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NORME DI ATTUAZIONE - Città metropolitana di Bologna

1. i 35 Art 1 7 Valore delle individuazioni grafiche 35 TITOLO 2 RAPPORTI CON ALTRI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE 36 Art 2 1 Concorso del PTCP agli atti di pianificazione e programmazione sovraordinata 36 Art 2 2 Rapporto del PTCP con gli atti di pianificazione e programmazione generale e settoriale della Provincia rego datoriali ata ail 37 Art 2 3 Rapporto del PTCP con gli atti di pianificazione e generale e settoriale dei Comuni 38 Art 2 4 Definizione della procedura per la localizzazione di nuovi invasi i 39 PARTE Il TUTELA ED EVOLUZIONE DEI SISTEMI AMBIENTALI DELLE RISORSE NATURALI E STORICO CULTURALI E SICUREZZA DAI RISCHI AMBIENTALI cali E 40 TITOLO 3 PIANIFICAZIONE INTEGRATA PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE ciiiiiiiiee 40 Art 3 1 Unit di paesaggio di rango provinciale definizione finalit obiettivi e strumenti attuativi 40 Art 3 2 Obiettivi e indirizzi per le singole Unit di paesaggio i 42 Art 3 3 Tutela della biodiversit e valorizzazione degli ecosistemi obiettivi e strumenti 56 Art 3 4 le rett ecologiche c aria ie ea aa a ar r 57 Art 3 5 La rete ecologica di livello provinciale i 59 Art 3 6 La rete ecologica di livello locale iii 62 Art
2. Ambito 03 RENO GALLIERA Ambito 04 TERRE DI PIANURA Polo funzionale di Altedo San Pietro in Casale Comuni di San Pietro in Casale e Malalbergo Sono ammesse grandi strutture delle tipologie 2 e 8 all interno di Aree commerciali integrate delle tipologie 5 6 o 13 con esplicita esclusione delle tipologie 1 3 4 7 9 12 l Accordo territoriale dovr inoltre garantire i seguenti requisiti per la sostenibilit ambientale e territoriale a L attuazione delle strutture commerciali di rilevanza provinciale e sovracomunale contenute nel Polo subordinata alla realizzazione degli adeguamenti infrastrutturali afferenti all ambito da concordarsi nell apposito Accordo Territoriale il quale dovr contenere altres un approfondimento tecnico circa la necessit di collegamento tra il Polo e la stazione SFM di San Pietro in Casale data la particolare collocazione dell ambito ricadente sul territorio di Comuni appartenenti a distinte Associazioni Intercomunali e Unioni di Comuni si ritiene opportuno che tale Accordo debba essere sottoscritto dai Comuni di San Pietro in Casale e Malalbergo interessati dall intervento sentito il parere dell Associazione Intercomunale Terre di Pianura e dell Unione dei Comuni di Reno Galliera dalla Provincia di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna L attuazione delle strutture commerciali di rilevanza provinciale e sovracomunale contenute nel Polo dovr attenersi alle determinazi
3. 12 I D Qualificazione energetico ambientale e formale delle strutture commerciali 1 Allo scopo di contenere gli impatti ambientali e territoriali prodotti dagli insediamenti commerciali il PTCP in attuazione delle leggi vigenti fornisce gli indirizzi e i criteri cui attenersi nelle differenti fasi pianificatorie attuative progettuali e gestionali delle strutture commerciali 2 1 In coerenza con gli indirizzi e le normative ambientali sviluppati a livello europeo nazionale e regionale nelle nuove strutture commerciali di rilevanza provinciale e sovracomunale vanno perseguiti i seguenti principi generali a devono essere predisposte le opportune misure di prevenzione dell inquinamento b non si devono verificare fenomeni di inquinamento significativi deve essere limitata la produzione di rifiuti d i rifiuti siano recuperati o se ci sia tecnicamente ed economicamente impossibile siano eliminati evitandone e riducendone l impatto sull ambiente e si deve contenere l uso dell energia e utilizzarla in modo efficace f deve essere promossa una mobilit sostenibile Inoltre deve essere prestata particolare attenzione a 219 Titolo 9 emissioni in atmosfera emissioni acustiche progettazione dei fabbricati secondo i criteri e principi della bioclimatica e bioarchitettura produzione di energia da fonti rinnovabili contenimento dell impermeabilizzazione del suolo e restituzione di quota
4. Fino all approvazione dei Piani di cui al punto 1 per ogni variante urbanistica ricadente negli agglomerati e nelle zone di cui alla tav D 2 1 0 del Quadro Conoscitivo con valori superiori al valore limite del D M 60 2002 deve essere presentato uno studio approfondito che dimostri che il bilancio complessivo dell intervento non comporta aumento delle emissioni per ognuno degli inquinanti per i quali risulta superato il limite Fino all approvazione dei Piani di cui al punto 1 la Provincia e i Comuni si attengono in linea di massima al criterio di non approvare nuove previsioni urbanistiche che comportino la realizzazione di nuovi insediamenti abitativi scolastici o sanitari a distanze calcolate su proiezione orizzontale inferiori alle seguenti m 50 dal confine stradale delle strade extraurbane esistenti o progettate classificate come rete di base di interesse regionale della viabilit extraurbana secondaria di rilievo provinciale o interprovinciale e delle strade urbane classificate dai PGTU come strade di scorrimento 322 Titolo 13 m 100 dal confine stradale delle strade extraurbane esistenti o progettate classificate come rete autostradale e grande rete di interesse nazionale regionale Fino all approvazione dei Piani di cui al punto 1 la pianificazione e la progettazione di infrastrutture stradali fatti salvi i progetti preliminari gi approvati nell individuazione del tracciato con il minor impatto
5. Riqualificare sotto il profilo naturalistico ambientale e fruitivo i corsi d acqua principali Sillaro e Santerno che concorrono fortemente alla connotazione ambientale e socio economica di questa UdP ove le attuali condizioni lo richiedano Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Mantenere negli ambiti di rilievo paesaggistico le caratteristiche distintive del paesaggio agricolo caratterizzato dal frutteto e dal vigneto accanto al seminativo favorendo un agricoltura innovativa di qualit e valorizzando tali colture di pregio Integrare la Riserva Naturale Orientata del Bosco della Frattona e l area del proposto Parco della Vena del Gesso che rappresentano siti particolarmente significativi per la salvaguardia della biodiversit sia a livello regionale che comunitario nel sistema delle aree di valore ambientale attraverso la rete ecologica provinciale e locale Tutelare al massimo la presenza di aree di concentrazione di materiale archeologico Contenere nell ambito del processo di ampliamento della base produttiva agricola la proliferazione di ulteriori laghetti collinari ammettendoli solo dove possono concorrere in maniera integrata alla gestione coordinata della risorsa idrica e dove siano coerenti con i programmi di ammodernamento di attivit agricole di qualit Contenere il consumo idrico irriguo in relazione alla limitatezza della risorsa idrica fluviale adottando tecniche adeg
6. 2 P Nelle medesime zone 1 possono essere consentiti nel rispetto dei piani urbanistici vigenti a opere di consolidamento e di sistemazione dei movimenti franosi b interventi di demolizione senza ricostruzione c interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di edifici impianti manufatti e infrastrutture esistenti nonch le opere imposte per l adeguamento a normative vigenti d interventi strettamente necessari a ridurre la vulnerabilit di fabbricati e manufatti esistenti e a migliorare la tutela della pubblica incolumit senza aumenti di superficie e volume e senza cambiamenti di destinazione d uso che comportino aumento del carico antropico e subordinatamente al parere favorevole del competente Ufficio Regionale e interventi necessari per l ampliamento o la ristrutturazione delle infrastrutture riferiti a servizi essenziali e non delocalizzabili f interventi sulle aree i cui piani urbanistici attuativi siano vigenti da prima del 27 giugno 2001 f opere i cui provvedimenti abilitativi siano stati resi esecutivi prima del 27 giugno 2001 g tagli di utilizzazione o di diradamento del soprassuolo forestale utili ad alleggerire il peso gravante sul corpo franoso 3 P Sui manufatti ed edifici tutelati ai sensi del Titolo del D Lgs 490 1999 e su quelli riconosciuti di interesse storico architettonico o di pregio storico culturale e testimoniale dagli strumenti urbanistici comunali sono consentiti gli inte
7. 312 Titolo 13 Art 13 4 Requisiti degli insediamenti in materia di uso razionale delle risorse idriche 1 D I Comuni provvedono ad introdurre nei propri Strumenti urbanistici generali i requisiti volontari degli edifici di cui alla Del G R 268 2000 e ad individuare le modalit per incentivarne l applicazione con particolare riferimento per i requisiti della Famiglia 8 Uso razionale delle risorse idriche Per tutti gli interventi urbanistici i Comuni richiedono in sede di rilascio del permesso di costruire l obbligo di realizzare la predisposizione di una doppia rete di approvvigionamento acqua potabile e acqua non potabile Le rete non potabile potr alimentare gli scarichi dei WC gli erogatori per l irrigazione ed altri erogatori di acqua non potabile situati all interno e all esterno degli edifici La rete per l acqua non potabile potr essere alimentata con acque grigie depurate vedi art 13 2 con acque di pioggia o con altre reti di approvvigionamento acquedotto industriale o rete consortile Negli ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo sovracomunale e nei poli funzionali nell ambito degli Accordi territoriali finalizzati al loro sviluppo e qualificazione deve essere analizzata l entit e le caratteristiche dei consumi idrici e valutate le opportunit di risparmio di riciclo di riuso in uscita per usi irrigui lavaggi ecc nonch le eventuali opportunit di realizzazione di
8. Gli Accordi o contratti di programma stipulati ai sensi dell art 4 comma 4 del D Lgs 22 97 devono contenere Obiettivi di riduzione della quantit e della pericolosit dei rifiuti generati da quel comparto azioni mirate a contrastare gestioni non corrette dei rifiuti tra cui in particolare gli smaltimenti abusivi misure per l avvio a riutilizzo di quei residui suscettibili di utilizzo nel rispetto delle norme specifiche sui beni e quelle per il riciclo e recupero di frazioni crescenti di rifiuti nel rispetto della normativa tecnica di settore razionalizzazione della localizzazione degli impianti di recupero dei rifiuti sulla base delle effettive esigenze in relazione al bacino di produzione 331 Titolo 14 9 D opportune semplificazioni ovvero indicazioni procedurali per la gestione di rifiuti da parte delle imprese che sia rispettosa dell ambiente economicamente vantaggiosa e trasparente misure per aumentare l efficacia dei controllo del ciclo dei rifiuti da parte delle autorit preposte L Osservatorio Provinciale Rifiuti quale strumento di supporto conoscitivo di attuazione e verifica del PPGR assume principalmente le seguenti funzioni a b rilevazione ed analisi dei dati sulla produzione e gestione dei rifiuti delle raccolte differenziate e dei costi di gestione degli stessi supporto tecnico ed informativo alla predisposizione ed aggiornamento del Piano Provinciale di Gestione d
9. Lungosavena alla nuova S Carlo Asse Bassa Bolognese da Castello D Argile SP42 alla nuova bretella di collegamento dalla circonvallazione di San Giorgio al futuro casello autostradale di Bentivoglio variante a sud dell attuale SP44 fino a Minerbio SP44 SP5 S Donato dalla Trasversale di pianura a Baricella SP26 del Lavino dalla Nuova Bazzanese alla Persicetana Variante alla SP48 dalla San Vitale a Ponte Rizzoli SP324 da Silla al confine con la provincia di Modena viabilit extraurbana secondaria di rilievo intercomunale definita dal PMP e costituita dalle altre strade extraurbane di collegamento intercomunale non comprese nei livelli precedenti Essa costituita dai seguenti collegamenti SP1 dalla Persicetana a S Matteo della Decima SP5 da Molinella al confine provinciale verso Argenta 288 Titolo 12 SP7 Valle dell Idice e SP28 Croce dell Idice dalla San Vitale al confine con la Toscana SP14 Valsanterno da Imola a Borgo Tossignano SP19 Nuova San Carlo e SP21 Valle del Sillaro dal casello di Castel S Pietro al confine con la Toscana SP22 da Loiano a S Benedetto del Querceto SP24 di Grizzana SP25 da Vergato alla SP623 SP26 Valle del Lavino dalla Nuova Bazzanese alla SP25 SP27 da Savigno alla Nuova Bazzanese SP28 da Castenaso alla Tangenziale di Bologna svincolo Colunga SP29 da Medicina a Mol
10. PTCP individua i beni di interesse archeologico nella tav 1 e nell Allegato D Complessi archeologici e aree di concentrazione archeologica secondo le seguenti categorie AREE DI INTERESSE ARCHEOLOGICO a complessi archeologici cio complessi di accertata entit ed estensione abitati ville nonch ogni altra presenza archeologica che si configurano come un sistema articolato di strutture b aree di accertata e rilevante consistenza archeologica cio aree interessate da notevole presenza di materiali e o strutture gi rinvenuti ovvero non ancora toccati da regolari campagne di scavo ma motivatamente ritenuti presenti aree le quali si possono configurare come luoghi di importante documentazione storica e insediativa c aree di concentrazione di materiali archeologici o di segnalazione di rinvenimenti aree di rispetto o integrazione per la salvaguardia di paleo habitat aree campione per la conservazione di particolari attestazioni di tipologie e di siti archeologici aree a rilevante rischio archeologico AREE ED ELEMENTI DELLA CENTURIAZIONE d1 zone di tutela della struttura centuriata cio aree estese ed omogenee in cui l organizzazione della produzione agricola e del territorio segue tuttora la struttura centuriata come si confermata o modificata nel tempo d2 zone di tutela di elementi della centuriazione cio aree estese nella cui attuale struttura permangono segni sia localizzati sia diffusi della
11. 14 Centronova Centronova Lie cio o Osp Bellaria Osp Bellaria si Sede C R I provinciale Pesi Osp Giovanni XXIII tas Now a Sede COOP emilia Veneto casi Hotei soy a 189 Titolo 9 3 D Lise cameo b asa ea b lisa casorama b Stadio di Bologna Centro sportivo h 1 1 1 Autodromo di Imola 17 1 Autodromo Enzo e Dino h Ferrari i Zona B Casalecchio Pala Malaguti 18 Centro Leonardo di Centro Leonardo Imola 16 2 7 Ospedale di Imola Ospedale di Imola f 2 Stazione FS Imola Stazione FS Imola 21 Parco dell innovazione 21 1 Parco tecnologico di Imola f di Imola Autoparco di Imola Autoparco di imola 23 1 1 2 Terme di Castel S 3 Terme di Castel S Pietro Pietro 5 6 0 3 Terme di Porretta Terme di Porretta 25 Zona A Casalecchio 25 Centro Commerciale La Meridiana 25 2 Cinema Multisala e altre h strutture ricettive 26 Via Caselle 26 1 Area commerciale integrata in S Lazzaro 1 Ospedale di Bentivoglio Ospedale di Bentivoglio Per ciascuno dei poli funzionali elencati al punto precedente deve essere sottoscritto un Accordo territoriale ai sensi dell art 15 della L R 20 2000 fra la Provincia il Comune o i Comuni nei quali il polo ricade gli eventuali altri comuni interessati o influenzati dalle prospettive del Polo nonch la Regione nei casi ove siano coinvolte sue specifiche competenze e il Circondario imolese per i poli ricadenti nel territorio di su
12. 75 Titolo 4 relazione idrologico idraulica sottoscritta da un tecnico abilitato del verificarsi di una delle seguenti condizioni a l intervento ricade in un area passibile di inondazione e o sottoposta ad azione erosiva del corso d acqua per eventi di pioggia con tempo di ritorno di 30 anni in tali casi si applicano le norme dell articolo 4 5 b l intervento non ricade in un area passibile di inondazione e o sottoposta ad azione erosiva del corso d acqua per eventi di pioggia con tempo di ritorno di 30 anni in tali casi si applicano le norme del presente articolo Finalit specifiche e indirizzi d uso La finalit primaria delle fasce di tutela fluviale quella di mantenere recuperare e valorizzare le funzioni idrauliche paesaggistiche ed ecologiche dei corsi d acqua In particolare le fasce di tutela fluviale assumono una valenza strategica per la realizzazione del progetto di rete ecologica di cui al Titolo 3 A queste finalit primarie sono associabili altre funzioni compatibili con esse nei limiti di cui ai successivi punti e in particolare la fruizione dell ambiente fluviale e perifluviale per attivit ricreative e del tempo libero e la coltivazione agricola del suolo Le fasce di tutela fluviale faranno pertanto parte di norma del territorio rurale e non dovranno essere destinate ad insediamenti e infrastrutture salvo che facciano gi parte del Territorio Urbanizzato e salvo quanto consentito ai sensi
13. 82 Titolo 4 Art 4 4 Fasce di pertinenza fluviale FPF il presente articolo recepisce e integra i contenuti dell art 18 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P bis P lt Definizione e individuazione o campo di applicazione Le fasce di pertinenza sono definite come le ulteriori aree latistanti ai corsi d acqua non gi comprese nelle fasce di tutela di cui al precedente articolo che anche in relazione alle condizioni di connessione idrologica dei terrazzi possono concorrere alla riduzione dei rischi di inquinamento dei corsi d acqua e o di innesco di fenomeni di instabilit dei versanti al deflusso delle acque sotterranee nonch alle funzioni di corridoio ecologico e di qualificazione paesaggistica comprendono inoltre le aree all interno delle quali si possono realizzare interventi finalizzati a ridurre l artificialit del corso d acqua Le fasce di pertinenza fluviale sono individuate graficamente nella tav 1 del PTCP All interno del bacino montano del Torrente Samoggia nei tratti per i quali l Autorit di Bacino non ha predisposto lo studio idraulico ogni nuovo intervento o intervento sull esistente ad esclusione di quanto consentito dal comma 3 lettera c dell art 4 5 subordinato alla dimostrazione sulla base di una relazione idrologico idraulica sottoscritta da un tecnico abilitato del verificarsi d
14. Il PTCP individua in relazione alla capacit d uso alla presenza di produzioni tipiche e alle dinamiche settoriali in atto nonch alla presenza e densit di elementi d interesse naturale e ambientale due principali tipologie di territorio in cui rispettivamente dominano la componente produttiva e quella paesaggistica Tale individuazione come riportata alla tav 3 costituisce la prima individuazione degli ambiti agricoli del territorio rurale prevista ai sensi del comma 2 dell art A 16 della L R 20 2000 e normata dal presente Titolo ai successivi articoli 11 7 e seguenti Comuni recepiscono e precisano nei PSC le individuazioni proposte dal PTCP i Comuni ovvero le Unioni e Associazioni di Comuni possono individuare e delimitare eventuali specificit dei propri ambiti agricoli comunali ovvero intercomunali indicano le eventuali aree da interessare con progetti di tutela recupero e valorizzazione degli elementi naturali ed antropici di cui all art 3 1 punto 5 nonch le aree pi idonee per la localizzazione delle dotazioni ecologiche ed ambientali di cui all art A 25 della L R 20 2000 possono altres individuare obiettivi di qualit per determinati paesaggi secondo quanto previsto dalla Convenzione europea del Paesaggio di cui all art 3 1 punto 5 Art 11 4 Insediamenti ammissibili negli ambiti rurali 1 D Nel territorio rurale nel rispetto di tutte le altre disposizioni del presente piano e nei limiti della c
15. Titolo 11 effettuare una analisi ricognitiva delle principali strutture di trasformazione commercializzazione e condizionamento presenti nel territorio del comune o alle quali le produzioni agricole comunali afferiscono e una ricognizioni dello stato dei servizi all agricoltura quali i servizi di assistenza tecnica di formazione professionale e di esternalizzazione di parti del ciclo produttivo contoterzismo individuare le produzioni tipiche gi valorizzate e quelle suscettibili di valorizzazione futura approfondire alla scala comunale l individuazione e l analisi degli elementi componenti il sistema naturale ambientale e paesaggistico di cui ai Titolo 3 4 e 7 nonch degli elementi propri dell infrastrutturazione storica del territorio rurale di cui al Titolo 8 Nelle UdP connotate per una prevalenza degli ambiti di rilievo paesaggistico dovr essere considerato anche lo stato dell offerta agrituristica del turismo rurale e delle attivit complementari e o connesse all agricoltura Art 11 8 Ambiti agricoli a prevalente rilievo paesaggistico Gli ambiti agricoli a prevalente rilievo paesaggistico sono parti del territorio rurale particolarmente caratterizzate dall integrazione del sistema ambientale e del relativo patrimonio naturale con l azione dell uomo volta alla coltivazione e trasformazione del suolo Negli ambiti agricoli a prevalente rilievo paesaggistico la pianificazione territoriale e urbani
16. Variante in recepimento del PTA regionale d Rete fognaria separata condotta per le acque bianche previo parere favorevole del gestore del SII solo nel caso non sia possibile lo smaltimento in alcuno dei precedenti recapiti e solo per le acque di prima pioggia caso 1 Del G R 286 2005 previo trattamento di cui alla precedente lettera c Sono escluse le acque reflue di dilavamento caso 2 Del G R 286 2005 e Suolo nelle zone non servite da rete fognaria e ove non presenti corpi idrici superficiali previo trattamento in loco realizzato secondo le specifiche tecniche fornite dale linee guida regionali Del G R 286 05 e Del G R 1860 06 e dal Piano di indirizzo di cui all Art 5 4 punto 7 Le ABNC v sono equiparate ad acque meteoriche non soggette a vincoli o prescrizioni ai sensi della Del G R 286 2005 e Del G R 1860 2006 e recapitate in ordine preferenziale a Serbatoi di accumulo per il riutilizzo per usi non potabili irrigazione lavaggio superfici esterne scarico WC ecc salvo diverso parere igienico sanitario b Nella rete idrografica nel rispetto di quanto previsto all art 4 8 e di eventuali ulteriori prescrizioni a salvaguardia di possibili rischi idraulici c Suolo ove possibile in relazione alle caratteristiche del suolo d Rete fognaria separata condotta per le acque bianche nelle zone servite direttamente da questo servizio previo parere positivo del gestore del SII e Rete fognaria unitaria
17. area in oggetto PRODUZIONE DI ENERGIA Al fine di garantire la creazione di un sistema di produzione energetica che soddisfi i requisiti di massimizzazione dell efficienza e di minimizzazione dell impatto ambientale sia a livello globale che a livello locale e che privilegi la distribuzione sul territorio della capacit di generazione si considerano come criteri di scelta preferenziale i seguenti l adozione delle migliori tecnologie disponibili 320 Titolo 13 la realizzazione di impianti di cogenerazione con utilizzo del calore sia nel settore civile che produttivo la realizzazione di impianti destinati alle attivit locali sia nel settore civile che produttivo l ubicazione in contesti particolarmente energivori la funzionalit dell impianto termoelettrico ad un piano di sviluppo industriale complessivo dell area l ubicazione in aree zone o nuclei industriali gi esistenti ubicazione in aree tali da minimizzazione gli impatti ambientali delle infrastrutture di collegamento alle reti di trasmissione All interno del parco di generazione energetica sia elettrica che termica i sistemi che utilizzano fonti rinnovabili sono da ritenersi comunque prioritari PRODUZIONE ENERGETICA DA BIOMASSA Per una corretta integrazione dei sistemi di produzione energetica da biomassa nel contesto territoriale in cui si pongono si considera come requisito preferenziale l ubicazione della centrale di
18. inquinamento acustico individuazione di spazi ed opere di mitigazione dell inquinamento acustico l inquinamento elettromagnetico fasce di ambientazione per la mitigazione dell inquinamento elettromagnetico ai sensi della L R 30 2000 dotazione di spazi con particolare attenzione sia a favorire il miglioramento dell habitat naturale contribuendo alla realizzazione al potenziamento e al ripristino di elementi funzionali della rete ecologica sia a garantire un miglior equilibrio idrogeologico e la funzionalit della rete idraulica superficiale anche attraverso il contenimento della impermeabilizzazione dei suoli Le condizioni di gestione ambientale di qualit riguardano in particolare i seguenti aspetti devono essere prese le opportune misure di prevenzione dell inquinamento applicando nei casi previsti dalla Direttiva 96 61 CE le migliori tecniche disponibili non si devono verificare fenomeni di inquinamento significativi deve essere evitata la produzione di rifiuti a norma della direttiva 75 442 CEE del Consiglio del 15 luglio 1975 e del decreto legislativo 5 febbraio 1997 n 22 e successive modificazioni ed integrazioni in caso contrario i rifiuti sono recuperati o ove ci sia tecnicamente ed economicamente impossibile sono eliminarti evitandone e riducendone l impatto sull ambiente a norma del medesimo decreto legislativo 5 febbraio 1997 n 22 l energia deve essere utilizzata in modo efficace d
19. 3 7 La rete del siti Nat ura 2000 pini iii ita sera aa a iiili 64 Art 3 8 Il sistema provinciale delle aree protette i 66 TITOLO 4 TUTELA DELLA RETE IDROGRAFICA E DELLE RELATIVE PERTINENZE E SICUREZZA IDRAULICA 70 Art 4 1 Finalit e obiettivi del PiaN0 i 70 Art 4 2 Alvei attivi e invasi dei bacini idrici AA 71 Art 4 3 Fasce di tutela fluviale ETE ipa Lie alain 75 Art 4 5 Aree ad alta probabilit di INONAAZIONE i 85 Art 4 6 Aree per la realizzazione di interventi idraulici strutturali i 88 Art 4 7 Conservazione e valorizzazione del demanio fluviale e progetti di tutela recupero e valorizzazione delle aree fluviali e perifluviali i 89 Art 4 8 Gestione dell acqua meteorica ii 90 Art 4 9 Controllo delle prestazioni complessive e della gestione del sistema idraulico 93 Art 4 10 Attfaversamenti ic iaia isla ail iaia 94 Art 4 11 Norme di attuazione in materia di assetto della rete idrografica i 94 TITOLO 5 TUTELA DELLA QUALIT E USO RAZIONALE DELLE RISORSE IDRICHE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE 12rssrrrrnnnne 96 Art 5 1 Obiettivi di qualit delle aCQUE i 96 Art 5 2 Aree sottoposte a particolare tutela ii 96 Art 5 3 Norme per la tutela delle aree
20. 4 1 Finalit e obiettivi del Piano 1 I I PTCP individua e tutela la rete idrografica del territorio provinciale e le relative aree di pertinenza con le seguenti finalit generali la riduzione del rischio idraulico e il raggiungimento di livelli di rischio socialmente accettabili la salvaguardia e la valorizzazione delle aree fluviali e delle aree di pertinenza fluviale in base alle loro caratteristiche morfologiche naturalistico ambientali e idrauliche 2 1 In particolare il PTCP persegue i seguenti obiettivi specifici la riduzione della pericolosit del sistema idraulico con riferimento ad eventi di pioggia caratterizzati da tempi di ritorno fino a 200 anni mediante la realizzazione di opere di regimazione a basso impatto ambientale il recupero funzionale delle opere nei principali nodi idraulici e gli interventi necessari a ridurre l artificialit dei corsi d acqua il recupero e la valorizzazione della funzione dei corsi d acqua come corridoi ecologici e dell insieme del reticolo idrografico delle relative fasce di tutela e di pertinenza e delle le casse di espansione come componenti fondamentali della rete di connessione ecologica il recupero e la valorizzazione della funzione dei corsi d acqua come elementi paesaggistici e dell insieme della rete idrografica e relative aree di tutela e di pertinenza come componente fondamentale delle unit paesaggistiche del territorio provinciale il recupe
21. Autorit di Bacino competente per territorio che si esprime secondo le modalit previste nella normativa del proprio strumento di piano Art 14 2 Particolari prescrizioni relative alle attivit estrattive il presente articolo recepisce e integra l art 35 del PTPR e l art 23 del PSAI 1 P Nelle Zone ed elementi di interesse storico archeologico appartenenti alle categorie di cui alle lettere a e b del secondo punto dell art 8 2 nelle Zone di 326 Titolo 14 tutela naturalistica di cui all art 7 5 nei terreni siti a quote superiori a 1 200 m nel Sistema delle aree forestali di cui all art 7 2 nei casi in cui il bosco presenti le caratteristiche di cui al comma 2 lettera g dell art 31 della L R 18 luglio 1991 n 17 e successive modificazioni ed integrazioni nonch nei Dossi di pianura e nei Calanchi di cui all art 7 6 il PIAE non potr prevedere attivit estrattive Nel Sistema dei crinali di cui al precedente art 7 1 eccettuati comunque i terreni siti a quote superiori ai 1 200 m nelle Fasce di tutela fluviale di cui all art 4 3 nelle Zone di particolare interesse paesaggistico ambientale di cui all art 7 3 nelle Zone di particolare interesse naturalistico e paesaggistico della pianura di cui all art 7 4 nelle Zone ed elementi di interesse storico archeologico appartenenti alle categorie di cui alle lettere d1 e d2 del punto 2 dell art 8 2 nelle Zone di
22. Granarolo Malalbergo Bologna San Giovanni Sala Bolognese Calderara Bologna Bazzano Zola 280 Titolo 12 Pianoro Bologna Monterenzio San Benedetto del Querceto Bologna Tra le linee locali si distinguono le linee locali di prosecuzione che costituiscono parzialmente i tratti terminali delle linee di direttrice e le linee di raccolta distribuzione che costituiscono servizi di lunghezza pi limitata che non raggiungono Bologna ma che collegano i principali luoghi di attrazione aree industriale residenziali poli funzionali complessi scolastici fra loro e con i nodi di scambio ferro gomma e di trasbordo gomma gomma Il PMP promuove l attivazione dei servizi in aree a domanda debole o dispersa costituiti da corse giornaliere fisse finalizzate a rispondere ad esigenze specifiche per spostamenti pendolari integrate da servizi effettuati con modalit innovative caratterizzati da una pi elevata flessibilit di erogazione ed in grado di garantire l offerta di servizio su gran parte del territorio con un accettabile rapporto fra ricavi e costi Nella tav 4B riportato l assetto strategico della rete di trasporto pubblico locale su gomma che ha valore indicativo per quanto riguarda il livello di offerta dei servizi la cui definizione rimandata ai PdB Il PaB ha il compito di progettare la rete del servizio di trasporto pubblico locale su gomma extraurbano a partire dalle indicazio
23. Le prescrizioni devono trovare piena e immediata osservanza ed attuazione da parte di tutti i soggetti pubblici e privati secondo le modalit previste dal piano e prevalgono sulle disposizioni incompatibili contenute nei vigenti strumenti di pianificazione e negli atti amministrativi attuativi Gli enti pubblici provvedono tempestivamente all adeguamento delle previsioni degli strumenti di pianificazione e degli atti amministrativi non pi attuabili per contrasto con le prescrizioni sopravvenute Art 1 7 Valore delle individuazioni grafiche 1 Gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica possono rettificare le delimitazioni grafiche contenute negli elaborati cartografici del presente piano per portarle a coincidere con suddivisioni reali rilevabili sul terreno ovvero su elaborati grafici a scala maggiore Le predette rettifiche non costituendo difformit con il presente piano non costituiscono varianti alla stesso Per quanto riguarda la tavola 4 si richiama inoltre la disposizione di cui all art 12 12 punto 6 Tutte le indicazioni grafiche contenute nella tav 3 hanno valore di individuazioni ideogrammatiche o di massima e comunque non assumono carattere conformativo del regime urbanistico dei suoli 35 Titolo 2 TITOLO 2 RAPPORTI CON ALTRI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE Art 2 1 Concorso del PTCP agli atti di pianificazione e programmazione 1 D sovraordinata Il PTCP disciplina il concorso de
24. assetto versanti e gestione delle acque meteoriche 1 25 000 la Tavola n 2B Tutela delle acque superficiali e sotterranee in scala 1 50 000 la Tavola n 3 Assetto evolutivo degli insediamenti delle reti ambientali e delle reti per la mobilit in scala 1 50 000 la Tavola n 4A Assetto strategico delle infrastrutture per la mobilit in scala 1 100 000 la Tavola n 4B Assetto strategico delle infrastrutture e dei servizi per la mobilit collettiva in scala 1 100 000 1 50 000 la Tavola n 5 Reti ecologiche in scala 1 50 000 il documento intitolato Valutazione di sostenibilit ambientale e territoriale il documento intitolato Valutazione di sostenibilit ambientale e territoriale Valsat Rapporto ambientale di VAS Variante in recepimento del PTA regionale ed i suoi allegati e tavole Allegato 1 Stima delle potenzialit di riduzione dei consumi finali nel settore civile Allegato 2 Valutazione del carico rimovibile attraverso interventi su scarichi civili Allegato 3 Stima del carico proveniente dagli sfioratori Allegato 4 Analisi sull efficacia delle fasce tampone il documento intitolato Dichiarazione di Sintesi e Misure adottate in merito al Monitoraggio Variante in recepimento del PTA regionale Art 1 4 Efficacia del Piano 1 1bis Il PTCP dando piena attuazione alle prescrizioni del Piano Te
25. aventi funzioni di arredo di mitigazione degli impatti e di ambientazione delle sedi stradali dei parcheggi di urbanizzazione primaria di cui all art A 23 della L R 20 2000 dei parcheggi a servizio specifico di grandi attrezzature a carattere sovracomunale delle aree che ai sensi della delibera della Giunta regionale 9 10 2001 n 2053 Criteri e condizioni per la classificazione acustica del territorio siano da classificare in classe IV in quanto prospicienti determinate tipologie di infrastrutture per la mobilit salvo che siano destinate a parcheggi delle aree ancorch sistemate a verde aventi la funzione di raccolta e accumulo delle acque piovane di cui all art 4 8 237 Titolo 10 delle aree comprese all interno delle fasce di rispetto degli elettrodotti definite dai Comuni ai sensi della L R 30 2000 e della Delibera della Giunta regionale n 197 2001 contenente le direttive applicative e successive modificazioni salvo che siano destinate a parcheggi delle aree ancorch sistemate a verde che per le caratteristiche morfologiche o di localizzazione o per la ridotta dimensione non siano fruibili ed attrezzabili per alcuna delle funzioni elencate all art A 24 comma 2 della L R 20 2000 delle aree a parco pubblico ma collocate in contesto extraurbano Tali aree possono viceversa essere considerare fra le dotazioni ecologiche Per quanto riguarda l insieme degli insediamenti ricreativi
26. dell opera in oggetto subordinata al solo soddisfacimento dei requisiti urbanistici di cui al art 5 della D C R 1253 1999 e s m Polo Funzionale Aeroporto G Marconi Sono ammesse strutture commerciali di tutte le tipologie comprese tra i numeri 15 e 20 nell ambito di insediamenti di tipo 14 21 22 23 L Accordo Territoriale dovr garantire la coerenza dei formati commerciali con le esigenze dei passeggeri in transito cui il servizio commerciale si rivolge prioritariamente Polo Funzionale Stazione Centrale FS Sono ammesse strutture commerciali di tutte le tipologie comprese tra i numeri 15 e 20 nell ambito di insediamenti di tipo 14 21 22 23 L Accordo Territoriale dovr garantire la coerenza dei formati commerciali con le esigenze dei passeggeri in transito cui il servizio commerciale si rivolge prioritariamente Ambito 02 TERRE D ACQUA Polo funzionale del Postrino nel comune di San Giovanni in Persiceto Sono ammesse grandi strutture delle tipologie 7 e 8 eventualmente all interno di Aree commerciali integrate delle tipologie 12 e 13 o in alternativa in centri commerciali della tipologia 9 10 l Accordo territoriale dovr inoltre garantire i seguenti requisiti per la sostenibilit ambientale e territoriale a L attuazione delle strutture commerciali di rilevanza provinciale e sovracomunale contenute nel Polo subordinata all adeguamento dell allacciamento Trasversale Persi
27. di cui all art 9 3 necessari per la qualificazione delle aree produttive come aree ecologicamente attrezzate Esaurite le esigenze di cui sopra le risorse conferite possono sia essere utilizzate per la realizzazione di opere ed infrastrutture di interesse generale sulla base di una scala di priorit stabilita dagli organi di gestione del fondo sia redistribuite ai Comuni aderenti secondo una ripartizione perequata non dipendente dall origine delle risorse stesse La Provincia promuove Accordi Territoriali fra le diverse Associazioni o Unioni di Comuni intesi al generale obiettivo della perequazione e dell equilibrio territoriale Art 15 7 Concertazione degli oneri concessori e fiscali 1 1 Al fine di coordinare le politiche dei Comuni in materia di insediamenti urbani residenziali e produttivi la Provincia promuove con i Comuni la sottoscrizione di accordi e intese per la concertazione e la tendenziale omogeneizzazione delle tariffe e aliquote praticate in materia di oneri concessori e di fiscalit sugli immobili fra i Comuni aderenti a ciascuna Associazione o Unione di comuni o del Circondario di Imola e in linea tendenziale fra tutti i Comuni della provincia 341 Titolo 15 Art 15 8 Programmazione dei servizi a livello sovracomunale 1 1 La Provincia nel programmare l organizzazione e la dislocazione territoriale dei servizi di livello sovracomunale individua gli ambiti sub provinciali ottimali per
28. dovr essere predisposta un analisi ecologica secondo quanto contenuto nelle Linee guida di cui all Allegato 1 della Relazione In tali casi la realizzazione della rete ecologica dovr considerarsi come prestazione richiesta al programma degli interventi e gli elementi funzionali realizzati saranno considerati dotazioni ecologiche dell insediamento ai sensi dell art A 25 L R 20 2000 Nei centri abitati ricadenti nelle Unit di paesaggio della pianura le eventuali previsioni di ambiti di nuovo insediamento vanno correlate con la realizzazione o il potenziamento degli elementi funzionali della rete ecologica di livello locale quali forme di compensazione ambientale Tali elementi funzionali se interessanti direttamente l ambito di nuovo insediamento dovranno considerarsi come prestazioni richieste al progetto e gli elementi funzionali realizzati saranno considerati come dotazioni ecologiche dell insediamento ai sensi dell art A 25 L R 20 2000 Nelle zone umide di cui alla tav 1 vietato di norma qualsiasi intervento che ne depauperi il grado di naturalit e biodiversit Gli interventi di valorizzazione saranno volti a consolidarne e migliorarne la biodiversit e a favorirne la fruizione a scopo didattico ricreativo secondo modalit non impattanti rispetto agli equilibri ecologici e in coerenza a quanto previsto nelle Linee guida di cui all Allegato 1 della Relazione Eventuali interventi di parziale modificazione di tali zo
29. e deve essere perseguito il miglioramento della situazione in essere o quanto meno il non peggioramento nei termini di cui alla lettera d del seguente punto 2 Qualora la sostenibilit e la funzionalit di determinate previsioni urbanistiche sia condizionata alla preventiva realizzazione o potenziamento di determinate infrastrutture per la mobilit tali condizioni di subordinazione devono essere espressamente formulate negli strumenti urbanistici generali comunali e richiamate e rispettate in quelli operativi ed attuativi Le condizioni di subordinazione possono comportare sia vincoli di precedenza o contestualit temporale sia la definizione di forme di contributo da parte dei soggetti attuatori degli insediamenti alla realizzazione o potenziamento delle infrastrutture stesse In particolare ai Comuni di cui al punto 5 dell articolo 12 5 nei quali il tema della mobilit assume una riconosciuta rilevanza e che sono comunque tenuti a dotarsi di un quadro conoscitivo adeguato si richiedono in sede di formazione del PSC i seguenti elementi conoscitivi e di valutazione a Quadro conoscitivo dello stato di fatto Caratteristiche geometriche e funzionali delle strade urbane salvo eventualmente le strade urbane locali larghezza numero di corsie presenza di marciapiedi alberi o piste ciclabili regolamentazione della sosta intersezioni e loro organizzazione Caratteristiche geometriche e funzionali delle strade extraurbane prima
30. ex art 40 LR20 2000 Art 12 8 Politiche per il Trasporto Pubblico Locale su gomma extraurbano 1 D La Provincia nell esercitare le proprie competenze in materia di pianificazione del trasporto pubblico locale su gomma tiene conto dei seguenti indirizzi e promuovere l integrazione ferro gomma eliminando i servizi su gomma paralleli se non giustificati dalla struttura territoriale e dalla domanda attraverso il PdB che vedr il coinvolgimento della Regione e dei Comuni Inoltre per quanto riguarda il contributo della Regione non potr che trarre finanziamento all interno dell Intesa prevista dall art 10 della L R 30 1998 e s m i ed in particolare si richiama la vigente Intesa 2007 2010 approvata con delibera della Giunta Regionale n 634 in data 5 maggio 2008 e garantire una sufficiente offerta di servizi paralleli alla ferrovia per una fascia di circa 15 Km dal centro di Bologna al fine di soddisfare l elevata domanda di mobilit dell area centrale qualora la ferrovia non sia in grado di garantire la copertura di tale domanda oppure qualora i punti di attestazione dei servizi ferroviari e su gomma siano diversificati e potenziare i collegamenti di TPL verso le stazioni SFM 279 Titolo 12 mantenere potenziare e migliorare i servizi TPL delle linee sulle direttrici non servite dalle ferrovie deviando quando possibile le linee di direttrice pi lunghe verso le stazioni pi prossime potenzia
31. impianto e relativi aggiornamenti e ove presenti da altre fonti quali Catasto Boncompagni Carta del Chiesa Campioni delle Acque e Strade oppure altra documentazione storica cartografica iconografica e fotografica compresa la fotografia aerea storica Disciplina di tutela Il PTCP persegue l obiettivo di tutela dell assetto e degli elementi storici ancora riconoscibili dei centri o nuclei edificati e dell area di integrazione storico paesaggistica A tal fine si forniscono ai Comuni le seguenti indicazioni per l applicazione degli artt A 7 e A 9 della L R 20 2000 Del centro storico come sopra definito sono da salvaguardare gli spazi che relazionano storicamente le diverse parti anche attraverso l applicazione dell intervento di ripristino tipologico opportunamente documentato a integrazione di quanto richiamato all art A 7 comma 4 L R 20 2000 In particolare gli approfondimenti vanno basati sull analisi dell evoluzione storica dei profili e delle fasi dell accrescimento edilizio identificando gli elementi di 167 Titolo 8 permanenza e frattura al fine di comprendere la compatibilit dell intervento sia in termini edilizi che funzionali Per l area di integrazione storico ambientale e paesaggistica il PTCP persegue in particolare l obiettivo della tutela e valorizzazione della riconoscibilit e percezione delle strutture storiche presenti A tal fine in questa area eventuali trasformazioni di cui all a
32. inoltre le disposizioni di cui al successivo art 13 5 in materia di protezione dall impatto acustico La progettazione di una infrastruttura viaria riguarda l insieme costituito dalla sede stradale ossia dalla carreggiata e dalle relative pertinenze nonch da tutte le opere e porzioni di territorio necessarie per la realizzazione delle mitigazioni e o compensazioni correlate alla realizzazione e all esercizio dell opera aventi valore di dotazioni ecologiche ed ambientali ai sensi dell art 13 1 Fascia di ambientazione Per fascia di ambientazione si intende un insieme di aree adiacenti alla carreggiata interne e o esterne alla sede stradale adibite ed organizzate per le seguenti funzioni e per l inserimento di tutte le opere e misure necessarie alla mitigazione e o compensazione degli impatti derivati dalla presenza del tracciato e dal suo esercizio in relazione alle componenti rumore atmosfera suolo e sottosuolo acque superficiali e sotterranee vegetazione paesaggio socio economica e in particolare per l inserimento paesaggistico dell infrastruttura intendendo per paesaggio l insieme di tutte le componenti ambientali di carattere antropico e naturale che lo costituiscono Per inserimento paesaggistico non si intende quindi solo la mitigazione della percezione della nuova infrastruttura da punti di vista esterni ad essa mediante fasce boscate ma anche le soluzioni morfologiche per ricostruire e riprogettare le relazio
33. l offerta di servizi ambientali ricreativi per il tempo libero e l agriturismo il PSC pu individuare gli ambiti pi idonei per la relativa localizzazione ovvero quelli in cui tali attivit sono escluse il RUE disciplina gli interventi edilizi necessari che devono riguardare prioritariamente il patrimonio edilizio esistente mentre la nuova edificazione potr riguardare esclusivamente le aziende agricole con i requisiti di competitivit e sostenibilit di cui al PRSR da documentarsi con le modalit di cui all art 11 5 punto 4 Affinch le aree forestali possano alimentare una economia sostenibile e possano concorrere al consolidamento sociale e culturale delle comunit che vivono nel sistema territoriale montano le UdP della Montagna in questi territori il PTCP orienta la pianificazione di settore verso forme di ricomposizione fondiaria delle aree boscate o verso l attivazione di forme contrattuali sostitutive quali quelle previste dal comma 3 dell art 5 del D Lgs 18 05 01 n 227 ritenendo determinante ai fini dell efficacia di tale indirizzo analogo orientamento della pianificazione regionale di settore 264 Titolo 11 Art 11 9 Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola 1 1 Gli ambiti ad alta vocazione produttiva agricola sono quelle parti del territorio rurale caratterizzate da ordinari vincoli di tutela ambientale e particolarmente idonee per tradizione vocazione e specializzazione allo svolgiment
34. nazionale locale Il PTCP si pone inoltre in termini generali come strumento di riferimento per il recepimento delle disposizioni di cui alla Direttiva Uccelli 79 409 CEE alla Convenzione di Berna 82 72 CEE sulla protezione della Natura e della Biodiversit alla Direttiva Habitat 92 43 CEE Sono strumenti per il perseguimento dell obiettivo di cui al primo punto il Piano programmatico per la conservazione e il miglioramento degli spazi naturali nella provincia di Bologna approvato dal Consiglio Provinciale con deliberazione n 103 del 31 10 2000 Il Piano di Azione Linee per la gestione dei pSIC del territorio provinciale approvato dal Consiglio Provinciale con deliberazione n 109 del 1 10 2002 e dei successivi aggiornamenti Piani Territoriali dei Parchi di cui all art 2 1 delle presenti norme i Progetti di Tutela Recupero e Valorizzazione di cui all art 3 1 delle presenti norme Art 3 4 Le reti ecologiche 1 I Finalit e obiettivi Il PTCP nel promuovere lo sviluppo delle reti ecologiche v persegue i seguenti obiettivi specifici a Favorire i processi di miglioramento e connessione degli ecosistemi naturali e semi naturali che interessano il territorio delle Unit di paesaggio di pianura salvaguardando e valorizzando i residui spazi naturali o semi naturali favorendo il raggiungimento di una qualit ecologica diffusa del territorio di pianura e la sua connessione
35. parchi le cui attrezzature ove non preesistenti siano mobili od amovibili e precarie percorsi e spazi di sosta pedonali e per mezzi di trasporto non motorizzati zone alberate di nuovo impianto ed attrezzature mobili od amovibili e precarie in radure esistenti funzionali ad attivit di tempo libero Funzioni e attivit diverse e interventi ammissibili Nelle Zone di particolare interesse paesaggistico ambientale la presenza e l insediamento di attivit e costruzioni per funzioni diverse da quelle di cui al precedente punto ammissibile esclusivamente nei limiti e alle condizioni prescritte nei seguenti punti Infrastrutture e impianti di pubblica utilit Con riguardo alle infrastrutture e agli impianti per servizi essenziali di pubblica utilit comprensivi dei relativi manufatti complementari e di servizio quali i seguenti linee di comunicazione viaria nonch ferroviaria anche se di tipo metropolitano impianti atti alla trasmissione di segnali radiotelevisivi e di collegamento nonch impianti a rete e puntuali per le telecomunicazioni impianti per l approvvigionamento idrico e per lo smaltimento dei reflui e dei rifiuti sistemi tecnologici per il trasporto dell energia e delle materie prime e o dei semilavorati impianti di risalita e piste sciistiche nelle zone di montagna opere temporanee per attivit di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico sono ammissibili interventi
36. persegue i seguenti obiettivi generali in coerenza con le direttive comunitarie nazionali e regionali riguardo il sistema di gestione dei rifiuti urbani e speciali a riduzione della produzione e della pericolosit dei rifiuti b riutilizzo e valorizzazione dei rifiuti sotto forma di materia anche attraverso l incremento della raccolta differenziata c individuazione e realizzazione di un sistema di gestione dei rifiuti che dia priorit al reimpiego al riciclaggio ed ad altre forme di recupero di materia rispetto alle altre forme di recupero del contenuto energetico dei rifiuti d smaltimento in condizioni di sicurezza dei soli rifiuti che non hanno altra possibilit di recupero o trattamento 328 Titolo 14 Il PTCP in tema di gestione di rifiuti urbani persegue i seguenti obiettivi specifici a Diminuire il ricorso allo smaltimento di rifiuti urbani indifferenziati in discarica ai sensi del D Lgs 13 1 2003 n 36 e del D M 13 3 2003 b Aumentare la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani effettivamente avviati al recupero c Potenziare la raccolta delle frazioni merceologiche pericolose al fine di evitarne lo smaltimento indifferenziato d Favorire prioritariamente la raccolta monomateriale delle frazioni merceologiche destinate al recupero di materia carta cartone plastica vetro frazione organica costituita dagli scarti alimentari frazioni ligneo cellulosiche e sfalci e Favorire i
37. presente articolo L Autorit di Bacino del Reno decide in merito a tali proposte secondo le procedure previste dai rispettivi piani stralcio I volumi minimi previsti al punto 1 del presente articolo possono essere modificati dall Autorit di Bacino secondo le procedure previste dai rispettivi piani stralcio Nell ambito della redazione dei PSC e dei POC i sistemi di laminazione delle ABNC v devono essere localizzati in modo tale da raccogliere le acque piovane prima della loro immissione anche indiretta nel corso d acqua o collettore di bonifica ricevente individuato dall Autorit idraulica competente Regione o Consorzio di Bonifica la quale stabilisce le caratteristiche funzionali di tali sistemi di raccolta e con la quale devono essere preventivamente concordati i criteri di gestione Tali sistemi oltre a riguardare tutto il territorio interessato dai nuovi interventi urbanistici v dovranno d intesa con l Autorit idraulica competente privilegiare la realizzazione di soluzioni unitarie a servizio di pi ambiti o complessi insediativi I Comuni mediante i propri strumenti urbanistici garantiscono che la realizzazione dei sistemi di laminazione delle acque meteoriche individuati sia contestuale alla realizzazione dei nuovi interventi urbanistici v La realizzazione di tali sistemi dovr essere finanziata o attraverso un contributo 91 Titolo 4 economico chiesto in misura proporzionale alle superfici imperme
38. promuovere nelle aree marginali il mantenimento delle attivit agricole e di comunit rurali vitali quale presidio del territorio indispensabile per la sua salvaguardia incentivando lo sviluppo nelle aziende agricole di attivit complementari mantenere e sviluppare le funzioni economiche ecologiche e sociali della silvicoltura promuovendo l orientamento delle aziende verso forme di gestione forestale sostenibile promuovere la difesa del suolo e degli assetti idrogeologici geologici ed idraulici e salvaguardare la sicurezza del territorio e le risorse naturali e ambientali promuovere la valorizzazione e la salvaguardia del paesaggio rurale nella sua connotazione economica e strutturale tradizionale valorizzare la funzione dello spazio rurale di riequilibrio ambientale e di mitigazione degli impatti negativi dei centri urbani e dei grandi fasci infrastrutturali 5 D La pianificazione del territorio rurale attua inoltre gli obiettivi e gli indirizzi individuati dal presente piano per ciascuna Unit di paesaggio di cui al Titolo 3 al fine di valorizzare l identit e le specificit paesaggistiche socio economiche naturali ambientali storico culturali delle singole parti del territorio rurale 6 1 La Provincia promuove il coordinamento e l omogeneizzazione delle normative urbanistiche comunali relative al territorio rurale nell ambito delle Associazioni e Unioni di Comuni o per ambiti territoriali omogenei Ar
39. recupero e valorizzazione di aste fluviali alle condizioni e nei limiti derivanti dal rispetto delle altre disposizioni del presente Piano prevedono nelle aree di cui al presente articolo ove opportuno 83 Titolo 4 sistemazioni atte a ripristinare e favorire la funzione di corridoio ecologico con riferimento a quanto contenuto nel Titolo 3 riguardo alle reti ecologiche percorsi e spazi di sosta pedonali e per mezzi di trasporto non motorizzati sistemazioni a verde per attivit del tempo libero all aria aperta e attrezzature sportive scoperte che non diano luogo a significative impermeabilizzazioni del suolo aree attrezzate per la balneazione e chioschi e attrezzature per la fruizione dell ambiente fluviale e perifluviale e le attivit ricreative La realizzazione di chioschi ed attrezzature di cui sopra sottoposta al parere vincolante dell Autorit di Bacino Funzioni e attivit diverse e interventi ammissibili Nelle fasce di pertinenza fluviale la presenza e l insediamento di attivit e costruzioni per funzioni diverse da quelle di cui al precedente punto ammissibile esclusivamente nei limiti e alle condizioni prescritte nei punti 4 5 6 7 8 10 e 11 e 18 del precedente art 4 3 Oltre a quanto sopra ammissibile la realizzazione e l ampliamento di campeggi e di attrezzature sportive ricreative e turistiche la destinazione di aree contermini al perimetro del territorio urbanizzato di
40. ricettivi direzionali e commerciali siano essi compresi all interno di insediamenti urbani o di ambiti specializzati per attivit produttive o poli funzionali il PSC stabilisce la dotazione obiettivo di aree di propriet pubblica per attrezzature e spazi collettivi nel rispetto comunque del valore minimo di 100 mq per ogni 100 mq di superficie lorda di pavimento da applicarsi in tutti i comuni Per quanto riguarda gli insediamenti produttivi industriali artigianali e per il commercio all ingrosso inseriti in ambiti specializzati per attivit produttive il PSC stabilisce la dotazione obiettivo di aree di propriet pubblica per attrezzature e spazi collettivi nel rispetto della misura minima del 15 della superficie territoriale complessiva destinata a tali insediamenti da applicarsi in tutti i comuni Le dotazioni minime di cui ai precedenti punti 3 6 e 7 costituiscono inoltre l entit della dotazione minima di aree da sistemare e da cedere al Comune da parte di ciascun intervento in relazione alle funzioni previste quale concorso alla realizzazione delle dotazioni territoriali ai sensi dell art A 26 della L R 20 2000 Il PSC contiene la valutazione quantitativa qualitativa e della distribuzione nel territorio delle dotazioni in essere e in corso di attuazione la stima della popolazione di riferimento di cui al punto 2 la definizione dei valori obiettivo di cui ai punti 3 6 e 7 per quanto riguarda l insiem
41. servizio di riferimento per il funzionamento del SFM e Assetto Potenziato il cui sviluppo pu essere previsto per il 2015 come evoluzione dell Assetto Base e prevede una configurazione pi metropolitana dei servizi ferroviari di bacino Il Nuovo Accordo sul SFM prevede inoltre un Assetto intermedio di breve periodo in corso di implementazione di transizione verso l Assetto Base a partire dagli inizi del 2009 Tale Assetto prevede l attuazione delle linea passante SFM4 e una prima attivazione della linea SFM5 il completamento eattivazione delle fermate di Bargellino San Lazzaro diSavena nonch il completamento delle nuove fermate diPian diMAcina e Mazzini oltre al miglioramento del servizio sulle altre linee 277 Titolo 12 3 D Il PMP individua una rete di SFM costituita da 8 direttrici ferroviarie su cui si appoggiano delle linee passanti ad elevata frequenza capacit e cadenzamento regolare e dalle relative fermate 4 linee passanti SFMI1 Porretta Marzabotto Bologna Pianoro S Benedetto VS SFM2 Vignola Bologna Portomaggiore SFM3 Poggio Rusco Crevalcore Bologna S Ruffillo SFM4 Ferrara S Pietro in Casale Bologna Imola 2 linee attestate a Bologna centrale SFM5 Bologna Modena SFM6 Bologna Fiera con servizio occasionale Il servizio prevede un cadenzamento base di 30 60 dalle ore 6 00 alle 21 00 con rafforzamenti nelle fasce di pu
42. stabilizzazione occupazionale collaborano alla formazione dell identit dei territori 256 Titolo 11 le colture foraggiere permanenti e semi permanenti nelle aree collinari e montane sottoposte ad intensi fenomeni erosivi e sui substrati argillosi in genere nelle zone di pianura tali colture possono collaborare all innalzamento del livello di naturalit di aree con agricoltura eccessivamente artificializzata es pianura orientale e o come complemento di estese rinaturalizzazioni es bonifiche bolognesi la zootecnia bovina per l importanza del comparto ed in relazione anche alla necessit di mantenere livelli adeguati di sostanza organica e di fertilit nei suoli in particolare di quelli collinari e montani le coltivazioni no food per consentire sbocchi produttivi diversificati e mantenere su livelli non dissimili dagli attuali l occupazione e il presidio del territorio b attuazione di politiche di integrazione intersettoriale negli ambiti marginali Tali politiche dovranno essere sviluppate in modo specifico per ciascuna Unit di paesaggio individuata al Titolo 3 delle presenti norme in riferimento ai principali settori produttivi agricoli che concorrono a formarne l identit Il PTCP assume come obiettivo la tracciabilit delle produzioni e ne agevola il raggiungimento consentendo l adeguamento delle strutture produttive e favorendo nel contempo l evidenziazione delle identit territoriali
43. zootecnica sui suoli gi adibiti a tali utilizzazioni essendo comunque vietati i cambiamenti di destinazione produttiva che comportino la conversione del bosco dei prati pascoli e dei prati stabili in altre qualit di coltura nonch gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di ristrutturazione degli edifici esistenti connessi all attivit agricola f l esercizio delle attivit itticole esclusivamente entro i limiti dei siti in cui tali attivit siano gi in atto alla data di adozione del presente Piano g la gestione dei boschi e delle foreste nel rispetto di quanto disposto all art 7 2 punto 4 h la raccolta e l asportazione delle specie floristiche spontanee nelle forme nelle condizioni e nei limiti stabiliti dalle vigenti norme legislative e regolamentari i l esercizio dell attivit venatoria entro i limiti delle aree in cui fosse consentito alla data di adozione del presente piano comunque fatto divieto di modificare in riduzione revocare o non rinnovare le zone di ripopolamento e cattura e le oasi di riproduzione della fauna istituite alla medesima data ai sensi delle vigenti disposizioni regionali per la disciplina dell attivit venatoria j le attivit escursionistiche k gli interventi di spegnimento degli incendi e fitosanitari Funzioni e attivit non ammesse Nelle zone di cui al primo punto non possono in alcun caso essere consentiti o previsti l esercizio di attivit suscetti
44. 20 2000 Per l attuazione del PTCP e in ragione della sostanziale omogeneit delle caratteristiche e del valore naturale ambientale e paesaggistico dei diversi territori rurali comunali interessati la Provincia promuove Accordi territoriali diretti a definire un quadro normativo coordinato ed integrato tra l insieme delle disposizioni normative del PTCP relative al territorio rurale a tal fine tali accordi territoriali definiscono per i diversi ambiti rurali definiti dal PTCP un unico riferimento normativo che indichi e renda coerenti le politiche volte a salvaguardare il valore naturale ambientale e paesaggistico del territorio rurale con le politiche volte a garantire lo sviluppo di attivit agricole sostenibili e la disciplina dell uso e delle trasformazioni del suolo Art 15 5 Accordi 1 I Per l attuazione delle previsioni del PTCP la Provincia promuove la sottoscrizione di Accordi fra amministrazioni pubbliche ai sensi della L 241 1990 art 15 e in particolare accordi di pianificazione ai sensi dell art 14 della L R 20 2000 accordi territoriali con i Comuni ai sensi dell art 15 della L R 20 2000 accordi di programma ai sensi del D Lgs n 267 2000 art 34 come integrato dall art 40 della L R 20 2000 La Provincia privilegia ove ragionevole l estensione degli accordi a tutti i Comuni facenti parte di una Unione o Associazione di Comuni La Provincia pu inoltre sottoscrivere accordi con soggetti privat
45. 3 2 3 2 Negli areali irrigui in cui presente una fonte alternativa di risorsa idrica superficiale di provenienza consortile la Provincia da parere negativo al rilascio o rinnovo di concessione di estrazione di acque sotterranee come definito all art 5 9 Vista l esigenza di approfondire il quadro conoscitivo in termini di prelievo dalle acque sotterranee la Provincia nell ambito delle sue competenze legate al Regolamento regionale 41 2001 ed autorizzative prescriver l installazione di un misuratore di flusso su tutti i pozzi ad uso irrigazione agricola dati di prelievo annuo devono essere comunicati al Servizio Tecnico di Bacino AI fine di verificare l evoluzione del quadro dei prelievi idrici in funzione del rispetto del DMV e dell applicazione delle misure di cui ai precedenti punti 1 e 2 la Regione aggiorna il catasto dei prelievi di acque pubbliche e provvede annualmente all invio dell elaborazione dei dati alla Provincia di Bologna 6 D In considerazione della disponibilit di dati pi attendibili relativi all uso agricolo dei suoli e a nuove disponibilit di risorsa idrica sia dal Canale Emiliano Romagnolo CER sia dagli invasi aziendali la Provincia potr prevedere un aggiornamento intermedio dei bilanci idrici territoriali rispetto al termine previsto del 2016 Art 5 12 Misure per la riduzione dei prelievi nel settore industriale 1 D La Provincia nell ambito delle sue competenze legate al R
46. 43 Titolo 3 verifica attenta e puntuale della compatibilit tra nuove infrastrutture e segni storici del territorio Incentivare prioritariamente negli ambiti agricoli di valore paesaggistico il recupero di tali valori attraverso la demolizione di edifici agricoli dismessi incongrui con l esistente ad esempio ex stalle capannoni etc e una gestione attenta delle nuove funzioni ammissibili nel riuso del patrimonio edilizio esistente nei termini di cui all art 11 6 Favorire la realizzazione di infrastrutture leggere ed attrezzature di supporto ad una fruizione turistico ricreativa del territorio rurale quali la viabilit pedonale ciclabile attrezzature per funzioni sportivo ricreative e per attivit di servizio collegate a tali forme di fruizione Promuovere produzioni agricole innovative che contemperino la qualit del prodotto con l esigenza di minore impatto ambientale nonch usi agricoli produttivi attenti anche alla qualit del paesaggio che contribuiscano alla realizzazione coordinata delle reti ecologiche di livello locale di cui al Titolo 3 della presente norme mantenendo e potenziando gli elementi caratterizzanti il paesaggio rurale e le aree di valenza ecologica esistenti o programmate e contrastando l impoverimento della diversit biologica Incentivare le iniziative private di forestazione e relativo vivaismo Incentivare l introduzione da parte dei privati nei progetti edilizi di interventi di solu
47. Chiara Girotti Graziella Guaragno coordinatrici Donatella Bartoli Luca Bellinato Cristina Bocchi Rossella Bonora Manila Bonvicini Filippo Boschi Irene Bugamelli Mariangela Corrado Anna Cutrone Maria Grazia Cuzzani Federico Dagna Barbara Gualandi Marco Guerzoni Alberto Dall Olio Giuseppe De Togni Andrea Diolaiti Pier Paolo Lanzarini Elena Lazzari Elettra Malossi Manuela Mattei Marco Mondini Giuseppe Petrucci Stefano Pezzoli Claudia Piazzi Riccardo Sabbadini Michele Zanoni Daniela Zara Loris Zollo Definizione della Valsat Gabriele Bollini Coordinatore Luca Bellinato Irene Bugamelli Catia Chiusaroli Alberto Dall Olio Alessandro Delpiano Giorgio Fiorillo Paola Galloro Marco Guerzoni Marcella Isola Pier Paolo Lanzarini Elettra Malossi Paola Mingolini Simona Savini Simona Tondelli Atti amministrativi Segreteria organizzativa Valeria Restani Sandra Sabatini Stefano Stagni coordinatori Maria Pia Baldisserri Chiara Capelli Lucia Casadei Monti Claudia Corazza Antonio Dalmasso Raffaele Felletti Silvia Guidi Simona Landi Lisa Mazzoni Maria Pia Mezzini Maria Cristina Pacelli Antonella Pizziconi Roberta Polmonari Rosanna Poluzzi Angelo Pontoniere Claudia Rossi Livia Sonzio Giuseppe Vischetti Progetto grafico Manuela Mattei Elaborazioni cartografiche Barbara Gualandi Italo Mairo Alida Spuches Elaborazioni informatiche Maria Grazia Cuzzani Federico Dagna COMPOSIZIO
48. Pianura si precisa che la stessa Unione costituisce il riferimento per la sottoscrizione del suddetto Accordo Territoriale 211 Titolo 9 Ambito 06 VALLE IDICE Polo funzionale di Caselle nel Comune di San Lazzaro di Savena Sono ammesse aggregazioni di medie strutture della tipologia 14 con esplicita esclusione delle tipologie contrassegnate in elenco con i numeri da 1 a 10 12 e 13 Il format commerciale dovr essere studiato in funzione dell integrazione del nuovo sistema urbano con la stazione SFM e il contestuale capolinea della linea CIVIS La particolare caratterizzazione del Polo Funzionale orientata verso funzioni rare e di eccellenza di rango provinciale rendono ulteriormente necessaria una cura particolare nel disegno dei formati commerciali Area Ex Castelli nel Comune di Ozzano dell Emilia Sono ammesse grandi strutture della tipologia 8 eventualmente nell ambito di un Area commerciale integrata della tipologia 13 e o all interno di un centro commerciale della tipologia 10 con esplicita esclusione delle tipologie 1 2 3 4 5 6 7 9 15 l Accordo territoriale dovr inoltre garantire i seguenti requisiti per la sostenibilit ambientale e territoriale a l attuazione delle previsioni commerciali da subordinare alla realizzazione delle opere viabilistiche che garantiscano un efficiente livello di accessibilit e connessione con la Grande Rete provinciale e regionale in rif
49. Provincia di Bologna e dai Comuni dell Ambito Bazzanese Samoggia L ampliamento dovr comunque restare nei limiti massimi di una grande struttura di tipo 8 eventualmente nell ambito di un centro commerciale di tipo 10 o di un area commerciale integrata di tipo 13 con esplicita esclusione dei tipi 7 e 15 2 Le tipologie di insediamenti e di strutture commerciali di rilevanza provinciale con attrazione di livello superiore e inferiore di cui al comma 1 del precedente punto 2 tipologie comprese tra i n 1 e 14 dell elenco non sono ammissibili all esterno dei Poli funzionali elencati alle lettere b e c e delle aree commerciali di rilevanza provinciale di cui al successivo comma 5 Relativamente alle strutture commerciali esistenti con rilevanza provinciale di livello inferiore e superiore ricadenti all interno o all esterno dei Poli funzionali sono ammessi ampliamenti una tantum secondo le procedure di cui al successivo p to 11 3 Fatto salvo quanto previsto al precedente comma 2 i Poli funzionali possono ospitare tutte le restanti tipologie di insediamento e di strutture di vendita in relazione a quanto specificato negli Accordi Territoriali e nel PTCP 4 Gli Accordi territoriali definiscono le superfici commerciali complessive di qualsiasi tipologia in ciascuno dei Poli funzionali e degli ambiti per insediamenti commerciali di rilevanza provinciale di cui al successivo comma 5 fatto salvo il rilascio delle relative autorizza
50. Titolo recepisce e integra gli artt da 5 a 14 del PSAI le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 nonch gli artt 26 27 29 del PTPR Art 6 1 Obiettivi del Piano 1 I Il PTCP individua le aree a rischio idrogeologico e le aree da sottoporre a misure di salvaguardia nonch le misure medesime con le finalit generali della riduzione del rischio idrogeologico della conservazione del suolo del riequilibrio del territorio ed del suo utilizzo nel rispetto del suo stato della sua tendenza evolutiva e delle sue potenzialit d uso 2 1 In particolare il PTCP persegue i seguenti obiettivi specifici la sistemazione la conservazione il recupero del suolo e la moderazione delle piene nel bacino montano con interventi idrogeologici idraulici idraulico forestali idraulico agrari di forestazione e di bonifica anche attraverso processi di recupero naturalistico la difesa e il consolidamento dei versanti e delle aree instabili nonch la difesa degli abitati e delle infrastrutture contro i movimenti franosi e altri fenomeni di dissesto 3 D Nella tav 2A del PTCP sono individuati a i limiti delle Unit ldromorfologiche Elementari v a cui sono riferite le classificazioni e disposizioni degli articoli che seguono b la classificazione delle U I E in relazione al livello di rischio valutato in relazione alla presenza di elementi a rischio significativi per il livell
51. U o Amministrativa Pianificazione Territoriale Michele Tropea Responsabile U o Reti Infrastrutturali e Sostenibilit Urbana Giovanni Vecchi Dirigente Servizio apicale Tutela e Sviluppo Fauna Coordinamento di Piano Alessandro Delpiano responsabile Gualtiero Agazzani Bruno Alampi Paola Altobelli Giulia Angelelli Donatella Bartoli Luca Bellinato Cristina Bocchi Gabriele Bollini Piero Cavalcoli Catia Chiusaroli Mariangela Corrado Maria Grazia Cuzzani Giuseppe De Togni Federico Dagna Andrea Diolaiti Lucia Ferroni Fiorillo Giorgio Chiara Girotti Graziella Guaragno Marco Guerzoni Marcella Isola Pier Paolo Lanzarini Elettra Malossi Chiara Manaresi Barbara Marangoni Ruggero Mazzoni Paolo Natali Claudio Paltrinieri Antonio Papace Michele Pasqui Giuseppe Petrucci Valeria Restani Michele Sacchetti Alida Spuches Michele Tropea Consulenti Rudi Fallaci progettista e consulente generale Tecnicoop scrl Aurelio Bruzzo finanza locale Alberto Bucchi infrastrutture autostradali Roberto Camagni dispersione insediativa Stefano Ciurnelli mobilit Fabio Dani giuridico amministrativo Willy Husler trasporto pubblico Maurizio Pirazzoli territorio rurale Edoardo Preger riqualificazione urbana Piergiorgio Rocchi territorio rurale e paesaggio Marco Spinedi logistica Paolo Trevisani turismo e del territorio montano Fabio Tunioli territorio rurale Definizione del Quadro Conoscitivo
52. ai precedenti commi 3 4 5 si applica il silenzio assenso 7 Ai fini del monitoraggio del Piano fatto obbligo ai Comuni di comunicare alla Provincia l esito dei procedimenti riguardanti le iniziative di cui al comma 3 lettere c e d del precedente punto 3 entro 30 giorni dal pronunciamento finale 5 P Poli funzionali ad elevata specializzazione commerciale e aree commerciali di rilevanza provinciale 1 II PTCP individua i Poli Funzionali esistenti e di previsione che per concentrazione e rilevanza di funzioni configurano una elevata specializzazione commerciale come di seguito specificato a Poli funzionali esistenti a marcata caratterizzazione commerciale e Polo CAAB Citt Scambi in comune di Bologna e Centro commerciale di Villanova di Castenaso Centronova Brico e Centro commerciale Carrefour Ikea Castorama in comune di Casalecchio di Reno Zona B e Centro commerciale Leonardo in comune di Imola e Centro Commerciale La Meridiana in comune di Casalecchio di Reno Zona A e Polo San Carlo nei Comuni di Castel San Pietro Terme e Castel Guelfo b Poli funzionali esistenti a potenziale vocazione commerciale integrativa e Bologna Aeroporto di Bologna G Marconi e Bologna Stazione FS Bologna Centrale e Imola Stazione FS nuovo scalo merci c Nuovi Poli funzionali a marcata caratterizzazione commerciale e Polo Funzionale CAAB Area Ex Asam in comune di Bologna e Polo funzionale del Postrino in comune
53. all esecuzione di opere di regimazione idrica e di consolidamento dei versanti in tali aree al termine dei suddetti interventi si dovr provvedere al ripristino della vegetazione preesistente qualora essa sia compatibile con le opere di bonifica e non costituisca elemento turbativo per l equilibrio del suolo Nelle zone 1 2 3 4 e 5 nel rispetto delle limitazioni previste per ciascuna zona le lavorazioni agricole sono vincolate dalle seguenti prescrizioni a nella zona 1 le eventuali utilizzazioni agricole devono essere autorizzate dagli Enti competenti in relazione al vincolo idrogeologico RDL 3267 23 o in relazione agli eventuali provvedimenti di tutela adottati in riferimento alla specifica area sulla base di una specifica indagine che accerti quanto segue le utilizzazioni agrarie previste non devono interferire negativamente sulle condizioni di stabilit delle U I E e sui fenomeni di dissesto l assetto agronomico colturale e le tecniche di lavorazione devono essere finalizzate alla rimozione e all attenuazione delle condizioni di instabilit nella zona 2 sono ammesse utilizzazioni agricole nei terreni con pendenze medie delle unit colturali inferiori al 30 mentre nei terreni con pendenze superiori al 30 vanno incentivate la conversione a regime sodivo gli usi di tipo forestale non produttivo e la praticoltura estensiva nelle zone 1 2 e 4 sono da favorire trasformazioni agrarie verso gradi inferiori di
54. ambientale da effettuarsi alla cessazione dell attivit nella formazione dei detti progetti dovr essere valutato il potenziale utilizzo delle ex cave come bacini di accumulo della risorsa idrica non sono ammessi tombamenti di invasi di cava con terreni eccedenti le concentrazioni soglia di contaminazione di cui alla colonna A tab 1 All 5 Tit 5 Parte IV D Lgs 152 06 gli ambiti per i nuovi insediamenti L R 20 2000 dovranno presentare indici e parametri urbanistici tali da garantire il mantenimento di una superficie permeabile v pari almeno al 20 della superficie territoriale ricadente in zona B nel caso di aree a destinazione prevalentemente produttiva per le Apea cfr art 4 8 punto 6 e commerciale e pari almeno al 35 nel caso di aree a destinazione residenziale e terziaria Una quota non superiore al 10 della superficie permeabile potr essere costituita da pavimentazioni permeabili v e coperture verdi v Per gli ambiti ricadenti all interno del territorio urbanizzato gli ambiti da riqualificare e gli ambiti interessati da interventi di sostituzione di rilevanti parti dell aggiomerato urbano come individuati negli strumenti urbanistici alla data di approvazione della Variante al PTCP in recepimento del PTA v non vale l obbligo al raggiungimento delle percentuali suddette Nel caso di interventi in tali ambiti i Comuni dovranno comunque perseguire l obiettivo di miglioramento quantitativo della funzione di rica
55. ammissibilit degli interventi di cui alle lettere b e c comunque subordinata alla compatibilit degli stessi con gli obiettivi del presente piano la pianificazione degli interventi d emergenza di protezione civile le caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche del territorio interessato direttamente o indirettamente dall opera stessa con riferimento ad un adeguato intorno sulla base delle Linee guida di cui all Allegato 1 della Relazione valutando anche le possibili alternative Inoltre per le opere temporanee per attivit di ricerca nel sottosuolo con carattere geognostico comunque necessario che vadano eseguite in periodi e con modalit da non arrecare o da ridurre al minimo il disturbo alle specie e agli habitat presenti 4 P Interventi ammessi nelle zone di rispetto dei nodi ecologici Con riguardo alle infrastrutture e agli impianti per servizi essenziali di pubblica utilit comprensivi dei relativi manufatti complementari e di servizio di cui al punto 4 dell art 7 3 sono ammissibili negli ambiti di cui alla lettera b del punto 1 del presente articolo interventi di a manutenzione di infrastrutture e impianti esistenti b ristrutturazione ampliamento potenziamento di infrastrutture e impianti esistenti non delocalizzabili in tali casi si dovranno tuttavia prevedere ed attuare adeguate misure di mitigazione e soprattutto di compensazione quest ultime in aree anche non direttamente contermin
56. aree di ricarica e alimentazione degli acquiferi che sono suddivise in quattro diverse tipologie in funzione della loro diversa caratterizzazione idrogeologica Aree di ricarica di tipo A di cui all art 5 3 punto 2 aree caratterizzate da ricarica diretta della falda generalmente presenti a ridosso della pedecollina idrogeologicamente identificabili come sistema monostrato contenente una falda freatica in continuit con la superficie da cui riceve alimentazione per infiltrazione Aree di ricarica di tipo B di cui all art 5 3 punto 3 aree caratterizzate da ricarica indiretta della falda generalmente presenti tra la zona A e la pianura idrogeologicamente identificabili come sistema debolmente compartimentato in cui alla falda freatica superficiale segue una falda semiconfinata in collegamento per drenanza verticale Aree di ricarica di tipo C di cui all art 5 3 punto 4 97 Titolo 5 aree caratterizzate da scorrimento superficiale delle acque di infiltrazione sono presenti in continuit alle zone A e B morfologicamente si identificano come il sistema di dilavamento e scorrimento delle acque superficiali dirette ai settori di ricarica la loro importanza dipende dalle caratteristiche litologiche di acclivit e dal regime idrologico della zona Aree di ricarica di tipo D di cui all art 5 3 punto 5 aree di pertinenza degli alvei fluviali dei fiumi Samoggia Lavino Reno Savena Idice Sillaro e Santerno ti
57. casi le Amministrazioni Comunali o gli Enti competenti verificano e definiscono attraverso specifiche indagini geognostiche e adeguati sistemi di monitoraggio le caratteristiche geometriche del corpo di frana e lo stato di attivit Al termine di un significativo periodo di monitoraggio deve essere redatta una relazione geologico tecnica comprendente l analisi dello stato di attivit del fenomeno di dissesto la verifica di stabilit dell area e gli interventi necessari alla rimozione delle condizioni di instabilit 126 Titolo 6 3 D L Amministrazione Comunale sulla base dell esito delle indagini di cui al punto 2 adotta un provvedimento relativo alla perimetrazione e zonizzazione dell area comprensivo di specifiche norme e limitazioni d uso correlate al grado di stabilit e o allo stato di attivit strumentalmente rilevato secondo le zone 1 2 3 e 5 di cui al punto 2 dell art 6 2 4 D L Amministrazione Comunale invia alla Autorit di Bacino alla Comunit Montana e alla Provincia il provvedimento completo della relativa documentazione tecnica entro 30 giorni dalla sua adozione qualora il provvedimento assuma i contenuti di una variante allo strumento urbanistico vigente ne seguono le relative procedure di legge 5 D Le Amministrazioni Comunali sono tenute a mantenere in efficienza la rete di monitoraggio per scopi di protezione civile e ad inviare annualmente all Autorit di Bacino e alla Provincia gli esi
58. collettivo urbano in sede propria e di quello in sede promiscua e della mobilit individuale e l Autostazione di Bologna nodo di interscambio del trasporto pubblico su gomma di livello Europeo nazionale regionale e locale e la Stazione di Imola e tutte le altre stazioni e fermate esistenti e previste del Servizio Ferroviario Regionale e del Servizio Ferroviario Metropolitano in particolare ogni stazione SFM compatibilmente con la disponibilit degli spazi sia di propriet pubblica che di aree FFSS deve prevedere la propria dotazione di parcheggio per la sosta anche lunga Per massimizzare l efficacia del sistema sono state individuate 19 stazioni fermate di scambio ferro auto Sasso Marconi Vergato Porretta Pianoro San Benedetto Castiglion dei Pepoli Pilastrino Muffa Budrio Molinella Crevalcore San Giovanni in Persiceto Funo San Giorgio di Piano S Pietro in Casale San Lazzaro di Savena Castel S Pietro Imola Borgo Panigale Anzola e parcheggi scambiatori strategici individuati nella tav 4A e 4B sono presso S Lazzaro di Savena per le provenienze da est presso la stazione di Funo per le provenienze da nord presso la stazione di Casalecchio Garibaldi per le provenienze dalla A1 Sud e dalla valle del Reno Il PMP individua fra le 87 fermate stazioni ferroviarie 24 stazioni primarie di scambio ferro gomma e 18 stazioni secondarie e Stazioni primarie Sasso Marconi Marzabotto Vergato Porretta P
59. come variante al PTCP e quindi parte integrante di esso La variante al titolo 12 del PTCP sul sistema della mobilit di seguito denominato PMP Piano della Mobilit Provinciale redatta secondo le disposizioni dell art 27 comma 2 della L R n 20 2000 Il PMP delinea l assetto futuro delle infrastrutture e dei servizi di trasporto nonch i necessari strumenti operativi per garantire l accessibilit al territorio e la mobilit dei cittadini salvaguardare la qualit ambientale lo sviluppo economico e la coesione sociale ed individua le condizioni che concorrono ad una reale fattibilit degli interventi previsti Il PMP considera la totalit del territorio provinciale ed lo strumento di pianificazione delle reti dei servizi e delle politiche per la mobilit di carattere sovracomunale Art 12 2 Elaborati costitutivi del PMP 1 D Sono elaborati costitutivi del PMP e Quadro conoscitivo e i relativi allegati tecnici e Relazione illustrativa ed i relativi Allegati tecnici Allegato A Il Nuovo Accordo SFM AllegatoB La definizione delle opere stradali strategiche prioritarie La fasatura delle opere stradali strategiche prioritarie L internalizzazione dei costi del trasporto privato Road Pricing e Norme di attuazione 267 Titolo 12 Tavola n 4A Assetto strategico delle infrastrutture per la mobilit in scala 1 100 000 Tavola n 4B Assetto strategico d
60. comma dell Art 28 del PTPR aree perla salvaguardia delle acque destinate al consumo umano punto 6 Zone vulnerabili da nitrati punto 7 In recepimento del PTA v le zone di protezione delle acque superficiali e sotterranee si identificano a loro volta in zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pianura punto 3 zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare e montano punto 4 Zone di protezione di captazioni delle acque superficiali punto 5 Le zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pianura sono riportate nella Tavola 2B e si identificano nella fascia di territorio che si estende lungo il margine pedecollinare a ricomprendere parte dell alta pianura caratterizzata dalla presenza di conoidi alluvionali dei corsi d acqua appenninici che presentano in profondit le falde idriche da cui attingono i sistemi acquedottistici finalizzati al prelievo di acque destinate al consumo umano Le disposizioni riguardanti tali zone di protezione sono finalizzate alla tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche sotterranee per esse si applica la disciplina di cui al successivo articolo 5 3 che costituisce elemento di attuazione e approfondimento delle Norme del PTA regionale in coerenza con i contenuti delle disposizioni stabilite dal PTPR all art 28 Tali zone comprendono le
61. comprese le aree di integrazione storico ambientale e paesaggistica sono regolati dalla disciplina prevista nei medesimi piani per le zone storiche con particolare riferimento alla sagoma al fondo stradale e ai tracciati nonch agli elementi di pertinenza Strutture insediative storiche definizione e individuazione Le strutture insediative storiche sono costituite ai sensi dell art A 9 della L R 20 2000 dagli edifici di interesse storico architettonico e da quelli di pregio storico culturale e testimoniale nonch dai manufatti storici minori e dagli spazi inedificati di carattere pertinenziale compresi gli accessi alla rete viaria storica e alla rete della viabilit poderale se trattasi di manufatti in territorio rurale Rientrano tra gli edifici di interesse storico architettonico i complessi edilizi non urbani quali ville palazzi castelli casamenti caratterizzati da un particolare valore artistico culturale e dal ruolo territoriale di elementi ordinatori di vaste porzioni del paesaggio rurale bolognese Rientrano tra le strutture insediative storiche ove rivestano interesse storico testimoniale strutture quali teatri storici sedi comunali giardini e ville comunali stazioni ferroviarie cimiteri ville e parchi sedi storiche politiche sindacali o associative assistenziali sanitarie e religiose colonie e scuole negozi botteghe e librerie storiche mercati coperti edicole fontane e fontanelle edifici termali e
62. con latifoglie a rapido accrescimento utilizzando specie autoctone proprie di questa fascia altitudinale E da perseguire il miglioramento paesaggistico nella fascia a quota pi bassa cercando una maggiore coerenza degli arredi verdi pubblici e privati comprese le pertinenze degli edifici con le caratteristiche fitoclimatiche proprie della zona attraverso la riduzione delle componenti non autoctone o inadatte Consentire nella fascia a contatto con la pianura come pure negli ambiti agricoli di rilievo paesaggistico moderati incrementi delle attivit ortofrutticole tradizionali qualora realizzate con bassi apporti di mezzi chimici escludendo tuttavia il ricorso alla realizzazione di laghetti collinari 49 Titolo 3 15 1 16 1 ai fini dell approvvigionamento idrico Garantire requisiti di qualit architettonica delle strutture sia residenziali che recettive collegando queste ultime alla rete fruitiva delle aree di valore ambientale Udp n 8 Collina imolese Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Valorizzare e coordinare ai fini della fruizione ricreativa culturale e di sviluppo socio economico sostenibile la Riserva del Bosco della Frattona il proposto Parco della Vena del Gesso le aree interessate dai SIC i parchi pubblici di livello comunale tenendo presente il ruolo strategico del torrente Santerno come elemento di fruizione e di collegamento ambientale e funzionale con l emergenza dei gessi romagnoli
63. da valutazioni della sostenibilit e redditivit economica dell investimento nel medio lungo periodo Senza escludere la possibilit di prendere in esame proposte in altre localizzazioni che rispettino i suddetti criteri il PTCP individua nella tav 3 cinque ambiti specializzati per attivit produttive di livello sovracomunale e 192 Titolo 9 10 D lt suscettibili di sviluppo di cui al art 9 1 che in quanto rispondono adeguatamente in termini di prima valutazione ai requisiti di cui al precedente punto possono essere candidati ad ospitare anche nuovi poli funzionali essi sono i seguenti Denominazione comuni Interporto Funo Stiatico BENTIVOGLIO S GIORGIO ARGELATO San Carlo C SAN PIETRO C GUELFO Altedo MALALBERGO S PIETRO IN C Il Postrino S GIOVANNI IN PERSICETO Martignone CRESPELLANO ANZOLA Proposte di localizzazione di un polo funzionale nell ambito Martignone potranno essere prese in considerazione solo a seguito dell entrata in esercizio del Casello autostradale di Crespellano e della relativa bretella di collegamento con la Via Emilia La proposta di un nuovo polo funzionale inoltrata alla Provincia e al Comune o Comuni interessati accompagnata da adeguata documentazione sulle caratteristiche delle funzioni previste sull entit e tipologia dell utenza prevista sugli aspetti economici finanziari e occupazionali dell ipotesi di investimento e da uno studio degli effetti
64. da considerarsi decadute e non pi attuabili le previsioni urbanistiche che siano state introdotte nei piani regolatori con atto di approvazione antecedente al 29 giugno 1989 qualora risultino non conformi con le disposizioni dell art 21 del PTPR e non ne sia stata perfezionata la convenzione per l attuazione nei termini transitori di cui al secondo comma dell art 37 del PTPR Le opere di cui alle lettere c ed d e le strade poderali e interpoderali di cui alla lettera b non devono in ogni caso avere caratteristiche dimensioni e densit tali per cui la loro realizzazione possa alterare negativamente l assetto idrogeologico paesaggistico naturalistico e geomorfologico degli ambiti territoriali interessati In particolare le piste di esbosco e di servizio forestale qualora interessino propriet assoggettate a piani economici ed a piani di coltura e conservazione ai sensi della legge regionale 4 settembre 1981 n 30 possono essere realizzate soltanto ove previste in tali piani regolarmente approvati Infrastrutture e impianti di pubblica utilit Nelle zone di cui alle lettere d1 e d2 del punto 2 del presente articolo sono ammesse le infrastrutture e agli impianti per servizi essenziali di pubblica utilit comprensivi dei relativi manufatti complementari e di servizio quali i seguenti linee di comunicazione viaria nonch ferroviaria anche se di tipo metropolitano impianti atti alla trasmissione di segnali radiotelevisi
65. dall adozione qualora il provvedimento assuma i contenuti di una variante allo strumento urbanistico vigente ne seguono le relative procedure di legge Nelle U I E idonee o con scarse limitazioni a usi urbanistici rappresentate nella tav 2A l approvazione di piani urbanistici attuativi Ie nuove previsioni di trasformazione urbanistica nonch la realizzazione di nuove infrastrutture regolata dalla normativa vigente fatto salvo quanto previsto nel successivo punto 8 Nelle U I E di cui al precedente punto 7 i Comuni in sede di adozione di nuovi strumenti urbanistici generali comunali o in sede di adozione di varianti che introducano nuove previsioni urbanistiche o in sede approvazione di piani urbanistici attuativi provvedono a verificare la presenza e la possibile interferenza con frane attive frane quiescenti e frane storicamente note Comuni in caso di presenza di tali elementi applicano le disposizioni previste dal precedente punto 6 Per l intero territorio del bacino montano i Comuni in sede di adozione del PSC o in sede di adozione di varianti che introducano nuove previsioni urbanistiche o in sede approvazione di piani urbanistici attuativi provvedono a definire fasce 132 Titolo 6 di inedificabilit in prossimit delle scarpate dei terrazzi alluvionali e delle scarpate rocciose non cartografate nelle tavole di Piano nonch in prossimit del limite tra le U I E e i terrazzi alluvionali e o il reti
66. date successive ai sensi rispettivamente dell art 15 comma 2 e comma 4 della L R 47 1978 e s m Capacit insediativa aggiuntiva ed estensione delle zone D ai sensi dalla Variante stessa Parametri significativi per i Sistemi Informativi Territoriali 230 Titolo 10 Ai fini dei Sistemi Informativi Territoriali della Provincia e dei Comuni e delle statistiche sull attivit edilizia opportuno che di ogni trasformazione edilizia significativa costruzione o successiva modificazione siano raccolti quanto meno i seguenti parametri Superficie Territoriale e Fondiaria Superficie Utile Superficie Accessoria Superficie Complessiva Superficie Impermeabilizzata Numero delle unit immobiliari e relativa destinazione d uso Ne deriva non solo la necessit che tali parametri siano definiti uniformemente in tutti i comuni ma anche l opportunit che le norme tecniche degli strumenti urbanistici comunali facciano riferimento a tali parametri per esprimere l entit dei diritti edificatori v e della densit edilizia v massima ammessa Altri parametri edilizi volumi altezza numero di piani superficie coperta superficie catastale ecc possono essere utili ai fini di precisare le scelte urbanistiche comunali e controllarne gli esiti progettuali e possono arricchire i Sistemi Informativi Territoriali locali ma non risultando altrettanto significativi ai fini delle politiche territoriali e del monitoraggio statistico pos
67. dei punti di interscambio e integrazione del SFR e del SFM con la mobilit individuale attraverso la dotazione di parcheggi presso tutte le stazioni adeguati alla domanda e al ruolo assegnato alla stazione stessa e la realizzazione di piste ciclabili e di percorsi di avvicinamento pedonale qualificati e nell intorno a distanza pedonale dalle fermate del SFM valorizzazione delle aree urbane e di quelle che nel rispetto delle altre disposizioni del presente piano possono essere urbanizzabili attraverso la collocazione e lo sviluppo di servizi pubblici attivit commerciali attivit private attrattive residenza per incrementare l utenza potenziale negli ambiti meglio serviti e all interno e nell immediato contorno delle stazioni stesse qualificazione del comfort degli spazi di attesa e integrazione dei servizi di informazione di ristoro commerciali e simili I servizi di trasporto pubblico su gomma urbani e suburbani attraverso attestamenti presso i nodi di interscambio del sistema portante hanno la funzione di integrare e diffondere l offerta e di massimizzare il 276 Titolo 12 convogliamento della domanda verso i servizi a pi alta efficienza e compatibilit ambientale offerti dal sistema portante Art 12 7 Politiche per il Servizio Ferroviario Metropolitano 1 D Il PMP individua come prioritaria la piena attuazione del progetto di SFM previsto dall Accordo per il completo sviluppo ed attuazi
68. dei punti seguenti Gli strumenti urbanistici comunali od intercomunali i piani dei Parchi e i Progetti di tutela recupero e valorizzazione di aste fluviali alle condizioni e nei limiti derivanti dal rispetto delle altre disposizioni del presente Piano prevedono nelle aree di cui al presente articolo ove opportuno sistemazioni atte a ripristinare e favorire la funzione di corridoio ecologico con riferimento a quanto contenuto nel Titolo 3 riguardo alle reti ecologiche ed alle corrispondenti linee guida di cui all Allegato 1 della Relazione percorsi e spazi di sosta pedonali e per mezzi di trasporto non motorizzati sistemazioni a verde per attivit del tempo libero all aria aperta e attrezzature sportive scoperte che non diano luogo a impermeabilizzazione del suolo aree attrezzate per la balneazione chioschi e attrezzature per la fruizione dell ambiente fluviale e perifluviale le attivit ricreative e la balneazione Il rilascio del titolo abilitativo per la realizzazione di chioschi ed attrezzature di cui sopra sottoposto al parere vincolante dell Autorit idraulica competente Funzioni e attivit diverse e interventi ammissibili Nelle fasce di tutela fluviale anche al fine di favorire il riformarsi della vegetazione spontanea e la costituzione di corridoi ecologici nonch di consentire gli accessi tecnici di vigilanza manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica irrigazione e difesa del suolo l
69. del territorio coerente con gli obiettivi di valorizzazione delle specifiche identit ambientali e paesaggistiche costituiscono il quadro di riferimento per la formazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica per le politiche a carattere culturale ambientale agricolo sociale ed economico nonch delle altre politiche che possono avere un incidenza diretta o indiretta sul paesaggio in particolare nell ambito del presente piano costituiscono quadro di riferimento per articolare in modo pi mirato alle relative specificit territoriali a gli indirizzi e le direttive per la salvaguardia gestione e pianificazione del patrimonio naturale e ambientale previsti al presente Titolo 3 nonch ai successivi Titoli 4 5 6 7 e 8 b gli indirizzi e le direttive per la pianificazione e la gestione degli ambiti agricoli del territorio rurale previsti dal successivo Titolo 11 c gli indirizzi e le direttive per l evoluzione del sistema degli insediamenti e delle infrastrutture di cui ai successivi Titoli 9 10 12 13 e 14 costituiscono l ambito territoriale di riferimento per il rafforzamento dell identit locale ovvero per la costruzione di identit locali nuove e nel contempo radicate nel patrimonio storico culturale e ambientale proprio dell UdP costituiscono gli ambiti territoriali minimi di riferimento per la progettazione e la verifica di processi e di iniziative di sviluppo integrato ambienta
70. del PSC il Quadro Conoscitivo preliminare deve contenere una scheda di analisi di ciascuna area produttiva di rilievo comunale sulla base della quale nel Documento Preliminare sono formulate le proposte riguardo alla caratterizzazione evolutiva di ciascuna area ai sensi del precedente punto 2 Per le aree produttive per le quali si preveda il perseguimento delle prestazioni di area ecologicamente attrezzata il Quadro Conoscitivo del PSC contiene l analisi ambientale dell area industriale delle sue attivit dei suoi prodotti e servizi di cui al punto 8 dell art 9 3 finalizzata alla definizione del Programma ambientale Nel caso di presenza o di ipotesi di insediamento di stabilimenti a rischio di incidente rilevante si applicano le disposizioni di cui all art 9 6 Art 9 3 Prestazioni delle aree ecologicamente attrezzate 1 I In attesa dell emanazione da parte della Regione dell atto di coordinamento tecnico per la definizione degli obiettivi prestazionali delle aree ecologicamente attrezzate i requisiti di tali aree sono stabiliti dal PTCP sulla base di quanto in via transitoria definito dalla Regione nella Direttiva generale sull attuazione della L R 9 1999 Disciplina della procedura di valutazione dell impatto ambientale Le aree specializzate per attivit produttive si considerano aree ecologicamente attrezzate qualora siano realizzate le seguenti condizioni sia individuato il so
71. dell entit e tipologia dei rifiuti prodotti nell ambito delle caratteristiche di pericolosit valutazione delle opportunit di riutilizzazione recupero e riciclo nonch di eventuale realizzazione di reti di raccolta per filiera e o tipologia in condizioni di sicurezza senza provocare inconvenienti per l ambiente e nel rispetto della normativa vigente Miglioramento dell immagine complessiva degli insediamenti in termini di riordino urbanistico di qualit architettonica di opere di mitigazione e ambientazione paesaggistica attraverso adeguate dotazioni ecologiche e ambientali anche destinando a tali finalit parte delle dotazioni prescritte di aree per attrezzature e spazi collettivi Miglioramento della qualit ecologica dell insediamento e del contesto anche contribuendo attraverso le dotazioni ecologiche dell insediamento stesso alla realizzazione al potenziamento o al ripristino di elementi funzionali della rete ecologica di cui agli artt 3 5 con particolare riferimento al punto 15 e 3 6 Informazione e assistenza per l accesso ai finanziamenti UE per la qualificazione in senso ambientale delle attivit produttive promozione dell accesso delle imprese al sistema comunitario di ecogestione e audit ambientale EMAS ISO 14000 Promozione di forme di certificazione ambientale riferite all area produttiva nel suo complesso oltre che alla singola impresa Sostegno a iniziative di marketing territorial
72. della rete idrica esistente o in fregio ai limiti confinari preservandone in particolare l apparato radicale Aree forestali l eliminazione delle aree forestali di norma vietata fatti salvi gli interventi consentiti ai sensi dell art 7 2 e l attuazione delle previsioni urbanistiche dei PRG vigenti per le quali sia stato approvato il Piano Attuativo prima del 11 febbraio 2003 per quanto non in contrasto con le disposizioni di cui all art A 17 comma 8 della L R 20 2000 Utilizzazioni agricole dei territori in dissesto nei territori interessati da movimenti di massa per i quali riconosciuto lo stato di attivit e sono verificate le condizioni di rischio da parte degli Enti competenti le utilizzazioni agrarie devono essere autorizzate dall Ente competente sulla base di una specifica indagine nella quale deve essere accertata e definita la compatibilit delle utilizzazioni agrarie e delle tecniche di lavorazione con le condizioni di stabilit delle U I E e dei fenomeni di dissesto nonch l assenza di rischio per la pubblica incolumit Lavorazioni del terreno nei territori con pendenze medie dell unit colturale v maggiori del 30 le azioni a sostegno delle misure agro ambientali devono essere finalizzate al mantenimento dei suoli a regime sodivo ovvero alla conversione a usi di tipo forestale e praticoltura estensiva 134 Titolo 6 Art 6 11 Norme di attuazione in materia di assetto idrogeologico il prese
73. delle aree e della edificazione Superficie Complessiva SC oppure Superficie utile Su e Superficie accessoria Sa Parametri di misura della capacit insediativa distintamente per gli insediamenti urbani e per gli insediamenti specializzati per attivit produttive Capacit insediativa in essere Capacit insediativa aggiuntiva Capacit insediativa teorica Parametri di misura della dimensione urbana Estensione del Territorio urbanizzato TU Estensione del Territorio in corso di urbanizzazione programmata TPU Estensione del Territorio a destinazione urbana potenziale TDU Parametri ubanistico ecologici Superficie permeabile SP 229 Titolo 10 Superficie impermeabilizzata Sl Indice di densit arborea Indice di densit arbustiva Tutti i parametri di cui al primo punto sono definiti nell art 1 5 delle presenti Norme Negli strumenti urbanistici comunali possono essere introdotte precisazioni chiarimenti e casistiche applicative delle definizioni di cui all art 1 5 e possono essere utilizzati ulteriori parametri autonomamente definiti ma non possono essere utilizzate definizioni difformi dei parametri di cui al primo punto fermo restando quanto previsto dall ultimo punto dell art 1 5 Per le finalit di cui al primo punto le relazioni illustrative dei PSC dei POC delle Varianti ai PRG nonch dei PUA che comportino variante agli strumenti urbanistici genera
74. devono essere esplicitate nelle norme degli strumenti urbanistici comunali Art 13 3 Requisiti degli insediamenti in materia di gestione dei rifiuti 1 I Con riguardo alla sostenibilit degli insediamenti rispetto alla gestione dei rifiuti in tutto il territorio provinciale si deve tendere a garantire per tutti gli insediamenti idonee modalit di raccolta dei rifiuti intesa come fase della gestione dei rifiuti propedeutica alla loro corretta destinazione finale con priorit per il riutilizzo il recupero ed il riciclaggio e come fase residuale allo smaltimento nel rispetto delle norme di settore in particolare la raccolta non deve determinare rischi per l acqua l aria il suolo l uomo la flora e la fauna causare inconvenienti da rumore o odori danneggiare il paesaggio e siti di particolare interesse storico testimoniale o archeologico Altres il servizio di raccolta dei rifiuti urbani deve rispondere a criteri di efficienza efficacia ed economicit A tal fine i Comuni attivano con gli strumenti pi appropriati anche allo scopo di garantire gli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani fissati dal Piano Provinciale di gestione dei Rifiuti iniziative e misure volte a a potenziare la raccolta delle frazioni merceologiche pericolose al fine di evitarne lo smaltimento indifferenziato b favorire prioritariamente la raccolta monomateriale delle frazioni merceologiche recuperabili tr
75. di San Giovanni in Persiceto e Polo funzionale di Funo in comune di Argelato e Polo funzionale di Altedo nei Comuni di Malalbergo e San Pietro in Casale e Polo funzionale di Caselle in Comune di San Lazzaro di Savena e Polo funzionale del Martignone nei Comune di Crespellano e Anzola dell Emilia e Polo Funzionale Casello A14 Via Lasie in Comune di Imola 206 Titolo 9 Per ciascun polo funzionale di cui alle precedenti lettere b e c Il PTCP disciplina le rispettive potenzialit di sviluppo e i requisiti prestazionali in ordine alla sostenibilit ambientale e territoriale Relativamente ai Poli funzionali di cui alla lettera a ad esclusione del Polo Casalecchio Zona B Il PTCP al successivo punto 11 del presente articolo definisce le modalit di attuazione per eventuali interventi di adeguamento e ampliamento che rappresentano la modalit esclusiva per il consolidamento dei poli Viste le particolari esigenze di riassetto funzionale che caratterizzano il Polo Funzionale Zona B di Casalecchio di cui alla lett a si ammette la possibilit di un ampliamento della superficie di vendita complessiva del polo commerciale esistente da relazionare fortemente al recupero del sistema di accesso ferroviario e alla riqualificazione del Palasport sulla base di uno studio di fattibilit e sostenibilit che massimizzi l interesse pubblico dell operazione ed in conseguenza di uno specifico accordo territoriale sottoscritto dalla
76. di altri elementi areali di valore naturale o semi naturale e che venga garantita la funzionalit della rete c Comuni provvedono all individuazione delle Zone di rispetto dei nodi ecologici semplici relativamente alle Zone di rispetto dei nodi complessi gli 62 Titolo 3 stessi faranno riferimento alle perimetrazioni individuate nella tav 5 del PTCP che potranno essere motivatamente precisate al fine di escludere eventuali usi esistenti non compatibili con le finalit della zona ed eventualmente per la previsione di opere non diversamente localizzabili o opere finalizzate al rilevante interesse pubblico per il miglioramento della fruibilit e alla valorizzazione ambientale da individuare in sostanziale contiguit con il territorio urbanizzato e purch si proceda ad adeguati interventi compensativi I Corridoi ecologici identificati nella cartografia di PTCP possono essere oggetto di specificazioni al fine di ripristinare e potenziare le loro caratteristiche e funzioni di corridoio approfondendone l articolazione morfologica funzionale ed ambientale Ulteriori e limitate modifiche possono essere consentite solo per l attuazione di progetti di rilevante interesse pubblico non diversamente localizzabili e purch si proceda ad adeguati interventi compensativi Le Direzioni di collegamento ecologico identificate nella cartografia di PTCP hanno valore di indicazione prestazionale e devono trovare una precisa individu
77. di collaborazione tra Ente di gestione e comunit socio economiche locali stimolando la pi ampia partecipazione alla piena realizzazione dell area protetta Finalit e obiettivi del sistema provinciale delle aree protette Finalit primaria del sistema provinciale delle aree protette la gestione unitaria e coordinata dell insieme dei principali biotopi rari e minacciati quale sistema d eccellenza naturalistico ambientale del territorio provinciale da salvaguardare e valorizzare mediante gli strumenti di pianificazione e programmazione regionale provinciale comunale e dell area protetta Il PTCP riconosce al sistema delle aree protette un ruolo fondamentale nello svolgimento di alcune funzioni obiettivo qui di seguito elencate lo svolgimento di ciascuna di tali funzioni costituisce di per s obiettivo primario del sistema provinciale delle aree protette a costituire la struttura portante della rete ecologica di livello provinciale di cui al precedente art 3 5 e alla tav 5 del PTCP come pure della rete ecologica di scala europea denominata Rete Natura 2000 di cui all art 3 7 e alla tav 1 del PTCP delle quali il sistema delle aree protette rappresenta l insieme dei nodi ecologici che rivestono valore strategico ai fini della conservazione della biodiversit nel territorio provinciale A tale fine le funzioni di collegamento tra le singole aree protette proprie della rete ecologica dovranno essere assicurate dai
78. di cui al successivo art 4 5 Sui manufatti ed edifici tutelati ai sensi del Titolo del D Lgs 490 1999 e su quelli riconosciuti di interesse storico architettonico o di pregio storico culturale 73 Titolo 4 e testimoniale dagli strumenti urbanistici comunali sono consentiti gli interventi che siano definiti ammissibili dagli stessi strumenti fermo restando che non sono ammissibili ampliamenti e che il cambio d uso ammissibile a condizione che non determini aumento di rischio idraulico Sugli altri manufatti ed edifici non tutelati sono consentiti soltanto interventi di manutenzione interventi finalizzati ad una sensibile riduzione della vulnerabilit rispetto al rischio idraulico comunque nel caso di edifici senza aumenti di superficie e di volume Nell abitato di Malacappa in quanto insediamento urbano storico sono consentite le opere di messa in sicurezza nonch gli interventi edilizi ai sensi dell art A9 della L R 20 2000 nei limiti degli interventi di recupero v art 1 5 La realizzazione delle opere di cui sopra escluse le opere di manutenzione comunque subordinata al parere favorevole dell Autorit idraulica competente anche sotto il profilo della congruenza con i propri strumenti di piano Significativi movimenti di terra Ogni modificazione morfologica compresi la copertura di tratti appartenenti al reticolo idrografico principale secondario minore minuto e di bonifica che non de
79. di cui al punto 5 lettere a b e f e g del precedente art 7 3 gli interventi di cui al punto 5 lettera c del precedente art 7 3 limitatamente alle sole zone di rispetto dei nodi la realizzazione di canalizzazioni di opere di difesa idraulica quali le casse di espansione comprese le attivit di esercizio e di manutenzione delle stesse La realizzazione delle opere di cui al presente punto deve comunque risultare congruente con le finalit di cui al punto 2 del presente articolo se necessario potr essere prevista la realizzazione congiunta di opere compensative ovvero di interventi che contribuiscano alla tutela e alla valorizzazione della biodiversit presente nelle aree in oggetto anche sulla base delle Linee guida di cui all Allegato 1 della Relazione Art 7 5 Zone di tutela naturalistica il presente articolo recepisce e integra l art 25 del PTPR 1 P Definizione e individuazione Le Zone di tutela naturalistica individuano gli ambienti caratterizzati da elementi fisici geologici morfologici vegetazionali faunistici di particolare interesse naturalistico e o rarit Le Zone di tutela naturalistica sono individuate graficamente nella tav 1 del PTCP 152 Titolo 7 Finalit specifiche e indirizzi d uso La finalit del PTCP per le Zone di tutela naturalistica la conservazione del suolo del sottosuolo delle acque della flora e della fauna attraverso il mantenimento e la ricostit
80. di prima pioggia e di dilavamento ridurre le superfici impermeabili esistenti nel tessuto consolidato e di nuova formazione recuperare quote di naturalit in ambiente urbano e diffondere buone pratiche di gestione vedi Allegati 1 e 7 alla Relazione Variante in recepimento del PTA regionale Mediante gli approfondimenti di cui al punto precedente i Comuni individuano e adottano soluzioni tecniche riguardanti i sistemi di laminazione la riduzione del carico proveniente dagli scolmatori i sistemi di drenaggio urbano sdoppiamento delle reti canali filtranti v coperture verdi v parcheggi drenanti pavimentazioni permeabili v riapertura di canali zone umide a parco ecc vedi all Allegato 1 alla Relazione Variante in recepimento del PTA regionale e individuano soluzioni volte ad un trattamento delle ABC v ad esempio fitodepurazione secondo le indicazioni dell allegato 7 alla Relazione Variante in recepimento del PTA regionale e dalle Linee Guida attuative della Del G R 286 2005 Tali soluzioni saranno da adottare negli interventi nuovi di riqualificazione e di manutenzione urbana AI fine di contenere la crescita di superfici impermeabili oltre ai limti stabiliti nei successivi punti 5 e 6 i Comuni definiscono nel RUE forme di incentivazione economica da applicare in sede di rilascio dei titoli abilitativi e da quantificare in misura proporzionale alla superficie dell intervento man
81. di ritorno compreso tra i due ed i cinque anni in relazione alla specificit dei luoghi ed alla presenza o meno di argini continui PIAE Piano infraregionale delle attivit estrattive PGTU Piano generale del traffico urbano POC Piano Operativo Comunale PPGR Piano provinciale di gestioen dei rifiuti PRG Piano Regolatore Generale comunale PRSR Piano regionale di sviluppo rurale PSAI Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico di cui all art 1 4 comma 4 PSC Piano Strutturale Comunale PTA Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia Romagna 26 Titolo 1 e PTPR Piano territoriale paesistico regionale e PUA Piano urbanistico attuativo e Raccolta dei rifiuti l operazione di prelievo cernita e di raggruppamento dei rifiuti per il loro trasporto e Raccolta differenziata la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee e Recupero dei rifiuti le operazioni previste nell allegato C del D Lgs 22 97 ad esempio utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo idoneo per produrre energia rigenerazione recupero di solventi riciclo recupero di sostanze organiche compreso il compostaggio riciclo recupero di sostanze inorganiche spandimento sul suolo a beneficio dell agricoltura messa in riserva o stoccaggio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni precedenti escluso il deposito temporaneo e Rete ecologica sistema polivalente di nodi rappr
82. direttive alla pianificazione di settore 268 Art 12 4 Componenti del sistema della mobilit i 272 Art 12 5 Pianificazione della mobilit e strumenti urbanistici comunali ii 273 Art 12 6 Direttive per il Trasporto collettivo locale e i nodi di interscambio modale 274 Art 12 7 Politiche per il Servizio Ferroviario MetropolitaN0 i 277 Art 12 8 Politiche per il Trasporto Pubblico Locale su gomma extraurbano 279 Art 12 9 Disposizioni per agevolare la mobilit non motorizzata ii 282 Art 12 10 Ulteriori disposizioni e indirizzi per il soddisfacimento dell obiettivo di sostenibilit del sistema della mobilit lt pcriolii iis fai Alga iau 283 Art 1211 Indirizzi perlallogistica c acireale iii 285 Art 12 12 Gerarchia della rete viaria ti Lio dii dle lle 286 Art 12 13 Art 12 14 Art 12 15 Art 12 16 Art 12 17 Art 12 18 Art 12 19 Disposizioni in materia di standard di riferimento e di fasce di rispetto stradale e ferroviario 292 Disposizioni per l inserimento e la valutazione delle opere strategiche nella programmazione degli interventi sulla rete stradale i 295 Le opere strategiche prioritarie della viabilit provinciale i 297 Disposizioni per l inserimento ambientale e la mitigazione degli impatti delle strade DUE ERRORI E E R
83. e SFM attraverso l introduzione di un dispositivo di Road Pricing finalizzato a reinternalizzare i costi del trasporto stradale e a riequilibrare i termini della competizione tra modalit di trasporto privato e collettivo Le risorse derivanti dal Road Pricing vengono infatti primariamente destinate al finanziamento della Rete Portante del Trasporto Collettivo ed in particolar modo al completamento del progetto SFM Su tali componenti si esercitano nei limiti delle proprie competenze le funzioni programmatorie ed amministrative della Provincia di concerto quando necessario con le competenze della Regione e dei Comuni 272 Titolo 12 Art 12 5 Pianificazione della mobilit e strumenti urbanistici comunali 1 D La Provincia elabora e il Piano della Mobilit Provinciale PMP come variante al PTCP sul sistema della mobilit provinciale ai sensi della legge 20 2000 e 30 1998 e il Piano di Bacino del Trasporto Pubblico locale di seguito denominato PdB ai sensi della L R 30 del 2 10 1998 e successive modificazioni e integrazioni e il Piano della Viabilit Extraurbana di seguito denominato PTVE ai sensi del D Lgs 30 04 1992 n 285 art 36 comma 3 e gli Studi di Fattibilit tecnico economico finanziaria Il PaB il PTVE sono piani triennali a valenza attuativa rispetto alla suddettavariante di cui specificano contenuti progettuali e modalit di attuazione in coerenza con il quadro delle risorse disponibi
84. e a specificare la relativa disciplina di tutela verificando e integrando le individuazioni contenute nella tav 1 e negli specifici Allegati del PTCP e recependo e integrando la disciplina generale contenuta nel presente Titolo in conformit al capo A Il della L R 20 2000 Art 8 2 Zone ed elementi di interesse storico archeologico il presente articolo recepisce e integra gli art 21 e 31 del PTPR 1 D Definizione beni di interesse storico archeologico di cui al presente articolo costituiti da zone ed elementi sono comprensivi delle presenze archeologiche accertate e vincolate ai sensi di leggi nazionali o regionali di atti amministrativi o di strumenti di pianificazione dello Stato della Regione di enti locali ovvero presenze archeologiche motivatamente ritenute esistenti in aree o zone anche vaste preesistenze archeologiche che hanno condizionato continuativamente la morfologia insediativa quale l impianto storico della centuriazione i cui elementi caratterizzanti sono le strade le strade poderali ed interpoderali i canali di scolo e di irrigazione disposti lungo gli assi principali della 159 Titolo 8 centuriazione i tabernacoli agli incroci degli assi le case coloniche le piantate ed i relitti dei filari di antico impianto orientati secondo la centuriazione nonch ogni altro elemento riconducibile attraverso l esame dei fatti topografici alla divisione agraria romana 2 P Individuazione
85. e da eventuali rifiuti b Sorgenti e zone di ristagno idrico i proprietari ed i conduttori dei terreni in presenza di sorgenti e di zone di ristagno idrico delle acque superficiali e o sub superficiali devono provvedere al loro convogliamento nel reticolo di scolo attraverso adeguate opere di captazione e drenaggio a meno che le stesse non costituiscano Siti e Zone afferenti a Rete Natura 2000 o ad Aree protette c Opere idrauliche di consolidamento e di regimazione le opere di sistemazione superficiale e profonda eseguite con finanziamenti pubblici in nessun caso devono essere danneggiate i terreni sulle quali insistono tali opere possono essere soggetti a lavorazioni o piantagioni previa autorizzazione rilasciata dagli Enti competenti d Scarpate stradali e fluviali le scarpate stradali e fluviali non possono essere oggetto di lavorazione agricola Le scarpate devono essere recuperate dalla vegetazione autoctona locale facilitando la ricolonizzazione spontanea o ricorrendo alle tecniche dell ingegneria naturalistica con preferibile inserimento di compagini erbaceo arbustive Il bosco se presente va mantenuto e Viabilit principale le lavorazioni agricole adiacenti alle sedi stradali strade statali provinciali comunali devono mantenere una fascia di rispetto a terreno saldo di almeno metri 3 dal confine stradale A monte di tale fascia di rispetto in relazione alla erodibilit dei suoli e all assetto agronomico degli imp
86. e definiscono linee d intervento per la riduzione dei rischi individuati che tengano conto degli effetti degli interventi strutturali e manutentivi previsti dai rispettivi programmi di intervento Tali studi devono essere approvati con delibera del Comitato Istituzionale dell Autorit di Bacino su proposta del Comitato Tecnico L approvazione da parte della Autorit competente di qualsiasi opera idraulica finalizzata alla riduzione dei rischi idraulici subordinata decorso il termine di cui al punto precedente alla dimostrazione della congruenza delle caratteristiche dell opera stessa con i risultati degli studi di cui al punto 1 93 Titolo 4 3 D consorzi di bonifica i Comuni le aziende di settore e gli altri enti interessati entro un anno dalla data di approvazione del presente piano e comunque entro un anno dalla data di approvazione di ciascun Piano di Bacino o Piano stralcio per l assetto idrogeologico devono fornire all Autorit di Bacino tutti i dati in loro possesso riguardanti le caratteristiche funzionali idrauliche e morfologiche dei collettori che si immettono nel reticolo idrografico principale e delle opere idrauliche eventualmente presenti nei punti di immissione idrauliche ed idrologiche dei bacini scolanti nei loro punti di immissione nel reticolo idrografico principale di ogni opera che modifichi il reticolo idrografico suddetti dati devono essere aggiornati ogni tre anni Ogni m
87. e loro distribuzione oraria durante la giornata tipo la valutazione specifica in caso di trasporto materiale tossico o nocivo La localizzazione di funzioni di logistica di livello regionale e territoriale locale di medio piccole dimensioni che occupano una SFF superficie fondiaria funzionale del lotto complessiva non superiore a 10 000 mq potranno essere localizzate negli ambiti produttivi sovracomunali individuati dalla tav 3 del PTCP Art 12 12 Gerarchia della rete viaria 1 D Il PMP individua nella Tav 4A l assetto strategico di lungo periodo della rete viaria secondo i seguenti livelli di rango funzionale a rete autostradale costituita dalle Autostrade A1 e Variante di Valico A13 A14 raccordate dal Passante Autostradale Nord di progetto in variante alla attuale A14 ulteriori assi costituenti insieme con quelli autostradali la grande rete della viabilit di interesse regionale nazionale come definita dal PRIT avente funzioni di servizio nei confronti della mobilit regionale di pi ampio raggio sia interna alla regione che di penetrazione uscita e nei confronti della mobilit nazionale con entrambi i recapiti all esterno del territorio regionale essi sono i seguenti Tangenziale di Bologna comprensiva dei tratti da liberalizzare delle attuali autostrade A13 A14 A1 e complanare alla A14 fino a Ponte Rizzoli 286 Titolo 12 Nuova Bazzanese collegamento Nuova Bazzanese case
88. ecologica con il territorio delle Unit di paesaggio della colina e della montagna nonch con gli elementi di particolare significato ecosistemico delle province circostanti 57 Titolo 3 Promuovere nel territorio rurale la presenza di spazi naturali o semi naturali esistenti o di nuova creazione caratterizzati da specie autoctone e dotati di una sufficiente funzionalit ecologica Promuovere nel territorio collinare e montano un sistema a rete che interconnetta l insieme dei principali spazi naturali o semi naturali esistenti rafforzandone la valenza non solo in termini ecologici ma anche in termini fruitivi accrescendo le potenzialit in termini di occasioni per uno sviluppo sostenibile di quei territori Rafforzare l attuale funzione svolta dallo spazio agricolo anche come connettivo ecologico diffuso Rafforzare la funzione di corridoio ecologico svolta dai corsi d acqua e dai canali riconoscendo anche alle fasce di pertinenza e tutela fluviale il ruolo di ambiti vitali propri del corso d acqua all interno del quale deve essere garantito in modo unitario un triplice obiettivo qualit idraulica qualit naturalistica e qualit paesaggistica in equilibrio tra loro Promuovere la funzione potenziale di corridoio ecologico e di riqualificazione paesistico ambientale che possono rivestire le infrastrutture per la viabilit dotandole di fasce di ambientazione ai sensi del seguente art 12 16 Promuovere la riqu
89. esiste il rischio di superamento della soglia di allarme o del valore limite previsto dal D M 60 2002 Gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica devono garantire la coerenza con il Piano di Gestione della Qualit dell Aria e con i contenuti dei rispettivi Piani di Risanamento Azione e Mantenimento I Comuni anche recependo le indicazioni del piano di settore promuovono attraverso i propri regolamenti i seguenti indirizzi nella progettazione degli insediamenti va impiegata convenientemente la vegetazione nelle aree interne ai complessi insediativi di ogni tipo al loro contorno e lungo le strade con il compito di limitare la diffusione delle polveri totali In sede di pianificazione attuativa vanno valutati i movimenti dell aria nell area dell insediamento per indurre una ventilazione naturale alle unit abitative tenendo conto delle differenze di pressione dovute al vento delle differenze di temperatura della posizione delle aperture e della loro dimensione e collocazione sui fronti dell edificio e dell eventuale presenza di oggetti o schermi esterni nei pressi delle aperture negli impianti di riscaldamento raffrescamento degli edifici devono essere privilegiati sistemi ad alta efficienza che minimizzino le emissioni in atmosfera nella costruzione degli edifici e dei relativi impianti tecnologici deve essere privilegiato l uso di materiali che minimizzino le emissioni di gas e sostanze inquinanti
90. ferma restando la valutazione preventiva delle condizioni di compatibilit urbanistica e ambientale anche in relazione alle indicazioni di cui all art 9 2 qualora si tratti di insediamenti in un contesto rurale industrie isolate impianti zootecnici o simili vanno individuate caso per caso le soluzioni ottimali per il riuso del contenitore tenendo conto delle caratteristiche paesaggistiche della visibilit del sito delle condizioni di permeabilit e vulnerabilit del suolo della allacciabilit alle reti tecnologiche urbane e comunque perseguendo il recupero dell immagine del paesaggio rurale e la minimizzazione dell impatto delle nuove funzioni anche con l adozione di idonei accorgimenti quali la realizzazione di cortine vegetali la riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi di acqua e di energia Qualora si tratti di contesti di particolare pregio paesaggistico o storico o di particolare fragilit pu essere opportuna l attribuzione di diritti edificatori da utilizzarsi in altre aree pi idonee e contigue a centri abitati ai sensi dell art 11 6 punto 7 235 Titolo 10 Soprattutto nei centri urbani maggiori e nei comuni della prima cintura bolognese nei quali opportuno concentrare la risposta alla domanda di abitazione a carattere sociale le trasformazioni di insediamenti produttivi dismessi qualora non sia possibile o opportuno un riuso ancora per attivit economiche costituiscono anche occasioni r
91. fra le destinazioni d uso previste in ciascun insediamento la classificazione acustica attribuita e le funzioni assegnate e il livello d uso di ciascuna infrastruttura che interferisca con l insediamento stesso Al fine di 313 Titolo 13 verificare e mantenere nel tempo tale coerenza alle variazioni degli strumenti urbanistici devono essere strettamente correlate ove necessarie le corrispondenti e coerenti variazioni della classificazione acustica e degli strumenti di regolamentazione della circolazione La pianificazione attuativa di nuovi insediamenti urbani sia mediante urbanizzazione di nuove aree sia mediante interventi di trasformazione urbana di aree a precedente diversa destinazione deve essere accompagnata da una documentazione previsionale del clima acustico che garantisca la compatibilit acustica dell insediamento con il contesto tenendo conto anche delle infrastrutture per la mobilit interne o esterne al comparto attuativo esistenti o di cui sia stato approvato almeno il progetto preliminare o di cui sia prevista la progettazione e realizzazione contestualmente al comparto stesso Nella realizzazione di tali insediamenti sono poste a carico dei soggetti attuatori tutte le opere e misure di mitigazione necessarie per rispettare la normativa tali opere sono da prevedersi nel piano attuativo del comparto nel quadro delle opere di urbanizzazione primaria Nella progettazione degli insediamenti si dovr perseguire il rag
92. generazione all interno di un ambito territoriale che possa offrire la materia prima richiesta compatibilmente con la capacit rigenerativa della stessa A tal fine necessario valutare le tipologie dei combustibili utilizzati le modalit di approvvigionamento e le eventuali pratiche di sostituzione della materia prima utilizzata la distanza tra il punto di raccolta della biomassa ed il punto di utilizzo della stessa sia per l uso di residui che per quello di biomassa da colture dedicate Nel caso di impianti di produzione di energia elettrica da preferire la combinazione con la produzione termica Anche per questo motivo la scelta localizzativa di cui ai punti precedenti di fondamentale importanza per la disponibilit di utenze a cui inviare il calore prodotto Art 13 8 Requisiti degli insediamenti in materia di qualit dell aria 1 D La Provincia elabora ai sensi del D Lgs 351 1999 e della L R 3 1999 il Piano di Gestione della Qualit dell aria sulla base della zonizzazione indicata nella tav D 2 1 0 del Quadro Conoscitivo Il Piano di Gestione della Qualit dell aria composto da il Piano di Risanamento nelle zone in cui si supera il valore limite previsto dal D M 60 2002 321 Titolo 13 il Piano di Azione nelle zone in cui esiste un rischio di superamento della soglia di allarme o del valore limite previsti dal D M 60 2002 il Piano di Mantenimento nelle zone in cui non
93. i complessi commerciali e centri commerciali di vicinato e di media dimensione e parchi urbani e i complessi sportivi e luoghi ad elevata concentrazione di posti di lavoro I percorsi ciclabili sono realizzati in sede separata o in sede adeguatamente protetta oppure ove opportuno in sede promiscua su strade di rilievo esclusivamente locale e con traffico limitato Nell approvazione dei Piani urbanistici attuativi la continuit sicurezza e comodit dei percorsi pedonali e la minimizzazione delle interferenze fra questi e i percorsi carrabili devono essere considerati requisiti obbligatori per l approvazione Nei centri urbani di pianura o di fondovalle anche la previsione di adeguati percorsi ciclabili protetti e collegati con la rete di percorsi ciclabili preesistenti al contorno e la previsione di adeguati parcheggi per biciclette devono essere considerati requisiti obbligatori Art 12 10 Ulteriori disposizioni e indirizzi per il soddisfacimento 1 I dell obiettivo di sostenibilit del sistema della mobilit Per perseguire gli obiettivi specifici di cui all art 12 3 punto 2 i piani comunali e i piani di settore di cui all art 12 5 adottano e promuovono i seguenti indirizzi e privilegiare scelte urbanistiche che avvicinino residenza lavoro e servizi e sviluppare sistemi di informazione e comunicazione in grado di ridurre la domanda di mobilit e promuovere l utilizzo del trasporto collettivo scoragg
94. in un PSC ma la cui attuazione non sia programmata dal POC Fino all approvazione del primo POC il TDU comprende tutte le aree non urbanizzate e non comprese nel TPU destinate dal PRG ad essere utilizzate per usi urbani Il TDU non comprende le aree destinate alla realizzazione di infrastrutture ed impianti di carattere extraurbano viabilit extraurbana discariche depuratori impianti energetici e simili le aree destinate a parchi territoriali extraurbani e ad attivit ricreative e sportive all aperto anche private comportanti una quota modesta di edificazione o impermeabilizzazione del suolo le aree destinate ad attivit estrattive e relativi impianti e Territorio rurale v Titolo 11 tutto il resto del territorio che non sia urbano v o in corso di urbanizzazione v o a destinazione urbana potenziale v Il territorio rurale comprende anche le aree forestali v disciplinate dall art 7 2 e Trasformazione urbana o ristrutturazione urbanistica gli interventi rivolti a sostituire l esistente tessuto urbanistico edilizio con altro diverso mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la modificazione del disegno dei lotti degli isolati e della rete stradale sono fra questi in particolare gli interventi di sostituzione di cospicui insediamenti dismessi con nuovi insediamenti e con diverse funzioni e Tratto arginato parte del reticolo idrografico confinato da argini continui fino a
95. incidenza di tali azioni rispetto agli obiettivi di conservazione del medesimo tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso in particolare dei valori che in esso sono da salvaguardare per il mantenimento della biodiversit Anche in tale caso la valutazione sar operata in coerenza a quanto previsto nel Piano di Azione nonch delle disposizioni legislative statali e regionali vigenti I Comuni le Associazioni e Unioni di Comuni e le Comunit Montane provvedono a promuovere le necessarie forme di informazione sensibilizzazione e coinvolgimento delle comunit locali interessate ad assicurare il monitoraggio degli habitat e delle specie per quanto di propria competenza anche operando a tal fine in collaborazione con la Provincia e ad adottare le opportune misure di conservazione e gestione conseguenti Art 3 8 Il sistema provinciale delle aree protette 1 P Definizione e individuazione sistema provinciale delle aree protette rappresenta l insieme delle aree di maggiore rilevanza naturalistica del territorio provinciale ed composto dalle seguenti tipologie di aree protette previste dalla legislazione nazionale e regionale con particolare riferimento alla L 394 91 e alla L R 11 88 e loro successive modificazioni e integrazioni Parchi regionali Riserve naturali regionali Aree di riequilibrio ecologico 66 Titolo 3 In tale sistema sono inoltre compresi i parchi attuati dalla Provincia
96. intensit colturale Sono ammesse movimentazioni del terreno necessarie alla realizzazione di opere di regimazione idraulica e di opere di consolidamento nelle zone 3 e 5 sono ammessi tutti i tipi di colture previe adeguate opere di raccolta e regimazione superficiali come previste al precedente punto 1 lett a 129 Titolo 6 Art 6 8 Elementi a rischio da frana da sottoporre a verifica nelle UIE R1 R2 R3 ed R4 il presente articolo recepisce e integra l art 11 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P AI fine della limitazione e riduzione del rischio da frana le aree dei bacini montani non ricadenti nelle perimetrazioni di cui all art 6 2 sono articolate nella tav 2A del PTCP in Unit Idromorfologiche Elementari a diverso grado di rischio come segue a a rischio molto elevato R4 b a rischio elevato R3 c a rischio medio R2 d a rischio moderato R1 2 D Comuni e gli Enti proprietari o a qualunque titolo responsabili provvedono alla verifica dello stato di pericolosit e di rischio relativamente agli elementi di propria competenza riportati negli elaborati dei piani di cui all art 1 4 punto 3 e compresi nelle U I E classificate a rischio moderato R1 a rischio medio R2 nonch nelle porzioni di U I E classificate a rischio elevato R3 e molto elevato R4 non incluse nelle perimetrazioni di cui all art 6 2 Gli E
97. l accessibilit alle stazioni e il livello di competizione con il sistema autostradale calcolato rispetto al verificarsi di eventuali diversioni di itinerario da una viabilit di tipo autostradale ad una di tipo ordinaria e il rapporto fra i costi annui C calcolati tenendo conto dei costi di investimento stimati in via parametrica e di quelli relativi alla manutenzione ed il beneficio annuo B calcolato come differenza tra il costo generalizzato di trasporto dello scenario contenente il sistema infrastrutturale da valutare ed uno scenario di riferimento e il miglioramento del livello di accessibilit ai poli funzionali individuati nel PTCP calcolato come riduzione dei tempi di accesso eventualmente pesati rispetto alla domanda di trasporto e il miglioramento del livello di sicurezza calcolato rispetto al costo sociale al Km dell infrastruttura e il livello di incidenza dell infrastruttura sul sistema agricolo intercettato definito sulla base dei valori correlati alle produzioni di qualit e allo stato di appoderamento delle aziende attraversate dalla infrastruttura In sede di aggiornamento dell elenco delle opere prioritarie per tener conto di affinamenti metodologici tali parametri potranno subire modifiche Dal punto di vista operativo i passi della procedura di calcolo al fine della stesura di una graduatoria di opere prioritarie sono i seguenti 296 Titolo 12 e Definizione di uno Scenario di Riferim
98. l assetto idraulico del corso d acqua e incompatibilit tra l emungimento richiesto e le capacit di ricarica dell acquifero e incompatibilit dell emungimento con le caratteristiche dell area di localizzazione e effettiva possibilit di soddisfare il fabbisogno idrico per l uso richiesto attraverso contigue reti idriche civili o industriali o irrigue destinate all approvvigionamento per lo stesso uso e mancata previsione di impianti utili a consentire il riciclo riuso e risparmio della risorsa idrica nei casi in cui la destinazione d uso della risorsa lo consenta e contrasto con il pubblico generale interesse Per l espressione del proprio parere ai sensi dell art 12 del Regolamento regionale 41 2001 si terr conto dell analisi del fenomeno della subsidenza laddove superi i valori di abbassamento che possono rientrare nella subsidenza naturale e tutte le valutazioni che siano emerse da percorsi di verifica della sostenibilit del prelievo attraverso VIA o nell ambito di specifici procedimenti di pianificazione o di accordi territoriali L R 20 200 119 Titolo 5 Per quanto concerne domande di concessione per pozzi all interno delle zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pianura e all interno delle zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare e montano di cui all art 5 2 si rimanda all Allegato O delle presenti Nor
99. l inquinamento migliorare la qualit dei corpi idrici superficiali e sotterranei migliorare il funzionamento dei corpi idrici superficiali tutelare le risorse e le riserve idriche ridurre i consumi e gli sprechi per la componente aria mantenere migliorare la qualit dell aria locale ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici per la componente suolo sottosuolo e territorio tutelare la fertilit dei suoli preservare i suoli da processi erosivi e da contaminazioni garantire la stabilit non alterare la permeabilit superficiale del bacino o sottobacino limitando l impermeabilizzazione nelle aree vulnerabili limitare il consumo di inerti da cava per la componente rifiuti ridurre la produzione di rifiuti aumentare il riciclaggio 308 Titolo 13 per la componente rumore ridurre l esposizione ad alti livelli acustici della popolazione per la componente trasporti e mobilit ridurre i flussi di traffico privato circolante per la componente energia ridurre le emissioni climalteranti minimizzare l uso di fonti fossili ridurre i consumi di risorse non rinnovabili conservare e valorizzare il potenziale rinnovabile per la componente elettromagnetismo ridurre l esposizione della popolazione ad alti campi elettromagnetici per la componente ambiente naturale ed ecosistemi promuovere il riequilibrio ecologico dell ambiente urbano conservare l estensione e la variet di ambienti natur
100. la gestione di ciascun tipo di servizio ricercando in linea di tendenza un articolazione territoriale che sia il pi possibile omogenea per i diversi settori distretti scolastici distretti sanitari piani di zona per gli interventi e i servizi sociali e socio assistenziali bacini per l impiego ecc e che tenga conto ove ragionevole delle costituite Associazioni e Unioni di Comuni e del Circondario di Imola Art 15 9 Cooperazione fra Comuni e Provincia per la redazione degli strumenti urbanistici comunali La Provincia si impegna a fornire adeguato supporto tecnico per la redazione degli strumenti urbanistici comunali relativamente alla definizione dei contenuti specifici del Quadro Conoscitivo in relazione alle concrete esigenze di progetto e alle diverse realt locali territoriali La Provincia si impegna a mantenere aggiornato il proprio sistema informativo territoriale anche per fornire alle amministrazioni comunali utili banche dati territoriali finalizzate alla redazione del Quadro Conoscitivo AI fine di garantire le funzioni di cui ai punti precedenti le amministrazioni comunali sono tenute a trasmettere alla Provincia tutti gli strumenti urbanistici comunali PSC POC RUE entro 60 giorni dalla loro approvazione Art 15 10 Strumenti attuazione del PTCP per la tutela della risorsa idrica 1 1 AI fine di coordinare l attuazione del Piano in materia di tutela della risorsa idrica e verificare l efficacia
101. manufatti idraulici quali chiuse sbarramenti molini centrali idroelettriche lavorieri acquedotti argini canali e condotti Il PTCP riporta una prima individuazione del sistema storico delle acque derivate e delle acque storiche nella tav 1 Il PSC recepisce e verifica tale prima individuazione e provvede alle eventuali integrazioni Disciplina di tutela PSC sottopongono a specifiche prescrizioni di tutela il sistema storico delle acque derivate e delle acque storiche e relative pertinenze Il sistema storico delle acque derivate e delle acque storiche e i singoli elementi ancora leggibili sono da valorizzare per il ruolo culturale e paesaggistico che rivestono attraverso l individuazione di forme di fruizione tematica del territorio urbano e rurale anche ai fini conoscitivi dell uso storico delle tecnologie idrauliche singoli vettori sono da valorizzare inoltre nel loro potenziale ruolo di connettori naturalistico ambientali nell ambito del progetto di rete ecologica di livello locale e provinciale di cui al Titolo 3 attraverso il mantenimento il potenziamento o il ripristino della vegetazione lungo i vettori stessi La Provincia promuove il coordinamento normativo e dei criteri di classificazione e di conseguente gestione e manutenzione tra gli Enti gestori e i Comuni interessati territorialmente dalla continuit di stessi vettori idraulici 10 D Sistemazioni agrarie tradizionali definizione e individuazione Le s
102. nella DGR 1860 2006 8 P Per gli agglomerati con oltre 20 000 Abitanti Equivalenti AE che scaricano in lt corpi idrici superficiali e per i quali individuata la presenza di scaricatori di piena a pi forte e significativo impatto rispetto alle esigenze di protezione del corpo ricettore art 28 comma 3 delle norme del PTA devono essere predisposti sistemi di gestione delle acque di prima pioggia che consentano una riduzione del carico inquinante ad esse connesso non inferiore al 25 di quello derivante dalla superficie servita dal reticolo scolante al 2016 tale riduzione di carico deve essere non inferiore al 50 Per gli agglomerati con popolazione tra i 10 000 e i 20 000 AE che scaricano in corpi idrici superficiali e per i quali individuata la presenza di scaricatori di piena a pi forte e significativo impatto rispetto alle esigenze di protezione del corpo ricettore art 28 comma 3 delle norme del PTA i sistemi di gestione delle acque di prima pioggia devono consentire al 2016 una riduzione del carico inquinante non inferiore al 25 di quello derivante dalla superficie servita dal reticolo scolante 10 I Potranno essere previsti sistemi di gestione delle acque di prima pioggia anche per agglomerati di minor dimensione i cui scarichi sono ricadenti in zone di protezione di cui all art 5 2 nonch per ulteriori agglomerati al fine di conseguire obiettivi di qualit a livello locale nel reticolo idrografico
103. nelle piste di esbosco e di servizio forestale reso noto al pubblico mediante l affissione di appositi segnali c le autorit competenti possono altres disporre l installazione di apposite chiudende purch venga garantito il passaggio ai soggetti aventi diritto Art 7 3 Zone di particolare interesse paesaggistico ambientale il presente articolo recepisce e integra l art 19 del PTPR 1 P Definizione e individuazione Le Zone di particolare interesse paesaggistico ambientale sono definite in relazione a connotati paesaggistici ed ecologici particolari condizioni morfologiche e o vegetazionali particolari connotati di naturalit e o diversit biologica condizioni di ridotta antropizzazione Le zone di particolare interesse paesaggistico ambientale sono individuate graficamente nella tav 1 del PTCP Finalit specifiche e indirizzi d uso La finalit primaria delle Zone di particolare interesse paesaggistico ambientale quella di mantenere recuperare e valorizzare le loro peculiarit paesaggistiche ed ecologiche A queste finalit primarie sono associabili altre funzioni compatibili con esse nei limiti di cui ai successivi punti e in particolare la fruizione del territorio per attivit turistiche ricreative e del tempo libero l agricoltura la silvicoltura l allevamento il recupero e valorizzazione degli insediamenti esistenti lo sviluppo di attivit economiche compatibili Le Zone di particolare intere
104. nonch dell Alto crinale dell Appennino bolognese come individuate nella tav 3 ad integrazione delle disposizioni del Titolo 3 relative alla singole Unit di paesaggio dell art 7 1 del Titolo 9 relative agli ambiti specializzati per attivit produttive e ai poli funzionali e del Titolo 12 relative all accessibilit Per il territorio di cui al primo punto il PTCP formula i seguenti indirizzi e criteri a cui orientare la pianificazione comunale e le azioni e interventi settoriali che interessano gli insediamenti urbani a Consolidamento della la gamma dei servizi di attrazione sovracomunale presso i capisaldi principali di Porretta Terme Vergato e Castiglione dei Pepoli e secondariamente Loiano Qualificazione in particolare del polo produttivo dell Alto Reno e del polo urbano di Porretta inteso come sistema insediativo unitario del fondovalle da Silla a Ponte della Venturina attraverso la tenuta del distretto manifatturiero anche quale freno allo sviluppo di pendolarismi a pi lungo raggio verso la pianura la difesa e diversificazione del ruolo commerciale del centro storico e l integrazione anche con nuovi servizi di attrazione a supporto dell economia turistica la valorizzazione delle attivit termali delle attivit ricettive connesse e delle ulteriori funzioni correlate insediabili nell area presso la ex sottostazione elettrica considerate nel loro insieme come polo funzionale di cui all art 9
105. nonch ampliamento non superiore al 20 del volume preesistente b nuova edificazione in singoli lotti di completamento ricompresi all interno del perimetro del Territorio Urbanizzato v e o come tali classificati dallo strumento urbanistico purch strettamente contigui a centri o nuclei esistenti 136 Titolo 6 c nuova edificazione di edifici a servizio dell attivit agricola Negli abitati dichiarati da consolidare ai sensi della legge 9 luglio 1908 n 445 fino all approvazione della perimetrazione con relative norme di cui al secondo punto sono ammessi solo gli interventi di cui alla lettera a del terzo punto purch non in contrasto con le prescrizioni di cui agli artt da 6 2 a 6 8 Negli abitati dichiarati da trasferire ai sensi della legge 9 luglio 1908 n 445 compresi nell elenco di cui all Allegato G delle presenti norme elenco che si intende aggiornato dalle modifiche introdotte da specifici provvedimenti regionali sono ammesse esclusivamente opere temporanee di consolidamento strutturale di emergenza degli edifici lesionati ai soli fini di salvaguardia della pubblica incolumit Art 6 13 Contenuti del Quadro Conoscitivo dei PSC in materia di tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica L Inventario del Dissesto facente parte del Quadro conoscitivo del PTCP costituisce elemento conoscitivo di base per gli approfondimenti e le verifiche da effettuarsi da parte dei Comuni ai sensi delle Norme del pre
106. ossia non interessati da interventi di riqualificazione urbana evitare in generale l incremento della densit insediativa relazionando le possibilit di intervento edilizio alle densit in essere Per i quartieri e le zone urbane storicamente connotate da un mix funzionale di residenze e di attivit produttive evitare la progressiva perdita di complessit funzionale favorendo ove possibile il reinsediamento di attivit economiche compatibili al posto delle attivit manifatturiere che eventualmente si delocalizzino Sviluppare programmi di riqualificazione urbana mirata rivolti sia all ammodernamento dei quartieri residenziali di pi vecchio impianto sia ad una utilizzazione differenziata delle ampie opportunit di riuso e di trasformazione offerte dalle aree dismesse o dismettibili ferroviarie militari o industriali negli interventi di trasformazione si dovranno perseguire requisiti di qualit ecologica occorre in ogni intervento ripristinare quote significative di superfici permeabili a verde gli interventi pi cospicui devono inoltre contribuire alla formazione di dotazioni ecologiche per la citt e ove possibile alla formazione di corridoi ecologici urbani connessi con le reti ecologiche periurbane di qualit sociale attraverso un offerta significativa di alloggi in affitto e di edilizia residenziale con connotati sociali di qualit della morfologia urbana attraverso densit edilizie pi conten
107. particolare riferimento al punto 15 e 3 6 le eventuali previsioni di ulteriori espansioni insediative qualora necessarie e le condizioni di infrastrutturazione per la qualit ambientale e per la mobilit a cui tali espansioni sono subordinate la definizione delle risorse necessarie in relazione agli interventi previsti delle fonti finanziarie e in particolare le forme di contribuzione finanziaria da parte dei soggetti gestori del polo funzionale gli aspetti riguardanti la programmazione temporale e l attuazione degli interventi nonch ove opportuno quelli relativi alla gestione delle opere realizzate l adesione degli Enti locali firmatari al fondo per la compensazione territoriale delle risorse derivanti dagli insediamenti produttivi di cui all art 15 6 L Accordo territoriale pu utilmente recepire e assumere specifici accordi fra gli Enti locali e ente o gli enti gestori delle funzioni del polo Nel caso del Polo funzionale Universit oltre ai complessi di insediamenti in comune di Bologna del Centro Storico del Navile CNR e del Lazzaretto ecc l Accordo potr utilmente riguardare gli altri insediamenti universitari o per funzioni para universitarie esistenti previsti o da prevedersi in altri comuni della provincia in particolare nei comuni di Imola Ozzano Castel S Pietro Granarolo Medicina ecc Nel caso del polo funzionale dell Ospedale di Imola l accordo territoriale pu utilmente co
108. prima del 27 giugno 2001 e nuovi fabbricati e manufatti che non comportano carico antropico La realizzazione degli interventi di cui alla lettera b subordinata a specifiche analisi da eseguirsi secondo la Metodologia per la verifica della pericolosit e del rischio prescritta dall Autorit di bacino progetti preliminari di interventi di cui alla lettera b del precedente punto 2 sono sottoposti al parere vincolante dell Autorit di Bacino che in relazione ai risultati della verifica si esprime in merito alla compatibilit e coerenza dell opera con i propri strumenti di piano 3 P Nelle medesime U I E di cui al punto 2 sui fabbricati e infrastrutture esistenti possono essere consentiti nel rispetto dei piani urbanistici vigenti soltanto a interventi di manutenzione e restauro o interventi di recupero O modesti ampliamenti v ol cambi di destinazione d uso di edifici esistenti 131 Titolo 6 La realizzazione degli interventi di cui alla lettera d subordinata a specifiche analisi da eseguirsi secondo la Metodologia per la verifica della pericolosit e del rischio prodotta dall Autorit di bacino Comuni in relazione ai risultati della verifica della pericolosit e del rischio di cui ai punti 2 e 3 adottano un provvedimento di zonizzazione dell area comprensivo di specifiche norme e limitazioni d uso secondo le zone di cui al punto 2 dell art 6 2 Il provvedimen
109. privi di pregio storico culturale e testimoniale va ammessa anche la demolizione senza ricostruzione in particolare negli ambiti ad alta vocazione produttiva Deve essere evitato nel contempo che gli interventi di riuso comportino lo snaturamento delle caratteristiche tipologiche degli immobili e delle caratteristiche del contesto ambientale rurale e inoltre che la diffusione degli interventi di riuso comporti incrementi eccessivi della popolazione residente sparsa e in particolare incrementi di carico eccessivi su reti infrastrutturali deboli e destinate a restare tali Per tali fini si indirizzano i Comuni in sede di elaborazione del PSC a a valutare l entit del patrimonio inutilizzato o sottoutilizzato potenzialmente riusabile per nuove funzioni e l entit dei nuovi pesi insediativi che ci pu determinare b a definire precise limitazioni al numero di unit immobiliari ricavabili da ciascun edificio in relazione alla tipologia in modo da evitare lo snaturamento della tipologia stessa 260 Titolo 11 c a definire le condizioni di sostenibilit per gli interventi di riuso nel territorio rurale in termini di soglie massime di condizioni minime di infrastrutturazione ecc anche per porzioni territoriali d a delimitare con attenzione le destinazioni d uso ammissibili negli interventi di riuso disciplinando in particolare e differenziando in relazione agli usi le condizioni minime necessarie di infrastruttu
110. reti idriche dedicate alimentate con acque grezze e o depurate per gli usi diversi da quelli civili I Comuni dovranno altres verificare in accordo con gli Enti e le Aziende coinvolte nella gestione di servizi idrici anche per usi irrigui e industriali le possibili fonti alternative alla rete acquedottistica e alle acque sotterranee per l approvvigionamento idrico in grado di soddisfare gli usi meno esigenti attraverso l impiego preferenziale delle acque di superficie e di riciclo Art 13 5 Requisiti degli insediamenti in materia di clima acustico 1 1 In tutti gli insediamenti esistenti del territorio provinciale si deve tendere a garantire condizioni di clima acustico conformi ai valori limite fissati sulla base della classificazione acustica del territorio elaborata ai sensi della L R 15 del 19 05 2001 A tal fine devono essere redatti da parte dei Comuni i piani di risanamento acustico per individuare le azioni necessarie Nei nuovi insediamenti oltre al rispetto dei valori limite si deve tendere a garantire il rispetto di valori di qualit definiti con provvedimenti di livello nazionale Per perseguire obbiettivi di qualit in materia di clima acustico deve essere assicurata la coerenza fra le previsioni degli strumenti urbanistici e la classificazione acustica del territorio In particolare con riferimento alle relazioni fra gli insediamenti e le infrastrutture per la mobilit deve essere perseguita la coerenza
111. ricondurre la mobilit al suo effettivo ruolo di mezzo finalizzato all accessibilit la quale va soddisfatta anche operando su altri settori di intervento quali ad esempio l innovazione tecnologica e la pianificazione urbanistica e territoriale L obiettivo generale della sostenibilit del sistema della mobilit si traduce nei seguenti obiettivi specifici 268 Titolo 12 ridurre il contributo del settore del trasporto all emissione di gas climalteranti razionalizzare l offerta di trasporto facendo corrispondere a ogni spostamento la combinazione di modi di trasporto pi adeguati ed efficienti dai punti di vista economico e ambientale gestire la domanda di trasporto delle persone in modo da favorire le modalit di spostamento pi sostenibili rispetto all auto privata gestire la domanda di trasporto delle merci in modo da favorire il vettore ferroviario e il cabotaggio sviluppare le modalit di spostamento a piedi e in bicicletta particolarmente efficienti dal punto di vista economico e ambientale e in grado di garantire flessibilit e velocit per i brevi spostamenti in ambito urbano ridurre l incidentalit e aumentare la sicurezza della mobilit per tutti gli utenti a partire dalle categorie pi esposte pedoni e ciclisti far conoscere i costi esterni del trasporto in modo da consentire l effettuazione di scelte modali all insegna della trasparenza e della coerenza promuovere le innovazioni tecnolo
112. rilevanti con riferimento al punto 4 2 3 lettera e della Deliberazione del Consiglio Regionale 1253 1999 fatto obbligo ai Comuni di attuare gli insediamenti commerciali attraverso PUA in tutte le tipologie contrassegnate in elenco con i numeri da 1 a 16 e da 21 a 23 le Conferenze dei Servizi per l autorizzazione delle grandi strutture di vendita di cui all art 11 della legge regionale 14 1999 2 In ordine alla rilevanza dei differenti tipi di strutture di vendita e insediamenti commerciali come definita al comma 3 del precedente punto 3 sono stabiliti i seguenti strumenti di pianificazione e attuazione a b insediamenti di rilevanza provinciale di attrazione superiore Accordo Territoriale da sottoscrivere con la Provincia ed i Comuni appartenenti allo stesso ambito territoriale sovracomunale di cui al p to 1 PSC POC RUE in recepimento del presente articolo del PTCP e successivo PUA inoltre necessaria la Conferenza dei Servizi per l autorizzazione delle grandi strutture di vendita ex art 11 L R 14 99 insediamenti di rilevanza provinciale di attrazione inferiore Accordo Territoriale da sottoscrivere con la Provincia ed i Comuni appartenenti allo stesso ambito territoriale sovracomunale di cui al p to 1 PSC POC RUE in 204 Titolo 9 recepimento del presente articolo del PTCP e successivo PUA inoltre necessaria la Conferenza dei Servizi per l autorizzazione delle grandi strutture di vendita ex art
113. secondario anche in ragione della destinazione irrigua dei recettori 116 Titolo 5 11 D Gli interventi relativi alle misure descritte ai precedenti commi 8 9 e 10 sono contenuti nel Piano d Indirizzo di cui all art 5 4 comma 7 12 D Nel territorio del bacino del Torrente Samoggia i canali di sgrondo e i fossi stradali devono essere progressivamente adeguati al fine di garantire la massima autodepurazione delle acque e le migliori condizioni ecologiche del territorio L esecuzione di tali adeguamenti deve essere subordinata al nulla osta del Comune competente per territorio Gli interventi pi idonei per potenziare l autodepurazione dei canali di sgrondo e dei fossi stradali devono attenersi ai contenuti specifici della Direttiva per la costituzione mantenimento e manutenzione della fascia di vegetazione riparia per la manutenzione del substrato dell alveo e per il potenziamento dell autodepurazione dei canali di sgrondo e dei fossi stradali di cui alla delibera n 1 5 del 17 04 2003 del Comitato Istituzionale dell Autorit di Bacino e in vigore dal 15 05 03 e successive modifiche e integrazioni Art 5 7 Riduzione alla fonte dei carichi diffusi 1 D Alla riduzione dei carichi diffusi di origine agricola concorre l applicazione del PdA Programma d Azione per le zone vulnerabili ai nitrati da fonte agricola della Regione Emilia Romagna Deliberazione dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia
114. servizi sanitari e socio assistenziali di base sia infine di servizi di livello sovracomunale con particolare riferimento alle scuole medie superiori consentire un espansione residenziale contenuta e correlata alle dinamiche locali presso quei centri abitati dotati della gamma completa dei servizi di base a maggiore frequenza d uso come sopra indicata ma non serviti dal SFM nonch presso quei centri serviti dal SFM e non dotati di una gamma 240 Titolo 10 completa dei servizi di base ma quanto meno di alcuni servizi minimi fra i quali si indica il ciclo della scuola dell obbligo ridurre la crescita urbana nei centri dotati soltanto di alcuni servizi minimi fra i quali quanto meno la scuola elementare e materna per i restanti centri limitare di norma lo sviluppo urbano esclusivamente alle opportunit offerte dal recupero degli insediamenti esistenti Ai fini di sostanziare i criteri di contenimento e di riduzione dell espansione urbana di cui al punto precedente si indica ai Comuni di contenere la capacit insediativa della aree di nuovo impianto urbano salvo che nei centri meglio dotati ed accessibili entro le seguenti soglie orientative per quei centri che dispongono di una gamma completa di servizi di base ma non sono serviti dal SFM il 70 della produzione di nuovi alloggi realizzata nel medesimo centro abitato nel decennio precedente tale percentuale elevata al 100 nel caso di Medicina in relazione al
115. significative percentuali minime di superficie permeabile da garantire tendenti a raggiungere le percentuali richieste agli ambiti per i nuovi insediamenti Ai fini del calcolo delle percentuali suddette la superficie territoriale considerata al netto delle eventuali aree cedute al di fuori dell ambito interessato dalle nuove urbanizzazione o dai nuovi interventi edilizi 101 Titolo 5 per quanto concerne i Centri di pericolo la loro elencazione le relative misure per la messa in sicurezza e le limitazioni all insediamento si rimanda all Allegato O delle presenti Norme 3 P All interno delle zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pianura di tipo B le attivit agrozootecniche spandimento di effluenti fertilizzanti fanghi e fitofarmaci vanno effettuate nel rispetto delle specifiche disposizioni dettate dal PTA v capp 2 e 3 del Tit III non consentita l interruzione delle falde acquifere sotterranee con particolare riguardo per quelle alimentanti acquedotti per uso idropotabile non consentita la realizzazione di discariche di rifiuti pericolosi l esercizio di attivit estrattive per le quali la convenzione non stata approvata prima del 21 12 2005 pu avvenire solo nel rispetto delle specifiche condizioni le attivit estrattive non devono comportare rischi di contaminazione della falda e sono subordinate alla definizione dei progetti di recupero
116. solo nel caso in cui non siano possibili le soluzioni precedenti e previo parere positivo del gestore del SII Nelle nuove aree produttive che si qualificheranno Apea aree produttive ecologicamente attrezzate cfr art 9 3 al fine di ridurre il carico inquinante dovuto ai solidi sospesi anche in assenza di sostanze pericolose le ABNC v prima dello smaltimento secondo le modalit previste al precedente punto 3 sono sottoposte a trattamento naturale estensivo in loco realizzato secondo le specifiche tecniche fornite dalle Linee Guida di Sistemi naturali estensivi per il trattamento delle acque di prima pioggia allegato 7 alla Relazione Variante in recepimento del PTA regionale Per tutti gli interventi urbanistici in cui si originano acque meteoriche da smaltire attraverso la pubblica fognatura nera e mista la realizzazione di interventi di riduzione dell inquinamento veicolato dalle acque di prima pioggia trattamento delle portate sfiorate adeguamento degli scolmatori separazione di reti dovr essere prevista dal Piano di Indirizzo e inserita nel Piano d Ambito L attuazione potr avvenire direttamente a carico dell attuatore In conformit a quanto disposto dalla Del G R 286 2005 le opere stradali ad esclusione delle strade locali e le pavimentazioni impermeabili realizzate nell ambito di interventi urbanistici a meno di difficolt tecniche che rendano 115 Titolo 5 impossibile il ricorso a ta
117. specie di elevata compatibilit bioclimatica specie forestali autoctone quali noci ciliegi ed altre specie di pregio compatibili Favorire gli inserimenti o gli ampliamenti di limitate quantit di colture minori fortemente compatibili con gli obiettivi di tutela ambientale quali ciliegio e noce da frutto patate da seme altre forme di frutticoltura minore Riutilizzare le aree instabili subordinatamente alle esigenze della difesa idrogeologica e incentivando interventi di ricomposizione fondiaria orientandole verso l estensivazione o in combinazione con questa alla rinaturalizzazione e utilizzare il territorio per il tempo libero zootecnia estensiva naturalizzazione scientifica e divulgativa aziende faunistico venatorie ecc Negli ambiti idrogeologicamente fragili i nuovi insediamenti anche di tipo agricolo sono da evitare o da limitare ai soli casi di interventi coordinati di riassetto di intere pendici o micro bacini Udp n 10 Montagna media orientale Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Favorire le attivit umane che possono influire positivamente sulla stabilit dei versanti assicurando il generale controllo della rete scolante 52 Titolo 3 Sottoporre a verifica il tracciato di alcune infrastrutture viarie nei punti di crisi in casi come quello del Savena e di pi forte impatto ambientale Scascoli concentrando gli interventi di difesa idrogeologica prioritari
118. stazioni di Bologna Centrale San Vitale Rimesse e Prati di Caprara Il PMP individua nella tavola 4B il quadro sinottico progettuale delle reti integrate del trasporto collettivo su ferro e su gomma individuando fermate primarie e secondarie ed areali strategici di interscambio tra SFM TPL extraurbano e urbano e mobilit individuale nodi di scambio intermodale svolgono un ruolo essenziale nell assicurare la continuit e l efficienza nella mobilit delle persone e delle merci l uso equilibrato ed efficace delle diverse reti e servizi ciascuno secondo le proprie potenzialit la riduzione dei tempi e dei costi della mobilit e il suo impatto ambientale E riconosciuta una valenza territoriale nell ambito del PMP ai seguenti nodi di interscambio della mobilit delle persone e la Stazione di Bologna Centrale nodo centrale di interscambio dei servizi ferroviari nazionali e regionali del Servizio Ferroviario Metropolitano del trasporto collettivo urbano in sede propria e di quello in sede promiscua e della mobilit individuale e l Aeroporto G Marconi scalo principale regionale di interesse nazionale e internazionale di scambio con il trasporto collettivo urbano ad alta capacit e di quello in sede promiscua e con la rete stradale regionale e locale e le stazioni di Prati di Caprara e San Vitale Rimesse nodi di interscambio dei servizi ferroviari regionali e del SFM del trasporto 274 Titolo 12 5 D
119. stradale ai sensi del D Lgs 285 1992 pari a m 60 292 Titolo 12 Per i tratti di grande rete per i quali ai sensi del PMP sia da prevedersi la realizzazione in nuova sede ma non sia stato ancora approvato un progetto preliminare i Comuni interessati dovranno prevedere nei propri strumenti urbanistici un corridoio infrastrutturale di larghezza da definirsi in relazione ai vincoli fisici e ambientali e agli insediamenti preesistenti comunque non inferiore a m 150 Il potenziamento del collegamento Bologna Imola potr avvenire attraverso la realizzazione della 4 corsia dell autostrada A14 o della complanare Nell ipotesi della realizzazione del tracciato in complanare all attuale A14 il PMP introduce le seguenti direttive per le successive fasi di progettazione e l infrastruttura dovr essere soggetta a pedaggio per tutte le componenti di traffico secondo lo schema di road pricing ipotizzato per il nodo di Bologna a seguito della realizzazione del Passante Nord e gli introiti derivanti da tale pedaggiamento al netto degli oneri di gestione manutenzione dell infrastruttura dovranno cofinanziare il potenziamento complessivo della rete del TPL ed in particolare del SFM e il progetto preliminare dovr necessariamente approfondire il tema della connessione tra Autostrada A14 Tangenziale e Complanare in corrispondenza della nuova barriera autostradale di Bologna Est Ponte Rizzoli a seguito della realizzazione del Passan
120. strutture alimentari ammissibile solo in presenza di adeguati bacini d utenza di vicinato e in aree dotate dei necessari requisiti di accessibilit o nei nodi intermodali della mobilit collettiva esistenti o programmati dal PTCP e dovranno essere garantite le condizioni di accessibilit richieste dalla D C R 1253 1999 modificata e integrata dalla Deliberazione del Consiglio Regionale 653 2005 in particolare sono ammissibili insediamenti di medio grandi strutture alimentari e non alimentari solo in localizzazioni dotate di idonei requisiti di accessibilit garantiti dalla presenza di infrastrutture esistenti o di cui sia assicurata la realizzazione anche sulla base di appositi impegni convenzionali e spetta agli strumenti di pianificazione generale e attuativa dei Comuni conformarsi in materia di aree commerciali ai requisiti di sostenibilit ambientali e territoriali fissati dal PTCP in materia di insediamenti commerciali e i Comuni sono tenuti ad inserire le scelte relative alle medie strutture di vendita nei PSC nel quale nel rispetto delle indicazioni contenute nelle norme regionali e nel PTCP dovranno essere esposte le scelte generali di sviluppo e qualificazione delle diverse tipologie di commercio con particolare riferimento alla salvaguardia del servizio nelle localit minori e al rilancio della presenza del commercio nel centro storico nonch definiti i criteri per l autorizzazione delle medie strutture di vendita 21
121. suscettibili di sviluppo la definizione dei contenuti dell accordo territoriale qualora non sia gi avvenuto in precedenza va concertata in sede di Conferenza di pianificazione per la formazione del PSC del comune interessato e l Accordo va sottoscritto prima della conclusione dell iter di approvazione del PSC La disposizione si applica anche nel caso 181 Titolo 9 17 D 18 D 19 D lt lt delle Associazioni o Unioni di Comuni che procedano alla formazione dei rispettivi PSC in forma associata Gli strumenti urbanistici comunali disciplinano le aree specializzate per attivit produttive ricadenti negli ambiti di rilievo sovracomunale in conformit agli Accordi territoriali e fino alla loro sottoscrizione in conformit alle direttive e indirizzi di cui ai punti 4 5 e 6 Fino allapprovazione dell Accordo territoriale eventuali varianti ai PRG vigenti che introducano ulteriori e contenute aree edificabili per attivit produttive negli ambiti di rilievo sovracomunale come orientativamente indicati nella tav 3 sono approvabili con la procedura dell Accordo di programma di cui allart 40 della L R 20 2000 fatta salva l attuazione delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti Nel caso di ambiti consolidati tali varianti sono approvabili se coerenti con gli obiettivi di cui al precedente punto 1 e con gli indirizzi di cui al precedente punto 5 Nel caso di ambiti suscettibili di sviluppo t
122. tra acquifero e corso d acqua i RUE devono definire i limiti alla costruzione di vani interrati e la profondit massima dei piani di posa delle fondazioni che comunque non dovranno condizionare il flusso del livello freatico in regime di piena escursione massima della falda Uso di mezzi motorizzati fuoristrada Relativamente alle aree di cui al presente articolo fatte salve quelle interne al TU o destinate ad essere urbanizzate e le strade necessarie a raggiungere gli insediamenti di cui ai precedenti punti 7 e 8 le pubbliche autorit competenti sono tenute ad adeguare entro tre mesi dall entrata in vigore del presente Piano i propri atti amministrativi regolamentari alle seguenti direttive a l uso di mezzi motorizzati in percorsi fuori strada ivi compresi i sentieri e le mulattiere nonch le strade poderali ed interpoderali e piste di esbosco e di servizio forestale consentito solamente per i mezzi necessari alle attivit agricole zootecniche e forestali nonch per l esecuzione l esercizio l approvvigionamento e la manutenzione e restauro di opere pubbliche e di pubblica utilit di rifugi bivacchi posti di ristoro strutture per l alpeggio annessi rustici ed eventuali abitazioni qualora non siano altrimenti raggiungibili i relativi siti ed infine per l espletamento delle funzioni di vigilanza di spegnimento di incendi ed in genere di protezione civile di soccorso e di assistenza sanitaria e veterinaria b il d
123. traffico aree pedonali urbane altre aree di particolare rilevanza urbanistica nelle quali sussistono esigenze particolari di protezione dal traffico aree ospedaliere scolastiche aree esclusivamente residenziali ecc Qualora sia gi stato approvato il PGTU gli elementi di cui sopra possono essere surrogati dal riferimento al PGTU stesso d Elementi di valutazione della sostenibilit del carico urbanistico sulla rete stradale in particolare in termini di raffronto fra la capacit della rete stradale esistente e di progetto e i flussi di traffico esistenti incrementati dalla stima di quelli derivanti dagli interventi previsti tenendo conto dell offerta esistente e prevista di trasporto pubblico nonch in termini di sicurezza stradale Ai comuni non obbligati a dotarsi di PGTU si richiede in sede di formazione del PSC l esplicitazione degli elementi di progetto di cui alla lettera c del precedente punto sulla base degli elementi di pianificazione sovraordinata di cui alla lettera b e di un pi sintetico quadro dello stato di fatto di cui alla lettera a basato sugli elementi disponibili 303 Titolo 12 4 D Per tutti i Comuni in sede di elaborazione di atti in variante agli strumenti urbanistici generali vigenti che prevedano non irrilevanti incrementi delle potenzialit edificatorie o comunque che possano comportare non irrilevanti conseguenze sull entit o le forme della domanda di mobilit si richiedo
124. tutela naturalisil6a i titan iena AREA REA ATA RARA SALARIA Pea aeai Reda dii iaia aria rici 152 Art 7 6 Grinali calanchi dossi 2 iL ILE LL LL Lal ii Li ls Api L5i 156 Art 7 7 Viabilit panoramica t strani lisa dial ii 157 Art 7 8 Divieto di installazioni pubblicitarie 157 TITOLO 8 TUTELA DELLE RISORSE STORICHE E ARCHEOLOGICHE 159 Art Art Art Art Art 8 1 8 2 8 3 8 4 8 5 Obiettivi del PTCP per il sistema insediativo Storico 159 Zone ed elementi di interesse storico archeologiCo ii 159 Centri storici ana piadina ani ener lara 166 Zone di interesse storico testimoniale il sistema storico degli usi civici e delle bonifiche 168 Elementi di interesse storico testimoniale le strutture e infrastrutture insediative storiche 169 PARTE Ill EVOLUZIONE DEL SISTEMA DEGLI INSEDIAMENTI E DELLE INFRASTRUTTURE 174 TITOLO 9 AMBITI SPECIALIZZATI PER ATTIVIT PRODUTTIVE E POLI FUNZIONALI ccleaner 174 Art 9 1 Disposizioni in materia di ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo sovracomunale 174 Art 9 2 Disposizioni in materia di ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo comunale 182 Art 9 3 Prestazioni delle aree ecologicamente attrezzate 183 Art 9 4 Disposizioni in materia di poli funzionali i 187 Art 9 5 Disposizioni in materia di insediamen
125. unitariet per l utenza insediamenti commerciali realizzabili anche per fasi successive caratterizzati dalla concentrazione di una pluralit di medie strutture eventualmente costituite da esercizi pi piccoli fisicamente accostati Sia nel caso di concentrazioni di pi medie strutture su lotti contigui separati da sedi stradali per le quali siano previsti gli accorgimenti necessari a rendere fruibile unitariamente l insediamento commerciale da parte dell utenza cartellonistica attraversamenti pedonali sottopassaggi etc che nel caso di strutture commerciali ricadenti in aree di intervento in cui si prevedono una pluralit di funzioni attivit paracommerciali sociali culturali e ricreative servizi complementari spazi collettivi in una logica di integrazione funzionale e diversificazione fruitiva degli spazi tali insediamenti commerciali devono essere considerati aggregazioni di medie strutture con carattere di unitariet per l utenza Dal punto di vista della collocazione urbanistica dell organizzazione insediativa dell accessibilit e degli effetti sul territorio le aggregazioni di medie strutture con carattere di unitariet per l utenza sono da considerare unitariamente nell ambito di un piano urbanistico attuativo 4 Ai fini della valorizzazione commerciale degli assi di servizio esistenti o pianificati dagli strumenti urbanistici comunali viene demandata ai Comuni la programmazione e la pianificaz
126. 11 L R 14 99 c insediamenti di rilevanza sovracomunale PSC POC RUE in recepimento del presente articolo del PTCP PUA con preventiva richiesta di parere vincolante da parte dei Comuni del medesimo Ambito territoriale sovracomunale e parere consultivo dei Comuni confinanti comunque necessaria la Conferenza dei Servizi per l autorizzazione di strutture di tipo 23 d insediamenti di rilevanza comunale PSC POC RUE in recepimento del presente articolo del PTCP preliminarmente all attuazione della struttura commerciale PUA con preventiva richiesta di espressione di pareri consultivi da parte dei Comuni dello stesso Ambito sovracomunale di pianificazione e degli altri Comuni confinanti comunque necessaria la Conferenza dei Servizi per l autorizzazione di strutture di tipo 23 3 Nei casi di rilevanza sovracomunale di cui al precedente punto 3 comma 3 lettera c il Comune sede della proposta di PUA tenuto a richiedere un parere ai seguenti soggetti e nel contempo a rendere a loro disponibili e consultabili anche per via telematica gli elaborati del PUA al Nuovo Circondario Imolese se il Comune fa parte del Nuovo Circondario Imolese all Unione di Comuni se il Comune fa parte di una Unione di Comuni a tutti i Comuni facenti parte della medesima Associazione di Comuni alla Provincia se il Comune non fa parte di alcuna forma associativa fra Comuni agli altri Comuni dello stesso Ambito territoriale sovracomunale di cui
127. 17 e successive modificazioni ed integrazioni nonch dell art 146 comma 2 della L R 21 aprile 1999 n 3 e successive modificazioni ed integrazioni L estrazione di materiali inerti nelle suddette aree non di competenza del PIAE disciplinata dal comma 2 dell art 2 della L R 18 luglio 1991 n 17 e successive modificazioni ed integrazioni nonch conseguentemente dai Piani di Bacino per l assetto idrogeologico redatti dalle diverse Autorit di Bacino aventi competenza sulle diverse parti del territorio provinciale ed approvati ai sensi della Legge 18 maggio 1989 n 183 2 D II PIAE sottoposto a verifica generale ed eventuale revisione almeno ogni 10 anni ovvero ad una precedente scadenza intermedia eventualmente fissata dalle normative del PIAE stesso alle relative procedure di analisi si dar avvio due anni prima della scadenza prefissata 3 D Il PIAE con specifico riferimento al quadro conoscitivo generale del PTCP nonch a quello specificamente redatto per il PIAE stesso secondo le direttive emanate dalla Regione Emilia Romagna circ prot n 4402 del 10 giugno 1992 contiene a la quantificazione a scala provinciale dei fabbisogni dei diversi materiali inerti per un arco temporale non pi che decennale b l individuazione dei poli estrattivi di valenza sovracomunale e la definizione dei criteri e degli indirizzi per la localizzazione degli ambiti estrattivi di valenza comunale sulla base delle risorse utilizzabili de
128. 29 luglio 1927 n 1443 n la Provincia rilascer i relativi permessi di ricerca n i Comuni potranno rilasciare le relative concessioni alla coltivazione Sono fatte salve le concessioni minerarie esistenti le relative pertinenze i sistemi tecnologici e la possibilit di autorizzare richieste di adeguamenti funzionali al servizio delle stesse alla scadenza tali concessioni potranno essere prorogate per un periodo non superiore a 3 anni esclusivamente in funzione della sistemazione ambientale finale Nei Siti di Interesse Comunitario pSIC e nelle Zone di Protezione Speciale ZPS di cui all art 3 7 il PIAE non potr prevedere attivit estrattive Inoltre In applicazione a quanto previsto al precedente punto 14 1 punto 5 il PIAE non potr localizzare attivit estrattive nelle seguenti aree 327 Titolo 14 a nella prima quinta collinare definita come l insieme dei versanti collinari in condizione di significativa esposizione visiva dai centri urbani pedecollinari e o dalla viabilit principale pedecollinare a titolo esemplificativo Via Emilia Strada Bazzanese ecc in considerazione della loro rilevanza paesaggistica ed ambientale b nelle zone apicali dei conoidi pedemontani definite come le aree di connessione idraulica fra il sistema dei terrazzi intravallivi direttamente connessi ai corsi d acqua ed il corpo principale dei conoidi pedemontani nonch come le zone dei conoidi con copertura impermeabile o scarsam
129. 3 4 5 6 a2 aree per grandi strutture con attrazione di livello superiore con presenza di almeno una delle tipologie contrassegnate in elenco con i numeri 1 e 2 202 Titolo 9 a3 centri commerciali con attrazione di livello superiore tipologie contrassegnate in elenco con i numeri 3 4 a4 aree commerciali integrate con attrazione di livello superiore tipologia contrassegnate in elenco con il numero 5 6 b insediamenti e ambiti di rilevanza provinciale con attrazione di livello inferiore b1 Poli Funzionali ai sensi dell art A 15 della L R 20 2000 in cui non sia definita una marcata specializzazione commerciale e che non comprendano strutture con attrazione di livello superiore contrassegnate in elenco con i numeri 1 2 3 4 5 6 b2 centri commerciali con attrazione di livello inferiore tipologie contrassegnate in elenco con i numeri 9 10 11 e centri commerciali di tipo 23 non rispondenti ai requisiti di cui al comma 4 punto 2 b3 aree commerciali integrate di oltre 2 ettari e fino a 5 ettari di superficie territoriale con presenza di medie e grandi strutture con attrazione di livello inferiore tipologia contrassegnate in elenco con i numeri 12 e 13 b4 aggregazioni di medie strutture con oltre 5 000 mq di vendita tipologia contrassegnate in elenco con il numero 14 b5 grandi strutture di vendita definite con attrazione di livello inferiore tipologie contrassegnate in elenco con il numero 7 e 8
130. 4 Nuovi insediamenti in comuni montani minori Nelle zone di cui al presente articolo ricomprese nelle Unit di paesaggio della collina e della montagna gli strumenti di pianificazione dei Comuni inferiori ai 5 000 abitanti sulla base di un accordo di pianificazione o con la procedura di un accordo di programma con la Provincia possono prevedere ampliamenti degli insediamenti esistenti ove si dimostri l esistenza di un fabbisogno locale non altrimenti soddisfacibile a condizione che le aree interessate dagli interventi non siano passibili di inondazioni e o sottoposte ad azioni erosive dei corsi d acqua in riferimento ad eventi di pioggia con tempi di ritorno di 200 anni gli interventi non incrementino il pericolo di innesco di fenomeni di instabilit dei versanti e che le stesse aree interessate dagli interventi non siano soggette a fenomeni di instabilit tali da comportare un non irrilevante rischio idrogeologico per realizzare le condizioni di cui sopra non sia necessario realizzare opere di difesa idraulica gli interventi non comportino un incremento del pericolo di inquinamento delle acque le nuove previsioni non compromettano elementi naturali di rilevante valore e risultino organicamente coerenti con gli insediamenti esistenti L accordo di pianificazione o l accordo di programma che preveda gli interventi di cui al presente punto sottoposto al preventivo parere dell Autorit di Bacino che si esprim
131. 4 1 P Al fine di non incrementare gli apporti d acqua piovana al sistema di smaltimento e di favorire il riuso di tale acqua negli ambiti di controllo degli apporti d acqua come individuati nella tav 2A i Comuni in sede di redazione o adeguamento dei propri strumenti urbanistici prevedono per i nuovi interventi urbanistici v e comunque per le aree non ancora urbanizzate la realizzazione di sistemi di raccolta delle acque di tipo duale ossia composte da un sistema minore costituito dalle reti fognarie per le acque nere v e le acque bianche contaminate ABC v e un sistema maggiore costituito da sistemi di laminazione per le acque bianche non contaminate ABNC v Il sistema maggiore deve garantire la laminazione delle acque meteoriche per un volume complessivo di almeno 500 metri cubi per ettaro di superficie territoriale ad esclusione delle superfici permeabili destinate a parco o a verde compatto nelle aree ricadenti nell Ambito di controllo degli apporti d acqua in pianura tale esclusione non vale nel bacino del Navile e Savena Abbandonato che regolato dalle misure 90 Titolo 4 pi restrittive previste dal Piano Stralcio per il sistema idraulico Navile Savena Abbandonato almeno 200 metri cubi per ettaro di superficie territoriale ad esclusione delle superfici permeabili destinate a parco o a verde compatto per le aree ricadenti nell Ambito di controllo degli apporti d acqua in collina
132. 4 Sostegno alle diverse forme ed ai diversi segmenti dell economia turistica attraverso lo sviluppo diffuso delle attivit economiche e di servizio connesse all utenza turistica ed escursionistica e alla popolazione stagionale Promozione e indirizzo prioritario agli interventi di riqualificazione urbana al recupero e riuso del patrimonio edilizio storico al riuso delle aree urbanizzate dismesse Sviluppo residenziale in risposta alla domanda di residenza di qualit che proviene dalla conurbazione sottostante oltre che attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente anche attraverso eventuali integrazioni e crescita dei centri abitati alle seguenti condizioni 248 Titolo 10 una precisa coerenza fra le politiche dei servizi pubblici le condizioni di accessibilit e le eventuali scelte urbanistiche di espansione urbana con l obiettivo di ridurre al minimo la necessit di utilizzo dell automobile per gli spostamenti di maggiore frequenza Ci richiede di limitare le scelte di espansione urbana ambiti per nuovi insediamenti esclusivamente attorno ai centri urbani dotati almeno di una gamma minima di servizi scuola elementare e materna un minimo di variet di esercizi di vicinato farmacia sportello bancario o ufficio postale con preferenza per i centri dotati anche di servizi di base sanitari e socio assistenziali e con preferenza per i sistemi vallivi del Reno e del Setta in quanto serviti dal SF
133. 6 D Lgs 3 aprile 2006 n 152 D Lgs 29 ottobre 1999 n 490 R D L 30 dicembre 1923 n 3267 332 Titolo 14 D P R 8 settembre 1997 n 357 D Lgs 18 maggio 2001 n 228 L R 24 marzo 2000 n 20 con particolare riferimento agli artt A 7 Centri storici A 10 Ambiti urbani consolidati A 11 Ambiti da riqualificare A 12 Ambiti per i nuovi insediamenti alle aree entro la fascia di rispetto da strade autostrade ferrovie elettrodotti gasdotti oleodotti cimiteri beni militari aeroporti La realizzazione di impianti di smaltimento e recupero di rifiuti urbani e o speciali vietata nelle aree di cui ai seguenti articoli del presente piano art 3 5 La rete ecologica di livello provinciale con riferimento ai soli seguenti elementi nodi ecologici semplici nodi ecologici complessi corridoi ecologici art 3 7 La rete dei siti Natura 2000 salvo quanto previsto al punto seguente art 3 8 Il sistema provinciale delle aree protette salvo quanto previsto al punto seguente art 4 2 Alvei attivi art 4 3 Fasce di tutela fluviale art 4 5 Aree ad alta probabilit di inondazione art 4 6 Aree per la realizzazione di interventi idraulici strutturali art 5 3 Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pianura di tipo A fatte salve le discariche per inerti art 5 3 Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pia
134. 7 Titolo 9 9 P Norme transitorie per la pianificazione commerciale 1 In materia di previsioni per l insediamento di grandi strutture di vendita e di medie strutture di vendita restano valide fino all approvazione definitiva delle presenti norme di attuazione le determinazioni approvate in sede di Conferenza provinciale dei servizi di cui all art 7 della L R 14 1999 e in sede di Conferenza di pianificazione ai sensi del punto 2g della D C R n 1410 2000 fatti salvi i contenuti e i casi riferibili alle modifiche apportate dalla D C R n 653 2005 alla precedente Deliberazione 1253 1999 per i quali valgono le norme fissate al precedente punto 6 comma 2 In ogni caso dall approvazione della presente variante al PTCP si dovr far riferimento alla precedente programmazione commerciale solo nei termini di cui all allegato M alle presenti Norme 10 P Il range di variazione per le nuove grandi strutture 1 Ai sensi della Deliberazione del Consiglio Regionale n 1 410 del 29 02 2000 il PTCP con il range di variazione stabilisce la programmazione temporale dell incremento massimo della superficie di vendita per le grandi strutture commerciali a cui attenersi in sede di rilascio di autorizzazioni Con riferimento all orizzonte temporale di tre anni dalla data di approvazione della variante al PTCP in materia di insediamenti commerciali potranno essere rilasciate autorizzazioni commerciali per grandi strutture di vendita nel t
135. ASTRUTTURE TITOLO 9 AMBITI SPECIALIZZATI PER ATTIVIT PRODUTTIVE E POLI FUNZIONALI Art 9 1 Disposizioni in materia di ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo sovracomunale 1 I In materia di ambiti specializzati per attivit produttive nel seguito denominati anche brevemente ambiti produttivi il PTCP assume i seguenti obiettivi specifici qualificare il tessuto produttivo provinciale ossia qualificare le imprese e insieme le aree di insediamento sia sul piano delle dotazioni che su quello morfologico ridurre l impatto ambientale degli insediamenti produttivi e il loro consumo di risorse non rinnovabili ridurre la dispersione dell offerta insediativa e ridurre il consumo di territorio mantenendo comunque un offerta adeguata alla domanda concentrare le ulteriori potenzialit di offerta in collocazioni ottimali rispetto alle infrastrutture primarie per la mobilit e con scarse o nulle limitazioni o condizionamenti dal punto di vista ambientale laddove vi siano le condizioni ottimali sviluppare un offerta integrata e con caratteristiche di multifunzionalit ossia idonea per attivit manifatturiere logistiche per la grande distribuzione non alimentare per attivit di gestione dei rifiuti per attivit terziarie per attivit del tempo libero a forte attrazione evitare la compromissione di ulteriore territorio agricolo salvo che in contiguit con aree gi insediate per l
136. Corridoi ecologici rappresentati dai corsi d acqua e dalle aree individuate come Connettivo ecologico di particolare interesse naturalistico e paesaggistico b rappresentare la struttura territoriale e gestionale di eccellenza in cui prioritariamente favorire la creazione un sistema integrato di offerta di qualit con particolare riferimento all offerta turistica agrituristica ricreativa culturale didattico scientifica ma anche gastronomica e di produzioni tipiche Tale funzione s inquadra nelle finalit di innovazione dello sviluppo socio economico del territorio in stretto raccordo con gli obiettivi e gli indirizzi di riqualificazione e valorizzazione attiva propri delle specifiche Unit di paesaggio di cui al precedente art 3 2 nonch con le disposizioni relative al territorio rurale di cui al Titolo 11 delle presenti norme c costituire un momento di gestione e coordinamento con la collaborazione degli Enti gestori delle singole aree e la Provincia nel quale ciascuna area svolga un proprio specifico ruolo in sinergia con le altre e cooperi alla realizzazione di una comune rete di promozione di offerta di fruizione e di servizi strutturata a livello di sistema che consenta la realizzazione di una sperimentazione coordinata di programmi e processi di sviluppo socio economico ed ambientale sostenibile Indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione La disciplina in merito alla salvaguardia e valorizzazione
137. ECCO RECETTORE ETRE LIFE NO E 298 Disposizioni per l attuazione di politiche di internalizzazione dei costi del trasporto privato Road Pricing ap anche adi a a dia a a a 301 Contenuti necessari degli atti di pianificazione urbanistica comunale in materia di mobilit 301 Elementi di Coordinamento tra la variante al PTCP denominata PMP ed il PTCP 305 TITOLO 13 DISPOSIZIONI RIGUARDO ALLA SOSTENIBILIT DEGLI INSEDIAMENTI scie 308 Art 13 1 Dotazioni ecologiche e ambientali ii 308 Art 13 2 Requisiti degli insediamenti in materia di smaltimento e depurazione dei reflui 309 Art 13 3 Requisiti degli insediamenti in materia di gestione dei rifiuti ii 310 Art 13 4 Requisiti degli insediamenti in materia di uso razionale delle risorse idriche 313 Art 13 5 Requisiti degli insediamenti in materia di clima acustico i 313 Art 13 6 Requisiti degli insediamenti in materia di inquinamento elettromagnetico 316 Art 13 7 Requisiti degli insediamenti in materia di ottimizzazione energetica 316 Art 13 8 Requisiti degli insediamenti in materia di qualit dell aria i 321 TITOLO 14 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RISORSE ESTRATTIVE E DI GESTIONE DEI RIFIUTI glia 324 Art 14 1 Direttive e indirizzi alla pianificazione di settore in materia di attivit est
138. M peri centri non dotati della gamma minima essenziale di servizi limitarsi alle politiche del recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente una precisa coerenza fra le politiche di tutela idrogeologica e dei sistemi fluviale e gli insediamenti urbani evitando ogni intervento che possa peggiorare le condizioni di sicurezza dei versanti ogni ulteriore artificializzazione degli alvei fluviali ogni ulteriore utilizzazione urbana di aree di tutela fluviale o di pertinenza fluviale salvo che per opere non diversamente localizzabili nei limiti di cui agli artt 4 3 e 4 4 la verifica di non dare luogo ad un eccessivo incremento di carico sulle reti viarie e sulle reti tecnologiche rispetto alla capacit delle reti stesse e degli impianti di depurazione la verifica che non vengano intaccate risorse ambientali integre un dimensionamento complessivo comunale delle nuove previsioni non superiore alla produzione di nuovi alloggi registrata negli ultimi dieci anni e infine la riproposizione di modalit aggregative e tipologie rispettose dei caratteri tradizionali degli insediamenti e del paesaggio nei singoli contesti Per i centri abitati con pi spiccata vocazione turistica montana le politiche urbane vanno rivolte a sostenere e qualificare l offerta turistica attraverso lo sviluppo della ricettivit delle attivit culturali ricreative ristorative e sportive gli interventi per la qualificazione degli spaz
139. NE DEI GRUPPI DI LAVORO INTERDISCIPLINARI AERE Aria energia rumore elettromagnetismo Gabriele Bollini coordinatore Luca Bellinato Irene Bugamelli Alberto Dall Olio Alessandro Delpiano Andrea Diolaiti Chiara Girotti Mariangela Guizzardi Pier Paolo Lanzarini Elettra Malossi Patrizia Mastropaolo Francesco Mazza Ursula Montanari Claudio Paltrinieri Antonella Pizziconi Riccardo Sabbadini Elena Tagliani Simona Tondelli Gabriele Zanini Il gruppo di lavoro si avvalso della collaborazione di Azienda USL Citt di Bologna Dipartimento di prevenzione Azienda USL Bologna Sud Dipartimento di prevenzione Azienda USL Bologna Nord Dipartimento di sanit pubblica Azienda USL Imola Dipartimento di sanit pubblica ARPA Regionale ARPA Sez provinciale ARPA SMR Acqua e difesa del suolo Paolo Natali coordinatore Bruno Alampi Siro Albertini Marco Aleotti Valentina Beltrame Gabriele Bollini Claudio Camporesi Franco Capra Paola Cavazzi Andrea Diolaiti Vincenzo Donati Mariangiola Gallingani Salvatore Gangemi Paola Mingolini Paolo Natali Attilio Nicoletti Claudio Paltrinieri Luca Piana Stefano Pisauri Angelo Premi Maria Romani Riccardo Sabbadini Giampaolo Soverini Il gruppo di lavoro si avvalso della collaborazione di Autorit di Bacino del Reno Consorzio della Bonifica Renana Consorzio di Bonifica Reno Palata Consorzio di Bonifica Romagna Occidentale HERA Sp
140. Ozzano OZZANO Rastignano Pianoro PIANORO B Ambiti produttivi con potenzialit di sviluppo strategiche insiemi di aree produttive che in relazione all assenza o scarsit di condizionamenti ambientali o urbanistici e alla valida collocazione rispetto alle reti infrastrutturali e in particolare ai nodi della rete viaria di rango regionale si valutano suscettibili di politiche di ulteriore espansione insediativa per rispondere alla futura domanda nella misura in cui si manifester Esse si articolano in B1 Ambiti produttivi suscettibili di sviluppo per funzioni prevalentemente produttive manifatturiere e per funzioni logistiche Denominazione Comuni interessati Z I Bentivoglio BENTIVOGLIO Z I di Cento BUDRIO Z I Molinella MOLINELLA Z I Pieve di Cento CASTELLO D ARGILE PIEVE DI CENTO Z I Beni Comunali CREVALCORE B2 Ambiti produttivi suscettibili di sviluppo per funzioni miste produttive logistiche e del commercio non alimentare in specifico Denominazione Comuni interessati Interporto Funo Stiatico BENTIVOGLIO S GIORGIO ARGELATO San Carlo C SAN PIETRO C GUELFO Z I Imola IMOLA Altedo MALALBERGO S PIETRO IN C Il Postrino S GIOVANNI IN PERSICETO Martignone CRESPELLANO ANZOLA La distinzione di cui al punto precedente fra ambiti specializzati consolidati e ambiti specializzati suscettibili di sviluppo costituisce un contenuto proprio del PTCP La distinzione fra ambiti per funzioni preval
141. PSC definisce obiettivi prestazioni e interventi ammessi individuando in particolare quali dotazione ecologiche siano da incentivare per concorrere a migliorare l ambiente urbano Tali previsioni specifiche del PSC costituiscono criteri di priorit ai fini dell attribuzione alle aziende operanti negli ambiti agricoli periurbani di specifici contributi finalizzati a compensarle per lo svolgimento di funzioni di tutela e miglioramento dell ambiente naturale Nel territorio rurale periurbano in relazione alla contiguit con aree urbane e all esigenza di contenimento della pressione all insediamento di funzioni diverse gli strumenti urbanistici comunali escludono la possibilit di realizzare nuovi edifici abitativi in unit fondiarie agricole che ne siano sprovviste 266 Titolo 12 TITOLO 12 DIRETTIVE E INDIRIZZI RIGUARDANTI L INFRASTRUT TURAZIONE E L ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI PER LA MOBILITA NEL TERRITORIO BOLOGNESE Art 12 1 Natura e finalit della variante al PTCP denominata PMP 1 D Il presente Titolo sostituisce la parte del PTCP relativa al sistema della mobilit L elaborazione e l approvazione dei documenti Quadro Conoscitivo Relazione Norme di Attuazione Valsat e Cartografia sono concepiti in variante al PTCP La suddetta variante al PTCP in tema di mobilit denominata in tutti gli elaborati Piano della Mobilit Provinciale PMP che quindi da intendersi non come strumento settoriale autonomo ma
142. PTCP assume i seguenti obiettivi di qualit delle acque a specifica destinazione d uso a Obiettivi per le acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile entro Dicembre 2016 le acque destinate all uso potabile rilevate in tutte le 9 stazioni di controllo riportate nell Allegato B delle presenti Norme incluse quelle non ricadenti sul territorio della Provincia dovranno raggiungere la classificazione A2 cos come definita dall allegato 2 parte III del D Lgs 152 06 e successive modifiche b Obiettivi per le acque destinate alla vita dei pesci Le acque dolci idonee alla vita dei pesci designate con Delibera di C P n 98 del 09 09 2002 n 47 del 03 06 2003 e n 89 del 28 09 2004 e descritte nell allegato B alle presenti Norme devono avere parametri di qualit conformi a quanto disposto dall allegato 2 Parte III Tab 1B del D Lgs 152 06 e successive modifiche Il suddetto elenco pu essere integrato e o modificato senza che ci comporti variazioni al PTCP a seguito dell attivit svolta dalla Provincia per il controllo ed aggiornamento della qualit delle acque idonee alla vita acquatica Art 5 2 Aree sottoposte a particolare tutela 1 P Le aree sottoposte a particolare tutela sono costituite da 96 Titolo 5 2 P 3 P zone di protezione delle acque superficiali e sotterranee punto 2 corrispondenti alle Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei del 1
143. Pr NORME DI ATTUAZIONE Stesura approvata con delibera del Consiglio Provinciale n 19 del 30 03 2004 Testo coordinato a seguito di Variante al PTCP sul sistema della mobilit provinciale approvata con delibera del Consiglio Provinciale n 29 del 31 03 2009 Variante al PTCP in materia di insediamenti commerciali POIC approvata con delibera del Consiglio Provinciale n 30 del 07 04 2009 Variante specifica al PTCP in materia di insediamenti commerciali POIC approvata con delibera del Consiglio Provinciale n 29 del 10 05 2010 Variante al PTCP in recepimento del Piano Regionale di Tutela delle Acque approvata con delibera del Consiglio Provinciale n 15 del 04 04 2011 Variante non sostanziale al PTCP in recepimento dei Piani Stralcio dei bacini dei torrenti Samoggia e Senio e aggiornamenti rettifiche errori materiali approvata con delibera del Consiglio Provinciale n 27 del 25 06 2012 STRUTTURA ORGANIZZATIVA PER L ELABORAZIONE DEL PIANO Cabina di regia Piero Paolo Cavalcoli coordinatore generale Dirigente Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti Rudi Fallaci progettista e consulente generale Tecnicoop scrl Bruno Alampi Responsabile U o Programmazione Politiche per la casa e Divulgazione Paola Altobelli Dirigente Servizio Pianificazione Paesistica Fausto Anderlini Dirigente Unit speciale Studi per la Programmazione Donatella Bartoli Responsabile Ufficio istruttorio Urbanistica Concertata Val
144. Romagna del 16 gennaio 2007 n 96 L attuazione del PdA viene monitorata dalla Provincia Servizio Agricoltura a cui devono essere presentate le Comunicazioni degli spandimenti AI fine di valutare gli effetti ottenuti dalle politiche agroambientali in termini di riduzione dei carichi di fertilizzanti e antiparassitari la Provincia Servizio Agricoltura di concerto con l ARPA effettua una stima dei consumi di fertilizzanti ed antiparassitari applicati sul territorio provinciale I Comuni in sede di rilascio di permessi di costruire o di ristrutturazione di insediamenti o edifici isolati che producono acque reflue domestiche rilasciano l agibilit solo a seguito della realizzazione di sistemi di trattamento individuale dei reflui domestici coerenti con le misure di cui al precedente art 5 4 punto 6 Alla riduzione dei carichi diffusi contribuisce l applicazione della misura 2 1 4 del PRSR per la creazione di siepi per la riduzione e contenimento del fenomeno di trasporto dei nutrienti ai copri idrici superficiali Gli interventi finanziati secondo tali misura dovranno essere realizzati secondo gli schemi progettuali riportati nell allegato 5 della Relazione Variante in recepimento del PTA regionale Nell ambito del territorio del bacino montano del Torrente Samoggia con riferimento ai corsi d acqua del reticolo idrografico come indicati negli elaborati di piano del Titolo 4 a partire dal ciglio della sponda del corso d ac
145. Rurale e paesaggio Paola Altobelli coordinatrice Bruno Alampi Clara Alcacer Colomer Donatella Bartoli Mariangela Corrado Renata Curina Alberto Dall Olio Alessandro Delpiano Giuseppe De Togni Fabio Falleni Alessandra Furlani Paola Galloro Chiara Girotti Maura Guerrini Marco Guerzoni Martino Guidorizzi Ubaldo Marchesi Patrizia Mastropaolo Massimiliano Musiani Maria Luisa Mutschlechner Guillermo Navarro Mengual Stefano Pezzoli Maria Stella Petruzzi Claudia Piazzi Riccardo Sabbadini Patrizia Tassinari Silvana Sani Sergio Santi Mariagrazia Tovoli Daniela Zara Il gruppo di lavoro si avvalso della collaborazione di Comunit Montana zona 9 Valle Samoggia Comunit Montana zona 10 Alta e media Valle del Reno Comunit Montana zona 11 Cinque Valli Bolognesi Comunit Montana zona 12 Valle Santerno Regione Emilia Romagna Servizio Paesaggio Ufficio Pedologico Servizio Sviluppo Sistema Agroalimentare Universit degli Studi di Bologna Dipartimento di Economia e Ingegneria Agrarie IBACN Soprintendenza per i Beni Archeologici Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio Aspetti Demografici Fausto Anderlini coordinatore Alessandro Delpiano Giorgio Fiorillo Mariangiola Gallingani Tommaso Gennari Chiara Girotti Barbara Gualandi Marco Guerzoni Marco Mondini Nazario Morsillo Valeria Restani Michele Tropea Michele Zanoni Commissione Tecnica per la redazi
146. S Giovanni in Persiceto al confine con Modena e circonvallazione ovest di S Giovanni SP83 Asse Persicetana da S Giovanni in P a Crevalcore SP 568 e prosecuzione verso Carpi 287 Titolo 12 viabilit extraurbana secondaria di rilievo provinciale e interprovinciale definita dal PMP come segue all interno della fascia compresa fra la Trasversale di pianura e il sistema Tangenziale di Bologna ha la funzione di raffittimento della grande rete in corrispondenza della porzione centrale semi conurbata dell area metropolitana a nord della Trasversale di pianura ha la funzione di collegare i principali centri della pianura con la rete regionale e in particolare con i caselli autostradali La viabilit extraurbana secondaria di rilievo provinciale e interprovinciale costituita dai seguenti collegamenti Asse Cento SP11 Pieve di C SP11 S Pietro in Casale SP20 Baricella SP47 attraverso via Altedo Molinella SP5 Asse Galliera SP4 dalla Trasversale di pianura all autostrada Cispadana Asse Ferrarese SS64 dala Trasversale di Pianura all autostrada Cispadana Asse Padullese SP18 dalla Persicetana a Pieve di Cento Asse Persicetana SP568 dalla Tangenziale di Bologna a S Giovanni in Persiceto Asse Intermedia di Pianura dalla Persicetana alla Lungosavena Asse S Vitale SP253 R dalla
147. TA v capp 2 e 3 del Tit III delle NTA lo svolgimento delle attivit estrattive in tutte le loro fasi deve avvenire in modo tale da salvaguardare le risorse idriche sotterranee indipendentemente dal loro stato di utilizzo con particolare riguardo per i settori delle aree di ricarica situati a monte o nelle adiacenze di aree di alimentazione delle sorgenti garantendo la mancanza di interferenze con le aree di possibile alimentazione medesime non ammessa la localizzazione di discariche ed impianti di trattamento di rifiuti pericolosi La realizzazione di discariche di rifiuti pericolosi e non comunque vietata nei settori delle aree di ricarica situati a monte o nelle adiacenze delle aree di alimentazione delle sorgenti nei settori delle aree di ricarica situati a monte o nelle adiacenze delle aree di alimentazione delle sorgenti la realizzazione di trasformazioni d uso che diano origine ad attivit potenzialmente inquinanti subordinata agli esiti di approfondimenti relativi all eventuale interferenza con le aree di alimentazione delle sorgenti nel caso di attivit produttive comunque prescritta l adozione di misure volte ad evitare la percolazione di inquinanti nel sottosuolo per quanto concerne i Centri di pericolo la loro elencazione le relative misure per la messa in sicurezza e le limitazioni all insediamento si rimanda all Allegato O delle presenti Norme All interno delle aree di alimentazione delle sorg
148. URALE rrccrciiceeii een 253 Art 11 1 Definizione di territorio rurale i 253 Art 11 2 Ruolo e obiettivi del PTCP per il territorio rurale i 253 Art 11 3 Indirizzi e direttive agli strumenti di pianificazione e di programmazione 254 Art 11 4 Insediamenti ammissibili negli ambiti rurali i 257 Art 11 5 Disciplina degli interventi edilizi e di modificazione degli assetti morfologici o idraulici funzionali alle attivit produttive agricole i 259 Art 11 6 Disposizioni riguardo all uso e riuso del patrimonio edilizio esistente per funzioni non connesse con l attivit agricola i 260 Art 11 7 Articolazione del territorio rurale in ambiti agricoli i 262 Art 11 8 Ambiti agricoli a prevalente rilievo paesaggistico i 263 Art 11 9 Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola i 265 Art 11 10 Ambiti agricoli periurbani iii 265 TITOLO 12 DIRETTIVE E INDIRIZZI RIGUARDANTI L INFRASTRUT TURAZIONE E L ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI PER LA MOBILITA NEL TERRITORIO BOLOGNESE a ARA IRA RETREAT IRE 267 Art 12 1 Natura e finalit della variante al PTCP denominata PMP 267 Art 12 2 Elaborati costitutivi delPMP ii 267 Art 12 3 Obiettivi delPMP riguardo al sistema della mobilit e
149. a AMI Azienda multiservizi intercomunale Imola Azienda USL Citt di Bologna Dipartimento di prevenzione Azienda USL Bologna Sud Dipartimento di prevenzione Azienda USL Bologna Nord Dipartimento di sanit pubblica Azienda USL Imola Dipartimento di sanit pubblica ARPA Direzione generale ARPA Sez provinciale di Bologna Comunit Montana zona 9 Valle del Samoggia Comunit Montana zona 10 Alta e Media Valle del Reno Comunit Montana zona 11 Cinque Valli Bolognesi Comunit Montana zona 12 Valle del Santerno Regione Emilia Romagna Assessorato Ambiente Ministero dei Lavori Pubblici Servizio Idrografico e Mareografico Assetto territoriale Claudio Paltrinieri coordinatore Rudi Fallaci progettista e consulente generale Tecnicoop scrl Bruno Alampi Donatella Bartoli Luca Bellinato Ferdinando Benuzzi Cristina Bocchi Gianluca Bortolini Filippo Boschi Catia Chiusaroli Anna Comparin Maria Grazia Cuzzani Alessandro Delpiano Andrea Diolaiti Alessandro Farn Paola Galloro Marco Gandelli Marco Geremia Graziella Guaragno Marco Guerzoni Marcella Isola Elena Lazzari Elettra Malossi Chiara Manaresi Sabrina Massaia Barbara Marangoni Antonio Papace Michele Pasqui Lorenzo Perone Giuseppe Petrucci Claudia Piazzi Chiara Pice Cesare Pilan Giulio Saturni Alida Spuches Federica Torri Michele Tropea Loris Zollo Il gruppo di lavoro si avvalso della collaborazione
150. a sottopassi fabbricati di servizio ferroviario e tramviario arredi cartelli isolati ed affissi agli edifici scritte illuminazione pubblica manufatti civili per l approvvigionamento idrico per lo scolo delle acque ecc cabine elettriche magazzini per lo stoccaggio delle merci portici scalinate o gradinate marciapiedi e banchine arredo vegetazionali siepi filari di alberi piante su bivio ecc Il PTCP contiene una prima individuazione della viabilit storica nella tav 1 Il PSC recepisce verifica e integra tale prima individuazione utilizzando la metodologia di analisi di cui all Allegato 3 della Relazione Disciplina di tutela La sede viaria storica non pu essere soppressa n privatizzata o comunque alienata o chiusa salvo che per motivi di sicurezza e di pubblica incolumit devono essere inoltre salvaguardati gli elementi di pertinenza i quali se di natura puntuale quali pilastrini edicole e simili in caso di modifica o trasformazione dell asse viario possono anche trovare una differente collocazione coerente con il significato percettivo e funzionale storico precedente 169 Titolo 8 Il PTCP detta i criteri generali per la tutela della viabilit storica articolandoli in base al ruolo da questa rappresentato attualmente Il PSC sottopone a specifiche prescrizioni di tutela la viabilit storica sulla base della seguente articolazione e in conformit ai seguenti indirizzi a Per la viabilit non
151. a 2 ettari e inferiore a 5 ettari e con possibile presenza di e grandi e o medie strutture alimentari di tipo 7 15 17 e grandi e o medie strutture non alimentari di tipo 8 16 18 e strutture miste costituite da esercizi pi piccoli accostati con superficie di vendita alimentare e non alimentare entro le soglie massime delle grandi strutture di tipo 7 8 Tipo 13 aree commerciali integrate per strutture medie e grandi non alimentari di livello inferiore con superficie di vendita complessiva fino a 14 500 mq superficie territoriale dell insediamento commerciale superiore a 2 ettari e inferiore a 5 ettari e con possibile presenza di e medie strutture alimentari di tipo 15 17 e grandi e o medie strutture non alimentari di tipo 8 16 18 e strutture miste costituite da esercizi pi piccoli accostati con superficie di vendita alimentare e non alimentare entro le soglie massime delle medie e delle grandi strutture di tipo 15 8 AGGREGAZIONI DI MEDIE STRUTTURE Tipo 14 aggregazioni di medie strutture con carattere di unitariet per l utenza di attrazione provinciale con superficie di vendita complessiva oltre 5 000 mq o superficie territoriale dell insediamento commerciale oltre 1 5 ettari e con possibile presenza di e medie strutture alimentari di tipo 15 17 e medie strutture non alimentari di tipo 16 18 e strutture miste costituite da esercizi pi piccoli accostati con superficie di vendita comp
152. a base della procedura di cui all art 12 14 il PMP ha individuato le seguenti opere strategiche prioritarie e Asse Intermedia di Pianura e Asse Pedemontana Nuova Bazzanese e Asse Fondovalle Savena Variante di Rastignano e Asse Nuova Galliera da via Corticella alla SP3 e Asse trasversale di Pianura Variante di Sala Bolognese e Asse trasversale di Pianura variante da Budrio cimitero a Villa Fontana e Asse trasversale di Pianura Variante di Funo e Complanare da Ponte Rizzoli a SP28 e Asse S Giovanni via Emilia Variante delle Budrie e Asse Lungosavena dalla rotonda Bentivogli a via dell Industria III lotto 297 Titolo 12 e Asse Nuova Galliera Variante del centro abitato di San Giorgio di Piano e Asse via Emilia Circonvallazione est di Imola Nuovo ponte sul Santerno e Asse via Emilia Circonvallazione ovest di Imola e Asse Centese Variante alla SP42 Circonvallazione di Pieve di Cento e Asse Centese Variante alla SP42 Circonvallazione di Castello D Argile via Oriente e Asse Centese Variante alla SP42 Circonvallazione di Argelato da via Ronchi a via Canaletta Osteriola e Asse Bassa Bolognese Variante a sud dell attuale SP44 e Asse Bassa Bolognese Circonvallazione di Bentivoglio e Asse Bassa Bolognese Nuovo casello autostradale di Bentivoglio e Asse Bassa Bolognese potenziamento in sede da via Saletto alla SS64 F
153. a competenza L accordo riguarda la definizione delle aree interessate dalle unit e dalle funzioni che costituiscono il polo funzionale a precisazione integrazione e individuazione di quanto elencato nelle norme del PTCP la definizione delle linee evolutive del polo ivi compresa la precisazione delle tipologie di attivit insediabili e in particolare i limiti all ammissibilit dell insediamento di strutture commerciali 190 Titolo 9 la definizione degli interventi necessari in relazione alle condizioni e alle problematiche specifiche del polo per perseguire gli obiettivi di cui al primo punto e gli indirizzi specifici espressi con riferimento a determinati poli nella Relazione del PTCP gli interventi opportuni per il contenimento dei consumi energetici e idrici del polo ai sensi dell art 13 4 punti 3 e 4 anche attraverso ove opportuno la realizzazione di impianti idrici e o energetici dedicati nonch gli interventi opportuni per il contenimento della produzione di rifiuti e la loro gestione gli interventi per il miglioramento della qualit ecologica dell insediamento e del contesto anche contribuendo ove possibile attraverso le dotazioni ecologiche dell insediamento stesso o destinando a tali finalit parte delle dotazioni prescritte di aree per attrezzature e spazi collettivi alla realizzazione al potenziamento o al ripristino di elementi funzionali della rete ecologica di cui agli artt 3 5 con
154. a della popolazione rispetto ad un approccio multimodale del trasporto col fine di minimizzare il consumo di suolo e gli impatti ambientali Piani generali comunali e intercomunali e i Piani di settore provinciali intercomunali e comunali nonch gli altri atti di programmazione e di governo della Provincia qualora possano avere influenze sull entit e i modi della mobilit devono tener conto degli obiettivi specifici sopra definiti e contribuire per quanto di loro competenza a perseguirli Piani di settore provinciali interecomunali e comunali aventi per oggetto la mobilit sono tenuti ad assumere sviluppare e specificare gli obiettivi specifici sopra definiti e a contribuire a perseguirli Il perseguimento degli obiettivi specifici di cui ai punti precedenti costituisce elemento di valutazione preventiva della sostenibilit ambientale e territoriale dell attuazione dei piani ai sensi dell art 5 della L R 20 2000 Nella formazione dei Piani generali comunali e intercomunali dei Piani di settore provinciali intercomunali e comunali nonch degli altri atti di programmazione e di governo della Provincia che danno attuazione alle disposizioni del presente Titolo si deve garantire il coordinamento e la 271 Titolo 12 coerenza fra obiettivi ed azioni della pianificazione generale e quelli dei piani ed azioni settoriali e devono essere verificate le reciproche interferenze a partire dall utilizzazione ed impl
155. a elevata qualit e vivibilit degli insediamenti urbani e degli spazi collettivi quale ingrediente dello sviluppo economico e dell attrattivit del territorio recuperare e valorizzare le aree urbane a maggiore densit di funzioni di insediamenti e di sedimentazione storica e in particolare i principali centri storici di rilevanza metropolitana in relazione all elevata complessit funzionale sviluppare la struttura policentrica del territorio provinciale le identit locali e le gerarchie urbane consolidate assicurare in tutti gli insediamenti una elevata dotazione di aree collettive utilizzabili per funzioni e servizi di pubblico interesse dislocare le funzioni fortemente generatrici di mobilit presso i nodi strategici delle reti della mobilit per assicurare la massima accessibilit e attrattivit rispondere alla domanda insediativa e in particolare alla crescita di popolazione esogena e all insediamento di nuove attivit economiche con un offerta quantitativamente adeguata e distribuita nel territorio in modo da minimizzarne il consumo di suolo e gli impatti ambientali contribuire a creare le condizioni per la formazione di un offerta di residenza per l affitto e per gli strati di popolazione meno radicati e o con minore capacit di reddito assicurare la sostenibilit degli impatti degli insediamenti sulle risorse del territorio e in particolare contenere il consumo di territorio riducendo al minim
156. a motivi di sicurezza e o per la salvaguardia della salute da elevati tassi di inquinamento acustico ed atmosferico potranno essere consentite subordinatamente alla predisposizione di progetti di inserimento paesaggistico e minimizzazione degli impatti che prevedano anche la possibilit di recupero ambientale dei tratti dismessi Fino all entrata in vigore degli strumenti di pianificazione di cui al terzo punto nelle zone di cui al presente articolo sono consentite esclusivamente le attivit e le trasformazioni seguenti le attivit di vigilanza e quelle di ricerca scientifica studio ed osservazione finalizzate alla formazione degli strumenti di pianificazione gli interventi di manutenzione ordinaria nonch quelli volti ad evitare pericoli di crollo imminente sui manufatti edilizi esistenti i mutamenti dell uso di manufatti edilizi esistenti volti ad adibirli all esplicazione delle funzioni di vigilanza ovvero a funzioni di ricerca scientifica studio ed osservazione la manutenzione ed il ripristino se del caso anche secondo tracciati parzialmente diversi e pi coerenti con le caratteristiche da tutelare dei siti interessati delle infrastrutture indispensabili al proseguimento 154 Titolo 7 dell utilizzazione degli edifici e degli altri manufatti edilizi esistenti nonch delle infrastrutture di bonifica di irrigazione e di difesa del suolo e l esercizio dell ordinaria utilizzazione agricola del suolo e dell attivit
157. a non meramente locale deve essere previsto in strumenti di pianificazione e o programmazione provinciali regionali o nazionali e deve essere complessivamente coerente con la predetta organizzazione territoriale gli interventi di nuova edificazione devono essere coerenti con l organizzazione territoriale e di norma costituire unit accorpate urbanisticamente e paesaggisticamente con l edificazione preesistente Art 8 5 Elementi di interesse storico testimoniale le strutture e infrastrutture insediative storiche il presente articolo recepisce e integra l art 20 comma 1 lett b e l art 24 del PTPR 1 P Il PTCP contiene una prima individuazione degli elementi di interesse storico testimoniale e per ogni tipologia di elementi detta la disciplina generale per la loro tutela nonch le condizioni e i limiti per la loro trasformazione o riuso secondo quanto riportato nei punti seguenti Viabilit storica definizione e individuazione La viabilit storica definita dalla sede viaria storica comprensiva degli slarghi e delle piazze urbane nonch dagli elementi di pertinenza ancora leggibili indicativamente ponti e ponti diga trafori gallerie pilastrini ed edicole oratori fontane miliari parapetti muri di contenimento case cantoniere edifici storici di servizio ospitali poste alberghi dogane postazioni di guardia garitte e simili edifici religiosi santuari e militari rocche torri ecc cavalcavi
158. a presenza e l insediamento di attivit e costruzioni per funzioni 76 Titolo 4 diverse da quelle di cui al precedente punto ammissibile esclusivamente nei limiti e alle condizioni prescritte nei seguenti punti 4 5 6 7 8 9 10 11e 12e 13 Attivit agricole e forestali Nelle fasce di tutela fluviale a distanza di 10 m dal limite degli invasi ed alvei di piena ordinaria consentita l ordinaria utilizzazione agricola del suolo e l attivit di allevamento quest ultima esclusivamente in forma non intensiva qualora di nuovo impianto E ammessa la realizzazione di piste di esbosco e di servizio forestale di larghezza non superiore a 3 5 metri strettamente motivate dalla necessit di migliorare la gestione e la tutela dei beni forestali interessati Per le aree boscate si applicano in particolare le disposizioni di cui all art 7 2 punto 4 Gli incentivi per le misure agro ambientali finalizzate alla tutela dell ambiente vanno prioritariamente destinati alle aree di cui al presente articolo Infrastrutture e impianti di pubblica utilit Con riguardo alle infrastrutture e agli impianti tecnici per servizi essenziali di pubblica utilit comprensivi dei relativi manufatti complementari e di servizio quali i seguenti infrastrutture per la mobilit strade infrastrutture di trasporto in sede propria approdi e opere per la navigazione interna infrastrutture tecnologiche a rete per il trasporto di acqua energia ma
159. a progettazione dei Piani Urbanistici attuativi dovrebbe tendere a recuperare in forma passiva la 316 Titolo 13 maggior parte dell energia necessaria a garantire le migliori prestazioni per i diversi usi finali riscaldamento raffrescamento illuminazione ecc privilegiando prioritariamente l attenta integrazione tra sito ed involucro e in seconda fase compiere le scelte di carattere tecnologico impiantistico A tale scopo nei nuovi insediamenti prima della fase di definizione della disposizione delle strade e degli edifici va redatta una relazione descrittiva del sito contenente caratteristiche fisiche del sito come pendenze vie di scorrimento dell acqua percorso del sole nelle diverse stagioni ecc contesto del sito edifici e strutture adiacenti relazione dell area con strade esistenti altre caratteristiche rilevanti viste sul panorama circostante orientamento dell appezzamento le ombre prodotte dalle strutture esistenti sul sito o adiacenti gli alberi sul sito o adiacenti identificandone la posizione la specie le dimensioni e le condizioni direzione intensit stagionalit dei venti prevalenti Sulla base dell analisi precedente il lay out delle strade dei lotti da edificare e dei singoli edifici dovr tendere a garantire un accesso ottimale alla radiazione solare per tutti gli edifici in modo che la massima quantit di luce naturale risulti disponibile anche nella p
160. abilizzate o ponendola direttamente a carico dei soggetti attuatori dei nuovi interventi sistemi di laminazione delle ABNC dovranno preferibilmente essere costituiti da canali e zone umide naturali inseriti armonicamente nel paesaggio urbano ed integrati nei sistemi di reti ecologiche v includendo eventualmente anche sistemi naturali di trattamento e smaltimento delle ABC v vedi allegato 7 alla Relazione Variante in recepimento del PTA regionale sistemi di laminazione delle acque di pioggia ABNC v previsti dovranno possibilmente includere soluzioni tecniche che consentano anche il riutilizzo per irrigazione di giardini lavaggio strade antincendio ed altri usi non potabili Comuni interessati da Piani Consortili Intercomunali e dal Piano stralcio di bacino previsti dalla Direttiva per la sicurezza idraulica nei sistemi idrografici di pianura nel Bacino del Reno Direttiva dell Autorit di Bacino del 23 aprile 2008 e finalizzati alla sicurezza idraulica del territorio gi urbanizzato laddove possibile integrano tali piani con gli obiettivi e gli approfondimenti tecnici richiesti nei successivi punti 2 e 3 I Comuni in sede di redazione o adeguamento dei propri strumenti urbanistici elaborano specifici approfondimenti tecnici rivolti alla totalit del proprio territorio finalizzati a verificare le criticit le potenzialit e le relative misure per ridurre il carico inquinante dovuto alle acque
161. aborazione ed aggiornamento di dati conoscitivi ed informazioni relativi al territorio e all ambiente Conseguentemente la Provincia provveder periodicamente ad aggiornare le cartografie del PTCP senza che ci comporti procedura di variante Art 3 6 La rete ecologica di livello locale 1 D 2 D I Comuni anche in forma associata in sede di elaborazione del PSC individuano la rete ecologica locale sulla base delle Linee guida di cui all Allegato 1 della Relazione Nell elaborare il progetto della rete ecologica di livello locale i Comuni si attengono alle seguenti direttive a Nodi ecologici complessi identificati nella cartografia di PTCP qualora non siano tra quelli indicati ai successivi artt 3 7 e 3 8 possono eventualmente essere modificati al fine di escluderne le aree aventi destinazioni d uso non compatibili e di specificarne l articolazione morfologica funzionale ed ambientale le aree escluse saranno comunque da individuare come Zone di rispetto dei nodi ecologici Ulteriori e limitate modifiche possono essere consentite solo per l attuazione di progetti di rilevante interesse pubblico non diversamente localizzabili e purch si proceda ad adeguati interventi compensativi b I Nodi ecologici semplici identificati nella cartografia di PTCP qualora non siano tra quelli indicati ai successivi artt 3 7 e 3 8 possono essere modificati a condizione che tali modifiche vengano compensate con la creazione
162. adizionali carta cartone plastica vetro nonch della frazione organica costituita dagli scarti alimentari e dalle frazioni ligneo cellulosiche e dagli sfalci anche tramite modalit di tipo porta a porta 310 Titolo 13 2 D favorire in subordine raccolte multimateriali da destinare ad impianti di selezione che garantiscano elevati standard di recupero favorire il potenziamento di stazioni ecologiche comunali e o intercomunali intese come elementi di integrazione del sistema di raccolta tradizionale diffuso sul territorio atte in particolare a favorire la raccolta di frazioni merceologiche di rifiuti urbani quali i rifiuti ingombranti beni durevoli in disuso rifiuti pericolosi ecc favorire modalit di raccolta dei rifiuti speciali anche in forma collettiva se prevista in appositi accordi o contratti di programma ai sensi dell art 4 comma 4 del D Lgs 22 97 in particolare centri di raccolta sia pubblici isole stazioni ecologiche che privati dei rifiuti da costruzione e demolizione in applicazione dell Accordo di programma per la corretta gestione dei residui da costruzione e demolizione centri di raccolta sia pubblici isole stazioni ecologiche che privati dei rifiuti agricoli in applicazione dell accordo di programma per la corretta gestione dei rifiuti agricoli centri di raccolta di rifiuti sia pubblici isole stazioni ecologiche che privati costituiti da beni durevo
163. affreddamento di ambienti si realizzano con massima priorit gli interventi di manutenzione straordinaria delle reti fognarie o di separazione delle reti miste previsti dal Piano d Ambito e gli interventi volti a ridurre l impatto degli sfioratori previsti dal Piano di Indirizzo di cui all articolo 5 4 punto 7 l esercizio di attivit estrattive per le quali la convenzione non stata approvata prima del 21 12 2005 pu avvenire solo nel rispetto delle specifiche condizioni le attivit estrattive non devono comportare rischi di contaminazione della falda e sono subordinate alla definizione dei progetti di recupero ambientale da effettuarsi alla cessazione dell attivit nella formazione dei detti progetti dovr essere valutato il potenziale utilizzo delle ex cave come bacini di accumulo della risorsa idrica non sono ammessi tombamenti di invasi di cava con terreni eccedenti le concentrazioni soglia di contaminazione di cui alla colonna A tab 1 All 5 Tit 5 Parte IV D Lgs 152 06 le attivit estrattive vanno finalizzate prioritariamente al recupero idraulico al fine di ripristinare e favorire il rapporto fiume falda non sono ammessi ambiti per i nuovi insediamenti in termini di nuova urbanizzazione per l espansione del tessuto urbano Sono fatte salve le previsioni dei PSC approvate prima dell adozione della Variante al PTCP in recepimento del PTA v A tali previsioni andr applicata la normativa della Area di ricarica ti
164. ai fini della raccolta il deposito temporaneo di rifiuti urbani anche in stazioni ecologiche di base e stazioni ecologiche attrezzate il deposito temporaneo di rifiuti speciali anche collettivo purch previsto da specifici accordi di programma per la corretta gestione dei rifiuti ai sensi dell art 4 comma 4 del D Lgs 22 97 Nelle fasce di pertinenza fluviale relative alla porzione montana dei corsi d acqua e in quelle ricadenti nelle Zone di protezione delle acque sotterranee come individuate nella tav 2B si applicano anche le norme di tutela della qualit delle risorse idriche sotterranee di cui all art 5 3 Art 4 5 Aree ad alta probabilit di inondazione il presente articolo recepisce e integra i contenuti dell art 16 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P Definizione e individuazione Le aree ad alta probabilit di inondazione sono definite come le aree passibili di inondazione e o esposte alle azioni erosive dei 85 Titolo 4 corsi d acqua per eventi di pioggia con tempi di ritorno inferiori od uguali a 50 anni Gli elementi antropici presenti in tali aree e rispetto ai quali il danno atteso medio o grave danno luogo a rischio idraulico elevato e molto elevato Le aree ad alta probabilit di inondazione interessano prevalentemente porzioni delle fasce di tutela e delle fasce di pertinenza fluviale Le aree ad alta
165. al comma 6 del precedente punto 1 agli altri Comuni confinanti in ogni caso 4 pareri sono espressi a maggioranza semplice dall organo deliberante del Circondario o dell Unione nei casi di cui alle precedenti lettere a e b espressi a maggioranza semplice dall assemblea dei Sindaci nel caso di cui alla precedente lettera c espressi dalla Giunta Provinciale nel caso di cui alla precedente lettera d espressi dalla Giunta Comunale per i Comuni di cui alla lettera e ed f non compresi in forme associative fra Comuni pareri degli Enti di cui alle lettere a b c d e del comma precedente purch pervengano entro 60 giorni dalla richiesta sono vincolanti e ad essi il Comune sede della domanda di insediamento deve attenersi nelle sue determinazioni sul PUA i pareri degli Enti di cui alla lettera f del precedente comma sono consultivi e non vincolanti pareri hanno la finalit di esprimere valutazioni in merito agli effetti territoriali ed economico sociali sul proprio territorio di competenza 5 Nei casi di rilevanza comunale con obbligo di consultazione di cui al precedente comma 2 lettera d il Comune sede della proposta commerciale tenuto a seguire la 205 Titolo 9 medesima procedura di trasparenza di cui al precedente comma 3 pareri espressi con le modalit di cui al precedente comma 4 sono tutti consultivi e non vincolanti 6 In caso di mancato invio di parere da parte dei Comuni di cui
166. al punto 5 3 3 9 Gli strumenti attuativi di tutti i Poli funzionali ed Aree ricompresi nel presente punto ad esclusione di quelli inseriti nella lettera b comma 1 dovranno garantire la coerenza con gli obiettivi di cui al successivo punto 14 in ordine alla disciplina delle perequazione territoriale 6 P Aree per grandi strutture di vendita e aggregazioni di medie strutture non sottoposte ad Accordo Territoriale 1 Le previsioni gi in essere per grandi strutture non inserite in Poli Funzionali o in Aree di rilevanza provinciale cos come definite al precedente punto sono autorizzabili nell ambito delle Conferenze dei servizi per le grandi strutture di vendita di cui al D Lgs 114 1998 e alla legge regionale 14 1999 tenuto conto del Range di Variazione di cui al punto 10 2 Sono escluse dall obbligo di attuazione attraverso Accordo Territoriale anche tutte le previsioni commerciali relative ad aggregazioni di medie strutture di vendita complessi commerciali di vicinato e gallerie di vicinato gi previste in PUA approvati prima dell entrata in vigore della deliberazione del Consiglio Regionale 653 2005 Tali insediamenti sono riconosciuti di rilevanza provinciale quando comprendono grandi strutture o aggregazioni di medie strutture con oltre 5 000 mq di Superficie di Vendita Gli eventuali ampliamenti una tantum sono disciplinati al punto 11 delle presenti norme 3 A seguito delle determinazioni assunte dalla Conferenza di Pi
167. ale Fra tutti gli interventi sul sistema dei percorsi ciclabili di interesse sovracomunale o a servizio di funzioni di rango sovracomunale previsti nel PMP la Provincia individua una graduatoria di priorit attraverso un meccanismo per valutare con una metodica omogenea comparativa e ripetibile ciascuno degli interventi La Provincia procede alla definizione della metodologia ed alla verifica delle ipotesi proposte con particolare riferimento alle Strade Provinciali e alle connessioni di piste giudicate di interesse sovracomunale e programma gli interventi privilegiando quelli che tendono al completamento della rete esistente e alla massimizzazione degli spostamenti sistematici mobilit lavorativa e scolastica I Comuni comprendenti i maggiori centri urbani di pianura o di fondovalle definiscono inoltre nei propri strumenti urbanistici la rete dei precorsi ciclabili urbani secondo gli indirizzi di cui al punto che segue Tutti i Comuni inoltre definiscono nei propri strumenti urbanistici i principali percorsi 282 Titolo 12 pedonali protetti da realizzare in modo tale che siano privi di barriere architettoniche La rete urbana dei percorsi ciclabili e dei percorsi pedonali protetti deve collegare prioritariamente e con percorsi il pi possibile diretti e e stazioni e fermate del SFM e i servizi urbani di base con particolare riferimento a quelli a frequentazione quotidiana quali le scuole i centri civici e sociali
168. ale o Superficie accessoria Sa per la funzione residenziale la superficie netta delle pertinenze dell alloggio nonch delle pertinenze dell organismo edilizio in conformit con la definizione di superficie non residenziale Snr contenuta nell art 2 del D M 10 5 1977 n 801 e ripresa nel citato Schema di R E Tipo della R E R Per le altre funzioni la superficie netta delle pertinenze definita in analogia alla funzione residenziale Superficie fondiaria SF la superficie di un unit edilizia v o di un unit fondiaria v rispetto alla superficie territoriale v misurata al netto delle aree destinate o da destinare alle opere di urbanizzazione e alle attrezzature e spazi collettivi Superficie permeabile SP e superficie impermeabilizzata SI si definisce superficie permeabile SP di un lotto o di un comparto urbanistico la porzione di questo priva o che verr lasciata priva di qualunque tipo di pavimentazioni ancorch grigliate o di costruzioni fuori o entro terra che impediscano alle acque meteoriche di raggiungere naturalmente e direttamente la falda acquifera Ai fini della presente definizione si prescinde dal grado di permeabilit del suolo nella sua condizione indisturbata ossia 31 Titolo 1 precedente all intervento urbanistico edilizio Per differenza la superficie impermeabilizzata SI corrisponde alle porzioni di suolo comunque interessate da pavimentazioni o costruzioni fuori o entro te
169. ale gli ambiti territoriali sovracomunali individuati dal PTCP sono i seguenti e Ambito 01 Comune di Bologna e Ambito 02 Anzola Emilia Calderara di Reno Crevalcore Sala Bolognese San Giovanni in Persiceto Sant Agata Bolognese e Ambito 03 Argelato Bentivoglio Castel Maggiore Castello d Argile Galliera Pieve di Cento San Giorgio in Piano San Pietro in Casale e Ambito 04 Baricella Budrio Granarolo dell Emilia Malalbergo Minerbio e Molinella e Ambito 05 Castenaso Ozzano dell Emilia San Lazzaro di Savena e Ambito 06 Castiglione dei Pepoli Loiano Monghidoro Monterenzio Monzuno Pianoro San Benedetto Val di Sambro Sasso Marconi e Ambito 07 Camugnano Castel d Aiano Castel di Casio Gaggio Montano Granaglione Grizzana Morandi Lizzano in Belvedere Marzabotto Porretta Terme Vergato e Ambito 08 Bazzano Casalecchio di Reno Castello di Serravalle Crespellano Monte San Pietro Monteveglio Savigno Zola Predosa e Ambito 09 Castel Guelfo Castel San Pietro Terme Dozza Medicina Mordano Borgo Tossignano Casalfiumanese Castel del Rio Fontanelice Imola 194 Titolo 9 Salvo specifiche disposizioni i seguenti ambiti territoriali sovracomunali costituiscono riferimento per la sottoscrizione degli Accordi Territoriali di cui al successivo p to 4 delle presenti norme La Provincia di Bologna nell eventualit di nuovo assetto istituzionale provveder con un apposita Delibera di Consig
170. ale estendendolo alle aree urbane contigue ricadenti nei comuni di Castel di Casio e di Gaggio Montano I Comuni recepiscono nei propri strumenti urbanistici le previsioni della pianificazione e della programmazione sovraordinate ai sensi dell art A 5 della L R 20 2000 e provvedono alla definizione della rete di infrastrutture 273 Titolo 12 e servizi per la mobilit con particolare riferimento ai servizi di trasporto in sede propria ai parcheggi di interscambio alla mobilit ciclabile e pedonale alle caratteristiche e prestazioni delle infrastrutture in applicazione delle disposizioni dei successivi articoli del presente Titolo Art 12 6 Direttive per il Trasporto collettivo locale e i nodi di interscambio 1 D modale Il PMP individua la Rete Portante del Trasporto Collettivo locale nel Servizio Ferroviario Metropolitano SFM integrato con il Servizio Ferroviario Regionale SFR e con il servizio di Trasporto Pubblico Locale su gomma TPL extraurbano e suburbano Il PMP individua il SFM come elemento ordinatore rispetto a cui ridefinire i livelli di offerta i percorsi e gli orari del trasporto pubblico su gomma extraurbano le politiche di integrazione tariffaria ed organizzativa delle reti urbane e extraurbane la localizzazione dei parcheggi scambiatori le strategie di interconnessione con i sistemi di trasporto collettivo ad alta capacit nella citt di Bologna e la valorizzazione dei nodi principali delle
171. ali tutelare le specie rare e vulnerabili tutelare migliorare la biodiversit aumentare la dotazione di verde urbano favorire la ricostituzione nell ambito urbano e periurbano di un miglior habitat naturale e la costituzione di reti ecologiche di connessione mantenere o creare spazi aperti all interno del territorio urbano e periurbano per la componente sicurezza comfort e salubrit tutelare e migliorare la situazione sanitaria e di sicurezza dei cittadini conservare il patrimonio culturale migliorare la qualit dell ambiente percepita in termini di luce e suono garantire e mantenere appropriati spazi edificati residenziali sociali e commerciali in localizzazioni adeguate ed accessibili Art 13 2 Requisiti degli insediamenti in materia di smaltimento e depurazione 1 D dei reflui Per tutti gli interventi urbanistici v i Comuni richiedono in sede di rilascio del permesso di costruire l obbligo di valutare la fattibilit di una rete per gli scarichi delle acque grigie separata da quella delle acque nere fino a pi dell edificio Qualora il titolare di interventi urbanistici riscontri l effettiva impossibilit di separare le reti delle acque grigie fino a pi dell edificio pu richiederne l esenzione al Comune sulla base di una relazione tecnica economica che ne specifichi la motivazione I Comuni nel rilasciare i titoli abilitativi edilizi promuovono il riutilizzo delle acque grigie per usi non potabili
172. ali varianti sono approvabili anche con procedura di variante ordinaria e se coerenti con gli obiettivi di cui al precedente punto 1 L estensione di dette nuove aree edificabili se non specificamente motivate per lo sviluppo o il trasferimento di attivit produttive gi insediate nel comune stesso o nei comuni della medesima Associazione intercomunale non potr superare il 5 della superficie delle preesistenti zone omogenee D che compongono l ambito e comunque non potr superare i 10 ettari Nel caso di presenza o insediamento di stabilimenti a rischio di incidente rilevante si applicano le disposizioni di cui all art 9 6 Art 9 2 Disposizioni in materia di ambiti specializzati per attivit produttive di 1 1 rilievo comunale Le aree specializzate per attivit produttive previste nei PRG vigenti e non considerate facenti parte degli ambiti specializzati di rilievo sovracomunale sono considerate aree produttive di rilievo comunale Le aree produttive di rilievo comunale sono indirizzate al consolidamento e sviluppo delle attivit produttive gi insediate nell area per le quali possono essere previsti ampliamenti dell area stessa qualora necessari ed opportuni fermo restando il rispetto delle altre disposizioni del presente Piano all insediamento di nuove attivit con preferenza per il reinsediamento di attivit produttive gi insediate in aree urbane del comune stesso che debbano trasferirsi nei limiti
173. alificazione sia ecologica che paesaggistica del territorio attraverso la previsione di idonei accorgimenti mitigativi da associare alle nuove strutture insediative a carattere economico produttivo tecnologico o di servizio orientandole ad apportare benefici compensativi degli impatti prodotti anche in termini di realizzazione di parti della rete ecologica Promuovere il controllo della forma urbana e dell infrastrutturazione territoriale la distribuzione spaziale e la qualit tipo morfologica degli insediamenti e delle opere in modo che possano costituire occasione per realizzare elementi funzionali della rete ecologica Promuovere la creazione delle reti ecologiche anche attraverso la sperimentazione di misure di intervento normativo e di incentivi il coordinamento della pianificazione ai diversi livelli istituzionali il coordinamento tra politiche di settore degli Enti competenti Promuovere il coordinamento e l ottimizzazione delle risorse economiche e finanziarie individuate ed individuabili gestite dai vari Settori della Provincia o legate ad azioni specifiche di altri Enti competenti per la realizzazione integrata di obiettivi condivisi Associare alla funzione strettamente ambientale della rete ecologica quella di strumento per la diffusione della conoscenza della corretta fruizione del territorio e della percezione del paesaggio 58 Titolo 3 2 D I Promuovere la biodiversit anche attraverso la creazione di
174. alimentazione secondo un criterio altimetrico In attesa della Direttiva regionale di cui sopra nella Tavola 2B riportata la proposta di perimetrazione delle zone di rispetto di sorgenti e pozzi secondo tale metodologia Qualora risultassero necessarie modifiche per l adeguamento alla Direttiva regionale queste saranno introdotte nel presente Piano senza che ci comporti variante allo stesso Nella Tavola 2B sono inoltre individuate in maniera distinta le sorgenti d acqua non captate ad uso acquedottistico per le quali in funzione del loro specifico 99 Titolo 5 utilizzo e per il loro particolare valore ambientale storico e culturale i Comuni possono prevedere particolari zone e forme di tutela Le zone vulnerabili da nitrati in attesa della revisione da parte della Regione Emilia Romagna come previsto all art 33 delle norme del PTA v corrispondono a quelle individuate dalla Regione con Delibera di C R 570 97 Su tali zone vigono le disposizioni previste nel Programma d Azione per le zone vulnerabili ai nitrati da fonte agricola Deliberazione dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna del 16 gennaio 2007 n 96 Art 5 3 Norme per la tutela delle aree di cui all art 5 2 1 D All interno delle zone di protezione delle acque sotterranee di cui all art 5 2 i Comuni al fine di favorire il processo di ricarica della falda e di limitare l impermeabilizzazione dei suoli dovra
175. alizzazione di impianti tecnici di modesta entit quali cabine elettriche cabine di decompressione del gas impianti di pompaggio per l approvvigionamento idrico irriguo e civile e simili nonch le attivit di esercizio e di manutenzione delle predette opere d la realizzazione di infrastrutture tecniche di difesa del suolo di canalizzazioni di opere di difesa idraulica e simili comprese le attivit di esercizio e di manutenzione delle stesse e opere temporanee per attivit di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico f ogni intervento edilizio all interno del Territorio Urbanizzato v alla data del 29 giugno 1989 data di entrata in salvaguardia del PTPR delle aree che siano state urbanizzate in data successiva al 29 giugno 1989 e costituiscano Territorio Urbanizzato al 11 febbraio 2003 data di adozione delle presenti norme sulla base di provvedimenti urbanistici attuativi e titoli abilitativi rilasciati nel rispetto delle disposizioni degli artt 21 o 37 del PTPR g interventi edilizi sulla base di titoli abilitativi gi legittimamente rilasciati alla data di adozione delle presenti norme 164 Titolo 8 10 D lt h l attuazione delle previsioni di urbanizzazione e di edificazione contenute nei Piani Regolatori Generali vigenti alla data di adozione delle presenti norme qualora non ricadenti nelle zone gi assoggettate dal PTPR alle disposizioni dell art 21 Sono tuttavia
176. all area centrale conurbata bolognese e minimizzino l interferenza con la salvaguardia delle risorse ambientali storiche e paesaggistiche Il PTCP in applicazione dell art A 15 della L R 20 2000 e sulla base di criteri di definizione e di soglie quantitative di cui al Quadro Conoscitivo individua i poli funzionali esistenti da consolidare sviluppare riqualificare nonch quelli gi previsti con atti di pianificazione o programmazione precedenti Tali poli individuati sulla base di criteri e valutazioni espressi nella Relazione del PTCP sono di seguito elencati e sono inoltre individuati con grafie puramente simboliche nella tav 3 del PTCP li NOME POLO NOME UNITA 1 interporto di Bologna 1 1 memoro Bologna e Quartiere fieristico ce at 32 Palzzodegi atari a Direz Reg delle Entrate per l E R Multisala Medusa Aeroporto G Marconi t i Aeroporto di Bologna 188 Titolo 9 5 Centro Agroalimentare Bolognese CAAB Osp Maggiore Istituti Ortopedici 1 Osp Rizzoli Rizzoli Centro di ricerca Poliamb f f f f f i f f f S Pietro Terme Terme Stazione FS Bologna 12 1 Centrale 12 3 i Uffici pubblica amministrazione Cittadella Uffici 131 Troue a Giudiziari 13 2 Corte d Appello e Procura Generale 13 3 Procura della Rep e Dir Distr Antimafia 13 4 Ufficio unico uff giud e uffici giud di sorv 13 5 Tribunale Amministrativo Regionale T A R
177. alle sedi stradali strade statali provinciali comunali devono mantenere una fascia di rispetto a terreno saldo di almeno metri 3 dal confine stradale A monte di tale fascia di rispetto in relazione alla erodibilit dei suoli e all assetto agronomico degli impianti deve essere prevista l apertura di un adeguato canale di raccolta delle acque di scorrimento superficiale fosso di valle e o fosso di guardia e il relativo collegamento con la rete di scolo naturale o artificiale Qualora sia impossibile la realizzazione di tale canale di raccolta a monte della fascia di rispetto esso pu essere realizzato all interno della fascia stessa in tal caso sar necessario come opera di presidio l impianto di una siepe tra la sede stradale e il canale stesso Incisioni fluviali le lavorazioni agricole adiacenti al margine superiore delle incisioni fluviali devono mantenere una fascia di rispetto a terreno saldo non inferiore a metri 1 Viabilit minore la viabilit poderale i sentieri le mulattiere e le carrarecce devono essere mantenute idraulicamente efficienti e dotate di cunette taglia acque e altre opere consimili onde evitare la loro trasformazione in collettori di acque superficiali le lavorazioni agricole del terreno devono mantenere una fascia di rispetto superiore a 1 5 mt Siepi e alberi isolati nelle lavorazioni agricole dei terreni devono essere rispettati gli alberi isolati e a gruppi nonch le siepi ed i filari a corredo
178. almente e territorialmente sostenibili Le dotazioni ecologiche e ambientali contribuiscono alla realizzazione degli standard di qualit urbana ed ecologico ambientale intesi come il grado di riduzione della pressione del sistema requisiti prestazionali delle dotazioni ecologico ambientali devono garantire un elevata qualit energetico ambientale degli insediamenti e degli spazi aperti 2 D Le dotazioni ecologiche ed ambientali costituiscono una condizione di sostenibilit ambientale e territoriale in generale e quindi anche per le aree ecologicamente attrezzate Pertanto devono essere realizzate dal soggetto attuatore dell intervento contestualmente alla realizzazione degli insediamenti a cui ineriscono 3 1 Rientrano tra le dotazioni ecologiche e ambientali anche gli spazi di propriet privata che concorrono al raggiungimento delle finalit attraverso le specifiche modalit di sistemazione delle aree di pertinenza stabilite da ciascun Comune Comuni attraverso apposite convenzioni promuovono lo sviluppo di attivit private che siano rispondenti a requisiti di fruibilit collettiva e che concorrano in tal modo ad ampliare o articolare l offerta dei servizi assicurati alla generalit dei cittadini ovvero ad elevare i livelli qualitativi dei servizi stessi 4 1 Le dotazioni ecologico ambientali riferite alle principali componenti ambientali sono finalizzate principalmente a per la componente acqua controllare
179. altre strutture strettamente connesse alla conduzione del fondo agricolo e alle esigenze abitative di soggetti aventi i requisiti di imprenditori agricoli a titolo principale ai sensi delle vigenti leggi regionali e dei loro nuclei familiari nonch di strade poderali ed interpoderali di larghezza non superiore a 4 metri lineari la realizzazione di impianti tecnici di modesta entit quali cabine elettriche cabine di decompressione del gas impianti di pompaggio per l approvvigionamento idrico irriguo e civile e simili la realizzazione di piste di esbosco e di servizio forestale di larghezza non superiore a m 3 5 strettamente motivate dalla necessit di migliorare la gestione e la tutela dei beni forestali interessati di punti di riserva d acqua per lo spegnimento degli incendi nonch le attivit di esercizio e di manutenzione delle predette opere nonch la realizzazione di infrastrutture tecniche di bonifica montana e di difesa del suolo di canalizzazioni di opere di difesa idraulica e simili comprese le attivit di esercizio e di manutenzione delle stesse gli interventi edilizi all interno del Territorio Urbanizzato v alla data del 29 giugno 1989 data di entrata in salvaguardia del PTPR delle aree che siano state urbanizzate in data successiva al 29 giugno 1989 e costituiscano Territorio Urbanizzato al 11 febbraio 2003 data di adozione delle presenti norme sulla base di provvedimenti urbanistici attuativi
180. ambientale tra le possibili alternative di localizzazione dovr perseguire tra gli altri l obiettivo di minimizzare il numero di edifici residenziali sanitari o scolastici a distanze calcolate su proiezione orizzontale inferiori alle seguenti m 50 dal confine stradale delle strade extraurbane classificate come rete di base di interesse regionale della viabilit extraurbana secondaria di rilievo provinciale o interprovinciale e delle strade urbane classificate dai PGTU come strade di scorrimento m 100 dal confine stradale delle strade extraurbane esistenti o progettate classificate come rete autostradale e grande rete di interesse nazionale regionale 323 Titolo 14 TITOLO 14 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RISORSE ESTRATTIVE E DI GESTIONE DEI RIFIUTI Art 14 1 Direttive e indirizzi alla pianificazione di settore in materia di attivit estrattive 1 D La pianificazione in materia di attivit estrattive relative ai materiali appartenenti sia alla prima che alla seconda categoria di cui all art 2 del Regio Decreto 29 luglio 1927 n 1443 e successive modificazioni e integrazioni purch in aree diverse dal demanio fluviale e lacuale nonch da quelle classificate Alvei attivi e invasi dei bacini idrici ai sensi del precedente art 4 2 viene effettuata dallo specifico strumento di settore denominato Piano Infraregionale delle Attivit Estrattive PIAE ai sensi dell art 6 della L R 18 luglio 1991 n
181. ambientazione e delle opere di mitigazione progettate Nel caso in cui l opera preveda la procedura di VIA ai sensi della L R 9 1999 e successive modifiche il progetto preliminare delle fasce ambiti di ambientazione nel caso di screening e quello definitivo nel caso di VIA dovranno essere parte integrante degli elaborati da presentare Larghezza delle fasce di ambientazione Si indicano le seguenti larghezze medie per le fasce di ambientazione in base alla funzionalit delle strade ai sensi Codice della strada e del PMP e perle autostrade m 50 per lato e per le strade extraurbane principali ovvero le strade facenti parte della grande rete e della rete di base di interesse regionale ai sensi dell art 12 12 m 30 per lato e per le strade extra urbane secondarie di rilievo provinciale m 20 per lato Per quanto riguarda la Tangenziale di Bologna nella tav 3 sono individuate le aree libere prospicienti da destinarsi prevalentemente alla realizzazione della fascia di ambientazione nell ambito degli interventi di riqualificazione ambientale dell infrastruttura Le misure di cui al punto 5 devono essere considerate valori medi da rispettare nell insieme dell arteria ma da incrementare o diminuire nei diversi tratti in sede di progetto in funzione dei risultati mitigativi compensativi e percettivi che si vogliono raggiungere In particolare tali misure potranno non essere rispettate laddove le aree latistanti
182. amente in corrispondenza con le principali infrastrutture viarie Affrontare all interno degli strumenti urbanistici comunali il tema del riutilizzo e o preferibilmente della eliminazione dei grandi contenitori tecnologici agricoli di difficile o impossibile riutilizzo all interno del settore fienili e stalle prefabbricate in genere nei termini di cui all art 11 6 Migliorare i boschi esistenti attraverso la riconversione verso forme di ceduo a turni pi lunghi e in casi limitati a fustaia e attraverso la progressiva sostituzione degli impianti di conifere invecchiati con boschi di latifoglie I nuovi impianti dovrebbero essere collegati strettamente ad interventi di difesa idrogeologica e realizzati con specie proprie della collocazione geografica e della fascia altitudinale 20 1 Udp n 11 Montagna media imolese Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Garantire la regolazione delle acque superficiali e un attento controllo dei movimenti franosi Valorizzare il sistema di aree d interesse naturalistico come i SIC e i boschi e le zone di particolare interesse paesaggistico ambientale tenendo presente il ruolo strategico del torrente Santerno come elemento di fruizione e di collegamento ambientale e funzionale con l emergenza ambientale dei gessi romagnoli Offrire al sistema metropolitano occasioni fruitive per il tempo libero e le attivit ricreative sportive culturali rafforzando le potenzialit soprattutto at
183. ani del Traffico PUT l organizzazione della mobilit urbana e la gerarchia di utilizzo degli spazi stradali deve conformarsi alla scala di valori che privilegia in primo luogo la circolazione dei pedoni come espressa al punto 3 2 delle Direttive per la redazione adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico emanate dal Ministero dei LL PP il 24 6 1995 A questo fine i PATU devono prevedere prioritariamente gli interventi atti ad aumentare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti nelle aree urbane attraverso e la progettazione di incroci sicuri e percorsi riservati e la rimozione dei punti di probabile conflitto con altre modalit di trasporto e la formazione di isole pedonali e di zone a traffico limitato e l attuazione di misure di moderazione della velocit e dell intensit del traffico motorizzato e l illuminazione delle piste ciclabili e dei percorsi pedonali Il PMP contiene nella Tav 4B l individuazione di massima dei principali percorsi ciclabili extraurbani di rilievo intercomunale aventi funzione di collegamento fra i maggiori centri urbani i principali ambiti specializzati per attivit produttive nonch le principali aree di interesse naturalistico storico e ambientale Comuni nella formazione dei propri strumenti urbanistici sviluppano precisano e integrano tali prime individuazioni di percorsi di rilievo intercomunale ed individuano gli ulteriori percorsi extraurbani di rilievo comun
184. ani urbanistici generali si intendono il PSC v il POC v il RUE v o qualora non siano ancora stati approvati i nuovi strumenti urbanistici previsti dalla L R 20 2000 il PRG v Strumenti urbanistici vigenti o Piani urbanistici vigenti si intendono il PSC v il POC v il RUE v e il PUA v eventualmente vigenti riguardo ad un determinato immobile o qualora non siano ancora stati approvati i nuovi strumenti urbanistici previsti dalla l r L R 20 2000 il PRG v e l eventuale PUA vigenti nel caso dei PUA si intendono vigenti quelli approvati di cui sia stata sottoscritta la convenzione e la cui validit non sia scaduta Svincoli senza punti di conflitto si intendono tutti i tipi di svincolo a livelli sfalsati nonch le intersezioni a raso nelle quali non sia possibile la svolta a sinistra ad es le rotatorie Superficie complessiva SC una misura convenzionale dell entit della superficie edificata o edificabile data per qualsiasi funzione da SC Su 60 di Sa dove o Superficie utile Su per la funzione residenziale la superficie netta degli alloggi in conformit con la definizione di superficie utile abitabile contenuta nell art 3 del D M 10 5 1977 n 801 e ripresa nell art 2 dello Schema di Regolamento Edilizio Tipo della Regione Emilia Romagna Per le altre funzioni la superficie netta degli spazi di fruizione definita in analogia alla superficie utile della funzione residenzi
185. anificazione della variante al PTCP in materia di insediamenti commerciali l allegato M alle presenti norme costituisce il riferimento puntuale per la realizzazione degli interventi commerciali previsti in sede di Conferenza dei Servizi del 2000 e non ancora attuati 7 1 Indirizzi per la pianificazione degli insediamenti commerciali di rilevanza sovracomunale da recepire nel PSC POC RUE 1 Per gli insediamenti di rilevanza sovracomunale come definiti al precedente punto 3 comma 3 lettera c valgono i seguenti indirizzi 2 Comuni sono tenuti negli strumenti di pianificazione generale e attuativa a conformarsi agli indirizzi contenuti nelle norme regionali e nel PTCP in particolare per quanto riguarda i limiti e le condizioni di sostenibilit socio economica ambientale e territoriale degli insediamenti commerciali con specifico riferimento per gli aspetti commerciali ai seguenti punti 215 Titolo 9 gli insediamenti dovranno essere collocati entro il perimetro dei territorio urbanizzato e di preferenza inserirsi all interno di assi commerciali esistenti o di progetto con esclusione di localizzazioni isolate eventuali localizzazioni ricadenti nel territorio urbanizzabile potranno essere previste solo in caso di una dimostrata impossibilit di individuare soluzioni alternative e verificando l effettiva sostenibilit commerciale al fine di definire un adeguato mix funzionale le strutture previste dovranno essere comu
186. applicarsi in tutti i comuni per le componenti di popolazione di cui alle lettere a e b del precedente punto 30 mq pro capite per la componente di popolazione di cui alla lettera c del precedente punto 15 mq pro capite per la componente di popolazione di cui alla lettera f del precedente punto 20 mq pro capite per le componenti di popolazione di cui alle lettere d ed e del precedente punto il PSC stabilisce autonomamente la dotazione obiettivo in relazione alle specifiche caratteristiche di frequenza ed intensit dei flussi tenendo conto quanto meno delle esigenze di parcheggio Il raggiungimento della dotazione obiettivo standard di cui al punto 3 va verificato nel complesso del territorio comunale e per i singoli centri urbani Fermo restando il raggiungimento del valore obiettivo come sopra definito per l intero territorio comunale il PSC pu stabilire valori obiettivo inferiori per i centri abitati con popolazione inferiore a 1500 abitanti Per i centri urbani maggiori in particolare Bologna e Imola il calcolo della popolazione di riferimento la verifica delle dotazioni in essere e del raggiungimento del valori obiettivo vanno opportunamente articolati per zone urbane o per quartieri Nella verifica delle dotazioni esistenti e previste di aree per attrezzature e spazi collettivi riferiti agli insediamenti residenziali non si tiene conto delle aiuole stradali e delle aree ancorch sistemate a verde
187. ato con Delibera dell Assemblea legislativa regionale n 40 del 21 12 2005 Art 2 2 Rapporto del PTCP con gli atti di pianificazione e programmazione 1 P 2 D generale e settoriale della Provincia Il Piani e i programmi di settore vigenti di iniziativa provinciale e di approvazione provinciale o regionale conservano la propria validit ed efficacia salvo le eventuali modifiche specificamente indicate nel PTCP Il PTCP costituisce il riferimento generale per l esercizio ed il coordinamento delle funzioni programmatiche ed amministrative della Provincia nonch per l elaborazione e la verifica di conformit dei piani provinciali di settore e per l aggiornamento di quelli vigenti Nella formazione dei Piani di settore provinciali nonch negli altri atti di programmazione e di governo della Provincia si deve garantire il coordinamento e la coerenza tra obiettivi ed azioni della pianificazione generale e quelli dei piani ed azioni settoriali e devono essere verificate le reciproche interferenze a partire dall utilizzazione ed implementazione di un quadro conoscitivo e di scenari di riferimento tra loro coerenti L entit del contributo al perseguimento degli obiettivi generali e specifici espressi dal PTCP costituisce elemento di valutazione della sostenibilit ambientale e territoriale VALSAT di ciascun piano di settore In particolare il Piano Infraregionale delle Attivit Estrattive PIAE di cui all art 6 della l
188. atto significativo del corso d acqua e ad un adeguato intorno anche in rapporto alle possibili alternative Per le infrastrutture lineari non completamente interrate deve essere previsto esclusivamente l attraversamento evitando che esse corrano parallelamente al corso d acqua AI fine di consentire interventi di manutenzione con mezzi meccanici lungo le reti di scolo di bonifica va comunque mantenuta libera da ogni elemento che ostacoli il passaggio una zona della larghezza di cinque metri esterna a ogni sponda o dal piede dell argine Il progetto preliminare degli interventi di cui alle lettere b e c sottoposto al parere vincolante per quanto di sua competenza dell Autorit di Bacino Altri interventi edilizi ammissibili Le costruzioni esistenti all interno delle aree di cui al presente articolo ad esclusione di quelle connesse alla gestione idraulica del corso d acqua sono da considerarsi in condizioni di pericolosit idraulica molto elevata e pertanto la Regione e i Comuni possono adottare provvedimenti per favorire anche mediante incentivi la loro rilocalizzazione salvo che si tratti di costruzioni di riconosciuto interesse storico architettonico o di pregio storico culturale e testimoniale Gli incentivi sono condizionati alla demolizione della costruzione preesistente al ripristino morfologico del suolo e la rilocalizzazione deve avvenire in area idonea al di fuori delle aree ad altra probabilit di inondazione
189. aturali e azioni umane e richiede il perseguimento di strategie mirate orientamenti e misure specifiche In accordo con la Convenzione Europea del Paesaggio UE Firenze 20 10 2000 che il PTCP assume come riferimento in materia unitamente al Testo unico della legislazione in materia di beni culturali e ambientali di cui al D Lgs 29 10 1999 n 490 e al Piano Territoriale Paesistico Regionale salvaguardia dei paesaggi indica le azioni di conservazione e di mantenimento degli aspetti significativi o caratteristici di un paesaggio giustificate dal suo valore di patrimonio derivante dalla sua configurazione naturale e o dal tipo di intervento umano gestione dei paesaggi indica le azioni volte in una prospettiva di sviluppo sostenibile a garantire il governo del paesaggio al fine di orientare e di armonizzare le sue trasformazioni provocate dai processi di sviluppo sociali economici ed ambientali pianificazione dei paesaggi indica le azioni fortemente lungimiranti volte alla valorizzazione al ripristino o alla creazione di paesaggi Il presente piano individua gli elementi caratterizzanti ciascuna UdP dal punto di vista geomorfologico ambientale socio economico e storico insediativo come descritti nell Allegato A e definisce obiettivi e indirizzi per la relativa salvaguardia gestione e pianificazione 40 Titolo 3 Finalit e obiettivi Le Unit di paesaggio al fine di garantire una gestione
190. azione definiti dalla tabella 3b del DM 09 05 2001 secondo quanto disposto dal medesimo decreto ministeriale e dall articolo 13 della L R n 26 20 03 225 Titolo 9 6 D In deroga al criterio di concentrare la nuova offerta insediativa per le attivit produttive negli ambiti produttivi di rilievo sovracomunale individuati dal PTCP nel caso risulti necessario ai fini della sicurezza del territorio e degli insediamenti provvedere alla delocalizzazione di uno stabilimento a rischio di incidente rilevante potranno essere individuate nuove aree specializzate specificamente destinate alla rilocalizzazione di tali stabilimenti con la procedura dell Accordo di programma in variante in localit che risultino idonee alla minimizzazione del rischio nel rispetto di tutte le altre disposizioni del presente Piano Le eventuali nuove localizzazioni di cui al punto precedente dovranno evitare di preferenza di interessare ambiti rurali integri se non in contiguit con altri insediamenti produttivi preesistenti 226 Titolo 10 TITOLO 10 TERRITORIO URBANO Art 10 1 Obiettivi del PTCP riguardo all evoluzione degli insediamenti urbani e direttive alla pianificazione di settore 1 I Gli obiettivo generali del PTCP riguardo all evoluzione degli insediamenti urbani sono sintetizzabili nei seguenti a assicurare e mantenere una elevata qualit sociale e vitalit economica degli insediamenti e in particolare offrire un
191. azione fisica nella definizione delle reti ecologiche di livello locale In tale sede i Comuni sostituiscono alle direzioni di collegamento specifici elementi della rete ecologica esistenti e o di progetto anche con diversa dislocazione purch sia garantita la necessaria connessione tra gli elementi funzionali interessati dalla direzione di collegamento Una particolare attenzione dovr essere rivolta all individuazione al mantenimento e al miglioramento di elementi naturali e semi naturali in grado di garantire continuit ecologica tra il tessuto insediativo e il territorio rurale in conformit con quanto disposto in tema di dotazioni ecologiche dal punto 4 dell art 13 1 ed in coerenza con le finalit dell ambito agricolo periurbano eventualmente individuato di cui all art 11 10 delle presenti norme Il PSC verifica specifica e integra l individuazione e la perimetrazione delle zone umide cartografate nella tav 1 del PTCP ai fini della predisposizione della rete ecologica di livello locale senza che ci comporti procedura di variante al PTCP e individua le forme di tutela e valorizzazione pi idonee in relazione alle diverse tipologie riconosciute in coerenza con quanto indicato al punto 18 dell art 3 5 Nel progetto della rete ecologica di livello locale il Comune recepisce inoltre quali elementi funzionali le eventuali ulteriori aree interessate da disposizioni di cui all art 3 7 che non risultino comprese nel proget
192. bili di danneggiare gli elementi geologici o mineralogici n l introduzione in qualsiasi forma di specie animali selvatiche e vegetali spontanee non autoctone Uso di mezzi motorizzati fuoristrada Relativamente alle aree di cui presente articolo le pubbliche autorit competenti sono tenute ad adeguare entro tre mesi dall entrata in vigore del presente piano i propri atti amministrativi regolamentari alle seguenti direttive a l uso di mezzi motorizzati in percorsi fuori strada ivi compresi i sentieri e le mulattiere nonch le strade poderali ed interpoderali e le piste di esbosco e di servizio forestale consentito solamente per i mezzi necessari alle attivit agricole zootecniche e forestali nonch per l esecuzione l esercizio l approvvigionamento e la manutenzione di opere pubbliche e di pubblica utilit di rifugi bivacchi posti di ristoro strutture per l alpeggio annessi rustici ed eventuali abitazioni qualora non siano altrimenti raggiungibili i relativi siti ed infine per l espletamento delle funzioni di vigilanza di spegnimento di incendi ed in genere di protezione civile di soccorso e di assistenza sanitaria e veterinaria 155 Titolo 7 b il divieto di passaggio dei predetti mezzi motorizzati nei sentieri nelle mulattiere nelle strade poderali ed interpoderali nelle piste di esbosco e di servizio forestale reso noto al pubblico mediante l affissione di appositi segnali c le pubbliche autorit
193. bitanti possono essere comprensivi di e medie strutture alimentari di tipo 15 o comunque di medie e o piccole strutture alimentari di tipo 15 17 19 fino a 1 500 mq di superficie di vendita complessiva nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e fino a 2500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti e medie strutture non alimentari di tipo 16 o comunque di medie e o piccole strutture non alimentari di tipo 16 18 20 fino a 1 500 mq di superficie di vendita complessiva nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e fino a 2500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti 2 La popolazione di riferimento per la classificazione ai sensi della D C R 1253 1999 delle medie e grandi strutture di vendita quella anagrafica comunale al 31 12 2005 3 Con riferimento anche alle definizioni stabilite dalle normative regionali vigenti in materia di insediamenti commerciali Del Reg 1253 1999 e 653 2005 vengono di seguito specificate le definizioni relative alle tipologie elencate al comma 1 a centro commerciale una grande struttura di vendita nella quale pi esercizi commerciali sono inseriti in una struttura a destinazione specifica e usufruiscono di infrastrutture comuni e spazi di servizio gestiti unitariamente centri commerciali possono comprendere anche pubblici esercizi e attivit paracommerciali quali servizi bancari servizi alle persone ecc Per superficie di vendita di un centro commerciale si intende quella risulta
194. c insediamenti di rilevanza sovracomunale con parere vincolante da parte dei Comuni dello stesso ambito territoriale sovracomunale e obbligo di consultazione e trasparenza del procedimento nei confronti dei Comuni confinanti di cui al successivo punto 4 commi 3 e 4 c1 tipologia n 21 c2 tipologia n 23 se ricadente in contesti diversi di quelli di cui alla successiva lettera d2 ovvero in ambiti urbani consolidati ai sensi dell art A 10 della L R 20 2000 o da riqualificare ai sensi dell art A 11 della L R 20 2000 c3 tipologia n 15 se ricadenti in ambiti del territorio urbanizzabile di centri abitati e frazioni con oltre 2 500 abitanti oppure entro il perimetro del territorio urbanizzato o urbanizzabile di centri abitati con meno di 2 500 abitanti d insediamenti di rilevanza comunale con obbligo di consultazione e trasparenza del procedimento nei confronti dei Comuni dello stesso ambito territoriale sovracomunale e dei Comuni confinanti di cui al successivo punto 4 comma 5 d1 tipologia n 22 d2 tipologia n 23 se ricadente in aree e ambiti di cui al punto 2 comma 4 d3 tipologia n 15 se ricadente entro il perimetro del territorio urbanizzato di centri abitati e di frazioni con oltre 2 500 abitanti 203 Titolo 9 d4 tutti i casi di ampliamento di strutture o aggregazioni preesistenti di rilevanza comunale entro i limiti del 20 della superficie di vendita precedentemente autorizzata Nel ca
195. cali Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Recuperare i manufatti edilizi storici attraverso l utilizzazione di tecnologie appropriate e contenere al minimo necessario le nuove costruzioni selezionando attentamente le esigenze di nuova edificazione ammissibile esclusivamente se collegata all attivit produttiva agricola Promuovere e mantenere le attivit agricole orticole e le colture tipicamente montane che possono assumere un rilievo sociale ed economico con carattere comunque accessorio rispetto ad altre attivit in riferimento anche alla diversificazione dell offerta turistica Incentivare le iniziative private di forestazione e relativo vivaismo 54 Titolo 3 22 1 23 1 Incentivare l introduzione da parte dei privati nei progetti edilizi di interventi di soluzioni di bioarchitettura nonch l adesione a protocolli volontari di qualit edilizia Gli obiettivi e gli indirizzi per le singole Unit di paesaggio di rango provinciale appartenenti al Sistema di crinale la cui descrizione contenuta nell allegato A delle presenti norme sono i seguenti Udp n 12 Montagna della dorsale appenninica Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Offrire al sistema metropolitano occasioni fruitive per il turismo ambientale il tempo libero e le attivit ricreative sportive culturali attraverso il Parco dei Laghi con riferimento anche alle confinanti province di Firen
196. carattere di eccezionalit per le attivit categorie che utilizzano esclusivamente l autotrasporto e non sono orientabili verso l intermodalit merci deperibili preziose fragili e che necessitano di rapida consegna nel rispetto delle seguenti condizioni e le attivit devono essere localizzate negli ambiti produttivi sovracomunali ritenuti idonei dagli Accordi Territoriali delle aree produttive 285 Titolo 12 le attivit devono essere sottoposte ad uno Studio di sostenibilit ambientale e territoriale che dovr stabilire l idoneit o la non idoneit all insediamento e le eventuali condizioni di fattibilit Lo Studio di Sostenibilit ambientale e territoriale dovr considerare la capacit della rete stradale in relazione ai flussi di traffico attuali e di previsione le caratteristiche specifiche dell attivit ovvero una valutazione dell entit del traffico pesante generato in termini di Matrice O D degli spostamenti attuali e di previsione il livello di incidentalit dell area al fine di verificare la presenza di criticit e punti neri sulla rete che potrebbero acuirsi con un sovraccarico di mezzi pesanti la compatibilit con le funzioni circostanti ovvero la compatibilit del traffico pesante generato dai flussi di merci con le funzioni attraversate e in particolare con gli insediamenti residenziali la composizione della flotta veicolare dell attivit insediata intesa come tipo dei mezzi
197. causa in caso di dismissione deve provvedere ad accertare lo stato di qualit del suolo e del sottosuolo dell area interessata facendo riferimento ai livelli di contaminazione previsti dal D M 471 99 Nell ambito delle procedure che comportano variazioni di destinazione d uso di suoli o immobili da uso industriale o artigianale ad uso residenziale o a servizi o a verde il Comune deve assicurarsi che sia stata accertata attraverso un idonea indagine ambientale la caratterizzazione del livello di eventuale contaminazione del suolo dei primi strati del sottosuolo e delle acque sotterranee in un areale presumibilmente interessato dalle attivit che vi si sono svolte Per l esecuzione della suddetta indagine ambientale si pu fare riferimento agli Allegati 2 e 4 Piano di caratterizzazione del D M 471 99 in materia di bonifica di siti inquinati progetti che prevedano operazioni di riutilizzo di terre e rocce di scavo non contaminate ai sensi del D M 471 99 devono essere approvati dal Comune previa verifica che le operazioni previste non determinino un peggioramento delle condizioni ambientali presenti sul sito interessato al riutilizzo A tal fine in mancanza di dati conoscitivi sullo stato di qualit dei suoli le caratteristiche chimico fisiche del materiale di scavo conferito devono rispettare le concentrazioni limite dell Allegato 1 al D M 471 99 colonna A della tabella 1 per siti ad uso verde pubblico privato e o residenziale
198. ccessivo art 5 9 necessario che venga eseguito a cura del richiedente uno studio idrogeologico che permetta al competente Servizio tecnico regionale di valutare a scala di conoide interessata o porzione di essa le tendenze evolutive della falda piezometria nel tempo e gli effetti del prelievo non siano previste o potenziate attivit di gestione di rifiuti pericolosi gli ambiti per i nuovi insediamenti L R 20 2000 dovranno presentare indici e parametri urbanistici tali da garantire il mantenimento di una superficie permeabile v pari almeno al 25 della superficie territoriale ricadente in zona A nel caso di aree a destinazione prevalentemente produttiva e commerciale e pari almeno al 45 nel caso di aree a destinazione residenziale e terziaria Una quota non superiore al 10 della superficie permeabile potr essere costituita da pavimentazioni permeabili v e coperture verdi v Per gli ambiti ricadenti all interno del territorio urbanizzato gli ambiti da riqualificare e gli ambiti interessati da interventi di sostituzione di rilevanti parti dell agglomerato urbano come individuati negli strumenti urbanistici alla data di approvazione della Variante al PTCP in recepimento del PTA v non vale l obbligo al raggiungimento delle percentuali suddette Nel caso di interventi in tali ambiti i Comuni dovranno comunque perseguire l obiettivo di miglioramento quantitativo della funzione di ricarica dell acquifero prescrivendo
199. ccomanda l adozione di procedure concernenti la certificazione energetica quale strumento per l incentivazione di azioni di risparmio energetico OPERE CONNESSE AD IMPIANTI PRODUTTIVI Nella progettazione di impianti produttivi devono essere presi in considerazione i seguenti elementi tipologia delle fonti energetiche utilizzate nei processi produttivi in relazione all ottimizzazione delle modalit di reperimento delle stesse impiego di sistemi funzionanti in cogenerazione elettricit calore utilizzo di calore di processo ecc criteri di scelta in merito alle tecnologie utilizzate con riferimento alla valutazione delle migliori tecnologie disponibili in modo da minimizzare compatibilmente con altre restrizioni di carattere ambientale l uso e l impatto delle fonti energetiche criteri di scelta in merito alla gestione dell intera filiera produttiva raffrontando e motivando la soluzione prescelta con quella delle possibili alternative 319 Titolo 13 criteri e modalit per la minimizzazione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti quantificazione dei consumi energetici previsti suddivisi per tipo di fonte utilizzata quantificazione dei consumi energetici previsti per unit di prodotto OPERE CONNESSE AD ATTIVIT TERZIARIE Nella progettazione di opere connesse ad attivit terziarie devono essere presi in considerazione i seguenti elementi tipologia delle fonti ener
200. ce di pertinenza fluviale sono vietate le attivit di gestione di rifiuti urbani speciali e pericolosi ad eccezione delle seguenti come definite all art 1 5 recupero di rifiuti speciali inerti presso impianti gi in essere di lavorazione di inerti naturali per una soglia dimensionale non superiore a 3000 t anno e comunque entro i limiti temporali nei quali l impianto autorizzato ai sensi del PIAE operazioni di recupero ambientale con l utilizzo di rifiuti speciali non pericolosi ai sensi del D M 5 2 1998 solo se compatibili con le caratteristiche chimico fisiche e geomorfologiche dell area da recuperare operazioni di stoccaggio e compostaggio di rifiuti ligneo cellulosici ovvero di rifiuti vegetali da coltivazioni agricole e scarti di legno non impregnato di cui al punto 16 1 lettere b c h e I dell allegato 1 Sub allegato 1 del D M 5 2 1998 nei limiti massimi di 1000 t anno per ciascun impianto autorizzato trattamento di rifiuti liquidi in impianti di depurazione di acque reflue urbane esistenti nei limiti della capacit residua dell impianto ed ai sensi dall art 36 commi 2 e 3 del D Lgs 152 1999 e succ modificazioni operazioni di ricondizionamento preliminare ai sensi del D Lgs 22 97 dei fanghi prodotti da impianti di depurazione esistenti e trattamento negli stessi di rifiuti speciali prodotti da terzi nei limiti della capacit depurativa residua dell impianto preesistente Sono ammessi
201. centrale di Bologna aumento dell accessibilit dei servizi di base e sovracomunali diminuzione dell incidentalit e dei danni da essa prodotti potenziamento delle relazioni e delle sinergie fra le piattaforme logistiche bolognesi e il porto di Ravenna sviluppo dei sistemi e delle reti infrastrutturali per la comunicazione immateriale Obiettivo generale delPMP il miglioramento dell accessibilit interna del territorio bolognese nei limiti di compatibilit con l obiettivo di cui al punto 1 esso si traduce nei seguenti obiettivi specifici Perseguire una mobilit ambientalmente e paesaggisticamente sostenibile realizzazione di reti ecologiche corretto inserimento paesaggistico delle opere Favorire la diversione modale e l intermodalit sviluppo dei servizi di trasporto regionali e di bacino su tutta la rete ferroviaria della provincia costituzione di una rete del trasporto collettivo integrata ed unitaria anche dal punto di vista tariffario recupero del deficit infrastrutturale dell area urbana bolognese in materia di infrastrutture per il trasporto urbano collettivo ad alta capacit incremento della qualit degli spostamenti su mezzo collettivo miglioramento funzionale e percettivo dei luoghi di interscambio minimizzazione dei tempi di spostamento complessivi integrazione della viabilit ordinaria con la rete del trasporto collettivo creazione di condizioni pi fa
202. centri abitati per nuove funzioni urbane qualora si tratti di opere non diversamente localizzabili v la realizzazione di impianti di smaltimento e di recupero di rifiuti nei limiti precisati nel successivo punto 4 e all art 14 4 a condizione che le aree interessate dagli interventi non siano passibili di inondazioni e o sottoposte ad azioni erosive dei corsi d acqua in riferimento ad eventi di pioggia con tempi di ritorno di 200 anni gli interventi non incrementino il pericolo di innesco di fenomeni di instabilit dei versanti e che le stesse aree interessate dagli interventi non siano soggette a fenomeni di instabilit tali da comportare un non irrilevante rischio idrogeologico per realizzare le condizioni di cui sopra non sia necessario realizzare opere di protezione dell insediamento dalla piene gli interventi non comportino un incremento del pericolo di inquinamento delle acque le nuove previsioni non compromettano elementi naturali di rilevante valore L adozione degli strumenti urbanistici comunali generali e attuativi che prevedono gli interventi di cui sopra sottoposta al preventivo parere dell Autorit di Bacino che si esprime in merito alla compatibilit e coerenza degli interventi con i propri strumenti di piano 84 Titolo 4 Si applicano comunque anche a questi interventi le prescrizioni di cui al punto 11 dell articolo precedente 4 P Gestione di rifiuti Nelle fas
203. centuriazione FASCIA DI RISPETTO VIA EMILIA e fascia di rispetto archeologico della via Emilia di ampiezza pari a m 30 per lato all esterno del TU territorio urbanizzato v e del TPU territorio in corso di urbanizzazione v Tale fascia di rispetto viene cos individuata in quanto il percorso stradale della via Emilia ricalca la pi importante arteria di traffico dell antichit lungo la quale si sono sviluppati oltre a grandi centri urbani anche insediamenti minori e singole strutture abitative e le relative aree cimiteriali nonch in quanto in tale fascia sono compresi i raccordi con la via Emilia degli assi viari collegati al sistema centuriato di pianura D L individuazione del PTCP dei beni di interesse archeologico come riportata in tav 1 rappresenta uno strumento di conoscenza preliminare Comuni all interno del quadro conoscitivo del proprio PSC sono tenuti a recepire tale prima individuazione e ad approfondire e sviluppare previa consultazione con 160 Titolo 8 la competente Soprintendenza per i Beni Archeologici la conoscenza del proprio territorio per quanto riguarda l insediamento storico archeologico al fine di dotarsi di adeguata strumentazione tecnica per la specificazione e l applicazione della relativa disciplina di tutela Finalit specifiche e particolari indirizzi d uso Il PTCP sviluppando e integrando quanto previsto dal PTPR sottopone i beni archeologici individuati a disciplina ge
204. cetana da concordare con la Provincia di Bologna nel previsto Accordo Territoriale b L attuazione delle strutture commerciali di rilevanza provinciale e sovracomunale contenute nel Polo dovr attenersi alle determinazioni della Valutazione di Incidenza VINCA contenuta nella Valsat relativamente alle misure di mitigazione individuate che dovranno essere recepite nell Accordo territoriale del Polo Le valutazioni di incidenza 208 Titolo 9 relative ai successivi livelli di pianificazione e di progettazione dovranno inoltre tener conto dei possibili effetti cumulativi sul SIC ZPS La Bora generati da eventuali adeguamenti infrastrutturali Tali studi dovranno verificare la compatibilit ambientale di ogni trasformazione del territorio attraverso l analisi delle possibili conseguenze negative sugli habitat e sulle specie animali e vegetali di interesse comunitario tenendo conto degli obiettivi di conservazione del sito ed al fine di garantire che esse non pregiudicheranno l integrit del sito stesso anche attraverso gli opportuni provvedimenti di mitigazione e o compensazione c Il Piano Urbanistico Attuativo dovr prevedere che l apertura delle strutture commerciali sia subordinata alla realizzazione dell idoneo innesto sulla Trasversale di Pianura Ambito 03 RENO GALLIERA Polo funzionale di Funo nel comune di Argelato Sono ammesse tutte le tipologie di strutture e di insediam
205. che di cui al comma 2 6 1 Nel caso di nuove strutture di rilevanza sovracomunale o ampliamento superiore al 10 di strutture esistenti dovranno essere raggiunte perseguite le medesime condizioni e prestazioni 7 I Le medesime condizioni e prestazioni vanno perseguite in termini di indirizzo anche per le nuove strutture di rilievo comunale 14 D Perequazione territoriale 1 Ai sensi dell art 15 comma 3 della L R 20 2000 e dell art 15 6 del PTCP l attuazione di nuovi insediamenti commerciali di rilevanza provinciale o sovracomunale come definiti al precedente punto 3 del presente articolo soggetta a perequazione territoriale 2 A tal fine sulla base dell Accordo Territoriale sottoscritto dalla Provincia e dai Comuni coinvolti nella realizzazione degli interventi di cui al comma precedente nonch dal Nuovo Circondario Imolese le risorse derivanti ai Comuni dall attuazione di nuovi insediamenti commerciali di rilevanza provinciale o sovracomunale confluiscono in un Fondo Lo stesso Accordo Territoriale dovr precisare inoltre le modalit di gestione del fondo la costituzione degli organi di gestione e le opportune specificazioni sull utilizzo delle risorse conferite al fondo stesso Il medesimo fondo pu essere costituito attraverso uno strumento di concertazione generale che coinvolge la Provincia e i Comuni interessati alle attivit commerciali del presente strumento 3 Sono da conferire al Fondo quo
206. cimi chimici fertilizzanti o pesticidi salvo un impiego pianificato d dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche provenienti da piazzali e strade e aree cimiteriali f apertura di cave 110 Titolo 5 11 P g apertura di pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate al consumo umano e di quelli finalizzati alla protezione delle caratteristiche quali quantitative della risorsa idrica h gestione dei rifiuti i stoccaggio di sostanze chimiche pericolose e radioattive j centri di raccolta demolizione e rottamazione autoveicoli k pozzi e condotte disperdenti I pascolo e stabulazione di bestiame che ecceda i 170 kg per ettaro di azoto presente negli effluenti al netto delle perdite di stoccaggio e distribuzione E comunque vietata la stabulazione di bestiame nella zona di rispetto ristretta Nelle zone di rispetto inoltre le trasformazioni d uso del suolo e le previsioni urbanistiche sono subordinate alla realizzazione di specifiche indagini idrogeologiche che verifichino la totale assenza di interferenze con le caratteristiche qualitative e quantitative delle acque sotterranee Nelle more della Direttiva regionale di cui all art 5 2 punto 6 per quanto concerne i Centri di pericolo la loro elencazione le relative misure per la messa in sicurezza e le limitazioni all insediamento si rimanda all Allegato O delle presenti Norme Nelle stesse aree di cui al punto 10 gli insediamenti nuov
207. cola e dalle relative costruzioni al servizio della conduzione dell azienda Unit idromorfologica elementare U I E unit territoriale di ordine gerarchico inferiore del bacino idrografico montano utilizzata come unit territoriale di riferimento e rappresenta l ambito di applicazione delle norme indirizzi e interventi relativi al bacino montano Versante porzione di U I E delimitata da linee di spartiacque che ne circoscrivono l idrologia superficiale Viabilit forestale piste di esbosco e di servizio forestale la viabilit che interessa o attraversa aree forestali essendo a servizio e di utilit per la gestione e la sorveglianza di queste in modo esclusivo o largamente prevalente Fanno parte della viabilit forestale le piste di esbosco e di servizio forestale Per una definizione pi estesa e una classificazione dei tipi di viabilit forestale si veda la definizione allegata alle Prescrizioni di massima e di polizia forestale approvate dal C R con atto 2354 del 1 03 1995 Vulnerabilit grado di perdita di uno o pi elementi a rischio v in caso di accadimento del fenomeno potenziale ZSC Zone speciali di conservazione ai sensi della Direttiva 92 43 CEE del 21 05 1992 ZPS Zone di protezione speciale ai sensi della Direttiva 79 409 CEE del 2 04 1979 concernente la conservazione degli uccelli selvatici Nella redazione degli strumenti urbanistici comunali l uso della terminologia di cui al presente arti
208. collinare non sono individuati nel PTCP ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo sovracomunale suscettibili di sviluppo AI di fuori degli ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo sovracomunale consolidati per i quali si applicano le disposizioni di cui all art 9 1 ammessa la previsione urbanistica di nuove aree edificabili per attivit produttive manifatturiere esclusivamente finalizzate a specifiche esigenze di sviluppo di attivit gi insediate nel territorio collinare con la procedura dell Accordo di programma in variante ai sensi dell art 40 della L R 20 2000 o in sede di approvazione del PSC Pu tuttavia trovare applicazione anche nel territorio collinare quanto previsto all art 9 6 punto 5 nel caso di necessit di delocalizzazione di stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti Nelle porzioni non urbanizzate delle Zone di protezione delle acque superficiali e sotterranee artt 5 2 e 5 3 come indicate nella tav 2B ogni ulteriore estensione delle destinazioni urbane che comportino una significativa 247 Titolo 10 impermeabilizzazione del suolo dovr rispettare le disposizioni e i limiti di cui all art 5 3 Art 10 9 Disposizioni specifiche per il territorio montano 1 D Le disposizioni che seguono trovano applicazione per gli insediamenti urbani ricadenti nelle Unit di paesaggio della Montagna media bolognese e imolese della Montagna della dorsale appenninica
209. colo si presume riferirsi alle corrispondenti definizioni di cui al comma precedente 34 Titolo 1 Art 1 6 Articolazione e carattere delle Norme 1 Le presenti norme sono espresse in Titoli Articoli punti numerati e in capoversi non numerati Negli articoli che seguono all inizio di ciascun punto e ove occorra all inizio di ciascun paragrafo del punto viene esplicitato con differenti lettere maiuscole poste fra parentesi se la norma costituisce una prescrizione P una direttiva D o una norma di indirizzo l Ai sensi dell art 11 della L R 20 2000 a per indirizzi si intendono le disposizioni volte a fissare obiettivi per la predisposizione dei piani sott ordinati dei piani settoriali del medesimo livello di pianificazione o di altri atti di pianificazione o programmazione degli enti pubblici riconoscendo ambiti di discrezionalit nella specificazione e integrazione delle proprie previsioni e nell applicazione dei propri contenuti alle specifiche realt locali b per direttive si intendono le disposizioni che devono essere osservate nella elaborazione dei contenuti dei piani sott ordinati dei piani settoriali del medesimo livello di pianificazione o di altri atti di pianificazione o programmazione degli enti pubblici c per prescrizioni si intendono le disposizioni che incidono direttamente sul regime giuridico dei beni disciplinati regolando gli usi ammissibili e le trasformazioni consentite
210. colo idrografico Tali fasce di inedificabilit sono da assoggettare alle norme e limitazioni d uso definite nell art 6 3 L estensione di tali fasce di inedificabilit definita sulla base del dissesto in atto o potenziale degli elementi di pericolosit puntuali presenti delle caratteristiche geomeccaniche delle rocce della giacitura degli strati e della interferenza tra la dinamica idraulica e l assetto geomorfologico Il provvedimento urbanistico che contiene l individuazione di tali fasce di inedificabilit adottato secondo le procedure di legge e corredato della x relativa documentazione tecnica trasmesso all Autorit di Bacino alla Comunit montana e alla Provincia entro 60 giorni dall adozione Art 6 10 Sistema rurale e forestale nei bacini montani il presente articolo recepisce e integra l art 13 del PSAI del bacino del Reno nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 D AI fine di garantire la conservazione dei suoli la riduzione dei rischi idrogeologici la moderazione delle piene e la tutela dell ambiente tutti i territori del bacino montano con uso reale agricolo e forestale anche qualora siano state sospese temporaneamente o permanentemente le lavorazioni sono soggetti alle seguenti norme a Regimazione idrica superficiale i proprietari ed i conduttori dei terreni devono realizzare una adeguata rete di regimazione delle a
211. competenti possono altres disporre l installazione di apposite chiudende purch venga garantito il passaggio ai soggetti aventi diritto Art 7 6 Crinali calanchi e dossi il presente articolo recepisce e integra art 20 comma 1 lettera a e commi 2 e 3 del PTPR 1 P Definizione e individuazione crinali i calanchi e i dossi di pianura sono specifici elementi che contribuiscono alla definizione delle particolarit paesistico ambientali del territorio Tali elementi sono riportati graficamente nella tav 1 del PTCP I PSC recepiscono l individuazione dei crinali dei calanchi e dei dossi di cui alla tav 1 e possono integrare tale individuazione con altri crinali calanchi e dossi che risultino significativi dal punto di vista paesaggistico per essi dettano specifiche disposizioni volte a salvaguardarne il profilo ed i coni visuali nonch i punti di vista Riguardo ai crinali i Comuni sono tenuti ad approfondire la conoscenza circa le relazioni tra crinale e sviluppo del sistema insediativo e infrastrutturale del proprio territorio attenendosi in conseguenza alle seguenti direttive se la linea del crinale costituisce la matrice storica dello sviluppo della viabilit e degli insediamenti la stessa linea di crinale pu essere assunta ad ordinare gli sviluppi odierni degli insediamenti stessi x se il crinale viceversa rimasto storicamente libero da infrastrutture e insediamenti il suo profilo deve essere c
212. comunale all interno dei PGTU o del PTVE e Viabilit attrezzata per la velocizzazione del TPL essenziale per l attuazione di politiche volte al miglioramento del trasporto pubblico su gomma in ambito extraurbano la cui definizione e relativi progetti sono di competenza del PdB Nella tavola 4 A stata indicata un ipotesi di percorso viario relativo alla nuova SP253 San Vitale nel tratto compreso fra Medicina e il confine provinciale per il quale si dovr valutare congiuntamente alla Provincia di Ravenna ed all Associazione Bassa Romagna la definizione del tracciato con particolare riferimento al tratto stradale prossimo al confine fra le due Province La variante al PTCP denominata PMP individua fra le strade di cui al punto 1 dei collegamenti stradali intervallivi esistenti su cui acquisire un ordine di priorit maggiore nella programmazione degli investimenti manutenzione sulla rete stradale provinciale da parte della Provincia stessa al fine di migliorare l accessibilit del territorio montano collegamenti intervallivi individuati sono e collegamento Sasso Marconi Pianoro SP 37 SP 58 e collegamento Castel d Aiano Fontanelice SP 22 SP 24 SP 25 SP 33 SP 34 SP 35 SP 38 SP 59 e collegamento Riola Monghidoro SP 60 SP 73 SP 81 e collegamento Vidiciatico Pian del Voglio Roncobilaccio SP 40 SP 62 291 Titolo 12 Art 12 13 Disposizioni in materia di stan
213. con superficie di vendita complessiva oltre 14 500 mq possono essere comprensivi di e grandi strutture alimentari di livello inferiore di tipo 7 o comunque di grandi e o medie strutture alimentari di tipo 7 15 17 fino a 4 500 mq di superficie di vendita complessiva e grandi strutture non alimentari di livello superiore di tipo 2 o comunque di grandi e o medie strutture non alimentari di tipo 8 16 18 con almeno 10 000 mq di superficie di vendita complessiva AREE COMMERCIALI INTEGRATE Tipo 5 aree commerciali integrate per strutture medie e grandi di livello inferiore e superiore con superficie territoriale dell insediamento commerciale anche oltre 5 ettari e possibile presenza di e grandi e o medie strutture di vendita alimentari di tipo 7 15 17 e grandi e o medie strutture di vendita non alimentari di tipo 2 8 16 18 e strutture miste costituite da esercizi pi piccoli accostati con superficie di vendita alimentare e non alimentare entro le soglie massime delle grandi strutture di tipo 2 7 ed eventualmente centri commerciali con grandi strutture alimentari di livello superiore di tipo 3 purch la funzione commerciale venga integrata con altre funzioni urbane attraverso la realizzazione di servizi collettivi spazi pubblici e connessioni ciclo pedonali Tipo 6 aree commerciali integrate per strutture medie e grandi di livello inferiore con superficie di vendita complessiva oltre 14 500 mq e con po
214. contro di condizioni di inesistenza o inattuabilit di scelte alternative in grado di soddisfare il fabbisogno stimato di inerti in particolare limitando al minimo indispensabile la localizzazione di nuove attivit estrattive nei terrazzi alluvionali intravallivi in connessione idraulica diretta con i corsi d acqua b4 mantenere tendenzialmente l attuale quota di inerti di monte in sostituzione di quelli alluvionali di pianura al fine di contenere gli impatti sul sistema insediativo e sulle riserve di acque sotterranee idropotabili Il documento preliminare del PIAE sar sottoposto alle procedure di valutazione di sostenibilit del piano VALSAT previste dall art 5 della L R 24 marzo 2000 n 20 e successive modificazioni ed integrazioni sulle risultanze delle quali verr redatto il documento definitivo da sottoporre alle procedure di approvazione di cui all art 27 della suddetta L R Le stesure adottate del PIAE e dei PAE comunali qualora prevedano attivit estrattive in ambiti specificamente tutelati dai diversi strumenti di pianificazione di Bacino dovranno essere trasmesse all Autorit di Bacino competente per territorio per l espressione del parere di merito secondo le modalit previste nella normativa del relativo strumento di piano Il rilascio dell autorizzazione all esercizio dell attivit estrattiva in ambiti specificamente tutelati dai diversi strumenti di pianificazione di Bacino subordinato al parere dell
215. copo di coordinare l attuazione delle previsioni dei piani urbanistici vigenti con la realizzazione delle infrastrutture opere e servizi di rillevo sovracomunale ai sensi dell art 26 comma 4 della L R 20 2000 336 Titolo 15 coordinare l elaborazione e lo sviluppo degli atti di programmazione settoriale della Provincia e gli altri investimenti di competenza della Provincia In particolare il Programma contiene il recepimento e coordinamento dei reciproci impegni assunti con i Comuni attraverso gli Accordi territoriali deliberati in materia di programmazione temporale dello sviluppo insediativo e in materia di investimenti pubblici correlati la definizione delle opere e delle azioni prioritarie da attuare da parte della Provincia in materia di valorizzazione ambientale la definizione delle opere e delle azioni prioritarie da attuare in materia infrastrutture per la mobilit e di altre infrastrutture e impianti di pubblica utilit la definizione delle opere e delle azioni prioritarie da attuare in materia di servizi pubblici di competenza provinciale con particolare riferimento ai servizi scolastici sociali assistenziali e culturali la definizione delle opere e delle azioni prioritarie da attuare in materia di offerta abitativa con carattere sociale la definizione delle opere e delle azioni prioritarie da attuare in altre materie di competenza provinciale che possano avere effetti interagenti co
216. cque della quale deve essere assicurata manutenzione e piena efficienza parimenti deve essere mantenuta efficiente da proprietari e frontisti la rete scolante generale liberandola dai residui di lavorazione dei terreni e o di origine vegetale e da eventuali rifiuti b Sorgenti e zone di ristagno idrico i proprietari ed i conduttori dei terreni in presenza di sorgenti e di zone di ristagno idrico delle acque superficiali e o sub superficiali devono provvedere al loro convogliamento nel reticolo di scolo attraverso adeguate opere di captazione e drenaggio a meno che le stesse non costituiscano Siti e Zone afferenti a Rete Natura 2000 o ad Aree protette c Opere idrauliche di consolidamento e di regimazione le opere di sistemazione superficiale e profonda eseguite con finanziamenti pubblici in nessun caso devono essere danneggiate i terreni sulle quali insistono tali opere possono essere soggetti a lavorazioni o piantagioni previa autorizzazione rilasciata dagli Enti competenti d Scarpate stradali e fluviali le scarpate stradali e fluviali non possono essere oggetto di lavorazione agricola Le scarpate devono essere recuperate dalla vegetazione autoctona locale facilitando la ricolonizzazione spontanea o 133 Titolo 6 ricorrendo alle tecniche dell ingegneria naturalistica con preferibile inserimento di compagini erbaceo arbustive Il bosco se presente va mantenuto Viabilit principale le lavorazioni agricole adiacenti
217. cui al Allegato G delle presenti Norme elenco che si intende aggiornato alle modifiche introdotte da specifici provvedimenti regionali e per tutti gli abitati non rientranti in tale elenco ma interessati da interventi pubblici di consolidamento valgono le prescrizioni di cui ai successivi punti secondo terzo e quarto Per gli abitati di cui al primo punto l ambito di consolidamento definito mediante una perimetrazione approvata dalla Regione che comprende le zone dissestate le zone di possibile ulteriore evoluzione dei dissesti le aree contermini costituenti fasce di rispetto Con tale perimetrazione sono altres definiti gli utilizzi ammissibili e le limitazioni relative agli interventi edilizi e alle pratiche agricolo forestali All interno della perimetrazione compatibilmente con gli utilizzi ammissibili e le limitazioni di cui al secondo punto nonch con le condizioni geomorfologiche e con le esigenze di riassetto idrogeologico del sito nel rispetto delle disposizioni di cui al presente Titolo nonch secondo le vigenti procedure e norme tecniche di cui alla legge 2 febbraio 1974 n 64 e successive modifiche ed integrazioni gli strumenti di pianificazione comunale nell ambito di un quadro organico di destinazioni d uso ammissibili possono prevedere solo interventi di a consolidamento strutturale manutenzione ordinaria e straordinaria restauro e risanamento conservativo ristrutturazione edilizia di edifici esistenti
218. d Ambito e gli interventi volti a ridurre l impatto degli sfioratori previsti dal Piano di Indirizzo di cui all articolo 5 4 punto 7 l esercizio di attivit estrattive per le quali la convenzione non stata approvata prima del 21 12 2005 pu avvenire solo nel rispetto delle specifiche condizioni le attivit estrattive non devono comportare rischi di contaminazione della falda e sono subordinate alla definizione dei progetti di recupero ambientale da effettuarsi alla cessazione dell attivit nella formazione dei detti progetti dovr essere valutato il potenziale utilizzo delle ex cave come bacini di accumulo della risorsa idrica non sono ammessi tombamenti di invasi di cava con terreni eccedenti le concentrazioni soglia di contaminazione di cui alla colonna A tab 1 All 5 Tit 5 Parte IV D Lgs 152 06 l insediamento di nuove attivit industriali comprese le previsioni urbanistiche non attuate subordinato al rispetto delle seguenti condizioni non sia presente uno stato di contaminazione delle acque sotterranee sia possibile il collettamento in fognatura nera delle acque reflue di lavorazione l eventuale prelievo da falda sia verificato alla luce di una compatibilit con il bilancio idrico locale Quando richiesto un nuovo prelievo di acqua sotterranea oltre a quanto disposto ai sensi del successivo art 5 9 necessario che venga eseguito a cura del richiedente uno studio idrogeologico che permetta al competen
219. d al suo efficiente e razionale uso deve essere perseguito l obiettivo di differenziare gli approvvigionamenti in funzione dell uso l accessibilit territoriale le infrastrutture per l accesso al sistema trasportistico primario definito dal PRIT e dal PTCP non devono superare i livelli congestione in seguito alla attuazione dell area ecologicamente attrezzata le stesse infrastrutture stradali di accesso territoriale all area ecologicamente attrezzata devono evitare l attraversamento di centri urbani in particolare deve essere perseguito l obiettivo della realizzazione di adeguati sistemi di accessibilit alla rete ferroviaria contenuti di assetto urbanistico di qualit riguardano l assetto fisico le opere di urbanizzazione e le dotazioni ecologico ambientali Essi riguardano in particolare le destinazioni d uso in particolare deve essere escluso l uso residenziale con l eccezione degli alloggi dei proprietari o dei custodi l approvvigionamento idrico presenza di impianti ed opere di allacciamento ad impianti acquedottistici deve essere perseguito l obiettivo di escludere il prelievo idrico in falda le reti di smaltimento impianti separati tra rete di canalizzazione delle acque meteoriche e rete fognante l adeguatezza degli impianti alle prestazioni definite nelle condizioni di gestione ambientale di qualit di cui al seguente punto 6 per il recupero trattamento e riciclo delle acque meteoriche e per lo
220. d alberghieri di particolare pregio architettonico architetture tipiche della zona opifici tradizionali architetture contadine tradizionali fortificazioni Il PTCP contiene una prima individuazione delle strutture insediative storiche distinguendo tra principali complessi architettonici storici non urbani riportati nella tav 1 e nell Allegato F e una Prima individuazione degli edifici di interesse storico architettonico di cui all Allegato 2 della Relazione Il PTCP inoltre individua nella tav 3 alcuni rilevanti complessi architettonici storici non urbani che rappresentano significative opportunit per le quali sviluppare politiche attive di riuso per funzioni di rango metropolitano coerenti con la qualit dei complessi stessi e di valorizzazione del loro ambito territoriale storicamente pertinente Disciplina di tutela Comune verifica e integra le individuazioni compiute dal PTCP e provvede a specificare la disciplina di tutela delle strutture insediative storiche in conformit agli artt A 8 e A 9 della L R 20 2000 e in coerenza alle disposizioni del PTCP in tema di riuso del patrimonio edilizio esistente in territorio rurale di cui al successivo art 11 6 In particolare per i complessi architettonici storici non urbani individuati in tav 1 e di cui all Allegato F gli strumenti urbanistici comunali provvedono sia alla tutela dei singoli elementi di interesse architettonico e o testimoniale sia alla salvaguar
221. da garantire tendenti a raggiungere le percentuali richieste agli ambiti per i nuovi insediamenti Ai fini del calcolo delle percentuali suddette la superficie territoriale considerata al netto delle eventuali aree cedute al di fuori dell ambito interessato dalle nuove urbanizzazione o dai nuovi interventi edilizi per quanto concerne i Centri di pericolo la loro elencazione le relative misure per la messa in sicurezza e le limitazioni all insediamento si rimanda all Allegato O delle presenti Norme non sono consentite nuove derivazioni escluso per l uso potabile secondo i criteri che la Provincia adotter mediante uno specifico documento d indirizzo come riportato all Art 5 9 10 P All interno delle Aree per la salvaguardia delle acque destinate al consumo umano Art 5 2 punto 6 in attesa di specifica disciplina regionale valgono le seguenti disposizioni Nelle zone di tutela assoluta dei pozzi e delle sorgenti d acqua captate ad uso acquedottistico possono insediarsi esclusivamente l opera di presa e le relative infrastrutture di servizio con esclusione di qualsiasi altra attivit non inerente all utilizzo manutenzione e tutela della captazione Nelle zone di rispetto dei pozzi e delle sorgenti d acqua captate ad uso acquedottistico vietato a dispersione o scarico di fanghi o di acque reflue anche se depurati b accumulo di concimi chimici fertilizzanti o pesticidi c spandimento di con
222. damento delle aree in dissesto opere finalizzate alla prevenzione e al contenimento dell evoluzione dei fenomeni di instabilit e opere temporanee a tutela della stabilit statica degli edifici lesionati e interventi sulle aree i cui piani urbanistici attuativi siano vigenti da prima del 27 giugno 2001 f opere i cui provvedimenti abilitativi siano stati resi esecutivi prima del 27 giugno 2001 g nuovi edifici che non comportano aumento del carico antropico 3 P I progetti preliminari di interventi di cui alla lettera c del punto precedente sono sottoposti al parere vincolante dell Autorit di Bacino che si esprime in merito alla coerenza dell opera con i propri strumenti di piano Art 6 5 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate aree da sottoporre a verifica il presente articolo recepisce e integra l art 8 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P Nelle zone 4 aree da sottoporre a verifica in assenza del provvedimento di cui al successivo punto 3 del presente articolo si applica l articolo 6 4 2 D Nelle medesime zone 4 l adozione di nuove previsioni urbanistiche e l attuazione di previsioni di trasformazione urbanistica esterne al territorio urbanizzato sono subordinate a verifiche di stabilit dell area secondo la Metodologia per la verifica della stabilit dei corpi di frana prodotta dall Autorit di bacino In tali
223. dard di riferimento e di fasce di 1 D rispetto stradale e ferroviario Direttive per la rete autostradale Per tutti i tronchi stradali della rete autostradale esistenti o da potenziare in sede e per quelli da realizzare in nuova sede per i quali sia stato approvato il progetto almeno preliminare i Comuni interessati dovranno prevedere nei propri strumenti urbanistici nei tratti esterni ai centri abitati fasce di rispetto stradale ai sensi del D Lgs 285 1992 pari a m 80 Per quanto riguarda l individuazione del corridoio infrastrutturale per il nuovo Passante Autostradale Nord contenuto nella tav 3 del PTCP esso si deve intendere in coerenza con quanto stabilito al precedente art 12 12 punto 5 unicamente come indicazione della soluzione di assetto territoriale e funzionale del sistema tangenziale autostradale bolognese e non come precisa individuazione del tracciato dell opera La precisa individuazione delle caratteristiche plano altimetriche quindi demandata ai vari livelli progettuali previsti dalla normativa nazionale in materia di lavori pubblici eventualmente anticipati dai documenti di fattibilit preliminare Fino all approvazione del progetto preliminare i Comuni interessati dovranno prevedere nei propri strumenti urbanistici un corridoio infrastrutturale pari a m 600 come indicato nella tav 3 del PTCP Direttive per gli ulteriori assi costituenti insieme con le autostrade la grande rete di interesse re
224. de in condizioni di tempo asciutto Siti di Importanza Comunitaria pSIC individuati in prima istanza dalla Regione ai sensi della direttiva 92 43 CEE del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonch della flora e della fauna selvatica e quindi proposti dal Ministero dell Ambiente alla Commissione europea per il riconoscimento come Zone Speciali di Conservazione ZSC v Ai sensi della sopra citata direttiva la protezione di queste zone non perseguita attraverso vincoli tradizionali ma attraverso un sistema dinamico di valutazioni e monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat e delle specie minacciati attento anche alle condizioni sociali ed economiche dei siti stessi Smaltimento dei rifiuti le operazioni previste all allegato B del D Lgs 22 97 ad esempio deposito sul suolo discarica trattamento in ambiente terreste trattamento chimico fisico trattamento biologico compreso il raggruppamento il ricondizionamento e il deposito preliminare o stoccaggio preliminare prima di una delle precedenti operazioni escluso il deposito temporaneo Strumenti di pianificazione di bacino si intendono i Piani di Bacino previsti dalla L 183 1989 ovvero nelle more della loro approvazione i 30 Titolo 1 diversi piani stralcio approvati o adottati dalla competenti Autorit ai sensi della L 267 1998 e succ modificazioni Strumenti urbanistici generali o Pi
225. degli interventi Nelle Unit di paesaggio della Dorsale appenninica e dell Alto crinale appenninico le caratteristiche ambientali la ridotta dimensione dei nuclei abitati e le ridotte dotazioni di infrastrutture e di servizi escludono di prevedere l urbanizzazione di nuove aree salvo che per opere non diversamente localizzabili In queste UdP le disposizioni di cui ai punti 4 e 5 non si applicano Nelle porzioni non urbanizzate delle Zone di protezione delle acque superficiali e sotterranee artt 5 2 e 5 3 come indicate nella tav 2B ogni ulteriore estensione delle destinazioni urbane che comportino una significativa impermeabilizzazione del suolo dovr rispettare le disposizioni e i limiti di cui all art 5 3 Art 10 10 Salvaguardia delle discontinuit del sistema insediativo e delle visuali dalle infrastrutture per la mobilit verso il territorio rurale e collinare Il PTCP individua nella tav 3 nella porzione centrale maggiormente insediata del territorio provinciale ai fini della loro salvaguardia le pi significative visuali libere residue dalle maggiori infrastrutture viarie verso il paesaggio agricolo e o collinare o verso complessi storico architettonici alcune significative discontinuit fra le aree insediate lungo le principali direttrici insediative della conurbazione bolognese In sede di formazione dei PSC i Comuni provvedono a recepire le indicazioni contenute nella tav 3 a verificare e prec
226. del decreto legislativo n 267 del 2000 integrate da quanto previsto all art 40 della L R 20 2000 ed in coerenza ove necessario con la pianificazione settoriale vigente in materia di attivit estrattive 39 Titolo 3 PARTE Il TUTELA ED EVOLUZIONE DEI SISTEMI AMBIENTALI DELLE RISORSE NATURALI E STORICO CULTURALI E SICUREZZA DAI RISCHI AMBIENTALI TITOLO 3 PIANIFICAZIONE INTEGRATA PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art 3 1 Unit di paesaggio di rango provinciale definizione finalit obiettivi e strumenti attuativi il presente articolo recepisce ed integra l art 6 del PTPR 1 D Definizione A partire dal riconoscimento del paesaggio quale componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni espressione della diversit del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identit le Unit di paesaggio di rango provinciale di seguito denominate UdP costituiscono ambiti territoriali caratterizzati da specifiche identit ambientali e paesaggistiche e aventi distintive ed omogenee caratteristiche di formazione ed evoluzione 2 I Le UdP costituiscono ambiti territoriali di riferimento per l attivazione di misure di valorizzazione adeguate alle relative peculiari qualit sia attuali che potenziali Tale valorizzazione in particolare consiste nella salvaguardia nella gestione e nella pianificazione dei paesaggi derivanti dall interrelazione tra fattori n
227. dell offerta di aree ancora non edificate previste nei PRG vigenti e delle opportunit offerte in caso di dismissioni 182 Titolo 9 5 D mentre non sono indicate per fornire nuova ed ulteriore offerta insediativa oltre a quanto gi previsto negli strumenti urbanistici vigenti e fermo restando quanto previsto all articolo 10 9 per il territorio montano Nel caso di insediamenti dimessi si richiamano gli indirizzi di cui all art 10 4 In relazione alle caratteristiche e alla localizzazione di ciascuna area i Comuni valutano quali delle aree produttive di rilievo comunale debbano mantenere in prospettiva una caratterizzazione prevalentemente manifatturiera quali possano evolvere nella direzione di aree per attivit miste secondarie terziarie commerciali ecc definendo comunque i limiti alle possibilit di insediamento di attivit commerciali e quali possano eventualmente in caso di dismissione essere progressivamente trasformate per nuove e diverse funzioni urbane Per gli ambiti specializzati di rilievo comunale destinati a mantenere una caratterizzazione prevalentemente produttiva manifatturiera i Comuni possono programmare le azioni e gli interventi necessari per la loro qualificazione come aree ecologicamente attrezzate Per questi stessi ambiti possono essere previsti anche ampliamenti qualora specificamente finalizzati all insediamento di impianti di smaltimento e recupero di rifiuti In sede di formazione
228. della centuriazione art 11 8 Ambiti agricoli di prevalente rilievo paesaggistico art 11 9 Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola art 11 10 Ambiti agricoli periurbani art 5 3 Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare e montano Aree di ricarica relativamente alle discariche ed agli impianti di rifiuti non pericolosi art 5 3 Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare e montano Terrazzi alluvionali relativamente agli impianti di trattamento dei rifiuti at 5 3 Zone di protezione di captazioni delle acque superficiali relativamente agli impianti di trattamento dei rifiuti Per le aree di cui all art 4 4 si richiamano le disposizioni specifiche contenute al punto 4 di detto articolo Tutte le aree non idonee alla localizzazione di impianti per il trattamento o recupero dei rifiuti urbani e speciali indicate nel presente articolo trovano ulteriore dettaglio e sono cartografate nella tavole del PPGR 335 Titolo 15 PARTE IV DISPOSIZIONI ATTUATIVE E TRANSITORIE TITOLO 15 DISPOSIZIONI ATTUATIVE Art 15 1 Sviluppo del PTCP negli atti di pianificazione e programmazione 1 D provinciale La Provincia sviluppa e approfondisce gli obiettivi le politiche e le previsioni del PTCP attraverso il Programma di attuazione del PTCP di cui al seguente art 15 2 i piani di settore previsti dalla legislazione regi
229. della propriet pubblica maggioritaria ai sensi della lettera f dell art 113 del D Lgs 267 2000 concessioni a terzi di cui alla lettera b dell art 113 del D Lgs 267 2000 e da Consorzio tra Enti Locali Il soggetto gestore delle infrastrutture dei servizi e delle attrezzature in dotazione alle aree ecologicamente attrezzate oltre a fornire i servizi alle imprese energia acqua depurazione gestione rifiuti pu acquisire per conto delle stesse imprese le ulteriori autorizzazioni ambientali necessarie per le attivit insediate nell Area contenuti di assetto territoriale di qualit riguardano l assetto infrastrutturale e le prestazioni di sostenibilit infrastrutturale Essi riguardano in particolare l adeguatezza delle reti fognanti di recapito dell area ecologicamente attrezzata in termini quantitativi e qualitativi e di efficienza funzionale la capacit di smaltimento delle reti fognanti principali e la potenzialit della rete idraulica di bonifica e degli impianti idrovori che devono essere adeguati rispettivamente al deflusso degli scarichi e delle acque meteoriche il fabbisogno energetico degli impianti produttivi che deve essere rapportato alla capacit della rete e degli impianti di distribuzione di energia esistenti o previsti 184 Titolo 9 5 1 il fabbisogno idrico degli impianti produttivi che deve essere rapportato alla qualit ed alla disponibilit della risorsa idrica e
230. della risorsa idrica 342 TITOLO 16 DISPOSIZIONI TRANSITORIE 344 Art 16 1 Adeguamento dei piani settoriali e dei piani urbanistici COMUNALli ii 344 Art 16 22 Salvaguardia nat tornai aaa ole ai elia eta Landa a alia 344 INDICE ALLEGATI Allegato A Descrizione delle caratteristiche delle Unit di Paesaggio sostituisce l Elaborato G del PTPR Ill Allegato B Obiettivi di qualit dei corsi d acqua designati ii XVIII Allegato C Viabilit panoramica sostituisce l Elaborato H del PTPR aaa S a A A S XX Allegato D Complessi Archeologici e aree di concentrazione archeologica sostituisce l Elaborato N del PTPR AA EE a AE r RRANES XXII Allegato E Elenco dei centri storici sostituisce l Elaborato del PTPR a ERE N XXVI Allegato F Principali complessi architettonici storici non urbani i XXXI Allegato G Abitati da consolidare o trasferire sostituisce l Elaborato L del PTPR XXXIII Allegato H Accordi sottoscritti tra Provincia di Bologna e i Comuni dell area bolognese per lo Schema Direttore Territoriale Metropolitano XXXIV Allegato Schede delle aree perimetrate e zonizzate a rischio di frana nell ambito del Bacino del Po LXXII Allegato L Elenco delle schede delle aree perimetrate e zonizzate a rischio di frana redatte da
231. delle misure ivi previste la Provincia di Bologna si impegna a convocare periodicamente tutti gli enti competenti in materia al fine di valutare 1 l attuazione delle misure previste dal Piano in adempimento delle norme riportate ai titoli 4 e 5 e agli articoli 13 2 e 13 4 2 il raggiungimento degli obiettivi definiti al titolo 5 3 indipendentemente dal raggiungimento degli obiettivi di cui al punto precedente il miglioramento ottenuto dall attuazione delle misure in termini di a riduzione dei prelievi ad uso civile agricolo e industriale b riduzione dei carichi inquinanti sversati in termini di BOD Azoto e Fosforo Quale ulteriore strumento di attuazione del Piano si incentiva l attivazione di Contratti di Fiume ovvero accordi a scala di bacino che coinvolgano tutti gli attori operanti a vario livello nel bacino sul modello dell approccio metodologico seguito per il Progetto Reno Vivo allegato 3 della Relazione Variante in 342 Titolo 15 recepimento del PTA regionale La Provincia intende quindi in fase di attuazione del presente Piano promuovere contratti di fiume per i principali corsi d acqua e o bacini idrografici 343 Titolo 16 TITOLO 16 DISPOSIZIONI TRANSITORIE Art 16 1 Adeguamento dei piani settoriali e dei piani urbanistici comunali 1 D Fermo restando il carattere immediatamente vincolante delle prescrizioni di cui agli artt 4 11 punto 1 e art 6 11 punto 2 ai sensi dell a
232. di Autorit di Bacino del Reno Consorzio della Bonifica Renana Consorzio di Bonifica Reno Palata Consorzio di Bonifica Romagna Occidentale HERA Bologna HERA AMI ARPA Sez provinciale di Bologna Comunit Montana zona 9 Valle del Samoggia Comunit Montana zona 10 Alta e media Valle del Reno Comunit Montana zona 11 Cinque Valli Bolognesi Comunit Montana zona 12 Valle del Santerno Regione Emilia Romagna Assessorato Ambiente Servizio Paesaggio Servizio Monitoraggio del Sistema Insediativo Servizio Programmazione Territoriale Assessorato Commercio Assessorato alle attivit produttive ERVET IBACN Soprintendenza per i Beni Archeologici Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio Assetto della mobilit Piero Paolo Cavalcoli Claudio Paltrinieri coordinatori Eros Avoni Luca Bellinato Ivan Beltramba Daniele Bertocchi Massimo Biagetti Gabriele Bollini Franca Bonaveri Serena Borsari Filippo Boschi Irene Bugamelli Daniela Cavallini Gabriele Cesari Catia Chiusaroli Giuseppe Colarossi Alberto Dall Olio Franco Dibiase Tecnicoop scrl Massimo Farina Lucia Ferroni Giorgio Fiorillo Vito Galante Pietro Luminasi Luca Marchetti Carlo Michelacci Paola Mingolini Ursula Montanari Paolo Natali Donato Nigro Antonio Papace Lorenzo Perone Cesare Pilan Sandra Sabatini Francesco Salvaggio Claudio Spalletti Stefano Stagni Michele Tropea Sabrina Tropea Territorio
233. di a manutenzione di infrastrutture e impianti esistenti b ristrutturazione ampliamento potenziamento di infrastrutture e impianti esistenti non delocalizzabili c realizzazione ex novo di attrezzature e impianti che siano previsti in strumenti di pianificazione nazionali regionali o provinciali 147 Titolo 7 5 P ad realizzazione ex novo di attrezzature e impianti che abbiano rilevanza meramente locale in quanto al servizio della popolazione di non pi di un comune ovvero di parti della popolazione di due comuni confinanti progetti degli interventi di cui alle lettere b c e d dovranno verificarne la compatibilit rispetto agli obiettivi del presente piano alla pianificazione degli interventi d emergenza di protezione civile alle caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio interessato direttamente o indirettamente dall opera stessa con riferimento ad un adeguato intorno anche in rapporto alle possibili alternative Altri interventi ammissibili Nelle Zone di particolare interesse paesaggistico ambientale sono consentiti nei limiti in cui siano ammessi dagli strumenti urbanistici comunali a b qualsiasi intervento sui manufatti edilizi esistenti qualora definito ammissibile dagli strumenti urbanistici comunali la realizzazione di annessi rustici aziendali ed interaziendali di strutture per l allevamento zootecnico in forma non intensiva qualora di nuovo impianto e di
234. di Bologna su territori di propriet pubblica Le singole aree sono individuate e descritte al capitolo B4 del Quadro conoscitivo e relativi allegati tematici e perimetrate nella tav 1 del presente piano Il sistema provinciale delle aree protette cos definito e individuato potr venire modificato e ampliato con ulteriori aree istituite successivamente alla data di adozione del presente piano e potr comprendere nuove tipologie di aree protette se e in quanto previste da specifiche disposizioni normative Finalit e obiettivi delle aree protette Le aree protette sopra definite e singolarmente considerate perseguono le finalit principali di seguito riportate secondo quanto previsto dalla legislazione nazionale e regionale vigente in materia la conservazione del patrimonio naturale storico culturale e paesaggistico la promozione socio economica delle comunit residenti basata sulla valorizzazione di tale patrimonio In riferimento alle finalit di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale e storico culturale e paesaggistico le aree protette perseguono obiettivi di tutela risanamento restauro e valorizzazione riferiti a ecosistemi siti e paesaggi naturali specie e associazioni vegetali comunit biologiche habitat rari o in via di estinzione ovvero di sosta su grandi percorsi migratori valorizzazione di biotopi formazioni geologiche geomorfologiche speleologiche di rilevante interesse storico sc
235. di cui al punto 1 del presente articolo tali elementi devono essere tutelati e valorizzati anche al fine della realizzazione delle reti ecologiche di cui al Titolo 3 Qualsiasi intervento di realizzazione ampliamento e rifacimento di infrastrutture viarie e canalizie deve possibilmente riprendere gli analoghi elementi lineari della centuriazione e comunque essere complessivamente coerente con l organizzazione territoriale e preservare la testimonianza dei tracciati originari e degli antichi incroci nelle zone di tutela degli elementi della centuriazione di cui alla lettera d2 del punto 2 valgono le medesime prescrizioni fino a quando i Comuni attraverso il proprio strumento urbanistico generale sentito il parere della competente Soprintendenza per i Beni Archeologici non abbiano esattamente individuato gli elementi caratterizzanti l impianto storico della centuriazione di cui al punto 1 del presente articolo e dettato le prescrizioni per la loro tutela anche attraverso una loro valorizzazione ai fini della realizzazione delle reti ecologiche di cui al Titolo 3 ove e fino a quando gli strumenti di pianificazione comunali non abbiano definito gli interventi ammissibili sulle singole unit edilizie esistenti in conformit all art A 9 della L R 20 2000 ovvero alle corrispondenti precedenti disposizioni della L R 47 78 sono consentiti unicamente gli interventi di 163 Titolo 8 manutenzione ordinaria e straordinaria e di res
236. di cui al punto 5 dell art 6 8 e al punto 5 dell art 6 9 sono adottate dall Autorit di Bacino competente e approvate dalla Regione senza che ci comporti la procedura di variante del PTCP A seguito della definitiva approvazione ed entrata in vigore le modifiche approvate sono recepita dalla Provincia con atto dirigenziale e riportate nella versione digitale della tav 2A del PTCP disponibile presso la Provincia A tal fine la Provincia promuove la sottoscrizione di un protocollo di intesa con le Autorit di bacino per definire le procedure dell aggiornamento 4 D I Comuni anche su proposta di privati possono elaborare approfondimenti conoscitivi su U I E o versanti contenenti elementi a rischio non significativi per la pianificazione di bacino seguendo la Metodologia per la verifica della pericolosit e del rischio prescritta dall Autorit di Bacino Comuni in relazione ai risultati della verifica di pericolosit e di rischio possono adottare un provvedimento soggetto a procedura ad evidenza pubblica di zonizzazione dell area studiata comprensivo di specifiche norme e limitazioni d uso secondo le zone di cui al punto 2 dell art 6 2 Il provvedimento definitivo corredato dalla relativa documentazione tecnica trasmesso all Autorit di Bacino alla Comunit Montana e alla Provincia entro 60 giorni dall approvazione 5 D Fino all entrata in vigore dei Piani Strutturali i Comuni possono elaborare approfondim
237. di cui all art 5 2 100 Art 5 4 Misure per la riduzione dei carichi di acque reflue Urbane 111 Art 5 5 Misure per la riduzione dei carichi industriali 113 Art 5 6 Misure per la riduzione dell inquinamento veicolato dalle acque meteoriche 114 Art 5 7 Riduzione alla fonte dei carichi diffUS i 117 Art 5 8 Deflusso minimo vitale iaia EGA dani lub iris illa 118 Art 5 9 Pareri riguardanti il rilascio o il rinnovo di concessioni i 119 Art 5 10 Misure per la riduzione dei prelievi ad uso civile ii 120 Art 5 11 Misure per la riduzione dei prelievi nel settore agricolo 120 Art 5 12 Misure per la riduzione dei prelievi nel settore industriale 121 Art 5 13 Interventi sperimentali per il miglioramento della capacit autodepurativa del reticolo IArografico MIMOF irta ita ri EALA RESERO Pipa ia dead ie ei pianali 122 TITOLO 6 TUTELA DEI VERSANTI E SICUREZZA IDROGEOLOGICA 123 Art 6 1 Obiettivi del Piano c ani lai Ore al ie ia pei iaia ia 123 Art 6 2 Aree a rischio di frana perimetrate e zonizzate 124 Art 6 3 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate aree in dissesto 125 Art 6 4 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate aree di possibile evoluzione e aree di influenza del disses
238. di garantire la produzione di un fango con caratteristiche tali da consentirne l ottimale utilizzo in agricoltura ai sensi del D Lgs 99 1992 valorizzare il riutilizzo riciclo e recupero della frazione inerte dei rifiuti da costruzione e demolizione per la produzione di materiali alternativi in 329 Titolo 14 edilizia che consentano il risparmio di risorse naturali pur nella garanzia delle medesime qualit prestazionali promuovere in base al principio di prossimit territoriale lo smaltimento dei rifiuti speciali non altrimenti recuperabili in impianti collocati nel medesimo territorio provinciale di produzione ovvero in prossimit dello stesso Il PTCP individua i seguenti strumenti di pianificazione programmazione ed attuazione della gestione provinciale dei rifiuti il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti PPGR il Piano di Ambito gli strumenti urbanistici comunali strumenti di tipo negoziali quali Accordi e contratti di programma per la gestione di particolari filiere di rifiuti Osservatorio Provinciale dei Rifiuti Il PPGR individua a un sistema di obiettivi specifici articolati per raggruppamenti di tipologie di rifiuti affini per caratteristiche fisiche chimiche merceologiche e o per cicli produttivi di provenienza finalizzati alla loro gestione ottimale ed in particolare alla migliore destinazione finale dei rifiuti contemperando il criterio di economicit con quello di minimizzazione de
239. di qualsiasi specie entro una fascia di rispetto di m 30 A questo riguardo inoltre sono da considerare come riferimento anche tutte le ulteriori prescrizioni previste dal D P R 753 1980 e s m Qualora la realizzazione di un nuovo tracciato stradale sia finalizzata al miglioramento delle condizioni ambientali di un centro abitato attraverso lo spostamento del traffico di attraversamento sul nuovo percorso il progetto il finanziamento e la realizzazione del nuovo tracciato devono essere contestuali o comunque strettamente correlati nel tempo al progetto al finanziamento e alla realizzazione degli interventi di riorganizzazione funzionale e fisica della sede stradale che viene declassata tali da privilegiarne l utilizzo per la mobilit locale il trasporto pubblico locale su gomma la circolazione pedonale e in bicicletta la sosta l animazione urbana Nelle aree che rientrano nelle fasce di pertinenza acustica delle infrastrutture ferroviarie vale quanto previsto dal D P R 459 98 dalla D G R del 09 10 2001 n2053 e dalla L R 15 2001 Art 12 14 Disposizioni per l inserimento e la valutazione delle opere 1 D strategiche nella programmazione degli interventi sulla rete stradale Fra tutti gli interventi sulla rete stradale di interesse regionale provinciale e intercomunale previsti dal PMP la Provincia individua le proprie priorit temporali di investimento fatte salve le opere di manutenzione tenendo conto di una gradua
240. di riconoscere che zone ed elementi egualmente indicati dal presente piano appartenenti alle categorie di cui alle lettere b e c non possiedono le caratteristiche motivanti tale appartenenza e non sono conseguentemente soggetti alle relative disposizioni Fino all entrata in vigore di detti piani o progetti si applicano le seguenti norme transitorie nelle zone e negli elementi compresi nella categoria di cui alla lettera a del punto 2 sono ammesse soltanto le attivit e trasformazioni di cui alla lettera a del punto 4 nelle zone e negli elementi compresi nella categoria di cui alla lettera b del punto 2 sono ammesse le attivit e trasformazioni di cui alla lettera a del punto 4 nonch ferme comunque restando eventuali disposizioni pi restrittive dettate dalla competente Soprintendenza per i Beni Archeologici sono ammessi l ordinaria utilizzazione agricola del suolo secondo gli ordinamenti colturali in atto all entrata in vigore del presente piano e fermo restando che ogni escavo o aratura dei terreni a profondit superiore a 50 cm deve essere autorizzato dalla competente Soprintendenza per i beni archeologici gli interventi sui manufatti edilizi esistenti ivi inclusi quelli relativi alle opere pubbliche di difesa del suolo di bonifica e di irrigazione fermo restando che ove e fino a quando gli strumenti di pianificazione comunali non abbiano definito gli interventi ammissibili sulle singole unit edilizie esisten
241. di separazione delle reti miste previsti dal Piano d Ambito e gli interventi volti a ridurre l impatto degli scolmatori previsti dal Piano di Indirizzo di cui all articolo 5 4 punto 7 e l esercizio di attivit estrattive per le quali la convenzione non stata approvata prima del 21 12 2005 pu avvenire solo nel rispetto delle specifiche condizioni 100 Titolo 5 le attivit estrattive non devono comportare rischi di contaminazione della falda e sono subordinate alla definizione dei progetti di recupero ambientale da effettuarsi alla cessazione dell attivit nella formazione di detti progetti dovr essere valutato il potenziale utilizzo delle ex cave come bacini di accumulo della risorsa idrica non sono ammessi tombamenti di invasi di cava con terreni eccedenti le concentrazioni soglia di contaminazione di cui alla colonna A tab 1 All 5 Tit 5 Parte IV D Lgs 152 06 l insediamento di nuove attivit industriali comprese le previsioni urbanistiche riferite a Piani Urbanistici attuativi non ancora convenzionati subordinato al rispetto delle seguenti condizioni non sia presente uno stato di contaminazione delle acque sotterranee sia possibile il collettamento in fognatura nera delle acque reflue di lavorazione l eventuale prelievo da falda sia verificato alla luce di una compatibilit con il bilancio idrico locale Quando richiesto un nuovo prelievo di acqua sotterranea oltre a quanto disposto ai sensi del su
242. di tassi di riduzione L Autorit d Ambito di Bologna LR 10 2008 ed il gestore del SII attivano entro il 2016 le misure descritte nella Relazione Variante in recepimento del PTA regionale al paragrafo 3 2 2 3 volte ad acquisire nuove risorse idriche in modo da ridurre il prelievo da acque sotterranee e superficiali come specificato al medesimo paragrafo della relazione Chiunque si approvvigioni di acqua ad uso potabile da fonti diverse del pubblico acquedotto tenuto a denunciare al gestore del SII il quantitativo annuo prelevato nelle forme e modi previste dal gestore Art 5 11 Misure per la riduzione dei prelievi nel settore agricolo 1 D Entro Dicembre 2009 i consorzi di bonifica redigono i Piani di conservazione per il risparmio idrico in agricoltura ai sensi dell art 68 delle norme del PTA v Tali piani dovranno comprendere le misure descritte nella Relazione Variante in recepimento del PTA regionale ai paragrafi 3 2 3 3 3 2 3 4 3 2 3 5 3 2 3 6 120 Titolo 5 specificando le modalit per la loro attuazione e le sezioni di derivazione che potranno beneficiare dell applicazione delle misure in termini di riduzione dei prelievi Il settore Agricoltura della Provincia e le Comunit montane promuovono anche attraverso adeguate campagne informative rivolte agli agricoltori le misure descritte nella Relazione Variante in recepimento del PTA regionale ai paragrafi 3 2 3 1 e
243. dia e valorizzazione dell organizzazione complessiva del territorio storicamente pertinente al complesso edilizio e della riconoscibilit del sistema di relazioni spaziali fra questo territorio e il complesso edilizio stesso 171 Titolo 8 Per i complessi architettonici storici non urbani di particolare pregio e interesse fra i quali quelli individuati nella tav 3 la Provincia in accordo con i Comuni anche in forma associata e gli altri Enti e soggetti privati interessati promuove specifici progetti di recupero e valorizzazione per funzioni qualificanti e che preferibilmente ne consentano occasioni di fruizione anche attraverso la definizione di Accordi ai sensi degli artt 15 e 18 della L R 20 2000 Prioritariamente negli ambiti agricoli periurbani di cui all art 11 10 delle presenti norme e dei quali in tav 3 individuato quello riferito all area bolognese per gli edifici di interesse storico architettonico e comunque per le strutture insediative storiche di propriet pubblica vanno favoriti interventi di recupero e riuso per attivit e servizi di richiamo territoriale da correlare alla fruizione del territorio rurale in accordo agli obiettivi e indirizzi di cui al Titolo 3 per le specifiche Unit di paesaggio Sistema storico delle acque derivate definizione e individuazione l sistema storico delle acque derivate e delle acque storiche costituito dai ponti e navili storici dagli alvei abbandonati nonch dai
244. diative qualora necessarie e le condizioni di infrastrutturazione per la qualit ambientale e per la mobilit a cui tali espansioni sono subordinate la definizione delle risorse necessarie delle fonti finanziarie nonch gli aspetti riguardanti la programmazione temporale l attuazione e la gestione degli interventi previsti gli eventuali oneri a carico dei soggetti attuatori dei nuovi insediamenti al di l degli oneri concessori per la realizzazione degli interventi previsti l armonizzazione delle scelte urbanistiche relative alle aree produttive di rilievo comunale del comune o dei comuni interessati con le determinazioni concordate per l ambito o gli ambiti produttivi di rilievo sovracomunale l adesione degli Enti firmatari al fondo per la compensazione territoriale delle risorse derivanti dagli insediamenti produttivi di cui all art 15 6 Qualora l accordo territoriale preveda espansioni insediative motivate in risposta ad esigenze di sviluppo o di trasferimento di specifiche aziende come nel caso di cui al punto 5 si indica l opportunit che tali trasferimenti formino oggetto di appositi accordi con le aziende interessate ai sensi dell art 18 della L R 20 2000 180 Titolo 9 13 D 14 D 15 1 16 D In sede di definizione dell Accordo territoriale riguardante gli ambiti specializzati S Carlo e Osteria Grande accordo che dovr essere sottoscritto dai Comuni di Castel San Pietro Te
245. dicata al punto 3 dell art 6 11 130 Titolo 6 Art 6 9 Attitudini alle trasformazioni edilizie e urbanistiche nel territorio del bacino montano il presente articolo recepisce e integra l art 12 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P AI fine di prevenire il realizzarsi di condizioni di rischio nella tav 2A del PTCP le U LE dei bacini montani sono classificate sulla base della pericolosit geomorfologica in 1 unit non idonee a usi urbanistici 2 unit da sottoporre a verifica 3 unit idonee o con scarse limitazioni a usi urbanistici 2 P Nelle U E non idonee a usi urbanistici rappresentate nella tav 2A quando non interessate da provvedimenti di cui al punto 5 dell art 6 11 non consentita la realizzazione di nuove costruzioni esterne al territorio urbanizzato ad esclusione di a nuove infrastrutture e impianti al servizio degli insediamenti esistenti non diversamente localizzabili b nuove infrastrutture e impianti non compresi nella lettera a riferiti a servizi essenziali e non diversamente localizzabili purch risultino coerenti con gli obiettivi del presente piano e con la pianificazione degli interventi d emergenza di protezione civile c interventi sulle aree i cui piani urbanistici attuativi siano vigenti da prima del 27 giugno 2001 d opere i cui provvedimenti abilitativi siano stati resi esecutivi
246. disporre specifiche Ordinanze per l allaccio corretto secondo quanto previsto dal regolamento del Servizio Idrico Integrato Gli interventi previsti dal Piano d Ambito e riguardanti a la realizzazione di nuovi depuratori b il collettamento di aree non servite ad impianti esistenti c l adeguamento ampliamento ricostruzione e in generale il miglioramento dell efficacia dei depuratori esistenti dovranno essere coerenti con le priorit individuate al capitolo 3 3 della Relazione Variante in recepimento del PTA regionale e in particolare dare priorit agli interventi con i migliori rapporti costo efficacia di rimozione anche nel confronto con le misure riguardanti gli scolmatori realizzare preferibilmente sistemi di trattamento locale e decentrato anche usando soluzioni tecniche a minima manutenzione come la fitodepurazione restituendo gli scarichi trattati alla circolazione superficiale locale ed evitando di concentrare gli scarichi a meno di motivate valutazioni che dimostrino il migliore rapporto costi efficacia di altre soluzioni Qualora in seguito a nuove urbanizzazioni all interno di un agglomerato v esistente si rendesse necessario l adeguamento della rete fognaria anche esterna alla nuova urbanizzazione le spese per l adeguamento della rete fognaria e degli impianti di depurazione dovuto al carico proveniente dalla nuova urbanizzazione sono a carico del lottizzante AI fine di garantire la coere
247. disposizioni del presente piano possono prevedere nelle aree di cui al presente articolo interventi volti a consentire la pubblica fruizione dei valori tutelati attraverso la realizzazione di parchi percorsi ciclo pedonali ed equestri spazi di sosta per mezzi di trasporto non motorizzati 150 Titolo 7 3 P Interventi ammessi nei nodi ecologici complessi Con riguardo alle infrastrutture e agli impianti per servizi essenziali di pubblica utilit comprensivi dei relativi manufatti complementari e di servizio di cui al punto 4 dell art 7 3 escludendo comunque gli impianti per lo smaltimento dei reflui e dei rifiuti sono ammissibili negli ambiti di cui alla lettera a del punto 1 del presente articolo interventi di a manutenzione di infrastrutture e impianti esistenti b ristrutturazione ampliamento potenziamento di infrastrutture e impianti esistenti non delocalizzabili in tali casi si dovranno tuttavia prevedere ed attuare adeguate misure di mitigazione e soprattutto di compensazione quest ultime in aree anche non direttamente contermini col sito interessato dall intervento ma funzionalmente integrate integrabili con il medesimo c realizzazione ex novo di attrezzature e impianti che abbiano rilevanza meramente locale in quanto al servizio della popolazione residente all interno o nelle immediate vicinanze dell area del nodo di non pi di un comune ovvero di parti della popolazione di due comuni confinanti L
248. do di Programma coinvolgendo oltre la Provincia anche gli altri Comuni che possano risultare eventualmente influenzati dalla proposta inoltre sar possibile introdurre tale opera all interno del PTCP e quindi da sottoporre ad eventuale valutazione sulle priorit a seguito di successivi aggiornamenti Proposte di modifiche di tracciato adottate con procedure diverse sono considerate non conformi al PTCP e non inseribili fra le opere startegiche prioritarie La Provincia promuove la realizzazione di studi di fattibilit tecnico finanziari quale strumento operativo per la risoluzione puntuale di problematiche riferite a nodi infrastrutturali semplici incroci intersezioni ecc o complessi sistemazioni infrastrutturali di aree gi presenti negli strumenti di pianificazione sia provinciale che comunale Tali studi dovranno contenere oltre alla funzionalit trasportistica anche la stima sommaria dei costi nonch l individuazione delle possibili fonti di finanziamento I PSC e PSC Associati dei territori compresi nella fascia fra la Tangenziale di Bologna ed il Passante Nord al fine di evitare fenomeni di 304 Titolo 12 densificazione urbana nell evoluzione degli insediamenti devono tener conto di quanto definito nel titolo 10 del PTCP In particolare il Passante Nord non pu essere inteso come un nuovo limite della citt bolognese e conseguentemente anche i nuovi caselli autostradali non possono essere oggetto di prolif
249. dotte dai Comuni in applicazione del precedente punto 2 e di eventuali proprie elaborazioni provvede ad un periodico aggiornamento dell Inventario del Dissesto previa adeguata fase di 137 Titolo 6 consultazione con gli Enti interessati Tale aggiornamento in quanto riferito al Quadro conoscitivo non costituisce variante al presente PTCP 138 Titolo 7 TITOLO 7 TUTELA DI ALTRI SISTEMI ZONE ED ELEMENTI NATURALI E PAESAGGISTICI Art 7 1 Sistema di crinale e sistema collinare il presente articolo recepisce e integra l art 9 del PTPR 1 P Definizione e individuazione sistema di crinale e il sistema collinare sono definiti dall insieme delle corrispondenti Unit di paesaggio di cui al Titolo 3 delle presenti norme in particolare il sistema di crinale definito dalla delimitazione delle Unit di paesaggio dell Alto crinale e della Dorsale appenninica il sistema di collina definito dalla delimitazione delle Unit di paesaggio della Collina bolognese e della Collina imolese Tali sistemi sono individuati graficamente nella tav 1 del PTCP A queste individuazioni sono applicabili le disposizioni sulla delimitazione delle Unit di paesaggio in applicazione dell art 3 2 punto 2 2 1 Finalit specifiche e indirizzi d uso sistemi di crinale e collinare connotano ciascuno per le proprie caratteristiche il territorio dal punto di vista fisiografico e paesistico ambientale E finalit del PTCP la t
250. e Le nuove infrastrutture dovranno farsi carico della attuale debolezza della rete ecologica e della riconoscibilit dei segni storici sul territorio UdP n 5 Pianura della conurbazione bolognese Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Riqualificare e compensare gli usi insediativi propri di questo territorio elevando complessivamente la qualit degli standard relativi alle componenti ambientali paesaggistiche e storico culturali del territorio Promuovere un sistema di offerta ricreativa per il tempo libero rivolto alla domanda urbana e legato ad un agricoltura a carattere multifunzionale 46 Titolo 3 11 1 spazi verdi fruibili fattorie didattiche servizi di vendita diretta di beni agroalimentari ecc valorizzando le caratteristiche distintive di questo territorio agricolo ai fini dello sviluppo socio economico ed ambientale sostenibile Mantenere i varchi e le discontinuit del sistema insediativo sia ai fini della continuit dei collegamenti ecologici che a quelli paesaggistici Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Incentivare forme di conduzione agricola multi funzionale proprie dell ambito periurbano attraverso l offerta di servizi volti a soddisfare la domanda di fruizione sportivo ricreativa sostenibile e didattico culturale proveniente dalla citt e dalle attivit in essa presenti Garantire la continuit fisico spaziale e funzionale tra il sistema delle are
251. e Per gli ambiti consolidati si indicano i seguenti ulteriori indirizzi specifici l utilizzo delle potenzialit insediative residue e di quelle derivanti da dismissioni va governato privilegiando prioritariamente le esigenze di sviluppo e di eventuale reinsediamento di attivit produttive gi insediate nell ambito o nel territorio circostante le ulteriori espansioni insediative di cui al precedente punto 2 lettera A oltre a quanto gi previsto al momento dell adozione delle presenti norme si motivano solamente in relazione a esigenze non diversamente soddisfacibili di sviluppo di attivit produttive gi insediate nell ambito o di eventuale reinsediamento di attivit gi insediate nel comune o nei comuni o nell associazione o unione di comuni in cui l ambito ricade che debbano trasferirsi o ancora di realizzazione di impianti di smaltimento e recupero di rifiuti Nel solo caso dell ambito Ponte Rizzoli potranno essere prese in considerazione anche esigenze di reinsediamento di attivit provenienti dal comune di Monterenzio Per gli ambiti suscettibili di sviluppo si indicano i seguenti ulteriori indirizzi specifici e direttive specifiche I fatto salvo quanto specificamente previsto all art 10 9 per il territorio montano questi ambiti sono quelli indicati dal Piano per fornire la parte 178 Titolo 9 prevalente dell offerta insediativa in risposta alla eventuale ulteriore domanda futura in particola
252. e Vergato ambito costituito dai Comuni di Castiglione dei Pepoli Loiano Monghidoro Monterenzio Monzuno Pianoro San Benedetto Val di Sambro Sasso Marconi ambito costituito dai Comuni di Borgo Tossignano Casalfiumanese Castel del Rio Castel S Pietro Terme Castel Guelfo Dozza Fontanelice Imola Medicina e Mordano Alla conferenza di pianificazione per l esame del Documento Preliminare del PSC di un Comune sono invitati i Comuni confinanti in ogni caso 338 Titolo 15 i restanti Comuni facenti parte dell ambito o degli ambiti di concertazione di cui sopra di cui il Comune fa parte il Circondario di Imola nel caso dei Comuni che ne fanno parte Nel caso del PSC del Comune di Bologna alla conferenza di pianificazione sono invitati i Comuni confinanti i rappresentanti delle Associazioni o Unioni di Comuni il rappresentante del Circondario di Imola La Provincia promuove il coordinamento e l omogeneizzazione delle modalit con cui i Comuni disciplinano nel PSC e nel RUE gli interventi ammissibili nel territorio rurale assumendo come riferimento per l omogeneizzazione da un lato le Unit di paesaggio di cui al Titolo 3 e dall altro le unit di coordinamento amministrativo costituite dalle Unioni e Associazioni di Comuni A tal fine promuove il confronto fra i Comuni l elaborazione di linee guida e la sottoscrizione di accordi territoriali ai sensi degli artt 13 comma 3 e 15 della L R
253. e dalla data di entrata in vigore della L R 20 2000 Art 11 7 Articolazione del territorio rurale in ambiti agricoli 1 D Il PTCP dopo aver individuato gli elementi e i sistemi di valore naturale storico ambientale e paesaggistico da tutelare ai sensi del comma 2 dell art A 16 della L R 20 2000 opera una prima individuazione degli ambiti agricoli nei quali si articola il territorio rurale riportata in tav 3 identificando gli ambiti agricoli a prevalente rilievo paesaggistico gli ambiti ad alta vocazione produttiva agricola e gli ambiti agricoli periurbani di cui agli artt A 18 A 19 e A 20 della L R 20 2000 I PSC effettuano l individuazione definitiva degli ambiti agricoli di cui al punto precedente che potr discostarsi da quella effettuata dal PTCP sulla base di approfondimenti di analisi che utilizzino una metodologia analoga a quella utilizzata per la prima individuazione descritta nel Quadro Conoscitivo del presente piano Per argomentare gli eventuali scostamenti di cui al punto precedente si indicano in particolare i seguenti approfondimenti a analizzare il settore produttivo agricolo attraverso la dinamica intercensuaria dei principali indicatori che lo caratterizzano b approfondire alla scala comunale la carta della capacit d uso dei suoli c individuare eventuali fattori limitanti la produzione agricola non considerati nella redazione della carta di cui alla lettera b del presente punto 262
254. e in riferimento alle funzioni amministrative trasferite e delegate di competenza La Provincia promuove programmi e progetti specifici per la realizzazione e valorizzazione degli elementi della rete ecologica da attuarsi in collaborazione con le amministrazioni comunali e o gli altri soggetti interessati I Nodi ecologici complessi con le eventuali Zone di rispetto individuano porzioni di territorio caratterizzate da habitat e o specie animali e vegetali rari o minacciati e contribuiscono all articolazione del paesaggio la finalit di tali zone la conservazione e valorizzazione della biodiversit presente e potenziale nel rispetto delle disposizioni contenute agli artt 3 7 3 8 7 3 7 4 7 5 del presente piano Nelle Zone di rispetto dei nodi ecologici le attivit agricole devono essere compatibili con la salvaguardia degli ecosistemi e qualsiasi altra attivit e o uso del suolo non deve risultare impattante nei confronti degli stessi ecosistemi naturali o semi naturali presenti nei nodi Per tali zone gli strumenti di programmazione agricola dovranno altres incentivare gli interventi e le forme di conduzione agricola che possono contribuire a salvaguardare e a valorizzare gli elementi di importanza naturalistica presenti L individuazione delle Zone di rispetto dei nodi semplici demandata al PSC nell ambito della definizione della rete ecologica di livello locale di cui al successivo art 3 6 Quando i Corridoi ecologici co
255. e verdi urbane con le reti ecologiche extra urbane tutelando e valorizzando i frammenti di naturalit che permangono specialmente lungo le aste fluviali anche in relazione all obiettivo del potenziamento del tessuto ecologico connettivo periurbano e alla realizzazione della rete ecologica per il mantenimento e la salvaguardia della biodiversit UdP n 6 Pianura imolese Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Sostenere la vocazione agricola produttiva vitale e competitiva che rappresenta una delle caratteristiche distintive di questo territorio Valorizzare ed evidenziare il rilevante interesse della struttura organizzativa storica del territorio data dal permanere della maglia della centuriazione romana Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Salvaguardare e valorizzare la maglia centuriale come pure i valori storico culturali delle epoche successive Incentivare e consolidare ove gi presente una agricoltura produttiva di qualit ambientalmente sostenibile ed attenta al paesaggio attraverso la realizzazione coordinata delle reti ecologiche di livello locale di cui al Titolo 3 delle presenti norme Incentivare il contenimento dell utilizzazione di prodotti agro chimici attraverso il sostegno delle colture integrate e biologiche Operare il controllo degli emungimenti dalle falde anche al fine di evitare contaminazioni accidentali Contenere l espansione edilizia e infrastrutt
256. e 12 7 Politiche per il Servizio Ferroviario Metropolitano 12 8 Politiche per il Trasporto Pubblico Locale su gomma extraurbano 12 5 Direttive e indirizzi riguardo ai nodi di 12 6 Direttive per il Trasporto collettivo locale e i scambio intermodale nodi di interscambio modale 12 6 Disposizioni per agevolare la mobilit non 12 9 Disposizioni per agevolare la mobilit non motorizzata motorizzata 12 7 Ulteriori disposizioni e indirizzi per il 12 10 Ulteriori disposizioni e indirizzi per il soddisfacimento dell obiettivo di sostenibilit soddisfacimento dell obiettivo di sostenibilit del sistema della mobilit del sistema della mobilit 12 11 Indirizzi per la logistica 12 8 Gerarchia della rete viaria 12 12 Gerarchia della rete viaria 12 9 Disposizioni in materia di standard di 12 13 Disposizioni in materia di standard di riferimento e di fasce di rispetto stradale riferimento e di fasce di rispetto stradale 12 10 Criteri nella programmazione degli interventi sulla rete stradale 12 14 Disposizioni per l inserimento e la valutazione delle opere strategiche nella programmazione degli interventi sulla rete stradale 12 15 Le opere strategiche prioritarie della viabilit provinciale 12 11 Disposizioni per l inserimento ambientale e la 12 16 Disposizioni per l inserimento ambientale e la mitigazione degli impatti delle strade mitigazione degli impatti delle strade extraurbane extraurbane 12 17 Disposizioni per l at
257. e accettabile unicamente nel caso non esistano altre soluzioni progettuali fattibili per ottenere il rispetto delle soglie di clima acustico prescritte ai sensi della classificazione acustica nei seguenti casi risanamento di situazioni preesistenti realizzazione di nuove infrastrutture per la mobilit in prossimit di edifici preesistenti realizzazione di nuovi insediamenti o interventi di trasformazione urbana gi previsti nei PRG vigenti mentre non da considerare soluzione qualitativamente accettabile nel caso di nuovi insediamenti comprendenti funzioni anche residenziali ovvero altri recettori sensibili che vengano introdotti nelle previsioni urbanistiche con atti di pianificazione di cui al terzo punto Le finestre silent sono da considerare una soluzione progettuale da utilizzare solo in aggiunta alle altre misure di mitigazione quando queste non garantiscano il rispetto dei limiti della normativa e salvo i casi di risanamento di situazioni pregresse solo per destinazioni d uso diverse dalla residenza e dalla altre destinazioni costituenti recettori sensibili In sede di formazione del PSC la zonizzazione acustica vigente le mappature del clima acustico gi prodotte e gli eventuali piani di risanamento approvati fanno parte del Quadro Conoscitivo qualora non sia ancora dotato di tali strumenti il Comune elabora la proposta di zonizzazione acustica come parte degli elaborati per la Conferenza di pianificaz
258. e aree montane favorire l insediamento di nuove attivit produttive di ridotto impatto ambientale previa valutazione dei requisiti di compatibilit con le specifiche condizioni del contesto qualificare e promuovere l offerta del territorio bolognese in campo internazionale qualificare e potenziare le attivit di logistica della produzione in relazione ad una adeguata dotazione delle infrastrutture per la mobilit pubblica e privata 2 D Il PTCP in applicazione dell art A 13 della L R 20 2000 individua gli ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo sovracomunale Tali ambiti individuati sulla base di criteri e valutazioni espressi nella Relazione del PTCP sono di seguito elencati per gruppi con caratteristiche omogenee e sono inoltre individuati con grafie puramente simboliche nella tav 3 del PTCP 174 Titolo 9 A Ambiti produttivi consolidati insiemi di aree produttive rilevanti per l entit degli insediamenti in essere e in taluni casi anche per l entit delle residue potenzialit edificatorie previste nei PRG vigenti ma che non appaiono indicati per politiche di ulteriore significativa espansione dell offerta insediativa oltre a quanto gi previsto nei PRG e nel rispetto di cui al successivo punto 5 in relazione alla presenza di condizionamenti di natura ambientale o di natura urbanistica o limiti di infrastrutturazione Questo gruppo comprende in particolare tutte le aree produtt
259. e attivit dei suoi prodotti e servizi Dal momento in cui risultano verificate le seguenti condizioni stato individuato il soggetto gestore sono stati definiti i contenuti di assetto territoriale e urbanistico di qualit che devono caratterizzare l area stata effettuata l individuazione e il dimensionamento di massima delle opere da realizzare per raggiungere le prestazioni previste e la quantificazione di massima dei costi stato effettuato un programma economico finanziario per la loro realizzazione anche recependo gli eventuali accordi con soggetti privati e in particolare con le imprese gi insediate diretti a determinare il loro contributo per la realizzazione stato assunto l impegno e la scadenza temporale per formalizzare il primo Programma ambientale poliennale l area produttiva assume la qualifica di area industriale esistente dotata di infrastrutture e impianti tecnologici atti a garantire la tutela della salute della sicurezza e dell ambiente ai sensi dell art 4 comma 7 della L R 18 05 1999 n 9 e successive modificazioni Art 9 4 Disposizioni in materia di poli funzionali 1 I In materia di poli funzionali il PTCP assume i seguenti obiettivi specifici valorizzare nella dimensione nazionale internazionale ciascuna delle funzioni di eccellenza che qualificano il sistema economico e territoriale bolognese contenere e ridurre l impatto ambientale dei poli funzio
260. e corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P Definizione e Individuazione Gli alvei attivi sono definiti come l insieme degli spazi normalmente occupati con riferimento ad eventi di pioggia con tempi di ritorno di 5 10 anni da masse d acqua in quiete od in movimento delle superfici che li delimitano del volume di terreno che circoscrive tali spazi e che interagisce meccanicamente od idraulicamente con le masse d acqua contenute in essi e di ogni elemento che partecipa alla determinazione del regime idraulico delle masse d acqua medesime Il reticolo idrografico costituito dall insieme degli alvei attivi individuato nella tav 1 del PTCP come indicazione delle aree occupate dall alveo attivo oppure come asse del corso d acqua In questo secondo caso quando le condizioni morfologiche non ne consentano l individuazione in sede di PSC le norme del presente articolo si applicano alle aree comprese entro una distanza planimetrica in destra e in sinistra dall asse del corso d acqua di 20 m per parte per il reticolo idrografico principale di 15 m per parte per quello secondario di 10 m per parte per quello minore e di 5 m per parte per quello minuto Nel caso le linee di demarcazione non siano agevolmente individuabili sul terreno e siano sostanzialmente sovrapposte a curve di livello si pu far riferimento alle corrispondenti quote Le aree comprese tra argini contin
261. e degli insediamenti esistenti e previsti e dei requisiti qualitativi da raggiungere nelle diverse aree urbane la stima delle dotazioni che potranno essere realizzate direttamente dai soggetti attuatori nel corso dell attuazione delle previsioni del PSC la stima delle eventuali ulteriori dotazioni qualora necessarie per raggiungere la dotazione obiettivo che dovranno essere realizzate direttamente da parte del Comune e in tal caso la definizione di massima degli obiettivi intermedi da realizzare con i POC 238 Titolo 10 10 D La Provincia si riserva di emanare con atto successivo indirizzi per la regolamentazione da parte dei Comuni dei requisiti qualitativi delle aree per attrezzature e spazi collettivi Art 10 6 Disposizioni specifiche per il territorio della pianura 1 D Le disposizioni che seguono trovano applicazione per gli insediamenti urbani ricadenti nelle Unit di paesaggio della Pianura persicetana della Pianura centrale della Pianura orientale della Pianura imolese e Pianura delle bonifiche bolognesi come individuate nella tav 3 ad integrazione delle disposizioni del Titolo 3 relative alla singole Unit di paesaggio e alla reti ecologiche del Titolo 9 relative agli ambiti specializzati per attivit produttive e ai poli funzionali e del Titolo 12 relative all accessibilit Per tutto il territorio di cui al primo punto il PTCP formula i seguenti indirizzi e criteri a cui orientare la
262. e dei principi di autonomia di sussidiariet e di leale cooperazione tra gli enti definisce l assetto del territorio con riferimento agli interessi sovracomunali articolando sul territorio le linee di azione della programmazione regionale Il PTCP sede di raccordo e verifica delle politiche settoriali della Provincia e strumento di indirizzo e coordinamento per la pianificazione urbanistica comunale A tal fine il piano a articola e localizza gli interventi relativi al sistema infrastrutturale primario e alle opere di rilevanza nazionale e regionale in attuazione del principio di sussidiariet nel rispetto delle autonomie locali e dell interesse generale dei cittadini b individua nel quadro degli obiettivi della pianificazione regionale ipotesi di sviluppo dell area provinciale prospettando le conseguenti linee di assetto e di utilizzazione del territorio c definisce i criteri per la localizzazione e il dimensionamento di strutture e servizi di interesse provinciale e sovracomunale d definisce le caratteristiche di vulnerabilit criticit e potenzialit delle singole parti e dei sistemi naturali ed antropici del territorio e le conseguenti tutele paesaggistico ambientali e definisce i bilanci delle risorse territoriali ambientali ed energetiche i criteri e le soglie del loro uso stabilendo le condizioni e i limiti di sostenibilit territoriale e ambientale delle previsioni urbanistiche comunali che comportano
263. e essere verificata con rilievi altimetrici dell area e sulla base delle elaborazioni idrologiche e idrauliche disponibili presso l Autorit di bacino 95 Titolo 5 TITOLO 5 TUTELA DELLA QUALIT E USO RAZIONALE DELLE RISORSE IDRICHE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE Art 5 1 Obiettivi di qualit delle acque 1 P Ai sensi del D Lgs 152 06 e successive modificazioni e integrazioni in attuazione del PTA v il PTCP assume i seguenti obiettivi di qualit ambientale delle acque a Obiettivi per i Corsi d acqua entro Dicembre 2016 la qualit dei corsi d acqua dovr raggiungere lo stato ambientale del Corso d Acqua SACA buono o sufficiente cos come individuato per ciascuna stazione di controllo nell Allegato B delle presenti Norme b Obiettivi per le acque sotterranee entro Dicembre 2016 tutte le stazioni di controllo riportate nell Allegato B delle presenti Norme dovranno raggiungere lo stato buono a meno che non presentino lo stato particolare c Obiettivi di riduzione dei carichi di nutrienti sversati in aree sensibili in attuazione dell art 27 delle norme del PTA v entro Dicembre 2016 i depuratori della provincia di Bologna dovranno concorrere all obiettivo regionale di riduzione del 75 dei carichi di azoto e fosforo sversati nei bacini idrografici afferenti all area costiera adriatica 2 D Ai sensi del D Lgs 152 06 e successive modificazioni e integrazioni in attuazione del PTA v il
264. e in merito alla compatibilit e coerenza degli interventi con i propri strumenti di piano Si applicano comunque anche a questi interventi le prescrizioni di cui al punto 11 Complessi turistici all aperto Comuni mediante i propri strumenti di pianificazione individuano a i complessi turistici all aperto insistenti entro le zone di cui al presente articolo che devono essere trasferiti in aree esterne a tali zone essendo comunque tali quelli insistenti su aree ricadenti entro il perimetro della piena bicentenaria o soggette a fenomeni erosivi b le aree idonee per la nuova localizzazione dei complessi turistici all aperto di cui alla precedente lettera a c i complessi turistici all aperto insistenti entro le zone di cui al presente articolo che in conseguenza dell insussistenza di aree idonee alla loro rilocalizzazione possono permanere dentro le predette zone subordinatamente ad interventi di riassetto d gli interventi volti a perseguire la massima compatibilizzazione dei complessi turistici all aperto di cui alla precedente lettera c con gli obiettivi di tutela delle zone in cui ricadono dovendo essere in ogni caso previsti il 80 Titolo 4 10 P 11 P massimo distanziamento dalla battigia o dalla sponda delle aree comunque interessate dai predetti complessi e al loro interno delle attrezzature di base e dei servizi l esclusione dalle aree interessate dai predetti complessi degli elementi d
265. e titoli abilitativi rilasciati nel rispetto delle disposizioni dell art 19 o dell art 37 del PTPR 148 Titolo 7 f interventi edilizi sulla base di titoli abilitativi gi legittimamente rilasciati alla data del 11 febbraio 2003 g l attuazione delle previsioni di urbanizzazione e di edificazione contenute nei PRG vigenti alla data di adozione delle presenti norme qualora non ricadenti nelle zone gi assoggettate alle disposizioni dell art 19 del PTPR Sono tuttavia da considerarsi decadute e non pi attuabili le previsioni urbanistiche che siano state introdotte nei PRG con atto di approvazione antecedente al 29 giugno 1989 qualora risultino non conformi con le disposizioni dell art 19 del PTPR e non ne sia stata perfezionata la convenzione per l attuazione nei termini transitori di cui al secondo comma dell art 37 del PTPR La realizzazione delle opere in elenco deve comunque risultare congruente con le finalit di cui al punto 2 del presente articolo anche prevedendo la realizzazione congiunta di opere mitigative Inoltre le opere di cui alle lettere c e d e le strade poderali e interpoderali di cui alla lettera b non devono in ogni caso avere caratteristiche dimensioni e densit tali per cui la loro realizzazione possa alterare negativamente l assetto idrogeologico paesaggistico naturalistico e geomorfologico degli ambiti territoriali interessati Eventuali nuovi insediamenti urbani Nelle zone di cui al pre
266. ealizzarsi come indicato dalla Delibera C I T A l 4 febbraio 1977 Degrassatore Fossa Imhoff e Fitodepurazione da realizzarsi secondo le specifiche tecniche contenute nell allegato 4 alla Relazione Variante in recepimento del PTA regionale Entro 12 mesi dalla pubblicazione delle linee guida per la redazione dei Piani di Indirizzo definiti ai sensi dell art 3 6 della DGR 286 05 la Provincia di concerto con l Autorit d Ambito di Bologna LR 10 2008 e la collaborazione del Gestore del Servizio Idrico Integrato approva il Piano di Indirizzo di cui all art 28 delle norme del PTA v per il contenimento del carico delle acque di prima pioggia che individua gli interventi per la riduzione del carico proveniente dagli scolmatori delle reti miste e dalle reti per acque meteoriche in ambito urbano Gli interventi di cui sopra saranno inseriti nel Piano d Ambito e dovranno essere recepiti nel POC comportando eventualmente variante Il Piano di riutilizzo di cui all art 72 delle norme del PTA v viene elaborato dall Autorit d Ambito di Bologna LR 10 2008 congiuntamente ai titolari degli impianti di depurazione e delle reti di distribuzione in accordo con l Autorit di bacino con gli Enti locali e gli Enti pubblici a diverso titolo coinvolti e con i rappresentanti delle categorie interessate al riutilizzo Detto Piano di riutilizzo dovr prevedere l analisi di fattibilit del riutilizzo di almeno il 50 delle por
267. ecessitano di politiche integrate volte ad eliminare le eventuali condizioni di abbandono e di degrado edilizio igienico ambientale e sociale che le investono Anche le aree libere intercluse interne al TU di dimensione superiore a quella di singoli lotti residui e non compiutamente urbanizzate qualora possano essere occasioni per la qualificazione del contesto e per la realizzazione di nuove dotazioni urbane vanno preferibilmente considerate fra gli ambiti da riqualificare insieme con l eventuale contesto oggetto di riqualificazione Negli ambiti da riqualificare laddove si ritenga che la riqualificazione possa avvenire prevalentemente e preferibilmente attraverso interventi di recupero e ammodernamento dell edilizia esistente e delle urbanizzazioni esistenti valgono i medesimi indirizzi espressi nel punto precedente per gli ambiti urbani 233 Titolo 10 consolidati singole operazioni di addensamento possono trovare motivazione in contesti particolari quali ad esempio i quartieri di edilizia residenziale pubblica con sovrabbondanti dotazioni di aree pubbliche Negli ambiti da riqualificare laddove si ritenga che la riqualificazione possa avvenire attraverso interventi di prevalente trasformazione urbana ristrutturazione urbanistica sostituzione di cospicui insediamenti dimessi o obsoleti urbanizzazione di aree libere intercluse nel TU il PSC definisce l entit dei diritti edificatori in relazione ai tipi di condizioni di fa
268. ede di revisione della concessione di derivazione da acque superficiali dovranno essere prescritti idonei sistemi di misura delle portate derivate e di quelle lasciate in alveo che permettano di verificare il rispetto del DMV Gli strumenti di misura delle portate lasciate defluire in alveo dovranno essere approvati dal STB competente e rispondere ai requisiti necessari per essere integrati nel sistema di telerilevamento regionale in modo da poter implementare la rete esistente e monitorare in tempo reale i volumi in transito Art 5 9 Pareri riguardanti il rilascio o il rinnovo di concessioni 1 D La Provincia nell ambito delle proprie competenze riguardanti concessioni di derivazioni di acque superficiali o di estrazione di acque dal sottosuolo considera per l espressione del proprio parere ai sensi dell Art 12 del Regolamento regionale 41 2001 i motivi di diniego richiamati dallo stesso Regolamento all art 22 come di seguito riportati e incompatibilit del prelievo richiesto con le previsioni del Piano regionale di tutela uso e risanamento delle acque dei Piani territoriali di coordinamento provinciale nonch con le finalit di salvaguardia degli habitat e della biodiversit e incompatibilit con l equilibrio del bilancio idrico o con il rispetto del minimo deflusso vitale e incompatibilit del prelievo richiesto con i vincoli imposti dal Piano regolatore generale degli acquedotti e incompatibilit delle opere con
269. edente punto 4 le prescrizioni di cui agli artt 4 11 punto 1 e art 6 11 punto 2 del PTCP hanno un carattere immediatamente vincolante ai sensi dell art 17 comma 5 della L 183 1989 Programmi e i Piani degli enti locali di sviluppo economico di uso del suolo e di tutela ambientale devono essere coerenti con le suddette disposizioni Le Autorit competenti provvedono ad adeguare gli atti di pianificazione e di programmazione previsti dall art 17 comma 4 della L 183 1989 alle prescrizioni del presente piano In relazione alle disposizioni di cui al quarto punto si applica l art 17 comma 6 della legge n 183 del 18 5 1989 Sono fatte salve in ogni caso le vigenti disposizioni pi restrittive riguardanti aree o immobili o porzioni di essi individuati nel presente Piano e contenute Titolo 1 nella legislazione e nella normativa statale e regionale in materia di opere pubbliche di beni culturali ed ambientali e di aree naturali protette negli strumenti di pianificazione comunale in altri piani provinciali o sovraordinati Art 1 5 Definizioni 1 P Ai fini del presente piano si intende per Acque bianche contaminate ABC Per ABC si intendono le acque di prima pioggia e le acque reflue di dilavamento cos come definite dalle D G R 286 2005 e D G R 1860 06 Acque bianche non contaminate ABNC Per ABNC si intendono tutte le acque meteoriche di seconda pioggia e tutte le acque meteoriche escluse da
270. egge regionale 18 luglio 1991 n 17 e successive modificazioni ed integrazioni ed il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti PPGR di cui alla legge regionale 12 07 1994 n 27 e successive modificazioni ed integrazioni devono concorrere al perseguimento degli obiettivi generali e specifici del presente Piano essere conformi alle disposizioni specifiche di cui al successivo Titolo 14 Il PTCP costituisce il riferimento generale per il contributo della Provincia alla definizione delle politiche e azioni delle Societ di cui la Provincia compartecipe e degli Enti nei cui organi di gestione sono presenti rappresentanti della Provincia Fino all istituzione della Citt metropolitana di Bologna in attuazione dell art 23 del D Lgs n 267 2000 o in via transitoria di diverse forme associative e di 37 Titolo 2 cooperazione di cui all art 24 dello stesso Decreto il PTCP costituisce riferimento per la definizione delle linee di prevalente orientamento delle politiche da adottarsi dalla Conferenza metropolitana istituita in base all Accordo sottoscritto dalla Provincia e dai Comuni il 14 febbraio 1994 Art 2 3 Rapporto del PTCP con gli atti di pianificazione e generale e settoriale 1 D dei Comuni Il PTCP strumento di indirizzo e coordinamento per la pianificazione urbanistica comunale e intercomunale Costituisce il riferimento insieme agli altri strumenti di pianificazione provinciali e regionali per
271. eggiore giornata invernale 21 dicembre consentire che le facciate ovest degli edifici possano essere parzialmente schermate da altri edifici o strutture adiacenti per limitare l eccessivo apporto di radiazione termica estiva se ci lascia disponibile sufficiente luce naturale garantire accesso al sole per tutto il giorno per tutti gli impianti solari realizzati o progettati o probabili tetti di piscine impianti sportivi strutture sanitarie o altre con elevati consumi di acqua calda sanitaria trarre vantaggio dai venti prevalenti per strategie di ventilazione raffrescamento naturale degli edifici e delle aree di soggiorno esterne piazze giardini predisporre adeguate schermature di edifici ed aree di soggiorno esterne dai venti prevalenti invernali Risparmio energetico Regolamenti Edilizi devono includere criteri relativi alle prestazioni energetiche dell edificato Tali criteri possono far riferimento ai Requisiti Volontari degli edifici previsti dalla Delibera della Giunta Regionale n 593 1995 come modificata con Delibera della Giunta Regionale n 268 2000 con particolare riferimento ai requisiti della famiglia 6 Uso razionale delle risorse climatiche ed energetiche Allegato B allo schema di regolamento edilizio tipo della Regione Emilia Romagna suddetti criteri possono definire il profilo di qualit che si vuole promuovere 317 Titolo 13 attraverso i programmi pubblici di contributi al
272. egli ambiti urbani consolidati le politiche atte a consentire o favorire la densificazione possono essere considerate opportune in alternativa alla nuova urbanizzazione solo nei centri abitati piccoli e medi caratterizzati da densit edilizie basse e da tipologie edilizie prevalentemente mono bifamiliari oppure in aree in prossimit dei nodi di interscambio dei servizi di trasporto collettivo in sede propria mentre sono da considerare generalmente inopportune negli altri casi e in particolare nelle aree urbane pi dense nelle quali le reti infrastrutturali sono gi generalmente sovraccariche Pertanto i limiti agli interventi edilizi realizzabili vanno preferibilmente relazionati all entit del costruito preesistente o ai caratteri tipologici degli immobili in essere ed a quelli urbanistici del contesto omogeneo consolidato piuttosto che definiti con la fissazione di un indice massimo di densit edilizia Anche nel caso di singoli lotti residui interclusi i diritti edificatori vanno relazionati alle condizioni di contesto Indirizzi sulla disciplina urbanistica negli ambiti da riqualificare Costituiscono ambiti da riqualificare le parti del territorio urbanizzato che necessitano di politiche di riorganizzazione territoriale che favoriscano il miglioramento della qualit ambientale e architettonica dello spazio urbano ed una pi equilibrata distribuzione di servizi di dotazioni territoriali o di infrastrutture per la mobilit ovvero n
273. egolamento regionale 41 2001 ed autorizzative prescriver l installazione di misuratori di flusso su tutte le derivazioni sia di acqua superficiale che sotterranea ad uso industriale compresi gli usi idroelettrici per piscicoltura irrigazione di attrezzature sportive ed aree destinate a verde pubblico dati di prelievo annuali vanno comunicati alla Regione entro il 31 marzo dell anno successivo La Provincia ed i Comuni nell ambito delle autorizzazioni allo scarico delle attivit industriali o dell Autorizzazione Integrata Ambientale possono prescrivere l obbligo di riciclo delle acque reflue e di riutilizzo delle acque piovane In conformit e ad integrazione di quanto disposto all art 13 4 le nuove aree produttive che si qualificheranno Apea aree produttive ecologicamente attrezzate cfr art 9 3 dovranno realizzare una rete apposita per l approvvigionamento di acqua per usi non potabili alimentata da fonti di provenienza superficiale 121 Titolo 5 4 D 5 1 Art 1 D L insediamento di nuove industrie idroesigenti dovr essere localizzato in quegli ambiti produttivi serviti o servibili da acquedotto industriale o comunque da una fonte di approvvigionamento alternativa al prelievo da falda sotterranea la Provincia e i Comuni individuano e localizzano le attivit idroesigenti esistenti non servite da fonti di approvvigionamento superficiale e definiscono ambiti specifici da rifornire con idonee risor
274. ei Rifiuti nonch alla verifica della sua attuazione e del raggiungimento degli obiettivi previsti supporto tecnico ed informativo alla promozione e predisposizione degli strumenti amministrativi ed organizzativi per l attuazione delle politiche provinciali relative alla gestione dei rifiuti tra cui gli accordi ed i contratti di programma informazione e formazione rivolte ai cittadini alle scuole agli amministratori alle associazioni e agli operatori del settore finalizzate a diffondere una cultura dei rifiuti e pi in generale dell ambiente volta al risparmio al riutilizzo al riciclo ed al recupero Art 14 4 Aree non idonee alla localizzazione di impianti per lo smaltimento o 1 D recupero dei rifiuti urbani e speciali anche pericolosi Gli impianti e le attivit di gestione di rifiuti urbani e speciali dovranno trovare di preferenza collocazione negli ambiti specializzati per attivit produttive di cui agli artt 9 1 e 9 2 secondo le disposizione specifiche del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti nel rispetto della normativa di settore ovvero nel restante territorio alle condizioni di cui ai punti seguenti e fatte salve le disposizioni specifiche contenute nelle seguenti norme e successive modificazioni e integrazioni e relativi regolamenti applicativi e strumenti di attuazione L R 2 aprile 1988 n 11 L 3 agosto 1998 n 267 L 31 dicembre 1996 n 667 L 30 marzo 1998 n 61 L 13 luglio 1999 n 22
275. ell individuazione delle carenze presenti in ciascun abitato o porzione urbana dell individuazione delle aree che possono essere acquisite a titolo gratuito e delle opere che possono essere attuate da soggetti diversi dal Comune con l attuazione di interventi di riqualificazione urbana o di nuovo impianto urbano e della individuazione delle ulteriori aree che dovranno essere acquisite o opere che dovranno essere realizzate nel quadro della programmazione delle opere pubbliche per definire le modalit e condizioni di utilizzo dei diritti edificatori attraverso la perimetrazione di comparti l individuazione delle aree ove trasferire e concentrare l edificazione la definizione del concorso necessario di ciascun intervento alle dotazioni territoriali dentro e fuori dal comparto e in particolare l individuazione delle aree da cedere per spazi collettivi da collocarsi laddove sono pi utili in relazione alle carenze pregresse del contesto 234 Titolo 10 per definire la cessione gratuita al Comune delle restanti aree che hanno maturato attraverso trasferimento i rispettivi diritti edificatori e le modalit della loro utilizzazione in relazione alle esigenze che si ritengono prioritarie o direttamente da parte del Comune o con assegnazione ad altri soggetti attraverso bandi per la programmazione degli interventi a favore del diritto alla casa anche attraverso la negoziazione e gli accordi con soggetti attuatori privati per
276. elle infrastrutture e dei servizi per la mobilit collettiva in scala 1 100 000 Valutazione di Sostenibilit Ambientale e Territoriale VALSAT Art 12 3 Obiettivi del PMP riguardo al sistema della mobilit e direttive alla 1 1 pianificazione di settore Obiettivo generale delPMP raggiungere e garantire la sostenibilit del sistema della mobilit La formulazione di questo obiettivo generale viene articolato come segue permettere un accesso sicuro economicamente ed ambientalmente accettabile a luoghi beni e servizi consentire soddisfacenti ed efficienti relazioni di scambio tra luoghi e persone soddisfare i bisogni di mobilit delle diverse categorie sociali e delle diverse generazioni essere compatibile con la salute e la sicurezza della popolazione e la qualit ambientale utilizzare le risorse rinnovabili a un livello inferiore al loro tasso di rigenerazione e le risorse non rinnovabili a un livello inferiore ai tassi di sviluppo di sostituti rinnovabili proteggere gli ecosistemi evitando i superamenti di carichi e i livelli critici per la loro integrit non aggravare i fenomeni globali avversi come ad esempio il mutamento climatico promuovere l educazione e la partecipazione della comunit alle decisioni relative ai trasporti anteporre la capacit complessiva del sistema alle prestazioni di punta di alcune sue componenti e l efficienza e la regolarit alla velocit massima
277. ementazione di un quadro conoscitivo comune e di scenari di riferimento omogenei Art 12 4 Componenti del sistema della mobilit 1 I Il PMP riconosce rilevanza territoriale sovracomunale alle seguenti componenti del sistema della mobilit e a rete ferroviaria e la rete stradale di rilievo nazionale regionale provinciale e intercomunale come definita al succ art 12 12 e la rete del trasporto collettivo urbano ad alta capacit in sede propria o protetta e l aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi e i servizi di trasporto ferroviario nazionali regionali e metropolitani e il sistema dei servizi di trasporto collettivo urbano ed extraurbano in sede propria o protetta e in sede stradale promiscua e arete dei principali percorsi ciclabili extraurbani intercomunali e i principali nodi di scambio intermodale fra le reti e i servizi di cui sopra come specificati nel successivo art 12 6 Il PMP individua nel Passante Autostradale Nord e nel SFM le componenti cardine della rete portante multimodale del sistema della mobilit bolognese In sintonia con gli indirizzi del Libro Bianco della Commissione europea La politica europea dei trasporti fino al 2010 il momento delle scelte e con quanto stabilito dall Accordo Procedimentale per la riorganizzazione del sistema tangenziale autostradale bolognese e per la realizzazione del Passante Autostradale Nord del luglio 2005 il PMP lega Passante Autostradale Nord
278. endita complessiva Tipo 10 centri commerciali con medie strutture alimentari e grandi non alimentari di livello inferiore con superficie di vendita complessiva oltre 5 000 e fino a 12 500 mq possono essere comprensivi di e medie strutture alimentari di tipo 15 o comunque di medie e o piccole strutture alimentari di tipo 15 17 19 fino a 2 500 mq di superficie di vendita complessiva e grandi strutture non alimentari di tipo 8 o comunque di grandi e o medie e o piccole strutture non alimentari di tipo 8 16 18 20 fino a 10 000 mq di superficie di vendita complessiva Tipo 11 centri commerciali con medie strutture di competenza provinciale con superficie di vendita complessiva oltre 2 500 nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e oltre 3 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti e fino a 5 000 mq possono essere comprensivi di e medie strutture alimentari di tipo 15 o comunque di medie e o piccole strutture alimentari di tipo 15 17 19 fino a 2 500 mq di superficie di vendita complessiva e medie strutture non alimentari di tipo 16 o comunque di medie e o piccole strutture di tipo 16 18 20 fino a 2 500 mq di superficie di vendita complessiva AREE COMMERCIALI INTEGRATE Tipo 12 aree commerciali integrate per strutture medie e grandi di livello inferiore con superficie di vendita complessiva fino a 14 500 mq superficie territoriale 197 Titolo 9 dell insediamento commerciale superiore
279. ente permeabile di spessore inferiore a 2 0 m che ricevano apporti idrici diretti dai versanti sovrastanti in considerazione della loro funzione di areali di ricarica degli acquiferi costituenti riserve idropotabili c nelle zone di rispetto delle opere di captazione di acque ad uso potabile definite secondo i criteri riportati ai precedenti artt 5 2 punto 6 e 5 3 punto 10 e nei casi di attivit estrattive previste alla data di approvazione del presente piano Nell ambito agricolo periurbano di cui al precedente art 11 10 il Progetto di Sistemazione dovr generalmente uniformarsi ai contenuti ivi riportati perseguendo prioritariamente l obiettivo di valorizzazione ecologica nei termini di connettivo ecologico diffuso di cui all art 3 5 punto 2 di norma va evitata la realizzazione di nuovi impianti temporanei per la lavorazione degli inerti Il PIAE attraverso le proprie Norme Tecniche di Attuazione definisce prescrizioni direttive ed indirizzi per la pianificazione comunale in materia di attivit estrattive Art 14 3 Direttive e indirizzi alla pianificazione di settore in materia di gestione 1 1 dei rifiuti Il PTCP come sviluppato approfondito e specificato dal Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti PPGR nell assunzione del principio generale che la gestione dei rifiuti costituisce attivit di pubblico interesse e deve essere svolta assicurando un elevata protezione dell ambiente e controlli efficaci
280. entemente produttive manifatturiere e ambiti per funzioni miste ha viceversa valore di prima 176 Titolo 9 definizione della caratterizzazione evolutiva di ciascun ambito ma pu essere precisata o modificata sulla base delle valutazioni di cui al seguente punto 7 Per tutti gli ambiti specializzati di rilievo sovracomunale si formulano i seguenti indirizzi generali Caratterizzazione di ciascun ambito in base alle proprie condizioni peculiari e potenzialit evolutive tendendo a mantenere una caratterizzazione pi marcatamente manifatturiera e per la logistica per quegli ambiti sopra indicati per attivit prevalentemente manifatturiere e individuando per gli altri la tipologia e il mix pi opportuno delle altre destinazioni ammissibili Schedatura delle attivit produttive presenti e delle specifiche condizioni ambientali e infrastrutturali anche ai fini di una definizione dei requisiti di compatibilit delle tipologie di attivit insediabili In particolare definizione dell idoneit o non idoneit dell ambito per l insediamento di stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti e di impianti di gestione di rifiuti e dei relativi requisiti di insediamento anche in relazione al sistema della viabilit d accesso all esistenza di presidi ambientali e reti di monitoraggio ambientale e per gli impianti di gestione dei rifiuti alla baricentricit del sito rispetto al bacino di produzione Riqualificazione e completam
281. enti commerciali comprese tra i numeri 2 e 23 l Accordo territoriale dovr garantire i seguenti requisiti per la sostenibilit ambientale e territoriale a L attuazione delle previsioni commerciali dovr garantire una complessiva e organica integrazione con le altre funzioni insediabili nel Polo funzionale prevedendo spazi urbani e servizi collettivi in particolare a ridosso della stazione In questa prospettiva il format commerciale non potr essere quello del centro commerciale introverso accessibile solo in auto ma dovr offrire spazi di relazione anche all aperto ed aprirsi anche ad una frequentazione pedonale e ciclabile b L attuazione di strutture commerciali di rilevanza provinciale o sovracomunale nel Polo subordinata alla entrata in esercizio del sistema di viabilit afferente all ambito secondo le priorit stabilite dalla variante al PTCP in tema di mobilit denominata Piano della Mobilit Provinciale e dai suoi strumenti attuativi con specifico riferimento allo studio di fattibilit tecnico finanziaria del nodo infrastrutturale Interporto Centergross La dimensione complessiva dei carichi urbanistici e la tipologia delle funzioni insediabili nel Polo compresa quella per il commercio d attrazione trovano comunque nella rispondenza con la capacit di carico della viabilit di previsione nel Piano della Mobilit Provinciale un elemento discriminante e imprescindibile 209 Titolo 9
282. enti conoscitivi su aree interessate da previsioni edificatorie degli strumenti urbanistici vigenti ovvero interessabili da eventuali nuove previsioni edificatorie ricadenti in U I E non idonee agli usi urbanistici seguendo la 135 Titolo 6 Metodologia per la verifica della pericolosit e del rischio e la Metodologia per la verifica della stabilit dei corpi di frana prescritte dall Autorit di Bacino I Comuni previo parere vincolante dell Autorit di Bacino adottano un provvedimento soggetto a procedura ad evidenza pubblica di zonizzazione dell area studiata comprensivo di specifiche norme e limitazioni d uso secondo le zone di cui al punto 2 dell art 6 2 qualora il provvedimento assuma i contenuti di una variante allo strumento urbanistico vigente ne seguono le relative procedure di legge In ogni caso il provvedimento definitivo corredato dalla relativa documentazione tecnica trasmesso all Autorit di Bacino alla Comunit Montana e alla Provincia entro 60 giorni dall approvazione Dall entrata in vigore dei Piani Strutturali non pi necessario il parere dell Autorit di Bacino relativamente ai provvedimenti di zonizzazione di cui al precedente punto 5 Art 6 12 Abitati da consolidare o da trasferire il presente articolo recepisce e integra l art 29 del PTPR 1 P Per gli abitati dichiarati da consolidare ai sensi della legge 9 luglio 1908 n 445 compresi nell elenco di
283. enti utilizzate per il consumo umano Aree di alimentazione delle sorgenti certe non ammesso lo spandimento di reflui di allevamento o di fanghi di depurazione non possono essere localizzate attivit estrattive non ammessa la localizzazione di discariche ed impianti di trattamento di rifiuti pericolosi e non le trasformazioni d uso del suolo e le previsioni urbanistiche sono subordinate alla realizzazione di specifici indagini idrogeologiche che verifichino la totale assenza di interferenze con le caratteristiche qualitative e quantitative delle acque sotterranee la ricerca di nuove captazioni o l implementazione dell uso di quelle esistenti si svolge in queste aree secondo dei criteri che approfondiscano l aspetto 105 Titolo 5 quantitativo a salvaguardia delle captazioni gi in atto e del naturale rinnovamento della risorsa e qualitativo gli ambiti per i nuovi insediamenti L R 20 2000 dovranno presentare indici e parametri urbanistici tali da garantire il mantenimento di una superficie permeabile v pari almeno al 25 della superficie territoriale ricadente all interno delle Aree di alimentazione delle sorgenti certe nel caso di aree a destinazione prevalentemente produttiva e commerciale e pari almeno al 45 nel caso di aree a destinazione residenziale e terziaria Una quota non superiore al 10 della superficie permeabile potr essere costituita da pavimentazioni permeabili v e coper
284. entina Beltrame Dirigente Servizio Amministrativo Ambiente Gabriele Bollini Dirigente Servizio Valutazione Impatto Ambientale Rossella Bonora Dirigente Servizio apicale Informatica e Sistemi Informativi Adelmo Caselli Dirigente Servizio apicale Artigianato Commercio e Industria Giovanni Cherubini Dirigente Settore Servizi alla Persona e alla Comunit Alessandro Delpiano Responsabile Servizio PTCP Simonetta D Ettorre Dirigente Settore Affari Generali e Istituzionali Piera Domeniconi Dirigente Settore Cultura Turismo e Sport Alessandro Farn Circondario di Imola Mariangiola Gallingani Responsabile U o Programmazione Strategica e Riforme Istituzionali Maura Guerrini Dirigente Servizio Aiuti alle Imprese e Sviluppo Rurale Pier Paolo Lanzarini Responsabile U o Educazione e Sistema Informativo Ambientale Pietro Luminasi Dirigente Settore Viabilit Elettra Malossi Responsabile U o Ufficio istruttorio PSC POC PRG e varianti Gianni Melloni Segretario Conferenza Metropolitana Paolo Natali Dirigente Settore Ambiente Donato Nigro Dirigente Servizio Trasporti Roberto Olivieri Dirigente Unit speciale Servizi di Comunicazione Claudio Paltrinieri Dirigente Settore Edilizia Petrucci Giuseppe Responsabile Servizio Urbanistica Sandra Sabatini Dirigente Servizio Amministrativo Pianificazione Territoriale e Trasporti Giampaolo Soverini Dirigente Servizio Assetto Idrogeologico Stefano Stagni Responsabile
285. ento conservativo mentre per i mutamenti d uso consentiti si applicano le disposizioni dell art 26 della L R 31 2002 Art 8 4 Zone di interesse storico testimoniale il sistema storico degli usi civici e delle bonifiche il presente articolo recepisce e integra l art 23 del PTPR 1 P Definizione e individuazione Le zone di interesse storico testimoniale comprendono le aree ancora gravate da speciali regimi giuridici storici partecipanze e consorzi utilisti e dalle aree interessate da bonifiche storiche di pianura Il PTCP contiene l individuazione di tali aree nella tav 1 che recepisce e integra le Zone di interesse storico testimoniale del PTPR Il PSC recepisce e verifica le individuazioni di cui al primo punto e pu provvedere ad eventuali integrazioni approfondendo la conoscenza sull evoluzione insediativa e sui singoli elementi che caratterizzano l organizzazione territoriale di tali aree attraverso indagini storiche e documentarie Disciplina di tutela PSC disciplina le aree di cui al primo punto nel rispetto dei seguenti indirizzi 168 Titolo 8 tali aree fanno parte di norma del territorio rurale salvo che per le porzioni gi urbanizzate o destinate ad essere urbanizzate va evitata qualsiasi alterazione delle caratteristiche essenziali degli elementi dell organizzazione territoriale qualsiasi intervento di realizzazione di infrastrutture viarie canalizie e tecnologiche di rilevanz
286. ento delle dotazioni infrastrutturali ed ecologiche Individuazione di risposte in sito alle esigenze di sviluppo o di reinsediamento delle attivit gi insediate nell ambito fermo restando il rispetto delle compatibilit ambientali e delle limitazioni d uso dettate dalle altre norme del presente piano Utilizzazione ancora per attivit di tipo produttivo secondarie o terziarie delle aree e degli insediamenti che si rendano disponibili per dismissione Miglioramento delle condizioni di accessibilit per le merci e per le persone anche con i servizi di trasporto collettivo locale e delle opportunit di organizzazione della logistica valutazione delle opportunit di gestione manageriale della mobilit degli addetti per l intero ambito Qualificazione dei servizi comuni alle imprese e dei servizi ai lavoratori Valutazione dell entit e tipologia dei consumi energetici dell ambito delle opportunit di risparmio di ottimizzazione energetica di cogenerazione e ove ve ne siano le condizioni anche di produzione energetica nell ambito stesso Valutazione dell entit e tipologia dei consumi idrici dell ambito delle opportunit di risparmio di riciclo di riutilizzazione irrigua delle risorse in uscita dalla depurazione nonch di eventuale realizzazione di reti acquedottistithe dedicate alimentate con acque grezze di origine superficiale con riferimento all art 13 4 punti 3 e 4 177 Titolo 9 Valutazione
287. ento relativamente alle opere infrastrutturali esistenti e o finanziate ed una domanda di mobilit relativa all orizzonte temporale del PMP al 2016 e Individuazione delle opere infrastrutturali da sottoporre a valutazione e Identificazione delle Configurazione infrastrutturali a cui le opere appartengono e o definizione di nuove Configurazioni e Valutazione del funzionamento di ogni Configurazione Infrastrutturale attraverso il calcolo dei parametri definiiti al punto 4 rispetto allo Scenario di Riferimento al fine di stilare l elenco delle opere prioritarie 6 D La Provincia applica tale procedura quale strumento di supporto alla decisione per le attivit di programmazione e monitoraggio degli interventi infrastrutturali sulla rete stradale in sede di definizione e di aggiornamento dei piani di competenza provinciale di cui all art 12 5 Inoltre in sede di formazione del piano poliennale degli investimenti la Provincia formula una graduatoria di priorit tenendo conto dei risultati e del punteggio ottenuto da ciascuna opera sulla base della metodologia sopra descritta 7 D La Provincia pu deliberare investimenti in opere stradali che si discostino dalla graduatoria di priorit come sopra costruita sulla base di specifici studi di fattibilit e motivazioni specifiche ed esplicitate che giustifichino lo scostamento dalla graduatoria stessa Art 12 15 Le opere strategiche prioritarie della viabilit provinciale 1 D Sull
288. ento significativo della qualit ambientale dei vettori idrici e dove non determinino impatti negativi sulla qualit paesaggistica in relazione alla loro visibilit o densit d a tutelare e valorizzare le forme ancora presenti del paesaggio rurale storicizzato Le aree interessate allo sviluppo agricolo e rurale di cui all art 13 lettera a della L R 30 05 97 n 15 sono tutte quelle ricomprese nel territorio rurale esclusi gli invasi ed alvei di laghi bacini e corsi d acqua destinati alla rinaturalizzazione o presentanti assetti naturali da preservare e le aree che ospitano funzioni non agricole compatibili con il territorio rurale di cui ai successivi artt 11 4 punto 1 e 11 6 non utilizzate nell ambito delle forme ammesse di multifunzionalit dell impresa agricola Ai sensi dell art 13 lettera b della L R 15 97 si individuano i seguenti obiettivi prioritari per il comparto agro alimentare a il consolidamento delle principali articolazioni produttive del settore agricolo ed il rilancio di quelle che pur presentando potenziale interesse sono attualmente sottodimensionate settori produttivi agricoli che il PTCP individua come strategici e il cui potenziamento posto come obiettivo prioritario sono tutti i prodotti a marchio orticoli frutticoli viticoli zootecnici e le relative trasformazioni e condizionamenti perch consentono una maggiore tenuta del settore e perch sia in termini di redditivit che di
289. er e o promuover accordi di programma in variante a strumenti di pianificazione urbanistica comunale solo se coerenti con le linee strategiche e strutturali di assetto territoriale definite dallo strumento generale comunale previa autonoma valutazione della sussistenza delle condizioni di cui sopra e della compatibilit dei contenuti dell accordo con le prescrizioni direttive e indirizzi espressi nelle presenti Norme AI di fuori dei casi previsti dal precedente comma 5 la Provincia potr concludere accordi di programma solo se conformi agli indirizzi alle direttive e alle prescrizioni contenute nel PTCP Art 15 6 Perequazione territoriale delle risorse derivanti dai nuovi insediamenti 1 D produttivi secondari e terziari In applicazione dell art 15 comma 3 della L R 20 2000 dell art A 13 comma 10 e dell Art A 17 comma 8 dell Allegato della medesima legge la Provincia promuove con i Comuni nell ambito di Accordi territoriali la costituzione e gestione di un fondo di compensazione finanziato con le risorse derivanti ai Comuni dagli oneri di urbanizzazione e dall ICI dei nuovi insediamenti produttivi secondari e terziari nonch con risorse della Provincia stessa ed eventuali ulteriori risorse L Accordo e la costituzione del fondo hanno lo scopo di redistribuire fra i Comuni aderenti le risorse e gli oneri derivanti dai nuovi insediamenti di tipo produttivo al fine di rendere indifferente per quanto riguarda g
290. er la casa a stabilire diritti edificatori che diano luogo a una potenzialit edificatoria complessivamente inferiore alla capacit insediativa prevista in sede di PSC e valutata come sostenibile in ciascuna localit o porzione urbana e a riservare al comune stesso per le suddette politiche la disponibilit della restante potenzialit edificatoria di cui definire le modalit di utilizzazione in sede di pianificazione operativa Modalit di utilizzazione dei diritti edificatori Nei comparti interessati da interventi di trasformazione urbana o di nuovo impianto urbano si indirizzano i Comuni a prevedere diritti edificatori contenuti tali da poter essere interamente utilizzati concentrandoli in porzioni limitate di ciascun comparto urbanistico e da poter prevedere la cessione gratuita al Comune delle restanti aree del comparto anche in eccedenza rispetto alle dotazioni minime di aree per attrezzature e spazi collettivi oppure da poter negoziare sulle restanti aree la realizzazione di interventi di edilizia residenziale di carattere sociale o per l affitto Si indirizzano i Comuni ad acquisire prioritariamente con queste modalit le aree utili per il completamento del sistema dei servizi pubblici urbani per le dotazioni ecologiche e per le politiche pubbliche a favore del diritto alla casa e a limitare quindi il ricorso all esproprio ai casi di necessaria acquisizione di aree extraurbane e agli altri casi in cui le suddette modalit
291. erazioni di nuovi poli insediativi ad eccezione di quelli gi indicati nel Titolo 9 del PTCP Art 12 19 Elementi di Coordinamento tra la variante al PTCP denominata 1 D PMP ed il PTCP Gli elaborati costitutivi del PMP come descritti nell Art 12 2 sostituiscono integralmente le parti relative alla mobilit contenute nel PTCP in particolare La Relazione illustrativa ed i relativi Allegati Tecnici sosituiscono la Sezione C Politiche riferite agli obiettivi di accessibilit del Territorio della Relazione del PTCP Le Norme di Attuazione sostituiscono il titolo 12 Direttive e indirizzi per l accessibilit del territorio delle Norme del PTCP secondo il seguente schema 305 Titolo 12 Art PTCP Art PMP 12 1 Natura e finalit della variante al PTCP PMP 12 2 Elaborati costitutivi del PMP 12 1 Obiettivi del PTCP riguardo al sistema della 12 3 Obiettivi del PMP riguardo al sistema della mobilit e direttive alla pianificazione di mobilit e direttive alla pianificazione di settore settore 12 2 Componenti del sistema della mobilit 12 4 Componenti del sistema della mobilit 12 3 Piani di settore e strumenti urbanistici 12 5 Pianificazione della mobilit e strumenti comunali urbanistici comunali 12 6 Direttive per il Trasporto collettivo locale e i nodi di interscambio modale 12 4 Trasporto collettivo local
292. ercomunale esistenti da consolidare o potenziare in sede e per quelli da realizzare in nuova sede per i quali sia stato approvato il progetto almeno 294 Titolo 12 preliminare i Comuni interessati dovranno prevedere nei propri strumenti urbanistici generali nei tratti esterni ai centri abitati fasce di rispetto stradale ai sensi del D Lgs 285 1992 pari a m 30 corridoi di salvaguardia infrastrutturale di cui ai punti precedenti devono essere considerati nei PSC come porzioni di territorio rurale e in via transitoria nei PRG come porzioni di zona E non interessabili da previsioni di nuovi insediamenti urbani nelle quali in attesa della definizione progettuale del tracciato stradale previsto pur senza configurare vincoli di inedificabilit assoluta possono essere prescritte particolari limitazioni o condizioni agli interventi edilizi ammissibili In particolare pur consentendo gli interventi di potenziamento dei centri aziendali agricoli preesistenti deve essere evitata la formazione di nuovi centri aziendali nuovi edifici al servizio dell agricoltura dovrebbero essere realizzati ad una distanza dall asse del corridoio infrastrutturale non inferiore a quella degli edifici preesistenti della medesima azienda agricola In riferimento al D P R 753 1980 lungo i tracciati delle linee ferroviarie anche in concessione gli strumenti urbanistici comunali prevedono il divieto di costruire ricostruire o ampliare edifici o manufatti
293. erimento al Piano della Mobilit provinciale e ai successivi approfondimenti relativi allo scenario tendenziale del traffico elaborati nell ambito della redazione del PSC in forma associata di Valle dell Idice l avvio dell attivit commerciale delle strutture ammesse nell area da subordinare all effettiva entrata in esercizio della suddetta Complanare La Provincia di Bologna si impegna a promuovere e coordinare il Tavolo Tecnico Interistituzionale per la soluzione del collegamento viario Imola Bologna Delibera di Giunta Provinciale n 552 del 04 11 2008 affinch venga redatto uno specifico studio di fattibilit e la redazione del Progetto Preliminare relativo alla Complanare Nord Ambito 08 AREA BAZZANESE VAL SAMOGGIA Polo funzionale del Martignone Comuni di Anzola dell Emilia e Crespellano Sono ammesse grandi strutture della tipologia 2 e 8 all interno di Aree commerciali integrate delle tipologie 5 6 o 13 con esplicita esclusione delle tipologie 1 3 4 7 9 15 Con specifico riferimento ai contenuti dell Accordo Territoriale gi sottoscritto l attuazione delle strutture commerciali potr avvenire contestualmente alla cantierizzazione del casello di Crespellano 212 Titolo 9 sull autostrada A1 e della relativa bretella di collegamento con la via Emilia L avvio dell attivit commerciale degli esercizi che compongono il Polo funzionale subordinata all effettiva entrata in funzi
294. errarese e Asse Bassa Bolognese potenziamento in sede e nuova realizzazione dalla SS64 Ferrarese alla SP5 San Donato e Asse Ferrarese SS64 Variante est di Altedo e collegamento con Baricella e Asse Zenzalino SP6 Variante di Molinella La Provincia promuove azioni finalizzate alla fattibilit economica finanziaria degli interventi per la realizzazione delle opere individuate strategiche prioritarie da PMP Tali azioni sono riconducibili al contributo alla sostenibilit definito nel Piano del Commercio ed alla perequazione territoriale cos come indicato nell art 15 6 del PTCP Art 12 16 Disposizioni per l inserimento ambientale e la mitigazione degli 1 D impatti delle strade extraurbane Oltre alle Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade emanate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con D M 5 11 2001 e successive modificazioni e integrazioni e alle norme dettate dal PRIT ed agli indirizzi contenuti nelle Linee Guida per la progettazione integrata delle strade pubblicate dalla Regione i progetti di infrastrutture viarie extraurbane in nuova sede devono rispettare le direttive e gli indirizzi del presente articolo Le medesime direttive costituiscono inoltre norme di indirizzo da applicarsi in via preferenziale e nei limiti del possibile anche negli interventi di adeguamento di sedi stradali preesistenti Si richiamano 298 Titolo 12
295. erritorio della provincia di Bologna nella seguente misura massima complessiva e perle grandi strutture alimentari 10 000 mq di Superficie di Vendita e perle grandi strutture non alimentari 76 000 mq di Superficie di Vendita 2 La priorit nell utilizzo del range di variazione definita sulla base della data di presentazione delle domande che documentino il possesso di tutti i requisiti con specifico riferimento ai requisiti prestazionali di sostenibilit ambientale e territoriale e regolarmente corredate dalla documentazione stabilita dalle norme regionali per la convocazione della Conferenza dei Servizi per l autorizzazione delle grandi strutture di vendita di cui al D Lgs 114 1998 e alla L R 14 1999 3 L inserimento delle grandi strutture di vendita di cui ai precedenti punti 5 e 6 da parte dei Comuni nei propri POC PUA subordinato alla verifica preliminare del Range di Variazione presso la Provincia L attuazione delle strutture comunque subordinata agli esiti positivi della Conferenza dei Servizi relativamente alla disponibilit di superficie di vendita per grandi strutture in ordine alle misure massime di superficie di vendita autorizzabili di cui al comma 1 ed ai criteri di cui al comma 2 11 P Ampliamenti di strutture esistenti e interventi esenti dal rispetto del range di variazione 1 La superficie di vendita derivante da autorizzazioni per strutture di tipo 23 come definito in elenco al precedente pu
296. esentati da elementi ecosistemici tendenzialmente areali dotati di dimensioni e struttura ecologica tali da svolgere il ruolo di serbatoi di biodiversit e possibilmente di produzione di risorse eco compatibili in genere e corridoi rappresentati da elementi ecosistemici sostanzialmente lineari di collegamento tra i nodi che svolgono funzioni di rifugio sostentamento via di transito ed elemento captatore di nuove specie che innervando il territorio favorisce la tutela la conservazione e possibilmente l incremento della biodiversit floro faunistica legata alla presenza sopravvivenza di ecosistemi naturali e semi naturali Gli elementi funzionali che compongono la rete ecologica sono definiti come segue o Nodi ecologici semplici sono costituiti da unit areali naturali e semi naturali che seppur di valenza ecologica riconosciuta si caratterizzano per minor complessit ridotte dimensioni e maggiore isolamento rispetto ai nodi ecologici complessi nodi semplici sono costituiti esclusivamente dal biotopo non comprendendo aree a diversa destinazione o Nodi ecologici complessi sono costituiti da unit areali naturali e semi naturali di specifica valenza ecologica o che offrono prospettive di evoluzione in tal senso hanno la funzione di capisaldi della rete Il nodo complesso pu ricomprendere pi nodi semplici e anche corridoi o tratti di questi Nel territorio di pianura i nodi ecologici complessi oltre che da
297. essivo art 14 2 punto 2 potranno essere localizzati esclusivamente tramite la loro previsione perimetrazione e quantificazione nel PIAE soltanto qualora sia documentatamente e motivatamente valutato non altrimenti soddisfacibile lo stimato fabbisogno dei diversi materiali Le scelte sia localizzative che dimensionali e quantitative dovranno essere effettuate attraverso un processo di valutazione comparativa dei diversi siti di possibile interesse estrattivo tesa ad individuare quelli che presentino il miglior rapporto fra efficacia economica ed impatto ambientale nel quadro dello sfruttamento di risorse non rinnovabili ed in un ottica di sviluppo sostenibile di non compromissione e ove possibile di miglioramento dell assetto idrogeologico nonch di tutela delle risorse paesaggistiche ed ambientali In particolare le scelte di Piano dovranno corrispondere ai seguenti indirizzi generali a risposta al fabbisogno di inerti a1 fornire una risposta totale o pressoch tale al fabbisogno provinciale stimato per il periodo di riferimento temporale del Piano di inerti pregiati e non pregiati per lavori edili e o stradali tendendo all equilibrio fra estrazioni e consumi considerate anche le opportunit di risparmio di riciclo e reimpiego dei materiali residui edili ed industriali e le necessit di corretto uso dei materiali inerti naturali a2 fornire una risposta totale o pressoch tale al fabbisogno provinciale stimato per il pe
298. estali sono definite nei termini di cui al precedente art 1 5 Le aree forestali sono sottoposte alle prescrizioni dettate dalla legislazione e dalla normativa nazionale e regionale vigente in materia forestale Il PTCP riporta nella tav 1 le aree forestali come desunte sinteticamente dalla Carta forestale in scala 1 10 000 di cui dotata la Provincia che ne dettaglia i contenuti relativamente alle singole aree forestali attraverso parametri vegetazionali quali quelli fisionomici di tipologia forestale di copertura di forma di governo e trattamento e di composizione specifica Le modificazioni per l aggiornamento di tali perimetrazioni comportanti aumento e riduzione dei terreni coperti da vegetazione forestale in conseguenza di attivit antropiche o di atti amministrativi sono prodotte dagli enti competenti per territorio in materia forestale Eventuali proposte di ulteriori variazioni dei perimetri della Carta forestale possono essere presentate alla Provincia anche da soggetti privati sulla base di analisi dello stato di fatto prodotta da tecnico abilitato secondo le medesime metodologie adottate dalla 142 Titolo 7 Provincia per l elaborazione della Carta forestale e purch la modifica non sia dovuta a taglio o incendio della preesistente copertura forestale Il recepimento delle modifiche di cui sopra considerato mero adeguamento tecnico ed effettuato dalla Provincia con apposito atto amministrativo E fatta
299. etrate di cui al primo punto le disposizioni di cui agli artt 6 3 6 4 6 5 6 6 6 7 prevalgono sulle disposizioni di cui al successivo art 6 9 4 P La progettazione degli interventi in queste aree deve fare riferimento agli indirizzi ed ai criteri progettuali contenuti nelle schede di cui al primo punto facenti parte degli elaborati dei Piani Stralcio e degli ulteriori elaborati per il territorio extra bacino del Reno di cui all art 1 4 punto 3 1 Nel caso non sussistano pi le condizioni rilevate e o non sussistano pi le condizioni di pericolosit per la pubblica incolumit anche a seguito di interventi sulla base di studi eseguiti da enti od anche da privati interessati secondo i criteri e le metodologie prescritte dall Autorit di Bacino l Autorit di Bacino stessa pu adottare modifiche alla perimetrazione delle aree di cui al punto 1 e alla loro suddivisione in zone di cui al punto 2 secondo la procedura indicata al punto 3 dell art 6 11 124 Titolo 6 Art 6 3 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate aree in dissesto il presente articolo recepisce e integra l art 6 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P Nelle zone 1 di cui al punto 2 dell articolo precedente aree in dissesto non ammessa la ricostruzione di immobili distrutti o la costruzione di nuovi fabbricati e nuovi manufatti edilizi n di nuove infrastrutture
300. ettriche cabine di decompressione del gas impianti di pompaggio per l approvvigionamento idrico irriguo e civile e simili d la realizzazione di piste di esbosco e di servizio forestale di larghezza non superiore a m 3 5 strettamente motivate dalla necessit di migliorare la gestione e la tutela dei beni forestali interessati di punti di riserva d acqua per lo spegnimento degli incendi nonch le attivit di esercizio e di manutenzione delle predette opere nonch la realizzazione di infrastrutture tecniche di bonifica montana e di difesa del suolo di canalizzazioni di opere di difesa idraulica e simili comprese le attivit di esercizio e di manutenzione delle stesse Le opere di cui alle lettere c ed d nonch le strade poderali ed interpoderali di cui alla lettera b non devono in ogni caso avere caratteristiche dimensioni e densit tali per cui la loro realizzazione possa alterare negativamente l assetto idrogeologico paesaggistico naturalistico e geomorfologico degli ambiti territoriali interessati In particolare le piste di esbosco e di servizio forestale qualora interessino propriet assoggettate ai piani economici ed a piani di coltura e conservazione ai sensi della legge regionale 4 settembre 1981 n 30 141 Titolo 7 possono essere realizzate soltanto ove previste in tali piani regolarmente approvati Uso di mezzi motorizzati fuoristrada Nell ambito del sistema dei crinali le pubbliche autorit com
301. evono essere prese le misure necessarie per prevenire gli incidenti e limitarne le conseguenze devono essere previste forme di razionalizzazione e di gestione manageriale della mobilit degli addetti estesa all intera area da parte del soggetto gestore di cui al punto 3 o di altro soggetto incaricato deve essere evitato qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitiva dell attivit ed il sito stesso ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale contenuti di assetto territoriale e urbanistico di qualit che devono caratterizzare ciascuna area ecologicamente attrezzata nel caso di ambiti di 186 Titolo 9 rilievo sovracomunale sono definiti nell Accordo territoriale di cui al punto 9 e seguenti dall art 9 1 nel caso di aree di rilievo comunale sono definiti in dettaglio negli strumenti urbanistici comunali I contenuti di gestione ambientale di qualit sono perseguiti tramite la definizione di un Programma ambientale poliennale di miglioramento delle performance ambientali dell area industriale e delle singole imprese in essa insediate da aggiornare periodicamente e da rendere pubblico nei confronti sia delle Amministrazioni pubbliche sia delle associazioni sia dei cittadini e da attuare coerentemente La definizione del Programma ambientale si basa su una preventiva analisi ambientale dell area industriale delle su
302. fica in prospettiva potranno essere anche i Comuni o le Comunit Montane 19 Titolo 1 Bacino montano territorio delimitato da spartiacque naturali le cui acque di superficie affluiscono tramite il reticolo idrografico nel corso d acqua di fondovalle ed delimitato verso la pianura dai confini delle unit idromorfologiche elementari U 1 E vedi Boschi v aree boscate Canali filtranti scoline a bordo strada che permettono di immagazzinare le acque di pioggia provenienti dalle strade in un letto di materiale poroso e restituirle gradualmente attraverso una bocca tarata alla rete delle acque bianche Capacit insediativa urbana la misura dell entit degli insediamenti urbani in un determinato territorio ad es comunale o in un determinato centro urbano si distinguono e si calcolano separatamente o la capacit insediativa in essere che convenzionalmente misurata dal numero di alloggi esistenti ad una determinata data nel territorio considerato ivi compresi quelli delle zone rurali o nel centro urbano considerato o la capacit insediativa aggiuntiva che la stima dell entit degli ulteriori insediamenti urbani realizzabili con l attuazione completa delle previsioni del Piano urbanistico generale vigente convenzionalmente data dal numero di alloggi aggiuntivi realizzabili calcolato secondo la dimensione statistica media dell a loggio v e considerando il numero massimo di all
303. ficace accessibilit ed utilizzazione anche a piedi o in bicicletta con pista ciclabile Ai fini dell applicazione delle soglie di cui al precedente punto 4 occorre che il PSC disciplini normativamente l inserimento nel POC delle aree di nuovo impianto urbano in rapporto ai tempi definiti da tale programmazione Per la citt di Imola il PTCP formula i seguenti indirizzi e criteri a cui orientare la pianificazione comunale e le azioni e interventi settoriali che interessano gli insediamenti urbani 241 Titolo 10 f Sviluppo delle funzioni economiche manifatturiere logistiche commerciali e di servizio Rafforzamento delle dotazioni di funzioni urbane superiori e di servizi alle imprese anche attraverso forme di integrazione e cooperazione con i corrispondenti poli funzionali bolognesi Universit Fiera ecc le opportunit strategiche sono rappresentate dal progetto di Parco dell innovazione nell area dell ex ospedale psichiatrico dellOsservanza e dalla riqualificazione delle vecchie aree produttive all intorno della stazione ferroviaria Sviluppo dell offerta di servizi scolastici e formativi e creazione di un polo formativo attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati interessati Orientamento verso il contenimento della fase espansiva dello sviluppo urbano con particolare riferimento allo stretto contenimento dell ulteriore impermeabilizzazione nelle Zone di protezione delle ac
304. ficatori sulla base delle condizioni di fatto e di diritto In applicazione dell art 7 della L R 20 2000 ai fini di un equa e trasparente determinazione dei diritti edificatori riconosciuti alle propriet dei suoli interessati da trasformazioni urbane nuova urbanizzazione o sostanziale 231 Titolo 10 trasformazione dell assetto in essere si suggerisce ai Comuni di classificare il territorio secondo una casistica limitata di differenti condizioni di fatto e di diritto e di attribuire alla propriet del suolo diritti edificatori uniformi nelle aree che si trovino nelle medesime condizioni a prescindere dalla specifica utilizzazione del suolo prevista e dalle altre particolari scelte progettuali del Piano Si suggerisce ai Comuni di stabilire in sede di PSC le entit dei diritti edificatori non nel senso della loro attribuzione a specifiche aree ma in relazione alle differenti tipologie di condizioni di fatto e di diritto delle aree attribuendo cos a tali entit carattere non successivamente negoziabile e a demandare viceversa all elaborazione del POC e dei PUA il riconoscimento dei diritti edificatori alle aree specifiche e la definizione delle modalit di utilizzo dei diritti edificatori e delle diverse densit edilizie realizzabili dando cos a queste ultime il carattere di variabili progettuali e negoziabili quindi modificabili nel tempo e nello spazio Si indirizzano i comuni che intendono sviluppare politiche sociali p
305. formazione costituito dall insediamento storico unito senza soluzione di continuit ovvero dal nucleo originario e dagli organici ampliamenti ad esso storicamente connessi anche se non contigui Le aree di integrazione storico ambientale e paesaggistica sono rappresentate dagli spazi di relazione percettiva e funzionale tra il centro o nucleo edificato e le pertinenze storiche esterne chiese oratori cimiteri monasteri ed edifici conventuali castelli ville palazzi mulini e opifici nuclei rurali pregevoli caratterizzate dagli elementi che definiscono e identificano l impianto storico ambientale e paesaggistico visuali viabilit elementi di arredo filari alberature alberi monumentali fossi corsi d acqua canali argini recinzioni storiche Individuazione PTCP individua i centri storici presenti in territorio provinciale nella tav 1 e nell Allegato E Elenco dei centri storici distinguendoli secondo la seguente casistica 166 Titolo 8 a centro e nucleo storico semplice comprensivo della parte edificata e qualora individuabile dell area di integrazione storico ambientale e paesaggistica b centro o nucleo storico complesso definito dall insieme formato da 1 l agglomerato storico o la somma di agglomerati storici prossimi 2 gli elementi storici esterni caratterizzanti la genesi dell insediamento stesso o comunque qualificanti la storia e la fisionomia del sito 3 l area di inte
306. funzione produttiva agricola e l eventuale individuazione di idonee misure di mitigazione ambientale degli impatti Negli ambiti ad alta vocazione produttiva agricola il PSC e il RUE potranno richiedere per gli interventi edilizi pi significativi che l azienda proponente possieda per ogni ULU impiegata i requisiti di reddito previsti per le misure strutturali con le modalit di calcolo e le deroghe vigenti al momento della presentazione della richiesta del titolo abilitativo E ammessa possibilmente in accordo con le propriet interessate la modificazione della destinazione agricola dei suoli per la realizzazione di elementi funzionali della rete ecologica di cui agli artt 3 5 e 3 6 nei casi di carenza di nodi o collegamenti ecologici strategici per il funzionamento della rete ecologica stessa Art 11 10 Ambiti agricoli periurbani 1 1 Gli ambiti rurali a prevalente carattere periurbano possono presentare contemporaneamente caratteristiche di cui ai precedenti artt 11 8 e 11 9 il 265 Titolo 11 carattere periurbano riconosciuto da precisi rapporti spaziali di contiguit inclusione o complementariet con l urbanizzato o le sue espansioni pianificate Negli ambiti agricoli periurbani la pianificazione persegue il mantenimento della conduzione agricola dei fondi e la promozione di attivit integrative del reddito degli operatori agricoli dirette a contribuire al miglioramento della qualit ambientale u
307. geologico di cui all art 1 4 1 P Definizione e individuazione Le aree per la realizzazione di interventi idraulici strutturali sono state definite nel PSAI approvato dall Autorit di Bacino del Reno e sono distinte in Aree di intervento individuate sulla base di un progetto preliminare cos come definito dal DPR 21 12 1999 n 554 degli interventi su esse previsti tali aree sono contraddistinte nelle tavole di piano dalla sigla Ai Sono in ogni caso da considerare aree d intervento anche quando non specificatamente indicato le aree racchiuse dalle linee esterne di intersezione delle masse arginali con il piano di campagna Aree di localizzazione di interventi aree individuate sulla base di un attivit di verifica preliminare di fattibilit dell intervento tali aree sono contraddistinte nelle tavole di piano dalla sigla Li Aree di potenziale localizzazione di interventi individuate per la realizzazione di interventi previsti al fine di ridurre il rischio idraulico connesso con eventi con tempi di ritorno superiori a 200 anni e o che potrebbero risultare necessarie nel caso in cui nella fase di attuazione del piano la progettazione preliminare degli interventi programmati dovesse dimostrare l insufficienza o la non idoneit delle relative aree di localizzazione tali aree sono contraddistinte nelle tavole di piano dalla sigla Pi Le aree per la realizzazione di interventi idraulici
308. getiche utilizzate in relazione all ottimizzazione delle modalit di reperimento delle stesse impiego di sistemi funzionanti in cogenerazione elettricit calore fonti rinnovabili ecc criteri di scelta in merito alle tecniche e tecnologie utilizzate sia per quanto riguarda le infrastrutture edilizie che per quanto riguarda la fornitura impiantistica con riferimento alla valutazione delle migliori tecnologie disponibili in modo da minimizzare compatibilmente con altre restrizioni di carattere ambientale l uso e l impatto delle fonti energetiche criteri e modalit per la minimizzazione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti quantificazione dei consumi energetici previsti suddivisi per tipo di fonte utilizzata quantificazione dei consumi energetici previsti per unit di superficie OPERE CONNESSE AD AREE PRODUTTIVE Nella progettazione di aree produttive si deve prevedere la valutazione della fattibilit tecnico economica dell uso della cogenerazione per la soddisfazione elettrica e termica dei fabbisogni energetici degli insediamenti previsti nell area dell uso di scarti di calore da processi produttivi o trasformazioni impiantistiche per la soddisfazione dei fabbisogni energetici degli insediamenti previsti nell area della possibilit di cessione degli scarti termici degli insediamenti previsti nell area proposta all insieme di fabbisogni civili presenti nell intorno dell
309. ggetto gestore delle infrastrutture dei servizi e delle attrezzature in dotazione alle aree produttive secondo le indicazioni del seguente punto 3 183 Titolo 9 siano progettati e realizzati contenuti urbanistico territoriali di qualit secondo le indicazioni dei seguenti punti 4 e 5 siano realizzare le condizioni di gestione ambientale di qualit secondo le indicazioni del seguente punto 6 La funzione di soggetto gestore pu essere esercitata a da imprese specializzate per la gestione delle infrastrutture delle aree ecologicamente attrezzate servizi e attrezzature anche mediante apposite convenzioni con il Comune al fine di metterle a disposizione di imprese produttive b da imprese associate anche in forma consortile a rilevanza interna o esterna interessate all utilizzo e o alla gestione di tali infrastrutture servizi e attrezzature anche mediante apposite convenzioni con il Comune c con affidamento sulla base di specifici accordi tra le parti interessate ad una o pi delle imprese insediate nell area delle gestione di uno o pi delle infrastrutture dei servizi e delle attrezzature dell area d da Comuni singoli o associati mediante societ per azioni o a responsabilit limitata a prevalente capitale pubblico locale costituite o partecipate dall ente titolare del pubblico servizio ai sensi della lettera e dell art 113 del D Lgs 267 2000 societ per azioni senza il vincolo
310. giche nella direzione della sostenibilit della mobilit promuovere la partecipazione dei cittadini a comportamenti virtuosi limitare le necessit di mobilit in particolare per quanto riguarda gli spostamenti casa lavoro Obiettivo strategico delPMP il miglioramento dell accessibilit del territorio bolognese rispetto alla rete regionale nazionale ed europea nei limiti di compatibilit con l obiettivo di cui al punto 1 esso si traduce nei seguenti obiettivi specifici completamento e potenziamento del Sistema Ferroviario Metropolitano realizzazione del Passante Autostradale Nord e delle opere connese compresa la banalizzazione dell attuale anello tangenziale autostradale completamento della grande rete viaria regionale e della rete regionale di base come definite dal PRIT ottimizzazione dell accessibilit dei poli funzionali con particolare riferimento a quelli che intrattengono maggiori relazioni extralocali sviluppo del traffico aeroportuale sia passeggeri che merci fino alle soglie consentite dalle norme ambientali e per la sicurezza 269 Titolo 12 realizzazione delle infrastrutture per i nuovi servizi ferroviari AV e miglioramento funzionale di quelle esistenti attuazione del progetto di grande stazione per Bologna centrale miglioramento delle relazioni fra le diverse parti del territorio provinciale creazione di nuove centralit ferroviarie per l accesso all area
311. gionale nazionale Per tutti i tronchi stradali da realizzare ex novo e per il potenziamento di quelli esistenti lo standard minimo di riferimento da assumere nella progettazione degli interventi conformemente alle indicazioni del PRIT quello riconducibile alla categoria B 2 corsie per senso di marcia Per quanto riguarda la grande rete ricadente nel territorio provinciale il PMP prevede un adeguamento funzionale ad una sola corsia senso di marcia corrispondente alla prima fase funzionale contenuta nel PRIT standard superiori potranno essere definiti in sede di progettazione in relazione al traffico di previsione Per quanto riguarda i nodi su tale rete che dovranno essere senza punti di conflitto dovranno essere privilegiate per quanto possibile le soluzioni a rotatoria a raso e con ridotto consumo di territorio previa verifica della loro compatibilit ai fini della sicurezza con la tipologia e l intensit del traffico Sono ammissibili in via transitoria realizzazioni di stralci funzionali con standard inferiori a quelli sopra indicati purch si rispettino le direttive di cui al succ art 12 16 Per tutti i tronchi stradali della grande rete esistenti da consolidare o potenziare in sede e per quelli da realizzare in nuova sede per i quali sia stato approvato il progetto almeno preliminare i Comuni interessati dovranno prevedere nei propri strumenti urbanistici generali nei tratti esterni ai centri abitati fasce di rispetto
312. giungimento del clima acustico idoneo principalmente attraverso una corretta organizzazione dell insediamento e localizzazione degli usi e degli edifici gli interventi di mitigazione quali ad esempio i terrapieni integrati da impianti vegetali o le eventuali barriere dovranno in ogni caso essere adeguatamente progettati dal punto di vista dell inserimento architettonico paesaggistico e realizzati prima dell utilizzazione degli insediamenti La progettazione di nuove infrastrutture per la mobilit deve essere accompagnata da una documentazione previsionale di impatto acustico che consideri gli insediamenti latistanti esistenti e previsti Nella realizzazione di nuove infrastrutture per la mobilit sono poste a carico dei soggetti attuatori tutte le opere e gli accorgimenti progettuali necessari per rispettare i valori di clima acustico prescritti ai sensi della classificazione acustica nei confronti degli insediamenti latistanti esistenti o di cui sia stato rilasciato titolo abilitativo o che siano previsti in PUA o in POC gi approvati al momento dell approvazione del progetto dell infrastruttura o che siano previsti in PRG vigenti al momento dell entrata in vigore delle presenti norme La realizzazione di tali opere dovr avvenire contestualmente alla realizzazione dell infrastruttura Sono fatte salve le norme specifiche emanate a livello nazionale in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario Nei nuovi s
313. gnature canalizzazioni elettrodotti gasdotti condutture elettriche telefoniche ottiche e simili Intervento Si definisce intervento un evento intenzionale che determina un cambiamento di stato fisico o di stato d uso o di stato di diritto in un immobile Gli interventi significativi dal punto di vista della pianificazione territoriale e urbanistica e delle procedure di controllo edilizio si distinguono nelle seguenti tipologie Interventi edilizi ossia tipi di intervento che determinano cambiamenti dello stato fisico di un immobile i tipi di intervento edilizio sono definiti dalla legislazione nazionale e regionale vigente Interventi urbanistici ossia atti che determinano cambiamenti dell assetto urbano con conseguenti modifiche anche nello stato di diritto dei suoli sono interventi urbanistici quelli di nuova urbanizzazione o lottizzazione nonch quelli di ristrutturazione urbanistica o di sostituzione di cospicui insediamenti 24 Titolo 1 dimessi con nuovi insediamenti e con diverse funzioni ossia gli interventi di trasformazione urbana v Interventi di cambio d uso ossia che determinano modificazioni dello stato d uso di un immobile sia esso un edificio o un area significativi movimenti di terra ossia le rilevanti modificazioni morfologiche del suolo non a fini agricoli ed estranei all attivit edificatoria quali gli scavi i livellamenti i riporti di terreno gli spancamenti la realizzaz
314. golo territorio comunale cos come possono essere raccordati con Unit di paesaggio confinanti Progetti Sperimentali di Pianificazione e Gestione dei Paesaggi inquadrabili anche nell ambito della programmazione economica comunitaria regionale e provinciale che individuino per determinati paesaggi specifici obiettivi di qualit paesaggistica in conformit a quanto previsto dalla Convenzione europea del paesaggio al fine di realizzare le aspirazioni delle popolazioni per quanto riguarda le caratteristiche paesaggistiche del loro ambiente di vita Art 3 2 Obiettivi e indirizzi per le singole Unit di paesaggio il presente articolo recepisce ed integra l art 6 del PTPR 1 I Il presente piano a partire dalla descrizione delle caratteristiche delle UdP riportata nell Allegato A formula obiettivi e indirizzi di valorizzazione per ciascuna delle Unit stesse fondati sul concetto di sostenibilit del paesaggio in cui le esigenze della produzione agricola e quelle dell equilibrio dei fattori naturali e ambientali nonch della conservazione e valorizzazione degli elementi storici e monumentali presenti si integrino nel rispetto delle proprie specificit Gli strumenti di pianificazione e programmazione economica e territoriale provinciali e comunali sia generali che settoriali assumono le UdP come quadro di riferimento e di confronto per le scelte di competenza concorrendo ove possibile al raggiungimento delle f
315. gravi solo in riferimento ad aree inondabili per eventi con tempi di ritorno di 50 anni 29 Titolo 1 rischio molto elevato R4 dove il danno atteso sempre grave e solo in riferimento ad aree inondabili per eventi con tempi di ritorno inferiori od uguali a 30 anni RUE Regolamento Urbanistico Edilizio Sede stradale ai sensi del Codice della Strada comprende la carreggiata gli eventuali marciapiedi e banchine nonch le fasce di pertinenza stradali comprendenti le scarpate e gli altri elementi accessori della sede di propriet dell ente proprietario della strada Il confine della sede stradale dato dal confine esterno delle pertinenze non comprende le fasce di ambientazione v SFM Servizio ferroviario metropolitano Sistemi di gestione delle acque di prima pioggia art 28 norme PTA y realizzazione di manufatti vasche di prima pioggia adibiti alla raccolta e al contenimento delle acque di prima pioggia che ad evento meteorico esaurito saranno inviate gradualmente agli impianti di trattamento v adozione di accorgimenti finalizzati all utilizzazione spinta della capacit d invaso del sistema fognario nel suo complesso medianti sistemi di controllo a distanza nonch l utilizzo d invasi aggiuntivi idonei allo scopo v adozione di specifiche modalit gestionali del sistema viario finalizzate a ridurre il carico inquinante connesso agli eventi piovosi quali ad esempio il lavaggio periodico delle stra
316. grazione storico ambientale e paesaggistica tali casi sono identificati nell Allegato F da pi toponimi collegati da trattino c centri o nuclei storici relazionati tra loro dal punto di vista percettivo o funzionale per i quali oltre alla individuazione del centro o nucleo storico edificato e della sua eventuale area di integrazione storico ambientale da prevedere il riconoscimento nel territorio degli areali e o elementi esistenti o potenziali che definiscono e identificano le relazioni insediative storiche tali casi sono individuati sia in tav 1 che nell Allegato E L individuazione del PTCP sostituisce a tutti gli effetti l inventario delle Localit sede di insediamenti urbani storici o di strutture insediative storiche non urbane del PTPR Sulla base di tale individuazione il PSC definisce la perimetrazione del centro storico Indirizzi per la perimetrazione PSC effettuano la perimetrazione del centro storico utilizzando la seguente metodologia di analisi anche avvalendosi della collaborazione dell Istituto per i beni artistici culturali e naturali dell Emilia Romagna L evoluzione del centro o nucleo edificato viene circoscritta alla fase documentata dalla cartografia del Catasto Terreni 1924 previa integrazioni con il Catasto Gregoriano 1835 L area di integrazione storico ambientale e paesaggistica va individuata con le medesime fonti catastali di cui sopra integrate dalle tavolette IGM di primo
317. i pSIC sono costituiti da biotopi habitat naturali e seminaturali ecosistemi di terra e acquatici Nel territorio collinare e montano i nodi ecologici complessi sono costituiti dalle aree protette di cui all art 3 8 ovvero dai pSIC e ZPS di cui all art 3 7 1 Secondo la terminologia convenzionalmente definita dal Servizio Conservazione della Natura del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio i nodi ecologici complessi coincidono con le cosiddette aree centrali core area 27 Titolo 1 Zone di rispetto dei nodi ecologici sono costituite dalle zone di solito agricole circostanti o inframmezzate i nodi ecologici svolgono una funzione di protezione degli spazi naturali o semi naturali in esse contenuti e individuano ambiti sui quali concentrare eventuali ulteriori interventi di rinaturazione Corridoi ecologici sono costituiti da elementi ecologici lineari terrestri e o acquatici naturali e semi naturali con andamento ed ampiezza variabili in grado di svolgere eventualmente con idonee azioni di riqualificazione la funzione di collegamento tra i nodi garantendo la continuit della rete ecologica corridoi esistenti coincidono prevalentemente con i principali corsi d acqua superficiali e le relative fasce di tutela e pertinenza e con il reticolo idrografico principale di bonifica Tali unit assumono le funzioni delle aree di cui alla lettera p art 2 del DPR 8 9 1997 n 357 e s m Direzioni d
318. i una delle seguenti condizioni a l intervento ricade in un area passibile di inondazione e o sottoposta ad azione erosiva del corso d acqua per eventi di pioggia con tempo di ritorno di 30 anni in tali casi si applicano le norme dell articolo 4 5 b l intervento non ricade in un area passibile di inondazione e o sottoposta ad azione erosiva del corso d acqua per eventi di pioggia con tempo di ritorno di 30 anni in tali casi si applicano le norme del presente articolo Finalit specifiche e indirizzi d uso La finalit primaria delle fasce di pertinenza fluviale quella di mantenere recuperare e valorizzare le funzioni idrogeologiche paesaggistiche ed ecologiche degli ambienti fluviali Esse possono assumere una valenza strategica per l attuazione del progetto di rete ecologica di cui al Titolo 3 A queste finalit primarie sono associabili altre funzioni compatibili con esse nei limiti di cui ai successivi punti e in particolare la fruizione dell ambiente fluviale e perifluviale per attivit ricreative e del tempo libero e la coltivazione agricola del suolo Le fasce di pertinenza fluviale faranno pertanto parte di norma del territorio rurale e non dovranno di norma essere destinate ad insediamenti e infrastrutture salvo che facciano gi parte del Territorio Urbanizzato e salvo quanto consentito ai sensi dei punti seguenti Gli strumenti urbanistici comunali od intercomunali i piani dei Parchi e i Progetti di tutela
319. i Connettivo ecologico di particolare interesse naturalistico e paesaggistico 60 Titolo 3 14 D 15 D 16 D 17 D 18 D 19 D Nelle aree individuate come Connettivo ecologico diffuso periurbano per garantire la funzione di connessione ecologica si dovranno realizzare nodi e corridoi di estensione limitata ma maggiormente diffusi perseguendo contemporaneamente l obiettivo di qualificare il territorio agricolo e di costituire un filtro fra i limiti della citt e la campagna Nell Area di potenziamento della rete ecologica di area vasta l obiettivo di lungo periodo quello di promuovere la realizzazione di nuovi nodi Nel breve periodo l obiettivo quello di sviluppare azioni di riqualificazione e potenziamento della funzione di corridoio ecologico svolta dai corsi d acqua esistenti e di ricreare comunque una maggiore connessione tra gli elementi del reticolo utilizzando in particolare gli elementi residui della centuriazione Gli accordi territoriali per l attuazione degli ambiti produttivi di rilievo sovra comunale e dei poli funzionali di cui al Titolo 9 devono considerare le interazioni effettive o potenziali con la struttura della rete ecologica di livello provinciale ovvero di livello locale se gi individuata e le sinergie realizzabili con la sua implementazione A tale fine nell elaborazione di tali accordi relativamente alla zona interessata dall intervento e ad un adeguato intorno
320. i Conservazione ZSC v e Zone di Protezione Speciale ZPS v Entrambe le zone nella loro specificit di aree d interesse comunitario costituiscono parti integranti e strutturanti della rete ecologica di livello 64 Titolo 3 provinciale e locale e partecipano alle indicazioni progettuali delle presenti norme in particolare per il necessario collegamento ecologico tra tali aree ed il sistema degli spazi naturali e seminaturali sia exrta urbani che urbani Il PTCP riporta in tav 1 la perimetrazione delle aree che compongono la Rete Natura 2000 come recepita dalle disposizioni vigenti alla data di adozione del piano Obiettivi e strumenti attuativi Nelle zone di cui al primo punto occorre attuare politiche di gestione territoriale sostenibile sotto i profili socio economico ed ambientale atte a garantire uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie in essi presenti e consentire il raccordo di tali politiche con le esigenze di sviluppo socio economico locali Relativamente alle zone pSIC ZSC la Provincia attraverso il Piano di Azione per la gestione dei pSIC del territorio provinciale di cui all Allegato 4 della Relazione approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n 109 del 1 10 2002 e s m stabilisce le linee guida che gli enti locali competenti dovranno seguire per assicurare la salvaguardia del patrimonio naturalistico ambientale d interesse comunitario costituito dagli hab
321. i Paesaggio sostituisce l Elaborato G del PTPR Allegato B Obiettivi di qualit dei corsi d acqua Allegato C Viabilit panoramica sostituisce l Elaborato H del PTPR Allegato D Complessi archeologici e aree di concentrazione archeologica sostituisce l Elaborato N del PTPR Allegato E Elenco dei centri storici sostituisce l Elaborato del PTPR Allegato F Principali complessi architettonici storici non urbani Allegato G Abitati da consolidare o trasferire sostituisce l Elaborato L del PTPR Allegato H Accordi sottoscritti fra la Provincia di Bologna e i Comuni in attuazione dello Schema Direttore Metropolitano Allegato l Schede delle aree perimetrate e zonizzate a rischio di frana nell ambito del Bacino del Po Allegato L Elenco delle schede delle aree perimetrate e zonizzate a rischio di frana redatte dall Autorit di Bacino del Reno Allegato M Disposizioni sulle quote commerciali non attuate in riferimento alla conferenza dei servizi del 29 maggio 2000 Allegato N Acea aree commerciali ecologicamente attrezzate linee guida Allegato O Misure per la messa in sicurezza o prevenzione e riduzione del rischio relativo ad attivit costituenti potenziali centri di pericolo delle zone di protezione delle acque sotterranee Tavola n 1 Tutela dei sistemi ambientali e delle risorse naturali e storico culturali in scala 1 25 000 Titolo 1 la Tavola n 2A Rischio da frana
322. i ai sensi dell art 18 della L R 20 2000 tali accordi con soggetti privati possono essere recepiti in accordi fra amministrazioni pubbliche di cui al primo punto 339 Titolo 15 Gli accordi di cui ai precedenti punti hanno una durata definita nell accordo stesso oppure indefinita durante la validit possono essere modificati esclusivamente attraverso la sottoscrizione di un nuovo accordo La procedura di accordo di programma in variante alla pianificazione territoriale e urbanistica ai sensi dell art 40 della L R 20 2000 da attivarsi solo se diretta a realizzare opere interventi o programmi di intervento di iniziativa pubblica o privata aventi rilevante interesse regionale provinciale o comunale L accordo di programma utilizzabile unicamente per la realizzazione di interventi di rilevante interesse e finalit pubbliche Detto strumento non pu quindi essere utilizzato al solo fine di apportare variante agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica in quanto esclusivamente finalizzato a coordinare l azione integrata di una pluralit di soggetti pubblici per il raggiungimento di un obiettivo comune e condiviso La Provincia parteciper ad accordi di programma promossi dalla Regione in variante agli strumenti di pianificazione territoriale provinciali o regionali ovvero promuover accordi di programma previa autonoma valutazione della sussistenza delle condizioni di cui sopra La Provincia partecip
323. i col sito interessato dall intervento ma funzionalmente integrate integrabili con il medesimo c realizzazione ex novo di attrezzature e impianti che siano previsti in strumenti di pianificazione nazionali regionali o provinciali 151 Titolo 7 d realizzazione ex novo di attrezzature e impianti che abbiano rilevanza meramente locale in quanto al servizio della popolazione di non pi di un comune ovvero di parti della popolazione di due comuni confinanti Ai fini della realizzabilit degli interventi di cui alle lettere b c e d dovr essere verificata la relativa compatibilit rispetto agli obiettivi del presente piano alla pianificazione degli interventi d emergenza di protezione civile alle caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche del territorio interessato direttamente o indirettamente dall opera stessa con riferimento ad un adeguato intorno sulla base delle Linee guida di cui all Allegato 1 della Relazione valutando anche le possibili alternative Ove tale compatibilit non sia conseguibile e non sussistano alternative possibili dovranno essere previste ed attuate adeguate misure di mitigazione e soprattutto di compensazione quest ultime in aree anche non direttamente contermini col sito interessato dall intervento ma funzionalmente integrate integrabili con il medesimo Ulteriori interventi ammessi Negli ambiti di cui alle lettere a e b del punto 1 sono inoltre consentiti gli interventi
324. i collegamento ecologico rappresentano una indicazione prestazionale cio la necessit di individuare fasce di territorio da ricostituire con funzione di corridoio ecologico Connettivo ecologico di particolare interesse naturalistico e paesaggistico costituito da porzioni del territorio collinare montano che presentano caratteristiche sia naturalistiche che paesaggistiche di maggior valore rispetto al resto del territorio x Connettivo ecologico diffuso costituito dall insieme delle aree boscate cespugliate a prato pascolo e rocciose del territorio collinare montano Connettivo ecologico diffuso periurbano coincide con l Unit di paesaggio della Pianura della conurbazione bolognese n 5 che compatibilmente con le funzioni di mantenimento della conduzione agricola dei fondi e di promozione di attivit integrative del reddito agrario ai sensi della L R 20 2000 svolge anche funzione di connessione ecologica Area di potenziamento della rete ecologica di area vasta si tratta di un area carente di elementi funzionali areali della rete ecologica Varchi ecologici nelle zone in cui l edificazione corre il rischio di assumere il carattere di continuit i varchi ecologici segnalano i lembi residuali di territorio non edificato da preservare perch interessati dalla presenza di Corridoi ecologici o di Direzioni di collegamento ecologico Rete fognaria mista sistema di condotte per la raccolta e il convogl
325. i comunali o delle relative varianti Ie modifiche saranno valutate ed eventualmente recepite nel PTCP Le zone di protezione di captazioni delle acque superficiali di cui all art 5 3 punto 9 sono riportate nella Tavola 2B e identificano le zone di protezione relative alle captazioni ad uso idropotabile poste sui corpi idrici superficiali In assenza delle specifiche modalit di delimitazione e relative disposizioni da definirsi mediante Direttiva regionale le aree per la salvaguardia delle acque destinate al consumo umano di cui all art 5 3 punto 10 devono essere delimitate dai PSC sia per i pozzi che per le sorgenti d acqua captate ad uso acquedottistico All interno delle aree di salvaguardia si riconoscono la zona di tutela assoluta che deve circondare il punto di presa con un estensione di raggio minimo di 10 m la zona di rispetto pu essere definita secondo il criterio geometrico dall area ricadente entro un raggio minimo 200 metri secondo il criterio temporale dalla determinazione dell isocrona in regime di massima portata pari a 365 o 180 giorni in relazione alla situazione locale di vulnerabilit e di rischio della risorsa per la zona di rispetto allargata e pari a 60 giorni per la zona di rispetto ristretto secondo il criterio idrogeologico applicabile solo in caso di acquifero confinato dalla dettagliata ricostruzione idrogeologica dell acquifero e delle sue aree di
326. i cui al presente Titolo 3 65 Titolo 3 Nel caso in cui il pSIC ZSC o la ZPS siano coincidenti con un Parco regionale il Piano Territoriale del Parco provveder a dettare la relativa disciplina nel rispetto dei riferimenti normativi sopra indicati Norme di tutela relative alle zone pSIC ZSC Ai sensi di quanto previsto dall art 6 della Direttiva 92 43 CEE e dal relativo decreto di recepimento DPR n 357 97 come successivamente modificato ed integrato i Comuni nel cui territorio ricade un SIC nell elaborazione dei propri strumenti di pianificazione in particolare del PSC devono effettuare scelte di uso e gestione del territorio coerenti con la valenza naturalistico ambientale del SIC nel rispetto degli obiettivi di conservazione del medesimo come specificati nel Piano di Azione di cui al secondo punto e a tal fine devono provvedere ad effettuare una valutazione dell incidenza che le previsioni di piano hanno sul sito medesimo Tale valutazione costituisce parte integrante della Valutazione di sostenibilit di cui all art 5 della L R 20 2000 e succ mod ed int Nel caso che un SIC interessi pi Comuni dovranno essere assicurate le necessarie forme di collaborazione intercomunale ai fini della corretta pianificazione e gestione del sito Ai sensi dell art 6 della Direttiva 92 43 CEE qualsiasi piano o progetto non direttamente necessario e connesso alla gestione di un sito deve essere oggetto di una valutazione dell
327. i da mezzi di trasporto motorizzati rifugi e posti di ristoro nonch i limiti e le condizioni di tale fruizione l installazione delle predette attrezzature sia fisse che amovibili o mobili pu essere prevista solamente ove sia compatibile con le finalit di conservazione sia strettamente necessaria all esplicazione delle funzioni di vigilanza ovvero alla tutela dei fruitori e gli edifici e le strutture eventualmente esistenti di cui non si debba prevedere la demolizione a scopi ripristinatori e da destinarsi prioritariamente a tali utilizzazioni siano assolutamente insufficienti c le opere strettamente necessarie al soddisfacimento dei fabbisogni idropotabili d le aree appositamente attrezzate in cui sono consentiti il bivacco e l accensione di fuochi all aperto e gli interventi ammissibili sugli edifici esistenti che non debbano essere demoliti a scopi ripristinatori tali edifici possono essere destinati all esplicazione delle funzioni di vigilanza nonch a funzioni ricettive connesse con la fruizione collettiva della zona f l eventuale esercizio dell ordinaria utilizzazione del suolo a scopo colturale delle attivit zootecniche ed itticole di tipo non intensivo qualora di nuovo impianto 153 Titolo 7 l eventuale nuova edificazione di manufatti edilizi anche ad uso abitativo strettamente funzionale allo svolgimento delle attivit di cui alla precedente lettera f e comunque nel rispetto delle tipologie c
328. i di pianificazione e programmazione sono Restaurare l edilizia storica di pregio conferendole nuove funzioni idonee alla relativa conservazione preservando e valorizzando il contesto rurale storico circostante ad essa correlato Favorire le localizzazioni di pregio idonee in particolare per attivit economiche di punta nel campo della ricerca e dei servizi in particolare attraverso il recupero di edilizia storica ville borghi ecc o la riconversione di insediamenti industriali Incentivare il recupero di valori paesaggistici attraverso la demolizione di edifici agricoli dismessi incongrui con l esistente ad esempio ex stalle capannoni ecc nei termini di cui all art 11 6 Favorire in presenza di estesi fenomeni di abbandono e di dissesto interventi di ricomposizione fondiaria tendenti sia al ripristino di forme di governo del suolo sia ad elevare l offerta di fruizione a fini ricreativi dell area Incentivare il mantenimento e completamento della rete scolante aziendale andranno inoltre incentivate nell ambito delle colture tradizionali quelle a ridotto impatto chimico e meccanico utilizzando gli appositi provvedimenti previsti dalla PAC Limitare progressivamente le colture avvicendate alle pendici pi stabili e di minore acclivit indirizzare quelle frutti viticole verso pi elevati standard qualitativi consentendo leggere espansioni di superficie limitatamente alle giaciture pi idonee Evitare interventi
329. i infrastrutturali sottoposto al parere vincolante dell Autorit 88 Titolo 4 di Bacino che si esprime in merito alla compatibilit e coerenza dell opera con i propri strumenti di piano c Sui manufatti e fabbricati esistenti all interno delle aree di localizzazione interventi sono consentiti previo parere favorevole dell Autorit idraulica competente opere di manutenzione opere imposte dalle normative vigenti opere su fabbricati tutelati dalle normative vigenti trasformazioni di fabbricati definite dalle amministrazioni comunali a rilevante utilit sociale espressamente dichiarata Ove necessario il Comitato Istituzionale dell Autorit di Bacino provvede con proprio atto a determinare le norme da applicare alle aree oggetto di interventi strutturali in relazione alle caratteristiche costruttive e gestionali degli stessi ed in coerenza con gli obiettivi del piano Per le aree di localizzazione degli interventi i Comuni dettano norme o emanano atti che consentono e o promuovono anche mediante incentivi la rilocalizzazione dei fabbricati presenti utilizzando anche le procedure per la realizzazione di opere pubbliche idrauliche Con riguardo alle aree di potenziale localizzazione degli interventi le amministrazioni comunali adeguano i loro strumenti urbanistici con scelte congruenti con l eventuale utilizzo di tali aree per la realizzazione di interventi idraulici strutturali Art 4 7 Con
330. i insediamenti produttivi impianti tecnici cimiteri impianti di distribuzione di carburanti e relativi servizi accessori e simili se isolati in ambiente extraurbano le aree attrezzate per attivit ricreative o sportive in ambiente extraurbano comportanti una quota modesta di edificazione o impermeabilizzazione del suolo le aree interessate da attivit estrattive e relativi impianti gli allevamenti zootecnici Per perimetro del TU ad una determinata data si intende il perimetro corrispondente alla situazione di fatto a quella data Territorio in corso di urbanizzazione programmata TPU Comprende tutte le aree per nuovi insediamenti urbani o per l ampliamento di ambiti specializzati per attivit produttive o di poli funzionali la cui attuazione sia programmata dal POC Fino all approvazione del primo POC il TPU 32 Titolo 1 comprende le aree non urbanizzate o solo parzialmente urbanizzate ma la cui utilizzazione urbana programmata ed irreversibile in quanto sottoposte a Piani Urbanistici Attuativi approvati le aree interessate da progetti preliminari approvati di opere pubbliche urbane nonch le aree gi acquisite da enti pubblici per destinazioni urbane di interesse pubblico anche se non ancora utilizzate e Territorio a destinazione urbana potenziale TDU Comprende tutte le aree per nuovi insediamenti urbani o per l ampliamento di ambiti specializzati per attivit produttive o di poli funzionali previste
331. i naturalit anche relitti eventualmente esistenti il divieto della nuova realizzazione o del mantenimento di manufatti che comportino l impermeabilizzazione del terreno se non nei casi tassativamente stabiliti dalle vigenti disposizioni di legge e gli interventi da effettuarsi contestualmente ai trasferimenti od ai riassetti di cui alle precedenti lettere di sistemazione delle aree liberate e volti alla loro rinaturalizzazione f le caratteristiche dimensionali morfologiche e tipologiche sia dei complessi turistici all aperto di nuova localizzazione ai sensi delle precedenti lettere a e b che di quelli sottoposti a riassetto ai sensi delle precedenti lettere c e d g i tempi entro i quali devono aver luogo le operazioni di trasferimento ovvero quelle di riassetto fermo restando che essi non devono eccedere i cinque anni dall entrata in vigore delle indicazioni comunali salva concessione da parte dei Comuni di un ulteriore periodo di proroga non superiore a due anni in relazione all entit di eventuali investimenti effettuati per l adeguamento dei complessi in questione ai requisiti minimi obbligatori richiesti dalla relativa disciplina per i complessi insistenti in aree facenti parte del demanio o del patrimonio indisponibile dello Stato della Regione della Provincia o del Comune sono definiti non dovendo comunque eccedere i dieci anni tramite specifiche convenzioni da definirsi contestualmente alle i
332. i o esistenti dovranno dotarsi di reti fognarie di tipo separato distinte per le acque nere e per le acque bianche per la rete delle acque nere le tubazioni i pozzetti le fosse biologiche e le altre componenti della rete devono essere alloggiate in manufatti a tenuta ispezionabili e dotati di idonee caratteristiche meccaniche Art 5 4 Misure per la riduzione dei carichi di acque reflue urbane 1 D Tutti gli scarichi di pubblica fognatura dovranno adeguarsi alle condizioni di trattamento previste dalla D G R 1053 2003 e D G R 2241 2005 nei tempi dettati dal PTA v sistemi di trattamento basati sulla fitodepurazione saranno progettati e realizzati coerentemente con le specifiche tecniche contenute nel allegato 4 Gli interventi di cui sopra saranno inseriti nel Piano d Ambito Il trattamento adeguato dovr essere funzione sia degli A E dell agglomerato v che delle condizioni ambientali condizione del corpo idrico ricevente ed igienico sanitarie presenza di abitazioni o edifici commerciali artigianali nelle immediate vicinanze Quando l adeguamento dell agglomerato v viene ottenuto attraverso una separazione della rete o un nuovo collettore i titolari degli scarichi originati dai singoli fabbricati sono tenuti all allaccio alla pubblica fognatura tranne casi 111 Titolo 5 particolari dovuti all impossibilit tecnica o al bilancio negativo del rapporto costi benefici A tal fine iComuni possono pre
333. i urbani e l arredo il sostegno e la qualificazione dell offerta commerciale e di servizi alla persona il calendario di iniziative di animazione l organizzazione della promozione e della commercializzazione del prodotto turistico 249 Titolo 10 g Per quanto riguarda l attuazione delle previsioni urbanistiche gi contenute nei PRG vigenti all adozione delle presenti norme si richiamano gli accordi fra i Comuni stessi e la Provincia gi sottoscritti di cui all Allegato H e si indirizzano i Comuni in sede di revisione dei piani a verificare l idoneit di ciascuna delle previsioni in essere non attuate rispetto agli indirizzi che precedono Ai fini dell applicazione del criterio di cui al punto 2 lettera e in sede di formazione del PSC dovr essere valutata la dotazione di servizi pubblici e privati in essere in ciascun centro abitato le condizioni di accessibilit e le prospettive concrete di mantenimento nel tempo dei servizi e di eventuale apertura di nuovi servizi dovr essere verificato l andamento statistico dell attivit edilizia in termini di produzione di nuovi alloggi negli ultimi dieci anni Nel caso di elaborazione di PSC in forma associata potr essere proposta una diversa modulazione delle indicazioni di cui sopra sulla base di argomentazioni che tengano conto della dislocazione dei servizi e delle condizioni di accessibilit nell insieme di tutti i centri abitati del territorio interessat
334. iali sovracomunali rilevanti ai fini della programmazione degli insediamenti commerciali e le aree centri minori e nuclei abitati nei quali non risulti possibile garantire un adeguata presenza di esercizi di vicinato ai fini dell applicazione delle disposizioni di cui all art 10 comma 1 lettera a del D Lgs 114 1998 3 Ai fini della programmazione delle grandi strutture di vendita il territorio provinciale considerato unitariamente 4 Il Nuovo Circondario Imolese in attuazione della legge regionale n 6 2004 esercita le proprie competenze di concorso con la Provincia nella formazione degli strumenti pianificatori di scala vasta cos come definito dall Intesa del 4 dicembre 2006 PG 356826 fra Provincia di Bologna e Nuovo Circondario Imolese 5 Ai fini della concertazione e del monitoraggio delle scelte operative di rilievo sovracomunale il PTCP conferma la ripartizione territoriale in ambiti territoriali sovracomunali utilizzata per la costruzione del Quadro conoscitivo che corrispondono e ad evidenti caratteri di omogeneit e integrazione per quanto concerne la fruizione di servizi commerciali e ad una collaudata consuetudine delle amministrazioni locali a cooperare e condividere scelte strategiche ed operative per ciascun ambito attraverso le Associazioni e Unioni di Comuni e il Nuovo Circondario Imolese 6 Fino all approvazione di eventuali nuove norme regionali in materia di riordino territoriale e istituzion
335. iamento delle acque reflue urbane Secondo la terminologia convenzionale sopraccitata le zone di rispetto dei nodi ecologici coincidono con le cosiddette zone cuscinetto buffer zone Rispetto alla medesima terminologia l insieme costituito dai nodi ecologici complessi e dalle zone di rispetto dei nodi ecologici coincide con i cosiddetti nodi key 3 Secondo la terminologia convenzionale sopraccitata i corridoi ecologici coincidono con i cosiddetti corridoi di connessione green way blue way 28 Titolo 1 Rete fognaria separata rete fognaria costituita da due canalizzazioni una adibita al convogliamento delle sole ABNC v l altra delle acque reflue domestiche industriali e ABC v Reticolo idrografico l insieme degli alvei attivi Esso comprende il reticolo idrografico principale come individuato negli elaborati del PTCP il reticolo idrografico secondario come individuato negli elaborati del PTCP il reticolo idrografico minore come individuato negli elaborati del PTCP il reticolo idrografico minuto non individuato negli elaborati del PTCP Rischio da frana esprime la probabilit di interferenza tra elementi di dissesto ed elementi antropici ed definito dal prodotto dell indice di pericolosit osservata per il valore socio economico degli elementi esposti a rischio in una determinata U I E v La pericolosit da frana rappresenta la probabilit di accadimento di u
336. iando l uso del trasporto privato e intervenire sulla domanda di mobilit sistematica dotando le scuole di un servizio di scuolabus efficiente affidabile e accessibile all intera popolazione scolastica e per quanto riguarda la mobilit per lavoro stimolando le aziende con incentivi di carattere economico finanziario e sensibilizzando gli utenti 283 Titolo 12 sviluppare il sistema di trasporto pubblico a chiamata nelle aree a domanda dispersa potenziare il servizio di trasporto collettivo per la mobilit serale o in occasioni di eventi speciali straordinari attivare campagne di informazioni relative al trasporto collettivo al fine di agevolare gli utenti nella programmazione dello spostamento ridurre le emissioni inquinanti attribuibili al trasporto pubblico locale su gomma attraverso l utilizzo di mezzi a metano ed elettrici mantenere e migliorare la qualit e il comfort delle vetture sviluppare il mobility management di agglomerato e darea In particolare la Provincia potr svolgere funzioni di coordinamento supporto ed indirizzo per le attivit da intraprendere promuovere un uso pi attento e moderato dell auto privata individuale attraverso l applicazione di misure di a traffic calming adozione di limiti di velocit nei centri cittadini e nelle aree residenziali b car pooling applicazione di incentivi e di divieti allo scopo di aumentare il coefficiente medio di occupa
337. ianoro San Benedetto Pilastrino Bazzano Stellina Budrio Molinella San Giovanni in Persiceto Funo San Giorgio di Piano San Pietro in Casale San Lazzaro di Savena Ozzano Castel S Pietro Imola Anzola Bologna Centrale Borgo Panigale Mazzini Prati di Caprara San Vitale Rimesse e Stazioni secondarie Casalecchio Garibaldi Riola Rastignano Monzuno Vado Grizzana Castenaso Mezzolara Calderara Bargellino Crevalcore Castel Maggiore Varignana Casteldebole Corticella Libia San Ruffillo Zanardi Zanolini Per le stazioni primarie necessario garantire le migliori condizioni sia urbanistiche che di scambio modale su cui attestare i servizi di trasporto pubblico extraurbano in rendez vous con i servizi ferroviari Il PMP individua inoltre 13 Areali Strategici di interscambio del trasporto collettivo di cui 10 fuori Bologna e 3 interni al capoluogo Negli Areali esterni si prevede di concentrare prioritariamente l interscambio SFM TPL e TPL TPL per quanto attiene l integrazione fra linee portanti e linee locali e di attestare a seguito di ulteriori approfondimenti e valutazioni di fattibilit 275 Titolo 12 puntuali i servizi di TPL extraurbano portante ad alta frequenza ottimizzando il rendez vous con i servizi ferroviari e tra le linee di TPL e prevedendo adeguati collegamenti pedonali tre Areali interni a Bologna costituiranno polarit di riferimento per la l interscambio tra i servizi ferr
338. ianti deve essere prevista l apertura di un adeguato canale di raccolta delle acque di scorrimento superficiale fosso di valle e o fosso di guardia e il relativo collegamento con la rete di scolo naturale o artificiale Qualora sia impossibile la realizzazione di tale canale di raccolta a monte della fascia di rispetto esso pu essere realizzato all interno della fascia stessa in tal caso sar necessario come opera di presidio l impianto di una siepe tra la sede stradale e il canale stesso 128 Titolo 6 f Incisioni fluviali le lavorazioni agricole adiacenti al margine superiore delle incisioni fluviali devono mantenere una fascia di rispetto a terreno saldo non inferiore a metri 3 Viabilit minore la viabilit poderale i sentieri le mulattiere e le carrarecce devono essere mantenute idraulicamente efficienti e dotate di cunette taglia acque e altre opere consimili onde evitare la loro trasformazione in collettori di acque superficiali le lavorazioni agricole del terreno devono concedere una fascia di rispetto superiore a 1 5 m Siepi e alberi isolati nelle lavorazioni agricole dei terreni devono essere rispettati gli alberi isolati e a gruppi nonch le siepi ed i filari a corredo della rete idrica esistente o in fregio ai limiti confinari preservandone in particolare l apparato radicale Aree forestali l eliminazione delle aree forestali sempre vietata E fatta eccezione per localizzate necessit legate
339. iativa Qualora i comuni di un Associazione o Unione di comuni o del Circondario di Imola abbiano prodotto in forma associata gli elaborati preliminari dei PSC ed abbiano convocato in forma unitaria la Conferenza Preliminare la Provincia promuove la sottoscrizione di un unico Accodo di pianificazione Art 15 4 Concertazione intercomunale degli strumenti urbanistici 1 D Ai fini dell applicazione dell art 32 comma 2 della L R 20 2000 si individuano i seguenti ambiti intercomunali di concertazione delle politiche urbanistiche conformati tenendo conto delle Associazioni di Comuni delle Unioni di Comuni attualmente in essere e del Circondario di Imola ambito costituito dai Comuni di Anzola dell Emilia Calderara di Reno Crevalcore Sala Bolognese San Giovanni in Persicelo Sant Agata Bolognese ambito costituito dai Comuni di Argelato Bentivoglio Castelmaggiore Castello d Argile Galliera Pieve di Cento San Giorgio di Piano San Pietro in Casale ambito costituito dai Comuni di Baricella Budrio Granarolo dell Emilia Malalbergo Minerbio Molinella ambito costituito dai Comuni di Castenaso Ozzano Emilia e S Lazzaro ambito costituito dai Comuni Bazzano Castello di Serravalle Crespellano Monteveglio Monte San Pietro Savigno ambito costituito dai Comuni di Camugnano Castel d Aiano Castel di Casio Gaggio Montano Granaglione Grizzana Morandi Lizzano in Belvedere Marzabotto Porretta Term
340. icazioni impianti a rete e puntuali per l approvvigionamento idrico e per lo smaltimento dei reflui e dei rifiuti solidi urbani sistemi tecnologici per il trasporto dell energia e delle materie prime e o dei semilavorati sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili impianti di risalita e piste sciistiche percorsi per mezzi motorizzati fuoristrada opere temporanee per attivit di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico sono ammissibili interventi di a manutenzione di infrastrutture e impianti esistenti b ristrutturazione ampliamento potenziamento di infrastrutture e impianti esistenti non delocalizzabili c realizzazione ex novo di attrezzature e impianti in quanto previste in strumenti di pianificazione provinciali regionali o nazionali d realizzazione ex novo di attrezzature e impianti che abbiano rilevanza meramente locale in quanto al servizio della popolazione di non pi di un comune ovvero di parti della popolazione di due comuni confinanti progetti degli interventi di cui alle lettere b c e d dovranno verificarne la compatibilit rispetto agli obiettivi del presente piano alla pianificazione degli interventi d emergenza di protezione civile 140 Titolo 7 4 P alle caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio interessato direttamente o indirettamente dall opera stessa con riferimento ad un adeguato intorno anche in ra
341. iche la viabilit storica il sistema storico delle acque derivate e delle opere idrauliche le sistemazioni agrarie tradizionali il sistema storico delle partecipanze e delle bonifiche nonch le testimonianze archeologiche tra cui il reticolo della centuriazione romana Obiettivi PTCP assume l obiettivo di tutelare e valorizzare il sistema insediativo storico nella sua unitariet e complessit al fine di garantire il permanere della riconoscibilit dell identit storico paesaggistica del territorio provinciale e di promuoverne la conoscenza Il fine della tutela non riguarda solo le caratteristiche formali o monumentali del territorio ma anche la conservazione e la riconoscibilit delle sue funzioni legate all incremento e all accrescimento qualitativo della diversit culturale e le misure per minimizzare il consumo delle risorse ambientali e umane promuovendo attivit compatibili con la persistenza dei suoi caratteri La conservazione e valorizzazione del sistema insediativo storico avviene anche attraverso l individuazione e promozione di reti funzionali di fruizione del territorio provinciale in particolare di quello rurale e l attuazione di specifici progetti di tutela e valorizzazione secondo gli obiettivi e gli indirizzi individuati per ciascuna Unit di paesaggio di cui al Titolo 3 delle presenti norme I PSC sono tenuti ad approfondire l analisi del sistema insediativo storico del proprio territorio
342. ici finestrate sfruttando l orientamento dell edificio e delle finestre le caratteristiche delle finestre e la possibilit di modificare in inverno la posizione delle schermature ombreggianti VENTILAZIONE NATURALE ESTIVA consumi energetici per la climatizzazione estiva devono essere ridotti grazie allo sfruttamento della ventilazione naturale al preraffrescamento dell aria immessa negli spazi di vita dell organismo edilizio all uso di sistemi di ventilazione naturale forzata camini di ventilazione che captano aria preraffrescata ad es nei locali interrati PROTEZIONE DAI VENTI INVERNALI Il risparmio energetico per la climatizzazione invernale si realizza anche attraverso la protezione con elementi architettonici o vegetazionali esterni delle pareti dell organismo edilizio pi esposte ai venti invernali RISPARMIO ENERGETICO NEL PERIODO INVERNALE E necessario concepire la realizzazione degli edifici in modo tale da ridurre il consumo energetico necessario alla climatizzazione invernale con conseguente riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera riducendo la dispersione termica dell involucro edilizio aumentando l inerzia termica ed inoltre 318 Titolo 13 incentivando un maggior rendimento globale dell impianto termico e gli apporti energetici gratuiti serre vetrate opportunamente esposte ecc USO DELL INERZIA TERMICA PER LA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Le oscillazioni di temperatura dell aria all inte
343. ico culturale e testimoniale Tali interventi sono subordinati all esistenza della dotazione minima di infrastrutture e servizi necessaria a garantire la sostenibilit ambientale e territoriale degli insediamenti diffusi attinente in particolare alle infrastrutture per l urbanizzazione e per la mobilit la valutazione su tali condizioni di sostenibilit parte integrante della Valutazione di sostenibilit di cui all art 5 della L R 20 2000 Per quanto riguarda gli immobili di tipologia non abitativa e non di pregio storico culturale o testimoniale in particolare gli immobili produttivi agricoli o zootecnici di costruzione recente in caso di dismissione deve essere favorito in primo luogo il riuso ancora per funzioni idonee in relazione alle loro caratteristiche tipologiche e costruttive e in secondo luogo la demolizione senza ricostruzione L eventuale concessione di contropartite di natura edilizia per favorire la demolizione ovvero diritti edificatori ai sensi dell art A 21 comma 2 lettera c della L R 20 2000 pu essere prevista dai Comuni nei casi di immobili ricadenti in contesti di particolare pregio paesaggistico ambientale o storico o di particolare fragilit qualora la permanenza dell immobile abbia un impatto negativo sulla qualit del contesto e la sua demolizione contribuisca efficacemente al miglioramento della qualit ambientale e paesaggistica 261 Titolo 11 L entit di tali diritti edificatori de
344. ico regionale Linee Guida di indirizzo per la gestione delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di prima pioggia in attuazione della Del G R 286 2005 Prescrizioni pi restrittive potranno derivare dalle valutazioni igienico sanitarie e ambientali In coerenza e ad integrazione di quanto disposto dall art 4 8 per tutti gli interventi urbanistici i Comuni devono definire le modalit per lo smaltimento delle ABC v e delle ABNC v individuando la migliore destinazione tra quelle indicate al punto seguente Le ABC v sono equiparate ad acque di scarico soggette ad autorizzazione allo scarico e destinate in ordine preferenziale a Rete fognaria separata condotta per le acque nere previo parere favorevole del gestore del Servizio Idrico Integrato SII Il Gestore pu richiedere l adozione di un sistema di laminazione b Rete fognaria unitaria previo parere favorevole del gestore del SII Nel qual caso il gestore pu richiedere un trattamento preliminare oltre alla laminazione c Corpo idrico superficiale previo trattamento naturale estensivo in loco realizzato secondo le specifiche tecniche fornite dalle Linee Guida di indirizzo per la gestione delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di prima pioggia in attuazione della Del G R 286 2005 o dalle Linee Guida di Sistemi naturali estensivi per il trattamento delle acque di prima 114 Titolo 5 pioggia allegato 7 alla Relazione
345. idrografico minore 10 metri nella restante parte del reticolo idrografico 5 metri dal limite del corso d acqua Nel caso le linee di demarcazione non siano agevolmente individuabili sul terreno e siano sostanzialmente sovrapposte a curve di livello si pu far riferimento alle corrispondenti quote Le presenti norme si applicano anche al reticolo minore di bonifica non facente parte del reticolo minore e minuto e non individuato nella cartografia di piano nel quale la fascia di tutela fluviale viene individuata in una fascia laterale di 10 m dal ciglio pi elevato della sponda o dal piede arginale esterno Nei tratti compresi nel territorio urbanizzato e nei tratti coperti la fascia di pertinenza ridotta a 5 metri rispettivamente dal ciglio di sponda e dal limite a campagna della infrastruttura Questa norma non si applica all interno dei centri storici individuati dagli strumenti urbanistici quando non compatibile con il tessuto urbano consolidato degli stessi Nel caso il limite della fascia di tutela fluviale intersechi il sedime di un edificio questo si considera esterno alla fascia di tutela ibis P All interno del bacino montano del Torrente Samoggia nei tratti per i quali l Autorit di Bacino non ha predisposto lo studio idraulico ogni nuovo intervento o intervento sull esistente ad esclusione di quanto consentito dal comma 3 lettera c dell art 4 5 subordinato alla dimostrazione sulla base di una
346. iduare le condizioni e le modalit di gestione in base alle quali operazioni di smaltimento e recupero possono essere svolte nel territorio rurale emanare attraverso il sistema delle norme indirizzi specifici direttive e o prescrizioni agli strumenti di pianificazione subordinati individuare un sistema informativo condiviso con i soggetti istituzionali e non a vario titolo coinvolti nella pianificazione programmazione e gestione dei rifiuti a livello provinciale con particolare riferimento alla contabilizzazione dei flussi dei rifiuti urbani e speciali Il Piano d Ambito definisce il modello gestionale organizzativo prescelto per i servizi di gestione dei rifiuti il piano finanziario degli investimenti il programma degli investimenti necessari ed i relativi tempi di attuazione gli obiettivi e gli standard di qualit dei servizi eventualmente articolati per zone territoriali la tariffa di riferimento articolata con riguardo alle caratteristiche delle diverse zone territoriali e alla qualit dei servizi I Comuni provvedono a recepire nel PSC ovvero nel POC il quadro progettuale definito dal PPGR In particolare i Comuni provvedono ad inserire nei propri strumenti urbanistici i siti per le attivit di recupero e messa in riserva di rifiuti urbani e speciali e i criteri di insediamento prioritariamente negli ambiti specializzati per attivit produttive secondo quanto previsto nel PPGR e nel Piano d ambito
347. ientifico culturale didattico e paesaggistico tali finalit si sostanziano inoltre in obiettivi di ricerca scientifica sia relativa all evoluzione della natura che della vita e dell attivit dell uomo nel loro sviluppo storico In riferimento alle finalit di promozione socio economica basata sulla valorizzazione del patrimonio naturale storico culturale e paesaggistico le aree protette perseguono i seguenti obiettivi di carattere innovativo e sperimentale la qualificazione e promozione delle attivit economiche e dell occupazione locale in rapporto alla presenza dell area protetta la promozione di attivit e metodiche innovative che sperimentino un pi corretto rapporto uomo ambiente basato sulla sostenibilit sia socio economica che ambientale il recupero di aree marginali la ricostruzione e difesa di equilibri ecologici ed infine la valorizzazione del rapporto uomo natura anche mediante l incentivazione di attivit culturali educative del tempo libero collegate alla fruizione dell ambiente Tali finalit e obiettivi generali insieme a quelli specifici della singola area protetta espressamente individuati dal relativo provvedimento istitutivo devono essere perseguiti dall Ente gestore e dai Comuni interessati mediante il coinvolgimento diretto delle realt sociali ed economiche interessate a partire dai proprietari dei fondi su cui sorge l area protetta attivando ogni possibile 67 Titolo 3 4 1 forma
348. ile sia fisico percettivo sia paesaggistico ambientale e ne va favorito l utilizzo come percorso per la fruizione turistico culturale del territorio rurale anche attraverso l individuazione di tratti non carrabili ciclo pedonali nonch ne va salvaguardata e valorizzata la potenziale funzione di corridoio ecologico In particolare sono da evitare allargamenti e snaturamenti della sede stradale modifiche dell andamento altimetrico della sezione stradale e del suo sviluppo longitudinale modifiche alla pavimentazione e al fondo stradale In caso di necessit di adeguamento del tratto viario alle disposizioni strutturali del Codice della Strada sono da preferire soluzioni alternative all allargamento sistematico della sede stradale quali la realizzazione di spazi di fermata piazzole per permettere la circolazione in due sensi di marcia alternati introduzione di sensi unici l utilizzo di apparecchi semaforici specchi ecc Le strade locali che non risultino asfaltate devono di norma rimanere tali E da preferire il mantenimento dei toponimi storici se ancora utilizzati La dotazione vegetazionale filari di alberi siepi ai bordi della viabilit da salvaguardare e potenziare e o ripristinare anche ai fini del raccordo naturalistico della rete ecologica di livello locale ai sensi del Titolo 3 delle presenti norme 170 Titolo 8 In tutti i casi di cui sopra i tratti di viabilit storica ricadenti nei centri storici
349. ilevanti per realizzare un offerta di edilizia residenziale con caratteristiche sociali e in particolare di alloggi in affitto Nella definizione delle nuove potenzialit edificatorie di insediamenti dismessi si richiamano gli indirizzi di cui all articolo precedente riguardanti l applicazione dei principi della perequazione urbanistica la potenzialit edificatoria attribuita in caso di trasformazione alla propriet del suolo di ciascun insediamento dismesso sar rapportata all estensione fondiaria e alla sua collocazione rispetto alla classificazione del territorio contesto urbano extraurbano ecc e alla necessit di favorire la pianificazione di interventi di riqualificazione urbana mentre non sar di norma rapportata all entit dell edificazione in essere destinata alla demolizione da considerare irrilevante ai fini del valore urbanistico dell area potr tenersi conto dell entit degli edifici esistenti limitatamente a quelli per i quali si preveda il recupero in relazione al loro interesse storico testimoniale Art 10 5 Disposizioni in materia di dotazioni di attrezzature e spazi collettivi 1 D 2 D Le dotazioni minime di aree di propriet pubblica per attrezzature e spazi collettivi di cui all art A 24 della L R 20 2000 sono articolate e specificate dal PTCP come segue ai sensi del comma 4 del citato articolo Per quanto riguarda l insieme degli insediamenti residenziali la popolazione effettiva e potenzia
350. ili 252 Titolo 11 TITOLO 11 TERRITORIO RURALE Art 11 1 Definizione di territorio rurale 1 D Il territorio rurale e costituito dall insieme del territorio non urbanizzato e non destinato ad essere urbanizzato e si caratterizza per la necessit di integrare e rendere coerenti politiche volte a salvaguardare il valore naturale ambientale e paesaggistico del territorio con politiche volte a garantire lo sviluppo di attivit agricole e sostenibili sotto il profilo socio economico e ambientale Devono essere considerati parte del territorio rurale anche gli insediamenti e le infrastrutture che pur essendo elementi estranei al sistema agro forestale non alterano le caratteristiche di dominanza del territorio rurale stesso quali in particolare piccoli nuclei abitati edifici produttivi isolati non facenti parte di un ambito specializzato per attivit produttive impianti transitori per l estrazione e il trattamento di inerti impianti puntuali isolati aree di servizio connesse alle infrastrutture per la mobilit opere di mitigazione ambientale dotazioni ecologiche ed ambientali e simili Il PSC definisce e dettaglia alla scala comunale i limiti del territorio rurale considerando tale tutto il territorio non disciplinato ai sensi del Capo A III della L R 20 2000 sulla base delle disposizioni del presente titolo gli strumenti urbanistici comunali disciplinano gli interventi effettuabili in relazione alle esigenze di sv
351. ilit da realizzarsi nel lungo periodo sull attuale tracciato della A1 MI FI finalizzato al miglioramento dell accessibilit al territorio circostante La gerarchia della rete viaria individuata al primo punto ha efficacia ai fini degli standard di riferimento per la progettazione e delle fasce di rispetto stradale di cui al successivo art 12 13 290 Titolo 12 6 D L assetto strategico della rete viaria come individuato nella tav 4A ha valore vincolante per quanto riguarda il rango funzionale di ciascuna infrastruttura in conformit al punto 1 mentre ha valore indicativo per quanto riguarda il preciso posizionamento ed andamento planimetrico dei tracciati parimenti ha valore indicativo la distinzione rappresentata nella tav 4A fra tronchi da consolidare o potenziare nella loro sede attuale e tronchi da realizzare in nuova sede Il posizionamento dei tracciati stradali potr quindi essere precisato e modificato in sede di progettazione fermo restando il rango funzionale Oltre alle strade di cui al punto 1 la cui definizione di competenza del PMP fatte salve le competenze sovraordinate del PRIT nella tav 4A e 4B sono individuate le seguenti ulteriori tipologie di strade e Principali strade urbane di penetrazione e o di scorrimento e distribuzione essenziali per la distribuzione della mobilit fra la rete primaria e secondaria extraurbana e le aree urbane la cui definizione e relativi progetti sono di competenza
352. iluppo dell impresa agricola condotta individualmente o in forma associata al riuso del patrimonio esistente e alle condizioni di insediamento di infrastrutture e impianti di pubblica utilit o comunque compatibili con i caratteri del territorio rurale Art 11 2 Ruolo e obiettivi del PTCP per il territorio rurale 1 D Il PTCP costituisce il quadro strategico di riferimento unitario per le politiche volte a garantire lo sviluppo di attivit agricole sostenibili e per la programmazione degli interventi nel territorio rurale Il PTCP sviluppa strategie ed obiettivi generali relativi al settore agricolo contenuti nel PRSR in ottemperanza a quanto previsto dal primo comma dell art 13 della L R 30 maggio 1997 n 15 A norma dell articolo 7 della legge 5 marzo 2001 n 57 il PTCP assume gli obiettivi del D Lgs 18 maggio 2001 n 227 Orientamento e modernizzazione del settore forestale e del D Lgs 18 maggio 2001 n 228 Orientamento e modernizzazione del settore agricolo Nel territorio rurale ai sensi dell art A 16 della L R 20 2000 la pianificazione provinciale territoriale e settoriale e la pianificazione comunale perseguono i seguenti obiettivi generali promuovere lo sviluppo di una agricoltura sostenibile e multifunzionale 253 Titolo 11 preservare i suoli ad elevata vocazione agricola consentendo il loro consumo soltanto in assenza di alternative localizzative tecnicamente ed economicamente valide
353. inalit di cui al precedente art 3 1 e agli obiettivi ed indirizzi del presente articolo 42 Titolo 3 Nell ambito del perseguimento delle finalit sopra citate la Provincia i Comuni e le Comunit Montane tramite i propri strumenti di pianificazione e di programmazione possono altres definire per determinati paesaggi specificamente individuati obiettivi di qualit paesaggistica volti a promuovere politiche di riqualificazione paesaggistica di salvaguardia di corretta gestione e di pianificazione di tali paesaggi A tal fine l ente promotore attiva procedure di partecipazione del pubblico delle autorit locali regionali e degli altri soggetti a vario titolo interessati I comuni in sede di elaborazione del PSC possono approfondire gli aspetti conoscitivi delle UdP e conseguentemente articolarne ulteriormente gli indirizzi e precisarne le delimitazioni individuate nella tav 3 del PTCP senza che ci comporti procedura di variante al PTCP Le modifiche di delimitazione di cui sopra devono essere adeguatamente motivate nonch coordinate con quelle dei Comuni confinanti e concordate con la Provincia Nel PSC in relazione alle specificit territoriali possono essere individuate Unit di paesaggio di rango comunale nell ambito dei criteri previsti dal presente piano mediante approfondimenti e specificazioni delle Unit di paesaggio di rango provinciale Gli obiettivi e gli indirizzi per i Sistemi di Un
354. inella e al confine provinciale verso la Cispadana SP30 Trentola dalla Via Emilia alla SP S Vitale SP31 e 51 da Ponte Rizzoli a Castel Guelfo e da qui alla SP Selice Montanara SP33 Casolana da Fontanelice al confine provinciale SP34 Gesso da Fontanelice a Sassoleone SP35 Sassonero SP 37 SP58 da Sasso Marconi a Pianoro SP 38 da Monzuno a Rioveggio SP40 Passo Zanchetta Porretta Terme SP41 dalla tangenziale di San Giovanni a Castelfranco Emilia SP45 via Saliceto SP53 dalla SP Selice a Mordano SP54 Lughese da Imola a Mordano e da qui al confine provinciale SP59 dalla SP325 a Loiano SP60 San Benedetto Val di Sambro SP62 da Riola a Camugnano a Castiglione dei Pepoli SS64 Ferrarese dalla Trasversale di Pianura all Intermedia SP70 Valle del Torrente Ghiaie SP73 Stanco 289 Titolo 12 2 1 SP75da Calderino alla SP27 SP81 Campeggio SP325 Val di Setta dal casello di Sasso Marconi al confine con la Toscana SP623 del Passo Brasa Asse Fondovalle Savena Nuovo collegamento dalla SP19 alla tangenziale ovest di Imola Il PMP contiene nella tav 4 A indicazioni riguardanti possibili interventi di rifunzionalizzazione dell attuale tracciato dell autostrada A1FI nel tratto compreso fra il nuovo casello di Rioveggio e quello di Badia Nuova Tali interventi dovranno essere finalizzati al migliora
355. insediamenti commerciali il dimensionamento del range di variazione sar sottoposto a verifica La nuova programmazione triennale deliberata con un atto del Consiglio Provinciale sar prioritariamente orientata ad esaurire le capacit residue della precedente programmazione fino al momento dell entrata in vigore del nuovo range di variazione si intende prorogato quanto definito al precedente punto 10 223 Titolo 9 Art 9 6 Disposizioni in materia di stabilimenti a rischio di incidente rilevante 1 D Il PTCP individua nella tav 3 gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante rientranti nel campo di applicazione del D M 9 maggio 2001 Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante Nelle Tavole C 1 4 2 1 e C 1 4 2 2 e nelle Schede C 1 4 1 1 C 1 4 1 26 del Quadro Conoscitivo la localizzazione di tali stabilimenti relazionata con i principali elementi di vulnerabilit ambientale e territoriale Ai fini dell obbligo di adeguamento del piano urbanistico comunale e degli altri obblighi previsti dal D M 9 maggio 2001 Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante e dagli articoli 12 13 e 18 della L R n 26 del 17 dicembre 2003 Disposizioni in materia di pericoli di incidenti rilevanti co
356. interesse storico testimoniale di cui all art 8 4 il PIAE potr prevedere attivit estrattive di nuovo insediamento ovvero in ampliamento di attivit esistenti soltanto qualora sia documentatamente e motivatamente valutato non altrimenti soddisfacibile il fabbisogno stimato dei diversi materiali inerti nel rispetto di quanto previsto al precedente art 14 1 punto 5 lettera b3 Nelle Zone di tutela naturalistica di cui al precedente art 7 5 e nei terreni siti a quote superiori a 1 200 m il PIAE potr prevedere attivit estrattive di nuovo insediamento ovvero in ampliamento di attivit esistenti esclusivamente se di tipo artigianale relative alla pietra da taglio per la realizzazione di bozze lastre ed elementi architettonici soltanto qualora sia documentatamente e motivatamente valutato non altrimenti soddisfacibile il fabbisogno stimato del suddetto materiale inerte e che tali scelte pianificatorie siano corredate da una specifica valutazione preliminare sulla compatibilit ambientale di tali interventi Nelle Zone ed elementi di interesse storico archeologico appartenenti alle categorie di cui alle lettere a e b del punto 2 dell art 8 2 nelle Zone di tutela naturalistica di cui all art 7 5 nonch comunque nei terreni siti a quote superiori ai 1 200 m il PIAE non potr prevedere zonizzazioni di aree suscettibili di sfruttamento minerario con riferimento ai materiali di prima categoria di cui all art 2 del Regio Decreto
357. interno delle Zone di protezione delle acque superficiali e sotterranee di cui all articolo 5 2 e o qualora il recapito avvenga in acque drenanti in corpi idrici significativi o di interesse al fine del raggiungimento degli obiettivi di qualit la Provincia pu prescrivere limiti di concentrazione pi restrittivi di quelli stabiliti dalla normativa nazionale e regionale o altre specifiche misure di mitigazione degli impatti Qualora lo scarico risulti di portata eccessiva rispetto alle portate del corpo idrico recettore nel caso in cui il titolare dello scarico sia anche titolare di una concessione di derivazione o di estrazione dal sottosuolo di acque la Provincia potr richiedere alla Regione la revisione della concessione o prevedere una diversa destinazione dello scarico titolari di scarichi industriali recapitanti in pubblica fognatura che presentino concentrazioni adeguate allo scarico in acque superficiali e compatibili con il raggiungimento degli obiettivi di qualit ambientale previsti per i corpi recettori possono richiedere all autorit competente l autorizzazione allo scarico in acque superficiali Art 5 6 Misure per la riduzione dell inquinamento veicolato dalle acque 1 P meteoriche Per tutti gli interventi urbanistici deve essere prevista la separazione tra acque bianche contaminate ABC v e acque bianche non contaminate ABNC v e la loro gestione secondo quanto previsto dal documento tecn
358. io di utilizzazione con scopi produttivi a carico delle specie alloctone al fine di favorire la rinnovazione delle specie autoctone presenti prevedendo se necessario l introduzione delle stesse Infrastrutture e impianti di pubblica utilit Con riguardo all attraversamento dei terreni di cui al presente articolo da parte di infrastrutture e impianti per servizi essenziali di pubblica utilit comprensivi dei relativi manufatti complementari e di servizio quali i seguenti linee di comunicazione viaria nonch ferroviaria impianti per l approvvigionamento idrico e per lo smaltimento dei reflui e dei rifiuti sistemi tecnologici per il trasporto dell energia e delle materie prime e o dei semilavorati impianti atti alla trasmissione di segnali radiotelevisivi e di collegamento nonch impianti a rete e puntuali per le telecomunicazioni impianti di risalita sono ammissibili interventi di 144 Titolo 7 6 D a manutenzione di infrastrutture e impianti esistenti b ristrutturazione ampliamento potenziamento di infrastrutture e impianti esistenti non delocalizzabili c realizzazione ex novo di attrezzature e impianti in quanto previsti in strumenti di pianificazione nazionali regionali o provinciali d realizzazione ex novo di attrezzature e impianti che abbiano rilevanza meramente locale in quanto al servizio della popolazione di non pi di un comune ovvero di parti della popolazione di due c
359. ionale 2 aprile 1988 n 11 i quali per i territori cui ineriscono costituiscono stralcio del PTCP e hanno efficacia di piano paesistico regionale Tali piani inerenti alle relative aree individuate nella tav 1 del PTCP sono Piano Territoriale del Parco regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell Abbadessa approvato con delibera del Consiglio Provinciale n 103 del 05 12 2005 e delibera del Consiglio Provinciale n 47 del 04 07 2006 Piano Territoriale del Parco storico regionale di Monte Sole approvato con deliberazione della Giunta Regionale 22 12 1997 n 2506 Piano Territoriale del Parco regionale del Corno alle Scale approvato con deliberazione della Giunta Regionale 15 02 1999 n 134 Piano Territoriale del Parco regionale dell Abbazia di Monteveglio approvato con delibera del Consiglio Provinciale n 10 del 31 10 2007 Piano Territoriale del Parco regionale dei Laghi di Suviana e Brasiamone approvato con delibera del Consiglio Provinciale n 65 del 15 11 2010 36 Titolo 2 Con riferimento ai territori disciplinati dai suddetti Piani le disposizioni del PTCP trovano applicazione per le materie eventualmente non disciplinate dai Piani Territoriali dei Parchi stessi d sviluppa le indicazioni programmatiche del Programma regionale di sviluppo agricolo agroindustriale e rurale ai sensi dell art 13 della L R 15 1997 recepisce e integra il Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia Romagna PTA approv
360. ione quale elaborato utile alla valutazione di sostenibilit ambientale e territoriale delle proposte Anche la mappatura del clima acustico va di preferenza prodotta gi in sede di elaborati preliminari per la conferenza di pianificazione del PSC 315 Titolo 13 Art 13 6 Requisiti degli insediamenti in materia di inquinamento elettromagnetico In tutti gli insediamenti del territorio provinciale si deve tendere ad assicurare il rispetto dei limiti di esposizione ai campi magnetici stabiliti agli artt 3 e 4 del D M 381 1998 il perseguimento degli obiettivi di qualit sanciti dalla L R 30 2000 e l applicazione delle direttive di cui alla Delibera della Giunta Regionale n 197 2001 e successive modificazioni e integrazioni Per le finalit di cui al primo punto il Quadro Conoscitivo dei Piani Strutturali comunali deve contenere i seguenti elementi la localizzazione degli impianti esistenti per l emittenza radio e televisiva l individuazione dei relativi ambiti di rispetto assoluto e relativo nei quali possibile il superamento dei valori di campo magnetico rispettivamente superiori a 20 V m e a 6 V m o in via transitoria in assenza di elementi sufficienti alla esatta definizione degli ambiti suddetti l individuazione di una fascia di attenzione di ampiezza cautelativa la localizzazione dei siti individuati a partire dalle indicazioni della pianificazione provinciale di settore per la realizzazione nuovi i
361. ione dei centri commerciali di tipo 23 purch siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni e siano collocati all interno di centri storici ai sensi dell art A 7 della L R 20 2000 in aree assoggettate a Progetti di Valorizzazione Commerciale PVC o in aree collocate in un raggio pedonale dall ingresso alle stazioni SFM ove eventualmente realizzare gli insediamenti commerciali e di servizio previsti al comma 2 del successivo punto 7 o anche in aree ricadenti in ambiti per nuovi insediamenti ai sensi dell art A 12 della L R 20 2000 se opportunamente integrate alla residenza attraverso la realizzazione di servizi collettivi spazi pubblici e connessioni ciclo pedonali e siano a destinazione commerciale non esclusiva comprendendo altre funzioni di servizio alla popolazione quali artigianato dei servizi strutture per la ristorazione il tempo libero la cultura la salute il benessere lo sport servizi finanziari e simili per almeno il 25 della Superficie utile e siano comprensivi di diversi esercizi piccoli e medi purch non si realizzino pi medie strutture accostate ovvero con almeno un muro perimetrale in condivisione la cui superficie di vendita complessiva sia superiore a 1 500 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e a 2 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti In ordine all individuazione degli strumenti di pianificazione e delle procedure attuative di cui al successivo punto 4 tali strutture
362. ione o modifica di fossi di drenaggio e simili Interventi di manutenzione e restauro si intendono gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di restauro scientifico e di restauro e risanamento conservativo come definiti dalla RL R 31 2002 Interventi di recupero si intendono gli interventi di manutenzione e restauro v nonch gli interventi di ripristino tipologico di ristrutturazione edilizia di recupero e risanamento delle aree libere come definiti dalla L R L R 31 2002 Interventi strutturali tutte le opere previste dal PSAI necessarie per il raggiungimento degli obiettivi del PSAI e descritte nei suoi elaborati l intervento strutturale si intende realizzato alla data entro la quale viene dato l esito positivo del collaudo funzionale o della regolare esecuzione delle opere Manufatti sono ricompresi nei manufatti edilizi diversi o altri manufatti edilizi tutte le costruzioni non classificabili come edifici v o impianti v o infrastrutture v e cio a titolo di esempi non esausitivi le opere di sostegno e di contenimento muri di sostegno e contenimento briglie opere di difesa spondale argini pozzi maceri moli barriere antirumore e simili le recinzioni in qualunque materiale eccetto la sola siepe viva le pavimentazioni massicciate e piattaforme sul suolo i parcheggi a raso i manufatti di servizio urbano e di arredo le attrezzature sportive di modesta dimen
363. ioni normative di cui al Titolo 4 e Titolo 6 nonch le individuazioni grafiche contenute nelle tav 1 e 2 del PTCP a cui le predette norme fanno riferimento costituiscono la disciplina di coordinamento e di attuazione dei seguenti Piani che mantengono comunque la loro validit ed efficacia e Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico PSAI dei bacini del Fiume Reno e dei Torrenti Idice Sillaro e Santerno approvato dalla Giunta Regionale dell Emilia Romagna con deliberazione n 567 del 07 04 2003 e Piano Stralcio per il bacino del Torrente Samoggia Aggiornamento 2007 approvato dalla Giunta Regionale dell Emilia Romagna con deliberazione n 1925 del 17 novembre 2008 e Piano Stralcio per il sistema idraulico Navile Savena Abbandonato approvato dalla Giunta Regionale dell Emilia Romagna con deliberazione n 129 del 08 02 2000 e Revisione Generale del Piano Stralcio per il bacino del Torrente Senio approvato dalla Giunta Regionale dell Emilia Romagna con deliberazione n 1540 del 18 10 2010 Per le parti di territorio ricomprese nell ambito di competenza dell Autorit di Bacino del Po si applicano le disposizioni del Piano di Assetto Idrogeologico PAI del bacino del fiume Po approvato con DPCM del 24 05 2001 La Provincia promuover in collaborazione con la Regione e le rispettive Autorit di Bacino un azione di integrazione delle Norme dei Piani afferenti ai bacini idrografici del Reno e del Po In forza del prec
364. iore destinazione a funzioni urbane di aree non urbanizzate e non destinate ad usi urbani pu essere prevista limitatamente ai casi di aree di dimensioni relittuali di aree interstiziali intercluse fra le aree urbanizzate e le infrastrutture nonch di aree servite da stazioni e fermate del SFM Art 10 8 Disposizioni specifiche per il territorio collinare 1 D Le disposizioni che seguono trovano applicazione per gli insediamenti urbani ricadenti nelle Unit di paesaggio della Collina bolognese e della Collina imolese come individuate nella tav 3 ad integrazione delle disposizioni del Titolo 3 relative alla singole Unit di paesaggio dell art 7 1 del Titolo 9 relative agli ambiti specializzati per attivit produttive e ai poli funzionali e del Titolo 12 relative all accessibilit Per tutto il territorio di cui al primo punto il PTCP formula i seguenti indirizzi e criteri a cui orientare la pianificazione comunale e le azioni e interventi settoriali che interessano gli insediamenti urbani a Valorizzazione delle funzioni coerenti e compatibili con le specifiche condizioni di carattere geomorfologico socio economico e paesaggistico in primo luogo la funzione di riequilibrio ecologico per compensare la forte densit insediativa della fascia pedemontana sottostante 245 Titolo 10 la funzione paesaggistica con riferimento a tutto il territorio ma in particolare alla fascia che comprende i primi versanti colli
365. iritti edificatori l entit di edificazione potenziale che uno strumento urbanistico comunale riconosce e attribuisce di diritto ai soggetti proprietari di una determinata area o immobile v o insieme di aree o immobili non necessariamente coincide con la densit edilizia territoriale L entit dei diritti edificatori misurata in termini di Superficie complessiva SC v o in termini di Superficie utile e Superficie accessoria in rapporto alla superficie dell area Edificio Edificio qualunque costruzione stabile di rilevanza spaziale tridimensionale dotata di copertura che delimita uno spazio o pi spazi anche su pi piani funzionale a contenere pi persone nell atto di svolgere un attivit o in riposo Rientrano fra gli edifici fra l altro quelli costituiti da tettoie pensiline chioschi non automatizzati tensostrutture cupole geodetiche stadi coperti anche solo parzialmente parcheggi multipiano serre fisse Fabbricato vedi edificio Fascia di ambientazione di un infrastruttura o di un impianto fascia di larghezza variabile in relazione alle esigenze ed al conteso da sistemare con idonei impianti vegetali destinata a mitigare l impatto visivo della nuova realizzazione dai principali punti di vista esterni ad essa ed eventualmente nei casi previsti a costituire un corridoio ecologico quale unit funzionale della rete ecologica la larghezza della fascia di ambientazione va definita in sede di
366. isare l estensione delle aree da 251 Titolo 10 salvaguardare sulla base della ricognizione delle effettive condizioni di fatto e di diritto ed eventualmente ad integrarle con altre individuazioni di discontinuit e di visuali meritevoli di salvaguardia Provvedono inoltre a stabilire una disciplina urbanistica che ne salvaguardi le valenze sulla base degli indirizzi che seguono Le visuali di cui al primo e al secondo punto vanno salvaguardate per le loro valenze paesaggistiche A tal fine vanno evitate sia utilizzazioni comportanti edificazione sia altre opere presso la strada che comunque possano disturbare il rapporto visivo fra chi percorre l arteria e il paesaggio agricolo e o collinare ivi compresi distributori di carburanti cartellonistica pubblicitaria tralicci siepi alte e simili Le discontinuit di cui al primo e al secondo punto vanno salvaguardate sia quali scansioni fra abitato e abitato utili alla conservazione delle reciproche identit sia in quanto configurino confini percepibili fra territorio urbano e non urbano sia infine quali eventuali opportunit di connessioni della rete ecologica A tali fini vanno preferibilmente conservate all uso agricolo Qualora non rappresentino anche visuali significative possono anche essere destinate a funzioni urbane non comportanti edificazione se non in misura minima quali fasce boscate parchi urbani orti urbani attrezzature ricreative e sportive all aria aperta e sim
367. ischio da frana per centri abitati nuclei abitati previsioni urbanistiche insediamenti industriali e artigianali principali il presente piano perimetra e norma le aree in cui detti insediamenti interferiscono o possono interferire con i fenomeni di dissesto Ciascuna area perimetrata individuata nella tav 2A del PTCP Assetto dei versanti rischio da frana e gestione delle acque meteoriche con un numero progressivo che fa riferimento alla corrispondente Scheda Per il territorio ricadente nel bacino del Reno le schede sono quelle prodotte dall Autorit di Bacino del Reno fanno parte degli elaborati dei Piani di cui all art 1 4 punto 3 e sono elencate nell Allegato L per il restante territorio ricadente nel bacino del Po le schede sono parte costitutiva del PTCP e compongono l Allegato Le medesime aree sono classificate come aree a rischio v art 1 5 molto elevato R4 ed elevato R3 2 P Le perimetrazioni di cui al primo punto comprendono la suddivisione nelle seguenti zone a diverso grado di pericolosit zona 1 area in dissesto zona 2 area di possibile evoluzione del dissesto zona 3 area di possibile influenza del dissesto zona 4 area da sottoporre a verifica zona 5 area di influenza sull evoluzione del dissesto A tale zonizzazione sono associate norme specifiche di tipo urbanistico edilizio e di tipo agroforestale contenute nei successivi artt 6 3 6 4 6 5 6 6 6 7 3 P Perle aree perim
368. iste sportive arene e cinema all aperto e relative gradinate piscine e simili Non si considerano impianti sportiv le attrezzature sportive di modesta dimensione e di uso strettamente privato Impianti arborei impianti arborei di origine artificiale per l arboricoltura da legno o per la frutticoltura non sono compresi nelle aree forestali Impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti gli impianti in cui si svolgono le operazioni di smaltimento v e di recupero v di cui rispettivamente agli allegati B e C del D Lgs n 22 1997 Indice di densit arborea A numero di alberi ad alto fusto esistenti o da mettere a dimora per ogni unit di superficie di riferimento Indice di densit arbustiva Ar numero di arbusti esistenti o da mettere a dimora per ogni unit di superficie di riferimento Infrastruttura sono infrastrutture quelle costruzioni diverse dagli edifici che hanno rilevanza spaziale prevalentemente lineare e caratteri funzionali di connessione fra due punti del territorio Sono infrastrutture a le infrastrutture per la mobilit ad esempio strade percorsi pedonali e ciclabili piste aeroportuali ferrovie e altri sistemi per la mobilit di persone o merci quali metropolitane tramvie teleferiche seggiovie sciovie e simili b e infrastrutture tecnologiche per il trasporto di energia di combustibili di liquidi e per la comunicazione di informazioni tramite condutture ad esempio acquedotti fo
369. istemazioni agrarie tradizionali sono caratterizzate da elementi ed assetti identificativi del paesaggio rurale tradizionale fra i quali in particolare la piantata a cavalletto a cavalcapoggio ecc il sistema delle reti scolanti e della viabilit poderale ad esse collegate nonch i maceri e i filari alberati Il PSC individua le aree nelle quali sono ancora riconoscibili elementi e assetti delle sistemazioni agrarie tradizionali e le sottopone a specifiche prescrizioni di tutela in conformit ai seguenti indirizzi 172 Titolo 8 11 D Le modificazioni delle sistemazioni agrarie tradizionali dovranno essere 12 1 autorizzate dai Comuni previa valutazione di compatibilit rispetto al mantenimento delle funzioni storico paesaggistiche e ambientali che tali elementi rivestono nel territorio rurale La conservazione delle residue piantate sar favorita dagli strumenti della programmazione agricola in particolar modo negli ambiti agricoli periurbani di cui all art 11 10 delle presenti norme e dei quali in tav 3 individuato quello riferito all area bolognese anche attraverso l attivazione di fattorie didattiche La tutela di elementi delle sistemazioni agrarie tradizionali occasione per una loro riconversione e o valorizzazione quale trama del progetto di rete ecologica di livello locale di cui al Titolo 3 delle presenti norme 173 Titolo 9 PARTE III EVOLUZIONE DEL SISTEMA DEGLI INSEDIAMENTI E DELLE INFR
370. istenti anche oltre i limiti di cui al successivo punto 11 purch sulla base di progetti complessivi di riqualificazione di cui alla lett c comma 2 punto 11 tali interventi dovranno essere individuati e valutati nel PSC in forma associata del Nuovo Circondario Imolese ed in ogni caso essere subordinati ad uno specifico Accordo Territoriale tra Comune sede dell intervento Provincia di Bologna e Nuovo Circondario Imolese da sottoscrivere preliminarmente all approvazione del PSC nel quale vengano verificati gli effetti sul sistema della viabilit e proposte le opportune soluzioni la sottoscrizione dell Accordo territoriale condizione necessaria per l attuazione delle quote massime di seguito ammesse a Centro Commerciale La scala di via Zello in Comune di Imola un incremento fino ad un massimo di 3 000 mq di Superficie di Vendita aggiuntivi rispetto alla Superficie di Vendita della struttura non alimentare esistente 213 Titolo 9 b Area Mercatone Germanvox in Comune di Dozza un incremento fino ad un massimo di 3 000 mq di Superficie di Vendita non alimentare aggiuntivi rispetto alla Superficie di Vendita complessiva dell insediamento esistente ed eventualmente agli ampliamenti di cui al p to 11 al fine di consentire la riorganizzazione e razionalizzazione dell insediamento commerciale esistente sulla base di un progetto complessivo di riqualificazione dell area purch nei limiti dimensionali compless
371. it di paesaggio di rango provinciale sono i seguenti Sistema di pianura Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Compensare l artificializzazione connessa agli usi agricoli riqualificare l assetto paesaggistico ed ecologico del territorio rurale riqualificare gli assetti ambientali altamente impoveriti attraverso il mantenimento il miglioramento e la ricostituzione degli habitat naturali e semi naturali propri dell agro ecosistema contrastando l impoverimento della diversit biologica Migliorare le generali condizioni di sicurezza idraulica e idrologica affrontando e risolvendo la problematica della fragilit idrogeologica della pianura e delle aree di conoide per giungere alla definizione di aree inidonee ad edificazioni estese o a talune attivit a rischio di inquinamento delle falde ovvero alla definizione di adeguate misure di mitigazione e compensazione cui condizionare eventuali usi insediativi rischiosi Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Restaurare l edilizia storica di pregio conferendole nuove funzioni idonee alla relativa conservazione preservando e valorizzando il contesto rurale storico circostante ad essa correlato ove esistente anche ai fini della qualificazione dell offerta di servizi culturali Salvaguardare e valorizzare ai fini della riqualificazione territoriale la trama insediativa storica e la memoria degli ordinamenti idrografici attuando una
372. ita dagli Accordi stessi 8 La marcata specializzazione commerciale riguardante i casi di cui ai precedenti commi 5 e 6 comporta l applicazione dei seguenti limiti e condizioni per la sostenibilit socio economica ambientale e territoriale da recepire in sede di Accordo Territoriale e ai fini dell integrazione dell offerta di servizi deve essere prevista ed attuata una quota di Superficie Utile Su da destinare a servizi per la popolazione quali artigianato dei servizi strutture per la ristorazione il tempo libero la cultura la salute il benessere lo sport servizi finanziari ecc pari ad almeno il 25 della Superficie Utile Su complessivamente destinata al commercio e l autorizzazione di eventuali grandi strutture di vendita comunque condizionata al rispetto dei limiti fissati per il range di variazione di cui al successivo punto 10 e ai fini dell attuazione delle previsioni di cui ai precedenti commi 5 e 6 a dovranno essere assicurati anche attraverso appositi impegni convenzionali i requisiti di accessibilit viaria previsti dalla Deliberazione 214 Titolo 9 del Consiglio Regionale 1253 1999 modificata e integrata dalla Del Reg 653 2005 b dovranno essere soddisfatti eventualmente anche attraverso appositi impegni convenzionali i requisiti di accessibilit ciclabile e pedonale e di collocazione rispetto ai nodi di interscambio fra mobilit individuale e collettiva previsti dalla D C R 1253 1999
373. ita la nuova edificazione n l impermeabilizzazione dei suoli se non in quanto funzionali a progetti di valorizzazione ambientale ed alla sicurezza Il PSC per determinate zone pu demandare al POC o ai PUA i necessari approfondimenti progettuali e la definizione di dettaglio delle aree interessate dagli elementi funzionali della rete ecologica Il RUE ovvero un eventuale specifico Regolamento comunale del verde disciplina le modalit di realizzazione e gestione degli elementi della rete ecologica in modo da favorire il miglioramento della qualit ecologica complessiva la costruzione di ambienti in grado di assolvere anche la funzione di nodo o di connessione ecologica e da garantire la conservazione e l impiego di specie vegetali autoctone come specificato nelle Linee guida di cui all Allegato 1 della Relazione Art 3 7 La rete dei siti Natura 2000 1 I Definizione e individuazione Con Rete Natura 2000 viene indicata la rete ecologica europea costituita da un sistema coerente e coordinato di particolari zone di protezione nelle quali prioritaria la conservazione della diversit biologica presente con particolare riferimento alla tutela di determinate specie animali e vegetali rare e minacciate a livello comunitario e degli habitat di vita di tali specie La Rete Natura 2000 si compone di Siti di Importanza Comunitaria pSIC v che una volta riconosciuti dalla Commissione europea diventeranno Zone Speciali d
374. itat e dalle specie presenti nei pSIC nonch le condizioni per le trasformazioni di tali zone e definisce tra l altro gli obiettivi di conservazione per ciascun sito le misure preventive per evitare il degrado degli habitat o la perturbazione delle specie i siti che necessitano di Piani di Gestione e le indicazioni metodologiche per la relativa redazione il quadro di riferimento istituzionale delle competenze i criteri che gli enti competenti devono rispettare nella valutazione del grado di incidenza le linee metodologiche per la formazione dell inventario scientifico e le conseguenti misure di monitoraggio delle specie e degli habitat per la valutazione degli effetti delle misure adottate e per il controllo delle fonti di vulnerabilit La Provincia provveder a tenere aggiornato il Piano di Azione a fronte di successive variazioni nella individuazione dei pSIC ovvero delle future ZSC nonch a coordinare il processo di monitoraggio e le azioni opportune conseguenti Relativamente alle ZPS che rivestono specifico interesse ai fini della conservazione degli uccelli selvatici e che possono coincidere con aree pSIC la Provincia provvede nell ambito dei propri strumenti di pianificazione e programmazione a dettare la relativa disciplina nel rispetto della direttiva 79 409 CEE ed in coerenza con le disposizioni contenute nel Piano di Azione nonch con la disciplina concernente le reti ecologiche d
375. ito solamente per i mezzi necessari alle attivit agricole zootecniche e forestali nonch per l esecuzione l esercizio l approvvigionamento e la manutenzione di opere pubbliche e di pubblica utilit di rifugi bivacchi posti di ristoro strutture per l alpeggio annessi rustici ed eventuali abitazioni qualora non siano altrimenti raggiungibili i relativi siti ed infine per l espletamento delle funzioni di vigilanza di spegnimento di incendi ed in genere di protezione civile di soccorso e di assistenza sanitaria e veterinaria b il divieto di passaggio dei predetti mezzi motorizzati nei sentieri nelle mulattiere nelle strade poderali ed interpoderali nelle piste di esbosco e di servizio forestale reso noto al pubblico mediante l affissione di appositi segnali c le pubbliche autorit competenti possono altres disporre l installazione di apposite chiudende purch venga garantito il passaggio ai soggetti aventi diritto Disciplina di tutela delle aree ed elementi della centuriazione Le aree ricadenti nelle zone di cui alle lettere d1 e d2 del punto 2 fanno parte di norma del territorio rurale e sono conseguentemente assoggettate alle disposizioni di cui al Titolo 11 con le ulteriori prescrizioni seguenti nelle zone di tutela della struttura centuriata di cui alla lettera d1 del punto 2 fatto divieto di alterare le caratteristiche essenziali degli elementi caratterizzanti l impianto storico della centuriazione
376. ituita da pavimentazioni permeabili v e coperture verdi v Per gli ambiti ricadenti all interno del territorio urbanizzato gli ambiti da riqualificare e gli ambiti interessati da interventi di sostituzione di rilevanti parti dell aggiomerato urbano come individuati negli strumenti urbanistici alla data di approvazione della Variante al PTCP in recepimento del PTA v non vale l obbligo al raggiungimento delle percentuali suddette Nel caso di interventi in tali ambiti i Comuni dovranno comunque perseguire l obiettivo di miglioramento quantitativo della funzione di ricarica dell acquifero prescrivendo significative percentuali minime di superficie permeabile da garantire tendenti a raggiungere le percentuali richieste agli ambiti per i nuovi insediamenti Ai fini del calcolo delle percentuali suddette la superficie territoriale considerata al netto delle eventuali aree cedute al di fuori dell ambito interessato dalle nuove urbanizzazione o dai nuovi interventi edilizi per quanto concerne i Centri di pericolo la loro elencazione le relative misure per la messa in sicurezza e le limitazioni all insediamento si rimanda all Allegato O delle presenti Norme 7 D I Comuni in sede di redazione o adeguamento dei PSC dovranno provvedere ad elaborare specifici approfondimenti idrogeologici relativi alle Aree _ di alimentazione delle sorgenti incerte volti a verificare l effettivo areale di alimentazione della sorgente Q
377. iva ed idrogeologica Gli unici tagli consentiti sono quelli fitosanitari a carico delle sole piante morte deperienti e secche in piedi allo scopo di ridurre il rischio di incendi La Provincia con specifico atto non costituente variante al PTCP si riserva di individuare tra i calanchi indicati come tali in tav 1 del presente Piano quelli che per caratteristiche riscontrate e puntualmente motivate non debbano essere soggetti alle prescrizioni di cui ai precedenti punti Sui dossi di pianura individuati nella tav 1 sono vietate le attivit che possano alterare negativamente le caratteristiche morfologiche ed ambientali in essere essendo comunque escluse le attivit estrattive Art 7 7 Viabilit panoramica il presente articolo recepisce e integra l art 24 comma 3 del PTPR 1 P 2 D Il PTCP recepisce la viabilit panoramica di interesse regionale e provinciale contenuta nel PTPR e ne riporta i tratti nell Allegato C Viabilit panoramica E fatto obbligo ai PSC di recepire e integrare l individuazione della viabilit panoramica contenuta nel PTCP nonch di definire le relative misure di protezione da osservarsi nella edificazione al di fuori del perimetro dei centri abitati Art 7 8 Divieto di installazioni pubblicitarie il presente articolo recepisce e integra l art 33 del PTPR 1 P All esterno del perimetro del territorio urbanizzato l installazione di pannelli pubblicitari permanenti
378. ive e a condizione che sia verificata l adeguatezza delle infrastrutture rispetto ai carichi attesi Art 11 5 Disciplina degli interventi edilizi e di modificazione degli assetti morfologici o idraulici funzionali alle attivit produttive agricole 1 D Nel definire la disciplina degli interventi edilizi nel territorio rurale gli strumenti urbanistici comunali perseguono prioritariamente il recupero del patrimonio edilizio esistente e il contenimento di ogni ulteriore nuova edificazione La realizzazione di nuove costruzioni finalizzate alle attivit produttive agricole subordinata al rispetto delle disposizioni della L R 20 2000 ed condizionata alla verifica di coerenza con gli obiettivi generali indicati negli artt 11 2 e 11 3 e in particolare la competitivit dell impresa anche attraverso la multifunzionalit e il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi di valorizzazione ambientale nonch con gli indirizzi specifici per ciascun ambito indicati negli artt 11 8 11 9 e 11 10 2 D Ai fini della ammissibilit degli interventi edilizi finalizzati alle attivit produttive agricole o a quelle integrative indicate all art 11 8 punto 6 nonch delle modificazioni degli assetti morfologici o idraulici nel territorio rurale significativi per dimensione o estensione i PSC dovranno prevedere verifiche basate su una idonea documentazione attestante i seguenti requisiti a la coerenza degli interventi edilizi con s
379. ive della prima fase del decentramento industriale bolognese nella prima cintura a corona della Tangenziale le aree produttive ricadenti nei conoidi pedecollinari a pi alta vulnerabilit dell acquifero nonch i poli produttivi vallivi della fascia collinare e montana sorti su terrazzi fluviali Questo gruppo ulteriormente articolato in A1 Ambiti produttivi consolidati per funzioni prevalentemente produttive manifatturiere Denominazione Comuni interessati Z I Osteria Grande Z I Monteveglio Pontecchio Marconi S Vitale di Reno Tavernelle S Giovanni sud ovest ex zuccherificio Z I S Pietro in Casale Z I S Vincenzo Cadriano Quarto Inferiore C de Fabbri Minerbio C SAN PIETRO MONTEVEGLIO SASSO MARCONI CALDERARA BOLOGNA CALDERARA SALA S GIOVANNI IN PERSICETO S PIETRO IN CASALE GALLIERA GRANAROLO GRANAROLO MINERBIO Porretta Silla Z I Ponte Rizzoli Z I Valle del Santerno PORRETTA CASTEL DI C GAGGIO M OZZANO B TOSSIGNANO CASALFIUMANESE A2 Ambiti produttivi consolidati per funzioni miste manifatturiere e terziarie o la cui evoluzione indirizzabile verso funzioni miste o terziarie Denominazione Comuni interessati Castel Maggiore Roveri Villanova Lavino Anzola CASTEL MAGGIORE BOLOGNA CASTENASO 175 Titolo 9 Z I di Via Lunga CRESPELLANO Riale Galvano CASALECCHIO ZOLA P Bargellino CALDERARA BOLOGNA Cicogna S LAZZARO Z I
380. ivi contenuto Art 12 17 Disposizioni per l attuazione di politiche di internalizzazione dei 1 D costi del trasporto privato Road Pricing La Provincia in linea con le indicazioni legislative e le tendenze a livello europeo propone il ricorso a forme di Road Pricing sulla rete stradale primaria quale strumento di regolamentazione e orientamento della domanda di mobilit A tal fine prevede che all entrata in esercizio del Passante Autostradale Nord venga introdotto un pedaggio solo per la componente di traffico di tipo autostradale e non locale per l uso della tangenziale banalizzata sulle barriere di Bologna Casalecchio Bologna Borgo Panigale Bologna Ponte Rizzoli Bologna Interporto La Provincia cos come definito dall Accordo procedimentale per la riorganizzazione del sistema tangenziale autostradale bolognese e per la realizzazione del Passante Autostradale Nord del luglio 2005 conferma la necessit che gli introiti derivanti dall istituzione di un pedaggio aggiuntivo siano destinati al cofinanziamento della Rete Portante del Trasporto Collettivo ed in particolare del SFM finanaziare le opere di mitigazione e di rinaturalizzazione nonch la manutenzione ordinaria del nuovo sistema tangenziale Le politiche di Road Pricing in una logica di corridoi multimodali coincidenti con le linee del SFM potranno essere estese a quegli assi che funzionalmente rappresenteranno la prosecuzione del sistema tangenzia
381. ivi delle Aree Commerciali Integrate di livello inferiore di tipo 13 Inoltre con riferimento all autonomia del Nuovo Circondario Imolese sancita dalla L R 6 04 e dall intesa sottoscritta con la Provincia di Bologna nel dicembre 2006 le eventuali proposte di nuovo assetto strutturale del settore commerciale del territorio imolese dovranno essere individuate e valutate nel PSC in forma associata in linea con le disposizioni del PTCP e con le procedure di cui all art 27 della L R 20 2000 6 Con specifico riferimento alle disposizione dell Art 9 4 del PTCP comma 8 9 e 10 gli eventuali ulteriori nuovi Poli funzionali disciplinati dal succitato articolo dovranno contenere esclusivamente funzioni d attrazione non attinenti al settore commerciale con eventuale ammissibilit degli insediamenti di rilevanza sovracomunale o comunale di cui alle lettere c e d del comma 3 del precedente punto 3 che potranno invece costituire parte integrante dei suddetti nuovi Poli 7 All interno dei Poli funzionali e degli ambiti per insediamenti commerciali di rilevanza provinciale di cui al precedente comma 5 e 6 e degli ambiti di cui al precedente comma 5 e 6 l ammissibilit degli esercizi di vicinato di medie strutture non incluse in centri commerciali e comunque di strutture che non configurino tipologie di rilevanza provinciale regolata dagli Accordi Territoriali con riferimento alla Superficie di Vendita complessiva defin
382. ivieto di passaggio dei predetti mezzi motorizzati nei sentieri nelle mulattiere nelle strade poderali ed interpoderali nelle piste di esbosco e di servizio forestale reso noto al pubblico mediante l affissione di appositi segnali c le pubbliche autorit competenti possono altres disporre l installazione di apposite chiudende purch venga garantito il passaggio ai soggetti aventi diritto Sono indicate con la sigla FTF RU le aree all interno delle quali ogni aggregato edilizio pu costituire generalmente fattore di rischio elevato e nelle quali necessaria una ristrutturazione urbanistica ai fini della riduzione del rischio Nelle aree campite come FTF RU per la loro collocazione in adiacenza ai corpi arginali sono consentiti solo interventi sui fabbricati esistenti senza aumento di superfici e volumi utili I Comuni dettano norme o emanano atti che consentono e o promuovono anche mediante incentivi utilizzando anche le procedure per la realizzazione di opere pubbliche idrauliche la rilocalizzazione dei fabbricati presenti in tali aree a condizione che la nuova localizzazione ancorch eventualmente ancora interna a tali aree realizzi un assetto urbanistico e ambientale maggiormente rispondente agli obiettivi del presente piano Tali interventi sono comunque subordinati al parere favorevole dell Autorit di Bacino che si esprime in merito alla compatibilit e coerenza degli interventi con i propri strumenti di piano
383. ivile o semplicemente immobili il suolo ovvero le unit di suolo o aree le costruzioni edilizie gli alberi i corpi idrici i corsi d acqua le sorgenti e simili Impianto impianto alias struttura tecnologica qualunque costruzione stabile di rilevanza spaziale tridimensionale non assimilabile ad un edificio dal punto di vista della conformazione in quanto non delimitante uno spazio coperto funzionale alla permanenza di persone Sono ad esempio impianti macchinari produttivi o che forniscono un servizio non costituenti componenti di edifici silos e serbatoi le cui normali condizioni di funzionamento non prevedono la presenza di persone all interno bacini di accumulo di liquidi o liquami antenne di trasmissione o 23 Titolo 1 ricezione con esclusione delle antenne di ricezione del singolo utente finale o condominio che costituiscono un impianto dell edificio torri piezometriche tralicci nastri trasportatori cabine elettriche quando non costituiscono pertinenze di un edificio centrali termiche non di pertinenza di edifici impianti di trasformazione di energia impianti di potabilizzazione e di depurazione discariche e inceneritori di rifiuti autosilos meccanizzati e quanto pu essere assimilato ai predetti Sono inoltre compresi in questa categoria le costruzioni atte a contenere pi persone ma prive di copertura ad esempio gli impianti sportivi o per lo spettacolo scoperti campi da gioco p
384. izi sono verificate dai Comuni in sede di rilascio dei successivi titoli autorizzativi e abilitativi 6 D Allo scopo di ridurre il consumo di suolo e in coerenza con la D C R 1253 99 i parcheggi pluripiano o interrati a servizio degli insediamenti commerciali di rilevanza provinciale o sovracomunale rappresentano una soluzione cui ciascun nuovo intervento dovr conformarsi 7 I Anche per conseguire gli obiettivi prestazionali e di qualit estetico funzionale degli insediamenti commerciali il PTCP individua il Concorso di Progettazione nelle sue differenti forme istituite dalle leggi in materia quale strumento da privilegiare nelle fasi attuative degli insediamenti commerciali 13 I D Aree Commerciali Ecologicamente Attrezzate ACEA 1 I Si definisce Area Commerciale Ecologicamente Attrezzata ACEA una struttura o un insediamento commerciale di qualunque tipologia che presenti oltre al rispetto delle condizioni di cui al precedente punto 12 elevate dotazioni e prestazioni ecologico ambientali in termini di riduzione dei consumi e di riduzione dell impatto ambientale generato dalla struttura stessa 2 1 La Provincia di Bologna riconosce la qualifica di cui al comma precedente nei seguenti casi a nel caso di nuove strutture e ristrutturazione di strutture esistenti domande presentate successivamente alla data di approvazione della presente variante al PTCP sia dimostrato mediante apposito sistema di valuta
385. l art 5 3 punto 6 comprese nelle aree di ricarica individuate come aree di alimentazione di sorgenti interessanti per il consumo umano o semplicemente come settori delle idrostrutture su cui promuovere la ricerca di questo tipo di sorgenti Terrazzi alluvionali di cui all art 5 3 punto 6 depositi alluvionali di forma tabulare e spessore variabile la cui granulometria quanto mai eterogenea ghiaie sabbie limi la cui messa in posto e organizzazione condizionata dal regime idraulico e dalla capacit di trasporto della corrente alluvionale Aree di alimentazione delle sorgenti incerte di cui all art 5 3 punto 7 Aree di ricarica delle sorgenti captate ad uso acquedottistico intese come i bacini idrogeologici delle sorgenti stesse meritevoli di approfondimenti 98 Titolo 5 Aree con cavit ipogee di cui all art 5 3 punto 8 aree di ricarica con vie preferenziali di rapida infiltrazione diretta Nell individuazione delle Sorgenti delle relative Aree di alimentazione sia certe che incerte nonch delle relative zone di rispetto di cui al successivo punto 6 sulla base di specifici approfondimenti idrogeologici coerenti con le metodologie adottate dalla Provincia e sulla base di aggiornamenti relativi alla reale sussistenza delle captazioni i Comuni possono proporre modifiche alla cartografia provinciale senza che tali modifiche comportino procedura di Variante al PTCP Nell ambito dell approvazione dei pian
386. l edilizia anche in forma di sconti sugli oneri concessori Ad integrazione e specificazione di quanto contenuto nella delibera regionale sopracitata si forniscono ai Comuni i seguenti indirizzi a IMPIANTI DI RISCALDAMENTO Va privilegiato il ricorso ad impianti centralizzati con contabilizzazione individuale del calore a servizio di singoli edifici o di pi edifici piccole reti di teleriscaldamento In particolare dove si sta progettando una rete di teleriscaldamento o un impianto di cogenerazione di quartiere il ricorso alle caldaie singole per appartamento del tutto controindicato COLLEGAMENTI AL TELERISCALDAMENTO Nelle aree per le quale previsto un piano di sviluppo di una rete di teleriscaldamento si dovranno prevedere tutti gli impianti necessari per il collegamento alla rete stessa scambiatori di calore distribuzione e contabilizzazione individuale del calore CONTROLLO DELL APPORTO ENERGETICO DA SOLEGGIAMENTO ESTIVO OMBREGGIAMENTO E necessario favorire il risparmio energetico garantendo la climatizzazione estiva in modo naturale sfruttando il corretto orientamento dell organismo edilizio edificio la posizione e le caratteristiche delle finestre e la progettazione di opportuni elementi ombreggianti architettonici di finitura o naturali USO DELL APPORTO ENERGETICO DA SOLEGGIAMENTO INVERNALE E necessario favorire il risparmio energetico mediante la valorizzazione dell apporto solare sulle superf
387. l fondo di compensazione territoriale delle risorse derivanti dai nuovi insediamenti produttivi secondari e terziari di cui all art 15 6 potr essere valutata l opportunit o meno di prevedere anche un incremento di offerta insediativa specializzata per attivit produttive in comune di Mordano in prossimit della S P Selice In caso di determinazione positiva si configurer in comune di Mordano un ulteriore ambito specializzato di rilievo sovracomunale per attivit manifatturiere e logistiche e l Accordo dovr contenere oltre al dimensionamento della nuova previsione e la sua localizzazione la definizione delle condizioni organizzative infrastrutturali ed urbanistiche per assicurare i requisiti di area ecologicamente attrezzata di cui al successivo art 9 3 Per ciascuno degli ambiti produttivi Tavernelle C de Fabbri Minerbio e Ponte Rizzoli qualora si proceda all elaborazione dei PSC in forma associata estesa all intera Associazione di Comuni in cui l ambito ricade in sede di definizione dell Accordo territoriale riguardante l ambito possono essere concordate previsioni urbanistiche parzialmente difformi dagli indirizzi di cui al precedente punto 5 se motivate in relazione ad esigenze condivise di sviluppo del territorio dell Associazione e ferma restando la preliminare verifica delle condizioni di sostenibilit di tali previsioni dal punto di vista ambientale e infrastrutturale Per gli ambiti produttivi
388. l infrastruttura sono condizionate da insediamenti preesistenti Le fasce di ambientazione possono essere in tutto o in parte espropriate dall Ente proprietario o concessionario dell infrastruttura In questo caso esse vanno a fare parte della sede stradale v e la loro manutenzione a carico dell Ente stesso Le fasce di ambientazione possono viceversa essere in tutto o in parte attuate attraverso la formazione di servit sulle propriet private coinvolte in questo caso queste porzioni non fanno parte della sede stradale e la manutenzione del loro assetto ai fini del mantenimento nel tempo delle funzioni loro attribuite regolata da appositi accordi con le propriet stesse anche attraverso l utilizzo di finanziamenti comunitari regionali e provinciali in correlazione con il Piano Regionale di Sviluppo Rurale Nella progettazione delle fasce di ambientazione in riferimento all impianto di specie vegetali dovranno essere rispettate le disposizioni dettate dal D Lgs 285 1992 Nuovo Codice della strada e successive modifiche e dal suo Regolamento di applicazione 300 Titolo 12 Per quanto riguarda le specie vegetali da utilizzare che dovranno sempre rapportarsi al contesto ambientale e paesaggistico attraversato si rimanda al Allegato A della Relazione del PTCP Indirizzi e linee guida per la redazione dei progetti di rete ecologica a livello comunale e in particolare all elenco di specie vegetali idonee
389. l monitoraggio degli effetti delle scelte del PTCP in materia di insediamenti commerciali a cui partecipano i rappresentanti delle principali organizzazioni economico sociali rappresentative degli operatori del commercio e dei consumatori 2 La verifica dell avanzamento del Piano sar effettuata dalla Provincia con il supporto del Tavolo di monitoraggio alla conclusione di ogni programmazione operativa la cui durata fissata in tre anni tale verifica sulla base dell andamento dei consumi delle dinamiche di mercato e delle necessit della rete distributiva analizzer l attuazione effettiva delle previsioni connesse all avanzamento degli Accordi territoriali e dei Piani attuativi relativi alle strutture commerciali di rilevanza sovracomunale sulla base delle informazioni che dovranno essere fornite alla Provincia dai Comuni 3 Ai fini del monitoraggio delle scelte di Piano e dell evoluzione della rete distributiva i Comuni dovranno comunicare alla Provincia entro 30 giorni dal perfezionamento delle procedure autorizzative gli elementi salienti dei progetti commerciali di propria esclusiva competenza e di competenza degli Ambiti sovracomunali di pianificazione di cui alle lettere c e d del precedente punto 3 comma 3 4 Sulla base delle analisi congiunte prodotte dalla Provincia e dal Tavolo di monitoraggio ai sensi del punto 2d della DCR 1410 2000 dopo tre anni dall approvazione della presente variante al PTCP in materia di
390. l presente articolo recepisce e integra i contenuti degli artt 17 e 34 e dell Elaborato M del PTPAR dell art 18 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P Definizione e individuazione Le fasce di tutela sono definite in relazione a connotati paesaggistici ecologici e idrogeologici Comprendono le aree significative ai fini della tutela e valorizzazione dell ambiente fluviale dal punto di vista vegetazionale e paesaggistico e ai fini del mantenimento e recupero della funzione di corridoio ecologico o ancora ai fini della riduzione dei rischi di inquinamento dei corsi d acqua e o di innesco di fenomeni di instabilit dei versanti comprendono inoltre le aree all interno delle quali si possono realizzare interventi finalizzati a ridurre l artificialit del corso d acqua Le norme del presente articolo si applicano anche alle aree latistanti al reticolo principale secondario minore e minuto nei tratti in cui nella tav 1 non siano graficamente individuate fascia di tutela fluviale o fasce di pertinenza fluviale per una larghezza planimetrica sia in destra che in sinistra dal limite dell alveo attivo come definito all art 4 2 punto 1 stabilita come segue nei corsi d acqua del reticolo idrografico principale 30 metri nei corsi d acqua del reticolo idrografico secondario 20 metri nei corsi d acqua del reticolo
391. la realizzazione di quote di edificazione aggiuntive ai diritti edificatori sulla base di convenzioni che ne assicurino una duratura e significativa finalit sociale Recupero e riuso degli insediamenti dimessi o in dismissione Il recupero urbanistico degli insediamenti dismessi o obsoleti sempre da considerare prioritario rispetto all urbanizzazione di nuove aree Riguardo al recupero di tali insediamenti si formulano i seguenti indirizzi qualora si tratti di aree contigue a tessuti urbani residenziali va prioritariamente valutata la possibilit e opportunit di un recupero dei contenitori ancora per attivit economiche che siano compatibili dal punto di vista ambientale con il contesto residenziale e utili alla valorizzazione dei tessuti urbani in termini di mix funzionale e di vitalit economica qualora non sia perseguibile o opportuno il recupero dei contenitori va consentita la sostituzione e trasformazione per funzioni urbane integrate residenza servizi attivit economiche compatibili ecc nel caso di sostituzione degli insediamenti va perseguito quanto meno nella fascia collinare e nella fascia dei conoidi dell alta pianura il recupero o ripristino di percentuali elevate di superficie permeabile a verde qualora si tratti di aree contigue o interne a zone specializzate per attivit produttive va di norma privilegiato il riuso dei contenitori o delle aree ancora per attivit produttive secondarie o terziarie
392. la significativa presenza anche di servizi sovracomunali per quei centri che sono serviti dal SFM e dispongono almeno di una gamma minima di servizi fra i quali comunque la scuola elementare e materna il 70 della produzione di nuovi alloggi realizzata nel medesimo centro abitato nel decennio precedente per quei centri che non dispongono della gamma completa dei servizi di base n sono serviti dal SFM ma dispongono quanto meno della scuola elementare e materna il 50 della produzione di nuovi alloggi realizzata nel medesimo centro abitato nel decennio precedente Le soglie suddette non riguardano le opportunit derivanti dal recupero e riqualificazione di insediamenti esistenti per le quali non si indicano limitazioni Nel caso di elaborazione di PSC in forma associata potr essere proposta una diversa modulazione delle indicazioni di cui sopra sulla base di argomentazioni che tengano conto della dislocazione dei servizi e delle condizioni di accessibilit nell insieme di tutti i centri abitati del territorio interessato ferma restando la complessiva capacit insediativa relativa al territorio dell Associazione derivante dall applicazione degli indirizzi precedenti Si considera che un centro abitato sia o potr essere servito dal servizio del SFM qualora la stazione o fermata esista o la sua realizzazione sia gi stata programmata dagli Enti competenti e la sua distanza dal centro abitato sia tale da poterne presumere una ef
393. la funzionalit le caratteristiche di qualit l efficienza e il valore economico dell edificio e a garantirne la corretta gestione con particolare riferimento ai consumi energetici ed idrici ed alla gestione dei rifiuti Tale manuale comprende il manuale d uso indirizzato agli utenti finali il manuale di manutenzione indirizzato agli operatori tecnici il programma di manutenzione che indica un sistema di controlli e di interventi da eseguire in maniera programmata 4 L applicazione della DGR 1705 2000 si intende quindi estesa a tutte le tipologie di strutture commerciali di competenza provinciale e associativa 5 Per approfondimenti si vedano le indicazioni della Norma UNI 10874 2000 Criteri di stesura dei manuali d uso e manutenzione 220 Titolo 9 Nella definizione degli interventi si assumono come riferimento le Linee guida ACEA allegato N c Tutte le azioni con priorit 1 individuate all interno delle Linee guida ACEA allegato N risultano soddisfatte 5 D La Provincia nell ambito della Conferenza dei Servizi di cui all art 11 L R 14 99 e degli ulteriori procedimenti attuativi cui partecipa provveder al rilascio del parere di propria competenza previo accertamento del recepimento all interno degli elaborati progettuali presentati delle condizioni urbanistico architettoniche di cui al comma 4 Le condizioni urbanistico architettoniche non verificabili in sede di Conferenza dei Serv
394. la pianura articolate nelle due unit funzionali suddette sono individuate graficamente nella tav 1 del PTCP In coerenza con quanto disposto dal punto 20 dell art 3 5 l integrazione o modifica dei perimetri degli elementi funzionali di cui sopra assunti in sede di elaborazione della rete ecologica di livello locale di cui all art 3 6 costituiscono aggiornamento dei perimetri delle zone di cui al presente articolo senza che ci comporti procedura di variante al PTCP Finalit specifiche e indirizzi d uso La finalit primaria delle Zone di particolare interesse naturalistico e paesaggistico la conservazione e miglioramento della biodiversit presente in tali zone e la valorizzazione delle relative peculiarit paesaggistiche in funzione della riqualificazione e fruizione didattica e ricreativa del territorio da attuarsi prioritariamente secondo quanto disposto dagli artt 3 3 3 4 3 5 3 6 3 7 delle presenti norme In tali zone di norma integrate e fortemente relazionate col territorio agricolo gli strumenti di programmazione di settore dovranno incentivare modalit di conduzione delle attivit agricole multifunzionali e a basso impatto ambientale che garantiscano la conservazione degli habitat naturali e seminaturali ed eventuali forme integrative di reddito legate alla gestione naturalistico fruitiva del territorio Gli strumenti di pianificazione comunale alle condizioni e nei limiti derivanti dal rispetto delle altre
395. la verifica di conformit dei Piani Strutturali Comunali anche in forma associata ai sensi dell art 32 comma 7 della L R 20 2000 per l espressione delle riserve osservazioni e pareri previsti dalla legge riguardo agli strumenti di pianificazione comunali e agli atti di programmazione negoziata per la promozione e sottoscrizione di accordi di pianificazione di accordi territoriali e di accordi con i privati ai sensi rispettivamente degli artt 14 15 e 18 della L R 20 2000 Gli strumenti di pianificazione comunali generali e settoriali devono garantire la coerenza con la VALSAT del PTCP L entit del contributo al perseguimento degli obiettivi generali e specifici espressi dal PTCP costituisce elemento di valutazione della sostenibilit ambientale e territoriale VALSAT di ciascun PSC La VALSAT dei Piani strutturali comunali assume a riferimento quanto considerato nella VALSAT del PTCP in merito a gli obiettivi di sostenibilit gli indicatori che andranno definiti caso per caso valutando ulteriormente ove necessario quelli considerati nella VALSAT del PTCP in funzione della rappresentativit della realt locale target per i quali le prestazioni assunte non potranno essere inferiori a quelle considerate nella VALSAT del PTCP I Comuni in sede di procedura di valutazione di sostenibilit dei PSC definiscono tali obiettivi indicatori e target alla scala locale facendo riferimento agli effetti prop
396. le liberalizzato a seguito della realizzazione del Passante Nord e l entrata in esercizio del SFM Tali corridoi comprendono le seguenti viabilit complanare alla A14 fino a Ponte Rizzoli ed eventuale sua estensione Nuova Bazzanese e Nuova Porrettana Per quanto riguarda l attuazione di tale ipotesi essa subordinata ad uno studio di fattibilit tecno gestionale che affronti anche la necessit di applicazione del road pricing non solo alle componenti di traffico di tipo autostradale ma anche di tipo locale Tale approfondimento dovr interessare anche il sistema tangenziale liberalizzato di Bologna Art 12 18 Contenuti necessari degli atti di pianificazione urbanistica 1 D comunale in materia di mobilit In sede di formazione del PSC ovvero in sede di elaborazione di atti in variante agli strumenti urbanistici generali vigenti che prevedano non 301 Titolo 12 irrilevanti incrementi delle potenzialit edificatorie o comunque che possano comportare non irrilevanti conseguenze sull entit o le forme della domanda di mobilit i Comuni devono esprimere valutazioni sulla sostenibilit delle previsioni rispetto alla capacit delle infrastrutture e dei servizi per la mobilit A fronte di situazioni preesistenti del sistema insediativo e della mobilit lontane da prestazioni soddisfacenti devono essere valutati gli effetti delle scelte urbanistiche in termini comparati prima e dopo l attuazione di tali scelte
397. le Associazioni o Unioni di comuni preferibilmente l Accordo sar esteso a riguardare l insieme degli ambiti specializzati di rilievo sovracomunale ricadenti nel territorio dell Associazione o Unione e sottoscritto da tutti i Comuni dell Associazione o Unione oltre che dagli eventuali altri Comuni coinvolti direttamente A questo fine per l ambito Altedo si assume come riferimento l Associazione di Comuni Terre di pianura e l Accordo riguarder i comuni di tale associazione e il Comune di S Pietro in Casale per l ambito Martignone si assume come riferimento l Associazione di Comuni Valle del Samoggia e l Accordo riguarder i comuni di tale associazione e il Comune di Anzola L Accordo comprende la definizione delle aree produttive interessate da ciascun ambito a precisazione di quanto indicato nel PTCP la definizione delle linee evolutive di ciascun ambito ivi compresa la fissazione di eventuali limiti riguardanti le tipologie di attivit insediabili e in particolare i limiti all ammissibilit dell insediamento di attivit commerciali e di stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti e di impianti per la gestione dei rifiuti la definizione degli interventi e delle azioni necessarie in relazione alle condizioni specifiche dell ambito per perseguire efficacemente gli obiettivi di cui al primo punto e le disposizioni di cui ai punti 4 5 6 e 8 le eventuali previsioni di ulteriori espansioni inse
398. le a cui applicare le dotazioni minime pro capite ai sensi del comma 8 del gi citato art A 24 della L R 20 2000 va calcolata in sede di formazione del PSC comprendendo l entit delle seguenti componenti ciascuna misurata o valutata sulla base dei pi attendibili dati a disposizione a la popolazione residente ivi compresa quella residente nel territorio rurale b la popolazione presente per la quota che risulti superiore alla popolazione residente secondo i dati censuari c la popolazione che entra quotidianamente nel comune per motivi di studio o lavoro d la popolazione che entra saltuariamente nel comune per fruire di servizi pubblici e collettivi di rilievo sovracomunale ivi disponibili e la popolazione che entra occasionalmente nel comune in relazione alla presenza di poli funzionali che determinano eventi di grande attrazione f la popolazione presente stagionalmente o periodicamente in relazione alla fruizione turistica climatica 236 Titolo 10 Tutte le componenti di cui sopra vanno misurate o valutate nella loro consistenza al momento del Piano e in quella potenziale che potr determinarsi a seguito dell attuazione delle previsioni del Piano Per quanto riguarda l insieme degli insediamenti residenziali il PSC stabilisce la dotazione obiettivo ovvero standard di aree di propriet pubblica per attrezzature e spazi collettivi di carattere comunale nel rispetto dei seguenti valori minimi da
399. le presenti norme e legittimati a tempo indefinito ossia con atti di natura non transitoria attivit di trattamento di rifiuti in impianti di depurazione delle acque reflue preesistenti in conformit all art 110 comma 2 del D Lgs 152 06 La realizzazione di impianti di smaltimento e recupero di rifiuti urbani e o speciali ammissibile nelle aree di cui ai seguenti articoli del presente piano a condizione che la loro previsione sia compatibile con gli strumenti di pianificazione nazionali regionali provinciali o comunali e in conformit con i contenuti del PPGR nel rispetto degli obiettivi del presente Piano art 3 5 con riferimento alle zone di rispetto dei nodi ecologici 334 Titolo 14 art 3 7 Zone di Protezione Speciale limitatamente alle discariche per inerti art 3 8 Sistema provinciale delle aree protette limitatamente alle aree edificate art 4 4 Fasce di pertinenza fluviale art 6 5 Aree a rischio di frana perimetrate e zonizzate aree da sottoporre a verifica art 7 2 Sistema delle aree forestali art 7 3 Zone di particolare interesse paesaggistico ambientale art 7 4 Zone di particolare interesse naturalistico e paesaggistico della pianura art 7 6 punto 5 e seguenti Dossi e calanchi art 8 2 punto 2 lettere c d1 e d2 Aree di concentrazione di materiali archeologici zone di tutela della struttura centuriata e zone di tutela di elementi
400. le strutture di vendita e degli insediamenti commerciali stabilite dalle normative regionali vigenti ai fini della definizione delle modalit e delle procedure per l attuazione del PTCP in materia di insediamenti commerciali viene di seguito specificato l elenco delle tipologie considerate nelle disposizioni che seguono a Tipologie di rilevanza provinciale con attrazione di livello superiore SINGOLE STRUTTURE Tipo 1 grandi strutture alimentari di livello superiore con almeno 4 500 mq di superficie di vendita del settore alimentare Tipo 2 grandi strutture non alimentari di livello superiore con almeno 10 000 mq di superficie di vendita del settore non alimentare CENTRI COMMERCIALI Tipo 3 centri commerciali con grandi strutture alimentari e non alimentari di livello superiore con superficie di vendita complessiva oltre 14 500 mq possono essere comprensivi di 195 Titolo 9 e grandi strutture alimentari di livello superiore di tipo 1 o comunque di grandi e o medie strutture alimentari di tipo 7 15 17 con almeno 4 500 mq di superficie di vendita complessiva e grandi e o medie strutture non alimentari di tipo 8 16 18 anche oltre 10 000 mq di superficie di vendita complessiva o eventualmente di grandi strutture di vendita non alimentari di livello superiore di tipo 2 Tipo 4 centri commerciali con grandi strutture alimentari di livello inferiore e grandi strutture non alimentari di livello superiore
401. le vigenti prescrizioni di massima e di polizia forestale ad ai piani economici e piani di coltura e conservazione di cui all articolo 10 della legge regionale 4 settembre 1981 n 30 e alla regolamentazione delle aree protette b gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nonch ogni altro intervento sui manufatti edilizi esistenti qualora definito ammissibile dagli strumenti di pianificazione comunali c le normali attivit selvicolturali nonch la raccolta dei prodotti secondari del bosco nei limiti stabiliti dalle leggi nazionali e regionali e dalle altre prescrizioni specifiche con particolare riferimento ai programmi agli atti regolamentari ed ai piani regionali e subregionali di cui alla precedente lettera a d le attivit di allevamento zootecnico di tipo non intensivo nei limiti degli atti regolamentari e dei piani regionali e subregionali di cui alla precedente lettera a e le attivit escursionistiche e del tempo libero compatibili con le finalit di tutela naturalistica e paesaggistica 143 Titolo 7 4 Disposizioni particolari D Nei boschi ricadenti nelle Fasce di tutela fluviale di cui all art 4 3 e nelle Zone di tutela naturalistica di cui all art 7 5 come indicate e delimitate dal PTCP nella tav 1 devono essere osservate le seguenti direttive nei boschi governati ad alto fusto vietato il trattamento a taglio a raso su superfici accorpate superiori a 5 000 mq la contigui
402. lessiva entro la soglia massima delle medie strutture c Tipologie di rilevanza comunale o sovracomunale in relazione alle caratteristiche dimensionali e localizzative 198 Titolo 9 SINGOLE STRUTTURE Tipo 15 medio grandi strutture alimentari con superficie di vendita oltre 800 mq e fino a 1 500 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e oltre 1 500 mq e fino a 2 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti Tipo 16 medio grandi strutture non alimentari con superficie di vendita oltre 800 mq e fino a 1 500 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e oltre 1 500 mq e fino a 2 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti Tipo 17 medio piccole strutture alimentari con superficie di vendita oltre 150 mq e fino a 800 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e oltre 250 mq e fino a 1 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti Tipo 18 medio piccole strutture non alimentari con superficie di vendita oltre 150 mq e fino a 800 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e oltre 250 mq e fino a 1 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti Tipo 19 piccole strutture o esercizi di vicinato alimentari con superficie di vendita fino a 150 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e fino a 250 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti Tipo 20 piccole strutture o esercizi di vicinato non alimentari con superficie di vendita fino a 150 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e fino a 250 mq nei Comu
403. li Ai sensi dell art 6 della L R 30 1998 e dell art 36 del D Lgs 285 1992 i PdB e PTVE quali strumenti settoriali di programmazione provinciale sono attuati previo Accordo di Programma promossi dalla Provincia con i soggetti interessati sulla base di documenti preliminari di indirizzi che qualora comportino la variazione di uno o pi strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica seguono liter stabilito dall art 40 della L R 20 2000 dell Emilia Romagna La Provincia ai sensi dell art 6 della L R 30 1998 come modificato dalla L R 8 2003 coinvolge la Regione nelle fasi concertative rivolte alla definizione dei documenti preliminari relativi ai piani di area vasta di cui al precedente punto 1 e relative variazioni o integrazioni acquisendo formalmente l assenso regionale alle Intese o Accordi conseguenti di cui all art 15 5 del PTCP seguenti Comuni come indicato dalla delibera regionale 2254 1994 sono tenuti a dotarsi di un Piano Generale del Traffico urbano PGTU Anzola dell Emilia Argelato Bentivoglio Bologna Budrio Calderara di Reno Casalecchio di Reno Castel Maggiore Castel S Pietro Terme Castenaso Crevalcore Granarolo dell Emilia Imola Medicina Molinella Ozzano dell Emilia Pianoro Porretta Terme S Giorgio di Piano S Giovanni in Persiceto S Lazzaro di Savena Sasso Marconi Zola Predosa Nel caso del Comune di Porretta Terme il PGTU va preferibilmente elaborato a scala intercomun
404. li ivi compresi gli Accordi di programma e i programmi Integrati in variante devono contenere quanto meno i seguenti dati misurati nei termini di cui all art 1 5 Capacit insediativa in essere prima dell adozione dello strumento stimata con il miglior grado di approssimazione disponibile Capacit insediativa aggiuntiva prima e a seguito della Variante Capacit insediativa teorica estensione del TU estensione del TPU al momento della Variante separatamente per gli insediamenti urbani e per gli ambiti specializzati per attivit produttive estensione del TDU separatamente per gli insediamenti urbani e per gli ambiti specializzati per attivit produttive prima e a seguito della Variante stessa dati relativi alla Capacit insediativa aggiuntiva e teorica e al TDU devono inoltre essere aggiornati a seguito della delibera di controdeduzioni alle riserve della Provincia e alle osservazioni pervenute nonch in relazione all atto finale di approvazione Nel caso di Varianti approvate con la procedura di cui all art 15 comma 4 della L R 47 1978 e s m con contenuti di cui alla lettera c di tale comma i dati da fornire nella Relazione illustrativa possono essere ridotti ai seguenti Capacit insediativa aggiuntiva del PRG ed estensione delle zone D previsti nella pi recente Variante Generale approvata Capacit insediativa aggiuntiva ed estensione delle zone D derivanti da Varianti approvate in
405. li alle seguenti categorie cos come evidenziato in legenda alle suddette tavole e schede allegate al Quadro Conoscitivo Per il contesto ambientale si considerano come principali elementi vulnerabili Il sistema idrografico Il sistema provinciale delle aree naturali protette Il sistema Rete Natura 2000 Altri sistemi zone ed elementi naturali e paesaggistici L uso del suolo Per il contesto territoriale sono considerati principali elementi vulnerabili poli funzionali esistenti potenziali e di progetto servizi sanitari e scolastici Le strutture commerciali intese come grandi strutture di vendita Il sistema infrastrutturale per la mobilit Le reti tecnologiche linee e cabine di trasformazione ad alta tensione centri abitati In sede di verifica ed aggiornamento per l adeguamento del piano urbanistico i Comuni sono tenuti ad approfondire e verificare ovvero ad implementare tali elementi di vulnerabilit in relazione alle caratteristiche del territorio e alle ipotetiche conseguenze derivanti dalle diverse tipologie di scenario incidentale e di sostanza pericolosa coinvolta stabilendone nel contempo la disciplina di tutela e le eventuali misure di prevenzione e mitigazione atte a ridurre il danno e a garantire la protezione dell ambiente e della popolazione Fino all adeguamento del piano urbanistico generale il territorio interessato dalle aree di danno soggetto ai vincoli di destin
406. li ed ingombranti ed imballaggi secondo le modalit definite in appositi accordi di programma centri per la raccolta di altre tipologie di rifiuti individuate dal piano di settore e o da suoi strumenti di attuazione tra quelli previsti all art 14 3 I Comuni con apposita delibera individuano i rifiuti speciali assimilati agli urbani per quantit e qualit sulla base delle direttive impartite dalla Provincia con il PPGR I Comuni individuano modalit di realizzazione e gestione del deposito temporaneo dei rifiuti all interno degli insediamenti produttivi nel rispetto delle norme generali e regolamentari vigenti nonch ne verificano la corretta applicazione A tal fine nelle procedure di approvazione di nuove attivit e o di modifica di attivit esistenti dovranno verificare che il progetto preveda nello specifico l ubicazione del deposito temporaneo di rifiuti che dovr essere funzionale all attivit produttiva prevista le modalit di realizzazione dello stesso che dovranno rispettare le norme tecniche vigenti la capacit dello stesso che dovr essere commisurata alla produzione di rifiuti dell attivit ivi prevista secondo il concetto del minimo indispensabile alla funzionalit dell attivit stessa I Comuni anche attraverso i propri strumenti urbanistici e in particolare il RUE favoriscono inoltre per quanto possibile 311 Titolo 13 la demolizione selettiva degli edifici ed ogni alt
407. li effetti sulla finanza dei Comuni la localizzazione degli insediamenti stessi in determinati comuni piuttosto che altri e in particolare di evitare le sperequazioni derivanti dalla tendenziale concentrazione dei nuovi insediamenti produttivi commerciali 340 Titolo 15 e terziari negli ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo sovracomunale e nei poli funzionali L accordo e il fondo di compensazione sono estesi quanto meno a tutti i Comuni facenti parte di un Associazione o Unione di Comuni Pu essere esteso anche ad altri Comuni non facenti parte dell Associazione o Unione L Accordo deve prevedere le modalit di gestione del fondo e la costituzione degli organi di gestione la precisazione delle tipologie di insediamenti che generano le risorse da conferire al fondo la specificazione della tipologia ed entit delle risorse da conferire al fondo le modalit di utilizzo delle risorse conferite al fondo Le risorse conferite al fondo sono utilizzate prioritariamente perla realizzazione degli interventi ambientali infrastrutturali e organizzativi individuati negli accordi di cui all art 9 1 punto 11 per la qualificazione degli ambiti produttivi sovracomunali ovvero negli accordi di cui all art 9 4 punto 3 per la qualificazione dei poli funzionali in specifico per la realizzazione dei contenuti urbanistico territoriali di qualit e delle condizioni di gestione ambientale di qualit
408. li soluzioni dovranno prevedere sistemi di raccolta delle acque meteoriche costituiti da canali filtranti eventualmente integrati da bacini di ritenzione vedi allegato 1 scheda 4 della Relazione Variante in recepimento del PTA regionale i parcheggi dovranno essere drenanti vedi allegato 1 scheda 4 della Relazione Variante in recepimento del PTA regionale L eventuale impossibilit di ricorrere a tale soluzioni dovr essere dimostrata da una relazione tecnica da allegare alla domanda di permesso di costruire 7 D I sistemi di gestione delle acque di prima pioggia consistono in e realizzazione di manufatti vasche di prima pioggia adibiti alla raccolta e al contenimento delle acque di prima pioggia che ad evento meteorico esaurito saranno inviate gradualmente agli impianti di trattamento ovvero sistemi di trattamento in continuo delle ABC e adozione di accorgimenti tecnico gestionali finalizzati all utilizzazione spinta della capacit d invaso del sistema fognario nel suo complesso mediante sistemi di controllo a distanza nonch l utilizzo d invasi aggiuntivi idonei allo scopo e adozione di specifiche modalit gestionali del sistema viario finalizzate a ridurre il carico inquinante connesso agli eventi piovosi quali ad esempio il lavaggio periodico delle strade in condizioni di tempo asciutto anche in affiancamento ai precedenti una maggiore articolazione dei sistemi di gestione riportata
409. lio a modificare gli ambiti di cui al presente comma 7 Quale campo di possibile applicazione delle disposizioni di cui all art 10 comma 1 lettera a del D Lgs 114 1998 per la promozione delle attivit commerciali e dei servizi nelle zone montane e nei Comuni minori di cui all art 9 della L R 14 1999 si individuano in prima approssimazione tutti i centri abitati e nuclei aventi una popolazione inferiore a 700 abitanti secondo i dati disponibili del pi recente censimento ISTAT della popolazione 8 All interno di questo campo di possibile applicazione ciascun Comune individua specificamente i singoli centri e nuclei ove non risulti possibile garantire un adeguata presenza di esercizi di vicinato nei quali intenda applicare le disposizioni dell art 9 della L R 14 1999 9 Le localit minori individuate dai Comuni saranno considerate prioritariamente dalla Provincia in tutti i provvedimenti di propria competenza di sostegno e incentivazione per il commercio e per le attivit integrabili al commercio 10 La cartografia di supporto al presente articolo del PTCP ha valore indicativo L esatta e completa localizzazione delle strutture commerciali previste dal presente art 9 5 demandata alla cartografia dei PSC RUE e POC comunali in linea con le disposizioni normative del PTCP 2 P Elenco delle tipologie di strutture di vendita e di insediamenti commerciali 1 Con riferimento alle definizioni e all articolazione del
410. ll Autorita di Bacino del Reno LXXXVI Allegato M Un progetto territoriale per il sistema commerciale bolognese XCIII Allegato N ACEA Aree commerciali ecologicamente attrezzate linee guida XCVII Allegato O Misure per la messa in sicurezza o prevenzione e riduzione del rischio relativo ad attivit costituenti potenziali centri di pericolo delle zone di protezione delle acque sottertane6 il i i A CLVI Legenda P norma prescrittiva vedi art 1 6 D direttiva vedi art 1 6 I norma di indirizzo vedi art 1 6 Titolo 1 PARTE DISPOSIZIONI GENERALI TITOLO 1 NATURA CONTENUTI ED EFFICACIA DEL PIANO Art 1 1 Natura e finalit del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 1 Il Piano territoriale di coordinamento provinciale della Provincia di Bologna di seguito denominato PTCP redatto secondo le disposizioni dell art 20 del D Lgs 267 2000 dell art 57 del D Lgs 112 1998 e dell art 26 della L R 20 2000 Il PTCP costituisce atto di programmazione generale e si ispira ai principi della responsabilit della cooperazione e della sussidiariet nei rapporti con lo Stato la Regione e fra gli enti locali e della concertazione con le forze sociali ed economiche Art 1 2 Oggetto del Piano 1 Il PTCP considera la totalit del territorio provinciale ed lo strumento di pianificazione che alla luc
411. ll ambito di applicazione della D G R 286 2005 e D G R 1860 06 Acque reflue domestiche acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e attivit domestiche Acque Grigie le acque reflue domestiche provenienti da lavabi docce e vasche da bagno escluse quindi le acque domestiche provenienti dai WC vedi Acque nere Acque nere tutte le acque drenate dai sistemi fognari o con riferimento a contesti di reti di scarico separate le acque reflue domestiche provenienti dai WC Acque reflue industriali qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici in cui si svolgono attivit commerciali o industriali diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento Acque reflue urbane acque reflue domestiche o il miscuglio di acque reflue civili di acque reflue industriali ovvero meteoriche di dilavamento Agglomerati l area in cui la popolazione ovvero le attivit produttive sono concentrate in misura tale da rendere ammissibile sia tecnicamente che economicamente in rapporto anche ai benefici ambientali conseguibili la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane verso un sistema di trattamento o verso un punto di recapito finale Alloggio unit immobiliare ad uso residenziale i Comuni definiscono la superficie media di riferimento dell alloggio convenzionale in termini di SC v ovvero di Su e Sac sulla base dei
412. ll impatto ambientale le azioni opportune e specifiche per il raggiungimento degli obiettivi di mantenere l autosufficienza della Provincia riguardo lo smaltimento dei rifiuti urbani prodotti sul territorio grazie ad una rete diversificata ed integrata di impianti calibrare l offerta di recupero e o smaltimento di rifiuti urbani e speciali sulla base dell attuale domanda e sulla stima della sua evoluzione in relazione alle dinamiche demografiche ed economiche in atto contenere come documento fondamentale per la definizione del quadro progettuale uno studio comparato costi benefici da condursi sui diversi possibili scenari di implementazione e modifica del sistema di gestione dei rifiuti esistente che tengano conto tanto della fattibilit economica quanto della necessit di ridurre fino a minimizzare gli impatti ambientali utilizzando a tal fine lo strumento della VALSAT di cui alla L R 20 2000 dare indirizzi all organizzazione dell attivit di gestione dei rifiuti urbani a livello di ATO ambito territoriale ottimale secondo i principi di efficienza efficacia ed economicit e tenendo conto delle singole specificit territoriali 330 Titolo 14 individuare la localizzazione degli impianti per la gestione dei rifiuti urbani e i criteri per la localizzazione degli impianti per la gestione dei rifiuti speciali anche pericolosi sulla base delle indicazioni di cui al presente piano e in particolare indiv
413. lla quantificazione dei fabbisogni e dei fattori di natura fisica territoriale e paesaggistica nonch delle esigenze di difesa del suolo e dell acquifero sotterraneo c icriteri e le metodologie per la coltivazione e la sistemazione finale delle cave nuove e per il recupero di quelle abbandonate e non sistemate d i criteri per le destinazioni finali delle cave a sistemazioni avvenute perseguendo ove possibile il restauro naturalistico gli usi pubblici gli usi sociali 324 Titolo 14 4 D Per poli estrattivi di valenza sovracomunale si intendono le previsioni estrattive con potenzialit superiore a 200 000 m che ricadano negli ambiti territoriali di tutela indicati al successivo art 14 2 punto 2 ovvero quelle con potenzialit estrattive anche inferiori che vadano ad interessare materiali con scarsa diffusione sul territorio provinciale e o costituiscano emergenze di carattere ambientale o scientifico riconosciuto ovvero le previsioni estrattive di materiali ad uso industriale con potenzialit anche inferiori che approvvigionino industrie di trasformazione ubicate al di fuori del territorio provinciale ovvero qualsiasi previsione avente una potenzialit estrattiva superiore a 500 000 mf Per ambiti estrattivi di valenza comunale si intendono le previsioni non ricadenti in alcuna delle definizioni suddette Gli ambiti estrattivi di valenza comunale ricadenti negli ambiti territoriali di tutela indicati al succ
414. lla Provincia alla determinazione degli obiettivi indirizzi e programmi d intervento statali e regionali In particolare provvede in riferimento al proprio ambito di applicazione e di competenze alla valutazione di coerenza territoriale e di sostenibilit ambientale sociale ed economica delle proprie scelte strategiche nonch alla specificazione ed all attuazione dei piani e programmi dello Stato e della Regione Le previsioni contenute nel PTCP sono vincolanti per i pareri e le intese di cui all Art 81 commi 2 3 4 del D P R 24 luglio 1977 n 616 nonch per le determinazioni concertate assunte mediante accordi di programma o conferenze di servizi in attuazione delle vigenti leggi generali e di settore Il PTCP nell articolare sul territorio le linee di azione della programmazione regionale determina il contributo della Provincia di Bologna all integrazione e all aggiornamento degli strumenti di programmazione e pianificazione regionale In particolare il PTCP a recepisce e integra senza proporre modifiche le previsioni del Piano Regionale Integrato dei Trasporti approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n 1322 del 22 12 1999 b recepisce e integra con variazioni cartografiche le previsioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato con la deliberazione del Consiglio Regionale 28 01 1993 n 1338 c recepisce le previsioni dei Piani Territoriali dei Parchi regionali approvati ai sensi della legge reg
415. llo autostradale di Crespellano Asse San Giovanni casello autostradale di Crespellano SP2 SP27 Asse Trasversale di Pianura SP3 da S Giovanni in Persiceto a Medicina Asse Nuova S Carlo SP19 dalla Trasversale di Pianura al casello autostradale di Castel S Pietro Asse Lungosavena dalla Trasversale di Pianura alla Tangenziale Asse Nuova Galliera SP4 dalla Trasversale di Pianura alla Tangenziale di Bologna rete di base di interesse regionale corrispondente a quella definita dal PRIT rete di base principale La rete di base regionale comprende i seguenti collegamenti Asse Porrettana SS64 dal confine con la Toscana all innesto con la Tangenziale di Bologna a Casalecchio compreso tratto ex A1 dal nuovo casello di Sasso Marconi all innesto con la variante alla SS64 Asse Futa SP65 dall innesto con la Lungosavena al confine provinciale Asse Selice Montanara SP610 dal confine con la Toscana alla provincia di Ferrara Asse San Giovanni Cento Cispadana SP255 da S Giovanni in P all autostrada Cispadana Asse Zenzalino SP6 dalla San Vitale nuovo casello autostradale di Budrio alla SS16 Asse Via Emilia levante ponente lungo l itinerario storico Asse Via Emilia circonvallazione est ovest di Imola e nuovo ponte sul Santerno Asse San Vitale SP 253 da Medicina al confine con Ravenna Asse San Giovanni Nonantola SP255 R da
416. llo sfocio in altro corso d acqua v o in mare e UdP Unit di Paesaggio di cui agli artt 3 1 e 3 2 e ULU Unit lavoro uomo unit di misura del volume di lavoro necessario alla conduzione di un azienda agricola in relazione alle colture praticate una unit corrisponde a 225 giornate di lavoro anno e Unit colturale appezzamento di suolo agricolo delimitato e sistemato ai fini di una determinata coltivazione agricola e Unit edilizia l unit organica costituita da un edificio quale oggetto dominante nonch dalla sua area di pertinenza e dalle eventuali altre 33 Titolo 1 2 D pertinenze v L area di pertinenza pu anche essere limitata al solo sedime in tal caso l unit edilizia coincide con l edificio Unit fondiaria l unit organica costituita da un area o porzione di suolo quale oggetto dominante e dalle sue eventuali pertinenze costruzioni accessorie alberature ecc l area cio non edificata oppure le eventuali costruzioni soprastanti hanno un carattere accessorio o pertinenziale rispetto all area Sono ad esempio unit fondiarie le unit fondiarie preordinate all edificazione dette anche lotti liberi o lotti inedificati gli spazi collettivi urbani quali i giardini pubblici le piazze e simili le unit fondiarie agricole v Unit fondiaria agricola o semplicemente unit agricola l unit costituita dai terreni di un azienda agri
417. lmente sostenibile al fine di garantire il rispetto e la valorizzazione delle loro specifiche identit Individuazione delle UdP Le Unit di paesaggio di rango provinciale individuate nella tav 3 del PTCP sono di seguito elencate e costituiscono l articolazione dei principali sistemi territoriali Sistema di pianura 1 2 3 4 5 6 Pianura delle bonifiche Pianura persicetana Pianura centrale Pianura orientale Pianura della conurbazione bolognese Pianura imolese Sistema collinare 7 8 Collina bolognese Collina imolese 41 Titolo 3 Sistema montano 9 Montagna media occidentale 10 Montagna media orientale 11 Montagna media imolese Sistema dei crinali 12 Montagna della dorsale appenninica 13 Alto crinale bolognese Nell Allegato A alle presenti norme riportata la descrizione degli elementi caratterizzanti ciascuna Unit dal punto di vista geomorfologico ambientale socio economico e storico insediativo Strumenti attuativi La Provincia e i Comuni ovvero le loro Unioni o Associazioni anche avvalendosi di appositi accordi territoriali ai sensi dell art 15 della L R 20 2000 promuovono i seguenti strumenti attuativi volti ad integrare le diverse politiche d intervento con gli obiettivi di valorizzazione riqualificazione e salvaguardia definiti per le UdP dal presente piano Progetti di Tutela Recupero e Valorizzazione tali progetti possono avere dimensioni pi ampie del sin
418. lo 3 19 1 fruizione ricreativa culturale e di sviluppo socio economico sostenibile valorizzando il ruolo strategico del crinale Reno Setta come elemento di fruizione e di collegamento ambientale e funzionale con le aree protette del sistema di crinale Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Promuovere interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico insediativo e della relativa infrastrutturazione promuovendo l offerta territoriale delle zone di particolare interesse paesaggistico ambientale con funzione ricreativa e culturale attivando processi di sviluppo socio economico sostenibile Salvaguardare il territorio dalle tendenze alla semplificazione paesaggistica la riduzione delle colture tradizionali dovr selettivamente orientarsi ad interessare solo le zone pi acclivi o interessate da dissesti Sottoporre preventivamente ad una attenta valutazione degli impatti paesaggistici e idrogeologici gli ampliamenti dei centri abitati previsti eventualmente dai nuovi strumenti urbanistici comunali e proporre l individuazione di tipologie edilizie e aggregative in armonia con quelle tradizionali Promuovere ove necessario la riqualificazione naturalistica e fruitiva dell ambito fluviale del Fiume Reno Attivare interventi di miglioramento dei boschi cedui esistenti prevedendo limitati incrementi delle superfici boscate utilizzando solo
419. logica art 8 3 Centri storici Sono invece ammesse salvo che negli alvei attivi le ordinarie attivit di raccolta dei rifiuti ed il deposito temporaneo dei rifiuti speciali presso gli insediamenti e o le attivit esistenti e o consentiti dalle norme di cui al presente piano Con particolare riferimento alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani sono ammesse nelle aree sopra elencate salvo che negli alvei attivi la realizzazione e la gestione di stazioni ecologiche di base Nelle stesse aree possono essere ammesse anche stazioni ecologiche attrezzate qualora si tratti di opere non diversamente localizzabili e previa analisi ambientale che verifichi che l intervento non in contrasto con le specifiche finalit di tutela e di valorizzazione delle aree stesse e che individui le eventuali opere di mitigazione necessarie Nel sistema provinciale delle aree protette di cui all art 3 8 sono ammissibili nei limiti e alle condizioni prescritte nel PPGR e nel Piano Territoriale del Parco impianti per il recupero di rifiuti ligneo cellulosici purch di dimensioni contenute entro il limite del trattamento di 1000 tonnellate anno ciascuno Nelle fasce di tutela fluviale di cui all art 4 3 sono ammissibili nei limiti previsti dal PPGR attivit di recupero di rifiuti inerti da costruzione e demolizione purch effettuate presso impianti produttivi adibiti al trattamento di inerti preesistenti all entrata in vigore del
420. lutive dell ambito in relazione a ciascuna delle indicazioni di cui al punto 4 D Per ciascuno degli ambiti produttivi di rilievo sovracomunale con caratterizzazione prevalentemente produttiva manifatturiera ossia in prima individuazione quelli di cui agli elenchi A1 e B1 del punto 2 deve essere previsto il raggiungimento delle condizioni e delle prestazioni di area ecologicamente attrezzata di cui all art A 14 della L R 20 2000 ad essi pertanto si applicano le disposizioni di cui all art 9 3 I Le medesime condizioni e prestazioni vanno perseguite in termini di indirizzo anche per gli ambiti produttivi di rilievo sovracomunale con caratterizzazione mista ossia in prima individuazione quelli di cui agli elenchi A2 e B2 Fatto salvo quanto stabilito al successivo punto 18 per ciascun ambito specializzato di rilievo sovracomunale la Provincia e i Comuni nel quale l ambito ricade o comunque interessati o influenzati dalle prospettive dell ambito sulla base dei risultati delle valutazioni di cui al punto 7 sottoscrivono un Accordo territoriale ai sensi dell art 15 della L R 20 2000 Le Associazioni e le Unioni di Comuni favoriscono la promozione di tali Accordi Il Circondario di Imola dovr sottoscrivere gli Accordi territoriali relativi agli ambiti ricadenti al proprio interno unitamente ai Comuni di volta in volta interessati 179 Titolo 9 10 1 11 D 12 1 Z Laddove siano costituite
421. manutenzione del substrato dell alveo e per il potenziamento dell autodepurazione dei canali di sgrondo e dei fossi stradali di cui alla delibera n 1 5 del 17 04 2003 del Comitato Istituzionale dell Autorit di Bacino e in vigore dal 15 05 03 e successive modifiche e integrazioni Art 5 8 Deflusso minimo vitale 1 P 2 D In attuazione di quanto disposto al Titolo IV Cap 1 del PTA v le concessioni di derivazione da acque superficiali in essere dovranno essere adeguate al rispetto del DMV La Provincia provvede ad acquisire presso la Regioneil catasto delle derivazioni da acque superficiali e i successivi aggiornamenti rispetto alle modifiche dei disciplinari di concessione dovute al rispetto del DMV o a variazioni di disponibilit di risorse idriche ottenute dal attuazione delle misure indicate ai successivi articoli Considerata l importanza storica e culturale dei canali che attraversano la citt di Bologna al fine di garantire condizioni igieniche adeguate in tali canali alla sezione a monte della chiusa di Casalecchio dovr essere rispettata oltre al DMV da lasciare nell alveo del fiume Reno una portata minima che possa essere derivata dal Consorzio della Chiusa Il mantenimento di tale derivazione prevalente rispetto ad altre derivazioni ad eccezione di quelle riguardanti acque destinate al consumo umano che restano prioritarie ai sensi del art 144 del D Lgs 152 06 118 Titolo 5 4 D In s
422. me ed in particolare al Centro di pericolo apertura di pozzi Art 5 10 Misure per la riduzione dei prelievi ad uso civile 1 I g Si gt g La Provincia promuove la rimodulazione della tariffa del servizio idrico elaborata dall Autorit d Ambito di Bologna LR 10 2008 finalizzata a disincentivare il consumo idrico adeguando l articolazione delle tariffe agevolata base e di eccedenza seguendo i seguenti indirizzi prevedere tariffe pi favorevoli per le utenze domestiche differenziare le tariffe per le utenze domestiche residenti secondo il numero degli abitanti residenti adeguare l articolazione tariffaria in modo che la tariffa base non si applichi a consumi superiori ai 150 l ab g L Autorit d Ambito di Bologna LR 10 2008 ed il gestore del Servizio Idrico Integrato SII attuano campagne informative annuali per il risparmio idrico riguardanti tutte le misure adottabili dai consumatori citate all art 63 delle norme del PTA v che possono comprendere la distribuzione gratuita agli utenti di semplici sistemi di risparmio riduttori di flusso per rubinetti e docce L Autorit d Ambito di Bologna LR 10 2008 opera per il recupero dell efficienza delle reti in modo da raggiungere gli obiettivi indicati in Relazione Variante in recepimento del PTA regionale al paragrafo 3 2 2 1 L Autorit d Ambito di Bologna LR 10 2008 comunica annualmente alla Provincia i risultati raggiunti in termini
423. mentazioni di terreno anche se temporanei d le fasi progettuali dovranno avvenire nel rispetto del D M 11 marzo 1988 Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce la stabilit dei pendii e delle scarpate e successive modifiche ed integrazioni nonch nel rispetto delle norme sismiche vigenti e in ogni nuovo intervento qualora durante opere di scavo venga intercettata la presenza di acque sotterranee dovranno essere eseguiti drenaggi a profondit superiore a quella di posa di fondazioni dirette e comunque tale 127 Titolo 6 da intercettare le venute d acqua presenti tali interventi dovranno essere raccordati alla rete fognaria o alla rete di scolo superficiale Art 6 7 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate norme per usi agroforestali il presente articolo recepisce e integra l art 10 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P Nelle zone 1 2 3 4 e 5 di cui all art 6 2 punto 2 valgono le seguenti prescrizioni agroforestali a Regimazione idrica superficiale i proprietari ed i conduttori dei terreni devono realizzare una adeguata rete di regimazione delle acque della quale deve essere assicurata manutenzione e piena efficienza parimenti deve essere mantenuta efficiente da proprietari e frontisti la rete scolante generale liberandola dai residui di lavorazione dei terreni e o di origine vegetale
424. menti di pianificazione comunali dovranno tendere ad escludere l edificazione sparsa fatte salve precise esigenze di integrazione di centri aziendali agricoli esistenti Incentivare la produzione di beni agro alimentari di qualit e fortemente connotati territorialmente Incentivare le iniziative private di forestazione e relativo vivaismo Incentivare l introduzione da parte dei privati nei progetti edilizi di interventi di soluzioni di bioarchitettura nonch l adesione a protocolli volontari di qualit edilizia Gli obiettivi e gli indirizzi per le singole Unit di paesaggio di rango provinciale appartenenti al Sistema collinare la cui descrizione contenuta nell allegato A delle presenti norme sono i seguenti UdP n 7 Collina bolognese Gli obiettivi prioritari da perseguire sono 48 Titolo 3 Offrire al sistema metropolitano occasioni fruitive a breve raggio per il tempo libero e le attivit ricreative sportive culturali e di ristorazione anche attraverso la valorizzazione e la messa a sistema delle aree protette e dei SIC Riqualificare ambientalmente i corsi d acqua principali dell UdP Samoggia Lavino Reno Setta Savena Zena Idice e tutelare gli ambiti naturali di ridotta compromissione come la valle di Zena con particolare attenzione alle esigenze di regolazione delle acque superficiali e un attento controllo dei movimenti franosi che caratterizzano questa UdP Gli indirizzi per gli strument
425. mento dell accessibilit del territorio montano dei residenti e dei potenziali fruitori Per quanto riguarda il progetto della variante di valico ed il sistema di rifunzionalizzazione delle tratte in dismisssione dell attuale tracciato si demanda al progetto esecutivo di Societ autostrade mentre possibili nuove funzioni sia dell attuale tracciato che nell ipotesi di utilizzo di quelli dismessi rimangono subordinati ad approfondimenti attraverso studi di fattibilit che ne valuti la fattibilit tecnico economico finanziaria Tutte le altre strade non individuate nella tav 4A del PMP nei livelli di cui sopra sono da considerare strade di rilievo comunale fermo restando che fra esse sono comprese anche le restanti strade di propriet dell Amministrazione provinciale non individuate tali strade restano di propriet della Provincia fino a diversa specifica determinazione Nella tav 4A delPMP sono individuati e i caselli autostradali esistenti e i caselli autostradali di progetto e fondamentali nodi di interconnessione della viabilit provinciale Nel Comune di Bentivoglio inoltre individuata l ipotesi di un eventuale nuovo casello da realizzarsi nel lungo periodo per il quale si richiede venga redatto un apposito Studio di Fattibilit al fine di valutare soluzioni meno impattanti rispetto al territorio Si individua nel Comune di San Benedetto Val di Sambro l ipotesi di un nuovo casello da sottoporre a Studio di Fattib
426. mento ecologico connettivo ecologico di particolare interesse naturalistico e paesaggistico connettivo ecologico diffuso connettivo ecologico diffuso periurbano area di potenziamento della rete ecologica di area vasta varchi ecologici La rete ecologica di livello provinciale individuata nella tav 5 costituisce il riferimento per la definizione e lo sviluppo di reti ecologiche di livello locale La pianificazione di settore della Provincia e i piani generali e settoriali di livello comunale devono risultare coerenti con le medesime sulla base delle disposizioni seguenti Il PTCP contiene nell Allegato 1 della Relazione le Linee guida per la progettazione e realizzazione delle reti ecologiche La Provincia si riserva di emanare successive direttive relative a tale argomento quali integrazioni e aggiornamenti in merito senza che ci comporti procedura di variante al PTCP stesso Fra gli elementi funzionali che compongono la rete ecologica di livello provinciale si assumono come elementi caratterizzati da specifica rilevanza normativa i siti della Rete Natura 2000 di cui al successivo art 3 7 nonch le aree protette di cui al successivo art 3 8 La Provincia assume gli elementi della rete ecologica come aree preferenziali ai sensi del Piano Regionale di Sviluppo Rurale per orientare contributi e 59 Titolo 3 10 D 11 D 12 D 13 D finanziamenti derivanti dalla normativa europea nazionale e regionale di settor
427. mpianti per l emittenza radio e televisiva la localizzazione degli impianti esistenti per la trasmissione e la distribuzione dell energia elettrica con tensione pari o superiore a 15 000 volt e delle principali cabine di trasformazione l individuazione delle relative fasce di rispetto o in via transitoria in assenza di elementi sufficienti alla esatta definizione della fascia di rispetto l individuazione di una fascia di attenzione di ampiezza cautelativa la localizzazione anche sulla base della pianificazione provinciale di settore dei corridoi di fattibilit per la realizzazione di nuovi impianti di trasmissione e distribuzione di energia elettrica anche a risanamento delle situazioni in essere non conformi ai valori limite fissati dalla normativa statale vigente le proposte dei soggetti gestori delle reti elettriche riguardo ai programmi di sviluppo delle reti stesse e riguardo ai nuovi fabbisogni infrastrutturali indotti dalle scelte di pianificazione territoriale ed urbanistica Art 13 7 Requisiti degli insediamenti in materia di ottimizzazione energetica 1 1 In riferimento agli usi energetici del sistema insediativo sulla base dei contenuti del Piano Energetico Ambientale Provinciale PEAP si forniscono le seguenti indicazioni riguardo agli standard energetici in relazione alle tecniche di costruzione dei nuovi insediamenti e agli usi energetici in generale Assetto degli insediamenti Lay out urbano L
428. munale e le azioni e interventi settoriali che interessano gli insediamenti urbani 242 Titolo 10 Valorizzare il Centro Storico di Bologna quale luogo focale dell offerta di qualit urbana culturale e commerciale per la popolazione dell intera area metropolitana per gli utenti della citt e per il turismo Ci richiede il recupero di qualit del sistema degli spazi pubblici e collettivi attraverso la riduzione della pressione del traffico e del livello di inquinamento acustico e atmosferico il superamento di fenomeni di degrado fisico e sociale il ripristino di condizioni di vivibilit e vivacit degli spazi urbani pubblici e privati e di condizioni di sicurezza e gradevolezza della mobilit a piedi e in bicicletta Valorizzare gli ulteriori luoghi urbani dotati di centralit e di identit attraverso progetti urbani che ne recuperino i connotati storici e ne accrescano la complessit funzionale e l attrattivit in primo luogo le aree urbane centrali degli altri comuni attorno al capoluogo nonch i nuclei insediativi di impianto storico inglobati nella prima periferia del capoluogo quali Bolognina Corticella Borgo Panigale ecc Evitare in linea di massima l ulteriore espansione degli insediamenti urbani su aree non ancora urbanizzate e non ancora destinate ad essere urbanizzate secondo gli strumenti urbanistici vigenti salvo che per opere non diversamente localizzabili Per gli ambiti urbani consolidati
429. n fenomeno franoso in una determinata area La verifica di rischio da frana la constatazione di interferenza in atto o potenziale tra elementi di dissesto ed elementi antropici contenuti in una determinata U I E Rischio idraulico e sua articolazione il rischio idraulico R per ci che concerne i danni dovuti all inondazione di una data area definito mediante la seguente espressione R P W V dove P pericolosit la probabilit di accadimento del fenomeno d inondazione caratterizzata da una data intensit quota raggiunta dall acqua tempi di inondazione tempi di permanenza dell acqua ecc W valore degli elementi a rischio il parametro che definisce quantitativamente in modi diversi a seconda della tipologia del danno presa in considerazione gli elementi presenti all interno dell area inondata V vulnerabilit la percentuale prevista di perdita degli elementi esposti al rischio per il verificarsi dell evento critico considerato Articolazione rischio irrilevante a livello di bacino RO rischio moderato R1 dove il danno atteso prodotto del valore degli elementi esposti a rischio per la loro vulnerabilit non comprende mai gravi danni all incolumit delle persone economici e ambientali rischio medio R2 dove il danno atteso grave previsto solo in riferimento ad aree a moderata probabilit d inondazione rischio elevato R3 dove il danno atteso comprende anche danni
430. n il perseguimento degli obiettivi del PTCP l individuazione delle risorse finanziarie disponibili e di quelle da reperire le azioni di studio di approfondimento e di monitoraggio da attivare per valutare nel tempo la sostenibilit delle previsioni di Piano e delle dinamiche in atto Art 15 3 Promozione della formazione dei Piani Strutturali Comunali in forma 1 1 associata La Provincia promuove l adeguamento al PTCP di tutti piani urbanistici generali comunali A tal fine favorisce in particolare la formazione dei Piani Strutturali Comunali in forma associata con preferenza per quelli estesi a tutti i comuni di un Associazione o Unione di Comuni o del Circondario di Imola quale modalit ottimale per l adeguamento della strumentazione urbanistica comunale al PTCP e per il coordinamento delle politiche riferite al territorio Per le finalit di cui al punto precedente la Provincia e nel caso dei Comuni del Circondario di Imola di intesa col Circondario medesimo favorisce e promuove la formazione intercomunale del Quadro Conoscitivo del Documento preliminare e della VALSAT preliminare 337 Titolo 15 lo svolgimento della Conferenza di pianificazione in forma associata intercomunale La Provincia partecipa agli Accordi organizzativi fra i comuni per l elaborazione dei PSC in forma associata e in tale sede definisce l entit delle risorse tecniche umane e finanziarie che mette a disposizione dell iniz
431. n subordine all obiettivo precedente raccolte multimateriali funzionali ad impianti di post selezione in modo da garantire elevati standard di recupero economicamente e tecnicamente possibili Valorizzare ulteriormente il rifiuto urbano indifferenziato mediante pretrattamenti meccanici di selezione il PTCP in tema di gestione di rifiuti speciali persegue i seguenti obiettivi specifici favorire le raccolte monomateriali delle frazioni merceologiche recuperabili presso i depositi temporanei degli stabilimenti aziendali favorire operazioni di riutilizzo riciclo e recupero dei rifiuti all interno dello stesso ciclo produttivo valorizzazione delle frazioni ligneo cellulosiche in impianti di trattamento finalizzati alla produzione di ammendanti compostati verdi conformi alla L 748 1984 e succ modd ed integ e o in impianti di termovalorizzazione dedicati valorizzazione delle altre frazioni merceologiche ad elevato potere calorifico in impianti di incenerimento dedicati con recupero energetico valorizzazione degli scarti agroalimentari di produzione e dei fanghi di depurazione agroalimentari conformi al D Lgs 99 1992 in impianti di trattamento finalizzati alla produzione di ammendanti conformi alla L 748 1984 e succ modd e intt in materia di fertilizzanti favorire in via prioritaria il condizionamento dei fanghi prodotti da impianti di depurazione delle acque reflue urbane presso gli stessi impianti di depurazione al fine
432. nali e in particolare il consumo di risorse non rinnovabili e la produzione di rifiuti qualora non sia specificamente previsto il loro riutilizzo recupero o riciclaggio migliorare le condizioni di compatibilit con le funzioni del contesto circostante sviluppare le funzioni e la capacit dei poli funzionali esistenti e di quelli progettati nei limiti di compatibilit derivanti dalla mitigazione dei loro 187 Titolo 9 impatti ambientali e dal contestuale obiettivo di decongestionare l area conurbata bolognese nella quale la gran parte di essi collocata sviluppare l integrazione e le sinergie fra i poli funzionali e le risorse del territorio provinciale promuovendo ove possibile la proiezione e l articolazione delle funzioni dei poli nel territorio provinciale migliorare l accessibilit di ciascuno dei poli funzionali alla scala urbana e alla scala territoriale e regionale sia con il trasporto collettivo che con quello privato e la mobilit non motorizzata secondo le specifiche esigenze di ciascun polo favorire ove consentito da valide condizioni di accessibilit l integrazione del mix funzionale ossia la compresenza sinergica di pi funzioni attrattive nell ambito dello stesso polo per rispondere alla domanda di formazione di nuovi poli funzionali individuare ambiti idonei che garantiscano condizioni ottimali di accessibilit alla scala territoriale e regionale siano sufficientemente distanti d
433. nari visibili dalle zone urbane e dalle infrastrutture della pedecollina e di fondovalle che costituiscono la cornice paesaggistica delle aree pi densamente urbanizzate la funzione turistica riferita alle attivit del tempo libero della popolazione urbana la funzione di area residenziale di qualit Sviluppo diffuso delle attivit economiche e di servizio connesse alla fruizione delle risorse ambientali Valorizzazione delle aree fluviali e perifluviali Reno Savena Idice Sillaro Sellustra Santerno Samoggia Lavino anche in funzione della fruizione da parte dell utenza urbana Per quanto riguarda le politiche di sviluppo urbano promozione della riqualificazione urbana in particolare attraverso la riconversione degli insediamenti produttivi dismessi per residenza servizi e attivit economiche compatibili qualora collocati all interno o a ridosso di aree urbane residenziali o ancora per attivit produttive o terziarie negli altri casi esclusione dell ulteriore espansione urbana per la residenza nei sistemi urbani delle valli del Lavino dello Zena dell Idice del Sillaro dotati di una debole infrastrutturazione per la mobilit di cui non possibile o comunque non previsto a breve o medio periodo il potenziamento nonch nei piccoli nuclei di crinale indirizzo prevalente alla riqualificazione urbana nei sistemi vallivi fortemente infrastrutturati ed insediati del Reno del Setta e del Sa
434. ncora convenzionati subordinato al rispetto delle seguenti condizioni non sia presente uno stato di contaminazione delle acque sotterranee sia possibile il collettamento in fognatura nera delle acque reflue di lavorazione l eventuale prelievo da falda sia verificato alla luce di una compatibilit con il bilancio idrico locale Quando richiesto un nuovo prelievo di acqua 107 Titolo 5 sotterranea oltre a quanto disposto ai sensi del successivo art 5 9 necessario che venga eseguito a cura del richiedente uno studio idrogeologico che permetta al competente Servizio tecnico regionale di valutare a scala di conoide interessata o porzione di essa le tendenze evolutive della falda piezometria nel tempo e gli effetti del prelievo non siano previste o potenziate attivit di gestione di rifiuti pericolosi all interno delle porzioni di terrazzi alluvionali che non rientrano in fascia di tutela e pertinenza fluviale art 4 3 e 4 4 gli ambiti per i nuovi insediamenti L R 20 2000 dovranno presentare indici e parametri urbanistici tali da garantire il mantenimento di una superficie permeabile v pari almeno al 25 della superficie territoriale ricadente all interno dei terrazzi nel caso di aree a destinazione prevalentemente produttiva e commerciale e pari almeno al 45 nel caso di aree a destinazione residenziale e terziaria Una quota non superiore al 10 della superficie permeabile potr essere cost
435. ndicazioni comunali e da stipularsi tra i Comuni ed i soggetti titolari dei complessi per i complessi insistenti su aree diverse da quelle di cui sopra Fino alla entrata in vigore delle disposizioni comunali di cui al precedente comma nei complessi turistici all aperto insistenti entro le zone di cui al presente articolo sono consentiti esclusivamente interventi di manutenzione nonch quelli volti ad adeguare i complessi stessi ai requisiti minimi obbligatori richiesti dalla relativa disciplina Significativi movimenti di terra Ogni modificazione morfologica del suolo suscettibile di determinare modifiche al regime idraulico delle acque superficiali e sotterranee ivi comprese le opere per la difesa del suolo e di bonifica montana va sottoposta al parere dell Autorit di Bacino che si esprime in merito alla compatibilit e coerenza degli interventi con i propri strumenti di piano Tutela dai rischi di inquinamento delle acque sotterranee Nelle fasce di tutela fluviale relative alla porzione montana dei corsi d acqua e in quelle ricadenti nelle Zone di protezione delle acque sotterranee come individuate nella tav 2B si applicano anche le norme di tutela della qualit delle risorse idriche sotterranee di cui all art 5 3 e prevale la disciplina pi restrittiva 81 Titolo 4 12 D 13 P Inoltre al fine di salvaguardare l integrit del tetto dell acquifero freatico e il mantenimento delle comunicazioni in essere
436. ndividuare per l attivit agricola un ruolo centrale nella soddisfazione dei requisiti economici e ambientali del territorio rurale e a stimolare attraverso specifiche azioni la formazione e lo sviluppo di aziende competitive e sostenibili riferibili a tutte le possibili combinazioni di due principali tipologie l azienda produttiva specializzata orientata al prodotto con metodiche ad impatto ambientale controllato l azienda multifunzionale orientata anche all offerta di servizi agro ambientali e ricreativi volti alla soddisfazione della domanda proveniente dalla collettivit inurbata al contenimento dell artificializzazione degli assetti colturali per evitare l estendersi di fenomeni di semplificazione paesaggistica e naturalistica con conseguente perdita di qualit e di biodiversit tutelando nel contempo l assetto idraulico del territorio Tale indirizzo sar perseguito in generale in tutti gli ambiti agricoli del territorio rurale ed in particolare con una specifica attenzione per quei territori maggiormente depauperati sotto il profilo ambientale e paesaggistico quali il territorio agricolo di pianura con elevata frammentazione degli spazi naturali e seminaturali le aree eventualmente individuate nei PSC nelle quali la qualit dei paesaggi e dei relativi caratteri appare scarsa o insufficiente a supportare le politiche specifiche per il miglioramento delle produzioni in una logica anche di contenime
437. ne della compatibilit idraulica ed idrobiologica delle infrastrutture di attraversamento dei corsi d acqua del bacino del Reno emanata dall Autorit di Bacino Art 4 11 Norme di attuazione in materia di assetto della rete idrografica il presente articolo recepisce e integra i contenuti dell art 24 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 94 Titolo 4 Le disposizioni di cui agli artt 4 2 4 3 4 4 4 5 4 6 e 4 8 sono immediatamente vincolanti per le amministrazioni e gli enti pubblici all approvazione del PSAI ai sensi del comma 5 dell art 17 della L 183 1989 Le perimetrazioni delle aree interessate dalle disposizioni del presente Titolo sono individuate nella tav 1 del PTCP in scala 1 25 000 Tuttavia trattandosi di perimetrazioni elaborate su CTR in scala 1 5 000 le informazioni vettoriali georeferenziate che individuano tali perimetrazioni sono vincolanti anche in caso di rappresentazione su base cartografica CTR in scala 1 5000 o 1 10 000 Per il migliore raggiungimento degli obiettivi del presente piano i Comuni possono proporre all Autorit di Bacino competente modifiche alle perimetrazioni delle aree normate dai precedenti articoli 4 2 4 5 e 4 6 e dal punto 13 dell art 4 3 L Autorit di bacino pu adottare modifiche a tali perimetrazioni senza che ci comporti la procedura di variante al PTCP Dopo la definitiva approvazi
438. ne sono consentiti per opere connesse allo svolgimento delle attivit produttive a cui le zone umide sono funzionalmente correlate ovvero per opere connesse alla loro conversione e riuso per fini naturalistici nonch per l attuazione di progetti di rilevante interesse pubblico non diversamente localizzabili purch si proceda ad adeguati interventi compensativi La tav 5 del PTCP contiene l individuazione preliminare dei punti di criticit fra sistema insediativo infrastrutture per la mobilit e rete ecologica di livello 61 Titolo 3 20 D provinciale queste situazioni devono essere affrontate in sede di PSC o di elaborazione di specifici progetti di cui al precedente punto 7 anche attraverso l applicazione dei contenuti delle Linee guida di cui all Allegato 1 della Relazione Costituiscono verifica sviluppo e integrazione della rete ecologica di livello provinciale di cui alla tav 5 gli elementi funzionali della rete ecologica di livello locale individuati conseguentemente agli approfondimenti conoscitivi operati in attuazione del presente piano ed in particolare nell ambito di elaborazioni del PSC di cui al successivo art 3 6 elaborazioni relative a specifiche parti del territorio comunale di cui al precedente punto 16 elaborazioni legate alla realizzazione dei progetti di cui al precedente punto 7 specifici studi provinciali redatti nell ambito delle funzioni istituzionali di raccolta el
439. nerale di tutela e valorizzazione come ai successivi punti I beni di cui alle lettere a b c del punto 2 e relativi sistemi di relazioni possono essere inclusi in parchi volti alla tutela e valorizzazione nonch alla regolamentata pubblica fruizione di tali beni e valori La Provincia ed i Comuni singoli od associati possono prevedere di gestire la tutela e l utilizzazione delle zone e degli elementi di interesse storico archeologico appartenenti in particolare alle categorie di cui alle lettere a e b del punto 2 qualora non compresi nei parchi regionali di cui all art 3 8 nel rispetto delle prescrizioni del presente piano sia direttamente sia attraverso enti od istituti pubblici od a partecipazione pubblica sia stipulando apposite convenzioni con associazioni od organizzazioni culturali In tale ultimo caso le predette convenzioni devono definire tra l altro le modalit di gestione con particolare riferimento ai modi ed ai limiti di fruizione dei beni interessati da parte della collettivit garantendosi comunque che tali limiti siano posti in esclusiva funzione della tutela dei beni suddetti nonch all assolvimento degli obblighi di conservazione e vigilanza Disciplina di tutela delle aree di interesse archeologico Le misure e gli interventi di tutela e valorizzazione nonch gli interventi funzionali allo studio all osservazione e alla pubblica fruizione dei beni e dei valori tutelati di cui alle zone ed elementi delle le
440. ni con pi di 10 000 abitanti AGGREGAZIONI DI MEDIE STRUTTURE Tipo 21 aggregazioni di medie strutture con carattere di unitariet per l utenza di attrazione sovracomunale con superficie di vendita complessiva oltre 2 500 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e oltre 3 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti e fino a 5 000 mq con possibile presenza di e medie strutture alimentari di tipo 15 17 e medie strutture non alimentari di tipo 16 18 e strutture miste costituite da esercizi pi piccoli accostati con superficie di vendita complessiva entro la soglia massima delle medie strutture Tipo 22 aggregazioni di medie strutture con carattere di unitariet per l utenza di attrazione comunale con superficie di vendita complessiva fino a 2 500 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e fino a 3 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti con possibile presenza di e medie strutture alimentari di tipo 15 17 e medie strutture non alimentari di tipo 16 18 e strutture miste costituite da esercizi pi piccoli accostati con superficie di vendita complessiva entro la soglia massima delle medie strutture 199 Titolo 9 CENTRI COMMERCIALI Tipo 23 centri commerciali con medie strutture di competenza comunale con superficie di vendita complessiva oltre 1 500 mq e fino a 2 500 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e oltre 2 500 mq e fino a 3 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 a
441. ni del presente piano ed in particolare dovr e garantire una equa distribuzione dei servizi sul territorio e individuare i percorsi i programmi d esercizio di riferimento le risorse necessarie e relative fonti disponibili e prevedere la velocizzazione protezione di tali itinerari attraverso sedi o corsie riservate o altri provvedimenti come sistemi di priorit semaforica per migliorare le condizioni di marcia e prevedere l attivazione di sistemi di gestione centralizzata dei servizi e delle informazioni all utenza e migliorare i livelli di comfort ed accessibilit dei servizi Comuni di Budrio e Medicina sono tenuti ad indicare e salvaguardare nei rispettivi strumenti urbanistici il corridoio infrastrutturale per l eventuale realizzazione di una linea di trasporto pubblico in sede propria da Budrio a Massalombarda in linea di massima sul sedime della ex linea ferroviaria dismessa salvo modifiche di tracciato da concordare con la Provincia Il Nuovo Circondario Imolese cos come definito nell art 23 dell Atto di Intesa sottoscritto con la Provincia di Bologna nel Dicembre 2006 partecipa alle attivit di programmazione e pianificazione del trasporto pubblico anche avanzando specifiche proposte relativamente ai collegamenti socio sanitari e servizi scolastici 281 Titolo 12 Art 12 9 Disposizioni per agevolare la mobilit non motorizzata 1 I Anche nei comuni non obbligati alla formazione dei Piani Urb
442. ni fra l infrastruttura e l organizzazione spaziale storicizzata del territorio attraversato anche al fine di valorizzare la percezione di tale organizzazione spaziale da parte di chi percorre l infrastruttura e per l incremento delle dotazioni ecologiche del territorio in particolare per la realizzazione di corridoi ecologici di livello provinciale e locale con ci si intende la realizzazione non solo di appropriati impianti arborei e arbustivi ma anche di dispositivi di sicurezza per la fauna selvatica nei confronti della viabilit e di dispositivi di collegamento di eventuali corridoi ecologici preesistenti attraversati dall infrastruttura e in particolare nel caso delle strade extraurbane secondarie per la realizzazione di siepi miste autoctone anche in funzione dell incremento della sicurezza stradale in caso di uscita di strada La progettazione di una strada nelle sue varie fasi preliminare definitiva ed esecutiva deve comprendere insieme con la progettazione della carreggiata e delle sue pertinenze funzionali anche l individuazione e la progettazione delle fasce di ambientazione dimensionate in modo tale da essere sufficienti per l insieme di finalit di cui al punto 3 compatibilmente con le preesistenze del territorio attraversato 299 Titolo 12 Parimenti il finanziamento e gli appalti per la realizzazione della strada devono riguardare contestualmente il finanziamento e la realizzazione della fascia di
443. nnessi con determinate sostanze pericolose l individuazione delle aree di danno e dei comuni interessati da tali aree di danno ancorch originate da stabilimenti posti al di fuori del comune stesso contenuta nell Allegato 5 della Relazione Individuazione delle aree di danno degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante ai sensi del DM LL PP 09 05 01 L elaborazione del Quadro Conoscitivo della Relazione e dei relativi Allegati stata condotta sulla base degli elementi conoscitivi disponibili ed aggiornati a febbraio 2004 Comuni interessati dalla presenza di stabilimenti a rischio di incidente rilevante ovvero dalle aree di danno di uno stabilimento ubicato in altro comune sono soggetti all obbligo di adeguamento dei piani urbanistici generali a norma dell articolo 14 del D Lgs 334 99 e dell articolo 12 della L R n 26 del 17 dicembre 2003 secondo i criteri di cui al DM 09 05 2001 ed in conformit alle disposizioni di cui all articolo A 3 bis della L R n 20 del 24 marzo 2000 introdotto dalla L R n 26 2003 A tal fine i Comuni sono tenuti a verificare ed aggiornare l individuazione delle aree di danno riportata nell Allegato 5 della Relazione e a regolamentare gli usi e le trasformazioni ammissibili all interno di tali aree verificando la compatibilit degli stabilimenti a rischio con gli elementi ambientali e territoriali vulnerabili coerentemente ai contenuti del PTCP e della pianificazione di emergenza e
444. nno promuovere il mantenimento delle superfici coltivate limitando e contenendo i cambiamenti di destinazione d uso ai fini di nuova urbanizzazione anche attivando politiche di perequazione urbanistica Si precisa inoltre che in caso di sovrapposizione delle aree di cui all art 5 2 con altri tematismi disciplinati dal presente piano prevalgono le norme pi restrittive All interno delle zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pianura di tipo A e non consentito lo spandimento di liquami zootecnici e non consentito il lagunaggio dei liquami prodotti da allevamenti zootecnici al di fuori di appositi lagoni di accumulo impermeabilizzati con materiali artificiali e non consentita l interruzione delle falde acquifere sotterranee con particolare riguardo per quelle alimentanti acquedotti per uso idropotabile e non consentita la realizzazione di nuove discariche per lo smaltimento di rifiuti di qualsiasi genere e provenienza con l esclusione delle discariche per rifiuti inerti Non inoltre consentita la realizzazione di nuovi impianti per il trattamento e o lo smaltimento dei rifiuti e non consentito l utilizzo di fluidi scambiatori di calore potenzialmente inquinanti e o tossici per le acque sotterranee utilizzati al fine del riscaldamento raffreddamento di ambienti e si realizzano con massima priorit gli interventi di manutenzione straordinaria delle reti fognarie o
445. no gli elementi di cui al secondo punto limitatamente alle aree ai centri abitati e alle infrastrutture interessare o influenzate dalle previsioni della variante Le valutazioni di cui ai punti precedenti nel caso di formazione dei PSC sono contenute nella VALSAT e in termini preliminari nella VALSAT preliminare da discutere in sede di conferenza di pianificazione nel caso di procedure di Accordo di programma in variante sono contenute nello studio degli effetti sul sistema ambientale e territoriale di cui all art 40 comma 2 della L R 20 2000 nel caso di varianti ai PRG sono contenute nella relazione illustrativa Concertazione delle nuove previsioni viarie significative Modifiche di tracciato significative di un tratto di viabilit definita di interesse regionale o secondaria di rilievo provinciale o intercomunale nella tav 4A del PMP possono essere proposte dai Comuni dalle Associazioni dei Comuni dalle Unione dei Comuni e dal Nuovo Circondario Imolese sulla base di studi di fattibilit tecnico finanziari Tali studi dovranno verificare oltre alla fattibilit tecnico progettuale del tracciato anche la funzionalit trasportistica rispetto all assetto strategico della rete stradale nonch un attenta valutazione delle fonti di finanziamento necessarie per la sua realizzazione A valle di tali verifiche sar possibile introdurre tale opera all interno del PTCP in sede di formazione del PSC o con la procedura di un Accor
446. non risultino applicabili Nei comparti composti da pi aree distinte e distanti si indirizzano i Comuni a prevedere la cessione delle aree per i servizi pubblici nelle localizzazioni ove tali aree sono maggiormente carenti e maggiormente utili e a trasferire i diritti edificatori sulle aree restanti La fissazione di diritti edificatori contenuti non implica la previsione di nuovi insediamenti a densit edilizia contenuta potendosi in sede di pianificazione operativa ed attuativa sia prevedere di concentrare i diritti edificatori fino ad ottenere densit anche elevate sia prevedere quote di edificazione aggiuntive 232 Titolo 10 Art ai diritti edificatori nella forma di servizi pubblici e nella forma di edilizia residenziale pubblica o di edilizia residenziale negoziata con finalit sociali 10 4 Indirizzi generali in materia di disciplina urbanistica degli insediamenti di riqualificazione urbana e di recupero degli insediamenti dismessi o in dismissione Indirizzi sulla disciplina urbanistica negli ambiti urbani consolidati Per ambiti urbani consolidati si intendono le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate con continuit che presentano un adeguato livello di qualit urbana e ambientale tale da non richiedere interventi di riqualificazione L adeguato livello di qualit urbana va riferito ad un analisi quantitativa e qualitativa delle dotazioni presenti in porzioni urbane significative N
447. nonch alle destinazioni e trasformazioni ammissibili del territorio compreso nelle aree x protette stabilita dagli atti istitutivi e dai piani programmi e regolamenti 68 Titolo 3 previsti dalle specifiche leggi che regolano la materia In particolare per i Parchi regionali istituiti il PTCP recepisce i Piani Territoriali del Parco approvati ai sensi della L R 11 88 ad essi relativi come precisato all art 2 1 delle presenti norme I Comuni ai sensi della L R 11 88 devono adeguare i propri strumenti di pianificazione alle disposizioni contenute nei Piani Territoriali dei Parchi regionali e loro varianti approvati Gli strumenti di pianificazione e programmazione provinciale comunale e delle aree protette provvedono particolarmente in tali aree ad armonizzare gli assetti insediativi e infrastrutturali del territorio e a promuovere attivit e iniziative di tipo economico sociale in linea con le finalit di tutela dell ambiente naturale e delle sue risorse attraverso scelte di pianificazione e modalit gestionali orientate ad uno sviluppo socio economico ed ambientale sostenibile Detti strumenti provvedono inoltre a completare ed integrare il sistema delle aree protette sopra descritto con azioni ed interventi di potenziamento della funzione di corridoio ecologico svolta dai corsi d acqua in coerenza con quanto previsto al Titolo 4 e nell ambito della realizzazione della rete ecologica provinciale tali p
448. nque contigue ad aree gi urbanizzate i Comuni sono tenuti in sede attuativa a verificare i limiti e le condizioni di sostenibilit socio economica ambientale e territoriale ai sensi del PTCP e in specifico del presente articolo 9 5 spetta inoltre ai Comuni individuare in proporzione all impatto misure di mitigazione e compensazione dell intervento in sintonia con gli indirizzi delle norme regionali e del PTCP in materia di insediamenti commerciali i Comuni sono tenuti ad inserire le scelte relative alle strutture di vendita di rilevanza sovracomunale nei PSC nel quale nel rispetto delle indicazioni contenute nelle norme regionali e nel PTCP dovranno essere esposte le scelte generali di sviluppo e qualificazione delle diverse tipologie di commercio nonch definiti i criteri per l autorizzazione delle strutture in oggetto 3 Il PTCP indica quali localizzazioni preferenziali per la realizzazione di insediamenti commerciali delle tipologie riportate in elenco con i numeri 21 22 23 le aree interne ai perimetri delle stazioni SFM o comunque collocate in un raggio pedonale dall ingresso alle stazioni purch realizzate in abbinamento con parcheggi scambiatori e servizi per i viaggiatori A tal fine la Provincia si impegna ad assumere provvedimenti volti alla promozione progettuale e al coordinamento dei soggetti pubblici e privati da coinvolgere nell attuazione degli interventi prioritariamente indirizzati ai seguenti ambiti di stazi
449. nsediamenti commerciali di tipo 5 6 12 13 14 22 anche qualora si trattasse di parcheggi pluripiano interrati o fuori terra sui quali vengono realizzate una pluralit di edifici commerciali fisicamente non accostati collegamenti pedonali spazi di servizio comuni non sufficiente per dare luogo alla definizione di centro commerciale o di grande struttura di vendita 3 P Definizione dei livelli di rilevanza delle strutture e degli insediamenti commerciali 1 Il livello di rilevanza dei differenti tipi di strutture di vendita e insediamenti commerciali di cui al precedente punto 2 stabilito in relazione alla presumibile estensione geografica dell influenza e dell attrazione commerciale che ciascuno dei tipi elencati esercita nel territorio 2 In relazione ai diversi livelli di rilevanza sono definiti gli strumenti attuativi i procedimenti amministrativi e i soggetti coinvolti nonch le modalit di partecipazione degli stessi alle verifiche attuative ferme restando le procedure per le autorizzazioni commerciali previste dalle disposizioni di legge 3 Ai sensi dell art 5 della L R 14 1999 i livelli di rilevanza sono stabiliti come segue a insediamenti e ambiti di rilevanza provinciale con attrazione di livello superiore a1 Poli funzionali ai sensi della Del Reg 1253 1999 a marcata caratteriz zazione commerciale con presenza di almeno una delle tipologie contrassegnate in elenco con i numeri 1 2
450. nsiderare le azioni e gli interventi necessari in riferimento anche agli altri presidi ospedalieri localizzati nell ambito territoriale dell Azienda USL imolese Fino all approvazione dell Accordo territoriale gli strumenti urbanistici comunali disciplinano le attivit dei poli funzionali elencati al punto 2 e possono dare attuazione alle previsioni dei piani urbanistici vigenti che li riguardano mentre 191 Titolo 9 non possono introdurre previsioni di nuovi poli funzionali o nuove previsioni di rilevanti espansioni dell area di insediamento dei poli esistenti Dopo l approvazione dell Accordo territoriale gli strumenti urbanistici comunali provvedono a precisare e a disciplinare dal punto di vista urbanistico edilizio e infrastrutturale gli interventi di trasformazione sviluppo o qualificazione stabiliti nell Accordo a precisare i livelli prestazionali da raggiungere per garantire l accessibilit e la compatibilit ambientale a specificare le opere di infrastrutturazione necessarie In sede di formazione del Piano Strutturale Comunale di un comune comprendente uno o pi dei Poli funzionali di cui al punto 2 l Accordo territoriale va elaborato in concomitanza con la conferenza di pianificazione e va sottoscritto prima dell approvazione del PSC Oltre ai Poli funzionali esistenti o gi previsti elencati al punto 2 soggetti pubblici e privati possono proporre la realizzazione di nuovi poli funzionali nella forma di a
451. nta e di 60 dalle ore 21 00 alle 24 00 Di seguito si elencano le stazioni terminali del cadenzamento ai 30 e 60 cadenzamento a 30 Marzabotto Vignola Crevalcore S Pietro in Casale Budrio Centro Modena Imola e Pianoro cadenzamento a 60 Porretta Poggio Rusco Ferrara Portomaggiore e S Benedetto VS La rete del SFM sar servita nell Assetto Base da 87 fermate stazioni di cui 73 all interno dei confini provinciali e 17 all esterno tra esse si riconosce un ruolo di eccellenza per caratteristiche del servizio e localizzazione urbanistica alle stazioni di Bologna Centrale San Vitale Rimesse e Prati di Caprara che vengono individuati come nodi principali del SFM Inoltre 13 stazioni saranno servite da treni Regionali Veloci che potenzieranno in tal modo il cadenzamento base e vengono denominate stazioni principali Modena S Giovanni in Persiceto Crevalcore Poggio Rusco Ferrara S Pietro in Casale Imola Castel S Pietro Terme Prati di Caprara S Vitale Rimesse Bologna Centrale Pianoro e S Benedetto Val di Sambro Sono state individuate anche 10 stazioni strategiche per funzioni commerciali in cui si propone l inserimento di aggregazioni di strutture di vendita medio piccole al fine di aumentarne l attrattivit e la possibilit di creare un mix funzionale negli ambiti di stazione Oltre alla stazione di Bologna Centrale vi sono San Vitale Rimesse e Prati di Caprara in comune di Bologna San Gio
452. nte dalla somma delle superfici di vendita degli esercizi al dettaglio in esso presenti Per quanto riguarda le norme sulle procedure autorizzative i centri commerciali sono equiparati a singoli esercizi aventi una superficie di vendita pari alla loro superficie di vendita complessiva analoga equiparazione e stabilita per quanto riguarda gli indirizzi direttive e requisiti urbanistici b area commerciale integrata si definisce area commerciale integrata un area di norma interessante almeno due ettari di superficie territoriale specialmente dedicata al commercio all interno della quale esista o venga progettata una pluralit di edifici per strutture commerciali per attivit paracommerciali per attivit ricreative ed altri servizi complementari L area commerciale integrata deve comprendere pi strutture di medie e o grandi dimensioni L area commerciale integrata e configurabile come complesso organico quanto a fruibilit per gli utenti e dotata di servizi esterni comuni quali parcheggi percorsi pedonali parchi gioco per ragazzi e simili ma costituita da pi unit edilizie autonome realizzate o da realizzarsi anche in tempi diversi Dal punto di vista della collocazione urbanistica dell organizzazione insediativa dell accessibilit e degli effetti sul territorio queste zone sono da considerare unitariamente nell ambito di un piano urbanistico attuativo 200 Titolo 9 c aggregazione di medie strutture con carattere di
453. nte articolo recepisce e integra l art 14 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 D I Comuni in coerenza con quanto previsto dall art 80 del DPR 616 77 adeguano i propri strumenti urbanistici sulla base dei contenuti degli artt 6 2 6 8 6 9 e 6 10 del presente piano Le perimetrazioni delle aree di cui all art 6 2 punto 2 sono individuate nella tav 2A del PTCP in scala 1 25 000 Tuttavia trattandosi di perimetrazioni elaborate su CTR in scala 1 5 000 le informazioni vettoriali georeferenziate che individuano tali perimentrazioni sono vincolanti anche in caso di rappresentazione su base cartografica CTR in scala 1 5000 o 1 10 000 Le perimetrazioni delle U I E di cui all art 6 8 punto 1 e all art 6 9 punto 1 sono individuate nella tav 2 del PTCP in scala 1 25 000 Tuttavia trattandosi di perimetrazioni elaborate su CTR in scala 1 10 000 le informazioni vettoriali georeferenziate che individuano tali perimetrazioni sono vincolanti anche in caso di rappresentazione su base cartografica CTR in scala 1 10 000 2 P Le disposizioni di cui agli artt 6 2 6 3 6 4 6 5 6 6 6 7 e punti 2 3 4 5 dell art 6 9 sono immediatamente vincolanti per le amministrazioni e gli enti pubblici all adozione del piano ai sensi del comma 5 dell art 17 della L 183 1989 3 D Le modifiche delle perimetrazioni di cui al punto 5 dell art 6 2 e delle classificazioni
454. nterventi finalizzati alla riduzione della loro vulnerabilit Complessi industriali preesistenti Sui complessi industriali e sulle loro pertinenze funzionali non ricompresi all interno del perimetro del Territorio Urbanizzato di centri abitati ove i detti complessi ricadano anche parzialmente nelle aree di cui al presente articolo e fossero gi insediati in data antecedente al 29 giugno 1989 sono consentiti quando non diversamente localizzabili interventi di ammodernamento di ampliamento e o di riassetto organico sulla base di specifici programmi di qualificazione e sviluppo aziendale riferiti ad una dimensione temporale di medio termine Tali programmi specificano gli interventi previsti di trasformazione strutturale e di processo ivi compresi quelli volti ad adempiere a disposizioni e o ad obiettivi di tutela dell ambiente nonch i conseguenti adeguamenti di natura urbanistica ed edilizia facendo riferimento ad ambiti circostanti agli impianti esistenti e con specificazione dei miglioramenti ambientali attesi Previo parere dell Autorit di Bacino che si esprime in merito alla compatibilit e coerenza degli interventi con i propri strumenti di piano e previa approvazione da parte del consiglio comunale dei suddetti programmi l amministrazione comunale rilascia i relativi provvedimenti abilitativi in conformit alla disciplina urbanistica ed edilizia comunale ed in coerenza con i medesimi suddetti programmi 79 Titolo
455. nti proprietari o a qualunque titolo responsabili attuano tale verifica in fase di progettazione preliminare di interventi che riguardino tali elementi esclusi quelli di manutenzione In ogni caso i Comuni attuano tale verifica in sede di adozione di nuovi strumenti urbanistici generali comunali o in sede di adozione di varianti che introducano nuove previsioni urbanistiche o in sede di approvazione di piani urbanistici attuativi 3 D Gli Enti di cui sopra provvedono ad accertare le condizioni di interferenza in atto o potenziale tra i fenomeni di dissesto e gli elementi a rischio sulla base di specifiche indagini che dovranno riguardare le intere U I E o i versanti interessati secondo la Metodologia per la verifica del rischio da frana nelle U I E a rischio R2 e R1 prodotta dall Autorit di bacino e a trasmetterle entro 60 giorni dalla loro redazione ai Comuni interessati alla Comunit Montana e all Autorit di Bacino 4 D Comuni nel rilasciare le autorizzazioni per interventi sugli elementi a rischio valutano la coerenza dei progetti con il risultato delle analisi 5 D Nel caso non sussistano pi le condizioni di rischio in specifiche e definite U I E sulla base di ulteriori studi eseguiti da enti od anche da privati interessati secondo i criteri e le metodologie prescritte dall Autorit di Bacino l Autorit di Bacino stessa pu adottare modifiche alla classificazione delle aree di cui al punto 1 secondo la procedura in
456. nto 2 non si computa ai fini della verifica del 218 Titolo 9 rispetto del Range di Variazione purch siano soddisfatti i requisiti di cui al punto 2 comma 4 2 L incremento di superficie di vendita derivante da autorizzazioni per interventi di ampliamento o trasferimento con ampliamento di strutture esistenti non si computa ai fini della verifica del rispetto del Range di Variazione ed compreso entro i seguenti limiti a un incremento una tantum fino al 10 della SdV per grandi strutture autorizzate in data antecedente all entrata in vigore delle presenti norme purch si tratti di strutture che non abbiano gi usufruito di incrementi una tantum ai sensi dell art 9 5 comma 10 del PTCP pre vigente b un incremento una tantum fino al 20 della SdV ridotto al 10 nel caso di grandi strutture che abbiano gi usufruito degli incrementi di cui alla precedente lettera a per grandi strutture autorizzate in data antecedente all entrata in vigore delle presenti norme purch sulla base di un progetto complessivo di riqualificazione dell area commerciale tale da rispettare le disposizioni del successivo punto 12 valutato positivamente dal Comune dalla Provincia e dalla Regione in sede di Conferenza dei Servizi 3 Gli strumenti attuativi degli ampliamenti ricompresi nel presente punto dovranno garantire la coerenza con gli obiettivi di cui al successivo punto 14 in ordine alla disciplina delle perequazione territoriale
457. nto dei consumi idrici e di un miglioramento complessivo della risorsa acqua di cui al Titolo 5 delle presenti norme A tal fine le politiche per il territorio rurale dovranno incentivare l estensione delle superfici a coltura biologica od integrata e la conseguente riduzione di apporti chimici lisciviabili 255 Titolo 11 le tecniche di allevamento innovative per migliorare l igiene e il benessere degli animali e per ridurre le deiezioni da smaltire l adozione di tecniche e di colture che permettano una copertura vegetale pi prolungata in particolare nei terreni collinari finalizzata al controllo dell erosione superficiale e alla diminuzione del trasporto solido delle frazioni limosa e argillosa la promozione di interventi volti al risparmio della risorsa idrica attraverso luso plurimo delle acque civile industriale e agricolo di derivazione superficiale l ottimizzazione dei sistemi di distribuzione irrigua aziendali e interaziendali e la riduzione degli emungimenti da pozzo l ampliamento delle zone irrigue servite dal C E R al fine di diversificare le fonti di approvvigionamento e consentirne le opere collegate la realizzazione di bacini di accumulo idrico aziendali o interaziendali compatibili con le esigenze di tutela idrogeologica e paesaggistica ambientale in particolare tali bacini saranno ammessi solo dove ci non comporti rischi di tipo idrogeologico dove sussistano fenomeni di peggioram
458. ntorno anche in rapporto alle possibili alternative Per le infrastrutture lineari non completamente interrate deve evitarsi che corrano parallele al corso d acqua AI fine di consentire interventi di manutenzione con mezzi meccanici lungo le reti di scolo di bonifica va comunque mantenuta libera da ogni elemento che ostacoli il passaggio una fascia della larghezza di cinque metri esterna a ogni sponda o dal piede dell argine Il progetto preliminare degli interventi di cui alle lettere b e c salvo che si tratti di opere di rilevanza strettamente locale sottoposto al parere vincolante per quanto di sua competenza dell Autorit di Bacino Altri interventi edilizi ammissibili Nelle fasce di tutela fluviale sono ammissibili nei limiti in cui siano ammessi dagli strumenti urbanistici comunali a gli interventi di recupero v di costruzioni legittimamente in essere b realizzazione di nuove superfici accessorie pertinenziali ad edifici legittimamente in essere c ogni intervento edilizio sulle costruzioni legittimamente in essere qualora definito ammissibile dallo strumento urbanistico comunale e finalizzato al miglioramento della fruibilit e alla valorizzazione ambientale dell ambito fluviale all interno del Territorio Urbanizzato v alla data del 29 giugno 1989 data di entrata in salvaguardia del PTPR all interno delle aree che siano state urbanizzate in data successiva al 29 giugno 1989 e cos
459. nuovi spazi naturali finalizzati ad arricchire le risorse naturali ed economiche del territorio I Piani generali comunali e intercomunali e i piani di settore provinciali intercomunali e comunali nonch gli altri atti di programmazione e di governo della Provincia nella misura in cui possano contribuire alla realizzazione delle reti ecologiche o influire sul loro funzionamento devono tener conto degli obiettivi specifici sopra definiti e contribuire per quanto di loro competenza a perseguirli Il perseguimento degli obiettivi specifici di cui ai punti precedenti costituisce elemento di valutazione preventiva della sostenibilit ambientale e territoriale dell attuazione dei piani ai sensi dell art 5 della LR 20 2000 Art 3 5 La rete ecologica di livello provinciale 1 D Il PTCP identifica nella tav 5 la struttura della rete ecologica di livello provinciale sulla base delle conoscenze della situazione ecosistemica del territorio alla data di adozione delle presenti norme La Provincia potr aggiornare e integrare tale individuazione con successivi atti in relazione a quanto previsto al successivo punto 20 x La rete ecologica di livello provinciale strutturata nei seguenti elementi funzionali esistenti o di nuova previsione come definiti all art 1 5 alla voce rete ecologica v nodi ecologici semplici nodi ecologici complessi zone di rispetto dei nodi ecologici corridoi ecologici direzioni di collega
460. nura di tipo B e C fatte salve le discariche per inerti e di rifiuti non pericolosi art 5 3 Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pianura di tipo D art 5 3 Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare e montano Aree di ricarica relativamente alle discariche ed agli impianti di rifiuti pericolosi art 5 3 Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare e montano Terrazzi alluvionali fatte salve le discariche per inerti art 5 3 Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare e montano Aree di alimentazione delle sorgenti certe art 5 3 Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare e montano Zone di riserva art 5 3 Zone di protezione di captazioni delle acque superficiali relativamente alle discariche di rifiuti pericolosi e non fatte salve le discariche per inerti 333 Titolo 14 art 5 3 Aree per la salvaguardia delle acque destinate al consumo umano art 6 3 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate aree in dissesto art 6 4 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate area di possibile evoluzione e area di influenza del dissesto art 7 5 Zone di tutela naturalistica art 7 6 Crinali art 8 2 punto 2 lettere a e b Complessi archeologici e aree di accertata e rilevante consistenza archeo
461. nza tra pianificazione urbanistica ed il Servizio Idrico Integrato SII i Piani Strutturali Comunali e le varianti agli strumenti vigenti che introducano potenzialit o previsioni di urbanizzazione di nuove aree ovvero previsioni di trasformazione urbana tali da determinare significativi incrementi di carico sulle reti di smaltimento delle acque bianche e nere e o sugli impianti di depurazione dovranno essere corredati di parere dell Autorit d Ambito di Bologna LR 10 2008 Tale parere conterr una valutazione sulla opportunit della localizzazione delle aree di trasformazione urbanistica in relazione alle infrastrutture del SII indicazioni tecniche sulle infrastrutture da realizzare nelle aree di trasformazione urbanistica per la corretta gestione del Servizio idrico integrato valutazioni economiche sul recupero dei costi a carico del servizio idrico integrato anche ricorrendo ai sensi dell art 9 Direttiva UE 2000 60 alla rivalsa sugli utenti finali attraverso costi aggiuntivi rispetto alle tariffe Considerato il carico rilevante proveniente dagli scarichi degli edifici nuclei sparsi tutti gli scarichi domestici e assimilati non recapitanti in pubblica fognatura devono essere sottoposti ad un trattamento appropriato da individuarsi tra le seguenti tipologie 112 Titolo 5 7 P Degrassatore Fossa Imhoff e subirrigazione o subirrigazione con drenaggio prevista dalla D G R 1053 2003 Tab A punto 10 da r
462. o Nel territorio montano la Provincia e i Comuni nel rispetto delle disposizioni del presente piano favoriscono il consolidamento e la compatibilizzazione delle attivit produttive industriali e artigianali in essere nonch lo sviluppo di nuovi progetti di impresa per attivit produttive di piccola e media dimensione che rispondano ai seguenti criteri comportino impatto modesto sul sistema dei trasporti e in particolare il movimento merci non dia luogo a significativi peggioramenti delle condizioni di qualit acustica e atmosferica e di sicurezza nei centri abitati eventualmente attraversati non comportino particolari problematiche rispetto al reperimento delle materie prime e allo smaltimento dei reflui e dei rifiuti comportino impatti modesti dal punto di vista della percezione del paesaggio collocandosi preferibilmente presso aree gi urbanizzate e in particolare non compromettano con insediamenti isolati contesti paesaggistici integri siano preferibilmente riferite all utilizzazione di risorse locali e o di tecnologie leggere in settori innovativi In relazione alle particolari caratteristiche del territorio montano il PTCP non individua ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo sovracomunale suscettibili di sviluppo considerando inopportuno predisporre a priori sia in fase di pianificazione provinciale che di pianificazione comunale strutturale un offerta insediativa per una domanda non ancora e
463. o ammissibile esclusivamente nei limiti e alle condizioni prescritte nei seguenti punti 4 5 6 e 7 Attivit agricole e forestali L utilizzazione agricola del suolo ivi compresi i rimboschimenti ad uso produttivo e gli impianti per l arboricoltura da legno deve essere superata al fine di favorire il riformarsi della vegetazione spontanea e l efficacia della funzione di corridoio ecologico nei limiti di compatibilit con l efficiente deflusso delle acque Gli incentivi per i sostegni agro ambientali finalizzati alla messa a riposo dei terreni in ambito fluviale vanno prioritariamente destinati alle aree di cui al presente articolo Le concessioni per l utilizzo agricolo delle aree demaniali di cui alla presente norma alla loro scadenza non possono essere rinnovate o prorogate ad eccezione previa autorizzazione dell Autorit idraulica competente di quelle che non comportino arature e o lavorazioni del terreno annuali o modificazioni morfologiche funzionali Nelle concessioni va data priorit all utilizzo a prato permanente Infrastrutture e impianti di pubblica utilit Con riguardo alle seguenti infrastrutture e impianti tecnici per servizi essenziali di pubblica utilit comprensivi dei relativi manufatti complementari e di servizio infrastrutture per la mobilit strade infrastrutture di trasporto in sede propria approdi e opere per la navigazione interna infrastrutture tecnologiche a rete per il trasporto di ac
464. o di pianificazione provinciale quali centri e nuclei abitati insediamenti produttivi di dimensione significativa previsioni di nuove urbanizzazioni infrastrutture rilevanti a cui fa riferimento l art 6 8 c la classificazione delle U I E in relazione alle attitudini alle trasformazioni urbanistiche ed edilizie a cui fa riferimento l art 6 9 d le aree a rischio di frana interessate da provvedimenti di perimetrazione e zonizzazione da parte dell Autorit di Bacino del Reno a cui fanno riferimento gli artt da 6 2 a 6 7 e le altre U I E interessate da provvedimenti di perimetrazione e zonizzazione da parte dell Autorit di Bacino del Reno a cui fanno riferimento gli art da 6 2 a 6 7 f le ulteriori U I E a rischio di frana individuate e zonizzate dal PTCP per il territorio esterno al bacino del Reno a cui fanno riferimento gli art da 6 2 a 6 7 g gli abitati da consolidare o trasferire a cui fa riferimento l art 6 12 Per le parti di territorio ricomprese nell ambito di competenza dell Autorit di Bacino del Po non si applicano le disposizioni dei seguenti articoli 6 2 6 3 6 4 6 5 6 6 6 7 6 8 6 9 6 11 123 Titolo 6 Art 6 2 Aree a rischio di frana perimetrate e zonizzate il presente articolo recepisce e integra l art 5 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P AI fine della limitazione e della riduzione del r
465. o di attivit di produzione di beni agro alimentari ad alta intensit e concentrazione in tali ambiti possono essere presenti limitate aree di valore naturale e ambientale In questi ambiti la pianificazione territoriale ed urbanistica e la programmazione di settore favoriscono la diffusione e il potenziamento dell azienda produttiva specializzata strutturata e competitiva orientata al prodotto con metodiche e tecnologie ad elevata compatibilit ambientale e con pratiche colturali rivolte al miglioramento della qualit merceologica della salubrit e della sicurezza alimentare dei prodotti In tali ambiti operano anche le aziende multifunzionali orientate all offerta di servizi agro ambientali e ricreativi in collegamento a specifici beni di interesse naturalistico o storico culturale ancorch non assumano un ruolo preminente a livello territoriale In questi ambiti la pianificazione provinciale e comunale tutela e conserva il sistema dei suoli agricoli produttivi escludendone la compromissione a causa dell insediamento di attivit non di interesse pubblico e non strettamente connesse con la produzione agricola la sottrazione di suoli agricoli produttivi per nuove funzioni urbane sar ammessa solo in assenza di alternative Gli strumenti urbanistici comunali tendono a limitare i conflitti tra le attivit proprie del settore agricolo e le altre funzioni insediate e insediabili attraverso una chiara esplicitazione della primaria
466. o e l adeguamento degli edifici esistenti In assenza di atti di emanazione regionale la Provincia provveder a predisporre ai fini dell attestazione della sussistenza dei requisiti di cui al punto 2 una modulistica tipo a cui i PSC ed i RUE dovranno uniformarsi Le aziende che aderiscono alle misure con caratteristiche di sostegno alla competitivit del PRSR si avvarranno per documentare i requisiti di cui alla lettera a del punto 2 della presentazione della modulistica predisposta per l operativit di tali misure Gli interventi edilizi di sistemazione delle aree di pertinenza e di mitigazione ambientale cui al comma 4 dell art A 16 della L R 20 2000 sono disciplinati nel RUE Art 11 6 Disposizioni riguardo all uso e riuso del patrimonio edilizio esistente 1 D per funzioni non connesse con l attivit agricola Gli strumenti urbanistici comunali disciplinano le condizioni di permanenza e di eventuale adeguamento di tutte le attivit e funzioni gi presenti nel territorio rurale se considerate compatibili e le condizioni di insediamento di nuove attivit e funzioni attraverso il riuso di edifici preesistenti sulla base delle seguenti disposizioni Deve essere favorita la conservazione e il riuso degli edifici di interesse storico architettonico di quelli di pregio storico culturale e testimoniale nonch dei restanti edifici esistenti aventi tipologia originaria abitativa fermo restando che per questi ultimi
467. o l ulteriore occupazione di suolo non urbano per funzioni urbane contenere negli insediamenti i consumi di fonti energetiche non rinnovabili e il consumo e la compromissione di risorse territoriali non rinnovabili garantire nel lungo periodo la consistenza e il rinnovo delle risorse idriche salvaguardando in specifico la consistenza e la qualit delle acque sotterranee in particolare attraverso il contenimento degli 227 Titolo 10 2 D ulteriori insediamenti nelle aree che contribuiscono alla ricarica delle falde dell alta pianura contribuire a perseguire un modello di mobilit sostenibile contenendo la dispersione degli insediamenti e rafforzando le funzioni e la capacit insediativa dei centri urbani meglio accessibili con i sistemi di trasporto collettivo ad alta capacit e minore impatto ambientale e maggiormente dotati dal punto di vista dei servizi alla popolazione in modo da assicurare al maggior numero di persone la possibilit di accesso ai servizi di uso pi frequente a piedi o comunque con mezzi a ridotto impatto ambientale perseguire l identit e la reciproca distinzione dei centri urbani e del territorio rurale circostante evitando gli sfrangiamenti insediativi collocando le espansioni insediative in stretta continuit con il territorio urbanizzato ed evidenziando la percezione dei confini dell urbano assicurare in tutti gli insediamenti il raggiungimento e mantenimento di obiettivi di quali
468. o provvisori ad eccezione delle insegne e delle preinsegne relative alle attivit produttive e ai servizi pubblici e privati ivi esistenti nonch delle indicazioni segnalabili aventi finalit turistica locale vietata nelle seguenti zone ed elementi come individuati graficamente alla tav 1 del PTCP alvei attivi e invasi dei bacini idrici art 4 2 fasce di tutela fluviale art 4 3 aree forestali art 7 2 zone di particolare interesse paesaggistico ambientale art 7 3 157 Titolo 7 zone di particolare interesse naturalistico e paesaggistico della pianura art 7 4 zone di tutela naturalistica art 7 5 crinali art 7 6 viabilit panoramica art 7 7 zone ed elementi di interesse storico archeologico art 8 2 elementi di interesse storico testimoniale art 8 5 E vietata inoltre nelle fasce di rispetto delle autostrade I Comuni provvedono anche attraverso appositi piani di arredo urbano a disciplinare l installazione delle insegne nonch dei cartelli stradali e pubblicitari nel restante territorio 158 Titolo 8 TITOLO 8 TUTELA DELLE RISORSE STORICHE E ARCHEOLOGICHE Art 8 1 Obiettivi del PTCP per il sistema insediativo storico 1 D Definizione sistema insediativo storico costituito dagli elementi riconoscibili dell organizzazione storica del territorio provinciale quali i centri o nuclei di antica formazione le strutture insediative stor
469. odificazione delle caratteristiche delle portate immesse nel reticolo idrografico principale secondario minore e di bonifica indotta da interventi antropici subordinata al parere favorevole dell Autorit idraulica competente Le modalit di funzionamento e di manutenzione delle opere idrauliche facenti parte dei corsi d acqua e non gestite direttamente dall Autorit idraulica competente devono essere concordate e definite con l Autorit idraulica medesima mediante apposita convenzione Art 4 10 Attraversamenti il presente articolo recepisce e integra i contenuti dell art 22 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 D Entro tre anni dalla data di approvazione di ciascun Piano di Bacino o Piano stralcio per l assetto idrogeologico e comunque entro tre anni dalla data di approvazione del presente piano l Autorit idraulica competente provvede a censire gli attraversamenti interessanti il reticolo idrografico principale secondario e minore al fine di verificare la loro funzionalit idraulica Entro nove mesi dalla eventuale richiesta dell Autorit idraulica competente i soggetti titolari degli attraversamenti presentano alla stessa Autorit tutti i dati in loro possesso necessari per procedere ad una verifica idraulica degli stessi Tutti i nuovi attraversamenti devono essere conformi a quanto previsto nella direttiva Criteri di valutazio
470. oduttive o la capacit insediativa aggiuntiva che convenzionalmente misurata dalla superficie territoriale delle aree interessabili da nuovi insediamenti specializzati per attivit produttive con l attuazione completa delle previsioni del Piano urbanistico generale vigente o la capacit insediativa teorica che corrisponde alla somma della capacit insediativa in essere e di quella aggiuntiva Carico antropico la misura della presenza umana in una determinata area o immobile o esposta a una determinata situazione ed data convenzionalmente dal numero di persone potenzialmente presenti e dalla durata presunta della loro permanenza in relazione alla funzione svolta Carico urbanistico il carico urbanistico di un insediamento l insieme delle esigenze urbanistiche che questo determina Si considerano l entit delle dotazioni necessarie di infrastrutture per l urbanizzazione delle dotazioni di attrezzature e spazi collettivi nonch delle dotazioni di parcheggi pertinenziali in base alle dimensioni ed agli usi presenti o previsti nell insediamento Centro abitato ai sensi della definizione dell ISTAT un aggregato di case contigue o vicine con interposte strade piazze e simili o comunque brevi soluzioni di continuit caratterizzato dall esistenza di servizi od esercizi pubblici e generalmente determinanti un luogo di raccolta ove sogliono concorrere anche gli abitanti dei luoghi vicini per ragioni di culto is
471. oerenza e congruenza con gli obiettivi e indirizzi di cui al presente titolo gli strumenti urbanistici comunali disciplinano le condizioni e i 257 Titolo 11 limiti per la realizzazione delle seguenti opere o l insediamento delle seguenti attivit nuove costruzioni necessarie alla conduzione dei fondi agricoli all esercizio delle attivit agricole e di quelle connesse nei limiti e alle condizioni di cui alla L R 20 2000 e ai successivi articoli del presente titolo opere di urbanizzazione infrastrutture v per la mobilit e infrastrutture tecnologiche impianti di distribuzione di carburanti e stazioni di servizio impianti di smaltimento e di recupero di rifiuti come definiti all art 1 5 e nei limiti di cui agli artt 14 3 e 14 4 attivit di gestione rifiuti non costituenti impianti di smaltimento e di recupero di rifiuti come definiti all art 1 5 quali le stazioni ecologiche e le piattaforme ecologiche attivit di estrazione e di eventuale trattamento degli inerti estratti purch disciplinate da autorizzazioni transitorie e da obblighi convenzionali per il ripristino ambientale all esaurimento dell attivit campi attrezzati per la sosta dei nomadi altri impianti v per servizi generali o di pubblica utilit allevamenti zootecnici industriali attivit di allevamento e custodia di animali non ad uso alimentare attivit vivaistiche e relativi eventuali spazi commerciali attivit sportive e ric
472. oggi realizzabili nelle zone di nuova urbanizzazione con la piena utilizzazione della potenzialit edificatoria consentita e considerando che questa venga utilizzata interamente per realizzare alloggi la stima degli alloggi aggiuntivi realizzabili nelle aree urbanizzate attraverso operazioni significative di trasformazione urbana ristrutturazione urbanistica riconversione di insediamenti dismessi la stima degli alloggi aggiuntivi realizzabili con operazioni diffuse di recupero e cambio d uso di edifici sparsi nelle zone rurali La stima non comprende viceversa gli alloggi realizzabili con operazioni diffuse di recupero edilizio cambio d uso sostituzione edilizia e o addensamento nel tessuto urbano consolidato gli alloggi realizzabili nelle zone agricole al servizio dell agricoltura o la capacit insediativa teorica che corrisponde alla somma della capacit insediativa in essere e di quella aggiuntiva Capacit insediativa per attivit produttive la misura dell entit degli insediamenti specializzati per attivit produttive in un determinato territorio ad es comunale o in un determinato centro urbano si misura in mq in 20 Titolo 1 analogia con la capacit insediativi urbana si distinguono e si calcolano separatamente o la capacit insediativa in essere che convenzionalmente misurata dalla superficie territoriale delle aree gi occupate da insediamenti specializzati per attivit pr
473. omuni confinanti L ammissibilit di linee di comunicazione e di impianti di risalita condizionata al fatto che tali opere siano esplicitamente previste nel PSC ovvero in via transitoria nel PRG Gli impianti di risalita e di sistemi tecnologici per il trasporto di energia e materie prime e o semilavorati possono essere consentiti esclusivamente al servizio di attivit preesistenti e confermate dagli strumenti di pianificazione In sede di rilascio del provvedimento abilitativo del Comune per progetti degli interventi di cui alle lettere b c e d dovr esserne verificata la compatibilit rispetto agli obiettivi del presente piano alla pianificazione degli interventi d emergenza di protezione civile In ogni caso i suindicati progetti devono essere corredati dalla esauriente dimostrazione sia della necessit delle determinazioni stesse sia della insussistenza di alternative Le opere di cui alla lettera a del punto 3 e quelle di cui al punto 5 non devono comunque avere caratteristiche dimensioni e densit tali per cui la loro realizzazione possa alterare negativamente l assetto idrogeologico paesaggistico naturalistico e geomorfologico dei terreni interessati In particolare le strade poderali ed interpoderali e le piste di esbosco e di servizio forestale non devono avere larghezza superiore a m 3 5 n comportare l attraversamento in qualsiasi senso e direzione di terreni con pendenza superiore al 60 per tratti supe
474. on l assetto insediativo sparso storicizzato UdP n 3 Pianura centrale Gli obiettivi prioritari da perseguire in questo ambito sono Potenziare il ruolo di transizione tra territorio densamente edificato ed infrastrutturato e zone agricole ad alta vocazione produttiva che rappresenta la caratteristica distintiva di questo territorio rafforzando ogni misura di riqualificazione territoriale e di mitigazione degli impatti ambientali legati all attivit antropica e alla presenza insediativa Riqualificare e valorizzare il sistema fluviale del Reno con caratterizzazione naturale e del Navile con caratterizzazione storica come assi idraulici che hanno strutturato l assetto storico ed attuale del territorio ma anche come collegamenti ecologici con funzione di connessione dei nodi della rete ecologica rappresentati dalle emergenze ambientali presenti nella UdP Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono 45 Titolo 3 10 1 Favorire la realizzazione di infrastrutture e attrezzature di supporto ad una fruizione turistico ricreativa leggera del territorio rurale relazionata ai due assi principali del Reno e del Navile Integrare il costruito e le infrastrutture nuove o da potenziare con dotazioni di spazi naturali adeguate a svolgere funzioni di compensazione e mitigazione Valorizzare il ruolo dei centri storici di rilevanza metropolitana potenziandolo anche dal punto di vista dell offe
475. onale la programmazione pluriennale delle grandi strutture di vendita di cui all art 9 5 ai sensi della delibera del Consiglio Regionale n 1410 del 29 02 2000 programmi di intervento nelle materie nelle quali la legislazione affida alla Provincia specifiche competenze gli Accordi di cui al seguente art 15 5 il coordinamento dell attivit di programmazione delle Comunit Montane il coordinamento dell attivit di pianificazione singola e associata dei Comuni il monitoraggio dell attuazione del Piano e della sua sostenibilit attraverso l implementazione del Sistema Informativo Territoriale e in particolare il controllo degli indicatori individuati nella Valutazione di sostenibilit ambientale e territoriale del PTCP stesso La Provincia procede inoltre ad approfondimenti al presente Piano attraverso specifiche attivit di studio ed elaborazione tematica Tali elaborazioni qualora non comportino la necessit di revisione o modifica degli obiettivi e delle politiche e azioni individuate dal PTCP sono approvate dal Consiglio Provinciale come ulteriori elementi del Quadro Conoscitivo del PTCP Art 15 2 Programma di attuazione del PTCP 1 D Ai sensi dell art 20 del D Lgs 267 2000 la Provincia si dota di un programma triennale sia di carattere generale che settoriale per l attuazione del PTCP coordinato con il programma triennale delle opere pubbliche di propria competenza Il programma ha lo s
476. onalizzare e organizzare la distribuzione di merci nelle aree urbane Tutelare e valorizzare i residui cunei agricoli del territorio rurale periurbano secondo le disposizioni di cui al successivo art 11 10 Conservare le residue visuali libere dalla viabilit verso il paesaggio agricolo o collinare individuate nella tav 3 evitando ogni intervento o utilizzazione anche non urbana che possa disturbare il rapporto visivo ai sensi del successivo art 10 10 Conservare le residue visuali dalle infrastrutture verso il territorio rurale e le residue discontinuit fra aree urbane ai sensi del successivo art 10 10 Aumentare le dotazioni ecologiche con particolare riferimento alle fasce di salvaguardia mitigazione e ambientazione attorno alle principali infrastrutture all incremento della biomassa nelle aree verdi pubbliche e private urbane e periurbane alla realizzazione di micro aree ad evoluzione naturale all interno dei parchi urbani e nel territorio rurale periurbano Distribuire nel tempo l attuazione delle aree edificabili attraverso una programmazione pluriennale concertata laddove sono formate le Associazioni di Comuni tale programmazione va concertata a livello di Associazione intercomunale A questo fine occorre inserire nei PSC i criteri per la definizione del tetto massimo di nuova offerta edilizia da rispettare 244 Titolo 10 in ciascun POC sulla base delle condizioni di sostenibilit dei nuovi insediamen
477. one SFM Argelato Funo Bazzano Bologna Prati di Caprara Bologna San Vitale Budrio capoluogo Casalecchio di Reno Palasport Castel San Pietro Terme Molinella Ozzano dell Emilia Pianoro stazione Pianoro vecchia San Giorgio di Piano San Giovanni in Persiceto capoluogo 216 Titolo 9 e San Lazzaro di Savena Caselle e San Pietro in Casale e Sasso Marconi capoluogo 4 Gli strumenti attuativi degli insediamenti ricompresi nel presente punto dovranno garantire la coerenza con gli obiettivi di cui al successivo punto 14 in ordine alla disciplina della perequazione territoriale 8 1 Indirizzi per la pianificazione degli insediamenti di rilevanza comunale da recepire nel PSC POC RUE 1 Per gli insediamenti di rilevanza comunale come definiti al precedente punto 3 comma 3 lettera d e comma 4 valgono i seguenti indirizzi 2 I Comuni sono tenuti negli strumenti di pianificazione generale e attuativa a conformarsi agli indirizzi contenuti nelle norme regionali e nel PTCP in particolare per quanto riguarda i limiti e le condizioni di sostenibilit socio economica ambientale e territoriale degli insediamenti commerciali con specifico riferimento per gli aspetti commerciali ai seguenti punti e sono da evitare localizzazioni esterne al territorio urbanizzato e sono ammissibili medie strutture alimentari e non alimentari nei centri storici x e la localizzazione di medio grandi
478. one dei materiali del PTCP Roberto Olivieri coordinatore Bruno Alampi Claudia Corazza Mariangiola Gallingani Manuela Mattei Valeria Restani Sonia Trincanato Esprimiamo un sentito ringraziamento agli amministratori e ai tecnici dei Comuni la cui collaborazione risultata decisiva per l elaborazione del Piano Inoltre ringraziamo tutte le istituzioni gli enti e le associazioni che hanno partecipato con interesse e dedizione alle varie fasi di lavoro e di confronto Collaboratori NB Le strutture organizzative relative alle varianti al PTCP in materia di Mobilit e Insediamenti commerciali e Tutela delle acque sono consultabili nei siti tematici PROVINCIA DI BOLOGNA Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti via San Felice 25 40122 Bologna tel 051 6598509 fax 051 6598524 http est provincia bologna it ptcp e mail ptcp provincia bologna it INDICE PARTE DISPOSIZIONI GENERALI nnntiiiiiieiieiiin 13 TITOLO 1 NATURA CONTENUTI ED EFFICACIA DEL PIANO 13 Art 1 1 Natura e finalit del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale i 13 Art 1 2 Oggetto del Pianoi visattneiireriaaititcnnzi e e a eaa a all alle alii 13 Art 1 3 Elaborati costitutivi del PiaN0 i 14 Art 1 4 Efficacia del Piano narii fatale del ani Leal lata 16 Art 1 5 Definizioni fasci iena iu ea i a air 18 Art 1 6 Articolazione e carattere delle NOrME
479. one del Servizio Ferroviario Metropolitano bolognese del Giugno 2007 e meglio descritto nella relazione illustrativa e nell allegato A del presente piano Il progetto della Rete Portante del Trasporto Collettivo persegue i seguenti obiettivi specifici e favorire gli interscambi tra le diverse linee SFM e favorire gli interscambi tra i diversi servizi ferroviari ovvero tra treni veloci e treni bacinali mediante l integrazione tra SFM e servizio regionale ci per garantire la migliore accessibilit all area Bolognese per i viaggiatori che provengono dall esterno e viceversa offrendo buone condizioni di scambio in corrispondenza delle fermate principali e favorire l intermodalit tra ferrovia trasporto pubblico locale su gomma e trasporto privato e allargare il bacino di utenza non limitando gli spostamenti potenziali a quelli che possono essere soddisfatti dall uso di una sola linea ferroviaria e valorizzare i tre nodi principali del SFM Bologna Centrale S Vitale Rimesse Prati di Caprara Il PMP in linea con quanto previsto dall Accordo sul SFM del 2007 introduce due Assetti per l attuazione del progetto che nell ottica di uno sviluppo per fasi del SFM che tenga conto anche del suo corretto e proficuo rapporto con il SFR due Assetti previsti sono e Assetto Base la cui entrata in esercizio prevista per la fine del 2011 cio al termine dei lavori per la stazione AV AC il modello di rete e di
480. one del suddetto casello di Crespellano e della relativa bretella di collegamento con la via Emilia Data la particolare collocazione dmbito rell aicadente sul territorio di Comuni appartenenti a distinte Associazioni Intercomunali si ritiene opportuno che l aggiornamento dell Accordo debba essere sottoscritto dai Comuni di Crespellano e Anzola dell Emilia interessati dall intervento sentito il parere dell Associazione Intercomunale Valle del Samoggia e Zola Predosa e dell Associazione Intercomunale Terre d Acqua Ambito 09 NUOVO CIRCONDARIO IMOLESE Polo Funzionale del casello A 14 Via Lasie di Imola Sono ammesse grandi strutture delle tipologie 2 e 8 in Aree commerciali integrate della tipologia 5 o 6 con esplicita esclusione delle tipologie 1 3 4 7 9 11 l Accordo territoriale dovr inoltre garantire una adeguata soluzione viabilistica per l accessibilit del Polo Polo Funzionale Stazione FS di Imola Sono ammesse strutture commerciali delle tipologie 11 18 19 20 21 22 23 subordinatamente alle scelte del PSC in forma associata dei Comuni del Nuovo Circondario Imolese L Accordo Territoriale dovr garantire la coerenza dei formati commerciali con le esigenze dei passeggeri in transito cui il servizio commerciale si rivolge prioritariamente Ampliamenti di strutture esistenti in deroga alle disposizioni del p to 11 Sono inoltre ammessi gli ampliamenti di due insediamenti commerciali es
481. one ed entrata in vigore tali modifiche sono recepita dalla Provincia con atto dirigenziale e riportate nella versione digitale degli elaborati del PTCP disponibile presso la Provincia A tal fine la Provincia promuove la sottoscrizione di un protocollo di intesa con le Autorit di bacino per definire le procedure dell aggiornamento Le proposte di modifiche alle perimetrazioni delle aree normate dai precedenti artt 4 3 e 4 4 seguono le procedure delle proposte di variante al PTCP Tuttavia per le proposte di modifiche alle perimetrazioni di cui al art 4 4 purch riguardino fasce di pertinenza ricadenti nelle Unit di paesaggio della pianura e delimitate non sulla base di evidenze morfologiche terrazzi applicabile la procedura di cui al precedente punto 3 Nella tav 1 del PTCP inoltre evidenziato con apposita grafia il limite delle aree inondabili per piene generate da eventi di pioggia con tempi di ritorno pari a 200 anni Tale individuazione stata condotta sulla base della C T R a scala 1 5000 e di questa ha il livello di approssimazione inoltre non stata condotta per tutti i corsi d acqua In tutti i casi in cui le disposizioni normative del presente titolo consentono determinati interventi a condizione che le aree interessate non siano passibili di inondazioni e o sottoposte ad azioni erosive dei corsi d acqua in riferimento ad eventi di pioggia con tempi di ritorno di 200 anni la sussistenza di questa condizione dev
482. one non ricada nelle fasce di tutela fluviale di cui all art 4 3 Possono comunque previa adozione delle possibili misure di riduzione del rischio essere consentite c1 gli interventi di manutenzione e restauro c2 gli interventi ammissibili ai sensi degli strumenti urbanistici vigenti sui manufatti ed edifici tutelati ai sensi del Titolo del D Lgs 490 1999 e su quelli riconosciuti di interesse storico architettonico o di pregio storico culturale e testimoniale c3 trasformazioni di fabbricati definite dalle amministrazioni comunali a rilevante utilit sociale espressamente dichiarata Nella valutazione dell incremento di rischio di cui alle precedenti lettere a b e c devono essere prese in considerazione le variazioni dei singoli fattori e delle variabili che concorrono alla determinazione del rischio idraulico come definito nell art 1 5 delle presenti norme Le amministrazioni comunali possono determinare prescrivendo comunque la preventiva realizzazione delle possibili misure di riduzione del rischio di dare attuazione alle previsioni contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica comunale vigenti alla data del 27 giugno 2001 riguardanti aree che dagli elaborati di piano o da successivi approfondimenti conoscitivi non risultino interessate da eventi di piena con tempi di ritorno inferiori od uguali a 30 anni e che non siano gi assoggettate alle disposizioni dell art 17 del PTPR Pu comunque essere att
483. one propedeutica alla redazione del PPGR con l individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti il documento intitolato Relazione Variante in recepimento del PTA regionale e i suoi Allegati Allegato 1 Buone pratiche per la gestione sostenibile delle acque Allegato 2 Schede di approfondimento sul riuso delle acque Allegato 3 Schema direttore Reno Vivo Allegato 4 Linee guida per il trattamento di case e nuclei isolati mediante fitodepurazione Allegato 5 Linee guida per la realizzazione di Fasce Tampone per la riduzione dell inquinamento diffuso Titolo 1 la Allegato 6 Interventi pilota di riqualificazione corsi d acqua per la riduzione dei carichi diffusi Allegato 7 Linee guida per la realizzazione di sistemi naturali estensivi per il trattamento delle acque di prima pioggia Allegato 8 Approfondimento delle Zone di Protezione delle acque sotterranee aree di ricarica nel territorio di pedecollina pianura della Provincia di Bologna Relazione tecnica a corredo della cartografia prodotta Allegato 9 Approfondimento delle Zone di Protezione delle acque sotterranee aree di ricarica nel territorio collinare montano della Provincia di Bologna Relazione tecnica a corredo della cartografia prodotta Norme di attuazione e i relativi Allegati Allegato A Descrizione delle caratteristiche delle Unit d
484. oni all insediamento si rimanda all Allegato O delle presenti Norme All interno dei Terrazzi alluvionali e non consentito lo spandimento di liquami zootecnici e non consentita la realizzazione di nuove discariche per lo smaltimento di rifiuti di qualsiasi genere e provenienza con l esclusione delle discariche per rifiuti inerti e si realizzano con massima priorit gli interventi di manutenzione straordinaria delle reti fognarie o di separazione delle reti miste previsti dal Piano d Ambito e gli interventi volti a ridurre l impatto degli sfioratori previsti dal Piano di Indirizzo di cui all articolo 5 4 punto 7 e l esercizio di attivit estrattive per le quali la convenzione non stata approvata prima del 21 12 2005 pu avvenire solo nel rispetto delle specifiche condizioni le attivit estrattive non devono comportare rischi di contaminazione della falda e sono subordinate alla definizione dei progetti di recupero ambientale da effettuarsi alla cessazione dell attivit nella formazione di detti progetti dovr essere valutato il potenziale utilizzo delle ex cave come bacini di accumulo della risorsa idrica non sono ammessi tombamenti di invasi di cava con terreni eccedenti le concentrazioni soglia di contaminazione di cui alla colonna A tab 1 All 5 Tit 5 Parte IV D Lgs 152 06 e l insediamento di nuove attivit industriali comprese le previsioni urbanistiche riferite a Piani Urbanistici attuativi non a
485. oni della Valutazione di Incidenza VINCA contenuta nella Valsat relativamente alle misure di mitigazione individuate che dovranno essere recepite nell Accordo territoriale del Polo Le valutazioni di incidenza relative ai successivi livelli di pianificazione e di progettazione dovranno inoltre tener conto dei possibili effetti cumulativi sul SIC ZPS Biotopi e ripristini ambientali di Bentivoglio S Pietro in Casale Malabergo e Baricella generati da eventuali adeguamenti infrastrutturali Tali studi dovranno verificare la compatibilit ambientale di ogni trasformazione del territorio attraverso l analisi delle possibili conseguenze negative sugli habitat e sulle specie animali e vegetali di interesse comunitario tenendo conto degli obiettivi di conservazione del sito ed al fine di garantire che esse non pregiudicheranno l integrit del sito stesso anche attraverso gli opportuni provvedimenti di mitigazione e o compensazione 210 Titolo 9 Ambito 05 TERRE DI PIANURA Area di Cento nel Comune di Budrio Sono ammesse grandi strutture della tipologia 7 e 8 eventualmente nell ambito di un Area commerciale integrata della tipologia 12 o in alternativa di un centro commerciale della tipologia 9 con esplicita esclusione delle tipologie 1 2 3 4 5 6 L Accordo territoriale e i successivi strumenti attuativi dovranno verificare la sostenibilit della struttura commerciale rispetto alla viabilit e
486. ono subordinate alla definizione dei progetti di recupero ambientale da effettuarsi alla cessazione dell attivit nella formazione dei detti progetti dovr essere valutato il potenziale utilizzo delle ex cave come bacini di accumulo della risorsa idrica non sono ammessi tombamenti di invasi di cava con terreni eccedenti le concentrazioni soglia di contaminazione di cui alla colonna A tab 1 All 5 Tit 5 Parte IV D Lgs 152 06 per quanto concerne i Centri di pericolo la loro elencazione le relative misure per la messa in sicurezza e le limitazioni all insediamento si rimanda all Allegato O delle presenti Norme All interno delle zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pianura di tipo D non consentito lo spandimento di liquami zootecnici non consentito il lagunaggio dei liquami prodotti da allevamenti zootecnici al di fuori di appositi lagoni di accumulo impermeabilizzati con materiali artificiali non consentita l interruzione delle falde acquifere sotterranee con particolare riguardo per quelle alimentanti acquedotti per uso idropotabile non consentita la realizzazione di nuove discariche e o di impianti per il trattamento e o lo smaltimento di rifiuti di qualsiasi genere e provenienza 103 Titolo 5 non consentito l utilizzo di fluidi scambiatori di calore potenzialmente inquinanti e o tossici per le acque sotterranee utilizzati al fine del riscaldamento r
487. onservato integro e libero da edifici sul crinale stesso o nelle sue immediate vicinanze che possano modificarne la percezione visiva dai principali centri abitati e dalle principali infrastrutture viarie Sui crinali individuati nella tav 1 del PTCP la realizzazione di nuovi supporti per antenne di trasmissione radio televisiva ammessa solo nei siti e nei limiti che saranno previsti nello specifico piano di settore la realizzazione di nuovi tralicci per elettrodotti ammessa solo in attraversamento del crinale stesso quando non diversamente localizzabili la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia eolica ammessa nei limiti di quanto previsto nel Piano energetico provinciale e con le procedure di valutazione dell impatto che saranno richieste Sui calanchi sono consentite esclusivamente le opere e le attivit volte al miglioramento dell assetto idrogeologico ove non in contrasto con eventuali 156 Titolo 7 aspetti naturalistici e paesaggistici e quelle volte alla conservazione di tali aspetti La conservazione degli aspetti naturalistici e paesaggistici comunque preminente e prioritaria per i calanchi ricadenti nel sistema collinare nelle zone di particolare interesse paesaggistico ambientale e nelle zone di tutela naturalistica Sui calanchi stabilizzati vietata qualsiasi forma di utilizzazione della vegetazione forestale insediatasi naturalmente in quanto avente funzione protett
488. ostruttive locali prevalenti e nei limiti derivanti dalla conformazione morfologica dei luoghi e dal prioritario obiettivo della salvaguardia dei beni tutelati le infrastrutture strettamente necessarie allo svolgimento delle attivit di cui alla precedente lettera f individuando i percorsi e gli spazi di sosta eventualmente utilizzabili da mezzi di trasporto motorizzati e dettando per questi ultimi le disposizioni volte a garantire le opportune limitazioni e o regolamentazioni all utilizzazione da parte di tali mezzi di trasporto la gestione dei boschi e delle foreste nel rispetto di quanto disposto dall art 7 2 punto 4 salva la determinazione di prescrizioni pi restrittive le forme le condizioni ed i limiti della raccolta e dell asportazione delle specie floristiche spontanee ivi compresi i cosiddetti prodotti del sottobosco le forme le condizioni ed i limiti dell esercizio dell attivit venatoria fermo restando che non deve essere comunque previsto l aumento dell entit delle aree comprese nelle zone di cui al presente articolo in cui fosse consentito a qualsiasi titolo l esercizio di tale attivit alla data di adozione del presente piano interventi per l adeguamento ed il consolidamento di infrastrutture di bonifica di irrigazione e di difesa del suolo esistenti nonch interventi di miglioramento e adeguamento in sede per le infrastrutture stradali e ferroviarie esistenti Eventuali modifiche di tracciato dettate d
489. oviari e quelli di TPL extraurbani ed urbani moltiplicando il ruolo oggi assorbito dalla sola area urbana centrale costituita dai recapiti della Stazione Centrale dell Autostazione e da Via Marconi Tali areali sono i seguenti Sasso Marconi Pianoro Bazzano Castenaso San Giovanni In Persicelo San Giorgio di Piano Castel S Pietro Anzola Granarolo Medicina Bologna Centrale Prati di Caprara San Vitale Rimesse Per tutte le altre stazioni e fermate del SFR e del SFM gli strumenti di pianificazione urbanistica comunale e quelli di pianificazione di settore di cui all art 12 5 assumono l obiettivo specifico di valorizzare e rendere efficace il ruolo di interscambio applicando ed attuando i seguenti indirizzi e specializzazione funzionale delle stazioni e fermate ossia individuazione delle diverse attitudini specifiche di ciascuna stazione ad essere nodo di interscambio con il trasporto pubblico locale su gomma ovvero con la mobilit automobilistica ovvero con la mobilit individuale di prossimit a piedi o in bicicletta e integrazione del SFR e del SFM con il trasporto suburbano ed extraurbano su gomma attraverso la riorganizzazione dei servizi su gomma l attestamento efficace delle linee su gomma sulle stazioni e fermate l integrazione degli orari e delle tariffe e nell area urbana centrale integrazione del SFM con il trasporto urbano collettivo ad alta capacit realizzando la pluralit e la diversificazione
490. parte dell apporto idrico sottratto per effetto dell impermeabilizzazione opportunamente disinquinata inserimento nel paesaggio e qualit degli spazi aperti emissioni elettromagnetiche riduzione dell inquinamento luminoso e risparmio energetico negli impianti di illuminazione esterna pubblica e privata 3 D I Comuni disciplinano l attuazione delle nuove strutture commerciali e la riqualificazione di strutture esistenti perseguendo la loro qualificazione dal punto di vista energetico e ambientale A tal fine i Comuni recepiscono nei propri PSC POC PUA e RUE le condizioni urbanistico architettoniche di cui al successivo comma 4 4 D L autorizzazione all apertura di nuove strutture commerciali di competenza x provinciale e sovracomunale vincolata al rispetto delle seguenti condizioni urbanistico architettoniche a Le valutazioni degli impatti ambientali prodotti dagli interventi urbanistici edilizi gi richieste dalla legislazione nazionale e regionale devono sviluppare i contenuti richiesti dalle schede tecniche di indirizzo di cui alla DGR 1705 2000 e dalle specifiche azioni indicate all interno delle Linee guida ACEA allegato N alle presenti norme 7M Ob1 N a AQ Ob1 N a RU Ob1 N a Ai documenti per la richiesta di agibilit deve essere allegato il Manuale d uso e manutenzione dell edificio nel quale saranno pianificati e programmati tutti gli interventi necessari al fine di mantenere nel tempo
491. particolare ove applicabili le norme delle Fasce di Tutela Fluviale FTF e delle Fasce di Pertinenza Fluviale FPF agli interventi ammissibili in queste aree si applicano le seguenti limitazioni e precisazioni a Fatto salvo quanto previsto dalle successive lettere e e f pu essere consentita la realizzazione di nuovi fabbricati e manufatti solo nei casi in cui essi siano interni al territorio urbanizzato o si collochino in espansioni contermini dello stesso e la loro realizzazione non incrementi sensibilmente il rischio idraulico rispetto al rischio esistente b Fatto salvo quanto previsto dalle successive lettere e e f pu essere consentita la realizzazione di nuove infrastrutture comprensive dei relativi manufatti di servizio solo nei casi in cui esse siano riferite a servizi essenziali non diversamente localizzabili la loro realizzazione non incrementi sensibilmente il rischio idraulico rispetto al rischio esistente e risultino coerenti con la pianificazione degli interventi d emergenza di protezione civile c Sui fabbricati esistenti fatto salvo quanto previsto dalla successiva lettera f possono essere consentiti solo interventi edilizi o variazioni di destinazione d uso che non incrementino sensibilmente il rischio idraulico 86 Titolo 4 rispetto al rischio esistente Possono essere previsti interventi di delocalizzazione finalizzati ad una sostanziale riduzione del rischio idraulico purch la nuova localizzazi
492. pecifici programmi di riconversione o ammodernamento dell attivit agricola aziendale e o interaziendale previsti dagli strumenti di pianificazione o dai programmi di settore di cui alla lettera b del punto 2 dell art A 19 della L R 20 2000 la coerenza degli interventi edilizi o modificativi con l obiettivo di miglioramento della competitivit aziendale la non idoneit dei fabbricati abitativi produttivi e di servizio presenti in azienda a soddisfare le esigenze abitative dell imprenditore agricolo e le esigenze produttive connesse alle nuove tecniche di produzione la sostenibilit ambientale degli interventi edilizi ai sensi delle disposizioni del Titolo 13 la sostenibilit ambientale degli interventi di modificazione morfologica e degli assetti idraulici e di trasformazione e utilizzazione del suolo negli ambiti agricoli a prevalente rilievo paesaggistico di cui all art 11 8 gli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica previsti in coerenza con gli obiettivi di valorizzazione propri di ogni Unit di paesaggio e della rete ecologica di cui al Titolo 3 delle presenti norme gli impegni che il titolare dell impresa agricola assume con riferimento ai contenuti delle precedenti lettere a ed f e la loro durata 259 Titolo 11 3 D In particolare gli strumenti urbanistici comunali disciplinano il soddisfacimento delle esigenze abitative degli imprenditori agricoli essenzialmente attraverso il rius
493. petenti sono tenute ad adeguare entro tre mesi dall entrata in vigore del presente piano i propri atti amministrativi regolamentari alle seguenti direttive a l uso di mezzi motorizzati in percorsi fuori strada ivi compresi i sentieri e le mulattiere nonch le strade poderali ed interpoderali e le piste di esbosco e di servizio forestale consentito solamente per i mezzi necessari alle attivit agricole zootecniche e forestali nonch per l esecuzione l esercizio l approvvigionamento e la manutenzione di opere pubbliche e di pubblica utilit di rifugi bivacchi posti di ristoro strutture per l alpeggio annessi rustici ed eventuali abitazioni qualora non siano altrimenti raggiungibili i relativi siti ed infine per l espletamento delle funzioni di vigilanza di spegnimento di incendi ed in genere di protezione civile di soccorso e di assistenza sanitaria e veterinaria b il divieto di passaggio dei predetti mezzi motorizzati nei sentieri nelle mulattiere nelle strade poderali ed interpoderali nelle piste di esbosco e di servizio forestale reso noto al pubblico mediante l affissione di appositi segnali c le pubbliche autorit competenti possono altres disporre l installazione di apposite chiudende purch venga garantito il passaggio ai soggetti aventi diritto Art 7 2 Sistema delle aree forestali il presente articolo recepisce e integra l art 10 del PTPR 1 D Definizione e individuazione Le aree for
494. pi utilizzata interamente per la rete della mobilit veicolare ed avente un prevalente interesse paesaggistico e o culturale il PSC provvede ad individuare dettagliatamente il tracciato e gli elementi di pertinenze ancora leggibili e in particolare i tratti viari soggetti al pericolo di una definitiva scomparsa al fine del recupero del significato complessivo storico di tale tracciato eventualmente da valorizzare per itinerari di interesse paesaggistico e culturale Tale viabilit non deve essere alterata nei suoi elementi strutturali andamento del tracciato sezione della sede stradale pavimentazione elementi di pertinenza e se ne deve limitare l uso ove possibile come percorso alternativo non carrabile Per la viabilit d impianto storico tutt ora in uso nella rete della mobilit veicolare che svolga attualmente funzioni di viabilit principale o secondaria o di scorrimento o di quartiere come definite ai sensi del Codice della Strada deve essere tutelata la riconoscibilit dell assetto storico di tale viabilit in caso di modifiche e trasformazioni sia del tracciato che della sede stradale attraverso il mantenimento percettivo del tracciato storico e degli elementi di pertinenza Per la viabilit d impianto storico tutt ora in uso nella rete della mobilit veicolare che svolga attualmente funzioni di viabilit locale come definita ai sensi del Codice della Strada deve esserne tutelato l assetto storico ancora leggib
495. pianificazione comunale e le azioni e interventi settoriali che interessano gli insediamenti urbani a Sviluppare la rete insediativa e produttiva nella sua struttura policentrica e nelle sue proiezioni e gravitazioni extraprovinciali Sviluppare in particolare la qualit completezza e attrattivit dell offerta urbana dei centri maggiori attraverso l estensione della gamma di servizi pubblici e privati l iniziativa culturale l animazione urbana Sviluppare la dotazione e razionalizzare la dislocazione dei servizi specialistici e di interesse sovracomunale scolastici e formativi culturali sportivi e ricreativi sanitari e assistenziali ecc attraverso accordi alla dimensione territoriale delle Associazioni di Comuni Concentrare in particolare l offerta di aree specializzate per attivit produttive manifatturiere commerciali e logistiche negli ambiti specializzati per attivit produttive di rilievo sovracomunale suscettibili di sviluppo di cui all art 9 1 Privilegiare la riqualificazione urbana il recupero del patrimonio edilizio storico concentrato e sparso il riuso delle aree urbanizzate dismesse Assicurare una stretta coerenza fra le politiche dei servizi pubblici l accessibilit con la rete del Servizio Ferroviario Metropolitano e le eventuali scelte urbanistiche di espansione urbana con l obiettivo di ridurre al minimo la necessit dell uso dell automobile per gli spostamenti a maggiore frequenza Concentra
496. piche dei sistemi in cui acque sotterranee e superficiali risultano connesse mediante la presenza di un limite alimentante ovvero dove la falda riceve un alimentazione laterale 4 P Le zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare e montano sono riportate nella Tavola 2B Tali zone sono state delimitate prendendo come riferimento iniziale i perimetri delle rocce magazzino unit geologiche sede dei principali acquiferi sfruttabili per uso idropotabile di cui all allegato 9 della Relazione Variante in recepimento del PTA regionale e in esito degli approfondimenti condotti ai sensi dell art 48 comma 2 delle norme del PTA v Tali zone comprendono Aree di ricarica di cui all art 5 3 punto 6 le aree con significativi movimenti verticali di massa idrica di falda queste si delimitano a partire dall individuazione dei complessi idrogeologici permeabili costituiti da formazioni litoidi e o accumuli detritici eventualmente interconnessi per quanto riguarda la circolazione idrica nel sottosuolo Sorgenti di cui all allegato 9 della Relazione Variante in recepimento del PTA regionale suddivise in captate e non captate ad uso acquedottistico Aree di alimentazione delle sorgenti certe di cui all art 5 3 punto 6 Aree di ricarica delle sorgenti captate ad uso acquedottistico intese come i bacini idrogeologici delle sorgenti stesse Zone di riserva di cui al
497. po A di cui al punto 2 gli ambiti da riqualificare o interessati da interventi di sostituzione di rilevanti parti dell aggiomerato urbano dovranno preferire soluzioni volte al trasferimento delle superfici esistenti al di fuori della zona di tipo D mediante perequazione urbanistica in alternativa dovranno presentare le medesime prestazioni richieste agli ambiti da riqualificare presenti in zona di tipo A punto 2 sono ammessi i medesimi interventi edilizi consentiti nelle Fasce di Tutela Fluviale Art 4 3 fatta eccezione per i seguenti realizzazione di annessi rustici aziendali e interaziendali e di altre strutture anche se strettamente connesse alla conduzione del fondo agricolo e alle esigenze abitative di soggetti aventi i requisiti di imprenditore agricolo a titolo principale interventi sui complessi industriali preesistenti definiti all art 4 3 punto 7 per quanto concerne i Centri di pericolo la loro elencazione le relative misure per la messa in sicurezza e le limitazioni all insediamento si rimanda all Allegato O delle presenti Norme 104 Titolo 5 6 P Relativamente alle zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare e montano valgono le seguenti disposizioni All interno delle Aree di ricarica le attivit agrozootecniche spandimento di effluenti fertilizzanti fanghi e fitofarmaci vanno effettuate nel rispetto delle specifiche disposizioni dettate dal P
498. pporto alle possibili alternative Altri interventi ammissibili Nell ambito dei sistemi di cui al primo punto e ad altezze superiori ai 1200 metri fermo restando il rispetto delle altre disposizioni del presente piano possono essere realizzati mediante interventi di nuova costruzione oltre alle infrastrutture e impianti di cui al punto 3 solamente rifugi e bivacchi Strutture per l alpeggio percorsi e spazi di sosta pedonali e per mezzi di trasporto non motorizzati limitando la realizzazione di strutture abitative a quelle necessarie a dare alloggiamento stagionale agli addetti alle strutture per l alpeggio Nell ambito dei sistemi di cui al primo punto fermo sempre restando il rispetto delle altre disposizioni del presente piano possono comunque essere previsti e consentiti a qualsiasi intervento sui manufatti edilizi esistenti qualora definito ammissibile dagli strumenti urbanistici comunali b la realizzazione di annessi rustici aziendali ed interaziendali di strutture per l allevamento zootecnico in forma non intensiva e di altre strutture strettamente connesse alla conduzione del fondo ed alle esigenze abitative di soggetti aventi i requisiti di imprenditori agricoli a titolo principale ai sensi delle vigenti leggi regionali e dei loro nuclei familiari nonch di strade poderali ed interpoderali di larghezza non superiore a 4 metri lineari c la realizzazione di impianti tecnici di modesta entit quali cabine el
499. prescrizioni Sono altres sospese le determinazioni in merito alla approvazione di strumenti sott ordinati di pianificazione territoriale e urbanistica che siano in contrasto con le prescrizioni del presente piano come adottato Sono fatti salvi i procedimenti di approvazione in corso nei quali si sia gi perfezionata la fase di adozione e per i piani particolareggiati di iniziativa privata sia gi stata emessa l autorizzazione alla presentazione Alle disposizioni di cui al primo punto si applicano i termini di cui all art 12 comma 2 della legge regionale n 20 del 24 Marzo 2000 Le previsioni contenute nei Piani Regolatori approvate prima della data di adozione del presente Piano e quelle sospese in attesa di adeguamento alla pianificazione di Bacino nonch i progetti previsti nei programmi statali regionali provinciali comunali o di altri enti pubblici o le convenzioni urbanistiche approvate e sottoscritte che siano conformi ai Piani Regolatori 344 Titolo 16 vigenti possono essere attuati anche in deroga alle prescrizioni del presente Piano 345
500. previo trattamento locale che permetta di raggiungere gli standard di qualit per il riutilizzo previsti dal D M 185 2003 Al fine di promuovere il riutilizzo delle acque grigie i Comuni possono prevedere campagne informative sui vantaggi economici ed ambientali di tale pratica e riduzioni sugli oneri di urbanizzazione I nuovi strumenti urbanistici comunali e le varianti agli strumenti vigenti che introducano potenzialit o previsioni di urbanizzazione di nuove aree ovvero previsioni di trasformazione urbana tali da determinare significativi incrementi di 309 Titolo 13 carico sulle reti di smaltimento delle acque bianche e nere e o sugli impianti di depurazione contengono eventuali opere o specifici oneri previsti a carico dei soggetti attuatori dei nuovi insediamenti ai fini di garantire l adeguata gestione degli scarichi delle acque grigie nere bianche contaminate ABC v e non contaminate ABNC v in attuazione di quanto previsto dal presente articolo dagli art 4 8 e 5 6 e dal parere rilasciato dall Autorit d Ambito di Bologna LR 10 2008 ai sensi dell art 5 4 punto 5 eventuali relazioni con i programmi di investimento dell azienda o dell ente gestore della rete fognaria e del servizio di depurazione Qualora la sostenibilit di determinate previsioni urbanistiche sia condizionata alla preventiva realizzazione o potenziamento di determinate infrastrutture tali condizioni di subordinazione temporale
501. probabilit di inondazione sono individuate graficamente nella tav 1 del PTCP tuttavia esse sono un contenuto proprio degli strumenti di pianificazione di bacino e possono essere modificate nel tempo in relazione al mutare delle condizioni di pericolosit con la procedura prevista dall Autorit di bacino senza che ci comporti una procedura di variante al PTCP Nel caso le caratteristiche morfologiche ed idrauliche dei corsi d acqua e delle aree di cui al presente articolo subiscano modifiche tali da configurare diversamente il rischio idraulico in specifiche e definite zone l Autorit di Bacino competente pu adottare modifiche alla perimetrazione delle aree di cui al presente articolo sulla base di studi idraulici eseguiti da enti od anche da privati interessati secondo i criteri e le metodologie indicate dall Autorit di bacino stessa in cui venga dimostrato che le aree in oggetto non sono passibili di inondazione e o esposte ad azioni erosive per eventi di piena con tempi di ritorno di 50 anni o che il rischio idraulico interessa un area diversamente configurata Finalit specifiche e indirizzi d uso La finalit primaria del Piano con riferimento alle aree ad alta probabilit di inondazione quella di ridurre il rischio idraulico salvaguardando nel contempo le funzioni idrauliche paesaggistiche ed ecologiche dei corsi d acqua Interventi ammissibili Ferme restando le altre disposizioni del presente Piano e in
502. progettazione Per le strade vedi art 10 6 Fascia di rispetto stradale e ferroviaria fascia di terreno sulla quale esistono vincoli alla realizzazione di costruzioni o all impianto di alberi o siepi per le strade ai sensi del Codice della Strada si misura dal confine della sede stradale v per le ferrovie si misura dal piede della scarpata ferroviaria Fascia di tutela fluviale TF vedi art 4 3 Fascia di pertinenza fluviale PF vedi art 4 4 Fascia riparia ambiente di transizione ecotono fra l alveo e le rive del corso d acqua e l ambiente terrestre circostante che pu in condizioni adeguate assumere anche funzioni di fascia tampone vegetata Fascia tampone formazione vegetale a sviluppo prevalentemente lineare a struttura erbacea e o arbustiva e o arborea che limita gli apporti 22 Titolo 1 superficiali e sub superficiali di inquinanti diffusi provenienti da fonti antropiche ai corpi idrici superficiali scoline fossi canali fiumi laghi Fenomeno gravitativo stabilizzato movimento gravitativo non influenzato dalle cause preparatorie e scatenanti che hanno portato alla sua origine ed evoluzione fenomeno naturalmente stabilizzato o movimento gravitativo non influenzato dalle cause preparatorie e scatenanti che hanno portato alla sua origine ed evoluzione attraverso interventi strutturali e non che hanno condotto alla sua stabilizzazione fenomeno artificialmente stabilizzato Fos
503. qua energia materiali e per la trasmissione di segnali e informazioni invasi impianti per la captazione e il trattamento e la distribuzione di acqua sono ammissibili interventi di a manutenzione di infrastrutture e impianti esistenti 72 Titolo 4 b ristrutturazione ampliamento potenziamento di infrastrutture e impianti esistenti non delocalizzabili c realizzazione ex novo quando non diversamente localizzabili di attrezzature e impianti che siano previsti in strumenti di pianificazione provinciali regionali o nazionali La subordinazione alla eventuale previsione in uno di tali strumenti di pianificazione non si applica alle strade agli impianti per l approvvigionamento idrico e per le telecomunicazioni agli impianti a rete per lo smaltimento dei reflui ai sistemi tecnologici per il trasporto di energia che abbiano rilevanza meramente locale in quanto al servizio della popolazione di non pi di un comune ovvero di parti della popolazione di due comuni confinanti progetti degli interventi di cui alle lettere b e c sono approvati dall Ente competente previa verifica della compatibilit anche tenendo conto delle possibili alternative rispetto agli obiettivi del presente piano alla pianificazione degli interventi d emergenza di protezione civile alle caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio interessato direttamente o indirettamente dall opera stessa con riferimento ad un tr
504. qua deve essere realizzata e o mantenuta sia in sinistra che in destra idrografica una fascia di vegetazione riparia v larga almeno 10 metri comprendente specie erbacee arbustive ed arboree 117 Titolo 5 Per i corsi d acqua Lavino Samoggia e Ghiaia di Serravalle costituiscono riferimento per l adeguamento e o la realizzazione e o il mantenimento della fascia di vegetazione riparia le specifiche indicazioni riportate nell Allegato Tecnico A del Titolo IIl del Piano Stralcio per il bacino del Torrente Samoggia Aggiornamento 2007 Una fascia riparia con spiccata valenza tampone v deve essere realizzata e o mantenuta dai titolari della propriet dei terreni e dall Autorit idraulica per i terreni demaniali quando i terreni a ridosso del corso d acqua sono utilizzati per colture produttive Tale fascia tampone comprende specie erbacee arbustive ed arboree progetti di realizzazione e manutenzione di fasce riparie aventi funzione tampone devono essere sottoposti all approvazione dell Autorit idraulica competente che si esprime in relazione alla loro congruit rispetto all equilibrio complessivo dell asta fluviale e alla loro efficacia nei confronti delle attivit antropiche presenti nei singoli tratti I modelli di gestione dei principali ecosistemi fluviali devono attenersi ai contenuti specifici della Direttiva per la costituzione mantenimento e manutenzione della fascia di vegetazione riparia per la
505. que superficiali e sotterranee artt 5 2 e 5 3 del conoide del Santerno e all esclusione dell ulteriore urbanizzazione nella fascia collinare e nei Terrazzi alluvionali artt 5 2 e 5 3 Riqualificazione urbana indirizzata ad obiettivi di qualit ecologica recupero di quote significative di superfici permeabili a verde di qualit urbana valorizzazione del sistema di spazi collettivi creazione di nuovi spazi per l animazione urbana i servizi le attivit commerciali culturali ricreative di qualit sociale offerta di alloggi in affitto e di edilizia residenziale a carattere sociale Sviluppo dell offerta turistica attraverso l aumento dell offerta complessiva di manifestazioni fieristiche culturali sportive e promozionali Art 10 7 Disposizioni specifiche per l Unit di paesaggio della conurbazione 1 D bolognese Le disposizioni che seguono trovano applicazione per gli insediamenti urbani ricadenti nell Unit di paesaggio della pianura della conurbazione bolognese come individuata nella tav 3 ad integrazione delle disposizioni del Titolo 3 relative alla Unit di paesaggio della conurbazione bolognese e alla reti ecologiche del Titolo 9 relative agli ambiti specializzati per attivit produttive e ai poli funzionali e del Titolo 12 relative all accessibilit Per il territorio di cui al primo punto il PTCP formula i seguenti indirizzi e criteri a cui orientare la pianificazione co
506. ra d1 del punto 2 b garantire il rispetto delle disposizioni dettate a tutela degli individuati elementi della centuriazione qualora le aree interessate ricadano tra quelle comprese nella categoria di cui alla lettera d2 del punto 2 Nei casi di cui al precedente punto le nuove previsioni dovranno preferibilmente essere localizzate nelle quadre gi parzialmente urbanizzate e non in quelle libere da insediamenti Disciplina di tutela della fascia di rispetto della Via Emilia Nelle zone e negli elementi appartenenti alla fascia di rispetto di cui alla lettera e del punto 2 possono essere attuate le previsioni dei vigenti strumenti urbanistici comunali fermo restando che ogni intervento subordinato all esecuzione di sondaggi preliminari svolti in accordo con la competente Soprintendenza per i Beni Archeologici rivolti ad accertare l esistenza di materiali archeologici e la compatibilit dei progetti di intervento con gli obiettivi di tutela anche in considerazione della necessit di individuare aree di rispetto o di potenziale valorizzazione e o fruizione Art 8 3 Centri storici il presente articolo recepisce e integra l art 22 del PTPR 1 P Definizione Si definiscono centri storici i centri o nuclei edificati di antica formazione nonch le aree che ne costituiscono l integrazione storico ambientale e paesaggistica ai sensi dell art A 7 comma 1 della L R 20 2000 Il centro o nucleo edificato di antica
507. ra misura utile a produrre frazioni di residui il pi possibile omogenee per composizione l adozione di tecniche costruttive che facciano minor ricorso alle materie vergini e prevedano l utilizzo dei materiali aggregati riciclati qualora ne siano certificate le caratteristiche prestazionali l aumento della quota di rifiuti conferiti a centri autorizzati di trattamento e riciclaggio tramite la creazione di reti efficienti di centri di raccolta a servizio delle imprese e tramite la razionalizzazione ed il potenziamento della rete degli impianti di trattamento attivi concepiti e gestiti in modo da minimizzarne l impatto ambientale e opportunamente e razionalmente dislocati sul territorio la selezione e avvio a riutilizzo dei residui che senza pregiudizio per l ambiente e nel rispetto delle norme vigenti possano essere reimpiegati nello stesso ciclo produttivo e prioritariamente nel luogo in cui sono prodotti nuovi strumenti urbanistici e le varianti agli strumenti vigenti individuano siti idonei per attivit di recupero e messa in riserva di rifiuti urbani e speciali prioritariamente nelle aree produttive ecologicamente attrezzate in osservanza al Piano di Gestione Rifiuti della Provincia di Bologna In tutti i titoli abilitativi permessi di costruire e denunce di inizio attivit riguardanti attivit industriali o artigianali deve essere compresa una specifica prescrizione in base alla quale l intestatario o suo avente
508. ramento dell accessibilit 293 Titolo 12 e razionalizzazione delle intersezioni Per tutti i tronchi stradali della rete regionale di base esistenti da consolidare o potenziare in sede e per quelli da realizzare in nuova sede per i quali sia stato approvato il progetto almeno preliminare i Comuni interessati dovranno prevedere nei propri strumenti urbanistici generali nei tratti esterni ai centri abitati fasce di rispetto stradale ai sensi del D Lgs 285 1992 pari a m 50 Per i tratti di rete regionale di base per i quali ai sensi del PMP sia da prevedersi la realizzazione in nuova sede ma non sia stato ancora approvato un progetto i Comuni interessati dovranno prevedere nei propri strumenti urbanistici un corridoio di salvaguardia infrastrutturale di larghezza da definirsi in relazione ai vincoli fisici e ambientali e agli insediamenti preesistenti comunque non inferiore a m 120 Direttive per la viabilit extraurbana secondaria di rilievo provinciale e interprovinciale Per tutti i tronchi della viabilit extraurbana secondaria di rilievo provinciale e interprovinciale da realizzare ex novo e per il potenziamento di quelli esistenti lo standard minimo di riferimento da assumere nella progettazione degli interventi quello corrispondente alla categoria C1 ex IV CNR in territorio collinare e montano ammissibile l assunzione di standard inferiori ma comunque non minori alla categoria F ex VI CNR in relazione ai
509. rattive 324 Art 14 2 Particolari prescrizioni relative alle attivit estrattive 326 Art 14 3 Direttive e indirizzi alla pianificazione di settore in materia di gestione dei rifiuti 328 Art 14 4 Aree non idonee alla localizzazione di impianti per lo smaltimento o recupero dei rifiuti urbani e speciali anche pericoOlosi i 332 TITOLO 15 DISPOSIZIONI ATTUATIVE verrecseereezienieereeiceneenienicenzoneo 336 Art 15 1 Sviluppo del PTCP negli atti di pianificazione e programmazione provinciale 336 Art 15 2 Programma di attuazione del PTCP ii 336 Art 15 3 Promozione della formazione dei Piani Strutturali Comunali in forma associata 337 Art 15 4 Concertazione intercomunale degli strumenti urbanistici i 338 Art 15 55 CAGCONOI nine pallina ii glilo licia ue ici e nile i lil 339 Art 15 6 Perequazione territoriale delle risorse derivanti dai nuovi insediamenti produttivi secondari e terziati storia lia han lA nali ir ia 340 Art 15 7 Concertazione degli oneri concessori e fiscali ii 341 Art 15 8 Programmazione dei servizi a livello sovracomunale 342 Art 15 9 Cooperazione fra Comuni e Provincia per la redazione degli strumenti urbanistici comunali 342 Art 15 10 Strumenti attuazione del PTCP per la tutela
510. razione e i requisiti della rete stradale e delle altre infrastrutture a rete ed escludendo in linea generale la possibilit di insediamento in territorio rurale di nuove attivit extra agricole con dimensioni tali da generare necessit di nuova infrastrutturazione del territorio e a subordinare l attuazione dei singoli interventi di riuso al rispetto dei requisiti di sostenibilit ambientale di cui al Titolo 13 f ad individuare le condizioni territoriali nelle quali il RUE dovr subordinare gli interventi di recupero e ampliamento alla stipula di una specifica convenzione ai sensi dell art A 17 comma 5 della L R 20 2000 Le possibilit di ampliamento purch modesto assentibili ai sensi dell art A 21 comma 2 lettera d ed e della L R 20 2000 vanno limitate ai soli casi di edifici abitativi composti da un unica unit immobiliare di dimensione inadeguata per un alloggio moderno e non compresi fra quelli di interesse storico architettonico o di pregio storico culturale e testimoniale Possibilit di adeguamento anche con ampliamento purch modesto della sagoma degli edifici possono essere consentite per immobili ospitanti attivit che forniscono servizi coerenti con la valorizzazione del territorio rurale quali pubblici esercizi attivit ristorative e ricettive attivit ricreative culturali sociali assistenziali religiose ferma restando la tutela degli edifici di interesse storico architettonico o di pregio stor
511. rbana attraverso la realizzazione di dotazioni ecologiche di cui all art A 25 della L R 20 2000 e di servizi ambientali compresi gli interventi per l incremento della biomassa in funzione ecologica a soddisfare la domanda di strutture ricreative e per il tempo libero sia all aria aperta che attraverso il recupero di edifici esistenti al mantenimento dei caratteri consolidati del paesaggio rurale Si richiamano inoltre gli indirizzi di cui ai punti 6 e 12 dell art 8 5 Il PTCP individua un solo ambito agricolo periurbano comprendente gli ambiti rurali circostanti o interclusi all interno degli insediamenti che compongono la conurbazione bolognese i limiti di tale ambito si appoggiano a elementi che costituiscono o possono costituire in futuro attrattive ambientali o elementi funzionali al miglioramento del sistema naturale quali parchi fluviali e urbani elementi della rete ecologica aree di inserimento ambientale di grandi infrastrutture oppure si appoggiano a confini del territorio rurale con aree urbane o importanti tagli infrastrutturali I PSC possono individuare ulteriori ambiti rurali a carattere periurbano oltre a quello di rango provinciale costituito dall area metropolitana bolognese Il PSC specifica gli indirizzi del presente piano riferiti agli ambiti agricoli periurbani adattandoli alle condizioni territoriali proprie in considerazione della natura paesaggistica o produttiva del territorio interessato Il
512. re alcuni collegamenti TPL trasversali sviluppare i servizi erogati con modalit innovative nelle aree a domanda debole o dispersa individuate in base alla domanda potenziale perseguire standard elevati in materia di comfort di viaggio e affidabilit del servizio assicurare un servizio adeguato anche nei giorni festivi e nelle ore serali agevolare l intermodalit fra il trasporto collettivo locale e l uso della bicicletta Il PMP al fine di migliorare l efficacia e l efficienza del trasporto pubblico locale aumentandone l utilizzo individua le linee di forza della rete di trasporto nelle quali assicurare servizi ad alta frequenza e capacit Si distinguono due principali classi di servizio portante caratterizzata da percorsi medio lunghi da cadenzamento degli orari da un ampia fascia oraria di erogazione e da percorsi sostanzialmente diretti locale caratterizzata da percorsi pi brevi da servizi ad orario e da un maggior numero di deviazioni per aumentarne la copertura territoriale Tra le linee portanti si distinguono le linee suburbane e le linee di direttrice Per i servizi portanti sono stati individuati i seguenti tratti ad alta frequenza Castel San Pietro Bologna Medicina Bologna Granarolo Bologna San Giorgio di Piano Bologna Calderino Casalecchio Bologna Sasso Marconi Bologna e i seguenti tratti a media frequenza Imola Castel San Pietro Baricella
513. re da parte di nuove attivit nella misura in cui la domanda si manifester al fine di fornire un offerta insediativa pi qualificata e selettiva e al fine di contribuire in tal modo al decongestionamento dell area centrale bolognese I gli ambiti Funo Stiatico interporto S Carlo Altedo il Postrino e Martignone sono inoltre candidabili in presenza di precise ipotesi imprenditoriali anche per ospitare poli funzionali integrati per funzioni di attrazione nei termini di cui all art 9 4 I in particolare per gli ambiti Funo Stiatico interporto Altedo Molinella e Martignone si richiama l esigenza di dare attuazione nella progettazione degli interventi alle disposizioni di cui al Titolo 3 e relativi Allegati D la definizione di prospettive di sviluppo dell ambito Martignone potr essere presa in considerazione solo a seguito dell entrata in esercizio del Casello autostradale di Crespellano e della relativa bretella di collegamento con la Via Emilia Le prospettive di sviluppo di tale ambito potranno tenere conto di eventuali esigenze di reinsediamento di attivit economiche provenienti dai comuni della Valle del Samoggia nonch dai Comuni di Casalecchio di Reno e Zola Predosa Per ciascun ambito produttivo di rilievo sovracomunale la Provincia di concerto con i Comuni interessati produce uno studio per valutare le specifiche condizioni attuali e le opportunit evo
514. re in particolare la dislocazione di funzioni urbane che generano origini e destinazioni di spostamenti in prossimit delle fermate del SFM Contenere la sottrazione di suoli agricoli per usi urbani almeno per gli ambiti ad alta vocazione produttiva agricola collocare gli eventuali ambiti per nuovi insediamenti in stretta contiguit con le aree urbane e minimizzando la frammentazione delle aziende agricole 239 Titolo 10 h Nelle fasce pedecollinari occidentale Bazzanese e orientale Via Emilia contenere in particolare l ulteriore utilizzazione urbana di aree ricadenti nelle Zone di protezione delle acque superficiali e sotterranee artt 5 2 e 5 3 indicate nella tav 2B i Costruire specifici progetti di recupero e valorizzazione per funzioni idonee di valenza metropolitana per i pi grandi e pregevoli complessi immobiliari di valore storico architettonico con particolare riferimento alle ville e palazzi signorili e relativi sistemi di campagna parco individuati nella tav 3 j Distribuire nel tempo l attuazione delle aree edificabili attraverso una programmazione pluriennale concertata laddove sono formate le Associazioni di Comuni tale programmazione va concertata a livello di Associazione intercomunale A questo fine occorre inserire nei PSC i criteri per la definizione del tetto massimo di nuova offerta edilizia da rispettare in ciascun POC sulla base delle condizioni di sostenibilit dei nuovi in
515. re non attuate rispetto agli indirizzi che precedono Ai fini dell applicazione dei criteri di cui al punto precedente lettera d per i centri abitati e i sistemi urbani delle valli del Lavino dello Zena dell Idice nonch per i piccoli nuclei di crinale il PSC potr prevedere un estensione complessiva del Territorio Urbano TU TPU TDU v non superiore a quella del Territorio Urbano secondo il PRG vigente al momento dell entrata in vigore delle presenti norme per i centri abitati e i sistemi urbani delle valli del Samoggia del Santerno e del Sillaro il PSC potr prevedere un estensione complessiva del Territorio Urbano TU TPU TDU v che superi per non pi del 5 l estensione complessiva del Territorio Urbano secondo il PRG vigente al momento dell entrata in vigore delle presenti norme nelle verifiche di cui sopra potr non tenersi conto di incrementi dell estensione del territorio urbano dovuti a nuove previsioni per infrastrutture impianti e servizi di interesse generale nonch a nuove previsioni di aree che si collochino a distanza pedonale da stazioni e fermate del SFM Per quanto riguarda le attivit produttive industriali e artigianali nel territorio collinare la Provincia e i Comuni favoriscono il consolidamento e la compatibilizzazione delle attivit produttive in essere nel rispetto delle disposizioni del presente piano In relazione alle particolari caratteristiche e funzioni del territorio
516. reative che per la loro esecuzione non comportino la costruzione di edifici o la realizzazione di ampie superfici pavimentate attivit ricreative che comportino emissioni rumorose o consumi intensi di porzioni limitate del territorio quali piste da ciclocross motocross ed autocross e simili tali attivit potranno essere ammissibili in porzioni limitate del territorio in relazione alle caratteristiche delle Unit di paesaggio alla fragilit idrogeologica e alle necessarie aree di rispetto degli elementi di naturalit o storico ambientali presenti alla salvaguardia delle colture pregiate circostanti attrezzature sportive e ricreative private di piccola dimensione di uso familiare o connesse ad attivit agrituristiche e non comportanti la realizzazione di edifici quali piscine campi da bocce e simili Gli strumenti urbanistici comunali classificano e disciplinano nel territorio rurale le preesistenti attivit agro industriali di gestione e trasformazione dei prodotti agro alimentari svolte in maniera associata dai produttori agricoli e collocate al di fuori di ambiti specializzati per attivit produttive consentono inoltre salvo che negli ambiti periurbani di cui al successivo art 11 10 la realizzazione di nuove attivit con le suddette caratteristiche previa stipula di appositi accordi di programma con preferenza per aree contigue a stabilimenti preesistenti o ad 258 Titolo 11 ambiti specializzati per attivit produtt
517. ree integrate per una pluralit di funzioni di attrazione tenendo conto per quanto riguarda la casistica delle funzioni degli orientamenti espressi nella Relazione del PTCP Per quanto riguarda la localizzazione nel territorio le proposte di nuovi poli funzionali devono rispondere in adeguata misura ai seguenti requisiti contiguit con i nodi di interscambio della grande rete della viabilit regionale nazionale e in particolare vicinanza a un casello autostradale possibilit di un valido collegamento anche con una stazione ferroviaria eventualmente con servizi privati navetta capacit delle infrastrutture viarie di accesso di sostenere i nuovi flussi prevedibili senza superare i livelli congestione la viabilit di accesso deve inoltre evitare l attraversamento di centri urbani capacit delle reti per la fornitura di acqua e di energia e per lo smaltimento dei reflui di sopperire alle esigenze del nuovo polo un adeguata distanza dall area conurbata bolognese e in particolare la non compromissione del residuo territorio rurale periurbano come individuato nella tav 3 salvaguardia delle risorse naturali paesaggistiche storico culturali ed ecologiche del territorio preferenziale contiguit con aree gi parzialmente insediate non residenziali evitando collocazioni isolate in contesti rurali non compromessi da insediamenti Le proposte di nuovi poli funzionali devono inoltre essere accompagnate
518. revisioni saranno definite in accordo con gli enti competenti interessati a tal fine avvalendosi anche di appositi accordi di programma ovvero degli accordi territoriali di cui all art 15 della L R 20 2000 Piani Territoriali dei Parchi o loro varianti possono prevedere motivate modifiche alle perimetrazioni riportate in tav 1 del presente piano in coerenza con le disposizioni legislative in materia e nel rispetto delle finalit e degli obiettivi di tutela e fruizione degli ambiti interessati Inoltre fino all approvazione del Piano Territoriale del Parco nell ambito del perimetro di tale area si applicano gli indirizzi le direttive e le prescrizioni del PTPR relative ai sistemi alle zone e agli elementi compresi in detti ambiti secondo quanto recepito e integrato dal presente PTCP I Comuni interessati da Aree di riequilibrio ecologico attuate con specifici interventi come individuate alla tav 1 del presente piano le recepiscono nei propri strumenti di pianificazione e definiscono le specifiche norme di salvaguardia e valorizzazione nonch le idonee modalit di gestione riconoscendo a tali aree una particolare funzione ecologica in coerenza con la rete di livello locale di cui all art 3 6 69 Titolo 4 TITOLO 4 TUTELA DELLA RETE IDROGRAFICA E DELLE RELATIVE PERTINENZE E SICUREZZA IDRAULICA questo titolo recepisce e integra gli artt da 15 a 25 del PSAI e gli artt 17 18 34 e l Elaborato M del PTPR Art
519. ri delle scelte di piano sui sistemi ambientali e territoriali e alla efficacia delle eventuali azioni necessarie ad impedirli ridurli o compensarli e che appartengono al campo di competenza che la L R 20 2000 assegna a livello di pianificazione comunale I Piani generali e di settore comunali e intercomunali devono garantire il coordinamento e la coerenza tra obiettivi ed azioni della pianificazione generale e quelli dei piani ed azioni settoriali e devono essere verificate le reciproche 38 Titolo 2 interferenze a partire dall utilizzazione ed implementazione di un quadro conoscitivo e di scenari di riferimento tra loro coerenti La Provincia promuove l elaborazione dei Piani Strutturali Comunali in forma associata nei termini di cui al successivo art 15 3 anche quale approfondimento ed aggiornamento dei contenuti del PTCP Art 2 4 Definizione della procedura per la localizzazione di nuovi invasi 1 D 2 D Gli invasi a basso impatto ambientale previsti per il risparmio idrico in agricoltura sono pianificati nel PTCP il quale verificher la compatibilit ambientale e territoriale degli ambiti individuati per la loro localizzazione La Provincia in accordo con i Comuni interessati pu avviare procedure concertative volte all individuazione di nuovi invasi Tale possibilit subordinata alla approvazione a alla efficacia di uno specifico accordo di programma di cui alle disposizioni dettate dall art 34
520. rica dell acquifero prescrivendo significative percentuali minime di superficie permeabile da garantire tendenti a raggiungere le percentuali richieste agli ambiti per i nuovi insediamenti 102 Titolo 5 Ai fini del calcolo delle percentuali suddette la superficie territoriale considerata al netto delle eventuali aree cedute al di fuori dell ambito interessato dalle nuove urbanizzazione o dai nuovi interventi edilizi per quanto concerne i Centri di pericolo la loro elencazione le relative misure per la messa in sicurezza e le limitazioni all insediamento si rimanda all Allegato O delle presenti Norme 4 P All interno delle zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pianura di tipo C le attivit agrozootecniche lagunaggio e spandimento di effluenti fertilizzanti fanghi e fitofarmaci vanno effettuate nel rispetto delle specifiche disposizioni dettate dal PTA v capp 2 e 3 del Tit III delle NTA non consentita l interruzione delle falde acquifere sotterranee con particolare riguardo per quelle alimentanti acquedotti per uso idropotabile non consentita la realizzazione di discariche di rifiuti pericolosi l esercizio di attivit estrattive per le quali la convenzione non stata approvata prima del 21 12 2005 pu avvenire solo nel rispetto delle specifiche condizioni le attivit estrattive non devono comportare rischi di contaminazione della falda e s
521. rie e secondarie Offerta attuale di parcheggi in sede propria e stima dell offerta di sosta complessiva su spazi pubblici possibilmente per zone Dati di censimento sui pendolarismi per motivi di studio e lavoro Dati della popolazione e degli addetti per zone omogenee ottenute per aggregazione delle sezioni di censimento Dati disponibili da censimenti sulla circolazione effettuati dall ANAS o da Enti Locali 7 Per prestazioni soddisfacienti s intende un rapporto flusso veicolare su capacit dell infrastruttura stradale F C minore dello 0 8 calcolato sulle ore di massimo carico di traffico ora di punta 302 Titolo 12 Dati sul traffico o sulla sosta eventualmente ricavati da apposite indagini locali Offerta attuale di trasporto pubblico Sintesi critica b Elementi di piano desumibili dalla pianificazione sovraordinata Gerarchia assegnata alle strade Previsioni o progetti infrastrutturali Previsioni o progetti relativi ai servizi di trasporto pubblico c Elementi di progetto Determinazioni riguardo al trasporto pubblico Nodi di interscambio della mobilit Assetto stradale di previsione e gerarchia assegnata Localizzazione dei principali parcheggi Rete dei principali percorsi pedonali e almeno in pianura e nei fondovalle rete dei percorsi ciclabili extraurbani e urbani di accesso ai servizi e ai principali attrattori Individuazione delle aree da proteggere dal
522. rilevanti effetti che esulano dai confini amministrativi di ciascun ente Titolo 1 specifica ed articola la disciplina delle dotazioni territoriali coordina l attuazione delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti con la realizzazione delle infrastrutture opere e servizi di rilievo sovracomunale da inserire prioritariamente nel programma triennale delle opere pubbliche della Provincia Definisce le misure di tutela quantitativa e qualitativa della risorsa idrica superficiale e sotterranea Art 1 3 Elaborati costitutivi del Piano 1 Sono elaborati costitutivi del PTCP il documento intitolato Quadro conoscitivo e i relativi allegati tematici il documento intitolato Quadro conoscitivo Variante in recepimento del PTA regionale il documento intitolato Relazione generale e i suoi Allegati Allegato 1 Indirizzi e linee guida per la redazione del progetto di rete ecologica di livello comunale Allegato 2 Prima individuazione degli edifici di interesse storico architettonico Allegato 3 Indirizzi metodologici per l individuazione degli elementi di interesse storico testimoniale Allegato 4 Piano di Azione Linee guida per la gestione dei pSIC del territorio provinciale Allegato 5 Individuazione delle aree di danno per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante rientranti nel campo di applicazione del DM LL PP 09 05 2001 Allegato 6 Tavola A Elaborazi
523. riodo di riferimento temporale del Piano di inerti per uso industriale destinati ad approvvigionare industrie di trasformazione ubicate sul territorio provinciale a3 fornire una risposta parziale al fabbisogno di inerti per uso industriale i cui giacimenti siano prevalentemente localizzati sul territorio provinciale a titolo esemplificativo le sabbie silicee costituenti il Membro delle Arenarie di Loiano e che siano destinati ad approvvigionare industrie di trasformazione ubicate al di fuori del territorio provinciale ma afferenti a distretti produttivi di rilevanza economica regionale e o sovraregionale a titolo esemplificativo i 325 Titolo 14 6 D distretti ceramici romagnolo ferrarese modenese e reggiano sulla base di accordi di programma con le rispettive Province b localizzazione dei siti per attivit estrattive b1 subordinare l insediamento di nuove attivit estrattive all ampliamento di quelle esistenti verificato il persistervi di condizioni di sostenibilit ambientale b2 dare priorit alla pianificazione di attivit estrattive che contribuiscano all approvvigionamento di impianti di lavorazione o di industrie di trasformazione esistenti ed in condizioni di idoneit urbanistica ed ambientale e di scarsa disponibilit di materia prima b3 subordinare l insediamento di nuove attivit estrattive che ricadano negli ambiti territoriali di tutela indicati al successivo art 14 2 punto 2 al puntuale ris
524. riori a m 150 Qualora interessino propriet assoggettate a piani economici ed a piani di coltura e conservazione ai sensi della legge regionale 4 settembre 1981 n 30 le piste di esbosco e di servizio forestale possono essere realizzate soltanto ove previste in tali piani regolarmente approvati Uso di mezzi motorizzati fuoristrada Relativamente alle aree di cui presente articolo le pubbliche autorit competenti sono tenute ad adeguare entro tre mesi dall entrata in vigore del presente piano i propri atti amministrativi regolamentari alle seguenti direttive a l uso di mezzi motorizzati in percorsi fuori strada ivi compresi i sentieri e le mulattiere nonch le strade poderali ed interpoderali e le piste di esbosco e di servizio forestale consentito solamente per i mezzi necessari alle attivit agricole zootecniche e forestali nonch per l esecuzione l esercizio 145 Titolo 7 l approvvigionamento e la manutenzione di opere pubbliche e di pubblica utilit di rifugi bivacchi posti di ristoro strutture per l alpeggio annessi rustici ed eventuali abitazioni qualora non siano altrimenti raggiungibili i relativi siti ed infine per l espletamento delle funzioni di vigilanza di spegnimento di incendi ed in genere di protezione civile di soccorso e di assistenza sanitaria e veterinaria b il divieto di passaggio dei predetti mezzi motorizzati nei sentieri nelle mulattiere nelle strade poderali ed interpoderali
525. risultino non conformi con le disposizioni dell art 17 del PTPR e non ne sia stata perfezionata la convenzione del Piano attuativo nei termini transitori di cui al secondo comma dell art 37 del PTPR Le previsioni urbanistiche di cui alla lettera g possono essere interessate da varianti che consentano di migliorare sostanzialmente le condizioni di sicurezza idraulica o di migliorare significativamente l inserimento paesaggistico e la tutela dell ambiente fluviale provvedimenti di attuazione delle previsioni dei PRG di cui alla lettera g e le varianti alle stesse salvo che riguardino aree gi edificate e salvo che si tratti di piani attuativi preventivi vigenti da prima del 27 giugno 2001 sono sottoposti al parere dell Autorit di Bacino che si esprime in merito alla compatibilit e coerenza degli interventi con i propri strumenti di piano La realizzazione degli interventi edilizi di cui alle lettere b c ed e subordinata all adozione di misure di riduzione dell eventuale rischio idraulico riguardo alle quali il Comune nell ambito del procedimento abilitativo provvede a verificare l adeguatezza e a introdurre le opportune prescrizioni Per quanto riguarda gli edifici esistenti in tutti i casi in cui sia dimostrata la presenza di situazioni di rischio idraulico anche non evidenziate negli elaborati di piano i Comuni dettano norme o emanano atti che consentano e o promuovano anche mediante incentivi la realizzazione di i
526. rme Castel Guelfo Dozza e Medicina nonch dal Circondario di Imola tenuto conto delle prospettive di assetto a lungo termine della grande rete della viabilit e dell attivazione del fondo di compensazione territoriale delle risorse derivanti dai nuovi insediamenti produttivi secondari e terziari di cui all art 15 6 potr essere valutata l opportunit o meno di integrare il sistema delle aree specializzate per attivit produttive del territorio dell Associazione intercomunale interessata con un incremento di offerta insediativa in comune di Medicina In caso di determinazione positiva si configurer in comune di Medicina un ulteriore ambito specializzato di rilievo sovracomunale per attivit manifatturiere e logistiche e l Accordo dovr contenere oltre al dimensionamento della nuova previsione e la sua localizzazione la definizione delle condizioni organizzative infrastrutturali ed urbanistiche per assicurare i requisiti di area ecologicamente attrezzata di cui al successivo art 9 3 L Accordo territoriale riguardante l ambito specializzato Z I Imola che interessa i comuni di Imola e di Mordano dovr essere sottoscritto anche dal Circondario di Imola e potr utilmente prevedere forme di consultazione o di coinvolgimento dei confinanti Enti locali ravennati In sede di definizione di tale Accordo tenuto conto delle prospettive di assetto a lungo termine della grande rete della viabilit e dell attivazione de
527. rno dell organismo edilizio devono essere limitate sfruttando la massa superficiale delle pareti che delimitano ciascuno spazio USO DELL APPORTO ENERGETICO SOLARE PER IL RISCALDAMENTO DELL ACQUA L apporto energetico solare per il riscaldamento dell acqua deve essere favorito mediante la progettazione di impianti idrici per usi sanitari che utilizzino per il riscaldamento dell acqua nel periodo estivo esclusivamente l energia ottenuta da pannelli solari l integrazione tra l impianto a pannelli solari e l impianto termico per ottenere un ulteriore risparmio nel periodo di riscaldamento invernale pannelli dovranno essere preferibilmente adagiati sulle falde del tetto e disposti in modo ordinato e compatto Il serbatoio ad essi collegato dovr essere preferibilmente posizionato al di sotto delle falde del tetto Nel caso di edifici isolati con spazi di pertinenza adeguati i pannelli possono essere collocati su supporti idonei a fianco dell edificio COGENERAZIONE Nel caso di ristrutturazione di edifici o di progetti di nuovi impianti con potenzialit calcolata pari o superiore ad 1MW termico per riscaldamento ambienti va considerata la possibilit di realizzare impianti di cogenerazione La mancata realizzazione di tale tipo di impianto deve essere motivata con apposita relazione tecnica che comprenda le tipologie impiantistiche considerate e gli eventuali impedimenti tecnici CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI Si ra
528. ro delle abitazioni rurali non pi collegate all attivit agricola evitando le nuove costruzioni sparse Rafforzare le potenzialit fruitive per il tempo libero soprattutto attraverso il recupero dei manufatti esistenti incentivando a tal fine forme di sviluppo sostenibile legate all attivit agricola multifunzionale Limitare all indispensabile in funzione dei valori ambientali e paesaggistici gli ampliamenti e le rettifiche del sistema viario Incentivare le iniziative private di forestazione e relativo vivaismo Incentivare l introduzione da parte dei privati nei progetti edilizi di interventi di soluzioni di bioarchitettura nonch l adesione a protocolli volontari di qualit edilizia Gli obiettivi e gli indirizzi per le singole Unit di paesaggio di rango provinciale appartenenti al Sistema montano la cui descrizione contenuta nell allegato A delle presenti norme sono i seguenti Udp n 9 Montagna media occidentale Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Agevolare la permanenza delle attivit agricole tradizionali imperniate sulla produzione del Parmigiano Reggiano che concorrono significativamente alla connotazione ambientale ed economico sociale dell UdP Promuovere l offerta territoriale coordinata a livello di sistema delle diverse aree di particolare interesse paesaggistico ambientale presenti in questa UdP il Parco Storico di Monte Sole il Parco di Montovolo ai fini della 51 Tito
529. ro e la valorizzazione dei corsi d acqua e relative aree di tutela e di pertinenza in funzione delle attivit ricreative compatibili e in funzione di compensazione ecologica delle aree urbane la salvaguardia qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali la tendenziale eliminazione delle interferenze negative tra esigenze di funzionalit della rete idrografica e pressione insediativa ed infrastrutturale la diffusione negli insediamenti delle opere e degli accorgimenti utili a garantire un pi graduale deflusso delle acque di pioggia verso la rete idrografica 3 P Per tali fini il PTCP definisce e disciplina nel presente Titolo i seguenti elementi tutti graficamente individuati nella tav 1 salvo il reticolo idrografico minuto a il reticolo idrografico costituito dall insieme degli alvei attivi e suddiviso in 70 Titolo 4 reticolo idrografico principale reticolo idrografico secondario reticolo idrografico minore reticolo idrografico minuto quest ultimo non individuato negli elaborati di piano b le fasce di tutela fluviale c le fasce di pertinenza fluviale d le aree adalta probabilit di inondazione e le aree per la realizzazione di interventi strutturali finalizzati alla riduzione del rischio idraulico Art 4 2 Alvei attivi e invasi dei bacini idrici AA il presente articolo recepisce e integra i contenuti dell art 18 del PTPR e dell art 15 del PSAI nonch l
530. rra Superficie territoriale ST superficie di un insediamento o di una porzione di territorio comprendente sia le aree di pertinenza delle Unit Edilizie Superficie fondiaria v che le aree per le opere di urbanizzazione e per le attrezzature e spazi collettivi Sponde elevazione laterale del terreno diversamente inclinata costituente per una sua parte il limite laterale dell alveo Stazione ecologica di base piazzola attrezzata con contenitori idonei al conferimento di alcuni materiali della raccolta differenziata v esse sono accessibili in qualsiasi momento Stazione ecologica attrezzata area attrezzata sia con contenitori idonei per la gran parte dei materiali della raccolta differenziata v sia con impianti di base per il primo trattamento di alcuni materiali esse sono custodite e sono accessibili soltanto in orari prestabiliti Struttura tecnologica vedi impianto Terrazzo alluvionale superficie sub pianeggiante inclinata verso la pianura o verso l asse vallivo delimitata da scarpate e costituita da depositi alluvionali la cui origine da ricondurre all evoluzione del sistema fluviale Terreno saldo terreno non sottoposto a lavorazioni agricole da almeno 8 anni Territorio urbanizzato TU Corrisponde al perimetro continuo che comprende tutte le aree edificate con continuit o in costruzione ed i lotti interclusi Non comprende i nuclei o modesti addensamenti edilizi in ambiente rurale gl
531. rretto governo del territorio In questi ambiti le trasformazioni ed attivit di utilizzazione del suolo di seguito descritte sono ammesse previa specifica valutazione della loro sostenibilit ambientale secondo quanto previsto dal comma 3 dell art A 18 della L R 20 2000 e normato dal precedente art 11 5 a le attivit agricole finalizzate alla realizzazione di produzione tipiche o coerenti con le caratteristiche pedo climatiche del sito interessato per la cui predisposizione siano necessarie alterazioni significative della morfologia naturale del terreno b attivit collegate alla utilizzazione ricreativa delle risorse naturali o paesaggistiche che comportino alterazioni della morfologia naturale del terreno c apertura o recupero di nuova sentieristica pedonale ciclabile o equestre limitatamente ai sistemi collinare montano e di crinale d interventi di forestazione che comportino la chiusura di spazi aperti interclusi esistenti nell ambito di zone boscate stante la necessit di preservare l alternanza bosco prato ai fini del mantenimento degli equilibri naturali e interventi per attivit di cui all art 11 4 punto 2 Nella utilizzazione del patrimonio edilizio esistente la pianificazione territoriale e urbanistica favorisce lo sviluppo di attivit agrituristiche e del turismo rurale nel rispetto delle leggi di settore Per lo sviluppo delle attivit integrative del reddito agricolo quali la silvicoltura
532. rrispondono ai corsi d acqua intesi come alveo fascia di tutela e o fascia di pertinenza nel rispetto delle disposizioni di cui al successivo Titolo 4 tutti gli interventi di gestione e di manutenzione ordinari e straordinari che riguarderanno tali ambiti dovranno essere svolti prestando attenzione al loro ruolo ecologico in sinergia con i progetti d attuazione delle reti ecologiche Quando le Direzioni di collegamento ecologico si affiancano a tratti di viabilit di progetto o esistente questi tratti devono essere realizzati con le caratteristiche di corridoi infrastrutturali verdi realizzando cio fasce laterali di vegetazione di ampiezza adeguata caratterizzate da continuit e ricchezza biologica In linea generale la fascia di ambientazione prevista per le infrastrutture del sistema di mobilit di cui all art 12 16 dovr essere realizzata in modo da contribuire ovunque possibile al rafforzamento e all incremento della rete ecologica Le aree individuate come Connettivo ecologico di particolare interesse naturalistico e paesaggistico insieme ai principali corsi d acqua dovranno garantire in maniera preminente la funzione di connessione tra i nodi ecologici complessi propri del territorio collinare e montano Nelle aree individuate come Connettivo ecologico diffuso dovr essere favorita soprattutto attraverso interventi gestionali la creazione di corridoi ecologici a completamento delle connessioni individuate nelle aree d
533. rritoriale Paesistico Regionale PTPR approvato con la deliberazione del Consiglio Regionale 28 01 1993 n 1338 ha efficacia di piano territoriale con finalit di salvaguardia dei valori paesistici ambientali e culturali del territorio anche ai fini dell art 149 del D Lgs 29 ottobre 1999 n 490 e costituisce in materia di pianificazione paesaggistica ai sensi dell art 24 comma 3 della L R 20 2000 l unico riferimento per gli strumenti di pianificazione comunali e per l attivit amministrativa attuativa Il PTCP costituisce strumento di attuazione adeguamento e perfezionamento del Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia Romagna approvato dall assemblea Regionale con deliberazione numero 40 del 21 dicembre 2005 Nella tav 1 e nel Quadro Conoscitivo e specificamente nella tavola e tabelle del Capitolo E 8 1 degli allegati tematici sono rappresentate alcune delle aree e Titolo 1 degli elementi che risultano tutelati ai sensi della Parte Il del D Lgs n 490 99 anche ai fini della individuazione in via sostitutiva da parte della Provincia di cui all art 46 comma 4 della L R 31 2002 Dalla data di approvazione del PTCP sono abrogalti e il Piano Territoriale Infraregionale della Provincia di Bologna approvato dalla Regione con delibera n 1418 del 18 04 1995 e il Piano Territoriale Infraregionale dell Assemblea dei Comuni dell Imolese approvato dalla Regione con delibera n 1419 del 18 04 1995 Le disposiz
534. rritorio per il tempo libero zootecnia estensiva naturalizzazione scientifica e divulgativa aziende faunistico venatorie ecc Sistema di crinale Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Assicurare la corretta manutenzione del soprassuolo finalizzata al mantenimento degli equilibri idrogeologici individuando le esigenze di intervento organico ed integrato ai fini della prevenzione del dissesto e garantire la regolazione delle acque superficiali e un attento controllo dei movimenti franosi Riqualificare l offerta turistica sostenibile orientata ad una corretta fruizione ambientale a scala interregionale e dalle aree metropolitane assicurando la connessione e l integrazione con il sistema regionale dei parchi di crinale Salvaguardare e valorizzare l assetto tipologico storico edilizio e infrastrutturale oltre che l assetto colturale tradizionale quale patrimonio specifico di tale ambito territoriale Salvaguardare gli habitat naturali e seminaturali nonch le specie di particolare interesse naturalistico che caratterizzano tale ambito territoriale Assicurare il controllo degli equilibri agro faunistici con particolare riferimento alla macro fauna ai fini della tutela dell incolumit della salute dei cittadini delle colture agricole del presidio del suolo della biodiversit e dell assetto del paesaggio Incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso l utilizzo dei materiali tradizionali lo
535. rt 17 comma 5 della L 183 1989 i Comuni sono tenuti ad adeguare i propri strumenti urbanistici generali ed attuativi a tali prescrizioni entro 270 giorni dalla data di pubblicazione della delibera di approvazione del Piano Stralcio di Assetto ldrogeologico del bacino nel quale il loro territorio ricade Nel medesimo termine di cui al primo punto sono adottate le varianti specifiche di recepimento delle prescrizioni di cui al presente piano La Provincia nel quadro del programma di attuazione del PTCP di cui all art 15 2 promuove l adeguamento dei piani urbanistici comunali alle direttive e agli indirizzi del presente piano in accordo con i Comuni e in particolare attraverso la formazione dei Piani Strutturali Comunali in forma associata di cui all art 15 3 piani urbanistici comunali il Piano d Ambito i piani di settore e gli altri strumenti di programmazione coinvolti nell attuazione delle presenti norme si adeguano alle prescrizioni contrassegnate con P del presente Piano entro 12 mesi dall approvazione della Variante al PTCP in recepimento del PTA v a meno di diversa indicazione contenuta nelle presenti norme per specifici adeguamenti Art 16 2 Salvaguardia 1 P A decorrere dalla data di adozione del presente Piano o di sue varianti aventi contenuto prescrittivo i Comuni sospendono ogni determinazione in merito alla autorizzazione di interventi di trasformazione del territorio che siano in contrasto con le sue
536. rt A 7 comma 4 della L R 20 2000 dovranno risultare coerenti all assetto e agli elementi storici dal punto di vista urbanistico tipologico e formale Tale coerenza sar valutata anche attraverso simulazioni tridimensionali con mezzo informatico Inoltre per i centri storici individuati come relazionati tra loro caso c del punto 2 sono da salvaguardare gli elementi e o areali che ancora testimoniano le relazioni insediative storiche Al fine di mantenere riconoscibile nonch valorizzare la leggibilit delle corrispondenze di tale insieme unitario occorre individuare elementi progettuali comuni tra gli stessi centri o nuclei storici Nei centri o nuclei storici gli interventi di ristrutturazione urbanistica possono essere previsti soltanto se coerenti con le regole dell urbanizzazione storica come desumibili dalla cartografia storica e dalla lettura critica del tracciato dei lotti degli isolati della rete stradale e degli altri elementi testimoniali Nei comuni che non abbiano ancora adeguato il proprio PRG al PTPR fino all adeguamento al presente piano nelle localit individuate dal PTCP come centri storici e nelle quali il PRG vigente non abbia individuato una perimetrazione di Zona A ai sensi dell art 36 della L R 47 1978 con riferimento all intero perimetro del centro abitato interessato sono consentiti unicamente gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di restauro scientifico e di restauro e risanam
537. rta culturale legata anche alla valorizzazione del patrimonio storico culturale del territorio Attuare una verifica attenta e puntuale della compatibilit tra nuove infrastrutture e segni storici del territorio compresi i limitati lembi di centuriazione romana UdP n 4 Pianura orientale Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Rafforzare la vocazione agricola produttiva che rappresenta la caratteristica distintiva di questo territorio promovendo modalit di sviluppo socio economico ed ambientale sostenibile della produzione agricola Valorizzare sotto il profilo dell offerta culturale e della salvaguardia attiva la struttura della centuriazione romana ponendola in evidenza come l entit pi rilevante dell ampio patrimonio storico di questa porzione di territorio della pianura padana Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Valorizzare il ruolo dei centri storici di rilevanza metropolitana potenziandolo anche dal punto di vista dell offerta culturale legata anche alla valorizzazione del patrimonio storico culturale del territorio Riqualificare e valorizzare il sistema fluviale Idice Savena come collegamenti ecologici con funzione di connessione dei nodi della rete ecologica rappresentati dalle emergenze ambientali presenti nella UdP e come luoghi per favorire la realizzazione di infrastrutture e attrezzature di supporto ad una fruizione turistico ricreativa leggera del territorio rural
538. rventi che siano definiti ammissibili dagli stessi strumenti fermo restando che non sono ammissibili ampliamenti e che il cambio d uso ammissibile a condizione che determini diminuzione del carico urbanistico Art 6 4 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate aree di possibile evoluzione e aree di influenza del dissesto il presente articolo recepisce e integra l art 7 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P Nelle zone 2 aree di possibile evoluzione del dissesto e nelle zone 3 aree di possibile influenza del dissesto all esterno del territorio urbanizzato non 125 Titolo 6 consentita la realizzazione di nuovi edifici impianti o infrastrutture salvo quanto consentito ai sensi del punto 2 2 P Nelle medesime zone 2 e 3 oltre agli interventi ammessi per le zone 1 di cui all art 6 3 possono essere consentiti nel rispetto dei piani urbanistici vigenti a modesti ampliamenti v degli edifici esistenti b infrastrutture e impianti al servizio degli insediamenti esistenti c nuove infrastrutture e impianti riferiti a servizi essenziali e non diversamente localizzabili purch risultino coerenti con gli obiettivi del presente piano e con la pianificazione degli interventi d emergenza di protezione civile d interventi di sistemazione bonifica e regimazione delle acque superficiali e sotterranee volti al consoli
539. sa livellare linea di drenaggio artificiale ad andamento trasversale alla linea di massima pendenza con profondit superiore a quella delle lavorazioni che raccoglie le acque di ruscellamento superficiale o sub superficiale provenienti dai terreni di monte coltivati per immetterle in impluvi naturali o in fossi collettori Fosso collettore linea di drenaggio artificiale disposta secondo la linea di massima pendenza raccoglie le acque provenienti dalle fosse livellari e le convoglia entro il reticolo fluviale Fosso di guardia linea di drenaggio artificiale ad andamento trasversale alla linea di massima pendenza con profondit superiore a quella delle lavorazioni che raccoglie le acque di ruscellamento superficiale o sub superficiale provenienti dai terreni di monte non coltivati prati pascoli e boschi per immetterle in impluvi naturali o in fossi collettori Frana attiva frana in movimento o con evidenti segni di attivit al momento del rilevamento Frana quiescente frana non attiva al momento del rilevamento per la quale sussistono oggettive possibilit di riattivazione poich le cause preparatorie e scatenanti che hanno portato all origine e all evoluzione del movimento gravitativo non hanno esaurito la loro potenzialit Gestione di rifiuti le attivit di gestione dei rifiuti comprendono la raccolta v il trasporto il recupero v e lo smaltimento v Immobile sono beni immobil ai sensi dell Art 812 del Codice C
540. saggistiche e del turismo attraverso la conferma delle fustaie esistenti l allungamento dei turni o la sospensione delle utilizzazioni dei cedui degradati la realizzazione di boschi misti il mantenimento delle radure intraforestali la conferma delle fustaie di faggio e castagno della parte basale dell UdP Orientare le attivit agricole prioritariamente a diversificare e completare l offerta turistica da valorizzare la raccolta regolamentata dei piccoli frutti spontanei integrata da limitate quote di coltivazioni specializzate preferibilmente da ubicarsi nelle aree prossime agli abitati sono altres da promuovere le coltivazioni ortofrutticole di montagna anch esse da ubicarsi nelle aree prossime ai centri Razionalizzare l impiantistica connessa allo sci alpino piste di discesa e impianti di risalita nella piena compatibilit con le esigenze di protezione delle praterie cacuminali e delle aree di transizione alla foresta diversificando l offerta turistica con il potenziamento delle altre tipologie di attivit sciistica a basso impatto sci nordico sci alpinismo ecc Attuare le infrastrutture viarie e le opere di difesa idrogeologica con tecniche a ridotto o minimo impatto ambientale evitando di artificializzare e irrigidire eccessivamente l assetto idraulico particolare attenzione dovr essere prestata alla fascia di contatto con la sottostante UdP della media montagna Art 3 3 Tutela della biodiversi
541. salva rispetto all applicazione delle disposizioni del presente articolo l attuazione delle previsioni urbanistiche dei PRG vigenti per le quali sia stato approvato il Piano Attuativo prima del 11 febbraio 2003 Finalit specifiche Il PTCP e i PSC conferiscono al sistema forestale finalit prioritarie di tutela naturalistica di protezione idrogeologica di ricerca scientifica di funzione climatica e turistico ricreativa oltrech produttiva La Provincia si riserva di emanare norme regolamentari atte ad impedire forme di utilizzazione che possano alterare negativamente la presenza delle specie vegetali autoctone Interventi ammissibili In coerenza alle finalit di cui al punto 2 nei terreni di cui al presente articolo si persegue l obiettivo della ricostituzione del patrimonio boschivo come ecosistema forestale polifunzionale e pertanto sono ammesse esclusivamente a la realizzazione di opere di difesa idrogeologica ed idraulica di interventi di imboschimento e di miglioramento di superfici forestali di strade poderali ed interpoderali di piste di esbosco comprese le piste frangifuoco e di servizio forestale nonch le attivit di esercizio e di manutenzione delle predette opere nei limiti stabiliti dalle leggi nazionali e regionali e dalle altre prescrizioni specifiche con particolare riferimento al programma regionale di sviluppo nel settore forestale di cui al quarto punto dell articolo 3 della legge 8 novembre 1986 n 752 al
542. schimenti e formazioni vegetali linear si rimanda alle Prescrizioni di massima e di polizia forestale approvate con delibera del Consiglio regionale n 2354 del 1 03 1995 e successive modificazioni Le aree forestali si differenziano dalle aree a vegetazione erbacea spontanea per la presenza diffusa ed uniforme di alberi ed arbusti che esercitano una copertura del suolo maggiore rispettivamente al 20 e al 40 dell area di riferimento Per gli stessi effetti non sono da considerarsi area forestale a i prati e i pascoli arborati il cui grado di copertura arborea non superi il 20 della loro superficie e sui quali non sia in atto una rinnovazione forestale b l arboricoltura specializzata da legno c i filari di piante d i giardini e i parchi urbani Argini porzioni di terreno finalizzate a confinare masse d acqua in quiete od in movimento a quote superiori a quelle del piano di campagna circostante Autorit di Bacino l Autorit di Bacino competente per territorio ossia quella del Reno ovvero quella del Po in relazione alle diverse aree di competenza Autorit idraulica competente ente o enti a cui sono assegnate dalla legislazione vigente le funzioni amministrative relative alla realizzazione di opere rilascio concessioni manutenzione e sorveglianza del corso d acqua v considerato allo stato attuale sono a seconda dei corsi d acqua il Servizio tecnico del bacino del Reno oppure i Consorzi di Boni
543. se idriche di superficie nei quali promuovere il trasferimento delle suddette attivit predisponendo al contempo piani e programmi finalizzati alla realizzazione di acquedotti industriali alimentati da fonti di provenienza industriali Provincia e Comuni adeguano i loro strumenti di pianificazione con gli ambiti definiti e promuovono attraverso meccanismi premianti e incentivanti il trasferimento delle attivit produttive idroesigenti in tali nuovi specifici ambiti 5 13 Interventi sperimentali per il miglioramento della capacit autodepurativa del reticolo idrografico minore AI fine verificare l effettiva capacit di riduzione dei carichi inquinanti ottenibile attraverso il miglioramento della capacit autodepurativa del reticolo idrografico minore il presente Piano nell allegato 6 della Relazione Variante in recepimento del PTA regionale individua e descrive le metodologie di intervento sperimentali Per permettere la realizzazione degli interventi sperimentali di cui al punto precedente nelle fasce di pertinenza fluviale di tali corsi d acqua cos come descritte all art 4 4 ed individuate graficamente nella tav 1 del PTCP vietata qualsiasi trasformazione permanente del suolo ad eccezione della normale pratica agricola e delle trasformazioni necessarie per la realizzazione degli interventi di cui al precedente punto 1 122 Titolo 6 TITOLO 6 TUTELA DEI VERSANTI E SICUREZZA IDROGEOLOGICA il presente
544. sediamenti e in sede di POC occorre verificare preventivamente il l attuazione di tali condizioni di sostenibilit per ciascun nuovo insediamento k Per quanto riguarda l attuazione delle previsioni urbanistiche gi contenute nei PRG vigenti all adozione delle presenti norme si richiamano gli accordi fra i Comuni stessi e la Provincia gi sottoscritti di cui all Allegato H e si indirizzano i Comuni in sede di revisione dei piani a verificare l idoneit di ciascuna delle previsioni in essere non attuate rispetto all esigenza di concentrare l offerta secondo i criteri che precedono 3 D Ai fini di assicurare l obiettivo di coerenza di cui al punto precedente lettera e si richiede ai Comuni di valutare in sede di conferenza di pianificazione per la formazione del PSC la dotazione di servizi pubblici e privati in essere in ciascun centro abitato le condizioni di accessibilit e le prospettive concrete di mantenimento nel tempo dei servizi e di eventuale apertura di nuovi servizi in stretto coordinamento per quanto riguarda i servizi sanitari con la programmazione dei Distretti sanitari concentrare gli ambiti per nuovi insediamenti urbani presso i centri abitati che siano sia serviti dal SFM sia dotati di una gamma completa dei servizi di base a maggiore frequenza d uso fra i quali si indicano in particolare il ciclo completo della scuola dell obbligo le medie strutture di vendita di alimentari lo sportello bancario i
545. sente Titolo e delle norme dei Piani di bacino In sede di elaborazione dei PSC nell ambito del Quadro Conoscitivo devono essere effettuate in ogni caso le elaborazioni previste all art 6 9 punto 9 e all art 6 8 punti 2 e 3 le elaborazioni di cui all art 6 5 punto 3 6 9 punti 6 e 8 e 6 11 punto 5 qualora il Comune intenda introdurre previsioni o opere per le quali siano previste tali elaborazioni Tutte le elaborazioni di cui al precedente punto 2 e comunque tutte le analisi geologiche da effettuare in sede di formazione del PSC sono effettuate dai Comuni a partire dalla individuazione delle aree interessate da dissesti frane attive frane quiescenti scivolamenti a blocchi e detriti di versante come contenuta nell Inventario del Dissesto le analisi e gli approfondimenti devono essere effettuati con una metodologia omogenea che consenta la verifica l aggiornamento e la ridefinizione delle individuazioni contenute nell Inventario stesso Gli approfondimenti dell Inventario del Dissesto che derivino da tali analisi sono validati dalla Provincia in sede di Conferenza di pianificazione La Provincia si impegna entro 18 mesi ad emanare con successivo provvedimento una Direttiva per la definizione delle modalit e metodologie per le analisi e approfondimenti sia da parte dei Comuni che della Provincia stessa finalizzati all aggiornamento dell Inventario del Dissesto La Provincia sulla scorta delle elaborazioni pro
546. sente articolo possono essere individuate previo parere favorevole della Provincia da parte degli strumenti di pianificazione comunali od intercomunali ulteriori aree a destinazione d uso extragricola diverse da quelle di cui al punto 2 purch di estensione contenuta e solamente ove si dimostri l esistenza e o il permanere di quote di fabbisogno non altrimenti soddisfacibili nonch la compatibilit delle predette individuazioni con la tutela delle caratteristiche paesaggistiche generali dei siti interessati e con quella di singoli elementi fisici biologici antropici di interesse culturale in essi presenti Tali aree sono da individuarsi comunque in sostanziale contiguit con il territorio urbanizzato Uso di mezzi motorizzati fuoristrada Relativamente alle aree di cui presente articolo le pubbliche autorit competenti sono tenute ad adeguare entro tre mesi dall entrata in vigore del presente piano i propri atti amministrativi regolamentari alle seguenti direttive a l uso di mezzi motorizzati in percorsi fuori strada ivi compresi i sentieri e le mulattiere nonch le strade poderali ed interpoderali e le piste di esbosco e di servizio forestale consentito solamente per i mezzi necessari alle attivit agricole zootecniche e forestali nonch per l esecuzione l esercizio l approvvigionamento e la manutenzione di opere pubbliche e di pubblica utilit di rifugi bivacchi posti di ristoro strutture per l alpeggio annessi ru
547. servazione e valorizzazione del demanio fluviale e progetti di tutela recupero e valorizzazione delle aree fluviali e perifluviali il presente articolo recepisce e integra i contenuti dell art 19 del PSAI le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 nonch l art 32 del PTPR 1 I 3 1 Le aree demaniali ricadenti all interno delle aree di cui ai precedenti articoli 4 2 4 3 e 4 4 sono da conservare e valorizzare mediante specifiche azioni di tutela ed intervento fra le quali la realizzazione di parchi fluviali o aree protette e aree finalizzate alla pubblica fruizione In particolare il PTCP indica l esigenza di promuovere progetti di tutela recupero e valorizzazione delle aree fluviali e perifluviali prioritariamente laddove queste intersecano o lambiscono i centri urbani e possono quindi assumere la valenza di aree di compensazione ecologica degli ambienti urbani e di dotazioni territoriali anche per finalit ricreative nonch dove possono assumere la valenza di elementi funzionali della rete ecologica di cui al Titolo 3 Una prima individuazione di massima delle aste fluviali da interessare prioritariamente con progetti di tutela recupero e valorizzazione comprende le seguenti il Fiume Reno dalla confluenza del Setta alla cassa di Campotto Valle Santa 89 Titolo 4 l Fiume Reno e il Torrente Silla fra Ponte della Venturina Silla e la confluenza del Set
548. sione e di uso strettamente privato pertinenziale ad edifici le opere cimiteriali le opere provvisionali Modesti ampliamenti gli ampliamenti di edifici esistenti di entit massima definita negli strumenti urbanistici comunali e comunque do entit inferiore Opera edilizia vedi costruzione Opere edilizie non diversamente localizzabili si intende la realizzazione di opere edilizie che per rispondere efficacemente al tipo di esigenza da cui sono motivate non possono essere realizzate se non interessando una determinata area o localit Possono ad esempio essere considerate opere non diversamente localizzabili in relazione alle circostanze la realizzazione di infrastrutture di impianti o di manufatti diversi per rispondere ad esigenze specifiche di una 25 Titolo 1 determinata localit o territorio per quanto riguarda gli edifici possono essere considerate opere non diversamente localizzabili in relazione alle circostanze gli interventi anche di nuova costruzione per attivit di pubblica utilit al servizio di una determinata localit o territorio o gli interventi necessari per l ampliamento e lo sviluppo di attivit economiche gi insediate in loco Non possono comunque essere considerate opere non diversamente localizzabili la realizzazione di nuovi edifici residenziali o di nuovi edifici per attivit produttive non ancora insediate in loco Pavimentazioni permeabili sistemazioni dei suoli con ghiaia o al
549. sistema produttivo ed individua i seguenti nodi di interscambio della mobilit delle merci e l Interporto di Bologna interporto nazionale di primo livello e il Centro Agro Alimentare di Bologna CAAB e lo scalo merci dell aeroporto G Marconi e lo scalo merci ferroviario di Bologna S Donato e lo scalo merci ferroviario di Imola La stazione di Bologna Centrale e quella di Imola l Aeroporto G Marconi comprensivo del relativo scalo merci l Interporto Il CAAB con le contigue attrezzature mercantili e logistiche e gli scali merci di Bologna S Donato e di Imola sono considerati poli funzionali e per essi valgono le norme di cui all art 9 4 del PTCP Le funzioni di logistica di livello nazionale ed internazionale di medie e grandi dimensioni che occupano una SFF superficie fondiaria funzionale del lotto complessiva superiore a 10 000 mq dovranno essere localizzate preferibilmente nelle piattaforme esistenti adeguatamente infrastrutturate il polo funzionale dell Interporto lo scalo merci di Imola il polo funzionale CAAB limitatamente al settore agroalimentare il polo funzionale del Centergross limitatamente al settore dell abbigliamento e il polo funzionale dell Aeroporto limitatamente alle attivit che usano il vettore aereo La localizzazione di funzioni di logistica di livello nazionale ed internazionale di medie e grandi dimensioni al di fuori delle piattaforme elencate nel suddetto comma 3 ammessa con
550. sistente e di previsione L Accordo territoriale dovr inoltre garantire i seguenti requisiti per la sostenibilit ambientale e territoriale a L attuazione delle strutture commerciali contenute nell Area subordinata alla realizzazione delle seguenti opere viabilistiche di carattere collettivo atte a garantire un efficiente livello di accessibilit e connessione con la rete viabilistica esistente e concorrenti anche alla sostenibilit dell intero ambito produttivo sovracomunale di Cento di Budrio ed in particolare nuova rotonda all incrocio tra la SP6 Zenzalino sud e la vecchia strada Zenzalino miglioramento della viabilit dello svincolo tra la SP6 Zenzalino sud e l area industriale in corrispondenza del sottopasso con raggi di curvatura idonei al passaggio di mezzi pesanti nelle due direzioni miglioramento dell incrocio tra le vie Menarini Trebbi e la viabilit di recente realizzazione di collegamento alla rotonda di cui sopra all interno dell area di Cento realizzazione della pista ciclabile lungo la via Zenzalino vecchia nel tratto compreso tra le vie Menghini e Passo Pecore di Cento realizzazione di due rotonde sulla via Zenzalino vecchia di accesso al nuovo insediamento La rotonda sud sar in corrispondenza della via Menarini e quella nord in corrispondenza della via Tubertini In considerazione del nuovo assetto istituzionale determinato dalla costituzione dell Unione dei Comuni Terre di
551. smaltimento dei reflui l allacciamento ad impianto di depurazione unico consortile dell area ecologicamente attrezzata o allacciamento a quello civile le dotazioni di spazi ed impianti d area per il recupero e riuso dei rifiuti prioritariamente e secondariamente per il loro smaltimento la realizzazione dei servizi tecnologici nelle aree di nuova urbanizzazione o il rifacimento di quelli esistenti tramite cunicoli unici secondo le disposizioni previste dalla Direttiva per la razionale sistemazione degli impianti tecnologici nel sottosuolo G U 11 marzo 1999 la dotazione di sistemi di telecomunicazione a tecnologia avanzata le reti ed impianti di distribuzione dell energia elettrica del gas ed altre forme di energia e di pubblica illuminazione che devono utilizzare impianti e sistemi in grado di perseguire il risparmio energetico ed il contenimento dell inquinamento luminoso la mobilit interna all area che deve rispondere alle migliori pratiche per la sicurezza stradale deve agevolare la mobilit ciclabile in condizioni di sicurezza deve prevedere spazi attrezzati per l attesa e la fermata dei 185 Titolo 9 mezzi di trasporto pubblico ove previsti e adeguati spazi e sistemi di accessibilit per i mezzi di emergenza e soccorso le dotazioni ecologico ambientali ossia in particolare la dotazione di spazi ed opere per la mitigazione di impatto sul contesto paesaggistico urbano e rurale l
552. so collettivo o privato direzionali commerciali turistiche e residenziali devono essere prioritariamente reperiti all interno della perimetrazione del territorio urbanizzato l individuazione di zone di espansione ammessa solamente ove si dimostri il permanere di quote di fabbisogno non soddisfacibili all interno della predetta perimetrazione e comunque in sostanziale contiguit con il sistema insediativo esistente 139 Titolo 7 c devono essere individuate le aree al di sopra del limite storico all insediamento umano stabile ove prevedere esclusivamente strutture per l alpeggio rifugi percorsi e spazi di sosta per mezzi non motorizzati In particolare per il sistema di crinale il PTCP attraverso gli obiettivi e indirizzi per le Unit di paesaggio dell Alto crinale e della Dorsale appenninica di cui all art 3 2 delle presenti norme definisce nei confronti dei Comuni i criteri per la relativa disciplina di tutela Si richiamano inoltre le disposizioni dei seguenti articoli 10 8 e 10 9 Infrastrutture e impianti di pubblica utilit Con riguardo alle infrastrutture e agli impianti per servizi essenziali di pubblica utilit comprensivi dei relativi manufatti complementari e di servizio quali i seguenti linee di comunicazione viaria nonch ferroviaria anche se di tipo metropolitano impianti atti alla trasmissione di segnali radiotelevisivi e di collegamento nonch impianti a rete e puntuali per le telecomun
553. so di aggregazioni di medie strutture il cui ampliamento configuri il superamento dei 5 000 mq di SdV complessivi dell insediamento commerciale l ampliamento pu essere consentito una sola volta in deroga alla previsione del PTCP per autorizzazioni rilasciate prima dell entrata in vigore della variante al PTCP in materia di insediamenti commerciali 4 In tutti gli altri casi tipologie comprese tra i n 16 e 20 gli insediamenti commerciali sono da considerarsi di rilevanza comunale e sono pertanto governati dagli strumenti urbanistici e regolamentari comunali sulla base delle disposizioni regionali e di quelle del PTCP 4 P Strumenti di pianificazione e procedure attuative 1 Gli strumenti e le procedure per l attuazione degli insediamenti commerciali sono gli Accordi Territoriali di cui all art 15 della legge regionale 20 2000 gli Accordi con i Privati di cui all art 18 della legge regionale 20 2000 gli Accordi di Programma in variante alla pianificazione territoriale e urbanistica di cui all art 40 della legge regionale 20 2000 procedura utilizzabile solo nei casi previsti dall art 15 5 del PTCP i PSC POC RUE di cui agli art 28 29 30 della L R 20 2000 i Piani Urbanistici attuativi PUA di cui all art 31 della legge regionale 20 2000 ivi compreso il ricorso al PUA per dare attuazione ai progetti di valorizzazione commerciale di aree urbane previsti dal POC se comprensivi di iniziative commerciali
554. sono da considerarsi insediamenti di rilevanza comunale mentre deve farsi riferimento agli insediamenti di rilevanza sovracomunale nel caso di strutture di tipo 23 ricadenti in ambiti del territorio urbanizzato non compresi tra quelli elencati di cui al successivo punto 3 comma 3 lett c2 201 Titolo 9 La superficie di vendita derivante da autorizzazioni per strutture di tipo 23 non si computa ai fini della verifica del rispetto del Range di Variazione di cui al successivo punto 11 5 Al fine dell individuazione delle norme sulle procedure autorizzative deve considerarsi la superficie di vendita complessiva sia per i centri commerciali che in tutti i casi di strutture costituite da esercizi pi piccoli fisicamente accostati Sono pertanto autorizzabili esclusivamente con il procedimento della Conferenza dei Servizi ex art 11 L R n 14 1999 e le grandi strutture alimentari non alimentari o miste di tipo 1 2 7 8 ed in ogni caso le grandi strutture commerciali costituite da esercizi pi piccoli accostati con superficie di vendita complessiva oltre 1 500 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e oltre 2 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti e i centri commerciali di tipo 3 4 9 10 11 23 6 L esistenza di parcheggi interrati o di parcheggi pluripiano di cui al successivo punto 12 comma 6 al servizio di una pluralit di strutture commerciali che non siano fisicamente accostate ovvero di i
555. sono essere utilizzati e definiti dai Comuni a seconda delle specificit locali La Provincia si riserva di emanare una direttiva per la definizione unitaria di ulteriori parametri ai fini dell implementazione del Sistema Informativo Territoriale Parametri urbanistico ecologici Nel TU la percentuale di SP pu essere valutata in termini di stima sommaria ad esempio utilizzando foto aeree Nel TPU e nel TDU la percentuale di SP pu opportunamente essere prescritta dalle Norme degli strumenti urbanistici comunali come valore minimo da rispettare altrimenti pu essere stimata sulla base degli standard richiesti di verde pubblico e delle quote presumibili di verde privato Nei nuovi PUA e nei POC la percentuale minima di SP da garantire nelle operazioni di trasformazione urbana o di urbanizzazione dovrebbe essere prescritta dalle Norme quanto meno nei territori di pedecollina di pianura e dei terrazzi di fondovalle stabilendo i valori pi elevati fra quelli stimabili come perseguibili In tutti gli interventi di nuova urbanizzazione o di estesa sostituzione di insediamenti preesistenti opportuno che gli strumenti urbanistici operativi ed attuativi definiscano gli indici di densit arborea ed arbustiva da realizzare nelle aree permeabili ai fini delle dotazioni ecologiche degli insediamenti di cui al Titolo 13 Art 10 3 Indirizzi generali in materia di diritti edificatori e di perequazione 1 I urbanistica Diritti edi
556. sotterranea oltre a quanto disposto ai sensi del successivo art 5 9 necessario che venga eseguito a cura del richiedente uno studio idrogeologico che permetta al competente Servizio tecnico regionale di valutare le tendenze evolutive della falda piezometria nel tempo e gli effetti del prelievo non siano previste o potenziate attivit di gestione di rifiuti pericolosi per quanto concerne i Centri di pericolo la loro elencazione le relative misure per la messa in sicurezza e le limitazioni all insediamento si rimanda all Allegato O delle presenti Norme All interno delle Zone di riserva 106 Titolo 5 le perimetrazioni individuate in tav 2B riportano le zone potenzialmente sfruttabili per captazioni ad uso idropotabile da realizzare nell ambito degli interventi programmati dall Autorit d Ambito di Bologna LR 10 2008 Cos come definito all Art 47 co 7 delle NTA del PTA v qualora nel Piano d Ambito rientrino effettivamente tali opere di captazione alle Zone di riserva saranno da applicarsi le misure di tutela delle Zone di rispetto delle sorgenti di cui al successivo punto 10 In caso contrario o in assenza di determinazioni da parte del Piano d Ambito le Zone di riserva sono da assoggettare alla disciplina delle Aree di alimentazione delle sorgenti certe Per quanto concerne i Centri di pericolo la loro elencazione le relative misure per la messa in sicurezza e le limitazi
557. spressa e valutabile La previsione urbanistica di nuove aree edificabili per l insediamento di nuove attivit produttive potr avvenire in presenza di specifici progetti di impresa 250 Titolo 10 esclusivamente con la procedura dell Accordo di programma in variante ai sensi dell art 40 della L R 20 2000 o in sede di approvazione del PSC sulla base di una valutazione condivisa fra il Comune e la Provincia che la specifica attivit produttiva proposta sia compatibile con i criteri generali di cui al punto 4 e con le condizioni e limitazioni specifiche del luogo proposto per l insediamento le opere previste non siano in contrasto con gli obiettivi e le altre disposizioni del presente Piano con particolare riferimento a quelle di cui al Titolo 13 Queste disposizioni si applicano anche per le varianti agli strumenti urbanistici che si rendano necessarie per lo sviluppo di attivit produttive gi in essere qualora tale sviluppo richieda l occupazione di nuove aree Pu trovare applicazione inoltre anche nel territorio montano quanto previsto all art 9 6 punto 5 nel caso di necessit di delocalizzazione di stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti La Provincia si riserva di emanare con atto successivo una Direttiva per stabilire le condizioni del proprio assenso a tali nuove previsioni urbanistiche sulla base di una pi precisa definizione dei criteri di compatibilit ambientale e territoriale delle attivit e
558. sse paesaggistico ambientale faranno pertanto parte di norma del territorio rurale e non dovranno essere destinate ad insediamenti e infrastrutture salvo che facciano gi parte del Territorio Urbanizzato e salvo quanto consentito ai sensi dei punti seguenti Gli strumenti di pianificazione regionali e provinciali alle condizioni e nei limiti derivanti dal rispetto delle altre disposizioni del presente Piano possono prevedere nelle aree di cui al presente articolo a attrezzature culturali ricreative e di servizio alle attivit del tempo libero b rifugi e posti di ristoro c campeggi nel rispetto delle norme regionali in materia Soltanto qualora gli edifici esistenti nelle zone considerate non siano sufficienti o idonei per le esigenze di cui alle lettere a e b di cui sopra gli strumenti di 146 Titolo 7 pianificazione regionali o provinciali possono prevedere la edificazione di nuovi manufatti esclusivamente quali ampliamenti di edifici esistenti ovvero quali nuove costruzioni accorpate con quelle preesistenti e comunque nel rispetto delle caratteristiche morfologiche tipologiche formali e costruttive locali Gli strumenti urbanistici comunali od intercomunali alle condizioni e nei limiti derivanti dal rispetto delle altre disposizioni del presente Piano possono prevedere nelle aree di cui al presente articolo interventi volti a consentire la pubblica fruizione dei valori tutelati attraverso la realizzazione di
559. ssibile presenza di e grandi e o medie strutture di vendita alimentari di tipo 7 15 17 e grandi e o medie strutture di vendita non alimentari di tipo 8 16 18 e strutture miste costituite da esercizi pi piccoli accostati con superficie di vendita alimentare e non alimentare entro le soglie massime delle grandi strutture di tipo 7 8 b Tipologie di rilevanza provinciale con attrazione di livello inferiore SINGOLE STRUTTURE 196 Titolo 9 Tipo 7 grandi strutture alimentari di livello inferiore con superficie di vendita oltre 1 500 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e oltre 2 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti e fino a 4 500 mq Tipo 8 grandi strutture non alimentari di livello inferiore con superficie di vendita oltre 1 500 mq nei Comuni con meno di 10 000 abitanti e oltre 2 500 mq nei Comuni con pi di 10 000 abitanti e fino a 10 000 mq CENTRI COMMERCIALI Tipo 9 centri commerciali con grandi strutture di livello inferiore con superficie di vendita complessiva oltre 5 000 mq e fino a 14 500 mq possono essere comprensivi di e grandi strutture alimentari di tipo 7 o comunque di grandi e o medie e o piccole strutture alimentari di tipo 7 15 17 19 fino a 4 500 mq di superficie di vendita complessiva e grandi strutture non alimentari di tipo 8 o comunque di grandi e o medie e o piccole strutture non alimentari di tipo 8 16 18 20 fino a 10 000 mq di superficie di v
560. statistici riguardo alle caratteristiche del patrimonio edilizio e dell attivit edilizia nel comune stesso Alveo attivo AA vedi art 4 2 comma 1 Aree ad alta probabilit di inondazione vedi art 4 5 comma 1 Aree di intervento vedi art 4 6 comma 1 Titolo 1 Aree di localizzazione interventi vedi art 4 6 comma 1 Aree di potenziale localizzazione degli interventi vedi art 4 6 comma 1 Aree forestali alias aree boscate terreni caratterizzati dalla presenza di vegetazione arborea e arbustiva spontanea o di origine artificiale in grado di produrre legno o altri prodotti classificati usualmente come forestali e di esercitare un influenza sul clima sul regime idrico sulla flora e sulla fauna vedi art 7 2 Sono inclusi nelle Aree forestali i soprassuoli boschivi o boschi i boschetti gli arbusteti le aree temporaneamente prive di vegetazione arborea od arbustiva per cause naturali o artificiali i castagneti da frutto i rimboschimenti intesi come impianti arborei di origine artificiale non soggetti ad interventi di carattere agronomico lasciati evolvere naturalmente o assoggettati ad interventi selvicolturali le formazioni vegetali lineari Per la definizione dettagliata di soprassuoli boschivi o boschi boschetti aree temporaneamente prive di vegetazione arborea od arbustiva per cause naturali o artificiali castagneti da frutto rimbo
561. stemi di drenaggio che riducano sensibilmente il volume specifico d invaso modificando quindi i regimi idraulici soggetta ad autorizzazione da parte del Comune ed subordinata all attuazione di interventi compensativi consistenti nella realizzazione di un volume d invaso pari almeno a 100 m per ogni ettaro di terreno drenato con tali sistemi e al parere favorevole espresso sulla base di un idonea documentazione in cui sia dimostrato il rispetto di quanto previsto dal presente punto dell Autorit idraulica competente Ai fini dell applicazione del presente punto i sistemi di drenaggio tubolare sotterraneo e di scarificazione con aratro talpa sono da considerare come sistemi che riducono sensibilmente il volume specifico d invaso Art 4 9 Controllo delle prestazioni complessive e della gestione del sistema idraulico il presente articolo recepisce e integra i contenuti dell art 21 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 D I consorzi di bonifica competenti per territorio entro tre anni dalla data di approvazione di ciascun Piano di Bacino o Piano stralcio per l Assetto idrogeologico e comunque entro tre anni dalla data di approvazione del presente piano valutano l insieme dei rischi idraulici connessi con la propria rete di smaltimento delle acque meteoriche in riferimento ad eventi di pioggia con tempi di ritorno di 30 e 100 anni
562. sterna ed in conformit ai criteri stabiliti dal DM 9 maggio 2001 Tale regolamentazione deve essere compiuta nell ambito dell apposito Elaborato Tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti RIR previsto all articolo 4 del DM 9 maggio 2001 Nel caso in cui le aree di danno coinvolgano il territorio di pi comuni la verifica della compatibilit e le determinazioni conseguenti devono essere concertate fra le amministrazioni comunali coinvolte 224 Titolo 9 3 D I Comuni soggetti agli obblighi di cui al precedente punto sono Argelato Bentivoglio Bologna Castello d Argile Castel Maggiore Castenaso Crespellano Imola Malalbergo Molinella Minerbio Sala Bolognese San Lazzaro di Savena San Giorgio di Piano Sasso Marconi San Pietro in Casale L elenco di tali Comuni stato determinato sulla base dell individuazione delle aree di danno riportata nell Allegato 5 alla Relazione Ai fini della verifica della compatibilit ambientale e territoriale degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante nell ambito dell adeguamento dei piani urbanistici comunali di cui al precedente punto 2 i principali elementi ambientali e territoriali da considerarsi vulnerabili sono quelli elaborati ed elencati nelle Tavole C 1 4 2 1 e C 1 4 2 2 del Quadro Conoscitivo e nelle relative Schede C 1 4 1 1 C 1 4 1 26 In particolare i principali elementi ambientali e territoriali vulnerabili considerati sono riconducibi
563. stica assicura a c la salvaguardia e lo sviluppo delle attivit agro silvo pastorali ambientalmente sostenibili e dei valori antropologici archeologici storici e architettonici presenti nel territorio la conservazione o la ricostituzione del paesaggio rurale e del relativo patrimonio di biodiversit delle singole specie animali o vegetali dei relativi habitat e delle associazioni vegetali e forestali la salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici In questi ambiti la pianificazione provinciale e comunale e la programmazione settoriale promuovono e favoriscono una effettiva multifunzionalit dell impresa agricola espressa attraverso la produzione di servizi quali manutenzione degli assetti idrogeologici e del bosco promozione delle vocazioni produttive tutela delle produzioni di qualit e delle tradizioni alimentari locali gestione degli equilibri faunistici sviluppo della biodiversit perseguono la riconversione delle pratiche agricole che ostacolano la tutela delle aree naturali e di elevata qualit paesaggistica 263 Titolo 11 4 D incentivano il recupero del patrimonio edilizio di interesse storico e architettonico o di pregio storico culturale e testimoniale contrastano ulteriori contrazioni degli addetti e delle strutture produttive in particolare dove la situazione si presenta in condizioni limite per il co
564. stici ed eventuali abitazioni qualora non siano altrimenti raggiungibili i relativi siti ed infine per l espletamento delle funzioni di vigilanza di spegnimento di incendi ed in genere di protezione civile di soccorso e di assistenza sanitaria e veterinaria b il divieto di passaggio dei predetti mezzi motorizzati nei sentieri nelle mulattiere nelle strade poderali ed interpoderali nelle piste di esbosco e di 149 Titolo 7 servizio forestale reso noto al pubblico mediante l affissione di appositi segnali c le pubbliche autorit competenti possono altres disporre l installazione di apposite chiudende purch venga garantito il passaggio ai soggetti aventi diritto Art 7 4 Zone di particolare interesse naturalistico e paesaggistico della pianura 1 P Definizione e individuazione Le Zone di particolare interesse naturalistico e paesaggistico della pianura sono definite in relazione alla presenza di particolari spazi naturali e seminaturali caratterizzati da valori di naturalit e di diversit biologica oltre che da connotati paesaggistici Tali zone sono costituite dalla porzione di pianura della Rete ecologica di livello provinciale di cui al Titolo 3 delle presenti norme e risultano articolate al loro interno nei seguenti elementi funzionali della rete stessa a Nodi ecologici complessi b Zone di rispetto dei nodi ecologici Le Zone di particolare interesse naturalistico e paesaggistico del
565. strutturali sono individuate graficamente nella tav 1 del PTCP tuttavia esse sono un contenuto proprio del PSAI e possono essere modificate con la procedura prevista dall Autorit di bacino senza che ci comporti una procedura di variante al PTCP 3 P Interventi ammissibili Ferme restando le altre disposizioni del presente Piano e in particolare ove applicabili le norme delle Fasce di Tutela Fluviale FTF e delle Fasce di Pertinenza Fluviale FPF agli interventi ammissibili in queste aree si applicano le seguenti limitazioni e precisazioni a All interno delle aree di intervento a meno di quanto previsto dal progetto preliminare approvato degli interventi strutturali da realizzare non consentita la realizzazione di nuovi manufatti edilizi di fabbricati e di opere infrastrutturali Sui manufatti edilizi e sui fabbricati esistenti all interno delle aree d intervento sono consentiti solo interventi di manutenzione ordinaria b All interno delle aree di localizzazione interventi non consentita la realizzazione di nuovi manufatti edilizi di fabbricati e di opere infrastrutturali ad eccezione di manufatti relativi alla gestione idraulica dei corsi d acqua e di nuove infrastrutture comprensive dei relativi manufatti di servizio riferite a servizi essenziali e non diversamente localizzabili purch non ostacolino la realizzazione degli interventi strutturali previsti Il progetto preliminare di nuovi intervent
566. sul sistema ambientale e territoriale e delle misure necessarie per l inserimento nel territorio Qualora sia la Provincia sia i Comuni interessati ritengano la proposta adeguatamente rispondente ai criteri di cui al punto 8 ed esprimano riguardo ai suoi contenuti interesse e condivisione di massima sottoscrivono un Accordo territoriale con i contenuti di cui al punto 3 Nell accordo in particolare specificato se e in quale misura il polo funzionale potr ospitare aree commerciali integrate o medie e grandi strutture di vendita nel rispetto delle disposizioni di cui all articolo seguente e in caso affermativo l entit massima della superficie di vendita complessiva ammissibile Art 9 5 Disposizioni in materia di insediamenti commerciali 1 P Principi generali e ambiti territoriali di riferimento del PTCP in materia di insediamenti commerciali 1 Ai sensi della L R 14 1999 e della Delibera del Consiglio Regionale n 1410 del 29 02 2000 il PTCP in materia di insediamenti commerciali punta a realizzare una efficace intelaiatura territoriale policentrica sulla base di una qualificata robusta e al tempo stesso articolata polarizzazione dei servizi attrattivi con l obiettivo di migliorare le condizioni di vita e le opportunit di acquisto e di servizio della popolazione nei propri ambiti territoriali di riferimento 2 Ai sensi della L R 14 1999 art 3 comma 5 il PTCP individua 193 Titolo 9 e gli ambiti territor
567. t interrotta dal rilascio di una fascia arborata di larghezza superiore a 100 metri le aree vicine possono essere assoggettate al medesimo trattamento con le medesime limitazioni allorch siano trascorsi almeno 10 anni e la rinnovazione naturale od artificiale si sia stabilmente affermata gli interventi selvicolturali devono favorire le specie vegetali autoctone nei boschi cedui che non abbiano subito il taglio per un numero di anni uguale o superiore ad una volta e mezzo la durata del turno minimo stabilito dalle prescrizioni di massima e di polizia forestale sono favoriti i tagli di conversione all alto fusto le utilizzazioni del bosco ceduo in quanto tale sono autorizzate e disciplinate dagli Enti delegati di cui all articolo 16 della legge regionale 4 settembre 1981 n 30 in seguito a puntuale istruttoria tecnica D In tali boschi sono ammesse solo infrastrutture a carattere temporaneo da realizzarsi previa richiesta all Ente delegato in materia di vincolo idrogeologico con l esplicito impegno a riportare lo stato dei luoghi all originale destinazione entro 30 giorni dall ultimazione dei lavori di utilizzazione e comunque entro un anno dall inizio degli stessi Tali opere a carattere provvisorio non devono modificare la destinazione d uso ed il paesaggio dei terreni interessati I Nei boschi monospecifici di specie alloctone oppure nei boschi misti costituiti in prevalenza da tali specie ammesso e suggerito il tagl
568. t dal punto di vista delle condizioni di salubrit ambientale perseguire una governance unitaria delle politiche insediative a scala territoriale e in particolare integrare a livello sovracomunale le scelte infrastrutturali e per la localizzazione dei servizi di rango territoriale coordinare a livello intercomunale le politiche urbane e la programmazione dell offerta di abitazioni e di servizi in particolare nelle situazioni di maggiore integrazione degli insediamenti e nell ambito delle Associazioni e Unioni di Comuni anche in relazione alla programmazione dei servizi sovracomunali e specialistici assicurare gli strumenti e i parametri per monitorare le trasformazioni degli insediamenti assicurare la maggiore equit possibile dei risvolti economici e delle esternalit ambientali delle scelte urbanistiche fra i Comuni attraverso forme di redistribuzione e compensazione delle risorse generate dagli insediamenti stessi assicurare la maggiore equit possibile dei risvolti economici delle scelte urbanistiche fra i soggetti privati coinvolti attraverso forme di perequazione dei diritti edificatori I Piani generali comunali e intercomunali i piani e programmi di settore provinciali intereomunali e comunali e tutti gli atti di programmazione della Provincia e degli altri enti e amministrazioni pubbliche nella misura in cui possano avere influenze significative sull evoluzione degli insediamenti urbani devono tener con
569. t e valorizzazione degli ecosistemi obiettivi e strumenti 1 I I PTCP assume l obiettivo prioritario della tutela conservazione miglioramento e valorizzazione degli ecosistemi e della biodiversit presente nel territorio provinciale 56 Titolo 3 Il PTCP persegue lo sviluppo di reti ecologiche nel territorio provinciale in coerenza con la Direttiva 92 43 CEE Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e s m e con il relativo Regolamento attuativo di cui al DPR n 357 1997 come modificato dal DPR n 120 2003 che prevedono la realizzazione della rete ecologica europea denominata Rete Natura 2000 quale strumento per conseguire gli obiettivi di conservazione degli habitat naturali della flora e della fauna rari e minacciati a livello comunitario nel territorio degli Stati membri ed altres in coerenza con gli obiettivi del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio relativi alla costruzione di una rete ecologica nazionale REN quale articolazione della rete europea Il PTCP si pone come strumento di pianificazione di riferimento per il recepimento delle disposizioni di cui all art 6 della Direttiva 92 43 CEE assunti dal D M 3 settembre 2002 Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 riguardanti la necessit di integrare l insieme delle misure di conservazione con la pianificazione ai diversi livelli di governo del territorio internazionale
570. t 11 3 Indirizzi e direttive agli strumenti di pianificazione e di programmazione 1 D II PTCP per il raggiungimento degli obiettivi di cui al precedente articolo individua in applicazione dell art A 17 della L R 20 2000 in tav 1 e tav 5 le aree di valore naturale e ambientale recependo ed integrando le previsioni del PTPR anche attraverso l individuazione delle reti ecologiche Tali aree sono costituite da con riferimento alla tav 1 a b c d _ Sistema idrografico escluse le aree di cui agli artt 4 5 4 6 e 4 11 Sistema provinciale delle aree protette Sistema Rete Natura 2000 _ N Altri sistemi zone ed elementi naturali e paesaggistici 254 Titolo 11 Per con riferimento alla tav 5 e Rete ecologica di livello provinciale Il PTCP persegue la salvaguardia delle aree di valore naturale ed ambientale secondo quanto disposto dai Titoli 3 4 e7 individua in tav 1 le risorse storiche e archeologiche caratterizzanti le UdP e ne persegue la salvaguardia attiva secondo quanto disposto dai Titoli 3 e 8 opera in coordinamento con i piani e programmi del settore agricolo una prima individuazione degli ambiti del territorio rurale previsti dal Capo A IV della L R 20 2000 e di cui al successivo punto 6 il raggiungimento degli obiettivi riguardanti il territorio rurale di cui al precedente articolo tutti gli strumenti di pianificazione e programmazione saranno orientati a ad i
571. ta il Torrente Savena da Pianoro alla confluenza con l Idice il Torrente Idice dal Parco dei Gessi a Budrio il Torrente Sillaro nel tratto di Castel S Pietro il Torrente Santerno da Castel del Rio a valle di Imola il Torrente Sellustra il Torrente Samoggia Si richiamano inoltre i tratti dei torrenti Setta e Sambro interessati da interventi di valorizzazione correlati alla realizzazione della Variante di valico progetti di tutela recupero e valorizzazione di parchi di aree protette e aree di interesse naturalistico che interessino alvei fasce di tutela fluviale o fasce di pertinenza fluviale sono sottoposti prima dell approvazione al parere dell Autorit di Bacino che si esprime riguardo alla compatibilit e coerenza con i propri strumenti di piano Le Amministrazioni locali competenti per territorio singolarmente o consorziate attuano i progetti di valorizzazione con il coordinamento dall Autorit di Bacino e seguendo le indicazioni contenute nella Norma di indirizzo per la salvaguardia e la conservazione delle aree demaniali e la costituzione di parchi fluviali e di aree protette di cui alla delibera n 1 6 del 14 03 97 del Comitato Istituzionale dell Autorit di Bacino Art 4 8 Gestione dell acqua meteorica il presente articolo recepisce e integra i contenuti dell art 20 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1
572. ta parte degli oneri di urbanizzazione secondaria e dell ICI e un contributo di sostenibilit la cui entit sar definita in ciascun Accordo Territoriale in funzione della realizzazione delle opere e delle mitigazioni necessarie a garantire la sostenibilit dell attuazione delle strutture commerciali di cui al comma 1 4 La costituzione del fondo ha lo scopo di finanziare a con una parte delle risorse pari al 75 la realizzazione nel territorio provinciale delle opere infrastrutturali strategiche e prioritarie secondo il Piano della Mobilit Provinciale connesse alla realizzazione delle specifiche previsioni 222 Titolo 9 b con una parte delle risorse pari al 25 gli interventi nei centri urbani e in particolare nei centri commerciali naturali a sostegno della qualificazione e valorizzazione del commercio tradizionale e di vicinato 5 Nei Comuni che non hanno sottoscritto l Accordo o lo strumento di concertazione di cui al precedente comma 2 non sono autorizzabili i nuovi insediamenti di rilevanza provinciale o sovracomunale che non assicurino comunque la realizzazione delle infrastrutture per la mobilit necessarie per la sostenibilit degli stessi individuate dal presente piano 15 D Attuazione e monitoraggio delle previsioni operative del PTCP in materia di insediamenti commerciali 1 II PTCP prevede con apposito provvedimento della Giunta Provinciale l istituzione di un Tavolo per i
573. tate scaricate dai depuratori citati nella Relazione Variante in recepimento del PTA regionale al paragrafo 3 3 3 Tali analisi di fattibilit devono prevedere per ciascuno degli impianti sopracitati diverse alternative di intervento che prendano in considerazione integrate con il riuso per usi irrigui industriali e civili anche soluzioni di riuso per produzione di biomassa forestale per colture no food per la creazione ex novo di ecosistemi e zone umide fruibili Qualora la qualit delle acque degli scarichi risulti non compatibile con il riuso D Lgs 185 03 o eventuali successive modificazioni i piani dovranno prevedere le misure necessarie per raggiungere la qualit sufficiente al riuso mediante diluizione con acque superficiali o l adeguamento degli impianti e della rete fognaria in modo da rendere compatibile il riuso Gli interventi previsti dai Piani di riutilizzo vengono inseriti nella programmazione del Piano d Ambito con priorit per il riuso di una parte della portata in uscita dal depuratore di Bologna Corticella e Imola Santerno entro il 2016 Art 5 5 Misure per la riduzione dei carichi industriali 1 D L autorit competente in sede di rilascio di autorizzazioni allo scarico in corpo idrico superficiale o suolo valuta la compatibilit degli scarichi industriali con il raggiungimento degli obiettivi di qualit sui corpi idrici superficiali e sotterranei ricettori 113 Titolo 5 All
574. tauro e risanamento conservativo gli interventi di nuova edificazione sia di annessi rustici che di unit edilizie ad uso abitativo funzionali alle esigenze di addetti all agricoltura eventualmente previsti devono essere coerenti con l organizzazione territoriale e di norma costituire unit accorpate urbanisticamente e paesaggisticamente con l edificazione preesistente Interventi ammissibili Nell ambito delle zone di cui alle lettere d1 e d2 del punto 2 oltre all ordinaria utilizzazione agricola del suolo e l attivit di allevamento esclusivamente in forma non intensiva se di nuovo impianto e fermo restando che ogni intervento incidente il sottosuolo ai sensi delle disposizioni vigenti deve essere autorizzato dalla competente Soprintendenza per i Beni Archeologici sono comunque consentiti a qualsiasi intervento sui manufatti edilizi esistenti qualora definito ammissibile dagli strumenti urbanistici comunali b la realizzazione di annessi rustici aziendali ed interaziendali di strutture per l allevamento zootecnico in forma non intensiva e di altre strutture strettamente connesse alla conduzione del fondo agricolo e alle esigenze abitative di soggetti aventi i requisiti di imprenditori agricoli a titolo principale ai sensi delle vigenti leggi regionali ovvero di dipendenti di aziende agricole e dei loro nuclei familiari nonch di strade poderali ed interpoderali di larghezza non superiore a 4 metri lineari c la re
575. te Nord Nell ipotesi di realizzazione di IV corsia si dovr valutare la fattibilit di prevedere ulteriori caselli autostradali e la necessit di varianti locali per l attraversamento dei centri abitati lungo la via Emilia Direttive per la rete regionale di base Per tutti i tronchi stradali della rete regionale di base da realizzare ex novo e per il potenziamento di quelli esistenti lo standard minimo di riferimento da assumere nella progettazione degli interventi quello corrispondente alla categoria C1 ex IV CNR ammissibile l assunzione di standard inferiori in territorio collinare e montano in relazione ai vincoli fisici e ambientali o in tratti limitati condizionati da insediamenti preesistenti standard superiori potranno essere definiti in sede di progettazione in relazione al traffico di previsione Per quanto riguarda i nodi su tale rete dovranno essere privilegiate per quanto possibile le soluzioni a rotatoria a raso e con ridotto consumo di territorio previa verifica della loro compatibilit ai fini della sicurezza con la tipologia e l intensit del traffico Sono ammissibili in via transitoria realizzazioni di stralci funzionali con standard inferiori a quelli sopra indicati purch si rispettino le direttive di cui al succ art 12 16 Per ci che riguarda la via Emilia lungo l itinerario storico dalla tangenziale di Bologna a Imola sono previsti interventi di riqualificazione della sede viaria esistente miglio
576. te Servizio tecnico regionale di valutare a scala di conoide interessata o porzione di essa le tendenze evolutive della falda piezometria nel tempo e gli effetti del prelievo non siano previste o potenziate attivit di gestione di rifiuti pericolosi gli ambiti per i nuovi insediamenti L R 20 2000 dovranno presentare indici e parametri urbanistici tali da garantire il mantenimento di una superficie permeabile v pari almeno al 25 della superficie territoriale ricadente 109 Titolo 5 all interno delle zone oggetto del presente punto nel caso di aree a destinazione prevalentemente produttiva e commerciale e pari almeno al 45 nel caso di aree a destinazione residenziale e terziaria Una quota non superiore al 10 della superficie permeabile potr essere costituita da pavimentazioni permeabili v e coperture verdi v Per gli ambiti ricadenti all interno del territorio urbanizzato gli ambiti da riqualificare e gli ambiti interessati da interventi di sostituzione di rilevanti parti dell aggiomerato urbano come individuati negli strumenti urbanistici alla data di approvazione della Variante al PTCP in recepimento del PTA v non vale l obbligo al raggiungimento delle percentuali suddette Nel caso di interventi in tali ambiti i Comuni dovranno comunque perseguire l obiettivo di miglioramento quantitativo della funzione di ricarica dell acquifero prescrivendo significative percentuali minime di superficie permeabile
577. tenuta o resa permeabile Il computo della superficie permeabile potr comprendere pavimentazioni permeabili v coperture verdi v superfici impermeabili gi compensate da sistemi di accumulo e riuso dell acqua meteorica e una riduzione del valore della superficie impermeabile in misura di 1 m ogni 50 litri di volume di accumulo e riuso dell acqua meteorica realizzato 92 Titolo 4 5 P 6 P Gli ambiti per i nuovi insediamenti e gli ambiti da riqualificare ai sensi della LR 20 00 ricadenti nelle zone di protezione di cui all art 5 2 dovranno comunque garantire laddove richiesto le superfici permeabili previste all art 5 3 Le nuove aree produttive che si qualificheranno Apea aree produttive ecologicamente attrezzate cfr art 9 3 ovunque localizzate dovranno presentare indici e parametri urbanistici tali da garantire il mantenimento di una superficie permeabile v pari almeno al 25 della superficie territoriale Una quota non superiore al 10 della superficie permeabile potr essere costituita da pavimentazioni permeabili v e coperture verdi v Ai fini del calcolo delle percentuali suddette la superficie territoriale considerata al netto delle eventuali aree cedute al di fuori dell ambito interessato dalle nuove urbanizzazione o dai nuovi interventi edilizi Nell ambito di controllo degli apporti d acqua in pianura individuato nella Tav 2A l adozione nei terreni ad uso agricolo di nuovi si
578. teriali e per la trasmissione di segnali e informazioni invasi impianti per la captazione e il trattamento e la distribuzione di acqua e per il trattamento di reflui impianti per la trasmissione di segnali e informazioni via etere opere per la protezione civile non diversamente localizzabili impianti temporanei per attivit di ricerca di risorse nel sottosuolo sono ammissibili interventi di a manutenzione di infrastrutture e impianti esistenti b ristrutturazione ampliamento potenziamento di infrastrutture e impianti esistenti non delocalizzabili c realizzazione ex novo quando non diversamente localizzabili di attrezzature e impianti che siano previsti in strumenti di pianificazione provinciali regionali o nazionali oppure che abbiano rilevanza meramente locale in quanto al servizio della popolazione di non pi di un comune ovvero di parti della popolazione di due comuni confinanti progetti degli interventi di cui alle lettere b e c sono approvati dall Ente competente previa verifica della compatibilit anche tenendo conto delle possibili alternative rispetto agli obiettivi del presente piano alla pianificazione degli interventi d emergenza di protezione civile 77 Titolo 4 alle caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio interessato direttamente o indirettamente dall opera stessa con riferimento ad un tratto significativo del corso d acqua e ad un adeguato i
579. ti e in sede di POC occorre verificare preventivamente l attuazione di tali condizioni di sostenibilit di ciascun nuovo insediamento Per quanto riguarda l attuazione delle previsioni urbanistiche gi contenute nei PRG vigenti all adozione delle presenti norme si richiamano gli accordi fra i Comuni stessi e la Provincia gi sottoscritti di cui all Allegato H in sede di formazione dei PSC i Comuni verificano l idoneit di ciascuna delle previsioni in essere non attuate rispetto agli indirizzi che precedono Nelle porzioni non urbanizzate delle Zone di protezione delle acque superficiali e sotterranee artt 5 2 e 5 3 come indicate nella tav 2B ogni ulteriore estensione delle destinazioni urbane che comportino una significativa impermeabilizzazione del suolo dovr rispettare le disposizioni e i limiti di cui all art 5 3 Deve inoltre essere esclusa ogni ulteriore destinazione urbana di aree delle pendici collinari salvo che per opere non diversamente localizzabili Ai fini dell applicazione del criterio di cui al punto 2 lettera f per ogni intervento significativo di riqualificazione urbana deve essere stilato un bilancio dei benefici e dei miglioramenti attesi in relazione a ciascuno degli aspetti di qualit ivi elencati Ai fini dell applicazione del criterio di cui al punto 2 lettera c ferme restando le esclusioni di cui ai precedenti punti 4 e 5 e il rispetto di ogni altra disposizione del presente piano l ulter
580. ti eventualmente dai nuovi strumenti urbanistici comunali e proporre l individuazione di tipologie edilizie e aggregative in armonia con quelle tradizionali Migliorare i boschi esistenti attraverso la riconversione verso forme di ceduo a turni pi lunghi e in casi limitati a fustaia nuovi impianti dovrebbero essere collegati strettamente ad interventi di presidio idrogeologico 55 Titolo 3 Recuperare i manufatti rurali tradizionali esistenti incentivando a tal fine forme di sviluppo sostenibile legate all attivit agricola multifunzionale 24 1 Udp n 13 Alto crinale bolognese Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Riqualificare i nuclei e i centri abitati del territorio di riferimento dell UdP e di quelli immediatamente sottostanti dal punto di vista dei valori storici e urbanistici dell accessibilit e dei servizi ai residenti e ai turisti Riqualificare il patrimonio ecologico paesistico ambientale dell intera UdP in particolare risulta strategica la conservazione e la protezione delle specie rare presenti nelle praterie cacuminali e nelle aree di transizione con la foresta attraverso l elevata attenzione alla compatibilit degli interventi sul demanio sciabile e delle attrezzature per l escursionismo Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Considerare la silvicoltura come attivit strettamente coordinata con le esigenze naturalistiche ecologico ambientali pae
581. ti commerciali 193 Art 9 6 Disposizioni in materia di stabilimenti a rischio di incidente rilevante 224 TITOLO 10 TERRITORIO URBANO rrrceceee eine 227 Art 10 1 Obiettivi del PTCP riguardo all evoluzione degli insediamenti urbani e direttive alla pianificazione di Settore pinid ea bis a h 227 Art 10 2 Disposizioni in materia di parametri urbanistiCi i 229 Art 10 3 Indirizzi generali in materia di diritti edificatori e di perequazione urbanistica 231 Art 10 4 Indirizzi generali in materia di disciplina urbanistica degli insediamenti di riqualificazione urbana e di recupero degli insediamenti dismessi o in dismissione 233 Art 10 5 Disposizioni in materia di dotazioni di attrezzature e spazi collettivi 236 Art 10 6 Disposizioni specifiche per il territorio della pianura i 239 Art 10 7 Disposizioni specifiche per l Unit di paesaggio della conurbazione bolognese 242 Art 10 8 Disposizioni specifiche per il territorio collinare i 245 Art 10 9 Disposizioni specifiche per il territorio MONtANo i 248 Art 10 10 Salvaguardia delle discontinuit del sistema insediativo e delle visuali dalle infrastrutture per la mobilit verso il territorio rurale e collinare i 251 TITOLO 11 TERRITORIO R
582. ti delle periodiche letture Dopo un periodo di osservazione di almeno 5 anni l Autorit di Bacino congiuntamente alla Amministrazione Comunale sulla base degli esiti ottenuti valuter l opportunit di sospendere o continuare l azione di monitoraggio Art 6 6 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate norme per la realizzazione di interventi urbanistico edilizi il presente articolo recepisce e integra l art 9 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idrogeologico di cui all art 1 4 1 P Nelle zone 1 2 3 4 e 5 nel rispetto delle limitazioni previste per ciascuna zona gli interventi ammessi su aree infrastrutture impianti edifici e manufatti sono subordinati al rispetto delle seguenti prescrizioni a allontanamento delle acque superficiali attraverso congrue opere di canalizzazione al fine di evitare gli effetti dannosi dovuti al ruscellamento diffuso e per ridurre i processi di infiltrazione b verifica dello stato di conservazione e tenuta della rete acquedottistica e fognaria eventuali ripristini e o la realizzazione di nuove opere dovranno essere eseguiti con materiali idonei a garantire la perfetta tenuta anche in presenza di sollecitazioni e deformazioni da movimenti gravitativi c ogni intervento deve essere eseguito in modo tale da inibire grosse alterazioni dello stato di equilibrio geostatico dei terreni evitando in particolare gravosi riporti livellamenti e movi
583. ti in conformit all art A 9 della L R 20 2000 sono consentiti unicamente gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di restauro e risanamento conservativo fermo restando che ogni intervento incidente il sottosuolo deve essere autorizzato dalla competente Soprintendenza per i Beni Archeologici Fatta salva ogni ulteriore disposizione dei piani o progetti di cui sopra nelle zone e negli elementi appartenenti alla categoria di cui alla lettera c del punto 2 possono essere attuate le previsioni dei vigenti strumenti urbanistici comunali fermo restando che ogni intervento subordinato all esecuzione di sondaggi preliminari svolti in accordo con la competente Sopraintendenza per i Beni Archeologici rivolti ad accertare l esistenza di materiali archeologici e la compatibilit dei progetti di intervento con gli obiettivi di tutela anche in considerazione della necessit di individuare aree di rispetto o di potenziale valorizzazione e o fruizione Relativamente alle zone ed elementi di cui alle lettere a b c del punto 2 le pubbliche autorit competenti sono tenute ad adeguare entro tre mesi dall entrata in vigore del presente piano i propri atti amministrativi regolamentari alle seguenti direttive 162 Titolo 8 a l uso di mezzi motorizzati in percorsi fuori strada ivi compresi i sentieri e le mulattiere nonch le strade poderali ed interpoderali e le piste di esbosco e di servizio forestale consent
584. tituiscano Territorio Urbanizzato al 11 febbraio 2003 data di adozione delle presenti norme sulla base di provvedimenti urbanistici attuativi e titoli abilitativi rilasciati nel rispetto delle disposizioni dell art 17 commi 2 3 11 e 12 o dell art 37 del PTPR d impianti tecnici di modesta entit quali cabine elettriche cabine di decompressione del gas impianti di pompaggio e simili e realizzazione quando non diversamente localizzabili di annessi rustici aziendali ed interaziendali e di altre strutture strettamente connesse alla conduzione del fondo agricolo e alle esigenze abitative di soggetti aventi i requisiti di imprenditore agricolo a titolo principale ad una distanza minima di m 10 dal limite dell alveo attivo nonch di strade poderali ed interpoderali di larghezza non superiore a 4 metri lineari non ammessa comunque la formazione di nuovi centri aziendali f interventi edilizi sulla base di titoli abilitativi gi legittimamente rilasciati alla data del 11 febbraio 2003 78 Titolo 4 g l attuazione delle previsioni di urbanizzazione e di edificazione contenute nei Piani Regolatori Generali vigenti alla data del 11 febbraio 2003 qualora non ricadenti nelle zone gi assoggettate alle disposizioni dell art 17 del PTPR Sono tuttavia da considerarsi decadute e non pi attuabili le previsioni urbanistiche che siano state introdotte nei PRG con atto di approvazione antecedente al 29 giugno 1989 qualora
585. to corredato della relativa documentazione tecnica trasmesso all Autorit di Bacino alla Comunit Montana e alla Provincia entro 60 giorni dall adozione Nel caso non sussistano pi le condizioni di pericolosit geomorfologica in specifiche e definite U I E sulla base di ulteriori studi eseguiti da enti od anche da privati interessati secondo i criteri e le metodologie prescritte dall Autorit di Bacino l Autorit di Bacino stessa pu adottare modifiche alla classificazione delle aree di cui al punto 1 secondo la procedura indicata al punto 3 dell art 6 11 Nelle U I E da sottoporre a verifica l approvazione di piani urbanistici attuativi le nuove previsioni di trasformazione urbanistica esterne al territorio urbanizzato nonch la realizzazione di nuove infrastrutture o impianti sono subordinate a specifiche analisi da eseguirsi secondo la Metodologia per la verifica della pericolosit e del rischio prescritta dall Autorit di bacino ad esclusione degli interventi di cui alle lettere c d ed e del precedente punto 2 I Comuni in relazione ai risultati della verifica di pericolosit e di rischio adottano un provvedimento di zonizzazione dell area comprensivo di specifiche norme e limitazioni d uso secondo le zone di cui al punto 2 dell art 6 2 Il provvedimento corredato della relativa documentazione tecnica trasmesso all Autorit di bacino alla Comunit Montana e alla Provincia entro 60 giorni
586. to osii iire onda naga Fanale aria 125 Art 6 5 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate aree da sottoporre a verifica 126 Art 6 6 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate norme per la realizzazione di interventi Urbanistico 8dllIZI scri iaia rane ria 127 Art 6 7 Aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate norme per usi agroforestali 128 Art 6 8 Elementi a rischio da frana da sottoporre a verifica nelle UIE R1 R2 R3 ed R4 130 Art 6 9 Attitudini alle trasformazioni edilizie e urbanistiche nel territorio del bacino montano 131 Art 6 10 Sistema rurale e forestale nei bacini Montani 133 Art 6 11 Norme di attuazione in materia di assetto idrogeologico 135 Art 6 12 Abitati da consolidare o da trasferire i 136 Art 6 13 Contenuti del Quadro Conoscitivo dei PSC in materia di tutela dei versanti e sicurezza IAFOGROIOGICA E T RIE ai EE PA calici 137 TITOLO 7 TUTELA DI ALTRI SISTEMI ZONE ED ELEMENTI NATURALI E PAESAGGISTICI aaa rara 139 Art 7 1 Sistema di crinale e sistema collinare i 139 Art 7 2 Sistema delle aree forestali ii 142 Art 7 3 Zone di particolare interesse paesaggistico ambientale ii 146 Art 7 4 Zone di particolare interesse naturalistico e paesaggistico della pianura 150 Art 7 5 Zone di
587. to degli obiettivi sopra definiti e contribuire per quanto di loro competenza a perseguirli 228 Titolo 10 Piani e programmi di settore provinciali intercomunali e comunali aventi per oggetto l erogazione di risorse e incentivi per la riqualificazione urbana l erogazione di risorse per l edilizia residenziale pubblica ovvero per la formazione di un offerta abitativa con caratteristiche sociali gli interventi per lo sviluppo la distribuzione territoriale la razionalizzazione dell offerta di servizi pubblici o di pubblica utilit gli interventi per lo sviluppo o il reinsediamento territoriale di funzioni generatrici di elevata mobilit l erogazione di risorse per la valorizzazione commerciale delle aree urbane sono tenuti ad assumere sviluppare e specificare gli obiettivi sopra definiti e a contribuire a perseguirli nel rispetto delle norme del presente Titolo Art 10 2 Disposizioni in materia di parametri urbanistici 1 D La Provincia ai fini delle proprie elaborazioni statistiche e del monitoraggio dello sviluppo urbano nonch ai fini delle valutazioni degli strumenti di pianificazione urbanistica comunale e della verifica della loro compatibilit rispetto agli atti di pianificazione sovraordinata assume i seguenti parametri di controllo che devono pertanto essere definiti ed utilizzati in modo uniforme dal sistema degli Enti Locali a Parametri di misura della potenzialit edificatoria
588. to di rete ecologica di livello provinciale di cui alla tav 5 Il PSC pu modificare l assetto della rete ecologica di livello provinciale anche individuando nuovi nodi e corridoi in base a quanto stabilito dai punti precedenti e sulla base delle Linee guida di cui all Allegato 1 alla Relazione 63 Titolo 3 j Gli elementi della rete che interessano pi comuni possono essere modificati solo attraverso accordi che coinvolgano tutti i comuni interessati Gli strumenti di pianificazione urbanistica comunale definiscono gli usi e le trasformazioni consentite nelle aree identificate come elementi funzionali della rete ecologica in coerenza con le finalit e le disposizioni di cui agli artt 3 3 3 4 e 3 5 le caratteristiche esistenti o potenziali di ciascuna tipologia di elemento funzionale ai fini della realizzazione e mantenimento della rete ecologica le Linee guida di cui all Allegato 1 alla Relazione nonch nel rispetto delle altre disposizioni del presente piano per le medesime parti di territorio In generale negli elementi funzionali della rete ecologica sono ammesse tutte le funzioni e le azioni che concorrono al miglioramento della funzionalit ecologica degli habitat alla promozione della fruizione per attivit ricreative e sportive all aria aperta compatibili con gli obiettivi di tutela e potenziamento della biodiversit allo sviluppo di attivit economiche ecocompatibili Di norma non consent
589. toria di opere prioritarie 295 Titolo 12 2 D In particolare tale graduatoria di priorit sar ottenuta confrontando le performance di ciascun opera prevista rispetto ad un set di parametri significativi sia da un punto di vista trasportistico che territoriale all interno di un assetto infratrutturale denominato configurazione rappresentativo di un ambito territoriale omogeneo Per configurazione infrastrutturale si intende un elenco di opere infrastrutturali che per funzionalit trasportistica definiscono un ambito omogeneo territoriale Il PMP riconosce una valenza di ambito infrastrutturale omogeneo alle seguenti 11 configurazioni infrastrutturali individuate nell Allegato B La definizione delle opere infrastrutturali strategiche Bazzanese Emilia Ponente Persicetana Intermedia di Pianura Trasversale di Pianura Nuova Galliera Ferrarese Savena Zenzalino Area Imolese Bassa Bolognese Le valutazioni sulle infrastrutture stradali dovranno essere effetuate all interno delle suddette configurazioni o eventualmente individuarne altre se il territorio su cui insiste l opera non ricade all interno delle citate configurazioni Le valutazioni sulle infrastrutture stradali dovranno essere effettuate rispetto ad un set di parametri significativi sia da un punto di vista trasportistico che territoriale e il livello di integrazione con il SFM con il quale si misura l efficacia dell intervento nel migliorare
590. traverso il recupero dei manufatti esistenti incentivando a tal fine forme di sviluppo sostenibile legate all attivit agricola multifunzionale Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Esercitare attenzione particolare sulle attivit umane che possono influire sulla stabilit dei versanti comprese quelle agricole Migliorare i boschi esistenti in considerazione del notevole rilievo paesistico ed ambientale che il bosco assume in questa UdP anche per il peso che pu assumere nell economia turistica dei centri abitati attraverso la riconversione verso forme di ceduo a turni pi lunghi e in casi limitati a fustaia e attraverso la progressiva sostituzione degli impianti di conifere invecchiati con boschi di latifoglie In generale tutti gli interventi dovranno comprendere un generalizzato controllo della rete scolante Affrontare all interno degli strumenti urbanistici comunali il tema del riutilizzo e o preferibilmente della eliminazione dei grandi contenitori tecnologici agricoli di difficile o impossibile riutilizzo all interno del settore fienili e stalle prefabbricate in genere nei termini di cui all art 11 6 53 Titolo 3 21 1 Riutilizzare le aree instabili subordinatamente alle esigenze della difesa idrogeologica e incentivando interventi di ricomposizione fondiaria orientandole verso l estensivazione o in combinazione con questa alla rinaturalizzazione e utilizzare il te
591. tri materiali che favoriscono l infiltrazione delle acque e la conseguente capacit di accumulo in falda almeno pari a 50 litri per metro quadro Tali capacit di accumulo si mantengono nel tempo solo attraverso interventi di rigenerazione ogni 10 15 anni in quanto i pori dei materiali si intasano Pertinenze sono pertinenze di una costruzione gli immobili che pur autonomamente individuabili non svolgono una funzione indipendente ma sono posti in rapporto durevole di relazione subordinata al servizio della funzione o delle funzioni della costruzione nel caso di un edificio sono pertinenze l area di pertinenza o lotto i corpi accessori anche staccati dall edificio principale destinati a funzioni pertinenziali quali garage cantine centrale termica e altri impianti e inoltre alberature impianti e altri manufatti di pertinenza quali le recinzioni le pavimentazioni ecc Piani urbanistici vigenti vedi strumenti urbanistici vigenti Piattaforma ecologica impianto di stoccaggio e trattamento dei materiali della raccolta differenziata v utilizzato dai servizi di raccolta da tali piattaforme escono dei materiali per essere avviati al riciclaggio al recupero energetico ovvero limitatamente alle frazioni di scarto allo stoccaggio definitivo leggasi smaltimento v Piena ordinaria portata superata o uguagliata dai massimi annuali verificati in degli anni di osservazione o in assenza di osservazioni portata con tempo
592. trumenti urbanistici e nelle variazioni di quelli vigenti le previsioni di nuovi insediamenti urbani in tutto o in parte residenziali sia mediante urbanizzazione di nuove aree sia mediante interventi di trasformazione urbana di aree a precedente diversa destinazione vanno collocate in aree che ai sensi della classificazione acustica siano o vengano contestualmente classificate in classe terza o inferiori Nelle aree che in applicazione delle norme in materia devono essere classificate in classe IV in relazione alla prossimit ad infrastrutture per la 314 Titolo 13 mobilit esistenti o previste non vanno previste nuove destinazioni d uso residenziali n altre destinazioni d uso sensibili Il presente punto non riguarda gli ambiti specializzati per attivit produttive e i poli funzionali ancorch possano eventualmente contenere residenze Le previsioni di insediamenti urbani comprendenti funzioni anche residenziali ovvero altri recettori sensibili che siano gi contenute in PRG vigenti e che ricadano in aree classificate secondo la classificazione acustica in classe IV qualora non si ritenga possibile una modifica della loro destinazione sono attuate assumendo le pi opportune ed efficaci misure di contenimento dell inquinamento acustico con riguardo alle funzioni residenziali e gli altri recettori sensibili La realizzazione di barriere acustiche costituite da pannelli artificiali verticali da considerare soluzion
593. truzione affari approvvigionamento e simili in modo da manifestare l esistenza di una forma di vita sociale coordinata dal centro stesso nel presente Piano si intendono per centri abitati salvo diversa precisazione quelli considerati tali secondo il Censimento della popolazione e delle abitazioni del 2001 Ciglio di sponda linea che unisce i punti di maggior quota della sponda v Corso d acqua insieme delle aree che compongono l ecosistema fluviale Costruzione Costruzione edilizia alias opera edilizia o semplicemente costruzione qualsiasi manufatto fissato al suolo o posto sul suolo o incorporato nel suolo avente caratteristiche di stabilit e consistenza Ai fini del presente Piano le costruzioni edilizie sono classificate in quattro tipologie gli edifici o fabbricati gli impianti o strutture tecnologiche le infrastrutture 21 Titolo 1 manufatti diversi Densit edilizia territoriale o fondiaria il rapporto fra l entit della superficie edificata o edificabile in una determinata area e l estensione della sua superficie territoriale v o fondiaria v data dal rapporto SC ST densit territoriale ovvero dal rapporto SC SF densit fondiaria Deposito temporaneo di rifiuti il raggruppamento dei rifiuti effettuato prima della raccolta nel luogo in cui sono prodotti nel rispetto delle condizioni previste all art 6 lettera m del D Lgs 22 97 D
594. ttere a b c del punto 2 sono definiti da piani o progetti pubblici di contenuto esecutivo formati dagli enti competenti previa consultazione con la competente Soprintendenza per i Beni Archeologici ed avvalendosi della collaborazione dell Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna Tali piani o progetti alle condizioni ed ai limiti eventualmente derivanti da altre disposizioni del presente piano possono prevedere a attivit di studio ricerca scavo restauro inerenti i beni archeologici nonch interventi di trasformazione connessi a tali attivit ad opera degli enti o degli istituti scientifici autorizzati b la realizzazione di attrezzature culturali e di servizio alle attivit di ricerca studio osservazione delle presenze archeologiche e degli eventuali altri beni e valori tutelati nonch di posti di ristoro e percorsi e spazi di sosta c la realizzazione di infrastrutture tecniche e di difesa del suolo nonch di impianti tecnici di modesta entit piani o progetti di cui sopra possono inoltre motivatamente a seguito di adeguate ricerche variare la delimitazione delle zone e degli elementi appartenenti alle categorie di cui alle lettere a b c del punto 2 sia nel senso 161 Titolo 8 di includere tra le zone e gli elementi di cui alla lettera a zone ed elementi indicati dal presente piano appartenenti alle categorie di cui alle lettere b e c sia nel senso
595. tto e di diritto dei suoli i carichi urbanistici massimi realizzabili e gli standard di qualit urbana ed ambientale da perseguire e rispettare in ciascuna porzione urbana gli specifici obiettivi e prestazioni da perseguire in ciascun ambito Sulla base della preventiva individuazione nel PSC degli ambiti interessabili da programmi di riqualificazione si indirizzano i Comuni in particolare quelli comprendenti le maggiori aree urbane ad utilizzare le forme di concorso pubblico e le procedure negoziali indicate dalla L R 19 1998 e dall art 30 della L R 20 2000 per selezionare le proposte pi rispondenti agli obiettivi e alle prestazioni predefinite e pi portatrici di benefici per la collettivit urbana e sulla base di tale selezione per definire il Piano operativo e la programmazione degli interventi L indicazione nella tav 3 dei principali insediamenti dismessi o di possibile dismissione da intendersi come prima individuazione di carattere ideogrammatico che potr essere verificata e modificata in sede di elaborazione del PSC senza che ci comporti procedura di variante al PTCP Ruolo del POC Sulla base degli indirizzi di politica urbanistica di cui ai punti precedenti ad integrazione di quanto stabilito nell art 30 della L R 20 2000 il Piano Operativo Comunale si configura come la sede per definire la programmazione degli interventi in materia di servizi e di attrezzature e spazi collettivi sulla base d
596. tuazione di politiche di internalizzazione dei costi del trasporto privato Road Pricing 12 12 Contenuti necessari degli atti di 12 18 Contenuti necessari degli atti di pianificazione urbanistica comunale in pianificazione urbanistica comunale in materia di mobilit materia di mobilit 12 19 Elementi di Coordinamento tra il PMP e il PTCP 306 Titolo 12 La Tavola n 4A Assetto strategico delle infrastrutture per la mobilt sostituisce integralmente la Tav 4 Assetto strategico dele infrastrutture e dei servizi per la mobilt del PTCP ed i contenuti relativi alla mobilit della Tav 3 Assetto evolutivo degli insediamenti delle reti ambientali e delle reti per la mobilit La Tavola n 4B Assetto strategico delle infrastrutture e dei servizi per la mobilt colettiva integra i contenuti della Tav 4 con specifico riferimento alla mobilit pubblica 307 Titolo 13 TITOLO 13 DISPOSIZIONI RIGUARDO ALLA SOSTENIBILIT DEGLI INSEDIAMENTI Art 13 1 Dotazioni ecologiche e ambientali 1 I Le dotazioni ecologiche ed ambientali del territorio sono costituite dall insieme degli spazi delle opere e degli interventi che concorrono insieme alle infrastrutture per l urbanizzazione degli insediamenti e le attrezzature e spazi collettivi a migliorare la qualit dell ambiente urbano mitigandone gli impatti negativi e sono requisito necessario per la realizzazione di insediamenti ambient
597. ture verdi v Per gli ambiti ricadenti all interno del territorio urbanizzato gli ambiti da riqualificare e gli ambiti interessati da interventi di sostituzione di rilevanti parti dell agglomerato urbano come individuati negli strumenti urbanistici alla data di approvazione della Variante al PTCP in recepimento del PTA v non vale l obbligo al raggiungimento delle percentuali suddette Nel caso di interventi in tali ambiti i Comuni dovranno comunque perseguire l obiettivo di miglioramento quantitativo della funzione di ricarica dell acquifero prescrivendo significative percentuali minime di superficie permeabile da garantire tendenti a raggiungere le percentuali richieste agli ambiti per i nuovi insediamenti Ai fini del calcolo delle percentuali suddette la superficie territoriale considerata al netto delle eventuali aree cedute al di fuori dell ambito interessato dalle nuove urbanizzazione o dai nuovi interventi edilizi l insediamento di nuove attivit industriali comprese le previsioni urbanistiche riferite a Piani Urbanistici attuativi non ancora convenzionati subordinato al rispetto delle seguenti condizioni non sia presente uno stato di contaminazione delle acque sotterranee sia possibile il collettamento in fognatura nera delle acque reflue di lavorazione l eventuale prelievo da falda sia verificato alla luce di una compatibilit con il bilancio idrico locale Quando richiesto un nuovo prelievo di acqua
598. ualora tale studio dimostri che l areale individuato non corrisponda ad un area di alimentazione valgono le disposizioni vigenti sulle aree di ricarica di cui al precedente punto 6 Fino all elaborazione di detto studio le aree di alimentazione delle sorgenti incerte individuate nella tavola 2B sono equiparate alle aree di alimentazione delle sorgenti certe Comuni in sede di redazione o adeguamento dei PSC dovranno provvedere ad elaborare appositi approfondimenti geologici relativi ai punti individuati come Cavit ipogee nella Tavola 2B Laddove in corrispondenza di tali punti siano 108 Titolo 5 individuate effettivamente aree con cavit ipogee in sicura e diretta connessione con i circuiti di sorgenti captate per il consumo umano i Comuni provvederanno a disporre su tali aree l applicazione delle misure di tutela delle zone di rispetto delle sorgenti di cui al successivo punto 10 Relativamente alle zone di protezione di captazioni delle acque superficiali Art 5 2 punto 5 valgono le seguenti disposizioni non consentito lo spandimento di liquami zootecnici non consentita la realizzazione di nuove discariche per lo smaltimento di rifiuti di qualsiasi genere e provenienza con l esclusione delle discariche per rifiuti inerti si realizzano con massima priorit gli interventi di manutenzione straordinaria delle reti fognarie o di separazione delle reti miste previsti dal Piano
599. uate in tal senso Sistema montano Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Garantire attraverso forme di presidio attivo il mantenimento dell equilibrio idrogeologico dei versanti individuando le esigenze di intervento organico ed integrato su ampi comprensori in dissesto ai fini dei relativi interventi di carattere preventivo 50 Titolo 3 17 1 18 1 Valorizzare in particolar modo la struttura organizzativa storica del territorio strade storiche strade panoramiche i centri storici e i nuclei storici non urbani evidenziandoli come peculiare patrimonio storico di questa parte del territorio montano ai fini dell offerta turistico ricreativa e culturale locale Assicurare il controllo degli equilibri agro faunistici con particolare riferimento alla macro fauna ai fini della tutela della incolumit e salute dei cittadini delle colture agricole del presidio del suolo della biodiversit e dell assetto del paesaggio Agevolare la permanenza delle attivit agricole tradizionali che concorrono alla connotazione ambientale ed economico sociale dell UdP la riduzione delle colture tradizionali dovr selettivamente orientarsi ad interessare solo le zone pi acclivi o interessate da dissesti Incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso l utilizzo dei materiali tradizionali locali Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Incentivare il recupe
600. uato quanto previsto da provvedimenti abilitativi che siano stati resi esecutivi prima del 27 giugno 2001 e previa adozione delle possibili misure di riduzione del rischio gli interventi sulle aree non gi assoggettate alle disposizioni dell art 17 del PTPR i cui piani urbanistici attuativi siano stati resi vigenti prima del 27 giugno 2001 E sottoposto al parere dell Autorit di Bacino che si esprime in merito alla compatibilit e coerenza degli interventi con i propri strumenti di piano il rilascio del titolo abilitativo per la realizzazione dei nuovi fabbricati di cui alla lettera a la realizzazione delle nuove infrastrutture di cui alla lettera b ad eccezione di quelle di rilevanza locale al servizio degli insediamenti esistenti gli ampliamenti le opere o le variazioni di destinazione d uso di cui alla lettera c ad esclusione di quelle elencate ai punti c1 c2 e c3 Nelle aree ad alta probabilit di inondazione presenti in tratti non arginati dei corsi d acqua e dove sono assenti elementi a rischio la realizzazione di opere di regimazione fluviale consentita solo nei casi in cui tale fatto non induca un incremento apprezzabile della pericolosit in altre zone 87 Titolo 4 Art 4 6 Aree per la realizzazione di interventi idraulici strutturali il presente articolo recepisce e integra i contenuti dell art 17 del PSAI nonch le corrispondenti norme degli altri Piani Stralcio di Assetto idro
601. ui su entrambi i lati del corso d acqua sono comunque soggette alla normativa del presente articolo Finalit specifiche e indirizzi d uso Gli alvei attivi sono destinati al libero deflusso delle acque e alle opere di regimazione idraulica e di difesa del suolo da parte delle autorit competenti queste ultime da realizzarsi preferibilmente con tecniche di ingegneria naturalistica tendenti a ridurre il grado di artificialit del corso d acqua e a favorire la contestuale funzione di corridoio ecologico 71 Titolo 4 La pianificazione comunale o intercomunale Piani dei Parchi e i Progetti di tutela recupero e valorizzazione di aste fluviali alle condizioni e nei limiti derivanti dal rispetto delle altre disposizioni del presente Piano possono prevedere nelle aree di cui al presente articolo sistemazioni atte a ripristinare e favorire la funzione di corridoio ecologico con riferimento a quanto contenuto nel Titolo 3 percorsi e spazi di sosta pedonali e per mezzi di trasporto non motorizzati sistemazioni a verde per attivit del tempo libero all aria aperta e per la balneazione Funzioni e attivit diverse e interventi ammissibili Negli alvei non ammissibile qualunque attivit che possa comportare un apprezzabile rischio idraulico per le persone e le cose o rischio di inquinamento delle acque o di fenomeni franosi La presenza di attivit e costruzioni per funzioni diverse da quelle di cui al precedente punt
602. urale nei terreni di maggior pregio della pianura medio bassa Le nuove infrastrutture dovranno farsi carico degli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione della maglia centuriale e dei segni storici sulla viabilit 47 Titolo 3 12 1 13 1 14 1 antica come pure dei problemi della attuale debolezza della rete ecologica Valorizzare la trama insediativa dei nuclei edificati con valenze storiche e delle infrastrutture storiche del territorio rurale Sistema collinare Gli obiettivi prioritari da perseguire sono Valorizzare e coordinare ai fini della fruizione ricreativa culturale e di sviluppo socio economico sostenibile il sistema di aree di valore naturale ed ambientale caratterizzate da specifiche forme di salvaguardia e di gestione aree protette e SIC Riqualificare sotto il profilo naturalistico e ambientale i corsi d acqua principali Assicurare il controllo degli equilibri agro faunistici con particolare riferimento alla macro fauna ai fini della tutela della incolumit e salute dei cittadini delle colture agricole del presidio del suolo della biodiversit e dell assetto del paesaggio Garantire attraverso forme di presidio attivo il mantenimento dell equilibrio idrogeologico dei versanti Incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso l utilizzo dei materiali tradizionali locali Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Gli stru
603. ute rispetto al contesto maggiore integrazione morfologica e 243 Titolo 10 funzionale dei nuovi interventi rispetto al contesto circostante multifunzionalit di qualit ambientale le trasformazioni urbane devono evitare di determinare o incrementare livelli di conflitto con recettori sensibili scuole ospedali parchi ecc devono evitare l incremento della popolazione esposta a sorgenti inquinanti il rispetto delle soglie di clima acustico va assicurato senza ricorrere a barriere di pannelli artificiali di qualit del sistema dei servizi le trasformazioni urbane devono contribuire efficacemente al recupero dei deficit di aree per attrezzature pubbliche e spazi collettivi qualora la zona urbana circostante in cui ricadono presenti delle sottodotazioni ci particolarmente rilevante per le aree centrali e della prima periferia del comune di Bologna di coerenza con la rete del trasporto collettivo attraverso una preferenziale contiguit dei nuovi carichi insediativi con le fermate del SFM o del tram metr Organizzare la mobilit privilegiando le modalit di spostamento pi sostenibili per recuperare standard accettabili di salubrit dell aria e del clima acustico favorire in particolare le modalit di spostamento non motorizzate e la sicurezza dei pedoni anche in applicazione degli artt 12 6 e 12 7 Limitare e controllare le possibilit di accesso e di sosta dei veicoli nelle aree centrali razi
604. utela delle componenti peculiari geologiche morfologiche ambientali vegetazionali che definiscono gli assetti territoriali di tali sistemi A questa finalit primaria sono associabili altre funzioni compatibili con essa nei limiti di cui ai successivi punti e in particolare la fruizione del territorio per attivit escursionistiche e del tempo libero l agricoltura la silvicoltura l allevamento esclusivamente in forma non intensiva se di nuovo impianto il recupero e valorizzazione degli insediamenti esistenti lo sviluppo di attivit economiche compatibili A tal fine gli strumenti di pianificazione comunale relativamente ai territori inclusi nel sistema dei crinali e in quello collinare e comunque nell ambito montano fermo restando il rispetto delle specifiche disposizioni dettate dal presente piano per determinate zone ed elementi ricadenti in tali delimitazioni sono tenuti ad uniformarsi ai seguenti indirizzi a devono essere definite anche in relazione alle caratteristiche locali delle tipologie edilizie ed insediative le limitazioni all altezza ed alle sagome dei manufatti edilizi necessarie per assicurare la salvaguardia degli scenari d insieme e la tutela delle particolarit geomorfologiche nelle loro caratteristiche sistemiche nonch per quanto riguarda specificamente il sistema dei crinali per assicurare la visuale degli stessi b gli spazi necessari a soddisfare i bisogni per le funzioni di servizio pubblico o d u
605. uzione di tali componenti e degli equilibri naturali tra di essi nonch attraverso il mantenimento delle attivit produttive primarie compatibili ed una controllata fruizione collettiva per attivit di studio di osservazione escursionistiche e ricreative Le Zone di tutela naturalistica sono parte del territorio rurale e non dovranno essere destinate ad insediamenti e infrastrutture Le zone di tutela naturalistica contribuiscono inoltre alla tutela della biodiversit e alla valorizzazione degli ecosistemi di cui all art 3 3 e alla formazione e sviluppo delle reti ecologiche di cui all art 3 4 e seguenti Funzioni attivit e interventi edilizi ammissibili Le Zone di tutela naturalistica devono essere disciplinate dagli strumenti di pianificazione provinciali o comunali i quali provvedono ad individuare nell ambito di dette zone le aree di maggior valenza naturalistica da destinare a riserve naturali e o ad aree protette e quelle in cui l attivit agricola e la presenza antropica sono esistenti e compatibili Le disposizioni di tali strumenti in coerenza alle finalit di cui al punto 2 definiscono a gli interventi e le attivit finalizzate alla conservazione od al ripristino delle componenti naturali e dei relativi equilibri b le infrastrutture e le attrezzature finalizzate alla vigilanza ed alla fruizione collettiva delle predette componenti quali percorsi e spazi di sosta individuando quelli eventualmente utilizzabil
606. vanni in Persiceto Funo Budrio Sasso Marconi Pianoro Imola Casalecchio Palasport e 7 ulteriori ambiti di stazione 278 Titolo 12 idonei ad ospitare commercio Bazzano San Giorgio di Piano San Pietro in Casale Molinella San Lazzaro di Savena Ozzano Castel San Pietro Il piano del commercio potr modificare aggiornare tale elenco senza che ci costituisca variante La Provincia promuove la collaborazione con gli Enti Locali i Quartieri e le Associazioni presenti sul territorio al fine di favorire la creazione delle condizioni per il presenziamento delle piccole stazioni e fermate ferroviarie al fine di garantirne la vivibilit e il decoro I PSC possono proporre la localizzazione di nuove stazioni fermate ferroviarie sul proprio territorio previa verifica attraverso uno studio che ne valuti la fattibilit tecnico economica considerando quindi il rapporto costi benefici e il bacino di utenza potenziale in relazione alle fermate gi esistenti sul territorio nonch un attenta verifica delle implicazioni e delle eventuali criticit per l esercizio della linea e infine delle fonti di finanziamento necessarie per la loro realizzazione Sulla base dei risultati di tale studio la Provincia congiuntamente con Regione e gestori ferroviari valuter le ipotesi formulate con riferimento alla definizione dell Assetto Potenziato del SFM Lo strumento di riferimento per tale procedura individuato nell accordo di programma
607. ve comunque alterare il regime idraulico delle acque n alterare eventuali elementi naturali fisici e biologici che conferiscono tipicit o funzionalit all ecosistema fluviale subordinata al parere favorevole dell Autorit idraulica competente e la relativa documentazione deve essere trasmessa all Autorit di Bacino Nel caso di interventi che riguardino canali o vie d acqua di interesse storico si richiama il rispetto dell art 8 5 punti 7 8 e 9 Le opere temporanee di carattere geognostico per attivit di ricerca nel sottosuolo sono ammesse previa autorizzazione dell autorit idraulica competente Attivit e interventi espressamente non ammessi All interno delle aree in oggetto non pu comunque essere consentito l impianto di nuove colture agricole ad esclusione del prato permanente nelle aree non coltivate da almeno due anni al 27 Giugno 2001 il taglio o la piantumazione di alberi o arbusti se non autorizzati dall autorit idraulica competente lo svolgimento delle attivit di campeggio il transito e la sosta di veicoli motorizzati se non per lo svolgimento delle attivit di controllo e di manutenzione del reticolo idrografico o se non specificatamente autorizzate dall autorit idraulica competente l ubicazione di impianti di stoccaggio provvisorio e definitivo di rifiuti nonch l accumulo di qualsiasi tipo di rifiuto 74 Titolo 4 Art 4 3 Fasce di tutela fluviale FTF i
608. ve essere di norma particolarmente contenuta rapportata alla superficie dell area da ripristinare oppure rapportata a una frazione modesta della superficie edificata da demolire e la loro utilizzazione deve essere condizionata alla demolizione dell esistente alla bonifica del sito al ripristino dell uso agricolo o delle condizioni naturali del suolo nonch al trasferimento dei diritti edificatori stessi in ambiti per nuovi insediamenti urbani limitrofi ai centri abitati Gli impegni alla demolizione e bonifica del sito dovranno essere opportunamente formalizzati in accordi ai sensi dell art 18 della L R 20 2000 Nel caso di complessi edilizi dismessi di grandi dimensioni qualora sussistano i presupposti sopraddetti si indica opportuno ricorrere allo strumento dell Accordo di programma per l individuazione della soluzione urbanistica pi idonea E fatto obbligo ai Comuni di riportare nel RUE le disposizioni applicative delle norme di cui alla L R 20 2000 art A 21 comma 3 e 4 riguardanti i limiti alla nuova edificazione nelle unit fondiarie agricole in caso di riuso per funzioni diverse da quelle agricole di edifici che erano precedentemente asserviti a tali unit fondiarie anche a seguito di frazionamento Tali limiti trovano applicazione a far data dal recepimento negli strumenti urbanistici comunali delle corrispondenti norme di cui alla L R 6 95 art 17 ovvero solo nel caso in cui dette norme non fossero state ancora recepit
609. vena comuni di Pianoro e Sasso Marconi evitando l ulteriore utilizzazione urbana di suoli non urbani salvo che per opere non diversamente localizzabili e salvo che si tratti di aree a distanza pedonale da stazioni e fermate del SFM contenimento dell ulteriore espansione urbana negli altri sistemi vallivi Samoggia e Santerno evitando comunque ogni ulteriore utilizzazione urbana di aree di pertinenza fluviale salvo che per opere non diversamente localizzabili Distribuzione nel tempo dell attuazione delle aree edificabili attraverso una programmazione pluriennale concertata laddove sono formate le Associazioni o Unioni di Comuni tale programmazione va concertata a livello di Associazione o Unione intercomunale A questo fine occorre inserire nei PSC i criteri per la definizione del tetto massimo di nuova offerta edilizia da rispettare in ciascun POC sulla base delle condizioni di sostenibilit dei nuovi insediamenti e in sede di POC occorre verificare 246 Titolo 10 3 D preventivamente l attuazione di tali condizioni di sostenibilit di ciascun nuovo insediamento f Per quanto riguarda l attuazione delle previsioni urbanistiche gi contenute nei PRG vigenti all adozione delle presenti norme si richiamano gli accordi fra i Comuni stessi e la Provincia gi sottoscritti di cui all Allegato H e si indirizzano i Comuni in sede di revisione dei piani a verificare l idoneit di ciascuna delle previsioni in esse
610. verso l offerta di servizi volti a soddisfare la domanda di fruizione turistico ricreativa sostenibile proveniente dalla conurbazione centrale e dalle attivit in essa presenti UdP n 2 Pianura persicetana Gli obiettivi prioritari specifici da perseguire in questo ambito sono Rafforzare la vocazione agricola con potenzialit di qualit paesaggistica che rappresenta la caratteristica distintiva di questo territorio e valorizzarla ai fini dello sviluppo socio economico sostenibile Valorizzare ed evidenziare la struttura organizzativa storica del territorio data dal permanere della maglia della centuriazione romana come pure le testimonianze degli assetti storico culturali delle epoche successive sia rurali che insediativi Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Valorizzare il ruolo dei centri storici di rilevanza metropolitana potenziandolo anche dal punto di vista dell offerta culturale legata anche alla valorizzazione del patrimonio storico culturale del territorio Attuare una verifica attenta e puntuale della compatibilit tra nuove infrastrutture e segni storici del territorio La tutela dei manufatti agricoli tradizionali andr perseguita con particolare attenzione alle aree ove questi mantengono una netta prevalenza sull edificato sparso in tali aree appositamente individuate dai PSC i RUE detteranno norme specifiche affinch i nuovi edifici mantengano una stretta coerenza c
611. vi e di collegamento nonch impianti per le telecomunicazioni impianti per l approvvigionamento idrico e per lo smaltimento dei reflui e dei rifiuti solidi sistemi tecnologici per il trasporto dell energia e delle materie prime e o dei semilavorati qualora siano previsti in strumenti di pianificazione provinciali regionali o nazionali e si dimostri che gli interventi a sono coerenti con l organizzazione territoriale storica nel caso in cui le aree interessate ricadano tra quelle comprese nella categoria di cui alla lettera d1 del punto 2 b garantiscono il rispetto delle disposizioni dettate a tutela degli individuati elementi della centuriazione nel caso in cui le aree interessate ricadano tra quelle comprese nella categoria di cui alla lettera d2 del punto 2 Eventuali nuovi insediamenti urbani Nelle zone di cui alle lettere d1 e d2 del punto 2 previo parere favorevole della Provincia la quale tenuta a dare comunicazione dell avvio del procedimento istruttorio alla competente Soprintendenza per i Beni Archeologici possono essere previste da parte degli 165 Titolo 8 11 1 12 P strumenti di pianificazione comunali od intercomunali ulteriori aree a destinazione d uso extragricola solamente ove si dimostri che l assetto delle aree interessate risulta a essere coerente con l organizzazione territoriale storica qualora le aree interessate ricadano tra quelle comprese nella categoria di cui alla lette
612. vincoli fisici e ambientali o in tratti limitati condizionati da insediamenti preesistenti standard superiori potranno essere definiti in sede di progettazione in relazione al traffico di previsione Sono ammissibili in via transitoria realizzazioni di stralci funzionali con standard inferiori a quelli sopra indicati purch si rispettino le direttive di cui al succ art 12 16 Per tutti i tronchi stradali della viabilit extraurbana secondaria di rilievo provinciale e interprovinciale esistenti da consolidare o potenziare in sede e per quelli da realizzare in nuova sede per i quali sia stato approvato il progetto almeno preliminare i Comuni interessati dovranno prevedere nei propri strumenti urbanistici generali nei tratti esterni ai centri abitati fasce di rispetto stradale ai sensi del D Lgs 285 1992 pari a m 40 Per i tratti di viabilit extraurbana secondaria di rilievo provinciale e interprovinciale per i quali ai sensi del PMP sia da prevedersi la realizzazione in nuova sede ma non sia stato ancora approvato un progetto i Comuni interessati dovranno prevedere nei propri strumenti urbanistici un corridoio di salvaguardia infrastrutturale di larghezza da definirsi in relazione ai vincoli fisici e ambientali e agli insediamenti preesistenti comunque non inferiore a m 100 Direttive per la viabilit extraurbana secondaria di rilievo intercomunale Per tutti i tronchi stradali della viabilit extraurbana secondaria di rilievo int
613. vorevoli alla mobilit non motorizzata a piedi e in bicicletta Reinternalizzare i costi del trasporto 270 Titolo 12 riequilibrio dei termini della competizione modale tra i modi di trasporto esplicitazione dei costi reali prodotti da ciascuna modalit di spostamento internalizzazione di parte dei costi prodotti dal mezzo privato per finanziare il trasporto collettivo e Perseguire la fattibilit degli interventi previsti selezione delle opere infrastrutturali previste per massimizzare l efficienza del sistema individuazione degli strumenti dei percorsi e delle risorse attraverso cui attuare le opere 4 bis 1 Obiettivo generale del PMP promuovere azioni volte ad integrare la pianificazione urbanistica e territoriale con quella infrastrutturale e trasportistica in un approccio di tipo intersettoriale La formulazione di questo obiettivo generale si traduce nei seguenti obiettivi specifici indirizzare la pianificazione comunale in sede di formazione dei PSC ovvero in sede di elaborazione di atti in variante agli strumenti urbanistici generali vigenti verso azioni finalizzate al coordinamento fra le politiche insediative nuove previsioni e lo sviluppo infrastrutturale condizionando le politiche insediative alla realizzazione delle opere di mobilit necessarie alla loro sostenibilit ambientale rispondere alla domanda di mobilit con un offerta quantitativamente adeguata alla crescit
614. ze e Pistoia Promuovere e mantenere le attivit agricole multifunzionali con connotati tipicamente montani rivolti al soddisfacimento della domanda di servizi turistico ricreativi dell area urbana centrale incentivando in tutti gli ambiti agricoli produzioni per il consumo di qualit e fortemente connotate Valorizzare in particolar modo la struttura organizzativa storica del territorio strade storiche strade panoramiche i centri storici e i nuclei storici non urbani evidenziandoli come peculiare patrimonio storico di questa parte del territorio montano ai fini dell offerta turistico ricreativa e culturale locale Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Individuare nell ambito della pianificazione del Parco dei Laghi strategie idonee alla compensazione della spiccata artificializzazione della fascia basale del sottosistema costituito dal PEC dall autostrada A1 e il complesso sistema idroelettrico dei laghi di Suviana e del Brasimone Promuovere interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico insediativo e della relativa infrastrutturazione promuovendo l offerta territoriale delle zone di particolare interesse paesaggistico ambientale con funzione ricreativa e culturale attivando processi di sviluppo socio economico sostenibile Sottoporre preventivamente ad una attenta valutazione degli impatti paesaggistici e idrogeologici gli ampliamenti dei centri abitati previs
615. zione che la progettazione urbanistica e architettonica della struttura commerciale PUA permesso a costruire e certificazione energetica dell edificio presenti soluzioni e scelte progettuali rispondenti alle Linee Guida ACEA di cui all allegato N delle presenti norme b quando siano definiti mediante apposito protocollo di intesa fra Provincia associazioni di categoria associazioni di consumatori e aziende operanti nel campo della grande distribuzione di vendita gli impegni per attuare le azioni gestionali indicate nelle Linee Guida ACEA e nel caso di strutture commerciali esistenti specifiche azioni di adeguamento e progressivo miglioramento impiantistico e architettonico 221 Titolo 9 3 I A tal fine la Provincia definisce tramite apposito regolamento il sistema di valutazione di cui al comma 2 lettera a da applicare in sede di Conferenza dei Servizi e promuove il percorso verso la sottoscrizione di protocolli di intesa di cui al comma 2 lettera b 4 D Per ciascuno dei nuovi Poli o Aree a marcata caratterizzazione commerciale programmati dal PTCP al punto 5 delle presenti norme ad esclusione di quelli indicati al comma 1 lettera b dello stesso punto 5 devono essere raggiunte le condizioni urbanistico architettoniche di cui al comma 2 lettera a del presente punto 5 D I Comuni interessati dai Poli o Aree di cui al comma 4 recepiscono nei propri PSC POC PUA e RUE le condizioni urbanistico architettoni
616. zione delle autovetture private c limitazione e tariffazione della sosta nelle aree urbane e istituzione di zone ZTL nei centri storici d tariffazione del sistema tangenziale bolognese ed eventuale sua estensione dopo la realizzazione del Passante Autostradale Nord regolare in modo flessibile gli orari delle attivit urbane in modo da ridurre i carichi di punta e garantire una migliore efficienza dei servizi e delle infrastrutture migliorare la gestione degli orari di carico e scarico delle merci rafforzare i controlli per assicurare il rispetto dei limiti di velocit prescritti dal Codice della Strada attivare campagne di informazione ed educazione per migliorare lo stile di guida degli utenti della strada assicurare il controllo periodico dell efficienza energetico ambientale del parco veicolare circolante incentivare la ricerca e la diffusione di tecnologie meno inquinanti per i veicoli e per i combustibili per autotrazione facilitare la creazione di infrastrutture per carburanti alternativi e o a basso impatto 284 Titolo 12 e avviare o migliorare le procedure di consultazione pubblica nelle decisioni relative ai trasporti promuovendo cos la partecipazione e favorendo anche una cultura della mobilit pi ecosostenibile Art 12 11 Indirizzi per la logistica 1 D La Provincia riconosce al sistema della logistica provinciale una funzione fondamentale all interno del processo di sviluppo del
617. zioni ad opera della Conferenza dei Servizi da riferirsi alle sole strutture che per dimensione sono subordinate al rispetto del range di variazione di cui al successivo punto 10 Gli Accordi territoriali in recepimento delle disposizioni di cui al successivo comma 5 definiscono le condizioni di sostenibilit a cui l attuazione delle strutture commerciali subordinata nonch i contenuti in ordine alla disciplina della perequazione territoriale di cui al successivo p to 14 5 Facendo riferimento alle differenti tipologie definite nell elenco di cui al comma 1 del precedente punto 2 le specifiche determinazioni del presente articolo che costituiscono riferimento vincolante per la definizione degli strumenti di pianificazione comunale ed i contenuti degli Accordi Territoriali sono le seguenti 207 Titolo 9 Ambito 01 BOLOGNA Polo Funzionale CAAB Area Ex Asam Sono ammesse grandi strutture delle tipologie 7 e 8 eventualmente all interno di Aree commerciali integrate delle tipologie 12 13 in alternativa potr essere realizzato un centro commerciale della tipologia 9 10 con esplicita esclusione delle tipologie 1 2 3 4 5 6 Vista la valutazione positiva attraverso procedura di screening formulata dal Comune di Bologna U I Qualit Ambientale P G 51360 che certifica la non significativit dell impatto generato dalla struttura di vendita potenzialmente insediabile sulla rete viabilistica esistente l attuazione
618. zioni di bioarchitettura nonch l adesione a protocolli volontari di qualit edilizia Gli obiettivi e gli indirizzi per le singole Unit di paesaggio di rango provinciale appartenenti al Sistema di pianura la cui descrizione contenuta nell allegato A delle presenti norme sono i seguenti UdP n 1 Pianura delle bonifiche Gli obiettivi prioritari specifici da perseguire in questo ambito sono Potenziare la vocazione naturalistico ambientale che rappresenta la caratteristica distintiva di questo territorio e qualificarla al fine di strutturare un sistema di offerta ricreativa e di turismo culturale che promuova lo sviluppo socio economico sostenibile dell area Organizzare sistemi di offerta di fruizione naturalistico ricreativa e turistica leggera di questo territorio correlati con le funzioni urbane Gli indirizzi per gli strumenti di pianificazione e programmazione sono Favorire i processi di rinaturalizzazione gi in atto incentivando e valorizzando le potenzialit insite nella rete ecologica esistente attraverso il suo completamento per interconnettere elementi quali i SIC le zone umide e altre aree di valenza naturalistica e facilitando le modalit di accesso e fruizione alle parti ritenute suscettibili di attenzione turistica anche a tal fine valorizzando le infrastrutture ferroviarie esistenti Ferrovia Veneta 44 Titolo 3 7 1 Incentivare forme di conduzione agricola multi funzionale attra
619. zona A almeno 100 metri cubi per ettaro di superficie territoriale ad esclusione delle superfici permeabili destinate a parco o a verde compatto per le aree ricadenti nell Ambito di controllo degli apporti d acqua in collina zona B Il volume complessivo pu essere garantito anche attraverso un progetto di sistemazione organica delle reti di raccolta e smaltimento delle acque Comuni ricadenti all interno del perimetro dei bacini montani come individuato nella tav 2A al fine di non incrementare gli apporti d acqua piovana al sistema di smaltimento fognario dovranno privilegiare il recapito delle acque meteoriche ABNC v nella rete idrografica includendo eventualmente anche sistemi naturali di trattamento e smaltimento delle ABC v in alternativa alla loro deviazione in fognatura nera nuovi interventi urbanistici v potranno prevedere soluzioni tecniche che consentano riutilizzi delle acque meteoriche per usi non potabili a servizio dell intervento 1bis D I Comuni ricadenti negli ambiti di controllo degli apporti d acqua come individuati nella tav 2A e il cui territorio in parte interessato da tratti non arginati dei corsi d acqua principali possono individuare le parti di territorio che recapitano direttamente nei corsi d acqua principali Samoggia Lavino Reno ldice Savena Quaderna Zena Sillaro Santerno e Senio e proporre l esclusione di tali parti di territorio dal campo di applicazione del punto 1 del

NORME DI ATTUAZIONE - Città metropolitana di Bologna

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