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Sistemi basati su dispositivi di controllo Robur Manuale applicazioni

1. T I UT DA REGOLATORE CIRCUITI SECONDARI I 7 r1 LI X E L wast o TEM 1 V E 1 P 1 DL I Y y Br j 1 i 7 L I i mu To lt e 5 8 rrt rrt 8 8 amp LLI l si de i A A s x UN L sr X lt J Serna 1 N I I T D tr I 2 2 5 O ul lt I lt I 3 31 50 4 Oz o amp D lt im iil Bj EH 7 Figura 33 Esempio Impianto con primario P5 separabile A2 e secondario S1 Nella figura presentato uno schema generale per un impianto derivante dall accoppiamento secondo le regole esposte nella sezione 8 del primario tipo P5 con il secondario tipo S1 con l aggiunta eventuale del separabile tipo A2 Le sonde sono posizionate sia sul separabile che sul secondario che sul ramo di ingresso alle pompe di calore quest ultima necessaria solo qualora si desideri utilizzare la modalit di integrazione e sostituzion
2. 1 T DA REGOLATORE 7 a CIRCUITI SECONDARI M 1 I ti I I 1 I 1 I A amp ndr 7 B i I i Xo l lI I T amp I V M I LER gii X X X X gt 5 T i La l J T T DA T t t r i I s To To uc 4 4 I lt La 9 i HE x x E EE 8 E na 6 lt 6 lt I j i uc 9 9 A i O AlTA M M b e NH Iu ui as Let 2 Sa sr I Da Figura 25 Esempio Impianto con primario P1 separabile A1 e secondario S1 Nella figura presentato uno schema generale per un impianto derivante dall accoppiamento secondo le regole esposte nella sezione 8 del primario tipo P1 con il secondario tipo S1 con l aggiunta eventuale del separabile tipo A1 Le sonde sono posizionate sia sul separabile che sul primario ed previsto che il sistema di regolazione del secondario comunichi al pannello DDC un consenso al funzionamento Qualora le sonde fossero posizionate sul secondario possibile evitare l installazione del circolatore aggiuntivo sul blocco primario P1 9 2 PRIMARIO P1 CON SEPARABILE A2 E SECO
3. 1 1 f 1 1 1 1 I lt lt lt Lor L 58 g8 592 d ir ir ak 8 lt lt str 2 79 A5 ii P X 4 7 r 4 N BT 3 P pa p pa N gt MM TT NIE Ue PS E a a ui I 1 lt I lt I E I OI S lt I 1 SECONDARIO TERZIARIO D D x ST En J Figura 31 Esempio Impianto con primario P4 separabile A2 e secondario 52 Nella figura presentato uno schema generale per un impianto derivante dall accoppiamento secondo le regole esposte nella sezione 8 del primario tipo P4 con il secondario tipo S2 con l aggiunta eventuale del separabile tipo A2 Le sonde sono posizionate sia sul separabile che sul secondario che sul ramo di ingresso alle pompe di calore quest ultima necessaria solo qualora si desideri utilizzare la modalit di integrazione e sostituzione progressiva descritta nel paragrafo 3 3 ed previsto il controllo del circolatore comune secondario tramite RB200 D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru E CJ L I FT 43 MANUALE APPLICAZIONI 9 8 PRIMARIO P5 CON SEPARABILE A1 E SECONDARIO S1
4. X s lt lt A 8 LATO CALDO 4 I X x 2 E sr T og ERI La 4 4 amp 1 i MA Reso i T l u Ez 5 5 lt lt 5 LATO FREDDO I TS 7 pu T Figura 23 Esempio Impianto climatizzazione 2 tubi a collettori sdoppiati ed eventuale ACS con servizio base e separabile 7 3 IMPIANTI PER CLIMATIZZAZIONE 4 TUBI CON EVENTUALE ACS BASE E SEPARABILE Nella figura seguente viene presentato uno schema esemplificativo analogo al precedente ma che prevede l utilizzo di unit 4 tubi nell esempio GAHP WS per la produzione contemporanea di acqua fredda e acqua calda Per il riscaldamento e la produzione di ACS con impianto base saranno disponibili tutte le modalit di integrazione descritte nella sezione 3 mentre per l impianto separabile quando separato sar disponibile unicamente la modalit di integrazione descritta nel paragrafo 3 1 Sul lato freddo sar disponibile la sola modalit di integrazione descritta nel paragrafo 3 4 Il sistema di controllo consentir di gestire in modo indipendente i circolatori lato caldo e lato freddo sul circuito secondario purch le sonde siano posizionate a valle dei separatori idraulici Per le altre
5. 7 I I DA REGOLATORE E CIRCUIT SECONDARI K X I A ii E d d li Ps Ei P E hg F1 M 2 V V Y st X X ms ou t sS lt lt lt g 8 385 ol TI TI I 55 548 lt A Z V m I x D I c E lt L 1 I fi gt 1 J N I T I 1 1 tn o I a a u f r1 TI ox ox E LLI z 1 o a G lt I A gn Em Figura 32 Esempio Impianto con primario P5 separabile A1 e secondario S1 Nella figura presentato uno schema generale per un impianto derivante dall accoppiamento secondo le regole esposte nella sezione 8 del primario tipo P5 con il secondario tipo S1 con l aggiunta eventuale del separabile tipo A1 Le sonde sono posizionate sia sul separabile che sul secondario che sul ramo di ingresso alle pompe di calore quest ultima necessaria solo qualora si desideri utilizzare la modalit di integrazione e sostituzione progressiva descritta nel paragrafo 3 3 ed previsto che il sistema di regolazione del secondario comunichi al pannello DDC un consenso al funzionamento 9 9 PRIMARIO P5 CON SEPARABILE A2 E SECONDARIO S1
6. Separabile Configurazione A1 A2 idraulica 1 51 51 X 2 2 51 51 X g x 51 p4 52 52 x d P5 51 51 X Tabella 7 combinazioni tra blocchi impianti Nella tabella si fa volutamente riferimento al generico secondario S1 vedere paragrafo 5 1 senza specificare una delle tre varianti possibili in quanto l abbinamento possibile indifferentemente con ciascuna delle tre varianti La X invece significa che l abbinamento non gestibile dal sistema di controllo in quanto ha poco senso dal punto di vista idraulico ad esempio perch abbina un primario con circolatori indipendenti con un separabile con circolatore comune 8 2 POSSIBILI GESTIONI DI CIRCOLATORI E SONDE cia Presenza e Gestione Presenza Gestione Presenza unit Para I f posizione sonde di circolatori circolatore circolatore Note terze parti ARE collettore primari aggiuntivo secondario No No Comune No No No Secondario Comune No No Richiede consensi da secondario Configurazione preferita per No Secondario Comune No 51 gestione Robur circolatore secondario No No Indipendenti No No No Secondario Indipendenti No No Richiede consensi da secondario No No Indipendenti No 51 Configurazione preferita per No Secondario Indipendenti No Si gestione Robur circolatore sec
7. I l I I 1 rl 1 Li I DI l I 11 lI NI I DI I 1 L Li DI 1 l T lI T l s To lt o Log LI ri lt Cai LI ds 8 I5 ZE gza E ee x A A A E E E m j E i 4 NEH LEE qapas as P FE Dara ZE epe zi lt lt E dI 6 lt EI I o SECONDARIO TERZIARIO Ay Vea IST 1 Brh T T T a Figura 30 Esempio Impianto con primario P4 separabile A1 e secondario S2 Nella figura presentato uno schema generale per un impianto derivante dall accoppiamento secondo le regole esposte nella sezione 8 del primario tipo P4 con il secondario tipo S2 con l aggiunta eventuale del separabile tipo A1 Le sonde sono posizionate sia sul separabile che sul secondario che sul ramo di ingresso alle pompe di calore quest ultima necessaria solo qualora si desideri utilizzare la modalit di integrazione e sostituzione progressiva descritta nel paragrafo 3 3 ed previsto il controllo del circolatore comune secondario tramite RB200 9 7 PRIMARIO P4 CON SEPARABILE A2 E SECONDARIO 52
8. s lt lt t 8 LATO CALDO C lt 5 LATO FREDDO A Figura 22 Esempio Impianto climatizzazione 2 tubi a collettori sdoppiati ed eventuale ACS con servizio base D LBR630 Rev A 05 10 2012 Lu E CJ L I FT 35 MANUALE APPLICAZIONI 7 2 IMPIANTI PER CLIMATIZZAZIONE 2 TUBI A COLLETTORI SDOPPIATI ED EVENTUALE ACS BASE E SEPARABILE Nella figura seguente viene presentato uno schema esemplificativo analogo al precedente ma che in aggiunta permette di gestire la caldaia sull impianto separabile distribuendo i termostati sui bollitori in modo da differenziare i due servizi di produzione ACS tra base e separabile Per il riscaldamento e la produzione di ACS con impianto base saranno disponibili tutte le modalit di integrazione descritte nella sezione 3 mentre per l impianto separabile quando separato sar disponibile unicamente la modalit di integrazione descritta nel paragrafo 3 1 Sul lato freddo sar disponibile la sola modalit di integrazione descritta nel paragrafo 3 4 Per le altre funzionalit disponibili e per la scelta del posizionamento delle sonde vale quanto descritto al paragrafo precedente EEA CIRCUITI SECONDARI
9. opportuno in questo caso impostare l opportuna modalit di integrazione secondo quanto descritto nella sezione 3 L utilizzo di RB200 permetter di gestire anche i termostati del bollitore come descritto nel paragrafo 6 1 Nella figura seguente viene presentato uno schema esemplificativo di questa installazione che utilizza unit per solo riscaldamento sul lato caldo e unit per sola refrigerazione sul lato freddo Sul lato caldo saranno disponibili tutte le modalit di integrazione descritte nella sezione 3 sia per il riscaldamento che per la produzione di ACS con impianto base mentre sul lato freddo sar disponibile la sola modalit di integrazione descritta nel paragrafo 3 4 Il flusso sulle sonde poich sono installate a valle del separatore idraulico andr assicurato dalla corretta progettazione installazione del circuito secondario in quanto RB200 in questo caso non pu controllare il circolatore secondario La cosa migliore in questo caso fornire al pannello DDC un segnale di attivazione da parte del circuito secondario secondo quanto descritto nel paragrafo 5 1 possibile in alternativa installare le coppie di sonde sui circuiti primari installando all occorrenza il circolatore aggiuntivo secondo quanto descritto nel paragrafo 4 1 CIRCUITI SECONDARI
10. Per maggiori dettagli su come configurare i generatori di terze parti si rimanda al libretto di RB200 In presenza di generatori di terze parti dotati di proprio regolatore per il controllo in cascata possibile interfacciarsi direttamente tramite RB200 con il regolatore della cascata stessa tramite i segnali descritti sopra In questo caso ove previsto per il controllo andr valutato sulla base delle caratteristiche del regolatore di terze parti se configurare o meno l intera potenza della cascata e non quella del singolo modulo in quanto il sistema di controllo Robur si interfaccer con la cascata come se fosse un unico generatore di terze parti Va evidenziato come questa non sia la configurazione di controllo ottimale in quanto il sistema stato pensato per il controllo puntuale di ogni singolo modulo e l interposizione di un regolatore ulteriore a servizio delle unit di terze parti potrebbe generare dei comportamenti non facilmente prevedibili nella regolazione In queste situazioni infatti non possibile definire in modo univoco l insieme dei parametri di regolazione da impostare che saranno da configurare in funzione del caso specifico e delle caratteristiche del regolatore interfacciato importante evidenziare come RB200 non gestisca l attivazione della funzione antigelo sui generatori di terze parti siano essi caldaie o chiller pertanto necessario che siano adottate le opportune precauzioni per proteggere i generatori di
11. T max p c 1 7 T min 15 0 T max caldaia 10 0 80 0 Tabella 4 Esempio parametri curva climatica impianto di riscaldamento in modalit integrazione e sostituzione D LBR630 Rev A 05 10 2012 Lu E CJ L I 19 MANUALE APPLICAZIONI Nella modalit di funzionamento a bassa temperatura di mandata entro il campo di funzionamento delle GAHP Robur solo la parte di caldaie la cui potenza sommata a quella delle pompe di calore non eccede la potenza di progetto dell impianto sar disponibile per l attivazione Le altre caldaie saranno inibite dal funzionamento Pompe di calore Robur Caldaie inibite Potenza equivalente a quella delle caldaie Figura 6 Modalit funzionamento a bassa temperatura integrazione Nella modalit di funzionamento ad alta temperatura temperature di mandata richieste superiori a quelle ammesse per pompe di calore Robur sar inibito il funzionamento delle pompe di calore e le caldaie provvederanno in autonomia a soddisfare il fabbisogno termico della struttura Potenza Caldaie Figura 7 Modalit funzionamento ad alta temperatura sostituzione Il passaggio dalla modalit di funzionamento a bassa temperatura integrazione a quella ad alta temperatura sostituzione avverr in modo automatico non appena una sola delle pompe di calore presenti dovesse segnalare il raggiungimento della temperatura limite garantendo la continuit del servizio e l opportuno livello di
12. r e DDC T LL 2 RB200 T m T I ST Acquedotto 1 M 1 AR x lt lt lt lt lt d a a TS TS lt lt 5 lt 5 lt O O _ p C p w Lu x Fd L_ IST DI Figura 20 Schema esemplificativo circuito separabile tipo A2 Nello schema viene presentato il caso di un impianto separabile in cui sono presenti sia pompe di calore o caldaie AY120 Robur sia caldaie di terze parti queste ultime dotate di circolatore pilotato tramite RB200 RB200 potr provvedere al controllo del sistema di caldaie e pompe di calore in funzione della necessit di potenza rilevata Per questo circuito sar disponibile unicamente la modalit di integrazione descritta nel paragrafo 3 1 Nel caso la temperatura fosse al di fuori dei limiti operativi delle pompe di calore si accetter che le stesse siano temporaneamente ferme per raggiunta termostatazione Il controllo delle valvole a tre vie e dei termostati sul bollitore rispecchia quanto descritto per lo schema A1 D LBR630 Rev A 05 10 2012 2 CJ B L I FT 33 MANUALE APPLICAZIONI 6 3 SEPARABILE TIPO A3 A C S DDC A x TH EE E RB200
13. 5 1 SECONDARIO TIPO S1 Questa tipologia di circuito secondario di carattere molto generale e pu venire ulteriormente suddivisa per una migliore comprensione dell effettiva configurazione idraulica in tre sotto categorie denominate rispettivamente S1 A S1 B e S1 C Nulla cambia tra le sotto categorie per l accoppiamento idraulico tra primario e secondario e infatti si far sempre riferimento alla sola tipologia di secondario S1 DA REGOLATORE 7 CIRCUITI SECONDARI Y Y LN LN 2 Ly WS LE DDC H RB200 L 4 M 2 P M V V V V N ISTH N N ST _ Figura 15 Schema esemplificativo circuito secondario tipo S1 A Nello schema viene presentato il caso di un circuito secondario a valle di un separatore idraulico caratterizzato da una serie di spillamenti da un collettore comune opportunamente dimensionato provvisti delle relative valvole di non ritorno Le sonde di temperatura indicate sono necessarie nel caso di utilizzo di generatori di terze parti sul primario o per impianti primari in configurazione serie secondo quanto descritto nella sezione precedente Qualora le sonde di temperatura fossero gi state installate sul circuito primario non vanno installate anche sul circuito secondario La gestione degli spillamenti sar affidata ad una regolazione opportuna predisposta
14. ACS etc Il sistema di controllo delle utenze potr comunicare al DDC comandi generali come accensione spegnimento servizi inversione caldo freddo etc mentre il DDC continuer ad occuparsi della regolazione e coordinamento efficiente delle unit sia Robur sia di terze parti Usando il protocollo Modbus possibile anche acquisire i dati di funzionamento dell impianto e delle unit accedere allo storico eventi e leggere e resettare gli allarmi D LBR630 Rev A 05 10 2012 Lu E CJ L I 9 MANUALE APPLICAZIONI Per maggiori dettagli sull utilizzo del protocollo Modbus si rimanda alla documentazione del protocollo Robur Modbus 2 22 CARATTERISTICHE TECNICHE DDC II dispositivo DDC Direct Digital Controller prevede l installazione interna in quadro elettrico Ingressi 1 ingresso sonda temperatura ambiente interna o esterna 2 ingressi richiesta servizi riscaldamento condizionamento e commutazione caldo freddo di tipo digitale Uscite 1 rel per segnalazione allarmi Modbus E possibile usare in alternativa Connettore RS 232 DB 9 posto sulla parte frontale Connettore RS 232 RJ 45 posto sul retro Connettore RS 485 a vite 4 poli posto sul retro Il DDC dotato di un display grafico LCD e di una manopola selezionatrice con i quali implementa l interfaccia utente del sistema di controllo Robur Sulla parte posteriore presente il connettore CANBUS Per maggiori dettagli si riman
15. P2 CON SEPARABILE A2 E SECONDARIO S1 sse 42 9 5 PRIMARIO CON SEPARABILE E SECONDARIO S1 sse 42 9 6 PRIMARIO P4 CON SEPARABILE A1 E SECONDARIO S2 see 43 9 7 PRIMARIO P4 CON SEPARABILE A2 E SECONDARIO S2 see 43 9 8 PRIMARIO P5 CON SEPARABILE A1 E SECONDARIO S1 sse 44 9 9 PRIMARIO P5 CON SEPARABILE A2 E SECONDARIO S1 sse 44 E CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 CONCETTI E DEFINIZIONI 1 CONCETTI E DEFINIZIONI Scopo del presente manuale descrivere le principali possibilit di applicazione impiantistica supportate da Robur S p A evidenziando le possibilit offerte i componenti necessari per la regolazione e precisando i requisiti e le limitazioni associate agli scenari di controllo descritti Nessuno degli schemi qui presentati va considerato come schema valido a fini esecutivi ma come pura indicazione di possibilit di utilizzo degli oggetti di controllo proposti per il servizio richiesto Per quanto attiene alle specifiche caratteristiche e alle configurazioni operative dei componenti di seguito menzionati si rimanda ai relativi libretti di uso e manutenzione nonch ai manuali di progettazione disponibili anche sul sito www robur it nella scheda Documenti prodotto per quanto attiene le caratteristiche tecniche delle unit In particolare per quanto riguarda i sistemi di controllo e regolazione si segnalano Libretto utente Pannello Digitale
16. comfort alle utenze Non appena si venissero a creare le condizioni per ripristinare il funzionamento delle pompe di calore il Sistema provveder in modo automatico a passare dalla modalit sostituzione alla modalit integrazione evitando pendolamenti nella regolazione II valore di temperatura di mandata a cui corrisponde il passaggio dalla prima alla seconda modalit verr registrato dal sistema di controllo e sar utilizzato come soglia dinamica per il passaggio inverso che avverr qualora sia verificata almeno una di queste due condizioni e temperatura mandata lt soglia dinamica 2 C e setpoint lt soglia dinamica 2 C e temp mandata lt soglia dinamica 10 C Con questa modalit di regolazione sar possibile utilizzare le pompe di calore Robur in fase di avvio dell impianto anche quando il setpoint richiesto fosse superiore al limite massimo ammesso Le unit funzioneranno fino al raggiungimento del limite operativo eventualmente in modalit integrazione per poi passare alla modalit sostituzione secondo la logica appena descritta La modalit di integrazione e sostituzione sar disponibile solo per il servizio di riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria solo sull impianto base 3 3 GESTIONE CALDAIE IN MODALIT INTEGRAZIONE E SOSTITUZIONE PROGRESSIVA Attenzione la modalit di gestione presentata in questo paragrafo richiede un approfondimento specifico della configurazione impiantis
17. funzionalit disponibili vale quanto descritto al paragrafo precedente 36 ru E CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 IMPIANTI SPECIALI DA REGOLATORE CIRCUITI SECONDARI LATO CALDO LATO FREDDO 37 D Acquedotto micia o amino viva1vo Figura 24 Esempio Impianto climatizzazione 4 tubi con eventuale ACS base e separabile D LBR630 Rev A 05 10 2012 MANUALE APPLICAZIONI 8 POSSIBILI CONFIGURAZIONI In questo capitolo verranno presentati in funzione degli scenari impiantistici da realizzare alcune indicazioni utili per la regolazione Da tenere presente come regola generale che la coppia di sonde di temperatura se presente va installata sul circuito primario o in alternativa sul secondario 8 1 TABELLA COMBINAZIONI CONSENTITE Nella tabella seguente vengono presentate le combinazioni tra blocchi impianti descritti nelle rispettive sezioni che possono essere gestite attraverso l utilizzo di RB200 Eventuali configurazioni che differissero rispetto a quanto proposto dovranno essere valutate dagli specialisti di Robur S p A perch ne sia confermata la fattibilit
18. opportuno regolatore elettronico in grado di modulare il segnale di richiesta tramite segnale 0 10 V analogico in funzione del servizio riscaldamento ACS o antilegionella e dell eventuale calendario impostato sul regolatore stesso In questo caso il segnale 0 10 V analogico sar collegato a un solo ingresso della scheda RB100 RB200 che andr opportunamente configurata per gestirlo nel modo corretto Per maggiori dettagli e per le indicazioni e limitazioni relative al servizio antilegionella si rimanda al libretto del DDC Segnalazione indisponibilit servizio Su RB200 sono disponibili quattro uscite a rel per la segnalazione di indisponibilit di servizio uno per ciascuno dei servizi configurabili riscaldamento condizionamento due richieste ACS Lo scopo di queste uscite quello di segnalare al sistema di controllo esterno che attiva le richieste che non possibile attivare uno specifico servizio L indisponibilit di un servizio pu avere diverse cause indisponibilit a causa dell impostazione della configurazione ad esempio il servizio condizionamento non disponibile perch l impianto commutato in riscaldamento indisponibilit a causa anomalia ad esempio la mancata chiusura dei contatti di fine corsa di un servizio valvola 2 5 CARATTERISTICHE DEI SERVIZI DI RB200 Servizi per il controllo di generatori di terze parti possibile configurare fino a due generatori di terze parti Caldaie e o refrige
19. paragrafi precedenti ho anche un impianto freddo indipendente posso gestirlo tramite un unico DDC fatto il salvo il limite massimo di unit configurabili sul singolo DDC Nel caso dell impianto freddo prevista solo la modalit integrazione vedere paragrafo 3 4 Nel caso di presenza di refrigeratori di terze parti necessario prevedere le sonde nel collettore primario o secondario Pur essendo possibile gestire sia impianti in configurazione idraulica parallelo che serie l unica modalit disponibile per l impianto freddo rimane quella integrazione e pertanto non viene prevista la sonda aggiuntiva di ritorno alle GAHP mentre per l impianto caldo continuano ad essere previste tutte le modalit di integrazione sopra elencate 8 6 IMPIANTO RISCALDAMENTO E CONDIZIONAMENTO 2 TUBI CON ACS BASE E SEPARABILE Le regole applicabili sono le medesime descritte nel paragrafo 8 4 con la possibilit di utilizzare tutte le pompe di calore GAHP ad eccezione dell impianto separabile dove l unica unit GAHP utilizzabile la GAHP A e la possibilit di utilizzare caldaie o refrigeratori di terze parti secondo le modalit di integrazione previste descritte nella Sezione 3 anche prevista l installazione di refrigeratori di terze parti per impianti in configurazione idraulica serie vedere paragrafi 4 4 e 4 5 mantenendo comunque la modalit di sola integrazione per impianti in modalit condizionamento 8 7 IMPIANTI SPECIALI Per q
20. servizio attivo utilizzando un temporizzatore esterno Questo metodo presenta lo svantaggio di richiedere di impostare in modo congruente e mantenere allineati nel tempo pi temporizzatori o Garantendo SEMPRE presenza di flusso Questa la soluzione pi semplice ma chiaramente svantaggiosa dal punto di vista energetico perch i circolatori secondari sono sempre attivi Analogamente al primo caso nel secondo caso in presenza di sonde sul secondario necessario garantire il flusso sulle sonde quando l impianto acceso utilizzando uno dei metodi gi descritti In presenza di sonde installate sul secondario opportuno sempre configurare il circolatore secondario su RB200 anche nel primo e secondo caso ci permette di ottimizzare la gestione dei circolatori indipendenti sul circuito primario L opportunit diventa un obbligo in presenza di generatori non Robur con circolatore pilotato autonomamente L ottimizzazione consiste nello spegnere tutti i circolatori del circuito primario quando tutte le unit sono spente per termostatazione lasciando attivi i soli circolatori sul secondario ottenendo di conseguenza un risparmio energetico Si noti che il circolatore secondario verr comunque pilotato con logica esterna ed il contatto su RB200 restar inutilizzato In presenza invece di sonde installate sul primario NON consentito configurare e gestire il circolatore secondario da RB200 ne consegue che nel terzo caso le sond
21. si volesse utilizzare la modalit di integrazione e sostituzione progressiva necessario installare una sonda aggiuntiva di temperatura posizionata sul ritorno alle pompe di calore o nell accumulo in prossimit della tubazione di ritorno alle pompe di calore e prevedere unit dotate di circolatori indipendenti Inoltre andr installato e gestito tramite RB200 il circolatore secondario e andr prevista una coppia di sonde di temperatura sempre sul secondario rappresentate nel blocco denominato S4 della sezione relativa agli impianti secondari 28 ru E CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 CIRCUITI SECONDARI 5 CIRCUITI SECONDARI Di seguito vengono prospettate una serie di configurazioni impiantistiche relative a possibili circuiti secondari di distribuzione della potenza termofrigorifera la cui regolazione essere effettuata con gli strumenti esposti nel presente manuale Da notare che negli schemi esposti viene sempre previsto il separatore idraulico Questa risulta spesso la scelta migliore in quanto la prevalenza residua ai circolatori a bordo macchina se presenti spesso non sufficiente per la distribuzione alle utenze La regolazione proposta comunque efficace anche in assenza di separazione idraulica facendo tuttavia attenzione al fatto che sia comunque garantita la corretta circolazione d acqua sia sulle unit di generazione che alle utenze in ogni condizione di funzionamento dell impianto
22. termostati Questi organi si connettono a RB200 tramite ingressi uscite analogiche e digitali La logica di controllo di questi organi sempre implementata dal DDC BMS E MODBUS YO Analogici Digitali a Si BMS n 1 MODBUS r rrr 0 2 Dar d LL pl l al 1 BUS 1 P gl I RB200 l T T L T i lt lt 8 l T T T j sl HH Figura 2 Esemplificazione architettura di controllo con sistema di controllo utenze o monitoraggio Lo schema in Figura 2 riporta un esemplificazione dell architettura di controllo in presenza di un sistema di controllo delle utenze o di monitoraggio BMS SCADA ecc In tal caso possibile l interfacciamento con il DDC secondo due modalit Tramite protocollo Modbus il DDC in questo caso sempre slave Tramite contatti e segnali analogici 0 10V In entrambi i casi il controllo della regolazione e della gestione in cascata delle unit presenti sull impianto sia Robur sia di terze parti sempre gestito dal DDC Robur mentre il sistema di controllo utenze ad esempio un sistema BMS si occuper di gestire i circuiti di spillamento i termostati ambiente sonde degli accumuli
23. terze parti dal gelo o in alternativa che si attivi la funzione antigelo propria dell apparecchiatura ove disponibile Vincoli In presenza di generatori di terze parti sempre necessario installare e configurare le sonde di temperatura di collettore per la parte di impianto in cui sono presenti i generatori stessi Si veda a tal proposito pi avanti in questa sezione il paragrafo Servizi di gestione delle sonde di temperatura IPOTESI 1 IPOTESI 3 CALDAIA O RB 200 CALDAIA O L RB 200 REFRIGERATORE REFRIGERATORE d DI TERZE PARTI DI TERZE PARTI gt gt lt 4 IPOTESI 4 cavano Jj RB 200 cavano 2 J RB200 REFRIGERATORE REFRIGERATORE Hi DI TERZE PARTI DI TERZE PARTI 4 En gt 25 b gt lt gt gt lt 4 gt lt d Figura 3 Ipotesi configurazione controllo generatore di terze parti Servizio di gestione dei circolatori comuni di impianto E possibile configurare fino a cinque circolatori comuni ciascuno dei quali gestito in modalit ON OFF tramite apposita uscita a rel Circuito primario dell impianto base Casi in cui necessario configurare il circolatore primario su RB200 impianto a circolatore comune con presenza di generatori di terze parti D LBR630 Rev A 05 1
24. uno schema generale per un impianto derivante dall accoppiamento secondo le regole esposte nella sezione 8 del primario tipo P2 con il secondario tipo S1 con l aggiunta eventuale del separabile tipo A2 Le sonde sono posizionate sia sul separabile che sul secondario ed previsto il controllo del circolatore comune secondario tramite RB200 9 5 PRIMARIO P3 CON SEPARABILE A3 E SECONDARIO S1 Figura 29 Esempio Impianto con primario P3 separabile A3 e secondario S1 Nella figura presentato uno schema generale per un impianto derivante dallaccoppiamento secondo le regole esposte nella sezione 8 del primario tipo P3 con il secondario tipo S1 con l aggiunta eventuale del 42 2 LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 SCHEMI IMPIANTO INDICATIVI separabile tipo A3 Le sonde sono posizionate sia sul separabile che sul secondario ed previsto il controllo del circolatore comune secondario tramite RB200 9 6 PRIMARIO P4 CON SEPARABILE A1 E SECONDARIO S2
25. 0 2012 0ROBLUA iB MANUALE APPLICAZIONI impianto a circolatori indipendenti con presenza generatori di terze parti con circolatore pilotato autonomamente e sonde poste sul primario Dal punto di vista idraulico nel primo caso si tratta propriamente di un circolatore comune a tutte le unit del circuito primario base vedere ad esempio paragrafo 4 3 mentre nel secondo caso si tratta di un circolatore installato su ramo aggiuntivo in parallelo vedere ad esempio paragrafo 4 1 In questi casi necessario configurare su RB200 il circolatore primario del tipo corrispondente all impianto condizionamento o cond risc 2 tubi riscaldamento Circuito separabile dell impianto Casi in cui necessario configurare il circolatore separabile su RB200 impianto a circolatore comune con presenza di generatori di terze parti sul separabile impianto a circolatori indipendenti con presenza generatori di terze parti con circolatore pilotato autonomamente sul separabile Dal punto di vista idraulico nel primo caso si tratta propriamente di un circolatore comune a tutte le unit del circuito separabile vedere ad esempio paragrafo 6 3 mentre nel secondo caso si tratta di un circolatore installato su ramo aggiuntivo in parallelo vedere ad esempio paragrafo 6 1 In questi casi necessario configurare su RB200 il circolatore primario separabile Circuito secondario dell impianto In tutti i casi in cui l impianto provvisto di u
26. C sia quelli di RB200 Sebbene si tratti in entrambi i casi di consensi esterni per l attivazione dell impianto ci sono alcune differenze Gli ingressi RY RW del DDC permettono anche la commutazione caldo freddo in caso di impianto caldo freddo 2 tubi mentre gli ingressi di RB200 non lo prevedono Ci significa ad esempio che attivando l ingresso del servizio riscaldamento su RB200 con l impianto in modalit condizionamento la richiesta viene ignorata le richieste su RB200 la commutazione riscaldamento condizionamento andr quindi impostata in uno dei seguenti modi o manualmente sul pannello del DDC o tramite regolatore esterno che supporti il protocollo Modbus L attivazione tramite gli ingressi del DDC preserva i consensi interni impostati sul DDC stesso ad es le fasce orarie ed il cronotermostato mentre quella tramite RB200 scavalca completamente i consensi interni tranne il consenso On Off globale Per maggiori dettagli si rimanda al manuale del DDC Richieste di servizio caldo freddo di tipo analogico Nel caso di richieste di tipo analogico necessario usare gli ingressi di RB200 non del DDC Le richieste analogiche permettono di ricevere in ingresso da un controllore esterno un segnale 0 10 Volt che il dispositivo RB200 converte in una richiesta di setpoint di temperatura proporzionale alla tensione in ingresso da inviare al DDC La conversione avviene secondo alcuni parametri che possibile modificare su
27. ERATORI IN MODALIT INTEGRAZIONE Questa modalit di funzionamento realizzabile tramite l impiego della scheda RB200 permetter di gestire impianti di condizionamento in cui siano presenti sia pompe di calore e refrigeratori Robur sia refrigeratori di terze parti in modalit di integrazione funzionamento parallelo secondo le definizioni di UNI TS11300 4 Questo significa che gli apparecchi di generazione produrranno potenza frigorifera utilizzando lo stesso setpoint fisso o variabile secondo le possibilit di regolazione concesse ai refrigeratori e le impostazioni di funzionamento stabilite dal progettista mentre il contributo di potenza di ciascun sistema sar parzializzato in funzione del carico di impianto Il setpoint richiesto dovr quindi essere compatibile con i limiti di temperatura per le unit presenti nell impianto Per questa modalit di funzionamento viene reso disponibile sul pannello DDC un parametro che permette di definire la priorit tra refrigeratori Robur e refrigeratori di terze parti in modo da consentire al progettista la massima flessibilit nella scelta della tecnologia cui affidare il carico di base in funzione delle specifiche condizioni dell impianto In Figura 9 riportato un esempio di impostazione di una curva climatica per questa tipologia di impianto di cui in Tabella 6 sono riportati i principali parametri sempre a titolo di esempio Come si evince dai dati esposti la temperatura minima raggiungibi
28. GESTIONE DELLE RICHIESTE DI SERVIZIO n n nun 10 2 5 CARATTERISTICHE DEI SERVIZI DI RB200 12 2 6 NTERFACCIAMENTO MODBUS i 16 MODALIT DI INTEGRAZIONE uu 17 3 1 GESTIONE CALDAIE IN MODALIT INTEGRAZIONE ii 17 3 2 GESTIONE CALDAIE IN MODALIT INTEGRAZIONE E SOSTITUZIONE 18 3 8 GESTIONE CALDAIE IN MODALIT INTEGRAZIONE E SOSTITUZIONE PROGRESSIVA 20 3 4 GESTIONE REFRIGERATORI IN MODALIT INTEGRAZIONE 22 3 5 CONFIGURAZIONI IDRAULICHE E MODALIT DI INTEGRAZIONE 24 BLOCCHI CIRCUITO 25 4 4 PRIMARIO TIPO P Iiinn aano a aa e gaai a aa i A RE 25 4 2 PRIMARIO TIPO P2 u u ette kar e e e rice ia 26 4 3 PRIMARIO TIPO uu uu ilaele ala iaia alia 26 4 4 PRIMARIO TIPO L diaeta entr ret deer Hd t db alla 27 4 5 PRIMARIO TIPO PS i 28 CIRCUITI SECONDARL oscar ener a E EY Rana EDO d e SOL KUNA EAE RC EXER aio 29 5 1 SECONDARIO TIPO S1 eee er de ie cedi eee repeti en oed ea ta a dn add du ia 29 5 2 SECONDARIO TIPO 92 trt nr e rt ener ru Pe c oa d d ee e de d dt dca 31 CIRCUITI SEPARABILI PER ACS hir xa re dod D EX Resa RE OVER E
29. IONI 9 3 PRIMARIO P2 CON SEPARABILE A1 E SECONDARIO S1 px GAHP A AY120 XI CALDAIA GAHP A P AY120 gt ROBUR gt RoBUR 3 7 Figura 27 Esempio Impianto con primario P2 separabile A1 e secondario S1 Nella figura presentato uno schema generale per un impianto derivante dall accoppiamento secondo le regole esposte nella sezione 8 del primario tipo P2 con il secondario tipo S1 con l aggiunta eventuale del separabile tipo A1 Le sonde sono posizionate sia sul separabile che sul secondario ed previsto il controllo del circolatore comune secondario tramite RB200 9 4 PRIMARIO P2 CON SEPARABILE A2 E SECONDARIO S1 T T u H L GAHP A AY120 il X GAHP A AY120 P ROBUR P o PH CALDAIA i z E STH Figura 28 Esempio Impianto con primario P2 separabile A2 e secondario S1 Nella figura presentato
30. NDARIO 1 r 2 B DA REGOLATORE T CIRCUITI SECONDARI Ah JY X Y qi 1 i ES ES I dI lp 1 1 I 7 r a Y Y y BE X X XXX 1 i Ep y t lt T 3 lt o o ug x x amp ca SE E 2 a ILI r gt R x lt x ui I 8 8 lt ga A ua 9 9 AS N AS A lt J dA K id 7 L T 7 ea gn JI L 7 Figura 26 Esempio Impianto con primario P1 separabile A2 e secondario S1 Nella figura presentato uno schema generale per un impianto derivante dall accoppiamento secondo le regole esposte nella sezione 8 del primario tipo P1 con il secondario tipo S1 con l aggiunta eventuale del separabile tipo A2 Le sonde sono posizionate sia sul separabile che sul primario ed previsto che il sistema di regolazione del secondario comunichi al pannello DDC un consenso al funzionamento Qualora le sonde fossero posizionate sul secondario possibile evitare l installazione del circolatore aggiuntivo sul blocco primario P1 D LBR630 Rev A 05 10 2012 Lu CJ L I 41 MANUALE APPLICAZ
31. R d D RR RR d d 32 6 1 SEPARABILE TIPO A1 ii 32 6 2 SEPARABIEE TIPO A2 Isu a iaia lia 33 6 3 SEPARABILE TIPO AS tti er ndr t iii dii 34 D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru L I FT 3 MANUALE APPLICAZIONI 7 IMPIANTI SPECIALI aa anan nanan nn nana 35 7 1 IMPIANTI PER CLIMATIZZAZIONE 2 TUBI A COLLETTORI SDOPPIATI ED EVENTUALE ARR WAI 35 7 2 IMPIANTI PER CLIMATIZZAZIONE 2 TUBI COLLETTORI SDOPPIATI ED EVENTUALE ACS BASE E SEPARABILE li 36 7 3 IMPIANTI PER CLIMATIZZAZIONE 4 TUBI CON EVENTUALE ACS BASE E SEPARABILE 36 POSSIBILI CONFIGURAZIONI I I a a nn ann nn nasa 38 8 1 TABELLA COMBINAZIONI CONSENTITE ii 38 82 POSSIBILI GESTIONI DI CIRCOLATORI E SONDE annassa 38 8 3 IMPIANTI RISCALDAMENTO ANCHE CON ACS SOLO BASE 39 8 4 IMPIANTI RISCALDAMENTO CON ACS BASE E SEPARABILE 40 8 5 IMPIANTI 4 TUBI CALDO E FREDDO ii 40 8 6 IMPIANTO RISCALDAMENTO E CONDIZIONAMENTO 2 TUBI CON ACS BASE E SEPARABILE scleri 40 8 7 IMPIANTI SPECIALI ananassa elia 40 SCHEMI IMPIANTO INDICATIVI I a a a anan 41 9 1 PRIMARIO P1 CON SEPARABILE A1 E SECONDARIO 81 41 9 2 PRIMARIO P1 CON SEPARABILE A2 E SECONDARIO 81 41 9 3 PRIMARIO P2 CON SEPARABILE A1 E SECONDARIO 81 42 94 PRIMARIO
32. RB200 per questo si rimanda al libretto di RB200 Con le richieste di tipo analogico non possibile attivare la commutazione riscaldamento condizionamento che andr quindi impostata in uno dei seguenti modi manualmente sul pannello del DDC tramite gli ingressi digitali RY RW sul DDC tramite regolatore esterno che supporti il protocollo Modbus Ci significa ad esempio che attivando l ingresso del servizio riscaldamento su RB200 con l impianto in modalit condizionamento la richiesta viene ignorata Richieste di servizio acqua calda sanitaria ACS Le richieste di servizio ACS sono disponibili come ingressi sia digitali sia analogici solamente su RB200 il DDC non prevede ingressi per questa tipologia di servizio Tuttavia volendo attivare i servizi ACS sia ACS base sia ACS separabile senza ricorrere a RB200 possibile farlo usando il protocollo Modbus tramite interfacciamento con un regolatore esterno che supporti questo tipo di protocollo Si noti che in caso di richieste ACS di tipo digitale vengono utilizzate le apposite fasce orarie impostate sul DDC mentre in caso di richieste di tipo analogico le fasce su DDC vengono ignorate II sistema di controllo in grado di supportare anche richieste di servizio per disinfezione antilegionella sia mediante segnali digitali da termostati sia mediante segnali analogici da un regolatore esterno che gestisca in autonomia la funzione di produzione ACS Disinfezione termica an
33. RB200 per la gestione impiantistica 7 1 IMPIANTI PER CLIMATIZZAZIONE 2 TUBI A COLLETTORI SDOPPIATI ED EVENTUALE ACS BASE L utilizzo di RB200 permette la produzione di acqua calda per soddisfare le esigenze di riscaldamento e in alternativa di acqua fredda per le esigenze di condizionamento e contemporaneamente permette la produzione di acqua calda sanitaria ACS sia nella stagione invernale che in quella estiva nella modalit ACS base utilizzando le unit destinate alla produzione di acqua calda permettendo anche di gestire eventuali valvole di inversione stagionale In questo modo quindi sar possibile produrre ACS in modalit base con tutte le unit presenti per il riscaldamento impostando il setpoint desiderato potendo sfruttare le modalit di integrazione gi descritte nella sezione 3 In presenza di eventuale richiesta freddo la richiesta ACS sar soddisfatta dalle sole unit riscaldamento che saranno attive solo per questo servizio Quando l impianto in servizio riscaldamento le unit saranno disponibili anche per il servizio ACS In questa configurazione in presenza di richiesta ACS sull impianto base il setpoint dell intero sistema di generazione di potenza termica sar impostato in modo da soddisfare la richiesta Allo scopo di risolvere i potenziali problemi di efficienza e di compatibilit impiantistica che altrimenti ne conseguirebbero rischio di termostatazione sulle pompe di calore se presenti
34. T T X 2 Acquedotto ST NA LUN lt lt lt lt lt lt a Ca r gt TE lt lt lt lt J 4 ST e 1 14 Figura 21 Schema esemplificativo circuito separabile tipo Nello schema viene presentato il caso di un impianto separabile in cui sono presenti sia pompe di calore o caldaie AY120 Robur sia caldaie di terze parti dotate di circolatore comune pilotato tramite RB200 Come gi accennato nel paragrafo 4 3 relativamente allo schema P3 l utilizzo di sistemi con circolatore comune da valutare con attenzione a causa della difficolt intrinseca a raggiungere e mantenere il setpoint richiesto dovuta alle miscelazioni con l acqua che circola nelle unit che per motivi di carico termico basso fossero spente RB200 potr provvedere al controllo del sistema di caldaie e pompe di calore in funzione della necessit di potenza rilevata Per questo circuito sar disponibile unicamente la modalit di integrazione descritta nel paragrafo 3 1 Il controllo delle valvole a tre vie e dei termostati sul bollitore rispecchia quanto descritto per lo schema A1 34 E CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 IMPIANTI SPECIALI 7 IMPIANTI SPECIALI In questa sezione verranno presentate alcune tipologie impiantistiche non immediatamente riconducibili alle casistiche gi esaminate elencando i principali vantaggi legati all utilizzo di
35. Tm C 50 40 30 20 Te C 25 20 15 10 5 0 5 10 15 Figura 4 Esempio curva climatica per impianto di riscaldamento in modalit integrazione Legenda Tm r Temperatura di mandata richiesta dall impianto per curva climatica puramente lineare Tm_pc Temperatura di mandata richiesta per sole pompe di calore Robur Tm_pc c Temperatura di mandata richiesta per pompe di calore Robur con caldaie di integrazione eso 1 punto 2 punto NES T max p c 10 0 T min 15 0 T max caldaia 10 0 Tabella 3 Esempio parametri curva climatica impianto di riscaldamento in modalit integrazione Indicazioni per il dimensionamento dell impianto Robur in modalit integrazione Secondo quanto prospettato sui manuali di progettazione delle unit GAHP generalmente sconsigliata la scelta impiantistica che prevede di fornire l intera potenza termica di progetto con le sole pompe di calore ad assorbimento in quanto in tal modo si progetterebbero impianti in cui la maggior parte delle unit ad altissima efficienza risulterebbero spente per la maggior parte della stagione invernale Normalmente infatti si riscontrano condizioni climatiche esterne tali da ridurre il fabbisogno energetico degli edifici rispetto ai calcoli di progetto evidenziando un comportamento ai carichi parziali di cui occorre sempre tener conto Scegliere quindi un numero di unit GAHP proporzionato per una percent
36. a figura o sul circuito secondario come esposto nella sezione successiva 4 4 PRIMARIO TIPO P4 RB200 DDC CALDAIA ROBUR gt AY120 SEE gt CALDAIA P GA GAHP GA GAHP gt CHILLER 77 H gt AEN Figura 13 Schema esemplificativo circuito primario tipo P4 Nello schema proposto nella figura precedente abbiamo il caso di unit Robur e generatori di terze parti installati secondo una configurazione idraulica serie Con questo layout idraulico sono possibili le modalit di integrazione integrazione e sostituzione e integrazione e sostituzione progressiva descritte nella sezione 3 per la funzione riscaldamento e ACS con impianto base In particolare qualora si volesse utilizzare la modalit integrazione e sostituzione progressiva descritta nel paragrafo 3 3 si rende necessario un confronto con i tecnici Robur SpA per valutare l idoneit della configurazione impiantistica Per la funzione condizionamento sar disponibile solo la modalit integrazione descritta nel paragrafo 3 4 Qualora si volesse utilizzare la modalit di integrazione e sostituzione progressiva necessario installare una sonda aggiuntiva di temperatura posizionata sul ritorno alle pompe di calore e prevedere unit dotate di circolatori indipendenti I
37. abbiamo il caso di unit Robur e generatori di terze parti ciascuno dei quali dotato di proprio circolatore che nel caso dei generatori di terze parti gestito tramite RB200 e di una coppia di sonde di temperatura sul circuito primario Con questo layout idraulico sono possibili le modalit integrazione e integrazione e sostituzione descritte nei paragrafi 3 1 e 3 2 per la funzione riscaldamento ACS con impianto base Per la funzione condizionamento sar disponibile solo la modalit integrazione descritta nel paragrafo 3 4 Le sonde di temperatura indicate sono necessarie solo se sono presenti generatori di terze parti e possono essere posizionate o sul circuito primario come indicato nella figura o sul circuito secondario come esposto nella sezione successiva 4 3 PRIMARIO TIPO P3 RB200 DDC T ST E T ze RE 8 ps pm Figura 12 Schema esemplificativo circuito primario tipo P3 26 E CJ P LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 BLOCCHI CIRCUITO PRIMARIO Nello schema proposto nella figura precedente abbiamo il caso di unit Robur e generatori di terze parti il cui circolatore comune per tutte le unit presenti e viene gestito tramite RB200 e di una coppia di sonde di temperatura sul circuito primario S
38. arico sull impianto e saranno richieste temperature pi elevate Pompe di calore e caldaie si troveranno quindi a lavorare insieme alla medesima temperatura tratto in tratteggio rosa modalit integrazione sigla Tm_pc c con le pompe di calore attive a piena potenza e le caldaie che parzializzeranno la potenza in funzione del carico in modalit on off oppure in modulazione se previsto dalla propria modalit di funzionamento Sotto un determinato valore di temperatura esterna funzione dei parametri impostati per la curva climatica la temperatura di mandata richiesta sar superiore a quella raggiungibile dalle pompe di calore che pertanto saranno spente e il servizio di riscaldamento sar effettuato unicamente dalle caldaie tratto punteggiato viola modalit sostituzione sigla Tm _c Curva Climatica 90 80 70 60 50 Tm C 40 30 20 Te C 25 20 15 10 5 0 5 10 15 Figura 5 Esempio curva climatica per impianto di riscaldamento in modalit integrazione e sostituzione Legenda Tm r Temperatura di mandata richiesta dall impianto per curva climatica puramente lineare Tm pc Temperatura di mandata richiesta per sole pompe di calore Robur Tm pc c Temperatura di mandata richiesta per pompe di calore Robur con caldaie di integrazione Tm c Temperatura di mandata richiesta per sole caldaie Curva Climatica 1 punto 2 punto
39. azione in presenza di situazioni transitorie amp stata introdotta una tolleranza di 5 minuti sulla lettura delle sonde di temperatura Se entro questo intervallo la sonda ritorna disponibile al sistema di controllo vengono mantenuti i valori di regolazione registrati prima dell interruzione Se invece la sospensione ha durata pi lunga il limitatore viene disattivato come se la sonda non fosse presente e viene riattivato in modo automatico nel momento in cui questa tornasse disponibile opportuno evidenziare che sar possibile realizzare anche impianti con pompe di calore Robur e caldaie che andrebbero gestiti in modalit integrazione e sostituzione progressiva sfruttando invece la pi semplice modalit di integrazione e sostituzione descritta del paragrafo 3 2 purch l impianto lavori con salto termico maggiore di 10 C in presenza di carico adeguatamente elevato ovvero tale da richiedere temperature oltre i limiti operativi delle pompe di calore La differenza rispetto agli scenari di regolazione descritti in questo paragrafo che nel caso della modalit di integrazione e sostituzione si passer direttamente dall attivazione di tutte le pompe di calore Robur allo spegnimento delle stesse una volta che sia superato il limite di temperatura senza gradualit nel passaggio Il vantaggio rappresentato dalla possibilit di non impostare i parametri di regolazione necessari per gestire il passaggio in modo continuo 3 4 GESTIONE REFRIG
40. d attivare le unit in funzione della loro efficienza tenendo conto dei limiti di funzionamento sostituendo integralmente le pompe di calore con le caldaie in presenza di richieste fuori dai limiti operativi delle pompe di calore Funzionamento in modalit integrazione e sostituzione progressiva modalit di funzionamento che prevede una configurazione idraulica serie in cui la richiesta di temperatura di mandata non compatibile in alcune condizioni operative dell impianto con alcune delle unit che possono fornire il servizio richiesto in particolare le pompe di calore Il sistema di controllo provvede ad attivare le unit in funzione della loro efficienza tenendo conto dei limiti di funzionamento sostituendo progressivamente le pompe di calore con le caldaie in presenza di richieste fuori dai limiti operativi delle pompe di calore cercando di massimizzare l utilizzo delle pompe di calore Pannello digitale di controllo DDC chiamato anche PDC il dispositivo in grado di gestire lo stato e il funzionamento di tutte le unit Robur ad esso collegate comprese le unit in modalit integrazione nonch di gestire una sonda climatica esterna per l impostazione di una curva climatica Dispositivo di interfaccia RB200 il dispositivo che permette di gestire richieste servizi tramite segnali provenienti da dispositivi esterni permette di gestire valvole deviatrici per la gestione di un impianto ACS separabile e per la commutazi
41. da ai libretti del DDC codici DLBR246 e DLBR257 2 3 CARATTERISTICHE TECNICHE RB200 II dispositivo RB200 prevede il montaggio in quadro elettrico su guida DIN 35 mm dimensione 9 moduli Ingressi 4 ingressi richiesta servizi di tipo analogico 0 10 V o digitale 7 ingressi sonde temperatura NTC 10k 5 ingressi digitali per segnali di allarme da generatori ausiliari e per segnali fine corsa valvole Uscite 2 rel bistabili per controllo valvole o circolatori 5rel di potenza per controllo circolatori e gestione segnali attivazione generatori 5 rel per segnalazione servizio non disponibile o allarme generale uscite analogiche 0 10 V di cui due usate per il controllo generatori ausiliari Un dispositivo RB200 permette di gestire Fino a due generatori di terze parti caldaie e o refrigeratori opzionalmente con controllo anche dei relativi circolatori dedicati Fino a due valvole inversione caldo freddo o separabile incluso separato Fino a tre circolatori primari comuni per servizio solo freddo o caldo freddo 2 tubi servizio solo caldo e servizio ACS su circuito separabile Fino a due circolatori secondari Fino atre coppie di sonde di temperatura per la lettura delle temperature di mandata e ritorno impianto Una sonda di temperatura per la lettura della temperatura di ritorno alle unit GAHP La sonda di temperatura esterna viene invece collegata al pannello di controllo DDC che determiner la rich
42. dario vedere paragrafo 5 2 Non sono previste configurazioni con circolatore comune n sul primario n sul secondario 8 4 IMPIANTI RISCALDAMENTO CON ACS BASE E SEPARABILE Valgono le considerazioni gi fatte nel paragrafo precedente per quanto riguarda riscaldamento e ACS base Per ACS separabile importante ricordare che prevista unicamente la modalit di integrazione vedere paragrafo 3 1 Le unit GAHP A per solo riscaldamento sono impiegabili anche sul separabile accettando la possibilit che escano dai limiti operativi qualora il sistema richieda temperature di mandata oltre i limiti vedere Tabella 2 Pertanto opportuno che il setpoint sanitario sia compatibile con i limiti operativi delle pompe di calore se queste devono essere utilizzate anche per il servizio ACS Se sull impianto separabile sono presenti caldaie di terze parti vanno installate le sonde di temperatura anche sull impianto separabile Se in generale sull intero impianto ho almeno una caldaia di terze parti vanno installate le sonde di temperatura sul collettore primario o secondario dell impianto base L impianto separabile dovr avere la stessa configurazione idraulica dell impianto base vedere Tabella 7 Sulla parte separabile posso gestire solo le unit in configurazione idraulica parallelo e non prevista la configurazione primario secondario 8 5 IMPIANTI 4 TUBI CALDO E FREDDO Se oltre all impianto caldo in una delle declinazioni descritte nei
43. del fatto che non possono essere arrestate prima che sia trascorso il tempo minimo di accensione Anche questa condizione di funzionamento non costituisce un anomalia ma dipende dalle condizioni di esercizio dell impianto che il sistema di controllo cerca di gestire nel modo migliore Per il funzionamento il sistema di controllo ha sempre bisogno della contemporanea lettura di temperatura delle due sonde sul ritorno comune dall impianto o in alternativa sul buffer comune e sul ritorno alle sole pompe di calore Nel caso in cui le stesse siano spente e con esse il relativo circolatore verr utilizzata la sonda di temperatura sul ritorno comune mentre nel caso in cui almeno una pompa di calore sia attiva e con essa il relativo circolatore sar utilizzata la sonda sul ritorno alle pompe di calore Nel caso in cui una delle sonde necessarie per la regolazione attraverso il limitatore fosse guasta o non configurata il sistema di controllo escluder l attivazione del limitatore permettendo di conseguenza l attivazione di tutte le pompe di calore e accettando la possibilit che queste raggiungano la termostatazione limite e vengano spente di conseguenza Allo scopo di mantenere comunque le condizioni di comfort anche in questa condizione al sistema di controllo viene resa disponibile l intera potenza installata invece della fascia descritta in Figura 8 che viene utilizzata in tutte le altre situazioni Per evitare possibili alterazioni della regol
44. di Controllo DDC D LBR246 Libretto installatore Pannello Digitale di Controllo DDC D LBR257 Libretto installatore RB200 D LBR632 1 1 DEFINIZIONI AI fine di agevolare la comprensione delle logiche di regolazione e di uniformare la nomenclatura dei componenti idraulici ed elettronici vengono date di seguito alcune definizioni di validit generale per tutta la documentazione Robur Circuito primario sezione dell impianto di climatizzazione comprendente le unit di generazione della potenza termica e frigorifera fino al separatore idraulico o allo scambiatore di calore se presenti o agli spillamenti impianto Circuito secondario sezione dell impianto di climatizzazione a valle del separatore idraulico o dello scambiatore di calore se presenti che comprende eventuali spillamenti impianto e i relativi organi di regolazione e controllo Circolatore indipendente circolatore a servizio di un singolo generatore Circolatore comune circolatore a servizio di un assieme di generatori Impianto caldo impianto destinato alla produzione di acqua calda per riscaldamento e o acqua calda sanitaria Impianto freddo impianto destinato alla produzione di acqua fredda per condizionamento Impianto ACS Impianto destinato alla produzione di acqua calda sanitaria Modulo caldo per un generatore Robur questo individua la capacit della macchina di produrre acqua calda Modulo freddo per un generatore Robur questo
45. duzione di acqua refrigerata L unico modo quindi di assicurare la produzione di ACS lungo tutto l anno in presenza di impianto caldo freddo a 2 tubi quello di prevedere un impianto separabile per la produzione di ACS Per gli impianti separabili disponibile unicamente la modalit di integrazione descritta nel paragrafo 3 1 In caso venissero impiegate pompe di calore ad assorbimento sull impianto separabile si potr verificare in caso di richieste di temperatura di mandata superiori ai limiti operativi riportati in Tabella 2 a pagina 17 l arresto delle stesse per superamento dei limiti In nessun caso sull impianto separabile potranno essere utilizzate unit reversibili o unit 4 tubi Anche in questo caso le caldaie indicate possono essere sia Robur che di terze parti Negli schemi seguenti verr per semplicit considerato il caso di utilizzo di caldaie di terze parti che non possano comunicare tramite protocollo CAN Robur e quindi necessitino di RB200 per l interfacciamento Per le unit che possono invece comunicare tramite protocollo CAN Robur non si rende necessario RB200 per l interfacciamento ma tuttavia esso rimane necessario qualora si vogliano interfacciare le altre componenti di impianto presenti negli schemi sonde di temperatura circolatori valvole di separazione etc Da notare che negli schemi esposti vengono previste le valvole a tre vie proprio perch considerati separabili Attenzione andr prestata anche alla neces
46. e DEVONO essere installate sul secondario 14 CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 ARCHITETTURA DI CONTROLLO Peri vincoli sul numero di circolatori pilotabili da una RB200 si veda il libretto RB200 Tutti i circolatori saranno controllati tramite contatti puliti di tipo digitale Una eventuale modulazione dei circolatori stessi dovr essere gestita dal singolo circolatore in subordine al consenso di funzionamento ricevuto con l opportuna modalit di regolazione Ap o At tra mandata e ritorno ad esempio tali comunque da garantire alle unit i valori di portata d acqua e di prevalenza necessari al buon funzionamento delle stesse importante evidenziare come RB200 non gestisca l attivazione dei circolatori delle unit di terze parti da essa eventualmente controllati per scopi di protezione antigelo pertanto necessario che siano adottate le opportune precauzioni per proteggere i generatori di terze parti e i relativi circuiti dal gelo o in alternativa che si attivi la funzione antigelo propria dell apparecchiatura ove disponibile e che questa provveda in autonomia al controllo del proprio circolatore Servizi di gestione delle sonde di temperatura possibile configurare fino a 3 coppie di sonde di temperatura di collettore per acquisire le temperature di mandata e ritorno degli impianti riscaldamento condizionamento e ACS separabile inoltre possibile configurare una sonda per la lettura della tempera
47. e e sostituzione le caldaie dovranno essere dimensionate per soddisfare in autonomia l intera richiesta di potenza da parte dell impianto Scenario tipico per questa regolazione il retrofit di grossi impianti di riscaldamento esistenti in cui non si vogliano sostituire le caldaie ma semplicemente affiancare ad esse le unit GAHP ad altissima efficienza in modo da coprire con esse il carico di base lasciando alle caldaie la copertura dei soli carichi di picco Tali impianti devono essere pilotati da curva climatica opportunamente impostata per sfruttare al massimo il campo di funzionamento delle unit GAHP Il sistema di controllo permetter il passaggio dalla modalit integrazione alla modalit sostituzione in coincidenza con la temperatura massima ammissibile dalle pompe di calore In Figura 5 riportato un esempio di impostazione di una curva climatica per questa tipologia di impianto di cui in Tabella 4 sono riportati i principali parametri La temperatura massima raggiungibile dalle caldaie superiore a quella raggiungibile dalle pompe di calore e corrisponde alla massima richiesta di temperatura del sistema Per il primo tratto di funzionamento evidenziato in tratto continuo rosso sigla Tm pc l impianto funzioner a basso carico e bassa temperatura essendo le temperature esterne abbastanza elevate e quindi le sole pompe di calore Robur saranno in grado di coprire il fabbisogno AI diminuire della temperatura esterna crescer il c
48. e progressiva descritta nel paragrafo 3 3 ed previsto che il sistema di regolazione del secondario comunichi al pannello DDC un consenso al funzionamento 44 E CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012
49. esponsabilit del progettista o dell installatore e in nessun caso potr essere effettuata tramite RB200 Andr inoltre allestito un bypass con opportuna valvola di regolazione portata in modo da garantire la circolazione d acqua sul circuito secondario anche qualora gli spillamenti fossero tutti soddisfatti e pertanto i relativi circolatori fossero spenti Questo impianto esemplificativo della situazione che si verifica ad esempio nelle reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento in cui gli spillamenti sono serviti da circolatori indipendenti e vi comunque un circolatore comune a garantire il flusso d acqua sull anello secondario 5 2 SECONDARIO TIPO 52 DDC RB200 o LS N Ist j gt gt lt gt lt SECONDARIO TERZIARIO i st _ Sa Figura 18 Schema esemplificativo circuito secondario tipo S2 Nello schema viene presentato il caso di un circuito secondario ed eventuale terziario qualora sia presente anche il separatore idraulico utilizzato in combinazione con il primario di tipo P4 descritto nel paragrafo 4 4 che quindi prevede un impianto di generazione in configurazione idraulica serie Lo schema caratterizzato da un circolatore secondario controllato tramite RB200 e una coppia di sonde di temperatura Se presente il separatore idraulico sar necessario prevedere un circuito terzia
50. f allarme stato fiamma ecc Reset allarmi escluso il blocco fiamma Lettura temperature e analogiche di macchina Impostazione accensione spegnimento servizi Riscaldamento condizionamento ACS Impostazione commutazione estate inverno Impostazione temperatura scorrevole impianto Per maggiori dettagli si rimanda alla documentazione del protocollo Modbus Robur 16 D LBR630 Rev 05 10 2012 MODALIT DI INTEGRAZIONE 3 MODALIT DI INTEGRAZIONE Di seguito verranno dettagliate le modalit di controllo disponibili per la gestione di sistemi composti da unit Robur e generatori di terze parti distinguendo tra servizio riscaldamento integrazione tra pompe di calore e caldaie e servizio condizionamento Va ricordato che l utilizzo di RB200 per l interfacciamento delle unit necessario solo nel caso in cui i sistemi da gestire siano di terze parti o comunque non supportino il protocollo CAN Robur Nel caso in cui le unit possano comunicare tramite protocollo CAN Robur ad esempio le unit AY condensing non sar necessario utilizzare RB200 per l interfacciamento Scopo delle varie modalit di integrazione per il servizio riscaldamento quello di gestire nel modo migliore un sistema composto da generatori ad altissima efficienza pompe di calore Robur e da caldaie ad efficienza inferiore Robur o di terze parti Per il servizio condizionamento viene invece reso dispon
51. i funzionamento contraria ovvero refrigeratori di terze parti attivi sul carico di base e quindi attivi nel tratto continuo blu della curva climatica di Figura 9 sigla Tm_pc mentre i sistemi Robur saranno attivi solo per coprire i carichi di picco tratto in tratteggio celeste della medesima curva sigla Tm_pc ref La temperatura minima raggiungibile dalle unit Robur destinate alla produzione di acqua refrigerata evidenziata nella tabella sottostante Funzionamento in condizionamento Unit Misura GSLT GSHT WS AR PORTATA ACQUA UTENZA massima 4000 4700 3200 3200 l h 2000 2300 2500 2500 TEMPERATURA ACQUA USCITA minima C 10 5 3 3 3 TEMPERATURA ACQUA INGRESSO massima 45 45 45 45 6 6 1 Dati riferiti alla versione standard per versioni diverse TK HT LB HR fare riferimento al manuale di progettazione delle unit serie GA D MNL028 2 Per temperature in ingresso all evaporatore superiori a 25 le unit GS e WS non funzionano in regime permanente a potenza piena ma ciclano in ON OFF per riportare la temperatura in ingresso all evaporatore sotto i 25 Tabella 5 Limiti temperatura condizionamento unit Robur Il setpoint richiesto pu essere impostato o sulla temperatura di mandata o su quella di ritorno tenendo presente i limiti operativi delle unit utilizzate e il fatto che il salto termico standard per le unit R
52. i tratta di una configurazione idraulica il cui utilizzo da valutare con attenzione in quanto la presenza del circolatore comune non permette di escludere dal flusso d acqua le unit che fossero spente in quanto temporaneamente non necessarie in base al carico dell impianto In questo modo non quindi possibile assicurare in ogni condizione il raggiungimento e il mantenimento del setpoint impostato e anzi si rischia in presenza di richieste di temperatura di mandata elevate di portare rapidamente fuori dai limiti operativi le unit in quanto queste per compensare le miscelazioni che si vengono a creare con le unit non attive potrebbero aumentare progressivamente il proprio setpoint fino a uscire dai limiti operativi Questo layout idraulico quindi consigliabile solo nel caso di impianti gi esistenti con circuito secondario a portata altrettanto fissa in presenza di una richiesta di temperature di mandata comunque lontana in ogni condizione dai limiti operativi delle unit Robur Con questo layout idraulico sono possibili le modalit integrazione e integrazione e sostituzione descritte nei paragrafi 3 1 e 3 2 per la funzione riscaldamento e ACS con impianto base Per la funzione condizionamento sar disponibile solo la modalit integrazione descritta nel paragrafo 3 4 Le sonde di temperatura indicate sono necessarie solo se sono presenti generatori di terze parti e possono essere posizionate o sul circuito primario come indicato nell
53. ibile un parametro per impostare la priorit tra sistema ad assorbimento Robur e refrigeratore di terze parti nel caso in cui la scelta del sistema ad assorbimento Robur non sia prioritaria 3 1 GESTIONE CALDAIE IN MODALIT INTEGRAZIONE Questa modalit di funzionamento permetter di gestire impianti di riscaldamento in cui siano presenti sia pompe di calore Robur sia caldaie in modalit di integrazione funzionamento parallelo secondo le definizioni di UNI TS11300 4 Questo significa che tipicamente gli apparecchi di generazione produrranno potenza termica utilizzando lo stesso setpoint fisso o variabile secondo le possibilit di regolazione concesse alla caldaia e le impostazioni di funzionamento stabilite dal progettista mentre il contributo di potenza di ciascun sistema sar parzializzato in funzione del carico di impianto Il setpoint massimo richiesto dovr quindi essere compatibile con i limiti di temperatura di tutte le unit presenti nell impianto Sar possibile gestire le caldaie in modalit integrazione sia in configurazioni idrauliche parallelo che serie anche con temperature operative diverse per tipologia di unit purch si rimanga nel campo operativo delle singole unit In Figura 4 riportato un esempio di impostazione di una curva climatica per questa tipologia di impianto di cui in Tabella 3 sono riportati i principali parametri La temperatura massima raggiungibile dalla caldaia impostata allo stesso val
54. iesta di temperatura per l impianto in funzione delle curve climatiche impostate E possibile installare fino ad 8 RB200 su un unico impianto gestendo quindi fino a 16 generatori di terze parti Per maggiori dettagli si rimanda al libretto di installazione di RB200 Codice DLBR632 2 4 GESTIONE DELLE RICHIESTE DI SERVIZIO DDC mette a disposizione 2 ingressi per richiesta servizi Richiesta servizio condizionamento RY Richiesta servizio riscaldamento RW Opzionalmente possibile usare gli stessi ingressi per implementare la commutazione riscaldamento condizionamento Gli ingressi del DDC sono esclusivamente digitali 10 LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 ARCHITETTURA DI CONTROLLO II dispositivo RB200 mette a disposizione 4 ingressi per richiesta di servizi Richiesta servizio condizionamento Richiesta servizio riscaldamento Richiesta servizio ACS 0 Richiesta servizio ACS 1 Gli ingressi di RB200 possono essere configurati in modo indipendente come analogici 0 10 V oppure digitali Grazie agli ingressi per le richieste di servizio il sistema di controllo Robur permette l interfacciamento a contatti con dispositivi esterni che prevedono delle uscite di richiesta di servizio BMS SCADA PLC Richieste di servizio condizionamento riscaldamento di tipo digitale Nel caso di richieste caldo freddo non ACS con ingressi puramente digitali possibile usare sia gli ingressi del DD
55. igorifera la cui regolazione pu essere effettuata con gli strumenti esposti nel presente manuale Negli schemi seguenti verr per semplicit considerato il caso di utilizzo di generatori di terze parti caldaie e refrigeratori che non possano comunicare tramite protocollo CAN Robur e quindi necessitino di RB200 per l interfacciamento Per le unit che possono invece comunicare tramite protocollo CAN Robur non si rende necessario RB200 per l interfacciamento ma tuttavia esso rimane necessario qualora si vogliano interfacciare le altre componenti di impianto presenti negli schemi sonde di temperatura circolatori etc 4 1 PRIMARIO TIPO P1 RB200 DDC x ST Ja NE NE 5 5 i 8E PE A pe Ee pub x 2 N N Z w ST n Figura 10 Schema esemplificativo circuito primario tipo P1 Nello schema proposto nella figura precedente abbiamo il caso di unit Robur e generatori di terze parti ciascuno dei quali dotato di proprio circolatore controllato in modo autonomo ovvero tramite la propria elettronica di bordo e di una coppia di sonde di temperatura sul circuito primario indicate con la dicitura ST Nel caso in cui sia presente almeno un generatore di terze parti e le sonde siano installate sul primario al fine di garantire i
56. individua la capacit della macchina di produrre acqua fredda Impianto caldo freddo 2 tubi impianto destinato alla produzione alternativa di acqua calda o acqua fredda La denominazione 2 tubi fa riferimento al fatto che sul circuito primario e o secondario presente una sola coppia di tubi quindi non possibile fornire servizi contemporanei Impianto 4 tubi impianto destinato alla produzione contemporanea di acqua calda e acqua fredda La denominazione 4 tubi fa riferimento al fatto che su entrambi i circuiti primario e secondario sono presenti due coppie di tubi quindi possibile fornire due distinti servizi in modo contemporaneo Impianto base parte di impianto per riscaldamento e o refrigerazione e o produzione ACS su cui sono idraulicamente connesse in permanenza unit per produzione di acqua calda e o fredda In impianti che comprendano anche la parte di impianto ACS separabile il servizio di produzione ACS della parte di impianti base solitamente dedicato al preriscaldamento dell ACS Gruppo base insieme delle unit idraulicamente connesse in permanenza all impianto base Impianto ACS separabile parte di impianto che tramite valvole deviatrici pu essere idraulicamente sezionata stato separato oppure connessa stato incluso alla parte di impianto base Nello stato separato questa parte di impianto serve per produzione di ACS indipendente dal servizio fornito dalla parte di impianto base nel
57. ione di esercizio che alle utenze servite arrivi la corretta quantit d acqua Andr inoltre allestito un bypass sempre con opportuna valvola di regolazione portata in modo da garantire la circolazione d acqua sul circuito secondario anche qualora gli spillamenti fossero tutti soddisfatti e pertanto non ci fosse circolazione d acqua attraverso di essi A X DDC 88200 TTT 7 de LD Fx Y N Br I sh ff ji pa ber I cud Z y Jj Ji i 1 i Figura 17 Schema esemplificativo circuito secondario tipo S1 C 30 E CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 CIRCUITI SECONDARI Nello schema viene presentato il caso di un circuito secondario a valle di un separatore idraulico caratterizzato da una serie di spillamenti con proprio circolatore e valvole di non ritorno e da un collettore comune opportunamente dimensionato che viene alimentato da un circolatore comune controllato tramite RB200 Le sonde di temperatura indicate sono necessarie nel caso di utilizzo di generatori di terze parti e in questo caso vanno installate solo sul circuito secondario in quanto sul primario il flusso pu interrompersi Gli spillamenti saranno dotati di circolatori indipendenti con opportuna regolazione predisposta secondo le indicazioni e sotto la r
58. ircolatore aggiuntivo vedere paragrafo 4 1 oppure per il controllo del circolatore primario comune vedere paragrafo 4 3 Nel caso di presenza delle sonde e impianto con primario e secondario sar possibile gestire sia la configurazione idraulica serie che quella parallelo Qualora si voglia utilizzare RB200 anche per gestire un circolatore secondario oltre che per la gestione di un circolatore aggiuntivo o comune sul primario secondo quanto descritto sopra le sonde andranno posizionate sul secondario stesso Nel caso di presenza delle sonde e configurazione idraulica serie con secondario e terziario il circolatore secondario dovr essere gestito da RB200 mentre il terziario sar gestito autonomamente vedere paragrafo 5 2 Per questa configurazione tutte le unit di generazione devono essere dotate di circolatore autonomo pilotato da propria elettronica o tramite RB200 La posizione migliore per le sonde sul terziario se presente oppure sul secondario D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru E CJ L I 39 MANUALE APPLICAZIONI Installazione con caldaie in modalit integrazione e sostituzione progressiva Per questa modalit previsto unicamente il caso di unit con circolatori autonomi pilotati da propria elettronica o tramite RB200 e in configurazione idraulica serie Le sonde dovranno essere necessariamente presenti compresa la sonda di ritorno alle GAHP e di preferenza installate sul terziario oppure sul secon
59. ircolatore pilotato tramite propria elettronica In questo caso come visto anche per lo schema tipo P1 vedere paragrafo 4 1 va installato e configurato un circolatore aggiuntivo con lo scopo di mantenere il flusso d acqua sulle sonde di temperatura del ramo separabile RB200 potr provvedere al controllo del sistema di caldaie e pompe di calore in funzione della necessit di potenza rilevata e anche provvedere alla separazione dell impianto attraverso il controllo delle relative valvole a tre vie deviatrici Sul bollitore invece saranno presenti dei termostati per gestire attraverso le richieste servizi disponibili su RB200 fino a due richieste per il servizio ACS quali ad esempio il servizio ACS a bassa temperatura e il servizio di disinfezione antilegionella In questo caso le due richieste faranno riferimento al servizio ACS separabile in quanto in questo schema non previsto di poter produrre ACS con il servizio base Per questo circuito sar disponibile unicamente la modalit di integrazione descritta nel paragrafo 3 1 Nel caso la temperatura fosse al di fuori dei limiti operativi delle pompe di calore si accetter che le stesse siano temporaneamente ferme per raggiunta termostatazione 6 2 SEPARABILE TIPO A2
60. istema di controllo provvede immediatamente allo D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru E CJ L I 21 MANUALE APPLICAZIONI spegnimento di una pompa di calore Se al contrario la temperatura rilevata sul ritorno scende sotto il valore di soglia inferiore il limitatore potr autorizzare l accensione di tutte le pompe di calore disponibili nell impianto Nel caso in cui ci siano pompe di calore non disponibili nel momento in cui entra in azione il limitatore non detto che quando queste vengono ad essere di nuovo disponibili il sistema di controllo spenga immediatamente le caldaie per attivare tali unit in quanto comunque presente un certo grado di inerzia nell azione del limitatore utile a prevenire situazioni di pendolamento nella regolazione La presenza quindi di eventuali caldaie attive anche se alcune pompe di calore sono spente non costituisce quindi sintomo di cattiva regolazione o di malfunzionamento dell impianto ma pu essere o una situazione transitoria oppure la pi corretta modalit di funzionamento dell impianto in funzione delle condizioni di esercizio Il tempo minimo di accensione delle pompe di calore richiesto dal pannello di controllo perch l unit possa raggiungere la condizione di regime prima che ne possa essere richiesto lo spegnimento ha la precedenza rispetto alle richieste del limitatore Quindi potrebbe verificarsi il caso di unit che raggiungano la condizione di temperatura limite a causa
61. la configurazione idraulica serie conforme agli schemi indicativi esposti nei paragrafi 4 4 e 4 5 della sezione seguente L adozione della configurazione serie inoltre vantaggiosa qualora l impianto richieda in presenza di elevate richieste di carico una temperatura di mandata superiore ai limiti operativi delle pompe di calore Robur riportate in Tabella 2 e contemporaneamente nelle stesse condizioni operative possa lavorare con salto termico superiore 10 C sull impianto In presenza di queste condizioni la scelta della configurazione idraulica serie potrebbe in alcuni casi consentire di operare anche in modalit di sola integrazione senza sostituzione n completa n progressiva al posto di operare necessariamente in modalit integrazione e sostituzione ottenendo una maggiore efficienza dal sistema grazie ad un utilizzo maggiore delle pompe di calore In tutti gli altri casi sempre in presenza delle condizioni operative esposte la scelta della configurazione serie consente di innalzare la temperatura di lavoro alla quale necessario passare alla modalit sostituzione incrementando lo sfruttamento delle pompe di calore e quindi l efficienza complessiva del sistema 24 2 E CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 BLOCCHI CIRCUITO PRIMARIO 4 BLOCCHI CIRCUITO PRIMARIO Di seguito vengono prospettate una serie di configurazioni impiantistiche relative a possibili circuiti primari di generazione della potenza termofr
62. le dal refrigeratore integrativo comunque impostata allo stesso valore di quella raggiungibile dalle unit Robur e corrisponde alla minima richiesta di temperatura del sistema Per il primo tratto di funzionamento evidenziato in tratto continuo blu sigla Tm pc l impianto funzioner a basso carico e media temperatura essendo le temperature esterne abbastanza miti e quindi 22 2 E C LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 MODALIT DI INTEGRAZIONE presumibilmente le sole unit Robur saranno in grado di coprire il fabbisogno Al crescere della temperatura esterna crescer il carico sull impianto e saranno richieste temperature pi basse Sistemi Robur e refrigeratori di terze parti si troveranno quindi a lavorare in parallelo alla medesima temperatura tratto in tratteggio celeste sigla Tm_pc ref con le unit Robur attive a piena potenza e i refrigeratori di terze parti che parzializzeranno la potenza in funzione del carico in modalit on off oppure in modulazione se previsto dalla propria modalit di funzionamento Anche in caso di ulteriori aumenti della temperatura esterna proseguir questa modalit di funzionamento con i sistemi Robur sempre alla massima potenza e i refrigeratori di terze parti che lavoreranno a percentuali di potenza sempre maggiore fino ad arrivare a piena potenza anch essi nelle condizioni ambientali pi severe Nel caso del condizionamento come accennato sopra sar possibile avere anche la logica d
63. lo stato incluso le unit di questa parte di impianto possono contribuire al servizio di riscaldamento Sulla parte di impianto ACS separabile sono idraulicamente connesse solo unit per produzione di acqua calda D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru E CJ L I 5 MANUALE APPLICAZIONI Impianto ACS separato parte di impianto per la produzione esclusiva di ACS idraulicamente sezionato in permanenza dalla parte di impianto base Differisce dalla parte di impianto ACS separabile per l assenza di valvole deviatrici e quindi per l impossibilit di realizzare lo stato incluso Gruppo separabile separato insieme delle unit idraulicamente connesse alla parte di impianto ACS separabile separata Generatore Robur pompa di calore caldaia o refrigeratore di produzione Robur che pu essere gestito tramite protocollo CAN Robur GAHP Pompa di calore ad assorbimento a gas Robur Generatore di Terze Parti caldaie o refrigeratori di integrazione che non possono essere gestiti tramite protocollo CAN Robur e che quindi necessitano per il controllo di un interfaccia aggiuntiva dispositivo di interfaccia RB200 Integrazione controllo coordinato di unit in funzione delle condizioni impostate nel sistema di gestione Obiettivo dell integrazione quello di gestire apparecchi con diversa efficienza energetica ad esempio caldaie e pompe di calore in modo da massimizzare la resa complessiva dell impianto Integrazione in po
64. n modo che l impianto non si trovi mai a funzionare in assenza di circolazione sul secondario Quando le sonde sono installate sul primario il sistema garantisce sempre il flussaggio in quanto ha sempre il controllo sui circolatori del primario Nel caso sia configurato il circolatore secondario se le sonde di temperatura sono presenti devono essere installate necessariamente sul secondario Servizi valvola possibile configurare fino a due servizi indipendenti di pilotaggio valvole valvole di commutazione caldo freddo valvole di separazione delle unit dedicate alla produzione di ACS rispetto alle unit dedicate ai servizi di riscaldamento o condizionamento L uscita per il comando delle valvole costituita da un contatto pulito deviatore NO NC regolato con questa logica Contatto NO chiuso quando il sistema impone che la posizione della valvola sia verso il lato riscaldamento o verso il gruppo separabile Contatto NC chiuso quando il sistema impone che la posizione della valvola sia verso il lato condizionamento o verso il gruppo base D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru E CJ L I 15 MANUALE APPLICAZIONI Il rel che comanda le uscite del servizio valvola di tipo bistabile ovvero in grado di mantenere la posizione anche in presenza di interruzione di alimentazione alla scheda RB200 Vengono resi disponibili due ingressi digitali per il collegamento di contatti ausiliari di fine corsa quindi sol
65. n ogni condizione di esercizio il necessario flusso d acqua sulle sonde viene installato e gestito tramite RB200 un circolatore aggiuntivo che sar posizionato come indicato tra la mandata e il ritorno alle unit e sar l unico circolatore funzionante e verr attivato solo in questa evenienza nel caso in cui siano state raggiunte le condizioni di comfort previste e quindi l impianto venga spento dal sistema di regolazione Con questo layout idraulico sono possibili le modalit integrazione e integrazione e sostituzione descritte nei paragrafi 3 1 e 3 2 per la funzione riscaldamento e ACS con impianto base Per la funzione condizionamento sar disponibile solo la modalit integrazione descritta nel paragrafo 3 4 Le sonde di temperatura indicate sono necessarie solo se sono presenti generatori di terze parti e possono essere posizionate o sul circuito primario come indicato nella figura o sul circuito secondario come esposto nella sezione successiva D LBR630 Rev A 05 10 2012 Lu L I FT 25 MANUALE APPLICAZIONI 4 2 PRIMARIO TIPO P2 RB200 DDC ST NE ME x x uf BI 2 La c te i si 4 s 2 f E u f Figura 11 Schema esemplificativo circuito primario tipo P2 Nello schema proposto nella figura precedente
66. n separatore idraulico tra primario e secondario possibile gestire con RB200 il circolatore posto sul circuito secondario In questi casi necessario configurare su RB200 il circolatore secondario del tipo corrispondente all impianto condizionamento o cond risc 2 tubi riscaldamento Si tenga presente che non obbligatorio gestire il circolatore del circuito secondario con RB200 anche perch potrebbe non esistere un circolatore comune secondario ma soltanto i circolatori sui rami di spillamento Possono configurarsi 3 casi 1 circuito secondario senza circolatore comune 2 circuito secondario con circolatore comune gestito da terze parti 3 circuito secondario con circolatore comune gestito da RB200 Vincoli Nel primo caso in presenza di sonde sul secondario necessario garantire presenza di flusso sulle sonde quando il servizio attivo impianto acceso ci pu essere ottenuto o Implementando una logica esterna che fornisca al sistema il consenso di attivazione del servizio riscaldamento condizionamento solo in presenza di flusso sulle sonde quindi solo quando almeno un circuito di spillamento attivo Si noti che questo criterio fa si che quando il sistema riceve la richiesta di attivazione servizio ci sia sicuramente un carico non nullo evitando quindi di sprecare energia per tenere il circuito in temperatura in assenza di carico o Garantendo presenza di flusso nelle fasce orarie impostate sul DDC in cui il
67. noltre andr installato e gestito tramite RB200 il circolatore secondario e andr prevista una coppia di sonde di temperatura sempre sul secondario rappresentate nel blocco denominato 54 descritto nel paragrafo 5 2 D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru E CJ L I 27 MANUALE APPLICAZIONI 4 5 PRIMARIO TIPO P5 _ RB200 7 4 DDC Ce __ CALDAIA AY120 ROBUR N gt CALDAIA H INERZIALE E gt CHILLER ACCUMULO ST Figura 14 Schema esemplificativo circuito primario tipo P5 Nello schema proposto nella figura precedente abbiamo il caso di unit Robur e generatori di terze parti installati secondo una configurazione idraulica serie a servizio di un accumulo inerziale Con questo layout idraulico sono possibili modalit di integrazione integrazione e sostituzione e integrazione e sostituzione progressiva descritte nella sezione 3 per la funzione riscaldamento e ACS con impianto base In particolare qualora si volesse utilizzare la modalit integrazione e sostituzione progressiva descritta nel paragrafo 3 3 si rende necessario un confronto con i tecnici Robur SpA per valutare l idoneit della configurazione impiantistica Per la funzione condizionamento sar disponibile solo la modalit integrazione descritta nel paragrafo 3 4 Qualora
68. o uno dei due servizi valvola potr essere configurato con i contatti di fine corsa Caratteristiche delle valvole deviatrici Nella tabella seguente sono evidenziate le portate minime e massime da garantire alle unit Robur in tutte le condizioni di esercizio e quindi anche durante la fase di commutazione delle valvole deviatrici previste sull impianto Tali portate valgono sia per la valvole di separazione sia per le valvole di commutazione caldo freddo In relazione alle portate richieste andr conseguentemente scelta la valvola quindi il relativo kvs in modo che venga rispettato anche in fase di commutazione il range di portata indicato PORTATA ACQUA MODALIT DI FUNZIONAMENTO TIPO DI UNIT ROBUR ACF60 00 AY00 120 GAHP AR GAHP A GAHP WS GAHP GS l h l h l h I h l h l h RISCALDAMENTO MINIMO 1500 1400 1400 1400 1400 MASSIMO 3200 5000 4000 4000 4000 CONDIZIONAMENTO MINIMO 2500 2500 2300 2000 MASSIMO 3200 3200 4700 4000 Tabella 1 Valori di portata da garantire alle unit Robur anche durante la fase di commutazione delle valvole deviatrici 2 6 INTERFACCIAMENTO MODBUS Di seguito si riportano le principali funzioni ottenibili tramite interfacciamento con protocollo Modbus Lettura temperature di mandata e ritorno dell impianto Lettura del setpoint attivo sull impianto Lettura allarme generale Lettura degli stati di ogni singola macchina On Of
69. obur Una eventuale gestione del circolatore secondario possibile solo in parallelo al circolatore primario solo se di tipo comune vedere paragrafo 6 3 8 3 IMPIANTI RISCALDAMENTO ANCHE CON ACS SOLO BASE Installazione senza caldaie Nel caso di assenza di sonde nel collettore per la gestione del solo circolatore primario l installazione di RB200 non consigliata in quanto non apporta alcun vantaggio per impianti con primario e secondario possibile utilizzare RB200 per gestire il circolatore secondario per quanto questo non apporti vantaggi significativi Nel caso invece siano presenti le sonde nel collettore primario o secondario per la gestione del solo circolatore primario l installazione di RB200 non consigliata in quanto non apporta alcun vantaggio per impianti con primario e secondario possibile utilizzare RB200 per gestire il circolatore secondario con il vincolo di installare le sonde sul secondario Installazione con caldaie in modalit integrazione oppure integrazione e sostituzione Nel caso di assenza di sonde nel collettore non cambia nulla rispetto a quanto esposto sopra Da ricordare che la presenza di caldaie di terze parti obbliga alla presenza delle sonde di temperatura sul primario o sul secondario Nel caso di presenza delle sonde e solo impianto primario lo stesso dovr necessariamente essere in configurazione idraulica parallelo e RB200 sar utilizzabile per il controllo del c
70. obur che producono acqua refrigerata pari a 5 C Nel normale funzionamento dell impianto sar sempre possibile per le unit Robur e per i refrigeratori di terze parti funzionare contemporaneamente compatibilmente con i limiti di temperatura esposti sopra Si assume che in questo scenario la potenza richiesta sia pari alla potenza totale installata Curva Climatica 11 Tm r Tm pc s Tm pcrtref 9 7 5 Te C 20 25 30 35 40 Figura 9 Esempio curva climatica per impianto di condizionamento in modalit integrazione Legenda Tm_r Temperatura di mandata richiesta dall impianto per curva climatica puramente lineare Tm_pc Temperatura di mandata richiesta per soli sistemi Robur Tm_pc ref Temperatura di mandata richiesta per sistemi Robur con refrigeratori di integrazione D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru L I 23 MANUALE APPLICAZIONI Curva Climatica 1 punto 2 punto T max p c 25 0 10 0 T min 35 0 7 0 Tabella 6 Esempio parametri curva climatica impianto di condizionamento in modalit integrazione 3 5 CONFIGURAZIONI IDRAULICHE E MODALIT DI INTEGRAZIONE Le modalit di integrazione descritte nei paragrafi precedenti possono essere utilizzate indifferentemente con configurazioni idrauliche serie o parallelo ad eccezione della modalit di integrazione e sostituzione progressiva paragrafo 3 3 che richiede obbligatoriamente
71. ollo CAN Robur non hanno bisogno di utilizzare la scheda RB200 per l interfacciamento fatto salvo il caso di gestione di sonde di temperatura di cui l unit non ha il controllo diretto ad esempio sonde di temperatura sul circuito secondario D LBR630 Rev A 05 10 2012 CJ L I FT 7 MANUALE APPLICAZIONI 2 ARCHITETTURA DI CONTROLLO Di seguito vengono fornite alcune indicazioni di carattere generale circa l architettura del sistema di controllo offerto da Robur S p A 2 1 ARCHITETTURA DDC CAN BUS RB200 O ST RES lt lt x x n i IST Nc T T E yi Figura 1 Esemplificazione architettura di controllo Lo schema in Figura 1 riporta in grassetto gli elementi del sistema di controllo La parte di impianto idraulico rappresentata ha scopo puramente indicativo Le tipologie di impianti idraulici supportati sono dettagliate nelle sezioni successive DDC Il Pannello Digitale di Controllo abbreviato PDC o DDC Direct Digital Controller il dispositivo essenziale del sistema Le sue funzioni principali sono Regolazione della temperatura dell acqua coordinando fino a 16 unit condizionamento e 16 unit riscaldamento Estendibilit fino a 48 unit condizionamento e 48 unit riscaldamento su un unico im
72. ondario Si senza circolatore Primario Comune No No Si senza circolatore Secondario Comune No No Richiede consensi da secondario Configurazione preferita per Si senza circolatore Secondario Comune No Si gestione Robur circolatore secondario 5 gestione Primario Indipendenti No No circolatore Robur S gestione Secondario Indipendenti No No Richiede consensi da secondario circolatore Robur S aestione Configurazione preferita per 1 9 Secondario Indipendenti No S gestione Robur circolatore circolatore Robur secondario Si gestione Primario Indipendenti S No circolatore interna Si gestione Secondario Indipendenti No No Richiede consensi da secondario circolatore interna S aestione Configurazione preferita per 1 9 Secondario Indipendenti No Si gestione Robur circolatore circolatore interna I secondario Tabella 8 Tabella possibili configurazione circolatori e sonde 38 CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 POSSIBILI CONFIGURAZIONI Note importanti La Tabella 8 ha validit diretta per configurazioni idrauliche parallelo Nei casi in cui previsto di posizionare le sonde sul secondario ma non previsto di gestire il circolatore secondario stesso in aggiunta alla richiesta di consensi da parte del secondario andr configurato su RB200 il circolatore secondario stesso anche se non gestito Per la procedura di configurazione fare riferimento al libre
73. one stagionale permette di ricevere segnalazione di indisponibilit dei servizi e di allarme generale del dispositivo permette l interfacciamento di generatori di Terze Parti permette la gestione dei circolatori d impianto sia a monte che a valle di un eventuale separatore idraulico serbatoio inerziale o di uno scambiatore di calore e infine consente la gestione delle sonde di temperatura necessarie per assolvere a tutte queste funzionalit BMS Building Management System acronimo utilizzato per indicare tutti i controllori d impianto non Robur con funzioni di supervisione e controllo a livello superiore rispetto al pannello DDC ad esempio BMS GTC SCADA etc 6 E CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 CONCETTI E DEFINIZIONI 1 2 CONCETTI Tutte le logiche di regolazione necessarie a supportare le differenti configurazioni impiantistiche descritte di seguito non risiedono nella scheda RB200 che fa solo da dispositivo di interfaccia per ingressi e uscite verso i componenti di impianto ma direttamente nel pannello di controllo DDC In questo senso la scheda RB200 andr necessariamente abbinata a uno o pi pannelli DDC Nei casi pi comuni sar sufficiente una singola RB200 mentre per impianti con numerosi generatori di Terze Parti sar possibile prevedere fino a un massimo di 8 dispositivi RB200 In questo senso tutti gli apparecchi termofrigoriferi che si possono interfacciare direttamente con il DDC tramite protoc
74. ore di quella raggiungibile dalle pompe di calore Robur e corrisponde alla massima richiesta di temperatura del sistema Per il primo tratto di funzionamento evidenziato in tratto continuo rosso sigla Tm pc l impianto funzioner a basso carico e bassa temperatura essendo le temperature esterne abbastanza elevate e quindi le sole pompe di calore copriranno il fabbisogno Al diminuire della temperatura esterna crescer il carico sull impianto e saranno richieste temperature pi elevate Pompe di calore e caldaie lavoreranno quindi in parallelo alla medesima temperatura tratto in tratteggio rosa sigla Tm pc c con le pompe di calore attive a piena potenza e le caldaie che parzializzeranno la potenza in funzione del carico in modalit on off oppure in modulazione se previsto dalla propria modalit di funzionamento Anche alle temperature pi rigide proseguir questa modalit di funzionamento con le pompe di calore sempre alla massima potenza e le caldaie che lavoreranno a percentuali di potenza sempre maggiore fino ad arrivare a piena potenza anch esse al massimo carico richiesto La temperatura massima raggiungibile dalle unit Robur destinate alla produzione di acqua calda evidenziata nella tabella sottostante CARATTERISTICHE TEMPERATURA Unit misura GAHP A GAHP AR GAHP GS GAHP WS AY HT LT HT LT Temperatura massima mandata C 65 55 60 65 55 65 80 Temperatura massima ritorno C 55 45 50 55 45 55 75 Temperat
75. pianto utilizzando fino a 3 DDC connessi fra loro Monitoraggio delle condizioni di stato di funzionamento e di anomalia delle unit controllate con storicizzazione degli eventi Visualizzazione sul display grafico ed esposizione via Modbus di tali informazioni Gestione avanzata e interfaccia utente dei servizi fasce orarie curva climatica cronotermostato ambiente ACS ecc Controllo generatori di terze parti e organi idraulici via RB200 Interfaccia centralizzata per il reset della centralina fiamma e degli altri errori e per l impostazione dei parametri delle unit controllate Interfacciamento con altri sistemi BMS SCADA ecc Gestione di una sonda climatica esterna per impostazione di una curva climatica Il DDC si connette tramite protocollo Robur CAN BUS alle unit Robur e ai dispositivi RB200 CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 ARCHITETTURA DI CONTROLLO II DDC incluso a corredo delle unit multiple mentre disponibile come accessorio opzionale per le unit singole RB200 RB200 un dispositivo opzionale di interfaccia che permette al DDC di gestire anche Caldaie e o refrigeratori prodotti da terze parti Sonde di temperatura di collettore Valvole e circolatori accessori non controllati direttamente dalle unit necessari alle varie tipologie di impianto supportate Richieste di servizio riscaldamento condizionamento e ACS da parte di altri sistemi BMS SCADA ecc o
76. ratori per ogni RB200 ciascuno dei quali gestito in modalit ON OFF tramite apposita uscita a rel Nel caso in cui il generatore sia di tipo modulante o comunque accetti un ingresso analogico 0 10V per impostare il setpoint di temperatura RB200 mette a disposizione un uscita analogica per il controllo della richiesta di temperatura al generatore stesso Eventuali personalizzazioni delle impostazioni del generatore relativamente alla dinamica di regolazione e ad eventuali sfasamenti di temperatura rispetto al setpoint di impianto andranno impostate direttamente sul regolatore del generatore stesso Il segnale analogico usato per impostare il setpoint pu essere usato anche pilotare l accensione spegnimento del generatore di terze parti funzione utile qualora il generatore non preveda un ingresso digitale per questo scopo in alternativa possibile utilizzare il segnale 0 10V per comunicare il setpoint e l uscita a rel per accensione spegnimento In caso di impianto a circolatori indipendenti qualora il generatore non sia in grado di pilotare autonomamente il proprio circolatore su RB200 disponibile un uscita rel dedicata al circolatore per ognuno dei due generatori Qualora il generatore di terze parti preveda un uscita a rel per la segnalazione di allarmi possibile connetterla all ingresso allarme generatore di RB200 in modo da poter segnalare al DDC lo stato di errore del generatore II DDC provveder a storiciz
77. re in autonomia il carico di progetto dell impianto in quanto in presenza di condizioni particolari ad esempio salto termico inferiore a 10 C e richiesta setpoint superiore ai limiti delle pompe di calore il sistema di regolazione non sar in grado di sfruttare la potenza delle pompe di calore al servizio dell impianto Una volta impostata la potenza massima effettiva disponibile per l impianto attraverso il parametro appositamente previsto cui corrisponde la fascia individuata in Figura 8 il sistema di controllo provveder allo spostamento della stessa accendendo e spegnendo pompe di calore e caldaie in funzione delle condizioni operative dell impianto con lo scopo di evitare la termostatazione limite sia sulla mandata che sul ritorno per le pompe di calore utilizzando a questo scopo la lettura di temperatura della sonda presente sul ritorno alle pompe di calore prevista appositamente per questo scopo Va ricordato che la massima potenza configurabile per l impianto pompe di calore e caldaie limitata a 1 680 kW Il regolatore che sovrintende al funzionamento dell impianto la cui logica risiede nel pannello di controllo DDC affianca alla regolazione ottimizzata delle pompe di calore che ha come obiettivo il mantenimento del setpoint impostato nel collettore una nuova funzione definita limitatore che ha lo scopo di determinare il numero massimo di pompe di calore che possono essere accese nella attuale condizione di e
78. rima del passaggio definitivo alle sole caldaie Questa regolazione supportata dall opportuno layout idraulico pompe di calore e caldaie in serie permetter di far funzionare le pompe di calore anche in presenza di richieste di temperatura di mandata superiori ai limiti operativi La temperatura di ritorno invece dovr comunque mantenersi al disotto dei valori limite riportati in Tabella 2 Perch la regolazione sia efficace quindi necessario che l impianto operi con salto termico superiore a 10 C altrimenti non sar possibile mantenere attive le pompe di calore in presenza di richiesta di setpoint pi elevata del limite Pompe di calore inibite Fascia 1e inibite lt gt Figura 8 Modalit di funzionamento in modalit integrazione e sostituzione progressiva Caldaie In funzione della richiesta di temperatura da parte dell impianto e del salto termico rilevato a sua volta funzione delle condizioni di carico dell impianto il sistema di controllo provveder ad individuare il numero massimo di pompe di calore attivabili senza incorrere nell arresto delle unit per raggiungimento del limite operativo La potenza massima contemporaneamente disponibile all impianto sar configurabile e potenzialmente minore della potenza totale delle caldaie nel caso si possa garantire che un certo numero di pompe di calore possa comunque sempre funzionare Nel dubbio le caldaie dovranno essere dimensionate per soddisfa
79. rio con relativo circolatore e posizionare le sonde a valle del separatore idraulico Le sonde di temperatura indicate sono sempre necessarie nel caso di impianti in configurazione idraulica serie e vanno installate solo sul circuito secondario o terziario nel caso di presenza del separatore idraulico e infatti non figurano negli schemi P4 e 5 Il controllo del circolatore sul circuito terziario avverr con opportuna regolazione predisposta secondo le indicazioni e sotto la responsabilit del progettista o dell installatore e potr eventualmente essere effettuata tramite RB200 pilotando il circolatore terziario in parallelo al circolatore secondario D LBR630 Rev A 05 10 2012 Lu E CJ L I FT 31 MANUALE APPLICAZIONI 6 CIRCUITI SEPARABILI PER ACS Di seguito vengono prospettate una serie di configurazioni impiantistiche relative a possibili circuiti separabili per la produzione di acqua calda sanitaria e alternativamente riscaldamento la cui regolazione essere effettuata con gli strumenti esposti presente manuale La produzione di ACS pu essere effettuata anche con l impianto di riscaldamento sfruttandolo come impianto ACS base e in questo caso sono disponibili tutte le modalit di integrazione gi viste nella sezione 3 In presenza di impianti caldo freddo a 2 tubi la produzione di ACS tramite impianto base non sar disponibile nella stagione estiva in quanto l impianto sar utilizzato per la pro
80. secondo le indicazioni e sotto la responsabilit del progettista o dell installatore e in nessun caso potr essere effettuata tramite RB200 invece importante che al pannello DDC arrivi tramite gli opportuni contatti messi a disposizione un segnale di attivazione o meno del circuito secondario in modo da mantenere attivo l impianto di generazione solo in presenza di una effettiva richiesta da parte del circuito secondario D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru E CJ L I FT 29 MANUALE APPLICAZIONI DDC RB200 X v ST Figura 16 Schema esemplificativo circuito secondario tipo S1 B Nello schema viene presentato il caso di un circuito secondario a valle di un separatore idraulico caratterizzato da una serie di spillamenti da un collettore comune opportunamente dimensionato che viene alimentato da un circolatore comune controllato tramite RB200 Le sonde di temperatura indicate sono necessarie nel caso di utilizzo di generatori di terze parti e in questo caso vanno installate solo sul circuito secondario in quanto sul primario il flusso pu interrompersi Gli spillamenti saranno dotati di opportune valvole di bilanciamento predisposte secondo le indicazioni e sotto la responsabilit del progettista o dell installatore in modo da garantire in ogni condiz
81. sercizio senza determinare condizioni di termostatazione Questa informazione sar trasmessa al sistema di controllo che considerer disponibili solo le unit definite dal limitatore Il parametro che determina l azione del limitatore la differenza tra la temperatura di ritorno alle pompe di calore e il valore limite per la termostatazione Il limitatore quindi agir riducendo il numero delle pompe di calore accendibili quando la temperatura di ritorno supera il limite impostato quale setpoint il cui valore massimo impostabile coincide con quello di termostatazione delle unit La funzione di limitazione sar disponibile solo per il servizio di riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria solo sull impianto base Il limitatore sar caratterizzato da parametri di regolazione indipendenti da quelli utilizzati per il servizio riscaldamento in modo da essere funzionalmente indipendente da questo e da poterne impostare con la massima libert i parametri in funzione della specifica tipologia di impianto Il numero di gradini di parzializzazione consentiti al limitatore sar coincidente con il numero di pompe di calore configurate per la specifica categoria Il limitatore avr effetto immediato sulla regolazione in quanto il suo intervento ha lo scopo di impedire l arresto delle pompe di calore per il raggiungimento della termostatazione limite Nel caso in cui si verifichi il superamento della soglia superiore impostata il s
82. sit di abbinare un circuito ACS separabile con il relativo circuito primario compatibile Ad esempio un circuito separabile con circolatore comune andr necessariamente abbinato a un circuito primario tipo P3 con circolatore comune a sua volta due circolatori comuni saranno ovviamente distinti Le sonde di temperatura indicate con ST per distinguerle dai termostati che sono invece indicati con T dovranno essere presenti qualora sul circuito separabile siano presenti caldaie di terze parti In caso di presenza di caldaie di terze parti sia su impianto base che su impianto separabile andr allestita una coppia di sonde per ogni impianto 6 1 SEPARABILE TIPO A1 1 ACS UE DDC 5 1 RB200 d T N E W Acquedotto ec ST i DPR gt GAHP A AY120 GAHP A AY120 gt L P CALDAIA p CALDAIA gt A e Figura 19 Schema esemplificativo circuito separabile tipo A1 32 LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 CIRCUITI SEPARABILI PER ACS Nello schema viene presentato il caso di un impianto separabile in cui sono presenti sia pompe di calore o caldaie AY120 Robur sia caldaie di terze parti dotate di c
83. tROBUR coscienza ecologica Manuale applicazioni Sistemi basati su dispositivi di controllo Robur LE MANUALE APPLICAZIONI NOTE IMPORTANTI Attenersi sempre alle normative locali o nazionali in vigore per lo specifico caso in esame Nell ottica di miglioramento continuo che da sempre guida la filosofia aziendale le caratteristiche estetiche e dimensionali i dati tecnici le dotazioni e gli accessori possono essere soggetti a variazione anche senza preavviso Tutti i contenuti del presente manuale hanno carattere di indicazione tecnica Non sono quindi da intendersi quali indicazioni esecutive e in nessun caso Robur S p A potr essere responsabile qualora queste indicazioni siano adottate senza il previo parere favorevole di un progettista abilitato su cui ricade per legge la responsabilit delle scelte progettuali 2 a E CJ B LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 INDICE MANUALE APPLICAZIONI INDICE CONCETTI E DEFINIZIONI 5 t1 DEFINIZIONI aida 5 t2 CONCETTI alli iaia 7 ARCHITETTURA DI CONTROLLO nire e rs cen itr en E eb da epoca rin ba red es a FO n 8 2 4 ARCHITETTURA S T L e e dett te erected derit Det eti de utes didt quete su el aede ded 8 22 CARATTERISTICHE TECNICHE DDC aaa aasawa ia 10 23 CARATTERISTICHE TECNICHE 200 10 2 4
84. tenza modalit di integrazione che prevede che i sistemi producano potenza termofrigorifera alla stessa temperatura Integrazione in temperatura modalit di integrazione che prevede che i sistemi producano potenza termofrigorifera a temperature diverse compatibili con il proprio campo di funzionamento accettando la possibilit che determinate unit vengano disattivate qualora la richiesta di temperatura sia fuori dal campo operativo consentito Configurazione idraulica parallelo installazione che prevede che le portate d acqua in uscita da ciascun apparecchio termofrigorifero non fungano da ingresso per altri apparecchi Configurazione idraulica serie installazione che prevede che tutta o parte della portata d acqua in uscita da un gruppo termofrigorifero venga inviata a una o pi altre unit Funzionamento in modalit integrazione modalit di funzionamento in cui la richiesta di temperatura di mandata in tutte le condizioni operative compatibile con tutte le unit che possono fornire il servizio richiesto Il sistema di controllo provvede ad attivare le unit in funzione della loro efficienza Funzionamento in modalit integrazione e sostituzione modalit di funzionamento in cui la richiesta di temperatura di mandata non compatibile in alcune condizioni operative dell impianto con alcune delle unit che possono fornire il servizio richiesto in particolare le pompe di calore Il sistema di controllo provvede a
85. tica che si vuole realizzare che deve essere idonea per l applicazione della regolazione in particolare questa modalit richiede che pompe di calore e caldaie siano idraulicamente in serie secondo gli schemi di principio illustrati nei paragrafi 4 4 a pagina 27 e 4 5 a pagina 28 quindi opportuno utilizzare questa modalit di funzionamento solo dopo confronto con i tecnici Robur SpA Questa modalit di funzionamento realizzabile tramite l impiego della scheda RB200 necessaria per gestire le sonde di collettore oltre ad eventuali caldaie di terze parti permetter di gestire impianti di riscaldamento in cui siano presenti sia pompe di calore Robur sia caldaie secondo la modalit di integrazione e sostituzione progressiva In questo modo sar possibile realizzare uno staging di temperatura come avviene usualmente ad esempio nelle reti di teleriscaldamento facendo realizzare alle pompe di calore Robur solo una parte del processo di riscaldamento che deve essere ovviamente compatibile con le temperature massime 20 CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 MODALIT DI INTEGRAZIONE ammesse riportate in Tabella 2 e lasciando alle caldaie l integrazione di temperatura o potenza successiva tale da permettere di raggiungere le condizioni di esercizio desiderate per l impianto A differenza della modalit integrazione e sostituzione questa modalit permette di favorire il pi possibile l utilizzo delle pompe di calore p
86. tilegionella Per avere la possibilit di effettuare il ciclo di disinfezione termica antilegionella necessario che nell impianto sia previsto l utilizzo di almeno una caldaia AY condensing Robur oppure di una caldaia di terze parti e di entrambi i controlli DDC e RB100 o in alternativa DDC e RB200 D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru E CJ L I 11 MANUALE APPLICAZIONI In presenza di controllo della temperatura del bollitore tramite termostati sar necessario prevedere due termostati separati uno per il servizio di riscaldamento ACS e uno per il ciclo di disinfezione antilegionella opportunamente impostati sulle temperature desiderate ad esempio 50 C per il servizio riscaldamento ACS e 65 C per il servizio di disinfezione antilegionella Le uscite digitali di questi termostati andranno collegate ai due ingressi separati per i servizi ACS sulla scheda RB100 RB200 che andr poi configurata secondo le indicazioni riportate nel relativo manuale di installazione in modo da inviare richieste di setpoint diverse per la caldaia in funzione del termostato da cui proviene la richiesta di servizio Il pannello di controllo DDC andr poi a sua volta configurato secondo le indicazioni riportate sul manuale di installazione DLBR257 in modo da attivare la richiesta antilegionella solo in determinate fasce orarie con opportuna cadenza In presenza di controllo della temperatura del bollitore tramite sonde di temperatura andr previsto un
87. tto di installazione di RB200 Codice DLBR632 Per configurazioni serie tipo P4 vale con le seguenti considerazioni sono da escludere tutti i casi di primario con circolatori comuni le sonde di collettore vanno necessariamente posizionate sul circuito secondario o terziario Nel caso si voglia realizzare la modalit di integrazione e sostituzione progressiva vedere paragrafo 3 3 la sonda di ritorno alle pompe di calore deve essere installata sul circuito secondario vedere paragrafo 4 4 la gestione Robur del circolatore secondario pu eventualmente includere pilotaggio in parallelo quella per il circolatore terziario la necessit di ricevere i consensi di attivazione si ha se il circolatore del circuito secondario o terziario sul quale sono installate le sonde non gestito dal sistema Robur Per configurazioni serie tipo P5 vale con le seguenti considerazioni sono da escludere tutti i casi di primario con circolatori comuni le sonde di collettore vanno necessariamente posizionate sul circuito secondario Nel caso si voglia realizzare la modalit di integrazione e sostituzione progressiva vedere paragrafo 3 3 la sonda di ritorno deve essere installata nell accumulo in prossimit della tubazione di ritorno alle pompe di calore vedere paragrafo 4 5 Perl impianto separabile vale con le seguenti considerazioni sono da escludere tutti i casi di configurazione del circolatore secondario sul sistema R
88. tura di ritorno delle unit GAHP presenti sull impianto necessaria solo in caso di attivazione della modalit Integrazione e sostituzione progressiva descritta nel paragrafo 3 3 Le sonde di temperatura si connettono a RB200 e sono di tipo resistivo della tipologia NTC 10 kO Le sonde di temperatura di collettore dell impianto base riscaldamento e o condizionamento sono necessarie in presenza di generatori di terze parti sull impianto base e o sull impianto separabile incaso di impianti idraulici con generatori collegati idraulicamente in serie in caso di impianti primario secondario qualora si voglia implementare la regolazione sul circuito secondario in caso di regolazione su circuito primario in presenza di circolatori primari modulanti Le sonde di temperatura di collettore dell impianto separabile sono necessarie in presenza di generatori di terze parti sull impianto separabile in caso di regolazione su circuito primario in presenza di circolatori primari modulanti Vincoli Come gi descritto poco sopra nel paragrafo sui circolatori qualunque sia la configurazione di impianto adottata deve essere sempre garantito il flusso sulle sonde di collettore quando l impianto acceso Quando le sonde sono installate sul circuito secondario e non stato configurato il circolatore secondario su RB200 necessario implementare una logica esterna che garantisca il flusso sulle sonde ad impianto acceso i
89. uale di potenza termica di progetto compresa nel campo di valori 25 45 permette di ottimizzare correttamente il rapporto costi benefici ottenibili con l impianto in pompa di calore ad assorbimento contenendo i costi iniziali di installazione e mantenendo elevati i risparmi energetici ottenibili dalla tecnologia GAHP 3 2 GESTIONE CALDAIE IN MODALIT INTEGRAZIONE E SOSTITUZIONE Questa modalit di funzionamento di nuova introduzione su DDC permetter di gestire impianti di riscaldamento in cui siano presenti sia pompe di calore Robur sia caldaie secondo la modalit di integrazione e sostituzione funzionamento parzialmente parallelo secondo le definizioni di UNI TS11300 4 Questo scenario prevede che da parte dell impianto servito ci sia in determinate condizioni la necessit di raggiungere temperature superiori alle temperature massime raggiungibili dai sistemi GAHP Robur vedere Tabella 2 Questa modalit porta allo spegnimento per termostatazione delle pompe di calore Robur che quindi potranno funzionare solo fintanto che la richiesta di temperatura risulti inferiore alle temperature massime raggiungibili Con la nuova regolazione disponibile possibile suddividere la fase di riscaldamento 18 LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 MODALIT DI INTEGRAZIONE in due step rispettivamente bassa temperatura e alta temperatura in funzione della richiesta da parte dell impianto In presenza della modalit integrazion
90. uesti impianti descritti nella Sezione 7 non possibile utilizzare unit GAHP in configurazione 2 tubi quindi ad esempio le GAHP AR opportuno non avere un circolatore secondario comune che in ogni caso non potrebbe essere gestito da RB200 in quanto essendo un impianto 4 tubi il sistema prevede di controllare un circolatore caldo e uno freddo distinti ma piuttosto fornire tramite il sistema di regolazione dell impianto secondario un segnale di attivazione per la richiesta caldo freddo a RB200 Per questi impianti ammessa anche l installazione di circolatori comuni sul circuito primario 40 ru E CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 SCHEMI IMPIANTO INDICATIVI 9 SCHEMI IMPIANTO INDICATIVI In questo capitolo saranno presentati alcuni schemi esemplificativi degli abbinamenti dei blocchi impianto previsti dalla Tabella 7 a pagina 38 Le unit rappresentate ombreggiate sono state disegnate per rispettare la struttura originale dei blocchi descritta nei relativi capitoli ma non sono controllabili da una singola RB200 in quanto come esposto nella sezione 2 ogni RB200 permette di controllare fino a due unit di terze parti Qualora fosse previsto un secondario tipo S1 possibile abbinare indifferentemente uno qualunque dei tre circuiti previsti S1 A S1 B o S1 C Nelle figure per chiarezza viene rappresentato un solo abbinamento 9 1 PRIMARIO P1 CON SEPARABILE A1 E SECONDARIO S1
91. ura minima ritorno C 30 20 20 30 20 20 20 1 Temperature minime di ritorno consigliate per funzionamento continuo escludendo i transitori Temperatura minima di ritorno in condizioni di transitorio 2 C Tabella 2 Limiti temperatura riscaldamento unit Robur Il setpoint richiesto pu essere impostato o sulla temperatura di mandata o su quella di ritorno e di queste quella di ritorno che determina la condizione di termostatazione limite sulla macchina e quindi l impossibilit di proseguire il servizio di riscaldamento o di produzione dell acqua calda sanitaria fino a quando la temperatura non scenda nuovamente sotto tale massimo quindi particolarmente importante che la temperatura di ritorno non superi il valore previsto e che l impianto sia in grado di garantire un salto termico di 10 o superiore Nel normale funzionamento dell impianto sar sempre possibile per le pompe di calore e per le caldaie funzionare contemporaneamente compatibilmente con i limiti di temperatura esposti sopra Si assume che in questo scenario la potenza richiesta sia pari alla potenza totale installata D LBR630 Rev A 05 10 2012 ru E CJ L I 17 MANUALE APPLICAZIONI La modalit di integrazione sar disponibile sia per il servizio di riscaldamento che per la produzione di acqua calda sanitaria solo sull impianto base Curva Climatica 90 80 70 60
92. zare l errore di tipo generico nello storico eventi con gli stessi criteri dei generatori Robur dettagli sul tipo di errore saranno eventualmente reperibili sul generatore stesso quando previsto Eventuali richieste di supporto a fronte di errori su generatori di terze parti andranno necessariamente indirizzate al costruttore e o alla rete di assistenza tecnica di tali generatori Per il controllo di generatori di terze parti in Figura 3 sono schematicamente rappresentati i casi pi comuni evidenziando i segnali che il generatore in grado di trasmettere o di ricevere Caso 1 controllo tramite semplice segnale digitale ON OFF con circolatore controllato dal generatore Caso 2 come caso 1 con aggiunta del segnale analogico 0 10 V per il controllo della richiesta di temperatura 12 CJ LJ D LBR630 Rev A 05 10 2012 ARCHITETTURA DI CONTROLLO Caso 3 come caso 2 con aggiunta del segnale di ingresso digitale per errore indisponibilit generatore Caso 4 come caso con aggiunta del segnale digitale per il controllo indipendente del circolatore Sono possibili tutti i casi intermedi combinazioni dei diversi modi di utilizzo dei segnali di ingresso uscita dei generatori Sar quindi possibile avere ad esempio il controllo digitale di accensione e il controllo digitale circolatore o ancora il controllo digitale di accensione il controllo analogico di temperatura e il controllo digitale del circolatore

Sistemi basati su dispositivi di controllo Robur Manuale applicazioni

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