennio meno sostenuto il tasso di svilup po in Provincia di Torino si attesta su valori superiori alla media regionale e nazionale 1 66 grazie soprattutto al contributo dei settori delle costruzioni del commercio dei ser vizi alle imprese e del turismo il settore manifatturiero man tiene un andamento pressoch costante rispetto al 1999 mentre agricoltura industria e commercio registrano un calo del peso relativo Nel 4 trimestre del 2005 anche la produzione industriale torna a crescere dopo nove trimestri consecutivi di contrazio ne 1 9 rispetto al periodo dell anno precedente trainata questa volta dal comparto manifatturiero questi anni sono caratterizzati dall evento olimpico la cui riuscita si riflette anche sulle esportazioni che nei primi mesi del 2006 inverto no il trend negativo degli ultimi anni Il turismo rappresenta una novit fra le vocazioni produttive della Provincia di Torino prima dell evento olimpico questo settore era una componente quasi marginale fatta eccezione per i centri montani sciistici dal 2005 invece si configura in espansio ne e di forte interesse no

Schema di piano - Provincia di Torino

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