Home

Manuale Tecnico di Progettazione

1. 144 DABOMAa SeMPlice o a ipa ei 144 Sagoma a forma di ellisse n n n 0a a a a a 145 Sagoma a forma di ellisse n n n 0a a a a a 4 146 Doppia estrusione della sagoma secondo laltezza 146 Output prodotto dal comando ISAGDUMP 147 Output comando SAGPERCX versiona 148 viii Alr 4 18 4 19 4 20 4 21 4 22 4 23 4 24 4 25 4 26 4 27 4 28 4 29 4 30 4 91 4 32 4 33 4 34 4 35 4 36 4 37 4 38 4 39 4 40 4 41 4 42 4 43 4 44 4 45 4 46 4 47 4 48 4 49 4 50 5 1 5 2 5 3 5 4 5 9 5 6 5 7 6 1 6 2 6 3 6 4 6 5 6 6 6 7 6 8 Output comando ISAGXY sac sssr rdest sase Tru 148 Taglio della sagoma lungo lasse X LL 149 Taglio della sagoma lungo l asse Y LL 150 Controsagoma della parte destra della sagoma 150 Controsagoma dell intera sagoma distanziata 50mm 152 Direzioni x e y dei lati per la fresa 154 Sagoma con la fresa circolare semplice 159 Due frese sovrapposte LL 156 Fresa con utilizzo della rotazione 157 La stessa fresa su quattro lati diversi 157 Lamiera con spessore 10 0 158 Lamiera con spessore 50 158 Sagoma di partenza utilizzo comando ISAGMIRROR 159 Sagoma specchiata nell asse X on aoa a a a 159 Sagoma specchiata nell asse Y on aoa a a 159 Sagoma specchiata nell asse XY 159 Unione di due sagome LL 160 Unione di due sagome circolari a aoa
2. l fLETS ALFAl primo ALFA2 secondo 2 LET N 2 3 MSG S ALFAS N L ultima istruzione valuta prima il contenuto della variabile N poi quello della variabile ALFA di indice il valore di N quindi il valore restituito sar quello di ALFA2 cio secondo 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 115 Esiste una particolarit nel comando LETS con assegnazioni multiple Esempio 16 Assegnazioni multiple Codice 78 Comando LETS assegnazioni multiple 1 LETS alfa primo secondo beta terzo Assegna alla variabile ALFA il valore primo secondo e alla variabile beta il valore terzo Pu essere utilizzato in alternativa il comando LETT che non accetta assegnazioni multiple in modo tale che la riga Codice 79 Comando LETT 1 1 LETT alfa primo secondo beta terzo Corrisponde all assegnazione alla variabile ALFA del valore primo secondo beta terzo Questo comando indispensabile nella preparazione delle stringhe per SQL nelle elaborazioni Codice 80 Comando LETT 2 1 LETT sql S sql AND left RORDINE CODART 2 gt 2 o modl 0 AND Il A 4 6 3 Comando LETV Il comando LETV consente di assegnare un valore alla prima colonna di una variante tabellata Automaticamente naturalmente vengono assegnate anche le altre colonne relative all opzione identificata dal valore assegnato Codice 81 Comando LETV 1 LETV str 02 In questo caso come se assegnassimo il valore 02 alla prima colonna dell
3. 4 10 17 Comando LINETO Traccia una linea da punto impostato precedentemente al punto definito La sintassi da usare la seguente LINETO x y color penStyle penw 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 179 5 4 10 18 Comando MOVETO Imposta il punto corrente La sintassi da usare la seguente MOVETO x y 4 10 19 Comando DXEF Introduce file DXF La sintassi da usare la seguente DXF x y zoom NomeFile Esempio 50 Utilizzo comando DXF Codice 160 Introdurre file DXF 1 LET Scala 25 2 DXF 1 L 5 Scala s percorso foto dxf fiLe dxf 4 10 20 Comando DXF2 Introduce file DXF La sintassi da usare la seguente DXF 2 x y scalaX scalaY NomeFile 4 10 21 Comando BRECT Inserisce un icona La sintassi da usare la seguente BRECT x y w h comando Tipilcona angolo colore des 180 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Dove Comando Tipi Icona ci Angolo hd Colore Des 4 11 Funzioni Al fine di facilitare l accesso a dati e controlli particolari all interno delle regole sono state introdotte delle funzioni La sintassi da usare la seguente lt nomefunzione gt parl par2 parN Dove parl parN sono parametri che variano a seconda della funzione ilS IFORMAT Sa 000 Le funzioni trovano ampio utilizzo anche all interno delle stampe para metriche e nelle elaborazioni dei dati anagrafici
4. Ci significa che al valore della variante del padre OPZPADRE nell arti colo figlio verr indicata la variante VARFIGLIO con valore OPZFIGLIO L asterisco indica tutti i valori Perch questa gestione funzioni sull anagrafica articoli del figlio dev essere indicata tra le varianti VARFIGLIO 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 91 53 4 Progettazione su regole Una regola grafica composta da una sequenza pilotata di riferimenti alle tipologie elementari le quali devono essere state precedentemente definite nel database attraverso gli appositi strumenti forniti da 3CadEvolution Una tipologia elementare una volta richiamata in grado di produrre contemporaneamente l immagine grafica e il codice dell oggetto 4 1 Definizione della regola 3CadEvolution mette a disposizione dell operatore un particolare am biente dedicato alla generazione delle regole Vi si accede dal menu di disegno premendo il tasto Ctrl R dopo aver inserito un articolo Ogni regola un file salvato in formato ASCII con estensione ERG e compilato in un file con estensione ERX D Nuovo E ari E Salva S Asdi dl Cancella Import ta Compila dd Varani amp 4 Nuovo Gruppo Figura 4 1 Modifica regola pannello principale Dalla barra degli strumenti dell editor delle regole possiamo creare una nuova regola aprire salvare vedere la regola in formato ASCII cancellare e compilare le regole La co
5. In relazione all esigenza di avere le dimensioni totali dei piani sono state introdotte le seguenti variabili _ L riporta la lunghezza totale del top 2 _ P riporta la profondit totale del top Per quel che riguarda le lavorazioni che nella regola vengono riportate nel codice con la sintassi COD x Lnnn nell ambiente del ricalcola top la variabile che le contiene si chiama _LAVTOP Esempio 76 Costruzione del codice in funzione della profondit del piano Codice 185 Profondit del piano IF S _p lt 180 6 00BTA25P S top FELSELF pP lt 35546 VOBTBZ5P S topre A W N 196 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 ELSEIF S _p lt 480 6 U00BTDZ5P S topr e ENDIF N D SLi Facciamo notare al lettore che il codice del piano viene scritto senza nessuna particolare assegnazione sottolineiamo inoltre la presenza della variante dopo la virgola Come visto per la gestione delle macro di tipologie anche per la Macro Top si vanno a definire in sostanza delle regole aventi un nome ed una descrizione Il ricalcola top viene richiamato dalla relativa tipologia del piano nel campo commento facendo precedere il nome dal carattere diesis o cancelletto 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 197 5 5 Stampe parametriche Le stampe di 3CadEvolution sono gestite in modo parametrico Sulla base dei dati prodotti per la stampa da programma l aspetto grafico del modulo pu essere compl
6. 240 ix 6 9 6 10 6 11 6 12 6 13 6 14 6 15 6 16 6 17 6 18 6 19 A o 7 3 TA 0 7 6 Tal 1 8 i rA 7 11 felz 45 lla 8 1 o 3 3 8 4 10 1 10 2 10 3 Schema delle variabili della tipologia appogiata 2 2 242 Box elementare LL 242 Lavorazioni per contatto coperchio e fondo 243 Editor per la regola di foratura 243 Schema di spiegazione di disposizione delle facce per le lavorazioni 244 LIDO ppi ani 245 Disegno della lavorazione 245 Elaborazioni schermata generale n aoa a oa a a a a a 246 Schermata del disegno della lavorazione 247 Articolo con ferramenta durante l esplosione 251 Boiserie accostate e una pedana al metro lineare mobile che necessita la lavorazione a riconduzione LL 209 Interac imballi gt ss ani 254 Interfaccia imballi intestazione LL 204 Interfaccia imballi caratteristiche ooo eoa a aa 200 Calcolo delle dimensioni e del volume nel imballo 2 256 Calcolo delle dimensioni e del volume nel imballo 2 256 Tabella per il calcolo delle dimensioni a a0 0a a aaa aaa 251 Coll scarsi ei dl i 257 Ordinamento dei colli o o a a a a 259 Altri dati per imballi Liana ra sda snieman ad 260 habali astociati s s appia di a Aha 260 Imballi associati compilazione oa ao a a a 261 Distinta base collo oa a n oa a a a 261 Anagrafica articoli dichiarazione imballo
7. A W N ENDFILE 4 7 Comandi estesi per la grafica Qui vediamo l utilizzo delle regole in ambiente grafico Questi comandi sono caratterizzati dal carattere all inizio anzich e non sono mai costrutti logici ma solo funzioni autodefinite all interno del programma non vanno su pi righe o appaiati etc L utilizzo di questi comandi permette di estendere le funzionalit delle regole grafiche 4 7 1 Comandi QUOTAxxx e IQUOTE Questi comandi permettono di quotare gli elementi inseriti in composizione il primo consente di quotare il singolo articolo il secondo evidenzia la quota totale Nella regola dopo il comando bisogna evidenziare il punto di inizio e fine quota l eventuale misura se diversa da L e la distanza dal disegno della quota stessa La sintassi da usare la seguente IQUOTA N x1 y1 z1 x2 y2 z2 testo LIV Omettendo il parametro testo viene visualizzata la distanza effettiva tra i due punti Mentre il parametro LIV indica la distanza del disegno dai punti quotati Esempio 28 Comando QUOTA Codice 107 Inserimento di una quota 11 IQUOTA 0 SA 0 SL SA 0 100 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 129 La dimensione che si andr a quotare inizia dall origine sinistra in alto del mobile e termina in corrispondenza del lato destro Il disegno della quota sar spostato di 10 cm rispetto alla composizione IUOTAJ usa gli stessi parametri e sintassi Se si vogliono diffe
8. La sintassi da usare la seguente wrYSagoma sagoma x 8 1 31 Funzione wrSimbolo wrSimbolo va utilizzata nella finitura della parete per aggiungere i simboli degli impianti all interno dell ambiente 3D La sintassi da usare la seguente wrSimbolo file dimx dimy layer e file il nome del file immagine del simbolo e dimx dimy sono le dimensioni dell oggetto e layer un intero che indica in modo univoco il layer dell oggetto si consiglia di utilizzare valori piccoli a partire da 1 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 Attivazione in grafica I simboli compaiono selezionando Enable Layers all interno del pannello viste Cose da evitare wrSimbolo si occupa gi di disegnare il simbolo nella posizione corretta della parete Il simbolo sar centrato rispetto al punto di applicazione e assumer dimensioni dimx dimy Evitare di aggiungere pannelli davanti al simbolo con l immagine del simbolo stesso Se il disegno del simbolo non compare a video in effetti semplicemente perch il check Enable Layers disabilitato all interno di viste Se nelle finiture che visualizzano il sim bolo viene aggiunto un pannello posizionato erroneamente il risultato porta a delle quotature sbagliate 8 1 32 Funzione wrText wrlext crea una quota con dei parametri configurabili E possibile creare una quota con o senza testo oppure solo un testo alternativo che
9. Se utilizzo questo comando nella macro dei vani carico una variabile che posso testare e utilizzare nella macro dei fianchi 4 6 5 Comandi IF ELSEIF ENDIF Il comando IF permette di effettuare dei controlli all interno della regola in base ai quali svolgere poi operazioni tra loro diverse Un esempio testuale pu essere se la larghezza gt 900 disegna due ante altrimenti disegna un anta Il controllo scritto in grassetto pu essere composto da pi test di verifica ed in generale viene definito condizione logica Lo schema di una struttura di controllo IF ELSEIF ELSE ENDIF il seguente Codice 83 Comando IF ELSEIF HELSE ENDIF 1 IF condizione logica SE condizione logica 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 117 2 righe 3 ELSEIF condizione logica ALTRIMENTI SE condizione logica 4 righe 5 ELSE ALTRIMENTI 6 righe 7 ENDIF FINE Tale struttura consente di richiamare sequenze di comandi righe in accordo al risultato di diverse condizioni logiche Il valutatore verifica se il risultato della condizione logica vero nel qual caso esamina le righe immediatamente successive alla parola chiave IF in caso contrario esamina le condizioni logiche una alla volta associate alle parole chiave XELSEIF se presenti comportandosi in modo analogo Se le condizioni logiche risultano essere tutte false il valutatore esamina le righe che seguono la parola chiave ELSE se presente fino alla
10. 199 Comando LL ssa onore ie ei 204 Collo ssgs fili 205 Comando FONT iaia Li 206 Comando WMP piene nd Pi 206 Comando CODFE25 e osci sas tardas s i raaa Ea 207 Comand CODESS ss sers srk ssiri tery riita i 208 Comando COLORPENNA sasaaa dae e da 211 Comando COLORERIEMPIMENTO LL 212 Comando TIPORIEMPIMENTO Less sh la ai 212 Comando SPESSORE a Lire ia 213 Xix 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 215 Comando ORIGINE iis e a La 213 Istruzione ARG siriana pai 214 Parametro BXTOPFRONT dell istruzione ARG a 219 Istruzione TOP sai saraa end i E ei 223 SC RE TE TTT TTT TOTTI TE COTE TROTTO 226 Commando Wiblb cilea 227 Aggiungere delle tipologie di lato per visualizzare i rullers 229 Aggiungere marker 232 Stampa PROVA _MARKER stn ipa 233 Stampa PROVA _MARKER stn LL 233 Stampa PROVA _MARKER sStn LL 233 Utilizzo della funzione ex LL 241 Lista di elaborazio a ee a a E i 248 Struttura del file Disegno CFG LL 248 File Disegno CFG a usando ene 248 Inserimento ferramenta durante l esplosione 250 File di configurazione CFG Luisab ana lea 252 Il contenuto della variabile __isTop lt 0 253 Utilizzo di amp istop nel 40 acini ea 253 Funzione dau_getimballo LL 264 Funzione wrPannello2 LL 269 FUNZONE EE sa iii LE AA 290 XX 5 1 Introduzione Lo scopo di questo manuale quello di guida
11. 4 10 1 Comando RECT Questo comando permette di disegnare un rettangolo con linee di contorno La sintassi da usare la seguente RECT x y w h color penStyle penw Dove x eY sono le coordinate iniziali W la larghezza H l altezza Color il colore RGB no alfa PenStyle stile della penna che pu assumere i seguenti valori 0 Solid 1 Dash 2 Dot 3 DashDot PenW lo spessore 4 10 2 Comando LINE Permette di disegnare una linea La sintassi da usare la seguente LINE x y h color penStyle penw 4 10 3 Comando POLY Disegna una polilinea La sintassi da usare la seguente POLY color x y x1 yl x2 y2 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 4 10 4 Comando CIRCLE Disegna un cerchio con solo linee di contorno La sintassi da usare la seguente CIRCLE x y r color penStyle penw 4 10 5 Comando ARC Disegna un arco La sintassi da usare la seguente IARC x y r startAngle endAngle color penStyle penW Dove X e Y sono le coordinate iniziali R il raggio StartAngle inizio angolo O EndAngle fine angolo 4 10 6 Comando PIE Questo comando permette di disegnare un arco pieno La sintassi da usare la seguente PIE x y r startAngle endAngle color 4 10 7 Comando FILLRECT Disegna un rettangolo pien
12. ENDIF Infine mostriamo la forma pi semplice di un comando IF nella quale la variabile P viene limitata superiormente al valore 980 Codice 86 Comando IF ELSEIF ELSE ENDIF 4 IF SP gt 980 LET P 980 ENDIF Ww N 4 6 6 Comando IF Facciamo notare al lettore che in alcuni casi possibile usare solo il comando IF senza il relativo ENDIF La sintassi da usare la seguente IF lt condizione gt lt istruzione per condizione vera gt lt istruzione per condizione falsa gt Esempio 20 IF senza il relativo ENDIF Codice 87 Comando 1F 1 IF Sa gt 1000 MSG A superiore a 1000 MSG A inferiore a 1000 4 6 7 Comandi IFDEF IFNDEF Il comando IFDEF IF DEFined presenta il medesimo funzionamento del comando IF nella sua forma pi semplice ovvero IF ELSE ENDIF con la differenza che l espressione logica ad esso associata viene valutata soltanto dal punto di vista della consistenza se l espressione riportata di seguito alla parola chiave IFDEF definita verranno valutate le righe comprese tra IFDEF ed ELSE altrimenti l attenzione viene spostata sulle righe comprese tra ELSE ed ENDIF 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 119 Vediamo di chiarire il concetto di definizione di una variabile una variabile si dice definita se possibile reperire il suo valore corrente Una variabile che si riferisce ad una tabella definita quando esiste una riga attiva una variabile dichiar
13. Il sistema mette a contatto pxcoll pycoll con px py e ruota di angolo 4 9 2 Comando IDISTANZA Inserisce in variabile la distanza tra 2 punti La sintassi da usare la seguente IDISTANZA VARIABILE PX1 PY1 PX2 PY2 4 9 3 Comando IRETTA Calcola una retta a cui assegna un numero identificativo da 0 a 9 parallela tipo 0 o perpendicolare tipo 1 al box selezionato a una distanza distanza dall origine 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 173 Figura 4 49 Retta 1 Figura 4 50 Retta 2 La sintassi da usare la seguente IRETTA ID TIPO DISTANZA BOXPRECEDENTE La retta pu essere riferita al box collegato con il parametro boxprece dente 1 4 9 4 Comando IRETTA2 La sintassi da usare la seguente IRETTA2 R PX1 PY1 PX2 PY2 DISTANZA ANGOLO R il numero della retta che viene creata D PX1 PY1 PX2 PY2 sono i due punti per cui passa una retta DISTANZA la distanza di cui viene spostata la retta dai due punti IRETTA2 1 20 20 100 20 30 40 e ANGOLO facoltativo l angolo di inclinazione della nuova retta Se Angolo impostato e distanza ha valore 0 si ottiene una retta passante per il punto PX1 PY1 e con angolo ANGOLO rispetto alla retta che passa per PX1 PY1 e PX2 PY2 4 9 5 Comando IMATHAZZERA Ricalcola i collegamenti dei box e azzera ogni linea tracciata di riferimento La sintassi da usare la seguente IMATHAZZERA
14. Sottotipologia 002 001 rappresentante Fianco DX Tipologia 003 rappresentante Ripiano a oaoa a a aa Tipologia 005 rappresentante Schienale Esportazione dali s e sss adgbaga e tiene ai Mobile con dimensioni variabili Mobile con dimensioni variabili e utilizzo della variante RAD 00297 TI E E O EEEE ETE VATIAnLe TA RIO PD c a e se e A e Definizione di un materiale LL Materiale legno LL Modifica variante colore WEI 160 E Impostazione dei livelli per la variante colore vil 29 39 43 44 49 3 31 3 32 3 33 3 34 3 39 3 30 3 91 3 38 3 39 3 40 3 41 3 42 3 43 3 44 3 45 3 46 3 47 3 48 3 49 3 50 3 01 3 02 3 03 3 54 3 00 3 06 3 07 3 08 3 09 3 60 3 61 3 62 3 63 3 64 3 65 Al 4 2 4 3 4 4 4 5 4 6 4 7 4 8 4 9 4 10 4 11 4 12 4 13 4 14 4 15 4 16 DICI 2 sgh ua 54 Mobile con il materiale legno applicato 0 55 Modifica variante Tipo Finitura o oo a a a 56 Menu setup importazione e esportazione dei dati 58 Lista delle tipologie a aoa a aaa a 58 Posizione maniglia ooa ee 59 Parametri ageluntiyis s sessar a A ed ko aa 59 Impostazione interferenza 61 Variante di tipo separatore lt lt 62 Sottotipologia 004 001 ripiano vetro 62 Tipologia a riconduzione 020 gestione del top 66 Paramentri speciali e ae 67 Varianti prima del raggruppamento LL 68 Editor gru
15. elencotipologie Questa funzione inserisce nella variabile variabile la distanza minima di un oggetto appartenente a una tipologia definita nell elenco separatore o per un raggio che parte dal punto x1 yl z1 e passa per il punto x2 y2 22 Se non si specifica l elenco delle tipologie questa funzione cerca solo gli oggetti di tipo collisione lato 23 altrimenti il controllo fatto sulle tipologie indicate 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 141 5 4 7 14 Comandi CODICEBARRA IDIMBARRA Tali comandi permettono di ricavare proceduralmente le informazioni sul codicebarra associato a una determinata misura e informazioni sulle dimensioni standard pi piccole e pi grandi all interno del codice barra ICODICEBARRA La sintassi da usare la seguente ICODICEBARRA nomevariabile codicebarra 1 a pl questo comando carica nella variabile nomevariabile il codice articolo gene rato a partire da un codice barra e dalle dimensioni specificate La variabile strutturata in questo modo e nomevariabile 0 il codice dell articolo e nomevariabile 1 la dimensione L anagrafica dell articolo e nomevariabile 2 la dimensione A anagrafica dell articolo IDIMBARRA La sintassi da usare la seguente IDIMBARRA nomevariabile codicebarra misura tipo questo comando carica nella variabile nomevariabile in funzione del tipo di misura tipo L dimens
16. zero Per le varianti assegnate con il comando LET La sintassi da usare la seguente nomevariabile Il carattere pu essere usato anche in un contesto particolare nel senso che genera una variabile fittizia secondo questa sintassi La sintassi da usare la seguente M N dove M ed N sono dei numeri interi con M minore di N quello che si ottiene una stringa che elenca tutti gli interi da M a N separati da un l Esempio 6 Comando per generare una stringa di numeri Il codice 61 genera la stringa 12 3 4 5 6 7 8 9 10 Codice 61 Carattere ilS L0 Carattere riferimento agli elementi di una tabella varianti 106 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Utilizzando l opportuna sintassi come spiegato nel paragrafo precedente il carattere restituisce la voce presente nella colonna indicata dal carattere che segue i in corrispondenza della riga selezionata in quel momento rispettiva mente ad una certa tabella di Variante Deve essere specificato naturalmente il nome della tabella variante di cui si vuole ottenere lo specifico valore Facciamo presente al lettore che per le varianti tabellate la numerazione delle colonne parte da uno mentre per le varianti di tipo libero c un unica colonna la zero Codice 62 Selezionare l elemento colonna di una variante 1 S COL 1 Carattere diesis o cancelletto prefisso dei comandi Il carattere diesis
17. 0 2 Definizione del prodotto 2 1 Terminologia del prodotto L 22 REGUN seste iaaa S kn e a i 2 3 Installazione del programma saosa a 24 Installazione di un catalogo s e scs s sot eats dresat ord 2 5 eCadUtil Parametri da linea di comando 20 Die sse ses aaea arasan a e a a 2 7 Struttura dell applicazione e caratteristiche 2 7 1 Organizzazione dei file aoaaa 2 7 2 Cartella procedure 2 4 Flledieonfsgrazione se i s s ari sesitre mea 2 7 4 Numerazione degli ordini s soaa aaa aa 2 7 5 Salvataggio dell ordine Flag 2 7 6 Impostazione di aggiornamento automatico del pro CEA a aa e A 3 Creazione di un nuovo catalogo Ok Pdl ss eoerr lhi i 3 2 Creazione di un mobile componibile VIII L iassparno RR RARI od RE 90 V rabili GI sistemna du ss essre areas LA dl CONdZIOU sa deara renti 3 7 Tipologie e default ivrea A AIA LE o D eese anelli 3 9 Creazione di una macro e riutilizzo del codice 3 10 Creazione della variante di tipo frontale a aoa a aoaaa 3 10 1 Impostazione e modifica di alcuni materiali 3 10 2 Modifica della variante colore 3 10 3 Impostazione delle altre varianti 3 10 4 Impostazione interferenza 3 10 5 Tipologie a riconduzione 3 10 6 Raggruppamento delle variabili in un gruppo 3 10 7 Oggetti 3D esterni 3 11 Regole con le aggiunte iui iaia aa 3 12 Regole con le di
18. Convenzioni e caratteristiche di questo manuale e Le parole scritte in italico trovano una precisa definizione nel glossario presente nell appendice del presente documento e inomi dei tasti o bottoni del interfaccia grafica sono sottolineati quan do sono uniti con il segno significa che bisogna premere i tasti contemporaneamente e inomi dei cataloghi sono scritti in maiuscolo e itermini pi importanti vengono evidenziati in grassetto 1 INTRODUZIONE 53 2 Definizione del prodotto 3CadEvolution uno strumento parametrico che permette di gestire tutte le varie fasi di lavoro del mobile progettazione gestione ordini controllo macchine Il prodotto porta sostanziali cambiamenti nei sistemi di gestione della produzione nel controllo degli errori e nei metodi di produzione flessibile 3CadEvolution consente al progettista di registrare i passi logici dell iter di ingegnerizzazione del prodotto a partire dallo schema di massima elaborato dall architetto designer che comprende misure modularit stile varianti materiali e colori In una certa misura si tratta di un processo rovesciato nel senso che il disegno del prodotto diventa subordinato alla sua impostazione Infatti riprendendo le linee guida del designer si definiscono secondo una gerarchia logica modelli misure dominanti varianti famiglie di componenti tipologie grafiche e per ciascuna di esse le regole di montaggio geometrico Inolt
19. End If tmp_p2 tmp_codlac tmp p3 tmp tiplac Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 24 If p parametro 2 lt gt tmp_p2 Then salvo parametro 9 3 originale in parametro 2 25 p parametro 2 tmp_p2 1 1 2e End If 27 If p parametro 3 lt gt tmp_p3 Then salvo parametro 7 originale in parametro 3 s p parametro 3 tmp_p3 1 1 olEnd If 30 I il Then p flJob l ricalcolo tipologia principale 31 Ena Sub La variabile p permette di richiamare i parametri della tipologia principale e di andare a modificarla La variabile p fljob attiva il ricalcalo e quindi ridisegna la N tipologia ogni qualvolta si modifica una tipologia neces f sario impostare questa variabile a 1 per rendere effettiva la modifica 9 3 Public Sub JobPannello La procedura prevede di entrare in questa funzione solo e solo se le tipologie dichiarate sopra sono adiacenti La sintassi da usare la seguente Public Sub JobPannello p p1 var lati pl pa pp ax ay az VARIABILI DELLA FUNZIONE JOBPANELLO Variabile Descrizione parametri della tipologia principale Ra SITI N Sd Es parametri della tipologia secondaria a lati posizione relativa in larghezza della tipologia secondaria rispetto alla principale posizione relativa in altezza della tipologia secondaria rispetto alla principale posizione relativa in profondit della tipologia secondaria rispetto alla principale rotazione re
20. Esempio 21 Macro BOX complessa 62 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Codice 28 Macro BOX IPARAMETRI Spessore tipo 3 ripiani 0 3 002 Fianco 41002 001 Fianco DX 5 003 Ripiano 003 SA S a spessore Ripiano 005 Schienale IF S ripiani 1l FOR S passi 1 gt Sa 100 004 sa i ENDFOR 3 ELSEIF ripiani 2 FOR S passi 1 gt Sa 100 004 001 sa S 1 ENDFOR ENDIF Abbiamo inserito un secondo parametro ripiani cui passiamo un valore 0 senza ripiani 1 con ripiani legno e 2 con ripiani vetro Non obbligatorio dichiarare la variabile nei parametri ma la rende locale e facilita la leggibilit del codice la variabile passi pi avanti non dichiarata Abbiamo messo una condizione per il caso con ripiani legno e per i ripiani vetro Esempio 22 Condizione del tipo di materiale per i ripiani IF S ripiani l ELSEIF S ripiani 2 A W N 5 ENDIF All interno abbiamo utilizzato il ciclo for che funziona in questo modo FOR insieme di valori separati da valore di eccezione variabile da riempire per default la variabile i ia chiusura del ciclo il comando ENDFOR Esiste anche il costrutto FOR nn mm dove nn e mm sono rispettiva mente 2 interi esempio FOR 1 5 corrisponde a FOR 1 2 3 4 5 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 63 Abbiamo utilizzato il ciclo FOR per posizionare i ripiani alle altezze definite d
21. SL x E lo spessore della linea evidenzia il tratto a penna Il valore di default 0 5 4 14 Parametro BW JBW Stampa in bianco e nero con le ombre 5 4 15 Parametro EX EX valore stampa l esplosione del disegno necessario specificare il grado di esplosione desiderato valore compreso tra 0 e 1 5 4 16 Parametro Z ZIN 5 STAMPE PARAMETRICHE DI Esegue uno zoom del disegno Se vale 1 il disegno sar rappresentato come a video se incrementato subir lo zoom selezionato Accetta anche valori con la virgola Il valore N rappresenta il fattore zoom 5 4 17 Parametro SCRIPT JSCRIPT file Questo comando esegue lo script contenuto all interno del file passato come parametro Ci permette di fare delle stampe sofisticate utilizzando i comandi per le finiture e altri utilizzabili all interno degli script 5 4 18 Parametro GA GAx x X Nelle stampe gestisce la percentuale gamma di Ambiente Diffusa e Speculare che gi potevano essere modificati in Viste da Configuratore Questi parametri servono in sostanza a regolare il grado chiaro scuro delle stampe Dove gli x sono numeri da 0 a 1 che distinguono le percentuali dei fattori di correzione Per un utilizzo normale meglio impostare tutti e 3 i valori con il medesimo valore Lo 0 dar un disegno nero mentre l 1 dar un disegno di solo linee di costruzione e colori Esempio 15 Utilizzo parametro del GA di ARG Nella Figura 5 5 sono ripo
22. o 0a a000 262 Funzione dau_getimballo sa soso sos s e e e e e e 263 Editor help per inserire lo script delle ante 265 Estrusione elica 4ub4a edo ura ile 274 E e aaa a a e a a 289 OO a eeann Uan 289 Impostazione Print Server ooa a a 299 Visualizzazione degli ordini da stampare 300 Visualizzazione download ordini o a a oa a a a a a a 302 Elenco delle tabelle 3 1 3 2 4 1 4 2 4 3 4 4 4 5 4 6 4 7 4 8 4 9 4 10 4 11 5 1 5 2 5 3 5 4 5 9 6 1 6 2 6 3 e Jl a Variabili di sist m s sosire a SLA ie inp a eA 38 SPa no DO esaea kabare e ea 47 Tipo di posizionamento box nella grafica 96 DPI od ei a dei 100 CATAtLeri FISCEVAll e or us petali Lari 103 Funzioni numeriche della calcolatrice 109 Variabili di sistema i ta 114 Link utilizzati dal comando ADDLINK anahaha aaa 137 Numeri per i collocamenti all interno del gruppo 139 Variabili di sistema per la grafica 0 189 Variabili di sistema per la grafica legate ai pulsanti 190 Variabili di sistema per la grafica legate ai box 192 Parametri per le tipologie 195 Variabili predefinite standard per le stampe 201 Variabili predefinite gestione carichi per le stampe 201 Variabili di programmazione per le stampe 0 0 202 Tipo di bafcod lt s s a i A ih ad 210 Tipi di quotature per la stampa pareti a aoao ao a a
23. spessore 2 0 A30 Si S spessore 2 SDp SI S Spessore 2 2 S5prS prorcenz s0 X 0 Sp 003 dis S tmp Ripiano 91003 SA Sa spessore dis tmp Ripiano 005 Schienale ISAGOMA tmp 0 0 1 spessore x2 0 A30 S1 spessore 2 p 40 Gd s Spessorne aZ Zx9P 40FS prorcenti0 O Sp 40 EFOR 320 640 960 1280 1600x1920 S 1 gt Sa 100 004 sa i dis S tmp CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 12 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 ENDFOR ISAGOMA tmp 0 0 1 0 A30 Sl opto A 51 2 p10 proi cent iU 4 Oeo OFLO IF S vTopel 1 020 dis gt tmp 7 Top ENDIF Risultato visibile in Figura 3 51 Con le sagome possiamo eseguire una infinit di operazioni ed esistono diversi metodi di sagomare oggetti Coni comandi Isagomal Isagomaa Isagomap controlliamo l orienta mento dell estrusione FO permette di definire i punti successivi come inizio foro FR permette di definire un foro rettangolare FE permette un foro ellittico 0 0 0 CE un cerchio Esempio sagoma TMP ce30 0 0 50 definisce un cerchio posizionato nel punto 0 0 e raggio 50 Le sagome possono essere scritte in forma parametrica anche nell archivio sagome anche se meglio all interno della regola Possono essere utilizzate sagome non parametriche importate da DXF e o utilizzando il CAD2D a disposizione Figura 3 51 Mobile sagomato Man
24. 12 disegna lato sx no schema 13 disegna solo la rete del box e dx dy dz dimnesioni in X Y Z e cl c2 colore uno e colore due 8 1 7 Funzione wrPannello wrPannello disegna un pannello al quale si deve specificare un orientamento in quanto in questa versione si potr vedere anche la venatura del legno La sintassi da usare la seguente wrPannello orientamento colore dIx dIy dIz s1 s2 s3 orientamento orientamento del sensovena colore dIx dIy dIz dimensioni in X Y Z sl s2 s3 punti raggio stondatura Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 8 1 8 Funzione wrPannello2 wrPannello2 questa funzione permette di disegnare un pannello ad esempio un cubo al quale si possono colorare tutti i lati in modo differente L ultimo parametro consente di tracciare il contorno se impostato a uno altrimenti no se lasciato a Zero La sintassi da usare la seguente wrPannello2 dIx dIy dIz xCDAVANTI xCDIETRO xCDESTRA xCSINISTRA xCSOPRA xCSOTTO faccia dIx dIy dIz dimensioni in X Y Z xCDAVANTI colore davanti xCDIETRO colore dietro xCDESTRA colore a destra xCSINISTRA colore a sinistra xCSOPRA colore sopra xCSOTTO colore sotto faccia linee bordo true o false Esempio 2 Utilizzo della funzione wrPannello2 Codice 217 Funzione wrPannello2 nome3DS catalogo 3ds accessori foto jpg ql wColore 163 1 nome3ds wrPannellozZ dl da dp dl gl G
25. Bilancia Colli 258 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Supponiamo si dover imballare 6 ripiani i ripiani hanno un imballo che prevede 5 pezzi per collo l algoritmo prevederebbe un imballo con 5 pezzi e un imballo con 1 pezzo spuntando questo flag l algoritmo bilancia i componenti negli imballi cio creando 2 colli con 3 componenti ciascuno No Collo Questo tipo di imballo non crea nessuna informazione in BORDINE Ordinamento Si tratta dell algoritmo di ordinamento dei colli Ordinamento Ordinamento Progressivo Crescente Decrescente C Codice L Dim A Dim P Dim P B Box 2 Abbinamento Es A P Figura 7 8 Ordinamento dei colli ordinamento crescente ordinamento decrescente C ordina per codice LAP ordina per dimensione B ordina per box forza l accorpamento solo ai componenti dello stesso box 2 ordina per abbinamento in questo caso l algoritmo privilegia i compo nenti appartenenti allo stesso box ad esempio supponiamo di avere una base da 45 pi una base da 90 pi una base da 45 assegniamo alle ante l imballo con 2 pezzi l algoritmo cos di default accorper l anta della base da 45 un anta della base da 90 se invece forziamo l ordinamento a 2 l algoritmo accorper le 2 ante della base da 90 e le 2 ante delle 2 basi da 45 7 1 2 Altri dati In questi campi andremo a relazionare gli imballi con altri imballi presenti o nel box o nel
26. CAD Indica il settore dell informatica volto all utilizzo di tecnologie soft ware e in particolare della computer grafica per supportare l attivit di progettazione design di manufatti sia virtuale che reali 52 66 Client Una componente che accede a servizi e risorse offerti da un altra componente detta server 10 13 15 22 DLL Dynamic Link Library moduli applicativi che contengono routine e o risorse che vengono linkate all applicazione chiamante solo al momen to dell esecuzione Se le applicazioni richiamano routine comuni dalle librerie del sys e le link editano nel loro codice oggetto early binding o le esigono gi caricate in memoria ne deriva uno spreco di spazio nelle librerie applicative o di memoria RAM Con le DLL invece le routine vengono richiamate solo all atto dell uso effettivo late binding utilizzando eventualmente la copia gi in memoria se altre applicazioni l hanno precedentemente caricata 6 3 82 83 Dump L operazione di riversamento in effetti la traduzione letterale del termine discarica di un qualcosa non meglio definito che pu essere il contenuto della memoria 20 DWG DraWinG exchange format Estensione dei file di AutoCAD 67 DXF Drawing Interchange Format o Drawing Exchange Format un formato per i file di tipo CAD sviluppato da Autodesk come soluzione per scambiare dati tra il programma AutoCAD e altri programmi 66 Log Per log si intende un registro nel quale v
27. CAPPELLO TOP E SCHIENA 503 s1 0 sa 0 1 1 a 30 p Sp dis tmp 503 s1 0 sa Sa _sprip 0 1 1 a 30 p p dis tmp 505 sa S _sprip 0 a Sa S _sprip 0 2 1 1800 Ae W N e 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 169 4 170 cad evolution SS Figura 4 46 Inserimento della base cappello e schienale del mobile Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Adesso andiamo a lavorare il top del mobile codice 157 Codice 157 Utilizzo del comando ISAGOFFSET per la costruzione del top 1 SAGOFFSET tmpl tmp 20 21503 sa Sa a 10 dis S tmpl1 Come possibile notare dal codice stiamo utilizzando il comando SA GOFFSET per costruire l effetto visibile in Figura 4 47 Abbiamo utilizzato il valore dell offset negativo per far sporgere il top del mobile Figura 4 47 Top sporgente Per togliere la parte del top dove presente la schiena del mobile possiamo utilizzare il comando SAGCLIPY codice 158 Codice 158 Taglio del bordo posteriore del top 1 SAGOFFSET tmp1 tmp 20 2 SAGCLIPY tmp2 tmp1 0 3000 3 503 sa Sa a 10 dis S tmp2 Successivamente andiamo a costruire le ante che in questo caso necessitano anche di essere modellate rispetto alla sagoma Il codice 159 crea l anta visibile in Figura 4 48 nella pagina 172 Codice 159 Costruzione dell anta sagomata ISAGPERCX h1 S VANOP1
28. La sintassi da usare la seguente wrSpeciale tipo ox oy dx dy speed mat tipo 1 flare ossia Bitmap additiva 3D tipo 2 flare 2D sul video coordinate di riferimento 1 1 1 1 tipo 3 proiezione diapositive L elenco dei materiali va separato con 8 1 21 Funzione wrCilindro wrCilindro La sintassi da usare la seguente wrCilindro raggio1l raggio2 lunghezza spicchi stacks colore e raggio e raggio2 e lunghezza e spicchi e stacks e colore 8 1 22 Funzione WrToro WrToro disegna un toride La sintassi da usare la seguente WrToro innr outer rings sides idColore innr raggio interno outr raggio esterno rings anelli sides lati idColore id colore 276 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 8 1 23 Funzione wColore wColore aggiunge materiale alla tabella dei materiali e ritorna l indice del nuovo colore comando per la gestione delle Bump map La sintassi da usare la seguente wColore nc colore tex s1 s2 tradp BitmapBW effetto xAng Autobump xBump AMpBump e nc materiale base riferimento e colore colore e tex nome file Texture e sl s2 scalature in x y della Texture e tradp attiva disattiva trasparenza e BitmapBW nome file Texture sostitutiva stampe in bn e effetto non usata tenuta per compatibilit e xAng angolo rotazione texture e Autobump attiva bump automatico simula rugosit
29. Speciali Divisore Flags 3000 3000 L Variante po Alias Validit Col Co Comando Va Minimo Massimo C1 or VideoVis is MODELLO Variante BASE Gruppo Figura 3 7 Editor regola Questa l intestazione e l editor completo della regola Prima di procedere cerchiamo di familiarizzare con questa interfaccia 1 In questa area sono riportate le informazioni di intestazione della regola gruppo di appartenenza descrizione gruppo per la definizione del col legamento con altri oggetti e altre informazioni specificheremo meglio quando il caso di modificare le impostazioni di default che di solito sono sufficienti Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 2 Gruppi di valutazione selezionando il gruppo GRAFICA vedremo il testo della regola precedente Anche se questo il gruppo pi importante non l unico il gruppo EXTRA fornisce le informazioni per il collegamento con i muri in caso di angolo e il gruppo di eccezioni permette di verificare quali condizioni di risposta non sono accettate dal programma Possiamo inoltre creare nuovi gruppi in cui memorizzare copie dei dati a nostro piacere 3 Blocchi sulle dimensioni questo imposta dimensioni minime e massime e restrizioni dell oggetto In realt queste informazioni non sono essen ziali in quanto le restrizioni possono essere applicate anche all articolo direttamente 4 D
30. Variante spessore parametrizzata o o a s a o a a e a Assegnazione della variabile spessore ai fianchi 2 Comando MSG messaggio a video LL Variabile tipo di spessore LL VR lt p raw Then Cambiamento del codice della regola in base ai valori inseriti all interno della tabella di inserimento delle variabili Variabile colonna passata come parametro alla variabile tipo Nome della variabile con un parametro indice L sl dipendenti dalle variabili Tipologie esportate a e i Regola per il mobile esi cateia re e e 8 a Definizione di un dragger L POTO EO italia iii Contenuto della macro BOX Utilizzo della macro B X s s ise s adkas a ded Variante raddoppia s ue oe e a A Modifiche alla macro BOX necessarie all utilizzo della variante eo E E E E Box doppio a e oers ss roinaa E et Macero ASSEGNA caressed an resau i Schema delle caratteristiche dei materiali Macro ASSEGNA con la definizione del colore base Utilizzo di interferenza s desse rsicsasaa tie MBOX L45435 54 aa SA a e a a d Variante TIpoF sesse ate sasa 8 Eli lido vas ein e E E Integrazione delle ante Macro CRE s we ALLA Gruppo della macro cassetti all interno del box Modifiche al BOX con l aggiunta della variante vTop Regola complessa 4 3 aa ele da e a Inserimento SANO ss s pa eee a A a a Regola completa di un mobile con utilizzo delle sagom
31. axy ayz nel caso venga usato il comando ISCEGLIADDLINK vedi spiegazione dei comandi _PARETE Questa variabile sente la vicinanza delle pareti inserite con le opportune funzioni nella costruzione dell ordine assumendo il valore 1 oppure 3 rispettivamente se il muro a sinistra o a destra della regola _ANGOLO La variabile memorizza l eventuale ango lo fuori squadra delle pareti e consente alla base ad angolo di adattarsi ad esso Tabella 4 10 Variabili di sistema per la grafica legate ai box 4 13 Variabili In 3CadEvolution esistono due tipi di variabili quelle definite dall utente a valore singolo e quelle che fanno riferimento agli elementi delle tabelle varianti Variabili definite dall utente L utente che si occupa della stesura delle regole a volte trova necessario poter disporre di variabili aggiuntive per memorizzare un valore effettuare un calcolo od un confronto A questo scopo 3CadEvolution permette di creare semplici variabili che contengono un singolo valore il loro nome deve essere preceduto dal simbolo e va racchiuso tra parentesi tonde anche se quest ultima condizione non necessaria ma preferibile per una maggiore leggibilit Le variabili definite dall utente non necessitano di dichiarazione esse vengono create la prima volta che il valutatore incontra il loro nome durante l interpretazione di una regola Il valore di una variabile definita dall utente viene assegnato m
32. clausola From di un istruzione SQL di selezione WHERE clausola Where di un istruzione SQL di selezione ORDER clausola Order di un istruzione SQL di selezione TABELLA codice tabella delle tabelle generiche di 3CadEvolution DESTABELLA descrizione tabella delle tabelle generiche di 3CadEvolution Tabella 5 3 Variabili di programmazione per le stampe 5 3 Istruzioni per la formattazione della pagina Le istruzioni di stampa sono un insieme di comandi particolari che servono per produrre in stampa linee testi tabelle di dati e comunque riprodurre su carta quanto prodotto a livello di calcolo In questa sezione sono riportate le istruzioni riguardanti la formattazione della pagina ORIZZONTALE o VERTICALE imposta l orientamento della stampa in senso orizzontale o verticale PAPERSIZE imposta le dimensioni del foglio di stampa qui di seguito i parametri preconfigurati La sintassi da usare la seguente PAPERSIZE paraml 1 Letter 8 1 2 x 11 in 2 Legal 8 1 2 x 14 in 3 Executive 7 1 2 x 10 1 2 in 4 Tabloid 11 x 17 in 202 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Ledger 17 x 11 in 6 Statement 5 1 2 x 8 1 2 in 7 Folio 8 1 2 x 13 in 8 A3 297 x 420 mm 9 A4 210 x 297 mm 10 A5 148 x 210 mm 11 B4 250 x 354 mm 12 B5 182 x 257 mm 13 Quarto 215 x 275 mm 14 Custom Size DIM imposta manualmente le dimensioni del modulo di stampa La sintassi
33. ecadmaster sql 1 ecadpro ddf amp ecadpro ini ecadpro sql f eCadProc css T nenelChaenMao daf Ultima modifica Tipo Dimensione 15 03 2012 10 52 Cartella di file 15 03 2012 10 53 Cartella di file 15 03 2012 10 54 Cartella di file 15 03 2012 10 52 Cartella di file 23 07 2012 09 45 Cartella di file 23 07 2012 17 32 Cartella di file 18 06 2012 11 04 Cartella di file 23 07 2 9 36 artella di file 15 03 2012 10 52 Cartella di file 15 03 2012 10 52 Cartella di file 18 07 2012 14 41 Cartella di file 24 11 2010 09 39 File ERG 2 KB 24 11 2010 09 39 File ERX 4 KB 06 09 2006 12 4 Documento CSS 2 KB 24 09 2008 10 1 File MVE KB 0 10 2006 17 32 Documento CSS 3 KB 8 04 2007 14 Immagine JPEG 21 KB 0 06 2007 16 52 File GIF 2 KB 2007 16 File GIF KB 2007 File GIF KB 200 File GIF 5 KB 0 File GIF 36 KB 2 Documento di testo 2 KB 26 05 2011 17 18 File SQL 8 KB 04 2008 11 36 File GIF 7 KB 26 05 2011 17 18 File SQL 42 KB 12 05 2008 13 26 Impostazioni di co 3 KB 0 08 11 3 Documento di testo 1 KB 07 06 2011 15 5 File DDF 27 KB 26 0 11 17 18 File SQL 4 KB 07 06 2011 15 55 File DDF 20 KB 26 07 2012 15 05 Impostazioni di co 4 KB 26 05 2011 17 18 File SQL 37 KB 6 11 2009 15 23 Documento CSS 2 KB NT MANA INAR ci NNE 2 VD Figura 2 16 Cartella _ECADPRO Le sottocartelle sono hd o 0 0 00 CREA contiene tutti i prototipi per la creazione di un nuovo catalogo e non necessaria in f
34. gialla eli 21o nAdA Pirate PAs iii 215 od Parametro DI sso resar ro Eann SEAE rIn EI 216 O Parametro BDR 4 dda el dh 216 of Parallelo CO peak peg ada T 216 DBAS Parametro TAI Lui e e i 216 kb Parametro LO usb Ln 216 ob Parametro DAL isra reso d l DT Oglll Parametro BAE s Leida e i ALI sA Poarametio DAT subiisbs a ea 217 SA13 Parametro SD suina lai 2 Didi Parati BW sss eanade dm swarre Renni 217 Sgtilo Parametro EA pali ZLI 94 10 PARADDObTO Ss scio ei 207 Oil Parametro SCRIPE Libia ei 218 54 18 Parametro GA sso gain e doai 218 DATI Pianot CAs ix iu du 218 5 4 20 Parametro BXTOPFRONT Liu da la 219 5 5 Parametri del comando ARG LL 219 5 5 1 Parametro ORDINA Libia ei 219 de Pio bei dir a 220 Dio Parametro AS si utili 220 Db Parametro BOX ia RT 220 DO Parametro SCALA s ian 220 iV Did Param tro QUOTE Lian e Oi Parametro Vi sa ira i 55 8 Parametro ANGLE Lubiana Doo Paaddao LII sian lla 5 6 Parametri del comando TOP LL DOT Paradieipiuia iui oz Paniere UD idee RS bibi Parametro M Lio aikaani d Sb Parametro Li sso rarr bh 5 7 Comando NEAD giu dibes Ed a ER 5 8 Stampa per parete a ii ana a 5 9 Stampa con righelli Rullers aoaaa HIO Panpa con Markor sess ra LL ti odl Dampa derisione sas ssis ale a Lavorazioni O l Premesse e si sses ele uh 02 lei sui ggraltaos ire dele eni bd VWOloblli s spre ra sapra Rae k 6 3 1 Variabili della tipologia corrente 6 3 2 Variabili d
35. la riga nella quale questa scrittura presente nel caso il valore restituito dalla variabile corrisponda alla stringa nulla Questa notazione utile nei casi in cui una porzione della stringa da generare sia assolutamente necessaria al significato della stessa e in mancanza della quale di rigore non produrre nulla Consente ad esempio di evitare la produzione di quei codici in cui uno o pi componenti elementari risultano indefiniti Generalmente questa opzione viene utilizzata solo nell ambito della generazione di codici cosa che non esclude la sua applicazione anche in altre situazioni come ad esempio la grafica Esempio 4 Utilizzo carattere Con il comando LETS si assegna ad una variabile un valore in questo caso la variabile COD assume significato solo se la variante FAB in colonna tre non vuota Codice 57 Troncamento della riga in caso la variabile non sia definita 1 LETS COD BXL S FAB 3 104 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 Caratteri formula Calcola numericamente l espressione contenuta tra parentesi e ne converte il risultato in stringa L espressione deve essere sintatticamente corretta ovvero concorde con la tradizionale notazione per le espressioni matematiche In caso di errore di valutazione viene ritornata la stringa vuota Esempio 5 Utilizzo caratteri Supponendo che la variabile vani contenga il valore 2 il codice 58 verr inte
36. oppure possono essere digitati liberamente dall operatore nel momento in cui viene caricata la regola Valore Fisso simile alla variante di tipo libero ma gestisce un solo valore fisso non modificabile dall utente Sagoma si mette a disposizione dell utente un editor per la costruzione di sagome libere simile ad un CAD bidimensionale Gruppo nel GRUPPI INI del catalogo possono essere dichiarati al cuni gruppi di varianti che trovano utilizzo in pi regole In tali regole baster richiamare il gruppo e automaticamente verranno visualizzate tutte le varianti che lo compongono Tabella 4 2 continua nella prossima pagina 5Sconsigliamo l utilizzo nelle regole l utilizzo nelle regole normali 98 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Tabella 4 2 continua dalla pagina precedente Tipo Descrizione Aggiunta ha lo stesso funzionamento di un gruppo per quanto riguar da la definizione ma serve a gestire le regole speciali ossia quelle con aggiunte e con divisioni Sel SQL viene generalmente usata nella regola di testata testa erg che al momento non abbiamo ancora descritto E neces saria per estrarre dei dati dalle tabelle anagrafiche Nella colonna comando viene inserito il nome del comando men tre l elaborazione viene descritta nel gruppo relativo a quel comando nel valutatore della regola Selezione da tabel anche questa viene generalmente usata nella rego
37. sostituisci Box0 si aria amp OOO BIEL i Pi evolution GENERATORE ASSOCIAZIONI Associazioni associazione articoli neutri con tipologie modelli regole grafiche e listino prezzi o Fi 2 a m o 3 ANAGRAFICHE Modelli anagrafica modelli per impostazione valori di default la deriva delle varianti e abilitazione varianti di testata ELABORAZIONI Elaborazioni personalizzate elaborazioni batch personalizzate create via regola CARICHI REGOLE Regole creazione e gestione delle regole grafiche SEO Tipologie definizione tipologie grafiche E TER Macro creazione funzioni richiamabili al interno delle regole Macro top macro ricalcola top SPECIALI Sagome anagrafica dele sagome Speciali impostazione linee altezza del disegno link tra regole definizione delle tipologie a riconduzione o quotabili deriva tra varianti Bordi tabella per rappresentazione grafica dei bordi VARIANTI Varianti anagrafica delle varianti Varianti gestionali gestione delle varianti gestionali Figura 3 1 Menu procedure Qui viene richiesto il nome del catalogo nuovo come possibile vedere in figura Figura 3 2 nella pagina 27 In questo esempio abbiamo chiamato il catalogo MIO Alla pressione del tasto Procedi il programma ha Creato un nuovo database MIO parificato il database e caricato le Stored procedures inserito i dati di base per lavorare come nella cartella _ECADPRO CREA vi sono i file
38. utente che una determinata combinazione di varianti non valida in realt il gruppo eccezioni non dovrebbe neanche esistere su una regola ben scritta per quanto possa servire in fase di collaudo 3 Extra serve per operazioni particolari come lo spostamento degli oggetti sui muri ad angolo 4 4 Sintassi delle regole Nel precedente capitolo abbiamo descritto come vanno impostate le regole quali sono i dati preliminari da definire e attraverso un esempio abbiamo anche potuto vedere come si sviluppa il codice di una regola In questa sede cercheremo di spiegare tutti i simboli le funzioni ed i comandi disponibili nel linguaggio di 3CadEvolution Definizione di riga 100 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Con la parola riga si intende una qualsiasi sequenza di caratteri che rappresenti un espressione valida per il valutatore delle regole Per definizione una riga deve iniziare a capo rispetto a qualsiasi scrittura precedente che non le appartenga ovvero a sinistra del primo carattere di una riga non pu comparire nulla se non elementi di tabulazione Definizione di gruppo Si definisce gruppo una sezione di un file di regola formata da un intesta zione e da una o pi righe Un gruppo abbraccia tutto quello che compreso tra un intestazione inclusa e l intestazione successiva esclusa oppure tra un intestazione inclusa e la fine del file nel caso si tratti dell ultimo grup po definit
39. 10 m Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Figura 4 25 Fresa con utilizzo della rotazione Figura 4 26 La stessa fresa su quattro lati diversi 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 157 4 8 9 Comando ILAMIERA Il comando ILAMIERA gestisce un caso particolare del comando sagoma in quanto basta creare un percorso e dichiarare uno spessore e viene creata una sagoma che si avvolge lungo tale percorso La sintassi da usare la seguente ILAMIERA lamiera spessore percorso Dove e lamiera la sagoma rappresentante la lamiera e spessore la larghezza della lamiera e percorso la sagoma rappresentate il percorso Pi SI tion Pit di Da Figura 4 27 Lamiera con spessore 10 Figura 4 28 Lamiera con spessore 50 Codice 140 Creare una lamiera 1 SAGOMA percorso 0 00 1000 0 1000 500 200 200 2 LAMIERA lamiera 50 percorso 31001 DIS S lamiera 4 8 10 Comando ISAGMIRROR Il comando ISAGMIRROR specchia la sagoma in uno dei lati La sintassi da usare la seguente ISAGMIRROR lt newsag gt oldsag lt tipomirror X Y XY gt 158 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Figura 4 29 Sagoma di partenza utilizzo Figura 4 30 Sagoma specchiata nell asse comando ISAGMIRROR X Figura 4 31 Sagoma specchiata nell asse Figura 4 32 Sagoma specchiata nell asse Y XY 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 159 Crea una sagoma che specchia la sagoma di par
40. 168 Codice 154 Utilizzo dei comandi ISAGCLIPX e ISAGCLIPY per la costruzione dei ripiani sagomati 1 SAGCLIPX tmm tmp S VANOP2 _SPFIA 0 2 3000 ol SAGCLIPY tmm S tmm 202000 3 503 SA A 2 _SPRIP 0 2 100 SL 0 SP 0 DIS TMM Figura 4 43 Ripiano sagomato 168 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Costruiamo il secondo ripiano a sinistra con gli stessi comandi Figura 4 44 codice 155 ss2 evolution Figura 4 44 Due ripiani sagomati Codice 155 Utilizzo dei comandi ISAGCLIPX e ISAGCLIPY ISAGCLIPX tmm tmp S VANOP2 _SPFIA 0 2 3000 I SAGCLIPY tmm S tmm 20 2000 503 SA A 2 _SPRIP 0 2 100 SL 0 SP 0 DIS TMM ISAGCLIPX tmm tmp 100 S VANOP1 _SPFIA 0 2 I SAGCLIPY tmm S tmm 20 2000 503 SA 650 _SPRIP 0 2 SL 0 SP 0 DIS TMM o YA SO oa A A W_ N Be Come possiamo vedere dal codice 155 nella seconda e quinta riga abbiamo tagliato la nostra sagoma anche rispetto l asse y Questo necessario nel nostro caso perch le due sub sagome rappresentano i ripiani e questo taglio necessario per il successivo inserimento dello schienale In Figura 4 45 nella pagina 170 possibile vedere il ripiano senza il taglio in y Nel codice 156 andiamo ad inserire la base riga 1 cappello riga 2 schiena riga 3 Il risultato visibile in Figura 4 46 nella pagina 170 Codice 156 Inserimento della base cappello e schiena del mobile sagomato f BASE
41. 18 ma permette il posiziona mento di un oggetto in negativo rispetto al lo spazio delimitato dalla tipologia esempio cassetto all interno di una base Floor Follower In fase di sviluppo Tabella 4 1 Tipo di posizionamento box nella grafica Il PosMode 16 disattiva la freccia di spostamento in altezza In fase di spostamento il programma riconosce il piano pi alto rispetto al punto del disegno su cui si sta lavorando E possibile spostarsi su piani posizionati ad altezze differenti in fase di movimento utilizzando i tasti freccia su e freccia 96 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 gi della tastiera Utilizzando questo tipo di posizionamento gli snap e le colli sioni vengono disattivati automaticamente Se si necessita di precisione nell inserimento degli oggetti si consiglia di non utilizzare questa modalit 0 CERE cosi DI Classificazione Descrizione Cod Cod DX Descrizione A i RG Alias TipFM Tipo Ord Forza Default Varianti AKA AKADE Articolo di prova 300 Fioriera _003 Oggetto 3D _004 Vani _005 Divider Descrizione A P te Alias TipFM Tipo Ord Forza Default Varianti AKA AKADES Articolo di prova 300 Fioriera Oggetto 3D Vani Divider Cod Cod DX Figura 4 5 Causali fuori misura 4 2 Varianti della regola Il cuore della definizione della regola l elenco delle varianti dichiara te visibile nella parte inf
42. 3 19 3 20 3 21 3 22 3 23 3 24 3 25 3 26 3 27 3 28 3 29 3 30 Loader dell installazione di 3CadEvolution Lancio dell utility dxDIAG LL Informazioni su componenti e driver DirectX installati nel ON e e negata ph Pini Selezione percorso dati 2 2 0 Universal data link o Installazione SQL Server Express 2008 R2 Selezione lingua i s sa a n A De sd Selezione della cartella di installazione Selezione della cartella nel menu Avvio Start Creazione icone Desktop Avvio veloce LL Avvio installazione e sossussessetaieas io Cau Installazione catalogo LL Manutenzione database LL Area errori e O au de a Cartella BEEP pina iii Schermata di ecadpro ini ue a pipi Menu procedure 3 sine i i Inserimento nome catalogo ACOG di lst usa daddi nai e Modifica articolo usi a Dettaglo articolo s s ss a swta ha Schema di modifica della regola Help Ogetto Editor regola s asi tia AA na miad Variante che imposta gli spessori LL FI ads ie aa e e a ae Inserimento nuova colonna aoao a a e a e a Variante spessore 4 iu vid fab LR Visualizzazione a video del contenuto di una variabile Creazione variante MISURA LL Collegamento tra la variante TIPO e la variante MISURA Form di variazione altezza larghezza e profondit Ze LR Interfaccia di gestione della tipologia 0 Tipologia 002 rappresentante Fianco
43. 4 Comando SWAP scura ai 125 4 015 Comando MSG s iii 125 4 6 16 Comandi PUSH e POP e POPALL 125 4017 Comando DDIP css i rdnr rrdd 126 46 18 Comando AINP si ss sis resero dista wa 126 4 6 19 Comandi GOTO o JUMP o VAI 126 4 020 Samt 7 VBe7ENDVB ssi iti 27 4 6 21 Comandi FORDBS e ENDDBS 0 128 46 22 Comando FORFILE sss s3 ases ese anpii 128 Comandi estesi per la grafica 129 4 7 1 Comandi QUOTAxxx e IQUOTE LL 129 d2 Comando P Moe ses srr egis sea bet 132 Aho Comando ALTEZZE s uffa sa di hai 133 4 7 4 Comandi IMTTRASLA e IMTINIT o IMTRESET 133 4 7 9 Comandi ADDPUNTO IDELPUNTO e AZZERA CONI ii 134 4 7 6 Comandi IINVERITLATO e AZZERAINVERTILATO134 4 7 7 Comando ICOMMNETO Lilo i ai 134 4 7 8 Comando FLAGSPEC LL 135 4 7 9 Comandi per le informazioni sull articolo 2 135 4 7 10 Comandi ADDLINK SCEGLIADDLINK ITIPOBOX 135 4 7 11 Comando ADDMAGIC LL 140 4 7 12 Comando IIMGSCALA LL 141 4 7 13 Comando LASER sci isa analoga 141 4 7 14 Comandi ICODICEBARRA IDIMBARRA 142 Comandi per la gestione delle sagome LL 143 4 8 1 Comando ISAGOMA LL 143 4 8 2 Comando SAGDUMP Libia 147 4 9 4 10 4 11 4 8 3 Comandi ISAGMID ISAGPERCX ISAGPERCY 147 ASA Comando I SAGAY Lita E dae sid 148 4 8 5 Comando ISAGOFESET LL 149 4 8 6 Comandi SAGCLIPX ISAGCLIPY L 149 4 8 7 Comandi ISAGCLIPR ISAGCLIPL ISAGCLIPU IDAGGLIPD Lg ve
44. 9 VALORI PER PAPERSIZE 9 A4 210 x 297 mm WMF 0 0 56 24 S percorso logo wmf inserimento immagine FONT TAHOMA font di scrittura TX TL 16BC 59 1 S TIPO inserimento variante TX TR 16B 145 1 N lt testa _numero gt richiamo di variante di testata 3 TX TL 7BC 59 12 Riferimento cliente inserimento testo inserimento di un riquadro LI 192 246 192 272 N1 LINEA CHIUSURA DX LI 0 246 192 246 N1 LINEA SUPERIORE LI 0 246 0 272 N1 LINEA CHIUSURA SX kE 07492 192 272 N1 LINEA INFERIORE LI 40 459 192 259 N1 LINEA DIVISIONE CENTRALE query per la distinta base select t codcomp a des sum t qtacomp qta t diml t dima t dimp bgnlp bai Cno Csend CeT y from ecadmaster dbo distintat t left join articoli a on t codcomp a cod where t percorso percorso and t numero lt testa_numero gt and t riga lt riga gt group by L to0deonp a des yt diml t dima tadlmp t hlyt4N2 rt 3 t n4 ta im order by t codcomp Codice 15L pp SCOdcomp Descrizione 40L lt des gt lt nl gt lt n2 gt lt n3 gt lt hn4 gt r6 yy QUA gli gt dol gg A Totale 842R lt fuorim gt 4 dimensioni 12C fsl5 ql lt evidenzia gt dim lt diml gt lt dima gt lt dimp gt j lt FM gt 5 8 Stampa per parete Il comando ARG predispone di una modalit di stampa per parete WALL stampa la i esima parete su cui sono appoggiati degli oggetti La sin
45. 9 new_codlac 3 modifica parametro per distinta base p parametro 9 tmp p fluob l ricalcola fianco End Ir Cishdo Sinistro If p tipo 501 And p_pa gt pl_pa And p datp_pa lt pl da pl_pa And p_pp gt pl_pp And p dp p_pp lt pl dp pl_pp Then allora il fianco e completamente coperto dal fianco dx dell altro box quindi non va laccato new_tiplac replace ex p Parametro 7 1 ED horn va laccato fTronte slinistra tmp inseriscistringa p parametro 7 new_tiplac 1 modifica parametro per finitura p parametro 7 tmp new codlac ELE tmp inseriscistringa p parametro 9 new_codlac 3 modifica parametro per distinta base p parametro 9 tmp bp f4Yob 1l ricalcola fianco End Ii 7 7 4 7 9 4 Public sub JobFin In questa funzione la procedura entra sempre dopo le altre funzioni e permette di modificare i parametri della tipologia principale La sintassi da usare la seguente Public sub JobFin p var 9 FUNZIONE ELABORA FINALE 297 298 10 Print Server 10 1 Configurazione Il servizio di stampa 3CadEvolution permette l esecuzione automatica di due procedure 1 Stampa degli ordini 2 Download ordini inviati tramite eCadLite Le due procedure possono essere eseguite in base alla configurazione in sequenza oppure separatamente Il programma contenuto all interno del file PrintSrvPro dlIl e viene instal lato insieme al programma il percorso di instal
46. Alt F4 verr interpretata e disegnata la nuova regola dove il box pi sottile per l esattezza la dimensione impostata di 30 mm Torniamo all editor delle regole e copiamo la prima riga sulla seconda facendo in modo che il nostro script riporti Esempio 2 Due pannelli di spessore 30mm Codice 2 La stessa tipologia con parametri diversi 1 001 L 30 Test 2 001 s l 300 L 30 Test E usciamo dal programma vedremo disegnati 2 pannelli fianchi di spessore 30 mm Ricapitoliamo L editor delle regole o distinta delle regole una pagina di testo su cui si pu scrivere liberamente premendo Ctrl H su ogni riga viene attivata una pagina di help che aiuta a compilare i vari parametri della riga la struttura per disegnare un oggetto 3D una riga composta da un numero di tipologia una serie di parametri xxx un numero intero compreso tra 1 e 999 possono esistere solo 999 tipologie diverse in un catalogo salvo le sottotipologie pl p2 pn sono i parametri che danno significato e comportamento all oggetto ad esempio L modifica la larghezza e SL lo spostamento in larghezza viene disegnato un parallelepipedo come struttura di base tutto quello che viene disegnato corrisponde a quanto si vede nella struttura della variazione di componenti Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 3 3 Variabili Facciamo a questo punto un esperiment
47. BDR vedi capitolo per la creazione di dati su Database e l impostazione di alcuni default creato la cartella mio con le sottocartelle 3ds foto html eseguito una compilazione iniziale di varianti e gruppi La parte pi importante della procedura di creazione riguarda i default creati che sono diversi Nella cartella foto il file Bianco DRG1 26 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 gt aeS evolution UTILIT GESTIONE REGOLE CREAZIONE NUOVA AZIENDA Database utente questa procedura permette di creare e o importare il database di un catalogo esistente Vengono inserite anche le stored procedure di lavoro indicate nei files eCadPro DDF nella cartella StoredProcedure ANAGRAFICHE O e 3 a 2 e m m fa z DIMORA PARIFICHE 2 Creazione di un nuovo Catalogo CARICHI Database master questa pro Nome Database MIO Iuteni utente questa pro OE OSE Aggiorna stored procedur Ripristina Catalogo sistema z TRADUZIONI E Annulla Tabella traduzioni gestione Tabella traduzioni parole Figura 3 2 Inserimento nome catalogo nella cartella del catalogo il file contenente gli script per le finiture __epro_ ante vbs con l impostazione la regola di testata GENE ERG la regola di prova 001 ERG la tipologia di prova 001 i colori di prova 0 1 2 3 una variante COLORI un articolo di prova 001 0 0 0d0L0LL o il modello per i prototipi 999 In ogni caso
48. Cerchiamo di spiegarne l utilizzo e la sintassi di seguito 4 11 1 Funzione LOOK La funzione LOOK trova all interno di una variante l elemento che maggiore o uguale rispetto al codice inserito e restituisce l intera riga sotto forma di vettore La sintassi da usare la seguente LOOK lt nomevariante gt lt codice gt Esempio 51 utilizzo funzione LOOK si supponga che in una tabella misure siano riportati nelle righe di una colonna codice i seguenti valori 100 200 500 1000 1500 l istruzione assegna alla variabile misura il vettore avente come componenti i campi della riga avente codice 1000 poich il valore immediatamente superiore a 800 Codice 161 Funzione LOOK i LETS misura LOOK misure 800 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 181 5 4 11 2 Funzione LOOKB La funzione LOOKB trova all interno di una variante l elemento che minore o uguale rispetto al codice inserito e restituisce l intera riga sotto forma di vettore La sintassi da usare la seguente LOOKB lt nomevariante gt lt codice gt Esempio 52 Utilizzo funzione LOOKB si supponga che in una tabella misure siano riportati nelle righe di una colonna codice i seguenti valori 100 200 500 1000 1500 l istruzione assegna alla variabile misura il vettore avente come componenti i campi della riga avente codice 500 poich il valore immediatamente inferiore a 800 Codice 162 Funzione LOOKB 1 LETS
49. Codice 125 Utilizzo comando E nella costruzione della sagoma if SAGOMA sagomaFormaEllisse E50 0 0 550 250 Il comando E numero segmenti oltre al numero di segmenti accetta anche il pun to d origine dell ellisse e le due misure Diametrol e Diametro2 per designare l ellisse Figura 4 12 Sagoma a forma di ellisse Esempio 41 Sagoma a forma di cerchio Codice 126 Utilizzo comando C nella costruzione della sagoma il SAGOMA sagomaFormaCerchio C50 0 0 550 Inoltre possibile applicare delle estrusioni agli oggetti sagomati 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 145 Il comando C numero segmenti oltre al numero di segmenti accetta anche il pun to d origine del cerchio ed il diametro per designare il cerchio Figura 4 13 Sagoma a forma di ellisse In base al tipo di estrusione che si vuole ottenere si possono usare diversi comandi di tipo Sagoma ISagomaP estrusione secondo la profondit ISagomaL estrusione secondo larghezza ISagomaC doppia estrusione Cappa secondo altezza ISagomaD doppia estrusione secondo profondit ISagomaE doppia estrusione secondo altezza Esempio 42 Utilizzo comando SagomaC Codice 127 Estrusione LET 1 1000 p 500 ISAGOMAC sagoma 0 0 1000 0 1000 500 0 500 100 0 300 0 300 100 100 100 a e N Be 001 DIS sagoma Figura 4 14 Doppia estrusione della sagoma secondo l altezza 146 Manuale Tecnico di P
50. Figura 7 1 Interfaccia imballi 1 Intestazione 2 Caratteristiche 3 Flag colli 3 Altri dati Andiamo ora a vedere nel dettaglio il significato di tutte le funzionalit che ci sono messe a disposizione OX Bie e s s Posma Imballi Associati n O Figura 7 2 Interfaccia imballi intestazione Intestazione 254 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Codice inserisce il codice imballo coincide con la creazione o il cari camento dell imballo interessato Il codice imballo un identificativo e pu avere caratteri alfanumerici deve essere unico e preferibilmente con un nome corto Des una breve descrizione per identificare l imballo Imballi la tabella tab per descrivere e caratterizzare l imballo Imballi Associati la tabella tab per associare per accedere alle caratteristiche degli imballi associati Nuovo prepara l interfaccia per la creazione di un nuovo imballo Cancella cancella l imballo corrente Salva salva le modifiche o l imballo appena creato 0 00060 obo Naviga rispettivamente le frecce eseguono i seguenti comandi va al primo imballo della lista va all imballo precedente secondo l ordine alfabetico del codice va all imballo successivo secondo l ordine alfabetico del codice va all ultimo imballo della lista Distinta accede all interfaccia per la distinta dei componenti cartoni protezioni ecc sca
51. Generalit WrMarker un particolare tipo di pannello inseribile tramite finitura le cui caratteristiche sono F invisibile in grafica ma ha comunque dimensioni e posizione effettiva nello spazio porta all interno una descrizione in stampa una volta specificato all interno del comando ARG il parametro MARKER si ottiene una pallinatura dei marker Tutti i marker con la stessa descrizione vengono pallinati con lo stesso numero Da regola finitura Inserire una tipologia con una finitura che chiama il comando wrMarker La sintassi da usare la seguente wrMarker dl da dp posizionePallino stringaCodice layer Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 600 0 600 0 600 0 600 0 ARG 0 0 210 175 V1 AS RULER2 0 1 1 1 300 0 150 Z0 8 gt D Q _ 9 _ N m 2 pa N SI lt Hi D Cc E m D La gt N N oO oO gt N O w gt un o N o 0 ARG 0 0 210 175 V1 AS RULERO 0 1 2700 1 203 0 150 Z0 8 Da 600 0 Bo 600 0 LE 600 0 600 0 FI ARG 0 0 210 175 V1 AS RULER3 0 1 1 1 300 0 150 Z0 8 N nulon banalan i niw il Figura 5 6 Stampe con ruller 5 STAMPE PARAMETRICHE 231 Dove dl da dp sono l ingombro fisico su cui sar posizionato il marker posizionePallino un parametro che specifica dove sar posizionato il pallino all interno dell ingombro impostato I valori sono quelli mostrat
52. ISAGCLIPX e ISAGCLIPY per la costru zione dei ripiani sagomati LL 168 Utilizzo dei comandi ISAGCLIPX e ISAGCLIPY 169 Inserimento della base cappello e schiena del mobile sagomato 169 Utilizzo del comando ISAGOFFSET per la costruzione del top 171 Taglio del bordo posteriore del top gg Costruzione dell anta sagomata LL 1 1 Introdurre fle DAF sissi as e i 180 Funzione LOOK s w s stesa ELL ALL 181 F nzione LOORB sso resena e dd dl PL 182 Iii sai 182 Fu unzio e CASE e s sos ae le e 183 Pie Dii siasi 183 Funzione LEN ssi ud faut dai 183 EMAS Hdi Les LABS RA a 184 Funzione MID incompleta a ia ae 184 Funzione ESTRAI se sa dadar RA Ra 184 Funzione INSTR ps esee s kaw ae 185 Funzione FORMAT 1 s sars ra sp renervae dammi 185 Funzione FORMAT 2 s e s eaaa a a E o e 185 Funzione FORMATY sacello Lal e aa 186 Funzione SOL eee a de e e e 4 186 Funzione CODVAR ssa LR i 187 Funzione VARIANTE sape e d RE A N 187 Funzione NEER s s as e A A ba Funzione DATI Lisa A ACL ALL 188 FZIONE DIM iuos dba ei dd e Li 188 Funzione EURO s pid RR dti 188 Utilizzare le variabili di sistema legate ai pulsanti presenti nella finestra di disegno della regola 190 Apportare delle modifiche alle impostazioni di base 193 Pont se car g i a e d 195 Assegnare parametri aggiuntivi LL 195 Profondi del Diafio ask ia 196 Variabile che riporta il numero di pagina attuale
53. Il tutto ora si presenta come in Figura 3 31 Fatto ci resta da collegare il risultato della selezione alla visualizzazione della variante Per far questo dobbiamo modificare le varie tipologie fin qui inserite modificando il campo Colorel e Colore2 modificando la macro ASSEGNA codice 26 Esempio 19 Collegamento della variante colore alla visualizzazione 54 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Codice 26 Macro ASSEGNA con la definizione del colore base LET n1 0 na 0 np 0 u1 0 ua 0 up 0 assegnazione variabili principali LET spessore S tipo 3 colore per la struttura LETS colbase colore 3 percorso foto legni colore 4 UO AeA N Be La modifica delle tipologie permette di reimpostare carat N teristiche su tutte le regole fin qui definite ma in alcuni i casi necessario ricompilarle perch queste caratteristiche abbiano effetto TU Nuovo DB ai A sava gt stampa g Articolo f viste D Box 0 4 C Applica m S E E Pa B i LA 222 archetipi TT i T iie reti 1 N Archetipi 5 be a Ambientazione Intestazione y Associazioni Dettaglio o STOS OEDI sdo eME 01 05 Ciliegio Mue 02 Standard Raddoppia cad evolution 53 Figura 3 32 Mobile con il materiale legno applicato Vediamo che per assegnare la variabile COLBASE abbiamo utilizzato il comando LETS assegnazione di un valore stringa e non il numerico abbiamo u
54. In questo caso la tipologia 10 viene disegnata solo se la variabile ANTA vale uno UN g Tabella 4 11 continua nella prossima pagina 194 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Tabella 4 11 continua dalla pagina precedente Parametro Descrizione X1 X2 X10 parametri aggiuntivi definiti dall utente e legati alla finitura con gli script e alle gestioni di distinta base e listini speciali Tabella 4 11 Parametri per le tipologie Esempio 73 Parametro SE Codice 183 Parametro SE 1 10 SE ANTA 1 4 14 2 Utilizzo e gestione delle macro di tipologie Le macro non sono altro che regole richiamabili a loro volta all interno di altre Si accede alla creazione di una macro dal men Regole Tipologie e scegliendo la scheda macro Per attivare una macro all interno di una regola basta inserirne il nome all inizio di una riga vuota Come le tipologie anche le macro ora possono essere modificate utilizzando dei parametri Se ad esempio una macro disegna una scocca la stessa potr essere ridimensionata ruotata o spostata in base ai diversi parametri a disposizione I parametri standard di attivazione sono gli stessi spiegati per le tipologie Eventuali parametri aggiuntivi possono essere impiegati utilizzando all in terno della macro la funzione La sintassi da usare la seguente IPARAMETRI nomevariabile1 nomevariabile2 ecc Quando viene richiamata la macro si asse
55. Le variabili create sono R1 R2 ed R3 Possiamo evidenziare nello script anche il doppio utilizzo del comando EX per estrarre dalla variabile XVAR determinati campi interni Questa funzione EX stata opportunamente im plementata nel programma 3CadEvolution per facilitare alcune operazioni usate frequentemente La gestione degli script pu essere implementata in qualsiasi gruppo di valutazione di una Regola e anche nelle regole del tipo SQR nel menu Elaborazioni 4 6 21 Comandi FORDBS e ENDDBS Questo comando consente di scorrere il risultato di una Query che ritorna un elenco di dati all interno di una regola Non vanno utilizzati comunque questi comandi quando si vuole rendere la regola compatibile per la Versione internet del programma Esempio 26 Utilizzo comando FORDBS Codice 105 Scorrere il risultato di una query FORDBS alfa select codopz des from varianti where codvar colore MSG S alfa 3 ENDDBS 4 6 22 Comando FORFILE Questo commando permette di scorrere tutto il contenuto di un file te stuale Il file da leggere deve essere localizzato nella cartella del catalogo possibilmente con l estensione TXT Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Il comando FORFILE funziona allo stesso modo del comando FOR Esempio 27 Utilizzo comando FORFILE Codice 106 Scorrere il contenuto di un file testuale FORFILE FILE TXT variabile MSG S variabile 0 variabile l
56. Sagonma a lorma d Cerchio si essesi daino 145 Utilizzo comando Saroma C s sanare esenti 146 Utilizzo comando SAGOFFSET x ila a errre ta 149 Comando IFRESA issa sad iad ebak rpad dss ibhi 153 Frese sovrapposte Lili A a 155 Comando FRESA prerese PR LA 155 Comando FRESA up ddibaid kan kaanu 156 Utilizzo comando SAGMIRROR LL 160 Utilizzo comando ISAGSPOSTA LL 162 Utilizzo comando DAF s prugna eh 180 uulizzo HInzione DOP ss celo 181 Utilizzo funzione LOOTE ss saint i ea 182 Uili mzoe TIP a sale ended 182 Utilizzo unzione CASE s a seam ero s i 183 Utilizzo unzione DIR sssr is drsr r torry nionad 183 Utilizzo funzione LEN Libia 183 Utilizzo funzione MID completa o aoa a oa a a a a 184 Utilizzo funzione MID incompleta a oaoa a a a a 184 xiii SR RT 9 AE DE DOES DE DE DNS DEI SO 6 AA See e ie ANA fall N S N ql D Do Di Si Si Si Di Di DI D CI a 4 N rr 5 So UH S AUNE SS o O o HI QOU AGUN el pa a Pe o ON NININE_ rEr_rowowr rrwr Ae VW N 1 OS So 9 NAN dW N Pi THD V N E M_ he Utilizzo funzione ESTRAI Lao jirzala oia Lala Le 184 Utilizzo imzione ENSTR Lira a e hit 185 Utilizzo funzione FORMAT 1 scosse na 185 Utilizzo funzione FORMAT 2 s sa sa wea a i A a 185 Utilizzo funzione FORMATO s a s scs soe om boiok aa alta 186 Utilizzo funzione SQL aaa a a a a a 186 Utilizzo fmnzione CODVAR s wa sodam aas a e 187 Utilizzo funzione VARIANTE ps d4ab Le dit io
57. Stored procedures in ECADMASTER DauGetNumeratoreOrdine che pu essere modificata per esigenze particolari 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO 23 24 e O N e Tale numero unico per tutti gli operatori ed provvisorio fino al primo salvataggio dell ordine al primo salvataggio il programma va a verificare la presenza di un file EVE con lo stesso numero e se lo trova comunque propone di cambiare la numerazione al primo numero successivo vuoto Tutte le stampe possono essere fatte solo se l ordine preventivo stato salvato E prevista la procedura di importazione dei protocolli da un sistema informativo gestionale che assegna proprie numerazioni purch siano numeri interi compresi tra 1 e 4000000000 in questo caso vi sono degli script e gestioni per impostare i protocolli 2 7 5 Salvataggio dell ordine Flag Un ordine o preventivo viene salvato in pi passaggi per prima cosa viene creato il file EVE che contiene tutte le informazioni dell ordine in formato binario Sono esclusi dal file EVE le pareti file PRT gli oggetti riferiti al catalogo stesso file 3D e immagini e regole le sagome modificate manualmente e i file di lavorazione ARG successivamente viene lanciata la procedura SALVADATABASE VBS che pu essere personalizzata e che trasferisce l ordine su database Poi intervengono i flag presenti in ecadpro ini del catalogo COLLICREA Il flag collicrea assume valori binari es colli
58. Variante _Fin Variante TipoF 3 gt 0 _Man Variante TipoF 3 gt 0 Passi Libero TipoF 3 lt 2 Figura 3 39 Variante di tipo separatore Abbiamo inserito la variante TipoF tipo finitura e condizionata ai valori di questa la variante _ Fin e _ Man inoltre la variante Passi per il posizionamento dei ripiani Come prima cosa inseriamo una sottotipologia 004 001 ripiano vetro vo gliamo sostanzialmente ereditare il ripiano vetro dal ripiano legno cambiano il contenuto di alcuni campi come nella Figura 3 40 Gestione Delle Tipologie 7 Nuovo Bai pe Salva ae Cancella n i amp e p gi gl Descrizione Tipologia Descrizione Ripiano Interno Vetro 0 04 0 0 1 Codice Orientamento Varianti LPA Commenti ALP Speciali PAL Disegno GL SCRIPTADD Context Dimensioni Larghezza Altezza Profondit Posizione spessore 0 20 Dimensioni l spessore 2 8 p 40 Correttivi Rotazione XY XZ YZ Angoli Colorei 3 Finitura Colore2 3 n Maniglia Parametri X1 X2 x3 X4 x5 X6 X7 x8 colore 2 x9 V X10 Figura 3 40 Sottotipologia 004 001 ripiano vetro Descrizione ripiano interno vetro altezza 8mm fissa colore 1 e Colore 2 3 il materiale che abbiamo definito come vetro 0 00 parametro 9 V ci servir successivamente per capire che scaricheremo un ripiano vetro anzich uno legno Passiamo quindi a modificare la macro box nel seguente modo
59. a che percentuale si trova il punto che passa per la met della larghezza della tipologia codice 129 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 147 003_GRAFICA Codice 129 Utilizzo comando ISAGPERCX 4825111 il SAGOMA TMP 00 A 07 0 0 1 27 P37 L A 2 SAGPERCX percRispettoX 1 2 S TMP 3 MSG percRispettoX Figura 4 16 Output comando ISAGPERCX La sintassi da usare la seguente ISAGPERCX percentuale posX sagoma La sintassi da usare la seguente ISAGPERCY percentuale posY sagoma 4 8 4 Comando SAGXY Questo comando restituisce nelle variabili varx e vary il valore x ed il valore y del punto che si trova alla percentuale rispetto la lunghezza della sagoma specificata dalla variabile coefficiente Il valore del coefficiente deve essere compreso tra 0 ed 1 La sintassi da usare la seguente ISAGXY varx vary coefficiente sagoma 003_GRAFICA 1000 250 Codice 130 Comando SAGXY 1 1SAGOMA sagoma 0 0 1000 0 1000 500 0 500 2 SAGXY VARX VARY 0 5 sagoma 3 MSG S VARX S VARY Figura 4 17 Output comando ISAGXY 148 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 4 8 5 Comando ISAGOFFSET Il comando ISAGOFFSET espande la sagoma attorno al suo percorso di un profilo L offset pu assumere anche valori negativi producendo un questo modo una contrazione della sagoma anche se il risultato potrebbe non essere sempre corretto in questo caso Ingra
60. all interno della regola stata fin qui sequenziale e abbastanza casuale abbiamo cio inserito i dati mano a mano che ci servivano senza una corretta analisi iniziale Quando si costruiscono molte regole occorre tuttavia per evitare di dimenticare dichiarazioni raggrupparle in gruppi In questo modo la modifica a un gruppo di definizione sar immediatamente disponibile su tutte le regole che lo contengono In Figura 3 43 abbiamo la situazione iniziale Validit Descrizione Variante Variante Variante Misura SiNo Vuoi Top Separatore Variante Variante Variante Libero L 0 DU 0 na 0 DU 0 na 0 0 O Figura 3 43 Varianti prima del raggruppamento Copiamo le varianti da Finitura in gi nella ClipBoard e cancelliamole inserendo al loro posto la riga Finitura di tipo GRUPPO A questo punto premendo varianti si apre l editor dei gruppi Figura 3 44 Creiamo un nuovo gruppo Finitura e incolliamo i dati come in Figura 3 45 f Editor Gruppi Eq D Nuovo E Apri F Salva wa Ascii Tipo Alias Separatore Variante Variante Variante Libero Variante 30 Alias Validit Variante Variante tipo 1 03 OOO0O0Ogccgccocch Figura 3 45 Variante FINITURA di tipo gruppo In realt con questa operazione non cambiato nulla ma si ha ora la possibilit di utilizzare nella dichiarazione la Finitura come GRUPPO senza dover specificare altri parametri 68 Manuale Te
61. aoa a a e a e 161 Differenza di due sagome LL 161 Differenza di due sagome circolari 161 Un pannello orizzontale ed uno verticale con applicazione del materiale legno non corretta s oa oo a a e 163 Un pannello orizzontale ed uno verticale con applicazione del materiale legno corretta 164 Mobile sagomalo a sasa tssa dai 165 Gli archi della sagoma LL 165 Lianen patoa sable 166 Applicazione del comando ISAGMID aa aaa 167 Ripiano sagomato s s sa e se na aa aa ni 168 Due ripiani sagomati s s s e soe ss a waasu 169 Necessit dell utilizzo del comando ISAGCLIPY aaa 170 Inserimento della base cappello e schienale del mobile 170 Top sporgente oil a 171 Anta SABOPIBT osassa dh di Le I2 Lil 1 cda 174 i RE 174 Re gola di stampas ui nah i Le 198 Il 20 del parametro gamma 218 Il 70 del parametro gamma 218 Il 100 del parametro gamma LL 218 Immagini rappresentanti il chiaro scuro delle stampe 218 Stampe con Tuller iena 231 Posizione pallino marker 292 Schema funzionamento job LL 236 Orientamento delle tipologie per il job 237 Orientamento delle tipologie per il job 238 Orientamento delle tipologie 238 Interfaccia della tipologia 239 Ambienti per le tipologie di lavorazione 259 Dichiarazione delle tipologie a contatto 240 Dichiarazione del lato sensibile per la lavorazione
62. cataloghi o dei database sono disponibili in eCadUtil dei parametri gestibili da riga di comando AUTO parametro che serve per attivare la modalit automatica di ripristino dei BCP di 3CadEvolution Accetta come parametri l elenco dei BCP da ripristinare separati dal carattere asterisco I BCP specificati devono trovarsi all interno della cartella di installazione del programma Esempio 1 Utilizzo del parametro AUTO di eCadUtil AUTO DAUCUCINA BCP DAUARREDAMENTO BCP Da usare solo per 3CadEvolution OFFLINE questo parametro usato durante l installazione di eCadlite Offline e serve per ripristinare in automatico il database ECADMASTERSss i database cliente specificati e inserire all interno di questi i parametri necessari per il corretto funzionamento del programma in modalit offline Esempio 2 Utilizzo del parametro OFFLINE di eCadUtil AUTO OFFLINE DAUCUCINA DAUARREDAMENTO SWAP 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO 16 il parametro swap necessario sempre durante le installazioni offline di eCadLite per specificare il nome programma che stiamo installando nel caso in cui quest ultimo non coincida con il nome del catalogo Esempio 3 Utilizzo del parametro SWAP di eCadUtil AUTO OFFLINE DAUCUCINA SWAP DAU 2 6 Database La seconda pagina del programma di utilit permette di lavorare con il database per effettuare delle manutenzioni Un catalogo costituito di due part
63. creare il vuoto Un possibile utilizzo delle frese ad esempio la creazione delle cornici o serramenti La sintassi da usare la seguente IFRESA sagomaRisultante dim X dimY sagomaDaIncidere1 sagomaDalInci dere2 sagomaDaIncidereN I valori sagomaDaIncidere sono le sagome che vanno a tagliare il rettangolo Inoltre per ogni sagoma vengono specificati i parametri di posizionamento separati dal carattere e lato rappresenta il lato del rettangolo su quale verr posizionata la sagoma questo parametro puo assumere i seguenti valori 0 1 2 3 e puntoX spostamento della sagoma verso la direzione del lato e puntoY spostamento della sagoma dal lato verso il centro del rettangolo e rotazione spostamento angolare della sagoma questo valore opzionale Le sagome da incidere vengono posizionate rispetto al lato specificato I valori specificati dai parametri puntoX e puntoY variano per ogni lato In Figura 4 22 nella pagina 154 vengono rappresentate le direzioni degli spostamenti per ogni lato Vediamo degli esempi sull utilizzo del comando IFRESA Esempio 44 Comando FRESA In questo esempio abbiamo creato una sagoma circolare di diametro 50 che va a tagliare il rettangolo sul lato 0 nella posizione 50 rispetto la direzione x Figura 4 23 nella pagina 155 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 153 154 Figura 4 22 Direzioni x e y dei lati per la fresa Manuale Tecnico di Progetta
64. da usare la seguente DIM paraml param2 paraml dimensione orizzontale A param2 dimensione verticale Le istruzioni ORIZZONTALE VERTICALE PAPER SIZE o DIM sono istruzioni obbligatorie cio devono essere sempre utilizzate nelle regole di stampa perch defi N B niscono le caratteristiche di impostazione della pagina E e importante inoltre fare attenzione alle dimensioni specifi cate con l uso dell istruzione PAPERSIZE o DIM poich esse devono essere in armonia con l orientamento di pagina impostato Esempio 1 Utilizzo dei comandi DIM e FONT nella stampa TESTA VERTICALE DIM T97 59 FONT TAHOMA e N he LI 5 STAMPE PARAMETRICHE 203 5 traccia una linea secondo i parametri un istruzione molto utilizzata poich permette di definire le fiancature del modulo La sintassi da usare la seguente LI parami param2 param3 paraml coordinate iniziali della linea specificare le coordinate numeriche del punto iniziale della linea Xi Vi param2 coordinate finali della linea specificare le coordinate del punto finale della linea Xf Yf param83 tipo di linea e spessore della linea i due valori vanno digitati di seguito senza inserimento di spazi Per il tipo di linea specificare uno dei seguenti valori N linea normale P linea punteggiata Per lo spessore linea specificare un numero 1 spessore minimo della lin
65. di tipo foro inseritrice Anche in riferimento a questo argomento dobbiamo operare una distinzione tra la gestione delle cucine a cui si possono tranquillamente associare i bagni e l interparete Nel primo gruppo gli elementi che necessitano di lavorazioni Sono top e le mensole per i quali necessario conoscere i tagli iniziali finali ed i fori per eventuali lavelli piani cottura cappe o faretti ci le alzatine conrici e zoccoli per i quali servono i tagli g le ante che devono essere forate per il posizionamento delle maniglie i fianchi delle colonne che hanno attrezzatura interna Nell interparete le informazioni da passare sono pi numerose e riguardano quasi tutti i componenti fianchi top schiene ripiani ecc Per operare la macchina a controllo numerico necessita dei programmi Questi nella maggior parte dei casi sono delle liste di lavoro la cui sequenza diversa a seconda delle esigenze per colore per collo per ordine ecc Meno frequente la gestione del codice a barre che prevede la generazione di una etichetta per ogni pezzo In tal caso la macchina esegue le lavorazioni in base alle informazioni contenute nel codice Le regole di foratura consentono la produzione del codice di controllo per tutte le macchine collegate alla lavorazione dei pezzi di un mobile Lo schema generale di funzionamento del processo di generazione dei programmi di foratura pu essere sintetizzato
66. e errori Nel colore pi scuro evidenziata la scheda attiva 2 Qui inseriamo il file di backup su cui intendiamo lavorare i dati di un catalogo sono memorizzati all interno di un unico file questo file ha normalmente il nome del catalogo e estensione BCP che viene generalmente memorizzato nella cartella di partenza in cui sono installati i cataloghi default impostato in installazione c EcadPro 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO 13 14 3 Qui vi l elenco dei cataloghi installati e visibili dal programma Ecadmaster che non un catalogo ma il database su cui sono memorizzate le anagrafiche clienti gli ordini e la produzione 3CadEvolution usa un database per ogni catalogo e memorizza tutte le informazioni del catalogo in una cartella che ha lo stesso nome del catalogo 4 Il sistema utilizza quest area per segnalare l avanzamento delle attivit di copia e ripristino 5 Prima di effettuare il Backup selezionare questo check per copiare il catalogo soltanto in formato compilato Questo preserva dalla possibilit di distribuire in versione sorgente i file delle regole e dei dati 3D I dati saranno utilizzabili soltanto in forma compilata e non sar possibile alterarli in alcun modo E in ogni caso una scelta dell azienda distribuire il proprio catalogo in formato sorgente o solo compilato 6 Dopo aver selezionato un catalogo nell elenco 3 premendo questo tasto si attiva l operazione di copia che pu dura
67. esempio allargare un box verso sinistra significa contemporaneamente spostare il box verso sinistra e aumentarne la dimensione in larghezza della stessa quantit dello spostamento Vi sono tipologie di dragger che agiscono automaticamente in tale senso e sono quelle indicate con la voce SPOSTAMENTO BOX SPOSTAMENTO BOX Descrizione Sposta box Dragger orizzontale larghezza sul lato destro Dragger orizzontale larghezza sul lato 1 Verso sinistra sinistro Dragger orizzontale profondit in avanti 2 N O Dragger orizzontale profondit all indie 3 All indietro tro O 4 N i Dragger orizzontale interno di profondit Z Dragger orizzontale interno di larghezza 5 Z Dragger verticale larghezza lato destro T Z Dragger verticale larghezza lato sinistro Dragger verticale interno larghezza Z Dragger verticale interno altezza Dragger verticale altezza sopra Z Dragger pulsante To Z Dragger pulsante Z Dragger orizzontale larghezza sul lato 14 sinistro Z Z O O O O O O O O O O Dragger orizzontale profondit all indie 15 tro f Tabella 3 2 Spostamento box Dragger verticale larghezza lato sinistro Dragger verticale interno larghezza 8 N E Dragger verticale altezza sotto 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 53 3 9 Creazione di una macro e riutilizzo del codice Prendiamo il codice della regola e lo trasformiamo in questo modo
68. esempio che faremo Per proseguire procederemo come segue 1 Impostiamo e modifichiamo alcuni colori 2 Modifichiamo la variante colore e impostiamo le varianti TIPOFIN tipo frontale _FIN finitura frontale e MAN maniglia 3 Creiamo la macro per i frontali 4 Colleghiamo il tutto Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 3 10 1 Impostazione e modifica di alcuni materiali 3CadEvolution gestisce una tabella di materiali contenente 999 ma teriali per catalogo In questa tabella possibile inserire e modificare le caratteristiche dei materiali da utilizzare La tabella dei materiali non l unico punto in cui possono essere definiti i materiali in quanto sulla regola possibile cambiarne alcune caratteristiche colori Texture dimensioni Texture e lo stesso negli script di disegno che vedremo pi avanti Qualora si dovessero gestire tanti tipi differenti di materiali opportuno codificare in questa tabella solo i valori principali e i default e poi utilizzare dei modificatori nelle regole Vediamo come sono impostati i materiali nella creazione del catalogo sono gi stati creati 4 materiali 0 Materiale di errore serve al progettista per identificare durante la scrit tura di un catalogo quali materiali non sono ancora stati assegnati 1 Bianco 2 Acciaio 3 Vetro La schermata per la definizione di un materiale visibile in Figura 3 26 vediamo come esempio l imposta
69. i due valori sono diversi controlla se i due valori sono uguali gt controlla se il primo valore maggiore del secondo lt controlla se il primo valore minore del secondo esegue la somma dei due valori esegue la differenza di due valori x esegue il prodotto di due valori esegue la divisione di due valori Esempio 12 Divisione Assegna ad A il risultato 0 625 110 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 gt Codice 66 Divisione di due valori 1 1 LET A 5 8 Codice 67 Divisione 2 1 LET A 16 74 15x2 1 assegna ad A il risultato 2 Il calcolatore in grado inoltre di stabilire se un elemento appartiene a un insieme oppure no Verr restituito il valore 1 nel caso l elemento appartenga all insieme 0 in caso contrario La sintassi da usare la seguente el ell el2 el3 elN Codice 68 Appartenenza di un elemento ad un insieme 1 LETS PIPPO aa 1 2 aa 3 4 5 In PIPPO sar contenuto il valore 1 poich l elemento aa appartiene all insieme indicato Codice 69 Appartenenza di un elemento ad un insieme 2 i LETS PIPPO tal 1 2 aa Ip 4 5l In PIPPO sar contenuto il valore 0 poich l elemento a non appartiene all insieme indicato Il calcolatore permette dato un intervallo di numeri interi di ottenere ad ogni valutazione della regola un valore diverso compreso nell intervallo definito La sintassi da usare
70. ice iva ee E 125 Comando MSG che visualizza il testo 0 a0 aaa aa 125 Comando MSG che visualizza il valore di una variabile 125 Comando INP all interno di un IF 126 Comando GOTO iaia ia da 126 Comando VEL sassone rresre rei eto t2 Comodo VD 2s ss d eue gat aa asa i 127 Scorrere il risultato di una query LL 128 Scorrere il contenuto di un file testuale 129 Inserimento di una quota LL 129 Differenziare vari tipi di quotatura a aoa a a a a a 130 Operazioni algebriche nelle quotature 130 Creare le quotature senza il comando QUOTA 130 Forzare il verso o ooo a a i 132 Gestire delle linee altezze L A 133 Traslare una o pi tipologie e poi annullare lo spostamento 133 Aggiungere o togliere punti significativi da quotare 134 Inserire una nota su una riga specifica LL 135 Dichiarare un articolo come fuori misura 135 Hiloriiazioni sull articolo sos ss sasad dno dA 135 Creare diversi collegamenti tra i DOx LL 135 Collegare box simili su linee base 140 Leggere un immagine a iena 141 Definizione di una sagoma semplice 143 Associazione della sagoma al disegno 0 143 Utilizzo comando A nella costruzione della sagoma 1 144 Utilizzo comando A nella costruzione della sagoma 2 145 Utilizzo comando E nella costruzione della sagoma 145 Utilizzo comando C nella costruzione della sagom
71. il concetto facciamo riferimento alla base angolare delle cucine regola per la quale sono stati creati i due comandi Data la complessit di gestione dell angolo fuori squadra la regola stata costruita dagli operatori della Dau S r l Siccome non c omogeneit tra i produttori di mobili nella definizione della base angolare destra e sinistra per alcuni la base sinistra quella con l anta con apertura destra per evitare di generare un altra regola con gli opportuni controlli sul senso PM invertiti stato introdotto il comando INVERITLATO che va inserito nella regola originale nel caso in cui il senso sia contrario a quello da noi considerato E importante che alla fine della regola si inserisca anche IAZZERAINVERTILATO per riportare la valutazione del PM alla normale gestione 4 7 7 Comando ICOMMNETO Questo comando consente di inserire nei codici articoli richiamanti dei commenti o note La sintassi da usare la seguente ICOMMENTO notal nota2 nota3 134 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Esempio 33 Utilizzo comando ICOMMNETO Inserisce il commento sulla terza riga di annotazione Codice 115 Inserire una nota su una riga specifica 1 ICOMMENTO3 sulla terza riga 4 7 8 Comando IFLAGSPEC Questo comando consente di impostare il quarto carattere del flag speciale legato all articolo a un valore particolare per dichiarare che l articolo fuorimisura Codice 116 Di
72. in c windows gruppo INFOGEN In caso contrario verr notificato che la postazione non abilitata al download e la procedura verr interrotta La schermata di download diversa rispetto a quella di stampa in quanto vengono visualizzate informazioni riguardanti ad esempio il numero ordine scaricato il mittente lo stato ecc ogni ordine scaricato correttamente viene marchiato come scaricato e sar quindi ignorato al successivo download 10 PRINT SERVER 301 Servizio di stamp eCadEro DAUPROO d Catalogo Ordine Operat x E E airh W 1 DAUPROD 20 TI 2009 16 45 16 5 Ol CREAETICHETTE i 2 DAUPROD 21 TIZ 2009 16 45 16 5 O CREAETICHETTE i 3 DAUPROD 21 TIZ 2009 16 45 16 5 Ol CREAETICHETTE Eo 4 DAUPROD 22 TZ 2009 16 45 16 5 DL CREAETICHETTE Wi 5 DAUPROD 22 TI 2009 16 45 16 5 CREAETICHETTE C Visualizza stampe vase Imposta Timer 15 Secondi zrera Start Figura 10 3 Visualizzazione download ordini 302 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Gli ordini verranno scaricati in base a quanto impostato nella voce Ordi nilnternet gruppo INFOGEN dell ecadpro ini di sistema 10 4 EvoStarter E un programma che permette di ovviare ad eventuali problemi di overload della memoria del PC sulle postazioni adibite al download e stampa degli ordini Il suo funzionamento consiste nell avviare un ciclo in cui viene riavviato in automatico il Print Server ogni volta che questo
73. indica il posizionamento della regola in grafica Pu assumere i valori riportati nella apposita tabella Link si tratta della linea di collocamento della regola E utilizzato solo in cucine dove c l esigenza di posizionare ad una certa quota alcuni mobili come i pensili E legato ad una tabella di valori impostata nelle altezze dei flag speciali v paragrafo Configurazioni particolari del catalogo Link Precedente Link Successivo si tratta del tipo di collegamento del box corrente rispetto al box precedente e rispetto al box successivo Il tipo di collegamento chiamato Link corrisponde ad un numero della tabella dei Link e ci serve per posizionare il box della regola corrente in una certa posizione relativamente al box precedente o successivo Questo numero il primo di 5 parametri che devono essere inseriti obbligatoriamente in queste due righe se diversi da zero e separati da 3 Gli spostamenti in Larghezza Altezza e Profondit servono per comunicare a 3CadEvolution di posizionare il nuovo box secondo la collocazione stabilita dal Tipo Link ma con degli spostamenti aggiuntivi in larghezza e o altezza e o profondit che inseriamo usando questi parametri spostamento angolare serve per posizionare il nuovo box con una certa rotazione che verr sommata a quella eventualmente prevista 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 93 94 dal Tipo Link Lo spostamento angolare in senso antiorario Il numero di
74. la lista di cartelle nelle quali ci sono i file elaborati il contenuto di tali cartelle e l anteprima del componente elaborato 6 LAVORAZIONI 247 248 La parte centrale e adibita alla visualizzazione del disegno testo del com ponente elaborato in pi nella parte in alto a destra ci sono i pulsanti per richiamare ed editare direttamente la tipologia e per creare il disegno in formato DWG 6 6 File 6 6 1 File Distinta CFG In questo script possibile creare la lista dei componenti ferramenta generati dalle lavorazioni intendiamo se sta eseguendo un foro per spina possibile decidere da qui che una volta eseguito il foro venga salvato in distinta anche il codice della spina Vediamo in che modo Creare il gruppo con lo stesso nome della lavorazione Codice 209 Lista di elaborazioni 1 FO10 2 Codicespina 1 Il codice codicespina salvato direttamente nella tabella JOBDISTINTA di ECADMASTER 6 6 2 File Disegno CFG Altro non serve che per ridisegnare quello che il programma visualizza in automatico reinterpretando le varie lavorazioni con dei disegni differenti La struttura del file cos composta Codice 210 Struttura del file Disegno CFG MACRO LAVORAZIONE1 LAVORAZIONE2 LAVORAZIONE A W N Le lavorazioni sono i nomi delle lavorazioni che abbiamo usato nell ambiente job nelle tipologie utilizzando l esempio della sottosezione Creazione della lavorazione
75. la seguente RNO0n1n2 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 111 I numeri n1 e n2 devono avere il formato 000 Esempio 13 Generare un numero random Codice 70 Comando RNOn1n2 1 LETS PIPPO RN0001200 La variabile PIPPO ritorner ad ogni valutazione un valore casuale compreso tra 1 e 200 Esiste una funzione che controlla la presenza di una determinata variante e restituisce il valore 1 nel caso esista 0 se la variante non presente La sintassi da usare la seguente lt nomevariante gt SPECIFIED Codice 71 Presenza di una determinata variante 1 TLETS PIPPO S STR_ SPECIFIED La variabile PIPPO assumer il valore 1 se la variante STR esiste 0 nel caso contrario 4 5 Variabili di sistema di utilit Elenchiamo di seguito le variabili di sistema disponibili in 83CadEvolution Queste variabili si distinguono in quanto iniziano con il carattere Esse restituiscono informazioni di vario genere non strettamente legate alle regole grafiche ma di utilit ad esempio in alcuni test o a livello di stampe e collegamenti gestionali VARIABILI DI SISTEMA DATAORA restituisce la data e l ora nel formato gg mm aaaa hh mm PERCORSO restituisce il nome del catalogo corrente SYSDIR restituisce il nome della cartella di Windows system Tabella 4 5 continua nella prossima pagina 112 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 Tabella 4 5 continua dalla Ye ea precedente Va
76. la seguente ARG parami param2 param3 param4 amp paraml coordinate iniziali del disegno specificare le coordinate dell an golo sinistro in alto del disegno 5 STAMPE PARAMETRICHE 213 Xi Vi param2 coordinate finali del disegno specificare le coordinate dell angolo destro in basso del disegno Xf Yf amp param3 vista del disegno specificare la vista con cui riprodurre il disegno Essa assume i seguenti valori V angoloXY angoloXZ AngoloYZ della vista oppure VNumeroVista dove NumeroVista pu assumere i seguenti valori vista libera quella attiva al momento della stampa fronte profilo pianta ortogonale sx ass 45 dx dall alto 0 1 2 3 4 ortogonale dx 5 6 7 ass 45 sx dall alto E possibile stampare anche le viste personalizzate salvate per l ordine v manuale utente per far questo il parametro diventa VSn dove con n si precisa il numero della vista param4 opzioni un insieme di opzioni che permettono di avere un disegno con caratteristiche particolari Esempio 13 Utilizzo istruzione ARG Codice 198 Istruzione ARG ERG 141 100 70 VI DM 600 3000 625 BOX ARG 50 25 200 200 VU PA ARG 539 25110 V4 DM 600 3000625 FG R 2 00 AyB yBR A W N ARG 45 35 4205 110 V3 DM 5000 23000 300 E6 R0O 0 0 L 1000 B BR R 2 0 0 A B BR S ARG 45 120 205 170 V5 DM 5000 3000 2000 F6 R0 0 0 P B BR TE x15x TOP stampa i
77. link sempre formato da 3 cifre numeriche E conveniente utilizzare la funzione JADDLINK e non gestire questi campi che hanno una limitata funzionalit Link sx Prec e Succ vale quanto detto precedentemente per i Link La doppia definizione necessaria per gli angolari soprattutto in cucine nel qual caso l elemento collegato ad un box sia a dx che a sx ma come gi detto opportuno usare gli ADDLINK Speciali indica una serie di informazioni per istruire la regola a com portarsi in un certo modo sono da utilizzarsi su indicazioni specifiche e determinano comportamenti particolari del programma Divisore se si impostano questi campi la regola funziona come un divisore vedi capitoli precedenti Flags in questo campo impostiamo la visibilit per le variabili di com pletamento della regola che di default sono rappresentate in questo modo nella zona incorniciata nella Figura 4 3 nella pagina 95 Sono in realt 7 check box che definiscono altrettante variabili Zoccolo SX latosx Zoccolo DX latodx Alzatina SX latoasx Alzatina DX latoadx Cornice SX latobSX Cornice DX latobdx Aperto aperto Queste variabili hanno valore 0 se il box non selezionato altrimenti 1 le prime 6 variabili vanno a coppie e l ultima a se stante Oltre a questo vi la variabile per il verso di apertura che corrisponde alla variabile pm 1 se sx 3 se dx Detto questo nel campo flag possibi
78. modificati solo dal produttore e sono rilasciate di volta in volta nuove versioni La procedura di Parifica Database allinea il contenuto dei file DDF con la struttura reale del database ECADPRO SQL e ECADMASTER SQL completamento in sintassi SQL del database Contiene la definizione di tutte le Stored procedures standard per il calcolo dei prezzi e per la gestione del database 2 7 2 Cartella procedure Tutte le estensioni al programma 3CadEvolution sono memorizzate nella cartella procedure contenuta nella cartella _ECADPRO L indice per il richiamo di una procedura personalizzata il file master htm oppure masterbase htm che sono normali file in formato HTML contenenti al loro interno dei link alle applicazioni Tali applicazioni di estensione possono essere dei file VBS vbScript oppure delle librerie compilate scritte con linguaggi diversi tra di loro Alcune estensioni richiamano funzioni interne di 3CadEvolution e pertanto sono accessibili direttamente via Iperlink La struttura per gli Iperlink la seguente DAUINT lt NOMEPROCEDURAINTERNA gt lt PARAMETRI gt Oppure DAUPROC lt NOMEVBS gt lt NOMEDLL gt lt PARAMETRI gt N Sulle modalit per la scrittura di una DLL di estensione consigliamo di rivolgersi direttamente al produttore L elenco delle procedure interne il seguente SETUP mostra la finestra del Setup del programma REGOLE attiva l editor delle regole
79. parola ENDIF Le condizioni logiche devono essere specificate di seguito e nella stessa linea ai comandi IF o ELSEIF mentre le righe contenenti le parole chiave ELSE ed ENDIF non devono contenere nessun altro carattere le righe che seguono una condizione logica o la parola chiave ELSE vanno necessariamente scritte su linee separate e sottostanti La forma pi semplice per il comando IF prevede la presenza di una condizione logica e di una riga al suo seguito mentre nella forma pi comples sa constatiamo un numero indefinito di annidamenti di condizioni logiche associate a parole chiave ELSEIF Nell esempio che segue osserviamo due strutture IF annidate il secondo IF viene valutato solo se la condizione del primo risulta vera altrimenti il controllo passa al comando LET DA TIPO 8 Esempio 18 IF annidate Codice 84 Comando IF ELSEIF ELSE H HENDIF 2 le S FIPOs1 IF SDA gt 1280 LET DA 1280 ENDIF Ae W N 5 ELSE 6 LET DA S TIPO 8 7 ENDIF In questo secondo esempio riportiamo una struttura completa IF ELSEIF ELSE ENDIF nella quale come spiegato in precedenza una sola delle righe comprese tra le parole chiave verr valutata Esempio 19 IF struttura completa 118 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Codice 85 Comando IF ELSEIF ELSE HENDIF 3 IF SA gt 1980 LET A 1980 3 ELSEIF SA lt 470 4 LET A 470 5 ELSE LET A S MISURE 4
80. premere il pulsante salva Se carichiamo l articolo Fioriera non risulter nulla quindi dovremo modificare la regola in modo da inserire alcuni elementi grafici Procediamo come segue entriamo nella macro BOX e copiamo le infor mazioni per incollarle direttamente nella regola non vogliamo modificare il BOX standard 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 69 10 A W N Sri N DS o gt Regola e Funzioni Articolo Dettaglio 999_002 Fioriera Regola 002 si Su Articolo _002 nn Salva Descrizione Fioriera Larghezza 900 Altezza 600 Profondit 400 Modello 39 Raggr 3300 Abilita Varianti Blocca Aggiunte O C D Variante Opzione OO TPO 02 Standard O O COLORE 01 01 Bianco O O VTOP 1 Si M C PROFCENT 150 Figura 3 49 Associare regola ad un articolo Codice 35 Regola complessa ASSEGNA 002 Fianco 002 001 77 Fianco DX 003 Ripiano 003 sA Sa spessore Ripiano 005 Schienale FOR 32056405960 s12830 L600571920 541 gt S5a 100 004 sa S i ENDFOR A questo punto abbiamo disegnato l elemento standard ma vogliamo sagomare i ripiani con una forma parametrica tipo quella di seguito ottenuta con il CAD2D Figura 3 50 Figura 3 50 Disegno in CAD2D Possiamo utilizzare questa sagoma impostandone il codice nome file ma purtroppo questa sagoma non si modificherebbe cambiando le dimensioni del BOX possiamo quindi intervenire impostando un percors
81. salva il contenuto di tutte le variabili in un file di testo 4 6 18 Comando INP Questo comando consente di inserire all interno della regola un prompt con la richiesta del valore della variabile La sintassi da usare la seguente INP nomevar valore di default titolo Codice 101 Comando INP all interno di un IF 1 IF S1 lt 400 J INP L 400 MISURA MINIMA Se la lunghezza dell elemento inferiore a 400 si aprir una finestra con la richiesta di inserire la nuova misura che come default proporr 400 Questo metodo anche molto utile per collaudare la grafica di una tipologia per diversi valori di prova 4 6 19 Comandi GOTO o JUMP o VAI Questi comandi che sono equivalenti consentono di spostarsi in un altro programma di cui si specifica il nome La sintassi da usare la seguente VAI lt etichetta gt condizioni Esempio 24 Utilizzo comando GOTO Codice 102 Comando GOTO 1 LET pp 0 2 alfa etichetta ALFA 126 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 3 MSG S PP 4 LET pp S pp 100 5 GOTO Alfa pp lt 500 Facciamo rilevare la possibilit anche all interno delle regole di creare un etichetta contenete delle istruzioni 4 6 20 Script VB e ENDVB Questi due comandi permettono di scrivere delle righe di codice con un linguaggio di Script all interno della regola Questo tipo di applicazione non trova molto riscontro in ambito grafi
82. scrivendo il codice vedi Figura 3 14 Descrizione Ol Economico 18 02 Standard 25 03 Speciale misura 0 Figura 3 14 Collegamento tra la variante TIPO e la variante MISURA Ci che si nota che per il funzionamento delle regole il contenuto di una variante pu a sua volta contenere varianti e o variabili In questo modo scegliendo la risposta 03 Speciale il comando Codice 9 Variabile tipo di spessore 1 LET spessore tipo 3 Andr a verificare cosa c in tipo 3 e trovando misura 0 sar come aver scritto Codice 10 Variabile misura 1 LET spessore misura 0 Avendo digitato per esempio 35 alla voce misura sar a sua volta come Codice 11 Cambiamento del codice della regola in base ai valori inseriti all interno della tabella di inserimento delle variabili 1 LET spessore 35 Di fatto si possono fare cose interessanti con le assegnazioni Esempio 8 Passaggio del valore di una variabile come parametro di un altra 1 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 31 gt Codice 12 Variabile colonna passata come parametro alla variabile tipo 1 LET colonna 3 21 LET spessore tipo colonna oppure Esempio 9 Passaggio del valore di una variabile come parametro di un altra 2 Codice 13 Nome della variabile con un parametro indice 1 LET indice l 2 LET spessore indice S tipo 3 In questo caso viene assegnata alla variabile spessore1 il valore di
83. subito le lavorazioni per contatto con coperchio e fondo Figura 6 11 nella pagina 243 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Orientamento Lato 0 Lavorazioni 020 Import JOB Export JOB Dett Tipologia 022 COPERCHIO O Destra 023 FONDO 0 Destra Apriamo la finestra della tipologia ed entriamo nell ambiente job notiamo che il programma crea il nome della lavorazione con la seguente sintassi 020 dove 020 il nome della tipologia Figura 6 11 Lavorazioni per contatto coperchio e fondo Cliccando sul rettangolo blu evidenziato apriamo l ambiente come in Figura 6 12 per la scrittura delle regole di foratura tra la tipologia corrente e quella per contatto 2 JB020 22 0 2 FO10 Y 50 X S PA DA 2 2 FO10 Y DP 50 X S PA DA 2 Figura 6 12 Editor per la regola di foratura Come gi notiamo nella barra del titolo stiamo eseguendo le lavorazioni nella tipologia 20 causate dal contatto con la tipologia 22 nel lato 0 ovvero a destra Analizziamo la riga di dichiarazione 2 la faccia sulla quale si esegue la lavorazione nel caso in esempio opzionale in quanto il programma riconosce automaticamente la faccia tuttavia in alcuni casi necessario dichiararla in quanto la stessa tipologia a contatto porta lavorazioni non necessariamente sulla faccia in questione basti pensare le lavorazioni di un anta su un fianco l anta appoggiata sul bo
84. viene utilizzato all interno delle regole come prefisso dei comandi Carattere punto esclamativo prefisso di funzioni Il punto esclamativo ad inizio riga il prefisso per le funzioni Caratteri lt gt confronto uguale l diverso lt minore gt maggiore Caratteri amp operatori logici Gli operatori logici AND e OR vengono usati generalmente insieme al comando IF diramazione condizionata oppure per calcolare il valore true o false di un espressione racchiusa fra parentesi graffe Approfondiremo quest ultimo concetto nel prossimo paragrafo 4 4 2 La calcolatrice di 3CadEvolution In 3CadEvolution troviamo un calcolatore algebrico vale a dire uno strumento che permette di calcolare il valore di una espressione algebrica scritta come stringa Il calcolatore esegue la valutazione purch l espressione sia racchiusa fra parentesi graffe Le operazioni e gli operatori ammessi da questo calcolatore sono elencati di seguito alcuni di essi li abbiamo gi citati precedentemente FUNZIONI NUMERICHE 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 107 Funzione Descrizione ABS restituisce un intero positivo corri spondente alla parte intera del nume ro rappresentato dalla stringa valore assoluto SGN restituisce 1 se il numero rappresentato dalla stringa positivo 1 se negativo 0 se lo zero SIN restituisce il valore del seno di un angolo espresso in gradi SND simile a S
85. xPercorso amp _ amp NumeroStr amp _1D yUPG res ambiente CreaFileArg cStr nFfile VI1 r1024 768 nFile c amp Ambiente xPercorso amp _ NumeroStr amp _2D UPG res sambiente CreaFileArg cStr nFfile V2 a L2830 L024 nFile c amp Ambiente xPercorso amp _ amp NumeroStr amp 3D JPG res sambiente CreaFileArg cStr nFile V3 1024 768 olnFile c amp Ambiente xPercorso amp _ amp NumeroStr amp _4D JPG 10 res ambiente CreaFileArg cStr nFile V4 5900600 end function Altri campi della tabella che non sono visualizzati nella finestra sono il campo Output che definisce con quale stampante deve essere stampato l ordine e il campo Escludi che indica quale ordine deve non deve essere processato dal printSrv 10 3 Download ordini Attraverso la procedura di download possibile scaricare in automatico gli ordini dei propri clienti inviati alla sede tramite eCadLite una volta che gli ordini sono stati scaricati viene chiamata in automatico la procedura di stampa di questi ordini secondo quanto gi visto nella documentazione La tabella a cui fa riferimento questa procedura la xtOrdineConf che situata nel database ECADMASTER on line Requisito fondamentale affinch questa procedura possa funzionare sono l attivazione della postazione adibita al download tramite il supervisore SV e l impostazione della voce connettiInternet uguale a 1 nell ecadpro ini
86. 0 5 BIANCONERO 255 TIPOFINITURA 1 TEXTURE foto legni 05 drgl 3 DIMTEXTURE 1000 1000 ANGOLOTEXTURE 0 METALLICA 0 RIFLESSIONE 2 Oll 7 laccato lucido AZZERAX S DESCRIZIONE laccato lucido RGB 2555 499490 3 BIANCONERO 255 TIPOFINITURA 1 TEXTURE FOTO ante l11 drgl DIMTEXTURE 1000 1531 22 ANGOLOTEXTURE 0 23 METALLICA 1 3 RIFLESSIONE 0 3 10 2 Modifica della variante colore Apriamo la regola e modifichiamo la variante BASE di tipo gruppo Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 All interno di questa variante definita una variante COLORE Apriamo la variante e modifichiamone il contenuto in questo modo Figura 3 28 nella pagina 53 f Gestione Delle Varianti 2 az D Nuovo E Apri pi Salva RA Cancella gt stampa n Os Compila K t h ii T Pal Import Obsolete Codice COLORE Alias m Colore PA N o Default 001 Classe 3 3 120 120 4 foto legni Descrizione 3_Col fa 001 Biabco 1 bianco jpg E 002 Acero 10 01 jpg 003 Rovere lavato 10 02 jpg 004 Noce 10 03 jpg 005 Cigliegio 10 05 jpg 006 Betulla 10 06 jpg 007 Laccato Arancio 11 13 jpg 008 Laccato Blu li 14 jpg Figura 3 28 Modifica variante colore Figura 3 29 Materiali 1 Il codice stato inserito con un numero progressivo ma pu essere imposta to liberamente utilizzando numeri e lettere vedremo che i punti permettono di gestire i livelli Nella colonna 3 stato inser
87. 0 y0 z0 punto iniziale xl yl zl punto finale colore colore della linea pessore spessore linea 8 1 26 Funzione wrLinee wrLinee disegna un vettore di linee 278 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 La sintassi da usare la seguente wrLinee np p modo colore spessore np numero punti p vettore di punti modo 0 linee staccate 1 percorso non chiuso 2 percorso chiuso colore colore delle linee spessore spessore linea 8 1 27 Funzione wrMuro wrMuro questo comando fa parte unicamente del catalogo PARETI La sintassi da usare la seguente wrMuro sagoma frontale c1 c2 c3 spessore corda lunghezza angl ang2 8 1 28 Funzione wrRivoluzione wrRivoluzione genera un solido di rivoluzione a partire da una sagoma La sintassi da usare la seguente wrRivoluzione px py pz tipo sagoma cl spicchi px py pz centro della rivoluzione tipo 1 rivoluzione sull asse X 2 rivoluzione rispetto all asse Y 3 rivoluzione rispetto all asse Z sagoma punti del profilo cl colore spicchi numero spicchi 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 209 5 280 8 1 29 Funzione wrIniSagoma wrIniSagoma comando che ritorna i due punti iniziali x e y sono i parametri di ritor no PARETI La sintassi da usare la seguente wrIniSagoma sagoma x y 8 1 30 Funzione wrYSagoma wrYSagoma comando che torna il valore y della sagoma
88. 001 Fianco DX 23 AZZERA 0 24 DESCRIZIONE Fianco DX o oo N O a a OO N Be 44 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 25 POSIZIONE S 1 spessore 26 COLORI colbase S colbase 27 28 003 Ripiano 29 AZZERA 0 30 DESCRIZIONE Ripiano 31 CODICE x 32 LATO 0 33 POSIZIONE spessore 0 0 34 DIMENSIONE 91 9 spessore 2 9 spessore Sp 35 COLORI S colbase S colbase 36 ORIENTAMENTO LAP 37 38 004 Ripiano Interno 39 AZZERA 0 40 DESCRIZIONE Ripiano Interno 41 LATO 0 POSIZIONE spessore 0 20 as DIMENSIONE S 1 spessore 2 spessore p 40 44 COLORI 5 Colbase S Colbase 45 ORIENTAMENTO LAP 46 471 005 77 Schienale 48 AZZERA 0 49 DESCRIZIONE Schienale 50 LATO 0 51 POSIZIONE spessore spessore 10 52 DIMENSIONE 1 spessore 2 Sa S spessore 2 10 53 COLORI S colbase S colbase s4 ORIENTAMENTO LAP 55 GS N N w gi I o0 canya A questo punto modifichiamo la regola scrivendola nel seguente modo Codice 16 Regola per il mobile LET spessore tipo 3 002 Fianco 002 001 Fianco 003 Ripiano 003 SA a spessore Ripiano 4 005 77 Bchienale Abbiamo disegnato il mobile presente nella Figura 3 23 nella pagina 46 e si tratta di un prodotto variabile sulle dimensioni 3 8 Dragger Il dragger una funzione attivabile con una tipologia che per
89. 01 else x varRegola DelQuot 02 end lf end if end if next end function 9 2 Public sub JobiIni Lo scopo di tale funzione principalmente quello di permettere di salvare i dati della tipologia principale la prima dichiarata nella funzione JobMain ossia nel primo passaggio 501 nel secondo 502 prima di procedere alla modifica degli stessi con le elaborazioni successive per poter ripristinare correttamente la situazione iniziale ogni qualvolta si rilancia la procedura La sintassi da usare la seguente Public sub JobIni p var Esempio 3 Utilizzo funzione JobIni Public poo JobIni p vat Dim l Dim tmp tiplac tme codlac tip tio par tM PI fl 0 parametro che attiva il ricalcolo della tipologia tmp_codlac p Parametro 2 tmp_tiplac p Parametro 3 If tmp_tiplac Then se parametro 2 e vuoto no ho ancora salvato nulla tmp_tiplac p Parametro 7 Else ripristino i parametro 7 iniziale che avevo memorizzato in parametro 3 della tipologia If tmp_tiplac lt gt p parametro 7 Then p parametro 7 tmp_tiplac f1 1 End If End If If tmp_codlac Then se parametro 2 e vuoto no ho ancora salvato nulla tmp_codlac ex p Parametro 9 3 el Else ripristino i parametro 9 iniziale che avevo memorizzato in parametro 2 della tipologia If tmp_codlac lt gt ex p Parametro 9 3 Then tmp inseriscistringa p parametro 9 tmp_codlac 3 p parametro 9 tmp 1 1 Dl End If
90. 1 Selezioniamo tutto il codice dalla tipologia 2 alla tipologia 5 copiamo nella clipboard Ctrl C 2 Andiamo su una riga vuota e inseriamo il seguente testo Esempio 14 Creazione della macro BOX Codice 18 Macro BOX 11 BOX 21002 Fianco 3 1002 001 Fianco 003 Ripiano 51003 SA Sa spessore Ripiano s 005 Schiena 3 Premiamo Ctrl M stando sulla riga 1 BOX e incolliamo il testo nella clipboard ottenendo in questo modo di creare una macro BOX con le seguenti righe Codice 19 Contenuto della macro BOX 002 Fianco 002 001 Fianco 003 Ripiano 003 sA Sa spessore Ripiano 5 005 7 Schienale A W N 4 Usciamo dalla macro dopo aver salvato e modifichiamo lo script principale eliminando tutte le tipologie Esempio 15 Utilizzo della macro BOX Codice 20 Utilizzo della macro BOX l LET spessore tipo 3 2 BOX 5 A questo punto nello script principale esistono solo 2 righe la seconda delle quali richiama le cinque tipologie che servono a disegnare il box Proviamo a vedere se le modifiche funzionano fino a questo punto Se le cose sono state impostate correttamente il disegno dovrebbe essere rimasto identico soltanto che lo script di base si accorciato Se cos non fosse ripetere l operazione dall inizio con attenzione 48 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Variante Variante ia Dopo questa prima operazione proviamo 2 obici a m
91. 1 3 Funzione wrScala wrScala aggiunge una scalatura a tutti gli oggetti dichiarati dopo la chiamata alla funzione E obbligatorio chiudere la scalatura con wrChiudi La sintassi da usare la seguente wrScala dx dy dz dx dy dz fattori di scalatura 8 1 4 Funzione wrParametro wrParametro restituisce l iesimo parametro della tipologia La sintassi da usare la seguente wrParametro i 8 1 5 Funzione wrTexAntaCurva wrTexAntaCurva La sintassi da usare la seguente wrTexAntaCurva sagoma altezza colore tex direzione rgb bumpamp XBUMP sagoma punti della sagoma da disegnare altezza Spessore colore tex Texture direzione rgb colore espresso in RGB bumpamp ampiezza bump XBUMP file della Texture bump 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 267 53 208 8 1 6 Funzione wrPanExt wrPanExt di solito tale funzione in testa a tutte le finiture La variabile modo serve da qualificatore per le funzioni Z dove disegnare la facciata Prima tale variabile aveva solo valori 1 e 2 fronte e sopra ora le possibilit sono le seguenti La sintassi da usare la seguente wrPanExt dx dy dz c1 c2 modo e modo 1 disegna fronte 2 disegna sopra 3 disegna lato dx 4 disegna fronte no schema 5 disegna sopra no schema 6 disegna lato dx no schema 7 disegna dietro 8 disegna sotto 9 disegna lato sx 10 disegna dietro no schema 11 disegna sotto no schema
92. 1 al pi 2 colori Il campo colore un campo multiplo con separatore in cui viene rappresentato 1 Il codice del colore nella lista dei materiali da 1 a 999 2 L immagine JPG TGA BMP DRG1 da associare al materiale 3 RGB dell immagine Da specificare i tre valori divisi da Esempio 11 Colore espresso in RGB 100 200 50 4 Angolo rotazione immagine per la mappatura Finitura numero dello script per la ridefinizione del comportamento dell oggetto viene gestito solo se lato 0 e ridefinisce il disegno Maniglia come per la finitura ma con parametri aggiuntivi per gestire il posizionamento di una eventuale maniglia Parametri x1 x10 sono campi multipli i cui valori sono separati da gi Vengono interpretati dalla distinta base a formule e o dagli script delle ante Con i valori LATO lt gt 0Q i primi quattro sono utilizzati per il disegno base con significati diversi per ogni LATO I parametri sono utilizzati in questo modo per i vari lati LATO 9 e 10 testi si utilizza il campo commento per il testo da scrivere e il parametro 1 per il tipo di testo il parametro 2 per la dimensione LATO 19 20 25 26 cornici si usa il parametro 1 per il percorso della cornice e il parametro 3 e 4 per angolo iniziale e finale LATO 22 montante angolato parametro 1 per angolo iniziale in gradi e parametro 2 per angolo finale Lato 28 luce parametro 1 per il tipo di luce parametro 2 e 3 per angolo dello
93. 12 Cancella la lista degli ordini in elaborazione 13 Avvia l elaborazione 14 Avanzamento elaborazioni 246 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Nel dettaglio vediamo le voci cancella elaborazioni precedenti svuota la cartella in questo caso TMP di tutti i file delle elaborazioni precedenti crea etichette genera le immagini dei colli nella cartella ETI in _ECAD PRO genera programmi crea i file ARG con le informazioni delle lavorazioni avvia la compilazione elabora i file ARG secondo i post processor dichiarati nel file job job 06 avvia la compilazione fase 2 come sopra ma secondo i post processor dichiarati nel file job1 job serve per alcune macchine che richiedono la doppia compilazione crea dwg crea i disegni delle lavorazioni in formato DWG gt Elaborazioni Job E x Crea 5 Dwg Edit tipologia 000017 020000 ARG 000017_021000 ARG 000017_022000 ARG Figura 6 17 Schermata del disegno della lavorazione 1 Lista cartelle contenenti le lavorazioni 2 Visualizzazione disegno 3 Visualizzazione testo lavorazioni e coordinate 4 Apre la finestra di selezione delle tipologie 5 Crea il disegno in formato DWG del componente corrente 6 Lista delle lavorazioni ARG 7 Anteprima o in formato disegno o in formato testo 8 Anteprima del componente elaborato arg La tab disegno ci si presenta con a sinistra
94. 174 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 4 9 6 Comando INTERSECA Calcola il punto di intersezione tra 2 rette identificate da idrettal e idretta2 inserendolo nelle variabili varx e vary e indicando in errore il valore 1 se l intersezione ha avuto successo La sintassi da usare la seguente IINTERSECA VARX VARY IDRETTA1 IDRETTA2 ERRORE 4 9 7 Comando IPUNTO Trasforma il punto puntox puntoy del box collegato in varx e vary del box corrente La sintassi da usare la seguente VARX VARY PUNTOX PUNTOY IPUNTO VARX VARY PUNTOX PUNTOY 4 9 8 Comando IPUNTOL Trasforma il punto puntox puntoy del box corrente in varx e vary del box collegato La sintassi da usare la seguente IPUNTOL VARX VARY PUNTOX PUNTOY 4 9 9 Comando IPUNTOREL Trasforma il punto puntox puntoy del box corrente in varx e vary di un nuovo sistema di coordinate determinato da originex originey origine del nuovo sistema di coordinate e da ang angolo di rotazione rispetto al sistema di riferimento del box corrente La sintassi da usare la seguente IPUNTOREL VARX VARY ORIGINEX ORIGINEX ANG PUNTOX PUNTOY 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 175 176 4 10 Comandi per il disegno 2D I comandi per il disegno 2D si suddividono i 3 categorie comandi che disegnano solo i contorni di una forma comandi che disegnano forme piene e istruzioni complete
95. 48 15b Utilizzodela macro BOX Lupia eh 48 16 Utilizzo della variante raddoppia all interno della regola 49 17 Regola rappresentante un box doppio 50 18 Macro di assegnazione che imposta le variabili principali 50 19 Collegamento della variante colore alla visualizzazione 55 20 Posizionamento degli oggetti o oaoa a 61 21 Macro BOX complessa oaoa oao 62 22 Condizione del tipo di materiale per i ripiani 63 23 Condizione del comando Ior s s s sa s iw u sata Tay 64 iii s es i e aoa LEI ni 64 20 DOZ CONDES 4 i et ASL E e i 65 20 SAGA e e a 65 20 Variante vIOD dI tipo S DO s iui sma sd ro ses 67 25 DUZO a On iui 71 29 Regola completa che definisce 3 sagome LL 71 30 Integrazione del nome di un 3DS LL ho 31 Regola del box che si ridimensiona automaticamente per ogni ORTO ig RR a a ra 15 32 Forzare la rivalutazione dei figli per i placer 83 33 Forzare la rivalutazione del padre a oa a oa a a aa 83 34 Definizione di un placer multicatalogo a oaoa a aaa 84 t la l eene a a e p e a 103 2 Ulizo carati Dl iguana ae 104 3 Collo i penne 104 4 Cazzo caratere Te gt ug iva a 104 CA iz RETTO TE TETTE TE TOTE 105 6 Comando per generare una stringa di numeri 106 7 Assegnazione di un valore numerico ad una variabile 109 xii Pe PR RREPRPPRPPRPFRIPREO PRO Pa e de eee e e 5 DO Assegnazione di un valore restituito da una funzione
96. 61 x Gestione Tabelle SCER CERNIERA BASETTA PER ANTE 004 SFI FIANCO oni D Nuovo im Apri E Salva A d Cancella gt stampa t a E SFRO FRONTALE ANTA LEGNO 00 SFRON FRONTALE ANTA VETRO noe Codice RP SINT INTERNO CASSETTO 008 Reparto SMAN MANIGLIA 004 SPIE PIEDINO 004 SRP RIPIANO INTERNO 001 001 Elementi Strutturali SPS RIFIANO STRUTTURALE Ol 002 Ante SRIPA RIFLANO INTERNO VETRO 008 pra SSCH SCHIENALE g l 003 Commercializzati STOP Top pan 004 Ferramenta STRA TRAVERSO E MONTANTE 005 005 Semilav Costruzione SVET VETRO ANTA S200 ZOCCOLO Di Figura 3 61 Gestione delle tabelle tabella RP Figura 3 62 Inserimento in anagrafica articoli dei codici A questo punto inseriamo in anagrafica degli articoli i seguenti codici articolo e la divisione in reparti Figura 3 62 Possiamo codificare ogni singolo articolo della lista utilizzando l anagrafica degli articoli messa a disposizione Anagrafica articoli Cx Codice SFIA DX PB a lt J varian Des Fianco cali Dimensioni Codici Modello Lung 0 Alt 0 Prof 0 Cod commerciale Mod L M Mod A M Mod P M Codice neutro Modello P Netto 0 P Lordo 0 Vol 0 Reparto Reparto 001 Elementi Strutturali Reparto f m Altri dati Cod barra m Cod Iva Cod Alt Cat Mer m Costo0 Pr M Mq Imballo ne Fornitore Art Fornitore Var aii Cod Distinta Var Magaz Opz Magaz U M U M 2 Fattore conv 0 Capitolato Associa file N O Coll
97. 9 Inizio installazione Dopo aver creato un istanza SQL per l installa zione Server o scelta la cartella necessaria per Client inizia l installazione In seguito sono elencati i passi che segue l installazione del programma Selezionare la lingua dell installazione Selezionare la lingua da utilizzare durante l installazione Figura 2 7 Selezione lingua 1 Selezionare la lingua e fare click su Ok Installazione di eCadPro Col a M Benvenuti nel programma di installazione di eCadPro eCadPro sar installato sul computer Si consiglia di chiudere tutte le applicazioni attive prima di procedere Premere Avanti per continuare o Annulla per uscire Figura 2 8 Inizio setup 2 Dopo aver letto le informazioni fornite premere Avanti per proseguire con installazione 10 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Installazione di eCadPro Selezione della cartella di installazione Dove si vuole installare eCadPro m eCadPro sar installato nella seguente cartella Per continuare premere Avanti Per scegliere un altra cartella premere Sfoglia C Evoalution eCadPro Sono richiesti almeno 40 8 MB di spazio sul disco Figura 2 9 Selezione della cartella di installazione 3 Se si desidera installare il programma nella cartella proposta la scelta consigliata fare click su Avanti Installazione di eCadPro Selezione della cartella nel Menu Avvio Start Dove si vuole inserire i c
98. AGOMA sagomal 0 00 1000 0 1000 500 ISAGOMA sagoma2 C50 0 0 150 ISAGDIFF sagoma 001 DIS sagoma e W N S sagomal sagoma2 Figura 4 35 Differenza di due sagome Codice 147 Utilizzo comando ISAGDIFF 2 ISAGOMA sagomal C50 150 150 200 ISAGOMA sagoma2 C50 0 0 150 e N e I SAGDIFF sagoma z S sagomal sagoma2 001 DIS sagoma ES Figura 4 36 Differenza di due sagome circolari 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 161 53 4 8 12 Comando ISAGREL o ISAGSPOSTA Questi due comandi sono equivalenti spostano la sagoma e la ruotano di un angolo specifico La sintassi da usare la seguente ISAGSPOSTA sagomaSpostata sagoma x y angolo Trasforma la sagoma in un altra sagoma spostando tutti i punti di x y e angolo di rotazione Esempio 49 Utilizzo comando ISAGSPOSTA Codice 148 Spostare la sagoma SAGSPOSTA TMP1 S tmp 100 200 30 Questo comando sposta la sagoma lungo l asse X di 100 lungo l asse Y di 200 e la ruota di 30 Facciamo un esempio in cui necessario utilizzare il comando SA GSPO STA Quando agli elementi si applicano dei materiali che hanno un senso di venatura si rende necessario applicare delle rotazioni o degli spostamenti per seguire il senso corretto Vediamo il risultato prodotto dal codice 149 in Figura 4 37 nella pagina 163 Si pu notare che il pannello con il numero 2 ha il senso di venatura sbagliato perch il senso di venatura
99. Alias Tipo Mobile rr Default 02 Classe Variante Gestionale C Mostra in lingua g Obbligato g No C D Su Articolo O O Dettaglio Descrizione 0i Economico 18 02 Standard 03 Speciale 60 Figura 3 11 Variante spessore A questo punto modifichiamo la regola scrivendo Codice 7 Assegnazione della variabile spessore ai fianchi i LET spessore S tipo 3 al001 L spessore Test 31001 s 1 300 L S spessore Test 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 30 Qui notiamo la differenza circa l utilizzo della variante l operatore non seleziona direttamente lo spessore ma il tipo di mobile e nella tabella varianti abbiamo inserito una colonna la terza in cui impostiamo lo spessore reale Dunque la variante una variabile divisa in colonne in cui possibile accedere a ogni colonna attraverso il suo id numerico E possibile aggiungere e togliere colonne ma solo alla fine e referenziarne i valori Possiamo anche scrivere nella regola Esempio 7 Messaggio a video visualizzazione del valore di una variabile Codice 8 Comando MSG messaggio a video 1 MSG tipo Questo mostrer il contenuto della variabile variante Tipo in un messaggio di sistema come in Figura 3 12 001 GRAFICA 23 02 02 Standard 25 Figura 3 12 Visualizzazione a video del contenuto di una variabile Separati da vediamo i contenuti di ogni colonna notiamo che le colonne sono numerate da 0 in poi e c
100. As Single ByRef intData As Long wEstrudi ByVal tipo ByVal Sagoma ByVal altezza ByVal c1 amp ByVal c2 amp Optional ByVal angolo 0 Optional ByVal SagomaArchivio False Optional ByVal altezzaBase 0 Tabella 8 1 continua nella prossima pagina 282 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Tabella 8 1 continua dalla pagina precedente Funzioni per le finiture wLaserSoff ByVal idLista As Long ByVal X As Single ByVal z As Single ByRef distance As Single wlBox ByVal px ByVal py ByVal pz ByVal dx ByVal dy ByVal dz Optional ByVal colore amp As String Wr3DSTexAnta ByVal File3DS ByVal dx ByVal dy ByVal dz ByVal plx ByVal ply ByVal p2x ByVal p2y ByVal Tex ByVal tx ByVal ty Optional ByVal ori XZY Optional ByVal idColore 200 wrAbilitaluce ByVal Luce ByVal px ByVal py ByVal pz ByVal ox ByVal OY ByVal 0Z Optional ByVal cc amp amp HFFFFFF wrAddPuntoRighello ByVal 1 As Long ByVal a As Long ByVal p As Long ByVal codice As Long As Long wrAdvWebcamTexture wrAggiungiColoreEsteso ByVal idbase As Long ByVal ambient As Long ByVal trasp ByVal texture ByVal scalax ByVal scalay ByVal rot ByVal bump ByVal TEXTUREbw ByVal metallica ByVal bumpamp ByVal refAmp ByVal autobump ByVal shader As Long wrCompress3D ByVal orig ByVal Dest ByVal forzamat As Long wrDragger ByVal tipo ByVal dm ByVal snap ByVal valori ByVal accettaf
101. CHIO 022 COPERCHIO 023 FONDO 050 Sides 051 Shelf 052 Sides DX 100 Funzioni 101 FRONTALE 150 decalco 151 decalco 350 codice 800 VUOTA 024 Anta Figura 6 7 Dichiarazione delle tipologie a contatto JEO20 jea Dett Tipologia 022 COPERCHIO 023 FONDO 6M Lato Maniglia 6B Lato Battente 0 Destra 1 Sinistra 2 Sotto 3 Sopra 4 Davanti 5 Dietro 6 Destra Sinistra 7 Sotto Sopra 8 Davanti Dietro 9 Punto Figura 6 8 Dichiarazione del lato sensibile per la lavorazione 240 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 In questo esempio in Figura 6 8 nella pagina 240 stiamo trattando un fianco sinistro quindi coperchio e fondo porteranno le lavorazioni per contatto sul lato destro del fianco Self In questo ambiente dichiariamo tutte le lavorazioni che dovranno essere eseguite per ultime 6 3 Variabili Nei vari ambienti self ini self e lavorazioni per contatto abbiamo a disposizione una serie di variabili di sistema 6 3 1 Variabili della tipologia corrente Disponibili in tutti e tre gli ambienti XL XA XP sono le dimensioni della tipologia componente e sono lette direttamente dai campi dimensionali della tipologia XX1 XX2 XX XX10 sono i parametri della tipologia Di fatto nell ambiente job come nell ambiente distinta listino a formule e script finiture non sono presenti le variabili e le varianti della grafica quindi ogni qualvolta necessit
102. CadEvolution si chiamano finiture i frontali ante e cassetti i piani speciali lavelli piani cottura top sagomati le maniglie o pomoli eventuali altri oggetti che per la loro forma necessitino di una definizione grafica pi complessa di quanto si possa realizzare con una regola Per disegnare le ante sufficiente far riferimento ad alcune funzioni spe cifiche mentre nel caso di gestioni pi complesse si rende necessaria la conoscenza di alcune nozioni di Visual Basic per tanto consigliamo al let tore di consultare la documentazione ad esso relativa disponibile nel sito Microsoft Per accedere all interfaccia di gestione delle finiture dalla schermata dei materiali selezionare il pulsante Script si aprir la finestra Gestione delle ante con il codice in VbScript Questo file viene associato alla regola tramite inserimento della variabile FACC all interno della regola con il valore dell anta Esempio 1 Inserimento anta all interno della regola FACC 22 Per tutti i comandi che seguono il lettore ricordi che la posizione e le dimensioni del disegno si ottengono dalle coordinate iniziali e finali e le eventuali misure da definire vanno espresse in millimetri Un altro modo per inserire le ante utilizzare l editor Help della regola Figura 8 1 al quale si accede tramite Ctrl H essendo posizionati sull editor della grafica Help Oggetto Exa Funzioni Codice Fomula 001l Cod Art Varian
103. Codice 45 Macro DivStruttura IF sl lt sa 002 Fianco fELSE 003 SL 0 L 1 Ripiano ENDIF Qui abbiamo controllato la dimensione del vano creato per DivStruttura infatti all interno di questa macro vediamo a e 1 non come le dimensioni complessive del box ma solo come le dimensioni della parte da riempire e questo facilita di molto le cose La macro DivVani invece simile a quella utilizzata per le aggiunte Codice 46 Macro DivVani IF S passl 0 LETS passo 320 640 960 1280 1600 1920 fELSE LETS passo passi 0 ENDIF IF S tipof 4 1 FOR passo S i gt Sa 100 004 sa S 1i s1 0 1 S5S1 ENDFOR ELSEIF tipof 4 2 FOR S passo 1 gt Sa 100 004 001 sa S i s1 0 1 S1 ENDFOR ENDIF IF S tipof 1 2 005 sl 0 sa 0 I S1l a Sa Sehienale _ante s1 0 sa 0 1 S1 a sa pman xVerso 1 ELSEIF tipof 1 3 005 sl 0 sa 0 1 51 a sa 7 Schienale _anteV s1 0 sa 0 1 S1 a Sa pman xVerso 1 23 ELSEIF tipof 1 4 005 s1 0 sa 0 l 5l a sa BSehienale Cassetti sl 0 Sa 0 1l Sl_a S Caaseetti ENDIF 1 Il controllo sulle altezze e sulle larghezze viene fatto sulle variabili di sistema a e l CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 81 2 Abbiamo inserito uno schienale per vano e solo per i vani con anta e cassetto 3 Le macro ante anteV e cassetti sono posizionate in 0 0 e hanno dimensione 1 e a come specificato anche al punto 1 4 Il verso di apertura delle ante stato g
104. Comando LET Il comando LET consente di assegnare una quantit ad una variabile a singolo valore quali le variabili di sistema o quelle utente non consentito l uso di LET con le variabili tabella in quanto i loro valori sono codificati in modo statico direttamente nel database A differenza dell usuale notazione per le variabili nel comando LET ci si riferisce alla variabile semplicemente utilizzando il suo nome privato delle parentesi e del prefisso E importante osservare che si possono fare pi assegnazioni con il comando LET purch tutte sulla stessa linea Esiste la possibilit di assegnare in una regola delle variabili il cui valore rimane associato al box queste devono chiamarsi LOC BXn dove n un valore da 0 a 10 La gestione di questo tipo di variabile utile ad esempio nel caso in cui lo stesso frontale possa essere inserito in diverse posizioni in base al tipo di elemento finito che si vuole costruire colonna a terra o colonna sovrapposta Se nella regola della colonna a terra assegniamo alla variabile LOC _BXO il valore 1 e nella regola della colonna sovrapposta alla stessa variabile diamo il valore 2 nella regola che gestisce i frontali o i ripiani possiamo gestire i diversi punti di inserimento controllando il valore assunto di volta in volta dalla variabile LOC BXO Anche per questo tipo di assegnazione si deve usare il comando LET o LETSla sezione successiva Esempio 14 Assegnare un val
105. Descrizione del layer Significato flag Layer di quotatura orizzontale dei box Flag contiene misura Specificate la in altezza Tutti gli descrizione oggetti che si trovano a quell altezza verra no quotati da questo layer desiderano quotare Layer quotatura orizzontale degli scari Specificare come pa Ignorata la de chi rametro flag il layer scrizione degli scarichi che si desiderano quotare 3 Layer quotatura verticale degli scarichi Specificare come pa Necessita di de rametro flag il layer scrizione degli scarichi che si Tabella 5 5 Tipi di quotature per la stampa pareti Esempio 22 Layer di quotatura per la stampa pareti 1 11 0W0 x2 200 Basix 2 1700 Pensili Dove 0 il layer di tipo 0 2 200 Basi layer di tipo due con altezza di quotatura uguale a 200 e descrizione la stringa Basi 2 1700 Pensili layer di tipo 2 con altezza uguale a 1700 Come si pu notare dall esempio il layer con la descrizione Base ha l altezza della quotatura uguale a 200 che tracciata in orizzontale incontra gli articoli Base per la quota invece articoli Pensili si trovano all altezza 1700 Esempio 23 Layer di quotatura per la stampa pareti 2 il quotewalls 0W0 2 200 Basi 2 1700 Pensilixl Ingombrix 4 2 Impilanti 2 l Totale N ARG 0 0 200 175 VO WALLS i quotewalls 228 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 5 9 Stampa con righelli Rullers E poss
106. ELECT Codice 98 Costrutto SELECT 11 SELECT S alfa ICASE 1 2 3 lets VARI PROVAI CASE 4 5 6 lets VARI PROVA2 CASES 4 4 5 5 lets VAR l PROVA3 dati non valutati di ALFA CASE 8 10 lets VARI1 PROVA3 DEFAULT let VARI ALTRO ENDSELECT N Il costrutto SELECT pi efficiente veloce rispetto a utilizzare ripetizioni del ciclo IF ELSEIF ENDIF 4 6 14 Comando SWAP Questo comando permette lo scambio di valore fra due variabili La sintassi da usare la seguente 4SWAP a b 4 6 15 Comando MSG Questo comando consente di visualizzare un messaggio Al comando deve fare seguito il testo o la variabile che dovr comparire a video Codice 99 Comando MSG che visualizza il testo il MSG Finitura non valida oppure Codice 100 Comando MSG che visualizza il valore di una variabile 1 MSG Lunghezza lun 4 6 16 Comandi PUSH e POP e POPALL Il comando PUSH salva il contenuto delle variabili attive il comando POP azzera l effetto del push Esiste anche il comando POPALL che azzera tutti gli eventuali PUSH annidati all interno dei cicli IF 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 125 Il comando PUSH necessita di specificare il nome della variabile da salvare mentre il comando POP non ha parametri 4 6 17 Comando DUMP Questo comando restituisce l elenco di tutte le variabili utilizzate in una finestra di controllo Esiste anche la versione DUMPFILE lt nomefile gt che
107. ESA SQL PRODUZIONE DDF e PRODU ZIONE SQL nella cartella _ECADPRO e quindi dal menu setup attivare il tasto PARIFICA PROD ESTESA in questo modo vengono copiate nel data base tutte le funzioni per l installazione della DBE Il programma registra su ECADPRO INI il flag produzioneEstesa 1 per tornare alla gestione normale occorre semplicemente riportarlo a 0 Per quanto riguarda l installazione della produzione estesa con SQL Ser ver 2005 e 2008 stata inserita una nuova DLL DauBaseSQLN dll che va registrata sul server I file necessari per questa versione della produzione estesa vanno copiati nella cartella _ECADPRO e sono i seguenti 1 caumag TXT produzione DDF produzione SQL DauBaseSQLN DLL dbEstesaN SQL DatiProduzione SQL dbEstesa SQL O a O U N Per lanciare l aggiornamento sufficiente aprire l Ecad Util selezionare il database da aggiornare e premere il bottone Parifica produzione estesa in questo modo la DLL viene copiata sul server e registrata e il database viene aggiornato Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 3 17 2 Gestione derive varianti E possibile gestire le derive di varianti tra padre e figlio indicando nella colonna varianti della distinta base la variante del padre con il suo valore e la variante che deve essere assegnata al figlio La sintassi da usare la seguente VARPADRE 0OPZPADRE VARFIGLIO OPZFIGLIO oppure VARPA DRE VARFIGLIO
108. IN ma restituisce un risultato pi preciso COS restituisce il valore del coseno di un angolo espresso in gradi CSD simile a COS ma restituisce un risultato pi preciso TAN restituisce il valore della tangente di un angolo espresso in gradi TND simile a TAN ma restituisce un risultato pi preciso ASN restituisce il valore dell arcoseno espresso in gradi ACS restituisce il valore dell arcocoseno espresso in gradi ATN restituisce il valore dell arcotangente espresso in gradi INT restituisce la parte intera di un numero o espressione RND restituisce il valore arrotondato di un numero decimale hai 9 0 bi A ZTN LI See RO Ko RN1 restituisce 1 cifra decimale dopo la virgola RN2 restituisce 2 cifre decimali dopo la virgola EXP Restituisce il valore dell esponenziale di base E nai il valore del logaritmo in base restituisce il valore della radice quadrata di un numero Tabella 4 4 continua nella prossima pagina 108 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 Tabella 4 4 continua dalla pagina precedente d come risultato 1 se il valore inserito 0 e restituisce 0 in tutti gli altri casi Tabella 4 4 Funzioni numeriche della calcolatrice Esempio 7 Assegnazione di un valore numerico ad una variabile In A sar contenuto il valore 10 1 LET A 5 5 Esempio 8 Assegnazione di un valore restituito da una funzione numerica In A sar cont
109. L gl dgl gly w N Hi 8 1 9 Funzione wrDecalco wrDecalco aggiunge un decalco che viene applicata sui pannelli della scena secondo i parametri La sintassi da usare la seguente wrDecalco dx dy toll ripetibile colore tipologie suBox spostaX spostaY ripX ripY inverti extmaxx extmaxy 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 269 270 e dx dy dimensione decalco immaginandolo come singola faccia posizio nata nello spazio e toll offset che determina la distanza del decalco rispetto al pannello e ripetibile determina se il decalco ripetibile e colore colore immagine decalco e tipologie le tipologie su cui viene applicato il decalco e suBox determina se il decalco deve essere applicato solo al box a cui appartiene e spostaX spostaY distanza tra una ripetizione e l altra del decalco e ripX ripY numero delle ripetizioni nelle coordinate x e y e inverti inverte la trasparenza originale dell immagine e extmaxx extmaxy estensione massima di applicazione del decalco 8 1 10 Funzione wrTrasforma wrITrasforma stesso principio del wrScala con in pi la possibilit di ruotare e traslare l oggetto La sintassi da usare la seguente wrTrasforma px py pz rAXZ rAYZ rAXY e px py pz posizioni in X Y Z e rAXZ rotazione AXZ e rAYZ rotazione AYZ e rAXY rotazione AXY 8 1 11 Funzione wrTrasformaPannello wrTrasformaPannello La sintassi da usare la
110. LET atot aTot alt 003 SA atot spessore Ripiano 1 Definisce l altezza del vano sulla variabile ALT qui si potrebbe anche calcolare una dimensione minima o massima pi comodo intervenire sulla variabile alt per tutto il codice successivo Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 2 Qui si definisce una variabile passi per il posizionamento dei ripiani che se non dichiarata da operatore passi 0 0 viene impostata a elementi standard il comando FOR visto precedentemente accetta un elenco valori separato da 3 Si tratta di una rielaborazione del ciclo gi impostato nella macro BOX notare che cambiato il controllo dalla variabile A alla variabile ALT e lo spostamento dei ripiani in altezza impostato sulla variabile ATOT 4 Come nel punto 3 si tratta di una rielaborazione del controllo per posizionare ante ante vetro o frontali gi visto nel punto precedente 5 E il cuore del funzionamento della macro dopo averla inserita ridefinisco la variabile ATOT sommando la dimensione del vano appena inserito A questo punto posiziono un ripiano di separazione del vano Possiamo provare questo codice e vediamo che la regola disegna ogni vano ma manca ancora una cosa la struttura fianchi schienali e base sono mancanti e devono essere gestiti dalla macro VANOFINE Codice 43 VANOFINE tel a laon 002 Fianco 3 1002 001 Fianco DX 003 sa 0 Ripiano 5 005 Schienal
111. La sintassi da usare la seguente wrDoppioEstrudi tipo direttrice sezione cl modo angoloini angolof rapporto altezza e tipo verso estrusione 1 1 percorso profilo in pianta 2 percorso profilo dall alto in basso in profondit 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 213 Figura 3 2 Estrusione elica 3 percorso profilo dall alto in basso in fronte e direttrice sagoma di direzione e sezione sagoma della sezione e cl colore e modo obsoleto e angoloini angolof per sagome aperte angolo iniziale e finale e rapporto coefficiente per calcolo mapping e altezza differenza di altezza tra inizio e fine Esempio 3 Estrusione elica con il linguaggio delle regole i ISAGOMA tmp C20 0 0 30 180 2 SAGOMA tm2 C40 300 300 300 720 3 522 sa 0 1 S 1 a Sa p p x2 1 0 500 dis tmp x1 tm2 Il comando sagoma con cerchio N B ISAGOMA tmp C numero puntil x ly raggio angolo iniziale angolo finale x2 1 0 500 il parametro due della tipologia dove 500 l altezza da raggiungere con l elica Vecchia gestione primo parametro tipo 1 1 2 3 indica le direzioni di estrusione secondo sagoma dell anta sag1 0 100 A10 0 100 terzo sagoma del profilo sag2 0 0 40 0 20 1000 0 1000 c1 colorel c2 colore2 274 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 8 1 19 Funzione wrTexAnta wrTexAnta per il disegno delle ante La sintass
112. MACRO attiva l editor delle macro MACROTOP attiva l editor delle macro di tipo top Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 VARIANTI attiva l editor delle varianti Come parametro accetta il nome di una variante in questo caso permette di lavorare solo con quella variante specifica TABELLE attiva l editor delle tabelle del catalogo accettando come parametro il nome della tabella TABMASTER attiva l editor delle tabelle presenti nel database ECAD MASTER Funziona come tabelle TIPOLOGIE attiva l editor delle tipologie della regola ASSOCIA attiva l editor delle associazioni SPECIALI finestra speciali di configurazione SAGOME attiva l editor delle sagome 0 0 000 o SQL elaborazione di un comando SQL che crea una vista logica modi ficabile Serve per una gestione rapida di interrogazione e modifica dei dati CREAMINCATI predispone la finestra per la ricostruzione delle miniature di un catalogo CREAMINCOL predispone la finestra per la ricostruzione delle miniature dei materiali di un catalogo VIEW elaborazione del comando SQL come SQL ma senza possibilit di modificare il risultato BACKUP backup del database del catalogo corrente BACKUPS backup del database ECADMASTER RESTORE ripristino del database del catalogo corrente RESTORES ripristino del database ECADMASTER 0 0 000 o o GENERA attiva il generatore di codici articolo Per i nomi delle p
113. NUE DO LET alfa S alfa 1 BREAK Sa lt S alfa 320 CONTINUE S alfa 3 4 SA S alfa 320 LOOP alfa gt 5 In questo caso quando la variabile ALFA 3 si salta l istruzione che segue e continua il ciclo con ALFA 4 4 6 12 Comando SQL Questo comando permette di assegnare ad una variabile il risultato di una chiamata SQL tramite una Query su una tabella del database Codice 97 Comando SQL 1 LETS beta 100113 21 SOL alfa SELECT ragl ind FROM ecadmaster dbo clienti where cod S beta 3 MSG S alfa Assegna alla variabile ALFA il risultato della Query SQL impostata in modo da trovare la ragione sociale e l indirizzo del cliente 100113 nella tabella CLIENTI In questo caso si utilizzata la variabile beta per gestire la ricerca 4 6 13 Comando SELECT Il costrutto SELECT presente nel linguaggio delle regole simile a quello presente in altri linguaggi di programmazione in particolare ispirato al comando switch del linguaggio C C La sintassi da usare la seguente SELECT formula CASE elenco valori numerici separati da CASES elenco valori stringa separati da 4 DEFAULT ENDSELECT Si possono mescolare CASE e CASES e il valutatore procede per in ordine dell inserimento L istruzione DEFAULT pu essere omessa Inoltre il costrutto SELECT pu essere annidato Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 Esempio 23 Costrutto S
114. Nel codice 54 sono riportati alcuni dei gruppi che si trovano in tutte le regole a cui si accede scegliendo una voce dalla casella Gruppo nella scheda Valuta di una Regola Codice 54 Gruppi PREV CODICE GRAFICA ildi una Regola 2 PREV 37 sso cegtione Di ssn4oaneneanaz 4 prova 5 LET 1l Slarg 0 el LET a Salt 0 s CODICE 9 LETS codicep S sqgleli 0 i04 LETS codiceep s CODICEp Ss formatjS Larg 0 x 00007 ii Scodicep Sdesmate 13 GRAFICA 14 cerchio 0 0 300 300 amp HFF8000 12 islwmf C logo Idea bmp 0 0 100 200 4 4 1 Caratteri riservati La sintassi delle regole di 3CadEvolution prevede l utilizzo di un insieme di caratteri riservati Questi sono CARATTERI RISERVATI Simbolo Funzionalit Formula parentesi codice ascii 123 125 Priorit nelle formule o valore di una variante E Topi i ie DT Tomtom o oen Oooo i owe Tabella 4 3 continua nella prossima pagina 102 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 Tabella 4 8 continua dalla pagina precedente Funzionalit fi perire aveno ie siringhe Zo omenean Prefisso per l indice di colonna in una tabella Separatore di colonna nelle tabelle Prefisso di variabile o di variante Continuazione della riga attuale nella successiva a capo Annullamento di riga in caso di risultato nullo od operatore di moltiplicazione Tabella 4 3 Caratteri riservati Caratteri opp
115. S CA ROCCO La funzione dau_getimballo che si gt B Funzioni 3 R Funzioni con valori di tabella trova nel database del catalogo sot fin Funzioni a valori scalari to programmabilit gt funzioni gt funzioni con valori scalari ci permette in fase di a fi dbo Dau Trad calcolo salvataggio dell ordine conferma D fi dbo EsisteTabella to di cambiare l algoritmo di riferimento i Si dbo EsisteVista a W dbo ex i i dbo el 3 Wi dbo NoNull i i dbo Variante codice imballo Figura 1 14 Funzione dau_getimballo 7 GESTIONE DEGLI IMBALLI 263 264 Facciamo un esempio Una coppia di fianchi sono imballati assieme ma quando superano una certa misura devono essere imballati singolarmente sapendo che nella funzione abbiamo i seguenti valori g Codice articolo Dimensioni Varianti Codice imballo Possiamo cos modificare la funzione codice 216 Codice 216 Funzione dau_getimballo 1 ALTER function dbo DAU Get Imballo 2 CODART varchar 20 3 var varchar 512 4 Cdiml float 5 dima float 6 dimp float 7 QIMBALLO varchar 50 returns varchar 50 as begin 9 declare cc varchar 50 10 set cc IMBALLO 11 12 if LEFT cc 4 FIA2 begin 13 if diml gt 2200 and dima gt 560 14 set co IMBL substrangitog d5 15 is end 16 i7 return Uce is end Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 8 Costruzione delle finiture Nell ambiente 3
116. S PIPPO S MID PAROLA 3 4 11 8 Utilizzo funzione ESTRAI o EX La funzione ESTRAI restituisce una sottostringa della stringa selezionata delimitata a destra da un separatore Il separatore pu essere costituito da una sequenza di diversi caratteri La sintassi da usare la seguente ESTRAI lt variabile gt lt separatore gt lt posizione gt Esempio 59 Utilizzo funzione ESTRAI In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore Terzo La stringa su cui si fa la ricerca pu essere costituita da una variabile Codice 169 Funzione ESTRAI i LETS PIPPO S ESTRAI Primo Secondo Terzo Quarto 3 184 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 4 11 9 Funzione INSTR La funzione INSTR determina in che posizione si trova una certa stringa all interno di un altra stringa La sintassi da usare la seguente INSTR lt stringa gt lt stringa da cercare gt Esempio 60 Utilizzo funzione INSTR In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore 7 in quanto la parola cercata secondo inizia nel settimo carattere della stringa Primo Secondo Terzo Codice 170 Funzione INSTR 1 LETS PIPPO S INSTR Primo Secondo Terzo Secondo 4 11 10 Funzione FORMAT La funzione FORMAT formatta un campo secondo il formalismo della funzione Format di VBA La sintassi da usare la seguente FORMAT lt stringa gt lt formato gt Esempio 61 Utilizzo funz
117. Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 4 6 9 Ciclo DO LOOP continue break Questa coppia di comandi crea e gestisce un ciclo La sintassi da usare la seguente DO righe BREAK lt condizioni di uscita gt righe LOOP lt condizioni di uscita gt Dove l esecuzione del ciclo termina quando l istruzione di uscita diventa vera Codice 94 Ciclo DO LOOP continue break 1 11 LET ALFA 0 2 DO LET alfa S alfa 1 4 MSG S alfa 5 LOOP S alfa gt 5 La variabile ALFA viene incrementata fino a cinque dopo il ciclo si ferma Codice 95 Ciclo DO LOOP continue break 2 DO LET alfa S alfa 1 BREAK Sa lt S alfa 320 Ae W N 4 SA alfa 320 5 fLOOP S alfa gt 5 Nel codice 95 descritto abbiamo utilizzato il comando Break in questo caso il ciclo si interrompe se l altezza del box inferiore al risultato dell espressione contenuta tra le graffe 4 6 10 Comando ABREAK Serve per uscire direttamente da un ciclo DO al verificarsi di una determi nata condizione senza eseguire ulteriori istruzioni v esempio precedente 4 6 11 Comando ACONTINUE Serve per saltare una sequenza di istruzioni all interno di un ciclo DO al verificarsi di una certa condizione ed arrivare direttamente alla condizione di controllo per l uscita dal ciclo stesso Esempio 22 Utilizzo comando CONTINUE 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 123 124 Codice 96 Comando CONTI
118. Terra lato px py pa pAltezza pLarghezza oppure Sub ManigliaXX dl da dp c1 c2 pTerra lato px py pa pAltezza pLarghezza Dove XX sta per un numero intero che definisce nel primo caso la finitura e nel secondo il gruppo di finitura il numero assegnato all interno della tipo logia per la maniglia composto da 10x numeromaniglia latoapplicazione Senza entrare in dettaglio nel catalogo MIO sono state copiate le ante 1 ANTA LEGNO 2 ANTA VETRO 50 LIBRERIA e la maniglia Utilizzeremo pertanto questo formato per la rappresentazione delle ante Per poter procedere quindi definiamo una tipologia 11 Anta e 12 Anta Vetro 13 cassetto e 14 interno cassetto pi una variante _ fin che rappresenta il tipo di finitura Tutte queste sono collegate al sistema utilizzato nei cataloghi generici forniti con il programma CUCINA DAUBAGNO DAUWALL e PARETI e per quanto sia possibile riprogettare il tutto in un modo completamente diverso ci troviamo qui gran parte del lavoro fatto Nella cartella INS01 all interno del percorso __ecadpro doc troviamo il file ANTE TXT parliamo successivamente della strutturazione di questo file che serve per l importazione e esportazione dei dati di 3CadEvolution e importiamo il suo contenuto come riportato nella Figura 3 34 nella pagina 58 accedendo al menu Setup Nella Figura 3 35 nella pagina 58 possiamo vedere la nuova impostazione delle tipologie fino a questo momento Notiamo in particolare ch
119. UMP DM S TX i5 ISAGOMA TMM PX1 15 PX0 15 DM ie 503 SA SA 2 S SPRIP 0 2 SL 0 SP 0 DIS S TMM 71501 s1l S PXL S _SPFIA sSa S5 _ sprip 0 sp l5 a s2a 5 _sprip 0 2 p PY1 15 ig 501 s1 PX0 x Sa s _sprip 0 sp t5 a sSa S _SpFripr0 x2 p s5 PYO 15 Per poter posizionare i fianchi alla distanza specificata dalle variabili VANOPI1 e VANOP 2 utilizziamo il comando SAGPERCX che restituisce il valore in percentuale rispetto la lunghezza del mobile Il comando SAGMID restituisce la sagoma visibile in figura Figura 4 42 rappresentata dalla linea gialla Come si pu vedere la sagoma TX restituita dal comando SAGMID rappresenta solo una parte del ripiano Per costruire il ripiano andiamo a prendere i valori sull asse x del punto iniziale riga 7 del codice 153 ed il punto finale riga 8 del codice 153 della sagoma TX Nella riga 9 del codice andiamo a prendere i punti che costituiscono la sagoma TX necessari alla costruzione della nuova sagoma rappresentante il ripiano Prendendo i punti restituiti dal comando ISAGDUMP e cambiando il valore y dei punti pl e p0 costruiamo la sagoma TMM rappresentante il ripiano riga 10 del codice Si evolution Figura 4 42 Applicazione del comando ISAGMID 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 167 Adesso utilizzeremo i comandi SAGCLIPX ed ISAGCLIPY nel codice 154 per la realizzazione di una sagoma rappresentante il ripiano figura Figura 4 43 nella pagina
120. a 145 EMO ia REALE 146 Comando SAGDUMP aooaa a it 147 Utilizzo comando ISAGPERCX LL 148 Comando SAGGI ssi pda bui ione 148 Ingrandire il profilo della sagoma a a a a a 149 Comando SAGCOLIPXA sers aritadi grist y ini 149 Comando SAGELIPY ss risrasse sadas taiora da 150 Comando SAGCLIPR aoaaa a a a a 150 Comando ISAGCLEIPI ss aa isip lata 192 Utilizzo del comando FRESA cs rssss rasi rk ita 155 Due frese sovrapposte LL 155 Utilizzo del comando FRESA aaaea a 156 Utilizzo del comando IFRESA LL 156 Creare una lamiera LL 158 Specchiare la sagoma nell asse X LL 160 Specchiare la sagoma nell asse Y 22 160 Specchiare la sagoma in entrambi gli assi 160 Utilizzo comando ISAGUNION 1 LL 160 Utilizzo comando ISAGUNION 2 LL 161 Utilizzo comando ISAGDIFF 1 LL 161 Utilizzo comando ISAGDIFF 2 ss sorses sa deee srrs 161 Spostare la sagoma o oo o a a a a 162 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 ro NO 173 174 175 176 177 178 179 180 181 152 183 184 185 186 Ior 188 189 190 191 192 193 194 195 196 Due pannelli sagomati lt Lussana du truto deu 162 Utilizzo del comando ISAGSPOSTA LL 164 Definizione degli archi per la sagoma LL 166 Costruzione della sagoma LL 166 Utilizzo del comando SAGPERCX per la costruzione dei fianchi CONI siae 166 Utilizzo dei comandi
121. a Peri 8DSo file X ognuno pu utilizzare il tool che preferisce RYNO Sketch Up 3DMAX Blender 3 10 4 Impostazione interferenza Impostiamo una tipologia che utilizzeremo come interferenza durante gli spostamenti Vale la pena fare una premessa nessun oggetto si relaziona in modo automatico con altri oggetti quindi due o pi elementi possono compenetrarsi durante le fasi di posizionamento Per evitare questo definiamo dei particolari oggetti all interno della regola di tipo interferenza che bloccano gli spostamenti indesiderati in realt possono bloccare anche aree diverse rispetto a quanto disegnato pensiamo al fatto che se disegniamo una cassettiera dobbiamo evitare che siano posizionati oggetti in fronte ad essa per consentire l apertura dei cassetti o altre situazioni analoghe Le interferenze sono definite da parallelepipedi niente oggetti sagomati o particolari e derivano da tipologie nelle quali impostato il lato 23 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Gestione Delle Tipologie D Nuovo Boi fe Salva X Cancella n 104 e p Si gd Descrizione Tipologia Descrizione Interferenza Codice Orientamento LAP Varianti LPA i ALP Commenti pe Speciali PAL gt PLA Disegno Lato 23 GL n SCRIPTADD Lavorazioni Context Import JOB Export JOB Dimensioni Larghezza Altezza Profondit Posizione 0 0 0 Dimensioni I a p Correttivi Rotazione XY XZ YZ Angoli Colore Fini
122. a 228 Colori per il file Disegno CFG LL 249 Stile di linea per il file Disegno CFG LL 250 Oggetti da disegnare per il file Disegno CFG 250 Tipi di strecciabilit sagra PE PESI 289 Variabili per job finale gt s ss bipa lana een 293 Variabili della funzione JobPannello 296 xi pe a i e a E Elenco degli esempi 1 Utilizzo del parametro AUTO di eCadUtil 15 2 Utilizzo del parametro OFFLINE di eCadUtil 15 3 Utilizzo del parametro SWAP di eCadUtil 16 4 File aggiornamenti ini siii no 25 1 Cambio Dim L attraverso una regola 30 2 Due pannelli di spessore 30mm LL 30 3 Assegnazione alla Dim L del valore di una variabile attraverso e ari hi i hi 31 4 Assegnazione di un calcolo algebrico come valore di una variabile 31 5 Utilizzo delle variabili all interno della regola 32 6 Variante spessore rappresentata nella grafica 0 34 T Messaggio a video visualizzazione del valore di una variabile 36 amp Passaggio del valore di una variabile come parametro di un altra E P P TETTSTOETETO er 38 9 Passaggio del valore di una variabile come parametro di un altra CRETE TOA EEE TE 38 10 Spostamento del punto d origine di un box 39 11 Colore espresso in RGB LL 42 12 Script di impostazione delle tipologie 44 13 Regola con utilizzo del della dragger 46 14 Creazione della macro BOX
123. a Placer per tutti gli oggetti che andremo ad inserire Tabella 4 1 continua nella prossima pagina 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 95 Tabella 4 1 continua dalla pagina precedente PosMode Descrizione Definizione Cilindro 2 Punti en WI Questi tracciamenti si comportano come dei Placer a tutti gli effetti dato che rimangono legati al padre e si possono spostare o duplica re liberamente rimanendo comunque collegati al padre Cilindro Muro Pavi mento a possibile inserire manualmente le misu re del posizionamento premendo la barra spaziatrice Si possono aggiungere i passi di spostamento inserendoli nel parametro X1 della tipologia padre 6 Complementi Orizzon Come PosMode 1 vedi esempio tappeto nel tali catalogo COMPLIMENTT Il posizionamento della regola avviene sul la base degli elementi verticali che incontra vedi esempio specchio su muro nel catalogo COMPLEMENTI Cilindro Goniometro n Ot Complementi Verticali Area di Vestizione QO Si tratta di una funzione molto simile al pla cer A differenza di quest ultimo l area di vestizione permette di posizionare e muovere liberamente l oggetto nello spazio delimitato dalla tipologia Area di Vestizione X Come PosMod 18 permette di posizionare l oggetto solo in larghezza Area di Vestizione Y Come PosMod 18 permette di posizionare l oggetto solo in altezza Area di Vestizione Come PosMod
124. a ff varianti amp L nuovo Gruppo Opzione DivStruttura DivVani 25 25 25 25 25 25 spe_FiaInt 0 1 460 600 740 910 185 350 535 720 905 1090 1275 1460 1645 1830 2 se cina OO0O0000 Editor Gruppi U nuovo BB Apri P sava 8 asi X cancela ff varianti amp L Variant po riante Alias Validit Variante Variante Variante Libero Variante aQ0000000000 Figura 3 55 Editor gruppi DIVVANI Parametri divisore ORGA 0 Default spe_FiaInt 0 1 460 600 740 910 185 350 535 20 905 1090 1275 1460 1645 1830 2015 Figura 3 56 Parametri divisore 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 19 30 abbiamo inserito noi del codice per identificare fianchi verticali rispetto a ripiani strutturali orizzontali Macro aggiunta vano codice della macro da richiamare per ogni vano Notiamo come nel rimando 2 questa macro sia riportata anche come aggiunta in quanto funziona esattamente come le aggiunte del paragrafo precedente Sopra Sotto Sinistra Destra con questi parametri possibile indicare le dimensioni che riguardano eventuali cornici zoccoli fianco destro e sinistro Nella Figura 3 56 nella pagina 79 si pu notare che viene assegnata una variabile per le dimensioni del fianco sinistro e per quello destro Divisione orizzontale Divisione verticale dimensioni delle divisioni Tipo divisore Elenco spessore divisori elenco dei v
125. a stampare Xi Yi D param2 dimensioni del codice specificare le dimensioni numeriche del codice a barre da stampare Xd Yd g param3 codice specificare il codice da stampare 5 STAMPE PARAMETRICHE 207 5 208 Esempio 7 Utilizzo comando CODE39 Codice 192 Comando CODE39 i CODESS LUO T007 590 20 3D9 CODE39V oltre al CODE39 esiste anche la possibilit di stampare in verticale con CODE39V i parametri sono gli stessi di CODE39 La sintassi da usare la seguente CODE39V parami param2 param3 CODE39CK e CODE39CKV si pu stampare in CODE39CK e CODE39CKV cio con il check digit controllo di lettura CODEMABRY per poter sfruttare le potenzialit di questo comando che consente di stampare tutti i tipi di codice a barra l utente deve essere in possesso dell apposito programma La sintassi da usare la seguente CODEMABRY parami param2 param3 param4 param5 param6 param 0 h paraml coordinate iniziali dell elemento specificare le coordinate nume riche del punto iniziale del codice da stampare Xi Yi param2 dimensioni del codice specificare le dimensioni in larghezza e altezza del codice a barre da stampare DimX DimY param3 tipo il tipo di barcode vedi tabella 5 4 param4 testo il testo da stampare param5 direzione la direzione del barcode E opzionale ed il valore di default zero 0 da SX a DX Manuale Tec
126. a tipologia n il suo comportamento Affrontiamo questo tema dicendo che una tipologia un raggruppamento di componenti grafici per macro famiglie si tratta di un raggruppamento abbastanza arbitrario e non soggetto a vincoli Possiamo sviluppare un intero catalogo utilizzando una sola tipologia ma vi sono delle ragioni pratiche per cui meglio non farlo Una tipologia definisce un comportamento di default dell oggetto Nelle sempio precedente abbiamo impostato solo la formula per la larghezza del pezzo non quelle per l altezza o la profondit o il colore o il tipo di disegno parallelepipedo questo perch gli altri parametri erano intrinsechi della tipologia se devono essere fatte elaborazioni esempio stampe escludendo gruppi di componenti dal disegno oppure creazione di programmi per macchine utensili molto comodo individuare solo opportune tipologie all interno del disegno nella regola dovrebbero stare solo le modifiche ad alcuni parametri mentre per modifiche pi generali si dovrebbe variare la tabella delle tipologie in modo tale che se un catalogo diventa anche complesso con molte regole le variazioni possano essere facilmente individuate D pi facile lavorare con le tipologie 12 distinta a formule e listino a formule sono legati a ogni singola tipologia E meglio avere a disposizione delle tipologie speciali per gestire informazioni quali vuotature e testi Gli oggetti non pa
127. a variante STR La procedura restituir tutti i valori associati a quella opzione che naturalmente deve esistere nella variante stessa STR 02 02 noce 1 4 6 4 Comando LETS_MACROFINALE Il comando LETS_MACROFINALE permette di eseguire una macro alla fine di un caricamento della regola 116 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 La sintassi LETS MACROFINALE nome_ macro Esempio 17 Regola dove si utilizza il divider 3CadEvolution esegue per prima Codice 82 Comando LETS_MACROFINALE LETS _MACROFINALE FIANCHI 3 77 ZOCCOLO 4 IF S VZOC 1 1 ZOC 1 205 SL 0 SA 0 L S5L SP S SP S SPE ZOC S SPE_FRN 20C CULO 5 ENDIF 3 BASE CAPPELLO CORNICE 9 Cappello Parete 101 203 001 SL 0 SA SA s SPE Ccap S AHCOR SP 20 9 1ntbase L gt L PE9po spe Frn p ar1a 1 Base Interparete 21203 002 SL 0 SP 20xS intbase L S SL P P S spe_ frn S aria sa S HZOC Poi esegue la macro dei vani per graficare i frontali ddivani poi alla fine passa per macro Fianchi La macro dei fianchi non serve venga messa nella regola viene richiamata in automatico come quelle per divider e delle aggiunte Questo serve ad esempio se nei fianchi bisogna tener conto per il codice del tipo di frontale Se non utilizzavo la MACROFINALE prima grafica i fianchi e poi i frontali in questo caso non possibile perch quando grafico il fianco non so che frontale viene applicato
128. aaaea e a a e 8 1 20 Funzione wrSpeciale aaao a a a a Sdi Funzione Wei lindo ses reserare Errai Sil Funzione TR TOrNO os a el A e sa aak Silio Funzione wWCOlOre iasa sw kata s s da e 8 1 24 Funzion wrLibreria ss resan ts i sri rro 5 125 Famzione WELin ea Lich bn i 8 1 26 Funzione wrLinee iii 8 1 27 Funzione wrMuro Lia i 8 1 28 Funzione wrRivoluzione 000 5 129 Funzione wr IniSagom x 4 a ARA a 8 1 30 Funzione wrYSagoma s ss piso a a a S tol Funzione wrSimbol ass s sas ss deds rat 8 1 32 Funzione wrText iui ssib nespre addi ndai 5 1 33 Funzione WEXMOV s oss r a sades kesis rdd 8 1 34 Lista completa delle funzioni disponibili Ri a e E E net 8 2 1 Funzioni WRX e WRX2_ 0 9 Funzione elabora finale 9 1 Public Function JobMain aoaaa a OD P blic sub Jopi lt gt ss spl aa 9 3 Public Sub JobPannello a o aoaaa aa a 94 P ublhesubdJobFin ssw rtsd nek iid iki 10 Print Server 10 1 Configurazione pupa 102 Hampa Orn eee akra EE eea E 103 Download ordini ss as ss asos angari ga a ee ne 10 4 EvoStarter 10 5 Elenco chiamate script utilizzate dal Print Server A Glossario vi 291 292 294 295 297 298 298 299 301 303 303 305 Elenco delle figure 2 1 DA 2 3 2 4 2 9 2 6 Dili 2 8 DI 2 10 21 1 Zi 2 15 2 14 2 19 2 16 2 17 3 1 3 2 3 3 3 4 3 0 3 6 3 1 3 8 3 9 3 10 3 11 3 12 3 13 3 14 3 15 3 16 dll 3 18
129. aggio delle versioni un file per ogni revisione ECAPRO ORDINIREV 000001 000001_ xxx EVE notare una car tella per ogni ordine e un file per ogni revisione Salvataggio delle bitmap per le etichette se prevista la collificazione automatica ECADPRO ETI 000001_xxxxx JPG dove xxxx il numero di matricola del collo Salvataggio delle lavorazioni ECADPRO JOB 000001_ xxxx ARG o formato pi compatto a seconda del sistema scelto per le lavorazioni ECADPRO JOB T_000001 XML formato delle lavorazioni per gli elementi lineari Se nell ordine vengono create sagome con l editor delle sagome _ECADPRO SAG 1_xxx PTR __ECADPRO SAG 1_xxx EMF dove xxx il progressivo della sagoma Per questa ragione il nome del file dell ordine elemento essenziale per mantenere tutti i collegamenti e pertanto non pu essere rinominato come un qualsiasi file ma deve essere modificato con le procedure previste dal pro gramma inoltre il salvataggio dell ordine viene fatto anche su DATABASE dove la parte gestionale dell ordine memorizzata nelle seguenti tabelle l 2 3 4 5 6 T TOrdine testata Ordine TOrdineRev testata della Revisione TOrdineS testata Sottoambienti BOrdine distinta colli rOrdine Righe dell ordine pORdine dettaglio prezzi dell ordine DistintaT distinta di primo livello associata all ordine Il numero dell ordine viene assegnato tramite la
130. all operatore sulla variante libera PASSI E in realt l operatore a scrivere le posizioni dei ripiani separate da questa una impostazione cablata nel programma ad esempio 320 640 960 1280 1600 1920 Per avere tutti i ripiani a passo 320 Da notare la condizione di non validit all interno del FOR Esempio 23 Condizione del comando for 11S 1i1 gt Sa 100 Che serve a dire di non considerare il ripiano qualora la sua posizione in altezza superi quella del box 100mm Modifichiamo anche la regola per permettere di specificare il parametro del tipo di ripiano che dipende dalla colonna 4 della variante TipoF Esempio 24 Tipo di ripiano Codice 29 Variante TipoF ASSEGNA BOX ripiani tipof 4 010 77 Interferenza W N A questo punto siamo a posto con la parte interna procediamo con le ante e i frontali Abbiamo importato anche 2 macro Ante e _AnteV precedentemente andiamo a analizzare la macro _ ante Codice 30 Macro ante GESTIONE COPPIA ANTE IF SL gt 600 S 2ANTE 1 011 Si 0 T Shky2 1 011 1 SE Sk 2 1 51L 2 Ae W N 5 ELSE 6 IF S PMan 3 7 011 8 FELSE 9 OL 10 ENDIF 11 ENDIF Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Questa una macro molto semplice da interpretare e imposta le ante con un unico inserimento tenendo conto che oltre una certa larghezza servono 2 ante oppure se viene forzata la variante ZANTE a 1 altrimenti p
131. alore assunto dalla variabile in questione LATOASX LATOADX Queste variabili hanno la stessa gestione delle precedenti ma si riferiscono alle alzatine LATOASX LATOADX Anche per queste variabili vale quan LATOBSX LATOBDX to spiegato in precedenza solo che gestiscono le cornici dei pensili S APERTO Si riferisce all omonimo flag e viene usato per togliere i frontali dalla grafica An che in questo caso mettendo l apice sulla casellina viene assegnato il valore 1 al la variabile APERTO che nella regola pu essere verificata per condizionare la presenza o meno dei frontali Tabella 4 9 Variabili di sistema per la grafica legate ai pulsanti Facciamo notare al lettore che tutte queste variabili possono essere utiliz zate anche nei cataloghi di interparete ad esempio per la gestione dei fianchi terminali Esempio 71 Scrittura di una regola In questo esempio l anta viene disegnata solo se aperto ha valore zero ossia il flag APERTO non viene settato Codice 181 Utilizzare le variabili di sistema legate ai pulsanti presenti nella finestra di disegno della regola 1 IF aperto 0 5 7 7 anta 3 ENDIF Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Vediamo nella tabella 4 10 variabili di sistema che si riferiscono alle dimensioni e alle posizioni dei box VARIABILI DI SISTEMA UTILIZZATI PER I BOX Variabile Descrizione CURBOX Il numero del box corrente la numera zione part
132. amo creato una sagoma che passa per tre punti e l abbiamo associata alla tipologia 001 Come possiamo vedere dalla figura Figura 4 11 nella pagina 144 la sagoma che abbiamo creato ha la forma a spigoli perch in questa sagoma i punti che abbiamo definito vengono tracciati attraverso le linee rette E possibile definire una sagoma con degli archi tramite inserimento del comando A Numero segmenti nella definizione della sagoma Figura 4 11 Sagoma semplice Esempio 38 Sagoma con arco 1 Codice 123 Utilizzo comando A nella costruzione della sagoma 1 i SAGOMA sagomaConArchi 0 0 A30 0 0 1 2 P 3 L P 0 SP 144 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Il comando che definisce l arco oltre al numero dei segmenti che lo com pongono necessita di tre punti il primo il punto di partenza nel nostro esempio 0 0 il secondo punto il punto centrale per il quale deve passare l arco nel nostro esempio 1 2 P 3 mentre il terzo punto il punto di fine arco nel nostro esempio L P Esempio 39 Sagoma con arco 2 Codice 124 Utilizzo comando A nella costruzione della sagoma 2 i SAGOMA sagomaConArchi A30 0 0 1 2 SP SL SP 0 SP Abbiamo visto che una sagoma pu essere rappresentata da linee ed archi Il comando ISAGOMA accetta per anche il comando E per disegnare una sagoma a forma di ellisse o il comando C per disegnare una sagoma a forma di cerchio Esempio 40 Sagoma a forma di ellisse
133. annFEffetto ByVal idEffetto ByVal dx ByVal dy ByVal dz ByVal NomeFile ByVal parametri WrParticle ByVal accx ByVal accY ByVal accZ ByVal maxPart ByVal pTime ByVal systemType ByVal idMat ByVal size wrPavimento Tabella 8 1 continua nella prossima pagina 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 285 53 Tabella 8 1 continua dalla pagina precedente Funzioni per le finiture wrSfera ByVal dx ByVal dy ByVal dz ByVal cc amp Optional ByVal spicchi As Long 16 wrSparaLaserTipologie ByVal x0 ByVal y0 ByVal z0 ByVal X1 ByVal Y1 ByVal z1 ByVal tipologie ByRef distance ByRef id2 As Long As Long WrTeapot ByVal scalax ByVal scalay ByVal scalaz ByVal idColore wrTimeSeg ByVal file Optional ByVal RIPETI 0 Optional ByVal Famiglia 0 As Long wrTrasformaPannello ByVal px ByVal py ByVal pz Optional ByVal AXZ 0 Optional ByVal AYZ 0 Optional ByVal AXY 0 Optional ByVal scalax 1 Optional ByVal scalay 1 Optional ByVal scalaz 1 Optional ByVal tiposim Optional ByVal simx Optional ByVal simy Optional ByVal simz As Long wrXcollision ByVal file ByVal alfa ByVal Colori Optional ByVal dx 0 Optional ByVal dy 0 Optional ByVal dz 0 wScriviSagoma ByVal s As Long 8 2 Utilizzo file x L utilizzo dei file x diventa necessario nell istante in cui richiesto un oggetto solido tipo 3DS ma con una maggiore flessibilit dal punto di vista della
134. anza forza il pivot in Z reimpostando l origine TIPI DI STRECCIABILIT Valore Descrizione non applica le funzioni di stretching evolute ma si limita a scalare l oggetto sino a portarlo alle dimensioni richieste dimX dimY dimZ applica la scalatura estesa L oggetto viene scalato mantenendo per le dimensioni originali delle fasce esterne specificate coninix fini x iniy finiy iniz finiz es figRef L oggetto viene anche rimappato secondo Larghezza Altezza applica la scalatura estesa come in 1 ma mappando l oggetto secondo Altezza Larghezza applica la scalatura estesa come in 1 ma lasciando inalterata la mappatura UV 300 applica la scalatura estesa fissando per la parte centrale dell oggetto secondo le dimensioni Specificate esclusivamente lungo l asse X mentre le altre le streccia eventualmente sproporzionandole L effetto sar quello di mantenere la parte originale del disegno uguale a quella i ae es Figura 8 4 nella pagina 289 Non altera la mappatura 301 scalatura che mantiene fissa la parte centrale Y Non altera la mappatura UV 302 scalatura che mantiene fissa la parte centrale Z Non altera la mappatura UV 303 scalatura che mantiene fissa la parte centrale XY Non altera la mappatura UV 304 scalatura che mantiene fissa la parte centrale XZ Non altera la mappatura UV 305 scalatura che mantiene fissa la parte centrale YZ Non altera la mappatura UV scalatura che mantiene f
135. ari spessori dei divisori separati da Spaziatura orizzontale Spaziatura verticale qui possiamo elencare i vari passi a cui far riferimento lo spostamento manuale delle divisioni sempre divisi da Per l inserimento di una misura diversa da quelle elencate usare la barra spaziatrice Sfondo applica uno sfondo alla sezione riguardante il divisore Class 4 H Shift si tratta di un delta in altezza La macro DivVani stata dichiarata come aggiunta e nella parte operativa stata inserita una nuova variante per il verso di apertura dell anta per ogni vano visto che per questo tipo di regola non sufficiente utilizzare la variabile di sistema pm che legata al vano Procediamo a questo punto con la creazione del gruppo di valutazione che strutturato in 3 parti La prima parte quella generica della regola e definisce la struttura esterna della stessa Questo gruppo praticamente identico alle situazioni precedenti in quanto va semplicemente ad assegnare le variabili di sistema inserisce fianco sinistro destro fondo e cielo Codice 44 DivStruttura e DivVani f DuvStrtutctura DivVani assegna LET aperto 0 A N HBe 3In fase di sviluppo 4In fase di sviluppo Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 LET spessore 25 61002 Fianco 7 002 001 7 Fianco DX 8003 Ripiano 91003 SA Sa spessore Ripiano Vediamo la macro DivStruttura che molto semplice
136. ase di distribuzione del programma DOC contiene la documentazione tecnica incluso il presente manuale IMAGES contiene il riferimento alle immagini utilizzate dai vari file HTML MATBASE una cartella fondamentale per l uso del programma in quanto contiene le risorse e le traduzioni Tale cartella non va modificata dall utente ORDINI la cartella di default per il salvataggio dei disegni PRT la cartella di default per il salvataggio degli ambienti SAG contiene le sagome personalizzate e modificate attraverso il CAD2D STAMPE contiene i moduli utilizzati per le stampe PROCEDURE contiene le estensioni al programma Nella cartella principale sono contenuti diversi file di cui tracciamo un breve profilo CSS fogli di stile per le pagine HTML TESTA ERG TESTA ERX regola di intestazione ordine Contiene il riferimento ai vari campi necessari per la testata ordine che pu essere modificata a piacere in funzione delle esigenze gestionali 2Gli ambienti non sono salvati insieme con gli ordini 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO m 19 20 _ CERCA ERG CERCA ERX regola per la ricerca degli ordini su database GENERAARTICOLI SQG regola per il generatore di articoli ECADPRO INI file di configurazione ECADPRO DDF e ECADMASTER DDF file di definizione del database di parifica per il database del catalogo e per il database di sistema Questi file dovrebbero essere
137. ata dall utente definita solo se le stato assegnato un valore Codice 88 Verifica se una variabile definita IFDEF IFDEF Espressione SE DEFINITA Espressione riga ELSE ALTRIMENTI A W N Figa ENDIF FINE Si In modo assolutamente analogo viene descritto il comportamento del comando IFNDEF IF Not DEFined nel quale la valutazione del primo gruppo di righe legata all assenza di definizione per l espressione specificata Un espressione definita quando tutte le variabili al suo interno sono definite Il comando IFDEF viene quasi sempre applicato alle variabili di riferi mento delle tabelle di varianti Applicare IFDEF a variabili di sistema un azione priva di significato anche se legittima perch sono sempre presenti Esiste anche il comando ELSEIFDEF Codice 89 Comando ELSEIFDEF IFDEF S Colore l FLEIS A4 S Colote l s FELSEIFDEF S Scocca tl LETS A S Scocca l 5 ELSE 1ETS A BIANCO ENDIF Nell esempio appena riportato andiamo prima a verificare se Colore 1 reperibile oppure no e cio se stata attivata la tabella Colore poi si verifica la stessa cosa anche sulla tabella scocca L istruzione che segue IFDEF viene eseguita se Colore 1 VALORE VALIDO e cio se esiste almeno un opzione attiva della tabella qualsiasi sia il contenuto di Colore 1 altrimenti si passa al controllo sulla variante scocca Se questa definita viene e
138. balli che se presenti in un ordine vengono accorpati in un unico collo 260 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Codice 4 Descrizione Elenco imballi 1 SCHIENE18 VERGA SCH18 VERS 2 box attacaglie BOX 9XF 3 ante scor formelle IMB2 FOR 4 antecab zoccolino ANTCAB FANT 5 schiene18 verghe IMV VER Figura 7 11 Imballi associati compilazione Z Distinta Base Collo IMB Funzioni IIF L 1000 amp SA 1000 amp SP 1000 SCAT1MC 1 EENDIF Ctrl H Help Riga Ctrl M Edit Macro Figura 7 12 Distinta base collo 7 GESTIONE DEGLI IMBALLI 261 Da questa interfaccia Figura 7 12 nella pagina 261 possiamo creare una vera e propria distinta a formule come quella presente nelle tipologie per gestire eventuali codici di scatoloni protezioni angolari polistiroli ecc cio tutte quelle parti che vanno a comporre l imballo In questo ambiente abbiamo a disposizione le variabili L A P ovvia mente riferite alle dimensioni dell imballo I dati risultanti di questa distinta vengono salvati nella tabella DISTINTAT di ECADMASTER 7 3 Dichiarazione in anagrafica articolo X B e ds freni Listino Maggiorazion Extra Figura 7 13 Anagrafica articoli dichiarazione imballo Nel campo imballo dell anagrafica articoli dichiariamo nel primo campo il codice imballo o se preferiamo possiamo caricarlo facendo click su il quale aprir una finestra d
139. ccesso solo a questa funzione senza la quale non funziona niente altro o quando si voglia cambiare il database Premendola si accede alla funzione di connessione database standard Nella prima pagina Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 visibile in Figura 2 14 si sceglie il provider OLEDB che deve essere sempre Microsoft OLE DB Provider from SQL Server mentre nella seconda visibile in Figura 2 14 si sceglie il nome del server nome utente e password Premendo il tasto di verifica connessione il programma deve rispondere che la connessione ok altrimenti non si riuscir a proseguire In caso di installazione di MSDN o installazione locale il server di default local il nome utente SA e la password sa ma i dati dipendono dall installazione di SQL effettuata Se il programma connesso si vedr l elenco dei database disponibili 3CadEvolution funziona se stato creato il database ECADMASTER e se installato almeno un catalogo Premendo questo pulsante si cancella il database selezionato possono essere selezionati anche pi database contemporaneamente Consente di creare un database azienda Viene richiesto un nome per il database e quindi viene creato e parificato vedi punto 7 Il programma considera Ecadmaster come nome particolare che va a creare con la propria struttura specifica Per poter creare il database questo non deve essere gi presente nell elenco Sia per la crea
140. chiarare un articolo come fuori misura 1 IFLAGSPEC T 4 7 9 Comandi per le informazioni sull articolo Vi sono una serie di comandi per richiedere informazioni circa il codice di articolo che ha richiamato la regola Codice 117 Informazioni sull articolo FCODTCE var 4 inserisce in yar il codice articolo IMODELLO var0l 7 inserisce in var0Ol il modello INEUTRO var02 7 inserisce in vari 1l codice neutro i w N VARIANTE var03 STR inserisce in var03 il valore gest della variante STR 4 7 10 Comandi ADDLINK ISCEGLIADDLINK TIPOBOX Questa funzione consente di creare diversi collegamenti sempre tra box a seconda delle necessit quindi collegamenti diversi con box diversi sfruttando una semplice sintassi e seguendo sempre la stessa tabella sopra riportata Il metodo di lavoro da utilizzare consiste nel denominare ogni tipo di box con il comando TIPOBOX e un numero identificativo del box stesso Dopodich si definisce con la funzione ADDLINK il vero e proprio tipo di collegamento che si vuole instaurare Codice 118 Creare diversi collegamenti tra i box 1AZZERA TI POBOX 1 FADDLINKI coil a dx 101 IADDLINK2 coll sopra 501 A N HBe 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 135 Con questo metodo abbiamo definito due diversi tipi di link per lo stesso box ovvero nel caso in cui si affianchino due box sopralzo ci sar fra loro un collegamento a dx 101 come da tabella quando si aggiunger
141. cnico di Progettazione v 1 3 2 Facciamo la stessa operazione per le prime quattro variabili definendo il gruppo Struttura Figura 3 46 nella pagina 69 Figura 3 47 nella pagina 69 Editor Gruppi De D Nuovo I ai E Salva Asci di Cancella O Varani 4 Alias Tipo Variante MI STRUTTURA Colore Variante VANOAGGIUNTA Misura Misura tipo 1 03 vTop SiNo Vuoi Top MODELLO Variante STRUTTURA Gruppo FINITURA Gruppo Figura 3 47 Variante STRUTTURA di tipo gruppo Procederemo a questo punto con la creazione di una nuova regola da utilizzare per un Box Sagomato Creiamo una nuova regola dal menu Regole con nome _ 002 menu Gestione Regole Figura 3 48 Editor Regola C Evolution eCadPro MIO _002 erg D Nuovo i Apri Pi Salva Asci 6 Cancella Import C Compila g Varianti t 4 La Nuovo Gruppo Opzione GRAFICA o E Validit Descrizione Col Cc Comando Va Minimo Massimo C1 VideoVisible Sal MODELLO Variante E STRUTTURA Gruppo ProfCent Libero Profondit Centrale x Figura 3 48 Editor regola per un box sagomato Creiamo inoltre un articolo da associare a questa regola basta prendere un articolo esistente e associargli la nuova regola come nella Figura 3 49 nella pagina 70 e
142. co ma piuttosto per elaborazioni particolari legate a gestioni anagrafiche o alle stampe Grazie a questi comandi si pu accedere a tutte le funzioni previste dal VBSCRIPT al momento l unico linguaggio di script da noi collaudato La propriet V permette la comunicazione tra i due ambienti regole e script attraverso il passaggio di variabili di input e output Esempio 25 Inserimento degli script all interno di una regola Codice 103 Comando VB 1 VB V corrisponde V corrisponde V corrisponde V R4 corrisponde ENDVB 8 MSG S rl S r2 S r3 S r4 In questo esempio per estrarre i vari campi di una variante STR stata usata la propriet V nel modo EX V nomevariante nrcampo mentre per usare una variabile normale V nomevariabile Codice 104 Comando VB 2 LETS XVAR 90 6 1 2 VB 3 VATI EX EX V XVAR a ia 2 2 4 V LI R2 LI EX EX V XVART n Pi P 3 j u j 2 5 V R3 EX EX V XVAR r a a 4 7 Ma 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 127 128 16 ENDVB IF o RL S R2 amp S RL R3 LET INIZIOY S INIZIOY 3 LETS DES S SQOL SELECT VARIANTI MEMO FROM VARIANTI WHERE VARIANTI CODOPZ R1 VB V TESSUTO EX V DES CHR 9 2 ENDVB TX TL 10 18 S INIZIOY TESSUTO R1 TESSUTO LET INC 6 ENDIF Come si pu notare la variabile XVAR viene usata all interno dello script VB
143. co di Progettazione v 1 3 2 4 12 Variabili di sistema per la grafica Esiste un numero fisso di variabili all interno di 3CadEvolution che fanno diretto riferimento alle caratteristiche comuni a tutti i componenti quali ad esempio l altezza la larghezza e la profondit La sintassi per le variabili di sistema data dal nome della variabile preceduto dal simbolo dollaro Il contenuto di una variabile di sistema pu essere forzato tramite il comando LET ad un valore stabilito dall utente Seguono ora i nomi di tutte le variabili di sistema utilizzabili in 3CadEvolution VARIABILI DI SISTEMA PER LA GRAFICA Va Ulteriore lunghezza box punto applicazione maniglia 1 sx 2 centro 3 dx Tabella 4 8 Variabili di sistema per la grafica 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 189 190 Oltre a queste il sistema mette a disposizione un altro gruppo di variabili legate ai pulsanti presenti nella finestra di disegno della regola o di costruzione dell ordine Esse sono VARIABILI DI SISTEMA LEGATI AI PULSANTI Variabile Descrizione LATOSX LATODX Vengono generalmente usate per la ge stione dello zoccolo laterale sinistro e de stro nelle cucine ma potrebbero avere impieghi diversi a discrezione dell utente L operatore apponendo il flag nella rela tiva casella inizializza questa variabile a 1 e quindi all interno della regola si pu condizionare la presenza o meno di una tipologia in funzione del v
144. crea 1 2 4 1 crea etichette solo se abilitato M10 2 permette la modifica manuale dei colli 4 esclude il salvataggio delle bitmap di preview CREAETICHETTEBATCH se 1 questo flag disabilita la creazione delle etichette al salvataggio dell ordine come il precedente 4 Se l ordine confermato e il flag JOBCREA 1 vengono creati i dati per la lavorazione i file ARG e i file XML per la lavorazione dei TOP Inoltre possibile impostare la trasparenza delle etichette su ecadpro ini di _ecadpro INFOGEN coloreevidenziatoetichette default 0 255 0 ENGINE EtichettaTrasparente valori 1 e 0 default 1 Su ecadpro ini del catalogo per impostare la vista delle etichette Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 1 INFOGEN 2 vistacetichette defautl 30 15 0 2 7 6 Impostazione di aggiornamento automatico del program ma Inserendo in ecadpro ini la voce PercorsoAggiornamenti si dice al pro gramma dove si vuole localizzare una cartella in rete per gli aggiornamenti automatici In questa cartella saranno contenuti tutti i file AGG _xxx EXE con cui normalmente vengono rilasciati gli aggiornamenti All avvio il programma verifica se il sistema sincronizzato con gli ultimi aggiornamenti caricati nella cartella altrimenti li esegue memorizzando nel file aggiornamenti ini il risultato dell operazione Il file aggiornamenti ini viene configurato inizialmente con un gruppo aggiornamenti nel qua
145. dal seguente diagramma Figura 6 1 nella pagina 236 che evidenzia inoltre il ruolo giocato dai vari tipi di file Il diagramma pu essere cos commentato dato un insieme di regole che si occupano di definire i metodi di lavorazione per una certa tipologia di compo nente e dato un numero indefinito di tali componenti inseriti nell ambito di una composizione andiamo a verificare quali elementi provocano lavorazione su di essi Una volta riscontrata la necessit di lavorazione tra due elementi le regole di foratura producono codice a livello intermedio che tiene conto delle dimensioni dei due pezzi del punto o dell area su cui intervenire del lato di lavorazione del tipo di utensile da usare e cos di seguito 6 LAVORAZIONI 239 ARG N Postprocessor Signo CFG Codice macchina Codice macchina Codice macchina Figura 6 1 Schema funzionamento job 236 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Codice Il codice prodotto da questa prima fase di elaborazione in grado di gover nare qualsiasi macchina utensile se esiste il traduttore intermedio appropriato Il traduttore riceve in ingresso il file ARG prodotto dalla prima fase e il file di configurazione della macchina il file CFG Dopo questa seconda fase pronto in uscita il codice finale comprensibile dalla macchina utensile Il file job job si trova nella directory contenente i file VBS e contiene l elenco degli script definend
146. database o di una procedura direttamente con le utilities di manutenzione del database C infatti il rischio concreto che una successiva operazione di parifica vada a cancellare tutte le modifiche effettuate Percorsi il Backup e restore del database vengono normalmente salvati in un percorso impostabile il default la sottocartella BAK dell instal lazione dei cataloghi Qui possibile modificare e impostare il percorso di salvataggio dei file di Backup Tuttavia vi da considerare che nel caso di una installazione di rete di SQL Server vanno dati due percorsi che in realt sono lo stesso per visti rispettivamente dalla macchina 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO 17 su cui installato fisicamente SQL Server e dal PC Client connesso Ovviamente a causa di mappatura diversa del Client questi percorsi possono essere differenti 9 Copia da altro Server questa utilit consente di collegare una seconda connessione per copiare un database da un altro server prima vanno dichiarate le caratteristiche di connessione poi se connesso viene riempito l elenco dei database e quindi abilitati i pulsanti per la copia da e verso altro database 10 Area messaggi 11 Area comunicazioni L ultima cartella visibile in Figura 2 15 riguarda l area errori e Log dove possibile verificare eventuali errori e segnalazioni che il programma ha evidenziato eseguendo le varie operazioni Utilit manutenzione DB e Cataloghi e ev
147. del pannello orizzontale mentre il pannello posizionato in verticale Codice 149 Due pannelli sagomati ISAGOMA tmp 0 0 1000 0 1000 400 400 0 400 l1 dis tmp a 30 c1 2 ISAGOMA tmp 1000 0 1000 1000 1000 400 1000 1000 400 400 l dis tmp a 30 c1 2 A W N 162 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Figura 4 37 Un pannello orizzontale ed uno verticale con applicazione del materiale legno non corretta 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 163 Proviamo a costruire una sagoma con il senso di venatura in orizzontale e poi girandola ottenere il secondo pannello codice 150 In questo caso otteniamo i pannelli posizionati nel modo corretto Figura 4 38 Codice 150 Utilizzo del comando ISAGSPOSTA SAGOMA tme 0 0 1000 0 1000 400 400 0 400 l dis tmp a 30 c1 2 ISAGOMA tmp 1000 0 1000 1000 1000 400 1000 1000 400 400 ISAGSPOSTA tm2 tmp 1000 0 90 1 s1 1000 ay 90 a 30 c1 2 dis tm2 Q a A N Be Sit evolution Figura 4 38 Un pannello orizzontale ed uno verticale con applicazione del materiale legno corretta 164 4 8 13 Esempio complesso della gestione delle sagome Per capire bene l applicazione dei comandi di gestione delle sagome utilizze remo un esempio complesso del mobile visibile in Figura 4 39 nella pagina 165 Andiamo a costruire passo per passo il nostro mobile Partiamo dalla costruzione della sagoma principale Definiamo un insieme di archi che andranno a compor
148. di 3CadEvolution poich assume un valore diverso di volta in volta Da qui si comprende l importanza dell uso delle variabili nelle stampe parametriche Nelle regole di stampa moduli le variabili vengono indicate racchiudendo il loro nome tra parantesi angolari La sintassi da usare la seguente lt nomevariabile gt Codice 186 Variabile che riporta il numero di pagina attuale Re 3CadEvolution gestisce quattro tipi di variabili variabili definite dall utente il nome e il valore vengono gestiti dall utente in maniera del tutto indipendente Questa variabile un valore che pu essere richiamato molte volte nel corso del modulo di stampa e che pu inoltre essere modificato in qualsiasi momento L uso di una variabile rispetto all uso diretto del valore risulta molto pi flessibile e in alcuni casi indispensabile 5 STAMPE PARAMETRICHE 199 variabili predefinite sono variabili singole il cui nome e valore sono impostati da 3CadEvolution in fase preliminare rispetto all avvio della stampa oppure impostate con l uso delle specifiche di comando durante la stampa Per usarle bisogna conoscerne il nome una lista delle varia bili generate da 3CadEvolution viene fatta nelle prossime sezioni del capitolo variabili dei record predefiniti si tratta di un insieme di dati strutturati come un foglio elettronico o una tabella i cui valori vengono inseriti in una specie di matrice di righe e colonn
149. dimensione in profondit della tipologia C1 C2 si riferiscono rispettivamente al colore struttura e al colore aggiunto della ti pologie Generalmente solo il primo importante il secondo viene usato solo in presenza di particolari finiture anta vedi figura sopra dove necessario distin guere il colore del pannello dall eventuale telaio I due parametri devono essere utilizzati sempre in coppia anche se si vuole modificare solo uno dei due colori si pu fare riferimento direttamente ad un valore della tabella dei colori oppure ad una variante tabellata serve per modificare il tipo di finitura della tipologia il valore a cui si fa rife rimento uno dei codici delle finiture presenti nella scheda colori e finiture serve per modificare il tipo di finitura della tipologia il valore a cui si fa rife rimento uno dei codici delle finiture presenti nella scheda colori e finiture AZ AY AX serve per modificare l angolo di rotazio ne con cui disegnare la tipologia i tre valori numerici si riferiscono ai tre assi di posizionamento tridimensionale di un oggetto DS E 7 Q DIS serve per assegnare una sagoma Abbia mo gi accennato alla possibilit di attri buire alla tipologia una grafica diversa dal parallelepipedo creando una cosiddetta Sagoma Vedremo nelle prossime pagine i vari metodi per generare le sagome condizione inline imposta una formula che se falsa non crea il pannello
150. e 010 Interferenza FIF S vTop 1 1 020 4y Dop ENDIF 1 Definiamo l altezza complessiva della regola 2 Costruiamo la struttura intorno all elemento selezionato Con questo abbiamo definito una regola contenente delle aggiunte Possia mo fare alcune considerazioni Non possibile controllare direttamente il numero di aggiunte minimo o massimo ma possibile creare un articolo con n Aggiunte e bloccare la possibilit di crearne e cancellarne di nuove i aggiunte si inseriscono sempre alla fine e quando si cancellano seguono il percorso inverso possibile selezionare tra pi macro di aggiunta nell esempio abbiamo fatto una sola aggiunta con la macro vanoaggiunta ma era comunque possibile definire una serie di macro antaaggiunta antavaggiunta e cassettoaggiunta con funzionamenti diversi ogni macro parla con la successiva tramite variabili comuni es ATOT In Figura 3 53 nella pagina 78 rappresentato un esempio del risultato ottenuto inserendo 3 vani 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO Figura 3 53 Mobile con tre vani 3 12 Regole con le divisioni La gestione che abbiamo definito delle divisioni permette di partizionare lo spazio Larghezza Altezza attraverso un editor specifico e pu richiamare per ogni Linea di Divisione e per ogni vano una macro posizionale Questo approccio permette di semplificare notevolmente regole che potreb bero diventare estremamente compl
151. e Tipaoa di Eh er snes ea pae Inserimento di un 3DS i iii a n Box con le aggl nte s se fera rarena naa Logica di funzionamento delle aggiunte AEON giapp iii VANOFINE span lrn a Divbtrittut amp DEVA pi ss dn dito Mae id s a a RIT ea Macio DNN he RE Xvi 99 36 37 37 45 46 47 48 49 50 5l 52 59 54 55 56 DT 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 63 69 10 rel T2 13 14 T5 16 TT 78 19 80 Si 82 33 84 39 36 87 383 89 90 91 di 93 94 95 96 DE Parametro PLACERRIVFIGLI LL 83 Parametro PLACERRIVPADRE LL 83 Paone e a 84 Regola con le macro di pi articoli a0 a a a a a 85 Regola per anagrafica articoli 88 COMPO INTOJ asus 101 GPO OENE SEE 101 Gruppi PREV CODICE GRAFICA s 2 102 Inserimento di un commento LL 103 Andare a Capo sra ih nh 104 Troncamento della riga in caso la variabile non sia definita 104 Conversione di un calcolo algebrico in una stringa 105 Carattere d vigo I srascsarorpsst typa Tiy 105 Carattere virgola 2 a ai uni 105 prin und Rete rari 106 Selezionare l elemento colonna di una variante 107 Confronto tra due espressioni con operatore logico AND 109 Confronto tra due stringhe con lt lt LL 110 Confronto tra due stringhe con 110 Divisione di due valori 1 Li Doe e piaci ip iti 111 Appartenenza di un elemento ad un insieme 1 111 Appartenenza di un elemento ad un insie
152. e spessore 0 0 Dimensioni l spessore 2 spessore p Correttivi Rotazione XY XZ Yz Angoli Colorei colore 3 colore 4 Mi Colore2 colore 3 colore 4 Maniga Parametri X1 X2 x3 x8 colore 2 x9 X10 Figura 3 20 Tipologia 003 rappresentan te Ripiano Gestione Delle Tipologie sg O Nuovo D ai E Salva X Cancella n 4 amp e p Zi g 002 001 Descrizione Tipologia Descrizione Fianco DX Codice Orientamento LAP Varianti LPA Commenti Speciali PAL gt LA Disegno Lat o 0 GL ii SCRIPTADD Context Dimensioni Larghezza Altezza Profondit Posizione l spessore 0 0 Dimensioni spessore a p Correttivi Rotazione Angoli Colore colore 3 colore 4 ii Finitura Colore2 colore 3 colore 4 Maniglia Parametri Figura 3 19 Sottotipologia 002 001 rappresentante Fianco DX Gestione Delle Tipologie D Nuovo p Apri p Salva DG Cancella n 4 amp e g gi g Descrizione Tipologia Descrizione Schienale Codice Orientamento LAP Varianti LPA Commenti ALP Speciali PAL A PLA Disegno Lato 0 GL da SCRIPTADD Lavorazioni Context Import JOB Export JOB Dimensioni Larghezza Altezza Profondit spessore 10 a spessore 2 10 Posizione spessore Dimensioni l spessore 2 Correttivi Rotazione Angoli Colore colore 3 colore 4 sa Finitura Colore2 colore 3 colore 4 Maniglia Parametri X1 x8 colore 2
153. e Le colonne contengono i campi di un particolare record predefinito mentre le righe contengono tutti i campi delle varie tipologie di record predefiniti da 3CadEvolution da utilizzare in stampa Pi avanti vedremo al dettaglio l elenco di ogni singolo record predefinito di 3CadEvolution per la stampa in ambiente cucina o parete Per utilizzare un valore campo memorizzato nei vari record non occorre specificare il nome della variabile ma sufficiente indicare la riga il numero del record e la colonna numero del campo relativo allo stesso record predefinito variabili definite nella regola GENE ERG questo tipo di variabile viene dichiarato nel gruppo GENE della regola GENE ERG che si trova nella cartella del catalogo Per creare in aggiunta alcune variabili nella regola GENE ERG necessario utilizzare la finestra Editor Regole di 3CadEvolution oppure usare un editor di testo generico Le variabili dichiarate nella regola GENE differiscono da quelle dichiarate localmente in un modulo di stampa poich si possono usare da qualsiasi regola o modulo di stampa Variabili predefinite Durante l utilizzo di 3CadEvolution vengono predisposte da programma un insieme di variabili predefinite che si possono poi utilizzare all interno delle regole di stampa e di cui non serve la dichiarazione Queste variabili vengono elencate nella tabella 5 1 con la relativa spiegazione del contenuto In alcune stampe si possono incontrare de
154. e da zero CURREG Il numero della regola se il box ne contiene pi di una LBOX Il numero del box collegato al box corren te da notare che il conteggio in questo caso parte da 1 LATO Il numero del collegamento ovvero il ti po di collegamento tra il box corrente ed il box indicato dalla variabile LBOX vedremo in seguito la classificazione dei vari tipi di collegamento POSL Posizione iniziale assoluta in larghezza del box POSA Posizione iniziale assoluta in altezza del box POSP Posizione iniziale assoluta in profondit del box SPTL Spostamento in larghezza rispetto al box precedente e al tipo di collegamento in larghezza SPTA Spostamento in altezza rispetto al box precedente e al tipo di collegamento in altezza SPTP Spostamento in profondit rispetto al box precedente e al tipo di collegamento in profondit BAXY Angolo attuale di rotazione sul piano XY del box corrente BAYZ Angolo attuale di rotazione sul piano YZ del box corrente _ TAGLIO Questa variabile memorizza il taglio che l utente imposta nella fase di progetta zione facendo clic destro su un oggetto selezionato Tabella 4 10 continua nella prossima pagina 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 191 53 Tabella 4 10 continua dalla pagina precedente Variabile Descrizione _LINK Questa variabile riporta il numero di add link e tutti i parametri associati prog descrizione tipolink sl sa sp axz
155. e macrotipologie con le quali si definiscono i parametri necessari per ogni tipo di componente in forma totalmente parametrica Ad esempio per un oggetto come un anta verr definita una sola tipologia che verr utilizzata in maniera indipendente dalle sue dimensioni dalla finitura dal tipo di maniglia dal tipo di cerniera etc Nello stesso tempo viene data la possibilit di costruire un sistema per definire tutti i componenti necessari alla sua produzione distinta base a formule tutti i calcoli da effettuare per ottenere dei prezzi o variazione di prezzo listino a formule gli schemi di foratura per le parti interessate job la rappresentazione grafica tridimensionale 3CadEvolution mette a disposizione del progettista un sistema di con trollo immediato con simulazione tridimensionale di tutte le regole create 2 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 I disegni possono essere memorizzati in vari formati compatibili con la maggior parte dei sistemi di progettazione In 83CadEvolution l utilizzatore non pu inventare da zero nuovi prodotti ma pu realizzare migliaia o milioni di combinazioni a partire da prodotti resi parametrici E compito del progettista creare un catalogo in cui siano esposti determinati parametri e controllare come le risposte date ai parametri vadano a influire su disegno prezzo distinta base macchina ecc 2 1 Terminologia del prodotto Utilizzeremo di seguito i seguenti termini R
156. e nel layer 0 in automatico i dal programma Esempio 17 Stampa delle quote globali Viene stampata la vista custom con tutte le sue quote ma vista in assonometria sinistra di 30 ANGLEA4 1 ARG 0 0 280 185 VC ANGLE4 5 5 8 Parametro ANGLE ANGLE x o ANGLE angoloX angoloY fov Permette di modificare il punto di vista della vista custom utilizzato insieme al VC Il parametro x specifica il tipo di vista 1 frontale assonometrico 2 profilo assonometrico 5 STAMPE PARAMETRICHE 221 222 pianta assonometrica assonometria sinistra 30 3 4 5 assonometria sinistra 30 6 assonometria sinistra 45 T assonometria sinistra 45 Con la sintassi ANGLE angoloX angoloY fov possibile personalizzare la vista Dove angoloX angolo dell inquadratura sull asse x angoloY angolo dell inquadratura sull asse y fov l apertura focale della telecamera Il valore 1 rappresenta assono metria 60 l apertura normale del programma 5 5 9 Parametro ETI JETI Stampa in trasparenza 5 6 Parametri del comando TOP 5 6 1 Parametro QC QC X Indica il tipo di quota che deve essere stampata 0 il pallino 1 2 3 4 rispettivamente le misure effettiva reale davanti e dietro della cornice Se X 5 non viene stampata alcuna quota 5 6 2 Parametro QD QD X Imposta la distanza della quota dalla cornice valore intero che pu essere positivo o negativo per allonta
157. e per le ante sono state definite anche delle sottotipologie questo per facilitare le cose in fase di impostazione delle regole Entrando nelle tipologie notiamo che le sottotipologie ridefiniscono sempli cemente alcune informazioni tra di loro collegate Diventa pi semplice quindi effettuare la manutenzione su una sottotipologia quando il cambiamento come nel caso delle ante riguarda una serie di campi In particolare entriamo nella tipologia 011 e osserviamo con attenzione come sono stati definiti i vari campi I valori in questione sono indicativi in quanto lo script manigliaxx potrebbe cambiarne in tutto o in parte modalit e funzionamento Quindi il numero 13 significa maniglia 1 con orientamento destra centro 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO DT Setup Applicazione 3 pese __ mene vanes Catalog 1 2 mo Q Compare Folder Compare With NOtepad exe O Colori Tipologie Sagome Macro Macro Top Distinte Base Formule Listino Formule Compila Lingue Varianti Applica Speciali Vari Generatore Job Crea Canc Crea Archivio Lingue Esporta DBR Importa Articoli Next Figura 3 34 Menu setup importazione e esportazione dei dati Codice Opzione 001 Test 002 Fianco 002 001 Fianco DX 003 Ripiano 005 Schienale 011 Anta SX 011 001 Anta DX 011 002 Anta Apertura Vasistas 011 003 Anta Ribalta 011 010 Fa
158. eMail 3 Pdf 4 Fax Necessaria implementazione personalizzata su script Ambiente vbs Servizio di stampo eCadEro DAUPROO 1 DAUPROO 20 TE 2009 16 45 16 5 i CREAETICHETTE i 2 DAUPROL ZI TE 2009 16 45 16 5 Lu JAE CREAETICHETTE 3 DAUPROD ZI TL 2009 16 45 16 5 DU CREAETICHETTE 4 DAUPROL La TL 2009 16 45 16 5 OL CREAETICHETTE 5 DAUPROC 2 TI 2009 16 45 16 5 Li CREAETICHETTE DI Visualizza stampe evase Imposta Timer 15 Secondi Arrea Start Figura 10 2 Visualizzazione degli ordini da stampare Il campo Priorit definisce la priorit con cui l ordine deve essere stampato i valori numerici pi bassi hanno maggiore priorit Il campo Evasa indica se un ordine stato processato correttamente Il campo Parametri pu contenere altre istruzioni che possono essere poi lette ed elaborate sempre all interno dei file di script Nel funzionamento standard il primo parametro che viene indicato in questo campo il modulo di stampa con cui deve essere stampato l ordine Attualmente sono gestiti anche altri comandi Q CreaEtichette esegue la stampa etichette amp VBS richiama la funzione PrtSrvEsegui all interno del file Ambien te vbs 300 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 CreaJpgOrdine genera disegno ordine in formato JPG Esempio 2 Creazione del disegno ordine in formato JPG function CreaJpgOrdine id objPrintSrv Dim nFile res nFile c amp Ambiente
159. ea Esempio 2 Utilizzo comando LI Codice 187 Comando LI LI 1007100 150 200 N2 TX inserisce del testo secondo i parametri anche questa istruzione molto utilizzata perch serve per stampare testi fissi o il contenuto di vari tipi di variabili viste in precedenza La sintassi da usare la seguente TX paraml param2 param3 param4 paraml allineamento orizzontale e allineamento verticale i due valori vanno digitati di seguito senza inserimento di spazi Per l allineamento orizzontale specificare uno dei seguenti valori 204 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 T top per allineare il testo in alto B buttom per allineare il testo in basso Per l allineamento verticale specificare uno dei seguenti valori L left per allineare il testo a sinistra C centre per allineare il testo al centro R right per allineare il testo a destra param2 dimensione del carattere e attributi i due valori vanno digitati di seguito senza inserimento di spazi Per la dimensione carattere specificare un numero Per gli attributi che sono facoltativi specificare uno o pi di uno dei seguenti valori C per formattare il testo in corsivo S per formattare il testo in sottolineato B per formattare il testo in grassetto hd param3 inizio del testo specificare uno dei seguenti valori Xi Yi coordinate iniziali del testo X per specificare che il test
160. ead RR eo es Data Procedura Comando Numero Descrizione EXECUTE exec sp_c 7217900 Il server XX non esiste Per visualizzare i server disponibili eseguire sp_helps EXECUTE exec sp_c 7217900 Il server XX non esiste Per visualizzare i server disponibili eseguire sp_helps Reti openrecor select nat 7217900 Impossibile eseguire l accesso per l utente sa Motivo l utente non associatc IAEI EXECUTE exec sp_c 217900 Per il server XX sono ancora disponibili account di accesso remoti At openrecor select nar 7217900 Impossibile eseguire l accesso per l utente sa Motivo l utente non associatc Figura 2 15 Area errori e log 2 7 Struttura dell applicazione e caratteristiche 2 7 1 Organizzazione dei file 3CadEvolution gestisce tutti i dati all interno della cartella in cui il programma viene installato Vi una cartella per ogni catalogo e una cartella comune il cui nome _ECADPRO e il cui contenuto riportato in Figura 2 16 nella pagina 19 18 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 gt Nome D crea dd Doc Db eti d images I job di matbase i ordini di procedure Ji prt Ji sag di stampe _cerca erg _cerca erX ff 3CAD CSS ANTE MVE ARTICOLI CSS BKG1 jpg btzbulla gif 5 btzbul2a gif btzbul3a gif btztilea gif btztileb gif caumag bt COLLI SQL amp dau gif _ DBESTESA SQL disegno ini ecadlog ibt 7 eCadMaster ddf
161. ecadpro START printsrvpro crea D LIC AUTO Propriet printer Gensizie Collegamento Compatibilit Protezione a pantani Tash di scelta PRETE EEE Nessuno E segue Finestra ractmste Commento I Tiova destnazone Cambas mona Avanzate Figura 10 1 Impostazione Print Server Fanno parte del servizio Print Server di 3CadEvolution anche il file di script Ambiente vbs il file SalvaDatabase vbs e la tabella PrintSrv all interno del database ECADMASTER I file di script sono necessari perch contengono tutte le personalizzazioni cliente La tabella PrintSrv necessaria perch la base dati su cui il servizio si appoggia per sapere quali ordini deve stampare 10 2 Stampa ordini La stampa degli ordini viene eseguita dal printServer leggendo i dati inseriti all interno della tabella printSrv a sua volta popolata attraverso una personalizzazione della procedura di salvataggio ordini all interno del file SalvaDatabase vbs La procedura personalizzata stabilisce infatti quali ordini inseriti all interno della tabella specificando per ognuno di questi il tipo di operazione che deve essere eseguita Il campo Operazione della tabella pu assumere diversi valori numerici ognuno dei quali definisce come deve essere trattato l ordine in quel momento processato 10 PRINT SERVER 299 I valori numerici che questo campo pu assumere di standard sono 1 Normale su stampante predefinita 2
162. ecnico di Progettazione v 1 3 2 Prendiamo per esempio una situazione in cui si vuole concatenare 3 elementi Partiamo col richiamarli in grafica dopodich nel menu a tendina del tasto destro selezioniamo Macro Regola All apertura della finestra come in Figura 3 60 nella pagina 85 procedere con il nominare la macro e dando un eventuale descrizione selezionare i modelli su cui rendere accessibile questo nuovo elemento e la tipologia nelle associazioni in cui includerlo Salvare per rendere accessibile le variazioni Toolbar principale i Apri Fi Salva amp Asdi o Compila g Varani 4 E Regola 998 Modello 998 Classificazione Descrizione Senza Classificazione Su Articolo A31 ca 1100 D izione Macro di Prova 1101 Basi Giorno Anta 1102 Basi Cassettiere Larghezza 2000 Altezza 870 Profondit 1050 1103 Basi Angolo Informazioni relative ad d Modelli in cui rendere cor ai 1105 Basi Per Lavello articoli e dimensioni della accessibile la macro 1106 Basi Lavastoviglie Lavatrice 1107 Basi Per Frigo macra 1109 Basi H 60 Sospese 1200 1300 1400 1500 S ASS O MODELLO Variante pina L _TPSCOCCA Variante 7 1900 C CAPPAP Variante 7 2000 UL SCOLAP Variante 2800 Elettrodomestici O STR Variante g 3000 Accessori O _FIASX variante Lista delle associazioni ni maere O _FIADX Variante AS O DE gaia necessaria per il posizionamento dici g RP paro del nuovo codice macro creato J _TIPORIP Var
163. ediante l uso dei comandi LET oppure LETS ma in questo caso non sar preceduta dal simbolo Riferimento agli elementi di una tabella varianti Come ab biamo gi spiegato nel corso del manuale 3CadEvolution permette di specificare attraverso un apposita finestra di inserimento delle tabelle deno minate varianti attraverso le quali definiamo le caratteristiche diverse dei vari componenti colori modelli accessori etc Le informazioni all interno di queste tabelle sono organizzate per righe e colonne similmente ad un foglio di calcolo Per leggere uno dei valori di una tabella necessario specificare attraverso un opportuna sintassi il nome della tabella Variante 192 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 ed un indice di colonna che pu essere numerico o alfabetico non entrambi l indice assume valori scalari ovvero ordinabili che nel caso numerico sono i simboli dall uno al nove 1 9 mentre nel caso alfabetico sono tutte le lettere dell alfabeto inglese La riga sar invece quella attualmente selezionata du rante l utilizzo della regola I valori di una tabella non possono essere alterati attraverso il comando di assegnazione LET ma con il comando LETV 4 14 Attivazione delle tipologie L attivazione di una tipologia elementare avviene riportando all inizio di una riga vuota nella fase della valutazione di una regola il codice che identifica la tipologia stessa Se non ve
164. efinizione delle domande e risposte questa l area principale di inter vento per creare nuove varianti e organizzarle La finestra una griglia divisa in colonne Interveniamo quindi nell area 4 per capire come strutturata e come intervenire per le modifiche di questa tabella Si tratta di una griglia in cui per ogni riga sono impostate le domande da fare all operatore divisa in colonne il cui significato il seguente Lock blocca la variante non utilizzare se non per casi limite lo stesso effetto viene raggiunto sulla regola con l istruzione XLETV Nome della variante riporta il nome della variante Tipo di variante la variante infatti impostata per essere utilizzata in diversi modi vi sono varianti libere varianti a selezione multipla varianti si no o no si separatori di campo varianti nascoste approfondiremo strada facendo Alias possibile accedere a una variante memorizzata con un nome attraverso un altro nome creando un ALIAS Validit una formula che permette di impostare se la variante visibile o non visibile in genere condizionata dal valore assunto dalle varianti precedenti Descrizione pur essendo consigliato impostare la descrizione direttamente nella tabella delle varianti in questa colonna pu essere reimpostata o immessa quando non possibile La descrizione ci che l operatore vede selezionando la variante Col Codice formula per il calcolo de
165. egno in bianco e nero per con luminosit 5 4 6 Parametro BR JBR Per stampare il disegno ignorando le tonalit di grigio cio stampa linee nere su sfondo bianco 5 4 7 Parametro CO CO Forza la stampa a colori 5 4 8 Parametro TX TX n Il parametro n pu assumere due valori 0 per stampare senza materiali 1 per stampare con materiali 5 4 9 Parametro LS LSlayer1 layer2 layerN Nella grafica possibile inserire simboli che sono dei oggetti bidimensionali ma posizionati nello spazio prese impianti ecc Durante la sua definizione che avviene tramite l apposita funzione al simbolo viene associato un layer In fase di stampa per default i simboli non vengono visualizzati ma se lo si desidera il comando L S visualizza nella stampa i simboli appartenenti ai layer specificati come parametri Con LS 1 vengono attivati tutti layer Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 5 4 10 Parametro BXI BXI nBox Stampa box inclusi specificati dai parametri Il numero del box da includere deve essere racchiuso tra asterischi ed il campo nBox su rOrdine 5 4 11 Parametro BXE BXE nBox Stampa box esclusi specificati dai parametri Il numero del box da escludere deve essere racchiuso tra asterischi ed il campo nBox su rOrdine 5 4 12 Parametro BXT BXTIT Stampa solo i box esclusi che contengono la tipologia passata come parametro 5 4 13 Parametro SL
166. egola oggetto configurabile che viene riferito a uno o pi articoli di vendita del listino La regola l oggetto parametrico e definisce le domande che devono essere poste all operatore le loro limitazioni e la loro sequenza e gli script che creano il prodotto date specifiche risposte valutazione Definizione O Gruppo di Definizione l elenco delle domande cui l operatore deve rispondere per definire il comportamento della regola le domande seguono diversi criteri di valutazione e successione e le risposte possono essere limitate o forzate quando sono associate a un articolo ma va sempre posta la massima cura nella rappresentazione della definizione della regola bloccare situazioni incompatibili alla gestione evitando che l operatore possa scegliere cose impossibili e rendere semplice e efficace la presentazione delle domande Valutazione o gruppo di valutazione lo script di partenza per ottenere il disegno 3D la distinta base si basa sull interpretazione delle risposte imposta nel gruppo di definizione lo script pu essere molto semplice e essenziale o complesso e annidato in funzioni e sottofunzioni chiamiamo le funzioni Gruppi di valutazione o Gruppi Varianti sono le singole domande cui un operatore deve rispondere nei gruppi di definizione scegliendo tra una e pi opzioni Opzioni la singola risposta a una domanda individua e controlla la valutazione e le varianti successive la prese
167. elaborafinale job__fianchi job__zoccoli Gli script di tipo job finale vengono richiamati in sequenza nell ordine specificato in ecadpro ini Ogni script deve contenere 4 funzioni 1 JobMain 2 JobIni 3 JobPannello 4 JobFin JobMain viene richiamata una volta sola Pu effettuare quindi operazioni su tutto il progetto Se ritorna una stringa di coppie di tipologie incise e incidenti T TI1 nT TI2 nT TI3 n Allora per ogni coppia vengono chiamate in sequenza le funzioni JobIni JobPannello e JobFin JobIni JobPannello JobFin se viene cambiata una variante o una propriet di una tipologia pannello bisogna segnalarlo con la propriet fljob del pannello e fljob 1 se viene cambiata una variante e quindi bisogna rivalutare tutta la regola e fljob 2 se viene cambiata una propriet e quindi bisogna rivalutare solo la tipologia 9 FUNZIONE ELABORA FINALE 291 5 9 1 Public Function JobMain In questa funzione va dichiarato l elenco delle tipologie di cui si andr a testare il posizionamento La sintassi da usare la seguente Public Function JobMain var Public Function JobMain var Dim aa aa 501 502 Tipologia fianchi su laterali n pp W N aa aa amp 502 501 Tipologia fianchi su laterali n JobMain replace aa n vbcrlf elEnd Function Oli Nel caso specifico abbiamo dichiarato che si vogliono testare le tipologie dei fianchi l una contro l altra fianco sin
168. ella tipologia appoggiata 6 4 Creazione della lavorazione LL bi Elaborazioni ss sts PEDRERA bi Pisi 6 6 1 File Distinta CFG pupe hp 6 6 2 File Disesno GFG aiuta 6 6 3 File Dis8d GFG Lilia e a bi PO 6 8 Lavorazioni tra componenti a riconduzione Gestione degli imballi ib nera eres Sio eni dt eddie ARR a e a del Ald sarerea To apaapa ere o Tmbali Associati ss osi Ai T 9 Dichiarazione in anagrafica articolo o sooo aaa a 4 Funzione dau_getimballo aoa oaoa a i Costruzione delle finiture 8 1 Funzioni per la definizione delle finiture S l ll Punizione wrrac ia i 5a su dada a da ad 5 1 2 inzionio WFFSGGta ALE s cadde 8 1 3 Funzione wrScala gt i aoaaa e ea dea i ei 8 1 4 Funzione wrParametro LL 8 1 5 Funzione wrTexAntaCurva aaaa a a a 8 1 60 Funzione wrPanExt spaini 8 1 7 Funzione wrPannello aao e a e 8 1 8 Funzione wrPannello2 assa soea a e ea aae 8 1 9 Funzione wrDecalco i sad ee e a 8 1 10 Funzione wrTrasforma iero seses ei pads 8 1 11 Funzione wrTrasformaPannello 6 1 12 Funzione wrODiudi s pepe 235 237 238 241 241 241 242 244 248 248 248 250 251 252 254 254 297 209 260 262 263 S l 19 Funzione wrSfera iguana Dee ddy 8 1 14 Funzione wrBOXK LL S l lb PUnZzione wroD sestas otte i S t l0 Funzione wro D2 aa e ad nig oka naama 8 1 17 Funzione wEstrudi Libia i 8 1 18 Funzione wrFacciaAlfa a gt so cs han 8 1 19 Funzione wrTexAnta
169. ema In particolare per passare un valore dai figli al padre si usa LOC _BXn dove n pu andare da 1 a 9 Con IPLACERVAR nome_ variabile n che andr a richiamare nel padre posso richiamare la variabile specificata precedentemente nel figlio Nel caso contrario ovvero richiamare una variante del padre ai figli usare il comando LOCP_BXn con la stessa sintassi elencata sopra Nei casi in cui necessario forzare la rivalutazione dei figli o del padre indicare Esempio 32 Forzare la rivalutazione dei figli per i placer Codice 47 Parametro PLACERRIVFIGLI 1 LET _PLACERRIVFIGLI 1 Oppure Esempio 33 Forzare la rivalutazione del padre Codice 48 Parametro PLACERRIVPADRE 1 LET _PLACERRIVPADRE 1 Evitare di usare questi due comandi insieme 3 14 Placer multicatologo Questa funzionalit pur rifacendosi al placer tradizionale introduce di versi cambiamenti e permette di inserire oggetti che non devono stare necessariamente nello stesso catalogo 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 33 Il programma non attiva i placer multicatalogo in automatico ma fa s apparire sul box selezionato una icona A in basso Questa icona 3 59 dice che n esistono nel box selezionato oggetti inseribili premendola appare un menu di scelta per ogni oggetto inseribile con il contenuto della tipologia Se non si vuole inserire nulla basta premere il Figura 3 59 Il simbolo in grafica del tasto Esc placer multicatalog
170. engono salvate delle informazioni utili per capire gli errori generati dall applicazione nel corso del suo funzionamento 22 Glossario 305 53 PopUp Apertura di una finestra che si apre sopra la finestra precedente imponendosi alla lettura 42 Query Interrogazione Nei database indica il criterio in base al quale si effettua la ricerca select query o la modifica action query di un particolare record o insieme di record 115 119 Server Per server si intende una macchina remota solitamente dalle capacit di calcolo molto superiori a quelle di una macchina domestica che offre servizi e risorse limitati Nel modello gerarchico Client Server il Server e il sistema che fornisce un servizio richiesto da un altro sistema Client 13 15 18 82 Setup Comando per installare un programma o una serie di programmi a volte durante installazione necessario indicare delle preferenze o una configurazione 7 10 38 52 82 SQL Structured Query Language Linguaggio di interrogazione per le basi di dati relazionali 7 20 164 165 Stored procedures E un programma scritto in SQL od in altri linguaggi mantenuto nel database stesso Servono per evitare di riscrivere centinaia di volte la stessa query 6 10 19 21 24 Texture Si tratta di immagini che sono uguali tra di loro costruite in modo tale che quando si affiancano formano un rivestimento uniforme senza che si possa pi stabilire dove finisce una ed inizia la se
171. enuto il risultato di tutta l espressione 1 LET A LOG 3 SIN 30 SOR 2 4 4 3 Operatori logici amp corrisponde all operatore logico AND corrisponde all operatore logico OR Esempio 9 Utilizzo operatore logico amp In P sar contenuto il valore 1 perch sono due condizioni vere ciascuna vale 1 Codice 63 Confronto tra due espressioni con operatore logico AND 1 1 LET A 3 al FLEET P f SA lt 5 amp SA gt 1 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 109 5 4 4 4 Confronto di stringhe per stabilire se le due stringhe sono uguali I per stabilire se le due stringhe sono diverse gt gt per stabilire se la prima stringa maggiore della seconda in base all ordine dei codici ASCII lt lt per stabilire se la prima stringa minore della seconda in base all ordine dei codici ASCII Esempio 10 Confronto tra due stringhe se la prima minore della seconda In P sar contenuto il valore 1 cio true perch il codice ASCII di B minore di quello di a Codice 64 Confronto tra due stringhe con lt lt il LET P BBB lt lt aaa Esempio 11 Confronto tra due stringhe se sono uguali In P sar contenuto il valore 0 cio false Codice 65 Confronto tra due stringhe con 1 1 LET P aab aaa 4 4 5 Operatori numerici gt controlla se il primo valore maggiore o uguale del secondo lt controlla se il primo valore minore o uguale del secondo lt gt l controlla se
172. eri un commento Se passiamo alla scheda Dettaglio dove vediamo e possiamo modificare manualmente l articolo vedremo che sono stati inseriti i seguenti dati come possiamo notare dalla Figura 3 5 Regola Funzioni Articolo Associazioni X Nuovo Cancella Duplica Redraw Sagoma Blocca Tipologia Lato PL PA PP DL DA DP AXY AXZ AYZ C1 C2 F1 Ma Sagoma Oggetto Parl Par2 Par3 Par4 Par5 Par6 Par7 Par8 Par9 Par10 Codice Varianti Liv Sconti Nt1 Nt2 Nt3 Nt4 Nt5 CX 001 Test 0 0 0 0 300 900 400 0 0 0 0 0 0 0 II X 3 Figura 3 5 Dettaglio articolo A questo punto dall editor delle regole posizioniamoci sulla riga che contiene la voce 001 e premiamo il tasto Ctrl H per entrare nello schema di modifica della regola visibile in figura Figura 3 6 Help Oggetto Funzioni Codice Fomula Test 001 Cod Art Varianti a Commenti T Speciali 3D Condizione Se Context SCRIPTADD Tecnici L A P Posizione Dim Angoli Colore1 Colore2 Facciata Maniglia Sagoma n Lato 0 Figura 3 6 Schema di modifica della regola Help Ogetto 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 29 50 Posizioniamoci su Dim L e scriviamo nella casella il valore 30 Premendo invio la finestra si chiude e il programma scriver la riga Esempio 1 Cambio Dim L attraverso una regola Codice 1 Assegnazione di un valore alla variabile L 11001 L 30 Test Chiudendo la finestra
173. eriore della schermata dell editor Ogni variante impostata in una riga di una griglia le cui colonne hanno il seguente significato Variante bisogna digitare il nome della variante desiderata oppure si ricerca nell apposita tabella a cui si accede con i tasti Shift I tasto Varianti situato nella barra degli strumenti consente di entrare nell editor della variante Tipo spostandosi nella seconda colonna e cliccando sulla freccia a destra si aprir una casella di riepilogo contenente vari tipi vediamone il significato Alias si utilizza questa funzionalit quando c la necessit di sdoppiare una variante ossia leggerla da una tabella con un nome e utilizzarla con un altro L alias gestito anche nell anagrafica delle varianti e in quel caso comune a tutte le regole Validit in questa colonna possiamo condizionare la presenza di una va riante al verificarsi di un determinato evento La validit una condizione che abilita o disabilita l intera variante e normalmente condizionata dalle varianti precedenti 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE Descrizione permette di dare una descrizione alle varianti inserite lo calmente Con la barra di scorrimento si visualizzano le altre colonne disponibili Col Codice Qui possibile inserire una formula di validit non legata all intera variante ma a ogni opzione della stessa L opzione valida se almeno la formula ha risultato pos
174. ernet Explorer 6 5 Non sono supportati Windows 3xx Windows Me Windows98 Processore Pentium IV o corrispettivo AMD Memoria RAM 1 GB Scheda video 512 MB memoria video compatibile 3D compatibile con shader 3 0 Altro porta USB per la chiave di protezione HW Elenco schede video consigliate su vedi le scelte del mese http www tomshw it graphic php Nel caso in cui si debba utilizzare 3CadEvolution su una macchina non connessa in rete visto che il motore del database abbastanza avido di memoria si consiglia l utilizzo di un PC con almeno 1GB di RAM e possibilmente biprocessore 3CadEvolution richiede l installazione di un Database Server SQL Sono supportate per questo sia le versioni gratuite MSDE e SQL Express sia versioni professionali del database Microsoft SQL server MSSQL versione 2000 e successive Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 2 3 Installazione del programma Vi sono tre diversi tipi di installazione del programma 1 L installazione server o stand alone che installa tutto l applicativo per l utilizzo completo 2 L installazione del Client per un PC aggiuntivo collegato in rete a una precedente installazione di 3CadEvolution per permettere a pi utenti di usare il programma sfruttando un database comune 3 L installazione eCadLite Prima di installare il programma occorre accertarsi di Disporre del dispositivo di protezione hardware chiavetta o don
175. erno dei cataloghi senza i quali il prodotto non pu essere utilizzato tali cataloghi possono essere autocostruiti o forniti dall esterno Queste procedure permettono di copiare cancellare rinominare e duplicare un catalogo Dalla versione 600 con il backup di ogni singolo database viene salvata una copia della struttura del database e di tutte le stored procedure del catalogo in due file ECADPRO DFF data definition file con la struttura del database ECADPRO SQL viste Stored procedures e funzioni per la rigenerazio ne Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Questi file vengono salvati nella sottocartella DB del catalogo oppure nella sottocartella DB della cartella _ECADPRO per il database master in questo caso il nome ECADMASTER L utilit di questi file di poter creare un Dump per il controllo delle variazioni apportate manualmente alla struttura del database pronto per essere comparato con altri database Inoltre la funzione legata al pulsante Esegui SQL file stata estesa per permettere di eseguire sul database selezionato tanto file con estensione SQL quanto comparare e modificare la struttura del database con i file DDF Questo dovrebbe facilitare il porting di variazioni alle strutture da un catalogo ad un altro e creare anche una documentazione delle stesse per controllo 2 5 eCadUtil Parametri da linea di comando Per attivare le funzionalit automatiche di ripristino dei
176. erno del box ELSEIF tipof 1 4 I7 Caesetti _Cassetti sl spessore sa spessore 1 1 spessore 2 a Sa S spessore 2 ENDIF A questo punto non ci resta che fare qualche prova di disegno per ottenere qualche composizione 3 10 5 Tipologie a riconduzione Vogliamo inserire un Top sopra il nostro mobile come opzione aggiuntiva tale elemento decorativo dovr fondersi in modo automatico con altri elementi per vicinanza La gestione dei top e degli elementi a riconduzione prevede diverse funzioni che saranno riportate in dettaglio nella seconda parte del manuale tecnico con opportuni esempi per il momento operiamo come segue Creiamo la tipologia 20 con le caratteristiche come in Figura 3 41 Gestione Delle Tipologie D Nuovo Bai P sava X cancella n t a p Si gd Descrizione Tipologia Descrizione Top Codice Orientamento Varianti LPA Commenti TOP si Speciali PAL PLA Disegno Lato 0 GL x SCRIPTADD Lavorazioni Context Import JOB Export JOB Dimensioni Larghezza Altezza Profondit Posizione 0 A 0 Dimensioni L 10 P 10 Correttivi Rotazione XY XZ YZ Angoli Colorei Colbase Finitura Colore2 Colbase Maniglia Parametri X1 X2 x3 X4 x5 X6 X7 X8 x9 X10 Figura 3 41 Tipologia a riconduzione 020 gestione del top Entriamo nella maschera Speciali e inseriamo la tipologia 20 come tipologia di tipo Top come riportato in Figu
177. esa s a ani 227 Layer di quotatura per la stampa pareti 1 228 Layer di quotatura per la stampa pareti 2 228 Marker nella stampa LL 292 Estrapolazione del parametro della tipologia dalla grafica 241 Ordinamento dei componenti in distinta base 0 201 Dichiarazione di un componente come montato 258 Inserimento anta all interno della regola 265 Utilizzo della funzione wrPannello2 20 269 Estrusione elica con il linguaggio delle regole 24 Creazione di una Bump map oao ooo a 217 O e E E E E 290 Flag claboralinale sese ska has aliene 291 XIV 9 2 Script per modificare alcune varianti nella regola 293 9 3 Utilizzo funzione Joblni i gt si pen ae 294 9 4 Utilizzo funzione JobPannello LL 297 10 1 Impostazione di tutte le funzionalit di Print Server contempora NeaMeENTO 4 s e scr ssp SALLE 299 10 2 Creazione del disegno ordine in formato JPG 301 XV Elenco dei codici UT gt DO N e 12 13 14 15 16 17 18 19 20 2l 22 23 24 25 26 27 28 29 30 l 32 33 34 39 36 o 33 39 40 41 42 43 44 45 46 Assegnazione di un valore alla variabile L La stessa tipologia con parametri diversi Variabile spessore 3 5 sus en pain Tese na Calcolo algebrico come valore della variabile con LET Variabili all interno di un calcolo algebrico assegnato come valore di una variabile 4 4 aa a de dt i
178. esentante un box doppio 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 49 50 Codice 23 Box doppio ASSEGNA IF S raddoppia 0 BOX A a 2 BOX SA a 2 A Sa 2 SPESSORE 15 pp W N ELSE BOX ENDIF N D Gli Ovviamente le macro possono contenere al loro interno il richiamo di altre macro e vedremo in seguito quanto siano utili queste funzioni Consigliamo un utilizzo delle macro in ogni situazione possibile e in particolare consigliamo che ogni regola inizi sempre richiamando una macro di assegnazione il nostro default ASSEGNA nella quale impostare le variabili principali da utilizzare in tutte le regole Esempio 18 Macro di assegnazione che imposta le variabili principali Codice 24 Macro ASSEGNA assegnazioni iniziali di default LET nl 0 na 0 np 0 u1 0 ua 0 up 0 assegnazione delle variabili principali LET spessore tipo 3 A W N 3 10 Creazione della variante di tipo frontale Nella cartella TUTORIAL del CD di installazione abbiamo inserito alcuni file che sono utili per il proseguimento di questo corso In particolare abbiamo inserito dei file di immagini per rappresentare alcune Ante e alcuni file di disegno che ci saranno utili in seguito Questi file vanno copiati nella cartella MIO per proseguire E evidente che al posto di questi file possono essere utilizzati file di immagini in formato JPG TGA BMP e 8DS creati con qualsiasi tipo di tecnica Potete mescolare i vostri file all
179. esse ma nello stesso tempo si tratta di un tool appositamente creato per risolvere una serie di problemi specifici quindi non adatto a tutte le situazioni Le aggiunte hanno inserito un notevole grado di libert alle regole per mettendo di avere un numero variabile di varianti definite in funzione della complessit dell oggetto Tuttavia non facile applicarle a una situazione di variabilit su pi assi Creiamo l articolo 005 e la regola _005 erg come fatto precedentemente utilizzeremo questa regola per creare una parete attrezzata variabile quindi all articolo 005 diamo dimensioni di default L 2500 a 2000 p 400 Impostiamo il gruppo di definizione della regola come nello schema visibile in Figura 3 54 nella pagina 79 Osserviamo la riga divisore in cui sono impostate varie informazioni separate da Aprendo l editor selezionando la riga e cliccando sul tasto Invio apparir la finestra come in Figura 3 56 nella pagina 79 Qui sar possibile impostare tutti i parametri di personalizzazione del divisore Macro aggiunta struttura Codice della macro da richiamare per la creazione delle parti strutturali Questa macro non ha varianti specifiche quindi tutti gli elementi strutturali fanno riferimento alla stessa macro Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 E 2 Editor Regola C Evolution eCadPro MIO _005 erg o O nuovo BB Apri PB sava asai X Cancela y import compi
180. estito per vano Utilizziamo l oggetto divider per creare una rappresentazione schematica dell oggetto che andremo a produrre per ottenere un risultato simile alla Figura 3 57 Figura 3 57 Oggetto devider Figura 3 58 Mobile con utilizzo dei divider Una regola con divisioni ha potenzialit molto elevate e permette spesso di gestire con poco codice anche situazioni molto complesse 3 13 Regole con il placer Con questa modalit sar pi semplice gestire i frontali partendo da una regola con le divisioni Per semplicit indicheremo la regola principale della divisione come padre e le regole dei frontali come figli Innanzitutto 24 il numero del lato che identifica la tipologia placer Oltre a questo indispensabile specificare il tipo di placer nel parametro X1 Nell editor della regola aggiungere nell apposita sezione Placer le tipologie di placer elencate all interno delle tipologie E possibile indicare diversi tipi di placer separati dal carattere per esempio 123 82 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Ci sono diverse variabili da utilizzare all interno della regola del placer Le principali sono amp PLACER vale 1 quando il placer viene abilitato _XDA XDL _ XDP dimensioni del divisore totale _PPA PPP PPL dimensioni rispetto all elemento completo E possibile passare dei valori dalla regola del figlio alla regola del padre attraverso delle variabili di sist
181. etamente manipolato dall operatore il quale pu impostare la grafica della stampa a proprio piacimento In alcuni casi a seconda della stampa l operatore pu anche intervenire sulla selezione dei dati in uscita I file dei moduli di stampa vengono creati e modificati utilizzando Edi tor ASCII di 3CadEvolution o qualsiasi editor di preferenza dell opera tore infatti un modulo di stampa un file di tipo testo simile a quello di memorizzazione delle regole ed avente l estensione STN I file delle regole di stampa sono contenuti nella cartella _ecadpro EcadPro _EcadPro Stampe 5 1 Gruppi della regola di stampa La regola di stampa nella modalit editabile appare come una normale regola Figura 5 1 Editor Regola C Evolution eCadPro _ecadpro stampe 00_conferma stn o tea D Nuovo Bari Fi Salva A Asci 6 Cancella Import amp Compila g Variant 4 T Nuovo Gruppo Conf3 NoSi conf1 0 1 NoteDistinta Conferma NoSi Dettaglio Prezzi O NoSi Riepilogo Stampe Figura 5 1 Regola di stampa 1 Varianti della regola di stampa Verranno richiamate all interno della regola per porre dei controlli nella stampa di vario genere 2 Gruppi della regola di stampa Sono prese
182. evolution MANUALE TECNICO DI PROGETTAZIONE D A LI Tecnologie applicate al software info S8cadevolution it Versione attuale 1 3 2 19 marzo 2013 Sommario presente documento contiene il manuale tecnico di progettazione di 3CadEvolution INFORMAZIONI DOCUMENTO Titolo Nome file Data creazione Data ultima modifica Versione attuale Distribuito da copyright Manuale Tecnico di Progettazione ManualeTecnico 1 3 2 pdf 11 06 2012 11 03 2013 1 32 Dau S r l Tutti i diritti riservati Il marchio 3CadEvolution registrato e di propriet di Consorzio 3CAD 3CAD un consorzio che nasce dall esperienza pluriennale di tre societ APRA SISTEMI DAU e In Tres specializzate in soluzioni software di tipo tecnico gestionale per il settore del mobile La costituzione di un unico gruppo ha permesso l integrazione delle diverse applicazioni informatiche utilizzate nelle varie fasi della filiera del mobile e lo sviluppo di un esclusivo sistema che riunisce la progettazione tecnica la gestione della produzione e la vendita Perci 3CAD in grado di fornire una offerta globale nella progettazione implementazione e manutenzione di soluzioni CAD CAM CIM per l industria del mobile e pu garantire assistenza tecnica e commerciale sul territorio italiano Indice 1 Introduzione 4 1 1 1 Definizione dell utente del prodotto 1 2 Come leggere il manuale
183. ficare tutti i codici dati dalla combinazione delle dimensioni di acquisto per i colori utilizzati oppure codificare un anta diversa solo per dimensione o solo per colore o ancora un codice unico per tutte le ante Per 3CadEvolution cambia poco avere a che fare con migliaia di codici o pochi codici in quanto possibile comunque identificare tutte le caratteristi che di un componente attraverso informazioni grafiche in particolare legate al fatto che a ogni oggetto disegnato sia legata una matricola univoca che permette di ricavare le varie informazioni utili alla produzione quali disegno tecnico forature lavorazioni Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Di fatto per la produzione necessita spesso di avere un maggior detta glio possibile quindi richiede codici diversi per gestire costi e lavorazioni Supponiamo per esempio di acquistare 4 misure di Ante 150 300 450 600 se nel disegno necessita di un anta di dimensione 500 dovranno essere fatti alcuni ragionamenti come ad esempio quello di prendere l anta di dimensione superiore e attivare una lavorazione aggiuntiva di taglio Gestiamo questi criteri tramite il CodiceBarra Prima per vogliamo definire una serie di reparti di produzione in modo che questi codici siano suddividibili nelle varie stampe per poter ad esempio separare ferramenta da ante e da elementi strutturali Andiamo in Gestione delle tabelle e inseriamo la tabella RP Reparti come in Figura 3
184. file di tipo script estensione XP che funzionano come le finiture delle ante ma sono portabili su ogni catalogo WRX La sintassi da usare la seguente WRX file stringa obligatoria alfa inutilizzato Colori stringa facoltativa dx numerico facoltativo dy numerico facoltativo dz numerico facoltativo modomat numerico facoltativo pPivotL numerico facoltatico default 1 pPivotA numerico facoltatico default 1 pPivotP numerico facoltatico default 1 e file nome e percorso file e alfa parametro inutilizzato al momento mantenuto per questioni di compatibilit e colori elenco colori separati da e dx dimensione in larghezza e dy dimensione in altezza e dz dimensione in profondit e funzione definisce il tipo di strecciabilit dell oggetto tabella 3 2 e modomat da implementare ora di default 0 Determiner se su quel oggetto andranno applicati i materiali dell oggetto o se i materiali saranno specificati e sostituiti dal programma e pPivotL percentuale di spostamento dell origine dell oggetto rispetto all asse delle x in sostanza forza il pivot in X reimpostando l origine 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 287 e pPivotA percentuale di spostamento dell origine dell oggetto rispetto all asse delle y in sostanza forza il pivot in Y reimpostando l origine e pPivotP percentuale di spostamento dell origine dell oggetto rispetto all asse delle z in sost
185. giuntivo sotto campi si usa il carattere come separatore 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 59 60 Si utilizza questo metodo anche perch non possono essere utilizzate diret tamente le variabili della regola soprattutto nella distinta base in quanto l elaborazione avviene per stadi successivi la distinta base e gli script vedo no soltanto i campi contenuti all interno della tipologia che sono gi stati valutati dalle regole Uno degli errori pi frequenti nella scrittura del catalogo proprio relativo al fatto di non tener conto della separazione degli ambienti Lo regole sono valutate in una fase che permette di identificare una distinta base di tipologie grafiche l analisi del contenuto della distinta base delle tipologie grafiche uti lizzato per creare il disegno tramite i core dell ambiente grafico e gli script in __epro_ante vbs per creare la distinta prezzi la distinta base a formule le elaborazioni finali ricalcolo top e le lavorazioni per il job File da copiare Copiamo inoltre il contenuto della cartella INSO1 all interno della cartella MIO facendo molta attenzione all ordine delle cartelle all interno della cartella INSO1 si trovano le foto delle ante e i file di disegno per le maniglie in formato 3DS Le Bitmap utilizzate sono state create con programmi di disegno come ACDSEE o Photoshop quest ultimo in particolare per le immagini con trasparenza TGA dotate del canale Alph
186. gle disporre di sufficiente spazio su disco rigido 15 MB per il Client pi una misura variabile dipendente dai cataloghi 500 MB media per catalogo disporre dei diritti di amministrazione per installare sul PC in particolare quelli con Vista e Windows 7 1 Inserendo il CD di installazione si ha una schermata visibile in Figura 2L DirectX 9 0c Sql 2008 eCadPro Server Controllo prerequisiti in corso Checking software requirements eCadPro Client Figura 2 1 Loader dell installazione di 3CadEvolution Una volta caricato il loader viene eseguito in automatico il controllo dei prerequisiti necessari all installazione Nel caso di installazioni con sistemi operativi come Vista e Windows 7 lanciare il Setup dal CD cliccando col tasto destro sull eseguibile e lanciandolo in modalit Esegui come amministratore 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO 5 Sulle macchine con Windows2000 non installato Direct 9 0C in questo caso occorre installarlo premendo l apposito pulsante che avvia la procedura di installazione standard Microsoft Questo file distribuito con il CD di installazione di propriet Microsoft e integra il sistema operativo con DirectX Pu sorgere il caso in cui il sistema non sia in grado di installare questo aggiornamento essenziale in questo caso consigliamo l Upgrade del sistema operativo verso XP Vista o Windows 7 magari con la supervisione di un esperto Non necessaria questa i
187. gnano i valori ai parametri aggiuntivi con le stesse modalit di quelli standard Esempio 74 Macro CASSETTO Codice 184 Assegnare parametri aggiuntivi 1 PARAMETRI CAS COLCAS 2114 SL 1 SA SPOST A ALT cassetto 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 195 Esempio 75 Regola che disegna una cassettiera con quattro cassetti Come viene richiamata e gestita la macro CASSETTO Nella regola la variabile SPALT viene assegnata per gestire lo spostamento in altezza dei cassetti CASSETTO spost SSA alt HCAS1 3 3 CAS S casl LET SPALT SSA 1 S hcas1l 3 1 A w N 5sICASSETTO spost sS SPALT alt S HCAS2Z 3 3 CAS S Cas2 6 LET SPALT S SA 1 hcas1l 3 1 hcas2 3 1 s CASSETTO spost SPALT alt HCAS3 3 3 CAS S cas3 10 LET SPALT SSA 1 S hcas1l1 3 1 S hcas2 3 1 S hcas3 3 1 12 CASSETTO spost S SPALT alt HCAS4 3 3 CAS 5 cas4 4 14 3 Macro Top Questa gestione tipica dei cataloghi di bagni dove i piani hanno varie lavorazioni in base allo sviluppo della composizione e generalmente non hanno un conteggio a metro lineare come avviene nelle cucine L ambiente Macro Top una delle schede che si trovano selezionando la voce Macro Top dal men Regole L ambiente che si presenta uguale a quello delle macro visto prima Anche in questa sede si deve andare a creare una regola la quale in base alle dimensioni e alle lavorazioni dei piani riproduca i relativi codici esatti di vendita
188. gno di esempio in Figura 6 19 nella pagina 253 Si noti 2 righe una per ogni macchina 252 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Figura 6 19 Boiserie accostate e una pedana al metro lineare mobile che necessita la lavorazione a riconduzione Supponiamo che i pannelli A e B ricevano delle lavorazioni dall elemento a riconduzione C formato dalla giunzione delle 2 tipologie C1 e C2 Quindi nella dichiarazione delle lavorazioni per contatto della tipologia A richiameremo la tipologia Cn ma come facciamo a sapere se stiamo lavorando con la tipologia singola o quella a riconduzione Il sistema mette a disposizione una variabile __isTop che vale 0 nel caso della tipologia singola 1 nel caso della tipologia ricondotta Supponiamo che i due articoli inseriti abbiano larghezza 500 mm se rilasciamo come esempio codice 214 Codice 214 Il contenuto della variabile __isTop 1 MSG _isTop DL Riceveremo 2 messaggi consecutivi con i seguenti valori 0 500 e successivamente 1 1000 A questo punto possiamo utilizzare la variabile e i valori come meglio crediamo ad esempio in un costrutto 1F come in codice 215 Codice 215 Utilizzo di amp _isTop nel IF i IF _isTop l1 ecc ecc 6 LAVORAZIONI 293 5 T Gestione degli imballi 7 1 Interfaccia Spostandoci in Procedure gt Anagrafica gt Imballi ci si presenta la scher mata come in Figura 7 1 X B Je Posna
189. guente per tutti i lati di ogni immagine 46 47 49 50 193 195 Upgrade Modifica dei dati o di programmi contenuti in un computer Le nuove versioni dei programmi solitamente presentano delle nuove funzionalit e la correzione degli errori presenti nelle precedenti 11 Windows Abbreviazione di Microsoft Windows una famiglia di sistemi operativi commerciali della Microsoft Corporation 47 91 105 168 Glossario Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2
190. he la colonna 0 ha lo stesso valore della colonna 1 anche se questo non sempre vero La colonna 0 quanto ha scelto l operatore mentre la 1 il primo riferimento della variante Per una domanda di tipo variante le cose coincidono mentre per esempio per una domanda di tipo misura nella colonna scelta vi la misura digitata e nella 1 la misura standard pi vicina Procediamo nella modifica della regola notando che la voce 03 vuole che l operatore inserisca manualmente lo spessore Per fare questo entriamo nell editor delle regole e creiamo una nuova variante misura come in Figura 3 13 L Variante Validit Descrizione Col Codice Comando Va Minimo Massimo MODELLO Variante BASE Gruppo C TIPO Variante Cl misura Misura tipo 1 03 Misura 10 80 Figura 3 13 Creazione variante MISURA 36 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Abbiamo impostato diversi valori i tipo variante stato indicato MISURA la variante condizionata alla formula tipo 1 03 il doppio sta a significare che il confronto per l uguaglianza fatto tra stringhe per cui per esempio 3 diverso da 03 o 5 5 diverso da 10 se si vuole invece un confronto numerico basta scrivere tipo 1 3 o tipo 1 1 2 questa variante limitata in un range da minimo 10 a max 80 tra cui l operatore pu scegliere Per far funzionare la cosa dobbiamo ancora modificare la terza colonna della variante TIPO
191. he si crea un aggiunta il programma crei una nuova istanza per ogni variante inserita Per esempio altezza diventer altezza 0000 e altezza 0001 Adesso possiamo impostare la nostra regola Vogliamo costruire un BOX che si dimensioni automaticamente per ogni aggiunta e per far questo impostiamo la regola come segue Esempio 31 Regola del box che si ridimensiona automaticamente per ogni aggiunta Codice 40 Box con le aggiunte VanoAggiunta VanoFine Assegna LET aTot spessore 5 1 LETS _macrofinale VanoFine Ae W N Le prime 2 righe commentate sono le macro che verranno richiamate la prima per ogni aggiunta e la seconda alla fine della regola La logica di funzionamento del programma per esteso sarebbe la seguente Codice 41 Logica di funzionamento delle aggiunte 1 Assegna 2 LET aTot spessore 3 VanoAggiunta altezza _passi S passi_0000 alVanoAggiunta altezza _passi S passi_0001 s VanoAggiunta altezza _passi passi_0002 altezza_0000 tipot S tipof_ 0000 la aggiunta altezza_0001 tipof tipof_0001 2a aggiunta altezza_0002 tipof tipof_0002 3a aggiunta swo zz A No A CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO T5 16 N s VanoAggiunta altezza S altezza_ tipof tipof_ _passi S passi_ Na Esima aggiunta VanoFine Scrivere una regola con le aggiunte esattamente come scrivere il codice per esteso salvo il fatto che si do
192. hello orizzontale in basso tipo definisce lo stile grafico del righello 0 righello con trattini stile metro 1 quote tradizionali layers definisce quali layer quotare sono separati da e potete mettere per attivare tutti i layer 5 STAMPE PARAMETRICHE 229 250 maxMis definisce la lunghezza effettiva del righello lunghLineeCostruzione le linee di costruzione sono delle linee sottili che vengono tracciate a partire dal righello in direzione degli elementi quotati Servono per tracciare una sorta di griglia davanti al disegno 1 allora le linee di costruzione vengono tracciate in automatico sulla dimensione massima del disegno 0 nessuna linea di costruzione un valore positivo in millimetri indica la lunghezza effettiva della linea di costruzione Do indica quanto staccato dal disegno si vuole il righello Di indica quanto staccato dal righello si vuole il primo layer di quotatura ha D2 la distanza tra i layer di quotatura 5 10 Stampa con marker I marker sono delle tipologie particolari che non sono rappresentate in grafica ma che portano al loro interno un CODICE In fase di stampa specificando sull ARG il parametro MARKER il programma effettua due cose 1 Numera con dei pallini iMARKER mettendo lo stesso numero su tutti i marker che hanno lo stesso codice 2 Popola una variante al cui interno contenuta la lista di codici presenti nella pagina stampata
193. i sull immagine posmarker in fondo Kj stringaCodice la stringa contenente il codice di descrizione del marker amp layer su che layer attivo il marker Impostando il valore a 1 il marker sar visibile su tutti i layer Figura 5 7 Posizione pallino marker All interno della stampa All interno del comando ARG aggiungete il parametro MARKER come da esempio Esempio 24 Marker nella stampa tipo8D un parametro che permette di specificare se i pallini in stampa devono essere 3D ovvero esso pu assumere i seguenti valori 0 il pallino non dipende dallo zoom della stampa 1 il pallino viene ridimensionato in base allo zoom della camera non un pallino 3D nel senso che esso non dipende dalla distanza del box dall osservatore e quindi tuttii pallini a video hanno le medesime dimensioni 2 il pallino a tutti gli effetti 3D ovvero dipende dalla distanza del marker dall osservatore Codice 204 Aggiungere marker 11 ARG 0 0 210 175 VO BI MARKER 232 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 e O N e Se non specificate nulla all interno del comando MARKER tutti i layer saranno stampati Altrimenti potete specificare l indice dei layer che deside rate Aggiungete la variante CODICE contenente tre righe 1 ROSSO 2 VERDE 3 BLU Il codice della regola in e codice 205 La tipologia 050 una tipologia che si affianca alla finitura 21 all interno della tipologia no
194. i un database e una cartella contenente i file di lavoro del catalogo Nel capitolo precedente abbiamo visto come lavorare con l intero database mentre in questo ci concentriamo sulle attivit di manutenzione del database quali copiare e modificare i dati all interno della cartella del catalogo operazione che pu essere fatta dall utente direttamente utilizzando Windows Explorer Utilita manutenzione DB e Cataloghi 4 1 604 p ecadproPE 28 T isap camo 0 0 ren frena Elenco Cataloghi Cima Daucucina Dauwall Ecadmaster Ecadmaster_Milanese Idmcucina Navision Pareti Topsl6 Connessione Cancella DataBase Crea Database Copia Database OOOO Backup Restore Parifica 0 Parifica Produzione Estesa Percorso Backup server E SQL2008 _BAKPE t Percorso Backup Client R _BAKPE Provider SQLOLEDB 1 Password sql2008 Persist Security Info True User ID sa Initial Catalog ECADMASTER Data Source 192 168 0 248 NAV Use Procedure for Import Table Prepare 1 Auto Translate True Packet Size 4096 Workstation ID LUCA VM Use Esegui file Sql 192 168 0 245 ecadpro IR Nome Server ecadp Ok server Login 53 ecadpro remoto Figura 2 14 Manutenzione database 1 Connessione questa funzione permette di reimpostare la connessione con il database Tale procedura si rende necessaria quando non sia mai stata impostata una selezione in questo caso il programma eCadUtil da l a
195. i da usare la seguente wrTexAnta dx dy dz tex incl tx ty plx ply p2x p2y cx cy trasp colore rgb bumpamp XBUMP texBW Parametri 0 0o 0 0 0 0 0 dx DL dimensioni dell anta in larghezza dy DA dimensioni dell anta in altezza dz DP dimensioni dell anta in profondit tex file Texture che rappresenta l anta JPG incl fattore di piegatura dell anta tipicamente valori da 0 a met dello spessore provoca un effetto tronco di piramide tx ty dx dy le dimensioni in mm cui riferita la foto dell anta parametro tex plx ply p2x p2y coordinate dei 2 punti uno in basso a sinistra e uno in alto a destra che delimitano il perimetro al di fuori del quale l anta non va dimensionata cornice dell anta cx un parametro opzionale area che va tenuta ferma al centro del disegno e che non va ridimensionata ad es se c fiore da disegnare al centro dell anta questo se allargo l anta non si deve stirare Se cx vale 1 lanta risulta bucata Valore di default 0 cy vedi cx trasp opzionale percentuale di trasparenza che va da 0 a 1 colore materiale base rgb colore XBUMP file della Texture bump texBW opzionale contiene il percorso all immagine da specificare nella stampa in bianco e nero 8 1 20 Funzione wrSpeciale wrSpeciale permette l inserimento di una superficie di tipo speciale 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 209
196. i in distinta O Collo ferramenta O Distinta base contiene articoli ferr CO Colonna macro Figura 3 63 Modifica articolo SFIA CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO ST Qui si pu vedere come il disegno in realt contenga gi una lista di componenti che sono quelli effettivamente disegnati Se noi prendiamo il disegno di un Box presente in Figura 3 64 carico l articolo 001 guardiamo il dettaglio della regola e troviamo uno schema come in Figura 3 65 Figura 3 64 Disegno del Box articolo 001 Funzioni Articolo Associazioni CEE Nuovo Cancella Duplica Redraw Sagoma Blocca Lato PL PA PP DL DA DP AXY AXZ AYZ Cl 0 0 0 0 25 900 400 0 0 0 10 MIO FOTO LEGNI 03 jpg 0 275 0 0 25 900 400 0 0 0 10 MIO FOTO LEGNI 03 jpg 0 25 0 0 250 25 400 0 0 0 10 MIO FOTO LEGNI 03 jpg O 25 875 0 250 25 400 0 0 0 10 MIO FOTO LEGNI 03 jpg 0 25 25 10 250 850 10 0 0 0 10 MIO FOTO LEGNI 03 jpg 0 25 450 20 250 25 360 0 0 0 10 MIO FOTO LEGNI 03 jpg 23 0 0 0 300 900 400 0 0 0 0 0 0 900 0 300 10 410 0 0 0 10 MIO FOTO LEGNI 03 jpg Figura 3 65 Dettaglio della regola rappresentante il Box Tali componenti sono semplicemente le tipologie ma spesso difficile ricavare da questi in modo diretto tutte le informazioni e vi sono oggetti quali l interferenza che utilizzata solo internamente ma non ha alcuna relazione con gli elementi da produrre Possiamo comunque pensare di legare uno o pi codici a ogni tipologia inserita
197. i ka le ei 150 4 5 9 Comando TERESA sula tdid riya 153 4 8 9 Comando ILAMIERA LL 158 4 8 10 Comando SAGMIRROR i e ea 158 4 8 11 Comandi ISAGUNION ISAGDIFF 160 4 8 12 Comando ISAGREL o ISAGSPOSTA LL 162 4 8 13 Esempio complesso della gestione delle sagome 164 Comandi matematici delle regole 173 4 9 1 Comando IMTCOLLEGA ll 173 4 9 2 Comando IDISTANZA LL 173 493 Comando RETTA seess sree so en 173 4 9 4 Comando IRETTA2 LL 174 4 9 5 Comando IMATHAZZERA LL 174 4 9 6 Comando INTERSECA iui ieka dd a ee 175 AOT Comando PUNIO sasssa dret pud kammi 175 49 8 Comando IPUNTOL esso de raresep danedd 175 49 9 Comando PUNTOREL ssaa eni 175 Comandi per il disegno 2D LL 176 410 1 Comando RECCO Liu a ppa 176 4 10 2 Comando IIINE soa sesse tasaa isie Le 176 A103 Comando POLY ses adso ra sde nd 176 410 4 Comando CIRCLE s sunshine ia danedd Lr 4 10 5 Comando ARC iii ia e i A100 Comando PIE sy aest oe ni Pi tr 4 10 7 Comando FILECRECIO Lube nera 177 4 10 8 Comando FILLCIRCLE sisan dei 178 4 10 9 Comando FILLPOLY naaa 178 4 10 10 Comando STRING Luria aa e 178 4 10 11 Comando IPUSHFONT sses CL 178 4 10 12 Comando HPOPFONT za so senasy rinami 178 4 10 13 Comando PUSHMATRIX ssaaaa aaa e da 179 4 10 14 Comando POPMATRIX pupa be Le 179 4 10 15 Comando TRASLA LL 179 4 10 16 Comando RUOTA ANGOLO LL 179 4 10 17 Comando LINETO seses sdas rikked nds 179 4 10 18 Comando MOVETO LL 180 410 19 Co
198. i ricerca dei codici imballo precedentemente creati Il secondo campo dedicato alla descrizione caricata in automatico Da qui possiamo anche creare delle personalizzazioni o dei vincoli di raggruppamento vediamo in che modo 262 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Supponiamo che il codice imballo sia IMB che prevede di incorporare 6 componenti fianco ricercati nello stesso ordine nell ordine esistono 3 contenitori per di diverse altezze supponiamo uno alto 500mm uno alto 1500mm e l ultimo alto 2500mm a questo punto sorge la necessit che i fianchi vengano imballati a coppie con le stesse altezze Possiamo quindi dichiarare nel campo imballo la seguente stringa IMB L R50 A R50 Andiamo ora ad analizzarla IMB il codice imballo presente nell anagrafica degli imballi obbligato rio il separatore obbligatorio tra il codice imballo e gli altri dati D L R50 significa che l imballo incorporer solo ed esclusivamente compo nenti che rientrano in un range di 0 50mm in altezza luno dall altro facoltativo A R50 la stessa cosa solo che la dimensione di riferimento l altezza facoltativo Quindi essendo alcuni valori facoltativi potremmo avere anche dichiarazioni del tipo IMB IMB LA IMB L IMB L R100 A ecc 7 4 Funzione dau_getimballo 3 J Cucina LA Diagrammi database I Tabelle LI Viste I Sinonimi LI Programmabilit RI
199. i singola riga param6 param sottotabl sottotab2 sottoquery per ogni riga vedi per esempio 00 conferma snt o distinta stn Esiste una seconda Query eseguita per ogni riga nel gruppo lt sottoquery gt param sql comando SQL per la tabella nTab lavora solo su chiamate SQL ogni campo di ritorno diventa una variabile ed processata prima della stampa da script scriptgruppovbs ED param9 param10 descampol allineamento nomecampo de scampo2 allineamento nomecampo Esempio 19 Stampa di una tabella con NTBA NTAB 01337200265241 1 scripttab DETTAGLIOPREZZI selectcodart des xnote gta Pz prl pe dim Gdima dimp EIDOF scel 602 Sc3 904 var riga rom ecadmaster dbo rordin where percorso S ditta and numero lt testa_numero gt sland tiporiga 1 or tiporiga 3 or tiporiga 4 order by riga COMANDO SQL Codice gt L5L py lt CODART gt Descrizione 40L lt des gt lt xnote gt x lt varianti gt Ota 6 2R pp lt qgta gt lt pz gt sconti p 15L p SConcLs scl gt lt s023g lt s03 gt j lt 8sc43 4 T tale 2R Y y lSconto lt prel gt lt pir27 lt acl gt ss02 gt f 303 gt lt sc4 gt a lt pz gt gt dimensioni 2R dim lt diml gt lt dima gt lt dimp gt 5 STAMPE PARAMETRICHE 229 5 Esempio 20 Stampa Codice 201 Stampa 2 VERTICALE orientamento della pagina PAPERSIZE
200. iacenze per fase non necessario creare un numero elevato di componenti intermedi di trasformazione ad esempio il materiale laccato pu essere lo stesso codice del materiale da laccare visto che la laccatura stessa una fase di lavoro La gestione della distinta base prevede una tabella delle fasi di lavorazione procedura gestione delle fasi in cui per ogni singola fase sono indicati i costi divisi in 3 parametri di calcolo 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 90 Nell esempio di distinta base estesa contenuto nel catalogo DAUWALL tutto il materiale pannelli utilizza la stessa distinta base estesa divisa in due versioni una per lo standard e una per il fuori misura Vediamo come gli articoli le quantit le varianti e le note sono associate a una serie di variabili che ne determinano l utilizzo Le variabili sono gestite nel formato nomevariabile oppure nel formato tipico della regola nomevariabile colonna Tutte le varianti diventano variabili per la distinta base inoltre sono automatiche le variabili L A P dimensioni larghezza altezza a profondit reali e LL AA PP dimensioni larghezza altezza e profondit anagrafiche 3 17 1 Installazione distinta base estesa L installazione della distinta base estesa comporta l installazione di una DLL sul SQL Server Questa DLL compatibile solo con la versione 2000 di SQL server e il Setup va lanciato dalla macchina Server Occorre copiare i file DBEST
201. iamo di un valore dalla grafica lo dobbiamo dichiarare in un parametro richiamando la variabile XX di fatto abbiamo a disposizione tutto il parametro ne consegue che lo dobbiamo estrapolare con la seguente funzione Esempio 1 Estrapolazione del parametro della tipologia dalla grafica La variabile parlval2 assumer il valore pluto x1 pippo pluto minni Codice 208 Utilizzo della funzione ex 1 LETS parlval2 S ex XX1 2 Queste dichiarazioni bene scriverle nel self ini 6 3 2 Variabili della tipologia appoggiata Disponibili solo nell ambiente lavorazioni per contatto DL DA DP sono le dimensioni della tipologia componente e sono lette direttamente dai campi dimensionali della tipologia PL PA PP sono i posizionamenti della tipologia relativi alla tipologia corrente vedere il disegno di seguito come esempio XP1 XP2 XP XP10 sono i parametri della tipologia anche in questo caso l estrapolazione affidata alla funzione ex 6 LAVORAZIONI 241 242 DA PECHAY Figura 6 9 Schema delle variabili della tipologia appogiata 6 4 Creazione della lavorazione Creiamo un contenitore semplice composto da 2 fianchi un coperchio un fondo e un anta come in Figura 6 10 nella pagina 242 Utiliziamo le tipologie 20 fianco sinistro 21 fianco destro 22 coperchio 23 fondo 24 anta Figura 6 10 Box elementare Da qui creiamo
202. iante Il x I li O _FNDP Variante N UUU TNG Insieme delle varianti globali prar lisa RE degli elementi graficati Pa paa ga N 11 Figura 3 60 Macro di pi articoli La regola grafica sar gestita in questo modo Codice 50 Regola con le macro di pi articoli REG 999 _ _BA1CS2 _STR Q _FIASX Q S _FIADX S _MAN Q sS GUI 0 S _FINsC 5 FINZ 0 S PINS O BA1CS2 0 090 00 LATOSX 0 LATODX 0 LATOASX 0 LATOADX 0 LATOBSX 0 LATOBDX 0 PM 3 L 600 A 720 P 560 _TPSCOCCA BC _FRO 16 REG 998BB1500 S _STR S _FIASX _FIADX S _MAN S _FIN S_B1A 600 80 0 0 LATOSX 0 LATODX 0 LATOASX 0 LATOADX 0 LATOBSX 0 LATOBDX 0 PM 3 1 150 A 720 P 560 _TPSCOCCA BA _RIP 0 _FRO 01 REG 999 _SC5CA1A _STR _FIASX S _FIADX S _MAN S _GUI S _FIN S _FIN2 _FIN3 S _FIN4 S _FINS fS _FINS 0 S_SCSCALA 50 00 0 0 LATOSX 0 LATODX 0 LATOASX 0 LATOADX 0 LATOBSX 0 LATOBDX 0 PM 3 E 600 A lL320 P 560 _TPSCOCCA CN _RIP 0 FRONTALI 01 _FRO 32 _FRO1 01 _FIN9 1 06 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO SO 15 LET L 1350 A 1400 P 560 NL 0 NA 0 NP 0 UL 0 UA 0 UP 0 Qui possiamo notare che tramite il comando REG annotiamo tutte le informazioni principali degli oggetti all interno della regola codice articolo varianti grafiche dimensioni e come ultimo comando il LET che gestisce le dimensioni e i
203. iassegnazione della variabile ciclo senza valutare le righe utilizzando il valore successivo nella lista dei valori e la condizione logica viene valutata nuovamente Intuitivamente si sarebbe portati a fornire una condizione logica per la quale sia il valore True a consentire l accesso alle righe contenute nel FOR ma il comportamento del valutatore in assenza di una possibile espressione ricordiamo che la condizione logica opzionale non necessaria di ritornare un valore False Quindi non includere una condizione logica nel comando FOR equivale a introdurre una condizione sempre falsa e quindi il valutatore esaminerebbe sempre il contenuto delle righe per qualsiasi valore della lista evidente a questo punto che la condizione logica deve necessariamente dipendere anche dalla variabile CICLO al fine di ottenere valori diversi per ogni ciclo di valutazione Vediamo ora un tratto di regola contenente l istruzione FOR che non utilizza il terzo parametro pertanto il ciclo viene sviluppato sulla variabile 0 Codice 90 Comando FOR 1 FOR U 3307 6607 9907 T320 1650 I gt SA 4 220 005 sa S i ripiano ENDFOR 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 121 La variabile I assume inizialmente il valore 0 e immediatamente dopo la condizione logica viene valutata poich il confronto 0 gt altezza complessiva 220 sicuramente falso la tipologia elementare 5 corrispondente al ripiano viene richiamata e posizi
204. ibile attivare sulla stampa tramite il comando ARG RULER un righello che quoti dei punti particolari inseriti all interno dei Box I punti di quotatura vanno inseriti all interno dei box tramite una tipologia che abbia lato 42 Aggiungere punti di quotatura All interno dei box che volete quotare aggiungete una tipologia di lato 42 ad esempio Codice 203 Aggiungere delle tipologie di lato per visualizzare i rullers 001 LATO 42 SL 0 SA 0 SP 0 x2 1 001 LATO 42 SL 0 SA SA SP 0 x2 1 Il lato 42 una tipologia che definisce il punto dello spazio di coordinate SL SA SP rispetto all origine del box Nell esempio sopra indicato si aggiunto un punto di quotatura nell origine del box ed un altro in corrispondenza della sua altezza Il parametro X2 serve per identificare su che layer andr il punto di quotatura aggiunto Attivare i righelli in stampa In fase di stampa potete attivare i righelli tramite il comando RULER Il programma andr a quotare tuttii punti aggiunti tramite lato 42 tenendo in considerazione i seguenti parametri La sintassi da usare la seguente ARG RULER orienta tipo layers maxMis lunghLineeCostruzione d0 d1 d2 Orienta definisce l orientamento del righello e pu assumere i valori 0 righello verticale a sinistra del box pi a sinistra inquadrato 1 righello verticale a destra del box pi a destra inquadrato 2 righello orizzontale in alto 3 rig
205. ica vieta il cosiddetto fuori misura Questa gestione pu comunque essere ritenuta obsoleta in quanto possibile specificare meglio le stesse informazioni anche su ogni singolo articolo attraverso la tabella delle causali fuori misura Figura 4 5 nella pagina 97 999 _001 Articolo di prova Larghezza 300 Altezza 500 Pr n na Profondita 400 i i Cornice Quantita 1 a Figura 4 4 Campi di variabilit apo 02 Standard delle dimensioni wea 01 01 Bianco Vuoi Top Figura 4 3 Flag variabili di completamento TIPI DI POSIZIONAMENTO DELLA REGOLA IN GRAFICA Posizionamento Stan Posizione attuale dard 1 Posizionamento per Il posizionamento della regola avviene sulla Complementi base degli elementi che incontra vedi esempio vaso su base Con Shift freccia la regola si sposta in direzione della freccia legandosi alla regola su cui posizionato Attenzione le collisioni per questo tipo di oggetto non possono essere attivate 2 Tracciamento Esiste ancora il modo di definire la regola sulla base dell iniziale del nome ZTP della regola per compatibilit ma questo il modo standard di definire i tracciamenti 11 Cilindro no Angolo Per poter utilizzare questo particolare tipo di tracciamenti necessario inserire nello script della regola padre una tipologia LATO 15 che avr come altezza e profondit il diametro del cilindro che vogliamo disegnare 12 Cilindro Poligono Questa tipologia funger d
206. il programma tenter di stamparlo nuovamente al successivo ciclo di elaborazione PrtSrvFineEsegui id controlli Funzione che viene richiamata a fine elaborazione onMailScadLic emailDest emailAz emailAge dataScad IngUtente resEmail Funzione che viene richiamata quando viene passato il parametro LIC alla linea di comando Serve per visualizzare ed eventualmente avvisare tramite e mail i clienti che hanno la licenze di attivazione eCadLite in scadenza Di default la ricerca viene eseguita sulle licenze che hanno scadenza entro 2 giorni dalla data odierna in alternativa possibile cambiare questo parametro tramite la funzione InfoPrintServer Al l interno della sub onMailScadLic necessario impostare e personalizzare uno script per l invio delle e mail 53 A Glossario Glossario 3DS Il file contenete un oggetto tridimensionale 46 55 66 68 178 194 ASCII American Standard Code for Information Interchange gruppo pre definito di 128 caratteri base character set o di 256 extended e corrispondente standard di rappresentazione binaria 52 84 93 97 102 161 196 Backup Procedimento di ricopiatura dei file per evitare la perdita dei dati FO 21 22 30 BCP Il file di backup del catalogo 18 19 21 Bitmap Formato per l archiviazione e l interscambio di immagini in cui ai pixel dello schermo vengono fatti corrispondere gruppi di bit che ne descrivono le caratteristiche di ognuno 55 193
207. impostato La sintassi da usare la seguente CODVAR lt nomevariante gt Esempio 65 Utilizzo funzione CODVAR Alla variabile PIPPO viene assegnato il valore Colore Struttura che appunto la descrizione della variante di codice STR La funzione equivale alla chiamata con SQL SQL SELECT DES FROM VARIANTI WHERE CODVAR STR 186 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 gt Codice 175 Funzione CODVAR 1 LETS PIPPO S CODVAR STR 4 11 14 Funzione VAR o VAROPZ La funzione funzioneVAR o VAROPZ ritorna la descrizione dell opzione scelta relativamente ad una determinata variante La sintassi da usare la seguente VAR lt formato gt lt lingua gt lt Num Nome Variante lt elenco varianti gt 4 11 15 Funzione VARIANTE La funzione VARIANTE ritorna la descrizione dell opzione relativamente ad una variante secondo i vari formati elencati precedentemente in relazione alla funzione VAROPZ La sintassi da usare la seguente VARIANTE lt cod variante cod opzione gt lt formato gt Esempio 66 Utilizzo funzione VARIANTE Alla variabile PIPPO viene assegnata la stringa Tipo anta telaio Codice 176 Funzione VARIANTE l LETS PIPPO S VARIANTE anta 02 1 4 11 16 Funzione WEEK Questa funzione restituisce il numero corrispondente della settimana a cui appartiene una certa data La sintassi da usare la seguente WEEK lt gg mm aaaa gt Esempio 67 Utilizzo un
208. individua di cosa si sta parlando Codice se si vuole che la tipologia crei un codice di un articolo da portare a preventivo qui va inserita la formula per il codice X o significano che la tipologia non scarica alcun codice Varianti Commento Speciali completamento per il codice articolo che viene riportato nel preventivo Disegno Codice del Disegno sagoma o oggetto 3D attivato solo in funzione del LATO Lato forma base di rappresentazione dell oggetto Assume i valori riportati a SX E importante che questi valori condizionano cosa viene fatto della tipologia Posizione L A P formule per il posizionamento dell oggetto rispetto al box Dimensioni L A P parallelepipedo di ingombro dell oggetto anche se la forma non un parallelepipedo posizione e dimensioni servono a impostare i punti e gli ingombri CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 41 42 Correttivi correzioni gestionali alle dimensioni grafiche possibile incrementare o decrementare le dimensioni del pannello solo ai fini di gestione di interfaccia In molti casi ci risulta comodo si pensi al caso delle schiene dei mobili in cui pi comodo lavorare con le dimensioni in luce salvo poi correggerle per avere quella reale Angoli rotazione del pannello nei tre angoli o Colorel e Colore2 finitura di base del pannello il pannello pu avere altri riferimenti ai colori tramite le estensioni ma di norma utilizza
209. io del bordo delle immagini o testi rappresentati in stampa I parametri da specificare sono tre valori numerici delle intensit RGB del colore da settare e sono La sintassi da usare la seguente COLOREPENNA parami param2 param3 paraml intensit del colore rosso specificare il valore numerico corri spondente param2 intensit del colore verde specificare il valore numerico corri spondente param3 intensit del colore blue specificare il valore numerico corri spondente Esempio 8 Utilizzo comando COLORPENNA Codice 193 Comando COLORPENNA 1 COLOREPENNA 214 244 122 COLORERIEMPIMENTO o FILLCOLOR cambia il colore del riempimento di disegni o scritte I parametri da specificare sono tre valori numerici delle intensit RGB del colore da settare e sono La sintassi da usare la seguente COLORERIEMPIMENTO parami param2 param3 paraml intensit del colore rosso specificare il valore numerico corri spondente param2 intensit del colore verde specificare il valore numerico corri spondente param3 intensit del colore blue specificare il valore numerico corri spondente Esempio 9 Utilizzo comando COLORERIEMPIMENTO 5 STAMPE PARAMETRICHE 211 5 Codice 194 Comando COLORERIEMPIMENTO 1 COLORERIEMPIMENTO 214 244 122 TIPORIEMPIMENTO o FILLSTYLE cambia il tipo di riempimento di oggetti di tipo BX Il parametro da specificare assume uno dei seguenti valori
210. ione FORMAT 1 In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore 0012 Codice 171 Funzione FORMAT 1 1 LETS PIPPO S FORMAT 12 0000 Esempio 62 Utilizzo funzione FORMAT 2 In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore 13 06 12 Codice 172 Funzione FORMAT 2 1 LETS PIPPO S FORMAT 130612 00 00 00 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 185 53 4 11 11 Funzione FORMATV La funzione FORMATV ha le stesse caratteristiche del FORMAT e serve per gestire la virgola La sintassi da usare la seguente FORMAT lt stringa gt lt formato gt Esempio 63 Utilizzo funzione FORMATV In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore 12 45 Codice 173 Funzione FORMATV il LETS PIPPO S FORMATV 12 45 00 00 4 11 12 Funzione SQL e SOLA La funzione SQL esegue per l appunto un comando SQL Il comando un comando di selezione che deve ritornare un campo che corrisponde al ritorno della funzione La sintassi da usare la seguente SQL lt comando SQL gt Esempio 64 Utilizzo funzione SQL Codice 174 Funzione SQL 1 LETS NOME S SQL SELECT ragl from clienti where cod 0001 La funzione SQLA identica alla precedente solo che va eseguita sola mente sul database alternativo presente in alcune procedure e contenente informazioni di tipo gestionale 4 11 13 Funzione CODVAR La funzione CODVAR ritorna la descrizione del codice variante
211. ione larghezza superiore standard L dimensione larghezza inferiore standard A dimensione Altezza superiore standard A dimensione altezza inferiore standard Esempio 37 Utilizzo comandi ICODICEBARRA IDIMBARRA IBARRA ALFA XRS3002 1090 400 20 IDIMBARRA A01 XRS3002 1090 L IDIMBARRA 402 XRS3002 1090 L IDIMBARRA A03 XRS3002 400 A s IDIMBARRA A04 XRS3002 400 A 1 MSG alfa 0 alfa 1 alfa 2 A01 A02 A03 A04 142 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 4 8 Comandi per la gestione delle sagome 4 8 1 Comando ISAGOMA La forma tipica di un tipologia un rettangolo Per creare un oggetto di forme diverse necessario utilizzare il comando ISAGOMA all interno della regola Nel procedimento per prima cosa si definisce la forma sagoma che si vuole dare alla tipologia e poi questa viene associata alla tipologia Una sagoma rappresenta un oggetto bidimensionale chiuso che viene costruito attraverso dei punti Il comando ISAGOMA traccia delle linee che congiungono i punti passati come parametri La sintassi da usare la seguente ISAGOMA sagoma x1 yl x2 y2 Codice 121 Definizione di una sagoma semplice SAGOMA sagoma 0 0 SL SP 0 SP Essendo sagoma un oggetto chiuso se il punto iniziale ed il punto finale della sagoma non coincidono viene tracciata una linea Associazione della sagoma alla tipologia Per visualizzare un og getto sagomato
212. issa la parte centrale X Applica nuova mappatura Altezza Larghezza 311 scalatura che mantiene fissa la parte centrale Y Applica nuova mappatura Altezza Larghezza 512 scalatura che mantiene fissa la parte centrale Z Applica nuova mappatura Altezza Larghezza 313 scalatura che mantiene fissa la parte centrale XY Applica nuova mappatura Altezza Larghezza Tabella 8 2 continua nella prossima pagina 288 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 Tabella 8 2 continua dalla pagina precedente 314 scalatura che mantiene fissa la parte centrale XZ Applica nuova mappatura Altezza Larghezza 315 scalatura che mantiene fissa la parte centrale YZ Applica nuova mappatura Altezza Larghezza Tabella 8 2 Tipi di strecciabilit finiy finiy iniy iniy inix finix inix finix Figura 8 3 Esterno _ si allarga il bordo esterno iniy inix finx Figura 8 4 Interno 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 289 290 Esempio 5 Utilizzo file x Un anta a telaio che necessita di essere ridimensionabile in larghezza e altezza ma non nella larghezza del telaio stesso Codice 218 Funzione wrx2 Sub Antalt dl da dp cl 2 pierr dato PX PV DI pAltezza pLarghezza nome3d ex zParametro 6 1 nome 3ds passato nel parametro 6 3 xcoll ex zParametro 6 2 colore passato nel parametro 6 seconda posizione xcoll ex zParametro 6 3 colore passato nel parametro 6
213. istro contro fianco destro e viceversa N Si pu lavorare solo con tipologie padri non con le figlie e es 501 001 292 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 VARIABILI PER ELABORA FINALE Descrizione x DistanzaPavimento rilascia la distanza dal pavimento del box rilascia l Id il numero di box che davanti al box corrente rilascia l Id il numero di box che dietro al box corrente rilascia l Id il numero di box che a sinistra al box corrente rilascia l Id il numero di box che a destra al box corrente rilascia l Id il numero di box che sopra al box corrente x IdBoxSotto rilascia l Id il numero di box che sotto al box corrente se non c nessun box in corrispondenza della direzione che si sta testando la variabile rilascia 1 Tabella 9 1 Variabili per job finale Esempio 2 Script per modificare alcune varianti nella regola i option explicit 2 dim xamb slpublie function Jobmain var adim i al X 5 set xamb amb el for 1 0 to xamb nbox 1 7 set x xamb box 1 s if x regola lt gt then g 1t x varRegola QOuotBase lt gt then iolal x DistanzaPavimento 11 1f al lt 200 then 12 x varRegola QuotBase 01 13 else 14 x varRegola QuotBase 02 islend if iglend if 17 1f x varRegola DelQuot lt gt then 9 FUNZIONE ELABORA FINALE 293 294 a op W N al x 1dBo oxSinistra if al lt 0 then x varRegola DelQuot
214. isultati Modifichiamo di nuovo la variante colore per impostare i livelli ci che vogliamo ottenere la separazione tra legni e laccati per far questo reimpostiamo i codici delle varianti in questo modo Figura 3 30 f 5 Gestione Delle Varianti o ez O nuovo P apri f sava X Cancela stampa VY compia amp 9 dd 2 mort 7 obsolete Codice COLORE Alias ci Colore scala Default 001 Classe 3 3 120 120 4 foto legni Variante Gestionale C Mostra in lingua CD Obbligato CD D O Descrizione cme A 0i Legni 01 01 Bianco 1 bianco jpg 01 02 Acero 10 01 jpg 01 03 Rovere lavato 10 02 jpg 01 04 Noce 10 03 jpg 01 05 Ciliegio 10 05 jpg 01 06 Betulla 10 06 jpg 02 Laccati 02 01 Laccato Arancio li 13 jpg 02 02 Laccato Blu li 14 jpg Figura 3 30 Impostazione dei livelli per la variante colore Laccati Figura 3 31 Materiali 2 Notiamo come siano stati inseriti dei codici con A significare la suddivisione delle varianti Questo sistema pu essere utilizzato a pi livelli massimo due per la classe di visualizzazione 7 e presenta diverse cose interessanti Le maggiorazioni di prezzo possono essere applicate per livello e quindi non necessario specificarle per singola varianti D le limitazioni possono essere fatte sul genitore l utilizzatore ha a disposizione un impostazione logica per le varianti con tante opzioni j possono gestire nella regola meno varianti
215. itivo Attenzione almeno una opzione deve essere valida Comando viene utilizzato principalmente all interno della regola TE STA erg regola di testata per eseguire dei comandi particolari legati al tipo di variante selezione da tabella o selezione SQL Pu essere utile 5 usarlo anche in altre regole del catalogo o nel menu elaborazioni Valori Viene utilizzato nel caso di varianti di tipo libero per fornire all utente una scelta di valori Questi valori valgono solo per la regola in questione Minimo Massimo nel caso si voglia controllare che una determinata variante di tipo misura non assuma valori al di fuori di un minimo e un massimo consentiti C1 possibile personalizzare lo sfondo dove viene descritta la variante scegliendo la tonalit tra una gamma di 9 colori predefiniti 0 9 C2 possibile descrivere la variante con 3 tipi di caratteri diversi rispetto allo standard 0 3 TIPI DI VARIANTE Tipo Descrizione Variante il tipo pi frequente in quanto si riferisce alle varianti classiche si seleziona automaticamente scegliendo una va riante dall elenco visualizzato con va invece selezionato quando si scrive manualmente il nome della variante Libero molto usato per inserire delle varianti al volo senza dover passare per la tradizionale gestione I valori vanno inseriti nell omonima colonna usando l editor di testo messo a dispo sizione ogni valore seguito da vai a capo
216. ito il materiale del colore 1 per il bianco 10 per i legni e 11 per i laccati Nella colonna 4 stato inserito il codice della finitura Nel campo classe vi un testo il cui significato legato al tipo di rappre sentazione che si vuole dare alla variante in questo caso un campo separato da che contiene Il primo carattere per indicare la famiglia della classe secondo e terzo sono numero di righe e colonne da visualizzare per la variante quarto e quinto sono la dimensione x e y della Texture da rappresentare sesto la colonna in cui si trova la texture e se anteprima creato con RGB allora aggiungere e riferimento colonna RGB 6 00 oo settimo il percorso relativo per individuare la Texture ossia foto legni dove il carattere all inizio individua la cartella in cui posizionato il catalogo ottavo il riferimento della colonna per la descrizione nono il numero di righe per la descrizione Memorizzando la variante e uscendo otteniamo che la selezione del colore si presenter nel seguente modo Figura 3 31 nella pagina 54 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 593 Questo risultato connesso al sistema di impostazione delle selezioni per CLASSE utilizzando Esistono comunque altre classi e modalit di visualizzazione ma questa sicuramente la pi importante per le immagini Consigliamo a questo punto di provare a variare le impostazioni della classe per verificare i r
217. l disegno del top della composizione secondo i parametri specificati La sintassi da usare la seguente TOP parami param2 param3 214 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 paraml coordinate iniziali del top specificare le coordinate numeriche del punto iniziale del disegno del top Xi Yi param2 coordinate finali del top specificare le coordinate numeriche del punto finale del disegno del top Xf Yf param 3 opzioni un insieme di opzioni che permette di avere un disegno con caratteristiche particolari In questa sezione sono presenti parametri opzioni che possono essere utilizzati sia nel comando ARG sia TOP 54 1 Parametro F EN Definisce la dimensione del font N pu assumere i valori tra 0 1 e 10 Il valore di default 1 5 4 2 Parametro TI TI NumTipologia Il disegno viene fatto usando solo le tipologie specificate come parametri Il numero della tipologia da includere deve essere racchiuso tra asterischi 5 4 3 Parametro TE TE NumTipologia Il disegno viene fatto senza le tipologie specificate come parametri Il numero della tipologia da escludere deve essere racchiuso tra asterischi Esempio 14 Stampa del disegno in vista ortogonale escludendo alcune tipologie 1 ARG 0 0 50 50 V4 BR TEx446x 54 4 Parametro PA PA 5 STAMPE PARAMETRICHE 215 216 Il disegno viene fatto con l ausilio delle pareti 5 4 5 Parametro BI BI Forza dis
218. la di la testata Consente di estrarre dei dati dalle tabelle di evento Sel Multiple consente di selezionare pi opzioni Misura come la variante di tipo libero ma accetta solo valori numerici NoSi e SiNo sono varianti utilizzabili come switch che restituiscono va lore 0 0 1 La prima avr come default No la seconda S Separatore in presenza di un elevato numero di varianti possiamo creare dei raggruppamenti titolati che permettano una elencazione pi chiara In testa alle varianti che faranno parte del capitolo scriviamo il nome dello stesso nella colonna Varianti e gli attribuiamo il tipo separatore Nel momento in cui si vanno a definire le opzioni in collaudo o in costruzione dell ordine prima di accedere alle varianti dobbiamo aprire il relativo capitolo Nascosta nasconde la variante nella fase di collaudo o costruzione Viene utilizzata quando all interno della regola viene fatta l assegnazione di una variante con il comando LETV Ve dremo di approfondire l argomento in sede di spiegazione del linguaggio delle regole Colore in fase di costruzione viene aperta la finestra di scelta dei colori di Windows il colore selezionato viene memorizzato come valore numerico nella variante Font viene aperta la finestra Windows di scelta del tipo di carattere Le informazioni relative al tratto dimensioni e colore vengono memorizzate nella variante File in fase di collaudo o costruzione viene aperta la fine
219. la macro o nella composizione Identifichiamo Raggruppa etichette Altri pezzi da inserire Codice imballo serve per accorpare altri imballi sullo stesso imballo prevede che sia spuntata una delle roundbox per la saturazione nella fattispecie distinguiamo 7 GESTIONE DEGLI IMBALLI 259 5 Altri dati Raggruppa etichette Altri pezzi da inserire Codice imballo O Imballo Alternativo O Satura con pezzi dello stesso Box solo articoli livello 1 O Satura con pezzi della stessa Macro articoli livello 1 e sucessivi O Satura con pezzi della stessa Composizione Figura 7 9 Altri dati per imballi Satura con pezzi dello stesso box ovvero accorpa gli articoli imballi appartenenti allo stesso box e di pari livello Satura con pezzi della stessa macro ovvero accorpa gli articoli im balli appartenenti allo stesso box e livelli differenti Satura con pezzi della stessa composizione da implementare 7 2 Imballi associati 2 Imballi pula Elenco imballi Figura 7 10 Imballi associati Da questa interfaccia possiamo associare 2 o pi imballi in modo che possano convogliare in una unica bindella Vediamo di seguito un esempio di compilazione Figura 7 11 nella pagina 261 Quindi molto semplicemente ne deduciamo che 1 Codice una dichiarazione univoca di tipo alfanumerico 2 Descrizione utile descrivere che cosa fanno i 2 o pi imballi 3 Elenco Imballi sono gli im
220. lativa in x della tipologia secondaria rispetto alla principale rotazione relativa in y della tipologia secondaria rispetto alla principale Pi rotazione relativa in z della tipologia secondaria rispetto alla principale Tabella 9 2 continua nella prossima pagina 9 FUNZIONE ELABORA FINALE 295 53 Tabella 9 2 continua dalla pagina precedente Tabella 9 2 Variabili della funzione JobPannello Altre variabili p xbox xbox pa restituisce la posizione in altezza all interno del disegno del box che contiene la tipologia principale 296 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Esempio 4 Utilizzo funzione JobPannello Public Dub vobPannello p pl var lati pl pa pp ax ay az Dim new tiplac new codlac tmp p_pa pl pa p pp y pl pp assegnazione variabili posizionamento p_pa p xbox xbox pa l calcola p parametro 5 p pa pl_pa pl xbox xbox pa l calcola pl parametro 5 tpl pa pP_pp p xbox xbox pp p pp pl_pp pl xbox Xbox pptpL pp fianco destro If p tipo 502 And p_pa gt pl_pa And p datp_ pa lt pl da pl_pa And p_pp gt pl_pp And p dp p_pp lt pl dp pl_pp Then allora il fianco e completamente coperto dal fianco sx dell altro box quindi non va laccato new_tiplac replace ex p Parametro 7 1 FS 7 hon va laccato Tronte sin1istra tmp inseriscistringa p parametro 7 new_tiplac 1 modifica parametro per finitura p parametro 7 tmp new_codlac FLF tmp inseriscistringa p parametro
221. lazione la cartella _eCadPro Procedure Per avviare il PrintSrvPro necessario avviare 3CadEvolution con dei parametri aggiuntivi Avvio servizio di stampa standard C evolution ecadpro eCadPro exe C nomecatalogo P E evolution ecadpro START printsrvpro crea Avvio servizio di stampa automatico C evolution ecadpro eCadPro exe C nomecatalogo P E evolution ecadpro START printsrvpro crea auto Avvio servizio di download ordini C evolution ecadpro eCadPro exe C nomecatalogo P E evolution ecadpro START printsrvpro crea auto D g Avvio servizio di download ordini automatico C evolution ecadpro eCadPro exe C nomecatalogo P E evolution ecadpro START printsrvpro crea D AUTO Avvio servizio di controllo e avviso tramite email della scadenza licenze ecadlte C evolution ecadpro eCadPro exe C nomecatalogo P E evolution ecadpro START printsrvpro crea LIC Avvio servizio di controllo e avviso tramite email della scadenza licenze ecadlte automatico C evolution ecadpro eCadPro exe C nomecatalogo P E evolution ecadpro START printsrvpro crea LIC AUTO Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 I parametri possono anche essere impostati in sequenza il modo che il Print Server esegua tutte le funzionalit in sequenza Esempio 1 Impostazione di tutte le funzionalit di Print Server contemporaneamente C evolution ecadpro eCadPro exe C nomecatalogo P E evolution
222. le dimensioni e del volume nel imballo Tornando all interfaccia per caratterizzare le dimensioni bene sapere come compilare i campi e quale variabili sono messe a disposizione Utilizziamo la variabile L per identificare la lunghezza del componente A per identificare lo spessore del componente P per identificare la profondit del componente N per identificare il numero di componenti contenuti nell imballo A tale proposito doveroso aprire una parentesi per raccomandare all u tilizzatore di ordinare bene le dimensioni dei componenti in distinta base nel caso di mobili smontati con le dimensioni ordinate in modo da trovarci lunghezza larghezza e spessore sempre negli stessi campi di ricerca come potete vedere in questo esempio 256 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Esempio 1 Ordinamento dei componenti in distinta base TUBO APPENDIABITI 1 44B8x22x15 FIANCO SOGG SX 1 1280x560x18 FIANCO SOGG DX 1 1280x560x18 COP_BASE JOLLY 1 463xS60x18 COP_BASE JOLLY 1 463x560x18 RIP JOLLY STRUTTURA 1 463x544b 2 ANTA 1 956x49 x20 SCHIENA x CONTENITORE da 500 1 125547465 CASSETTO 1 497x500x156 CASSETTO 1 497x500x156 In questo caso siamo sicuri che utilizzando le variabili LxAxP nel caso ad esempio del fianco avremo rispettivamente le seguenti misure 1280x560x18 A questo punto risulter facile gestire gli imballi per i componenti ad esempio accoppiati come nel caso di 2 fianchi P
223. le nascondere o cambiare il nome che l utente vede regola per regola si scrive separato da la descrizione di ogni campo e un se questo deve essere rimosso Immediatamente sotto alla sezione dei gruppi di valutazione troviamo la tabella dei campi di variabilit delle dimensioni visibile in Figura 4 4 nella pagina 95 si tratta in termini pratici delle dimensioni massime e minime impostabili dall operatore per la regola e delle dimensioni di default proposte al momento dell utilizzo della regola stessa Quando l elemento viene selezionato all interno del relativo elenco della finestra di Costruzione vengono proposte le dimensioni di default qui predefinite l operatore pu comunque variare le misure dell articolo mediante lo stiramento o la selezione nei relativi campi L A P I valori massimi e minimi che l utente potr scegliere saranno quelli stabiliti in questa tabella Si ricordi che l ordine dei dati sempre L A P ossia larghezza altezza e profondit Settando il flag misura fissa per una o pi dimensioni in fase di costruzione l operatore non avr a disposizione la scelta delle dimensioni caratteristiche in quanto vengono bloccate le relative tabelle potr solo digitare dei valori fissi Il flag no speciali permette di attribuire alla regola solo le misure contenute nelle tabelle di riferimento ma non Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 consente di immettere dei valori differenti in prat
224. le regole 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 31 32 Nelle righe successive abbiamo utilizzato invece spessore Quando si utilizza una variabile al di fuori dell assegnazione si vuole avere il suo contenuto va scritta nella forma lt nome variabile gt lt colonna gt Il contenuto tra parentesi quadre opzionale In buona sostanza una variabile un testo contenuto tra parentesi tonde e con un come prefisso Esempio 5 Utilizzo delle variabili all interno della regola Codice 5 Variabili all interno di un calcolo algebrico assegnato come valore di una variabile LET bordo 5 LET interno 18 LET spessore interno bordo 2 Provate a cambiare il contenuto delle variabili ed esercitatevi sull utilizzo 3 4 Varianti Il fatto di cambiare una variabile nel modo visto prima interessante ma non aiuta l operatore che deve scegliere tra diversi spessori Per questo opereremo creando una variante spessore dove possano essere selezionati i seguenti valori 12 18 25 60 Accediamo alla regola con il tasto Ctrl R e otteniamo la finestra visibile in Figura 4 2 nella pagina 93 Editor Regola C Evolution eCadPro MIO _001 erg a ene D Nuovo DB ari E Salva Asci 6 Cancella P Import amp Compila g Varianti 4 Nuovo Gruppo Descrizione Opzione GRAFICA Tipo 000 Tutte EX Descrizione Regola di prova Commenti Codice Pos Mode 0 Default Link 000 Tutti Link Prec Link Succ Placer
225. le va inserito l elenco dei file da controllare per gli aggiornamenti Ad Aggiornamento effettuato il programma scriver un nuovo gruppo UtenteAgg xxxx dove xxx il nome del PC aggiornato con data e ora e esito dell aggiornamento effettuato In questo modo nelle installazioni di rete baster copiare gli aggiornamenti nella cartella predisposta e ogni volta che un utente lancer il programma questo verificher la presenza di nuovi aggiornamenti e se il caso provveder a installarli Esempio 4 File aggiornamenti ini il aggiornamenti 2 l Agg_ecadpro exe 3 2 Agg_ext exe Il file va posizionato nella stessa cartella in cui si trovano i file di aggiorna mento AGG_xxx exe Funziona per l esecuzione da parte di diversi utenti in quanto per ogni utente viene creata una sezione all interno N B del file aggiornamenti ini Importante che il nome PC sia univoco Funziona anche con agg dati e qualsiasi altro agg 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO 53 3 Creazione di un nuovo catalogo 3 1 Partenza Dopo aver avviato 3CadEvolution con una chiave abilitata alla ge stione delle regole modulo M02 selezioniamo il menu Procedure MA STER HTM visibile in figura Figura 3 1 e da questo menu la voce Utilit gt Creazione nuova azienda e quindi creazione Database Utente Cad Evolution 41 604 VIKTORYA C Evolution eCadPro MIO 12 Lol ea O nuovo PE Apri E sava stampa f Articolo fe viste
226. li ordini in elaborazione e nella parte sotto l avanzamento delle elaborazioni Nella parte di destra notiamo invece le opzioni attivabili per l elaborazione e la dichiarazione della cartella nella quale verranno salvati i file elaborati ARG 244 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 3 Elaborazioni Job Disegno Distinta cfg Disegno cfg Dis3d cfg lt 4 E 000017 eve Figura 6 14 Elaborazioni 1 Lista ordini 2 Opzioni 3 Cartella temporanea 3 Elaborazioni Job Elabora Distinta cfg Disegno cfg Dis3d cfg Testo 000017 020000 ARG 000017_021000 ARG 000017_022000 ARG Figura 6 15 Disegno della lavorazione 6 LAVORAZIONI 245 O Cancella elaborazioni precedenti O Crea etichette Genera rammi 000001 eve g a da sue 000002 eve O Avvia la compilazione 000003 eve C Avvia la compilazione Fase 2 000004 eve 000005 eve C crea dwg 000006 eve 000007 eve 000008 eve 000009 eve n TMP 10 000010 eve 000011 eve 000012 eve 000013 eve 13 000014 eve 12 Canc Lista Ela bora 000015 eve i 000016 eve 000017 eve Y Figura 6 16 Elaborazioni schermata generale 1 Lista ordini 2 Inserimento carico 3 Inserimento ordine 4 Tab elaborazioni 5 Tab disegno 6 Tab distinta cfg 7 Tab disegno cfg 8 Tab dis3d cfg 9 Opzioni 10 Cartella temporanea Nella quale vengono salvati gli ARG elaborati 11 Ordini in elaborazione
227. lla validit non per l intera variante ma per ogni singola opzione permette di limitare le opzioni selezionabili in base al contenuto di una scelta precedente occorre per attenzione affinch almeno una opzione rimanga comunque valida Comando script avanzato da eseguire alla selezione della variante come nel caso del campo Lock evitare di utilizzarlo a meno che non sia necessario Valori aprendo l editor possibile impostare i valori per la variante normalmente questi valori non dovrebbero essere impostati nella regola ma nella tabella delle varianti serve solo come eccezione Minimo valore minimo selezionabile per un campo di tipo misura Massimo valore massimo selezionabile per un campo di tipo misura 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO C2 impostazioni del colore background e foreground con cui viene visua lizzata la variante Dopo questa lunga premessa procediamo per creare una variante SPE in cui imposteremo gli spessori richiesti Definiamo questa variante di tipo VARIANTE come in Figura 3 8 L Variante Variante Gruppo Variante Figura 3 8 Variante che imposta gli spessori A questo punto inseriamo i dati accedendo alla voce VARIANTI vedi Figura 3 9 nella toolbar e inserendo i valori che ci siamo prefissi da notare che abbiamo impostato la descrizione spessore e il default 25 gt Gestione Delle Varianti o E Es D Nuovo DB ani E Salva X Cancella gt sta
228. lle variabili predefinite parti colari di cui si riporta in seguito una lista a parte Stiamo parlando delle stampe relative alla gestione dei carichi che costituiscono un insieme distinto nell ambito delle regole di stampa di 3CadEvolution STG Esiste poi un ulteriore insieme di variabili predefinite di cui si fornisce una terza lista che si utilizzano in maniera diversa rispetto a tutte le altre variabili di stampa sono le cosiddette variabili di programmazione esse si usano all interno delle regole di stampa in corrispondenza di particolari istruzioni di calcolo per effettuare una selezione dei dati da stampare Il loro valore viene prodotto da programma VARIABILI PREDEFINITE STANDARD PER LE STAMPE 200 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 NOMEVARIANTE restituisce il codice dell opzione corrente selezionata per la variante INOMEVARIANTE restituisce la descrizione dell opzione corrente selezionata per la variante Tabella 5 1 Variabili predefinite standard per le stampe VARIABILI PREDEFINITE GESTIONE CARICHI PER LE STAMPE Tabella 5 2 Variabili predefinite gestione carichi per le stampe VARIABILI DI PROGRAMMAZIONE PER LE STAMPE CURBOX Numero del box corrente Tabella 5 3 continua nella prossima pagina 5 STAMPE PARAMETRICHE 201 53 Tabella 5 8 continua dalla Yann precedente Nome Descrizione SELECT clausola Select di una istruzione SQL di selezione FROM
229. llest barcode UCC EAN 128 special version of Code 128 used in package in HIBC applications full ASCII character set UPC E numbers only used for zero compression UPC symbols For the Caption property you may enter either a six digit UPC E code or a complete 11 digit includes code type which must be 0 zero UPC A code If an 11 digit code is entered the BarCod control will convert it to a six digit UPC E code if possible If it is not possible to convert from the 11 digit code to the six digit code nothing is displayed 21 Royal Mail RM4SCC numbers and letters only with a check digit This is the barcode used by the Royal Mail in the United Kingdom Note this style always displays as full size The BarWidth property has no effect MSI Code with 2 MOD checksum digits numbers only DUN 14 numeric only 14 digits long including checksum digit If you set the lt Caption gt to an 11 digit string BarCod will modify it appropriately to create an EAN 13 code to which it then adds the 14th digit the checksum If you set the lt Caption gt to a 12 digit string BarCod will add the EAN 13 checksum and then the DUN 14 checksum If you set the lt Caption gt to a 13 digit string or 14 digit string BarCod will truncate the string to 13 digits and then add the DUN 14 checksum Tabella 5 4 Tipo di barcode 210 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 COLOREPENNA o PENCOLOR cambia il colore della penna c
230. m ByVal Des ByVal colore ByVal fscala Optional ByVal minimo Optional ByVal massimo Optional ByVal collidiBox As Integer 0 Optional ByVal tipologie As String wrDrawText ByVal dx ByVal dy ByVal dz ByVal stringa Optional ByVal tipo 0 Optional ByVal tipo2 0 Optional ByVal dx2 0 Optional ByVal dy2 0 Tabella 8 1 continua nella prossima pagina 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 283 5 Tabella 8 1 continua dalla pagina precedente Funzioni per le finiture wrDrawTextE ByVal dx ByVal dy ByVal dz ByVal stringa ByVal tipo ByVal tipo2 ByVal dx2 ByVal dy2 p1 As Punto83D p2 As Punto3D p3 As Punto3D wrFinSagoma ByVal Sagoma X1 As Variant Y1 As Variant wrLineBox ByVal dx ByVal dy ByVal dz wrLineeSagoma ByVal punti As String ByVal colore ByVal Spessore ByVal Sagoma As Long Optional ByVal aggiungiSAgoma As Long 0 wrLog X As String wrLuce ByVal tipo ByVal tox ByVal toy ByVal toz ByVal angolo1 ByVal angolo2 ByVal temperatura wrMarker ByVal dx As Single ByVal dy As Single ByVal dz As Single ByVal posMarker As Long ByVal desMarker As String Optional ByVal idlayer As Long 1 As Long wrMuro Sagoma ByVal Colore1 ByVal Colore2 ByVal colore3 ByVal Spessore ByVal corda ByVal Lunghezza ByVal angolo1 ByVal angolo2 WrNewAnta ByVal Sagoma ByVal h ByVal Spessore ByVal angolo1 ByVal angolo2 ByVal colore Optional ByVal CDIETRO 1 Optio
231. mando DAF Lupia 180 A1020 C omanda HOAT gt Liu LA 180 4 10 21 Comando TBRECI e ssrds tae ssdri rident s 180 HI sreg erener enera N 181 ATLI Ponzone LOOR iaia desa ei 181 4112 Funzione LOOKB 4 wa a de ded Toir 182 A13 Funzione IIF aida a n a 182 AILA PUOZION CASE iui 182 AlL Funzione DIR lieti 183 ALLO Funzione LEN ile 183 Ill LIL Funzione MID pb DL 184 4 11 38 Utilizzo funzione ESTRAI O EX Lisi edsnin 184 4 11 9 Funzione INSTR sae esa E lite a hi 185 4 11 10 Funzione FORMAT 4 dd e a 185 A LL11 Funzione FORMATI Lie ea 186 4A Funzone COLE SOLA Lil La 186 A TLI Funzione CODVAR sac aa sekare i 186 4 11 14 Funzione VAR o VAROPZ ece sedd rei radi 187 4 11 15 Funzione VARIANTE se a e sor senie s a Le 187 4 11 16 Funzione WEEK LL 187 4 11 17 Funzione DATA La a ea em 188 4 11 18 FRIZIONE DIM ubi tti 188 4 11 19 Funzione LIRE funzione EURO 188 4 12 Variabili di sistema per la grafica 189 VI RL 192 4 14 Attivazione delle tipologie o non a a a a 193 4 14 1 Parametri di attivazione delle tipologie 193 4 14 2 Utilizzo e gestione delle macro di tipologie 2 195 dli Macro ToD piva ii 196 Stampe parametriche 198 5 1 Gruppi della regola di stampa 198 5 2 Variabili della regola di stampa o oo 199 5 3 Istruzioni per la formattazione della pagina 202 5 4 Parametri per i comandi ARG e TOP 213 sAd Poiano ii a Alo bibi Parametro TI Liliana o bio Parone CE
232. me 2 111 Comando RNUNINZ iaia dae a 11 Presenza di una determinata variante 112 Conde East 114 Comando EEPO ses sas sarre dd ale 114 Comando LET i se reie doere nekuni d 115 Conando y LETS I esseeri pmen k og ek an 115 Comando 7 LETS Ose sss lea 115 Comando LETS Dh s erada egin rieri etipti 115 Comando LETS assegnazioni multiple 116 ConendoEBI ili 5esata soa bwd fieno 116 Comodo LEFT ginepri 116 Comando LIT aan 116 Comando LETS_MACROFINALE 00 Hi Comando IF ELSEIF ELSE ENDIF 1 br Comando IF ELSEIF ELSE ENDIF 2 118 Comando IF ELSEIF ELSE ENDIF 3 119 Comando IF ELSEIF ELSE ENDIF 4 119 Comando IPF sii rs ge iguana ddl 119 Verifica se una variabile definita IFDEF 120 Comando ELSEIFDEF naaa e 120 Comando POR sasse adta ge hentai bl Comandos FOR 2 sis bada dd ii 122 Comando FFOR J e saio esi enon 122 Geka TOR anhida ti s s a parsa 122 Ciclo DO LOOP continue break 1 123 Ciclo DO LOOP continue break 2 si 123 Comando 7 CONTINUE se eama aa d ag ta a 124 Comando 7 OUD s serere irene 124 xvil 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 Hi 113 114 115 116 DET 118 119 120 t21 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 Cosruiite lt SELECI pcrssdgques
233. mette di inseri re in grafica degli oggetti speciali frecce o pulsanti utili al dimensionamento alla modifica delle regole e alla visualizzazione di PopUp 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 45 Figura 3 23 Mobile con dimensioni Figura 3 24 Mobile con dimensio variabili ni variabili e utilizzo della variante RADDOPPIA Esempio di regola Sia 700 una tipologia con tipolato dragger ovvero il 14 Inseriamo la seguente riga all interno di un box Esempio 13 Regola con utilizzo del della dragger Codice 17 Definizione di un dragger i 00 SL 5h SA 5SA 2 SP sP L SL Xl 0 Xi trascinami 2 L X2 100 200 300 400 500 600 700 Dragger Dove SL SA SP sono la posizione del dragger entro il box L il valore di partenza del dragger E X3 un campo composto da 1 Una descrizione 2 Il nome della variabile o della variante a cui si vuole assegnare il valore finale del dragger pu essere anche L A P che corrispondono a larghezza altezza profondit del box Tipi di dragger X1 Si presti attenzione a scegliere correttamente il tipo di dragger in base a quello che si vuole fare 46 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Un dragger pu essere e Orizzontale o verticale a seconda che le frecce che li rappresentano vengano disegnate o verticalmente rispetto al box o orizzontalmente scopo puramente visivo e alterare o meno la posizione del box Ad
234. misura LOOKB misure 800 4 11 3 Funzione IIF La funzione IIF si comporta come un IF in linea vale a dire che se la condizione vera viene accettato il primo valore mentre se falsa viene accettato il secondo In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore ALFA se la variabile A maggiore di 300 il valore BETA altrimenti La sintassi da usare la seguente IIF lt condizione gt valorel valore2 Esempio 53 Utilizzo funzione IIF Codice 163 IF in linea LETS PIPPO S LIIF A gt 300 ALFA BETA 182 4 11 4 Funzione CASE La funzione CASE valuta il contenuto di un espressione e a seconda del risultato restituisce il valore corrispondente avendo a disposizione varie possibilit La sintassi da usare la seguente CASE lt condizione gt valorel valore2 valoreN Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Esempio 54 Utilizzo funzione CASE In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore PRIMO se la variabile A uguale a 1 il valore SECONDO se uguale a 2 e cos via L assegnazione di tipo posizionale di conseguenza la variabile A di tipo numerico e pu assumere valori interi da uno a n Codice 164 Funzione CASE 1 LETS PIPPO S CASE SA PRIMO SECONDO TERZO 4 11 5 Funzione DIR La funzione DIR restituisce il valore 1 se esiste il file richiesto il valore 0 in caso contrario La sintassi da usare la seg
235. mpa n C Compila t an a A A Import A Obsolete Codice SPE ne Spessore Default 25 Alias silla Variante Gestionale Mostra in lingua g Obbligato g No C D Su Articolo O O Dettaglio Descrizione Figura 3 9 Editor varianti Dopo aver salvato la variante torniamo alla grafica e modifichiamo la prima riga come segue Esempio 6 Variante spessore rappresentata nella grafica Codice 6 Variante spessore parametrizzata 1 LET spessore s spe 0 Assegnazione dello spessore 34 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 A questo punto consigliamo il lettore a provare qualche modifica in autonomia Ancora varianti Vogliamo modificare l esempio in modo che l operatore possa cambiare non la scelta dello spessore ma del tipo di mobile identificando un ipotetico mobile economico spessore 18 uno standard 25 e uno speciale di spessore selezionabile dall utilizzatore liberamente Per far questo modifichiamo la regola sostituendo alla variante SPE una variante Tipo Gestione Delle Varianti Figura 3 10 Inserimento nuova colonna Inseriamo una nuova colonna premendo il tasto sulla toolbar e selezionando il titolo della colonna doppio click impostiamo il valore spessore e gli spessori per ogni voce Figura 3 11 Gestione Delle Varianti D Nuovo IE ai pi Salva X Cancella amp stampa n amp Compila jt SBi na 1 Pa Import Obsolete Codice TIPO
236. mpilazione delle regole una procedura che deve essere fatta quando si fanno interventi con editor diversi alle regole alle varianti al database questo perch tutte le informazioni vengono trasformate in un formato pi efficiente per il linguaggio delle regole La compilazione automatica utilizzando gli strumenti standard a disposizione La regola divisa in due parti Definizioni e Gruppi di Valutazione Definizioni si definiscono le caratteristiche generali della regola come il suo nome il gruppo di appartenenza le tabelle di dimensioni etc Gruppi di Valutazione si utilizza il linguaggio delle regole per definire quali sono i componenti base dell elemento tipologie come sono disposti uno rispetto all altro il loro colore etc Il gruppo di valutazione un vero e proprio ambiente di programmazione Dal punto di vista tecnico entrambe le parti modificabili tramite la finestra Edit vengono poi salvate all interno di un unico file testo o ascii con estensione ERG in cui le varie sezioni sono contenute in gruppi diversi E possibile accedere al file ASCII della regola tramite l apposito pulsante nella barra degli strumenti Il relativo file compilato ha estensione ERX e si crea automaticamente quando si esce dall Edit Le regole si possono generare con qualsiasi editor di testo in ogni caso prima di essere utilizzabili nella costruzione dell ordine con3CadEvolution devono essere compilate usand
237. n vi sono parametri particolari potete lasciare lato invisibile per questo esempio La finitura da usare in codice 206 La stampa PROVA _MARKER stn porta il seguente codice 207 Codice 205 Stampa PROVA _MARKER stn LETS colore 0 255 0 0 IF S Codice rl 1 PLETS colore 0 255 050 ENDIF IF s Codicerl j 2 LETS colore 0 0 255 0 ENDIF IF S Codice l 3 FLEETS colore 0 10707255 ENDIF 050 C1 S colore FACC 21 X1 Codice 2 Codice 206 Stampa PROVA _MARKER stn Sub Anta21l dl da dp Ccl c2 plerra lato p X PV paspAllezza pLarghezza wrPannello AFL cL dl da dp wrMarker dl da dp 5 zparametro 1 1 alend sub 13 14 15 16 Codice 207 Stampa PROVA MARKER stn ORIZZONTALE DIM 280 200 FONT TAHOMA METRIC 1 ELAGRUPPO INIT Contiene eventuali intestazioni di pagina formato ecc LETV markers idmarkers ARG 0 0 210 175 VO BI MARKER Questo abilita I MARKER RESEETESTE I FLET nx 5 5 J LET contegg 1 FOR markers codatt Scorriamo tutti i codici presenti in grafica TX TL 12 217 3 nx S contegg Sicodatt stampo il codice LET nx S nx 5 5 LET f1 1 LET contegg contegg 1 ENDFOR STAMPE PARAMETRICHE 233 5 17 FONT TAHOMA is TX BR 25B 185 10 5 11 Stampa dei listini Per la gestione e stampa dei prezzi di listino di particolari configurazioni di prodotto occorre disporre del modulo M06 Listini Il modulo listini abili
238. na volta La sintassi da usare la seguente IQUOTE modo ox oy oz Se viene impostato modo 1 il posizionamento delle quote come con le tipologie avviene tramite uno stack di matrici di trasformazione quindi le quote sono relative alla macro in cui ci si trova E possibile inoltre definire una origine alternativa in ox Oy OZ Esempio 31 Utilizzo comando IQUOTE i IOUOTE l Sbl Shia STO 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 131 Per la seconda limitazione si previsto di indicare sintassi alternative per i punti Si confrontino questi esempi tra di loro equivalenti nella nuova versione Esempio 32 Quota con la sintassi alternativa per i punti IQUOTAI IQUOTAI Dil O DI pod 10x20 PTPR TE E LO QUOTA1 5100 10 10 X QUOTA1 SL LO 5 IQUOTAI1 sX Fodl 10 10 Per il secondo punto di quotatura pu essere utilizzata oltre alla sintassi lt x gt lt y gt lt z gt anche X lt valorex gt che indica che il secondo punto uguale al primo tranne che per la componente X equivalente Y lt valore gt e Z lt valore gt Scrivendo X lt valore gt si ottiene che il secondo punto spostato in x rispetto al primo di lt valore gt Sono disponibili anche comandi IQUOTAL IQUOTAC e IQUOTAR La sintassi da usare la seguente IQUOTA lt L C R gt testo x1 y1 x2 y2 scala div L il testo specificato viene posizionato a sinistra della quota C il testo specificato viene po
239. nal ByVal cLato 1 Optional ByVal CSOPRA 1 Optional ByVal h1 0 Optional ByVal h2 1 wrNewAntaAddUV ByVal nodo ByVal modo ByVal u ByVal uValue Tabella 8 1 continua nella prossima pagina 284 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 Tabella 8 1 continua dalla pagina precedente Funzioni per le finiture wrNodeAdd3 ByVal idPadre ByVal livello ByVal px ByVal py ByVal pz ByVal AXZ ByVal A YZ ByVal AXV ByVal scalax ByVal scalay ByVal scalaz ByVal ditta ByVal tipologia ByVal statotop As Long ByVal mdx ByVal mdy ByVal mdz ByVal modoAngolo ByVal Layer ByVal tipoSimm ByVal simmX ByVal simmY ByVal simmZ As Long wrIniSagoma ByVal Sagoma X1 As Variant Y1 As Variant wrNodeAdd3DDau ByVal idPadre ByVal id3Ddau ByVal nco co As Long wrNodeSetModifier ByVal id amp Optional ByVal r 0 Optional ByVal g 0 Optional ByVal B 0 Optional ByVal alfa 255 Optional ByVal Spessore As Single 1 wrNodoEstruso ByVal lato As Long ByVal hExtr ByVal posNeg As Long ByVal idSagoma As Long ByVal tipoMappa As Long ByVal c1 As Long Optional ByVal c2 As Long 1 Optional ByVal c3 As Long 1 Optional ByVal c4 As Long 1 Optional ByVal c5 As Long 1 Optional ByVal c6 As Long 1 Optional ByVal orienta Optional ByVal colLav As Long 1 As Long wrOggetto2 ByVal Sagoma wrPanExt ByVal dx ByVal dy ByVal dz ByVal c1 amp ByVal c2 amp ByVal modo WrP
240. nare o avvicinare la quota Il valore di default 20 5 6 3 Parametro M MX Stampa il top con la matrice specificata Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 6 4 Parametro T TX Stampa il top con il numero specificato Esempio 18 Utilizzo istruzione TOP Codice 200 Istruzione TOP TOP 1 40 159 250 T4 TOP2 121 25 279 199 M lt AA gt SL2 BR OCl Q0D 100 con la cornice 5 STAMPE PARAMETRICHE 223 Codice cad evolution Descrizione Alzatine Data Ord 09 06 2009 Cliente Ordine 180025 Dim SALZ01 Alzatina ALZ LAMINATO 25X25 25x25 Nr 1 Lung 1650 1650 Taglio Fin 45 Nr 1 Lung 1850 1850 Taglio Ini 45 Taglio Fin 45 Nr 1 Lung 520 520 Taglio Ini 45 4020x25 1640 TESO Fr 53 5 7 Comando NTAB NTAB stampa una tabella con dei dati preimpostati Questo comando funziona con chiamate SQL La sintassi da usare la seguente NTAB lt param1 gt lt param2 gt lt param3 gt lt param4 gt param5 param6 param7 lt param8 gt param9 param10 O hd paraml x1 yl origine sinistra della tabella param2 x2 y2 dimensioni x e y param3 yla origine della seconda pagina se diversa param4 linee indica se ogni riga va interrotta con una linea di separa zione paramo scriptgruppovbs eventuale gruppo all interno della stampa dove processare ogn
241. ndisce il profilo della sagoma di un particolare valore di offset La sintassi da usare la seguente ISAGOFFSET sagomaNuova sagoma valoreOffset Esempio 43 Utilizzo comando ISAGOFFSET Codice 131 Ingrandire il profilo della sagoma i SAGOFFSET TMP1 S tmp 30 Fa un offset di 30 mm 4 8 6 Comandi SAGCLIPX ISAGCLIPY Il comando ISAGCLIPX taglia la sagoma lungo l asse X da x1 a x2 La sintassi da usare la seguente ISAGCLIPX sagomaNuova sagoma x1 x2 Codice 132 Comando ISAGCLIPX if SAGOMA sagomal c40 0 0 250 2 SAGCLIPX sagoma sagomal 50 240 31001 DIS sagoma Figura 4 18 Taglio della sagoma lungo l asse X 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 149 Il comando SAGCLIPY taglia la sagoma lungo l asse Y da y1 a y2 La sintassi da usare la seguente ISAGCLIPY sagomaNuova sagoma y1 y2 Codice 133 Comando SAGCLIPY 1 SAGOMA sagomal c40 0 0 250 2 SAGCLIPY sagoma sagomal 50 240 31001 DIS sagoma Figura 4 19 Taglio della sagoma lungo l asse Y 4 8 7 Comandi ISAGCLIPR SAGCLIPL ISAGCLIPU ISAGCLIPD Il comando SAGCLIPR produce la controsagoma della parte destra della sagoma partendo dal punto x La sintassi da usare la seguente ISAGCLIPR sagomaNuova sagoma x Codice 134 Comando ISAGCLIPR i SAGOMA sagomal c40 0 0 250 2 SAGCLIPR sagoma sagomal 50 31001 DIS sagoma Figura 4 20 Contro
242. ne valida _ECADPRO Per installare 3CadEvolution Server occorre disporre di un istanza SQL Se l istanza SQL gi presente in rete il Setup propone la maschera UDL per la creazione della stringa di connessione al database dove andranno specificati l istanza SQL a cui ci si vuole connettere e le relative credenziali di accesso la schermata visibile in Figura 2 5 nella pagina 9 Se invece non si dispone di un istanza SQL bisogna installarla Il Setup prevede l installazione di un istanza di SQL Server Express 2008 R2 il link dell installazione visibile in Figura 2 6 nella pagina 9 L installazione di questa istanza vincolata alla presenza di due programmi Microsoft Installer 4 5 2 Microsoft Net Framework 2 0 Se mancanti il loader permette l installazione dei due prerequisiti Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Propriet di Data Link Per connettersi ai dati di SQL Server specificare quanto segue 1 Selezionare 0 specificare un nome di server 192 168 0 245 ECADPRO x 2 Inserire le informazioni necessarie per l accesso al server Utilizza sicurezza integrata di Windows NT Nessuna password Consenti salvataggio password 3 Selezionare il database sul server Associa file di database con nome File da utilizzare Figura 2 5 Universal data link Figura 2 6 Installazione SQL Ser ver Express 2008 R2 Sql Express 2008 R2 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO
243. nel codice 211 possibile leggere un file disegno valido Codice 211 File Disegno CFG MACRO F010 nome della lavorazione dichiarata nella tipologia 3 FORO TEMPORANEO SOLO GRAFICA 4EO Zi 1 S lt 5 9 V 59 lt 5b 0 7 5 yf disegno un cerchio di diametro 10mm 5 O0X 5 x S y i OVE Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Notiamo subito che possibile utilizzare il commento come nell ambiente regole Vediamo nel dettaglio la sintassi FO disegna un cerchio pieno 2 uso il colore verde 1 uso lo stile di linea tratteggi larghi X Y sono le coordinate del centro dalla lavorazione derivata dalle tipologie si noti che per avere un cerchio necessario discostarsi dalla coordina del centro verso i 4 quadranti La sintassi da usare la seguente lt nome gt lt Colore gt lt pTipo gt lt pColore gt lt plx gt lt ply gt lt p2x gt lt p2y gt e fresa e fase o Tabella 6 1 Colori per il file Disegno CFG Tabella 6 2 continua nella prossima pagina 6 LAVORAZIONI 249 Tabella 6 2 continua dalla pagina precedente Tabella 6 2 Stile di linea per il file Disegno CFG w om OO Tabella 6 3 Oggetti da disegnare per il file Disegno CFG 6 6 3 File Dis3d CFG Consente di creare degli oggetti per simulare la ferramenta durante l esplo sione dell articolo Lo script consiste nel richiamare a sua volta un file di tipo xp file scrip
244. nella grafica necessario prima definire una sagoma e poi associarla ad una tipologia ci avviene attraverso l assegnazione della sagoma alla variabile DIS Codice 122 Associazione della sagoma al disegno 1 SAGOMA sagoma 0 0 SL SP 0 SP 21001 DIS sagoma Inoltre possibile associare la sagoma tramite l interfaccia della gestione della tipologia Dall editor della regola sulla riga della tipologia cliccare tasto F3 e nel campo Disegno Figura 4 10 nella pagina 144 inserire il nome della sagoma In questo modo per l associazione statica e ogni volta che viene richiamata la tipologia 001 viene visualizzata la sagoma Questo comodo quando c la necessit di utilizzare una sagoma spesso perci si crea una tipologia e si associa una sagoma statica 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 143 3 Gestione Delle Tipologie lisca D Nuovo m Apri E Salva AA Cancella n 4 e gp g gd Descrizione Test Codice x Orientamento LAP Varianti LPA ALP as naciali PAL A PLA Disegno sagoma Lato 0 GL SCRIPTADD Lavorazioni 001 Context Import JOB Export JOB Dimensioni Larghezza Altezza Profondit Posizione 0 0 0 Dimensioni I a p Correttivi Rotazione KE XZ YZ Angoli Colore colore 3 colore 4 Finitura Colore2 colore 3 colore 4 Maniglia Parametri X1 X2 x3 X4 x5 X6 X7 X8 x9 X10 Figura 4 10 Editor tipologia associazione della sagoma Precedentemente abbi
245. ngono specificati altri parametri la tipologia viene disegnata nella sua definizione originale e cio seguendo le caratteristiche definite all interno della tabella delle tipologie Per apportare delle modifiche alle impostazioni di base sar necessario scrivere il nome di ciascun parametro seguito dal carattere e dal nuovo valore che dovr assumere I vari parametri devono essere separati da o Esempio 72 Attivazione di tipologia semplice e di tipologia con parametri Attivazione semplice 3 Attivazione con parametri Codice 182 Apportare delle modifiche alle impostazioni di base ilo Cig C2 4 bepl zb FACZI 4 14 1 Parametri di attivazione delle tipologie PARAMETRI DELLE TIPOLOGIE Parametro Descrizione LATO assume diversi significati in base al suo valore Generalmente le tipologie grafiche lo hanno impostato a zero oppure C serve a specificare il codice che la tipologia genera all interno della corrispondente riga del preventivo serve a specificare uno spostamento in altezza serve a specificare uno spostamento in profondit SL serve a specificare uno spostamento in larghezza Tabella 4 11 continua nella prossima pagina 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 193 53 Tabella 4 11 continua dalla pagina precedente Parametro Descrizione serve a specificare la dimensione in larghezza della tipologia serve a specificare la dimensione in altezza della tipologia serve a specificare la
246. nico di Progettazione v 1 3 2 1 da Dx a SX 2 da sopra a sotto 3 da sotto a sopra param6 allineamento l allineamento del barcode all interno del rettan golo di stampa E opzionale ed il valore di default zero 0 sinistra 1 destra 2 centrato param dimensione barra la dimensione della singola barra E opzionale ed il valore di default zero TIPO DI BARCODE PER LE STAMPE Funzionalit o ee Rumi da e Code 3 of 9 also called Code 39 numbers upper case and il Prati Ca Codabar rationalized numbers and ABCD Extended 3 of 9 also called Extended Code 39 full ASCII character set ONE eee 8 Code 1280 numbers only C e i MSI Code numbers only ama Code 93 numbers upper case and Ta ei oe AR ei O SE ne a 1 ae i I PostNet numbers only se a check digit Note this style always displays as full size The BarWidth property has no effect ANSI 3 of 9 also called Code 39 3 1 narrow to wide bar width ratio numbers upper case and ANSI Extended 3 of 9 also called Extended Code 39 3 1 narrow to wide bar width ratio full ASCII character set Tabella 5 4 continua nella prossima pagina 5 STAMPE PARAMETRICHE 209 53 Tabella 5 4 continua dalla pagina precedente Funzionalit Code 128 auto select full ASCII character set automatically selects between Code 128 A B and C to produce the sma
247. no VBS e BAT tanti quanti sono le macchine presenti nell azienda 6 LAVORAZIONI 251 Unitamente al post processor esiste anche un corrispondente file di confi gurazione con estensione CFG in tale file verranno dichiarate tutte le lavo razioni presenti nei job delle tipologie e per ogni lavorazione verr dichiarata la rispettiva sintassi della macchina Tornando all esempio di foratura nella sotto sezione Creazione della lavo razione e supponendo di avere un cnc Albatros Avremmo Albatros vbs Albatros bat AlDaL lros CIO I primi due dichiarati nel job job l ultimo tra l altro visibile nella finestra delle elaborazioni accanto alle tab disegno distinta e dis3d avr un aspetto come segue in codice 213 Codice 213 File di configurazione CFG MACCHINE A 3 JOBAALB1 4 JOBAALB2 MACRO s FC002 FC002 1 1 W 81 WTP WS 1 1 S X 2 5S Y 3 15 1002 8 8015 0 2005 3 2002 6000 1001 1 90 MEZZERIA 2 1 W 81 WTP WS 1 1 S S X 2 S Y 3 15 1002 8 8015 0 2005 3 2002 6000 1001 1 90 MEZZERIA MACCHINE Numero di macchine e configurazione della cartella di destinazione MACRO lavorazione come dichiarata nelle tipologie FC002 traduzione per il cnc 6 8 Lavorazioni tra componenti a riconduzione Un caso particolare di lavorazione si pu avere tra componenti nei box e componenti a riconduzione come ad esempio delle boiserie accostate e una pedana al metro lineare come nel dise
248. nstallazione nei sistemi Vista e XP in quanto questo componente gi installato di serie come si pu verificare lanciando l utility dxDIAG vedi Figura 2 2 Digitare il nome del programma della cartella del documento o della risorsa Internet da aprire dxDIAG EP L attivit verr creata con privilegi amministrativi Figura 2 2 Lancio dell utility dxDIAG Apparir una scheda come in Figura 2 3 nella pagina 7 dove sono riportate tutte le informazioni principali del sistema in uso e in particolare nella seconda pagina quelle relative a DirectX Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Strumento di diagnostica DirectX Questo strumento consente di ottenere informazioni dettagliate sui componenti e i driver DirectX installati nel sistema Se gi stata individuata la causa del problema fare dic sulla scheda appropriata In caso contrario utilizzare il pulsante Successiva per visualizzare l intera sequenza delle schede Data Ora corrente Nome computer Sistema operativo Lingua Produttore sistema Modello sistema BIOS Frocessore Memoria File di paging Versione DirectX C Controlla firme digitali WHQL mercoled 4 luglio 2012 16 32 03 VIKTORYA PC Windows 7 Home Premium 64 bit 6 1 build 7601 italiano Impostazioni internazionali italiano Acer Aspire 77506 InsydeH20 Version V1 14 Intel R Core TM i5 2430M CPU 2 40GHz 4 CPUs 2 4GHz 2544ME utilizzati 5609MB disp
249. ntazione delle opzioni legata a differenti schemi varianti di tipo diverso e modi di essere visualizzate classi di visualizzazione Tipologia elementare o tipologia la riga base dell elemento grafico da inserire formata da una serie di attributi che permettono di accedere direttamente alle funzioni di disegno di calcolo dei componenti e di calcolo di maggiorazioni di prezzo 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO 53 Zad Requisiti Configurazione minima 0 0 Sistema operativo Microsoft Windows Xp SP3 Windows Vista Windo ws 7 64 bit supportato Per le versioni Windows 2000 Xp Xp Spl Xp Sp2 occorre installare le DirectX 9 0c Windows Internet Explorer 6 5 e verificare la presenza di MDAC 2 8 Non sono supportati Windows xx Windows Me Windows98 Processore Pentium IV o corrispettivo AMD Memoria RAM 512 MB Scheda video 128 MB memoria video compatibile 3D con shader 2 0 Altro porta USB per la chiave di protezione HW Tutte le macchine nuove anche le peggiori montano sche de 3D con shader 3 0 e almeno 512 MB RAM Bisogna N B risalire a prima del 2002 per trovare macchine che si presta no a dubbi in questo senso o a schede grafiche con chipset integrato Configurazione consigliata 6 0 00 Sistema operativo Microsoft Windows Xp SP3 Windows Vista 64 bit supportato Per le versioni Windows 2000 Xp Xp Sp1 Xp Sp2 occorre installare le DirectX 9 0c e Windows Int
250. nti diversi gruppi personalizzabili nella regola di stampa di cui i principali sono TESTA e PAGINA 198 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 E TESTA questo gruppo riguarda tutte le informazioni della testata dell ordine logo numero dell ordine listino data informazioni sulla ditta e del cliente totali ecc PAGINA questo gruppo definisce l aspetto grafico del corpo di stampa E in questa parte del modulo che contenuta la maggior parte dei dati di stampa possibile poi aggiungere o rimuovere gruppi a seconda delle esigenze Il gruppo PAGINA serve in sostanza a creare le stampe multipagina per possibile definire tutta la stampa all interno del gruppo TESTA includendo i comandi per creare le pagine IP vai a pagina successiva vuota IT vai a pagina successiva mantenendo l intestazione 5 2 Variabili della regola di stampa I dati le informazioni pre impostate da programma o create tramite l uso delle specifiche di comando che vengono stampati in un modulo di stampa possono essere contenuti in 4 tipi di variabili variabile definita dall utente variabile predefinita variabile di un record predefinito e variabile della regola GENE erg Un esempio il nome di un cliente che varia da ordine a ordine quindi non pu essere riportato nel file di stampa come un testo fisso definito dall utente ma deve essere riportato come una variabile di un record predefinito
251. numerica 109 Utilizzo operatore logico amp o oo a 109 Confronto tra due stringhe se la prima minore della seconda 110 Confronto tra due stringhe se sono uguali 110 IDIVIDIONG sha td ha 110 Generare un numero random LL LL Assegnare un valore alla variabile LL 114 Assegnare ad una variabile una stringa 115 Assegnazioni multiple a oa a a a a 116 Regola dove si utilizza il divider aooaa aaa Iy Pd pieni 118 AIF einn ata completas aaa a 119 IF senza il relativo ENDIF LL 119 PORRI pid el mi 122 Utilizzo comando CONTINUE spilli 125 Costrutto FLI CI sessa es stgr eeraa a 125 Utilizzo comando GOTO aoaaa a 126 Inserimento degli script all interno di una regola 127 Utilizo comando 7 F ORDDBS sessar tas dg da kogy 128 Utilizzo comando 7 FORFILE gt s sisses sand iaid nimia 129 Comando QUOTA Liiebsges pei vd Lisi 129 Due quote differenti LL a a a 130 Creazione delle quotature senza il comando IQUOTA 130 Utilizzo comando OQUOI D s reres sranna starania 131 Quota con la sintassi alternativa per i punti 132 Utilizzo comando COMMNETO ooann aaa 135 Posizionamento box a 90 gradi sullo spigolo destro 140 Utilizzo comando ADDMAGIC LL 140 Utilizzo comando IBMGSCALA gt ssp ira dea sonmi 141 Utilizzo comandi ICODICEBARRA IDIMBARRA 142 Paloma ali a serial 144 Dacoma CON ATCO LI abate e dr 145 Sagoma a forma di ellisse LL 145
252. numerici La sintassi da usare la seguente TIPORIEMPIMENTO param1 paraml tipo 0 Riempimento pieno Nessun Riempimento Linee Orizzontali Linee Verticali Linee diagonali da destra a sinistra Linee diagonali da sinistra a destra Rete Rete diagonale JI SD dI _ DS UNV N el Esempio 10 Utilizzo comando TIPORIEMPIMENTO Codice 195 Comando TIPORIEMPIMENTO 1 TIPORIEMPIMENTO 6 SPESSORE cambia lo spessore della penna in stampa Il parametro da specificare il valore numerico dello spessore La sintassi da usare la seguente SPESSORE paraml Esempio 11 Utilizzo comando SPESSORE 212 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Codice 196 Comando SPESSORE 1 SPESSORE 2 BW o MODOBW viene utilizzata per settare la modalit di stampa in bianco e nero Per default infatti la stampa a colori ORIGINE serve per modificare l origine del blocco di stampa in una posizione diversa da quella standard che corrisponde all angolo in alto a sinistra del foglio 0 0 Si usa ad esempio per la carta intestata La sintassi da usare la seguente ORIGINE paraml paraml coordinate iniziali della stampa specificare le coordinate nume riche del punto iniziale del blocco di stampa Xi Yi Esempio 12 Utilizzo comando ORIGINE Codice 197 Comando ORIGINE i ORIGINE 0 150 5 4 Parametri per i comandi ARG e TOP ARG stampa un disegno di 3CadEvolution La sintassi da usare
253. o 90 gradi fronte destro Tabella 4 7 continua nella prossima pagina 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 137 53 Tabella 4 7 continua dalla pagina precedente Numero Link Descrizione collocamento Tabella 4 7 continua nella prossima pagina 138 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 Tabella 4 7 continua dalla pagina precedente Numero Link Descrizione collocamento Tabella 4 7 Numeri per i collocamenti all interno del gruppo Anche in questo secondo gruppo di link si pu notare una certa convenzione nella generazione dei numeri di link La prima cifra del numero corrisponde ai seguenti lati di collocamento 1 destro 2 sinistro 3 fronte 4 retro 5 sopra 6 sotto La seconda cifra indica l angolo di collocamento dell elemento 1 90 gradi 2 90 gradi 3 60 gradi 4 45 gradi 5 30 gradi L ultima cifra numera i possibili collocamenti all interno del gruppo corri spondente alle prime due cifre Esempio 34 Posizionamento box a 90 gradi sullo spigolo destro 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 159 box 1 Figura 4 7 Rotazione box Supponendo di essere in visualizzazione pianta vogliamo posizionare il nuovo box 2 usando il Tipo Link 111 vedi tabella 4 6 ma con uno spostamento in larghezza di 20 mm e uno spostamento angolare di 10 rispetto al box precedente 4 7 11 Comando ADDMAGIC Questo comando crea un Magic Link per i box di tipo lt N gt che permet te di c
254. o Il funzionamento La regola genitore deve contenere uno o pi riferimenti a una tipologia con lato 43 placer multicatalogo S questa tipologia rappresenta un ingombro posizionato in un punto x y z del box e di dimensioni prefissate All interno di questo sar contenuto il box sostitutivo nel parametro 1 della tipologia si deve integrare il riferimento a uno o pi oggetti inseribili questo rappresenta un cambiamento rispetto al placer tradizionale in cui gli ingombri del placer contenevano solo un riferimento al tipo di oggetto che si voleva inserire i riferimenti sono separati tra di loro con il simbolo e sono impostati con un separatore in 4 campi 1 codice dell articolo inseribile 2 modello dell articolo inseribile se vuoto usa il modello corrente se su un altro catalogo e vuoto usa il modello 999 3 catalogo se vuoto usa il catalogo corrente 4 descrizione ai fini del PopUp menu di scelta per capire cosa si vuole inserire Esempio 34 Definizione di un placer multicatalogo Codice 49 Placer multicatalogo 1237 i lato 43 1 007 999 DavuWalljAnte _005 999 DauWalLl Cilindro Placer MultiCatalogo 3 15 Macro di pi articoli Con questa funzionalit accessibile attraverso il tasto destro del mouse in grafica la Macro Regola permette di legare tra loro diversi oggetti per formare un unico codice composto da diversi oggetti ognuno col codice originario 84 Manuale T
255. o La sintassi da usare la seguente FILLRECT x y w h color 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 177 5 4 10 8 Comando FILLCIRCLE Disegna un cerchio pieno La sintassi da usare la seguente FILLCIRCLE x y w h color 4 10 9 Comando FILLPOLY Disegna una polilinea piena La sintassi da usare la seguente FILLPOLY color x y_ x1 y1 x2 y2 4 10 10 Comando STRING Questo comando permette di scrivere un testo a video La sintassi da usare la seguente STRING x y text angle color 4 10 11 Comando PUSHFONT Crea un font e lo imposta come attivo La sintassi da usare la seguente PUSHFONT nomefont size bolt italic 4 10 12 Comando POPFONT Scarica il font attivo La sintassi da usare la seguente POPFONT 178 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 4 10 13 Comando PUSHMATRIX Copia in memoria la matrice di trasformazione corrente La sintassi da usare la seguente PUSHMATRIX 4 10 14 Comando POPMATRIX Recupera la matrice di trasformazione salvata in precedenza La sintassi da usare la seguente IPOPMATRIX 4 10 15 Comando TRASLA Aggiunge alla matrice di trasformazione un operazione traslazione La sintassi da usare la seguente ITRASLA x y z 4 10 16 Comando RUOTA ANGOLO Aggiunge alla matrice di trasformazione un operazione rotazione La sintassi da usare la seguente RUOTA ANGOLO
256. o Se apriamo il programma Notepad start esegui notepad scegliamo dal menu file apri e digitiamo c windows ecadpro ini cartella diversa se windows non installato in c windows Avremo la schermata visibile in Figura 2 17 Ej eCadPro ini Blocco note I a ES File Modifica Formato Visualizza 7 INFOGEN percorso e ev 3Cad numeratore 0 UPDATES percorso e bin Figura 2 17 Schermata di ecadpro ini 2 7 4 Numerazione degli ordini In 3CadEvolution ogni ordine preventivo ha un riferimento principale numerico che corrisponde al numero dell ordine 22 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Tale riferimento utilizza normalmente un allineamento di 6 caratteri per cui l ordine 1 viene indicato come 000001 ma in realt possono essere utilizzati anche numeri pi grandi di 999999 in questo caso l allineamento sulla dimensione del numero Nel caso dell ordine 1 supponendo di non aver modificato i percorsi di salvataggio di default messi nel file _ECADPRO ECADPRO INI verranno salvati i seguenti file l 2 8 9 __ECADPRO ORDINI 000001 EVE file dell ordine _ECADPRO PRT 000001 PTR informazioni sull ambiente il file di ambiente pu essere chiamato anche diversamente dal file degli ordini memorizzandolo o caricandolo dalle pareti con un altro nome _ECADPRO PRT 000001 JPG anteprima della parete Possono poi essere creati altri file se previsto il salvat
257. o L intestazione composta da un nome racchiuso tra parentesi quadre I gruppi vengono visualizzati nel formato ASCII della regola L operatore pi esperto potr usare l editazione del file ASCII quando ad esempio dovr copiare righe di codice da una regola all altra La definizione di gruppo presenta un nome racchiuso tra parentesi quadre e una o pi righe a seguire Nel codice 52 viene riportato un gruppo denominato INFO che si trova sempre all interno del file ASCII di una regola poich ne definisce le carat teristiche principali impostate dall operatore nella scheda Definizioni della Regola Codice 52 Gruppo INFO INFO Descrizione Commenti Spostabile Ae W N Flagnuovo 1 Dim minima 0 0 0 Dim massima 5000 5000 5000 Dim default 1000 1000 1000 o0 N D Szi Nel codice 53 viene riportato un altro importante gruppo che si trova in tutte le regole che utilizzano componenti le cui caratteristiche sono definite da tabelle di varianti il gruppo GENE riporta il tipo di variante ed il nome della relativa tabella impostate manualmente nella scheda Definizione della Regola Codice 53 Gruppo GENE GENE R SOLCLEI fp lezione Claent Sy5OP jp jo PSSS0Pe T TIPOART 5 R SQLMATE Scelta Materiale x 6 T RIVESTIM RIVEST TIPO 0 1 Rivestimento Esterno A W N 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 101 5 r T RIVESTIM RIVINT TIPO 0 1 Rivestimento Interno
258. o il pulsante COMPILA presente nella barra degli strumenti 92 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 Definizioni La scheda in Figura 4 2 nella pagina 93 consente l inse rimento dei dati di base di una regola vediamo in dettaglio tutte le voci contenute D Nuovo i Apri Fi Savage Descrizione Opzione Regola di prova cii SG Cancella Import Compila g Varianti t 4 e Nuovo Gruppo 0 Default 000 Tutti 3000 3000 Validit Descrizione Col Codice Comando Va Minimo Massimo C1 C MODELLO Variante STRUTTURA Gruppo LI FINITURA Gruppo Figura 4 2 Editor regola 1 Intestazione della regola 2 Elenco delle variabili usate dalla regola Tipo si seleziona il gruppo di appartenenza della regola corrispondente ad un codice della tabella TP Tipo regole come visto nel capitolo 1 precedentemente caricato Per scegliere il tipo di regola si fa clic sulla freccia a destra che apre la casella di riepilogo Descrizione la descrizione della regola viene visualizzata nell elenco delle regole nella fase di costruzione dell ordine Commenti sono delle righe aggiuntive di descrizione o commento alla regola Codice permette di inserire un codice calcolato direttamente dalla regola Se il campo rimane vuoto non modifica la gestione esistente ma se inserito determina il codice di preventivo PosMode
259. o con il codice impostando una variabile per lo spessore dei fianchi Ci che vogliamo ottenere che si possa agevolmente cambiare lo spessore senza intervenire sullo script Per questo inseriamo le seguenti modifiche alla regola digitandole semplicemente con l editor Esempio 3 Assegnazione alla Dim L del valore di una variabile attraverso una regola Codice 3 Variabile spessore l LET spessore 30 21001 L spessore gt Test 3 001 s1 300 L S spessore Test Nella prima riga vi il comando di assegnazione di un valore alla variabile Spessore Il comando LET anche se ne esistono diverse forme LETS LETV Le righe contenenti comando iniziano sempre con il carattere che appunto il prefisso dei comandi Scrivendo LET spessore 30 abbiamo memorizzato nella variabile spes sore il valore 30 Una variabile una parola che inizia con una lettera e contiene successiva mente numeri o lettere Alfa Beta A125 Aereo 01 sono nomi di variabili valide A 34 123AA A 3 non sono nomi validi Avremo potuto anche scrivere Esempio 4 Assegnazione di un calcolo algebrico come valore di una variabile Codice 4 Calcolo algebrico come valore della variabile con LET 1 LET spessore 5 4 3 2 2 Per ottenere lo stesso risultato ossia assegnare 30 alla variabile spessore Al di l dell esercizio vedremo che la possibilit di lavorare con formule fondamentale per lavorare con
260. o file specificare il nome del file relativo all elemento grafico indicandone il percorso completo Suggeriamo di utilizzare a tale proposito la variabile percorso che restituisce il percorso del catalogo in USO Esempio 5 Utilizzo comando WMF Codice 190 Comando WMF 1 WMF 7 1 45 20 PERCORSO LOGO JPG 3 WMF 1 1 55 21 percorso stampe logo wmf CODE25 stampa il codice a barre di tipo INTERLEA VD 25 il codice INTERLEAVD25 di tipo numerico La sintassi da usare la seguente CODE25 parami param2 param3 206 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 paraml coordinate iniziali dell elemento specificare le coordinate nume riche del punto iniziale del codice da stampare Xi Vi param2 dimensioni del codice specificare le dimensioni numeriche del codice a barre da stampare Xd Yd param3 codice specificare il codice da stampare Esempio 6 Utilizzo comando CODE25 Codice 191 Comando CODE25 1 CODEZO 100 100 50 240 125345 CODE25V vale quanto detto per il CODE25 solo che consente di stampare in verticale La sintassi da usare la seguente CODE25V parami param2 param3 CODE39 stampa il codice a barre di tipo 3D9 il codice 3D9 un codice di tipo alfanumerico La sintassi da usare la seguente CODEs39 parami param2 param3 paraml coordinate iniziali dell elemento specificare le coordinate numeriche del punto iniziale del codice d
261. o il parametro X1 sar possibile visualizzare diversi tipi di quote Sta al programmatore scegliere la pi opportuna alla propria esigenza Qui di seguito l elenco delle possibili variazioni di quote 1 Testo riquadrato inserito al centro 2 Quota 3 Testo riquadrato inserito a sinistra 4 Testo riquadrato in alto al centro del monitor grafico 5 Testo riquadrato tipo fumetto in alto al centro del monitor grafico 6 Testo riquadrato in alto a sinistra del monitor grafico T Testo riquadrato tipo fumetto in alto a sinistra del monitor grafico 8 Quota spezzata tipo direttrice Dalla versione 600 vengono introdotti una serie di miglioramenti funzionali ai comandi di quotatura QUOTAxx pur mantenendo la totale compatibilit con le quote costruite precedentemente Questi miglioramenti cercano di superare alcune precedenti limitazioni del sistema 1 Icomandi QUOTA dovevano indicare punti con posizionamento assoluto nel BOX anche se si stava quotando all interno di una macro o di un divider che hanno spostamenti di origine con l ovvia implicazione di dover rifare a mano i conti 2 I punti venivano indicati nella forma x y z usando come separatore lo spazio implicando problemi quando si utilizzavano variabili o formule Per la prima limitazione stato introdotto il comando QUOTE IQUOTE Questo comando va messo all inizio del sistema di quotatura dovrebbe risiedere nella macro ASSEGNA e impostato solo u
262. o in modo procedurale la sagoma qui sopra si scriverebbe Esempio 28 Utilizzo sagoma Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Codice 36 Inserimento sagoma ISAGOMA tmp 0 0 850 0 A30 850 400 850 2 400 178 0 400 21003 dis tmp Ripiano Ae W N La sagoma viene descritta a punti separati dal separatore e memo rizzata nella variabile TMP impostata poi nel campo DIS quando si deve memorizzare la tipologia I punti vanno a coppie X Y quindi i primi 2 0 0 e 850 0 sono chiari Successivamente per vi un comando A30 che dichiara che i tre punti successivi sono parte di un arco diviso in questo caso in 30 Segmenti L arco passa per il punto 850 400 poi per 850 2 400 178 e quindi arriva al punto 0 400 Non necessario chiudere la sagoma in quanto si tratta di un percorso chiuso Vediamo che possibile definire i punti anche con formule e successivamente con variabili Infatti al posto di 850 scriviamo 1 spessore 2 che la reale larghezza dell elemento al posto di 400 p per i ripiani strutturali e p 40 per quelli interni e come ampiezza della corda la variabile profcent 0 per ottenere la sagoma parametrica Vediamo la regola completa che definisce 3 sagome ripiani strutturali interni e TOP Esempio 29 Regola completa che definisce 3 sagome Codice 37 Regola completa di un mobile con utilizzo delle sagome ASSEGNA 002 Fianco 002 001 Fianco DX ISAGOMA tmp 0 0 1
263. o la sequenza d esecuzione di essi Il file Disegno cfg definisce il disegno della lavorazione che viene visualiz zato nella scheda Disegno 6 1 Premesse Per essere abilitato alle lavorazioni la chiave hardware necessita del modulo M12 Prima di vedere nel dettaglio le voci specifiche della finestra lavorazioni bene fare una premessa Se si sviluppa un catalogo con l intenzione di svilupparne anche i job doveroso mantenere un criterio tra dimensioni anagrafiche dei componenti orientamento della tipologia e job spieghiamo meglio questo concetto supponiamo di trattare un fianco un fondo e un anta graficamente questi oggetti sono messi rispettivamente sui piani YZ XZ e YX Dimensionalmente parlando il fianco avr spessore nel senso della larghezza il fondo avr lo spessore nel senso dell altezza e l anta avr lo spessore nel senso della profondit Se avessimo una distinta avremmo una tabella come in Figura 6 2 Descrizione UM C F PZ Qt Dimensioni Varianti Notal Nota2 Nota3 Nota4 Nota5 Nota6 amp FM Matr ANTA Anta 1 600x700x20 M2 4 COPERCHIO coperchio 1 540x30x500 M2 2 FIANCODX fiancodx 1 30x700x500 M2 1 FIANCOSX fiancosx 1 30x700x500 M2 0 FONDO fondo 1 540x30x500 M2 3 Figura 6 2 Orientamento delle tipologie per il job Come notiamo le dimensioni non sono ordinate tra di loro ma altezza larghezza e spessore sono alternativamente nella prima seconda o terza po
264. o la voce prototipi Probabilmente tutto questo ora ha poco significato per il lettore ma strada facendo chiariremo tutte le relazioni che hanno portato a questa impostazione e che sono meglio evidenziate nello schema seguente 3 2 Creazione di un mobile componibile Procederemo da questo momento per esempi trasformando la regola che al momento disegna un solo BOX in una struttura pi complessa Partiamo dall interfaccia di modifica dell articolo che vediamo in figura Figura 3 4 nella pagina 29 Il menu funzioni permette di accedere alla modifica delle regole alla gestione delle associazioni alla gestione delle varianti e alla modifica della grafica quest ultima semplicemente una scorciatoia per la modifica del gruppo di valutazione della regola Premendo Ctrl G o scegliendo a menu la voce Modifica Grafica accediamo alla parte grafica della regola Quello che vediamo inizialmente una pagina vuota con un testo che riportato di seguito 001 Test LS Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 cad evolution TOSAESI Go Regola 23 Associa a Articolo Gestione Varianti Modifica Regola Modifica Grafica Editor Rette occo O DI Zi o D Variabili ump Variabili O nam Dump Box Cornice O O Dump Regola Aperto D Core 01 01 Bianco Figura 3 4 Modifica articolo 001 sta a significare che il programma inserir il componente 001 mentre tutto quello che segue i caratt
265. o un segnaposto se non specificato alcun segnaposto il pallino viene posizionato nel baricentro dell oggetto ED le coordinate x y z sono riferite all origine del box funziona anche con i figli di placer 5 5 2 Parametro PR PR Effettua stampa in prospettiva 5 5 3 Parametro AS JAS Effettua stampa in assonometria 5 5 4 Parametro BOX BOX N Stampa il box indicato dal parametro N campo nbox su rOrdine 5 5 5 Parametro SCALA ISCALA 220 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Applica il fattore di scala all immagine Viene applicato solo in assonometria e con impostazione i per stampe gt A4 5 5 6 Parametro QUOTE QUOTE L1 D1 Ln Dn Stampa le quote appartenenti all elenco dei layer I layer di quotatura sono quindici e vengono specificati nella lista dei parametri separati da Eg Oltre ai layer vengono specificate le distanze delle quotature dal disegno Le quote che verranno visualizzate sono quelle definite nella regola con il comando IQUOTE 5 5 7 Parametro VC IVO All interno del comando ARG possibile stampare la vista Custom con tenente le quote auto generate e quelle digitate a mano dall utente tramite la funzione CUSTOM00 La sintassi VC dice al programma che si vuole stampare la vista CUSTOMO00 ovvero si vuole stampare le quote automatiche pi quelle messe manualmente dall utente tramite l apposito pulsante nella grafica N Le quote manuali sono mess
266. o va inserito di seguito all ultimo elemento inserito Y per specificare che il testo va inserito sotto l ultimo elemento inserito param4 testo da stampare pu essere una stringa scritta senza delimi tatori una variabile scritta tra parentesi angolari o un campo di un record specificato con lt riga colonna gt Esempio 3 Utilizzo comando TX Codice 188 Comando TX 1 TX TC 10BC 10 20 Cliente stampo la dicitura Cliente 21 TX TL 12 70 80 lt DATA gt FONT specifica il tipo di font da utilizzare da una certa riga del modulo di stampa fino alla specifica di un font diverso in una successiva riga del modulo o fino alla fine del modulo La sintassi da usare la seguente FONT paraml paraml nome del font Si specifica il nome di un font di Windows vedi cartella Fonts del Pannello di Controllo Se si specifica un font inesistente 3CadEvolution verr terminato 5 STAMPE PARAMETRICHE 205 gt Esempio 4 Utilizzo comando FONT Codice 189 Comando FONT l FONT Times New Roman WMF riproduce un elemento grafico in una certa posizione del foglio La sintassi da usare la seguente WMF parami param param3 D paraml coordinate iniziali dell elemento specificare le coordinate del langolo sinistro in alto del grafico Xi Vi param2 coordinate finali dell elemento specificare le coordinate dell an golo destro in basso del grafico Xd Yd param3 percors
267. odificare la regola creando una va misura Misura L gt s l sio E riabile RADDOPPIA di tipo SI NO iai na 7 come in Figura 3 25 nella pagina 49 Figura 3 25 Variante raddoppia Entriamo quindi nella grafica e impostiamo le seguenti modifiche codice DIL Esempio 16 Utilizzo della variante raddoppia all interno della regola Codice 21 Variante raddoppia LET spessore tipo 3 IF S raddoppia 0 BOX a Sa 2 BOX Sa a a a2 A N He ELSE BOX ENDIF N i zi In questo modo la variabile RADDOPPIA preveder l utilizzo di due BOX sovrapposti al posto di uno e nelle stesse posizioni semplicemente modificando i parametri A e SA altezza e spostamento altezza come nelle tipologie Vediamo che non esiste pi l assegnazione della variabile spessore ma che questa stata passata come parametro alla macro La cosa pu comunque creare qualche inconveniente nel caso si dimentichi di farlo In questo caso rientrando a vedere il contenuto della macro BOX inseriamo sulla prima riga Codice 22 Modifiche alla macro BOX necessarie all utilizzo della variante spessore IPARAMETRI Spessore tipo 3 002 Fianco 002 001 Fianco A N I 003 Ripiano 003 sa Sa spessore Ripiano 6 005 77 Behienale Sri Questo assicura un valore valido alla macro qualora non ne sia passato alcuno consigliamo sempre di farlo La regola principale pu diventare Esempio 17 Regola rappr
268. ollegamenti al programma Saranno creati i collegamenti al programma nella seguente cartella del Menu Avvio Start Per continuare premere Avanti Per selezionare un altra cartella premere Sfoglia Evolution Figura 2 10 Selezione della cartella nel menu Avvio Start 4 Se si desidera utilizzare la cartella proposta nel menu Avvio Start fare click su Avanti altrimenti scegliere un altra cartella 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO 11 Installazione di eCadPro Selezione processi addizionali Quali processi aggiuntivi si vogliono avviare Selezionare i processi aggiuntivi che verranno eseguiti durante l installazione di eCadPro poi premere Avanti Icone aggiuntive Crea un icona sul desktop CD crea un icona nella barra Avvio veloce Figura 2 11 Creazione icone Desktop Avvio veloce 5 Se si desidera creare l icona di 3CadEvolution su Desktop o nella barra di Avvio veloce selezionare la scelta desiderata e fare click su Avanti Installazione di eCadPro Pronto per l installazione Il programma di installazione pronto per iniziare l installazione di eCadPro sul computer Premere Installa per continuare con l installazione o Indietro per rivedere o modificare le impostazioni Cartella di installazione C Evolution eCadPro Cartella del menu Avvio Start Evolution Processi addizionali Icone aggiuntive Crea un icona sul desktop Figura 2 12 Avvio installazione 6 Fare click
269. ollegare box simili su linee base che vanno da lt p1 gt a lt p2 gt con l avvicinamento dell oggetto La sintassi da usare la seguente IFADDMAGIC lt N gt lt plx gt lt pl1z gt lt p2x gt lt p2z gt lt alt gt Esempio 35 Utilizzo comando ADDMAGIC Codice 119 Collegare box simili su linee base 1 IADDMAGICI1 0 0 0 SP al ADDMAGIC1 1 0 1 SP Nell uso con drag amp drop degli articoli vengono visualizzate due linee trat teggiate che indicano i due punti di aggancio disponibili per i due box in avvicinamento 140 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 P_i i iu Mir Figura 4 8 Collegamento box su linee Figura 4 9 Collegamento box su linee base 1 base 2 4 7 12 Comando IIMGSCALA Questo comando permette di leggere un immagine e impostare il rapporto tra dimensione x e y in una variabile Esempio 36 Utilizzo comando IMGSCALA Codice 120 Leggere un immagine IMGSCALA TEST percorso foto immagine jpg 2 FLET A SL TEST 4 7 13 Comando ILASER Il comando LASER permette di controllare quanto un oggetto vicino a un altro proiettando un raggio dal primo al secondo Questo riporta la distanza in mm dall oggetto trovato o il valore 999999 se non ha trovato oggetti Tale comando stato integrato con un parametro che specifica l elenco delle tipologie da controllare La sintassi da usare la seguente ILASER var x1 y1 21 x2 y2 z2
270. onata con un certo spostamento in altezza dipendente dalla variabile I Si ritorna poi alla valutazione del prossimo valore per la variabile I In questo modo riusciamo a richiamare pi volte la stessa riga I con parametri differenti e inoltre vincoliamo l accesso alle righe attraverso una condizione logica che deve risultare non vera L istruzione FOR pu essere quindi parametrizzata per il caso generale per esempio fornendo l intera lista di quote per il posizionamento dei ripiani e vincolata per il caso particolare ad esempio impedendo l inserimento di ripiani posizionati oltre l altezza massima della colonna Un altra sintassi possibile per il comando FOR la seguente Codice 91 Comando FOR 2 FOR Slis ncas inizia da 1 fino a ncas CASSETTO CoL variante S I S I funge da contatore W N _ ENDFOR Oppure Codice 92 Comando FOR 3 LET ALFA 12 BETA 20 FOR SS ALFA BETA MSG S I 5 ENDFOR gt w N Hi L output sar una sequenza di dati in colonna che vanno dal 17 al 25 Per finire un esempio con un ciclo FOR annidato all interno di un altro in questo caso opportuno specificare una variabile di ciclo diversa da i Esempio 21 Cicli FOR annidati Codice 93 Cicli FOR annidati 1 FOR S1 3 zI ciclo da 1 a 3 con la variabile I 9 FOR S1 2 z ciclo da 1 a 2 con variabile j 3 MSG i J 4 ENDFOR 5 ENDFOR 122 Manuale
271. onibili DirectX 11 DxDiag 6 01 7601 17514 32 bit Unicode Copyright 1998 2006 Microsoft Corporation Tutti i diritti riservati ATI Technologies Inc Tipo di chip Tipo DAC Totale appross memoria Modalit vis corrente Monitor Internal DAC 400MHz 3817 MB Funzionalit DirectX Accelerazione DirectDraw Accelerazione Direct50 Accelerazione trama AGP Nessun problema riscontrato Figura 2 3 Informazioni su componenti e driver DirectX installati nel sistema ATI display adapter 0x5741 Driver Driver principale Versione Data Certificato WHQL Versione DDI Modello driver atictx64 dil aticfx64 dil aticfx64 dil a 8 822 0 0 08 02 2011 16 03 40 N D 11 1600 x 200 32 bit 50Hz Monitor generico Plug and Play 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO Dopo aver verificato la presenza dei driver DirectX si potr procedere con l installazione di 3CadEvolution Client cliccando sull apposito link nel loader All avvio dell installazione verr richiesto il percorso contenente la base dati vale a dire il percorso mappato di rete contenente la cartella _ECADPRO e la cartella del catalogo Figura 2 4 Cerca cartella Selezionare il percorso dei dati sul server U INSTALLAZIONI Evolution Setup_eCadPro2008 interno di di Setup_eCadPro2008 interno MatrixUsb gt j MSDERelA NewkeyUSB gt SQLEXP2008 Figura 2 4 Selezione percorso dati 1 Scegliere cartella di installazio
272. ore 3 S percorso foto legni colore 4 21001 LATO 11 GL percorso 3ds maniglie pomolora 3ds c1 S colbase c2 S colbase E evidente che il file 3DS viene sostituito al parallelepipedo di ingombro e che viene colorato con le mappature presenti nel file utilizzando i normali colori 1 e 2 Qui occorre per fare attenzione al fatto che il file 3DS originale pu contenere n colori e in questo caso occorre passare per uno script che faccia uso della funzione WR3D2 appendice oppure meglio passare per un oggetto X o DRG2 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 13 Figura 3 52 Maniglia con utilizzo del 3DS esterno Gli oggetti possono essere inseriti utilizzando solo Script e differiscono dai 3DS in quanto Non occorre dichiarare le dimensioni perch queste sono all interno dell oggetto oggetto pu essere scalato utilizzando dei fattori di scala di default 1 1 1 occorre distinguere in oggetti distinti i file che contengono trasparenza da quelli che non la contengono e richiamare la funzione WRX2 appendice con i parametri corretti possono avere materiali anche tutti memorizzati direttamente all interno del file da mescolare con materiali variabili massimo 9 Gli oggetti DRG2 sono di fatto delle vere e proprie funzioni che integrano al loro interno oggetti diversi e logiche di comportamento oltre a movimenti e a effetti musica shader La costruzione di un oggetto DRG2 molto comple
273. ore alla variabile Codice 72 Comando LET 1 1 LET A 625 imposto l altezza a 625 millimetri In questo esempio viene assegnato il valore 625 alla variabile A che identifica l altezza Codice 73 Comando LET 2 De OOOO 114 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 In questo esempio viene assegnato il valore 10 alla variabile B Codice 74 Comando LET 3 1 LET A 5 B 7 In questo esempio viene assegnato il valore 5 alla variabile A e il valore 7 alla B con un unico comando 4 6 2 Comando LETS Il comando LETS consente di assegnare ad una variabile un valore di tipo stringa A differenza dell usuale notazione per le variabili nel comando LETS ci si riferisce alla variabile semplicemente utilizzando il suo nome privato delle parentesi e del prefisso Esempio 15 Assegnare ad una variabile una stringa Codice 75 Comando LETS 1 1 LETS codice sgqlecli 0 In questo esempio viene assegnato alla variabile codice il valore che si trova nella tabella sqlcli nella colonna 0 Codice 76 Comando LETS 2 1 LETS prova primo secondo terzo quarto quinto Qui invece la variabile definita dall utente e corrisponde a prova il valutatore gli assegna il valore primo secondo terzo quarto quinto se si valuta prova 0 essa conterr il valore primo prova 1 conterr il valore secondo e cos via Si noti l uso della virgola come separatore Codice 77 Comando LETS 3
274. osiziona un anta sinistra o destra in funzione del contenuto della variabile PMAN Utilizzeremo ora questa macro per integrare al BOX il seguente codice Esempio 25 Box complesso Codice 31 Integrazione delle ante IPARAMETRI Spessore S tipo 3 ripiani 0 a 002 7 Fianco 4 IF S tipof 1 2 _ante sl spessore sa spessore 1 S1 spessore 2 a sa spessore 2 pman Spm ELSEIF tipof 1 3 _anteV sl spessore sa spessore l 1 spessore 2 a Sa spessore 2 pman Spm ELSEIF tipof 1 4 Cassetti ENDIF Vediamo come abbiamo richiamato le macro Ante e _AnteV passando nuove posizioni e dimensioni questo ci permette di posizionare le ante nel punto giusto utilizzeremo in seguito queste possibilit con i sistemi di progettazione con aggiunte e divisioni Come ultima cosa integriamo le cassettiere anche qui utilizziamo una macro _ Cassetto nel modo sotto descritto come prima cosa calcoliamo un numero ideale di cassetti tale da riempire il vano e quindi impostiamo l altezza reale del cassetto in modo da non avere resti Questa la macro _ Cassetti Esempio 26 Macro cassetti Codice 32 Macro Cassetti LET nCass int a 160 5 LET hCass 5a 5 nCass FFOR S1 S nCass i W N Cassetto sa S 1 1 S hCass a S hCass 5 ENDFOR 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 60 E quindi all interno del box scriviamo Codice 33 Gruppo della macro cassetti all int
275. otremmo quindi compilare la tabella per il calcolo dimensionale nel seguente modo Figura 7 6 Numero Spessore Peso Min 1 Max5 Min 0 Max 0 Max 0 DI ERRE Lunghezza L 10 Larghezza A 10 Spessore P N 10 Volume L A P N 1000000000 1 12 Figura 7 6 Tabella per il calcolo delle dimensioni Nello specifico quindi leggiamo che questo imballo gestir da un minimo di 1 pezzo ad un massimo di 5 pezzi senza limite di spessore e senza limite di peso stato inoltre incrementato di 10mm un ipotetico spessore per uno scatolone l ingombro per ogni dimensione si noti come lo spessore tiene conto anche del numero di pezzi incorporati nell imballo stesso In fine si noti come il volume pu essere ricalcolato con un ulteriore aumento ad esempio del 12 7 1 1 Flag colli l Montato Fm a parte Forzatura collo o No forza I Bilancia Colli No Collo Ordinamento Ordinamento Progressivo Crescente Decrescente C Codice L Dim l A Dim A P Dim P B Box 2 Abbinamento Es A P Figura 7 7 Colli 7 GESTIONE DEGLI IMBALLI 257 Vediamo ora nello specifico come personalizzare o come gestire casi speciali in imballi cosiddetti standard Nello specifico vediamo ogni flag a cosa corrisponde e come fa cambiare la destinazione di un componente rispetto all imballo assegnato Montato Dichiarare un componente come montato significa che tutti i componenti di una macro articolo composto da pi componenti faranno pa
276. p Legno 2 Giorno Rip Vetro 2 Con Ante 3 Con Ante Vetro 4 Con Cassetti Figura 3 33 Modifica variante Tipo Finitura A questo punto definiamo una tipologia per i frontali ante e cassetti Questa tipologia utilizzer una cosa in pi rispetto alle precedenti e cio una finitura Questo si rende necessario per facilitare il lavoro di disegno e per impostare alcune caratteristiche chiave come la possibilit di aprire e chiudere le ante e posizionare in modo automatico le maniglie Le finiture operano attraverso una interfaccia di tipo vbscript ossia uti lizzano un file ASCII che contiene codice VBSCRIPT che legge alcune informazioni dalla tipologia da disegnare e in base a queste richiama funzioni nell engine grafico che provvedono al disegno La scrittura di una finitura un argomento di per se molto complesso che richiede un certo livello di conoscenza del linguaggio visual basic e delle tecniche di programmazione legate al CAD Alla fine del manuale vi un riferimento alle funzioni messe a disposizione del motore grafico ma comunque 56 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 il consiglio quello di utilizzare questi script con una certa parsimonia e soprattutto riutilizzare quelli esistenti magari presi da altri cataloghi come faremo di seguito con ante e maniglie Le finiture di un catalogo stanno all interno del file ECAD ante vbs e sono funzioni dichiarate nella forma Sub AntaXX dl da dp c1 c2 p
277. ppi variante FINITURA LL 68 Variante FINITURA di tipo gruppo 68 Editor gruppi variante STRUTTURA 69 Variante STRUTTURA di tipo gruppo 0 69 Editor regola per un box sagomato LL 69 Associare regola ad un articolo LL 70 Disegno in CAD2D iuriilira ie e dii 70 Mobile sagomato oe ress ssaa dea SI RE a a 12 Maniglia con utilizzo del 3DS esterno T4 Mobile con tre Yali s s sss stenet nedya eni 78 Regola con le divisioni variante DIVVANI 79 Editor gruppi DIVVANI s aa os saaara ae y 79 Parametri divisore LL 79 Oggottod vider es na s soa FA i 82 Mobile con utilizzo dei divider a aoa oaa a a 82 Il simbolo in grafica del placer multicatalogo 84 Macro di pi articoli s ss s swa rers a ate 85 Gestione delle tabelle tabella RP 87 Inserimento in anagrafica articoli dei codici 87 Modifica articolo SFILA iosa da ed A Ae 87 Disegno del Box articolo 001 as iauntoa le gati 88 Dettaglio della regola rappresentante il Box 88 Modifica regola pannello principale 92 Editor regola i id loi 93 Flag variabili di completamento ia 95 Campi di variabilit delle dimensioni 0 95 CSA TUOI MISU A i Pb i 97 Posizione GDO s seos e n n 133 Rotazione DOG s s se sso AR 140 Collegamento box su linee base 1 o oo aa a a a a 141 Collegamento box su linee base 2 141 Editor tipologia associazione della sagoma
278. quello che avviene creando un nuovo catalogo permette di poter agire immediatamente per la creazione di nuove regole e informazioni inserendo dei default modificabili Per verificare quanto detto selezioniamo la ditta MIO e il modello 999 e inseriamo l articolo di test Dopo aver premuto Ctrl I per la creazione della miniatura dell immagine otterremo la finestra visibile in figura Figura 3 3 nella pagina 28 Cosa successo Abbiamo creato un nuovo catalogo in questo catalogo stato inserito automaticamente un modello 999 che il modello di servizio ossia il codice modello utilizzato per inserire tutti gli archetipi e le prove abbiamo inserto un articolo neutro di prova 001 e lo abbiamo abilitato al modello 999 formando l articolo composto 999 001 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 27 gt 999 archetipi ceca Regola zioni Fun Associazioni Dettaglio 999 _001 Articolo di prova Larghezza 300 Altezza 900 Zoccolo_ CC Ere AlzatinaC C Profondit camel Quantit 1 Aperto m Cobel 01 01 Bianco 28 Figura 3 3 Articolo di test abbiamo creato una regola 001 ERG e l abbiamo associata all articolo neutro _ 001 questa regola progettata per richiedere un colore da una variante apposita colore e a disegnare un box delle dimensioni dell articolo del colore impostato con la variante l articolo stato inserito nella classificazione 9900 sott
279. r Viilo unzione WEEK ss me y os ckr a E Rei 187 Utilizzo f nzio ne DATA ss a behind 188 Utilizzo unzione DIM s sessir seden ue ky aii pai 188 Utilizzo unzione EURO sosea eea ea ea 188 0 ila he Lei 190 Attivazione di tipologia semplice e di tipologia con parametri 193 Poriere li ss nane 195 Macro CASSETTO gt car issgessiorass 404 s ded 195 Regola che disegna una cassettiera con quattro cassetti 196 Costruzione del codice in funzione della profondit del piano 196 Utilizzo dei comandi DIM e FONT nella stampa 203 Utilizzo comando Ll ss seses psi ai 204 Utilizzo comando TA i spina i hei 205 Utilizzo comando FONT sa ufo bla duds kay 206 Utilizzo comando WME s ss sscb eses AEM 206 Utilizzo comando CODE2D s spres srn n a 207 Utilizzo comando CODES a oc ss s aa sa waa tsai Tu 208 Utilizzo comando COLORPENNA sibili i 211 Utilizzo comando COLORERIEMPIMENTO 212 Utilizzo comando TIPORIEMPIMENTO 0 212 Utilizzo comando SPESSORE siga donate aka 213 Utilizzo comando ORIGINE piessagsagi ga ione sa 213 Utilizzo istruzione ARG siae e LA 214 Stampa del disegno in vista ortogonale escludendo alcune tipologie 215 Utilizzo parametro del GA di ARG LL 218 Regola di stampa con BXTOPFRONT aoaaa aaaea 219 Stampa delle quote globali 22 Utilizzo stione TOP s pippa lena a 229 Stampa di una tabella con NTBA aoaaa 200 lt il 10005 RE TTT TE PETS TETTE TELIT COST 226 Stapa DEDITI s es ees
280. ra 3 42 nella pagina 67 La funzione viene selezionata nel menu speciali alla voce gruppi di tipologie Fatto questo modifichiamo la regola per inserire una variante di tipo si no vTop vuoi top e modifichiamo il codice della regola di base codice 34 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Parametri speciali x O A mem Tipologie Aperto Tipologie Top Tipologia Top Tipologia Incidenza Tip Taglio Descrizione Vis Travaso Booleane Bordi Lav AE 1 12 ANTA Vetro 5X 13 Cassetto e Cestone 14 INTERNO CASSETTI CESTONI 20 Top 0 Top Schemi Disegno Descrizione Elenco Tipologie 4 Tipologie Quotabili in Pianta Figura 3 42 Paramentri speciali Esempio 27 Variante vTop di tipo s no Codice 34 Modifiche al BOX con l aggiunta della variante vTop 1 ASSEGNA BOX riplani tipof 4 010 Interferenza N IF S vTop 1 1 020 y Top ENDIF Q a A O Ci accorgeremo affiancando 2 box uguali che i loro Top si uniscono a preventivo in un unico elemento il cui codice quello che abbiamo scritto nella voce commenti della tipologia Tale tecnica molto pi estesa di quanto riportato in questa parte del manuale e consigliamo di approfondirla o analizzando i cataloghi generici di bagni e cucine oppure nella seconda parte del manuale 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 67 5 3 10 6 Raggruppamento delle variabili in un gruppo La dichiarazione delle variabili
281. rametrici come disegno legato a tabella e zero infor mazioni legate alla produzione distinta base possono stare su una sola tipologia Vanno invece distinte le tipologie per gli elementi a riconduzione e lavora zione sugli stessi visto che questa operazione si basa sulle tipologie Vediamo a questo punto lo schema delle tipologie accedendo tramite il men delle regole Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 3 Posizionando il cursore su una riga contenente una tipologia numerica premiamo il tasto Ctrl M e ci troveremo nell interfaccia di gestione della tipologia Vi sono diversi campi che in alcune situazioni sono definiti con valori numerici o formule Figura 3 17 nella pagina 41 Z Gestione Delle Tipologie a T Nuovo DB api pi Salva X Cancella n w o e p i D Descrizione Tipologia Descrizione Test Codice x Orientamento Varianti LPA Commenti Speciali PAL Disegno Lato 0 GL su SCRIPTADD Lavorazioni Context Import JOB Export JOB Dimensioni Larghezza Altezza Profondit Posizione 0 0 0 Dimensioni a p Correttivi Rotazione XY xZ YZ Angoli Colorei 4 colore 3 colore 4 Finitura Colore2 4 colore 3 colore 4 Maniglia Parametri x x2 X3 X4 x5 X6 X X8 x9 X10 Figura 3 17 Interfaccia di gestione della tipologia In alto a DX della finestra c il numero assegnato alla tipologia Descrizione Serve solo come commento alla tipologia
282. rappresenta la quota stessa La sintassi da usare la seguente wrText tipo testo x1 yl zl x2 y2 z2 scala distanza e tipo tipo di quotatura rappresentato con una stringa di caratteri pu assumere i seguenti valori q quota normale L posiziona il testo a sinistra della quota C posiziona il testo al centro della quota R posiziona il testo a destra della quota e testo il testo che si vuole inserire e xl yl zl e x2 y2 z2 i punti per i quali passa la quota e scala la dimensione del testo e distanza la distanza della quota dal disegno 8 1 33 Funzione wrXMov wrXMov serve per caricare un fileX animato 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 281 La sintassi da usare la seguente wrXMov file e file fileX da caricare 8 1 34 Lista completa delle funzioni disponibili in seguito presente una lista completa delle funzioni disponibile Funzioni per le finiture w2LineH ByVal x0 ByVal y0 ByVal X1 ByVal Y1 ByVal colore ByVal Spessore w2LineO ByVal x0 ByVal y0 ByVal X1 ByVal Y1 ByVal colore ByVal Spessore w2RectH ByVal x0 ByVal y0 ByVal X1 ByVal Y1 ByVal colore ByVal Spessore w2RectO ByVal x0 ByVal y0 ByVal X1 ByVal Y1 ByVal colore ByVal Spessore wChiudiNodo wColoreE ByVal a Optional ByVal RuotaTex 0 As Long wCreaNodo ByVal idNodoStart As Long wDisegnaPiastrelle ByVal idPadre ByVal nn As Long ByRef floatData
283. rdine degli oggetti presenti sul file 3D La sintassi da usare la seguente Wr3d2 file colore dx dy dz inix iniy iniz finx finy finz forzaUV file nome file colore colore dx dy dz dimensione in X Y Z inix determina la coordinata di inizio stretch in x partendo da sx dell oggetto iniy determina la coordinata di inizio stretch in y partendo dal basso dell oggetto Funzione obsoleta da sostituire con WRX2 212 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 iniz determina la coordinata di inizio stretch in z partendo dal retro dell oggetto finx determina la coordinata di inizio stretch in x partendo da dx dell oggetto finy determina la coordinata di inizio stretch in y partendo dall alto dell oggetto finz determina la coordinata di inizio stretch in z partendo dalla fronte dell oggetto forzaUV forza ricalcolo coordinata della mappatura 8 1 17 Funzione wEstrudi wEstrudi estrude la sagoma La sintassi da usare la seguente wEstrudi tipo sagoma altezza c1 c2 angolo tipo tipo estrusione vedi tabella sagoma sagoma da estrudere altezza altezza estrusione cl c2 colorel e colore2 angolo angolo inclinazione estruso 8 1 18 Funzione wrFacciaAlfa wrDoppioEstrudi comando utilizzato nelle finiture che consente di estrudere un oggetto con due sagome Gestisce estrusioni di cornici con cambio altezza costante corrimani e eliche
284. rdo del fianco ma le lavorazioni sono necessarie sul lato interno dello stesso 6 LAVORAZIONI 243 I 3 S 1 4 2 D o Figura 6 13 Schema di spiegazione di disposizione delle facce per le lavorazioni FO10 il nome della lavorazione solitamente consigliabile utilizzare dei nomi mnemonici anche se di fantasia in questo caso stiamo eseguendo un foro diametro 10mm X Y sono le coordinate delle lavorazioni Per visualizzare quanto scritto creiamo un ordine con il contenitore in questione e lo salviamo poi ci spostiamo in Procedure gt Elaborazioni gt Job Fino ad arrivare alla finestra in Figura 6 14 nella pagina 245 Tralasciando momentaneamente il significato di tutti i pulsanti presenti selezioniamo il nostro ordine dalla lista di sinistra con un click facciamo attenzione che siano spuntate le opzioni cancella elaborazioni precedenti e genera programmi a questo punto facciamo click su Elabora A questo punto ci spostiamo sulla seconda tab in alto Disegno Selezioniamo con il puntatore la cartella temporanea interessata in alto a sinistra poi selezioniamo la lavorazione a sinistra in centro quello che ci appare il disegno con le lavorazioni create nella tipologia come in Figura 6 15 nella pagina 245 6 5 Elaborazioni Vista nel dettaglio l interfaccia delle elaborazioni presenta sulla sinistra tutta la parte di selezione ordini carichi da elaborare nella parte centrale sono visibili g
285. re per i componenti si definiscono le regole che ne controllano le lavorazioni creando una base dati tecnologica fonte di tutte le informazioni necessarie e sufficienti per il processo produttivo La creazione degli oggetti grafici avviene attraverso un macrolinguaggio che consente di parametrizzarne il comportamento in funzione delle varianti siano esse dimensionali morfologiche di materiale di finitura e colore varianti che soltanto quando verr configurato il mobile saranno definite dall operatore Questo approccio vale per le tipologie caratterizzate da parametrizzazione e variabilit mentre per gli oggetti complessi 3CadE volution consente di importare oggetti tridimensionali da altri CAD e anche in questo caso di applicarvi semplici regole di parametrizzazione dimensionale L uno e l altro approccio consentono di fatto di rappresentare in modo completo l ampia casistica del mobile Inoltre e in alternativa alla ricostruzione geometrica delle facciate ante cassette forni etc possi bile applicare delle immagini fotografiche che opportunamente scomposte possono adattarsi alle varie misure in larghezza e in altezza mantenendo invariati certi dettagli spessori di cornici raccordi sagome etc Operativamente ci significa anzitutto compilare le diverse tabelle di base che riassumono la modularit del prodotto misure colori forme etc e le sue varianti Di seguito si impostano le tipologie elementari e l
286. re anche qualche minuto e che produce un file BCP contenente tutte le informazioni Il nome completo del file riportato in 2 T L operazione di ripristino il contrario dell operazione di backup cio a partire da un file BCP selezionabile anche tramite ricerca su altri dispositivi Per ripristinare un catalogo occorre che questo non esista su disco per evitare accidentali sovrapposizioni di file E possibile naturalmente ripristinare un catalogo con un nome diverso ma occorre fare attenzione ai preventivi e agli ordini inseriti che utilizzano il nome del catalogo come chiave di ricerca se si cambia nome a un catalogo tutti i preventivi precedentemente fatti che utilizzino quel catalogo non saranno pi disponibili Per ripristinare una nuova versione di un catalogo sopra una versione esistente occorre prima cancellare il catalogo precedente 8 Duplica un catalogo esistente creandone un copia precisa Non si pu duplicare un catalogo esistente prima bisogna cancellarlo 9 La cancellazione di un catalogo completa e definitiva e lo rimuove tanto dal database quanto dalle cartelle che lo utilizzano non vengono rimossi comunque gli ordini creati con quel catalogo Fare attenzione e accertarsi sempre di avere copie aggiornate dei dati prima di una cancellazione Le funzionalit di manutenzione dei cataloghi sono piuttosto semplici da interpretare e impostare 3CadEvolution si basa su contenuti che sono all int
287. re il progettista alla creazione di un proprio catalogo di prodotti utilizzando 3CadEvolution nei suoi vari aspetti la progettazione gestionale anagrafica di articoli e gestione dei prezzi la gestione delle varianti e relazioni il disegno 3D il controllo di gestione e di distinta base il controllo delle macchine utensili 1 1 Definizione dell utente del prodotto Il target di utenti a cui si riferisce questo manuale composto da persone che in 3CadEvolution trovano lo strumento per progettare e realizzare nuovi modelli parametrici e combinandoli formare un catalogo 1 2 Come leggere il manuale In questo manuale verranno spiegate tutte le funzionalit di progettazione disponibili in 3CadEvolution e il loro possibile utilizzo dagli utenti finali precedentemente descritti Prima di tutto si parler di versioni installazione e requisiti del programma per proseguire successivamente argomentando i singoli aspetti del prodotto e finiremo concentrandoci sulle cose pi particolari e su esempi di utilizzo Il manuale dispone di un indice iniziale attraverso il quale possibile accedere direttamente al contenuto di ogni sezione un indice delle figure un indice dei codici e un indice degli esempi Questo approccio stato ideato per facilitare l apprendimento del software sia per coloro che preferiscono lasciarsi guidare dagli esempi che per quelli che invece si trovano pi a loro agio visualizzando i listati del codice sorgente
288. re la sagoma figura Figura 4 40 nella pagina 165 Per semplificare mettiamo i valori degli archi nelle variabili codice 151 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 gt cad evolution Figura 4 39 Mobile sagomato E 0 l 4 i i S nes ad evolution Figura 4 40 Gli archi della sagoma 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 165 gt Codice 151 Definizione degli archi per la sagoma LET 1 2000 p 1000 a 1000 LETS tl A30 1800 0 1900 150 1800 700 LETS t2 A30 1800 700 1400 900 1000 700 LETS t3 A30 1000 700 650 550 300 800 LETS t4 A30 300 800 100 500 0 0 oa AeA N Utilizzando il comando ISAGOMA andiamo a costruire la sagoma figura Figura 4 41 codice 153 Codice 152 Costruzione della sagoma i SAGOMA tmp t1 t2 S t3 t4 2 503 SA SA 2 _SPRIP 0 2 SL 0 SP 0 DIS TMP Adesso andiamo a costruire i fianchi come dal codice 153 figura Figura 4 41 Figura 4 41 I fianchi sagomati Codice 153 Utilizzo del comando SAGPERCX per la costruzione dei fianchi sagomati LET VANOP1 400 LET VANOP2 1400 e W N CALCOLO IL RIPIANO E LA SUA SAGOMA E POSIZIONO I FIANCHI DI STRUTTURA 5 SAGPERCX h1 VANOP1 S _SPFIA 0 2 tmp el SAGPERCX h2 VANOP2 _SPFIA 0 2 tmp 166 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 i0 LSAGMID t 01 S n2 z3 tmp bl SAGXY pxl py1 1 9 tX ia SAGXY px0 py0 0 SITX 14 SAGD
289. renziare vari tipi di quotatura N ad esempio quella delle basi rispetto a quella dei pensili basta specificare un numero progressivo che identifichi il tipo di quota Esempio 29 Due quote differenti Codice 108 Differenziare vari tipi di quotatura 1 IQUOTAl1 0 SA 0 SL SA 0 100 2 1IQUOTAZ 0 SA 0 SL SA 0 150 Nella fase di stampa sar poi possibile decidere quali quote far comparire Se una o pi coordinate da quotare sono il risultato di un operazione algebrica questa va racchiusa tra parentesi graffe Esempio Codice 109 Operazioni algebriche nelle quotature il IQUOTA 0 SA 0 SL 2 SA 0 100 2 IQUOTAP xl vl ZL X2 v2 Z2 testo LIV Permette alla quota di interagire tra un elemento caricato in grafica e la parete caricata Indicher la distanza tra l oggetto e la parete La sintassi da usare la seguente IQUOTAT x1 y1 z1 x2 y2 z2 testo LIV Restituisce invece la quota totale Altro modo per eseguire le quotature creare una tipologia apposita e predisporre nel campo commento della tipologia le dimensioni della quota e le varie informazioni che la riguardano insieme al parametro 1 che indica il tipo di quota Esempio 30 Creazione delle quotature senza il comando QUOTA Codice 110 Creare le quotature senza il comando QUOTA 800 lato 9 COD SL SL 0 SA 100 SP SP L SL A 10 P X1 2 130 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Modificand
290. riabile Descrizione TEMPDIR restituisce la cartella dove vengono salvati i file temporanei TEMPFILE restituisce il nome del file temporaneo USERNAME mostra il nome dell utente di rete con cui stato fatto il login WINDIR restituisce il nome della cartella di Windows RIVENDITORE restituisce 1 se il programma in modalit ridotta altrimenti 0 TMKEY numero di serie della chiave hardware in uso VERSIONE versione del programma ultima cifra es 601 MODULOLITE n indica se abilitato il modulo lite nr MODULO n indica se la chiave contiene il modulo n GLOBALEn elenco di variabili globali del programma in lettura e scrittura queste variabili non vengono mai azzerate nel funzionamento del programma pertanto consentono di mantenere contatori globali ecc n vale da 1 a 99 si tratta delle sole variabili di sistema che possibile modificare ISECADPRO ritorna 1 se versione pro altrimenti 0 PERCORSOPRO solo versione pro indica il percorso del programma PERCORSOLITE solo versione lite indica il percorso del programma GRUPPOUTENTE solo versione lite indica a che gruppo di utenti corrisponde l utilizzatore RND nl genera un numero casuale tra n1 e n2 Tabella 4 5 continua nella prossima pagina 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 113 5 Tabella 4 5 continua dalla pagina precedente Variabile Descrizione Tabella 4 5 Variabili di sistema 4 6 Comandi del linguaggio delle regole 4 6 1
291. ricati dall imballo Humero Spessore Peso Min Max Min Max Max Dimensioni Lunghezza Larghezza Spessore Volume Figura 7 3 Interfaccia imballi caratteristiche Caratteristiche In questa parte dell interfaccia andremo a dimensionare il collo e a di chiarare il numero Se lasciate libere l imballo calcoler le dimensioni e il volume in base all articolo tenendo conto delle dimensioni che leggiamo in preventivo Figura 7 4 nella pagina 256 7 GESTIONE DEGLI IMBALLI 255 v Codice Descrizione Maggi base con anta 0 00 0 00 0 0l 600x720x560 990001 TOP TOP 100 0 00 0 00 0 00 6030x600 M 525000 0 00 0 00 0 00 601x120x10 532000 ZOCCOLO Nr 1 Lung 601 601 Figura 7 4 Calcolo delle dimensioni e del volume nel imballo I dati riguardanti le caratteristiche del collo vengono salvate nel momento della conferma salvataggio dell ordine nella tabella di ECADMASTER chiamata BORDINE come si vede dalla Figura 7 5 nella pagina 256 PERCORSO NUMERO ETI REPARTO CARICO SCARICO CODIMB DES VARIANTI MATRICOLE CUCINA FETI 1 0 IMB 1 IMBALLO SINGOLO 1600 Er 0 CUCINA 5 0 IMB 1 IMBALLO SINGOLO bogmmazz 55 532000 cucina 257 3 030 o TOP 1 ELEMENTILINEARI 601 30 600 0 01080000028014183 False 525000 Figura 7 5 Calcolo del
292. rocedure esterne invece non vi limite Il programma comunque fornisce ad esempio le seguenti DLL ANAGRAFICA DLL gestisce anagrafiche articoli barre imballi clienti CREADBSISTEMA DLL creazione di una nuova ditta e importazione dati da 3CAD MODELLI DLL gestione dei mobili TABCONTATORIDLL gestione dei contatori TABLIS DLL associazione listini per catalogo CARICHI DLL gestione della produzione per carico 0 0 d 0 060 oo SALVADATABASE VBS salvataggio su database di un ordine e o preventivo 2 DEFINIZIONE DEL PRODOTTO 21 Queste DLL e VBS possono essere comunque sostituite integrate in tutto o in parte per ogni installazione E attraverso queste DLL che il programma viene esteso e personalizzato Tali file inoltre non sono soggetti a modifiche con le nuove versioni Nell ambiente 3CadEvolution per internet non sono gestite ne le proce dure interne ne quelle esterne inoltre le procedure interne sono comunque soggette a controllo di abilitazione della chiave 2 7 3 File di configurazione Il file ecadpro ini serve a definire dei parametri per l impostazione del funzionamento del programma Non si tratta di un unico file ma bens di 3 file distinti per la gestione delle personalizzazioni Il file che si trova nella cartella Windows e che imposta i dati dell utiliz zatore corrente il file che si trova nella cartella comune _ECADPRO il file che si trova all interno del catalog
293. rogettazione v 1 3 2 53 4 8 2 Comando ISAGDUMP Se il comando ISAGOMA definisce una sagoma a partire da un insieme di punti il comando ISAGDUMP fa esattamente il contrario e cio data una sagoma definisce l insieme dei punti di costruzione della stessa Questo comando utile per riprodurre parti di sagome complesse La figura Figura 4 15 nella pagina 147 riporta output del codice 128 _003_GRAFICA ES 0 0 1000 0 1000 500 0 500 Figura 4 15 Output prodotto dal comando ISAGDUMP Codice 128 Comando ISAGDUMP ISAGOMA sagoma 0 0 1000 0 1000 500 0 500 ISAGDUMP VAR sagoma w N MSG VAR 4 8 3 Comandi SAGMID SAGPERCX ISAGPERCY Il comando SAGMID partendo da una sagoma e due coefficienti restituisce una nuova sagoma compresa tra i due valori La sintassi da usare la seguente ISAGMID nuovaSagoma coefficiente1l coefficiente2 sagoma I due parametri devono essere compresi tra 0 e 1 e rappresentano le percen tuali rispetto alla lunghezza della sagoma dove 0 rappresenta il punto iniziale della sagoma e l 1 punto finale cio la sagoma restituita tra i coefficienti 0 e 1 la sagoma stessa Siccome il comando ISAGMID accetta le percentuali rispetto alla lunghezza della sagoma necessario utilizzare i comandi ISAGPERCX e ISAGPERCY per calcolare a che percentuale si trova un punto rispetto l asse x o rispetto l asse y Dalla figura Figura 4 16 nella pagina 148 si pu vedere
294. rpretato come Vano 4 Cassetti Codice 58 Conversione di un calcolo algebrico in una stringa ilVano S vani 2 Cassetti Caratteri parentesi tonde 1 Priorit nelle formule L uso delle parentesi tonde per impostare la priorit di valutazione nelle formule identico a quello della notazione matematica classica tipico dei moderni linguaggi di programmazione 2 Valore di una variante Un altro tipo di sintassi che vede coinvolte le parentesi tonde riguarda il riferimento agli elementi delle tabelle delle varianti vedi cap 1 Carattere virgola separatore di colonna Nel file ASCII separa le stringhe organizzate in modo tabellare codice 59 Codice 59 Carattere virgola 1 Nelle righe in cui si richiamano le tipologie viene usata per separare tra loro i parametri codice 60 Codice 60 Carattere virgola 2 1 8 SP S P 30 P 30 zoccolo Carattere dollaro prefisso di variabile 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 105 Il carattere serve per fare riferimento ad una variabile e deve precedere il nome della variabile nella stesura della regola Vi sono due tipi di variabili quelle definite dall utente e quelle che fanno riferimento agli elementi di una tabella varianti La sintassi da seguire per l utilizzo delle variabili la seguente La sintassi da usare la seguente nomevariabile nr colonna Il numero della colonna nel caso delle varianti definite dall utente
295. rtati 3 esempi con il 20 il 70 e 100 dei parametri gamma T d T EE Figura 5 2 Il 20 del Figura 5 3 Il 70 del Figura 5 4 Il 100 parametro gamma parametro gamma del parametro gam ma Figura 5 5 Immagini rappresentanti il chiaro scuro delle stampe 5 4 19 Parametro CA CAK Correzione luce ambiente da 0 a 10 218 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 5 4 20 Parametro BXTOPFRONT BXTOPFRONT nBox tipPianta tipFronte permette per ogni comando ARG o TOP di stampare un singolo BOX con placer collegati visualizzando il box in questione contemporaneamente secondo una vista frontale ed una vista pianta allineate l una sotto l altra Il comando BOXTOPFRONT formato da quattro parametri separati da e nBox identificativo del box da stampare nBox su rOrdine e tipologie che vanno escluse od incluse nella vista pianta vengono inserite tra e tipologie che vanno escluse od incluse nella vista fronte vengono inserite tra e distanza in mm reali tra la vista fronte e la vista pianta Sia nella vista fronte che nella vista pianta possibile scegliere se la lista delle tipologie va visualizzata o meno e specificare TE davanti alla lista delle tipologie per escluderle e specificare TI davanti alla lista delle tipologie per includerle Esempio 16 Regola di stampa con BXTOPFRONT In questo esempio la variabile alfa contiene il bo
296. rte di un unico collo quindi una unica bindella ad esempio Esempio 2 Dichiarazione di un componente come montato Abbiamo 2 fianchi coperchio fondo e ripiano interno i 2 fianchi hanno un imballo accoppiato mentre coperchio fondo e ripiano hanno un imballo triplo dichiariamo inoltre un ulteriore imballo con flag montato spuntato per la schiena questo comporter che l imballo della schiena vincer sugli altri imballi creando un unico collo di 6 pezzi in questo caso dobbiamo avere l accortezza di mettere il numero max a 999 E possibile dichiarare come montato anche il codice di vendita macro in questo caso non sar necessario dichiarare il numero max a 999 FM a Parte Viene considerato per un imballo omogeneo ad esempio se ho un imballo che prevede tre ripiani se uno di questi in fuori misura viene considerato come imballo a se stante Forzatura Collo 0 no forza non impostata nessuna forzatura 1 forza collo considera il componente in questione sempre come collo a parte ad esempio se ho un montato su componente e voglio creare un imballo a parte ad esempio per i ripiani in vetro allora questi dovranno avere il forza collo 2 forza su componente macro ha lo stesso scopo del forza collo la differenza che la forzatura viene utilizzata quando non un altro componente a decidere il montato ma viene assegnato direttamente un collo sempre montato direttamente al codice di vendita macro
297. sagoma della parte destra della sagoma 150 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Il comando SAGCLIPR produce la controsagoma della parte sinistra della sagoma partendo dal punto x La sintassi da usare la seguente ISAGCLIPL sagomaNuova sagoma x Il comando ISAGCLIPU produce la controsagoma della parte alta della sagoma partendo dal punto Y La sintassi da usare la seguente ISAGCLIPU sagomaNuova sagoma y Il comando SAGCLIPD produce la controsagoma della parte bassa della sagoma partendo dal punto x La sintassi da usare la seguente ISAGCLIPD sagomaNuova sagoma y Il comando ISAGCLIPT produce la controsagoma dell intera sagoma distanziata di una misura specificata dall offset La sintassi da usare la seguente ISAGCLIPT sagomaNuova sagoma offset 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 151 Codice 135 Comando ISAGCLIPT 11 ISAGOMA sagomal c40 0 0 250 2 SAGCLIPT sagoma sagomal 50 3 1001 DIS S sagoma Figura 4 21 Controsagoma dell intera sagoma distanziata 50mm 152 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 4 8 8 Comando IFRESA Permette di creare delle sagome complesse utilizzando come base un ret tangolo e delle sagome precedentemente create In particolare la sagoma complessa viene creata fresando il rettangolo principale seguendo la forma delle sagome In questo caso le sagome semplici non sono utilizzate per dare la forma al materiale ma per
298. scalabilit e colorazione Resta inteso che la creazione di un file x resta una procedura complessa e riservata agli utilizzatori di programmi di manipolazione tridimensionale quali 3dstudiomax rinocerus ecc Si pu prevedere con appositi programmi tipo deep exploration anche una conversione da 38DS a file x 286 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 8 2 1 Funzioni WRX e WRX2 Questi sono i 2 comandi per richiamare all interno delle finiture il file di tipo X I file CAD esterni sono gestiti da 3CAD nel formato 8DS e nel formato X La distinzione tra i due formati non solo tecnica ma sostanziale per la gestione della parametricit e dei colori il file 805 viene convertito in OGG e la sua gestione dei colori sempre e comunque parametrica compatibile 3CAD Classic passando per la funzione WR3D file colore dl da dp colore2 il file X utilizza una nuova gestione pi efficace in quanto permette di definire i layers dei colori sostituibili codice bitmap 01 02 20 e quindi consente un maggiore controllo sui dati E possibile richiamare anche un 8DS con la funzione WRX e WRX2 rendendo di fatto la gestione del 38DS e dei file X identica Il vantaggio di utilizzare questa funzione la possibilit che offre in termini di compressione dei dati formato DR3D circa 1 3 del formato 8DS con compressione attiva e della maggiore parametricit Le funzioni WRX e WRX2 permettono inoltre di accedere ai
299. scia di chiusura 012 ANTA Vetro SX 012 001 ANTA Vetro DX 012 002 ANTA Vetro Vasistas 012 003 ANTA Vetro ribalta 013 Cassetto e Cestone 014 INTERNO CASSETTI CESTONI Figura 3 35 Lista delle tipologie Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Am Le o 1 Sinistra centro Centro centro 3 Destra centro 4 Sinistra basso Centro basso 6 Destra basso 7 Sinistra alto Centro alto 9 Destra alto Figura 3 36 Posizione maniglia Adesso vediamo una serie di dati impostati nei parametri aggiuntivi Figura 3 37 nella pagina 59 Parametri X1 X2 x3 X4 x5 X6 X7 _fin 9 _fin 10 _fin 11 _fin 12 _fin 13 _fin 14 _fin 15 _fin 16 x8 _fin 2 _fin 3 aperto 1 posY_man x9 _man 1 _man 4 _man 5 _man 6 _man 7 _man 8 _man 11 _man 13 _man 14 _man 15 _ X10 Figura 3 37 Parametri aggiuntivi Questi dati sono utilizzati dagli script e dall elaborazione della distinta base a formule e prezzo a formule vedi successivamente In dettaglio possiamo passare alla tipologia una quantit pi alta di informazioni rispetto ai campi base gi predisposti Saranno poi i vari script a utilizzare queste informazioni e a collegarle a un risultato Convenzionalmente i parametri 1 2 3 sono utilizzati dalla grafica di base i parametri 6 7 8 9 dalla distinta base a formule e dagli script personalizzati Per impostare pi informazioni all interno di un parametro ag
300. seguente wrTrasformaPannello posizione in X posizione in Y posizione in Z rotazione AXZ rotazione AYZ rotazione AXY fattore scala X fattore scala Y fattore scala Z Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 8 1 12 Funzione wrChiudi wrChiudi chiude wrTrasforma La sintassi da usare la seguente wrChiudi 8 1 13 Funzione wrSfera wrSfera disegna una sfera secondo i parametri specificati La sintassi da usare la seguente wrSfera dx dy dz colore e dx dy dz posizione in X posizione in Y posizione in Z 8 1 14 Funzione wrBox wrBox crea un box con le dimensioni e il colore specificati nei parametri La sintassi da usare la seguente wrBox px py pz dx dy dz colore e px py pz posizioni in X Y Z e dx dy dz dimensioni in X Y Z e colore colore del box 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 2 1 5 8 1 15 Funzione wr3D wr3D carica un file 8D S I colori vengono sostituiti in base all ordine degli oggetti presenti sul file 3D La sintassi da usare la seguente wr3D file colore dx dy dz colore2 colore3 colore4 colore5 file nome file colore colore dx dimensione in X dy dimensione in Y dz dimensione in Z colore2 secondo colore colore3 terzo colore colore4 quarto colore colore5 quinto colore 8 1 16 Funzione wr3D2 wr3D 2 carica un file 8D S I colori vengono sostituiti in base all o
301. seguita l assegnazione che segue altrimenti si passa alle istruzioni che seguono ELSE Senza variazioni di sorta si sarebbe potuto sostituire la condizione Colo re 1 con Colore 1 1 che dal punto di vista del risultato praticamente equivalente 120 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 5 1 3 4 6 8 Comando FOR La sintassi da usare la seguente FOR lt valori sep gt Condizione Variabile ciclo righe ENDFOR Il comando FOR consente di scrivere regole pi compatte nel senso che la ridondanza introdotta dalla programmazione esclusivamente sequenziale pu essere eliminata Ad esempio un blocco condizionale IF ELSEIF le cui condizioni si concentrino su un unica variabile pu spesso essere sostituito dal comando FOR opportunamente parametrizzato Il funzionamento viene riassunto nel seguente modo ad una variabile di sistema di default i o altrimenti specificata nel parametro variabile ciclo viene assegnato il primo dei valori dopo la parola chiave FOR Di seguito viene valutata la condizione logica posta al termine della riga contenente l istruzione FOR Se la condizione falsa si inizia la valutazione delle righe comprese tra FOR ed ENDFOR al cui termine viene assegnato il valore successivo alla variabile ciclo ed il ciclo si ripete tante volte quanti sono i valori riportati dopo il v Altrimenti se la condizione logica vera si passa direttamente alla r
302. si chiude Per il corretto funzionamento di questa procedura occorre configurare uno script chiamato InfoPrintServer nel file Ambiente vbs Avvio programma e parametri C evolution ecadpro eCadProStarter exe C evolution ecadpro eCadPro exe START printsrvpro crea 10 5 Elenco chiamate script utilizzate dal Print Ser Ver InfoPrintServer maxCiclo autoExit xTimer maxDownload maxCiclo imposta il numero massimo di righe visualizzate ed elaborate autoExit definisce dopo quante stampe il programma si chiude in automatico xTime reimposta il timer del print server maxDownloaddefinisce il numero massimo di download per ciclo elaborazione ggScad definisce l intervallo in giorni per la ricerca delle attivazioni in scadenza PrtSrvTimerInizio controlli Funzione per eseguire dei controlli iniziali Il parametro comprende tutti i controlli form PrtSrvPreparaEsegui id controlli ignoraComando Funzione usata per eseguire controlli sull ordine che sta per essere elabo rato Se ignora comando viene impostato diverso uguale a 1 ordine viene impostato direttamente come evaso e non viene elaborato PrtSrvEsegui id controlli Funzione che viene richiamata solo nel caso in cui il parametro di elaborazione VBS CheckPdfStampato nres 10 PRINT SERVER 303 Utilizzata per eseguire verifiche sugli ordini stampati Se nRes viene impostato diverso da 1 l ordine non viene evaso e
303. sizionato al centro della quota R il testo specificato viene posizionato a destra della quota Inoltre possibile specificare la scala del disegno 4 7 2 Comando IPM Questo comando consente di forzare il verso sinistro o destro in una regola Nel settore del mobile il verso determinato dall apertura dell anta se esiste oppure se ad esempio si tratta di un elemento terminale il verso dato dal suo posizionamento nella composizione La Figura 4 6 nella pagina 133 mostra rispettivamente un anta destra una centrale e una sinistra Codice 111 Forzare il verso PM 1 per forzare il verso destro 2 PM 2 per forzare il verso centrale 3 IPM 3 per forzare il verso sinistro 132 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 1 Verso destro 2 Verso centrale 3 Verso sinistro Figura 4 6 Posizione anta 4 7 3 Comando ALTEZZE Questo comando legato alla gestione delle linee altezze nei flag speciali v paragrafo relativo in particolare si usa quando vi sono pi modulistiche definite E necessario specificare il numero della colonna a cui fare riferimento tale numero pu essere sostituito da una variabile Codice 112 Gestire delle linee altezze 1 ALTEZZE 1 4 7 4 Comandi IMTTRASLA e IMTINIT o IMTRESET Con IMTTRASLA possiamo appunto traslare una o pi tipologie nelle tre direzioni e ruotarle nei tre assi con IMTINIT o IMTRESET sono equivalenti si annullano gli spos
304. sizione E quindi utile avere una anagrafica dei componenti ordinata avendo cura di tenere alla prima misura l altezza del componente alla seconda misura la larghezza e per ultima lo spessore In modo da avere una lista come in Figura 6 3 nella pagina 238 Per quanto riguarda l orientamento della tipologia facciamo affidamento a l interfaccia visibile in Figura 6 4 nella pagina 238 6 LAVORAZIONI 2531 ANTA Descrizione UM C F PZ Qt Dimensioni Varianti Notai Nota2 Nota3 Nota4 Nota5 Nota6 FM Matr Anta 1 700x600x20 M2 4 COPERCHIO coperchio 1 540x500x30 M2 2 FIANCODX fiancodx 1 700x500x30 M2 1 FIANCOSX fiancosx 1 700x500x30 M2 0 fondo 1 540x500x30 M2 3 FONDO Figura 6 3 Orientamento delle tipologie per il job 020 Di fatto dettiamo un ordine di Lap Orentamento importanza per le tre dimensioni con un ALP esempio possiamo dire che AP PLA SI Il fianco ha orientamento APL Lavorazioni 020 Il fondo ha orientamento LPA Import JOB Export JOB L anta ha orientamento ALP Figura 6 4 Orientamento delle tipologie 258 Ne deduciamo che questo tipo di impostazioni ne risulta coerente con l orientamento anagrafico ovvero la prima dimensione ne l altezza la seconda la larghezza e la terza lo spessore 6 2 Interfaccia Le lavorazioni vengono create dalle tipologie accediamo quindi dapprima all interfaccia della tipologia e facciamo click sul tasto in Fig
305. spot Siamo pronti a questo punto a creare delle nuove tipologie per la gestione del mobile Creeremo le seguenti 002 Fianco e sottotipologia 002 001 fianco DX 003 Ripiano di Struttura 004 Ripiano mobile coi 005 Schienale 006 Frontale Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 o 007 interno cassetto 008 top a riconduzione 010 Elemento grafico generico 011 Testo Procediamo intanto con quelle dalla 2 alla 5 come dalle immagini riportate in Figura 3 18 Figura 3 19 Figura 3 20 Figura 3 21 Gestione Delle Tipologie essi OD Nuovo E Apri p Salva d6 Cancella n lt LON e g Si g Descrizione Tipologia Descrizione Fianco Codice Orientamento Varianti LPA Commenti Speciali PAL Disegno Lato 0 GL m SCRIPTADD Lavorazioni Context Import JOB Export JOB Dimensioni Larghezza Altezza Profondit Posizione 0 0 0 Dimensioni spessore a p Correttivi Rotazione XY XZ YZ Angoli Colore colore 3 colore 4 m o o Colore2 colore 3 colore 4 44 Maniglia Parametri Figura 3 18 te Fianco Tipologia 002 rappresentan Gestione Delle Tipologie 88 D Nuovo E Apri F Salva bd Cancella n gt G e g Zi g Descrizione Tipologia Descrizione Ripiano Codice x Orientamento Varianti LPA Commenti ALP Speciali PAL gt PLA Disegno Lato 0 GL ci SCRIPTADD Lavorazioni Context Import JOB Export JOB Dimensioni Larghezza Altezza Profondit Posizion
306. ssa ed fatta esclusivamente dall azienda possono essere comunque utilizzati in ogni catalogo 3 11 Regole con le aggiunte Creiamo l articolo 004 e la regola _004 erg come fatto precedentemen te A questo punto utilizziamo la regola _004 erg per costruire un BOX a vani Il numero di vani la loro dimensione e le loro varianti risultano a scelta dell operatore In questo esempio la regola segue un percorso abbastanza diverso dal precedente in quanto nel gruppo di definizione aggiunge n istanze dei gruppi dichiarati come aggiunta su specifica dell operatore Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 La regola viene valutata in questo modo Si valuta il gruppo grafica che definisce la variabile macro finale che il nome della macro da richiamare alla fine per ogni aggiunta inserita si valuta un gruppo il cui nome lo stesso della dichiarazione dell aggiunta si valuta la macro definita da macro finale Variante Altezza tipo libero default 640 0 0 0 Condizioni di validit abbiamo sostituito tipof 3 con tipof 3 per gestire le n istanze del controllo Questo modo di scrivere serve comunque solo nei gruppi di definizione A questo punto proviamo a far funzionare la regola noteremo un pulsante e un pulsante che se premuti creano una nuova linguetta dopo aver fatto scegliere quale aggiunta vogliamo inserire abbiamo solo un tipo di aggiunta Vediamo come ogni volta c
307. stra per la ricerca dei file il file selezionato viene salvato con tutto il percorso nella variante Tabella 4 2 continua nella prossima pagina 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 99 Tabella 4 2 continua dalla pagina precedente Tipo Descrizione Immagine viene aperta una finestra per la ricerca delle immagini ven gono visualizzati solo i file di tipo jpg o bmp Una volta selezionata l immagine pu essere modificata Viene salva ta nella variante Editor in fase di collaudo o costruzione viene aperto un editor di testo il contenuto viene salvato nella variante Default consente di assegnare delle costanti nella regola utilizzando una tabella variante Praticamente se ad una variante viene associato il tipo default tutte le opzioni di tale tabella vengono assegnate come variabili della regola CatGem il lettore pu trascurare questo tipo in quanto viene usato per particolari collegamenti gestionali Tabella 4 2 Tipi di varianti 4 3 Gruppi di valutazione Nella parte alta della regola sono definiti i gruppi di valutazione ossia i vari script che sono elaborati in risposta alle varianti per ottenere un risultato Nel linguaggio delle regole applicato a 3CadEvolution i gruppi di valutazione sono solo 3 1 Grafica il gruppo principale serve a disegnare l oggetto e creare ogni riferimento distinta base produzione lavorazioni ect 2 Eccezioni serve a mandare dei messaggi per informare l
308. su Installa per avviare installazione 12 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Dopo un istallazione del programma tipo Server vengono effettuati in automatico Ripristino dei file BCP aggiornamenti del programma presenti nella cartella files 2 4 Installazione di un catalogo Dopo aver installato il programma 3CadEvolution vengono create 2 icone la prima relativa al programma vero e proprio la seconda per il programma eCadUtil contenente le procedure di utilit per Creare Cancellare Copiare Ripristinare Parificare un catalogo e fare manutenzione al database Vediamo di seguito come utilizzare il programma di utilit eCadUtil Dopo aver lanciato il programma viene attivata la scheda visibile in Figura 2 13 tranne nel caso in cui il programma non sia in grado di identificare il database nel qual caso guarda sottosezione successiva 2 Utilita manutenzione DB e Cataloghi 4 1 604 p ecadproPE Z socio cotaloai pretore eron Percors File Backup P ecadproPE Daucucina BCP Solo Files Compilati Esclude ERG JPG 3DS BMP TGA eccetto cartella HTML O Elenco Cataloghi Daucucina Dauwall Idmcucina Pareti O Backup Catalogo Restore Catalogo Duplica Catalogo Cancella Catalogo Figura 2 13 Installazione catalogo 1 Come in tutte le parti dell applicazione 3CadEvolution la finestra viene suddivisa in pi schede in questo caso 3 backup cataloghi database
309. superficie e xBump file della Texture bump e AmpBum ampiezza bump se automatica Esempio 4 Creazione di una Bump map 1 NEWIDCOLORE wColore IDCOLORE rif colore nella tabella colori RGB 1 default TEXTURE J7 deraulrt S1 5S2 float scala texture e TRASPARENZA 1 default valori da O a 1 7 FLAGBW disegna la stessa texture anche in BW se 1 default 0 s EFFETTO non usato 9 ANGOLOROT default 0 10 AUTOBUMP se 1 genera autobump con ampiezza dichiarata BUMP nome file specifico di bumpmap autobump deve essere a 0 12 AMPBUMP ampiezza della bump generata autobump 1 hline is WRDRAWNTEXT dx dyV dz stringa tipo 0 1 2 53 4 59 6 s Serve per disegnare una targhetta hline ia WREACCIAALEA d z 0Y dz colore tipo colore2 N e W Oli 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 201 15 0 fronte i6e l terra ir 2 profiilo 18 3 stella 19 4 sandwitch 20 13 luce 8 1 24 Funzione wrLibreria wrLibreria disegna una libreria Questo comando richiede il catalogo PARETI instal lato La sintassi da usare la seguente wrLibreria dl da dp tipo percorsoLibri dl da dp dimensioni libreria tipo valori da 0 a 5 percorsoLibri percorso immagini con le copertine 8 1 25 Funzione wrLinea wrLinea disegna una linea su coordinate La sintassi da usare la seguente wrLinea x0 y0 z0 x1 yl zl colore spessore x
310. t La sintassi per visualizzare una grafica come in Figura 6 18 nella pagina 251 visibile in 212 Codice 212 Inserimento ferramenta durante l esplosione 250 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Figura 6 18 Articolo con ferramenta durante l esplosione il FO10 richiamo la lavorazione come dichiarata nella tipologia dl OX 5 X x Cedpro matbase Foro Xxpj5 1j 305 X S5 Y 1l _ cadpro matbase foro xpyb5 1l 1 aUa ZI 3 CAPO matbase Oro xpPp 5 30 6 Vediamo nel dettaglio il significato dei vari campi o flag di indicazione o numero di faccia se diversa da default o simbolo per indicare che la lavorazione non va raccordata con pannello incidente 1 2 posizioni X e Y 0 3 coefficiente da 0 a 1 0 la lavorazione appoggiata al pannello incidente e 1 a quello inciso valgono tutti i valori intermedi 4 fileXP contenente la lavorazione diviso in campi separati da i campi sopra individuano i valori da inserire nei parametri dello script 6 7 Postprocessor Il post processor non altro che un programma script in VBS che permette di decodificare Il programma scritto nel file ARG nel linguaggio comprensibile al cnc Il file che solitamente ha estensione VBS va dichiarato nel file job job unitamente al file VBS solitamente anche un file BAT che si occupa di spostare copiare i file tradotti dall ARG nella cartella di lettura del cnc Nel file job job ci saran
311. ta 3 nuove funzioni nel menu delle associazioni Tali funzioni permettono di inserire delle combinazioni di varianti sulle quali si vuole sia fatto il calcolo del prezzo e successivamente attivare per ogni articolo l elenco delle combinazioni valide nella stampa di esempio ne sono state fatte quattro E possibile anche l impostazione della suddivisione AKA degli articoli a fronte della quale per una certa tipologia gli articoli sono raggruppabili con un criterio AKA Viene in questo caso creato un solo codice per la gestione delle immagini e viene associata una descrizione comune a pi articoli nell esempio allegato il codice AKA stato fatto con il criterio che elementi di larghezza diversa dovessero essere accorpati Dopo queste impostazioni si passa alla creazione delle immagini ad alta qualit nella schermata della creazione delle miniature qui possono essere elaborati sia i prezzi generati dalle varie configurazioni memorizzati nella tabella ARTCOMB sia le immagini di alta qualit per il listino che seguono il criterio dei codici AKA Disponibile dalla versione 569 di 3CadEvolution 234 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 6 Lavorazioni La procedura 3CadEvolution oltre a fornire la grafica e le stampe connesse all ordine consente il passaggio dei dati alla produzione attraverso dei file per le macchine a controllo numerico Le macchine a cui si fa riferimento in questa sede sono quelle
312. tagli Il tutto gestito e creato automaticamente Inoltre nel file ecadpro ini all interno del catalogo esistono due flag MACROVARIANTIBASE e MACROVARIANTIOBB che servono ad includere o ad obbligare delle varianti in fase di costituzione della macro Basta semplicemente aggiungere dopo le varianti interessate divise da Una volta caricato l articolo nuovo non sar possibile effettuare delle modifiche per singolo elemento perch saranno considerati un unico oggetto L unico modo per farlo fare tasto destro in grafica e selezionare la voce Dividi dal menu a tendina In questo modo la macro verr spezzata e gli elementi torneranno nella configurazione originale 3 16 Distinta base a formule e listino a formule Dopo aver creato nei paragrafi precedenti alcune regole procediamo ora creare dai disegni una distinta base dei pezzi necessari per produrre gli elementi disegnati Per fare questo necessario creare una anagrafica dei semilavorati lo strumento pi semplice da utilizzare per questo caso il generatore di codici ma possiamo anche procedere con l inserimento nell anagrafica articoli di tutti i componenti di cui abbiamo bisogno Abbiamo bisogno sostanzialmente di una anagrafica di tutti i componenti di base che vorremo avere come risultato dal disegno Tale anagrafica pu avere diversi sistemi di codifica in base a come l azienda di produzione opera Per esempio per un anta possibile codi
313. tamenti precedentemente definiti La sintassi da usare la seguente IMTTRASLA L A P AX AY AZ IMTINIT oppure IMTRESET Codice 113 Traslare una o pi tipologie e poi annullare lo spostamento IMTTRASLA 0 0 0 0 45 0 5g anta 2 J4 base N gt e O 4 ripiano IMTRESET Oli Nell esempio abbiamo impostato una rotazione sull asse y di 45 gradi tutte le tipologie che inseriamo dopo assumeranno tali impostazioni fino a quando azzeriamo gli spostamenti con il comando IMTRESET o IMTINIT 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 133 5 4 7 5 Comandi ADDPUNTO IDELPUNTO e AZZERA PUNTI In relazione alla quotatura manuale degli elementi v manuale utente sono stati introdotti questi comandi che consentono di aggiungere e togliere punti significativi da quotare La sintassi prevede di specificare le coordinate x y z del punto da inserire o eliminare Come gi precisato in precedenza l eventuale espressione algebrica che rappresenta una coordinata va racchiusa tra parentesi graffe Codice 114 Aggiungere o togliere punti significativi da quotare IADDPUNTO X Y Z IDELPUNTO X Y Z W N AZZERAPUNTI senza alcun parametro elimina tutti i punti sia quelli standard che quelli inseriti con ADDPUNTO 4 7 6 Comandi INVERITLATO e AZZERAINVERTILA TO Questi due comandi permettono di capovolgere tutte le considerazioni fatte all interno di una regola sul PM senso sinistro o destro Per chiarire
314. tassi da usare la seguente WALLS i 226 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 All interno della stampa stessa possibile definire dei layer di quotatura attraverso il flag QW del comando ARG stesso Esempio 21 Stampa per parete Codice 202 Commando WALL 1 ARG 0 0 200 175 VO WALLS 1 QW parametri_ quotatura Tai Per poter utilizzare il parametro QW deve esserci e necessariamente WALL QW La sintassi da usare la seguente Wparametri quotatura QWp q parametri quotatura una stringa che contiene i vari layer di quotatura separati da I layer sono composti da tre parametri che vengono separati tra loro da i layer flag descrizione I parametri assumono il loro significato tabella 5 5 in base al tipo di quotatura che viene definita con il parametro layer TIPI DI QUOTATURA PER STAMPA PARETI Tipo layer Descrizione del layer Significato Flag Layer di quotatura verticale quota tutti Tralasciare per questo Tralasciare i box inseriti sulla parete facendo compa tipo il flag il parametro rire a sinistra della stampa la quota in descrizione altezza Layer di quotatura orizzontale dei pun Tralasciare il parame Specificare ti di riferimento della parete PORTE tro flag mettendolo a FINESTRE ADDPUNTO 0 Tabella 5 5 continua nella prossima pagina 5 STAMPE PARAMETRICHE 221 53 Tabella 5 5 continua dalla pagina precedente Tipo layer
315. tenza in asse X Y o entrambi Esempio 48 Utilizzo comando SAGMIRROR Codice 141 Specchiare la sagoma nell asse X SAGMIRROR TMP1 S TMP X Specchia nell asse X Codice 142 Specchiare la sagoma nell asse Y 1 SAGMIRROR TMP1 TMP X Specchia nell asse Y Codice 143 Specchiare la sagoma in entrambi gli assi 1 SAGMIRROR TMP1 S TMP XY Specchia in entrambi gli assi 4 8 11 Comandi ISAGUNION SAGDIFF Il comando ISAGUNION unisce le due sagome sagomal e sagoma2 e ritorna nella variabile sagoma la sagoma complessiva rappresentante la unione La sintassi da usare la seguente ISAGUNION sagoma sagomal sagoma2 Codice 144 Utilizzo comando ISAGUNION 1 I if SAGOMA sagomal 0 0 1000 0 1000 500 2 ISAGOMA sagoma2 C30 0 0 250 3 SAGUNION sagoma sagomal sagoma2 Sua 4 001 DIS sagoma Figura 4 33 Unione di due sagome Il comando SAGDIFF sottrae la sagoma2 dalla sagomal e ritorna nella variabile sagoma la sagoma complessiva rappresentante la differenza La sintassi da usare la seguente ISAGUNION sagoma sagomal sagoma2 160 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Codice 145 Utilizzo comando ISAGUNION 2 ISAGOMA sagomal C50 150 150 200 ISAGOMA sagoma2 C50 0 0 150 ISAGUNION sagoma S sagomal sagoma2 001 DIS sagoma Figura 4 34 Unione di due sagome circolari C3 Codice 146 Utilizzo comando ISAGDIFF 1 IS
316. terza posizione File3D percorso amp 3ds amp nome3d percorso e nome file s cl wcolore xcolll assegnazione colore c2 wcolore xcol2 assegnazione colore s Colori cl amp 5 gz il w xZ ILlesd l Colori dl da dp 2 TIVID0 aU aU Uos end sub Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 9 Funzione elabora finale L elabora finale una procedura che viene eseguita al momento del ricalcolo finale dei top alla generazione del preventivo o al salvataggio dell ordine Tale procedura va a testare il posizionamento di una tipologia grafica rispetto ad un altra appartenente a un box diverso e permette di modificare le varianti di una regola scelta sconsigliata o i parametri di una tipologia sulla base del posizionamento relativo tra le stesse determinando in particolare quando quest ultime sono adiacenti Tale procedura da utilizzarsi in particolare quando vi la necessit di eseguire un ricalcolo finale sulle tipologie appartenenti a box diversi Il caso tipo riguarda la gestione della laccatura dei fianchi sulla base dei box vicini caso che sar qui visto come esempio E necessario innanzitutto generare un file vbs esempio job__fianchi vbs e salvarlo all interno della cartella del catalogo Successivamente inserire nel file ecadpro ini nel gruppo INFOGEN del catalogo la voce elaborafinale elenco file per elabora finale separati da Esempio 1 Flag elaborafinale
317. ti Commenti Speciali 3D Condizione Se Context Speciali SCRIPTADD Tecnici L A P Posizione Dim L 10 A P AXY AXZ AYZ Angoli Colore1 Facciata 22 ai Colore2 aniglia Sagoma vai Lato Figura 8 1 Editor help per inserire lo script delle ante 8 COSTRUZIONE DELLE FINITURE 205 200 Inserendo il numero dell anta all interno facciata viene creata in automatico la variabile FACC Cliccando sul bottone si accede alla schermata Gestione delle ante 8 1 Funzioni per la definizione delle finiture 8 1 1 Funzione wrFaccia wrFaccia disegna solo la faccia di un cubo In base al lato disegna la faccia di un determinato colore o senza linee bordo La sintassi da usare la seguente wrFaccia lato dx dy dz colore lineeBordo e lato 0 davanti l sopra 2 destra o sinistra e dx dy dz dimensione in X dimensione in Y dimensione in Z e colore colore della facciata e lineeBordo linee bordo pu assumere i valori true o false in base alla necessit di visualizzazione dei bordi o no 8 1 2 Funzione wrFacciaAlfa wrFacciaAlfa disegna una faccia trasparente La sintassi da usare la seguente wrFaccia dIx dIy dIz colore tipo colore2 dIx dIy dIz imensioni colore materiale contenente immagine trasparente tipo 0 faccia posizionata in 3D 1 faccia che guarda sempre verso la camera colore2 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 8
318. tilizzato anche la variabile di sistema percorso anzich il nome del catalogo per individuare la posizione della Texture e non abbiamo impostato un riferimento assoluto Evitare di scrivere nelle regole riferimenti assoluti a file del tipo Cc EVOLUTION ECADPRO MIO FOTO LEGNI 10 FOTO LEGNI 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 59 53 3 10 3 Impostazione delle altre varianti Impostiamo una variante tipo finitura che determina il tipo di finitura per il frontale del mobile che stiamo costruendo con le seguenti opzioni A Giorno con ripiani legno Giorno con ripiani vetro con Ante con Ante vetro o con Cassetti Costruiamo la variante come segue e colleghiamola alla regola come abbiamo fatto precedentemente con le altre Costruiamo quindi una variante per i colori dei frontali ha lo stesso tipo di informazioni della variante colore e una variante per la gestione delle maniglie quest ultima oltre al disegno rappresentativo imposta una serie di caratteristiche utili al disegno 3D che relazioneremo di seguito con uno script di disegno Gestione Delle Varianti o D Nuovo im Apri pi Salva RA Cancella stampa n LOI Compila tt sno na Pal Import Obsolete Codice TipoF Alias Tipo Finitura me Default Classe Variante Gestionale C Mostra in lingua LI Obbligato O No C D Su Articolo O O Dettaglio Descrizione _Schema Rip 4_Ripiani 0 Giorno Ri
319. tipo 3 3 5 Variabili di sistema Oltre alle variabili definibili all interno della regola e alle varianti 3Ca dEvolution mette sempre a disposizione un certo numero di variabili da poter essere utilizzate nella costruzione della regola VARIABILI DI SISTEMA Variabile Descrizione NL NA NP correzioni dell origine del box possibi le utilizzare per le regole le misure L A P ma correggere la dimensione esterna del box aumentandola o riducendola UL UA UP correzioni della dimensione finale del box corrisponde al verso dell apertura della porta selezionabile tramite l interfaccia con l icona porta aperto latosx latodx la sono variabili legate alla interfaccia del toasx latoadx latobsx la programma e in particolare ai check im tobdx postati a sinistra assumono come valori 0ol Tabella 3 1 Variabili di sistema 38 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Oltre a queste possono essere create via script altre variabili che non sono nella lista delle variabili create da regola e o di sistema Proviamo a utilizzare alcune variabili di sistema in questo modo vogliamo che i fianchi si trovino all estremit del box e che la loro posizione vari se si cambia la larghezza del BOX Inoltre vogliamo che con il check LATOSX e LATODX si attivino o si disattivino i fianchi Procediamo intanto con il posizionamento del BOX Esempio 10 Spostamento del pun
320. tmp SAGPERCX h2 VANOP 2 tmp FE A SX LET HO 1 S H1 2 LETS nota Anta Speciale Sagomata o oo N QA a A OU N SAGMID tx H0 1 tmp 10 SAGALIGN tmp5 pp 1 tx iS SL pp 0 Spi raho LS ora rA A GL percorso 3ds script test xp X1 tmp5 x6 nota 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 171 Anta sagomata Figura 4 48 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 1 2 Come si pu vedere una volta individuata la sub sagoma con la forma della quale vogliamo modellare l anta necessario allineare la sagoma rispetto l asse x con il comando ISAGALIGN per metterla nella posizione corretta I valori restituiti dal comando ISAGALIGN vengono passati come valori di spostamento nella tipologia che rappresenta l anta 4 9 Comandi matematici delle regole Questi comandi si basano su funzioni che richiedono 2 box fra loro collegati e la relazione esistente tra punti di box1 e box2 e l intersezione di linee virtuali definite da box1 e box2 Sono usati principalmente nelle regole degli elementi angolari 4 9 1 Comando IMTCOLLEGA Gestisce un collegamento con il box precedente di tipo 198 Il collegamento prevede i seguenti parametri La sintassi da usare la seguente IMTCOLLEGA PXCOLL PYCOLL vPX PY ANGOLO PXCOLL PYCOLL posizione x e y del box collegato riferite a se stesso D PX PY punto di contatto con il box corrente ANGOLO angolo di rotazione
321. to d origine di un box Codice 14 L sl dipendenti dalle variabili LET spessore tipo 3 21001 L spessore Test 31001 sl 1 spessore L spessore Nella terza riga abbiamo messo SL 1 spessore Abbiamo cio spostato il pannello in modo che il punto origine sia posizionato con coordinate pari a larghezza del box 1 spessore del fianco spessore Variando a questo punto la larghezza Figura 3 15 vedremo il secondo fianco spostarsi Larghezza 700 Altezza 00 Profondit 400 Figura 3 15 Form di variazione altezza larghezza e profondit 3 6 Condizioni Le condizioni sono espresse attraverso il costrutto IF se abbiamo scritto che se il valore numerico della variabile latosx zero allora va inserito tutto quello che c nelle righe fino al comando di ENDIF Il costrutto IF in realt molto pi complesso in quanto N B ricorsivo e pu avere condizioni di ELSEIF altrimenti se e ELSE altrimenti Facciamo la stessa cosa con la variabile latoDX e proviamo a giocare con l interfaccia per vedere rispettivamente sparire il fianco a sx o quello a dx o entrambi 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 99 Sx Dx Zoccolo w w Figura 3 16 Zoccolo dx e sx 3 7 Tipologie e default Abbiamo disegnato due oggetti all interno del box e li abbiamo chia mati fianchi In realt abbiamo solo richiamato una tipologia 001 senza preoccuparci di capire n cos un
322. tura Colore2 ci Maniglia Parametri X1 X2 x3 X4 x5 X6 X7 X8 x9 X10 Figura 3 38 Impostazione interferenza Entriamo a questo punto nella regola e inseriamo la tipologia 10 con posizione 0 0 0 e dimensioni uguali a quelle del box occupato Se disegniamo 2 o pi componenti vedremo che vengono gestite le collisioni tra oggetti e il posizionamento di pi oggetti risulta in questo modo semplificato Esempio 20 Posizionamento degli oggetti Codice 27 Utilizzo di interferenza 1 ASSEGNA IF S raddoppia 0 BOX a 54 2 BOX sa a 2 a Sa 2 Spessore 15 e N fELSE 6 BOX 7 ENDIF 81010 Interferenza Szi Modifichiamo la regola Interveniamo a questo punto sulla regola per inserire le nuove varianti che abbiamo definito e nello stesso tempo vogliamo rimuovere le prove precedenti relative al BOX Ci troveremo con la situazione mostrata in Figura 3 39 nella pagina 62 dove abbiamo rimosso la variante RADDOPPIA e abbiamo inserito una variante di tipo separatore che fa apparire una nuova linguetta per motivi prettamente estetici quando le varianti diventano tante opportuno utilizzare le linguette come separatori per semplificare la ricerca 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO Variante Validit Descrizione MODELLO Variante Tipo Variante L Colore Variante Misura Misura tipo 1 03 vTop SiNo Vuoi Top FINITURA Separatore L TipoF
323. uale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 3 10 7 Oggetti 3D esterni 3CadEvolution permette di utilizzare oggetti 3D creati con altri CAD e resi disponibili in vari formati tra cui il formato 38D il formato X e il formato DRG2 dragotech anche WRL e OBJ Wavefront Non sono disponibili interfacce dirette per i file in formato DWG che comunque non sono molto adatti alla grafica 3D di 3CadEvolution man cando di mappatura dei materiali ma possono essere convertiti utilizzando programmi di trasformazione di formato Le tre famiglie principali di oggetti riutilizzabili restano 3DS 3D Studio Max Maya e la maggior parte di programmi di grafica 3D x DirectX e la maggior parte di programmi di grafica 3D DRG2 derivazione X ma aggiunte multimediali Gli oggetti DS possono essere inseriti normalmente al posto di una normale tipologia Creiamo un nuovo articolo _003 e lo associamo a una nuova regola _003 ERG come abbiamo visto fare precedentemente Utilizzando la tipologia di Test gi vista precedentemente abbiamo la possibilit di creare un parallelepipedo di dimensioni pari a quelle del BOX Codice 38 Tipologia di test 11001 Test Integriamo a questo punto il nome di un DS abbiamo gi utilizzato delle maniglie precedentemente poste nella cartella 3DS maniglie quindi scriviamo Esempio 30 Integrazione del nome di un 3DS Codice 39 Inserimento di un 3DS 1 LETS colbase s col
324. uente DIR lt nomefile gt Esempio 55 Utilizzo funzione DIR in PIPPO sar contenuto il valore 1 se il file in oggetto stato trovato e 0 se non c Codice 165 Funzione DIR il LETS PIPPO S DIR percorso gene erx 4 11 6 Funzione LEN La funzione LEN restituisce la lunghezza di una stringa assegnata La sintassi da usare la seguente LEN stringa Esempio 56 Utilizzo funzione LEN In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore 4 poich la stringa ALFA composta da 4 caratteri si noti che la stringa da valutare stata scritta senza apici Al posto della stringa ci pu essere una variabile es alfa Codice 166 Funzione LEN 1 LETS PIPPO S LEN ALFA 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 183 5 4 11 7 Funzione MID La funzione MID ritorna una sottostringa della stringa selezionata La sintassi da usare la seguente MID lt parola gt lt da carattere gt lt numero caratteri gt Esempio 57 Utilizzo funzione MID completa In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore RO Codice 167 Funzione MID LETS PIPPO S MID PAROLA 3 2 Esempio 58 Utilizzo funzione MID incompleta In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore ROLA perch se non viene specificato il numero di caratteri la funzione MID restituisce la parte finale della stringa a partire dal carattere specificato Codice 168 Funzione MID incompleta 1 LET
325. una schiena questa verr posta sopra 501 come da tabella Al comando ADDLINK possono essere aggiunti dei parametri facoltativi che specificano degli spostamenti nelle tre direzioni L A P ed una eventuale rotazione La sintassi da usare la seguente IADDLINKS coll sopra 501 xx yy zz aa dove Una breve descrizione chiarisce il tipo di collegamento 501 il codice che individua il tipo di collegamento tabellato vedi sotto xx l eventuale spostamento in larghezza yy l eventuale spostamento in altezza zz l eventuale spostamento in profondit AAA aa l eventuale rotazione Descrizione collocamento wo Te ome O to ariete reo Pato qui pe eno OOO E i rese OOO Pt Tre dei O EI ESS OY SE Tabella 4 6 continua nella prossima pagina 136 Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 53 Tabella 4 6 continua dalla pagina precedente Tabella 4 6 Link utilizzati dal comando ADDLINK Per questo primo gruppo di link si nota una certa convenzione nella generazione dei numeri di link La prima cifra del numero corrisponde ai seguenti lati di collocamento l destro 2 sinistro 3 fronte 4 retro 5 sopra 6 sotto La seconda cifra 0 indica che non ci sono variazioni angolari per il posizionamento dell elemento L ultima cifra numera i possibili collocamenti all interno del gruppo corri spondente alla prima cifra LINK GRUPPO 90 gradi sullo spigolo destr
326. ura 6 5 nella pagina 239 Si apre la finestra in Figura 6 6 nella pagina 239 Vediamo nello specifico i vari ambienti Self ini In questo ambiente vengono dichiarate tutte le lavorazioni che necessitano di essere eseguite per prime solitamente si tiene questo blocco come luogo di dichiarazioni di variabili o estrapolazione dei valori dai parametri Lavorazioni per contatto In questa schermata Figura 6 7 nella pagina 240 nella colonna tipologia possiamo dichiarare tutte le tipologie che una volta a contatto con la tipologia corrente creeranno una lavorazione nella colonna lato invece dichiariamo in quale lato la tipologia corrente dovr essere sensibile alla tipologia che porta la lavorazione Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Esine Tipologie a T Nuovo DE api A salva X cancella f amp e g Si E Descrizione Tipologia Descrizione Codice Orientamento Varianti Commenti Speciali Disegno GL SCRIPTADD Context Import JOB Export JOB Dimensioni Profondit Posizione Dimensioni Correttivi Rotazione Angoli Colore1 m Finitura Colore2 ui Maniglia Parametri X1 X2 x3 X4 I x5 X6 X7 X8 x9 X10 Figura 6 5 Interfaccia della tipologia JEO0O 8 Dett Tipologia Figura 6 6 Ambienti per le tipologie di lavorazione 1 Lavorazioni per contatto 2 Lavorazioni iniziali 3 Lavorazioni finali 6 LAVORAZIONI 239 JEOZO 022 COPER
327. ure Commento Consente di inserire parole di commento all interno dei file delle regole Tutto quello che compare alla destra dei simboli fino al termine della riga viene ignorato dal valutatore delle regole Esempio 1 Utilizzo caratteri 1 Il valutatore interpreta l istruzione che la parte di riga posta a sinistra dei caratteri mentre ignora la parte a destra in questo caso Larghezza non standard Codice 55 Inserimento di un commento IF 1 gt 300 Larghezza non Standard 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 103 5 Esempio 2 Utilizzo caratteri 2 Il valutatore in questo caso ignora completamente la riga i77 Gestione del Database Carattere barra retroversa continuazione di una riga nella successiva Spesso pu accadere che la lunghezza delle righe in una regola ecceda le dimensioni dello schermo con conseguente riduzione della leggibilit della stessa L uso della barra retroversa a termine riga informa il valutatore che la continuazione della linea viene rimandata alla riga successiva dove la medesima situazione pu verificarsi a sua volta Esempio 3 Utilizzo carattere Codice 56 Andare a capo L O01 I 100 p 200 a 300 tci 1 c2 1 2 S1 200 sa 200 Carattere asterisco elisione di riga in caso di risultato nullo Il carattere asterisco che va sempre posto tra la parentesi tonda aperta e il nome di una variabile impone al valutatore di annullare completamente
328. utilizzandola in modo parametrico fino a ottenere l elenco esatto e completo di quello che ci serve per la produzione Nel caso del Fianco per Esempio andremo a scaricare il codice del fianco 2 Piedini Entriamo nella Tipologia 002 e inseriamo la distinta come una regola per l impostazione dei campi di ogni riga premiamo il tasto Ctrl H Prima di procedere con ogni spiegazione ulteriore passiamo a controllare il disegno di sopra e a verificare la distinta base creata Possiamo vedere che sono stati scaricati 2 Fianchi e quattro piedini e che per i fianchi stata impostata la dimensione Spieghiamo la riga Codice 51 Regola per anagrafica articoli D SFITAz Ly go da wo OD 340 SS Manuale Tecnico di Progettazione v 1 3 2 Qui sono state utilizzate delle variabili di sistema utili per la distinta base come abbiamo premesso la Distinta a formule non calcolata nello stesso momento in cui viene valutata la regola ma interpreta il contenuto della tipologia impostando ogni informazione contenuta su variabili e utilizzando queste variabili per decidere cosa scaricare come informazione 3 17 Distinta base estesa Il configuratore di 3CadEvolution gestisce con la grafica un disegno cui associa una distinta base di componenti tramite le funzioni di distinta base grafica Ad ogni elemento di disegno associata una tipologia che permette di descrivere completamente l elemento attraverso un numero
329. variabile di parametri A partire da ogni tipologia interpretando questi parametri il programma in grado di ricavare un elenco di componenti utilizzando funzioni estese come il calcolo dei codici da codice barra ecc La limitazione di questo approccio salvo artifici che fatto per gestire solo il primo livello di distinta base dopo di che il calcolo viene demandato al sistema gestionale La distinta base estesa attraverso una serie di funzioni scritte all interno del database permette di gestire con il configuratore tutti i livelli di distinta base completi di cicli e fasi Il concetto applicato il seguente Aa ogni articolo viene associata una distinta base che altro non che una specie di regola i cui parametri sono presi dalle varianti dell articolo Stesso completamento delle varianti dell articolo vi sono delle forzature ossia varianti i cui valori sono strettamente determinati dall articolo stesso ma che sono interrogabili all interno della distinta base amp ogni distinta ha diverse versioni di validit e l utilizzo di una distinta piuttosto che un altra pu essere determinato tramite il valore di varianti il fuori misura la quantit da produrre il cliente in base al risultato di una funzione di database ogni distinta base fatta per gestire un elenco di componenti attribuite in fasi diverse di lavorazione poich il magazzino in grado di distinguere le g
330. visioni culi ER ee 3 13 Regole con il placer siii n i O l4 Placer MUICALOO RO s as dsrs mrst eade d een Jlo Macro di DILEATTICOLI ss a sasia s i 3 16 Distinta base a formule e listino a formule 3 17 Distinta base estesa LL 3 17 1 Installazione distinta base estesa 0 0 3 17 2 Gestione derive varianti osooso a 4 Progettazione su regole Definizione della regola 4 2 4 3 4 4 4 5 4 6 4 1 4 8 Variantidella regola a cis iene le eka a 97 Gruppi di valutazione s ss ss saspe a ts ad os rdd 100 Sintassi delle regole 100 44 1 Caratteri riservati gt uu 102 4 4 2 La calcolatrice di 3CadEvolution 107 443 Operatori logici up 109 4 4 4 Confronto di stringhe ii e i 110 4 4 5 Operatori numerici appia Asia 110 Variabili di sistema di utilit a a aaa a 112 Comandi del linguaggio delle regole 114 dol Comando LET iish oandgsadgh gs kismi 114 402 Comandos LEl pi vue ba kilo 4 0 3 Comando LELIV ssp 116 4 6 4 Comando LETS_MACROFINALE 0 116 4 6 5 Comandi IF ELSEIF ENDIF 0 117 4060 Comando aii is s sie sed ri e a kia 119 4 6 7 Comandi IFDEF IFNDEF LL 119 468 Comando FOR gt gt srate ages dna 162 9 4 6 9 Ciclo DO LOOP continue break 123 4 6 10 Comando BREAK asra s se sosa ats edsa ds 123 4611 Comando CONTINUE eil ia 123 460 12 Comando VE s aasa e sad bho vele 124 4 6 13 Comando SELEGT naaa aaa aa 124 40
331. vrebbe scrivere di pi e non sarebbe comunque semplice gestire dichiarazioni variabili e un numero variabile di macro Tornando al primo pezzo di codice le prime due righe commentate non servono ma inserendole in questo modo quando si preme Ctrl M sopra queste righe si entra immediatamente in editor della macro commentata e questo facilita le operazioni di manutenzione La variabile ATOT che definiamo pari a spessore conterr l altezza finale del modulo ricavata sommando semplicemente le altezze di ogni vano come possiamo vedere se modifichiamo la macro VanoAggiunta con il seguente codice premere CCtrl M sopra la prima riga e inserire il codice riportato qui sotto Codice 42 VanoAggiunta memorizza nuova altezza LET alt altezza 0 Altezza del vano IF S passi 0 LETS passo 320 640 960 1280 1600 1920 ELSE LETS passo passi 0 ENDIF o0 IF S tipof 4 1 3 ELSEIF tipof 4 2 FOR S passo 1 gt S alt 100 004 sa S 1 5S atot ENDFOR FFOR 5 passo 9 004 001 sa sti ENDFOR ENDIF S alt 100 de S aTot IF tipof 1 2 _ante sl spessore sa S atot 1 1 spessore 2 a S alt spessore pman Spm ELSEIF tipof 1 3 _anteV sl spessore sa atot 1 S1 spessore 2 a s alt spessore pman Spm ELSEIF S tipof 1 4 7 Cassetti _cassetti sl spessore sa S atot 1 1 spessore 2 a alt spessore pman sSpm ENDIF 26
332. x da stampare Nella stampa in pianta vengono escluse le tipologie 216 e 215 Invece alla stampa in fronte la tipologia 216 aggiunta Codice 199 Parametro BXTOPFRONT dell istruzione ARG l Verticale 4 numero testa_numero and padre 0 and nbox gt 0 5 PLET idB S i 6 LETS idU idbox 4 7 ARG 0 0 200 233 VO SLi BI CAL 0 70 8 BXTOPFRONTS alfa TE2164215 T1261 500 9 P 10 FENDDBS 5 55 Parametri del comando ARG 5 5 1 Parametro ORDINA ORDINA 5 STAMPE PARAMETRICHE 219 Numerazione dei box tramite pallini Il programma dotato di una funziona lit automatica di pallinatura che consente in fase di stampa di numerare i box tramite dei pallini Essa viene attivate in varie situazioni una di queste ad esempio il comando ARG ORDINA Il programma posiziona in automatico i pallini al centro del box il ba ricentro per essere pi precisi E capitato in talune situazioni che tale posizionamento non sia corretto es sovrapposizione con maniglie o con altre etichette E pertanto prevista la possibilit di cambiare la posizione del pallino che compare Per farlo sufficiente inserire all interno della regola del box interessato il comando IADDPUNTO x y Z 0 1 Questo comando definisce la posizione x y z in coordinate relative al box sulla quale saranno posizionati i pallini in stampa con il comando ARG ORDINA Considerazioni r possibile inserire al massim
333. x9 X10 Figura 3 21 Tipologia 005 rappresentan te Schienale Di seguito senza riportare ogni volta tutta la schermata della tipologia riporteremo esclusivamente lo script per la sua creazione ossia lo stesso che 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 43 5 si ottiene esportando i dati in formato testo Setup applicazione Backup e Esporta BDR dopo aver selezionato tutto file MIO MIO BDR Parleremo successivamente dei metodi di esportazione e importazione dei dati gt Setup Applicazione 2 Catalog 1 2 casi Q Compare Folder Compare With NOtepad exe Colori Tipologie Sagome Macro Macro Top Distinte Base Formule Listino Formule Compila Lingue Varianti Applica Speciali Vari Generatore Job Crea Canc Crea Archivio Lingue OO0O0O0O0O0Oc0O00d0Oa00Oo Esporta DBR Importa Articoli Figura 3 22 Esportazione dati L impostazione delle tipologie seguir quindi lo schema Esempio 12 Script di impostazione delle tipologie Codice 15 Tipologie esportate CATALOGO TIPOLOGIE 001 Test AZZERA 0 DESCRIZIONE Test CODICE x LATO 0 POSIZIONE 0 0 0 DIMENSIONE S 1 Sa Sp COLORI S colbase colbase 11 ORIENTAMENTO LAP 12 isl 002 77 Fianco 14 xAZZERA 0 15 DESCRIZIONE Fianco 16 LATO 0 7 POSIZIONE 0 0 0 18 DIMENSIONE spessore Sa Sp 19 COLORI S colbase S colbase 20 ORIENTAMENTO LAP 21 22 002
334. zione v 1 3 2 5 Codice 136 Utilizzo del comando IFRESA ISAGOMA sagl C40 0 0 50 FRESA sagConFresa 500 400 c saglig0 50z L0 s Oo a A U N 1 DIS sagConFresa A 10 Jevolution Figura 4 23 Sagoma con la fresa circolare semplice Il punto 0 0 del rettangolo coincide con il punto 0 0 della sagoma Esempio 45 Frese sovrapposte Le frese possono essere sovrapposte Figura 4 23 codice 4 24 Codice 137 Due frese sovrapposte ISAGOMA sagl C40 0 0 50 ISAGOMA TM2 C40 0 0 100 FRESA sagConFresa 500 400 Slsaglis0 50 104 gt sag2 y 0712070 1 DIS sagConFresa A 10 s O oa A A N Be Esempio 46 Comando FRESA 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 155 E a ni x ila n r L x Cal A FORSE i Lia Figura 4 24 Due frese sovrapposte In questo esempio applichiamo la rotazione di 30 gradi alla fresa Figura 4 25 nella pagina 157 Codice 138 Utilizzo del comando IFRESA ISAGOMA TMI 0 0 50 0 20 50 0 50 IFRESA TMP 500 400 TM1 0 120 10 30 Q a A O N Be 1 DIS sagConFresa A 10 Esempio 47 Comando FRESA Fresa semplice posizionata su quattro lati diversi Figura 4 26 nella pagina 197 Codice 139 Utilizzo del comando IFRESA ISAGOMA TM1 0 0 50 0 20 50 0 50 FRESA TMP 500 400 SFIML 051200 TMI 15120 0 TML s 212050 TML 3 12020 9 9 9 o oo y O dl a O N Be 1 DIS IMP A
335. zione WEEK In questo esempio viene assegnato alla variabile PIPPO il valore 11 che il numero corrispondente alla settimana del 10 marzo 2003 Codice 177 Funzione WEEK 1 LETS PIPPO S WEEK lt 13 06 2013 gt 4 PROGETTAZIONE SU REGOLE 187 5 4 11 17 Funzione DATA Questa funzione incrementa la data definita di un certo numero di giorni La sintassi da usare la seguente DATA lt gg mm aaaa gt n Esempio 68 Utilizzo funzione DATA In questo esempio viene assegnata alla variabile PIPPO la stringa contenente la seguente data 13 07 2012 Codice 178 Funzione DATA ALETE PIPPO sS DATA 13 06 2012 30 4 11 18 Funzione DIM Questa funzione formatta le dimensioni secondo lo schema dim Xdim2Xdim3 La sintassi da usare la seguente DIM dim1 dim2 dim3 Esempio 69 Utilizzo funzione DIM In questo esempio viene assegnata alla variabile PIPPO la stringa 120x720x340 Codice 179 Funzione DIM 1 LETS PIPPO S DIM 120 720 340 4 11 19 Funzione LIRE funzione EURO La funzione LIRE converte un importo espresso in lire nella valuta euro La funzione EURO compie il cambio inverso da euro a lire La sintassi da usare la seguente LIRE lt importo in lire gt EURO lt importo in euro gt Esempio 70 Utilizzo funzione EURO In questo esempio alla variabile PIPPO viene assegnato il valore 193627 Codice 180 Funzione EURO 1 LETS PIPPO S EURO 100 188 Manuale Tecni
336. zione del materiale 10 per i legni c 10 sie Script edi Descrizione Legno 010 Base STD losniconi Auto Crea Bump Figura 3 26 Definizione di un materiale Figura 3 27 Materiale legno D Codice del materiale D Descrizione Riferimenti di base i materiali di base sono forniti con il programma e permettono di classificare degli effetti specifici 3 CREAZIONE DI UN NUOVO CATALOGO 5l 52 Trasparenza Coefficiente di riflessione e impostazione del tipo di riflessione del mate riale Impostazione RGB del colore base da tabella colori di Windows colore che verr poi mescolato con la Texture Impostazione della Texture Coefficienti di scalatura della Texture Angolo di rotazione della Texture 0 006 o Impostazione della Texture che definisce la profondit del materiale Questa funzione permette di dare una rappresentazione pi realistica ad esempio di un legno con una venatura molto accentuata o in altre situazioni dove il materiale che sto rappresentando presenta una ruvidit Impostazione dell eventuale Texture per il disegno in bianco e nero Questa Texture comparir nel momento in cui si andranno a togliere i materiali dal men viste Vediamo di impostare un materiale Legno 10 e un materiale Laccato 11 con le caratteristiche riportate nel codice 25 Codice 25 Schema delle caratteristiche dei materiali 010 Legno xAZZERA DESCRIZIONE Legno RGE 255 055 209
337. zione di un database che di un catalogo valgono le regole sui nomi descritte precedentemente Un database viene duplicato con un altro nome viene copiata la struttura e tutti i dati Backup e Restore corrispondono alle normali operazioni di copia database di SQL Server Per chi non ne fosse pratico diremo semplicemente che il Backup prende tutti i dati di un database e li mette in un file nomedatabase BAK nella cartella indicata al punto 8 mentre il restore prende il file nomedatabase BAK e lo importa nel database Questa un operazione molto importante soprattutto se si hanno dati sensibili all interno del database ma in realt per 3CadEvolution comunque meglio fare le copie del catalogo utilizzando i file BCP E consigliata invece la copia di ECADMASTER dove sono contenuti gli ordini e i dati di produzione L operazione di parifica del database molto importante in quanto consente di effettuare automaticamente cambiamenti alla struttura del database nel passaggio da una versione del programma ad un altra Se tra una versione del programma e la successiva sono state integrate nuove tabelle nuovi campi o modificata la struttura delle Stored procedures l operazione di parifica consente di allineare i database in modo che la struttura sia conforme alle nuove gestioni Nel manuale tecnico si parla dei file di parifica DDF e SQL ma diciamo qui da subito che sconsigliabile modificare la struttura del

Manuale Tecnico di Progettazione

Contents

Download Pdf Manuals

Related Search

Related Contents